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LE CIFRE
DEL
L AT T E
Progetto Vivere Vegan è
un’associazione Onlus che
promuove lo stile di vita
vegan come condizione
necessaria per eliminare
la sofferenza degli animali
non umani, salvaguardare
l’ambiente, rendere
disponibili più risorse per
tutti e migliorare la propria
salute.
N O N C ’ È L AT T E S E N Z A C A R N E !
La richiesta di latte di mucca incentiva
inevitabilmente la produzione di carne
I LUOGHI
COMUNI
DA S FATA R E
108.776.025
i quintali di latte prodotti nel
2006 in Italia, dei quali circa
102.000.000 di latte bovino, il
rimanente di capra, di pecora,
di bufala
figlia n.2
“da latte”
macellata
a 4-5 anni
figlio n.1
“carne di
vitella”
macellato
a 4-6 mesi
1.821.370
il numero di mucche da latte
con più di due anni presenti
negli allevamenti italiani nel
2006
78.328
il numero di bovini
maschi con più di
due anni presenti
negli allevamenti
italiani nel 2006
499.726
le mucche macellate in Italia
nel 2006
Enrico Moriconi
figlia n.3
“da latte”
macellata
a 4-5 anni
“
La mucca “da
latte” non viene
uccisa.
MUCCA “DA LATTE”
macellata a 4-5 anni
figlio n.4
“carne di
vitella”
macellato
a 4-6 mesi
Se la mucca non
viene munta, soffre
e rischia di morire.
Se non lo consumassimo noi, il
latte
verrebbe
buttato via.
965.748
figlio n.5
“da carne”
macellato
a 12-20 mesi
(fonte: ISTAT)
carne
caglio
pelle
gelatina
filtri
collagene
per contribuire:
CCP: 26559518
per donare il 5 x 1000:
C.F. 94083070485
per associarsi o contattarci:
tel. 055 620262
[email protected]
PROGETTO
vivere
VEGAN
www.viverevegan.org
5
Grafica Dora Grieco
Onlus
Enrico Moriconi
a cura di
Progetto Vivere Vegan
Onlus
Noi trattiamo in
modo diverso gli animali a seconda della
cultura del paese in
cui viviamo. In Europa, abbiamo eletto
cani e gatti ad animali “d’affezione” da
proteggere e non uccidere e preserviamo dall’estinzione alcune specie
selvatiche. Viceversa, ne abbiamo
selezionati altri per essere allevati, sfruttati e uccisi. Non è incoerente questo
atteggiamento? Gli animali sono tutti
esseri senzienti, capaci di soffrire e gioire.
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Il latte di mucca
è indispensabile
per la crescita e
nutriente per gli
adulti.
“
i vitelli macellati in Italia nel
2006
L’unica buona fonte
di calcio è il latte di
mucca.
I LUOGHI
COMUNI
S FATAT I
La mucca “da latte”, viene macellata, dopo pochi anni di vita, quando
comincia a rendere meno e per
l’allevatore diventa più redditizio
sostituirla con un animale più giovane. I vitellini che è costretta a
partorire finiscono anch’essi al
macello.
La mucca, come tutti i mammiferi,
produce latte per i suoi figli, senza
eccedenze, e smette di produrlo
quando questi terminano lo svezzamento. Se la mucca negli allevamenti produce una quantità
abnorme di latte, ciò è dovuto
all’intervento genetico e farmacologico degli allevatori e causa grandi
sofferenze e stress agli animali.
Altrimenti le mucche seguirebbero
il proprio ciclo biologico.
Milioni di persone in tutto il
mondo, bambini e adulti, fra cui
anche atleti, sono vegani. Per gli
umani è bene alimentarsi con il
latte materno fino allo svezzamento, dopodiché una alimentazione a
base vegetale fornisce tutti i
nutrienti necessari. Lo ha affermato nella sua Position Paper del
1997
l’American
Dietetic
Association, la più prestigiosa associazione di nutrizionisti americana.
Il calcio è presente in molti vegetali; ne sono ottime fonti, fra l’altro le
verdure a foglia verde (rucola, spinaci, bietola...), le crocifere (cavolfiore, cavoli, broccoli...), i legumi
(soia, ceci, fagioli...), la frutta secca
(mandorle, fichi, nocciole...) e alcune acque minerali.
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LATTE
non sai cosa bevi
I L L AT T E VAC C I N O
È N E C E S S A R I O. . .
AI VITELLI
VEGAN
È MEGLIO
PER TUTTI
Un luogo comune vuole che
chi non mangia carne ma solo
derivati animali, come latte e
uova, non contribuisca all'uccisione degli animali. Non è così.
La strada verso il macello per
le mucche “da carne” è breve
(2-3 anni); quella delle mucche
“da latte” si allunga un po’ (4-5
anni) ma porta ugualmente al
macello. E dopo sofferenze
atroci. Bere latte vaccino o
mangiare formaggio, con o
senza caglio animale, significa
causare la macellazione dei
vitelli, che la mucca viene
La mucca destinata alla produzione di latte subisce innumerevoli violenze. Innanzitutto,
viene ingravidata con l’inseminazione artificiale per consentire all’allevatore di programmare la mungitura. La lattazione, e quindi la produzione, è
possibile infatti solo dopo la
nascita del vitello che viene
separato dalla mucca subito
dopo il parto. La madre lo cercherà invano per giorni. Suo
figlio, costretto ad una alimentazione artificiale, se maschio
verrà macellato entro pochi
Nell’immaginario della maggior
parte dei consumatori, i bovini
vivono felici su verdi pascoli,
donandoci con piacere il loro
latte. Si tratta di una fantasiosa
costruzione pubblicitaria: nel
mondo reale, nessun allevatore neppure in un allevamento biologico - potrebbe permettersi il
In natura nessun animale beve il
latte di un’altra specie, né, una
volta svezzato, continua a bere
quello materno. Non stupisce,
quindi, che molte persone siano
intolleranti al latte vaccino.
L’industria alimentare, per vendere, commercia tipi di latte
modificati “per ogni esigenza”,
E’ facile evitare il latte animale:
esistono prodotti vegetali buoni,
sani e nutrienti, che lo sostituiscono egregiamente anche nelle
ricette (consulta la GUIDA sul
sito www.viverevegan.org). Nei
negozi di prodotti naturali e nei
supermercati troviamo il latte di
soia, di mandorle, di avena o riso,
yogurt, panna e gelati di soia o
riso, oltre al tofu (conosciuto
come “formaggio di soia”) che, in
crema o panetti, si può cucinare
in mille maniere. La produzione
di latte animale significa sfruttamento e morte non solo per gli
animali, ma anche per la Terra.
Gli escrementi bovini inquinano
terreni e falde acquifere; i gas
biologici prodotti dai bovini
inquinano l’aria. Il grande consumo di energia, acqua e vegetali
per mantenerli riduce
significativamente
la
disponibilità di risorse. Le
industrie che ruotano
intorno al macello, in
modo particolare quella
della concia della pelle,
sono fra le più inquinanti.
Stiamo pagando un prezzo altissimo per ottenere
dal latte animale quello
che è possibile ricevere
direttamente dai vegetali.
Senza rinunciare al gusto
e al nutrimento.
Il latte della
mucca serve
per nutrire il
vitello
Enrico Moriconi
mesi (per produrre la “vitella
da latte”), se
femmina trascorrerà alcuni
anni imprigionata in un allevamento a figliare
per produrre
latte. In ogni
caso, tutti questi animali sono
destinati al macello.
Dopo il parto, la mucca “da
latte” produce latte per circa
dieci mesi. Negli allevamenti,
però, viene nuovamente
fecondata ancor prima che la
lattazione finisca, per la massima continuità della mungitura.
Il regime di sfruttamento è
molto pesante: dopo circa
costretta a partorire per poter
produrre latte. Non c’è niente
di “naturale” negli allevamenti
per la produzione di latte vaccino e nel suo consumo da
parte nostra: le madri producono questa secrezione mammaria per nutrire i propri vitelli. L’allevatore si intromette in
questo ciclo naturale e lo sconvolge in modo drammatico.È
1
cinque cicli di lattazione con relativi
parti di vitelli, la mucca comincia a
perdere “produttività” a causa di
malattie come le mastiti indotte
dalla mungitura continua, quasi
sempre meccanica, o semplicemente per l’eccessivo sfruttamento. Per
l’allevatore è quindi più redditizio
mandarla al macello e venderne la
carne, sostituendola con un animale
più giovane ed “efficiente”. Così,
una mucca che in natura potrebbe
vivere fino a quarant’anni, chiusa in
un allevamento o in una fattoria
biologica, viene uccisa dopo pochi
anni di sfruttamento. Essendo relativamente a buon mercato e di
produzione nazionale, le mucche
“da latte” forniscono molta della
carne che troviamo nelle macellerie italiane e negli hamburger di
McDonald’s. L’indotto legato alla
macellazione dei bovini è vasto: la
pelle è utilizzata per confezionare
scarpe, vestiti, arredi; il collagene
viene impiegato dall’industria
cosmetica; la gelatina è usata nel
settore alimentare, farmaceutico,
tipografico; con le ossa sono realizzati filtri; gli “scarti” (corna,
unghie, sangue...) diventano concime.
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In India, dove molte persone sono vegetariane, e
quindi non mangiano
carne ma consumano
molto latte, i vitelli sono
spesso considerati scarti
e finiscono uccisi in fosse
comuni. Un po’ quello
che accade in Italia con i
bufalini maschi (lo scarto
della produzione di mozzarella di bufala) o ancora con i pulcini maschi
delle galline ovaiole. Il
processo produttivo non
risparmia nessuno, in
nessuna
parte
del
mondo. Solo la scelta
vegan può portare un
cambiamento per gli animali.
Il consumo di derivati
animali, latte e uova non
risparmia la vita di nessun animale di ogni specie: mucche, capre, pecore, bufale, galline...
Le mucche sono
quasi sempre munte
meccanicamente
anche nei piccoli
allevamenti. Questa
pratica causa
dolorose infezioni
agli animali e gli
allevatori
somministrano loro
grosse quantità di
antibiociti per
cercare di arginare
il problema. Non
riuscendo ad evitare
la formazione di pus
che inevitabilmente
in parte finisce nel
latte.
mantenimento delle mucche,
quando diminuisce o cessa la
loro produzione di latte.
Tantomeno potrebbe evitare di
uccidere i vitelli maschi, fatti
nascere unicamente allo scopo di
forzare le mucche a produrre
latte. Per mantenere un così gran
numero di “capi improduttivi”
occorrerebbero infatti tali estensioni di terreno e tali quantità di
risorse da rendere fallimentare
qualsiasi tipo di allevamento.
compreso un latte per chi è
intollerante. La verità è che una
dieta equilibrata, a base vegetale,
fornisce tutto ciò di cui ha bisogno il nostro organismo. La ricerca
biomedica, inoltre, mostra come
l’assunzione di latte e latticini sia
collegata a malattie cardiache,
cancro alla prostata, allergie alimentari (riferimenti scientifici
sull’argomento: www.pcrm.org e
www.scienzavegetariana.it ).
3
PCRM
LA
PUBBLICITÀ
INGANNA
SSNV
LA “VIA LATTEA” E’
C O S T E L L ATA D I
SOFFERENZE
Sono sempre più numerose, in
tutto il mondo, le associazioni di
nutrizionisti e medici che promuovono la dieta vegana: tra queste, in
Italia, la Società Scientifica di
Nutrizione Vegetariana (SSNV;
www.scienzavegetariana.it) e
negli Stati Uniti la Physicians
Committee for Responsible
Medicine (PCRM; www.pcrm.org).
Sopra: Luciana Baroni, medico,
presidente della SSNV e Neal
Barnard, medico, presidente della
PCRM.
archivio Lav
TUTTE LE STRADE
P O RTA N O
A L M AC E L L O
Le mucche “da latte”
e i vitelli finiscono
tutti al macello
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