E principali questioni - CRIL

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E principali questioni - CRIL
Homo Loquens
Evoluzione delle funzioni
cerebrali e linguaggio
Presupposti…
• L’essere umano è l’unica specie che ha sviluppato un
sistema evoluto di comunicazione:
– Le altre specie comunicano attraverso canti, richiami, o
gesti ritualizzati e ripetitivi;
MIRKO GRIMALDI
UNIVERSITÀ DEL SALENTO
• L’uomo ha sviluppato un sistema linguistico con cui
esprimere un’infinita varietà di pensieri separati e
distinti in modi sempre nuovi (creatività);
Centro di Ricerca
Interdisciplinare sul Linguaggio
(CRIL)
• Questo incredibile “salto” evolutivo è ciò che
contraddistingue l’uomo dagli altri organismi sulla
terra.
1
…E principali questioni
2
…E principali questioni
• Come si sono evolute le unità simboliche
(linguistiche o manuali)?
• Come si è evoluta la sintassi?
– Una cosa è l’abilità concettuale, ben altra è
quella computazionale:
• La prima, filogeneticamente, sarà stata con molta
probabilità più vecchia della seconda.
3
• Quali sono stati gli stimoli iniziali perché il
linguaggio emergesse?
• Il linguaggio si è sviluppato in modo
graduale o è emerso all’improvviso?
• Come lo sviluppo di un sistema fonologico
è correlato all’emergere di unità simboliche
e della sintassi?
4
1
Come è potuto succedere ciò?
Esempio di esaptazione
Allo stato attuale ci sono due diverse risposte a questa
domanda:
1. Evoluzionista (darwinismo – neodarwinismo –
selezione naturale):
emergere del linguaggio attraverso un processo
adattivo di qualche tipo, cioè attraverso un processo di
selezione (Chomsky, Bloom, Fodor, Plotkin,
Bickerton);
2. Esaptazionista:
abilità non derivate da un adattamento evolutivo, ma
emerse come un prodotto derivato dal altri processi.
Abilità, cioè, nate più modestamente per altri scopi e
poi dirottate, per motivi ancora poco chiari, verso
funzioni cognitive superiori (Pinker, Jackendoff,
5
Gould, Lewontin,).
Hauser, M.D., Chomsky, N., Fitch, W.T.
2002
• Le penne degli uccelli:
– milioni di anni prima che si sviluppasse l’abilità
di volare avevano solo la funzione di isolanti
termici.
• Da adattamento utile per conservare la temperatura
corporea vennero riutilizzate per una nuova funzione,
assumendo un nuovo ruolo adattivo.
– Non possiamo ignorare la possibilità che le
nostre particolari capacità cognitive abbiano
avuto la stessa origine: da sottoprodotto di
qualcosa a funzioni cognitive uniche.
6
• Faculty of language in narrow sense (FLN)
• Computational mechanism of recursion (necessary
for discrete infinity) involved in the internal
operations of narrow syntax and mappings to the
two interface systems of FLB:
• Faculty of language in broad sense (FLB)
• Two organism-internal systems:
– 1) sensory-motor
– 2) conceptual-intentional
• internal computational system (FLN)
– discrete infinity = capacity to recombine meaningful
units into unlimited variety of larger structures, each
with different meaning.
– e.g., natural language: finite number of words can be
combined to make utterances
• Ma vedi Pinker and Jackendoff 2005…
7
8
2
Quindi…
• Cro-magnon:
– 40.000 anni fa circa arrivano in Europa con comportamenti
già moderni: scultura, incisione, pittura, ornamento del
corpo, musica, notazione aritmetica, raffinata conoscenza
di diversi materiali, elaborati rituali funebri, minuta
decorazione di oggetti d’uso.
– Erano Homo sapiens.
• Neanderthal:
– nessuna grossa differenza nella grandezza del cervello
(anche se la conformazione del cranio era un po’ diversa),
ma non sviluppò quelle capacità che caratterizzarono i
sapiens.
– Forse fu proprio questo che provocò la loro estinzione.
• Fu quasi certamente la comparsa di processi cognitivi
simbolici ciò che diede agli esseri umani moderni il vantaggio
finale.
• Esseri umani moderni per anatomia ma non per
comportamento mostrano che l’acquisizione di capacità
cognitive moderne non comportò semplicemente l’aggiunta di
un po’ di materiale neuronale, ma piuttosto venne usato un
cervello esaptato che era stato dotato di una potenzialità
dimenticata per il pensiero simbolico.
• Ma cosa provocò questa esaptazione resta ancora un
mistero……
9
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Simbolismo:
invenzione di metodi per esprimere
informazioni
– gioielli, arte,
linguaggio, strumenti – fu l’evento
che
fece
da
spartiacque
nell’evoluzione del comportamento
umano.
Homo Sapiens aveva sin dalle
origini le capacità di esprimere il
pensiero simbolico (195.000 anni
fa). Solo quando il simbolismo
diviene la base per l’organizzazione
del comportamento umano – reti di
scambi e alleanze – le sue
potenzialità
si
concretizzano
appieno.
Scoperte in Africa hanno rivelato che elementi del comportamento umano moderno possono
essere fatti risalire a molto prima di 40.000 anni fa, contrariamente alle precedenti ipotesi
basate sulla documentazione europea, anche se da quel momento in poi iniziano ad avere
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una enorme diffusione.
Disastro ecologico:
ecologico:
dai dati genetici si ipotizza
che 70.000 anni fa l’l’Homo
Sapiens si trovò di fronte a
un grave crisi climatica.
Eruzione del monte Toba a
Sumatra provocò sei anni di
terribile inverno vulcanico,
vulcanico,
seguiti da una glaciazione
durata 1000 anni.
Cooperare e condividere le
risorse al di là
là del proprio
gruppo
permise
di
sopravvivere meglio e così
così
trasmettere i propri geni alle
generazioni
successive.
Nacquero così
così le tribù
tribù?
12
3
Tecnologia armi da lancio:
innovazione delle armi da
lancio (45.000 – 35.000 anni
fa) permise agli esseri umani di
cacciare grandi animali a una
distanza di sicurezza. Forte
incentivo alla cooperazione e al
successivo sviluppo di reti
sociali,
attraverso
cui
condividere le informazioni;
Aumento
demografico:
comportamento moderno che
appare e scompare sino a
quando la popolazione non
raggiunge una massa critica.
Conflitti
tra
gruppi
e
competizione per le risorse
fecero
emergere
il
comportamento simbolico e
favorirono
l’innovazione
tecnologica. Invece di esaurirsi
queste innovazioni venivano
trasmesse di generazione in
generazione.
• Mutazione cerebrale:
– una mutazione genetica forse
avvenuta circa 50.000 anni fa
ebbe l’effetto casuale di
riorganizzare i circuiti neurali
del cervello umano rendendolo
capace di pensiero simbolico,
compreso il linguaggio.
– Gli individui portatori di questa
mutazione godevano di un
notevole vantaggio sugli altri. IN
breve li suoerarono nella
competizione e li soppiantarono.
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Grotta Chauvet, nell’Ardèche. I
più antichi graffiti, eseguiti in
ocra circa 35.000 anni fa.
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Attività cognitiva e simbolismo
Processi simbolici:
Capacità di estrarre elementi della nostra esperienza e di
rappresentarli con simboli mentali distinti:
Per altre specie l’ambiente è come un continuo anziché,
come per noi, un luogo diviso in un numero di elementi
separati ai quali diamo nomi distinti;
Noi abbiamo la possibilità di ricreare il mondo
costantemente nella nostra mente.
Gli animali non reagiscono agli stimoli esterni in questo
modo complesso, solo noi possiamo combinare e
ricombinare mentalmente simboli e porci domande del
tipo …Che cosa succederebbe se…?
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Le funzioni cognitive sono quelle che permettono di percepire gli stimoli dell'ambiente,
di rappresentarli in modo astratto, di riconoscerli e comprenderli, di decidere, in base a
queste rappresentazioni, quale comportamento sia meglio mettere in atto, e di agire in
modo appropriato. Sono, in sostanza, strumenti che permettono di formare una mappa
della realtà, in modo da potervi interagire.
Anche in questo caso si può notare come il funzionamento cognitivo sembri in genere
un tutto unico, proprio perché le diverse funzioni si intrecciano in modo molto
complesso a formare un comportamento unitario. È solo quando emergono dei deficit
che si nota la separazione di queste funzioni. Si pensi, per esempio, alla conseguenza di
un ictus. Se viene colpita per esempio l'area del linguaggio, una persona non sarà più in
grado di parlare bene, ma continuerà a percepire correttamente gli stimoli che la
circondano, a rappresentarli mentalmente, a prendere decisioni appropriate, ecc. Allo
stesso modo, quando un paziente demente non ha più la capacità di ricordare, questo
paziente riuscirà a percepire correttamente, e in teoria potrebbe anche prendere
Con il solo ragionamento intuitivo si può fare molta
strada, ma solo con la mente simbolica si crea l’arte, la
tecnologia, ecc.
15
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Vediamo un po’…
Ipotesi…
• Devono essere avvenute delle modificazioni
del cervello che permettono il controllo del
linguaggio parlato.
• Ci vuole un cervello che ordini all’apparato
vocale di parlare e ci vuole un apparato vocale
che reagisca in modo appropriato alle
istruzioni.
• Bisognava che all’origine ci fosse un’abilità a
nominare gli oggetti, azioni e stati. Gli
scimpanzè, infatti, possono acquisire circa 150
parole e possono modificarle.
• Agli scimpanzè però manca la capacità neurale
di modulare la voce in fonemi:
– Le vocalizzazioni di questi animali possono
includere suoni come [m], [b], [p] e la vocale
tonica di but [′bUt], ma, al contrario di un qualsiasi
bambino non svilupperanno mai un sistema di
suoni produttivo.
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‘Fisiologia’ del linguaggio…
La complessità del linguaggio…
• Coinvolge >100 muscoli (più di ogni altra attività
umana);
• È l’attività motoria ‘discreta’ più veloce che l’essere
umano può realizzare;
• Frequenza di trasmissione: superiore a 20-30
segmenti fonetici/secondo (o 6-9 sillabe);
• Richiede processi percettivi veloci;
• Richiede un inusuale e complesso controllo della
respirazione, per produrre espressioni lunghe in una
singola espirazione;
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• Cambiamenti morfologici da cui derivarono:
– L’andatura bipede;
– Prensilità associata a un più raffinato uso del tatto;
– Base cranica di nuova foggia;
• Le trasformazioni del cranio consentirono
l’abbassamento della laringe e la comparsa di
uno spazio sopralaringeo;
• Possibilità di articolazione diversificata dei
suoni.
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5
La laringe di un adulto umano è più abbassata di quella
dei primati non umani.
Altre
prospettive
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Per cui…
Cosicché…
• L’uomo è l’unico in grado di realizzare la vocale [i].
• Nelle altre specie il corpo della lingua è lungo e
relativamente piatto e riempie la cavità orale.
• La laringe animale è collocata più in alto e si può
collegare alle vie nasali formando un unico percorso
con la cavità orale, perciò gli animali possono
simultaneamente bere e respirare (lo stesso dicasi per
i bambini che possono succhiare il latte e respirare).
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• Nell’uomo la lingua si può muovere in avanti,
indietro, in alto e in basso, producendo
repentini ed estremi cambiamenti all’interno
della cavità sopralaringale rispetto al suo punto
medio.
• I suoni che occorrono con più frequenza nelle
lingue del mondo, [i], [u],[a] possono essere
realizzati
attraverso
una
discontinua
articolazione della lingua nel tratto
sopralaringale rispetto al punto medio.
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Implicazioni…
[i]
Queste vocali cardinali producono strutture
formantiche (F1-F2) altamente distintive (da un
punto di vista percettivo ) e sono i suoni più
comuni in tutte le lingue dle mondo.
[u]
Questa
particolare
configurazione anatomica dell’ap-parato
fonatorio e la mobilità della lingua
permettono l’articolazione dei
suoni [i] [] [u]
[ǡ
ǡ]
25
Ma…
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Poi… specializzazione dei muscoli…
• E’ stata la nostra anatomia o il controllo della
nostra anatomia che ha reso le vocalizzazioni
così speciali?
• La laringe discende in modo temporaneo
durante la vocalizzazione in molti mammiferi
(cani, maiali, capre, scimmie; Fitch 2000
Phonetica);
• Discende in modo permanente nei cervi rossi,
insieme a ulteriori abbassamenti temporanei
durante la vocalizzazione (Fitch and Reby
2002);
27
I muscoli degli organi dell’AP sono composti da fibre
particolari, che collegano la frequenza della velocità delle
contrazioni e la resistenza alla fatica
muscoli della mandibola e
del palato resistenti alla
fatica
28
7
Muscoli della lingua e
del velo contengono
fibre che facilitano la
velocità e i movimenti
flessibili per dare
forme diverse alla
lingua in diversi punti
della bocca
29
Le corde vocali
contengono delle fibre
che consentono
movimenti lenti ma
tonici, che possono
essere unici nel
processo di
specializzazione, capaci
di sostenere precise
contrazioni. Anche
resistenti alla fatica
30
Tuttavia…
• Prima che avvenisse l’abbassamento della
laringe doveva essere già presente una qualche
potenzialità
neurale
per
produrre
volontariamente un linguaggio (si possono
sempre usare i gesti = linguaggio dei sordo
muti).
• Sappiamo che oltre all’area di Broca e di
Wernicke quando parliamo sono coinvolti
“sistemi neurali funzionali” che collegano le
attività
svolte
a
differenti
strutture
neuroanatomiche.
31
Popolazioni di neuroni anatomicamente nascoste all’interno di una particolare struttura o
regione del cervello possono creare “circuiti” che regolano differenti aspetti del
comportamento. Qui si vede che popolazioni di neuroni in differenti aree corticali si
proiettano nel putamen, e da lì indirettamente ad altre regioni della corteccia, regolando il
controllo motorio e differenti aspetti del processi cognitivi superiori, includendo, per il
linguaggio, i processi sintattici.
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I gangli della base…
Continua…
• Nella fase di apprendimento del contrasto fonologico sia di
una prima che di una seconda lingua vengono coinvolti anche i
gangli basali (cfr. Ullman et al. 1997, Pickett et al. 1998,
Lieberman 2002).
• I gangli basali sono situati ai due lati del sistema limbico – un
gruppo di strutture cellulari al centro del cervello – che a sua
volta si trova subito sopra il tronco encefalico. Come il
cervelletto, essi si occupano del controllo dei movimenti, e in
particolare dell'inizio dei movimenti. Pur essendo
funzionalmente alquanto diversi, i gangli basali e le strutture
principali del sistema limbico sono gli uni accanto alle altre
perché sono tutti interconnessi col livello più alto del cervello
(cfr. Prescott et al. 2003).
• Questi risultati porterebbero ulteriori conferme all'idea che il
cervello si sarebbe sviluppato creando, nel corso
dell'evoluzione, delle connessioni rientrati a più livelli.
• Inoltre il fatto che a livello fonetico-fonologico vengano
coinvolte sia la corteccia sia le strutture più primitive
lascerebbe pensare a una evoluzione “graduale” del
linguaggio, grazie alla possibilità di riutilizzare organi ed
attività cerebrali originariamente impiegati per altre attività.
• La presenza attiva del sistema articolatorio-motorio ci
autorizza a pensare che i movimenti dell'apparato fonatorio, a
tutti i livelli e nelle diverse modalità, sono in qualche modo
memorizzati in più aree e organi del cervello.
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Ci sono anche i geni…
I gangli della base…
• Il ruolo centrale dei gangli basali nei processi
linguistici suggeriscono un processo di esaptazione.
• Circuiti che collegano i gangli con la corteccia
continuano a regolare il controllo dei movimenti. Gli
stessi organi controllano l’attività cognitiva,
integrando in questi processi informazioni sensoriali.
• La capacità del linguaggio:
• FOXP2 è un particolare tipo di proteina che
pare implicata nello sviluppo del linguaggio.
• Una “fissazione” nell’evoluzione dell’uomo che
è avvenuta all’incirca 200.000 anni fa, quando
gli esseri umani e gli scimpanzè si separarono
da un comune progenitore.
– può essere derivata da un sistema neurale che ha iniziato a
produrre opportune risposte motorie in seguito a
cambiamenti ambientali.
35
36
9
• Le caratteristiche umane di FOXP2 e di FOXPO1 sono simili a
quelli degli uccelli canterini.
• Gli uccelli canterini, come gli umani, ma non come gli
scimpanzé o i roditori, modificano, plasmano le loro
predisposizioni innate alla vocalizzazione (Teramitsu et al.,
Journal of Neuroscience, 2004).
• Durante lo sviluppo gli uccelli canterini, manifestano tracce di
FoxP2 ed FoxP1 nelle regioni del cervello che sono coinvolte
nei processi apprendimento / imitazione vocale.
“FoxP1 e FoxP2 si manifestano nel cervello del feto umano e sono
fortemente simili a quelli degli uccelli canterini, anche come
localizzazione cerebrale, includendo anche strutture sottocorticali che
regolano la specializzazione delle funzioni sensomotorie e quelle dei
movimenti coordinati (Teramitsu et al, p. 3152).
37
Sindrome di Unertan
Il gene FOXP2 nella famiglia KE
I membri della famiglia KE per tre generazioni hanno manifestato
un grave deficit del linguaggio (Lieberman 2003):
• Perdita di:
–
–
–
–
grammatica
speech
Intelligenza non verbale
Movimenti non verbali orali;
• Cervello abnorme nelle regioni sottocorticali: proprio nel
nucleo caudato e in uno dei gangli basali.
• Mutazione nel singolo gene FOXP2 (all’interno del
cromosoma 7 della regione 7q31).
NB a) KE è il solo caso conosciuto di ereditarietà di deficit del linguaggio
associato con un gene; b) l’anormalità di altri cromosomi (per esempio: 3, 16)
possono produrre deficit similari (per esempio, scarsa performance con la
ripetizione di non parole.
38
Sindrome di Unertan
• Clinicamente definita come un caso molto particolare di
atassia cerebellare:
– la sindrome di Uner Tan si manifesta con il quadrupedalismo,
– un linguaggio assai ridotto, un grave ritardo mentale,
– una ridotta coscienza di sé,
– una postura normale ricurva e a testa china, anche quando sono
seduti.
• Una coppia di lontani consanguinei ha avuto ben 19 figli,
cinque dei quali sono affetti da questa sindrome (quattro
femmine e un maschio).
• Gli altri dodici erano tutti normali, ma due sono morti
precocemente. L'età varia dai 14 ai 36 anni. L'analisi
genetica dettagliata è in corso, ma si tratta senza dubbio di
un carattere genetico recessivo portato da un cromosoma
non sessuale.
• A causa di un deficit congenito, incarnano il famoso anello
mancante. Humphrey, Skoyles e Keynes nell’International
Journal of Neuroscience del 2005 descrivono
minuziosamente questa sindrome e raccontano come, in uno
sperduto villaggio turco, vicino al confine con la Siria, nella
provincia di Iskenderun, città di Alessandro Magno, e sede
di mosaici che rivaleggiano con quelli di Ravenna, il medico
Uner Tan abbia scoperto il caso.
• L'analisi
a
risonanza
magnetica
mostra
un
rimpicciolimento della regione del cervelletto chiamata
vermis e una riduzione del corpo calloso.
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40
10
Punto di vista genetico:
genetico: questa scoperta può grandemente contribuire a
risolvere l'enigma dell'evoluzione umana. Un gruppo turcoturco-tedesco ha
localizzato la mutazione sul cromosoma «17p»
17p».
Unertan
Questi cinque soggetti si muovono speditamente appoggiando gran parte
del loro peso sui polsi,
polsi, con le palme rivolte in avanti.
avanti.
• Si capiscono solo tra di loro e con i loro genitori. Non sanno
ripetere gran parte delle parole per loro nuove, non sanno
rispondere nemmeno alle domande più semplici (in che Paese
vivi?), e non sanno piegare in due un foglio di carta.
• La loro «coscienza» di dove sono, di chi sono e di cosa succede
intorno a loro pare essere assai ridotta (secondo Uner Tan, ma il
team inglese dice che interagiscono con cortesia e reagiscono
adeguatamente alle situazioni nuove, per esempio un viaggio in
autobus fino all'ospedale).
• Tan si accinge a cercare attivamente altri casi simili, mentre gli
studiosi inglesi insinuano che le circostanze biologiche e sociali
di questo caso sono talmente uniche che potrebbe per sempre
rimanere isolato e irriproducibile.
le scimmie si appoggiano,
appoggiano, invece,
invece, sulle nocche.
nocche. Si tratta,
tratta, quindi,
quindi, si un
tratto del tutto insolito.
insolito.
Inoltre,
Inoltre, a differenza dei bimbi piccoli che vanno a «quattro zampe»
zampe»,
essi non camminano sui ginocchi,
ginocchi, bensì
bensì mantenendo le gambe
distese.
distese.
Con notevole sforzo,
sforzo, riescono a stare fermi in piedi,
piedi, ma non a
camminare sulle sole gambe.
gambe.
Capiscono sufficientemente il curdo da poter comunicare con gli
estranei,
estranei, e tre di loro capiscono anche un po'
po' di turco,
turco, ma è difficile
comprendere quello che dicono,
dicono, la loro sintassi è assai misera e il
vocabolario limitato (circa cento vocaboli).
vocaboli).
41
I neuroni specchio…
•
Rizzolatti et al. (1995) hanno individuato in un’area del cervello delle
scimmie, omologa all’area di Broca, una popolazione di neuroni che
vengono attivati non solo quando le scimmie eseguono una classe di azioni,
ma anche quando vedono compiere azioni simili da altre scimmie o
dall’uomo: tali neuroni sono stati ribattezzati col nome di neuroni
specchio.
•
Studi più recenti, come quello di Kohler et al. (2002), hanno notato che i
neuroni specchio agiscono anche come sistema audiomotorio: infatti,
sempre all'interno della stessa popolazione, 63 neuroni si sono attivati sia
quando la scimmia ha eseguito una determinata azione, sia quando essa ha
udito dei suoni che erano associati all’azione eseguita.
•
Sembra plausibile pensare che i neuroni specchio possiedono due funzioni:
una è quella di reagire alla vista, o al suono di alcune azioni che hanno un
significato, l'altra è rappresentata dalla loro attivazione durante
l’esecuzione
delle
stesse
azioni.
Per la precisione, su una popolazione di 532 neuroni 92 sono stati visti
attivi in entrambe le fasi, di osservazione e di esecuzione dell’azione.
43
42
•
altri studi dello stesso gruppo di ricerca hanno individuato i neuroni
specchio anche nell'uomo. I neuroni specchio permetterebbero quindi di
replicare (o reduplicare) azioni che qualcun altro sta eseguendo: in questo
modo l'azione viene decodificata e interpretata, e soprattutto viene distinta
da un'altra, permettendoci di usare le informazioni acquisite per agire in
modo appropriato al contesto (cfr. Arbib 2003b).
•
In sostanza, noi possiamo riconoscere e interpretare le azioni (in senso lato)
fatte da altri perché nella nostra corteccia premotoria, durante
l'osservazione, viene attivata una popolazione di neuroni che reduplica
(simula) il gesto avvenuto nella realtà. In altri termini i neuroni specchio
consentono una rappresentazione interna, una simulazione incarnata di un
determinato evento reale, sia di natura linguistica o di tipo sociocomportamentale, “mappando le azioni osservate sugli stessi circuiti
nervosi che ne controllano l’esecuzione attiva” (Gallese 2003: 36).
•
Potremmo dire che i neuroni specchio hanno la funzione di canale
comunicativo, secondo il classico modello della comunicazione di
Jakobson; costituiscono, cioè, il mezzo attraverso cui passa l'informazione
necessaria condivisa da parlante e ascoltatore.
44
11
Apertura del ventaglio corticale nel
corso delle fasi dell’evoluzione
posturale.
La
volta
cranica
corrisponde
nell’uomo
alla
superficie effettiva dell’encefalo. Il
fenomeno di evoluzione cerebrale
più
completo
è
costituito
dall’aumento di superficie della
corteccia nelle regioni frontoparietali medie.
Il confronto fra la posizione delle aree
preposte al linguaggio nell’essere
umano (a sinistra) e quella delle aree in
cui in altri primati (a destra) sono stati
individuati i neuroni specchio fa
ripensare i meccanismi che hanno fatto
sorgere le facoltà linguistiche nei nostri
antenati.
• Secondo Rizzolatti e colleghi, infatti, negli esseri umani l'area
di Broca si è evoluta da un meccanismo di base, che
originariamente non aveva nulla a che fare con la
comunicazione.
• Tuttavia la capacità del sistema dei neuroni specchio di
generare e riconoscere una serie di azioni potrebbe aver fornito
le basi evolutive per sviluppare un canale in cui un'espressione
significa grosso modo la stessa cosa per il parlante e per
l'ascoltatore.
• Se l’ipotesi dei neuroni specchio è valida, allora i concetti non
sorgono, come credono alcuni, nella mente solitaria di un
individuo, ma grazie all’interpretazione e alla comunicazione
con altri. Alcuni elementi fondamentali della nostra mente si
sviluppano soltanto grazie all’uso comunicativo del
linguaggio.
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46
Linguaggio e coscienza
• Secondo le ricerche di Edelman i cambiamenti
neurali all’origine del linguaggio sono gli stessi che
fanno emergere la coscienza di ordine superiore (CS):
il passaggio critico verso la CS dipese dalla
emergenza evolutiva degli schemi di connessione
rientranti tra le strutture corticali e sottocorticali
deputate alla categorizzazione fonologica e al ricordo
dei suoni linguistici e le aree del cervello responsabili
della formazione dei concetti.
• Prima che il linguaggio sia presente, i concetti
dipendono dalla capacità del cervello di costruire
universali in una rappresentazione di ordine
superiore dell’attività delle mappe motorie e
percettive.
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In sintesi
• Evoluzione aree corticali / Evoluzione genetica
• Evoluzione motoria
• Modificazioni anatomiche
• Evoluzione delle capacità cognitive
• Evoluzione della “coscienza”, del sé
• Emergere di un sistema di segni
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12
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