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L’AUDIOPROTESISTA R I V I S T A T E C N I C O - S C I E N T I F I C A D E L L ’ U D I T O ANNO VII – N. 19 – SETTEMBRE 2009– TRIMESTRALE – Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008 19 Al via la Sanità integrativa Attualità: gli audioprotesisti verso il Congresso Professione: screening audiologico neonatale a Sassari Internet e terza età. Non è mai troppo presto Valutazione di un soggetto “menierico” Curiosità dal “mondo dei suoni” ORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI ITALIANI E DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI, MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI L’AUDIOPROTESISTA sommario Anno VII n.19 settembre 2009 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008 RIVISTA TECNICO-SCIENTIFICA DELL’UDITO www.audioprotesista.it Direttore editoriale Mauro Menzietti Direttore responsabile Maurizio Clerici Progetto grafico Lara D’Onofrio Coordinamento editoriale Virginia Gigante 3 AL VIA LA SANITÀ INTEGRATIVA Gianni Gruppioni 9 ATTUALITÀ GLI AUDIOPROTESISTI VERSO IL CONGRESSO 16 SANITÀ LE PROFESSIONI SANITARIE E LA GESTIONE DELL’ECM 22 PROFESSIONE SCREENING AUDIOLOGICO NEONATALE A SASSARI 24 PROFESSIONE L’INSERIMENTO PROFESSIONALE DEI LAUREATI 32 EUROPA CON IL NUOVO PROGRAMMA “PROGETTA!” È PIÙ FACILE ACCEDERE AI FONDI EUROPEI 36 SALUTE CURARSI A CASA. IN AUMENTO LE RICHIESTE DI ASSISTENZA A DOMICILIO 37 SALUTE INTERNET E TERZA ETÀ. NON È MAI TROPPO PRESTO 39 I NUOVI PROTAGONISTI COUNSELLOR E PROTESIZZAZIONE 50 SCIENZA VALUTAZIONE DI UN SOGGETTO “MENIERICO” ATTRAVERSO LA PRESENZA DELLE OTOEMISSIONI ACUSTICHE 55 SCIENZA L’IMPORTANZA DELLA VALUTAZIONE DELLE RICADUTE ORGANIZZATIVE DELLA FORMAZIONE 61 RECENSIONE STRATEGIE PER LA SELEZIONE E LA VERIFICA DEGLI APPARECCHI ACUSTICI 73 RUBRICA DAL MONDO DEI SUONI Redazione e marketing Valentina Faricelli Corso V. Emanuele, 147 65121 Pescara Tel. e fax 085.374293 [email protected] Organo Ufficiale della FIA ANAP - via Val d’Intelvi, 3 20152 MILANO Tel. 02.47996053 Fax 02.47995538 www.fnaai.it [email protected] Edito da E.C.A. Pescara Stampa Artigrafiche Galvan Chieti Scalo questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana L'abbonamento alla rivista è gratuito: per abbonarsi telefonare alla segreteria tel.02.47996053 oppure inviare una e-mail a [email protected] indicando i propri recapiti postali. © Copyright 2009 Tutti i diritti riservati. Testi, foto e supporti magnetici non richiesti espressamente non vengono restituiti. 74 SCHEDE PRODOTTO 76 RUBRICA NEWS TIRATURA 14.000 COPIE 79 SPAZIO AZIENDA IL PUNTO L’AUDIOPROTESISTA Già più volte mi sono soffermato a sottolineare con quanto orgoglio, da abruzzese, avevo accolto la notizia che proprio la mia regione avrebbe ospitato il nostro Congresso nazionale. Certo, nessuno poteva pensare che di lì a poco un evento tanto drammatico, come il terremoto dell’Aquila, avrebbe sconvolto l’Abruzzo. Abbiamo doverosamente rimandato il nostro Congresso e oggi, siamo di nuovo qui, a prepararci con entusiasmo all’appuntamento di novembre. E ancora una volta sarà l’Abruzzo ad ospitarci, se possibile, con ancora maggiore accoglienza. Tanti eventi e tante riflessioni, infatti, hanno accompagnato la nostra regione in questi mesi. I riflettori internazionali sono stati puntati su di noi, mettendo in luce una terra coraggiosa, tenace, orgogliosa. In questi mesi l’Abruzzo ha ospitato eventi importanti: L’Aquila ha superato brillantemente la prova del G8, e ancora, nella nostra Regione si sono svolti i Giochi del Mediterraneo. L’immagine che tutto il mondo ha visto riflessa è stata senza dubbio quella di una regione che ha saputo reagire alla sofferenza e che procede forte e sicura verso la sua ricostruzione. Per tutti questi motivi, noi audioprotesisti siamo fieri di ritrovarci qui per il nostro Congresso: l’Abruzzo è lo scenario ideale per far incontrare professionalità, umanità e tecnologia. Percepiamo la voglia di rinnovamento e di fiducia verso il futuro e in questo contesto siamo consapevoli di avere una grande responsabilità perché la rinascita dell’Abruzzo passa anche attraverso un nuovo concetto di sanità, più vicina alla gente, più attenta. Dobbiamo essere attenti a cogliere e comprendere che i cittadini hanno bisogno di nuove prospettive sociali. Noi dobbiamo e possiamo fare la nostra parte. Le patologie legate all’udito sono in costante e preoccupante aumento e la figura dell’audioprotesista è ormai cambiata radicalmente rispetto al passato. La nostra identità e il nostro futuro professionale saranno i temi fondamentali che affronteremo a Montesilvano il 13, 14 e 15 novembre. Saremo numerosi e sentiremo tutti il bisogno di esserci per sentirci parte integrante di uno straordinario momento di rinascita: quello dell’Abruzzo. E non è un caso che anche per noi professionisti questo sia un particolare periodo dell’anno. Riparte una nuova stagione dell’audioprotesi: uniamo le forze e guardiamo con ottimismo all’anno di lavoro che ci aspetta. Parteciperemo, così, allo sviluppo di una regione che si rinnova, che mette il cittadino e la sua salute al primo posto. IL PUN TO Mauro Menzietti Direttore editoriale EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA > Cresce l’attenzione verso la “sostenibilità”, vero e proprio pilastro attorno al quale ricostruire il Servizio sanitario nazionale < Al via la sanità integrativa Nella sanità prossima, vista con gli occhi del Ministero del Welfare ci sarà sempre più attenzione all’efficienza e alla “sostenibilità”, vero e proprio totem attorno al quale ricostruire il Servizio sanitario nazionale. Il pilastro del SSN introdotto con la riforma 833/78 che garantiva l’accesso alla salute per tutti, senza distinzioni di sesso, censo, razza, religione, istruzione, reddito scricchiola paurosamente sotto la spinta dell’aumento dei costi per eccesso di domanda (e di promozione della domanda), di burocrazia, di sprechi, ecc… Il SSn rimarrà sempre un pilastro cruciale del Welfare avverte il Libro Bianco - ma sarà affiancato dalla crescita di un secondo pilastro con nuove forme integrative di assistenza sanitaria e socio-sanitaria che si affideranno sempre più alla contrattazione collettiva. Vediamo di cosa si tratta. La sanità integrativa che si vuole introdurre anche nel nostro Paese è uno degli snodi cruciali per ridisegnare il SSN nel segno dell’“universalismo selettivo’’ che costringe tutti - dalle Regioni ai cittadini fino allo Stato - a fare i conti con la “scarsità delle risorse” prevedendo il ricorso anche a misure ritenute dolorose come “tariffazioni” e “compartecipazione” ai costi dei servizi. Il passaggio dal Welfare “assistenziale” a quello delle “responsabilità condivise” richiede un ripensamento dell’offerta sanitaria che non ammette più le disfunzioni, gli sprechi, i costi dell’attuale modello e richiede che sia alimentato invece da politiche che “non si limitino ad erogare passivamente tutele e sussidi di tipo risarcitorio assistenziale” qual è il sistema attuale. Sono innumerevoli le parole chiave citate nel Libro Bianco che ci dovranno diventare familiari. ■ “Universalismo selettivo”: per garantire la sostenibilità e il razionamento della spesa è necessario tener conto delle possibilità di spesa. Tariffazioni e compartecipazione sono strumenti operativi dell’universalismo selettivo. ■ “Federalismo fiscale”: il passaggio dalla spesa storica (che finanzia soprattutto l’inefficienza dei servizi ) a quello del costo standard (che finanzia solo i servizi appropriati) per combattere le clientele, sprechi e rendite malsane. ■ “Sostenibilità” del modello sociale: con il declino dei tassi fertilità e l’aumento delle aspettative di vita Il “Libro bianco” e la riforma del Welfare ci riguardano come cittadini e come audioprotesisti di Gianni Gruppioni Presidente ANAP ■ ■ ■ ■ 3 il finanziamento delle prestazioni pensionistiche e sanitarie degli ultra-sessantacinquenni è un onore insostenibile sul reddito delle persone in attività. “Rinnovamento” del welfare: per uscire dal solo finanziamento pressoché esclusivo degli attivi, dalla polarizzazione della spesa eccessiva delle pensioni, da un servizio socio-sanitario inefficiente e oneroso nel centro-sud. “Sistema multipilastro”: obbligatorio lo sviluppo di un sistema a più pilastri, rivisitando anche lo strumento delle “società di mutuo soccorso”, con la diversificazione degli strumenti del welfare e l’introduzione di formule nuove per il nostro paese, ma non per l’Europa. Saranno le nuove forme integrative di assistenza sanitaria idonee a coprire ciò che il SSN non è più in grado di fornire. Da “ripartizione” a “capitalizzazione reale” una diversificazione necessaria e radicale: il sistema a “ripartizione” attuale è assimilabile al prelievo fiscale, mentre il ricorso al finanziamento a “capitalizzazione” non può per sua struttura perseguire direttamente finalità distributive. “Tariffazioni” e “compartecipazioni ai costi”: sono due strumenti utili alla realizzazioni dell’universalismo selettivo; le tariffazioni servono per evita- EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA ■ “Prestazioni ridistributivo-assistenziali”: impie- re il razionamento delle prestazioni e per tenere conto delle possibilità di spesa; l’introduzione e il ricorso alla compartecipazione ai costi non ha bisogno di spiegazioni. ■ “Prestazioni assicurative”: vi si accede con il lavoro e le contribuzioni individuali, ovvero con la compartecipazione ai costi. gano risorse della fiscalità generale e rimarranno per i meni abbienti. ■ Dai “costi storici” ai “costi standard”: Nella PA, per ogni servizio, compresa la sanità, si individua un Costo Standard cui tutti dovranno uniformarsi. Eliminato il meccanismo della “spesa storica” ovvero distribuzione a pioggia secondo la logica che, chi più spende più risorse riceve. Un cambio necessario per il recupero dell’efficienza. Il differenziale tra costi standard e costi storici costituisce la misura di quanto deve essere recuperato in termini di migliore efficienza, appropriatezza delle cure e del modello organizzativo. I “costi standard” sono determinati dal confronto con i Paesi europei e sono ritenuti lo strumento più equo ed efficace per un uso corretto delle risorse. È il nuovo modello di riforma assieme al sistema multipilastro. ■ “Presa in carico della persona” e “fascicolo per- sonale elettronico”: il nuovo welfare è fondato sulla presa in carico della persona in ragione di precisi standard di qualità e di sicurezza per un’effettiva “presa in carico” della persona. Il fascicolo è destinato a raccogliere tutte le informazioni utili in modo da garantire la massima continuità delle tutele attraverso i diversi servizi. Anche ANAP ha contribuito ai lavori per la messa a punto del nuovo fascicolo personale elettronico. Almeno cinque le parole d’ordine del Libro Bianco che segue il Libro Verde presentato da Sacconi lo scorso anno: - dialogo sociale; - equa distribuzione della ricchezza; - “con-divisione”di sforzi e risultati nel lavoro; - bilateralità e partecipazione alle spese della persona, del lavoratore, ma anche del paziente; - federalismo fiscale. Tra gli interventi prospettati nel Libro bianco spicca anche la nascita del fascicolo personale elettronico dove saranno raccolte le informazioni sulle varie fasi della 4 EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA formula che regola la fornitura agli invalidi civili che ben conosciamo. vita, sulla salute e per la partecipazione attiva al mercato del lavoro (una sorta di curriculum sanitario-lavorativo). PER CONCLUDERE PERCHÈ IL NUOVO WELFARE CI RIGUARDA COME CITTADINI Con quanto anticipato nel Libro Bianco ci allontaniamo dalla Legge 833 del 1978 che fu definita da tutti una grande conquista e che all’art. 1 recitava: “ La Repubblica tutela la Salute come fondamenti di diritto dell’individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale”. In concreto: i cittadini-utenti devono darsi da fare per prevenire situazioni di bisogno in termini di salute o, per lo meno, uscirne velocemente una volta che in esse siano caduti visto che i LEA, come l’INPS, non reggono l’impatto dei costi. Ciò comporta che la concessione di tutele e di sussidi deve essere condizionata a comportamenti e stili di vita che concorrano a rendere il nuovo welfare sostenibile per le casse dello Stato. Per questo è previsto il passaggio al sistema multipilastro. E i nuovi pilastri privati di stampo assicurativo si reggono ovviamente con le contribuzioni individuali, che significano nuovi costi aggiuntivi a carico di chi lavora, delle aziende e del costo del lavoro, visto che riguarderà la contrattazione collettiva dei nuovi contratti. Per questo e altro il ruolo dello Stato deve cambiare e deve decentrare poteri e responsabilità alle regioni a agli Enti locali, un processo iniziato ma da completare. E a fianco di questa riorganizzazione verticale occorre svilupparne una nuova di tipo orizzontale con organizzazioni no-profit, associazioni, sindacati, ecc. Non mancano le critiche. Soprattutto da parte di coloro, che con qualche ragione, si chiederanno se uno Stato così ridimensionato sarà in grado di realizzare quel welfare di carattere universale che tutti, almeno a parole, auspichiamo. Nell’ambito della definizione del nuovo assetto sanitario, in un contesto di razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, assume un determinante rilievo il ruolo dei Fondi Integrativi in ambito sanitario, previsti ai sensi dell’art. 9 D.Lgs. 502/92 e s.m.i. A seguito degli indirizzi individuati in materia della Legge Finanziaria 2008, il Ministero della Salute ha provveduto con proprio decreto, ad identificare gli ambiti di intervento delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie erogabili dai fondi integrativi del SSN e da Enti e Casse aventi esclusivamente fine assistenziale, ed attualmente sta esaminando ulteriori interventi normativi per la regolamentazione e la vigilanza sui fondi definiti “secondo pilastro” del Servizio Sanitario Nazionale. Il tempo che ci rimane per la transizione dal vecchio al nuovo modello di welfare che sarà espressione della maggioranza parlamentare e aperto al dialogo sociale e al confronto costruttivo con l’opposizione, valutato in cinque anni ci lascia il tempo per organizzarci e arrivare all’inevitabile riduzione delle forniture tramite nomenclatore senza grossi traumi: dalla nostra abbiamo pur sempre un mercato immenso di ipoacusici pari a 8 (otto) milioni e, per contro, le nostre performances nel 2008 (le migliori degli ultimi anni) hanno registrato 320.000 apparecchi x 200.000 utenti. Come dire che abbiamo spazi per passare dalla pagliuzza (320.000 app.) alla trave (8 milioni di sordi) e, buon per noi, non c’è nessuno che possa contare su un mercato, praticamente vergine, di queste dimensioni. Di certo da “fondamentale diritto dell’individuo” la nuova formula della salute diventerà “PARTECIPAZIONE E BILATERALITÀ” per fronteggiare un mondo destinato a sopportare sempre più frequenti cause di instabilità ed è bene prepararsi. ■ PERCHÈ IL NUOVO WELFARE CI RIGUARDA COME AUDIOPROTESISTI In concreto: un SSn pubblico destinato a sostituire progressivamente il modello attuale di tipo prevalentemente risarcitorio e il criterio della spesa storica che è oggi alla base del riparto del Fondo sanitario nazionale -sempre più insopportabile per i cittadini che vivono nelle aree caratterizzate da maggiore efficienza - e il nuovo SSn che con la fiscalità generale non darà più tutto a tutti (ma solo ai meno abbienti), dicevamo NON può NON coinvolgere il Nomenclatore tariffario e l’attuale 5 Gli audioprotesisti di tutta Italia dimostrano solidarietà all'Abruzzo Il doveroso rinvio del Congresso Nazionale ha rappresentato per tutti un'importante occasione di riflessione Viste le innumerevoli testimonianze di solidarietà che abbiamo ricevuto possiamo già affermare che parteciperemo ancora più numerosi all'appuntamento congressuale di novembre per contribuire concretamente con la nostra massiccia presenza alla “rinascita” dell'economia abruzzese. I Consigli Direttivi ANA e ANAP FIA - Federazione Italiana Audioprotesisti CON IL PATROCINIO DI: audioprotesista identità innovazione progresso 13,14,15 novembre 2009 PALACONGRESSI D'ABRUZZO Montesilvano - PESCARA 16° Congresso nazionale audioprotesisti Presidente: Gianni Gruppioni A.N.A.P. ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI A.N.A. ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI FIA FEDERAZIONE ITALIANA AUDIOPROTESISTI ATTUALITÀ L’AUDIOPROTESISTA > Identità e consapevolezza professionale le parole chiave di una importante trasformazione < Gli audioprotesisti verso il Congresso: Senza dubbio l’evento congressuale rappresenta un momento fondamentale per ogni categoria professionale. E’ questa, infatti, l’occasione per elaborare nuovi progetti, per scambiare riflessioni e soprattutto per tracciare bilanci. Come è stato più volte sottolineato gli audioprotesisti sono da alcuni anni protagonisti di una profonda e importante trasformazione che ha portato, specie in tempi più recenti, alla conquista di una identità e di una consapevolezza professionale completamente nuove rispetto al passato. E’ cambiato il “ruolo” dell’audioprotesista, che oggi arriva al traguardo della professione solo dopo una formazione universitaria. Competenza, formazione e soprattutto responsabilità nei confronti del paziente sono oggi le parole chiave di una professione che si affaccia sempre di più verso l’esterno. Come era già accaduto a Rimini, anche per questo nuovo appuntamento del 13, 14 e 15 novembre, molti riflettori saranno puntati su Montesilvano, dove, nei giorni del Congresso, saranno affrontati punti fondamentali per la categoria. Ci saranno membri del Governo, dirigenti ministeriali ed esponenti della società civile, per evidenziare il ruolo che gli audioprotesisti hanno acquisito nei diversi contesti politici e sanitari. E soprattutto ci saranno i medici, interlocutori in un dialogo maturo e costruttivo, del tutto rinnovato. Come conferma il professor Carlo Giordano, direttore della I° Clinica Orl alle Molinette di Torino. “Il lavoro iniziato sei anni fa, in stretta collaborazione tra il sottoscritto e i vertici dell’Anap – spiega Giordano – si è concretizzato non solo dialogo aperto con i medici e le istituzioni nella realizzazione di una serie di eventi scientifici, ma soprattutto in una importante condivisione di scelte politiche. Il passo successivo e naturale, è stata la presa di coscienza dell’importanza della formazione e delle scuole ad essa preposte. Tutti questi fattori hanno portato alla crescita di una nuova classe di audioprotesisti, maturi e competenti, che hanno avviato un dialogo costruttivo con la classe medica”. Per il professor Giordano, però, è ora importante continuare e perfezionare questo percorso. “ Assodata l’indissolubilità del rapporto che deve intercorrere tra medico e audioprotesista, è fondamentale non accontentarsi dei risultati ottenuti e puntare ad un ulteriore salto di qualità, con scuole sempre più qualificate ed una formazione sempre più accurata. Un’alta specializzazione, infatti, prevede una preparazione che comprenda non solo gli aspetti tecnici della professione, ma anche l’etica ed il comportamento”. Sulla stessa linea il professor Delfo Casolino, ex presidente Sio, che sottolinea il profondo cambiamento che si è avuto in questi anni tra le professioni mediche non sanitarie: “Tutto il sistema è cambiato, adeguandosi e recependo le normative europee. Ma in primo luogo è cambiato il modo di concepire queste professioni che hanno acquistato maggiore autonomia con la conse- Prof. Carlo Giordano, Direttore I° Clinica ORL “Le Molinette” Torino 9 ATTUALITÀ L’AUDIOPROTESISTA anni ha intrapreso la categoria degli audioprotesisti e il Congresso di Montesilvano sarà l’occasione per affrontare molti punti importanti che riguardano la professione. Gli audioprotesisti sono più che mai consapevoli di non rappresentare un’isola sganciata dalla realtà e stanno prendendo sempre più coscienza del proprio ruolo nel dibattito politico, che seguono da vicino e con partecipazione. Basti pensare alla collaborazione con l’Inail. Il nuovo documento che regola la fornitura degli apparecchi acustici nelle ipoacusie di tipo professionale è stato, infatti, messo a punto anche con la partecipazione dell’Anap, come conferma il professor Giuseppe Bonifaci, responsabile della Sovrintendenza medica generale dell’Inail: “Il nostro istituto indennizza circa mille nuovi casi di ipoacusia di natura professionale l’anno. Di questi circa i 2/3 sono protesizzati per la prima volta. A questi si aggiungono, nell’anno, circa mille rinnovi da parte di portatori di protesi acustiche. Per questo, l’attenzione per i propri assicurati, che da sempre caratterizza l’Inail, ha indotto la SMG a collaborare con gli audioprotesisti, per rendere più efficiente l’iter della prescrizione e della fornitura e ottenere la massima efficacia dell’intervento di riabilitazione del proprio paziente ipoacusico. Riabilitazione e non semplicemente riduzione del deficit uditivo – sottolinea Bonifaci – perché l’Inail non limita la propria visione dell’assicurato all’aspetto delle funzioni fisiche in senso stretto, ma lo vede nel suo mondo personale e sociale. Un obiettivo, questo, che richiede professionalità e soprattutto collaborazione tra i vari professionisti”. Ora si attendono i tempi dell’iter per l’approvazione del nuovo Regolamento, sui cui contenuti Bonifaci si dichiara soddisfatto: “Nel progetto – spiega l’Inail ha rivisitato i momenti caratterizzanti dell’attività interna della fornitura dei dispositivi per l’udito, nonché delle eventuali riparazioni e dei rinnovi dei dispositivi. Sono stati definiti un iter e gli strumenti idonei, come gli accertamenti diagnostici e i questionari. E in questo lavoro la collaborazione e l’intervento dell’audioprotesista è necessaria e qualificante”. Altro tema cruciale, che sarà ampiamente affrontato in sede congressuale, è quello relativo agli Ordini professionali, specie dopo la mancata firma del governo Prodi. I riflettori sono puntati sull’iter della legge che dovrà dare la possibilità di costituirsi in Ordini anche ai profili sanitari che ne sono Giuseppe Bonifaci, responsabile Sovrintendenza medica generale INAIL guente responsabilità per eventuali errori. Questo è il vero significato della crescita professionale degli audioprotesisti”. Una professione che si inserisce in una società in cui anche la sanità è cambiata, evolvendosi in un concetto complesso rispetto al passato. “Oggi il singolo specialista si trova in difficoltà –continua il professor Casolino – in quanto il lavoro di equipe è diventato fondamentale. E’ necessario agire in team, dove ognuno ha la sua nicchia di competenza e responsabilità. In questo caso specifico, tra medico e audioprotesista, al primo spettano la diagnosi e la terapia, al secondo la competenza tecnica. E’ una trasformazione che, al di là delle normative, riguarda soprattutto la mentalità. L’introduzione della laurea breve è stata fondamentale, ma al di là della teoria esiste un principio che deve essere patrimonio di tutti e che deve regolare il rapporto tra professioni sanitarie non mediche e classe medica: quello dell’equilibrio. Da una parte cioè, non bisogna sopravvalutare le nuove responsabilità non mediche, dall’altra rispettare il ruolo”. Per il futuro, dunque, la strada è già segnata: “Il sistema sanitario – conclude il professor Casolino – evolverà obbligatoriamente in questo senso. Alcune scelte decisive sono già state compiute, ora bisognerà adattarsi con intelligenza. Il mondo sanitario diventerà sempre più complesso e bisognerà aggiungere nuove competenze. E di tutto ciò beneficerà il paziente, che è il centro del nostro sistema”. E’ chiaro, dunque, quale sia il cammino che da alcuni 10 ATTUALITÀ L’AUDIOPROTESISTA ta relatrice la senatrice Laura Bianconi ed è già iniziata la discussione in Commissione Igiene e Sanità. E’ stato anche acquisito il parere favorevole della Commissione per le questioni regionali”. Altro fronte aperto è l’impegno del governo a concludere gli impegni della legge 43 del 2006 e sul punto Leonardi spiega come la legge in questione preveda due specifici impegni per il governo: l’esercizio della delega per la costituzione degli ordini e dei collegi professionali e la disciplina, mediante accordo Stato-Regioni, della funzione di coordinamento. “Nonostante l’impegno di allora del ministero della Salute – conclude Leonardi -, la delega non è stata esercitata in tempo utile ed è scaduta e il governo non ha oggi il potere per procedere autonomamente. Ad inizio esclusi. Attualmente sono stati presentati in Parlamento ben sei diversi disegni di legge, tre alla Camera e tre al Senato. Sul punto è intervenuto il dottor Giovanni Leonardi, direttore generale delle risorse umane e professioni sanitarie del ministero della Salute, che ha spiegato come la circostanza che i disegni di legge provengano in egual numero da entrambe le Camere e da parlamentari di maggioranza ed opposizione, induce a ritenere possibile un’ampia convergenza. “Il viceministro Fazio – ha aggiunto Leonardi – ha più volte sottolineato l’importanza di giungere ad una rapida conclusione dell’iter parlamentare ed ha assicurato il suo personale impegno per il perseguimento di questo obiettivo. In concreto l’iter è stato avviato al Senato, è stata nomina- 11 ATTUALITÀ L’AUDIOPROTESISTA legislatura avrebbe potuto chiedere una nuova delega, ma si è ritenuto che affrontare direttamente in sede parlamentare la questione, avrebbe permesso di abbreviare i tempi. L’accordo Stato-Regioni – concernente una materia di interesse dei professionisti che lavorano come pubblici dipendenti – è stato concluso il 1 agosto 2007”. Un’ultima questione è la proposta d revisione del profilo, per adeguarlo alle norme successive al DM 668/94 che gli audioprotesisti chiedono insieme al cambiamento del termine “audioprotesista”, etimologicamente errato e soprattutto percepito negativamente. “La legge n. 43 del 2006 – spiega Leonardi -, dispone che l’individuazione di nuovi profili professionali o la modifica di quelli esistenti deve rispondere a dichiarate esigenze del Servizio Sanitario Nazionale. Pertanto, even- tuali proposte potrebbero essere elaborate solo dopo un’approfondita valutazione di tali esigenze. Le Regioni non hanno finora richiesto di modificare i profili professionali, per cui non vi è, allo stato attuale, alcuna iniziativa ministeriale in tal senso. Modifiche potrebbero intervenire ove si dovesse pervenire a processi di aggregazione delle professioni esistenti”. Per quanto concerne il cambio del termine di “audioprotesista” Leonardi non ha particolari obiezioni. Tuttavia, poiché l’iter per il cambio della denominazione è identico a quello di un’eventuale modifica del profilo, ritiene che al momento sia troppo gravoso avviare lo stesso solo per una correzione del termine audioprotesista. Valentina Faricelli SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA > Acquisiti i dati regionali, l’anagrafica CO.GE.A.PS. è pronta ad entrare a regime. Si lavora per far “dialogare” tra loro i vari database < Le professioni sanitarie e la gestione dell’Ecm grado di ricevere ed elaborare i dati relativi agli eventi regionali. «Il rilancio del CO.GE.A.P.S. - ha infatti più volte dichiarato il Presidente Amedeo Bianco - deve partire dalla sua credibilità anche sotto il profilo organizzativo. Oggi abbiamo raccolto i dati in possesso del Ministero della Salute, altri dati li hanno le Regioni e su questo fronte ci stiamo impegnando, altri ancora sono in possesso degli stessi professionisti. Ecco perché dobbiamo farci trovare pronti ad entrare a regime con i compiti che le istituzioni ci hanno assegnato nel panorama dell’ECM». Ed ha aggiunto: «Non possiamo non cogliere questa occasione straordinaria per riconfermare il nostro ruolo come struttura di servizio in un sistema di gestione dei dati, oggi finalizzato all’ ECM ma in futuro anche all’informatizzazione dei dati anagrafici dei professionisti in ambito europeo (tessera elettronica) e alla di Sesto Francia Consorzio Gestione anagrafica delle Professioni sanitarie Torniamo a parlare di CO.GE.A.P.S. il Consorzio per la gestione dell’anagrafica nazionale delle professioni sanitarie finalizzata alla formazione continua obbligatoria. Portati a termine anche gli adempimenti previsti dalla seconda convenzione sottoscritta con il Dicastero della Salute, il CO.GE.A.P.S. è ora impegnato, anche nel rispetto di quanto previsto dall’Accordo Stato - Regioni dell’agosto 2007, nella acquisizione dei dati relativi ai percorsi di aggiornamento professionale accreditati dalle varie Regioni. Prima di avviare questa fase, di fatto l’ultima prima della possibile entrata a regime del sistema, si è resa necessaria un’analisi dei vari sistemi regionali di accreditamento al fine di individuare quelle convergenze di carattere tecnico capaci di far “dialogare” tra loro i vari database e realizzare, così, quella fitta rete di interscambio prevista dal programma. I numerosi sopralluoghi presso le regioni, effettuati dai tecnici del Consorzio, hanno permesso di stabilire le caratteristiche tecniche omogenee necessarie, appunto, al trasferimento dei dati e hanno permesso altresì di esporre ai vari referenti tecnici regionali, ed è questo l’aspetto più qualificante, le potenzialità che il progetto CO.GE.A.P.S. è in grado di esprimere. Tanto che le Regioni, superate alcune perplessità iniziali, hanno condiviso la validità della struttura anagrafica e hanno deciso di avallare la traccia elettronica proposta dal Consorzio. Questo implicito riconoscimento dell’efficacia del progetto pone ora il Consorzio nella condizione di dotarsi, in tempi brevi, di una struttura operativa in 16 SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA è stato più volte affermato nel corso delle assemblee del Consorzio, quello dell’autofinanziamento potrebbe rappresentare uno strumento decisivo per catalizzare tutti i professionisti delle tre aree (riabilitazione, tecnica, e prevenzione), posto che per ottenere la certificazione dei percorsi formativi obbligatori gli operatori devono necessariamente essere iscritti alle associazioni di riferimento, le sole in grado di certificarli. Tornando al finanziamento c’è da registrare che alcune Federazioni di Ordini e Collegi, tra queste quella dei medici e degli odontoiatri, degli infermieri, dei biologi e delle ostetriche, hanno già deliberato lo stanziamento, mentre alcune Associazioni hanno già versato le prime quote calcolate, in questa prima fase, in ragione di ? 0,10 per iscritto. Tali importi consentiranno al Cogeaps, in attesa di eventuali altre convenzioni o di forme strutturate di finanziamento, di mantenere attivo l’impianto informatico e la funzionalità del Consorzio. ■ posta certificata. Un ruolo, quello del Consorzio, che oltre a permettere il contenimento dei costi per la realizzazione dei vari sistemi informatizzati , contribuirà a garantire una funzione di primo piano, anche a livello europeo, agli Ordini e Collegi professionali di cui è espressione». Ecco perché anche nel corso dell’ultima assemblea si è posta l’attenzione sulla necessità di poter disporre, in attesa di eventuali altre convenzioni, di finanziamenti certi per consentire al CO.GE.A.P.S. la piena operatività e riproposta la possibilità di ricorrere all’autofinanziamento a carico delle Federazioni di Ordini e Collegi e delle Associazioni. Una modalità, questa, che tuttavia come ha ricordato il Segretario Gianni Gruppioni, - per quanto riguarda le Associazioni non potrà garantire i reali importi contributivi perché a tutt’oggi è di fatto impossibile stabilire il numero esatto degli operatori (e quindi il numero delle quote) che esercitano nell’ambito delle professioni non regolamentate. Anche se, come 17 SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA > Sono ancora troppi nel nostro Paese gli sprechi nella spesa sanitaria e si valuta di intervenire centralizzando gli acquisti < Sistema salute: si spende ancora troppo Lo ha ricordato Ferruccio Fazio, viceministro alla Salute, intervenendo all’assemblea pubblica di Farmindustria all’Aquila. Al termine dell’assemblea, Fazio ha riunito anche la Cabina di regia per la ricostruzione della sanità locale dopo il terremoto del 6 aprile scorso. «L’ Italia - ha ricordato Fazio - è uno dei Paesi che offre la maggiore copertura farmaceutica a carico del servizio pubblico e il miglior accesso ai farmaci compresi quelli orfani (per le malattie rare) e gli oncologici». L’ invecchiamento della popolazione, però, fa aumentare la spesa sanitaria generale ed è «necessario prendere provvedimenti incisivi» per frenare la crescita della spesa. Per Fazio, esistono ancora ampi margini di sprechi per esempio sul territorio, con prescrizioni non sempre adeguate e lo scarso utilizzo dei farmaci generici. Ma è preoccupante anche lo sforamento della spesa farmaceutica ospedaliera che nel 2008 si è attestata “a 3.670 milioni di euro, il 3,7% del Fondo sanitario nazionale”. Secondo Fazio, esistono «ampi margini di inefficienza e inappropriatezza in tutti i settori - ha spiegato - di acquisti di beni e servizi fra cui, appunto, i farmaci ospedalieri. In troppe realtà - denuncia Fazio - gli acquisti di beni e servizi non sono centralizzati a livello regionale, ma gestiti direttamente dalle Asl e dalle aziende ospedaliere, spesso con enormi differenze di prezzo per l’acquisto dello stesso prodotto. Occorre centralizzare e ottimizzare gli acquisti regionali di beni e servizi. E proprio per questo abbiamo avviato un tavolo con le Regioni e la Consip, la Concessionaria dei servizi pubblici. Già almeno dieci Regioni, tra cui proprio l’Abruzzo, stanno valutando di affidare alla Consip l’incarico per l’acquisto centralizzato di beni e servizi da cui ci attendiamo per il Paese risparmi dell’ordine di miliardi di euro». ■ 19 PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA > Diagnosticare precocemente i deficit uditivi dei neonati per rendere più tempestivi gli interventi terapeutici correttivi < Screening audiologico neonatale a Sassari tale effettuato dalla Clinica Orl dell’Università degli studi di Sassari. In Sardegna 1-2 bambini ogni mille nati sani mostra una perdita uditiva bilaterale stimando un’incidenza annuale di circa 20 nuovi casi di ipoacusia severa neonatale. Per questo motivo, vista l’incidenza, grazie alla delibera 68/22 del 3/12/08 la Regione Sardegna ha avviato il progetto di Screening uditivo neonatale. Dal 2001, sette anni prima dell’avvio del progetto Regionale, la clinica Orl dell’università degli studi di Sassari ha effettuato nel proprio territorio un progetto di screening, vista l’importanza del problema e le grosse conseguenze che scaturiscono da una diagnosi tardiva. I bambini che ricevono un trattamento riabilitativo tempestivo, hanno la possibilità di sviluppare le stesse capacità linguistiche paragonabili a quelle del normoudente. a cura del dott. Francesco Saverio Capobianco Responsabile del Servizio di Audiologia della Clinica ORL dell’Università degli Studi di Sassari della dott.ssa Valentina Valente Tecnico Audioprotesista, MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLO SCREENING e della dott.ssa Maria Lucia Piras Di seguito viene riportato il protocollo seguito dal personale della Clinica Otorinolaringoiatra dell’ Università Degli Studi di Sassari presso i reparti Nido e Nicu della Clinica pediatrica dal 2001 ad oggi. I neonati vengono valutati con le Teoae automatiche in entrambe le orecchie entro le 48 ore: se le otoemissioni sono presenti (Pass) lo screening è stato superato con esito positivo. In caso di Refer, mono o bilaterale, si procede sempre all’immediato retest verificando la validità del test stesso (eventuale pulizia della sonda che può essere ostruita da residui di liquido amniotico o detriti presenti nell’orecchio; corretto accoppiamento della sonda con il condotto uditivo esterno utilizzando un tip di diverse dimensioni; verifica della stabilità dello stimolo utilizzato); se si conferma Refer viene rivalutato dopo due settimane (2° step). I canali uditivi esterni molto piccoli nei primi giorni di vita possono non aver consentito un’adeguata stimolazione al 1° step, vi sono Tecnico Audiometrista Diagnosticare precocemente i deficit uditivi dei neonati per rendere più tempestivi gli interventi terapeutici correttivi: è questo lo scopo dello screening uditivo neona- 22 PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA inoltre ipoacusia trasmissive transitorie nel neonato (ad esempio per raccolta di liquidi nell’orecchio medio) che si risolvono spontaneamente entro alcuni giorni. I neonati che non superano il 2° step verranno sottoposti ad una valutazione della soglia uditiva con ABR entro i due mesi (3° STEP) nella nostra clinica. Nei giorni successivi, qualora vengano rilevati significativi innalzamenti della soglia uditiva definiti come assenza della V onda a partire da 50 dB nHL (perdita uditiva di almeno 40 dB nHL), anche monolateralmente, il bambino sarà inviato per una valutazione complessiva comprendente anche gli aspetti genetici, sindromici e pediatrici. GRADO DI IPOACUSIA IN DB 50-70 70-90 > 90 Notizie incomplete Totale N° PAZIENTI 24 13 6 8 51 Di questi 51 pazienti, 36 sono stati trattati con un precoce intervento di tipo protesico - riabilitativo, mentre 7 di loro sono stati candidati all’impianto cocleare. Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi possibili effettuati dal personale medico - tecnico, non si hanno avuto notizie complete di 8 di essi. RISULTATI DEL PROGETTO Nello specifico, i dati relativi all’ultimo anno (2008) sono stati i seguenti: Sulla base della presenza di fattori di rischio audiologico indicati dal JCIH del 2007 sono stati valutati in totale 11.993 neonati dal 2001 ad oggi. Di questi 10.980 facevano parte della categoria Norisk, mentre i rimanenti 1.013 della categoria Risk (Nicu). Dai dati è emerso che su 10.980 neonati Norisk, 15 neonati (1.4 %) hanno presentato, dopo il 3° step ed ulteriori indagini diagnostiche, un’ipoacusia superiore a 50 dB HL. Per quanto riguarda i neonati Risk il numero di neonati affetti è di 36 (3.5%) per un totale quindi di 51 piccoli pazienti. I° Step TOT. 1.920 II° Step 109 III° Step 26 PASS 1.811 ( 94%) 83 (75.5%) 22 (8.5%0) REFER 109 (6%) 26 (24.5%) 4 (1.5%0) CONCLUSIONI Una diagnosi precoce dell’ipoacusia infantile è molto importante per una rapida correzione del deficit uditivo, soprattutto quando il deficit insorge in epoca preverbale entro il periodo di plasticità del sistema uditivo centrale, in modo da correggere la disabilità uditiva prima dello sviluppo del linguaggio. Attraverso una metodica semplice e non invasiva come lo screening audiologico neonatale universale effettuato con le otoemissioni acustiche, si può diagnosticare precocemente l’ipoacusia infantile, in modo che il bambino possa iniziare da subito un iter completo che preveda una riabilitazione precoce di tipo protesico - riabilitativo o l’eventuale candidatura all’impianto cocleare. Solo così si possono evitare gli effetti che l’impairment uditivo può avere nello sviluppo del linguaggio del bambino e in termini più generali sulle sue future competenze comunicative ed evitare l’instaurarsi di una condizione di deprivazione uditiva dovuta ad un intervento tardivo. ■ Dalle ulteriori indagini diagnostiche abbiamo stimato che la perdita uditiva è stata: 23 PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA > Da indagini accreditate, a breve distanza dalla laurea, trovano lavoro i laureati in Professioni Sanitarie, tra cui audioprotesisti, infermieri, fisioterapisti e logopedisti < L’inserimento professionale dei laureati le più elevato i laureati dei gruppi ingegneria (81,3%), chimico - farmaceutico (73,7%) ed economico-statistico (65,7%). Le quote più contenute in lavoro continuativo sono nel gruppo medico, perché ancora impegnati nelle scuole di specializzazione (24 casi su 100 laureati), giuridico anche perché impegnati nel praticantato (38,1%), educazione fisica (45,8%), geo-biologico (46,7%) e letterario (46,8%). Il 66,3% dei laureati residenti al Nord è occupato in lavori continuativi contro il 43,4% del Sud ed il 53,6% del Centro. Fra coloro che si avviano al lavoro dopo il conseguimento del titolo di studio il 91,1% è occupato in una attività continuativa di cui il 37,1% con contratto a termine, il 15,6% con contratto part-time (riguarda 1 laureato su sette). I lavori occasionali o stagionali sono diffusi maggiormente (dal 16 al 25,3%) nei gruppi medico, educazione fisica, agrario letterario e geo-biologico (con quote superiori al 14%). Sono occupati a tempo determinato principalmente i laureati del gruppo letterario (65,9%), psicologico, educazione fisica, linguistico, insegnamento (con percentuali superiori al 50%); fra questi gruppi, ad eccezione del linguistico, si registra anche la quota più elevata di lavoro part-time. Il gruppo ingegneria presenta le percentuali migliori per contratti a tempo indeterminato e orario full-time. Il lavoro “stabile” è più diffuso nel gruppo difesa e sicurezza e nel gruppo sanitario. Lo stipendio mensile netto si attesta sui 1.310 euro. Ad un anno dalla laurea sono occupati il 56,9% di laureati con un tasso migliore per quelli di ingegneria (74,1%). L’ indagine condotta dall’Istat nell’anno 2007 su un campione di 260.070 laureati , uscita il 18 maggio scorso e consultabile sul sito www.istat.it, analizza e compara la spendibilità dei titoli di laurea dei corsi lunghi e dei triennali sul mercato del lavoro. Alcuni dati sono analizzati anche in ragione del genere. A tre anni dalla laurea ha un lavoro il 73,2% di laureati sia del vecchio che del nuovo ordinamento. LE LAUREE IN CORSI LUNGHI Del vecchio ordinamento il 14,2% è alla ricerca di occupazione, mentre più del 12% dichiara che non la sta cercando. Il 56% di questi laureati è impegnato, dopo la laurea, in lavori continuativi. A tre anni dalla laurea registrano un tasso occupaziona- LE LAUREE IN CORSI TRIENNALI Tra i laureati triennali appare più contenuta la percentuale di chi cerca lavoro, ma più elevata la quota degli inattivi. Più bassa (48,5%) è invece la percentuale nei lavori continuativi dovuto all’inserimento avvenuto prima del completamento del percorso di laurea. Sono soprattutto i laureati dei gruppi linguistico (56,8%), medico (55,7%), insegnamento (55,6%) ed ingegneria (55,1%) ad avere un lavoro di tipo continuativo dopo il 24 infatti a tre anni dalla laurea il livello occupazionale si allinea a quello delle lauree lunghe. conseguimento del titolo. La quota di occupati è elevata per il gruppo medico (96,4%) , questo per la rilevanza numerica. Il dato territoriale relativo al lavoro continuativo è simile a quello delle lauree lunghe con il Nord (54,9%), il Centro (45,9%) ed appena il 34,7% il Sud. I migliori livelli occupazionali, a tre anni dalla laurea, si registrano nelle professioni infermieristiche e ostetriche. I livelli più bassi si registrano, invece, per i gruppi giuridico, geo-biologico, psicologico e letterario. È frequente, per i laureati triennali, il passaggio dopo la laurea ai corsi di secondo livello finalizzati alla laurea specialistica. Fra coloro che si avviano al lavoro dopo il conseguimento del titolo di studio il 91,1% è occupato in una attività continuativa di cui il 44,8% con contratto a termine, il 13,7% con contratto part-time. I lavori occasionali o stagionali sono diffusi maggiormente (dal 16 al 25,3%) nei gruppi psicologico, letterario, educazione fisica e architettura. Sono occupati a tempo determinato principalmente i laureati del gruppo letterario (71%), psicologico (67,9%) e geo-biologico (64,9%); fra questi gruppi si registra anche l’orario di lavoro part-time più elevato. Il gruppo psicologico è quello più critico. Il lavoro “stabile” è più diffuso nel gruppo difesa e sicurezza e nel gruppo sanitario. Lo stipendio mensile netto si attesta sui 1.293 euro (la contenuta differenza rispetto alle lauree lunghe è data dalla forte presenza di laureati in professioni sanitarie). Ad un anno dalla laurea sono occupati il 52,9% dei laureati triennali ( la migliore performance è dei laureati delle discipline sanitarie del gruppo medico con il 92,3%). La percentuale è inferiore rispetto ai laureati dei corsi lunghi perché impegnati in altre attività di studio; L’ANALISI IN UN’OTTICA DI GENERE Sebbene il gap si sia lievemente ridotto rispetto alla precedente indagine, solo il 53% delle laureate in corsi lunghi (contro il 60,3% dei laureati) è occupata in lavori continuativi. Tra le laureate triennali il gap con i laureati è irrilevante sia per i livelli occupazionali complessivi sia per i lavori continuativi iniziati dopo la laurea. Questo è dovuto soprattutto alla elevata consistenza numerica femminile e agli altissimi livelli occupazionali dei corsi nelle lauree infermieristiche ed ostetriche. L’ inserimento professionale in termini di occupazione continuativa è inferiore per le donne (il lavoro part-time incide principalmente su loro) ed è più forte nelle laureate dei corsi di laurea lunghi che in quelle delle lauree triennali. Le remunerazioni degli uomini sono più elevate di quelle delle donne, mediamente del 18%, con una punta del 20% nei gruppi medico, psicologico, politico-sociale e insegnamento-architettura, dove è maggiormente consistente (superiore ai 200 euro). Le laureate dei corsi triennali hanno un guadagno medio (1.242 euro) maggiore rispetto a quelle delle laureate nei corsi lunghi (1.208 euro). Il differenziale di reddito tra laureati e laureate è maggiore nei gruppi insegnamento e architettura. Dall’analisi si deduce che la coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto è lievemente più elevata tra i laureati dei corsi lunghi che in quelli triennali, ma soprattutto che in termini di opportunità lavorative e di carriera, oltre che di remunerazione, l’accoglienza del mercato del lavoro non sempre è adeguata all’investimento formativo. ■ 25 EUROPA L’AUDIOPROTESISTA > Pubblichiamo un resoconto dell’incontro con la Commissione Europea sul tema della disabilità < Federsalute scende in campo a livello europeo Data la situazione, dunque, ci si chiede qual è il ruolo dei distributori e come possono dialogare con il governo. E ancora, qual è il ruolo dell’UE in merito e se esiste una legislazione europea che vincoli gli Stati membri ad investire di più nella spesa sanitaria. Per la Commissione europea, sono intervenuti il dottor Johan Ten Geuzendam (capo unità della DG Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità della Commissione europea, Responsabile delle Politiche sulla Disabilità) e il dottor Silvio Greco. Tra i temi affrontati: • il ruolo della Commissione europea, che è quello di dare impulso all’azione degli Stati membri e indirizzare loro raccomandazioni in materia di disabilità. Sono pochissimi i testi vincolanti proposti in materia (un esempio è la direttiva attualmente in discussione in Parlamento e in Consiglio dell’Ue, COM 2008-426). • Il principale interesse della Commissione che è la cosiddetta inclusione attiva, l’inserimento dei disabili nella società e la garanzia della loro autosufficienza (sul luogo di lavoro come al di fuori). • Il dialogo con i governi nazionali che dovrebbe prendere lo spunto dalle richieste avanzate direttamente dai rappresentanti delle persone affette da disabilità. Rafforzare quindi il dialogo con queste ultime. • La spesa sanitaria che non rientra nelle competenze della Commissione europea. Nel campo della disabilità la Commissione europea non è feconda produttrice di Direttive quanto in altri campi, ed è per questo che l’azione di Federsalute si svilupperà in due tempi: FASE 1: censimento delle normative e delle indicazioni già in atto FASE 2: con il nuovo Parlamento europeo – entrato in attività in luglio – e meglio ancora dopo l’insediamento della nuova Commissione europea - che sarà rinnovata a fine anno -potremo stimolare l’uso delle interrogazioni parlamentari rivolte a sensibilizzare la Commissione verso i diritti dei disabili, in armonia e coerenza con l’evoluzione della società nell’Unione europea. Intanto riportiamo di seguito un resoconto dettagliato dell’incontro con la Commissione europea sul tema della disabilità che si è svolto a Bruxelles il 5 maggio 2009. PRIMA PARTE DELL’INCONTRO Il dottor Giuseppe Strofina, intervenuto per Federsalute, ha svolto una breve presentazione di Federsalute nel corso della quale ha descritto l’attuale situazione italiana così caratterizzata: • il governo ha ridotto la spesa destinata alla sanità (revisione dei LEA, livelli essenziali di assistenza); • il Sistema Sanitario Nazionale non recepisce le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, • la situazione in Italia si differenzia dal resto dell’Europa (e degli Stati Uniti). 28 EUROPA L’AUDIOPROTESISTA il rispetto del principio della parità di trattamento dei disabili, sono previste soluzioni ragionevoli. Ciò significa che il datore di lavoro prende i provvedimenti appropriati, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, per consentire ai disabili di accedere ad un lavoro, di svolgerlo o di avere una promozione o perché possano ricevere una formazione, a meno che tali provvedimenti richiedano da parte del datore di lavoro un onere finanziario sproporzionato. Tale soluzione non è sproporzionata allorché l’onere è compensato in modo sufficiente da misure esistenti nel quadro della politica dello Stato membro a favore dei disabili”. (Per il testo della direttiva: http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/ LexUriServ.do?uri=OJ:L:2000:303:0016:0022:IT:PDF) Strumenti della politica dell’UE • Disability Action Plan 2008-2009 - COM (2007) 738: la strategia europea a lungo termine per l’inserimento attivo dei disabili ruota attorno al piano d’azione a favore delle persone disabili (PAD) e alla Strategia europea sulla disabilità (2004-2010). Il PAD organizza l’effettivo mainstreaming delle tematiche della disabilità determinando le priorità nelle svariate attività e politiche comunitarie in base agli sviluppi nella situazione e nell’ambiente delle persone con disabilità e alle nuove difficoltà che si presentano. Il mainstreaming richiede l’analisi e la comprensione delle diverse esigenze delle persone disabili e il loro inserimento al centro del processo decisionale. Il mainstreaming comporta un dialogo costante con autorità pubbliche, parti sociali, settore privato e ONG attive nel campo della disabilità. Il PAD definisce le priorità nelle attività e nelle politiche comunitarie in base agli sviluppi nella situazione e nell’ambiente delle persone con disabilità. Per individuare tali priorità e fornire orientamenti agli Stati membri e alle parti interessate per la definizione delle politiche in materia di disabilità, la Commissione pubblica una relazione biennale sulla situazione generale delle persone con disabilità. • Quadro giuridico: la direttiva 2000/78 sull’uguaglianza in materia di occupazione proibisce la discriminazione, le molestie e le disposizioni aventi per effetto la discriminazione. I datori di lavoro devono garantire «sistemazioni ragionevoli» per le persone con disabilità. Molti Stati membri hanno dovuto modificare sostanzialmente il diritto nazionale per conformarsi ai regolamenti in materia di occupazione. Anche nel caso dell’Italia la trasposizione ha comportato diversi problemi. • Reasonable accomodation for people with disabilities at workplace: l’art 5 della direttiva 2000/78 (“soluzioni ragionevoli per i disabili”) crea l’obbligo per I datori di lavoro di garantire ai propri dipendenti disabili condizioni ragionevoli di lavoro: “Per garantire Metodo di lavoro della Commissione europea È un metodo di coordinamento aperto con gli Stati membri e prevede la consultazione degli stakeholders. Il metodo europeo di coordinamento aperto definisce l’agenda e sostiene gli Stati membri nell’elaborazione delle politiche, nell’ambito di un quadro integrato, permettendo così di tener conto delle tematiche della disabilità in campi quali occupazione, inclusione e protezione sociale, pensioni, assistenza sanitaria e sostegno a lungo termine. Gli Stati membri sono tenuti ad inviare un Piano d’azione nazionale sull’inclusione sociale alla Commissione ogni due anni.Tra gli stakeholders, i fornitori sono rappresentati dalla EASPD = European Association of Services Providers for persons with Disabilities (www.easpd.eu). Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità: l’Italia ha firmato la Convenzione lo scorso marzo. La sfida più grande sarà la realizzazione degli obiettivi da parte degli Stati che ratificano la Convenzione. E’ stato pubblicato il primo report - molto generale - sull’implementazione della Convenzione a cui il governo italiano ha dato un suo contributo. Nel report sono presenti diversi riferimenti alla situazione italiana L’impatto della Convenzione per gli Stati membri in caso di ratifica sarebbe importantissimo essendo la Convenzione giuridicamente vincolante. 30 EUROPA L’AUDIOPROTESISTA come ad esempio sedie a rotelle o cani guida addestrati ed altre forme di assistenza. Qualora, malgrado ogni sforzo, non sia possibile trovare «soluzioni ragionevoli», dovrebbe essere fornita «un’alternativa appropriata». Un altro emendamento precisa poi che le misure «non devono costituire un onere sproporzionato o richiedere modifiche sostanziali». Dette soluzioni ragionevoli, non devono necessariamente comportare significativi cambiamenti strutturali agli edifici la cui struttura è specificamente protetta dalla legislazione nazionale in ragione del loro valore storico, culturale o architettonico. La procedura legislativa è la consultazione, il parere del Parlamento europeo non è vincolante e il Consiglio dell’UE deciderà all’unanimità. Se la direttiva dovesse essere formalmente adottata (secondo le previsioni non prima della fine del 2009) l’impatto di medio e lungo periodo sugli Stati membri dell’UE sarebbe molto forte. Questi, infatti, dovrebbero conformarsi alle sue disposizioni, attraverso un suo corretto recepimento, e garantire a tutti, comprese le persone disabili, un accesso effettivo e non discriminatorio anche all’assistenza sanitaria. ■ Eventuale seminario sul tema della disabilità da tenersi a Roma: la presenza di Johan Ten Geuzendam dipenderebbe dal tipo di evento e di pubblico coinvolto. La preferenza dei funzionari della Commissione è di partecipare ad iniziative di matrice europea. Agenda della Commissione piena e numerosissime richieste di partecipazione. SECONDA PARTE DELL’INCONTRO Impatto della legislazione europea in materia di disabilità e anti discriminazione sugli Stati membri (con gli interventi di Rossella Marasco e Silvio Greco) È attualmente in discussione al Parlamento europeo e al Consiglio dell’UE una proposta di direttiva sulla lotta alla discriminazione basata su religione, disabilità, età o orientamento sessuale, per rendere effettiva la parità di trattamento nell’assistenza sociale e sanitaria, nell’istruzione e nell’accesso a beni e servizi. Scopo di tale direttiva è completare l’attuale quadro normativo comunitario, applicabile alla sfera lavorativa e alla formazione professionale, che vieta la discriminazione per motivi di religione o convinzioni personali, disabilità, età od orientamento sessuale. Per garantire il rispetto del principio di parità di trattamento delle persone con disabilità, la proposta di direttiva prevede l’adozione preventiva delle misure necessarie per consentire loro «l’accesso effettivo e non discriminatorio» alla protezione sociale, alle prestazioni sociali, all’assistenza sanitaria, all’istruzione e ai beni e servizi disponibili al pubblico, inclusi gli alloggi. Il Parlamento aggiunge le telecomunicazioni e le comunicazioni elettroniche, l’informazione (in formati accessibili), i servizi finanziari, le attività culturali e per il tempo libero, gli edifici aperti al pubblico, i mezzi di trasporto nonché altri spazi e strutture pubblici. Precisa inoltre che si deve procedere all’identificazione e all’eliminazione di ostacoli e barriere che impediscono l’accesso delle persone con disabilità a beni, servizi e strutture disponibili al pubblico. Ove possibile, poi, l’accesso deve essere fornito agli stessi termini e alle stesse condizioni previsti per le persone senza disabilità, mentre dev’essere agevolato l’uso di dispositivi ausiliari, 31 EUROPA L’AUDIOPROTESISTA > Il Veneto è la prima amministrazione in Europa ad aderire all’iniziativa. In arrivo contributi a fondo perduto per le aziende < Con il nuovo programma “Progetta!” è più facile accedere ai fondi europei Eurosportello Veneto e Veneto Innovazione, oltre al successivo sostegno del Pore - Dipartimento Affari Regionali e Autonomie locali ed il Dipartimento Politiche Comunitarie presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, decise di dar vita ad un’iniziativa volta ad incentivare e migliorare la progettazione internazionale in Veneto. Tale decisione deve essere contestualizzata all’interno dell’inarrestabile processo di allargamento delle frontiere dell’Unione Europea (dieci nuovi Paesi dell’Europa dell’est hanno fatto il loro ingresso nelle istituzioni comunitarie negli ultimi anni) che ha avuto come conseguenza - ed ancor più avrà in futuro - un significativo ri-orientamento nell’allocazione dei fondi a finalità strutturale, privilegiando le Regioni dei nuovi Paesi membri. In tali condizioni di diminuzione di fondi comunitari, si ritenne che spettasse alle amministrazioni pubbliche dei singoli Stati dell’Unione realizzare azioni di supporto e informazione sul tema dei “fondi comunitari a gestione diretta”, quei fondi cioè che bisogna conquistarsi a Bruxelles, per favorire lo sviluppo e la crescita del proprio territorio. L’ingente sistema di finanziamenti presenti a Bruxelles rappresenta infatti una significativa opportunità per le Regioni, le Autonomie Locali ed i diversi attori dei sistemi produttivi territoriali europei nei loro diversi settori d’azione (dalla ricerca all’ambiente, dalla cultura all’innovazione). L’accesso del sistema italiano, ivi compreso quello veneto, ai finanziamenti delle organizzazioni internazionali - e in particolare a quelli della Commissione europea - è purtroppo ancora insufficiente, date le numerose competenze specifiche richieste dalla progettazione internazionale, non sempre presenti o sufficientemente sviluppate nel nostro territorio. L’iniziativa “Progetta!” nasce proprio per rispondere in modo concreto a tutte le criticità e le di Federico Grandesso Regione del Veneto - Direzione Sede di Bruxelles, Avenue de Tervuren, 67 B - 1040 Bruxelles “PROGETTA!” nasce nel dicembre del 2006 su proposta della Direzione Sede Rappresentanza di Bruxelles della Regione Veneto che, assieme ad Unioncamere Veneto - 32 EUROPA L’AUDIOPROTESISTA prospettive in precedenza evidenziate, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione dei soggetti pubblici e privati aventi sede legale nel territorio della Regione Veneto ai programmi comunitari. La Regione Veneto è stata pertanto la prima amministrazione pubblica in Italia ed in Europa a realizzare questo tipo di iniziativa, lanciando un’edizione pilota nel 2008, concretizzatasi - per la parte finanziaria - in contributi a fondo perduto per tutte gli enti, imprese e società venete che partecipassero a progetti europei a gestione diretta. La volontà era quella di porre in essere uno strumento che potesse parzialmente coprire i costi della preparazione e della presentazione di un progetto europeo: vincere più progetti europei, significa portare Veneto più fondi da investire sul territorio. Per facilitare la partecipazione degli utenti veneti a “PRO- GETTA!”, si decise fin da subito di rendere le procedure e la burocrazia il più semplice possibile: tutte le operazioni devono essere effettuate online sul portale www.progettaeu.it. Con due semplici passaggi - ci si registra e si inseriscono i documenti relativi al progetto - è possibile concorrere per il contributo a fondo perduto.■ “PROGETTA!”: UN CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO PER I VOSTRI PROGETTI EUROPEI Dopo il successo della prima edizione, riparte dal 15 aprile su iniziativa della Regione Veneto, Unioncamere del Veneto - Eurosportello del Veneto e Veneto Innovazione l’iniziativa che finanzia la vostra creatività progettuale. Uno strumento finanziario di successo, nonché iniziativa innovativa in Italia ed in Europa. Budget triplicato. Gli obiettivi rimangono quelli della passata edizione: finanziare la presentazione dei vostri progetti europei (“call for proposals” e “calls for tenders”) tramite contributi a fondo perduto, puntando ovviamente sulla quantità, ma anche sulla qualità della progettazione comunitaria (con un bonus ulteriore per chi vince progetti europei).Potranno partecipare all’iniziativa attori privati e pubblici veneti, con o senza esperienza nella progettazione comunitaria. Il finanziamento sarà pertanto direttamente proporzionale al numero di progetti vinti e presentati. Procedura veloce burocrazia ridotta al minimo: tutto deve essere fatto on-line consultando il sito www.progettaeu.it, dove potrete trovare anche tutte le informazioni, il regolamento, le tabelle che illustrano il contributo che spetta ai vari soggetti e una presentazione con esempi e simulazioni. La data di avvio dell’iniziativa è il prossimo 15 aprile. L’iniziativa è particolarmente importante in questo contesto di crisi, dato che si è riusciti ad ottenere un cospicuo co-finanziamento anche da parte della Presidenza del Consiglio, Pore (Dipartimento Affari Regionali e Autonomie locali e Dipartimento Politiche Comunitarie). La Regione Veneto avrà poi il ruolo di coordinare nazionale dell’iniziativa che vede coinvolte, per il momento, anche altre due regioni: Puglia e Friuli-Venezia Giulia. 33 SALUTE L’AUDIOPROTESISTA > E all’Università di Milano nasce il primo master in Assistenza sanitaria domiciliare, un servizio qualificato e indispensabile da non confondersi con il “porta a porta” < Curarsi a casa In aumento le richieste di assistenza a domicilio primo master in Assistenza sanitaria domiciliare, realizzato dall’Università di Milano e riservato a operatori della salute, tra cui medici, infermieri e fisioterapisti. Da questo corso sono usciti i primi diciotto “super specialisti” in assistenza domiciliare. «Assistere i pazienti a casa - ha spiegato Giancarlo Roviaro, direttore del Dipartimento di scienze chirurgiche, al Policlinico di Milano - è molto complesso, in quanto i malati hanno bisogno di tante attrezzature e interventi, semplici da fare in un ospedale, più difficili all’interno delle abitazioni. Per questo i medici e gli infermieri che si dedicano a questo compito hanno bisogno di essere preparati sul piano clinico, ma anche per superare eventuali difficoltà organizzative». La scuola milanese che ha formato i primi specialisti del settore, è nata su segnalazione della Fondazione Maddalena Grassi, un’istituzione che da anni opera in questo campo. ■ Una mini rivoluzione nel sistema salute. Negli ultimi anni sta cambiando il modo di curare i pazienti cronici, sempre più spesso seguiti direttamente nelle proprie abitazioni, piuttosto che all’interno delle strutture ospedaliere. Ma i dati sulle cure a domicilio sono sensibilmente diversi se si analizzano le varie regioni italiane. Secondo il rapporto Osservasalute, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, infatti, l’Italia è divisa in due. Il Nord va migliorando sempre più, grazie a una programmazione sanitaria che lascia ampio spazio all’assistenza sul territorio. Di contro il Centro-Sud, arretra e accumula ritardi nei servizi. Si calcola che le persone curate a domicilio nelle regioni del nord, sono più del doppio rispetto a quelle che ricevono cure e casa nel centro-sud. Intanto però qualcosa si sta muovendo a livello universitario per qualificare sempre più l’offerta delle prestazioni. La novità arriva da Milano, dove si è concluso il 36 SALUTE L’AUDIOPROTESISTA > Sono sempre più i “senior” conquistati dalla rete. Si aprono nuove prospettive per società di servizi e marketing < Internet e Terza età. Non è mai troppo presto La “rete” conquista gli over 55. La possibilità di telefonare gratis e le community “a tema” sembrano le molle di questa diffusione. L’indagine è stata condotta dalla European Interactive Advertising Association (Eiaa), che ha pubblicato una ricerca secondo la quale l’uso di Internet è in continua crescita tra i “senior”. Il 68% di tutti gli internauti europei di età superiore ai 55 anni, oggi utilizza la banda larga nel proprio accesso principale a Internet. Questo dato comporta cambiamenti importanti nel modo in cui questa generazione comunica e trascorre il tempo libero. I navigatori “senior” oggi passano in media 8,8 ore alla settimana online, con un aumento del 18% rispetto al 2004. Il 78% del tempo trascorso su Internet è ad uso personale e non lavorativo, e tale utilizzo aumenta in maniera sensibile durante il weekend (+19% anno su anno). Per le persone anziane, dunque, oggi l’uso del computer diventa uno strumento indispensabile per combattere innanzitutto la solitudine e poi per mantenere attive le funzioni cognitive quali percezione, attenzione, tempi di reazione, memoria e ragionamento. Ma quali sono le pagine Internet più visitate dai “senior della rete”? Innanzitutto i forum on-line, la cui frequentazione ha registrato una crescita significativa, pari al 113% dal 2005 ad oggi. Il 17% degli utenti che ha più di 55 anni oggi li visita regolarmente. La generazione degli over 55 sta sfruttando al meglio anche la comodità e i risparmi permessi dal VoIP, il 14% telefona regolarmente su Internet, con una crescita del 100% anno su anno. Per quanto riguarda i siti più frequentati, infine, su tutti prevalgono quelli di viaggi (60 per cento; 7% in più della media degli utenti Internet europei) e vacanze (55 per cento; +6%), ad indicare che questo gruppo demografico gode di più tempo libero e di un maggior reddito. Molto visitate anche le pagine degli acquisti on-line: la ricerca dice che il 47% ha comprato su Internet i biglietti di viaggio, mentre il 32% ha acquistato l’intero soggiorno. Spazio infine anche ai siti di banca e finanza, frequentatissimi dal 53% degli utenti di terza età. ■ 37 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA > Dall’università alla professione. La tesi di laurea di Arianna Antiga è incentrata sulla tematica psicologica nella protesizzazione acustica < “…a tal proposito ritengo particolarmente significativo raccontare come ho conosciuto il sig. Antonio, il quale un giorno, recandosi presso il mio studio con una cartellina colma di esami audiometrici, effettuati da diversi specialisti della città, mi ha confessato di essere stato sul punto di bussare alla mia porta e di averci rinunciato almeno una ventina di volte e di averlo fatto per altrettanti centri. Apparentemente dietro questo comportamento traspare solo “l’indecisione”, ma... il sig. Antonio non è un uomo indeciso; il sig. Antonio è un generale in pensione dell’Aviazione, ex pilota di caccia, ex combattente decorato, certamente abituato nel corso della sua vita a decidere anche per gli altri...” DAL DIARIO APPLICATIVO DI UN AUDIOPROTESISTA Counsellor e protesizzazione Ho ritenuto opportuno elaborare una tesi riguardante la tematica psicologica nella protesizzazione acustica perchè, al di là della tecnologia conosciuta che viene utilizzata per ridurre il deficit uditivo, altri aspetti concorrono nel delicato percorso di recupero dell’ipoacusico. Nell’audioprotesi più tradizionale si era portati ad un’interpretazione di un deficit uditivo come unica espressione del cattivo funzionamento dell’apparato d’ascolto, trascurando tutti quegli aspetti emotivi e comportamentali che modificano inevitabilmente l’uomo affetto da ipoacusia. Direi un concetto esasperato del riduzionismo biologico con cui veniva trattato un problema troppo correlato alla comunicazione e quindi al comportamento. In realtà l’attuale sensibilità rivolta all’uomo affetto da patologie, negli anni ha subito una modificazione che ha progressivamente portato gli operatori sanitari a considerare diversamente il problema di salute, incentrandolo non solo sull’origine del disturbo come unica causa, ma estendendolo a tutte le implicazioni derivanti da un mutato comportamento a causa di una patologia. Oggi risulta di pubblico dominio come la malattia sia capace di modificare il comportamento delle persone e come interferisca su quei delicati meccanismi necessari a mantenere l’equilibrio della sfera emotiva umana. Non potrebbe esistere cura efficace del corpo che ignori la mente e la psicologia; è con questo criterio ed impegno, non più affidato solo alla sensibilità del singolo, che gli operatori sanitari aggiungono valore alla propria disciplina. Estendendo questo concetto all’ambito audio-protesico, potremmo identificare due domini capaci di produrre handicap fisiologico e disabilità psicologica. Per anni si è pensato di correggere la sordità solo attraverso formule e calcoli riferiti ad inividuare la corretta amplificazione che la protesi doveva erogare per ridurre il deficit uditivo. Con il passare del tempo, e con il miglioramento della tecnologia, è stato molto importante iniziare ad ascoltare i risvolti psicologici connessi da quella particolare disabilità uditiva. Questo perchè il sentire umano è qualcosa che va oltre le dimensioni fisiche dell’ascolto (trasformazione delle onde sonore in energia bioelettrica). Pertanto non è sufficiente interpretare un danno uditivo solo in termini matematici. La disabilità generata dall’ipoacusia assume caratteri che vanno oltre i disagi individuali dell’ipoacusico (che si trova in una posizione di svantaggio rispetto agli altri), ed è opportuno considerare a tal riguardo che un operatore impegnato in pubbliche mansioni (impiegato comunale, commerciante, ecc.) difficilmente è preparato per comunicare con un soggetto sordo. Quest’ultima affermazione invita a riflettere su come la società nei confronti dell’ipoacusia sia meno attenta, nel senso che qualsiasi altra disabilità è meglio assistita, pensiamo ad esempio a quella motoria o a quella visiva. L’Audioprotesista, oltre ad essere il tecnico specializzato nella rimediazione dell’ipoacusia, è anche un counsellor, cioè colui che, oltre a informare il paziente delle i nuovi protagonisti 39 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA competenza oltre le conoscenze audiologiche ed informatiche, assumendo un ruolo di prestigio nell’individuare tutte le possibili strategie necessarie a migliorare la comunicazione. Deve concentrare il proprio operato anche a favore di quanto necessario ad abbattere le difficoltà di comunicazione correlate ad un dato deficit. Il paziente deve avere la consapevolezza che il complesso recupero della sua ipoacusia passa attraverso molteplici fattori. Donare questa consapevolezza è già parte del successo di una corretta applicazione della protesi acustica. sue condizioni uditive, lo aiuta ad affrontare gli ostacoli psicologici e le reticenze; lo stimola nella scelta; orienta, sostiene e sviluppa le potenzialità del paziente, infondendogli atteggiamenti psicologici positivi, attivi e collaborativi. Il paziente audioleso non è più spettatore, ma “attore protagonista”. Questa strategia risiede nel coinvolgimento del paziente, che diventa parte attiva del processo di rimediazione di quel deficit uditivo che ha modificato il suo presente. Il nuovo Audioprotesista è colui che eleva la Descrizione CASO CLINICO SIG. LORETO Latina 15/02/2009 Ricevo in data odierna il Sig. Loreto di anni 45, in compagnia della moglie, mi riferisce di essere afflitto da deficit uditivo bilaterale. co, nessuna alterazione pressoria a carico del sistema timpano - ossiculare e tubarico. ANALISI PSICOLOGICA E COMPORTAMENTALE Personalità fragile e fortemente emotiva, con difficoltà racconta il suo dramma uditivo, più volte il racconto è rotto dal pianto quando rievoca ricordi legati alla vita del paese ove vive, e alle difficili amicizie a causa del suo handicap di comunicazione. Spesso deriso, preferiva la solitudine piuttosto che l’umiliazione legata ad una difficile capacità di relazione. Diffidente e permaloso elabora i suoi più stretti legami in ambito familiare, conosce giovanissimo la moglie che lo aiuta a vincere parte dei timori consentendogli di creare un nucleo familiare che possa proteggerlo dall’esterno. Insieme conducono un’impresa commerciale ove lui riveste un ruolo di rappresentante, notevoli sono le difficoltà e spesso deve intervenire la moglie per correggere malintesi con i clienti. Quest’ultimo aspetto pesa particolarmente; in questi ultimi anni, si rende necessaria la presenza del figlio maggiore, durante le visite ai clienti. Lo stesso figlio, impegnato nell’impresa familiare, insieme alla madre si è adoperato costantemente nel cercare di convincerlo all’uso di apparecchi acustici. Gran parte della sua reticenza è attribuibile ad elementi estetici, ritiene che il suo handicap verrebbe inevitabilmente rafforzato dalla presenza di un apparecchio acustico e che la gente che ormai conosce il suo problema uditivo lo osserverebbe per la presenza di una protesi acustica, mentre chi non lo conosce inevitabilmente si accorgerebbe del problema. È inevitabile osservare che nonostante il tempo trascorso dall’insorgere del deficit uditivo, il paziente non è riuscito ad acquisire la giusta coscienza del problema e i rela- ANAMNESI REMOTA Riferisce di aver contratto all’età di sette anni meningite virale, da allora conseguente insorgere di grave ipoacusia neurosensoriale. Non riferisce altre patologie di rilievo relazionabili a possibili aggravamenti del deficit uditivo. Recatosi diverse volte da specialista ORL non si apprezzano dai precedenti esami audiometrici variazioni significative della soglia uditiva, durante le varie visite è stato sempre sconsigliato a riguardo della protesizzazione, solo recentemente durante l’ultima visita gli è stata consigliata una prova a tal riguardo. VALUTAZIONE CAPACITÀ FONETICA Il paziente non ha potuto realizzare l’acquisizione dei nuovi vocaboli a causa dell’insorgere dell’ipoacusia. Pur realizzando buona capacità fonetica molti vocaboli sono stati acquisiti nel dialetto del paese di origine, la conversione all’italiano si è resa difficile a causa della compromessa capacità di acquisizione. È evidente che l’insorgere del deficit uditivo ha realizzato l’interruzione dell’evoluzione del processo verbale. i nuovi protagonisti ESAME OTOSCOPICO Si esegue esame video-otoscopico dal quale non risultano alterazioni del C.U.E. e della M.T. che risulta normodistesa; visibile triangolo luminoso. ESAME TIMPANOMETRICO Si esegue timpanometria che conferma esame otoscopi- 40 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA tivi limiti personali; il fatto stesso che pur potendo scegliere le proprie mansioni lavorative ha preferito avere contatti diretti con i clienti è la dimostrazione di una spiccata volontà di riscattare quell’autonomia relazionale da sempre ambita. I familiari lo hanno sempre aiutato e assecondato affinchè riuscisse a conseguire il suo obiettivo primario pensando di renderlo felice, ma ultimamente si sono resi conto di quanta fatica e stress stia accusando il proprio caro. La moglie mi racconta dell’impossibilità di parlare di lavoro e dei soliti malintesi con i clienti e quanto sia diventato nervoso; lui mi confida che spesso i clienti approfittano delle sue difficoltà per correggere e modificare gli impegni di lavoro assunti. Solo ultimamente sta maturando l’idea di occuparsi di altri impegni aziendali, motivato anche per la presenza del figlio che potrà garantire lo svolgimento del suo operato. Per quanto mi è possibile cerco di tranquillizzarlo a riguardo delle attuali tecnologie protesiche e dell’innovazioni estetiche degli attuali prodotti. In merito alla decisione di applicarsi in un ambito lavorativo diverso lo incoraggio motivando che la sua esperienza lavorativa è tale da potersi dedicare alla formazione professionale del figlio e di quanto altro necessario in azienda. La moglie conferma quanto detto riferendomi le sue capacità tecniche e progettuali dei macchinari agricoli da loro venduti. Presto riesco ad individuare il profilo emotivo e comportamentale del paziente. Il colloquio e la visione di campioni di protesi in qualche modo lo convince a maturare un interesse per la protesizzazione. Incrocio le dita e spero di trovare un residuo uditivo apprezzabile per paventare un risultato protesico. Consapevole della necessità di un supporto psicologico da affiancarmi durante l’iter di adattamento particolarmente necessario, in questo caso, a riequilibrare quelle difficoltà derivanti dalla somatopsicosi ingenerata dal deficit uditivo in questione. RILEVAMENTO SOGLIA DI SCONFORTO L’esame della soglia soggettiva di sconforto viene effettuato in cabina silente inviando tono in modalità “pulsato” ad intensità crescente sino al raggiungimento del livello di sconforto. Le frequenze esaminate vanno dalla 250HZ alla 4000HZ per ogni orecchio. L’esame non evidenzia particolari differenze tra le due orecchie. DETERMINAZIONE DELLA SOGLIA DI CONFORTO E SCONFORTO VOCALE La determinazione dei valori di sconforto vocale viene effettuata in cabina silente mediante microfono, amplificatore e cuffia. I rilevamenti vengono effettuati in modo monotico (dx e sx) e in modo dicotico (dx + sx); la stimolazione viene effettuata con voce in libera conversazione e le tarature dell’uscita in cuffia verranno stabilite individuando il livello di comoda udibilità e dello sconforto relativamente al parlato. Il decibel di riferimento sarà HTL fornito dall’audiometro. I valori saranno di importante riferimento riguardo la soggettività d’ascolto ma non definitivi, in quanto durante la taratura delle protesi dovranno essere ripetuti per effetto della conversione in db SPL e per effetto dell’inserzione del dispositivo protesico nel C.U.E. ■ conforto dx sconforto dx = 100 db ■ conforto sx sconforto sx = 105 db ■ conforto sconforto = 95 db = 70 db (monotico) = 80 db (monotico) = 75 db (dicotico) ■ (il paziente riferisce di sentire al centro) DETERMINAZIONE DELLA SOGLIA DI MASSIMO CONFORTO “ASCOLTO DEL TONO PURO” Il rilevamento dei valori del conforto soggettivo viene effettuato in cuffia e cabina inviando un tono puro (in modalità pulsato) alle frequenze 250, 500, 1000, 2000, 4000 HZ. L’ascolto proposto è monotico, ed è mirato all’individuazione della quantità di decibel necessari a garantire il migliore ascolto in termini di conforto soggettivo. La metodica usata consiste nello stabilire una scala quantitativa classificata in: troppo forte; forte; normale (confortevole); basso; troppo basso. Il risultato è l’ottenimento di due curve (dx e sx) che rappresentino il livello di conforto soggettivo per l’ascolto delle suddette frequenze, l’utilità risiede nel determinare il gap esistente tra le suddette curve e la soglia audiometrica e successivamente il gap con la soglia di sconforto. i nuovi protagonisti RILEVAMENTO AUDIOMETRICO L’esame audiometrico viene effettuato in cabina silente. Dalla lettura (fig.1) si evidenzia bilateralmente buona conservazione delle basse frequenze per poi assistere ad una caduta progressiva delle medio alte con particolare riferimento a 1000,2000 HZ che raggiungono valori di 70-80 db HTL. Successivamente si può notare un innalzamento della soglia per le frequenze di 4000, 8000 HZ. La soglia ossea segue fedelmente quella aerea. L’esame è stato eseguito con tono pulsato senza necessità di mascheramento vista la lieve asimmetria del deficit. Classificazione: “TRACCIATO A CORDA MOLLE” 41 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA L’insieme di queste valutazioni impone delle considerazioni che inevitabilmente ci condurranno a dedurre che nonostante il serio deficit uditivo, il cervello ha saputo organizzare la sua periferica uditiva realizzando quella dinamica di ascolto che ha consentito di sopperire a tutte quelle condizioni che inevitabilmente avrebbero generato l’insorgere del fastidio. Spesso capita che danni uditivi meno gravi di tipo neurosensoriale siano intrattabili anche con minime amplificazioni datosi che la soglia di minima udibilità si sovrappone o troppo vicina alla soglia del fastidio tanto da rendere inefficaci i migliori dispositivi di compressione dinamica. Anche questa considerazione ci riconduce inevitabilmente al processo di elaborazione dello stimolo bioelettrico e soprattutto alla funzione di efferenza. Ipotizzo che il tempo permetta al cervello di riorganizzare le strutture dell’orecchio interno consentendo di riacquisire la migliore dinamica d’ascolto. La mia convinzione è rafforzata dall’elemento tempo, ho avuto modo di notare dinamiche uditive meglio organizzate in pazienti ipoacusici da vecchia data che in pazienti ove l’insorgenza del deficit è attribuibile a periodi relativamente lunghi (nel danno vascolare o traumatico la presenza di recruitment è maggiore e rappresenta un significativo grado di difficoltà nell’applicazione protesica). A compimento del quadro diagnostico a fine protesico giunge l’esame vocale che modifica radicalmente la mia visione iniziale lasciandomi intravedere possibilità di recupero assolutamente inaspettate. Il tracciato rilevato in modo dicotico evidenzia una capacità discriminativa del 30% a 50 db ; del 70% a 60 db ; del 90% a 70 db rimanendo costante (90%) fino ad un valore di 100 db (il paziente riferisce di ascoltare centralmente). Esistono tutti gli elementi per poter incoraggiare il paziente a riguardo delle possibilità di recupero; del resto si deve considerare che se l’ascolto in vocale prevedeva una condizione particolarmente favorevole (assenza di rumore e ascolto diretto) per contro vanno valutate tutte quelle condizioni che si realizzano quando parla un interlocutore (contesto del discorso, gestualità, e quanto altro utile alla comunicazione). Ritengo che la scelta giusta sia nell’applicazione di protesi digitali; sono molteplici gli elementi che considero e che motivano la decisione, in primis il controllo e la migliore erogazione dell’amplificazione nel rispetto della dinamica uditiva; in secondo la possibilità di gestire le basse frequenze e le alte separatamente grazie ad un dispositivo bicanale che consente mediante un crossover elaborazione distinta di frequenze percepite a livelli diversi, e il terzo punto nella ricca dotazione di filtri che possono consentirmi la migliore personalizzazione del rapporto segnale/rumore. Altro elemento che considero è la presenza di ventilazio- AUDIOMETRIA VOCALE Ritengo che l’acquisizione di elementi riguardanti l’audiometria vocale sia un aspetto fondamentale della protesizzazione per quanto concerne la valutazione della capacità uditiva residua. L’esame viene eseguito in cuffia con voce riprodotta da lettore CD in camera silente; il materiale usato è composto da parole bisillabiche che vengono proposte in modo monotico e successivamente dicotico, nel rispetto del detto “le orecchie sono due ma l’ascolto è unico”. OSSERVAZIONI “ELEMENTI AUDIOLOGICI ACQUISITI” E “VALUTAZIONE PROTESICA” Non di rado mi accade che la visione del tracciato audiometrico sia sconfortante al fine di poter garantire una possibilità di recupero del deficit uditivo; forse per questa ragione negli anni ho cercato sempre più elementi che potessero confermare o smentire il possibile insuccesso protesico. In verità la maggiore difficoltà riguarda l‘individuazione della potenzialità uditiva residua, affinchè il paziente possa elaborare le corrette aspettative dalla protesizzazione. L’andamento del tracciato in questione non è davvero rassicurante in termini di lesione qualitativa. Generalmente a questi tracciati si associano discriminazioni vocali pessime ma... in realtà l’unico elemento che possa confermare o smentire ciò è rappresentato dalla minuziosa raccolta di quanti più dati è possibile raccogliere. Pur partendo sfiduciato per quanto appreso, ho proceduto ha determinare la soglia del fastidio, nonostante la riduzione evidente del campo dinamico uditivo ho potuto costatare buona capacità di tollerare stimoli acustici significativi (valori tra i 90 db e i 105 db HTL) l’assenza di riflesso cocleo - palpebrale e di comportamenti mirati a proteggersi dall’incremento dello stimolo mi hanno permesso di intravedere la possibilità di agire con buoni margini di sicurezza in quella dinamica uditiva alterata. Inizio pertanto a delineare l’idea di adottare una tecnologia digitale sicuramente più versatile nell’impostazione di quei valori che dovranno tener conto del gap esistente tra la soglia di minima udibilità e quella di sconforto. Anche la determinazione del conforto e sconforto vocale effettuati in maniera monotica e dicotica mi forniscono indicazioni a riguardo della dinamica uditiva. Apprendere che 75db HTL rappresentano una condizione di ascolto confortevole e che lo sconforto soggettivo si instaura oltre i 95db HTL è ulteriore conferma che il paziente è in grado di tollerare l’amplificazione. Altro elemento è fornito con la visione delle curve di massimo conforto soggettivo nell’ascolto di toni puri, infatti quest’ultime si collocano pochi decibel sotto il tracciato della soglia di minima udibilità. i nuovi protagonisti 43 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA ne nell’inserto auricolare o nel guscio dell’endoauricolare al fine di evitare iperamplificazione delle basse frequenze e di rendere il più gradevole possibile l’ascolto di quelle frequenze meglio residuate. Pianifico un periodo di adattamento di sei mesi che prevede diverse regolazioni. La prima regolzione, in fase di consegna, sarà necessaria inoltre al rilevamento dei valori di loudness per quanto concerne la soglia audiometrica e la soglia del fastidio che verranno nuovamente determinate con l’audiometro incorporato nel dispositivo prescelto (la protesi è dotata di audiometro interno che consente il rilevamento della soglia uditiva considerando l’inserzione). Per quanto riguarda gli altri parametri mi affido al software impostando un guadagno protesico sensibilmente più basso da quello prescelto in automatico dalla formula NAL-NL1. Considero questa prima taratura una piattaforma di base necessaria per i primi quindici giorni, consegno al paziente un questionario che dovrà compilare indicando il livello di conforto o sconforto in determinate situazioni di rumore e la capacità di percezione in ambienti tranquilli e nel rumore. I successivi incontri, uno ogni quindici giorni per i primi due mesi, saranno destinati ad una progressiva personalizzazione del dispositivo protesico. 2) ■ 3) ■ 4) ■ 5) ■ 6) ■ 7) ■ Rumori inaspettati, come un rilevatore di fumo o un allarme sono fastidiosi. Risposta: F Faccio fatica a sentire una conversazione quando sono a casa con uno dei miei familiari. Risposta: F Faccio fatica a capire il dialogo al cinema o a teatro. Risposta: D Quando sono in macchina e ascolto il notiziario alla radio e altre persone parlano, faccio fatica a sentire le notizie. Risposta: C Quando sono a cena con delle persone e sto cercando di parlare con una di esse, è difficile capirla. Risposta: E 8) I rumori del traffico sono troppo forti. Risposta: C 9) Quando parlo a una persona che si trova dall’altra parte di un grande locale vuoto, capisco le parole. Risposta: C ■ PROFILO ABBREVIATO BENEFICIO AUDIOPROTESICO DOPO SEI MESI DALL’APPLICAZIONE Elemento determinante, successivamente all’applicazione, è stabilire il livello di beneficio acquisito. Ho rilevato particolarmente utile adottare un questionario che considerasse più elementi possibili, capaci di fornire indicazioni a riguardo del livello assuefativo e delle difficoltà soggettive d’ascolto in situazioni tipo. L’attenta visione degli elementi raccolti consentirà di rielaborare i livelli di taratura del sistema digitale e quindi, ove possibile, migliorare la qualità soggettiva dell’ascolto. Quando ascolto una conferenza perdo molte informazioni. Risposta: D ■ 10) Quando mi trovo in un piccolo ufficio, e ho un colloquio con una persona e devo rispondere a delle domande,faccio fatica a seguire la conversazione. ■ Risposta: E 11) Quando sono a teatro a guardare un film o uno spettacolo e le persone intorno a me parlano sottovoce e fanno frusciare degli involucri di carta, riesco ancora a capire il dialogo. ■ Risposta: C 12) Quando sto parlando tranquillamente con un amico faccio fatica a capire. ■ Risposta: F ISTRUZIONI: ■ Risposta A = sempre 99% ■ Risposta B = quasi sempre 87% ■ Risposta C = generalmente 75% ■ Risposta D = la metà delle volte 50% ■ Risposta E = ogni tanto 25% ■ Risposta F = raramente 12% ■ Risposta G = mai 1% i nuovi protagonisti 13) Il rumore dell’acqua che scorre, come il rumore dei servizi o di una doccia, sono fastidiosamente forti. ■ Risposta: G 14) Quando un oratore parla a un piccolo gruppo di persone e tutti ascoltano in silenzio, devo sforzarmi per comprendere. ■ Risposta: E QUESITI: 1) ■ Quando sono in un negozio di alimentari e parlo con il cassiere, riesco a seguire la conversazione. Risposta: C 15) Quando parlo tranquillamente con il mio medico nel suo studio è difficile seguire la conversazione. ■ Risposta: F 44 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA 16) Posso capire le conversazioni anche quando più persone stanno parlando. ■ Risposta: D il fenomeno della retroazione acustica infatti l’incremento della cavità di ventilazione ha reso instabili le protesi favorendo l’effetto lartzen. Il vantaggio di poter usufruire di un sistema digitale risiede nella capacità di individuare il miglior dispositivo necessario a risolvere l’inconveniente. Decrementare quella gamma di frequenze avrebbe costituito disagio discriminativo provocando una sensazione d’ascolto non gradevole a causa della sottrazione delle tonalità basse con conseguente predominanza delle medio - alte. Del resto i quesiti riguardanti l’acquisizione del parlato (quesiti n°1; 2; 4; 5; 7; 9; 10; 12; 14; 15; 16; 18; 19; 21; 23) lasciano intravedere un buon livello di recupero e il grado di soddisfazione, come riferisce il paziente, si è rilevato sopra le aspettative. Con quest’ultima affermazione ritorno a confermare quanto già precedentemente detto a riguardo delle abitudini di vita e lavorative, probabilmente il Sig. Loreto non sarebbe stato disposto ad accettare condizioni di disagio in quel nuovo ambiente di lavoro; da qualche mese si stava occupando del controllo e collaudo delle attrezzature commercializzate, in alternativa del precedente impiego di rappresentante. L’esame dei quesiti riguardanti il livello di apprezzamento delle frequenze medio alte (quesiti n° 3; 11; 13; 20; 22; 24) non ha richiesto alcun intervento datosi il buon livello di tollerabilità dell’amplificazione raggiunta. Ritengo che sia utile sottoporre al P.A.B.A. ,periodicamente, tutti i pazienti in trattamento protesico in quanto consentirà di monitorare l’efficienza delle protesi ed eventuali evoluzioni del deficit uditivo. La comparsa di elementi che possano modificare significativamente quanto precedentemente accertato consentirà una più facile individuazione del problema. 17) I lavori edili sono fastidiosamente forti. Risposta: B ■ 18) È difficile capire per me quello che si dice alle conferenze o a messa. ■ Risposta: E 19) Riesco a comunicare con gli altri quando siamo in mezzo alla folla. ■ Risposta: D 20) Il suono di una sirena dei pompieri vicina è cosi’ forte da farmi tappare le orecchie. ■ Risposta: F 21) Riesco a seguire le parole della predica quando ascolto la messa. ■ Risposta: C 22) Lo stridore dei pneumatici di una macchina è fastidioso. ■ Risposta: F 23) Quando sono in una stanza silenziosa e parlo con una persona le devo chiedere di ripetere. ■ Risposta: F 24) Faccio fatica a capire gli altri quando un condizionatore d’aria o un ventilatore è in funzione. ■ Risposta: F ANALISI DEL P.A.B.A. È opportuno dividere i quesiti individuando quelle risposte che possono rappresentare condizioni di disagio, nel caso del paziente in esame, gli elementi ingeneranti sensazione di sconforto sono rappresentati dalle domande: n° 8 (riguardante rumori del traffico forti) e n° 17 (riguardante rumori edili fastidiosi), le risposte attribuite alle sensazioni soggettive sono rispettivamente C (75%) per la prima e B (87%) per la seconda. Appare chiaro che il maggior disagio è imputabile a quei rumori legati a frequenze basse - medie; la sensazione di disagio è sicuramente imputabile all’esistenza di un buon residuo uditivo sulle frequenze 125, 250, 500 HZ. La correzione del disagio è stata attuata nel caso specifico incrementando le cavità di ventilazione dei gusci, datosi che la correzione mediante il software costituiva elemento penalizzante anche di quelle frequenze necessarie a garantire la discriminazione del parlato (ricordo che le frequenze su cui lavora la laringe, vanno da 330 a 3300 HZ.). La necessità di intervenire con il software ha riguardato Arianna Antiga è nata a Roma il 12/06/1986. Dopo essersi diplomata al Liceo Classico, si è iscritta all’Università di Tor Vergata alla facoltà di Audioprotesi laureandosi a pieni voti il 27/03/2009. Ha intrapreso tale studio con l’aspettativa di un sicuro sbocco professionale e lavorativo in ambito sanitario. i nuovi protagonisti 45 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA > Pubblichiamo uno stralcio della Tesi di laurea sperimentale, a cura di Paolo Pastore, Corso di Laurea in Tecniche Audioprotesiche presso l’Università degli Studi di Bari < Lo spostamento temporaneo di soglia uditiva da ascolto di musica con auricolari SCOPO DELLA RICERCA Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di valutare lo spostamento temporaneo di soglia uditiva dopo l’ascolto per 5 minuti di musica estrema, con sonorità violenta, mediante auricolari collegati ad un Mp3 di uso comune posto a volume massimo. MATERIALI E METODI • • • • Mp3 Watson mod. MP3200-4 con auricolari annessi; Fonometro di precisione di classe 1 Quest VI 400; Cabina silente; Audiometro: Amplaid 319 Prima fase: rilevamento fonometrico Per cominciare è stato necessario procurarci un lettore mp3 di uso comune tra i giovani e verificare il livello di emissione sonora al 100% del volume sonoro di ascolto. È noto che tali apparecchi producono musica che si può ascoltare mediante auricolari e quindi, abbiamo dovuto studiare un metodo di misura che ricostruisse le condizioni fisiologiche di ascolto, non potendo disporre di un orecchio artificiale. Ci siamo serviti di un manichino e più precisamente di una testa di polistirolo, del tipo di quelle utilizzate dai parrucchieri per esporre parrucche. Dopo aver tagliato a metà lungo il piano sagittale il manichino, abbiamo praticato, in ciascuna metà, un foro all’altezza dell’orecchio. In tale maniera si è ottenuto un foro, passante da un “orecchio” all’altro, che ha consentito da un lato di poter inserire, a tenuta, l’auricolare dell’apparecchio da esaminare e dall’altro, sempre a tenuta, il microfono di un fonometro. Ci siamo accertati che la distanza tra la capsula del microfono e l’auricolare fosse sovrapponibile a quella che fisiologicamente, in media, vi è tra l’auricolare e la membrana del timpano: circa 1,2 cm. È evidente che non siamo in grado di sapere se la risposta della struttura anatomica e di quella del manichino siano diverse e di quanto, ma riteniamo che la vicinanza tra la sorgente sonora ed il microfono del fonometro sia così piccola che le eventuali differenze divengono trascurabili, in particolare per gli elevati livelli sonori misurati. Per le misure è stato utilizzato il fonometro di precisione di classe 1 Quest VI 400, fornito di software apposito per il trattamento dei dati e calibrato prima della misura con un calibratore Quest mod. QC 20. Per la ricerca è stato utilizzato l’mp3 Watson mod. MP3200-4; su di esso è stata caricata la canzone “The Only”, eseguita dal gruppo denominato “Static X”. Seconda fase: ascolto e rilevamento della TTS2 Successivamente lo studio si è svolto nell’audiometria della clinica otorinolaringoiatrica “G.Lugli” dove è stato Paolo Pastore è nato il 20/05/1986. Ha conseguito la laurea in Tecniche Audioprotesiche presso l'Università degli Studi di Bari il 5/04/2009. Nel 2006 ha anche conseguito la qualifica di istruttore di base di ginnastica generale. i nuovi protagonisti 47 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA modello che permette di eliminare quei suoni non percepibili, con riduzione dello spazio di registrazione. Ed ancora poiché al di sotto di una certa frequenza il nostro orecchio non percepisce la posizione spaziale dei suoni, nella registrazione alcune di queste frequenze, invece che in stereofonia, sono registrate come monofoniche, senza che sia alterata la percezione spaziale del suono stesso. Al tutto, poi, si aggiungono vari metodi per il trattamento dei dati, per la ulteriore “compressione” degli stessi. È anche noto che nella registrazione digitale dei brani musicali si sia aumentato il livello sonoro di incisione. Infatti, mentre nel caso dei dischi in vinile la registrazione di un evento musicale era effettuata con livelli sonori da -12 a -18 dB, rispetto al livello sonoro reale, onde consentire la lettura da parte della puntina del fonografo, attualmente la registrazione dei CD, non avendo più il vincolo della lettura di un solco mediante una puntina, si esegue a livelli sonori che vanno da -4 a -0 dB. Ed è possibile verificare come, a parità di volume sonoro di emissione, un disco in vinile produca un “rumore” anche di -15 dB rispetto agli stessi brani musicali rimasterizzati in CD. Tale discorso, ovviamente vale anche per la musica registrata in formato Mp3. possibile verificare il reale effetto del lettore Mp3 sull’udito. Dieci ragazzi, suddivisi per sesso e di età compresa fra i 20 e 25 anni, si sono sottoposti volontariamente al nostro studio. Innanzitutto è stato effettuato un esame otoscopico per evitare l’ingombro di tappi di cerume; subito dopo è stata misurata la soglia uditiva effettiva sia per l’orecchio destro sia per quello sinistro utilizzando una metodica standard di 5 dB (modalità discendente) per le frequenze 1000, 2000, 3000, 4000 e 6000 Hz. Dopodiché la soglia è stata ulteriormente ricercata con step di 1 dB in modo tale da avere la massima precisione per il test successivo. Così si è passati all’ascolto della canzone tramite auricolari collegati al lettore Mp3 a volume massimo; il tempo impiegato è stato di 5 minuti per orecchio. Una volta ascoltata la canzone si è passati al calcolo della TTS dopo 2 minuti dall’esposizione sempre per le medesime soglie rilevate in precedenza e sempre con step di 1 dB. La stessa operazione è stata effettuata anche per l’altro orecchio. Inoltre il giorno dopo l’esposizione al rumore è stata rilevata la cosiddetta soglia di recupero con le stesse metodiche citate in precedenza. Per questi esami è stata usata una cabina silente e l’audiometro “Amplaid 319”. Mp3 i nuovi protagonisti RISULTATI MPEG Layer-3 è uno schema di codifica audio che utilizza vari modelli psicoacustici per la registrazione ad alta qualità del suono, nel minimo spazio possibile. Ad esempio, poiché la soglia minima udibile per l’orecchio umano non è lineare (la curva di Fletcher indica un picco tra 2KHz e 5KHz) non è necessario “codificare” suoni al di sotto di questa soglia, in quanto non sono percepibili, perché mascherati da suoni più forti: un assolo di tromba che durante un concerto, mascheri i suoni degli altri strumenti, consente l’applicazione di un Rilievi fonometrici La prima rappresentazione grafica rappresenta la durata del rilevamento fonometrico e il nome del Mp3 analizzato. La seconda, invece, risalta i risultati del rilevamento effettuato: come si può notare il livello sonoro equivalente (Leq), cioè il valore in dBA di tutti gli eventi acustici misurati in un certo periodo di misura, è di gran lunga superiore al limite fissato dal d.lgs. 48 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA 81/2008 che corrisponde a 87 dB(A). Infatti, raggiunge ben 105,61 dB (A)!!! Inoltre la pressione acustica di picco (P peak), cioè il valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza “C”, raggiunge 122,28 dB. Grafico delle Eccedenze Grafico di riepilogo filtri Il grafico a sinistra mette in evidenza le frequenze interessate dalla canzone ascoltata. Come si nota queste vanno prevalentemente dai 1000 Hz ai 6000 Hz. Tuttavia lo spettro di frequenza si estende anche per le frequenze circostanti. Grafico statistico Infine, questo grafico ci da un’idea di come il Leq raggiunga un picco massimo intorno ai 106 dB toccando punte anche a 109 dB circa. ■ i nuovi protagonisti 49 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA > La sindrome di Menière è una sofferenza idiopatica dell’orecchio interno caratterizzata da crisi di vertigine rotatoria violenta < Valutazione di un soggetto “menierico” attraverso la presenza delle otoemissioni acustiche pressione nel canale cocleare per idrope provoca sia una alterazione delle proprietà elastiche della membrana basilare che una deformazione, che comprimendo sulla membrana tectoria verso le stereociglia delle cellule ciliate esterne ne impedisce la funzione, da ciò ne deriva una sordità, inizialmente limitata alle basse frequenze giustificata dall’aumento della rigidità del sistema, e una distorsione in frequenza (diplacusia) e in intensità (fastidio ai rumori forti). Il ripristino della funzione avviene quando il flusso longitudinale si attiva, permettendo cosi all’endolinfa accumulatasi a livello del compartimento cocleare di fluire verso il sacco endolinfatico. La vertigine deriva dal rapido e improvviso movimento dell’endolinfa nel comparto vestibolare. In uno stadio avanzato di malattia, per ridotta o assente produzione di glicoproteina, la funzione del sacco si annulla e si instaura un idrope cronico. Tale situazione, che ricorda i dati sperimentali della cavia, determina una sordità pantonale severa e uno stato di continua instabilità. Da sempre la SM è stata identificata dalla triade sintomatologica di: ipoacusia, acufene e vertigine oggettiva. Questo dato, pur vero nelle sua essenzialità, ha portato tuttavia in passato ad escludere la Menière nei casi in cui, o non erano presenti tutti i sintomi perché, pur in presenza di ipoacusia o pienezza auricolare, l’assenza della vertigine era considerato segno di normalità dell’organo vestibolare. La difficoltà della diagnosi è anche documentata dai diversi schemi classificativi proposti negli anni, alcuni dei quali sono ormai unanimemente condivisi, dal fatto che la diagnosi certa della sindrome di Menière è ancora considerata quella autopica. Nel corso degli anni la diagnostica si è progressivamente arricchita di nuovi parametri clinici con la fluttuazione della perdita percettiva legata a meccanismi cocleari, la forma della curva audiometrica o la consapevolezza di una prima fase solo audiologica e di metodiche strumentali, che se non hanno ancora permesso una diagnosi di certezza ne hanno migliorato sicuramente la sensibilità e la specificità. Tra i test utilizzabili le otoemissioni acustiche trovano una razionale applicazione, rappresentando cosi un’indagine più sensibile dell’esame audiometrico (con il quale non è sovrapponibile), che consente di individua- di Palmerino Talarico Tecnico Audiometrista, Udine 1. SINDROME DI MENIERE La sindrome di Menière (SM) è una sofferenza idiopatica dell’orecchio interno, caratterizzata da crisi di vertigine rotatoria violenta, associata a sordità di tipo neurosensoriale, e acufeni e pienezza auricolare. Il substrato istopatologico è rappresentato da un idrope endolinfatico, cioè la distesa di tutto il labirinto membranoso con accumulo progressivo di endolinfa, generato da una disfunzione del sacco endolinfatico. Attualmente si ritiene che il processo di produzione e assorbimento dell’endolinfa avvenga di norma a livello della stria vascolare (flusso radiale) quando si verifica un eccesso di fluido si attiva il riassorbimento a livello del sacco endolinfatico (flusso longitudinale). La secrezione di una glicoproteina, a grande attività idrofila, da parte delle cellule del seno endolinfatico è correlata alla necessità di attivare il flusso longitudinale al fine di riequlibrare un volume endolinfatico prodotto in eccesso. Non è ancora del tutto noto, in che modo venga creata la produzione della glicoproteina. L’aumento della 50 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA re precocemente alterazioni a carico della porzione cocleare dell’orecchio interno. 2. OTOEMISSIONI ACUSTICHE Le otoemissioni acustiche sono suoni emessi attivamente dalla coclea in seguito a una stimolazione sonora la cui genesi deriva dalla attività contrattile e osmotica delle cellule ciliate esterne e dalle caratteristiche meccano - strutturale della membrana basilare con trasformazioni di energia meccanica in energia acustica. L’attività contrattile è possibile per la presenza di proteine con proprietà contrattili all’interno delle cellule ciliate esterne, quali l’actina, la fimbrina, la miosina. L’attività osmotica, che si esprime con variazioni del turgore cellulare, sarebbe possibile per presenza di macromolecole polisaccaridiche. Le classificazione delle otoemissioni acustiche può essere effettuata tra quelle presenti sia spontaneamente che (SOAE Spontaneus Otoacustic Emissions) che in seguito a una stimolazione sonora (click o tone bursts) detto anche EOAE (Evokated Otoacustic Emissions). Il metodo per la loro rilevazione consiste nell’inviare degli stimoli impulsivi attraverso un’apposita sonda alloggiata nel condotto uditivo esterno, all’interno del quale è posto un microfono miniaturizzato e un tubicino di scappamento per evitare un eccessivo accoppiamento acustico tra microfono e altoparlante. Le otoemissioni così captate dal microfono vengono inviate a un apparecchiatura computerizzata che impiega di routine la reiezione degli artefatti. Tra le otoemissioi acustiche evocate, ricordiamo in modo particolare gli echi cocleari di Kemp (Otoemissioni acustiche evocate transistori) che si ottengono con clik o SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA cusia neurosensorile limitata alle alte frequenze. Il grafico audiometrico a sinistra si caratterizzava con una curva pantonale sui 40 dB, con fenomeno del recruitment sulle frequenze centrali in correlazione alla diminuzione del livello di soglia del riflesso stapediale sia in Ipsi che in Contra. L’audiometria vocale mostrava un lieve peggioramento della soglia di intellezione a sinistra. Ai test ABR le onde erano normoconforamte con latenze di onda e di intervalli interpicco a livelli di normalità, confermando sempre di più la presenza di recruitment di origine cocleare. L’esame vestibolare riscontrava una normoreflettività bilaterale in assenza di Ny spontaneno. I VEMPs erano presenti bilateralmente, e Risonanza Magnetica negativa. Le otoemissioni acustiche erano assenti a sinistra mentre risultavano presenti a destra. All’interno del ricovero sono state somministrate cure osmotiche e vasodilatatorie (glicerolo 10 % 500 cc e.v. per 1/die, microser, diuretici vari). Il ricovero è durato una settimana all’interno della quale veniva eseguito l’esame audiometrico giornalmente per verificare la fluttuazione uditiva, associata alla diminuzione del fastidio dell’acufene. Al termine del ricovero l’ipoacusia era mogliorata e l’udito a sinistra presentava una lieve ipoacusia sulle frequenze acute, la discriminazione vocale era migliorata, e le otoemissioni acustiche erano ricomparse. Tutto ciò dava la conferma della riacutizzazione della sintomatologia. A distanza di 5 mesi, nonostante sia stata somministrata una terapia domiciliare la paziente ripresentava una ipoacusia pantonale con conseguente riduzione della componente discriminatoria, vertigine transitoria e violenta con assenza di Ny spontaneo e acufeni. La registrazione delle otoemissioni acustiche risultavano nuovamente assenti a sinistra. Da ciò, si procede ad un ennesimo ricovero, con le stesse terapie precedentemente usate. Dopo 4 giorni di ricovero, la sintomatologia si attenua con la ripresa di normalità dei test audiometrici, e con la conseguente ripresa funzionale delle otoemissioni acustiche. A fine ricovero la paziente viene tenuta sotto controllo con una terapia domiciliare con controlli periodici, dove si osservano alla ripresa delle crisi meniriche, le otoemissioni acustiche scompaiono, per ricomparire nella fase di ripresa. tone burst. Le otoemissioni acustiche evocate transistorie (TOEA) sono segnali acustici evocabili per via aerea da clicks o tone-bursts, che devono avere una frequenza compresa tra 0,5 e 4 Khz. Le TOEA sono caratterizzate da un gruppo di onde che compaiono 5 msec dopo l’invio dello stimolo sonoro e durano 10 msec o più. Le TOEA scompaiono dopo somministrazione di farmaci ototossici o dopo stimolazione sonora affaticante, possono inoltre scomparire rapidamente in presenza di ipossia, per poi ricomparire a recupero della funzione cocleare. Le otoemissioni acustiche si sono dimostrate un test affidabile, che consente di individuare in maniera oggettiva i soggetti con funzione uditiva integra rispetto a quelli ipoacusici, con una facilità e rapidità di esecuzione inusuali per le tecniche abitualmente usate nella diagnosi audiogica infantile. I limiti di tale tecnica sono costituiti dalla possibile, anche se rara, di falsi positivi e dall’impossibilità di effettuare una diagnosi della sede e del tipo di ipoacusia eventualmente riscontrata , sulla base delle sole otoemissioni. Questo limite è facilmente superabile indirizzando i casi dubbi verso indagini fondamentali per un miglior inquadramento clinico (ABR - TAC - RMN). 3. CASO ESAMINATO La SM, oltre ad essere una malattia che molto spesso si presenta in forma diversa da paziente a paziente, risulta anche molto difficile da diagnosticare, specialmente nelle fasi iniziali, quando non tutti i sintomi o almeno i più evidenti, sono presenti. Spesso chi viene colpito da questa malattia accusa uno o più di questi sintomi: vertigini, pienezza auricolare, acufene, e ipoacusia fluttuante. Il soggetto esaminato è un soggetto femminile con SM a sinistra. La paziente è stata seguita nell’arco di un anno, all’interno del quale sono stati eseguiti due ricoveri ordinari, e controlli periodici. All’ingresso la paziente presentava i sintomi clinici classici dei soggetti menierici: acufeni, diminuzione dell’udito, vertigine associata a sintomatologica neurovetativa. Gli esami audiologici eseguiti all’ingresso confermavano la presenza di una ipoacusia neurosensoriale a sede cocleare a sinistra, mentre a destra una lievissima ipo- 52 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA Grafico Audiometrico durante la fase Menierica 4. CONCLUSIONI Nell’analisi dei dati sugli effetti uditivi della somministrazione dei vari test, non stati elaborati da un punto di vista statistico, ma si è preferito valutare la presenza delle otoemissioni acustiche in funzione della fluttuazione del grafico audiometrico. Questo ha permesso di verificare più agevolmente i risultati ottenuti, rendendo i fenomeni osservati più evidenti e comprensivi. Di particolare importanza risulta l’incidenza della positività nella presenza delle otoemissioni acustiche. Ogni volta che la paziente si trovava nello stato menierico le otoemissioni acustiche scomparivano per poi riprendere alla fase di ripresa. Un limite di cui si è tenuto conto nell’utilizzazione delle otoemissioni acustiche, nel valutare la paziente con SM, è stato quello di non consentire una valutazione dell’ipoacusia quando il deficit uditivo supera i 40 dB, tale limite, alla luce di quanto riscontrato, sembra essere superato in quanto nella fase di ripresa funzionale dell’attività cocleare l’ipoacusia si mantiene su livelli che son superano i valori di soglia per l’evocazione delle otoemissioni acustiche. Da tenere in considerazione anche l’oggettivazione delle otoemissioni acustiche nell’analisi dei risultati, dal momento che sono prove che consentono di definire lo stato della funzione uditiva indipendentemente dalla volontà del paziente, da ciò la possibilità di inserire questi test in percorso diagnostico razionale che costituisce la chiave per discriminare anche minimi deterioramenti in regioni limitate alla coclea. Tutto ciò indica come l’idrope colpisce l’attività delle cellule ciliate esterne la cui funzione si riattiva alla fase di ripresa della sintomatologia menierica. ■ [email protected] Grafico Audiometrico dopo trattamento Menierico Bibliografia: 1 Del Bo M., Giaccai F. e Grisanti G. (1995) Manuale di Audilogia, Milano Madison. 2 Erberling C. Parbo J. Johnsen N.J. E Bagi P. (1985), “Evoked acoustic emission: clinical application” Acta Otolaryngologica, suppl. 421, p. 77. 3 El Bez M. Avan P., Erminy M., Francois M. Bonfils (1994), “Role of the basal cochlea in the genesis of evoked acoustic oto - emissions in the subject with normal hearing. “Ann Otolaryngol. Chir Cervicofacial , vol 111, n.8 pp 443 - 449. 4 Green K, Saeed S, “Accurate Diagnosis of Ménière dissease.” Practitioner 2002, 246:26, 29-32. 5 Hallpike C, Cairns H. “Observations on the pathology of Mènière sindrome”. J. Laringol Oto. 1193, 53-625 -55. 54 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA > L’attività formativa obbligatoria svolta all’interno di un’organizzazione ha lo scopo di modificare il comportamento di chi svolge mansioni all’interno dell’organizzazione stessa < L’importanza della valutazione delle ricadute organizzative della formazione In questo articolo partiremo dall’assunto che l’attività formativa, resa obbligatoria per le professioni sanitarie con la costituzione del sistema ECM istituzionalizzato con gli articoli 16/bis e 16/ter. del decreto legislativo del 30 dicembre 1992, non può essere considerata limitatamente alla sua dimensione “d’aula”, ma al contrario essa si costituisce come un processo e come tale composto da una serie di azioni coerenti e congruenti tra loro. Ci occuperemo di una parte di questo processo e in particolar modo della misurazione dello stesso in termini di ricadute organizzative. La formazione svolta all’interno di un’organizzazione ha lo specifico obiettivo di modificare gli atteggiamenti e i comportamenti osservabili di chi, in quell’organizzazione svolge compiti, mansioni o funzioni. Una parte integrante dell’azione formativa consiste nella misurazione di queste modificazioni e tuttavia le molteplici difficoltà che si incontrano per svolgere tale operazione sono dovute in primis dall’impossibilità di dedurre gli atteggiamenti personali dai comportamenti osservabili. Per gli stessi soggetti non è sempre semplice rilevare tali informazioni poiché la condizione affinché questo possa avvenire consiste nella soddisfazione di alcune condizioni: che essi siano consapevoli dei propri atteggiamenti e scelgano di esprimerli nell’organizzazione. Risulta pertanto essenziale, per il corretto svolgimento di tutto il processo formativo la chiarificazione e la definizione degli obiettivi formativi che ci si prefigge nel momento in cui si va ad erogare un azione andragogica1. Tale chiarificazione ha lo scopo di rendere possibile proprio una corretta misurazione di risultati. Stando a Quaglino “il modo più frequente usato per valutare i cambiamenti di atteggiamento è quello di sottoporre ai partecipanti un questionario identico all’inizio e alla fine dell’esperienza formativa”2. Tuttavia non va dimenticato, proprio per i motivi sopra esposti, che la valutazione dell’efficacia della formazione si distingue dalla valutazione dell’efficacia “percepita”. Il concetto delle ricadute organizzative richiama la prima espressione e non la seconda: la valutazione della formazione dovrà allora andare ad osservare se all’attività svolta è conseguito un cambiamento all’interno dell’organizzazione; se questo cambiamento è avvenuto nel senso desiderato e quanto il merito sia da attribuirsi alla formazione. di A. Pignatto direttore scientifico Antiforma s.r.l. (Mi), esperto di metodologia cognitiva e comportamenti organizzativi e di P. Tiberi ricercatore, direzione scientifica Antiforma s.r.l. (Mi) La valutazione così intesa è da compiersi e programmare durante tutto il percorso formativo in modo tale da costituire una logica di valutazione che permetta di orientare l’azione formativa verso un sistema migliorativo. Misurare le ricadute organizzative non può essere considerato come un momento, ma va interpretato come un processo continuo costituito a sua volta da fasi di input e di output. In un’organizzazione, qualunque essa sia (sanitaria e no), la valutazione della formazione comincia con la costatazione della coerenza esistente tra gli Prof. Antonio Pignatto 55 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA evidenziato come la formazione sin dalla sua nascita, e l’esperienza italiana su questo non fa eccezione, sia stata caratterizzata da una auto riflessività piuttosto marcata. Furono proprio i primi grandi formatori, ricordiamo Knowles per l’andragogia nella sua interezza e Bruscaglioni, Amietta, Bellamio, nomi ormai tra i più noti tra gli “esperti” della materia in Italia, a dare una forma ed un organizzazione teorica alla disciplina. Ecco allora che si giustifica la presenza di numerosi saggi sulla valutazione in quanto fase preminente del processo. La seconda motivazione è forse quella più concreta e indica la valutazione come una sfida che ogni formatore, pur nelle complessità evidenziate deve saper affrontare con una forza proporzionale all’importanza che siamo disposti ad attribuire alla formazione nel suo insieme. Se è già stata posta in risalto la coerenza ed il legame tra la formazione ed il contesto degli obiettivi aziendali dobbiamo essere disposti ad ammettere come essa sia da considerarsi come strumento eminentemente gestionale. Essendo tale la formazione deve allora essere ponderata in termini valutativi (anche da un punto di vista economico) pena la sua inevitabile uscita dall’area manageriale. ■ obiettivi che la formazione si pone con quelli aziendali, questi intesi proprio come obiettivi generali specificati nella mission e dalle strategie complessive che l’azienda mette in campo. Affinché questo possa realizzarsi e per procedere correttamente alla valutazione dell’efficacia della formazione, della sua reale capacità di proporsi come “leva strategia” all’interno dell’organizzazione, colui il quale è preposto a svolgere tale compito dovrà innanzitutto chiedersi se: l’identificazione e la formulazione degli obiettivi prefissi sia avvenuta correttamente; se siano state predisposte risorse adeguate (così da non risultare un costo per l’azienda, ma di presentarsi come autentica risorsa); se l’obiettivo sia stato raggiunto. A quanto già detto va ribadito che la valutazione dell’avvenuto mutamento nell’atteggiamento di chi ha effettuato un’esperienza formativa risulta difficoltoso. La bibliografia scientifica ci offre moltissimi modelli di valutazione, dei quali la maggior parte volge i propri sforzi proprio al tentativo di risolvere quelle difficoltà che abbiamo cercato di evidenziare in questo articolo. Possiamo motivare la presenza di un numero così alto di pubblicazioni attraverso due strade. Innanzitutto va Bibliografia Bezzi C., Cos’è la valutazione. Un’introduzione ai concetti, le parole chiave e i problemi metodologici, Franco Angeli, Milano, 2007 Lipari D., Pratiche di valutazione negli interventi formativi: uno schema interpretativo, Franco Angeli, Milano, 2006 Masoni V., La pratica della valutazione, Franco Angeli, Milano, 2002 Pignatto A., Bruno A., Comunicare in sanità. Esperienze di comunicazione nell’ambito della sanità in Lombardia, Carocci, Roma 2004 Pignatto A., Regazzo C., Organizzazione e qualità nei servizi socio-sanitari, Carocci, Roma, 2° ed. 2005 Stame N., La valutazione in Italia: esperienze e prospettive, in Bezzi C. e Palumbo M, Strategie di ricerca. Materiali di lavoro, Gramma ed., Perugina, 1998 Vergani A., La valutazione delle azioni formative. Uno schema metodologico e operativo, in «Studium Educationis», n. 2, 1997; Vergani A., Sulla valutazione e sulla qualità dei progetti e delle azioni formative, con D. Lipari, introduzione a: W. Van den Berghe, La qualità della formazione, Diade, Padova, 1999; 1 Malcom Knowles nel suo testo più noto, Quando l’adulto impara. Pedagogia e andragogia, edito da Franco Angeli nel 1990 definisce l’andragogia come “l’arte e la scienza per aiutare gli adulti ad apprendere”. Menzionando il termine non possiamo che rifarci ad uno dei fondatori della disciplina. 2 G.P. Quaglino, La valutazione dei risultati della formazione, Franco Angeli, Milano, 1979 pp. 75 56 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA > Aumentano le tecnologie a disposizione dei pazienti, grazie al metodo Channel Free, negli apparecchi di ultima generazione< Parlato nel rumore: si può fare di più? Gli apparecchi acustici sono concepiti per ridurre l’affaticamento dell’ascolto e fornire un’esperienza sonora chiara e naturale. Dovrebbero inoltre essere confortevoli da indossare e rispondere bene all’ambiente sonoro del paziente. Quando si parla di innovazione e progresso nel mondo audio protesico, la necessità primaria emergente è il miglioramento dell’intelligibilità del parlato nelle situazioni rumorose (Kochkin, 2002). Questo, infatti, è stato da sempre un obiettivo importante sia per gli audiologi che per i costruttori di apparecchi acustici. In questo articolo, prenderemo in esame la tecnologia oggi disponibile per la risoluzione di questi aspetti chiave con il metodo ChannelFree fruibile negli apparecchi di ultima generazione. In questi apparecchi, inoltre, esistono quattro diversi sistemi di elaborazione per rispondere in modo ottimale alle problematiche inerenti il parlato nel rumore. Essi sono: • Direzionalità adattativa • Riduzione adattativa del rumore • Amplificazione ChannelFree™ • Contrasto dinamico di Liberato Di Leo e Romolo Pelliccione Audioprotesisti Riduzione adattativa del rumore Oltre alla direzionalità adattativa, viene utilizzato anche un sistema ad alta risoluzione per la riduzione adattativa del rumore. Se osserviamo le soluzioni offerte per gestire il parlato nel rumore, notiamo che i sistemi con microfoni direzionali migliorano oggettivamente le prestazioni del parlato nel rumore, mentre la riduzione del rumore tende a migliorare il comfort nel rumore in modo soggettivo (Venema, 2006). La riduzione del rumore dovrebbe ridurre gli effetti fastidiosi del rumore di sottofondo e diminuire l’affaticamento dell’ascolto, senza però interferire con la percezione del parlato e dell’ambiente sonoro del paziente. La riduzione adattativa del rumore può operare su più bande indipendenti, attraverso il campo frequenziale dell’apparecchio acustico, in modo da ridurre selettivamente il rumore, riducendo al tempo stesso al minimo l’attenuazione del parlato. Inoltre, il sistema di riduzione adattativa del rumore offre tre modalità, che dipendono dalla composizione del segnale. 1. La prima è la modalità del parlato, che, quando rileva la presenza della voce (anche quella del paziente stesso), rilascia la riduzione del rumore. 2. La seconda è la modalità comfort che ottimizza il comfort di ascolto anche all’interno degli ambienti più rumorosi. Analizziamo individualmente ciascuno di questi sistemi, per poi vedere come essi interagiscono insieme. Direzionalità adattativa Da molti anni, ormai, negli apparecchi acustici sono stati introdotti i microfoni direzionali, quale soluzione già più volte dimostrata è volta ad ottimizzare la percezione del parlato in presenza di rumore di sottofondo, un risultato a cui si giunge tramite il miglioramento del rapporto segnale - rumore (Dillon,2001; Ricketts e Dittberner, 2002). La direzionalità adattativa si regola minimizzando il livello di rumore presente lateralmente ed alle spalle del paziente, anche quando il rumore (o il paziente) sono in movimento. Alcuni apparecchi utilizzano tale sistema direzionale adattativo su quattro bande, capace di passare dall’alta frequenza direzionale guidando il punto di null su 3 bande a 1000 Hz (vale a dire utilizzando la capacità di spostare la direzionalità, dirigendola in modo da attenuare al meglio il rumore), alla direzionalità piena con punto di null in tutte le bande. 57 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA 3. La terza è la modalità vento che presenta una riduzione fissa per tutte le bande, aspetto importante quando il paziente si trova all’aria aperta. Vediamo ora nel dettaglio ciascuno di questi sistemi e il modo in cui essi interagiscono tra loro. tutti gli effetti negativi del rumore sul parlato possono essere ridotti tramite i sistemi di cui abbiamo parlato finora. Per questo, è necessario volgere la nostra attenzione verso sistemi innovativi, capaci di migliorare il segnale del parlato anche in situazioni di ascolto particolarmente sfavorevoli. Con i programmi multi-ambiente, alcuni apparecchi, quando rilevano il parlato in presenza di un rumore di sottofondo piuttosto significativo, sono in grado di modificare completamente il proprio schema di amplificazione, proprio come se applicassero una nuova logica di fitting. Essi, infatti, attuano una transizione tra la modalità di amplificazione primaria (relativa a tutti gli ambienti sonori), verso la modalità di Contrasto dinamico pensata appositamente per il parlato nel rumore. In questa modalità, si applica quindi minor compressione, ma esclusivamente per questo specifico ambiente. Esploriamo ora più nel dettaglio le caratteristiche del Contrasto dinamico. Se guardiamo al segnale del parlato della Figura 1, notiamo come l’ampiezza cambi rapidamente la forma della propria onda nel tempo (raffigurata con il colore blu). Questo fenomeno è definito come struttura temporale fine. Esiste anche un’altra parte della forma d’onda che muta in ampiezza, con velocità più ridotta, ed è il profilo del segnale (raffigurato con il colore rosso). Oggi, sempre più ricerche confermano che la maggior parte delle persone ipoacusiche perde la propria capacità di estrapolare informazioni dalla struttura temporale fine (TFS) Amplificazione ChannelFree™ L’amplificazione ChannelFree™ adotta un algoritmo, che permette di amplificare il suono senza dividere il segnale in canali. ChannelFree™ è il risultato prodotto dall’implementazione WDRC (ampio intervallo dinamico della compressione), il metodo che traccia una mappa dell’ampio campo dei segnali acustici con livelli di pressione sonora da bassi ad elevati (SPL) all’interno di un campo più ristretto, tale da essere udibile e confortevole per il paziente ipoacusico. In questo modo, i suoni deboli risultano di nuovo udibili (prerequisito indispensabile per ripristinare l’intelligibilità del parlato) e i suoni forti mantengono le loro caratteristiche, pur essendo sempre confortevoli. (Per una discussione più completa e approfondita sui temi inerenti il ChannelFree™, vi invitiamo alla lettura di Schaub, 2008). A che punto siamo oggi? A questo punto della discussione, possiamo confermare che oggi, con l’ausilio dei microfoni direzionali, abbiamo potuto migliorare oggettivamente il rapporto segnale – rumore, mentre con il sistema di riduzione del rumore siamo riusciti ad ottimizzare il comfort di ascolto e con l’amplificazione ChannelFree™ siamo arrivati a poter presentare al paziente un “segnale pulito”. È proprio grazie al sistema ChannelFree™, infatti, che è possibile amplificare il segnale acustico, assicurando al paziente l’udibilità e il comfort costanti. È possibile fare di più, grazie al Contrasto dinamico Contrasto dinamico Se vogliamo essere davvero realistici, dobbiamo riconoscere che non FIGURA 1: La forma d’onda del parlato mostra la struttura temporale fine e il relativo profilo del segnale 58 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA (Moore, 2008). Questo fenomeno si verifica anche a causa dell’avanzare dell’età, con l’invecchiamento del Paziente, infatti, si hanno problemi sempre maggiori nell’accedere ai riferimenti della struttura temporale fine del parlato (Souza & Kitch, 2001). Come conseguenza, questo significa che il paziente, per comprendere il parlato, si trova a dover fare sempre maggior affidamento sul profilo del segnale del parlato. La modalità Contrasto dinamico minimizza le distorsioni del profilo del segnale che possono verificarsi quale risultato della compressione applicata, massimizzando quindi le informazioni disponibili per il Paziente. Ciò assicura che i riferimenti del profilo del parlato negli ambienti rumorosi vengono amplificati in modo appropriato. Una volta che il rumore di sottofondo è diminuito, oppure quando non si rileva più la presenza di parlato, l’apparecchio acustico passa nuovamente dalla modalità Contrasto dinamico a quella primaria di amplificazione, il tutto ovviamente in modo impercettibile. Conclusioni Questi supporti tecnologici indispensabilmente uniti ad un iter riabilitativo e da un counseling adeguato in cui si forniscono consigli e metodiche di adattamento personalizzate faranno si che la soddisfazione del nostro utente raggiunga livelli sempre più elevati. ■ RECENSIONE L’AUDIOPROTESISTA > Autorevole guida su come soddisfare le esigenze di pazienti affetti da sordità < Strategie per la selezione e la verifica degli apparecchi acustici STRATEGIE PER LA SELEZIONE E LA VERIFICA DEGLI APPARECCHI ACUSTICI di Michael Valente Edizioni Thieme - 2002 - II edizione 416 pag., 45 tavole, 174 illustrazioni copertina rigida - EUR 74.95 Questa nuova edizione, ampliata, del volume, è suddivisa in quattro sezioni. Le varie sezioni risultano organizzate seguendo la successione cronologica e la procedura decisionale per la selezione e il controllo degli apparecchi acustici e include nuovi capitoli inerenti le protesi dell’orecchio medio, la consulenza sugli apparecchi acustici e la riduzione delle infezioni. I restanti capitoli sono stati rivisti al fine di abbracciare gli ultimi sviluppi raggiunti nel settore, come, ad esempio, il miglioramento del riconoscimento vocale con microfoni direzionali, la modifica degli standard per la misurazione delle performance dell’orecchio reale e nuove procedure di prescrizione per sordità acuta. Il testo include anche i contributi di esperti di fama internazionale del settore che hanno deciso di condividere la loro ampia conoscenza e la loro esperienza clinica. Nel volume, inoltre, anche un’utile analisi sulle le sei forme più diffuse di sordità che i medici generici incontrano nella loro pratica come il deficit acustico da rumore, la sor- dità simmetrica, la sordità asimmetrica, la sordità unilaterale, la sordità conduttiva e la sordità cronica. Una caratteristica importante presente nel volume, visto che si tratta del 90-95% dei casi sottoposti quotidianamente agli audiologi. Il volume infine, è aggiornato con istruzioni mirate sulle applicazioni delle ultime tecnologie per ogni gruppo di ipoacusia e contiene, in appendice, un prezioso glossario di termini, utile per studenti e specialisti. Insieme al suo manuale aggiornato, APPARECCHI ACUSTICI: STANDARD, OPZIONI E LIMITI, il presente libro costituisce le basi di una biblioteca di riferimento completa sulla selezione, l’ordine, la misurazione e il controllo di apparecchi acustici e delle loro performance. Per la recensione: Journal of the American Academy of Audiology Il volume può essere acquistato inviando una richiesta all’indirizzo: [email protected] 61 PUBBLICAZIONI L’AUDIOPROTESISTA L’AUDIOPROTESISTA di Maurizio Clerici Segue dal numero precedente un ripasso dei contenuti estratti dal volume “L’Audioprotesista” di Maurizio Clerici A1 Il risultato della prova per via ossea ci dice chiaramente che siamo di fronte ad una perdita puramente trasmissiva (soglia della via ossea entro i 10/15 dBHTL). Possiamo anche considerare concluse le prove audiometriche, in quanto di fronte ad una ipoacusia trasmissiva sappiamo di poter contare su buona integrazione del segnale vocale e assistiamo solo a degli spostamenti quantitativi della soglia uditiva e null’altro. Se vogliamo fare le cose a regola d’arte eseguiamo una prova vocale in campo libero, procediamo quindi alla applicazione degli AA che riteniamo più idonei e, per controllo, effettuiamo una prova vocale in campo libero con apparecchi applicati: dovremo trovare il beneficio atteso che ci dirà al massimo di ritoccare di qualche dB i toni, o se abbiamo applicato un apparecchio per via ossea, ci dirà di adattarlo al meglio verificando il corretto contatto (contatto che deve essere per la massima superficie della piastrina del vibratore) della piastrina vibrante sulla mastoide ed eventualmente provvedendo ad eseguire le modifiche necessarie a far sì che tale condizione sia rispettata. In questo caso non essendovi problemi di massima potenza erogata, anche se questa fosse elevata non dovrebbe dare problemi perché in tal modo non abbiamo fatto altro che tendere a ricostituire la dinamica che l’orecchio aveva prima di risultare bloccato dalla causa che ha prodotto il danno trasmissivo. Ho usato volutamente la dizione “tendere a ricostituire” perché in caso di ipoacusia trasmissiva la soglia fastidio si sposta a livelli più elevati che però non siamo in grado di misurare se non quando, applicato l’apparecchio il cliente ci dice di provare fastidio in certe situazioni: teoricamente non c’è apparecchio in grado di arrivare alla soglia fastidio in un caso di ipoacusia trasmissiva, ma può anche darsi che le prove audiometriche effettuate non siano in grado di evidenziare esattamente come stanno le cose, per cui di fronte ad un cliente che denota fastidio dovremo procedere ad una riduzione cauta della dinamica di riproduzione dell’apparecchio acustico. Riduzione cauta perché più ampia è la dinamica di riproduzione più fedele e più chiara risulta essere la voce riprodotta. 6. COME OPERARE NELLA PRATICA QUOTIDIANA Volendo dare delle indicazioni di come agire nella pratica di tutti i giorni dobbiamo operare un distinguo: • chi opera all’interno di una struttura fissa (negozio); • chi opera all’esterno. 6.1 OPERATORI INTERNI Chi opera all’interno di una struttura fissa dovrebbe disporre, anche per rispetto delle varie normative nazionali e regionali, di un audiometro con impianto per campo libero, cabina silente o locale adeguatamente insonorizzato, orecchio elettronico; in alcune regioni c’è l’obbligo di disporre anche dell’impedenzometro, fig. 6-1. Avendo a disposizione in pratica tutta l’attrezzatura per eseguire i test all’infuori dei potenziali evocati e delle otoemissioni acustiche, si può ipotizzare un modo d’indagine del tipo seguente. A Dopo la procedura d’accoglimento del Cliente e l’intervista, si deve passare alla prova audiometrica: si osserverà accuratamente il condotto uditivo del cliente per accertarsi che non ci siano problemi in grado di vanificare la prova audiometrica, gli si farà indossare la cuffia, gli si spiegherà come deve rispondere ai segnali che udrà e si darà inizio alla prova tonale per via aerea. Si passa quindi alla prova per via ossea; in base al risultato della prova per via ossea possiamo procedere in due modi. FIG. 6.1 Lo studio audioprotesico tipo. 63 PUBBLICAZIONI L’AUDIOPROTESISTA sono mai cose trascurabili, eventualmente con una nostra nota relativa alla ragione dell’invio. Nel caso di negatività della prova di CARHART possiamo dedurre che il problema è di competenza della corteccia, il che dovrebbe essere evidenziato da una netta dissociazione verbo-tonale dato dalla prova vocale. In questo caso potremo effettuare una prova vocale in campo libero che dovrebbe confermare quanto ipotizzato; applichiamo un apparecchio acustico in grado di compensare l’ipoacusia da un punto di vista frequenziale, possibilmente dotato di PC ed eseguiamo una prova vocale in campo libero di verifica. Se quanto sospettavamo si rivela fondato dovremo ottenere un risultato con l’apparecchio che cambia molto poco dal risultato che avevamo senza di esso. In questi casi l’apparecchio può avere una funzione di avviso: campanelli, sirene, urli di avvertimento: non può fornire altre informazioni diverse da queste. Col tempo può darsi, ma non è detto, che il Cliente codificando certi suoni riesca ad interpretare qualche semplice messaggio: è meglio però non sbilanciarsi a fare promesse del genere. Se l’ipoacusia non fosse in rapida discesa, cioè fosse in leggera discesa o, come suol dirsi, pantonale, possiamo invece procedere subito alla prova vocale dalla quale avremo l’indicazione di presenza o meno di recruitment dal fatto che la curva ottenuta presenti o meno “roll-over”. Sia che si evidenzi, sia che non si evidenzi recruitment opereremo come già più sopra riportato. Abbiamo già evidenziato che nel caso si metta in risalto un problema di fatica uditiva il Cliente va indirizzato dal medico: non è il solo caso. Dovremo infatti indirizzarlo dal medico in ogni caso per ottenere la prescrizione dell’apparecchio acustico. Ma dovremo indirizzare il cliente dal medico anche nel caso in cui ci riferisca di aver perso l’udito improvvisamente entro i tre mesi precedenti, mentre nel caso di sordità improvvisa insorta da poche ore dovremo provvedere a convincerlo ad un ricovero d’urgenza in un reparto specializzato per avere qualche speranza di poterlo recuperare. Dovremo poi consigliare visita specialistica nel caso del classico tappo di cerume, nel caso di presenza d’esostosi del condotto, nel caso di presenza di micosi del con- A2 Il risultato della prova tonale per via ossea che combacia con il risultato della prova tonale per via aerea ci dice che ci troviamo di fronte ad un’ipoacusia percettiva di cui però non conosciamo ancora la localizzazione e che quindi non sappiamo come trattare. Se la ipoacusia evidenziata fosse in rapida discesa, possiamo effettuare una prova SISI per verificare la presenza di recruitment (un audiometro da studio dovrebbe permettere l’esecuzione del SISI); se ciò non fosse possibile possiamo tentare la ricerca del livello di fastidio mediante tono puro o rumore a bande strette; se il risultato non ci convincesse più di tanto possiamo passare all’esecuzione di prove vocali, tenendo conto dei limiti che queste offrono in situazioni del genere. Se si evidenziasse la presenza di recruitment possiamo localizzare il danno nella coclea e di conseguenza avremo indicazioni di che tipo d’apparecchi dovremo avvalerci per correggere l’ipoacusia che stiamo considerando. Eseguiremo allora una prova vocale in campo libero, applicheremo gli apparecchi idonei, effettueremo il controllo vocale con apparecchi e procederemo ai vari ritocchi che si evidenziassero come necessari: toni, PC, AGC in ingresso o in uscita, guadagno, volume d’uso ecc. Se dalle prove sopraliminari non si evidenziasse recruitment dovremo procedere come segue: facciamo indossare di nuovo la cuffia al cliente, gli spieghiamo che gli invieremo un suono al livello di soglia e che, essendo possibile che dopo un certo tempo l’orecchio si abitui e non lo senta più, lui ci dovrà segnalare quando questo avviene (prova di CARHART). Allora aumenteremo il segnale in modo che lui possa tornare a sentirlo e di nuovo ci segnalerà se dovesse cessare di udirlo; aumenteremo di nuovo e così di seguito. Procediamo nella prova per il tempo di un minuto, registrando quanti incrementi di 5 dB abbiamo dovuto fornire per mantenere la sensazione uditiva. Se in tale lasso di tempo abbiamo dovuto incrementare fino a dieci dB, la prova è da considerarsi negativa, cioè non vi è nulla di patologico. Se abbiamo dovuto inviare complessivamente 15 dB o più di aumento per avere il mantenimento del livello di soglia, dovremo consigliare al cliente di recarsi da un medico specialista, dato che i problemi del nervo non 64 PUBBLICAZIONI L’AUDIOPROTESISTA FIG. 6.2 Il tentativo dell’autore di calcolare la maggior parte possibile di interazioni AA/cliente. dotto o di flogosi dello stesso. Dovremo infine consigliargli una visita medica nel caso di perforazioni timpaniche con o senza essudazione soprattutto nel caso si debba procedere ad un’applicazione protesica con chiocciola chiusa su misura: in tal caso mai procedere ad un’applicazione senza la prescrizione del medico. Abbiamo detto: “applichiamo gli AA che riteniamo più idonei…”, ma come arrivarci? In questo consiste il lavoro vero dell’audioprotesista. Dalla figura 6-2 si può valutare che l’applicazione degli AA non dipende solo ed esclusivamente da dati oggettivi come l’entità della perdita uditiva o del livello di fastidio, ma dipende anche, se non soprattutto, da dati personali del soggetto, come la motivazione, la capacità visiva, la capacità tattile, l’intelligenza, la cultura ecc. La figura 6-2 non analizza però ancora tutti i possibili 1 Età del soggetto: età • < 6..........................1 • 6 < età < 18 . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • 18 < età < 65 . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • 65 < età . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2 Se minore di 6 anni, i genitori sono consci del problema: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 3 Se minore di sei anni, i genitori collaborano in maniera adeguata: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 4 Sesso: • maschile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • femminile . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 5 Entità della perdita uditiva alle varie frequenze (125, 250, 500, 1000, 2000, 3000, 4000, 6000, 8000), per via aerea. Entità della perdita uditiva alle varie frequenze (250, 500, 1000, 2000, 3000, 4000) per via ossea. Entità del livello di fastidio alle varie frequenze (125, 250, 500, 1000, 2000, 3000, 4000, 6000, 8000), o, in mancanza, il valore statistico del fastidio associato alla soglia fattori che entrano in gioco nella scelta dell’AA da applicare, ma ne è un’esemplificazione. Volendo andare più a fondo in questa analisi, dobbiamo considerare il maggior numero di parametri possibile, con delle considerazioni per ognuno. I parametri su cui le decisioni in cascata vengono prese sono i seguenti. VA rilevata, eventualmente corretto con i valori della via ossea. • 0-19 normoacusia . . . . . . . . . . . 0 • 20-34 lieve . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • 35-49 medio lieve . . . . . . . . . . . 2 • 50-64 media . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • 65-79 medio grave . . . . . . . . . . 4 • 80-94 grave . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 • 95 e + profonda . . . . . . . . . . . . . 6 6 Esistono altre turbe associate all’ipoacusia? • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 7 Se sì, tali da compromettere una corretta protesizzazione? • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 8 Eventuale uso di apparecchio precedente: • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0 • sì, da <2 anni . . . . . . . . . . . . . . . 1 • da 2 a 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • da 4 a 7 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • da 7 a 11 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 • da 11 a 15 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 • da 15 o + . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 9 Tipo dell’apparecchio già in uso: • lineare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 65 • agc-i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • agc-o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • wdrc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 • till . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 • bill . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 • pill . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 • media potenza . . . . . . . . . . . . . . 8 • alta potenza . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 • superpotente . . . . . . . . . . . . . . . 10 10 Motivazione all’uso dell’AA: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • indifferente . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 11 Capacità tattile: • buona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • cattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 12 Mangia le unghie: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • no ma le tiene molto corte . . 3 13 Capacità visiva: • buona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • cattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 14 Soffre di artrosi: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • .............................2 PUBBLICAZIONI L’AUDIOPROTESISTA 15 Soffre di artrite deformante: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 16 Ha una voce gutturale: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 17 Ha una voce molto acuta: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 18 Abita da solo: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no: chi convive può aiutarlo: – sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 – no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 19 Presenta capigliatura adeguata a mascherare l’AA: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 20 Intelligenza: • superiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • normale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • inferiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 21 Cultura: • superiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • normale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • inferiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 22 Disponibilità finanziaria: • superiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • normale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • inferiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 23 Lavora: • sì: fabbrica rumorosa . . . . . . . . 1 • nel traffico . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • ambienti affollati . . . . . . . . . . . . 3 • ufficio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 • ambiente tranquillo . . . . . . . . . 5 • no: vive di rendita . . . . . . . . . . . 6 • è in pensione . . . . . . . . . . . . . . . . 7 • casalinga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 • va a scuola . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 24 Hobby: • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0 • sì… lettura . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • televisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • viaggi/natura . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • do it yourself . . . . . . . . . . . . . . . . 4 • gioco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 • riunioni con amici . . . . . . . . . . 6 • teatro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 • cinema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 • discoteca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 • conferenze . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 25 Profilo psicologico del soggetto: • tranquillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • insofferente . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • paziente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • agitato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 26 Il soggetto esprime preferenza per: • tascabile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • occhiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • retroauricolare . . . . . . . . . . . . . . 3 • endoauricolare . . . . . . . . . . . . . . 4 • inserzione profonda . . . . . . . . . 5 • orecchino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 27 Il soggetto gradisce un eventuale telecomando: • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 28 Dimensioni apparecchio: • grande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • medio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • piccolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 29 Peso apparecchio: • P < 1 g......................1 • 1 g < P < 4 g................2 • P > 4 g......................3 30 Pila usata: • 675 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • 13 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • 312 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • 10A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 • 5A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 • stilo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 31 Monoaurale: • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0 • normale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • IROS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • CROS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • BI-CROS destro . . . . . . . . . . . . . 4 • BI-CROS sinistro . . . . . . . . . . . . 5 32 Binaurale: • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0 • normale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • biaurale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • IROS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • Doppio CROS . . . . . . . . . . . . . . . 4 33 Tipo chiocciola: • peduncolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • peduncolo staffa . . . . . . . . . . . . . 2 • secret ear . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • secret ear ad anello . . . . . . . . . . 4 • cochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 • normale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 34 Diametro minimo e massimo imboccatura CUE: 66 • 3*3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • 3*4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • 3*5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • 3*6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 • 4*5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 • 4*6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 • 5*6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 • 5*7 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 • 6*7 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 • 6*8 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 35 Materiale chiocciola o guscio: • resina rigida . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • resina morbida . . . . . . . . . . . . . . 2 • misto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • silicone medio. . . . . . . . . . . . . . . 4 • silicone morbido . . . . . . . . . . . . 5 36 Ventilazione: • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • sì • diametro 0,5 . . . . . . . . . 2 • diametro 1 . . . . . . . . . . . 3 • diametro 1,5 . . . . . . . . . 4 • diametro 2 . . . . . . . . . . . 5 • diametro 2,5 . . . . . . . . . 6 • diametro 3 . . . . . . . . . . . 7 • aperta . . . . . . . . . . . . . . . . 8 • scavata . . . . . . . . . . . . . . . 9 37 Lunghezza chiocciola: • corta (8 mm) . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • media (13 mm) . . . . . . . . . . . . . 2 • lunga (18 mm) . . . . . . . . . . . . . . 3 38 Formula applicativa: • POGO 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • BERGER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 • KELLER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 • NAL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 • LIBBY 1/3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 • LIBBY _ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 • LIBBY 2/3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 • FIG 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 • DSL I/O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 • NAL-NL1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 • Proprietaria . . . . . . . . . . . . . . . . . 0 39 Nomenclatore: • modelli utilizzabili . . . . . . . . . . 1 • riconoscimento invalidità. . . . 2 40 Ama la musica: • sì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 • no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 41 Curve di risposta di tutti i modelli in catalogo: •1 • ...... • ...... • 999 42 Curva di risonanza del CUE. PUBBLICAZIONI L’AUDIOPROTESISTA dirà l’eccesso di protezionismo nei suoi confronti e, all’opposto, il menefreghismo, una buona protesizzazione comporterà risultati ottimali. Inevitabile predire risultati disastrosi nel caso di genitori che, non accettando la notizia, continueranno a girare come trottole da tutti gli specialisti di questa terra sperando nell’impossibile miracolo. Vediamo più in dettaglio. 1. Età. Per i bambini con meno di sei anni è necessario mettere a punto un procedimento totalmente diverso che tenga conto di ciò che serve in questa fascia d’età. Nella fascia compresa fra i sei e i diciotto anni assume notevole importanza il modo con cui si è protesizzato precedentemente oltre naturalmente l’entità della perdita uditiva. Normalmente, in questa fascia d’età l’apparecchio principe è il retroauricolare, seguito dall’endoauricolare e via via dagli altri. Normalmente per il minore l’aspetto estetico è totalmente trascurabile: esiste però il possibile forte condizionamento (a volte inconscio) dei genitori che a volte riescono a far nascere questa esigenza nel figlio: in tal caso bisognerà tenerne conto, comunque in subordine rispetto alla resa dell’apparecchio. Nella fascia fra i diciotto e i sessantacinque anni è di fondamentale importanza la motivazione, l’estetica del prodotto, l’intelligenza e la cultura del soggetto, nonché‚ la sua disponibilità finanziaria, il profilo psicologico, gli ambienti frequentati. Ne discende una notevole importanza dell’endoauricolare o dell’orecchino, seguiti dall’occhiale (non perché oggettivamente sia meno visibile, ma perché come tale è percepito dalla gente) e via via dagli altri modelli. Nella fascia oltre i sessantacinque anni ai fattori già elencati per la fascia precedente si aggiungono pesantemente i fattori che assumono importanza per via dell’età: capacità tattile, capacità visiva, presenza o meno di artrosi, presenza o meno di artrite deformante. Nel caso i fattori fisici elencati presentino un certo peso, si dovrà dare preferenza ad apparecchi di facile uso: retro, occhiali, tascabili nelle situazioni peggiori e lasciare gli endo come ultima soluzione e solo se esiste un aiuto in famiglia. 3. Minori di sei anni e collaborazione dei genitori. Il discorso anche in questo caso è molto simile a quello appena qui sopra fatto: collaboratività uguale buoni risultati, mancanza di collaborazione uguale risultati pessimi a meno di minore di eccezionale intelligenza e capacità intrinseche. 4. Sesso. Il sesso femminile ha meno esigenze estetiche rispetto al sesso maschile, grazie alla moda tuttora in vigore di usare capelli mediamente più lunghi. Dovendo dare perciò una priorità al tipo di apparecchio in base al sesso, la seguente può essere una proposta di soluzione: Tipo Retroauricolare Endoauricolare Occhiale Orecchino Tascabile Maschio 7 10 9 1 1 Femmina 9 7 5 10 3 5. Perdita uditiva. In questo caso, dopo aver inserito tutti i dati richiesti (V.A., V.O., livello fastidio) si può calcolare il valore della perdita media, il valore medio del livello di fastidio, rilevare quale sia la morfologia dell’ipoacusia, stabilire l’ampiezza del campo dinamico e il livello presumibile di ascolto più confortevole: da queste valutazioni si condiziona la scelta della potenza/guadagno dell’apparecchio da usare, la sua risposta in frequenza, l’indicazione di utilità/necessità di applicazione mono, bino, CROS, BI-CROS, VENTILAZIONE e di che tipo, la necessità dell’AGC, di che tipo, come va regolato; se parliamo di apparecchi digitali, che influenza ha l’ambiente in cui soggiorna di preferenza il cliente, quale la 2. Minori di sei anni e genitori consapevoli. È chiaro che se il minore può contare sul fatto che i genitori, pur distrutti dalla notizia della sua sordità, si daranno da fare per la sua rieducazione mantenendo quel necessario ed indispensabile equilibrio che impe- 67 PUBBLICAZIONI L’AUDIOPROTESISTA il modello precedentemente usato per non sconvolgere modi di ascolto ormai acquisiti. Volendolo comunque fare, perché ciò rappresenterebbe un bene per il cliente, il processo potrebbe essere lungo e richiedere un pesante coinvolgimento del cliente stesso, nonché‚ molta disponibilità da parte dell’audioprotesista. sua tipologia e che riflessi comporta nella regolazione dell’apparecchio. 6. Presenza di turbe associate. Se il soggetto da protesizzare presenta altri problemi, siano essi fisici o mentali, la protesizzazione può essere vincolata dagli stessi (un soggetto spastico per esempio avrà difficoltà di regolazione di un apparecchio retroauricolare o endoauricolare, a meno che non disponga di un sistema di facile gestione dei parametri principali che ne garantisce il comando a distanza). 10. Motivazione. Tranne che nel caso dei minorenni, la motivazione ad usare il canale uditivo per la comunicazione è fondamentale: se manca la motivazione si può aver scelto il miglior apparecchio in assoluto, con la forma più 7. Turbe tali da compromettere la protesizzazione. Se si presentasse un caso in cui si possono avere delle grosse perplessità l’unica soluzione è consigliarsi con uno specialista per trovare una possibile via di uscita. 8. Uso di un apparecchio precedente. L’uso di un apparecchio precedente condiziona, a volte pesantemente, l’applicazione dell’apparecchio successivo: maggiore è l’abitudine all’uso dell’amplificazione, maggiore, di regola, è la richiesta di amplificazione, secondo lo schema seguente: Anni di uso apparecchio precedente in + 0-2 2-4 4-7 7-11 11-15 15 o più dB di amplificazione 0 2 4 6 8 10 Nell’applicazione degli apparecchi digitali, il sfw chiede di decidere quale livello di acclimatamento si deve usare: è l’equivalente della correzione sulla base degli anni d’uso dell’apparecchio precedente. 9. Tipo AA già in uso. Ma non è un problema meramente dovuto all’entità dell’amplificazione: entrano in gioco anche il tipo di amplificazione, la distorsione, la dinamica di riproduzione che fanno sì che, a volte, non si possa modificare 69 PUBBLICAZIONI L’AUDIOPROTESISTA 14. Artrosi. Idem come sopra. appropriata, con la curva più corretta, con guadagno e potenza esatti al centesimo, rispettando i limiti imposti dalle varie problematiche e non ottenere che poi l’apparecchio venga utilizzato. In questi casi c’è da chiedersi addirittura se valga la pena di effettuare l’applicazione, visto che poi il non uso dell’apparecchio sarebbe una pubblicità negativa di peso molto superiore al fatto che comunque l’apparecchio possa essere perfetto e perfettamente applicato. Al contrario se esiste motivazione notevole all’uso dell’amplificazione per la comunicazione, si può forzare la decisione sull’aspetto estetico al fine di fornire il prodotto migliore in assoluto al cliente. Ancora, se il cliente non è né negativo né positivo riguardo l’uso dell’amplificazione è abbastanza facile convincerlo operando per il miglior risultato possibile aderendo però alle esigenze estetiche che manifestasse. 15. Artrite deformante. In particolare alle mani, porrebbe una serie di problemi identici a quelli già visti per i tre fattori precedenti, per cui merita lo stesso livello di attenzione. In questo caso è da tener presente anche il tipo di pila utilizzato dall’apparecchio: una 10A sarebbe maledetta per la vita dal cliente che non riuscirebbe minimamente a gestirla; non parliamo poi della 5a; attenzione anche con la 312 e la 13. 16. Voce gutturale. Può dar adito ad una autofonia della voce del cliente che può essere eliminata solo “scaricando” parzialmente l’amplificazione sui gravi. 11. Capacità tattile. La sua importanza sale progressivamente con l’avanzare dell’età, assumendo importanza preponderante quando l’età superi i 65 anni. In questa fascia di età è infatti necessario porre attenzione a questo fattore per evitare di dare al cliente un prodotto che poi non sa o non può usare correttamente per impossibilità fisica. A correzione di questo fattore interviene il fattore “abita solo”, in quanto una persona in casa che sia in grado di dare una mano nell’uso dell’apparecchio acustico può ovviare al problema. È chiaro che, in tal caso, l’endoauricolare diventa l’ultima scelta. 17. Voce molto acuta. Può rendere insopportabile la propria voce al cliente: si può provvedere limitando parzialmente l’amplificazione degli acuti, oppure enfatizzando un poco i gravi, oppure ancora inserendo in modo leggermente superiore l’AGC, meglio se in un multicanale digitale con possibilità specifica di regolazione su quella banda di frequenza. 18. Abita solo. Può essere considerato il fattore correttivo dei problemi fisici prima visti. È però certo che la persona convivente non deve a sua volta presentare gli stessi problemi, altrimenti è come se non ci fosse. 12. Mangia le unghie. L’informazione ci dice se il soggetto è un apprensivo (aspetto psicologico), se avrà difficoltà a maneggiare pile di piccole dimensioni, se farà più o meno fatica ad aprire lo sportello pila soprattutto degli endoauricolari. 19. Capigliatura. Si tratta di un dato interessante soprattutto nel caso di prima protesizzazione: non ha più, di regola, un peso determinante in applicazioni successive. 13. Capacità visiva. Il discorso è esattamente uguale a quello fatto per la capacità tattile. Si veda anche il problema dimensione pila, come accennato più avanti sotto la voce artrite deformante. 20. Intelligenza. È certo che lavorare con persone intelligenti è molto semplice e anche gratificante: purtroppo non capita sempre così. ■ 70 H e x x e X DAL MONDO DEI SUONI e persona sottoposta al test ascolta dei suoni in una cuffia. Se il soggetto identifica i suoni come un’armonia (aria, motivo, tono) o un modello specifico, l’udito centrale nel cervello è normale e la causa della perdita dell’udito deve essere localizzata nell’area più interna. Se il soggetto percepisce i suoni come un rumore confuso, ciò indica che il danno è localizzato nel cervello. I “COLPI” DEL GOLF INTACCANO L’UDITO I dottori raccomandano ai giocatori di golf di portare gli auricolari. Il “sonic boom” (esplosione sonica dell’aereo) creato quando la mazza colpisce la palla può danneggiare l’udito del giocatore. Una ricerca pubblicata dal British Medical Journal ha evidenziato che l’udito dei giocatori di golf può essere a rischio per il rumore dell’impatto delle moderne mazze sottili in titanio a contatto con la palla. La ricerca è stata condotta quando un gruppo di specialisti britannici dell’orecchio venne a sapere di un giocatore di golf di 55 anni che soffriva di “tinnitus” e perdita di udito all’orecchio destro a causa del rumore “esplosivo” della mazza di metallo. L’uomo disse che le nuove mazze suonavano come un fucile e i dottori non poterono trovare nessun’altra spiegazione per i suoi problemi di udito. ORECCHIO RESPONSABILE DELLE CADUTE Più di un terzo degli anziani potrebbe essere affetto senza esserne consapevole da un disordine dell’orecchio interno che comporta un rischio elevato di cadute. È stato dimostrato che il 35 per cento degli adulti dai 40 anni in su presenta una disfunzione vestibolare dell’orecchio interno che ne inficia il controllo dell’equilibrio: i soggetti con questo disturbo presentano un rischio di caduta otto volte superiore alla norma. Le cadute nell’anziano sono fra i problemi della salute più mortali, disabilitanti e costosi: data l’elevata prevalenza di questi disturbi e i costi elevati connessi alle cadute, lo screening delle disfunzioni vestibolari potrebbe risultare una pratica salvavita dall’eccellente rapporto costo/beneficio. LE PERSONE DEBOLI DI UDITO SPESSO LOTTANO PER COMPETERE NEL MERCATO DEL LAVORO UN ESAME PER STABILIRE SE UN DANNO ALL’UDITO È NELL’ORECCHIO O NEL CERVELLO Secondo un’indagine condotta in Australia (dati pubblicati dall’Australian Bureau of Statistics) la perdita dell’udito rende più difficile trovare un buon lavoro e aumenta il rischio di disoccupazione. Le persone deboli di udito sono 1,4 volte in più a rischio disoccupazione rispetto al resto della popolazione. Quando essi hanno un impiego, ricevono paghe più basse e minori opportunità di lavoro delle altre persone dall’udito normale. Quelli più duramente colpiti (tra le persone deboli di udito) sono: le donne, le persone più anziane e quelle con minore istruzione. Esse sono destinate a rimanere fuori o quasi dal mondo del lavoro. Esiste un esame in grado di determinare se la causa della perdita dell’udito è nell’orecchio interno o nel cervello. I risultati sono utili per trovare gli “aiuti” per l’udito. Ricercatori del “Center for Applied Hearing Research” all’Università Tecnica di Danimarca hanno sviluppato un nuovo esame per diagnosticare i problemi dell’udito. La 73 SCHEDEPRODOTTO L’AUDIOPROTESISTA durevolezza e affidabilità, per soddisfare le necessità più impegnative dei pazienti di tutte le età con perdita uditiva severa e profonda. Come dimostrano i test di laboratorio, ai quali è stato sottoposto, 360 ha continuato a funzionare anche dopo l’esposizione a livelli di umidità, polvere e residui, oltre che a variazioni estreme di temperatura e agli urti sulle superfici più dure. 360 è un apparecchio acustico che mantiene il “contatto reale con il mondo” senza interruzione, sempre… anche nelle estreme condizioni di attività sportiva o lavorativa. Provare per credere! Per informazioni Crai spa (tel. 049 538.6777). Amplifon, Motion: l’apparecchio acustico che semplifica la vita La nuova linea di apparecchi Motion si presenta sul mercato nelle versioni CIC, ENDO, RETRO Gruppo 1 e Gruppo 2. Il nuovo prodotto è stato pensato per soddisfare tutte le esigenze nelle diverse situazioni della vita quotidiana, garantendo ottime prestazioni e facilità di gestione. E’disponibile in 3 modelli retro auricolari e 3 modelli endoauricolari, nelle versioni 16 canali (Motion 700), 12 canali (Motion 500), 8 canali (Motion 300) e 6 canali (Motion 100). La funzionalità wireless 2.0 rende Motion compatibile con TEK e con tutti i nuovi telecomandi Siemens, tra cui ePen: il telecomando dalle dimensioni di una penna La robustezza e l’involucro Nanocoating che lo protegge da sudore e umidità, le ottime prestazioni nelle situazioni quotidiane, la facilità di connessione con altri dispositivi tramite TEK (TV, telefono, lettori musicali), la facile gestione dell’apparecchio fanno di Motion un apparecchio adatto ad ogni situazione. Tramite la gestione dei canali e delle diverse programmazioni del microfono si ottiene un ascolto confortevole e naturale oltre alla capacità di localizzare correttamente la provenienza dei diversi suoni ambientali. Al suo interno sono racchiuse sofisticate tecnologie già note agli apparecchi Siemens: Feedback blocker per un efficace controllo del feedback, Soundsmoothing per eliminare i fastidi legati ai suoni intensi e improvvisi, eWind Screen che consente un ottimo controllo del rumore generato dal vento riducendo proporzionalmente il guadagno alle basse frequenze. Mediante SoundBrilliance si impiega l’estensione frequenziale del segnale sino a 12 Khz per migliorare la qualità sonora e l’intelligibilità vocale. Da Crai arriva “360”, il nuovo super power per perdite uditive profonde Anche in condizioni estreme, 360 è potenza, senza compromessi! Chi lo indossa non perde mai il contatto con il mondo che lo circonda, anche nei casi di elevata umidità, forti urti, temperature estreme. Inoltre le funzionalità integrate come la compensazione dell’intensità, l’amplificazione selettiva e l’ampiezza di banda permettono di percepire consonanti e vocali per comprendere meglio e in modo chiaro i dialoghi e i suoni ambientali. Il nuovissimo apparecchio acustico 360, distribuito da Crai, è stato progettato secondo gli standard Enviro-Tough per essere imbattibile in termini di Potenza concentrata e connettività I nuovi prodotti di potenza Oticon per la prima volta propongono una soluzione particolarmente piccola per le perdite di potenza. Disponibili in due stili per tutte le nostre famiglie di prodotti su base RISE sono in grado di adattare perdite uditive fino a 110 dBHL. BTE Power (batteria 13) - I vantaggi della piattaforma Oticon RISE sono fruibili in un piccolo BTE Power con curvetta. RITE Power (batteria 312) - Le famiglie Epoq e Vigo offrono i modelli opzionali RITE Power, il cui guscio ultrasottile ed il suono RITE (Receiver-In-The-Ear) hanno già cambiato la vita a migliaia di persone. Connettività - FM ed oltre - I prodotti RISE Power sono tutti totalmente compatibili con i dispositivi FM esistenti utilizzati dagli utenti. Gli apparecchi acustici Epoq Power si spingono oltre offrendo una connessione wireless a telefoni fissi, TV e cellulari attraverso lo Streamer Oticon e la ConnectLine. I nuovi modelli RISE Power rappresentano un innovativo equilibrio tra apparecchio di potenza e design di prima classe piccolo e discreto. In tutte le famiglie ed i segmenti, sono sempre disponibili i medesimi livelli di uscita e range di adattamento. Disponibili in colori vivaci e naturali, sono accattivanti in mano e invisibili sulle orecchie. Dispongono di controlli sull’apparecchio per semplificare le regolazioni di volume e programmi. 74 SCHEDEPRODOTTO L’AUDIOPROTESISTA La DisMark presenta EarLaser TinniTool® Per la cura dell’acufene è entrato di diritto, tra le applicazioni multidisciplinari, l’EarLaser TinniTool® che emette un raggio di biostimolazione della potenza di 5 mW ad una lunghezza d’onda di 650 nm, in grado di trattare l’ acufene. Il sistema consiste in un corpo emittente dotato di un “probe” da appoggiare all’ ingresso del meato acustico dove il raggio laser, con un grado di d i v e rg e n z a di 17 gradi, viene diretto verso la membrana timpanica. Il raggio laser agisce sottoforma di biostimolazione sul metabolismo cellulare. L’azione del laser comporta un aumento dell’ energia a disposizione delle cellule con possibile incremento delle capacità riparative delle stesse e stimolazione del sistema immunitario. Il trattamento laser per la cura dell’ acufene viene effettuato per 20 minuti al giorno, tutti i giorni, per tre mesi. Molti sono gli studi scientifici, italiani e non, che hanno validato la terapia come “The combined counseling and low level laser stimulation are effective in the treatment of disturbing chronic tinnitus” Domenico Cuda, Antonio De Caria The International Tinnitus Journal , Vol. 14 nr.2 (2008). Per informazioni: [email protected], oppure 031-3868241. Click’nTalk di Phonak ; rivoluzione per l’ascolto del cellulare Le conversazioni telefoniche possono rappresentare una sfida per chi indossa apparecchi acustici, specialmente quando la comprensione del parlato è compromessa da un costante rumore di fondo. Grazie a Click’nTalk, siamo oggi di fronte ad un’autentica rivoluzione nell’uso del cellulare, per la migliore qualità del suono, la stabilità del collegamento e la facilità di use.utilizzo. Questi risultati sono stati validati da un recente studio effettuato presso l’Università di Oldenburg in Germania 75 che si è avvalso del “Gottinger sentence test” e che ha certificato significativi miglioramenti della comprensione del parlato sia in strada trafficata che al ristorante. Come funziona Click’nTalk? Basta semplicemente inserire il dispositivo, di piccole dimensioni, al cellulare e si è pronti per comunicare in modalità stereo, sentendo cosi’ il segnale in entrambe le orecchie. Tutto cio’ senza alcun adattamento o necessità di riprogrammare l’apparecchio. Disponibile oggi per i telefoni SonyEricsson, Click’nTalk di Phonak è compatibile con tutti i prodotti CORE dotati di funzionalità Wireless. Oticon Hit, la porta di ingresso all’alta tecnologia Oticon Hit è una famiglia di apparecchi acustici affidabili, di grande resa uditiva, entry level della piattaforma Oticon RISE. Equipaggiato di molte funzioni automatiche e di una larghezza di banda di 8KHZ, si adatta a ogni perdita e viene prodotto in un ampio range di modelli: RITE, ITE e BTE, con una lunga durata della batteria. Disponibile in due linee: Hit e Hit Pro, è basato sulla tecnologia ultraveloce RISE e fornisce un’elaborazione audio superiore e qualità del suono indistorto. In combinazione con gli 8 kHz della larghezza di banda fornisce una immagine sonora naturale. Il sistema DFC2 (Dinamic Feedback Cancelation) la rimozione del feedback. Il sistema di gestione della direzionalità esalta il rapporto Voce/Rumore. Esistono due configurazioni di direzionalità: Surround e Split. Il Sistema di Gestione del Rumore, basato sulla Modulazione, utilizza un approccio pesato sulla voce per assicurare che il rumore di interferenza sia attenuato senza pregiudizio di importanti indizi vocali per una buona comprensione del parlato. I modelli sono piccoli, eleganti, robusti ed ergonomici, disponibili in 10 colori. news L’AUDIOPROTESISTA Nasce Ifa, Istituto di formazione Audika Audika Italia è lieta di annunciare la nascita di una importante istituzione didattica, che nasce all’interno della società, con lo scopo di erogare ad audioprotesisti e assistenti una formazione continua che renderà distintive le competenze e l’approccio che ogni giorno l’organizzazione offre ai suoi pazienti/clienti. La direzione di Ifa (Istituto di Formazione Audika) è stata affidata a Valter Rota, che unirà la propria l’esperienza maturata in Italia alla conoscenza sviluppata e collaudata, con successo dalla multinazionale francese. Il primo evento formativo, dove l’assemblaggio di queste competenze verrà divulgato alle assistenti Audika, si terrà nel mese di ottobre e vedrà coinvolto tutto lo staff italiano. Da Audika l’annuncio, inoltre, di nuove aperture ad Alessandria, Asti, Rimini e l’arrivo di Alessandro Mauro, Massimiliano Sibilla e Tonina Ganora. Il Centro ricerche Oticon pubblica l’Annual Report 2008 A testimonianza dell’interesse della Oticon per la sperimentazione, nel 1977 è stato realizzato il Centro di Ricerca di Eriksholm, a 40 km da Copenaghen. Qui vengono svolti studi i cui risultati sono a disposizione della ricerca internazionale, in linea con il principio di condivisione della conoscenza. Il Centro Ricerche Oticon di Eriksholm rappresenta il punto di riferimento nel campo audiologico e tecnologico a livello internazionale, con i più importanti ricercatori mondiali del settore. Il 2008 è stato un anno denso di attività con circa 630 sessioni di test con utenti di apparecchi, 27 pubblicazioni scientifiche, 32 presenze a conferenze internazionali, 9 report su studi interni. I ricercatori di Eriksholm hanno contribuito infine alla realizzazione di 14 progetti di studenti in varie discipline quali audiologia, elettronica, psicologia e psicoacustica.La ricerca a Eriksholm è centrata sulla filosofia Oticon: “People first” le persone prima di tutto. Per onorare la qualità ed i numerosi studi scientifici che annualmente il Centro conduce, è stato realizzato l’Annual Report 2008. Il direttore del Centro, il professore Graham Naylor, indica tra le maggiori, le ricerche audiologiche, l’elaborazione del segnale e lo studio psicologico degli audiolesi. Con il duplice obiettivo di comprendere i problemi causati dal deficit uditivo e studiare soluzioni per migliorare la qualità della vita attraverso apparecchi acustici unici ed innovativi. Da Cochlear il nuovo Baha BP100 Il 1 settembre arriva in Italia il nuovo processore Baha®, che consente alle persone con gravi problemi uditivi di inserirsi pienamente nella società. L’avanzatissimo processore Cochlear™ Baha® BP100 utilizza la capacità naturale del corpo umano di trasmettere il suono attraverso un impianto a conduzione ossea, assicurando prestazioni sonore semplici e precise. Cochlear Bone Anchored Solutions, Svezia, è all’avanguardia nella ricerca sulle soluzioni acustiche a conduzione ossea. Cochlear™ Baha® BP100 assicura un notevole aumento di qualità della vita alle persone che soffrono di perdita uditiva trasmissiva, mista o di sordità neurosensoriale monolaterale (SSD). “Il risultato della nostra ricerca è un processore Baha che consente un miglioramento di oltre il 25% nella news 76 comprensione del discorso in ambienti rumorosi rispetto ai processori Baha precedenti”, afferma Mark Flynn, direttore del dipartimento Ricerca e Sviluppo di Cochlear Bone Anchored Solutions, che aggiunge: “BP100 utilizza la Prescrizione Cochlear Baha (CBP), disponibile con il nuovo Cochlear Baha Fitting Software. CBP è la prima strategia di compensazione riservata esclusivamente alla conduzione ossea diretta, ed è presente solo nel processore BP100.” La configurazione di Baha BP100 richiede soltanto pochi minuti, grazie all’uso del nuovo Cochlear Baha Fitting Software, che consente di impostare il processore in base alla perdita di ciascun paziente. Baha Fitting Software può essere eseguito in modalità indipendente oppure attraverso NOAH per importare audiogrammi e altri dati. BC Direct, funzionalità esclusiva del Baha Fitting Software, misura le soglie di conduzione ossea del paziente direttamente attraverso Baha BP100. Da oltre 30 anni Cochlear è la parola d’ordine per entrare nel mondo dei suoni, oggi, anche Baha BP100 contribuisce a mantenere la promessa di Cochlear: “Hear now. And always”, sentire ora e per sempre. Da Bernafon, Vérité prestazioni, design e connessione Le prestazioni ad alta risoluzione di Vérité si basano sulla tecnologia ChannelFree™, brevetto esclusivo della Bernafon per l’elaborazione del segnale. Vérité è fedele alla sorgente del suono e offre una riproduzione eccellente dello scenario uditivo. La tecnologia multi-ambiente di Vérité gestisce una serie di funzioni adattative evolute in grado di regolare automaticamente l’apparecchio in base ai cambia- news L’AUDIOPROTESISTA menti dell’ambiente sonoro, assicurando al Paziente, in ogni circostanza, la migliore amplificazione possibile. La comunicazione wireless binaurale tra i due apparecchi acustici consente un’esperienza uditiva realistica e naturale. Le funzioni di registrazione dati e di apprendimento di Vérité aiutano l’audioprotesista nell’individuare le migliori regolazioni possibili per ogni paziente. Vérité è disponibile in un’ampia gamma di colori ed offre anche una straordinaria capacità di connessione con le sorgenti sonore esterne quali telefoni cellulari, tv, mp3, riproduttori musicali e computer. Contrasto Dinamico, ultima novità in casa Maico Oggi sempre più ricerche confermano che la maggior parte delle persone ipoacusiche perde la propria capacità di estrapolare informazioni dalla struttura temporale fine (TFS) (Moore, 2008). Questo fenomeno si verifica anche a causa dell’avanzare dell’età, con l’invecchiamento del paziente, infatti, si hanno problemi sempre maggiori nell’accedere ai riferimenti della struttura temporale fine del parlato (Souza & Kitch, 2001). Come conseguenza, il paziente, per comprendere il parlato, deve fare affidamento sul profilo del segnale del parlato. La modalità contrasto dinamico minimizza le distorsioni del profilo del segnale che possono verificarsi quale risultato della compressione applicata, massimizzando quindi le informazioni disponibili per il paziente. Ciò assicura che i riferimenti del profilo del parlato negli ambienti rumorosi vengono amplificati in modo appropriato. Una volta che il rumore di sottofondo è diminuito, o non si rileva più il parlato, l’apparecchio acustico passa nuovamente dalla modalità contrasto dina- mico a quella primaria di amplificazione in modo impercettibile. Novità per i Prodotti Personalizzati Phonak Tra le novità dedicate ai prodotti personalizzati Phonak, stanno riscuotendo grande successo i nuovi materiali morbidi per SlimTip. Il nuovo materiale soft UV, rispetto alla tecnologia standard, si adatta maggiormente al condotto uditivo fornendo maggior comfort, guadagno più stabile e minor problemi di feedback. Introdotto inizialmente con Exélia Art è ora disponibile con qualsiasi micro o CRT di Phonak. La Ventilazione Acustica Personalizzata (AOV) è la soluzione hi-tech sviluppata da Phonak in grado di bilanciare la riduzione dell’occlusione con le necessità di amplificazione dell’utente. L’algoritmo AOV di Phonak calcola le dimensioni ottimali della ventilazione in base al profilo audiometrico del cliente. Tutti gli stili di ventilazione sono ottimizzati acusticamente. Prodotti personalizzati Phonak; la gamma più completa e innovativa sul mercato oggi. Phonak Junior: solo per bambini Continua fino al 31 dicembre 2009 l’iniziativa di Phonak che, in collaborazione con i migliori centri acustici, si è fatta carico delle richieste della classe medica per promuovere una vantaggiosa iniziativa riservata ai bambini e ai ragazzi ipoacusici. L’iniziativa consiste nell’agevolare l’acquisto degli apparecchi acustici Naida V / Nios V e di un sistema completo Inspiro Dynamic FM ad un news 77 prezzo estremamente conveniente. L’iniziativa è stata anche ricordata, in occasione del “Master di riabilitazione protesica della sordità infantile”, di Padova con la responsabilità del Prof Arslan. Specificatamente per il Master, Phonak ha organizzato un interessante seminario invitando la dottoressa Josephine Marriage in qualità di relatrice. Josephine Marriage, PhD presso UCL Hear Institute di Londra, è ricercatrice di fama internazionale ed autrice di numerose pubblicazioni dal 1989 ad oggi. ConnectLine TM Sentire tutto Oggi non tutti i suoni vengono rappresentati al meglio dal microfono di un apparecchio acustico. Una conversazione telefonica, l’ascolto della TV o della musica da un impianto hifi risultano molto più chiari se trasmessi direttamente negli apparecchi acustici senza fonti di rumore che possano interferire e deteriorare il rapporto segnale/rumore. Questo è ciò che offre ConnectLine alle persone con problemi uditivi; il modo più logico ed efficace per migliorare il comfort e la discriminazione vocale. Con lo Streamer opzionale, le persone con perdite uditive possono apprezzare i vantaggi di utilizzare telefoni fissi, TV e cellulari tanto da affermare: “Mai provato niente di simile”. È la chiave di accesso a un livello superiore nella soddisfazione degli utenti - la libertà di comunicare proprio come chiunque altro. Lo Streamer funziona anche come un completo controllo a distanza – una caratteristica rilevante per chi usa spesso i controlli del volume. SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA CRAI & SCUOLA Per “sentire” dal vivo la creatività delle nuove generazioni! L’edizione “Workshop, la scuola progetta con le aziende” ha visto impegnata l’azienda Crai con l’Istituto G. Valle di Padova, l’IPSIA che prepara i futuri grafici pubblicitari e fotografi. Due i breafing sui quali hanno lavorato gli studenti. Il primo sulla Prevenzione alla sordità e il secondo sull’apparecchio acustico di nuovissima generazione che Crai ha sviluppato e proporrà al mercato mondiale e in anteprima al XVI Congresso degli Audioprotesisti di novembre ’09. Gli elaborati realizzati dagli studenti del 5° anno hanno avuto ottimi apprezzamenti da parte dell’azienda e dai membri della giuria. In modo particolare un gruppo di studenti (foto) è risultato migliore nella creatività con il tema Prevenzione alla Sordità, ricevendo la targa ricordo, consegnata dal presidente Crai spa, Tiziano Gnocco. Lo slogan proposto per la campagna pubblicitaria e per la t-shirt “Il tuo udito è sotto tiro?” accompagnato da un viso in profilo con il mirino di una pistola nell’orecchio, è piaciuto per l’impatto, la semplicità realizzativa e la facile lettura. Le t-shirt saranno realizzate per sensibilizzare un target giovane che spesso fa uso improprio di mp3 e ascolta musica assordante in discoteca, causando irreversibilità e gravi ipoacusie. L’obiettivo della scuola di avvicinare gli studenti al mondo del lavoro attraverso i docenti esperti e professionisti di Terza Area, con progetti concreti che toccano con mano il “vissuto” aziendale, è stato raggiunto e visto l’entusiasmo di studenti e insegnanti, si è già pensato alla seconda edizione. Il responsabile creativo dell’agenzia Proget Studio di Padova, Giancarlo Barison che oltre a seguire la comunicazione e l’immagine di Crai, è anche docente di Progettazione e Comunicazione visiva, sostiene che lo stimolo al confronto e l’esperienza diretta degli studenti con l’azienda rappresenta un valore aggiunto alla formazione scolastica, ha permesso di avvicinare la scuola e l’impresa, “troppo spesso lontane” come ha dichiarato anche la prof.ssa Luisa Camporese coordinatrice e tutor del progetto. Ed aggiunge: “L’iniziativa sperimenta un nuovo e originale percorso in materia di pro- Gli studenti del V anno dell’Istituto G. Valle di Padova che hanno partecipato ai lavori. gettazione grafica, favorisce un vero protagonismo degli studenti, attraverso l’esposizione attiva dei lavori svolti e facilita la conoscenza dei luoghi e delle persone che costituiscono l’impresa. Afferma Sandra Suman, direttore generale e responsabile marketing: «Con il Centro Ricerche e Formazione interno, oggi l’azienda Crai si sta muovendo per un significativo cambiamento culturale della professione, promuovendo corsi di aggiornamento per Medici e Audioprotesisti in un dialogo reciproco tra professionisti-territorio-università, creando sempre più occasione di scambio e opportunità di crescita, …anche con questo evento ha potuto continuare la mission formativa facendo capire agli adolescenti di “non giocare” con l’udito. Crai, ha sentito dal vivo qual è il rapporto tra i giovani, le nuove tecnologie e la musica». Ma la sorpresa maggiore è stata negli elaborati proposti dai futuri grafici, tanti progetti… un “pieno di creatività”! Gli studenti vincitori del Workshop ’09 con i titolari e responsabili commerciali di Crai. 79 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA LA TV: AMICA O NEMICA DEGLI IPOACUSICI? re fedelmente e con qualità l’intera gamma di suono udibile, da 20 a 20.000 Hertz. Il segnale sonoro viene di solito distribuito ad un insieme di altoparlanti, ciascuno con diverse caratteristiche e quindi specializzato a riprodurre una determinata gamma di frequenze. Nello stesso mobile o “cassa” potranno trovarsi, perciò, diversi tipi di coni ciascuno atto a riprodurre una porzione dello spettro udibile, e il loro insieme rende perciò la riproduzione dell’intera estensione dello spettro udibile. La porzione di segnale che va a ciascun altoparlante dipende da un circuito detto crossover e varia in funzione della progettazione del sistema: non esistono standard o parametri fissi. Il segnale audio è dunque, di solito, suddiviso in due gamme o vie (alte + basse) o tre (alte + medie + basse), le quali determinano il tipo di diffusore atto a riprodurli: I formati utilizzati per la riproduzione del suono cinematografico, dell’audio della televisione e per la riproduzione musicale hanno subito nel corso degli anni delle profonde evoluzioni procedendo di pari passo con il progredire della tecnologia elettronica che ha caratterizzata l’industria dei televisori. Uno degli aspetti che più ci stanno a cuore è quello di capire perché i suoni riprodotti dai dispositivi elettronici (in particolare la tv) risultano essere così disomogenei e difficile da decifrare per gli ipoacusici. La produzione del segnale sonoro avviene grazie ai diffusori, i cosiddetti altoparlanti o “casse”. Dal punto di vista funzionale, gli altoparlanti sono sistemi elettromeccanici, la cui struttura fondamentale consiste di un magnete e una bobina. La bobina, composta da una serie di spire di cavo metallico, è situata tra i poli di un magnete potente e permanente, e si trova perciò completamente circondata da un campo magnetico. La bobina è collegata, mediante due cavetti di rame, all’amplificatore, il quale, durante la riproduzione, genera una certa tensione sulla bobina. L’interazione tra il campo magnetico del diffusore e quello generato dalla tensione sulla bobina causa dei movimenti o vibrazioni nella bobina stessa e in una struttura a cono in materiale rigido fissato ad una sua estremità. Le vibrazioni del cono avvengono in conformità col segnale audio dell’amplificatore, e determinano il formarsi di onde sonore Esistono altoparlanti di varie forme e dimensioni, realizzati con materiali diversi, Bisogna anche considerare che, nel momento in cui un cono riproduce un suono, compie una serie di movimenti velocissimi in due direzioni, verso l’interno e verso l’esterno, il che produce due distinte onde sonore, che devono risultare in fase tra loro perchè non si perda parte del segnale sonoro. La struttura del mobile (cassa) deve dunque avere caratteristiche tali da ovviare a questo problema. Un singolo altoparlante, però, proprio per via delle sue caratteristiche costruttive, difficilmente riesce a riprodur- TONI ALTI altoparlante: tweeter TONI MEDI altoparlante: mid-range TONI BASSI altoparlante: woofer Incrociando opportunamente alcune frequenze riprodotte dagli altoparlanti a due vie, è possibile riprodurre correttamente anche la gamma media (porzione di frequenze interessata dalla voce) senza dover impiegare un ulteriore altoparlante dedicato. 80 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA alla riproduzione del dialogo, i quali devono corrispondere spazialmente alla scena che si sta svolgendo sullo schermo (attore che parla da un punto preciso sullo schermo, rumori di fondo o che provengono dalla strada, etc.). Questo è il motivo per cui il panorama sonoro riprodotto dalla tv risulta essere così disomogeneo sia in termini di intensità che di intelligibilità. Infatti in molti casi mentre il parlato risulta essere poco intelligibile (perché le frequenze della voce sono meno direzionali ad esempio dei suoni musicali) i rumori di sottofondo oppure il volume della colonna sonora hanno intensità troppo elevate. Se a ciò uniamo il fatto che gli ambienti domestici non sono sale cinematografiche insonorizzate , per cui gli effetti di riverbero sono sicuramente amplificati e che i normali televisori non hanno sistemi di riproduzione audio professionali ecco presto spiegata la naturale difficoltà per gli ipoacusici a percepire i suoni provenienti dalla tv. Ecco che proprio perché guardare la televisione è una Il cono del woofer è il tipo di sistema o altoparlante più grosso, e lavora con la maggiore percentuale di segnale acustico; ciò vuole anche dire che la vibrazione sarà determinata da onde più lunghe (basse) e il suo spostamento spaziale avrà un’escursione maggiore rispetto agli altri altoparlanti per le frequenze più alte. Il segnale audio è dunque, di solito, suddiviso in due gamme o vie (alte + basse) o tre (alte + medie + basse). In teoria ogni altoparlante dovrebbe diffondere i suoni in tutte le direzioni, per qualsiasi frequenza, come se fosse al centro di un’ideale sfera. Non tutte le frequenze, però, hanno la stessa caratteristica di dispersione: più alta è la frequenza da riprodurre, maggiore sarà la direzionalità, ovvero il fenomeno per cui il suono viene localizzato dall’ascoltatore in un determinato punto della sala. Soltanto le frequenze basse e ultrabasse non sono localizzabili nell’ambiente, ecco perché ad esempio le casse dei subwoofer (che sono quelle in genere responsabili dei toni bassi) possono essere installate in qualsiasi punto dello schermo rispetto ai diffusori principali, preposti 81 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA genti audio di comunicazione, intrattenimento o di informazione, quali telefoni cellulari, telefoni fissi, tv, lettori musicali, pc, etc. Lo streamer usa la tecnologia digitale Earstream per trasmettere l’audio direttamente negli apparecchi acustici in tempo reale. Il beneficio è un segnale audio a a10 KHZ chiaro e non distorto. Lo streamer ha una tecnologia bluetooth incorporata per la connettività senza fili ai dispositivi Connect line e supporta i profili bluetooth più rilevanti; in particolare lo streamer supporta un bluetooth di classe 2 cioè è in grado di rilevare dispositivi nel raggio di 10 metri. Tramite questo protocollo lo streamer si connette sia all’adattatore connect line tv che a quello telefonico. L’adattatore tv si connette alla televisione con i metodi standard di collegamento (presa scart, uscita audio ed anche tramite l’uscita jack delle cuffie) , indipendentemente dal grado di evoluzione tecnologica della tv stessa. Esso rileva i suoni dalla tv in alta qualità e li trasmette senza fili allo streamer che a sua volta è stato precedentemente associato univocamente agli apparecchi acustici. Questa soluzione, molto semplice da installare consente un ascolto della tv naturale, privo di rumore e di artefatti. Il beneficio maggiore che delle situazioni più difficili da gestire per gli ipoacusici, soprattutto per il fatto che non tutti i segnali devono essere ascoltati dai microfoni degli apparecchi. Oticon ha realizzato ConnectLine una soluzione di connettività ultraflessibile che permette di ricevere i segnali di dispositivi elettronici esterni direttamente e senza fili e quindi di ascoltare la televisione e anche il telefono semplicemente con la pressione di un bottone. Oticon Connect line è una famiglia composta da due dispositivi: l’adattatore tv e l’adattatore telefonico. Connect line sfrutta la possibilità dei moderni apparecchi dotati di trasmissione wireless di potersi interfacciare allo streamer, un’interfaccia di connessione per gli apparecchi acustici che pèrmette di connettere senza fili gli apparecchi stessi a sor- 82 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA Supponiamo che l’utente stia ascoltando la tv e sopraggiunge una telefonata: una segnale luminoso sullo streamer e un trillo negli apparecchi avvertirà l’utente cha sta sopraggiungendo una chiamata. Con la semplice pressione di un bottone sullo streamer l’utente potrà accettare la chiamata e automaticamente si escluderà l’audio dell’ascolto tv. Al termine della chiamata l’audio tornerà altrettanto automaticamente dopo pochi secondi dal riaggancio. Lo stesso discorso vale se la chiamata arriva sul cellulare associato allo streamer. La funzione di autopriority gestisce la priorità tra i dispositivi: i dispositivi telefonici hanno priorità superiore alla sorgente audio mentre la gestione delle chiamate in ingresso tra telefono fisso e cellulare viene gestito direttamente dal protocollo bluetooth nel caso comunque improbabile che le due chiamate giungessero nello stesso istante; se la chiamata al fisso giunge quando già l’utente sta parlando al cellulare (e viceversa) i linea occupata verrà inviato a chi chiama. Anche le modalità di riconoscimento tra lo streamer e i due dispositivi sono molto semplici: con lo streamer in fase di ricerca basterà avvicinarlo al dispositivo senza necessità di inserire nessun codice di protezione. In conclusione la parola d’ordine con cui è stata pensata e progettata la connect line è proprio semplicità, facilità di accoppiamento agli apparecchi acustici abilitati tramite lo streamer per professionisti dell’udito e soprattutto facilità di utilizzo perché tutti gli utenti anche quelli , che con più timore si affacciano al mondo della moderna tecnologia, abbiano la possibilità di ascoltare la tv e il telefono con un semplice click. si ha con questo tipo di soluzione è quello di ovviare al problema del ritardo nella trasmissione dei segnali che si aveva con i tradizionali metodi di trasferimento dei file audio. Questi metodi classici sfruttavano anch’essi il protocollo bluettoth semplice che introduceva però un ritardo nella comunicazione; in pratica accadeva che una persona con udito naturale residuo, sentiva i suoni fluire dalle casse della televisione (supposta settata ad un volume tale da permettere l’ascolto anche agli altri componenti la famiglia) e poi con un certo ritardo il suono trasmesso dal trasmettitore bluetooth; in pratica quello che accade è una eco molto fastidiosa. Si pensi che anche un ritardo di 70 ms può risultare fastidioso per l’ascoltatore. La connect line grazie ad un procollo proprietario Oticon è in grado di ridurre questo ritardo a 40 ms; la base del protocollo è ancora il bluetooth ma un bluetooth multipoint. È proprio grazie a questo sistema che si ha la possibilità con Connetcline di essere collegati contemporaneamente alla televisione . al telefono cellulare e al telefono fisso. L’adattatore telefonico ha le stesse dimensioni (8cm di lunghezza) di quello tv (viene collegato tramite un normale doppino telefonico alla presa telefonica di casa e tramite un altro cavetto telefonico al ricevitore). Anche in questo caso la distanza tra lo streamer e l’adattatore telefonico può essere al massimo di 10 metri( vincolo imposto dal protocollo bluetooth). Una volta effettuata la fase cosiddetta di pairing tra lo streamer e i due ad attuatori (lo streamer consente di “associare” fino a otto dispositivi), la fase di connessione è automatica grazie alla funzione di Autoconnect. È quindi possibile poter utilizzare contemporaneamente fino a tre dispositivi (telefono fisso , cellulare e dispositivo audio) senza fili più un dispositivo audio connesso tramite jack all’ingresso dedicato sullo streamer. Ing. Massimiliano Dotti Responsabile Formazione Scientifica Oticon Italia srl +39 055 3260411 83 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA TECNOLOGIA L’apparecchio acustico come Sintetizzatore musicale PARTE I Una delle conseguenze negative dello stile di vita della società moderna è l’aumento del livello di stress nelle persone. Secondo L’American Institute of Stress, il problema di salute numero uno negli Stati Uniti è lo stress. Molti dei disturbi cronici quali insonnia e disturbi cardiaci sono in parte attribuibili all’aumento del livello di stress nella vita moderna. Ormai è documentato che l’incidenza dell’incremento dello stress è maggiore nelle persone con perdita uditiva, rispetto ai normoudenti. In particolare, secondo lo “US National Council on Aging” (NCOA)3 , lo stress è più alto nei soggetti ipoacusici non trattati rispetto ai soggetti ipoacusici trattati (12-17% contro 7-12%). Uno dei motivi dell’aumento dello stress nei soggetti con perdita uditiva è legato alle difficoltà che questi hanno nella comunicazione. Questi dati evidenziano l’importanza dell’amplificazione, ed il miglioramento della qualità della vita, negli ipoacusici portatori di apparecchi acustici.4,5 Migliorando la qualità della comunicazione (attraverso l’amplificazione) si riduce la differenza in termini di livello di stress percepito tra normoudenti ed ipoacusici. Comunque, non esiste ragione per cui sia i portatori di apparecchi acustici sia i normoudenti non dovrebbero migliorare ulteriormente la loro qualità di vita, riducendo i livelli di stress quotidiano. Un’indagine, condotta dal New York Times nel 2000, mostra che il 64% della popolazione generale ascolta musica per rilassarsi e l’ 8% partecipa a corsi di yoga. Quest’ultima percentuale è probabilmente più alta specialmente al giorno d’oggi, con l’aumento della popolazione che è più attenta alla propria salute ed è più disposta a lavorare mantenere una alta qualità di vita. Ciò è evidente, visto il crescente numero di corsi di meditazione e programmi di rilassamento offerti on-line e dai centri benessere. Data la tendenza verso una crescente ricerca di rilassa- FIGURA 1. Schema raffigurante le diverse aree del cervello coinvolte nel processo musicale. Nella figura sono evidenziate le aree coinvolte nel processo musicale e nelle conseguenti risposte emozionali. mento nella popolazione, e la potenziale capacità della musica nel favorirlo, è dovere degli specialisti capire come la musica induca tale effetto rilassante sulla maggior parte delle persone. Questo ci spinge a fare del nostro meglio, come professionisti, per assicurare un uso della musica efficace anche per le persone ipoacusiche. Non solo a scopo d’intrattenimento ma anche per i suoi effetti terapeutici. Questo articolo fornisce una breve introduzione sulla rappresentazione neurologica della musica e dei suoi effetti psicologici. Seguirà un riassunto delle caratteristiche che la musica deve avere per favorire il rilassamento. Sarà anche illustrato come queste caratteristiche possano essere integrate in apparecchi acustici digitali, così che la musica possa essere usata in modo efficace dai portatori di apparecchi acustici. Infine, saranno 84 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA aree motrici ed il lobo frontale. Il Sistema Limbico è collegato alle emozioni ed è coinvolto fortemente nel processo musicale. Le parti del Sistema Limbico coinvolte nel processo musicale includono: Amygdala, Ipotalamo, Corteccia prefrontale ed Area Tegmentale ventrale7. In alcuni studi condotti su animali si è visto che l’esposizione a musica strumentale lenta modifica i livelli di alcune neutrofine nell’Ipotalamo. Questa variazione di concentrazione di neutrofine condurrebbe ad una riduzione della risposta allo stress, che è regolata dall’ipotalamo9. L’area nel Sistema Limbico in cui il segnale musicale viene elaborato può essere associata ad una particolare emozione suscitata dal brano musicale. Per esempio, un cambiamento nella chiave musicale (modo) spesso influenza la reazione emozionale. La musica in chiave maggiore (che di solito suscita emozioni piacevoli) attiva l’area Orbito-Frontale del cervello nell’emisfero destro, ed un area al di sotto del Corpo Calloso. La musica in chiave minore (che suscita di solito emozioni sgradevoli) attiva il giro destro Paraippocampale. Inoltre, la percezione di cattiva o buona musica, che è categorizzata senza considerare specificatamente la chiave musicale, attiva aree del cervello paragonabili a quelle riguardanti la distinzione musica in chiave maggiore/minore. La musica definita allegra è stata associata all’attivazione di specifiche parti del Sistema Limbico, come lo Striatum Ventrale (bilaterale) e le strutture dell’emisfero sinistro, che includono lo Striatum Dorsale, il Giro Paraippocampale e la parte anteriore della Circonvoluzione del Cingolo. I brani musicali tristi attivano le strutture temporali mediali di destra, inclusi l’Ippocampo e l’Amygdala10. riportati i risultati di uno studio preliminare sull’efficacia di un particolare tipo di algoritmo sviluppato. Rappresentazione Neurologica della Musica Il processo di elaborazione della musica inizia già nel Nucleo Cocleare, nel Tronco Encefalico6. Successivamente viene trasmesso al giro di Heschl della corteccia uditiva e nel Sistema Limbico (Figura 1). È stato riscontrato che il giro di Heschl è più esteso nei musicisti che nei non-musicisti. In più si è riscontrato una maggiore attività magnetoencefalografica (MEG) nei pazienti sottoposti a stimoli musicali7. Inoltre, la musica viene elaborata in entrambi gli emisferi del cervello nelle aree corticali primarie e secondarie della corteccia uditiva. L’emisfero destro è dimostrato essere responsabile del processo di riconoscimento del timbro, dell’altezza e della melodia, l’emisfero sinistro è responsabile del riconoscimento del ritmo7-8. Quando il segnale musicale arriva alla corteccia uditiva primaria viene subito analizzato in altre aree del cervello, quali il piano temporale, i centri del linguaggio perisilviani, le FIGURA 2. La relazione proposta da Sluckin et al24 legata a stimoli piacevoli (preferiti) e familiari. Tratto da un articolo di Francis Kuk PhD (Director of Audiology at Widex Office of Research in Clinical Amplification (ORCA) e Heidi Peeters, MA (research audiologist at ORCA) apparso su “Hearing Review” nel 2008. Per ulteriori informazioni contattare Angela Brusco (Product Specialist Widex Italia) e-mail [email protected] 85 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA L’IMPIANTO COCLEARE (Parte seconda) Laura Cesari, Francesca Feltrin, Cochlear Italia S.r.l. ciati, quali potrebbero essere i disturbi specifici di linguaggio o di apprendimento. Insieme alle nuove possibilità emergono quindi anche nuovi bisogni: - il bisogno di imparare a monitorare i progressi del soggetto in modo rigoroso e specifico, attraverso un approccio terapeutico che, come l’Auditory-Verbal Therapy, si definisca “diagnostico”; - il bisogno di perfezionare il ruolo del logopedista, che diviene una “guida del genitore”, focalizzando il suo lavoro sul genitore prima che sul bambino; - il bisogno di individuare l’impianto cocleare più efficace e più adatto ad ogni paziente. A questo si aggiunge la necessità che si instauri uno stretto rapporto di collaborazione tra il logopedista e il responsabile del fitting dell’ic, così che il primo possa fornire informazioni specifiche e dettagliate su cosa il paziente è in grado di udire e come lo percepisce, e il secondo possa personalizzare il funzionamento dell’impianto nel modo più accurato e specifico possibile. Sicuramente negli ultimi 25 anni, la tecnologia ha compiuto notevoli passi avanti dai primi elettrodi multicanale fino ai moderni impianti a 22 elettrodi; esistono quindi, sul mercato, numerosi prodotti, con diverse caratteristiche e peculiarità. E’ possibile tuttavia definire alcuni parametri generali su cui orientarsi per la scelta del prodotto più adeguato alle caratteristiche di ogni singolo paziente: - L’affidabilità della parte interna. Per affidabilità si intende la capacità di un dispositivo di rispettare le specifiche di funzionamento nel tempo. È importante che venga sottoposto a molteplici test di verifica prima che venga commercializzato.È opportuno che sia costruito in titanio quindi in grado di sopportare forti impatti, e che il coil ed il ricevitore/bobina siano flessibili e separati dal resto dell’impianto per adeguarsi alla crescita del cranio. I recenti sviluppi della tecnologia applicata alla sordità e della tecnica chirurgica, hanno permesso di raggiungere via via risultati sempre più soddisfacenti nel campo degli impianti cocleari, anche dal punto di vista delle competenze linguistiche. Oggi, con la diagnosi ed il trattamento precoci, l’apprendimento del linguaggio verbale è una realtà possibile e sempre più spesso i bambini affetti da sordità congenita, se precocemente diagnosticati e presi in carico, apprendono il linguaggio parlato anche in via incidentale, quindi in modo perlopiù spontaneo. E’ però fondamentale sottolineare come, anche questi pazienti, necessitino di un regolare e specifico supporto terapeutico, al fine di monitorare le tappe di sviluppo del soggetto, non solo per quanto concerne le sue abilità percettivo-uditive, ma anche linguistiche, pragmatiche e cognitive. Occorre monitorare gli apprendimenti del soggetto, così da verificare che rispettino le tappe previste in base ad età cronologica e ad età uditiva. Qualora tali aspettative non venissero soddisfatte è necessario compiere ulteriori approfondimenti al fine di diagnosticare il più precocemente possibile eventuali deficit asso- 86 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA del paziente, la resistenza a urti, sudore o schizzi d’acqua e l’offerta di informazioni di stato quali programma, parametri selezionati e diagnostica. - Inoltre, di notevole importanza sono i servizi di assistenza delle aziende che devono permettere di minimizzare i tempi di riparazione del processore e i tempi di non utilizzo dell’impianto. Secondo un consenso pubblicato nel 2005, le varie aziende pubblicano report di affidabilità specificando anche il numero di impianti fatti per i vari modelli, dato molto importante per valutare la validità del dato. - La compatibilità con l’esecuzione di risonanza magnetica. Per alcune potenze di RM potrebbe essere necessaria la rimozione del magnete. - La possibilità di fare una chirurgia mini invasiva, mediante un impianto dalle ridotte dimensioni e un elettrodo che consenta un inserimento atraumatico. - Un elettrodo precurvato che si vada a posizionare nel punto pù favorevole della coclea cioè più vicino alle cellule del ganglio e quindi avere una stimolazione neuronale più focalizzata. I vantaggi che porta sono inferiori livelli di energia necessaria per la stimolazione, una migliore codifica delle frequenze, miglior percezione del parlato e basso consumo delle batterie. Questa caratteristica, abbinata con una chirurgia appropriata, può inoltre dare maggiori garanzie di un corretto posizionamento. - La possibilità di poter eseguire una telemetria neurale che è una misura veloce, non invasiva e oggettiva della funzione periferica del nervo acustico. Questa misura è molto importante perchè non solo dà la conferma di una risposta neurale già in sala operatoria, ma permette anche di creare un mappaggio affidabile anche nei pazienti più piccoli o non collaboranti. - La capacità di calcolo del processore e la versatilità del software. Il controllo completo di tutti i parametri e la possibilità di diverse strategie di codifica del segnale (frequenziale, temporale e mista), molteplici modalità di stimolazione, e la possibilità di riallocare la tabella frequenziale consentono di personalizzare e ottenere il massimo dal processore per ogni singolo paziente. - La possibilità di disporre di algoritmi di pre-processazione che aiutano il paziente a migliorare le sue prestazioni in funzione dell’ambiente sonoro in cui viene a trovarsi. - Altro aspetto da non trascurare è la praticità d’uso del processore e cioè la capacità di potersi adattare alle caratteristiche Esiste inoltre un’ampia letteratura riguardo a risultati di pazienti portatori di impianti diversi, anche se, effettivamente, il confronto, soprattutto per bambini, non è sempre possibile per la mancanza di parametri e test standardizzati. Per valutare i progressi di un bambino di età anche inferiore ai 24 mesi si possono utilizzare i test del pacchetto NEAP (Nottingham Early Assessment Package), messi a punto da The Ear Foundation, associazione no profit con sede a Nottingham. Si tratta di test utili in fase di selezione all’ic e dopo l’attivazione per monitorare le nuove acquisizioni. Trattandosi di test tradotti in molte lingue ed ampliamente utilizzati in Europa e negli Stati Uniti, hanno anche il vantaggio di aiutare la comunità scientifica a “parlare lo stesso linguaggio”. In Italia disponiamo inoltre di altri test validi per monitorare i progressi a livello uditivo, tra questi citiamo il TAUV, il P.Ca.P. e il PCVRAR. 87 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA SURROUND SOUND BY RESOUND tare limitazioni severe riguardo alla complessità dell’elaborazione. Il frequency warping è una tecnica efficiente per conseguire una risoluzione in frequenza simile all’apparato uditivo umano. È praticamente esente da distorsione ed è associato a un ritardo di elaborazione minimo. Con 17 bande di frequenza che si sovrappongono in maniera uniforme, l’elaborazione Warp è il fondamento che fornisce la più elevata qualità del suono in fatto di elaborazione nei moderni apparecchi acustici. L’obiettivo principale degli apparecchi acustici è fornire udibilità ai suoni a cui altrimenti l’utilizzatore non avrebbe accesso. Ciò che in più si prefigge la ReSound è che questo suono amplificato venga presentato riducendo al minimo la distorsione e la perdita di informazioni acustiche. Poiché la tecnologia in generale è progredita, gli utilizzatori, comprensibilmente, hanno incrementato le loro aspettative riguardo a un’elaborazione del suono ad alta fedeltà. È di fondamentale importanza che le nuove tecnologie forniscano una qualità del suono indirizzata verso un’esperienza di ascolto impeccabile e abbinata a una grande flessibilità per il fitting. ReSound si è rivelata continuamente all’altezza di questa sfida, presentando varie tecnologie che hanno innalzato il livello qualitativo e ridefinito le aspettative degli utilizzatori riguardo a open fitting, direzionalità e aspetto estetico. Il sistema Surround sound by ReSound, costruito sulla piattaforma Warp e alimentato dal processore del suono surround. Il sistema DFS Dual Stabilizer® II con il nuovo WhistleControl™ libera ancora di più gli apparecchi dal feedback. Noise Tracker™ II e Ottimizzatore Ambientale™, integrano l’elaborazione del suono per offrire quell’interazione col mondo reale ricercata dalle persone audiolese. L’uso congiunto e l’interazione efficace di questi algoritmi vanno al di là degli algoritmi indipendenti e del criterio orientato sulla soluzione, passando a una progettazione onnicomprensiva che imita l’apparato uditivo umano. Di seguito analizziamo alcune di queste caratteristiche. Il processore del suono surround La tendenza prevalente nell’applicare l’amplificazione è quella di affrontare l’ascolto in ambiente rumoroso mediante l’uso di microfoni direzionali. Parlando agli utilizzatori riguardo ai programmi degli apparecchi acustici, normalmente descriviamo il primo programma (omnidirezionale) definendolo quello che fornisce la capacità di udire suoni provenienti da ogni lato attorno all’ascoltatore. Questo viene messo a confronto col secondo programma (direzionale) in merito al quale noi spieghiamo come i suoni provenienti dalla direzione anteriore rispetto all’ascoltatore ricevano un’amplificazione maggiore rispetto ai suoni provenienti da dietro. L’elaborazione basata su Warp della ReSound La rappresentazione delle frequenze simile a quella dell’apparato uditivo umano è un requisito fondamentale per una buona qualità del suono. Poiché gli apparecchi acustici digitali devono operare per periodi di tempo variabili che vanno da alcuni giorni ad alcune settimane con batterie da 1,3 volt, i progettisti devono rispet- Figura 1. Il processore del suono Surround by ReSound analizza l’ingresso proveniente da entrambi i microfoni e indirizza separatamente il segnale a seconda delle frequenze alte e basse, dopo di che l’elaborazione direzionale viene applicata alle alte frequenze e quella omnidirezionale alle basse frequenze. 88 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA scenza dell’ipoacusia e la nostra capacità di affrontare le esigenze delle persone audiolese in presenza di rumore di fondo lascia a disposizione degli audioprotesisti strumenti piuttosto grossolani. La triste realtà è che, se questi possono funzionare per alcuni, lasceranno insoddisfatte le esigenze di altri. Pertanto la nostra capacità di affrontare accuratamente le esigenze degli utilizzatori ricade sulla nostra flessibilità nell’adattarci a quante più esigenze possibile. Questa spiegazione di solito offre informazioni sufficienti per una comprensione di base della tecnologia. Ciò che normalmente noi non spieghiamo sono gli effetti collaterali inattesi dei microfoni direzionali. Di conseguenza vengono di frequente segnalati problemi riguardo alla modalità direzionale a causa di fenomeni relativi al rumore a bassa frequenza e alla ridotta localizzazione. Il processore del suono surround by ReSound affronta specificamente questi sottoprodotti indesiderati della tecnologia di elaborazione direzionale. L’architettura del processore del suono surround by ReSound si fonda sull’applicazione di un’elaborazione separata per le alte e basse frequenze (Figura 1). Le alte frequenze sono sottoposte a un’elaborazione direzionale, per favorire il riconoscimento del parlato in presenza di rumore di fondo, mentre le basse frequenze sono sottoposte a un’elaborazione omnidirezionale per preservare le differenze interaurali di fase offrendo così un miglioramento della localizzazione e della qualità del suono senza amplificare il rumore di fondo. È evidente che un’unica soluzione direzionale è inadeguata a soddisfare le esigenze di tutti gli utilizzatori in tutte le situazioni. Per questo motivo il pacchetto tecnologico Surround sound by ReSound offre cinque opzioni di risposta microfono per fornire la massima flessibilità nel fitting dei pazienti. Tra queste opzioni vi è la Direzionalità Naturale™ II, il metodo asimmetrico che consente agli utilizzatori di apparecchi acustici di sfruttare contemporaneamente i benefici dell’elaborazione del segnale direzionale e omnidirezionale. Poiché gli utilizzatori di solito desiderano un miglioramento della comprensione del parlato in competizione e della consapevolezza ambientale, ricerche indipendenti hanno dimostrato che un metodo di fitting in cui siano abbinati microfoni omnidirezionali e direzionali fornisce un beneficio della direzionalità simile a un fitting binaurale con microfoni direzionali (Bentler e coll., 2004; Cord e coll., 2007). Per offrire flessibilità nel fitting sono disponibili inoltre opzioni supplementari fra cui la Direzionalità Adattiva AD Ampiezza Differenziata con il nuovo AutoScope™, o il SoftSwitching™ a commutazione automatica fra modalità omnidirezionale e direzionale, direzionalità fissa e risposte omnidirezionali. È importante tenere presente che la risposta direzionale si ottiene tramite il processore del suono surround con tutte queste opzioni direzionali per fornire una qualità del suono ottimale qualunque sia l’applicazione direzionale. Gli apparecchi acustici ReSound provvisti di processore del suono surround lo utilizzano in tutte le opzioni direzionali per migliorare la qualità del suono pur mantenendo una strategia di fitting direzionale flessibile. Durante il fitting iniziale di un apparecchio provvisto di processore del suono surround, viene calcolato un “Directional Mix” predefinito in base alle caratteristiche dell’ipoacusia. Il Directional Mix è una funzione indicante quale parte della banda passante delle frequenze venga elaborata mediante la strategia direzionale e quale venga invece elaborata mediante un’impostazione omnidirezionale. Opzioni di direzionalità Per quanto gli sviluppi tecnici migliorino la terapia audiologica, il rapporto fra la nostra approfondita cono- 89 APPENDICE LEGISLATIVA L’AUDIOPROTESISTA AUTORITÀ GRARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO Provvedimento n. 19733 PS1792 - NUOVA SANIPHARMA L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 9 aprile 2009; SENTITO il Relatore Presidente Antonio Catricalà; VISTO il Titolo III del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante Codice del Consumo, come modificato dal Decreto Legislativo 2 agosto 2007, n. 146; VISTA la delibera dell’Autorità del 15 novembre 2007, recante “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pratiche commerciali scorrette” (di seguito, Regolamento); VISTI gli atti del procedimento; I. LE PARTI Segnalante: Federazione Italiana fra Operatori nella Tecnica Ortopedica (di seguito F.I.O.T.O.), con sede in Roma, via L’Aquila, 62. Professionista: Sig. Giovanni Dell’Olio, in qualità di t tolare della ditta Nuova Sanipharma, sita in Bisceglie (BA), via G. Bovio, 241, attiva nel settore del commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici. II. LA PRATICA COMMERCIALE Il presente provvedimento concerne la condotta posta in essere dal Sig. Giovanni Dell’Olio, in qualità di titolare della ditta Nuova Sanipharma e relativa alla pubblicizzazione della ditta Nuova Sanipharma, con sede legale in Bisceglie, via G. Bovio, 241. In particolare, in data 12 giugno 2008, la F.I.O.T.O. ha segnalato all’Autorità, per presunta violazione del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante Codice del consumo, come modificato da ultimo dal Decreto Legislativo 2 agosto 2007, n. 146, alcuni messaggi pubblicitari diffusi dalla ditta Giovanni Dell’Olio/Nuova Sanipharma. Nella specie, sono stati segnalati: – un volantino pubblicitario della Nuova Sanipharma, recante, tra le altre, affermazioni quali: “Realizzazione di plantari con sofisticati sistemi computerizzati di alta tecnologia che ne garantiscono precisione ed affidabilità”; “Bio Foot: il plantare ergonomico personalizzato”; “Programma di prevenzione della salute del piede camminare meglio per vivere meglio”; “Esercizio convenzionato ASL per la fornitura di sedie a rotelle girelli, letti ortopedici, busti, plantari e calzature su misura”; “Il presente coupon da diritto ad un esame baropodo- metrico gratuito al piede”. Il messaggio riporta altresì l’indirizzo di due esercizi commerciali “Nuova Sanipharma”, siti in Bisceglie (BA), via Bovio, 241 e via Lamaveta, 88; e un’insegna pubblicitaria dell’esercizio commerciale sito in Bisceglie (BA), via Bovio 241, recante: “Nuova Sanipharma – Ortopedia / Nuova Sanipharma – Giocattoli”. Nella richiesta di intervento si lamenta che le suddette comunicazioni commerciali conterebbero informazioni ingannevoli in quanto: la ditta Nuova Sanipharma non risulterebbe iscritta nell’elenco dei fabbricanti di dispositivi su misura tenuto a cura del Ministero della Salute (art. 13 del Decreto Legislativo n. 46/97), requisito necessario per poter immettere in commercio dispositivi ortopedici su misura in regime di convenzione con il SSN; la ditta Nuova Sanipharma risulterebbe sprovvista di personale tecnico ortopedico abilitato di cui al D.M. n. 665/94 per l’applicazione e la fornitura alla persona disabile dei dispositivi ortopedici su misura; i messaggi pubblicitari relativi alla promozione di busti, plantari e calzature su misura contrasterebbero con l’art. 21 del Decreto Legislativo n. 46/97, che vieta la pubblicità dei dispositivi che possono essere venduti soltanto dietro prescrizione medica o impiegati eventualmente con l’assistenza di un medico o di altro professionista sanitario (comma 1), e prescrive l’autorizzazione del Ministero della Sanità per i dispositivi diversi da quelli di cui al comma 1 (comma 2). Da ultimo, l’attuale connotazione aziendale della ditta non consentirebbe l’espletamento di attività diagnostica di analisi computerizzata del piede, essendo priva delle maestranze professionali abilitata ad eseguirle. In questo contesto, anche l’utilizzo del termine “ortopedia” potrebbe indurre in errore i consumatori sulle caratteristiche dell’esercizio commerciale in questione. Con richiesta di informazioni del 18 novembre 2008, è stato richiesto alla ditta Giovanni Dell’Olio /Nuova Sanipharma di produrre documentazione attestante il possesso dei requisiti e delle autorizzazioni richieste per lo svolgimento delle attività pubblicizzate. In particolare, è stato richiesto alla parte di produrre: – documentazione attestante l’esistenza di una convenzione tra la ditta Giovanni Dell’Olio/Nuova Sanipharma e la Asl per la fornitura di prodotti quali busti, plantari, calzature su misura ecc.; – documentazione attestante il rispetto dei requisiti previsti dai Decreti Ministeriali n. 46/97 (elenco fabbricanti dispositivi medici), 332/99 (prestazioni di assi- stenza protesica erogabili nell’ambito del servizio sanitario nazionale) e 665/94 (tecnici ortopedici), per lo svolgimento di attività rientranti nella fattispecie di prestazioni protesiche su misura; – documentazione relativa alle tipologie di prodotti realizzati dalla ditta in indirizzo o da quest’ultima immessi in commercio. Con nota del 25 novembre 2008, la ditta Giovanni Dell’Olio/Nuova Sanipharma ha comunicato di non essere in possesso delle autorizzazioni prescritte per l’esercizio dell’attività pubblicizzata. La parte ha fatto presente di aver maturato l’intenzione di richiedere tutte le autorizzazioni del caso per potere fornire le prestazioni pubblicizzate e di aver commissionato nel frattempo la realizzazione dei volantini oggetto di segnalazione che sono stati quindi distribuiti per errore in quanto la parte stessa si è successivamente accorta di non essere in possesso di determinati requisiti per la concessione dell’autorizzazione allo svolgimento della suddetta attività. La parte ha fatto presente, tuttavia, di aver ricevuto nel frattempo da parte di altro esercizio commerciale regolarmente autorizzato delega per il ritiro di pratiche ASL di cui all’elenco 1 e 2 del Nomenclatore Tariffario delle Protesi. A questo proposito, il professionista ha allegato copia della delega, datata 13 giugno 2008, e di una dichiarazione nella quale l’esercizio commerciale delegante dichiara: – di essere iscritto nell’elenco fornitori ASL in qualità di fornitore per tutto l’elenco 2 del Nomenclatore Tariffario delle Protesi e per tutto l’elenco 1 del Nomenclatore tariffario delle Protesi per gli ausili su misura e finiti di adattare sul paziente; – di essere iscritto all’elenco ITCA presso il Ministero della Salute; – di essere dotato, per lo svolgimento dell’attività, di un Tecnico Ortopedico. III. LE RISULTANZE ISTRUTTORIE a) Avvio del procedimento A seguito della richiesta di intervento della F.I.O.T.O. e delle informazioni successivamente acquisite, in data 10 dicembre 2008 è stato comunicato al Sig. Giovanni Dell’Olio, in qualità di titolare della ditta Nuova Sanipharma, e al segnalante, ai sensi dell’art. 27, comma 3, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante Codice del consumo, come modificato dal Decreto Legislativo 2 agosto 2007, n. 146, nonché ai sensi dell’art. 6 del “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pratiche commerciali scorrette”, l’avvio di un procedimento in quanto il comportamento tenuto a- APPENDICE LEGISLATIVA 90 APPENDICE LEGISLATIVA L’AUDIOPROTESISTA vrebbe potuto integrare un’ipotesi di violazione degli articoli 20, 21, 22 e 23 – in particolare, comma 1, lettera d) – del citato Decreto Legislativo, essendo potenzialmente idoneo ad indurre in errore il consumatore medio: – sulle caratteristiche dell’esercizio commerciale in questione, anche mediante l’utilizzo di diciture quali “ortopedia”; – sulle reali competenze e qualifiche aziendali e professionali della ditta, anche con riferimento alla promozione di attività rientranti nella fattispecie di prestazioni protesiche su misura, riservate a personale tecnico ortopedico abilitato; – sulla sussistenza di una particolare convenzione dell’esercizio commerciale con la ASL per la fornitura di alcuni prodotti; – sul possesso della prescritta autorizzazione richiesta per la pubblicizzazione di dispositivi medici su misura, che possono essere venduti soltanto su prescrizione medica, o essere impiegati eventualmente con l’assistenza di un medico o di altro professionista sanitario. Contestualmente alla predetta comunicazione d’avvio, al fine di acquisire elementi conoscitivi utili alla valutazione circa la sussistenza della pratica commerciale scorretta nel caso oggetto di analisi, è stato chiesto, ai sensi dell’art. 12, comma 1, del Regolamento, al Sig. Giovanni Dell’Olio, in qualità di titolare della ditta Nuova Sanipharma, di fornire informazioni riguardanti: – le tipologie di prodotti commercializzati dalla ditta Nuova Sanipharma; – la quantità di volantini commissionati e diffusi, nonché il periodo di diffusione degli stessi. Inoltre, al fine di disporre di elementi utili ad una più puntuale valutazione della pratica segnalata, era stato richiesto al professionista di fornire informazioni in merito alla programmazione dei messaggi segnalati, precisando il periodo di diffusione, e indicazioni in merito ad altre tipologie di messaggi aventi contenuto analogo a quelli oggetto del presente procedimento, fornendo indicazioni circa luogo, durata e modalità di diffusione. Infine, ai fini della quantificazione della eventuale sanzione pecuniaria prevista dall’art. 27, comma 9, del Decreto Legislativo n. 206/05, è stato richiesto al professionista di fornire copia dell’ultimo bilancio approvato (conto economico e stato patrimoniale), ovvero idonea documentazione fiscale da cui emergano i risultati economici relativi all’esercizio considerato. b) Attribuzione dell’onere della prova A seguito del ricevimento della comunicazione di avvio del procedimento, il Sig. Giovanni Dell’Olio, in qualità di titolare della ditta Nuova Sanipharma, non ha fatto pervenire alcuna risposta alle informazioni richieste. Per tale ragio- ne, in data 10 febbraio 2009, è stato attributo alla parte, ai sensi dell’art. 27, comma 5, del Codice del Consumo, l’onere di fornire prove sull’esattezza dei dati di fatto connessi alla pratica commerciale attraverso l’invio di idonea documentazione volta a dimostrare le tipologie di prodotti commercializzati dalla ditta in indirizzo; – la quantità di volantini commissionati e diffusi, nonché il periodo di diffusione degli stessi; – la programmazione dei messaggi segnalati (volantino pubblicitario e insegna), precisando il periodo di diffusione; – l’esistenza di altre tipologie di messaggi aventi contenuto analogo a quello oggetto del presente procedimento, fornendo indicazioni circa luogo, durata e modalità di diffusione. A seguito dell’attribuzione dell’onere della prova, il Sig. Giovanni Dell’Olio non ha fatto pervenire alcuna risposta alle informazioni richieste. c) Richiesta di informazioni al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Con comunicazione del 24 dicembre 2008, sono stati richiesti al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali alcuni chiarimenti in ordine alla legittimità dell’utilizzo del termine “ortopedia” in senso generico atecnico, vale a dire in assenza in capo all’utilizzatore di una specifica competenza tecnica nel settore della scienza ortopedica. Sono stati richiesti, inoltre, chiarimenti circa il regime normativo attualmente vigente nel settore della pubblicizzazione di dispositivi medici e/o prodotti sanitari, con particolare riferimento al campo degli articoli ortopedici. Con nota del 16 gennaio 2009, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha precisato che: – il termine ortopedia indica quella branca della medicina che studia la struttura, le funzioni e la patologia dell’apparato locomotore e ne cura le affezioni sia congenite sia acquisite; – l’ambito di azione dell’ortopedia comprende: la prevenzione e la cura delle malformazioni congenite e acquisite dell’apparato locomotore; la diagnostica e la terapia di un vasto numero di malattie che hanno localizzazione negli organi di sostegno e movimento, cioè colonna vertebrale e arti; la traumatologia che ha come oggetto principale il trattamento di lesioni dovute a traumi; – le norme relative alle competenze delle figure professionali che operano in ambito ortopedico attribuiscono in via esclusiva al medico la competenza in materia di diagnosi e terapia, mentre consentono al tecnico ortopedico (munito di laurea o titolo equipollente) dietro prescrizione medica e successivo collaudo, la costruzione e l’adattamento, l’applicazione e la fornitura di protesi, ortesi e di ausili sostitutivi, correttivi e di sostegno dell’apparato lo- comotore, di natura funzionale ed estetica, di tipo meccanico o che utilizzano l’energia esterna o energia mista corporea ed esterna, mediante rilevamento diretto sul paziente di misure e modelli; – il Decreto Legislativo n. 46/97, che recepisce la direttiva 93/42/CEE sui dispositivi medici, definisce “dispositivi su misura” i dispositivi fabbricati appositamente, sulla base della prescrizione scritta di un medico debitamente qualificato, indicante le caratteristiche di progettazione, e destinati ad essere utilizzati solo per un determinato paziente; – i dispositivi fabbricati con metodi di fabbricazione continua o in serie che devono essere successivamente adattati per soddisfare un’esigenza specifica del medico o di altro utilizzatore professionale non sono considerati dispositivi su misura. Il fabbricante di dispositivi su misura deve essere iscritto presso il Ministero e deve comunicare l’elenco e la descrizione dei dispositivi su misura fabbricati, al fine di rendere possibile la costituzione di una banca dati dei fabbricanti legittimamente operanti in Italia; – ai sensi del D.M. n. 332/99, recante “norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del SSN: modalità di erogazione e tariffe”, per quanto riguarda i dispositivi medici su misura, vista la loro peculiarità, è necessario che il fabbricante abbia un contatto diretto con il paziente ovvero con il soggetto prescrittore. Pertanto l’attività di fabbricazione, in particolare di dispositivi medici su misura di ambito ortopedico, non può essere “esternalizzata” da parte di un soggetto che funge da fornitore/rivenditore in quanto potrebbe non essere garantita la fase di misurazione, prove e controlli, che dovrebbero essere effettuati dal tecnico ortopedico sul cliente. Pertanto, un esercizio commerciale che fornisca un dispositivo medico su misura di ambito ortopedico deve disporre di tale tecnico; – tali disposizioni dovrebbero applicarsi anche agli esercizi commerciali che forniscono dispositivi medici di fabbricazione continua o di serie che devono essere adattati sulla base di una richiesta del prescrittore; – per quanto concerne, invece, la vendita di dispositivi medici finiti e fatti in serie che non necessitano di alcun adattamento al paziente, si fa rilevare che l’art. 20 del Decreto Legislativo n. 46/97 prevede che il Ministero della Salute possa emanare decreti che individuano i soggetti adibiti alla vendita di specifiche tipologie di dispositivi medici. Tuttavia, al momento non è stato emanato alcun decreto relativo alla tipologia dei dispositivi del settore ortopedico; – per quanto attiene al regime normativo relativo alla pubblicità dei dispositivi medici, l’art. 21 del Decreto Legislativo 46/97 prevede che la pubblicità presso il pubblico dei dispositivi medici APPENDICE LEGISLATIVA 91 APPENDICE LEGISLATIVA L’AUDIOPROTESISTA debba essere autorizzata dal Ministero. È vietata la pubblicità verso il pubblico dei dispositivi medici che possono essere venduti solo su prescrizione medica o essere impiegati con l’assistenza di un medico o di altro professionista sanitario. In tale ultima fattispecie rientrano i dispositivi medici su misura, ad eccezione di quei dispositivi che, pur essendo acquistati dal paziente su indicazione o certificazione del medico o di altro operatore sanitario, lasciano impregiudicata la possibilità per il paziente di operare una scelta tra più opzioni, a condizione che l’oggetto del messaggio pubblicitario attenga esclusivamente agli aspetti rimessi alla libera determinazione del paziente (D.M. 23 febbraio 2006); – per completezza d’informazione, il Ministero ha rappresentato che alcuni dispositivi medici di serie possono genericamente essere definiti “ortopedici” (ad es., letti ortopedici ecc.). d) richiesta di informazioni alla F.I.O.T.O. Non avendo ricevuto da parte del professionista alcuna informazione utile in ordine alla diffusione dei volantini pubblicitari e dell’insegna oggetto di istruttoria, con comunicazione del 22 gennaio 2009 è stato richiesto alla F.I.O.T.O. di voler indicare: – data, luogo e modalità di consegna del volantino pubblicitario oggetto della richiesta di intervento; – data e luogo di acquisizione dell’immagine relativa all’insegna della ditta “Nuova Sanipharma”, oggetto della richiesta di intervento. Con nota del 23 gennaio 2009, la F.I.O.T.O. ha comunicato di aver acquisito il volantino oggetto di segnalazione nel mese di maggio 2008. La F.I.O.T.O. ha precisato, inoltre, che in quella stessa data, è stata acquisita l’immagine relativa all’insegna della ditta “Nuova Sanipharma” che, da una nuova verifica effettuata, a tutt’oggi non risulta modificata. e) comunicazione del termine di chiusura della fase istruttoria In data 13 marzo 2009 è stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria ai sensi dell’articolo 16, comma 1, del Regolamento. Inoltre, è stato nuovamente richiesto al professionista di fornire, ai fini della quantificazione dell’eventuale sanzione pecuniaria prevista dall’art. 27, comma 9, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del Consumo”, copia dell’ultimo bilancio ovvero idonea documentazione contabile attestante le condizioni economiche nell’ultimo anno della ditta “Nuova Sanipharma”. Anche in questo caso, tuttavia, non è pervenuta alcuna risposta da parte del professionista. IV. VALUTAZIONI CONCLUSIVE La pratica commerciale oggetto del pre- sente provvedimento consiste nella diffusione da parte del professionista di due messaggi pubblicitari relativi all’attività di un esercizio commerciale attivo nel settore del commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici. In sede di comunicazione di avvio del procedimento, è stata contestata all’operatore la potenziale scorrettezza delle comunicazioni commerciali, come descritte al punto II del presente provvedimento, in quanto idonee ad indurre in errore il consumatore sotto diversi profili e, in particolare: a). sulla sussistenza di una particolare convenzione dell’esercizio commerciale con la ASL per la fornitura di alcuni prodotti; b). sulle reali competenze e qualifiche aziendali e professionali della ditta, anche con riferimento alla promozione di attività rientranti nella fattispecie di prestazioni protesiche su misura, riservate a personale tecnico ortopedico abilitato; c). sulla pubblicizzazione di dispositivi medici su misura, in assenza delle prescritte autorizzazioni per poter commercializzare tali dispositivi; d). sulle caratteristiche dell’esercizio commerciale in questione, anche mediante l’utilizzo di diciture quali “ortopedia”. Sulla convenzione ASL Con riferimento al punto i., vale osservare che, già in fase preistruttoria, è emerso che,contrariamente a quanto pubblicizzato, l’esercizio commerciale “Nuova Sanipharma” non è in possesso di alcuna convenzione con ASL per la fornitura di sedie a rotelle, girelli, letti ortopedici, busti, plantari e calzature su misura. Il professionista ha chiarito, infatti, di agire soltanto in virtù di delega rilasciata da altro esercizio e con esclusivo riferimento al ritiro di alcune pratiche ASL, limitatamente al territorio del distretto ASL, Settore Protesico, di Bisceglie. Al proposito si osserva che, ai sensi dell’art. 23, lettera d), del Codice del Consumo è considerata in ogni caso ingannevole la pratica commerciale che consiste nell’asserire, contrariamente al vero, che un professionista, le sue pratiche commerciali o un suo prodotto sono stati autorizzati, accettati o approvati, da un organismo pubblico o privato o che sono state rispettate le condizioni dell’autorizzazione, dell’accettazione o dell’approvazione ricevuta. Pertanto, sotto questo primo profilo, il volantino pubblicitario realizzato e diffuso dal professionista deve essere considerato senz’altro ingannevole. Né tale valutazione può essere modificata dalla circostanza, allegata dal professionista, per cui egli, pur non essendo direttamente convenzionato ASL, opererebbe in regime di delega da altro esercizio commerciale regolarmente convenzionato per il ritiro di alcune pratiche ASL. Infatti, a prescindere dal fatto che la delega risulta rilasciata nel giugno 2008, vale a dire in un momento successivo alla realizzazione e diffusione del volantino in esame (che, alla luce di quanto comunicato da F.I.O.T.O. è stato acquisito nel mese di maggio 2008), giova osservare che una delega al ritiro di alcune pratiche ASL non può in alcun modo legittimare il soggetto delegato a vantare nei confronti del pubblico il possesso in capo al proprio esercizio commerciale di una convenzione diretta con la ASL. Circostanza che, invece, è lasciata chiaramente intendere dal tenore del volantino oggetto di segnalazione e che appare senz’altro idonea ad indurre in errore i destinatari del messaggio su una caratteristica essenziale dell’attività commerciale. Sullo svolgimento di attività rientranti nella fattispecie di prestazioni protesiche su misura Con riferimento ai punti ii. e iii., già in fase preistruttoria il professionista ha ammesso di non essere in possesso delle necessarie autorizzazioni per lo svolgimento di attività rientranti nella fattispecie di prestazioni protesiche su misura. Il professionista ha spiegato, inoltre, di aver maturato l’intenzione di richiedere tutte le autorizzazioni del caso per poter fornire le suddette prestazioni, ma di essersi reso conto solo successivamente alla realizzazione dei volantini e alla loro erronea distribuzione di non essere in possesso di determinati requisiti per poter chiedere l’autorizzazione allo svolgimento di tale attività. Anche in questo caso, pertanto, l’ingannevolezza del volantino pubblicitario oggetto di istruttoria risulta per tabulas dall’assenza in capo al professionista delle necessarie autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività pubblicizzata, sia con riferimento alla fabbricazione di dispositivi su misura, che con riferimento all’applicazione o fornitura di dispositivi su misura e predisposti in serie ma adattabili al paziente. Del resto, come chiarito dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali nella nota del 16 gennaio 2009, la realizzazione di prodotti ortopedici su misura, che debbono cioè essere adattati e personalizzati secondo le esigenze del paziente, non può essere esternalizzata da parte di un soggetto che funge da fornitore/rivenditore, in quanto potrebbe non essere garantita la fase di misurazione, prove e controlli, che dovrebbero essere effettuati dal tecnico ortopedico sul cliente. Pertanto, un esercizio commerciale che fornisca un dispositivo medico su misura di ambito ortopedico deve disporre di tale tecnico. La circostanza trova immediato riscontro nel fatto che l’esercizio commerciale che ha rilasciato in favore della ditta “Nuova Sanipharma” una delega al ritiro di alcune pratiche ASL dichiara non solo di essere iscritto all’elenco di fornitori ASL per determinate categorie di protesi e di essere iscritto nel re- APPENDICE LEGISLATIVA 92 APPENDICE LEGISLATIVA L’AUDIOPROTESISTA lativo elenco tenuto dal Ministero della Salute, ma anche di avere regolarmente assunto, per lo svolgimento dell’attività, un Tecnico Ortopedico. In sostanza, anche per quanto riguarda i suesposti profili, il volantino pubblicitario deve essere considerato ingannevole atteso che, per stessa ammissione del professionista, l’esercizio commerciale “Nuova Sanipharma” risulta privo delle necessarie autorizzazioni per l’espletamento delle attività pubblicizzate, nonché, in ogni caso, delle maestranze professionali abilitate ad eseguirle. Sull’utilizzo della dicitura “Ortopedia” nell’insegna dell’esercizio commerciale Da ultimo, in merito al punto iv., deve preliminarmente osservarsi come, nonostante l’attribuzione dell’onere della prova sul punto, il professionista non ha in alcun modo chiarito quali tipologie di prodotti siano effettivamente commercializzate dalla ditta “Nuova Sanipharma”: tale circostanza impedisce, pertanto, di considerare veritiere le informazioni contenute nel volantino anche con riferimento ai dispositivi medici di serie. Sul punto, con riferimento alla vendita di dispositivi medici finiti e fatti in serie che non necessitano di alcun adattamento al paziente, si evidenzia che a tutt’oggi non è stato emanato alcun decreto per individuare i soggetti abilitati alla vendita di dispositivi del settore ortopedico, così come previsto dal Decreto Legislativo n. 46/97. Inoltre, così come chiarito nella nota del 16 gennaio 2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, alcuni dispositivi medici di serie possono genericamente essere definiti “ortopedici” (come, ad esempio, i letti ortopedici ecc.). Pertanto, l’Autorità ritiene che, nel caso in esame, l’utilizzo del termine “ortopedia” non risulti fuorviante e confusorio con riferimento alle caratteristiche dell’esercizio commerciale in questione ed alle tipologie di prodotti commercializzati dallo stesso. V. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE Ai sensi dell’articolo 27, comma 9, del Decreto Legislativo n. 206/05, con il provvedimento che vieta la pratica commerciale scorretta, l’Autorità dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 500.000 euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione. In ordine alla quantificazione della sanzione deve tenersi conto, in quanto applicabili, dei criteri individuati dall’articolo 11 della legge n. 689/81, in virtù del richiamo previsto all’articolo 27, comma 13, del Decreto Legislativo n. 206/05: in particolare, della gravità della violazione, dell’opera svolta dall’impresa per eliminare o atte- nuare l’infrazione, della personalità dell’agente, nonché delle condizioni economiche dell’impresa stessa. Con riguardo alla gravità della violazione, si è considerata l’ampiezza e la capacità di penetrazione del messaggio che, in ragione delle modalità di diffusione, tramite volantino pubblicitario, è suscettibile di aver raggiunto un numero non particolarmente significativo di consumatori. Per quanto riguarda la durata della diffusione, vale osservare che, nonostante le ripetute richieste, il professionista non ha fornito alcuna informazione utile a determinare il periodo temporale di diffusione dei messaggi oggetto di valutazione. In ogni caso, la F.I.O.T.O. ha comunicato di aver acquisito copia di entrambi i messaggi nel mese di maggio 2008. Alla luce dei predetti criteri, la sanzione da applicare al Sig. Giovanni Dell’Olio, in qualità di titolare della ditta Nuova Sanipharma, è determinata in misura pari a 10.000 € (diecimila euro). RITENUTO che, ai sensi degli articoli 20, 21 e 23, comma 1, lettera d), del Decreto Legislativo n. 206/05, nei limiti di cui in motivazione, la pratica commerciale consistente nella diffusione del messaggio pubblicitario di cui al punto II del presente provvedimento è scorretta in quanto contraria alla diligenza professionale e idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio che essa raggiunge; RITENUTO, in particolare, sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale in esame risulta scorretta, ai sensi degli articoli 20, 21 e 23, comma 1, lettera d), del Decreto Legislativo n. 206/05, in quanto idonea ad indurre in errore il consumatore medio sulle caratteristiche dell’esercizio commerciale in questione, sulle reali competenze e qualifiche aziendali e professionali della ditta, nonché sul possesso di una convenzione dell’esercizio commerciale con la ASL per la fornitura di alcuni prodotti; DELIBERA a) che la pratica commerciale descritta al punto II del presente provvedimento, posta in essere dal Sig. Giovanni Dell’Olio, in qualità di titolare della ditta Nuova Sanipharma, costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli articoli 20, 21 e 23, lettera d), del Decreto Legislativo n. 206/05, e ne vieta l’ulteriore diffusione; b) che al Sig. Giovanni Dell’Olio, in qualità di titolare della ditta Nuova Sanipharma, sia irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 10.000 € (diecimila euro). La sanzione amministrativa di cui alla precedente lettera b) deve essere pagata entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, con versamento diretto al concessionario del servizio della riscossione oppure mediante delega alla banca o alle Poste Italiane, presentando il modello allegato al presente provvedimento, così come previsto dal Decreto Legislativo 9 luglio 1997, n. 237. Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento, ai sensi dell’articolo 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo. Dell’avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all’Autorità attraverso l’invio di copia del modello attestante il versamento effettuato. Ai sensi dell’articolo 27, comma 12, del Decreto Legislativo n. 206/05, in caso di inottemperanza alla presente delibera l’Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 150.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l’Autorità può disporre la sospensione dell’attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni. Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell’articolo 27, comma 13, del Decreto Legislativo n. 206/05, entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 8, comma 2, del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso. APPENDICE LEGISLATIVA 93 IL SEGRETARIO GENERALE Luigi Fiorentino IL PRESIDENTE Antonio Catricalà APPENDICE LEGISLATIVA L’AUDIOPROTESISTA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA N. 16 DEL 9 MARZO 2009 Deliberazione n. 267 del 23 febbraio 2009 AREA GENERALE DI COORDINAMENTO ASSISTENZA SANITARIA Programma di monitoraggio ed il sostegno allo screening neonatale universale per la prevenzione dei disturbi permanenti dell’udito in età evolutiva. Con allegato. PREMESSO: - che la Regione Campania è da tempo impegnata nella preparazione di atti di programmazione , indirizzo, coordinamento e supporto tecnico alle AA.SS.LL. ed AA.OO.SS, tesi a promuovere il miglioramento dei servizi alla persona ; - che la tutela della salute in età evolutiva costituisce un impegno di valenza strategica per gli interventi di promozione alla salute e del benessere psico-fisico della popolazione generale; - che la Regione Campania, unica in Italia, ha avviato dal 2004 questo importante screening, che permette l’individuazione, entro il terzo mese di vita, di bambini affetti da disturbi permanenti dell’udito, la cui presa in carico precoce può prevenire esiti devastanti per le famiglie e costi ingenti per il sistema sanitario. CONSIDERATO: - che in Campania nascono ogni anno circa 75-80 bambini affetti da sordità neurosensoriale grave - che allo stato attuale la diagnosi è fatta intorno al secondo anno di vita, epoca in cui le probabilità di una riabilitazione efficace per l’udito e per il linguaggio sono molto ridotte; - che tale diagnosi ritardata avviene nonostante lo screening effettuato dai pediatri di famiglia ai bambini di età compresa tra 8 e 10 mesi, in quanto la tecnica utilizzata del Boel test ha un alto numero di falsi negativi(circa 50%); - che è disponibile al momento attuale un test innocuo ed efficace di screening neonatale che è possibile effettuare in seconda giornata di vita in tutti i punti-nascita della Regione e che, combinato con opportuni test di conferma, può identificare circa il 95% dei bambini ipoacusici entro i primi mesi di vita, cosa questa che consente di provvedere ad una riabilitazione rapida ed efficace e con costi economici notevolmente ridotti rispetto a quelli attuali del test eseguito ad 8-10 mesi; CONSIDERATO, altresì: - che le attività di screening saranno a breve inserite nei LEA con conseguente obbligo da parte di tutte le regioni alla relativa attivazione; - che l’interruzione dell’attività di screening già posta in essere in Regione Campania produrrebbe notevoli danni per i neonati ai quali sarebbe negato un intervento diagnostico- terapeutico-riabilitativo; - che la prevenzione e la cura della ipoa- cusia neurosensoriale rientrano nei compiti di programmazione della Regione relativamente al miglioramento della qualità della vita delle fasce deboli e del contenimento della spesa sanitaria; VISTO: - che la Giunta Regionale, con Delibera n.3130 del 31.10.2003 ha approvato il Progetto di screening neonatale universale per la prevenzione dei disturbi permanenti dell’udito in età evolutiva; - che la Giunta Regionale, con Delibera n.2267 del 30.12.2006 approvava il progetto per il monitoraggio ed il sostegno dello screening neonatale universale (SNU) per la prevenzione dei disturbi permanenti dell’udito in età evolutiva presentato dall’Università Federico II - Dipartimenti di Pediatria e di Neuroscienze; PRESO ATTO: - che i Dipartimenti di Pediatria e Neuroscienze dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, attraverso il Centro di Riferimento Regionale, hanno inviato la relazione conclusiva del progetto relativa al sostegno dello screening neonatale universale (SNU) per la prevenzione dei disturbi permanenti dell’udito; - che, con nota n. 13 del 12.9.08, i suindicati Dipartimenti hanno presentato richiesta di continuazione per il sostegno e il monitoraggio delle attività dello screening di cui sopra, in quanto, anche in prossimità dell’inserimento di tale screening nei LEA, è necessario che tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere siano in grado, a regime, di eseguire il test di screening in tutti i propri punti nascita e reparti di patologia neonatale; - che, dai risultati ottenuti dal suddetto screening, lo stesso non può essere sospeso, in quanto finora ha dimostrato di poter identificare e prendere in carico bambini ipoacusici entro il sesto mese di vita, migliorando notevolmente la prognosi ed influendo quindi in maniera favorevole anche sui futuri costi della riabilitazione dei bambini sordi; - che tale esperienza è la prima di questo genere in Italia per l’elevato numero di nati e di strutture sanitarie coinvolte; RITENUTO: - che il programma regionale per il monitoraggio dello di screening neonatale universale (SNU) per la prevenzione dei disturbi permanenti dell’udito presentato dai Dipartimenti di Pediatria e Neuroscienze dell’Università degli Studi di Napoli Federico II si propone la supervisione e la formazione sul campo degli operatori coinvolti nello screening ed il rafforzamento di tutta la rete diagnostica ed assistenziale finora messa in piedi per meglio identificare i bambini ipoacusici a livello delle singole ASL; - che lo screening sarà finanziato prelevando la somma di euro 250.000,00 dal cap. 7078 (U.P.B.4.05.38) del Bilancio Regionale 2009 che presenta la necessaria disponibilità; VERIFICATO: - che il programma di monitoraggio e sostegno dello screening neonatale universale (SNU) per la prevenzione dei disturbi permanenti dell’udito in età evolutiva, presentato dall’Università Federico II – Dipartimenti di Pediatria e Neuroscienze, allegato al presente atto a formarne parte integrante, rappresenta un’esperienza unica in Regione Campania e rilevante per la salute pubblica infantile; VISTA: - la Legge n.502/94; - la L.R. n.32/94 ; - il Piano Sanitario Nazionale 2006/2008; - il Piano Sanitario Regionale ; - Piano di Nazionale di Prevenzione 2005/2007 - il Progetto Obiettivo Materno Infantile ( P.O.M.I.) di cui al D.M. del 24.4.2000 e la L.R. 10/02, prevedono, tra gli obiettivi prioritari la promozione dello stato di benessere dei singoli e della collettività in sinergia con le altre istituzioni; alla stregua dell’istruttoria compiuta dal servizio Materno Infantile, nonché dell’espressa dichiarazione di regolarità della stessa resa dal Dirigente del Servizio medesimo Propone e la Giunta a voto unanime DELIBERA Per i motivi e le considerazioni esposte in premessa che qui si intendono integralmente riportate: - di approvare il finanziamento di Euro 250.000,000 per il programma di monitoraggio ed il sostegno dello screening neonatale universale (SNU) per la prevenzione dei disturbi permanenti dell’udito in età evolutiva presentato dall’Università Federico II - Dipartimenti di Pediatria e di Neuroscienze, allegato al presente atto a formarne parte integrante; - di prelevare la somma occorrente di euro 250.000,00 con prelievo dal capitolo 7078 -U.P.B. 4.15.38 cap. 7078 del bilancio Regionale 2009; - di dare mandato al Dirigente del Settore Assistenza Sanitaria per l’adozione di successivi adempimenti diretti all’impegno e alla liquidazione, previa comunicazione delle attività e successiva rendicontazione delle spese; - di inviare ai Settori Assistenza Sanitaria e al Settore Entrate e Spesa, al Settore Stampa, Documentazione, Informazione e Bollettino Ufficiale per la Pubblicazione sul BURC, per il seguito di competenza. APPENDICE LEGISLATIVA 96 Il Segretario D’Elia Il Presidente Bassolino APPENDICE LEGISLATIVA L’AUDIOPROTESISTA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA N. 16 DEL 9 MARZO 2009 Azienda Ospedaliera Centro di Riferimento Regionale per lo Universitaria Federico II screening neonatale dei disturbi dell’udito Monitoraggio dello screening neonatale universale dei disturbi permanenti dell’udito Premessa e motivazioni del programma di monitoraggio La Regione Campania, unica in Italia, ha avviato dal 2004 lo screening neonatale dei disturbi permanenti dell’udito, che permette l’individuazione, entro il terzo mese di vita, di bambini affetti da disturbi permanenti dell’udito. I bambini diagnosticati precocemente possono essere riabilitati fin dal sesto mese di vita (mentre prima dello screening la riabilitazione cominciava nel corso del secondo anno): tale intervento precoce permette una riduzione notevole e spesso completa del deficit uditivo, un normale sviluppo psicomotorio e relazionale dei soggetti ipoacusici e, in definitiva, un notevole risparmio per il servizio sanitario nazionale e regionale. Articolazioni aziendali che partecipano al programma di monitoraggio In questo triennio il Centro di Riferimento Regionale, rappresentato dai Dipartimenti di Pediatria e di Neuroscienze dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, ha creato l’infrastruttura ed il percorso dello screening, sui seguenti livelli: 1. punti-nascita e terapie intensive neonatali (rispettivamente 81 e 16): queste strutture sono state fornite di una sofisticata apparecchiatura per l’esecuzione delle emissioni otoacustiche, che rappresenta la metodica di screening di elezione e validata a livello internazionale; 2. strutture aziendali di conferma della diagnosi, dove vengono inviati i neonati per i quali il test di screening dà una risposta dubbia e dove si eseguono i potenziali acustici evocati (ABR) per la conferma della diagnosi. 3. Centro di Riferimento Regionale, che mantiene un contatto permanente con le strutture di cui ai 2 punti precedenti e che prende in carico i bambini che non passano il test ABR al secondo livello. Presso il centro regionale sono ripetute le indagini con tecniche più sofisticate (es. steady-state), sono eseguite indagini genetiche e sono creati, per la famiglia, i primi contatti con i servizi di audioprotesi, di logopedia e di psicologia; 4. Centri di riabilitazione accreditati: sono state avviate iniziative per la formazione e l’addestramento di personale afferente a vari centri di riabilitazione della Regione Campania, al fine di standardizzare le tecniche riabilitative di bambini di età inferiore all’anno di vita. Per tutti i livelli, nell’arco di questo triennio, è stata assicurata una standardizzazione dell’esecuzione del test di screening e di conferma della diagnosi ed una formazione degli operatori coinvolti, tanto a livello ospedaliero che territoriale. E’ ora necessario assicurare che tutto il sistema funzioni a regime ed in modo corretto, anche in vista dell’inserimento dello screening neonatale nei Livelli Essenziali di Assistenza. Il lavoro finora svolto Il Report 2007 è stato recentemente pubblicato ed è disponibile sul sito www.audiologia.unina.it. I dati del 2007 sono incoraggianti, in quanto circa il 70% dei bambini della Regione risulta sottoposto al test di screening. L’esperienza delle Regione Campania è pertanto, in questo settore, pilota a livello nazionale. I primi risultati dello screening sono lusinghieri: al momento attuale, risultano identificati, dall’inizio delle attività, oltre 130 bambini ipoacusici. La diagnosi è stata fatta entro il 4°-5° mese di vita e protesizzazione e riabilitazione sono state avviate entro il 6°- 7° mese. Va inoltre notato che questa è la prima volta che in Campania vengono creati un percorso ed una rete operativa tra centri di primo, secondo e terzo livello e che alcune criticità,b specialmente relative al secondo livello e riguardanti il non completo follow-up dei bambini “refer”, possono essere risolte in tempo relativamente breve. Obiettivi - Rendere universale l’esecuzione del test di screening, passando dall’attuale tasso di copertura del 70% ad un tasso di copertura del 90% ed oltre; - Ridurre le perdite al follow-up dei bambini che attualmente non superano il test di screening presso i nidi o i reparti di patologia neonatale. Il tasso di perdita al followup è attualmente del 20% e si intende ridurlo a meno del 5%; - Migliorare il riferimento e l’invio di bambini potenzialmente sordi presso il Centro di Riferimento Regionale, da parte delle strutture aziendali deputate alla conferma della diagnosi con il test ABR. Il target è l’invio al centro di Riferimento Regionale di oltre il 95% dei bambini che, al secondo livello aziendale, risultino ipoacusici; Presso le struttura aziendali di conferma della diagnosi è necessario migliorare l’infrastruttura diagnostica ed il sistema informativo; - Migliorare la presa in carico e mettere a punti protocolli di intervento logopedico e foniatrico con i Centri di Riabilitazione accreditati; - Condividere, con tutte le strutture ospedaliere accreditate, i protocolli per l’impianto cocleare. Target Operatori dei punti nascita, delle TIN, della pediatria territoriale, delle divisioni o- spedaliere di pediatria, otorinolaringoiatria e audiologia Aree tematiche e descrizione del modulo d’intervento 1. monitoraggio del lavoro svolto dai punti-nascita e dalle TIN di tutta la Regione e formazione degli operatori di tali strutture, con presenza costante degli operatori del centro di Riferimento Regionale in tali strutture 2. supervisione alle strutture aziendali deputate alla conferma della diagnosi (ABR), standardizzazione delle apparecchiature per la conferma della diagnosi, unificazione del sistema informativo e formazione degli operatori, con presenza costante degli operatori del Centro di Riferimento Regionale in tali strutture 3. formazione e supervisione di un pool di audioprotesisti e logopedisti diffusi in tutte le province della regione, con momenti di incontro periodici con gli operatori del Centro di Riferimento Regionale; 4. rafforzamento del processo di monitoraggio, follow-up e presa in carico dei pazienti diagnosticati come sordi, con momenti periodici di incontro tra operatori dei centri di riabilitazione accreditati ed operatori del centro di Riferimento Regionale. Nell’ambito delle attività di formazione sul campo, sono anche stati previsti 4 corsi ECM per il personale dei punti-nascita, 1 corso ECM per il personale dei secondi livelli, integrati da un addestramento presso il Centro di Riferimento regionale, 2 corsi ECM per audioprotesisti e logopedisti. Valutazione Indicatori: - tasso di copertura del test con emissioni otoacustiche nei punti-nascita e nei reparti di terapia intensiva neonatale; - tasso di perdita al follow-up dei bambini risultati refer al test con emissioni otoacustiche; - tasso di invio al centro di Riferimento Regionale di bambini risultati patologici al test ABR presso le strutture aziendali deputate all’esecuzione di tale test; - produzione di protocolli condivisi di riabilitazione logopedia e foniatrica; - protocolli condivisi per l’impianto coclearie Strumenti e procedure di valutazione: - per calcolare i tassi di copertura e di perdita al follow-up, sarà utilizzato l’attuale sistema informativo non informatizzato, che si intende trasformare gradualmente in un sistema informativo informatizzato; - per ottenere i protocolli relativi agli interventi riabilitativi e agli impianti cocleari, saranno tenuti periodiche riunioni e focus group con tutti i professionisti coinvolti nelle attività in oggetto Risultati attesi Si intendono raggiungere pienamente gli APPENDICE LEGISLATIVA 97 APPENDICE LEGISLATIVA L’AUDIOPROTESISTA obiettivi sopra enunciati ed ottenere che lo screening sia a regime nel momento in cui le attività ad esso correlate entreranno a far parte dei LEA. Gruppo di lavoro integrato A parte i responsabili scientifici del programma (prof Alfredo Pisacane ed Elio Marciano dei Dipartimenti di Pediatria e di Neuroscienze della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli), saranno parte del gruppo di lavoro 2 medici audiofoniatri, 2 psicologi, 2 logopediste , 1 audiometrista, 1 insegnante di scuola materna con esperienza di lavoro con bambini ipoacusici. Budget Voce di spesa Budget previsto Spese per la formazione di operatori delle strutture di aziende sanitarie ed ospedaliere 10.000 euro Spese per il personale che esegue il monitoraggio ai vari livelli: 160.000 euro Organizzazione generale, spostamenti, materiale di segreteria, varie e imprevisti 10.000 euro Apparecchiature, ricambi e manutenzione attrezzature 70.000 euro Si precisa ,al riguardo, che le spese inerenti il personale cono coerenti con la normativa vigente e con gli indirizzi regionali,ivi compresa la DGR 130/09 I fondi per le attività vanno accreditati al: Dipartimento di Pediatria c/o Università degli Studi di Napoli, Via Sergio Pansini 5, 80131 Napoli. Banco di Napoli Filiale 40 via Pansini, 5 IBAN: IT19 M010 1003 5950 0002 5000 006 I responsabili del Centro di Riferimento Regionale Prof Elio Marciano Prof Alfredo Pisacane TOTALE:250.000 EURO DECRETO 19 FEBBRAIO 2009 Determinazione delle classi dei corsi di laurea per le professioni sanitarie, ai sensi del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270. (09A05797) Deliberazione n. 267 del 23 febbraio 2009 IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA di concerto con IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168; Visto l’art. 17,comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127, e successive modificazioni; Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85; Visto l’art. 11, commi 1 e 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341; Visti gli articoli 2 e 3 del decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25; Visto l’art. 1-ter del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito nella legge 31 marzo 2005, n. 43; Vista la legge 19 ottobre 1999, n. 370, e in particolare l’art. 6, commi 6 e 7; Vista la legge 2 agosto 1999, n. 264, e in particolare l’art. 1, comma 1, lettera a); Vista la legge 1 febbraio 2006, n. 43, e in particolare l’art. 2, commi 1, 2 e 3; Visto il decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, e in particolare gli articoli 3, 4, 5 e 10; Visti il decreto ministeriale 23 dicembre 1999 concernente la rideterminazione dei settori scientifico-disciplinari, e successiva rettifica, nonchè il decreto ministeriale 4 ottobre 2000 concernente la rideterminazione e l’aggiornamento dei settori scientifico-disciplinari e la definizione delle relative declaratorie ed il decreto ministeriale 18 marzo 2005; Vista la dichiarazione di Bologna del 19 giugno 1999 e i Comunicati di Praga del 19 maggio 2001, di Berlino del 19 settembre 2003 e di Bergen del 20 maggio 2005, relativi all’armonizzazione dei sistemi dell’Istruzione superiore dei Paesi dell’area europea; Preso atto, in particolare, di quanto il Comunicato di Bergen prevede circa gli schemi di riferimento per i titoli e circa la specificazione degli obiettivi didattici in termini di risultati di apprendimento attesi; Visto il decreto ministeriale 30 aprile 2004, prot. n. 9/2004 relativo all’Anagrafe degli studenti ed al Diploma supplementare; Viste le direttive dell’Unione europea 77/452/CEE, 77/453/CEE, 80/154/CEE, 80/155/CEE, 2005/36CE e successive modificazioni, concernenti il reciproco riconoscimento dei diplomi e certificati, nonchè il coordinamento delle disposizioni legislative e regolamentari per le attività di infermiere e di ostetrica/o; Visto il decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 115, concernente l’attuazione della direttiva 89/48/CEE relativa ad un sistema generale di riconoscimento dei diplomi di istruzione superiore che sanzionano formazioni professionali di una durata minima di tre anni; Visto il decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 187, concernente il recepimento della direttiva 97/43 Euratom; Visto l’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e integrazioni; Visti i decreti del ministro della Sanità numeri 665, 666, 667, 668, 739, 740, 741, 742, 743, 744 del 14 settembre 1994, numeri 745, 746 del 26 settembre 1994, n. 183 del 15 marzo 1995, numeri 56, 58, 69, 70, 136 del 17 gennaio 1997, n. 316 del 27 luglio 1998, n. 520 dell’8 ottobre 1998, n. 137 del 15 marzo 1999 e n. 182 del 29 marzo 2001, adottati ai sensi dell’art. 6, comma 3, del predetto decreto legislativo n. 502/1992 e successive modificazioni; Vista la legge 26 febbraio 1999, n. 42; Vista la legge 10 agosto 2000, n. 251; Visto il decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229; Visto il decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517; Visto il decreto interministeriale 2 aprile 2001, concernente la determinazione delle classi delle lauree universitarie delle professioni sanitarie; Considerata l’esigenza di provvedere al riordino dei percorsi della formazione universitaria per le professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche, della riabilitazione, tecniche e della prevenzione nel quadro della disciplina generale degli studi universitari recata dal citato decreto ministeriale n. 270/2004 e dalla richiamata legge n. 251/2000; Visto il decreto del ministro della Sanità di concerto con il ministro dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica, 29 marzo 2001, con il quale, in attuazione dell’art. 6 della predetta legge n. 251/2000, sono state individuate e classificate le figure professionali sanitarie di cui agli articoli 1, 2, 3, 4 della stessa legge; Visto il decreto ministeriale 27 gennaio 2005, n. 15, e successive modificazioni, relativo alla Banca dati dell’offerta e verifica del possesso dei requisiti minimi; Considerata la necessità di assicurare l’omogeneità dell’articolazione delle classi alla ripartizione tra le professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche, della riabilitazione, tecniche e della prevenzione APPENDICE LEGISLATIVA 98 APPENDICE LEGISLATIVA L’AUDIOPROTESISTA in conformità alle prescrizioni di cui alla predetta legge n. 251/2000, e, in particolare, al predetto decreto di cui all’art. 6; Visto il decreto ministeriale 11 ottobre 2004 e successive integrazioni, con il quale sono stati costituiti i Tavoli tecnici al fine di rideterminare le classi dei corsi di studio ai sensi del decreto ministeriale n. 270/2004, composti dai Presidenti delle Conferenze dei presidi delle facoltà interessate, dai Presidenti degli Ordini professionali interessati e dai Presidenti delle Associazioni professionali interessate; Visti i pareri del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), resi nelle adunanze del 14/15 e del 20/21/22 dicembre 2005 e nell’adunanza dell’11 gennaio 2006; Ritenuto di assumere, in via di principio, a fondamento della stesura delle singole classi dell’allegato, le proposte formulate dai predetti Tavoli tecnici in considerazione della generale rappresentatività dei relativi interessi pubblici; Visto il parere del CNSU, reso nell’adunanza dell’1/2 settembre 2005; Sentita la Conferenza dei rettori delle universita’ italiane (CRUI) per quanto riguarda il termine di cui all’art. 13, comma 2 del decreto ministeriale n. 270/2004; Visto il parere del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), reso nell’adunanza del 30 ottobre 2007; Visto il parere del CNSU, reso nell’adunanza del 6 e 7 dicembre 2007; Ritenuto che, ai sensi del decreto ministeriale 27 gennaio 2005, n. 15, e con particolare riferimento alla verifica del rispetto dei requisiti minimi, sia necessario assicurare agli atenei un congruo termine non inferiore a mesi diciotto per l’adeguamento dei rispettivi regolamenti didattici; Visto il parere del Consiglio superiore di sanità, reso nella seduta del 5 giugno 2008; Acquisito il preliminare concerto del Ministro del Lavoro, della Salute e delle politiche sociali espresso con note del 27 giugno 2008, prot. n.5228-P, e del 16 settembre 2008, prot. n. 100./3319-G/2581; Acquisiti i pareri della VII Commissione del Senato della Repubblica e della VII Commissione della Camera dei Deputati, resi rispettivamente il 14 ottobre 2008 e il 15 ottobre 2008; Ritenuto di non accogliere le osservazioni contenute nel punto 1 del parere della VII Commissione del Senato in quanto non appare corretto integrare nell’ambito delle Scienze medico-chirurgiche, l’ambito del primo soccorso che è di particolare rilievo per l’area infermieristica per la quale è indispensabile una specifica compe- tenza; non può neanche essere condivisa la proposta di separare il profilo della Storia dell’assistenza infermieristica da quello della Storia della medicina atteso che il settore scientifico-disciplinare «Storia della medicina» ricomprende anche la Storia dell’assistenza infermieristica, per la quale non esistono specifici docenti; Considerato che le osservazioni di cui al punto 2 del parere della VII Commissione del Senato della Repubblica e le condizioni di cui alla lettera h) del parere della VII Commissione della Camera dei Deputati non possono essere recepite, perchè l’ambito disciplinare delle Scienze medico chirurgiche è comprensivo del settore scientifico disciplinare delle malattie infettive e dell’igiene generale applicata. Quest’ultima, a sua volta, è comprensiva della prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere; Ritenuto di non poter accogliere le condizioni di cui alla lettera d) del parere della VII Commissione della Camera dei Deputati intese a garantire, per ciascun anno di corso, la presenza almeno di un professore o ricercatore appartenente allo specifico profilo disciplinare, in quanto non esistono professori e ricercatori universitari sufficienti per ogni profilo professionale, tanto che, i docenti del tirocinio professionalizzante sono docenti a contratto dei rispettivi profili professionali presenti in ogni corso con compiti di coordinamento; Ritenuto di non accogliere le condizioni di cui alla lettera i) del parere della VII Commissione della Camera dei Deputati in quanto non è necessario coordinare la disciplina dell’Osservatorio nazionale delle professioni sanitarie, istituita con il presente decreto, con la disciplina dell’Osservatorio nazionale delle professioni sanitarie di cui ai decreti ministeriali 22 maggio e 28 settembre 2002, atteso che quest’ultimo è stato soppresso dall’art. 29 del decretolegge 4 luglio 2008, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4agosto 2008, n. 248; Decreta: Art. 1. 1. Il presente decreto definisce, ai sensi dell’art. 4, commi 1 e 2, del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, le classi dei corsi di laurea per le professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche, della riabilitazione, tecniche e della prevenzione, individuate nell’allegato che ne costituisce parte integrante. 2. Le università procedono all’istituzione dei corsi di laurea delle professioni sani- tarie individuando le classi di appartenenza ai sensi dell’art. 9 del predetto decreto ministeriale. 3. Le classi delle lauree delle professioni sanitarie di cui al D.I. 2 aprile 2001 (Supplemento ordinario n 136 alla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 5 giugno 2001) sono soppresse e sostituite da quelle allegate al presente decreto di cui fanno parte integrante, fatto salvo quanto previsto all’art. 9. 4. I regolamenti didattici di ateneo, disciplinanti gli ordinamenti didattici dei corsi di studio di cui al comma 1, sono redatti in conformità alle disposizioni di cui all’art. 11 del decreto n. 270/2004 e del presente decreto. 5. In attuazione del comma 4 le università adeguano i vigenti regolamenti didattici di ateneo alle disposizioni di cui al presente decreto entro l’anno accademico 2010/2011. 6. Le modifiche sono approvate dalle università in tempo utile per assicurare l’avvio dei corsi di laurea delle professioni sanitarie con i nuovi ordinamenti all’inizio di ciascun anno accademico. 7. L’attivazione di corsi di laurea delle professioni sanitarie afferenti alle classi di cui al presente decreto deve prevedere la contestuale disattivazione da parte dell’ateneo dei paralleli corsi di laurea delle professioni sanitarie afferenti alle classi di cui al DI 2 aprile 2001. 8. I corsi di laurea istituiti dalle università, ai sensi del presente provvedimento e con le modalità previste dall’art. 11, comma 1, della legge n. 341/1990, sono finalizzati a formare laureati secondo gli specifici profili professionali di cui ai decreti adottati dal Ministro della Sanità ai sensi dell’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni. 9. Le università attribuiscono al corso di laurea una denominazione corrispondente a quella della figura professionale di cui ai relativi decreti del Ministro della Sanità, adottati ai sensi dell’art. 6, comma 3 del decreto legislativo n. 502/1992. 10. Gli obiettivi formativi qualificanti, di cui al presente decreto, e le denominazioni dei titoli finali rilasciati dalle università possono essere ridefiniti con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle politiche sociali in conformità con eventuali riformulazioni determinate con i decreti del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali adottati ai sensi dell’art. 6, comma 3, del decreto legislativo n.502/1992 e successive modificazioni. APPENDICE LEGISLATIVA 99 L’AUDIOPROTESISTA www.audioprotesista.it IL PORTALE DEL MODERNO PROFESSIONISTA SANITARIO Record di accessi da tutta Europa per il nostro nuovo sito www.audioprotesista.it, uno strumento completo e innovativo, in grado di garantire ai lettori informazioni più tempestive e la possibilità di sfogliare tutte le nostre iniziative editoriali, oltre che offrire agli inserzionisti una comunicazione più completa e integrata. Il portale contiene tutte le sezioni utili alla nostra professione, con approfondimenti sulla vita associativa, sulla formazione e sull’università, spunti di riflessione sui problemi di udito, sull’aggiornamento normativo e, naturalmente, sugli sviluppi tecnologici e le notizie sui prodotti e sulle aziende di produzione. Sul portale, tra le altre funzionalità, trovate una piccola biblioteca audioprotesica scaricabile gratuitamente. Disponibili in questa sezione, il libro di Maurizio Clerici “L’Audioprotesista” (l’unico manuale italiano sulla nostra professione), il nuovo libro “Comunicazione e qualità della vita”, Anap 2007, Le linee guida Sio 2007, Le linee guida Inail 2007, tutti gli arretrati della rivista e i quaderni allegati. Infine pubblicato online il nuovo DPCM sui livelli essenziali di assistenza erogati dal SSN, Sistema Sanitario Nazionale, cioè il nuovo Nomenclatore Tariffario. Pubblicato online l’Annuario 2007, l’archivio di tutti gli Audioprotesisti italiani regolarmente iscritti all’Associazione nell’anno 2007. Questo archivio verrà aggiornato ogni anno in base al dato iscrizioni al 28 febbraio. Molto interessante e innovativa la sezione “Centri Acustici Italiani” che rappresenta l’offerta distributiva nazionale. A tutti gli utenti registra- ti è data la possibilità di inserire il proprio centro acustico e le proprie filiali mentre a tutti i visitatori è accessibile l’archivio, regione per regione, di tutte le aziende registrate. L’elenco dei professionisti è inserito automaticamente dalla nostra segreteria mentre quello dei centri acustici deve essere aggiornato dall’utente in regola con la quota associativa aziende e filiali 2008. Tutto converge sulla prima pagina con due link fondamentali “Archivio Audioprotesisti” e “Cerca il tuo Centro acustico” che permetteranno ai colleghi, ai medici e ai semplici visitatori di conoscere meglio chi siamo e dove siamo. Vi aspettiamo! AUDIOPRO L'Informatore Audioprotesico Nasce AudioPRO per un’informazione sempre più veloce ed efficace Una nuova iniziativa editoriale ha tagliato il nastro di partenza, arricchendo e confermando la grande crescita culturale che sta accompagnando negli ultimi anni la professione dell’audioprotesista. La novità si chiama AudioPRO, una nuova rivista che ha uno scopo ben preciso, quello di valorizzare ancora di più la professionalità della categoria, il suo spirito propositivo, la sua voglia di guardare ad un futuro di rinnovamento. In questo contesto l’informazione riveste un ruolo fondamentale, di stimolo e di riconoscimento reciproco, rinforzando e rendendo sempre più stretto il contatto tra gli associati. AudioPRO affiancherà l’ormai più che consolidata realtà de “L’Audioprotesista”, e si caratterizzerà in particolare per l’attenzione alle vicende associative, promuovendo un’informazione veloce, precisa e mirata. La comunicazione diventerà sempre più puntuale, in quanto la nuova rivista avrà una periodicità alternata rispetto a “L’Audioprotesista”. AudioPRO, inoltre, sarà a disposizione degli associati con delle uscite “extra”, in occasione di notizie e avvenimenti importanti per la professione. E sarà anche uno strumento di servizio, su cui sarà possibile pubblicare annunci di lavoro o di ricerca di personale. L’obiettivo della nuova rivista, infatti, è quello di rappresentare uno strumento più agile riservato ai soli audioprotesisti associati per affrontare in maniera approfondita tutte le tematiche professionali. Appare chiaro, dunque, che il processo di miglioramento è in continua evoluzione e che la professione si dimostra sempre più attenta a cogliere le esigenze di una società che cambia. L’audioprotesista è oggi sempre di più un “professionista della salute”, attento alla sua preparazione, consapevole del proprio ruolo e della propria responsabilità nei confronti del paziente. Non è stato semplice, ma finalmente quella dell’audioprotesista è una professionalità rispettata e soprattutto autonoma, protagonista a pieno titolo di una rivoluzione che lo chiama a dialogare e collaborare con la figura del medico, di cui condivide l’obiettivo finale: il benessere del paziente. Tutto questo è stato possibile perché gli audioprotesisti hanno saputo fare squadra; dialogando, confrontandosi, aggiornandosi continuamente. AudioPRO arricchisce e completa questa esigenza, fornendo agli associati uno nuovo strumento. Come per ogni inizio, la strada appare lunga a piena di incognite, ma la volontà e l’impegno per far crescere anche questa nuova rivista, ancora una volta non mancheranno. AUDIOPRO L'Informatore Audioprotesico L’AUDIOPR R I V I S T A T E C N I C O - S C I E N T I F I C A D E L L ’ U D I T O CHE COS’È “L’AUDIOPROTESISTA” È una rivista che parla di professione, di aggiornamento tecnologico, di ricerca scientifica e problemi di udito e sue soluzioni e da oltre trent’anni è l’organo ufficiale degli Audioprotesisti Italiani dell’Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali, membro dell’Associazione Europea degli Audioprotesisti. Vuole dare risalto alle figure professionali coinvolte nella protesizzazione, agli apparecchi acustici e lo stato dell’arte della tecnologia, alle normative di riferimento e l’integrazione europea, agli eventi e manifestazioni del settore, all’aggiornamento professionale e scientifico, alle informative dell’associazione ANA-ANAP con l’obiettivo di “reintegrare al meglio le facoltà uditive di chi si rivolge all’Audioprotesista”, ponendo “il bene del soggetto ipoacusico come unico traguardo dell’Audioprotesista” (dall’ editoriale del numero 1, anno 1979). Una linea editoriale aperta È una rivista fatta da noi audioprotesisti per gli audioprotesisti e tutti gli operatori del “sistema sordità”: se hai voglia di scrivere e “dirci la tua”, invia il tuo articolo alla nostra redazione. Senza censure né favoritismi, il tuo lavoro verrà pubblicato sulla rivista oppure sul nostro sito www.audioprotesista.it. Sei il benvenuto! L’abbonamento è gratuito per tutti Puoi ricevere “l’Audioprotesista” gratis direttamente a casa tua semplicemente inviando un’e-mail ([email protected]) con i tuoi dati postali (Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Città, Prov.). I lettori Sono oltre tredicimila gli abbonati che ricevono gratuitamente la rivista. AUDIOPROTESISTI 3.224 FILIALI E CENTRI ACUSTICI 1.400 DIRETTORI CATTEDRE E SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE ORL, AUDIOLOGIA E FONIATRIA, PRIMARI DEI REPARTI ORL DEGLI OSPEDALI, MEDICI SPECIALISTI ORL E AUDIOLOGI 6.844 MINISTERI, ALTRE FEDERAZIONI/ASSOCIAZIONI, ALTRI INDIRIZZI 1.770 AEA TOTALI 58 13.296 ROTESISTA ORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI ITALIANI E DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI, MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI L’Audioprotesista entra nelle case… …ed è questa la sua forza: è una rivista trimestrale distribuita gratuitamente mediante spedizione in abbonamento postale. non si trova in edicola, nè in libreria, ma chiunque può riceverla a casa facendone richiesta. SONO AGGIORNATI I TUOI DATI? Per offrirti servizi sempre validi, è necessario che il nostro archivio sia sempre aggiornato e completo. Per questo motivo, comunica alla nostra redazione eventuali cambiamenti nei tuoi recapiti inviando una e-mail all’indirizzo: [email protected] Calendario uscite Maggio, Settembre, Dicembre-Gennaio La redazione e l’Associazione sono a tua completa disposizione all’indirizzo [email protected] oppure un fax al numero 02.47995538 Richiesta abbonamento a ”L’AUDIOPROTESISTA” Per ricevere gratuitamente la rivista o prenotare la tua copia del libro invia un fax al numero 02 47995538 o una e-mail a [email protected] indicando i seguenti dati: ■ ■ per ricevere la rivista gratis per prenotare la tua copia del libro (25,00 euro) Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Professione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e-mail .................................................. L’AUDIOPROTESISTA Nuovo Nomenclatore tariffario Avviso importante: uscirà con l’elenco delle aziende ANA e degli audioprotesisti ANAP Con l’insediamento del nuovo governo e la nomina del sottosegretario con delega per la “Salute”, riprendono gli incontri per il completamento delle norme concernenti le “Nuove prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del SSN” per la parte ancora da definire con le regioni riguardanti “i requisiti generali e specifici per l’accreditamento dei fornitori e i contratti con gli erogatori, il sistema tariffario, le modalità di collaudo, di fatturazione, di pagamento, ecc., ecc..”. Con l’entrata in vigore del DPCM comprendente l’assistenza protesica, dobbiamo essere già pronti per la stampa del prossimo NOMENCLATORE TARIFFARIO. FIA, così come in passato, divulgherà celermente IL NUOVO REGOLAMENTO presso tutti gli enti e istituzioni interessate (Regioni, AASSLL, Associazioni delle persone con disabilità, Associazioni e ordini professionali, Cliniche e reparti ORL, Medici specialisti, Corsi ECM. Si avverte per tempo - affinchè chiunque possa regolarizzare la propria posizione che il regolamento delle “Nuove prestazioni di assistenza protesica” comprenderà - diviso per regioni l’elenco di tutte le aziende iscritte all’ANA e i nomina- tivi degli audioprotesisti abilitati e iscritti all’ANAP, in regola con le quote associative ANA e/o ANAP per l’anno 2007 e 2008. LA PUBBLICITÀ SU “L’AUDIOPROTESISTA” LISTINO 2009 Pagina Intera SX Pagina Intera DX DOPPIA pagina Mezza pagina SX Mezza pagina DX Un Quarto di pagina SX Un Quarto di pagina DX Quarta di copertina Terza di copertina Seconda di copertina Spazio AZIENDA a pag (max 6 pag) inserto centrale a pag (multipli di 4 facciate) Schede Prodotto News news per non inserzionisti Inserto nella cellofanatura Generale Preferenziale (minimo 3 uscite) ANIFA Contract 1400 1100 1550 1250 2850 2250 750 575 850 675 400 300 480 400 4000 3000 1850 1475 2150 1600 1050 750 950 850 gratuite per gli inserzionisti gratuite per gli inserzionisti 900 700 59 cent cad 53 cent cad 900 1100 1950 475 600 265 350 2000 1250 1350 550 700 400 49 cent cad NB: Le pagine destre sono su prenotazione e devono essere confermate in base alla disponibilità AVVISO AI LETTORI Gentili Lettori, i vostri nominativi fanno parte dell’indirizzario della nostra Rivista. Nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge n.675/1996 per la tutela dei dati personali (privacy), comunichiamo che tale archivio è esclusivamente gestito dalla E.C.A. Pescara, casa editrice de L’Audioprotesista. I vostri dati, pertanto, non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Per essi Voi potrete chiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti, integrazioni o cancellazione, scrivendo alla Redazione de L’Audioprotesista. La Redazione