regione puglia - Centro Studi Naturalistici ONLUS
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REGIONE PUGLIA D.G.R. 13 ottobre 2006 n. 1543 – Delibera CIPE 22 marzo 2006 n. 3 Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito. Interventi prioritari - Euro 12.000.000,00 Il responsabile Unico del Procedimento (Geom. Sergio GASPARRELLI) PROGETTAZIONE: CONSULENTI GEOLOGI: Ing. Fedele CUCULO (Autorità di bacino Dott. Geol. Renato Bruno MASTRONARDI interregionale del fiume Fortore) (Autorità di bacino interregionale del fiume Fortore) Ing. Antonio di LUZIO (Struttura Tecnica Dott Geol. Annunziata di NIRO Periferica ex Genio Civile di Foggia) (Autorità di bacino interregionale del fiume Fortore) Geom. Orlando EMANUELE (Struttura Tecnica Dott. Geol. Maria Pina IZZO Periferica ex Genio Civile di Foggia) (Autorità di bacino interregionale del fiume Fortore) Geom. Pietro FARACE (Struttura Tecnica Periferica ex Genio Civile di Foggia) PROGETTO DEFINITIVO (D.lgs. 12/04/2006 n.163 - DPR 554/99) ELAB. F – RELAZIONE DI INCIDENZA FOGGIA GIUGNO 2009 x 1. PREMESSA La presente relazione d’incidenza è a corredo del progetto definitivo riguardante il “ripristino dell’efficienza idraulica del fiume Fortore a valle della diga di Occhito” ed è stata redatta nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente in materia. Trattasi di un progetto di “manutenzione ordinaria”, così come disciplinato dal D.P.R. 14 aprile 1993, volto al ripristino dell’efficienza idraulica dell’alveo di magra del fiume Fortore da attuarsi attraverso pratiche di manutenzione della vegetazione mirate e non radicali (tagli selettivi della vegetazione secca e solo in punti di reale utilità), tramite la rimozione di materiale terrigeno e litoide da vari punti critici con la reintroduzione dello stesso principalmente nell’ambito dell’ alveo e con interventi di rinaturazione delle sponde con strutture flessibili spontaneamente rinaturabili evitando nuove artificializzazioni o la costruzione di opere impattanti con l’ambiente circostante. Gli interventi previsti nel suddetto progetto si rendono necessari onde evitare che in occasione di eventi alluvionali, come ad esempio quello verificatosi nel 2005, si manifestino fenomeni di esondazione incontrollata del fiume e vasti allagamenti delle aree a valle e delle infrastrutture primarie (ferrovia, autostrada e strada statale) con conseguenti interruzioni e danni ingenti. Così come riportato nella Relazione Generale, sono state individuate tratte d’intervento prioritarie che saranno sostanzialmente interessate da lavori di taglio selettivo della vegetazione secca e dal ripristino di adeguate sezioni di libero deflusso, attraverso la rimozione parziale del materiale sedimentato ed il trasporto dello stesso in siti adeguati o il suo ricollocamento nell’ambito dell’alveo stesso. Scopo della presente relazione, nel rispetto della vigente normativa in materia di valutazione d’incidenza, è la verifica delle interferenze degli interventi di progetto sul sistema ambientale locale e la proposta di adozione di eventuali misure di mitigazione. La valutazione d’incidenza rappresenta uno strumento di prevenzione che analizza gli effetti di interventi che, seppure localizzati, vanno collocati in un contesto ecologico dinamico, in considerazione delle correlazioni esistenti tra i vari siti e del contributo che portano alla coerenza complessiva e alla funzionalità della rete Natura 2000. Pertanto, la valutazione d’incidenza si qualifica come strumento in grado di garantire, dal punto di vista sia procedurale che sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l’uso sostenibile del territorio. 1 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO Le aree d’intervento sono localizzate lungo l’alveo del fiume Fortore e ricadono prevalentemente nel territorio della Regione Puglia e, solo per un tratto limitato, nel territorio molisano. Il Fiume Fortore, che nel suo alto corso ha un andamento marcatamente meridiano, dopo aver aggirato con un’ampia curva i rilievi su cui sono ubicati gli abitati di Celenza Val Fortore e Carlantino, piega verso nord est per mantenere all’incirca questa direzione fino alla foce, posta a nord del promontorio garganico. Nasce in località Trivolicchio, nel territorio di Montefalcone di Val Fortore. Il fiume è ricco di acqua nel periodo autunnale e primaverile, mentre è in magra in luglio e agosto. L’ambiente è quello tipico di un alto corso fluviale mediterraneo. Caratteristiche sono le presenze naturalistiche, notevoli sono le specie vegetali ed animali più strettamente legate agli ambienti fluviali. Tra le piante acquatiche si trovano la Brasca della Laguna, il Ceratofillo sommesso e, sulle sponde del fiume, crescono il Crescione d’acqua, il Sedano d’acqua, la Tifa maggiore, la Cannuccia della Palude, la Salterella, il Non ti scordar di me delle paludi, l’Equiseto dei campi, il Giunco nodoso. Man mano che si procede verso il pendio del Colle di capo Pescara, la vegetazione cambia e la presenza della Roverella si fa sempre più abbondante, insieme al Carpino nero, all’Orniello, al Sorbo domestico e al Leccio. Il sottobosco è arricchito da Ciclamino, Pungitopo, Asparago. Importante dal punto di vista naturalistico è la presenza di uccelli, con specie tra le quali l’Airone cinerino e la Garzetta. Numerosi sono i Silfidi di palude, che nidificano nel fragmiteto, e le specie rapaci nidificanti nelle aree vicine. Nei diversi ambienti sono inoltre presenti una buona varietà di micromammiferi, carnivori e rettili. La macchia mediterranea è caratterizzata da una vegetazione più o meno densa di arbusti sempreverdi o piccoli alberi, spesso difficile da penetrare e di limitato valore forestale; in generale la macchia è una conseguenza dell’azione dell’uomo sulla lecceta. Tali ambienti sono abbastanza vasti lungo la fascia costiera garganica e anche in alcune aree interne dove si trovano anche delle formazioni di pseudo-macchia con la presenza preponderante di Paliurus spina-christi, una pianta spinosa che rammenta l'unione del Gargano con le coste dalmate da cui questa pianta proviene. Una delle più belle ed estese aree a macchia mediterranea su duna è invece quella del Bosco Isola, sull’istmo di Lesina. La composizione floristica non cambia molto nella lecceta e nella macchia: spesso prevale il leccio in forma arbustiva, assieme a molte specie di arbusti sempreverdi, tra cui spicca il cisto di Clusius rarissimo e localizzato, presente in Italia solo in provincia di Foggia ed in Sicilia. Tra le Gimnosperme è caratteristica la presenza dei ginepri. L’avifauna è tipicamente rappresentata da numerose specie di silvidi. Tra i mammiferi il più comune è sicuramente la Volpe, ma si trovano anche Tasso e Donnola. Altre popolazioni importanti sono quelle dei rettili con le vipere, la Testuggine comune e quella palustre. Quest’ultima, insieme ad alcuni anfibi come la comune Rana verde italiana e la bellissima 2 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Raganella italiana, frequenta le “fantine”, piccole zone umide presenti tra le dune costiere a macchia mediterranea del Bosco Isola di Lesina. Di notevole interesse naturalistico sono il Bosco di Dragonara sul Fortore, quello dell’Incoronata e alcuni tratti dell’alto corso del Cervaro, qualche lembo sull’Ofanto. In queste selve vegetano rare farnie, roverelle, frassini, aceri, olmi e carpini. A causa del notevole sviluppo in lunghezza di questi habitat e dei loro frequenti contatti con altri habitat, la fauna che vive in questi ambienti è molto ricca e comprende sia specie strettamente legate all’ambiente acquatico che specie forestali o di ambienti aperti. Scomparsi i cervi e i caprioli, l’unico ungulato presente è il cinghiale; tra gli altri mammiferi che abitano gli ecosistemi fluviali e i boschi ad essi collegati vi è innanzitutto la lontra, il più raro mustelide italiano, che ha la propria roccaforte proprio nei fiumi dell’Italia meridionale tra cui l’Ofanto e, forse, il Fortore. Altre specie importanti sono la puzzola e le diverse specie di chirotteri. L’avifauna è caratterizzata dalla presenza di picchi, nibbi, martin pescatori, gruccioni e moltissime specie di piccoli passeriformi. Anfibi e pesci sono certamente tra i Vertebrati più tipici a rappresentare gli ambienti acquatici. 2.1 Principali minacce Tuttora vi sono ancora delle grosse minacce soprattutto a causa delle trasformazioni degli habitat come si è verificato per vaste aree a paliuro in agro di Apricena e Sannicandro Garganico, ove negli ultimi anni, sono state dissodate e messe a coltura svariate decine di ettari di terreni. Gli incendi e il pascolo eccessivo, anche in aree percorse dal fuoco, risultano essere le cause limitanti per l'evoluzione naturale di molte zone a macchia e, in alcuni casi, sono responsabili di un completo denudamento del suolo, con il risultato, visibilissimo nei versanti meridionali, di aree ove probabilmente la vegetazione non riuscirà più ad attecchire. Non ultime, tra le minacce dirette a questo habitat, sono i continui tentativi di speculazione edilizia ed urbanizzazione selvaggia, particolarmente in ambito costiero. Gli ambienti fluviali e i boschi che li accompagnano sono certamente tra gli ambienti più minacciati in Italia; infatti usati per lo scarico di liquami, per discarica di rifiuti, scavo di materiali per l’edilizia, prelievo di acqua abusivo, artificializzazione dell’alveo e delle sponde e trasformazioni agricole, attualmente sono in grave pericolo di conservazione 3 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 3. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 3.1. -P.U.T.T. - Piano Urbanistico Territoriale Tematico Nel PUTT/Puglia, le aree d’intervento ricadono in ambito territoriale esteso di valore “rilevante” B e “distinguibile” C. In base all’art. 2.01 del Piano Urbanistico Territoriale Tematico “Paesaggio” della Regione Puglia il Piano perimetra ambiti territoriali, con riferimento al livello dei valori paesaggistici, di: 1.1 - valore eccezionale “A”, laddove sussistano condizioni di rappresentatività di almeno un bene costitutivo di riconosciuta unicità e/o singolarità, con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti; 1.2 - valore rilevante “B”, laddove sussistano condizioni di compresenza di più beni costitutivi con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti; 1.3 - valore distinguibile “C”, laddove sussistano condizioni di presenza di un bene costitutivo con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti; 1.4 - valore relativo “D”, laddove pur non sussistendo la presenza di un bene costitutivo, sussista la presenza di vincoli (diffusi) che ne individui una significatività; 1.5 - valore relativo “E”, laddove non è direttamente dichiarabile un significativo valore paesaggistico. Fig 1 - Legenda PUTT/paesaggio – ambiti territoriale estesi Negli ambiti di valore rilevante B e distinguibile C devono essere perseguiti gli obiettivi di salvaguardia, conservazione e valorizzazione paesaggistico ambientale nel rispetto degli indirizzi di tutela così come riportati dall’art. 2.02 “Indirizzi di Tutela” del P.U.T.T.. Si può tuttavia affermare che gli interventi in oggetto saranno realizzati nel rispetto della conservazione e salvaguardia dell’assetto attuale, con trasformazioni compatibili e poco incidenti sul paesaggio. Nell’elaborato f1 “Analisi territoriale” sono riportati gli stralci del PUTT/paesaggio della Regione Puglia relativi alle diverse aree d’intervento. 3.2. -P.A.I. - Piano di assetto idrogeologico - Autorità di Bacino Nel Progetto di Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino interregionale del fiume Fortore, adottato con Delibera del Comitato 4 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Istituzionale n. 102 del 29 settembre 2006, le aree oggetto degli interventi sono così classificate: Interventi relativi alla presente proposta progettuale Intervento Comune n. 1 Serracapriola Lesina n. 2 Carlantino Interventi nel Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Bacino del Fiume Fortore Pericolosità Rischio Lungh. Codice idraulica idraulico [m] intervento Pi 3 RI_FO001 Ri3 - Ri4 7.467 8.011,61 Pi 3 Ri3 - Ri4 RI_FO002 2.095 Lungh. [m] 700 PU_FO006 Pi 3 Ri 3 800 n. 3 Santa Croce diMagliano San Giuliano di Puglia Castelnuovo della 7.529,42 Daunia Torremaggiore RI_FO004 Pi 3 Ri3 - Ri4 4.828 n. 4 Serracapriola 1224,24 San Paolo di Civitate RI_FO003 Pi 3 Ri3 - Ri4 19.538 Tab. 1: classificazione degli interventi nel progetto di P.A.I. del bacino del fiume Fortore Nell’elaborato f.1 “Analisi Territoriale” sono riportati gli stralci delle aree a pericolosità idraulica e delle aree a rischio idraulico interessate dagli interventi. Si evidenzia che, gli interventi in oggetto, rientrano tra quelli proposti nel “Programma prioritario degli interventi – assetto di versante – assetto idraulico” del Progetto di Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino interregionale del fiume Fortore. 3.3. -Vincolo paesaggistico Le aree d’intervento sono sottoposte al vincolo secondo la Legge 29 giugno 1939 n. 1497 con vincolo specifico così come recepito dal D.Lgs 42/2004. 3.4. -Vincolo idrogeologico Alcune aree d’intervento sono soggette a vincolo idrogeologico secondo il Regio Decreto n. 3267 del 23 dicembre 1923 (cfr. elaborato F.1 “Analisi territoriale”) 3.5. Vincoli -SIC/ZPS Le aree d’intervento rientrano nella rete “Natura 2000” istituita ai sensi delle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE come aree Sic contraddistinte dai codici IT 9110002 “Valle Fortore - Lago di Occhito” (Fig. 2), IT 9110015 “Duna e Lago di Lesina - Foce del Fortore” (Fig. 3) e IT 7222267 “Località Fantina - Lago di Occhito” (Fig.4) (cfr. elaborato f.1 “Analisi Territoriale”). Si riportano nella seguente tabella i vincoli presenti nelle aree interessate dagli interventi di progetto e nelle aree ad esse limitrofe. 5 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Intervento Codice SIC Denominazione SIC interessato IT 9110002 interessato limitrofo IT 9110015 Duna e Lago di Lesina - Foce del Fortore IT 9110002 Valle Fortore Lago di Occhito IT 9110002 Valle Fortore Lago di Occhito IT 9110002 Località Fantina – Fiume Fortore Valle Fortore Lago di Occhito interessato limitrofo (zona umida) Lago di Occhito * IBA 126 IT 7222267 Vincoli Architettonici Vincoli faunistici Zone umide Valle e foce del Fortore IBA 203 n. 3 n. 4 limitrofo Valle Fortore Lago di Occhito n. 1 n. 2 SIC Aree naturali protette ZPS IBA Bosco di Dragonara (area naturale protetta) IT 7222265 Torrente Tona Castello di Dragonara Castellaccio (zona di ripopolamento) IBA 126 IT 7222124 Vallone Santa Maria IT 9110035 Monte Sambuco IT 7222248 Lago di Occhito Tab. 2: vincoli nelle aree d’intervento Nei siti d’interesse non si riscontrano “zone archeologiche” di riconosciuto rilevante interesse scientifico, ai sensi del titolo I del D. lvo n. 490/1999. Nell’elaborato F.1 “Analisi territoriale” sono riportati i siti Sic e le diverse aree d’intervento. 6 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari INDIVIDUAZIONE SITI S.I.C. Mappa del sito SIC IT 9110015 Fig. 2: Duna e Lago di Lesina - Foce del Fortore (fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio) 7 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari INDIVIDUAZIONE SITI S.I.C. Mappa del sito SIC IT 9110002 Fig. 3: Valle Fortore, Lago di Occhito (fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio) 8 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari INDIVIDUAZIONE SITI S.I.C. Mappa del sito SIC IT 7222267 Fig.4: Località Fantina - Fiume Fortore (fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio) 9 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 4. QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE 4.1 Inquadramento geografico Le aree interessate dagli interventi di progetto sono ubicate lungo il fiume Fortore a partire dal tratto immediatamente a valle della diga di Occhito e fino alla località Ripalta, posta a circa 4 Km dalla foce. La criticità dei tratti oggetto d’intervento è legata ai danni occorsi durante l’evento alluvionale del 2005 a seguito del quale l’azione delle acque ha provocato l’erosione di tratti di sponda naturale e soprattutto allagamenti e danni alle principali infrastrutture più vulnerabili presenti lungo l’asta valliva del fiume Fortore (ferrovia, Strada Statale, autostrada). Procedendo da valle verso monte il primo tratto (int. n. 1) (cfr. elaborato F.1 “Analisi Territoriale Tav. 1_1) corrisponde all’andamento anseggiante della fase senescente fluviale ove il fiume cammina in sezione molto incisa, con un intervallo di quote compreso fra lo zero fondale e il +20 slm della stazione di misura di Ripalta. La seconda area d’intervento (int. n. 4) (cfr. elaborato F.1 “Analisi Territoriale Tav. 1_4) è posta a monte di tale zona in un’area dominata da una morfologia completamente pianeggiante e nota come piana “Ischia”. Per la particolare configurazione planimetrica dell’ansa fluviale del fiume Fortore quest’ area è denominata anche “ferro di cavallo”. La tratta d’intervento è dello sviluppo di circa 1224 m. con escursione di quota di circa 1 metro stabile alla media di circa 28 m slm. La terza zona d’intervento (int. n. 3b) (cfr. elaborato F.1 “Analisi Territoriale Tav. 1_3 b) è posta immediatamente a monte del ponte di Grottavecchia ove il fiume è posto tra la quota + 38 m e + 42 m, in corrispondenza dell’affluenza in sinistra idraulica del Tona. L’importanza idraulica del Tona è strettamente connessa con lo schema idraulico assunto dal Fortore dopo la costruzione della diga di Occhito; la realizzazione dello sbarramento in terra ha determinato una evoluzione fluviale distorta del corso d’acqua con la mancanza di piene contemporanee sia nel fiume Fortore e che nel Torrente Tona, per cui gli apporti di quest’ultimo tendono a depositarsi nel Fortore, con un conseguente aumento della quantità di materiale presente in alveo. In considerazione di tale situazione, nel passato sono state realizzate delle opere di difesa spondale in destra idraulica, costituite da file di gabbioni a difesa dell’incisione di magra: ad oggi tali opere sono quasi interamente sorrenate. La quarta zona (inter. 3a) (cfr. elaborato F.1 “Analisi Territoriale Tav. 1_3a) corrisponde alla tratta completamente artificiale del Fortore, in cui fra l’altro è in attuazione un progetto di rinaturalizzazione del fiume con il Progetto Life Fortore (quest’ultimo sviluppato con un accordo tra la Regione Puglia, la Regione Molise e la Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali). A livello altimetrico il tratto d’interesse si sviluppa fra la quota + 44 m slm e la quota +50-55 m slm. In tale zona è prevista l’asportazione di materiale 10 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari sia dall’alveo fluviale, soprattutto in sinistra idraulica, che dalle vasche di calma poste ai piedi delle opere di regolazione (soglie a profilo Creagger). Relativamente alla realizzazione del tratto stradale con funzione arginale (int. n.2), (cfr. elaborato F.1 “Analisi Territoriale Tav. 1_2)questo interessa un’area posta altimetricamente ad una quota di circa 190 m. slm., in territorio completamente antropizzato ed interessato da coltivazioni agricole. 4.2 Clima Il clima del bacino del fiume Fortore, a partire dall’area costiera fino ai primi rilievi dell’Appennino Dauno, risulta all’incirca uniforme sull’intero territorio, essendo influenzato principalmente dalla presenza del sistema appenninico; in particolare la fascia interna è caratterizzata da un sublima continentale mentre sulla fascia costiera prevale un clima tipicamente mediterraneo. I caratteri climatici sono stati desunti dai dati termometrici e pluviometrici rilevati dal Servizio Idrografico del Ministero dei LL.PP. nelle stazioni termopluviometriche di Pietramontecorvino a quota 236 m slm. e Lesina a quota 25 m slm, la prima con caratteristiche climatiche e condizioni orografiche simili all’area dell’intervento 2, la seconda assimilabile alle aree d’intervento 1, 3 e 4. Relativamente alle precipitazioni, il periodo di osservazione è compreso tra il 1928 e il 2003, per quanto riguarda le temperature invece l’intervallo considerato va dal 1930 al 2001. Nella stazione di Pietramontecorvino, i dati riguardanti le precipitazioni evidenziano una forte aridità estiva e una bassa piovosità, concentrata prevalentemente nei mesi di novembre e dicembre; la stagione arida è comunque mitigata in parte da valori percentuali di umidità elevati. In considerazione dei dati climatici, la zona oggetto di studio rientra all’interno di un’area a clima tipicamente submediterraneo. Valore delle precipitazioni medie periodo: 1928 - 2003 Gen Feb Mar 95 83 75 Apr Mag Giug Lug Ag Gen Feb Mar Apr Mag Giug Lug Agost 6,5 7,1 9,2 12,4 17,0 21,4 24,2 24,5 Sett Ott Nov Dic 78 96 97 Sett Ott Nov Dic 20,7 16,0 11,9 7,9 79 51 41 30 38 56 Valore delle temperature medie Periodo: 1930 - 2001 Dati termopluviometrici registrati alla stazione di Pietramontecorvino Relativamente alle temperature emerge che i periodi più caldi sono rappresentati dai mesi di luglio ed agosto, mentre le temperature più basse si registrano nei mesi di gennaio e febbraio, con una escursione termica fra estate ed inverno non superiore ai 24 °C e non inferiore ai 6 °C. Per quanto riguarda la stazione di Lesina emerge che il periodo più piovoso, con valori pari a circa il 37% delle precipitazioni totali annua, risulta essere compreso tra i mesi di novembre e gennaio; dicembre è risultato essere il 11 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari mese più piovoso. Il periodo meno piovoso è quello compreso tra giugno e agosto, con minimi mensili dell’ordine di 25-35 mm. Valore delle precipitazioni medie periodo: 1928 - 2003 Gen Feb Mar Apr Mag Giug Lug Ag Sett Ott Nov Dic 70 56 46 45 33 25 29 35 56 66 79 81 Ott 17,0 Nov 12,9 Dic 9,3 Gen 7,9 Feb 8,5 Mar 10,7 Valore delle temperature medie Periodo: 1930 - 2001 Apr Mag Giug Lug Agost Sett 13,9 18,0 22,2 24,8 24,9 21,7 Dati termopluviometrici registrati alla stazione di Lesina Sulla base dei dati di Temperatura e precipitazioni è possibile ricavare il diagramma di Bagnouls e Gaussen (1953) il quale permette di osservare graficamente l’andamento comparato di temperatura e precipitazione. Il diagramma prevede una doppia scala delle ordinate di cui quella relativa alle precipitazioni doppia rispetto a quella della temperatura. Il periodo secco è rappresentato dall’area sottesa dalle due curve di precipitazione e temperatura. 30 25 20 15 10 5 0 120 100 80 60 40 20 0 Temperatura Precipitazioni G F M A M G L A S O N D Diagramma di Bagnouls e Gaussen sui dati della stazione di Pietramontecorvino 30 100 25 80 20 15 10 60 Temperatura 40 Precipitazioni 20 5 0 0 G F M A MG L A S O N D Diagramma di Bagnouls e Gaussen sui dati della stazione di Lesina 12 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 4.3 Inquadramento geologico La geologia dell’area studiata è collegata all’evoluzione tettonica dell’Appennino meridionale dove, nel Mesozoico, con l’individuazione di due piattaforme carbonatiche, la piattaforma Campano - Lucana (interna) e la piattaforma abruzzese-campana (esterna), si delimita un’area di bacino allungata in direzione NW-SE (bacino lagonegrese). Nel bacino lagonegrese sedimentano due unità che oggi si rinvengono sovrapposte tettonicamente: un’unità inferiore, o unità Lagonegrese I, e un’unità Lagonegrese II. In quest’ultima è possibile distinguere il “Flysch rosso” diviso in un membro inferiore calcareo marnoso, di età cretacico superiore - oligocene e un membro superiore marnoso-argilloso, di età oligocene-aquitaniano, e il “Flysch numidico” caratterizzato da arenarie quarzose alternate a calcareniti, marne e argille, di età Langhiana. Durante la fase tettonica Langhiana (Miocene), la sedimentazione quarzoarenitica nella parte occidentale del bacino è stata interrotta dall’arrivo di coltri provenienti dalle aree più interne. Tali coltri vanno a costituire il margine occidentale, tettonicamente attivo, di un nuovo bacino, denominato Irpino, impostato in parte sul preesistente bacino lagonegrese. I sedimenti depositati prendono corpo in successione flyscioide, nota come “Complesso Sicilide”, costituita dal membro inferiore e superiore delle “Argille Variegate”. Nel bacino Irpino la sedimentazione è terrigena sul bordo occidentale e nella parte centrale, mentre è calcareo-marnosoarenacea nel suo margine orientale. Le facies sono prevalentemente torbiditiche. I depositi che hanno origine da detta sedimentazione prendono il nome di “Unita della Catena Appenninica” e sono costituiti, tra gli altri, dal “Flysch di San Bartolomeo”, “Formazioni di Serra Palazzo” e dal “Flysch di Faeto”. In epoca pliocenica e infrapliocenica si vanno a costituire le “Unità del Tavoliere” come depositi di riempimento e depositi marini alluvionali della piana costituita dal bacino subsidente dell’Avanfossa Appenninica e dell’Avampaese Apulo. Trattasi queste di “Argille grigio azzurre” che nella parte superficiale assumono un colore giallastro per via di fenomeni di alterazione. La serie, che assume carattere regressivo a seguito del generale sollevamento che ha interessato l’area a partire dall’inizio del Quaternario, si chiude con terreni sabbiosi e sabbioso-conglomeratici del Pleistocene Inferiore. Nei pressi di Serracapriola si rinviene la formazione sabbiosa meglio nota come “Sabbie di Serracapriola”. Le oscillazioni eustatiche quaternarie determinano depositi marini e alluvionali terrazzati che si sovrappongono ai depositi regressivi. Detti depositi terrazzati alluvionali e deltizi del Pleistocene superiore, affiorano lungo la fascia occidentale del Tavoliere. Tali depositi, che poggiano in trasgressione in parte sui depositi del ciclo bradanico ed in parte sui depositi marini terrazzati, sono costituiti da ciottoli poligenici, a luoghi cementati, con intercalazioni sabbiose. 13 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Verso la costa, affiorano i depositi palustri e di colmata olocenici , costituiti essenzialmente da limi. Essi si rinvengono nella fascia bordante i laghi di Lesina e Varano. La tettonica della zona è caratterizzata da piegamenti anticlinalici e sinclinalici, con direzione prevalente NO-SE e fenomeni disgiuntivi, generalmente a direzione appenninica e/o trasversale. Il rilevamento geologico di superficie è stato rivolto alla individuazione e alla delimitazione delle aree di affioramento delle diverse formazioni. Sono stati evidenziati i litotipi di seguito descritti secondo la nomenclatura del Servizio Geologico Italiano.: - Alluvioni di fondo valle (a) Si tratta di depositi ghiaioso-sabbiosoargillosi, di dimensioni molto eterogenee. Frequenti sono le eteropie sia laterali che verticali. Lo spessore varia dal centimetrico al metro. Presentano permeabilità variabili a seconda della presenza di materiali fini. OLOCENE - Alluvioni prevalentemente limoso- argillose del IV ordine dei terrazzi (fl2) Trattasi di depositi limoso-argillosi, provenienti dall’erosione dei sedimenti plio-pleistocenici. Occupano la quasi totalità della valle del F. Fortore, dal cui alveo attuale si elevano di circa 5-7 metri. Lo spessore complessivo non supera i 10 metri. La permeabilità è funzione della presenza della frazione granulometrica fine. PLEISTOCENE SUPERIORE. - Alluvioni ghiaioso-sabbioso -argillose del III ordine dei terrazzi (fl3). Sono costituiti prevalentemente da sabbie e argille e rari livelli ghiaiosi. Formano lungo il corso del fiume un’estesa piattaforma, soprattutto in sponda destra. Lo spessore della formazione è dell’ordine di qualche metro. La Permeabilità è variabile a seconda della presenza di materiale a granulometria fine. PLEISTOCENE MEDIO SUPERIORE. - Coperture fluviali del II ordine dei terrazzi (fl2). Sono rappresentate da ghiaie più o meno cementate, argille sabbiose, sabbie e calcari biancastri ricoperti da uno spessore di terre ad alto contenuto umico. Poggiano sulla superficie erosa della serie marina pliocenicocalabriana. PLEISTOCENE MEDIO SUPERIORE. - Coperture fluviali del I ordine dei terrazzi (fl1). Trattasi di ghiaie più o meno cementate, argille sabbiose, sabbie e calcari polverulenti ricoperti da terre humiche. Poggiano sulla superficie erosa della serie in esame marina pliocenico-calabriana. PLEISTOCENE INFERIORE. - Argille di Montesecco (QCP2). Deposito di ambiente salmastro costituito da argille marnose, siltose-sabbiose, di colore grigioazzurro, giallastre in superficie per alterazione. Sono presenti intercalazioni di silt e sabbia, quest’ultime predominanti alla sommità della formazione. CALABRIANO - PLIOCENE MEDIO . - Argilliti varicolori (M1 ) Arenarie giallastre con intercalazioni di calcareniti e di argille verdi; alternanza di argilliti varicolori, prevalentemente rosse, con strati calcarei. Prevale l’assetto caotico. MIOCENE INFERIORE - OLIGOCENE 14 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 4.4 Biosfera Ai fini del presente studio sono state condotte indagini sulla vegetazione, sulla flora e sulla fauna finalizzate all’individuazione delle associazioni vegetali rare o di particolare valore fitogeografico e delle specie di animali rari o di particolare valore zoogeografico. In attuazione alla Direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (direttiva “Habitat”), e alla Direttiva 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici (Direttiva “Uccelli”) sono state individuate aree di particolare interesse ambientale: proposti Siti di Importanza Comunitaria (Sic) e zone di Protezione Speciale (ZPS). Obiettivo della valutazione d’incidenza è la stima degli effetti che la realizzazione di piani/progetti può determinare su un sito Natura 2000 e, pertanto, obiettivo dell’indagine naturalistica è l’individuazione delle specie di particolare pregio nell’ambito di una strategia di conservazione degli stessi. Verranno pertanto esaminati i diversi aspetti vegetazionali e faunistici considerando come vasta area d’analisi il bacino del fiume Fortore e, nello specifico, si analizzeranno gli habitat tipici rinvenuti nelle aree interessate dagli interventi. 4.4.1 Inquadramento fitoclimatico La classificazione fitoclimatica mette in relazione i parametri climatici e la tipologia di vegetazione che naturalmente si afferma in tali condizioni. L’utilità di questo approccio risiede nell’individuare le cenosi vegetazionali in equilibrio con il clima di un territorio dettando quindi utili indicazioni in merito alla vegetazione potenziale che può naturalmente insediarsi nell’area. 4.4.1.1 Classificazione fitoclimatica di Pavari Questa classificazione trova ampio impiego nello studio dei caratteri forestali ed è stata applicata da numerosi studiosi per la caratterizzazione delle formazioni boschive italiane. Pavari (1916) distingue cinque zone climatiche; Lauretum, Castanetum, Fagetum, Picetum ed Alpinetum. La divisione in zone e sottozone è basata essenzialmente su tre valori medi di temperatura: media annua, media del mese più freddo, e media dei minimi annuali. Le zone del Lauretum e Castanetum sono contraddistinte anche in base all’andamento pluviometrico. In base ai parametri termopluviometrici a vasta scala la zona studiata appartiene alla fascia fitoclimatica del Lauretum, del Castanetum ed in parte del Fagetum. 4.4.1.2 Classificazione fitoclimatica di Pignatti Pignatti (1979) propone, per un inquadramento climatico della vegetazione italiana, una zonizzazione su base altimetrica cui fa corrispondere fasce di 15 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari vegetazione ben definita. La regione Puglia si situa nella zona bioclimatica mediterranea comprendente tutta l’Italia peninsulare ed insulare. L’area d’interesse appartiene alla zona medioeuropea , fascia planiziale e collinare secondo la classificazione riportata nella tabella seguente. Zona di Vegetazione Boreale Subatlantica Medioeuropea Mediterranea Fascia superiore inferiore collinare planiziale Zona Fitoclimatica (secondo Pavari) Picetum Fagetum freddo Fagetum caldo Castanetum freddo Castanetum caldo Lauretum Ambiti di Altitudine (m s.l.m.) >1700 1400 (1500) - 1700 (1800) 800 (1000) - 1400 (1500) 200 (400) - 800 (1000) 0 - 200 (400) Livello mare (extrazonale) Tab. 3: Prospetto della classificazione fitoclimatica di Pignatti in relazione a quella di Pavari Fig. 5: Distribuzione delle specie vegetali nelle diverse fasce altitudinali 4.4.1.3 Classificazione fitoclimatica di Macchia Macchia individua cinque aree climaticamente omogenee e i corrispondenti paesaggi vegetali (Macchia et al. 2000) (Fig. 6). L’ampia zona in esame appartiene all’area climatica che si estende dalle Murge nord-occidentali fino alla pianura di Foggia. Le temperature variano in un intervallo compreso fra 11°C e 14°C. Le formazioni caratteristiche di quest’area climatica sono rappresentate dai boschi di Roverella (Quercus pubescens) (Vita et al.2002) che, nelle parti più alte delle colline murgiane, perde la tipica forma arborea divenendo arbustiva e cespugliosa. Le specie più frequenti nei boschi di Roverella sono arbusti e cespugli di specie mesofite quali lo Spina-cristi (Paliurus spina-christi Miller), il Prugnolo (Prunus spinosa L.), il Pero mandolino (Pirus amygdaliformis Vill.) e nelle aree più miti la cosiddetta Rosa di San Giovanni (Rosa sempervirens), l’ilatro comune (Phillyrea latifoglia), il Lentisco (Pistacia lentiscus)e la Salsapariglia (Smilax aspera). 16 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Fig. 6: Aree climatiche omogenee (da Macchia et alii ) 4.4.2 Uso del suolo - Vegetazione e flora reale L’analisi dell’intero territorio ha permesso l’individuazione delle tipologie ambientali delle aree nelle quali ricadono gli interventi che possono essere raggruppate in tipologie di Habitat secondo il criterio Corine Land Cover III livello e IV livello Feranec J., Otahel J.(tab. 4) Tipologie 2.1.1.1 2.1.2 2.4.2 3.1.1.2. 3.1.2.1 3.2.1.1. 3.1.3.2.1 Descrizione superfici agricole utilizzate con seminativi in aree non irrigue dominate dalla presenza di colture intensive seminativi in aree irrigue sistemi colturali e particellari territori boscati e ambienti semi naturali con la presenza di boschi di latifoglie a prevalenza di querce caducifoglie (cerro e/o roverella e/o farnetto e/o rovere e(o farnia) boschi a prevalenza di pini mediterranei e cipressi (pino domestico, pino marittimo, pino d’aleppo) zona caratterizzata da vegetazione arbustiva e/o erbacea con la presenza di aree a pascolo naturale e praterie continue boschi misti a prevalenza di conifere e latifoglie a prevalenza di pini mediterranei e cipressi (pino domestico, pino marittimo, pino d’aleppo) Tab. 4: classificazione Corine Land Cover III e IV livello I sopralluoghi effettuati e le indagini di campo hanno messo in evidenza che gli interventi coinvolgono principalmente le tipologie 2.1.2, 3.2.1.1 e 3.1.1.2 e 2.1.1.1. Le altre categorie caratterizzano aree confinanti e/o distanti dalle zone d’interesse. Nell’allegato F.1 “Analisi territoriale” è riportato l’uso del suolo relativo alle zone d’interesse. 17 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 2.1.1.1 - superfici agricole utilizzate con seminativi in aree non irrigue dominate dalla presenza di colture intensive Le porzioni di territorio di questa tipologia sono caratterizzate da cereali, leguminose in pieno campo, colture foraggere, coltivazioni industriali, radici commestibili e maggesi; sono state individuate anche aree destinate a colture orticole e colture foraggere. Estese sono le aree dominate dalla presenza di grano (Triticum aestivum) alle quali sono associate le seguenti specie di flora spontanea (note anche come erbe infestanti): agrostide (Agrostis spica-venti), avena selvatica (Avena sterilis, Avena fatua), stoppione (Cirsium arvense), papavero (Papaver rhoecas). Le superfici agricole sono habitat di origine antropica caratterizzate da una specie dominante e da varie specie infestanti. Dal punto di vista faunistico è presente un numero ridotto di specie, ognuna con un numero elevato di individui. Tale tipologia contraddistingue l’area interessata dall’intervento n. 2 e parte dell’area interessata dall’intervento 3_a. E’ presente nelle aree limitrofe all’area interessata dagli interventi d’intervento 4 e 3_b. 2.1.2 - seminativi in aree irrigue Si intendono le porzioni di territorio che, grazie alla presenza di un’infrastruttura permanente, possono essere irrigate stabilmente e periodicamente e, pertanto, sono possono ospitare colture orticole e/o industriali da pieno campo intensive o colture arboree da frutto specializzate. Diffuse sono le colture di pomodori (Solanum lycopersicum) e barbabietole (Beta vulgaris). In tali aree ricadono gli interventi n. 1 e n. 4. 2.4.2 - sistemi colturali e particellari Trattasi di un mosaico di piccoli appezzamenti con varie colture annuali, prati stabili e colture permanenti. Sono rappresentati da coltivazioni promiscue dove convivono piccoli appezzamenti di seminativi, orti per autoconsumo, areali di modeste dimensioni di viti, olivi e frutteti, il tutto senza un indirizzo colturale prevalente. Un piccolo tratto dell’intervento 3_a ricade all’interno di tale uso del suolo. 3.1.1.2. - territori boscati e ambienti semi naturali con la presenza di boschi di latifoglie a prevalenza di querce caducifoglie (cerro e/o roverella e/o farnetto e/o rovere e/o farnia). Trattasi di formazioni vegetali costituite principalmente da alberi, ma anche da cespugli e arbusti, nelle quali dominano le specie forestali e latifoglie. Si ritrovano in maniera discontinua lungo le rive del fiume Fortore; nel tratto del fiume interessato dall’intervento n. 3_a è presente una stretta fascia boscata a Roverella e Farnia (Quercus pubescen, Quercus roburs), che rappresenta un’area residuale di una superficie più estesa e ampia, ridotta nel tempo a favore di pratiche agricole. Nelle chiarie di tale vegetazione si insediano in modo casuale arbusti pionieri come il rovo (Rubus sp.), il prugnolo (Prunus spinosa), la rosa (rosa sempervirens), la robbia selvatica (Rubia peregrina). 18 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Tra le formazioni arboree sono ampiamente presenti i boschi ripariali misti a prevalenza di pioppo nero (Populus nigra), pioppo bianco (Populus alba), salice bianco (Salix alba) e robinia (Robinia pseudoacacia). La Robinia è una specie alloctona rustica e invasiva che è in grado di formare fitti popolamenti anche monospecifici in grado di coprire completamente il suolo. 3.2.1.1. - zona caratterizzata da vegetazione arbustiva e/o erbacea con la presenza di aree a pascolo naturale e praterie continue Gli arbusteti costituiscono delle cenosi di piante pioniere legnose diffuse lungo il corso d’acqua. Le specie presenti sono del tutto simili a quelle che si ritrovano nel sottobosco delle formazioni ripariali come il rovo (Rubus sp.), il citiso a foglie sessili (Cytisus sessilifolius), il pero mandorlino (Pyrus amygdaliformis) , il Paliurus australis e il prugnolo (Prunus spinosa). Lungo l’alveo del fiume, tra le numerosissime specie del genere Salix L., sono ampiamente diffuse il Salice bianco (Salix alba), il Salicone (Salix Caprea) ed alcuni ibridi naturali. Tra le formazioni erbacee troviamo una prevalenza di Artemisia (Artemisia alba), specie di notevoli dimensioni che ama colonizzare le aree degradate di sponda con forte aridità nel periodo estivo. Essa forma consorzi che ricoprono completamente il suolo, tanto da precludere la crescita alla flora locale. L’Artemisia si consocia spesso con l’ortica (Urtica dioica, u. urens) che colonizza, nell’ambito degli argini, le zone caratterizzate da un maggiore quantità di sostanza organica e con un elevato livello di umidità. Non mancano consorzi erbacei di specie igrofile che rappresentano formazioni di sponda nelle quali non prevale quasi mai una singola specie. Tale complesso di piante rappresenta un commisto di piccole cenosi, mal districabili fra loro, che si diffondono in funzione delle variazioni delle condizioni edafiche locali. Ritroviamo tali formazioni nell’ambito dell’area all’interno della quale ricade un tratto dell’intervento 3_b. - Vegetazione elofitica Formano cenosi ubicate lungo gli argini, i corsi d’acqua e in corrispondenza di stagni, specchi e lame d’acqua. Diffusa è la presenza della cannuccia di palude (Phragmites australis) e delle mazze sorde (Typha angustifolia L. e Typha latifolia) nelle anse del fiume con acqua stagnante o corrente debole e nei canali interessati dalle piene che conservano un substrato umido per buona parte dell’anno. Si ritrovano in particolare nei tratti interessati dall’intervento n. 3 (a+b). 4.4.3 Fauna L’ indagine faunistica è stata condotta su vasta area, considerando che gli uccelli sono la classe animale dotata di maggiore mobilità e che, a parte i fenomeni migratori, moltissime popolazioni si spostano ciclicamente da una zona all’altra per motivi trofici, riproduttivi, di rifugio e anche meteorologici. 19 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Il complesso territoriale d’interesse risulta molto articolato essendo caratterizzato dalla presenza di aree naturali frammiste a zone a diversa vocazione. Sono presenti aree “a pascolo” con lembi di vegetazione naturale, aree umide ed aree prettamente agricole. Nelle aree “a pascolo” si ritrovano generalmente forme di vegetazione erbacea, con alberi, arbusti e cespugli per il pascolo del bestiame domestico. Nell’ambito di questa zona si ritrovano le seguenti specie: Volpe (Vulpes vulpes), lepre comune (Lepus europaeus), Donnola (Mustela nivalis), Riccio (Erinaceus europaes), Poiana (Buteo buteo), Gheppio (Falco tinnunculus), Tortora (Streptopelia turtur), Barbagianni (Tyto alba), Rondone (Apus apus), Upupa (Upupa epops), Cappellaccia (Galerida cristata), Storno (Sturnus vulgaris), Gazza (pica pica), Cornacchia grigia (Corpus corone cornix), Pettirosso (Erithacus ribecula), Cinciallegra (Parus major), Cinciarella (Parus caerileus), Passera europea (Passer domesticus), Cardellino (Carduelis carduelis). Le aree “umide” ospitano una varietà di habitat e di specie animali, grazie alla loro complessità e al loro funzionamento dinamico. Lungo i corsi d’acqua sono diffuse le formazioni arboree ripariali rappresentate dal pioppo bianco (Populus alba L.) pioppo nero e tremula (Populus nigra L.) e da specie di salice bianco (Salix alba L.). All’interno di tali ambienti sono presenti avvallamenti naturali o depressioni originatesi a seguito di scavi di natura antropica, che raccolgono l’acqua piovana e si trasformano in piccole paludi. A questi ambienti sono legati numerosi piccoli uccelli, soprattutto insettivori. Sono presenti, anche in maniera occasionale la Garzetta (Egretta garzetta), l’Airone cenerino (Ardea cinerea), la Nitticora (Nycticorax nycticorax), il Germano reale (Anas platyrhynchos), l’Alzavola (Anas crecca), il Nibbio bruno (Milvus migrans), la Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), il Martin pescatore (Alcedo atthis), la Rondine (Hirundo rustica), la Testuggine d’acqua (Emys orbicularis), la Biscia dal collare (Natrix natrix), la Rana verde (Rana esculenta), il Rospo comune (Bufo bufo). Nelle aree agricole sono diffusi i campi coltivati a seminativi, le zone destinate ad orti e frutteti ed altre tipiche colture arboree con la presenza anche di insediamenti rurali. Le aree coltivate, quando di piccole dimensioni ed inserite in un contesto ambientale, vengono privilegiate dalla fauna come aree di alimentazione, soprattutto nei periodi in cui l’alimentazione potrebbe scarseggiare nelle aree naturali. Inoltre, laddove gli appezzamenti risultano di piccole dimensioni e vi è un uso contenuto e/o addirittura nullo di pesticidi, si ha una conseguente diffusione della fauna invertebrata, tra cui gli insetti, che costituisce un ottimo piano trofico per tutta una serie di animali predatori. Le specie maggiormente rappresentate sono la Volpe (Vulpes vulpes), il Riccio (Erinaceus europaes), la Faina (Martes foina), la Donnola (Mustela nivalis), la Passera europea (Passer domesticus), il Gheppio (Falco tinnunculus), la Poiana (Buteo buteo), il Barbagianni (Tyto alba), la Cornacchia grigia (Corpus corone cornix), la Cappellaccia (Galerida cristata), il Rondone (Apus apus), la Lucertola campestre (Podarcis sicula), il Ramarro (Lacerta viridis). 20 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 4.4.3.1 Elenco faunistico presente nell’area vasta (rilevamento dati di archivio) Si riporta di seguito un elenco censite con lo status fenologico delle specie faunistiche Tab. 5: Status fenologico degli uccelli censiti nell’area Specie Tuffetto Svasso maggiore Marangone Tarabuso Tarabusino Nitticora Sgarza ciuffetto Garzetta Airone bianco Airone cenerino Airone rosso Status Presenza Nicchia riproduttiva Nicchia Trofica Tachybaptus rificollis M reg, W, B, S parz C AU/NPR AU Podiceps cristatus SB, M reg R AU AU Phalacrocorax carbo Botaurus stellaris Ixobrychus minutus NycticoraxNycticorax M M M M C F F F AU AU AU AU AU AU AU Ardeola ralloides M reg, B R AU AU Egretta garzetta M reg, W, B M reg, W, E irr C AU Nome scientifico Egretta alba reg, reg, reg, reg, W, E W, B B B AU R AU AU Ardea cinerea M reg, W, E C Ardea purpurea R AU AU R AU AU Mignattaio Olegadis falcinellus Spatola Platalea pleucorodia Fischione Canapiglia Anas penelope Anas strepera Alavola Aas crecca Germano reale Anas platyrhynchos Codone Marzaiola Mestolone Moriglione Anas acuta Anas querquedula Anas clypeata Aythya ferina M reg, B M reg, B irr, W irr, E M reg, E, W irr M reg, W M reg, W, B? A-1 (FG 1938) M reg, W, B, S parz M reg, W M reg, B M reg, W, B M reg, W, B Moretta Aythya fuligula R F R AU AU AU AU C AU C AU/NPR AU R F F F AU AU AU AU AU AU AU M reg, W, B R AU AU Falco pecchiaiolo Nibbio bruno Pernis apivorus M reg, B F AB/CA AB/CA Milvus migrans R AB/AU/NC AB/AU/CA Nibbio reale Milvus milvus F AB/CA/NPR AB/CA Falco di palude Albanella reale Albanella minore Circus aeruginosus Circus cyaneus M reg, B SB, Mreg, Wpar M reg, W M reg, W C R AB/CA AB/CA CA/I Circus pygargus M reg, B par F AB/CA/NPR AU/CA R AB/NPR AB C AB/CA AB/CA C AB/CA AB/CA A AB/CA CA/I C C R R C/RIP UB/NC CA AU/CA AB/CA CA/I I/CA Astore Accipiter gentilis Sparviere Accipiter nisus Poiana Buteo buteo Aquila reale Aquila chrysaetos Gheppio Falco cuculo Lodolaio Lanario Starna Falco tinnunculus Falco vespertinus Falco subbuteo Falco biarmicus Perdix perdix SB, M par, W par SB, Mreg, Wpar SB, Mreg, W SB, Mpar, Wpar SB, Mreg, W Mreg B, Mreg B, Mreg SB AB/CA CA/I/NC I/CA/NPR 21 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Specie Nome scientifico Status Presenza Nicchia riproduttiva Nicchia Trofica C/RIP CA/NC CA C/RIP I/CA/NC I/CA R AU/NC AU R AU/NP AU Quaglia Coturnix coturnix Fagiano Phasianus colchicus Porciglione Rallus acquaticus Voltolino Gallinella d’acqua Folaga Gru Corriere piccolo Pavoncella Gambecchio Combattente Beccaccino Croccolone Beccaccia Chiurlo Piro piro culbianco Piro piro piccolo Gabbiano comune Porzana porzana B, Mreg, Wpar SB (ripopolato) SB, Mreg, Wpar Mreg Gallinula chloropus SB, Mreg, W C AU/NC AU Fulica atra Grus grus SB, Mreg, W Mreg C R AU/NPR AU CA/I Charadrius dubius Mreg, B F AU/NP AU Vanellus vanellus Calidris minuta Philomachus pugnax Gallinago gallinago Gallinago media Scolopax rusticola Numenius arquata Mreg, W Mreg Mreg Mreg, W Mreg Mreg, W Mreg C F C C R C F AU/I AU AU AU AU AB/I AU Tringa ochropus Mreg F AU Tringa hypoleucos Mreg, B, W F AU Larus ridibundus M reg,E, W C Gabbiano reale Larus cachinans S, E, M reg, W C Colomba livia SB C CA/AUr/NC CA/AUr Colomba palumbus SB, M reg,W F AB/NPR AB/CA Piccione selvatico Colombaccio Tortora dal collare Tortora Cuculo Barbagianni Civetta Allocco Gufo comune Rondone Martin pescatore Gruccione Upupa Picchio verde Topino Rondine Balestruccio Cutrettola Ballerina bianca Scricciolo Passera scopat Pettirosso Usignolo Stiaccino Saltimpalo Passero solitario Merlo AU/CA AU/CA AU/CA Streptopelia decaocto SB, Mirr F AUr/CA/NC AUr/CA Streptopelia turtur Cuculus canorus Tyto alba Athene noctua Strix aluco Asio otus Apus apus M reg, B M reg, B SB, M parz SB, M reg, W SB, M parz SB, M reg,W M reg, B C F C C F C C CA/AB/NC I/MM/CA/NP CA/AUr/NC AUr/CA/NC AB/NC AB/CA/NC AUr/CA/NC CA I/MM/CA CA/AUr AUr/CA AB AB/CA AUr/CA Alcedo atthis SB, M reg, W F AU/NC AU Merops apiaster Upupa epops Picus viridis Riparia riparia Hirundo rustica Delichon urbica Motacilla flava M reg, B M reg, B SB, Mirr M reg, B M reg, B M reg, B M reg, B F C F R F F F AU/NPR CA/I/NC AB/AU/NC AU AU/CA/NC UB/NC I/CA/AU AU/CA CA/I AB/AU AU AU/CA UB I/CA/AU Motacilla alba SB, M reg,W C AU/I AU/I Troglodytes troglodites Prunella modularis Erithacus ribecula Luscinia megarhynchos Saxicola rubetra Saxicola Torquata SB M reg, W M reg, W, SB M reg, B M reg, B SB, M reg,W F F F F F F AB/NC I AC/INC AB/I/AU/NP AU/CA/NPR CA/AB/NB AB I AB/I/CA AB/I/AU AU/CA CA/AB Monticala solitarius M reg, B C CA/I UB Turdus merula SB, M reg,W C CA/I CA/I 22 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Specie Tordo Usignolo di fiume Capinera Pigliamosche Codibugnolo Cinciarella Cinciallegra Pendolino Averla piccola Averla capirossa Gazza Taccola Cornacchia Storno Passera europea Passera mattugia Fringuello Verzellino Cardellino Zigolo capinera Strillozzo Cicogna bianca Falco pescatore Succiacapre Turdus philomelos M reg, W, B C Nicchia riproduttiva AU/NPR Cettia cetti SB F AB/I/NPR AU Sylvia atricapills Muscicapa striata Aegithalos caudatus Parus caeruleus Parus major Remiz pendulinnus Lanius collirio SB, W, M reg, M reg, B SB, Mpar, W SB, Mpar, W SB, Mpar, W SB, M reg,W SB, M reg,W F F R R C F F AB/I AB/I AB/I/NPR AB/I/NC AB/I/NC AU/NC I/CA/NC AB/I AB/I AB/I AB/I AB/I AU I/CA Lanius senator M reg, B F CA/I/NCN CA/I Pica pica Corpus monedula Corpus corone cornix Sturnus vulgaris SB, Mpar, W SB, Mpar, W SB, M reg,W M reg, B, W C C C C UB/NC CA/AUR/NC CA/I/NC UB/NC UB CA/AUR CA/I UB Passera italiane W irr C UB/NC UB Passer montanus SB, M reg,W C CA/I/NC CA/I Fringilla coelebs Serinus serinus Carduelis carduelis Emberiza melanocephala Miliara calandra Cicoria cicoria SB, M reg,W SB, M reg SB, M reg,W C F F AB/I/NPR CA/I/NPR I/CA/NC AB/I CA/I I/CA M reg, B F I/CA/NPR I/CA SB, M reg,W M reg, E irr C R CA/I/NC CA/I AU Pandion haliaetus M reg, W irr Caprimulgus europaeus M reg, B Nome scientifico Status Presenza Nicchia Trofica CA/I AU AU/I/NPR AU/I 23 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Tab. 6:Status fenologico degli anfibi censiti nell’area Specie Rospo comune Rospo smeraldino Raganella italiana Rana verde italiana Rana appenninica Bufo bufo Bufo viridis Hyla intermedia C F R Nicchia riproduttiva AU/I/CA AU/I/CA AU/I/CA Rana esculenta C AU AU Rana italica C AU AU Presenza Nicchia riproduttiva Nicchia Trofica Testudo hermanni C I I/CA Emys orbicularis R AU AU F E/CA E/CA Nome scientifico Presenza Nicchia Trofica AU/I/CA AU/I/CA AU/I/CA Tab. 7: Status fenologico dei rettili censiti nell’area Specie Testuggine comune Testuggine palustre Geco verrucoso Tarantola muraiola Ramarro Lucertola campestre Biacco Cervone Biscia dal collare Biscia tassellata Nome scientifico Hemidactylu turcicus Tarantola mauritanica Lacerta viridis F E/CA E/CA C I/CA I/CA Podarcis sicula C UB UB Coluber viridiflavus Elaphe quatuorlineata Natrix matrix Natrix tassellata C UB UB F CA/I CA/I C F AU AU AU AU 24 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Tab. 8: Status fenologico dei mammiferi censiti nell’area Specie Barbastello comune Serotino comune Vespertillo maggiore Nottola comune Pipistrello nano Riccio Crocidura minore Talpa romana Arvicola terrestre Arvicola di savi Ratto delle chiaviche Topo selvatico Topolino domestico Volpe Donnola Faina Presenza Nicchia riproduttiva Nicchia Trofica Barbatella berbastellus F UB UB Eptesicus serotinus F UB UB Myotis myotis F UB UB Nyctalus nocciola Pipistrellus pipistrellus Erinaceus europaeus Crocidura suaveolens Talpa romana F UB UB F UB UB F I/CA I/CA F I/CA I/CA F I/CA I/CA Arvicola terrestris C AU/I/CA AU/I/CA Microtus savii F I/CA I/CA Rattu norvegicus C UB UB Apodemus Sylvaticus C CA/I CA/I Mus domesticus C UB UB Vulpes vulpes Mustela nivalis Martes foina C F C UB UB UB UB UB UB Nome scientifico 25 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Legenda Stanziale S Migratore parziale MP Migratore regolare MR Migratore irregolare MI Accidentale A Raro R Frequente F Comune C Ripopolamento RIP Nidificante probabile Nidificante possibile N PR NP Nidificante certo NC Ubiquitario Canneto UB AU Vegetazione palustre AU Incolto I Colture agricole Edificato CA E Nicchia riproduttiva rifugio Nicchia Trofica NRR NT Specie che vive e si riproduce nello stesso territorio Specie che effettua spostamenti accompagnata da una parte della sua popolazione Specie che compare annualmente e regolarmente su uno stesso territorio Specie che irregolarmente e senza continuità compare su un territorio Specie presente su un territorio in maniera irregolare con pochi individui Specie presente su un territorio in maniera regolare con pochi individui Specie presente costantemente su un territorio con un numero di individui non eccessivo Specie presente su un territorio con un elevato numero di individui in modo predominante Specie diffusa sul territorio e che incrementa la sua popolazione mediante azioni di ripopolamento Uccello che difende il territorio effettuando la parata nuziale Uccello osservato in periodo di nidificazione nell’habitat adatto Uccello osservato in periodo di nidificazione con trasporto di materiale per la costruzione del nido Specie presente in tutti gli ambienti presenti su un territorio Serie di ambienti naturali, semi - naturali o artificiali con acqua, dolce, salmastra o salata, compresa la vegetazione circostante (canneto, vegetazione palustre) Pascoli, praterie, prati naturali, utilizzati per il pascolo del bestiame Aree coltivate a cereali e ortaggi, a vegetazione bassa e vegetazione arborea oliveti,, frutteti..) Masserie abitate o disabitate Luogo dove ogni singola specie faunistica trova le condizioni ottimali per la riproduzione e il rifugio anche al di fuori del periodo di riproduzione Luogo dove ogni specie faunistica trova disponibilità alimentare 26 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 5. LA STRATEGIA DI CONSERVAZIONE DEGLI AMBIENTI NATURALI DELL’UNIONE EUROPEA Per molti fiumi italiani, caratterizzati dalla presenza di ambienti naturali di rilevante interesse, insieme al quadro normativo direttamente legato alla difesa del suolo ed alla tutela delle acque bisogna considerare anche il complesso di norme comunitarie e nazionali concernenti la conservazione della natura. Di seguito si riporta un inquadramento generale della materia, ponendo l’attenzione soprattutto sulle strategie di conservazione messe in atto dall’Unione Europea. 5.1 La Direttiva “Uccelli” (79/409/CEE)1 La Direttiva comunitaria 79/409 ha come oggetto la tutela di alcune specie di uccelli selvatici e si applica agli "uccelli, alle loro uova, ai nidi ed agli habitat" (art. 1). L’istituzione di "protected areas" o di "biotopes" è prevista in quanto ritenuta una "misura primaria di conservazione, mantenimento e ristabilimento degli habitat" delle specie protette (art.3). La Direttiva non prevede esclusivamente interventi di protezione in situ ma anche misure generali idonee alla conservazione delle popolazioni di uccelli mediante divieti quali la cattura, l'uccisione, la distruzione dei nidi o delle uova, il disturbo durante la ricerca del cibo nonché il divieto della commercializzazione di uccelli vivi o morti o parti di essi che si riferiscono alla generalità del territorio della Comunità Europea e non definiscono lo status di determinate aree speciali. 5.2 La Direttiva “Habitat” (92/43/CEE)2 e la legislazione italiana sulla conservazione della natura La Direttiva europea 92/43 ha lo scopo di "contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati Membri" (art. 2). In particolar modo la Direttiva Habitat, anche interagendo positivamente con la precedente Direttiva “Uccelli”, si propone di mantenere o ripristinare in uno stato di conservazione soddisfacente gli habitat naturali e seminaturali e le specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario, prevedendo a tal fine la realizzazione della rete “Natura 2000”. L’entrata in vigore della Direttiva Habitat è di poco posteriore a due interventi legislativi emanati dal governo italiano in materia di 1 Dir. 79/409/CEE del 02-04-1979 - Direttiva del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici - Pubblicata nella G.U.C.E. 25 aprile 1979, n. L 103. Entrata in vigore il 6 aprile 1979 2 Dir. 92/43/CEE del 21-05-1992 - Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche - Pubblicata nella G.U.C.E. 22 luglio 1992, n. L 206. Entrata in vigore il 10 giugno 1992 27 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari conservazione delle risorse naturali, la legge 6 dicembre 1991 n. 3943, e la legge 11 febbraio 1992 n. 1574. Lo sfasamento temporale ha fatto sì che entrambi gli atti legislativi italiani, pur rappresentando il riferimento fondamentale in tema di differenti tipologie di aree importanti per la conservazione della natura, non abbiano potuto pienamente recepire direttamente tale Direttiva. Successivamente il governo italiano ha approvato il regolamento di attuazione della Direttiva con il DPR 8 settembre 1997, n. 3575, che ne riproduce il testo richiamandone le definizioni principali (art. 2), adeguando l’ordinamento italiano alle richieste comunitarie sia per le “Zone Speciali di Conservazione” che per le “Zone di Protezione Speciale” e individuando nel Piano di Gestione lo strumento pianificatorio per conseguire l’obiettivo di conservazione prefissato. 5.3 La rete Natura 2000 Al fine di contrastare il preoccupante declino della biodiversità l’Unione Europea, anche in accordo con la Conferenza di Rio del 1992, ha stabilito di creare una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione denominata “Natura 2000”. Lo strumento legislativo su cui è basata la rete “Natura 2000” è appunto la Direttiva comunitaria “Habitat”, in combinazione con la precedente Direttiva “Uccelli”. Il processo di creazione della rete “Natura 2000” si realizzerà per fasi successive. Il primo passo è compiuto dai vari paesi membri dell’Unione Europea, che propongono una lista di Siti di Importanza Comunitaria (pS.I.C.); successivamente l’Unione Europea selezionerà la lista definitiva dei siti da inserire nella rete “Natura 2000”. Sulla base di questa lista saranno così designate le Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.) e si stabiliranno dei piani di gestione e sviluppo specifici per ognuna di queste aree. Della rete “Natura 2000” faranno parte anche le Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) individuate sulla base della Direttiva “Uccelli”. L’obiettivo è quello di promuovere l’attuazione della rete tenendo conto delle istanze economiche, sociali e culturali e delle specifiche caratteristiche regionali e locali di ogni Stato membro. In particolare, i piani di gestione naturalistica dovranno tener conto dei piani di sviluppo e, quindi, delle attività economiche presenti localmente. La rete Natura 2000 è di fatto principalmente basata su una politica di accordi volontari conclusi con tutti i partner locali (amministrazioni locali, 3 L. 06-12-1991, n. 394 - Legge quadro sulle aree protette - Pubblicata nella Gazz. Uff. 13 dicembre 1991, n. 292, S.O. 4 L. 11-02-1992, n. 157 - Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio - Pubblicata nella Gazz. Uff. 25 febbraio 1992, n. 46, S.O. 5 D.P.R. 08-09-1997, n. 357 - Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche - Pubblicato nella Gazz. Uff. 23 ottobre 1997, n. 248, S.O. 28 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari proprietari terrieri, categorie produttive, etc..) in quanto si ritiene che il loro coinvolgimento costituisca la miglior garanzia del successo a lungo termine della rete. Grande attenzione è stata quindi posta sulle consultazioni locali propedeutiche all’attuazione di azioni di conservazione dei siti che devono entrare a far parte della rete, per quanto poi, in caso di insuccesso di questa politica concertativa, la Commissione Europea possa applicare strumenti normativi cogenti per assicurarne la realizzazione. 5.4 Siti d’interesse comunitario (Sic) I lavori in oggetto non interessano zone ZPS, (Zone di Protezione Speciale), aree naturali protette, quali parchi o riserve, nè zone umide d’importanza internazionale (individuate dalla convenzione di Ramsar), ma andranno ad interessare tre Siti di Interesse Comunitario (SIC) e due siti IBA (Important Bird Area). I siti della Rete Natura 2000 direttamente interessati, sono così definiti dal Progetto Bioitaly: Elenco Sic Codice Tipo Nome Regione Sup. Ha Regione di appartenenza Valle del Fortore Mediterranea 8369 Puglia Lago di Occhito Duna e Lago di IT 9110015 E Mediterranea 9823 Puglia Lesina – Foce del Fortore Località Fantina – Mediterranea 365 Molise IT 7222267 C Fiume Fortore Tab. 9: elenco Sic (fonte: Ministero dell’Ambiente – Rete Natura 2000) IT 9110002 E Così come richiesto dalla normativa vigente in materia, si procederà alla valutazione dell’incidenza che gli interventi in progetto possono avere su un sito della rete Natura 2000. 29 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Intervento Comune/i n. 1a Serracapriola Lesina n. 1b Località Lunghezza del tratto interessato [m] Codice Sito Dal Ponte di Ripalta al ponte della Ferrovia 5628,04 IT 9110002 IT 9110015 Valle del Fortore - Lago di Occhito Duna e Lago di Lesina foce Fortore Dal Ponte della ferrovia alla foce del Fortore 2383,57 IT 9110015 Duna e Lago di Lesina foce Fortore 700 IT 9110002 Valle del Fortore - Lago di Occhito IT 7222267 Località Fantina - Fiume Fortore IT 9110002 Valle del Fortore - Lago di Occhito Merse Gelardo (immediatamente a valle della diga di Occhito) n. 2 Carlantino n. 3a San Giuliano di Puglia Castelnuovo della Daunia Santa Croce di Magliano Castelnuovo della Daunia Dragonara n. 3b Torremaggiore Grottavecchia 2079,50 n. 4 Serracapriola San Paolo di Civitate Ischia 1224,24 5449,92 IT 9110002 IT 9110002 Valle del Fortore - Lago di Occhito Valle del Fortore - Lago di Occhito Tab. 10: relazione tra interventi e siti pS.I.C. 5.5 Important Birds Area (IBA) Trattasi di aree prioritarie che ospitano un numero cospicuo di uccelli appartenenti a specie rare, minacciate o in declino, che risultano importanti indicatori di livello di biodiversità in un’area (Fig. 7). Questi siti, anche se non rientranti nella disciplina della valutazione d’incidenza così come previsto dall’articolo 6 della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli Habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, nota come Direttiva Habitat, vengono ugualmente discussi in accordo alle sentenze della Corte della Commissione delle Comunità Europee del 2 agosto 1993 e del 7 dicembre 2000. Tuttavia, gli interventi in progetto non determinano un impatto potenziale significativo sulla specie dell’avifauna caratterizzanti i siti IBA. Nelle aree d’interesse ricadono le seguenti IBA: 30 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Nome IBA Monti della Daunia Codice 126 Regione Puglia – Molise Campania Promontorio del Gargano 203 Puglia Superficie (ha) 75.027 207.378 superf. terrestre 35.503 superf. marina Tab. 11 – elenco IBA L’IBA 126 “Monti della Daunia” racchiude una vasta area montuosa preappenninica che comprende le vette più alte della Puglia ( Monte Cornacchia e Monte Saraceno) , il medio corso del fiume Fortore e il lago di Occhito, quest’ultimo interessato dalla sosta di uccelli acquatici. Criteri relativi a singole specie Specie – nome scientifico Nibbio reale Milvus milvus Ghiandaia marina Coracias garrulus Status Criterio B B C6 C6 Specie (non qualificanti) prioritarie per la gestione Nibbio reale (Milvus milvus) Albanella reale (Circus cyaneus) Lanario (Falco biamircus) Nell’IBA 203 “Promontorio del Gargano e zone umide della Capitanata” sono state riunite le tre IBA confinanti che ricadono parzialmente o interamente nel territorio del Parco Nazionale del Gargano, ovvero l’IBA 128 “Laghi di Lesina e Varano”, l’IBA 129 “Promontorio del Gargano” e l’IBA 130 “Zone umide del golfo di Manfredonia. Criteri relativi a singole specie Specie Nome scientifico Fenicottero Phoenicopterus ruber Volpoca Tadorna tadorna Fischione Anas penelope Falco di palude Circus aeruginosus Biancone Circaetus gallicus Lanario Falco biarmicus Pellegrino Falco peregrinus Avocetta Recurvirostra avosetta Avocetta Recurvirostra avosetta Occhione Burhinus oedicnemus Gabbiano corallino Larus melanocephalus Gabbiano roseo Larus genei Gabbiano roseo Larus genei Sterna zampenere Gelochelidon nilotica Ghiandaia marina Coracias garrulus Picchio rosso mezzano Picoides medius Status B W W W B B B B W B W B W B B B Criteri C2, C6 A4i, B1ii, C3 B1ii, C3 C6 C6 B2, C2, C6 C6 C6 A4i, B1ii, B2, C2, C6 C6 C2, C6 A4i, B1ii, C2, C6 C6 C2, C6 C6 C6 Specie (non qualificanti) prioritarie per la gestione Airone rosso (Ardea purpurea) Moretta tabaccata (Aythya nyroca) Folaga (Fulica atra) 31 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Fig. 7: IBA della Regione Puglia (fonte: Lipu – Bird Life Italia) 32 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 6. INTERAZIONE TRA VEGETAZIONE E CORRENTE Negli ambienti fluviali la transizione tra l’ambiente acquatico e quello terrestre non è confinata ad una ristretta fascia di vegetazione riparia, ma si estende attraverso un’ ampia fascia cotonale costellata di deboli rilievi e bassure e di una vasta gamma tipologica di zone umide. La vegetazione può avere molteplici effetti nei confronti dei processi fluviali, sia per quanto riguarda i fenomeni di esondazione ed i processi responsabili dell’arretramento di una sponda, sia relativamente ai fenomeni di sedimentazione e di trasporto solido. Alcuni di tali effetti possono essere considerati positivi o stabilizzanti, altri viceversa negativi o destabilizzanti. Negli alvei dei corsi d’acqua sono presenti situazioni di scabrezza fortemente eterogenee, caratterizzate dalla presenza di associazioni vegetali arbustive o arboree riparie, naturali o piantate, e di materiale sedimentato nella zona centrale di alveo. Le sponde naturali rientrano nelle cosiddette aree di margine o ecotoni, cioè di zone di transizione tra l’ambiente acquatico e quello terrestre in cui proprio per la graduale variazione di profondità, velocità, granulometria, umidità, ecc, si riscontra una biodiversità animale e vegetale particolarmente elevata. La vegetazione riparia svolge ruoli chiave nell’assetto morfologico ed ecologico. La presenza di qualsiasi tipo di vegetazione in alveo e sulle sponde comporta un aumento della scabrezza idraulica al contorno, aumentando di conseguenza la resistenza al moto e riducendo la velocità. L’aumento della scabrezza produce, a parità di portata, un innalzamento del livello dell’acqua e dunque un maggiore rischio di esondazione. La resistenza dovuta alla vegetazione, a differenza di quella relativa al materiale in alveo, cambia nel tempo, sia in relazione ai periodi vegetativi, sia per effetto della corrente. La vegetazione infatti, soggetta alla forza di trascinamento della corrente, tende a piegarsi: l’entità della flessione dipende dalla resistenza a flessione dello stelo o del fusto e dalla forza esercitata dalla corrente stessa. La forza di trascinamento dipende dalla velocità del flusso, che a sua volta dipende in parte dal grado di flessione delle piante. Nello schema che segue (fig.8) sono riportati gli effetti sulla corrente dovuti alla presenza di vegetazione in alveo e sulle sponde (Regione Lazio, 2000). 33 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Fig. 8: schema dell’influenza effetti della vegetazione sulla corrente idrica (fonte: Manuale di Ingegneria Naturalistica – Regione Lazio) Quando l’acqua scorre attraverso la vegetazione di tipo flessibile, questa si piega sotto determinate condizioni e perciò la sua altezza diminuisce. Questo accade nel caso in cui la copertura erbosa è totalmente sommersa. Nel momento in cui la vegetazione si piega, la scabrezza al contorno si riduce sensibilmente. Nel caso in cui la vegetazione sia più alta del livello dell’acqua, caso che può verificarsi in alveo nei periodi di magra, sulle sponde durante le piene e nelle aree golenali nel caso di piene eccezionali, se la pianta viene investita fino al tronco, si può assumere che essa abbia un comportamento rigido. Di contro, bisogna tenere conto della flessione della chioma e delle proprietà meccaniche dei rami e delle foglie. La resistenza al flusso attraverso una data area vegetata è funzione di molte variabili tra le quali: la velocità del flusso, la distribuzione della vegetazione in direzione longitudinale e trasversale rispetto alla corrente, la scabrezza del contorno, e le proprietà strutturali e idrodinamiche associate agli steli e alle foglie delle piante. Bisogna tener conto inoltre, che la vegetazione può contribuire ad aumentare il rischio di esondazione, dal momento che, aumentando la scabrezza del fiume, impone livelli d’acqua maggior, a parità di portata, rispetto ad un alveo non vegetato. Inoltre l’aumento della profondità del flusso può portare a valori e distribuzioni di velocità tali da estirpare la vegetazione. In sostanza quindi la presenza di vegetazione può aumentare la pericolosità di un evento e quindi il rischio idraulico ad esso associato. 34 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari L’effetto negativo della vegetazione sui livelli dell’acqua diventa particolarmente significativo nel caso di corsi d’acqua stretti (b<10h); in questo caso la vegetazione sulle sponde influisce sulla distribuzione della velocità non solo vicino alla sponda, ma anche nella zona centrale dell’alveo. Inoltre, la presenza di piante isolate costituisce un punto di discontinuità per il deflusso creando problemi di erosione dell’alveo piuttosto che costituirne una protezione. L’eventuale sradicamento e trascinamento delle piante può creare occlusioni o parzializzazioni della sezione idraulica, specie nei punti di discontinuità creati dalle opere idrauliche; inoltre la vegetazione comporta un aumento del deposito (rallentamento della corrente e intrappolamento). Dal punto di vista ecologico, non vi è dubbio però che la presenza di vegetazione sia un fatto positivo, riconosciuto ormai anche dalla normativa comunitaria (la direttiva europea sulle acque 2000/60 fa esplicito riferimento alle piante come elemento del “buono stato ambientale” che deve essere raggiunto) e dalla legislazione italiana (il D.L.gs 152/99 prescrive la tutela della fascia riparia). In quest’ottica si procederà ad un intervento che pone in sinergia “manutenzione” e “qualità ambientale” del corso d’acqua, cercando di perseguire risultati positivi attraverso una manutenzione mirata e studiata all’interno di ciascuna situazione. 35 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 7. INTERVENTI DA REALIZZARE I vari interventi in progetto riguarderanno alcuni tratti del fiume Fortore interessati dagli eventi alluvionali dell’anno 2005. La finalità del progetto è quella di ripristinare l’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della Diga di Occhito ed assicurare il progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza delle principali infrastrutture con conseguente riduzione del rischio idraulico. La criticità delle varie aree è dimostrata dai danni verificatisi durante l’alluvione del 2005, a seguito del quale l’esondazione del fiume Fortore ha interessato le principali infrastrutture viarie di collegamento, ovvero la rete ferroviaria, l’autostrada e la strada statale, causando ingenti danni e determinando un pericolo per la pubblica e privata incolumità. L’obiettivo generale del progetto può essere sintetizzato nei seguenti punti: 1) migliorare le condizioni di deflusso dell’alveo di magra, attraverso il taglio selettivo della vegetazione e la rimodellazione plano altimetrica dell’alveo; 2) consentire, nelle tratte interessate dai lavori, il transito nell’alveo di magra di portate tali da permettere una gestione più elastica delle eventuali operazioni di laminazione delle piene da parte della Diga di Occhito; 3) migliorare le condizioni di sicurezza delle principali infrastrutture. I suddetti interventi sono stati considerati prioritari ed inseriti nel “Programma prioritario degli interventi - Assetto di versante ed assetto idraulico” nell’ambito dello Studio propedeutico al Progetto di Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino interregionale del fiume Fortore, adottato con Delibera del Comitato Istituzionale n. 102 del 29 settembre 2006. Tali interventi sono stati finanziati nell’Ambito del Programma Quadro sulla difesa del suolo che prevede azioni per la messa in sicurezza di vaste aree a rischio incendi, a rischio idraulico e idrogeologico e per la protezione della coste nella Regione Puglia. Dai rilievi effettuati si evidenzia che il normale deflusso delle acque è ostacolato, laddove l’alveo si presenta parzialmente ostruito dai sedimenti depositatisi nel tempo, dal materiale franato proveniente dall’erosione delle sponde e dalla presenza di una fitta vegetazione. Sono stati pertanto privilegiati quegli interventi ad impatto minimo i quali, una volta terminati, possono portare notevoli benefici e cioè: - asportazione localizzata di materiale vegetale morto ed eventuale dirado delle piante instabili, presenti all’interno dell’alveo e nelle immediate vicinanze di attraversamenti e che rappresentano una condizione di criticità al regolare deflusso delle acque o che possono provocare danni ai beni esposti; l’eventuale dirado verrà eseguito secondo le indicazioni di personale esperto che stabilisca esattamente le modalità dell’intervento in modo da garantirne nello stesso tempo 36 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari l’efficacia e la tutela degli aspetti ambientali (tagli selettivi e solo in punti di reale utilità); - ridistribuzione e/o asportazione, circoscritta e localizzata a punti critici, del materiale litoide presente in alveo; - interventi di protezione delle sponde franate a seguito dell’ultimo evento alluvionale, con tecniche di ingegneria naturalistica. La presenza di vegetazione in alveo, sia lungo le sponde che nel corso d’acqua, rappresenta un ostacolo al normale deflusso delle acque, influendo sia sulla grandezza della sezione di deflusso che sui parametri di scabrezza del fondo alveo e delle sponde. La scabrezza dovuta alla vegetazione, a differenza di quella determinata dal materiale in alveo, cambia nel tempo sia in relazione ai periodi vegetativi, sia per effetto della corrente. In generale l’aumento della scabrezza in un corso d’acqua implica un innalzamento del livelli dell’acqua e un maggiore rischio di esondazione. Si riporta la tabella riassuntiva degli interventi previsti (tab. 12) la cui descrizione sarà trattata in maniera specifica nei paragrafi che seguono mentre per quanto riguarda il rilievo fotografico delle aree d’intervento si rimanda agli elaborati del progetto e.1, e.2, e.3, e.4. Intervento Comune 1 Serracapriola Lesina 2 Carlantino 3 Santa Croce di Magliano San Giuliano di Puglia Castelnuovo della Daunia Torremaggiore 4 Serracapriola San Paolo Civitate Tipologia dell’intervento Taglio selettivo della vegetazione secca, ripristino di un’adeguata sezione di deflusso attraverso la ridistribuzione dei sedimenti in alveo e/o la rimozione ed il trasporto Realizzazione di una difesa spondale con gabbioni rivestiti ubicata al piede del versante, delocalizzazione di un tratto della strada comunale da area inondabile Taglio selettivo della vegetazione secca in alveo, ripristino della sezione idraulica delimitata dalle difese spondali incls, ripulitura delle numerose vasche di calma poste a valle delle soglie in cls, rimozione dei sedimenti e riditribuzione degli accumuli di materiale Rimozione della vegetazione secca in alveo, risagomatura delle sezioni, rimozione del materiale franato in alveo, rivestimento delle sponde con tecniche di ingegneria naturalistica Lunghezza (ml) 8.011,61 700 7.529,42 1.224,24 Tab. 12: sintesi degli interventi 37 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 7.1 - Intervento n. 1 - Tratto Ponte di Ripalta – foce del fiume Fortore. L’intervento n. “1” (Fig. 9) prevede l’ esecuzione dei lavori in due tratti del fiume Fortore: tratto 1_a: dal ponte di Ripalta – al ponte della ferrovia, per una lunghezza di ml. 5628,04 circa; tratto 1_b: dal ponte della ferrovia verso la foce, per una lunghezza di ml. 2383,57 circa. Dette tratte saranno interessate da interventi consistenti nel taglio selettivo della vegetazione secca (conformemente a quanto riportato dal DPR 14/04/1993 art. 2 comma 1 lettera a), nell’asportazione del materiale vegetale legnoso trasportato dalle acque di piena, nell’eliminazione delle ostruzioni poste a monte e a valle delle infrastrutture presenti, nel ripristino di un’adeguata sezione di libero deflusso attraverso la rimozione parziale del materiale sedimentato. Il suddetto materiale verrà ricollocato nell’ambito dell’alveo stesso e /o trasportato in siti adeguati in conformità a quanto previsto dal DPR 14/04/1993 art. 2 comma 1 lettera c. In particolare si procederà all’ individuazione puntuale della vegetazione secca che dovrà essere tagliata ed asportata e all’ eliminazione delle ostruzioni esistenti, onde evitare il persistere di eventuali impedimenti al passaggio di eventuale materiale galleggiante in occasione di eventi di piena (cfr. elaborato d.3.1.2). Il taglio selettivo è stato previsto nel rispetto della conservazione della funzionalità ambientale e del sistema fiume. Gli alberi da eliminare saranno puntualmente individuati, catalogati in base al diametro del fusto e la loro rimozione successiva sarà eseguita mediante il taglio al colletto degli stessi, con la conservazione della ceppaia in loco. Solo in caso di ulteriori necessari lavori di rimodellazione della sagoma fluviale, la ceppaia sarà estirpata ed allontanata a rifiuto. Il legnatico di risulta sarà principalmente e prioritariamente ricollocato in alveo, previa idonea lavorazione, ed utilizzato come protezione del piede di eventuali sponde in erosione attraverso la realizzazione, ad esempio, di protezioni longitudinali del piede delle sponde mediante “palificate di sostegno”. Il materiale legnoso non riutilizzabile per la formazione di difese spondali, sarà oggetto di biotriturazione, pertanto tutto il materiale legnoso rimarrà in ambito fluviale, al fine di non alterare l’equilibrio biovegetativo dell’ambiente naturale. Tali interventi si rendono necessari al fine di rimuovere lungo il corso d’acqua potenziali situazioni di pericolo, ovvero elementi che con la loro presenza, durante un evento di piena, potrebbero aumentare sia le condizioni di rischio per le infrastrutture presenti lungo il corso d’acqua, sia aumentare le condizioni di pericolosità per i territori di valle (possibili fenomeni esondativi) anche con fenomenologie caratterizzate da un tempo di ritorno più basso (nel senso che il fiume, in caso di ostruzioni presenti lungo il suo corso, potrebbe esondare anche con portate più basse e quindi con maggiore frequenza). 38 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Relativamente al ripristino della sezione di deflusso si procederà alla rimozione del materiale sedimentato in alveo mediante l’utilizzazione di idonei mezzi meccanici. Si prevede prioritariamente il ricollocamento in alveo del materiale eccedente, e, solo in casi di situazioni di sovralluvionamento, il materiale estratto verrà allontanato nel rispetto delle vigenti normative Per poter procedere con le suddette lavorazioni occorrerà ripristinare la viabilità esistente per consentire ai mezzi meccanici idonei l’arrivo al fiume, ricostituire le cosiddette “calate al fiume” per accedere direttamente all’alveo, eseguire il taglio di canne e rovi presenti lungo il corso d’acqua per permettere l’esecuzione delle lavorazioni principali (asportazione della vegetazione secca e rimozione degli ingombri litoidi). Per quanto riguarda la viabilità di cantiere, laddove nelle aree adiacenti al corso d’acqua non sono presenti passaggi che consentano il transito dei mezzi di lavorazione, si prevede la realizzazione di nuove piste e/o di nuove calate, tramite asportazione dello strato superficiale di terreno e la posa in opera di misto granulare stabilizzato, compatibilmente con le condizioni naturali esistenti. Al fine di rendere minimi gli impatti sull’ambiente fluviale e sulle dinamiche esistenti andranno recuperate le configurazioni morfologiche dell’alveo caratterizzate da maggiori condizioni di stabilità, in modo tale da garantire un maggiore equilibrio nelle dinamiche del trasporto solido, evitando bruschi cambiamenti di pendenza del profilo longitudinale del corso d’acqua e pendenze eccessive delle sponde laterali. Si eviterà di effettuare rettifiche delle sezioni trasversali non creando sezioni larghe e piatte; la rimozione dei sedimenti avverrà quindi in maniera da avere sempre una zona della sezione caratterizzata da profondità maggiori al fine di ottenere, soprattutto in caso di magra, un flusso idrico concentrato con velocità discrete. Inoltre compatibilmente con le condizioni di sicurezza idraulica, si cercherà di far assumere in senso longitudinale alla zona caratterizzata da profondità maggiori un andamento sinusoidale, in modo tale da simulare un andamento naturale di tipo meandriforme, sempre nell’ambito dell’alveo di magra. Gli interventi dovranno essere eseguiti durante la stagione autunnale, periodo favorevole sia dal punto di vista idraulico (ovvero prima dell’arrivo della stagione invernale caratterizzata da deflussi importanti) sia dal punto di vista ambientale (cioè un periodo non particolarmente attivo sia per lo sviluppo della flora che per la vita della fauna). Qualora nella rimozione dei sedimenti si rendesse necessario eliminare piante vive, queste verranno selezionate in modo da potere essere successivamente piantumate e ricollocate sempre nell’ambito dell’alveo di magra, compatibilmente con le esigenze di protezione civile e di sicurezza idraulica. Per quel che concerne il taglio dei rovi e delle canne presenti lungo il corso d’acqua, necessario per la corretta esecuzione delle lavorazioni principali, al fine di rendere minimi gli impatti sull’ambiente fluviale si eviterà l’eliminazione completa delle zone di ombreggiamento e, in presenza di acqua, il taglio verrà eseguito al di sopra del pelo libero mentre lungo le sponde si eviteranno estirpazioni. 39 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Fig. 9 Area intervento n. 1 7.2 - Intervento n. 2 - Località Merse Gelardo – comune di Carlantino Nel dettaglio l’intervento n.“2” (Fig. 10) è localizzato in agro del Comune di Carlantino, in località Merse Gelardo. In quest’area il fiume Fortore, in sinistra idraulica, è privo di difesa spondale e di conseguenza, per un tratto di circa 100 ml, la strada comunale Carlantino -Colletorto, unica arteria viaria che assicura l’accessibilità alla diga di Occhito per chi proviene dal versante molisano, corre in adiacenza al corso d’acqua con una quota pari a quella del fondo alveo. Il suddetto tratto stradale è soggetto perciò a continui allagamenti, anche quando transitano in alveo portate minime (dell’ordine di 30 mc/s) (cfr. elaborato d.3.2.4). In questo tratto, a seguito dei fenomeni esondativi, l’acqua invade tutta la carreggiata stradale lambendo il versante che delimita la strada medesima. L’intervento in oggetto prevede il posizionamento di una serie di gabbioni rivestiti ubicati al piede del versante e con funzione anche di protezione del versante medesimo da possibili fenomeni di scalzamento al piede ed il conseguente spostamento più a monte del tracciato stradale, per il breve tratto che corre in adiacenza al fiume Fortore. 40 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari L’area oggetto di criticità, essendo stata classificata a rischio idraulico elevato R3, rientra tra gli interventi proposti nell’ambito del Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Fortore. Il nuovo tratto sostitutivo, di lunghezza pari a circa 700 metri e larghezza di mt 500, verrà posizionato più a monte rispetto all’attuale localizzazione, in un’area a vocazione agricola, e si ricongiungerà a monte e a valle con i tratti della viabilità comunale già esistente. L’esistente tratto stradale fungerà anche da difesa spondale per il fiume. L’intervento si completa con la realizzazione, in corrispondenza del nuovo tratto stradale, di opere di protezione delle scarpate che si origineranno dalla sua realizzazione, nonché di un idoneo ed efficiente sistema drenante completo (canalette superficiali e trincee drenanti), ricorrendo a tipologie tecniche di Ingegneria Naturalistica. E’ prevista inoltre la realizzazione di n. 2 scatolari in c.a per l’attraversamento di due corsi d’acqua che drenano verso il fiume Fortore e di una briglia a monte e una briglia a controbiglia in c.a a valle di uno dei due attraversamenti. Il tipo di criticità presente è di natura prevalentemente idraulica per l’impossibilità del corso d’acqua di contenere delle portate in alveo minime (pari a circa 30 mc/s). Tra le varie ipotesi progettuali si è ritenuto opportuno optare per lo spostamento del tratto stradale oggetto di criticità a maggiore distanza dall’alveo, evitando opere di difesa e minimizzando l’impatto ecologico sul corso d’acqua. Di contro, mantenendo la strada in quella sede, la stessa sarebbe inevitabilmente rimasta esposta ai danni da esondazioni per portate anche minime e, di conseguenza, a continui lavori di manutenzione. Tale soluzione è in grado di soddisfare gli obiettivi di maggiore sicurezza a seguito dell’allontanamento della strada dall’alveo fluviale, di contenimento dei costi a lungo termine per interventi di manutenzione e di protezione al piede del versante da possibili fenomeni di erosione da parte delle acque di esondazione. L’intervento da realizzarsi, pur essendo modesto in termini di lunghezza del tratto interessato è da considerarsi significativo ed innovativo in termini di approccio seguito e di soluzione tecnica adottata per risolvere problemi di rischio idrogeologico (alluvione ed erosione). Infatti si è valutato conveniente realizzare un nuovo tratto stradale a monte e permettere all’esistente tratto viario di svolgere la funzione di difesa spondale del corso d’acqua, piuttosto che irrigidire l’alveo o realizzare nuove opere per la loro difesa; pertanto la strada da realizzarsi deve intendersi come necessaria opera accessoria dell’intervento principale, che consiste nell’individuare la strada esistente come opera di difesa spondale. L’intervento proposto si completa con la ripulitura dei corsi d’acqua che dal versante drenano verso il fiume Fortore e dei bacini connessi alle due briglie esistenti lungo i suddetti corsi d’acqua e con la realizzazione di cunette e tombini lungo il nuovo tratto stradale. 41 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Fig. 10: Area intervento n. 2 7.3 - Intervento n. 3 - Località Dragonara - Grotta Vecchia L’intervento n. “3” (3a + 3b) (Fig. 11 e Fig. 12) si sviluppa su una lunghezza di circa 7529 ml (5.540 ml tratto 3_a + 2080 ml tratto 3_b) e consiste nel taglio selettivo della vegetazione secca in alveo, nel ripristino della sezione idraulica delimitata dalle difese spondali in cls e nella rimozione dei sedimenti dall’alveo fluviale (cfr. elaborato d.3.3.2). Nel dettaglio, per il taglio selettivo della vegetazione secca in alveo e per il ripristino della sezione idraulica delimitata da difese spondali artificiali si procederà con le stesse modalità esecutive previste per l’intervento 1. L’intervento si completa con la previsione di pulitura delle numerose vasche di calma poste a valle delle soglie in cls presenti lungo il tratto fluviale in oggetto. In realtà lungo il tratto considerato negli anni ottanta furono realizzate numerose soglie trasversali con la formazione a valle di bacini di calma; nel corso degli anni i bacini di calma sono stati riempiti dai sedimenti trascinati e depositati dal corso d’acqua, con conseguente alterazione del funzionamento idraulico. Il fiume in occasione di eventi di piena esonda provocando, in corrispondenza dei bacini di calma, rotte arginali non potendo più dissipare la propria energia nei bacini di calma stessi oramai completamente intasati. 42 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari In corrispondenza della confluenza del Torrente Tona e fino al ponte della Strada Provinciale Torremaggiore - Santa Croce di Magliano, per un tratto avente una lunghezza di circa 2000 metri, si procederà con la rimozione di sedimenti e con il taglio selettivo della vegetazione secca, secondo le modalità esecutive previste per gli altri interventi. I sedimenti prelevati verranno prioritariamente distribuiti in zone idonee all’interno dell’ambito fluviale e, solo in presenza di condizioni di sovralluvionamento, si prevede il ricollocamento in zone idonee, previa valutazione chimico-fisica e nel rispetto delle normative vigenti. Per quel che concerne la rimozione di sedimenti in alveo, la quantità di materiale da rimuovere è stata stimata confrontando i rilievi topografici delle sezioni trasversali eseguiti nel 1982 con quelli più recenti eseguiti sia per la redazione del progetto di PAI (anno 2004), sia con quelli eseguiti per la redazione della presente progettazione esecutiva (anno 2008). Fig. 11: Area intervento 3_a 43 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Fig. 12: Area intervento 3_b 7.4 - Intervento n. 4 - località Ischia L’intervento n. “4” (Fig. 13) è ubicato in territorio del Comune di Serracapriola, in località Ischia, dove il fiume Fortore planimetricamente presenta un meandro molto accentuato e, per tale caratteristica, questa località è anche nota come “Ferro di Cavallo”. In corrispondenza della suddetta accentuata ansa, in occasione dell’ultimo evento alluvionale (Marzo 2005), il fiume Fortore ha eroso la sponda sinistra, provocando il franamento di una consistente parte della stessa (il fiume nel suddetto tratto scorre incassato con una profondità rispetto al piano campagna di circa 10 metri), con una conseguente fuoriuscita dall’alveo originario delle acque del fiume. Dette acque, incanalatesi in una naturale depressione, già via di fuga delle piene storiche, hanno invaso la vasta piana di Ischia, contribuendo a distribuire la piena lungo il fronte infrastrutturale (ANAS, Autostrada e Ferrovia). L’intervento prevede la rimozione del materiale franato in alveo a seguito dell’evento alluvionale del gennaio 2005, nella risagomatura delle sezioni (vedi intervento 1) e nel rivestimento delle sponde, in corrispondenza del meandro, attraverso tecniche di ingegneria naturalistica (essenzialmente si prevede la messa a dimora di piante e vegetazione autoctone in grado di rendere le sponde più resistenti alla forza di trascinamento dell’acqua durante gli eventi di piena e nello stesso tempo aumentare la resistenza al 44 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari taglio del materiale costituente le sponde) (cfr. elaborato d.3.4.2) . In quest’ultimo caso non si è scelto di realizzare una protezione rigida della sponda proprio per non contrastare la naturale evoluzione del meandro, ma si è optato di intervenire in maniera tale da evitare evoluzioni dei meandri troppo repentine e per questo pericolose durante gli eventi di piena. Il rivestimento delle sponde con vegetazione porta inoltre anche un altro positivo effetto, ovvero quello di ridurre le velocità della corrente, aumentando il coefficiente di scabrezza e riducendo la forza di erosione della corrente stessa, oltre ad un indubbio miglioramento dell’impatto visivo. Fig. 13: Area d’intervento 4 7.5 Siti di stoccaggio del materiale Nella descrizione delle varie fasi lavorative dei quattro interventi in progetto si è precisato che il materiale sedimentato in alveo, verrà prioritariamente reinserito nella dinamica fluviale, ovvero ridistribuito nell’ambito dell’alveo fluviale e, solo nei casi di sovralluvionamento, si prevede l’asportazione dall’alveo e la sistemazione in siti idonei, previa caratterizzazione chimicofisica e compatibilmente con le condizioni ambientali circostanti. In tale fase sono stati individuati 3 siti di stoccaggio, ritenuti idonei a seguito di valutazioni tecnico ambientali e per la loro limitata distanza rispetto alle aree di intervento. Sono state individuate 3 aree di cui due in 45 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari prossimità della foce, dove presumibilmente si avrà più materiale da allontanare dall’alveo, ed una in località Grottavecchia nei pressi dell’intervento indicato con la sigla “3_b”. L’area 1 (Fig. 14 e foto 1) e’ ubicata in prossimità della strada statale adriatica dove negli anni ’70 era stato prelevato del materiale lapideo per l’esecuzione dei rilevati autostradali. L’area 2 (Fig. 14 e foto 2) è ubicata in destra idraulica del fiume, in prossimità della località Ripalta che presenta un fronte depresso rispetto ai terreni limitrofi legato alle precedenti attività antropiche. L’area 3 (Fig. 15 e foto 3) è un’area adiacente alla ripa alta del fiume Fortore in sponda sinistra ubicata alla località Grottavecchia. Sia l’area 2 che l’area 3 rientrano nel sito Sic “Valle del Fortore – Lago di Occhito” ma trattasi di ambienti già fortemente antropizzati e quindi, non rilevanti in termini di specialità della flora e della fauna. Si riporta di seguito lo stralcio planimetrico delle aree individuate quali idonee al deposito del materiale estratto dall’alveo fluviale (cfr. elaborato d.1 “Corografia con indicazione aree d’intervento”). Fig. 14: planimetria con ubicazione delle aree di deposito 46 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Area di deposito Foto 1: Area 1 di possibile deposito del materiale terrigeno in eccesso da rimuovere dall’alveo fluviale Area di deposito Foto 2: Area 2 di possibile deposito del materiale terrigeno in eccesso da rimuovere dall’alveo fluviale 47 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Fig. 15: planimetria con ubicazione dell’area di deposito Foto 3: Area 3 di possibile deposito del materiale terrigeno in eccesso da rimuovere dall’alveo fluviale 48 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 8. CRITERI DI VALUTAZIONE Nell’analisi ambientale vengono spesso impiegate, per il calcolo degli impatti elementari, le matrici a livelli di correlazione variabili. Tale metodologia si basa su una serie di operazioni che consentono di pervenire al valore dell’impatto elementare dell’opera in progetto sulle singole componenti ambientali. Essa mette in relazione due liste di controllo (componenti ambientali e fattori ambientali) e il suo scopo è quello di stimare l’entità dell’impatto elementare dell’opera in progetto su ogni componente, offrendo dati utili dati alle fasi di comparazione e di scelta. La prima operazione da svolgere è la scelta delle componenti da analizzare e dei fattori da prendere in esame. Di questi si dovranno stabilire, caso per caso, sia le magnitudo proprie che le magnitudo minima e massima possibili, in modo da ottenere un valore d’impatto elementare compreso in un intervello di valori limite. Si evidenzieranno successivamente, per ogni componente, i relativi livelli di correlazioni e la loro influenza complessiva. La fase di calcolo consiste nello sviluppare i sistemi di equazione relativi ad ogni componente. Essi sono composti da equazioni lineari che individuano l’entità dei livelli di correlazione e la loro somma complessiva. L’impatto elementare si ottiene dalla sommatoria dei prodotti tra l’influenza ponderale di un fattore e la relativa magnitudo: n Ie = ∑ (P& x Mi) i =1 dove Ie = impatto elementare su ogni componente P = livello di correlazione relativo ad un determinato fattore M = magnitudo del fattore Sostituendo nella formula Mi con le magnitudo minima e massima dei fattori considerati, si ottiene per ogni singola componente il relativo impatto elementare minimo e massimo. Per tali valutazioni è stato utilizzato il programma VIA 100x100/TI della Russi Software snc. (regolarmente licenziato). Il risultato di tale elaborazione permette il confronto degli impatti elementari per ogni singola componente. Inoltre è possibile individuare l’impatto massimo e minimo e stabilire se l’impatto dell’opera prevista si avvicina o meno a un livello rilevante di soglia (criticità). La procedura di calcolo degli impatti prevede lo sviluppo matriciale con il ricorso all’impiego di tre livelli di correlazione con fattori moltiplicativi fissi, A = 2B e B = 2C, e con un valore complessivo di A+B+C = 10 con A = elevata, B = media e C = bassa. I livelli di correlazione possono arrivare fino a 7, con fattori moltiplicativi e influenza complessiva variabili da input. Il livello di correlazione indica in che misura un fattore impattante realmente influisce sulla valutazione di impatto ambientale di un sito. 49 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Relativamente ai singoli fattori, l’attribuzione dei valori di magnitudo (minima, massima e propria) dipenderà dalla quantità di dati a disposizione e dalla possibilità di individuare differenze significative tra i valori della scala prescelta. Se per esempio si hanno pochi dati a disposizione e l’ambiente a cui si riferisce è molto omogeneo, si sceglierà una scala di magnitudo più limitata (per esempio da 1 a 3), dove la magnitudo minima sarà 1 e quella massima 3. La magnitudo propria sarà attribuita invece in base alle condizioni reali del luogo in esame e con grado di stima proporzionale ai valori d’intervallo. La magnitudo non è altro che un peso assegnato a quel livello di correlazione specifico di un’opera al fine di stimare quanto, e in che misura, un fattore influisce realmente su una determinata componente ambientale nel caso studio in questione. Si riassumono le sequenze di operazioni da svolgere per il calcolo degli impatti elementari per ogni componente: - scelta delle componenti e dei fattori da prendere in esame; - assegnazione delle magnitudo ai singoli fattori, compresi i livelli minimi e massimi indispensabili per il confronto dell’impatto elementare dell’opera in progetto nell’intervallo ammesso riferibile agli scenari presi in considerazione; - individuazione per ogni componente dei fattori incidenti e attribuzione del livello di correlazione; - calcolo dei valori d’influenza per ogni singola influenza con sviluppo dei sistemi di equazione relativi ai livelli di correlazione e all’influenza complessiva dei valori; - calcolo per ogni singola componente dell’impatto elementare, inteso come sommatoria dei prodotti tra l’influenza ponderale di un fattore e la sua relativa magnitudo. Nello studio per la valutazione degli impatti si è proceduto inizialmente ad effettuare un esame qualitativo delle azioni di progetto che ha portato alla stesura di una chech list al fine di evidenziare i fattori di interferenza e le componenti coinvolte. Nell’ esame delle diverse componenti ambientali si è valutato la presenza delle emergenze vegetali e faunistiche di interesse comunitario di cui alla Direttiva 92/43/CEE e 79/409/CEE . 50 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 9. SITO VALLE DEL FORTORE – LAGO DI OCCHITO (REGIONE PUGLIA) Codice: IT 9110002 Estensione 9380 ha Regione biogeografica Mediterranea Si sviluppa lungo il corso pugliese del fiume Fortore ed è caratterizzato da una interessante vegetazione arborea ripariale e dal piccolo bosco planiziale di Dragonara costituito da specie igrofile (Salix alba,Populis alba) in prossimità del fiume e da boschi di latifoglie (Quercus petrae, Quercus pubescens). In particolare lungo il corso del Fortore vi è l’invaso artificiale di Occhito, biotopo di elevato interesse sotto il profilo avifaunistico poiché importante zona umida. Alcuni interventi di arginatura effettuati lungo il corso d’acqua in località Dragonara hanno determinato una frammentarietà della continuità della componente vegetale ripariale di Salici e Pioppi. In alcuni tratti si riscontra una perdita di habitat a seguito di sottrazione di aree per un utilizzo a fini agricoli. La matrice fondamentale dell’ecotessuto è rappresentato da una eterogeneità di tipologie. In particolare l’ecosistema è costituito da seminativi di aree irrigue e seminativi in aree non irrigue, da zone agricole eterogenee (colture annuali associate a colture permanenti e sistemi colturali e particellari complessi) all’interno dei quali sono inserite tessere costituite da boschi di latifoglie, boschi di conifere e boschi misti, macchie a sclerofilla. Presenti anche aree destinate al pascolo naturale. 9.1 Habitat Nel Sic è presente l’ habitat di interesse comunitario 92A0 ( Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba) costituito dalle fitocenosi riparali arboree, in genere dominate da specie dei generi Salix e Populus (Tab. 13). Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (scheda 3.1 Rete Natura 2000) % Superficie Grado di Valutazione Codice Tipo Rappresentatività relativa Conservazione Globale Coperta Foreste a galleria 92A0 di Salix 85 A C A A alba e Populus alba Tab. 13: Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 51 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari In alcuni tratti il corso d’acqua scorre incassato e, pertanto, la vegetazione ripariale è in contatto con le diverse fitocenosi presenti nelle aree adiacenti al sito; di contro sono presenti anche molti tratti in corrispondenza dei quali la “fascia ripariale” è estremamente limitata o addirittura è assente la vegetazione arborea ed arbustiva sulle sponde del corso d’acqua, eliminata per lasciare posto a campi coltivati che, in alcuni casi, hanno invaso l’alveo stesso e che, in occasione di eventi di piena, vengono allagati. La vegetazione ripariale è costituita da un esile fascia di alberi ed arbusti presenti in alveo e lungo le sponde; nelle immediate vicinanze del fiume domina il Salice rosso (Salix purpurea) con la presenza del Salice bianco (Salix alba) e del Salice fragile (Salix fragilis). Non sono rari gruppi a Lisca maggiore (Thypha latifoglia), Sedano d’acqua (Apium nodiflorum), Salterella comune (Lythrum salicaria) e Canapa acquatica (Eupatorium cannabinum). Sulla scarpate dei terrazzi alluvionali o in posizione più esterna diffuse sono le formazioni di pioppo bianco (Populus alba) e di Olmo comune (Ulmus minor). Lo stato arbustivo è variamente sviluppato e diversificato con la presenza di formazioni a boschi a Roverella (Quercus pubescens) a forte impronta mediterranea, del rovo comune (Rubus ulmifolius), del prugnolo selvatico (Prunus spinosa), del pero mandorlino (Pyrus amygdaliformis); lo strato erbaceo è sovente rigoglioso e ricco di erbe palustri. Si ritrovano in particolare i popolamenti erbacei di greto rappresentati in prevalenza dalla specie esotica Paspalum paspaloides. Sui substrati ciottolosi, frammisti a sabbie ed argille compatte, in corrispondenza dei primi terrazzi che affiancano il letto del fiume, le specie presenti sono rappresentate dall’Artemisia alba, dalla festuca a foglie robuste (Festuca robustifolia) e dalla fumana comune (Fumana procumbens). L’artemisia alba domina le praterie aride e la si trova sempre più spesso associata ad altre specie a formare un mosaico sia con le praterie semiaride e sia con formazioni arbustive a prevalenza di Paliurus australis, di lentisco (Pistacia lentiscus), di Tamerici (Tamarix africana), di Olmi (Ulmus minor) e di Pioppi (Populus alba) (cfr. elaborato f.2 “ Repertorio fotografico). L’habitat 92A0 risulta in eccellente stato di conservazione. La collocazione fitogeografia è mediterranea. 9.1.1 Fattori di minaccia La foresta si insedia direttamente sui substrati degli alvei fluviali investiti con minor forza dalla corrente di piena ordinaria. Infatti la colonizzazione avviene contemporaneamente da parte di specie legnose, soprattutto salici e pioppi, e da parte delle specie di sottobosco. Solo nel caso di una graduale attenuazione nel tempo dell’azione della corrente fluviale la foresta si insedia su precedenti stadi erbacei di alte erbe. Altre azioni potenzialmente distruttive dell’habitat 92A0 sono rappresentate dalla forte pressione antropica esercitata dall’attività agricola intensiva sull’ecosistema fluviale, con perdita della vegetazione spontanea nelle aree adiacenti all’alveo, da alcuni interventi idraulici di artificializzazione 52 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari dell’alveo e delle sponde, dalle captazioni idriche, dall’estrazione di materiale in alveo, dalla costante pressione agricola e pastorale, dal cambiamento della qualità delle acque a seguito di sversamenti di eccessive quantità di azoto e fosforo, provenienti dalle acque reflue urbane e dalle colture agricole, dall’emissione di composti organici volatili. 9.2 Vegetazione e flora La vegetazione del Sic rientra nella fascia climatica della Regione Mediterranea caratterizzata dalle serie tipiche di boschi di querce, sostituiti lungo i corsi d’acqua da boschi riparali ed idrofili di Pioppi bianchi (Populus alba), Pioppo nero (Populus nigra), olmo (Ulmus minor) e Salici (Salix alba). Si ritrovano sporadici esemplari di roverella e farnia (Quercus robur). Lo strato arbustivo è costituito frequentemente da rovi Rubus caesius, prugnoli selvatici (Prunus spinosa) e asparagi selvatici (aspargus acutifolius). La vegetazione riparia arborea, arbustiva o erbacea ricopre con buona continuità il percorso delle sponde naturali. Lo spessore di questa fascia di vegetazione, che ha funzioni di tampone tra l’ambiente fluviale e quello esterno, è variabile a seconda delle condizioni di sponda e di argine. La flora e la vegetazione di queste zone risultano in parte modificate e per certi versi impoverite dall’ingresso di specie alloctone non peculiari di questi habitat acquatici, spesso introdotte con le pratiche colturali ed agronomiche. Tra queste la robinia (Robinia pseudoacacia L.), specie alloctona con elevato potere di riproduzione agamica che predilige le esposizioni calde e soleggiate, terreni meno fertili purché sciolti, ed invade ormai da tempo tali ambienti. Ai margini delle anse fluviali e lungo le sponde dei corsi d’acqua dove la velocità della corrente è ridotta predominano le alofite di grande taglia, riferite all’associazione Typha angustifoliae – Schoenoplectetum tabernaemontani. Questa vegetazione può presentarsi in facies diverse, caratterizzate dalla predominanza di una specie rispetto alle altre, come la Typha latifolia in acque profonde, la Typha angustifolia in acque poco profonde da oligo a mesotrofiche, la Phragmites australis in acque fluenti lentamente o nelle zone di sponda con limi e/o argille sempre umide. Nelle anse fluviali che rimangono isolate durante i periodi di magra si rinvengono le vegetazioni costituite da idrofite natanti tra le quali prevalgono le comunità di Lemna (lenticchie d’acqua). Diffusa la presenza di specie nitrofile (Urtica doica), indicatrici di elevata presenza di sostanze chimiche provenienti presumibilmente da attività colturali. 9.2.1 Fattori di minaccia Tra le minacce di degrado si possono indicare le modificazioni strutturali e le alterazioni degli equilibri idrici dei bacini a seguito di processi di urbanizzazione, di sbarramenti del corso d’acqua, ad interventi di artificializzazione dell’alveo, a captazioni idriche, all’estrazione di sabbia e ghiaia e alla complessiva modifica del regime delle portate. Rappresentano 53 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari inoltre possibili minacce il cambiamento di qualità delle acque dovuto allo scarico di eccessive quantità di azoto e fosforo provenienti dalle acque reflue urbane e dalle colture agricole, l’emissione di composti organici volatili, la diffusione di specie alloctone invadenti (robinia, quercia rossa), il pericolo di diffusione di incendi. 9.3 Fauna Per quanto riguarda l’avifauna si rinvengono specie importanti di interesse comunitario, soprattutto specie migratrici. In particolare il SIC che si sviluppa lungo l’asta del fiume Fortore svolge una duplice funzione di area di rifugio per quelle specie che prediligono gli ambienti umidi e di corridoio faunistico e per tutte quelle specie che seguono l’asta fluviale, sia per i loro movimenti giornalieri verso le aree di alimentazione e di sosta che per gli spostamenti migratori. Sono state segnalate 18 specie di cui 5 d’interesse comunitario. Tra le specie prioritarie è stata evidenziata la presenza del lanario (falco biarmicus), nidificante ed inserito nella Lista Rossa come specie in pericolo. IL Lanario predilige gli spazi aperti, come anche le pietraie o le zone semi desertiche contigue a rilievi caratterizzati da ripidi versanti. Nell’habitat mediterraneo è legato alle formazioni rocciose a strapiombo e si ciba principalmente di uccelli e di roditori. Gli ambienti in cui si ritrova più frequentemente sono i pascoli, i campi incolti e le coltivazioni di cereali, interrotti da querceti, macchie di olivi e fichi d’india. L’abitudine di procacciarsi il cibo in aree aperte permette al Lanario di occupare territori con bassa biomassa, che di per sé costituirebbero una seria limitazione per un predatore di queste dimensioni. Il Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) è un uccello appartenente alla famiglia dei picchi. Il Picchio rosso maggiore in Italia è una specie protetta. Vive nei boschi di conifere e nei boschi di latifoglie o nei pioppeti industriali. I tronchi vengono risaliti a saltelli, aggrappandosi con i forti artigli e aiutandosi con la coda. E’ inserito nella Lista Rossa come specie vulnerabile. L’averla piccola (Lanius collirio) si riproduce in luoghi aperti con arbusti sparsi, piccoli alberi e cespugli, in brughiere, pascoli con siepi e cespugli sparsi o boschetti. Questa specie viene inserita nella categoria Spec. 2, ovvero con un non favorevole stato di conservazione ed oramai in declino (Bird Life Internatonal, 2004). Il Nibbio reale (Milvus milvus) è una specie particolarmente adattata ad ambienti molto frammentati, con presenza di boschi e di zone aperte con vegetazione bassa. Nidifica nei boschi maturi ed occasionalmente su alberi di macchia, a quote inferiori agli 800m; l’altezza massima di nidificazione in Italia è pari a circa 1400m. Di solito si alimenta su aree aperte, quali ambienti agrari, praterie e pascoli, che sorvola planando a bassa quota alla ricerca di cibo. Frequenta anche le discariche alla ricerca di resti alimentari. La specie ha uno status di conservazione favorevole, pur essendo 54 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari concentrata in Europa. E’ segnalato nella Lista Rossa come specie in pericolo. Tra i mammiferi la lontra (Lutra lutra), il cui habitat naturale si identifica con ambienti strettamente correlati alla presenza di corsi d'acqua, è oramai una specie estinta. Tra gli anfibi sono diffusi il tritone italiano (Triturus italicus) e tra i rettili la lucertola muraiola (Podarcis muralis); segnalata la presenza dell’Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata riclassificato come Ululone appenninico Bombina pachipus) e del cervone (Elaphe quatorlineata). Tra i pesci figura l’Alborella (Alburnus albidis). Non è rinvenibile alcuna specie di invertebrati e piante di interesse comunitario. 9.3.1 Fattori di minaccia per la fauna I più importanti fattori di minaccia per la fauna sono rappresentati dall’attività venatoria, dalle alterazioni degli habitat, dall’uso di pesticidi, dall’inquinamento delle acque, dall’incendio e dal taglio dei boschi, dalle intense attività agricole e dal bracconaggio. Nello specifico, per il Nibbio bruno (Milvus migrans) il taglio e/o l’incendio delle siepi, causate dall’intervento umano, nonché l’uso indiscriminato di pesticidi, rappresenta un importante fattore di minaccia. Le minacce per la conservazione del Nibbio reale ( Milvus milvus) sono il bracconaggio, l’uso di bocconi avvelenati, le trasformazioni degli agro-sistemi e l’eliminazione delle discariche rurali. Uno dei fattori limitanti è la scarsa disponibilità di boschi maturi per la nidificazione. Le popolazioni di Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) sono in declino e tendono alla frammentazione a causa dell’inquinamento chimico e del degrado dei siti produttivi, a seguito delle diverse modificazioni degli habitat. Tra i pesci l’arborella (Alburnus albidus) è una specie endemica dell’Italia meridionale che preferisce i tratti medi ed inferiori di fiumi e torrenti, di ambienti lacustri di pianura e di zone collinari. E’ stata censita in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata. Presenta una discreta valenza ecologica ed è in grado di tollerare modeste alterazioni di qualità delle acque, mentre risultano negative le alterazioni degli alvei fluviali (D’Antoni et al. 2003). 55 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 9.4 LE AZIONI DI PROGETTO In prima analisi sono state individuate le interferenze opera-ambiente in grado di costituire elementi di rischio per le componenti ambientali considerate, con particolare riferimento alla componente habitat, flora e fauna. L’obiettivo è quello di stabilire la compatibilità delle eventuali modificazioni indotte dall’intervento proposto con gli usi attuali e con il mantenimento degli equilibri interni Gli interventi che ricadono nel Sic in esame sono quattro; di questi, gli interventi n.1 n.3 n.4 riguarderanno tratti non continui, ma localizzati in corrispondenza dell’alveo del fiume Fortore, per lunghezze così come riportate nella tabella seguente (Tab. 14 – cfr elaborato f.1 “Analisi territoriale”). Codice Sito Intervento n. 1a IT 9110002 Valle del Fortore Lago di Occhito n. 2 n. 3a (parte) n. 3b n. 4 Comune Località Serracapriola Lesina Carlantino Castelnuovo della Daunia Torremaggiore Serracapriola San Paolo di Civitate Colle d’Arena Piana Paradiso Merse Gelardo Lunghezza. dell’intervento nel sito [m] 4.570 700 Dragonara 2.920 Grottavecchia 2.079,50 Ischia 1.224,24 Totale 11.493,74 Tab. 14: riepilogo interventi ricadenti nel sito Per quanto riguarda l’intervento n. 2 (delocalizzazione di un tratto di strada comunale da un’area frequentemente soggetta a processi di allagamento), questo ha una limitata estensione (700 m) e, anche se ricade all’interno del Sic in oggetto, insiste su un ambiente agricolo fortemente antropizzato; pertanto, gli impatti non sono distinguibili da quelli generati dal normale traffico dei mezzi e dal normale svolgimento delle attività agricole in zona. Per gli interventi n. 1, n 3 e n. 4, così come riportato nella Relazione Tecnica ilustrativa, le attività da effettuare consistono nel taglio selettivo della vegetazione secca, nella riprofilatura delle sezioni, nella realizzazione di protezioni di sponda con tecniche di ingegneria naturalistica, nel ripristino di un’adeguata sezione di deflusso attraverso la ridistribuzione dei sedimenti in alveo e/o la loro rimozione ed il trasporto. Tali operazioni determinano un’incidenza dovuta all’esecuzione degli interventi che consistono in modifiche prodotte principalmente dal passaggio dei mezzi meccanici, dall’asportazione della vegetazione secca, dalla rimozione di materiale dall’alveo fluviale. Gli interventi non andranno assolutamente ad interferire con l’habitat d’interesse comunitario 92A0 (Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba), poiché l’ipotesi progettuale, nel rispetto della conservazione 56 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari della funzionalità ambientale, prevede il taglio della vegetazione secca presente in alveo o ai margini dello stesso, l’asportazione del detrito vegetale legnoso trasportato dalle acque di piena, l’eliminazione della vegetazione arbustiva (canne, paglie e rovi) per permettere e facilitare le operazioni da eseguire in alveo (il materiale legnoso sarà utilizzato in parte per la realizzazione delle difese spondali, mediante l’utilizzo delle tecniche di ingegneria naturalistica, e in parte oggetto di biotriturazione mediante idonei macchinari), la ridistribuzione e/o allontanamento dei sedimenti. Si potranno avere perturbazioni delle specie d’interesse comunitario solo durante le fasi di lavorazione, causate dal rumore e dalla presenza di eventuali polveri. Le possibili interazioni fra il cantiere e la fauna stanziale sono molto relative in quanto gli animali presenti, all’apertura del cantiere, si potranno allontanare rientrando nel sito, alla fine dei lavori, in modo molto graduale. E’ possibile mitigare l’impatto scegliendo accuratamente i siti da destinare a cantiere e ripristinando, alla chiusura di questi, le aree non più utili. In linea generale è consigliabile che i depositi di materiale, anche se temporanei, vengano posizionati al di fuori delle aree naturali (es. terreni agricoli). Al fine di procedere con gli interventi di cui sopra, occorrerà ripristinare le piste di servizio e le rampe esistenti per l’accesso al fiume e/o crearne di nuove. Tuttavia, l’estensione delle strade di servizio che si andranno a realizzare andranno ad interessare prevalentemente terreni agricoli o di scarso valore ambientale (cfr. elaborati d.3.1.1.1. – d.3.3.1.1. – d.3.4.1.1.). 57 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 9.5 INDIVIDUAZIONE OPERE-AMBIENTE DEGLI ELEMENTI DELLA INTERFERENZA 9.5.1 Valutazione impatti Per la valutazione degli impatti sono state considerate le modificazioni apportate dal passaggio dei mezzi meccanici, dagli scavi di sbancamento e dal movimento terra, dall’asportazione e/o ridistribuzione del materiale litoide dall’alveo, dal ripristino di un’adeguata sezione di deflusso e dal taglio della vegetazione. Check list di controllo fattori/componenti Sito: Valle del Fortore - Lago di Occhito Tipo sito: E – Regione biogeograficaMediterranea Cod: IT 9110002 Sup: 9380 ha Habitat interessati Tipo di opera Codice Habitat Natura 2000 Codice Si - Risagomatura delle sezioni - Protezioni di sponda X 92A0 212 - Rimozione dei sedimenti stradale da area inondabile 92A0 Vegetazione/Flora X Fauna 2111 - Realizzazione di sistemi drenanti Int. 3b + n. 3a (parte) deflusso 92A0 - Rimozione dei sedimenti X Vegetazione/Flora Fauna Habitat 3211 X Vegetazione/Flora 2111 X Fauna X meandro con tecniche di ingegneria naturalistica - Rimozione del materiale franato in Habitat X 3112 - Rivestimento delle sponde del Int. 4 X X - Taglio selettivo della vegetazione - Ripristino di un’adeguata sezione di Habitat X - Delocalizzazione di un tratto Int. 2 Componente Corine - Taglio selettivo della vegetazione Int. 1 No 92A0 212 Habitat X Vegetazione/Flora X Fauna alveo - Risagomatura delle sezioni - Taglio selettivo della vegetazione Tab. 15 Check list di controllo fattori/componenti 58 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 9.5.2 Effetti fisici 9.5.2.1 Fattore 1 - Modificazioni morfologiche Le modificazioni morfologiche della zona sono legate ai movimenti di terra per la realizzazione del nuovo tratto stradale, per la formazione di piste di servizio, di piazzole e di rampe per l’accesso al fiume. Gli accumuli di materiale di riporto proveniente dagli scavi in loco saranno temporanei e successivamente riutilizzati nelle fasi di reinterro o trasportati in discariche autorizzate. Per quanto riguarda l’intervento n. 2, l’immersione del tracciato al margine di un appezzamento di terreno coltivato, permette di conservare l’integrità morfologica a piccola scala. Relativamente all’accumulo di materiale proveniente dall’estrazione fluviale nei siti preventivamente individuati, poiché trattasi di aree antropizzate e fortemente degradate, le modificazioni morfologiche avranno un impatto positivo sull’ambiente circostante poiché si andrà a ripristinare una morfologia alterata da interventi vari realizzati in passato. Per quanto riguarda gli interventi in alveo, la rimozione del materiale comporterà una modificazione della morfologia dell’alveo e della dinamica fluviale, ripristinando le sezioni naturali, con un aumento della sezione di deflusso e variazioni delle portate. L’approccio progettuale è tale da rendere minimo l’impatto sull’ambiente fluviale e sulle dinamiche esistenti e, nel tempo, il fiume tenderà a depositare nuovamente il materiale solido e a ristabilire le condizioni esistenti. Relativamente agli interventi di protezione di sponda e agli interventi da realizzare a protezione del tracciato stradale, questi verranno effettuati mediante le tecniche di ingegneria naturalistica; pertanto una corretta “ricostruzione morfologica” a fine opera e l’utilizzo delle suddette tecniche porteranno a valutare l’incidenza di tale fattore non significativa. 9.5.2.2 Fattore 2: Modificazioni del drenaggio superficiale Le modifiche sono molto limitate. Si potrebbe ipotizzare come rischio di alterazioni del regime idrico superficiale, inteso come modifica delle attuali condizioni di deflusso delle acque superficiali, quello connesso alla realizzazione del tratto stradale, alle formazione delle piste di servizio e delle piazzole, alla creazione di rampe per l’accesso al fiume. Si presterà particolare cura nel ripristino delle condizioni iniziali, ovvero alla ricostituzione dell’idrologia superficiale in tempi brevi, e nel miglioramento delle condizioni di drenaggio presenti con la realizzazione di canalette di scolo ed eventuali opere di drenaggio, opportunamente ubicate. Per quanto riguarda gli interventi da attuare in corrispondenza dell’alveo, questi non incideranno sul drenaggio superficiale. 59 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 9.5.2.3 Fattore 3: Caratteristiche pedologiche Gli impatti causati dalla realizzazione degli interventi possono determinare una modificazione delle caratteristiche pedologiche dei terreni a seguito di fenomeni di compattazione nei tratti interessati dal passaggio degli automezzi, nei tratti in cui si prevede la realizzazione di piste e di piazzole di servizio e nelle aree temporaneamente occupate dal deposito di materiale. La compattazione del suolo sarà limitata alla fase di cantiere e non determinerà una modifica del profili pedologico se non in corrispondenza degli scavi per la realizzazione di strade di servizio. Le modificazioni non saranno permanenti e si ripristineranno le condizioni iniziali dell’area al termine delle varie attività. Si utilizzerà la viabilità poderale per il transito degli automezzi, le piste esistenti per l’accesso al fiume, le aree a margine con scarso valore agricolo per l’eventuale deposito di materiale e per la realizzazione di nuove piste. Non si ravvedono effetti chimico-fisici di alterazioni delle componenti dei suoli. 9.5.2.4 Fattore 4: Occupazione suoli La realizzazione sia del tratto stradale nell’intervento 2 che delle piste per consentire l’accesso al fiume e necessarie per il transito dei veicoli pesanti, comporterà la sottrazione di superfici al margine di ampie zone agricole. Poiché trattasi di suoli agricoli produttivi, ma qualitativamente meno pregiati, la loro rimozione per gli interventi in oggetto arrecherà un danno limitato alla sola area specifica. L’occupazione dei suoli durante la fase di cantiere (deposito di materiale, utilizzo di piste da parte dei mezzi ecc.) determinerà una sottrazione aggiuntiva temporanea di una porzione di territorio nell’intorno delle piste di servizio e delle piazzole. 9.5.3 Effetti biologici 9.5.3.1 Fattore 1: Modificazioni habitat, vegetazione e flora Per tale fattori si è valutato l’impatto causato dalla creazione e/o dal ripristino di piste per l’accesso ai fiumi, l’eliminazione della vegetazione secca all’interno e lungo l’alveo fluviale, la rimozione del materiale sedimentato e la risagomatura delle sezioni. E’ da evidenziare che in alcuni tratti degli interventi n. 1 e n. n. 3b, l’uso del territorio circostante ha comportato una riduzione sempre più crescente della vegetazione riparia ad una ristretta fascia di arbusti e, pertanto, le modificazioni previste non andranno a compromettere ulteriormente la naturalità dell’ambiente circostante. Per quanto riguarda le piste necessarie per il transito dei veicoli, si utilizzerà la viabilità poderale esistente a servizio dei singoli appezzamenti di terreno, come si evidenzia anche dagli elaborati tecnici specifici. Accanto alla viabilità esistente, per la quale si prevede un suo ripristino, verranno create nuove piste di servizio con asporto di limitate quantità di terreno vegetale. 60 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Per quanto riguarda l’accesso al fiume tramite le cosiddette “calate”, laddove queste sono già presenti, si prevede l’eliminazione delle specie arbustive o di sottobosco ed erbacee presenti (equiseto, angelica, ortiche); nei tratti in cui si prevede la realizzazione di nuove piste, oltre all’eliminazione delle specie arbustive ed erbacee presenti, si interviene con interventi locali di compattazione del terreno. Le suddette saranno localizzate laddove non si provocano interferenze con le specie vegetali presenti di interesse comunitario. Non è previsto, in maniera assoluta, il taglio e/o l’eliminazione della vegetazione ripariale, in quanto l’ipotesi progettuale non lo introduce come intervento per la funzione ecologica che essa esercita: questo tipo di vegetazione crea ombra e diminuisce l’escursione termica, arricchisce la varietà della fauna fluviale aumentando la varietà della risorsa trofica, protegge l’acqua da polvere, concimi e pesticidi, assorbe nitrati e fosfati, favorisce lo sviluppo di microambienti acquatici. Inoltre le fasce ripariali svolgono una importante funzione sull’ecosistema, incrementando la varietà paesaggistica e connettendo l’ambiente terrestre con quello acquatico. Non è da trascurare anche l’importante effetto di protezione delle sponde da fenomeni di erosione. L’impatto su tale componente è basso poiché non si prevede nessuna frammentazione degli habitat presenti. Si ha una sottrazione significativa, rispetto alla loro estensione locale, delle specie erbacee annuali e poliannuali, ma la loro capacità di riprodursi in tempi brevi è molto rapida poiché le stesse sono dotate di un apparato radicale profondo che non viene alterato dalle operazioni di taglio. Inoltre la permanenza delle stesse specie lungo le sponde o ripe, che non verranno interessate dall’intervento, tenderà a favorire il “rinnovellamento” naturale in tempi brevi per naturale inseminazione. Le modificazioni indotte sulla vegetazione della zona saranno limitate al taglio del materiale vegetale morto e all’eventuale dirado delle piante instabili presenti all’interno dell’alveo e nelle immediate vicinanze di attraversamenti, laddove la loro presenza rivesta una particolare criticità. Per quanto riguarda l’impatto che la rimozione del materiale sedimentato in alveo può avere sulla vegetazione presente in alveo o nella golena di magra, poiché trattasi di tipologie vegetazionali caratterizzate da apparati radicali profondi, la rimozione del suddetto materiale non inciderà sulle loro funzioni biologiche in quanto i massimi spessori presunti di scavo non eccederanno il metro di altezza dal piano campagna; ci saranno perturbazioni solo delle forme radicali di sviluppo superficiale. Con le operazioni di asporto del materiale dall’alveo si inciderà sulla scala di rinnovamento naturale degli elementi vegetazionali esistenti provocando a livello di impatto nello sviluppo, il passaggio da formazioni fortemente disetanee a formazioni che tendenzialmente avranno un forte elemento di coetaneità. Comunque anche tale impatto, se pur evidente, si ritiene non debba avere futuri effetti sulle formazioni esistenti tali da alterarne gli ecotipi; infatti il naturale governo comunque provocherà una “selezione” fra gli elementi di rinnovamento tali da determinare una scala di naturale sviluppo che tenderà necessariamente ad una conservazione generazionale, 61 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari ristabilendo quelle che sono le normali fasi di successione e sostituzione delle piante. 9.5.3.2 Fattore 2: Interazione fauna Gli impatti derivanti dalle opere di progetto possono interferire con le specie animali presenti nel SIC relativamente al periodo della riproduzione, mentre per le specie migratrici o svernanti l’impatto è poco significativo o addirittura nullo poiché non si determina un’alterazione dei luoghi di sosta e di svernamento. Inoltre, per le specie che si riproducono negli ambienti umidi e non, non si ravvisa una sottrazione di habitat idoneo alla specie. Per il nibbio bruno, specie che si riproduce nel periodo maggio-giugno negli ambienti umidi, si possono avere eventuali impatti causati dal rumore durante le fasi di lavorazione. Per il lanario non si evidenziano interferenze significative poiché questa specie nidifica su pareti ed è legata agli ambienti per le attività trofiche. L’alborella grazie alla discreta valenza ecologica, è in grado di tollerare modeste compromissioni di qualità delle acque ma risente negativamente delle alterazioni degli habitat fluviali (canalizzazione e modifiche degli alvei, prelievi di ghiaia e sabbia) che possono causare la riduzione delle aree di frega (D’antoni et alii, 2003). Per quanto riguarda gli impatti legati al rumore e alla dispersione di fumi e polveri, questi sono transitori poiché legati esclusivamente alla fase di cantiere e ininfluenti per le specie tutelate. Per le comunità macrobentiche, data l’assenza di dati, si ipotizza che le medesime subiscano una diminuzione della diversità biologica, a seguito del prelievo di materiale, con conseguente semplificazioni delle biocenosi, in termini di diversità e abbondanza. Un impatto significativo si può avere sugli anfibi presenti a causa di un riscaldamento dell’acqua a seguito delle operazioni di movimentazione del materiale. E’ comunque da evidenziare che l’oscillazione termica è poco sensibile poiché siamo in presenza di acque caratterizzate da valori di temperatura relativamente alti. 9.5.3.3 Fattore 3: Acque superficiali Gli impatti previsti in fase di cantiere riguardano un aumento della torbidità dei corsi d’acqua nei tratti d’intervento a causa della quantità di materiale movimentato durante le fasi di lavorazione; tale variazione può indurre ad una conseguente riduzione della trasparenza dell’acqua che potrebbe avere effetti negativi sulla fotosintesi e in generale sulla fauna acquatica. In generale la consistenza delle opere e la durata dei lavori non sono in grado di produrre modifiche sostanziali ed irreversibili al contesto biologico fluviale esistente. Nessun impatto è rappresentato dall’alterazione del regime idrico superficiale, inteso come modifica alle attuali modalità di deflusso delle acque che possono innescare eventuali fenomeni di riassetto dell’alveo. La 62 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari filosofia del progetto parte dalla necessità di ristabilire le condizioni di ordinario esercizio del fiume Fortore, se non a livello ante sbarramento oramai cinquantennale e non più ripristinabile per la presenza dell’invaso, ma quanto meno ad un post non troppo lontano (anni ’80). Infatti è stato verificato che la gran parte dei sedimenti si sono depositati successivamente alla realizzazione dello sbarramento sul Fortore che, sebbene abbia interrotto l’apporto verso valle dei sedimenti provenenti dalla parte montana del bacino, ha provocato anche una riduzione della fluente sia in termini di quantità che di frequenza. A questo riguardo, mentre il bacino montano era caratterizzato dall’affioramento di terreni miocenici fortemente dilavabili, con la prevalenza di argille e marne che per la loro caratteristica di elemento fine sedimentavano soprattutto alla foce, il taglio del fiume Fortore avvenuto con la realizzazione della diga, ha determinato una variazione di apporti, modificando le torbide fluviali da elementi limo argillosi in limo sabbiosi. 9.5.4.1 Sicurezza idraulica Gli interventi hanno come obiettivo la riduzione del rischio idraulico della zona e la messa in sicurezza delle principali infrastrutture presenti. Pertanto, per garantire la funzionalità dell’alveo, occorre prevedere interventi di manutenzione dell’alveo. 9.5.4.2 Inquinamento delle acque Il rischio di inquinamento delle acque superficiali è per lo più legato alla possibilità che si verifichino incidenti durante le fasi di lavorazione, con sversamento di liquidi o sostanze inquinanti (olii, benzina, ecc). Tali fenomeni sono di natura accidentale e comunque di modesta entità, ritenendo pertanto un impatto complessivo sull’ambiente idrico sostanzialmente poco significativo. 9.5.4.3 Produzione e diffusione di polveri Le immissioni in atmosfera saranno legate esclusivamente agli scarichi di automezzi e alle polveri dovute al transito sulle piste e alla movimentazione di terreno nelle fasi di escavazione. I disturbi prevedibili sono dovuti alla ricaduta delle polveri sulla vegetazione. 63 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 9.6 Ecosistema Un corso d’acqua può essere considerato una successione di ecosistemi che sfumano gradualmente l’uno nell’altro e sono interconnessi con gli ecosistemi terrestri circostanti: dalla sorgente alla foce variano infatti i parametri morfologici, idrodinamici, fisici e chimici e, in relazionead essi, i popolamenti biologici. Il River Continuum Concept propone una visione unificante dell’ecologia fluviale che richiama ’attenzione sulla stretta dipendenza della struttura e delle funzioni delle comunità biologiche dalle condizioni geomorfologiche ed idrauliche medie del sistema fisico (Vannote et al.,1980 – tratto dal manuale ANPA “I.F.F. Indice di funzionalità fluviale). La concezione del continuum fluviale mette in evidenza come le comunità acquatiche e il metabolismo fluviale siano condizionate non solo dalle condizioni locali ma anche dai processi che si verificano nei tratti a monte. E’ da evidenziare che nei singoli corsi d’acqua numerosi fattori provocano spostamenti locali o generalizzati dallo schema ideale tracciato dal river continuum concept, poiché la transizione delle caratteristiche fisiche dalla sorgente alla foce non è infatti uniforme ma mostra accelerazioni o rallentamenti in relazione a numerosi fattori. Pertanto nella progettazione di lavori fluviali è dunque importante rispettare la diversità ambientale per evitare la rottura della stabilità dell’ecosistema locale e le sue ripercussioni sui tratti situati più a valle. A tal fine le interruzioni provocate dagli interventi di ripristino dell’efficienza idraulica del fiume Fortore per i tratti in progetto, non comporteranno una interruzione delle connessioni ecologiche e, di conseguenza, non incideranno in maniera rilevante sulla diversità biologica animale e vegetale. 64 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 9.7 Valutazione impatto sito SIC “Valle del Fortore – Lago di Occhito” - IT 9110002 Lista componenti 1 vegetazione 2 fauna 3 ecosistema 4 qualità ambiente idrico Lista fattori 1 modificazioni morfologiche 2 modificazioni del drenaggio superficiale 3 caratteristiche pedologiche 4 occupazione suoli 5 modificazione della vegetazione 6 interazione fauna 7 alterazione dell’ambiente idrico 8 produzione e diffusioni di polveri e rumore Indici dei livelli di correlazione A = 2B B = 2C C=1 Sommatoria = 10 Risultati: VALORI IMPATTO COMPONENTI OPERA IN PROGETTO MINIMI MASSIMI Vegetazione 27,14 10,00 100,00 Fauna 25,00 10,00 100,00 Ecosistema 26,67 10,00 100,00 Qualità ambiente idrico 26,67 10,00 100,00 65 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari RISULTATI GRAFICO A ISTOGRAMMA : in ascissa sono riportati le componenti in ordinata gli impatti elementari IMPATTO MINIMO IMPATTO ELEMENTARE IMPATTO MASSIMO Per il sito “ Valle del Fortore – Lago di Occhito” un’incidenza maggiore si ha a carico della vegetazione che può ripercuotersi sulla diversità biologica della fauna alterando, in maniera live il valore ecosistemico. La qualità dell’ambiente idrico potrebbe risentire di un’eventuale modificazione temporanea a seguito dell’esecuzione delle opere ed a seguito di accidentali 66 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 10 SITO: - DUNA DI LESINA – FOCE DEL FORTORE (Regione Puglia) Codice: IT 9110015 Estensione 10830 ha Regione biogeografica Mediterranea Il sito è interessato da diverse tipologie di habitat (prioritarie e non), ben rappresentate e con un diverso grado di conservazione. La matrice fondamentale dell’ecotessuto è costituita da un mosaico di piccoli appezzamenti (Codice Corine 2.1.2) con seminativi irrigati stabilmente e periodicamente grazie alla presenza di infrastrutture permanenti. 1150* Lagune costiere 2260 Dune con vegetazione di sclerofille dei CistoLavenduletalia Dune con prati dei Brachypodietalia 2240 2230 Dune con prati dei Malcomietalia 1310 Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie annuali delle zone fangose e sabbiose Globale Valutazione Conservazione Grado di relativa Superficie à Rappresentativit % Coperta prioritarie * specie Tipo Codice Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (scheda 3.1 Rete Natura 2000) 60 A C A A 10 A B A A 5 B C C C 5 B C B B 5 A C A A 1510* Steppe salate mediterranee (Limonietalia) 3 A C B A 2250* Dune costiere con Juniperus spp. 5 A C A A 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus 3 A C B A 5 B C B B 3 A C A A 3 A C A A 3 B C B B 3 A C A A robur, Ulmus laevis, e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o fraxinus angustifolia 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termoatlantici 1410 Pascoli inondati mediterranei 2270* Dune con foreste di Pinus Pinea e/o Pinus pinaster 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba Tab. 16: Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 67 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Il Lago di Lesina ha origine nel periodo Eocenico quando, per l’azione combinata dei sedimenti trasportati dal vicino fiume Fortore e della sabbia trasportata dalle correnti, il braccio di mare adiacente alla foce del fiume venne chiuso da un cordone dunale. Questo si estende su una superficie di 5010 ha, presenta un perimetro di circa 50 Km ed una profondità massima di circa 1,5 metri. Il Lago presenta due aperture artificiali, il canale Acquarotta ed il canale Schiapparo, costruiti in passato con funzioni di bonifica sanitaria del comprensorio, e due affluenti: il canale San Lorenzo ed il Lauro. Il cordone dunale è caratterizzato da una fitta macchia mediterranea, cenosi a leccio, tratti di gariga e alcuni lembi a cisti, tra i quali spicca per la rarità il Cistu clusii. La salinità della acque è variabile e la scarsa profondità rende abbastanza difficile il ricambio delle acque con conseguente equilibrio idrobiologico molto delicato. Le sponde ospitano ampie popolazioni di vegetazione alofita: Arthrocnemum fruticosum, Suaeda marittima, salicornia europea, Salsola soda, Halimione portulacoides, Arthrocnemum glacum, artemisia coerulescens. Ampia è anche la diffusione di vegetazione a canneto, presente soprattutto negli alvei dei canali interrati e sul versante orientale, e di Juncus maritimus, Holoschoenus australis, ed Altea officinalis. Ampia e ben rappresentata la popolazione avicola di passo o svernante. In particolare sono presenti la folaga, il moriglione, la moretta, il codone, il fischione, il germano reale, la moretta tabaccata, lo svasso maggiore, il tuffetto, l’airone rosso, l’airone bianco, la garzetta, l’airone cenerino, il tarabuso, il tarabusino, il cannareccione, il basettino, il cavaliere d’italia, il falco di palude, l’albanella reale, il falco pescatore. 10.1 Habitat I siti di questa tipologia sono caratterizzati prevalentemente da habitat che presentano tutta l’articolazione degli habitat delle coste sabbiose e delle dune litoranee, con la loro caratteristica vegetazione psammofila, che vanno dalle dune embroniali, alle dune bianche, fino alle depressioni interdunali e alla vegetazione con carattere secondario. Sono presenti dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavenduletalia (2260), dune con prati dei Brachypodietalia (2240), dune con prati dei Malcomietalia (2230) e dune costiere con Juniperus spp. (2250*), dune con foreste di Pinus Pinea e/o Pinus pinaster. I settori dunali più interni ospitano ginepreti e pinete costiere. Tra gli Habitat presenti nel sito compaiono anche i pascoli inondati mediterranei (1410), le steppe salate mediterranee (Limonietalia), le formazioni ad alofite (1310 e 1420). La biodiversità è elevata, sia a livello di specie che di comunità, determinata prevalentemente dalle caratteristiche del suolo. Piccole variazioni di quota o variazioni micromorfologiche determinano condizioni ecologiche idonee per comunità vegetali e animali molto diversificate. Nel loro insieme, si tratta di 68 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari habitat in cui è facile un sostanziale cambiamento floristico e faunistico determinato anche da piccole variazioni nei parametri fisici e morfologici. Nel primo tratto all’interno del Sic (tratto oggetto degli interventi in esame) il fiume Fortore è caratterizzato dalla presenza dell’habitat 92 AO (Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba), rappresentata da un esile fascia di alberi ed arbusti vegetanti nell’alveo e lungo le sponde del fiume e che delimitano ampie aree intensamente coltivate. Le formazioni forestali sono improntate dalla presenza di specie della famiglia delle Salicaceae; in particolare nelle immediate vicinanze del fiume è presente il Salice rosso (Salix purpurea L.) e, in posizione più esterna il Salice bianco (Salix alba L.) e il salicone (Salix caprea). Diffusi sono anche i pioppi bianchi (Populus alba L.), i pioppi neri (Populus nigra L.) e i pioppi tremoli (Populus tremula L.); alle specie suddette si accompagnano in misura diversa esemplari di roverella (Quercus pubescens), e di olmi (Ulmus minor). Lo strato arbustivo è variamente sviluppato e diversificato; è stata rilevata la presenza di specie alofite quali le Tamerici (Tamerix L.). Lo strato erbaceo è ricco di erbe palustri e caratterizzato dalla presenza del cardo (Sylibum Marianum), del finocchio selvatico (Foeniculum volgare), dell’aneto (Anethum graveolens), dell’ebbio (Sambucus ebulus) e della campanula (Campanula L.). 10.1.1 Fattori di minaccia Rappresentano possibili minacce per queste tipologie di habitat dunali l’erosione costiera, l’abbassamento della falda acquifera, l‘ingressione in falda di acque marine, fenomeni di erosione dunale, il cambiamento di uso del suolo, le eventuali azioni di “pulizia” e spianamento della spiaggia con eliminazioni delle comunità ad esse associate. Inoltre, laddove le dune si trovano in litorali soggetti a forte pressione turistica con associati fenomeni di urbanizzazione e con l’assenza di una regolamentazione degli accessi al sistema dunale e litoraneo, ciò può comportare la distruzione della vegetazione dunale e l’esposizione delle dune a marcati processi di erosione. A tutto questo si aggiunge un elevato rischio d’incendio determinato dall’intensa frequentazione stagionale, dal potenziale virologico della vegetazione dunale e dagli eventuali interessi speculativi. Rappresentano minacce sugli habitat forestali di ambiente fluviale le modificazioni strutturali e le alterazioni degli equilibri idrici dei bacini, il cambiamento della qualità delle acque, dovuto allo scarico di eccessive quantità di azoto e fosforo, la diffusione di specie alloctone invadenti negli habitat forestali, il pericolo d’incendio. In particolare, l’abbassamento della falda acquifera ed il prosciugamento del terreno potrebbero costituire un serio rischio per le tipologie vegetazionali presenti e, di conseguenza, per la fauna che esse ospitano. Nelle fitocenosi ripariali sono indicatori di un cattivo stato di conservazione l’elevata copertura vegetale di specie nitrofile (Urtica doica), indicatrici di elevata presenza di sostanze chimiche, provenienti presumibilmente da attività colturali, e la presenza di specie esotiche, sia vegetali che animali. 69 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 10.2 Vegetazione e Flora Grazie alla disponibilità di acqua si ritrovano piante quali i pioppi bianchi, neri e tremoli (Populus alba, Populus nigra e Populus tremula), i salici (Salix alba), gli Olmi (Ulmus minor) e le roverelle (Quercus robur). Frequente è la presenza della robinia (Robinia pseudoacacia) che colonizza abbondantemente le sponde. La costante presenza di acqua favorisce lo sviluppo di piante strettamente legate all’ambiente acquatico quali le idrofite. Laddove l’acqua diviene meno profonda le idrofite cedono il posto alle alofite, che mantengono sommerso il solo apparato radicale come la cannuccia comune o le tife (Tipha latifoglia, Tipha angustifolia), specie note e ampiamente diffuse. Si rinviene altresì la Salicornia europea, pianta erbacea perenne con fusto cilindrico, verde in estate che diventa rosso in inverno. Non è segnalata nessuna pianta d’interesse comunitario. 10.2.1 Fattori di minaccia Le possibili minacce sono rappresentate dalle modificazioni strutturali e dalle alterazione degli equilibri idrici dei bacini, legati: a processi di urbanizzazione , ad interventi di artificializzazione dell’alveo, a sbarramenti dei corsi d’acqua, all’estrazione di sabbia e ghiaia e alla modifica delle regime delle portate, al cambiamento della qualità delle acque dovuto allo scarico di acque reflue urbane e provenienti dalle attività agricole, all’inquinamento derivante dall’utilizzo di biocidi e fertilizzanti in agricoltura e all’abbandono di rifiuti speciali (elettrodomestici, batterie, ecc), alll’invasione di specie esotiche. La presenza di specie alloctone invasive (Robinia, quercia rossa) comporta il rischio della perdita di un elevato numero di specie, con una conseguente progressiva omogeneizzazione delle biocenosi e l’alterazione profonda degli ecosistemi. Da non dimenticare la minaccia rappresentata dagli incendi boschivi con un aumento della frequenza e dell’estensione dovuto a cause accidentali e soprattutto dolose, anche in relazione agli usi tradizionali del territorio. 10.3 Fauna Segnalate 52 specie di uccelli di cui 4 d’interesse prioritario. Sono presenti le specie: Plegadia falcinellus, Pluvialis apricaria, Porzana parva, Porzana porzana, Recurvirostra avosetta, Sterna albifrons, Sterna sandvicensis, Phalacrocorax pygmeus, ciconia nigra, Ciconia ciconia, Burhinus oedicnemus, Caprimulgus europaeus, Falco columbarius, Coracias garrulus, Numenius tenuirostris, Acrocephalus melanopogon, Alcedo atthis, Ardea purpurea, Ardeola ralloides, Aythya nyroca*, Botaurus stellaris, Chlidoniae hibridus, Chlidoniae niger, Circus cyaneus, Circus pygargus, Circus aeruginosus, Egretta alba, Egretta garzetta, Himantopus himantopus, Ixobrychus minutus, Nycticoras nycticoras, Platalea leucorodia, (uccelli); E’ stata individuata come specie prioritaria il Tarabuso (Botaurus stellaris), un uccello solitario e difficile da trovare in Italia, appartenente alla famiglia 70 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari degli aldeidi. Il Tarabuso frequenta paludi, rive fluviali, acque stagnanti e rive lacustri e si rinviene frequentemente nelle aree caratterizzate dalla presenza di canneti, nel fitto dei quali nidifica. In genere evita le zone soggette a gelo invernale per cui le popolazioni presenti nelle zone più settentrionali migrano in Europa meridionale durante la stagione fredda. Il Tarabuso si nutre principalmente di rane, pesci e insetti, che cattura mimetizzandosi tra le canne. 10.3.1 Fattori di minaccia Sono inserite nella categoria delle specie minacciate nella Lista Rossa Nazionale IUCN le seguenti specie: Uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE (scheda Rete Natura 2000) Codice Nome Popolazione Riprod Migratoria Riprod A050 A055 A059 A061 A153 Anas Valutazione sito Svern Popolazione Conservazione Isolamento Globale A A A A A A Stazion P penelope Anas querquedula Aythya P C B C B P C B C B A A A ferina Aythya fuligula Gallinago P gallinago Tab. 17: Uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE Le cause di declino di queste specie vanno ricercate nei cambiamenti ambientali ed in particolare nelle trasformazioni degli habitat nei quali possono nidificare. Altri fattori di minaccia sono rappresentati dall’inquinamento delle acque dolci a causa di scarichi agricoli e industriali, alla diffusione sempre più frequente di incendi, alla riduzione degli habitat al fine di ottenere aree da coltivare. 71 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 10.3.2 Pesci Tra i pesci figura il nono (Aphanius fasciatus), l’alborella meridionale (Alburnus albidus) e il ghiozzo (Padogobius panizzai). L’alborella meridionale popola i tratti medi ed inferiori di fiumi e torrenti anche se presenta una discreta valenza ecologica e sembra in grado di tollerare modeste compromissioni di qualità delle acque; di contro le alterazioni degli alvei fluviali risultano negative (D’antoni et alii, 2003). 10.3.3 Anfibi e rettili Tra gli anfibi e rettili segnalati è stata accertata la presenza del rospo comune (Bufo bufo), della rana agile (Rana dalmatica), della lucertola muraiola (Podarcis muralis), del ramarro (Lacerta viridis) e del cervone ( Elaphe quatuorlineata). Sono elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE la Testuggine di Hermann (Testudo hermanni), l’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), il tritone crestato italiano (Triturus carnifex) e la Tartaruga comune (Caretta caretta) specie prioritaria fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e ormai al limite dell’estinzione nelle acque territoriali italiane. La specie è minacciata dall'inquinamento marino, dalla riduzione degli habitat di nidificazione e dagli incidenti causati dalle reti a strascico e dagli altri sistemi di pesca. Importante è anche la presenza della Tartaruga comune europea (Emys orbicularis), specie che vive lungo i corsi d’acqua a decorso lento ed in ambiente ricchi di vegetazione. 10.3.4 Mammiferi I mammiferi elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE sono la lontra (lutra lutra) specie estinta e, come specie di chirotteri, il Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum). Per quanto riguarda la lontra, questo splendido mustelide ha risentito in maniera importante delle modificazioni arrecate agli ambienti fluviali, quali l’alterazione delle sponde, la cementificazione, la captazione delle acque e l’inquinamento, fenomeni che hanno modificato ampi tratti dei corsi d’acqua, distruggendo e frammentando l’habitat e rendendo impossibile la sopravvivenza delle popolazioni. Il Rinolofo maggiore o anche detto ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) predilige zone calde e aperte con alberi e cespugli, aree calcaree prossime ad acque ferme o correnti, anche in vicinanza di insediamenti umani; si spinge eccezionalmente anche oltre i 2000 m, ma per lo più si mantiene a quote non superiori agli 800 m. Nel periodo estivo trova riparo in edifici, fessure rocciose, cavi degli alberi e talora in grotte e gallerie minerarie; lo svernamento avviene in cavità sotterranee naturali o artificiali con temperature variabili tra i 7 e i 12 °C. Il Rinolofo lascia i rifugi all’imbrunire per cacciare in zone con coperture arboree ed arbustive sparse o su pendici collinari o in corrispondenza di pareti rocciose e giardini. Trattasi di una specie sedentaria ed infatti la distanza tra il rifugio estivo e quello invernale è usualmente di 20-30 Km. 72 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 10.3.5 Fattori di minaccia vertebrati Secondo la lista Rossa dei Vertebrati, pubblicata dal WWF Italia nel 1998, la specie Rhinolophus ferrumequinum è “vulnerabile”, cioè corre un alto rischio di estinzione nel futuro e medio termine. A parte l’inquinamento, il maggior pericolo è rappresentato dall’azione di disturbo da parte dell’uomo nei suoi rifugi abituali (grotte e costruzioni). I fattori di minaccia per la tartaruga palustre sono rappresentati dalla scomparsa o deterioramento degli habitat ed in particolare dall’intensa urbanizzazione degli ambienti di pianura e costieri (D’antoni et alii, 2003). 10.3.6 Invertebrati Segnalata la specie d’interesse comunitario Coenagrion mercuriale, specie rara e in declino in tutto il suo areale in relazione alla sistemazione idraulica dei piccoli corsi d'acqua, alla pulizia periodica dei canali, nonché all'inquinamento da pesticidi e all'eutrofizzazione delle acque. 73 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 10.4 LE AZIONI DI PROGETTO Le attività da effettuarsi nell’ambito del Sic interessano un tratto del fiume Fortore di lunghezza pari a 2,598 Km, a circa 4 km di distanza dalla sua foce (Tab. 18 – cfr elaborato f.1 “Analisi territoriale”). Lunghezza Codice Sito Intervento Comune Località dell’intervento nel Sito [m] IT Duna e Lago di 9110015 Lesina - foce del n. 1b Serracapriola Colle d’Arena n. 1° (parte) Lesina Piana Paradiso 2.598.57 Fortore Tot. 2.598.57 Tab. 18: riepilogo interventi ricadenti nel sito Le attività da effettuare consistono nel taglio selettivo della vegetazione secca, nel ripristino di un’adeguata sezione di libero attraverso la ridistribuzione dei sedimenti in alveo e/o la rimozione ed il trasporto dello stesso in siti adeguati. Tali operazioni determinano un’incidenza dovuta all’esecuzione degli interventi che consistono principalmente in modifiche dovute al passaggio dei mezzi meccanici, all’asportazione della vegetazione secca, alla rimozione di materiale dall’alveo e al ripristino di adeguate sezioni di deflusso.. Gli interventi da eseguire non provocheranno una frammentazione dell’habitat d’interesse comunitario 92 AO e non andranno assolutamente ad interferire con quelli caratterizzanti l’ambiente dunale, visto la distanza degli interventi dagli stessi. Inoltre si prevede come ipotesi progettuale, nel rispetto della conservazione della funzionalità ambientale, solo il taglio della vegetazione secca presente in alveo, l’eliminazione della vegetazione arbustiva (canne e rovi) per permettere e facilitare le operazioni da eseguire in alveo, l’asportazione del materiale vegetale legnoso trasportato dalle acque di piena. Si potranno avere perturbazioni delle specie d’interesse comunitario solo durante le fasi di lavorazione, causate dal rumore e dalla presenza di eventuali polveri. Anche in questo caso le possibili interazioni fra la fase di cantiere e la fauna stanziale sono molto relative in quanto gli animali presenti, all’apertura del cantiere, si potranno allontanare rientrando nel sito, alla fine dei lavori, in modo molto graduale. E’ possibile mitigare l’impatto scegliendo accuratamente i siti da destinare a cantiere e ripristinando, alla chiusura, le aree non più utili. In linea generale è consigliabile che i depositi di materiale, anche temporanei, vengano posizionati al di fuori delle aree naturali (es. terreni agricoli). 74 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 10.5 INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI DELLA INTERFERENZA OPERE-AMBIENTE 10.5.1 Valutazione impatti Per la valutazione degli impatti sono state considerate le modificazioni apportate dal passaggio dei mezzi meccanici, dagli scavi di sbancamento e movimento terra, dall’asportazione del materiale litoide dall’alveo e dal taglio della vegetazione. Check list di controllo fattori/componenti Sito: Duna di Lesina - Foce del Fortore Tipo sito:E–Regione biogeografica Mediterranea Cod: IT 9110015 Sup: 9823 ha Habitat interessati Tipo d’intervento Codice Codice Habitat Corine Si No Componente Natura 2000 Riprofilatura X Habitat delle sezioni Taglio selettivo Int. della 1b vegetazione + 1a Protezioni di X Serracapriola 92A0 Lesina sponda Rimozione Vegetazione/ Flora 212 X Fauna sedimenti Tab. 19: Check list di controllo fattori/componenti 10.5.2 Effetti fisici 10.5.2.1 Fattore 1 - Modificazioni morfologiche Non si hanno rilevanti modificazioni morfologiche. Per quanto riguarda gli interventi in alveo, la rimozione del materiale comporterà una modificazione della morfologia e della dinamica fluviale con un aumento della sezione di deflusso e variazioni per quanto riguarda le portate. L’approccio progettuale è tale da rendere minimo l’impatto sull’ambiente fluviale e sulle dinamiche esistenti e, nel tempo, il fiume tenderà a depositare nuovamente il materiale solido e a ristabilire le condizioni esistenti. Per la corretta esecuzione delle lavorazioni dell’intervento 1b, è stata prevista una viabilità di cantiere (vedasi planimetrie allegate) ottenuta attraverso il ripristino di quella esistente e la realizzazione di nuova viabilità. Per quanto riguarda le piste necessarie in tutte quelle aree adiacenti al corso d’acqua non 75 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari raggiunte da alcuna viabilità, queste andranno ad prevalentemente terreni agricoli o di scarso valore ambientale. interessare 10.5.2.2 Fattore 2: Modificazioni del drenaggio superficiale Per quanto riguarda gli interventi da attuare in corrispondenza dell’alveo, questi non incideranno sulla modifica del drenaggio superficiale. Le variazioni sono da considerarsi nell’idrologia superficiale dovute alla presenza delle piste e delle piazzole di servizio; poiché le stesse si realizzeranno su superfici in parte antropizzate (uso agricolo), la limitata incidenza è vincolata al ripristino e alla realizzazione di canalette di scolo che evitino l’accumulo di acqua. 10.5.2.3 Fattore 3: Caratteristiche pedologiche Gli impatti causati dalla realizzazione dell’intervento determinano una modificazione delle caratteristiche pedologiche a seguito di fenomeni di compattazione nei tratti interessati dal passaggio degli automezzi, nei tratti in cui si prevede la realizzazione di piste in terra per l’accesso al fiume e nelle aree temporaneamente occupate dal deposito di materiale. Si utilizzerà la viabilità poderale per il transito degli automezzi, le piste esistenti per l’accesso al fiume e le aree a margine, con scarso valore agricolo, per l’eventuale deposito di materiale. Non si ravvedono effetti chimico-fisici di alterazioni delle componenti dei suoli. 10.5.2.4 Fattore 4: Occupazione suoli Vi sarà un’occupazione temporanea dei suoli per l’eventuale deposito di materiale proveniente dalle lavorazioni. 10.5.3 Effetti biologici 10.5.3.1 Fattore 1: Modificazioni habitat, vegetazione e flora Il Sic è caratterizzato da una eterogeneità di habitat poiché comprende un’ampia area che si sviluppa fino alla foce del Fortore, includendo il lago di Lesina e gli habitat in esso rappresentati. In realtà gli interventi di progetto ricadenti nel suddetto Sic sono localizzati lungo il tratto del fiume Fortore che va dal ponte della ferrovia verso la foce, per una lunghezza di circa 2 Km. Tali interventi non riguarderanno la foce del fiume, posta a circa 4 Km di distanza egli abitati ad esso connessi. Per quanto riguarda l’impatto che la rimozione del materiale sedimentato in alveo può avere sulla vegetazione presente in alveo o nella golena di magra, poiché trattasi di tipologie vegetazionali caratterizzate da apparati radicali profondi, la rimozione del suddetto materiale non inciderà sulle loro funzioni biologiche in quanto i massimi spessori presunti di scavo non 76 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari eccederanno il metro di altezza dal piano campagna; ci saranno perturbazioni solo delle forme radicali di sviluppo superficiale. Con le operazioni di asporto del materiale dall’alveo si inciderà sulla scala di rinnovamento naturale degli elementi vegetazionali esistenti, provocando, a livello di impatto nello sviluppo, il passaggio da formazioni fortemente disetanee a formazioni che tendenzialmente avranno un forte elemento di coetaneità. Comunque anche tale impatto, se pur evidente, si ritiene non debba avere futuri effetti sulle formazioni esistenti tali da alterarne gli ecotipi; infatti il naturale governo comunque provocherà una “selezione” fra gli elementi di rinnovamento tali da determinare una scala di naturale sviluppo che tenderà necessariamente ad una conservazione generazionale, ristabilendo quelle che sono le normali fasi di successione e sostituzione delle piante. Non è previsto, in maniera assoluta, il taglio e/o l’eliminazione della vegetazione ripariale, in quanto sia l’ipotesi progettuale non lo prevede sia per la funzione ecologica che essa esercita. L’impatto sulle modificazioni degli habitat presenti è poco significativo. Per quanto riguarda la vegetazione si potrà avere una sottrazione significativa, rispetto alla loro estensione locale, delle specie erbacee annuali e poliannuali, ma la loro capacità di riprodursi in tempi brevi è rapida poiché le stesse sono dotate di un apparato radicale profondo che non viene alterato dalle operazioni di taglio. Inoltre la permanenza delle stesse specie, lungo le sponde o ripe che non verranno interessate dall’intervento, tenderà a favorire il “rinnovellamento” naturale in tempi brevi per naturale inseminazione. Va altresì precisato che tali interventi hanno un impatto nullo sul paesaggio poiché tali operazioni avvengono “sotto chioma”. 10.5.3.2 Fattore 2: Interazione fauna Gli impatti derivanti dalle opere di progetto possono interferire con le specie animali presenti nel SIC relativamente al periodo della riproduzione, mentre per le specie migratrici o svernanti l’impatto è poco significativo o addirittura nullo poiché non si determina un’alterazione dei luoghi di sosta e di svernamento. Inoltre, per le specie che si riproducono negli ambienti umidi non si ravvisa una sottrazione di habitat idoneo alla specie. Per quanto riguarda gli impatti legati al rumore e alla dispersione di fumi e polveri, questi sono temporanei e legati esclusivamente alla fase di cantiere. Per le comunità macrobentiche, data l’assenza di dati, si ipotizza che le medesime subiscano una diminuzione della diversità biologica a seguito del prelievo di materiale con conseguente semplificazioni delle biocenosi, in termini di diversità e abbondanza. Un impatto significativo si può avere sugli anfibi presenti a causa di un riscaldamento dell’acqua a seguito delle operazioni di movimentazione del materiale. E’ comunque da evidenziare che l’oscillazione termica è poco sensibile poiché siamo in presenza di acque caratterizzate da valori di temperatura relativamente alti. 77 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 10.5.3.3 Fattore 3: Acque superficiali Gli impatti previsti in fase di cantiere riguardano un aumento della torbidità dei corsi d’acqua a causa della quantità di materiale movimentato durante le fasi di lavorazione nei tratti d’intervento; tale variazione può indurre ad una conseguente riduzione della trasparenza dell’acqua che potrebbe avere effetti negativi sulla fotosintesi e in generale sulla fauna acquatica. In generale la consistenza delle opere e la limitata durata dei lavori non sono in grado di produrre modifiche sostanziali ed irreversibili al contesto biologico fluviale esistente. Nessun impatto è rappresentato dall’alterazione del regime idrico superficiale, inteso come modifica alle attuali modalità di deflusso delle acque che possono innescare eventuali fenomeni di riassetto dell’alveo. Fra l’altro le tratte di riprofilatura sono talmente marginali, rispetto a tutto il progetto, da non incidere sulla valutazione complessiva di interferenza ambientale. 10.5.4.1 Sicurezza idraulica Gli interventi hanno come obiettivo la riduzione del rischio idraulico della zona e la messa in sicurezza delle principali infrastrutture presenti. Pertanto, per garantire la funzionalità dell’alveo, occorre prevedere interventi di manutenzione dell’alveo. 10.5.4.2 Inquinamento delle acque Il rischio di inquinamento delle acque superficiali è per lo più legato alla probabilità che si verifichino incidenti durante le fasi di lavorazione, con sversamento di liquidi o sostanze inquinanti (olii, benzina, ecc.). Tali fenomeni sono di natura accidentale e comunque di modesta entità, ritenendo pertanto un impatto complessivo sull’ambiente idrico sostanzialmente poco significativo. 10.5.4.3 Produzione e diffusione di polveri Le polveri nella fase di cantiere saranno generate dai mezzi di trasporto e di movimentazione di terreno nelle fasi di escavazione. I disturbi prevedibili sono dovuti alla ricaduta delle polveri e sono da considerarsi a carico della vegetazione. 78 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 10.6: Ecosistema Un corso d’acqua può essere considerato una successione di ecosistemi che sfumano gradualmente l’uno nell’altro e sono interconnessi con gli ecosistemi terrestri circostanti: dalla sorgente alla foce variano infatti i parametri morfologici, idrodinamici, fisici e chimici e, in relazionead essi, i popolamenti biologici. Il River Continuum Concept propone una visione unificante dell’ecologia fluviale che richiama ’attenzione sulla stretta dipendenza della struttura e delle funzioni delle comunità biologiche dalle condizioni geomorfologiche ed idrauliche medie del sistema fisico (Vannote et al.,1980 – tratto dal manuale ANPA “I.F.F. Indice di funzionalità fluviale). La concezione del continuum fluviale mette in evidenza come le comunità acquatiche e il metabolismo fluviale siano condizionate non solo dalle condizioni locali ma anche dai processi che si verificano nei tratti a monte. E’ da evidenziare che nei singoli corsi d’acqua numerosi fattori provocano spostamenti locali o generalizzati dallo schema ideale tracciato dal river continuum concept, poiché la transizione delle caratteristiche fisiche dalla sorgente alla foce non è infatti uniforme ma mostra accelerazioni o rallentamenti in relazione a numerosi fattori. Pertanto nella progettazione di lavori fluviali è dunque importante rispettare la diversità ambientale per evitare la rottura della stabilità dell’ecosistema locale e le sue ripercussioni sui tratti situati più a valle. A tal fine le interruzioni provocate dagli interventi di ripristino dell’efficienza idraulica del fiume Fortore per i tratti in progetto, non comporteranno una interruzione delle connessioni ecologiche e, di conseguenza, non incideranno in maniera rilevante sulla diversità biologica animale e vegetale. 79 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 10.7 VALUTAZIONE IMPATTI SITO “DUNA DI LESINA - FOCE DEL FORTORE” – Cod. IT 9110015 Lista componenti 1 vegetazione 2 fauna 3 ecosistema 4 qualità ambiente idrico Lista fattori 1 modificazioni morfologiche 2 modificazioni del drenaggio superficiale 3 caratteristiche pedologiche 4 occupazione suoli 5 modificazione vegetazione 6 interazione fauna 7 alterazione ambiente idrico 8 produzione e diffusioni di polveri e rumore Indici dei livelli di correlazione A = 2B B = 2C C=1 Sommatoria = 10 Risultati: valori impatti COMPONENTI OPERA IN PROGETTO MINIMI MASSIMI Vegetazione 21,67 10,00 100,00 Fauna 18,33 10,00 100,00 Ecosistema 20,00 10,00 100,00 Qualità Ambiente idrico 20,00 10,00 100,00 80 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari RISULTATI GRAFICO A ISTOGRAMMA : in ascissa sono riportati le componenti in ordinata gli impatti elementari IMPATTO MINIMO IMPATTO ELEMENTARE IMPATTO MASSIMO l’incidenza risulta poco significativa sia a carico della vegetazione che della fauna non alterando il valore ecosistemico. La qualità dell’ambiente idrico risente di un’eventuale modificazione temporanea a seguito dell’esecuzione delle opere e di accidentali sversamenti. 81 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 11 SITO: LOCALITA’ FANTINA- FIUME FORTORE (REGIONE MOLISE) Codice: IT 7222267 Estensione 365 ha Regione biogeografica Mediterranea Il sito è occupato prevalentemente da aree a vocazione agricola. I seminativi in aree non irrigue sono i più rappresentativi (Corine Land Cover 211) con una percentuale pari al 67,8%; i boschi, prevalentemente rappresentati da specie igrofile, sono piuttosto esigui e rappresentano il 2,7% del sito, mentre i cespuglieti rappresentati prevalentemente da Tamerice (Tamarix gallica L.), Tamerice maggiore (T. africana), Olmo (Ulmus minor), Sanguinello (Corpus sanguinea), Paliuris spina-christi, ed asparago pungente (Asparagus acutifolius), sono diffusi prevalentemente nella prossimità dell’alveo fluviale. Sui versanti acclivi e caratterizzati da marcate forme erosive sono presenti i cespuglieti a sclerofille sempreverdi con Pistacia lentiscus, Phillyrea latifoglia, Pyrus spinosa, Smilax aspera, riconducibili a formazioni di macchia. Le aree pascolive, rappresentate principalmente dalla Phragmites australis, occupano gran parte dell’alveo del fiume Fortore in area molisana. Non mancano rimboschimenti recenti con essenze di pioppi neri (Populis nigra). 11.1 Habitat L’habitat 92A0, inserito nella Direttiva UE 92/23, Foreste a galleria di Salix allba e Populus alba, è circoscritto in appezzamenti di ridotte dimensioni. Nella tabella che segue sono indicati i tipi di habitat presenti nel Sic elencato nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (Tab. 20) Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (scheda 3.1 Reta Natura 2000) Codice Tipo % Rappresentatività Coperta Superficie Grado di Valutazione relativa Conservazione Globale C A A Foreste di 9340 Quercus ilex e Quercus 15 A rotundifolia 82 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Foreste alluvionali di *91E0 Alnus glutinosa 5 B C B B 10 B C B B e Fraxinus excelsior Foreste a 92A0 galleria di Salix alba e Populus alba Tab. 20: Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 A seguito della revisione effettuata dalla società Botanica Italina nel 2005, sono stati individuati i seguenti tipi di habitat caratterizzanti il Sic (Tab. 21): Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (scheda 3.1 Reta Natura 2000) Codice Tipo % Rappresentatività Coperta Superficie Grado di Valutazione relativa Conservazione Globale Foreste a galleria 92A0 di Salix alba e 3 B C B B 2 B C B B Populus alba Percorsi substeppici di 6220 graminacee e piante annue dei TheroBrachypodietea Tab. 21: Habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 Si conferma la presenza dell’habitat 92A0, anche se di limitata estensione, mentre si esclude la presenza degli habitat 9340 (Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia) e 91E0 (Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior), in quanto completamente assenti. 11.1.1 Fattori di minaccia Le possibili minacce a cui sono sottoposti tali tipologie di habitat suddetti sono rappresentate da fenomeni di erosione e degradazione del suolo, incendi non controllati, presenza di tratti in corrispondenza dei quali l’alveo presenta argini artificiali, aree estese destinate a pascolo, alterazione del regime idrico, scarichi di reflui provenienti prevalentemente dalle attività 83 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari agricole. In corrispondenza delle aree golenali, a seguito della riduzione delle portate del corso d’acqua, si è diffusa una fitta vegetazione elofitica a Pragmites australis che rappresenta, anche se in modo occasionale, area di pascolo per bovini ed equini. 11.2 Vegetazione e flora Nell’allegato II della Direttiva 92743/EEC non sono state segnalate piante d’interesse comunitario. La vegetazione è rappresentata da specie tipiche degli ambienti fluviali quali il Tamerice (Tamarix africana e Tamarix gallica), e il Salice bianco, comunità a carattere relittuale. Ampi tratti sono occupati da una fitta vegetazione elofitica a Phragmites australis in cui si sviluppa un pascolo bovino ed equino a carattere occasionale. 11.2.1 Fattori di minaccia La vegetazione è interessata da episodi di disturbo rappresentati dagli incendi, dallo scarico di reflui provenienti dalle attività agricole, dalle attività in alveo e dall’estensione di pratiche agricole. 11.3 Fauna Tra le specie faunistiche (Tab. 22) troviamo quelle riportate nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE. Nell’area in oggetto esistono situazioni ambientali che vedono le varie specie di uccelli utilizzare il territorio sia come nicchia trofica che come nicchia riproduttiva. Uccelli elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE (scheda 3.2 a Rete Natura 2000) *specie prioritarie Codice Nome Popolazione Valutazione Sito Migratoria Popolazione Conservazione Isolamento Globale Riprod Riprod Svern. Stazion. A023 Nycticorax P nycticorax A024 Ardeola P ralloides A026 Egretta garzetta P A027 Egretta alba P A029 Ardea purpurea P A034 Platalea P leucorodia A072 Pernis apivorus P A073 Milvus migrans P A074 Milvus milvus P A081 Circus P aeruginosus A082 Circus cyanaeus P A084 Circus pygargus P A094 Pandion P haliaetus A101 Falco P 84 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari A103 A119 A120 A131 A132 A133 A151 A154 A155 A224 A229 A231 A379 biarmicus* Falco peregrinus Porzana porzana Porzana parva Himantopus himantopus Recurvirostra avosetta Burhinus oedicnemus Philomachus pugnax Gallinago media Tringa glareola Caprimulgus europaeus Alcedo atthis Coracias garrulus Emberiza hortulana P P P P P P P P P P P P P Tab. 22:Uccelli elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE Uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE (scheda 3.2 b Rete Natura 2000) Codice Nome Popolazione Valutazione Sito Riprod Migratoria Popolazione Conservazione Isolamento Globale Riprod Svern. Stazion. A097 Falco P vespertinus A099 Falco subbuteo P A118 Rallus P acquaticus A145 Calidris minuta P A147 Calidris P ferruginea A156 Limosa limosa P A160 Numenius P arquata A162 Tringa totanus P A165 Tringa ochropus P A168 Actitis P hypoleucos A230 Merops apiaster P A382 Emberiza P melanocephala Codice 1103 1120 Pesci elencati nell’Allegato 2 della Direttiva 92/43 CEE (scheda 3.2 e Rete Natura 2000) Nome Popolazione Valutazione Sito Riprod Migratoria Popolazione Conservazione Isolamento Riprod Svern. Stazion. Alosa falax P C C C Alburnus albidus P C C C Globale C C 85 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Invertebrati elencati nell’Allegato 2 della Direttiva 92/43 CEE (scheda 3.2 f Rete Natura 2000) *specie prioritarie Codice Nome Popolazione Valutazione Sito Riprod Migratoria Popolazione Conservazione Isolamento Globale Riprod Svern. Stazion. 1084 Osmoderma P D eremita* 1089 Morinus funereus P D Altre specie importanti di fauna (scheda 3.3 Rete Natura 2000) Nome scientifico Popolazione Potamon fluviatile P Anguilla anguilla P Motivazione A A A seguito dell’aggiornamento della scheda Natura 2000, si rinvengono come specie stazionarie la Nycticorax nycticorax, l’ Ardeola ralloides, l’ Egretta garzetta, l’ Egretta alba, l’Ardea purpurea, la Platalea leucorodia, la Pernis apivorus, il Milvus migrans, il Circus aeruginosus, il Circus cyanaeus, il Circus pygargus il Pandion haliaetus, il Falco vespertinus, la Porzana porzana, la Porzana parva, l’Himantopus himantopus, la Recurvirostra avosetta, il Burhinus oedicnemus, il Philomachus pugnax, il Gallinago media, il Tringa gl’areola, il Caprimulgus europaeus, l’Alcedo atthis e l’Emberiza hortulana. Le specie che utilizzano il sito per lo svernamento sono il Milvus milvus il Falco biarmicus*, il Falco peregrinus e il Coracias garrulus. L’Alcedo atthis utilizza il sito come nicchia trofica. Uccelli migratori abituali non elencati nell’Allegato 1 della Direttiva 79/409 CEE (scheda 3.2 b Rete Natura 2000) Codice Nome Popolazione Valutazione Sito Riprod Migratoria Popolazione Conservazione Isolamento Globale Riprod Svern. Stazion. A099 Falco subbuteo P A118 Rallus P acquaticus A145 Calidris minuta P A147 Calidris P ferruginea A156 Limosa limosa P A160 Numenius P arquata A162 Tringa totanus P A165 Tringa ochropus P A168 Actitis P hypoleucos A230 Merops apiaster P A382 Emberiza P melanocephala 11.3.1 Fattori di minaccia Rappresentano possibili fattori di minaccia i cambiamenti ambientali, in particolare laddove si hanno modificazioni degli ambienti in cui le specie faunistiche possono riprodursi. Sono altresì da considerare lo sviluppo di pratiche agricole intensive con sottrazione degli habitat presenti, l’uso di pesticidi, la propagazione di incendi. 86 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 11.4 LE AZIONI DI PROGETTO Le attività da effettuarsi interessano due tratti non continui del fiume Fortore ricadenti nell’ambito del Sic per una lunghezza complessiva pari a 980 m (Tab. 23 – cfr elaborato f.1 “Analisi territoriale”) Lunghezza Codice Sito Intervento Comune Località dell’intervento nel Sito [m] Santa Croce di Località Fantina IT 7222267 n. 3a (parte) Magliano Dragonara San Giuliano di Puglia 980 - Fiume Fortore Totale 980 Tab. 23: riepilogo interventi ricadenti nel sito Le attività da effettuare consistono nel taglio selettivo della vegetazione e nella riprofilatura delle sezioni. Sarà effettuata l’asportazione localizzata di materiale morto ed eventuale dirado delle piante instabili presenti all’interno dell’alveo, in particolar modo nelle immediate vicinanze degli attraversamenti che presentano una situazione di criticità al regolare deflusso. Tali operazioni determinano un’incidenza dovuta all’esecuzione degli interventi che consistono in modifiche dovute al passaggio dei mezzi meccanici, all’asportazione della vegetazione secca e/o deperente, alla rimozione di materiale dall’alveo. Vista la presenza dell’habitat d’interesse comunitario 92A0 (Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba), gli interventi di rimozione del materiale dall’alveo e gli interventi consistenti nel taglio della vegetazione non andranno assolutamente ad interferire con le aree caratterizzate dalla presenza delle formazioni evidenziate poiché si è previsto di localizzare gli stessi interventi a valle dell’habitat perimetrato. Particolare accortezza verrà pertanto posta nell’evitare qualsiasi tipo di disturbo; a tal fine le aree destinate al deposito di eventuale materiale, al passaggio e alla sosta dei mezzi meccanici saranno opportunamente individuate nelle aree agricole, tralasciando le aree naturali mentre per il passaggio dei mezzi meccanici si utilizzerà la viabilità interpoderale esistente. Durante le fasi di lavorazione, il rumore causato dalla movimentazione dei mezzi meccanici e la formazione di polveri potranno determinare perturbazioni di carattere temporaneo sulla vegetazione e sulle specie d’interesse comunitario. 87 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 11.5 INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI DELLA INTERFERENZA OPERE-AMBIENTE 11.5.1 Valutazione impatti Per la valutazione degli impatti sono state considerate le modificazioni apportate dal passaggio dei mezzi meccanici, dagli scavi di sbancamento e movimento terra, dall’asportazione del materiale litoide dall’alveo e dal taglio della vegetazione. Check list di controllo fattori/componenti Sito: Località Fantina - Fiume Fortore Tipo sito: C - Regione biogeografia Mediterranea Cod: IT 7222267 Sup: 365 ha Habitat interessati Tipo d’intervento Codice Codice Habitat Corine Si No Componente Natura 2000 Riprofilatura delle sezioni Int. 3 a Taglio selettivo della vegetazione Santa Croce di Habitat X Magliano San Giuliano di Puglia 92A0 3112 X Vegetazione/Flora Castelnuovo della Daunia X Fauna Tab. 24: Check list di controllo fattori/componenti 11.5.2 Effetti fisici 11.5.2.1 Fattore 1 - Modificazioni morfologiche Le modificazioni morfologiche hanno un impatto nullo. Per gli interventi di rimozione del materiale dall’alveo si prevede una modificazione della morfologia e della dinamica fluviale con un aumento della sezione di deflusso e con variazioni delle portate. L’approccio progettuale è tale da rendere minimo l’impatto sull’ambiente fluviale e sulle dinamiche esistenti e, nel tempo, il fiume tenderà a depositare nuovamente il materiale solido e a ristabilire le condizioni esistenti. 88 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 11.5.2.2 Fattore 2: Modificazioni del drenaggio superficiale Per quanto riguarda gli interventi da attuare in corrispondenza dell’alveo, questi non incideranno sulla modifica del drenaggio superficiale. Le modifiche sono molto limitate e le variazioni sono da considerarsi nell’idrologia superficiale. Gli interventi prevedono un ripristino delle piste esistenti e, pertanto, la limitata incidenza è vincolata al ripristino delle canalette di scolo al fine di evitare accumuli di acque meteoriche. 11.5.2.3 Fattore 3: Caratteristiche pedologiche Gli impatti causati dalla realizzazione dell’intervento determinano una modificazione delle caratteristiche pedologiche a seguito di fenomeni di compattazione nei tratti interessati dal passaggio degli automezzi, nei tratti in cui si prevede il ripristino delle piste esistenti e nelle aree temporaneamente occupate dal deposito di materiale. Si utilizzerà la viabilità poderale per il transito degli automezzi, le piste esistenti per l’accesso al fiume le aree a margine, con scarso valore agricolo, per l’eventuale deposito di materiale. Non si ravvedono effetti chimico-fisici di alterazioni delle componenti dei suoli. 11.5.2.4 Fattore 4: Occupazione suoli Vi sarà un’occupazione temporanea dei suoli per l’eventuale deposito di materiale. Le superfici interessate sono aree a prevalente uso agricolo. 11.5.3 Effetti biologici 11.5.3.1 Fattore 1: Modificazioni habitat, vegetazione e flora Non si hanno modificazioni indotte sugli habitat presenti e si escludono cambiamenti sul valore di conservazione del sito. Non sono previste opere che impediscano la fruizione continua dell’habitat e non vi sono perdite, neanche parziali, sull’habitat di riferimento. Non si effettuerà l’eliminazione della vegetazione ripariale, per la funzione ecologica che essa esercita: questo tipo di vegetazione crea ombra e diminuisce l’escursione termica, arricchisce la varietà della fauna fluviale aumentando la varietà della risorsa trofica, protegge l’acqua da polvere, concimi e pesticidi, assorbe nitrati e fosfati, favorisce lo sviluppo di microambienti acquatici. Con le operazioni di asporto del materiale dall’alveo si inciderà sulla scala di rinnovamento naturale degli elementi vegetazionali esistenti, provocando, a livello di impatto nello sviluppo, il passaggio da formazioni fortemente disetanee a formazioni che tendenzialmente avranno un forte elemento di coetaneità. Comunque anche tale impatto, se pur evidente, si ritiene non debba avere futuri effetti sulle formazioni esistenti, tali da alterarne gli ecotipi; infatti il naturale governo comunque provocherà una “selezione” fra gli elementi di rinnovamento tali da determinare una scala di naturale sviluppo che tenderà necessariamente ad una conservazione generazionale, 89 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari ristabilendo quelle che sono le normali fasi di successione e sostituzione delle piante. Per quanto riguarda l’accesso al fiume, si utilizzerà la viabilità poderale esistente a servizio dei singoli appezzamenti di terreno per permettere il transito dei veicoli. Si procederà con l’eliminazione delle specie arbustive o di sottobosco ed erbacee presenti (equiseto, angelica, ortiche). Si valuta una sottrazione significativa, rispetto alla loro estensione locale, delle specie erbacee annuali e poliannuali, ma la loro capacità di riprodursi in tempi brevi è rapida poiché le stesse sono dotate di un apparato radicale profondo che non viene alterato dalle operazioni di taglio. Inoltre la permanenza delle stesse specie lungo le sponde o ripe, che non verranno interessate dall’intervento, tenderà a favorire il “rinnovellamento” naturale in tempi brevi per naturale inseminazione. Per quanto riguarda l’impatto che la rimozione del materiale sedimentato in alveo può avere sulla vegetazione presente in alveo o nella golena di magra, poiché trattasi di tipologie vegetazionali caratterizzate da apparati radicali profondi, la rimozione del suddetto materiale non inciderà sulle loro funzioni biologiche in quanto i massimi spessori presunti di scavo non eccederanno il metro di altezza dal piano campagna; ci saranno perturbazioni solo delle forme radicali di sviluppo superficiale. Nel ripristino delle sponde con interventi di ingegneria naturalistica si utilizzeranno specie autoctone o di comunità vegetali correlate dinamicamente con la vegetazione naturale potenziale. 11.5.3.2 Fattore 2: Modificazioni fauna Gli impatti derivanti dalle opere di progetto possono interferire con le specie animali presenti nel SIC relativamente al periodo della riproduzione, mentre per le specie migratrici o svernanti l’impatto è poco significativo o addirittura nullo, poiché non si determina un’alterazione dei luoghi di sosta e di svernamento. Inoltre, per le specie che si riproducono negli ambienti umidi non si ravvisa una sottrazione di habitat idoneo alla specie. Non vi sarà sottrazione di siti di nidificazioni. Si ipotizza un probabile abbandono temporaneo della zona all’apertura del cantiere a seguito del rumore e dell’emissione di gas di scarico dei mezzi pesanti. Per quanto riguarda gli impatti legati al rumore e alla dispersione di fumi e polveri, questi sono temporanei e legati esclusivamente alla fase di cantiere. Per le comunità macrobentiche, data l’assenza di dati, si ipotizza che le medesime subiscano una diminuzione della diversità biologica a seguito del prelievo di materiale con conseguente semplificazioni delle biocenosi, in termini di diversità e abbondanza. Un impatto significativo si può avere sugli anfibi presenti a causa di un riscaldamento dell’acqua a seguito delle operazioni di movimentazione del materiale. E’ comunque da evidenziare che l’oscillazione termica è poco sensibile poiché siamo in presenza di acque caratterizzate da valori di temperatura relativamente alti. 90 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 11.5.3.3 Fattore 3: Acque superficiali Gli impatti previsti in fase di cantiere riguardano un aumento della torbidità dei corsi d’acqua a causa della quantità di materiale movimentato durante le fasi di lavorazione nei tratti d’intervento; tale variazione può indurre ad una conseguente riduzione della trasparenza dell’acqua che potrebbe avere effetti negativi sulla fotosintesi e in generale sulla fauna acquatica. In generale la consistenza delle opere e la limitata durata dei lavori non sono in grado di produrre modifiche sostanziali ed irreversibili al contesto biologico fluviale esistente. Nessun impatto è rappresentato dall’alterazione del regime idrico superficiale, inteso come modifica alle attuali modalità di deflusso delle acque, che possano innescare eventuali fenomeni di riassetto dell’alveo. Fra l’altro, le tratte di riprofilatura sono talmente marginali rispetto a tutto il progetto, da non incidere sulla valutazione complessiva di interferenza ambientale. 11.5.4.1 Sicurezza idraulica Gli interventi hanno come obiettivo la riduzione del rischio idraulico della zona e la messa in sicurezza delle principali infrastrutture presenti. Pertanto, per garantire la funzionalità dell’alveo, occorre prevedere interventi di manutenzione dell’alveo. 11.5.4.2 Inquinamento delle acque Il rischio di inquinamento delle acque superficiali è per lo più legato alla probabilità che si verifichino incidenti durante le fasi di lavorazione, con sversamento di liquidi o sostanze inquinanti (olii, benzina, ecc.). Tali fenomeni sono di natura accidentale e comunque di modesta entità, ritenendo pertanto un impatto complessivo sull’ambiente idrico sostanzialmente poco significativo. 11.5.4.3 Produzione e diffusione di polveri Le polveri nella fase di cantiere saranno generate dai mezzi di trasporto e nelle fasi di escavazione, dalla movimentazione di terreno nelle fasi di escavazione. I disturbi prevedibili sono da considerarsi a carico della vegetazione e dovuti alla ricaduta delle polveri. 91 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 11.6: Ecosistema Un corso d’acqua può essere considerato una successione di ecosistemi che sfumano gradualmente l’uno nell’altro e sono interconnessi con gli ecosistemi terrestri circostanti: dalla sorgente alla foce variano infatti i parametri morfologici, idrodinamici, fisici e chimici e, in relazionead essi, i popolamenti biologici. Il River Continuum Concept propone una visione unificante dell’ecologia fluviale che richiama ’attenzione sulla stretta dipendenza della struttura e delle funzioni delle comunità biologiche dalle condizioni geomorfologiche ed idrauliche medie del sistema fisico (Vannote et al.,1980 – tratto dal manuale ANPA “I.F.F. Indice di funzionalità fluviale). La concezione del continuum fluviale mette in evidenza come le comunità acquatiche e il metabolismo fluviale siano condizionate non solo dalle condizioni locali ma anche dai processi che si verificano nei tratti a monte. E’ da evidenziare che nei singoli corsi d’acqua numerosi fattori provocano spostamenti locali o generalizzati dallo schema ideale tracciato dal river continuum concept, poiché la transizione delle caratteristiche fisiche dalla sorgente alla foce non è infatti uniforme ma mostra accelerazioni o rallentamenti in relazione a numerosi fattori. Pertanto nella progettazione di lavori fluviali è dunque importante rispettare la diversità ambientale per evitare la rottura della stabilità dell’ecosistema locale e le sue ripercussioni sui tratti situati più a valle. A tal fine le interruzioni provocate dagli interventi di ripristino dell’efficienza idraulica del fiume Fortore per i tratti in progetto, non comporteranno una interruzione delle connessioni ecologiche e, di conseguenza, non incideranno in maniera rilevante sulla diversità biologica animale e vegetale. 92 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 11.7 VALUTAZIONE IMPATTO SITO SIC “LOCALITA’ FANTINA FIUME FORTORE” – IT 7222267 Lista componenti 1 Vegetazione 2 Fauna 3 Ecosistema 4 Qualità ambiente idrico Lista fattori 1 modificazioni morfologiche 2 modificazioni del drenaggio superficiale 3 caratteristiche pedologiche 4 occupazione suoli 5 modificazione vegetazione 6 disturbo fauna 7 alterazione ambiente idrico 8 produzione e diffusioni di polveri e rumore Indici dei livelli di correlazione A = 2B B = 2C C=1 Sommatoria = 10 Risultati: VALORI IMPATTO COMPONENTI OPERA IN PROGETTO MINIMI MASSIMI Vegetazione 17,14 10,00 100,00 Fauna 15,00 10,00 100,00 Ecosistema 16,00 10,00 100,00 Qualità ambiente idrico 15,00 10,00 100,00 93 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari RISULTATI GRAFICO A ISTOGRAMMA : in ascissa sono riportati le componenti in ordinata gli impatti elementari IMPATTO MINIMO IMPATTO ELEMENTARE IMPATTO MASSIMO l’incidenza risulta non significativa sia a carico della vegetazione che della fauna. La qualità dell’ambiente idrico risente di un’eventuale modificazione solo a seguito di accidentali sversamenti, ma non a seguito dell’esecuzione delle opere. E’ di entità trascurabile la compromissione del valore escosistemico. 94 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 12 CONCLUSIONI I fiumi e i loro sistemi ripari a vegetazione arbustiva e arborea rappresentano i principali corridoi ecologici naturali ed assumono un’importanza determinante per la vita e la dispersione di molte specie e per il mantenimento della funzionalità degli ecosistemi da essi attraversati. E’ proprio su tali considerazioni che la finalità della progettazione in esame è quella di assicurare il progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza preservando la qualità ambientale del territorio. Tale tipo di impostazione ha portato ad escludere interventi di tipo strutturale. Dall’analisi dei grafici emerge che le criticità evidenziate sono dovute maggiormente alla realizzazione delle strade, al taglio della vegetazione, e alla rimozione dei sedimenti. Tali interventi comunque non provocano una significativa influenza sulle variazioni degli habitat e delle popolazioni faunistiche presenti, né variazioni negli indicatori chiave del valore di conservazione degli elementi abiotici (modifiche irreversibili della qualità dell’acqua). Per quanto riguarda la vegetazione, come ampiamente descritto nei paragrafi precedenti, si procederà con il taglio della vegetazione secca, non andando ad incidere sulla vegetazione presente in alveo o sulle sponde, che si trova in buono stato di naturalità. Relativamente alla componente fauna, gli impatti derivanti dalle opere in progetto non interferiscono con le specie animali all’interno del SIC, non determinando un’alterazione dei luoghi di sosta e svernamento. Quanto sopra esposto permette di affermare che l’impatto che si produrrà sarà poco significativo sulle varie componenti ambientali (suolo, vegetazione, fauna, acque). Le interazioni individuate tra gli interventi da effettuare con le diverse componenti e fattori ambientali, anche alla luce degli interventi di minimizzazione illustrati, permettono di concludere che le opere risultano compatibili con il sistema paesaggistico - ambientale analizzato e, pertanto, gli interventi da realizzare rispetteranno le caratteristiche del territorio, nella direzione della salvaguardia e della valorizzazione delle aree. A conclusione si riporta un esempio che illustra differenti modalità di intervento per risolvere un problema di salvaguardia idraulica( Fig. 15) (da Bache & Mac Askill 1984 modificato). Data una situazione caso A che richiede interventi di riassetto delle sponde fluviali, il progetto può optare per soluzioni che risolvano solo le esigenze idrauliche e produttive (caso B) con canalizzazione del corso d’acqua e completo recupero delle sponde ad attività agricole oppure in progetto si possono adottare soluzioni miste (caso C) in cui accanto al rispetto degli obiettivi tecnici viene anche ottimizzato l’inserimento degli interventi nell’ecosistema e nel paesaggio. 95 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari tratto da “Qualità ed impatto ambientale” Sergio Malcevschi Fig. 15: varie modalità d’intervento 96 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 13 MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI Stante il tipo di attività proposta per le varie aree d’intervento, va evidenziato come queste si possano realizzare con modalità a limitato impatto; pertanto l’impatto degli effetti negativi può essere confinato alle fasi transitorie di cantiere. La “misura di mitigazione” appartiene alla famiglia degli interventi tesi all’ottimizzazione ambientale dell’opera, affinché essa presenti il requisito di sostenibilità ambientale. In genere, si riserva la denominazione “misura di mitigazione” a quel complesso d’interventi che si “aggiungono” ad una determinata opera con la funzione specifica di ridurre la vulnerabilità delle componenti ambientali sensibili: la cosiddetta mitigazione “passiva” svolge quasi sempre la funzione di scudo protettivo di ricettori sensibili e vulnerabili, riducendo appunto la loro vulnerabilità. Verranno pertanto di seguito descritte le mitigazioni da adottare per ridurre gli impatti negativi che di solito si riscontrano durante le fasi di cantiere. Le considerazioni non devono intendersi come prescrizioni ma come indicazioni che sarà opportuno seguire. Le aree di deposito dei mezzi e dei materiali, così come tutti gli spazi che occorrono per le manovre, verranno individuate in zone agricole, tralasciando le aree non antropizzate. Le infrastrutture, quali strade di cantiere, saranno ridotte all’essenziale e l’accesso ai vari siti da parte degli automezzi sarà assicurato prevalentemente sfruttando la presenza di strade esistenti. Il sistema di rampe d’accesso ai fiumi sarà dato prevalentemente dalle rampe già esistenti, sulle quali si opererà con una azione di pulizia con conseguente eliminazione delle specie erbacee e arbustive presenti. Laddove le piste saranno realizzate ex novo, si opererà con sterri di limitata entità. Le piste che non saranno più utilizzate dopo la chiusura del cantiere saranno rinaturalizzate con zolle di vegetazione preventivamente prelevate durante la realizzazione delle pista e opportunamente conservate. Qualora ciò non fosse possibile, queste piste saranno nuovamente inerbite utilizzando appropriate specie autoctone, su indicazione di specialisti in materia, e non andranno inseriti elementi che possano modificare nel brevemedio periodo la tipologia dei siti. Le costruzioni di cantiere saranno minime e provvisorie e smantellate subito dopo l’esecuzione dei lavori. Nella fase di cantiere saranno limitate al massimo le attività nel periodo riproduttivo delle specie animali e concentrate esclusivamente nelle ore diurne; saranno impiegati inoltre tutti gli accorgimenti tecnici possibili per ridurre o eliminare la dispersione di polveri nel sito e nelle aree circostanti. Sarà posta una particolare attenzione a non rimuovere o spostare pietraie per non danneggiare le specie che usano queste quali rifugio o nicchia trofica e, laddove presenti, saranno individuate le zone rigorosamente non accessibili all’interno di un sito (es. tane di ibernazione di una specie animale). 97 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari Si eviterà l’accumulo di materiale di cantiere, che eventualmente sarà rimosso prontamente, e il materiale prelevato, laddove non vi sarà la ricollocazione in alveo, verrà trasportato in discariche o siti idonei ed autorizzati. Saranno previste tutte le procedure di sicurezza atte ad evitare dispersioni accidentali degli olii o altro materiale derivante dai mezzi meccanici utilizzati durante le operazioni di cantiere. L’eventuale dirado verrà eseguito secondo indicazioni di un tecnico specializzato che stabiliscano esattamente le modalità dell’intervento in modo da garantirne l’efficacia e la tutela degli aspetti ambientali. I tronchi e i cumuli vegetali provenienti dal taglio della vegetazione, svolgendo un importante ruolo nel costituire habitat per i pesci, verranno collocati lungo le sponde in modo da formare pozze, rifugi ombrosi o aree cruciali per la riproduzione. I tronchetti di ramaglia, delle specie esotiche invasive dotate di alta capacità vegetativa, vanno rigorosamente allontanati dall’ambiente fluviale, onde evitare il rischio di un loro radicamento e di un abnorme diffusione. Ad esempio, nel caso del bacino del Fortore, si tratta soprattutto della Robinia (Robinia pseudoacacia), ma anche in minor misura del Prugnolo tardivo (Prunus serotina) e di altre specie, i cui residui vanno asportati ed eliminati. Negli interventi di protezione delle sponde si procederà con l’utilizzazione di specie autoctone o di comunità vegetali correlate dinamicamente con la vegetazione naturale potenziale. 98 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 14 INTERVENTI DI RIPRISTINO AMBIENTALE Un intervento di Ingegneria Naturalistica deve basarsi su una approfondita conoscenza delle caratteristiche ambientali dell’area d’intervento per riproporre tipologie vegetazionali, con funzioni antierosive e di consolidamento, coerenti con il territorio ed affini a stadi della serie vegetazionale autoctona. La conoscenza della vegetazione reale e potenziale dell’area, nonché la ricostruzione della serie dinamica della vegetazione per individuare gli stadi pionieri più evoluti, compatibilmente con le caratteristiche ecologiche stazionali e con le necessarie caratteristiche biotecniche, risultano quindi elementi fondamentali per la progettazione. Gli interventi di progetto hanno, nel complesso, un impatto nullo sul paesaggio, poiché tali operazioni avvengono “sotto chioma”. Le sponde dell’alveo saranno interessate da interventi di ingegneria naturalistica con specie autoctone tali da determinare una ricucitura vegetazionale tra la scarpata e l’ambiente circostante. Si prevede la realizzazione di piccoli gradoni e di terrazzi in modo da consentire la messa a dimora di essenze e talee di salici prelevati direttamente nell’ambiente circostante. Ad esempio, nell’intervento di controllo dell’erosione di sponda, laddove questa non interessi infrastrutture stradali da proteggere ma campi agricoli, è possibile realizzare una “copertura diffusa” che consolidi la sponda realizzando allo stesso tempo una fascia riparia di salicacee abbastanza fitta. La superficie della sponda, preventivamente riprofilata per ridurne la pendenza, viene completamente rivestita di astoni di salice intimamente affiancati tra loro, disposti lungo la linea di massima pendenza. In questo modo, lo strato di rami di salice copre l’intera superficie e protegge quindi il terreno dall’erosione sin dal momento della posa. Oltre all’azione protettiva immediata, la radicazione intensiva e il ricaccio vegetativo degli astoni danno vita ad una fascia arbustiva che mantiene la sua elasticità nel tempo e costituisce lo stadio pioniero della nuova gestazione arborea principale (CIRF “La riqualificazione fluviale in Italia”). Qualora nella rimozione dei sedimenti fosse necessario eliminare piante vive, si procederà alla successiva piantumazione delle stesse o di nuove specie, sempre nell’ambito dell’alveo, compatibilmente con le esigenze di protezione civile e di sicurezza idraulica. Saranno quindi individuate le singole piante che, rappresentando un ostacolo, saranno oggetto di delocalizzazione, previa valutazione dell’autorità forestale competente. I tronchetti vanno in parte abbandonati in piccole cataste nei terreni ripari ed in parte disseminati lungo l’alveo in modo tale che il materiale legnoso possa generare nuovi habitat e nuove reti alimentari. Infine, relativamente ai siti di deposito del materiale di estrazione dall’alveo fluviale, sono state individuate aree morfologicamente depresse e/o degradate, idonee ad accogliere lo stesso previa valutazione di compatibilità, e pertanto oggetto di recupero ambientale. 99 Autorità di Bacino del Fortore - Regione Puglia Struttura Tecnica Periferica di Foggia - Progetto Esecutivo –Relazione di Incidenza Interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore a valle della diga di Occhito.- Interventi prioritari 15 BIBLIOGRAFIA AA.VV. — 2002 Valutazione di piani e progetti aventi un’incidenza significativa su siti della Rete Natura 2000. Guida metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della direttiva Habitat 92/43 CEE. Commissione Europea. ANDREOTTI S. ZAMPETTI G.: “Le buone pratiche per gestire il territorio e ridurre il rischio idrogeologico”- Lega ambiente Autorità di Bacino del Magra - 1998. 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