Salute e concretezza, binomio possibile

Transcript

Salute e concretezza, binomio possibile
Aprile | 2014
NUMERI UTILI
Azienda Ospedaliera di Cremona
Sommario
12
Presidio Ospedaliero di Cremona
Largo Priori 1, Cremona
2
Centralino 0372 405 111
Emergenza sanitaria 118
Pronto Soccorso 0372 434 445
Centro Unico di Prenotazione (CUP) 800 638 638
Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) 0372 405 550
e-mail: [email protected]
Ufficio Pubblica Tutela 0372 405 804
e-mail: [email protected]
Poliambulatorio Specialistico con Punto Prelievi
Via Dante 104 A, Cremona
6
Salute e concretezza, binomio possibile
8
Open Day 7 marzo - La salute in evidenza
11
Osteoporosi, donne a rischio
12
Infertilità di coppia
14
Il fumo nuoce alla salute anche delle donne
16
Anoressia e bulimia, disagio interiore
18
Speciale Tiroide, occhio a farmaci e dieta
22
Come aver cura del nostro fegato
25
Allergopatie: maledetta primavera
28
Tre giorni per il tuo cuore
Centralino 0372 405 111
Presidio Ospedaliero Oglio Po
Via Staffolo n 51, Vicomoscano, Casalmaggiore - CR
Centralino 0375 2811
Emergenza sanitaria 118
Pronto Soccorso 0375 281 651
Centro Unico di Prenotazione (CUP) 800 638 638
Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) 0375 281 552
e-mail: [email protected]
Ufficio Pubblica Tutela 0372 405 804
e-mail: [email protected]
A.O. L’Azienda Ospedaliera di Cremona Informa
N° 13 | Aprile 2014
Direttore editoriale: Simona Mariani
Direttore responsabile: Stefania Mattioli
Hanno collaborato: Grazia Bodini, Daria Scalabrini
Sede legale: Azienda Ospedaliera Istituti Ospitalieri di Cremona,
Viale Concordia n 1, 26100 Cremona
Redazione/Ufficio Stampa: 0372 405725 - [email protected]
Registrazione Tribunale Cremona n° 368 del 18-04-2001
Grafica: Graphomedia s.a.s. [email protected]
Stampa: Tipografia Gutenberg - Cremona (Cr)
3
DA
DG
CUP, bene le prenotazioni
al CentroMed
Nel 2014 cittadini
e comunicazione al centro
Sono buoni i risultati raggiunti, in termini
di gradimento dell’utenza, per il servizio
Cup ubicato in via sperimentale presso
il CentroMed di Gadesco (centro commerciale). Quasi mille le persone che
sino a oggi ne hanno fruito apprezzando la possibilità di non doversi spostare
e poter effettuare la prenotazione direttamente dal “medico di famiglia”. Per
questo la sperimentazione continua per
altri sei mesi.
4
Si ricorda che la prenotazione delle prestazioni può essere effettuata anche
tramite il numero verde 800638638, da
lunedì a sabato dalle 8 alle 20 o direttamente dal sito www.ospedale.cremona.it. Non solo, sempre dalla homepage
del sito aziendale è possibile accedere
(comodamente da casa propria) ad
altri servizi on-line quali Pagocrs (pagamento prestazioni) e consulta del fascicolo sanitario elettronico.
Il progetto si inserisce nell’ambito delle
iniziative tese a rendere più accessibili i
servizi ai cittadini e valorizzare le risorse
del territorio oltre che rendere più fattiva
la collaborazione fra ospedale e medico di medicina generale.
Ida Beretta
Direttore Amministrativo
Azienda Ospedaliera di Cremona
DS
Ripensare l’Ospedale
per intensità
Dal 2013 l’AO di Cremona ha intrapreso
un processo di riorganizzazione e cambiamento sul modello per “intensità di
cura” (già praticato al Presidio di Oglio
Po) che a breve coinvolgerà anche il
Presidio di Cremona.
Ciò consentirà all’Ospedale di
Cremona di divenire un ospedale ad
alta intensità dove, favorire l’inter-professionalità, l’interdisciplinarietà e dove
il medico – responsabile del percorso
diagnostico – si muove verso il paziente
e dove l’infermiere diventa il primo referente assistenziale per tutto il tempo
della degenza.
Tale riorganizzazione, fondata su
principi positivi e propositivi di ottimizzazione delle risorse e valorizzazione delle
professionalità, implica una delicata
fase di cambiamento che richiede un
tempo fisiologico di comprensione e
adattamento, per questo la formazione
al personale e l’informazione al cittadino avranno un ruolo determinante.
Camillo Rossi
Direttore Sanitario
Azienda Ospedaliera di Cremona
Con l’obiettivo di raggiungere un target il più eterogeneo possibile, nel 2014 ogni azione di comunicazione tenderà a mettere al centro il cittadino adottando strumenti diversificati. Strumenti che tengano
conto delle differenti esigenze per fasce di età, in
grado di coinvolgere molti soggetti, dai più giovani
ai più anziani.
Ogni azione verrà pertanto divulgata e
promossa attraverso la comunicazione
digital e social (seguiteci anche su Facebook, Twitter!), ma anche dalle più
classiche piattaforme generaliste quali
Tv e radio locali, carta stampata, organizzazioni di eventi ad hoc, locandine e
brochure.
Il desiderio è quello di puntare alla semplificazione per assicurare ai cittadini piena e
corretta conoscenza dei servizi disponibili,
delle potenzialità diagnostiche, terapeutiche e assistenziali delle nostre strutture. In
tal senso è in fase di redazione la nuova
edizione della Carta dei servizi e particolare attenzione verrà riservata all’informazione attraverso l’adesione a giornate
nazionali di sensibilizzazione rispetto alle
patologie più diffuse in collaborazione
con le Associazioni di volontariato.
NOMINATI I NUOVI PRIMARI
ecco i nomi
Angelo Pan
Malattie Infettive Cremona
Fulvio Alberto Tartara
Neurochirurgia Cremona
Marco Ungari
Anatomia Patologica Cremona
Maria Sessa
Neurologia Cremona
Pasquale De Luca
Psichiatria Cremona
Giorgio Ragni
Medicina Oglio Po
Nel prossimo numero di AO Informa la
presentazione ufficiale con interviste esclusive.
5
Non è tutto, attraverso i progetti l’Ospedale in rete (collegamento fra sito aziendale e testate on-line locali) e l’Ospedale in diretta (Programmi e spot pensati
per TV, Web e Cinema) si cercherà di
potenziare la promozione delle attività/
servizi rivolti al cittadino, compresi quelli
on-line SISS (prenotazioni, consultazioni
referti e FSE, PagoCRS, ecc).
Riguardo all’informatizzazione c’è un’importante novità: l’AO di Cremona ha
aderito al progetto di Regione Lombardia ICARO che vedrà la creazione di
postazioni operative per la registrazione
anagrafica dei nuovi nati. I genitori potranno così espletare tutte le pratiche
amministrative (sino alla scelta del pediatra) in Ospedale
Simona Mariani
Direttore Generale
Azienda Ospedaliera di Cremona
18 dicembre 2013 - CONVENTION DI FINE ANNO
Salute e concretezza,
binomio possibile
Alessandra Mariotti, Marco Storti e Simona Mariani, Bianca Maria Fadin durante la convention.
La sintesi emblematica dell’incontro? Confronto e scambio per lavorare insieme al meglio. Perché il ruolo non si esaurisce nelle competenze assegnate bensì è fondamentale l’interazione e la possibilità di
far circolare le idee.
Gli accadimenti del 2013 sono stati presentati attraverso la prima
edizione del TG aziendale curato dall’Ufficio Stampa e Comunicazione con il supporto di Greta Filippini (registrazione e montaggio) e
Daniela Coelli (speaker).
77
Nei servizi si è parlato di cronaca, eventi e costume: un riassunto peculiare dei cambiamenti organizzativi e degli eventi di informazione
dedicati ai cittadini.
Zanolli intervista Simona Mariani
Affollata convention di fine anno all’insegna della “concretezza”,
presso l’aula magna dell’Ospedale di Cremona e in video collegamento con Oglio Po, i dipendenti hanno seguito l’incontro che
aveva lo scopo di tracciare un bilancio dell’attività svolta nell’ultimo
triennio.
In chiusura la consegna degli attestati di riconoscimento ai dipendenti che hanno “conquistato” la pensione.
Beretta, Bodini, Mariani
Mariani e Bodini
Mariani, Budassi, Fasoli
Martinotti
Bosoni
Apprezzata la formula dell’intervista live: Vittoriano Zanolli, direttore
de “La Provincia” ha intervistato Simona Mariani (Direttore Generale
AO di Cremona) che, con spirito e risolutezza giornalistici, ha risposto
a tutte le domande analizzando le eccellenze e le criticità che hanno caratterizzato la vita aziendale dall’inizio del suo mandato.
Gilberto Compagnoni
Beretta, Marni e Mariani
OPEN DAY 7 MARZO
La Salute in evidenza
Se è vero che prevenzione e informazione sono le armi
per combattere la malattia è altrettanto vero che l’Open
Day del 7 marzo 2014 ha rappresentato un’opportunità
di salute in più per le donne di tutte le età e culture.
A domanda rispondono gli specialisti dell’Azienda Ospedaliera di Cremona
DOPO I 40 ANNI
VISITA SENOLOGICA E
MAMMOGRAFIA
Quali sono i fattori di rischio per il
tumore alla mammella?
Quando e con quale frequenza
vanno effettuati i controlli?
Il rischio aumenta con l’età e i fattori che
lo determinano possono essere di diversa
natura: familiarità, stimolazioni ormonali
prolungate (terapia sostitutiva, contraccettivi orali), precoce menarca e tardiva
menopausa, nessuna gravidanza e non
allattamento al seno. Una dieta ricca di
grassi e alcol, fumo, obesità. Per questo è
importante adottare stili di vita corretti.
Quando non ci sono fattori personali di
rischio (famigliarità, precedenti patologie al seno, assunzione di terapia ormonale sostitutiva) sono sufficienti una visita
annuale e una mammografia ogni due
anni. Indicativamente le linee guida suggeriscono di iniziare all’età di 40 anni.
9
Simona Mariani, operatori sanitari e volontari nell’atrio dell’ospedale di Cremona
I servizi offerti? Visite senologiche e ginecologiche; consulenze per l’infertilità di coppia, valutazione del rischio di osteoporosi e tromboembolismo venoso; colloqui motivazionali per smettere di fumare; sportelli di
ascolto per le fragilità psicologiche e i disturbi dell’alimentazione.
Nel complesso sono più di 1000 le utenti che hanno partecipato: più di
1500 le prestazione erogate quel giorno.
Altro dato gratificante, emerso dai questionari di soddisfazione somministrati, è l’ottimo livello di gradimento dell’iniziativa, soprattutto in relazione alla sua utilità per avvicinare persone che in genere, per timore o
resistenza, faticano a programmare i controlli medici (screening).
Alcuni momenti significativi dell’Opena Day del 7 marzo 2014
Perché è importante la visita
senologica?
Perché alcune sedi (solco), come alcuni
istotipi di tumori (lobulari) del seno, sono
poco valutabili alla mammografia; inoltre, secondo i report recenti il 65%-70%
delle diagnosi è con autopalpazione
mensile e visita senologica.
OGNI DUE ANNI
CONTROLLI
GINECOLOGICI
E PAP-TEST
Quali sono i fattori di rischio per
i tumori dell’apparato genitale
femminile?
Quali sono i fattori di rischio prevalenti per trombosi venosa nelle
donne?
Perché, se eseguita regolarmente, consente di pianificare accertamenti periodici quali pap-test ed ecografia.
Il Tromboembolismo Venoso è una patologia multifattoriale, alla cui genesi
concorrono più elementi. Ogni individuo ha un proprio “potenziale trombotico” che dipende da fattori sia
ereditari (es: familiarità, difetto di proteine anticoagulanti) sia acquisiti (es:
chirurgia, terapie estro progestiniche,
gravidanza). E’ plausibile pensare che
l’evento clinico “trombosi” si manifesti
solo quando l’insieme di questi fattori
supera una determinata soglia.
Con quale cadenza vanno effettuati i controlli?
Quando è indicato sottoporsi a
visita di controllo?
Il principale fattore di rischio è rappresentato dai rapporti sessuali non protetti,
intesi come veicoli di infezioni che possono causare tumori, specie se con partner diversi.
Perché è importante la visita ginecologica?
10
TROMBOEMBOLISMO
VENOSO: PREVENIRE È
CURARE
Da quando si hanno rapporti sino a
65 anni, la visita e il pap-test vanno
eseguiti ogni due anni.
L’indicazione alla visita specialistica
è utile in particolare nei soggetti che
abbiano una storia familiare e/o personale positiva per tromboembolismo
venoso (Trombosi venosa profonda
e/o embolia polmonare).
L’AO di Cremona
è donna
L’Open Day occasione d’incontro e conoscenza per operatori sanitari, volontari e cittadini
Osteoporosi
donne a rischio
Quali sono le principali cause
dell’osteoporosi e quali i sintomi
premonitori?
L’osteoporosi è una malattia sistemica
dello scheletro caratterizzata da riduzione della massa ossea ed alterazioni
qualitative del tessuto osseo che si accompagnano ad aumento del rischio di
frattura.
Quali sono le conseguenze più
significative?
La conseguenza più rilevante della patologia è rappresentata dalla frattura
da fragilità (1 ogni ogni 30 secondi in
Europa) che insorge a seguito di traumi
anche lievi, per lo più in seguito a cadute, ma si può manifestare anche spontaneamente.
Come si effettua la diagnosi?
La massa ossea-densità scheletrica
può essere valutata con varie tecniche
generalmente definibili come densitometria ossea o mineralometria ossea
computerizzata (M.O.C.). Attualmente il
gold standard per la diagnosi è rappresentato dalla densitometria a raggi X o
Oglio Po, molte le persone intervenute
D.X.A. utile per valutare separatamente
la massa ossea della colonna e del femore (possibile anche l’esecuzione a livello del radio).
Quali sono i principali fattori di
rischio?
L’osteoporosi primitiva (post menopausale e senile) ha come maggiori determinanti la variazione dello stato ormonale,
l’età, il peso corporeo, la familiarità, il
picco di massa ossea raggiunto in età
adulta (una sorta di deposito a cui attingere nelle età successive). Il picco di
massa ossea raggiunto ai 30 anni è strettamente correlato allo stile di vita (attività fisica, fumo di sigaretta o abuso di
alcolici, dieta povera di calcio, carenza
di vitamina D, denutrizione o basso peso
corporeo) oltre che a fattori genetici.
11
Infertilità di coppia
primo compleanno
per l’ambulatorio
Un anno fa l’Azienda Ospedaliera di Cremona ha inaugurato presso l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia un ambulatorio dedicato alla fisiopatologia della
riproduzione e il bilancio più che positivo. 10 gravidanze
e la prima bimba nata a gennaio 2014.
A domanda risponde Mariangela Rampino
Referente dell’Ambulatorio di Fisiopatologia
della Riproduzione, Poliabortività ed Endocrinologia
Come si accede all’ambulatorio?
Per accedere all’ambulatorio PMA è
necessaria la prenotazione presso il
CUP o telefonando al numero verde
800 638 638. Inoltre il rapporto diretto
telefonico con l’Ambulatorio PMA sarà
di fondamentale importanza per l’organizzazione dei cicli di trattamento (es.
comunicazione da parte della paziente
del giorno della comparsa della mestruazione per l’inizio della stimolazione,
durante il monitoraggio della stimolazione, per la modificazione del protocollo terapeutico, per qualsiasi tipo di
comunicazione relativa all’insorgenza
di effetti collaterali).
A quale tipologia di paziente si
rivolge l’ambulatorio?
All’ambulatorio possono afferire almeno quattro tipologie di pazienti:
1. Coppie già studiate da medici esterni
all’Ambulatorio che chiedono di accedere alle procedure di “procreazione
medico assistita”
2. Coppie che scelgono l’Ambulatorio
autonomamente
3. Coppie inviate a procedure di “procreazione medico assistita” da professionisti ginecologi o andrologi inseriti nelle strutture degli Ospedali limitrofi e non.
4. Coppie che hanno già effettuato
procedure di “procreazione medico assistita” con esito negativo.
OMS, problema sociale
Quante le coppie che si sono rivolte all’ambulatorio?
Sono 126 le coppie prese in cura
dall’ambulatorio nel primo anno di attività. Per 79 di queste sono state effettuate inseminazioni intrauterine omologhe (procedure di 1°livello) da cui sono
risultate 10 gravidanze. 7 coppie hanno
ottenuto una gravidanza spontaneamente dopo il primo colloquio con la nostra
equipe e una bimba è nata proprio all’ini-
La condizione di infertilità, definita come incapacità di concepire dopo uno o più anni di rapporti intenzionalmente fecondi, interessa circa il 15%-20% delle coppie (dato Organizzazione Mondiale della Sanità). Si tratta di un problema di
dimensioni sociali che oltre agli aspetti sanitari ne coinvolge
altri di ordine psicologico, familiare e relazionale
zio del 2014. Questa è stata una grande
soddisfazione oltre che emozione.
Da chi è composta l’equipe multidisciplinare?
L’equipe è composta due ginecologi,
una biologa, un andrologo/endocrinologo e un genetista. Se necessario è
possibile fruire anche della consulenza
di uno psicologo.
Informazioni
numero verde CUP 800 638 638
Segreteria
Tel. 0372 - 405638
Equipe medica
Tel. 0372 - 408365
Équipe biologica
Tel. 0372 - 408366
[email protected]
13
Il fumo
nuoce
alla salute
...anche delle donne
A domanda risponde Giancarlo Bosio
Direttore UO di Pneumologia
Ospedale di Cremona
14
Perché il fumo fa male?
Il fumo di tabacco fa molto male alla salute perché tramite questo atto si introducono nel nostro organismo circa 4000
sostanze diverse. Tra queste ve ne sono
molte cancerogene, tante tossiche e
velenose; una in particolare, la nicotina,
è una droga che dà dipendenza. L’organizzazione Mondiale della Sanità, nella sua classificazione delle malattie, ha
stabilito che il fumare è già da considerarsi una vera e propria malattia.
Informazioni
Centro Antifumo
Tel. 0372 408 170
[email protected]
Il fumo di tabacco determina
direttamente circa 100.000 morti
ogni anno in Italia, è così?
Purtroppo sì. Strettamente correlati al
fumo di tabacco sono i Tumori polmonari, della cavità orale, del laringe e
dell’esofago. In chi fuma sono aumenta-
ti anche i tumori gastrici, epatici, renali e
delle vie urinarie. La bronchite cronica e
l’enfisema sono gravi malattie anch’esse
collegate a questa abitudine, così come
molte patologie cardiache e vascolari.
e un effetto irritante ed esteticamente
peggiorativo per la pelle.
Quali gli effetti collaterali più nocivi alla salute?
Smettere di fumare ha senso in qualsiasi
momento, anche in età avanzata specie
se si sono già manifestati segni di insufficienza d’organo. In chi riesce a smettere
migliorano rapidamente la funzione respiratoria e la prognosi di molte malattie cardiache, in modo importante e rapido.
Per tutti i tumori correlati al fumo i miglioramenti prognostici relativi ad una minore
incidenza sono molto lenti a manifestarsi.
Bisogna, infatti, aspettare dieci anni perché il rischio di ammalarsi di tumore polmonare cali allo stesso livello di chi non
ha mai fumato.
Gli effetti dannosi sulla salute sono determinati dalle numerosissime sostanze
inalate che, tramite la superficie respiratoria polmonare, entrano nel nostro
organismo. Questo spiega come i danni non siano solo confinati all’apparato
respiratorio, ma colpiscano tanti organi
così distanti e diversi. Tra gli effetti meno
importanti, ma che sono di particolare
attenzione per i giovani, segnalo la minore potenza sessuale nei giovani maschi fumatori, l’ingiallimento dei denti
IN
GRA
VI
DAN
ZA
In che misura smettere di fumare
significa fare prevenzione per
evitare il tumore al polmone?
In gravidanza il fumo è molto dannoso per il feto.
Molte sono le patologie fetali correlate al fumo
e i bambini nati da mamme fumatrici sono spesso sotto peso alla nascita. Le mamme hanno,
dal canto loro, una motivazione maggiore per
smettere di fumare. Questo permette con maggiore facilità il raggiungimento dell’obiettivo. Un
appello accorato a tutte le donne gravide: non
fumate, fate un grosso regalo al vostro bambino, ossia quello di poter nascere senza crisi da
astinenza alla nicotina.
15
Anoressia e bulimia,
disagio interiore
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), i Disturbi
del Comportamento Alimentare rappresentano un problema di
salute pubblica in costante crescita nei Paesi Industrializzati. Di “alimentazione” si ammalano oltre 9.000 nuove persone ogni anno,
soprattutto nella fascia di età tra 12 e 25 anni. Bulimia e Anoressia
colpiscono prevalentemente persone di sesso femminile (solo 1
caso su 10 o meno riguarda soggetti maschi) e riguarda in egual
misura tutte le classi sociali.
16
A domanda risponde
Daniela Borella
Responsabile Centro Psico Sociale Casalmaggiore
17
Quali sono le cause principali di
questi disturbi?
Numerose sono le teorie proposte per
spiegare le origini del disturbo dell’alimentazione, dalle ipotesi sulla predisposizione genetica, ai fattori di natura
psicologica, ambientale e sociale che
portano il paziente a sopravvalutare il
fattore corpo e ad anteporlo a tutti gli
altri.
Anoressia e bulimia ci parlano di un disagio interiore, sono modi di esprimere
attraverso il corpo e il cibo un malessere
che non è possibile comunicare con le
parole. Ci parlano delle famiglie in cui
queste ragazze sono cresciute, caratterizzate da alcuni aspetti ricorrenti, quali
l’assenza di un buon rapporto d’amore
tra i genitori, la presenza di madri intrusive e/o di padri quasi assenti, famiglie
incapaci di affrontare il cambiamento e
di adolescenti che subiscono sia la derisione da parte dei compagni sia le pressioni e le aspettative eccessive da parte
del contesto.
Quale il percorso di cura?
Le cause dell’anoressia e della bulimia
sono tante e proprio per questo la cura
non può essere solo il ripristino di una corretta alimentazione. La cura inizia con il
concedere al soggetto anoressico o bulimico “uno spazio adeguato per comunicare”.
L’approccio è comunque multidisciplinare, la terapia richiede l’intervento di
diverse figure professionali: psichiatra,
psicologo, endocrinologo, nutrizionista e
dietologo.
Il percorso di cura dovrà essere caratterizzato da alcuni passaggi quali la valutazione medica del paziente, un corretto
regime alimentare, il supporto psicologico, la terapia farmacologica, la
partecipazione a gruppi di aiuto e a
programmi residenziali di riabilitazione
psicologica e alimentare.
Quanto è importante l’interazione
dello psicologo e del nutrizionista
nella gestione di queste problematiche?
Direi fondamentale: psicologo e nutrizionista ugualmente, corpo e i disturbi del
comportamento alimentare sono una
delle espressioni massime di questi due
aspetti.
Il corpo esprime ciò che la psiche non riesce a elaborare e quindi risulta evidente che il processo di cura deve essere
condotto a quattro mani. E’ necessario
sostenere psicologicamente il fisico che
cerca di recuperare la salute ma che da
solo non riesce a rimettere ordine nelle
idee e nei sentimenti.
Informazioni
Centro Psico Sociale
Via Romani, 52- Casalmaggiore
Tel. 0375 200 166
[email protected]
SPECIALE
Tiroide
occhio a farmaci e dieta
Le patologie tiroidee sono molto frequenti nella popolazione generale. Nel nostro Paese circa il 20 %
della popolazione è affetta da disordini tiroidei, tra
questi il gozzo da solo colpisce oltre 6 milioni di persone ovvero più del 10% della popolazione italiana.
18
A domanda risponde Letizia Maninetti
Responsabile Ambulatorio per la prevenzione
e il trattamento dell’Osteoporosi
Presidio Ospedaliero di Cremona
Malattie della tiroide, quale incidenza?
Dagli unici dati ISTAT disponibili, risalenti
ormai al 2000, sono stati stimati circa 50
ricoveri ogni 100 mila abitanti per questa patologia e l’impatto economico
di questa malattia è di oltre 150 milioni
di euro all’anno. Per ciò che riguarda
strettamente l’infanzia invece, in Italia 1
neonato su 2000 nati vivi nasce con una
forma di ipotiroidismo congenito. Sebbene nel nostro Paese sia attivo un programma nazionale di screening neonatale tiroideo che, realizzando la diagnosi
precoce, consente di prevenire le gravi
sequele neuropsichiche conseguenti
al deficit tiroideo alla nascita, disordini
neurointellettivi minori sono comunque
presenti in molti dei bambini affetti da
questa patologia.
A cosa è dovuta una tale diffusione?
La patologia tiroidea presenta un’elevata prevalenza nella popolazione anche
per la disponibilità di metodiche diagnostiche sempre più raffinate (TSH ultrasensibile, ecografia ad alta risoluzione) e la
loro larga diffusione, che hanno fatto sì
che vengano identificate disfunzioni subcliniche oppure piccole lesioni nodulari
che un tempo non sarebbero mai state
riscontrate, creando, nello stesso tempo,
problematiche gestionali nel determinare il corretto utilizzo delle risorse per il loro
inquadramento e follow up.
Quali le cause principali ?
Come si effettua la diagnosi?
Per ciò che riguarda le cause delle patologie tiroidee, è stato accertato che la causa
più comune, in tutto il mondo, è la carenza nutrizionale di iodio che rappresenta il
costituente fondamentale degli ormoni tiroidei, mentre nelle società industrializzate
la causa principale di ipotiroidismo sono la
patologia autoimmune e quella iatrogena
(radioiodio e tiroidectomia). La carenza iodica anche lieve compromette la funzione
tiroidea e si traduce in quadri morbosi le cui
manifestazioni variano in funzione del periodo della vita interessato da questo deficit.
Il cardine della valutazione della funzionalità tiroidea è il dosaggio del TSH tramite metodica ultrasensibile. La metodica strumentale di riferimento per la valutazione della
struttura ghiandolare tiroidea è sicuramente
l’ecografia, in grado di fornire notizie circa il
volume della ghiandola, la disomogeneità
della struttura, la presenza di noduli e le loro
caratteristiche (ecogenicità, dimensioni,
margini, vascolarizzazione, calcificazioni).
Tutti elementi fondamentali per la diagnosi
differenziale ed il follow up .
A parte la carenza iodica, esistono
altre cause?
Non tutta la patologia tiroidea è conseguenza della carenza iodica. La causa
delle malattie autoimmuni (morbo di Basedow, tiroidite cronica di Hashimoto)
non è completamente nota ma la partecipazione di fattori genetici è dimostrata
dall’associazione con l’espressione degli
antigeni HLA-B8 e DR3 nella razza caucasica. Anche infezioni virali o batteriche
possono infine indurre un processo infiammatorio tiroideo con distruzione massiva
del parenchima, flogosi locale sintomatica e tireotossicosi.
Alcuni farmaci possono alterare gravemente la funzionalità tiroidea?
Si, tra questi sicuramente da sottolineare
l’amiodarone, per l’elevato apporto di iodio, il litio per l’interferenza con la sintesi
degli ormoni tiroidei e l’interferone alfa, in
grado di attivare processi autoimmuni ed
indurre tiroiditi acute con distruzione flogistica del parenchima.
Quali oggi le terapie disponibili? E’
possibile guarire?
L’Ipotiroidismo è quasi sempre persistente ed evolutivo. Per qualunque causa la
cura è rappresentata dalla terapia sostitutiva con L tiroxina, terapia che presenta problematiche di assorbimento (gastropatie, farmaci, cibo, ecc), ma nella
maggior parte dei pazienti permette di
raggiungere un compenso stabile ed ottimale. Il suo fabbisogno aumenta nettamente in gravidanza. L’ipertiroidismo da
malattia autoimmune richiede un trattamento con farmaci tireostatici e può
arrivare alla guarigione pur con rischio
di recidiva che rende necessaria una terapia definitiva (tiroidectomia o terapia
radio-metabolica). Il carcinoma tiroideo
differenziato (papillare e follicolare) necessita di tiroidectomia totale a cui segue
una terapia radio metabolica con Iodio
131. La sopravvivenza è buona (80-90% a
10 anni).
19
SPECIALE
Tiroide
QUALI SONO I SINTOMI E COME RICONOSCERLI
sale, meglio se iodato
La patologia tumorale tiroidea, fortunatamente riguarda
solo il 5% dei noduli tiroidei ed appare correlata all’ età,
alla familiarità, all’esposizione alle radiazioni, in particolar
modo terapie radianti in età infantile
20
L’Italia ha deciso di far fronte alla carenza nutrizionale di iodio con la promulgazione della legge (n.55 del 21 marzo
2005) che determina le modalità di utilizzo e di vendita del sale alimentare arricchito con iodio destinato al consumo
diretto, oppure impiegato come ingrediente nella preparazione e nella conservazione dei prodotti alimentari.
La percentuale di vendita di sale iodato
nel 2010 è stata pari al 44% della vendita
globale di sale in Italia. Una percentuale ancora molto lontana da quel 90%
indicato dal WHO come obiettivo da
raggiungere perché un programma di
iodoprofilassi abbia successo.
Informazioni
Centro Endocrino Metabolico
Tel. 0372 405 238
[email protected]
Un altro dato emerso da questa analisi è
rappresentato dallo scarso utilizzo di sale
iodato nella ristorazione collettiva: solo
20% nel 2010.
L’eccessiva dismissione o produzione di
ormoni tiroidei comporta l’insorgenza di
un quadro clinico ben definito ma ad
espressione variabile, indipendentemente dall’entità, dalla durata della malattia
e dall’età del soggetto.
Il quadro clinico dell’ipertiroidismo comprende: dimagrimento con prevalente
perdita di massa muscolare, sudorazione
calda, tremori, cardiopalmo (tachicardia sinusale fino alla Fibrillazione Atriale),
dispnea da sforzo, astenia, iperfagia,
diarrea, insonnia, ansia e nervosismo, irregolarità mestruali.
I sintomi cardiovascolari, sfumati nel giovane adulto, spesso sono il principale
sintomo nel soggetto anziano, e possono
comportare aritmie cardiache, ischemia
miocardica, scompenso di circolo.
La carenza conclamata di ormoni tiroidei, ormai sempre più rara visto lo
screening diffuso, comporta, viceversa,
incremento ponderale moderato, astenia, rallentamento psico-motorio, bradicardia, ipotermia, anemia, secchezza e
fragilità capelli, cute secca, stipsi, voce
roca, meno metrorragie, edema del
volto, mixedema periferico, parestesie e
mialgie con ipostenia muscolare.
Il coinvolgimento oculare con esoftalmo
mono o bilaterale associato a stato infiammatorio più o meno spiccato (Oftalmopatia Basedowiana) è altamente suggestivo per la presenza di una tireopatia
autoimmune. Può precedere anche di
molti mesi l’esordio clinico dell’ipertiroidismo ma può anche essere assente.
La concomitanza dei sintomi di ipertiroidismo con iperpiressia, dolore e tumefazione improvvisa della ghiandola tiroidea, è altamente suggestiva per tiroidite
subacuta
21
21
Per questo è molto importante trattarlo bene, a
partire da una corretta alimentazione e limitando
il più possibile l’assunzione di alcool.
FEGATO
come aver cura del nostro
22
Il fegato è un organo importantissimo per il nostro
corpo, una vera centrale metabolica e quando si
“guasta” le conseguenze possono interessare tutti
gli altri organi.
A domanda risponde Paolo Bodini
Direttore UO di Medicina
Presidio Ospedaliero di Cremona
Epatite: di cosa di tratta?
Con il termine “epatite” si intende una infiammazione del fegato che può essere
acuta con ittero, febbre e dolore oppure avere un andamento cronico a volte
anche senza sintomi per i pazienti. A volte si usa anche il termine di epatopatia,
quando la componente infiammatoria
non è elevata, ma si ha comunque un
danno dell’organo.
Cosa intende per “un danno all’organo”?
Se l’epatite acuta si risolve, come nella
maggior parte delle epatiti virali, il fegato
torna normale e non vi sono conseguenze. Le epatiti croniche invece, se non
ben trattate, possono tutte evolvere nel
giro di anni in una cirrosi epatica, malattia che non guarisce e che porta a molte
sequele e complicanze.
Quando si parla di “epatiti virali”
cosa si intende?
Le epatiti virali oggi non sono la causa
più frequente di epatopatia. Possiamo
distinguerle in epatiti che si contraggono
attraverso alimenti contagiati dal virus e
quelle che si contraggono tramite contatti sessuali o contaminazioni da sangue
infetto o altri liquidi biologici (trasfusioni,
iniezioni, procure dentistiche etc) contaminati.
Quali sono le epatiti contratte attraverso gli alimenti e come si curano?
L’epatite A, la più frequente nelle nostre
zone, e l’epatite E tipica di paesi tropicali
ed in genere contratta da viaggiatori. In
genere si presentano con una sintomatologia diarroica seguite da comparsa
di ittero (colore giallo della cute e degli
occhi). Si previene facendo attenzione
a non consumare cibi potenzialmente
infetti, quali frutti di mare non ben cotti.
Recentemente frutti di bosco congelati
e altri prodotti importati da paesi dell’Est
Europa, hanno portato ad un aumento
di casi. Esiste una vaccinazione per il virus
A, utile soprattutto per chi viaggia. Non
ci sono cure specifiche se non riposo e
dieta molto leggera. Normalmente si ha
la guarigione nel giro di qualche settimana.
Mentre le epatiti contratte per via
sessuale o da sangue infetto?
L’epatite B e la C. La prima è in netto
calo perché vi sono programmi internazionali di vaccinazione nei bambini,
mentre per la C non esistono vaccinazioni. Più frequentemente queste epatiti
si presentano in forma cronica con pochi sintomi o nessuno. Vengono scoperte in corso di esami del sangue eseguiti
per svariati motivi. I soggetti più a rischio
sono classicamente i tossicodipendenti
con uso di farmaci endovena e soggetti
con vita sessuale sregolata. Entrambe
queste epatiti possono essere curate con
farmaci specifici per evitare l’evoluzione
verso la cirrosi.
23
24
Epatopatie: qual è la causa principale?
In che misura l’assunzione di farmaci può danneggiare il fegato?
Nella società di oggi è la causa alimentare: da un lato la eccessiva alimentazione con vita sedentaria porta all’accumulo di grasso nel fegato (steatosi)
che può trasformarsi in “steatoepatite”
ed evolvere verso la cirrosi. Dall’altro vi
è il problema dell’alcool (socialmente
molto diffuso specie tra i giovani) che,
come noto, è la causa più classica di
cirrosi epatica. Spesso le due condizioni
descritte coesistono e si potenziano a
vicenda accelerando l’evoluzione negativa della patologia. In questi casi
è soltanto una dieta rigorosa (bassa
di calorie e totalmente priva di alcool)
che può portare nel tempo a una guarigione dalla malattia o comunque a
un sostanziale miglioramento.
Quasi tutti i farmaci sono eliminati o metabolizzati dal fegato e, in persone predisposte, possono potare a una epatite
da farmaci, in genere acuta che, se
non riconosciuta, può evolvere in cirrosi. Quando si è sottoposti a terapie protratte con farmaci potenzialmente lesivi
per il fegato (antiinfiammatori, farmaci
per il colesterolo ecc.) è bene effettuare periodicamente gli esami ematici per
controllare l’esistenza di un danno.
“Maledetta” primavera
Vi sono altre epatiti meno comuni?
Sì, anche se rare: sono le epatiti autoimmuni e quelle causate “da accumulo” di
sostanze come ferro, rame o glicogeno
che richiedono approcci specialistici.
Diagnosi e prevenzione
Gli esami più comuni per verificare un
danno epatico, qualunque ne sia la
causa, sono esami del sangue, in particolare le cosiddette transaminasi e poi
molti altri che esplorano alcune delle
oltre 200 funzioni del fegato. Sempre
come approccio iniziale, dopo una
accurata raccolta della storia clinica
del paziente e una visita generale ben
condotta, l’esame base è una ecografia del fegato. Successivamente, se
necessario, si può procedere a TAC, Risonanza magnetica e altre procedure
Allergopatie
più specialistiche, sino ad arrivare alla
biopsia epatica, che si effettua con
una puntura del fegato sotto controllo
ecografico.
Va ricordato che il fegato è un organo
molto “prezioso” e per questo va trattato bene a partire dalla corretta alimentazione. Particolare attenzione va
riservata al consumo di alcool che - in
ogni caso - va assunto con estrema prudenza e in dosi davvero minime.
Informazioni:
UO Medicina
Presidio Ospedaliero di Cremona
Tel. 0372 405 243
[email protected]
A domanda risponde Mauro Romeo Parpanesi
Centro di Allergologia Aziendale
Presidio Ospedaliero di Cremona
Negli ultimi decenni si è assistito a un aumento consistente
delle allergopatie, soprattutto nelle aeree più ricche e industrializzate del mondo. Si stima che i pollinosici siano il 10%
della popolazione in Italia, il 15% in Europa e probabilmente
il 20% negli USA. E proprio nello stile di vita dei paesi sviluppati, numerosi studi hanno individuato una delle possibili cause
dell’aumento delle allergopatie. A giocare un ruolo determinante svolto dall’inquinamento atmosferico.
Come ogni anno con l’arrivo della primavera si manifestano le
allergie da pollini. Quali sono le
principali forme di pollinosi nella
nostra provincia?
I rilievi pollinici di questi anni e lo studio
dei pazienti, hanno consentito di individuare due principali forme di pollino-
si in provincia: Precoci (da febbraio a
maggio) da sensibilizzazione a piante
arboree tra le quali prevalgono betulla
ontano e nocciolo e Primaverili – estive
(da maggio a settembre),di gran lunga
le più frequenti, da sensibilizzazione a
graminacee, parietaria e composite.
Regole e suggerimenti per combattere le allergie
Allergopatie
Per la profilassi e la terapia appropriata è necessario che il paziente consulti il proprio
medico curante o lo specialista allergologo.
In che misura l’inquinamento atmosferico incide sulla diffusione
delle allergopatie?
E’ stata inoltre dimostrata una interrelazione tra granuli pollinici e inquinanti atmosferici: da un lato i granuli assorbono
e veicolano inquinanti aerodispersi fino
alle vie respiratorie, aumentandone la
concentrazione, dall’altro comuni inquinanti, come il particolato emesso dai
motori diesel, possono fare da carrier,
veicolando allergeni pollinici e favorendo la produzione di anticorpi della classe IgE, propri dell’allergia.
26
Sono disponibili nuovi farmaci antistaminici per uso orale dotati di minori se non assenti effetti collaterali. Possiedono uno scarso effetto sedativo e possono essere tranquillamente utilizzati senza ostacolare l’attività di guida di un veicolo e inoltre non
influenzano la capacità di concentrazione e l’attenzione allo studio.
Quali principali sintomi?
La rinite allergica, congiuntivite, asma
bronchiale. Accanto a queste manifestazioni vi possono essere anche sintomi
provocati da quella che viene definita
Sindrome Orale Allergica. L’ingestione
di alcuni alimenti durante la stagione
primaverile determina l’insorgenza di
sintomi immediati (anche solo dopo
pochi minuti) successivamente all’ingestione dell’alimento. I sintomi possono essere solo locali (bruciore linguale,
tumefazione delle labbra) con risoluzione in 30-60 minuti o possono avere una
progressione sistemica con evoluzione
verso dolori addominali, diarrea, congiuntivite, rinite, asma, prurito cutaneo
diffuso, orticaria e raramente shock
anafilattico.
La cosa accade poiché gli alimenti vegetali presentano degli antigeni in comune con i pollini e ciò determina quella
che si chiama cross-reazione o reazione
crociata tra pollini ed alimenti.
Informazioni:
Centro Allergologico Aziendale
Tel. 0372 408 178
[email protected]
Esistono inoltre preparazioni a base di antistaminici, cromoni e corticosteroidi da impiegare per uso locale anch’essi praticamente privi di effetti collaterali. Va ricordato
tuttavia che i cromoni ed i corticosteroidi sono attualmente gli unici farmaci in grado
di influenzare in maniera radicale i complessi meccanismi biologici responsabili delle
malattie allergiche.
Una particolare attenzione va rivolta però a quei colliri che contengono sostanze
conservanti come il benzalconio cloruro che contribuiscono all’irritazione oculare. E’
bene quindi rivolgersi sempre allo specialista allergologo od oculista per una appropriata terapia che eviti questi inconvenienti.
A completare il bagaglio degli strumenti che lo specialista ha a disposizione c’è poi
l’immunoterapia specifica conosciuta come “vaccino”. L’opportunità di effettuare
questo tipo di trattamento deve essere valutata dal medico perché non tutti i soggetti allergici possono effettuare questa terapia.
E’ importante che i pazienti comprendano che le misure di prevenzione, i diversi farmaci e l’immunoterapia specifica non sono tra loro antitetiche. Anzi, spesso può essere necessario un impiego combinato dei diversi strumenti per il completo controllo
della malattia.
ALLERGIE CROCIATE,
TRA POLLINI E ALIMENTI
Betulla: mela, pera, pesca, albicocca, prugna, ciliegia,
banana, noce, nocciola, sedano, finocchio, carota.
Nocciolo: mela, pesca, ciliegia, carota, limone.
Parietaria: gelso, basilico, ciliegia, melone.
Graminacee: pomodoro, melone, anguria,
arancia, kiwi, frumento.
Composite: sedano, mela, melone, anguria.
Ambrosia: melone, banana.
27
Non è necessario essere un atleta
per essere in forma
Perché lo sport fa bene al cuore?
Il nostro corpo è “costruito” per muoversi e perde efficienza se non lo fa: è importante essere informati sui benefici di un regolare programma di attività fisica per
limitare la sedentarietà e mantenere in forma il cuore.
28
Benefici dell’attività fisica
Accorgimenti da adottare
• riduce il rischio di infarto e di ictus
• Dai il buon esempio e pratica
• migliora l’apporto di ossigeno ai tessuti
29
un’attività fisica regolarmente
• facilita il controllo del peso corporeo
• migliora il controllo della pressione arteriosa
• riduce i livelli di colesterolo nel sangue
• riduce il rischio di diabete
• facilita lo smettere di fumare
Passamonti, Cazzalini e Musa durante una scena dello spettacolo “Diamoci una mossa”
Anche quest’anno l’Unità Operativa di Cardiologia (diretta
da Salvatore Pirelli) dell’Azienda Ospedaliera di Cremona, in
collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Educative del
Comune di Cremona, ha organizzato Tre giorni per il tuo Cuore, iniziativa dedicata alla sensibilizzazione e all’informazione
rispetto alla prevenzione delle patologie cardiovascolari indirizzata soprattutto agli studenti (dalla scuola elementare alle
medie superiori).
Un autentico “laboratorio creativo” che ha utilizzato la musica, la didattica interattiva e il teatro per veicolare un messaggio di salute e rispetto del proprio corpo. Al centro l’importanza dei corretti stili di vita con particolare attenzione allo
sport e all’attività fisica in generale quale sana abitudine per
pervenire le patologie cardiovascolari.
• migliora il controllo dello stress
• facilita il sonno regolare
• rafforza l’autostima
• migliora il tono dell’umore
• Limita le attività sedentarie
• Cerca di limitare l’uso dell’auto a
favore della bicicletta o degli
spostamenti a piedi
• Utilizza le scale invece dell’ascensore
Attività semplici come camminare, andare in bicicletta sono attività che devono essere
svolte per almeno 30 minuti ogni giorno. Un’attività fisica moderata se eseguita regolarmente comporta benefici sia a breve che a lungo termine.
Una attività fisica più intensa eseguita 30-60 minuti per 3-4 giorni alla settimana è in grado
di migliorare ulteriormente l’efficienza del cuore e può determinare un maggiore beneficio nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.
Venturini, Braga, Marchesi e Bencivenga
L’orchestra Mousikè fa il tutto esaurito
Pirelli e Marchesi
Diamoci una
mossa
L’ospedale si fa palcoscenico
con il Franco Agostino Teatro Festival
VANOLI, LA SQUADRA
DEL CUORE
Finale a sorpresa con la Vanoli basket,
che si è rivelata la vera squadra del cuore. Andrea Conti (team manager) e i
giocatori Klaudio Ndoja e Gianluca Marchetti hanno testimoniato l’importanza
dello sport per mantenere in forma corpo
e mente prestandosi alle domande dei
giovani spettatori. Entusiasmo, interesse e
biglietti omaggio per tutti i bambini intervenuti: l’appuntamento è al Palaradi per
la prossima sfida.
IL GOLF E’ PER TUTTI
30
I bambini all’arrivo in ospedale per lo spettacolo (Foto: Valentina Zanzi)
200 bambini
della scuola primaria,
dottori e infermieri che interpretano se
stessi e Nicola Cazzalini che nei panni di
Fermo, ragazzino pigro che trascorre il
tempo davanti alla Tv mangiando popcorn.
Questi gli ingredienti del bellissimo spettacolo “Diamoci una mossa” messo in
scena presso l’aula magna dell’Ospedale di Cremona dal Franco Agostino teatro festival in collaborazione con l’Ufficio
comunicazione aziendale.
Lo spettacolo, che ha saputo coniugare
Meccanici coi palloncini
educazione alla salute e divertimento,
ha letteralmente catturato i bambini che
per due ore hanno interagito con l’attore e appreso l’importanza della corretta
alimentazione e dello sport per la propria
salute.
Bravi anche infermieri e medici di cardiologia e 118 che si sono improvvisati attori per un giorno al fine di spiegare cosa
fare in caso di comparsa dei sintomi premonitori da dolore toracico, come comportarsi per intervenire tempestivamente
e cosa fare per la salute del cuore.
Merenda a Km 0 per tutti
L’aula magna in festa
Chiusura in bellezza per la “tre giorni del
cuore” con il Golf Club “Il Torrazzo”. La
palestra Spettacolo di Cremona si è trasformata per un giorno in un vero campo
da golf per consentire ai ragazzi di sperimentare uno sport poco noto e le sue
caratteristiche benefiche per la salute.
Alle classi che hanno partecipato è stata
offerta l’opportunità di fare una lezione
teorico – pratica sotto la guida attenta
degli direttamente sul campo da golf
(data la stagione) ricostruito in un ambiente coperto e riscaldato.
CARDIOLOGIE APERTE
ANCHE ALL’OGLIO PO
La sala riunioni dell’Oglio Po trasformata
per un giorno in laboratorio “didattico” per
bambini e genitori della quinta elementare di Dosolo. Informazione e prevenzione
cardiovascolare per tutti grazie all’equipe
della UO di Cardiologia (Diretta da Massimo Carini).
Partecipazione interattiva e alla fine tanti
palloncini a forma di cuore liberati in cielo.
GRAZIE A ...
Libera Associazione Agricoltori, Coldiretti Cremona, Ipercoop per aver fornito la “merenda della
salute” con prodotti del nostro territorio: biologici e a Km Zero. A Grazia Bodini (Ufficio stampa e
Comunicazione AO Cremona) e Stefania Reali (Politiche Educative Comune di Cremona) e a
tutti coloro che si sono prodigati per la buona riuscita dell’iniziativa.
A maggio appuntamento con i cittadini
Giornate Nazionali per lo Scompenso cardiaco
CARDIOLOGI IN PIAZZA
SABATO 10 MAGGIO 2014
Piazza Roma (Giardini pubblici, Cremona) dalle 9.00 alle 13.00
Informazione, misurazione della pressione arteriosa,
frequenza cardiaca e valutazione del rischio di scompenso cardiaco.
Intervengono i Medici Cardiologi
dell’UO di Cardiologia dell’Ospedale di Cremona.
Giornata Nazionale per l’Ipertensione
SABATO 17 MAGGIO 2014
programma
In Ospedale dalle 9.00 alle 13.00
Auto misurazione della pressione arteriosa
Come fare un uso corretto delle apparecchiature
o insegnano gli operatori sanitari
DOVE
Presidio Ospedaliero di Cremona
Ambulatorio per l’ipertensione e altri fattori di rischio cardiovascolare
UO Medicina Generale – 6° piano
Presidio Ospedaliero Oglio Po
Ambulatorio n 1 e n 3
UO Cardiologia – 1° Piano
In Piazza dalle 9.00 alle 17.00
Misurazione della pressione arteriosa e
dosaggio della microalbuminuria indice che consente di individuare
precocemente i pazienti ipertesi
DOVE
Piazza Roma, Cremona (gazebo angolo galleria 25 aprile)
Saranno presenti i nefrologi dell’Ambulatorio
per la diagnosi e terapia dell’ipertensione
UO di Nefrologia e Dialisi – Ospedale di Cremona
INFORMAZIONI
URP Ospedale di Cremona
Tel. 0372 405 550 - [email protected]
URP Ospedale Oglio Po
Tel. 0375 281 552 - [email protected]
Si ringrazia