intervista su Tatoo Italia

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intervista su Tatoo Italia
INTERVISTA INTEGRALE DELL'ARTICOLO PUBBLICATO
SU TATOO ITALIA, SETTEMBRE 2007
SIETE D’ACCORDO SE PER PRESENTARVI SCRIVO CHE SIETE UNO STUDIO SPECIALIZZATO IN
TRIBALE, REALISTICO E ORIENTALE?
ZOP :
In generale direi di si...
SE SÏ MI PARLATE DEL PERCHÈ DELLE PREFERENZE DI QUESTI STILI, CISCUNO DEL perchÈ
DELLA SUA PREFERENZA: DA TE ZOP VORREI SAPERE QUALCOSA A PROPOSITO DEL MODO IN
CUI RIVISITI IL TRIBALE, CHE MOLTO SPESSO HA ACCENTI BIOMECCANICI E ALTRI SEMBRA
QUASI LIBERTY. DA ROMI COME INTERPRETA L’ORINETALE, QUALI CARATTERI PREFERISCE E
COME SECONDO LUI RENDE MEGLIO IL ‘NERO’ DEL REALISTICO.
ZOP :
La tendenza che fa di Zop uno specialista del tribale ha origini lontane,diciamo una
conseguenza dei miei viaggi.
Quando nel 1994 aprii lo studio di Borgosesia mi resi subito conto di aver fatto un passo
difficile,era il primo periodo dell'esplosione tatuaggio in Italia,la realtà di una cittadina
come la mia non permetteva di vivere di questo mestiere,tantomeno di progredire
artisticamente.Questo fatto negativo si è rivelato nella sua positività,nel momento in cui
ho iniziato a viaggiare;la necessita di cercare spazi e realtà diverse per fare esperienza è
stata una scuola senza la quale ora non sarei qua a farmi intervistare da una importante
rivista del settore…
Ma vengo al punto della domanda...
Nei primi anni ho lavorato molto in Germania,dove le richieste erano orientate per la
maggior parte nel tatuaggio tribale, o comunque in quei ghirigori neri sparsi ovunque.La
costante richiesta ha fatto si che migliorassi la tecnica,ma sinceramente trovavo noioso
ripetere le stesse forme,per me senza senso,che i clienti tanto amavano.Sembrava un
lavoro in serie e questo non mi piaceva.Ho cercato di esprimere forme nuove,piu
moderne,seppur con quello stile che tanto piaceva,e le ho messe su carta.Le mie prime
tavole andarono a ruba,gia dalla prima presentazione,da quel consenso ho capito che
potevo dare originalità a quello stile ormai sfruttatissimo .Da quel momento ho
presentato,ogni anno,una serie di tavole nuove progredendo nello stile e cercando di
trasformare quei ghirigori in forme piu complesse. Quando la tendenza è passata
attraverso il Maori e il Polinesiano ho cercato una via che mischiasse gli stili,che fosse
omogenea, senza passare dai complessi significati che quelle culture esigono.Credo che
l'interpretazione dei simboli originali abbiano un senso laddove quegli stessi simboli
hanno avuto origine,ma poco abbiano a che fare nel mondo occidentale.Ecco perchè
cerco di seguire il lato estetico,dando inportanza alla parte da tatuare,senza andare troppo
a fondo in quelle radici a me oscure. I miei amici tatuatori ironizzano su questo,ed hanno
trovato un nome a questa interpretazione; dicono che Zop non esegue Polinesiani bensi
"Borgosesiani"...e forse anche questo mi inorgoglisce...è anche questo un segno di
originalità che mi distingue
ROMI :
Mi piacciono tutti gli stili nel tatuaggio. Cerco di fare un pò di tutto, anche quando
disegno. Credo che un bravo tatuatore deve essere bravo in tutti li stili- e un mio
opinione- tutti abbiamo visto lavori colorati di Paul Booth oppure tribali di Philip Leu.
Comunque mi piacciono molto gli orientali- forse perché danno piu possibilita di
interpretazione. Facendo un tatuaggio orientale io stesso cerco di farlo piu ricco ed
interessante e di inserire qualcosa di mio e nello stesso tempo di rispettare il desiderio
del cliente. I tatuaggi realistici invece mi vengono bene (EHEHEH) . Disegno ormai da
30 anni e questa esperienza mi permette di lavorare bene in questo stile
QUAL Ë SECONDO VOI - CISCUNO NEL PROPRIO STILE INTENDO - IL TATUAGGIO PERFETTO?
OSSIA CHE CARATTERISTICHE TECNICHE (SMUTAURE, OMBRE…) DEVE AVERE
ZOP :
Non credo esista un tatuaggio perfetto uguale per chiunque,ogni tatuaggio fa parte della
persona e il modo di indossare un tatuaggio lo rende unico.Credo che gia dall'origine
della scelta del soggetto vi sia inconsciamente una linea guida,tanto quanto lo stile che
ognuno di noi interpreta ogni giorno,in come si veste,cosa indossa,come si pettina,il
trucco ecc.Quindi perfetto puo essere la fusione tra il tatuaggio e chi lo indossa.
Per quanto riguarda la tecnica,il tatuaggio perfetto è legato a troppi fattori,non sempre
attribuibili all’artista.Si può eseguire un tatuaggio perfetto nelle linee,sfumature e
riempimento,ed ottenere risultati diversi su pelli diverse . Ciò che differenzia un tatuatore
da un pittore è soprattutto la superficie su cui opera e lavorare sulla pelle è molto diverso
di una qualsiasi altra superficie,una tela la si può scegliere ,mentre il nostro cliente non
può cambiarsi la pelle.
In ogni caso ,un buon tatuaggio lo si riconosce, e un minimo di imperfezione non
danneggia sicuramente il risultato artistico dell’opera.
ROMI :
Penso che non esiste un tatuaggio perfetto. E questa e la bellezza di questa arte. Anche se
e eseguito perfettamente dopo un paio di mesi cambia- ma non voglio dire che peggioradiventa piu vivo e morbido, si allargano le linee un po… tutte cose che sappiamo. Pero e
una arte su corpo vivo. E unito a chi lo porta …e questa e la parte piu bella e significante.
MI DESCRIVETE CIASCUNO DI VOI UN LAVORO FATTO CHE VI HA DATO PARTICOLARE
SODDISFAZIONE?
ZOP :
E’ difficile scegliere un lavoro tra tanti ,la soddisfazione la provo ogni volta che
percepisco la fiducia di chi mi dona la sua pelle da tatuare,ogni volta che qualcuno entra
in studio e vuole un tatuaggio da Zop ,ancor piu quando ne esce soddisfatto,lo si legge
negli occhi , e questa è una grande soddisfazione.
ROMI :
Un tatuaggio che mi ha dato una particolare soddisfazione è questa donna con la sciarpa
sulla schiena di un mio amico. E stata una provocazione per me. Praticamente
rappresenta una dea dei Sumeri pero lui la voleva fatta con gli occhi di una donna molto
speciale per lui. Alla fine sono contentissimo di questo tattoo riuscito in pieno. Ma in
generale io amo tutti i miei lavori- senza eccezione- anche le schiffezze (ahah).
MI DESCRIVETE IL VOSTRO STUDIO? CHE COSA LO CARATTERIZZA?
ZOP :
Zop Tattoo ha due sedi,a Borgosesia e ad Arona, circa quaranta km l’una dall’altra .I due
studi,nati in periodi diversi,sono completamente diversi nello stile .A Borgosesia,mia
città Natale vi è lo Zop Tattoo storico,ricco di ricordi e impronte mie personali,cresciute
con me nel corso degli anni,uno studio “Vissuto”,da vero Tatuatore,dove ogni oggetto
evoca un ricordo e sprigiona energia.
Ad Arona,nel centro storico, abbiamo uno stile completamente diverso,tralaltro rinnovato
lo scorso anno con l'impronta personale di Mihaela, puntando molto sul lato
estetico,sull’accoglienza ,sugli spazi aperti.
In entrambi gli studi puntiamo tutto sull’ aspetto igienico sanitario che non deve mai
venir meno.
Credo che la caratteristica degli studi ,soprattutto quello di Arona,sia proprio l’essere
fuori tema dallo stereotipo tatuaggio,vuole apparire un salotto,alla portata di tutti,in cui il
Biker tanto quanto l’avvocato si senta a proprio agio.Chiunque ci fa i complimenti e
apprezza l’ambiente ,e noi cerchiamo di aggiungere sempre un tocco nuovo, cosicche
quando la stessa persona ritorna trovi qualcosa di diverso.
COM'Ë IL QUOTIDIANO IN STUDIO? COME LAVORATE, ORARI ETC... RICHIESTE CHE NON
ACCETATE, OSPITI, BACIONO D’UTENZA…ZOP CI DESCRIVI I TUOI STUDI? COSA VUOI
TRASNMETTANO ALLA GENTE CHE ENTRA E COSA HAI SCELTO PER PARTICOLAREGGIARLI. »
IMPORTANTE IL RISCONTRO CHE HANNO I CLIENTI WALK IN O VOI LAVORATE SOLO CON
CLIENTI PER APPUNTAMENTO’
ZOP :
Il quotidiano in studio non è mai categorico.A parte le operazioni rituali e indispensabili
di pulizia,disinfezione e sterilizzazione,il resto si svolge in maniera diversa ogni
giorno.Abbiamo orari elastici, anche se alla porta indichiamo un orario per il pubblico, in
realtà poi non sappiamo mai quando inizieremo il giorno dopo e ,soprattutto quando
finiremo.Solitamente lavoriamo su appuntamento,ma quando siamo liberi siamo
disponibili anche al lavoro immediato.Cerchiamo di avvicinarci alle esigenze dei clienti,a
volte fuori orario,non amiamo le lunghe liste di attesa,e in questo modo riusciamo ad
accontentare tutti in un tempo breve,inoltre nello studio di Arona siamo aperti anche la
Domenica.
Sia Mihaela ,Romi ed io lavoriamo in entrambi gli studi, a rotazione ,alternandoci .
Mihaela gestisce e organizza gli appuntamenti e si occupa dei piercing, Io e Romi
lavoriamo a giorni alterni in entrambi gli studi,a seconda dei clienti di ciascuno.
In questo modo ci rimane sempre del tempo libero da dedicare al walk-in,senza
compromettere l'organizzazione degli appuntamenti.
COM'Ë LA CULTURA DEL TATUAGGIO NELLE ZONE DEI VOSTRI STUDI? MODE NEL
TATAUGGIO? RICHIESTE RICORRENTI’
ZOP :
Sono nato e vissuto a Borgosesia,ecco perche ho aperto uno studio di tatuaggi in una
cittadina cosi piccola,nel corso degli anni ho avuto il riscontro di clientela proveniente
dalle città piu grandi, ma è sempre stato un limite.
Abbiamo aperto lo studio di Arona per avvicinarci geograficamente alle città piu grandi e
ampliare la clientela piu esigente,Arona è una citta aperta,di passaggio e con buoni
collegamenti,mentre a Borgosesia ci si deve arrivare di proposito.
Sicuramente c’è una notevole differenza di clientela tra uno studio e l’altro,lo si nota da
subito nei limiti che il cliente si pone; dimensione e posizione .A Borgosesia le persone si
pongono piu problemi,i veri appassionati sono pochi,e molti si preoccupano del giudizio
del prossimo.Ad Arona la mentalità è piu aperta ,la cultura metropolitana si percepisce in
modo piu netto, e questo permette un influenza positiva su ogni tatuaggio.Vi sono
persone piu disponibili,che badano meno a dimensioni e esposizione, ma con idee chiare.
Come ho gia detto non poniamo limiti al lavoro che ci compete,eseguiamo ideogrammi e
tribalini con la stessa passione che diamo ad un braccio intero o una schiena,del resto non
tutti se la sentono di portarsi mezzo corpo tatuato.Pensiamo che anche un piccolo segno
tatuato sia da rispettare ,e che per chi lo porta possa voler dire molto.Essere artisti
tatuatori porta anche a questo.
Sento molti colleghi esibire con orgoglio la loro negazione e critica verso questi tatuaggi
disprezzando cio che comunque puo essere importante per il loro cliente,io credo che
questo sia un atteggiamento presuntuoso,che ,pur rispettando le scelte di tutti,non
condivido.Accettiamo tutte le richieste e,nel caso in cui non siano fattibili,cerchiamo di
trasmettere al cliente la nostra esperienza,consigliando e proponendo l'alternativa alla
loro idea.Non disdegnamo gli ideogrammi o i tribalini ,non facciamo i preziosi e neppure
ci sentiamo primedonne,siamo "solo" tatuatori...
DA QUANTI ANNI Ë APERTO LO STUDIO?
ZOP:
Zop Tattoo Studio di Borgosesia è nato nel 1994,un piccolo studio nel centro storico, poi
trasferito e ampliato tre anni dopo dove è tuttora.
Nel 2001,con Mihaela abbiamo aperto ad Arona…il tempo vola…
MI FATE CIASCUNO DI VOI UNA BREVE BIOGRAFIA E "CURRICULUM"?
ZOP :
Cercherò di essere breve, eviterò la mia storia dalla nascita all’adolescienza…tanto meno
andrò troppo nel privato,mi limitero ai passi piu importanti di questa carriera da
tatuatore…feci i primi passi nel 1993,con qualcosa di artigianale che poco aveva a che
fare col tatuaggio artistico,per poi avvicinarmi ,nei primi mesi del ’94 sudando per
ottenere un attrezzatura professionale.
Nello stesso anno,bruciando un po i tempi della gavetta e con un po di incoscienza ho
aperto ZopTattooStudio a Borgosesia.Forse detto adesso sembra un esagerazione, ma non
bisogna dimenticare come era in quegli anni,sono cambiate molte cose, e chi inizia ora a
tatuare neanche si immagina.
Chiusa questa piccola parentesi, dicevo…Aperto lo studio, mancava il lavoro…e cosi
iniziai l’avventura delle convention e dei viaggi.Nel 1995 la prima Convention di
Bordeaux, e dall’anno dopo divenni un vero e proprio vagabondo,posso contare ora piu di
140 partecipazioni a Convention in tutto il mondo…Italia ,Germania francia
Spagna,praticamente tutta Europa, e poi gli states,New York ,Chicago,Los Angeles ,
Hollywood,il Texas,il Brasile….
Credo sia un record, come un record è senz’altro quello di aver tatuato su un aereo ,in
ritorno da una convention…Praha Milano,con tatuaggio allo Steward…
Nello stesso tempo ,durante i miei viaggi ho lavorato in vari studi importanti; Con Alex
nardini a S.Remo e savona,con Giorgio Marini a Torino,da Tatto p13 a Sonneberg in
Germania,con Tom ad Ancona e Riccione,Nel 1997 ho lavorato a Chicago da “No Hope
No Fear “ al fianco di David Kopter (R.I.P.),Tra il ’98 e 99’ ho lavorato a Amsterdam
ancora con David al “No Hope No Fear “ e a Berlino al “B52” e “FantasyTattoo” di
Frank Weber,dal 2004 collaboro regolarmente con Tiki di Bolzano.
Ho lavorato anche in altri studi saltuariamente,mi piace molto questo genere di
collaborazione, che permette di viaggiare ,vivere a contatto con persone sempre nuove e
culture diverse.
Alla mia carriera personale ho abbinato un percorso parallelo piu legato alla collettivita
di questa professione,mi sono battuto molto per cercare il riconoscimento della nostra
categoria,mettendomi sempre in prima linea ,cercando di comunicare col nostro pubblico
e coi legislatori che incoscientemente hanno sottovalutato e lasciato allo sbando questo
settore quasi privo di una vera regolamentazione ,ho cercato di trasmettere professionalità
e portare fiducia a chi ancora ci vede come gli untori del XX secolo.Mi sono mosso a
favore dell’associazione Art imponendo idee e pensieri, cosi come ho collaborato con
Sergio Messina per far nascere un Blog sul tatuaggio.(www.tatuaggi.org) a disposizione
di tutti.
ROMI :
Sono nato nell 1971 a Kiustendil- una piccola cita bulgara. Mi piaceva a disegnare,cosi
grazie all’ ostinazione dei miei parenti ho finito la scuola d’arte in Sofia dove mi sono
trasferito quando avevo 15 anni. Poco tempo dopo ho scoperto la musica rock – ho
iniziato a suonare il basso in diverse bande e… lo sappiamo cosa succede quando si
incrociano le strade- tutte queste bande di Heavy Metal tatuate… Dopo il liceo ho fatto
anche l’ università d’arte dove ho conosciuto un tatuatore. Proprio lui mi ha insegnato
come fare una macchinetta rotativa e mi ha detto qualche parole su dei tatuaggi. E cosi e
partita la storia. Dopo l’ università ho lavorato in qualche negozio di tatuaggi in Sofia ma
non e andata molto bene, e difficile trovare la persona giusta con cui lavorare e cosi ho
iniziato di lavorare da solo. Poi un giorno girando a l’internet ho visto un negozio in Italia
che cercava un tatuatore ma non sapevo una parola d’italiano – e stata un pò dura
all’inizio. Cosi ho incontrato Zop. E stato 5 anni fa. Meno male che parlava inglese
(ahah).Oggi sto in Italia e mi trovo benissimo qua.
MIHAELA :
Sono nata nel 1972 in Romania ,ma ormai cittadina Italiana da molti anni.
Diplomata estetista ho anche svolto altri lavori , ma mai avrei pensato,prima di conoscere
Marco, di diventare una Piercer,tanto meno di gestire uno studio di tatuaggi e piercing.
Da subito,nell'ormai lontano 1999 ,osservando Marco al lavoro,mi sono appassionata a
queste pratiche e ho cercato di apprendere il piu possibile.
Alla prima occasione(mentre Marco era assente...) ho preso un ago in mano...e ho
"bucato"...
Da quel momento è stata una crescita progressiva e ho deciso con Marco di aprire lo
studio di Arona.
Ora mi occupo della gestione degli studi,degli appuntamenti e dei piercing.
Sto anche iniziando a tatuare..ma ...non mi sento ancora del tutto pronta e sicura ad
affrontare la pelle di uno sconosciuto,mi preoccupo del loro dolore e credo che questi
limiti non debbano essere forzati...e poi...ho gia il mio bel da fare a gestire Romi e
Marco...non è facile avere a che fare coi "tatuatori"...
REFERENZE NEL TATUAGGIO?
ZOP :
Non so bene cosa intendi per referenze,credo che le 140 convention e le svariate
collaborazioni con gli studi sopra citati siano un ottima referenza., credo di avere fatto
molte esperienze che mi hanno permesso di dimostrare ,non solo le capacità, ma anche il
mio carattere,credo che la referenza piu importante che mi sia stata riconosciuta e che
presuntuosamente mi rende fiero ,sia la mia umiltà ed educazione.Con queste importanti
referenze ho potuto ottenere la stima di molti e l’accesso a molte porte, senza mai dover
scendere a compromessi.
E NELL'ARTE, LIBRI, FILM?
ZOP :
Non ho mai dato importanza al tatuaggio VIP…mi è capitato di tatuare personaggi
famosi, ma la loro pelle equivale a quella degli sconosciuti…vorrei essere stimato per un
buon tatuaggio, non per un tatuaggio perchè lo porta un personaggio famoso…
ZOP GIRI MOLTO PER CONVENTION. QUALI SONO LE IMMANCABILI DURANTE L’ANNO? DOVE
LAVORI DI Pi_ ALL’ESTERO?
ZOP:
Dopo aver partecipato a piu di 140 Convention uno si dovrebbe sentire stanco, invece
non mi è ancora passata la voglia di viaggiare .Ma i tempi sono cambiati parecchio, il
sistema e i il metodo è cambiato …Mi dispiace un po che vi sia stata una vera inflazione
di queste manifestazioni, penso che siano veramente troppe le Convention odierne ;ogni
settimana da qualche parte ne viene organizzata una.Questo a portato ad una carenza di
pubblico e di interesse generale.
Anni fa si aspettava con ansia l’evento nazionale dell’anno, ora lo si ha a portata di mano
in ogni week end…I tatuatori storici non partecipano piu alle Convention, se non alle piu
importanti e gli organizzatori stessi per riempire i loro stand sono disposti a venderlo a
chiunque, senza nome ne curriculum ne esperienza ,questo è un lato che non mi piace.
Io personalmente ricordo le mie prime esperienze e,per ottenere uno stand ad una
qualsiasi convention,dovevi dimostrare qualcosa, portare le tue referenze ed esperienze
ed immancabilmente venivano chieste le foto a dimostrazione del proprio lavoro,dopo
tutto questo si aspettava che venisse assegnato il diritto a partecipare ed ottenere quindi
un posto che era limitato.Era una grande soddisfazione soprattutto quando non mi
conosceva nessuno,era una conquista sul campo quando potevo ottenere il mio posto in
quelli che erano i templi del tatuaggio di allora;Berlino,Francoforte,Bologna,Milano…e
poi New York,solo per citarne alcune.
Ora è sufficiente scaricare un modulo da internet ,spedire i soldi ed ecco ottenuto lo
stand…uno schifo.Per fortuna non è sempre cosi.
Nonostante questo,non ho perso la passione e la voglia di esserci ,ma scelgo con cura i
posti dove andare,a volte per incontrare amici, a volte per l’importanza internazionale
della manifestazione, a volte per avere l’occasione di vedere un posto nuovo…
sicuramente i miei viaggi si sono ridotti ma non potrei mai fare a meno di tutto questo, è
come una vera e propria necessità.
COSA PENSATE DEL TTAUGGIO ITALIANO? PENSATE CHE ABBIA UNA SUA SPECIFICA
"FISIONOMIA", SE SÏ, QUALE? SE NO, PERCHË?
ZOP :
Credo che Il tatuatore, piu che il tatuaggio Italiano, non ha nulla da invidiare al resto del
mondo,ma forse ,rispetto a cio che è emerso negli anni ,nessun Italiano ha prevalso
artisticamente su altri tatuatori di fama mondiale, e anche quando prevale stenta a farsi
conoscere nel mondo.Sinceramente non comprendo il perchè,visto il passato artistico in
ogni campo della nostra nazione .L’Italia ha eccelso nel mondo per la sua arte ,ma i
tatuatori non ce l’hanno ancora fatta…forse la stampa del settore potrebbe dare una mano
in questo senso.
Con questo dobbiamo riconoscere comunque che vi siano molti ottimi artisti,ed anche tra
i giovani emergenti,piu preparati a livello didattico rispetto al passato e quindi ,piu veloci
ad apprendere anche la tecnica.
CON QUALI STUDI AVETE LEGAMI Pi_ STRETTI?
ZOP :
Come gia detto ho collaborato con molte persone e molti studi,conosco molti grandi
artisti e ho buoni rapporti con molti di loro, ma il “legame” vero è un'altra cosa.Vi
possono essere legami di tipo diverso,vuoi per amicizia collaborazione o
entrambe,sicuramente ho molte persone da ringraziare,che mi hanno accettato e aiutato in
questo lungo percorso,non vorrei neppure dimenticare qualcuno ed evitero di fare un
grande elenco,mi limito ad accennare Giorgio Marini e Alex Nardini per l’aiuto datomi
all’inizio,senza nulla togliere agli altri amici….I miei legami piu stretti ,non solo
lavorativi, sono sicuramente con Enrico Gambini,non solo un collega ma una persona con
la quale posso parlare con lo sguardo senza bisogno di parole,una persona con la quale
ho vissuto molte esperienze,viaggiato,lavorato,mi sono divertito,mi ha insegnato molto,e
considero veramente un fratello.
ZOP FAI PARTE DELL’ASSOCIAZIONE A.R.T. QUALI SONO I FINI CHE TU PERSEGUI O CHE
VORRESTI RAGGIUNGERE CON L’ASSOCIAZIONE?
ZOP :
Devo essere sincero, non mi aspettavo questa domanda e mi fa particolarmente piacere .
La A.R.T. è l'associazione Italiana piu rappresentativa a livello Nazionale, Associazione
senza scopi di lucro in cui gli associati sono parte attiva e vengono informati
giornalmente sui passi fatti,nonche i programmi,il bilancio e gli obbiettivi.
Gli obbiettivi principali sono l'ottenimento di una legge Nazionale che è gia stata
proposta,e il riconoscimento del tatuatore come "artista".
Nel mezzo di tutto questo si passa attraverso le normative locali,i contatti,i rapporti con le
istituzioni.Il piu delle volte la A.R.T. ha agito in sordina, aspettando risultati concreti
piuttosto di una propaganda pubblicitaria fatta di solo fumo, come altre realtà atte a fare
cassa...ma si sa, a volte è sufficiente sapersi vendere bene, al di la dei risultati.
Ho sempre pensato che i Tatuatori dovessero essere uniti,come qualsiasi altra categoria,e
per questo ho appoggiato le Associazioni del passato, anche se poi il rapporto si è
concluso con amara delusione.
Quattro anni fa sentii parlare della A.R.T. e mi informai,presi contatti,cercai di capirne lo
scopo e,visti gli obbiettivi, decisi di associarmi.
Non sono mai stato abituato a starmene in disparte, ad aspettare che qualcun altro decida
per me,ed è per questo che ho cercato da subito ,di essere parte attiva dell'associazione.
La A.R.T. è nata con il proposito della capillarità sul territorio per essere presente nelle
realta locali con le delegazioni Regionali,personalmente mi sono dedicato alla mia
Regione,da subito ho iniziato il coinvolgimento dei miei colleghi piemontesi e molti di
loro mi hanno appoggiato permettendomi di fare un grande passo avanti nei rapporti con
le istituzioni locali.
Con la sede di Roma sono giornalmente in contatto,ho costruito e gestisco il sito
www.associazionetatuatori.it, e tutto questo è diventato un grande impegno di tempo e
fatica ,ma il crederci mi da la forza di continuare.Io stesso mi sono prefissato un
obbiettivo e un fine che vorrei raggiungere;
Iniziando dal Piemonte vorrei arrivare ad una vera e propria legge sul tatuaggio,che sia
giusta e permetta di lavorare con serieta, ma allo stesso tempo sia dura e restrittiva ,che
abbia regole certe e che tuteli la salute di operatori e clienti.Se il mio obbiettivo sarà
raggiunto lasciero il mio posto a qualcun altro che abbia voglia di sbattersi,nonostante le
critiche e gli attacchi dei colleghi...
Proprio in questi mesi stiamo lavorando a stretto contatto coi tecnici dell'assessorato alla
sanita della Regione Piemonte,con ottimi risultati raggiunti finora.Purtroppo i tempi sono
sempre molto lunghi e i progetti stentano a concretizzarsi.Spero che tutto cio venga
superato e si possa arrivare ad una Legge "tipo" che faccia da traino nelle altre Regioni,
stimolando anche la nostra proposta di legge Nazionale che giace alla camera.
Personalmente credo che ,mai come ora,il tatuatore abbia bisogno di essere unito,di
credere nelle associazioni e lavorare per la sua categoria,abbandonando l'ipocrisia e
uscire dal guscio.Con le Associazioni,se serie,si potrebbe ottenere molto piu che
singolarmente,ma la tendenza dei tatuatori è quella di stare a guardare,sentirsi l'uno
contro l'altro,e temere regole indispensabili.
COSA NON VA NEL TATUAGGIO?
ZOP :
La prima cosa che mi sento di dire ,a livello etico cio che non va è la mancanza di rispetto
dei giovani tatuatori verso i vecchi .
Chi inizia oggi si trova tutto pronto,e si sente arrivato dopo aver imparato a tenere in
mano una macchinetta con un corso su cd-rom.Non si rende conto della storia ,delle
fatiche e della passione spesa dai vecchi tatuatori per inventarsi dal nulla tutto cio che ora
è servito su un piatto d’argento,credo che chiunque faccia questo mestiere debba
essergliene grato
Nel corso degli anni ho avuto modo di confrontarmi coi grandi del tatuaggio,scambiando
opinioni,consigli,suggerimenti,trovando persone umili con limiti umani,anche i piu
grandi disposti a crescere.
Cosa che non avviene con gli ultimi arrivati,dove regna la presunzione e non vengono
riconosciuti i valori veri.Credono che si possa arrivare con le scorciatoie e gli spintoni…
Credo vi sia un enorme differenza tra un “qualcuno che fa tatuaggi”e un “tatuatore” .
Nel mondo del tatuaggio cio che non va è quel “qualcuno”....come gia detto prima tra le
righe,questo mondo non ha bisogno di primedonne ma di artisti umili,seri e disposti ad
essere "tatuatori".Cosa ormai dimenticata e facilmente percettibile nei nuovi
arrivati;metalmeccanici disoccupati che si improvvisano disegnatori,estetiste che
scoprono la loro vena artistica,business man che aprono supermercati del
tatuaggio,parruchhieri che tra un taglio e l'altro fanno roselline...
Bhe,l'elenco sarebbe lungo.Tutto cambia nel corso negli anni,era prevedibile che
cambiasse anche il nostro mondo e questo libero mercato non ha giovato a nessuno.E' pur
vero che sia aumentato in modo esponenziale il numero dei tatuati,ma è anche vero che
sia aumentato a dismisura il numero di luoghi in cui si effettuano tatuaggi.Tutto cio a
discapito della qualità artistica e ,soprattutto,della salute pubblica.
Piu che parlare di cio che non va forse si dovrebbe parlare di cio che serve ...il rispetto
per la pelle altrui!
Penso che sia arrivato il momento di avere delle regole,leggi chiare che impongano
standard esecutivi severi,che regolamentino questa professione .Cio che differenzia un
tatuatore da un pittore è solamente la tela su cui lavora,ma ha una responsabilita
maggiore che riguarda l'aspetto sanitario. E' arrivato il momento che il "tatuatore" sia
riconosciuto come un "artista" ma professionista,specializzato nell'aspetto sanitario,con
corsi e scuole appropriate ed un apprendistato che lo prepari al lavoro.Questo darebbe al
tatuatore un immagine piu seria,e piu sicurezza e fiducia a chiunque si voglia avvicinare
a queste pratiche bloccando sul nascere gli improvvisati.
ROMI :
Al primo posto quello che non va bene per il cliente. La negligenza, la fretta e la
mancanza di rispetto. Cosi magari non facciamo piu cover ups tutti i giorni.