Profilo di salute e dei servizi socio sanitari Relazione Sullo stato di

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Profilo di salute e dei servizi socio sanitari Relazione Sullo stato di
Profilo di salute e dei
servizi socio sanitari
Relazione Sullo stato di
salute di Firenze
Anno 2010
Edizione 2012
Il lavoro è stato curato da
Osservatorio della SdS di Firenze
Carlo Cartacci
Nicola Cecconi
Barbara Giachi
Silvia Mammini
Fabiola Ganucci
Con la collaborazione di
UO Epidemiologia AUSL 10 di Firenze
Daniela Balzi
Alessandro Barchielli
Si ringraziano gli uffici del Comune di Firenze e dell’AUSL 10 di
Firenze per la raccolta, l’elaborazione e la messa a disposizione dei
dati
Indice
Presentazione 8
Sintesi 13
Parte Ia-Profilo di Salute di Firenze 28
L’aspetto demografico di Firenze 28
L’andamento nel tempo della popolazione fiorentina 28
I cittadini stranieri 30
Principali caratteristiche della struttura della popolazione 34
La famiglia ed i matrimoni 37
Le caratteristiche demografiche dei quartieri 38
Confronto SdS Firenze con le altre SdS 40
Le previsioni 42
Stato di salute 45
Alcuni macro indicatori 45
Speranza di vita alla nascita 45
Mortalità generale 46
Le principali cause di morte 48
Le variazioni temporali della mortalità 49
Mortalità prematura 49
Mortalità infantile 51
Persone che ricorrono all’uso dell’ospedale 52
Le principali malattie 55
Altri fattori che incidono sullo stato di salute 57
Ambiente 57
Inquinamento atmosferico 57
Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute 60
Energia 62
Trasporti 63
Inquinamento acustico 63
Rifiuti solidi urbani 64
Variabili socioeconomiche 65
L’indice di deprivazione 65
Indicatori Economici 68
Fattori di rischio individuali e Stili di vita 71
Criminalità e sicurezza 76
Criminalità 76
Infortuni sul lavoro 77
Incidenti stradali 77
La qualità della vita 78
Parte IIa - Profilo dei Servizi Socio sanitari 82
Quadro generale dei servizi 82
Livelli base di cittadinanza sociale: segretariato sociale, punti
insieme e servizio sociale professionale 83
1
Il segretariato sociale e i Punti Insieme 84
Servizio sociale professionale 86
Gli utenti dei servizi sociali 87
Assistenza medica di base 90
Popolazione assistita 91
I medici di Medicina generale (MMG) 91
I pediatri di Libera Scelta (PLS) 92
La Sanità di Iniziativa 92
La continuità assistenziale 93
Assistenza specialistica ambulatoriale, diagnostica strumentale
e di laboratorio 94
I consultori in rete 96
Assistenza ospedaliera 97
Emergenza e urgenza 97
Attività di ricovero 98
Assistenza farmaceutica ed assistenza integrativa 101
Assistenza farmaceutica convenzionata 101
Erogazione diretta dei farmaci 102
Assistenza distrettuale 103
L’emergenza sanitaria territoriale 103
Attività di prevenzione rivolta alla persona: gli screening
oncologici 104
Riabilitazione extraospedaliera 105
Prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 105
Assistenza protesica 108
Risposte al domicilio 109
Contributi economici 109
Servizi per la domiciliarità 112
Assistenza infermieristica domiciliare 115
Assistenza Domiciliare Programmata – ADP e Assistenza
Domiciliare Integrata – ADI 116
Assistenza ai malati terminali 116
Riabilitazione ex art.26 117
Servizi di livello intermedio 117
Riabilitazione ex art.26 119
Servizi di livello residenziale 119
Riabilitazione residenze ex art.26 121
Volontariato e terzo settore 121
Le reti di solidarietà del comune di Firenze 123
Anziani a Firenze 125
Riferimenti demografici 125
Stato di salute 126
Speranza di vita a 65 anni 126
Le malattie croniche 127
Stima di anziani fragili e non autosufficienti – studio Bi.S.S. 128
Anziani in carico ai servizi sociali 130
Assistenza continua alla persona non autosufficiente 131
2
Risposte al domicilio 134
Contributi economici erogati 134
Servizi per la domiciliarità 135
Riabilitazione ex art 26 L. 833/78 137
Servizi per anziani fragili 137
Servizi semiresidenziali 138
Riabilitazione ex art 26 L. 833/78 140
Servizi residenziali 140
Riabilitazione ex art 26 L. 833/78 143
Centro d’ascolto per famiglie di malati Alzheimer 143
Persone con disabilità 145
Dati demografici 145
Domande di accertamento handicap legge 104/1992 146
Servizi di supporto all’apprendimento per ragazzi diversamente
abili 149
Disabili adulti in carico ai servizi 150
Risposte al domicilio 151
Contributi economici 151
Servizi per la domiciliarità 152
Servizi di livello intermedio 153
Centri diurni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 155
Servizi di livello residenziale 155
Servizi innovativi per l’autonomia 156
Altri interventi per l’integrazione sociale 156
Le donne 158
Dati demografici 158
Lavoro e occupazione 158
Stato di salute 160
Mortalità 160
Ospedalizzazione per gravidanza, parto e puerperio 160
Le interruzioni volontarie di gravidanza 161
Ospedalizzazione per IVG 162
Assistenza distrettuale 163
Attività di prevenzione rivolta alla donna: gli screening
oncologici 163
Assistenza consultoriale 163
Risposte al domicilio 164
Contributi economici 164
Servizi per la domiciliarità 165
I minori 167
Dati demografici 167
Alunni stranieri nel sistema scolastico 167
Stato di salute 168
Mortalità 168
Fattori di rischio e stili di vita 169
Assistenza distrettuale 171
3
Consultori pediatrici 171
Centri Consulenza Giovani 172
Minori in carico ai servizi sociali 174
Risposte al domicilio 175
Contributi economici 175
Servizi per la domiciliarità 176
Servizi di livello intermedio 177
Servizi di livello residenziale 178
Le pronte accoglienze 180
Centro Sicuro 182
Welfare d’accesso: centro affidi e centro adozioni 183
Centro affidi 183
Centro adozioni 184
Salute mentale 186
Salute mentale adulti 186
Ospedalizzazione per malattie psichiche 188
Salute mentale infanzia-adolescenza 189
Il percorso di presa in carico del minore affetto da disturbi
psichici 189
Altre attività promosse nel territorio 190
Dipendenze 191
Le tossico-dipendenze 192
L’etilismo 194
Servizi di prevenzione e contrasto alle dipendenze 196
Povertà e marginalità 198
Stima povertà relativa e assoluta a Firenze 198
Attività di inclusione sociale 200
I contributi 200
Attività del servizio casa 204
Il sistema dell’accoglienza: dal Polo della Marginalità alle
Emergenze 204
Gli immigrati: accoglienza e integrazione 210
Strutture residenziali per richiedenti asilo politico, rifugiati e
immigrati 211
Lo Sportello Unico Comunale Immigrazione 213
Altri servizi forniti agli immigrati 214
Carcere e misure alternative 215
Il Garante dei Diritti dei Detenuti 215
Interventi di contrasto alla prostituzione, alla violenza e agli
abusi 216
Collegamenti Interventi Prostituzione (CIP) 216
Numero Verde 217
Parte IIIa - Monitoraggio e Vautazione 218
Risorse sociali investite nel POA 2010 218
Il monitoraggio del Piano Attuativo 218
Le azioni del POA 218
4
Spesa sociale del Comune di Firenze 225
La spesa sociale rilevata da ISTAT 225
La spesa sociale a confronto 225
La spesa sociale di Firenze 226
Glossario 230
5
6
7
Presentazione
Questa relazione descrive le caratteristiche principali e gli
effetti delle diverse componenti della società fiorentina, mettendo in
luce i punti di forza e di debolezza dello stato di salute della città.
Attraverso dati statistici relativi ai servizi offerti sul territorio, siano
questi sociali o sanitari, vuole individuare alcuni obiettivi da
perseguire con il prossimo Piano Integrato di Salute (PIS).
Il quadro di riferimento sanitario e sociale di Firenze mette in
evidenza una città caratterizzata da un buono stato di salute della
popolazione, confermato da una vita media più lunga e una bassa
mortalità generale, e una serie di problemi connessi, quali: le
necessità assistenziali ed i relativi costi causati dall’elevata presenza
di anziani, l’equità di accesso alle risorse per tutte le generazioni
presenti e future, servizi per l'infanzia per equilibrare vita lavorativa e
sfera familiare, nuovi rischi povertà alla luce della crisi economica,
innescata nel 2007 dalle difficoltà del settore finanziario negli Stati
Uniti e trasformata nel più grave episodio recessivo della storia
recente.
Nel 2010 l'economia italiana ha fatto registrare una crescita
del prodotto interno lordo (Pil) dell'1,3%, dopo due anni di forte
decrescita (-1,3% nel 2008 e -5,2% nel 2009), ma non si è verificata,
a livello nazionale, l’auspicata svolta nei consumi, frenati da evidenti
difficoltà di ripresa per il reddito, dal proseguimento della correzione
dell’occupazione verso il basso e da politiche di bilancio nettamente
restrittive. Inoltre anche se i primi dati del PIL 2011 sono positivi –
solo + 0,2%, le previsioni per il 2012 non sono rosee.
La perdita di occupazione ha riguardato soprattutto i giovani
che già negli anni precedenti ritardavano la loro uscita dalla famiglia
di origine per le difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro.
Da un lato il ritardo nel passaggio alla vita adulta – con il
conseguente rinvio nel tempo delle decisioni di formazione di una
unione – dall’altro la scarsa natalità, hanno portato ad un
cambiamento della struttura della famiglia. Il fenomeno della
pluralizzazione delle forme familiari è tipico della società moderna e
la famiglia numerosa di un tempo ha lasciato il posto a famiglie
piccole (con 2 componenti in media), con un aumento delle famiglie
formate da una sola persona (45,8%) e di quelle monogenitoriali con
figli (14,2%).
La dinamica migratoria è ancora determinante ai fini della crescita
demografica. I cittadini stranieri residenti, pari a 50.013 unità, sono
in aumento rispetto al 2009 dell’8,1% (crescita inferiore a quella
dell’anno precedente pari al 13%) e costituiscono il 13,5% dei
residenti totali. Nel 2009 gli stranieri residenti erano solo il 5%.
8
Questo andamento fa riflettere su come elevati flussi
migratori presentano immediati vantaggi in termini di aumento di
capitale umano disponibile e al contempo comportano nuovi bisogni:
si pensi al sistema scolastico, all’impatto sul sistema sanitario e in
ambito sociale. La presenza di donne immigrate influisce in
particolare sulle problematiche in campo riproduttivo e materno infantile: i comportamenti riproduttivi sono influenzati dalla
nazionalità della donna, come dimostra la differenza fra il tasso di
fecondità calcolato per le donne italiane e per le donne straniere e la
frequenza delle IVG che presenta una particolare specificità nelle
donne non italiane.
Il saldo fra nati e morti resta negativo: il numero medio di figli
per donna ha raggiunto il valore di 1,3 superiore ai valori di minimo
registrati negli anni precedenti, ma sempre lontano da 2,1 figli per
donna, valore considerato ottimale per mantenere stabile una
popolazione visto che tale è il numero di sostituzione della coppia. Il
saldo naturale negativo deriva in parte anche dal processo di
invecchiamento della popolazione, per cui aumentano gli individui
nelle fasce di età più avanzate e, pertanto, aumentano in termini
assoluti i decessi.
Un maschio appena nato ha una speranza di vita di quasi
80 anni e una femmina di 85 anni, mentre i maschi nati 15 anni fa
avevano una speranza di vita pari a 76 e le femmine 82. Si
riconferma il vantaggio femminile in termini di sopravvivenza, ma il
divario tende a ridursi. Analoga situazione si riscontra per la
speranza di vita a 65 anni: sono sempre le donne a godere di una più
elevata aspettativa di vita. Anche i tassi di mortalità generale,
standardizzati per età, di Firenze indicano un buono stato di salute:
infatti sia per i maschi che per le femmine si hanno valori più bassi
di quelli regionali e il tasso di mortalità totale, senza distinzione di
sesso, ha il valore più basso di tutta la regione.
Vista la struttura anziana della popolazione fiorentina le
patologie degli anziani - quali malattie cardiovascolari, tumori e
malattie neurologiche - dominano il profilo di salute di Firenze. Il
tasso di mortalità per malattie circolatorie, sia tra i maschi che tra le
femmine per la zona di Firenze, è uno tra i più bassi di tutta la
regione.
La mortalità per malattie cardiovascolari è diminuita
notevolmente e azioni di prevenzione possono ancora indurre
riduzioni di incidenza molto favorevoli: questo grazie alla relazione
tra l’insorgenza di alcune malattie cardiovascolari e cerebrovascolari
e determinate condizioni e stili di vita (diabete, abitudine al fumo,
sovrappeso/obesità, ecc).
I tumori - a Firenze come in Italia e come in molti paesi
europei - rappresentano la seconda causa di morte dopo le malattie
cardio-vascolari. Il complesso della patologia oncologica presenta in
generale andamenti divergenti: in crescita per quanto riguarda
l’incidenza, in diminuzione per la mortalità. Questo andamento va
9
attribuito in parte ad una crescente attività di diagnosi precoce ed in
parte ad una maggiore efficacia dei trattamenti. Se a Firenze la
mortalità per tumori e per le principali sedi tumorali presenta tassi
analoghi ai valori medi regionali, si segnalano valori più elevati per
tumore del polmone nelle femmine. Analogamente anche l’accesso
all’ospedale per tale causa a Firenze è maggiore rispetto ai valori
regionali. Altra patologia per cui si ha un elevato ricorso all’ospedale
è rappresentata dai disturbi psichici.
Di fronte alle elevate richieste di cure ospedaliere (il tasso di
ospedalizzazione di Firenze continua ad essere superiore al valore
medio della AUSL 10, anche se nell’ultimo triennio si registra una
tendenza alla diminuzione) nonché di prestazioni sanitarie
ambulatoriali e specialistiche (più di 6 milioni di prestazioni
specialistiche annue) si riscontra una spesa per farmaci pari a €65
milioni annui e ad un aumento continuo della frequenza delle
patologie cronico - degenerative (che una volta insorte impongono
assistenza sanitaria per il resto della vita). Questo rende sempre più
necessario integrare l’assistenza sociale e quella sanitaria per
un efficiente utilizzo delle risorse e adottare modelli innovativi per
l’assistenza territoriale anche in continuità con l’assistenza
ospedaliera.
Per questo Firenze ha sperimentato già dal 2008 il percorso
della non autosufficienza, un sistema unico che integra gli aspetti
sanitari e sociali e che è in grado di: garantire una risposta
assistenziale tempestiva, appropriata e flessibile; avere un
funzionamento efficace dell’accesso, della valutazione e della presa in
carico; essere un sostegno alla permanenza a domicilio della persona
non autosufficiente. Le richieste di valutazione per la non
autosufficienza nel 2010 sono state 3.441 e i casi valutati non
autosufficienti sono stati 2.805, in aumento rispetto al triennio
2009-2007. Le risposte ai bisogni dei non autosufficienti sono state:
ricoveri in residenze sanitarie assistenziali (RSA) con più di 2.400
persone; centri diurni con 198 soggetti; prestazioni al domicilio
dirette e/o indirette (es. contributo per assistenti familiari). Molto
importanti anche i servizi “sanitari” offerti al domicilio quali
l’assistenza infermieristica e l’assistenza domiciliare programmata
del medico di base. Sono state 5.659 le persone con Assistenza
Infermieristica Domiciliare per un totale di 324.887 prestazioni; i
Medici di Medicina Generale hanno effettuato poco più di 109.000
accessi a casa dei pazienti.
La sanità di iniziativa si pone quale modello operativo ed
organizzativo per contrastare in maniera più adeguata il sempre
maggiore impatto delle malattie croniche sulla popolazione. La
finalità è quella di prevenire l’insorgenza delle patologie croniche e di
ritardarne l’aggravamento laddove già presenti, adottando un
approccio proattivo. Su 297 Medici di Medicina Generale che operano
sul territorio del comune di Firenze, 70 hanno aderito alla
10
sperimentazione: più di 83.000 sono gli assistiti in carico a tali MMG
pari ad un 21% della popolazione totale assistibile.
Ogni anno 5.400 persone con problematiche sociali si
rivolgono al Segretariato Sociale per avere informazioni sui servizi
offerti. Presso i 12 centri sociali presenti sul territorio fiorentino, i
122 assistenti sociali (di cui 26 dell’AUSL e 96 del Comune) pari ad
1 ogni 3.043 residenti, hanno seguito 12.800 persone di cui più di
5.000 rappresentano “nuovi casi”. Coloro che hanno avuto una
prestazione sociale come l’erogazione di un contributo economico,
che hanno frequentato centri diurni o sono stati ricoverati in
strutture residenziali, sono oltre 8.000 e così ripartiti: 52% anziani,
31% adulti e 17% minori. L’impegno di Firenze nel Sociale è ancor
più messo in evidenza dai dati di spesa: €95 milioni pari a €257 di
spesa sociale per ogni abitante.
Firenze esercita una grande capacità attrattiva, che va ben al
di là del suo hinterland territoriale; ciò porta anche a forti riflessi sui
servizi sociali connessi al manifestarsi, in varie forme, della
marginalità di strada, di emergenze alloggiative e di più generali
necessità di accoglienza. Molti di coloro che sono accolti dal sistema
(polo della marginalità, affittacamere, emergenza freddo, strutture
richiedenti asilo e immigrati) - circa 2.500 persone - sono immigrati,
senza fissa dimora, ex detenuti, persone non residenti a Firenze che
su questa gravitano ed incidono. Ricordiamo anche il fenomeno dei
Minori Stranieri Non Accompagnati, in diminuzione dopo le misure
adottate con il “pacchetto sicurezza” L.94/2009, ma che vedono
comunque 99 ragazzi inseriti in strutture di pronta accoglienza,
strutture capaci di fronteggiare l’emergenza di un minore che si trova
solo senza un adulto che se ne prenda cura.
D’altra parte anche alcuni servizi sanitari come quelli per
l’assistenza alle dipendenze e quelli di salute mentale si devono fare
carico di una quota di persone non fiorentine. Gli utenti dei servizi di
salute mentale per adulti sono stati più di 5.600, 1.500 sono stati i
nuovi utenti. Questo vuol dire che ogni 1.000 abitanti quasi 18
persone sono in carico ai servizi di salute mentale. Anche i servizi di
salute mentale per infanzia-adolescenza hanno numeri importanti di
pazienti assistiti: più di 3.000 ragazzi in carico, 900 i nuovi utenti ed
un tasso in linea con quello degli adulti.
Le persone che si rivolgono ai Servizi territoriali per le
dipendenze (SerT) e per l’alcolismo (SAT) possono dare un’idea del
fenomeno ma non la reale diffusione di queste problematiche poiché
solo una parte di soggetti potenzialmente interessati si rivolge ai
servizi sanitari. Complessivamente a Firenze sono stati seguiti 3.145
soggetti (compresi 223 utenti del carcere di Sollicciano): 1.509 dai
SerT e 1.063 dai SAT.
I dati presentati fanno emergere ancora una volta
l’importanza e la necessità di un approccio preventivo. Si deve
sempre più incidere sia sui giovani che sugli adulti, per evitare
11
l’acquisizione di comportamenti a rischio e per stimolare l’adesione a
stili di vita salutari, in modo da evitare decessi prematuri e ritardare
il più possibile il manifestarsi di malattie e di disabilità. Si deve
comunque incidere anche sugli anziani per cercare di far sì che le
persone restino sane e autosufficienti per il maggior tempo possibile.
Il quadro di salute e dei servizi che emerge è buono anche se
ancora permangono elementi critici nelle disuguaglianze di salute e
di accesso e dimensionamento dei servizi. La sfida maggiore dei
prossimi anni sarà, a fronte di minori risorse, garantire lo stesso
livello di risposta sanitaria e sociale.
12
Sintesi
Sintesi Parte I - Profilo di salute di Firenze
Numeri in evidenza
AL 31/12/2010
371.282 residenti di cui
50.013 stranieri
Bilancio demografico:
saldo naturale –1.329
saldo migratorio +3.710
94.453 sono i residenti con
più di 65 anni;
32,8% anziani che vivono soli
Indice di vecchiaia
214 a Firenze
182,9 in Toscana
144,5 in Italia
Stranieri per 100 abitanti:
Firenze 13,5
Toscana 9,7
Italia
7,5
184.043 famiglie totali
84.301 famiglie unipersonali
(45,8%)
37.465 coppie con figli
L’aspetto demografico di Firenze
Variazioni temporali
Al 31 dicembre 2010 i residenti a Firenze sono
371.282 ossia 2.381 in più rispetto all'anno
precedente. L'incremento è dovuto al saldo
migratorio che per il 2010 ha fatto registrare il valore
di +3.710 unità. Il saldo naturale, cioè la differenza
tra nati e morti, fa registrare un valore negativo pari
a -1.329 unità in quanto i nati sono 3.199 e i morti
4.528. E’ da segnalare che il numero dei nati del
2010, insieme a quello del biennio 2009/2008, è il
più elevato dalla fine degli anni settanta. Lo stesso
saldo naturale è in aumento dalla fine degli anni
novanta benché rimanga sempre negativo.
Elementi strutturali
Firenze è una città strutturalmente vecchia con
un’elevata presenza di anziani soli; il processo di
invecchiamento demografico sta incrementando nella
popolazione il contingente di anziani, soprattutto
donne, in termini assoluti e relativi; tutto ciò ha
ripercussioni in termini economici, sociali e sanitari.
La percentuale di anziani sul totale dei residenti, è
passata dal 25,8% nel 2005 al 25,5% nel 2010.
Alcuni indicatori quali l’indice di vecchiaia e l’indice
di struttura sintetizzano la struttura demografica
della città. In particolare l’indice di vecchiaia
fiorentino, pur rimanendo alto è comunque
diminuito rispetto a quello del 2005 grazie
all’aumento del numero di ragazzi con età fino a 14
anni.
Elevata
presenza
di
immigrata da altri paesi
popolazione
Nella città sono residenti 50.013 persone con
cittadinanza non italiana, il 13,5%% della
popolazione totale.
I principali gruppi nazionali presenti a Firenze nel
2010 sono: romeno, albanese, peruviano, filippino e
cinese. La maggiore presenza di stranieri in relazione
alla popolazione residente si ha nel Quartiere 1, dove
rappresenta il 19,6% del totale dei residenti.
Famiglie sempre più piccole
Le modifiche strutturali demografiche e sociali in
atto hanno cambiato la struttura delle famiglie che
gradualmente stanno perdendo il loro ruolo di “rete
di supporto”.
13
(20,4%)
26.198 monogenitoriali con
figli (14,2%)
Rispetto al 2008 il numero delle famiglie a Firenze è
aumentato grazie all’incremento delle famiglie con
componenti di cittadinanza non italiana (+23,6%),
mentre rimane stabile il numero delle famiglie
italiane (+0,6%).
La composizione media di una famiglia fiorentina è
bassa e pari a due individui.
Le famiglie composte solo da un individuo sono il
45,8% delle famiglie totali.
Il numero di famiglie monogenitoriali ha avuto un
aumento dal 2002 al 2010 di circa il 17% e
costituiscono il 14,2% delle famiglie totali.
Stato di Salute di Firenze
Speranza di vita alla nascita:
Firenze (anno 2008)
80,0 anni per i maschi
85,0 anni per le femmine
La situazione di Firenze presenta un quadro nella
maggior parte dei casi ampiamente positivo che può
essere così sintetizzato nei seguenti punti.
La speranza di vita alla nascita ha raggiunto 80 anni
nei maschi ed 85 anni nelle femmine, con un
differenziale di 5 anni tra i due sessi. Tali valori sono
Toscana (anno 2008)
79,7 anni per i maschi
simili ai valori medi della AUSL10 e leggermente
84,8 anni per le femmine
superiori a quelli della Toscana.
La mortalità generale, dopo la standardizzazione per
età, presenta a Firenze valori leggermente più bassi
Tassi di mortalità generale per rispetto a quelli regionali, sia nei maschi che nelle
sesso:
femmine. I tassi di mortalità generale hanno
Firenze (triennio 2006-2008)
continuato la loro tendenza progressiva alla
Totale 9,47/1.000
riduzione anche nell’ultimo decennio.
Maschi 12,26/1.000
I decessi prima dei 65 anni, importante indice di
Femmine 7,78/1.000
mortalità prematura, presentano valori simili alla
media regionale per entrambi i sessi.
Toscana (triennio 2006-2008) Il tasso di mortalità infantile di Firenze (3,53) invece
Totale 10,09/1.000
è superiore a quello dell’intera Ausl 10 (2,42) e a
Maschi 12,84/1.000
quello medio regionale (2,44), anche se, per l’elevata
Femmine 8,19/1.000
variabilità casuale del fenomeno dovuta al ridotto
numero di eventi, i confronti con altre aree non sono
4.528 decessi totali (anno
facili da valutare.
2010)
In particolare è il tasso di mortalità neonatale (2,51)
ad essere più elevato sia rispetto al dato regionale
(1,71) che al dato aziendale (1,66), mentre la natimortalità (0,95) è migliore sia del dato regionale
(2,50) che aziendale (1,35).
Per i maschi il tasso di primo
ricovero è più alto rispetto
alla media regionale per:
- malattie delle ghiandole
endocrine, disturbi
metabolismo e malattie
sistema immunitario
- disturbi psichici
Per le femmine il tasso di
primo ricovero è più alto
rispetto alla media regionale
per:
- tumori (tumore del polmone)
Il tasso di primo ricovero per tutte le cause,
standardizzato per età, di Firenze è leggermente
superiore al tasso medio aziendale e a quello
regionale. Confrontando il tasso di primo ricovero per
il 2010 ed il 1999 si può notare una riduzione di
questo in tutte le zone distretto della Ausl e a livello
regionale, più evidente tra i maschi.
Anche il tasso di ospedalizzazione (che prende in
esame il totale complessivo dei ricoveri per tutte le
cause) standardizzato per età a Firenze è superiore al
tasso
medio
aziendale
e
regionale.
Anche
quest’ultimo parametro evidenzia per i due anni
considerati, il 2010 ed il 1999, una tendenza
progressiva alla riduzione: tale riduzione è maggiore
nei maschi in tutte le zone distretto.
14
- disturbi psichici
- traumatismi
Sei principali cause di morte
(anno 2009):
37,0% malattie circolatorie
29,6% tumori
12,7% altre cause
9,0% malattie respiratorie
4,4% sistema nervoso
3,9% apparato digerente
Tra i più bassi della Regione
sia per maschi che per
femmine.
I dati di mortalità e quelli di ricovero ospedaliero
disaggregati per patologia forniscono un quadro della
frequenza e della relativa importanza delle principali
malattie.
Le cause di morte più frequenti sono rappresentate
dalle malattie circolatorie (37%) e dai tumori (29,6%).
Nel complesso le prime 6 cause di morte sono
responsabili dell’87% del totale dei decessi. La
maggior parte delle cause di morte ha mostrato
importanti riduzioni nella seconda metà degli anni
‘90. Le diminuzioni maggiori riguardano in generale
le malattie circolatorie e quelle del sistema digerente
per le femmine ed i tumori nei maschi.
In aumento la mortalità per
malattie respiratorie nei
maschi (anni 2006-2008)
In diminuzione, ma pur
sempre alta rispetto alle altre
province, la mortalità per
malattie respiratorie nelle
donne
(anni 2006-2008)
Altri fattori che incidono sullo stato di
salute
Gli inquinanti per i quali non
sono rispettati i valori di
riferimento fissati dalla
normativa sono (anno 2010):
particolato (PM10)
biossido di azoto (NO2)
ozono (O3)
Dal 2003 al 2010:
tasso di motorizzazione -4,4%
domanda trasp. pubblico
+9,4%
N° motocicli per 1.000
abitanti:
193 nel 2010
190 nel 2009
dal 2000 al 2010: +88,6%
39% è la percentuale di
raccolta differenziata sul
totale dei rifiuti solidi urbani
raccolti (anno 2010)
PIL Var % 2010-2009
Italia +1,3
Toscana +0,9
Ambiente
La situazione dell’aria nel 2010 rileva dei livelli di
inquinamento entro la soglia limite per inquinanti
quali il biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio
(CO), benzene (C6H6) e benzo[a]pirene (C20H12). Gli
inquinanti per i quali, invece, non è raggiunto e
consolidato il rispetto dei valori di riferimento fissati
dalla normativa, sono ancora il particolato (PM10), il
biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3).
E’ in aumento rispetto al 2009 il consumo pro-capite
di gas metano (+6,6%). E’ invece in diminuzione il
consumo di energia elettrica per uso domestico (1,1%).
Con 690,2 Kg/anno pro-capite, Firenze è tra le città
italiane con maggiore intensità di produzione di
rifiuti solidi urbani. Negli ultimi anni si è registrata
una crescita consistente della raccolta di rifiuti
differenziati che sono passati dal 28% nel 2003 al
39% nel 2010, in aumento rispetto al dato del 2009
(36,6%).
Variabili socioeconomiche
Secondo il rapporto sull’economia fiorentina a cura
della Camera di Commercio il Pil è cresciuto
dell’1,4%. Le stime provinciali sulle forze di lavoro
15
Tasso di occupazione
(anno 2010)
Italia 56,9%
Toscana 63,8%
Provincia di Firenze 67,1%
Istat certificano per l’anno 2010 per Firenze una
contrazione
dell’occupazione
rispetto
all’anno
precedente; il tasso di disoccupazione è in lieve calo
se confrontato con il tasso del 2009 - pari al 5% - ma
superiore al dato del 2008 pari a 4,4%.
Tasso di disoccupazione
(anno 2010)
Italia 8,4%
Toscana 6,1%
Provincia di Firenze 4,8%
Stili di vita
Studio Passi
anno 2007-2008
(% degli intervistati
ultraquattordicenni AUSL 10)
colesterolemia: 21,7%
ipertensione: 20%
fumo: 29,6%
bevitori a rischio: 21%
Variazione delitti denunciati
dal 2008 al 2009
Italia -3%
Toscana +1,7%
Firenze Provincia +2%
Secondo i dati dell’OMS quasi 9 decessi su 10 e oltre
il 75% della spesa sanitaria in Europa e in Italia
sono causati da alcune patologie che hanno tra loro
un minimo comune denominatore: in stili di vita
errati.
I principali fattori di rischio sono: ipertensione
arteriosa, elevati livelli di colesterolemia, obesità,
fumo, consumo eccessivo di alcol, scarsa attività
fisica ed errori alimentari, quali ad esempio una
dieta iperproteica e un consumo ridotto di frutta e
verdura.
Criminalità e sicurezza
Nella provincia di Firenze i delitti denunciati sono
stati 57.805. Dal confronto tra i dati 2009 con quelli
del 2008 per categorie di delitti denunciati nella
provincia di Firenze, si osserva che sono diminuiti
del 38% gli omicidi volontari (con un valore assoluto
pari a 5 eventi), del 17% le rapine (con valore
assoluto pari a 466 eventi), del 13% lo sfruttamento
della prostituzione (con valore assoluto pari a 41
eventi), mentre si riscontra un aumento del 25%
delle violenze sessuali (pari a 41 eventi in valore
assoluto) e del 18% dei tentati omicidi (valore
assoluto pari a 13 eventi).
Incidenti stradali
A Firenze nel 2010 sono
avvenuti:
3.751 incidenti stradali
di cui:
3.496 con lesioni alle persone
23 mortali
Qualità della vita – (ricerca
del Sole 24ore) (anno 2010)
A Firenze nel 2010 sono avvenuti 3.751 incidenti
stradali, di cui 3.496 con lesioni alle persone e 23
mortali. Quest’ultimo dato ha subito un forte
incremento rispetto al 2008, quando si sono
registrati 14 incidenti mortali, ed è in controtendenza
rispetto al triennio 2005-2008 che aveva visto
lentamente diminuire le vittime della strada nel
territorio comunale. L’87% dei decessi ha riguardato
persone di genere maschile.
La fascia di età maggiormente coinvolta in incidenti è
quella dai 25 ai 40 anni. Le strade a maggiore
incidentalità sono essenzialmente le grandi arterie e i
viali di circonvallazione.
La qualità della vita
I risultati della tradizionale ricerca de Il Sole 24 Ore,
volta a misurare vari aspetti che determinano la
vivibilità delle 107 province italiane, forniscono
16
Firenze
16° posto del punteggio
complessivo delle province
indicazioni utili a definire il contesto in cui la città è
inserita.
Nella classifica complessiva delle province Firenze si
colloca al 16° posto, due posizioni in meno rispetto al
2009. Problematici per Firenze si presentano gli
aspetti legati all’ordine pubblico e alla sicurezza
mentre si aggiudica ottime posizioni nei settori del
tempo libero (6°) e dei servizi ambiente e salute (9°).
È’ doveroso evidenziare che Firenze, pur non avendo
una buona posizione per quanto riguarda la
sicurezza e l’ordine pubblico (92°), migliora di 7
posizioni rispetto a quella del 2009 e si trova
comunque in posizione migliore rispetto ad altre aree
medio-grandi del centro-nord: Bologna (100°), Torino
(105°) e Milano (107°) con soltanto Roma (84°) che la
precede.
17
Sintesi Parte
sociosanitari
II
-
Profilo
Numeri in evidenza
Dati al 2010
Segretariato sociale
5.489 accessi, di cui:
3.345 invii SSP
1.386 invii altro servizio e/o
informazioni effettuate
758 richieste per valutazione
NA
dei
servizi
sociali,
sanitari
e
Quadro dei servizi
Accesso e Servizi Integrati Assistenza
Sociale Territoriale
SIAST e Centri sociali
122 AASS per un tasso pari a Il Segretariato Sociale svolge un’attività di indirizzo
ed orientamento presso i 12 centri sociali presenti
1 AS ogni 3.043 residenti
sul territorio fiorentino. Nel 2010 gli accessi sono
12.813 utenti in carico di cui: stati 5.489, in aumento dell’11,3% rispetto al 2009.
Nel 2010 sono stati presi in carico dal Servizio
2.752 minori
Integrato di Assistenza Sociale Territoriale oltre
4.080 adulti
12.800 persone, stabili rispetto all’anno precedente
5.981 anziani
8.163 utenti con prestazioni (+0,01%). Gli utenti che hanno fruito di almeno una
prestazione esterna sono stati più di 8.000, in
esterne, di cui:
maggioranza (52%) anziani. Sono utenti con
52% anziani
prestazioni esterne 45 anziani ogni 1.000 anziani
31% adulti
residenti, 26 minori ogni 1.000 minori residenti e 11
17% minori
adulti ogni 1.000 adulti residenti.
con prestazioni così ripartite: Sono state circa 3.500 le richieste di valutazione e/o
41% residenziale
rivalutazione per la non autosufficienza.
27% contributi economici
22%servizi domiciliari diretti
10% servizi intermedi
3.441 Richieste di
valutazione/rivalutazione NA
2.059 Punti Insieme
1.382 PUA
18
Assistenza medica di base
389.579 persone assistite
dal Medico di Medicina
Generale o dal pediatra di
cui 18.300 non residenti
(4,7%)
297 MMG: 0,91 ogni 1.000
abitanti di età ≥14 anni.
45 PLS convenzionati con
AUSL: 1,04 ogni 1.000
abitanti di età <14 anni.
Tutti i cittadini hanno diritto all’assistenza medica di
base prestata o da un Medico di Medicina Generale
(MMG) o da un Pediatra di Libera Scelta (PLS).
Nel 2010 risultano essere assistite a Firenze 389.579
persone, di cui 18.300 circa (4,7%) non residenti
anagraficamente nel Comune di Firenze.
Nel territorio del comune di Firenze operano 297
MMG convenzionati con AUSL: quasi 1 ogni 1.000
abitanti di età ≥14 anni.
I minori di 14 anni sono assistiti da 45 PLS
convenzionati con AUSL, poco più di 1 ogni 1.000
abitanti di età <14 anni.
6.761.498
le
prestazioni Assistenza specialistica ambulatoriale e
specialistiche erogate di cui
diagnostica strumentale
6.578.938
da
strutture Il 77% delle prestazioni erogate ha riguardato esami
pubbliche (97,3%)
di laboratorio seguite, in ordine di frequenza, da
quelle di radiologia tradizionale e dalle ecografie.
5.188.075 le prestazioni di L’attività di laboratorio-analisi è stata svolta quasi
laboratorio-analisi
totalmente dai Presidi Pubblici: dal 2,9% di
prestazioni erogate nel 2008 dai Presidi Privati si è
26.262 le prestazioni di passati, nel 2010, allo 0,1%.
“medicina
fisica
e
di Le prestazioni specialistiche totali, senza le
riabilitazione”,
svolte
al prestazioni di “medicina fisica e riabilitazione”, sono
in aumento dal 2006 ad oggi ed in particolare di
100% dai Presidi Pubblici.
quasi il 12,5% rispetto al 2009.
Tasso di erogazione delle
prestazioni: 18 prestazioni
per abitante
Assistenza ospedaliera
126.811 accessi al Pronto Il numero di accessi al Pronto Soccorso, non seguiti
Soccorso
senza
ricovero da ricovero ospedaliero, da parte di residenti
successivo.
fiorentini è di poco inferiore alle 127.000 unità. Il
44% circa degli accessi sono avvenuti a Careggi.
60.454 ricoveri ordinari o in Poco più di 60.000 sono i ricoveri effettuati dagli
day hospital di fiorentini in ospedali toscani per i fiorentini. Il tasso di
ospedalizzazione (per 1.000 abitanti) di Firenze è
Toscana.
superiore al valore medio della AUSL 10 e a quelli
Tasso di ospedalizzazione: delle altre zone. Tale dato è in parte dovuto alla
166,0 nel 2008, 163,0 nel struttura più vecchia della popolazione del comune
di Firenze, ma è anche influenzato dalla diversa
2009 e 163,5 nel 2010.
struttura sociale della città (es. rete di supporto
familiare più debole) e dalla maggior presenza di
Tasso dei DRG Medici: 95,0
fenomeni di disagio sociale.
nel 2008, 92,9 nel 2009 e
Nell’ultimo triennio si osserva comunque una
93,3 nel 2010.
tendenza
alla
diminuzione
del
tasso
di
ospedalizzazione ed in particolare per i DRG Medici.
Tasso reparto lungodegenza: E’ invece stabile il tasso di ospedalizzazione in
3,8 nel 2008, 4 nel 2009 e lungodegenza.
3,5 nel 2010.
19
Assistenza farmaceutica
Nella
zona-distretto
di
Firenze,
l’assistenza
farmaceutica convenzionata, rappresentata dai
Assistenza farmaceutica
farmaci consegnati dalle farmacie territoriali, registra
convenzionata:
una spesa netta di oltre 65 milioni di Euro, quasi la
65.178.313€ spesa netta
metà della spesa dell’intera Ausl10.
Rispetto al 2008 la spesa netta pro-capite è stabile,
176,3€ spesa netta procapite
mentre quella per ricetta diminuisce di circa il 7%.
17,8€ spesa netta per ricetta
Il numero di ricette per abitante è stabile dal 2008
9,9 ricette per abitante
ad oggi.
L’erogazione diretta dei farmaci ricomprende tutti i
Erogazione
diretta
dei
farmaci che vengono erogati attraverso le strutture
farmaci:
del servizio sanitario regionale.
38.123.828€ spesa lorda
Rispetto al 2009 il numero di ricette per farmaci
103,1€ spesa pro-capite
erogati direttamente è aumentato (+7%) così come la
322.593 ricette prescritte
relativa spesa (+17), anche a seguito della sempre
maggiore prescrizione di farmaci di alto costo
secondo le linee guide nazionali dei protocolli
terapeutici.
Assistenza distrettuale
L’assistenza distrettuale riunisce varie tipologie di
56.360 interventi del Servizio
servizi quali, ad esempio, l’emergenza sanitaria
di Emergenza Sanitaria (118)
territoriale, gli screening, le attività distrettuali
45.896 trasporti in DEA
propriamente
dette
(Assistenza
infermieristica
ambulatoriale e domiciliare, Assistenza Domiciliare
Screening
Programmata del MMG e del PLS, Assistenza
mammografici
Domiciliare Integrata ADI – tutte trattate nelle
15.156 eseguiti su
risposte al domicilio), quelle consultoriali (educazione
23.600 inviti
sessuale, assistenza sociale, psicologica, per
l’interruzione volontaria della gravidanza, consulenza
pap-test
e visite ostetrico-ginecologiche, adempimenti per
17.216 eseguiti su
affidamento e adozioni, vaccinazioni), l’assistenza ai
34.177 inviti
malati terminali (Cure palliative e Hospice),
assistenza alle persone con HIV.
colon-retto
Gli interventi del 118 nel 2010 sono in aumento
9.572 eseguiti su
(+6,1%) rispetto al 2009, così come i trasporti in DEA
25.020 inviti
(+2,2%) degli assistititi con mezzo attrezzato,
compreso eliambulanza.
Consultori
Nel 2010, rispetto all’anno precedente, gli screening
53.511 prestazioni
mammografici aumentano del 47% e i pap test
7.670 utenti di cui:
(+8%), mentre diminuiscono quelli del colon retto (13%). Teniamo presente che in questo caso gli
6.783 consultori familiari
aumenti segnalati possono essere determinati anche
440 consultori immigrati
dalla periodicità poliennale degli inviti.
437 consultori adolescenti
Rispetto al 2009, l’attività consultoriale a Firenze nel
2010 registra un incremento di prestazioni erogate
pari all’8,3%. In particolare è aumentato il numero
degli utenti dei Consultori per Immigrati (+70,5%) e
dei Consultori Familiari (+18,5%).
Riabilitazione
7.124 gli utenti della
riabilitazione di cui:
Nel comune di Firenze poco più di 6.000 soggetti
hanno usufruito di oltre 200.000 prestazioni
riabilitative. Più della metà dei soggetti sottoposti a
20
4.432 ambulatoriale
1.663 intensiva
943 domiciliare
404 estensiva
226.011 prestazioni
riabilitative
Ambito sociale
Servizi per la domiciliarità
3.519 utenti di almeno un
servizio diretto/indiretto alla
domiciliarità
2.729 utenti servizi diretti
Contributi economici
3.389 percettori di sussidi
economici di cui
2.211 per disagio economico
Ambito sanitario
Assistenza Domiciliare
Infermieristica
5.659 utenti
324.887 prestazioni
Assistenza Domiciliare
Programmata
109.544 accessi
Assistenza Domiciliare
Integrata
5.618 utenti
prestazioni riabilitative ha un’età superiore ai 64
anni. Il 57,8% degli utenti è rappresentato da donne.
La maggioranza assoluta degli utenti ha usufruito di
prestazioni di riabilitazione ambulatoriale (59,6%).
Rispetto al 2009 gli utenti sono aumentati del 18% e
la crescita ha interessato tutte le diverse tipologie di
riabilitazione, mentre le prestazioni registrano un
aumento solo per il tipo ambulatoriale (+15%) e
estensiva (+4%), mentre quelle estensive e domiciliari
diminuiscono rispettivamente del 6% e del 4%.
Risposte al domicilio
Si tratta di quei servizi che sono erogati presso
l’abitazione dell’utente, permettendogli così di
rimanere nel proprio contesto familiare. In ambito
sociale possiamo distinguere i servizi indiretti
(contributi economici) e i servizi per la domiciliarità
propriamente detti (assistenza domiciliare diretta,
telecare, assistenza extrascolastica, etc.).
Complessivamente le persone che hanno usufruito di
servizi diretti e/o indiretti sono state oltre 3.500, con
un aumento del 11,7% rispetto al 2008.
Il numero maggiore di utenti (58,6%) tra coloro che
hanno percepito un contributo economico ha
ricevuto contributi ad integrazione del reddito. I
percettori di tale contributo sono comunque in
diminuzione del 37,1% rispetto al 2008.
Nel 2010 hanno usufruito di almeno uno dei servizi
diretti alla domiciliarità oltre 2.700 persone, in
aumento del 17,3% rispetto al 2008. Tale andamento
è dovuto non tanto ad un ampliamento dell’offerta
dei servizi, quanto ad un aumento del numero di
persone che ne hanno beneficiato.
In ambito sanitario le risposte a domicilio includono
l’Assistenza Domiciliare Infermieristica, quella
Programmata e quella prestata ai malati terminali.
Gli utenti in carico dell’Assistenza Domiciliare
Infermieristica sono oltre 5.600, per due terzi
(67,7%) donne e per il 94,8% sono anziani. A questi
utenti sono state erogate circa 325.000 mila
prestazioni.
Gli accessi dell’Assistenza Domiciliare Programmata
sono stati oltre 100.000. I pazienti dell’Assistenza
Domiciliare Integrata sono stati oltre 5.600, in
aumento del 86,7% rispetto al 2009.
Assistenza ai malati terminali
269 i pazienti domiciliari presi
in carico
2.993 le visite effettuate a
domicilio
160 i pazienti ricoverati in
L’assistenza ai malati terminali erogata dalle Unità di
Hospice
Cure Continue (UCC) presso il domicilio del paziente
943 utenti riabilitazione ex o in strutture dedicate (Hospice), nel triennio 20072009 registra un calo dei pazienti assistiti al proprio
art. 26
domicilio (-10,3%) e delle relative visite (-8,6%). E’ da
precisare tuttavia che questo calo è dovuto anche ad
una registrazione più accurata dei dati.
Gli utenti delle prestazioni di riabilitazione ex art. 26
erogate in regime domiciliare sono per il 65% donne
e per l’82% anziani.
Assistenza protesica
Il 48,4% degli ausili rientra nella categoria “Ortesi e
21
Assistenza protesica
7.531 utenti
22.520 ausili
2.888.353€ spesa totale
protesi”, il 22,4% riguarda gli ausili per la
“locomozione” e il 9,2% per l’adattamento della casa
o altri edifici e la “comunicazione” (9%).
Rispetto al 2009 nel 2010 si registra un calo del 12%
degli ausili, in particolare quelli per manovrare
oggetti o dispositivi (-94%), mentre la spesa rimane
costante (+0,4%).
Servizi di livello intermedio
1.553 utenti, di cui:
810 utenti in centri diurni di
cui:
151 anziani e adulti Auto
198 anziani e adulti NA
213 disabili
248 minori a rischio
455 servizio mensa trasporto
102 gettoni di incentivazione
255 gettoni per inserimento
lavorativo
335 utenti riabilitazione ex
art.26
I servizi di livello intermedio comprendono
essenzialmente i Centri diurni e il relativo trasporto
sociale, il servizio mensa e i gettoni di frequenza
erogati per incentivare persone disabili a frequentare
centri diurni o a
svolgere attività lavorativoformativa.
Nel 2010 gli utenti di tutti i servizi intermedi sociali e
sociosanitari sono stati in aumento (+5,8%) rispetto
al 2009.
La quota maggiore di utenti dei servizi di livello
intermedio utilizza i centri diurni. Anche in questo
caso si è registrata un aumento rispetto al 2009
(+4,4%).
Gli utenti dei servizi mensa e trasporto sociale sono
in aumento nel triennio 2008-2010 (7,8%), così come
quelli che hanno fruito del gettone d’incentivazione
(17,2%) e per l’inserimento lavorativo (+7,6%).
Gli utenti che hanno fruito di prestazioni di tipo
semiresidenziale nell’ambito degli interventi di
riabilitazione ex art. 26 sono stati oltre 330, per il
54% maschi e per il 76% sono adulti.
Servizi di livello residenziale
Servizi residenziali
4.885 utenti inseriti in
strutture residenziali, di cui
2.736 per auto e non auto
sufficienti
145 di pronta accoglienza
e/o per minori/madri
gestanti
1.268 del Polo Marginalità
1.753 utenti strutture ex
art.26
Complessivamente le strutture residenziali, nel 2010,
hanno accolto circa 5.300 persone: il 52% sono
anziani e adulti disabili, il 39% persone bisognose di
accoglienza alloggiativa e il 9% sono minori o madri
gestanti.
Rispetto al 2008 nel 2010 si registra un calo del
7,7% del numero di anziani o disabili non
autosufficienti ricoverati presso strutture RSA; una
diminuzione del 13,5% delle persone anziane o
disabili autosufficienti ricoverate presso strutture
RA; una riduzione del 17,2 % del numero di utenti
accolti presso le strutture dedicate ai minori, alle
madri con figli o alle gestanti e del 33,5% degli
inserimenti di minori nelle strutture di pronta
accoglienza. In crescita invece gli utenti delle
strutture di accoglienza del polo marginalità che
sono aumentati rispetto al 2008 del 20,6%.
Il numero complessivo degli utenti arriva a oltre
5.500 considerando le accoglienza attivate per gli
sgomberi e il piano per l’emergenza freddo e
raggiunge circa 7.200 utenti considerando anche gli
oltre 1.700 utenti inseriti presso strutture
residenziali
di
riabilitazione
ex
art.26,
in
maggioranza donne (65%) e anziani (76%).
22
Numeri in evidenza
Dati al 2010
Gruppi di popolazione
Anziani
Il 25,4% della popolazione fiorentina è rappresentata
da ultra 64enni, di questi il 32,8% sono anziani soli.
Dal 1999 al 2010 gli ultra 74enni sono aumentati del
12,5% e del 20% gli anziani soli nella stessa fascia di
età. Dal 1999 al 2010 gli anziani ultra 74enni sono
passati da 45.074 a 51.063 (+13,3%) e gli anziani
soli nella stessa fascia di età da 17.177 a 20.771
Speranza di vita a 65 anni:
(+20,6%).
18,8 anni per gli uomini
Gli anziani con 80 anni e più che vivono soli sono
oltre 14.900, pari al 46% del totale degli ultra
22,4 anni per le donne
80enni. I bisogni assistenziali sono acuiti proprio dal
Valutazione non auto in UVM fatto che una quota rilevante di anziani vive da sola.
3.441 istanze
Sono state oltre 3.400 le istanze di valutazione di
3.229 casi valutati/rivalutati non autosufficienza con circa 3.200 casi esaminati in
sede di UVM, di cui circa 2.800 valutati come “non
autosufficienti gravi”, in percentuale stabili rispetto
5.981 utenti in carico ai
al 2008 (88%) ma in lieve diminuzione rispetto al
SIAST di cui:
2009 (91%).
4.246 utenti con prestazioni
Gli anziani che hanno ricevuto almeno una
esterne
prestazione esterna sono il 52% degli utenti totali dei
950 utenti contributi
servizi sociali; quelli che hanno fruito di servizi alla
domiciliarità il 64,8% degli utenti dei servizi
2.280 utenti servizi alla
complessivi alla domiciliarità, in forte prevalenza
domiciliarità
donne (74,6%) e grandi anziani over 80;
1.213 assistenza domiciliare
quelli che hanno fruito dei servizi domiciliari diretti
diretta
sono stati circa 1.800, di cui il 53% con assistenza
226 pronto sociale
domiciliare diretta.
domiciliare
I contributi per il “servizio assistenza familiare” e per
530 contributo per
il “sostegno alle cure familiari” nel 2010 sono stati
assistente familiari/sostegno percepiti da 530 anziani.
alle cure familiari
Rispetto al 2008 sono in diminuzione i frequentanti i
centri diurni per autosufficienti (-3,2%) e per non
autosufficienti (-6,6%); sempre rispetto al 2008 sono
349 utenti centri diurni, di
diminuiti sia i ricoveri in RSA (-7,7%) sia quelli in
cui
strutture per autosufficienti (-13,5%).
198 non auto
Le prestazioni di riabilitazioni ex art. 26 di tipo
151 autosufficienti
semiresidenziale hanno interessato nel 2010 circa 60
anziani, per più della metà donne e di età compresa
2.473 utenti strutture
tra i 65 e i 74 anni; quelle di tipo residenziale oltre
residenziali non
1.300 utenti, in maggioranza con età compresa tra i
autosufficienti
75 e gli 84 anni e per il 70% donne.
Utenti in riabilitazione ex
art.26
59 in centri diurni
1.328 in strutture
residenziali
94.453 residenti ultra
64enni, di cui:
51.063 con 75 anni e più
30.968 ultra 64enni che
vivono soli
3.000 disabili adulti (6-64
anni) stimati
1.189 utenti disabili in carico
ai SIAST
386 utenti con prestazioni di
riabilitazione ex. art. 26 in
Persone con disabilità
Il numero di disabili adulti (6-64 anni) stimato è di
3.000 soggetti.
Le persone con disabilità (18-64 anni), in carico ai
servizi socio-assistenziali sono circa 1.200 e, se
sommati ai circa 400 soggetti che hanno ricevuto
prestazioni di riabilitazione ex art.26 in regime
estensivo, rappresentano quasi 1.500 disabili
23
regime estensivo
560 utenti contributi
economici
533 utenti servizi per
domiciliarità
661 utenti servizi di livello
intermedio
436 utenti Centro diurni
213 di socializzazione
223 di riabilitazione ex
art.26
382 utenti strutture
residenziali
45.5% RSA
54,5% ex art 26 estensivo
assistiti.
La maggioranza assoluta degli utenti ha usufruito di
prestazioni di livello intermedio, in misura maggiore i
servizi diretti (36% - centri diurni di socializzazione e
di riabilitazione; le vacanze e il trasporto) rispetto a
contributi per servizi indiretti (16%); seguono poi le
prestazioni di livello domiciliare – contributi per la
domiciliarità (12%) e servizi diretti domiciliari (18%) –
e di livello residenziale – RSA e residenze di
riabilitazione (18%).
Ai 560 soggetti disabili percettori di contributi
economici è stato erogato un contributo economico:
per la vita indipendente, per servizio trasporti, il
gettone per inserimento lavorativo e quello per
incentivazione. Il 41% degli utenti di prestazioni
domiciliari diretti o indiretti usufruisce del servizio di
assistenza domiciliare diretta che, rispetto al 2008,
registra un calo del 10,4%.
Le prestazioni di riabilitazioni ex art. 26 di tipo
semiresidenziale hanno interessato nel 2010 oltre
220 utenti, per il 61% uomini e con un’età media di
39 anni; quelle di tipo residenziale (di tipo intensivo e
estensivo) hanno interessato oltre 200 utenti.
Donne
198.017 donne residenti
Tasso di fecondità anno 2009
Provincia Firenze:
1,22 italiane residenti
2,02 straniere residenti
Il 53% delle Interruzioni
Volontarie di Gravidanza
(IVG) è stato effettuato da
donne non italiane
9,5 tasso di abortività a
Firenze
Tasso di occupazione Firenze
37,7 donne
53,7 uomini
Tasso di disoccupazione Firenze
11,7 donne
5,3 uomini
Le donne residenti a Firenze rappresentano il 53,3%
della popolazione.
La presenza di un alto numero di donne anziane, ed
in particolare di anziane sole, dovuta ad una
speranza di vita più elevata rispetto agli uomini, ha
un rilevante impatto sulle problematiche legate
all’assistenza socio-sanitaria: sono infatti le donne
ad usufruire maggiormente dei servizi sociali.
La presenza di donne immigrate influisce in
particolare sulle problematiche in campo riproduttivo
e materno - infantile, come dimostra la differenza fra
il tasso di fecondità delle donne italiane e delle donne
straniere e la frequenza delle IVG, che presenta una
particolare specificità nelle donne non italiane. Il
tasso di abortività per il 2010 per le donne residenti
a Firenze è in diminuzione rispetto al 2009, quando
era pari a 10 IVG per 1.000 donne in età fertile .
Differenze di genere si riscontrano nel tasso di
occupazione, che è maggiore negli uomini, e nel
tasso di disoccupazione, che è più elevato tra le
donne: rispetto al 2009 cresce il tasso di
disoccupazione femminile e diminuisce quello di
occupazione.
24
Minori
51.621 i residenti minori, di La percentuale di minori residenti sul totale della
cui 17,2% stranieri
popolazione per il 2010 è del 13,9% e registra una
6.936 stranieri iscritti A.S. crescita del 3,3% rispetto al 2008 dovuta anche
all’aumento dell’10,7% del numero di minori
2009/2010
stranieri. Presso le scuole statali e paritarie,
Utenti SIAST :
nell’anno scolastico 2009/2010, il 12,9% del totale
2.752 in carico
degli alunni iscritti è di nazionalità non italiana.
1.349 con prestazione esterna I minori seguiti dai servizi sociali territoriali sono
586 con contributi economici stati oltre 2.700, in aumento del 12,5% sul 2009. Di
917 con servizio per la
questi circa 1.350 hanno avuto almeno una
domiciliarità
prestazione di livello domiciliare o intermedio o
176 in centri diurni
residenziale.
328 in residenze per minori
In leggero aumento rispetto al 2009 gli utenti dei
94 in casa gestante madre
centri diurni (+2,3%); in calo quelli delle residenze (145 in Pronte accoglienze
12,2%). In forte calo le pronte accoglienze rispetto al
110 in Centro Sicuro
2008 (-33,5%), comprese quelle presso il Centro
sicuro, a seguito del “pacchetto sicurezza”
72 minori affidati
(L.94/2009).
60 domande di adozione
censite dal Centro adozioni di Rispetto al 2009 diminuisce il numero di minori in
affidamento e il numero delle domande di adozione.
Firenze
Riguardo alle coperture vaccinali quelle contro
Copertura vaccinale a 24 mesi
poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite B e
dalla nascita
malattia da emofilo B, antimorbillo, parotite e
91,5% contro poliomielite, rosolia, meningococco C sono tutte al di sotto del
difterite, tetano, pertosse, 95%, valore indicato come obbiettivo nazionale, in
epatite B e malattia da
lieve calo rispetto al 2009 e al 2008.
emofilo B
La copertura vaccinale presenta una marcata
89% per morbillo, parotite e differenza tra italiani e stranieri.
rosolia
86% per il meningococco C
Copertura
vaccinale
per
nazionalità
più del 90% bambini italiani
80% bambini stranieri
5.681 utenti dei servizi di
salute mentale per adulti
3.060 utenti dei servizi di
salute mentale per infanziaadolescenza
3,5 tasso di primo ricovero
(per 1.000) per malattie
psichiche
5,9 tasso di ospedalizzazione
(per 1.000) per malattie
psichiche
Salute mentale
Gli utenti dei servizi di salute mentale per adulti
sono stati circa 5.700, di questi più di 1.500 sono
nuovi utenti, con un tasso di 17,9 utenti in carico
per 1.000 residenti maggiorenni, e di 4,9 per i nuovi
utenti.
Gli utenti dei servizi di salute mentale per infanziaadolescenza sono stati circa 3.000, di cui più di 900
nuovi utenti. Il tasso di utenti per 1.000 abitanti in
età minorile è diminuito rispetto al 2008 (da 99,2 a
59,2 del 2010).
Rispetto al 2000 risultano in forte diminuzione sia il
tasso di primo ricovero che quello di ospedalizzazione
(per 1.000) per malattie psichiche.
Dipendenze
3.145 utenti Dipendenze di
cui:
Il numero di utenti che si rivolgono ai Servizi
territoriali per le dipendenze (SerT) e per l’alcolismo
(SAT) sottostimano la reale diffusione di queste
25
1.509 utenti SerT
1.063 utenti SAT
problematiche poiché solo una parte di soggetti
potenzialmente interessati si rivolge ai servizi
sanitari.
Gli utenti dei SerT per il 2010 per la sola zona di
Firenze sono stati circa 1.500 e, dopo anni di
costante
crescita
culminata
nel
2008
col
raggiungimento di 1.600 utenti, ritornano a partire
dal 2009 ai livelli dei primi anni del 2000. Più
dell’80% dell’utenza è di genere maschile e la fascia
di età più rappresentata è quella sopra i 39 anni.
Gli utenti dei SAT sono stati circa 1.000 e registrano
una crescita continua negli anni, crescendo del 60%
rispetto al 2000. Il 73% dell’utenza è di genere
maschile e la fascia di età più rappresentata è quella
che va dai 40 ai 49 anni (33,5%), la fascia di
popolazione da 20 a 29 anni rappresenta invece il
10,9% del totale.
Povertà e marginalità
Nel 2010 sono circa 9.750 le famiglie in condizione di
povertà relativa a Firenze, in diminuzione del 2,5
Povertà relativa
rispetto all’anno precedente.
5,5% povertà relativa Toscana Per far fronte ad uno stato di indigenza sono stati
9.754 famiglie povere a erogati contributi a circa 2.200 utenti, per la maggior
Firenze
parte adulti (61%), in calo rispetto al 2009 del 23%
19.700 fiorentini in povertà
per l’entrata in vigore del nuovo regolamento
comunale di accesso alle prestazioni economiche.
Servizi sociali
Sono state più di 2.000 le persone accolte in
2.211 percettori di sussidi per strutture di accoglienza,
in aumento del 16%
povertà
rispetto al 2009.
2.000 persone accolte dal
Nella maggior parte dei casi si tratta di immigrati,
sistema, di cui:
senza fissa dimora, ex detenuti e persone non
1.268
utenti
Polo
della residenti a Firenze accolte dal sistema di assistenza
Marginalità per
sociale (polo della marginalità, affittacamere e
2.400 ricoveri
miniappartamenti, richiedenti asilo e immigrati,
emergenza freddo).
Gli utenti accolti dalle strutture del polo sono stati
oltre 1.200, prevalentemente (86%) maschi, di età
media di circa quarant’anni, e in maggioranza (66%)
stranieri, in particolare provenienti dall’Europa
Occidentale (57%) e dall’Africa (39%).
26
Sintesi Parte III - Monitoraggio e valutazione
Numeri in evidenza
Dati al 2010
Risorse sociali investite nel POA 2010 e
spesa sociale del comune di Firenze
114 le azioni del Programma
Operativo Annuale per una
spesa effettiva totale di
67.882.784€.
10,1% spesa coperta dal FSR
(Fondo Sociale Regionale)
Il monitoraggio del Piano Attuativo rileva la spesa
della SdS di Firenze per area di utenza e per progetti.
Rispetto al 2010 la SdS di Firenze ha programmato
per una spesa effettiva di 1.047.742 euro in più
rispetto al 2009. L’area di utenza che assorbe
maggiore risorse è quella degli anziani, seguita da
famiglia e minori, povertà e disagio.
Rispetto al 2009, in seguito alla nuova classificazione
adottata dalla Regione, la distribuzione della spesa
sociale per settore di intervento è cambiata, si rileva,
infatti, un aumento della percentuale di spesa
impegnata per contributi economici e una
diminuzione della percentuale di spesa per strutture.
Firenze anno 2010:
92.571.052€ spesa netta
249,33€ spesa netta procapite
L'indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali
dei Comuni singoli e associati, realizzata dall’Istat,
rileva informazioni sugli utenti e sulla spesa
sostenuta dai Comuni per i servizi che erogano.
La differenza tra la spesa rilevata dal monitoraggio
POA e quella del censimento ISTAT è principalmente
dovuta alla spesa per asili nido inclusa nella spesa
sociale Istat.
La spesa netta pro-capite rispetto al 2009 è costante.
L’assistenza fornita dal Comune si concentra
nell’area Famiglia e Minori, seguita da Anziani,
Disabili e Povertà. Queste tre aree di utenza
assorbono circa l’87% delle risorse impegnate.
Rispetto al 2009 la distribuzione percentuale della
spesa netta per fonte di finanziamento è cambiata, si
rileva una diminuzione nell’utilizzo sia di risorse
proprie del Comune che del Fondo per le politiche
sociali.
Viene rilevata in apposito questionario anche la
spesa del comune sostenuta come ente associativo
SdS, dove sono registrati gli importi non gestiti
direttamente dal comune.
81,8% della spesa netta è
finanziata con risorse proprie
del Comune
7,6% della spesa netta è
finanziata con il Fondo per le
politiche sociali (quota
nazionale e quota regionale)
27
Parte Ia-Profilo di Salute di Firenze
L’aspetto demografico di Firenze
L’andamento nel tempo della popolazione fiorentina
Nel periodo che va dal 1940 al 2010 la popolazione fiorentina, ha
attraversato una fase di crescita consistente iniziata negli anni ’50,
ha oltrepassato le 450.000 unità durante gli anni ‘60 e ’70 e, a
partire dagli anni ‘80 è entrata in una fase discendente tanto che al
censimento del 2001 la popolazione ha raggiunto la quota più bassa
(355.315 persone). Il repentino calo tra il 2000 e il 2001 e l’aumento
tra il 2002 e il 2003 è dovuto alle cancellazioni anagrafiche a seguito
del censimento della popolazione 2001 e alle conseguenti re iscrizioni
effettuate nel 2003, anno in cui si aggiunge anche la regolarizzazione
dei cittadini stranieri.
Graf.1 Popolazione legale nel Comune di Firenze - anni 1940-2010
500.000
popolazione
450.000
400.000
350.000
300.000
250.000
1940
1950
1960
1970
1980
1990
2000
2010
anno
n.b. si definisce popolazione legale (Dpr 276/22-5-01, articolo 3, comma 2) la popolazione residente
rilevata alla data del censimento
Fonte: popolazione legale - elaborazione osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di
Statistica – Comune di Firenze
Al 31 dicembre 2010 la popolazione risulta pari a 371.282 in crescita
rispetto al 2009 di 2.381 unità. Già il saldo totale del 2008 era
positivo grazie all’aumento del saldo migratorio - differenza fra iscritti
e cancellati dall’anagrafe cittadina – che riesce a compensare il valore
negativo del saldo naturale - differenza fra nascite e morti. Se
consideriamo il saldo totale dal 1995 ad oggi questo ha assunto
valore positivo solo a partire nel 2003 (+14.319), per poi
interrompersi tra il 2005 e il 2007 e ritornare positivo dal 2008 a
oggi.
28
Sul fronte delle nascite, nel 2010 si registra un aumento rispetto al
2009 (3.199 contro 3.010), e rappresenta uno dei migliori risultati
degli ultimi anni.
Graf.2 Tasso di fecondità totale - Firenze, AUSL 10 di Firenze, Regione
Toscana - anni 2000-2009
1,6
1,4
1,2
1,0
2000
2001
2002
2003
AUSL 10 - Firenze
2004
2005
2006
Zona Fiorentina
2007
2008
2009
Regione Toscana
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati ARS
https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/
Senza le madri straniere la dinamica naturale sarebbe ancor più
negativa: infatti le nascite da genitori stranieri sono circa il 19%,
mentre la quota di stranieri sul totale della popolazione è pari al
13,5%. Il numero medio di figli per donna – o tasso di fecondità totale
– per il 2009 è circa 1,3 figli per donna, e sebbene sia superiore
rispetto ai valori di minimo registrati dal 2005 al 2007, è pur sempre
lontano dal 2,1 figli per donna, valore considerato ottimale per una
popolazione dato che tale è il numero di sostituzione delle coppie.
Graf.3 Speranza di vita alla nascita - Zona Fiorentina - anni 1995 - 2008
86
84
82
80
78
76
74
72
maschi
20
08
20
07
20
06
20
05
20
04
20
03
20
02
20
01
20
00
19
99
19
98
19
97
19
96
19
95
70
femmine
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati ARS
https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/
29
Nonostante la crescita delle nascite e la diminuzione del numero
assoluto di decessi, scesi nel 2010 al valore di 4.528, mentre nel
2009 sono stati 4.696, il saldo della dinamica naturale rimane
negativo.
Un saldo naturale negativo deriva in parte anche dal processo di
invecchiamento della popolazione, per cui aumentano gli individui
nelle fasce di età più avanzate e, pertanto, aumentano in termini
assoluti i decessi.
Un maschio fiorentino nato nel 2008 ha una speranza di vita di
quasi 80 anni e una femmina di 85 anni, mentre i maschi nati nel
1995 avevano una speranza di vita pari a 76 e le femmine 82.
Graf.4 Quoziente di incremento totale, naturale e migratorio per 1.000
abitanti – Firenze - Anni 1995-2010
40
30
20
10
quoziente per 1.000 ab.
50
0
-10
anno
-20
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Q. incremento totale
Q. incremento naturale
Q. incremento migratorio
Fonte: elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati ARS Toscana – Indicatori PIS
Fonte: per il 2009 e il 2010 elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di
Statistica – Comune di Firenze
E' invece molto positiva la dinamica migratoria: la differenza tra
immigrati ed emigrati è positiva e pari al 10 per mille abitanti.
I cittadini stranieri
Gli stranieri residenti al 31 dicembre 2010 crescono dell’8,1%
rispetto all'anno precedente, e raggiungono la cifra di 50.013 (13,5%
dei residenti totali).
Se confrontiamo l’andamento della percentuale degli stranieri
residenti a Firenze con la percentuale degli stranieri residenti in
Toscana e in Italia, osserviamo che nel 2003 Firenze era pari a 7,6%,
valore molto simile al 7,5% della Toscana nel 2007 e del 7,5%
dell’Italia nel 2010.
30
Si può notare anche che Firenze negli ultimi 8 anni è quella che ha
avuto il maggior aumento di stranieri su abitanti (dal 6% al 13,5%),
sia rispetto alla Toscana (dal 3,6% al 9,7%) che all’Italia (dal 2,7% al
7,5%).
Graf.5 Percentuale di residenti stranieri nel Comune di Firenze e in
Regione Toscana - Anni 2002 – 2010
16
14
% residenti stranieri
12
10
8
6
4
anno
2
0
2002
2003
2004
Firenze
2005
2006
2007
Reg Toscana
2008
Italia
2009
2010
Fonte: elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati ARS Toscana – Indicatori PIS
Fonte: per il 2010 elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica –
Comune di Firenze e ISTAT
Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione non italiana
tra cittadini UE ed extra-UE anche nel 2010 continua a crescere la
quota di cittadini europei (24%), anche se la maggior parte degli
stranieri è con cittadinanza non europea (76%). L’aumento della
quota di cittadini UE è conseguenza dell’allargamento dell’Unione
Europea a Bulgaria e Romania avvenuta nel 2007, momento in cui è
passata dall’8,1% del 2006 al 21,2% del totale dei cittadini stranieri,
riducendosi contemporaneamente la parte di cittadini Non UE.
I principali gruppi nazionali maggiormente presenti a Firenze al
31/12/2010 sono: romeno, albanese, peruviano, filippino e cinese.
Sono mutati nel tempo i paesi di provenienza dei gruppi più
numerosi: se nel 2004 la maggior parte di stranieri residenti era
cinese, a partire dal 2007 tale primato spetta ai romeni. Le altre due
nazionalità che nel 2010 aumentano la loro presenza in città sono
peruviani e filippini.
31
Graf.6 Distribuzione degli stranieri per cittadinanza europea e non
europea – Firenze – Anni 2002 - 2010
11.947
2010
10.774
2009
2008
35.494
9.310
31.588
7.977
2007
anno
38.066
29.657
2006 2.831
32.108
2005 2.775
29.753
2004 2.646
27.515
2003 2.598
2002 2.492
25.734
EU
NON EU
22.939
0
10.000
20.000
n° persone
30.000
40.000
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica – Comune di
Firenze – anagrafe al 31/12
Graf.7 Numero di residenti stranieri delle sei nazionalità più numerose Anni 2004-2010
8.000
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
2004
Romania
Cina
2005
2006
Albania
Marocco
2007
2008
Perù
Sri Lanka
2009
2010
Filippine
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica – Comune di
Firenze – anagrafe al 31/12
32
Se confrontiamo la piramide delle età della popolazione residente
straniera con quella dei residenti italiani si evidenziano importanti
differenze strutturali.
La
popolazione
residente
straniera
si
concentra,
quasi
indistintamente tra i due sessi, nelle fasce di età lavorativa (la classe
più numerosa per entrambi i sessi è quella tra i 30 ed i 34 anni) ed è
quasi assente nelle fasce di età anziane, facendo assumere alla
piramide una forma a foglia, snella e bassa
La piramide per età della popolazione residente di nazionalità italiana
evidenzia una forma ad albero dovuta all’invecchiamento della
popolazione e al calo dei tassi di natalità. La conseguenza è una
riduzione delle classi più giovani – alla base della piramide – e
l’incremento delle classi della popolazione anziana, al vertice della
piramide. Si può notare come le femmine siano in numero maggiore
già a partire dai 50 anni, ma soprattutto nelle ultime classi di età
rispetto ai maschi.
Graf.8 Popolazione residente italiana e straniera per sesso e per classe
di età – Anno 2010
90+
85-89
classi di età
80-84
75-79
70-74
65-69
60-64
55-59
50-54
45-49
40-44
35-39
30-34
25-29
20-24
15-19
10-14
5-9
0-4
20.000
15.000
10.000
5.000
M stranieri
0
M italiani
5.000
F straniere
10.000
15.000
20.000
F italiane
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati forniti dal Servizio di Statistica – Comune di
Firenze – anagrafe al 31/12
La maggioranza degli stranieri residenti a Firenze è di sesso
femminile (53,4%): il numero di donne ogni 100 maschi residenti è di
circa 115 unità e l’indice di mascolinità tra gli stranieri si attesta a
87, cioè ci sono 87 uomini ogni 100 donne.
33
Il tasso di fecondità si differenzia in base alla nazionalità della
madre: nel caso delle donne straniere residenti nella provincia di
Firenze tale valore per il 2009 è pari a 2,02 nati per donna – vs. i
2,16 del 2008– mentre per le donne italiane il numero medio di nati
per donna è 1,22 – vs. 1,28 del 2008–.
Un altro dato che risente della nazionalità è l’età media al parto:
27,82 anni per le donne di cittadinanza straniera contro i 33,35 delle
donne italiane.
Principali caratteristiche
popolazione
della
struttura
della
Al primo gennaio 2011 la popolazione fiorentina è composta dal
25,5% da individui con 65 anni o più mentre i minorenni sono solo
l’11,9%, valori che non si discostano da quelli del 2005 anche se
mostrano un lieve aumento per i minorenni - 11,2% nel 2005 – e una
lieve diminuzione per gli anziani – 25,8 nel 2005 -.
I giovani fino a 14 anni sono l’11,9% della popolazione – erano 11,2%
nel 2005 - mentre la popolazione in età attiva – 15-64 anni – è pari al
62,6% - era il 63,1% nel 2005. L’aumento dei ragazzi fino ai 14 anni
è dovuto, per lo più, alle nascite da madri straniere e ai
ricongiungimenti familiari.
Graf.9 Composizione per età della popolazione - Firenze, Toscana, Italia – valori
percentuali - 01/01/2005 -01/01/2011
100
90
19,5
20,3
66,4
65,7
12,7
14,1
14,0
2011
2005
2011
25,8
25,5
23,0
23,3
63,1
62,6
64,9
64,0
11,2
11,9
12,0
2005
2011
2005
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Firenze
% Minori di 15 anni
T oscana
% Adulti 15-64 anni
Italia
% Anziani 65 e + anni
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati istat - http://demo.istat.it/ - anagrafe
residenti al 01/01
34
L’età media della popolazione fiorentina è di 46 anni, superiore a
quella toscana - 45 anni - e a quella italiana – 43 – nonostante la
presenza dei residenti stranieri la cui età media è di 33 anni.
Per quanto riguarda la quota di stranieri sul totale della popolazione
possiamo notare come questa mentre a Firenze ha raggiunto il
13,5%, a livello regionale è pari al 9,7% e a livello nazionale al 7,5%,
valori più simili a quelli di Firenze di sei o sette anni fa.
Tra i residenti fiorentini si constata ormai da anni un progressivo
invecchiamento della popolazione, trend esteso ormai a tutta la
Regione Toscana dove la popolazione anziana ha raggiunto il 23%
contro un 20,3% registrato a livello nazionale.
Graf.10 Indice di vecchiaia - Firenze, Toscana, Italia - Anni 2005 - 2011
250
230,8
214,0
191,8
200
182,9
150
137,8
144,5
2005
2011
100
50
0
2005
Firenze
2011
2005
2011
T oscana
Italia
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati istat - http://demo.istat.it/ - anagrafe
residenti al 01/01
Gli indicatori demografici legati alla popolazione anziana fiorentina
confermano, anche per il 2010, valori superiori a quelli regionali e
nazionali: l’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra persone anziane
(di 65 anni e più) e i giovani fino a 14 anni è pari al 214% contro il
182,9% della Regione Toscana e il 144,5% a livello nazionale. Ancora
più critico è l’indice di dipendenza, ovvero il rapporto tra le persone
inattive – i ragazzi di età 0-14 anni e gli anziani di 65 anni o più – e
coloro che le dovrebbero sostenere economicamente – le persone di
età compresa fra 15 e 64 anni – che ha raggiunto per Firenze quasi il
60% contro il 56,3% per la Toscana e il 52,3% per l’Italia.
L’indice di vecchiaia fiorentino, pur rimanendo alto è comunque
diminuito rispetto a quello del 2005 grazie all’aumento registrato per
i ragazzi con età fino a 14 anni.
35
Aumenta la proporzione di coloro che hanno 80 anni o più e che
quindi hanno più probabilità di aver bisogno di aiuto sia da un punto
di vista sanitario che sociale: tale aumento viene riscontrato a livello
nazionale, regionale e comunale. A Firenze ogni 100 residenti ci sono
quasi 9 anziani con 80 anni o più, valore ben superiore sia a quello
della Toscana (circa 7 su 100) che dell’Italia, dove i grandi anziani
sono il 6%.
Graf.11 Percentuale di popolazione con 80 e più anni - Firenze, Toscana, Italia,
Anni 2005 - 2011
10,0
9,0
8,0
7,0
6,0
5,0
4,0
3,0
2,0
1,0
0,0
8,7
7,8
7,3
6,5
6,0
5,0
2005
2011
2005
Firenze
2011
2005
T oscana
2011
Italia
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati istat residenti al 01/01
http://demo.istat.it/ - anagrafe
L’indice di dipendenza – scomposto in indice di dipendenza giovanile
e senile – mette in luce come a Firenze il peso delle persone anziane
stia diventando sempre più rilevante, con 41 anziani ogni 100
individui in età attiva.
Graf.12 Indice di dipendenza giovanile e indice di dipendenza anziani - Firenze,
Toscana, Italia, Anni 2005 - 2011
60
50
40
40,9
40,7
17,7
2005
35,5
36,4
19,0
18,5
2011
2005
29,3
30,9
19,9
21,3
21,4
2011
2005
2011
30
20
10
0
Firenze
Indice di dipendenza giovanile
Toscana
Italia
Indice di dipendenza anziani
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati istat - http://demo.istat.it/ - anagrafe
residenti al 01/01
36
Il rapporto tra maschi e femmine, ovvero l’indice di mascolinità, nel
Comune di Firenze è inferiore a quello della Toscana e dell’Italia: di
conseguenza il numero di donne ogni 100 maschi – e questo si
verifica in modo particolare nelle classi di età oltre i 65 anni - è
superiore a Firenze (114,3%) rispetto alla Toscana (107,7%) ed
all’Italia (106,1%) a causa appunto della maggior presenza di anziani.
La famiglia ed i matrimoni
Il numero delle famiglie è cresciuto nel tempo al contrario del
numero medio dei componenti: nel 1991 i nuclei familiari erano
162.422 con in media 2,4 componenti, mentre nel 2010 le famiglie
sono 184.043 con un numero medio di componenti pari a 2.
Tav.1 Famiglie per tipologia e per provenienza - Firenze - Anno 2010
Cittadinanza
tipologia
italiana
comunitario extracomunitario
Valori assoluti
Unipersonale
4.502
10.191
69.608
Monogenitoriale
668
2.017
23.513
Coppia con figli
676
2.941
33.848
Coppia senza figli
226
495
26.360
Altro
607
1.939
6.452
Totale
6.679
17.583
159.781
Valori percentuali
Unipersonale
67,4
58,0
43,6
Monogenitoriale
10,0
11,5
14,7
Coppia con figli
10,1
16,7
21,2
Coppia senza figli
3,4
2,8
16,5
Altro
9,1
11,0
4,0
Totale
100,0
100,0
100,0
Totale
84.301
26.198
37.465
27.081
8.998
184.043
45,8
14,2
20,4
14,7
4,9
100,0
Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12/10 - Ufficio di Statistica – Comune di Firenze
Il fenomeno della pluralizzazione delle forme familiari è tipico delle
società moderne e la famiglia oggi è caratterizzata da svariate
strutture. Le tipologie più comuni sono: quella unipersonale, cioè
formata da un’unica persona (45,8%), le coppie con figli (20,4%), le
coppie senza figli (14,7%) e le famiglie monogenitoriali con figli
(14,2%).
Nel corso degli anni Novanta ha iniziato a prendere consistenza il
fenomeno delle famiglie unipersonali, che tra gli stranieri
rappresenta la tipologia più diffusa, soprattutto tra le famiglie
comunitarie. Le coppie con figli invece, rappresentano una
percentuale maggiore per le famiglie extracomunitarie rispetto a
quelle comunitarie.
Gli elementi che hanno portato al cambiamento della famiglia sono
molteplici: la diminuzione del numero di matrimoni, la tendenza alla
37
posticipazione delle nozze, la scarsa natalità e il ritardo nel passaggio
alla vita adulta, con il conseguente rinvio nel tempo delle decisioni di
formazione della famiglia.
Dal 1994 si registra tra i matrimoni celebrati a Firenze, da residenti e
non residenti, un’inversione di tendenza con il sorpasso nel numero
di matrimoni civili rispetto a quelli religiosi. Se si considera il numero
totale dei matrimoni si può rilevare una diminuzione del 23,6% dal
1991 al 2010.
valore assoluto
Graf.13 Matrimoni celebrati a Firenze (residenti e non residenti) per tipologia –
anni 1991 – 2010
Religiosi
2 .0 0 0
Civili
T otale
1.8 0 0
1.6 0 0
1.4 0 0
1.2 0 0
1.0 0 0
800
600
400
200
anno
0
1991
1993
1995
1997
1999
2001
2003
2005
2007
2009
Fonte: elaborazione osservatorio sds di Firenze su dati
http://statistica.comune.fi.it/popolazione/popolazione
Le caratteristiche demografiche dei quartieri
Il Comune di Firenze è diviso in cinque quartieri: 1-Centro Storico, 2Campo di Marte, 3-Gavinana-Galluzzo, 4-Isolotto-Legnaia, 5-Rifredi.
Rifredi, con 106.062 residenti (28,6% del totale), è il quartiere più
popoloso. Seguono il quartiere 2-Campo di Marte, il quartiere 4Isolotto Legnaia ed il quartiere 1-Centro Storico, con rispettivamente,
il 24%, il 18,2% e il 18,1% della popolazione residente; infine il
quartiere 3-Gavinana conta l’11% della popolazione residente.
Le percentuali di bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni
raggiungono i valori più bassi nel quartiere 1 (Centro Storico),
mentre fanno registrare i valori più alti nel quartiere 3 (GavinanaGalluzzo).
La più alta proporzione di popolazione adulta (cioè di età compresa
tra i 18 ed i 64 anni) la riscontriamo nel Centro Storico dove
rappresenta il 66% del totale, mentre i quartieri di Gavinana38
Galluzzo e Campo di Marte registrano le percentuali più basse
(rispettivamente del 58,8% e del 57%).
Gli anziani di età superiore ai 65 anni registrano la massima
presenza nei quartieri Gavinana-Galluzzo e Campo di Marte,
rispettivamente con 28% e 27,1% dei residenti, mentre quella
minima nel Centro Storico con 21,1%.
Tav.2 Popolazione residente per fasce di età per Quartiere - Anno 2010
Quartieri
Fasce
Centro
Campo
Gavinana
Isolotto
di età
Rifredi
Storico di Marte
Galluzzo
Legnaia
Senza data di nascita
Totale
74
55
25
54
86
294
8.583
12.427
6.058
9.724
14.829
51.621
Adulti (18 - 64 anni)
44.491
52.459
23.384
40.349
64.231
224.914
Anziani (65 anni e più)
14.255
24.162
11.497
17.623
26.916
94.453
Totale
% Popolazione per
quartiere
67.403
89.103
40.964
67.750
106.062
371.282
18,2
24,0
11,0
18,2
28,6
100,0
Minori (< 18 anni)
Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12/2010 – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze
Il quartiere 1 (Centro Storico) ha la quota di anziani anagraficamente
soli (39,4%) più alta fra tutti i quartieri ed è seguito dal quartiere 2
(Campo di Marte con 34%).
I grandi anziani (quelli di 80 anni e più) incidono maggiormente tra i
residenti di Gavinana – Galluzzo e Campo di Marte col 9,7% della
popolazione e in modo minore all’Isolotto-Legnaia e nel Centro
Storico con l’8,1% e il 7,3%.
Continuando il confronto tra i quartieri, l’indice di vecchiaia risulta
più alto in Campo di Marte (231,7 del 2010 vs. 239,4 del 2009),
seguito da Gavinana-Galluzzo (227,2 del 2010 vs. 228,1 del 2009) e
più basso nel Centro Storico (194,3 del 2010 vs. 200,8 del 2009).
Nonostante i valori del 2010 restino alti, in tutti i quartieri si è
registrata una progressiva diminuzione a partire dal 2006, anche se
lo scarto più importante si verifica nel 2008.
Un altro importante indicatore della struttura demografica è la quota
di donne in età feconda (15-49 anni) per il quale la percentuale più
alta è in Centro Storico, con il 44,9%, mentre quella più bassa è nel
quartiere Gavinana-Galluzzo con il 38,6%.
La distribuzione degli stranieri all’interno delle circoscrizioni varia
notevolmente: percentuali di stranieri superiori a quella comunale
(13,5%) si registrano nel Centro Storico (19,6%) e a Rifredi (15,2%),
mentre percentuali inferiori, con valori che oscillano tra il 9% e l’11%
si registrano nei quartieri Gavinana-Galluzzo, Isolotto-Legnaia e
Campo di Marte.
39
Tav.3 Principali indicatori demografici per Quartiere - Anno 2010
Quartiere
Centro
Storico
Campo
di
Marte
Gavinana
Galluzzo
Isolotto
Legnaia
Rifredi
% pop. inferiore a 14 anni
10,9
11,7
12,4
12,2
11,9
11,8
% pop. 15-64 anni
67,9
61,2
59,6
61,7
62,7
62,8
% pop. Minore di 18 anni
12,7
14,0
14,8
14,4
14,0
13,9
% pop. 18-64 anni
66,1
58,9
57,1
59,6
60,6
60,6
% pop. 65 anni e più
21,2
27,1
28,1
26,0
25,4
25,5
% pop. 80 anni e più
7,3
9,8
9,9
8,1
8,5
8,7
44,9
39,2
38,6
39,8
40,9
40,8
194,3
231,7
227,2
212,7
214,1
214,0
Indice di dipendenza strutturale
47,2
63,5
67,9
62,0
59,4
59,3
% Stranieri residenti
19,6
10,8
9,6
10,4
15,2
13,5
Anziani soli per 100 anziani
39,4
34,0
30,6
27,8
32,4
32,8
% famiglie unipersonali
57,6
45,3
40,3
38,4
44,2
45,8
Indicatori
% pop. femminile 15-49
Indice di vecchiaia*
Firenze
Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio SdS Firenze su Anagrafe dei residenti al 31/12 – forniti da Servizio
di Statistica – Comune di Firenze
Fonte: http://web.ars.toscana.it/marsupio/
n.b. gli indicatori calcolati con la popolazione ISTAT al 01/01/2011 sono diversi per la riattribuzione
dell’Istat dei senza data di nascita
Il quartiere 1 (Centro Storico) si trova in una situazione particolare in
quanto, risentendo della struttura della popolazione straniera ha
aspetti positivi, tipici di una popolazione giovane, come un indice di
vecchiaia basso e un’alta percentuale di donne in età feconda,
accompagnati però da problemi tipici di una città “vecchia” come
un’alta percentuale di anziani soli.
L’alto numero di famiglie unipersonali nel quartiere 1 (57,6% contro
il 45,8% del dato comunale) è dovuto essenzialmente all’alto numero
di anziani soli ma anche alla presenza di stranieri, molti dei quali
residenti soli. L’alta percentuale di popolazione adulta (la maggiore
riscontrata all’interno dei quartieri e pari a 67,9%) fa sì che il Centro
Storico abbia l’indice di dipendenza strutturale più basso (47,2
contro il 59,3 comunale).
Confronto SdS Firenze con le altre SdS
Nelle tavole seguenti sono riportati alcuni dati relativi alla
popolazione residente nella AUSL 10, disaggregati per Zona/SDS^^.
Della popolazione della AUSL 10 nel 2010, il 45,1% risiede nella
Zona del comune di Firenze, il 26,2% nei comuni della zona NordOvest, il 20,5% nei comuni della zona Sud-Est e l’8,2% nei comuni
della zona Mugello.
40
La popolazione di tutte le zone – considerando il saldo totale – risulta
in aumento: ciò è dovuto al saldo migratorio la cui entità, in ogni
zona, è tale da sopravanzare un saldo naturale sempre negativo.
^^l’ambito territoriale della Sds è quello della zona distretto. L’azienda USL 10 di
Firenze è composta da 4 zone-distretto /SdS. La SdS/zona di Firenze è composta da
un solo comune.
Tav.4 Popolazione residente per zone-distretto e saldo naturale, migratorio e
totale – Anno 2010
Zone
Pop. al
Saldo
Saldo
Saldo
Pop. al
%
distretto
01/01
naturale
migratorio
totale
31/12
Firenze
Fiorentina
Nord-Ovest
Fiorentina
Sud-Est
Mugello
AUSL 10
368.901
-1.329
3.710
2.381
371.282
45,1
214.431
-4
1.731
1.727
216.158
26,2
168.158
-340
885
545
168.703
20,5
67.392
-113
506
393
67.785
8,2
818.882
-1.786
6.832
5.046
823.928 100,0
Fonte: Regione Toscana - http://web.rete.toscana.it/demografia/
Se si osserva l’indice di vecchiaia per il 2010 possiamo rilevare che le
zone Mugello e Fiorentina nord-ovest sono le zone più ‘giovani’,
mentre Firenze presenta il valore più alto rispetto alle altre zone.
Anche l’indice di dipendenza, così come l’indice di vecchiaia, risente
delle caratteristiche della zona di Firenze dove le persone dipendenti
(anziani + giovani 0-14 anni) nel 2010 sono quasi 60 ogni 100
persone in età compresa tra 15 e 64 anni.
Tav.5 Popolazione residente per zone-distretto e alcuni indicatori demografici –
Anno 2010
Zone
Indice
Indice
Tasso di
Popolazione
distretto
dipendenza
vecchiaia
fecondità
Firenze
Fiorentina NordOvest
Fiorentina Sud-Est
Mugello
AUSL 10
371.282
59,7
214,0
1,3
216.158
57,7
163,3
1,5
168.703
57,7
171,9
1,4
67.785
55,1
159,0
1,5
823.928
58,4
185,9
1,4
Fonte: http://web.ars.toscana.it/marsupio/
Per quanto riguarda il tasso di fecondità – ovvero il numero medio di
figli per donna – i valori più elevati si riscontrano di nuovo nelle zone
Fiorentina nord-ovest e nel Mugello mentre Firenze presenta il valore
più basso rispetto alle altre zone e a quello dell’intera AUSL 10.
Un altro aspetto interessante da considerare riguarda l’incidenza
della popolazione immigrata sul totale della popolazione della Ausl
10. Firenze mantiene la percentuale più alta di immigrati sulla
41
popolazione con il 13,5%, mentre il valore più basso si riscontra nella
zona Fiorentina Sud-Est con l’ 8,4%.
L’indice di vecchiaia della popolazione immigrata riflette la
composizione della popolazione straniera: scarsa presenza di anziani
– circa il 3% in tutte le zone – e presenza consistente di popolazione
under 15 – circa il 20% in tutte le zone – rendono l’indice
estremamente basso.
L’indice di dipendenza nella popolazione immigrata presenta valori
molto bassi dovuti alla quota di popolazione attiva 15-64 anni
significativamente alta con valori che si attestano intorno al 75%
della popolazione straniera.
Tav.6 Alcuni indicatori demografici per la popolazione straniera per zonadistretto - Anno 2010
Zone
% stranieri
Indice dipendenza
Indice vecchiaia
distretto
su residenti
stranieri
stranieri
Firenze
13,5
22,4
15,8
Fiorentina Nord-Ovest
10,1
29,0
9,2
Fiorentina Sud-Est
8,4
27,6
16,9
Mugello
8,7
30,5
14,8
11,2
25,3
14,1
AUSL 10
Fonte: Elaborazioni ARS Toscana
Le previsioni
Per concludere questa parte riguardante le caratteristiche
demografiche della popolazione fiorentina rivolgiamo uno sguardo
alle previsioni della popolazione del Comune di Firenze per gli anni
futuri, con la consapevolezza che le previsioni sono suscettibili di
errore e che più è piccolo l’ambito di riferimento e più tale errore
rischia di aumentare.
La fase di sviluppo demografico, sia a livello nazionale che comunale,
sperimentata negli ultimi anni è caratterizzata da alti livelli di
invecchiamento, bassa fecondità, aumento dell’immigrazione
e
cambiamenti nella struttura familiare. Secondo le previsioni nel 2025
a Firenze risiederanno circa 390.600 persone che, rispetto alla
popolazione base di 370.091 abitanti (media degli anni 2009-2010),
significano un aumento di popolazione di circa 20.500 unità.
Tale aumento è dovuto principalmente alla componente migratoria
ipotizzata in crescita fino al 2012 e per gli anni successivi in graduale
diminuzione. Anche la speranza di vita e la fecondità si ipotizzano in
crescita, ma gli effetti sull'ammontare complessivo della popolazione
sono molto meno marcati rispetto a quelli delle migrazioni.
42
Si prevede che i ragazzi da 0 a 14 anni aumentino solo del 2,7%,
mentre le persone in età lavorativa (15-64 anni) aumenteranno del
6,6% e del 3% la classe anziana.
Graf.14 Previsioni popolazione fiorentina per sesso e totale - 2012 - 2025
400.000
350.000
Femmine
Maschi
Totale
300.000
250.000
200.000
150.000
anno
100.000
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025
Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12/ – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze
Sebbene la percentuale di popolazione con età superiore a 64 anni,
dovrebbe lievemente diminuire – dal 25,5% della popolazione base al
24,9% del 2025 – si dovrebbe registrare un aumento degli ultra
ottantenni che passerebbero dall’attuale 8,7 al 9,2%.
Tav.7 Previsioni popolazione fiorentina al 2021 e 2025
Previsioni
Classi
pop. media
di età
2009 -2010
31/12/2021
Valori assoluti
0-14
43.556
44.138
15-64
231.988
245.484
65 e+
94.548
96.520
Totale
370.091
386.142
Valori percentuali
0-14
11,8
11,4
15-64
62,7
63,6
65 e+
25,5
25,0
Totale
100,0
100,0
31/12/2025
44.744
248.381
97.548
390.673
11,5
63,6
25,0
100,0
Fonte: elaborazioni dell’Osservatorio SdS Firenze su Anagrafe dei residenti al 31/12/ – forniti da
Servizio di Statistica – Comune di Firenze
Secondo tali previsioni si assisterebbe a un lieve invecchiamento
della popolazione, con l’indice di vecchiaia che passerebbe dal valore
di 214 attuale, a quello di 218 nel 2025; mentre l’indice di
dipendenza strutturale – che rapporta quanti giovani e anziani
43
dipendono dalla popolazione in età lavorativa – andrà migliorando,
passando dall’attuale 59,7% al futuro 57,3%. In particolare la quota
dei giovani aumenterà mentre diminuirà quella degli anziani.
Tav.8 Indicatori demografici al 2021 e 2025 - Firenze.
previsioni
pop. media
2009-2010
31/12/2021
31/12/2025
indice di dipendenza strutturale
59,7
57,3
57,3
indice di dipendenza giovanile
19,0
18,0
18,0
indice di dipendenza anziani
40,7
39,3
39,3
214,0
218,7
218,0
8,7
9,3
9,2
Indicatori
indice di vecchiaia
% popolazione con 80 anni e più
Fonte: elaborazioni osservatorio SdS Firenze su previsioni elaborate dall’Ufficio di Statistica –
Comune di Firenze
I punti essenziali che sembrano emergere dalle previsioni sono
innanzitutto un aumento della popolazione residente dovuto
principalmente all’aumento della popolazione immigrata (fascia 1564 anni), in gran parte straniera; dovrebbe pertanto migliorare
lievemente la struttura della popolazione con l’aumento della
proporzione dei ragazzi e della popolazione in età lavorativa e la
flessione della proporzione degli anziani, pur rimanendo un quarto
della popolazione totale.
44
Stato di salute
Alcuni macro indicatori
Speranza di vita alla nascita
La speranza di vita alla nascita, ovvero il numero di anni che in
media si aspetta di vivere una persona alla nascita, è un importante
indice sintetico dello stato di salute di una popolazione.
Tale indicatore ha presentato, almeno nelle aree più sviluppate, un
progressivo incremento nei decenni passati, riflettendo, oltre al
miglioramento della assistenza sanitaria, aspetti più generali legati
alle modificazioni dei livelli socio-economici e delle condizioni generali
di vita della popolazione.
In particolare, l’Italia è divenuto uno dei paesi del mondo con la più
elevata speranza di vita alla nascita: tale valore per il 2008 è di 78,8
anni per i maschi e 84,1 per le femmine. A livello regionale si
registrano valori superiori alla media nazionale: i maschi hanno una
speranza di vita alla nascita pari a 79,7 anni, le femmine pari a 84,8
anni.
Nella città di Firenze questa ha raggiunto 80 anni nei maschi ed 85
anni nelle femmine, con un differenziale di 5 anni tra i due sessi. Tali
valori sono simili ai valori medi della AUSL10 e leggermente superiori
a quelli della Toscana.
Graf.15 Speranza di vita alla nascita - Zone-Distretto AUSL 10 e Toscana - Anno
2008
T oscana
84,8
79,7
AUSL 10
85,1
80,1
Fiorentina
85,0
80,0
85,3
Fi Nord-Ovest
80,5
Fi Sud-Est
85,0
80,3
Mugello
84,5
79,3
76
78
80
maschi
82
84
86
femmine
Fonte : https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/-
Rispetto al 1995 si può notare un aumento della speranza di vita alla
nascita per entrambi i sessi: infatti per i maschi tale indicatore era
pari 75,7 anni mentre per le femmine risultava essere di 81,9 anni.
45
Graf.16 Speranza di vita alla nascita - Zona – Distretto Firenze e Toscana – Anni
1995 - 2008
86
84
82
80
78
76
74
72
70
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
maschi Firenze
maschi T oscana
femmine Firenze
femmine T oscana
Fonte : https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/
L’andamento della speranza di vita per i fiorentini, siano questi
femmine o maschi, è molto simile a quello dei toscani.
Mortalità generale
A Firenze nel 2010 si sono verificati 4.528 decessi, dato in leggera
diminuzione rispetto all’anno precedente con 4.696 decessi (4.518
nel 2008 e 4.560 nel 2007).
Il tasso standardizzato per età si utilizza per confrontare i livelli di
mortalità tra popolazioni diverse, o della stessa popolazione in
periodi diversi, eliminando il possibile effetto per età.
I tassi di mortalità generale standardizzati di Firenze (maschi:
12,26/1.000; femmine: 7,78/1.000; totale 9,47/1.000) sono, in
entrambi i sessi, tra i valori più bassi a livello regionale e il tasso
totale, senza distinzione di sesso, è il valore più basso a livello
regionale. Il range di variazione tra le diverse aree della Toscana del
tasso di mortalità per i maschi va dal valore più basso di 12,18 della
zona Fiorentina Sud-Est al valore più alto di 14,44 della zona delle
Apuane. Per le donne il range va dal valore più basso di 7,69
dell’Elba al valore più alto di 9,05 della zona Val di Cornia. Il tasso
calcolato senza distinzione di sesso della zona Fiorentina è il più
basso di tutte le altre zone, quello della Versilia il più alto.
46
Graf.17 Mortalità generale: Tassi standardizzati per età (x 1.000 ab.) Anni 20062008 – Zone-Distretto AUSL 10 e Toscana
8,19
Toscana
7,89
AUSL 10
7,78
Fiorentina
Fi Nord-Ovest
8,01
Fi Sud-Est
8,03
12,84
9,65
12,30
9,47
12,26
9,76
12,21
9,76
12,18
10,38
8,30
Mugello
0
maschi
10,09
2
femmine
4
6
8
13,12
10
12
14
totale
Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno
2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/
I tassi di mortalità generale, aggiustati per età, hanno continuato la
loro tendenza progressiva alla riduzione anche nell’ultimo decennio.
Graf.18 Mortalità generale: Variazioni percentuali tra gli anni 2006-2008 vs.
1996-1998 dei tassi standardizzati per età – Zone-Distretto AUSL 10 e Toscana
-21,2
-21,9
-22,2
AUSL 10
-20,1
T oscana
-18,2
Mugello
-14,2
-15,5
-20,8
FI-SE
-16,9
-16,2
FI-NO
-19,9
-18,3
-25,0
-20,0
Firenze
-15,0
Maschi
-10,0
-5,0
0,0
Femmine
Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno
2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/
A Firenze è la mortalità femminile a registrare una maggiore
riduzione rispetto a quella maschile mentre a livello di Ausl 10 e a
livello regionale si registra la situazione inversa.
47
Le principali cause di morte
I dati di mortalità disaggregati per patologia forniscono un quadro
della frequenza e della relativa importanza delle principali malattie.
Le cause di morte più frequenti sono rappresentate dalle malattie
circolatorie (37,0%) e dai tumori (29,6%).
Tra gli altri raggruppamenti di cause di morte hanno rilevanza le
malattie del sistema respiratorio, quelle del sistema nervoso, i
traumatismi e le malattie dell’apparato digerente. Nel complesso le
prime 6 cause di morte sono responsabili di circa l’87% del totale dei
decessi.
Graf.19 Distribuzione % della mortalità per grandi gruppi - Firenze - Anno 2008
sist. nervoso
4,4%
app. digerente
3,9%
altre cause
12,7%
sist. circolatorio
37,0%
traum atism i ecc.
3,4%
app. respiratorio
9,0%
tum ori
29,6%
Fonte: elaborazioni Ausl10 Firenze - Epidemiologia
Il tasso di mortalità per malattie circolatorie, sia tra i maschi che
tra le femmine, per la zona di Firenze è uno tra i più bassi di tutta la
regione.
La mortalità per tumori, e per le principali sedi tumorali presenta
nella maggior parte dei casi valori analoghi, o comunque non
significativamente diversi, dai valori medi regionali. Si segnalano
però tassi significativamente più elevati per tumore del polmone per
le femmine fiorentine e tassi significativamente inferiori alla media
regionale per tumore dello stomaco tra i maschi fiorentini.
La mortalità per malattie respiratorie per le femmine presenta tassi
significativamente maggiori di quelli medi regionali per la zona di
Firenze. Si segnala infine un eccesso, ai limiti della significatività
statistica, della mortalità per suicidio nelle femmine.
La mortalità per malattie dell'apparato digerente e per cause
violente non si scosta significativamente dai valori medi regionali
nella maggior parte delle Zone dell’Ausl 10.
48
Le variazioni temporali della mortalità
La maggior parte delle cause di morte ha mostrato, dopo
aggiustamento per età, importanti riduzioni a partire dalla seconda
metà degli anni ’90. Le diminuzioni maggiori riguardano le malattie
circolatorie e quelle del sistema digerente. L’unico dato in
controtendenza è rappresentato dalla mortalità per malattie del
sistema respiratorio che presentano un aumento negli uomini.
Tra le donne, nonostante si registri una diminuzione nel tasso di
mortalità per malattie dell’apparato respiratorio Firenze permane uno
dei tassi standardizzati più alti a livello regionale.
Graf.20 Variazione percentuale della mortalità per grandi gruppi di malattie.
Zona - distretto Firenze. Variazioni percentuali tra i periodi 2006-2008 vs.19961998 dei tassi standardizzati per età
-19,4
-15,8
T utte le cause
-7,5
-28,6
3,8
Mal. sist. dig.
-21,3
-31,2
-27,3
Mal. sist. circ.
-24,8
Mal. gh. endo.
-10,7
-10,0
-13,8
-40,0
-30,0
Mal. sist. resp.
-20,0
Maschi
T umori
-10,0
0,0
10,0
Femmine
Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno
2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/
Mortalità prematura
In considerazione dell’attuale durata media della vita, i decessi
verificatisi prima dei 65 anni possono essere considerati un indice di
mortalità prematura. I decessi in tale fascia di età rappresentano
comunque una quota ridotta rispetto alla mortalità generale (nel
triennio 2006-2008 a Firenze sono circa il 10,3% del totale).
A Firenze nel triennio 2006-2008 si sono verificati circa 457 decessi
all’anno di persone in età inferiore ai 65 anni. Il fenomeno è
nettamente differenziato tra i due sessi, con una maggior rilevanza
nei maschi (61,7% del totale delle morti premature).
Firenze presenta valori di mortalità prematura simili alla media
regionale sia nelle femmine che nei maschi. A livello regionale i valori
più alti si riscontrano per i maschi nell’AUSL di Massa e Carrara
(2,5) e per le femmine nelle Ausl 3 di Pistoia (1,3) e per il tasso totale
nell’Ausl di Viareggio.
49
Graf.21 Mortalità prematura: Tassi standardizzati per età (x 1.000 ab.)
Anni 2006-2008 – Zone-Distretto dell’Ausl 10 e Toscana
Toscana
1,1
ASL 10
1,1
Firenze
1,6
2,1
1,6
2,0
1,6
1,2
2,1
1,4
1,0
FI-NO
1,9
FI-SE
1,5
1,2
Mugello
1,8
1,7
1,0
0,0
0,5
2,4
1,0
Maschi
1,5
Femmine
2,0
2,5
totale
Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno
2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/
Graf.22 Mortalità prematura: Variazioni percentuali tra gli anni 2006-2008 vs.
1996-1998 dei tassi standardizzati per età – Zone-Distretto di Firenze e
Toscana
-25,7
-22,0
-24,2
-22,9
T oscana
-17,3
Ausl 10
-19,9
Firenze
-15,1
-23,9
-9,9
-31,6
-26,0
-35,0
FI-NO
-30,0
-25,0
FI-SE
Mugello
-15,4
-20,0
-15,0
-10,0
-5,0
Maschi
0,0
Femmine
Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno
2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/
A Firenze la prima causa di morte prematura nella fascia di età 0-19
anni sono le cause di origine perinatale (33,8%), nella fascia di età
20-34 anni sono invece i traumatismi e gli avvelenamenti (50%),
mentre sia nella fascia 35-54 anni che nella fascia 55-64 anni sono i
tumori (rispettivamente con il 49,1% ed il 56,5%).
50
Anche i tassi di mortalità prematura, aggiustati per età, hanno
mostrato una tendenza progressiva alla riduzione nell’ultimo
decennio. In Toscana ed in tutte le Zone-Distretto dell’AUSL 10,
fatta eccezione per il Mugello, è la mortalità maschile a far registrare
una maggior riduzione rispetto a quella femminile.
Mortalità infantile
Il tasso di mortalità infantile, rappresentato dal rapporto tra il
numero di decessi avvenuti nel primo anno di vita e quello dei nati
vivi, è uno dei principali indicatori utilizzati per valutare lo stato di
salute di una popolazione: un buon tenore di vita, corretti stili di vita
un’efficiente rete dei servizi sanitari danno come risultato un tasso di
mortalità contenuto come oramai avviene da decenni nei paesi più
sviluppati.
Graf.23 Mortalità infantile: tasso per 1.000 nati vivi. - Anni 2006-2008 – ZoneDistretto dell’Ausl 10 e Toscana
T oscana
2,44
AUSL 10
2,42
Firenze
3,53
Fi Nord-Ovest
1,8
Fi Sud-Est
1,59
Mugello
1,09
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno
2000 - https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/
Varie cause sono responsabili dei decessi nel primo anno di vita:
fattori di natura biologica, quali malattie materne che
influenzano lo sviluppo del feto, malformazioni e patologie fetali;
fattori legati alla qualità della assistenza sanitaria durante la
gravidanza, al momento del parto e dopo la nascita;
fattori di carattere socio-economico e culturale.
La maggior parte dei decessi si verifica nei primi giorni di vita. Per
questo motivo sono di uso corrente due indicatori, il tasso di
mortalità neonatale precoce e, in particolare, il tasso di mortalità
neonatale (rappresentati rispettivamente da rapporto tra il numero di
decessi nei primi 7 e nei primi 28 giorni di vita e quello dei nati vivi)
che focalizzano l’attenzione su quanto avviene nelle prime settimane
dopo la nascita.
51
Molti dei fattori importanti nel causare i decessi nei primi giorni di
vita (patologie materne e fetali, qualità della assistenza durante la
gravidanza ed il parto), unitamente a malattie della gravidanza, sono
responsabili del fenomeno della natimortalità. Questa viene valutata
mediante un altro importante indicatore, il tasso di natimortalità,
rappresentato dal rapporto tra il numero dei nati morti e quello dei
nati totali (vivi e morti).
Nel triennio 2006-2008, a Firenze, si sono verificati 31 decessi di
bambini nel primo anno di vita in diminuzione rispetto al triennio
2004-2006 (43 decessi). Il tasso di mortalità infantile di Firenze è
superiore a quello dell’intera Ausl 10 e a quello medio regionale,
anche se in diminuzione rispetto al 2003-2005 (4,59); inoltre, per
l’elevata variabilità casuale del fenomeno, i confronti con altre aree
non sono facili da valutare.
Tav.9 Nati-mortalità, mortalità neonatale precoce, mortalità neonatale totale,
mortalità infantile in Toscana e zone-distretto della AUSL 10 di Firenze –
Triennio 2006-2008
Indicatori
Toscana AUSL 10
FI
FI N-O
FI S-E Mugello
nati-mortalità
(anni 2008-2010)
2,50
1,35
0,95
0,88
2,56
1,88
Mortalità neonatale
precoce (0-7 gg)
1,09
1,04
1,37
0,82
0,67
1,14
mortalità neonatale
(0-28 gg)
1,71
1,66
2,51
1,31
0,67
1,14
mortalità infantile
(x 1.000 nati vivi)
2,44
2,42
3,53
1,80
1,56
1,14
Fonte: Registro di mortalità regionale – ARS – Popolazione standard di riferimento Toscana anno
2000 – Certificato di assistenza al parto- ARS - https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/
Confrontando gli indicatori riferiti a Firenze possiamo dire che a
fronte di un tasso di mortalità infantile più elevato rispetto sia al
dato regionale che aziendale, è la mortalità neonatale ad essere più
alta sia rispetto al dato regionale che al dato aziendale mentre la
nati-mortalità è migliore sia del dato regionale che aziendale.
Persone che ricorrono all’uso dell’ospedale
Il tasso di primo ricovero analizza l’uso dell’ospedale sotto il profilo
del numero di persone che ricorrono alle strutture ospedaliere
almeno una volta nell’anno per qualsiasi causa; in altri termini se un
soggetto in un anno viene ricoverato più volte viene considerato solo
il primo ricovero. La misura del ricorso all’ospedale viene pertanto
depurata dal fenomeno dei ricoveri ripetuti, ed in una ottica
epidemiologica fornisce una indicazione sulla frequenza delle
malattie nella popolazione. L’indicatore, così misurato, presenta
valori più bassi rispetto al più tradizionale tasso di ospedalizzazione,
basato sul conteggio del totale dei ricoveri sia di tipo ordinario che in
day hospital. Il tasso di primo ricovero per tutte le cause
52
standardizzato per età di Firenze è leggermente superiore al tasso
medio aziendale e a quello regionale.
Graf.24 Tasso di primo ricovero standardizzato per età (x1.000 ab.)
Zone-Distretto della AUSL10 e Toscana - Anno 2010
111,23
T oscana
117,7
106,9
111,28
Ausl 10
118,3
106,3
113,56
Firenze
119,8
109,9
112,36
Fi-NO
120,8
105,5
106,76
Fi-SE
112,8
102,2
112,7
Mugello
121,6
105,8
90
95
100
105
Maschi
110
Femmine
115
120
125
T otale
Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/
Graf.25 Tasso di primo ricovero: variazione percentuale tra 2010 vs. 1999 dei
tassi standardizzati - Zone-Distretto della Ausl 10 e Toscana
-14,9
-21,8
-18,2
-18,1
-13,1
-20,0
Firenze
-10,5
FI-NO
-13,9
FI-SE
-8,1
-18,1
-25,0
Ausl 10
-14,3
-17,2
-18,0
T oscana
-15,0
Maschi
-10,0
Femmine
Mugello
-5,0
0,0
Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/
Confrontando il tasso di primo ricovero tra il 2010 ed il 1999 si può
notare una riduzione di questo in tutte le zone distretto della Ausl 10
e del tasso regionale, più evidente tra i maschi.
53
Anche il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età a Firenze,
che prende in esame il totale complessivo dei ricoveri per tutte le
cause, è superiore al tasso medio aziendale e regionale.
Graf.26 Tasso di ospedalizzazione standardizzato per età (x 1.000 ab.)
Zone-Distretto della AUSL10 e Toscana - Anno 2010
155,1
T oscana
T otali
158,5
155,6
Femmine
158,9
AUSL 10
163,3
Maschi
158,2
163,6
166,6
165,2
Firenze
157,9
Fi N-O
165,0
153,9
149,0
151,7
149,5
Fi.S-E
160,1
Mugello
166,4
156,9
140
145
150
155
160
165
170
Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/
Graf.27 Tasso di ospedalizzazione: variazione percentuale tra 2010 vs. 1999 dei
tassi standardizzati - Zone-Distretto della AUSL10 e Toscana
-15,6
-22,4
-12,9
-17,2
-17,3
T oscana
-14,2
-17,4
Firenze
-11,3
-16,5
-20,0
FI-NO
-13,7
FI-SE
-8,3
-16,0
-25,0
Ausl 10
-15,0
Maschi
-10,0
Mugello
-5,0
0,0
Femmine
Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/
Come già osservato per il tasso di primo ricovero, anche il tasso di
ospedalizzazione evidenzia per i due anni considerati, il 2010 ed il
54
1999, una tendenza progressiva alla riduzione: tale riduzione è
maggiore nei maschi in tutte le zone.
Il tasso di ospedalizzazione tra gli stranieri nell’anno 2010 è pari a
11,7 ricoveri per 1.000 abitanti. Si registrano rilevanti differenze di
genere con un tasso di 15,6 per le donne straniere contro il 7,7 degli
uomini, differenze principalmente dovute da ricoveri per patologie
legate al parto e gravidanza.
Anche nel tasso di ospedalizzazione dei cittadini stranieri Firenze
presenta dei valori maggiori sia di quelli delle altre zone dell’Ausl 10
sia di quello regionale.
Graf.28 Ricoveri per tutte le cause: Tasso di ospedalizzazione standardizzato per
età di cittadini non italiani residenti (x 1.000 ab.) - Zone-Distretto della Ausl10 e
Toscana - Anno 2010
8,2
T oscana
11,5
5,0
9,4
AUSL 10
13,1
5,8
6,7
Mugello
10,7
Totali
2,8
5,5
Fi.S-E
Femmine
7,7
Maschi
3,3
9,7
Fi N-O
13,9
5,5
11,7
Firenze
15,6
7,7
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
Fonte: Archivio SDO –ARS- https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds/
Le principali malattie
L’analisi della distribuzione delle cause di ricovero mostra un quadro
molto più articolato della frequenza delle diverse forme morbose.
Infatti, in questo caso, assumono importanza numerose patologie,
che per la loro diversa gravità clinica sono raramente causa del
decesso di un paziente, ma possono avere importanti implicazioni in
termini di compromissione dello stato di salute, cronicità, impegno di
cura e che comunque portano ad una ospedalizzazione. Infatti le sei
patologie più rilevanti in termini di mortalità rappresentano circa la
metà dei ricoveri, mentre sono responsabili di una quota importante
di accessi in ospedale anche altre patologie meno importanti in
termini di mortalità, quali le problematiche legate alla gravidanza ed
al parto, le malattie del sistema osteomuscolare e quelle dell’apparato
genito-urinario.
55
Graf.29 Distribuzione dei ricoveri per grandi gruppi di malattie – zona distretto
Firenze - Anno 2010
disturbi psichici
2,8
altre cause 18,5
sist. circolatorio
15,6
tumori 11
mal. ghian.
endocrine 3,2
sist. nervoso 3,9
app. respiratorio
6,9
app.
genitourinario 6
sist.
osteomuscolare
6,1
compl.
gravidanza, parto
8,3
traumatismi ecc.
8,6
app. digerente 9,1
Fonte: elaborazioni Ausl 10 Firenze - Epidemiologia
A Firenze si osservano tassi di primo ricovero superiori alla media
regionale per tumori totali (femmine), e nello specifico per il tumore
del polmone (femmine), malattie delle ghiandole endocrine,
disturbi metabolismo e malattie sistema immunitario (maschi),
disturbi psichici (maschi e femmine) e traumatismi (femmine).
Risultano invece inferiori alla media regionale i tassi per malattie
cerebrovascolari (maschie e femmine), malattie apparato digerente
(femmine) e malattie dell’apparato osteomuscolare (maschi e
femmine).
Gli elevati tassi di ricovero per disturbi psichici, trovano riscontro
anche in elevati tassi di ospedalizzazione e di “primo ricovero” in
reparti di psichiatria, confermando la peculiarità di tale problematica
tra i residenti di Firenze. Tali andamenti sono da porsi in relazione,
almeno in parte, con il fatto che l’area fiorentina rappresenta il
maggior agglomerato urbano della regione, con una conseguente
presenza più accentuata di fenomeni di isolamento sociale e di
ridotto supporto familiare, fattori che possono aumentare il disagio
psichico delle persone e ridurre le possibilità di risposte alternative
all’uso dell’ospedale.
56
Altri fattori che incidono sullo stato di salute
Lo stato di salute di una popolazione dipende da una molteplicità di
fattori fra i quali la componente sanitaria - progressi della medicina,
disponibilità di strutture sanitarie adeguate, etc. - incide solo in
parte. Infatti, oltre ai fattori genetici individuali, aspetti quali il
contesto ambientale, socio-economico e culturale, nonché gli stili di
vita personali esercitano una influenza rilevante sullo stato di salute
delle persone.
Ambiente
Inquinamento atmosferico
La normativa vigente che disciplina la qualità dell’aria ha segnato
recentemente significativi cambiamenti, anche per quanto attiene il
sistema di misurazione. I passaggi più rilevanti sono costituiti dal
D.Lgs. 155/2010 di attuazione della Direttiva 2008/50/CE che
abroga il DM 60/02 e, a livello regionale, dalla Deliberazione GRT
1025/2010.
Per la valutazione della qualità dell’aria, la DGRT 1025/2010 ha
provveduto – sulla base delle disposizioni contenute nel D.Lgs.
155/2010 – alla zonizzazione del territorio regionale tenendo conto
della popolazione residente ed alla successiva individuazione delle
stazioni di misurazione allo scopo di configurare una rete regionale:
questa operazione ha comportato una significativa riduzione delle
stazioni per la rete regionale rispetto al numero complessivo iniziale
delle stazioni provinciali in esercizio nel territorio della Regione
Toscana. Tale nuova configurazione della rete regionale è operativa
dal 1 Gennaio 2011.
A proposito della qualità dell’aria nel 2010 si può affermare che sono
stati rilevati dei livelli di inquinamento entro la soglia limite per la
protezione della salute umana per inquinanti quali: il biossido di
zolfo (SO2); il monossido di carbonio (CO); il benzene (C6H6) ed il
benzo[a]pirene (C20H12).
Gli inquinanti per i quali, invece, nel 2010 si conferma la situazione,
già rilevata negli anni passati, di superamento o di non
raggiungimento dei valori di riferimento fissati dalla normativa, sono:
• il materiale particolato (PM10),
• il biossido di azoto (NO2),
• l’ozono (O3).
Riguardo all’inquinante PM10 (polveri di dimensione aerodinamica
inferiore a 10 micron, c.d. polveri fini o “sottili”) la normativa vigente
che disciplina la qualità dell’aria prevede una impostazione di fondo
basata su valori standard di riferimento in forma di due diversi
indicatori: la media annuale e il numero di giorni nell’anno solare in
57
cui viene rilevata una concentrazione media superiore al valore di 50
µg/m3. Per il primo indicatore – la media annuale – è stato fissato il
valore di 40 µg/m3 mentre per il secondo indicatore – numero di
giorni con concentrazione >50 µg/m3 – è stato fissato il valore di 35
giorni, pari a circa il 10% dei giorni dell’anno.
Tav.10 Numero medie giornaliere e media annuale per il PM10. Media annuale
per il NO2 e numero medie giornaliere per l’O3 per stazioni di rilevamento* Firenze Anno 2010
PM10
NO2
O3
Stazione di
gg con
Media
Media
gg con medie su 8
rilevazione*
Annuale
Annuale
ore>120 mg/m3
medie
3
3
3
(mg/m )
(mg/m ) (media 2008-2010)
>50mg/m
FI-Boboli (F)
10
23
30
39(1)
FI-V.le U. Bassi (F)
13
22
34
nd
FI-V.le Gramsci (T)
65
38
102
nd
FI-V. P.te Mosse (T)
66
39
87
nd
FI-Settignano (S)
nd
nd
13
42
25 gg l'anno
35 gg
Valore limite
40 mg/m3 40 mg/m3 (come media su 3
l'anno
anni)
* Tipo stazione, Decisione 2001/752/CE: F= fondo; T= traffico; S= suburbana; I= industriale; U=
urbana
Fonte: “Rapporto annuale sulla qualità dell’aria. Firenze, Anno 2010 ”- Arpat
Nota: (1) Copertura dati non sufficiente per l’estate 2010 secondo quanto previsto dalla normativa.
Il dato è da considerarsi puramente indicativo e presumibilmente sottostimato.
Si evidenzia il consolidamento del trend di riduzione avviato ormai
dal 2003 ed in particolare il triennio 2008-2010 è stato caratterizzato
da una definita tendenza al calo di tutte le stazioni della Rete
Provinciale con riferimento ad entrambi i limiti di legge. Nonostante
ciò, permangono all’interno dell’area omogenea1 situazioni di
difformità riguardo alla media annuale e, soprattutto, riguardo alla
frequenza di eccedenze giornaliere.
I livelli più elevati di PM10 si riscontrano in prossimità di strade ad
alto traffico ed in aree residenziali ai margini dell’area metropolitana
per una maggiore stabilità atmosferica nelle ore notturne, con
conseguente accumulo di inquinanti. Per quanto riguarda Firenze si
è riscontrato il superamento del numero di giorni con concentrazione
maggiore di 50 µg/m3 di PM10 nelle stazioni di traffico di P.te alle
Mosse e V.le Gramsci, mentre con riferimento alla media annuale
tutte le stazioni della rete hanno rilevato valori nei limiti di legge. Si
può con ciò ragionevolmente affermare che i trasporti stradali
costituiscono la principale sorgente antropica da cui ha origine il
PM10.
Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2) si può mettere in
evidenza che la media annuale rilevata supera il livello standard di
riferimento fissato al 2010 (valore limite 40 µg/m3) nella stazione di
1
Area corrispondente ai territori dei comuni di: Firenze, Scandicci, Campi Bisenzio,
Signa, Lastra a Signa, Sesto F.no, Calenzano e Bagno a Ripoli (ex DGRT 1406/2001).
58
Viale Gramsci (102 µg/m3) e nella stazione di Via P.te alle Mosse (87
µg/m3) ovvero in tutte le stazioni di tipo traffico, siti nei quali si
riscontrano valori più che doppi rispetto al riferimento. Le stazioni
non di traffico risultano tutte inferiori al limite di riferimento.
L’inquinante biossido d’azoto conferma una situazione critica:
presumibilmente a causa della maggiore incidenza dei veicoli diesel
non si rileva più, ormai da alcuni anni, la tendenza al miglioramento
che caratterizzava questo inquinante fino al 2001-2002.
Infine, sull’ozono (O3), i dati mostrano che in tutte le stazioni della
rete la media degli ultimi tre anni – 2008/2010 – è superiore al
"valore obiettivo” fissato in 25 gg annui – come media su 3 anni – in
cui si riscontrano medie giornaliere su 8 ore > 120 µg/m3. Le
situazioni più critiche si osservano – come atteso data la specificità
di questo inquinante secondario – nel parco di Boboli, nelle zone
collinari prospicienti la città e nelle aree periferiche. Nonostante la
tendenza al calo registrata già a partire dal 2008, dovuta in parte alle
condizioni di instabilità meteo verificatesi anche per quest’anno nel
periodo estivo, per l’inquinante ozono rimane confermata la criticità
del quadro complessivo.
Graf.30 Numero giorni superamento del valore limite PM10 nei comuni
capoluogo di provincia con pop. Res. > 250.000. Anni 2009-2010
gg superamento
180
160
2009
2010
140
120
100
80
60
40
To
ri
n
M o
ila
n
Ve o
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C
o
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an
ia
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lia
20
0
Fonte: ISTAT "Indicatori Ambientali Urbani - Anno 2010"
Se consideriamo un’altra fonte – quale il rapporto annuale
sull’ambiente dell’Istat 2010 che fornisce un indicatore sintetico per
la città di Firenze – si rileva che il numero di giorni di superamento
del PM10 è stato pari a 66, dato superiore alla media – pari a 44,6 gg
– dei 102 comuni che effettuano il monitoraggio e comunque in
diminuzione rispetto al 2009 del 25% (22 giornate in meno).
59
E’ plausibile ritenere che abbiano contribuito a tale riduzione sia
fattori meteo-climatici, sia la maggiore diffusione di auto meno
inquinanti, che le misure di limitazione alla circolazione veicolare
nonché le modifiche apportate dall’amministrazione comunale alla
viabilità urbana.
Confrontando i dati dei comuni capoluogo di provincia con più di
250.000 abitanti, si nota una generale tendenza alla diminuzione dei
giorni di superamento dei limiti di legge rispetto al 2009 e dunque un
miglioramento generalizzato: fanno eccezione, tra le grandi città,
Bologna, Venezia e Palermo che presentano dati in controtendenza.
Da segnalare, infine, che nel 2010 Genova e Bari vanno ad
aggiungersi a Catania – che da parte sua conferma il dato del 2009 –
quali unici grandi comuni a non oltrepassare la soglia dei 35
superamenti annui.
Confrontando il valore di 66 gg di superamento del limite per Firenze
con quello di altri capoluoghi del nord e centro Italia, valori più alti si
riscontrano per città come Torino, Milano, Verona e Venezia.
Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute
Gli studi epidemiologici sulla relazione tra inquinamento dell’aria e
salute cominciano nella seconda metà degli anni Novanta, quando
sono stati condotti i grandi studi metanalitici europei (APHEA) e
statunitensi (NMMAPS).
A livello nazionale sono stati intrapresi gli studi MISA, SISTI e
successivamente il Progetto nazionale EpiAir “Inquinamento
atmosferico e salute: sorveglianza epidemiologica e interventi di
prevenzione”, promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il
controllo delle malattie (CCM), organismo di coordinamento tra il
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e le Regioni
per le attività di sorveglianza, prevenzione e risposta tempestiva alle
emergenze.
Il progetto EpiAir, pubblicato nel 2009, ha analizzato per il periodo
2001-2005, su un campione di 10 città (Torino, Milano, MestreVenezia, Bologna, Firenze, Pisa, Roma, Taranto, Palermo, Cagliari) gli
effetti a breve termine dell’inquinamento atmosferico, in gran parte
originato dal traffico veicolare, sia sulla mortalità sia sui ricoveri
ospedalieri. Il disegno di studio adottato è stato il case-crossover
(time stratified). Sono stati studiati 276.205 decessi e 701.902
ricoveri ospedalieri e sono stati presi in considerazione gli inquinanti:
polveri fini (PM10), biossido di azoto (NO2) e ozono (O3).
Sono stati studiati gli effetti a breve termine (0-5 giorni)
dell’inquinamento atmosferico sulla mortalità giornaliera (per tutte le
cause non accidentali e per le cause cardiovascolari e respiratorie) e
sui ricoveri ospedalieri (per cause cardiorespiratorie).
60
I risultati sono espressi come incrementi percentuali del rischio di
morire o di essere ricoverati, e relativi intervalli di confidenza al
95%, per incrementi di 10 µg/m3 della concentrazione di ciascun
inquinante
A livello nazionale, l’analisi degli effetti a breve termine sulla
mortalità ha messo in luce la presenza di eccessi di rischio legati
alle polveri fini (PM10), al biossido di azoto (NO2) e all’ozono (O3). Un
importante effetto è stato riscontrato nelle analisi dei decessi per
cause cardiache e respiratorie. Lo studio delle latenze temporali ha
evidenziato effetti prolungati per le patologie respiratorie ed effetti più
immediati per la mortalità cardiaca.
Un effetto immediato (periodo 0-1 giorno) del PM10 si osserva su tutte
le cause di morte, con l’eccezione delle cause cerebrovascolari. Le
stime di associazione sono molto elevate e significative per la
mortalità respiratoria (incremento pari a 1,59%), consistenti e
significative per la mortalità cardiaca (incremento di 0,99%) e
naturale (con un incremento di 0,69%). Mentre l’associazione tra
PM10 e mortalità naturale e cardiaca si riduce nei giorni successivi,
essa aumenta per la mortalità respiratoria, con stime pari a 2,34% a
latenza 2-5 giorni, e un effetto cumulativo sull’intero periodo 0-5
giorni pari a 3,08%.
Le persone sono più soggette agli effetti degli inquinanti o perché
l’agente inquinante ha una maggiore tossicità per loro (suscettibilità)
o perché sono state sottoposte a livelli di inquinamento maggiori
(vulnerabilità). La suscettibilità comprende fattori individuali quali il
fattore genetico, l’età e la presenza di patologie, fattori che rendono
più probabile l’effetto nocivo dell’esposizione; lo studio ha confermato
che le persone più anziane sono più suscettibili agli effetti del
particolato sospeso, mentre è meno evidente il contributo del sesso o
delle patologie croniche.
L’analisi dei ricoveri ha rivelato un effetto immediato del PM10 e
dell’NO2 specie per le malattie cardiache a insorgenza acuta, come
l’infarto e lo scompenso cardiaco; sono stati riscontrati effetti evidenti
per esposizione a NO2 e patologie respiratorie, specialmente l’asma in
età pediatrica.
Lo studio dimostra un impatto considerevole del PM10 e dell’ NO2 sui
ricoveri per malattie cardiache e, in particolare, per la sindrome
coronarica e lo scompenso cardiaco. L’impatto è immediato, in genere
nella stessa giornata.
Non è stato messo in rilevo un effetto degli inquinanti sulle patologie
cerebrovascolari e sui ricoveri per flebite e tromboflebite, ma si è
riscontrato un maggior rischio di ricoveri per embolia polmonare in
rapporto con la concentrazione di NO2 con un effetto immediato nella
stessa giornata.
La frequenza di ricoveri per malattie respiratorie è influenzata dalla
concentrazione dei tre inquinanti, che esercitano i loro effetti con
latenze diverse a seconda della patologia. Per le infezioni respiratorie,
61
la latenza tra esposizione e ricovero è generalmente ritardata, mentre
per la BPCO i ricoveri crescono subito dopo il picco inquinante. Le
stime più elevate del rischio di ricovero sono state riscontrate per
l’asma bronchiale, specie tra i bambini, se pur con un effetto
ritardato di un giorno.
L’effetto dell’O3 sulle malattie respiratorie si apprezza per le infezioni
delle basse vie aeree e per la BPCO.
Energia
L’indagine “Indicatori ambientali urbani 2010” dell’Istat presenta dati
relativi ai 116 comuni capoluoghi di provincia per alcuni
determinanti di pressione ambientale quali emissioni atmosferiche,
produzioni di rifiuti, scarichi industriali, ecc., generati dall’ attività
dell’uomo e tale da determinare delle alterazioni della situazione
ambientale che possono poi provocare effetti negativi sulla salute
degli uomini e degli animali, sugli eco-sistemi nonché danni
economici, per far fronte ai quali vengono elaborate delle
contromisure (barriere per abbattere il rumore prodotto dai veicoli;
utilizzo di nuove tecnologie di riduzione delle emissioni; modifiche
alle modalità di trasporto delle merci, ecc).
In particolare per quanto riguarda il settore dell’energia, molte
ricerche hanno dimostrato che l’introduzione massiccia del gas
metano per uso domestico contribuisce a ridurre il tasso di
inquinamento nei centri urbani.
Nel 2010 il consumo pro-capite di gas metano per uso domestico e
per riscaldamento ha raggiunto il valore medio nazionale di 422,3 m3
per abitante. Per quanto riguarda Firenze, si è registrato un valore
medio pari a 717,9 m3 per abitante superiore alla media nazionale, in
termini assoluti, di circa 295,6 m3 per abitante ed inoltre, rispetto al
2009, nel capoluogo, si registra un aumento del 6,6 % del consumo
pro-capite di gas metano legato all’uso domestico contro un
aumento, a livello nazionale, del 4,7%.
Il maggior utilizzo di gas metano per riscaldamento è imputabile alla
stagione invernale 2010 che è stata più fredda del corrispondente
periodo del 2009.
Rimanendo sempre in ambito energetico il consumo di energia
elettrica per uso domestico è un altro importante indicatore con
riferimento alle cause generatrici del degrado ambientale:
dall’osservazione di tale parametro ne deriva la conseguente
opportunità di usare al meglio tale risorsa per ridurne i consumi.
Il consumo pro-capite di energia elettrica per uso domestico a livello
nazionale è leggermente in calo rispetto all’anno precedente (-0,3%) e
nel 2010 si è attestato sui 1.201,1 KWh per abitante. Firenze, per il
2010, presenta dei livelli di consumo di energia elettrica di 1.238,2
KWh per abitante – in diminuzione rispetto al 2009 dell’1,1% - e
superiore rispetto al dato nazionale.
62
Trasporti
Anche il settore dei trasporti può essere considerato una delle cause
primarie delle alterazioni della situazione ambientale.
Considerando una media per tutti i comuni capoluoghi di provincia,
nel 2010 si è registrato un tasso di motorizzazione pari a 614,8
autovetture ogni 1.000 abitanti (+0,6% sul 2009). Firenze con 562,6
autovetture ogni 1.000 abitanti (+2% sul 2009) è comunque fra le
città del centro Italia con meno autovetture. Tale riduzione è iniziata
a partire dal 2003.
A Firenze, nel 2010, ci sono stati 240 passeggeri trasportati dai mezzi
pubblici per abitante – con un aumento del 4% sul 2009 – rispetto ad
una media nazionale pari a 228. La domanda di trasporto pubblico
così misurata è stata in crescita a Firenze negli anni dal 2003 al
2007 (punto di massimo con 248,2 passeggeri per abitante) periodo a
cui è seguito un calo nel 2008, che è continuato anche nel 2009, per
poi tornare a crescere nel 2010: verosimilmente grazie alla grande
affluenza di passeggeri che, fin dalla sua inaugurazione nel Febbraio
del 2010, ha fatto registrare la linea 1 della Tramvia. Per inciso non
si può non ricordare come lo sviluppo del trasporto pubblico urbano
rappresenti una delle principali risposte nel tentativo di ridurre gli
impatti ambientali e sanitari derivanti dal traffico veicolare privato.
L’incrocio fra il tasso di motorizzazione (autovetture per 1.000
abitanti) e la domanda di trasporto pubblico (passeggeri trasportati
dai mezzi di trasporto pubblico per abitante) potrebbe essere
utilizzato per trarre una possibile indicazione sull’evoluzione del
traffico veicolare privato: a Firenze tale confronto sembrerebbe
suggerire una tendenza alla sua riduzione. Infatti, dal 2003 al 2010,
a fronte di una riduzione percentuale del tasso di motorizzazione del
4,4%, si è avuto un incremento di domanda del trasporto pubblico
del 9,4%.
Infine può essere interessante fornire il dato relativo alla diffusione
dei motocicli: a Firenze, nel 2010, il numero di motocicli per 1.000
abitanti è stato pari a 193 – con un aumento del 2% rispetto al 2009
– contro una media nazionale di quasi 131. Nel corso degli anni si
può osservare in generale un crescente uso di motocicli: fin dal 2000
si assiste, infatti, ad una maggiore diffusione dei veicoli a due ruote
destinati al trasporto di persone aumentati, per quanto riguarda
Firenze, rispetto al 2000, di quasi il 90%. I motivi di tale incremento
possono essere diversi: la scarsa disponibilità di aree destinate alla
sosta; il crescente congestionamento del traffico urbano; l’aumento
delle aree per le quali è stata disposta la limitazione o l’interdizione
alla circolazione dei veicoli.
Inquinamento acustico
L’inquinamento acustico è un fattore di rischio presente negli
ambienti di vita e di lavoro che provoca effetti nocivi all’udito e
all’intero organismo: è importante pertanto ridurre l’esposizione
limitando le emissioni.
63
Il traffico veicolare è la sorgente più rilevante agli effetti di disturbo
poiché interessa tutta l’area comunale. Secondo l’attuale normativa
(L.447/1995 legge quadro sull’inquinamento acustico ed in
particolare il DPCM 14/11/1997 sulla determinazione dei valori
limite delle sorgenti sonore) il livello di rumore all’esterno delle
abitazioni non deve superare il Livello Equivalente di pressione
sonora (LEq) di 65 dB(A) nelle ore diurne e 55 dB(A) nelle ore
notturne. Dalla mappa acustica strategica di Firenze del 2007 – da
aggiornarsi ogni 5 anni secondo la normativa europea di riferimento
– realizzata dal Comune in collaborazione con l’Arpat, emerge che il
43% dei residenti fiorentini è sottoposto durante la notte a livelli di
rumore superiori ai limiti mentre nella fascia diurna tale percentuale
si attesta al 31%.
Il quartiere in cui si superano maggiormente i valori imposti per legge
– calcolati con una media ponderata del rumore sulle ventiquattro
ore della giornata – è il Quartiere 1-Centro storico, seguono i
quartieri 5-Rifredi e 2-Campo di Marte che fanno registrare all’incirca
gli stessi valori, il quartiere 4 di Isolotto-Legnaia ed infine il quartiere
3 di Gavinana-Galluzzo con i valori più bassi.
Rifiuti solidi urbani
Migliorare il sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti solidi urbani
e dei rifiuti speciali rappresenta un’importante azione per
minimizzare i rischi per la salute umana ed i danni ambientali.
Con 690,2 Kg/anno pro-capite – dato Istat per il 2010 – Firenze è fra
le città metropolitane italiane con maggiore intensità di produzione di
rifiuti solidi urbani (RSU), dato in leggero aumento rispetto al 2009
(+1,5%).
Negli ultimi anni si registra una crescita consistente e progressiva
della raccolta di rifiuti differenziati (RD) che è arrivata nel 2010 a
quasi il 39% del totale dei rifiuti urbani (circa 3 punti percentuali in
più rispetto al 2009), anche se ancora non è stato raggiunto
l’obiettivo del 50% previsto dalla L. 296/2006 che doveva essere
raggiunto entro il 31/12/2009.
I dati Istat sulla raccolta differenziata ci permettono di fare un
confronto con gli altri capoluoghi di provincia. Occorre però precisare
che per quanto riguarda Firenze, tale dato fornito dall’Istat, risulta
inferiore rispetto a quello fornito dalla Quadrifoglio S.p.A per la quale
nel 2010 la percentuale di raccolta differenziata è del 43,3%.
Nonostante questa differenza confrontando la raccolta differenziata
nei capoluoghi di provincia con popolazione residente superiore a
250.000 abitanti, si può rilevare che sei comuni hanno per il 2010
una percentuale di raccolta differenziata superiore alla media
nazionale (31,7%), e che Firenze (3° posto) è preceduta da Verona e
Torino e comunque migliora di una posizione la propria classifica
rispetto al 2009 sopravanzando Milano.
64
Variabili socioeconomiche
L’indice di deprivazione
Il rapporto tra stato di salute e livello socio-economico è ben noto da
molti anni nella letteratura scientifica nazionale ed internazionale;
alcune indagini hanno riguardato anche la realtà toscana e fiorentina
(es. Studio longitudinale toscano). Molti studi, fino dagli anni ’80,
hanno evidenziato differenze nei livelli di mortalità e morbosità in
relazione a diverse modalità di definizione del livello socio-economico
trovando generalmente un maggior rischio di malattia nei gruppi
socio-economici più svantaggiati. Molti fattori, spesso tra loro
intercorrelati, contribuiscono a spiegare il fenomeno, tra i quali
rivestono particolare importanza: livello culturale, esposizione a
fattori nocivi nell’ambiente di vita e di lavoro, stili di vita ed accesso
ai servizi sanitari. Il livello socio-economico può essere definito sia a
livello individuale che a livello di aggregati di persone mediante la
costruzione di indici che rappresentano in maniera sintetica più
variabili elementari relative a diversi aspetti della deprivazione
materiale e sociale. In Italia sono stati definiti indici di deprivazione
aggregati a livello di sezione di censimento, tra cui quello presentato
in questa relazione basato sui dati raccolti dal censimento del 2001
(derivato dal lavoro di N. Caranci e G. Costa “Un indice di
deprivazione a livello aggregato da utilizzare su scala nazionale:
giustificazione e composizione”. Salute e Società, n° 1/2009). Tale
indice attribuisce ad ogni sezione censuaria un livello di deprivazione
utilizzando le seguenti variabili: percentuale di popolazione con
licenza elementare, popolazione disoccupata e in cerca di prima
occupazione, abitazioni occupate in affitto, famiglie monogenitoriali
con figli, densità abitativa (numero occupanti per 100 m²). I dati sono
poi sintetizzati a livello di aggregazioni di zone censuarie (es. comuni,
zone-distretto, aree sub-comunali ecc.) calcolando la percentuale
della popolazione totale dell’area in esame residente in sezioni
censuarie deprivate/molto deprivate.
A livello nazionale l’indice evidenzia differenze tra il Sud e le Isole
rispetto al Centro e al Nord; in particolare, fra le 10 città con
popolazione maggiore ai 300.000 abitanti, Firenze e Bologna sono
risultate le due città con la percentuale di deprivati o molto deprivati
più bassa.
A livello toscano, la percentuale più alta di persone residenti in
sezioni censuarie deprivate o molto deprivate si registra nell’AUSL di
Massa e Carrara (59,1%), mentre la più bassa è stata rilevata
nell’AUSL di Arezzo (23,6%). L’AUSL di Firenze ha una percentuale
pari a 37,2%, inferiore al valore medio della Toscana, pari al 40%,
che la pone tra le aree in una situazione migliore.
Confrontando lo stesso indice per Zone-distretto, la percentuale più
alta di popolazione residente in aree deprivate o molto deprivate si ha
nell’isola d’Elba, mentre la percentuale minore risulta quella della
Val di Chiana Aretina. Firenze ha una percentuale pari a 34,4%,
molto simile alla Fiorentina Sud-Est (34,6%), mentre il Mugello e la
65
Fiorentina Nord-Ovest presentano valori un po’ più alti,
rispettivamente 43,7% e 42,5%, superiori anche al valore medio
regionale.
Graf.31 Popolazione dell’area residente in sezioni di censimento deprivate o
molto deprivate – Valori percentuali - Anno 2001
Val di Chiana aretina
18,3
Elba
70,1
Fiorentina
34,4
Fiorentina Nord-Ovest
42,5
Fiorentina Sud-Est
34,6
Mugello
43,7
AUSL 10 - Firenze
37,3
Regione T oscana
40,1
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
Fonte: https://www.ars.toscana.it/marsupio/sds
Per valutare le differenze nel livello di deprivazione all’interno della
città di Firenze, abbiamo calcolato la percentuale di popolazione
residente in sezioni censuarie deprivate o molto deprivate per le Aree
Elementari (AE) in cui è divisa la città e suddiviso l’indicatore in
cinque classi composte da un eguale numero di aree elementari
(quintili). Le cinque classi hanno i seguenti limiti: inferiore 20%,
20%-35%, 36%-51%, 52%-70% e maggiore del 70%. I dati sono poi
stati riportati sulla cartografia delle AE.
Le aree con le più alte percentuali di popolazione residente in sezioni
censuarie deprivate/molto deprivate si trovano maggiormente
concentrate nella zona ovest della città e nell’Oltrarno, mentre le aree
con la più bassa percentuale di popolazione residente nelle sezioni
più svantaggiate sono dislocate in modo prevalente nella parte nordest della città.
66
Graf.32 Indice di deprivazione per aree elementari
Fonte: cartogramma a cura di Direzione Sistemi Informativi – Servizio Sistema informativo
territoriale - su elaborazioni Caranci N. , Costa G. su dati censimento Istat 2001.
Legenda Aree Elementari - Firenze
1 - Trespiano
25 - Puccini-Ponte alle Mosse
49 - Centro
2 - Massoni
26 - S. Jacopino
50 - S. Ambrogio
3 - Serpiolle
27 - Liberta'-Fortezza
51 - S. Croce
4 - Castello
28 - Donatello
52 - Gioberti
5 - Novoli-Lippi
29 – Mille
53 - Bellariva
6 - Firenze Nova
30 - Campo di Marte
54 - Bandino
7 - Rifredi
31 - Calatafimi
55 - Europa
8 - Careggi
32 – Africo
56 - Gavinana
9 - Faentina
33 - Coverciano
57 - Michelangelo
10 - Cure
34 - Settignano
58 - S. Spirito
11 - S. Gervasio
35 – Varlungo-Rovezzano
59 - Bellosguardo
12 - Montughi-Poggetto
36 - S. Salvi
60 - Soffiano
13 - Leopoldo
37 - Oberdan
61 - Due Strade
14 - Viesseux
38 - S. Marco
62 - Senese
15 - Ponte di Mezzo
39 - Mercato Centrale
63 - Poggio Imperiale
16 - Novoli-Fiat
40 - Stazione-Il Prato
64 - Arcetri
17 - Novoli-Baracca est
41 - Isolotto nord
65 - Sorgane-Cinque Vie
18 - Novoli-Baracca-ovest
42 - Isolotto sud
66 - Galluzzo
19 - Peretola
43 - Piombino-Etruria
67 - Liberta'-Savonarola
20 - Petriolo-Quaracchi
44 - Torregalli
68 - Torre del Gallo
21 - Brozzi-Le Piagge
45 - Legnaia
69 - Cascine del Riccio-Cinque Vie
22 - Mantignano-Ugnano-Sollicciano
46 - Monticelli
70 - Ponte a Ema
23 - S. Bartolo a Cintoia
47 - Pignone
71 - Monteripaldi
24 - Cascine
48 - S. Frediano
72 - Bagnese-Fiume Greve
67
Indicatori Economici
La crisi economica, innescata nel 2007 dalle difficoltà del settore
finanziario negli Stati Uniti si è trasformata nel più grave episodio
recessivo della storia recente.
Il 2008 – 2009 è stato un biennio difficile per l’economia: gli
indicatori economici mostrano difficoltà nel mondo del lavoro con un
tasso di disoccupazione in crescita, il prodotto interno lordo (PIL) in
diminuzione e una riduzione della propensione al risparmio delle
famiglie, con riflessi negativi sui consumi. La perdita di occupazione
ha riguardato soprattutto i giovani che già negli anni precedenti
ritardavano la loro uscita dalla famiglia di origine per le difficoltà ad
entrare nel mondo del lavoro.
Nel 2010 l'economia italiana ha fatto registrare una crescita del
prodotto interno lordo (Pil) dell'1,3%, dopo due anni di forte
decrescita (-1,3% nel 2008 e -5,2% nel 2009). A livello territoriale il
Pil è aumentato dell'1,7% nel Nord-Ovest, del 2,1% nel Nord-Est,
dell'1,2% nel Centro e dello 0,2% nel Mezzogiorno.
Nel 2010 non si è verificata, a livello nazionale, l’auspicata svolta nei
consumi, frenati da evidenti difficoltà di ripresa per il reddito, dal
proseguimento della correzione dell’occupazione verso il basso e da
politiche di bilancio nettamente restrittive. Secondo l’Istat la
propensione al risparmio, calcolata come rapporto tra risparmio
lordo e reddito disponibile, nel 2010 in Italia è scesa di 1,3 punti
passando dal 13,4% al 12,1% (cfr. Istat, Reddito e risparmio delle
famiglie e profitti delle società. IV trimestre 2010, 8 aprile 2011).
Nel 2009 gli effetti della crisi economica nel Centro sono stati più
contenuti, pertanto anche la ripresa del 2010 è stata più moderata.
Anche l’economia toscana nel 2009 ha visto una variazione
percentuale negativa del 4,3% rispetto al 2008: il peggior andamento
del settore agricolo (-8,7%), del settore industriale (-12,6%) e dei
servizi (-1,3%) sono stati i fattori principali di tale calo.
Nel 2010 c’è stata una ripresa anche in toscana con un +0,9% di
crescita del Pil, guidata principalmente dal settore manifatturiero, in
particolare grazie alle imprese orientate all’export. Quindi la Toscana
è ripartita anche se più lentamente rispetto alle aree più forti
dell’Italia, in particolare rispetto al Nord.
Nel 2009 il Pil fiorentino è diminuito del 4,6%; tale andamento ha
risentito sia di una diminuzione della domanda estera (-10,4%), che
del ridimensionamento dell’attività di investimento (-11,1%) e della
caduta dei consumi delle famiglie (-3,2%).
Secondo il rapporto sull’economia fiorentina a cura della Camera di
Commercio nel 2010 il prodotto fiorentino è cresciuto dell’1,4%. Tale
crescita, però, pur rappresentando di per sé un elemento positivo,
non può, ahinoi, indurre nessuno a pensare di essere definitivamente
fuori dalla grave crisi attuale: tutt’altro.
68
La domanda estera è, infatti, cresciuta ma non ha apportato il
contributo atteso per la crescita del valore aggiunto: insieme alle
esportazioni crescono anche le importazioni, che anzi aumentano
ancora di più, contribuendo al peggioramento del surplus
commerciale. L’aumento è in parte motivato dall’aumento dei prezzi
di molti dei generi importati, ma è anche l’espressione di una
crescente dipendenza dall’estero della nostra economia.
Tav.11 Indicatori macroeconomici per la provincia di Firenze. Variazioni
percentuali sull'anno precedente
Anni
Indicatori
2007
2008
2009
2010
Valore aggiunto
1,7
-0,8
-4,6
1,4
Esportazioni
7,0
-6,8
-10,4
1,9
Importazioni
Consumi finali famiglie
1,4
1,7
-13,1
-1,1
-9,2
-3,2
3,5
0,7
Investimenti fissi lordi
0,7
-3,0
-11,1
3,7
Reddito disponibile
0,4
-0,6
-2,6
-0,5
Fonte Rapporto della Camera di Commercio di Firenze "L'andamento dell'economia fiorentina nel
2010" - elaborazioni su dati Prometeia
La spesa delle famiglie residenti è cresciuta poco ed è stata in
parte sostenuta o con indebitamento o utilizzando parte dei risparmi
accumulati negli anni passati.
La spesa degli investimenti fissi è positivamente aumentata.
Tutti questi indicatori, seppur positivi nel loro complesso, non hanno
consentito forti recuperi sul fronte occupazionale.
È probabile che le dinamiche della produttività dei prossimi anni non
attenuino questi problemi, facendo dell’occupazione - e in particolare
di quella giovanile - il problema principale da affrontare.
Nel 2010 a livello nazionale il tasso di occupazione è stato pari al
56,9% diminuendo di 0,6 punti percentuali rispetto all’anno
precedente (nel 2009 il tasso di occupazione era 57,5), dinamica
meno negativa rispetto alla marcata contrazione rilevata nel 2009
rispetto al 2008 (-1,2 punti percentuali).
Le imprese hanno privilegiato il lavoro a termine e, come confermato
da altre indagini sui flussi di assunzione condotte a livello nazionale,
il contratto a tempo indeterminato viene sempre meno utilizzato dalle
imprese per le prime assunzioni. Il calo del lavoro standard a tempo
indeterminato è parzialmente spiegato dall’esaurimento delle
tempistiche di erogazione della Cassa integrazione Guadagni (CIG),
rendendo così inevitabili i licenziamenti.
In Italia, nel 2010, il tasso di disoccupazione è stato pari a 8,4%,
in aumento rispetto al 7,8% registrato nel 2009: ciò che preoccupa di
più è l’aumento del tasso di disoccupazione tra i giovani e il rischio
che il progressivo esaurimento della CIG, come strumento di gestione
69
della crisi, renda maggiormente visibile la criticità della gestione della
disoccupazione: il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e
24 anni rispetto al 2008 è salito dal 21,3% al 27,8%, mentre per la
fascia di età tra i 25 e i 34 anni dall’8,9% al 12%.
Tav.12 Tasso di occupazione e di disoccupazione. Provincia di Firenze, Regione
Toscana e Italia - Anni 2005-2010
Anni
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Tasso di occupazione (15-64)
Firenze
Toscana
66,5
63,7
67,7
64,8
67,6
64,8
69,0
65,4
67,8
64,8
67,1
63,8
Tasso di disoccupazione
Firenze
Toscana
4,5
5,3
4,4
4,8
3,5
4,3
4,4
5,0
5,0
5,8
4,8
6,1
Italia
57,5
58,4
58,7
58,7
57,5
56,9
Italia
7,7
6,8
6,1
6,7
7,8
8,4
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Indagine Forze Lavoro
La Regione Toscana ha registrato un tasso di occupazione pari al
63,8% valore decisamente superiore a quello nazionale, ma in
diminuzione rispetto all’anno precedente (64,8%) di un punto
percentuale e di 1,6 punti percentuali rispetto al 2008.
I disoccupati sono poco più di 100mila con un aumento del 5%
rispetto all’anno scorso; il tasso di disoccupazione sale dal 5,8% al
6,1%, risentendo fortemente dell’aumento della disoccupazione
maschile (da 4,2% a 5%) mentre si riduce quello femminile (da 7,8%
a 7,5%).
Le stime provinciali sulle forze di lavoro Istat certificano per l’anno
2010 per Firenze una contrazione dell’occupazione rispetto all’anno
precedente: nel 2010 il tasso di occupazione è stato pari a 67,1%
contro un 67,8% nel 2009. Dal lato offerta di lavoro sembrerebbe
quindi che gli effetti negativi sul mercato tendano a ridimensionarsi,
considerato il rilevante calo degli occupati rilevato l’anno precedente
tra il 2009 e il 2008.
Le perdite di posti di lavoro si concentrano nell’industria in senso
stretto; segnali incoraggianti, invece, sembrano provenire dagli altri
comparti, quali agricoltura e costruzioni.
70
Il forte calo degli occupati, soprattutto dipendenti, nel settore
industriale può essere in parte spiegato anche dal termine del
periodo di copertura della CIG, che negli ultimi due anni ha avuto un
forte incremento, coprendo così gli esuberi determinati dalla elevata
perdita di produzione.
Tav.13 Indicatori sulle forze lavoro per provincia di Firenze, Regione Toscana,
Italia - Anno 2010
Maschi
Femmine
Totale
indicatori
FI
R.T.
Italia
FI
R.T.
Italia
FI
R.T.
Italia
Occupati
238
890
13.634
190
664
9.238
428
1.554 22.872
(in migliaia)
Disoccupati
10
47
1.114
12
54
989
22
101
2.102
(in migliaia)
Tasso
75,6 73,3
67,7
58,9
54,5
46,1 67,1
63,8
56,9
occupazione
Tasso
4,0
5,0
7,6
5,8
7,5
9,7
4,8
6,1
8,4
disoccupazione
Tasso
disoccupazione
17,2 23,5
26,8
25,7
22,6
29,4 20,8
23,1
27,8
giovanile 15-24
anni
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Indagine Forze Lavoro
Per la Provincia di Firenze il tasso di disoccupazione si attesta nel
2010 a 4,8%, in lieve calo se confrontato con il tasso del 2009 pari al
5%, ma superiore al dato del 2008 pari a 4,4%.
La diminuzione dei disoccupati risente interamente del calo del tasso
di disoccupazione femminile (dal 6,3% al 5,8%), mentre per la
componente maschile si registra una lievissima salita del tasso di
disoccupazione (dal 3,9% al 4%).
Probabilmente sulla lieve riduzione del tasso di disoccupazione nel
2010 vi ha influito anche la forte progressione della CIG, che ha
esercitato una sorta di effetto contenimento sui posti di lavoro.
Le conseguenze della crisi sul mercato del lavoro tendono a pesare in
misura crescente proprio sui più giovani, rendendo sempre più
difficili le condizioni di accesso: il tasso di disoccupazione giovanile
(fascia 15-24 anni) per la provincia di Firenze è aumentato di circa 7
punti percentuali rispetto al 2009 passando dal 14,2% al 20,8%. Si
tratta di un livello elevato anche se si colloca su valori inferiori alla
media regionale (23,1%) e nazionale (27,8%).
Fattori di rischio individuali e Stili di vita
Lo stato di salute di una popolazione dipende oltre che dai fattori
genetici individuali, dal contesto ambientale, socio-economico e
culturale, anche dagli stili di vita personali. Vi è la certezza che molte
patologie croniche, fra cui le malattie cardiovascolari e alcuni tumori,
sono segnati da stili di vita non corretti, quali cattiva alimentazione,
abuso di alcol, ricorso a sostanze stupefacenti, fumo di tabacco,
scarsa attività fisica.
71
I dati rilevati dallo studio Passi nel 2007-2008 forniscono alcune
indicazioni su quali sono le prevalenze nei residenti della AUSL 10 di
sintomi di depressione e di fattori di rischio cardio-vascolari e di
abitudini di vita come alimentazione, attività fisica, fumo ed alcol.
Studio P.a.s.s.i. – Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia: sistema di
sorveglianza per il monitoraggio di alcuni aspetti della salute e di fattori correlati della
popolazione toscana di età compresa tra i 18 e i 69 anni svolto tramite la
somministrazione telefonica di un questionario ad un campione mensile stratificato
per sesso ed età che per la Regione è stato di 1.924 individui suddivisi per AUSL.
Una corretta alimentazione contribuisce a prevenire alcune
malattie o a limitarne i danni: si pensi al ruolo protettivo del
consumo di almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura. Dallo
studio Passi risulta che circa l’11% degli intervistati toscani
dichiarano di consumare giornalmente le porzioni raccomandate,
mentre solo il 3,2% non ne assume affatto e la maggioranza relativa
(48,5%) ne assume una o due porzioni tutti i giorni. A livello di Ausl
10 si confermano all’incirca le stesse percentuali.
Indagine EDIT “Epidemiologia dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana”
realizzata triennalmente dall’ARS per rilevare gli aspetti degli stili di vita che
espongono i giovani che frequentano le scuole medie superiori ai più gravi rischi per
l’incolumità personale per traumi stradali e più in generale per la salute. Vengono
indagati anche abitudini non strettamente legate al rischio di incidenti stradali quali:
fumo, alimentazione, attività fisica, sesso, gioco d’azzardo e bullismo. La rilevazione
interessa tutte le AUSL della Toscana.
Ai giovani toscani intervistati nell’indagine EDIT è stato chiesto di
esprimersi sulla frequenza di consumo di verdura cruda e cotta,
frutta fresca, pesce fresco o congelato, snack dolci e/o salati, bibite
zuccherate e/o gassate.
Il consumo di pesce nel periodo 2005 - 2011 è diminuito, poiché è
incrementata la percentuale di chi ne consuma raramente o mai (nei
maschi, ad esempio, è passata dal 35,2% nel 2005 al 43,6% nel
2011). Dal 2008 al 2011 - sia per i maschi che per le femmine - è
aumentata la quota di chi consuma snack almeno una volta a
settimana, mentre sono rimasti sostanzialmente stabili ed elevati i
valori di chi ne mangia almeno una volta al giorno. Elevate sono le
prevalenze di soggetti che bevono bibite zuccherate e/o gassate
almeno una volta al giorno: il 46,3% nei maschi ed il 37% nelle
femmine. Il consumo di verdura, sia cruda che cotta, e frutta è
maggiore nelle femmine che nei maschi. Negli anni, sembra ridursi il
consumo di verdura cruda. I consumi di verdura cruda almeno una
volta al giorno sono più frequenti rispetto a quella cotta.
La percentuale di giovani dell’AUSL 10 che consumano la verdura
cruda almeno una volta al giorno è pari al 37,6%, valore che supera
la percentuale regionale (35,3%), ma salgono al 39,5% coloro che la
mangiano almeno una volta a settimana (contro il 39,2% del valore
media regionale).
72
Rispetto al peso corporeo risulta che tra le persone intervistate della
AUSL 10 il 26% sia in sovrappeso, il 10% obeso ed il 2% sottopeso.
L’eccesso ponderale cresce all’aumentare dell’età (il 54,5% degli
intervistati dell’AUSL 10 con età compresa tra i 50 ed i 69 anni ha un
eccesso ponderale) ed è maggiore negli uomini (43,8%).
L’indagine EDIT ha effettuato una valutazione dello stato nutrizionale
degli adolescenti toscani, dalla quale emerge che, complessivamente,
il 76,9% degli studenti nel 2005, il 74,6% nel 2008 ed il 75% nel
2011 risulta normopeso. Il sovrappeso interessa il 12,7% del
campione nel 2011. Il confronto nei tre anni indica un lieve trend in
aumento: la percentuale di adolescenti in sovrappeso era il 9,9% nel
2005 e l’11,9% nel 2008. La stessa tendenza si osserva per l’obesità:
la prevalenza era dell’1,7% nel 2005, del 2,3% nel 2008 e del 2,7%
nel 2011. Gli andamenti descritti sono analoghi nei due generi, con
l’unica eccezione del sovrappeso nei maschi che è stabile nelle
rilevazioni 2008 e 2011. Le differenze osservate nei tre anni per
quanto riguarda l’eccesso di peso sono di lieve entità, ma in crescita,
e pongono l’attenzione sul fatto di continuare a monitorare il
fenomeno anche in questa fascia di età. Il sovrappeso e l’obesità
interessano maggiormente i maschi, mentre la magrezza e più diffusa
nelle femmine. L’andamento dell’eccesso di peso per età, indica una
riduzione della prevalenza al crescere dei ragazzi. I giovani dell’Ausl
10 sono per il 75,1% normopeso, per il 9% in sottopeso e per il
rimanente 15,9% in eccesso di peso, distinguendo fra sovrappeso
(13,4%) e obesità (2,5%).
Anche l’attività fisica svolta con regolarità induce noti effetti
benefici per la salute, poiché l’esercizio fisico regolare contribuisce a
prevenire patologie croniche come diabete, patologie cardiovascolari
ed obesità, riduce o elimina fattori di rischio come pressione alta e
ipercolesterolemia, protegge da condizioni disabilitanti quali artrite e
osteoporosi. Dallo studio emerge che nella Ausl 10 i completamente
sedentari, pari al 27,4%, sono soprattutto i meno giovani, le donne,
le persone con basso livello di istruzione e con maggiori difficoltà
economiche.
Nella Ausl 10 il 31% delle persone intervistate riferisce di effettuare
un lavoro pesante o aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica
e può quindi essere definito attivo; il 42% non effettua un lavoro
pesante e pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto
raccomandato (parzialmente attivo).
La salute risente infine dei rilevanti effetti negativi causati dalla
dipendenza da alcol e da fumo di tabacco e dall’utilizzo di sostanze
stupefacenti.
Lo studio EDIT ha indagato alcune abitudini relative alla pratica
dell’attività fisica nei giovani adolescenti toscani. L’11,8% degli
adolescenti intervistati ha dichiarato di non fare mai attività fisica.
La percentuale maggiore (22,4%) pratica attività fisica per almeno
un’ora al giorno, tre giorni a settimana. Confrontando i due generi, i
73
ragazzi fanno movimento di più delle ragazze. La percentuale di
soggetti sedentari è più alta nelle femmine (16,7%) che nei maschi
(7,2%). La prevalenza di pratica di attività fisica per almeno un’ora al
giorno per tre o più giorni a settimana è maggiore nei maschi (69,8%)
che nelle femmine (46,6%). Solo il 6,8% del campione raggiunge il
valore raccomandato di pratica di attività fisica di almeno un’ora al
giorno tutti i giorni (l’8% nei maschi ed il 5,5% nelle femmine).
Il tabagismo rappresenta uno dei principali fattori di rischio per
molte patologie, in particolare per quelle che colpiscono l’apparato
respiratorio e quello cardio-vascolare, nonché per diversi tipi di
tumori.
I risultati dell’indagine ARS “I consumi di tabacco e le conseguenze
sanitarie in cifre” - maggio 2011 - dimostrano che nel triennio 20052007 nella Ausl 10 il numero di decessi osservati per tumore è stato
3.671, di cui 1.940 attribuibili al fumo, per malattie cardiovascolari
8.863, di cui 1.040 attribuibili al fumo e per malattie respiratorie
1.763, di cui 886 attribuibili al fumo.
Rispetto a queste tre cause di morte, per le donne i decessi per le
malattie respiratorie attribuibili al fumo sono percentualmente i più
elevati (su 790 decessi femminili, 298 sono attribuibili al fumo),
mentre per gli uomini la percentuale maggiore si riscontra nei
decessi per tumore (su 2.387 decessi maschili 1.535 sono attribuibili
al fumo), seguita da quella per malattie respiratorie (su 973 decessi
maschili 588 sono attribuibili al fumo). L’abitudine al fumo in
Toscana non presenta specificità rispetto al contesto nazionale e vede
una diminuzione dei fumatori nel genere maschile attribuibile
soprattutto a coloro che smettono di consumare tabacco piuttosto
che a coloro che iniziano a farlo. Le donne, invece, in ritardo sui
trend storici, non sembrano ancora aver iniziato a smettere di
fumare e questo si ripercuote sull’andamento dei decessi attribuibili
al fumo, in diminuzione per i maschi ma non ancora per le femmine.
Secondo l’indagine PASSI in Toscana un elemento che desta
preoccupazione è l’elevata prevalenza di fumatori tra i giovani: nella
classe d’età dei 18-34enni, quasi 4 persone su 10 riferiscono di
essere fumatori.
L’uso eccessivo di bevande alcoliche causa non solo danni alla
salute dei consumatori ma aumenta anche i rischi sanitari e sociali
per l’intera società: si stima infatti che i problemi di salute indotti dal
consumo/abuso di prodotti alcolici siano responsabili del 9% della
spesa sanitaria. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le
persone a rischio particolare di conseguenze sfavorevoli per l’alcol
sono quelle che bevono fuori pasto, i forti consumatori (più di 3 unità
alcoliche al giorno per gli uomini e più di 2 per le donne) e quelle che
indulgono in grandi bevute o binge drink (consumo di almeno una
volta al mese di 6 o più unità di bevanda alcolica in un’unica
occasione). Nello studio Passi relativo all’Ausl 10 è emerso che il 21%
74
degli intervistati può essere considerato un bevitore a rischio, mentre
a livello regionale tale percentuale si attesta al 17%. Dall’indagine
emerge inoltre che all’interno dell’ Ausl 10 la percentuale di persone
intervistate che riferisce di aver bevuto nell’ultimo mese almeno una
unità di bevanda alcolica (pari ad una lattina di birra o un bicchiere
di vino o un bicchierino di liquore) è risultata del 71,7%: la
percentuale più alta si è registrata tra le persone con età tra i 18 ed i
34 anni e tra gli uomini.
Dallo studio EDIT risulta che, sia nell’indagine 2005 sia in quella
2008 e 2011, la quasi totalità dei giovani toscani ha dichiarato di
avere bevuto almeno una bevanda alcolica nella vita con percentuali
vicine al 95% del campione in tutte e tre le rilevazioni. Se passiamo
invece ai consumi nei 30 giorni precedenti l’intervista, nel 2011 la
proporzione di bevitori maschi è risultata del 74,8%, mentre per le
femmine è risultata del 69,6%. I giovani maschi dell’Ausl 10
presentano una percentuale più alta rispetto a quella regionale
(82,4%), mentre le femmine più bassa (65,4%).
Il consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope nella popolazione
di età compresa tra i 15 ed i 54 anni viene rilevato attraverso lo
studio nazionale IPSAD del CNR (Italian Population Survey on Alcool
and Drugs) effettuato ogni due anni su scala nazionale. I dati
ottenuti dall’ultima rilevazione – 2007/2008 – mostrano un aumento
marcato dell’uso, almeno una volta nella vita, dei cannabinoidi
rispetto allo studio del 2003. In aumento negli anni, anche se più
contenuto rispetto a quello dei cannabinoidi, anche l’uso di eroina e
cocaina.
Dai risultati ottenuti dallo studio EDIT emerge che nel 2011 il 36,4%
degli studenti ha dichiarato di aver utilizzato almeno una volta nella
vita una sostanza stupefacente con una rilevante attrazione di
genere: il 31,9% delle femmine rispetto al 40,5% dei maschi. Gli
studenti che hanno consumato almeno una sostanza nell’ultimo
anno sono il 31,1%, del totale del campione, mentre quelli che lo
hanno fatto nell’ultimo mese sono il 24,8%. Anche per queste due
variabili, le prevalenze d’uso si mantengono diverse nei due generi
(anno: 35,5% i maschi vs. 26,5% nelle femmine; mese: 29,2% vs.
20,3%). Questi dati, rispetto a quelli emersi nella rilevazione del
2008, non mostrano sostanziali differenze dei consumi nella vita e
negli ultimi 12 mesi se non modesti decrementi mentre mostrano un
netto aumento nei consumi relativi nell’ultimo mese. I dati di
consumo del 2011 rispetto al 2005 sono invece sistematicamente più
alti. Gli studenti fiorentini, assieme a tutti quelli delle AUSL della
costa come Livorno, Viareggio Pisa e Grosseto sono quelli che
mostrano le percentuali di consumo almeno una volta nella vita, nel
mese e nell’anno più alte della media regionale mentre a Lucca,
Empoli, Massa e Prato le percentuali sono più basse della media. Tra
le sostanze stupefacenti usate almeno una volta nella vita nelle tre
indagini (2005, 2008 e 2011) la cannabis si conferma come il tipo di
75
sostanza sperimentata per prima (88,1% degli intervistati nel 2011).
È rilevante anche la quota di chi fa uso per la prima volta di farmaci
o psicofarmaci assunti non per motivi di salute (4,1%).
Il 13,4% degli intervistati ha consumato almeno una volta nella vita
due o più sostanze illegali: i poli-assuntori nel 2011 sono aumentati
di 2,7% rispetto all’indagine del 2005. Negli ultimi dodici mesi i poliassuntori sono stati l’8,2 (vs. il 6,9% del 2005) e negli ultimi trenta
giorni 3,9% (vs. il 3,3% del 2005).
Criminalità e sicurezza
Criminalità
I delitti denunciati all’autorità giudiziaria sono un importante
indicatore per lo studio della criminalità, questi rappresentano quella
quota dei reati commessi che emerge dalle denunce dei cittadini e
dall’operato delle forze dell’ordine (Dipartimento della Pubblica
Sicurezza “Delitti commessi e denunciati all’Autorità Giudiziaria dalle
Forze di polizia”) proprio per questo però, i dati analizzati possono
sottostimare il fenomeno dal momento che il numero delle denunce
dipende dal fatto che queste vengano presentate o meno.
Nel corso del 2009 in Italia sono stati denunciati 2.629.831 delitti a
fronte dei 2.709.888 del 2008 con un decremento pari al 3%. Mentre
a livello regionale sono stati registrati 182.849 delitti con un
aumento rispetto al 2008 dell’1,7%. Nella Provincia di Firenze i delitti
denunciati sono stati 57.805 in aumento rispetto al 2008 del 2%.
Rapportando il numero dei delitti denunciati alla popolazione
residente si ottiene un indicatore di delittuosità che permette di fare
un confronto fra province, in particolare, Firenze con un tasso di
5.828 delitti ogni 100.000 abitanti, si colloca meglio di altre province
del nord Italia quali Genova (6.334), Bologna (6.449), Torino (6.713),
Milano (8.800) e peggio rispetto a province del centro e del sud Italia
come Napoli (4.303), Bari (5.187) o Catania (4.613), probabilmente
perché in queste province il numero delle denunce presentate
all’autorità giudiziaria è minore rispetto all’entità dei reati commessi.
Dal confronto tra i dati 2009 con quelli del 2008 per categorie di
delitti denunciati nella provincia di Firenze, si osserva che sono
diminuiti del 38% gli omicidi volontari (con un valore assoluto pari a
5), del 17% le rapine (con valore assoluto pari a 466), del 13% lo
sfruttamento della prostituzione (con valore assoluto pari a 41),
mentre si riscontra un aumento del 25% delle violenze sessuali (pari
a 41 in valore assoluto) e del 18% dei tentati omicidi (valore assoluto
pari a 13).
76
Infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul luogo di lavoro rappresentano un problema di
interesse rilevante per la sicurezza. Per il 2009 il tasso grezzo di
infortunio indennizzato per Firenze è pari a circa 10 individui
indennizzati ogni 1.000 abitanti adulti in età lavorativa: si tratta del
tasso più basso di tutta la Toscana mentre il valore più alto si
registra nella zona sociosanitaria val di chiana aretina con 21
infortuni indennizzati ogni 1.000 adulti residenti in età lavorativa.
Tali valori non si riflettono a livello di Ausl con l’Ausl 2 di Lucca che
presenta il tasso più alto (18) e l’AUSL 4 di Prato quello più basso
(11), seguita dall’Ausl 10 di Firenze (12).
Confrontando i dati sugli infortuni del 2006 con quelli del 2009 si
può rilevare una tendenza alla riduzione per tutte le zone
sociosanitarie dell’Ausl 10 per entrambi i sessi: per la zona di Firenze
il calo di infortuni è più marcato negli uomini, poiché il tasso passa
da 16 a 13 per gli uomini a da 7 a 6 per le donne.
Il tasso grezzo di infortunio indennizzato mortale per il triennio 20042006 è pari a 1,04 per l’Ausl 10: forti sono le differenze legate al
sesso dove si registra un tasso di infortunio mortale tra i maschi pari
a 1,8 contro un tasso di 0,3 per le donne (in termini assoluti i
deceduti per infortunio sul luogo di lavoro, nel triennio considerato,
sono in totale 14). A livello regionale il tasso presenta un valore di
1,9 (3,5 per gli uomini e 0,3 per le donne) con un numero di deceduti
di 125.
Incidenti stradali
Dall’archivio costruito dall’ufficio di statistica sulla base dei verbali
degli agenti di Polizia Municipale, redatti al momento dell’intervento
sul luogo del sinistro, sono ricavati i dati relativi all’andamento degli
incidenti avvenuti sulle strade del Comune di Firenze.
Nel 2010 a Firenze sono avvenuti 3.751 incidenti stradali, con una
diminuzione del 15,8% rispetto al 2009.
Il totale delle persone rimaste ferite è di 3.496, i morti sono stati 23.
Nel triennio 2008/2010 a fronte di una diminuzione del 17,7% di
incidenti stradali e di un calo del 16,3% di persone ferite, si registra
un incremento del 64,3% delle persone decedute, in controtendenza
rispetto al periodo 2005-2008 che aveva visto lentamente diminuire
le vittime della strada nel territorio comunale (da 35 nel 2005 si era
passati a 14 nel 2008)
Dei 23 decessi avvenuti nel 2010 dodici persone (52,2%) guidavano
un mezzo a due ruote (motociclo/ciclomotore), nove persone (39,1%)
erano pedoni, una persona (4,3%) a bordo di velocipedi e una (4,3%)
a bordo di autoveicolo. L’87% dei decessi ha riguardato persone di
genere maschile.
Per il verificarsi degli incidenti gli orari della giornata più critici
risultano essere dalle 16 alle 19 del pomeriggio con 724 incidenti e
dalle nove alle dodici della mattina con 682 incidenti.
77
Il fenomeno della incidentalità stradale registra differenze
interessanti tra i giorni della settimana: i giorni in cui si verifica il
maggior numero di incidenti sono il venerdì, il giovedì e il martedì,
seguiti dagli altri giorni feriali. La domenica è il giorno della
settimana in cui si registra il minor numero di incidenti.
La fascia di età maggiormente coinvolta in incidenti è quella dai 25 ai
40 anni.
Per quanto riguarda infine le strade a maggiore incidentalità, queste
sono essenzialmente le grandi arterie sulle quali si registrano i
maggiori flussi in entrata ed uscita dalla città ed i viali che
circondano la città: via Baracca 88 incidenti, via Pistoiese 80
incidenti, via di Novoli 62 incidenti.
La qualità della vita
L’annuale ricerca de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle 107
province italiane (“Qualità della vita”, edizione 2010) ci fornisce delle
indicazioni per confrontare la provincia di Firenze con il resto
dell’Italia.
Tale confronto viene effettuato utilizzando una serie di dati statistici
elaborati in 36 classifiche: dal reddito all’occupazione, dalla natalità
alla sanità, dai reati alle opportunità per il tempo libero. L’indagine
del quotidiano prende in considerazione sei ambiti di valutazione
(tenore di vita; affari e lavoro; servizi, ambiente e salute; ordine
pubblico; popolazione; tempo libero) ognuno dei quali è indagato
attraverso 6 indicatori – non necessariamente gli stessi da
un’edizione ad un’altra – per un totale di 36 parametri presi in
considerazione.
A livello generale possiamo osservare che Firenze presenta un
punteggio che indica un buon livello di qualità della vita: si colloca
infatti al 16° posto - due posizioni in meno rispetto all’anno
precedente. In particolare Firenze precede tutti i principali
capoluoghi di Regione del centro-nord eccetto Bologna (8^, con
cinque posizioni guadagnate rispetto al 2009): sopravanza Milano e
Roma che, peggiorando entrambe la loro classifica rispetto al 2009,
occupano nel 2010 rispettivamente la 21^ e la 35^. Torino presenta
la posizione relativa più bassa tra i cinque capoluoghi tanto nel 2009
(68^ posizione) quanto nel 2010 (54^ posizione).
Firenze presenta un buon punteggio sia con riferimento al
macrosettore “Tempo libero” (6^ posizione, a pari merito con Bologna
e precedendo tutti gli altri capoluoghi di Regione considerati) che
rispetto alla macroarea “Servizi, ambiente e salute” (9^ posizione,
preceduta soltanto da Bologna e seguita dagli altre tre capoluoghi).
78
Tav.14 La qualità della vita per alcune province italiane – Posizione e punteggio
Anno 2010 – Differenza posizione 2010 vs. 2009
Provincia
Posizione
2010 vs. 2009
Punteggio
Bolzano
1
7
637
Trento
2
3
636
Sondrio
Trieste
3
4
0
-3
614
599
Siena
Aosta
5
6
4
0
579
576
Gorizia
Bologna
7
8
7
5
572
571
Oristano
Belluno
9
10
18
-8
565
564
Cuneo
Macerata
11
12
11
-8
560
558
Parma
Ravenna
Udine
13
14
15
3
-2
2
557
553
553
Firenze
16
-2
552
:
:
:
21
-2
541
:
:
:
35
-11
526
:
:
:
54
14
508
:
Milano
:
Roma
:
Torino
:
:
:
:
Fonte: Dossier “La qualità della vita”, 2010- Il Sole 24Ore
Gli aspetti più problematici si rinvengono nel macrosettore
dell’ordine pubblico e della sicurezza in cui la provincia di Firenze si
attesta alla 92^ posizione (pur migliorando di ben sette posizioni
rispetto al 2009). Gli altri capoluoghi di Regione – fatta eccezione per
Roma che occupa la 84^ – presentano tutti posizioni peggiori in
classifica rispetto a Firenze.
Altra area problematica è quella che riguarda l’accoppiata impreselavoro in cui il capoluogo fiorentino si colloca al 39° posto
(mantenendo la stessa posizione del 2009), una posizione mediana
rispetto ai cinque capoluoghi di regione considerati: precede Milano
(54^) e Roma (70^) ed è a sua volta preceduta da Bologna (26^) e
Torino ( 22^).
79
Tav.15 Posizioni per alcune province italiane sugli indicatori sulla qualità della
vita - Anno 2010
servizi
tenore
affari e
ordine
tempo
ambiente
Provincia
popolazione
di vita
lavoro
pubblico
libero
e salute
Bolzano
57°
1°
7°
3°
35°
12°
2°
4°
17°
8°
7°
23°
28°
3°
23°
2°
51°
56°
4°
31°
2°
27°
84°
2°
Siena
12°
43°
10°
46°
6°
5°
Aosta
8°
13°
57°
25°
3°
4°
Gorizia
6°
30°
13°
6°
94°
30°
Bologna
9°
26°
1°
100°
59°
6°
Oristano
71°
25°
58°
1°
83°
76°
Belluno
33°
6°
64°
5°
42°
34°
Cuneo
51°
2°
30°
23°
39°
49°
Macerata
50°
23°
58°
14°
10°
10°
Parma
19°
42°
6°
76°
23°
11°
Ravenna
12°
14°
11°
66°
57°
15°
Udine
27°
14°
42°
15°
62°
21°
Firenze
37°
39°
9°
92°
45°
6°
Milano
1°
54°
15°
107°
60°
25°
Roma
17°
70°
24°
84°
30°
27°
Torino
17°
22°
27°
105°
80°
40°
Trento
Sondrio
Trieste
Fonte: Dossier “La qualità della vita”, 2010- Il Sole 24Ore
A proposito della misurazione del benessere della società non si può
non ricordare, in estrema sintesi, come si stia tentando, da più anni
a questa parte, di portare avanti lo studio di nuovi indicatori che
riescano ad esprimere meglio dell’unico e non esaustivo PIL una
realtà complessa, articolata e multidimensionale come il progresso
della attuale società.
A tale riguardo si può ricordare, in particolare, lo studio condotto da
Joseph Stiglitz (“Rapporto sulla determinazione della prestazione
economica e del progresso sociale”) secondo il quale, tra l’altro, ci
sono fattori del progresso non esprimibili in termini economici ed a
cui non è possibile attribuire un prezzo. La soluzione proposta è
allora quella di utilizzare un set di indicatori a più dimensioni, otto in
particolare: condizioni di vita materiali; salute; educazione; lavoro e
tempo
libero;
partecipazione
alla
vita
politica;
relazioni
interpersonali; ambiente ed insicurezza economica e fisica. Dalla
ricchezza di un Paese il focus si sposta sull’individuo e la famiglia.
A conclusioni simili sono arrivate anche altre ricerche tra cui il
“Global project on measuring the progress of societies” dell’OCSE.
80
In base a questi nuovi criteri di classificazione è stata elaborata, nel
2008, da parte del Centro Studi Sintesi per conto de Il sole 24 Ore
una nuova classifica dei livelli di benessere in Italia (classifica del
BIL, Benessere Interno Lordo) per la quale Firenze si colloca al 3°
posto e prima tra le grandi città italiane, tra cui possiamo ricordare:
Bologna (24^), Milano (37^), Torino (77^) e Roma (79^). Tale studio
non è stato più ripetuto.
Tav.16 Classifica del BIL per alcune province italiane - Anno 2009
Provincia
Posizione
Forlì-Cesena
1
Ravenna
2
Firenze
3
:
:
Bologna
:
Milano
:
Torino
:
Roma
:
Siracusa
24
:
37
:
77
:
79
:
103
Fonte: http://www.centrostudisintesi.com
81
Parte IIa - Profilo dei Servizi Socio
sanitari
Quadro generale dei servizi
I mutamenti demografici e sociali in atto nella nostra società mettono
sempre più al centro delle politiche sanitarie e sociali dei paesi
occidentali una reale presa in carico del cittadino tale da garantire la
continuità delle cure. Devono essere garantiti livelli base di
prestazioni, sia sociali che sanitari, per dare omogeneità ed
uniformità ai percorsi di accesso e di presa in carico e cura dei
cittadini, abbattere le barriere e le forme di discriminazione che
impediscono la conoscenza e l’accesso ai servizi territoriali.
Il presente capitolo analizza, nel dettaglio, le prestazioni sociali,
sociosanitarie e sanitarie territoriali utilizzate dai cittadini di Firenze
e descrive il grado di utilizzo dei servizi e delle prestazioni previste
dai livelli essenziali di assistenza (LEA). I Livelli essenziali di
assistenza sanitaria sono le prestazioni e i servizi che il Servizio
sanitario nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini,
gratuitamente o dietro pagamento di un ticket, gestiti dalle Aziende
Usl di competenza. I LEA sono organizzati in tre settori: prevenzione
collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale, assistenza
ospedaliera.
Nel capitolo saranno trattate principalmente l’assistenza distrettuale
e quella ospedaliera cercando di raggrupparle, ove possibile, in
risposte di tipo domiciliare, intermedio e residenziale; l’assistenza
specialistica ambulatoriale, farmaceutica e ospedaliera verrà trattata
separatamente. Per quanto riguarda i livelli essenziali di assistenza
in ambito sociale (LIVEAS) che ogni comune dovrebbe garantire, in
assenza di una dettagliata definizione in ambito nazionale, la Regione
Toscana ha definito il nomenclatore degli interventi e dei servizi
sociali con cui vengono configurati i livelli base di cittadinanza
sociale per dare al sistema integrato dei servizi il carattere di
universalità.
Nel presente capitolo saranno trattati sia i livelli base di cittadinanza
sociale che i servizi sociali e sociosanitari che il Comune di Firenze
offre ai fiorentini, adottando come criterio di classificazione quello di
accesso e delle risposte di livello domiciliare, intermedio e
residenziale ove tale classificazione sia possibile.
Nel livello domiciliare sono compresi i servizi e/o contributi per la
domiciliarità, erogati direttamente a casa dell'utente come prestazioni
assistenziali di aiuto alla cura della persona e alla cura dell’ambiente
domestico o il contributo per l’assistente familiare.
82
Il livello intermedio consiste essenzialmente nei servizi alternativi
all’istituzionalizzazione residenziale, quali Centri diurni, trasporto
sociale e servizio mensa,
Il livello residenziale consiste nell’inserimento - temporaneo o
permanente - in strutture residenziali di particolari fasce di
popolazione. L’inserimento nelle strutture residenziali per gli anziani
è essenzialmente dovuto a condizioni di non autosufficienza mentre
per i minori e per gli adulti la causa è prevalentemente sociale.
Nei successivi capitoli tratteremo, sia gli stessi servizi qui presentati
distinti per gruppi di popolazione quali anziani, minori, donne, adulti
affetti da disabilità, sia servizi specifici per soggetti con problemi di
povertà e marginalità, persone con problemi mentali o che fanno uso
di sostanze stupefacenti, trattando in forma congiunta dell’utilizzo di
tali servizi territoriali. Le prestazioni saranno presentate distinte per
regime di erogazione.
Livelli base di cittadinanza sociale: segretariato
sociale, punti insieme e servizio sociale professionale
Ambito sociale
La Regione Toscana, per dare concretezza ai diritti di cittadinanza
sociale, ha individuato nel Piano Integrato Sociale Regionale (PISR
2007-2010), un primo nucleo di livelli base di cittadinanza sociale
così composto: Segretariato Sociale per l’Informazione, Servizio
Sociale Professionale, Punto Unico di Accesso e Servizio di Pronto
Intervento Sociale.
Secondo le direttive regionali il Segretariato Sociale è un servizio
gratuito, rivolto a tutte le persone, che dà informazioni e un primo
orientamento sui servizi sociali, pubblici e privati, disponibili sul
territorio. L’obiettivo del servizio è far conoscere ai cittadini le risorse
e gli aiuti di carattere socio-assistenziale disponibili nel loro
territorio. A Firenze il servizio di segretariato sociale è di tipo
professionale cioè viene effettuato da assistenti sociali dei SIAST
(Servizi Integrati di Assistenza Sociale territoriale) che, oltre ad un
primo livello informativo, assicurano la lettura professionale del
bisogno presentato e inviano il cittadino, se del caso,
all’approfondimento mediante appuntamento specifico con un
assistente sociale.
A Firenze l’attività del Punto Unico di Accesso (PUA) e dei Punti
Insieme nel 2010 è stata riorganizzata per semplificare l’accesso del
cittadino al percorso dedicato al “sistema integrato dei servizi sociosanitari per la persona non autosufficiente”. A partire dall’autunno si
è passati da una accoglienza disomogenea nel territorio - che
prevedeva 12 Punti Insieme - agli attuali 5 dislocati nei cinque
quartieri della città, dove è stato impegnato personale amministrativo
specificamente dedicato all’informazione, all’accoglienza e alla
83
raccolta delle istanze per la valutazione multidimensionale e
introducendo la possibilità di inoltrare la richiesta al PUA tramite
servizio postale ed eventualmente anche per posta elettronica
certificata.
Gli interventi del Servizio Sociale Professionale sono riconducibili
alle attività svolte dall’assistente sociale per la prevenzione, il
sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in
situazioni di bisogno e di disagio. L’assistente sociale, dopo aver
rilevato il bisogno della persona, elabora un progetto che può attivare
prestazioni professionali o prestazioni esterne. Le prestazioni
professionali sono prestazioni relative alla sola attività dell’assistente
sociale (es: colloquio, consulenza, visita domiciliare, etc.), mentre le
prestazioni esterne sono prestazioni che portano all’attivazione di
servizi e di interventi (es. contributi, assistenza domiciliare, etc.).
Il Servizio di Pronto Intervento Sociale deve garantire una risposta
tempestiva e concreta alle persone che si vengono a trovare in
situazioni gravi, impreviste ed imprevedibili, anche attraverso
l’accesso immediato a strutture di pronta accoglienza, fuori degli
orari d’accesso al consueto servizio d’assistenza sociale. In
particolare per fronteggiare situazioni di emergenza per la protezione
e la tutela a favore di minori, a Firenze si è attivato il “Centro Sicuro”
quale centro di accoglienza per minori in stato di abbandono.
Nel 2010 a Firenze il tasso di utenza del servizio di pronto intervento
è stato pari a 3 minori ogni 10.000 abitanti residenti. La spesa
procapite – calcolata in rapporto a tutta la popolazione fiorentina - è
stata di €1,08 mentre quella media per utente è stata pari a €1.300.
Il segretariato sociale e i Punti Insieme
Il servizio di segretariato sociale ha registrato per il triennio
2008/2010 una media di oltre 5.100 accessi l’anno.
Tav.17 Accessi al segretariato sociale per tipo conclusione – Firenze
Anni 2008-2010
Invio Servizio
Richieste
Informazione o
Anni
Sociale
valutazione NA
invio altro servizio
Professionale
Totale
2010
758
3.345
1.386
5.489
2009
835
3.046
1.051
4.932
2008
1.046
3.493
397
4.936
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze– Azienda USL 10 di Firenze –
SdS Firenze
Dal 2009 il SInSS - Sistema Informativo SocioSanitario per l’informatizzazione della
gestione delle attività socio-sanitarie territoriali - ha sostituito il precedente Sistema
Informativo dei Servizi Assistenziali (SISA) al quale si fa riferimento per la rilevazione
dei dati antecedenti
84
Nel 2010 il servizio ha registrato 5.489 gli accessi, in aumento del
11,3% rispetto al 2009.
Nel 2010 il tasso di utenza del servizio di segretariato sociale
professionale è stato circa 15 utenti per 1.000 residenti, con una
spesa procapite di €0,67. La spesa media per utente del servizio è
stata di €45,56.
Riguardo al tipo di conclusione, la maggioranza degli accessi 60,9%
si è conclusa con l’invio al Servizio Sociale Professionale per il
colloquio di approfondimento e l’eventuale presa in carico, in
diminuzione rispetto al 2009 quando rappresentavano il 61,8% del
totale; quelli conclusi con invio ad altro servizio o con l’informazione
sono stati 1.386 e costituiscono il 25,3% del totale, percentuale in
aumento rispetto al 2009, quando rappresentava il 21,3% del totale.
I dati relativi alle richieste di valutazioni per la non autosufficienza
risentono del cambiamento apportato al modello organizzativo che
nel corso del triennio è andato incontro a cambiamenti dovuti al
passaggio dalla fase sperimentale a quella attuativa del progetto
regionale per la non autosufficienza.
Le 758 richieste di valutazione per la Non Autosufficienza che
risultano registrate nell’ambito del Segretariato Sociale sono solo
quelle raccolte dagli assistenti sociali fino all’ottobre del 2010. Da
tale data le istanze vengono raccolte solo nei Punti Insieme non più
dagli assistenti sociali ma da personale amministrativo.
Le richieste di valutazione/rivalutazione della non autosufficienza
raccolte presso i Punti Insieme, il servizio di Segretariato Sociale e il
PUA sono state complessivamente 3.441.
Considerando la distribuzione degli accessi per quartiere, possiamo
osservare che il tasso più alto di utenza si è registrato nel quartiere
1–centro storico e nel quartiere 5–Rifredi con 15 accessi ogni mille
persone residenti; seguono in ordine decrescente il quartiere 2–
Campo di Marte e 3-Gavinana Galluzzo con rispettivamente 14,9 e
14,8 accessi per mille abitanti. Il quartiere che presenta il tasso più
basso è il 4-Isolotto con 13,8 accessi per mille abitanti.
Nel 2010 il quartiere 2-campo marte e 1-centro storico sono quelli
che hanno avuto l’incremento più marcato di utenza rispetto al 2009,
pari rispettivamente al +32% e al +29%.
85
Tav.18 Accessi al segretariato sociale per tipo di conclusione suddivisi per siast.
Tasso per 1.000 abitanti residenti. Firenze - Anno 2010
Invio
Richieste
Informazione
tassi per
Servizio
Siast
valutazione
o invio altro
Totale
1.000
Sociale
NA
servizio
abitanti
Professionale
1 - Centro Storico
99
679
239
1.017
15,1
2 – Campo Marte
63
859
409
1.331
14,9
3 – Gavinana Galluzzo
114
312
181
607
14,8
4 – Isolotto
226
549
167
942
13,9
5 - Rifredi
256
946
390
1.592
15,0
Totale
758
3.345
1.386
5.489
14,8
anno 2009
835
3.046
1.051
4.932
13,4
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Osservando i gruppi di popolazione in base all’età anagrafica la
percentuale di accesso è aumentata per minori (20,1% nel 2010 vs,
18,3% nel 2009) e adulti (32,6% vs. 30,2%), mentre è diminuita
quella degli anziani (47,3% vs. 51,5%) per la riorganizzazione del
servizio di accoglienza delle istanze di non autosufficienza
precedentemente descritta.
Nel 2010 le richieste di prima valutazione o di rivalutazione sono
state 3.441, accolte per il 60% presso i presidi Punto Insieme o di
Segretariato Sociale e per il restante 40% dal PUA.
Dal 2008 al 2010 l’incremento della richieste di valutazione è stato
del 27,8%.
Tav.19 Segnalazione di casi complessi per la valutazione della Non
Autosufficienza per anno di segnalazione e presidio. Firenze – Anni 2008/2010
Anni
2010
Punto raccolta
Punti Insieme
2.059
PUA
1.382
totale
3.441
2009*
1.900
1.628
3.528
2008
2.223
469
2.692
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Nota: * il dato relativo al 2009 è sovrastimato per il passaggio al nuovo sistema
informativo
Servizio sociale professionale
A Firenze l’attività di Servizio sociale professionale viene assicurata
attraverso i Centri Sociali, presidi territoriali dei SIAST dove i
cittadini vengono accolti da un assistente sociale che, a seguito di
un’analisi professionale delle problematiche presentate, può
elaborare un Progetto Assistenziale Personalizzato (PAP).
Nel 2010 nel territorio fiorentino sono presenti 12 Centri sociali,
facenti riferimento a 5 SIAST, uno per ogni quartiere della città.
86
Al 31 dicembre 2010 gli assistenti sociali presenti sul territorio –
SIAST, SerT e Centri di Salute Mentale – sono 122, di cui 26
dell’AUSL e 96 del Comune.
Occorre poi considerare un ulteriore numero di assistenti sociali che
non sono assegnati direttamente sul territorio ma svolgono attività
specifiche o di tipo centralizzato quali: gli assistenti sociali della
AUSL che si occupano del carcere (2), delle Commissioni sanitarie
per la valutazione dell’handicap (2), dell’UVM (1), gli aass della
Direzione Servizi Sociali e Sport (8) e dell’ufficio casa (4) del Comune
di Firenze. Rapportando la popolazione al numero di assistenti sociali
otteniamo quante persone sono “assistiti potenziali” di un assistente
sociale; a Firenze ogni 3.043 persone è presente un assistente
sociale.
Gli utenti dei servizi sociali
Nel 2010 le persone in carico al servizio sociale sono state 12.813,
per la maggior parte femmine (58,3%).
Tav.20 Numero di utenti in carico ai servizi sociali per area d’intervento. Firenze
Anni 2008–2010
utenti in carico
Area
intervento
v.a.
% usufruitori di
di cui prestazioni esterne su
con prestazioni
utenti in carico
esterne
2010
Minori
2.752
1.349
49,0%
Adulti
4.080
2.568
62,9%
Anziani*
5.981
4.246
71,0%
12.813
8.163
63,7%
Totale
2009
Minori
2.447
1.458
59,6%
Adulti
3.904
2.727
69,9%
Anziani
4.888
3.737
76,5%
11.239
7.922
70,5%
Totale
2008
Minori
2.111
1.463
69,3
Adulti
3.899
3.199
82,0
Anziani
5.328
4.027
75,6
11.338
8.689
76,6
Totale
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Nota: * Il dato è sovrastimato perché sono considerati oltre ai percettori effettivi del contributo per
assistenza familiare anche gli anziani per i quali ne è stato autorizzata l’erogazione ma che non
hanno beneficiato del pagamento.
87
Le prestazioni professionali - l’insieme di attività tecnico professionali
proprie dell’assistente sociale quali l’analisi dei bisogni, la diagnosi
sociale, la programmazione e la progettazione degli interventi, i
colloqui individuali, le visite domiciliari e le relazioni richieste in
collaborazione con l’Autorità Giudiziaria e con altri soggetti interni ed
esterni all’Ente – sono state erogate a 9.817 utenti.
I “nuovi” soggetti presi in carico nell’anno sono più di 5.000 con un
incremento del 63% per il triennio 2008-2010 periodo in cui sono
state mediamente aperte oltre 4.100 cartelle per anno.
Tav.21 Numero di nuovi casi in carico al Servizio sociale professionale.
Firenze - Anni 2008/2010
anni
nuovi casi
2010
5.046
2009
4.213
2008
3.092
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL
10 di Firenze – SdS Firenze
Le prestazioni esterne consistono nell’insieme di servizi e interventi
di tipo domiciliare, intermedio e residenziale. Queste possono essere
ulteriormente classificate come servizi diretti o indiretti. I servizi
diretti consistono in prestazioni o interventi erogati direttamente
all’utente dall’amministrazione; quelli indiretti consistono in
contributi economici erogati all’utente affinchè possa assicurarsi il
servizio.
Graf.33 Utenti dei servizi sociali con almeno una prestazione esterna per
tipologia di utenza. Firenze - Anno 2010
Minori
17%
Anziani
52%
Adulti
31%
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
88
Gli utenti che nel 2010 hanno fruito di prestazioni esterne, quali
contributi, inserimenti in centri diurni o in residenze, sono stati
8.163, il 63,7% degli utenti totali.
Più della metà (52%) dei fruitori sono anziani mentre gli adulti e i
minori rappresentano rispettivamente il 31,5% e il 16,5% del totale.
Da considerare comunque che l’utenza anziana è sovrastimata
poiché comprende tutte le autorizzazioni per l’erogazione di
contributi per assistenti familiari non ancora erogati ed ancora in
lista di attesa.
Nell’arco del triennio 2008-2010 l’utenza dei servizi sociali che ha
fruito di una prestazione esterna ha registrato un calo (-6,2%), che
ha interessato maggiormente l’area degli adulti (-19,7%).
La diminuzione registrata nella concessione di tali prestazioni a
questa fascia di popolazione è in parte riconducibile alla ricaduta che
ha avuto l’applicazione del nuovo “regolamento per l’erogazione degli
interventi economici di assistenza sociale”, approvato nel marzo del
2009, con il quale le prestazioni economiche vengono erogate
secondo principi quali la progettualità condivisa, l’appropriatezza e
personalizzazione dell’intervento e la non cronicizzazione del bisogno.
Se rapportiamo il numero di utenti per fascia di età alle rispettive
popolazioni, risulta che la popolazione che maggiormente ricorre ai
servizi sociali è quella degli anziani, seguita da quella dei minori e
infine dagli adulti.
Graf.34 Utenti dei servizi sociali con almeno una prestazione esterna per
tipologia di utenza — Tassi per 1.000 abitanti residenti – Firenze - Anno 2010
50,0
45,0
45,0
40,0
35,0
30,0
26,1
22,0
25,0
20,0
11,4
15,0
10,0
5,0
0,0
Minori
Adulti
Anziani
T otale
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12 – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze
Sono utenti con prestazioni esterne (erogata o autorizzata
all’erogazione) 45 anziani ogni 1.000 anziani residenti, 26 minori
ogni 1.000 minori residenti e 11 adulti ogni 1.000 adulti residenti.
Relativamente alla tipologia delle prestazioni:
- il 41% degli utenti è stato inserito in strutture residenziali,
comprese anche le strutture di pronta accoglienza;
89
-
-
il 27% degli utenti dei servizi sociali ha percepito contributi
economici e il 22% ha usufruito di servizi domiciliari diretti
(assistenza domiciliare, pasti a domicilio, servizio podologico,
teleassistenza e assistenza domiciliare extrascolastica) per un
totale del livello domiciliare del 49%;
il restante 10% ha fruito di servizi intermedi quali centri diurni,
trasporto sociale, servizio mensa.
Graf.35 Composizione percentuale delle prestazioni socio assistenziali fruite dal
totale degli utenti. Firenze – Anno 2010
Livello intermedio
Livello residenziale
Livello domiciliare
ddireta
contributi
27%
residenze
41%
cd e altri
servizi
10%
domiciliare
diretta
22%
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: impegnative – Comune di Firenze e Ausl 10 Firenze
Rispetto al 2008 nel 2010 risultano in crescita gli utenti dei servizi
domiciliari diretti (+17,3%) e di quelli intermedi (+3,2%), mentre
diminuiscono i percettori di contributi economici (-23,3%). In leggero
aumento il numero degli utenti inseriti in strutture residenziali
(+1,4%), soprattutto a seguito delle nuove misure a sostegno
dell’accoglienza di persone in condizione di povertà e richiedenti
asilo.
Assistenza medica di base
Ambito sanitario
Tutti i cittadini hanno diritto all’assistenza medica di base prestata
da un Medico di Medicina Generale (MMG) o da un Pediatra di libera
scelta (PLS) per i ragazzi di età inferiore ai 14 anni. Al medico di
fiducia è affidata la responsabilità complessiva della tutela della
salute dei propri assistiti in campo diagnostico, terapeutico,
90
riabilitativo, preventivo individuale e familiare e di educazione
sanitaria.
Popolazione assistita
Nel 2010 risultano essere assistite a Firenze 389.579 persone, di cui
18.300 circa (4,7%) non residenti anagraficamente nel Comune di
Firenze.
Sia in termini assoluti che relativi la maggior frequenza di assistiti
non residenti si ha nella fascia di età 14-64 anni. Il numero di
assistiti non residenti ha presentato un notevole incremento negli
ultimi anni (erano poco meno di 12.700 nel 2003).
Tav.22 Popolazione assistibile a Firenze per fascia di età – 31/12/2010
Fasce di età
Non Residenti*
Residenti**
Totale
%
986
41.529
42.515
10,9
14-64
14.606
235.143
249.749
64,1
65-74
1.354
43.491
44.845
11,5
75+
1.351
51.119
52.470
13,5
18.297
371.282
389.579
100,0
0-13
Totale
* Domiciliati con scelta del medico
Fonte: Anagrafe sanitaria - Elaborazioni ESTAV Centro Dip.to Tecnologie e Sistemi Informativi Sez.
Firenze
** Residenti al 31/12/2010
Fonte: http://demo.istat.it
I medici di Medicina generale (MMG)
Sul territorio del Comune di Firenze nel 2010 hanno operato 297
MMG convenzionati con l’Azienda Sanitaria di Firenze, 0,91 ogni
1.000 abitanti di età ≥14 anni.
Poiché ogni cittadino assistito ha diritto alla libera scelta del medico curante fra tutti i
medici che operano sul comune, ogni MMG (o PLS) può avere assistiti in ognuno dei
cinque Quartieri, anche se di norma la prevalenza delle scelte è distribuita in
prossimità degli ambulatori del medico. I MMG (o PLS) possono avere in carico anche
pazienti residenti in altri comuni per scelta in deroga o domicilio sanitario. Viceversa i
residenti di Firenze possono essere seguiti da MMG di altri comuni per lo stesso
motivo.
Sul territorio del Comune di Firenze operano sia forme associative di
assistenza primaria previste dall’art. 54 del nuovo Contratto
Nazionale che cooperative. Non sono viceversa presenti medicine in
rete.
L’associazionismo dei MMG
Nell’area sono attive sia Medicine in associazione (85 MMG, 28,6%)
che di gruppo (95 MMG, 31,9%). In totale 180 medici (60,6%)
partecipano alle diverse forme associate di assistenza primaria.
91
Le Cooperative dei MMG
Sul territorio dell’AUSL 10 operano 4 Cooperative di MMG, costituite
a partire dal 1997. Tutte e quattro le Cooperative hanno sottoscritto
con l’Azienda Sanitaria un accordo annuale che definisce obiettivi,
standard organizzativi e progetti. La costituzione in Cooperative è
indipendente dall’appartenenza funzionale all’ambito territoriale di
scelta. Ciò significa che i componenti delle singole Cooperative
possono appartenere a comuni di Zone diverse. Dei 297 MMG di
Firenze 173 (58,2%) appartengono ad una cooperativa; il 65,3% dei
soci delle Cooperative appartiene anche ad una medicina in
associazione o di gruppo. Il 54,7% dei MMG aderenti ad una
Cooperativa opera nel territorio di Firenze.
I pediatri di Libera Scelta (PLS)
Sul territorio del Comune di Firenze nel 2010 hanno operato 45 PLS
convenzionati con l’Azienda Sanitaria di Firenze, 1,04 ogni 1.000
abitanti di età <14 anni.
L’associazionismo dei PLS
L’associazionismo fra i PLS è meno diffuso che fra i MMG.
Contrariamente a quanto avviene per la medicina generale, i pediatri
possono,
in
virtù
dell’accordo
regionale,
partecipare
contemporaneamente sia a medicine di gruppo che a medicine in
associazione, purché la composizione dei gruppi sia diversa. Dei 45
PLS operanti a Firenze, 24 (53,3%) esercitano in associazionismo e
10 in medicine di gruppo.
La Sanità di Iniziativa
Il Piano sanitario regionale 2008 – 2010 individua la sanità di
iniziativa quale modello operativo ed organizzativo attraverso cui
contrastare il sempre maggiore impatto delle malattie croniche sulla
popolazione toscana. La finalità è quella di prevenire l’insorgenza
delle patologie croniche nella popolazione generale e di ritardarne
l’aggravamento laddove già presenti, privilegiando un approccio
proattivo degli interventi. Lo strumento di gestione della cronicità
individuato è quello dell’Expanded Chronic Care Model. La struttura
centrale che eroga assistenza è il così detto “modulo”, i cui requisiti
sono:
- una popolazione di riferimento di circa 10.000 assistiti;
- una sede unica o principale dove il team svolge l’attività;
- la presenza di un infermiere e di un operatore socio – sanitario in
rapporto alla popolazione di riferimento (1:10.000);
- la formazione specifica sui percorsi assistenziali;
- una infrastruttura informatica in grado di consentire la
registrazione dei dati di attività da parte di tutti i componenti del
team.
92
Tra i medici di medicina generale di ciascun modulo è scelto un
coordinatore che ha la funzione di interfacciarsi con l’Azienda
sanitaria; assume l’impegno che tutti gli MMG adempiano agli
impegni assunti, indice e cura le riunioni di audit, gestisce i conflitti
interni al modulo.
L’Ausl 10 ha coinvolto nella prima fase della sperimentazione del
modello 125 medici di famiglia con i loro circa 150.000 assistiti ed
un numero di infermieri in linea con i parametri previsti; tutti i
moduli sono affiancati dai medici di comunità.
Nel corso del 2010 ha trovato sviluppo la fase di estensione del
progetto:
• dai 125 medici di famiglia della fase iniziale ne sono ora
coinvolti ben 147 con più di 180.000 assistiti in carico;
• alle iniziali due patologie (diabete mellito e scompenso
cardiaco) si sono aggiunte asma e BPCO.
Nella zona di Firenze, in particolare, dagli iniziali 5 moduli si è
passati, nel 2010, a 7 moduli che hanno coinvolto 70 medici di
medicina generale per un totale di 83.234 assistiti.
Tav.23 Numero di moduli di sanità di iniziativa attivati a Firenze, area di
riferimento, numero di MMG e Assistiti per modulo. Firenze - Anno 2010.
Moduli
Area
MMG
Assistiti
1
Porta al Prato
13
15.697
2
Puccini
9
9.557
3
Gioberti
10
12.889
4
Europa
11
14.263
5
Baracca
10
11.420
6
Dalmazia
7
9.395
7
Statuto
10
10.013
Fonte: Relazione sanitaria aziendale – Azienda Usl 10 Firenze
La continuità assistenziale
La continuità assistenziale è rappresentata prevalentemente da
prestazioni domiciliari o territoriali aventi carattere di urgenza nelle
ore notturne o nei giorni festivi e prefestivi e dall’assistenza
stagionale ai turisti. Nel 2010, ai 9 punti di continuità situati nel
Comune di Firenze, sono pervenute 63.786 richieste di intervento
pari a 172,5 richieste per 1.000 abitanti suddivise in: 35.861 visite
ambulatoriali, 9.095 visite domiciliari e 18.830 consigli telefonici. Nel
2009 ai 9 punti di continuità assistenziale sono pervenute 63.235
richieste pari a 170,5 richieste per 1.000 abitanti, suddivise in:
33.569 visite ambulatoriali, 10.543 visite domiciliari e 19.123
consigli telefonici.
93
Assistenza specialistica ambulatoriale, diagnostica
strumentale e di laboratorio
Ambito sanitario
L’assistenza specialistica ambulatoriale e la diagnostica strumentale
e di laboratorio riuniscono le prestazioni specialistiche e riabilitative,
le indagini di diagnostica strumentale e di laboratorio erogate presso
le sedi ambulatoriali territoriali e ospedaliere o, in caso di necessità,
presso il domicilio del paziente. Le prestazioni vengono effettuate su
richiesta del medico curante, di specialisti pubblici o nell’ambito di
programmi di intervento delle strutture pubbliche.
Nel 2010 sono state effettuate, complessivamente, quasi 6,8 milioni
di prestazioni specialistiche ai residenti a Firenze, pari a poco più di
18 prestazioni per ogni abitante. Di queste, il 97,3% sono state
effettuate da strutture pubbliche ed il restante 2,7% da strutture
private accreditate. Quasi il 77% delle prestazioni erogate ha
riguardato esami di laboratorio seguite, in ordine di frequenza, da
quelle di radiologia tradizionale e dalle ecografie.
E’ necessario a questo punto fare delle puntualizzazioni:
•
l’attività di laboratorio-analisi (c.d. branca K) nel 2010 è stata
svolta quasi totalmente dai Presidi Pubblici (99,99%): si conferma
così esattamente il dato già riscontrato per il 2009. Ciò può
essere spiegato a seguito del mancato rinnovo della convenzione
con i Presidi Privati da parte dell’Azienda Usl 10 (Delibera DG n°
86 del 05/02/2009) che ha conseguentemente erogato le
prestazioni con i propri laboratori. E’ altresì da rilevare che, in
ogni caso, con la nuova organizzazione del servizio l’attività di
laboratorio suddetta ha visto un incremento rispetto al 2009
valutabile nell’ordine del 14,5% circa;
•
la riabilitazione funzionale extra-ospedaliera a partire dalla
delibera GRT 595/2005 e s.s.m.m.i.i, viene rilevata in tre
differenti flussi informativi. In particolare a partire dal 2006 le
prestazioni di medicina fisica e riabilitazione vengono per lo più
rilevate in un nuovo flusso informativo che acquisisce i pacchetti
di prestazioni riabilitative (flusso PAS – Percorsi Assistenziali
Specialistici). Questo spiega il perché a partire dal 2006, nel
flusso di specialistica ambulatoriale, le prestazioni/attività di
medicina fisica e riabilitazione
sembrano diminuire
drasticamente passando da 112.608 nel 2006 a 37.928 nel 2007
ma, in realtà, si tratta di un dato incompleto a causa della
mancata registrazione di tali prestazioni. Negli anni successivi,
proseguendo nel consolidamento di tale nuova modalità di
registrazione, si osserva un’ulteriore significativa diminuzione nel
2008 - 27.758 prestazioni – e poi una sostanziale stabilizzazione
94
nel 2009 con 28.933 prestazioni. Nel 2010 le suddette prestazioni
sono state pari a 26.262, evidenziandosi così una diminuzione
superiore al 9% rispetto all’anno precedente.
Tav.24 Prestazioni specialistiche erogate a residenti a Firenze nel 2010,
suddivise per tipologia di prestazione e di erogatore: numero assoluto
prestazioni e tasso per 1.000 abitanti per alcune branche specialistiche.
Totale prestazioni
Branca specialistica
Distribuzione
per erogatore (%)
Tasso x
1.000
abitanti
N°
%
Presidi
pubblici
Presidi
privati
5.188.075
76,7
99,9
0,1
13.973
26.262
0,4
100,0
0,0
71
193.342
153.612
60.696
69.002
2,9
2,3
0,9
1,0
82,6
64,6
91,6
93,3
17,4
35,4
8,4
6,7
521
414
163
186
57.654
0,9
99,9
0,1
155
47.701
37.014
33.787
0,7
0,5
0,5
48,9
87,8
68,8
51,1
12,2
31,2
128
100
91
19.029
0,3
93,9
6,1
51
23.550
0,3
95,7
4,3
63
27.257
0,4
81,6
18,4
73
25.995
25.169
22.142
0,4
0,4
0,3
99,2
42,1
97,0
0,8
57,9
3,0
70
68
60
18.188
0,3
99,4
0,6
49
odontostomatologia chir. maxillo facciale
7.225
0,1
99,9
0,1
19
endoscopia digestiva
Altro
Totale Firenze
10.760
715.038
6.761.498
0,2
10,6
100
86,5
97,5
97,3
13,5
2,5
2,7
29
1.926
18.211
laboratorio
medicina fisica e
riabilitazione*
radiologia tradizionale
ecografie
oculistica
cardiologia - angiologia
psichiatria, neuropsich.
infantile, psicologia
neurologia
nefrologia
tac
otorinolaringoiatria
dermatologia,
allergologia e
immunologia
radioterapia
ostetricia e ginecologia
risonanza magnetica
pneumologia
ortopedia e
traumatologia
Fonte: Relazione sanitaria aziendale – Azienda Usl 10 Firenze
Nota: * A partire dal 2006 gran parte delle attività della branca “Medicina fisica e riabilitazione”
viene rilevata in un nuovo flusso informativo (flusso PAS – ex DGRT 595/2005).
Confrontando le prestazioni specialistiche totali senza le prestazioni
di medicina fisica e riabilitazione si ottiene un totale di prestazioni
ambulatoriali per il 2010 pari a 6.735.236, dato che si conferma in
aumento dal 2007 ad oggi e che in particolare rispetto al 2009 si
traduce in un aumento di poco inferiore al 12,5%.
95
Tav.25 Totale prestazioni specialistiche erogate, totale prestazioni specialistiche
erogate senza le prestazioni di “medicina fisica e riabilitazione” – Valori Assoluti
e Tassi per 1.000 Ab. Firenze – 2006-2010.
2006
2007
2008
2009
2010
Prestazioni
specialistiche
Totale prestazioni
specialistiche
Totale prestazioni senza
"Medicina fisica e riabilitazione"
Numero Prestazioni
5.787.240 5.444.997 5.746.147 6.025.862 6.761.498
5.674.632 5.407.069 5.718.389 5.996.929 6.735.236
Tassi per 1.000 abitanti
Totale prestazioni
specialistiche
Totale prestazioni senza
"Medicina fisica e riabilitazione"
15.814
14.930
15.714
16.335
18.211
15.506
14.826
15.639
16.256
18.140
Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze
I consultori in rete
Ambito sanitario
I cambiamenti demografici avvenuti in Toscana nel corso del triennio
2006-2008 hanno determinato un incremento del numero dei nati da
genitori stranieri, tale da spingere la Regione a promuovere il ruolo
dei consultori anche in riferimento a tematiche legate all’adolescenza,
all’immigrazione, alla maternità e paternità consapevole, oltre ad altri
aspetti quali la prevenzione della violenza di genere (cfr. D.G.R.T
n.259/2006). Dal 2006 in Toscana sono stati intrapresi numerosi
progetti per la riqualificazione dei servizi consultoriali, la promozione
della salute all’affettività e alla sessualità consapevole e la
promozione della salute per le donne straniere.
Nel 2010 sono stati consolidati gli obiettivi indicati dalla Regione
Toscana nel settore attività consultoriali: in ogni zona distretto sono
stati istituiti un consultorio familiare principale con presenza di una
equipe costituita da quattro figure professionali di riferimento
(ginecologo, ostetrica, psicologo e assistente sociale) e un consultorio
adolescenti. Particolare attenzione è stata posta alla popolazione
immigrata, inserendo la figura del mediatore culturale in ogni
consultorio principale.
Le azioni intraprese nei consultori sono: corsi di preparazione alla
nascita, consegna della cartella e del ricettario al percorso nascita da
parte dell’ostetrica del consultorio, attivazione del servizio di
puerperio e sostegno all’allattamento al seno, interventi di
promozione alla salute rivolti ai giovani e sostegno alla genitorialità.
Nel corso del 2010 i consultori dell’intera AUSL 10 hanno effettuato
127.442 prestazioni di cui il 42% nella sola zona di Firenze.
96
Tav.26 Totali prestazioni e utenti nei consultori – Zone distretto dell’AUSL 10 di
Firenze – Anno 2010
FI
N° prestazioni
53.511
N° utenti*
7.670
di cui
utenti dei Consultori Familiari
6.783
utenti dei Consultori Immigrati
440
utenti dei Consultori Adolescenti
437
Zone distretto
Nord
Sud Est
Ovest
42.044
19.389
5.489
3.135
5.013
290
186
3.028
36
71
Mugello AUSL 10
12.498
1.400
127.442
16.294
1.385
15
16.209
766
709
Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze
Nota: * il numero degli utenti è sottostimato perché dal 2009 è stato introdotto il nuovo programma
informatizzato SPT, utilizzato per la trasmissione dei flussi CON e SPC in Regione.
Rispetto al 2009 nel 2010 si è verificato un incremento complessivo
dell’attività consultoriale del 4,9%, che ha interessato anche Firenze
che registra un aumento di prestazioni erogate pari all’8,3% (49.431
nel 2009 vs. 53.511 nel 2010).
Tenendo conto della sottostima dei dati rilevati nel 2009, nel 2010 è
aumentato il numero degli utenti dei consultori immigrati (+70,5%) e
familiari (+18,5), mentre risultano in calo del 54,3% gli utenti della
fascia 14-19 anni che hanno ricevuto prestazioni nei Consultori
adolescenti.
Assistenza ospedaliera
Ambito sanitario
Emergenza e urgenza
Nel 2010 si sono avuti 126.811 accessi al Pronto Soccorso di un
ospedale toscano da parte di residenti a Firenze, senza che questo
abbia comportato la necessità di un ricovero.
Oltre i due quinti degli accessi (44%) sono avvenuti a Careggi, il
30,5% negli ospedali della Ausl 10, il 18% circa al Meyer (che però,
come ben noto, tratta soltanto problematiche pediatriche).
97
Tav.27 Accessi al Pronto Soccorso non seguiti da ricovero ospedaliero dai
residenti a Firenze suddivisi per struttura ospedaliera. Ospedali toscani. Numeri
assoluti e percentuali - Anni 2008-2010
Ospedale
2008
2009
2010
Valori assoluti
Careggi
57.102
51.061
55.717
Ospedali Ausl Firenze
40.178
40.730
38.681
Meyer
25.750
27.598
22.797
9.534
9.877
9.616
132.564
129.266
126.811
Altri ospedali Toscana
Totale
Valori percentuali
Careggi
43,1
39,5
43,9
Ospedali Ausl Firenze
30,3
31,5
30,5
Meyer
19,4
21,3
18,0
7,2
7,6
7,6
100,0
100,0
100,0
Altri ospedali Toscana
Totale
Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze
Confrontando il dato complessivo del 2010 con quello del 2009 si
rileva un decremento pari a circa il 2%, dato che si conferma in
diminuzione a partire dal 2008 (-4,3%).
Va anche evidenziato che dal 2008 al 2010 è diminuito sia il n° di
accessi presso gli Ospedali della Ausl 10 – da 40.178 ad 38.681 – che
il n° di accessi presso l’Ospedale di Careggi, passando da 57.102 ad
55.717.
Attività di ricovero
Le attività di ricovero ospedaliero assicurano il trattamento di
patologie acute e di condizioni patologiche di lunga durata che
richiedono interventi diagnostico terapeutici non erogabili in forma
extraospedaliera. Le prestazioni sono erogate in forma di ricovero
ordinario, anche di riabilitazione e lungodegenza, e di ricovero in
ciclo diurno (day hospital e day surgery) anche per la riabilitazione.
L’accesso all’ospedale può avvenire come ospedalizzazione
programmata, di urgenza o domiciliare.
Nel 2010 i residenti a Firenze hanno effettuato 60.454 ricoveri
ordinari o in day hospital, dato che risulta sostanzialmente invariato
sia rispetto al 2009 – in cui ci sono stati 60.433 ricoveri – che
rispetto al 2008 (60.662 ricoveri).
Si conferma in diminuzione, per il 2010, il dato relativo ai ricoveri di
Careggi (27.092) che da 28.044 nel 2008 erano diventati 27.551 nel
2009. Il maggior numero di ricoveri si è verificato a Careggi (44,8%),
seguito dagli ospedali della Ausl 10 (31,3%) e dalle Case di Cura
accreditate (10,6%).
98
Tav.28 Ricoveri a carico del SSN per struttura ospedaliera effettuati dai
residenti a Firenze. Anni 2008-2010 (§)
2010
Ospedale
N°
%
Careggi
27.092
44,8
I.O.T.
1.807
3,0
315
0,5
S. Maria Nuova Firenze
4.975
8,2
S.Giovanni Di Dio-Torregalli
6.760
11,2
S.M. Annunziata
4.593
7,6
Serristori
149
0,2
Spdc c/o A.O. Careggi
335
0,6
Ospedali Ausl Firenze
18.934
31,3
Case Cura Accreditate
6.400
10,6
Meyer
4.789
7,9
Altri ospedali Toscana
3.239
5,4
Totale ricoveri
60.454
100,0
Totale ricoveri 2009
60.433
_
Totale ricoveri 2008
60.662
_
Nuovo Ospedale Borgo S.Lorenzo
Fonte: Azienda Usl 10 Firenze
Note: (§) Ricoveri a carico del SSN (escluso DRG 391 - neonato sano) avvenuti in Toscana (sono
esclusi i ricoveri in altre regioni italiane).
La migrazione in ospedali fuori area ha riguardato complessivamente
circa il 5,4% del totale dei ricoveri.
Anche in ragione della struttura più vecchia della popolazione, a
Firenze si osserva per il 2010 un tasso di ospedalizzazione – calcolato
per 1.000 abitanti – superiore tanto al valore medio della Ausl 10
quanto a quelli delle altre tre Zone, sia per i ricoveri totali che per le
disaggregazioni sotto riportate. Andamento pressoché identico si
rileva anche per gli anni precedenti. Tuttavia, rispetto al 2008, dove
si registrava un tasso pari a 166 per 1.000 ab., si è passati ad un
tasso, nel 2010, pari a 163,5 ed in particolare va evidenziata la
diminuzione del tasso dei DRG Medici: da 95 nel 2008 a 93,3 nel
2010.
99
Tav.29 Ricoveri totali (§), con DRG medico, con DRG chirurgico, in reparto di
riabilitazione e lungodegenza, suddivisi per Zona-Distretto. Numero assoluto e
tasso per 1.000 abitanti – Anni 2008- 2010
Ricoveri per acuti (*)
Zone
Distretto
Totale ricoveri
DRG Medici
N°
Tasso
N°
Tasso
DRG chirurgici
N°
Reparto
riabilitazione
Reparto lungo
degenza
Tasso
N°
Tasso
N°
Tasso
2010
Firenze
Fiorentina
Nord-Ovest
Fiorentina
Sud-Est
Mugello
AUSL 10
60.454
163,5
34.482
93,3
23.054
62,4
1.617
4,4
1.301
3,5
32.480
150,8
18.092
84,0
13.207
61,3
794
3,7
387
1,8
24.576
146,0
13.968
83,0
9.686
57,5
587
3,5
335
2,0
9.363
138,7
5.480
81,2
3.598
53,3
180
2,7
105
1,6
126.873
154,5
72.022
87,7
49.545
60,4
3.178
3,9
2.128
2,6
2009
Firenze
AUSL 10
60.433
163,0
34.451
92,9
22.976
62,0
1.540
4,2
1.466
4,0
125.510
153,3
70.730
86,4
49.423
60,4
3.057
3,7
2.300
2,8
2008
Firenze
AUSL 10
60.662
166,0
34.704
95,0
23.140
63,3
1.435
3,9
1.383
3,8
126.102
155,0
71.353
87,7
49.655
61,0
2.907
3,6
2.187
2,7
Fonte: Azienda Usl 10 Firenze
Note: (§) Ricoveri a carico del SSN (ordinari e day hospital; escluso DRG 391 - neonato sano) avvenuti in
Toscana (sono esclusi i ricoveri in altre regioni italiane).
(*) Escluso lungodegenza e riabilitazione.
Infine è riportata la distribuzione dei ricoveri dei residenti a Firenze
suddivisa per età e sesso nel 2010. La fascia di età più anziana (75+
anni) rende conto del maggior numero di ricoveri, sia in termini
assoluti che relativi pari, rispettivamente, a 19.714 ed 386,1 per
1.000 ab. Da segnalare anche l’elevato numero di ricoveri osservato
nelle donne nella fascia di età 15-44 anni largamente dovuto alle
problematiche della gravidanza.
Tav.30 Ricoveri totali (§) suddivisi per sesso e classi di età, effettuati dai
residenti a Firenze. Numero assoluto e tasso per 1.000 abitanti – Anno 2010
Maschi
Classe di età
Femmine
Totale
N°
Tasso
N°
Tasso
N°
Tasso
0-14
3.149
139,4
2.359
111,9
5.508
126,1
15-44
3.936
61,0
8.975
136,8
12.911
99,2
45-64
6.055
125,0
6.104
112,6
12.159
118,4
65-74
5.234
275,3
4.928
202,2
10.162
234,2
75+
8.522
461,3
11.192
343,4
19.714
386,1
26.896
155,4
33.558
169,6
60.454
163,0
totale
Fonte: Azienda Usl 10 Firenze Nota: (§) Ricoveri a carico del SSN (ordinari e day hospital; escluso DRG 391 - neonato sano)
avvenuti in Toscana (sono esclusi i ricoveri in altre regioni italiane).
100
Graf.36 Numero ricoveri totali (§) suddivisi per sesso e classi di età, effettuati
dai residenti a Firenze – Anno 2010
Maschi
Femmine
11.192
12.000
Valori assoluti
10.000
8.522
8.975
6.055
6.104
8.000
6.000
4.000
3.149
2.359
5.234
4.928
3.936
2.000
0
0-14
15-44
45-64
65-74
75+
Fasce età
Fonte: Azienda Usl 10 Firenze
Nota: (§) Ricoveri a carico del SSN (ordinari e day hospital; escluso DRG 391 - neonato sano)
avvenuti in Toscana (sono esclusi i ricoveri in altre regioni italiane).
Assistenza farmaceutica ed assistenza integrativa
Ambito sanitario
L’assistenza farmaceutica e quella integrativa assicurano, attraverso
le farmacie private o pubbliche, la consegna, su presentazione della
ricetta medica, di medicinali, prodotti dietetici, ausili medici ed altri
prodotti sanitari erogabili a carico del Sistema Sanitario Nazionale o
Regionale.
Assistenza farmaceutica convenzionata
La zona di Firenze presenta al 2010 una spesa farmaceutica netta di
€ 65.178.313, il 46% della spesa dell’intera AUSL 10. Nella tavola
seguente sono riportati alcuni parametri relativi all’assistenza
farmaceutica dal 2008 al 2010: nel triennio per Firenze la spesa
netta è sostanzialmente rimasta stabile, pur registrandosi un
aumento dell’1,3% nell’anno dal 2009 al 2010 che era stato
preceduto da una diminuzione dello 0,9% dal 2008 al 2009. Si
registra una stabilizzazione anche nella spesa netta per residente
mentre diminuisce la spesa netta per ricetta che passa da € 19 nel
2008 ad € 17,8 nel 2010.
101
Tav.31 Alcuni indicatori relativi alla assistenza farmaceutica – Firenze e
AUSL10. Anni 2008-2010
spesa
spesa ricette /
Zone Sociospesa
Anno
netta/
netta/ residenti
sanitarie
netta €
residenti € ricetta €
€
2010
Firenze
AUSL 10
2009
Firenze
AUSL 10
2008
Firenze
AUSL 10
65.178.313
176,3
17,8
9,9
141.845.387
172,8
17,6
9,8
64.358.731
173,6
18,3
9,5
138.369.807
169,0
18,0
9,4
64.885.820
177,6
19,0
9,3
138.984.834
170,9
18,7
9,1
Fonte: Flusso SPF - Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze
Erogazione diretta dei farmaci
I farmaci, oltre che attraverso il canale delle farmacie convenzionate,
possono essere erogati attraverso le strutture del servizio sanitario:
tale forma di erogazione è conosciuta col nome di erogazione diretta.
L’erogazione diretta è disciplinata dall’art. 8 della L. 405/2001 che,
oltre a consentire alle Regioni di assicurare l’erogazione diretta
attraverso le aziende sanitarie dei medicinali necessari al trattamento
dei pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale,
prevede anche che le Regioni possano stipulare accordi con le
associazioni sindacali delle farmacie convenzionate, pubbliche e
private. Tali convenzioni consentono agli assistiti di rifornirsi di
alcune classi di farmaci (quelli che richiedono un controllo ricorrente
del paziente) anche presso le farmacie predette con le medesime
modalità previste per la distribuzione attraverso le strutture aziendali
del Servizio sanitario nazionale.
I farmaci possono essere erogati direttamente al momento della
dimissione ospedaliera e da alcune strutture ambulatoriali (nel flusso
di rilevazione dati rientrano anche i farmaci per l’emofilia
somministrati ad utenti ricoverati).
Tra gli obiettivi di tale forma di erogazione dei farmaci vi è quello del
contenimento della relativa spesa: si calcola infatti che il farmaco
acquistato direttamente dal Servizio Sanitario costi circa il 50% in
meno di quanto costerebbe se dispensato attraverso le farmacie
convenzionate.
L’implementazione della distribuzione diretta è iniziata nel 2006 ed è
andata a regime tra il 2008 ed il 2009.
Nel 2010 sono state prescritte a pazienti residenti a Firenze 322.593
ricette per farmaci erogati direttamente, per una spesa totale di €
38.123.828 (spesa pro-capite: € 103,1). Rispetto al 2009 è aumentato
sia il numero di ricette che la spesa: ciò presumibilmente è dovuto
alla sempre maggiore prescrizione di farmaci di alto costo secondo le
linee guide nazionali dei protocolli terapeutici.
102
Tav.32 Erogazione diretta di farmaci: numero delle ricette, spesa lorda e spesa
pro-capite - Zona Firenze - Anni 2008- 2010
2008
2009
2010
N. ricette
Spesa lorda (€)
302.061
289.539
322.593
32.663.166
34.038.240
38.123.828
89,3
91,8
103,1
Spesa pro-capite (€)
Fonte: Ausl 10 – Flusso FED
Assistenza distrettuale
Ambito sanitario
L’assistenza distrettuale riunisce varie tipologie di servizi, quali, ad
esempio, l’emergenza sanitaria territoriale, gli screening, le attività
distrettuali
propriamente
dette
(Assistenza
Infermieristica
Ambulatoriale, Domiciliare; Assistenza Domiciliare Programmata –
ADP; Assistenza Domiciliare Integrata – ADI; Trasporti), quelle
consultoriali, l’assistenza ai malati terminali. Le attività di assistenza
distrettuale che sono risposte sanitarie erogate al domicilio saranno
trattate nei servizi domiciliari. I consultori sono già stati trattati in
uno specifico paragrafo.
L’emergenza sanitaria territoriale
L’emergenza sanitaria territoriale, coordinata dalla centrale operativa
del 118, assicura gli interventi di assistenza e soccorso avanzato
esterni all’ospedale ed il trasporto degli assistititi, con mezzo
attrezzato, compreso eliambulanza e le attività di assistenza e primo
intervento presso i punti di pronto soccorso territoriali.
Tav.33 Interventi del Servizio di Emergenza Sanitaria (118) e percentuale di
trasportati sul totale degli interventi - Firenze e AUSL 10 - Numero assoluto e
tasso per 1.000 abitanti - Anni 2009-2010
Interventi 118
Zona
di cui
% trasportati in
Anno
Distretto
trasportati in
DEA su
N° totale
DEA
interventi
45.896
Firenze
56.360
81,4
2010
63.782*
AUSL 10
102.382
80,3
44.924
Firenze
53.138
84,5
2009
82.386
AUSL 10
96.797
85,1
Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze
Nota: (*) Il valore non comprende il dato relativo alla zona Fiorentina Nord-Ovest poiché non
disponibile. La relativa % è calcolata escludendo gli interventi effettuati in quella zona.
Nel territorio del comune di Firenze, a seguito di chiamate alla
centrale operativa del 118, sono stati compiuti oltre 56.000 interventi
nel corso del 2010. I soggetti trasportati in ospedale conseguenti
all’intervento sono stati l’81,4% degli interventi.
103
Attività di prevenzione rivolta alla persona: gli screening
oncologici
A Firenze, dei tre screening oncologici indicati dalla Regione Toscana,
vengono effettuati da tempo quelli per i tumori della mammella e
della cervice uterina. Il primo è rivolto alle donne di età 50-69 anni e
prevede la effettuazione della mammografia ogni 2 anni; il secondo è
rivolto alle donne di età 25-64 anni e prevede la effettuazione del
pap-test ogni 3 anni. Entrambi i programmi prevedono uno specifico
invito postale alla popolazione nella fascia di età interessata. Lo
screening per i tumori del colon-retto, rivolto ai soggetti di entrambi i
sessi di età 50-70 anni mediante ricerca del sangue occulto nelle feci
con periodicità biennale, è stato attivato nel corso del 2005.
Nel 2010 sono state invitate 23.600 donne per lo screening
mammografico rispetto ai circa 16.100 inviti del 2009. Coloro che
hanno risposto all’invito ed effettuato l’esame di screening sono state
15.156, quasi il 60% in più rispetto al numero degli screening
eseguiti l’anno precedente.
Nel confrontare i dati del 2010 con quelli del 2009 bisogna tenere
presente che l’esame è biennale per cui in un certo anno avremo un
numero di inviti maggiore rispetto a quello dell’anno precedente e del
successivo.
Nel 2008 si è avuto anche il recupero di inviti non effettuati nel 2007
a causa delle difficoltà attraversate dall’ex CSPO, oggi ISPO, che
hanno determinato inevitabili risvolti organizzativi.
Le donne invitate per l’esecuzione del pap-test nel 2010 sono state
circa 34.200 e coloro che hanno risposto all’invito sono state poco
più di 17.200 con un aumento, nello screening eseguito rispetto al
2009, pari a circa il 6%.
Nel 2010, infine, sono state invitate poco più di 25.000 persone per
lo screening del colon-retto, di queste soltanto il 38% hanno
effettuato l’esame di screening. E’ da rilevare che nel 2008 lo
screening colon-rettale ha sofferto per mancata disponibilità di
sedute endoscopiche e per carenze tecniche che si sono poi tradotte
in difficoltà nella consegna dei kit per la ricerca di sangue occulto: a
partire dal 2009 la criticità della consegna del kit è stata superata
tramite uno specifico progetto elaborato e concluso con le farmacie
che insistono sul territorio comunale.
104
Tav.34 N° di soggetti residenti a Firenze invitati per i tre screening oncologici,
% estensione*, n° di soggetti sottoposti a screening e % di adesione**- Anni
2008-2010
Screening per Screening per
Screening per
Anno
Indicatori
tumore alla
tumore
tumore del
mammella
dell’utero
colon-retto
n. soggetti invitati
2010
% estensione
n. screening eseguiti
% adesione
n. soggetti invitati
2009
% estensione
n. screening eseguiti
% adesione
n. soggetti invitati
2008
% estensione
n. screening eseguiti
% adesione
23.600
34.177
25.020
93
98
50
15.156
17.216
9.572
64
50
38
16.095
31.591
28.817
62
90
58
9.564
16.317
12.817
60
52
44
26.007
29.457
18.536
101
86
37
16.899
14.183
8.758
65
48
47
Fonte: ISPO - Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze
Note: (*) estensione: popolazione invitata su popolazione target
(**) adesione: risposte su inviti
Riabilitazione extraospedaliera
Ambito sanitario
Tra le attività di riabilitazione rientrano la riabilitazione funzionale,
l’assistenza riabilitativa sanitaria e socio-sanitaria alle persone con
disabilità fisica, psichica o sensoriale, l’assistenza protesica e
l’assistenza termale.
Prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78
Le prestazioni sanitarie dirette al recupero funzionale e sociale dei
soggetti con bisogni riabilitativi complessi comprendono l’attività
residenziale e semiresidenziale di riabilitazione intensiva per la fase
post-acuta,
l’attività
ambulatoriale
e
domiciliare,
l’attività
residenziale e semiresidenziale estensiva per disabili (secondo quanto
previsto dall’articolo 26 legge 833/78). Le prestazioni domiciliari di
riabilitazione ex art.26 saranno trattate anche nelle “risposte al
domicilio”, così come le prestazioni in regime estensivo, sia
residenziali che semiresidenziali, saranno trattate nel capitolo
riguardante i disabili mentre le prestazioni in regime intensivo, in
particolar modo di tipo residenziale, saranno specificate nel capitolo
rivolto agli anziani. I residenti a Firenze che nel corso del 2010
hanno usufruito di 226.011 prestazioni riabilitative sono stati 7.124.
Più della metà dei soggetti sottoposti a prestazioni riabilitative ha
un’età superiore ai 64 anni (rispettivamente: 19% nella fascia 65-74
105
e 38% nella fascia 75+ anni). Il 57,8% degli utenti è rappresentato da
donne.
Graf.37 Distribuzione % per classe di età dei fiorentini che hanno usufruito di
almeno una prestazione di riabilitazione ex art. 26 – Anno 2010
<25
19%
75+
38%
25-54
14%
55-64
65-74
10%
19%
Fonte: elaborazioni a cura dell’Osservatorio SdS Firenze su archivio prestazioni di riabilitazione
ex art. 26 L.833/78 – Dipartimento tecnologie e sistemi informativi- ESTAV Centro
Il maggior numero di utenti (59,6%) ha fatto ricorso alla riabilitazione
ambulatoriale (individuale o di gruppo), per più di 78.000 prestazioni
per un tasso sulla popolazione residente pari a 210 per 1.000
abitanti, tasso in aumento rispetto a 183 per 1.000 abitanti del 2009
e a 198,2 per 1.000 abitanti del 2008. La delibera GRT n.595/2005 e
s.s.m.m.i.i. ha rimodulato tutto il percorso riabilitativo e ha
individuato quali patologie devono essere trattate in regime
ambulatoriale. Questo ha portato ad una iniziale flessione del
numero dei soggetti trattati con riabilitazione ambulatoriale: nel
2010 sono stati 4.432, inferiori ai 5.538 del 2004 ma in crescita
rispetto al 2008 e 2009.
La riabilitazione ambulatoriale è la più diffusa in ogni classe di età, e
riguarda in analoga misura utenti sotto i 65 anni e di età superiore
(rispettivamente 54% e 46% del totale degli utenti).
106
Tav.35 Utenti e prestazioni per tipologia di prestazione riabilitativa - Firenze
Anni 2008–2010
Riabilitazione
Utenti
Prestazioni
n°
(%)
n°
2010
intensiva
1.663
22,3
38.446
ambulatoriale
4.432
59,6
78.086
domiciliare
943
12,7
9.443
estensiva
404
5,4
100.036
7.124(*)
(*)%
226.011
Totale
2009
intensiva
1.518
23,6
36.905
ambulatoriale
3.677
57,2
67.658
domiciliare
833
13,0
9.850
estensiva
399
6,2
106.622
6.059(*)
(*)%
221.035
Totale
2008
intensiva
1.527
24,3
38.985
ambulatoriale
3.543
56,3
72.410
domiciliare
817
13,0
9.103
estensiva
403
6,4
103.806
5.968(*)
(*)%
224.304
Totale
Fonte: elaborazioni a cura dell’Osservatorio SdS Firenze su archivio prestazioni di riabilitazione ex
art. 26 L.833/78 – Dipartimento tecnologie e sistemi informativi – ESTAV Centro
Nota: (*)Il numero totale degli utenti non corrisponde alla somma dei singoli utenti per tipologia di
riabilitazione perché uno stesso utente può usufruire di più tipologie di prestazioni riabilitative
Secondi in ordine di frequenza (22,3%) sono gli utenti che hanno
fatto ricorso alla riabilitazione intensiva, per un totale di 36.905
prestazioni. Questa forma di riabilitazione, abitualmente collocata
nella fase post-acuta della malattia è diretta al recupero di disabilità
più complesse, che richiedono la permanenza in ambiente
riabilitativo dedicato specialistico e l'interazione con diverse
discipline specialistiche: può essere effettuata a livello residenziale, o
a livello semiresidenziale. I residenti a Firenze che ne hanno
usufruito sono stati 1.663. Si tratta di un tipo di riabilitazione che, in
larghissima parte, riguarda le persone anziane. Infatti l’82% degli
utenti ha 65 o più anni.
Il 12,7% degli utenti ha ricevuto prestazioni di riabilitazione
domiciliare, le prestazioni così erogate sono 943 per un tasso sulla
popolazione residente pari a 25 per 1.000 abitanti; l’82% delle
persone che hanno ricevuto prestazioni domiciliari hanno 65 anni o
più.
107
La riabilitazione estensiva ha riguardato un numero limitato di utenti
(5,4%), ma ha comportato l’erogazione di un numero molto elevato di
prestazioni. Questo tipo di riabilitazione può costituire una fase di
completamento del processo di recupero o, nel caso di disabilità
importanti con esiti permanenti, rappresentare attività che
richiedono una presa in carico a lungo termine, con interventi
riabilitativi mirati alla prevenzione della progressione della disabilità.
A differenza delle altre tipologie di riabilitazione questa forma ha
riguardato in larghissima parte (95%) soggetti di età inferiore a 65
anni, in particolare circa il 66% dei pazienti è nella fascia di età
adulta (25-54 anni). In regime estensivo con prestazioni residenziali o
semiresidenziali sono state assistite 404 persone; le persone che
hanno avuto prestazioni di tipo residenziale sono state pari a 208
mentre 223 sono le persone con prestazioni di tipo semiresidenziale.
Assistenza protesica
Il flusso informativo relativo all’assistenza protesica, ha registrato
7.531 persone che si sono rivolte ai 5 distretti del comune di Firenze
e hanno usufruito di tale tipo di prestazioni nel corso del 2010.
Rispetto al 2009 si rileva una diminuzione di 613 persone (-7,5%).
Tav.36 Distribuzione delle prestazioni protesiche per tipo di ausili. Firenze Anno 2010
Tipo ausili
v.a.
%
1.933
8,6
10.897
48,4
412
1,8
ausili per la mobilità personale
5.042
22,4
mobilia per adattamenti per la casa o per altri edifici
2.070
9,2
ausili per la comunicazione, informazione e segnalazione
2.022
9,0
14
0,1
130
0,6
22.520
100,0
ausili per terapia e addestramento
ortesi e protesi
ausili per la cura e la protezione personale
ausili per manovrare oggetti o dispositivi
non nota/o diversa
totale
Fonte: Rendiconto delle prestazioni protesiche autorizzate – Archivio aziendale Ausl 10 Firenze
In totale i 7.531 soggetti hanno usufruito di 22.520 ausili. Il 48,4%
degli ausili rientra nella categoria “Ortesi e protesi”, il 22,4% riguarda
gli ausili per la “locomozione”: carrozzine, sedili e schienali e sistemi
di guida; il 9,2% riguarda la “mobilia”. Infine il 9% degli ausili
riguardano la “comunicazione”: protesi acustiche, presidi per non
vedenti e ipovedenti.
La spesa complessiva per assistenza protesica a Firenze nel 2010 è
stata pari ad € 2.888.353, con una spesa media per utente di circa
€383; nel 2009 la spesa è stata pari ad € 2.878.136, con una spesa
media di circa €353.
108
Risposte al domicilio
Ambito sociale
Le risposte al domicilio sono quei servizi che permettono al
paziente/utente di rimanere nella propria abitazione. Nell’ambito
dell’offerta dei servizi per la domiciliarità in ambito sanitario troviamo
l’assistenza domiciliare infermieristica, l’assistenza domiciliare
programmata dai medici di medicina generale e l’assistenza
domiciliare integrata; in ambito sociale possiamo distinguere due
macro tipologie di interventi: i contributi economici e i servizi per la
domiciliarità.
I contributi economici sono trasferimenti in denaro che vengono
proposti dall’assistente sociale e possono essere erogati direttamente
dai centri sociali utilizzando il budget dei SIAST, come i contributi
per l’assistenza domiciliare indiretta e l’assegno di assistenza ex L.R.
108. Vi sono inoltre i contributi per “servizio di assistenza familiare”
e per il “sostegno alle cure familiari” che vengono autorizzati dai
SIAST e successivamente erogati con budget diverso gestito dall’ASP
Montedomini in base alla disponibilità di risorse, per cui il numero
degli autorizzati al servizio non coincide con i percettori effettivi: nel
2010 dei 1.650 anziani autorizzati, solo 530 ne risultano percettori.
I servizi per la domiciliarità sono invece prestazioni erogate
direttamente presso l’abitazione dell’utente come: le prestazioni
assistenziali di aiuto alla cura della persona e dell’ambiente
domestico, l’erogazione dei pasti a domicilio, il servizio di
teleassistenza, il servizio podologico e il sostegno socio-educativo
domiciliare.
Contributi economici
Nel 2010 i percettori di contributi economici sono stati 3.389: gli
adulti rappresentano il 54,7%, gli anziani sono il 28% e i minori il
17,3%.
Se confrontato con il 2009, il 2010 presenta un calo del numero
totale dei percettori (-15%) e la diminuzione interessa in particolare
l’area dei minori (-22%).
Rispetto al 2008, il 2010 registra una contrazione dell’utenza non
solo dell’area minori (-32,4%) ma anche di quella degli adulti (24,6%), che sono stati maggiormente colpiti dagli effetti legati
all’introduzione nel 2009 del nuovo regolamento comunale per
l’erogazione degli interventi economici di assistenza sociale di
integrazione al reddito, che ha ridefinito i criteri per l’accesso a tali
prestazioni.
109
Tav.37 Percettori di contributi economici per tipologia di utenza. Valori
assoluti e tassi per 1.000 residenti. Anni 2008-2010 – Firenze
Tipologia
di utenza
Anni
2008
2009
2010
Valori assoluti
Minori
867
752
586
Adulti
2.458
2.082
1.853
Anziani*
1.094
1.176
950
Totale
4.419
4.010
3.389
Tassi per 1.000 abitanti residenti
Minori
17,4
14,8
11,4
Adulti
11,1
9,3
8,2
Anziani
11,5
12,4
10,1
Totale
12,1
10,9
9,1
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: archivio Montedomini
Nota: [*] Sono considerati solo gli anziani che hanno effettivamente percepito il contributo per
assistenza familiare.
Rispetto alle corrispondenti popolazioni i percettori più numerosi si
trovano tra i minori: 11 minori percettori di contributi ogni 1.000
minori residenti, rispetto a 10 anziani ogni 1.000 anziani residenti e
a 8 adulti ogni 1.000 adulti residenti.
I contributi a integrazione del reddito sono la maggioranza assoluta
dei contributi assegnati (61,4%), anche se in progressiva
diminuzione: i percettori di tali contributi sono passati da 3.515 del
2008 a 2.211 nel 2010, diminuendo del 37,1%, in particolare sono i
percettori anziani ad essere diminuiti maggiormente (-49,9%), anche
per l’introduzione del contributo per assistenti familiari o per il
sostegno alle cure familiari.
Il restante 38,6% del totale dei contributi sono contributi erogati a
sostegno della domiciliarità o per servizi intermedi, come il gettone di
inserimento lavorativo, il sussidio di incentivazione e il contributo
per trasporti.
Nel grafico seguente si vede nel dettaglio la distribuzione degli utenti
per ciascun contributo erogato dal 2008 al 2010, che evidenzia: una
diminuzione di utenza per i percettori di contributi a integrazione del
reddito (che passano da 3.515 a 2.211), una stabilizzazione nel
triennio del contributo di assistenza familiare e un aumento degli
utenti percettori del sussidio per i soggiorni estivi per minori
(+23,5%), per l’incentivazione alla frequenza di centri diurni (+17,2%)
e per l’inserimento lavorativo (+7,6), destinati questi ultimi alle
persone disabili.
110
Graf.38 Utenti per tipologia del contributo economico – Firenze Anni 20082010 Valori Assoluti
0
500
2.000
2.500
3.000
2855
3.500
3.515
530
525
305
servizi assistenza familiare
14
23
21
gettone inserimento lavorativo
255
226
237
vita indipendente
214
219
221
sussidio per incentivazione
102
93
87
contributo per trasporti
55
108
74
soggiorni estivi minori
105
98
85
affido familiare
1.500
2.211
integrazione reddito
dom. ind./ass. assist. L.R. 108
1.000
113
124
137
2010
2009
2008
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T.
Fonte: archivio Montedomini
Nel 2010 sono stati 2.211 gli utenti che hanno percepito almeno un
contributo ad integrazione del reddito, volti al superamento di uno
stato di disagio economico più o meno grave.
Considerando gli utenti in base alle tre tipologie di sussidi previste
dal Regolamento Comunale si evince che il 42,6% dei percettori ha
fruito di contributi finalizzati, il 38,3% di quelli di inserimento e il
restante 19% di quelli di sussistenza.
Rispetto alla tipologia introdotta dal regolamento comunale per
l’erogazione degli interventi economici di assistenza sociale, i
percettori dei contributi finalizzati sono quelli che registrano un calo
maggiore (-25,6%) rispetto a quelli di inserimento (-20,7%) e di
sussistenza (-15,4%).
111
Graf.39 Composizione percentuale del contributo a integrazione del reddito per
tipologia – Firenze Anno 2010
di inserimento 38,3
finalizzato 42,6
di sussistenza 19,0
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Servizi per la domiciliarità
I servizi per la domiciliarità comprendono sia i servizi domiciliari
diretti che i servizi domiciliari indiretti: i primi sono servizi erogati
direttamente presso il domicilio dell’utente (prestazioni assistenziali
di aiuto alla cura della persona e alla cura dell’ambiente domestico,
erogazione
dei
pasti
a
domicilio,
assistenza
domiciliare
extrascolastica, teleassistenza/telecare, podologico) mentre i secondi
sono trasferimenti di denaro finalizzati a sostituire un servizio
(contributi per assistente familiare, per cure familiari, per assistenza
domiciliare indiretta ed assegno di assistenza LR 108/1995).
Complessivamente nel 2010 le persone che hanno usufruito di servizi
per la domiciliarità – diretti e indiretti - sono stati circa 3.500, in
diminuzione rispetto al 2009 dell’8,7% ma in aumento rispetto al
2008.
Per quanto riguarda i servizi diretti alla domiciliarità nel 2010 hanno
usufruito di almeno uno dei servizi circa 2.730 persone, in aumento
del 17% rispetto al 2008, ma in leggero calo rispetto al 2009 (-2%).
L’aumento registrato nel triennio va ricondotto non tanto ad un
aumento dell’offerta dei servizi quanto ad un aumento del numero di
persone che ne hanno beneficiato.
L’assistenza domiciliare diretta è il servizio più importante fra quelli
erogati al domicilio (45,3%), seguono il servizio di assistenza
domiciliare extrascolastica (18,6%), il telecare (13,3%), il pronto
sociale domiciliare (9,1%), i pasti a domicilio (9,3%) e il servizio
podologico (3,5%).
112
Tav.38 Utenti dei singoli servizi e contributi alla domiciliarità. Firenze - Anni
2008-2010 - Valori assoluti
servizi per la domiciliarità
2008
2009
2010
Assistenza domiciliare diretta
Pronto sociale domiciliare
Telecare
Pasti a domicilio
Podologico
Assistenza domiciliare extrascolastica
1.683
225
544
225
86
569
1.647
211
496
260
125
614
1.529
308
448
315
118
629
Totale^*
2.327
2.787
2.729
Servizi assistenza familiare
Domiciliare indiretta
Vita indipendente
Servizio trasporti
Soggiorni estivi
Affido familiare
305
21
221
73
85
137
525
23
219
108
98
124
530
14
214
55
105
113
Totale^
824
1.069
985
Totale*
3.151
3.856
3.519
servizi diretti
servizi indiretti
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: archivio Montedomini
Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T.
Nota[^]: il totale degli utenti non corrisponde alla somma delle singole voci perché un utente può
avere usufruito di più servizi
Nota(*): il dato è sottostimato poiché quello relativo al servizio di assistenza domiciliare
extrascolastica è stato reso disponibile dai SIAST solo in forma aggregata. Inoltre per l’anno 2008
anche altre voci sono sottostimate rispetto ai valori del 2009 e del 2010.
Di questi, se l’assistenza extrascolastica è rivolta ai minori, gli altri
servizi sono rivolti a persone con disabilità siano essi minori, adulti o
anziani.
Rispetto al 2009 si registra una diminuzione (-7,2%) di utenza del
servizio di assistenza domiciliare diretta, compensata però da un
incremento del 46% di quella del pronto sociale domiciliare, dei pasti
a domicilio (+6,4%) e dell’assistenza domiciliare extrascolastica
(+2,4%).
Considerando coloro che hanno ricevuto il servizio di assistenza
domiciliare diretta o il pronto sociale domiciliare, le caratteristiche
degli utenti sono: prevalenza degli anziani che rappresentano il
79,3% degli utenti di assistenza domiciliare diretta e il 73,4% degli
utenti del pronto sociale domiciliare. Considerando le caratteristiche
demografiche della popolazione anziana ne segue una forte presenza
delle femmine e la prevalenza delle persone sole.
Nel triennio 2008-2010 il numero degli utenti di questi due servizi è
complessivamente diminuito del 5,4%, registrando un calo più
importante nell’area dei minori (-30,9%).
113
Tav.39 Utenti del servizio di assistenza domiciliare diretta e del pronto sociale
domiciliare. Firenze - Anni 2008-2010. Valori assoluti e percentuali
Area
assistenza
pronto sociale
Totale*
utente
domiciliare diretta
domiciliare
v.a.
%
v.a.
%
v.a.
%
2010
Minori
49
3,2
20
6,5
67
3,9
Adulti
267
17,5
62
20,1
303
17,7
Anziani
1.213
79,3
226
73,4
1.342
78,4
Totale
1.529
100
308
100
1.712
100
2009
Minori
49
3,0
19
9,0
65
3,7
Adulti
278
16,9
36
17,1
299
17,0
Anziani
1.320
80,1
156
73,9
1.400
79,4
Totale
1.647
100
211
100
1.764
100
2008
Minori
81
4,8
23
10,2
97
5,4
Adulti
298
17,7
46
20,4
325
18,0
Anziani
1.304
77,5
156
69,3
1.387
76,7
Totale
1.683
100
225
100
1.809
100
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Nota(*):il totale degli utenti non corrisponde alla somma delle singole voci perché un utente può
avere usufruito di entrambi i servizi
Tra i servizi indiretti vi sono una serie di contributi economici a
sostegno delle persone con disabilità, quali la vita indipendente, i
gettoni per gli inserimenti lavorativi, il sussidio per incentivazione
(contributo che viene dato ai disabili di età inferiore a 65 anni,
inseriti nei centri diurni), i buoni taxi e l’assegno di assistenza
domiciliare indiretta. A questi si aggiungono anche altri contributi
che sono invece rivolti a bambini e genitori, quali i contributi per i
minori in affido e quelli per i soggiorni estivi di minori.
Di questi, nel 2010, quelli più importanti sono stati il contributo per
l’assistenza familiare (51,4%) e la vita indipendente a sostegno delle
persone disabili (20,8%), seguiti in percentuale dal contributo per
l’affidamento familiare (11%) e da quello per i soggiorni estivi (10,2%)
e per trasporti (5,3%).
Come già anticipato, i contributi “servizio di assistenza familiare” e
“sostegno per le cure familiari” non vengono gestiti con il budget dei
SIAST per cui il numero degli autorizzati al servizio non coincide con
i percettori effettivi: nel 2010 i beneficiari del contributo per
assistenza familiare sono stati 493, mentre quelli per il sostegno alle
cure familiari sono stati 38. Più specificamente, gli utenti che hanno
percepito l’assegno di tipo “A”, ad alta intensità assistenziale, sono
114
stati 318, mentre quelli che hanno fruito del contributo di tipo “B”, a
media intensità assistenziale, sono stati 175.
Assistenza infermieristica domiciliare
Ambito sanitario
Gli utenti presi in carico dall’Assistenza Infermieristica Domiciliare
nel 2010 sono stati 5.659: di questi, due terzi (67,7%) sono donne e
per il 94,8% sono anziani.
Il servizio di assistenza infermieristica domiciliare viene erogato
direttamente a casa dell'utente. L’accesso al servizio viene garantito a
tutti i cittadini su presentazione della richiesta da parte del medico e
viene - in via generale - erogato dagli operatori che lavorano presso i
presidi dislocati nel quartiere di residenza o di domicilio del paziente:
il 95% dei pazienti in carico al servizio sono infatti residenti nel
Comune di Firenze, il 3% in uno dei Comuni delle altre zone
fiorentine comprese nell’Azienda USL10 e solo l’1% in Comuni di
altre zone.
Considerando il distretto di erogazione del servizio, il quartiere 5 –
Rifredi (24,2%) è stato quello con maggiore utenza (24,2%), seguito
dal quartiere 2 – Campo di Marte (23,9%) e dal quartiere 1 – Centro
storico (23,2%).
Se invece rapportiamo il numero di utenti per distretto alla
popolazione anziana dei rispettivi quartieri, risulta che la popolazione
anziana con la maggior propensione a richiedere servizi di assistenza
infermieristica domiciliare è quella del quartiere 1-Centro Storico (87
utenti ogni mille anziani residenti) seguita da quella del quartiere 3Gavinana-Galluzzo (59 utenti ogni 1.000 anziani residenti) e del
quartiere 2-Campo di Marte (53 utenti ogni 1.000 anziani residenti).
Il quartiere 5-Rifredi, che è il quartiere fiorentino più popolato,
risulta con il tasso più basso, pari a quello del quartiere 4-Isolotto:
49 utenti ogni 1.000 anziani residenti.
Tav.40 Numero di utenti in carico al servizio infermieristico domiciliare per
distretto e area d’intervento – Firenze - Anno 2010
Distretto
minori
adulti
anziani
Totale
7
68
1.239
1.314
10
71
1.270
1.351
3 - Gavinana/ Galluzzo
2
31
679
712
4 – Isolotto
5
40
868
913
5 – Rifredi
8
52
1.309
1.369
32
262
5.365
5.659
1 - Centro storico
2 - Campo di Marte
Totale
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Riguardo all’attività svolta, nel 2010 sono state erogate 324.887
prestazioni
di
assistenza
infermieristica
domiciliare,
che
comprendono: colloqui, educazione sanitaria ed istruzione ausili
115
(38%), medicazioni (28%), prelievi domiciliari (circa il 17%),
somministrazioni terapie (circa il 2%) igiene personale e
mobilizzazione (circa il 5%), test valori glicemici, gestione stomie,
gestione cateteri, aiuto eliminazione clisma, gestione nutrizione
enterale e parenterale, controllo pressione arteriosa.
Assistenza Domiciliare Programmata – ADP e Assistenza
Domiciliare Integrata – ADI
L’Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) consiste in visite
domiciliari a cadenza periodica del MMG a favore di assistiti che, a
causa dell’età avanzata o della presenza di gravi patologie croniche,
necessitano di un controllo clinico ma non possono recarsi
autonomamente in ambulatorio.
Gli accessi programmati dei medici di medicina generale al domicilio
nel 2010 sono stati rilevati attraverso un nuovo sistema informativo
e risultano 109.544, molto superiore rispetto al dato del 2009
(38.362) e nel 2008 (42.028). Tali accessi hanno coinvolto 246 MMG
e 2.743 sono state le autorizzazioni al servizio concesse,
corrispondenti - in via generale - al numero di utenti.
L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è il servizio di assistenza
a domicilio per i casi complessi, che viene proposto dal MMG e
autorizzato dal Medico di distretto. Il servizio prevede l’attivazione di
un piano di assistenza personalizzato e multi professionale coordinato dal MMG in collaborazione con i servizi sanitari e sociali che può comprendere, oltre all’assistenza medica, anche quella
sociale e infermieristica e l'attività di riabilitazione.
A Firenze nel 2010 i casi trattati in Assistenza domiciliare integrata
sono stati 596, di cui 301 anziani, 26 adulti e 269 malati terminali.
Gli accessi dei Medici di Medicina Generale al domicilio dei pazienti
in ADI nel 2010 sono stati 5.618, per il 69% ultrasessantacinquenni,
in aumento del 86,7% rispetto al 2009 quando i pazienti di tale
servizio – sulla base delle risultanze della Relazione Sanitaria Ausl 10
– sono stati 3.025.
Assistenza ai malati terminali
Questa forma di assistenza è rappresentata da cure palliative rivolte
a malati la cui patologia non risponde più ai trattamenti specifici ed è
erogata dalle Unità di Cure Continue (UCC) presso il domicilio del
paziente o in strutture dedicate, c.d. Hospice. Larghissima parte dei
pazienti assistiti è rappresentata da soggetti affetti da patologia
tumorale.
Nel 2010 sono stati presi in carico 269 pazienti domiciliari (i morti
tra i pazienti seguiti dall’UCC nel suddetto periodo sono stati 215).
Per tale attività sono state effettuate 2.993 visite di cui 939 (31,4%)
116
visite del medico insieme all'infermiere, 1.473 (49,2%) visite
effettuate solo da personale infermieristico, 515 (17,2%) visite
effettuate solo da personale medico. Le restanti 66 visite (2,2%) sono
state effettuate dal personale dell'UCC insieme al medico di medicina
generale o all'infermiere di distretto. Inoltre i pazienti ricoverati in
Hospice nel 2010 sono stati 160. A proposito delle strutture
residenziali dedicate della Azienda Usl 10 va ricordato che a partire
dal mese di Maggio 2008 si è avuto il trasferimento dell’Unità Cure
Palliative Zona Firenze dal P.O. Piero Palagi all’ex Convento delle
Oblate con attivazione dell’Hospice Convento delle Oblate in Piazza di
Careggi, 1. Nel triennio 2008-2010 si assiste ad un calo dei pazienti
assistiti (-10,3%) e delle visite (-8,6%).
Tav.41 Pazienti assistiti al proprio domicilio dalle cure palliative e numero di
visite per tipologia – Firenze – Anni 2008 – 2010
Interventi
2008
2009*
2010
Pazienti assistiti
300
279
269
Morti
219
241
215
3.274
2.935
2.993
1.200
947
939
1.584
1.626
1.473
solo personale medico
418
295
515
personale UCP e MMG
72
56
66
Visite:
medico con infermiere
solo personale infermieristico
Fonte: Unità di Cure palliative - AUSL 10 Firenze
Note: * Il n° totale delle visite non è uguale alla somma delle visite per tipologia per motivi legati a
probabili errori di trascrizione dell'attività dal cartaceo quotidiano al sistema informatizzato di
rilevazione.
Riabilitazione ex art.26
Nel 2010 sono stati 943 gli utenti che hanno ricevuto prestazioni di
regime domiciliare nell’ambito degli interventi di riabilitazione ex
art.26, di questi il 65% sono donne e per l’82% sono anziani.
Servizi di livello intermedio
Ambito sociale e sociosanitario
I servizi di livello intermedio fanno riferimento essenzialmente ai
Centri diurni, al trasporto sociale - rivolto agli utenti che devono
recarsi presso i centri diurni - al servizio mensa e ai gettoni di
frequenza erogati per incentivare persone disabili a frequentare
centri diurni o a svolgere attività lavorativo/formativa. Questi servizi
possono essere definiti come un’alternativa all’istituzionalizzazione
residenziale, soprattutto con particolare riferimento ai centri diurni e
al servizio di trasporto sociale.
Nel 2010 gli utenti di tutti i servizi intermedi sociali e sociosanitari
sono stati circa 1.550, mantenendosi costanti rispetto all’anno
precedente (-0,7%) e in leggera diminuzione rispetto al 2008 (-2,1%).
117
I centri diurni offrono assistenza e programmi di riattivazione,
socializzazione e animazione a quei soggetti che per livello di
autonomia e/o per la presenza di supporto familiare sono in grado di
mantenere la permanenza presso il proprio domicilio ma che durante
le ore diurne necessitano di un qualificato e continuativo punto di
riferimento assistenziale, educativo e/o sanitario.
Gli utenti che nell’ambito di prestazioni di livello intermedio hanno
usufruito dei centri diurni nel 2010 sono stati 810, in crescita
rispetto all’anno precedente che ne ha contati 776 e in lieve
diminuzione rispetto al 2008, che ne ha registrati 814, delineando
una flessione triennale dello 0,5%.
Nel 2010 i centri diurni che si rivolgono a minori a rischio di
esclusione sociale e comportamenti devianti hanno accolto 248 utenti;
i centri diurni per disabili, che hanno lo scopo di migliorarne il livello
interrelazionale e l’inserimento sociale, hanno ricevuto 213 utenti; i
centri per gli anziani e adulti (autosufficienti e non autosufficienti)
hanno ospitato complessivamente 349 utenti, di cui 151
autosufficienti e 198 non autosufficienti.
Rispetto al 2009 aumentano gli utenti dei centri di socializzazione
(+19,7%), dei centri diurni per anziani autosufficienti (+7,9%) e dei
centri diurni per minori (+6,9%), mentre registrano una diminuzione
quelli per anziani non autosufficienti (-12,4%).
Tav.42 Utenti nelle prestazioni di livello intermedio. Valori assoluti – Firenze Anni 2008- 2010
prestazioni di livello intermedio
2008
2009
2010
servizi diretti
centro diurno per anziani e adulti non autosufficienti
212
226
198
centro diurno per anziani e adulti autosufficienti
156
140
151
centro diurno di socializzazione
182
178
213
centro diurno per minori
264
232
248
trasporto sociale / trasporto taxi
157
160
155
servizio mensa
265
273
300
237
226
255
87
93
102
Servizi indiretti
gettoni per inserimento lavorativo
gettoni per incentivazione
Fonte: SISA e : SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di
Firenze – SdS Firenze
Fonte: Impegnative – Comune di Firenze
Fonte: Impegnative – AUSL 10
Nel 2010 i fruitori dei servizi mensa sono in aumento non solo
rispetto al 2009, passando da 273 a 300 persone, ma anche rispetto
al triennio 2008-2010 (+13,2%); mentre quelli del servizio di
trasporto sociale registrano nel triennio un leggero calo (-1,3%).
118
Oltre ai servizi diretti sono da considerare anche le prestazioni
indirette afferenti al livello intermedio destinate alle persone disabili,
quali il gettone d’incentivazione per la frequenza ai centri diurni e per
l’inserimento lavorativo, che sono stati erogati rispettivamente a 102
e 255 persone, in aumento rispetto all’anno precedente
rispettivamente del 9,7% e 12,8%.
Riabilitazione ex art.26
Ambito sanitario
Nell’ambito delle attività di riabilitazione ex art.26 gli utenti che nel
2010 hanno usufruito di prestazioni di tipo semiresidenziale, sia
intensiva (119) che estensiva (223), sono stati 335. Di questi circa il
54% sono maschi e per il 76% sono adulti.
Centri diurni polivalenti
Diversamente dagli altri centri diurni, La Fenice e Arcobaleno sono
centri diurni polivalenti per l’accoglienza diurna di soggetti
provenienti dall’area marginale della città ed al loro reinserimento
sociale,
sulla
base
di
un
progetto
personalizzato
di
accompagnamento verso l’inclusione sociale. Nel 2010 sono stati
complessivamente 239 gli utenti che hanno frequentato i due centri.
Per detenuti, ex detenuti e persone che fruiscono di misure
alternative è invece operativo il centro diurno “Attavante”, collocato
nelle vicinanze della struttura di Sollicciano. Si tratta di un centro
ricreativo e sociale, diurno, per coloro che necessitano di un periodo
di sostegno e tutoraggio per il reinserimento sociale, sia a livello
pratico per i pasti, l'igiene personale, la lavanderia, sia a livello
relazionale, con gruppi d'auto aiuto o sostegno individuale. Nel 2010
il Centro ha accolto 100 persone.
Servizi di livello residenziale
Ambito sociale e sociosanitario
Il livello residenziale consiste nell’inserimento temporaneo o
permanente in strutture residenziali di particolari fasce di
popolazione. L’inserimento nelle strutture residenziali per gli anziani
è essenzialmente dovuto a condizioni di non autosufficienza mentre
per i minori e per gli adulti la causa è prevalentemente sociale.
Nel 2010 le strutture residenziali hanno complessivamente accolto
circa 5.300 persone: il 52% sono anziani e adulti disabili; il 39%
sono persone accolte nelle strutture del polo della marginalità, negli
affittacamere, nelle strutture per richiedenti asilo e immigrati,
comprese quelle dedicate all’emergenza freddo; infine il restante 9% è
rappresentato da minori o madri/gestanti.
119
Le strutture residenziali per anziani si distinguono in residenze di
natura socio-assistenziale (RA), che accolgono soggetti bisognosi di
limitati interventi sociosanitari, e residenze sanitarie assistenziali
(RSA) che offrono “alta” assistenza sociosanitaria a soggetti non
autosufficienti non assistibili al domicilio.
Graf.40 Composizione percentuale degli utenti nelle strutture residenziali per
tipologia struttura – Firenze - Anno 2010
Residenze per
anziani e
disabili N.A. e
A.
52%
Strutture di
accoglienza
alloggiativa
39%
Residenze per
minori e madri
gestanti /
PP.AA. per
minori
9%
Fonte: impegnative – Comune di Firenze impegnative – AUSL 10 di Firenze
Fonte: GRS Montedomini Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze – SdS Firenze
Nel 2010 nelle strutture per anziani e adulti disabili non
autosufficienti sono stati accolti 2.473 utenti: di questi gli utenti che
hanno fruito di una compartecipazione del comune al pagamento
della retta sono stati 1.232, di cui 150 adulti.
Nelle strutture per anziani autosufficienti sono stati accolti 263
persone, di cui il 90,1% sono anziani.
Tav.43 Utenti nelle strutture residenziali. Firenze – Anni 2008-2010 – Valori
assoluti
Tipo struttura
2008
2009
2010
2.680
2.818
2.473
268
315
445
Residenze per anziani e disabili autosufficienti (RA)
304
304
263
Residenze per minori e madri gestanti**(inserimenti)
396
379
328
Pronte accoglienze per minori (inserimenti)
218
153
145
1.051
1.183
1.268
Residenza per anziani e disabili non autosufficienti
(RSA)*
di cui temporanei
Strutture di accoglienza alloggiativa - polo marginalità***
Fonte: impegnative – Comune di Firenze
Fonte: impegnative – AUSL 10 di Firenze
Note: * anziani e disabili ricoverati in struttura nell'intero arco annuale con retta sanitaria a carico
della AUSL e con quota sociale con contribuzione del comune o a carico interamente dell'utente
** sono comprese anche le madri e le gestanti
*** il dato non comprende i richiedenti asilo e rifugiati né gli utenti in affittacamere ma solo le
persone accolte dal polo marginalità
120
Confrontando i dati del 2010 rispetto al 2008 si evince una
diminuzione sia degli utenti ricoverati presso RA (-13,5%), sia degli
utenti anziani o disabili non autosufficienti ricoverati presso
strutture RSA (-7,7%), anche se di questi ultimi crescono
marcatamente (+66%) quelli con ricovero temporaneo o di sollievo.
Le strutture residenziali a tutela dei diritti dei minori accolgono i
ragazzi con età inferiore ai 18 anni, madri con figli o gestanti e
ragazzi maggiorenni che dietro decreto del giudice possono rimanere
in struttura fino a 21 anni.
Nel 2010 gli inserimenti nelle strutture di pronta accoglienza per il
ricovero temporaneo di minori sono 145 e la diminuzione registrata
rispetto al 2008 (-33,5%) è da attribuire all’entrata in vigore del
“Pacchetto sicurezza” nell’agosto del 2009, che ha determinato anche
un calo (-17,2%) degli inserimenti in strutture residenziali relativi a
minori e madri gestanti, che hanno interessato 328 utenti.
Nei servizi residenziali sono inoltre da considerare le strutture della
marginalità che ospitano soggetti che necessitano di accoglienza: nel
2010 si sono registrate 1.268 persone, in aumento del 7,2% rispetto
all’anno precedente.
Riabilitazione residenze ex art.26
Ambito sanitario
Nell’ambito delle attività di riabilitazione ex art.26 gli utenti che nel
2010 hanno usufruito di prestazioni di tipo residenziale, sia intensiva
(1.545) che estensiva (208), sono stati 1.753, di questi per il 65%
sono donne e per il 76% anziani.
Volontariato e terzo settore
Il complesso e composito mondo del Terzo Settore tocca
trasversalmente tutti gli ambiti e le aree della società civile, offrendo
un apporto ed una visuale ormai indispensabili alla Pubblica
Amministrazione, senza i quali gli interventi e le opportunità offerti
sarebbero poveri, privi di coordinamento e dunque meno efficaci.
L’Amministrazione riconosce il ruolo fondamentale del mondo del
volontariato, quale coprotagonista nella gestione e nell’offerta dei
servizi assieme agli Enti pubblici, soggetto attivo nella progettazione
e nella realizzazione concertata degli interventi.
In questi anni l’Amministrazione ha cercato di valorizzare il mondo
del volontariato, in un rapporto di pari dignità ed opportunità, di
promuovere azioni per il sostegno, la promozione e la qualificazione
dei soggetti operanti nel Terzo Settore, nella convinzione che il forte
sviluppo di questo, unitamente alla molteplicità e rilevanza delle
organizzazioni che lo compongono, costituisca una risorsa preziosa
per tutti i cittadini.
121
I rapporti tra il Comune e le Associazioni si sono ampliati e rafforzati
nel tempo e molti soggetti del Terzo Settore si rivolgono all’Ente per
avere informazioni o far conoscere le nuove realtà esistenti sul
territorio, in modo da poter allargare od integrare le collaborazioni,
creare opportunità di risposte più adeguate ai bisogni dei cittadini,
consolidare il senso di appartenenza alla comunità. L’intento è quello
di:
- valorizzare le sensibilità, le capacità e l’esperienza di coloro che
intendono mettere a disposizione le proprie competenze;
- supportare, valorizzare e promuovere il patrimonio espresso dal
mondo del volontariato quale asse portante della società civile;
- collegare le risorse pubbliche e private per rispondere in modo
integrato e coordinato ai bisogni della popolazione, soprattutto
quella più debole e a rischio, in un’ottica di ottimizzazione delle
risorse;
- promuovere, attivare, formare, sostenere e indirizzare le attività
del Terzo Settore per migliorare la qualità della vita nella
comunità fiorentina.
Nell’anno 2010 erano presenti nel data base informatico del Comune
A.O.C. Terzo Settore e Volontariato – 1.585 soggetti, di cui:
- 385 iscritti all’Albo delle Associazioni di Promozione Sociale della
Provincia di Firenze,
- 377 iscritti all’Albo delle Associazioni di Volontariato della
Provincia di Firenze,
- 79 iscritti all’Albo delle Cooperative Sociali e Consorzi della
Provincia di Firenze.
Nell’anno 2010 sono stati assegnati contributi a 79 progetti
presentati da soggetti del Terzo Settore, 39 in meno rispetto al 2008.
Per l’erogazione di tali contributi, contrariamente a quanto avvenuto
negli anni precedenti, alla fine del 2009 l’Amministrazione Comunale
ha predisposto un apposito avviso pubblico con il quale sono state
invitate le associazioni, singole o riunite, a presentare progetti
attinenti alle aree di intervento individuate nel bando. I progetti
presentati sono stati valutati sulla base della corrispondenza
generale con i criteri stabiliti dal Regolamento comunale per la
concessione di Contributi e Benefici Economici; sulla base della
coerenza con gli obiettivi e le finalità specifiche definiti dal Comune
nei propri atti di indirizzo e programmazione ed infine sulla base
dell’attinenza dei progetti alle seguenti aree di intervento:
- accoglienza e inclusione sociale di persone nell’area della
marginalità;
- percorsi di autonomia sulla disabilità;
- attività di socializzazione per gli anziani;
- percorsi di inclusione sociale nell’area della salute mentale, delle
tossicodipendenze e del carcere;
122
- attività di sostegno e accoglienza per minori in condizioni di
difficoltà;
- attività di promozione del volontariato, delle Reti e della cultura
della solidarietà.
Tav.44 numero contributi erogati ad associazioni per area intervento. Firenze –
Anni 2008-2010
Area
anziani
carcere
dipendenze
disabili
immigrazione
marginalità
minori
promozione volontariato
salute
Salute mentale
varie
Totale
2008
9
15
3
31
21
4
8
7
8
5
7
118
2009
7
10
4
35
13
6
4
7
9
5
8
108
2010
9
6
3
21
10
11
5
4
6
4
0
79
Fonte: UO Volontariato – Direzione Servizi Sociali e Sport - Comune di Firenze
Le reti di solidarietà del comune di Firenze
Le Reti di Solidarietà nascono come strumento per limitare e
superare l’isolamento, attraverso l’attivazione e la riscoperta dei
valori di solidarietà, civiltà e giustizia sociale, valorizzando il
patrimonio espresso dal mondo del volontariato.
Le Reti di Solidarietà, attive e ben strutturate in tutti i quartieri
fiorentini, hanno ovunque acquisito un importante livello di
consolidamento nel territorio, di visibilità tra la popolazione, di
capacità di incidenza e di efficace risposta ai bisogni espressi dai
cittadini.
Sono un servizio che i quartieri e le forze del volontariato offrono ai
cittadini: un modo per mettere in contatto chi ha bisogno di aiuto
con chi può aiutare. Servono a fornire le risposte più complete e
tempestive possibili, coordinando ed integrando gli interventi del
volontariato con i servizi pubblici.
Nate prevalentemente per fornire supporto ai cittadini anziani che
versano in condizione di disagio e di solitudine, in più di una realtà
vanno incontro anche ad altre fasce di età e di utenza, a chi si trova
in stato di bisogno, emarginazione, abbandono, rivolgendo
l’intervento verso le problematiche afferenti il disagio in generale.
L’Amministrazione lavora allo scopo di seguire il percorso formativo
dei volontari, di consolidare e potenziare costantemente le Reti e di
individuare e promuovere linee comuni a livello cittadino di
funzionamento ed integrazione, rispettando e valorizzando le
peculiari identità di ciascuna realtà associativa e territoriale.
123
Nell’anno 2010 aderiscono alle Reti di Solidarietà del Comune di
Firenze circa 195 Associazioni e 150 volontari singoli, non iscritti a
nessuna associazione.
124
Anziani a Firenze
Riferimenti demografici
Al 31.12.2010 gli anziani, con età maggiore di 65 anni e oltre,
residenti a Firenze sono 94.453:
- gli anziani di 75 anni e più sono 51.063 (il 54,1% del totale anziani)
di cui 32.588 donne (64%) e 18.475 maschi (36%);
- gli anziani di 85 anni e più sono 16.404 (il 17,4% del totale degli
anziani) di cui 11.562 donne (70%) e 4.842 maschi (30%);
- gli anziani con 100 anni e più sono 198 e di questi 172 sono
donne.
Tav.45 Anziani residenti per fascia di età - Firenze - 31.12.2010
Età
Femmine
Totale
Maschi
v.a.
%
65 – 69
11.677
9.343
21.020
22,3
70 – 74
12.698
9.672
22.370
23,7
75 – 79
11.086
7.714
18.800
19,9
80 – 84
9.940
5.919
15.859
16,8
85 – 89
7.524
3.566
11.090
11,7
>=90
4.038
1.276
5.314
5,6
56.963
37.490
94.453
100,0
28,8
21,6
25,4
Totale
% anziani su pop. res.
Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12 – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze
Dal 1999 al 2010 gli anziani ultra 74enni sono passati da 45.074 a
51.063 (+13,3%) e gli anziani soli nella stessa fascia di età da 17.177
a 20.771 (+20,6%).
Aumentano cioè proprio quegli anziani che quando vanno incontro a
malattie e processi di perdita di autonomia hanno più bisogno sia di
servizi sociali (anziani soli) che di prestazioni sanitarie.
Gli anziani soli a Firenze sono 30.968, il che significa che più di un
anziano su tre a Firenze vive da solo.
Gli anziani soli con più di 75 anni sono 19.610 (il 63,3% del totale
degli anziani soli), quelli con più di 80 anni sono 14.655 e
rappresentano il 43,9% degli anziani ultra 80enni mentre più della
metà degli anziani con più di 90 anni sono soli.
Si rilevano differenze significative di genere soprattutto fra le donne
ultrasettantacinquenni dove più della metà sono sole.
Da segnalare l’aumento, che si è registrato del cosiddetto indice di
supporto ai “grandi anziani”: questo indice esprime il rapporto tra la
popolazione ultra-84enne e la popolazione che potrebbe curarsi della
125
loro assistenza (50-74 anni, fascia d’età nella quale solitamente si
concentrano i caregivers). A Firenze nell’arco di un anno siamo
passati da 13 a 14 anziani ogni 100 adulti residenti.
Tav.46 Anziani anagraficamente soli – Valori assoluti e percentuale di anziani
soli nella corrispondente fascia di età - Firenze – 31.12.2010
Età
Valori assoluti
Valori percentuali
F
M
Totale
F
M
Totale
65-69
2.915
1.784
4.699
25,0
19,1
22,4
70-74
3.789
1.769
5.558
29,8
18,3
24,8
75-79
4.377
1.390
5.767
39,5
18,0
30,7
80-84
5.069
1.308
6.377
51,0
22,1
40,2
85-89
4.574
1.013
5.587
60,8
28,4
50,4
90 e oltre
2.490
490
2.980
61,7
38,4
56,1
23.214
7.754
30.968
40,8
20,7
32,8
Totale
Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12 – Ufficio di Statistica – Comune di Firenze
Stato di salute
Speranza di vita a 65 anni
Per la zona di Firenze nel 2008 la speranza di vita a 65 anni è di
18,81 anni nei maschi e di 22,47 anni nelle femmine, con un
differenziale di 4 anni tra i due sessi: si tratta di valori in linea con
quelli dell’Ausl 10, ma superiori rispetto ai dati regionali. La
speranza di vita a 65 anni ha visto un incremento rispetto al 1999
quando per gli uomini era pari a 17,2 anni e per le donne a 21,2
anni.
Graf.41 Speranza di vita a 65 anni – Zone sociosanitarie AUSL 10 e Toscana –
Anno 2008
T oscana
18,35
AUSL 10 - Firenze
18,76
Mugello
18,27
Fi Sud-Est
18,74
Fi Nord-Ovest
18,8
Fiorentina
18,81
0
5
10
Maschi
15
20
22,08
22,39
21,83
22,41
22,31
22,47
25
Femmine
Fonte: Registro di mortalità regionale – Elaborazioni Ars
126
Le malattie croniche
L’invecchiamento della popolazione, che a Firenze è particolarmente
accentuato rispetto sia al livello medio regionale che della AUSL 10,
comporta un aumento della rilevanza delle patologie croniche. Tra
queste, rivestono particolare importanza malattie quali l’ipertensione
arteriosa, il diabete mellito, la broncopneumopatia cronica ostruttiva
(BPCO), lo scompenso cardiaco. La necessità di fare fronte ad un
crescente impegno assistenziale per i pazienti affetti da patologie
croniche richiede una risposta a bisogni complessi basata su una
forte integrazione socio–sanitaria. Questo ha portato la Regione
Toscana a indicare, nel Piano sanitario regionale 2008-2010, un
nuovo approccio organizzativo che affida alle cure primarie il compito
di programmare e coordinare gli interventi a favore dei malati cronici
secondo i principi della sanità di iniziativa.
L’ARS ha elaborato una banca dati delle malattie croniche- definita
“MaCro” - che riassume tutti i dati rilevati attraverso i flussi sanitari
del database dell´ARS riguardo alle patologie croniche di cui soffrono
gli assistibili toscani, quali diabete, insufficienza cardiaca, pregresso
ictus, cardiopatia ischemica, BPCO, demenza, parkinsonismo. I dati
vengono elaborati e trasformati in informazioni usate per stimare la
prevalenza di queste patologie croniche. Secondo tale banca dati si
stimano per la popolazione anziana di Firenze: 12.500 anziani con
diabete mellito, 11.700 con BPCO, 13.200 con ipertensione, 6.800
con insufficienza cardiaca e 13.500 con cardiopatia ischemica.
Tav.47 Prevalenza di alcune malattie croniche per anziani a Firenze. Anno
2009
malattie croniche
prevalenza
diabete mellito
12.528
BPCO
11.729
ipertensione
13.208
insufficienza cardiaca
6.806
cardiopatia ischemica
13.533
Fonte: ARS Toscana - MaCRO
Lo scompenso cardiaco è una patologia cronica, più frequente nel
paziente anziano, caratterizzata da alternanza di fasi di stabilità e
instabilità per cui i pazienti affetti da questa malattia tendono a
ricoverarsi spesso in ospedale: sono stati 4.913 i ricoveri a Firenze
nel periodo considerato per questa patologia con un tasso di ricovero
pari a 14.96 ogni 1.000 abitanti.
La BPCO è una malattia invalidante che insorge a causa dell’azione
di un insieme di fattori di rischio individuali ed ambientali (in
particolare fumo di sigaretta, inquinamento atmosferico, alcune
attività lavorative). Tale patologia influisce notevolmente sulla qualità
della vita del paziente, in genere anziano, e nelle fasi più avanzate
può essere causa di ripetute ospedalizzazioni e del decesso dei
127
pazienti. I ricoveri causati da questa malattia nel periodo 2008- 2010
nella zona di Firenze sono stati pari a 987 con tasso pari a 3,13 ogni
1.000 abitanti, il più alto se confrontato con le altre zone dell’AUSL
10 di Firenze.
Tav.48 Ricoveri per malattie croniche: numero assoluto e tasso standardizzato
(standard: Toscana 2000; x 1.000 ab.) di ospedalizzazione - Zone sociosanitarie
e Toscana - 2008-2010
Broncopatia
Scompenso
Diabete
Zone
cronico ostruttiva
cardiaco
Distretto
N°
Tasso
N°
Tasso
N°
Tasso
Firenze
987
3,13
280
0,92
4.913
14,96
Fiorentina Nord-Ovest
385
2,64
121
0,85
1.987
13,62
Fiorentina Sud-Est
370
3,04
97
0,78
1.968
15,61
99
2,1
43
0,94
759
16,44
AUSL 10 di Firenze
1.841
2,92
541
0,88
9.627
14,88
Toscana
6.805
2,46
2.820
1,05
32.916
11,65
Mugello
Fonte: Archivio SDO - Elaborazioni ARS
Il diabete è una condizione morbosa cronica rilevante per la sua
diffusione nella popolazione e per le complicanze croniche ad esso
correlate che causa danni a carico di numerosi organi ed apparati. A
Firenze nel triennio 2008-2010 i ricoveri per diabete sono stati 280
con un tasso pari a 1 ogni 1.000 abitanti.
Stima di anziani fragili e non autosufficienti – studio
Bi.S.S.
Il termine "non autosufficienza" indica l'incapacità di mantenere una
vita indipendente e di svolgere le comuni attività quotidiane,
coinvolgendo molteplici aspetti quali l’autonomia fisica, psichica e
cognitiva. In altri termini la "non autosufficienza" si riferisce alle
condizioni di grave disabilità che, per cause di natura diversa, fanno
si che una persona non sia in grado di provvedere alla propria cura e
necessiti pertanto di aiuti esterni per lo svolgimento delle funzioni
essenziali della vita quotidiana (quali, ad esempio, l’igiene personale,
la preparazione dei pasti e l’alimentazione, le funzioni motorie ecc.).
La condizione di “fragilità” si riferisce alle persone (generalmente
rappresentate da anziani) che per fattori sanitari, sociali e ambientali
sono ad elevato rischio di diventare non autosufficienti, in particolare
assenza di interventi adeguati e tempestivi. L’aumento della durata
media della vita e l’incremento della presenza di anziani, ed in
particolare di grandi anziani, nella popolazione rendono gli interventi
rivolti alle persone “fragili” e l’assistenza ai “non autosufficienti” un
128
problema che assume un carattere di vera e propria “urgenza” per i
servizi sanitari e sociali.
Nel 2009 l’Agenzia Regionale di Sanità toscana (ARS) ha condotto,
insieme a 50 infermieri territoriali dislocati sull'intero territorio
regionale, con il coinvolgimento di tutte le 34 zone, l'indagine
campionaria Bi.S.S. (Bisogno Socio Sanitario dell'anziano), volta alla
quantificazione del bisogno assistenziale sul territorio, bisogno
valutato secondo le procedure valutative multidimensionali adottate
per la definizione dei livelli di isogravità. Dalle 2.500 interviste di tale
indagine l’ARS ha potuto elaborare le prevalenze di fragilità e non
autosufficienza e applicarle alla popolazione Istat al 01/01/2009. Le
cifre per Azienda USL e Zona socio-sanitaria sono da considerare
esclusivamente come indicazione di un ordine di grandezza - utile
alla pianificazione dei servizi - e si riferiscono esclusivamente agli
ultra65enni residenti non istituzionalizzati in RSA.
Tav.49 Non autosufficienti nelle BADL per livello di isogravità del bisogno stima per zona di residenza- Popolazione ultra65enne non istituzionalizzata –
2010
Zona di residenza
livello isogravità del bisogno
1
2
3
4
5
Totale
Fiorentina
Fiorentina Nord-Ovest
Fiorentina Sud-Est
Mugello
1.443
662
556
213
898
384
323
126
1.892
788
680
271
2.928
1.216
1.043
416
877
341
302
122
8.038
3.391
2.904
1.148
AUSL 10 - Firenze
2.874
1.731
3.631
5.603
1.642
15.481
12.561
7.411
15.580
24.102
6.953
66.607
Regione Toscana
Fonte: https://www.ars.toscana.it/marsupio/parsis/
^IADL (Instrumental Activities of Daily Living) – attività strumentali della vita
quotidiana -: l’anziano fragile è colui che, pur essendo ancora autosufficiente in tutte
le attività di base della vita quotidiana (BADL), presenta un aumentato rischio di
perdita di autonomia. I fattori di rischio considerati sono 7: non vivere solo, usare 4 o
più farmaci al giorno, problemi di vista, problemi di memoria, problemi nel
camminare, essere caduto o essere stato ricoverato nell’anno precedente. Sulla base
del totale dei fattori cui l’anziano risulta positivo, è possibile operare una
classificazione su una scala di fragilità a sette punti. I fragili “ad altissimo rischio” di
non autosufficienza presentano una positività ad almeno 4 fattori di rischio.
^BADL (Basic Activities of Daily Living) – attività di base della vita quotidiana-: negli
studi epidemiologici la non autosufficienza viene individuata e graduata sulla base del
numero di BADL che il soggetto non è più in grado di fare da solo. La
dipendenza/indipendenza viene valutata su 6 attività: lavarsi, vestirsi, uso del w.c.,
spostarsi, controllare la continenza, alimentarsi.
Per quanto riguarda gli anziani residenti a Firenze al proprio
domicilio si stima che:
- la percentuale di anziani dipendenti nelle attività strumentali
della vita quotidiana – IADL^ - è sempre più alta nelle donne che
negli uomini e aumenta con l’età;
129
-
-
-
tra gli anziani ancora autonomi nelle BADL^ circa 13.800 sono
classificabili come fragili ad altissimo rischio di perdita
dell’autosufficienza. Di questi circa 6.700, il 48,2%, hanno un’età
compresa tra i 75 e gli 84 anni e costituiscono quindi il target
prioritario per gli interventi di prevenzione secondaria della
disabilità;
complessivamente, 8.038 anziani al domicilio sono dipendenti da
altri nello svolgimento delle BADL e la percentuale di donne è
pari al 75,3%;
più del 22% dei non autosufficienti presenta disturbi del
comportamento almeno moderati;
combinando il grado di dipendenza nelle BADL con le
caratteristiche cognitive, emotive, comportamentali, è possibile
classificare gli anziani non autosufficienti in 5 livelli di isogravità
del bisogno assistenziale. Quasi 5.700 anziani sono classificabili
in un livello uguale o superiore al terzo e sono coloro che
potrebbero accedere al fondo regionale per la non autosufficienza.
Anziani in carico ai servizi sociali
Nel 2010 il totale dei soggetti in carico al servizio sociale
professionale è stato pari a 12.813 di questi 5.981 erano utenti con
più di 64 anni e 4.246 gli utenti anziani che hanno usufruito di
prestazioni esterne.
Graf.42 Utenti anziani con prestazioni esterne per età –Tassi * 1.000 anziani
residenti nella stessa fascia di età - Anni 2008-2010
180
2008
160
2009
2010
tasso x 1.000
140
120
100
80
60
40
20
0
65-69
70-74
75-79
80-84
85-89
90 e oltre
classi di età
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: Anagrafe dei residenti al 31/12/– Ufficio di Statistica – Comune di Firenze
130
Nel quinquennio 2006/2010 gli anziani in carico sono aumentati –
erano 5.213 nel 2006 – così come aumentati sono coloro che hanno
ricevuto una prestazione esterna, nel 2006 erano 3.781.
Gli anziani rappresentano oltre la metà degli utenti con almeno una
prestazione esterna (52%) e anche rapportando il numero di utenti
per fascia di età alle rispettive popolazioni residenti possiamo
osservare che gli utenti che ricorrono maggiormente ai servizi sono
gli anziani (45 anziani ogni 1.000 anziani residenti). Si può osservare
che il rapporto tra gli utenti anziani che hanno ricevuto prestazioni
esterne ed i residenti della stessa fascia di età cresce all’aumentare
dell’età fino a raggiungere un tasso di 171 anziani ultranovantenni
ogni 1.000 anziani ultranovantenni residenti.
Assistenza continua alla persona non autosufficiente
Il progetto regionale per l’assistenza continuativa alla persone non
autosufficiente e la costituzione del Fondo per la non autosufficienza
hanno come obiettivo quello di aumentare l’offerta di servizi e
prestazioni e così realizzare un sistema unico che integri gli aspetti
sanitari e sociali, che avvii il percorso di presa in carico e che lo porti
a termine. Si vuole garantire una risposta assistenziale tempestiva,
appropriata e flessibile, avere un funzionamento efficace dell’accesso,
della valutazione e della presa in carico, essere un sostegno alla
permanenza a domicilio della persona non autosufficiente.
Il modello organizzativo del percorso della non autosufficienza nel
corso del triennio 2008-2010 è andato incontro a cambiamenti
dovuti al passaggio dalla fase sperimentale a quella attuativa del
progetto regionale.
Per l’anno 2010 il modello di accesso al percorso della non
autosufficienza prevedeva un’articolazione di questo tipo:
• Punto Insieme, per l’informazione, l’accoglienza e l’avvio del
percorso;
• Punto Unico di Accesso (PUA), per l’accoglienza e l’avvio del
percorso, la presa in carico e l’invio all’Unità di Valutazione
Multidisciplinare (UVM);
• Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) per la
valutazione secondo scale multidimensionali e la definizione
del Progetto Assistenziale Personalizzato (PAP).
A Firenze l’accesso del cittadino al percorso della non autosufficienza
è avvenuto tramite i Punti Insieme, che nel corso del 2010 da 12
sono diventati 5, e in parte con l’accesso diretto al PUA. I Punti
Insieme hanno integrato in un unico sistema sia i punti di accesso
sociali (servizio di Segretariato Sociale) che quelli infermieristici
(presidi infermieristici), fino all’ottobre del 2010, quando è stato
definito il nuovo percorso per la non autosufficienza, che ha
riorganizzato l’attività di Punto Insieme, rendendola autonoma dal
servizio di segretariato sociale con l’introduzione di personale
131
amministrativo specificamente dedicato all’informazione e alla
raccolta delle istanze di valutazione multidimensionale.
Le segnalazioni di bisogno complesso nel 2010 sono state 3.441: dal
2008 al 2010 l’incremento della richieste di valutazione è stato del
27,8% e se il numero assoluto per il 2010 delle richieste è stato di
leggermente inferiore (-2%) al 2009 è solo per una sovrastima di
quest’ultimo anno per il passaggio al nuovo sistema informativo.
Il tasso di richiesta di prima valutazione o di rivalutazione è pari a
circa 4 richieste ogni 100 anziani residenti.
Nel 2010 le richieste di prima valutazione o di rivalutazione sono
state registrate per il 60% presso i presidi Punto Insieme e per il
restante 40% dal PUA. Rispetto al 2009 si è verificato un calo delle
richieste raccolte dal Punto Unico di Accesso (-15%), mentre quelle
presentate presso i Presidi Punto Insieme dall’utente o da un suo
familiare risultano in aumento (+8%).
Tav.50 Richieste di prima valutazione o rivalutazione NA. Anni 2009/2010
Richieste valutazione NA
2008
2009
2010
Richieste di valutazione/rivalutazione NA
2.692
3.526
3.441
469
1.628
1.382
di cui al PUA
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Nel 2009 è stata istituita l’UVM unica per tutta la città per dare una
maggiore uniformità e appropriatezza nella formulazione dei PAP e
nell’ottobre del 2010 è stato introdotto il nuovo modello di
valutazione multidimensionale con le nuove scale previste dalla
Regione Toscana (DDRT n°1354/2010).
Tav.51 Valutazioni UVM per anno e tipo di esito. Anni 2008/2010
valutazioni
Anni
auto o non auto lievi
non auto
Totale
valutazioni
v.a.
2010
424
2.805
3.229
2009
251
2.394
2.645
2008
217
1.653
1.870
%
2010
13,1
86,9
100,0
2009
9,5
90,5
100,0
2008
11,6
88,4
100,0
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
132
Tutto questo ha portato a riclassificare i dati delle valutazioni per
livelli di isogravità del bisogno (0,1,2 autosufficiente e non
autosufficiente lieve; 3,4,5 non autosufficiente grave).
Nel 2010 si registrano 3.229 valutazioni/rivalutazioni, che
corrispondono 2.938 persone, per un tasso pari a circa 3 anziani
ogni 100 anziani residenti.
I casi valutati come non autosufficienti gravi sono stati 2.805 e
hanno costituito l’87% dei casi valutati, percentuale pressoché
stabile rispetto al 2008 (88%), ma in leggera diminuzione rispetto al
2009, quando i casi valutati come non auto rappresentavano il 91%
del totale. I 2.805 casi valutati come non autosufficienti
corrispondono 2.562 persone.
I casi non riconosciuti non auto gravi nel 2010 sono stati 424 e
incidono per il 13% sul totale, in crescita rispetto al 2009, quando
rappresentavano il 9% e stabili rispetto al 2008 (12%).
Le 424 valutazioni di “autosufficienza” sono relative a 376 persone,
per le quali è stato avviato il percorso ordinario nell’ambito dei servizi
sociali.
Alle persone non autosufficienti sono stati definiti PAP così
caratterizzati: per il 29,4% con prestazioni domiciliari e ricoveri di
sollievo, per il 29% con prestazioni di tipo domiciliare, per il 27,8 con
ricovero residenziale, per il 7,2% con prestazioni domiciliari e
semiresidenziali, per il 5,5% con prestazioni domiciliari,
semiresidenziali e ricovero di sollievo, per l’1,1% prestazioni
semiresidenziali.
I PAP con inserimenti in RSA pesano sul totale dei PAP eseguiti per il
27,8%, in diminuzione rispetto al 2008 perché sono aumentati i casi
valuti con PAP con prestazioni domiciliari.
Graf.43 Prestazioni offerte all'interno dei PAP per tipologia - Anno 2010. Valori
percentuali
RSA
28%
CD
1%
domiciliare
29%
domiciliare
CD e RSA
temp
6%
domiciliare e
CD
7%
domiciliare e
RSA temp
29%
133
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Risposte al domicilio
Ambito sociale
Contributi economici erogati
Nel 2010 i percettori di contributi economici sono stati 3.389, di cui
gli anziani sono stati 950, il 28% del totale, percentuale pressoché
stabile rispetto all’anno precedente quando rappresentavano il 29%
del totale.
Tra i contributi più importanti vi sono quelli per il “servizio
assistenza familiare” e quello per il “sostegno alle cure familiari”, che
consistono in sussidi introdotti con il fondo della non autosufficienza
e rivolti in particolare agli anziani. Questi vengono erogati per
supportare, rispettivamente, il pagamento di un assistente familiare
o il familiare che si prende cura dell’anziano.
L’erogazione di tali contributi inizia a partire dal 2006 interessando
40 utenti, che diventano 305 nel 2008 per diventare 525 nel 2009
stabilizzandosi a 530 nel 2010. Più specificamente, gli utenti che
hanno percepito l’assegno di assistenza familiare di tipo “A”, ad alta
intensità assistenziale, sono stati 318, mentre quelli che hanno fruito
del contributo di tipo “B”, a media intensità assistenziale, sono stati
175. Gli utenti che invece hanno riscosso il contributo per il sostegno
alle cure familiari sono stati 38.
Graf.44 Anziani per tipologia di contributo economico - Anni 2008-2010 - Valori
Assoluti
59
45
48
altro
2010
2009
2008
305
servizi assistenza
525
530
familiare
786
Integrazione reddito
650
394
0
200
400
600
800
1.000
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: archivio Montedomini
Un’altra importante tipologia di utenza anziana è quella dei percettori
di contributi per integrazione del reddito, che nel 2010 è stata
134
rappresentata da 394 utenti. Rispetto al 2009 questi diminuiscono
del 39%, sia a seguito dei criteri di accesso più restrittivi introdotti
dal il nuovo regolamento delle prestazioni economiche, sia per
l’introduzione del contributo “servizi assistenza familiare” che ha
sostituito per molti anziani l’aiuto economico prima offerto dai
contributi a integrazione reddito.
Oltre a questi, agli anziani sono inoltre erogati altri contributi, quali
ad esempio quelli per la vita indipendente e l’assegno di assistenza,
che sono ricompresi nella voce altro del grafico.
Servizi per la domiciliarità
Ambito sociale
Uno degli impegni più importanti e gravosi dell’amministrazione
comunale è senza dubbio quello dei servizi alla domiciliarità che
riguardano prestazioni dirette e contributi all’assistenza domiciliare
al fine di incrementare il livello di utilizzo dei servizi alternativi
all’istituzionalizzazione dell’anziano.
Nel 2010 hanno usufruito di servizi alla domiciliarità 2.280 anziani
pari al 64,8% degli utenti dei servizi complessivi alla domiciliarità:
sono in forte prevalenza donne (74,6%) e grandi anziani.
Tav.52 Utenti anziani dei singoli servizi e contributi alla domiciliarità. Firenze
– Anni 2007-2010 - Valori assoluti
Servizi per la domiciliarità
2008
2009
2010
servizi diretti
Assistenza domiciliare diretta
1.304
1.320
1.213
Pronto sociale domiciliare
156
156
226
Telecare
462
479
430
Pasti a domicilio
170
260
315
77
115
115
1.552
1.573
1.816
305
525
530
21
23
14
326
548
544
1.875
2.121
2.280
Podologico
totale^
Servizi indiretti
servizi assistenza /cure familiari
contributo domiciliare ind. / assegno LR 108
totale^
totale^
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: archivio Montedomini
Nota [^] il totale degli utenti può non corrispondere alla somma delle singole voci perché un utente
può avere usufruito di più servizi. Inoltre, per l’anno 2008, alcune voci sono sottostimate rispetto
ai valori del 2009 e del 2010
Rispetto al 2009 il numero complessivo degli utenti è aumentato,
anche se è diminuito quello relativo ai singoli servizi: questo significa
che nel 2010 si è ampliata l’utenza ma si è concentrata su un
numero ristretto di servizi.
Hanno usufruito di contributi – ossia di servizi indiretti alla
domiciliarità – 544 utenti, per la maggior parte fruitori del contributo
135
del servizio assistenza familiare. Tale servizio corrisponde ad un
tasso di utenza pari a circa 6 anziani ogni 1.000 anziani residenti,
per una spesa procapite – calcolata su tutta la popolazione fiorentina
– di circa €9. La spesa annua media per utente è stata invece di
€5.919,42.
Hanno usufruito dei servizi domiciliari diretti circa 1.820 utenti
anziani. In particolare fanno parte di questi servizi l’assistenza
domiciliare (aiuto alla cura della persona e dell’ambiente domestico),
che è il servizio più importante, e una serie di servizi a supporto
quali i pasti a domicilio e il podologico.
Importante è anche il servizio di tele assistenza di Montedomini che
nel 2010 ha fornito a 430 utenti anziani una copertura assistenziale
mediante telefono. La metà degli utenti (50,9%) ha fruito del servizio
di telecare; il 41,4% del servizio di telesoccorso ed il restante 7,7%
del servizio di teleassistenza. Rispetto al 2009 gli utenti risultano
diminuiti del 10,2% e del 6,6 rispetto al 2008.
Gli anziani che hanno ricevuto assistenza domiciliare diretta
nell’anno 2010 sono stati 1.213 e sono stati 226 quelli seguiti dal
pronto sociale domiciliare.
Il tasso di utenza per l’assistenza domiciliare diretta e del pronto
sociale domiciliare è pari a circa 14 anziani ogni 1.000 anziani
residenti, per una spesa media di €3.115 e procapite di circa €10.
Età
Tav.53 Anziani in assistenza domiciliare diretta e pronto sociale domiciliare
per sesso e classe di età. Firenze – Anni 2008-2010 – Valori assoluti e tassi per
1.000 ab.
2008
2009
2010
F
M
Totale
F
M
Totale
F
M
Totale
58
40
98
Valori assoluti
65-69
54
40
94
52
37
89
70-74
87
61
148
82
48
130
81
57
138
75-79
161
100
261
140
90
230
119
73
192
80-84
260
77
337
233
88
321
214
89
303
85 e +
411
136
547
468
162
630
463
148
611
Totale
973
414
1.387
975
425
1.400
935
407
1.342
70
30
100
70
30
100
70
30
100
%
Tassi per 1.000 abitanti
65-69
4,3
3,9
4,1
4,3
3,8
4,1
5,0
4,3
4,7
70-74
7,1
6,7
6,9
6,6
5,1
5,9
6,4
5,9
6,2
75-79
14,1
12,6
13,5
12,4
11,6
12,1
10,7
9,5
10,2
80-84
25,8
13,5
21,4
23,5
15,2
20,4
21,5
15,0
19,1
85 e +
37,5
30,0
35,3
41,3
34,8
39,4
40,0
30,6
37,2
Totale
17,0
11,0
14,6
17,1
11,3
14,8
16,4
10,9
14,2
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze –
SdS Firenze
136
Nel 2010 gli utenti anziani del servizio di assistenza domiciliare
diretta e del pronto sociale domiciliare sono in diminuzione del 4,1%
rispetto al 2009, quando erano pari a 1.400, e del 3,2% rispetto al
2008 (pari a 1.387 utenti). Negli ultimi tre anni si osserva che il
numero di utenti che usufruisce di tale servizio cresce all’aumentare
dell’età e si rilevano delle differenze significative di genere: il 70%
degli anziani in assistenza domiciliare diretta sono donne.
Riabilitazione ex art 26 L. 833/78
Ambito sanitario
Tra le prestazioni di riabilitazione ex art.26 rientrano le prestazioni di
riabilitazione domiciliare che nel 2010 hanno interessato 775 utenti
con un’età maggiore di 65 anni pari all’82% dell’intera utenza del
servizio. I 775 utenti anziani sono per il 65% donne e principalmente
di età compresa tra gli 80 e gli 89 anni.
Servizi per anziani fragili
Ambito sociale
Fra gli interventi rivolti agli anziani e in particolare agli anziani soli
l’Aiuto anziani e la Sorveglianza attiva sono servizi che hanno avuto
inizio per far fronte ai possibili disagi dovuti all’emergenza caldo e ai
periodi estivi e poi prorogati per tutto l’anno.
L’Aiuto Anziani è un servizio di “sorveglianza passiva” in risposta alle
situazioni di emergenza sociale rivolto agli anziani che vivono in
condizione di solitudine. Garantisce con continuità un pronto
riferimento attivabile con facilità e tempestività per tutto l’anno che
viene potenziato nel periodo estivo. Nel corso del 2010 il servizio
Aiuto Anziani ha accolto 620 utenti ed erogato 7.952 interventi, tra
cui prevalgono: pasti a domicilio (2.170); accompagnamenti (3.442);
interventi di supporto leggero (1.928, per spesa, commissioni,
compagnia...); assistenza domiciliare (408, per assistenza alla
persona e cura dell'ambiente domestico).
La Sorveglianza Attiva, collegata al servizio di Aiuto Anziani, è
attuata in favore di anziani ultrasettantacinquenni la cui condizione
di rischio viene segnalata dai medici di medicina generale o dai
servizi territoriali. Consiste nel monitoraggio telefonico e in caso di
bisogno nell’attuazione di servizi di supporto o presidi di emergenza.
Nell’estate 2010 sono state monitorate telefonicamente 72 persone
(vs. 148 nel 2009).
In estate sono continuati anche i pranzi e le cene in amicizia a
Montedomini per i fiorentini ultrasessantacinquenni. Il costo del
pasto per l’anziano è stato definito in base alla complessiva
situazione socio-economica.
Anche nel 2010 sono state realizzate iniziative ricreative e di
socializzazione organizzate dall'Ancescao, dall'Auser e dalla UISP nel
periodo da giugno a settembre.
137
Il Progetto Enea è un servizio di aiuto ad anziani fragili individuati
dai Siast, in raccordo con le Reti di Solidarietà, e svolto dalle
associazioni delle Pubbliche Assistenze e delle Misericordie in stretto
collegamento con la centrale operativa del Cos (Consorzio
Coordinamento Operativo di Soccorso). Nel 2010 le persone che
hanno usufruito di accompagnamento per visite mediche, acquisto
farmaci, spesa e disbrigo di commissioni varie e compagnia presso il
domicilio sono state 168.
Ambito sanitario
Il movimento aiuta a mantenersi in salute, a prevenire e rallentare le
patologie croniche come artrosi, osteoporosi, Parkinson, ictus.
Per questo la Regione Toscana propone ai suoi cittadini
ultrasessantacinquenni l'AFA, Attività Fisica Adattata: esercizi svolti
in gruppo, con la guida di istruttori qualificati.
Dal 2006 le strutture dell’SdS di Firenze e della riabilitazione
dell’Ausl di Firenze, hanno pianificato interventi che hanno coinvolto
i medici curanti, gli enti di promozione sportiva, le associazioni
sportive, l’Azienda per i Servizi alla Persona di Montedomini per dare
attuazione alle indicazioni della delibera di Giunta regionale
1081/2005 ed attivare nel territorio comunale corsi di Attività
Motoria Adattata. Sono stati messi a punto dai Professionisti Sanitari
dell’AUSL e successivamente condivisi con gli erogatori due
programmi specifici per persone in condizione di salute fragile
specificatamente:
• attività motoria per soggetti anziani affetti da sindrome algica
da ipomobilità e da osteoporosi;
• attività motoria per soggetti adulti con rachialgia
cronicizzante.
E’ proseguita attività da parte dei soggetti con i quali la SdS ha
stipulato nuova convenzione.
Nel corso del 2010, sono stati realizzati su Firenze 86 corsi a
bassa disabilità per 1.211 partecipanti erogati su 21 palestre.
Servizi semiresidenziali
Ambito socio sanitario e sociale
Come i servizi alla domiciliarità anche i centri diurni per anziani e
disabili, auto e non autosufficienti, sono da considerarsi un servizio
di prevenzione all’istituzionalizzazione dell’anziano.
Solo una piccola percentuale dei frequentanti i centri diurni ha
un’età compresa fra i 45 e i 64 anni.
Nel 2010 i soggetti frequentanti i centri diurni sono stati 349 di cui
198 non autosufficienti e 151 autosufficienti. Rispetto al 2008 sono
in leggera diminuzione i frequentanti i centri sia per autosufficienti
che per non autosufficienti.
138
Tav.54 Numero fiorentini nei
autosufficienti – Anni 2008-2010
centri
diurni
Centri diurni
per
autosufficienti
e
non
2008
2009
2010
per autosufficienti
156
140
151
per non autosufficienti
212
226
198
totale
368
366
349
Fonte: impegnative Comune di Firenze
Fonte: impegnative AUSL 10 di Firenze
Nei centri diurni per non autosufficienti una quota è pagata
dall’AUSL e una parte dall’utente e/o dall’amministrazione
comunale.
Dei 198 frequentanti i centri per non autosufficienti 124 soggetti
hanno avuto una compartecipazione da parte del comune per il
pagamento delle rette 16 in meno rispetto al 2009.
I centri diurni privati in convenzione accolgono l’85% dei 198
frequentanti.
Sono stati 102 gli utenti che hanno frequentato uno dei tre centri
diurni per Alzheimer presenti a Firenze: di questi 63 hanno avuto
una compartecipazione da parte del comune per il pagamento della
retta.
Tav.55 Numero di fiorentini nei centri diurni per non autosufficienti per tipo di
gestione –Anni 2008-2010
cd non autosufficienti
anni
di cui con
private
gestione
diretta AUSL
totale
2010
168
30
198
124
2009
189
37
226
139
2008
178
34
212
120
contribuzione del
comune
Fonte : impegnative Comune di Firenze
Fonte: impegnative AUSL 10 di Firenze
Riguardo alla spesa sostenuta per le rette sanitarie di ricovero in
strutture semiresidenziali per anziani, nel 2010 la spesa annua
media per utente è stata di € 5.722 mentre - considerando l’intera
popolazione - la spesa procapite è circa di €3.
I centri diurni per autosufficienti sono invece senza quota sanitaria e
i 151 utenti che nel 2010 li hanno frequentati sono stati quasi tutti
(97%) inseriti nei tre centri diurni per autosufficienti a gestione
diretta del comune di Firenze.
La localizzazione dei tre centri diurni, a gestione diretta, nei quartieri
1, 2 e 4, facilita l’inserimento per i residenti di tali quartieri
giustificando il maggior numero di utenti proprio in questi tre
quartieri.
139
Tav.56 Anziani autosufficienti nei centri diurni a gestione diretta del comune
per quartiere di residenza dell’utente. Firenze – Anno 2010
Quartiere di residenza
Autosufficienti
1 - Centro storico
34
2 - Campo di Marte
56
3 - Gavinana/Galluzzo
4 - Isolotto
5 - Rifredi
Totale
3
51
3
147
Fonte: impegnative – Comune di Firenze
Riabilitazione ex art 26 L. 833/78
Ambito sanitario
I centri diurni di riabilitazioni ex art. 26 hanno ospitato, nel 2010, 59
anziani fiorentini, per il 64% donne e di età compresa tra i 65 e gli 84
anni.
Servizi residenziali
Ambito socio sanitario e sociale
Le strutture residenziali per anziani si distinguono in residenze di
natura socio-assistenziale (RA) e in residenze sanitarie assistenziali
(RSA): le prime accolgono soggetti bisognosi di limitati interventi
sociosanitari, offrendo comunque prestazioni alberghiere e
prestazioni assistenziali di aiuto alla persona, di animazione, di
socializzazione; le seconde sono presidi che offrono a soggetti non
autosufficienti non assistibili al domicilio un livello di assistenza
medica, infermieristica e riabilitativa di media intensità,
accompagnata da un livello “alto” di tutela assistenziale ed
alberghiera generica.
Gli utenti ricoverati in RSA nel corso nel 2010 sono stati 2.473, di
cui 170 adulti. Nelle strutture gestite direttamente dall’AUSL sono
stati ricoverati 61 utenti e 2.412 in strutture private convenzionate.
Gli utenti che hanno fruito di una compartecipazione del comune al
pagamento della retta sono stati 1.232, di cui 150 adulti.
Considerando che nelle RA sono stati ricoverati 263 utenti, i dati del
2010 mostrano, se messi a confronto con quelli del 2008, una
diminuzione di utenza che interessa entrambe le tipologie di ricovero
(-7,7% nelle RSA e -13,5% nelle RA), anche se occorre tener presente
che i dati relativi agli anni 2008 e 2009 sono sovrastimati poiché
risentono della duplicazione informatica di alcuni utenti sui ricoveri.
140
Tav.57 Utenti nelle strutture residenziali per tipo struttura. Firenze – Anni
2008-2010. Valori assoluti
Anni
2010
2009
2008
*RSA
2.473
2.818
2.680
RA
263
304
304
Fonte: impegnative – Comune di Firenze
Fonte: impegnative – AUSL 10 di Firenze
Fonte: GRS - Sistema informativo Gestione Residenze Sociosanitarie – Comune di Firenze –
Azienda USL 10 di Firenze
Nota: * i dati sulle RSA relativi agli anni 2008 e 2009 potrebbero essere sovrastimati perché
provenienti da due distinti archivi delle impegnative utilizzati dalla AUSL e dal Comune. Nel 2010 è
stato introdotto il nuovo sistema informativo a gestione integrata che ha riunificato i dati fino ad
allora gestiti separatamente risolvendo così i problemi di duplicazione delle pratiche.
I dati sui pazienti e sui ricoveri in strutture RSA si prestano a
letture diverse.
Riguardo ai ricoveri temporanei, nel 2010, si sono registrati 445
ricoveri per 437 utenti, di cui 238 con compartecipazione comunale
al pagamento della retta. I ricoveri definitivi sono stati invece 2.239
ed hanno interessato 2.188 utenti. Si sono avuti circa 160 utenti
passati da un ricovero temporaneo ad uno definitivo.
Esaminando il tipo di gestione e la località della struttura di ricovero,
su 2.572 utenti il 66,4% di questi è stato ospitato presso strutture a
gestione diretta e indiretta fiorentine, mentre il restante 33,6% in
strutture private fuori Firenze.
Riguardo ai moduli di ricovero, per l’86,4% si è trattato di utenti
ricoverati nel modulo base per non autosufficienti e per il 13,4% nel
modulo specialistico per la disabilità cognitivo - comportamentale
(demenze senili). In particolare gli utenti che sono stati ricoverati in
RSA nel modulo specialistico Alzheimer sono stati 332, per l’80,7%
donne di età media di 86 anni e per l’altro 19,3% da uomini con
mediamente 84 anni di età.
I ricoveri in RSA attivati con procedura di urgenza – definiti come
“codici rossi” – nel 2010 sono stati 251 di cui 187 con ricovero
temporaneo e 64 definitivo.
Nel corso nel 2010 le compartecipazioni erogate da parte del Comune
al pagamento della retta in RSA per persone ricoverate in strutture
gestite direttamente dall’AUSL sono state 26 e 1.208 per quelle
inserite in strutture private convenzionate, per un totale di 1.234.
Tav.58 Fiorentini in RSA per tipo di gestione. Firenze – Anni 2008-2010. Valori
assoluti
di cui con
tipo RSA
totale
gestione
contribuzione del
anni
private
diretta AUSL
comune
2010
1.234
2.412
61
2.473
2009
2.681
137
2.818
1.302
2008
2.528
152
2.680
1.286
Nota: * i dati su le RSA possono risultare incompleti o incongrui poiché il software che gestiva le
impegnative è stato cambiato ed è ancora in fase di rodaggio.
141
Considerando la distribuzione dei 2.296 anziani ricoverati in RSA per
quartiere di residenza, possiamo osservare che il tasso più alto di
utenza si è registrato nel quartiere 1–Centro Storico con 31 anziani
ricoverati per mille abitanti anziani e quello più basso nel quartiere
4-Isolotto con 21 utenti anziani per mille anziani residenti.
Le caratteristiche prevalenti delle persone che sono inserite nelle
strutture per non autosufficienti sono un’alta presenza femminile
(circa 78 femmine ogni 100 anziani in RSA) con età media di 87 anni,
più alta di quella degli uomini che hanno mediamente 83 anni.
Nella zona di Firenze, l’indice di copertura zonale delle strutture
residenziali RSA in convenzione con l’AUSL 10 per anziani è pari a
circa 12 posti ogni 1.000 anziani residenti.
Riguardo alla spesa sostenuta dalla AUSL per gli anziani per le rette
sanitarie di ricovero in RSA, nel 2010 la spesa annua media per
utente è stata di circa €15.300 mentre - considerando l’intera
popolazione - la spesa media procapite è stata circa di €92.
Graf.45 Composizione percentuale per classe di età degli anziani
autosufficienti e autosufficienti nelle strutture residenziali - Anno 2010
Non Autosufficienti
non
65-74
10%
75-84
29%
85+
61%
Autosufficienti
65-74
24%
85+
40%
75-84
36%
Fonte: GRS - Sistema informativo Gestione Residenze Sociosanitarie – Comune di Firenze –
Azienda USL 10 di Firenze
142
Riguardo alla spesa sostenuta dal Comune per la compartecipazione
al pagamento della retta sociale per il ricovero in RSA, nel 2010 la
spesa annua media per utente è stata di circa €7.760 mentre considerando l’intera popolazione - la spesa media procapite è stata
circa di €23.
Nelle strutture RA per persone autosufficienti sono state accolte 263
persone di cui il 90,1% sono anziani, mentre nel 2009
rappresentavano l’89% e nel 2008 il 93,4%.
Gli anziani inseriti nelle strutture che il Comune gestisce
direttamente sono stati 35: di questi 25 sono stati ospitati presso i
Mini alloggi, cioè le residenze tutelate con protezione leggera volte
all’accoglienza di persone anziane di norma autosufficienti in
condizioni di bisogno e rischio sociale derivante da situazioni di
isolamento, disagio sociale o problematiche abitative.
La composizione degli anziani in RA è leggermente diversa rispetto
all’utenza delle RSA poiché registra percentuali maggiori nella classe
di età più bassa (24% vs. 10%) e i quella “intermedia” (36% vs. 29%),
mentre minori nella classe più alta (40% vs. 61%).
Rispetto al 2009 la composizione degli anziani in RA registra
percentuali maggiori nella classe di età “intermedia” e minori nella
classe più bassa e alta: 24% di età compresa fra i 65 e 74 anni (vs. il
28% del 2009), 36% di età compresa fra i 75 e gli 84 anni (vs. il 32%
del 2009) e 40% di 85enni e più (vs. il 40% del 2009).
Riguardo alla spesa sostenuta dal Comune per la compartecipazione
al pagamento della retta sociale per il ricovero in strutture private
convenzionate, nel 2010 la spesa annua media per utente è stata di
€9.000 mentre - considerando l’intera popolazione - la spesa media
procapite è circa di €6.
Riabilitazione ex art 26 L. 833/78
Ambito sanitario
Le prestazioni di riabilitazioni ex art. 26 di tipo residenziale, per lo
più quasi tutti in regime intensivo, nel 2010 hanno riguardato 1.328
utenti con un’età maggiore di 65 anni. La classe di età con maggiori
presenze è quella tra i 75 e gli 84 anni e per il 70% si tratta di donne.
Centro d’ascolto per famiglie di malati Alzheimer
Il comune di Firenze sostiene, ormai da anni, il Centro d’ascolto per
famiglie di malati di Alzheimer, gestito dall’Associazione Italiana
Malattia di Alzheimer. Il centro costituisce un punto di riferimento
per informazioni, orientamento, consulenza e sostegno per tutte le
143
problematiche connesse alla malattia; assicura informazioni
specifiche sulla malattia e sulla cura della persona, orientamento e
contatto con la rete dei servizi sociosanitari, consulenze (generiche,
mediche e legali), supporto per pratiche invalidità e altri servizi di
supporto legati alla malattia.
Nel 2010 sono stati 1.217 i contatti telefonici; 821 i malati
interessati; 1.076 gli incontri di orientamento e 245 quelli di
sostegno psicologico.
144
Persone con disabilità
Dati demografici
La concezione sociale di disabilità è cambiata nel tempo: essa non è
più solo un attributo della persona, ma un insieme di condizioni
potenzialmente restrittive derivanti da un fallimento della società nel
soddisfare i bisogni delle persone e nel consentire loro di mettere a
frutto le proprie capacità (Commissione Europea, Delivering e
Accessibility, 26/9/2002). Da un concetto restrittivo si è passati ad
un concetto più ampio includendo anche le restrizioni di attività e
limitazioni di partecipazione.
La mancanza di un insieme organico, completo e storicizzato di dati
sulla disabilità rende difficile stimare con sufficiente precisione il
numero di persone con disabilità residenti sul territorio e il numero
di coloro che usufruiscono di prestazioni sanitarie, sociali e
sociosanitarie. Non esiste un’anagrafe delle persone disabili, per
l’identificazione delle quali vengono utilizzati dati rilevati dagli archivi
delle certificazioni di invalidità civile, Legge 104 e non
autosufficienza, che permettono di accedere a prestazioni diverse.
In base alle stime dell’Istat^, emerge che in Toscana le persone con
disabilità dai 6 ai 64 anni che vivono in famiglia sono 30mila, pari
all’1,16% circa della popolazione di riferimento.
Applicando i tassi per fasce di età stimati per la Regione Toscana alla
popolazione del Comune di Firenze al 31/12/2005 si ottiene che il
numero di persone con disabilità dai 6 ai 64 anni che vivono in
famiglia sono 3.000. La presenza di disabilità è ovviamente correlata
all'età: tra le persone di 65 anni o più il numero di persone con
disabilità sale a 17.000.
[^]La fonte di dati utilizzata dall’Istat per stimare il numero delle persone con disabilità
presenti in Italia è l’indagine campionaria sulle Condizioni di salute e il ricorso ai
servizi sanitari del 2004-2005 che rileva le persone con disabilità di 6 anni e più che
vivono in famiglia. La stima si basa su un criterio molto restrittivo di disabilità, quello
secondo cui vengono considerate persone con disabilità unicamente quelle che nel
corso dell'intervista hanno riferito una totale mancanza di autonomia per almeno una
funzione essenziale della vita quotidiana. La batteria di quesiti per la rilevazione della
disabilità comprende le difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana, che riguardano l'
assenza di autonomia nello svolgimento delle essenziali attività quotidiane o di cura
della persona, quali mettersi a letto o sedersi da soli, vestirsi da soli, lavarsi o farsi il
bagno o la doccia da soli, mangiare da soli anche tagliando il cibo. E' evidente che i
bambini piccoli non sono autonomi in queste attività, ma non per questo sono disabili.
Non sono comprese nella stima le persone che hanno manifestato solo un’apprezzabile
difficoltà nello svolgimento delle funzioni essenziali e quelle che, soffrendo di una
qualche forma di disabilità non fisica ma mentale, sono in grado di svolgere tali
attività essenziali. La stima è parziale, poiché rileva le persone con disabilità che
vivono in famiglia ma esclude coloro che sono inseriti in residenze socio-sanitarie.
145
Tav.59 Stima delle persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia Italia, Toscana, Firenze.
classi di età
Italia
Toscana
Firenze^^
6-64
529.000
30.000
3.000
65-74
452.000
29.000
3.000
75 e +
1.627.000
120.000
14.000
totale
2.609.000
179.000
20.000
Fonte ISTAT indagine campionaria sulle Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari anno
2004-2005
Nota: ^^ stima dell'Osservatorio SdS Firenze con % disabilità toscane per fasce di età applicate alla
popolazione fiorentina 2005
Se si utilizzano le stime Istat a livello nazionale possiamo ricavare il
numero di persone con disabilità sotto i 65 anni di età con un
dettaglio specifico per fascia di età: il dato risulta leggermente
sovrastimato poiché nell’analisi della distribuzione territoriale emerge
un differenziale tra i tassi dell’Italia settentrionale e centrale e quelli
dell’Italia meridionale ed insulare in generale più elevati.
Tav.60 Stima del numero persone con disabilità di età compresa fra 6 e 64 anni
che vivono in famiglia per classi di età – Firenze
tasso *100 res.
classi di età
n° disabili
06-14
372
1,6
15-24
164
0,6
25-34
286
0,6
35-44
531
0,9
45-54
632
1,3
55-64
1.213
2,5
Totale
3.199
Fonte: elaborazioni osservatorio SdS Firenze su dati Istat indagine “Condizioni di salute e ricorso ai
servizi sanitari” anno 2004-2005
Domande di accertamento handicap legge 104/1992
Le certificazioni per invalidità civile, per Handicap Legge 104 e Non
Autosufficienza sono diverse fra loro sia per requisiti del richiedente,
sia per l’iter di riconoscimento, che per le prestazioni alle quali la
persona certificata può accedere.
La certificazione di invalidità civile*, concesse a mutilati e invalidi
civili affetti da minorazioni congenite o acquisite che abbiano subito
una riduzione permanente della capacità lavorativa o, se minori di
anni 18, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le
funzioni proprie della loro età, possono accedere a prestazioni
monetarie come pensioni o assegni in base al grado di inabilità
certificata. Ai soli fini dell'assistenza socio-sanitaria e della
concessione dell'indennità di accompagnamento, si considerano
mutilati e invalidi i soggetti ultrasessantacinquenni che abbiano
146
difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della
loro età.
*Il Comune di Firenze, ha gestito, in qualità di comune capofila, la funzione
concessoria in materia di invalidità civile, per conto dei 33 comuni dell’AUSL
10 di Firenze. Con il D.L. n.78 del 1/07/2009, convertito con L.102/2009,
cambia il quadro delle competenze: infatti, le funzioni concessorie relative
alle domande per il riconoscimento dell'invalidità, presentate a partire dal 1
gennaio 2010, sono state esercitate dall'INPS. Le modalità attraverso le quali
sono affidate all'INPS le attività relative all’esercizio delle funzioni
concessorie, sono state disciplinate in un Protocollo di Intesa tra Regione
Toscana e INPS - Direzione Regionale, sottoscritto in data 28.12.2009.
La Regione Toscana, dal 2007, ha istituito il fondo per la Non
Autosufficienza per sostenere ed estendere il sistema pubblico dei
servizi sociosanitari integrati a favore delle persone non
autosufficienti siano questi anziani o disabili. L’accesso alle
prestazioni erogate tramite tale fondo avviene con un percorso di
presa incarico e valutazione di non autosufficienza integrata. La
“certificazione” è effettuata con schede di valutazione approvate dalla
Giunta Regionale e sono quindi omogenee per tutti i toscani. Le
risposte ai bisogni della persona non autosufficiente sono definiti
dall’unità di valutazione multidisciplinare che definisce il piano
assistenziale: le risposte possono essere ricoveri in strutture
residenziale, centri diurni o prestazioni erogate al domicilio.
La certificazione dell’handicap è prevista nell’articolo 4 della
L.104/92 e le motivazioni che spingono le persone a farne domanda
sono innanzitutto per l’accesso alle iniziative previste dalla legge 104,
per cui la certificazione dello stato di handicap e di handicap grave è
fondamentale perché da questa dipendono provvidenze economiche,
possibilità di organizzazione flessibile del tempo di lavoro, delle
relazioni familiari e sociali. A seguito della emanazione della legge
102/09 è stata avviata una profonda trasformazione in materia di
riconoscimento dell'invalidità civile e di altre certificazioni medico
legali quali la certificazione handicap Legge 104.
La competenza relativa alla fase di richiesta di visita e la successiva
eventuale erogazione dei benefici economici relativi, è passata in
carico all'INPS.
Le domande di accertamento di handicap esaminate nel 2010 nella
sola zona di Firenze sono state 2.459, di queste 2.062, circa l’84%
del totale delle domande esaminate, hanno avuto esito positivo ossia
il riconoscimento di un handicap oppure una revisione o un
aggravamento del livello di handicap. In particolare 1.133, il 55% del
totale delle domande con esito positivo, hanno avuto una valutazione
di handicap grave. Il 71% delle domande con esito di handicap grave
147
riguarda soggetti ultra sessantacinquenni; i soggetti con età inferiore
ai 65 anni con handicap grave valutati nell’anno sono stati 327.
Confrontando i tassi per 1.000 abitanti possiamo notare che sono
aumentate le domande esaminate e le domande con esito positivo
mentre sono leggermente diminuite le domande in situazioni di
gravità.
Tav.61 Domande di accertamento handicap legge 104/1992 esaminate nell’anno.
Firenze - Anni 2008-2010
Domande
Domande
con esito
Di cui in
con esito
Di cui in
totale positivo ≤64 situazione di positivo >64 situazione di
domande
anni
gravità
gravità
anni
2010
Valori assoluti
Tassi per 1.000 ab.
2.459
835
327
1.227
806
6,6
3,0
1,2
13,0
8,5
2009
Valori assoluti
Tassi per 1.000 ab.
2.184
748
390
1.201
879
5,9
2,7
1,4
12,7
9,3
2008
Valori assoluti
Tassi per 1.000 ab.
2.119
710
358
1.186
874
5,8
2,6
1,3
12,5
9,2
Fonte: Archivio certificazioni Legge 104/1992 – AUSL 10 Firenze
Il database dei certificati – non ancora alimentato in modo
automatico in base ai flussi di entrata e di uscita - rileva 5.365
accertati ai sensi dell’art. 4 L. 104/92 con età compresa 0-64 anni,
che costituiscono l’1,9% della popolazione residente.
Gli accertati fino a diciotto anni sono 1.112 e quelli con età compresa
fra i 19 e i 64 sono 4.253: tali valori – se rapportati alle rispettive
popolazioni - danno un tasso di certificati pari a 2 ogni 100 ragazzi
da 0-18 anni e di 1,9 ogni 100 adulti di 19-64 anni.
Tav.62 Numero dei soggetti accertati ai sensi dell'art.4 L. 104/92 per fascia di
età - Zona Firenze - 2010
classi di età
0-3
n° accertati
238
04-18
874
19-39
993
40-64
3.260
Totale
5.365
Fonte: Archivio certificazioni Legge 104/1992 – AUSL 10 Firenze
148
Servizi di supporto all’apprendimento per ragazzi
diversamente abili
Ambito sociale
L’integrazione sociale delle persone con disabilità inizia con
l’integrazione nell’accesso all’istruzione. L’Italia ha pienamente
riconosciuto l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità nella
scuola già dagli anni '70; i ragazzi in possesso della sola
individuazione di disabilità ai fini scolastici (art.2 del DPR
24/02/1994) a Firenze sono 860, una sottostima del numero
effettivo di ragazzi diversamente abili.
Tav.63 Indicatori relativi a servizi di supporto all’apprendimento per ragazzi
diversamente abili - Firenze – anno 2010
indicatori
n°
Soggetti portatori di handicap con sola individuazione ai fini
scolastici ai sensi dell’Art. 2 del DPR 24/02/1994
860
Soggetti inseriti in strutture educative (asili nido-scuole materne)
124
Soggetti inseriti in strutture scolastiche
- Scuola primaria e secondaria I grado
530
- Scuola secondaria II grado
388
Soggetti inseriti in attività formativa
222
Soggetti che hanno usufruito dell'assistenza alla persona nell'ambito
scolastico
453
Soggetti che hanno usufruito di ausili e sostegni per gli
apprendimenti in ambito extrascolastico
363
Soggetti che hanno usufruito del trasporto scolastico
65
Fonte: Direzione Istruzione – Comune di Firenze
I ragazzi diversamente
sono 124, nella scuola
scuola secondaria di II
ragazzi con meno di
scolastiche.
abili inseriti in asili nidi e scuole materne
primaria e secondaria di I grado 530 e nella
grado 388 per un totale di 1.042 bambini e
18 anni inseriti in strutture educative e
Alcuni servizi di supporto all’apprendimento sono messi a
disposizione dl comune di Firenze: 453 ragazzi hanno usufruito
dell'assistenza alla persona nell'ambito scolastico, 363 soggetti di
ausili e sostegni per gli apprendimenti in ambito extrascolastico e 65
soggetti del trasporto scolastico.
149
Disabili adulti in carico ai servizi
Ambito sociale e sociosanitario
Nel 2010 le persone con disabilità con età compresa fra i 18 e i 65
anni, in carico ai servizi socio-assistenziali sono state 1.189. Se a
queste si aggiungono 386 soggetti che hanno ricevuto prestazioni di
riabilitazione ex art.26, in regime estensivo, si arriva quasi a 1.600
disabili assistiti con prestazioni sociosanitarie e di riabilitazione,
raggiungendo circa tre persone ogni 10 accertate ai sensi della
L.104/92.
Quasi l’80% delle persone con disabilità in carico ai servizi sociali ha
un’età compresa tra i 35 e i 64; la percentuale di femmine è
leggermente inferiore a quella dei maschi in tutte le classi di età, ad
eccezione della classe di età 55-64, dove la percentuale femminile è
maggiore di quella maschile.
Tav.64 Adulti con disabilità che hanno usufruito di prestazioni socio-sanitarie^
per classe di età e sesso- Firenze - anno 2010
classe età
sesso
totale
femmine
maschi
v.a.
%
18-24
37
42
79
6,6
25-34
74
90
164
13,8
35-44
105
152
257
21,6
45-54
159
165
324
27,2
55-64
193
172
365
30,7
totale
568
621
1.189
100,0
4,90
5,70
5,29
Tassi per 1.000 ab. 18-64 anni
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Nota: ^ non sono compresi gli utenti con prestazioni di riabilitazione ex art. 26
Se rapportiamo gli utenti con disabilità alla popolazione residente
possiamo dire che ogni mille abitanti di età compresa fra i 18 e i 65
anni ci sono cinque persone diversamente abili che sono in carico ai
servizi sociali.
La maggior parte delle prestazioni fruite dalle persone con disabilità
sono prestazioni di livello intermedio (52%) - in misura maggiore i
servizi diretti quali i centri diurni di socializzazione e di riabilitazione,
le vacanze e il trasporto rispetto a contributi per servizi intermedi seguite da quelle di livello domiciliare (30%) – contributi per la
domiciliarità, servizi diretti domiciliari – e di livello residenziale (18%)
– RSA e residenze di riabilitazione.
150
Graf.46 Composizione percentuale delle prestazioni socio-sanitarie^ fruite nel
2010 dagli utenti con disabilità di Firenze
Livello domiciliare
Livello intermedio
Livello residenziale
contributi per
residenze^
18%
servizi diretti
intermedi^
36%
domiciliarità
12%
servizi diretti
domiciliarità
18%
contributi
servizi
intermedi
16%
Fonte: nostre elaborazioni su archivio prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 –
Dipartimento tecnologie e sistemi informativi – ESTAV CENTRO
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Nota: ^ sono comprese anche le prestazioni di riabilitazioni ex art. 26 in regime estensivo
Risposte al domicilio
Ambito sociale
Contributi economici
Nel 2010 560 soggetti disabili hanno percepito prestazioni
economiche quali contributi vita indipendente e gettone per
inserimento lavorativo, gettone per incentivazione, contributi
economici per servizio trasporti.
La percentuale di utenti maschi è pari al 57%. La percentuale
maschile è leggermente superiore per l’inserimento lavorativo (58%) e
vita indipendente (60%), mentre i contributi per servizio trasporti
sono richiesti più dalle femmine (52%).
Analizzando i contributi per tipologia nel triennio 2008-2010, il
gettone per inserimento lavorativo è in un aumento, gli altri
contributi sono stabili, il servizio trasporti ha un andamento
altalenante perché aumentato nel 2009 e diminuito nel 2010.
Il contributo vita indipendente, oltre ai 202 soggetti con età inferiore
a sessantacinque anni, è stato erogato anche a 12 anziani per un
totale di 214 soggetti. Nell’anno 2010 ha avuto inizio il progetto “Vita
Indipendente” della Regione Toscana e la SdS Firenze ha espletato le
procedure per la costituzione della graduatoria dei beneficiari.
L’erogazione di tale contributo è iniziata nel 2011.
Dato che i contributi possono essere considerati come servizi indiretti
di tipo domiciliare o intermedio questi saranno riconsiderati nelle
risposte al domicilio e nei servizi di livello intermedio.
151
Graf.47 Utenti disabili che hanno percepito un contributo economico per tipo di
contributo - Anni 2008-2010 – Valori assoluti
2010
52
contributi per
105
trasporti
2009
72
2008
98
90
86
gettone per
incentivazione
gettone per
249
224
229
inserimento
lavorativo
202
205
205
contributi vita
indipendente
0
50
100
150
200
250
300
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Servizi per la domiciliarità
Ambito sociale
Per avere un quadro completo dei servizi alla domiciliarità, oltre
all’assistenza domiciliare diretta e al pronto sociale domiciliare sono
da considerare tutta una serie di attività di supporto come pasti a
domicilio e teleassistenza e contributi economici come “vita
indipendente” e contributo per servizi trasporti.
Gli utenti di prestazioni domiciliari che hanno ricevuto contributi e
servizi di supporto alla vita domestica nel 2010 sono stati 533, il
51% femmine e il 65% ha un’età compresa fra 45 e 64 anni.
Tra le prestazioni per la domiciliarità il maggior numero di utenti
usufruisce del servizio di assistenza domiciliare diretta anche se nel
triennio si e’ avuto un decremento di tale servizio, compensato da un
aumento del pronto sociale domiciliare.
Tra i contributi per la domiciliarità quello elargito al maggior numero
di utenti è stato quello per la vita indipendente: se aggiungiamo ai
202 adulti 12 anziani, i beneficiari di vita indipendente sono stati
214. Il contributo per servizio trasporti ha avuto un incremento nel
2009 subito riassorbito nel 2010.
152
L’impegno economico complessivo del comune per servizi e contributi
per la domiciliarità è superiore ai €2.100.000 che rapportati ai 533
utenti significa una spesa media per utente di circa €3.900.
Graf.48 Disabili con età 18 - 64 anni con prestazioni e contributi per la
domiciliarità – Anni 2008-2010 – Valori assoluti
2010
17
17
15
teleassistenza/telecare
2009
2008
52
pasti a domicilio
48
45
52
contributi per servizio
trasporti
105
72
202
205
205
vita indipendente
62
pronto sociale
domiciliare
36
46
267
assistenza domiciliare
diretta
278
298
0
50
100
150
200
250
300
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: Archivio teleassistenza Montedomini
Servizi di livello intermedio
Ambito sociale e sociosanitario
Le prestazioni di livello intermedio che Comune e AUSL offrono a
persone con disabilità, sono essenzialmente i centri diurni di
socializzazione e di riabilitazione, il trasporto sociale (servizio di
accompagnamento per la partecipazione a centri diurni di
socializzazione e di riabilitazione) e le vacanze estive.
I soggetti che hanno ricevuto una prestazione o un contributo di
livello intermedio, esclusi i 209 frequentanti i centri di riabilitazione
ex art. 26, sono stati 661 di questi 435 hanno usufruito di almeno
una prestazione diretta come i centri diurni di socializzazione, le
vacanze e il trasporto sociale.
Nel dettaglio possiamo dire che:
• 155 soggetti hanno usufruito del trasporto sociale e sono stati
accompagnati a centri di socializzazione o a centri diurni di
riabilitazione ex art.26;
153
•
•
•
•
le vacanze sono state organizzate dall’A.S.P. Firenze
Montedomini e dal CSE e hanno visto partecipare 189
soggetti;
i
centri
diurni
di
socializzazione
hanno
ospitato
complessivamente 213 persone: 67 nei due centri diurni a
gestione diretta del comune (CSE e Giaggiolo) e 146 in centri
diurni a gestione privata;
l’aumento rispetto agli anni precedenti delle persone
frequentati i centri diurni di socializzazione è dovuto al fatto
che nel 2008 e 2009 il Giaggiolo era gestito direttamente dal
quartiere e non era stato contabilizzato fra i centri diurni a
gestione diretta;
il Comune contribuisce alle rette di 146 soggetti inseriti in 10
centri diurni privati.
Graf.49 Utenti disabili che hanno percepito almeno un servizio di livello
intermedio - Anni 2008-2010. Valori assoluti
2008
98
90
86
gettone incentivazione
2009
2010
249
gettone inserimento lavorativo
224
229
189
206
190
vacanze disabili
155
160
157
trasporto sociale
213
CD di socializzazione
178
181
223
209
192
CD riabilitazione ex art.26
0
50
100
150
200
250
300
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: Impegnative Comune di Firenze
Fonte: nostre elaborazioni su archivio prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 –
Dipartimento tecnologie e sistemi informativi – ESTAV CENTRO
La spesa del comune per le persone inserite in centri diurni, siano
questi privati o gestiti direttamente, è poco più di €3.000.000 per
una spesa media annua per utente pari €14.400.
Oltre alle prestazioni dirette sono da considerare anche le prestazioni
indirette afferenti al livello intermedio: il gettone d’incentivazione (90
persone) e per l’inserimento lavorativo (224 persone) sono stati
erogati a 337 persone. Inoltre, per l’inserimento lavorativo, ci sono
154
stati progetti specifici dei quartieri 1–Centro Storico,
Gavinana/Galluzzo e 4–Isolotto che hanno visto 184 beneficiari.
3–
Centri diurni di riabilitazione ex art.26 L.833/78
Ambito sanitario
Il 98,8% degli utenti che nel 2010 hanno ricevuto prestazioni in
regime estensivo di riabilitazione ex art.26 sono adulti. Si tratta di
426 utenti che hanno ricevuto prestazioni sia di tipo residenziale che
semiresidenziale. Nel 2010 le prestazioni di tipo semiresidenziale
hanno interessato 223 utenti, per il 61% uomini, e con una età
media pari a 39 anni.
Servizi di livello residenziale
Ambito sanitario e sociosanitario
Nel 2010 le strutture di riabilitazione ex art. 26 che svolgono attività
in regime estensivo, rivolto in particolare a soggetti disabili, hanno
ospitato 208 utenti, le strutture RSA hanno ospitato 174 utenti
adulti, il 6,9% del totale degli utenti delle RSA per un totale di circa
380 utenti disabili ospitati in strutture residenziali.
Tav.65 Utenti fiorentini nell’anno con disabilità accolti in strutture residenziali
di riabilitazione ex art. 26 e per non autosufficienti RSA - Anni 2008-2010
residenze per adulti
con disabilità
RSA
anni
2008
150
2009
160
2010
174
riabilitazione ex art 26 regime estensivo
189
224
208
totale
339
384
382
Fonte: GRS - sistema informativo Gestione Residenze Sociosanitarie – Comune di Firenze – Azienda
USL 10 di Firenze
Fonte: nostre elaborazioni su archivio prestazioni di riabilitazione ex art.26 L.833/78 –
Dipartimento tecnologie e sistemi informativi – ESTAV CENTRO
Nel corso del triennio 2008-2010 gli utenti sono stabili con un lieve
incremento dei disabili in RSA.
Le prestazioni di riabilitazione ex art. 26 sono totalmente a carico del
SSN, mentre le RSA sono strutture che vedono la corresponsione
anche delle amministrazioni comunali.
Riguardo alla spesa sostenuta dal Comune per la compartecipazione
al pagamento della retta sociale per il ricovero in RSA, nel 2010 la
spesa annua media per utente è stata di circa €10.000 mentre considerando l’intera popolazione - la spesa media procapite è stata
circa di €4.
155
Servizi innovativi per l’autonomia
Ambito sociale
Servizi innovativi cercano soluzioni adeguate a garantire una buona
qualità della vita alla persona disabile dopo che i genitori non ci
saranno più (dopo di noi) o, anche durante la presenza dei familiari,
per rendere la vita adulta delle persone disabili più autonoma
(durante noi).
In totale sono 21 le persone che usufruiscono di:
Casa Armonica, una struttura per il “Dopo di Noi” convenzionata con
il Comune di Firenze dal luglio 2006. Nel 2008 si è provveduto a
ridefinire il progetto da struttura ad ospitalità definitiva a struttura
ad ospitalità temporanea in cui sperimentare il potenziale di
autonomia delle persone ospitate anche ai fini di una loro fuoriuscita
verso sistemazioni abitative “meno protette”. Nel 2010 sono state
accolte 8 persone;
La Casina, struttura per il “Dopo di Noi” convenzionata con il
Comune dal novembre 2006 è in grado di ospitare persone con
disabilità con lo scopo di offrire uno spazio in cui poter sia far fronte
a esigenze legate alla perdita delle figure parentali di riferimento, sia
sperimentare esperienze di vita autonoma. Nel 2010 ha accolto 6
persone.
Casa Viola, struttura gestita dall’Associazione di Volontariato “CUI – I
Ragazzi del Sole”, per turni di due settimane, gruppi di 4 - 5 persone
con disabilità possono sperimentare modalità di vita indipendente
dalle proprie famiglie, in modo da incrementare progressivamente le
loro acquisizioni di autonomia personale, favorire i processi
psicologici di separazione e di autodeterminazione e acquisire
competenze nella gestione quotidiana di una casa. Si tratta di una
vera “casa scuola” che si allinea con le finalità e gli obiettivi propri
del “Durante noi” e del “Dopo di noi”. Nel 2010 sono state accolte 7
persone.
Altri interventi per l’integrazione sociale
Sportello ANIEP
L’associazione nazionale per la promozione e la difesa dei diritti civili
e sociali degli handicappati fornisce un servizio di sportello
informativo sulle tematiche dell’handicap, rivolto a persone con
disabilità, loro famiglie e operatori sociali: nell’anno 2010 si sono
avuti circa 4.800 accessi.
Sportello AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
Presso l’A.S.P. Firenze Montedomini^ nel novembre 2010 è stata
firmata la convenzione per la riapertura dello sportello di consulenza
gratuita sulla tematica dell’amministratore di sostegno, rivolto a
familiari e operatori sociali: gli accessi registrati nel bimestre
novembre – dicembre sono stati 22.
156
^L'Azienda Pubblica di servizi alla persona Montedomini - Sant'Ambrogio - Fuligno Bigallo, più brevemente "A.S.P. FIRENZE MONTEDOMINI" deriva dalla fusione per
incorporazione nell'A.S.P. Montedomini delle AA.SS.P. "Sant'Ambrogio", "Educatorio
della SS. Concezione detto di Fuligno" e "Il Bigallo" autorizzata dal Presidente della
Regione Toscana con proprio Decreto n. 246 del 29/12/2010, pubblicato sul B.U.R.T.
n. 1 del 5/1/2011
157
Le donne
Dati demografici
Le donne residenti nel comune di Firenze al 31/12/2010 sono
198.017, il 53,3% della popolazione.
Il 58,6% delle donne si colloca nella fascia di età 18-64 anni, il 28,8%
ha un’età superiore ai 64 anni mentre il restante 12,6% ha meno di
diciotto anni. Tra i 198 ultracentenari ben 172 sono di sesso
femminile.
Differenze significative di genere si registrano su alcuni indicatori di
natura socio-demografica: ogni 100 donne di età inferiore o uguale ai
14 anni ci sono 270 donne con età superiore ai 64 anni contro 166
uomini ogni 100; ogni 100 donne di età compresa tra 15 e 64 anni ci
sono 65 donne anziane o minori di 15 anni contro 53 uomini ogni
100; ogni 100 donne con età tra i 15 ed i 64 anni ci sono 48 donne
anziane contro 33 maschi ogni 100.
Tali differenze di genere sono imputabili alla diversa distribuzione
degli ultra sessantaquattrenni dove le donne sono il 60,3%. Tra gli
anziani soli la percentuale di donne è del 75%.
Anche tra la popolazione straniera residente a Firenze le donne, con
il 53,4%, rappresentano la maggioranza.
Lavoro e occupazione
Il rapporto CNEL 2010 su “Il lavoro delle donne in Italia” evidenzia
come nel 2009, con il contraccolpo della crisi economica, si è
interrotto il trend di crescita dell’occupazione femminile (15-64 anni)
che aveva contraddistinto i precedenti anni, assestandosi ad un
tasso di occupazione del 46,7%, valore molto lontano dal 58,6%
dell’UE e dall’obiettivo comunitario posto nel Consiglio di Lisbona di
raggiungere nel 2010 il 60% di occupazione femminile.
Tav.66 Tassi di occupazione e di disoccupazione - Italia, Toscana e provincia di
Firenze. Anno 2010
Tasso occupazione
Tasso disoccupazione
Italia
Toscana
provincia Firenze
Maschi
Femmine
Maschi
Femmine
67,7
73,3
75,6
46,1
54,5
58,9
7,6
5,0
4,0
9,7
7,5
5,8
Fonte: ISTAT "Rilevazione Forze Lavoro - Media 2010"
Dal rapporto ISTAT sulle “Rilevazioni delle forze lavoro”, emerge che
tra il 2009 e il 2010 l’occupazione italiana cala con un tasso di
occupazione in discesa dal 57,5% del 2009 al 56,9% e che la
partecipazione al mercato del lavoro è segnata ancora da differenze di
genere. Il tasso di occupazione femminile a livello nazionale è del
46,1%, mentre quello maschile è del 67,7%.
158
A livello regionale i tassi di occupazione femminile più alti si
registrano in Valle d’Aosta (60,3%), in Trentino Alto Adige (60,1%) e
in Emilia Romagna (59,9%); la Toscana con un tasso di 54,5% si
colloca al nono posto nella graduatoria regionale dei tassi di
occupazione femminile.
A livello provinciale i tassi di occupazione femminile più elevati si
registrano a Ravenna (64,4%), Bolzano (62,9%), Bologna (62,8%) e
Parma (61,1%); Firenze si colloca alla 12° posizione (58,9%).
Nel 2010 il tasso di disoccupazione femminile a livello nazionale sale
al 9,7% e quello maschile al 7,6%.
Nella disaggregazione per genere a livello regionale è il Trentino Alto
Adige a far registrare il tasso di disoccupazione femminile più basso
(4,2%), seguito da Valle d’Aosta (5,1%) e Lombardia (6,5%), mentre la
Toscana è salita all’ottavo posto tra i tassi più bassi (7,5%).
A livello provinciale le province del nord Italia segnalano tassi di
disoccupazione femminile più bassi (Bolzano 3,2%, Piacenza 3,4%,
Bergamo 4,2% e Parma 4,3%); a livello di grandi province Firenze
(5,8%) segue Verona (5,5% ma precede Bologna (6%), Milano (6,4%) e
Genova (6,8%).
Tav.67 Tassi di occupazione e di disoccupazione. Comune di Firenze. Anni 20082010
Tasso occupazione
Tasso disoccupazione
Maschi
Femmine
Totale
Maschi
Femmine
Totale
2010
53,7
37,7
45,1
5,3
11,7
8,3
2009
52,8
37,3
44,4
6,3
9,8
8,0
2008
57,9
41,7
49,1
4,7
6,4
5,8
Fonte: Comune di Firenze, Indagine sulle forze lavoro (Ottobre 2009)
A livello comunale - secondo l’indagine comunale sulle forze lavoro
per l’anno 2010 – il tasso di occupazione femminile risulta essere
pari a 37,7% contro quello maschile del 53,7%: nel 2008, quello
femminile, era stato pari al 41,7%.
Rispetto al tasso di disoccupazione, nel comune di Firenze quello
femminile è dell’11,7% mentre quello maschile è del 5,3%. Rispetto al
2008 il tasso di disoccupazione femminile è quasi raddoppiato,
mentre quello maschile è in leggero aumento, seppur risulti minore
rispetto al 2009.
159
Stato di salute
Ambito sanitario
Mortalità
Il tasso di mortalità generale per il triennio 2006-2008 è pari al 7,8
per 1.000 donne residenti nella zona socio-sanitaria di Firenze,
inferiore rispetto a quello regionale che è pari a 8,2 per 1.000.
Le donne fanno registrare il più basso tasso di mortalità a livello
regionale per le malattie del sistema circolatorio (287 donne ogni
100.000 nel triennio 2006-2008), mentre presentano uno dei tassi
più alti per quanto riguarda le malattie del sistema respiratorio (56
donne ogni 100.000 sempre nel triennio considerato contro 45 donne
ogni 100.000 per la Toscana). In linea con quello aziendale (34,3) e
regionale (34) è anche il tasso di mortalità per le malattie
dell’apparato digerente (33,3), in calo rispetto al biennio 2004-2006
(37,4). Il tasso di mortalità femminile per tutti i tumori per la zona di
Firenze (233,8) è più alto sia di quello aziendale (225,8) che di quello
regionale (224,3), anche se il tasso più alto si registra nella zona del
casentino (258,4).
Se si prendono in considerazione malattie propriamente femminili,
quali tumore alla mammella e il tumore dell’utero, possiamo
osservare sempre per il triennio 2006-2008 rispetto al triennio 19961998 un decremento dei tassi di mortalità.
Il tasso di mortalità per tumore alla mammella passa infatti da 40,3
del triennio 1996-1998 a 38,3 del triennio 2006-2008, il tasso di
mortalità per tumore dell’utero diminuisce da 13,7 degli anni 19961998 a 2,1 degli anni 2006-2008. Riguardo invece al tumore
all’ovaio, il tasso di mortalità è sceso da 11,7 nel triennio 1996-1998
a 10,4 nel triennio 2004-2006, ma è poi risalito a 11,9 nel triennio
2006-2008.
Ospedalizzazione per gravidanza, parto e puerperio
Il tasso di primo ricovero per gravidanza, parto e puerperio mostra
un andamento crescente nel tempo: se si considerano gli anni 1998 e
2008 possiamo osservare dal grafico seguente che la zona di Firenze
presenta dei tassi superiori a quelli aziendali e regionali, ma inferiori
rispetto a quelli del Mugello e della zona Fiorentina Nord-Ovest.
L’aumento del tasso di primo ricovero per problematiche legate a
gravidanza, parto e puerperio è legato all’aumento delle nascite, che
a Firenze hanno registrato un incremento del 7%, passando da 2.599
nel 1998 a 2.782 nel 2008.
Tale incremento non è tale da ricondurre il tasso di fecondità al
valore soglia di 2,1 figli per donna in età fertile. Infatti il tasso di
fecondità totale nella provincia di Firenze per il 2009 è pari a 1,4 ma
con accentuate differenze legate alla nazionalità della donna: infatti
se per le italiane è solo di 1,22 figli per donna per le straniere
residenti è pari 2,02 (vs. i 2,16 del 2008). Anche l’elevata età media al
160
parto delle donne contribuisce a tenere basso il tasso di fecondità;
l’età media delle donne al parto nel 2009 è stata di 31,9 anni con
differenze di età tra italiane (33,3 anni) e straniere (27,8 anni).
Graf.50 Tasso di primo ricovero per gravidanza, parto e puerperio per 1.000
donne con età compresa tra i 15 ed i 49 anni – Zone sociosanitarie Ausl 10 e
Toscana – Anni 2008 e 1998
T oscana
27,7
23,4
ASL 10
29,4
24,4
Mugello
26,5
30,2
28,0
Fi SE
24,0
30,2
FI NO
23,6
29,5
FI
24,8
0,0
5,0
10,0
15,0
1998
20,0
25,0
30,0
2008
Fonte: Archivio SDO - Ars
Le interruzioni volontarie di gravidanza
In Italia qualsiasi donna può richiedere l'interruzione volontaria di
gravidanza (IVG) entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di
salute, economici, sociali o familiari. Dal 1978 questo intervento è
regolato dalla legge 194, "Norme per la tutela della maternità e
sull'interruzione volontaria di gravidanza", che sancisce le modalità
del ricorso all'aborto volontario. L'intervento può essere effettuato
presso le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale e le
strutture private convenzionate e autorizzate dalle Regioni.
A livello nazionale il numero di IVG nel 2010 è stato pari a 115.372
con un decremento del 2,7% rispetto al 2009: il tasso di abortività ha
assunto un valore di 8,2 per 1.000 donne in età 15-49 anni contro il
17,2 del 1982, anno in cui si è registrato il valore più alto dall’entrata
in vigore della legge.
Il numero di IVG a livello regionale per il 2010 è stato pari a 7.665,
con un tasso di abortività pari a 9,3 per 1.000 donne in età 15-49
anni, mentre per il 2009 il numero di IVG è stato di 7.819 con un
tasso di abortività pari a 9,5.
Per Firenze nel 2010 si sono registrate 760 IVG fra le donne
residenti: di queste il 53% ha interessato donne con cittadinanza
straniera. Il tasso di abortività è stato pari a 9,5 per 1.000 donne
residenti in età feconda, mentre nel 2009 il tasso era stato pari a 9,9.
161
Considerando l’area geografica di provenienza il 67% delle IVG
praticato a donne straniere è stato fatto a donne dell’Europa centroEst (34%) e dell’America del Centro sud (33%) fra le quali rilevante è
la percentuale delle donne provenienti dal Perù che da sole
rappresentano quasi un quarto del totale (23%).
Tav.68 Numero di IVG, tasso e percentuali IVG per cittadinanza – Firenze e
Toscana - Anni 2000-2010
A
Firenze
Anno
Toscana
Totale
Tasso
% Ita
% Stra
Totale
Tasso
% Ita % Stra
2010
760
9,5
46,6
53,4
7.665
9,3
56,4
43,6
2009
784
9,9
46,4
53,6
7.819
9,5
57,5
42,5
2008
868
11
50,5
49,5
8.077
9,9
60,1
39,9
2007
815
10,3
49,1
50,9
8.359
10,3
60,4
39,6
2006
838
10,5
70,3
29,7
8.879
11
62,8
37,2
2005
756
9,5
52,8
47,2
8.755
10,9
63,9
36,1
2004
755
9,7
72,3
27,7
8.711
10,9
67,9
32,1
2003
718
9,6
68,3
31,7
8.024
10,2
70,9
29,1
2002
822
10,7
73
27
8.101
10,3
75,2
24,8
2001
882
10,7
73,4
26,6
8.122
10,1
77,6
22,4
2000
888
10,6
76,1
23,9
8.491
10,5
79,5
20,5
Fonte: Osservatorio di Epidemiologia Ars
I comportamenti riproduttivi risultano influenzati dalla nazionalità
della donna: come per il tasso di fecondità anche il numero di IVG
per 1.000 donne in età 15-49 anni mostra delle differenze e se per le
donne italiane è circa di 6 IVG ogni 1.000, per le donne straniere
raggiunge 28.
La serie storica del numero di IVG dal 2000 al 2010 mostra un
andamento pressoché identico a livello regionale e a livello comunale:
dal 2000 al 2003 si registra un decremento nel numero di IVG che
torna a crescere dal 2004 al 2006 per scendere nuovamente nel
2007.
Da notare che nel 2008, mentre in Toscana il numero di IVG
continua a diminuire, a Firenze si registra un isolato incremento
rispetto al 2007 (pari al 6,5%), che torna a scendere nel 2009 con
una flessione percentuale del 9,7.
Ospedalizzazione per IVG
Considerando il tasso di ospedalizzazione per IVG, definito in base
alle dimissioni ospedaliere per IVG ogni 1.000 donne residenti in età
feconda, Firenze per il 2010 registra un tasso dell’11,1 per 1.000
donne residenti, superiore sia al dato aziendale che a quello regionale
(rispettivamente 9,4 e 9,1).
162
Graf.51 Tasso di ospedalizzazione per IVG per 1.000 donne residenti di età 15-49
anni – Zone sociosanitarie Ausl10 e Toscana – Anno 2010
TOSCANA
9,1
AUSL 10
9,4
Firenze
11,1
Fi NO
9,2
FI SE
6,8
Mugello
7,8
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
Fonte: Archivio SDO - Ars
Assistenza distrettuale
Ambito sanitario
Attività di prevenzione
oncologici
rivolta alla donna:
gli screening
Come già anticipato nel quadro generale dei servizi, a Firenze
vengono effettuati da tempo gli screening per tumore della mammella
e per tumori della cervice uterina. Il primo è rivolto alle donne di età
50-69 anni e prevede l’effettuazione della mammografia ogni 2 anni;
il secondo è rivolto alle donne di età 25-64 anni e prevede
l’effettuazione del pap-test ogni 3 anni. Entrambi i programmi
prevedono uno specifico invito postale alla popolazione nella fascia di
età interessata.
Nel 2010 sono state invitate 23.600 donne per lo screening
mammografico e coloro che hanno risposto all’invito ed effettuato
l’esame di screening sono state 15.156 registrando un incremento del
58,5% rispetto al 2009, in cui però sono state invitate circa 16.100
donne.
Sempre per il 2010 le donne invitate per l’esecuzione del pap-test
sono state circa 34.200 e coloro che hanno risposto all’invito sono
state poco più di 17.200.
Assistenza consultoriale
Nel corso del 2010 i consultori dell’intera Ausl 10 hanno effettuato
127.442 prestazioni di cui il 42% nella sola zona di Firenze.
Rispetto al 2008 si è verificata una diminuzione complessiva
dell’attività consultoriale del 7%, che non ha però interessato Firenze
163
che, in contro tendenza, registra un incremento di prestazioni
erogate pari al 37,2% (49.431 nel 2009 vs. 53.511 nel 2010).
Per quanto concerne l’attività dei consultori legata più propriamente
all’accompagnamento alla nascita nella zona di Firenze sono stati
organizzati 62 corsi a cui hanno partecipato 981 gestanti, mentre
coloro che hanno ricevuto un sostegno post-parto sono state 785.
Nell’area IVG le utenti seguite nei consultori dell’intera Ausl 10 sono
state 1.737, per la maggior parte nei consultori di Firenze (77,4%).
Tav.69 Totale prestazioni effettuate nei consultori e prestazioni legate all’ambito
del parto e dell’IVG – Zone sociosanitarie – Anno 2010
Firenze
Fi N-O
Fi S-E
Mugello
Totale
2010
Prestazioni totali effettuate
53.511 42.044 19.389
12.498 127.442
di cui
corsi di accompagnamento nascita
62
78
31
40
211
gestanti ai corsi per acc.nto nascita
981
1.046
451
226
2.704
utenti con prestazioni di sostegno
nel post-partum
785
891
452
447
2.575
1.345
258
88
46
1.737
utenti dell’area IVG
Fonte: AUSL 10
Risposte al domicilio
Contributi economici
Ambito sociale
Le utenti in carico ai servizi sociali nel 2010 sono state 7.471 e di
queste il 65% ha ricevuto almeno una prestazione esterna.
Le utenti beneficiarie di contributi economici sono state 1.921 vale a
dire circa il 57% di coloro che complessivamente hanno percepito un
sussidio.
Come si può osservare dal grafico seguente la maggior parte delle
donne ha usufruito di contributi ad integrazione del reddito e del
contributo per i servizi di assistenza familiare.
164
Graf.52 Utenti che hanno percepito almeno un contributo economico per sesso –
Valori assoluti - Anno 2010
0
500
1022
442
servizi assistenza familiare
88
14
105
150
gettone inserimento lavorativo
vita indipendente
sussidio per incentivazione
spese di trasporto
1500
1189
integrazione reddito
dom. ind./ass. assist. L.R. 108
1000
87
127
49
53
29
26
soggiorni estivi minori
57
48
affido familiare
45
68
Femmine
Maschi
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T.
Fonte: archivio Montedomini
Servizi per la domiciliarità
Le utenti che hanno ricevuto contributi e servizi alla domiciliarità
sono quasi i due terzi (63,9%) degli utenti totali: 1.718 utenti di
genere femminile hanno ricevuto almeno un servizio diretto alla
domiciliarità e 639 hanno ricevuto almeno un contributo alla
domiciliarità.
Tra i servizi per la domiciliarità quello che è stato erogato alla
maggioranza assoluta di utenti di genere femminile è risultato
quello dell’assistenza domiciliare diretta (50%), seguito dal telecare
(18%).
165
Tav.70 Utenti dei singoli servizi e contributi alla domiciliarità per sesso. Firenze
- Anno 2010. Valori assoluti.
Servizi per la domiciliarità
Servizi diretti
assistenza domiciliare diretta
pronto sociale domiciliare
servizi alla persona
Telecare
Pasti a domicilio
Podologico
assistenza domiciliare extrascolastica
totale^
Contributi
Contributo servizi assistenza familiare
Contributo domiciliare indiretta
vita indipendente
servizio trasporti
soggiorni estivi
affido familiare
Totale^
Totale^
F
M
totale
1.023
189
16
370
192
87
199
1.718
506
119
15
78
123
31
331
1.011
1.529
308
31
448
315
118
530
2.729
409
14
87
29
57
45
644
84
127
26
48
68
341
493
14
214
55
105
113
985
2.249
1.270
3.519
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T.
Fonte: archivio Montedomini
Note: * Il dato è sottostimato poiché è stato reso disponibile dai SIAST solo in forma aggregata.
^ il totale degli utenti non corrisponde alla somma delle singole voci perché un utente può avere
usufruito di più servizi
Tra gli utenti dei contributi alla domiciliarità il 65,7% è di sesso
femminile: questo si spiega con la struttura per età e sesso della
popolazione fiorentina dove tra gli anziani prevalgono le donne ed in
particolare le donne che vivono da sole.
166
I minori
Dati demografici
I minori residenti nel comune di Firenze al 31/12/2010 sono 51.621,
pari al 13,9% della popolazione residente.
I minori stranieri sono 8.892, il 17,2% dei minori residenti. Il peso
dei minori stranieri è cresciuto rispetto al 2008, quando tale
percentuale era il 16,1%.
Tav.71 Principali indicatori – Anni 2008-2010
Indicatori generali
residenti a Firenze < 18 anni
residenti totali a Firenze
2008
2009
2010
49.967
50.786
51.621
365.659
368.901 371.282
stranieri residenti a Firenze < 18 anni
8.035
8.472
8.892
utenti SIAST < 18 anni con prestazioni esterne
1.463
1.458
1.349
utenti SIAST < 18 anni
2.111
2.447
2.752
13,7
13,8
13,9
% < 18 anni /tot. residenti a Firenze
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: Anagrafe del Comune di Firenze
Alunni stranieri nel sistema scolastico
Nell’anno scolastico 2009/2010 sono risultati iscritti presso le scuole
statali e paritarie presenti nel comune di Firenze 6.936 studenti di
nazionalità non italiana, pari al 12,9% del totale degli alunni.
Tav.72 Alunni italiani e stranieri iscritti a scuole statali e paritarie – Comune di
Firenze – Aa. Ss. 2008/2009 e 2009/2010
SCUOLA STATALE O
PARITARIA
anno scolastico
2008/2009
incid. %
Alunni
di cui
stra su
iscritti stranieri
tot
anno scolastico
2009/2010
Alunni
di cui incid. %
iscritti stranieri stra su tot
statale
4.352
648
14,9
4.366
728
16,7
paritaria
4.528
535
11,8
4.522
560
12,4
12.520
2.010
16,1
12.804
2.048
16,0
paritaria
2.286
144
6,3
2.337
150
6,4
Secondaria I statale
Grado
paritaria
7.935
1.309
16,5
8.090
1.388
17,2
951
55
5,8
984
67
6,8
19.900
Secondaria II statale
Grado
paritaria
1.574
1.984
10
19.220
1.947
10,1
52
3,3
1.425
48
3,4
Totale
6.737
12,5
53.748
6.936
12,9
Infanzia
Primaria
statale
54.046
Fonte: “Migranti le cifre” – Ufficio Immigrati Direzione Servizi sociali e Sport
167
L’incidenza percentuale più alta di studenti stranieri sul totale degli
alunni iscritti nella scuola statale si registra nella scuola secondaria
di primo grado (17,2%), in quella dell’infanzia (16,7) e in quella
primaria (16%).
Se si confronta la presenza di studenti stranieri nelle scuole statali
ed in quelle paritarie possiamo notare una forte prevalenza di
presenze in quelle statali per tutti gli ordini tranne che per la scuola
dell’infanzia, dove si registra una distribuzione più proporzionata
nelle due tipologie di scuola.
Rispetto all’anno scolastico precedente a fronte di una diminuzione
del numero complessivo degli iscritti (53.748 per l’anno scolastico
2009/2010 vs. 54.046 del 2008/2009) si registra un aumento delle
presenze di studenti stranieri (+ 3%).
Stato di salute
Ambito sanitario
Mortalità
Il tasso di mortalità infantile - rappresentato dal rapporto tra il
numero di decessi avvenuti nel primo anno di vita e quello dei nati
vivi - è uno dei principali indicatori utilizzati per valutare lo stato di
salute di una popolazione.
Nel triennio 2006-2008, a Firenze, si sono verificati 31 decessi di
bambini nel primo anno di vita con un tasso pari a 3,5 decessi per
1.000 nati vivi, superiore a quello aziendale (2,4) e regionale (2,4).
In base ai dati forniti dal registro di mortalità della AUSL 10, il tasso
di mortalità neonatale - vale a dire il rapporto tra il numero dei
decessi avvenuti entro i primi ventotto giorni di vita ed il numero dei
nati vivi - per la zona di Firenze nel triennio 2006-2008 è pari a 2,51
ed è superiore a quello aziendale che invece risulta pari a 1,66.
Nel grafico seguente possiamo osservare le percentuali di mortalità
tra i giovani di età compresa tra 0 e 19 anni per le prime tre cause di
morte, per il triennio 2006-2008.
Per la zona di Firenze le malformazioni congenite rappresentano la
prima causa di morte con una percentuale del 32,1%, che supera
quella relativa alla AUSL 10 (24,6%) e quella toscana (27,5%), ma
risulta inferiore rispetto a quella del Mugello (41,7%) e della zona
Sud-est (35,7%).
Altre cause di mortalità sono riconducibili sia alle condizioni
morbose di origine perinatale (18,9%) - in diminuzione rispetto al
triennio 2004-2006 quando si attestavano al 33,9% - sia a
traumatismi ed avvelenamenti (13,6%). Per queste ultime due
casistiche Firenze presenta dei valori percentuali inferiori a quelli
aziendali e a quelli regionali.
168
Graf.53 Prime tre cause di morte tra i giovani (0-19 anni) – Zone sociosanitarie
Ausl 10 e totale Toscana – Anni 2006-2008
14,6
TOSCAN A
25,6
27,5
14,9
AUSL 10
8,3
Mugello
7,1
Fi- SE
16,7
13,2
Firenze
0,0
41,7
14,3
13,6
Fi- NO
22,8
24,6
35,7
18,2
18,9
27,3
32,1
10,0
20,0
30,0
Traumatismi e avvelenamenti
Condizioni morbose di origine perinatale
Malformazioni congenite
40,0
50,0
Fonte: Ars – Registro di mortalità regionale
Fattori di rischio e stili di vita
I comportamenti alla guida dei giovani sono stati oggetto di studio da
parte dell’indagine campionaria EDIT “Comportamenti a rischio e stili
di vita dei giovani toscani”, condotta triennalmente dall’ARS
utilizzando come popolazione di studio il contingente di “guidatori
abituali” individuato fra gli studenti delle scuole medie superiori
toscane.
Dall’indagine emerge che il coinvolgimento in incidenti risulta
condizionato dal genere: il 51,9% dei maschi toscani è stato coinvolto
in un incidente stradale mentre era alla guida del proprio mezzo,
contro il 39,2% delle femmine. Dalla distribuzione territoriale
secondo le varie AUSL, emerge che i giovani guidatori delle AUSL di
Viareggio (57,2%), Firenze (54,8%), Prato (52,9%) ed Empoli (49,6%)
presentano quote percentuali al di sopra della media regionale
(47,1%). Nel 2011 il 23,6% dei guidatori abituali (-4,8% rispetto al
2008) ha dichiarato che nei 12 mesi precedenti l’indagine ha guidato
almeno una volta dopo aver bevuto troppo. Tale proporzione è più
bassa per le femmine (15%) e sensibilmente più alta per i maschi
(28,3%). Oltre che differenze di genere sono riscontrabili anche
differenze territoriali: infatti risulta che le AUSL di Firenze (48,2%),
Livorno (34,4%) e Viareggio (32,3%) – per i maschi – e quelle di
169
Firenze (38,7%), Livorno (25,9%) e Siena (20,6%) – per le femmine –
sono quelle con percentuali più alte.
Il 12,5% dei guidatori abituali ha riferito di aver assunto sostanze
psicotrope illegali prima di mettersi alla guida almeno una volta nei
12 mesi precedenti l’intervista. Dalle distribuzioni per genere si nota
che la proporzione per i maschi sale al 17%, mentre per le femmine
scende al 10,3%. Il trend rispetto alle rilevazioni precedenti indica
che i dati sono in diminuzione, passando dal 17,1% del 2005, al
16,2% del 2008. La distribuzione territoriale delle AUSL di Firenze
(29,4%), Viareggio (21,6%) e Livorno (21,5%) indica una più alta
percentuale di studenti maschi, rispetto alle femmine, a cui è
capitato di mettersi alla guida dopo aver usato sostanze stupefacenti.
Con riferimento al solo genere femminile, i valori più alti sono
localizzati nelle aree di Firenze (17,7%), Livorno (17,3%) e Prato
(12,2%).
La propensione al gioco d’azzardo si riferisce ad un’attività ludica per
partecipare alla quale è necessario rischiare qualcosa di valore
(denaro), nella speranza di ottenere qualcosa di valore maggiore e in
cui la vincita è più dovuta al caso che all’abilità del giocatore.
I giovani toscani del campione dello studio EDIT per il 58,1% (+ 7,4%
rispetto al 2008) dichiarano di aver giocato almeno una volta nella
vita ad un gioco d’azzardo. I giochi più frequenti sono: scommesse
sportive, biliardo o altro gioco di abilità, “Gratta e Vinci” e
SuperEnalotto. Questa percentuale risulta molto diversa nei due
generi (72,3% dei maschi vs. 42,8% delle femmine) e per età (la fascia
16-18 anni registra il picco più alto contando quasi 3 maschi su 4
che hanno giocato almeno una volta nella vita).
Il problema del gioco d’azzardo è spesso associato a determinate
caratteristiche dei soggetti (quali sesso, tipologia d’istituto scolastico
frequentato, livello di stress), ed alcuni comportamenti a rischio
(quali binge drinking, consumo di tabacco, consumo di sostanze,
bullismo, ecc.).
Nel corso degli ultimi decenni il fenomeno del bullismo ha visto una
forte espansione sia a livello nazionale che internazionale e si
manifesta come una forma di violenza che continua nel tempo e che
molto si avvicina alla persecuzione vera e propria. Fra i ragazzi il
bullismo può essere sia di tipo verbale – basato su insulti,
canzonature, maldicenze, emarginazione di qualcuno – che di tipo
fisico. Nel bullismo è importante la variabilità di genere, con le
femmine molto più inclini alla forma verbale, mentre i maschi al
bullismo di tipo fisico pur non escludendo del tutto l’altro.
Le forme di prepotenza più frequenti, nell’anno 2011, continuano ad
essere le prese in giro che rappresentano il 17% di tutte le
prepotenze subite, seguite dalle offese che, invece, costituiscono il
13,7% del totale. Il confronto fra le annualità 2008-2011 mostra un
andamento tendenzialmente stabile anche nella tipologia di
170
prepotenza subita. Prendendo in esame le differenze di genere, fermo
restando che il maggior numero di prepotenze sono di tipo verbale, i
maschi vengono coinvolti di più in forme dove prevale l’aggressività
fisica (10,5% dei maschi vs. 8,9% delle femmine).
A livello territoriale, nel corso di questi tre anni, nell’AUSL fiorentina
si è abbassata la quota di maschi (27,7% vs. 23,5%) ma si è alzata
quella delle femmine (da 12,8% a 16,6%).
Riguardo al comportamento sessuale, il 46% dei ragazzi toscani
intervistati dall’indagine EDIT ha dichiarato di aver già avuto un
rapporto sessuale completo. Rispetto agli anni precedenti si delinea
un trend in aumento con valori che passano dal 39,7% del 2005 al
43,5% del 2008 fino a raggiungere il dato attuale del 46%. L’AUSL
fiorentina presenta una percentuale (45,4%) leggermente inferiore a
quella toscana.
Riguardo al rischio di contrarre le Malattie Trasmissibili
Sessualmente (MTS), il ricorso all’uso del profilattico risulta per il
60,1% dei giovani toscani intervistati, anche se con una diminuzione
di 5 punti percentuali rispetto al 2008 (65%). In particolare la quota
dei giovani della AUSL fiorentina che fa uso di profilattici è più bassa
(54,5%) di quella regionale.
Assistenza distrettuale
Ambito sanitario
Consultori pediatrici
La copertura vaccinale a 24 mesi per le vaccinazioni raccomandate
nel “piano regionale vaccini” è l’indicatore universalmente utilizzato
per valutare lo stato di protezione della popolazione infantile contro
le malattie infettive o prevenibili mediante vaccinazione. Le
vaccinazioni vengono svolte presso i consultori pediatrici o dal PLS.
La copertura vaccinale a livello aziendale, nel 2010, pur se non
ottimale, è buona per le vaccinazioni contro poliomielite, difterite,
tetano, pertosse, epatite B e malattia da emofilo B poiché si avvicina
al 95%, valore indicato a livello nazionale come obbiettivo da
raggiungere, mentre la zona di Firenze si attesta al 91%.
La copertura per il vaccino antimorbillo, parotite e rosolia è invece
ancora bassa (88,9% su Firenze ed il 90,9% a livello aziendale), ed è
anche in leggera diminuzione rispetto al 2009.
La copertura vaccinale contro il meningococco C per la zona di
Firenze si attesta all’86,4% ed è inferiore sia rispetto al 2009, sia
rispetto al valore registrato a livello aziendale (89,2%).
Per la zona di Firenze le coperture raggiunte sono ben inferiori al
valore di riferimento per tutti i vaccini e sono anche diminuite nel
corso degli ultimi tre anni.
171
Tav.73 Copertura vaccinale a 24 mesi dei bambini residenti per zone sociosanitarie. Anni 2008-2010. Valori percentuali
Anno
rilevazione
2010
2009
2008
Zona
Antipolio
DTP*
Antiepatite
B
MPR**
Hib***
Meningo
cocco C
Firenze
91,5
91,5
91,5
88,9
91,4
86,4
AUSL 10
93,8
93,9
93,8
90,9
93,8
89,2
Firenze
92,9
92,9
92,7
89,3
92,7
89,4
AUSL 10
94,5
94,5
94,4
91,7
94,4
90,7
92,2
92,3
92,1
88,5
92,1
88,5
94,6
94,6
94,5
90,8
94,2
89,6
Firenze**
**
AUSL 10
Fonte: U.F. Igiene e Sanità Pubblica - Zona Firenze - Azienda U.S.L. 10 Firenze
Note: *DTP: Vaccinazione per difterite, tetano, pertosse
Nota: ** MPR: vaccinazione per morbillo, patotite, rosolia
*** Hib: vaccinazione per Haemophilus Influenzae tipo B
**** per la zona di Firenze il dato si riferisce solo ai nati nel I semestre 2006
Analizzando la distribuzione della copertura vaccinale per nazionalità
dei bambini nati nel I semestre del 2007 possiamo rilevare delle
differenze: sono più del 90% i bambini italiani che hanno ricevuto le
vaccinazioni a 24 mesi dalla nascita contro l’80% circa dei bambini
stranieri. Tuttavia, per questi ultimi, si registra un importante
aumento rispetto agli ultimi anni (infatti per la coorte dei nati nel I
semestre del 2005 il dato era del 70% circa).
Tav.74 Copertura vaccinale dei bambini italiani e stranieri residenti nel comune
di Firenze (coorte nati nel I semestre 2007) – Valori percentuali
Cittadinanza
Esavalente
MPR
Meningococco C
Italiani
95,3
92,0
91,4
Stranieri
83,8
80,6
82,2
Totale
92,9
89,6
89,5
Fonte: U.F. Igiene e Sanità Pubblica - Zona Firenze - Azienda USL. 10 Firenze
Centri Consulenza Giovani
Nel 2010 i Centri Consulenza Giovani dell’ AUSL 10 Firenze sono
stati in tutto 10, di cui 4 nella Zona Firenze (2 in P.za SS.
Annunziata e 2 in Via dell’Osteria–Piagge).
Nel 2010 sono stati 969 gli utenti, dai 14 ai 25 anni, che si sono
rivolti, con accesso libero e gratuito, ai 4 Centri di Firenze, di cui 437
prime visite.
Rispetto alla tipologia di utenza, italiana e straniera, la prevalenza si
colloca fra i 15-19 anni, con un picco fra i 17 e i 18 anni.
Tenendo conto che ogni utente può aver fruito di più prestazioni, si
sono registrate complessivamente 1.971 prestazioni.
Le prestazioni erogate presso i Centri hanno riguardato attività in
merito a: sostegno ai processi di crescita; educazione sessuale;
educazione alla salute; disagi adolescenziali (problematiche
172
individuali e di rapporto con sé ed il proprio corpo, problematiche
relazionali familiari ed affettive, disagio scolastico, disordini del
comportamento alimentare); contraccezione; prevenzione delle
malattie sessualmente trasmissibili; interruzione volontaria di
gravidanza; gravidanze e sostegno alla genitorialità; consulenze e
supporto per la presa in carico per maltrattamenti, molestie ed abusi
sessuali.
Sono stati inoltre effettuati presso i Centri: incontri con adolescenti
in piccoli gruppi; incontri con classi ed insegnanti e con educatori e
ragazzi/e dei Centri Giovani dei Quartieri del Comune di Firenze;
consulenze con adulti di riferimento (genitori, insegnanti, educatori).
In particolare:
772
utenti
hanno usufruito
di
prestazioni nell’area
contraccezione;
112 utenti hanno usufruito di prestazioni di consulenza
ginecologica, psicologica e sociale nell’area Interruzione
Volontaria di Gravidanza;
16 utenti hanno usufruito di prestazioni nell’area gravidanza e
sostegno alla genitorialità.
Oltre alle attività svolte presso i 4 Centri, nel 2010 a Firenze sono
stati realizzati anche i seguenti Progetti di prevenzione del disagio e di
promozione della salute:
in 13 Scuole Secondarie di II° grado sono stati svolti 13 Progetti
di Informazione sul Servizio Centri Consulenza Giovani
“Banchini Informativi”, coinvolgendo complessivamente 1.779
ragazzi e 64 insegnanti;
in 88 classi di Scuola Secondaria (di I° e II° grado) sono stati
effettuati Progetti di “Educazione alla Sessualità ed Affettività”;
sono stati svolti 37 incontri di gruppo con insegnanti e genitori
nei Progetti di “Life Skills Education” in collaborazione con le
scuole dell’Infanzia, le Primarie e le Secondarie della Zona
Firenze, coinvolgendo complessivamente 131 insegnati;
in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del
Comune di Firenze è stato svolto un Progetto di Formazione delle
insegnanti e degli operatori ESA delle Scuole dell’infanzia, per 8
incontri complessivi.
Inoltre è stato operativo il Servizio di Consulenza on-line “Sesso ed
Altro” in collaborazione con il Portale Giovani del Comune di Firenze,
dove sono state fornite complessivamente 468 consulenze.
173
Minori in carico ai servizi sociali
Ambito sociale
Gli interventi sull'infanzia svolgono un’azione di carattere preventivo
sui minori e una di coinvolgimento - per quanto possibile - della
famiglia di origine, che viene supportata nel superamento delle
proprie difficoltà. L’obiettivo dei servizi sociali è quello di realizzare
misure di contrasto e di prevenzione dell'emarginazione e del disagio
sociale e promuovere fattori protettivi per i bambini e i ragazzi che
vivono in famiglia.
I minori seguiti dai servizi sociali territoriali, nel 2010 sono stati
2.752 e di questi 1.349 hanno avuto almeno una prestazione di
livello domiciliare o intermedio o residenziale.
Graf.54 Composizione percentuale delle prestazioni socio-assistenziali fruiti da
minori – Anno 2010
Livello intermedio
Residenze
16%
Centri
diurni
12%
Livello residenziale
PPAA
7%
Livello domiciliare
Domiciliare
36%
Contributi
29%
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: Impegnative del Comune di Firenze
Rispetto al 2009 i minori in carico ai servizi risultano aumentati del
12,5%, anche se il numero di coloro che hanno fruito di un servizio è
diminuito (-7,5%).
La composizione percentuale delle prestazioni cosiddette esterne
mostra nel 2010 come il 60% sono servizi di livello domiciliare (31%
contributi e il 29% servizi per la domiciliarità), i centri diurni di
174
supporto alle famiglie pesano per il 14%, mentre le residenze e le
pronte accoglienze incidono rispettivamente per il 18% e l’8%.
Risposte al domicilio
Ambito sociale
Contributi economici
Nel 2010 i minori che hanno ricevuto almeno un contributo nell’anno
sono stati 586, pari al 13,1% dei 4.481 percettori di contributi
economici in carico ai SIAST.
Il tasso di utenti minori per 1.000 minori residenti è abbastanza alto:
ogni 1.000 minori residenti vi sono circa 11 minori che hanno
usufruito di contributi economici, contro 8 adulti e 22 anziani
rispettivamente ogni 1.000 adulti e 1.000 anziani residenti.
Tav.75 Minori percettori di almeno un contributo economico – Valori assoluti e
tassi per 1.000 ab. – Firenze - Anni 2005-2010
anno
valori
tassi per 1.000
assoluti
minori residenti
2010
586
11,4
2009
752
14,8
2008
867
17,4
2007
903
18,4
2006
949
19,4
2005
1.014
20,8
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Rispetto al 2005, il numero di utenti è progressivamente diminuito,
registrando nel 2010 un calo del 42,2%. Questa riduzione è stata
determinata da due fattori principali:
- il primo è legato al periodo di erogazione del contributo per il
“sostegno alla natalità” indirizzato a famiglie in situazioni di
difficoltà economica, che è stato introdotto nel 2004 ed è stato
stanziato dai SIAST fino a suo esaurimento, avvenuto nel 2007;
- il secondo riguarda invece, l’introduzione nel 2009 del nuovo
“regolamento per l’erogazione degli interventi economici di
assistenza sociale”, con il quale vengono ridefinite le tipologie di
prestazioni economiche a sostegno del reddito e i relativi criteri
di accesso.
Sono principalmente tre i tipi di contributo destinati ai minori: quelli
per il disagio economico (pari al 68,1% dei sussidi erogati), quelli per
l’affidamento familiare (16,5%) e quelli per i soggiorni estivi (15,3%).
175
I beneficiari del contributo per affidamento familiare nel 2010 sono
stati 113 e di questi 17 risultano adulti e 2 minori stranieri non
accompagnati.
Rispetto al triennio 2008-2010 risultano in calo i beneficiari dei
contributi per disagio economico (-36%) e per l’affidamento familiare
(-18%) e viene meno l’erogazione dei contributi per la vita
indipendente. In aumento del 24% risultano invece i percettori di
contributi per soggiorni estivi, erogati per lo svolgimento di attività
di socializzazione e di vacanza.
Graf.55 Utenti minori per tipologia di contributo. Firenze – Anni 2008-2010.
Valori assoluti
0
100
200
300
400
500
600
700
800
467
contributi per disagio
economico
597
727
113
124
137
contributi economici
per affido familiare
105
98
85
contributi soggiorni
estivi
2010
altro (vita
indipendente e
servizio trasporti)
1
8
2
2009
2008
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T.
Servizi per la domiciliarità
Ambito sociale
I servizi principali erogati al minore che rimane inserito nel contesto
familiare del proprio domicilio sono l’assistenza domiciliare
extrascolastica e quella socio assistenziale. Si tratta di attività di
intervento e di assistenza rivolte a ragazzi a rischio di emarginazione
o parzialmente non autosufficienti, che richiedono interventi di
assistenza domiciliare extrascolastica, di cura e di igiene alla
persona. Nel 2010 i ragazzi che hanno usufruito di questi due tipi di
servizio al domicilio sono stati 698, di cui 629 del servizio di
assistenza domiciliare extrascolastica.
Dal 2006 nei servizi diretti alla domiciliarità è stato aggiunto il
pronto sociale domiciliare, che nel 2010 ha interessato 20 minori.
176
Complessivamente gli utenti che nel 2010 hanno fruito di un servizio
domiciliare diretto sono aumentati del 3,7% rispetto al 2008. Nel
corso del triennio 2008-2010 si osserva, da un lato, una costante
crescita dei servizi di assistenza domiciliare extrascolastica (+10,5%),
mentre, dall’altro, una diminuzione dei servizi di assistenza
domiciliare (-39,5%) e del pronto sociale domiciliare (-13%).
Tav.76 Utenti area minori dei servizi per la domiciliarità. Firenze Anni 20082010. Valori assoluti
Servizi per la domiciliarità
2008
2009
2010
Assistenza domiciliare diretta
Assistenza domiciliare extrascolastica
Pronto sociale domiciliare
81
569
23
49
614
19
49
629
20
Totale*
673
682
698
Soggiorni estivi
Affido familiare
Altro (vita indipendente e servizio trasporti)
84
137
2
98
124
8
105
113
1
Totale*
223
230
219
Totale*
896
912
917
Servizi diretti
Servizi indiretti
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Fonte: archivio impegnative S.I.A.S.T.
Nota(*): il dato è sovrastimato poiché lo stesso utente nello stesso anno può aver fruito più servizi.
Nel 2010 la spesa media per utente che ha fruito dei servizi
domiciliari diretti sopra evidenziati (assistenza domiciliare diretta,
pronto sociale domiciliare e assistenza domiciliare extrascolastica) è
stata di circa €2.700; considerando invece la spesa procapite calcolata in rapporto a tutta la popolazione fiorentina - è stata pari a
€5.
Oltre ai servizi diretti occorre menzionare i servizi indiretti, dei quali i
più importanti sono il contributo per affidamento familiare (51,6%) e
quello per soggiorni estivi (47,9%).
Nel triennio 2008-2010 aumentano solo gli utenti dei contributi per
soggiorni estivi del 25%.
Servizi di livello intermedio
Ambito sociale
I 12 centri diurni presenti sul territorio fiorentino accolgono
prevalentemente soggetti che, per contingenze familiari e sociali,
hanno bisogno di essere sostenuti nel processo di socializzazione, per
prevenire o contrastare esperienze emarginanti o devianti.
Nel 2010 gli utenti che hanno fruito di servizi semiresidenziali presso
centri diurni sono stati 248, di cui il 69,4% italiani e il 66,1%
maschi, per un totale di 259 inserimenti. Di questi, 84 hanno
177
utilizzato la struttura per lo svolgimento di incontri protetti con i
familiari in presenza di un operatore, mentre 176 hanno seguito le
attività del centro diurno.
L’andamento temporale degli inserimenti presso i centri diurni
fiorentini registra la sua punta massima nel 2002 e, dopo il minimo
raggiunto nel 2004 (per motivi legati sia a scelte programmatiche per il consolidamento dei servizi alla domiciliarità – sia alla necessità
di far fronte ad un numero crescente di provvedimenti di affidamento
ai servizi residenziali disposti dagli organi di giustizia minorile)
mostra un costante aumento fino al 2007, per diminuire e rimanere
negli anni successivi pressoché costante.
Graf.56 Minori per cittadinanza nei centri diurni. Firenze – Anni 2002-2010
350
300
250
200
150
100
50
0
italiani
stranieri
totale
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
229
187
143
130
140
119
95
108
113
96
121
53
79
68
51
73
64
63
325
308
196
209
208
170
168
172
176
Fonte: Impegnative P.O. Convenzioni e rette per servizi di accoglienza - Direzione Servizi Sociali e
Sport Comune di Firenze
Al 31/12/2010 il tasso medio annuo di minori accolti in servizi
semiresidenziali è stato pari a 2,5 minori ogni 1.000 minori residenti.
Nell’anno la spesa media per minore inserito in centro diurno è stata
di circa €8.300, mentre la spesa procapite, calcolata in base all’intera
popolazione fiorentina, è stata di circa €4.
Servizi di livello residenziale
Ambito sociale
Nelle strutture residenziali sono accolti i ragazzi con età inferiore ai
18 anni, madri con figlio o gestanti e ragazzi maggiorenni che, dietro
decreto del giudice, possono permanere in struttura fino a 21 anni.
Nel 2010 gli utenti che sono stati accolti almeno in una struttura
residenziale sono stati 328, per un totale di 353 ingressi in struttura.
Si è trattato di una tipologia di utenza prevalentemente maschile e
straniera: gli utenti maschi rappresentano il 59,8% degli ospiti
complessivamente accolti, per più di tre quarti (75,9%) stranieri.
178
Tav.77 Utenti nelle strutture residenziali per minori e madri gestanti per classe
di età e sesso – Anno 2010 – Valori assoluti e percentuali
Classe di
età
Valori assoluti
Valori percentuali
Maschi
Femmine
Totale
Maschi
Femmine
Totale
0-5
27
29
56
48,2
51,8
100
6-10
13
12
25
52,0
48,0
100
11-13
16
11
27
59,3
40,7
100
14-17
47
29
76
61,8
38,2
100
18-21
91
14
105
86,7
13,3
100
22 e +
2
37
39
5,1
94,9
100
Totale
196
132
328
59,8
40,2
100
Fonte: Impegnative P.O. Convenzioni e rette per servizi di accoglienza - Direzione Servizi Sociali e
Sport Comune di Firenze
Gli utenti minorenni sono stati 184: per il 56% maschi e per il 65,2%
stranieri.
Graf.57 Utenti nelle strutture residenziali per minori e madri gestanti per
cittadinanza. Firenze – Anni 2005-2010. Valori assoluti
500
400
300
200
100
0
2005
2006
2007
2008
2009
2010
italiani
77
90
109
65
90
79
stranieri
267
227
250
331
289
249
totale
344
317
359
396
379
328
Fonte: Impegnative P.O. Convenzioni e rette per servizi di accoglienza - Direzione Servizi Sociali e
Sport Comune di Firenze
Nel periodo 2005-2010 dopo la punta minima registrata nel 2006, si
verifica un costante aumento degli utenti fino al 2008, quando
l’andamento inverte la sua tendenza, evidenziando nel 2010 un calo
del 17,2%. In particolare nel 2010, rispetto al 2009, si registra un
179
calo (-12,2%) di utenza totale che ha interessato con ugual peso sia
gli stranieri (-13,8%) che gli italiani (-13,5%).
Graf.58 Utenti nelle strutture residenziali per tipologia della struttura e sesso Valori assoluti - Firenze - Anno 2010
Comunità terapeutica
8 8
Femmine
Pensionato Minori 2 2
Maschi
14
Comunita' Educativa
56
Casa Gestante Madre
71
Comunità a dimensione familiare
23
37
Casa Acc.Infanzia 5
0
108
5
20
40
60
80
100
120
140
160
Fonte: Impegnative P.O. Convenzioni e rette per servizi di accoglienza - Direzione Servizi Sociali e
Sport Comune di Firenze
Le strutture presso le quali è più alta la presenza maschile sono la
comunità educativa (80%) e la comunità a dimensione familiare
(74,5%), mentre la presenza femminile è prevalente nelle case
gestanti-madri (75,5%), proprio perché in tali strutture, a tutela del
minore, sono accolte e tutelate anche le madri.
Nel 2010 l’utenza della casa gestante madre registra una
diminuzione del 4,1% rispetto 2009.
Al 31/12/2010 il tasso medio annuo di minori accolti in servizi
residenziali è stato pari a 2 minori ogni 1.000 minori residenti.
Nell’anno la spesa media per minore inserito in struttura è stata di
circa €17.700 mentre la spesa procapite, calcolata in base all’intera
popolazione fiorentina, è stata pari a circa €16.
Le pronte accoglienze
Ambito sociale
Le strutture di pronta accoglienza (PPAA) sono dedicate al
temporaneo inserimento di minori in situazione di abbandono o
comunque di urgente bisogno di ospitalità e protezione.
Durante la permanenza, i servizi sociali territorialmente competenti e
il responsabile del centro di pronta accoglienza predispongono, per
ogni minore accolto, un progetto per il superamento dell’emergenza
che ha determinato l’allontanamento del minore dal proprio ambiente
socio-familiare.
180
Gli inserimenti di minori in PPAA del Comune di Firenze nel corso del
2010 sono stati 145, di cui 99 relativi a minori stranieri non
accompagnati (MSNA*), prevalentemente maschi (84,8%).
(*) In base al regolamento del Comitato per i minori stranieri (DPCM 535/98) è definito
“minore straniero non accompagnato presente nel territorio dello Stato” il minore non
avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell'Unione europea che, non avendo
presentato domanda di asilo, si trova in Italia privo di assistenza e rappresentanza da
parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi
vigenti nell'ordinamento italiano. Dal 1° gennaio 2007 i minori di nazionalità romena e
bulgara non sono più considerati MSNA ma cittadini comunitari in seguito all'entrata
nella Comunità Europea delle loro nazioni
Tav.78 Rete Pronte Accoglienze – Minori inseriti in strutture di Pronta
Accoglienza. Firenze – Anni 2007-2010
2007
totale
2009
2010
di cui
di cui
di cui
totale
totale
msna
msna
msna
totale
di cui
msna
168
144
203
185
134
121
104
84
11
6
15
8
19
12
41
15
179
150
218
193
153
133
145
99
Maschi
Femmine
Totale
2008^
Fonte: Rete Pronte Accoglienze – Direzione Servizi Sociali e Sport Comune di Firenze
^ dal 2008 sono compresi anche i minori inseriti presso il Centro Sicuro.
Nel corso del quadriennio 2007-2010 gli inserimenti di minori in
PPAA del Comune di Firenze hanno registrato il valore massimo nel
2008, attestando una crescita del 21,8% rispetto al 2007.
Graf.59 Inserimenti di minori in strutture di Pronta
cittadinanza. Firenze - Anni 2007-2010. Valori assoluti
Accoglienza
per
250
218
2007
200
193
2008
179
2009
150
153
150
2010
145
133
99
100
50
46
29
25 20
0
UE
Extra UE
Totale
Fonte: Rete Pronte Accoglienze – Direzione Servizi Sociali e Sport Comune di Firenze
181
Il dato diminuisce sensibilmente nel 2009, anno in cui si verifica una
riduzione complessiva di utenza del 30% rispetto all’anno precedente
e continua a diminuire anche nel 2010 attestandosi, sempre rispetto
al 2008, ad una diminuzione del 33,5%. La brusca contrazione
interessa in particolar modo gli inserimenti dei minori stranieri non
accompagnati, che a partire dal 2009 diminuiscono, rispetto al 2008,
del 31% per diminuire ancora nel 2010 del 48,7%. Questa marcata
diminuzione di presenze è collegata alla legge 94/2009 - c.d.
”pacchetto sicurezza” – che ha radicalmente modificato il quadro
normativo di riferimento dei percorsi di integrazione dei minori
stranieri non accompagnati presenti nel nostro Paese, prevedendo
per i minori un tempo di soggiorno non inferiore ai tre anni ai fini
della conversione del permesso di soggiorno al compimento della
maggiore età. L’abbassamento dell’età all’ingresso del minore in Italia
è stato un fattore deterrente per le famiglie di origine nell’inviare i
loro figli in Italia.
Nel 2010 gli inserimenti nella rete delle Pronte Accoglienze ha
riguardato utenti con meno di 18 anni, di cui solo il 6,2% italiani.
Tra i minori cittadini dell’Unione Europea si registra una forte
presenza di romeni, che nel 2010 si attesta al 67,4%.
Tra i minori stranieri le nazionalità prevalenti sono quella kossovara
(27,3%), seguita da quella afgana (24,2%) e marocchina (13,1%).
Centro Sicuro
Ambito sociale
Il centro sicuro è stato istituito agli inizi del 2001 per dotare la rete
dei centri di PPAA di una struttura di accoglimento di minori che si
trovano in gravi difficoltà o che devono essere protetti da situazioni di
sfruttamento, abbandono e coinvolgimento in attività criminose. Il
centro può accogliere fino a 8 minori tra i 3 e i 14 anni: nel breve
periodo di permanenza consentito, gli operatori e i servizi interessati
sono impegnati nel comune sforzo di analizzare la situazione di
disagio e definire il percorso socio-assistenziale territoriale per
consentire al minore di superare lo stato di disagio.
Dal 2008 il Centro Sicuro ha accolto - considerata l’emergenzaurgenza del fenomeno - anche i minori stranieri non accompagnati
segnalati sul territorio comunale. Per accogliere questa nuova
tipologia di utenza il Centro ha modulato, all’interno del progetto
generale della struttura, due moduli educativi:
- il primo - definito modulo “protetto” - destinato a minori che
hanno necessità di protezione;
- il secondo – definito modulo “pronta accoglienza” - destinato a
minori, anche con età superiore ai 14 anni (limite inizialmente
individuato per tale struttura), che hanno necessità di una
accoglienza più assistenziale.
182
Questa modulazione ha permesso di rispondere in modo più
adeguato ai cambiamenti dei fenomeni sociali che nel corso degli
anni si sono verificati nel territorio fiorentino.
Per il suo carattere innovativo e per le caratteristiche dell’utenza a
cui si rivolge il Centro ha un interesse e un rilievo di carattere
regionale.
Gli inserimenti nel 2010 sono stati 110, in forte diminuzione (-35,8%)
rispetto al 2008 (159). Tutti gli utenti sono minorenni e per il 64,5%
maschi. La nazionalità straniera prevalente è quella rumena (21,8%
del totale), anche se non trascurabile è l’incidenza di quella afgana
(16,4%), kossovara (11,8%) e marocchina (10%).
Welfare d’accesso: centro affidi e centro adozioni
Ambito sociale
Centro affidi
Il centro affidi accoglie la disponibilità delle famiglie e delle persone
singole all’affidamento, informandole e preparandole sugli impegni da
assumere verso il bambino e la famiglia di origine, sostenendole
anche nella loro scelta e motivazione.
Tav.79 Minori con procedimento di affidamento in corso per tipologia di affido –
Anni 2007-2010
Valori assoluti
Valori percentuali
Anni
consensuale
giudiziario totale consensuale giudiziario
totale
2010
21
51
72
29,2
70,8
100,0
2009
31
54
85
36,5
63,5
100,0
2008
32
51
83
38,6
61,4
100,0
2007
24
47
71
33,8
66,2
100,0
Fonte: Centro Affidi - Direzione Servizi sociali e Sport Comune di Firenze
Per il 2010 su un totale di 72 affidi gli affidamenti consensuali –
ovvero quelli disposti con il consenso della famiglia naturale dei
minori affidati – sono il 29,2%, percentuale in sensibile diminuzione
rispetto sia al 2009 (36,5%), sia al 2008 (28,6%).
Al 31/12/2010 i bambini e ragazzi minorenni in affidamento
familiare erano 103, di cui 52 stranieri. I minori in affidamento parttime risultavano 16, di cui 8 stranieri.
Nel 2010 il tasso medio annuo di minori in affidamento familiare –
calcolato mettendo in rapporto il numero di affidamenti familiari in
corso al 31/12 e la popolazione residente 0-17 anni per 1.000 – è
pari a 2.
183
I minori in affidamento eterofamiliare in corso al 31/12/2010 sono
stati 59, di cui 33 stranieri. Il tasso medio annuo di affidi
eterofamiliari è stato pari a 11 minori ogni 10.000 minori residenti.
Gli affidamenti part-time in corso al 31/12/2010 hanno interessato
16 minori, di cui 8 stranieri, per un tasso medio annuo di affidi parttime pari a 3 minori ogni 10.000 minori residenti.
Il tasso medio annuo di minori che vivono fuori della famiglia di
origine (in affidamento familiare o accolti nei servizi residenziali) al
31/12/2010 è stato pari a 4,1 minori ogni 1.000 minori residenti.
Al 31/12/2010 il rapporto tra il numero dei minori in affidamento
familiare e il numero dei minori che vivono fuori della famiglia di
origine è stato pari al 48,1%. Inoltre ogni 100 minori accolti nelle
strutture residenziali ci sono stati 93 minori in affidamento familiare
(rapporto tra il numero di affidamenti familiari e i minori accolti nelle
strutture residenziali).
Il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza
nel “Rapporto sui dati delle zone socio-sanitarie della Regione
Toscana” nel periodo 2006-2008 rileva un andamento altalenante
degli affidamenti familiari toscani, che passano, nei tre anni
considerati, da 1.545 unità del 2006, alle 1.667 del 2007 fino alle
1.503 unità del 2008. In particolare viene segnalata una variazione
dell’andamento del fenomeno in relazione alla cittadinanza: gli
affidamenti di bambini e ragazzi stranieri registrano nel periodo
2006-2008 una costante diminuzione, pari al 12,7%. Non solo, ma la
percentuale di stranieri sul totale degli affidamenti se al 31 dicembre
del 2006 si attestava al 43,4%, al 31 dicembre del 2008 scende al
39%.
Centro adozioni
In Toscana, la riorganizzazione dei servizi in materia di adozione,
come prevista dalla Legge 184/83 e successive modifiche, ha visto
l’avvio di nuove attività quali l’informazione e la preparazione delle
coppie aspiranti al percorso adottivo. Tali attività vengono svolte dai
Centri Adozione, collocati in quattro punti del territorio regionale,
denominati Aree Vaste, con sede a Firenze, Pisa, Prato e Siena.
I centri offrono servizi gratuiti per coloro che desiderano informazioni
sull’adozione nazionale e internazionale e il percorso adottivo e sono
aperti a tutti i cittadini del territorio regionale, che vi possono
accedere in base al comune di residenza.
In Toscana le domande di adozione nel 2010 sono state 545: i centri
di Pisa e Firenze hanno assorbito rispettivamente il 31,4% e il 28,3%
delle richieste, Prato il 22,4% e Siena il 18%.
184
Tav.80 Domande di adozione pervenute ai Centri Adozioni della Regione Toscana
– Anni 2007 –2010
Area
vasta
2007
N.
%
N.
%
N.
%
N.
%
Firenze
188
31,1
133
23,6
161
28,2
154
28,3
Pisa
191
31,6
191
33,9
198
34,7
171
31,4
Prato
130
21,5
137
24,3
125
21,9
122
22,4
Siena
95
15,8
102
18,1
87
15,2
98
18,0
604
100
563
100
571
100
545
100
Totale
2008
2009
2010
Fonte: Centro Adozioni - Direzione Servizi sociali e Sport Comune di Firenze
Dal 2007 al 2010 le domande di adozione sono progressivamente
diminuite (-9,8%), nonostante la piccola crescita registrata nel 2009
rispetto al 2008 (+1,4%).
Tutte le coppie residenti nelle zone che compongono l’Ausl 10 di
Firenze possono rivolgersi al Centro di Firenze.
Delle 154 domande complessivamente pervenute presso il centro di
Firenze, 60 sono di coppie residenti nel Comune di Firenze.
Tav.81 Domande di adozione censite dal Centro di Firenze – Zone sociosanitarie
Anni 2007–2010
Zona sociosanitaria
2007
2008
2009
2010
N.
%
N.
%
N.
%
N.
%
100
53,2
61
45,9
74
46,0
60
39,0
Nord Ovest
41
21,8
29
21,8
39
24,2
58
37,7
Sud Est
33
17,6
35
26,3
40
24,8
24
15,6
Mugello
14
7,4
8
6,0
8
5,0
12
7,8
188
100
133
100
161
100
154
100
Fiorentina
Totale
Fonte: Centro Adozioni - Direzione Servizi sociali e Sport Comune di Firenze
Il numero delle domande dal 2007 al 2010 ha visto una diminuzione
del 18,1%, anche se nel 2009 si registra un incremento rispetto al
2008 pari al 21,1%.
I dati confermano l’andamento rilevato anche dall’ultimo rapporto sui
dati del tribunale per i minorenni di Firenze elaborato per il periodo
1999-2008 dal Centro regionale per l’infanzia e l’adolescenza
nell’ambito dello studio su “Coppie e bambini nelle adozioni nazionali
e internazionali in Toscana”. Il numero delle coppie richiedenti
adozione presso il tribunale per i minorenni di Firenze nel periodo
1999-2008 ha registrato nel triennio 2006-2008 una diminuzione del
25,8%, passando da 883 coppie registrate nel 2006 a 774 coppie nel
2007, scendendo ancora di più nel 2008 fino a 655 coppie richiedenti
adozione, dato questo che rappresenta il minimo storico dell’intero
periodo di analisi.
185
Salute mentale
I Servizi di salute mentale si occupano di un ampio spettro di
interventi, quali, ad esempio, gli interventi con finalità preventive di
primo sostegno e di orientamento per l’utente e la famiglia, i progetti
terapeutici e riabilitativi individuali sia con interventi ambulatoriali
e/o domiciliari (a carattere medico, infermieristico, farmacologico,
psicologico, psicoterapeutico, educativo e socio-assistenziale), che
con attività residenziali e semiresidenziali (terapeutiche, riabilitative
e socio-riabilitative) ed attività ospedaliere per il ricovero volontario o
obbligatorio, interventi in situazioni di emergenza e urgenza e attività
di consulenza.
Salute mentale adulti
Gli utenti dei Centri di Salute Mentale per adulti sono stati 5.681, di
cui 1.555 nuovi utenti presi in carico nel corso del 2010. Il tasso per
1.000 residenti maggiorenni di Firenze per gli utenti in carico è pari a
17,9 e per i nuovi utenti 4,9.
Tav.82 Utenti dei Servizi di salute mentale per adulti per Zona-Distretto Ausl
10 di Firenze – valori assoluti e tassi per 1000 abitanti (età >= 18 anni) –Anni
2008-2010
Zone Distretto
Utenti totali
N°
Nuovi utenti
Tasso
N°
Tasso
2010
Firenze
5.681
17,9
1.555
4,9
Fiorentina Nord-Ovest
3.645
20,2
1.053
5,8
Fiorentina Sud-Est
2.472
17,5
644
4,6
179
3,2
96
1,7
11.977
17,2
3.348
4,8
Mugello
AUSL 10*
2009
Firenze
AUSL 10*
5.926
18,7
1.660
5,2
11.595
18,2
3.284
5,1
2008
Firenze
AUSL 10
7.200
22,7
1.333
4,2
15.929
23,2
2.888
4,2
Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze
Nota [*]: nel calcolo dei tassi a livello aziendale è stato escluso il Mugello per la evidente
incompletezza della registrazione dell’utenza nel 2010 e per la non disponibilità del dato nel 2009.
Nel 2009 l’archivio delle prestazioni è stato assestato secondo le
direttive regionali per le quali non devono essere considerati utenti i
contatti che non abbiano comportato prestazioni di alcun tipo per
186
almeno 90 gg e che non abbiano un progetto terapeutico. Questo ha
portato, nel biennio 2009-2010, ad una diminuzione:
- del 4,1% del valore degli utenti in carico nella zona fiorentina;
- del numero dei primi contatti che passano, per Firenze, da un
tasso di 5,2 a 4,9 per 1.000 abitanti;
- del rapporto tra nuovi utenti ed utenti totali (che risulta pari al
27%, dato leggermente più basso rispetto a quello dei servizi
territoriali italiani, pari al 28%).
Il tasso di utenza dell’area fiorentina è leggermente superiore rispetto
a quello aziendale sia per il 2009 (18,7 vs. 18,2) che per il 2010 (17,9
vs. 17,2).
Presso i centri di salute mentale sono stati applicati protocolli e linee
guida per la sindrome metabolica e sulla cardiotossicità con
individuazione di stili di vita e tecniche preventive. Sono stati 250 i
pazienti arruolati per attività di screening.
L’integrazione fra l’Unità funzionale salute mentale adulti dell’AUSL
10 di Firenze con il Servizio Integrato di Assistenza Sociale
Territoriale (SIAST), ha visto nel 2010 la presa in carico da parte di 9
assistenti sociali di 814 persone che a fronte di problematiche
mentali hanno avuto un sostegno di tipo sociale. La maggior parte
delle persone in carico sono adulti (83%). Gli utenti che hanno avuto
almeno una prestazione sociale esterna sono stati 448 e nello
specifico 215 hanno beneficiato di un contributo economico ad
integrazione del reddito, 150 di assistenza domiciliare diretta.
L’UFSMA, sempre in collaborazione con il servizio sociale, nel 2010
ha allestito un piano cittadino di miglioramento qualitativo degli
inserimenti lavorativi delle persone con patologie mentali (legge
68/99) con l’individuazione di tutor-dedicati al monitoraggio e al
supporto di tale inserimento e ha attivato 165 progetti.
Un altro servizio dedicato alle persone portatrici di disagio psichico e
provenienti nello stesso tempo da contesti socio-abitativi marginali, è
l’accoglienza in Gruppi Appartamento A.MI.G., gestiti in convenzione
tra il Comune di Firenze, l’Ausl 10 e l’associazione A.MI.G Onlus. Si
tratta di strutture a bassa soglia di protezione assistenziale destinate
a 10 persone che necessitano di un supporto abitativo adeguato
presidiato da funzioni educative per permettere l’acquisizione di
progressivi livelli di autonomia.
Il Progetto IESA, portato avanti dall’UFSMA, è finalizzato
all’identificazione e alla selezione di famiglie disponibili ad offrire
residenzialità ai pazienti psichiatrici, comprese le attività di
monitoraggio e tutoraggio del percorso riabilitativo e delle dinamiche
familiari.
187
Ospedalizzazione per malattie psichiche
Il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (SPDC) per tutto il 2009 è
stato interessato da un complesso lavoro di ristrutturazione
aziendale con una conseguente riduzione dei posti letto che ha avuto
ricadute non solo sul numero e la qualità dei ricoveri ma anche sulla
risposta territoriale.
Quella di Firenze è stata la zona direttamente interessata dalla
chiusura dei posti letto: in particolare S. Maria Nuova fa fronte alla
diminuzione dei posti letto riducendo tra il 2007 e il 2009 la durata
media della degenza (8,8 giornate di ricovero nel 2007 vs. 5,4 nel
2009) e delegando la risposta di primo ricovero a Le Oblate e a Poggio
Sereno.
Considerando il periodo temporale degli ultimi dieci anni (2000-2010)
si può notare che i tassi di primo ricovero e di ospedalizzazione per
malattie psichiche mostrano una tendenza alla progressiva riduzione
per i residenti di tutte le zone distretto della Ausl 10: Firenze, in
particolare, pur continuando a mantenere valori al di sopra sia di
quelli aziendali che di quelli regionali, mostra un significativo calo
nel tasso di primo ricovero per queste malattie che passa dal 5,2 (per
1.000) del 2000 al 3,5 (per 1.000) del 2010, diminuzione che appare
poi particolarmente evidente nel caso del tasso di ospedalizzazione
che dall’ 8,8 del 2000 scende al 5,9 del 2010.
Tav.83 Tasso di primo ricovero e di ospedalizzazione (per 1.000) per malattie
psichiche per zone distretto, Ausl 10 e Regione Toscana – Anni 2000 e 2010
Tasso di primo ricovero*
Zone distretto
Tasso di ospedalizzazione**
2000
2010
2000
2010
Firenze
5,2
3,5
8,8
5,9
Fi-No
3,8
2,6
5,2
3,9
Fi-SE
3,1
2,8
4,3
4,0
Mugello
3,4
2,0
5,9
2,6
Ausl 10
4,3
3,0
6,8
4,7
Toscana
3,3
2,5
4,7
3,6
Fonte: Ars
Note: (*) Ricoverati
(**) Ricoveri
Per la zona di Firenze si registrano differenze di genere nel tasso di
ospedalizzazione, che è di 5,8 per i maschi e di 6,1 per le femmine
per 1.000.
Per ultimo si fornisce il valore del rapporto standardizzato di
mortalità per suicidio per il triennio 2006-2008 per l’Ausl 10 che è
pari a 97,8 per 100.000 abitanti (103,5 per le femmine e 96,2 per i
maschi). A livello regionale il tasso più alto si registra nell’Ausl 7 di
Siena con 144,9 suicidi ogni 100.000 abitanti mentre il tasso più
basso è quello dell’Ausl 1 di Massa e Carrara con un tasso pari a
82,2.
188
In termini di valori assoluti si rileva che, nel triennio considerato, a
livello regionale ci sono stati 791 decessi per suicidio (172 sono
femmine e 619 sono maschi) di cui 172 nel solo territorio della Ausl
10 (di cui 40 femmine e 132 maschi) con una relativa incidenza in
termini percentuali pari al 21,7%.
Salute mentale infanzia-adolescenza
Il percorso di presa in carico del minore affetto da disturbi
psichici
La prima segnalazione del disagio del minore viene effettuata sempre
da parte della famiglia che si rivolge, per la maggior parte dei casi, al
pediatra. L’invio del minore al servizio di salute mentale infanzia e
adolescenza avviene per l’80% dei casi da parte del pediatra, per il
10% da parte di altri servizi socio-sanitari e nel restante 10%
dall’autorità giudiziaria, dall’ospedale o dai consultori.
Dopo la prima fase di accesso, il paziente viene valutato da parte del
gruppo multidisciplinare UFSMIA per la definizione del percorso di
assistenza sociosanitaria contenente le azioni e le risorse necessarie
alla soddisfazione dei bisogni del minore. Dopo la valutazione il
minore viene inviato ai servizi specialistici di II livello.
Il progetto nella sua fase di implementazione prevede un trattamento
con ricovero o con attività ambulatoriali.
Tav.84 Utenti dei Servizi di salute mentale infanzia-adolescenza per ZonaDistretto – valori assoluti e tassi per 1.000 ab. (età <18 anni). Firenze e AUSL
10 – Anni 2008-2010
Zone Distretto
Utenti totali
N°
Nuovi utenti
Tasso
N°
Tasso
2010
Firenze
3.060
59,2
942
18,2
Fiorentina Nord-Ovest
1.172
33,6
536
15,4
Fiorentina Sud-Est
1.170
43,5
316
11,8
508
46,0
266
24,1
5.910
47,5
2.060
16,6
Mugello
AUSL 10
2009
Firenze
4.303
86,4
931
18,7
AUSL 10
8.801
73,0
1.908
15,8
2008
Firenze
4.852
99,2
544
11,1
AUSL 10
9.712
82,7
1.310
11,2
Fonte: Relazione sanitaria aziendale - Azienda Usl 10 Firenze
Gli utenti dei servizi di salute mentale per infanzia-adolescenza sono
stati 3.060, di cui 942 rappresentati da nuovi utenti presi in carico
189
nel corso del 2010. Il tasso medio di utenti per 1.000 abitanti di
Firenze è superiore al dato medio della Ausl 10 e dal 2008 al 2010 è
diminuito passando da 99,2 a 59,2.
I minori in carico sono per il 31,1% di età compresa tra i 6-11 anni e
per il 26,9% tra i 12-17 anni.
Gli utenti visitati tra una e quattro volte l'anno dalla specialistica
sono circa il 55% degli utenti in carico, mentre gli utenti “in carico
forte” - cioè visti almeno 4 volte dalla specialistica – sono il 44%.
I nuovi utenti del servizio sono stati 942, per il 34,9% di età
compresa tra 0-5 anni e per il 22,9% nella fascia di età compresa tra
i 6-11 anni. Nel triennio 2008-2010 si registra un aumento del 20%
dei nuovi casi, specie nella fascia di età più alta (+40,3% nella fascia
di età 12-17 anni).
Nel 2010 si è avuto un consolidamento dei Percorsi Assistenziali per
l’accoglienza e la presa in carico integrata degli adolescenti in
collaborazione fra UFSMIA ed i Consultori per adolescenti (Centri
Consulenza Giovani) per individuare percorsi affidabili nelle
situazioni di scompenso adolescenziale acuto. Sono stati inoltre
attivati progetti di prevenzione del disagio – in collaborazione con le
scuole materne, elementari, medie e asili nido – e di formazione
rivolti ad insegnanti, personale non docente e genitori, sviluppati in
collaborazione con il Comune di Firenze per la definizione di un
percorso di presa in carico di bambini con disagio e disturbo
pervasivo di sviluppo. E’ anche proseguito il progetto regionale
sull’autismo che prevede la diagnosi precoce, la presa in carico di
bambini con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS) e la messa in
atto di trattamenti riabilitativi appropriati. Infine è proseguito il
“Progetto
d’Intervento
Terapeutico
in
Acqua”
P.I.T.A.
in
collaborazione fra il Comune di Firenze e la SdS Firenze, svolto nelle
piscine fiorentine, rivolto a minori con psicopatologia infantile grave e
finalizzato allo sviluppo delle interazioni sociali, della comunicazione
sia verbale che non verbale, delle abilità motorie di base e
all’ampliamento delle competenze e degli interessi dei ragazzi.
Altre attività promosse nel territorio
Anche per il 2010 le Associazioni che fanno parte della Consulta per
la Salute Mentale - affiancate da altre Associazioni di volontariato
attive nel campo delle terapie di supporto alla promozione del
benessere dei cittadini con disturbi psichici - hanno organizzato con
il supporto del Comune e della Società della Salute, il “mese della
salute mentale”, un mese di iniziative programmate per sensibilizzare
l'opinione pubblica sulle problematiche legate alla tutela della salute
mentale e per mettere in evidenza i problemi che maggiormente
stanno a cuore alle famiglie (inserimenti lavorativi; abitazioni
protette; “dopo di noi”). L’iniziativa ha raggiunto circa 500 persone.
190
Dipendenze
I Servizi per le tossicodipendenze offrono consulenza e assistenza
medica, psicologica e sociale per ogni problema legato all’uso di
sostanze stupefacenti e psicotrope illegali (eroina, cocaina,
cannabinoidi, droghe sintetiche) e legali (alcol, tabacco e farmaci).
Offrono, inoltre, assistenza e consulenza per le nuove forme di
dipendenza comportamentali come il gioco d’azzardo patologico, la
videodipendenza e la compulsione alla spesa.
Per la sola zona di Firenze gli utenti totali dei servizi per le
dipendenze per il 2010 sono stati 3.145 (compresi i 223 utenti del
carcere di Sollicciano), pari al 68,2% dell’utenza dell’intera Ausl10.
I dati seguenti si riferiscono agli utenti che si rivolgono ai Servizi
territoriali per le dipendenze da sostanze illegali (Ser.T.) e per
l’alcolismo (SAT) – rispettivamente il 54% ed il 34,9% dei 3.145 utenti
complessivi – che si occupano della prevenzione, della diagnosi, della
cura e della riabilitazione e del reinserimento sociale nei settori della
tossicodipendenza e dell’alcolismo. Si deve tenere presente che
l’utenza dei servizi di riferimento sottostima il fenomeno della
diffusione della tossicodipendenza ed in particolare dell’alcolismo, in
quanto solo una parte dei soggetti con tali problematiche si rivolge ai
servizi sanitari.
Graf.60 Utenti dei Ser.T. e dei SAT – Zona Firenze. Anni 1996-2010
1800
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Ser.T
1572 1369 1513 1579 1574 1509 1492 1506 1597 1564 1572 1537 1624 1513 1509
Ser.T carcere 766 944 801 523 486 552 770 687 555 312 195 148 154 111 189
SAT
SAT carcere
513 576 568 617 666 773 717 751 794 819 848 1011 979 1085 1063
47
Ser.T
25
29
30
38
Ser.T carcere
39
38
SAT
34
28
28
22
34
SAT carcere
Fonte: ASF - Le dipendenze nel territorio dell’Azienda Sanitaria Firenze: Bollettino 2010 e
andamento anni 1996-2010
191
La serie storica dal 1996 al 2010 per la zona di Firenze mostra un
andamento alterno per quanto riguarda l’utenza dei Ser.T. che, dopo
anni di costante crescita culminata nel 2008 col raggiungimento del
massimo del periodo considerato con 1.624 utenti, ritorna nel 2010
ai livelli dei primi anni del 2000.
L’andamento è invece pressoché lineare, mostrando una crescita
continua, per quanto riguarda gli utenti dei SAT che sono
praticamente raddoppiati negli anni considerati: dai 513 del 1996 ai
1.063 nel 2010 (+107,2%).
Per gli utenti del carcere di Sollicciano il forte decremento registrato
dal 2002 al 2009 è dovuto alla sostituzione della cartella cartacea
con quella informatizzata che ha permesso di non duplicare i soggetti
che erano già in carico al Ser.T. sul territorio per registrare solo
coloro che sono in carcere ma non sono già in carico al Ser.T.
Le tossico-dipendenze
Il numero di soggetti con problematiche di abuso/dipendenza da
sostanze illegali, seguiti dai Ser.T. territoriali di Firenze escluso il
carcere di Sollicciano, risulta pressoché stabile rispetto al precedente
anno passando da 1.513 utenti seguiti nel 2009 a 1.509 nel 2010.
Per quanto riguarda i soli utenti del Ser.T. carcerario si registra
invece un incremento del 70%, passando da 111 utenti nel 2009 a
189 nel 2010.
Tav.85 Utenti dei Ser.T. e utenti inviati in comunità terapeutiche. Valori
assoluti e tassi per 1.000 ab. (15-64 anni). Firenze e Ausl 10 - Anni 2008-2010
Zone Distretto
Utenti in
carico
Nuovi utenti
Utenti inviati in
comunità terapeutiche
N°
Tasso
N°
Tasso
2010
N°
% utenti totali
1.509
6,5
249
1,1
165
10,9
Fiorentina Nord-Ovest
480
3,5
81
0,6
68
14,2
Fiorentina Sud-Est
343
3,2
67
0,6
40
11,7
Mugello
200
4,6
33
0,8
19
9,5
2532
4,9
430
0,8
292
11,5
189
-
114
-
-
-
Firenze
AUSL 10
Carcere Sollicciano
2009
Firenze
1.513
6,5
245
1,1
168
11,1
AUSL 10
2.649
4,9
456
0,8
300
11,3
2008
Firenze
1.624
7,1
302
1,3
190
11,7
AUSL 10
2.857
5,2
565
1
318
11,1
Fonte: ASF - Le dipendenze nel territorio dell'Azienda Sanitaria di Firenze: Bollettino 2010 e
andamento anni 1996-2010
192
L’82% dell’utenza è di genere maschile (sia comprendendo che
escludendo Sollicciano).
I nuovi utenti presi in carico nel 2010 sono stati 363 – di cui 114 nel
Ser.T. di Sollicciano – e rappresentano il 21,4% dell’utenza totale (il
16,5% escludendo Sollicciano).
Considerando la distribuzione dell’utenza per fascia d’età, compreso
Sollicciano, va evidenziato che la fascia di popolazione maggiormente
rappresentata è quella sopra i 39 anni – pari al 43,6% - non senza
dimenticare tuttavia i dati relativi alla fascia di popolazione giovanile
che è presente nei Ser.T.: l’8,5% dei ragazzi fino a 19 anni (145
utenti) e l’8,2% dei giovani tra 20 e 24 anni (140 utenti).
Graf.61 Distribuzione % degli utenti dei Ser.T. per fascia d’età (compreso
Sollicciano) – Firenze - Anno 2010
45
43,6
40
35
Valori %
30
25
20
15,5
15
11,2
10
8,3
8,2
15-19
20-24
12,9
5
0,2
0
< 15 anni
25-29
Fasce età
30-34
35-39
>39 anni
Fonte: ASF - Le dipendenze nel territorio dell'Azienda Sanitaria di Firenze: Bollettino 2010 e
andamento anni 1996-2010
Si conferma la centralità dell’eroina come sostanza di abuso primario
delle persone che si presentano ai Ser.T. (72,3%), in leggera
diminuzione rispetto all’anno precedente quando rappresentava il
74% del totale. In leggero aumento il dato relativo agli utenti in
carico con uso primario di cocaina (dal 10,2% all’11,2%) mentre è
stabile quello degli utenti con hashish come sostanza di uso primario
(13,2% nel 2009 e 13,5% nel 2010).
193
Per la zona di Firenze, escluso il carcere di Sollicciano, sia i nuovi
casi che gli utenti già in carico (rispettivamente pari ad un’incidenza
di 1,1 e ad una prevalenza di 6,5 utenti per 1.000 abitanti con età
compresa tra 15 e 64 anni) risultano superiori ai valori delle altre tre
Zone ed a quelli medi della Ausl 10 (0,8 e 4,9).
Nel 2010, escluso Sollicciano, c’è stata una leggera diminuzione dei
soggetti inseriti presso Strutture Riabilitative – 165, di cui 44
femmine e 121 maschi, pari al 10,9% dell’utenza totale – rispetto ai
168 utenti del 2009, di cui 46 femmine e 122 maschi.
La frequenza del fenomeno della tossicodipendenza valutata a partire
dai dati di utenza dei servizi è largamente sottostimata. Infatti i dati
di letteratura indicano che per ogni tossicodipendente da eroina
conosciuto al Ser.T. si hanno 2,8-3 tossicodipendenti sconosciuti.
Per il periodo 2006/2008 per la AUSL 10 il rapporto standardizzato
di mortalità per overdose totale è pari a circa 140 ogni 100.000
abitanti.
L’etilismo
Il numero di soggetti seguiti dai S.A.T. territoriali di Firenze, escluso
il carcere di Sollicciano, risulta in leggero calo rispetto all’anno
precedente passando da 1.085 nel 2009 a 1.063 nel 2010. Nel caso
invece del S.A.T. carcerario si rileva un aumento del numero degli
utenti: da 22 nel 2009 a 34 nel 2010.
Quasi i tre quarti dell’utenza è di genere maschile (sia considerando
che escludendo Sollicciano).
I nuovi utenti presi in carico nel 2010 sono stati 145 - di cui 22 nel
S.A.T. di Sollicciano – e rappresentano il 13,6% dell’utenza totale. E’
da rilevare che nel 2009 i nuovi utenti erano stati 405 (di cui 10 a
Sollicciano) rilevandosi così una diminuzione del -64,2%.
Questa diminuzione – concentrata peraltro quasi per intero presso il
Presidio Basilewsky – può essere spiegata sia dal calo di nuovi utenti
alcol-dipendenti che dal trasferimento di coloro che hanno
frequentato il SAT per la restituzione della patente ritirata per guida
in stato di ebbrezza al Centro di Consulenza Alcologica (CCA). Tale
Centro è stato attivato nel 2010 per fornire esattamente la medesima
prestazione di consulenza per presunti abusatori espletata per il
2009 dal SAT Basilewsky.
194
Tav.86 Utenti dei SAT ed utenti inviati in Comunità terapeutiche- valori assoluti
e tassi per 1.000 ab.ti (età >=15 anni). Firenze e Ausl 10 - Anni 2008-2010
Utenti inviati in
S.A.T.
comunità
Utenti in carico
Nuovi utenti
terapeutiche
Zone Distretto
N°
Tasso
1.063
3,3
Firenze
Fiorentina
NordOvest
Fiorentina Sud-Est
Mugello
AUSL 10
Carcere Sollicciano
133
0,7
92
58
1.346
34
0,6
1,0
1,9
-
Firenze
AUSL 10
1.085
1.369
3,3
1,9
Firenze
AUSL 10
979
1.253
3,0
1,8
Tasso
N°
% utenti
totali
2010
145
0,4
51
3,3
0,3
7
3,6
0,2
0,1
0,3
-
8
2
68
-
14,3
18,8
16,7
1,2
0,7
43
58
4,0
4,2
0,6
0,4
45
62
4,6
4,9
N°
54
28
5
232
22
2009
395
475
2008
200
279
Fonte: ASF - Le dipendenze nel territorio dell'Azienda Sanitaria di Firenze: Bollettino 2010 e
andamento anni 1996-2010
Considerando la distribuzione dell’utenza dei S.A.T. per fasce d’età,
compreso Sollicciano, va evidenziato che la fascia di popolazione
maggiormente rappresentata è quella che va dai 40 ai 49 anni, 367
utenti pari al 33,5%; rilevante è anche la fascia di popolazione
giovanile sotto ai 29 anni (120 utenti pari al 10,9%).
Graf.62 Distribuzione % degli alcolisti per fasce d'età (compreso Sollicciano) –
Firenze anno 2010
40,0
33,5
35,0
30,0
Valori %
25,0
20,7
20,1
20,0
14,8
15,0
10,8
10,0
5,0
0,1
0,0
< 19 anni
20-29
30-39
40-49
50-59
> 60 anni
Fasce età
Fonte: Nostre elaborazioni su dati ASF - Le dipendenze nel territorio dell'Azienda Sanitaria di
Firenze: Bollettino 2010 e andamento anni 1996-2010
195
In ogni caso la popolazione dei S.A.T., rispetto agli utenti seguiti dai
Ser.T., appare senza dubbio più “anziana”: il 35,5% degli utenti ha
più di 50 anni (389 utenti).
Andando a considerare, con l’esclusione del carcere di Sollicciano, gli
utenti che sono in carico presso i S.A.T. della zona di Firenze ed i
nuovi utenti rispetto alla popolazione residente nel territorio
fiorentino di età >= 15 anni ogni 1.000 abitanti, si rileva che per
Firenze il tasso di prevalenza è pari a 3,3 e quello di incidenza è pari
allo 0,4. Tali valori sono più alti rispetto ai valori medi della Ausl 10
(rispettivamente pari a 1,9 e 0,3) e a quelli delle altre tre zone.
Per quanto riguarda gli utenti alcolisti inseriti presso Comunità
Terapeutiche si rileva una leggera diminuzione: nel 2010 gli utenti
sono 51 – di cui 16 femmine e 35 maschi, pari al 4,8% dell’utenza in
carico – mentre nel 2009 gli inserimenti presso le strutture
riabilitative erano stati 43, di cui 10 femmine e 33 maschi.
A proposito dell’utenza dei S.A.T. si può presumere che una quotaparte di questa provenga da un bacino di utenza più ampio rispetto
ai soli residenti fiorentini, mentre nella maggior parte dei servizi
territoriali si può presumere che l’utenza sia rappresentata da
persone residenti nella Zona.
E’, infine, da tenere presente che l’utenza dei servizi sottostima
largamente la dimensione reale del fenomeno.
Servizi di prevenzione e contrasto alle dipendenze
Il comune di Firenze nell’ambito delle dipendenze svolge il compito di
progettazione e coordinamento di interventi di promozione della
salute, prevenzione dell’uso di sostanze e di comportamenti a rischio,
di consulenza e ricerca sulla diffusione e sul consumo di droghe e
sullo sviluppo di nuove metodologie e strategie di intervento.
In particolare, per l’anno 2010, le attività ed i servizi hanno
interessato le seguenti aree:
- Interventi per l’integrazione sociale dei soggetti deboli o a rischio:
• Progetto “Spazio di ascolto per adolescenti, genitori e adulti
significativi”, spazio di riferimento per situazioni in cui vi siano
un adolescente e/o genitori che manifestino un disagio e
avvertano la necessità di informazioni sulle eventuali cause o
su come comportarsi: nel 2010 sono stati 40 gli utenti del
servizio;
• Progetto sperimentale sul disagio giovanile, rivolto a rafforzare
la risposta alle situazioni di disagio delle fasce adolescenziali e
giovanili attraverso percorsi di prevenzione primaria e
consulenze psicologiche per genitori e famiglie. Nel 2010 sono
stati registrati 10 utenti;
• Progetto Arcobaleno – Sostegno all’autonomia di soggetti
tossicodipendenti, promuove programmi individuali di
reinserimento per utenti in carico ai Ser.T. attraverso
196
-
-
-
l’integrazione di servizi pubblici e privato sociale, con
particolare riguardo alla prevenzione ed al percorso di
assistenza territoriale e all’assistenza residenziale e
semiresidenziale. Inoltre sostiene il reinserimento sociale di
soggetti segnalati dai Ser.T. all’interno del Centro Arcobaleno
tramite l’organizzazione di molteplici attività, che nel 2010
hanno interessato 20 utenti;
• Progetto CEIS/Ponte Rosso, promuove attività finalizzate allo
sviluppo delle capacità personali ed alla promozione
dell’autonomia all’interno di uno spazio di socializzazione. Nel
2010 si sono registrati 40 utenti;
• Progetto “Porte Aperte/Insieme” per l'accoglienza a bassa
soglia di tossicodipendenti multiproblematici, in condizione di
grave marginalità sociale che nel 2010 ha coinvolto 500 utenti;
• Progetto “Utilizzo della strategia di prevenzione di comunità nel
settore delle sostanze d’abuso”, promuove attività di
prevenzione nel settore delle sostanze d’abuso e di
informazione sulle sostanze psicotrope tramite il sito internet
www.sostanze.info che nel 2010 ha registrato 35.000 contatti
circa;
• Progetto “Divertimento sicuro”, svolge attività di prevenzione
nei luoghi di divertimento notturno: nel 2010 ha contattato
5.000 utenti;
Attività ricreative, sociali e culturali:
• Interventi rivolti alla popolazione giovanile sull’intero territorio
fiorentino per individuare la domanda emergente rispetto ai
servizi e
per
promuovere
azioni
di
riflessione
e
sensibilizzazione sui comportamenti a rischio. Il Centro JAVA,
in particolare, è un Centro giovani per lo sviluppo di interventi
di prevenzione primaria delle dipendenze rivolti ad adolescenti
e famiglie, di progetti di peer education, di orientamento sugli
stili di vita e di promozione di sinergie con altri Enti. Nel corso
del 2010 si sono rivolte al Centro Java 500 persone;
• Realizzazione di serate di informazione e prevenzione presso
locali notturni rivolte a persone giovani. Nel 2010 sono state
contattate 2.000 persone;
Sostegno socio-educativo territoriale:
• Progetto Villa Lorenzi: è un progetto per la realizzazione di
attività di prevenzione ed azioni educative per minori
tossicodipendenti che nel 2010 ha coinvolto 25 utenti;
Pronto intervento sociale (unità di strada):
• Progetto S. Lorenzo: è un progetto sperimentale di alta
integrazione
socio-sanitaria
che
ha
come
obiettivo
l’intercettazione e l’accompagnamento ai servizi degli utenti
marginali contattati in strada nella zona del Centro storico.
Nel corso del 2010 sono stati contattati 500 utenti.
197
Povertà e marginalità
Stima povertà relativa e assoluta a Firenze
Il rapporto ISTAT relativo all’anno 2010, attribuisce una condizione
di povertà relativa* a 2 milioni 734 mila famiglie (l’1% del totale delle
famiglie residenti in Italia); le persone povere sono 8 milioni e 272
mila (il 13,8% dell’intera popolazione italiana).
Tav.87 Condizione povertà relativa in Italia. Anni 2008 -2010
indicatori Italia
N° famiglie condizione povertà relativa
% totale famiglie residenti Italia
N° persone condizione povertà relativa
% popolazione residente Italia
Soglia povertà relativa
2008
2009
2010
2.737.000
2.657.000
2.734.000
11,3
10,8
11
8.078.000
7.810.000
8.272.000
13,6
13,1
13,8
€ 986,35
€ 983,01
€ 992,46
Fonte: dati: Istat - http://demo.istat.it/ ; Istat - La povertà in Italia - anno 2010
Forti sono le differenze territoriali: nel Nord e nel Centro sono povere
rispettivamente il 4,9% e il 6,3% delle famiglie, mentre al Sud la
percentuale raggiunge il 23%. In Toscana l’incidenza della povertà
relativa è passata dal 5,5% del 2009 al 5,3% del 2010, stesso valore
stimato per il 2008.
Applicando l’incidenza del 5,3% alla realtà fiorentina, il numero
stimato di famiglie in stato di povertà relativa risulta pari a 9.754,
valore più basso della stima 2009 ma più alto di quello del 2008; la
stima del numero di individui poveri risulta pari a 19.600.
Tav.88 Stima numero famiglie e individui in condizione di povertà relativa a
Firenze. Anni 2008 - 2010
indicatori
incidenza povertà relativa toscana
famiglie residenti
stima famiglie povere a Firenze
popolazione residente
stima individui poveri a Firenze
2008
2009
2010
5,3
5,5
5,3
178.509
181.944
184.043
9.461
10.007
9.754
365.659
368.901
371.282
19.380
20.290
19.678
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS Firenze su dati: Istat povertà in Italia - anno 2010
http://demo.istat.it/ ; Istat - La
*La stima dell’incidenza della povertà relativa viene calcolata sulla base di una soglia
di povertà che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una
famiglia viene definita povera in termini relativi e risente quindi dell’effetto delle
variazioni dei prezzi al consumo. La soglia di povertà relativa per una famiglia di due
componenti è pari alla spesa media pro-capite del paese. Nel 2010 è risultata pari a
992,46 euro mensili.
198
Oltre ai dati sulla povertà relativa, interessanti sono anche i numeri
resi noti dall’ISTAT sulla povertà assoluta**.
In Italia 1 milione e 156.000 mila famiglie (pari al 4,6% delle famiglie
residenti) risultano in condizione di povertà assoluta, per un totale di
3 milioni e 129 mila individui (il 5,2% dell’intera popolazione). Il
numero di famiglie e il numero di persone in povertà assoluta sono in
aumento rispetto al 2008.
Tav. 89 Indicatori di Povertà assoluta - Italia – Anni 2008-2010
Famiglie povere
Incidenza famiglie
Persone povere
Incidenza persone
Intensità della povertà
2008
2009
2010
1.126.000
1.162.000
1.156.000
4,6
4,7
4,6
2.893.000
3.074.000
3.129.000
4,9
5,2
5,2
17,0
17,3
17,8
Fonte: Istat - La povertà in Italia - anno 2010
Il fenomeno è maggiormente diffuso nel Mezzogiorno, dove l’incidenza
di povertà assoluta per le famiglie (6,7% nel 2010) è circa due volte
superiore a quella osservata nelle altre zone del Paese.
Tra le famiglie residenti nel Nord la percentuale delle famiglie povere
in termini assoluti si attesta al 3,6% e per il Centro al 3,8%, in
aumento rispetto agli anni precedenti.
Il fenomeno della povertà assoluta può essere descritto anche
rispetto alla sua gravità. L’intensità della povertà (che indica in
termini percentuali di quanto la spesa mensile delle famiglie
assolutamente povere si colloca al di sotto della soglia di povertà) nel
2010, è risultata pari al 17,8% a livello medio nazionale, raggiunge il
18,6% tra le famiglie residenti nel Mezzogiorno, si attesta al 17,3%
per quelle del Centro e al 17,2% tra quelle del Nord.
** La stima dell’incidenza della povertà assoluta (la percentuale di famiglie e di persone
povere sul rispettivo totale delle famiglie e delle persone residenti in Italia) viene
calcolata sulla base di una soglia di povertà che corrisponde alla spesa mensile
minima necessaria per acquisire un determinato paniere di beni e servizi. Tale
paniere, nel caso specifico, rappresenta l’insieme dei beni e servizi che, nel contesto
italiano e per una determinata famiglia, sono considerati essenziali a conseguire uno
standard di vita minimamente accettabile.
199
Graf. 63 Incidenza di povertà assoluta per le famiglie per ripartizione geografica.
Anni 2007-2010 (valori percentuali)
4,1
2006
2,9
2007
2,9
6,1
3,3
4,1
5,8
3,5
4,6
2008
7,9
2,9
3,2
4,7
2009
2,7
7,7
3,6
4,6
2010
6,7
3,8
3,6
0
1
2
Nord
3
Centro
4
5
Sud
6
7
8
Italia
Fonte: Istat - La povertà in Italia - anno 2010
La soglia di povertà assoluta varia, per costruzione, in base alla
dimensione della famiglia, alla sua composizione per età, alla
ripartizione geografica e alla dimensione del comune di residenza. Le
incidenze più elevate si osservano tra le famiglie di maggiori
dimensioni (se i componenti sono almeno cinque l’incidenza è pari al
10,7% e scende al 9,4% tra le coppie con tre o più figli) o di quelle
monogenitore (6,9%); anche tra le famiglie con componenti anziani i
valori di incidenza sono superiori alla media, soprattutto se si tratta
di anziani soli (raggiungono il 5,7%).
Attività di inclusione sociale
I contributi
A Firenze nel 2010 i percettori di contributi economici per
fronteggiare uno stato permanente o contingente di difficoltà
economica (contributi a integrazione del reddito) sono stati 2.211
(61% adulti, 21% anziani e 18% minori).
Considerando che le persone residenti stimate povere sono 19.600 e
2.211 sono i percettori di contributi per la povertà, possiamo dire che
i servizi sociali raggiungono un povero ogni nove.
200
I percettori di tali contributi sono diminuiti dal 2007 al 2009 del
24%: in particolare sono i percettori adulti ad aver registrato il calo
più significativo indotto dall’entrata in vigore del nuovo regolamento
comunale che ha ridefinito i criteri di accesso alle prestazioni
tenendo conto anche della disponibilità di risorse. Il confronto fra il
2010 e il 2009 evidenzia come questa diminuzione continui, in
particolare sugli anziani e in modo più lieve sui minori.
Tav.90 Percettori di contributi economici per il superamento del disagio
economico per tipologia di utenza. Valori assoluti – Firenze - Anni 2007-2010
Area
2007
2008
2009
2010
valori assoluti
minori
730
726
597
467
2.179
2.003
1.608
1.350
anziani
845
786
650
394
Totale
3.754
3.515
2.855
2.211
adulti
valori percentuali
minori
19
22
21
21
adulti
58
56
56
61
anziani
23
22
23
18
Totale
100
100
100
100
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
A Firenze sono previsti - da uno specifico regolamento comunale - tre
tipi di interventi economici di assistenza sociale finalizzati a
prevenire, superare o ridurre le condizioni di bisogno di persone e
famiglie derivanti da inadeguatezza del reddito, difficoltà sociali e
condizioni di non autonomia. Si tratta degli interventi:
1. di inserimento, previsto per supportare persone e famiglie a
causa della mancanza di reddito da lavoro di uno dei componenti
in stato di disoccupazione;
2. di sussistenza, diretto alle persone ultra 65-enni e agli affetti da
invalidità permanente, in condizioni di disagio economico;
3. finalizzato, destinato ad integrare i redditi di persone o famiglie
per situazioni che richiedano uno straordinario onere economico,
come il pagamento di bollette per luce, acqua e gas.
Considerando queste tre tipologie di sussidi, il 42,6% degli utenti ha
percepito contributi finalizzati, il 38,3% di inserimento e il 19% di
sussistenza.
201
Tav. 91 Percettori di contributi per disagio economico per tipologia e SIAST.
Anno 2010
Siast
inserimento
sussistenza
finalizzato
totale
1 - Centro Storico
250
142
241
633
2 – Campo Marte
142
109
223
474
73
89
132
294
4 – Isolotto
272
80
230
582
5 – Rifredi
413
151
453
1.017
1.150
571
1.279
3.000
62
55
102
219
3 – Gavinana Galluzzo
Totale
di cui voucher
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
Confrontando la distribuzione dei tre contributi assegnati da ciascun
SIAST, il contributo finalizzato è quello erogato con maggiore
omogeneità e frequenza dai 5 quartieri, fatta eccezione per il
Quartiere 4 – Isolotto ed 1 – Centro storico, dove risulta invece
prevalente quello di inserimento. Il contributo di sussistenza è
invece quello meno utilizzato dei tre da tutti i quartieri, tranne il
quartiere 3 – Gavinana/Galluzzo.
Il voucher è stato introdotto nel 2010 come ulteriore strumento per
fronteggiare un disagio economico. I voucher – o “buoni spesa” – sono
buoni cartacei spendibili presso una rete di esercizi commerciali
convenzionati fra negozi di vicinato e supermercati. I voucher sono
stati distribuiti in tagli differenziati da dieci e venti euro, con
modalità tali da impedirne la falsificazione e sono spendibili solo per
alcune categorie merceologiche: prodotti alimentari (con esclusione
delle bevande alcoliche); prodotti per l’igiene personale e per la
pulizia della casa (con esclusione dei cosmetici e dei generi da
maquillage); prodotti igienici ed alimenti per bambini e neonati;
abbigliamento e scarpe per neonati e bambini fino a 14 anni; prodotti
parafarmaceutici e farmaci da banco; articoli di cancelleria e
cartoleria a garanzia del diritto allo studio.
I beneficiari di voucher rappresentano circa il 5,4% dei 1.150
percettori di contributi di inserimento, il 9,6% dei beneficiari del
contributo di sussistenza e l’8% dei 1.279 fruitori di contributi
finalizzati. A questi vanno aggiunti i 40 beneficiari del progetto
sperimentale per la distribuzione dei buoni spendibili presso la rete
dei supermercati Coop.
La distribuzione territoriale mostra differenze tra i quartieri: rispetto
ad una media comunale di 6 utenti ogni 1.000 abitanti, i Quartieri 1Centro Storico (6,9) e 5-Rifredi (6,8) sono quelli in cui si registra la
più alta domanda. Segue il Quartiere 4-Isolotto con 6,4 utenti e, a
202
distanza, il 3-Gavinana-Galluzzo con 5,2 utenti e il Quartiere 2Campo di Marte con 4,3 utenti.
Graf.64 Percettori di contributi economici alla povertà per quartiere – Anno
2010. Tassi per 1.000 abitanti residenti
Firenze
6,0
Q 5 - Rifredi
6,8
Q 4 – Isolotto
6,4
Q3 – Gavinana-Galluzzo
5,2
Q 2 - Campo di Marte
4,3
Q 1 – Centro Storico
6,9
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
8,0
Fonte: SInSS Sistema Informativo SocioSanitario – Comune di Firenze – Azienda USL 10 di Firenze
– SdS Firenze
A sostegno della maternità il Comune di Firenze eroga contributi
economici che lo Stato ha previsto per i nuclei familiari più poveri: si
tratta dell’assegno di maternità e dell’assegno per il nucleo familiare.
La legge 448/98 e successive modifiche ed integrazioni prevede che il
comune di residenza curi la concessione di assegni di maternità e
assegni ai nuclei familiari con almeno tre figli minori. La concessione
dell’assegno è subordinata alla valutazione della situazione
economica.
Per il 2010 il Comune di Firenze ha concesso 513 assegni a fronte di
605 istanze.
L’andamento delle concessioni e delle istanze presentate nel corso
degli ultimi anni registra un costante aumento: nel 2006 i contributi
concessi erano 365 mentre nel 2010 sono stati 513. Questo
fenomeno, visto il decremento delle nascite, può essere dato
dall’aumento dei richiedenti con una condizione economica al di
sotto della soglia di accesso alla prestazione e da una più efficace
informazione al cittadino, data la serie positiva del numero di istanze
presentate.
203
Tav.92 Assegno maternità e assegno nucleo familiare: istanze e concessioni.
Firenze - Anni 2006-2010
Tipo assegno
2006
2007
Maternità
Nucleo familiare
totale
234
206
440
264
214
478
Maternità
Nucleo familiare
totale
195
170
365
2008
2009
2010
314
217
531
329
276
605
266
196
462
283
230
513
istanze
260
230
490
concessioni
211
216
182
202
393
418
Fonte: P.O. Supporto Finanziario Contabile e Valutazione Economica
Attività del servizio casa
Per far fronte alle diverse problematiche legate alla situazione
abitativa, il Comune di Firenze ha attivato una serie di misure per
garantire ai cittadini una situazione alloggiativa stabile.
Tra queste vi è il contributo per affitto, ovvero un contributo pubblico
dato alle famiglie titolari di un contratto di locazione regolarmente
registrato, con un canone di affitto alto rispetto al totale del reddito
familiare: nel 2010 le persone che ne hanno beneficiato sono state
1.193.
Come strategia alternativa all'intervento pubblico diretto il Comune
in collaborazione con Casa s.p.a. ha individuato il subaffitto di
alloggi a canone sostenibile, oltre all’assegnazione di alloggi di
proprietà pubblica. Nel 2010 sono stati 405 gli utenti che hanno
fruito
dell’intermediazione
abitativa
e/o
dell’assegnazione
dell’alloggio.
Infine riguardo alle attestazioni di idoneità alloggiativa per immigrati,
nel 2010 ne sono state complessivamente rilasciate 4.128 in
aumento rispetto sia al 2009 (3.684) che al 2008 (3.625).
Il sistema dell’accoglienza: dal Polo della Marginalità alle
Emergenze
Il fenomeno della ”esclusione sociale” viene inteso come una forma di
deprivazione materiale e di fragilità che non riguarda esclusivamente
la povertà economica e il disagio estremo, ma anche carenze rispetto
ai legami familiari e sociali, ai sistemi abitativi, alla formazione o
all’integrazione lavorativa e sociale.
Nella maggior parte dei casi il fenomeno riguarda immigrati, persone
senza fissa dimora, ex detenuti, persone che non risiedono a Firenze
ma che su Firenze gravitano ed incidono, soprattutto in termini di
assistenza sociosanitaria.
Le politiche dell’Amministrazione comunale in tema di inclusione
sociale sono oggi poste di fronte ad una crescente problematicità, sia
204
per il notevole impegno di risorse richiesto, sia per l’ampliamento
della gamma di bisogni espressi.
Il permanere di condizioni negative in termini di costo della vita,
precarietà lavorativa e alto costo dei canoni d’affitto, determina un
tendenziale allargamento della fascia di popolazione definita come "di
nuova povertà" che, in virtù dell’impossibilità a sostenere i costi della
locazione, si trova sempre più frequentemente nella condizione di
perdere l'alloggio per morosità.
Il Comune di Firenze con il Servizio di Accoglienza e integrazione
mette a disposizione circa 870 posti per coloro che hanno problemi
alloggiativi, comprensivi anche dei posti relativi ai 5 mesi in cui è
attivo il progetto "accoglienza invernale" e di quelli utilizzati per le
“emergenze straordinarie”.
Le persone che nel 2010 sono state accolte da tutto il sistema – polo
della marginalità, affittacamere, emergenza freddo e strutture per
richiedenti asilo e immigrati - si stimano più di 2.000 in aumento
rispetto al 2009 del 16%. Il numero sale ancora a 2.150
considerando coloro che sono stati accolti in strutture per detenuti,
ex detenuti e dei sottoposti a misura alternativa che sono stati
ospitati presso specifici servizi di accoglienza residenziale.
A Firenze l’A.S.P. Firenze Montedomini ha assorbito la funzione di
“Polo per la marginalità abitativa”, ovvero un sistema integrato di
interventi e servizi di carattere abitativo, in grado di dare ospitalità
temporanea a persone che presentano bisogni di accoglienza, di
alloggio e di reinserimento nel sociale.
Allo scopo di ottimizzare tutte le risorse disponibili sul territorio,
l’ASP assolve ai compiti di gestione degli interventi di ospitalità nel
rispetto delle caratteristiche dell’utenza e delle risorse alloggiative,
anche sulla base dei progetti individuali elaborati dai SIAST e di
monitoraggio dei percorsi di reinserimento sociale degli utenti.
Nell’ottobre del 2009 sono stati deliberati dal Comune di Firenze gli indirizzi generali
per la fusione delle quattro Aziende di Servizi alla Persona (ASP) fiorentine
“Montedomini”, “Sant’Ambrogio”, “Educatorio della SS. Concezione detto di Fuligno” e
“Il Bigallo” - rappresentanti i poli di riferimento funzionale in materia di anziani,
disabilità e marginalità - in una nuova Azienda pubblica ASP.
Con Decreto del Presidente della Giunta Regione Toscana n. 246 del 29/12/2010
l'A.S.P. MONTEDOMINI si è trasformata in Azienda Pubblica di servizi alla persona
Montedomini - Sant'Ambrogio - Fuligno - Bigallo (A.S.P. FIRENZE MONTEDOMINI)
incorporando le suddette Aziende
Polo della marginalità e affittacamere
Le strutture che fanno parte del Polo sono dieci: una parte di queste
sono di proprietà dell’ASP, un’altra parte di proprietà del Comune e
altre convenzionate con il Comune di Firenze.
La gamma di servizi offerti varia in funzione della tipologia di
accoglienza: vi sono strutture di “pronta accoglienza” per le urgenze,
strutture di accoglienza di breve periodo e strutture di accoglienza di
205
lungo periodo presso foresterie, minialloggi e appartamenti destinati
a persone singole e a nuclei familiari.
Rispetto alla durata del soggiorno presso la struttura, il periodo di
permanenza varia in base alla tipologia dell’accoglienza: dai tre a 15
giorni per le strutture di pronto intervento; da 3 a 18 mesi per le
strutture di prima soglia; da un anno e oltre per le strutture di
seconda soglia, come per esempio l’Albergo Popolare dove i cosiddetti
“ospiti storici” vi soggiornano da più di quattro anni.
Nel 2010 gli utenti accolti dalle strutture del polo sono stati 1.268,
per un totale di ben 2.400 ricoveri (una persona può essere ospitata
più volte nell’arco di un anno).
Tav.93 Numero utenti del Polo della Marginalità per cittadinanza e sesso.
Firenze. Anni 2008-2010
2008
Cittadinanza
2009
M
F
Totale
M
Italiani
388
34
422
400
42
Stranieri
505
124
629
619
122
Totale
893
158
1.051
1.019
2010
F Totale
M
F
Totale
442
380
51
431
741
707
130
837
164 1.183
1.087
181
1.268
Fonte: Polo della Marginalità
I 1.268 utenti accolti nel 2010 sono stati prevalentemente (86%)
maschi, di età media di quarant’anni, e in maggioranza (66%)
stranieri, in particolare provenienti dall’Europa (57%) e dall’Africa
(39%).
Tav.94 Utenti residenti a Firenze accolti dal Polo della Marginalità per quartiere
di provenienza e cittadinanza - Anno 2010
cittadinanza
Quartiere
totale
di provenienza
italiana
straniera
1 - Centro Storico
84
51
135
2 - Campo di Marte
34
27
61
3 - Gavinana-Galluzzo
15
13
28
4 - Isolotto
36
24
60
5 - Rifredi
40
54
94
totale
209
169
378
Fonte: Polo della Marginalità
Le persone accolte dal Polo della marginalità sono per il 70% non
residenti a Firenze; i residenti a Firenze accolti dal Polo Marginalità
nel 2010 sono stati 378, il 30% del totale, di cui 209 italiani e 169
stranieri.
Il 36% degli utenti residenti proviene dal Quartiere1-Centro Storico,
il 25% dal Quartiere 5-Rifredi, il 16% sia dal Quartiere 2-Campo di
Marte che dal Quartiere 4-Isolotto.
I ricoveri del 2010, rispetto al 2008, sono complessivamente
aumentati del 18% e l’incremento maggiore ha riguardato quelli di
“pronta accoglienza” (54%).
206
Tav.95 Inserimenti nelle strutture del polo della marginalità per tipologia di
accoglienza. Firenze - Anni 2008-2010
Inserimenti
Struttura
Tipologia
2008 2009
2010
Albergo Popolare
Accoglienza
470
406
259
Mini Alloggi
24
33
19
Pronta Accoglienza
959 1.336 1.478
36
44
46
Pronto Intervento Sociale
S. Paolino
C. p. Accoglienza
79
103
100
Pronto Intervento Sociale
7
8
47
43
Casa Famiglia
S. Lucia
C. p. Accoglienza
76
71
69
Pronta Accoglienza
6
S.M. Rovezzano
C. p. Accoglienza
58
64
82
Pronto Intervento Sociale
33
16
19
Arcobaleno
C. p. Accoglienza
46
45
46
Pronto Intervento Sociale
4
Oasi
C. p. Accoglienza
34
39
38
S. Caterina
C. p. Accoglienza
10
14
19
S.P. Solidarietà
C. p. Accoglienza
37
Casa per
C. p. Accoglienza
11
Foresterie
Camere
7
del Fuligno
C. Albergo Mameli
59
49
62
Mini Alloggi
105
94
84
Totale
2.026 2.368 2.400
Fonte: Polo della Marginalità
Questo aumento è derivato dalla rimodulazione delle capienze nelle
varie tipologie di accoglienza dell’Albergo Popolare avvenuta nel 2009,
che ha portato ad un aumento dei posti riservati per la pronta
Accoglienza (da 40 a 60) ed a una diminuzione di quelli per
l’Accoglienza breve (da 63 a 43): questa riorganizzazione ha quindi
elevato la capacità di “turn over” del singolo posto, aumentando di
conseguenza il numero di ospiti accolti dalla struttura.
Se si escludono i ricoveri per le emergenze, di cui si tratterà oltre, la
maggior parte degli inserimenti (65%) ha interessato la pronta
accoglienza, seguiti, in ordine di importanza, da quelli di breve
periodo (28%) e da quelli di lunga durata (7%).
Rispetto agli italiani, gli stranieri sono più giovani e vengono ospitati
per un periodo di tempo minore soprattutto perché prevalente è la
loro presenza nei servizi di Pronta accoglienza e in quelli di
accoglienza di breve periodo.
Nelle strutture di pronta accoglienza gli utenti stranieri costituiscono
il 74% dell’utenza totale, hanno un’età media di 38 anni, mentre
quelli italiani di 48.
Nelle strutture di prima soglia i ricoveri degli utenti stranieri sono
una percentuale leggermente inferiore agli italiani (43% stranieri vs.
207
57% italiani), gli stranieri sono più giovani degli italiani (33 anni gli
stranieri vs. 50 anni degli italiani).
Nelle strutture di seconda soglia, pur prevedendo ricoveri di medio
lungo periodo, i soggiorni degli utenti stranieri sono mediamente più
brevi di quelli degli italiani e interessano persone giovani, con età
media di 24 anni (vs. i 52 anni di età media degli italiani).
Tav.96 Soggiorni presso le accoglienze del Polo della Marginalità* per
cittadinanza, tempo di permanenze e età media. Firenze – Anno 2009-2010.
Valori medi
italiani
Tipo accoglienza
gg medi
stranieri
età media
gg medi
età media
2010
Pronta Accoglienza
13
48
14
38
Accoglienza prima soglia
162
50
144
33
Accoglienza seconda soglia
861
52
529
25
2009
Pronta Accoglienza
Accoglienza prima soglia
Accoglienza seconda soglia
12
48
12
40
133
53
136
38
1.302
56
430
24
Fonte: Polo della marginalità
*Escluse le emergenze e il pronto intervento sociale
La maggior parte degli ingressi in struttura ha riguardato interventi
per problematiche socio-economiche (disoccupati o impossibilitati a
lavorare e occupati bisognosi comunque di sostegno): nel 2010 il
78% degli ingressi sono di questo tipo, in crescita rispetto al 2009
(70%) e al 2008 (66%). La seconda tipologia di interventi ha
riguardato problematiche socio-sanitarie, in particolare persone
dipendenti da sostanze e da alcol o persone con problemi di salute
mentale o malattie invalidanti.
In aggiunta alle strutture gestite dal Polo Marginalità il Comune
mette a disposizione di soggetti che si trovano in emergenza
alloggiativa, derivante da sfratti per morosità, posti presso gli
affittacamere. Nel 2010 gli intestatari di impegnativa sono stati 18,
per un totale di 54 persone accolte. Rispetto al 2007, quando sono
stati accolti 51 nuclei familiari per un totale di 134 persone, si
registra una marcata diminuzione di utenza, motivata dalla scelta
dell’Amministrazione di risolvere anche questa problematica
alloggiativa facendo riferimento alle strutture del Polo della
marginalità, anziché agli affittacamere.
Tra le azioni che il Comune di Firenze ha intrapreso a sostegno della
fuoriuscita di nuclei familiari dagli affittacamere vi sono i progetti
“via della Chiesa” e “Casa Gabriele”, entrambi finalizzati a creare le
208
condizioni per una soluzione abitativa autonoma e sostenuti
finanziariamente con una compartecipazione degli utenti ai costi del
progetto.
Il progetto “via della Chiesa” ha reso disponibili appartamenti per
destinarli all’accoglienza di nuclei familiari che nel 2010 hanno
ospitato 11 persone.
Con il progetto “Casa Gabriele” sono stati assegnati mini-alloggi a
favore di nuclei composti da madri con figli minori: nel 2010 sono 9
le persone che hanno fruito del servizio.
Il progetto Emergenza freddo
Il Progetto “Emergenza freddo” è affidato all’ASP Firenze
Montedomini ed è gestito dalla Caritas e dall’Associazione ACISIF per
l’assegnazione di poco meno di 175 posti messi a disposizione presso
le strutture dedicate all’accoglienza dei senza dimora (Albergo
Popolare, Ostello del Carmine, Foresteria Pertini, Foresterie Fuligno,
Appartamento in via Panicale). Nel 2010 è stato scelto di far pagare,
dopo i primi 15 giorni di accoglienza invernale, un euro al giorno a
fronte di un pasto, di un letto e di una prima colazione, per dare
valore al servizio e per riconsegnare a ciascuno la responsabilità del
proprio progetto di inclusione. Le persone accolte sono state
complessivamente 352, in prevalenza uomini (87%), di età media di
43 anni. Rispetto alla cittadinanza, gli italiani sono il 24%, i romeni il
22%, i marocchini il 16% e i tunisini il 5,7%.
Emergenze straordinarie
Nel dicembre del 2009, a seguito dell’incendio nell’immobile di
proprietà comunale in V.le Guidoni, il Comune ha dovuto procedere
allo sgombero dell’edificio occupato da circa cento persone. La messa
in sicurezza dell’immobile danneggiato ha reso urgente l’evacuazione
degli occupanti, cittadini comunitari ed extracomunitari, nuclei
familiari con minori, cittadini extracomunitari in possesso di
permesso di soggiorno per motivi umanitari, richiedenti asilo e
rifugiati, per i quali sono stati attivati interventi immediati di prima
assistenza e di ricovero presso sistemazioni alternative.
Per far fronte all’emergenza alloggiativa e alle condizioni climatiche
avverse sono stati utilizzati non solo i posti (15) disponibili nelle
strutture di accoglienza convenzionate (foresterie Pertini, Fuligno e
Albergo Popolare) ma sono stati anche creati nuovi spazi abitativi
(quattro appartamenti e due stanze in minialloggi), per un totale di
36 posti. Nel 2010 è proseguita l’attività di prima accoglienza.
Accoglienza diurna
Per promuovere l’accoglienza diurna di soggetti provenienti dall’area
marginale e favorire il loro reinserimento sociale nel 2010 sono stati
operativi il Centro diurno polivalente “La Fenice” e il Centro
“Arcobaleno”.
209
Il Centro “La Fenice” ha organizzato diversi laboratori ai quali hanno
partecipato 239 utenti. Le attività si sono rivolte a soggetti in
situazione di difficoltà e disagio sociale e economico, non solo
stranieri ma anche italiani.
Il Centro Arcobaleno ha attivato specifici programmi di integrazione
socioeconomica, come centri di ascolto e di consulenza, servizi di
consulenza legale per immigrati, corsi di alfabetizzazione linguistica,
attività di formazione e di sostegno all’integrazione.
Le mense
I SIAST distribuiscono pasti a persone in condizione di fragilità: dei
300 beneficiari del servizio mensa il 69% sono adulti.
Il Comune è convenzionato con la Caritas per attività di mensa e
docce-cambi, compreso servizio di bagagliaio, per persone italiane e
straniere in stato di necessità: in un anno sono stati erogati 163.975
pasti e 28.104 docce.
Gli immigrati: accoglienza e integrazione
Le persone si spostano dal loro paese essenzialmente per motivazioni
economiche, per sfuggire a persecuzioni e oppressioni, a disastri
naturali o per motivazioni personali.
Il fenomeno immigrazione è uno dei fenomeni mondiali più
complessi: tutte le nazioni cosiddette sviluppate attraggono
popolazione straniera ma contemporaneamente cercano di
controllarne il flusso.
I cittadini stranieri presenti in Italia al 1 gennaio 2011 sono
4.570.317 pari al 7,5% del totale dei residenti, in aumento del 7,9%
rispetto all’anno precedente.
Sono diffusi in tutto il paese, seppure in maniera differenziata, con
una prevalenza nel nord e centro Italia (86,5%). La Toscana si colloca
tra le sei regioni a maggiore capacità attrattiva, con l’8% del totale
degli stranieri accolti in Italia.
Le regioni con il più alto tasso di incidenza della popolazione
straniera sono: Emilia Romagna (11,3%), Umbria (11%), Lombardia
(10,7%), Veneto (10,2%) e Toscana, dove gli stranieri rappresentano
il 9,7% della popolazione residente.
Gli stranieri residenti nella città di Firenze sono in continua crescita:
nel 2010 hanno raggiunto quota 50.033, pari ad una incidenza di
13,5 stranieri residenti ogni 100 abitanti, e sono aumentati dell’8%
rispetto al 2009. Essi costituiscono una “forza” indispensabile a
Firenze sia per il benefico influsso sulla dinamica demografica della
popolazione che su quella lavorativa.
Il fenomeno però presenta anche importanti aspetti di esclusione
sociale: gli adulti con cittadinanza straniera che si rivolgono a
strutture di accoglienza per problematiche alloggiative sono oltre il
66% degli accolti totali; i minori stranieri inseriti nelle strutture
210
residenziali sono i tre quarti del totale (75%); i minori stranieri
presenti nelle pronte accoglienze rappresentano la quasi totalità dei
ragazzi accolti.
Infine i Rom, che per quanto sia improprio considerarli afferenti alla
sfera della marginalità, vengono percepiti dalla comunità locale come
soggetti a rischio di esclusione sociale. L’obiettivo graduale è quello
del superamento dei campi nomadi, da perseguire attraverso
soluzioni abitative alternative, capaci di favorire una maggiore
integrazione sociale.
L’impegno del Comune di Firenze è finalizzato principalmente
all’inclusione sociale, alla valorizzazione delle diversità culturali come
arricchimento per la convivenza e la coesione sociale della
popolazione immigrata presente nella nostra città.
Nel 2009 presso l’area attrezzata dell’Olmatello nel Quartiere 5 sono
state avviate le seguenti attività: il servizio di portierato e di pulizia e
il servizio di accompagnamento e di trasporto dei minori in età
scolare per garantire loro una regolare frequenza scolastica. Nei
villaggi Rom del Poderaccio, nel Quartiere 4, sono state intraprese
azioni di sostegno e recupero scolastico, di mediazione culturale e
linguistica Romanè, di acquisto del corredo scolastico ed infine
attività educativa di strada svolta presso i due villaggi.
Nel 2010 gli utenti complessivamente ospitati sono stati 485, di cui
65 nell’area dell’Olmatello e 420 nei villaggi del Poderaccio.
Strutture residenziali per richiedenti asilo politico, rifugiati e
immigrati
Dal sito del ministero dell’Interno
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/temi/asilo/sottotema001.h
tml
I richiedenti asilo sono persone che, trovandosi fuori dal paese in cui
hanno residenza abituale, non possono o non vogliono tornarvi per il timore
di essere perseguitate per motivi di razza, religione, nazionalità,
appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le loro opinioni
politiche. Possono richiedere asilo nel nostro paese presentando una
domanda di riconoscimento dello "status di rifugiato".
I rifugiati sono coloro che hanno ottenuto il riconoscimento dello "status di
rifugiato" in seguito all'accoglimento della loro domanda.
Persone ammissibili alla protezione sussidiaria
In applicazione della normativa europea, il decreto legislativo 19 novembre
2007, n.251, ha previsto come status di protezione internazionale oltre lo
status di rifugiato anche quello di protezione sussidiaria. Tale status è
riconosciuto a colui che pur non possedendo i requisiti per ottenere lo status
di rifugiato non possa essere rinviato nel paese di origine o, per l’apolide, nel
paese di residenza, in quanto sussiste il fondato timore che possa subire un
grave danno alla sua vita o alla sua incolumità.
La convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati adottata a
Ginevra il 28 luglio del 1951, stabilisce le condizioni per essere considerato
211
un rifugiato, le forme di protezione legale, altri tipi di assistenza, i diritti
sociali che il rifugiato dovrebbe ricevere dagli stati aderenti al documento e
gli obblighi di quest'ultimo nei confronti dei governi ospitanti. La
convenzione, resa esecutiva in Italia con la legge del 24 luglio 1954 n. 722,
definisce “rifugiato” colui "che temendo a ragione di essere perseguitato per
motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo
sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui è
cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della
protezione di questo paese; oppure che, non avendo cittadinanza e
trovandosi fuori del paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali
avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra" (articolo
1a). A integrazione della convenzione è intervenuto il protocollo di New York
nel 1967 che ha rimosso le limitazioni temporali e geografiche fissate nel
testo originario della convenzione. L’ambito di applicazione della convenzione
è limitato ai casi di persecuzione individuale.
Esclusioni dall’applicazione della convenzione
Le persone costrette a lasciare il proprio paese a causa di disastri naturali, di
calamità, di violenti rivolgimenti politici o di crisi belliche possono essere
escluse dall'applicazione della convenzione. In tali casi sono adottate misure
di protezione straordinarie come per esempio la “protezione temporanea”,
come è accaduto quando sono stati accolti nel nostro paese i cittadini della
Ex Jugoslavia, della Somalia o dell'Albania.
Altro fenomeno che sta assumendo sempre maggiore rilevanza in
termini di presenze e di disagio è quello dei richiedenti asilo politico.
Gli estenuanti tempi di attesa per la conclusione delle procedure per
il riconoscimento dello status di rifugiato, il divieto della possibilità di
lavorare durante tale periodo, rendono ancor più critica la situazione
di questi cittadini.
L'Amministrazione comunale ha attivato sin dal 2001, in
collaborazione con Caritas ed ARCI, il progetto “Villa Pieragnoli” per
garantire servizi di accoglienza ed attività per la tutela e
l'integrazione di cittadini stranieri richiedenti o ai quali è stato
riconosciuto lo status di rifugiato e di protezione internazionale.
Il progetto afferisce alla rete del Sistema nazionale per Richiedenti
Asilo e Rifugiati (SPRAR) e prevede, oltre all'accoglienza, anche una
serie di misure tese all’integrazione sociale e lavorativa degli ospiti,
attraverso la realizzazione di corsi per l'apprendimento della lingua
italiana, l'accompagnamento ed il tutoraggio nei percorsi di
formazione professionale, l’inserimento lavorativo e di ricerca degli
alloggi. Sempre nell’ambito degli interventi in favore dei richiedenti
protezione internazionale, rifugiati
e/o titolari di protezione
sussidiaria, dall’Aprile 2010 è stato attivato il Centro Polifunzionaleprogetto PACI. Tale progetto è stato promosso dal Comune di Firenze
nell’ambito dell’accordo sottoscritto con il
Ministero per la
realizzazione, nella città di Firenze, di un sistema di accoglienza volto
a promuovere attività di sostegno al processo di inclusione sociale e
di facilitazione al percorso di integrazione socio economica nel
territorio della suddetta categoria di cittadini stranieri.
212
Il Centro è in grado di accogliere fino a 130 cittadini stranieri
richiedenti protezione internazionale, rifugiati e titolari di protezione
sussidiaria o umanitaria, uomini e/o donne maggiorenni, nuclei
familiari con prole e nuclei familiari monoparentali. L’immobile
presso il quale ha sede il centro Polifunzionale è una ex struttura
alberghiera ubicata in Viale Gori. Il progetto è interamente finanziato
dal Ministero dell’Interno per un importo di circa € 3.000.000
annui.
Tav.97 Presenze nelle strutture per richiedenti asilo e immigrati. Firenze – Anni
2009-2010
Tipologia
Struttura
2009
2010
89
89
-
184
Centro accoglienza via Baccio da Montelupo
15
24
Pensionato via Porcellana
25
39
Villa Pieragnoli
Richiedenti
asilo
Immigrati
Presenze annuali
Centro Polifunzionale PACI
Fonte: Comune di Firenze – Servizio Famiglia e Accoglienza
Per i lavoratori immigrati il Comune ha riservato due strutture
alloggiative come soluzioni per coloro che hanno difficoltà di
reperimento di alloggio autonomo sul mercato privato, aiutandoli così
a favorire e mantenere il proprio lavoro.
Il centro di accoglienza in via Baccio da Montelupo e il Pensionato
Lavoratori di San Paolino in via del Porcellana sono due pensionati
che offrono alloggio a cittadini stranieri non comunitari e
maggiorenni, di sesso maschile, con lavoro, subordinato o autonomo,
in regola con le norme di soggiorno. Questi possono permanere
presso i centri per un massimo di 11 mesi ed è richiesta una loro
contribuzione.
Nella struttura di via Baccio da Montelupo agli ospiti vengono inoltre
forniti una serie di servizi tesi a favorire l'integrazione nel tessuto
sociale nonché l'orientamento, la consulenza, l'ausilio nella ricerca di
soluzioni alloggiative autonome.
Lo Sportello Unico Comunale Immigrazione
Lo Sportello Unico Comunale per l’Immigrazione (S.U.C.I), ubicato in
Via Pietrapiana 53, è un servizio in cui vengono ricondotte e gestite
in modo integrato ed in unica sede cittadina alcune procedure
dedicate ai cittadini comunitari e stranieri, nonché agli italiani che
con essi abbiano relazione.
Nel 2010 gli accessi al Servizio sono stati circa 45.000.
Nello specifico procede:
- alla pre-istruttoria ed istruttoria delle procedure amministrative di
Iscrizione anagrafica (16.370 informazioni anagrafiche);
213
- alla pre-istruttoria, consegna e rilascio delle certificazioni di
idoneità alloggiativa, (8.575 idoneità alloggio);
- ad informare sulle normative di ingresso e soggiorno (22.000
informazioni sull'immigrazione);
- ad assistere i richiedenti per il rinnovo dei permessi di soggiorno
(6.196) e per richiedere il ricongiungimento familiare (297).
Presso il S.U.C.I. è presente un servizio di mediazione, interpretariato
e traduzioni così come è possibile per uno straniero iscriversi a corsi
d’italiano. Il S.U.C.I. cura e pubblica reports statistici sulle presenze
straniere a Firenze e provincia e guide informative.
Gli operatori rispondono a quesiti sulla normativa di area,
sull’accesso ai servizi e sui principali bisogni ed esigenze espressi da
cittadini non comunitari, comunitari ed italiani (es. datori di lavoro).
Presso il S.U.C.I. è inoltre presente un servizio di mediazione,
interpretariato e traduzioni. Vi si trovano pubblicati anche report
statistici sulle presenze degli stranieri a Firenze e provincia e
Vademecum informativi. E’ infine possibile iscriversi a corsi d’italiano
per stranieri, attivati dal Comune tramite accordi con alcune scuole
private d'italiano che offrono borse di studio gratuite.
Altri servizi forniti agli immigrati
La presenza di numerosi cittadini stranieri immigrati che si trovano
in situazione di grave indigenza o di emarginazione ma che, non
essendo anagraficamente residenti sul territorio comunale, non
possono accedere ai servizi, impone l’esigenza di attivare progetti o
interventi ad integrazione sociosanitaria per garantire delle risposte
sul versante dell’accoglienza, del sistema di informazione e di
orientamento, dei servizi territoriali specificamente predisposti e di
quelli di bassa soglia a carattere sanitario.
- Progetto STENONE: il progetto prevede azioni di rafforzamento al
sistema socio sanitario per fornire un servizio adeguato di
assistenza, di prestazioni di medicina generale e odontoiatriche, in
un ottica di risposta integrata, di fronte ad un bisogno al contempo
sociale e sanitario svolte dall’associazione di volontariato Stenone;
- i “Centri di alfabetizzazione” in italiano costituiscono una rete di
servizi progettati per favorire il diritto allo studio dei ragazzi delle
scuole primarie e secondarie di primo grado di Firenze che non
parlano italiano. Su richiesta delle scuole, gli alunni stranieri
possono frequentare i laboratori linguistici che mettono a
disposizione delle scuole del proprio quartiere anche servizi di
mediazione linguistica, biblioteche multiculturali e multilingue,
strumenti didattici e documentazione interculturale.
214
Carcere e misure alternative
L’Amministrazione Comunale ha realizzato interventi a favore dei
detenuti
dei
carceri
di
Sollicciano,
Gozzini
(cosiddetto
“Solliccianino”), per l’Istituto Penale Minorile “Meucci” e per coloro
che scontano la pena fuori dal carcere a Firenze. Il Garante per i
Diritti dei Detenuti, nominato dal Sindaco di Firenze, ha
supervisionato, stimolato e controllato il rispetto dei diritti dei
detenuti.
Per ciò che riguarda l’accoglienza e i progetti di sostegno per detenuti
e sottoposti a misura alternativa privi di punti di riferimento
abitativi, occupazionali e relazionali sono state intraprese attività di
accoglienza residenziale presso i centri di accoglienza fiorentini.
Sono state attivate convenzioni o erogati contributi per tre centri
d'accoglienza maschili (Oasi, Samaritano, Casanova-Ciao) e uno
femminile (Centro Suore Vincenziane): le persone complessivamente
ospitate nel 2010 sono state 122.
Queste strutture non svolgono soltanto una funzione residenziale ma
anche di accompagnamento per il reinserimento sociale della
persona.
Il Comune è titolare, poi, del Centro Attavante, gestito
dall’Associazione Volontariato Penitenziario: si tratta di una struttura
di accoglienza diurna destinata a detenuti ed ex detenuti, dove sono
stati attivati anche servizi di consulenza psicologica e giuridica per
detenuti e loro familiari. Le persone che si sono rivolte al centro sono
state 100.
Nel 2009 sono stati avviati due circoli culturali permanenti presso i
due carceri, corsi di pittura, musica, eventi culturali, cinema,
laboratorio di bambole, di scrittura creativa, di danza, attività
d’informazione, ascolto, orientamento, inserimento lavorativo a favore
di soggetti detenuti, in misura alternativa, ex-detenuti e marginali.
E’ inoltre operativo il servizio di interpretariato e mediazione
culturale per gli stranieri in carcere: dal momento che oltre il 60%
dei detenuti sono stranieri, il servizio ha l’obiettivo di facilitare il
rapporto tra detenuti stranieri ed operatori, attraverso l’opera di
mediatori culturali, con spiegazione di regole e dei meccanismi della
giustizia italiana.
Il Comune di Firenze si fa inoltre carico della realizzazione e della
distribuzione della Guida dei detenuti; della fornitura delle biciclette
abbandonate nella città al laboratorio di riparazione interno a
Sollicciano,
dove
vengono
riparate
e
rivendute;
dell’accompagnamento dei bambini piccoli di madri detenute all’asilo
nido del territorio e del rilascio di buoni pasto per persone semilibere
indigenti.
Il Garante dei Diritti dei Detenuti
Il Garante per i Diritti delle persone private della libertà personale è
una figura direttamente nominata dal Sindaco che ha
215
sostanzialmente funzioni di controllo del rispetto dei diritti dei
detenuti negli istituti di Pena, di informazione sulla situazione
carceraria e di promozione dell’impegno nei confronti di chi sconta la
pena. Sebbene sia una figura nuova e sperimentale, non ancora
dotata di poteri effettivi e non prevista dall’Ordinamento
Penitenziario, il Garante riceve lettere e richieste ormai da tutti i
detenuti della Toscana, pur non avendo competenze per intervenire
sui detenuti e sulle situazioni che non siano di competenza del
Comune di Firenze.
Interventi di contrasto
violenza e agli abusi
alla
prostituzione,
alla
Collegamenti Interventi Prostituzione (CIP)
Il progetto CIP è un esempio di partecipazione fra l’Ente Locale ed il
Terzo Settore nella definizione e nella realizzazione di programmi
sociali a tutela dei diritti dei cittadini. Si rivolge a tutte le donne e ai
minori che svolgono prostituzione di strada, con azioni integrate volte
alla prevenzione, al sostegno ed al reinserimento. L'intervento,
avendo come finalità generale quella di offrire un'alternativa al lavoro
di strada, laddove sia vissuto in una condizione di coazione e
sfruttamento, tende a sostenere con azioni di supporto tutte le
persone, anche quelle che decidessero di continuare a prostituirsi.
Già nel corso del 2008, come prevede la normativa vigente, il progetto
CIP ha preso in carico anche situazioni di soggetti vittime dello
sfruttamento lavorativo allargando il target di riferimento non solo
allo sfruttamento sessuale ma anche a quello più generale di tratta
degli esseri umani.
La prima fase è svolta dall’Unità di Strada che rappresenta un primo
momento di contatto con le donne per l’analisi del fenomeno, per
informare e per fare campagne di prevenzione soprattutto di tipo
sanitario. Nel 2010 l’Unità di Strada ha avuto 518 contatti (697 nel
2009 e 708 nel 2008).
La seconda fase (Spazio intermedio) è un servizio di ascolto,
orientamento e consulenza che viene svolto in un contesto rispettoso
della privacy personale delle ragazze vittime della tratta che
richiedono aiuto, e che vengono accolte da operatrici professionali
affiancate da mediatrici culturali: i colloqui effettuati nel 2010 sono
stati 96; 6 sono state le donne accolte in strutture di prima
accoglienza e 5 in quelle di seconda accoglienza.
La terza fase è detta di reinserimento sociale in quanto le donne
accolte possono usufruire di un tirocinio formativo in azienda al fine
di acquisire competenze e conoscenze immediatamente spendibili nel
mondo del lavoro.
216
Numero Verde
Il progetto Numero Verde nazionale - rivolto alle vittime della “tratta
delle donne” esercitata a scopo di sfruttamento sessuale - prevedeva
la costituzione di una postazione centrale e di undici postazioni
decentrate sul territorio nelle zone maggiormente interessate al
traffico, tra cui il Comune di Firenze. Obiettivo del Numero Verde era
quello di fornire informazioni e una prima consulenza rispetto ai
percorsi sociali e sanitari alle donne vittime della “tratta”. Il Numero
Verde della Toscana, che fa capo al Comune di Firenze, per la sua
attività disponeva di un data-base fornito di indirizzi utili per la
ricerca dei luoghi di: accoglienza, prima accoglienza, case di fuga,
ospedali, consultori, sportelli immigrati e legali, consulenze varie e
centri di ascolto.
Nel 2009 le telefonate pervenute al numero verde sono state 589.
Dal luglio 2010 il progetto è stato ridimensionato: tutti gli uffici
territoriali sono stati chiusi, per sostituirli con un'unica postazione
centrale per ridurre i costi: per questo nel 2010 le telefonate
pervenute al numero verde sono state solo 189.
Il Comune di Firenze inoltre, in stretta collaborazione con i servizi
territoriali, sostiene progetti che si occupano di fornire consulenza
psicologica e legale, sostegno e accompagnamento a donne e minori
vittime di violenza.
L’intervento è articolato in quattro progetti: abuso e maltrattamento
minori, sostegno a donne che hanno subito abusi e maltrattamenti in
età infantile, casa rifugio per donne, abuso e maltrattamento su
donne adulte. I minori vittime di abuso e maltrattamento che sono
stati presi in carico nel 2010 sono stati 181, 450 le donne che si
sono rivolte ai servizi per essere supportate perché vittime di
violenza, 16 le donne inserite nella casa rifugio, 23 i minori.
217
Parte IIIa - Monitoraggio e
Vautazione
Risorse sociali investite nel POA 2010
Il monitoraggio del Piano Attuativo
Il Piano integrato di salute (PIS) è lo strumento di programmazione
integrata delle politiche sociali e sanitarie per la Società della Salute
di Firenze e della loro interconnessione con quelle relative ai settori
che hanno influenza sullo stato di salute della popolazione. Anche
quest’anno la Regione Toscana ha proseguito nella rilevazione della
spesa sociale contenuta nei Piani operativi annuali (POA) dei PIS,
verificando la spesa del Fondo Sociale Regionale, comprensivo del
Fondo Sociale Nazionale.
Le azioni del POA
Nel POA 2010 la SdS di Firenze ha programmato 114 azioni per una
spesa effettiva totale di €67.882.784,75,
€1.047.741,75 in più
rispetto al 2009.
La spesa effettiva degli interventi comprende la spesa del personale,
la spesa sostenuta per la non autosufficienza – inclusa la quota di
fondo che non e’ transitata dal bilancio del comune perché gestita
dalla SdS – e la spesa relativa ad alcune azioni (5) finanziate
direttamente dalla SdS.
Il Fondo Sociale Regionale ha coperto il 10,1% della spesa totale ed è
stato ridistribuito un po’ su tutte le aree di utenza: le dipendenze
sono l’area con la maggiore copertura del FSR con il 60,5%, seguita
dall’area dei disabili con il 30,5%.
La ripartizione per aree di utenza mostra la distribuzione della spesa
per gli interventi realizzati a favore delle diverse aree di bisogno: la
classificazione delle aree segue sia il ciclo di vita – famiglia e minori e
anziani – sia le tipologie di problematica – disabilità, immigrazione,
dipendenze, multiutenza.
218
Tav.98 Numero azioni e spesa per area di intervento - Spesa Sociale POA 20092010 SdS Firenze
Di cui Copertura
Area
n° azioni
Spesa
F.S.R. residuo
2010
Famiglia e minori
17
12.769.805,90
924.605,10
Disabili
14
6.657.361,13
2.031.888,79
Dipendenze
14
563.195,77
340.853,65
Anziani
16
26.255.125,56
2.121.557,62
Immigrati e nomadi
10
4.033.963,76
18.303,94
Povertà e disagio adulti
18
9.828.641,12
1.334.218,31
Multiutenza
25
7.774.691,51
106.934,50
114
67.882.784,75
6.878.361,91
Totale
2009
Famiglia e minori
17
14.861.635,89
2.480.384,36
Disabili
18
8.189.536,95
2.518.459,10
Dipendenze
14
470.321,75
399.701,75
Anziani
15
24.239.316,12
2.196.313,53
7
2.034.298,18
80.462,95
Povertà e disagio
19
10.128.831,64
1.377.032,96
Multiutenza
26
6.911.102,02
205.289,15
116
66.835.042,55
9.257.643,80
Immigrati e nomadi
Totale
2008
Famiglia e minori
13
14.513.967,10
3.206.184,01
Disabili
15
6.406.861,69
1.840.264,37
9
340.668,12
187.101,00
14
25.330.985,22
1.552.123,22
6
1.615.479,89
104.183,95
Povertà e disagio
14
10.907.446,53
1.170.933,36
Multiutenza
16
6.063.310,62
137.750,00
Totale
87
65.178.719,17
8.198.539,91
Dipendenze
Anziani
Immigrati e nomadi
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel Programma Monitoraggio Interventi Sociali
- PIS (PMIS) – Regione Toscana – consuntivo 2008- 2009-2010.
La voce che assorbe maggiori risorse è quella degli anziani, seguita
da famiglia e minori, povertà e disagio e multiutenza.
219
Graf.65 Spesa sociale POA per area utenza – valori percentuali – SdS Firenze Anno 2010
1 - Famiglia e
7 - Multiutenza
minori
11%
19%
6 - P overtÁ e
disagio adulti
2 - Disabili
14%
10%
5 - Immigrati e
nomadi
3 - Dipendenze
6%
1%
4 - Anziani
39%
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana – consuntivo
2010
Nel triennio 2008-2010 la spesa relativa all’area anziani e all’area
disabili è stata contabilizzata in maniera diversa, per fare quindi un
confronto su dati omogenei, si pone la necessità di accorpare i dati di
spesa delle due aree, da cui emerge che nel triennio considerato la
spesa è progressivamente aumentata.
Tav.99 Spesa per area anziani e disabili - SdS Firenze Anni 2008-2010
Anno
Spesa
di cui FSR
2010
32.912.486,69
4.153.446,41
2009
32.428.853,07
4.714.772,63
2008
31.737.846,91
3.392.387,59
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana – consuntivo
Nell’area famiglia e minori si rileva invece una riduzione di spesa sia
rispetto al 2008 che rispetto al 2009. Relativamente a quest’ultimo
anno la differenza è dovuta in parte al fatto che nel 2009 era stata
considerata anche la spesa per i centri estivi per minori e, in parte,
ad una diminuzione della spesa per le rette residenziali e
semiresidenziali.
Nell’area immigrati rispetto al 2009, si registra un incremento di
risorse di quasi 2 milioni di euro. Tale incremento è dovuto allo
stanziamento di un finanziamento statale per la realizzazione del
centro PACI – centro polifunzionale per richiedenti protezione
internazionale e rifugiati asilo e/o titolari di protezione sussidiaria –
iniziato nell’aprile 2010 con l’obiettivo di realizzare, nella città di
Firenze, un sistema di accoglienza volto a promuovere attività di
sostegno al processo di inclusione sociale e di facilitazione al
percorso di integrazione socio economica nel territorio.
220
La minor spesa che si rileva nell’area povertà e disagio adulti è
dovuta sia ad una riduzione dei “Contributi adulti anziani” che ad
una riduzione della spesa per “Affittacamere ed interventi
alloggiativi”.
Nell’area della multiutenza l’incremento di spesa rispetto al 2009 è
dovuto all’adozione da parte del Consiglio Comunale (con
deliberazione n°90 del 9.11.2009) del nuovo “Regolamento per
l’assegnazione, agli organismi senza fini di lucro, di immobili di
proprietà comunale a canone agevolato".
Sulla base di questo regolamento la Direzione Servizi Sociali, per
l’anno 2010 ha dovuto prevedere nel proprio bilancio una somma a
titolo di conto affitto ai fini dell’abbattimento del canone delle
associazioni ed enti operanti senza fini di lucro in campo sociale e in
campo sportivo.
Quest’anno è stata rilevata la spesa degli interventi finanziati
direttamente dalla Società della Salute, la cui spesa non è quindi
transitata dal bilancio comunale. Tale scelta è stata effettuata, su
indicazione della Regione, per dare conto della effettiva spesa del
Fondo sociale regionale nella zona di Firenze. Delle azioni finanziate
dalla Società della Salute tre sono ricomprese nell’area anziani, una
nell’area famiglia e minori e una nell’area della multiutenza.
Nell’area anziani abbiamo i Contributi per servizi di assistenza
familiare e cure familiari che consistono in contributi introdotti con il
fondo della non autosufficienza rivolti agli anziani, erogati per
supportare rispettivamente, il pagamento di un assistente familiare o
il familiare che si prende cura dell’anziano; il progetto “un marchio
del volontariato” che consiste in un servizio di accoglienza e sostegno
telefonico per le persone anziane; infine le “iniziative rivolte alla
popolazione anziana per il periodo estivo” quali attività di animazione
e socializzazione realizzate durante l’estate da varie associazioni
presenti sul territorio per le persone anziane.
Nell’area famiglia e minori troviamo lo sportello di Mediazione
Familiare aperto sui Quartieri 2 e 5 come iniziativa a sostegno della
coppia in fase di separazione, già separata o divorziata, anche con
figli minori.
Nell’area della multiutenza è ricompreso il progetto incidenti stradali
che coinvolge, oltre alla Società della salute, l’Azienda Sanitaria, il
Comune e l’Azienda Ospedaliera Careggi. Il progetto nasce
dall’esigenza di strutturare in una rete di collaborazione più stretta i
vari soggetti istituzionali coinvolti nella gestione dei traumi maggiori
da incidente stradale, in modo da offrire agli operatori coinvolti un
supporto psicologico e alle vittime e ai loro familiari un percorso
protetto e strutturato dopo il trauma.
La spesa contenuta nel POA può essere classificata per tipo di
azione: quella che afferisce a servizi è l’87,2% della spesa totale, i
progetti in continuità sono il 6,9%, i progetti innovativi il 5,6% e i
progetti sui livelli base di cittadinanza sociale lo 0,4%.
221
Graf.66 Spesa sociale per tipo di azione. SdS Firenze – Anno 2010 Valori
percentuali
P rog.to
P rogetto
P rog.to in
innovativo
livelli base
continuità
5,6%
citt.nza
sociale
6,9%
0,4%
Servizio
87,2%
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana – consuntivo 2010
Per quanto riguarda la spesa sociale per settore di intervento, l’anno
2010 risente della nuova classificazione regionale per cui gli importi
erogati ad integrazione o al pagamento per intero delle rette per
prestazioni residenziali o semiresidenziali in strutture di cui il
comune non sia titolare, sono classificati non più nella sezione
“Strutture”, ma nella sezione “Contributi economici”. Questo
comporta, rispetto al 2009, un aumento della spesa impegnata per
contributi economici (47% contro l’11% del 2009) e una diminuzione
della spesa per strutture (16% contro il 49% del 2009) mentre la
spesa sociale per interventi e servizi passa dal 40% del 2009 al 37%
del 2010.
Graf.67 Spesa sociale per settore di intervento. SdS Firenze – Anno 2010 Valori
percentuali
3 - Strutture
1 - Interventi
16%
e servizi
37%
2 - Contributi
economici
47%
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana – consuntivo 2010
La nuova classificazione regionale va a modificare anche il dettaglio
della spesa per settore di intervento, rispetto all’anno 2009. Nell’anno
222
2010, infatti, la spesa dedicata alle strutture di cui il comune ha la
titolarità è: per il 43% rivolta all’area povertà e disagio adulti, per il
27% agli immigrati e nomadi, per il 16% agli anziani e per il 14% ai
disabili. Nel settore dei contributi (dove va contabilizzata la spesa per
le rette in strutture di cui il comune non ha la titolarità) il 47% della
spesa è dedicata agli anziani contro il 4% del 2009, il 29% all’area
famiglia e minori contro il 28% del 2009, il 12% ai disabili contro il
23% del 2009 e il 9% all’area povertà e disagio adulti contro il 39%
del 2009.
Graf.68 Spesa sociale per settore di intervento “strutture” e “contributi” e area
di utenza. SdS Firenze – Anno 2010. Valori percentuali
strutture
Multiutenza
0%
P overtà e disagio
43%
Famiglia e minori
0%
Disabili
14%
Dipendenze
0%
Anziani
16%
Immigrati e
nomadi
27%
contributi
P overtà e
disagio
9%
Immigrati e
Multiutenza 1%
Famiglia e
minori 29%
nomadi 2%
Disabili 12%
Dipendenze 0%
Anziani 47%
Fonte: elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana. Consuntivo 2010
Se mettiamo a confronto la composizione di spesa per ogni area di
utenza osserviamo che la maggior parte delle risorse è utilizzata per
erogare contributi economici, in particolare per quanto riguarda
l’area anziani, l’area famiglia e minori e l’area disabili. Nelle aree
dipendenze e multiutenza, invece, il settore interventi e servizi
assorbe quasi la totalità delle risorse. L’area in cui si rileva una
composizione della spesa più variegata fra i tre settori è quella della
povertà e disagio adulti: il 46% è dedicato a coprire i costi per
223
strutture, il 28% sono contributi economici e il 26% è dedicato ad
interventi e servizi.
Graf.69 Spesa sociale per area e settore di azione. SdS Firenze – Anno 2010.
Valori percentuali
26
Famiglia e minori
74
20
Disabili
-
58
Dipendenze
22
100
Anziani
Immigrati e nomadi
10
37
57
18
72
26
P overta' e disagio adulti
-
28
6
46
97
Multiutenza
totale
37
0%
Interventi e servizi
20%
-3
47
40%
60%
Contributi economici
16
80%
100%
Strutture
Fonte:Elaborazioni Osservatorio SdS su dati inseriti nel PMIS Regione Toscana. Consuntivo 2010
224
Spesa sociale del Comune di Firenze
La spesa sociale rilevata da ISTAT
L'indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni
singoli e associati rileva informazioni sugli utenti e sulla spesa
sostenuta dai Comuni per i servizi che erogano da soli e/o in
associazione con altri, secondo un modello di organizzazione che può
variare non soltanto tra le regioni, ma anche all'interno della stessa
regione.
L’indagine è inserita nel Programma Statistico Nazionale ed è il frutto
della collaborazione tra l’Istituto nazionale di statistica, il Ministero
dell’economia e delle finanze, il Ministero della solidarietà sociale, le
Regioni e le Province autonome.
I dati raccolti con l’indagine ISTAT sono classificati diversamente dal
rendiconto della gestione del Comune di Firenze così come dai dati
del monitoraggio POA.
Si ricorda che per la rilevazione ISTAT sono censiti anche i nidi, i
contributi per affitto e l’intermediazione abitativa, interventi che non
sono considerati nel POA.
La spesa sociale a confronto
Dall’indagine Istat risulta che, nel 2008 (ultimo anno pubblicato), in
Toscana a fronte di una spesa sociale netta di 490 milioni di euro, la
spesa pro-capite è stata di € 130,4 – superiore alla media nazionale
pari a € 111,4.
Tav.100 ^Spesa netta per interventi e servizi sociali. Anni 2005 – 2008. Valori
medi pro - capite per area
Anni
Ripartizioni geografiche
2005
2006
2007
2008
nord-ovest
112,6
117,5
125,4
128,9
nord-est
146,1
145,6
148,7
155,2
111
113,8
122,4
126,4
40,1
44,0
51,6
51,7
84
86,4
90,5
94,7
120,5
121,9
132,6
130,4
98
101,0
107,8
111,4
229,7
247,4
246,5
250,1
centro
sud
isole
Toscana
Italia
Firenze*
Fonte: Istat “Questionario sulla spesa sociale dei comuni”
* Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di
Firenze per l’indagine ISTAT
^ è la spesa in conto corrente di competenza impegnata negli anni per l’erogazione dei servizi o
degli interventi incluse le spese per il personale, per l’affitto di immobili o attrezzature e per
l’acquisto di beni e servizi (unità di euro). La spesa è al netto della compartecipazione degli utenti e
del Servizio Sanitario Nazionale.
225
Il valore più elevato di spesa pro-capite continua ad essere registrato
nel Nord-est, il valore più basso invece sempre nel Sud; il centro si
attesta su un valore medio di €126,4.
Firenze con una spesa al netto della compartecipazione utente di
poco inferiore ai 92 milioni, ha come spesa media pro-capite €250,1 –
valore nettamente superiore sia al dato nazionale che regionale.
La tabella sotto riportata confronta la spesa assoluta e pro capite
delle SDS della AUSL10 e di Empoli. I dati sono stati messi a
disposizione dalla Provincia di Firenze nel rapporto “solidarietà e
cittadinanza sociale”. Il dato pubblicato per Firenze differisce da
quello da noi riportato poiché la Fondazione Zancan ha elaborato in
modo diverso le aree.
Tav.101 Spesa per interventi e servizi sociali dei comuni per
– Anno 2008. Valori assoluti e pro capite in €
Ente gestore
Zona
Com.
Comune
Ausl
mont.
Empolese
10.312.519
8.470.242
Fiorentina Nord11.658.052
2.480.611
Ovest
Fiorentina Sud12.748.410
839.450
Est
Firenze*
91.450.641
Mugello
Provincia
ente gestore e zona
Totale
18.782.761
Pro
capite
111,1
14.138.663
112,6
13.587.860
97,1
91.450.641
251,3
V.a.
3.646.851
-
-
3.646.851
114,1
129.816.473
11.790.303
-
141.606.776
161,4
Fonte: elaborazione Fondazione Zancan su dati Istat
* Il dato di spesa differisce con quello derivante dal questionario compilato per la rilevazione Istat
La spesa sociale di Firenze
Anche se una diversa classificazione degli interventi e servizi fra le
varie edizioni dell’indagine rende molto difficile la comparazione dei
dati nel tempo, possiamo fare un’ipotesi sull’andamento della spesa
negli anni 2006-2010.
Tav.102 Spesa per interventi e servizi sociali del Comune di Firenze – valori in
euro - Anni 2006 – 2010.
spesa netta
spesa netta
Anno
spesa lorda
pro-capite
2006
€ 95.656.602,01
€ 90.525.587,91
€ 247,36
2007
€ 95.670.912,03
€ 89.908.089,98
€ 246,52
2008
€ 97.952.482,43
€ 91.450.642,74
€ 250,10
2009
€ 98.392.169,00
€ 92.164.575,00
€ 249,83
2010
€ 98.533.966,33
€ 92.571.051,66
€ 249,33
Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di
Firenze per l’indagine ISTAT
226
La spesa lorda di Firenze ha avuto il valore più basso nel
2006 mentre il valore più basso per la spesa netta è nel 2007.
Il valore più alto di spesa lorda e netta è nel 2010.
Nel 2010 la compartecipazione del cittadino rappresenta il
5,4% della spesa lorda: il valore più alto fra le varie
compartecipazioni (80,4%) è relativo alla voce “asili nido”.
La spesa netta, ottenuta detraendo la compartecipazione al
servizio del cittadino e del servizio sanitario nazionale dalla
spesa lorda, rapportata alla popolazione residente sintetizza
quanto è stata la spesa per abitante; tale spesa è variata da
€246 nel 2007 a €250 nel 2008.
Dal 2010 viene rilevata anche la spesa della SdS di Firenze per gli
interventi e servizi gestiti direttamente dalla suddetta. Questa
modifica comporta quindi un diverso modo di rappresentare la spesa
per interventi e servizi sociali del Comune rispetto agli anni
precedenti. Queste modifiche procedurali hanno comportato anche
una diminuzione apparente dell’entità della spesa netta e pro-capite
del Comune, con particolare riferimento all’area “anziani” per un
valore di € 3.001.880, all’area “famiglia e minori” per €27.060 e alla
“multiutenza” per €54.000.
Se, come per l’anno scorso, questa spesa non fosse stata gestita dalla
SdS di Firenze ma direttamente dal Comune, avremmo avuto un
aumento nelle voci di spesa sul bilancio comunale pari a €3.082.940.
Nello specifico avremmo avuto una spesa lorda di €101.616.906,
netta di €95.653.992 e netta pro-capite di €257,63.
Tav. 103 Spesa netta per interventi e servizi sociali per area d’intervento – valori
in euro - SdS di Firenze – Anno 2010
Aree di
intervento
Anziani
Spesa
3.001.880
Famiglie e minori
27.060
Multiutenza
54.000
Totale
3.082.940
Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di
Firenze per l’indagine ISTAT
Ritornando alla spesa per interventi e servizi sociali del Comune, dal
2007 viene rilevato come si distribuisce percentualmente la spesa
netta per fonte di finanziamento. Dei circa 93 milioni di spesa netta
del 2010 Firenze utilizza risorse proprie del Comune per l’81,8%. Del
restante il 7,6% è finanziato con il fondo per le politiche sociali (quota
nazionale e quota regionale), il 3,3% da fondi vincolati per politiche
sociali della Regione, il 6,2% dallo Stato o Unione Europea e l’1,1%
227
da trasferimenti da altri enti pubblici. Anche nel 2009 le percentuali
erano molto simili.
Tav.104 Distribuzione percentuale della spesa netta per fonte di finanziamento.
Firenze – Anni 2009-2010
Fonti di finanziamento
2009
2010
Fondo politiche sociali
10,1
7,6
Fondi regionali vincolati
2,1
3,3
Fondi vincolati dello Stato/Unione Europea
3,7
6,2
Trasferimenti da altri Enti Pubblici
0,5
1,1
Trasferimenti fondi da privati
Risorse proprie dell’Ente
0,2
83,4
0
81,8
Totale
100
100
Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di
Firenze per l’indagine ISTAT
Dal confronto degli importi per area d’intervento risulta che Famiglia
e Minori è l’area che utilizza maggiori risorse; seguono gli Anziani,
Disabili e Povertà e Disagio. Su queste quattro aree di utenza si
concentra circa l’87% delle risorse impegnate; quote più contenute
sono assorbite dalle altre aree.
Tav.105 Spesa netta per interventi e servizi sociali per area d’intervento**- valori
in euro- Firenze – Anni 2006–2010
Aree di
intervento
Anni
2006
2007
2008
2009
2010
Anziani
22.426.109
20.606.147
23.143.713
22.787.608
21.173.207
Disabili
12.690.444
12.472.988
12.737.763
13.783.603
13.789.304
Famiglie e minori
34.625.951
35.767.060
38.257.119
37.026.603
36.441.952
Povertà e disagio
8.883.265
8.907.772
9.094.410
9.176.497
8.611.468
Immigrati
2.716.272
3.284.627
2.205.940
2.244.359
4.412.317
Dipendenze
324.422
321.770
349.668
483.922
562.046
Multiutenza
8.859.124
8.547.726
5.662.031
6.661.983
7.580.758
Totale
90.525.588 89.908.090 91.450.643 92.164.575 92.571.052
Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di
Firenze per l’indagine ISTAT
** le aree di intervento sono così specificate: famiglie e minori, anziani, disabili, povertà e disagio
sociale, dipendenze, immigrati, multiutenza
All’interno di ogni area di utenza si rileva una certa varietà di
interventi e servizi, di trasferimenti in denaro e di strutture: per
l’area famiglia e minori il 62,8% della spesa è destinato alle strutture
cioè agli asili nido e il 25,4% a trasferimenti di denaro. L’11,9% della
spesa è invece utilizzato per interventi e servizi.
228
Tav.106 Distribuzione della spesa per tipo e per area d’intervento - valori
assoluti in euro e percentuali. Firenze – Anno 2010
tipo
intervento
famiglia e
minori
anziani
disabili
povertà
valori assoluti
Interventi e servizi
4.325.659
7.958.817
6.344.144
2.474.597
Trasferimenti in denaro
9.240.292
11.591.035
5.187.795
1.492.610
6.007.345
10.507.753
3.101.608
0
22.876.000
1.623.355
2.257.365
4.644.260
36.441.952
21.173.207
di cui per pagamento rette
Strutture
Totale
13.789.304 8.611.468
valori percentuali
Interventi e servizi
11,87
37,59
46,01
28,74
Trasferimenti in denaro
25,36
54,74
37,62
17,33
16,48
49,63
22,49
0,00
62,77
7,67
16,37
53,93
100,00
100,00
100,00
100,00
di cui per pagamento rette
Strutture*
Totale
* comprendono i nidi
Fonte: elaborazioni Osservatorio sociosanitario SdS su questionario compilato dal Comune di
Firenze per l’indagine ISTAT
Gli importi per strutture residenziali e semiresidenziali, siano queste
del comune o rette pagate a strutture private, costituiscono oltre il
54% della spesa per l’area Anziani. In questo caso la parte dedicata
alle strutture a gestione diretta riguarda solo il 7,7%. Fra gli
interventi e servizi, che costituiscono il 37,6% della spesa per
anziani, l’assistenza domiciliare costituisce il servizio principale.
Per l’area disabili gli Interventi e servizi pesano per il 46% - in
particolare per i servizi educativo - assistenziali e per l'inserimento
lavorativo - sulla spesa totale, un altro 37,6% è destinato invece a
trasferimenti di denaro di cui il 22,5% per il pagamento di rette
residenziali e semiresidenziali. Anche in questo caso la parte
dedicata alle strutture a gestione diretta rimane la minore, con il
16,4%.
Come per l’area famiglia e minori anche l’area povertà dedica la
maggior parte della spesa per le strutture, con oltre il 53% del totale.
Il 28,7% per Interventi e servizi ed il rimanente 17,3% per i
trasferimenti di denaro.
229
Glossario
ARS TOSCANA: Agenzia Regionale di Sanità Toscana.
CONVIVENZA: Le convivenze anagrafiche sono conteggiate sulla base del
numero di schede di convivenza presenti negli archivi anagrafici. L’articolo 5
del regolamento anagrafico (DPR 223 del 1989) riporta: “Agli effetti anagrafici
per convivenza s’intende un insieme di persone normalmente coabitanti per
motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena, e simili, aventi
dimora abituale nello stesso comune Le persone addette alla convivenza per
ragioni di impiego o di lavoro, se vi convivono abitualmente, sono considerate
membri della convivenza, purché non costituiscano famiglie a sé stanti. Le
persone ospitate anche abitualmente in alberghi, locande, pensioni e simili
non costituiscono convivenza anagrafica”.
dB(A): Decibel ponderato con filtro di tipo A. E’ il filtro più usato nell’ambito
della normativa sull’inquinamento acustico.
DEGENZA MEDIA: Rappresenta un importante indicatore dell'efficienza dei
ricoveri ed è data dal rapporto tra il numero di giornate di degenza (o del
numero di accessi se si tratta di ricovero diurno) erogate ad un determinato
insieme di pazienti e il numero dei ricoveri da questi effettuati. Degenza
media = Numero delle giornate di degenza erogate ai pazienti / Numero di
ricoveri effettuati dai pazienti stessi. Esprime dunque il numero medio delle
giornate di degenza per caso trattato.
FAMIGLIA: Le famiglie sono conteggiate sulla base del numero di schede di
famiglia presenti nell’archivio anagrafico. Ai sensi dell’articolo 4 del
regolamento anagrafico (DPR 223 del 1989) si intende per famiglia “un
insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità,
adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale
nello stesso comune”.
INDICE DI DEPRIVAZIONE: Indice calcolato su dati censuari, ottenuto
sommando per ogni individuo la presenza di una serie di condizioni di
svantaggio (disoccupazione, basso livello di istruzione, abitazione piccola ...).
INDICE DI DIPENDENZA DEGLI ANZIANI: Numero di residenti con età
superiore a 65 anni ogni 100 individui potenzialmente indipendenti di età
compresa tra i 15 ed i 64 anni.
INDICE DI DIPENDENZA GIOVANILE: Numero di residenti di età inferiore a
15 anni ogni 100 persone potenzialmente indipendenti di età compresa tra i
15 ed i 64 anni.
INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE: E' il rapporto tra la popolazione
in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione in età attiva
(15-64 anni) moltiplicato per 100. Indice di dipendenza strutturale =
(P<14+P>65)/[P(15-64)]*100.
230
INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE degli ANZIANI: E' il rapporto tra
la popolazione di età 65 anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni),
moltiplicato per 100.
INDICE DI MASCOLINITÀ: Rapporto tra il numero di maschi ogni 100
femmine.
INDICE DI RICAMBIO: La proporzione fra gli individui che escono dall'età
lavorativa e coloro che vi sono appena entrati, ovvero persone in età
compresa fra i 60 ed i 64 anni per 100 ragazzi fra i 15 e i 19 anni. Indice di
ricambio = [P(60-64)/P(15-19)]*100.
INDICE DI STRUTTURA: Si ottiene dal rapporto tra l'ammontare della
popolazione in età compresa tra i 40 e i 64 anni e quella in età compresa tra
i 15 e i 39 anni. Indice di struttura = [P(40-64)/P(15-39)]*100.
INDICE DI VECCHIAIA: E’ il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la
popolazione di età 0-14 anni, moltiplicato per 100.
NUCLEO FAMILIARE: Per “nucleo familiare” si intende, secondo la
definizione data dall'Istat, un insieme di persone tra loro coabitanti che sono
legate dal vincolo di coppia e/o rapporto genitore-figlio (sempre che il figlio
sia celibe/nubile). All'interno della famiglia si possono così trovare nessun
nucleo (le persone sole, due sorelle, una madre che vive col figlio separato),
un nucleo (una coppia, un genitore solo), due o più nuclei (due coppie,
oppure una coppia di genitori con la figlia divorziata e il nipote).
NUMERO MEDIO DI COMPONENTI PER FAMIGLIA: E’ dato dal rapporto
tra la popolazione residente in famiglia ed il numero delle famiglie
anagrafiche.
PIL (Prodotto Interno Lordo): Indicatore di solito utilizzato come indice
sintetico della capacità di un paese a generare ricchezza.
PLS: Pediatra di libera scelta.
POPOLAZIONE PRESENTE: E' costituita dalle persone presenti in un certo
territorio ad una certa data ed aventi in esso dimora abituale, nonché dalle
persone presenti alla stessa data, ma aventi dimora abituale in altro
territorio.
POPOLAZIONE RESIDENTE: L'ammontare delle persone aventi dimora
abituale nel territorio di riferimento, anche se alla data considerata sono
assenti perché temporaneamente presenti in altro territorio.
POVERTÀ ASSOLUTA: In termini assoluti, la povertà viene definita come
incapacità all'acquisto di un paniere di determinati beni e servizi essenziali,
indipendentemente dallo standard di vita medio della popolazione.
La linea di povertà assoluta è identificata dal valore monetario del paniere,
rivalutato di anno in anno per tener conto della variazione del livello dei
prezzi, ed individua il sottogruppo delle famiglie povere, definito secondo la
soglia della povertà relativa, con condizioni economiche particolarmente
disagiate. Una famiglia la cui spesa mensile è inferiore o uguale a quella
231
occorrente all'acquisto del paniere minimo è da considerarsi assolutamente
povera, ovvero non in grado di mantenere un livello di vita “socialmente
accettabile” per i propri componenti. La spesa mensile considerata si
compone di spesa alimentare, spesa per l'abitazione e spesa residuale.
La spesa mensile minima, che costituisce la soglia di esclusione sociale,
viene calcolata per numero di componenti (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7+) e per 36
diverse tipologie familiari che tengono conto sia del numero di componenti
che della loro distribuzione per classi di età (ad esempio, famiglie di 4
componenti, di cui 2 in età maggiore o uguale a 60 anni, 1 in età 18-59 anni,
1 in età minore di 18 anni).
POVERTÀ RELATIVA: La definizione della povertà relativa utilizza un
valore-soglia di discrimine tra le famiglie povere e le non povere (detto linea
di povertà o International Standard of Poverty Line - ISPL) basato sulla loro
spesa per consumi. Il valore-soglia è equivalente alla spesa media per
consumi pro-capite delle famiglie di due componenti. Viene considerata
povera in senso relativo una famiglia di due componenti che spende
mensilmente per consumi un importo inferiore o uguale al valore-soglia. Per
famiglie di diversa ampiezza si utilizza una scala di equivalenza del valoresoglia che tiene conto delle economie di scala realizzabili all'aumentare del
numero di componenti, data dai coefficienti: 0,60 per famiglia di un
componente, 1 per due componenti, 1,33 per tre componenti, 1,63 per
quattro componenti, 1,90 per cinque componenti, 2,15 per sei componenti,
2,40 per sette e più componenti.
QUOZIENTE DI NUZIALITÀ: Il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati
nell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente (per 1.000).
RA: Residenze Assistite (sociali)
RICOVERI RIPETUTI: Con la locuzione "ricoveri ripetuti" si intendono
descrivere i ricoveri susseguenti al primo, avvenuti nello stesso Presidio
Ospedaliero, in un intervallo di tempo inferiore o uguale a 30 giorni. Poiché
un ricovero venga considerato ripetuto è necessario che la categoria della
diagnosi principale del secondo ricovero corrisponda alla categoria di una
delle sei diagnosi di dimissione del ricovero precedente. La percentuale di
ricoveri ripetuti esprime il rapporto tra i ricoveri ripetuti stessi ed i ricoveri
totali (entrambi effettuati in regime di ricovero ordinario). Ricoveri ripetuti
(<=30gg) = [Ricoveri ripetuti/Ricoveri totali].
RSA: Residenze Sanitarie Assistenziali
SALDO MIGRATORIO (O SOCIALE): Differenza tra il numero degli iscritti ed
il numero di cancellati dai registri anagrafici dei residenti in un dato periodo
di tempo (quasi sempre un anno). Un saldo positivo indica un guadagno
netto di popolazione, un valore negativo identifica una perdita netta.
SALDO MIGRATORIO CON L'ESTERO: Differenza tra il numero degli iscritti
per trasferimento di residenza dall'estero ed il numero dei cancellati per
trasferimento di residenza all'estero in un dato periodo di tempo (quasi
sempre un anno).
232
SALDO MIGRATORIO INTERNO: Differenza tra il numero degli iscritti per
trasferimento di residenza da un altro comune italiano ed il numero dei
cancellati per trasferimento di residenza ad un altro comune italiano in un
dato periodo di tempo (quasi sempre un anno).
SALDO NATURALE: E' dato dalla differenza tra l'ammontare degli iscritti
anagrafici per nascita in un certo territorio e i cancellati per decesso dal
territorio medesimo in un dato periodo di tempo (quasi sempre un anno). Un
saldo positivo indica un guadagno netto di popolazione, un valore negativo
identifica una perdita netta.
SALDO TOTALE: Differenza tra la popolazione totale ad inizio anno e la
popolazione totale a fine anno ogni 1.000 abitanti residenti.
S.I.A.S.T.: Servizi Integrati di Assistenza Sociale Territoriale.
SOGLIA DI ALLARME: Livello di concentrazione di un inquinante oltre il
quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve
durata e raggiunto il quale si deve immediatamente intervenire.
SOGLIA DI INFORMAZIONE: Livello di concentrazione di un inquinante
oltre il quale vi è un rischio per la salute in alcuni gruppi sensibili della
popolazione in caso di esposizione di breve durata (valido soltanto per
l’ozono).
SOGLIA DI SOSTITUZIONE: Minimo tasso di fecondità necessario per il
rinnovamento generazionale di una popolazione.
SOPRAVVIVENZA OSSERVATA A 5 (10) ANNI: Percentuale di soggetti in
vita dopo 5 (10) anni dalla diagnosi di malattia.
SOSTANZE PSICOTROPE: Sono sostanze che modificano il funzionamento
dei neurotrasmettitori nel sistema nervoso in modo da alterare lo stato
cosciente.
SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA: Numero medio di anni che una
persona può aspettarsi di vivere al momento della sua nascita in base ai
tassi di mortalità registrati nell'ultimo triennio, rispetto al periodo
considerato
SPERANZA DI VITA ALL'ETÀ “X”: La speranza di vita di una popolazione
ad una certa età “x” è definita dal numero medio di anni che restano da
vivere ai sopravviventi all'età “x”, calcolata in base all'esperienza in atto della
sopravvivenza nella popolazione di riferimento.
STANDARDIZZAZIONE PER ETA’: Procedura che consente di fare confronti
spaziali (o temporali) dei tassi relativi ad un fenomeno altamente influenzato
dalla struttura per età della popolazione.
TASSO DI ABORTIVITÀ: Rapporto tra il numero di IVG e la popolazione
femminile residente in età 15-49 anni per 1.000.
233
TASSO DI ATTIVITA’: Numero di persone appartenenti alla forza lavoro ogni
100 abitanti di età superiore a 14 anni.
TASSO DI CRESCITA TOTALE: Somma del tasso di incremento naturale e
del tasso migratorio netto.
TASSO DI DISOCCUPAZIONE: Rapporto fra le persone in cerca di
occupazione e le corrispondenti forze lavoro.
TASSO DI FECONDITÀ TOTALE (numero medio di figli per donna): E’ la
somma dei quozienti specifici di fecondità calcolati rapportando, per ogni età
feconda (tra i 15 e i 49 anni), il numero di nati vivi all'ammontare medio
annuo della popolazione femminile.
TASSO DI GENERAZIONE: E' dato dal rapporto tra l'ammontare totale della
popolazione e quello della popolazione residente.
TASSO DI INCIDENZA DI UNA MALATTIA: Rapporto tra il numero degli
individui di una determinata area geografica che in un certo periodo di
tempo (generalmente un anno) contraggono quella malattia e la popolazione
media a rischio, di quell’area e di quel periodo di tempo (normalmente riferito
a 1.000 abitanti).
TASSO DI INCREMENTO MEDIO ANNUO DELLA POPOLAZIONE: Esprime
il numero di abitanti che ogni anno si aggiungono (o si tolgono) ogni 1.000
residenti iniziali.
TASSO DI INCREMENTO MIGRATORIO: Il rapporto tra il saldo migratorio
(iscritti per immigrazione-cancellati per emigrazione) e l'ammontare medio
annuo della popolazione residente (per 1.000).
TASSO DI INCREMENTO NATURALE DELLA POPOLAZIONE: La differenza
tra il tasso di natalità ed il tasso di mortalità.
TASSO DI MALFORMAZIONI CONGENITE: Numero di soggetti affetti da
una o più malformazioni (escludendo i difetti minori) per 1.000 nati vivi.
TASSO DI MORTALITÀ DELLA POPOLAZIONE: Il rapporto tra il numero
dei decessi nell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente (per
1.000).
TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE: Numero di decessi avvenuti nel primo
anno di vita ed il numero di nati vivi nello stesso anno (per 1.000).
TASSO DI MORTALITÀ NEONATALE: Numero dei decessi avvenuti entro i
primi ventotto giorni di vita ogni 1.000 nati vivi nello stesso anno.
TASSO DI MORTALITA’ PERINATALE: Decessi avvenuti nella prima
settimana di vita, compresi i nati morti, ogni 1.000 nati (sia vivi che morti).
TASSO DI MORTALITA’ PREMATURA: Numero di decessi di età minore di
65 anni che si verificano in un anno ogni 100.000 abitanti residenti.
234
TASSO DI NATALITÀ DELLA POPOLAZIONE: Il rapporto tra il numero di
nati vivi dell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente (per
1.000).
TASSO DI NATI-MORTALITÀ: Il rapporto tra il numero di nati morti ed il
numero complessivo di nati (per 1.000).
TASSO DI NUZIALITÀ: E’ il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati
nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per
1.000.
TASSO DI NUZIALITÀ TOTALE: E’ la somma dei quozienti specifici di
nuzialità degli sposi per singolo anno di età tra i 16 e i 49 anni, moltiplicati
per 1.000.
TASSO DI OCCUPAZIONE: Rapporto fra occupati e la popolazione di 15-64
anni.
TASSO DI OCCUPAZIONE DEI POSTI LETTO: Si calcola dividendo la
somma delle giornate di degenza maturate nell'anno da tutti i pazienti
dimessi per il totale delle giornate disponibili nell'arco dello stesso anno.
Tasso di occupazione dei posti letto = [Giornate di degenza ordinaria / (Posti
letto medi * 365)]
TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE GREZZO: Esprime il rapporto tra il numero
di dimessi residenti in un certo ambito territoriale - che può essere la
Regione o la singola Azienda Usl - e la stessa popolazione residente, per
1.000 abitanti. Tasso di ospedalizzazione grezzo = (Dimissioni di residenti /
Popolazione totale) * 1.000. L'indicatore è rappresentativo della domanda di
ricovero ospedaliero espressa dai cittadini residenti in un determinato
territorio.
TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE PER IVG: Numero di dimissioni per
interruzione volontaria di gravidanza di donne di età compresa tra 15 e 49
anni in un anno ogni donne 1.000 donne residenti di età compresa tra 15 e
49 anni.
TASSO DI PREVALENZA DI UNA MALATTIA: Rapporto tra il numero degli
individui di un’area geografica che in un determinato momento risultavano
avere quella malattia e la popolazione a rischio di quell’area a quel momento
(normalmente riferito a 1.000 abitanti).
TASSO DI PRIMO RICOVERO: Numero totale di soggetti che si ricoverano in
un anno ogni 1.000 abitanti residenti.
TASSO GREZZO DI DISABILITÀ:
disabili/popolazione * 100.
E'
calcolato
come:
persone
TASSO GREZZO DI INFORTUNIO INDENNIZZATO: Rapporto tra il numero
di infortuni indennizzati a lavoratori (escluso colf, studenti, sportivi
professionisti, in itinere) e la popolazione di età compresa tra i 15 ed i 64
anni ogni 1.000 adulti residenti.
235
TASSO GREZZO DI INFORTUNIO MORTALE INDENNIZZATO: Rapporto tra
il numero di infortuni indennizzati a lavoratori (escluso colf, studenti,
sportivi professionisti in itinere) e la popolazione di età compresa tra i 15 ed i
64 anni ogni 100.000 adulti residenti.
TASSO NATURALE (O DI INCREMENTO NATURALE): Rapporto tra il saldo
naturale (nascite-decessi) e l'ammontare medio annuo della popolazione
residente.
236