Tennis Club Pavia, mezzo secolo di sport sulle rive del Ticino
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Tennis Club Pavia, mezzo secolo di sport sulle rive del Ticino
Tennis Club Pavia, mezzo secolo di sport sulle rive del Ticino La Provincia Pavese - 19 Ottobre 2011 PAVIA - Cinquant’anni all'insegna dello sport. Il Tennis Club Pavia raggiunge il traguardo domani, giorno di firma dell'atto costitutivo, ma ha già festeggiato con una cena, lo scorso 12 giugno nella sede di San Lanfranco. «All'evento celebrativo spiega il Segretario del Consiglio Direttivo Enrico Valacca - hanno partecipato 350 persone e il Presidente Rondini ha premiato gli sportivi che si sono distinti negli ultimi anni, fra cui anche Fernando Cavalleri, insegnante alla nostra Scuola di Tennis per ragazzi che accoglie sia figli di soci che esterni, nonché secondo campione al mondo nella categoria over 50. Negli anni, poi, i rappresentanti del Club hanno vinto quattro titoli italiani». La storia del Club, fondato dall’avvocato pavese Giuseppe Langscedel e da una trentina di Soci, è iniziata nel 1961. La sede originaria era dov’è attualmente lo Sporting, ma, pochi anni dopo la fondazione, l'avvocato Langscedel acquistò il terreno limitrofo al complesso monumentale di San Lanfranco, di proprietà del Policlinico San Matteo. «Nel corso degli anni - spiega il Presidente Giorgio Rondini, alla guida del Club da 23 anni - abbiamo apportato migliorie e completamente ristrutturato l'antica cascina che insisteva sul terreno al momento dell'acquisto». Così ora il Club dispone di cinque campi da tennis in terra, di cui tre coperti per consentire l'attività sportiva anche nella brutta stagione. Vi sono poi sale relax comuni, sale per giocare a carte, biliardi, piscina, bar e ristorante, una palestra, un muro d'allenamento e un campo in erba sintetica sia per tennis che per calcio. «Da nove anni a questa parte - spiega Valacca - il Club organizza un torneo giovanile europeo under 14: a Pavia arrivano i migliori rappresentanti delle squadre europee e il Club per dare loro ospitalità completa per una settimana, spende circa 50 mila euro». Sempre in primavera, l'anno scorso è stato organizzato un torneo per giocatori diversamente abili, «In ossequio - come dice Rondini - agli scopi sociali che il Club si è posto fin dal suo atto costitutivo. Per il futuro - continua il Presidente - sarebbe bello acquistare dal San Matteo l'area che si estende al di là della strada, vicino alla tangenziale, per fare dei parcheggi e adibire così ad altri usi lo spazio all'interno del Club che è attualmente occupato dalle macchine». Veronica Pozzi Il Tennis Club Pavia ha “compiuto” 50 anni Il 20 Ottobre 1961 sancì la nascita del Club Pavese Il Ticino – 4 Novembre 2011 Era una serata stranamente mite, quella di cinquant’anni fa. Il 20 ottobre 1961 un gruppo di amici amanti del Tennis e del Ticino si riunirono all’Hotel Croce Bianca sopra la gioielleria Fassina in Strada Nuova: quella sera nacque il Tennis Club Pavia. Atmosfera solenne, partecipazione spontanea, entusiasmo alle stelle, sensazione di dare vita a qualcosa di importante per la città. Fu redatto un verbale che sancì la nascita del Club, fu. nominato un Presidente, l’Avvocato Giuseppe Langscedel, un Vice-Presìdente e un Consiglio Direttivo. Sede del Club, quella del Camping Riviera dell’Ing. Mocchi, sulla riva sinistra del Ticino, allora più azzurro che mai. Oggi il Tennis Club vanta 50 anni di vita e celebra con orgoglio questo speciale anniversario. Ma come sono trascorsi questi 50 anni? I primi tornei sociali permisero di scegliere i miglio-ri per formare una squadra da iscrivere alla Coppa Facchinetti, Torneo Nazionale a squadre. il Presidente si preoccupò inoltre di far conoscere il Club in FIT, tanto che l’anno successivo alla sua nascita organizzò il primo Torneo Provinciale a squadre vinto a mani basse. 11 Club poteva contare su due singolaristi di notevole esperienza, Collivasone e Nosotti, per altro affiatatissimi anche in doppio, su Nespoli, Mocchi, Galvi, Albani, Bottoni e Carmassi. Nel 1963 la vittoria si ripeté, grazie anche al contributo di Beppe Santagati, senza dubbio il miglior giocatore della provincia di quei tempi. Il successo del Torneo Provinciale galvanizzò a tal punto i dirigenti del Club pavese da indurli ad organizzare il primo Torneo Nazionale di Seconda e Terza Categoria. In questa occasione, il TC Pavia scoprì un personaggio particolare, il giudice federale Carlo Diani, bronese DOC, affettuosamente vicino alla Società in tutte le manifestazioni agonistiche. Far quattro palle al tennis dopo una giornata di lavoro e preoccupazione, consentiva a tutti di evadere e di divertirsi, magari prendendosi un po’ in giro. La partecipazione ai tornei estivi serali, poi, era l’occasione per formare comitive di Soci che tifavano per questo o quel portacolori; il dopopartita finiva spesso con uno spuntino o una bicchierata al bar vicino o a casa del Presidente. Il livello qualitativo medio dei giocatori crebbe per la comparsa in via S. Lanfranco, 56, nel 1963, del maestro Franco Sala, cui andò il merito di aver fondato un’ottima Scuola Tennis per i figli dei Soci e di aver allenato da par suo la squadra agonistica. Il Club cresceva numericamente, i due campi andavano stretti, cosicché, d’accordo con l’Ing. Mocchi, si riuscì a costruirne un terzo che divenne quello ufficiale della Scuola Tennis. Il feeling col padrone di casa era perfetto, tuttavia il Presidente cominciò ad assaporare l’idea di una Sede di proprietà. Guardandosi attorno, c’erano la cascina e il podere posti tra la Basilica romanica di S. Lanfranco e il cimiterino omonimo, in una posizione stupenda, sempre sulla riva sinistra del fiume. Contatti ripetuti con i proprietari, con i vertici del parco del Ticino, del CONI, progetti di tecnici eccellenti, intesi a ripianate il. terreno per eventuali campi da tennis, sistemazione della cascina con l’annessa stalla a1 piano terra, regolazione del terreno a valle verso la lanca per l’accesso alla riva del fiume. Tutto sembrava impossibile, tenendo conto altresì dei vincoli ambientali impasti dal Parco del Ticino e dell’esborso economico su una proprietà data in affitto. La perspicacia e l’entusiasmo di Beppe Langscedel riuscirono a fare il miracolo Contributi del CONI, autorizzazioni del Parco .del Ticino e del Comune, garanzia dei proprietari per un affitto a lunga scadenza con possibilità di. acquisto successivo: nel 1967, un trattore “violava” la raminata di cinta del podere annesso alla cascina ed entrava di prepotenza nella marcita che degradava verso il fiume. 11 TC Pavia iniziava una nuova avventura, davvero impegnativa ed esaltante che ha portato a realizzare, attraverso sacrifici quotidiani, l’attuale splendida sede, all’ombra della basilica romanica di San Lanfranco, col Ticino che scorre in basso. Beppe Langscedel fu sulla breccia fino al 1987, imprimendo alla sede quelle caratteristiche che dì certo hanno rispettato il paesaggio tutt’attorno. Se ne andò in sordina, nel 1998 lasciando un ricordo indelebile di intelligenza, operosità, discrezione. Ricordo che si ravviva ogni volta che l’ambulanza delle Croce Verde, donata in memoria sua e della signora, scorrazza per la città a soccorrere pavesi in difficoltà.