Profilo di salute e dei servizi socio sanitari Relazione Sullo stato di
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Profilo di salute e dei servizi socio sanitari Relazione Sullo stato di
Profilo di salute e dei servizi socio sanitari Relazione Sullo stato di salute di Firenze Anno 2010 Edizione 2012 Il lavoro è stato curato da Osservatorio della SdS di Firenze Carlo Cartacci Nicola Cecconi Barbara Giachi Silvia Mammini Fabiola Ganucci Con la collaborazione di UO Epidemiologia AUSL 10 di Firenze Daniela Balzi Alessandro Barchielli Si ringraziano gli uffici del Comune di Firenze e dell’AUSL 10 di Firenze per la raccolta, l’elaborazione e la messa a disposizione dei dati Indice Presentazione 8 Sintesi 13 Parte Ia-Profilo di Salute di Firenze 28 L’aspetto demografico di Firenze 28 L’andamento nel tempo della popolazione fiorentina 28 I cittadini stranieri 30 Principali caratteristiche della struttura della popolazione 34 La famiglia ed i matrimoni 37 Le caratteristiche demografiche dei quartieri 38 Confronto SdS Firenze con le altre SdS 40 Le previsioni 42 Stato di salute 45 Alcuni macro indicatori 45 Speranza di vita alla nascita 45 Mortalità generale 46 Le principali cause di morte 48 Le variazioni temporali della mortalità 49 Mortalità prematura 49 Mortalità infantile 51 Persone che ricorrono all’uso dell’ospedale 52 Le principali malattie 55 Altri fattori che incidono sullo stato di salute 57 Ambiente 57 Inquinamento atmosferico 57 Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute 60 Energia 62 Trasporti 63 Inquinamento acustico 63 Rifiuti solidi urbani 64 Variabili socioeconomiche 65 L’indice di deprivazione 65 Indicatori Economici 68 Fattori di rischio individuali e Stili di vita 71 Criminalità e sicurezza 76 Criminalità 76 Infortuni sul lavoro 77 Incidenti stradali 77 La qualità della vita 78 Parte IIa - Profilo dei Servizi Socio sanitari 82 Quadro generale dei servizi 82 Livelli base di cittadinanza sociale: segretariato sociale, punti insieme e servizio sociale professionale 83 1 Il segretariato sociale e i Punti Insieme 84 Servizio sociale professionale 86 Gli utenti dei servizi sociali 87 Assistenza medica di base 90 Popolazione assistita 91 I medici di Medicina generale (MMG) 91 I pediatri di Libera Scelta (PLS) 92 La Sanità di Iniziativa 92 La continuità assistenziale 93 Assistenza specialistica ambulatoriale, diagnostica strumentale e di laboratorio 94 I consultori in rete 96 Assistenza ospedaliera 97 Emergenza e urgenza 97 Attività di ricovero 98 Assistenza farmaceutica ed assistenza integrativa 101 Assistenza farmaceutica convenzionata 101 Erogazione diretta dei farmaci 102 Assistenza distrettuale 103 L’emergenza sanitaria territoriale 103 Attività di prevenzione rivolta alla persona: gli screening oncologici 104 Riabilitazione extraospedaliera 105 Prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 105 Assistenza protesica 108 Risposte al domicilio 109 Contributi economici 109 Servizi per la domiciliarità 112 Assistenza infermieristica domiciliare 115 Assistenza Domiciliare Programmata – ADP e Assistenza Domiciliare Integrata – ADI 116 Assistenza ai malati terminali 116 Riabilitazione ex art.26 117 Servizi di livello intermedio 117 Riabilitazione ex art.26 119 Servizi di livello residenziale 119 Riabilitazione residenze ex art.26 121 Volontariato e terzo settore 121 Le reti di solidarietà del comune di Firenze 123 Anziani a Firenze 125 Riferimenti demografici 125 Stato di salute 126 Speranza di vita a 65 anni 126 Le malattie croniche 127 Stima di anziani fragili e non autosufficienti – studio Bi.S.S. 128 Anziani in carico ai servizi sociali 130 Assistenza continua alla persona non autosufficiente 131 2 Risposte al domicilio 134 Contributi economici erogati 134 Servizi per la domiciliarità 135 Riabilitazione ex art 26 L. 833/78 137 Servizi per anziani fragili 137 Servizi semiresidenziali 138 Riabilitazione ex art 26 L. 833/78 140 Servizi residenziali 140 Riabilitazione ex art 26 L. 833/78 143 Centro d’ascolto per famiglie di malati Alzheimer 143 Persone con disabilità 145 Dati demografici 145 Domande di accertamento handicap legge 104/1992 146 Servizi di supporto all’apprendimento per ragazzi diversamente abili 149 Disabili adulti in carico ai servizi 150 Risposte al domicilio 151 Contributi economici 151 Servizi per la domiciliarità 152 Servizi di livello intermedio 153 Centri diurni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 155 Servizi di livello residenziale 155 Servizi innovativi per l’autonomia 156 Altri interventi per l’integrazione sociale 156 Le donne 158 Dati demografici 158 Lavoro e occupazione 158 Stato di salute 160 Mortalità 160 Ospedalizzazione per gravidanza, parto e puerperio 160 Le interruzioni volontarie di gravidanza 161 Ospedalizzazione per IVG 162 Assistenza distrettuale 163 Attività di prevenzione rivolta alla donna: gli screening oncologici 163 Assistenza consultoriale 163 Risposte al domicilio 164 Contributi economici 164 Servizi per la domiciliarità 165 I minori 167 Dati demografici 167 Alunni stranieri nel sistema scolastico 167 Stato di salute 168 Mortalità 168 Fattori di rischio e stili di vita 169 Assistenza distrettuale 171 3 Consultori pediatrici 171 Centri Consulenza Giovani 172 Minori in carico ai servizi sociali 174 Risposte al domicilio 175 Contributi economici 175 Servizi per la domiciliarità 176 Servizi di livello intermedio 177 Servizi di livello residenziale 178 Le pronte accoglienze 180 Centro Sicuro 182 Welfare d’accesso: centro affidi e centro adozioni 183 Centro affidi 183 Centro adozioni 184 Salute mentale 186 Salute mentale adulti 186 Ospedalizzazione per malattie psichiche 188 Salute mentale infanzia-adolescenza 189 Il percorso di presa in carico del minore affetto da disturbi psichici 189 Altre attività promosse nel territorio 190 Dipendenze 191 Le tossico-dipendenze 192 L’etilismo 194 Servizi di prevenzione e contrasto alle dipendenze 196 Povertà e marginalità 198 Stima povertà relativa e assoluta a Firenze 198 Attività di inclusione sociale 200 I contributi 200 Attività del servizio casa 204 Il sistema dell’accoglienza: dal Polo della Marginalità alle Emergenze 204 Gli immigrati: accoglienza e integrazione 210 Strutture residenziali per richiedenti asilo politico, rifugiati e immigrati 211 Lo Sportello Unico Comunale Immigrazione 213 Altri servizi forniti agli immigrati 214 Carcere e misure alternative 215 Il Garante dei Diritti dei Detenuti 215 Interventi di contrasto alla prostituzione, alla violenza e agli abusi 216 Collegamenti Interventi Prostituzione (CIP) 216 Numero Verde 217 Parte IIIa - Monitoraggio e Vautazione 218 Risorse sociali investite nel POA 2010 218 Il monitoraggio del Piano Attuativo 218 Le azioni del POA 218 4 Spesa sociale del Comune di Firenze 225 La spesa sociale rilevata da ISTAT 225 La spesa sociale a confronto 225 La spesa sociale di Firenze 226 Glossario 230 5 6 7 Presentazione Questa relazione descrive le caratteristiche principali e gli effetti delle diverse componenti della società fiorentina, mettendo in luce i punti di forza e di debolezza dello stato di salute della città. Attraverso dati statistici relativi ai servizi offerti sul territorio, siano questi sociali o sanitari, vuole individuare alcuni obiettivi da perseguire con il prossimo Piano Integrato di Salute (PIS). Il quadro di riferimento sanitario e sociale di Firenze mette in evidenza una città caratterizzata da un buono stato di salute della popolazione, confermato da una vita media più lunga e una bassa mortalità generale, e una serie di problemi connessi, quali: le necessità assistenziali ed i relativi costi causati dall’elevata presenza di anziani, l’equità di accesso alle risorse per tutte le generazioni presenti e future, servizi per l'infanzia per equilibrare vita lavorativa e sfera familiare, nuovi rischi povertà alla luce della crisi economica, innescata nel 2007 dalle difficoltà del settore finanziario negli Stati Uniti e trasformata nel più grave episodio recessivo della storia recente. Nel 2010 l'economia italiana ha fatto registrare una crescita del prodotto interno lordo (Pil) dell'1,3%, dopo due anni di forte decrescita (-1,3% nel 2008 e -5,2% nel 2009), ma non si è verificata, a livello nazionale, l’auspicata svolta nei consumi, frenati da evidenti difficoltà di ripresa per il reddito, dal proseguimento della correzione dell’occupazione verso il basso e da politiche di bilancio nettamente restrittive. Inoltre anche se i primi dati del PIL 2011 sono positivi – solo + 0,2%, le previsioni per il 2012 non sono rosee. La perdita di occupazione ha riguardato soprattutto i giovani che già negli anni precedenti ritardavano la loro uscita dalla famiglia di origine per le difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Da un lato il ritardo nel passaggio alla vita adulta – con il conseguente rinvio nel tempo delle decisioni di formazione di una unione – dall’altro la scarsa natalità, hanno portato ad un cambiamento della struttura della famiglia. Il fenomeno della pluralizzazione delle forme familiari è tipico della società moderna e la famiglia numerosa di un tempo ha lasciato il posto a famiglie piccole (con 2 componenti in media), con un aumento delle famiglie formate da una sola persona (45,8%) e di quelle monogenitoriali con figli (14,2%). La dinamica migratoria è ancora determinante ai fini della crescita demografica. I cittadini stranieri residenti, pari a 50.013 unità, sono in aumento rispetto al 2009 dell’8,1% (crescita inferiore a quella dell’anno precedente pari al 13%) e costituiscono il 13,5% dei residenti totali. Nel 2009 gli stranieri residenti erano solo il 5%. 8 Questo andamento fa riflettere su come elevati flussi migratori presentano immediati vantaggi in termini di aumento di capitale umano disponibile e al contempo comportano nuovi bisogni: si pensi al sistema scolastico, all’impatto sul sistema sanitario e in ambito sociale. La presenza di donne immigrate influisce in particolare sulle problematiche in campo riproduttivo e materno infantile: i comportamenti riproduttivi sono influenzati dalla nazionalità della donna, come dimostra la differenza fra il tasso di fecondità calcolato per le donne italiane e per le donne straniere e la frequenza delle IVG che presenta una particolare specificità nelle donne non italiane. Il saldo fra nati e morti resta negativo: il numero medio di figli per donna ha raggiunto il valore di 1,3 superiore ai valori di minimo registrati negli anni precedenti, ma sempre lontano da 2,1 figli per donna, valore considerato ottimale per mantenere stabile una popolazione visto che tale è il numero di sostituzione della coppia. Il saldo naturale negativo deriva in parte anche dal processo di invecchiamento della popolazione, per cui aumentano gli individui nelle fasce di età più avanzate e, pertanto, aumentano in termini assoluti i decessi. Un maschio appena nato ha una speranza di vita di quasi 80 anni e una femmina di 85 anni, mentre i maschi nati 15 anni fa avevano una speranza di vita pari a 76 e le femmine 82. Si riconferma il vantaggio femminile in termini di sopravvivenza, ma il divario tende a ridursi. Analoga situazione si riscontra per la speranza di vita a 65 anni: sono sempre le donne a godere di una più elevata aspettativa di vita. Anche i tassi di mortalità generale, standardizzati per età, di Firenze indicano un buono stato di salute: infatti sia per i maschi che per le femmine si hanno valori più bassi di quelli regionali e il tasso di mortalità totale, senza distinzione di sesso, ha il valore più basso di tutta la regione. Vista la struttura anziana della popolazione fiorentina le patologie degli anziani - quali malattie cardiovascolari, tumori e malattie neurologiche - dominano il profilo di salute di Firenze. Il tasso di mortalità per malattie circolatorie, sia tra i maschi che tra le femmine per la zona di Firenze, è uno tra i più bassi di tutta la regione. La mortalità per malattie cardiovascolari è diminuita notevolmente e azioni di prevenzione possono ancora indurre riduzioni di incidenza molto favorevoli: questo grazie alla relazione tra l’insorgenza di alcune malattie cardiovascolari e cerebrovascolari e determinate condizioni e stili di vita (diabete, abitudine al fumo, sovrappeso/obesità, ecc). I tumori - a Firenze come in Italia e come in molti paesi europei - rappresentano la seconda causa di morte dopo le malattie cardio-vascolari. Il complesso della patologia oncologica presenta in generale andamenti divergenti: in crescita per quanto riguarda l’incidenza, in diminuzione per la mortalità. Questo andamento va 9 attribuito in parte ad una crescente attività di diagnosi precoce ed in parte ad una maggiore efficacia dei trattamenti. Se a Firenze la mortalità per tumori e per le principali sedi tumorali presenta tassi analoghi ai valori medi regionali, si segnalano valori più elevati per tumore del polmone nelle femmine. Analogamente anche l’accesso all’ospedale per tale causa a Firenze è maggiore rispetto ai valori regionali. Altra patologia per cui si ha un elevato ricorso all’ospedale è rappresentata dai disturbi psichici. Di fronte alle elevate richieste di cure ospedaliere (il tasso di ospedalizzazione di Firenze continua ad essere superiore al valore medio della AUSL 10, anche se nell’ultimo triennio si registra una tendenza alla diminuzione) nonché di prestazioni sanitarie ambulatoriali e specialistiche (più di 6 milioni di prestazioni specialistiche annue) si riscontra una spesa per farmaci pari a €65 milioni annui e ad un aumento continuo della frequenza delle patologie cronico - degenerative (che una volta insorte impongono assistenza sanitaria per il resto della vita). Questo rende sempre più necessario integrare l’assistenza sociale e quella sanitaria per un efficiente utilizzo delle risorse e adottare modelli innovativi per l’assistenza territoriale anche in continuità con l’assistenza ospedaliera. Per questo Firenze ha sperimentato già dal 2008 il percorso della non autosufficienza, un sistema unico che integra gli aspetti sanitari e sociali e che è in grado di: garantire una risposta assistenziale tempestiva, appropriata e flessibile; avere un funzionamento efficace dell’accesso, della valutazione e della presa in carico; essere un sostegno alla permanenza a domicilio della persona non autosufficiente. Le richieste di valutazione per la non autosufficienza nel 2010 sono state 3.441 e i casi valutati non autosufficienti sono stati 2.805, in aumento rispetto al triennio 2009-2007. Le risposte ai bisogni dei non autosufficienti sono state: ricoveri in residenze sanitarie assistenziali (RSA) con più di 2.400 persone; centri diurni con 198 soggetti; prestazioni al domicilio dirette e/o indirette (es. contributo per assistenti familiari). Molto importanti anche i servizi “sanitari” offerti al domicilio quali l’assistenza infermieristica e l’assistenza domiciliare programmata del medico di base. Sono state 5.659 le persone con Assistenza Infermieristica Domiciliare per un totale di 324.887 prestazioni; i Medici di Medicina Generale hanno effettuato poco più di 109.000 accessi a casa dei pazienti. La sanità di iniziativa si pone quale modello operativo ed organizzativo per contrastare in maniera più adeguata il sempre maggiore impatto delle malattie croniche sulla popolazione. La finalità è quella di prevenire l’insorgenza delle patologie croniche e di ritardarne l’aggravamento laddove già presenti, adottando un approccio proattivo. Su 297 Medici di Medicina Generale che operano sul territorio del comune di Firenze, 70 hanno aderito alla 10 sperimentazione: più di 83.000 sono gli assistiti in carico a tali MMG pari ad un 21% della popolazione totale assistibile. Ogni anno 5.400 persone con problematiche sociali si rivolgono al Segretariato Sociale per avere informazioni sui servizi offerti. Presso i 12 centri sociali presenti sul territorio fiorentino, i 122 assistenti sociali (di cui 26 dell’AUSL e 96 del Comune) pari ad 1 ogni 3.043 residenti, hanno seguito 12.800 persone di cui più di 5.000 rappresentano “nuovi casi”. Coloro che hanno avuto una prestazione sociale come l’erogazione di un contributo economico, che hanno frequentato centri diurni o sono stati ricoverati in strutture residenziali, sono oltre 8.000 e così ripartiti: 52% anziani, 31% adulti e 17% minori. L’impegno di Firenze nel Sociale è ancor più messo in evidenza dai dati di spesa: €95 milioni pari a €257 di spesa sociale per ogni abitante. Firenze esercita una grande capacità attrattiva, che va ben al di là del suo hinterland territoriale; ciò porta anche a forti riflessi sui servizi sociali connessi al manifestarsi, in varie forme, della marginalità di strada, di emergenze alloggiative e di più generali necessità di accoglienza. Molti di coloro che sono accolti dal sistema (polo della marginalità, affittacamere, emergenza freddo, strutture richiedenti asilo e immigrati) - circa 2.500 persone - sono immigrati, senza fissa dimora, ex detenuti, persone non residenti a Firenze che su questa gravitano ed incidono. Ricordiamo anche il fenomeno dei Minori Stranieri Non Accompagnati, in diminuzione dopo le misure adottate con il “pacchetto sicurezza” L.94/2009, ma che vedono comunque 99 ragazzi inseriti in strutture di pronta accoglienza, strutture capaci di fronteggiare l’emergenza di un minore che si trova solo senza un adulto che se ne prenda cura. D’altra parte anche alcuni servizi sanitari come quelli per l’assistenza alle dipendenze e quelli di salute mentale si devono fare carico di una quota di persone non fiorentine. Gli utenti dei servizi di salute mentale per adulti sono stati più di 5.600, 1.500 sono stati i nuovi utenti. Questo vuol dire che ogni 1.000 abitanti quasi 18 persone sono in carico ai servizi di salute mentale. Anche i servizi di salute mentale per infanzia-adolescenza hanno numeri importanti di pazienti assistiti: più di 3.000 ragazzi in carico, 900 i nuovi utenti ed un tasso in linea con quello degli adulti. Le persone che si rivolgono ai Servizi territoriali per le dipendenze (SerT) e per l’alcolismo (SAT) possono dare un’idea del fenomeno ma non la reale diffusione di queste problematiche poiché solo una parte di soggetti potenzialmente interessati si rivolge ai servizi sanitari. Complessivamente a Firenze sono stati seguiti 3.145 soggetti (compresi 223 utenti del carcere di Sollicciano): 1.509 dai SerT e 1.063 dai SAT. I dati presentati fanno emergere ancora una volta l’importanza e la necessità di un approccio preventivo. Si deve sempre più incidere sia sui giovani che sugli adulti, per evitare 11 l’acquisizione di comportamenti a rischio e per stimolare l’adesione a stili di vita salutari, in modo da evitare decessi prematuri e ritardare il più possibile il manifestarsi di malattie e di disabilità. Si deve comunque incidere anche sugli anziani per cercare di far sì che le persone restino sane e autosufficienti per il maggior tempo possibile. Il quadro di salute e dei servizi che emerge è buono anche se ancora permangono elementi critici nelle disuguaglianze di salute e di accesso e dimensionamento dei servizi. La sfida maggiore dei prossimi anni sarà, a fronte di minori risorse, garantire lo stesso livello di risposta sanitaria e sociale. 12 Sintesi Sintesi Parte I - Profilo di salute di Firenze Numeri in evidenza AL 31/12/2010 371.282 residenti di cui 50.013 stranieri Bilancio demografico: saldo naturale –1.329 saldo migratorio +3.710 94.453 sono i residenti con più di 65 anni; 32,8% anziani che vivono soli Indice di vecchiaia 214 a Firenze 182,9 in Toscana 144,5 in Italia Stranieri per 100 abitanti: Firenze 13,5 Toscana 9,7 Italia 7,5 184.043 famiglie totali 84.301 famiglie unipersonali (45,8%) 37.465 coppie con figli L’aspetto demografico di Firenze Variazioni temporali Al 31 dicembre 2010 i residenti a Firenze sono 371.282 ossia 2.381 in più rispetto all'anno precedente. L'incremento è dovuto al saldo migratorio che per il 2010 ha fatto registrare il valore di +3.710 unità. Il saldo naturale, cioè la differenza tra nati e morti, fa registrare un valore negativo pari a -1.329 unità in quanto i nati sono 3.199 e i morti 4.528. E’ da segnalare che il numero dei nati del 2010, insieme a quello del biennio 2009/2008, è il più elevato dalla fine degli anni settanta. Lo stesso saldo naturale è in aumento dalla fine degli anni novanta benché rimanga sempre negativo. Elementi strutturali Firenze è una città strutturalmente vecchia con un’elevata presenza di anziani soli; il processo di invecchiamento demografico sta incrementando nella popolazione il contingente di anziani, soprattutto donne, in termini assoluti e relativi; tutto ciò ha ripercussioni in termini economici, sociali e sanitari. La percentuale di anziani sul totale dei residenti, è passata dal 25,8% nel 2005 al 25,5% nel 2010. Alcuni indicatori quali l’indice di vecchiaia e l’indice di struttura sintetizzano la struttura demografica della città. In particolare l’indice di vecchiaia fiorentino, pur rimanendo alto è comunque diminuito rispetto a quello del 2005 grazie all’aumento del numero di ragazzi con età fino a 14 anni. Elevata presenza di immigrata da altri paesi popolazione Nella città sono residenti 50.013 persone con cittadinanza non italiana, il 13,5%% della popolazione totale. I principali gruppi nazionali presenti a Firenze nel 2010 sono: romeno, albanese, peruviano, filippino e cinese. La maggiore presenza di stranieri in relazione alla popolazione residente si ha nel Quartiere 1, dove rappresenta il 19,6% del totale dei residenti. Famiglie sempre più piccole Le modifiche strutturali demografiche e sociali in atto hanno cambiato la struttura delle famiglie che gradualmente stanno perdendo il loro ruolo di “rete di supporto”. 13 (20,4%) 26.198 monogenitoriali con figli (14,2%) Rispetto al 2008 il numero delle famiglie a Firenze è aumentato grazie all’incremento delle famiglie con componenti di cittadinanza non italiana (+23,6%), mentre rimane stabile il numero delle famiglie italiane (+0,6%). La composizione media di una famiglia fiorentina è bassa e pari a due individui. Le famiglie composte solo da un individuo sono il 45,8% delle famiglie totali. Il numero di famiglie monogenitoriali ha avuto un aumento dal 2002 al 2010 di circa il 17% e costituiscono il 14,2% delle famiglie totali. Stato di Salute di Firenze Speranza di vita alla nascita: Firenze (anno 2008) 80,0 anni per i maschi 85,0 anni per le femmine La situazione di Firenze presenta un quadro nella maggior parte dei casi ampiamente positivo che può essere così sintetizzato nei seguenti punti. La speranza di vita alla nascita ha raggiunto 80 anni nei maschi ed 85 anni nelle femmine, con un differenziale di 5 anni tra i due sessi. Tali valori sono Toscana (anno 2008) 79,7 anni per i maschi simili ai valori medi della AUSL10 e leggermente 84,8 anni per le femmine superiori a quelli della Toscana. La mortalità generale, dopo la standardizzazione per età, presenta a Firenze valori leggermente più bassi Tassi di mortalità generale per rispetto a quelli regionali, sia nei maschi che nelle sesso: femmine. I tassi di mortalità generale hanno Firenze (triennio 2006-2008) continuato la loro tendenza progressiva alla Totale 9,47/1.000 riduzione anche nell’ultimo decennio. Maschi 12,26/1.000 I decessi prima dei 65 anni, importante indice di Femmine 7,78/1.000 mortalità prematura, presentano valori simili alla media regionale per entrambi i sessi. Toscana (triennio 2006-2008) Il tasso di mortalità infantile di Firenze (3,53) invece Totale 10,09/1.000 è superiore a quello dell’intera Ausl 10 (2,42) e a Maschi 12,84/1.000 quello medio regionale (2,44), anche se, per l’elevata Femmine 8,19/1.000 variabilità casuale del fenomeno dovuta al ridotto numero di eventi, i confronti con altre aree non sono 4.528 decessi totali (anno facili da valutare. 2010) In particolare è il tasso di mortalità neonatale (2,51) ad essere più elevato sia rispetto al dato regionale (1,71) che al dato aziendale (1,66), mentre la natimortalità (0,95) è migliore sia del dato regionale (2,50) che aziendale (1,35). Per i maschi il tasso di primo ricovero è più alto rispetto alla media regionale per: - malattie delle ghiandole endocrine, disturbi metabolismo e malattie sistema immunitario - disturbi psichici Per le femmine il tasso di primo ricovero è più alto rispetto alla media regionale per: - tumori (tumore del polmone) Il tasso di primo ricovero per tutte le cause, standardizzato per età, di Firenze è leggermente superiore al tasso medio aziendale e a quello regionale. Confrontando il tasso di primo ricovero per il 2010 ed il 1999 si può notare una riduzione di questo in tutte le zone distretto della Ausl e a livello regionale, più evidente tra i maschi. Anche il tasso di ospedalizzazione (che prende in esame il totale complessivo dei ricoveri per tutte le cause) standardizzato per età a Firenze è superiore al tasso medio aziendale e regionale. Anche quest’ultimo parametro evidenzia per i due anni considerati, il 2010 ed il 1999, una tendenza progressiva alla riduzione: tale riduzione è maggiore nei maschi in tutte le zone distretto. 14 - disturbi psichici - traumatismi Sei principali cause di morte (anno 2009): 37,0% malattie circolatorie 29,6% tumori 12,7% altre cause 9,0% malattie respiratorie 4,4% sistema nervoso 3,9% apparato digerente Tra i più bassi della Regione sia per maschi che per femmine. I dati di mortalità e quelli di ricovero ospedaliero disaggregati per patologia forniscono un quadro della frequenza e della relativa importanza delle principali malattie. Le cause di morte più frequenti sono rappresentate dalle malattie circolatorie (37%) e dai tumori (29,6%). Nel complesso le prime 6 cause di morte sono responsabili dell’87% del totale dei decessi. La maggior parte delle cause di morte ha mostrato importanti riduzioni nella seconda metà degli anni ‘90. Le diminuzioni maggiori riguardano in generale le malattie circolatorie e quelle del sistema digerente per le femmine ed i tumori nei maschi. In aumento la mortalità per malattie respiratorie nei maschi (anni 2006-2008) In diminuzione, ma pur sempre alta rispetto alle altre province, la mortalità per malattie respiratorie nelle donne (anni 2006-2008) Altri fattori che incidono sullo stato di salute Gli inquinanti per i quali non sono rispettati i valori di riferimento fissati dalla normativa sono (anno 2010): particolato (PM10) biossido di azoto (NO2) ozono (O3) Dal 2003 al 2010: tasso di motorizzazione -4,4% domanda trasp. pubblico +9,4% N° motocicli per 1.000 abitanti: 193 nel 2010 190 nel 2009 dal 2000 al 2010: +88,6% 39% è la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti solidi urbani raccolti (anno 2010) PIL Var % 2010-2009 Italia +1,3 Toscana +0,9 Ambiente La situazione dell’aria nel 2010 rileva dei livelli di inquinamento entro la soglia limite per inquinanti quali il biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO), benzene (C6H6) e benzo[a]pirene (C20H12). Gli inquinanti per i quali, invece, non è raggiunto e consolidato il rispetto dei valori di riferimento fissati dalla normativa, sono ancora il particolato (PM10), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3). E’ in aumento rispetto al 2009 il consumo pro-capite di gas metano (+6,6%). E’ invece in diminuzione il consumo di energia elettrica per uso domestico (1,1%). Con 690,2 Kg/anno pro-capite, Firenze è tra le città italiane con maggiore intensità di produzione di rifiuti solidi urbani. Negli ultimi anni si è registrata una crescita consistente della raccolta di rifiuti differenziati che sono passati dal 28% nel 2003 al 39% nel 2010, in aumento rispetto al dato del 2009 (36,6%). Variabili socioeconomiche Secondo il rapporto sull’economia fiorentina a cura della Camera di Commercio il Pil è cresciuto dell’1,4%. Le stime provinciali sulle forze di lavoro 15 Tasso di occupazione (anno 2010) Italia 56,9% Toscana 63,8% Provincia di Firenze 67,1% Istat certificano per l’anno 2010 per Firenze una contrazione dell’occupazione rispetto all’anno precedente; il tasso di disoccupazione è in lieve calo se confrontato con il tasso del 2009 - pari al 5% - ma superiore al dato del 2008 pari a 4,4%. Tasso di disoccupazione (anno 2010) Italia 8,4% Toscana 6,1% Provincia di Firenze 4,8% Stili di vita Studio Passi anno 2007-2008 (% degli intervistati ultraquattordicenni AUSL 10) colesterolemia: 21,7% ipertensione: 20% fumo: 29,6% bevitori a rischio: 21% Variazione delitti denunciati dal 2008 al 2009 Italia -3% Toscana +1,7% Firenze Provincia +2% Secondo i dati dell’OMS quasi 9 decessi su 10 e oltre il 75% della spesa sanitaria in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie che hanno tra loro un minimo comune denominatore: in stili di vita errati. I principali fattori di rischio sono: ipertensione arteriosa, elevati livelli di colesterolemia, obesità, fumo, consumo eccessivo di alcol, scarsa attività fisica ed errori alimentari, quali ad esempio una dieta iperproteica e un consumo ridotto di frutta e verdura. Criminalità e sicurezza Nella provincia di Firenze i delitti denunciati sono stati 57.805. Dal confronto tra i dati 2009 con quelli del 2008 per categorie di delitti denunciati nella provincia di Firenze, si osserva che sono diminuiti del 38% gli omicidi volontari (con un valore assoluto pari a 5 eventi), del 17% le rapine (con valore assoluto pari a 466 eventi), del 13% lo sfruttamento della prostituzione (con valore assoluto pari a 41 eventi), mentre si riscontra un aumento del 25% delle violenze sessuali (pari a 41 eventi in valore assoluto) e del 18% dei tentati omicidi (valore assoluto pari a 13 eventi). Incidenti stradali A Firenze nel 2010 sono avvenuti: 3.751 incidenti stradali di cui: 3.496 con lesioni alle persone 23 mortali Qualità della vita – (ricerca del Sole 24ore) (anno 2010) A Firenze nel 2010 sono avvenuti 3.751 incidenti stradali, di cui 3.496 con lesioni alle persone e 23 mortali. Quest’ultimo dato ha subito un forte incremento rispetto al 2008, quando si sono registrati 14 incidenti mortali, ed è in controtendenza rispetto al triennio 2005-2008 che aveva visto lentamente diminuire le vittime della strada nel territorio comunale. L’87% dei decessi ha riguardato persone di genere maschile. La fascia di età maggiormente coinvolta in incidenti è quella dai 25 ai 40 anni. Le strade a maggiore incidentalità sono essenzialmente le grandi arterie e i viali di circonvallazione. La qualità della vita I risultati della tradizionale ricerca de Il Sole 24 Ore, volta a misurare vari aspetti che determinano la vivibilità delle 107 province italiane, forniscono 16 Firenze 16° posto del punteggio complessivo delle province indicazioni utili a definire il contesto in cui la città è inserita. Nella classifica complessiva delle province Firenze si colloca al 16° posto, due posizioni in meno rispetto al 2009. Problematici per Firenze si presentano gli aspetti legati all’ordine pubblico e alla sicurezza mentre si aggiudica ottime posizioni nei settori del tempo libero (6°) e dei servizi ambiente e salute (9°). È’ doveroso evidenziare che Firenze, pur non avendo una buona posizione per quanto riguarda la sicurezza e l’ordine pubblico (92°), migliora di 7 posizioni rispetto a quella del 2009 e si trova comunque in posizione migliore rispetto ad altre aree medio-grandi del centro-nord: Bologna (100°), Torino (105°) e Milano (107°) con soltanto Roma (84°) che la precede. 17 Sintesi Parte sociosanitari II - Profilo Numeri in evidenza Dati al 2010 Segretariato sociale 5.489 accessi, di cui: 3.345 invii SSP 1.386 invii altro servizio e/o informazioni effettuate 758 richieste per valutazione NA dei servizi sociali, sanitari e Quadro dei servizi Accesso e Servizi Integrati Assistenza Sociale Territoriale SIAST e Centri sociali 122 AASS per un tasso pari a Il Segretariato Sociale svolge un’attività di indirizzo ed orientamento presso i 12 centri sociali presenti 1 AS ogni 3.043 residenti sul territorio fiorentino. Nel 2010 gli accessi sono 12.813 utenti in carico di cui: stati 5.489, in aumento dell’11,3% rispetto al 2009. Nel 2010 sono stati presi in carico dal Servizio 2.752 minori Integrato di Assistenza Sociale Territoriale oltre 4.080 adulti 12.800 persone, stabili rispetto all’anno precedente 5.981 anziani 8.163 utenti con prestazioni (+0,01%). Gli utenti che hanno fruito di almeno una prestazione esterna sono stati più di 8.000, in esterne, di cui: maggioranza (52%) anziani. Sono utenti con 52% anziani prestazioni esterne 45 anziani ogni 1.000 anziani 31% adulti residenti, 26 minori ogni 1.000 minori residenti e 11 17% minori adulti ogni 1.000 adulti residenti. con prestazioni così ripartite: Sono state circa 3.500 le richieste di valutazione e/o 41% residenziale rivalutazione per la non autosufficienza. 27% contributi economici 22%servizi domiciliari diretti 10% servizi intermedi 3.441 Richieste di valutazione/rivalutazione NA 2.059 Punti Insieme 1.382 PUA 18 Assistenza medica di base 389.579 persone assistite dal Medico di Medicina Generale o dal pediatra di cui 18.300 non residenti (4,7%) 297 MMG: 0,91 ogni 1.000 abitanti di età ≥14 anni. 45 PLS convenzionati con AUSL: 1,04 ogni 1.000 abitanti di età <14 anni. Tutti i cittadini hanno diritto all’assistenza medica di base prestata o da un Medico di Medicina Generale (MMG) o da un Pediatra di Libera Scelta (PLS). Nel 2010 risultano essere assistite a Firenze 389.579 persone, di cui 18.300 circa (4,7%) non residenti anagraficamente nel Comune di Firenze. Nel territorio del comune di Firenze operano 297 MMG convenzionati con AUSL: quasi 1 ogni 1.000 abitanti di età ≥14 anni. I minori di 14 anni sono assistiti da 45 PLS convenzionati con AUSL, poco più di 1 ogni 1.000 abitanti di età <14 anni. 6.761.498 le prestazioni Assistenza specialistica ambulatoriale e specialistiche erogate di cui diagnostica strumentale 6.578.938 da strutture Il 77% delle prestazioni erogate ha riguardato esami pubbliche (97,3%) di laboratorio seguite, in ordine di frequenza, da quelle di radiologia tradizionale e dalle ecografie. 5.188.075 le prestazioni di L’attività di laboratorio-analisi è stata svolta quasi laboratorio-analisi totalmente dai Presidi Pubblici: dal 2,9% di prestazioni erogate nel 2008 dai Presidi Privati si è 26.262 le prestazioni di passati, nel 2010, allo 0,1%. “medicina fisica e di Le prestazioni specialistiche totali, senza le riabilitazione”, svolte al prestazioni di “medicina fisica e riabilitazione”, sono in aumento dal 2006 ad oggi ed in particolare di 100% dai Presidi Pubblici. quasi il 12,5% rispetto al 2009. Tasso di erogazione delle prestazioni: 18 prestazioni per abitante Assistenza ospedaliera 126.811 accessi al Pronto Il numero di accessi al Pronto Soccorso, non seguiti Soccorso senza ricovero da ricovero ospedaliero, da parte di residenti successivo. fiorentini è di poco inferiore alle 127.000 unità. Il 44% circa degli accessi sono avvenuti a Careggi. 60.454 ricoveri ordinari o in Poco più di 60.000 sono i ricoveri effettuati dagli day hospital di fiorentini in ospedali toscani per i fiorentini. Il tasso di ospedalizzazione (per 1.000 abitanti) di Firenze è Toscana. superiore al valore medio della AUSL 10 e a quelli Tasso di ospedalizzazione: delle altre zone. Tale dato è in parte dovuto alla 166,0 nel 2008, 163,0 nel struttura più vecchia della popolazione del comune di Firenze, ma è anche influenzato dalla diversa 2009 e 163,5 nel 2010. struttura sociale della città (es. rete di supporto familiare più debole) e dalla maggior presenza di Tasso dei DRG Medici: 95,0 fenomeni di disagio sociale. nel 2008, 92,9 nel 2009 e Nell’ultimo triennio si osserva comunque una 93,3 nel 2010. tendenza alla diminuzione del tasso di ospedalizzazione ed in particolare per i DRG Medici. Tasso reparto lungodegenza: E’ invece stabile il tasso di ospedalizzazione in 3,8 nel 2008, 4 nel 2009 e lungodegenza. 3,5 nel 2010. 19 Assistenza farmaceutica Nella zona-distretto di Firenze, l’assistenza farmaceutica convenzionata, rappresentata dai Assistenza farmaceutica farmaci consegnati dalle farmacie territoriali, registra convenzionata: una spesa netta di oltre 65 milioni di Euro, quasi la 65.178.313€ spesa netta metà della spesa dell’intera Ausl10. Rispetto al 2008 la spesa netta pro-capite è stabile, 176,3€ spesa netta procapite mentre quella per ricetta diminuisce di circa il 7%. 17,8€ spesa netta per ricetta Il numero di ricette per abitante è stabile dal 2008 9,9 ricette per abitante ad oggi. L’erogazione diretta dei farmaci ricomprende tutti i Erogazione diretta dei farmaci che vengono erogati attraverso le strutture farmaci: del servizio sanitario regionale. 38.123.828€ spesa lorda Rispetto al 2009 il numero di ricette per farmaci 103,1€ spesa pro-capite erogati direttamente è aumentato (+7%) così come la 322.593 ricette prescritte relativa spesa (+17), anche a seguito della sempre maggiore prescrizione di farmaci di alto costo secondo le linee guide nazionali dei protocolli terapeutici. Assistenza distrettuale L’assistenza distrettuale riunisce varie tipologie di 56.360 interventi del Servizio servizi quali, ad esempio, l’emergenza sanitaria di Emergenza Sanitaria (118) territoriale, gli screening, le attività distrettuali 45.896 trasporti in DEA propriamente dette (Assistenza infermieristica ambulatoriale e domiciliare, Assistenza Domiciliare Screening Programmata del MMG e del PLS, Assistenza mammografici Domiciliare Integrata ADI – tutte trattate nelle 15.156 eseguiti su risposte al domicilio), quelle consultoriali (educazione 23.600 inviti sessuale, assistenza sociale, psicologica, per l’interruzione volontaria della gravidanza, consulenza pap-test e visite ostetrico-ginecologiche, adempimenti per 17.216 eseguiti su affidamento e adozioni, vaccinazioni), l’assistenza ai 34.177 inviti malati terminali (Cure palliative e Hospice), assistenza alle persone con HIV. colon-retto Gli interventi del 118 nel 2010 sono in aumento 9.572 eseguiti su (+6,1%) rispetto al 2009, così come i trasporti in DEA 25.020 inviti (+2,2%) degli assistititi con mezzo attrezzato, compreso eliambulanza. Consultori Nel 2010, rispetto all’anno precedente, gli screening 53.511 prestazioni mammografici aumentano del 47% e i pap test 7.670 utenti di cui: (+8%), mentre diminuiscono quelli del colon retto (13%). Teniamo presente che in questo caso gli 6.783 consultori familiari aumenti segnalati possono essere determinati anche 440 consultori immigrati dalla periodicità poliennale degli inviti. 437 consultori adolescenti Rispetto al 2009, l’attività consultoriale a Firenze nel 2010 registra un incremento di prestazioni erogate pari all’8,3%. In particolare è aumentato il numero degli utenti dei Consultori per Immigrati (+70,5%) e dei Consultori Familiari (+18,5%). Riabilitazione 7.124 gli utenti della riabilitazione di cui: Nel comune di Firenze poco più di 6.000 soggetti hanno usufruito di oltre 200.000 prestazioni riabilitative. Più della metà dei soggetti sottoposti a 20 4.432 ambulatoriale 1.663 intensiva 943 domiciliare 404 estensiva 226.011 prestazioni riabilitative Ambito sociale Servizi per la domiciliarità 3.519 utenti di almeno un servizio diretto/indiretto alla domiciliarità 2.729 utenti servizi diretti Contributi economici 3.389 percettori di sussidi economici di cui 2.211 per disagio economico Ambito sanitario Assistenza Domiciliare Infermieristica 5.659 utenti 324.887 prestazioni Assistenza Domiciliare Programmata 109.544 accessi Assistenza Domiciliare Integrata 5.618 utenti prestazioni riabilitative ha un’età superiore ai 64 anni. Il 57,8% degli utenti è rappresentato da donne. La maggioranza assoluta degli utenti ha usufruito di prestazioni di riabilitazione ambulatoriale (59,6%). Rispetto al 2009 gli utenti sono aumentati del 18% e la crescita ha interessato tutte le diverse tipologie di riabilitazione, mentre le prestazioni registrano un aumento solo per il tipo ambulatoriale (+15%) e estensiva (+4%), mentre quelle estensive e domiciliari diminuiscono rispettivamente del 6% e del 4%. Risposte al domicilio Si tratta di quei servizi che sono erogati presso l’abitazione dell’utente, permettendogli così di rimanere nel proprio contesto familiare. In ambito sociale possiamo distinguere i servizi indiretti (contributi economici) e i servizi per la domiciliarità propriamente detti (assistenza domiciliare diretta, telecare, assistenza extrascolastica, etc.). Complessivamente le persone che hanno usufruito di servizi diretti e/o indiretti sono state oltre 3.500, con un aumento del 11,7% rispetto al 2008. Il numero maggiore di utenti (58,6%) tra coloro che hanno percepito un contributo economico ha ricevuto contributi ad integrazione del reddito. I percettori di tale contributo sono comunque in diminuzione del 37,1% rispetto al 2008. Nel 2010 hanno usufruito di almeno uno dei servizi diretti alla domiciliarità oltre 2.700 persone, in aumento del 17,3% rispetto al 2008. Tale andamento è dovuto non tanto ad un ampliamento dell’offerta dei servizi, quanto ad un aumento del numero di persone che ne hanno beneficiato. In ambito sanitario le risposte a domicilio includono l’Assistenza Domiciliare Infermieristica, quella Programmata e quella prestata ai malati terminali. Gli utenti in carico dell’Assistenza Domiciliare Infermieristica sono oltre 5.600, per due terzi (67,7%) donne e per il 94,8% sono anziani. A questi utenti sono state erogate circa 325.000 mila prestazioni. Gli accessi dell’Assistenza Domiciliare Programmata sono stati oltre 100.000. I pazienti dell’Assistenza Domiciliare Integrata sono stati oltre 5.600, in aumento del 86,7% rispetto al 2009. Assistenza ai malati terminali 269 i pazienti domiciliari presi in carico 2.993 le visite effettuate a domicilio 160 i pazienti ricoverati in L’assistenza ai malati terminali erogata dalle Unità di Hospice Cure Continue (UCC) presso il domicilio del paziente 943 utenti riabilitazione ex o in strutture dedicate (Hospice), nel triennio 20072009 registra un calo dei pazienti assistiti al proprio art. 26 domicilio (-10,3%) e delle relative visite (-8,6%). E’ da precisare tuttavia che questo calo è dovuto anche ad una registrazione più accurata dei dati. Gli utenti delle prestazioni di riabilitazione ex art. 26 erogate in regime domiciliare sono per il 65% donne e per l’82% anziani. Assistenza protesica Il 48,4% degli ausili rientra nella categoria “Ortesi e 21 Assistenza protesica 7.531 utenti 22.520 ausili 2.888.353€ spesa totale protesi”, il 22,4% riguarda gli ausili per la “locomozione” e il 9,2% per l’adattamento della casa o altri edifici e la “comunicazione” (9%). Rispetto al 2009 nel 2010 si registra un calo del 12% degli ausili, in particolare quelli per manovrare oggetti o dispositivi (-94%), mentre la spesa rimane costante (+0,4%). Servizi di livello intermedio 1.553 utenti, di cui: 810 utenti in centri diurni di cui: 151 anziani e adulti Auto 198 anziani e adulti NA 213 disabili 248 minori a rischio 455 servizio mensa trasporto 102 gettoni di incentivazione 255 gettoni per inserimento lavorativo 335 utenti riabilitazione ex art.26 I servizi di livello intermedio comprendono essenzialmente i Centri diurni e il relativo trasporto sociale, il servizio mensa e i gettoni di frequenza erogati per incentivare persone disabili a frequentare centri diurni o a svolgere attività lavorativoformativa. Nel 2010 gli utenti di tutti i servizi intermedi sociali e sociosanitari sono stati in aumento (+5,8%) rispetto al 2009. La quota maggiore di utenti dei servizi di livello intermedio utilizza i centri diurni. Anche in questo caso si è registrata un aumento rispetto al 2009 (+4,4%). Gli utenti dei servizi mensa e trasporto sociale sono in aumento nel triennio 2008-2010 (7,8%), così come quelli che hanno fruito del gettone d’incentivazione (17,2%) e per l’inserimento lavorativo (+7,6%). Gli utenti che hanno fruito di prestazioni di tipo semiresidenziale nell’ambito degli interventi di riabilitazione ex art. 26 sono stati oltre 330, per il 54% maschi e per il 76% sono adulti. Servizi di livello residenziale Servizi residenziali 4.885 utenti inseriti in strutture residenziali, di cui 2.736 per auto e non auto sufficienti 145 di pronta accoglienza e/o per minori/madri gestanti 1.268 del Polo Marginalità 1.753 utenti strutture ex art.26 Complessivamente le strutture residenziali, nel 2010, hanno accolto circa 5.300 persone: il 52% sono anziani e adulti disabili, il 39% persone bisognose di accoglienza alloggiativa e il 9% sono minori o madri gestanti. Rispetto al 2008 nel 2010 si registra un calo del 7,7% del numero di anziani o disabili non autosufficienti ricoverati presso strutture RSA; una diminuzione del 13,5% delle persone anziane o disabili autosufficienti ricoverate presso strutture RA; una riduzione del 17,2 % del numero di utenti accolti presso le strutture dedicate ai minori, alle madri con figli o alle gestanti e del 33,5% degli inserimenti di minori nelle strutture di pronta accoglienza. In crescita invece gli utenti delle strutture di accoglienza del polo marginalità che sono aumentati rispetto al 2008 del 20,6%. Il numero complessivo degli utenti arriva a oltre 5.500 considerando le accoglienza attivate per gli sgomberi e il piano per l’emergenza freddo e raggiunge circa 7.200 utenti considerando anche gli oltre 1.700 utenti inseriti presso strutture residenziali di riabilitazione ex art.26, in maggioranza donne (65%) e anziani (76%). 22 Numeri in evidenza Dati al 2010 Gruppi di popolazione Anziani Il 25,4% della popolazione fiorentina è rappresentata da ultra 64enni, di questi il 32,8% sono anziani soli. Dal 1999 al 2010 gli ultra 74enni sono aumentati del 12,5% e del 20% gli anziani soli nella stessa fascia di età. Dal 1999 al 2010 gli anziani ultra 74enni sono passati da 45.074 a 51.063 (+13,3%) e gli anziani soli nella stessa fascia di età da 17.177 a 20.771 Speranza di vita a 65 anni: (+20,6%). 18,8 anni per gli uomini Gli anziani con 80 anni e più che vivono soli sono oltre 14.900, pari al 46% del totale degli ultra 22,4 anni per le donne 80enni. I bisogni assistenziali sono acuiti proprio dal Valutazione non auto in UVM fatto che una quota rilevante di anziani vive da sola. 3.441 istanze Sono state oltre 3.400 le istanze di valutazione di 3.229 casi valutati/rivalutati non autosufficienza con circa 3.200 casi esaminati in sede di UVM, di cui circa 2.800 valutati come “non autosufficienti gravi”, in percentuale stabili rispetto 5.981 utenti in carico ai al 2008 (88%) ma in lieve diminuzione rispetto al SIAST di cui: 2009 (91%). 4.246 utenti con prestazioni Gli anziani che hanno ricevuto almeno una esterne prestazione esterna sono il 52% degli utenti totali dei 950 utenti contributi servizi sociali; quelli che hanno fruito di servizi alla domiciliarità il 64,8% degli utenti dei servizi 2.280 utenti servizi alla complessivi alla domiciliarità, in forte prevalenza domiciliarità donne (74,6%) e grandi anziani over 80; 1.213 assistenza domiciliare quelli che hanno fruito dei servizi domiciliari diretti diretta sono stati circa 1.800, di cui il 53% con assistenza 226 pronto sociale domiciliare diretta. domiciliare I contributi per il “servizio assistenza familiare” e per 530 contributo per il “sostegno alle cure familiari” nel 2010 sono stati assistente familiari/sostegno percepiti da 530 anziani. alle cure familiari Rispetto al 2008 sono in diminuzione i frequentanti i centri diurni per autosufficienti (-3,2%) e per non autosufficienti (-6,6%); sempre rispetto al 2008 sono 349 utenti centri diurni, di diminuiti sia i ricoveri in RSA (-7,7%) sia quelli in cui strutture per autosufficienti (-13,5%). 198 non auto Le prestazioni di riabilitazioni ex art. 26 di tipo 151 autosufficienti semiresidenziale hanno interessato nel 2010 circa 60 anziani, per più della metà donne e di età compresa 2.473 utenti strutture tra i 65 e i 74 anni; quelle di tipo residenziale oltre residenziali non 1.300 utenti, in maggioranza con età compresa tra i autosufficienti 75 e gli 84 anni e per il 70% donne. Utenti in riabilitazione ex art.26 59 in centri diurni 1.328 in strutture residenziali 94.453 residenti ultra 64enni, di cui: 51.063 con 75 anni e più 30.968 ultra 64enni che vivono soli 3.000 disabili adulti (6-64 anni) stimati 1.189 utenti disabili in carico ai SIAST 386 utenti con prestazioni di riabilitazione ex. art. 26 in Persone con disabilità Il numero di disabili adulti (6-64 anni) stimato è di 3.000 soggetti. Le persone con disabilità (18-64 anni), in carico ai servizi socio-assistenziali sono circa 1.200 e, se sommati ai circa 400 soggetti che hanno ricevuto prestazioni di riabilitazione ex art.26 in regime estensivo, rappresentano quasi 1.500 disabili 23 regime estensivo 560 utenti contributi economici 533 utenti servizi per domiciliarità 661 utenti servizi di livello intermedio 436 utenti Centro diurni 213 di socializzazione 223 di riabilitazione ex art.26 382 utenti strutture residenziali 45.5% RSA 54,5% ex art 26 estensivo assistiti. La maggioranza assoluta degli utenti ha usufruito di prestazioni di livello intermedio, in misura maggiore i servizi diretti (36% - centri diurni di socializzazione e di riabilitazione; le vacanze e il trasporto) rispetto a contributi per servizi indiretti (16%); seguono poi le prestazioni di livello domiciliare – contributi per la domiciliarità (12%) e servizi diretti domiciliari (18%) – e di livello residenziale – RSA e residenze di riabilitazione (18%). Ai 560 soggetti disabili percettori di contributi economici è stato erogato un contributo economico: per la vita indipendente, per servizio trasporti, il gettone per inserimento lavorativo e quello per incentivazione. Il 41% degli utenti di prestazioni domiciliari diretti o indiretti usufruisce del servizio di assistenza domiciliare diretta che, rispetto al 2008, registra un calo del 10,4%. Le prestazioni di riabilitazioni ex art. 26 di tipo semiresidenziale hanno interessato nel 2010 oltre 220 utenti, per il 61% uomini e con un’età media di 39 anni; quelle di tipo residenziale (di tipo intensivo e estensivo) hanno interessato oltre 200 utenti. Donne 198.017 donne residenti Tasso di fecondità anno 2009 Provincia Firenze: 1,22 italiane residenti 2,02 straniere residenti Il 53% delle Interruzioni Volontarie di Gravidanza (IVG) è stato effettuato da donne non italiane 9,5 tasso di abortività a Firenze Tasso di occupazione Firenze 37,7 donne 53,7 uomini Tasso di disoccupazione Firenze 11,7 donne 5,3 uomini Le donne residenti a Firenze rappresentano il 53,3% della popolazione. La presenza di un alto numero di donne anziane, ed in particolare di anziane sole, dovuta ad una speranza di vita più elevata rispetto agli uomini, ha un rilevante impatto sulle problematiche legate all’assistenza socio-sanitaria: sono infatti le donne ad usufruire maggiormente dei servizi sociali. La presenza di donne immigrate influisce in particolare sulle problematiche in campo riproduttivo e materno - infantile, come dimostra la differenza fra il tasso di fecondità delle donne italiane e delle donne straniere e la frequenza delle IVG, che presenta una particolare specificità nelle donne non italiane. Il tasso di abortività per il 2010 per le donne residenti a Firenze è in diminuzione rispetto al 2009, quando era pari a 10 IVG per 1.000 donne in età fertile . Differenze di genere si riscontrano nel tasso di occupazione, che è maggiore negli uomini, e nel tasso di disoccupazione, che è più elevato tra le donne: rispetto al 2009 cresce il tasso di disoccupazione femminile e diminuisce quello di occupazione. 24 Minori 51.621 i residenti minori, di La percentuale di minori residenti sul totale della cui 17,2% stranieri popolazione per il 2010 è del 13,9% e registra una 6.936 stranieri iscritti A.S. crescita del 3,3% rispetto al 2008 dovuta anche all’aumento dell’10,7% del numero di minori 2009/2010 stranieri. Presso le scuole statali e paritarie, Utenti SIAST : nell’anno scolastico 2009/2010, il 12,9% del totale 2.752 in carico degli alunni iscritti è di nazionalità non italiana. 1.349 con prestazione esterna I minori seguiti dai servizi sociali territoriali sono 586 con contributi economici stati oltre 2.700, in aumento del 12,5% sul 2009. Di 917 con servizio per la questi circa 1.350 hanno avuto almeno una domiciliarità prestazione di livello domiciliare o intermedio o 176 in centri diurni residenziale. 328 in residenze per minori In leggero aumento rispetto al 2009 gli utenti dei 94 in casa gestante madre centri diurni (+2,3%); in calo quelli delle residenze (145 in Pronte accoglienze 12,2%). In forte calo le pronte accoglienze rispetto al 110 in Centro Sicuro 2008 (-33,5%), comprese quelle presso il Centro sicuro, a seguito del “pacchetto sicurezza” 72 minori affidati (L.94/2009). 60 domande di adozione censite dal Centro adozioni di Rispetto al 2009 diminuisce il numero di minori in affidamento e il numero delle domande di adozione. Firenze Riguardo alle coperture vaccinali quelle contro Copertura vaccinale a 24 mesi poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite B e dalla nascita malattia da emofilo B, antimorbillo, parotite e 91,5% contro poliomielite, rosolia, meningococco C sono tutte al di sotto del difterite, tetano, pertosse, 95%, valore indicato come obbiettivo nazionale, in epatite B e malattia da lieve calo rispetto al 2009 e al 2008. emofilo B La copertura vaccinale presenta una marcata 89% per morbillo, parotite e differenza tra italiani e stranieri. rosolia 86% per il meningococco C Copertura vaccinale per nazionalità più del 90% bambini italiani 80% bambini stranieri 5.681 utenti dei servizi di salute mentale per adulti 3.060 utenti dei servizi di salute mentale per infanziaadolescenza 3,5 tasso di primo ricovero (per 1.000) per malattie psichiche 5,9 tasso di ospedalizzazione (per 1.000) per malattie psichiche Salute mentale Gli utenti dei servizi di salute mentale per adulti sono stati circa 5.700, di questi più di 1.500 sono nuovi utenti, con un tasso di 17,9 utenti in carico per 1.000 residenti maggiorenni, e di 4,9 per i nuovi utenti. Gli utenti dei servizi di salute mentale per infanziaadolescenza sono stati circa 3.000, di cui più di 900 nuovi utenti. Il tasso di utenti per 1.000 abitanti in età minorile è diminuito rispetto al 2008 (da 99,2 a 59,2 del 2010). Rispetto al 2000 risultano in forte diminuzione sia il tasso di primo ricovero che quello di ospedalizzazione (per 1.000) per malattie psichiche. Dipendenze 3.145 utenti Dipendenze di cui: Il numero di utenti che si rivolgono ai Servizi territoriali per le dipendenze (SerT) e per l’alcolismo (SAT) sottostimano la reale diffusione di queste 25 1.509 utenti SerT 1.063 utenti SAT problematiche poiché solo una parte di soggetti potenzialmente interessati si rivolge ai servizi sanitari. Gli utenti dei SerT per il 2010 per la sola zona di Firenze sono stati circa 1.500 e, dopo anni di costante crescita culminata nel 2008 col raggiungimento di 1.600 utenti, ritornano a partire dal 2009 ai livelli dei primi anni del 2000. Più dell’80% dell’utenza è di genere maschile e la fascia di età più rappresentata è quella sopra i 39 anni. Gli utenti dei SAT sono stati circa 1.000 e registrano una crescita continua negli anni, crescendo del 60% rispetto al 2000. Il 73% dell’utenza è di genere maschile e la fascia di età più rappresentata è quella che va dai 40 ai 49 anni (33,5%), la fascia di popolazione da 20 a 29 anni rappresenta invece il 10,9% del totale. Povertà e marginalità Nel 2010 sono circa 9.750 le famiglie in condizione di povertà relativa a Firenze, in diminuzione del 2,5 Povertà relativa rispetto all’anno precedente. 5,5% povertà relativa Toscana Per far fronte ad uno stato di indigenza sono stati 9.754 famiglie povere a erogati contributi a circa 2.200 utenti, per la maggior Firenze parte adulti (61%), in calo rispetto al 2009 del 23% 19.700 fiorentini in povertà per l’entrata in vigore del nuovo regolamento comunale di accesso alle prestazioni economiche. Servizi sociali Sono state più di 2.000 le persone accolte in 2.211 percettori di sussidi per strutture di accoglienza, in aumento del 16% povertà rispetto al 2009. 2.000 persone accolte dal Nella maggior parte dei casi si tratta di immigrati, sistema, di cui: senza fissa dimora, ex detenuti e persone non 1.268 utenti Polo della residenti a Firenze accolte dal sistema di assistenza Marginalità per sociale (polo della marginalità, affittacamere e 2.400 ricoveri miniappartamenti, richiedenti asilo e immigrati, emergenza freddo). Gli utenti accolti dalle strutture del polo sono stati oltre 1.200, prevalentemente (86%) maschi, di età media di circa quarant’anni, e in maggioranza (66%) stranieri, in particolare provenienti dall’Europa Occidentale (57%) e dall’Africa (39%). 26 Sintesi Parte III - Monitoraggio e valutazione Numeri in evidenza Dati al 2010 Risorse sociali investite nel POA 2010 e spesa sociale del comune di Firenze 114 le azioni del Programma Operativo Annuale per una spesa effettiva totale di 67.882.784€. 10,1% spesa coperta dal FSR (Fondo Sociale Regionale) Il monitoraggio del Piano Attuativo rileva la spesa della SdS di Firenze per area di utenza e per progetti. Rispetto al 2010 la SdS di Firenze ha programmato per una spesa effettiva di 1.047.742 euro in più rispetto al 2009. L’area di utenza che assorbe maggiore risorse è quella degli anziani, seguita da famiglia e minori, povertà e disagio. Rispetto al 2009, in seguito alla nuova classificazione adottata dalla Regione, la distribuzione della spesa sociale per settore di intervento è cambiata, si rileva, infatti, un aumento della percentuale di spesa impegnata per contributi economici e una diminuzione della percentuale di spesa per strutture. Firenze anno 2010: 92.571.052€ spesa netta 249,33€ spesa netta procapite L'indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli e associati, realizzata dall’Istat, rileva informazioni sugli utenti e sulla spesa sostenuta dai Comuni per i servizi che erogano. La differenza tra la spesa rilevata dal monitoraggio POA e quella del censimento ISTAT è principalmente dovuta alla spesa per asili nido inclusa nella spesa sociale Istat. La spesa netta pro-capite rispetto al 2009 è costante. L’assistenza fornita dal Comune si concentra nell’area Famiglia e Minori, seguita da Anziani, Disabili e Povertà. Queste tre aree di utenza assorbono circa l’87% delle risorse impegnate. Rispetto al 2009 la distribuzione percentuale della spesa netta per fonte di finanziamento è cambiata, si rileva una diminuzione nell’utilizzo sia di risorse proprie del Comune che del Fondo per le politiche sociali. Viene rilevata in apposito questionario anche la spesa del comune sostenuta come ente associativo SdS, dove sono registrati gli importi non gestiti direttamente dal comune. 81,8% della spesa netta è finanziata con risorse proprie del Comune 7,6% della spesa netta è finanziata con il Fondo per le politiche sociali (quota nazionale e quota regionale) 27 Parte Ia-Profilo di Salute di Firenze L’aspetto demografico di Firenze L’andamento nel tempo della popolazione fiorentina Nel periodo che va dal 1940 al 2010 la popolazione fiorentina, ha attraversato una fase di crescita consistente iniziata negli anni ’50, ha oltrepassato le 450.000 unità durante gli anni ‘60 e ’70 e, a partire dagli anni ‘80 è entrata in una fase discendente tanto che al censimento del 2001 la popolazione ha raggiunto la quota più bassa (355.315 persone). Il repentino calo tra il 2000 e il 2001 e l’aumento tra il 2002 e il 2003 è dovuto alle cancellazioni anagrafiche a seguito del censimento della popolazione 2001 e alle conseguenti re iscrizioni effettuate nel 2003, anno in cui si aggiunge anche la regolarizzazione dei cittadini stranieri. Graf.1 Popolazione legale nel Comune di Firenze - anni 1940-2010 500.000 popolazione 450.000 400.000 350.000 300.000 250.000 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 anno n.b. si definisce popolazione legale (Dpr 276/22-5-01, articolo 3, comma 2) la popolazione residente rilevata alla data del censimento Fonte: popolazione legale - elaborazione osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica – Comune di Firenze Al 31 dicembre 2010 la popolazione risulta pari a 371.282 in crescita rispetto al 2009 di 2.381 unità. Già il saldo totale del 2008 era positivo grazie all’aumento del saldo migratorio - differenza fra iscritti e cancellati dall’anagrafe cittadina – che riesce a compensare il valore negativo del saldo naturale - differenza fra nascite e morti. Se consideriamo il saldo totale dal 1995 ad oggi questo ha assunto valore positivo solo a partire nel 2003 (+14.319), per poi interrompersi tra il 2005 e il 2007 e ritornare positivo dal 2008 a oggi. 28 Sul fronte delle nascite, nel 2010 si registra un aumento rispetto al 2009 (3.199 contro 3.010), e rappresenta uno dei migliori risultati degli ultimi anni. Graf.2 Tasso di fecondità totale - Firenze, AUSL 10 di Firenze, Regione Toscana - anni 2000-2009 1,6 1,4 1,2 1,0 2000 2001 2002 2003 AUSL 10 - Firenze 2004 2005 2006 Zona Fiorentina 2007 2008 2009 Regione Toscana Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati ARS https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/ Senza le madri straniere la dinamica naturale sarebbe ancor più negativa: infatti le nascite da genitori stranieri sono circa il 19%, mentre la quota di stranieri sul totale della popolazione è pari al 13,5%. Il numero medio di figli per donna – o tasso di fecondità totale – per il 2009 è circa 1,3 figli per donna, e sebbene sia superiore rispetto ai valori di minimo registrati dal 2005 al 2007, è pur sempre lontano dal 2,1 figli per donna, valore considerato ottimale per una popolazione dato che tale è il numero di sostituzione delle coppie. Graf.3 Speranza di vita alla nascita - Zona Fiorentina - anni 1995 - 2008 86 84 82 80 78 76 74 72 maschi 20 08 20 07 20 06 20 05 20 04 20 03 20 02 20 01 20 00 19 99 19 98 19 97 19 96 19 95 70 femmine Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati ARS https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/ 29 Nonostante la crescita delle nascite e la diminuzione del numero assoluto di decessi, scesi nel 2010 al valore di 4.528, mentre nel 2009 sono stati 4.696, il saldo della dinamica naturale rimane negativo. Un saldo naturale negativo deriva in parte anche dal processo di invecchiamento della popolazione, per cui aumentano gli individui nelle fasce di età più avanzate e, pertanto, aumentano in termini assoluti i decessi. Un maschio fiorentino nato nel 2008 ha una speranza di vita di quasi 80 anni e una femmina di 85 anni, mentre i maschi nati nel 1995 avevano una speranza di vita pari a 76 e le femmine 82. Graf.4 Quoziente di incremento totale, naturale e migratorio per 1.000 abitanti – Firenze - Anni 1995-2010 40 30 20 10 quoziente per 1.000 ab. 50 0 -10 anno -20 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Q. incremento totale Q. incremento naturale Q. incremento migratorio Fonte: elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati ARS Toscana – Indicatori PIS Fonte: per il 2009 e il 2010 elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica – Comune di Firenze E' invece molto positiva la dinamica migratoria: la differenza tra immigrati ed emigrati è positiva e pari al 10 per mille abitanti. I cittadini stranieri Gli stranieri residenti al 31 dicembre 2010 crescono dell’8,1% rispetto all'anno precedente, e raggiungono la cifra di 50.013 (13,5% dei residenti totali). Se confrontiamo l’andamento della percentuale degli stranieri residenti a Firenze con la percentuale degli stranieri residenti in Toscana e in Italia, osserviamo che nel 2003 Firenze era pari a 7,6%, valore molto simile al 7,5% della Toscana nel 2007 e del 7,5% dell’Italia nel 2010. 30 Si può notare anche che Firenze negli ultimi 8 anni è quella che ha avuto il maggior aumento di stranieri su abitanti (dal 6% al 13,5%), sia rispetto alla Toscana (dal 3,6% al 9,7%) che all’Italia (dal 2,7% al 7,5%). Graf.5 Percentuale di residenti stranieri nel Comune di Firenze e in Regione Toscana - Anni 2002 – 2010 16 14 % residenti stranieri 12 10 8 6 4 anno 2 0 2002 2003 2004 Firenze 2005 2006 2007 Reg Toscana 2008 Italia 2009 2010 Fonte: elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati ARS Toscana – Indicatori PIS Fonte: per il 2010 elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica – Comune di Firenze e ISTAT Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione non italiana tra cittadini UE ed extra-UE anche nel 2010 continua a crescere la quota di cittadini europei (24%), anche se la maggior parte degli stranieri è con cittadinanza non europea (76%). L’aumento della quota di cittadini UE è conseguenza dell’allargamento dell’Unione Europea a Bulgaria e Romania avvenuta nel 2007, momento in cui è passata dall’8,1% del 2006 al 21,2% del totale dei cittadini stranieri, riducendosi contemporaneamente la parte di cittadini Non UE. I principali gruppi nazionali maggiormente presenti a Firenze al 31/12/2010 sono: romeno, albanese, peruviano, filippino e cinese. Sono mutati nel tempo i paesi di provenienza dei gruppi più numerosi: se nel 2004 la maggior parte di stranieri residenti era cinese, a partire dal 2007 tale primato spetta ai romeni. Le altre due nazionalità che nel 2010 aumentano la loro presenza in città sono peruviani e filippini. 31 Graf.6 Distribuzione degli stranieri per cittadinanza europea e non europea – Firenze – Anni 2002 - 2010 11.947 2010 10.774 2009 2008 35.494 9.310 31.588 7.977 2007 anno 38.066 29.657 2006 2.831 32.108 2005 2.775 29.753 2004 2.646 27.515 2003 2.598 2002 2.492 25.734 EU NON EU 22.939 0 10.000 20.000 n° persone 30.000 40.000 Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica – Comune di Firenze – anagrafe al 31/12 Graf.7 Numero di residenti stranieri delle sei nazionalità più numerose Anni 2004-2010 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 2004 Romania Cina 2005 2006 Albania Marocco 2007 2008 Perù Sri Lanka 2009 2010 Filippine Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica – Comune di Firenze – anagrafe al 31/12 32 Se confrontiamo la piramide delle età della popolazione residente straniera con quella dei residenti italiani si evidenziano importanti differenze strutturali. La popolazione residente straniera si concentra, quasi indistintamente tra i due sessi, nelle fasce di età lavorativa (la classe più numerosa per entrambi i sessi è quella tra i 30 ed i 34 anni) ed è quasi assente nelle fasce di età anziane, facendo assumere alla piramide una forma a foglia, snella e bassa La piramide per età della popolazione residente di nazionalità italiana evidenzia una forma ad albero dovuta all’invecchiamento della popolazione e al calo dei tassi di natalità. La conseguenza è una riduzione delle classi più giovani – alla base della piramide – e l’incremento delle classi della popolazione anziana, al vertice della piramide. Si può notare come le femmine siano in numero maggiore già a partire dai 50 anni, ma soprattutto nelle ultime classi di età rispetto ai maschi. Graf.8 Popolazione residente italiana e straniera per sesso e per classe di età – Anno 2010 90+ 85-89 classi di età 80-84 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 0-4 20.000 15.000 10.000 5.000 M stranieri 0 M italiani 5.000 F straniere 10.000 15.000 20.000 F italiane Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica – Comune di Firenze – anagrafe al 31/12 La maggioranza degli stranieri residenti a Firenze è di sesso femminile (53,4%): il numero di donne ogni 100 maschi residenti è di circa 115 unità e l’indice di mascolinità tra gli stranieri si attesta a 87, cioè ci sono 87 uomini ogni 100 donne. 33 Il tasso di fecondità si differenzia in base alla nazionalità della madre: nel caso delle donne straniere residenti nella provincia di Firenze tale valore per il 2009 è pari a 2,02 nati per donna – vs. i 2,16 del 2008– mentre per le donne italiane il numero medio di nati per donna è 1,22 – vs. 1,28 del 2008–. Un altro dato che risente della nazionalità è l’età media al parto: 27,82 anni per le donne di cittadinanza straniera contro i 33,35 delle donne italiane. Principali caratteristiche popolazione della struttura della Al primo gennaio 2011 la popolazione fiorentina è composta dal 25,5% da individui con 65 anni o più mentre i minorenni sono solo l’11,9%, valori che non si discostano da quelli del 2005 anche se mostrano un lieve aumento per i minorenni - 11,2% nel 2005 – e una lieve diminuzione per gli anziani – 25,8 nel 2005 -. I giovani fino a 14 anni sono l’11,9% della popolazione – erano 11,2% nel 2005 - mentre la popolazione in età attiva – 15-64 anni – è pari al 62,6% - era il 63,1% nel 2005. L’aumento dei ragazzi fino ai 14 anni è dovuto, per lo più, alle nascite da madri straniere e ai ricongiungimenti familiari. Graf.9 Composizione per età della popolazione - Firenze, Toscana, Italia – valori percentuali - 01/01/2005 -01/01/2011 100 90 19,5 20,3 66,4 65,7 12,7 14,1 14,0 2011 2005 2011 25,8 25,5 23,0 23,3 63,1 62,6 64,9 64,0 11,2 11,9 12,0 2005 2011 2005 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Firenze % Minori di 15 anni T oscana % Adulti 15-64 anni Italia % Anziani 65 e + anni Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati istat - http://demo.istat.it/ - anagrafe residenti al 01/01 34 L’età media della popolazione fiorentina è di 46 anni, superiore a quella toscana - 45 anni - e a quella italiana – 43 – nonostante la presenza dei residenti stranieri la cui età media è di 33 anni. Per quanto riguarda la quota di stranieri sul totale della popolazione possiamo notare come questa mentre a Firenze ha raggiunto il 13,5%, a livello regionale è pari al 9,7% e a livello nazionale al 7,5%, valori più simili a quelli di Firenze di sei o sette anni fa. Tra i residenti fiorentini si constata ormai da anni un progressivo invecchiamento della popolazione, trend esteso ormai a tutta la Regione Toscana dove la popolazione anziana ha raggiunto il 23% contro un 20,3% registrato a livello nazionale. Graf.10 Indice di vecchiaia - Firenze, Toscana, Italia - Anni 2005 - 2011 250 230,8 214,0 191,8 200 182,9 150 137,8 144,5 2005 2011 100 50 0 2005 Firenze 2011 2005 2011 T oscana Italia Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati istat - http://demo.istat.it/ - anagrafe residenti al 01/01 Gli indicatori demografici legati alla popolazione anziana fiorentina confermano, anche per il 2010, valori superiori a quelli regionali e nazionali: l’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra persone anziane (di 65 anni e più) e i giovani fino a 14 anni è pari al 214% contro il 182,9% della Regione Toscana e il 144,5% a livello nazionale. Ancora più critico è l’indice di dipendenza, ovvero il rapporto tra le persone inattive – i ragazzi di età 0-14 anni e gli anziani di 65 anni o più – e coloro che le dovrebbero sostenere economicamente – le persone di età compresa fra 15 e 64 anni – che ha raggiunto per Firenze quasi il 60% contro il 56,3% per la Toscana e il 52,3% per l’Italia. L’indice di vecchiaia fiorentino, pur rimanendo alto è comunque diminuito rispetto a quello del 2005 grazie all’aumento registrato per i ragazzi con età fino a 14 anni. 35 Aumenta la proporzione di coloro che hanno 80 anni o più e che quindi hanno più probabilità di aver bisogno di aiuto sia da un punto di vista sanitario che sociale: tale aumento viene riscontrato a livello nazionale, regionale e comunale. A Firenze ogni 100 residenti ci sono quasi 9 anziani con 80 anni o più, valore ben superiore sia a quello della Toscana (circa 7 su 100) che dell’Italia, dove i grandi anziani sono il 6%. Graf.11 Percentuale di popolazione con 80 e più anni - Firenze, Toscana, Italia, Anni 2005 - 2011 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 8,7 7,8 7,3 6,5 6,0 5,0 2005 2011 2005 Firenze 2011 2005 T oscana 2011 Italia Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati istat residenti al 01/01 http://demo.istat.it/ - anagrafe L’indice di dipendenza – scomposto in indice di dipendenza giovanile e senile – mette in luce come a Firenze il peso delle persone anziane stia diventando sempre più rilevante, con 41 anziani ogni 100 individui in età attiva. Graf.12 Indice di dipendenza giovanile e indice di dipendenza anziani - Firenze, Toscana, Italia, Anni 2005 - 2011 60 50 40 40,9 40,7 17,7 2005 35,5 36,4 19,0 18,5 2011 2005 29,3 30,9 19,9 21,3 21,4 2011 2005 2011 30 20 10 0 Firenze Indice di dipendenza giovanile Toscana Italia Indice di dipendenza anziani Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati istat - http://demo.istat.it/ - anagrafe residenti al 01/01 36 Il rapporto tra maschi e femmine, ovvero l’indice di mascolinità, nel Comune di Firenze è inferiore a quello della Toscana e dell’Italia: di conseguenza il numero di donne ogni 100 maschi – e questo si verifica in modo particolare nelle classi di età oltre i 65 anni - è superiore a Firenze (114,3%) rispetto alla Toscana (107,7%) ed all’Italia (106,1%) a causa appunto della maggior presenza di anziani. La famiglia ed i matrimoni Il numero delle famiglie è cresciuto nel tempo al contrario del numero medio dei componenti: nel 1991 i nuclei familiari erano 162.422 con in media 2,4 componenti, mentre nel 2010 le famiglie sono 184.043 con un numero medio di componenti pari a 2. Tav.1 Famiglie per tipologia e per provenienza - Firenze - Anno 2010 Cittadinanza tipologia italiana comunitario extracomunitario Valori assoluti Unipersonale 4.502 10.191 69.608 Monogenitoriale 668 2.017 23.513 Coppia con figli 676 2.941 33.848 Coppia senza figli 226 495 26.360 Altro 607 1.939 6.452 Totale 6.679 17.583 159.781 Valori percentuali Unipersonale 67,4 58,0 43,6 Monogenitoriale 10,0 11,5 14,7 Coppia con figli 10,1 16,7 21,2 Coppia senza figli 3,4 2,8 16,5 Altro 9,1 11,0 4,0 Totale 100,0 100,0 100,0 Totale 84.301 26.198 37.465 27.081 8.998 184.043 45,8 14,2 20,4 14,7 4,9 100,0 Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12/10 - Ufficio di Statistica – Comune di Firenze Il fenomeno della pluralizzazione delle forme familiari è tipico delle società moderne e la famiglia oggi è caratterizzata da svariate strutture. Le tipologie più comuni sono: quella unipersonale, cioè formata da un’unica persona (45,8%), le coppie con figli (20,4%), le coppie senza figli (14,7%) e le famiglie monogenitoriali con figli (14,2%). Nel corso degli anni Novanta ha iniziato a prendere consistenza il fenomeno delle famiglie unipersonali, che tra gli stranieri rappresenta la tipologia più diffusa, soprattutto tra le famiglie comunitarie. Le coppie con figli invece, rappresentano una percentuale maggiore per le famiglie extracomunitarie rispetto a quelle comunitarie. Gli elementi che hanno portato al cambiamento della famiglia sono molteplici: la diminuzione del numero di matrimoni, la tendenza alla 37 posticipazione delle nozze, la scarsa natalità e il ritardo nel passaggio alla vita adulta, con il conseguente rinvio nel tempo delle decisioni di formazione della famiglia. Dal 1994 si registra tra i matrimoni celebrati a Firenze, da residenti e non residenti, un’inversione di tendenza con il sorpasso nel numero di matrimoni civili rispetto a quelli religiosi. Se si considera il numero totale dei matrimoni si può rilevare una diminuzione del 23,6% dal 1991 al 2010. valore assoluto Graf.13 Matrimoni celebrati a Firenze (residenti e non residenti) per tipologia – anni 1991 – 2010 Religiosi 2 .0 0 0 Civili T otale 1.8 0 0 1.6 0 0 1.4 0 0 1.2 0 0 1.0 0 0 800 600 400 200 anno 0 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 Fonte: elaborazione osservatorio sds di Firenze su dati http://statistica.comune.fi.it/popolazione/popolazione Le caratteristiche demografiche dei quartieri Il Comune di Firenze è diviso in cinque quartieri: 1-Centro Storico, 2Campo di Marte, 3-Gavinana-Galluzzo, 4-Isolotto-Legnaia, 5-Rifredi. Rifredi, con 106.062 residenti (28,6% del totale), è il quartiere più popoloso. Seguono il quartiere 2-Campo di Marte, il quartiere 4Isolotto Legnaia ed il quartiere 1-Centro Storico, con rispettivamente, il 24%, il 18,2% e il 18,1% della popolazione residente; infine il quartiere 3-Gavinana conta l’11% della popolazione residente. Le percentuali di bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni raggiungono i valori più bassi nel quartiere 1 (Centro Storico), mentre fanno registrare i valori più alti nel quartiere 3 (GavinanaGalluzzo). La più alta proporzione di popolazione adulta (cioè di età compresa tra i 18 ed i 64 anni) la riscontriamo nel Centro Storico dove rappresenta il 66% del totale, mentre i quartieri di Gavinana38 Galluzzo e Campo di Marte registrano le percentuali più basse (rispettivamente del 58,8% e del 57%). Gli anziani di età superiore ai 65 anni registrano la massima presenza nei quartieri Gavinana-Galluzzo e Campo di Marte, rispettivamente con 28% e 27,1% dei residenti, mentre quella minima nel Centro Storico con 21,1%. Tav.2 Popolazione residente per fasce di età per Quartiere - Anno 2010 Quartieri Fasce Centro Campo Gavinana Isolotto di età Rifredi Storico di Marte Galluzzo Legnaia Senza data di nascita Totale 74 55 25 54 86 294 8.583 12.427 6.058 9.724 14.829 51.621 Adulti (18 - 64 anni) 44.491 52.459 23.384 40.349 64.231 224.914 Anziani (65 anni e più) 14.255 24.162 11.497 17.623 26.916 94.453 Totale % Popolazione per quartiere 67.403 89.103 40.964 67.750 106.062 371.282 18,2 24,0 11,0 18,2 28,6 100,0 Minori (< 18 anni) Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12/2010 – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze Il quartiere 1 (Centro Storico) ha la quota di anziani anagraficamente soli (39,4%) più alta fra tutti i quartieri ed è seguito dal quartiere 2 (Campo di Marte con 34%). I grandi anziani (quelli di 80 anni e più) incidono maggiormente tra i residenti di Gavinana – Galluzzo e Campo di Marte col 9,7% della popolazione e in modo minore all’Isolotto-Legnaia e nel Centro Storico con l’8,1% e il 7,3%. Continuando il confronto tra i quartieri, l’indice di vecchiaia risulta più alto in Campo di Marte (231,7 del 2010 vs. 239,4 del 2009), seguito da Gavinana-Galluzzo (227,2 del 2010 vs. 228,1 del 2009) e più basso nel Centro Storico (194,3 del 2010 vs. 200,8 del 2009). Nonostante i valori del 2010 restino alti, in tutti i quartieri si è registrata una progressiva diminuzione a partire dal 2006, anche se lo scarto più importante si verifica nel 2008. Un altro importante indicatore della struttura demografica è la quota di donne in età feconda (15-49 anni) per il quale la percentuale più alta è in Centro Storico, con il 44,9%, mentre quella più bassa è nel quartiere Gavinana-Galluzzo con il 38,6%. La distribuzione degli stranieri all’interno delle circoscrizioni varia notevolmente: percentuali di stranieri superiori a quella comunale (13,5%) si registrano nel Centro Storico (19,6%) e a Rifredi (15,2%), mentre percentuali inferiori, con valori che oscillano tra il 9% e l’11% si registrano nei quartieri Gavinana-Galluzzo, Isolotto-Legnaia e Campo di Marte. 39 Tav.3 Principali indicatori demografici per Quartiere - Anno 2010 Quartiere Centro Storico Campo di Marte Gavinana Galluzzo Isolotto Legnaia Rifredi % pop. inferiore a 14 anni 10,9 11,7 12,4 12,2 11,9 11,8 % pop. 15-64 anni 67,9 61,2 59,6 61,7 62,7 62,8 % pop. Minore di 18 anni 12,7 14,0 14,8 14,4 14,0 13,9 % pop. 18-64 anni 66,1 58,9 57,1 59,6 60,6 60,6 % pop. 65 anni e più 21,2 27,1 28,1 26,0 25,4 25,5 % pop. 80 anni e più 7,3 9,8 9,9 8,1 8,5 8,7 44,9 39,2 38,6 39,8 40,9 40,8 194,3 231,7 227,2 212,7 214,1 214,0 Indice di dipendenza strutturale 47,2 63,5 67,9 62,0 59,4 59,3 % Stranieri residenti 19,6 10,8 9,6 10,4 15,2 13,5 Anziani soli per 100 anziani 39,4 34,0 30,6 27,8 32,4 32,8 % famiglie unipersonali 57,6 45,3 40,3 38,4 44,2 45,8 Indicatori % pop. femminile 15-49 Indice di vecchiaia* Firenze Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio SdS Firenze su Anagrafe dei residenti al 31/12 – forniti da Servizio di Statistica – Comune di Firenze Fonte: http://web.ars.toscana.it/marsupio/ n.b. gli indicatori calcolati con la popolazione ISTAT al 01/01/2011 sono diversi per la riattribuzione dell’Istat dei senza data di nascita Il quartiere 1 (Centro Storico) si trova in una situazione particolare in quanto, risentendo della struttura della popolazione straniera ha aspetti positivi, tipici di una popolazione giovane, come un indice di vecchiaia basso e un’alta percentuale di donne in età feconda, accompagnati però da problemi tipici di una città “vecchia” come un’alta percentuale di anziani soli. L’alto numero di famiglie unipersonali nel quartiere 1 (57,6% contro il 45,8% del dato comunale) è dovuto essenzialmente all’alto numero di anziani soli ma anche alla presenza di stranieri, molti dei quali residenti soli. L’alta percentuale di popolazione adulta (la maggiore riscontrata all’interno dei quartieri e pari a 67,9%) fa sì che il Centro Storico abbia l’indice di dipendenza strutturale più basso (47,2 contro il 59,3 comunale). Confronto SdS Firenze con le altre SdS Nelle tavole seguenti sono riportati alcuni dati relativi alla popolazione residente nella AUSL 10, disaggregati per Zona/SDS^^. Della popolazione della AUSL 10 nel 2010, il 45,1% risiede nella Zona del comune di Firenze, il 26,2% nei comuni della zona NordOvest, il 20,5% nei comuni della zona Sud-Est e l’8,2% nei comuni della zona Mugello. 40 La popolazione di tutte le zone – considerando il saldo totale – risulta in aumento: ciò è dovuto al saldo migratorio la cui entità, in ogni zona, è tale da sopravanzare un saldo naturale sempre negativo. ^^l’ambito territoriale della Sds è quello della zona distretto. L’azienda USL 10 di Firenze è composta da 4 zone-distretto /SdS. La SdS/zona di Firenze è composta da un solo comune. Tav.4 Popolazione residente per zone-distretto e saldo naturale, migratorio e totale – Anno 2010 Zone Pop. al Saldo Saldo Saldo Pop. al % distretto 01/01 naturale migratorio totale 31/12 Firenze Fiorentina Nord-Ovest Fiorentina Sud-Est Mugello AUSL 10 368.901 -1.329 3.710 2.381 371.282 45,1 214.431 -4 1.731 1.727 216.158 26,2 168.158 -340 885 545 168.703 20,5 67.392 -113 506 393 67.785 8,2 818.882 -1.786 6.832 5.046 823.928 100,0 Fonte: Regione Toscana - http://web.rete.toscana.it/demografia/ Se si osserva l’indice di vecchiaia per il 2010 possiamo rilevare che le zone Mugello e Fiorentina nord-ovest sono le zone più ‘giovani’, mentre Firenze presenta il valore più alto rispetto alle altre zone. Anche l’indice di dipendenza, così come l’indice di vecchiaia, risente delle caratteristiche della zona di Firenze dove le persone dipendenti (anziani + giovani 0-14 anni) nel 2010 sono quasi 60 ogni 100 persone in età compresa tra 15 e 64 anni. Tav.5 Popolazione residente per zone-distretto e alcuni indicatori demografici – Anno 2010 Zone Indice Indice Tasso di Popolazione distretto dipendenza vecchiaia fecondità Firenze Fiorentina NordOvest Fiorentina Sud-Est Mugello AUSL 10 371.282 59,7 214,0 1,3 216.158 57,7 163,3 1,5 168.703 57,7 171,9 1,4 67.785 55,1 159,0 1,5 823.928 58,4 185,9 1,4 Fonte: http://web.ars.toscana.it/marsupio/ Per quanto riguarda il tasso di fecondità – ovvero il numero medio di figli per donna – i valori più elevati si riscontrano di nuovo nelle zone Fiorentina nord-ovest e nel Mugello mentre Firenze presenta il valore più basso rispetto alle altre zone e a quello dell’intera AUSL 10. Un altro aspetto interessante da considerare riguarda l’incidenza della popolazione immigrata sul totale della popolazione della Ausl 10. Firenze mantiene la percentuale più alta di immigrati sulla 41 popolazione con il 13,5%, mentre il valore più basso si riscontra nella zona Fiorentina Sud-Est con l’ 8,4%. L’indice di vecchiaia della popolazione immigrata riflette la composizione della popolazione straniera: scarsa presenza di anziani – circa il 3% in tutte le zone – e presenza consistente di popolazione under 15 – circa il 20% in tutte le zone – rendono l’indice estremamente basso. L’indice di dipendenza nella popolazione immigrata presenta valori molto bassi dovuti alla quota di popolazione attiva 15-64 anni significativamente alta con valori che si attestano intorno al 75% della popolazione straniera. Tav.6 Alcuni indicatori demografici per la popolazione straniera per zonadistretto - Anno 2010 Zone % stranieri Indice dipendenza Indice vecchiaia distretto su residenti stranieri stranieri Firenze 13,5 22,4 15,8 Fiorentina Nord-Ovest 10,1 29,0 9,2 Fiorentina Sud-Est 8,4 27,6 16,9 Mugello 8,7 30,5 14,8 11,2 25,3 14,1 AUSL 10 Fonte: Elaborazioni ARS Toscana Le previsioni Per concludere questa parte riguardante le caratteristiche demografiche della popolazione fiorentina rivolgiamo uno sguardo alle previsioni della popolazione del Comune di Firenze per gli anni futuri, con la consapevolezza che le previsioni sono suscettibili di errore e che più è piccolo l’ambito di riferimento e più tale errore rischia di aumentare. La fase di sviluppo demografico, sia a livello nazionale che comunale, sperimentata negli ultimi anni è caratterizzata da alti livelli di invecchiamento, bassa fecondità, aumento dell’immigrazione e cambiamenti nella struttura familiare. Secondo le previsioni nel 2025 a Firenze risiederanno circa 390.600 persone che, rispetto alla popolazione base di 370.091 abitanti (media degli anni 2009-2010), significano un aumento di popolazione di circa 20.500 unità. Tale aumento è dovuto principalmente alla componente migratoria ipotizzata in crescita fino al 2012 e per gli anni successivi in graduale diminuzione. Anche la speranza di vita e la fecondità si ipotizzano in crescita, ma gli effetti sull'ammontare complessivo della popolazione sono molto meno marcati rispetto a quelli delle migrazioni. 42 Si prevede che i ragazzi da 0 a 14 anni aumentino solo del 2,7%, mentre le persone in età lavorativa (15-64 anni) aumenteranno del 6,6% e del 3% la classe anziana. Graf.14 Previsioni popolazione fiorentina per sesso e totale - 2012 - 2025 400.000 350.000 Femmine Maschi Totale 300.000 250.000 200.000 150.000 anno 100.000 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12/ – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze Sebbene la percentuale di popolazione con età superiore a 64 anni, dovrebbe lievemente diminuire – dal 25,5% della popolazione base al 24,9% del 2025 – si dovrebbe registrare un aumento degli ultra ottantenni che passerebbero dall’attuale 8,7 al 9,2%. Tav.7 Previsioni popolazione fiorentina al 2021 e 2025 Previsioni Classi pop. media di età 2009 -2010 31/12/2021 Valori assoluti 0-14 43.556 44.138 15-64 231.988 245.484 65 e+ 94.548 96.520 Totale 370.091 386.142 Valori percentuali 0-14 11,8 11,4 15-64 62,7 63,6 65 e+ 25,5 25,0 Totale 100,0 100,0 31/12/2025 44.744 248.381 97.548 390.673 11,5 63,6 25,0 100,0 Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio SdS Firenze su Anagrafe dei residenti al 31/12/ – forniti da Servizio di Statistica – Comune di Firenze Secondo tali previsioni si assisterebbe a un lieve invecchiamento della popolazione, con l’indice di vecchiaia che passerebbe dal valore di 214 attuale, a quello di 218 nel 2025; mentre l’indice di dipendenza strutturale – che rapporta quanti giovani e anziani 43 dipendono dalla popolazione in età lavorativa – andrà migliorando, passando dall’attuale 59,7% al futuro 57,3%. In particolare la quota dei giovani aumenterà mentre diminuirà quella degli anziani. Tav.8 Indicatori demografici al 2021 e 2025 - Firenze. previsioni pop. media 2009-2010 31/12/2021 31/12/2025 indice di dipendenza strutturale 59,7 57,3 57,3 indice di dipendenza giovanile 19,0 18,0 18,0 indice di dipendenza anziani 40,7 39,3 39,3 214,0 218,7 218,0 8,7 9,3 9,2 Indicatori indice di vecchiaia % popolazione con 80 anni e più Fonte: elaborazioni osservatorio SdS Firenze su previsioni elaborate dall’Ufficio di Statistica – Comune di Firenze I punti essenziali che sembrano emergere dalle previsioni sono innanzitutto un aumento della popolazione residente dovuto principalmente all’aumento della popolazione immigrata (fascia 1564 anni), in gran parte straniera; dovrebbe pertanto migliorare lievemente la struttura della popolazione con l’aumento della proporzione dei ragazzi e della popolazione in età lavorativa e la flessione della proporzione degli anziani, pur rimanendo un quarto della popolazione totale. 44 Stato di salute Alcuni macro indicatori Speranza di vita alla nascita La speranza di vita alla nascita, ovvero il numero di anni che in media si aspetta di vivere una persona alla nascita, è un importante indice sintetico dello stato di salute di una popolazione. Tale indicatore ha presentato, almeno nelle aree più sviluppate, un progressivo incremento nei decenni passati, riflettendo, oltre al miglioramento della assistenza sanitaria, aspetti più generali legati alle modificazioni dei livelli socio-economici e delle condizioni generali di vita della popolazione. In particolare, l’Italia è divenuto uno dei paesi del mondo con la più elevata speranza di vita alla nascita: tale valore per il 2008 è di 78,8 anni per i maschi e 84,1 per le femmine. A livello regionale si registrano valori superiori alla media nazionale: i maschi hanno una speranza di vita alla nascita pari a 79,7 anni, le femmine pari a 84,8 anni. Nella città di Firenze questa ha raggiunto 80 anni nei maschi ed 85 anni nelle femmine, con un differenziale di 5 anni tra i due sessi. Tali valori sono simili ai valori medi della AUSL10 e leggermente superiori a quelli della Toscana. Graf.15 Speranza di vita alla nascita - Zone-Distretto AUSL 10 e Toscana - Anno 2008 T oscana 84,8 79,7 AUSL 10 85,1 80,1 Fiorentina 85,0 80,0 85,3 Fi Nord-Ovest 80,5 Fi Sud-Est 85,0 80,3 Mugello 84,5 79,3 76 78 80 maschi 82 84 86 femmine Fonte : https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/- Rispetto al 1995 si può notare un aumento della speranza di vita alla nascita per entrambi i sessi: infatti per i maschi tale indicatore era pari 75,7 anni mentre per le femmine risultava essere di 81,9 anni. 45 Graf.16 Speranza di vita alla nascita - Zona – Distretto Firenze e Toscana – Anni 1995 - 2008 86 84 82 80 78 76 74 72 70 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 maschi Firenze maschi T oscana femmine Firenze femmine T oscana Fonte : https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/ L’andamento della speranza di vita per i fiorentini, siano questi femmine o maschi, è molto simile a quello dei toscani. Mortalità generale A Firenze nel 2010 si sono verificati 4.528 decessi, dato in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente con 4.696 decessi (4.518 nel 2008 e 4.560 nel 2007). Il tasso standardizzato per età si utilizza per confrontare i livelli di mortalità tra popolazioni diverse, o della stessa popolazione in periodi diversi, eliminando il possibile effetto per età. I tassi di mortalità generale standardizzati di Firenze (maschi: 12,26/1.000; femmine: 7,78/1.000; totale 9,47/1.000) sono, in entrambi i sessi, tra i valori più bassi a livello regionale e il tasso totale, senza distinzione di sesso, è il valore più basso a livello regionale. Il range di variazione tra le diverse aree della Toscana del tasso di mortalità per i maschi va dal valore più basso di 12,18 della zona Fiorentina Sud-Est al valore più alto di 14,44 della zona delle Apuane. Per le donne il range va dal valore più basso di 7,69 dell’Elba al valore più alto di 9,05 della zona Val di Cornia. Il tasso calcolato senza distinzione di sesso della zona Fiorentina è il più basso di tutte le altre zone, quello della Versilia il più alto. 46 Graf.17 Mortalità generale: Tassi standardizzati per età (x 1.000 ab.) Anni 20062008 – Zone-Distretto AUSL 10 e Toscana 8,19 Toscana 7,89 AUSL 10 7,78 Fiorentina Fi Nord-Ovest 8,01 Fi Sud-Est 8,03 12,84 9,65 12,30 9,47 12,26 9,76 12,21 9,76 12,18 10,38 8,30 Mugello 0 maschi 10,09 2 femmine 4 6 8 13,12 10 12 14 totale Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno 2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/ I tassi di mortalità generale, aggiustati per età, hanno continuato la loro tendenza progressiva alla riduzione anche nell’ultimo decennio. Graf.18 Mortalità generale: Variazioni percentuali tra gli anni 2006-2008 vs. 1996-1998 dei tassi standardizzati per età – Zone-Distretto AUSL 10 e Toscana -21,2 -21,9 -22,2 AUSL 10 -20,1 T oscana -18,2 Mugello -14,2 -15,5 -20,8 FI-SE -16,9 -16,2 FI-NO -19,9 -18,3 -25,0 -20,0 Firenze -15,0 Maschi -10,0 -5,0 0,0 Femmine Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno 2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/ A Firenze è la mortalità femminile a registrare una maggiore riduzione rispetto a quella maschile mentre a livello di Ausl 10 e a livello regionale si registra la situazione inversa. 47 Le principali cause di morte I dati di mortalità disaggregati per patologia forniscono un quadro della frequenza e della relativa importanza delle principali malattie. Le cause di morte più frequenti sono rappresentate dalle malattie circolatorie (37,0%) e dai tumori (29,6%). Tra gli altri raggruppamenti di cause di morte hanno rilevanza le malattie del sistema respiratorio, quelle del sistema nervoso, i traumatismi e le malattie dell’apparato digerente. Nel complesso le prime 6 cause di morte sono responsabili di circa l’87% del totale dei decessi. Graf.19 Distribuzione % della mortalità per grandi gruppi - Firenze - Anno 2008 sist. nervoso 4,4% app. digerente 3,9% altre cause 12,7% sist. circolatorio 37,0% traum atism i ecc. 3,4% app. respiratorio 9,0% tum ori 29,6% Fonte: elaborazioni Ausl10 Firenze - Epidemiologia Il tasso di mortalità per malattie circolatorie, sia tra i maschi che tra le femmine, per la zona di Firenze è uno tra i più bassi di tutta la regione. La mortalità per tumori, e per le principali sedi tumorali presenta nella maggior parte dei casi valori analoghi, o comunque non significativamente diversi, dai valori medi regionali. Si segnalano però tassi significativamente più elevati per tumore del polmone per le femmine fiorentine e tassi significativamente inferiori alla media regionale per tumore dello stomaco tra i maschi fiorentini. La mortalità per malattie respiratorie per le femmine presenta tassi significativamente maggiori di quelli medi regionali per la zona di Firenze. Si segnala infine un eccesso, ai limiti della significatività statistica, della mortalità per suicidio nelle femmine. La mortalità per malattie dell'apparato digerente e per cause violente non si scosta significativamente dai valori medi regionali nella maggior parte delle Zone dell’Ausl 10. 48 Le variazioni temporali della mortalità La maggior parte delle cause di morte ha mostrato, dopo aggiustamento per età, importanti riduzioni a partire dalla seconda metà degli anni ’90. Le diminuzioni maggiori riguardano le malattie circolatorie e quelle del sistema digerente. L’unico dato in controtendenza è rappresentato dalla mortalità per malattie del sistema respiratorio che presentano un aumento negli uomini. Tra le donne, nonostante si registri una diminuzione nel tasso di mortalità per malattie dell’apparato respiratorio Firenze permane uno dei tassi standardizzati più alti a livello regionale. Graf.20 Variazione percentuale della mortalità per grandi gruppi di malattie. Zona - distretto Firenze. Variazioni percentuali tra i periodi 2006-2008 vs.19961998 dei tassi standardizzati per età -19,4 -15,8 T utte le cause -7,5 -28,6 3,8 Mal. sist. dig. -21,3 -31,2 -27,3 Mal. sist. circ. -24,8 Mal. gh. endo. -10,7 -10,0 -13,8 -40,0 -30,0 Mal. sist. resp. -20,0 Maschi T umori -10,0 0,0 10,0 Femmine Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno 2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/ Mortalità prematura In considerazione dell’attuale durata media della vita, i decessi verificatisi prima dei 65 anni possono essere considerati un indice di mortalità prematura. I decessi in tale fascia di età rappresentano comunque una quota ridotta rispetto alla mortalità generale (nel triennio 2006-2008 a Firenze sono circa il 10,3% del totale). A Firenze nel triennio 2006-2008 si sono verificati circa 457 decessi all’anno di persone in età inferiore ai 65 anni. Il fenomeno è nettamente differenziato tra i due sessi, con una maggior rilevanza nei maschi (61,7% del totale delle morti premature). Firenze presenta valori di mortalità prematura simili alla media regionale sia nelle femmine che nei maschi. A livello regionale i valori più alti si riscontrano per i maschi nell’AUSL di Massa e Carrara (2,5) e per le femmine nelle Ausl 3 di Pistoia (1,3) e per il tasso totale nell’Ausl di Viareggio. 49 Graf.21 Mortalità prematura: Tassi standardizzati per età (x 1.000 ab.) Anni 2006-2008 – Zone-Distretto dell’Ausl 10 e Toscana Toscana 1,1 ASL 10 1,1 Firenze 1,6 2,1 1,6 2,0 1,6 1,2 2,1 1,4 1,0 FI-NO 1,9 FI-SE 1,5 1,2 Mugello 1,8 1,7 1,0 0,0 0,5 2,4 1,0 Maschi 1,5 Femmine 2,0 2,5 totale Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno 2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/ Graf.22 Mortalità prematura: Variazioni percentuali tra gli anni 2006-2008 vs. 1996-1998 dei tassi standardizzati per età – Zone-Distretto di Firenze e Toscana -25,7 -22,0 -24,2 -22,9 T oscana -17,3 Ausl 10 -19,9 Firenze -15,1 -23,9 -9,9 -31,6 -26,0 -35,0 FI-NO -30,0 -25,0 FI-SE Mugello -15,4 -20,0 -15,0 -10,0 -5,0 Maschi 0,0 Femmine Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno 2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/ A Firenze la prima causa di morte prematura nella fascia di età 0-19 anni sono le cause di origine perinatale (33,8%), nella fascia di età 20-34 anni sono invece i traumatismi e gli avvelenamenti (50%), mentre sia nella fascia 35-54 anni che nella fascia 55-64 anni sono i tumori (rispettivamente con il 49,1% ed il 56,5%). 50 Anche i tassi di mortalità prematura, aggiustati per età, hanno mostrato una tendenza progressiva alla riduzione nell’ultimo decennio. In Toscana ed in tutte le Zone-Distretto dell’AUSL 10, fatta eccezione per il Mugello, è la mortalità maschile a far registrare una maggior riduzione rispetto a quella femminile. Mortalità infantile Il tasso di mortalità infantile, rappresentato dal rapporto tra il numero di decessi avvenuti nel primo anno di vita e quello dei nati vivi, è uno dei principali indicatori utilizzati per valutare lo stato di salute di una popolazione: un buon tenore di vita, corretti stili di vita un’efficiente rete dei servizi sanitari danno come risultato un tasso di mortalità contenuto come oramai avviene da decenni nei paesi più sviluppati. Graf.23 Mortalità infantile: tasso per 1.000 nati vivi. - Anni 2006-2008 – ZoneDistretto dell’Ausl 10 e Toscana T oscana 2,44 AUSL 10 2,42 Firenze 3,53 Fi Nord-Ovest 1,8 Fi Sud-Est 1,59 Mugello 1,09 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno 2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/ Varie cause sono responsabili dei decessi nel primo anno di vita: fattori di natura biologica, quali malattie materne che influenzano lo sviluppo del feto, malformazioni e patologie fetali; fattori legati alla qualità della assistenza sanitaria durante la gravidanza, al momento del parto e dopo la nascita; fattori di carattere socio-economico e culturale. La maggior parte dei decessi si verifica nei primi giorni di vita. Per questo motivo sono di uso corrente due indicatori, il tasso di mortalità neonatale precoce e, in particolare, il tasso di mortalità neonatale (rappresentati rispettivamente da rapporto tra il numero di decessi nei primi 7 e nei primi 28 giorni di vita e quello dei nati vivi) che focalizzano l’attenzione su quanto avviene nelle prime settimane dopo la nascita. 51 Molti dei fattori importanti nel causare i decessi nei primi giorni di vita (patologie materne e fetali, qualità della assistenza durante la gravidanza ed il parto), unitamente a malattie della gravidanza, sono responsabili del fenomeno della natimortalità. Questa viene valutata mediante un altro importante indicatore, il tasso di natimortalità, rappresentato dal rapporto tra il numero dei nati morti e quello dei nati totali (vivi e morti). Nel triennio 2006-2008, a Firenze, si sono verificati 31 decessi di bambini nel primo anno di vita in diminuzione rispetto al triennio 2004-2006 (43 decessi). Il tasso di mortalità infantile di Firenze è superiore a quello dell’intera Ausl 10 e a quello medio regionale, anche se in diminuzione rispetto al 2003-2005 (4,59); inoltre, per l’elevata variabilità casuale del fenomeno, i confronti con altre aree non sono facili da valutare. Tav.9 Nati-mortalità, mortalità neonatale precoce, mortalità neonatale totale, mortalità infantile in Toscana e zone-distretto della AUSL 10 di Firenze – Triennio 2006-2008 Indicatori Toscana AUSL 10 FI FI N-O FI S-E Mugello nati-mortalità (anni 2008-2010) 2,50 1,35 0,95 0,88 2,56 1,88 Mortalità neonatale precoce (0-7 gg) 1,09 1,04 1,37 0,82 0,67 1,14 mortalità neonatale (0-28 gg) 1,71 1,66 2,51 1,31 0,67 1,14 mortalità infantile (x 1.000 nati vivi) 2,44 2,42 3,53 1,80 1,56 1,14 Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno 2000 – Certificato di assistenza al parto- ARS - https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/ Confrontando gli indicatori riferiti a Firenze possiamo dire che a fronte di un tasso di mortalità infantile più elevato rispetto sia al dato regionale che aziendale, è la mortalità neonatale ad essere più alta sia rispetto al dato regionale che al dato aziendale mentre la nati-mortalità è migliore sia del dato regionale che aziendale. Persone che ricorrono all’uso dell’ospedale Il tasso di primo ricovero analizza l’uso dell’ospedale sotto il profilo del numero di persone che ricorrono alle strutture ospedaliere almeno una volta nell’anno per qualsiasi causa; in altri termini se un soggetto in un anno viene ricoverato più volte viene considerato solo il primo ricovero. La misura del ricorso all’ospedale viene pertanto depurata dal fenomeno dei ricoveri ripetuti, ed in una ottica epidemiologica fornisce una indicazione sulla frequenza delle malattie nella popolazione. L’indicatore, così misurato, presenta valori più bassi rispetto al più tradizionale tasso di ospedalizzazione, basato sul conteggio del totale dei ricoveri sia di tipo ordinario che in day hospital. Il tasso di primo ricovero per tutte le cause 52 standardizzato per età di Firenze è leggermente superiore al tasso medio aziendale e a quello regionale. Graf.24 Tasso di primo ricovero standardizzato per età (x1.000 ab.) Zone-Distretto della AUSL10 e Toscana - Anno 2010 111,23 T oscana 117,7 106,9 111,28 Ausl 10 118,3 106,3 113,56 Firenze 119,8 109,9 112,36 Fi-NO 120,8 105,5 106,76 Fi-SE 112,8 102,2 112,7 Mugello 121,6 105,8 90 95 100 105 Maschi 110 Femmine 115 120 125 T otale Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/ Graf.25 Tasso di primo ricovero: variazione percentuale tra 2010 vs. 1999 dei tassi standardizzati - Zone-Distretto della Ausl 10 e Toscana -14,9 -21,8 -18,2 -18,1 -13,1 -20,0 Firenze -10,5 FI-NO -13,9 FI-SE -8,1 -18,1 -25,0 Ausl 10 -14,3 -17,2 -18,0 T oscana -15,0 Maschi -10,0 Femmine Mugello -5,0 0,0 Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/ Confrontando il tasso di primo ricovero tra il 2010 ed il 1999 si può notare una riduzione di questo in tutte le zone distretto della Ausl 10 e del tasso regionale, più evidente tra i maschi. 53 Anche il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età a Firenze, che prende in esame il totale complessivo dei ricoveri per tutte le cause, è superiore al tasso medio aziendale e regionale. Graf.26 Tasso di ospedalizzazione standardizzato per età (x 1.000 ab.) Zone-Distretto della AUSL10 e Toscana - Anno 2010 155,1 T oscana T otali 158,5 155,6 Femmine 158,9 AUSL 10 163,3 Maschi 158,2 163,6 166,6 165,2 Firenze 157,9 Fi N-O 165,0 153,9 149,0 151,7 149,5 Fi.S-E 160,1 Mugello 166,4 156,9 140 145 150 155 160 165 170 Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/ Graf.27 Tasso di ospedalizzazione: variazione percentuale tra 2010 vs. 1999 dei tassi standardizzati - Zone-Distretto della AUSL10 e Toscana -15,6 -22,4 -12,9 -17,2 -17,3 T oscana -14,2 -17,4 Firenze -11,3 -16,5 -20,0 FI-NO -13,7 FI-SE -8,3 -16,0 -25,0 Ausl 10 -15,0 Maschi -10,0 Mugello -5,0 0,0 Femmine Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/ Come già osservato per il tasso di primo ricovero, anche il tasso di ospedalizzazione evidenzia per i due anni considerati, il 2010 ed il 54 1999, una tendenza progressiva alla riduzione: tale riduzione è maggiore nei maschi in tutte le zone. Il tasso di ospedalizzazione tra gli stranieri nell’anno 2010 è pari a 11,7 ricoveri per 1.000 abitanti. Si registrano rilevanti differenze di genere con un tasso di 15,6 per le donne straniere contro il 7,7 degli uomini, differenze principalmente dovute da ricoveri per patologie legate al parto e gravidanza. Anche nel tasso di ospedalizzazione dei cittadini stranieri Firenze presenta dei valori maggiori sia di quelli delle altre zone dell’Ausl 10 sia di quello regionale. Graf.28 Ricoveri per tutte le cause: Tasso di ospedalizzazione standardizzato per età di cittadini non italiani residenti (x 1.000 ab.) - Zone-Distretto della Ausl10 e Toscana - Anno 2010 8,2 T oscana 11,5 5,0 9,4 AUSL 10 13,1 5,8 6,7 Mugello 10,7 Totali 2,8 5,5 Fi.S-E Femmine 7,7 Maschi 3,3 9,7 Fi N-O 13,9 5,5 11,7 Firenze 15,6 7,7 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/ Le principali malattie L’analisi della distribuzione delle cause di ricovero mostra un quadro molto più articolato della frequenza delle diverse forme morbose. Infatti, in questo caso, assumono importanza numerose patologie, che per la loro diversa gravità clinica sono raramente causa del decesso di un paziente, ma possono avere importanti implicazioni in termini di compromissione dello stato di salute, cronicità, impegno di cura e che comunque portano ad una ospedalizzazione. Infatti le sei patologie più rilevanti in termini di mortalità rappresentano circa la metà dei ricoveri, mentre sono responsabili di una quota importante di accessi in ospedale anche altre patologie meno importanti in termini di mortalità, quali le problematiche legate alla gravidanza ed al parto, le malattie del sistema osteomuscolare e quelle dell’apparato genito-urinario. 55 Graf.29 Distribuzione dei ricoveri per grandi gruppi di malattie – zona distretto Firenze - Anno 2010 disturbi psichici 2,8 altre cause 18,5 sist. circolatorio 15,6 tumori 11 mal. ghian. endocrine 3,2 sist. nervoso 3,9 app. respiratorio 6,9 app. genitourinario 6 sist. osteomuscolare 6,1 compl. gravidanza, parto 8,3 traumatismi ecc. 8,6 app. digerente 9,1 Fonte: elaborazioni Ausl 10 Firenze - Epidemiologia A Firenze si osservano tassi di primo ricovero superiori alla media regionale per tumori totali (femmine), e nello specifico per il tumore del polmone (femmine), malattie delle ghiandole endocrine, disturbi metabolismo e malattie sistema immunitario (maschi), disturbi psichici (maschi e femmine) e traumatismi (femmine). Risultano invece inferiori alla media regionale i tassi per malattie cerebrovascolari (maschie e femmine), malattie apparato digerente (femmine) e malattie dell’apparato osteomuscolare (maschi e femmine). Gli elevati tassi di ricovero per disturbi psichici, trovano riscontro anche in elevati tassi di ospedalizzazione e di “primo ricovero” in reparti di psichiatria, confermando la peculiarità di tale problematica tra i residenti di Firenze. Tali andamenti sono da porsi in relazione, almeno in parte, con il fatto che l’area fiorentina rappresenta il maggior agglomerato urbano della regione, con una conseguente presenza più accentuata di fenomeni di isolamento sociale e di ridotto supporto familiare, fattori che possono aumentare il disagio psichico delle persone e ridurre le possibilità di risposte alternative all’uso dell’ospedale. 56 Altri fattori che incidono sullo stato di salute Lo stato di salute di una popolazione dipende da una molteplicità di fattori fra i quali la componente sanitaria - progressi della medicina, disponibilità di strutture sanitarie adeguate, etc. - incide solo in parte. Infatti, oltre ai fattori genetici individuali, aspetti quali il contesto ambientale, socio-economico e culturale, nonché gli stili di vita personali esercitano una influenza rilevante sullo stato di salute delle persone. Ambiente Inquinamento atmosferico La normativa vigente che disciplina la qualità dell’aria ha segnato recentemente significativi cambiamenti, anche per quanto attiene il sistema di misurazione. I passaggi più rilevanti sono costituiti dal D.Lgs. 155/2010 di attuazione della Direttiva 2008/50/CE che abroga il DM 60/02 e, a livello regionale, dalla Deliberazione GRT 1025/2010. Per la valutazione della qualità dell’aria, la DGRT 1025/2010 ha provveduto – sulla base delle disposizioni contenute nel D.Lgs. 155/2010 – alla zonizzazione del territorio regionale tenendo conto della popolazione residente ed alla successiva individuazione delle stazioni di misurazione allo scopo di configurare una rete regionale: questa operazione ha comportato una significativa riduzione delle stazioni per la rete regionale rispetto al numero complessivo iniziale delle stazioni provinciali in esercizio nel territorio della Regione Toscana. Tale nuova configurazione della rete regionale è operativa dal 1 Gennaio 2011. A proposito della qualità dell’aria nel 2010 si può affermare che sono stati rilevati dei livelli di inquinamento entro la soglia limite per la protezione della salute umana per inquinanti quali: il biossido di zolfo (SO2); il monossido di carbonio (CO); il benzene (C6H6) ed il benzo[a]pirene (C20H12). Gli inquinanti per i quali, invece, nel 2010 si conferma la situazione, già rilevata negli anni passati, di superamento o di non raggiungimento dei valori di riferimento fissati dalla normativa, sono: • il materiale particolato (PM10), • il biossido di azoto (NO2), • l’ozono (O3). Riguardo all’inquinante PM10 (polveri di dimensione aerodinamica inferiore a 10 micron, c.d. polveri fini o “sottili”) la normativa vigente che disciplina la qualità dell’aria prevede una impostazione di fondo basata su valori standard di riferimento in forma di due diversi indicatori: la media annuale e il numero di giorni nell’anno solare in 57 cui viene rilevata una concentrazione media superiore al valore di 50 µg/m3. Per il primo indicatore – la media annuale – è stato fissato il valore di 40 µg/m3 mentre per il secondo indicatore – numero di giorni con concentrazione >50 µg/m3 – è stato fissato il valore di 35 giorni, pari a circa il 10% dei giorni dell’anno. Tav.10 Numero medie giornaliere e media annuale per il PM10. Media annuale per il NO2 e numero medie giornaliere per l’O3 per stazioni di rilevamento* Firenze Anno 2010 PM10 NO2 O3 Stazione di gg con Media Media gg con medie su 8 rilevazione* Annuale Annuale ore>120 mg/m3 medie 3 3 3 (mg/m ) (mg/m ) (media 2008-2010) >50mg/m FI-Boboli (F) 10 23 30 39(1) FI-V.le U. Bassi (F) 13 22 34 nd FI-V.le Gramsci (T) 65 38 102 nd FI-V. P.te Mosse (T) 66 39 87 nd FI-Settignano (S) nd nd 13 42 25 gg l'anno 35 gg Valore limite 40 mg/m3 40 mg/m3 (come media su 3 l'anno anni) * Tipo stazione, Decisione 2001/752/CE: F= fondo; T= traffico; S= suburbana; I= industriale; U= urbana Fonte: “Rapporto annuale sulla qualità dell’aria. Firenze, Anno 2010 ”- Arpat Nota: (1) Copertura dati non sufficiente per l’estate 2010 secondo quanto previsto dalla normativa. Il dato è da considerarsi puramente indicativo e presumibilmente sottostimato. Si evidenzia il consolidamento del trend di riduzione avviato ormai dal 2003 ed in particolare il triennio 2008-2010 è stato caratterizzato da una definita tendenza al calo di tutte le stazioni della Rete Provinciale con riferimento ad entrambi i limiti di legge. Nonostante ciò, permangono all’interno dell’area omogenea1 situazioni di difformità riguardo alla media annuale e, soprattutto, riguardo alla frequenza di eccedenze giornaliere. I livelli più elevati di PM10 si riscontrano in prossimità di strade ad alto traffico ed in aree residenziali ai margini dell’area metropolitana per una maggiore stabilità atmosferica nelle ore notturne, con conseguente accumulo di inquinanti. Per quanto riguarda Firenze si è riscontrato il superamento del numero di giorni con concentrazione maggiore di 50 µg/m3 di PM10 nelle stazioni di traffico di P.te alle Mosse e V.le Gramsci, mentre con riferimento alla media annuale tutte le stazioni della rete hanno rilevato valori nei limiti di legge. Si può con ciò ragionevolmente affermare che i trasporti stradali costituiscono la principale sorgente antropica da cui ha origine il PM10. Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2) si può mettere in evidenza che la media annuale rilevata supera il livello standard di riferimento fissato al 2010 (valore limite 40 µg/m3) nella stazione di 1 Area corrispondente ai territori dei comuni di: Firenze, Scandicci, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa, Sesto F.no, Calenzano e Bagno a Ripoli (ex DGRT 1406/2001). 58 Viale Gramsci (102 µg/m3) e nella stazione di Via P.te alle Mosse (87 µg/m3) ovvero in tutte le stazioni di tipo traffico, siti nei quali si riscontrano valori più che doppi rispetto al riferimento. Le stazioni non di traffico risultano tutte inferiori al limite di riferimento. L’inquinante biossido d’azoto conferma una situazione critica: presumibilmente a causa della maggiore incidenza dei veicoli diesel non si rileva più, ormai da alcuni anni, la tendenza al miglioramento che caratterizzava questo inquinante fino al 2001-2002. Infine, sull’ozono (O3), i dati mostrano che in tutte le stazioni della rete la media degli ultimi tre anni – 2008/2010 – è superiore al "valore obiettivo” fissato in 25 gg annui – come media su 3 anni – in cui si riscontrano medie giornaliere su 8 ore > 120 µg/m3. Le situazioni più critiche si osservano – come atteso data la specificità di questo inquinante secondario – nel parco di Boboli, nelle zone collinari prospicienti la città e nelle aree periferiche. Nonostante la tendenza al calo registrata già a partire dal 2008, dovuta in parte alle condizioni di instabilità meteo verificatesi anche per quest’anno nel periodo estivo, per l’inquinante ozono rimane confermata la criticità del quadro complessivo. Graf.30 Numero giorni superamento del valore limite PM10 nei comuni capoluogo di provincia con pop. Res. > 250.000. Anni 2009-2010 gg superamento 180 160 2009 2010 140 120 100 80 60 40 To ri n M o ila n Ve o ro Ve na ne zi G a en ov a B ol og na Fi re nz e Ro m a N ap ol i B Pa ari le rm C o at an ia Ita lia 20 0 Fonte: ISTAT "Indicatori Ambientali Urbani - Anno 2010" Se consideriamo un’altra fonte – quale il rapporto annuale sull’ambiente dell’Istat 2010 che fornisce un indicatore sintetico per la città di Firenze – si rileva che il numero di giorni di superamento del PM10 è stato pari a 66, dato superiore alla media – pari a 44,6 gg – dei 102 comuni che effettuano il monitoraggio e comunque in diminuzione rispetto al 2009 del 25% (22 giornate in meno). 59 E’ plausibile ritenere che abbiano contribuito a tale riduzione sia fattori meteo-climatici, sia la maggiore diffusione di auto meno inquinanti, che le misure di limitazione alla circolazione veicolare nonché le modifiche apportate dall’amministrazione comunale alla viabilità urbana. Confrontando i dati dei comuni capoluogo di provincia con più di 250.000 abitanti, si nota una generale tendenza alla diminuzione dei giorni di superamento dei limiti di legge rispetto al 2009 e dunque un miglioramento generalizzato: fanno eccezione, tra le grandi città, Bologna, Venezia e Palermo che presentano dati in controtendenza. Da segnalare, infine, che nel 2010 Genova e Bari vanno ad aggiungersi a Catania – che da parte sua conferma il dato del 2009 – quali unici grandi comuni a non oltrepassare la soglia dei 35 superamenti annui. Confrontando il valore di 66 gg di superamento del limite per Firenze con quello di altri capoluoghi del nord e centro Italia, valori più alti si riscontrano per città come Torino, Milano, Verona e Venezia. Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute Gli studi epidemiologici sulla relazione tra inquinamento dell’aria e salute cominciano nella seconda metà degli anni Novanta, quando sono stati condotti i grandi studi metanalitici europei (APHEA) e statunitensi (NMMAPS). A livello nazionale sono stati intrapresi gli studi MISA, SISTI e successivamente il Progetto nazionale EpiAir “Inquinamento atmosferico e salute: sorveglianza epidemiologica e interventi di prevenzione”, promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), organismo di coordinamento tra il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e le Regioni per le attività di sorveglianza, prevenzione e risposta tempestiva alle emergenze. Il progetto EpiAir, pubblicato nel 2009, ha analizzato per il periodo 2001-2005, su un campione di 10 città (Torino, Milano, MestreVenezia, Bologna, Firenze, Pisa, Roma, Taranto, Palermo, Cagliari) gli effetti a breve termine dell’inquinamento atmosferico, in gran parte originato dal traffico veicolare, sia sulla mortalità sia sui ricoveri ospedalieri. Il disegno di studio adottato è stato il case-crossover (time stratified). Sono stati studiati 276.205 decessi e 701.902 ricoveri ospedalieri e sono stati presi in considerazione gli inquinanti: polveri fini (PM10), biossido di azoto (NO2) e ozono (O3). Sono stati studiati gli effetti a breve termine (0-5 giorni) dell’inquinamento atmosferico sulla mortalità giornaliera (per tutte le cause non accidentali e per le cause cardiovascolari e respiratorie) e sui ricoveri ospedalieri (per cause cardiorespiratorie). 60 I risultati sono espressi come incrementi percentuali del rischio di morire o di essere ricoverati, e relativi intervalli di confidenza al 95%, per incrementi di 10 µg/m3 della concentrazione di ciascun inquinante A livello nazionale, l’analisi degli effetti a breve termine sulla mortalità ha messo in luce la presenza di eccessi di rischio legati alle polveri fini (PM10), al biossido di azoto (NO2) e all’ozono (O3). Un importante effetto è stato riscontrato nelle analisi dei decessi per cause cardiache e respiratorie. Lo studio delle latenze temporali ha evidenziato effetti prolungati per le patologie respiratorie ed effetti più immediati per la mortalità cardiaca. Un effetto immediato (periodo 0-1 giorno) del PM10 si osserva su tutte le cause di morte, con l’eccezione delle cause cerebrovascolari. Le stime di associazione sono molto elevate e significative per la mortalità respiratoria (incremento pari a 1,59%), consistenti e significative per la mortalità cardiaca (incremento di 0,99%) e naturale (con un incremento di 0,69%). Mentre l’associazione tra PM10 e mortalità naturale e cardiaca si riduce nei giorni successivi, essa aumenta per la mortalità respiratoria, con stime pari a 2,34% a latenza 2-5 giorni, e un effetto cumulativo sull’intero periodo 0-5 giorni pari a 3,08%. Le persone sono più soggette agli effetti degli inquinanti o perché l’agente inquinante ha una maggiore tossicità per loro (suscettibilità) o perché sono state sottoposte a livelli di inquinamento maggiori (vulnerabilità). La suscettibilità comprende fattori individuali quali il fattore genetico, l’età e la presenza di patologie, fattori che rendono più probabile l’effetto nocivo dell’esposizione; lo studio ha confermato che le persone più anziane sono più suscettibili agli effetti del particolato sospeso, mentre è meno evidente il contributo del sesso o delle patologie croniche. L’analisi dei ricoveri ha rivelato un effetto immediato del PM10 e dell’NO2 specie per le malattie cardiache a insorgenza acuta, come l’infarto e lo scompenso cardiaco; sono stati riscontrati effetti evidenti per esposizione a NO2 e patologie respiratorie, specialmente l’asma in età pediatrica. Lo studio dimostra un impatto considerevole del PM10 e dell’ NO2 sui ricoveri per malattie cardiache e, in particolare, per la sindrome coronarica e lo scompenso cardiaco. L’impatto è immediato, in genere nella stessa giornata. Non è stato messo in rilevo un effetto degli inquinanti sulle patologie cerebrovascolari e sui ricoveri per flebite e tromboflebite, ma si è riscontrato un maggior rischio di ricoveri per embolia polmonare in rapporto con la concentrazione di NO2 con un effetto immediato nella stessa giornata. La frequenza di ricoveri per malattie respiratorie è influenzata dalla concentrazione dei tre inquinanti, che esercitano i loro effetti con latenze diverse a seconda della patologia. Per le infezioni respiratorie, 61 la latenza tra esposizione e ricovero è generalmente ritardata, mentre per la BPCO i ricoveri crescono subito dopo il picco inquinante. Le stime più elevate del rischio di ricovero sono state riscontrate per l’asma bronchiale, specie tra i bambini, se pur con un effetto ritardato di un giorno. L’effetto dell’O3 sulle malattie respiratorie si apprezza per le infezioni delle basse vie aeree e per la BPCO. Energia L’indagine “Indicatori ambientali urbani 2010” dell’Istat presenta dati relativi ai 116 comuni capoluoghi di provincia per alcuni determinanti di pressione ambientale quali emissioni atmosferiche, produzioni di rifiuti, scarichi industriali, ecc., generati dall’ attività dell’uomo e tale da determinare delle alterazioni della situazione ambientale che possono poi provocare effetti negativi sulla salute degli uomini e degli animali, sugli eco-sistemi nonché danni economici, per far fronte ai quali vengono elaborate delle contromisure (barriere per abbattere il rumore prodotto dai veicoli; utilizzo di nuove tecnologie di riduzione delle emissioni; modifiche alle modalità di trasporto delle merci, ecc). In particolare per quanto riguarda il settore dell’energia, molte ricerche hanno dimostrato che l’introduzione massiccia del gas metano per uso domestico contribuisce a ridurre il tasso di inquinamento nei centri urbani. Nel 2010 il consumo pro-capite di gas metano per uso domestico e per riscaldamento ha raggiunto il valore medio nazionale di 422,3 m3 per abitante. Per quanto riguarda Firenze, si è registrato un valore medio pari a 717,9 m3 per abitante superiore alla media nazionale, in termini assoluti, di circa 295,6 m3 per abitante ed inoltre, rispetto al 2009, nel capoluogo, si registra un aumento del 6,6 % del consumo pro-capite di gas metano legato all’uso domestico contro un aumento, a livello nazionale, del 4,7%. Il maggior utilizzo di gas metano per riscaldamento è imputabile alla stagione invernale 2010 che è stata più fredda del corrispondente periodo del 2009. Rimanendo sempre in ambito energetico il consumo di energia elettrica per uso domestico è un altro importante indicatore con riferimento alle cause generatrici del degrado ambientale: dall’osservazione di tale parametro ne deriva la conseguente opportunità di usare al meglio tale risorsa per ridurne i consumi. Il consumo pro-capite di energia elettrica per uso domestico a livello nazionale è leggermente in calo rispetto all’anno precedente (-0,3%) e nel 2010 si è attestato sui 1.201,1 KWh per abitante. Firenze, per il 2010, presenta dei livelli di consumo di energia elettrica di 1.238,2 KWh per abitante – in diminuzione rispetto al 2009 dell’1,1% - e superiore rispetto al dato nazionale. 62 Trasporti Anche il settore dei trasporti può essere considerato una delle cause primarie delle alterazioni della situazione ambientale. Considerando una media per tutti i comuni capoluoghi di provincia, nel 2010 si è registrato un tasso di motorizzazione pari a 614,8 autovetture ogni 1.000 abitanti (+0,6% sul 2009). Firenze con 562,6 autovetture ogni 1.000 abitanti (+2% sul 2009) è comunque fra le città del centro Italia con meno autovetture. Tale riduzione è iniziata a partire dal 2003. A Firenze, nel 2010, ci sono stati 240 passeggeri trasportati dai mezzi pubblici per abitante – con un aumento del 4% sul 2009 – rispetto ad una media nazionale pari a 228. La domanda di trasporto pubblico così misurata è stata in crescita a Firenze negli anni dal 2003 al 2007 (punto di massimo con 248,2 passeggeri per abitante) periodo a cui è seguito un calo nel 2008, che è continuato anche nel 2009, per poi tornare a crescere nel 2010: verosimilmente grazie alla grande affluenza di passeggeri che, fin dalla sua inaugurazione nel Febbraio del 2010, ha fatto registrare la linea 1 della Tramvia. Per inciso non si può non ricordare come lo sviluppo del trasporto pubblico urbano rappresenti una delle principali risposte nel tentativo di ridurre gli impatti ambientali e sanitari derivanti dal traffico veicolare privato. L’incrocio fra il tasso di motorizzazione (autovetture per 1.000 abitanti) e la domanda di trasporto pubblico (passeggeri trasportati dai mezzi di trasporto pubblico per abitante) potrebbe essere utilizzato per trarre una possibile indicazione sull’evoluzione del traffico veicolare privato: a Firenze tale confronto sembrerebbe suggerire una tendenza alla sua riduzione. Infatti, dal 2003 al 2010, a fronte di una riduzione percentuale del tasso di motorizzazione del 4,4%, si è avuto un incremento di domanda del trasporto pubblico del 9,4%. Infine può essere interessante fornire il dato relativo alla diffusione dei motocicli: a Firenze, nel 2010, il numero di motocicli per 1.000 abitanti è stato pari a 193 – con un aumento del 2% rispetto al 2009 – contro una media nazionale di quasi 131. Nel corso degli anni si può osservare in generale un crescente uso di motocicli: fin dal 2000 si assiste, infatti, ad una maggiore diffusione dei veicoli a due ruote destinati al trasporto di persone aumentati, per quanto riguarda Firenze, rispetto al 2000, di quasi il 90%. I motivi di tale incremento possono essere diversi: la scarsa disponibilità di aree destinate alla sosta; il crescente congestionamento del traffico urbano; l’aumento delle aree per le quali è stata disposta la limitazione o l’interdizione alla circolazione dei veicoli. Inquinamento acustico L’inquinamento acustico è un fattore di rischio presente negli ambienti di vita e di lavoro che provoca effetti nocivi all’udito e all’intero organismo: è importante pertanto ridurre l’esposizione limitando le emissioni. 63 Il traffico veicolare è la sorgente più rilevante agli effetti di disturbo poiché interessa tutta l’area comunale. Secondo l’attuale normativa (L.447/1995 legge quadro sull’inquinamento acustico ed in particolare il DPCM 14/11/1997 sulla determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore) il livello di rumore all’esterno delle abitazioni non deve superare il Livello Equivalente di pressione sonora (LEq) di 65 dB(A) nelle ore diurne e 55 dB(A) nelle ore notturne. Dalla mappa acustica strategica di Firenze del 2007 – da aggiornarsi ogni 5 anni secondo la normativa europea di riferimento – realizzata dal Comune in collaborazione con l’Arpat, emerge che il 43% dei residenti fiorentini è sottoposto durante la notte a livelli di rumore superiori ai limiti mentre nella fascia diurna tale percentuale si attesta al 31%. Il quartiere in cui si superano maggiormente i valori imposti per legge – calcolati con una media ponderata del rumore sulle ventiquattro ore della giornata – è il Quartiere 1-Centro storico, seguono i quartieri 5-Rifredi e 2-Campo di Marte che fanno registrare all’incirca gli stessi valori, il quartiere 4 di Isolotto-Legnaia ed infine il quartiere 3 di Gavinana-Galluzzo con i valori più bassi. Rifiuti solidi urbani Migliorare il sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali rappresenta un’importante azione per minimizzare i rischi per la salute umana ed i danni ambientali. Con 690,2 Kg/anno pro-capite – dato Istat per il 2010 – Firenze è fra le città metropolitane italiane con maggiore intensità di produzione di rifiuti solidi urbani (RSU), dato in leggero aumento rispetto al 2009 (+1,5%). Negli ultimi anni si registra una crescita consistente e progressiva della raccolta di rifiuti differenziati (RD) che è arrivata nel 2010 a quasi il 39% del totale dei rifiuti urbani (circa 3 punti percentuali in più rispetto al 2009), anche se ancora non è stato raggiunto l’obiettivo del 50% previsto dalla L. 296/2006 che doveva essere raggiunto entro il 31/12/2009. I dati Istat sulla raccolta differenziata ci permettono di fare un confronto con gli altri capoluoghi di provincia. Occorre però precisare che per quanto riguarda Firenze, tale dato fornito dall’Istat, risulta inferiore rispetto a quello fornito dalla Quadrifoglio S.p.A per la quale nel 2010 la percentuale di raccolta differenziata è del 43,3%. Nonostante questa differenza confrontando la raccolta differenziata nei capoluoghi di provincia con popolazione residente superiore a 250.000 abitanti, si può rilevare che sei comuni hanno per il 2010 una percentuale di raccolta differenziata superiore alla media nazionale (31,7%), e che Firenze (3° posto) è preceduta da Verona e Torino e comunque migliora di una posizione la propria classifica rispetto al 2009 sopravanzando Milano. 64 Variabili socioeconomiche L’indice di deprivazione Il rapporto tra stato di salute e livello socio-economico è ben noto da molti anni nella letteratura scientifica nazionale ed internazionale; alcune indagini hanno riguardato anche la realtà toscana e fiorentina (es. Studio longitudinale toscano). Molti studi, fino dagli anni ’80, hanno evidenziato differenze nei livelli di mortalità e morbosità in relazione a diverse modalità di definizione del livello socio-economico trovando generalmente un maggior rischio di malattia nei gruppi socio-economici più svantaggiati. Molti fattori, spesso tra loro intercorrelati, contribuiscono a spiegare il fenomeno, tra i quali rivestono particolare importanza: livello culturale, esposizione a fattori nocivi nell’ambiente di vita e di lavoro, stili di vita ed accesso ai servizi sanitari. Il livello socio-economico può essere definito sia a livello individuale che a livello di aggregati di persone mediante la costruzione di indici che rappresentano in maniera sintetica più variabili elementari relative a diversi aspetti della deprivazione materiale e sociale. In Italia sono stati definiti indici di deprivazione aggregati a livello di sezione di censimento, tra cui quello presentato in questa relazione basato sui dati raccolti dal censimento del 2001 (derivato dal lavoro di N. Caranci e G. Costa “Un indice di deprivazione a livello aggregato da utilizzare su scala nazionale: giustificazione e composizione”. Salute e Società, n° 1/2009). Tale indice attribuisce ad ogni sezione censuaria un livello di deprivazione utilizzando le seguenti variabili: percentuale di popolazione con licenza elementare, popolazione disoccupata e in cerca di prima occupazione, abitazioni occupate in affitto, famiglie monogenitoriali con figli, densità abitativa (numero occupanti per 100 m²). I dati sono poi sintetizzati a livello di aggregazioni di zone censuarie (es. comuni, zone-distretto, aree sub-comunali ecc.) calcolando la percentuale della popolazione totale dell’area in esame residente in sezioni censuarie deprivate/molto deprivate. A livello nazionale l’indice evidenzia differenze tra il Sud e le Isole rispetto al Centro e al Nord; in particolare, fra le 10 città con popolazione maggiore ai 300.000 abitanti, Firenze e Bologna sono risultate le due città con la percentuale di deprivati o molto deprivati più bassa. A livello toscano, la percentuale più alta di persone residenti in sezioni censuarie deprivate o molto deprivate si registra nell’AUSL di Massa e Carrara (59,1%), mentre la più bassa è stata rilevata nell’AUSL di Arezzo (23,6%). L’AUSL di Firenze ha una percentuale pari a 37,2%, inferiore al valore medio della Toscana, pari al 40%, che la pone tra le aree in una situazione migliore. Confrontando lo stesso indice per Zone-distretto, la percentuale più alta di popolazione residente in aree deprivate o molto deprivate si ha nell’isola d’Elba, mentre la percentuale minore risulta quella della Val di Chiana Aretina. Firenze ha una percentuale pari a 34,4%, molto simile alla Fiorentina Sud-Est (34,6%), mentre il Mugello e la 65 Fiorentina Nord-Ovest presentano valori un po’ più alti, rispettivamente 43,7% e 42,5%, superiori anche al valore medio regionale. Graf.31 Popolazione dell’area residente in sezioni di censimento deprivate o molto deprivate – Valori percentuali - Anno 2001 Val di Chiana aretina 18,3 Elba 70,1 Fiorentina 34,4 Fiorentina Nord-Ovest 42,5 Fiorentina Sud-Est 34,6 Mugello 43,7 AUSL 10 - Firenze 37,3 Regione T oscana 40,1 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 Fonte: https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds Per valutare le differenze nel livello di deprivazione all’interno della città di Firenze, abbiamo calcolato la percentuale di popolazione residente in sezioni censuarie deprivate o molto deprivate per le Aree Elementari (AE) in cui è divisa la città e suddiviso l’indicatore in cinque classi composte da un eguale numero di aree elementari (quintili). Le cinque classi hanno i seguenti limiti: inferiore 20%, 20%-35%, 36%-51%, 52%-70% e maggiore del 70%. I dati sono poi stati riportati sulla cartografia delle AE. Le aree con le più alte percentuali di popolazione residente in sezioni censuarie deprivate/molto deprivate si trovano maggiormente concentrate nella zona ovest della città e nell’Oltrarno, mentre le aree con la più bassa percentuale di popolazione residente nelle sezioni più svantaggiate sono dislocate in modo prevalente nella parte nordest della città. 66 Graf.32 Indice di deprivazione per aree elementari Fonte: cartogramma a cura di Direzione Sistemi Informativi – Servizio Sistema informativo territoriale - su elaborazioni Caranci N. , Costa G. su dati censimento Istat 2001. Legenda Aree Elementari - Firenze 1 - Trespiano 25 - Puccini-Ponte alle Mosse 49 - Centro 2 - Massoni 26 - S. Jacopino 50 - S. Ambrogio 3 - Serpiolle 27 - Liberta'-Fortezza 51 - S. Croce 4 - Castello 28 - Donatello 52 - Gioberti 5 - Novoli-Lippi 29 – Mille 53 - Bellariva 6 - Firenze Nova 30 - Campo di Marte 54 - Bandino 7 - Rifredi 31 - Calatafimi 55 - Europa 8 - Careggi 32 – Africo 56 - Gavinana 9 - Faentina 33 - Coverciano 57 - Michelangelo 10 - Cure 34 - Settignano 58 - S. Spirito 11 - S. Gervasio 35 – Varlungo-Rovezzano 59 - Bellosguardo 12 - Montughi-Poggetto 36 - S. Salvi 60 - Soffiano 13 - Leopoldo 37 - Oberdan 61 - Due Strade 14 - Viesseux 38 - S. Marco 62 - Senese 15 - Ponte di Mezzo 39 - Mercato Centrale 63 - Poggio Imperiale 16 - Novoli-Fiat 40 - Stazione-Il Prato 64 - Arcetri 17 - Novoli-Baracca est 41 - Isolotto nord 65 - Sorgane-Cinque Vie 18 - Novoli-Baracca-ovest 42 - Isolotto sud 66 - Galluzzo 19 - Peretola 43 - Piombino-Etruria 67 - Liberta'-Savonarola 20 - Petriolo-Quaracchi 44 - Torregalli 68 - Torre del Gallo 21 - Brozzi-Le Piagge 45 - Legnaia 69 - Cascine del Riccio-Cinque Vie 22 - Mantignano-Ugnano-Sollicciano 46 - Monticelli 70 - Ponte a Ema 23 - S. Bartolo a Cintoia 47 - Pignone 71 - Monteripaldi 24 - Cascine 48 - S. Frediano 72 - Bagnese-Fiume Greve 67 Indicatori Economici La crisi economica, innescata nel 2007 dalle difficoltà del settore finanziario negli Stati Uniti si è trasformata nel più grave episodio recessivo della storia recente. Il 2008 – 2009 è stato un biennio difficile per l’economia: gli indicatori economici mostrano difficoltà nel mondo del lavoro con un tasso di disoccupazione in crescita, il prodotto interno lordo (PIL) in diminuzione e una riduzione della propensione al risparmio delle famiglie, con riflessi negativi sui consumi. La perdita di occupazione ha riguardato soprattutto i giovani che già negli anni precedenti ritardavano la loro uscita dalla famiglia di origine per le difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Nel 2010 l'economia italiana ha fatto registrare una crescita del prodotto interno lordo (Pil) dell'1,3%, dopo due anni di forte decrescita (-1,3% nel 2008 e -5,2% nel 2009). A livello territoriale il Pil è aumentato dell'1,7% nel Nord-Ovest, del 2,1% nel Nord-Est, dell'1,2% nel Centro e dello 0,2% nel Mezzogiorno. Nel 2010 non si è verificata, a livello nazionale, l’auspicata svolta nei consumi, frenati da evidenti difficoltà di ripresa per il reddito, dal proseguimento della correzione dell’occupazione verso il basso e da politiche di bilancio nettamente restrittive. Secondo l’Istat la propensione al risparmio, calcolata come rapporto tra risparmio lordo e reddito disponibile, nel 2010 in Italia è scesa di 1,3 punti passando dal 13,4% al 12,1% (cfr. Istat, Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società. IV trimestre 2010, 8 aprile 2011). Nel 2009 gli effetti della crisi economica nel Centro sono stati più contenuti, pertanto anche la ripresa del 2010 è stata più moderata. Anche l’economia toscana nel 2009 ha visto una variazione percentuale negativa del 4,3% rispetto al 2008: il peggior andamento del settore agricolo (-8,7%), del settore industriale (-12,6%) e dei servizi (-1,3%) sono stati i fattori principali di tale calo. Nel 2010 c’è stata una ripresa anche in toscana con un +0,9% di crescita del Pil, guidata principalmente dal settore manifatturiero, in particolare grazie alle imprese orientate all’export. Quindi la Toscana è ripartita anche se più lentamente rispetto alle aree più forti dell’Italia, in particolare rispetto al Nord. Nel 2009 il Pil fiorentino è diminuito del 4,6%; tale andamento ha risentito sia di una diminuzione della domanda estera (-10,4%), che del ridimensionamento dell’attività di investimento (-11,1%) e della caduta dei consumi delle famiglie (-3,2%). Secondo il rapporto sull’economia fiorentina a cura della Camera di Commercio nel 2010 il prodotto fiorentino è cresciuto dell’1,4%. Tale crescita, però, pur rappresentando di per sé un elemento positivo, non può, ahinoi, indurre nessuno a pensare di essere definitivamente fuori dalla grave crisi attuale: tutt’altro. 68 La domanda estera è, infatti, cresciuta ma non ha apportato il contributo atteso per la crescita del valore aggiunto: insieme alle esportazioni crescono anche le importazioni, che anzi aumentano ancora di più, contribuendo al peggioramento del surplus commerciale. L’aumento è in parte motivato dall’aumento dei prezzi di molti dei generi importati, ma è anche l’espressione di una crescente dipendenza dall’estero della nostra economia. Tav.11 Indicatori macroeconomici per la provincia di Firenze. Variazioni percentuali sull'anno precedente Anni Indicatori 2007 2008 2009 2010 Valore aggiunto 1,7 -0,8 -4,6 1,4 Esportazioni 7,0 -6,8 -10,4 1,9 Importazioni Consumi finali famiglie 1,4 1,7 -13,1 -1,1 -9,2 -3,2 3,5 0,7 Investimenti fissi lordi 0,7 -3,0 -11,1 3,7 Reddito disponibile 0,4 -0,6 -2,6 -0,5 Fonte Rapporto della Camera di Commercio di Firenze "L'andamento dell'economia fiorentina nel 2010" - elaborazioni su dati Prometeia La spesa delle famiglie residenti è cresciuta poco ed è stata in parte sostenuta o con indebitamento o utilizzando parte dei risparmi accumulati negli anni passati. La spesa degli investimenti fissi è positivamente aumentata. Tutti questi indicatori, seppur positivi nel loro complesso, non hanno consentito forti recuperi sul fronte occupazionale. È probabile che le dinamiche della produttività dei prossimi anni non attenuino questi problemi, facendo dell’occupazione - e in particolare di quella giovanile - il problema principale da affrontare. Nel 2010 a livello nazionale il tasso di occupazione è stato pari al 56,9% diminuendo di 0,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente (nel 2009 il tasso di occupazione era 57,5), dinamica meno negativa rispetto alla marcata contrazione rilevata nel 2009 rispetto al 2008 (-1,2 punti percentuali). Le imprese hanno privilegiato il lavoro a termine e, come confermato da altre indagini sui flussi di assunzione condotte a livello nazionale, il contratto a tempo indeterminato viene sempre meno utilizzato dalle imprese per le prime assunzioni. Il calo del lavoro standard a tempo indeterminato è parzialmente spiegato dall’esaurimento delle tempistiche di erogazione della Cassa integrazione Guadagni (CIG), rendendo così inevitabili i licenziamenti. In Italia, nel 2010, il tasso di disoccupazione è stato pari a 8,4%, in aumento rispetto al 7,8% registrato nel 2009: ciò che preoccupa di più è l’aumento del tasso di disoccupazione tra i giovani e il rischio che il progressivo esaurimento della CIG, come strumento di gestione 69 della crisi, renda maggiormente visibile la criticità della gestione della disoccupazione: il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni rispetto al 2008 è salito dal 21,3% al 27,8%, mentre per la fascia di età tra i 25 e i 34 anni dall’8,9% al 12%. Tav.12 Tasso di occupazione e di disoccupazione. Provincia di Firenze, Regione Toscana e Italia - Anni 2005-2010 Anni 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Tasso di occupazione (15-64) Firenze Toscana 66,5 63,7 67,7 64,8 67,6 64,8 69,0 65,4 67,8 64,8 67,1 63,8 Tasso di disoccupazione Firenze Toscana 4,5 5,3 4,4 4,8 3,5 4,3 4,4 5,0 5,0 5,8 4,8 6,1 Italia 57,5 58,4 58,7 58,7 57,5 56,9 Italia 7,7 6,8 6,1 6,7 7,8 8,4 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Indagine Forze Lavoro La Regione Toscana ha registrato un tasso di occupazione pari al 63,8% valore decisamente superiore a quello nazionale, ma in diminuzione rispetto all’anno precedente (64,8%) di un punto percentuale e di 1,6 punti percentuali rispetto al 2008. I disoccupati sono poco più di 100mila con un aumento del 5% rispetto all’anno scorso; il tasso di disoccupazione sale dal 5,8% al 6,1%, risentendo fortemente dell’aumento della disoccupazione maschile (da 4,2% a 5%) mentre si riduce quello femminile (da 7,8% a 7,5%). Le stime provinciali sulle forze di lavoro Istat certificano per l’anno 2010 per Firenze una contrazione dell’occupazione rispetto all’anno precedente: nel 2010 il tasso di occupazione è stato pari a 67,1% contro un 67,8% nel 2009. Dal lato offerta di lavoro sembrerebbe quindi che gli effetti negativi sul mercato tendano a ridimensionarsi, considerato il rilevante calo degli occupati rilevato l’anno precedente tra il 2009 e il 2008. Le perdite di posti di lavoro si concentrano nell’industria in senso stretto; segnali incoraggianti, invece, sembrano provenire dagli altri comparti, quali agricoltura e costruzioni. 70 Il forte calo degli occupati, soprattutto dipendenti, nel settore industriale può essere in parte spiegato anche dal termine del periodo di copertura della CIG, che negli ultimi due anni ha avuto un forte incremento, coprendo così gli esuberi determinati dalla elevata perdita di produzione. Tav.13 Indicatori sulle forze lavoro per provincia di Firenze, Regione Toscana, Italia - Anno 2010 Maschi Femmine Totale indicatori FI R.T. Italia FI R.T. Italia FI R.T. Italia Occupati 238 890 13.634 190 664 9.238 428 1.554 22.872 (in migliaia) Disoccupati 10 47 1.114 12 54 989 22 101 2.102 (in migliaia) Tasso 75,6 73,3 67,7 58,9 54,5 46,1 67,1 63,8 56,9 occupazione Tasso 4,0 5,0 7,6 5,8 7,5 9,7 4,8 6,1 8,4 disoccupazione Tasso disoccupazione 17,2 23,5 26,8 25,7 22,6 29,4 20,8 23,1 27,8 giovanile 15-24 anni Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Indagine Forze Lavoro Per la Provincia di Firenze il tasso di disoccupazione si attesta nel 2010 a 4,8%, in lieve calo se confrontato con il tasso del 2009 pari al 5%, ma superiore al dato del 2008 pari a 4,4%. La diminuzione dei disoccupati risente interamente del calo del tasso di disoccupazione femminile (dal 6,3% al 5,8%), mentre per la componente maschile si registra una lievissima salita del tasso di disoccupazione (dal 3,9% al 4%). Probabilmente sulla lieve riduzione del tasso di disoccupazione nel 2010 vi ha influito anche la forte progressione della CIG, che ha esercitato una sorta di effetto contenimento sui posti di lavoro. Le conseguenze della crisi sul mercato del lavoro tendono a pesare in misura crescente proprio sui più giovani, rendendo sempre più difficili le condizioni di accesso: il tasso di disoccupazione giovanile (fascia 15-24 anni) per la provincia di Firenze è aumentato di circa 7 punti percentuali rispetto al 2009 passando dal 14,2% al 20,8%. Si tratta di un livello elevato anche se si colloca su valori inferiori alla media regionale (23,1%) e nazionale (27,8%). Fattori di rischio individuali e Stili di vita Lo stato di salute di una popolazione dipende oltre che dai fattori genetici individuali, dal contesto ambientale, socio-economico e culturale, anche dagli stili di vita personali. Vi è la certezza che molte patologie croniche, fra cui le malattie cardiovascolari e alcuni tumori, sono segnati da stili di vita non corretti, quali cattiva alimentazione, abuso di alcol, ricorso a sostanze stupefacenti, fumo di tabacco, scarsa attività fisica. 71 I dati rilevati dallo studio Passi nel 2007-2008 forniscono alcune indicazioni su quali sono le prevalenze nei residenti della AUSL 10 di sintomi di depressione e di fattori di rischio cardio-vascolari e di abitudini di vita come alimentazione, attività fisica, fumo ed alcol. Studio P.a.s.s.i. – Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia: sistema di sorveglianza per il monitoraggio di alcuni aspetti della salute e di fattori correlati della popolazione toscana di età compresa tra i 18 e i 69 anni svolto tramite la somministrazione telefonica di un questionario ad un campione mensile stratificato per sesso ed età che per la Regione è stato di 1.924 individui suddivisi per AUSL. Una corretta alimentazione contribuisce a prevenire alcune malattie o a limitarne i danni: si pensi al ruolo protettivo del consumo di almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura. Dallo studio Passi risulta che circa l’11% degli intervistati toscani dichiarano di consumare giornalmente le porzioni raccomandate, mentre solo il 3,2% non ne assume affatto e la maggioranza relativa (48,5%) ne assume una o due porzioni tutti i giorni. A livello di Ausl 10 si confermano all’incirca le stesse percentuali. Indagine EDIT “Epidemiologia dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana” realizzata triennalmente dall’ARS per rilevare gli aspetti degli stili di vita che espongono i giovani che frequentano le scuole medie superiori ai più gravi rischi per l’incolumità personale per traumi stradali e più in generale per la salute. Vengono indagati anche abitudini non strettamente legate al rischio di incidenti stradali quali: fumo, alimentazione, attività fisica, sesso, gioco d’azzardo e bullismo. La rilevazione interessa tutte le AUSL della Toscana. Ai giovani toscani intervistati nell’indagine EDIT è stato chiesto di esprimersi sulla frequenza di consumo di verdura cruda e cotta, frutta fresca, pesce fresco o congelato, snack dolci e/o salati, bibite zuccherate e/o gassate. Il consumo di pesce nel periodo 2005 - 2011 è diminuito, poiché è incrementata la percentuale di chi ne consuma raramente o mai (nei maschi, ad esempio, è passata dal 35,2% nel 2005 al 43,6% nel 2011). Dal 2008 al 2011 - sia per i maschi che per le femmine - è aumentata la quota di chi consuma snack almeno una volta a settimana, mentre sono rimasti sostanzialmente stabili ed elevati i valori di chi ne mangia almeno una volta al giorno. Elevate sono le prevalenze di soggetti che bevono bibite zuccherate e/o gassate almeno una volta al giorno: il 46,3% nei maschi ed il 37% nelle femmine. Il consumo di verdura, sia cruda che cotta, e frutta è maggiore nelle femmine che nei maschi. Negli anni, sembra ridursi il consumo di verdura cruda. I consumi di verdura cruda almeno una volta al giorno sono più frequenti rispetto a quella cotta. La percentuale di giovani dell’AUSL 10 che consumano la verdura cruda almeno una volta al giorno è pari al 37,6%, valore che supera la percentuale regionale (35,3%), ma salgono al 39,5% coloro che la mangiano almeno una volta a settimana (contro il 39,2% del valore media regionale). 72 Rispetto al peso corporeo risulta che tra le persone intervistate della AUSL 10 il 26% sia in sovrappeso, il 10% obeso ed il 2% sottopeso. L’eccesso ponderale cresce all’aumentare dell’età (il 54,5% degli intervistati dell’AUSL 10 con età compresa tra i 50 ed i 69 anni ha un eccesso ponderale) ed è maggiore negli uomini (43,8%). L’indagine EDIT ha effettuato una valutazione dello stato nutrizionale degli adolescenti toscani, dalla quale emerge che, complessivamente, il 76,9% degli studenti nel 2005, il 74,6% nel 2008 ed il 75% nel 2011 risulta normopeso. Il sovrappeso interessa il 12,7% del campione nel 2011. Il confronto nei tre anni indica un lieve trend in aumento: la percentuale di adolescenti in sovrappeso era il 9,9% nel 2005 e l’11,9% nel 2008. La stessa tendenza si osserva per l’obesità: la prevalenza era dell’1,7% nel 2005, del 2,3% nel 2008 e del 2,7% nel 2011. Gli andamenti descritti sono analoghi nei due generi, con l’unica eccezione del sovrappeso nei maschi che è stabile nelle rilevazioni 2008 e 2011. Le differenze osservate nei tre anni per quanto riguarda l’eccesso di peso sono di lieve entità, ma in crescita, e pongono l’attenzione sul fatto di continuare a monitorare il fenomeno anche in questa fascia di età. Il sovrappeso e l’obesità interessano maggiormente i maschi, mentre la magrezza e più diffusa nelle femmine. L’andamento dell’eccesso di peso per età, indica una riduzione della prevalenza al crescere dei ragazzi. I giovani dell’Ausl 10 sono per il 75,1% normopeso, per il 9% in sottopeso e per il rimanente 15,9% in eccesso di peso, distinguendo fra sovrappeso (13,4%) e obesità (2,5%). Anche l’attività fisica svolta con regolarità induce noti effetti benefici per la salute, poiché l’esercizio fisico regolare contribuisce a prevenire patologie croniche come diabete, patologie cardiovascolari ed obesità, riduce o elimina fattori di rischio come pressione alta e ipercolesterolemia, protegge da condizioni disabilitanti quali artrite e osteoporosi. Dallo studio emerge che nella Ausl 10 i completamente sedentari, pari al 27,4%, sono soprattutto i meno giovani, le donne, le persone con basso livello di istruzione e con maggiori difficoltà economiche. Nella Ausl 10 il 31% delle persone intervistate riferisce di effettuare un lavoro pesante o aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica e può quindi essere definito attivo; il 42% non effettua un lavoro pesante e pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato (parzialmente attivo). La salute risente infine dei rilevanti effetti negativi causati dalla dipendenza da alcol e da fumo di tabacco e dall’utilizzo di sostanze stupefacenti. Lo studio EDIT ha indagato alcune abitudini relative alla pratica dell’attività fisica nei giovani adolescenti toscani. L’11,8% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di non fare mai attività fisica. La percentuale maggiore (22,4%) pratica attività fisica per almeno un’ora al giorno, tre giorni a settimana. Confrontando i due generi, i 73 ragazzi fanno movimento di più delle ragazze. La percentuale di soggetti sedentari è più alta nelle femmine (16,7%) che nei maschi (7,2%). La prevalenza di pratica di attività fisica per almeno un’ora al giorno per tre o più giorni a settimana è maggiore nei maschi (69,8%) che nelle femmine (46,6%). Solo il 6,8% del campione raggiunge il valore raccomandato di pratica di attività fisica di almeno un’ora al giorno tutti i giorni (l’8% nei maschi ed il 5,5% nelle femmine). Il tabagismo rappresenta uno dei principali fattori di rischio per molte patologie, in particolare per quelle che colpiscono l’apparato respiratorio e quello cardio-vascolare, nonché per diversi tipi di tumori. I risultati dell’indagine ARS “I consumi di tabacco e le conseguenze sanitarie in cifre” - maggio 2011 - dimostrano che nel triennio 20052007 nella Ausl 10 il numero di decessi osservati per tumore è stato 3.671, di cui 1.940 attribuibili al fumo, per malattie cardiovascolari 8.863, di cui 1.040 attribuibili al fumo e per malattie respiratorie 1.763, di cui 886 attribuibili al fumo. Rispetto a queste tre cause di morte, per le donne i decessi per le malattie respiratorie attribuibili al fumo sono percentualmente i più elevati (su 790 decessi femminili, 298 sono attribuibili al fumo), mentre per gli uomini la percentuale maggiore si riscontra nei decessi per tumore (su 2.387 decessi maschili 1.535 sono attribuibili al fumo), seguita da quella per malattie respiratorie (su 973 decessi maschili 588 sono attribuibili al fumo). L’abitudine al fumo in Toscana non presenta specificità rispetto al contesto nazionale e vede una diminuzione dei fumatori nel genere maschile attribuibile soprattutto a coloro che smettono di consumare tabacco piuttosto che a coloro che iniziano a farlo. Le donne, invece, in ritardo sui trend storici, non sembrano ancora aver iniziato a smettere di fumare e questo si ripercuote sull’andamento dei decessi attribuibili al fumo, in diminuzione per i maschi ma non ancora per le femmine. Secondo l’indagine PASSI in Toscana un elemento che desta preoccupazione è l’elevata prevalenza di fumatori tra i giovani: nella classe d’età dei 18-34enni, quasi 4 persone su 10 riferiscono di essere fumatori. L’uso eccessivo di bevande alcoliche causa non solo danni alla salute dei consumatori ma aumenta anche i rischi sanitari e sociali per l’intera società: si stima infatti che i problemi di salute indotti dal consumo/abuso di prodotti alcolici siano responsabili del 9% della spesa sanitaria. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le persone a rischio particolare di conseguenze sfavorevoli per l’alcol sono quelle che bevono fuori pasto, i forti consumatori (più di 3 unità alcoliche al giorno per gli uomini e più di 2 per le donne) e quelle che indulgono in grandi bevute o binge drink (consumo di almeno una volta al mese di 6 o più unità di bevanda alcolica in un’unica occasione). Nello studio Passi relativo all’Ausl 10 è emerso che il 21% 74 degli intervistati può essere considerato un bevitore a rischio, mentre a livello regionale tale percentuale si attesta al 17%. Dall’indagine emerge inoltre che all’interno dell’ Ausl 10 la percentuale di persone intervistate che riferisce di aver bevuto nell’ultimo mese almeno una unità di bevanda alcolica (pari ad una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore) è risultata del 71,7%: la percentuale più alta si è registrata tra le persone con età tra i 18 ed i 34 anni e tra gli uomini. Dallo studio EDIT risulta che, sia nell’indagine 2005 sia in quella 2008 e 2011, la quasi totalità dei giovani toscani ha dichiarato di avere bevuto almeno una bevanda alcolica nella vita con percentuali vicine al 95% del campione in tutte e tre le rilevazioni. Se passiamo invece ai consumi nei 30 giorni precedenti l’intervista, nel 2011 la proporzione di bevitori maschi è risultata del 74,8%, mentre per le femmine è risultata del 69,6%. I giovani maschi dell’Ausl 10 presentano una percentuale più alta rispetto a quella regionale (82,4%), mentre le femmine più bassa (65,4%). Il consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope nella popolazione di età compresa tra i 15 ed i 54 anni viene rilevato attraverso lo studio nazionale IPSAD del CNR (Italian Population Survey on Alcool and Drugs) effettuato ogni due anni su scala nazionale. I dati ottenuti dall’ultima rilevazione – 2007/2008 – mostrano un aumento marcato dell’uso, almeno una volta nella vita, dei cannabinoidi rispetto allo studio del 2003. In aumento negli anni, anche se più contenuto rispetto a quello dei cannabinoidi, anche l’uso di eroina e cocaina. Dai risultati ottenuti dallo studio EDIT emerge che nel 2011 il 36,4% degli studenti ha dichiarato di aver utilizzato almeno una volta nella vita una sostanza stupefacente con una rilevante attrazione di genere: il 31,9% delle femmine rispetto al 40,5% dei maschi. Gli studenti che hanno consumato almeno una sostanza nell’ultimo anno sono il 31,1%, del totale del campione, mentre quelli che lo hanno fatto nell’ultimo mese sono il 24,8%. Anche per queste due variabili, le prevalenze d’uso si mantengono diverse nei due generi (anno: 35,5% i maschi vs. 26,5% nelle femmine; mese: 29,2% vs. 20,3%). Questi dati, rispetto a quelli emersi nella rilevazione del 2008, non mostrano sostanziali differenze dei consumi nella vita e negli ultimi 12 mesi se non modesti decrementi mentre mostrano un netto aumento nei consumi relativi nell’ultimo mese. I dati di consumo del 2011 rispetto al 2005 sono invece sistematicamente più alti. Gli studenti fiorentini, assieme a tutti quelli delle AUSL della costa come Livorno, Viareggio Pisa e Grosseto sono quelli che mostrano le percentuali di consumo almeno una volta nella vita, nel mese e nell’anno più alte della media regionale mentre a Lucca, Empoli, Massa e Prato le percentuali sono più basse della media. Tra le sostanze stupefacenti usate almeno una volta nella vita nelle tre indagini (2005, 2008 e 2011) la cannabis si conferma come il tipo di 75 sostanza sperimentata per prima (88,1% degli intervistati nel 2011). È rilevante anche la quota di chi fa uso per la prima volta di farmaci o psicofarmaci assunti non per motivi di salute (4,1%). Il 13,4% degli intervistati ha consumato almeno una volta nella vita due o più sostanze illegali: i poli-assuntori nel 2011 sono aumentati di 2,7% rispetto all’indagine del 2005. Negli ultimi dodici mesi i poliassuntori sono stati l’8,2 (vs. il 6,9% del 2005) e negli ultimi trenta giorni 3,9% (vs. il 3,3% del 2005). Criminalità e sicurezza Criminalità I delitti denunciati all’autorità giudiziaria sono un importante indicatore per lo studio della criminalità, questi rappresentano quella quota dei reati commessi che emerge dalle denunce dei cittadini e dall’operato delle forze dell’ordine (Dipartimento della Pubblica Sicurezza “Delitti commessi e denunciati all’Autorità Giudiziaria dalle Forze di polizia”) proprio per questo però, i dati analizzati possono sottostimare il fenomeno dal momento che il numero delle denunce dipende dal fatto che queste vengano presentate o meno. Nel corso del 2009 in Italia sono stati denunciati 2.629.831 delitti a fronte dei 2.709.888 del 2008 con un decremento pari al 3%. Mentre a livello regionale sono stati registrati 182.849 delitti con un aumento rispetto al 2008 dell’1,7%. Nella Provincia di Firenze i delitti denunciati sono stati 57.805 in aumento rispetto al 2008 del 2%. Rapportando il numero dei delitti denunciati alla popolazione residente si ottiene un indicatore di delittuosità che permette di fare un confronto fra province, in particolare, Firenze con un tasso di 5.828 delitti ogni 100.000 abitanti, si colloca meglio di altre province del nord Italia quali Genova (6.334), Bologna (6.449), Torino (6.713), Milano (8.800) e peggio rispetto a province del centro e del sud Italia come Napoli (4.303), Bari (5.187) o Catania (4.613), probabilmente perché in queste province il numero delle denunce presentate all’autorità giudiziaria è minore rispetto all’entità dei reati commessi. Dal confronto tra i dati 2009 con quelli del 2008 per categorie di delitti denunciati nella provincia di Firenze, si osserva che sono diminuiti del 38% gli omicidi volontari (con un valore assoluto pari a 5), del 17% le rapine (con valore assoluto pari a 466), del 13% lo sfruttamento della prostituzione (con valore assoluto pari a 41), mentre si riscontra un aumento del 25% delle violenze sessuali (pari a 41 in valore assoluto) e del 18% dei tentati omicidi (valore assoluto pari a 13). 76 Infortuni sul lavoro Gli infortuni sul luogo di lavoro rappresentano un problema di interesse rilevante per la sicurezza. Per il 2009 il tasso grezzo di infortunio indennizzato per Firenze è pari a circa 10 individui indennizzati ogni 1.000 abitanti adulti in età lavorativa: si tratta del tasso più basso di tutta la Toscana mentre il valore più alto si registra nella zona sociosanitaria val di chiana aretina con 21 infortuni indennizzati ogni 1.000 adulti residenti in età lavorativa. Tali valori non si riflettono a livello di Ausl con l’Ausl 2 di Lucca che presenta il tasso più alto (18) e l’AUSL 4 di Prato quello più basso (11), seguita dall’Ausl 10 di Firenze (12). Confrontando i dati sugli infortuni del 2006 con quelli del 2009 si può rilevare una tendenza alla riduzione per tutte le zone sociosanitarie dell’Ausl 10 per entrambi i sessi: per la zona di Firenze il calo di infortuni è più marcato negli uomini, poiché il tasso passa da 16 a 13 per gli uomini a da 7 a 6 per le donne. Il tasso grezzo di infortunio indennizzato mortale per il triennio 20042006 è pari a 1,04 per l’Ausl 10: forti sono le differenze legate al sesso dove si registra un tasso di infortunio mortale tra i maschi pari a 1,8 contro un tasso di 0,3 per le donne (in termini assoluti i deceduti per infortunio sul luogo di lavoro, nel triennio considerato, sono in totale 14). A livello regionale il tasso presenta un valore di 1,9 (3,5 per gli uomini e 0,3 per le donne) con un numero di deceduti di 125. Incidenti stradali Dall’archivio costruito dall’ufficio di statistica sulla base dei verbali degli agenti di Polizia Municipale, redatti al momento dell’intervento sul luogo del sinistro, sono ricavati i dati relativi all’andamento degli incidenti avvenuti sulle strade del Comune di Firenze. Nel 2010 a Firenze sono avvenuti 3.751 incidenti stradali, con una diminuzione del 15,8% rispetto al 2009. Il totale delle persone rimaste ferite è di 3.496, i morti sono stati 23. Nel triennio 2008/2010 a fronte di una diminuzione del 17,7% di incidenti stradali e di un calo del 16,3% di persone ferite, si registra un incremento del 64,3% delle persone decedute, in controtendenza rispetto al periodo 2005-2008 che aveva visto lentamente diminuire le vittime della strada nel territorio comunale (da 35 nel 2005 si era passati a 14 nel 2008) Dei 23 decessi avvenuti nel 2010 dodici persone (52,2%) guidavano un mezzo a due ruote (motociclo/ciclomotore), nove persone (39,1%) erano pedoni, una persona (4,3%) a bordo di velocipedi e una (4,3%) a bordo di autoveicolo. L’87% dei decessi ha riguardato persone di genere maschile. Per il verificarsi degli incidenti gli orari della giornata più critici risultano essere dalle 16 alle 19 del pomeriggio con 724 incidenti e dalle nove alle dodici della mattina con 682 incidenti. 77 Il fenomeno della incidentalità stradale registra differenze interessanti tra i giorni della settimana: i giorni in cui si verifica il maggior numero di incidenti sono il venerdì, il giovedì e il martedì, seguiti dagli altri giorni feriali. La domenica è il giorno della settimana in cui si registra il minor numero di incidenti. La fascia di età maggiormente coinvolta in incidenti è quella dai 25 ai 40 anni. Per quanto riguarda infine le strade a maggiore incidentalità, queste sono essenzialmente le grandi arterie sulle quali si registrano i maggiori flussi in entrata ed uscita dalla città ed i viali che circondano la città: via Baracca 88 incidenti, via Pistoiese 80 incidenti, via di Novoli 62 incidenti. La qualità della vita L’annuale ricerca de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle 107 province italiane (“Qualità della vita”, edizione 2010) ci fornisce delle indicazioni per confrontare la provincia di Firenze con il resto dell’Italia. Tale confronto viene effettuato utilizzando una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche: dal reddito all’occupazione, dalla natalità alla sanità, dai reati alle opportunità per il tempo libero. L’indagine del quotidiano prende in considerazione sei ambiti di valutazione (tenore di vita; affari e lavoro; servizi, ambiente e salute; ordine pubblico; popolazione; tempo libero) ognuno dei quali è indagato attraverso 6 indicatori – non necessariamente gli stessi da un’edizione ad un’altra – per un totale di 36 parametri presi in considerazione. A livello generale possiamo osservare che Firenze presenta un punteggio che indica un buon livello di qualità della vita: si colloca infatti al 16° posto - due posizioni in meno rispetto all’anno precedente. In particolare Firenze precede tutti i principali capoluoghi di Regione del centro-nord eccetto Bologna (8^, con cinque posizioni guadagnate rispetto al 2009): sopravanza Milano e Roma che, peggiorando entrambe la loro classifica rispetto al 2009, occupano nel 2010 rispettivamente la 21^ e la 35^. Torino presenta la posizione relativa più bassa tra i cinque capoluoghi tanto nel 2009 (68^ posizione) quanto nel 2010 (54^ posizione). Firenze presenta un buon punteggio sia con riferimento al macrosettore “Tempo libero” (6^ posizione, a pari merito con Bologna e precedendo tutti gli altri capoluoghi di Regione considerati) che rispetto alla macroarea “Servizi, ambiente e salute” (9^ posizione, preceduta soltanto da Bologna e seguita dagli altre tre capoluoghi). 78 Tav.14 La qualità della vita per alcune province italiane – Posizione e punteggio Anno 2010 – Differenza posizione 2010 vs. 2009 Provincia Posizione 2010 vs. 2009 Punteggio Bolzano 1 7 637 Trento 2 3 636 Sondrio Trieste 3 4 0 -3 614 599 Siena Aosta 5 6 4 0 579 576 Gorizia Bologna 7 8 7 5 572 571 Oristano Belluno 9 10 18 -8 565 564 Cuneo Macerata 11 12 11 -8 560 558 Parma Ravenna Udine 13 14 15 3 -2 2 557 553 553 Firenze 16 -2 552 : : : 21 -2 541 : : : 35 -11 526 : : : 54 14 508 : Milano : Roma : Torino : : : : Fonte: Dossier “La qualità della vita”, 2010- Il Sole 24Ore Gli aspetti più problematici si rinvengono nel macrosettore dell’ordine pubblico e della sicurezza in cui la provincia di Firenze si attesta alla 92^ posizione (pur migliorando di ben sette posizioni rispetto al 2009). Gli altri capoluoghi di Regione – fatta eccezione per Roma che occupa la 84^ – presentano tutti posizioni peggiori in classifica rispetto a Firenze. Altra area problematica è quella che riguarda l’accoppiata impreselavoro in cui il capoluogo fiorentino si colloca al 39° posto (mantenendo la stessa posizione del 2009), una posizione mediana rispetto ai cinque capoluoghi di regione considerati: precede Milano (54^) e Roma (70^) ed è a sua volta preceduta da Bologna (26^) e Torino ( 22^). 79 Tav.15 Posizioni per alcune province italiane sugli indicatori sulla qualità della vita - Anno 2010 servizi tenore affari e ordine tempo ambiente Provincia popolazione di vita lavoro pubblico libero e salute Bolzano 57° 1° 7° 3° 35° 12° 2° 4° 17° 8° 7° 23° 28° 3° 23° 2° 51° 56° 4° 31° 2° 27° 84° 2° Siena 12° 43° 10° 46° 6° 5° Aosta 8° 13° 57° 25° 3° 4° Gorizia 6° 30° 13° 6° 94° 30° Bologna 9° 26° 1° 100° 59° 6° Oristano 71° 25° 58° 1° 83° 76° Belluno 33° 6° 64° 5° 42° 34° Cuneo 51° 2° 30° 23° 39° 49° Macerata 50° 23° 58° 14° 10° 10° Parma 19° 42° 6° 76° 23° 11° Ravenna 12° 14° 11° 66° 57° 15° Udine 27° 14° 42° 15° 62° 21° Firenze 37° 39° 9° 92° 45° 6° Milano 1° 54° 15° 107° 60° 25° Roma 17° 70° 24° 84° 30° 27° Torino 17° 22° 27° 105° 80° 40° Trento Sondrio Trieste Fonte: Dossier “La qualità della vita”, 2010- Il Sole 24Ore A proposito della misurazione del benessere della società non si può non ricordare, in estrema sintesi, come si stia tentando, da più anni a questa parte, di portare avanti lo studio di nuovi indicatori che riescano ad esprimere meglio dell’unico e non esaustivo PIL una realtà complessa, articolata e multidimensionale come il progresso della attuale società. A tale riguardo si può ricordare, in particolare, lo studio condotto da Joseph Stiglitz (“Rapporto sulla determinazione della prestazione economica e del progresso sociale”) secondo il quale, tra l’altro, ci sono fattori del progresso non esprimibili in termini economici ed a cui non è possibile attribuire un prezzo. La soluzione proposta è allora quella di utilizzare un set di indicatori a più dimensioni, otto in particolare: condizioni di vita materiali; salute; educazione; lavoro e tempo libero; partecipazione alla vita politica; relazioni interpersonali; ambiente ed insicurezza economica e fisica. Dalla ricchezza di un Paese il focus si sposta sull’individuo e la famiglia. A conclusioni simili sono arrivate anche altre ricerche tra cui il “Global project on measuring the progress of societies” dell’OCSE. 80 In base a questi nuovi criteri di classificazione è stata elaborata, nel 2008, da parte del Centro Studi Sintesi per conto de Il sole 24 Ore una nuova classifica dei livelli di benessere in Italia (classifica del BIL, Benessere Interno Lordo) per la quale Firenze si colloca al 3° posto e prima tra le grandi città italiane, tra cui possiamo ricordare: Bologna (24^), Milano (37^), Torino (77^) e Roma (79^). Tale studio non è stato più ripetuto. Tav.16 Classifica del BIL per alcune province italiane - Anno 2009 Provincia Posizione Forlì-Cesena 1 Ravenna 2 Firenze 3 : : Bologna : Milano : Torino : Roma : Siracusa 24 : 37 : 77 : 79 : 103 Fonte: http://www.centrostudisintesi.com 81 Parte IIa - Profilo dei Servizi Socio sanitari Quadro generale dei servizi I mutamenti demografici e sociali in atto nella nostra società mettono sempre più al centro delle politiche sanitarie e sociali dei paesi occidentali una reale presa in carico del cittadino tale da garantire la continuità delle cure. Devono essere garantiti livelli base di prestazioni, sia sociali che sanitari, per dare omogeneità ed uniformità ai percorsi di accesso e di presa in carico e cura dei cittadini, abbattere le barriere e le forme di discriminazione che impediscono la conoscenza e l’accesso ai servizi territoriali. Il presente capitolo analizza, nel dettaglio, le prestazioni sociali, sociosanitarie e sanitarie territoriali utilizzate dai cittadini di Firenze e descrive il grado di utilizzo dei servizi e delle prestazioni previste dai livelli essenziali di assistenza (LEA). I Livelli essenziali di assistenza sanitaria sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket, gestiti dalle Aziende Usl di competenza. I LEA sono organizzati in tre settori: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera. Nel capitolo saranno trattate principalmente l’assistenza distrettuale e quella ospedaliera cercando di raggrupparle, ove possibile, in risposte di tipo domiciliare, intermedio e residenziale; l’assistenza specialistica ambulatoriale, farmaceutica e ospedaliera verrà trattata separatamente. Per quanto riguarda i livelli essenziali di assistenza in ambito sociale (LIVEAS) che ogni comune dovrebbe garantire, in assenza di una dettagliata definizione in ambito nazionale, la Regione Toscana ha definito il nomenclatore degli interventi e dei servizi sociali con cui vengono configurati i livelli base di cittadinanza sociale per dare al sistema integrato dei servizi il carattere di universalità. Nel presente capitolo saranno trattati sia i livelli base di cittadinanza sociale che i servizi sociali e sociosanitari che il Comune di Firenze offre ai fiorentini, adottando come criterio di classificazione quello di accesso e delle risposte di livello domiciliare, intermedio e residenziale ove tale classificazione sia possibile. Nel livello domiciliare sono compresi i servizi e/o contributi per la domiciliarità, erogati direttamente a casa dell'utente come prestazioni assistenziali di aiuto alla cura della persona e alla cura dell’ambiente domestico o il contributo per l’assistente familiare. 82 Il livello intermedio consiste essenzialmente nei servizi alternativi all’istituzionalizzazione residenziale, quali Centri diurni, trasporto sociale e servizio mensa, Il livello residenziale consiste nell’inserimento - temporaneo o permanente - in strutture residenziali di particolari fasce di popolazione. L’inserimento nelle strutture residenziali per gli anziani è essenzialmente dovuto a condizioni di non autosufficienza mentre per i minori e per gli adulti la causa è prevalentemente sociale. Nei successivi capitoli tratteremo, sia gli stessi servizi qui presentati distinti per gruppi di popolazione quali anziani, minori, donne, adulti affetti da disabilità, sia servizi specifici per soggetti con problemi di povertà e marginalità, persone con problemi mentali o che fanno uso di sostanze stupefacenti, trattando in forma congiunta dell’utilizzo di tali servizi territoriali. Le prestazioni saranno presentate distinte per regime di erogazione. Livelli base di cittadinanza sociale: segretariato sociale, punti insieme e servizio sociale professionale Ambito sociale La Regione Toscana, per dare concretezza ai diritti di cittadinanza sociale, ha individuato nel Piano Integrato Sociale Regionale (PISR 2007-2010), un primo nucleo di livelli base di cittadinanza sociale così composto: Segretariato Sociale per l’Informazione, Servizio Sociale Professionale, Punto Unico di Accesso e Servizio di Pronto Intervento Sociale. Secondo le direttive regionali il Segretariato Sociale è un servizio gratuito, rivolto a tutte le persone, che dà informazioni e un primo orientamento sui servizi sociali, pubblici e privati, disponibili sul territorio. L’obiettivo del servizio è far conoscere ai cittadini le risorse e gli aiuti di carattere socio-assistenziale disponibili nel loro territorio. A Firenze il servizio di segretariato sociale è di tipo professionale cioè viene effettuato da assistenti sociali dei SIAST (Servizi Integrati di Assistenza Sociale territoriale) che, oltre ad un primo livello informativo, assicurano la lettura professionale del bisogno presentato e inviano il cittadino, se del caso, all’approfondimento mediante appuntamento specifico con un assistente sociale. A Firenze l’attività del Punto Unico di Accesso (PUA) e dei Punti Insieme nel 2010 è stata riorganizzata per semplificare l’accesso del cittadino al percorso dedicato al “sistema integrato dei servizi sociosanitari per la persona non autosufficiente”. A partire dall’autunno si è passati da una accoglienza disomogenea nel territorio - che prevedeva 12 Punti Insieme - agli attuali 5 dislocati nei cinque quartieri della città, dove è stato impegnato personale amministrativo specificamente dedicato all’informazione, all’accoglienza e alla 83 raccolta delle istanze per la valutazione multidimensionale e introducendo la possibilità di inoltrare la richiesta al PUA tramite servizio postale ed eventualmente anche per posta elettronica certificata. Gli interventi del Servizio Sociale Professionale sono riconducibili alle attività svolte dall’assistente sociale per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio. L’assistente sociale, dopo aver rilevato il bisogno della persona, elabora un progetto che può attivare prestazioni professionali o prestazioni esterne. Le prestazioni professionali sono prestazioni relative alla sola attività dell’assistente sociale (es: colloquio, consulenza, visita domiciliare, etc.), mentre le prestazioni esterne sono prestazioni che portano all’attivazione di servizi e di interventi (es. contributi, assistenza domiciliare, etc.). Il Servizio di Pronto Intervento Sociale deve garantire una risposta tempestiva e concreta alle persone che si vengono a trovare in situazioni gravi, impreviste ed imprevedibili, anche attraverso l’accesso immediato a strutture di pronta accoglienza, fuori degli orari d’accesso al consueto servizio d’assistenza sociale. In particolare per fronteggiare situazioni di emergenza per la protezione e la tutela a favore di minori, a Firenze si è attivato il “Centro Sicuro” quale centro di accoglienza per minori in stato di abbandono. Nel 2010 a Firenze il tasso di utenza del servizio di pronto intervento è stato pari a 3 minori ogni 10.000 abitanti residenti. La spesa procapite – calcolata in rapporto a tutta la popolazione fiorentina - è stata di €1,08 mentre quella media per utente è stata pari a €1.300. Il segretariato sociale e i Punti Insieme Il servizio di segretariato sociale ha registrato per il triennio 2008/2010 una media di oltre 5.100 accessi l’anno. Tav.17 Accessi al segretariato sociale per tipo conclusione – Firenze Anni 2008-2010 Invio Servizio Richieste Informazione o Anni Sociale valutazione NA invio altro servizio Professionale Totale 2010 758 3.345 1.386 5.489 2009 835 3.046 1.051 4.932 2008 1.046 3.493 397 4.936 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze– Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Dal 2009 il SInSS - Sistema Informativo SocioSanitario per l’informatizzazione della gestione delle attività socio-sanitarie territoriali - ha sostituito il precedente Sistema Informativo dei Servizi Assistenziali (SISA) al quale si fa riferimento per la rilevazione dei dati antecedenti 84 Nel 2010 il servizio ha registrato 5.489 gli accessi, in aumento del 11,3% rispetto al 2009. Nel 2010 il tasso di utenza del servizio di segretariato sociale professionale è stato circa 15 utenti per 1.000 residenti, con una spesa procapite di €0,67. La spesa media per utente del servizio è stata di €45,56. Riguardo al tipo di conclusione, la maggioranza degli accessi 60,9% si è conclusa con l’invio al Servizio Sociale Professionale per il colloquio di approfondimento e l’eventuale presa in carico, in diminuzione rispetto al 2009 quando rappresentavano il 61,8% del totale; quelli conclusi con invio ad altro servizio o con l’informazione sono stati 1.386 e costituiscono il 25,3% del totale, percentuale in aumento rispetto al 2009, quando rappresentava il 21,3% del totale. I dati relativi alle richieste di valutazioni per la non autosufficienza risentono del cambiamento apportato al modello organizzativo che nel corso del triennio è andato incontro a cambiamenti dovuti al passaggio dalla fase sperimentale a quella attuativa del progetto regionale per la non autosufficienza. Le 758 richieste di valutazione per la Non Autosufficienza che risultano registrate nell’ambito del Segretariato Sociale sono solo quelle raccolte dagli assistenti sociali fino all’ottobre del 2010. Da tale data le istanze vengono raccolte solo nei Punti Insieme non più dagli assistenti sociali ma da personale amministrativo. Le richieste di valutazione/rivalutazione della non autosufficienza raccolte presso i Punti Insieme, il servizio di Segretariato Sociale e il PUA sono state complessivamente 3.441. Considerando la distribuzione degli accessi per quartiere, possiamo osservare che il tasso più alto di utenza si è registrato nel quartiere 1–centro storico e nel quartiere 5–Rifredi con 15 accessi ogni mille persone residenti; seguono in ordine decrescente il quartiere 2– Campo di Marte e 3-Gavinana Galluzzo con rispettivamente 14,9 e 14,8 accessi per mille abitanti. Il quartiere che presenta il tasso più basso è il 4-Isolotto con 13,8 accessi per mille abitanti. Nel 2010 il quartiere 2-campo marte e 1-centro storico sono quelli che hanno avuto l’incremento più marcato di utenza rispetto al 2009, pari rispettivamente al +32% e al +29%. 85 Tav.18 Accessi al segretariato sociale per tipo di conclusione suddivisi per siast. Tasso per 1.000 abitanti residenti. Firenze - Anno 2010 Invio Richieste Informazione tassi per Servizio Siast valutazione o invio altro Totale 1.000 Sociale NA servizio abitanti Professionale 1 - Centro Storico 99 679 239 1.017 15,1 2 – Campo Marte 63 859 409 1.331 14,9 3 – Gavinana Galluzzo 114 312 181 607 14,8 4 – Isolotto 226 549 167 942 13,9 5 - Rifredi 256 946 390 1.592 15,0 Totale 758 3.345 1.386 5.489 14,8 anno 2009 835 3.046 1.051 4.932 13,4 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Osservando i gruppi di popolazione in base all’età anagrafica la percentuale di accesso è aumentata per minori (20,1% nel 2010 vs, 18,3% nel 2009) e adulti (32,6% vs. 30,2%), mentre è diminuita quella degli anziani (47,3% vs. 51,5%) per la riorganizzazione del servizio di accoglienza delle istanze di non autosufficienza precedentemente descritta. Nel 2010 le richieste di prima valutazione o di rivalutazione sono state 3.441, accolte per il 60% presso i presidi Punto Insieme o di Segretariato Sociale e per il restante 40% dal PUA. Dal 2008 al 2010 l’incremento della richieste di valutazione è stato del 27,8%. Tav.19 Segnalazione di casi complessi per la valutazione della Non Autosufficienza per anno di segnalazione e presidio. Firenze – Anni 2008/2010 Anni 2010 Punto raccolta Punti Insieme 2.059 PUA 1.382 totale 3.441 2009* 1.900 1.628 3.528 2008 2.223 469 2.692 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Nota: * il dato relativo al 2009 è sovrastimato per il passaggio al nuovo sistema informativo Servizio sociale professionale A Firenze l’attività di Servizio sociale professionale viene assicurata attraverso i Centri Sociali, presidi territoriali dei SIAST dove i cittadini vengono accolti da un assistente sociale che, a seguito di un’analisi professionale delle problematiche presentate, può elaborare un Progetto Assistenziale Personalizzato (PAP). Nel 2010 nel territorio fiorentino sono presenti 12 Centri sociali, facenti riferimento a 5 SIAST, uno per ogni quartiere della città. 86 Al 31 dicembre 2010 gli assistenti sociali presenti sul territorio – SIAST, SerT e Centri di Salute Mentale – sono 122, di cui 26 dell’AUSL e 96 del Comune. Occorre poi considerare un ulteriore numero di assistenti sociali che non sono assegnati direttamente sul territorio ma svolgono attività specifiche o di tipo centralizzato quali: gli assistenti sociali della AUSL che si occupano del carcere (2), delle Commissioni sanitarie per la valutazione dell’handicap (2), dell’UVM (1), gli aass della Direzione Servizi Sociali e Sport (8) e dell’ufficio casa (4) del Comune di Firenze. Rapportando la popolazione al numero di assistenti sociali otteniamo quante persone sono “assistiti potenziali” di un assistente sociale; a Firenze ogni 3.043 persone è presente un assistente sociale. Gli utenti dei servizi sociali Nel 2010 le persone in carico al servizio sociale sono state 12.813, per la maggior parte femmine (58,3%). Tav.20 Numero di utenti in carico ai servizi sociali per area d’intervento. Firenze Anni 2008–2010 utenti in carico Area intervento v.a. % usufruitori di di cui prestazioni esterne su con prestazioni utenti in carico esterne 2010 Minori 2.752 1.349 49,0% Adulti 4.080 2.568 62,9% Anziani* 5.981 4.246 71,0% 12.813 8.163 63,7% Totale 2009 Minori 2.447 1.458 59,6% Adulti 3.904 2.727 69,9% Anziani 4.888 3.737 76,5% 11.239 7.922 70,5% Totale 2008 Minori 2.111 1.463 69,3 Adulti 3.899 3.199 82,0 Anziani 5.328 4.027 75,6 11.338 8.689 76,6 Totale Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Nota: * Il dato è sovrastimato perché sono considerati oltre ai percettori effettivi del contributo per assistenza familiare anche gli anziani per i quali ne è stato autorizzata l’erogazione ma che non hanno beneficiato del pagamento. 87 Le prestazioni professionali - l’insieme di attività tecnico professionali proprie dell’assistente sociale quali l’analisi dei bisogni, la diagnosi sociale, la programmazione e la progettazione degli interventi, i colloqui individuali, le visite domiciliari e le relazioni richieste in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria e con altri soggetti interni ed esterni all’Ente – sono state erogate a 9.817 utenti. I “nuovi” soggetti presi in carico nell’anno sono più di 5.000 con un incremento del 63% per il triennio 2008-2010 periodo in cui sono state mediamente aperte oltre 4.100 cartelle per anno. Tav.21 Numero di nuovi casi in carico al Servizio sociale professionale. Firenze - Anni 2008/2010 anni nuovi casi 2010 5.046 2009 4.213 2008 3.092 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Le prestazioni esterne consistono nell’insieme di servizi e interventi di tipo domiciliare, intermedio e residenziale. Queste possono essere ulteriormente classificate come servizi diretti o indiretti. I servizi diretti consistono in prestazioni o interventi erogati direttamente all’utente dall’amministrazione; quelli indiretti consistono in contributi economici erogati all’utente affinchè possa assicurarsi il servizio. Graf.33 Utenti dei servizi sociali con almeno una prestazione esterna per tipologia di utenza. Firenze - Anno 2010 Minori 17% Anziani 52% Adulti 31% Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze 88 Gli utenti che nel 2010 hanno fruito di prestazioni esterne, quali contributi, inserimenti in centri diurni o in residenze, sono stati 8.163, il 63,7% degli utenti totali. Più della metà (52%) dei fruitori sono anziani mentre gli adulti e i minori rappresentano rispettivamente il 31,5% e il 16,5% del totale. Da considerare comunque che l’utenza anziana è sovrastimata poiché comprende tutte le autorizzazioni per l’erogazione di contributi per assistenti familiari non ancora erogati ed ancora in lista di attesa. Nell’arco del triennio 2008-2010 l’utenza dei servizi sociali che ha fruito di una prestazione esterna ha registrato un calo (-6,2%), che ha interessato maggiormente l’area degli adulti (-19,7%). La diminuzione registrata nella concessione di tali prestazioni a questa fascia di popolazione è in parte riconducibile alla ricaduta che ha avuto l’applicazione del nuovo “regolamento per l’erogazione degli interventi economici di assistenza sociale”, approvato nel marzo del 2009, con il quale le prestazioni economiche vengono erogate secondo principi quali la progettualità condivisa, l’appropriatezza e personalizzazione dell’intervento e la non cronicizzazione del bisogno. Se rapportiamo il numero di utenti per fascia di età alle rispettive popolazioni, risulta che la popolazione che maggiormente ricorre ai servizi sociali è quella degli anziani, seguita da quella dei minori e infine dagli adulti. Graf.34 Utenti dei servizi sociali con almeno una prestazione esterna per tipologia di utenza — Tassi per 1.000 abitanti residenti – Firenze - Anno 2010 50,0 45,0 45,0 40,0 35,0 30,0 26,1 22,0 25,0 20,0 11,4 15,0 10,0 5,0 0,0 Minori Adulti Anziani T otale Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12 – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze Sono utenti con prestazioni esterne (erogata o autorizzata all’erogazione) 45 anziani ogni 1.000 anziani residenti, 26 minori ogni 1.000 minori residenti e 11 adulti ogni 1.000 adulti residenti. Relativamente alla tipologia delle prestazioni: - il 41% degli utenti è stato inserito in strutture residenziali, comprese anche le strutture di pronta accoglienza; 89 - - il 27% degli utenti dei servizi sociali ha percepito contributi economici e il 22% ha usufruito di servizi domiciliari diretti (assistenza domiciliare, pasti a domicilio, servizio podologico, teleassistenza e assistenza domiciliare extrascolastica) per un totale del livello domiciliare del 49%; il restante 10% ha fruito di servizi intermedi quali centri diurni, trasporto sociale, servizio mensa. Graf.35 Composizione percentuale delle prestazioni socio assistenziali fruite dal totale degli utenti. Firenze – Anno 2010 Livello intermedio Livello residenziale Livello domiciliare ddireta contributi 27% residenze 41% cd e altri servizi 10% domiciliare diretta 22% Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: impegnative – Comune di Firenze e Ausl 10 Firenze Rispetto al 2008 nel 2010 risultano in crescita gli utenti dei servizi domiciliari diretti (+17,3%) e di quelli intermedi (+3,2%), mentre diminuiscono i percettori di contributi economici (-23,3%). In leggero aumento il numero degli utenti inseriti in strutture residenziali (+1,4%), soprattutto a seguito delle nuove misure a sostegno dell’accoglienza di persone in condizione di povertà e richiedenti asilo. Assistenza medica di base Ambito sanitario Tutti i cittadini hanno diritto all’assistenza medica di base prestata da un Medico di Medicina Generale (MMG) o da un Pediatra di libera scelta (PLS) per i ragazzi di età inferiore ai 14 anni. Al medico di fiducia è affidata la responsabilità complessiva della tutela della salute dei propri assistiti in campo diagnostico, terapeutico, 90 riabilitativo, preventivo individuale e familiare e di educazione sanitaria. Popolazione assistita Nel 2010 risultano essere assistite a Firenze 389.579 persone, di cui 18.300 circa (4,7%) non residenti anagraficamente nel Comune di Firenze. Sia in termini assoluti che relativi la maggior frequenza di assistiti non residenti si ha nella fascia di età 14-64 anni. Il numero di assistiti non residenti ha presentato un notevole incremento negli ultimi anni (erano poco meno di 12.700 nel 2003). Tav.22 Popolazione assistibile a Firenze per fascia di età – 31/12/2010 Fasce di età Non Residenti* Residenti** Totale % 986 41.529 42.515 10,9 14-64 14.606 235.143 249.749 64,1 65-74 1.354 43.491 44.845 11,5 75+ 1.351 51.119 52.470 13,5 18.297 371.282 389.579 100,0 0-13 Totale * Domiciliati con scelta del medico Fonte: Anagrafe sanitaria - Elaborazioni ESTAV Centro Dip.to Tecnologie e Sistemi Informativi Sez. Firenze ** Residenti al 31/12/2010 Fonte: http://demo.istat.it I medici di Medicina generale (MMG) Sul territorio del Comune di Firenze nel 2010 hanno operato 297 MMG convenzionati con l’Azienda Sanitaria di Firenze, 0,91 ogni 1.000 abitanti di età ≥14 anni. Poiché ogni cittadino assistito ha diritto alla libera scelta del medico curante fra tutti i medici che operano sul comune, ogni MMG (o PLS) può avere assistiti in ognuno dei cinque Quartieri, anche se di norma la prevalenza delle scelte è distribuita in prossimità degli ambulatori del medico. I MMG (o PLS) possono avere in carico anche pazienti residenti in altri comuni per scelta in deroga o domicilio sanitario. Viceversa i residenti di Firenze possono essere seguiti da MMG di altri comuni per lo stesso motivo. Sul territorio del Comune di Firenze operano sia forme associative di assistenza primaria previste dall’art. 54 del nuovo Contratto Nazionale che cooperative. Non sono viceversa presenti medicine in rete. L’associazionismo dei MMG Nell’area sono attive sia Medicine in associazione (85 MMG, 28,6%) che di gruppo (95 MMG, 31,9%). In totale 180 medici (60,6%) partecipano alle diverse forme associate di assistenza primaria. 91 Le Cooperative dei MMG Sul territorio dell’AUSL 10 operano 4 Cooperative di MMG, costituite a partire dal 1997. Tutte e quattro le Cooperative hanno sottoscritto con l’Azienda Sanitaria un accordo annuale che definisce obiettivi, standard organizzativi e progetti. La costituzione in Cooperative è indipendente dall’appartenenza funzionale all’ambito territoriale di scelta. Ciò significa che i componenti delle singole Cooperative possono appartenere a comuni di Zone diverse. Dei 297 MMG di Firenze 173 (58,2%) appartengono ad una cooperativa; il 65,3% dei soci delle Cooperative appartiene anche ad una medicina in associazione o di gruppo. Il 54,7% dei MMG aderenti ad una Cooperativa opera nel territorio di Firenze. I pediatri di Libera Scelta (PLS) Sul territorio del Comune di Firenze nel 2010 hanno operato 45 PLS convenzionati con l’Azienda Sanitaria di Firenze, 1,04 ogni 1.000 abitanti di età <14 anni. L’associazionismo dei PLS L’associazionismo fra i PLS è meno diffuso che fra i MMG. Contrariamente a quanto avviene per la medicina generale, i pediatri possono, in virtù dell’accordo regionale, partecipare contemporaneamente sia a medicine di gruppo che a medicine in associazione, purché la composizione dei gruppi sia diversa. Dei 45 PLS operanti a Firenze, 24 (53,3%) esercitano in associazionismo e 10 in medicine di gruppo. La Sanità di Iniziativa Il Piano sanitario regionale 2008 – 2010 individua la sanità di iniziativa quale modello operativo ed organizzativo attraverso cui contrastare il sempre maggiore impatto delle malattie croniche sulla popolazione toscana. La finalità è quella di prevenire l’insorgenza delle patologie croniche nella popolazione generale e di ritardarne l’aggravamento laddove già presenti, privilegiando un approccio proattivo degli interventi. Lo strumento di gestione della cronicità individuato è quello dell’Expanded Chronic Care Model. La struttura centrale che eroga assistenza è il così detto “modulo”, i cui requisiti sono: - una popolazione di riferimento di circa 10.000 assistiti; - una sede unica o principale dove il team svolge l’attività; - la presenza di un infermiere e di un operatore socio – sanitario in rapporto alla popolazione di riferimento (1:10.000); - la formazione specifica sui percorsi assistenziali; - una infrastruttura informatica in grado di consentire la registrazione dei dati di attività da parte di tutti i componenti del team. 92 Tra i medici di medicina generale di ciascun modulo è scelto un coordinatore che ha la funzione di interfacciarsi con l’Azienda sanitaria; assume l’impegno che tutti gli MMG adempiano agli impegni assunti, indice e cura le riunioni di audit, gestisce i conflitti interni al modulo. L’Ausl 10 ha coinvolto nella prima fase della sperimentazione del modello 125 medici di famiglia con i loro circa 150.000 assistiti ed un numero di infermieri in linea con i parametri previsti; tutti i moduli sono affiancati dai medici di comunità. Nel corso del 2010 ha trovato sviluppo la fase di estensione del progetto: • dai 125 medici di famiglia della fase iniziale ne sono ora coinvolti ben 147 con più di 180.000 assistiti in carico; • alle iniziali due patologie (diabete mellito e scompenso cardiaco) si sono aggiunte asma e BPCO. Nella zona di Firenze, in particolare, dagli iniziali 5 moduli si è passati, nel 2010, a 7 moduli che hanno coinvolto 70 medici di medicina generale per un totale di 83.234 assistiti. Tav.23 Numero di moduli di sanità di iniziativa attivati a Firenze, area di riferimento, numero di MMG e Assistiti per modulo. Firenze - Anno 2010. Moduli Area MMG Assistiti 1 Porta al Prato 13 15.697 2 Puccini 9 9.557 3 Gioberti 10 12.889 4 Europa 11 14.263 5 Baracca 10 11.420 6 Dalmazia 7 9.395 7 Statuto 10 10.013 Fonte: Relazione sanitaria aziendale – Azienda Usl 10 Firenze La continuità assistenziale La continuità assistenziale è rappresentata prevalentemente da prestazioni domiciliari o territoriali aventi carattere di urgenza nelle ore notturne o nei giorni festivi e prefestivi e dall’assistenza stagionale ai turisti. Nel 2010, ai 9 punti di continuità situati nel Comune di Firenze, sono pervenute 63.786 richieste di intervento pari a 172,5 richieste per 1.000 abitanti suddivise in: 35.861 visite ambulatoriali, 9.095 visite domiciliari e 18.830 consigli telefonici. Nel 2009 ai 9 punti di continuità assistenziale sono pervenute 63.235 richieste pari a 170,5 richieste per 1.000 abitanti, suddivise in: 33.569 visite ambulatoriali, 10.543 visite domiciliari e 19.123 consigli telefonici. 93 Assistenza specialistica ambulatoriale, diagnostica strumentale e di laboratorio Ambito sanitario L’assistenza specialistica ambulatoriale e la diagnostica strumentale e di laboratorio riuniscono le prestazioni specialistiche e riabilitative, le indagini di diagnostica strumentale e di laboratorio erogate presso le sedi ambulatoriali territoriali e ospedaliere o, in caso di necessità, presso il domicilio del paziente. Le prestazioni vengono effettuate su richiesta del medico curante, di specialisti pubblici o nell’ambito di programmi di intervento delle strutture pubbliche. Nel 2010 sono state effettuate, complessivamente, quasi 6,8 milioni di prestazioni specialistiche ai residenti a Firenze, pari a poco più di 18 prestazioni per ogni abitante. Di queste, il 97,3% sono state effettuate da strutture pubbliche ed il restante 2,7% da strutture private accreditate. Quasi il 77% delle prestazioni erogate ha riguardato esami di laboratorio seguite, in ordine di frequenza, da quelle di radiologia tradizionale e dalle ecografie. E’ necessario a questo punto fare delle puntualizzazioni: • l’attività di laboratorio-analisi (c.d. branca K) nel 2010 è stata svolta quasi totalmente dai Presidi Pubblici (99,99%): si conferma così esattamente il dato già riscontrato per il 2009. Ciò può essere spiegato a seguito del mancato rinnovo della convenzione con i Presidi Privati da parte dell’Azienda Usl 10 (Delibera DG n° 86 del 05/02/2009) che ha conseguentemente erogato le prestazioni con i propri laboratori. E’ altresì da rilevare che, in ogni caso, con la nuova organizzazione del servizio l’attività di laboratorio suddetta ha visto un incremento rispetto al 2009 valutabile nell’ordine del 14,5% circa; • la riabilitazione funzionale extra-ospedaliera a partire dalla delibera GRT 595/2005 e s.s.m.m.i.i, viene rilevata in tre differenti flussi informativi. In particolare a partire dal 2006 le prestazioni di medicina fisica e riabilitazione vengono per lo più rilevate in un nuovo flusso informativo che acquisisce i pacchetti di prestazioni riabilitative (flusso PAS – Percorsi Assistenziali Specialistici). Questo spiega il perché a partire dal 2006, nel flusso di specialistica ambulatoriale, le prestazioni/attività di medicina fisica e riabilitazione sembrano diminuire drasticamente passando da 112.608 nel 2006 a 37.928 nel 2007 ma, in realtà, si tratta di un dato incompleto a causa della mancata registrazione di tali prestazioni. Negli anni successivi, proseguendo nel consolidamento di tale nuova modalità di registrazione, si osserva un’ulteriore significativa diminuzione nel 2008 - 27.758 prestazioni – e poi una sostanziale stabilizzazione 94 nel 2009 con 28.933 prestazioni. Nel 2010 le suddette prestazioni sono state pari a 26.262, evidenziandosi così una diminuzione superiore al 9% rispetto all’anno precedente. Tav.24 Prestazioni specialistiche erogate a residenti a Firenze nel 2010, suddivise per tipologia di prestazione e di erogatore: numero assoluto prestazioni e tasso per 1.000 abitanti per alcune branche specialistiche. Totale prestazioni Branca specialistica Distribuzione per erogatore (%) Tasso x 1.000 abitanti N° % Presidi pubblici Presidi privati 5.188.075 76,7 99,9 0,1 13.973 26.262 0,4 100,0 0,0 71 193.342 153.612 60.696 69.002 2,9 2,3 0,9 1,0 82,6 64,6 91,6 93,3 17,4 35,4 8,4 6,7 521 414 163 186 57.654 0,9 99,9 0,1 155 47.701 37.014 33.787 0,7 0,5 0,5 48,9 87,8 68,8 51,1 12,2 31,2 128 100 91 19.029 0,3 93,9 6,1 51 23.550 0,3 95,7 4,3 63 27.257 0,4 81,6 18,4 73 25.995 25.169 22.142 0,4 0,4 0,3 99,2 42,1 97,0 0,8 57,9 3,0 70 68 60 18.188 0,3 99,4 0,6 49 odontostomatologia chir. maxillo facciale 7.225 0,1 99,9 0,1 19 endoscopia digestiva Altro Totale Firenze 10.760 715.038 6.761.498 0,2 10,6 100 86,5 97,5 97,3 13,5 2,5 2,7 29 1.926 18.211 laboratorio medicina fisica e riabilitazione* radiologia tradizionale ecografie oculistica cardiologia - angiologia psichiatria, neuropsich. infantile, psicologia neurologia nefrologia tac otorinolaringoiatria dermatologia, allergologia e immunologia radioterapia ostetricia e ginecologia risonanza magnetica pneumologia ortopedia e traumatologia Fonte: Relazione sanitaria aziendale – Azienda Usl 10 Firenze Nota: * A partire dal 2006 gran parte delle attività della branca “Medicina fisica e riabilitazione” viene rilevata in un nuovo flusso informativo (flusso PAS – ex DGRT 595/2005). Confrontando le prestazioni specialistiche totali senza le prestazioni di medicina fisica e riabilitazione si ottiene un totale di prestazioni ambulatoriali per il 2010 pari a 6.735.236, dato che si conferma in aumento dal 2007 ad oggi e che in particolare rispetto al 2009 si traduce in un aumento di poco inferiore al 12,5%. 95 Tav.25 Totale prestazioni specialistiche erogate, totale prestazioni specialistiche erogate senza le prestazioni di “medicina fisica e riabilitazione” – Valori Assoluti e Tassi per 1.000 Ab. Firenze – 2006-2010. 2006 2007 2008 2009 2010 Prestazioni specialistiche Totale prestazioni specialistiche Totale prestazioni senza "Medicina fisica e riabilitazione" Numero Prestazioni 5.787.240 5.444.997 5.746.147 6.025.862 6.761.498 5.674.632 5.407.069 5.718.389 5.996.929 6.735.236 Tassi per 1.000 abitanti Totale prestazioni specialistiche Totale prestazioni senza "Medicina fisica e riabilitazione" 15.814 14.930 15.714 16.335 18.211 15.506 14.826 15.639 16.256 18.140 Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze I consultori in rete Ambito sanitario I cambiamenti demografici avvenuti in Toscana nel corso del triennio 2006-2008 hanno determinato un incremento del numero dei nati da genitori stranieri, tale da spingere la Regione a promuovere il ruolo dei consultori anche in riferimento a tematiche legate all’adolescenza, all’immigrazione, alla maternità e paternità consapevole, oltre ad altri aspetti quali la prevenzione della violenza di genere (cfr. D.G.R.T n.259/2006). Dal 2006 in Toscana sono stati intrapresi numerosi progetti per la riqualificazione dei servizi consultoriali, la promozione della salute all’affettività e alla sessualità consapevole e la promozione della salute per le donne straniere. Nel 2010 sono stati consolidati gli obiettivi indicati dalla Regione Toscana nel settore attività consultoriali: in ogni zona distretto sono stati istituiti un consultorio familiare principale con presenza di una equipe costituita da quattro figure professionali di riferimento (ginecologo, ostetrica, psicologo e assistente sociale) e un consultorio adolescenti. Particolare attenzione è stata posta alla popolazione immigrata, inserendo la figura del mediatore culturale in ogni consultorio principale. Le azioni intraprese nei consultori sono: corsi di preparazione alla nascita, consegna della cartella e del ricettario al percorso nascita da parte dell’ostetrica del consultorio, attivazione del servizio di puerperio e sostegno all’allattamento al seno, interventi di promozione alla salute rivolti ai giovani e sostegno alla genitorialità. Nel corso del 2010 i consultori dell’intera AUSL 10 hanno effettuato 127.442 prestazioni di cui il 42% nella sola zona di Firenze. 96 Tav.26 Totali prestazioni e utenti nei consultori – Zone distretto dell’AUSL 10 di Firenze – Anno 2010 FI N° prestazioni 53.511 N° utenti* 7.670 di cui utenti dei Consultori Familiari 6.783 utenti dei Consultori Immigrati 440 utenti dei Consultori Adolescenti 437 Zone distretto Nord Sud Est Ovest 42.044 19.389 5.489 3.135 5.013 290 186 3.028 36 71 Mugello AUSL 10 12.498 1.400 127.442 16.294 1.385 15 16.209 766 709 Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze Nota: * il numero degli utenti è sottostimato perché dal 2009 è stato introdotto il nuovo programma informatizzato SPT, utilizzato per la trasmissione dei flussi CON e SPC in Regione. Rispetto al 2009 nel 2010 si è verificato un incremento complessivo dell’attività consultoriale del 4,9%, che ha interessato anche Firenze che registra un aumento di prestazioni erogate pari all’8,3% (49.431 nel 2009 vs. 53.511 nel 2010). Tenendo conto della sottostima dei dati rilevati nel 2009, nel 2010 è aumentato il numero degli utenti dei consultori immigrati (+70,5%) e familiari (+18,5), mentre risultano in calo del 54,3% gli utenti della fascia 14-19 anni che hanno ricevuto prestazioni nei Consultori adolescenti. Assistenza ospedaliera Ambito sanitario Emergenza e urgenza Nel 2010 si sono avuti 126.811 accessi al Pronto Soccorso di un ospedale toscano da parte di residenti a Firenze, senza che questo abbia comportato la necessità di un ricovero. Oltre i due quinti degli accessi (44%) sono avvenuti a Careggi, il 30,5% negli ospedali della Ausl 10, il 18% circa al Meyer (che però, come ben noto, tratta soltanto problematiche pediatriche). 97 Tav.27 Accessi al Pronto Soccorso non seguiti da ricovero ospedaliero dai residenti a Firenze suddivisi per struttura ospedaliera. Ospedali toscani. Numeri assoluti e percentuali - Anni 2008-2010 Ospedale 2008 2009 2010 Valori assoluti Careggi 57.102 51.061 55.717 Ospedali Ausl Firenze 40.178 40.730 38.681 Meyer 25.750 27.598 22.797 9.534 9.877 9.616 132.564 129.266 126.811 Altri ospedali Toscana Totale Valori percentuali Careggi 43,1 39,5 43,9 Ospedali Ausl Firenze 30,3 31,5 30,5 Meyer 19,4 21,3 18,0 7,2 7,6 7,6 100,0 100,0 100,0 Altri ospedali Toscana Totale Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze Confrontando il dato complessivo del 2010 con quello del 2009 si rileva un decremento pari a circa il 2%, dato che si conferma in diminuzione a partire dal 2008 (-4,3%). Va anche evidenziato che dal 2008 al 2010 è diminuito sia il n° di accessi presso gli Ospedali della Ausl 10 – da 40.178 ad 38.681 – che il n° di accessi presso l’Ospedale di Careggi, passando da 57.102 ad 55.717. Attività di ricovero Le attività di ricovero ospedaliero assicurano il trattamento di patologie acute e di condizioni patologiche di lunga durata che richiedono interventi diagnostico terapeutici non erogabili in forma extraospedaliera. Le prestazioni sono erogate in forma di ricovero ordinario, anche di riabilitazione e lungodegenza, e di ricovero in ciclo diurno (day hospital e day surgery) anche per la riabilitazione. L’accesso all’ospedale può avvenire come ospedalizzazione programmata, di urgenza o domiciliare. Nel 2010 i residenti a Firenze hanno effettuato 60.454 ricoveri ordinari o in day hospital, dato che risulta sostanzialmente invariato sia rispetto al 2009 – in cui ci sono stati 60.433 ricoveri – che rispetto al 2008 (60.662 ricoveri). Si conferma in diminuzione, per il 2010, il dato relativo ai ricoveri di Careggi (27.092) che da 28.044 nel 2008 erano diventati 27.551 nel 2009. Il maggior numero di ricoveri si è verificato a Careggi (44,8%), seguito dagli ospedali della Ausl 10 (31,3%) e dalle Case di Cura accreditate (10,6%). 98 Tav.28 Ricoveri a carico del SSN per struttura ospedaliera effettuati dai residenti a Firenze. Anni 2008-2010 (§) 2010 Ospedale N° % Careggi 27.092 44,8 I.O.T. 1.807 3,0 315 0,5 S. Maria Nuova Firenze 4.975 8,2 S.Giovanni Di Dio-Torregalli 6.760 11,2 S.M. Annunziata 4.593 7,6 Serristori 149 0,2 Spdc c/o A.O. Careggi 335 0,6 Ospedali Ausl Firenze 18.934 31,3 Case Cura Accreditate 6.400 10,6 Meyer 4.789 7,9 Altri ospedali Toscana 3.239 5,4 Totale ricoveri 60.454 100,0 Totale ricoveri 2009 60.433 _ Totale ricoveri 2008 60.662 _ Nuovo Ospedale Borgo S.Lorenzo Fonte: Azienda Usl 10 Firenze Note: (§) Ricoveri a carico del SSN (escluso DRG 391 - neonato sano) avvenuti in Toscana (sono esclusi i ricoveri in altre regioni italiane). La migrazione in ospedali fuori area ha riguardato complessivamente circa il 5,4% del totale dei ricoveri. Anche in ragione della struttura più vecchia della popolazione, a Firenze si osserva per il 2010 un tasso di ospedalizzazione – calcolato per 1.000 abitanti – superiore tanto al valore medio della Ausl 10 quanto a quelli delle altre tre Zone, sia per i ricoveri totali che per le disaggregazioni sotto riportate. Andamento pressoché identico si rileva anche per gli anni precedenti. Tuttavia, rispetto al 2008, dove si registrava un tasso pari a 166 per 1.000 ab., si è passati ad un tasso, nel 2010, pari a 163,5 ed in particolare va evidenziata la diminuzione del tasso dei DRG Medici: da 95 nel 2008 a 93,3 nel 2010. 99 Tav.29 Ricoveri totali (§), con DRG medico, con DRG chirurgico, in reparto di riabilitazione e lungodegenza, suddivisi per Zona-Distretto. Numero assoluto e tasso per 1.000 abitanti – Anni 2008- 2010 Ricoveri per acuti (*) Zone Distretto Totale ricoveri DRG Medici N° Tasso N° Tasso DRG chirurgici N° Reparto riabilitazione Reparto lungo degenza Tasso N° Tasso N° Tasso 2010 Firenze Fiorentina Nord-Ovest Fiorentina Sud-Est Mugello AUSL 10 60.454 163,5 34.482 93,3 23.054 62,4 1.617 4,4 1.301 3,5 32.480 150,8 18.092 84,0 13.207 61,3 794 3,7 387 1,8 24.576 146,0 13.968 83,0 9.686 57,5 587 3,5 335 2,0 9.363 138,7 5.480 81,2 3.598 53,3 180 2,7 105 1,6 126.873 154,5 72.022 87,7 49.545 60,4 3.178 3,9 2.128 2,6 2009 Firenze AUSL 10 60.433 163,0 34.451 92,9 22.976 62,0 1.540 4,2 1.466 4,0 125.510 153,3 70.730 86,4 49.423 60,4 3.057 3,7 2.300 2,8 2008 Firenze AUSL 10 60.662 166,0 34.704 95,0 23.140 63,3 1.435 3,9 1.383 3,8 126.102 155,0 71.353 87,7 49.655 61,0 2.907 3,6 2.187 2,7 Fonte: Azienda Usl 10 Firenze Note: (§) Ricoveri a carico del SSN (ordinari e day hospital; escluso DRG 391 - neonato sano) avvenuti in Toscana (sono esclusi i ricoveri in altre regioni italiane). (*) Escluso lungodegenza e riabilitazione. Infine è riportata la distribuzione dei ricoveri dei residenti a Firenze suddivisa per età e sesso nel 2010. La fascia di età più anziana (75+ anni) rende conto del maggior numero di ricoveri, sia in termini assoluti che relativi pari, rispettivamente, a 19.714 ed 386,1 per 1.000 ab. Da segnalare anche l’elevato numero di ricoveri osservato nelle donne nella fascia di età 15-44 anni largamente dovuto alle problematiche della gravidanza. Tav.30 Ricoveri totali (§) suddivisi per sesso e classi di età, effettuati dai residenti a Firenze. Numero assoluto e tasso per 1.000 abitanti – Anno 2010 Maschi Classe di età Femmine Totale N° Tasso N° Tasso N° Tasso 0-14 3.149 139,4 2.359 111,9 5.508 126,1 15-44 3.936 61,0 8.975 136,8 12.911 99,2 45-64 6.055 125,0 6.104 112,6 12.159 118,4 65-74 5.234 275,3 4.928 202,2 10.162 234,2 75+ 8.522 461,3 11.192 343,4 19.714 386,1 26.896 155,4 33.558 169,6 60.454 163,0 totale Fonte: Azienda Usl 10 Firenze Nota: (§) Ricoveri a carico del SSN (ordinari e day hospital; escluso DRG 391 - neonato sano) avvenuti in Toscana (sono esclusi i ricoveri in altre regioni italiane). 100 Graf.36 Numero ricoveri totali (§) suddivisi per sesso e classi di età, effettuati dai residenti a Firenze – Anno 2010 Maschi Femmine 11.192 12.000 Valori assoluti 10.000 8.522 8.975 6.055 6.104 8.000 6.000 4.000 3.149 2.359 5.234 4.928 3.936 2.000 0 0-14 15-44 45-64 65-74 75+ Fasce età Fonte: Azienda Usl 10 Firenze Nota: (§) Ricoveri a carico del SSN (ordinari e day hospital; escluso DRG 391 - neonato sano) avvenuti in Toscana (sono esclusi i ricoveri in altre regioni italiane). Assistenza farmaceutica ed assistenza integrativa Ambito sanitario L’assistenza farmaceutica e quella integrativa assicurano, attraverso le farmacie private o pubbliche, la consegna, su presentazione della ricetta medica, di medicinali, prodotti dietetici, ausili medici ed altri prodotti sanitari erogabili a carico del Sistema Sanitario Nazionale o Regionale. Assistenza farmaceutica convenzionata La zona di Firenze presenta al 2010 una spesa farmaceutica netta di € 65.178.313, il 46% della spesa dell’intera AUSL 10. Nella tavola seguente sono riportati alcuni parametri relativi all’assistenza farmaceutica dal 2008 al 2010: nel triennio per Firenze la spesa netta è sostanzialmente rimasta stabile, pur registrandosi un aumento dell’1,3% nell’anno dal 2009 al 2010 che era stato preceduto da una diminuzione dello 0,9% dal 2008 al 2009. Si registra una stabilizzazione anche nella spesa netta per residente mentre diminuisce la spesa netta per ricetta che passa da € 19 nel 2008 ad € 17,8 nel 2010. 101 Tav.31 Alcuni indicatori relativi alla assistenza farmaceutica – Firenze e AUSL10. Anni 2008-2010 spesa spesa ricette / Zone Sociospesa Anno netta/ netta/ residenti sanitarie netta € residenti € ricetta € € 2010 Firenze AUSL 10 2009 Firenze AUSL 10 2008 Firenze AUSL 10 65.178.313 176,3 17,8 9,9 141.845.387 172,8 17,6 9,8 64.358.731 173,6 18,3 9,5 138.369.807 169,0 18,0 9,4 64.885.820 177,6 19,0 9,3 138.984.834 170,9 18,7 9,1 Fonte: Flusso SPF - Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze Erogazione diretta dei farmaci I farmaci, oltre che attraverso il canale delle farmacie convenzionate, possono essere erogati attraverso le strutture del servizio sanitario: tale forma di erogazione è conosciuta col nome di erogazione diretta. L’erogazione diretta è disciplinata dall’art. 8 della L. 405/2001 che, oltre a consentire alle Regioni di assicurare l’erogazione diretta attraverso le aziende sanitarie dei medicinali necessari al trattamento dei pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale, prevede anche che le Regioni possano stipulare accordi con le associazioni sindacali delle farmacie convenzionate, pubbliche e private. Tali convenzioni consentono agli assistiti di rifornirsi di alcune classi di farmaci (quelli che richiedono un controllo ricorrente del paziente) anche presso le farmacie predette con le medesime modalità previste per la distribuzione attraverso le strutture aziendali del Servizio sanitario nazionale. I farmaci possono essere erogati direttamente al momento della dimissione ospedaliera e da alcune strutture ambulatoriali (nel flusso di rilevazione dati rientrano anche i farmaci per l’emofilia somministrati ad utenti ricoverati). Tra gli obiettivi di tale forma di erogazione dei farmaci vi è quello del contenimento della relativa spesa: si calcola infatti che il farmaco acquistato direttamente dal Servizio Sanitario costi circa il 50% in meno di quanto costerebbe se dispensato attraverso le farmacie convenzionate. L’implementazione della distribuzione diretta è iniziata nel 2006 ed è andata a regime tra il 2008 ed il 2009. Nel 2010 sono state prescritte a pazienti residenti a Firenze 322.593 ricette per farmaci erogati direttamente, per una spesa totale di € 38.123.828 (spesa pro-capite: € 103,1). Rispetto al 2009 è aumentato sia il numero di ricette che la spesa: ciò presumibilmente è dovuto alla sempre maggiore prescrizione di farmaci di alto costo secondo le linee guide nazionali dei protocolli terapeutici. 102 Tav.32 Erogazione diretta di farmaci: numero delle ricette, spesa lorda e spesa pro-capite - Zona Firenze - Anni 2008- 2010 2008 2009 2010 N. ricette Spesa lorda (€) 302.061 289.539 322.593 32.663.166 34.038.240 38.123.828 89,3 91,8 103,1 Spesa pro-capite (€) Fonte: Ausl 10 – Flusso FED Assistenza distrettuale Ambito sanitario L’assistenza distrettuale riunisce varie tipologie di servizi, quali, ad esempio, l’emergenza sanitaria territoriale, gli screening, le attività distrettuali propriamente dette (Assistenza Infermieristica Ambulatoriale, Domiciliare; Assistenza Domiciliare Programmata – ADP; Assistenza Domiciliare Integrata – ADI; Trasporti), quelle consultoriali, l’assistenza ai malati terminali. Le attività di assistenza distrettuale che sono risposte sanitarie erogate al domicilio saranno trattate nei servizi domiciliari. I consultori sono già stati trattati in uno specifico paragrafo. L’emergenza sanitaria territoriale L’emergenza sanitaria territoriale, coordinata dalla centrale operativa del 118, assicura gli interventi di assistenza e soccorso avanzato esterni all’ospedale ed il trasporto degli assistititi, con mezzo attrezzato, compreso eliambulanza e le attività di assistenza e primo intervento presso i punti di pronto soccorso territoriali. Tav.33 Interventi del Servizio di Emergenza Sanitaria (118) e percentuale di trasportati sul totale degli interventi - Firenze e AUSL 10 - Numero assoluto e tasso per 1.000 abitanti - Anni 2009-2010 Interventi 118 Zona di cui % trasportati in Anno Distretto trasportati in DEA su N° totale DEA interventi 45.896 Firenze 56.360 81,4 2010 63.782* AUSL 10 102.382 80,3 44.924 Firenze 53.138 84,5 2009 82.386 AUSL 10 96.797 85,1 Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze Nota: (*) Il valore non comprende il dato relativo alla zona Fiorentina Nord-Ovest poiché non disponibile. La relativa % è calcolata escludendo gli interventi effettuati in quella zona. Nel territorio del comune di Firenze, a seguito di chiamate alla centrale operativa del 118, sono stati compiuti oltre 56.000 interventi nel corso del 2010. I soggetti trasportati in ospedale conseguenti all’intervento sono stati l’81,4% degli interventi. 103 Attività di prevenzione rivolta alla persona: gli screening oncologici A Firenze, dei tre screening oncologici indicati dalla Regione Toscana, vengono effettuati da tempo quelli per i tumori della mammella e della cervice uterina. Il primo è rivolto alle donne di età 50-69 anni e prevede la effettuazione della mammografia ogni 2 anni; il secondo è rivolto alle donne di età 25-64 anni e prevede la effettuazione del pap-test ogni 3 anni. Entrambi i programmi prevedono uno specifico invito postale alla popolazione nella fascia di età interessata. Lo screening per i tumori del colon-retto, rivolto ai soggetti di entrambi i sessi di età 50-70 anni mediante ricerca del sangue occulto nelle feci con periodicità biennale, è stato attivato nel corso del 2005. Nel 2010 sono state invitate 23.600 donne per lo screening mammografico rispetto ai circa 16.100 inviti del 2009. Coloro che hanno risposto all’invito ed effettuato l’esame di screening sono state 15.156, quasi il 60% in più rispetto al numero degli screening eseguiti l’anno precedente. Nel confrontare i dati del 2010 con quelli del 2009 bisogna tenere presente che l’esame è biennale per cui in un certo anno avremo un numero di inviti maggiore rispetto a quello dell’anno precedente e del successivo. Nel 2008 si è avuto anche il recupero di inviti non effettuati nel 2007 a causa delle difficoltà attraversate dall’ex CSPO, oggi ISPO, che hanno determinato inevitabili risvolti organizzativi. Le donne invitate per l’esecuzione del pap-test nel 2010 sono state circa 34.200 e coloro che hanno risposto all’invito sono state poco più di 17.200 con un aumento, nello screening eseguito rispetto al 2009, pari a circa il 6%. Nel 2010, infine, sono state invitate poco più di 25.000 persone per lo screening del colon-retto, di queste soltanto il 38% hanno effettuato l’esame di screening. E’ da rilevare che nel 2008 lo screening colon-rettale ha sofferto per mancata disponibilità di sedute endoscopiche e per carenze tecniche che si sono poi tradotte in difficoltà nella consegna dei kit per la ricerca di sangue occulto: a partire dal 2009 la criticità della consegna del kit è stata superata tramite uno specifico progetto elaborato e concluso con le farmacie che insistono sul territorio comunale. 104 Tav.34 N° di soggetti residenti a Firenze invitati per i tre screening oncologici, % estensione*, n° di soggetti sottoposti a screening e % di adesione**- Anni 2008-2010 Screening per Screening per Screening per Anno Indicatori tumore alla tumore tumore del mammella dell’utero colon-retto n. soggetti invitati 2010 % estensione n. screening eseguiti % adesione n. soggetti invitati 2009 % estensione n. screening eseguiti % adesione n. soggetti invitati 2008 % estensione n. screening eseguiti % adesione 23.600 34.177 25.020 93 98 50 15.156 17.216 9.572 64 50 38 16.095 31.591 28.817 62 90 58 9.564 16.317 12.817 60 52 44 26.007 29.457 18.536 101 86 37 16.899 14.183 8.758 65 48 47 Fonte: ISPO - Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze Note: (*) estensione: popolazione invitata su popolazione target (**) adesione: risposte su inviti Riabilitazione extraospedaliera Ambito sanitario Tra le attività di riabilitazione rientrano la riabilitazione funzionale, l’assistenza riabilitativa sanitaria e socio-sanitaria alle persone con disabilità fisica, psichica o sensoriale, l’assistenza protesica e l’assistenza termale. Prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 Le prestazioni sanitarie dirette al recupero funzionale e sociale dei soggetti con bisogni riabilitativi complessi comprendono l’attività residenziale e semiresidenziale di riabilitazione intensiva per la fase post-acuta, l’attività ambulatoriale e domiciliare, l’attività residenziale e semiresidenziale estensiva per disabili (secondo quanto previsto dall’articolo 26 legge 833/78). Le prestazioni domiciliari di riabilitazione ex art.26 saranno trattate anche nelle “risposte al domicilio”, così come le prestazioni in regime estensivo, sia residenziali che semiresidenziali, saranno trattate nel capitolo riguardante i disabili mentre le prestazioni in regime intensivo, in particolar modo di tipo residenziale, saranno specificate nel capitolo rivolto agli anziani. I residenti a Firenze che nel corso del 2010 hanno usufruito di 226.011 prestazioni riabilitative sono stati 7.124. Più della metà dei soggetti sottoposti a prestazioni riabilitative ha un’età superiore ai 64 anni (rispettivamente: 19% nella fascia 65-74 105 e 38% nella fascia 75+ anni). Il 57,8% degli utenti è rappresentato da donne. Graf.37 Distribuzione % per classe di età dei fiorentini che hanno usufruito di almeno una prestazione di riabilitazione ex art. 26 – Anno 2010 <25 19% 75+ 38% 25-54 14% 55-64 65-74 10% 19% Fonte: elaborazioni a cura dell’Osservatorio SdS Firenze su archivio prestazioni di riabilitazione ex art. 26 L.833/78 – Dipartimento tecnologie e sistemi informativi- ESTAV Centro Il maggior numero di utenti (59,6%) ha fatto ricorso alla riabilitazione ambulatoriale (individuale o di gruppo), per più di 78.000 prestazioni per un tasso sulla popolazione residente pari a 210 per 1.000 abitanti, tasso in aumento rispetto a 183 per 1.000 abitanti del 2009 e a 198,2 per 1.000 abitanti del 2008. La delibera GRT n.595/2005 e s.s.m.m.i.i. ha rimodulato tutto il percorso riabilitativo e ha individuato quali patologie devono essere trattate in regime ambulatoriale. Questo ha portato ad una iniziale flessione del numero dei soggetti trattati con riabilitazione ambulatoriale: nel 2010 sono stati 4.432, inferiori ai 5.538 del 2004 ma in crescita rispetto al 2008 e 2009. La riabilitazione ambulatoriale è la più diffusa in ogni classe di età, e riguarda in analoga misura utenti sotto i 65 anni e di età superiore (rispettivamente 54% e 46% del totale degli utenti). 106 Tav.35 Utenti e prestazioni per tipologia di prestazione riabilitativa - Firenze Anni 2008–2010 Riabilitazione Utenti Prestazioni n° (%) n° 2010 intensiva 1.663 22,3 38.446 ambulatoriale 4.432 59,6 78.086 domiciliare 943 12,7 9.443 estensiva 404 5,4 100.036 7.124(*) (*)% 226.011 Totale 2009 intensiva 1.518 23,6 36.905 ambulatoriale 3.677 57,2 67.658 domiciliare 833 13,0 9.850 estensiva 399 6,2 106.622 6.059(*) (*)% 221.035 Totale 2008 intensiva 1.527 24,3 38.985 ambulatoriale 3.543 56,3 72.410 domiciliare 817 13,0 9.103 estensiva 403 6,4 103.806 5.968(*) (*)% 224.304 Totale Fonte: elaborazioni a cura dell’Osservatorio SdS Firenze su archivio prestazioni di riabilitazione ex art. 26 L.833/78 – Dipartimento tecnologie e sistemi informativi – ESTAV Centro Nota: (*)Il numero totale degli utenti non corrisponde alla somma dei singoli utenti per tipologia di riabilitazione perché uno stesso utente può usufruire di più tipologie di prestazioni riabilitative Secondi in ordine di frequenza (22,3%) sono gli utenti che hanno fatto ricorso alla riabilitazione intensiva, per un totale di 36.905 prestazioni. Questa forma di riabilitazione, abitualmente collocata nella fase post-acuta della malattia è diretta al recupero di disabilità più complesse, che richiedono la permanenza in ambiente riabilitativo dedicato specialistico e l'interazione con diverse discipline specialistiche: può essere effettuata a livello residenziale, o a livello semiresidenziale. I residenti a Firenze che ne hanno usufruito sono stati 1.663. Si tratta di un tipo di riabilitazione che, in larghissima parte, riguarda le persone anziane. Infatti l’82% degli utenti ha 65 o più anni. Il 12,7% degli utenti ha ricevuto prestazioni di riabilitazione domiciliare, le prestazioni così erogate sono 943 per un tasso sulla popolazione residente pari a 25 per 1.000 abitanti; l’82% delle persone che hanno ricevuto prestazioni domiciliari hanno 65 anni o più. 107 La riabilitazione estensiva ha riguardato un numero limitato di utenti (5,4%), ma ha comportato l’erogazione di un numero molto elevato di prestazioni. Questo tipo di riabilitazione può costituire una fase di completamento del processo di recupero o, nel caso di disabilità importanti con esiti permanenti, rappresentare attività che richiedono una presa in carico a lungo termine, con interventi riabilitativi mirati alla prevenzione della progressione della disabilità. A differenza delle altre tipologie di riabilitazione questa forma ha riguardato in larghissima parte (95%) soggetti di età inferiore a 65 anni, in particolare circa il 66% dei pazienti è nella fascia di età adulta (25-54 anni). In regime estensivo con prestazioni residenziali o semiresidenziali sono state assistite 404 persone; le persone che hanno avuto prestazioni di tipo residenziale sono state pari a 208 mentre 223 sono le persone con prestazioni di tipo semiresidenziale. Assistenza protesica Il flusso informativo relativo all’assistenza protesica, ha registrato 7.531 persone che si sono rivolte ai 5 distretti del comune di Firenze e hanno usufruito di tale tipo di prestazioni nel corso del 2010. Rispetto al 2009 si rileva una diminuzione di 613 persone (-7,5%). Tav.36 Distribuzione delle prestazioni protesiche per tipo di ausili. Firenze Anno 2010 Tipo ausili v.a. % 1.933 8,6 10.897 48,4 412 1,8 ausili per la mobilità personale 5.042 22,4 mobilia per adattamenti per la casa o per altri edifici 2.070 9,2 ausili per la comunicazione, informazione e segnalazione 2.022 9,0 14 0,1 130 0,6 22.520 100,0 ausili per terapia e addestramento ortesi e protesi ausili per la cura e la protezione personale ausili per manovrare oggetti o dispositivi non nota/o diversa totale Fonte: Rendiconto delle prestazioni protesiche autorizzate – Archivio aziendale Ausl 10 Firenze In totale i 7.531 soggetti hanno usufruito di 22.520 ausili. Il 48,4% degli ausili rientra nella categoria “Ortesi e protesi”, il 22,4% riguarda gli ausili per la “locomozione”: carrozzine, sedili e schienali e sistemi di guida; il 9,2% riguarda la “mobilia”. Infine il 9% degli ausili riguardano la “comunicazione”: protesi acustiche, presidi per non vedenti e ipovedenti. La spesa complessiva per assistenza protesica a Firenze nel 2010 è stata pari ad € 2.888.353, con una spesa media per utente di circa €383; nel 2009 la spesa è stata pari ad € 2.878.136, con una spesa media di circa €353. 108 Risposte al domicilio Ambito sociale Le risposte al domicilio sono quei servizi che permettono al paziente/utente di rimanere nella propria abitazione. Nell’ambito dell’offerta dei servizi per la domiciliarità in ambito sanitario troviamo l’assistenza domiciliare infermieristica, l’assistenza domiciliare programmata dai medici di medicina generale e l’assistenza domiciliare integrata; in ambito sociale possiamo distinguere due macro tipologie di interventi: i contributi economici e i servizi per la domiciliarità. I contributi economici sono trasferimenti in denaro che vengono proposti dall’assistente sociale e possono essere erogati direttamente dai centri sociali utilizzando il budget dei SIAST, come i contributi per l’assistenza domiciliare indiretta e l’assegno di assistenza ex L.R. 108. Vi sono inoltre i contributi per “servizio di assistenza familiare” e per il “sostegno alle cure familiari” che vengono autorizzati dai SIAST e successivamente erogati con budget diverso gestito dall’ASP Montedomini in base alla disponibilità di risorse, per cui il numero degli autorizzati al servizio non coincide con i percettori effettivi: nel 2010 dei 1.650 anziani autorizzati, solo 530 ne risultano percettori. I servizi per la domiciliarità sono invece prestazioni erogate direttamente presso l’abitazione dell’utente come: le prestazioni assistenziali di aiuto alla cura della persona e dell’ambiente domestico, l’erogazione dei pasti a domicilio, il servizio di teleassistenza, il servizio podologico e il sostegno socio-educativo domiciliare. Contributi economici Nel 2010 i percettori di contributi economici sono stati 3.389: gli adulti rappresentano il 54,7%, gli anziani sono il 28% e i minori il 17,3%. Se confrontato con il 2009, il 2010 presenta un calo del numero totale dei percettori (-15%) e la diminuzione interessa in particolare l’area dei minori (-22%). Rispetto al 2008, il 2010 registra una contrazione dell’utenza non solo dell’area minori (-32,4%) ma anche di quella degli adulti (24,6%), che sono stati maggiormente colpiti dagli effetti legati all’introduzione nel 2009 del nuovo regolamento comunale per l’erogazione degli interventi economici di assistenza sociale di integrazione al reddito, che ha ridefinito i criteri per l’accesso a tali prestazioni. 109 Tav.37 Percettori di contributi economici per tipologia di utenza. Valori assoluti e tassi per 1.000 residenti. Anni 2008-2010 – Firenze Tipologia di utenza Anni 2008 2009 2010 Valori assoluti Minori 867 752 586 Adulti 2.458 2.082 1.853 Anziani* 1.094 1.176 950 Totale 4.419 4.010 3.389 Tassi per 1.000 abitanti residenti Minori 17,4 14,8 11,4 Adulti 11,1 9,3 8,2 Anziani 11,5 12,4 10,1 Totale 12,1 10,9 9,1 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: archivio Montedomini Nota: [*] Sono considerati solo gli anziani che hanno effettivamente percepito il contributo per assistenza familiare. Rispetto alle corrispondenti popolazioni i percettori più numerosi si trovano tra i minori: 11 minori percettori di contributi ogni 1.000 minori residenti, rispetto a 10 anziani ogni 1.000 anziani residenti e a 8 adulti ogni 1.000 adulti residenti. I contributi a integrazione del reddito sono la maggioranza assoluta dei contributi assegnati (61,4%), anche se in progressiva diminuzione: i percettori di tali contributi sono passati da 3.515 del 2008 a 2.211 nel 2010, diminuendo del 37,1%, in particolare sono i percettori anziani ad essere diminuiti maggiormente (-49,9%), anche per l’introduzione del contributo per assistenti familiari o per il sostegno alle cure familiari. Il restante 38,6% del totale dei contributi sono contributi erogati a sostegno della domiciliarità o per servizi intermedi, come il gettone di inserimento lavorativo, il sussidio di incentivazione e il contributo per trasporti. Nel grafico seguente si vede nel dettaglio la distribuzione degli utenti per ciascun contributo erogato dal 2008 al 2010, che evidenzia: una diminuzione di utenza per i percettori di contributi a integrazione del reddito (che passano da 3.515 a 2.211), una stabilizzazione nel triennio del contributo di assistenza familiare e un aumento degli utenti percettori del sussidio per i soggiorni estivi per minori (+23,5%), per l’incentivazione alla frequenza di centri diurni (+17,2%) e per l’inserimento lavorativo (+7,6), destinati questi ultimi alle persone disabili. 110 Graf.38 Utenti per tipologia del contributo economico – Firenze Anni 20082010 Valori Assoluti 0 500 2.000 2.500 3.000 2855 3.500 3.515 530 525 305 servizi assistenza familiare 14 23 21 gettone inserimento lavorativo 255 226 237 vita indipendente 214 219 221 sussidio per incentivazione 102 93 87 contributo per trasporti 55 108 74 soggiorni estivi minori 105 98 85 affido familiare 1.500 2.211 integrazione reddito dom. ind./ass. assist. L.R. 108 1.000 113 124 137 2010 2009 2008 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T. Fonte: archivio Montedomini Nel 2010 sono stati 2.211 gli utenti che hanno percepito almeno un contributo ad integrazione del reddito, volti al superamento di uno stato di disagio economico più o meno grave. Considerando gli utenti in base alle tre tipologie di sussidi previste dal Regolamento Comunale si evince che il 42,6% dei percettori ha fruito di contributi finalizzati, il 38,3% di quelli di inserimento e il restante 19% di quelli di sussistenza. Rispetto alla tipologia introdotta dal regolamento comunale per l’erogazione degli interventi economici di assistenza sociale, i percettori dei contributi finalizzati sono quelli che registrano un calo maggiore (-25,6%) rispetto a quelli di inserimento (-20,7%) e di sussistenza (-15,4%). 111 Graf.39 Composizione percentuale del contributo a integrazione del reddito per tipologia – Firenze Anno 2010 di inserimento 38,3 finalizzato 42,6 di sussistenza 19,0 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Servizi per la domiciliarità I servizi per la domiciliarità comprendono sia i servizi domiciliari diretti che i servizi domiciliari indiretti: i primi sono servizi erogati direttamente presso il domicilio dell’utente (prestazioni assistenziali di aiuto alla cura della persona e alla cura dell’ambiente domestico, erogazione dei pasti a domicilio, assistenza domiciliare extrascolastica, teleassistenza/telecare, podologico) mentre i secondi sono trasferimenti di denaro finalizzati a sostituire un servizio (contributi per assistente familiare, per cure familiari, per assistenza domiciliare indiretta ed assegno di assistenza LR 108/1995). Complessivamente nel 2010 le persone che hanno usufruito di servizi per la domiciliarità – diretti e indiretti - sono stati circa 3.500, in diminuzione rispetto al 2009 dell’8,7% ma in aumento rispetto al 2008. Per quanto riguarda i servizi diretti alla domiciliarità nel 2010 hanno usufruito di almeno uno dei servizi circa 2.730 persone, in aumento del 17% rispetto al 2008, ma in leggero calo rispetto al 2009 (-2%). L’aumento registrato nel triennio va ricondotto non tanto ad un aumento dell’offerta dei servizi quanto ad un aumento del numero di persone che ne hanno beneficiato. L’assistenza domiciliare diretta è il servizio più importante fra quelli erogati al domicilio (45,3%), seguono il servizio di assistenza domiciliare extrascolastica (18,6%), il telecare (13,3%), il pronto sociale domiciliare (9,1%), i pasti a domicilio (9,3%) e il servizio podologico (3,5%). 112 Tav.38 Utenti dei singoli servizi e contributi alla domiciliarità. Firenze - Anni 2008-2010 - Valori assoluti servizi per la domiciliarità 2008 2009 2010 Assistenza domiciliare diretta Pronto sociale domiciliare Telecare Pasti a domicilio Podologico Assistenza domiciliare extrascolastica 1.683 225 544 225 86 569 1.647 211 496 260 125 614 1.529 308 448 315 118 629 Totale^* 2.327 2.787 2.729 Servizi assistenza familiare Domiciliare indiretta Vita indipendente Servizio trasporti Soggiorni estivi Affido familiare 305 21 221 73 85 137 525 23 219 108 98 124 530 14 214 55 105 113 Totale^ 824 1.069 985 Totale* 3.151 3.856 3.519 servizi diretti servizi indiretti Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: archivio Montedomini Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T. Nota[^]: il totale degli utenti non corrisponde alla somma delle singole voci perché un utente può avere usufruito di più servizi Nota(*): il dato è sottostimato poiché quello relativo al servizio di assistenza domiciliare extrascolastica è stato reso disponibile dai SIAST solo in forma aggregata. Inoltre per l’anno 2008 anche altre voci sono sottostimate rispetto ai valori del 2009 e del 2010. Di questi, se l’assistenza extrascolastica è rivolta ai minori, gli altri servizi sono rivolti a persone con disabilità siano essi minori, adulti o anziani. Rispetto al 2009 si registra una diminuzione (-7,2%) di utenza del servizio di assistenza domiciliare diretta, compensata però da un incremento del 46% di quella del pronto sociale domiciliare, dei pasti a domicilio (+6,4%) e dell’assistenza domiciliare extrascolastica (+2,4%). Considerando coloro che hanno ricevuto il servizio di assistenza domiciliare diretta o il pronto sociale domiciliare, le caratteristiche degli utenti sono: prevalenza degli anziani che rappresentano il 79,3% degli utenti di assistenza domiciliare diretta e il 73,4% degli utenti del pronto sociale domiciliare. Considerando le caratteristiche demografiche della popolazione anziana ne segue una forte presenza delle femmine e la prevalenza delle persone sole. Nel triennio 2008-2010 il numero degli utenti di questi due servizi è complessivamente diminuito del 5,4%, registrando un calo più importante nell’area dei minori (-30,9%). 113 Tav.39 Utenti del servizio di assistenza domiciliare diretta e del pronto sociale domiciliare. Firenze - Anni 2008-2010. Valori assoluti e percentuali Area assistenza pronto sociale Totale* utente domiciliare diretta domiciliare v.a. % v.a. % v.a. % 2010 Minori 49 3,2 20 6,5 67 3,9 Adulti 267 17,5 62 20,1 303 17,7 Anziani 1.213 79,3 226 73,4 1.342 78,4 Totale 1.529 100 308 100 1.712 100 2009 Minori 49 3,0 19 9,0 65 3,7 Adulti 278 16,9 36 17,1 299 17,0 Anziani 1.320 80,1 156 73,9 1.400 79,4 Totale 1.647 100 211 100 1.764 100 2008 Minori 81 4,8 23 10,2 97 5,4 Adulti 298 17,7 46 20,4 325 18,0 Anziani 1.304 77,5 156 69,3 1.387 76,7 Totale 1.683 100 225 100 1.809 100 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Nota(*):il totale degli utenti non corrisponde alla somma delle singole voci perché un utente può avere usufruito di entrambi i servizi Tra i servizi indiretti vi sono una serie di contributi economici a sostegno delle persone con disabilità, quali la vita indipendente, i gettoni per gli inserimenti lavorativi, il sussidio per incentivazione (contributo che viene dato ai disabili di età inferiore a 65 anni, inseriti nei centri diurni), i buoni taxi e l’assegno di assistenza domiciliare indiretta. A questi si aggiungono anche altri contributi che sono invece rivolti a bambini e genitori, quali i contributi per i minori in affido e quelli per i soggiorni estivi di minori. Di questi, nel 2010, quelli più importanti sono stati il contributo per l’assistenza familiare (51,4%) e la vita indipendente a sostegno delle persone disabili (20,8%), seguiti in percentuale dal contributo per l’affidamento familiare (11%) e da quello per i soggiorni estivi (10,2%) e per trasporti (5,3%). Come già anticipato, i contributi “servizio di assistenza familiare” e “sostegno per le cure familiari” non vengono gestiti con il budget dei SIAST per cui il numero degli autorizzati al servizio non coincide con i percettori effettivi: nel 2010 i beneficiari del contributo per assistenza familiare sono stati 493, mentre quelli per il sostegno alle cure familiari sono stati 38. Più specificamente, gli utenti che hanno percepito l’assegno di tipo “A”, ad alta intensità assistenziale, sono 114 stati 318, mentre quelli che hanno fruito del contributo di tipo “B”, a media intensità assistenziale, sono stati 175. Assistenza infermieristica domiciliare Ambito sanitario Gli utenti presi in carico dall’Assistenza Infermieristica Domiciliare nel 2010 sono stati 5.659: di questi, due terzi (67,7%) sono donne e per il 94,8% sono anziani. Il servizio di assistenza infermieristica domiciliare viene erogato direttamente a casa dell'utente. L’accesso al servizio viene garantito a tutti i cittadini su presentazione della richiesta da parte del medico e viene - in via generale - erogato dagli operatori che lavorano presso i presidi dislocati nel quartiere di residenza o di domicilio del paziente: il 95% dei pazienti in carico al servizio sono infatti residenti nel Comune di Firenze, il 3% in uno dei Comuni delle altre zone fiorentine comprese nell’Azienda USL10 e solo l’1% in Comuni di altre zone. Considerando il distretto di erogazione del servizio, il quartiere 5 – Rifredi (24,2%) è stato quello con maggiore utenza (24,2%), seguito dal quartiere 2 – Campo di Marte (23,9%) e dal quartiere 1 – Centro storico (23,2%). Se invece rapportiamo il numero di utenti per distretto alla popolazione anziana dei rispettivi quartieri, risulta che la popolazione anziana con la maggior propensione a richiedere servizi di assistenza infermieristica domiciliare è quella del quartiere 1-Centro Storico (87 utenti ogni mille anziani residenti) seguita da quella del quartiere 3Gavinana-Galluzzo (59 utenti ogni 1.000 anziani residenti) e del quartiere 2-Campo di Marte (53 utenti ogni 1.000 anziani residenti). Il quartiere 5-Rifredi, che è il quartiere fiorentino più popolato, risulta con il tasso più basso, pari a quello del quartiere 4-Isolotto: 49 utenti ogni 1.000 anziani residenti. Tav.40 Numero di utenti in carico al servizio infermieristico domiciliare per distretto e area d’intervento – Firenze - Anno 2010 Distretto minori adulti anziani Totale 7 68 1.239 1.314 10 71 1.270 1.351 3 - Gavinana/ Galluzzo 2 31 679 712 4 – Isolotto 5 40 868 913 5 – Rifredi 8 52 1.309 1.369 32 262 5.365 5.659 1 - Centro storico 2 - Campo di Marte Totale Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Riguardo all’attività svolta, nel 2010 sono state erogate 324.887 prestazioni di assistenza infermieristica domiciliare, che comprendono: colloqui, educazione sanitaria ed istruzione ausili 115 (38%), medicazioni (28%), prelievi domiciliari (circa il 17%), somministrazioni terapie (circa il 2%) igiene personale e mobilizzazione (circa il 5%), test valori glicemici, gestione stomie, gestione cateteri, aiuto eliminazione clisma, gestione nutrizione enterale e parenterale, controllo pressione arteriosa. Assistenza Domiciliare Programmata – ADP e Assistenza Domiciliare Integrata – ADI L’Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) consiste in visite domiciliari a cadenza periodica del MMG a favore di assistiti che, a causa dell’età avanzata o della presenza di gravi patologie croniche, necessitano di un controllo clinico ma non possono recarsi autonomamente in ambulatorio. Gli accessi programmati dei medici di medicina generale al domicilio nel 2010 sono stati rilevati attraverso un nuovo sistema informativo e risultano 109.544, molto superiore rispetto al dato del 2009 (38.362) e nel 2008 (42.028). Tali accessi hanno coinvolto 246 MMG e 2.743 sono state le autorizzazioni al servizio concesse, corrispondenti - in via generale - al numero di utenti. L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è il servizio di assistenza a domicilio per i casi complessi, che viene proposto dal MMG e autorizzato dal Medico di distretto. Il servizio prevede l’attivazione di un piano di assistenza personalizzato e multi professionale coordinato dal MMG in collaborazione con i servizi sanitari e sociali che può comprendere, oltre all’assistenza medica, anche quella sociale e infermieristica e l'attività di riabilitazione. A Firenze nel 2010 i casi trattati in Assistenza domiciliare integrata sono stati 596, di cui 301 anziani, 26 adulti e 269 malati terminali. Gli accessi dei Medici di Medicina Generale al domicilio dei pazienti in ADI nel 2010 sono stati 5.618, per il 69% ultrasessantacinquenni, in aumento del 86,7% rispetto al 2009 quando i pazienti di tale servizio – sulla base delle risultanze della Relazione Sanitaria Ausl 10 – sono stati 3.025. Assistenza ai malati terminali Questa forma di assistenza è rappresentata da cure palliative rivolte a malati la cui patologia non risponde più ai trattamenti specifici ed è erogata dalle Unità di Cure Continue (UCC) presso il domicilio del paziente o in strutture dedicate, c.d. Hospice. Larghissima parte dei pazienti assistiti è rappresentata da soggetti affetti da patologia tumorale. Nel 2010 sono stati presi in carico 269 pazienti domiciliari (i morti tra i pazienti seguiti dall’UCC nel suddetto periodo sono stati 215). Per tale attività sono state effettuate 2.993 visite di cui 939 (31,4%) 116 visite del medico insieme all'infermiere, 1.473 (49,2%) visite effettuate solo da personale infermieristico, 515 (17,2%) visite effettuate solo da personale medico. Le restanti 66 visite (2,2%) sono state effettuate dal personale dell'UCC insieme al medico di medicina generale o all'infermiere di distretto. Inoltre i pazienti ricoverati in Hospice nel 2010 sono stati 160. A proposito delle strutture residenziali dedicate della Azienda Usl 10 va ricordato che a partire dal mese di Maggio 2008 si è avuto il trasferimento dell’Unità Cure Palliative Zona Firenze dal P.O. Piero Palagi all’ex Convento delle Oblate con attivazione dell’Hospice Convento delle Oblate in Piazza di Careggi, 1. Nel triennio 2008-2010 si assiste ad un calo dei pazienti assistiti (-10,3%) e delle visite (-8,6%). Tav.41 Pazienti assistiti al proprio domicilio dalle cure palliative e numero di visite per tipologia – Firenze – Anni 2008 – 2010 Interventi 2008 2009* 2010 Pazienti assistiti 300 279 269 Morti 219 241 215 3.274 2.935 2.993 1.200 947 939 1.584 1.626 1.473 solo personale medico 418 295 515 personale UCP e MMG 72 56 66 Visite: medico con infermiere solo personale infermieristico Fonte: Unità di Cure palliative - AUSL 10 Firenze Note: * Il n° totale delle visite non è uguale alla somma delle visite per tipologia per motivi legati a probabili errori di trascrizione dell'attività dal cartaceo quotidiano al sistema informatizzato di rilevazione. Riabilitazione ex art.26 Nel 2010 sono stati 943 gli utenti che hanno ricevuto prestazioni di regime domiciliare nell’ambito degli interventi di riabilitazione ex art.26, di questi il 65% sono donne e per l’82% sono anziani. Servizi di livello intermedio Ambito sociale e sociosanitario I servizi di livello intermedio fanno riferimento essenzialmente ai Centri diurni, al trasporto sociale - rivolto agli utenti che devono recarsi presso i centri diurni - al servizio mensa e ai gettoni di frequenza erogati per incentivare persone disabili a frequentare centri diurni o a svolgere attività lavorativo/formativa. Questi servizi possono essere definiti come un’alternativa all’istituzionalizzazione residenziale, soprattutto con particolare riferimento ai centri diurni e al servizio di trasporto sociale. Nel 2010 gli utenti di tutti i servizi intermedi sociali e sociosanitari sono stati circa 1.550, mantenendosi costanti rispetto all’anno precedente (-0,7%) e in leggera diminuzione rispetto al 2008 (-2,1%). 117 I centri diurni offrono assistenza e programmi di riattivazione, socializzazione e animazione a quei soggetti che per livello di autonomia e/o per la presenza di supporto familiare sono in grado di mantenere la permanenza presso il proprio domicilio ma che durante le ore diurne necessitano di un qualificato e continuativo punto di riferimento assistenziale, educativo e/o sanitario. Gli utenti che nell’ambito di prestazioni di livello intermedio hanno usufruito dei centri diurni nel 2010 sono stati 810, in crescita rispetto all’anno precedente che ne ha contati 776 e in lieve diminuzione rispetto al 2008, che ne ha registrati 814, delineando una flessione triennale dello 0,5%. Nel 2010 i centri diurni che si rivolgono a minori a rischio di esclusione sociale e comportamenti devianti hanno accolto 248 utenti; i centri diurni per disabili, che hanno lo scopo di migliorarne il livello interrelazionale e l’inserimento sociale, hanno ricevuto 213 utenti; i centri per gli anziani e adulti (autosufficienti e non autosufficienti) hanno ospitato complessivamente 349 utenti, di cui 151 autosufficienti e 198 non autosufficienti. Rispetto al 2009 aumentano gli utenti dei centri di socializzazione (+19,7%), dei centri diurni per anziani autosufficienti (+7,9%) e dei centri diurni per minori (+6,9%), mentre registrano una diminuzione quelli per anziani non autosufficienti (-12,4%). Tav.42 Utenti nelle prestazioni di livello intermedio. Valori assoluti – Firenze Anni 2008- 2010 prestazioni di livello intermedio 2008 2009 2010 servizi diretti centro diurno per anziani e adulti non autosufficienti 212 226 198 centro diurno per anziani e adulti autosufficienti 156 140 151 centro diurno di socializzazione 182 178 213 centro diurno per minori 264 232 248 trasporto sociale / trasporto taxi 157 160 155 servizio mensa 265 273 300 237 226 255 87 93 102 Servizi indiretti gettoni per inserimento lavorativo gettoni per incentivazione Fonte: SISA e : SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: Impegnative – Comune di Firenze Fonte: Impegnative – AUSL 10 Nel 2010 i fruitori dei servizi mensa sono in aumento non solo rispetto al 2009, passando da 273 a 300 persone, ma anche rispetto al triennio 2008-2010 (+13,2%); mentre quelli del servizio di trasporto sociale registrano nel triennio un leggero calo (-1,3%). 118 Oltre ai servizi diretti sono da considerare anche le prestazioni indirette afferenti al livello intermedio destinate alle persone disabili, quali il gettone d’incentivazione per la frequenza ai centri diurni e per l’inserimento lavorativo, che sono stati erogati rispettivamente a 102 e 255 persone, in aumento rispetto all’anno precedente rispettivamente del 9,7% e 12,8%. Riabilitazione ex art.26 Ambito sanitario Nell’ambito delle attività di riabilitazione ex art.26 gli utenti che nel 2010 hanno usufruito di prestazioni di tipo semiresidenziale, sia intensiva (119) che estensiva (223), sono stati 335. Di questi circa il 54% sono maschi e per il 76% sono adulti. Centri diurni polivalenti Diversamente dagli altri centri diurni, La Fenice e Arcobaleno sono centri diurni polivalenti per l’accoglienza diurna di soggetti provenienti dall’area marginale della città ed al loro reinserimento sociale, sulla base di un progetto personalizzato di accompagnamento verso l’inclusione sociale. Nel 2010 sono stati complessivamente 239 gli utenti che hanno frequentato i due centri. Per detenuti, ex detenuti e persone che fruiscono di misure alternative è invece operativo il centro diurno “Attavante”, collocato nelle vicinanze della struttura di Sollicciano. Si tratta di un centro ricreativo e sociale, diurno, per coloro che necessitano di un periodo di sostegno e tutoraggio per il reinserimento sociale, sia a livello pratico per i pasti, l'igiene personale, la lavanderia, sia a livello relazionale, con gruppi d'auto aiuto o sostegno individuale. Nel 2010 il Centro ha accolto 100 persone. Servizi di livello residenziale Ambito sociale e sociosanitario Il livello residenziale consiste nell’inserimento temporaneo o permanente in strutture residenziali di particolari fasce di popolazione. L’inserimento nelle strutture residenziali per gli anziani è essenzialmente dovuto a condizioni di non autosufficienza mentre per i minori e per gli adulti la causa è prevalentemente sociale. Nel 2010 le strutture residenziali hanno complessivamente accolto circa 5.300 persone: il 52% sono anziani e adulti disabili; il 39% sono persone accolte nelle strutture del polo della marginalità, negli affittacamere, nelle strutture per richiedenti asilo e immigrati, comprese quelle dedicate all’emergenza freddo; infine il restante 9% è rappresentato da minori o madri/gestanti. 119 Le strutture residenziali per anziani si distinguono in residenze di natura socio-assistenziale (RA), che accolgono soggetti bisognosi di limitati interventi sociosanitari, e residenze sanitarie assistenziali (RSA) che offrono “alta” assistenza sociosanitaria a soggetti non autosufficienti non assistibili al domicilio. Graf.40 Composizione percentuale degli utenti nelle strutture residenziali per tipologia struttura – Firenze - Anno 2010 Residenze per anziani e disabili N.A. e A. 52% Strutture di accoglienza alloggiativa 39% Residenze per minori e madri gestanti / PP.AA. per minori 9% Fonte: impegnative – Comune di Firenze impegnative – AUSL 10 di Firenze Fonte: GRS Montedomini Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Nel 2010 nelle strutture per anziani e adulti disabili non autosufficienti sono stati accolti 2.473 utenti: di questi gli utenti che hanno fruito di una compartecipazione del comune al pagamento della retta sono stati 1.232, di cui 150 adulti. Nelle strutture per anziani autosufficienti sono stati accolti 263 persone, di cui il 90,1% sono anziani. Tav.43 Utenti nelle strutture residenziali. Firenze – Anni 2008-2010 – Valori assoluti Tipo struttura 2008 2009 2010 2.680 2.818 2.473 268 315 445 Residenze per anziani e disabili autosufficienti (RA) 304 304 263 Residenze per minori e madri gestanti**(inserimenti) 396 379 328 Pronte accoglienze per minori (inserimenti) 218 153 145 1.051 1.183 1.268 Residenza per anziani e disabili non autosufficienti (RSA)* di cui temporanei Strutture di accoglienza alloggiativa - polo marginalità*** Fonte: impegnative – Comune di Firenze Fonte: impegnative – AUSL 10 di Firenze Note: * anziani e disabili ricoverati in struttura nell'intero arco annuale con retta sanitaria a carico della AUSL e con quota sociale con contribuzione del comune o a carico interamente dell'utente ** sono comprese anche le madri e le gestanti *** il dato non comprende i richiedenti asilo e rifugiati né gli utenti in affittacamere ma solo le persone accolte dal polo marginalità 120 Confrontando i dati del 2010 rispetto al 2008 si evince una diminuzione sia degli utenti ricoverati presso RA (-13,5%), sia degli utenti anziani o disabili non autosufficienti ricoverati presso strutture RSA (-7,7%), anche se di questi ultimi crescono marcatamente (+66%) quelli con ricovero temporaneo o di sollievo. Le strutture residenziali a tutela dei diritti dei minori accolgono i ragazzi con età inferiore ai 18 anni, madri con figli o gestanti e ragazzi maggiorenni che dietro decreto del giudice possono rimanere in struttura fino a 21 anni. Nel 2010 gli inserimenti nelle strutture di pronta accoglienza per il ricovero temporaneo di minori sono 145 e la diminuzione registrata rispetto al 2008 (-33,5%) è da attribuire all’entrata in vigore del “Pacchetto sicurezza” nell’agosto del 2009, che ha determinato anche un calo (-17,2%) degli inserimenti in strutture residenziali relativi a minori e madri gestanti, che hanno interessato 328 utenti. Nei servizi residenziali sono inoltre da considerare le strutture della marginalità che ospitano soggetti che necessitano di accoglienza: nel 2010 si sono registrate 1.268 persone, in aumento del 7,2% rispetto all’anno precedente. Riabilitazione residenze ex art.26 Ambito sanitario Nell’ambito delle attività di riabilitazione ex art.26 gli utenti che nel 2010 hanno usufruito di prestazioni di tipo residenziale, sia intensiva (1.545) che estensiva (208), sono stati 1.753, di questi per il 65% sono donne e per il 76% anziani. Volontariato e terzo settore Il complesso e composito mondo del Terzo Settore tocca trasversalmente tutti gli ambiti e le aree della società civile, offrendo un apporto ed una visuale ormai indispensabili alla Pubblica Amministrazione, senza i quali gli interventi e le opportunità offerti sarebbero poveri, privi di coordinamento e dunque meno efficaci. L’Amministrazione riconosce il ruolo fondamentale del mondo del volontariato, quale coprotagonista nella gestione e nell’offerta dei servizi assieme agli Enti pubblici, soggetto attivo nella progettazione e nella realizzazione concertata degli interventi. In questi anni l’Amministrazione ha cercato di valorizzare il mondo del volontariato, in un rapporto di pari dignità ed opportunità, di promuovere azioni per il sostegno, la promozione e la qualificazione dei soggetti operanti nel Terzo Settore, nella convinzione che il forte sviluppo di questo, unitamente alla molteplicità e rilevanza delle organizzazioni che lo compongono, costituisca una risorsa preziosa per tutti i cittadini. 121 I rapporti tra il Comune e le Associazioni si sono ampliati e rafforzati nel tempo e molti soggetti del Terzo Settore si rivolgono all’Ente per avere informazioni o far conoscere le nuove realtà esistenti sul territorio, in modo da poter allargare od integrare le collaborazioni, creare opportunità di risposte più adeguate ai bisogni dei cittadini, consolidare il senso di appartenenza alla comunità. L’intento è quello di: - valorizzare le sensibilità, le capacità e l’esperienza di coloro che intendono mettere a disposizione le proprie competenze; - supportare, valorizzare e promuovere il patrimonio espresso dal mondo del volontariato quale asse portante della società civile; - collegare le risorse pubbliche e private per rispondere in modo integrato e coordinato ai bisogni della popolazione, soprattutto quella più debole e a rischio, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse; - promuovere, attivare, formare, sostenere e indirizzare le attività del Terzo Settore per migliorare la qualità della vita nella comunità fiorentina. Nell’anno 2010 erano presenti nel data base informatico del Comune A.O.C. Terzo Settore e Volontariato – 1.585 soggetti, di cui: - 385 iscritti all’Albo delle Associazioni di Promozione Sociale della Provincia di Firenze, - 377 iscritti all’Albo delle Associazioni di Volontariato della Provincia di Firenze, - 79 iscritti all’Albo delle Cooperative Sociali e Consorzi della Provincia di Firenze. Nell’anno 2010 sono stati assegnati contributi a 79 progetti presentati da soggetti del Terzo Settore, 39 in meno rispetto al 2008. Per l’erogazione di tali contributi, contrariamente a quanto avvenuto negli anni precedenti, alla fine del 2009 l’Amministrazione Comunale ha predisposto un apposito avviso pubblico con il quale sono state invitate le associazioni, singole o riunite, a presentare progetti attinenti alle aree di intervento individuate nel bando. I progetti presentati sono stati valutati sulla base della corrispondenza generale con i criteri stabiliti dal Regolamento comunale per la concessione di Contributi e Benefici Economici; sulla base della coerenza con gli obiettivi e le finalità specifiche definiti dal Comune nei propri atti di indirizzo e programmazione ed infine sulla base dell’attinenza dei progetti alle seguenti aree di intervento: - accoglienza e inclusione sociale di persone nell’area della marginalità; - percorsi di autonomia sulla disabilità; - attività di socializzazione per gli anziani; - percorsi di inclusione sociale nell’area della salute mentale, delle tossicodipendenze e del carcere; 122 - attività di sostegno e accoglienza per minori in condizioni di difficoltà; - attività di promozione del volontariato, delle Reti e della cultura della solidarietà. Tav.44 numero contributi erogati ad associazioni per area intervento. Firenze – Anni 2008-2010 Area anziani carcere dipendenze disabili immigrazione marginalità minori promozione volontariato salute Salute mentale varie Totale 2008 9 15 3 31 21 4 8 7 8 5 7 118 2009 7 10 4 35 13 6 4 7 9 5 8 108 2010 9 6 3 21 10 11 5 4 6 4 0 79 Fonte: UO Volontariato – Direzione Servizi Sociali e Sport - Comune di Firenze Le reti di solidarietà del comune di Firenze Le Reti di Solidarietà nascono come strumento per limitare e superare l’isolamento, attraverso l’attivazione e la riscoperta dei valori di solidarietà, civiltà e giustizia sociale, valorizzando il patrimonio espresso dal mondo del volontariato. Le Reti di Solidarietà, attive e ben strutturate in tutti i quartieri fiorentini, hanno ovunque acquisito un importante livello di consolidamento nel territorio, di visibilità tra la popolazione, di capacità di incidenza e di efficace risposta ai bisogni espressi dai cittadini. Sono un servizio che i quartieri e le forze del volontariato offrono ai cittadini: un modo per mettere in contatto chi ha bisogno di aiuto con chi può aiutare. Servono a fornire le risposte più complete e tempestive possibili, coordinando ed integrando gli interventi del volontariato con i servizi pubblici. Nate prevalentemente per fornire supporto ai cittadini anziani che versano in condizione di disagio e di solitudine, in più di una realtà vanno incontro anche ad altre fasce di età e di utenza, a chi si trova in stato di bisogno, emarginazione, abbandono, rivolgendo l’intervento verso le problematiche afferenti il disagio in generale. L’Amministrazione lavora allo scopo di seguire il percorso formativo dei volontari, di consolidare e potenziare costantemente le Reti e di individuare e promuovere linee comuni a livello cittadino di funzionamento ed integrazione, rispettando e valorizzando le peculiari identità di ciascuna realtà associativa e territoriale. 123 Nell’anno 2010 aderiscono alle Reti di Solidarietà del Comune di Firenze circa 195 Associazioni e 150 volontari singoli, non iscritti a nessuna associazione. 124 Anziani a Firenze Riferimenti demografici Al 31.12.2010 gli anziani, con età maggiore di 65 anni e oltre, residenti a Firenze sono 94.453: - gli anziani di 75 anni e più sono 51.063 (il 54,1% del totale anziani) di cui 32.588 donne (64%) e 18.475 maschi (36%); - gli anziani di 85 anni e più sono 16.404 (il 17,4% del totale degli anziani) di cui 11.562 donne (70%) e 4.842 maschi (30%); - gli anziani con 100 anni e più sono 198 e di questi 172 sono donne. Tav.45 Anziani residenti per fascia di età - Firenze - 31.12.2010 Età Femmine Totale Maschi v.a. % 65 – 69 11.677 9.343 21.020 22,3 70 – 74 12.698 9.672 22.370 23,7 75 – 79 11.086 7.714 18.800 19,9 80 – 84 9.940 5.919 15.859 16,8 85 – 89 7.524 3.566 11.090 11,7 >=90 4.038 1.276 5.314 5,6 56.963 37.490 94.453 100,0 28,8 21,6 25,4 Totale % anziani su pop. res. Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12 – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze Dal 1999 al 2010 gli anziani ultra 74enni sono passati da 45.074 a 51.063 (+13,3%) e gli anziani soli nella stessa fascia di età da 17.177 a 20.771 (+20,6%). Aumentano cioè proprio quegli anziani che quando vanno incontro a malattie e processi di perdita di autonomia hanno più bisogno sia di servizi sociali (anziani soli) che di prestazioni sanitarie. Gli anziani soli a Firenze sono 30.968, il che significa che più di un anziano su tre a Firenze vive da solo. Gli anziani soli con più di 75 anni sono 19.610 (il 63,3% del totale degli anziani soli), quelli con più di 80 anni sono 14.655 e rappresentano il 43,9% degli anziani ultra 80enni mentre più della metà degli anziani con più di 90 anni sono soli. Si rilevano differenze significative di genere soprattutto fra le donne ultrasettantacinquenni dove più della metà sono sole. Da segnalare l’aumento, che si è registrato del cosiddetto indice di supporto ai “grandi anziani”: questo indice esprime il rapporto tra la popolazione ultra-84enne e la popolazione che potrebbe curarsi della 125 loro assistenza (50-74 anni, fascia d’età nella quale solitamente si concentrano i caregivers). A Firenze nell’arco di un anno siamo passati da 13 a 14 anziani ogni 100 adulti residenti. Tav.46 Anziani anagraficamente soli – Valori assoluti e percentuale di anziani soli nella corrispondente fascia di età - Firenze – 31.12.2010 Età Valori assoluti Valori percentuali F M Totale F M Totale 65-69 2.915 1.784 4.699 25,0 19,1 22,4 70-74 3.789 1.769 5.558 29,8 18,3 24,8 75-79 4.377 1.390 5.767 39,5 18,0 30,7 80-84 5.069 1.308 6.377 51,0 22,1 40,2 85-89 4.574 1.013 5.587 60,8 28,4 50,4 90 e oltre 2.490 490 2.980 61,7 38,4 56,1 23.214 7.754 30.968 40,8 20,7 32,8 Totale Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12 – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze Stato di salute Speranza di vita a 65 anni Per la zona di Firenze nel 2008 la speranza di vita a 65 anni è di 18,81 anni nei maschi e di 22,47 anni nelle femmine, con un differenziale di 4 anni tra i due sessi: si tratta di valori in linea con quelli dell’Ausl 10, ma superiori rispetto ai dati regionali. La speranza di vita a 65 anni ha visto un incremento rispetto al 1999 quando per gli uomini era pari a 17,2 anni e per le donne a 21,2 anni. Graf.41 Speranza di vita a 65 anni – Zone sociosanitarie AUSL 10 e Toscana – Anno 2008 T oscana 18,35 AUSL 10 - Firenze 18,76 Mugello 18,27 Fi Sud-Est 18,74 Fi Nord-Ovest 18,8 Fiorentina 18,81 0 5 10 Maschi 15 20 22,08 22,39 21,83 22,41 22,31 22,47 25 Femmine Fonte: Registro di mortalità regionale – Elaborazioni Ars 126 Le malattie croniche L’invecchiamento della popolazione, che a Firenze è particolarmente accentuato rispetto sia al livello medio regionale che della AUSL 10, comporta un aumento della rilevanza delle patologie croniche. Tra queste, rivestono particolare importanza malattie quali l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), lo scompenso cardiaco. La necessità di fare fronte ad un crescente impegno assistenziale per i pazienti affetti da patologie croniche richiede una risposta a bisogni complessi basata su una forte integrazione socio–sanitaria. Questo ha portato la Regione Toscana a indicare, nel Piano sanitario regionale 2008-2010, un nuovo approccio organizzativo che affida alle cure primarie il compito di programmare e coordinare gli interventi a favore dei malati cronici secondo i principi della sanità di iniziativa. L’ARS ha elaborato una banca dati delle malattie croniche- definita “MaCro” - che riassume tutti i dati rilevati attraverso i flussi sanitari del database dell´ARS riguardo alle patologie croniche di cui soffrono gli assistibili toscani, quali diabete, insufficienza cardiaca, pregresso ictus, cardiopatia ischemica, BPCO, demenza, parkinsonismo. I dati vengono elaborati e trasformati in informazioni usate per stimare la prevalenza di queste patologie croniche. Secondo tale banca dati si stimano per la popolazione anziana di Firenze: 12.500 anziani con diabete mellito, 11.700 con BPCO, 13.200 con ipertensione, 6.800 con insufficienza cardiaca e 13.500 con cardiopatia ischemica. Tav.47 Prevalenza di alcune malattie croniche per anziani a Firenze. Anno 2009 malattie croniche prevalenza diabete mellito 12.528 BPCO 11.729 ipertensione 13.208 insufficienza cardiaca 6.806 cardiopatia ischemica 13.533 Fonte: ARS Toscana - MaCRO Lo scompenso cardiaco è una patologia cronica, più frequente nel paziente anziano, caratterizzata da alternanza di fasi di stabilità e instabilità per cui i pazienti affetti da questa malattia tendono a ricoverarsi spesso in ospedale: sono stati 4.913 i ricoveri a Firenze nel periodo considerato per questa patologia con un tasso di ricovero pari a 14.96 ogni 1.000 abitanti. La BPCO è una malattia invalidante che insorge a causa dell’azione di un insieme di fattori di rischio individuali ed ambientali (in particolare fumo di sigaretta, inquinamento atmosferico, alcune attività lavorative). Tale patologia influisce notevolmente sulla qualità della vita del paziente, in genere anziano, e nelle fasi più avanzate può essere causa di ripetute ospedalizzazioni e del decesso dei 127 pazienti. I ricoveri causati da questa malattia nel periodo 2008- 2010 nella zona di Firenze sono stati pari a 987 con tasso pari a 3,13 ogni 1.000 abitanti, il più alto se confrontato con le altre zone dell’AUSL 10 di Firenze. Tav.48 Ricoveri per malattie croniche: numero assoluto e tasso standardizzato (standard: Toscana 2000; x 1.000 ab.) di ospedalizzazione - Zone sociosanitarie e Toscana - 2008-2010 Broncopatia Scompenso Diabete Zone cronico ostruttiva cardiaco Distretto N° Tasso N° Tasso N° Tasso Firenze 987 3,13 280 0,92 4.913 14,96 Fiorentina Nord-Ovest 385 2,64 121 0,85 1.987 13,62 Fiorentina Sud-Est 370 3,04 97 0,78 1.968 15,61 99 2,1 43 0,94 759 16,44 AUSL 10 di Firenze 1.841 2,92 541 0,88 9.627 14,88 Toscana 6.805 2,46 2.820 1,05 32.916 11,65 Mugello Fonte: Archivio SDO - Elaborazioni ARS Il diabete è una condizione morbosa cronica rilevante per la sua diffusione nella popolazione e per le complicanze croniche ad esso correlate che causa danni a carico di numerosi organi ed apparati. A Firenze nel triennio 2008-2010 i ricoveri per diabete sono stati 280 con un tasso pari a 1 ogni 1.000 abitanti. Stima di anziani fragili e non autosufficienti – studio Bi.S.S. Il termine "non autosufficienza" indica l'incapacità di mantenere una vita indipendente e di svolgere le comuni attività quotidiane, coinvolgendo molteplici aspetti quali l’autonomia fisica, psichica e cognitiva. In altri termini la "non autosufficienza" si riferisce alle condizioni di grave disabilità che, per cause di natura diversa, fanno si che una persona non sia in grado di provvedere alla propria cura e necessiti pertanto di aiuti esterni per lo svolgimento delle funzioni essenziali della vita quotidiana (quali, ad esempio, l’igiene personale, la preparazione dei pasti e l’alimentazione, le funzioni motorie ecc.). La condizione di “fragilità” si riferisce alle persone (generalmente rappresentate da anziani) che per fattori sanitari, sociali e ambientali sono ad elevato rischio di diventare non autosufficienti, in particolare assenza di interventi adeguati e tempestivi. L’aumento della durata media della vita e l’incremento della presenza di anziani, ed in particolare di grandi anziani, nella popolazione rendono gli interventi rivolti alle persone “fragili” e l’assistenza ai “non autosufficienti” un 128 problema che assume un carattere di vera e propria “urgenza” per i servizi sanitari e sociali. Nel 2009 l’Agenzia Regionale di Sanità toscana (ARS) ha condotto, insieme a 50 infermieri territoriali dislocati sull'intero territorio regionale, con il coinvolgimento di tutte le 34 zone, l'indagine campionaria Bi.S.S. (Bisogno Socio Sanitario dell'anziano), volta alla quantificazione del bisogno assistenziale sul territorio, bisogno valutato secondo le procedure valutative multidimensionali adottate per la definizione dei livelli di isogravità. Dalle 2.500 interviste di tale indagine l’ARS ha potuto elaborare le prevalenze di fragilità e non autosufficienza e applicarle alla popolazione Istat al 01/01/2009. Le cifre per Azienda USL e Zona socio-sanitaria sono da considerare esclusivamente come indicazione di un ordine di grandezza - utile alla pianificazione dei servizi - e si riferiscono esclusivamente agli ultra65enni residenti non istituzionalizzati in RSA. Tav.49 Non autosufficienti nelle BADL per livello di isogravità del bisogno stima per zona di residenza- Popolazione ultra65enne non istituzionalizzata – 2010 Zona di residenza livello isogravità del bisogno 1 2 3 4 5 Totale Fiorentina Fiorentina Nord-Ovest Fiorentina Sud-Est Mugello 1.443 662 556 213 898 384 323 126 1.892 788 680 271 2.928 1.216 1.043 416 877 341 302 122 8.038 3.391 2.904 1.148 AUSL 10 - Firenze 2.874 1.731 3.631 5.603 1.642 15.481 12.561 7.411 15.580 24.102 6.953 66.607 Regione Toscana Fonte: https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/ ^IADL (Instrumental Activities of Daily Living) – attività strumentali della vita quotidiana -: l’anziano fragile è colui che, pur essendo ancora autosufficiente in tutte le attività di base della vita quotidiana (BADL), presenta un aumentato rischio di perdita di autonomia. I fattori di rischio considerati sono 7: non vivere solo, usare 4 o più farmaci al giorno, problemi di vista, problemi di memoria, problemi nel camminare, essere caduto o essere stato ricoverato nell’anno precedente. Sulla base del totale dei fattori cui l’anziano risulta positivo, è possibile operare una classificazione su una scala di fragilità a sette punti. I fragili “ad altissimo rischio” di non autosufficienza presentano una positività ad almeno 4 fattori di rischio. ^BADL (Basic Activities of Daily Living) – attività di base della vita quotidiana-: negli studi epidemiologici la non autosufficienza viene individuata e graduata sulla base del numero di BADL che il soggetto non è più in grado di fare da solo. La dipendenza/indipendenza viene valutata su 6 attività: lavarsi, vestirsi, uso del w.c., spostarsi, controllare la continenza, alimentarsi. Per quanto riguarda gli anziani residenti a Firenze al proprio domicilio si stima che: - la percentuale di anziani dipendenti nelle attività strumentali della vita quotidiana – IADL^ - è sempre più alta nelle donne che negli uomini e aumenta con l’età; 129 - - - tra gli anziani ancora autonomi nelle BADL^ circa 13.800 sono classificabili come fragili ad altissimo rischio di perdita dell’autosufficienza. Di questi circa 6.700, il 48,2%, hanno un’età compresa tra i 75 e gli 84 anni e costituiscono quindi il target prioritario per gli interventi di prevenzione secondaria della disabilità; complessivamente, 8.038 anziani al domicilio sono dipendenti da altri nello svolgimento delle BADL e la percentuale di donne è pari al 75,3%; più del 22% dei non autosufficienti presenta disturbi del comportamento almeno moderati; combinando il grado di dipendenza nelle BADL con le caratteristiche cognitive, emotive, comportamentali, è possibile classificare gli anziani non autosufficienti in 5 livelli di isogravità del bisogno assistenziale. Quasi 5.700 anziani sono classificabili in un livello uguale o superiore al terzo e sono coloro che potrebbero accedere al fondo regionale per la non autosufficienza. Anziani in carico ai servizi sociali Nel 2010 il totale dei soggetti in carico al servizio sociale professionale è stato pari a 12.813 di questi 5.981 erano utenti con più di 64 anni e 4.246 gli utenti anziani che hanno usufruito di prestazioni esterne. Graf.42 Utenti anziani con prestazioni esterne per età –Tassi * 1.000 anziani residenti nella stessa fascia di età - Anni 2008-2010 180 2008 160 2009 2010 tasso x 1.000 140 120 100 80 60 40 20 0 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90 e oltre classi di età Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12/– Ufficio di Statistica – Comune di Firenze 130 Nel quinquennio 2006/2010 gli anziani in carico sono aumentati – erano 5.213 nel 2006 – così come aumentati sono coloro che hanno ricevuto una prestazione esterna, nel 2006 erano 3.781. Gli anziani rappresentano oltre la metà degli utenti con almeno una prestazione esterna (52%) e anche rapportando il numero di utenti per fascia di età alle rispettive popolazioni residenti possiamo osservare che gli utenti che ricorrono maggiormente ai servizi sono gli anziani (45 anziani ogni 1.000 anziani residenti). Si può osservare che il rapporto tra gli utenti anziani che hanno ricevuto prestazioni esterne ed i residenti della stessa fascia di età cresce all’aumentare dell’età fino a raggiungere un tasso di 171 anziani ultranovantenni ogni 1.000 anziani ultranovantenni residenti. Assistenza continua alla persona non autosufficiente Il progetto regionale per l’assistenza continuativa alla persone non autosufficiente e la costituzione del Fondo per la non autosufficienza hanno come obiettivo quello di aumentare l’offerta di servizi e prestazioni e così realizzare un sistema unico che integri gli aspetti sanitari e sociali, che avvii il percorso di presa in carico e che lo porti a termine. Si vuole garantire una risposta assistenziale tempestiva, appropriata e flessibile, avere un funzionamento efficace dell’accesso, della valutazione e della presa in carico, essere un sostegno alla permanenza a domicilio della persona non autosufficiente. Il modello organizzativo del percorso della non autosufficienza nel corso del triennio 2008-2010 è andato incontro a cambiamenti dovuti al passaggio dalla fase sperimentale a quella attuativa del progetto regionale. Per l’anno 2010 il modello di accesso al percorso della non autosufficienza prevedeva un’articolazione di questo tipo: • Punto Insieme, per l’informazione, l’accoglienza e l’avvio del percorso; • Punto Unico di Accesso (PUA), per l’accoglienza e l’avvio del percorso, la presa in carico e l’invio all’Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM); • Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) per la valutazione secondo scale multidimensionali e la definizione del Progetto Assistenziale Personalizzato (PAP). A Firenze l’accesso del cittadino al percorso della non autosufficienza è avvenuto tramite i Punti Insieme, che nel corso del 2010 da 12 sono diventati 5, e in parte con l’accesso diretto al PUA. I Punti Insieme hanno integrato in un unico sistema sia i punti di accesso sociali (servizio di Segretariato Sociale) che quelli infermieristici (presidi infermieristici), fino all’ottobre del 2010, quando è stato definito il nuovo percorso per la non autosufficienza, che ha riorganizzato l’attività di Punto Insieme, rendendola autonoma dal servizio di segretariato sociale con l’introduzione di personale 131 amministrativo specificamente dedicato all’informazione e alla raccolta delle istanze di valutazione multidimensionale. Le segnalazioni di bisogno complesso nel 2010 sono state 3.441: dal 2008 al 2010 l’incremento della richieste di valutazione è stato del 27,8% e se il numero assoluto per il 2010 delle richieste è stato di leggermente inferiore (-2%) al 2009 è solo per una sovrastima di quest’ultimo anno per il passaggio al nuovo sistema informativo. Il tasso di richiesta di prima valutazione o di rivalutazione è pari a circa 4 richieste ogni 100 anziani residenti. Nel 2010 le richieste di prima valutazione o di rivalutazione sono state registrate per il 60% presso i presidi Punto Insieme e per il restante 40% dal PUA. Rispetto al 2009 si è verificato un calo delle richieste raccolte dal Punto Unico di Accesso (-15%), mentre quelle presentate presso i Presidi Punto Insieme dall’utente o da un suo familiare risultano in aumento (+8%). Tav.50 Richieste di prima valutazione o rivalutazione NA. Anni 2009/2010 Richieste valutazione NA 2008 2009 2010 Richieste di valutazione/rivalutazione NA 2.692 3.526 3.441 469 1.628 1.382 di cui al PUA Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Nel 2009 è stata istituita l’UVM unica per tutta la città per dare una maggiore uniformità e appropriatezza nella formulazione dei PAP e nell’ottobre del 2010 è stato introdotto il nuovo modello di valutazione multidimensionale con le nuove scale previste dalla Regione Toscana (DDRT n°1354/2010). Tav.51 Valutazioni UVM per anno e tipo di esito. Anni 2008/2010 valutazioni Anni auto o non auto lievi non auto Totale valutazioni v.a. 2010 424 2.805 3.229 2009 251 2.394 2.645 2008 217 1.653 1.870 % 2010 13,1 86,9 100,0 2009 9,5 90,5 100,0 2008 11,6 88,4 100,0 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze 132 Tutto questo ha portato a riclassificare i dati delle valutazioni per livelli di isogravità del bisogno (0,1,2 autosufficiente e non autosufficiente lieve; 3,4,5 non autosufficiente grave). Nel 2010 si registrano 3.229 valutazioni/rivalutazioni, che corrispondono 2.938 persone, per un tasso pari a circa 3 anziani ogni 100 anziani residenti. I casi valutati come non autosufficienti gravi sono stati 2.805 e hanno costituito l’87% dei casi valutati, percentuale pressoché stabile rispetto al 2008 (88%), ma in leggera diminuzione rispetto al 2009, quando i casi valutati come non auto rappresentavano il 91% del totale. I 2.805 casi valutati come non autosufficienti corrispondono 2.562 persone. I casi non riconosciuti non auto gravi nel 2010 sono stati 424 e incidono per il 13% sul totale, in crescita rispetto al 2009, quando rappresentavano il 9% e stabili rispetto al 2008 (12%). Le 424 valutazioni di “autosufficienza” sono relative a 376 persone, per le quali è stato avviato il percorso ordinario nell’ambito dei servizi sociali. Alle persone non autosufficienti sono stati definiti PAP così caratterizzati: per il 29,4% con prestazioni domiciliari e ricoveri di sollievo, per il 29% con prestazioni di tipo domiciliare, per il 27,8 con ricovero residenziale, per il 7,2% con prestazioni domiciliari e semiresidenziali, per il 5,5% con prestazioni domiciliari, semiresidenziali e ricovero di sollievo, per l’1,1% prestazioni semiresidenziali. I PAP con inserimenti in RSA pesano sul totale dei PAP eseguiti per il 27,8%, in diminuzione rispetto al 2008 perché sono aumentati i casi valuti con PAP con prestazioni domiciliari. Graf.43 Prestazioni offerte all'interno dei PAP per tipologia - Anno 2010. Valori percentuali RSA 28% CD 1% domiciliare 29% domiciliare CD e RSA temp 6% domiciliare e CD 7% domiciliare e RSA temp 29% 133 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Risposte al domicilio Ambito sociale Contributi economici erogati Nel 2010 i percettori di contributi economici sono stati 3.389, di cui gli anziani sono stati 950, il 28% del totale, percentuale pressoché stabile rispetto all’anno precedente quando rappresentavano il 29% del totale. Tra i contributi più importanti vi sono quelli per il “servizio assistenza familiare” e quello per il “sostegno alle cure familiari”, che consistono in sussidi introdotti con il fondo della non autosufficienza e rivolti in particolare agli anziani. Questi vengono erogati per supportare, rispettivamente, il pagamento di un assistente familiare o il familiare che si prende cura dell’anziano. L’erogazione di tali contributi inizia a partire dal 2006 interessando 40 utenti, che diventano 305 nel 2008 per diventare 525 nel 2009 stabilizzandosi a 530 nel 2010. Più specificamente, gli utenti che hanno percepito l’assegno di assistenza familiare di tipo “A”, ad alta intensità assistenziale, sono stati 318, mentre quelli che hanno fruito del contributo di tipo “B”, a media intensità assistenziale, sono stati 175. Gli utenti che invece hanno riscosso il contributo per il sostegno alle cure familiari sono stati 38. Graf.44 Anziani per tipologia di contributo economico - Anni 2008-2010 - Valori Assoluti 59 45 48 altro 2010 2009 2008 305 servizi assistenza 525 530 familiare 786 Integrazione reddito 650 394 0 200 400 600 800 1.000 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: archivio Montedomini Un’altra importante tipologia di utenza anziana è quella dei percettori di contributi per integrazione del reddito, che nel 2010 è stata 134 rappresentata da 394 utenti. Rispetto al 2009 questi diminuiscono del 39%, sia a seguito dei criteri di accesso più restrittivi introdotti dal il nuovo regolamento delle prestazioni economiche, sia per l’introduzione del contributo “servizi assistenza familiare” che ha sostituito per molti anziani l’aiuto economico prima offerto dai contributi a integrazione reddito. Oltre a questi, agli anziani sono inoltre erogati altri contributi, quali ad esempio quelli per la vita indipendente e l’assegno di assistenza, che sono ricompresi nella voce altro del grafico. Servizi per la domiciliarità Ambito sociale Uno degli impegni più importanti e gravosi dell’amministrazione comunale è senza dubbio quello dei servizi alla domiciliarità che riguardano prestazioni dirette e contributi all’assistenza domiciliare al fine di incrementare il livello di utilizzo dei servizi alternativi all’istituzionalizzazione dell’anziano. Nel 2010 hanno usufruito di servizi alla domiciliarità 2.280 anziani pari al 64,8% degli utenti dei servizi complessivi alla domiciliarità: sono in forte prevalenza donne (74,6%) e grandi anziani. Tav.52 Utenti anziani dei singoli servizi e contributi alla domiciliarità. Firenze – Anni 2007-2010 - Valori assoluti Servizi per la domiciliarità 2008 2009 2010 servizi diretti Assistenza domiciliare diretta 1.304 1.320 1.213 Pronto sociale domiciliare 156 156 226 Telecare 462 479 430 Pasti a domicilio 170 260 315 77 115 115 1.552 1.573 1.816 305 525 530 21 23 14 326 548 544 1.875 2.121 2.280 Podologico totale^ Servizi indiretti servizi assistenza /cure familiari contributo domiciliare ind. / assegno LR 108 totale^ totale^ Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: archivio Montedomini Nota [^] il totale degli utenti può non corrispondere alla somma delle singole voci perché un utente può avere usufruito di più servizi. Inoltre, per l’anno 2008, alcune voci sono sottostimate rispetto ai valori del 2009 e del 2010 Rispetto al 2009 il numero complessivo degli utenti è aumentato, anche se è diminuito quello relativo ai singoli servizi: questo significa che nel 2010 si è ampliata l’utenza ma si è concentrata su un numero ristretto di servizi. Hanno usufruito di contributi – ossia di servizi indiretti alla domiciliarità – 544 utenti, per la maggior parte fruitori del contributo 135 del servizio assistenza familiare. Tale servizio corrisponde ad un tasso di utenza pari a circa 6 anziani ogni 1.000 anziani residenti, per una spesa procapite – calcolata su tutta la popolazione fiorentina – di circa €9. La spesa annua media per utente è stata invece di €5.919,42. Hanno usufruito dei servizi domiciliari diretti circa 1.820 utenti anziani. In particolare fanno parte di questi servizi l’assistenza domiciliare (aiuto alla cura della persona e dell’ambiente domestico), che è il servizio più importante, e una serie di servizi a supporto quali i pasti a domicilio e il podologico. Importante è anche il servizio di tele assistenza di Montedomini che nel 2010 ha fornito a 430 utenti anziani una copertura assistenziale mediante telefono. La metà degli utenti (50,9%) ha fruito del servizio di telecare; il 41,4% del servizio di telesoccorso ed il restante 7,7% del servizio di teleassistenza. Rispetto al 2009 gli utenti risultano diminuiti del 10,2% e del 6,6 rispetto al 2008. Gli anziani che hanno ricevuto assistenza domiciliare diretta nell’anno 2010 sono stati 1.213 e sono stati 226 quelli seguiti dal pronto sociale domiciliare. Il tasso di utenza per l’assistenza domiciliare diretta e del pronto sociale domiciliare è pari a circa 14 anziani ogni 1.000 anziani residenti, per una spesa media di €3.115 e procapite di circa €10. Età Tav.53 Anziani in assistenza domiciliare diretta e pronto sociale domiciliare per sesso e classe di età. Firenze – Anni 2008-2010 – Valori assoluti e tassi per 1.000 ab. 2008 2009 2010 F M Totale F M Totale F M Totale 58 40 98 Valori assoluti 65-69 54 40 94 52 37 89 70-74 87 61 148 82 48 130 81 57 138 75-79 161 100 261 140 90 230 119 73 192 80-84 260 77 337 233 88 321 214 89 303 85 e + 411 136 547 468 162 630 463 148 611 Totale 973 414 1.387 975 425 1.400 935 407 1.342 70 30 100 70 30 100 70 30 100 % Tassi per 1.000 abitanti 65-69 4,3 3,9 4,1 4,3 3,8 4,1 5,0 4,3 4,7 70-74 7,1 6,7 6,9 6,6 5,1 5,9 6,4 5,9 6,2 75-79 14,1 12,6 13,5 12,4 11,6 12,1 10,7 9,5 10,2 80-84 25,8 13,5 21,4 23,5 15,2 20,4 21,5 15,0 19,1 85 e + 37,5 30,0 35,3 41,3 34,8 39,4 40,0 30,6 37,2 Totale 17,0 11,0 14,6 17,1 11,3 14,8 16,4 10,9 14,2 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze 136 Nel 2010 gli utenti anziani del servizio di assistenza domiciliare diretta e del pronto sociale domiciliare sono in diminuzione del 4,1% rispetto al 2009, quando erano pari a 1.400, e del 3,2% rispetto al 2008 (pari a 1.387 utenti). Negli ultimi tre anni si osserva che il numero di utenti che usufruisce di tale servizio cresce all’aumentare dell’età e si rilevano delle differenze significative di genere: il 70% degli anziani in assistenza domiciliare diretta sono donne. Riabilitazione ex art 26 L. 833/78 Ambito sanitario Tra le prestazioni di riabilitazione ex art.26 rientrano le prestazioni di riabilitazione domiciliare che nel 2010 hanno interessato 775 utenti con un’età maggiore di 65 anni pari all’82% dell’intera utenza del servizio. I 775 utenti anziani sono per il 65% donne e principalmente di età compresa tra gli 80 e gli 89 anni. Servizi per anziani fragili Ambito sociale Fra gli interventi rivolti agli anziani e in particolare agli anziani soli l’Aiuto anziani e la Sorveglianza attiva sono servizi che hanno avuto inizio per far fronte ai possibili disagi dovuti all’emergenza caldo e ai periodi estivi e poi prorogati per tutto l’anno. L’Aiuto Anziani è un servizio di “sorveglianza passiva” in risposta alle situazioni di emergenza sociale rivolto agli anziani che vivono in condizione di solitudine. Garantisce con continuità un pronto riferimento attivabile con facilità e tempestività per tutto l’anno che viene potenziato nel periodo estivo. Nel corso del 2010 il servizio Aiuto Anziani ha accolto 620 utenti ed erogato 7.952 interventi, tra cui prevalgono: pasti a domicilio (2.170); accompagnamenti (3.442); interventi di supporto leggero (1.928, per spesa, commissioni, compagnia...); assistenza domiciliare (408, per assistenza alla persona e cura dell'ambiente domestico). La Sorveglianza Attiva, collegata al servizio di Aiuto Anziani, è attuata in favore di anziani ultrasettantacinquenni la cui condizione di rischio viene segnalata dai medici di medicina generale o dai servizi territoriali. Consiste nel monitoraggio telefonico e in caso di bisogno nell’attuazione di servizi di supporto o presidi di emergenza. Nell’estate 2010 sono state monitorate telefonicamente 72 persone (vs. 148 nel 2009). In estate sono continuati anche i pranzi e le cene in amicizia a Montedomini per i fiorentini ultrasessantacinquenni. Il costo del pasto per l’anziano è stato definito in base alla complessiva situazione socio-economica. Anche nel 2010 sono state realizzate iniziative ricreative e di socializzazione organizzate dall'Ancescao, dall'Auser e dalla UISP nel periodo da giugno a settembre. 137 Il Progetto Enea è un servizio di aiuto ad anziani fragili individuati dai Siast, in raccordo con le Reti di Solidarietà, e svolto dalle associazioni delle Pubbliche Assistenze e delle Misericordie in stretto collegamento con la centrale operativa del Cos (Consorzio Coordinamento Operativo di Soccorso). Nel 2010 le persone che hanno usufruito di accompagnamento per visite mediche, acquisto farmaci, spesa e disbrigo di commissioni varie e compagnia presso il domicilio sono state 168. Ambito sanitario Il movimento aiuta a mantenersi in salute, a prevenire e rallentare le patologie croniche come artrosi, osteoporosi, Parkinson, ictus. Per questo la Regione Toscana propone ai suoi cittadini ultrasessantacinquenni l'AFA, Attività Fisica Adattata: esercizi svolti in gruppo, con la guida di istruttori qualificati. Dal 2006 le strutture dell’SdS di Firenze e della riabilitazione dell’Ausl di Firenze, hanno pianificato interventi che hanno coinvolto i medici curanti, gli enti di promozione sportiva, le associazioni sportive, l’Azienda per i Servizi alla Persona di Montedomini per dare attuazione alle indicazioni della delibera di Giunta regionale 1081/2005 ed attivare nel territorio comunale corsi di Attività Motoria Adattata. Sono stati messi a punto dai Professionisti Sanitari dell’AUSL e successivamente condivisi con gli erogatori due programmi specifici per persone in condizione di salute fragile specificatamente: • attività motoria per soggetti anziani affetti da sindrome algica da ipomobilità e da osteoporosi; • attività motoria per soggetti adulti con rachialgia cronicizzante. E’ proseguita attività da parte dei soggetti con i quali la SdS ha stipulato nuova convenzione. Nel corso del 2010, sono stati realizzati su Firenze 86 corsi a bassa disabilità per 1.211 partecipanti erogati su 21 palestre. Servizi semiresidenziali Ambito socio sanitario e sociale Come i servizi alla domiciliarità anche i centri diurni per anziani e disabili, auto e non autosufficienti, sono da considerarsi un servizio di prevenzione all’istituzionalizzazione dell’anziano. Solo una piccola percentuale dei frequentanti i centri diurni ha un’età compresa fra i 45 e i 64 anni. Nel 2010 i soggetti frequentanti i centri diurni sono stati 349 di cui 198 non autosufficienti e 151 autosufficienti. Rispetto al 2008 sono in leggera diminuzione i frequentanti i centri sia per autosufficienti che per non autosufficienti. 138 Tav.54 Numero fiorentini nei autosufficienti – Anni 2008-2010 centri diurni Centri diurni per autosufficienti e non 2008 2009 2010 per autosufficienti 156 140 151 per non autosufficienti 212 226 198 totale 368 366 349 Fonte: impegnative Comune di Firenze Fonte: impegnative AUSL 10 di Firenze Nei centri diurni per non autosufficienti una quota è pagata dall’AUSL e una parte dall’utente e/o dall’amministrazione comunale. Dei 198 frequentanti i centri per non autosufficienti 124 soggetti hanno avuto una compartecipazione da parte del comune per il pagamento delle rette 16 in meno rispetto al 2009. I centri diurni privati in convenzione accolgono l’85% dei 198 frequentanti. Sono stati 102 gli utenti che hanno frequentato uno dei tre centri diurni per Alzheimer presenti a Firenze: di questi 63 hanno avuto una compartecipazione da parte del comune per il pagamento della retta. Tav.55 Numero di fiorentini nei centri diurni per non autosufficienti per tipo di gestione –Anni 2008-2010 cd non autosufficienti anni di cui con private gestione diretta AUSL totale 2010 168 30 198 124 2009 189 37 226 139 2008 178 34 212 120 contribuzione del comune Fonte : impegnative Comune di Firenze Fonte: impegnative AUSL 10 di Firenze Riguardo alla spesa sostenuta per le rette sanitarie di ricovero in strutture semiresidenziali per anziani, nel 2010 la spesa annua media per utente è stata di € 5.722 mentre - considerando l’intera popolazione - la spesa procapite è circa di €3. I centri diurni per autosufficienti sono invece senza quota sanitaria e i 151 utenti che nel 2010 li hanno frequentati sono stati quasi tutti (97%) inseriti nei tre centri diurni per autosufficienti a gestione diretta del comune di Firenze. La localizzazione dei tre centri diurni, a gestione diretta, nei quartieri 1, 2 e 4, facilita l’inserimento per i residenti di tali quartieri giustificando il maggior numero di utenti proprio in questi tre quartieri. 139 Tav.56 Anziani autosufficienti nei centri diurni a gestione diretta del comune per quartiere di residenza dell’utente. Firenze – Anno 2010 Quartiere di residenza Autosufficienti 1 - Centro storico 34 2 - Campo di Marte 56 3 - Gavinana/Galluzzo 4 - Isolotto 5 - Rifredi Totale 3 51 3 147 Fonte: impegnative – Comune di Firenze Riabilitazione ex art 26 L. 833/78 Ambito sanitario I centri diurni di riabilitazioni ex art. 26 hanno ospitato, nel 2010, 59 anziani fiorentini, per il 64% donne e di età compresa tra i 65 e gli 84 anni. Servizi residenziali Ambito socio sanitario e sociale Le strutture residenziali per anziani si distinguono in residenze di natura socio-assistenziale (RA) e in residenze sanitarie assistenziali (RSA): le prime accolgono soggetti bisognosi di limitati interventi sociosanitari, offrendo comunque prestazioni alberghiere e prestazioni assistenziali di aiuto alla persona, di animazione, di socializzazione; le seconde sono presidi che offrono a soggetti non autosufficienti non assistibili al domicilio un livello di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa di media intensità, accompagnata da un livello “alto” di tutela assistenziale ed alberghiera generica. Gli utenti ricoverati in RSA nel corso nel 2010 sono stati 2.473, di cui 170 adulti. Nelle strutture gestite direttamente dall’AUSL sono stati ricoverati 61 utenti e 2.412 in strutture private convenzionate. Gli utenti che hanno fruito di una compartecipazione del comune al pagamento della retta sono stati 1.232, di cui 150 adulti. Considerando che nelle RA sono stati ricoverati 263 utenti, i dati del 2010 mostrano, se messi a confronto con quelli del 2008, una diminuzione di utenza che interessa entrambe le tipologie di ricovero (-7,7% nelle RSA e -13,5% nelle RA), anche se occorre tener presente che i dati relativi agli anni 2008 e 2009 sono sovrastimati poiché risentono della duplicazione informatica di alcuni utenti sui ricoveri. 140 Tav.57 Utenti nelle strutture residenziali per tipo struttura. Firenze – Anni 2008-2010. Valori assoluti Anni 2010 2009 2008 *RSA 2.473 2.818 2.680 RA 263 304 304 Fonte: impegnative – Comune di Firenze Fonte: impegnative – AUSL 10 di Firenze Fonte: GRS - Sistema informativo Gestione Residenze Sociosanitarie – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze Nota: * i dati sulle RSA relativi agli anni 2008 e 2009 potrebbero essere sovrastimati perché provenienti da due distinti archivi delle impegnative utilizzati dalla AUSL e dal Comune. Nel 2010 è stato introdotto il nuovo sistema informativo a gestione integrata che ha riunificato i dati fino ad allora gestiti separatamente risolvendo così i problemi di duplicazione delle pratiche. I dati sui pazienti e sui ricoveri in strutture RSA si prestano a letture diverse. Riguardo ai ricoveri temporanei, nel 2010, si sono registrati 445 ricoveri per 437 utenti, di cui 238 con compartecipazione comunale al pagamento della retta. I ricoveri definitivi sono stati invece 2.239 ed hanno interessato 2.188 utenti. Si sono avuti circa 160 utenti passati da un ricovero temporaneo ad uno definitivo. Esaminando il tipo di gestione e la località della struttura di ricovero, su 2.572 utenti il 66,4% di questi è stato ospitato presso strutture a gestione diretta e indiretta fiorentine, mentre il restante 33,6% in strutture private fuori Firenze. Riguardo ai moduli di ricovero, per l’86,4% si è trattato di utenti ricoverati nel modulo base per non autosufficienti e per il 13,4% nel modulo specialistico per la disabilità cognitivo - comportamentale (demenze senili). In particolare gli utenti che sono stati ricoverati in RSA nel modulo specialistico Alzheimer sono stati 332, per l’80,7% donne di età media di 86 anni e per l’altro 19,3% da uomini con mediamente 84 anni di età. I ricoveri in RSA attivati con procedura di urgenza – definiti come “codici rossi” – nel 2010 sono stati 251 di cui 187 con ricovero temporaneo e 64 definitivo. Nel corso nel 2010 le compartecipazioni erogate da parte del Comune al pagamento della retta in RSA per persone ricoverate in strutture gestite direttamente dall’AUSL sono state 26 e 1.208 per quelle inserite in strutture private convenzionate, per un totale di 1.234. Tav.58 Fiorentini in RSA per tipo di gestione. Firenze – Anni 2008-2010. Valori assoluti di cui con tipo RSA totale gestione contribuzione del anni private diretta AUSL comune 2010 1.234 2.412 61 2.473 2009 2.681 137 2.818 1.302 2008 2.528 152 2.680 1.286 Nota: * i dati su le RSA possono risultare incompleti o incongrui poiché il software che gestiva le impegnative è stato cambiato ed è ancora in fase di rodaggio. 141 Considerando la distribuzione dei 2.296 anziani ricoverati in RSA per quartiere di residenza, possiamo osservare che il tasso più alto di utenza si è registrato nel quartiere 1–Centro Storico con 31 anziani ricoverati per mille abitanti anziani e quello più basso nel quartiere 4-Isolotto con 21 utenti anziani per mille anziani residenti. Le caratteristiche prevalenti delle persone che sono inserite nelle strutture per non autosufficienti sono un’alta presenza femminile (circa 78 femmine ogni 100 anziani in RSA) con età media di 87 anni, più alta di quella degli uomini che hanno mediamente 83 anni. Nella zona di Firenze, l’indice di copertura zonale delle strutture residenziali RSA in convenzione con l’AUSL 10 per anziani è pari a circa 12 posti ogni 1.000 anziani residenti. Riguardo alla spesa sostenuta dalla AUSL per gli anziani per le rette sanitarie di ricovero in RSA, nel 2010 la spesa annua media per utente è stata di circa €15.300 mentre - considerando l’intera popolazione - la spesa media procapite è stata circa di €92. Graf.45 Composizione percentuale per classe di età degli anziani autosufficienti e autosufficienti nelle strutture residenziali - Anno 2010 Non Autosufficienti non 65-74 10% 75-84 29% 85+ 61% Autosufficienti 65-74 24% 85+ 40% 75-84 36% Fonte: GRS - Sistema informativo Gestione Residenze Sociosanitarie – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze 142 Riguardo alla spesa sostenuta dal Comune per la compartecipazione al pagamento della retta sociale per il ricovero in RSA, nel 2010 la spesa annua media per utente è stata di circa €7.760 mentre considerando l’intera popolazione - la spesa media procapite è stata circa di €23. Nelle strutture RA per persone autosufficienti sono state accolte 263 persone di cui il 90,1% sono anziani, mentre nel 2009 rappresentavano l’89% e nel 2008 il 93,4%. Gli anziani inseriti nelle strutture che il Comune gestisce direttamente sono stati 35: di questi 25 sono stati ospitati presso i Mini alloggi, cioè le residenze tutelate con protezione leggera volte all’accoglienza di persone anziane di norma autosufficienti in condizioni di bisogno e rischio sociale derivante da situazioni di isolamento, disagio sociale o problematiche abitative. La composizione degli anziani in RA è leggermente diversa rispetto all’utenza delle RSA poiché registra percentuali maggiori nella classe di età più bassa (24% vs. 10%) e i quella “intermedia” (36% vs. 29%), mentre minori nella classe più alta (40% vs. 61%). Rispetto al 2009 la composizione degli anziani in RA registra percentuali maggiori nella classe di età “intermedia” e minori nella classe più bassa e alta: 24% di età compresa fra i 65 e 74 anni (vs. il 28% del 2009), 36% di età compresa fra i 75 e gli 84 anni (vs. il 32% del 2009) e 40% di 85enni e più (vs. il 40% del 2009). Riguardo alla spesa sostenuta dal Comune per la compartecipazione al pagamento della retta sociale per il ricovero in strutture private convenzionate, nel 2010 la spesa annua media per utente è stata di €9.000 mentre - considerando l’intera popolazione - la spesa media procapite è circa di €6. Riabilitazione ex art 26 L. 833/78 Ambito sanitario Le prestazioni di riabilitazioni ex art. 26 di tipo residenziale, per lo più quasi tutti in regime intensivo, nel 2010 hanno riguardato 1.328 utenti con un’età maggiore di 65 anni. La classe di età con maggiori presenze è quella tra i 75 e gli 84 anni e per il 70% si tratta di donne. Centro d’ascolto per famiglie di malati Alzheimer Il comune di Firenze sostiene, ormai da anni, il Centro d’ascolto per famiglie di malati di Alzheimer, gestito dall’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer. Il centro costituisce un punto di riferimento per informazioni, orientamento, consulenza e sostegno per tutte le 143 problematiche connesse alla malattia; assicura informazioni specifiche sulla malattia e sulla cura della persona, orientamento e contatto con la rete dei servizi sociosanitari, consulenze (generiche, mediche e legali), supporto per pratiche invalidità e altri servizi di supporto legati alla malattia. Nel 2010 sono stati 1.217 i contatti telefonici; 821 i malati interessati; 1.076 gli incontri di orientamento e 245 quelli di sostegno psicologico. 144 Persone con disabilità Dati demografici La concezione sociale di disabilità è cambiata nel tempo: essa non è più solo un attributo della persona, ma un insieme di condizioni potenzialmente restrittive derivanti da un fallimento della società nel soddisfare i bisogni delle persone e nel consentire loro di mettere a frutto le proprie capacità (Commissione Europea, Delivering e Accessibility, 26/9/2002). Da un concetto restrittivo si è passati ad un concetto più ampio includendo anche le restrizioni di attività e limitazioni di partecipazione. La mancanza di un insieme organico, completo e storicizzato di dati sulla disabilità rende difficile stimare con sufficiente precisione il numero di persone con disabilità residenti sul territorio e il numero di coloro che usufruiscono di prestazioni sanitarie, sociali e sociosanitarie. Non esiste un’anagrafe delle persone disabili, per l’identificazione delle quali vengono utilizzati dati rilevati dagli archivi delle certificazioni di invalidità civile, Legge 104 e non autosufficienza, che permettono di accedere a prestazioni diverse. In base alle stime dell’Istat^, emerge che in Toscana le persone con disabilità dai 6 ai 64 anni che vivono in famiglia sono 30mila, pari all’1,16% circa della popolazione di riferimento. Applicando i tassi per fasce di età stimati per la Regione Toscana alla popolazione del Comune di Firenze al 31/12/2005 si ottiene che il numero di persone con disabilità dai 6 ai 64 anni che vivono in famiglia sono 3.000. La presenza di disabilità è ovviamente correlata all'età: tra le persone di 65 anni o più il numero di persone con disabilità sale a 17.000. [^]La fonte di dati utilizzata dall’Istat per stimare il numero delle persone con disabilità presenti in Italia è l’indagine campionaria sulle Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari del 2004-2005 che rileva le persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia. La stima si basa su un criterio molto restrittivo di disabilità, quello secondo cui vengono considerate persone con disabilità unicamente quelle che nel corso dell'intervista hanno riferito una totale mancanza di autonomia per almeno una funzione essenziale della vita quotidiana. La batteria di quesiti per la rilevazione della disabilità comprende le difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana, che riguardano l' assenza di autonomia nello svolgimento delle essenziali attività quotidiane o di cura della persona, quali mettersi a letto o sedersi da soli, vestirsi da soli, lavarsi o farsi il bagno o la doccia da soli, mangiare da soli anche tagliando il cibo. E' evidente che i bambini piccoli non sono autonomi in queste attività, ma non per questo sono disabili. Non sono comprese nella stima le persone che hanno manifestato solo un’apprezzabile difficoltà nello svolgimento delle funzioni essenziali e quelle che, soffrendo di una qualche forma di disabilità non fisica ma mentale, sono in grado di svolgere tali attività essenziali. La stima è parziale, poiché rileva le persone con disabilità che vivono in famiglia ma esclude coloro che sono inseriti in residenze socio-sanitarie. 145 Tav.59 Stima delle persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia Italia, Toscana, Firenze. classi di età Italia Toscana Firenze^^ 6-64 529.000 30.000 3.000 65-74 452.000 29.000 3.000 75 e + 1.627.000 120.000 14.000 totale 2.609.000 179.000 20.000 Fonte ISTAT indagine campionaria sulle Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari anno 2004-2005 Nota: ^^ stima dell'Osservatorio SdS Firenze con % disabilità toscane per fasce di età applicate alla popolazione fiorentina 2005 Se si utilizzano le stime Istat a livello nazionale possiamo ricavare il numero di persone con disabilità sotto i 65 anni di età con un dettaglio specifico per fascia di età: il dato risulta leggermente sovrastimato poiché nell’analisi della distribuzione territoriale emerge un differenziale tra i tassi dell’Italia settentrionale e centrale e quelli dell’Italia meridionale ed insulare in generale più elevati. Tav.60 Stima del numero persone con disabilità di età compresa fra 6 e 64 anni che vivono in famiglia per classi di età – Firenze tasso *100 res. classi di età n° disabili 06-14 372 1,6 15-24 164 0,6 25-34 286 0,6 35-44 531 0,9 45-54 632 1,3 55-64 1.213 2,5 Totale 3.199 Fonte: elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati Istat indagine “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” anno 2004-2005 Domande di accertamento handicap legge 104/1992 Le certificazioni per invalidità civile, per Handicap Legge 104 e Non Autosufficienza sono diverse fra loro sia per requisiti del richiedente, sia per l’iter di riconoscimento, che per le prestazioni alle quali la persona certificata può accedere. La certificazione di invalidità civile*, concesse a mutilati e invalidi civili affetti da minorazioni congenite o acquisite che abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa o, se minori di anni 18, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età, possono accedere a prestazioni monetarie come pensioni o assegni in base al grado di inabilità certificata. Ai soli fini dell'assistenza socio-sanitaria e della concessione dell'indennità di accompagnamento, si considerano mutilati e invalidi i soggetti ultrasessantacinquenni che abbiano 146 difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età. *Il Comune di Firenze, ha gestito, in qualità di comune capofila, la funzione concessoria in materia di invalidità civile, per conto dei 33 comuni dell’AUSL 10 di Firenze. Con il D.L. n.78 del 1/07/2009, convertito con L.102/2009, cambia il quadro delle competenze: infatti, le funzioni concessorie relative alle domande per il riconoscimento dell'invalidità, presentate a partire dal 1 gennaio 2010, sono state esercitate dall'INPS. Le modalità attraverso le quali sono affidate all'INPS le attività relative all’esercizio delle funzioni concessorie, sono state disciplinate in un Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e INPS - Direzione Regionale, sottoscritto in data 28.12.2009. La Regione Toscana, dal 2007, ha istituito il fondo per la Non Autosufficienza per sostenere ed estendere il sistema pubblico dei servizi sociosanitari integrati a favore delle persone non autosufficienti siano questi anziani o disabili. L’accesso alle prestazioni erogate tramite tale fondo avviene con un percorso di presa incarico e valutazione di non autosufficienza integrata. La “certificazione” è effettuata con schede di valutazione approvate dalla Giunta Regionale e sono quindi omogenee per tutti i toscani. Le risposte ai bisogni della persona non autosufficiente sono definiti dall’unità di valutazione multidisciplinare che definisce il piano assistenziale: le risposte possono essere ricoveri in strutture residenziale, centri diurni o prestazioni erogate al domicilio. La certificazione dell’handicap è prevista nell’articolo 4 della L.104/92 e le motivazioni che spingono le persone a farne domanda sono innanzitutto per l’accesso alle iniziative previste dalla legge 104, per cui la certificazione dello stato di handicap e di handicap grave è fondamentale perché da questa dipendono provvidenze economiche, possibilità di organizzazione flessibile del tempo di lavoro, delle relazioni familiari e sociali. A seguito della emanazione della legge 102/09 è stata avviata una profonda trasformazione in materia di riconoscimento dell'invalidità civile e di altre certificazioni medico legali quali la certificazione handicap Legge 104. La competenza relativa alla fase di richiesta di visita e la successiva eventuale erogazione dei benefici economici relativi, è passata in carico all'INPS. Le domande di accertamento di handicap esaminate nel 2010 nella sola zona di Firenze sono state 2.459, di queste 2.062, circa l’84% del totale delle domande esaminate, hanno avuto esito positivo ossia il riconoscimento di un handicap oppure una revisione o un aggravamento del livello di handicap. In particolare 1.133, il 55% del totale delle domande con esito positivo, hanno avuto una valutazione di handicap grave. Il 71% delle domande con esito di handicap grave 147 riguarda soggetti ultra sessantacinquenni; i soggetti con età inferiore ai 65 anni con handicap grave valutati nell’anno sono stati 327. Confrontando i tassi per 1.000 abitanti possiamo notare che sono aumentate le domande esaminate e le domande con esito positivo mentre sono leggermente diminuite le domande in situazioni di gravità. Tav.61 Domande di accertamento handicap legge 104/1992 esaminate nell’anno. Firenze - Anni 2008-2010 Domande Domande con esito Di cui in con esito Di cui in totale positivo ≤64 situazione di positivo >64 situazione di domande anni gravità gravità anni 2010 Valori assoluti Tassi per 1.000 ab. 2.459 835 327 1.227 806 6,6 3,0 1,2 13,0 8,5 2009 Valori assoluti Tassi per 1.000 ab. 2.184 748 390 1.201 879 5,9 2,7 1,4 12,7 9,3 2008 Valori assoluti Tassi per 1.000 ab. 2.119 710 358 1.186 874 5,8 2,6 1,3 12,5 9,2 Fonte: Archivio certificazioni Legge 104/1992 – AUSL 10 Firenze Il database dei certificati – non ancora alimentato in modo automatico in base ai flussi di entrata e di uscita - rileva 5.365 accertati ai sensi dell’art. 4 L. 104/92 con età compresa 0-64 anni, che costituiscono l’1,9% della popolazione residente. Gli accertati fino a diciotto anni sono 1.112 e quelli con età compresa fra i 19 e i 64 sono 4.253: tali valori – se rapportati alle rispettive popolazioni - danno un tasso di certificati pari a 2 ogni 100 ragazzi da 0-18 anni e di 1,9 ogni 100 adulti di 19-64 anni. Tav.62 Numero dei soggetti accertati ai sensi dell'art.4 L. 104/92 per fascia di età - Zona Firenze - 2010 classi di età 0-3 n° accertati 238 04-18 874 19-39 993 40-64 3.260 Totale 5.365 Fonte: Archivio certificazioni Legge 104/1992 – AUSL 10 Firenze 148 Servizi di supporto all’apprendimento per ragazzi diversamente abili Ambito sociale L’integrazione sociale delle persone con disabilità inizia con l’integrazione nell’accesso all’istruzione. L’Italia ha pienamente riconosciuto l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità nella scuola già dagli anni '70; i ragazzi in possesso della sola individuazione di disabilità ai fini scolastici (art.2 del DPR 24/02/1994) a Firenze sono 860, una sottostima del numero effettivo di ragazzi diversamente abili. Tav.63 Indicatori relativi a servizi di supporto all’apprendimento per ragazzi diversamente abili - Firenze – anno 2010 indicatori n° Soggetti portatori di handicap con sola individuazione ai fini scolastici ai sensi dell’Art. 2 del DPR 24/02/1994 860 Soggetti inseriti in strutture educative (asili nido-scuole materne) 124 Soggetti inseriti in strutture scolastiche - Scuola primaria e secondaria I grado 530 - Scuola secondaria II grado 388 Soggetti inseriti in attività formativa 222 Soggetti che hanno usufruito dell'assistenza alla persona nell'ambito scolastico 453 Soggetti che hanno usufruito di ausili e sostegni per gli apprendimenti in ambito extrascolastico 363 Soggetti che hanno usufruito del trasporto scolastico 65 Fonte: Direzione Istruzione – Comune di Firenze I ragazzi diversamente sono 124, nella scuola scuola secondaria di II ragazzi con meno di scolastiche. abili inseriti in asili nidi e scuole materne primaria e secondaria di I grado 530 e nella grado 388 per un totale di 1.042 bambini e 18 anni inseriti in strutture educative e Alcuni servizi di supporto all’apprendimento sono messi a disposizione dl comune di Firenze: 453 ragazzi hanno usufruito dell'assistenza alla persona nell'ambito scolastico, 363 soggetti di ausili e sostegni per gli apprendimenti in ambito extrascolastico e 65 soggetti del trasporto scolastico. 149 Disabili adulti in carico ai servizi Ambito sociale e sociosanitario Nel 2010 le persone con disabilità con età compresa fra i 18 e i 65 anni, in carico ai servizi socio-assistenziali sono state 1.189. Se a queste si aggiungono 386 soggetti che hanno ricevuto prestazioni di riabilitazione ex art.26, in regime estensivo, si arriva quasi a 1.600 disabili assistiti con prestazioni sociosanitarie e di riabilitazione, raggiungendo circa tre persone ogni 10 accertate ai sensi della L.104/92. Quasi l’80% delle persone con disabilità in carico ai servizi sociali ha un’età compresa tra i 35 e i 64; la percentuale di femmine è leggermente inferiore a quella dei maschi in tutte le classi di età, ad eccezione della classe di età 55-64, dove la percentuale femminile è maggiore di quella maschile. Tav.64 Adulti con disabilità che hanno usufruito di prestazioni socio-sanitarie^ per classe di età e sesso- Firenze - anno 2010 classe età sesso totale femmine maschi v.a. % 18-24 37 42 79 6,6 25-34 74 90 164 13,8 35-44 105 152 257 21,6 45-54 159 165 324 27,2 55-64 193 172 365 30,7 totale 568 621 1.189 100,0 4,90 5,70 5,29 Tassi per 1.000 ab. 18-64 anni Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Nota: ^ non sono compresi gli utenti con prestazioni di riabilitazione ex art. 26 Se rapportiamo gli utenti con disabilità alla popolazione residente possiamo dire che ogni mille abitanti di età compresa fra i 18 e i 65 anni ci sono cinque persone diversamente abili che sono in carico ai servizi sociali. La maggior parte delle prestazioni fruite dalle persone con disabilità sono prestazioni di livello intermedio (52%) - in misura maggiore i servizi diretti quali i centri diurni di socializzazione e di riabilitazione, le vacanze e il trasporto rispetto a contributi per servizi intermedi seguite da quelle di livello domiciliare (30%) – contributi per la domiciliarità, servizi diretti domiciliari – e di livello residenziale (18%) – RSA e residenze di riabilitazione. 150 Graf.46 Composizione percentuale delle prestazioni socio-sanitarie^ fruite nel 2010 dagli utenti con disabilità di Firenze Livello domiciliare Livello intermedio Livello residenziale contributi per residenze^ 18% servizi diretti intermedi^ 36% domiciliarità 12% servizi diretti domiciliarità 18% contributi servizi intermedi 16% Fonte: nostre elaborazioni su archivio prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 – Dipartimento tecnologie e sistemi informativi – ESTAV CENTRO Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Nota: ^ sono comprese anche le prestazioni di riabilitazioni ex art. 26 in regime estensivo Risposte al domicilio Ambito sociale Contributi economici Nel 2010 560 soggetti disabili hanno percepito prestazioni economiche quali contributi vita indipendente e gettone per inserimento lavorativo, gettone per incentivazione, contributi economici per servizio trasporti. La percentuale di utenti maschi è pari al 57%. La percentuale maschile è leggermente superiore per l’inserimento lavorativo (58%) e vita indipendente (60%), mentre i contributi per servizio trasporti sono richiesti più dalle femmine (52%). Analizzando i contributi per tipologia nel triennio 2008-2010, il gettone per inserimento lavorativo è in un aumento, gli altri contributi sono stabili, il servizio trasporti ha un andamento altalenante perché aumentato nel 2009 e diminuito nel 2010. Il contributo vita indipendente, oltre ai 202 soggetti con età inferiore a sessantacinque anni, è stato erogato anche a 12 anziani per un totale di 214 soggetti. Nell’anno 2010 ha avuto inizio il progetto “Vita Indipendente” della Regione Toscana e la SdS Firenze ha espletato le procedure per la costituzione della graduatoria dei beneficiari. L’erogazione di tale contributo è iniziata nel 2011. Dato che i contributi possono essere considerati come servizi indiretti di tipo domiciliare o intermedio questi saranno riconsiderati nelle risposte al domicilio e nei servizi di livello intermedio. 151 Graf.47 Utenti disabili che hanno percepito un contributo economico per tipo di contributo - Anni 2008-2010 – Valori assoluti 2010 52 contributi per 105 trasporti 2009 72 2008 98 90 86 gettone per incentivazione gettone per 249 224 229 inserimento lavorativo 202 205 205 contributi vita indipendente 0 50 100 150 200 250 300 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Servizi per la domiciliarità Ambito sociale Per avere un quadro completo dei servizi alla domiciliarità, oltre all’assistenza domiciliare diretta e al pronto sociale domiciliare sono da considerare tutta una serie di attività di supporto come pasti a domicilio e teleassistenza e contributi economici come “vita indipendente” e contributo per servizi trasporti. Gli utenti di prestazioni domiciliari che hanno ricevuto contributi e servizi di supporto alla vita domestica nel 2010 sono stati 533, il 51% femmine e il 65% ha un’età compresa fra 45 e 64 anni. Tra le prestazioni per la domiciliarità il maggior numero di utenti usufruisce del servizio di assistenza domiciliare diretta anche se nel triennio si e’ avuto un decremento di tale servizio, compensato da un aumento del pronto sociale domiciliare. Tra i contributi per la domiciliarità quello elargito al maggior numero di utenti è stato quello per la vita indipendente: se aggiungiamo ai 202 adulti 12 anziani, i beneficiari di vita indipendente sono stati 214. Il contributo per servizio trasporti ha avuto un incremento nel 2009 subito riassorbito nel 2010. 152 L’impegno economico complessivo del comune per servizi e contributi per la domiciliarità è superiore ai €2.100.000 che rapportati ai 533 utenti significa una spesa media per utente di circa €3.900. Graf.48 Disabili con età 18 - 64 anni con prestazioni e contributi per la domiciliarità – Anni 2008-2010 – Valori assoluti 2010 17 17 15 teleassistenza/telecare 2009 2008 52 pasti a domicilio 48 45 52 contributi per servizio trasporti 105 72 202 205 205 vita indipendente 62 pronto sociale domiciliare 36 46 267 assistenza domiciliare diretta 278 298 0 50 100 150 200 250 300 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: Archivio teleassistenza Montedomini Servizi di livello intermedio Ambito sociale e sociosanitario Le prestazioni di livello intermedio che Comune e AUSL offrono a persone con disabilità, sono essenzialmente i centri diurni di socializzazione e di riabilitazione, il trasporto sociale (servizio di accompagnamento per la partecipazione a centri diurni di socializzazione e di riabilitazione) e le vacanze estive. I soggetti che hanno ricevuto una prestazione o un contributo di livello intermedio, esclusi i 209 frequentanti i centri di riabilitazione ex art. 26, sono stati 661 di questi 435 hanno usufruito di almeno una prestazione diretta come i centri diurni di socializzazione, le vacanze e il trasporto sociale. Nel dettaglio possiamo dire che: • 155 soggetti hanno usufruito del trasporto sociale e sono stati accompagnati a centri di socializzazione o a centri diurni di riabilitazione ex art.26; 153 • • • • le vacanze sono state organizzate dall’A.S.P. Firenze Montedomini e dal CSE e hanno visto partecipare 189 soggetti; i centri diurni di socializzazione hanno ospitato complessivamente 213 persone: 67 nei due centri diurni a gestione diretta del comune (CSE e Giaggiolo) e 146 in centri diurni a gestione privata; l’aumento rispetto agli anni precedenti delle persone frequentati i centri diurni di socializzazione è dovuto al fatto che nel 2008 e 2009 il Giaggiolo era gestito direttamente dal quartiere e non era stato contabilizzato fra i centri diurni a gestione diretta; il Comune contribuisce alle rette di 146 soggetti inseriti in 10 centri diurni privati. Graf.49 Utenti disabili che hanno percepito almeno un servizio di livello intermedio - Anni 2008-2010. Valori assoluti 2008 98 90 86 gettone incentivazione 2009 2010 249 gettone inserimento lavorativo 224 229 189 206 190 vacanze disabili 155 160 157 trasporto sociale 213 CD di socializzazione 178 181 223 209 192 CD riabilitazione ex art.26 0 50 100 150 200 250 300 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: Impegnative Comune di Firenze Fonte: nostre elaborazioni su archivio prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 – Dipartimento tecnologie e sistemi informativi – ESTAV CENTRO La spesa del comune per le persone inserite in centri diurni, siano questi privati o gestiti direttamente, è poco più di €3.000.000 per una spesa media annua per utente pari €14.400. Oltre alle prestazioni dirette sono da considerare anche le prestazioni indirette afferenti al livello intermedio: il gettone d’incentivazione (90 persone) e per l’inserimento lavorativo (224 persone) sono stati erogati a 337 persone. Inoltre, per l’inserimento lavorativo, ci sono 154 stati progetti specifici dei quartieri 1–Centro Storico, Gavinana/Galluzzo e 4–Isolotto che hanno visto 184 beneficiari. 3– Centri diurni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 Ambito sanitario Il 98,8% degli utenti che nel 2010 hanno ricevuto prestazioni in regime estensivo di riabilitazione ex art.26 sono adulti. Si tratta di 426 utenti che hanno ricevuto prestazioni sia di tipo residenziale che semiresidenziale. Nel 2010 le prestazioni di tipo semiresidenziale hanno interessato 223 utenti, per il 61% uomini, e con una età media pari a 39 anni. Servizi di livello residenziale Ambito sanitario e sociosanitario Nel 2010 le strutture di riabilitazione ex art. 26 che svolgono attività in regime estensivo, rivolto in particolare a soggetti disabili, hanno ospitato 208 utenti, le strutture RSA hanno ospitato 174 utenti adulti, il 6,9% del totale degli utenti delle RSA per un totale di circa 380 utenti disabili ospitati in strutture residenziali. Tav.65 Utenti fiorentini nell’anno con disabilità accolti in strutture residenziali di riabilitazione ex art. 26 e per non autosufficienti RSA - Anni 2008-2010 residenze per adulti con disabilità RSA anni 2008 150 2009 160 2010 174 riabilitazione ex art 26 regime estensivo 189 224 208 totale 339 384 382 Fonte: GRS - sistema informativo Gestione Residenze Sociosanitarie – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze Fonte: nostre elaborazioni su archivio prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 – Dipartimento tecnologie e sistemi informativi – ESTAV CENTRO Nel corso del triennio 2008-2010 gli utenti sono stabili con un lieve incremento dei disabili in RSA. Le prestazioni di riabilitazione ex art. 26 sono totalmente a carico del SSN, mentre le RSA sono strutture che vedono la corresponsione anche delle amministrazioni comunali. Riguardo alla spesa sostenuta dal Comune per la compartecipazione al pagamento della retta sociale per il ricovero in RSA, nel 2010 la spesa annua media per utente è stata di circa €10.000 mentre considerando l’intera popolazione - la spesa media procapite è stata circa di €4. 155 Servizi innovativi per l’autonomia Ambito sociale Servizi innovativi cercano soluzioni adeguate a garantire una buona qualità della vita alla persona disabile dopo che i genitori non ci saranno più (dopo di noi) o, anche durante la presenza dei familiari, per rendere la vita adulta delle persone disabili più autonoma (durante noi). In totale sono 21 le persone che usufruiscono di: Casa Armonica, una struttura per il “Dopo di Noi” convenzionata con il Comune di Firenze dal luglio 2006. Nel 2008 si è provveduto a ridefinire il progetto da struttura ad ospitalità definitiva a struttura ad ospitalità temporanea in cui sperimentare il potenziale di autonomia delle persone ospitate anche ai fini di una loro fuoriuscita verso sistemazioni abitative “meno protette”. Nel 2010 sono state accolte 8 persone; La Casina, struttura per il “Dopo di Noi” convenzionata con il Comune dal novembre 2006 è in grado di ospitare persone con disabilità con lo scopo di offrire uno spazio in cui poter sia far fronte a esigenze legate alla perdita delle figure parentali di riferimento, sia sperimentare esperienze di vita autonoma. Nel 2010 ha accolto 6 persone. Casa Viola, struttura gestita dall’Associazione di Volontariato “CUI – I Ragazzi del Sole”, per turni di due settimane, gruppi di 4 - 5 persone con disabilità possono sperimentare modalità di vita indipendente dalle proprie famiglie, in modo da incrementare progressivamente le loro acquisizioni di autonomia personale, favorire i processi psicologici di separazione e di autodeterminazione e acquisire competenze nella gestione quotidiana di una casa. Si tratta di una vera “casa scuola” che si allinea con le finalità e gli obiettivi propri del “Durante noi” e del “Dopo di noi”. Nel 2010 sono state accolte 7 persone. Altri interventi per l’integrazione sociale Sportello ANIEP L’associazione nazionale per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali degli handicappati fornisce un servizio di sportello informativo sulle tematiche dell’handicap, rivolto a persone con disabilità, loro famiglie e operatori sociali: nell’anno 2010 si sono avuti circa 4.800 accessi. Sportello AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO Presso l’A.S.P. Firenze Montedomini^ nel novembre 2010 è stata firmata la convenzione per la riapertura dello sportello di consulenza gratuita sulla tematica dell’amministratore di sostegno, rivolto a familiari e operatori sociali: gli accessi registrati nel bimestre novembre – dicembre sono stati 22. 156 ^L'Azienda Pubblica di servizi alla persona Montedomini - Sant'Ambrogio - Fuligno Bigallo, più brevemente "A.S.P. FIRENZE MONTEDOMINI" deriva dalla fusione per incorporazione nell'A.S.P. Montedomini delle AA.SS.P. "Sant'Ambrogio", "Educatorio della SS. Concezione detto di Fuligno" e "Il Bigallo" autorizzata dal Presidente della Regione Toscana con proprio Decreto n. 246 del 29/12/2010, pubblicato sul B.U.R.T. n. 1 del 5/1/2011 157 Le donne Dati demografici Le donne residenti nel comune di Firenze al 31/12/2010 sono 198.017, il 53,3% della popolazione. Il 58,6% delle donne si colloca nella fascia di età 18-64 anni, il 28,8% ha un’età superiore ai 64 anni mentre il restante 12,6% ha meno di diciotto anni. Tra i 198 ultracentenari ben 172 sono di sesso femminile. Differenze significative di genere si registrano su alcuni indicatori di natura socio-demografica: ogni 100 donne di età inferiore o uguale ai 14 anni ci sono 270 donne con età superiore ai 64 anni contro 166 uomini ogni 100; ogni 100 donne di età compresa tra 15 e 64 anni ci sono 65 donne anziane o minori di 15 anni contro 53 uomini ogni 100; ogni 100 donne con età tra i 15 ed i 64 anni ci sono 48 donne anziane contro 33 maschi ogni 100. Tali differenze di genere sono imputabili alla diversa distribuzione degli ultra sessantaquattrenni dove le donne sono il 60,3%. Tra gli anziani soli la percentuale di donne è del 75%. Anche tra la popolazione straniera residente a Firenze le donne, con il 53,4%, rappresentano la maggioranza. Lavoro e occupazione Il rapporto CNEL 2010 su “Il lavoro delle donne in Italia” evidenzia come nel 2009, con il contraccolpo della crisi economica, si è interrotto il trend di crescita dell’occupazione femminile (15-64 anni) che aveva contraddistinto i precedenti anni, assestandosi ad un tasso di occupazione del 46,7%, valore molto lontano dal 58,6% dell’UE e dall’obiettivo comunitario posto nel Consiglio di Lisbona di raggiungere nel 2010 il 60% di occupazione femminile. Tav.66 Tassi di occupazione e di disoccupazione - Italia, Toscana e provincia di Firenze. Anno 2010 Tasso occupazione Tasso disoccupazione Italia Toscana provincia Firenze Maschi Femmine Maschi Femmine 67,7 73,3 75,6 46,1 54,5 58,9 7,6 5,0 4,0 9,7 7,5 5,8 Fonte: ISTAT "Rilevazione Forze Lavoro - Media 2010" Dal rapporto ISTAT sulle “Rilevazioni delle forze lavoro”, emerge che tra il 2009 e il 2010 l’occupazione italiana cala con un tasso di occupazione in discesa dal 57,5% del 2009 al 56,9% e che la partecipazione al mercato del lavoro è segnata ancora da differenze di genere. Il tasso di occupazione femminile a livello nazionale è del 46,1%, mentre quello maschile è del 67,7%. 158 A livello regionale i tassi di occupazione femminile più alti si registrano in Valle d’Aosta (60,3%), in Trentino Alto Adige (60,1%) e in Emilia Romagna (59,9%); la Toscana con un tasso di 54,5% si colloca al nono posto nella graduatoria regionale dei tassi di occupazione femminile. A livello provinciale i tassi di occupazione femminile più elevati si registrano a Ravenna (64,4%), Bolzano (62,9%), Bologna (62,8%) e Parma (61,1%); Firenze si colloca alla 12° posizione (58,9%). Nel 2010 il tasso di disoccupazione femminile a livello nazionale sale al 9,7% e quello maschile al 7,6%. Nella disaggregazione per genere a livello regionale è il Trentino Alto Adige a far registrare il tasso di disoccupazione femminile più basso (4,2%), seguito da Valle d’Aosta (5,1%) e Lombardia (6,5%), mentre la Toscana è salita all’ottavo posto tra i tassi più bassi (7,5%). A livello provinciale le province del nord Italia segnalano tassi di disoccupazione femminile più bassi (Bolzano 3,2%, Piacenza 3,4%, Bergamo 4,2% e Parma 4,3%); a livello di grandi province Firenze (5,8%) segue Verona (5,5% ma precede Bologna (6%), Milano (6,4%) e Genova (6,8%). Tav.67 Tassi di occupazione e di disoccupazione. Comune di Firenze. Anni 20082010 Tasso occupazione Tasso disoccupazione Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale 2010 53,7 37,7 45,1 5,3 11,7 8,3 2009 52,8 37,3 44,4 6,3 9,8 8,0 2008 57,9 41,7 49,1 4,7 6,4 5,8 Fonte: Comune di Firenze, Indagine sulle forze lavoro (Ottobre 2009) A livello comunale - secondo l’indagine comunale sulle forze lavoro per l’anno 2010 – il tasso di occupazione femminile risulta essere pari a 37,7% contro quello maschile del 53,7%: nel 2008, quello femminile, era stato pari al 41,7%. Rispetto al tasso di disoccupazione, nel comune di Firenze quello femminile è dell’11,7% mentre quello maschile è del 5,3%. Rispetto al 2008 il tasso di disoccupazione femminile è quasi raddoppiato, mentre quello maschile è in leggero aumento, seppur risulti minore rispetto al 2009. 159 Stato di salute Ambito sanitario Mortalità Il tasso di mortalità generale per il triennio 2006-2008 è pari al 7,8 per 1.000 donne residenti nella zona socio-sanitaria di Firenze, inferiore rispetto a quello regionale che è pari a 8,2 per 1.000. Le donne fanno registrare il più basso tasso di mortalità a livello regionale per le malattie del sistema circolatorio (287 donne ogni 100.000 nel triennio 2006-2008), mentre presentano uno dei tassi più alti per quanto riguarda le malattie del sistema respiratorio (56 donne ogni 100.000 sempre nel triennio considerato contro 45 donne ogni 100.000 per la Toscana). In linea con quello aziendale (34,3) e regionale (34) è anche il tasso di mortalità per le malattie dell’apparato digerente (33,3), in calo rispetto al biennio 2004-2006 (37,4). Il tasso di mortalità femminile per tutti i tumori per la zona di Firenze (233,8) è più alto sia di quello aziendale (225,8) che di quello regionale (224,3), anche se il tasso più alto si registra nella zona del casentino (258,4). Se si prendono in considerazione malattie propriamente femminili, quali tumore alla mammella e il tumore dell’utero, possiamo osservare sempre per il triennio 2006-2008 rispetto al triennio 19961998 un decremento dei tassi di mortalità. Il tasso di mortalità per tumore alla mammella passa infatti da 40,3 del triennio 1996-1998 a 38,3 del triennio 2006-2008, il tasso di mortalità per tumore dell’utero diminuisce da 13,7 degli anni 19961998 a 2,1 degli anni 2006-2008. Riguardo invece al tumore all’ovaio, il tasso di mortalità è sceso da 11,7 nel triennio 1996-1998 a 10,4 nel triennio 2004-2006, ma è poi risalito a 11,9 nel triennio 2006-2008. Ospedalizzazione per gravidanza, parto e puerperio Il tasso di primo ricovero per gravidanza, parto e puerperio mostra un andamento crescente nel tempo: se si considerano gli anni 1998 e 2008 possiamo osservare dal grafico seguente che la zona di Firenze presenta dei tassi superiori a quelli aziendali e regionali, ma inferiori rispetto a quelli del Mugello e della zona Fiorentina Nord-Ovest. L’aumento del tasso di primo ricovero per problematiche legate a gravidanza, parto e puerperio è legato all’aumento delle nascite, che a Firenze hanno registrato un incremento del 7%, passando da 2.599 nel 1998 a 2.782 nel 2008. Tale incremento non è tale da ricondurre il tasso di fecondità al valore soglia di 2,1 figli per donna in età fertile. Infatti il tasso di fecondità totale nella provincia di Firenze per il 2009 è pari a 1,4 ma con accentuate differenze legate alla nazionalità della donna: infatti se per le italiane è solo di 1,22 figli per donna per le straniere residenti è pari 2,02 (vs. i 2,16 del 2008). Anche l’elevata età media al 160 parto delle donne contribuisce a tenere basso il tasso di fecondità; l’età media delle donne al parto nel 2009 è stata di 31,9 anni con differenze di età tra italiane (33,3 anni) e straniere (27,8 anni). Graf.50 Tasso di primo ricovero per gravidanza, parto e puerperio per 1.000 donne con età compresa tra i 15 ed i 49 anni – Zone sociosanitarie Ausl 10 e Toscana – Anni 2008 e 1998 T oscana 27,7 23,4 ASL 10 29,4 24,4 Mugello 26,5 30,2 28,0 Fi SE 24,0 30,2 FI NO 23,6 29,5 FI 24,8 0,0 5,0 10,0 15,0 1998 20,0 25,0 30,0 2008 Fonte: Archivio SDO - Ars Le interruzioni volontarie di gravidanza In Italia qualsiasi donna può richiedere l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari. Dal 1978 questo intervento è regolato dalla legge 194, "Norme per la tutela della maternità e sull'interruzione volontaria di gravidanza", che sancisce le modalità del ricorso all'aborto volontario. L'intervento può essere effettuato presso le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale e le strutture private convenzionate e autorizzate dalle Regioni. A livello nazionale il numero di IVG nel 2010 è stato pari a 115.372 con un decremento del 2,7% rispetto al 2009: il tasso di abortività ha assunto un valore di 8,2 per 1.000 donne in età 15-49 anni contro il 17,2 del 1982, anno in cui si è registrato il valore più alto dall’entrata in vigore della legge. Il numero di IVG a livello regionale per il 2010 è stato pari a 7.665, con un tasso di abortività pari a 9,3 per 1.000 donne in età 15-49 anni, mentre per il 2009 il numero di IVG è stato di 7.819 con un tasso di abortività pari a 9,5. Per Firenze nel 2010 si sono registrate 760 IVG fra le donne residenti: di queste il 53% ha interessato donne con cittadinanza straniera. Il tasso di abortività è stato pari a 9,5 per 1.000 donne residenti in età feconda, mentre nel 2009 il tasso era stato pari a 9,9. 161 Considerando l’area geografica di provenienza il 67% delle IVG praticato a donne straniere è stato fatto a donne dell’Europa centroEst (34%) e dell’America del Centro sud (33%) fra le quali rilevante è la percentuale delle donne provenienti dal Perù che da sole rappresentano quasi un quarto del totale (23%). Tav.68 Numero di IVG, tasso e percentuali IVG per cittadinanza – Firenze e Toscana - Anni 2000-2010 A Firenze Anno Toscana Totale Tasso % Ita % Stra Totale Tasso % Ita % Stra 2010 760 9,5 46,6 53,4 7.665 9,3 56,4 43,6 2009 784 9,9 46,4 53,6 7.819 9,5 57,5 42,5 2008 868 11 50,5 49,5 8.077 9,9 60,1 39,9 2007 815 10,3 49,1 50,9 8.359 10,3 60,4 39,6 2006 838 10,5 70,3 29,7 8.879 11 62,8 37,2 2005 756 9,5 52,8 47,2 8.755 10,9 63,9 36,1 2004 755 9,7 72,3 27,7 8.711 10,9 67,9 32,1 2003 718 9,6 68,3 31,7 8.024 10,2 70,9 29,1 2002 822 10,7 73 27 8.101 10,3 75,2 24,8 2001 882 10,7 73,4 26,6 8.122 10,1 77,6 22,4 2000 888 10,6 76,1 23,9 8.491 10,5 79,5 20,5 Fonte: Osservatorio di Epidemiologia Ars I comportamenti riproduttivi risultano influenzati dalla nazionalità della donna: come per il tasso di fecondità anche il numero di IVG per 1.000 donne in età 15-49 anni mostra delle differenze e se per le donne italiane è circa di 6 IVG ogni 1.000, per le donne straniere raggiunge 28. La serie storica del numero di IVG dal 2000 al 2010 mostra un andamento pressoché identico a livello regionale e a livello comunale: dal 2000 al 2003 si registra un decremento nel numero di IVG che torna a crescere dal 2004 al 2006 per scendere nuovamente nel 2007. Da notare che nel 2008, mentre in Toscana il numero di IVG continua a diminuire, a Firenze si registra un isolato incremento rispetto al 2007 (pari al 6,5%), che torna a scendere nel 2009 con una flessione percentuale del 9,7. Ospedalizzazione per IVG Considerando il tasso di ospedalizzazione per IVG, definito in base alle dimissioni ospedaliere per IVG ogni 1.000 donne residenti in età feconda, Firenze per il 2010 registra un tasso dell’11,1 per 1.000 donne residenti, superiore sia al dato aziendale che a quello regionale (rispettivamente 9,4 e 9,1). 162 Graf.51 Tasso di ospedalizzazione per IVG per 1.000 donne residenti di età 15-49 anni – Zone sociosanitarie Ausl10 e Toscana – Anno 2010 TOSCANA 9,1 AUSL 10 9,4 Firenze 11,1 Fi NO 9,2 FI SE 6,8 Mugello 7,8 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 Fonte: Archivio SDO - Ars Assistenza distrettuale Ambito sanitario Attività di prevenzione oncologici rivolta alla donna: gli screening Come già anticipato nel quadro generale dei servizi, a Firenze vengono effettuati da tempo gli screening per tumore della mammella e per tumori della cervice uterina. Il primo è rivolto alle donne di età 50-69 anni e prevede l’effettuazione della mammografia ogni 2 anni; il secondo è rivolto alle donne di età 25-64 anni e prevede l’effettuazione del pap-test ogni 3 anni. Entrambi i programmi prevedono uno specifico invito postale alla popolazione nella fascia di età interessata. Nel 2010 sono state invitate 23.600 donne per lo screening mammografico e coloro che hanno risposto all’invito ed effettuato l’esame di screening sono state 15.156 registrando un incremento del 58,5% rispetto al 2009, in cui però sono state invitate circa 16.100 donne. Sempre per il 2010 le donne invitate per l’esecuzione del pap-test sono state circa 34.200 e coloro che hanno risposto all’invito sono state poco più di 17.200. Assistenza consultoriale Nel corso del 2010 i consultori dell’intera Ausl 10 hanno effettuato 127.442 prestazioni di cui il 42% nella sola zona di Firenze. Rispetto al 2008 si è verificata una diminuzione complessiva dell’attività consultoriale del 7%, che non ha però interessato Firenze 163 che, in contro tendenza, registra un incremento di prestazioni erogate pari al 37,2% (49.431 nel 2009 vs. 53.511 nel 2010). Per quanto concerne l’attività dei consultori legata più propriamente all’accompagnamento alla nascita nella zona di Firenze sono stati organizzati 62 corsi a cui hanno partecipato 981 gestanti, mentre coloro che hanno ricevuto un sostegno post-parto sono state 785. Nell’area IVG le utenti seguite nei consultori dell’intera Ausl 10 sono state 1.737, per la maggior parte nei consultori di Firenze (77,4%). Tav.69 Totale prestazioni effettuate nei consultori e prestazioni legate all’ambito del parto e dell’IVG – Zone sociosanitarie – Anno 2010 Firenze Fi N-O Fi S-E Mugello Totale 2010 Prestazioni totali effettuate 53.511 42.044 19.389 12.498 127.442 di cui corsi di accompagnamento nascita 62 78 31 40 211 gestanti ai corsi per acc.nto nascita 981 1.046 451 226 2.704 utenti con prestazioni di sostegno nel post-partum 785 891 452 447 2.575 1.345 258 88 46 1.737 utenti dell’area IVG Fonte: AUSL 10 Risposte al domicilio Contributi economici Ambito sociale Le utenti in carico ai servizi sociali nel 2010 sono state 7.471 e di queste il 65% ha ricevuto almeno una prestazione esterna. Le utenti beneficiarie di contributi economici sono state 1.921 vale a dire circa il 57% di coloro che complessivamente hanno percepito un sussidio. Come si può osservare dal grafico seguente la maggior parte delle donne ha usufruito di contributi ad integrazione del reddito e del contributo per i servizi di assistenza familiare. 164 Graf.52 Utenti che hanno percepito almeno un contributo economico per sesso – Valori assoluti - Anno 2010 0 500 1022 442 servizi assistenza familiare 88 14 105 150 gettone inserimento lavorativo vita indipendente sussidio per incentivazione spese di trasporto 1500 1189 integrazione reddito dom. ind./ass. assist. L.R. 108 1000 87 127 49 53 29 26 soggiorni estivi minori 57 48 affido familiare 45 68 Femmine Maschi Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T. Fonte: archivio Montedomini Servizi per la domiciliarità Le utenti che hanno ricevuto contributi e servizi alla domiciliarità sono quasi i due terzi (63,9%) degli utenti totali: 1.718 utenti di genere femminile hanno ricevuto almeno un servizio diretto alla domiciliarità e 639 hanno ricevuto almeno un contributo alla domiciliarità. Tra i servizi per la domiciliarità quello che è stato erogato alla maggioranza assoluta di utenti di genere femminile è risultato quello dell’assistenza domiciliare diretta (50%), seguito dal telecare (18%). 165 Tav.70 Utenti dei singoli servizi e contributi alla domiciliarità per sesso. Firenze - Anno 2010. Valori assoluti. Servizi per la domiciliarità Servizi diretti assistenza domiciliare diretta pronto sociale domiciliare servizi alla persona Telecare Pasti a domicilio Podologico assistenza domiciliare extrascolastica totale^ Contributi Contributo servizi assistenza familiare Contributo domiciliare indiretta vita indipendente servizio trasporti soggiorni estivi affido familiare Totale^ Totale^ F M totale 1.023 189 16 370 192 87 199 1.718 506 119 15 78 123 31 331 1.011 1.529 308 31 448 315 118 530 2.729 409 14 87 29 57 45 644 84 127 26 48 68 341 493 14 214 55 105 113 985 2.249 1.270 3.519 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T. Fonte: archivio Montedomini Note: * Il dato è sottostimato poiché è stato reso disponibile dai SIAST solo in forma aggregata. ^ il totale degli utenti non corrisponde alla somma delle singole voci perché un utente può avere usufruito di più servizi Tra gli utenti dei contributi alla domiciliarità il 65,7% è di sesso femminile: questo si spiega con la struttura per età e sesso della popolazione fiorentina dove tra gli anziani prevalgono le donne ed in particolare le donne che vivono da sole. 166 I minori Dati demografici I minori residenti nel comune di Firenze al 31/12/2010 sono 51.621, pari al 13,9% della popolazione residente. I minori stranieri sono 8.892, il 17,2% dei minori residenti. Il peso dei minori stranieri è cresciuto rispetto al 2008, quando tale percentuale era il 16,1%. Tav.71 Principali indicatori – Anni 2008-2010 Indicatori generali residenti a Firenze < 18 anni residenti totali a Firenze 2008 2009 2010 49.967 50.786 51.621 365.659 368.901 371.282 stranieri residenti a Firenze < 18 anni 8.035 8.472 8.892 utenti SIAST < 18 anni con prestazioni esterne 1.463 1.458 1.349 utenti SIAST < 18 anni 2.111 2.447 2.752 13,7 13,8 13,9 % < 18 anni /tot. residenti a Firenze Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: Anagrafe del Comune di Firenze Alunni stranieri nel sistema scolastico Nell’anno scolastico 2009/2010 sono risultati iscritti presso le scuole statali e paritarie presenti nel comune di Firenze 6.936 studenti di nazionalità non italiana, pari al 12,9% del totale degli alunni. Tav.72 Alunni italiani e stranieri iscritti a scuole statali e paritarie – Comune di Firenze – Aa. Ss. 2008/2009 e 2009/2010 SCUOLA STATALE O PARITARIA anno scolastico 2008/2009 incid. % Alunni di cui stra su iscritti stranieri tot anno scolastico 2009/2010 Alunni di cui incid. % iscritti stranieri stra su tot statale 4.352 648 14,9 4.366 728 16,7 paritaria 4.528 535 11,8 4.522 560 12,4 12.520 2.010 16,1 12.804 2.048 16,0 paritaria 2.286 144 6,3 2.337 150 6,4 Secondaria I statale Grado paritaria 7.935 1.309 16,5 8.090 1.388 17,2 951 55 5,8 984 67 6,8 19.900 Secondaria II statale Grado paritaria 1.574 1.984 10 19.220 1.947 10,1 52 3,3 1.425 48 3,4 Totale 6.737 12,5 53.748 6.936 12,9 Infanzia Primaria statale 54.046 Fonte: “Migranti le cifre” – Ufficio Immigrati Direzione Servizi sociali e Sport 167 L’incidenza percentuale più alta di studenti stranieri sul totale degli alunni iscritti nella scuola statale si registra nella scuola secondaria di primo grado (17,2%), in quella dell’infanzia (16,7) e in quella primaria (16%). Se si confronta la presenza di studenti stranieri nelle scuole statali ed in quelle paritarie possiamo notare una forte prevalenza di presenze in quelle statali per tutti gli ordini tranne che per la scuola dell’infanzia, dove si registra una distribuzione più proporzionata nelle due tipologie di scuola. Rispetto all’anno scolastico precedente a fronte di una diminuzione del numero complessivo degli iscritti (53.748 per l’anno scolastico 2009/2010 vs. 54.046 del 2008/2009) si registra un aumento delle presenze di studenti stranieri (+ 3%). Stato di salute Ambito sanitario Mortalità Il tasso di mortalità infantile - rappresentato dal rapporto tra il numero di decessi avvenuti nel primo anno di vita e quello dei nati vivi - è uno dei principali indicatori utilizzati per valutare lo stato di salute di una popolazione. Nel triennio 2006-2008, a Firenze, si sono verificati 31 decessi di bambini nel primo anno di vita con un tasso pari a 3,5 decessi per 1.000 nati vivi, superiore a quello aziendale (2,4) e regionale (2,4). In base ai dati forniti dal registro di mortalità della AUSL 10, il tasso di mortalità neonatale - vale a dire il rapporto tra il numero dei decessi avvenuti entro i primi ventotto giorni di vita ed il numero dei nati vivi - per la zona di Firenze nel triennio 2006-2008 è pari a 2,51 ed è superiore a quello aziendale che invece risulta pari a 1,66. Nel grafico seguente possiamo osservare le percentuali di mortalità tra i giovani di età compresa tra 0 e 19 anni per le prime tre cause di morte, per il triennio 2006-2008. Per la zona di Firenze le malformazioni congenite rappresentano la prima causa di morte con una percentuale del 32,1%, che supera quella relativa alla AUSL 10 (24,6%) e quella toscana (27,5%), ma risulta inferiore rispetto a quella del Mugello (41,7%) e della zona Sud-est (35,7%). Altre cause di mortalità sono riconducibili sia alle condizioni morbose di origine perinatale (18,9%) - in diminuzione rispetto al triennio 2004-2006 quando si attestavano al 33,9% - sia a traumatismi ed avvelenamenti (13,6%). Per queste ultime due casistiche Firenze presenta dei valori percentuali inferiori a quelli aziendali e a quelli regionali. 168 Graf.53 Prime tre cause di morte tra i giovani (0-19 anni) – Zone sociosanitarie Ausl 10 e totale Toscana – Anni 2006-2008 14,6 TOSCAN A 25,6 27,5 14,9 AUSL 10 8,3 Mugello 7,1 Fi- SE 16,7 13,2 Firenze 0,0 41,7 14,3 13,6 Fi- NO 22,8 24,6 35,7 18,2 18,9 27,3 32,1 10,0 20,0 30,0 Traumatismi e avvelenamenti Condizioni morbose di origine perinatale Malformazioni congenite 40,0 50,0 Fonte: Ars – Registro di mortalità regionale Fattori di rischio e stili di vita I comportamenti alla guida dei giovani sono stati oggetto di studio da parte dell’indagine campionaria EDIT “Comportamenti a rischio e stili di vita dei giovani toscani”, condotta triennalmente dall’ARS utilizzando come popolazione di studio il contingente di “guidatori abituali” individuato fra gli studenti delle scuole medie superiori toscane. Dall’indagine emerge che il coinvolgimento in incidenti risulta condizionato dal genere: il 51,9% dei maschi toscani è stato coinvolto in un incidente stradale mentre era alla guida del proprio mezzo, contro il 39,2% delle femmine. Dalla distribuzione territoriale secondo le varie AUSL, emerge che i giovani guidatori delle AUSL di Viareggio (57,2%), Firenze (54,8%), Prato (52,9%) ed Empoli (49,6%) presentano quote percentuali al di sopra della media regionale (47,1%). Nel 2011 il 23,6% dei guidatori abituali (-4,8% rispetto al 2008) ha dichiarato che nei 12 mesi precedenti l’indagine ha guidato almeno una volta dopo aver bevuto troppo. Tale proporzione è più bassa per le femmine (15%) e sensibilmente più alta per i maschi (28,3%). Oltre che differenze di genere sono riscontrabili anche differenze territoriali: infatti risulta che le AUSL di Firenze (48,2%), Livorno (34,4%) e Viareggio (32,3%) – per i maschi – e quelle di 169 Firenze (38,7%), Livorno (25,9%) e Siena (20,6%) – per le femmine – sono quelle con percentuali più alte. Il 12,5% dei guidatori abituali ha riferito di aver assunto sostanze psicotrope illegali prima di mettersi alla guida almeno una volta nei 12 mesi precedenti l’intervista. Dalle distribuzioni per genere si nota che la proporzione per i maschi sale al 17%, mentre per le femmine scende al 10,3%. Il trend rispetto alle rilevazioni precedenti indica che i dati sono in diminuzione, passando dal 17,1% del 2005, al 16,2% del 2008. La distribuzione territoriale delle AUSL di Firenze (29,4%), Viareggio (21,6%) e Livorno (21,5%) indica una più alta percentuale di studenti maschi, rispetto alle femmine, a cui è capitato di mettersi alla guida dopo aver usato sostanze stupefacenti. Con riferimento al solo genere femminile, i valori più alti sono localizzati nelle aree di Firenze (17,7%), Livorno (17,3%) e Prato (12,2%). La propensione al gioco d’azzardo si riferisce ad un’attività ludica per partecipare alla quale è necessario rischiare qualcosa di valore (denaro), nella speranza di ottenere qualcosa di valore maggiore e in cui la vincita è più dovuta al caso che all’abilità del giocatore. I giovani toscani del campione dello studio EDIT per il 58,1% (+ 7,4% rispetto al 2008) dichiarano di aver giocato almeno una volta nella vita ad un gioco d’azzardo. I giochi più frequenti sono: scommesse sportive, biliardo o altro gioco di abilità, “Gratta e Vinci” e SuperEnalotto. Questa percentuale risulta molto diversa nei due generi (72,3% dei maschi vs. 42,8% delle femmine) e per età (la fascia 16-18 anni registra il picco più alto contando quasi 3 maschi su 4 che hanno giocato almeno una volta nella vita). Il problema del gioco d’azzardo è spesso associato a determinate caratteristiche dei soggetti (quali sesso, tipologia d’istituto scolastico frequentato, livello di stress), ed alcuni comportamenti a rischio (quali binge drinking, consumo di tabacco, consumo di sostanze, bullismo, ecc.). Nel corso degli ultimi decenni il fenomeno del bullismo ha visto una forte espansione sia a livello nazionale che internazionale e si manifesta come una forma di violenza che continua nel tempo e che molto si avvicina alla persecuzione vera e propria. Fra i ragazzi il bullismo può essere sia di tipo verbale – basato su insulti, canzonature, maldicenze, emarginazione di qualcuno – che di tipo fisico. Nel bullismo è importante la variabilità di genere, con le femmine molto più inclini alla forma verbale, mentre i maschi al bullismo di tipo fisico pur non escludendo del tutto l’altro. Le forme di prepotenza più frequenti, nell’anno 2011, continuano ad essere le prese in giro che rappresentano il 17% di tutte le prepotenze subite, seguite dalle offese che, invece, costituiscono il 13,7% del totale. Il confronto fra le annualità 2008-2011 mostra un andamento tendenzialmente stabile anche nella tipologia di 170 prepotenza subita. Prendendo in esame le differenze di genere, fermo restando che il maggior numero di prepotenze sono di tipo verbale, i maschi vengono coinvolti di più in forme dove prevale l’aggressività fisica (10,5% dei maschi vs. 8,9% delle femmine). A livello territoriale, nel corso di questi tre anni, nell’AUSL fiorentina si è abbassata la quota di maschi (27,7% vs. 23,5%) ma si è alzata quella delle femmine (da 12,8% a 16,6%). Riguardo al comportamento sessuale, il 46% dei ragazzi toscani intervistati dall’indagine EDIT ha dichiarato di aver già avuto un rapporto sessuale completo. Rispetto agli anni precedenti si delinea un trend in aumento con valori che passano dal 39,7% del 2005 al 43,5% del 2008 fino a raggiungere il dato attuale del 46%. L’AUSL fiorentina presenta una percentuale (45,4%) leggermente inferiore a quella toscana. Riguardo al rischio di contrarre le Malattie Trasmissibili Sessualmente (MTS), il ricorso all’uso del profilattico risulta per il 60,1% dei giovani toscani intervistati, anche se con una diminuzione di 5 punti percentuali rispetto al 2008 (65%). In particolare la quota dei giovani della AUSL fiorentina che fa uso di profilattici è più bassa (54,5%) di quella regionale. Assistenza distrettuale Ambito sanitario Consultori pediatrici La copertura vaccinale a 24 mesi per le vaccinazioni raccomandate nel “piano regionale vaccini” è l’indicatore universalmente utilizzato per valutare lo stato di protezione della popolazione infantile contro le malattie infettive o prevenibili mediante vaccinazione. Le vaccinazioni vengono svolte presso i consultori pediatrici o dal PLS. La copertura vaccinale a livello aziendale, nel 2010, pur se non ottimale, è buona per le vaccinazioni contro poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite B e malattia da emofilo B poiché si avvicina al 95%, valore indicato a livello nazionale come obbiettivo da raggiungere, mentre la zona di Firenze si attesta al 91%. La copertura per il vaccino antimorbillo, parotite e rosolia è invece ancora bassa (88,9% su Firenze ed il 90,9% a livello aziendale), ed è anche in leggera diminuzione rispetto al 2009. La copertura vaccinale contro il meningococco C per la zona di Firenze si attesta all’86,4% ed è inferiore sia rispetto al 2009, sia rispetto al valore registrato a livello aziendale (89,2%). Per la zona di Firenze le coperture raggiunte sono ben inferiori al valore di riferimento per tutti i vaccini e sono anche diminuite nel corso degli ultimi tre anni. 171 Tav.73 Copertura vaccinale a 24 mesi dei bambini residenti per zone sociosanitarie. Anni 2008-2010. Valori percentuali Anno rilevazione 2010 2009 2008 Zona Antipolio DTP* Antiepatite B MPR** Hib*** Meningo cocco C Firenze 91,5 91,5 91,5 88,9 91,4 86,4 AUSL 10 93,8 93,9 93,8 90,9 93,8 89,2 Firenze 92,9 92,9 92,7 89,3 92,7 89,4 AUSL 10 94,5 94,5 94,4 91,7 94,4 90,7 92,2 92,3 92,1 88,5 92,1 88,5 94,6 94,6 94,5 90,8 94,2 89,6 Firenze** ** AUSL 10 Fonte: U.F. Igiene e Sanità Pubblica - Zona Firenze - Azienda U.S.L. 10 Firenze Note: *DTP: Vaccinazione per difterite, tetano, pertosse Nota: ** MPR: vaccinazione per morbillo, patotite, rosolia *** Hib: vaccinazione per Haemophilus Influenzae tipo B **** per la zona di Firenze il dato si riferisce solo ai nati nel I semestre 2006 Analizzando la distribuzione della copertura vaccinale per nazionalità dei bambini nati nel I semestre del 2007 possiamo rilevare delle differenze: sono più del 90% i bambini italiani che hanno ricevuto le vaccinazioni a 24 mesi dalla nascita contro l’80% circa dei bambini stranieri. Tuttavia, per questi ultimi, si registra un importante aumento rispetto agli ultimi anni (infatti per la coorte dei nati nel I semestre del 2005 il dato era del 70% circa). Tav.74 Copertura vaccinale dei bambini italiani e stranieri residenti nel comune di Firenze (coorte nati nel I semestre 2007) – Valori percentuali Cittadinanza Esavalente MPR Meningococco C Italiani 95,3 92,0 91,4 Stranieri 83,8 80,6 82,2 Totale 92,9 89,6 89,5 Fonte: U.F. Igiene e Sanità Pubblica - Zona Firenze - Azienda USL. 10 Firenze Centri Consulenza Giovani Nel 2010 i Centri Consulenza Giovani dell’ AUSL 10 Firenze sono stati in tutto 10, di cui 4 nella Zona Firenze (2 in P.za SS. Annunziata e 2 in Via dell’Osteria–Piagge). Nel 2010 sono stati 969 gli utenti, dai 14 ai 25 anni, che si sono rivolti, con accesso libero e gratuito, ai 4 Centri di Firenze, di cui 437 prime visite. Rispetto alla tipologia di utenza, italiana e straniera, la prevalenza si colloca fra i 15-19 anni, con un picco fra i 17 e i 18 anni. Tenendo conto che ogni utente può aver fruito di più prestazioni, si sono registrate complessivamente 1.971 prestazioni. Le prestazioni erogate presso i Centri hanno riguardato attività in merito a: sostegno ai processi di crescita; educazione sessuale; educazione alla salute; disagi adolescenziali (problematiche 172 individuali e di rapporto con sé ed il proprio corpo, problematiche relazionali familiari ed affettive, disagio scolastico, disordini del comportamento alimentare); contraccezione; prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili; interruzione volontaria di gravidanza; gravidanze e sostegno alla genitorialità; consulenze e supporto per la presa in carico per maltrattamenti, molestie ed abusi sessuali. Sono stati inoltre effettuati presso i Centri: incontri con adolescenti in piccoli gruppi; incontri con classi ed insegnanti e con educatori e ragazzi/e dei Centri Giovani dei Quartieri del Comune di Firenze; consulenze con adulti di riferimento (genitori, insegnanti, educatori). In particolare: 772 utenti hanno usufruito di prestazioni nell’area contraccezione; 112 utenti hanno usufruito di prestazioni di consulenza ginecologica, psicologica e sociale nell’area Interruzione Volontaria di Gravidanza; 16 utenti hanno usufruito di prestazioni nell’area gravidanza e sostegno alla genitorialità. Oltre alle attività svolte presso i 4 Centri, nel 2010 a Firenze sono stati realizzati anche i seguenti Progetti di prevenzione del disagio e di promozione della salute: in 13 Scuole Secondarie di II° grado sono stati svolti 13 Progetti di Informazione sul Servizio Centri Consulenza Giovani “Banchini Informativi”, coinvolgendo complessivamente 1.779 ragazzi e 64 insegnanti; in 88 classi di Scuola Secondaria (di I° e II° grado) sono stati effettuati Progetti di “Educazione alla Sessualità ed Affettività”; sono stati svolti 37 incontri di gruppo con insegnanti e genitori nei Progetti di “Life Skills Education” in collaborazione con le scuole dell’Infanzia, le Primarie e le Secondarie della Zona Firenze, coinvolgendo complessivamente 131 insegnati; in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze è stato svolto un Progetto di Formazione delle insegnanti e degli operatori ESA delle Scuole dell’infanzia, per 8 incontri complessivi. Inoltre è stato operativo il Servizio di Consulenza on-line “Sesso ed Altro” in collaborazione con il Portale Giovani del Comune di Firenze, dove sono state fornite complessivamente 468 consulenze. 173 Minori in carico ai servizi sociali Ambito sociale Gli interventi sull'infanzia svolgono un’azione di carattere preventivo sui minori e una di coinvolgimento - per quanto possibile - della famiglia di origine, che viene supportata nel superamento delle proprie difficoltà. L’obiettivo dei servizi sociali è quello di realizzare misure di contrasto e di prevenzione dell'emarginazione e del disagio sociale e promuovere fattori protettivi per i bambini e i ragazzi che vivono in famiglia. I minori seguiti dai servizi sociali territoriali, nel 2010 sono stati 2.752 e di questi 1.349 hanno avuto almeno una prestazione di livello domiciliare o intermedio o residenziale. Graf.54 Composizione percentuale delle prestazioni socio-assistenziali fruiti da minori – Anno 2010 Livello intermedio Residenze 16% Centri diurni 12% Livello residenziale PPAA 7% Livello domiciliare Domiciliare 36% Contributi 29% Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: Impegnative del Comune di Firenze Rispetto al 2009 i minori in carico ai servizi risultano aumentati del 12,5%, anche se il numero di coloro che hanno fruito di un servizio è diminuito (-7,5%). La composizione percentuale delle prestazioni cosiddette esterne mostra nel 2010 come il 60% sono servizi di livello domiciliare (31% contributi e il 29% servizi per la domiciliarità), i centri diurni di 174 supporto alle famiglie pesano per il 14%, mentre le residenze e le pronte accoglienze incidono rispettivamente per il 18% e l’8%. Risposte al domicilio Ambito sociale Contributi economici Nel 2010 i minori che hanno ricevuto almeno un contributo nell’anno sono stati 586, pari al 13,1% dei 4.481 percettori di contributi economici in carico ai SIAST. Il tasso di utenti minori per 1.000 minori residenti è abbastanza alto: ogni 1.000 minori residenti vi sono circa 11 minori che hanno usufruito di contributi economici, contro 8 adulti e 22 anziani rispettivamente ogni 1.000 adulti e 1.000 anziani residenti. Tav.75 Minori percettori di almeno un contributo economico – Valori assoluti e tassi per 1.000 ab. – Firenze - Anni 2005-2010 anno valori tassi per 1.000 assoluti minori residenti 2010 586 11,4 2009 752 14,8 2008 867 17,4 2007 903 18,4 2006 949 19,4 2005 1.014 20,8 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Rispetto al 2005, il numero di utenti è progressivamente diminuito, registrando nel 2010 un calo del 42,2%. Questa riduzione è stata determinata da due fattori principali: - il primo è legato al periodo di erogazione del contributo per il “sostegno alla natalità” indirizzato a famiglie in situazioni di difficoltà economica, che è stato introdotto nel 2004 ed è stato stanziato dai SIAST fino a suo esaurimento, avvenuto nel 2007; - il secondo riguarda invece, l’introduzione nel 2009 del nuovo “regolamento per l’erogazione degli interventi economici di assistenza sociale”, con il quale vengono ridefinite le tipologie di prestazioni economiche a sostegno del reddito e i relativi criteri di accesso. Sono principalmente tre i tipi di contributo destinati ai minori: quelli per il disagio economico (pari al 68,1% dei sussidi erogati), quelli per l’affidamento familiare (16,5%) e quelli per i soggiorni estivi (15,3%). 175 I beneficiari del contributo per affidamento familiare nel 2010 sono stati 113 e di questi 17 risultano adulti e 2 minori stranieri non accompagnati. Rispetto al triennio 2008-2010 risultano in calo i beneficiari dei contributi per disagio economico (-36%) e per l’affidamento familiare (-18%) e viene meno l’erogazione dei contributi per la vita indipendente. In aumento del 24% risultano invece i percettori di contributi per soggiorni estivi, erogati per lo svolgimento di attività di socializzazione e di vacanza. Graf.55 Utenti minori per tipologia di contributo. Firenze – Anni 2008-2010. Valori assoluti 0 100 200 300 400 500 600 700 800 467 contributi per disagio economico 597 727 113 124 137 contributi economici per affido familiare 105 98 85 contributi soggiorni estivi 2010 altro (vita indipendente e servizio trasporti) 1 8 2 2009 2008 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T. Servizi per la domiciliarità Ambito sociale I servizi principali erogati al minore che rimane inserito nel contesto familiare del proprio domicilio sono l’assistenza domiciliare extrascolastica e quella socio assistenziale. Si tratta di attività di intervento e di assistenza rivolte a ragazzi a rischio di emarginazione o parzialmente non autosufficienti, che richiedono interventi di assistenza domiciliare extrascolastica, di cura e di igiene alla persona. Nel 2010 i ragazzi che hanno usufruito di questi due tipi di servizio al domicilio sono stati 698, di cui 629 del servizio di assistenza domiciliare extrascolastica. Dal 2006 nei servizi diretti alla domiciliarità è stato aggiunto il pronto sociale domiciliare, che nel 2010 ha interessato 20 minori. 176 Complessivamente gli utenti che nel 2010 hanno fruito di un servizio domiciliare diretto sono aumentati del 3,7% rispetto al 2008. Nel corso del triennio 2008-2010 si osserva, da un lato, una costante crescita dei servizi di assistenza domiciliare extrascolastica (+10,5%), mentre, dall’altro, una diminuzione dei servizi di assistenza domiciliare (-39,5%) e del pronto sociale domiciliare (-13%). Tav.76 Utenti area minori dei servizi per la domiciliarità. Firenze Anni 20082010. Valori assoluti Servizi per la domiciliarità 2008 2009 2010 Assistenza domiciliare diretta Assistenza domiciliare extrascolastica Pronto sociale domiciliare 81 569 23 49 614 19 49 629 20 Totale* 673 682 698 Soggiorni estivi Affido familiare Altro (vita indipendente e servizio trasporti) 84 137 2 98 124 8 105 113 1 Totale* 223 230 219 Totale* 896 912 917 Servizi diretti Servizi indiretti Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T. Nota(*): il dato è sovrastimato poiché lo stesso utente nello stesso anno può aver fruito più servizi. Nel 2010 la spesa media per utente che ha fruito dei servizi domiciliari diretti sopra evidenziati (assistenza domiciliare diretta, pronto sociale domiciliare e assistenza domiciliare extrascolastica) è stata di circa €2.700; considerando invece la spesa procapite calcolata in rapporto a tutta la popolazione fiorentina - è stata pari a €5. Oltre ai servizi diretti occorre menzionare i servizi indiretti, dei quali i più importanti sono il contributo per affidamento familiare (51,6%) e quello per soggiorni estivi (47,9%). Nel triennio 2008-2010 aumentano solo gli utenti dei contributi per soggiorni estivi del 25%. Servizi di livello intermedio Ambito sociale I 12 centri diurni presenti sul territorio fiorentino accolgono prevalentemente soggetti che, per contingenze familiari e sociali, hanno bisogno di essere sostenuti nel processo di socializzazione, per prevenire o contrastare esperienze emarginanti o devianti. Nel 2010 gli utenti che hanno fruito di servizi semiresidenziali presso centri diurni sono stati 248, di cui il 69,4% italiani e il 66,1% maschi, per un totale di 259 inserimenti. Di questi, 84 hanno 177 utilizzato la struttura per lo svolgimento di incontri protetti con i familiari in presenza di un operatore, mentre 176 hanno seguito le attività del centro diurno. L’andamento temporale degli inserimenti presso i centri diurni fiorentini registra la sua punta massima nel 2002 e, dopo il minimo raggiunto nel 2004 (per motivi legati sia a scelte programmatiche per il consolidamento dei servizi alla domiciliarità – sia alla necessità di far fronte ad un numero crescente di provvedimenti di affidamento ai servizi residenziali disposti dagli organi di giustizia minorile) mostra un costante aumento fino al 2007, per diminuire e rimanere negli anni successivi pressoché costante. Graf.56 Minori per cittadinanza nei centri diurni. Firenze – Anni 2002-2010 350 300 250 200 150 100 50 0 italiani stranieri totale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 229 187 143 130 140 119 95 108 113 96 121 53 79 68 51 73 64 63 325 308 196 209 208 170 168 172 176 Fonte: Impegnative P.O. Convenzioni e rette per servizi di accoglienza - Direzione Servizi Sociali e Sport Comune di Firenze Al 31/12/2010 il tasso medio annuo di minori accolti in servizi semiresidenziali è stato pari a 2,5 minori ogni 1.000 minori residenti. Nell’anno la spesa media per minore inserito in centro diurno è stata di circa €8.300, mentre la spesa procapite, calcolata in base all’intera popolazione fiorentina, è stata di circa €4. Servizi di livello residenziale Ambito sociale Nelle strutture residenziali sono accolti i ragazzi con età inferiore ai 18 anni, madri con figlio o gestanti e ragazzi maggiorenni che, dietro decreto del giudice, possono permanere in struttura fino a 21 anni. Nel 2010 gli utenti che sono stati accolti almeno in una struttura residenziale sono stati 328, per un totale di 353 ingressi in struttura. Si è trattato di una tipologia di utenza prevalentemente maschile e straniera: gli utenti maschi rappresentano il 59,8% degli ospiti complessivamente accolti, per più di tre quarti (75,9%) stranieri. 178 Tav.77 Utenti nelle strutture residenziali per minori e madri gestanti per classe di età e sesso – Anno 2010 – Valori assoluti e percentuali Classe di età Valori assoluti Valori percentuali Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale 0-5 27 29 56 48,2 51,8 100 6-10 13 12 25 52,0 48,0 100 11-13 16 11 27 59,3 40,7 100 14-17 47 29 76 61,8 38,2 100 18-21 91 14 105 86,7 13,3 100 22 e + 2 37 39 5,1 94,9 100 Totale 196 132 328 59,8 40,2 100 Fonte: Impegnative P.O. Convenzioni e rette per servizi di accoglienza - Direzione Servizi Sociali e Sport Comune di Firenze Gli utenti minorenni sono stati 184: per il 56% maschi e per il 65,2% stranieri. Graf.57 Utenti nelle strutture residenziali per minori e madri gestanti per cittadinanza. Firenze – Anni 2005-2010. Valori assoluti 500 400 300 200 100 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 italiani 77 90 109 65 90 79 stranieri 267 227 250 331 289 249 totale 344 317 359 396 379 328 Fonte: Impegnative P.O. Convenzioni e rette per servizi di accoglienza - Direzione Servizi Sociali e Sport Comune di Firenze Nel periodo 2005-2010 dopo la punta minima registrata nel 2006, si verifica un costante aumento degli utenti fino al 2008, quando l’andamento inverte la sua tendenza, evidenziando nel 2010 un calo del 17,2%. In particolare nel 2010, rispetto al 2009, si registra un 179 calo (-12,2%) di utenza totale che ha interessato con ugual peso sia gli stranieri (-13,8%) che gli italiani (-13,5%). Graf.58 Utenti nelle strutture residenziali per tipologia della struttura e sesso Valori assoluti - Firenze - Anno 2010 Comunità terapeutica 8 8 Femmine Pensionato Minori 2 2 Maschi 14 Comunita' Educativa 56 Casa Gestante Madre 71 Comunità a dimensione familiare 23 37 Casa Acc.Infanzia 5 0 108 5 20 40 60 80 100 120 140 160 Fonte: Impegnative P.O. Convenzioni e rette per servizi di accoglienza - Direzione Servizi Sociali e Sport Comune di Firenze Le strutture presso le quali è più alta la presenza maschile sono la comunità educativa (80%) e la comunità a dimensione familiare (74,5%), mentre la presenza femminile è prevalente nelle case gestanti-madri (75,5%), proprio perché in tali strutture, a tutela del minore, sono accolte e tutelate anche le madri. Nel 2010 l’utenza della casa gestante madre registra una diminuzione del 4,1% rispetto 2009. Al 31/12/2010 il tasso medio annuo di minori accolti in servizi residenziali è stato pari a 2 minori ogni 1.000 minori residenti. Nell’anno la spesa media per minore inserito in struttura è stata di circa €17.700 mentre la spesa procapite, calcolata in base all’intera popolazione fiorentina, è stata pari a circa €16. Le pronte accoglienze Ambito sociale Le strutture di pronta accoglienza (PPAA) sono dedicate al temporaneo inserimento di minori in situazione di abbandono o comunque di urgente bisogno di ospitalità e protezione. Durante la permanenza, i servizi sociali territorialmente competenti e il responsabile del centro di pronta accoglienza predispongono, per ogni minore accolto, un progetto per il superamento dell’emergenza che ha determinato l’allontanamento del minore dal proprio ambiente socio-familiare. 180 Gli inserimenti di minori in PPAA del Comune di Firenze nel corso del 2010 sono stati 145, di cui 99 relativi a minori stranieri non accompagnati (MSNA*), prevalentemente maschi (84,8%). (*) In base al regolamento del Comitato per i minori stranieri (DPCM 535/98) è definito “minore straniero non accompagnato presente nel territorio dello Stato” il minore non avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell'Unione europea che, non avendo presentato domanda di asilo, si trova in Italia privo di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell'ordinamento italiano. Dal 1° gennaio 2007 i minori di nazionalità romena e bulgara non sono più considerati MSNA ma cittadini comunitari in seguito all'entrata nella Comunità Europea delle loro nazioni Tav.78 Rete Pronte Accoglienze – Minori inseriti in strutture di Pronta Accoglienza. Firenze – Anni 2007-2010 2007 totale 2009 2010 di cui di cui di cui totale totale msna msna msna totale di cui msna 168 144 203 185 134 121 104 84 11 6 15 8 19 12 41 15 179 150 218 193 153 133 145 99 Maschi Femmine Totale 2008^ Fonte: Rete Pronte Accoglienze – Direzione Servizi Sociali e Sport Comune di Firenze ^ dal 2008 sono compresi anche i minori inseriti presso il Centro Sicuro. Nel corso del quadriennio 2007-2010 gli inserimenti di minori in PPAA del Comune di Firenze hanno registrato il valore massimo nel 2008, attestando una crescita del 21,8% rispetto al 2007. Graf.59 Inserimenti di minori in strutture di Pronta cittadinanza. Firenze - Anni 2007-2010. Valori assoluti Accoglienza per 250 218 2007 200 193 2008 179 2009 150 153 150 2010 145 133 99 100 50 46 29 25 20 0 UE Extra UE Totale Fonte: Rete Pronte Accoglienze – Direzione Servizi Sociali e Sport Comune di Firenze 181 Il dato diminuisce sensibilmente nel 2009, anno in cui si verifica una riduzione complessiva di utenza del 30% rispetto all’anno precedente e continua a diminuire anche nel 2010 attestandosi, sempre rispetto al 2008, ad una diminuzione del 33,5%. La brusca contrazione interessa in particolar modo gli inserimenti dei minori stranieri non accompagnati, che a partire dal 2009 diminuiscono, rispetto al 2008, del 31% per diminuire ancora nel 2010 del 48,7%. Questa marcata diminuzione di presenze è collegata alla legge 94/2009 - c.d. ”pacchetto sicurezza” – che ha radicalmente modificato il quadro normativo di riferimento dei percorsi di integrazione dei minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro Paese, prevedendo per i minori un tempo di soggiorno non inferiore ai tre anni ai fini della conversione del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età. L’abbassamento dell’età all’ingresso del minore in Italia è stato un fattore deterrente per le famiglie di origine nell’inviare i loro figli in Italia. Nel 2010 gli inserimenti nella rete delle Pronte Accoglienze ha riguardato utenti con meno di 18 anni, di cui solo il 6,2% italiani. Tra i minori cittadini dell’Unione Europea si registra una forte presenza di romeni, che nel 2010 si attesta al 67,4%. Tra i minori stranieri le nazionalità prevalenti sono quella kossovara (27,3%), seguita da quella afgana (24,2%) e marocchina (13,1%). Centro Sicuro Ambito sociale Il centro sicuro è stato istituito agli inizi del 2001 per dotare la rete dei centri di PPAA di una struttura di accoglimento di minori che si trovano in gravi difficoltà o che devono essere protetti da situazioni di sfruttamento, abbandono e coinvolgimento in attività criminose. Il centro può accogliere fino a 8 minori tra i 3 e i 14 anni: nel breve periodo di permanenza consentito, gli operatori e i servizi interessati sono impegnati nel comune sforzo di analizzare la situazione di disagio e definire il percorso socio-assistenziale territoriale per consentire al minore di superare lo stato di disagio. Dal 2008 il Centro Sicuro ha accolto - considerata l’emergenzaurgenza del fenomeno - anche i minori stranieri non accompagnati segnalati sul territorio comunale. Per accogliere questa nuova tipologia di utenza il Centro ha modulato, all’interno del progetto generale della struttura, due moduli educativi: - il primo - definito modulo “protetto” - destinato a minori che hanno necessità di protezione; - il secondo – definito modulo “pronta accoglienza” - destinato a minori, anche con età superiore ai 14 anni (limite inizialmente individuato per tale struttura), che hanno necessità di una accoglienza più assistenziale. 182 Questa modulazione ha permesso di rispondere in modo più adeguato ai cambiamenti dei fenomeni sociali che nel corso degli anni si sono verificati nel territorio fiorentino. Per il suo carattere innovativo e per le caratteristiche dell’utenza a cui si rivolge il Centro ha un interesse e un rilievo di carattere regionale. Gli inserimenti nel 2010 sono stati 110, in forte diminuzione (-35,8%) rispetto al 2008 (159). Tutti gli utenti sono minorenni e per il 64,5% maschi. La nazionalità straniera prevalente è quella rumena (21,8% del totale), anche se non trascurabile è l’incidenza di quella afgana (16,4%), kossovara (11,8%) e marocchina (10%). Welfare d’accesso: centro affidi e centro adozioni Ambito sociale Centro affidi Il centro affidi accoglie la disponibilità delle famiglie e delle persone singole all’affidamento, informandole e preparandole sugli impegni da assumere verso il bambino e la famiglia di origine, sostenendole anche nella loro scelta e motivazione. Tav.79 Minori con procedimento di affidamento in corso per tipologia di affido – Anni 2007-2010 Valori assoluti Valori percentuali Anni consensuale giudiziario totale consensuale giudiziario totale 2010 21 51 72 29,2 70,8 100,0 2009 31 54 85 36,5 63,5 100,0 2008 32 51 83 38,6 61,4 100,0 2007 24 47 71 33,8 66,2 100,0 Fonte: Centro Affidi - Direzione Servizi sociali e Sport Comune di Firenze Per il 2010 su un totale di 72 affidi gli affidamenti consensuali – ovvero quelli disposti con il consenso della famiglia naturale dei minori affidati – sono il 29,2%, percentuale in sensibile diminuzione rispetto sia al 2009 (36,5%), sia al 2008 (28,6%). Al 31/12/2010 i bambini e ragazzi minorenni in affidamento familiare erano 103, di cui 52 stranieri. I minori in affidamento parttime risultavano 16, di cui 8 stranieri. Nel 2010 il tasso medio annuo di minori in affidamento familiare – calcolato mettendo in rapporto il numero di affidamenti familiari in corso al 31/12 e la popolazione residente 0-17 anni per 1.000 – è pari a 2. 183 I minori in affidamento eterofamiliare in corso al 31/12/2010 sono stati 59, di cui 33 stranieri. Il tasso medio annuo di affidi eterofamiliari è stato pari a 11 minori ogni 10.000 minori residenti. Gli affidamenti part-time in corso al 31/12/2010 hanno interessato 16 minori, di cui 8 stranieri, per un tasso medio annuo di affidi parttime pari a 3 minori ogni 10.000 minori residenti. Il tasso medio annuo di minori che vivono fuori della famiglia di origine (in affidamento familiare o accolti nei servizi residenziali) al 31/12/2010 è stato pari a 4,1 minori ogni 1.000 minori residenti. Al 31/12/2010 il rapporto tra il numero dei minori in affidamento familiare e il numero dei minori che vivono fuori della famiglia di origine è stato pari al 48,1%. Inoltre ogni 100 minori accolti nelle strutture residenziali ci sono stati 93 minori in affidamento familiare (rapporto tra il numero di affidamenti familiari e i minori accolti nelle strutture residenziali). Il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza nel “Rapporto sui dati delle zone socio-sanitarie della Regione Toscana” nel periodo 2006-2008 rileva un andamento altalenante degli affidamenti familiari toscani, che passano, nei tre anni considerati, da 1.545 unità del 2006, alle 1.667 del 2007 fino alle 1.503 unità del 2008. In particolare viene segnalata una variazione dell’andamento del fenomeno in relazione alla cittadinanza: gli affidamenti di bambini e ragazzi stranieri registrano nel periodo 2006-2008 una costante diminuzione, pari al 12,7%. Non solo, ma la percentuale di stranieri sul totale degli affidamenti se al 31 dicembre del 2006 si attestava al 43,4%, al 31 dicembre del 2008 scende al 39%. Centro adozioni In Toscana, la riorganizzazione dei servizi in materia di adozione, come prevista dalla Legge 184/83 e successive modifiche, ha visto l’avvio di nuove attività quali l’informazione e la preparazione delle coppie aspiranti al percorso adottivo. Tali attività vengono svolte dai Centri Adozione, collocati in quattro punti del territorio regionale, denominati Aree Vaste, con sede a Firenze, Pisa, Prato e Siena. I centri offrono servizi gratuiti per coloro che desiderano informazioni sull’adozione nazionale e internazionale e il percorso adottivo e sono aperti a tutti i cittadini del territorio regionale, che vi possono accedere in base al comune di residenza. In Toscana le domande di adozione nel 2010 sono state 545: i centri di Pisa e Firenze hanno assorbito rispettivamente il 31,4% e il 28,3% delle richieste, Prato il 22,4% e Siena il 18%. 184 Tav.80 Domande di adozione pervenute ai Centri Adozioni della Regione Toscana – Anni 2007 –2010 Area vasta 2007 N. % N. % N. % N. % Firenze 188 31,1 133 23,6 161 28,2 154 28,3 Pisa 191 31,6 191 33,9 198 34,7 171 31,4 Prato 130 21,5 137 24,3 125 21,9 122 22,4 Siena 95 15,8 102 18,1 87 15,2 98 18,0 604 100 563 100 571 100 545 100 Totale 2008 2009 2010 Fonte: Centro Adozioni - Direzione Servizi sociali e Sport Comune di Firenze Dal 2007 al 2010 le domande di adozione sono progressivamente diminuite (-9,8%), nonostante la piccola crescita registrata nel 2009 rispetto al 2008 (+1,4%). Tutte le coppie residenti nelle zone che compongono l’Ausl 10 di Firenze possono rivolgersi al Centro di Firenze. Delle 154 domande complessivamente pervenute presso il centro di Firenze, 60 sono di coppie residenti nel Comune di Firenze. Tav.81 Domande di adozione censite dal Centro di Firenze – Zone sociosanitarie Anni 2007–2010 Zona sociosanitaria 2007 2008 2009 2010 N. % N. % N. % N. % 100 53,2 61 45,9 74 46,0 60 39,0 Nord Ovest 41 21,8 29 21,8 39 24,2 58 37,7 Sud Est 33 17,6 35 26,3 40 24,8 24 15,6 Mugello 14 7,4 8 6,0 8 5,0 12 7,8 188 100 133 100 161 100 154 100 Fiorentina Totale Fonte: Centro Adozioni - Direzione Servizi sociali e Sport Comune di Firenze Il numero delle domande dal 2007 al 2010 ha visto una diminuzione del 18,1%, anche se nel 2009 si registra un incremento rispetto al 2008 pari al 21,1%. I dati confermano l’andamento rilevato anche dall’ultimo rapporto sui dati del tribunale per i minorenni di Firenze elaborato per il periodo 1999-2008 dal Centro regionale per l’infanzia e l’adolescenza nell’ambito dello studio su “Coppie e bambini nelle adozioni nazionali e internazionali in Toscana”. Il numero delle coppie richiedenti adozione presso il tribunale per i minorenni di Firenze nel periodo 1999-2008 ha registrato nel triennio 2006-2008 una diminuzione del 25,8%, passando da 883 coppie registrate nel 2006 a 774 coppie nel 2007, scendendo ancora di più nel 2008 fino a 655 coppie richiedenti adozione, dato questo che rappresenta il minimo storico dell’intero periodo di analisi. 185 Salute mentale I Servizi di salute mentale si occupano di un ampio spettro di interventi, quali, ad esempio, gli interventi con finalità preventive di primo sostegno e di orientamento per l’utente e la famiglia, i progetti terapeutici e riabilitativi individuali sia con interventi ambulatoriali e/o domiciliari (a carattere medico, infermieristico, farmacologico, psicologico, psicoterapeutico, educativo e socio-assistenziale), che con attività residenziali e semiresidenziali (terapeutiche, riabilitative e socio-riabilitative) ed attività ospedaliere per il ricovero volontario o obbligatorio, interventi in situazioni di emergenza e urgenza e attività di consulenza. Salute mentale adulti Gli utenti dei Centri di Salute Mentale per adulti sono stati 5.681, di cui 1.555 nuovi utenti presi in carico nel corso del 2010. Il tasso per 1.000 residenti maggiorenni di Firenze per gli utenti in carico è pari a 17,9 e per i nuovi utenti 4,9. Tav.82 Utenti dei Servizi di salute mentale per adulti per Zona-Distretto Ausl 10 di Firenze – valori assoluti e tassi per 1000 abitanti (età >= 18 anni) –Anni 2008-2010 Zone Distretto Utenti totali N° Nuovi utenti Tasso N° Tasso 2010 Firenze 5.681 17,9 1.555 4,9 Fiorentina Nord-Ovest 3.645 20,2 1.053 5,8 Fiorentina Sud-Est 2.472 17,5 644 4,6 179 3,2 96 1,7 11.977 17,2 3.348 4,8 Mugello AUSL 10* 2009 Firenze AUSL 10* 5.926 18,7 1.660 5,2 11.595 18,2 3.284 5,1 2008 Firenze AUSL 10 7.200 22,7 1.333 4,2 15.929 23,2 2.888 4,2 Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze Nota [*]: nel calcolo dei tassi a livello aziendale è stato escluso il Mugello per la evidente incompletezza della registrazione dell’utenza nel 2010 e per la non disponibilità del dato nel 2009. Nel 2009 l’archivio delle prestazioni è stato assestato secondo le direttive regionali per le quali non devono essere considerati utenti i contatti che non abbiano comportato prestazioni di alcun tipo per 186 almeno 90 gg e che non abbiano un progetto terapeutico. Questo ha portato, nel biennio 2009-2010, ad una diminuzione: - del 4,1% del valore degli utenti in carico nella zona fiorentina; - del numero dei primi contatti che passano, per Firenze, da un tasso di 5,2 a 4,9 per 1.000 abitanti; - del rapporto tra nuovi utenti ed utenti totali (che risulta pari al 27%, dato leggermente più basso rispetto a quello dei servizi territoriali italiani, pari al 28%). Il tasso di utenza dell’area fiorentina è leggermente superiore rispetto a quello aziendale sia per il 2009 (18,7 vs. 18,2) che per il 2010 (17,9 vs. 17,2). Presso i centri di salute mentale sono stati applicati protocolli e linee guida per la sindrome metabolica e sulla cardiotossicità con individuazione di stili di vita e tecniche preventive. Sono stati 250 i pazienti arruolati per attività di screening. L’integrazione fra l’Unità funzionale salute mentale adulti dell’AUSL 10 di Firenze con il Servizio Integrato di Assistenza Sociale Territoriale (SIAST), ha visto nel 2010 la presa in carico da parte di 9 assistenti sociali di 814 persone che a fronte di problematiche mentali hanno avuto un sostegno di tipo sociale. La maggior parte delle persone in carico sono adulti (83%). Gli utenti che hanno avuto almeno una prestazione sociale esterna sono stati 448 e nello specifico 215 hanno beneficiato di un contributo economico ad integrazione del reddito, 150 di assistenza domiciliare diretta. L’UFSMA, sempre in collaborazione con il servizio sociale, nel 2010 ha allestito un piano cittadino di miglioramento qualitativo degli inserimenti lavorativi delle persone con patologie mentali (legge 68/99) con l’individuazione di tutor-dedicati al monitoraggio e al supporto di tale inserimento e ha attivato 165 progetti. Un altro servizio dedicato alle persone portatrici di disagio psichico e provenienti nello stesso tempo da contesti socio-abitativi marginali, è l’accoglienza in Gruppi Appartamento A.MI.G., gestiti in convenzione tra il Comune di Firenze, l’Ausl 10 e l’associazione A.MI.G Onlus. Si tratta di strutture a bassa soglia di protezione assistenziale destinate a 10 persone che necessitano di un supporto abitativo adeguato presidiato da funzioni educative per permettere l’acquisizione di progressivi livelli di autonomia. Il Progetto IESA, portato avanti dall’UFSMA, è finalizzato all’identificazione e alla selezione di famiglie disponibili ad offrire residenzialità ai pazienti psichiatrici, comprese le attività di monitoraggio e tutoraggio del percorso riabilitativo e delle dinamiche familiari. 187 Ospedalizzazione per malattie psichiche Il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (SPDC) per tutto il 2009 è stato interessato da un complesso lavoro di ristrutturazione aziendale con una conseguente riduzione dei posti letto che ha avuto ricadute non solo sul numero e la qualità dei ricoveri ma anche sulla risposta territoriale. Quella di Firenze è stata la zona direttamente interessata dalla chiusura dei posti letto: in particolare S. Maria Nuova fa fronte alla diminuzione dei posti letto riducendo tra il 2007 e il 2009 la durata media della degenza (8,8 giornate di ricovero nel 2007 vs. 5,4 nel 2009) e delegando la risposta di primo ricovero a Le Oblate e a Poggio Sereno. Considerando il periodo temporale degli ultimi dieci anni (2000-2010) si può notare che i tassi di primo ricovero e di ospedalizzazione per malattie psichiche mostrano una tendenza alla progressiva riduzione per i residenti di tutte le zone distretto della Ausl 10: Firenze, in particolare, pur continuando a mantenere valori al di sopra sia di quelli aziendali che di quelli regionali, mostra un significativo calo nel tasso di primo ricovero per queste malattie che passa dal 5,2 (per 1.000) del 2000 al 3,5 (per 1.000) del 2010, diminuzione che appare poi particolarmente evidente nel caso del tasso di ospedalizzazione che dall’ 8,8 del 2000 scende al 5,9 del 2010. Tav.83 Tasso di primo ricovero e di ospedalizzazione (per 1.000) per malattie psichiche per zone distretto, Ausl 10 e Regione Toscana – Anni 2000 e 2010 Tasso di primo ricovero* Zone distretto Tasso di ospedalizzazione** 2000 2010 2000 2010 Firenze 5,2 3,5 8,8 5,9 Fi-No 3,8 2,6 5,2 3,9 Fi-SE 3,1 2,8 4,3 4,0 Mugello 3,4 2,0 5,9 2,6 Ausl 10 4,3 3,0 6,8 4,7 Toscana 3,3 2,5 4,7 3,6 Fonte: Ars Note: (*) Ricoverati (**) Ricoveri Per la zona di Firenze si registrano differenze di genere nel tasso di ospedalizzazione, che è di 5,8 per i maschi e di 6,1 per le femmine per 1.000. Per ultimo si fornisce il valore del rapporto standardizzato di mortalità per suicidio per il triennio 2006-2008 per l’Ausl 10 che è pari a 97,8 per 100.000 abitanti (103,5 per le femmine e 96,2 per i maschi). A livello regionale il tasso più alto si registra nell’Ausl 7 di Siena con 144,9 suicidi ogni 100.000 abitanti mentre il tasso più basso è quello dell’Ausl 1 di Massa e Carrara con un tasso pari a 82,2. 188 In termini di valori assoluti si rileva che, nel triennio considerato, a livello regionale ci sono stati 791 decessi per suicidio (172 sono femmine e 619 sono maschi) di cui 172 nel solo territorio della Ausl 10 (di cui 40 femmine e 132 maschi) con una relativa incidenza in termini percentuali pari al 21,7%. Salute mentale infanzia-adolescenza Il percorso di presa in carico del minore affetto da disturbi psichici La prima segnalazione del disagio del minore viene effettuata sempre da parte della famiglia che si rivolge, per la maggior parte dei casi, al pediatra. L’invio del minore al servizio di salute mentale infanzia e adolescenza avviene per l’80% dei casi da parte del pediatra, per il 10% da parte di altri servizi socio-sanitari e nel restante 10% dall’autorità giudiziaria, dall’ospedale o dai consultori. Dopo la prima fase di accesso, il paziente viene valutato da parte del gruppo multidisciplinare UFSMIA per la definizione del percorso di assistenza sociosanitaria contenente le azioni e le risorse necessarie alla soddisfazione dei bisogni del minore. Dopo la valutazione il minore viene inviato ai servizi specialistici di II livello. Il progetto nella sua fase di implementazione prevede un trattamento con ricovero o con attività ambulatoriali. Tav.84 Utenti dei Servizi di salute mentale infanzia-adolescenza per ZonaDistretto – valori assoluti e tassi per 1.000 ab. (età <18 anni). Firenze e AUSL 10 – Anni 2008-2010 Zone Distretto Utenti totali N° Nuovi utenti Tasso N° Tasso 2010 Firenze 3.060 59,2 942 18,2 Fiorentina Nord-Ovest 1.172 33,6 536 15,4 Fiorentina Sud-Est 1.170 43,5 316 11,8 508 46,0 266 24,1 5.910 47,5 2.060 16,6 Mugello AUSL 10 2009 Firenze 4.303 86,4 931 18,7 AUSL 10 8.801 73,0 1.908 15,8 2008 Firenze 4.852 99,2 544 11,1 AUSL 10 9.712 82,7 1.310 11,2 Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze Gli utenti dei servizi di salute mentale per infanzia-adolescenza sono stati 3.060, di cui 942 rappresentati da nuovi utenti presi in carico 189 nel corso del 2010. Il tasso medio di utenti per 1.000 abitanti di Firenze è superiore al dato medio della Ausl 10 e dal 2008 al 2010 è diminuito passando da 99,2 a 59,2. I minori in carico sono per il 31,1% di età compresa tra i 6-11 anni e per il 26,9% tra i 12-17 anni. Gli utenti visitati tra una e quattro volte l'anno dalla specialistica sono circa il 55% degli utenti in carico, mentre gli utenti “in carico forte” - cioè visti almeno 4 volte dalla specialistica – sono il 44%. I nuovi utenti del servizio sono stati 942, per il 34,9% di età compresa tra 0-5 anni e per il 22,9% nella fascia di età compresa tra i 6-11 anni. Nel triennio 2008-2010 si registra un aumento del 20% dei nuovi casi, specie nella fascia di età più alta (+40,3% nella fascia di età 12-17 anni). Nel 2010 si è avuto un consolidamento dei Percorsi Assistenziali per l’accoglienza e la presa in carico integrata degli adolescenti in collaborazione fra UFSMIA ed i Consultori per adolescenti (Centri Consulenza Giovani) per individuare percorsi affidabili nelle situazioni di scompenso adolescenziale acuto. Sono stati inoltre attivati progetti di prevenzione del disagio – in collaborazione con le scuole materne, elementari, medie e asili nido – e di formazione rivolti ad insegnanti, personale non docente e genitori, sviluppati in collaborazione con il Comune di Firenze per la definizione di un percorso di presa in carico di bambini con disagio e disturbo pervasivo di sviluppo. E’ anche proseguito il progetto regionale sull’autismo che prevede la diagnosi precoce, la presa in carico di bambini con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS) e la messa in atto di trattamenti riabilitativi appropriati. Infine è proseguito il “Progetto d’Intervento Terapeutico in Acqua” P.I.T.A. in collaborazione fra il Comune di Firenze e la SdS Firenze, svolto nelle piscine fiorentine, rivolto a minori con psicopatologia infantile grave e finalizzato allo sviluppo delle interazioni sociali, della comunicazione sia verbale che non verbale, delle abilità motorie di base e all’ampliamento delle competenze e degli interessi dei ragazzi. Altre attività promosse nel territorio Anche per il 2010 le Associazioni che fanno parte della Consulta per la Salute Mentale - affiancate da altre Associazioni di volontariato attive nel campo delle terapie di supporto alla promozione del benessere dei cittadini con disturbi psichici - hanno organizzato con il supporto del Comune e della Società della Salute, il “mese della salute mentale”, un mese di iniziative programmate per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle problematiche legate alla tutela della salute mentale e per mettere in evidenza i problemi che maggiormente stanno a cuore alle famiglie (inserimenti lavorativi; abitazioni protette; “dopo di noi”). L’iniziativa ha raggiunto circa 500 persone. 190 Dipendenze I Servizi per le tossicodipendenze offrono consulenza e assistenza medica, psicologica e sociale per ogni problema legato all’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope illegali (eroina, cocaina, cannabinoidi, droghe sintetiche) e legali (alcol, tabacco e farmaci). Offrono, inoltre, assistenza e consulenza per le nuove forme di dipendenza comportamentali come il gioco d’azzardo patologico, la videodipendenza e la compulsione alla spesa. Per la sola zona di Firenze gli utenti totali dei servizi per le dipendenze per il 2010 sono stati 3.145 (compresi i 223 utenti del carcere di Sollicciano), pari al 68,2% dell’utenza dell’intera Ausl10. I dati seguenti si riferiscono agli utenti che si rivolgono ai Servizi territoriali per le dipendenze da sostanze illegali (Ser.T.) e per l’alcolismo (SAT) – rispettivamente il 54% ed il 34,9% dei 3.145 utenti complessivi – che si occupano della prevenzione, della diagnosi, della cura e della riabilitazione e del reinserimento sociale nei settori della tossicodipendenza e dell’alcolismo. Si deve tenere presente che l’utenza dei servizi di riferimento sottostima il fenomeno della diffusione della tossicodipendenza ed in particolare dell’alcolismo, in quanto solo una parte dei soggetti con tali problematiche si rivolge ai servizi sanitari. Graf.60 Utenti dei Ser.T. e dei SAT – Zona Firenze. Anni 1996-2010 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Ser.T 1572 1369 1513 1579 1574 1509 1492 1506 1597 1564 1572 1537 1624 1513 1509 Ser.T carcere 766 944 801 523 486 552 770 687 555 312 195 148 154 111 189 SAT SAT carcere 513 576 568 617 666 773 717 751 794 819 848 1011 979 1085 1063 47 Ser.T 25 29 30 38 Ser.T carcere 39 38 SAT 34 28 28 22 34 SAT carcere Fonte: ASF - Le dipendenze nel territorio dell’Azienda Sanitaria Firenze: Bollettino 2010 e andamento anni 1996-2010 191 La serie storica dal 1996 al 2010 per la zona di Firenze mostra un andamento alterno per quanto riguarda l’utenza dei Ser.T. che, dopo anni di costante crescita culminata nel 2008 col raggiungimento del massimo del periodo considerato con 1.624 utenti, ritorna nel 2010 ai livelli dei primi anni del 2000. L’andamento è invece pressoché lineare, mostrando una crescita continua, per quanto riguarda gli utenti dei SAT che sono praticamente raddoppiati negli anni considerati: dai 513 del 1996 ai 1.063 nel 2010 (+107,2%). Per gli utenti del carcere di Sollicciano il forte decremento registrato dal 2002 al 2009 è dovuto alla sostituzione della cartella cartacea con quella informatizzata che ha permesso di non duplicare i soggetti che erano già in carico al Ser.T. sul territorio per registrare solo coloro che sono in carcere ma non sono già in carico al Ser.T. Le tossico-dipendenze Il numero di soggetti con problematiche di abuso/dipendenza da sostanze illegali, seguiti dai Ser.T. territoriali di Firenze escluso il carcere di Sollicciano, risulta pressoché stabile rispetto al precedente anno passando da 1.513 utenti seguiti nel 2009 a 1.509 nel 2010. Per quanto riguarda i soli utenti del Ser.T. carcerario si registra invece un incremento del 70%, passando da 111 utenti nel 2009 a 189 nel 2010. Tav.85 Utenti dei Ser.T. e utenti inviati in comunità terapeutiche. Valori assoluti e tassi per 1.000 ab. (15-64 anni). Firenze e Ausl 10 - Anni 2008-2010 Zone Distretto Utenti in carico Nuovi utenti Utenti inviati in comunità terapeutiche N° Tasso N° Tasso 2010 N° % utenti totali 1.509 6,5 249 1,1 165 10,9 Fiorentina Nord-Ovest 480 3,5 81 0,6 68 14,2 Fiorentina Sud-Est 343 3,2 67 0,6 40 11,7 Mugello 200 4,6 33 0,8 19 9,5 2532 4,9 430 0,8 292 11,5 189 - 114 - - - Firenze AUSL 10 Carcere Sollicciano 2009 Firenze 1.513 6,5 245 1,1 168 11,1 AUSL 10 2.649 4,9 456 0,8 300 11,3 2008 Firenze 1.624 7,1 302 1,3 190 11,7 AUSL 10 2.857 5,2 565 1 318 11,1 Fonte: ASF - Le dipendenze nel territorio dell'Azienda Sanitaria di Firenze: Bollettino 2010 e andamento anni 1996-2010 192 L’82% dell’utenza è di genere maschile (sia comprendendo che escludendo Sollicciano). I nuovi utenti presi in carico nel 2010 sono stati 363 – di cui 114 nel Ser.T. di Sollicciano – e rappresentano il 21,4% dell’utenza totale (il 16,5% escludendo Sollicciano). Considerando la distribuzione dell’utenza per fascia d’età, compreso Sollicciano, va evidenziato che la fascia di popolazione maggiormente rappresentata è quella sopra i 39 anni – pari al 43,6% - non senza dimenticare tuttavia i dati relativi alla fascia di popolazione giovanile che è presente nei Ser.T.: l’8,5% dei ragazzi fino a 19 anni (145 utenti) e l’8,2% dei giovani tra 20 e 24 anni (140 utenti). Graf.61 Distribuzione % degli utenti dei Ser.T. per fascia d’età (compreso Sollicciano) – Firenze - Anno 2010 45 43,6 40 35 Valori % 30 25 20 15,5 15 11,2 10 8,3 8,2 15-19 20-24 12,9 5 0,2 0 < 15 anni 25-29 Fasce età 30-34 35-39 >39 anni Fonte: ASF - Le dipendenze nel territorio dell'Azienda Sanitaria di Firenze: Bollettino 2010 e andamento anni 1996-2010 Si conferma la centralità dell’eroina come sostanza di abuso primario delle persone che si presentano ai Ser.T. (72,3%), in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente quando rappresentava il 74% del totale. In leggero aumento il dato relativo agli utenti in carico con uso primario di cocaina (dal 10,2% all’11,2%) mentre è stabile quello degli utenti con hashish come sostanza di uso primario (13,2% nel 2009 e 13,5% nel 2010). 193 Per la zona di Firenze, escluso il carcere di Sollicciano, sia i nuovi casi che gli utenti già in carico (rispettivamente pari ad un’incidenza di 1,1 e ad una prevalenza di 6,5 utenti per 1.000 abitanti con età compresa tra 15 e 64 anni) risultano superiori ai valori delle altre tre Zone ed a quelli medi della Ausl 10 (0,8 e 4,9). Nel 2010, escluso Sollicciano, c’è stata una leggera diminuzione dei soggetti inseriti presso Strutture Riabilitative – 165, di cui 44 femmine e 121 maschi, pari al 10,9% dell’utenza totale – rispetto ai 168 utenti del 2009, di cui 46 femmine e 122 maschi. La frequenza del fenomeno della tossicodipendenza valutata a partire dai dati di utenza dei servizi è largamente sottostimata. Infatti i dati di letteratura indicano che per ogni tossicodipendente da eroina conosciuto al Ser.T. si hanno 2,8-3 tossicodipendenti sconosciuti. Per il periodo 2006/2008 per la AUSL 10 il rapporto standardizzato di mortalità per overdose totale è pari a circa 140 ogni 100.000 abitanti. L’etilismo Il numero di soggetti seguiti dai S.A.T. territoriali di Firenze, escluso il carcere di Sollicciano, risulta in leggero calo rispetto all’anno precedente passando da 1.085 nel 2009 a 1.063 nel 2010. Nel caso invece del S.A.T. carcerario si rileva un aumento del numero degli utenti: da 22 nel 2009 a 34 nel 2010. Quasi i tre quarti dell’utenza è di genere maschile (sia considerando che escludendo Sollicciano). I nuovi utenti presi in carico nel 2010 sono stati 145 - di cui 22 nel S.A.T. di Sollicciano – e rappresentano il 13,6% dell’utenza totale. E’ da rilevare che nel 2009 i nuovi utenti erano stati 405 (di cui 10 a Sollicciano) rilevandosi così una diminuzione del -64,2%. Questa diminuzione – concentrata peraltro quasi per intero presso il Presidio Basilewsky – può essere spiegata sia dal calo di nuovi utenti alcol-dipendenti che dal trasferimento di coloro che hanno frequentato il SAT per la restituzione della patente ritirata per guida in stato di ebbrezza al Centro di Consulenza Alcologica (CCA). Tale Centro è stato attivato nel 2010 per fornire esattamente la medesima prestazione di consulenza per presunti abusatori espletata per il 2009 dal SAT Basilewsky. 194 Tav.86 Utenti dei SAT ed utenti inviati in Comunità terapeutiche- valori assoluti e tassi per 1.000 ab.ti (età >=15 anni). Firenze e Ausl 10 - Anni 2008-2010 Utenti inviati in S.A.T. comunità Utenti in carico Nuovi utenti terapeutiche Zone Distretto N° Tasso 1.063 3,3 Firenze Fiorentina NordOvest Fiorentina Sud-Est Mugello AUSL 10 Carcere Sollicciano 133 0,7 92 58 1.346 34 0,6 1,0 1,9 - Firenze AUSL 10 1.085 1.369 3,3 1,9 Firenze AUSL 10 979 1.253 3,0 1,8 Tasso N° % utenti totali 2010 145 0,4 51 3,3 0,3 7 3,6 0,2 0,1 0,3 - 8 2 68 - 14,3 18,8 16,7 1,2 0,7 43 58 4,0 4,2 0,6 0,4 45 62 4,6 4,9 N° 54 28 5 232 22 2009 395 475 2008 200 279 Fonte: ASF - Le dipendenze nel territorio dell'Azienda Sanitaria di Firenze: Bollettino 2010 e andamento anni 1996-2010 Considerando la distribuzione dell’utenza dei S.A.T. per fasce d’età, compreso Sollicciano, va evidenziato che la fascia di popolazione maggiormente rappresentata è quella che va dai 40 ai 49 anni, 367 utenti pari al 33,5%; rilevante è anche la fascia di popolazione giovanile sotto ai 29 anni (120 utenti pari al 10,9%). Graf.62 Distribuzione % degli alcolisti per fasce d'età (compreso Sollicciano) – Firenze anno 2010 40,0 33,5 35,0 30,0 Valori % 25,0 20,7 20,1 20,0 14,8 15,0 10,8 10,0 5,0 0,1 0,0 < 19 anni 20-29 30-39 40-49 50-59 > 60 anni Fasce età Fonte: Nostre elaborazioni su dati ASF - Le dipendenze nel territorio dell'Azienda Sanitaria di Firenze: Bollettino 2010 e andamento anni 1996-2010 195 In ogni caso la popolazione dei S.A.T., rispetto agli utenti seguiti dai Ser.T., appare senza dubbio più “anziana”: il 35,5% degli utenti ha più di 50 anni (389 utenti). Andando a considerare, con l’esclusione del carcere di Sollicciano, gli utenti che sono in carico presso i S.A.T. della zona di Firenze ed i nuovi utenti rispetto alla popolazione residente nel territorio fiorentino di età >= 15 anni ogni 1.000 abitanti, si rileva che per Firenze il tasso di prevalenza è pari a 3,3 e quello di incidenza è pari allo 0,4. Tali valori sono più alti rispetto ai valori medi della Ausl 10 (rispettivamente pari a 1,9 e 0,3) e a quelli delle altre tre zone. Per quanto riguarda gli utenti alcolisti inseriti presso Comunità Terapeutiche si rileva una leggera diminuzione: nel 2010 gli utenti sono 51 – di cui 16 femmine e 35 maschi, pari al 4,8% dell’utenza in carico – mentre nel 2009 gli inserimenti presso le strutture riabilitative erano stati 43, di cui 10 femmine e 33 maschi. A proposito dell’utenza dei S.A.T. si può presumere che una quotaparte di questa provenga da un bacino di utenza più ampio rispetto ai soli residenti fiorentini, mentre nella maggior parte dei servizi territoriali si può presumere che l’utenza sia rappresentata da persone residenti nella Zona. E’, infine, da tenere presente che l’utenza dei servizi sottostima largamente la dimensione reale del fenomeno. Servizi di prevenzione e contrasto alle dipendenze Il comune di Firenze nell’ambito delle dipendenze svolge il compito di progettazione e coordinamento di interventi di promozione della salute, prevenzione dell’uso di sostanze e di comportamenti a rischio, di consulenza e ricerca sulla diffusione e sul consumo di droghe e sullo sviluppo di nuove metodologie e strategie di intervento. In particolare, per l’anno 2010, le attività ed i servizi hanno interessato le seguenti aree: - Interventi per l’integrazione sociale dei soggetti deboli o a rischio: • Progetto “Spazio di ascolto per adolescenti, genitori e adulti significativi”, spazio di riferimento per situazioni in cui vi siano un adolescente e/o genitori che manifestino un disagio e avvertano la necessità di informazioni sulle eventuali cause o su come comportarsi: nel 2010 sono stati 40 gli utenti del servizio; • Progetto sperimentale sul disagio giovanile, rivolto a rafforzare la risposta alle situazioni di disagio delle fasce adolescenziali e giovanili attraverso percorsi di prevenzione primaria e consulenze psicologiche per genitori e famiglie. Nel 2010 sono stati registrati 10 utenti; • Progetto Arcobaleno – Sostegno all’autonomia di soggetti tossicodipendenti, promuove programmi individuali di reinserimento per utenti in carico ai Ser.T. attraverso 196 - - - l’integrazione di servizi pubblici e privato sociale, con particolare riguardo alla prevenzione ed al percorso di assistenza territoriale e all’assistenza residenziale e semiresidenziale. Inoltre sostiene il reinserimento sociale di soggetti segnalati dai Ser.T. all’interno del Centro Arcobaleno tramite l’organizzazione di molteplici attività, che nel 2010 hanno interessato 20 utenti; • Progetto CEIS/Ponte Rosso, promuove attività finalizzate allo sviluppo delle capacità personali ed alla promozione dell’autonomia all’interno di uno spazio di socializzazione. Nel 2010 si sono registrati 40 utenti; • Progetto “Porte Aperte/Insieme” per l'accoglienza a bassa soglia di tossicodipendenti multiproblematici, in condizione di grave marginalità sociale che nel 2010 ha coinvolto 500 utenti; • Progetto “Utilizzo della strategia di prevenzione di comunità nel settore delle sostanze d’abuso”, promuove attività di prevenzione nel settore delle sostanze d’abuso e di informazione sulle sostanze psicotrope tramite il sito internet www.sostanze.info che nel 2010 ha registrato 35.000 contatti circa; • Progetto “Divertimento sicuro”, svolge attività di prevenzione nei luoghi di divertimento notturno: nel 2010 ha contattato 5.000 utenti; Attività ricreative, sociali e culturali: • Interventi rivolti alla popolazione giovanile sull’intero territorio fiorentino per individuare la domanda emergente rispetto ai servizi e per promuovere azioni di riflessione e sensibilizzazione sui comportamenti a rischio. Il Centro JAVA, in particolare, è un Centro giovani per lo sviluppo di interventi di prevenzione primaria delle dipendenze rivolti ad adolescenti e famiglie, di progetti di peer education, di orientamento sugli stili di vita e di promozione di sinergie con altri Enti. Nel corso del 2010 si sono rivolte al Centro Java 500 persone; • Realizzazione di serate di informazione e prevenzione presso locali notturni rivolte a persone giovani. Nel 2010 sono state contattate 2.000 persone; Sostegno socio-educativo territoriale: • Progetto Villa Lorenzi: è un progetto per la realizzazione di attività di prevenzione ed azioni educative per minori tossicodipendenti che nel 2010 ha coinvolto 25 utenti; Pronto intervento sociale (unità di strada): • Progetto S. Lorenzo: è un progetto sperimentale di alta integrazione socio-sanitaria che ha come obiettivo l’intercettazione e l’accompagnamento ai servizi degli utenti marginali contattati in strada nella zona del Centro storico. Nel corso del 2010 sono stati contattati 500 utenti. 197 Povertà e marginalità Stima povertà relativa e assoluta a Firenze Il rapporto ISTAT relativo all’anno 2010, attribuisce una condizione di povertà relativa* a 2 milioni 734 mila famiglie (l’1% del totale delle famiglie residenti in Italia); le persone povere sono 8 milioni e 272 mila (il 13,8% dell’intera popolazione italiana). Tav.87 Condizione povertà relativa in Italia. Anni 2008 -2010 indicatori Italia N° famiglie condizione povertà relativa % totale famiglie residenti Italia N° persone condizione povertà relativa % popolazione residente Italia Soglia povertà relativa 2008 2009 2010 2.737.000 2.657.000 2.734.000 11,3 10,8 11 8.078.000 7.810.000 8.272.000 13,6 13,1 13,8 € 986,35 € 983,01 € 992,46 Fonte: dati: Istat - http://demo.istat.it/ ; Istat - La povertà in Italia - anno 2010 Forti sono le differenze territoriali: nel Nord e nel Centro sono povere rispettivamente il 4,9% e il 6,3% delle famiglie, mentre al Sud la percentuale raggiunge il 23%. In Toscana l’incidenza della povertà relativa è passata dal 5,5% del 2009 al 5,3% del 2010, stesso valore stimato per il 2008. Applicando l’incidenza del 5,3% alla realtà fiorentina, il numero stimato di famiglie in stato di povertà relativa risulta pari a 9.754, valore più basso della stima 2009 ma più alto di quello del 2008; la stima del numero di individui poveri risulta pari a 19.600. Tav.88 Stima numero famiglie e individui in condizione di povertà relativa a Firenze. Anni 2008 - 2010 indicatori incidenza povertà relativa toscana famiglie residenti stima famiglie povere a Firenze popolazione residente stima individui poveri a Firenze 2008 2009 2010 5,3 5,5 5,3 178.509 181.944 184.043 9.461 10.007 9.754 365.659 368.901 371.282 19.380 20.290 19.678 Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati: Istat povertà in Italia - anno 2010 http://demo.istat.it/ ; Istat - La *La stima dell’incidenza della povertà relativa viene calcolata sulla base di una soglia di povertà che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi e risente quindi dell’effetto delle variazioni dei prezzi al consumo. La soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media pro-capite del paese. Nel 2010 è risultata pari a 992,46 euro mensili. 198 Oltre ai dati sulla povertà relativa, interessanti sono anche i numeri resi noti dall’ISTAT sulla povertà assoluta**. In Italia 1 milione e 156.000 mila famiglie (pari al 4,6% delle famiglie residenti) risultano in condizione di povertà assoluta, per un totale di 3 milioni e 129 mila individui (il 5,2% dell’intera popolazione). Il numero di famiglie e il numero di persone in povertà assoluta sono in aumento rispetto al 2008. Tav. 89 Indicatori di Povertà assoluta - Italia – Anni 2008-2010 Famiglie povere Incidenza famiglie Persone povere Incidenza persone Intensità della povertà 2008 2009 2010 1.126.000 1.162.000 1.156.000 4,6 4,7 4,6 2.893.000 3.074.000 3.129.000 4,9 5,2 5,2 17,0 17,3 17,8 Fonte: Istat - La povertà in Italia - anno 2010 Il fenomeno è maggiormente diffuso nel Mezzogiorno, dove l’incidenza di povertà assoluta per le famiglie (6,7% nel 2010) è circa due volte superiore a quella osservata nelle altre zone del Paese. Tra le famiglie residenti nel Nord la percentuale delle famiglie povere in termini assoluti si attesta al 3,6% e per il Centro al 3,8%, in aumento rispetto agli anni precedenti. Il fenomeno della povertà assoluta può essere descritto anche rispetto alla sua gravità. L’intensità della povertà (che indica in termini percentuali di quanto la spesa mensile delle famiglie assolutamente povere si colloca al di sotto della soglia di povertà) nel 2010, è risultata pari al 17,8% a livello medio nazionale, raggiunge il 18,6% tra le famiglie residenti nel Mezzogiorno, si attesta al 17,3% per quelle del Centro e al 17,2% tra quelle del Nord. ** La stima dell’incidenza della povertà assoluta (la percentuale di famiglie e di persone povere sul rispettivo totale delle famiglie e delle persone residenti in Italia) viene calcolata sulla base di una soglia di povertà che corrisponde alla spesa mensile minima necessaria per acquisire un determinato paniere di beni e servizi. Tale paniere, nel caso specifico, rappresenta l’insieme dei beni e servizi che, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, sono considerati essenziali a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. 199 Graf. 63 Incidenza di povertà assoluta per le famiglie per ripartizione geografica. Anni 2007-2010 (valori percentuali) 4,1 2006 2,9 2007 2,9 6,1 3,3 4,1 5,8 3,5 4,6 2008 7,9 2,9 3,2 4,7 2009 2,7 7,7 3,6 4,6 2010 6,7 3,8 3,6 0 1 2 Nord 3 Centro 4 5 Sud 6 7 8 Italia Fonte: Istat - La povertà in Italia - anno 2010 La soglia di povertà assoluta varia, per costruzione, in base alla dimensione della famiglia, alla sua composizione per età, alla ripartizione geografica e alla dimensione del comune di residenza. Le incidenze più elevate si osservano tra le famiglie di maggiori dimensioni (se i componenti sono almeno cinque l’incidenza è pari al 10,7% e scende al 9,4% tra le coppie con tre o più figli) o di quelle monogenitore (6,9%); anche tra le famiglie con componenti anziani i valori di incidenza sono superiori alla media, soprattutto se si tratta di anziani soli (raggiungono il 5,7%). Attività di inclusione sociale I contributi A Firenze nel 2010 i percettori di contributi economici per fronteggiare uno stato permanente o contingente di difficoltà economica (contributi a integrazione del reddito) sono stati 2.211 (61% adulti, 21% anziani e 18% minori). Considerando che le persone residenti stimate povere sono 19.600 e 2.211 sono i percettori di contributi per la povertà, possiamo dire che i servizi sociali raggiungono un povero ogni nove. 200 I percettori di tali contributi sono diminuiti dal 2007 al 2009 del 24%: in particolare sono i percettori adulti ad aver registrato il calo più significativo indotto dall’entrata in vigore del nuovo regolamento comunale che ha ridefinito i criteri di accesso alle prestazioni tenendo conto anche della disponibilità di risorse. Il confronto fra il 2010 e il 2009 evidenzia come questa diminuzione continui, in particolare sugli anziani e in modo più lieve sui minori. Tav.90 Percettori di contributi economici per il superamento del disagio economico per tipologia di utenza. Valori assoluti – Firenze - Anni 2007-2010 Area 2007 2008 2009 2010 valori assoluti minori 730 726 597 467 2.179 2.003 1.608 1.350 anziani 845 786 650 394 Totale 3.754 3.515 2.855 2.211 adulti valori percentuali minori 19 22 21 21 adulti 58 56 56 61 anziani 23 22 23 18 Totale 100 100 100 100 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze A Firenze sono previsti - da uno specifico regolamento comunale - tre tipi di interventi economici di assistenza sociale finalizzati a prevenire, superare o ridurre le condizioni di bisogno di persone e famiglie derivanti da inadeguatezza del reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia. Si tratta degli interventi: 1. di inserimento, previsto per supportare persone e famiglie a causa della mancanza di reddito da lavoro di uno dei componenti in stato di disoccupazione; 2. di sussistenza, diretto alle persone ultra 65-enni e agli affetti da invalidità permanente, in condizioni di disagio economico; 3. finalizzato, destinato ad integrare i redditi di persone o famiglie per situazioni che richiedano uno straordinario onere economico, come il pagamento di bollette per luce, acqua e gas. Considerando queste tre tipologie di sussidi, il 42,6% degli utenti ha percepito contributi finalizzati, il 38,3% di inserimento e il 19% di sussistenza. 201 Tav. 91 Percettori di contributi per disagio economico per tipologia e SIAST. Anno 2010 Siast inserimento sussistenza finalizzato totale 1 - Centro Storico 250 142 241 633 2 – Campo Marte 142 109 223 474 73 89 132 294 4 – Isolotto 272 80 230 582 5 – Rifredi 413 151 453 1.017 1.150 571 1.279 3.000 62 55 102 219 3 – Gavinana Galluzzo Totale di cui voucher Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze Confrontando la distribuzione dei tre contributi assegnati da ciascun SIAST, il contributo finalizzato è quello erogato con maggiore omogeneità e frequenza dai 5 quartieri, fatta eccezione per il Quartiere 4 – Isolotto ed 1 – Centro storico, dove risulta invece prevalente quello di inserimento. Il contributo di sussistenza è invece quello meno utilizzato dei tre da tutti i quartieri, tranne il quartiere 3 – Gavinana/Galluzzo. Il voucher è stato introdotto nel 2010 come ulteriore strumento per fronteggiare un disagio economico. I voucher – o “buoni spesa” – sono buoni cartacei spendibili presso una rete di esercizi commerciali convenzionati fra negozi di vicinato e supermercati. I voucher sono stati distribuiti in tagli differenziati da dieci e venti euro, con modalità tali da impedirne la falsificazione e sono spendibili solo per alcune categorie merceologiche: prodotti alimentari (con esclusione delle bevande alcoliche); prodotti per l’igiene personale e per la pulizia della casa (con esclusione dei cosmetici e dei generi da maquillage); prodotti igienici ed alimenti per bambini e neonati; abbigliamento e scarpe per neonati e bambini fino a 14 anni; prodotti parafarmaceutici e farmaci da banco; articoli di cancelleria e cartoleria a garanzia del diritto allo studio. I beneficiari di voucher rappresentano circa il 5,4% dei 1.150 percettori di contributi di inserimento, il 9,6% dei beneficiari del contributo di sussistenza e l’8% dei 1.279 fruitori di contributi finalizzati. A questi vanno aggiunti i 40 beneficiari del progetto sperimentale per la distribuzione dei buoni spendibili presso la rete dei supermercati Coop. La distribuzione territoriale mostra differenze tra i quartieri: rispetto ad una media comunale di 6 utenti ogni 1.000 abitanti, i Quartieri 1Centro Storico (6,9) e 5-Rifredi (6,8) sono quelli in cui si registra la più alta domanda. Segue il Quartiere 4-Isolotto con 6,4 utenti e, a 202 distanza, il 3-Gavinana-Galluzzo con 5,2 utenti e il Quartiere 2Campo di Marte con 4,3 utenti. Graf.64 Percettori di contributi economici alla povertà per quartiere – Anno 2010. Tassi per 1.000 abitanti residenti Firenze 6,0 Q 5 - Rifredi 6,8 Q 4 – Isolotto 6,4 Q3 – Gavinana-Galluzzo 5,2 Q 2 - Campo di Marte 4,3 Q 1 – Centro Storico 6,9 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze A sostegno della maternità il Comune di Firenze eroga contributi economici che lo Stato ha previsto per i nuclei familiari più poveri: si tratta dell’assegno di maternità e dell’assegno per il nucleo familiare. La legge 448/98 e successive modifiche ed integrazioni prevede che il comune di residenza curi la concessione di assegni di maternità e assegni ai nuclei familiari con almeno tre figli minori. La concessione dell’assegno è subordinata alla valutazione della situazione economica. Per il 2010 il Comune di Firenze ha concesso 513 assegni a fronte di 605 istanze. L’andamento delle concessioni e delle istanze presentate nel corso degli ultimi anni registra un costante aumento: nel 2006 i contributi concessi erano 365 mentre nel 2010 sono stati 513. Questo fenomeno, visto il decremento delle nascite, può essere dato dall’aumento dei richiedenti con una condizione economica al di sotto della soglia di accesso alla prestazione e da una più efficace informazione al cittadino, data la serie positiva del numero di istanze presentate. 203 Tav.92 Assegno maternità e assegno nucleo familiare: istanze e concessioni. Firenze - Anni 2006-2010 Tipo assegno 2006 2007 Maternità Nucleo familiare totale 234 206 440 264 214 478 Maternità Nucleo familiare totale 195 170 365 2008 2009 2010 314 217 531 329 276 605 266 196 462 283 230 513 istanze 260 230 490 concessioni 211 216 182 202 393 418 Fonte: P.O. Supporto Finanziario Contabile e Valutazione Economica Attività del servizio casa Per far fronte alle diverse problematiche legate alla situazione abitativa, il Comune di Firenze ha attivato una serie di misure per garantire ai cittadini una situazione alloggiativa stabile. Tra queste vi è il contributo per affitto, ovvero un contributo pubblico dato alle famiglie titolari di un contratto di locazione regolarmente registrato, con un canone di affitto alto rispetto al totale del reddito familiare: nel 2010 le persone che ne hanno beneficiato sono state 1.193. Come strategia alternativa all'intervento pubblico diretto il Comune in collaborazione con Casa s.p.a. ha individuato il subaffitto di alloggi a canone sostenibile, oltre all’assegnazione di alloggi di proprietà pubblica. Nel 2010 sono stati 405 gli utenti che hanno fruito dell’intermediazione abitativa e/o dell’assegnazione dell’alloggio. Infine riguardo alle attestazioni di idoneità alloggiativa per immigrati, nel 2010 ne sono state complessivamente rilasciate 4.128 in aumento rispetto sia al 2009 (3.684) che al 2008 (3.625). Il sistema dell’accoglienza: dal Polo della Marginalità alle Emergenze Il fenomeno della ”esclusione sociale” viene inteso come una forma di deprivazione materiale e di fragilità che non riguarda esclusivamente la povertà economica e il disagio estremo, ma anche carenze rispetto ai legami familiari e sociali, ai sistemi abitativi, alla formazione o all’integrazione lavorativa e sociale. Nella maggior parte dei casi il fenomeno riguarda immigrati, persone senza fissa dimora, ex detenuti, persone che non risiedono a Firenze ma che su Firenze gravitano ed incidono, soprattutto in termini di assistenza sociosanitaria. Le politiche dell’Amministrazione comunale in tema di inclusione sociale sono oggi poste di fronte ad una crescente problematicità, sia 204 per il notevole impegno di risorse richiesto, sia per l’ampliamento della gamma di bisogni espressi. Il permanere di condizioni negative in termini di costo della vita, precarietà lavorativa e alto costo dei canoni d’affitto, determina un tendenziale allargamento della fascia di popolazione definita come "di nuova povertà" che, in virtù dell’impossibilità a sostenere i costi della locazione, si trova sempre più frequentemente nella condizione di perdere l'alloggio per morosità. Il Comune di Firenze con il Servizio di Accoglienza e integrazione mette a disposizione circa 870 posti per coloro che hanno problemi alloggiativi, comprensivi anche dei posti relativi ai 5 mesi in cui è attivo il progetto "accoglienza invernale" e di quelli utilizzati per le “emergenze straordinarie”. Le persone che nel 2010 sono state accolte da tutto il sistema – polo della marginalità, affittacamere, emergenza freddo e strutture per richiedenti asilo e immigrati - si stimano più di 2.000 in aumento rispetto al 2009 del 16%. Il numero sale ancora a 2.150 considerando coloro che sono stati accolti in strutture per detenuti, ex detenuti e dei sottoposti a misura alternativa che sono stati ospitati presso specifici servizi di accoglienza residenziale. A Firenze l’A.S.P. Firenze Montedomini ha assorbito la funzione di “Polo per la marginalità abitativa”, ovvero un sistema integrato di interventi e servizi di carattere abitativo, in grado di dare ospitalità temporanea a persone che presentano bisogni di accoglienza, di alloggio e di reinserimento nel sociale. Allo scopo di ottimizzare tutte le risorse disponibili sul territorio, l’ASP assolve ai compiti di gestione degli interventi di ospitalità nel rispetto delle caratteristiche dell’utenza e delle risorse alloggiative, anche sulla base dei progetti individuali elaborati dai SIAST e di monitoraggio dei percorsi di reinserimento sociale degli utenti. Nell’ottobre del 2009 sono stati deliberati dal Comune di Firenze gli indirizzi generali per la fusione delle quattro Aziende di Servizi alla Persona (ASP) fiorentine “Montedomini”, “Sant’Ambrogio”, “Educatorio della SS. Concezione detto di Fuligno” e “Il Bigallo” - rappresentanti i poli di riferimento funzionale in materia di anziani, disabilità e marginalità - in una nuova Azienda pubblica ASP. Con Decreto del Presidente della Giunta Regione Toscana n. 246 del 29/12/2010 l'A.S.P. MONTEDOMINI si è trasformata in Azienda Pubblica di servizi alla persona Montedomini - Sant'Ambrogio - Fuligno - Bigallo (A.S.P. FIRENZE MONTEDOMINI) incorporando le suddette Aziende Polo della marginalità e affittacamere Le strutture che fanno parte del Polo sono dieci: una parte di queste sono di proprietà dell’ASP, un’altra parte di proprietà del Comune e altre convenzionate con il Comune di Firenze. La gamma di servizi offerti varia in funzione della tipologia di accoglienza: vi sono strutture di “pronta accoglienza” per le urgenze, strutture di accoglienza di breve periodo e strutture di accoglienza di 205 lungo periodo presso foresterie, minialloggi e appartamenti destinati a persone singole e a nuclei familiari. Rispetto alla durata del soggiorno presso la struttura, il periodo di permanenza varia in base alla tipologia dell’accoglienza: dai tre a 15 giorni per le strutture di pronto intervento; da 3 a 18 mesi per le strutture di prima soglia; da un anno e oltre per le strutture di seconda soglia, come per esempio l’Albergo Popolare dove i cosiddetti “ospiti storici” vi soggiornano da più di quattro anni. Nel 2010 gli utenti accolti dalle strutture del polo sono stati 1.268, per un totale di ben 2.400 ricoveri (una persona può essere ospitata più volte nell’arco di un anno). Tav.93 Numero utenti del Polo della Marginalità per cittadinanza e sesso. Firenze. Anni 2008-2010 2008 Cittadinanza 2009 M F Totale M Italiani 388 34 422 400 42 Stranieri 505 124 629 619 122 Totale 893 158 1.051 1.019 2010 F Totale M F Totale 442 380 51 431 741 707 130 837 164 1.183 1.087 181 1.268 Fonte: Polo della Marginalità I 1.268 utenti accolti nel 2010 sono stati prevalentemente (86%) maschi, di età media di quarant’anni, e in maggioranza (66%) stranieri, in particolare provenienti dall’Europa (57%) e dall’Africa (39%). Tav.94 Utenti residenti a Firenze accolti dal Polo della Marginalità per quartiere di provenienza e cittadinanza - Anno 2010 cittadinanza Quartiere totale di provenienza italiana straniera 1 - Centro Storico 84 51 135 2 - Campo di Marte 34 27 61 3 - Gavinana-Galluzzo 15 13 28 4 - Isolotto 36 24 60 5 - Rifredi 40 54 94 totale 209 169 378 Fonte: Polo della Marginalità Le persone accolte dal Polo della marginalità sono per il 70% non residenti a Firenze; i residenti a Firenze accolti dal Polo Marginalità nel 2010 sono stati 378, il 30% del totale, di cui 209 italiani e 169 stranieri. Il 36% degli utenti residenti proviene dal Quartiere1-Centro Storico, il 25% dal Quartiere 5-Rifredi, il 16% sia dal Quartiere 2-Campo di Marte che dal Quartiere 4-Isolotto. I ricoveri del 2010, rispetto al 2008, sono complessivamente aumentati del 18% e l’incremento maggiore ha riguardato quelli di “pronta accoglienza” (54%). 206 Tav.95 Inserimenti nelle strutture del polo della marginalità per tipologia di accoglienza. Firenze - Anni 2008-2010 Inserimenti Struttura Tipologia 2008 2009 2010 Albergo Popolare Accoglienza 470 406 259 Mini Alloggi 24 33 19 Pronta Accoglienza 959 1.336 1.478 36 44 46 Pronto Intervento Sociale S. Paolino C. p. Accoglienza 79 103 100 Pronto Intervento Sociale 7 8 47 43 Casa Famiglia S. Lucia C. p. Accoglienza 76 71 69 Pronta Accoglienza 6 S.M. Rovezzano C. p. Accoglienza 58 64 82 Pronto Intervento Sociale 33 16 19 Arcobaleno C. p. Accoglienza 46 45 46 Pronto Intervento Sociale 4 Oasi C. p. Accoglienza 34 39 38 S. Caterina C. p. Accoglienza 10 14 19 S.P. Solidarietà C. p. Accoglienza 37 Casa per C. p. Accoglienza 11 Foresterie Camere 7 del Fuligno C. Albergo Mameli 59 49 62 Mini Alloggi 105 94 84 Totale 2.026 2.368 2.400 Fonte: Polo della Marginalità Questo aumento è derivato dalla rimodulazione delle capienze nelle varie tipologie di accoglienza dell’Albergo Popolare avvenuta nel 2009, che ha portato ad un aumento dei posti riservati per la pronta Accoglienza (da 40 a 60) ed a una diminuzione di quelli per l’Accoglienza breve (da 63 a 43): questa riorganizzazione ha quindi elevato la capacità di “turn over” del singolo posto, aumentando di conseguenza il numero di ospiti accolti dalla struttura. Se si escludono i ricoveri per le emergenze, di cui si tratterà oltre, la maggior parte degli inserimenti (65%) ha interessato la pronta accoglienza, seguiti, in ordine di importanza, da quelli di breve periodo (28%) e da quelli di lunga durata (7%). Rispetto agli italiani, gli stranieri sono più giovani e vengono ospitati per un periodo di tempo minore soprattutto perché prevalente è la loro presenza nei servizi di Pronta accoglienza e in quelli di accoglienza di breve periodo. Nelle strutture di pronta accoglienza gli utenti stranieri costituiscono il 74% dell’utenza totale, hanno un’età media di 38 anni, mentre quelli italiani di 48. Nelle strutture di prima soglia i ricoveri degli utenti stranieri sono una percentuale leggermente inferiore agli italiani (43% stranieri vs. 207 57% italiani), gli stranieri sono più giovani degli italiani (33 anni gli stranieri vs. 50 anni degli italiani). Nelle strutture di seconda soglia, pur prevedendo ricoveri di medio lungo periodo, i soggiorni degli utenti stranieri sono mediamente più brevi di quelli degli italiani e interessano persone giovani, con età media di 24 anni (vs. i 52 anni di età media degli italiani). Tav.96 Soggiorni presso le accoglienze del Polo della Marginalità* per cittadinanza, tempo di permanenze e età media. Firenze – Anno 2009-2010. Valori medi italiani Tipo accoglienza gg medi stranieri età media gg medi età media 2010 Pronta Accoglienza 13 48 14 38 Accoglienza prima soglia 162 50 144 33 Accoglienza seconda soglia 861 52 529 25 2009 Pronta Accoglienza Accoglienza prima soglia Accoglienza seconda soglia 12 48 12 40 133 53 136 38 1.302 56 430 24 Fonte: Polo della marginalità *Escluse le emergenze e il pronto intervento sociale La maggior parte degli ingressi in struttura ha riguardato interventi per problematiche socio-economiche (disoccupati o impossibilitati a lavorare e occupati bisognosi comunque di sostegno): nel 2010 il 78% degli ingressi sono di questo tipo, in crescita rispetto al 2009 (70%) e al 2008 (66%). La seconda tipologia di interventi ha riguardato problematiche socio-sanitarie, in particolare persone dipendenti da sostanze e da alcol o persone con problemi di salute mentale o malattie invalidanti. In aggiunta alle strutture gestite dal Polo Marginalità il Comune mette a disposizione di soggetti che si trovano in emergenza alloggiativa, derivante da sfratti per morosità, posti presso gli affittacamere. Nel 2010 gli intestatari di impegnativa sono stati 18, per un totale di 54 persone accolte. Rispetto al 2007, quando sono stati accolti 51 nuclei familiari per un totale di 134 persone, si registra una marcata diminuzione di utenza, motivata dalla scelta dell’Amministrazione di risolvere anche questa problematica alloggiativa facendo riferimento alle strutture del Polo della marginalità, anziché agli affittacamere. Tra le azioni che il Comune di Firenze ha intrapreso a sostegno della fuoriuscita di nuclei familiari dagli affittacamere vi sono i progetti “via della Chiesa” e “Casa Gabriele”, entrambi finalizzati a creare le 208 condizioni per una soluzione abitativa autonoma e sostenuti finanziariamente con una compartecipazione degli utenti ai costi del progetto. Il progetto “via della Chiesa” ha reso disponibili appartamenti per destinarli all’accoglienza di nuclei familiari che nel 2010 hanno ospitato 11 persone. Con il progetto “Casa Gabriele” sono stati assegnati mini-alloggi a favore di nuclei composti da madri con figli minori: nel 2010 sono 9 le persone che hanno fruito del servizio. Il progetto Emergenza freddo Il Progetto “Emergenza freddo” è affidato all’ASP Firenze Montedomini ed è gestito dalla Caritas e dall’Associazione ACISIF per l’assegnazione di poco meno di 175 posti messi a disposizione presso le strutture dedicate all’accoglienza dei senza dimora (Albergo Popolare, Ostello del Carmine, Foresteria Pertini, Foresterie Fuligno, Appartamento in via Panicale). Nel 2010 è stato scelto di far pagare, dopo i primi 15 giorni di accoglienza invernale, un euro al giorno a fronte di un pasto, di un letto e di una prima colazione, per dare valore al servizio e per riconsegnare a ciascuno la responsabilità del proprio progetto di inclusione. Le persone accolte sono state complessivamente 352, in prevalenza uomini (87%), di età media di 43 anni. Rispetto alla cittadinanza, gli italiani sono il 24%, i romeni il 22%, i marocchini il 16% e i tunisini il 5,7%. Emergenze straordinarie Nel dicembre del 2009, a seguito dell’incendio nell’immobile di proprietà comunale in V.le Guidoni, il Comune ha dovuto procedere allo sgombero dell’edificio occupato da circa cento persone. La messa in sicurezza dell’immobile danneggiato ha reso urgente l’evacuazione degli occupanti, cittadini comunitari ed extracomunitari, nuclei familiari con minori, cittadini extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno per motivi umanitari, richiedenti asilo e rifugiati, per i quali sono stati attivati interventi immediati di prima assistenza e di ricovero presso sistemazioni alternative. Per far fronte all’emergenza alloggiativa e alle condizioni climatiche avverse sono stati utilizzati non solo i posti (15) disponibili nelle strutture di accoglienza convenzionate (foresterie Pertini, Fuligno e Albergo Popolare) ma sono stati anche creati nuovi spazi abitativi (quattro appartamenti e due stanze in minialloggi), per un totale di 36 posti. Nel 2010 è proseguita l’attività di prima accoglienza. Accoglienza diurna Per promuovere l’accoglienza diurna di soggetti provenienti dall’area marginale e favorire il loro reinserimento sociale nel 2010 sono stati operativi il Centro diurno polivalente “La Fenice” e il Centro “Arcobaleno”. 209 Il Centro “La Fenice” ha organizzato diversi laboratori ai quali hanno partecipato 239 utenti. Le attività si sono rivolte a soggetti in situazione di difficoltà e disagio sociale e economico, non solo stranieri ma anche italiani. Il Centro Arcobaleno ha attivato specifici programmi di integrazione socioeconomica, come centri di ascolto e di consulenza, servizi di consulenza legale per immigrati, corsi di alfabetizzazione linguistica, attività di formazione e di sostegno all’integrazione. Le mense I SIAST distribuiscono pasti a persone in condizione di fragilità: dei 300 beneficiari del servizio mensa il 69% sono adulti. Il Comune è convenzionato con la Caritas per attività di mensa e docce-cambi, compreso servizio di bagagliaio, per persone italiane e straniere in stato di necessità: in un anno sono stati erogati 163.975 pasti e 28.104 docce. Gli immigrati: accoglienza e integrazione Le persone si spostano dal loro paese essenzialmente per motivazioni economiche, per sfuggire a persecuzioni e oppressioni, a disastri naturali o per motivazioni personali. Il fenomeno immigrazione è uno dei fenomeni mondiali più complessi: tutte le nazioni cosiddette sviluppate attraggono popolazione straniera ma contemporaneamente cercano di controllarne il flusso. I cittadini stranieri presenti in Italia al 1 gennaio 2011 sono 4.570.317 pari al 7,5% del totale dei residenti, in aumento del 7,9% rispetto all’anno precedente. Sono diffusi in tutto il paese, seppure in maniera differenziata, con una prevalenza nel nord e centro Italia (86,5%). La Toscana si colloca tra le sei regioni a maggiore capacità attrattiva, con l’8% del totale degli stranieri accolti in Italia. Le regioni con il più alto tasso di incidenza della popolazione straniera sono: Emilia Romagna (11,3%), Umbria (11%), Lombardia (10,7%), Veneto (10,2%) e Toscana, dove gli stranieri rappresentano il 9,7% della popolazione residente. Gli stranieri residenti nella città di Firenze sono in continua crescita: nel 2010 hanno raggiunto quota 50.033, pari ad una incidenza di 13,5 stranieri residenti ogni 100 abitanti, e sono aumentati dell’8% rispetto al 2009. Essi costituiscono una “forza” indispensabile a Firenze sia per il benefico influsso sulla dinamica demografica della popolazione che su quella lavorativa. Il fenomeno però presenta anche importanti aspetti di esclusione sociale: gli adulti con cittadinanza straniera che si rivolgono a strutture di accoglienza per problematiche alloggiative sono oltre il 66% degli accolti totali; i minori stranieri inseriti nelle strutture 210 residenziali sono i tre quarti del totale (75%); i minori stranieri presenti nelle pronte accoglienze rappresentano la quasi totalità dei ragazzi accolti. Infine i Rom, che per quanto sia improprio considerarli afferenti alla sfera della marginalità, vengono percepiti dalla comunità locale come soggetti a rischio di esclusione sociale. L’obiettivo graduale è quello del superamento dei campi nomadi, da perseguire attraverso soluzioni abitative alternative, capaci di favorire una maggiore integrazione sociale. L’impegno del Comune di Firenze è finalizzato principalmente all’inclusione sociale, alla valorizzazione delle diversità culturali come arricchimento per la convivenza e la coesione sociale della popolazione immigrata presente nella nostra città. Nel 2009 presso l’area attrezzata dell’Olmatello nel Quartiere 5 sono state avviate le seguenti attività: il servizio di portierato e di pulizia e il servizio di accompagnamento e di trasporto dei minori in età scolare per garantire loro una regolare frequenza scolastica. Nei villaggi Rom del Poderaccio, nel Quartiere 4, sono state intraprese azioni di sostegno e recupero scolastico, di mediazione culturale e linguistica Romanè, di acquisto del corredo scolastico ed infine attività educativa di strada svolta presso i due villaggi. Nel 2010 gli utenti complessivamente ospitati sono stati 485, di cui 65 nell’area dell’Olmatello e 420 nei villaggi del Poderaccio. Strutture residenziali per richiedenti asilo politico, rifugiati e immigrati Dal sito del ministero dell’Interno http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/temi/asilo/sottotema001.h tml I richiedenti asilo sono persone che, trovandosi fuori dal paese in cui hanno residenza abituale, non possono o non vogliono tornarvi per il timore di essere perseguitate per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni politiche. Possono richiedere asilo nel nostro paese presentando una domanda di riconoscimento dello "status di rifugiato". I rifugiati sono coloro che hanno ottenuto il riconoscimento dello "status di rifugiato" in seguito all'accoglimento della loro domanda. Persone ammissibili alla protezione sussidiaria In applicazione della normativa europea, il decreto legislativo 19 novembre 2007, n.251, ha previsto come status di protezione internazionale oltre lo status di rifugiato anche quello di protezione sussidiaria. Tale status è riconosciuto a colui che pur non possedendo i requisiti per ottenere lo status di rifugiato non possa essere rinviato nel paese di origine o, per l’apolide, nel paese di residenza, in quanto sussiste il fondato timore che possa subire un grave danno alla sua vita o alla sua incolumità. La convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati adottata a Ginevra il 28 luglio del 1951, stabilisce le condizioni per essere considerato 211 un rifugiato, le forme di protezione legale, altri tipi di assistenza, i diritti sociali che il rifugiato dovrebbe ricevere dagli stati aderenti al documento e gli obblighi di quest'ultimo nei confronti dei governi ospitanti. La convenzione, resa esecutiva in Italia con la legge del 24 luglio 1954 n. 722, definisce “rifugiato” colui "che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra" (articolo 1a). A integrazione della convenzione è intervenuto il protocollo di New York nel 1967 che ha rimosso le limitazioni temporali e geografiche fissate nel testo originario della convenzione. L’ambito di applicazione della convenzione è limitato ai casi di persecuzione individuale. Esclusioni dall’applicazione della convenzione Le persone costrette a lasciare il proprio paese a causa di disastri naturali, di calamità, di violenti rivolgimenti politici o di crisi belliche possono essere escluse dall'applicazione della convenzione. In tali casi sono adottate misure di protezione straordinarie come per esempio la “protezione temporanea”, come è accaduto quando sono stati accolti nel nostro paese i cittadini della Ex Jugoslavia, della Somalia o dell'Albania. Altro fenomeno che sta assumendo sempre maggiore rilevanza in termini di presenze e di disagio è quello dei richiedenti asilo politico. Gli estenuanti tempi di attesa per la conclusione delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, il divieto della possibilità di lavorare durante tale periodo, rendono ancor più critica la situazione di questi cittadini. L'Amministrazione comunale ha attivato sin dal 2001, in collaborazione con Caritas ed ARCI, il progetto “Villa Pieragnoli” per garantire servizi di accoglienza ed attività per la tutela e l'integrazione di cittadini stranieri richiedenti o ai quali è stato riconosciuto lo status di rifugiato e di protezione internazionale. Il progetto afferisce alla rete del Sistema nazionale per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) e prevede, oltre all'accoglienza, anche una serie di misure tese all’integrazione sociale e lavorativa degli ospiti, attraverso la realizzazione di corsi per l'apprendimento della lingua italiana, l'accompagnamento ed il tutoraggio nei percorsi di formazione professionale, l’inserimento lavorativo e di ricerca degli alloggi. Sempre nell’ambito degli interventi in favore dei richiedenti protezione internazionale, rifugiati e/o titolari di protezione sussidiaria, dall’Aprile 2010 è stato attivato il Centro Polifunzionaleprogetto PACI. Tale progetto è stato promosso dal Comune di Firenze nell’ambito dell’accordo sottoscritto con il Ministero per la realizzazione, nella città di Firenze, di un sistema di accoglienza volto a promuovere attività di sostegno al processo di inclusione sociale e di facilitazione al percorso di integrazione socio economica nel territorio della suddetta categoria di cittadini stranieri. 212 Il Centro è in grado di accogliere fino a 130 cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria o umanitaria, uomini e/o donne maggiorenni, nuclei familiari con prole e nuclei familiari monoparentali. L’immobile presso il quale ha sede il centro Polifunzionale è una ex struttura alberghiera ubicata in Viale Gori. Il progetto è interamente finanziato dal Ministero dell’Interno per un importo di circa € 3.000.000 annui. Tav.97 Presenze nelle strutture per richiedenti asilo e immigrati. Firenze – Anni 2009-2010 Tipologia Struttura 2009 2010 89 89 - 184 Centro accoglienza via Baccio da Montelupo 15 24 Pensionato via Porcellana 25 39 Villa Pieragnoli Richiedenti asilo Immigrati Presenze annuali Centro Polifunzionale PACI Fonte: Comune di Firenze – Servizio Famiglia e Accoglienza Per i lavoratori immigrati il Comune ha riservato due strutture alloggiative come soluzioni per coloro che hanno difficoltà di reperimento di alloggio autonomo sul mercato privato, aiutandoli così a favorire e mantenere il proprio lavoro. Il centro di accoglienza in via Baccio da Montelupo e il Pensionato Lavoratori di San Paolino in via del Porcellana sono due pensionati che offrono alloggio a cittadini stranieri non comunitari e maggiorenni, di sesso maschile, con lavoro, subordinato o autonomo, in regola con le norme di soggiorno. Questi possono permanere presso i centri per un massimo di 11 mesi ed è richiesta una loro contribuzione. Nella struttura di via Baccio da Montelupo agli ospiti vengono inoltre forniti una serie di servizi tesi a favorire l'integrazione nel tessuto sociale nonché l'orientamento, la consulenza, l'ausilio nella ricerca di soluzioni alloggiative autonome. Lo Sportello Unico Comunale Immigrazione Lo Sportello Unico Comunale per l’Immigrazione (S.U.C.I), ubicato in Via Pietrapiana 53, è un servizio in cui vengono ricondotte e gestite in modo integrato ed in unica sede cittadina alcune procedure dedicate ai cittadini comunitari e stranieri, nonché agli italiani che con essi abbiano relazione. Nel 2010 gli accessi al Servizio sono stati circa 45.000. Nello specifico procede: - alla pre-istruttoria ed istruttoria delle procedure amministrative di Iscrizione anagrafica (16.370 informazioni anagrafiche); 213 - alla pre-istruttoria, consegna e rilascio delle certificazioni di idoneità alloggiativa, (8.575 idoneità alloggio); - ad informare sulle normative di ingresso e soggiorno (22.000 informazioni sull'immigrazione); - ad assistere i richiedenti per il rinnovo dei permessi di soggiorno (6.196) e per richiedere il ricongiungimento familiare (297). Presso il S.U.C.I. è presente un servizio di mediazione, interpretariato e traduzioni così come è possibile per uno straniero iscriversi a corsi d’italiano. Il S.U.C.I. cura e pubblica reports statistici sulle presenze straniere a Firenze e provincia e guide informative. Gli operatori rispondono a quesiti sulla normativa di area, sull’accesso ai servizi e sui principali bisogni ed esigenze espressi da cittadini non comunitari, comunitari ed italiani (es. datori di lavoro). Presso il S.U.C.I. è inoltre presente un servizio di mediazione, interpretariato e traduzioni. Vi si trovano pubblicati anche report statistici sulle presenze degli stranieri a Firenze e provincia e Vademecum informativi. E’ infine possibile iscriversi a corsi d’italiano per stranieri, attivati dal Comune tramite accordi con alcune scuole private d'italiano che offrono borse di studio gratuite. Altri servizi forniti agli immigrati La presenza di numerosi cittadini stranieri immigrati che si trovano in situazione di grave indigenza o di emarginazione ma che, non essendo anagraficamente residenti sul territorio comunale, non possono accedere ai servizi, impone l’esigenza di attivare progetti o interventi ad integrazione sociosanitaria per garantire delle risposte sul versante dell’accoglienza, del sistema di informazione e di orientamento, dei servizi territoriali specificamente predisposti e di quelli di bassa soglia a carattere sanitario. - Progetto STENONE: il progetto prevede azioni di rafforzamento al sistema socio sanitario per fornire un servizio adeguato di assistenza, di prestazioni di medicina generale e odontoiatriche, in un ottica di risposta integrata, di fronte ad un bisogno al contempo sociale e sanitario svolte dall’associazione di volontariato Stenone; - i “Centri di alfabetizzazione” in italiano costituiscono una rete di servizi progettati per favorire il diritto allo studio dei ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Firenze che non parlano italiano. Su richiesta delle scuole, gli alunni stranieri possono frequentare i laboratori linguistici che mettono a disposizione delle scuole del proprio quartiere anche servizi di mediazione linguistica, biblioteche multiculturali e multilingue, strumenti didattici e documentazione interculturale. 214 Carcere e misure alternative L’Amministrazione Comunale ha realizzato interventi a favore dei detenuti dei carceri di Sollicciano, Gozzini (cosiddetto “Solliccianino”), per l’Istituto Penale Minorile “Meucci” e per coloro che scontano la pena fuori dal carcere a Firenze. Il Garante per i Diritti dei Detenuti, nominato dal Sindaco di Firenze, ha supervisionato, stimolato e controllato il rispetto dei diritti dei detenuti. Per ciò che riguarda l’accoglienza e i progetti di sostegno per detenuti e sottoposti a misura alternativa privi di punti di riferimento abitativi, occupazionali e relazionali sono state intraprese attività di accoglienza residenziale presso i centri di accoglienza fiorentini. Sono state attivate convenzioni o erogati contributi per tre centri d'accoglienza maschili (Oasi, Samaritano, Casanova-Ciao) e uno femminile (Centro Suore Vincenziane): le persone complessivamente ospitate nel 2010 sono state 122. Queste strutture non svolgono soltanto una funzione residenziale ma anche di accompagnamento per il reinserimento sociale della persona. Il Comune è titolare, poi, del Centro Attavante, gestito dall’Associazione Volontariato Penitenziario: si tratta di una struttura di accoglienza diurna destinata a detenuti ed ex detenuti, dove sono stati attivati anche servizi di consulenza psicologica e giuridica per detenuti e loro familiari. Le persone che si sono rivolte al centro sono state 100. Nel 2009 sono stati avviati due circoli culturali permanenti presso i due carceri, corsi di pittura, musica, eventi culturali, cinema, laboratorio di bambole, di scrittura creativa, di danza, attività d’informazione, ascolto, orientamento, inserimento lavorativo a favore di soggetti detenuti, in misura alternativa, ex-detenuti e marginali. E’ inoltre operativo il servizio di interpretariato e mediazione culturale per gli stranieri in carcere: dal momento che oltre il 60% dei detenuti sono stranieri, il servizio ha l’obiettivo di facilitare il rapporto tra detenuti stranieri ed operatori, attraverso l’opera di mediatori culturali, con spiegazione di regole e dei meccanismi della giustizia italiana. Il Comune di Firenze si fa inoltre carico della realizzazione e della distribuzione della Guida dei detenuti; della fornitura delle biciclette abbandonate nella città al laboratorio di riparazione interno a Sollicciano, dove vengono riparate e rivendute; dell’accompagnamento dei bambini piccoli di madri detenute all’asilo nido del territorio e del rilascio di buoni pasto per persone semilibere indigenti. Il Garante dei Diritti dei Detenuti Il Garante per i Diritti delle persone private della libertà personale è una figura direttamente nominata dal Sindaco che ha 215 sostanzialmente funzioni di controllo del rispetto dei diritti dei detenuti negli istituti di Pena, di informazione sulla situazione carceraria e di promozione dell’impegno nei confronti di chi sconta la pena. Sebbene sia una figura nuova e sperimentale, non ancora dotata di poteri effettivi e non prevista dall’Ordinamento Penitenziario, il Garante riceve lettere e richieste ormai da tutti i detenuti della Toscana, pur non avendo competenze per intervenire sui detenuti e sulle situazioni che non siano di competenza del Comune di Firenze. Interventi di contrasto violenza e agli abusi alla prostituzione, alla Collegamenti Interventi Prostituzione (CIP) Il progetto CIP è un esempio di partecipazione fra l’Ente Locale ed il Terzo Settore nella definizione e nella realizzazione di programmi sociali a tutela dei diritti dei cittadini. Si rivolge a tutte le donne e ai minori che svolgono prostituzione di strada, con azioni integrate volte alla prevenzione, al sostegno ed al reinserimento. L'intervento, avendo come finalità generale quella di offrire un'alternativa al lavoro di strada, laddove sia vissuto in una condizione di coazione e sfruttamento, tende a sostenere con azioni di supporto tutte le persone, anche quelle che decidessero di continuare a prostituirsi. Già nel corso del 2008, come prevede la normativa vigente, il progetto CIP ha preso in carico anche situazioni di soggetti vittime dello sfruttamento lavorativo allargando il target di riferimento non solo allo sfruttamento sessuale ma anche a quello più generale di tratta degli esseri umani. La prima fase è svolta dall’Unità di Strada che rappresenta un primo momento di contatto con le donne per l’analisi del fenomeno, per informare e per fare campagne di prevenzione soprattutto di tipo sanitario. Nel 2010 l’Unità di Strada ha avuto 518 contatti (697 nel 2009 e 708 nel 2008). La seconda fase (Spazio intermedio) è un servizio di ascolto, orientamento e consulenza che viene svolto in un contesto rispettoso della privacy personale delle ragazze vittime della tratta che richiedono aiuto, e che vengono accolte da operatrici professionali affiancate da mediatrici culturali: i colloqui effettuati nel 2010 sono stati 96; 6 sono state le donne accolte in strutture di prima accoglienza e 5 in quelle di seconda accoglienza. La terza fase è detta di reinserimento sociale in quanto le donne accolte possono usufruire di un tirocinio formativo in azienda al fine di acquisire competenze e conoscenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. 216 Numero Verde Il progetto Numero Verde nazionale - rivolto alle vittime della “tratta delle donne” esercitata a scopo di sfruttamento sessuale - prevedeva la costituzione di una postazione centrale e di undici postazioni decentrate sul territorio nelle zone maggiormente interessate al traffico, tra cui il Comune di Firenze. Obiettivo del Numero Verde era quello di fornire informazioni e una prima consulenza rispetto ai percorsi sociali e sanitari alle donne vittime della “tratta”. Il Numero Verde della Toscana, che fa capo al Comune di Firenze, per la sua attività disponeva di un data-base fornito di indirizzi utili per la ricerca dei luoghi di: accoglienza, prima accoglienza, case di fuga, ospedali, consultori, sportelli immigrati e legali, consulenze varie e centri di ascolto. Nel 2009 le telefonate pervenute al numero verde sono state 589. Dal luglio 2010 il progetto è stato ridimensionato: tutti gli uffici territoriali sono stati chiusi, per sostituirli con un'unica postazione centrale per ridurre i costi: per questo nel 2010 le telefonate pervenute al numero verde sono state solo 189. Il Comune di Firenze inoltre, in stretta collaborazione con i servizi territoriali, sostiene progetti che si occupano di fornire consulenza psicologica e legale, sostegno e accompagnamento a donne e minori vittime di violenza. L’intervento è articolato in quattro progetti: abuso e maltrattamento minori, sostegno a donne che hanno subito abusi e maltrattamenti in età infantile, casa rifugio per donne, abuso e maltrattamento su donne adulte. I minori vittime di abuso e maltrattamento che sono stati presi in carico nel 2010 sono stati 181, 450 le donne che si sono rivolte ai servizi per essere supportate perché vittime di violenza, 16 le donne inserite nella casa rifugio, 23 i minori. 217 Parte IIIa - Monitoraggio e Vautazione Risorse sociali investite nel POA 2010 Il monitoraggio del Piano Attuativo Il Piano integrato di salute (PIS) è lo strumento di programmazione integrata delle politiche sociali e sanitarie per la Società della Salute di Firenze e della loro interconnessione con quelle relative ai settori che hanno influenza sullo stato di salute della popolazione. Anche quest’anno la Regione Toscana ha proseguito nella rilevazione della spesa sociale contenuta nei Piani operativi annuali (POA) dei PIS, verificando la spesa del Fondo Sociale Regionale, comprensivo del Fondo Sociale Nazionale. Le azioni del POA Nel POA 2010 la SdS di Firenze ha programmato 114 azioni per una spesa effettiva totale di €67.882.784,75, €1.047.741,75 in più rispetto al 2009. La spesa effettiva degli interventi comprende la spesa del personale, la spesa sostenuta per la non autosufficienza – inclusa la quota di fondo che non e’ transitata dal bilancio del comune perché gestita dalla SdS – e la spesa relativa ad alcune azioni (5) finanziate direttamente dalla SdS. Il Fondo Sociale Regionale ha coperto il 10,1% della spesa totale ed è stato ridistribuito un po’ su tutte le aree di utenza: le dipendenze sono l’area con la maggiore copertura del FSR con il 60,5%, seguita dall’area dei disabili con il 30,5%. La ripartizione per aree di utenza mostra la distribuzione della spesa per gli interventi realizzati a favore delle diverse aree di bisogno: la classificazione delle aree segue sia il ciclo di vita – famiglia e minori e anziani – sia le tipologie di problematica – disabilità, immigrazione, dipendenze, multiutenza. 218 Tav.98 Numero azioni e spesa per area di intervento - Spesa Sociale POA 20092010 SdS Firenze Di cui Copertura Area n° azioni Spesa F.S.R. residuo 2010 Famiglia e minori 17 12.769.805,90 924.605,10 Disabili 14 6.657.361,13 2.031.888,79 Dipendenze 14 563.195,77 340.853,65 Anziani 16 26.255.125,56 2.121.557,62 Immigrati e nomadi 10 4.033.963,76 18.303,94 Povertà e disagio adulti 18 9.828.641,12 1.334.218,31 Multiutenza 25 7.774.691,51 106.934,50 114 67.882.784,75 6.878.361,91 Totale 2009 Famiglia e minori 17 14.861.635,89 2.480.384,36 Disabili 18 8.189.536,95 2.518.459,10 Dipendenze 14 470.321,75 399.701,75 Anziani 15 24.239.316,12 2.196.313,53 7 2.034.298,18 80.462,95 Povertà e disagio 19 10.128.831,64 1.377.032,96 Multiutenza 26 6.911.102,02 205.289,15 116 66.835.042,55 9.257.643,80 Immigrati e nomadi Totale 2008 Famiglia e minori 13 14.513.967,10 3.206.184,01 Disabili 15 6.406.861,69 1.840.264,37 9 340.668,12 187.101,00 14 25.330.985,22 1.552.123,22 6 1.615.479,89 104.183,95 Povertà e disagio 14 10.907.446,53 1.170.933,36 Multiutenza 16 6.063.310,62 137.750,00 Totale 87 65.178.719,17 8.198.539,91 Dipendenze Anziani Immigrati e nomadi Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel Programma Monitoraggio Interventi Sociali - PIS (PMIS) – Regione Toscana – consuntivo 2008- 2009-2010. La voce che assorbe maggiori risorse è quella degli anziani, seguita da famiglia e minori, povertà e disagio e multiutenza. 219 Graf.65 Spesa sociale POA per area utenza – valori percentuali – SdS Firenze Anno 2010 1 - Famiglia e 7 - Multiutenza minori 11% 19% 6 - P overtÁ e disagio adulti 2 - Disabili 14% 10% 5 - Immigrati e nomadi 3 - Dipendenze 6% 1% 4 - Anziani 39% Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana – consuntivo 2010 Nel triennio 2008-2010 la spesa relativa all’area anziani e all’area disabili è stata contabilizzata in maniera diversa, per fare quindi un confronto su dati omogenei, si pone la necessità di accorpare i dati di spesa delle due aree, da cui emerge che nel triennio considerato la spesa è progressivamente aumentata. Tav.99 Spesa per area anziani e disabili - SdS Firenze Anni 2008-2010 Anno Spesa di cui FSR 2010 32.912.486,69 4.153.446,41 2009 32.428.853,07 4.714.772,63 2008 31.737.846,91 3.392.387,59 Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana – consuntivo Nell’area famiglia e minori si rileva invece una riduzione di spesa sia rispetto al 2008 che rispetto al 2009. Relativamente a quest’ultimo anno la differenza è dovuta in parte al fatto che nel 2009 era stata considerata anche la spesa per i centri estivi per minori e, in parte, ad una diminuzione della spesa per le rette residenziali e semiresidenziali. Nell’area immigrati rispetto al 2009, si registra un incremento di risorse di quasi 2 milioni di euro. Tale incremento è dovuto allo stanziamento di un finanziamento statale per la realizzazione del centro PACI – centro polifunzionale per richiedenti protezione internazionale e rifugiati asilo e/o titolari di protezione sussidiaria – iniziato nell’aprile 2010 con l’obiettivo di realizzare, nella città di Firenze, un sistema di accoglienza volto a promuovere attività di sostegno al processo di inclusione sociale e di facilitazione al percorso di integrazione socio economica nel territorio. 220 La minor spesa che si rileva nell’area povertà e disagio adulti è dovuta sia ad una riduzione dei “Contributi adulti anziani” che ad una riduzione della spesa per “Affittacamere ed interventi alloggiativi”. Nell’area della multiutenza l’incremento di spesa rispetto al 2009 è dovuto all’adozione da parte del Consiglio Comunale (con deliberazione n°90 del 9.11.2009) del nuovo “Regolamento per l’assegnazione, agli organismi senza fini di lucro, di immobili di proprietà comunale a canone agevolato". Sulla base di questo regolamento la Direzione Servizi Sociali, per l’anno 2010 ha dovuto prevedere nel proprio bilancio una somma a titolo di conto affitto ai fini dell’abbattimento del canone delle associazioni ed enti operanti senza fini di lucro in campo sociale e in campo sportivo. Quest’anno è stata rilevata la spesa degli interventi finanziati direttamente dalla Società della Salute, la cui spesa non è quindi transitata dal bilancio comunale. Tale scelta è stata effettuata, su indicazione della Regione, per dare conto della effettiva spesa del Fondo sociale regionale nella zona di Firenze. Delle azioni finanziate dalla Società della Salute tre sono ricomprese nell’area anziani, una nell’area famiglia e minori e una nell’area della multiutenza. Nell’area anziani abbiamo i Contributi per servizi di assistenza familiare e cure familiari che consistono in contributi introdotti con il fondo della non autosufficienza rivolti agli anziani, erogati per supportare rispettivamente, il pagamento di un assistente familiare o il familiare che si prende cura dell’anziano; il progetto “un marchio del volontariato” che consiste in un servizio di accoglienza e sostegno telefonico per le persone anziane; infine le “iniziative rivolte alla popolazione anziana per il periodo estivo” quali attività di animazione e socializzazione realizzate durante l’estate da varie associazioni presenti sul territorio per le persone anziane. Nell’area famiglia e minori troviamo lo sportello di Mediazione Familiare aperto sui Quartieri 2 e 5 come iniziativa a sostegno della coppia in fase di separazione, già separata o divorziata, anche con figli minori. Nell’area della multiutenza è ricompreso il progetto incidenti stradali che coinvolge, oltre alla Società della salute, l’Azienda Sanitaria, il Comune e l’Azienda Ospedaliera Careggi. Il progetto nasce dall’esigenza di strutturare in una rete di collaborazione più stretta i vari soggetti istituzionali coinvolti nella gestione dei traumi maggiori da incidente stradale, in modo da offrire agli operatori coinvolti un supporto psicologico e alle vittime e ai loro familiari un percorso protetto e strutturato dopo il trauma. La spesa contenuta nel POA può essere classificata per tipo di azione: quella che afferisce a servizi è l’87,2% della spesa totale, i progetti in continuità sono il 6,9%, i progetti innovativi il 5,6% e i progetti sui livelli base di cittadinanza sociale lo 0,4%. 221 Graf.66 Spesa sociale per tipo di azione. SdS Firenze – Anno 2010 Valori percentuali P rog.to P rogetto P rog.to in innovativo livelli base continuità 5,6% citt.nza sociale 6,9% 0,4% Servizio 87,2% Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana – consuntivo 2010 Per quanto riguarda la spesa sociale per settore di intervento, l’anno 2010 risente della nuova classificazione regionale per cui gli importi erogati ad integrazione o al pagamento per intero delle rette per prestazioni residenziali o semiresidenziali in strutture di cui il comune non sia titolare, sono classificati non più nella sezione “Strutture”, ma nella sezione “Contributi economici”. Questo comporta, rispetto al 2009, un aumento della spesa impegnata per contributi economici (47% contro l’11% del 2009) e una diminuzione della spesa per strutture (16% contro il 49% del 2009) mentre la spesa sociale per interventi e servizi passa dal 40% del 2009 al 37% del 2010. Graf.67 Spesa sociale per settore di intervento. SdS Firenze – Anno 2010 Valori percentuali 3 - Strutture 1 - Interventi 16% e servizi 37% 2 - Contributi economici 47% Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana – consuntivo 2010 La nuova classificazione regionale va a modificare anche il dettaglio della spesa per settore di intervento, rispetto all’anno 2009. Nell’anno 222 2010, infatti, la spesa dedicata alle strutture di cui il comune ha la titolarità è: per il 43% rivolta all’area povertà e disagio adulti, per il 27% agli immigrati e nomadi, per il 16% agli anziani e per il 14% ai disabili. Nel settore dei contributi (dove va contabilizzata la spesa per le rette in strutture di cui il comune non ha la titolarità) il 47% della spesa è dedicata agli anziani contro il 4% del 2009, il 29% all’area famiglia e minori contro il 28% del 2009, il 12% ai disabili contro il 23% del 2009 e il 9% all’area povertà e disagio adulti contro il 39% del 2009. Graf.68 Spesa sociale per settore di intervento “strutture” e “contributi” e area di utenza. SdS Firenze – Anno 2010. Valori percentuali strutture Multiutenza 0% P overtà e disagio 43% Famiglia e minori 0% Disabili 14% Dipendenze 0% Anziani 16% Immigrati e nomadi 27% contributi P overtà e disagio 9% Immigrati e Multiutenza 1% Famiglia e minori 29% nomadi 2% Disabili 12% Dipendenze 0% Anziani 47% Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana. Consuntivo 2010 Se mettiamo a confronto la composizione di spesa per ogni area di utenza osserviamo che la maggior parte delle risorse è utilizzata per erogare contributi economici, in particolare per quanto riguarda l’area anziani, l’area famiglia e minori e l’area disabili. Nelle aree dipendenze e multiutenza, invece, il settore interventi e servizi assorbe quasi la totalità delle risorse. L’area in cui si rileva una composizione della spesa più variegata fra i tre settori è quella della povertà e disagio adulti: il 46% è dedicato a coprire i costi per 223 strutture, il 28% sono contributi economici e il 26% è dedicato ad interventi e servizi. Graf.69 Spesa sociale per area e settore di azione. SdS Firenze – Anno 2010. Valori percentuali 26 Famiglia e minori 74 20 Disabili - 58 Dipendenze 22 100 Anziani Immigrati e nomadi 10 37 57 18 72 26 P overta' e disagio adulti - 28 6 46 97 Multiutenza totale 37 0% Interventi e servizi 20% -3 47 40% 60% Contributi economici 16 80% 100% Strutture Fonte:Elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana. Consuntivo 2010 224 Spesa sociale del Comune di Firenze La spesa sociale rilevata da ISTAT L'indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli e associati rileva informazioni sugli utenti e sulla spesa sostenuta dai Comuni per i servizi che erogano da soli e/o in associazione con altri, secondo un modello di organizzazione che può variare non soltanto tra le regioni, ma anche all'interno della stessa regione. L’indagine è inserita nel Programma Statistico Nazionale ed è il frutto della collaborazione tra l’Istituto nazionale di statistica, il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero della solidarietà sociale, le Regioni e le Province autonome. I dati raccolti con l’indagine ISTAT sono classificati diversamente dal rendiconto della gestione del Comune di Firenze così come dai dati del monitoraggio POA. Si ricorda che per la rilevazione ISTAT sono censiti anche i nidi, i contributi per affitto e l’intermediazione abitativa, interventi che non sono considerati nel POA. La spesa sociale a confronto Dall’indagine Istat risulta che, nel 2008 (ultimo anno pubblicato), in Toscana a fronte di una spesa sociale netta di 490 milioni di euro, la spesa pro-capite è stata di € 130,4 – superiore alla media nazionale pari a € 111,4. Tav.100 ^Spesa netta per interventi e servizi sociali. Anni 2005 – 2008. Valori medi pro - capite per area Anni Ripartizioni geografiche 2005 2006 2007 2008 nord-ovest 112,6 117,5 125,4 128,9 nord-est 146,1 145,6 148,7 155,2 111 113,8 122,4 126,4 40,1 44,0 51,6 51,7 84 86,4 90,5 94,7 120,5 121,9 132,6 130,4 98 101,0 107,8 111,4 229,7 247,4 246,5 250,1 centro sud isole Toscana Italia Firenze* Fonte: Istat “Questionario sulla spesa sociale dei comuni” * Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di Firenze per l’indagine ISTAT ^ è la spesa in conto corrente di competenza impegnata negli anni per l’erogazione dei servizi o degli interventi incluse le spese per il personale, per l’affitto di immobili o attrezzature e per l’acquisto di beni e servizi (unità di euro). La spesa è al netto della compartecipazione degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale. 225 Il valore più elevato di spesa pro-capite continua ad essere registrato nel Nord-est, il valore più basso invece sempre nel Sud; il centro si attesta su un valore medio di €126,4. Firenze con una spesa al netto della compartecipazione utente di poco inferiore ai 92 milioni, ha come spesa media pro-capite €250,1 – valore nettamente superiore sia al dato nazionale che regionale. La tabella sotto riportata confronta la spesa assoluta e pro capite delle SDS della AUSL10 e di Empoli. I dati sono stati messi a disposizione dalla Provincia di Firenze nel rapporto “solidarietà e cittadinanza sociale”. Il dato pubblicato per Firenze differisce da quello da noi riportato poiché la Fondazione Zancan ha elaborato in modo diverso le aree. Tav.101 Spesa per interventi e servizi sociali dei comuni per – Anno 2008. Valori assoluti e pro capite in € Ente gestore Zona Com. Comune Ausl mont. Empolese 10.312.519 8.470.242 Fiorentina Nord11.658.052 2.480.611 Ovest Fiorentina Sud12.748.410 839.450 Est Firenze* 91.450.641 Mugello Provincia ente gestore e zona Totale 18.782.761 Pro capite 111,1 14.138.663 112,6 13.587.860 97,1 91.450.641 251,3 V.a. 3.646.851 - - 3.646.851 114,1 129.816.473 11.790.303 - 141.606.776 161,4 Fonte: elaborazione Fondazione Zancan su dati Istat * Il dato di spesa differisce con quello derivante dal questionario compilato per la rilevazione Istat La spesa sociale di Firenze Anche se una diversa classificazione degli interventi e servizi fra le varie edizioni dell’indagine rende molto difficile la comparazione dei dati nel tempo, possiamo fare un’ipotesi sull’andamento della spesa negli anni 2006-2010. Tav.102 Spesa per interventi e servizi sociali del Comune di Firenze – valori in euro - Anni 2006 – 2010. spesa netta spesa netta Anno spesa lorda pro-capite 2006 € 95.656.602,01 € 90.525.587,91 € 247,36 2007 € 95.670.912,03 € 89.908.089,98 € 246,52 2008 € 97.952.482,43 € 91.450.642,74 € 250,10 2009 € 98.392.169,00 € 92.164.575,00 € 249,83 2010 € 98.533.966,33 € 92.571.051,66 € 249,33 Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di Firenze per l’indagine ISTAT 226 La spesa lorda di Firenze ha avuto il valore più basso nel 2006 mentre il valore più basso per la spesa netta è nel 2007. Il valore più alto di spesa lorda e netta è nel 2010. Nel 2010 la compartecipazione del cittadino rappresenta il 5,4% della spesa lorda: il valore più alto fra le varie compartecipazioni (80,4%) è relativo alla voce “asili nido”. La spesa netta, ottenuta detraendo la compartecipazione al servizio del cittadino e del servizio sanitario nazionale dalla spesa lorda, rapportata alla popolazione residente sintetizza quanto è stata la spesa per abitante; tale spesa è variata da €246 nel 2007 a €250 nel 2008. Dal 2010 viene rilevata anche la spesa della SdS di Firenze per gli interventi e servizi gestiti direttamente dalla suddetta. Questa modifica comporta quindi un diverso modo di rappresentare la spesa per interventi e servizi sociali del Comune rispetto agli anni precedenti. Queste modifiche procedurali hanno comportato anche una diminuzione apparente dell’entità della spesa netta e pro-capite del Comune, con particolare riferimento all’area “anziani” per un valore di € 3.001.880, all’area “famiglia e minori” per €27.060 e alla “multiutenza” per €54.000. Se, come per l’anno scorso, questa spesa non fosse stata gestita dalla SdS di Firenze ma direttamente dal Comune, avremmo avuto un aumento nelle voci di spesa sul bilancio comunale pari a €3.082.940. Nello specifico avremmo avuto una spesa lorda di €101.616.906, netta di €95.653.992 e netta pro-capite di €257,63. Tav. 103 Spesa netta per interventi e servizi sociali per area d’intervento – valori in euro - SdS di Firenze – Anno 2010 Aree di intervento Anziani Spesa 3.001.880 Famiglie e minori 27.060 Multiutenza 54.000 Totale 3.082.940 Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di Firenze per l’indagine ISTAT Ritornando alla spesa per interventi e servizi sociali del Comune, dal 2007 viene rilevato come si distribuisce percentualmente la spesa netta per fonte di finanziamento. Dei circa 93 milioni di spesa netta del 2010 Firenze utilizza risorse proprie del Comune per l’81,8%. Del restante il 7,6% è finanziato con il fondo per le politiche sociali (quota nazionale e quota regionale), il 3,3% da fondi vincolati per politiche sociali della Regione, il 6,2% dallo Stato o Unione Europea e l’1,1% 227 da trasferimenti da altri enti pubblici. Anche nel 2009 le percentuali erano molto simili. Tav.104 Distribuzione percentuale della spesa netta per fonte di finanziamento. Firenze – Anni 2009-2010 Fonti di finanziamento 2009 2010 Fondo politiche sociali 10,1 7,6 Fondi regionali vincolati 2,1 3,3 Fondi vincolati dello Stato/Unione Europea 3,7 6,2 Trasferimenti da altri Enti Pubblici 0,5 1,1 Trasferimenti fondi da privati Risorse proprie dell’Ente 0,2 83,4 0 81,8 Totale 100 100 Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di Firenze per l’indagine ISTAT Dal confronto degli importi per area d’intervento risulta che Famiglia e Minori è l’area che utilizza maggiori risorse; seguono gli Anziani, Disabili e Povertà e Disagio. Su queste quattro aree di utenza si concentra circa l’87% delle risorse impegnate; quote più contenute sono assorbite dalle altre aree. Tav.105 Spesa netta per interventi e servizi sociali per area d’intervento**- valori in euro- Firenze – Anni 2006–2010 Aree di intervento Anni 2006 2007 2008 2009 2010 Anziani 22.426.109 20.606.147 23.143.713 22.787.608 21.173.207 Disabili 12.690.444 12.472.988 12.737.763 13.783.603 13.789.304 Famiglie e minori 34.625.951 35.767.060 38.257.119 37.026.603 36.441.952 Povertà e disagio 8.883.265 8.907.772 9.094.410 9.176.497 8.611.468 Immigrati 2.716.272 3.284.627 2.205.940 2.244.359 4.412.317 Dipendenze 324.422 321.770 349.668 483.922 562.046 Multiutenza 8.859.124 8.547.726 5.662.031 6.661.983 7.580.758 Totale 90.525.588 89.908.090 91.450.643 92.164.575 92.571.052 Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di Firenze per l’indagine ISTAT ** le aree di intervento sono così specificate: famiglie e minori, anziani, disabili, povertà e disagio sociale, dipendenze, immigrati, multiutenza All’interno di ogni area di utenza si rileva una certa varietà di interventi e servizi, di trasferimenti in denaro e di strutture: per l’area famiglia e minori il 62,8% della spesa è destinato alle strutture cioè agli asili nido e il 25,4% a trasferimenti di denaro. L’11,9% della spesa è invece utilizzato per interventi e servizi. 228 Tav.106 Distribuzione della spesa per tipo e per area d’intervento - valori assoluti in euro e percentuali. Firenze – Anno 2010 tipo intervento famiglia e minori anziani disabili povertà valori assoluti Interventi e servizi 4.325.659 7.958.817 6.344.144 2.474.597 Trasferimenti in denaro 9.240.292 11.591.035 5.187.795 1.492.610 6.007.345 10.507.753 3.101.608 0 22.876.000 1.623.355 2.257.365 4.644.260 36.441.952 21.173.207 di cui per pagamento rette Strutture Totale 13.789.304 8.611.468 valori percentuali Interventi e servizi 11,87 37,59 46,01 28,74 Trasferimenti in denaro 25,36 54,74 37,62 17,33 16,48 49,63 22,49 0,00 62,77 7,67 16,37 53,93 100,00 100,00 100,00 100,00 di cui per pagamento rette Strutture* Totale * comprendono i nidi Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di Firenze per l’indagine ISTAT Gli importi per strutture residenziali e semiresidenziali, siano queste del comune o rette pagate a strutture private, costituiscono oltre il 54% della spesa per l’area Anziani. In questo caso la parte dedicata alle strutture a gestione diretta riguarda solo il 7,7%. Fra gli interventi e servizi, che costituiscono il 37,6% della spesa per anziani, l’assistenza domiciliare costituisce il servizio principale. Per l’area disabili gli Interventi e servizi pesano per il 46% - in particolare per i servizi educativo - assistenziali e per l'inserimento lavorativo - sulla spesa totale, un altro 37,6% è destinato invece a trasferimenti di denaro di cui il 22,5% per il pagamento di rette residenziali e semiresidenziali. Anche in questo caso la parte dedicata alle strutture a gestione diretta rimane la minore, con il 16,4%. Come per l’area famiglia e minori anche l’area povertà dedica la maggior parte della spesa per le strutture, con oltre il 53% del totale. Il 28,7% per Interventi e servizi ed il rimanente 17,3% per i trasferimenti di denaro. 229 Glossario ARS TOSCANA: Agenzia Regionale di Sanità Toscana. CONVIVENZA: Le convivenze anagrafiche sono conteggiate sulla base del numero di schede di convivenza presenti negli archivi anagrafici. L’articolo 5 del regolamento anagrafico (DPR 223 del 1989) riporta: “Agli effetti anagrafici per convivenza s’intende un insieme di persone normalmente coabitanti per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena, e simili, aventi dimora abituale nello stesso comune Le persone addette alla convivenza per ragioni di impiego o di lavoro, se vi convivono abitualmente, sono considerate membri della convivenza, purché non costituiscano famiglie a sé stanti. Le persone ospitate anche abitualmente in alberghi, locande, pensioni e simili non costituiscono convivenza anagrafica”. dB(A): Decibel ponderato con filtro di tipo A. E’ il filtro più usato nell’ambito della normativa sull’inquinamento acustico. DEGENZA MEDIA: Rappresenta un importante indicatore dell'efficienza dei ricoveri ed è data dal rapporto tra il numero di giornate di degenza (o del numero di accessi se si tratta di ricovero diurno) erogate ad un determinato insieme di pazienti e il numero dei ricoveri da questi effettuati. Degenza media = Numero delle giornate di degenza erogate ai pazienti / Numero di ricoveri effettuati dai pazienti stessi. Esprime dunque il numero medio delle giornate di degenza per caso trattato. FAMIGLIA: Le famiglie sono conteggiate sulla base del numero di schede di famiglia presenti nell’archivio anagrafico. Ai sensi dell’articolo 4 del regolamento anagrafico (DPR 223 del 1989) si intende per famiglia “un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune”. INDICE DI DEPRIVAZIONE: Indice calcolato su dati censuari, ottenuto sommando per ogni individuo la presenza di una serie di condizioni di svantaggio (disoccupazione, basso livello di istruzione, abitazione piccola ...). INDICE DI DIPENDENZA DEGLI ANZIANI: Numero di residenti con età superiore a 65 anni ogni 100 individui potenzialmente indipendenti di età compresa tra i 15 ed i 64 anni. INDICE DI DIPENDENZA GIOVANILE: Numero di residenti di età inferiore a 15 anni ogni 100 persone potenzialmente indipendenti di età compresa tra i 15 ed i 64 anni. INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE: E' il rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione in età attiva (15-64 anni) moltiplicato per 100. Indice di dipendenza strutturale = (P<14+P>65)/[P(15-64)]*100. 230 INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE degli ANZIANI: E' il rapporto tra la popolazione di età 65 anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100. INDICE DI MASCOLINITÀ: Rapporto tra il numero di maschi ogni 100 femmine. INDICE DI RICAMBIO: La proporzione fra gli individui che escono dall'età lavorativa e coloro che vi sono appena entrati, ovvero persone in età compresa fra i 60 ed i 64 anni per 100 ragazzi fra i 15 e i 19 anni. Indice di ricambio = [P(60-64)/P(15-19)]*100. INDICE DI STRUTTURA: Si ottiene dal rapporto tra l'ammontare della popolazione in età compresa tra i 40 e i 64 anni e quella in età compresa tra i 15 e i 39 anni. Indice di struttura = [P(40-64)/P(15-39)]*100. INDICE DI VECCHIAIA: E’ il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14 anni, moltiplicato per 100. NUCLEO FAMILIARE: Per “nucleo familiare” si intende, secondo la definizione data dall'Istat, un insieme di persone tra loro coabitanti che sono legate dal vincolo di coppia e/o rapporto genitore-figlio (sempre che il figlio sia celibe/nubile). All'interno della famiglia si possono così trovare nessun nucleo (le persone sole, due sorelle, una madre che vive col figlio separato), un nucleo (una coppia, un genitore solo), due o più nuclei (due coppie, oppure una coppia di genitori con la figlia divorziata e il nipote). NUMERO MEDIO DI COMPONENTI PER FAMIGLIA: E’ dato dal rapporto tra la popolazione residente in famiglia ed il numero delle famiglie anagrafiche. PIL (Prodotto Interno Lordo): Indicatore di solito utilizzato come indice sintetico della capacità di un paese a generare ricchezza. PLS: Pediatra di libera scelta. POPOLAZIONE PRESENTE: E' costituita dalle persone presenti in un certo territorio ad una certa data ed aventi in esso dimora abituale, nonché dalle persone presenti alla stessa data, ma aventi dimora abituale in altro territorio. POPOLAZIONE RESIDENTE: L'ammontare delle persone aventi dimora abituale nel territorio di riferimento, anche se alla data considerata sono assenti perché temporaneamente presenti in altro territorio. POVERTÀ ASSOLUTA: In termini assoluti, la povertà viene definita come incapacità all'acquisto di un paniere di determinati beni e servizi essenziali, indipendentemente dallo standard di vita medio della popolazione. La linea di povertà assoluta è identificata dal valore monetario del paniere, rivalutato di anno in anno per tener conto della variazione del livello dei prezzi, ed individua il sottogruppo delle famiglie povere, definito secondo la soglia della povertà relativa, con condizioni economiche particolarmente disagiate. Una famiglia la cui spesa mensile è inferiore o uguale a quella 231 occorrente all'acquisto del paniere minimo è da considerarsi assolutamente povera, ovvero non in grado di mantenere un livello di vita “socialmente accettabile” per i propri componenti. La spesa mensile considerata si compone di spesa alimentare, spesa per l'abitazione e spesa residuale. La spesa mensile minima, che costituisce la soglia di esclusione sociale, viene calcolata per numero di componenti (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7+) e per 36 diverse tipologie familiari che tengono conto sia del numero di componenti che della loro distribuzione per classi di età (ad esempio, famiglie di 4 componenti, di cui 2 in età maggiore o uguale a 60 anni, 1 in età 18-59 anni, 1 in età minore di 18 anni). POVERTÀ RELATIVA: La definizione della povertà relativa utilizza un valore-soglia di discrimine tra le famiglie povere e le non povere (detto linea di povertà o International Standard of Poverty Line - ISPL) basato sulla loro spesa per consumi. Il valore-soglia è equivalente alla spesa media per consumi pro-capite delle famiglie di due componenti. Viene considerata povera in senso relativo una famiglia di due componenti che spende mensilmente per consumi un importo inferiore o uguale al valore-soglia. Per famiglie di diversa ampiezza si utilizza una scala di equivalenza del valoresoglia che tiene conto delle economie di scala realizzabili all'aumentare del numero di componenti, data dai coefficienti: 0,60 per famiglia di un componente, 1 per due componenti, 1,33 per tre componenti, 1,63 per quattro componenti, 1,90 per cinque componenti, 2,15 per sei componenti, 2,40 per sette e più componenti. QUOZIENTE DI NUZIALITÀ: Il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente (per 1.000). RA: Residenze Assistite (sociali) RICOVERI RIPETUTI: Con la locuzione "ricoveri ripetuti" si intendono descrivere i ricoveri susseguenti al primo, avvenuti nello stesso Presidio Ospedaliero, in un intervallo di tempo inferiore o uguale a 30 giorni. Poiché un ricovero venga considerato ripetuto è necessario che la categoria della diagnosi principale del secondo ricovero corrisponda alla categoria di una delle sei diagnosi di dimissione del ricovero precedente. La percentuale di ricoveri ripetuti esprime il rapporto tra i ricoveri ripetuti stessi ed i ricoveri totali (entrambi effettuati in regime di ricovero ordinario). Ricoveri ripetuti (<=30gg) = [Ricoveri ripetuti/Ricoveri totali]. RSA: Residenze Sanitarie Assistenziali SALDO MIGRATORIO (O SOCIALE): Differenza tra il numero degli iscritti ed il numero di cancellati dai registri anagrafici dei residenti in un dato periodo di tempo (quasi sempre un anno). Un saldo positivo indica un guadagno netto di popolazione, un valore negativo identifica una perdita netta. SALDO MIGRATORIO CON L'ESTERO: Differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza dall'estero ed il numero dei cancellati per trasferimento di residenza all'estero in un dato periodo di tempo (quasi sempre un anno). 232 SALDO MIGRATORIO INTERNO: Differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza da un altro comune italiano ed il numero dei cancellati per trasferimento di residenza ad un altro comune italiano in un dato periodo di tempo (quasi sempre un anno). SALDO NATURALE: E' dato dalla differenza tra l'ammontare degli iscritti anagrafici per nascita in un certo territorio e i cancellati per decesso dal territorio medesimo in un dato periodo di tempo (quasi sempre un anno). Un saldo positivo indica un guadagno netto di popolazione, un valore negativo identifica una perdita netta. SALDO TOTALE: Differenza tra la popolazione totale ad inizio anno e la popolazione totale a fine anno ogni 1.000 abitanti residenti. S.I.A.S.T.: Servizi Integrati di Assistenza Sociale Territoriale. SOGLIA DI ALLARME: Livello di concentrazione di un inquinante oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata e raggiunto il quale si deve immediatamente intervenire. SOGLIA DI INFORMAZIONE: Livello di concentrazione di un inquinante oltre il quale vi è un rischio per la salute in alcuni gruppi sensibili della popolazione in caso di esposizione di breve durata (valido soltanto per l’ozono). SOGLIA DI SOSTITUZIONE: Minimo tasso di fecondità necessario per il rinnovamento generazionale di una popolazione. SOPRAVVIVENZA OSSERVATA A 5 (10) ANNI: Percentuale di soggetti in vita dopo 5 (10) anni dalla diagnosi di malattia. SOSTANZE PSICOTROPE: Sono sostanze che modificano il funzionamento dei neurotrasmettitori nel sistema nervoso in modo da alterare lo stato cosciente. SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA: Numero medio di anni che una persona può aspettarsi di vivere al momento della sua nascita in base ai tassi di mortalità registrati nell'ultimo triennio, rispetto al periodo considerato SPERANZA DI VITA ALL'ETÀ “X”: La speranza di vita di una popolazione ad una certa età “x” è definita dal numero medio di anni che restano da vivere ai sopravviventi all'età “x”, calcolata in base all'esperienza in atto della sopravvivenza nella popolazione di riferimento. STANDARDIZZAZIONE PER ETA’: Procedura che consente di fare confronti spaziali (o temporali) dei tassi relativi ad un fenomeno altamente influenzato dalla struttura per età della popolazione. TASSO DI ABORTIVITÀ: Rapporto tra il numero di IVG e la popolazione femminile residente in età 15-49 anni per 1.000. 233 TASSO DI ATTIVITA’: Numero di persone appartenenti alla forza lavoro ogni 100 abitanti di età superiore a 14 anni. TASSO DI CRESCITA TOTALE: Somma del tasso di incremento naturale e del tasso migratorio netto. TASSO DI DISOCCUPAZIONE: Rapporto fra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze lavoro. TASSO DI FECONDITÀ TOTALE (numero medio di figli per donna): E’ la somma dei quozienti specifici di fecondità calcolati rapportando, per ogni età feconda (tra i 15 e i 49 anni), il numero di nati vivi all'ammontare medio annuo della popolazione femminile. TASSO DI GENERAZIONE: E' dato dal rapporto tra l'ammontare totale della popolazione e quello della popolazione residente. TASSO DI INCIDENZA DI UNA MALATTIA: Rapporto tra il numero degli individui di una determinata area geografica che in un certo periodo di tempo (generalmente un anno) contraggono quella malattia e la popolazione media a rischio, di quell’area e di quel periodo di tempo (normalmente riferito a 1.000 abitanti). TASSO DI INCREMENTO MEDIO ANNUO DELLA POPOLAZIONE: Esprime il numero di abitanti che ogni anno si aggiungono (o si tolgono) ogni 1.000 residenti iniziali. TASSO DI INCREMENTO MIGRATORIO: Il rapporto tra il saldo migratorio (iscritti per immigrazione-cancellati per emigrazione) e l'ammontare medio annuo della popolazione residente (per 1.000). TASSO DI INCREMENTO NATURALE DELLA POPOLAZIONE: La differenza tra il tasso di natalità ed il tasso di mortalità. TASSO DI MALFORMAZIONI CONGENITE: Numero di soggetti affetti da una o più malformazioni (escludendo i difetti minori) per 1.000 nati vivi. TASSO DI MORTALITÀ DELLA POPOLAZIONE: Il rapporto tra il numero dei decessi nell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente (per 1.000). TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE: Numero di decessi avvenuti nel primo anno di vita ed il numero di nati vivi nello stesso anno (per 1.000). TASSO DI MORTALITÀ NEONATALE: Numero dei decessi avvenuti entro i primi ventotto giorni di vita ogni 1.000 nati vivi nello stesso anno. TASSO DI MORTALITA’ PERINATALE: Decessi avvenuti nella prima settimana di vita, compresi i nati morti, ogni 1.000 nati (sia vivi che morti). TASSO DI MORTALITA’ PREMATURA: Numero di decessi di età minore di 65 anni che si verificano in un anno ogni 100.000 abitanti residenti. 234 TASSO DI NATALITÀ DELLA POPOLAZIONE: Il rapporto tra il numero di nati vivi dell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente (per 1.000). TASSO DI NATI-MORTALITÀ: Il rapporto tra il numero di nati morti ed il numero complessivo di nati (per 1.000). TASSO DI NUZIALITÀ: E’ il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000. TASSO DI NUZIALITÀ TOTALE: E’ la somma dei quozienti specifici di nuzialità degli sposi per singolo anno di età tra i 16 e i 49 anni, moltiplicati per 1.000. TASSO DI OCCUPAZIONE: Rapporto fra occupati e la popolazione di 15-64 anni. TASSO DI OCCUPAZIONE DEI POSTI LETTO: Si calcola dividendo la somma delle giornate di degenza maturate nell'anno da tutti i pazienti dimessi per il totale delle giornate disponibili nell'arco dello stesso anno. Tasso di occupazione dei posti letto = [Giornate di degenza ordinaria / (Posti letto medi * 365)] TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE GREZZO: Esprime il rapporto tra il numero di dimessi residenti in un certo ambito territoriale - che può essere la Regione o la singola Azienda Usl - e la stessa popolazione residente, per 1.000 abitanti. Tasso di ospedalizzazione grezzo = (Dimissioni di residenti / Popolazione totale) * 1.000. L'indicatore è rappresentativo della domanda di ricovero ospedaliero espressa dai cittadini residenti in un determinato territorio. TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE PER IVG: Numero di dimissioni per interruzione volontaria di gravidanza di donne di età compresa tra 15 e 49 anni in un anno ogni donne 1.000 donne residenti di età compresa tra 15 e 49 anni. TASSO DI PREVALENZA DI UNA MALATTIA: Rapporto tra il numero degli individui di un’area geografica che in un determinato momento risultavano avere quella malattia e la popolazione a rischio di quell’area a quel momento (normalmente riferito a 1.000 abitanti). TASSO DI PRIMO RICOVERO: Numero totale di soggetti che si ricoverano in un anno ogni 1.000 abitanti residenti. TASSO GREZZO DI DISABILITÀ: disabili/popolazione * 100. E' calcolato come: persone TASSO GREZZO DI INFORTUNIO INDENNIZZATO: Rapporto tra il numero di infortuni indennizzati a lavoratori (escluso colf, studenti, sportivi professionisti, in itinere) e la popolazione di età compresa tra i 15 ed i 64 anni ogni 1.000 adulti residenti. 235 TASSO GREZZO DI INFORTUNIO MORTALE INDENNIZZATO: Rapporto tra il numero di infortuni indennizzati a lavoratori (escluso colf, studenti, sportivi professionisti in itinere) e la popolazione di età compresa tra i 15 ed i 64 anni ogni 100.000 adulti residenti. TASSO NATURALE (O DI INCREMENTO NATURALE): Rapporto tra il saldo naturale (nascite-decessi) e l'ammontare medio annuo della popolazione residente. 236