gluteo donna grassa
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gluteo donna grassa
PRIMO PIANO A cura di Gianluigi Bertuzzi* La cosiddetta Cellulite Nuovi orientamenti diagnostici e terapeutici nche se con gli anni ha esteso i suoi orien tamenti a tutto campo diventando una medicina preventiva per eccellenza volta a migliorare la qualità della vita di ognuno di noi, la Medicina Estetica forse nasce proprio per com battere il più noto tra gli inestetismi: la cosiddetta cellulite. La stessa mesoterapia, una metodica della Medicina Estetica, è diventata famosa proprio in quanto impiegata nella lotta contro la cellulite, nonostante nasca per tuttaltre indicazioni. a buccia darancia, cute a trapunta). In realtà dobbiamo distinguere ben quattro differenti quadri clinici che possono essere responsabili di questo aspetto, ma che devono essere debitamente divisi: Accentuazione del preesistente Habitus Ginoide; Ipotonia muscolare ed in particolare dei muscoli glutei; Pannicolopatia Edemato Fibro Sclerotica (P.E.F.S.); Eccesso di Adiposità Localizzata (A.L.). Quindi nella visita di Medicina Estetica, quando alla nostra osservazione arrivano pazienti che lamentano gli antiestetici cuscinetti, dobbiamo giungere ad una corretta diagnosi differenziale che, avendo distinto i suddetti quadri clinici, dia poi le giuste indicazioni terapeutiche. Ma che cosè la cellulite? Ebbene, nonostante il termine cellulite coniato in Francia agli inizi del 900 sia del tutto improprio da un punto di vista istopatologico per definire la condizione in oggetto, Si possono distinguere è stato definitivamente accettato 1. Accentuazione del pree dalla gente ed anche da diversi sistente Habitus Ginoide quattro quadri clinici medici, vista la sua diffusione LHabitus, ossia la confor universale, tanto da comparire mazione, la costituzione morfo anche in testi scientifici in lingua inglese come cellu logica umana, può essere classificato in androide, tipico litis. delluomo e che vede una distribuzione del tessuto In genere col termine cellulite viene identificata adiposo prevalentemente a carico della metà superiore una particolare condizione morfologica, spesso ritenuta del corpo, ed in ginoide, tipico della donna e che vede antiestetica che costituisce il cruccio di numerose donne, una distribuzione del tessuto adiposo prevalentemente le quali presentano accumuli volumetrici della regione a carico della metà inferiore del corpo accanto ad una trocanterica e sottotrocanterica con particolari cosce a accentuazione della struttura ossea del bacino rispetto cavallerizza e pelle con numerosi avvallamenti (cute alle spalle. pugliasalute - dodici - giugno 2008 Le radici culturali della cellulite Queste differenze possono essere influenzate oltre che da fattori genetici ed ormonali -il tessuto adiposo della regione trocanterica è specificatamente regolato dagli ormoni sessuali femminilianche da condizioni clima tiche, etniche e geografiche (silhouette anglosasso ne/silhouette mediterranea). Anche la cultura, il grado di civilizzazione e di benessere hanno potuto influenzare nel tempo certi paradigmi. Infatti, nella attuale società occidentale (in particolare in Europa ed in Nord America), la grassezza è rifiutata, mentre in numerose altre società il sovrappeso e labbondanza di certe forme sono requisiti essenziali di bellezza. Non è escluso, però, che questi ideali di bellezza, che si traducono in scelte sessuali, abbiano un remoto riferi mento alla fecondità. Daltro canto leccesso di adiposità glutea e crurale non è altro che laccentuazione del dimorfismo sessuale tipico della razza umana. Anche fattori razziali e genetici sono implicati nella spiegazione di tale dimorfismo. I fattori razziali sono particolarmente evidenti in alcune etnie africane dove le donne (Boscimane e Ottentotte) hanno accumuli di adipe alle natiche e alla radice delle cosce che simulano masse lipomatose. I fattori genetici sono evidenziati dalla occorrenza familiare in più membri di diverse generazioni di silhouette determinate anche dalla localizzazione dei depositi di grasso. Tuttavia è importante non dimenticare differenze interindividuali e individuali considerevoli di sensibilità allo stile di vita e allambiente che possono spiegarci come in ambito europeo possano esistere figure strutturalmente opposte. A questo proposito è interessante considerare i dati scaturiti da uno studio prezioso quanto unico nel suo genere, fatto nel 1988 su un gruppo di circa 450 donne selezionate dal nord a sud dellEuropa per valutare la possibile correlazione tra distribuzione del tessuto adiposo e fattori di rischio cardiovascolare. In questo studio sono state prese in esame tutte donne di 38 anni selezionate in cinque diverse città europee ed in particolare: Ede (Olanda), Varsavia (Polonia), Gotheborg (Svezia), Verona (Nord Italia), Afragola (Sud Italia). Sono state quindi diversificate cinque popo lazioni femminili campione per Nord Europa (Svezia), Est Europa (Polonia), Centro Europa (Olanda e Nord Italia) e Sud Europa (Afragola). Questi soggetti sono stati oggetto di valutazioni e di misurazioni antropometriche ed in particolare: peso, altezza, BMI, plicometria (tricipitale, bicipitale, sottoscapolare, sovrailiaca, mesogastrica o para ombelicale e ipogastrica), inoltre sono state misurate circonferenze nel soggetto in stazione eretta (dopo pugliasalute - tredici - giugno 2008 aver completato la espirazione), del petto, della vita, dei fianchi e delle cosce. I dati scaturiti da questo studio, unico nel suo genere (gli unici due studi di questo tipo sono stati fatti in USA per mettere a confronto soggetti diabetici con non diabetici in un piccolo gruppo di appena 33 donne senza procedere a tutte le misurazioni) sono molto interessanti per affermare, dati alla mano, come esistano notevoli differenze di struttura anche tra le diverse popolazioni europee. Infatti, è scaturito come le donne di Afragola, un paesino vicino Napoli, presentino una statura più bassa, un BMI più elevato e soprattutto una circonferenza dei fianchi sensibilmente superiore a quella delle altre popolazioni femminili europee. È altresì interessante considerare come queste dif ferenze esistano anche a proposito dei fattori di rischio cardiovascolare, in quanto lo studio mette in evidenza che le donne sud europee o mediterranee, accanto ad una silhouette meno longilinea e più marcatamente ginoide rispetto alle altre popolazioni femminili, presentino valori di colesterolo totale e di trigliceridi più bassi nonché di HDL più elevati. Tutto ciò è di per sé indicativo delle differenze alimentari oltre che socio-economico culturali che possono magari rendere più evidenti certe conformazioni. Questo significa che è più facile trovare tra la po polazione femminile di Afragola donne in sovrappeso, indipendentemente dallHabitus, rispetto a quelle di Varsavia, e ciò in diretta relazione con lalimentazione influenzata dalla qualità degli alimenti e soprattutto dal fatto che le donne del sud, almeno fino ad alcuni anni fa, conducevano una vita meno dinamica e più portata ad un frequente contatto con il cibo. Da ciò si evince che donne che presentano già struttu ralmente un Habitus ginoide e che sono brevilinee, allau mentare del BMI modificano in maniera ancora più evidente la loro silhouette. FATTORI PREDISPONENTI Razza occidentale Ereditarietà Scarsa componente muscolare P.E.F.S. FATTORI SCATENANTI Difetti posturali e difetti dellappoggio plantare Prolungata stazione eretta Dieta ipoproteica, ipovitaminica, ipercalorica e povera di fibre Impiego di vasodilatatori periferici, calcioantagonisti, anticoncezionali Vita sedentaria Gravidanza Cattive abitudini: gambe vicino a fonti di calore gambe flesse per diverse ore uso di calzature e di abbigliamento non idonei bagni in vasca con acqua a più di 30° prolungate esposizioni al sole a gambe coperte pugliasalute Non esiste un Habitus migliore di un altro. Ogni struttura corporea, infatti, ha di per sé caratteristiche potenzialmente favorevoli o sfavorevoli, ciascun individuo dovrebbe cercare di man tenere un equilibrio psicofisico che tenda ad avvicinarsi a ciò che di meglio può ottenere che è poi anche il compito principale della Medicina Estetica. Così, qualora il quadro clinico presenti una accentua zione eccessiva delHabitus Ginoide dove un diametro bitrocanterico risulta molto superiore al diametro biomerale, non è necessaria alcuna terapia ma, accanto ad un corretto inquadramento delle abitudini di vita, sarà importante un attività fisica specifica per i muscoli della parte superiore del corpo ed in particolare per quelli delle spalle e delle braccia che favorisca laumento di volume di queste zone riarmonizzando così una disarmonia manifesta. 2. Ipotonia muscolare dei muscoli glutei In questo caso possiamo avere un quadro che mette in evidenza i cosiddetti cuscinetti senza che vi sia alcuna alterazione a carico dei tessuti della zona trocanterica; sarà causato da una caduta per gravità del tessuto adiposo dovuta ad una mancanza di sostegno da parte dei muscoli glutei. Lintervento terapeutico dovrà essere impostato a ripristinare il mancato sostegno, tonificando i muscoli - quattordici - giugno 2008 lesioni) potrà essere ottenuta successivamente al primo periodo di terapia modificando la durata del tempo di contrazione (qui superiore agli otto secondi) e le pause (qui dimezzate rispetto al tempo di contrazione). A seconda delle condizioni preesistenti del muscolo, la durata della terapia per lipertrofia andrà dalle 3 alle 6 settimane con la stessa frequenza settimanale e la stessa durata. Il mantenimento del tono muscolare sarà poi garantito dal proseguimento della corretta attività fisica nonché da un possibile programma di richiamo con elettrostimolazione, magari periodicamente, ma sempre con gli stessi principi terapeutici. Naturalmente tutto ciò richiede un notevole impegno di tempo, ma i risultati sono apprezzabili. glutei, procedendo dapprima ad ottenere un trofismo e succes sivamente una ipertrofia tale da costituire unimpalcatura di sostegno. Questo è possibile mettendo in atto un corretto programma di attività fisica mirata, con unalimen tazione adeguata (che apporti un giusto quantitativo di proteine), affiancata, se ne cessario, da specifiche integrazioni, ma so prattutto attraverso lelettrostimolazione muscolare che preveda uno specifico protocollo di lavoro per ottenere il trofismo prima e li pertrofia poi. Vengono utilizzate apparecchiature di tipo pro fessionale che siano in grado di produrre unadeguata contrazione del muscolo interessato, utilizzando correnti elettriche di tipo quadro o correnti di Coz (più dolci rispetto alle precedenti). Una volta posizionati gli elettrodi (ce ne sono di diversi tipi: da quelli adesivi a quelli a gel di contatto, a quelli più classici imbevuti dacqua) sui capi muscolari dei muscoli interessati, si procede alla stimolazione con contrazioni muscolari di durata progressiva mente maggiore da 1 a 8 secondi, e con pause di tempo doppio rispetto al tempo di contrazione. Questo programma prevede frequenze di almeno due o tre applicazioni alla settimana di circa unora ciascuna per un periodo variabile dalle quattro alle otto settimane a seconda delle condizioni del muscolo e servirà a dare trofismo, non ipertrofia. Lipertrofia muscolare, che servirà a dare un sostegno definitivo al muscolo, ma che comporterà anche danni strutturali a livello delle fibre muscolari (fibrosi da micro pugliasalute 3. P.E.F.S. Pannicolopatia Edemato Fibro Sclerotica È questo il quadro caratteristico responsabile della classica pelle a buccia darancia, quello che molti, impro priamente, definiscono Cellulite o Cellulite vera. La definizione di P.E.F.S. è stata coniata da S.B. Curri dopo un lungo e attento studio ultrastrutturale del tessuto sottocutaneo (modificazioni del microcircolo e del tessuto connettivo). Lo stesso Curri più volte ribadiva come il termine di Cellulite fosse proprio da cancellare perché sbagliato e fuorviante nel definire questa isto-angio-patia dove il primum movens è rappresentato da alterazioni del microcircolo che finiscono per produrre danni a catena anche a livello del tessuto adiposo. In realtà recenti studi con risonanza magnetica, mettono in evidenza come il tessuto adiposo interessato da tale affezione su bisca delle profonde modificazioni forse addirittura contemporaneamente al danno vascolare, il che mi suggerisce di proporre un termine forse ancora più indicato: Adipocitòsi. - quindici - Oltre ad un attento esame obiettivo è possibile distinguere i quattro stadi dapprima con unin dagine utile come screening di base, ma alquanto imprecisa (termografia da contatto) e poi con ecografia dei tessuti molli attraverso la quale di stinguere i diversi aspetti del sotto cutaneo. Utile e precisa invece risulta unanalisi con videocapillaroscopia per mettere in evidenza gli aspetti del microcircolo. Si potrà lavorare meglio quando gli stadi non saranno troppo avanzati (I e II stadio), utilizzando terapie che tendano a migliorare gli scambi microcircolatori e a ridurre ledema come ad esempio Mesoterapia flebotonica, antiedemigena e so prattutto la Carbossiterapia. giugno 2008 Sulla base degli studi di Curri è stato possibile distinguere questi stadi evolutivi della P.E.F.S. ed in particolare: 1° stadio = edema; 2° stadio = sclerosi; 3° stadio = fibrosi e fibrosclerosi con micronoduli; 4° stadio = epatizzazione e sovvertimento strutturale con macronoduli. Esame obiettivo della P.E.F.S. 1° STADIO Aumento della pastosità cutanea Riduzione dellelasticità Aumento della plicabilità Ipotermia distrettuale Pinch test negativo. 2° STADIO Accentuazione di tutte le caratteristiche del 1° stadio Pinch test negativo. 3° STADIO Pelle a buccia darancia Fine-granulia dei piani profondi alla palpazione. Elasticità ridotta con aree di flaccidità cutanea Pinch test talvolta positivo. 4° STADIO Cute a trapunta Pallore zonale Flaccidità Abnorme plicabilità Pinch test positivo. Anche qui con unattenta ecografia dei tessuti molli si può essere in grado di vedere se si tratta realmente di un accumulo adiposo oppure di P.E.F.S. e di che entità sarà lo spessore del grasso presente. A seconda delle dimensioni di tale spessore si potrà decidere se ricorrere direttamente a terapie chirurgiche (ad esempio Liposuzione) oppure mediche. La terapia medica potrà essere impostata a ridurre il tessuto adiposo con metodiche di tipo lipolitico (riduzione volumetrica delladipocita) come ad esempio la Emulsioli polisi ultrasonica, lElettrolipolisi o metodiche di tipo lipoclasico (rottura delladipocita) come ad esempio lOs sigenoterapia, lILCUS. Spesso metodiche lipolitiche e lipoclasiche possono essere associate. Va da sè che in ogni caso la valutazione iniziale fatta durante la visita comporterà comunque una corretta indica zione alimentare indipendentemente dal fatto che ci si trovi di fronte a soggetti in soprappeso o in normopeso. Chiaramente soggetti in terapia dimagrante potranno presentare una riduzione del tessuto adiposo localizzato più marcata se sottoposti contemporaneamente ad alcune delle precedenti metodiche (ad esempio Carbossiterapia, Ossige noterapia) che, aumentando la quota di ossigeno disponibile, renderanno facilitati i processi di beta-ossidazione. Troppo spesso, però, sia nella valutazione che nel per corso terapeutico, si tende a perdere di vista quello che rappresenta il punto di partenza di ogni trattamento della cosiddetta cellulite, e cioè del peso ideale (o desiderabile), affinché vengano rispettati dei canoni di armonia fondamen tali ed imprescindibili. Diversamente (III e IV stadio) lintervento sarà impostato a ridurre la fibrosi (Mesoterapia fibrinolitica ed eventual mente US 3MHz) e quindi a migliorare un quadro clinico che è ormai in parte irreversibile. Al riguardo si è dimostrata utile lEndermologie TM; importantissimo supporto alle terapie mediche risulta il Drenaggio Linfatico Manuale (sec. Vodder o Ledùc) ed in particolare quello che veda lutilizzo di estratto di meliloto (ricco in cumarina) disciolto in crema base o olio essenziale di cipresso (diluito 1/100 in olio di vinacciolo) per la sua notevole azione sul micro circolo, il P.R.A.L.D. nonché presidi termali. Senza alcun senso, a mio avviso, la liposuzione o altre metodiche lipoclasiche, indicate invece nelle adiposità localizzate. 4. Eccesso di Adiposità Localizzata Iperplastica (prepubere) Ipertrofica (iperinsulinemica) Mista. Alcune zone del corpo anatomicamente sono più facil mente prede di accumuli adiposi. NellHabitus Ginoide le zone deputate ad ospitare maggiori quantità di grasso sono quella addominale, quella trocanterica ed anche quella del terzo inferiore mediale di coscia subito sopra il ginocchio. pugliasalute - sedici - Opera di Botero giugno 2008 Trattamenti nella cosiddetta Cellulite Accentuazione dellhabitus ginoide (Peso ideale e parametri nella norma) Riarmonizzazione della figura (spalle e torace) 1. body building 2. elettrostimolazione 3. integrazione con proteine ed L-Arginina Ipotonia muscolare (Muscoli glutei) Tonificazione dei muscoli Glutei 1. body building 2. elettrostimolazione 3. integrazione con proteine ed L-Arginina P.E.F.S. (Esame Doppler negativo) Farmaci vasculotropi ed antiedemigeni (I stadio) Farmaci fibrinolitici (II stadio) Drenaggio Linfatico Manuale Schema isoproteico sec. Blackburn e riequilibrio ali mentare T.I.B.R. (Terapia Idropinica a Basso Residuo) P.R.A.L.D. Carbossiterapia Termalismo Eccesso di adipositá localizzata Peso normale o aumentato della normalità dei rapporti tra i diametri biomerale e bitrocanterico, esami strume tali normali ed un eventuale effetto bordo Dietoterapia per leventuale riduzione ponderale Trattamenti lipolitici (emulsiolipolisi ultrasonica elettrolipolisi), non producono danno tissutale, sono da preferire nelle adiposità di tipo ipertrofico o come inizio di trattamento nelle A.L. miste (tendenza delladipocita a mantenere il volume costante). nazione del giusto peso, più o meno complessi e più o meno semplici. Numerosi autori, hanno cercato di stabilire dei criteri per identificare i diversi tipi morfologici che caratterizzano lessere umano. Il mio, dettato dallo studio e soprattutto dalla esperienza, prevede come punto di partenza lo studio della morfologia dellindividuo, prima ancora di parlare di altezza. Personalmente in maniera molto più schematica, iden tifico soltanto due tipi di struttura: Habitus ginoide, carat terizzato da un diametro bi-trocanterico superiore al diametro bi-omerale, ed un Habitus androide, caratterizzato da un diametro bi-omerale superiore al diametro bi-trocanterico. Ancora più semplicemente lhabitus ginoide, tipico della struttura femminile, con fianchi più larghi delle spalle e quello androide, tipico della struttura maschile, con spalle più larghe dei fianchi. Per ognuna delle due strutture ho evidenziato tre gradi e cioè ginoide I, dove la differenza tra i diametri è minima, ginoide II, dove la differenza è più consistente e ginoide III, in cui la differenza è assai accen tuata; stessa cosa per la struttura androide. La distribuzione del tessuto adiposo, nelle due strutture, è molto diversa in quanto nellhabitus ginoide il grasso, poco o tanto che sia, tende a localizzarsi a livello delladdome e delle gambe, mentre nellhabitus androide a livello delladdome e del tronco. Più accentuato sarà il grado di habitus, ad esempio ginoide III, più netta sarà la distribuzione regionale del grasso. A questo punto entra in gioco lindice di massa corporea o Body Mass Index (BMI), cioè un numero che si calcola dividendo il peso per il quadrato dellaltezza. Ad esempio in una persona che pesa 50 chili e che è alta 150 centimetri bisognerà calcolare 50:2,25 = 22,22, dove 50 è il peso, 2,25 il quadrato dellaltezza (150x150) e dove 22,22 è il BMI. Comunemente il BMI rappresenta un indice di morbilità, cioè esprime il potenziale fattore di rischio per la salute legato al peso; tale numero, fisiologicamente, dovrebbe Trattamenti lipoclasici (ILCUS, ossigenoterapia, lipo suzione) uniti a D.L.M. e Terapia Idropinica a Basso Residuo per mobilizzare il materiale derivante dalla clasi. Il peso ideale Nellambito della Medicina Estetica, identificare il peso ideale, o meglio desiderabile, è il più importante riferimento nellintraprendere cure volte a migliorare inestetismi delle gambe quali la cosiddetta cellulite e anche nella Medicina Anti-Aging raggiungere e mantenere il peso forma risulta tra le basi di ogni tipologia di cura. Troppo spesso, in questi casi, si pensa che il successo terapeutico possa essere affidato a farmaci, preparati e metodiche diverse che, a mio avviso invece, sono in funzione del corretto equilibrio del nostro peso ideale. Esistono numerosissimi criteri e formule per la determi pugliasalute - diciassette - giugno 2008 essere compreso allincirca tra 19 e 24 per le donne e tra Prendiamo ad esempio due giovani donne della stessa 23 e 27 per gli uomini. età e della stessa altezza, 170 cm (il quadrato di 170 è Spesso, però, la fisiologia non considera larmonia pari a 2,89): una con spalle molto più larghe rispetto ai che, nella valutazione di un corpo, fianchi (androide III) ed unaltra con ha una grande importanza. fianchi molto più larghi rispetto alle Un peso desiderabile sia da un spalle (ginoide III). La prima do Armonia corporea ed punto di vista fisiologico che ar vrebbe avere un BMI vicino a 22, equilibrio fisiologico monico, quindi, dovrà tener conto mentre la seconda vicino a 19. Questo di un indice di massa corporea nella vuol dire che la prima delle due donne "decidono" norma che, a seconda della struttura di 170 centimetri di altezza dovrebbe la distribuzione dei grassi p e s a r e i n t o r n o a i 6 4 c h i l i della persona, potrà tendere verso il basso o verso lalto della scala dei (64:2,89=22,1), mentre la seconda valori consentiti. intorno ai 55 (55:2,89=19). Nella donna con una struttura ginoide tra 19 e 20, nel In conclusione una donna con una struttura ossea dai terzo grado (Ginoide III), tra 20 e 21, nel secondo grado fianchi molto più larghi rispetto alle spalle, tipica della (Ginoide II) e tra 21 e 22, nel primo grado (Ginoide I); struttura mediterranea, per valutare allo specchio la sua nella donna con struttura androide tra 21 e 22 nel primo silhouette, dovrà osservare prima le gambe, quindi lad grado (Androide I), tra 22 e 23, nel secondo grado (An dome ed, infine, seno e viso, quindi dovrà avere un BMI droide II) e tra 23 e 24 nel terzo grado (Androide III). compreso tra 19 e 20 affinchè il suo peso sia fisiologica Struttura ginoide e struttura androide di primo grado sono mente ed armonicamente davvero desiderabile! equiparabili in quanto costituiscono una sorta di habitus misto. Protocollo alimentare Nelluomo vale lo stesso principio: BMI tra 26 e 27 per un corpo da invidiare nella struttura androide di terzo grado, tra 25 e 26 in quella di secondo grado, tra 24 e 25 in quella di primo Prima fase alimentare grado, tra 24 e 25 nel primo grado della struttura ginoide (dalle due alle quattro settimane) e tra 23 e 24 nel secondo grado della Digiuno Proteico (sec. Blackburn) Modificato struttura ginoide. Praticamente Corpi chetonici quasi inesistente, soprattutto nelle 1. Forniscono il 25% dellenergia richiesta razze occidentali, un uomo con 2. Facilitano lutilizzazione degli acidi grassi liberi struttura ginoide di da parte del cervello che trasforma la sua fonte energetica terzo grado. utilizzandoli per l80% del suo metabolismo. 3. Circolano liberamente nellorganismo penetrando nelle membrane cellulari in quanto non necessitano di proteine vettrici. Quindi: Utilizzazione totale dellenergia fornita dal T.A. che si riduce a Massa magra inalterata. - Tale programma, a mio avviso troppo rigido e limi tante, è stato da me modificato. - Per le prime due settimane, esclusione di carboidrati pugliasalute - diciotto - giugno 2008 Composizione corporea: come valutarla Una metodica estremamente precisa per valutare la nostra composizione corporea è la DEXA, una sorta di densitometria corporea computerizzata che presenta, però, costi elevati e, quindi, di non facile applicazione. Nella valutazione delletà corporea del programma anti aging Arpa (AAAP), ad esempio, vengono uti lizzate limpedenziometria computerizzata e la atropoplicometria computerizzata. La prima consiste in una apparecchiatura che, attraverso degli elettrodi posti sulla mano e sul piede del paziente, consente di rilevare dei valori che misurano la resistenza che una particolare corrente elettrica incontra nellattraversare il nostro corpo (il paziente non avverte nulla!!). I dati così ottenuti vengono analizzati da un com puter che misura la quantità di acqua presente nei tessuti e che, come risultato finale, ci dà la percentuale di acqua corporea totale, la quota intracellulare e la quota extracellulare. semplici e complessi e di grassi; tutti gli altri alimenti (carni bianche, carni rosse, pesce, uova, frattaglie, verdure) in quantità libere. - Terza settimana, reintroduzione della prima cola zione (latte e biscotti) e dellolio extra vergine di oliva - Quarta settimana, reintroduzione di yogurt e frutta Seconda fase alimentare (dalle quattro alle sedici settimane a seconda dei casi) Dieta settimanale bilanciata (generalmente tra le 1400 e le 1800 Kcal) dove i più importanti carboidrati complessi (pasta, riso, pizza) vengono prescritti a giorni alterni. In condizioni fisiologiche la quota intracellulare deve essere superiore, circa il 60%, mentre quella extracellulare inferiore, circa il 40%. Spesso accade di osservare che, invece, la quota dellacqua extracellulare aumenti vertiginosamente determinando una composizione corporea alterata e causando fenomeni di ritenzione idrica. La seconda metodica utilizzata è la antropoplico metria computerizzata e consiste nel raccogliere una serie di dati del corpo della persona quali il peso, tutte le circonferenze, i diametri e le pliche cutanee di grasso. Il plicometro altro non è che una sorta di pinza che misura lo spessore del pannicolo adiposo sotto cutaneo. I dati rilevati vengono inseriti in un software che calcola la massa grassa, la massa magra, la massa metabolica, lindice di massa corporea (BMI) nonché i valori di peso e di composizione corporea desidera bili. la velocità di assorbimento di glicidi e lipidi. Il secondo integratore è a base di L-Arginina come precursore del GH. Terza fase alimentare (mantenimento) (dai tre ai sei mesi) Controllo periodico del peso raggiunto e delle abitudini alimentari in assenza di regime alimentare quotidiano. Infine, accanto alle tre fasi alimentari previste dal protocollo, utilizzo di due tipi di tisane medi cinali con erbe selezionate in purezza (il principio attivo della pianta può variare fino a 50 volte a seconda della selezione e della coltivazione!), due integratori naturali e una terapia idroponica a basso residuo. La prima tisana è formulata con erbe ad azione diuretica (ciliegio, fucus), tannino-simile (zea mais) e rilassante (lavanda). La seconda è formulata con erbe ad azione depurativa (tarassaco, carciofo) e lassativa (cassia). Il primo integratore è a base di fibre solubili in acqua per ridurre il senso di fame e per rallentare pugliasalute - diciannove - giugno 2008 Non è tutta ciccia quella che pesa È visibile a tutti che anche la morfologia del nostro corpo subisce dei cambiamenti con lo scorrere del tempo. Ci sono infatti numerosi individui che, ad esempio, anche in tarda età mantengono inalterato e costante il loro peso, ma che ci appaiono esteticamente differenti, come fossero meno tonici e più grassi. Il motivo di questo è da ritrovarsi nella diversa distribuzione delle tre fondamentali componenti del nostro corpo: acqua, massa grassa e massa magra. Semplificando si potrebbe immaginare come il nostro corpo sia composto da grasso o FAT e da tutto quanto non è grasso o FFM (Fat Free Mass), cioè muscoli, ossa e liquidi. In condizioni ideali la percentuale di FAT dovrebbe aggirarsi intorno al 15%, mentre la FFM intorno al 85%. È facilmente intuibile come, pur mantenendo il peso costante, tali percentuali possano variare deter minando visibili cambiamenti: ad esempio due individui dello stesso sesso, della stessa altezza e della stessa età anagrafica possono pesare gli stessi chilogrammi, ma uno dei due avere FAT 15% e FFM 85% e laltro FAT 30% e FFM 70% con la conseguenza che mentre il primo risulterà avere un fisico in perfetta forma, laltro un fisico flaccido e cadente proprio per un eccesso di grasso e per una scarsa componente musco lare. Cè un ormone, molto famoso in medicina anti aging definito da molti medici americani lormone delleterna giovinezza, che è lormone somatotropo o GH (Growth Hormon) o or mone della crescita, che gioca un ruolo fondamentale nella composizione corporea. Tale ormone, entra da protagonista in numerosissime funzioni dellorganismo: infatti, tra le tante, regola il buon funziona mento del sistema immunitario, ripara di notte i danni che la pelle subisce durante il giorno e, soprattutto, regola la distri buzione di massa magra e massa grassa, favorendo lo sviluppo della prima e la riduzione della seconda. Con letà e già dopo i 18-20 anni, i livelli ematici di tale ormone tendono a ridursi drasticamente fino a scomparire quasi del tutto nei soggetti an ziani con la conseguenza di una riduzione della massa musco lare, della forza e un aumento della componente adiposa, pur mantenendo lo stesso peso. pugliasalute Lacqua in medicina estetica In Medicina Estetica spesso molte affezioni e numerosi inestetismi vedono lacqua come protagonista nellambito di molte terapie. Lacqua riveste un ruolo primario nei processi di depu razione del nostro organismo. Infatti, essa partecipa direttamente alla rapida elimina zione delle cosiddette tossine da parte degli organi deputati a questo lavoro. In particolare noi sappiamo che il nostro organismo elimina le sostanze di rifiuto attraverso lintestino (con le feci), lapparato urinario (con le urine), lapparato respiratorio (con la respirazione) e la pelle (con la sudorazione). Lacqua quindi interferisce direttamente e contempora neamente attraverso questi quattro organi favorendo leli minazione delle sostanze di degrado. Da ciò si evince che in ogni processo di depurazione del nostro organismo bere acqua è fondamentale. È altresì molto importante conoscere che le acque da bere non sono tutte uguali e che a seconda delleffetto che vogliamo ottenere da esse dobbiamo saperle riconoscere e quindi sceglierle correttamente. Nelle acque minerali in commercio deve, per legge, essere sempre presente lanalisi chimica e chimico-fisica dellacqua in oggetto e attraverso questa chiunque può essere in grado di orientarsi verso quella più idonea al suo scopo. Fino a pochi anni fa le acque minerali venivano suddivise in tre grandi gruppi: quelle minerali propriamente dette (con residuo fisso superiore a 500mg/l), quelle medio minerali (con residuo fisso superiore a 250mg/l) e le oligo minerali (con residuo fisso inferiore a 250mg/l). - venti - giugno 2008 La terapia idropinica a basso residuo La terapia idropinica rappresenta un particolare tipo di cura che si avvale dellintroduzione nel nostro corpo di un certo tipo e di una certa quantità di acqua, attraverso il bere, in grado di produrre significativi effetti terapeutici sullor ganismo. La principale funzione di tale cura, a basso residuo, si traduce in un notevole aumento della velocità con la quale il nostro organismo si depura eliminando le sostanze di degradazione, di rifiuto; in altre parole attraverso la terapia idropinica a basso residuo il nostro organismo si disintossica più velocemente. Il processo di disintossicazione dellorganismo, che non può prescindere da unadeguata igiene alimentare, fisica ed ambientale, avviene, essenzialmente, mediante lazione di quattro importanti organi che eliminano le scorie dal nostro corpo: Lintestino, attraverso le feci; I reni, attraverso lurina; La pelle, attraverso il sudore; I polmoni, attraverso la respirazione (espirazione): Lacqua agisce contemporaneamente su tutti e quattro gli organi suddetti, rendendo più rapido ed efficiente il processo di eliminazione delle scorie. Le linee guida dei consumi alimentari degli italiani proposte dal Ministero della Salute (LARN), suggeriscono di assumere un millimetro dacqua al giorno per chilo di caloria consumata; quindi un uomo di media corporatura che non fa molta attività fisica dovrebbe ingerirne circa 2 litri 2 litri e mezzo, ed una donna con le stesse caratteristiche 1,7 2 litri. Nelle terapie idropiniche a basso residuo tali quantità possono persino triplicarsi!!! Non tutte le terapie idropiniche sono uguali e non tutte possono avere gli stessi effetti: la differenza la fa il tipo di acqua utilizzata. Molti studi dimostrano come lacqua minerale non sia una semplice bevanda, ma presenti carat teristiche biologiche presenti negli elementi in essa disciolti che le conferiscono importanza e proprietà diverse. Di fondamentale importanza è la conoscenza dei diversi tipi di acque minerali da bere che sono classificate in base pugliasalute al loro RESIDUO FISSO a 180°. Tale valore che, per legge deve comparire su ogni etichetta di unacqua minerale in com mercio, esprime la quantità complessiva dei sali disciolti nellacqua: quindi un basso residuo fisso identificherà unacqua con pochi sali, cosiddetta leggera, e viceversa. minerali vengono così classificate: Acque minimamente mineralizzate: sono acque minerali con un residuo fisso inferiore o uguale a 50 mg/litro; Acque oligominerali: sono acque minerali con residuo fisso compreso tra 51 e 500 mg/litro; Acque medio minerali: sono acque mi nerali con residuo fisso compreso tra 501 e 1500 mg/litro; Acque ricche di sali minerali: sono acque minerali con residuo fisso superiore a 1500 mg/litro. La terapia idropinica a basso residuo, prevede lassunzione di grandi quantità (3, 4, 5 litri al giorno) di acqua minimamente mineralizzata; tale tipo di acqua presenta, come già detto, minime quantità di sali in essa disciolti, quindi il suo assorbimento intestinale è rapidissimo. Tutto questo rende estremamente veloce il processo di depurazione a cui si è accennato in precedenza e facilita un aumento della diuresi senza affaticare la funzione dei reni. Tuttavia va ricordato che, per reintegrare lorganismo di sali minerali, ad esempio dopo unabbondante sudata, lacqua minimamente mineralizzata non è indicata in quanto povera di sali. Durante la terapia idropinica a basso residuo, lacqua in oggetto può essere assunta in qualsiasi momento della giornata anche se è preferibile berla a stomaco vuoto, non fredda e non gassata, proprio per facilitarne la velocità di assorbimento. * Docente di Medicina Estetica nel Master di Medicina Estetica del'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" - Presidente AIME (Associazione Italiana di Medicina Estetica) Centro Bio-Medico di Analisi Cliniche Direttore Sanitario: Dott. Marco Papagni - ventuno - Autorizzazione pubblicitaria: n.87 del 21/06/1995 Via De Cuneo , 54 - 70059 TRANI (BA) tel. 0883-588.960 0883-507.511 - fax 0883-588.713 E-mail: [email protected] giugno 2008