Ancelotti, Mancini, Allegri, Delneri: idee e
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Ancelotti, Mancini, Allegri, Delneri: idee e
articolo N.79 OTTOBRE 2010 RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO REDAZIONALE 1 Ancelotti, Mancini, Allegri, Delneri: idee e disposizioni diverse per un unico obiettivo….vincere. A cura di MICHELE TOSSANI La presentazione del palinsesto mensile. La stagione è appena cominciata ma al momento di scrivere si sono già giocati i primi appuntamenti che contano. Fra campionati, coppe nazionali e competizioni europee, sono molte le squadre che hanno iniziato l’annata 2010/11 con obiettivi altisonanti e grandi ambizioni. Come sempre, a maggio, quando si tireranno le somme, soltanto alcuni saranno contenti a fronte di molti delusi. L’estate ormai passata è stata infatti movimentata e, fra colpi di mercato dell’ultimo minuto e cambi di panchine, molte squadre si sono presentate ai nastri di partenza della nuova stagione agonistica con il cartello ”lavori in corso”. Soprattutto ed è quello che in questa sede maggiormente ci interessa, molte squadre, avendo appunto cambiato la guida tecnica, hanno affrontato (e stanno affrontando) i necessari aggiustamenti che accadono quando si cambia filosofia di gioco. Dal punto di vista tattico, vogliamo quindi analizzare ed interpretare le soluzioni, gli atteggiamenti tattici e le idee che quattro fra i più rappresentativi allenatori italiani, vale a dire Ancelotti, Mancini, Delneri e Allegri, per fare una previsione generale su quello che potremo aspettarci, nel proseguo della stagione, dal punto di vista tattico, alla luce dei primi impegni ufficiali ormai in archivio. ANCELOTTI Dal punto di vista tattico, Ancelotti è passato in carriera dalla riproposizione quasi maniacale del 4-4-2 appreso alla corte di Arrigo Sacchi ed utilizzato nelle prime esperienze come allenatore a Reggio Emilia e Parma, ad atteggiamenti sempre meno dogmatici e più attenti alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Ecco quindi il passaggio a sistemi di gioco come il 43-2-1 o il 4-3-1-2 utilizzati con successo durante i suoi anni sulla panchina del Milan. Proprio questi sistemi di gioco sono stati riproposti anche a Londra nella scorsa stagione. Il Chelsea 2009/10 ha sempre giocato con la difesa a 4 (punto fermo della gestione Ancelotti) cercando i sfruttare l’abilità e la spinta di Ashley Cole e Branislav Ivanovic. Dei due, ovviamente, è Cole il più offensivo, ma anche Ivanovic si è spesso spinto in avanti. A centrocampo Ancelotti ha cercato di valorizzare al massimo la batteria dei numerosi centrocampisti di livello internazionale di cui era composta la rosa schierando spesso la squadra con il 4-3-1-2 allo scopo di sfruttare le capacità di inserimento e di conclusione di Lampard in particolare (16 goal su azione la scorsa stagione) ma nanche di Ballack (5 goal), Deco ed Essien (4 goal cadauno). In avanti Drogba-Anelka sono stati protagonisti di una annata super (in particolare l’ivoriano) e ciò ha consentito ai blues di segnare la bellezza di 142 goal nel corso della stagione. La capacità di aggirare l’avversario e crossare dal fondo dei difensori laterali, l’abilità negli inserimenti e nelle conclusioni dei centrocampisti, il fiuto del goal e la vena realizzativi della coppia di attacco: sono state queste le chiavi su cui ha puntato Ancelotti aggiungendoci la flessibilità a modulo e sviluppi consentitagli dal poter inserire gara dopo gara o in partita in corso, giocatori in grado di garantire imprevedibilità e cambio di ritmo come J.Cole e Kalu. Un altro punto fermo del Chelsea 2009/2010 è stato Malouda. Il francese, grande stagione la sua, è stato da Ancelotti impiegato in varie posizioni (ala, difensore laterale, trequarista nel 4-3-2-1) rispondendo sempre nel migliore dei modi e consentendo alla squadra di essere tatticamente duttile come piace al tecnico italiano. La stagione del Chelsea è stata, visti i risultati raggiunti, molto, molto positiva. La squadra guidata da Ancelotti ha infatti conquistato la Community Shield, la Premier League e la FA Cup, realizzando così il “double” campionato-coppa nazionale per la prima volta nella storia del club. Il Chelsea edizione 2010/11 sembra però propenso a battere altre strade. Questo inizio di stagione ha visto infatti i Blues puntare sul 4-3-3, con i 3 centrocampisti Mikel, Lampard e Essien dietro a Drogba, Malouda e Anelka. In realtà, questa è una disposizione che il Chelsea di Ancelotti ha mostrato anche nella seconda parte dello scorso campionato. La disposizione dei 3 2 riferimenti offensivi, pur nel rispetto del 4-3-3, varia in funzione della situazione: ecco quindi che possiamo vedere situazioni ove Drogba è il centravanti ed altre dove può essere Anelka a partire in posizione di terminale offensivo più avanzato. La ricerca delle punte, che non sono sempre chiamate a grandi sacrifici in fase difensiva, è la chiave di lettura del gioco del Chelsea. In fase difensiva la squadra non disdegna l’abbassarsi a ridosso della propria area di rigore, per poi cercare l’immediata verticalizzazione, anche tramite lancio lungo a scavalcare la difesa, per mettere in moto immediatamente i 3 velocissimi attaccanti. L’altezza del pressing dipende dalla situazione di gioco e dalla partita. Si cerca di ostacolare la manovra avversaria dall’inizio ma l’azione di pressione può essere portata in zona ultra-offensiva, offensiva o difensiva in funzione del risultato e della forza dell’avversario. In fase offensiva la squadra, attraverso la manovra, cerca di sfruttare l’ampiezza data dal sistema 4-3-3 tramite giocate veloci volte a servire gli esterni, soprattutto contro difese chiuse nella propria trequarti campo... tuttavia, in alcune situazione, la squadra di Ancelotti ha palesato una certa difficoltà proprio contro le squadre che cercano per prima cosa di chiudere gli spazi, abbassandosi molto. Ed in queste situazioni si è esposta a facili contropiedi che hanno causato non pochi problemi alla squadra del tecnico italiano. La rifinitura può avvenire mediante fraseggi corti, sfruttando l’alto tasso tecnico dei giocatori a disposizione, ma anche attraverso la soluzione del cross dagli esterni per sfruttare stavolta la fisicità degli avanti. Fase offensiva demandata a 4 giocatori: le 3 punte più un centrocampista centrale, solitamente Lampard, che accompagna l’azione. Quello che è rimasto costante fra la scorsa stagione e questa è l’utilizzo della difesa a 4 e la presenza di un centromediano metodista, un riferimento davanti alla difesa. Questa è anche una delle caratteristiche degli ultimi anni nel modo di giocare di Ancelotti. Indipendentemente dalle qualità dei giocatori a disposizione, Ancelotti è solito schierare infatti un riferimento davanti alla linea a 4. Questo può essere un giocatore tecnico e di regia, come Andrea Pirlo o un interdittore, come Obi Mikel. In conclusione possiamo dire che Carlo Ancelotti punta su un sistema di gioco dove gli elementi fissi sono costituiti dalla difesa a 4 e dallo schermo davanti alla linea arretrata, mentre tanto la disposizione degli altri centrocampisti e delle punte quanto la tattica, l’atteggiamento da utilizzare, variano in funzione delle caratteristiche degli avversari e dei propri giocatori e del tipo di partita che si andrà a fare. MANCINI Mancini ha scelto in questo inizio di stagione di schierare il suo Manchester City alternativamente con il 4-3-3 con il 4-2-3-1, proseguendo quindi il progetto tattico già avviato lo scorso anno, quando l’allenatore ex Inter, giunto a stagione in corso per sostituire l’esonerato Mark Hughes, schierava Tevez dietro Adebayor con due esterni a supporto alternando questo sistema a quello con una sola punta centrale, due estrerni offensivi e tre centrocampisti. Anche in questa stagione la disposizione tattica dovrebbe dipendere dalle modalità di utilizzo di Carlos Tevez: se Mancini deciderà di impiegare l’argentino come mezzapunta, ecco che la scelta ricadrà sul 4-2-3-1; viceversa, nel caso Tevez venisse schierato da centravanti, come accaduto nella scorsa stagione, diventa probabile l’ipotesi 43-3. Avendo però una batteria di attaccanti di ottimo livello (da Adebayor, a Tevez, a Balotelli), dei laterali in grado di creare la superiorità numerica come Wright Phillips, Milner e Silva e dei centrocampisti in grado di proteggere adeguatamente la difesa come Toure e De Jong, Mancini potrebbe optare anche per tradizionale 4-4-2. Da notare tuttavia che nella partita vinta contro il Liverpool per 3-0 in questo inizio di stagione, Mancini ha provato Yaya Touré nella posizione per lui non nuova di mezzapunta, lasciando Tevez come riferimento offensivo più avanzato. Ovviamente, il sistema del City sarà anche in questa stagione flessibile e molto dipenderà dallo stato di forma dei giocatori. Senza un Ibrahimovic cui rivolgersi in caso di difficoltà come poteva fare con l’Inter (quando spesso le difficoltà che la squadra nerazzurra palesava sia nella costruzione del gioco sia nella rifinitura venivano risolte attraverso l’appoggio del pallone allo svedese, sia con palloni alti che con palloni rasoterra e quando, con altrettanta efficacia, la squadra milanese poteva abbassarsi a ridosso della propria area con 9 giocatori, per poi riproporre veloci ribaltamenti di fronte attraverso lanci lunghi su Ibrahimovic, spesso in grado di battere da solo le sbilanciate difese avversarie, senza dover fare da appoggio per aspettare l’arrivo dei compagni) Mancini propone un’idea di gioco forse più vicina ai suoi gusti, privilegiando il fraseggio stretto e le giocate palla a terra, soprattutto in fase di rifinitura ultra-offensiva. In questo senso, quando è Tevez a giocare da attaccante centrale, le difese avversarie devono fare attenzione all’ottimo lavoro di movimento dell’argentino, che viene spesso incontro per dettare la sponda. In queste situazione, Tevez arretra centralmente come un falso centravanti, lasciando spazio per gli inserimenti convergenti degli esterni offensivi verso la porta avversaria. Questa soluzione potrà essere adottata 3 contro avversari che soffrono le penetrazioni laterali e sono invece abili a difendere centralmente. Quando invece l’avversario ha le proprie lacune maggiori al centro della difesa Mancini potrebbe optare per il 4-4-2 con Adebayor e Balotelli pronti a finalizzare le rifiniture centrali o i cross dei laterali. Cercando di rimanere corta ed ordinata, la squadra di Mancini attacca prevalentemente con i quattro giocatori offensivi, sfruttando le qualità tecniche di questi giocatori, che si cerca di servire prevalentemente con palloni rasoterra. Come detto, con Adebayor e Balotelli eventualmente centrale, l’opzione cross dagli esterni potrebbe venire maggiormente sfruttata. Le punte sono mobili e spesso cambiano posizione. A volte la fase offensiva è sostenuta dagli inserimenti di Kolarov. Bisognerà vedere se, a lungo andare, la squadra, riuscirà a mantenere gli equilibri e la compattezza in fase difensiva, soprattutto centralmente, dove i vari Barry, De Jong e Touré, il cui compito in fase offensiva è essenzialmente quello di mantenere il controllo del pallone e del gioco e di raccordare la difesa con l’attacco, pur con licenza di avanzare per tirare da fuori, sono chiamati ad un lavoro sfiancante in fase difensiva, dove i giocatori in attacco non garantiscono sempre un grande contributo. Nella prima partita di Premier contro il Tottenham, ad esempio, la squadra ha sofferto le ripartenze degli Spurs palesando mancanze nella transizione negativa. ALLEGRI In corso d’opera è cambiato il Milan di Allegri, proveniente dall’esperienza di Cagliari, dove aveva proposto con successo il 4-3-1-2. Il Cagliari di Allegri ha espresso un gioco piacevole nella scorsa stagione, almeno fino a quando la squadra è stata mentalmente 4 impegnata. Infatti, una volta acquisita la quasi matematica certezza della permanenza nella massima serie, obiettivo dei sardi, la squadra ha mollato psicologicamente, non rispondendo più agli input dell’allenatore e portando poi all’esonero del medesimo. Esonero che però non ha inficiato la bontà del lavoro del tecnico toscano, tanto è vero che quasi subito è arrivata la chiamata del Milan. Il Cagliari di Allegri, come detto, giocava con il sistema 4-3-1-2, ricalcando quelle che erano le caratteristiche del team del predecessore del neo-allenatore milanista sulla panchina dei sardi, vale a dire Davide Ballardini. Questa è infatti una delle caratteristiche dell’Allegritecnico, vale a dire quella di partire da quanto di buono già esisteva per apportare piccole varianti, senza però stravolgere il lavoro fatto in precedenza. Così avvenne a Sassuolo quando ereditò il 4-3-3 di Remondina, così è accaduto, come detto, a Cagliari e così si è verificato anche a Milano, dove Allegri non ha rinnegato il lavoro di Leonardo. Chiaramente, sono mutati i principi di gioco rispetto a Cagliari: come qui Allegri ricercava prima di tutto la profondità e poi, eventualmente, l’ampiezza, così invece a Milano Allegri fa l’inverso, dovendo fare la partita molto più spesso di quanto accadeva nell’Isola. Il mercato ha poi costretto Allegri a rivedere quella che era la sua idea tattica iniziale. Partito infatti con l’idea del 4-3-3, che diventava comunque 4-2-3-1 in fase offensiva grazie agli inserimenti di Seedorf, il tecnico toscano ha dovuto rivedere le cose dopo gli arrivi di Ibrahimovic e di Robinho. Il centravanti svedese garantisce al Milan sia l’opzione dell’attacco alla profondità alle spalle della linea offensiva, sia il gioco di sponda per i compagni, in particolare per Pato, utilizzato da esterno destro, sia l’opzione dell’attacante pivot che tiene palla e aspetta gli inserimenti dei compagni, mentre Robinho aumenta il tasso di imprevedibilità di un Milan sempre più a trazione anteriore e...brasiliana. L’arrivo negli ultimi giorni di mercato dei due assi rossoneri ed il successivo infortunio di Pato hanno chiaramente condizionato le scelte di Allegri che tra poco si troverà nel dubbio se schierare o meno in attacco i tre brasiliani a supporto di Ibra. In questo caso è probabile che il sacrificato per Robinho sia proprio Seedorf. In una sorta di 4-2-4 o 4-2-31, un’opzione che Allegri potrebbe sfruttare è quella che prevede frequenti scambi di posizione fra Robinho e Ronaldinho. Il neo-acquisto dovrebbe infatti partire dietro il tridente offensivo, mentre Ronalidnho dovrebbe essere riproposto nella posizione di esterno sinistro. I cambi di posizione fra i due, oltre a poter disorientare gli avversari, potrebbero anche permettere ad Allegri di risparmiare Ronaldinho in fase difensiva dato che, rientrando centralmente, avrebbe meno campo da coprire in questa situazione. Pericolose sono anche le situazioni in cui Ronaldinho, come suo solito, si accentra dalla fascia sinistra, creando una situazione di due mezzepunte, insieme a Robinho, dietro Ibrahimovic, sostenute da Pato sulla destra e dall’inserimento di Antonini sulla sinistra. Anche qui, il problema sarà quello dell’equilibrio, soprattutto in fase di transizione difensiva, con il rischio di vedere un 4-2-1-3 con la squadra spaccata in due come nella scorsa stagione, sistema spettacolare ma che tante sofferenze ha prodotto in campo internazionale. Resta una costante nel gioco del Milan delle ultime stagioni la ricerca del fraseggio e del possesso palla in fase offensiva. La rifinitura infatti avviene attraverso rapidi scambi sia in posizione centrale, fra il centravanti, la mezzapunta e le punte esterne accentratesi, sia attraverso le percussioni a sinistra e destra di Pato e Ronaldinho, sostenuto spesso dagli inserimenti offensivi del terzino sinistro Antonini, il difensore come si è capito maggiormente deputato agli sganciamenti in avanti. DELNERI Un’altra squadra rivoluzionata dopo la deludente stagione scorsa è la Juventus con il neo tecnico Delneri che ripropone il suo amato 4-4-2. L’idea di gioco dei bianconeri ricalca in buona parte quelle che sono le caratteristiche tattiche che hanno contraddistinto la Sampdoria della scorsa stagione e, prima ancora, il Chievo. In fase offensiva, di fondamentale importanza sarà il lavoro degli esterni, i neoacquisti Krasic e Pepe, chiamati ad un lavoro di supporto degli attaccanti. La squadra cerca di essere compatta e corta, abbassandosi fino ai propri 20 metri, dove la linea difensiva si arresta per non dare profondità agli avversari. Sempre in fase difensiva, Delneri vuole che la squadra costruisca un blocco 8, formato dai 4 difensori e dai 4 centrocampisti, compresi gli esterni, che devono essere veloci a ripiegare. Proprio l’elevata spesa fisica che Delneri chiede aui suoi esterni di attacco è uno dei motivi per i quali l tecnico chiede di avere sempre nelle sue rose quattro giocatori dello stesso livello in queste posizioni. Così sistemata, la squadra cerca di coprire tutte le zone del campo, dedicandosi in fase difensiva più all’intercettamento che al contrasto diretto. Il riferimento primario è sempre dato dalla palla, sia in situazione di attacco centrale che esterno: Delneri vuole una difesa che rischi anche di lasciare qualche metro dietro di se purché si mantenga la squadra corta e stretta in avanti e si conquisti campo, anche soltanto pochi metri. I due centrocampisti centrali hanno la funzione di schermi davanti alla difesa in fase difensiva e 5 distributori dei flussi di gioco nella fase offensiva, demandata al lavoro di esterni offensivi ed attaccanti. Con la partenza di Diego e l’arrivo di Quagliarella, Delneri può adesso lavorare sul suo tipico 4-4-2 puro, con attaccanti vicini fra loro ed a cui, in fase difensiva, non viene chiesto uno sfiancante lavoro di pressing ultraoffensivo ma soltanto uno di indirizzamento all’inizio dello sviluppo della manovra avversaria, per non far loro perdere lucidità in zona di attacco. In fase offensiva, la rifinitura viene sfruttata anche attraverso le combinazioni fra gli attaccanti e gli esterni che si accentrano, per sfruttare l’elevata qualità dei giocatori offensivi bianconeri. Questa la differenza sostanziale dalla Samp della scorsa stagione, nella quale Cassano partiva largo a sinistra, con Pazzini unico riferimento centrale. Alla Sampdoria, infatti, il 4-4-2 di Delneri era un 4-3-3 camuffato dove Cassano, che spesso non assolveva completamente ai suoi compiti nella fase difensiva, partendo largo a sinistra, permetteva alla squadra del tecnico ora bianconero di sbilanciare in fase difensiva la squadra avversaria, che si trovava in pratica a dover affrontare due ali sinistre di partenza. Cassano, punto di appoggio laterale in fase di transizione positiva, aveva quindi la possibilità anche di accentrarsi e servire tramite palloni filtranti o Pazzini, o gli inserimenti di uno dei centrocampisti centrali o dell’esterno destro sul lato debole, pronto ad inserirsi in fase ultraoffensiva. Dei quattro allenatori citati, Delneri è quello che meno si preoccupa di avere il controllo del gioco, preferendo azioni veloci senza un esasperato controllo del pallone. La squadra si muove secondo codici ben definiti: ogni volta che la palla garriva ad un esterno offensivo, le punte sanno che devono avanzare, i centrocampisti centrali che devono essere pronti a 6 dare appoggio per lo scarico dietro e l’esterno opposto che si deve alzare per la fase offensiva. Alla Juventus però Delneri dovrà curare maggiormente proprio questa fase, perchè è più facile per i bianconeri incontrare squadre decise a non lasciare campo alle spalle della linea difensiva e quindi pronte ad arroccarsi dietro, costringendo quindi la Juventus ad una manovra di aggiramento, dove gli esterni offensivi potrebbe essere chiamati a giocare appunto da tradizionali ali e non soltanto da esterni offensivi pronti a convergere centralmente con tagli diagonali. In questo senso, potrebbe essere utile l’inserimento degli esterni difensivi. Questo potrebbe portare Delneri a rivedere le sue convinzioni, dato che solitamente il tecnico friulano preferisce giocare con una difesa a 4 bloccata. In fase di transizione positiva, la squadra ricorre anche al lanci lungo direttamente per le punte: in questa situazione, i 4 riferimenti offensivi hanno l’obbligo di alzarsi immediatamente, per garantire sia l’ampiezza sia l’allungamento della difesa avversaria. NOVITA’ EDITORIALI Riuscire a gestire il possesso palla è un prerequisito fondamentale nel calcio moderno. La gestione individuale e collettiva del pallone consente alla squadra di modulare i ritmi ed i tempi del gioco in maniera da poter rallentare, accelerare ed orientare l’azione d’attacco a seconda del contesto e dalla disposizione avversaria. I migliori settori giovanile e le più importanti squadre professionistiche allenano quotidianamente tali abilità. La proposta di Possessi Palla: Maurizio Viscidi. gli esercizi per migliorare il singolo e la squadra, è suddivisa in 4 capitoli per quasi 3 ore di riprese live sul campo. oltre 70 calciatori sia di prime squadre che di settori giovanili professionistici. Nel primo capitolo (Possessi Base) vengono esposte le esercitazioni per i giovani, finalizzate all’apprendimento di smarcamento, ricezione, passaggio e difesa della palla. Tali fondamentali tecnici sono essenziali per sviluppare le numerose proposte (Esercitazioni Generali) incluse nel secondo capitolo e dedicate a squadre di qualsiasi categoria. Le esercitazioni generali includono partite o giochi a tema di tipo psicocinetico, in condizioni di parità o superiorità numerica, da sviluppare con la presenza di vincoli particolari (campo ristretto, jolly o sponde, tocchi vincolati ecc.) e con obiettivi specifici associati al mantenimento del possesso (es.cambio gioco, ricezione sulla corsa, combinazioni a 2 e 3 giocatori, guida e dribbling ecc.). Il terzo capitolo, Possessi Tattici, è viene sviluppato con una serie di innovative proposte a squadra schierata e comprende i tipici juegos de Posiciòn o positional play adottati anche dalla Cantera del Barcellona. Il quarto ed ultimo capitolo è dedicato ai Possessi Fisici ed include una serie di esercitazioni di possesso palla da utilizzare sia come forma di riscaldamento sia come mezzo di allenamento con la palla per allenare le componenti aerobiche ed anaerobiche del calciatore. Si tratta di una pubblicazione di grande spessore, in grado di fornire, oltre ad innumerevoli spunti ed idee, una serie di esercitazioni di grande qualità ed efficacia pratica. Il DVD è stato realizzato con la partecipazione e la collaborazione di E’ possibile prenotare il libro sia attraverso lo store di Allenatore.net che per mezzo del nuovo portale Libricalcio.net, il nuovo discount dove il tecnico può acquistare sia le pubblicazioni della nostra casa editrice che le novità e le migliori produzioni in commercio. Dopo l’uscita dell’opera di Maurizio Viscidi altre nuove pubblicazioni sono in fase di finalizzazione. Si tratte dei seguenti articoli che molto presto saranno a disposizione di tutti gli appassionati. 7 “Fase offensiva: 6 progressioni didattiche per l’allenamanto delle componenti tecnico-tattiche individuali e collettive” è il nuovo libro con DVD firmato da Andrea Cristi e che sarà commercializzato nel corso del mese di ottobre. Si tratta di un prodotto di grande utilità per sviluppare sia le abilità individuali (ricevere, calciare, attaccare gli spazi) in ambito situazionale che l’organizzazione collettiva (interscambi, rotazioni, giocate su punti di riferimento fissi e mobili). Categoria Giovanissimi: programmazione annuale per la preparazione atletica. Categoria Allievi: programmazione annuale per la preparazione atletica. 8 Categoria Juniores: mazione annuale preparazione atletica. programper la di Rossini Emiliano e Salsa Martino Scuola Calcio: programmazione mirata rcitazione efficace. dalla all’ese- di Aquilani Emanuele e Angelo Iervolino Per ciò che concerne invece il palinsesto del mese ecco gli articoli a disposizione di tutti i nostri abbonati. Numerosi come sempre sono le tematiche affrontate. Per l’angolo del preparatore atletico abbiamo i contributi di Castagnetti (allenare la potenza anaerobica lattacida) e le interviste a Mazza (allenare la carenza di forza nel calciatore) e Guarducci (il microciclo della Castelnuovese). Per l’allenamento del singolo oltre ai suggerimenti di Tavoletti (come utilizzare la fisiologia) abbiamo gli approfondimenti di Del Rosso (allenare le abilità difensive individuali) e Saccà (lavorare con i laterali). Per la sezione Lavagna Tattica ed Organizzazione di Squadra in uscita sono previsti i contributi di De Leo (42-3-1 contro 4-3-1-2), Chiancone (aggiramento e cross: gli esercizi per il collettivo), Beoni (sviluppare il contrattacco), Baldoni-Siroti (l’allenamento della fase di transizione), Stramaccioni (superiorità ed imprevedibilità sulle corsie laterali). Per ciò che riguarda invece la sezione Scuola Calcio e Settore Giovanile vengono proposti i contributi di Saccà (stoppare la palla), Cristi (allenare il possesso) ed un video tratto dalle sessioni di lavoro degli allenatori del s.g. dell’Ajax. Chiudono il palinsesto i contributi video di De Paoli (allenarsi con il pallone), Lucchesi (la lezione del Barcellona), Rapacioli (le competenze del portiere moderno). CONTRIBUTO N° 1 – REDAZIONALE Di Michele Tossani PDF - Ancelotti, Mancini, Allegri, Delneri: idee e disposizioni diverse per un unico obiettivo….la vittoria. La presentazione del palinsesto mensile. ON LINE DAL 01/10 CONTRIBUTO N° 7 – TATTICA Con Andrea Stramaccioni VIDEO – 5/Fase offensiva: superiorità ed imprevedibilità sulle corsie laterali. La lezione teorica tenuta da Mr.Stramaccioni a Recanati – 5° parte. ON LINE DAL 13/10 CONTRIBUTO N° 2 – GIOVANI Di Massimo Saccà PDF - Scuola Calcio: proviamo a stoppare la palla. Giochi ed esercitazioni per insegnare la ricezione della palla. ON LINE DAL 05/10 CONTRIBUTO N° 8 – PSICOLOGIA E CALCIO Con Stefano Tavoletti VIDEO – Utilizzare la fisiologia per ottimizzare la prestazione. I segreti per creare un “ponte” vincente tra mente e corpo. ON LINE DAL 14/10 CONTRIBUTO N° 3 – ESERCITAZIONI Con Fabrizio Del Rosso VIDEO – 2/Allenare le abilità difensive individuali. La progressione didattica per l’insegnamento di presa di posizione, marcatura e contrasto. ON LINE DAL 06/10 CONTRIBUTO N° 4 – TATTICA Di Emilio De Leo PDF - Contrapposizione tattica: 4-2-3-1 contro 4-3-1-2 Come contrapporre il 4-2-3-1 al 4-3-1-2 nelle due fasi di gioco. ON LINE DAL 07/10 CONTRIBUTO N° 5 – ESERCITAZIONI Con Baldoni e Siroti VIDEO – 5/Le esercitazioni tecnico-tattiche per l’allenamento della fase di transizione. La lezione tenuta da Mr.Baldoni durante lo stage organizzato dall’USD Recanatese - 5° parte. ON LINE DAL 08/10 CONTRIBUTO N° 6 – PREPARAZIONE Di Stefan Chiancone PDF – Giuseppe Mazza: come e perché allenare la carenza di forza nel giocatore. Idee, metodiche ed esercizi per l’allenamento del singolo ON LINE DAL 12/10 CONTRIBUTO N° 9 – IL NUMERO 1 Con Claudio Rapacioli VIDEO – 7/ Posizioni e compiti tattici del portiere moderno. La settima parte dell’intervento tenuto dal presidente Apport a Lido di Camaiore. ON LINE DAL 15/10 CONTRIBUTO N° 10 – ESERCITAZIONI Di Massimo Saccà PDF - Lavorare con i laterali: come allenare inserimenti e cross. Le esercitazioni per allenare le abilità specifiche del ruolo. ON LINE DAL 19/10 CONTRIBUTO N° 11 – PREPARAZIONE Con Alessandro Castagnetti VIDEO - Allenare lo sviluppo della potenza anerobica lattacida. Distanze, ripetute e volume per programmare una proposta efficace. ON LINE DAL 20/10 CONTRIBUTO N° 12 – PREPARAZIONE Di Stefan Chiancone PDF – Samuele Guarducci: il microciclo atletico della Castelnuovese (Cat.Eccellenza) Obiettivi ed esercitazioni della squadra toscana. ON LINE DAL 21/10 9 CONTRIBUTO N° 13 – PREPARAZIONE Con Massimo De Paoli VIDEO – 7/L’allenamento ed il condizionamento atletico di una squadra di calcio attraverso esercitazioni con la palla. La lezione tenuta da Mr.De Paoli a Coverciano – 7° parte. ON LINE DAL 22/10 Come organizzare il collettivo nella gestione del contrattacco ON LINE DAL 29/10 CONTRIBUTO N° 14 – ESERCITAZIONI Di Stefan Chiancone PDF - Aggiramenti e cross: principi e proposte per allenare il collettivo. Le esercitazioni per allenare le abilità specifiche della squadra. ON LINE DAL 26/10 Continua anche nel mese di Ottobre il costante aggiornamento della sezione GOAL. Ogni settimana nuove proposte ed esercitazioni per allenare la tecnica e curare l’organizzazione di gioco. ULTIMI CONTRIBUTI INSERITI CONTRIBUTO N° 15 – ESERCITAZIONI Con Andrea Cristi VIDEO – 2/Possesso palla: l’allenamento mirato in spazi ridotti. La progressione didattica per l’insegnamento dei fondamentali di tecnica e tattica individuale. ON LINE DAL 26/10 CONTRIBUTO N° 16 – PROFESSIONAL SOLUTIONS Con Massimo Lucchesi VIDEO – 2/Innovare per competere nel calcio: la lezione del Barcellona. Idee e soluzioni per cavalcare il cambiamento e rimanere sulla cresta dell’onda ON LINE DAL 27/10 PARTITA A TEMA CON 1 VS 1 LATERALE L'obiettivo del gioco è fare goal attraverso un assist proveniente dalla parte laterale del campo dove si crea una situazione di 1 vs 1. CONTRIBUTO N° 17 – ESERCITAZIONI Con i tecnici del S.G. dell’Ajax VIDEO – 2/Esercitazioni e proposte operative per la formazione del calciatore nel settore giovanile. Lo sviluppo delle abilità tecniche attraverso le proposte della scuola olandese ON LINE DAL 28/10 CONTRIBUTO N° 18 – ESERCITAZIONI Con Loris Beoni VIDEO – 2/Difendere per contrattaccare: le esercitazioni tattiche per allenare la squadra a ripartire. 10 POSSESSO PALLA 4 VS 1 + 1 Questo esercizio stimola e sviluppa le abilità di ricezione e controllo in situazione.