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202/9
TIMONE
GRAMMATICA
INGLESE
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Estratto della pubblicazione
Gruppo Editoriale Esselibri - Simone
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Vietata la riproduzione anche parziale
Tutti i diritti di sfruttamento economico dell’opera appartengono alla Esselibri S.p.A.
(art. 64 D.Lgs. 10-2-2005, n. 30)
Questa collana costituisce una valida alternativa per quanti non intendono
acquistare i libri comprensivi di tutte le materie per uno specifico concorso
Il testo è a cura di Antonella Elia
Il catalogo aggiornato è consultabile sul sito Internet: www.simone.it
ove è anche possibile scaricare alcune pagine saggio dei testi pubblicati
Finito di stampare nel mese di luglio 2009
dall’Officina Grafica Iride - Via Prov.le Arzano-Casandrino, VII Trav., 24 - Arzano (NA)
per conto della Esselibri S.p.A. - Via F. Russo, 33/D - 80123 - (Na)
Grafica di copertina a cura di Giuseppe Ragno
Estratto della pubblicazione
PREMESSA
Strumenti essenziali per chi si appresta a sostenere concorsi, esami o
colloqui di lavoro, i volumetti della collana O-Key consentono lo studio e il
ripasso di diverse materie, dalla Grammatica italiana alla Letteratura, dalla
Storia alla Geografia, dall’Inglese all’Informatica e all’Attualità, attraverso
trattazioni che, pur nella snellezza tipica delle sintesi, garantiscono esaustività e precisione. La struttura, improntata alla massima funzionalità, consente di apprendere rapidamente i concetti indispensabili a una conoscenza
generale ma non lacunosa degli argomenti. Semplicità del linguaggio, aggiornamento dei contenuti e un’estrema praticità d’uso completano le caratteristiche di ogni singolo testo.
Il presente volume propone le tematiche grammaticali fondamentali
della lingua inglese, e ne consente uno studio rapido e sistematico, agevolando chi abbia l’esigenza concreta di apprendere in tempi brevi una disciplina comunque vasta e complessa (come sempre è, d’altronde, l’approccio
a una lingua straniera). Nelle 192 pagine di quest’agile compendio, anche
grazie a una nutrita serie di esempi esplicativi, non viene tralasciato niente
di quanto è necessario a fissare le norme di base che regolano l’utilizzo
scritto e parlato della lingua del Regno Unito.
Estratto della pubblicazione
Estratto della pubblicazione
CAPITOLO PRIMO
L’ALFABETO
Rispetto all’alfabeto italiano, formato da ventuno lettere, quello inglese
ne contiene cinque in più: le tre consonanti j, k, x e le due semivocali w, y,
per un totale, dunque, di ventisei lettere, di seguito elencate insieme con le
rispettive trascrizioni fonetiche.
A
[ei]
N
[en]
B
[bi:]
O
[ou]
C
[si:]
P
[pi:]
D
[di:]
Q
[kju:]
E
[i:]
R
[a:r]
F
[ef]
S
[es]
G
[di:]
T
[ti:]
H
[eitʃ]
U
[ju:]
I
[ai]
V
[vi:]
J
[dei]
W
['dˆblju:]
K
[kei]
X
[eks]
L
[el]
Y
[wai]
M
[em]
Z
[zed]
In inglese la conoscenza dell’alfabeto è fondamentale per la compitazione
dei vocaboli (cioè per poter leggere lentamente una parola, separando i singoli suoni o le sillabe che la compongono), ovvero per eseguire correttamente lo
spelling (pronuncia distaccata delle singole lettere che compongono una parola), che può essere richiesto mediante una delle seguenti frasi: What’s the
spelling of …? oppure How do you spell …? (Qual è la compitazione di …?).
Si ricordi che durante lo spelling:
• le lettere maiuscole si fanno precedere dalla parola capital (John Smith
= capital dei – ou – eitʃ – en; capital es – em – ai – ti: – eitʃ);
6
Capitolo Primo
•
se in una parola si susseguono due lettere uguali, se ne pronuncerà una
sola preceduta da double (What’s the spelling of «book»? bi: – double
ou – kei).
L’ortografia inglese non è fonetica. La stessa lettera (o lo stesso gruppo
di lettere) si può pronunciare in modo differente in parole diverse:
enough
(gh = f)
eight
(gh è muta)
ghost
(gh = g)
Per fornire un aiuto ulteriore nella pronuncia delle parole inglesi molti
dizionari riportano l’alfabeto fonetico, costituito da simboli che rappresentano i vari suoni.
CONSONANTI
SUONO INGLESE
p
b
t
d
ts
dz
k
g
f
v
θ
ð
s
z
s
z
h
m
n
ŋ
l
w
j
ESEMPI
pen, tip
but, web
two, bet
do, odd
chair, nature, teach
gin, joy, edge
cat, kill, queen, thick
go, get, beg
fool, enough, leaf
voice, have
thing, with
this, breathe
see, city, pass, listen
zoo, rose
she, sure, emotion, leash
pleasure, beige
ham
man, ham
no, tin
singer, ring
left
we
yes
Estratto della pubblicazione
COME IN ITALIANO…
pane
bene
tipo
dolce
cinese
giardino
cambio
gara
faro
vite
th sonoro
th sordo
sole
reso
scirocco
fr. George
h aspirata
musica
nave
fr. cinq
luce
uovo
iodio
7
L’alfabeto
VOCALI
SUONO INGLESE
a:
i:
i
e
ə:
æ
√
ɔ
o:
u
u:
ə
ESEMPI
father
see
city
bed
bird
lad, cat
run, enough
not, wasp
law, caught
put
soon, through
about
COME IN ITALIANO…
a molto allungata
fine
i molto breve
bello
fr. heure
suono aperto tra la a e la e
a molto breve
rosa
corso
u molto breve
luna
a quasi muta
DITTONGHI
SUONO INGLESE
ei
ai
ɔi
au
iə
εə
uə
ESEMPI
day
my
boy
now
near, here
hair, there
tour
COME IN ITALIANO…
sceicco
mai con la i molto breve
poi con la i molto breve
ciao
spia con la i quasi muta
reale con la e aperta
tua con la a quasi muta
SEGNI D’INTERPUNZIONE
PUNTEGGIATURA
.
,
:
;
?
!
’
—
()
[]
…
“”
*
IN INGLESE
full stop
comma
colon
semicolon
question mark
exclamation mark
apostrophe
hyphen
dash
(marks of) parenthesis
(square) brackets
dots
inverted commas
asterisk
Estratto della pubblicazione
IN ITALIANO
punto
virgola
due punti
punto e virgola
punto interrogativo
punto esclamativo
apostrofo
trattino
lineetta
parentesi tonde
parentesi quadre
punti di sospensione
virgolette
asterisco
CAPITOLO SECONDO
IL SOSTANTIVO
Sommario: 1. Formazione del plurale. - 2. Sostantivi numerabili e non numerabili. 3. Pair nouns (sostantivi usati solo al plurale). - 4. Nomi collettivi. - 5. Nomi composti. - 6. Plurale dei nomi propri.
1. FORMAZIONE DEL PLURALE
In inglese, proprio come in italiano, i sostantivi possiedono di norma
due forme: una per il singolare e l’altra per il plurale.
La formazione del plurale richiede solitamente l’aggiunta di una -s alla
forma singolare del nome (book/books; dog/dogs).
Tuttavia non mancano le eccezioni, corrispondenti ai casi di seguito specificati.
• I sostantivi che terminano per -s, -ss, -sh, -ch, -x e -z aggiungono -es.
Tutti tranne ox (bue), che al plurale diventa oxen.
bus (autobus)
buses
boss (capo)
bosses
box (scatola)
boxes
flash (lampo)
flashes
•
I sostantivi che terminano per -o aggiungono -es, tranne canto, photo,
piano, radio, che aggiungono solamente una -s.
potato (patata)
potatoes
tomato (pomodoro)
tomatoes
ma:
photo (foto)
photos
•
I sostantivi che terminano per -y preceduta da consonante cambiano la y
in i ed aggiungono -es, mentre quelli in cui la y è preceduta da vocale
seguono la regola base, aggiungendo semplicemente -s al singolare.
country (paese)
countries
9
Il sostantivo
•
•
city (città)
cities
fly (mosca)
flies
ma:
boy (ragazzo)
boys
I sostantivi che terminano per -f o -fe formano il plurale in -ves, tranne chief,
cliff, gulf, roof e safe, che sono regolari e aggiungono soltanto una -s.
half (metà)
halves
knife (coltello)
knives
ma:
chief (capo)
chiefs
cliff (scogliera)
cliffs
safe (cassaforte)
safes
Inoltre, sempre nel gruppo dei nomi che terminano per -f o -fe, alcuni
possono formare il plurale in entrambe le forme (quella regolare o quella in -ves).
hoof (zoccolo di animale)
hoofs o hooves
scarf (sciarpa)
scarfs o scarves
Determinati sostantivi hanno forme diverse per il singolare e per il
plurale.
child (bambino)
foot (piede)
man (uomo)
mouse (topo)
tooth (dente)
woman (donna)
•
•
children
feet
men
mice
teeth
women
Hanno la stessa forma per il singolare e per il plurale i seguenti sostantivi: deer (cervo), series (serie), sheep (pecora), species (specie), quasi
tutti i nomi di pesci (trout, salmon etc.), nonché aircraft (aereo), spacecraft (navicella) e hovercraft (aeronave).
Hair (capelli), fruit (frutta) e fish (pesce) si usano al singolare con valore
di plurale, ma in riferimento a specifiche unità si possono volgere al
plurale.
My hair is black.
I miei capelli sono neri.
Two hairs in my soup!
Due capelli nella mia minestra!
Estratto della pubblicazione
10
•
•
Capitolo Secondo
Taluni sostantivi di origine greca o latina hanno forme plurali greche o
latine.
basis (base)
bases
crisis (crisi)
crises
datum (dato)
data
oasis (oasi)
oases
phenomenon (fenomeno)
phenomena
Il plurale di penny è:
— pennies, se si considerano le singole monete;
— pence, se ci si riferisce a un importo di denaro.
Have you got four pennies?
Hai quattro penny?
(= four coins of 1 p. each)
(= quattro monete da 1 p. ognuna)
The ticket costs 60 pence.
Il biglietto costa 60 pence.
2. SOSTANTIVI NUMERABILI E NON NUMERABILI
La maggior parte dei sostantivi inglesi ha sia una forma singolare che
una plurale. Si tratta di nomi di oggetti, persone o concetti che possono
essere enumerati e che pertanto sono chiamati sostantivi numerabili. Alcuni nomi, però, come coffee (caffè), milk (latte), water (acqua), sugar (zucchero), wine (vino), tea (tè), non possono essere enumerati, pur ammettendo altre forme di numerazione (a bottle of wine, una bottiglia di vino; a cup
of coffee, una tazza di caffè; a glass of water, un bicchiere d’acqua etc.),
cosicché vengono denominati sostantivi non numerabili.
I nomi numerabili:
— hanno il singolare e il plurale;
— possono avere il verbo al singolare e al plurale;
— possono essere preceduti da a o an;
— possono essere usati con many o con a few.
I nomi non numerabili:
— hanno una sola forma;
— possono avere solo il verbo al singolare;
— non possono essere preceduti da a o an, o da un numero;
— possono essere usati con much e con a little.
Estratto della pubblicazione
Il sostantivo
11
Per riferirsi a quantità determinate di nomi non numerabili si devono
adoperare delle misure, sicché ciascuno di questi nomi può essere indicato
con una determinata unità di misura.
a bottle of milk
una bottiglia di latte
half a pound of tea
mezza libbra di tè
a drop of water
una goccia d’acqua
two pieces of paper
due pezzi di carta
Alcuni sostantivi non numerabili possono essere usati al plurale nel linguaggio informale.
Can I have two teas and two
Posso avere due tè e due birre,
beers, please?
per favore?
Coffees are available here.
Qui si servono caffè.
Non sempre ciò che è numerabile in italiano lo è in inglese, e viceversa.
Ad esempio, nella lingua inglese sono considerati non numerabili, così da
essere costruiti col verbo al singolare, i seguenti sostantivi: advice (consigli), furniture (mobili), hair (capelli), information (informazioni), money
(soldi), luggage (bagagli), travel (viaggi), work (lavoro), homework (compiti per casa), progress (progresso), research (ricerca), weather (tempo atmosferico). Per rendere numerabili tali nomi bisogna usare piece o bit + of.
Her hair is fair.
I suoi capelli sono biondi.
Can I give you a piece of advice?
Posso darti un consiglio?
Alcuni nomi non numerabili, pur terminando per -s, non sono plurali,
cosicché vogliono anch’essi il verbo al singolare. Tali sono: news (notizia), linguistics (linguistica), politics (politica), mathematics (matematica), physics (fisica).
What is the news?
Che notizie ci sono?
Mathematics is an interesting
La matematica è una materia insubject.
teressante.
Talvolta è possibile incontrare un nome numerabile con significato simile
a quello di un sostantivo non numerabile, come avviene, ad esempio, con:
work – a job / travel – a journey / money – a coin o a note etc.
She is fond of travel.
Ha la passione per i viaggi.
She is planning a journey to Africa. Sta organizzando un viaggio in
Africa.
12
Capitolo Secondo
Si ricordi, infine, che determinati sostantivi, pur avendo la forma al singolare, in realtà sono sempre plurali, per cui richiedono il verbo al plurale.
Tali sono: people (gente), police (polizia), clergy (clero), cattle (bestiame).
There were many people.
C’era molta gente.
The police are making enquiries.
La polizia sta indagando.
Un cenno a parte per people, comunemente usato come plurale di person (persona): one person, two people, three people. Tale sostantivo è considerato regolare, così da prendere la -s al plurale, quando significa «popolo», nel senso di comunità nazionale o etnica (the peoples of Europe, i popoli dell’Europa).
3. PAIR NOUNS (SOSTANTIVI USATI SOLO AL PLURALE)
In inglese sono sempre plurali i nomi indicanti oggetti e capi di vestiario
formati da due parti indivisibili, come binoculars (binocolo), scissors (forbici), pliers (tenaglie), scales (bilancia), tights (collant), shorts (short), pyjamas (pigiama), jeans (jeans), trousers (pantaloni), glasses (occhiali), tweezers (pinzette) etc. Nel caso in cui si debba indicare un determinato numero
o una certa quantità di questi stessi sostantivi, occorre usare pair(s) of.
I need some trousers.
Ho bisogno di pantaloni.
These pyjamas are expensive.
Questi pigiami sono costosi.
4. NOMI COLLETTIVI
I sostantivi indicanti gruppi di persone unite tra loro in virtù di un determinato vincolo (familiare, politico, religioso, sportivo etc.) possono essere
seguiti sia da un verbo al singolare che da un verbo al plurale.
Si usa il verbo al singolare se si pensa al gruppo nel suo complesso.
The family has been living here for hundreds of years.
La famiglia ha vissuto qui per centinaia di anni.
The government isn’t very popular.
Il governo non è molto popolare.
Si usa il verbo al plurale se si pensa al gruppo come insieme dei singoli.
The family have all gone on holiday.
Tutta la famiglia è andata in vacanza.
Il sostantivo
13
Manchester United aren’t playing very well.
Il Manchester United non sta giocando molto bene.
Alcuni dei nomi collettivi più comuni sono: association (associazione),
audience (pubblico), class (classe), clergy (clero), club (circolo), committee
(comitato), company (società), council (consiglio), crew (equipaggio), crowd
(folla), family (famiglia), gang (banda), government (governo), jury (giuria), majority (maggioranza), minority (minoranza), public (pubblico), staff
(personale), team (squadra/équipe), union (sindacato).
5. NOMI COMPOSTI
Nella lingua inglese i nomi composti sono formati da due o più parti
(toothbrush, spazzolino; tin-opener, apriscatole), in genere da un sostantivo
che si pone davanti a un altro sostantivo, il primo dei quali è quasi sempre
singolare, anche se il significato è plurale (shoe shop, negozio di scarpe). Il
plurale di questa tipologia di nomi si costruisce aggiungendo -(e)s al sostantivo principale.
shoe shop (negozio di scarpe)
shoe shops
toothbrush (spazzolino)
toothbrushes
teacup (tazza da tè)
teacups
brother-in-law (cognato)
brothers-in-law
passer-by (passante)
passers-by
6. PLURALE DEI NOMI PROPRI
In inglese può avere il plurale anche un nome proprio (the Browns, i
signori Brown), il quale, se preceduto da un titolo, dà luogo a una di queste
due costruzioni:
— the + titolo al singolare + nome proprio al plurale (the Miss Browns, le
signorine Brown);
— the + titolo al plurale + nome proprio al singolare (the Misses Brown, le
signorine Brown).
Qualora, invece, vi sia un nome di parentela, soltanto questo viene reso
al plurale (the Brown sisters, le sorelle Brown).
Estratto della pubblicazione
CAPITOLO TERZO
L’ARTICOLO
Sommario: 1. Articolo indeterminativo. - 2. Articolo determinativo. - 3. Casi in cui
non si usa l’articolo.
1. ARTICOLO INDETERMINATIVO
In inglese è invariabile nel genere e può avere due forme, che in italiano
corrispondono a «un / uno / una»:
• a, utilizzabile davanti alle parole che cominciano per consonante;
• an, utilizzabile sia prima dei termini che iniziano per vocale, sia davanti
alle parole che cominciano per h muta, le quali nell’inglese corrente
sono soltanto quattro: heir (erede), honest (onesto), honour (onore), hour
(ora); ad esempio: In an hour’s time, In un’ora.
A / an non cambia quando si riferisce a nomi indicanti persone di sesso
maschile o femminile (He is an actor, Lui è un attore; She is an actress, Lei
è un’attrice) e si può usare davanti a un sostantivo numerabile singolare per
fare riferimento a qualcuno o a qualcosa la cui identità non è nota agli interlocutori o comunque non è definita.
Can I have a cake?
Posso avere un dolce?
He is an honest man.
È un uomo onesto.
Mentre in italiano esiste una sola parola (uno) che funge da articolo
indeterminativo e da aggettivo numerale, in inglese l’articolo a / an è diverso dal numerale one, in luogo del quale può essere sempre utilizzato, a meno
che si voglia enfatizzare il concetto di una (e una sola) persona o cosa.
I asked for one apple, not two!
Ho chiesto una mela, non due!
One car is enough, there are only
Una macchina basta, siamo solo
three of us.
in tre.
Si noti, in particolare, la differenza tra a day e one day: il primo denota
un periodo di tempo di un giorno, il secondo un giorno indeterminato. Lo
stesso vale per morning, afternoon, evening, night.
Estratto della pubblicazione
L’articolo
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I spent a day with him last week.
Ho trascorso un giorno (intero) con lui la settimana scorsa.
I met him one afternoon last week.
L’ho incontrato un pomeriggio della settimana scorsa.
Usi particolari di a / an sono:
— davanti ai nomi indicanti un mestiere o una professione; in questo caso
non si può mai omettere (Mr Malone is a writer and Mr Stein is an
artist, Il signor Malone è uno scrittore e il signor Stein è un artista; I’m
a nurse and he is a mechanic, Io sono un’infermiera e lui è un meccanico; He became an engineer, Diventò ingegnere);
— davanti ai nomi indicanti la nazionalità, per specificare la quale si può
comunque usare anche un aggettivo (He is an Englishman and she is an
American, Lui è inglese e lei è americana; oppure He is English and she
is American, Lui è inglese e lei è americana);
— davanti ai nomi indicanti la fede religiosa o politica (He is a Catholic and
she is a Protestant, Lui è cattolico e lei è protestante; She is a Republican, Lei è una repubblicana);
— in espressioni nelle quali l’articolo significa «ogni», «ciascuno», con
senso distributivo (These apples are forty pence a kilo, Queste mele costano 40 pence al chilo; You can only do fifty miles an hour on this road,
Puoi fare solo 50 miglia all’ora su questa strada);
— in certe espressioni di tempo o di misura (Three times a week, Tre volte
la settimana; Ninety miles an hour, Novanta miglia all’ora);
— dopo half (half an hour, mezz’ora);
— nelle costruzioni con such a, quite a (He’s such a fool!, È un tale sciocco!; There were quite a number of people, C’era molta gente).
2. ARTICOLO DETERMINATIVO
In inglese è invariabile sia nel genere che nel numero, in quanto ha una
sola forma, the, che in italiano corrisponde a «il / lo / la / i / gli / le». Si usa
davanti a tutti i nomi maschili, femminili e neutri, sia plurali che singolari.
The boy is Kevin.
Il ragazzo è Kevin.
The boys are Kevin and Michael.
I ragazzi sono Kevin e Michael.
The water is warm.
L’acqua è calda.
16
Capitolo Terzo
The si pronuncia:
— ðə davanti a consonante;
— ði davanti a vocale e alle parole che iniziano per h muta.
the (ðə) bus
l’autobus
the (ðə) house
la casa
the (ði) apple
la mela
the (ði) hour
l’ora
Di norma si usa:
• quando il sostantivo è già stato nominato in precedenza (I watched a
concert and a film on TV last night. The concert was good, but I didn’t
like the film, Ho visto un concerto e un film in TV ieri sera. Il concerto
era bello, ma il film non mi è piaciuto);
• con nomi numerabili e non numerabili, purché indichino persone o cose
ben determinate dal contesto (That’s the man I was speaking about,
Quello è l’uomo di cui parlavo; That’s the music I wanted to listen to!,
Questa è la musica che volevo ascoltare!);
• quando ci si riferisce a cose di cui esiste un unico esemplare: the earth
(la Terra), the king (il re), the moon (la Luna), the Reformation (la Riforma) the sky (il cielo), the South Pole (il Polo Sud), the sun (il Sole), the
weather (il tempo atmosferico), etc.
Usi particolari dell’articolo determinativo sono:
— davanti ai nomi di strumenti musicali (I can play the piano, not the guitar, So suonare il piano, non la chitarra) e di invenzioni scientifiche (Marconi invented the radio, Marconi inventò la radio);
— davanti ai nomi di determinati luoghi (I’m going to the country / the
cinema / the factory, Andrò in campagna / al cinema / in fabbrica). Nel
caso di alberghi, ristoranti, cinema indicati con un nome proprio seguito
da un genitivo sassone, l’articolo the non deve essere usato (Mary’s Hotel
e non The Mary’s Hotel). La stessa regola vale per le chiese o le cattedrali il cui nome è costituito da quello di un Santo più il genitivo sassone
(St. Peter’s Church e non The St. Peter’s Church);
— davanti ai nomi geografici di fiumi (the Mississippi, il Mississippi), mari
(the Mediterranean Sea, il Mar Mediterraneo), oceani (the Pacific Ocean,
l’Oceano Pacifico), canali (the Panama Canal, il Canale di Panama),
catene montuose (the Alps, le Alpi), deserti (the Sahara desert, il deserto
Estratto della pubblicazione
L’articolo
17
del Sahara), arcipelaghi (the Shetlands, le isole Shetland) etc., nonché
davanti ai nomi di nazioni contenenti un nome comune (the USA, gli
Stati Uniti; the United Kingdom, il Regno Unito);
— davanti ai nomi seguiti da of (the Statue of Liberty, la Statua della Libertà; the Bank of Scotland, la Banca di Scozia).
3. CASI IN CUI NON SI USA L’ARTICOLO
In inglese, di regola, non si usa alcun articolo davanti ai possessivi (my
sister, mia sorella; my friend, il mio amico), dinanzi ai nomi propri (con o
senza titoli) e alle abbreviazioni (Dr Humphrey, il dottor Humphrey; President Bush, il presidente Bush; NATO, la NATO; UNESCO, l’UNESCO),
prima dei nomi comuni usati in senso generale (Dogs are faithful animals, I
cani sono animali fedeli), oppure quando sussista un’idea di possesso o appartenenza, in presenza della quale si adoperano gli aggettivi possessivi (John
loves his mother, John ama la [sua] madre).
Inoltre esistono determinati nomi comuni che non richiedono alcun articolo quando vengono considerati con riferimento alla loro funzione. Tali
sono, ad esempio: bed (letto), church (chiesa), college (collegio), hospital
(ospedale), market (mercato), prison (prigione), school (scuola), sea (mare),
university (università).
He was sent to prison.
Fu mandato in prigione.
Con i medesimi nomi, però, allorquando si faccia riferimento all’edificio o al luogo, bisogna utilizzare l’articolo the.
The prison is just close to the church. La prigione è proprio vicino alla
chiesa.
Si faccia attenzione ai sostantivi work e home, che vanno sempre utilizzati senza l’articolo determinativo (Judy has gone to work, Judy è andata a
lavoro; Mr Brown is at home, Il signor Brown è a casa).
Ulteriori casi in cui non si adopera l’articolo sono i seguenti:
— davanti ai nomi di continenti (Asia, l’Asia), nazioni (England, l’Inghilterra, sebbene non manchino eccezioni come the Congo, il Congo; the
Sudan, il Sudan etc.), laghi (Lake Ontario, il lago Ontario), montagne
(Mount Everest, il monte Everest), ma si ricordi che laghi e capi vogliono l’articolo quando sono seguiti da of (the Lake of Geneva, il lago di
Ginevra; the Cape of Good Hope, il capo di Buona Speranza);
Estratto della pubblicazione
18
Capitolo Terzo
— dinanzi ai nomi di giochi (Can you play cards?, Sai giocare a carte?) e
sport (Swimming is my favourite sport, Il nuoto è il mio sport preferito);
— prima dei nomi di mezzi di trasporto e comunicazione preceduti dalla
preposizione by (by bus, con l’autobus; by bicycle, con la bicicletta; by
e-mail, per e-mail; by fax, per fax; by phone, per telefono; by plane, con
l’aereo; by train, con il treno etc.);
— davanti ai nomi dei giorni della settimana (Sunday, Monday etc., domenica, lunedì etc.), dei mesi (January, February etc., gennaio, febbraio etc.),
delle festività (Christmas [Day], il giorno di Natale; Easter [Sunday],
domenica di Pasqua), come pure davanti ai nomi di momenti della giornata preceduti dalla preposizione at (at dawn, all’alba; at noon, a mezzogiorno; at sunset, al tramonto; at night, di notte), davanti all’indicazione
di anni (in 1942, nel 1942; before 1789, prima del 1789) e, facoltativamente, davanti ai nomi di stagioni (in [the] spring, in primavera);
— dinanzi ai nomi di lingue (Italian is a difficult language, L’italiano è una
lingua difficile);
— prima dei nomi che indicano i pasti (When would you like to have dinner?, Quando vorresti cenare?), ma si ricordi di usare the quando nel
discorso si fa riferimento a un pasto specifico (I enjoyed the dinner we
had last night, Mi è piaciuta la cena di ieri sera).
Estratto della pubblicazione
CAPITOLO QUARTO
I PRONOMI PERSONALI
Sommario: 1. Pronomi personali soggetto. - 2. Pronomi personali complemento. 3. Posizione dei pronomi personali complemento.
1. PRONOMI PERSONALI SOGGETTO
Vengono utilizzati come soggetto di un verbo e devono sempre essere
espressi, tranne che nelle frasi coordinate alla principale.
I
II
III
I
II
III
persona singolare
persona singolare
persona singolare
persona plurale
persona plurale
persona plurale
I
you
he - she - it
we
you
they
io
tu
egli - ella - lui - lei - esso/a
noi
voi
essi/e
Il pronome di prima persona singolare si scrive sempre con la lettera
maiuscola: I. Quando si accompagna a nomi o pronomi di altra persona, si
colloca sempre per ultimo, come forma di cortesia.
I live in Rome.
Io vivo / abito a Roma.
Paul and I went to the cinema
Paul ed io siamo andati al cinelast night.
ma ieri sera.
You è l’unico pronome per la seconda persona singolare e plurale, cosicché in italiano corrisponde tanto a «tu» che a «voi», ma equivale anche alla
forma di cortesia «Lei».
Where do you go at weekend, John? Dove vai / Dove va (Lei) per il
weekend, John?
Where do you go at weekend, John
John e Alan, dove andate per il
and Alan?
weekend?
La terza persona singolare ha tre forme diverse: he per il maschile, she
per il femminile, it per il neutro. He e she si possono usare anche per fare
Estratto della pubblicazione
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Capitolo Quarto
riferimento ad animali (soprattutto domestici) rispettivamente di sesso maschile e femminile, mentre it si usa per quelli di sesso indefinito, nonché per
indicare le cose.
Martin is tired, he is in bed.
Martin è stanco, è a letto.
I can’t find Ann. Is she at home?
Non riesco a trovare Ann. È a casa?
We si usa in riferimento ad un gruppo di persone, compresa quella che
parla. Tale pronome s’incontra spesso nel linguaggio scritto, quando l’autore intende coinvolgere il lettore.
We work for IBM.
Lavoriamo per l’IBM.
As we saw on page 4 …
Come abbiamo visto a pagina 4 …
They è l’unico pronome che si adopera alla terza persona plurale, sia
essa maschile, femminile o neutra.
Peter and Helen come from Dublin: they are Irish.
Peter ed Helen vengono da Dublino: sono irlandesi.
2. PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO
Sono quelli indicati nello specchietto.
I
II
III
III
III
I
II
III
persona singolare
persona singolare
persona singolare maschile
persona singolare femminile
persona singolare neutra
persona plurale
persona plurale
persona plurale
me
you
him
her
it
us
you
them
me, mi
te, ti
lo, gli, lui
la, le, lei
lo, la, gli, le
noi, ci, ce
voi, vi, ve
loro, essi/e, gli, li, le
Di norma si usano:
• come complemento oggetto (Follow me, please, Seguimi, per favore);
• come complemento di termine (George sent you these flowers, mummy,
George ti ha mandato questi fiori, mamma; Now, children, I’ll give you the
necessary instructions, Ora, bambini, vi darò le istruzioni necessarie);
• dopo una preposizione (Peter lives here now, and Jane lives with him,
Peter vive qui ora, e Jane vive con lui; Where is Mrs Richards? I want to
speak to her, Dov’è la signora Richards? Voglio parlarle);
Estratto della pubblicazione
I pronomi personali
•
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dopo il verbo to be, nella forma impersonale con it, usata comunemente
nell’inglese parlato (Who is it? It’s me, Chi è? Sono io).
3. POSIZIONE DEI PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO
I pronomi personali complemento seguono sempre il verbo, col quale
non si fondono mai (I drink coffee: I drink it with milk, Io bevo caffè: lo
bevo con il latte).
Quando è complemento di termine il pronome personale complemento
comunemente precede il complemento oggetto, e in tale posizione perde la
preposizione to. Tuttavia, è possibile anche collocarlo dopo il complemento
oggetto, ma in questo caso deve essere preceduto da to.
I give him an apple. oppure I give an apple to him. Gli do una mela.
Se il complemento oggetto è un pronome, è meglio attenersi alla costruzione normale (verbo + complemento oggetto + complemento di termine),
la quale va seguita anche quando il complemento di termine è più lungo del
complemento oggetto, oppure se si vuole dare maggiore enfasi al complemento di termine.
I give it to my brother.
Lo do a mio fratello.
Give it to my Italian friend.
Dallo al mio amico italiano.
Alcuni verbi, per lo più di origine latina, richiedono sempre il dativo con
la preposizione to, come avviene, ad esempio, per to explain (spiegare), to
reply (rispondere), to say (dire, affermare), to speak (parlare), to talk (chiacchierare, parlare). Con questi verbi, qualora in una frase figurino sia il complemento oggetto che il complemento di termine, si seguirà puntualmente
la costruzione normale, vale a dire: soggetto + verbo + complemento oggetto + complemento di termine.
I explain the lesson to him.
Gli spiego la lezione.
I explain it to him.
Gliela spiego.
CAPITOLO QUINTO
FRASE RELATIVA E PRONOMI RELATIVI
Sommario: 1. Frase relativa. - 2. Pronomi relativi. - 3. Omissione di who, which, that. 4. Preposizioni nelle frasi relative. - 5. Sostituzione dei pronomi relativi which e that.
1. FRASE RELATIVA
Si tratta di una frase subordinata che si unisce alla principale attraverso il
pronome relativo e consente di qualificare un sostantivo (ovvero di fornire
ulteriori informazioni su qualcuno o qualcosa) senza ricorrere a un semplice
aggettivo, bensì utilizzando appunto un’intera frase.
Può essere di due tipi:
• defining (attributiva), se aggiunge una determinazione necessaria alla
frase principale. In quanto tale, costituisce una parte essenziale del periodo e non può essere omessa senza alternarne il significato;
The boy who comes from New York won the game.
Il ragazzo che viene da New York vinse la partita.
The girl who works at the cafè is John’s sister.
La ragazza che lavora al caffè è la sorella di John.
• non defining (appositiva), se aggiunge una determinazione non necessaria alla frase e si potrebbe quindi omettere. Le frasi di questo tipo si
collocano generalmente in forma di inciso, fra due virgole, o come apposizione dopo una virgola, a conclusione del periodo.
Bicycles, which are very popular, are a cheap means of transport.
Le biciclette, che sono molto diffuse, sono un mezzo di trasporto economico.
He never writes to his father, who is in England.
Egli non scrive mai a suo padre, che è in Inghilterra.
Frase relativa e pronomi relativi
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2. PRONOMI RELATIVI
La funzione del pronome relativo è quella di collegare la proposizione
di cui fa parte (detta appunto «relativa» o «secondaria») con una proposizione precedente (detta «principale» o «reggente»), facendo le veci di un
nome in essa contenuto. Si riferisce sempre alla parola che lo precede, o
comunque segue la persona o la cosa a cui è riferito, in modo da evitare
ambiguità nella frase.
I pronomi relativi italiani «che / il quale / la quale / i quali / le quali»
corrispondono in inglese a:
who / whom
usati solo per le persone
which
adoperato per le cose e per gli animali
that
impiegato per persone, cose e animali
I pronomi relativi italiani che denotano possesso (di cui / del quale /
della quale / dei quali / delle quali), invece, si traducono in inglese con:
whose
usato preferibilmente per le persone, ma anche per cose e
animali
of which
costruzione alternativa a whose per cose e animali
Who: viene impiegato in riferimento a persone quando queste svolgono
funzione di soggetto, ma nella lingua parlata informale può essere usato
anche con funzione di complemento (sempre in riferimento a persone).
The boy who phoned is Martin’s brother.
Il ragazzo che ha telefonato è il fratello di Martin.
She is the woman who I saw yesterday.
Lei è la donna che vidi ieri.
Whom: viene adoperato in riferimento a persone che nella frase svolgono funzione di complemento, sia diretto che indiretto. In particolare lo si usa
nella lingua scritta, oppure quando si vuole adottare uno stile più formale
nella lingua parlata (sempre, però, che la persona a cui si riferisce non sia
soggetto della frase).
This is a poem by the writer whom we mentioned.
Questa è una poesia dello scrittore che abbiamo menzionato.
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Capitolo Quinto
Which: è utilizzato quando ci si riferisce a cose e ad animali e può essere sia soggetto che complemento.
The letter which is on the table is for you.
La lettera che è sul tavolo è per te.
Is that the restaurant which stays open until midnight?
È quello il ristorante che è aperto fino a mezzanotte?
Si può usare which anche per riepilogare il significato di un’intera frase
precedente, traducendolo in italiano con «il che / la qual cosa» (He says he
loves me, which I think is true, Egli dice che mi ama, il che penso sia vero).
Questo tipo di frasi relative con which sono non defining.
That: si adopera per persone, cose e animali, dunque può sostituire who,
whom, which, usati esclusivamente come soggetto e complemento nelle frasi relative defining.
The lady that / who phoned is Mrs Fox.
La signora che ha telefonato è la signora Fox.
Here is the book that / which you gave me yesterday.
Ecco il libro che mi hai dato ieri.
In pratica that può essere sempre utilizzato, purché:
— non sia preceduto da preposizione, la quale, se c’è, deve essere posta
alla fine della frase relativa (She is the teacher that I spoke to, Lei è
l’insegnante con la quale ho parlato; The train that we travelled in was
old, Il treno in cui abbiamo viaggiato era vecchio);
— non dia inizio a una frase non defining, riconoscibile in quanto posta tra
virgole (ad esempio, nella frase «Il treno, che è un comodo mezzo di
trasporto, arrivò in ritardo» il pronome relativo non si traduce con that,
ma con which: «The train, which is a comfortable means of transport,
arrived late»).
Il ricorso a that è comunque obbligatorio sia dopo un superlativo (She is
the finest woman that ever lived, È la donna più bella che sia mai esistita),
sia dopo all, any, only, it is (He is the only boy that speaks English fluently,
Egli è l’unico ragazzo che parla l’inglese in maniera fluente).
Inoltre, that è spesso impiegato come congiunzione, equivalente all’italiano «che» (He says [that] he loves me, Egli dice che mi ama), mentre nel
linguaggio familiare, sia scritto che parlato, viene generalmente omesso,
Estratto della pubblicazione