Limarò – Diedro Maestri

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Limarò – Diedro Maestri
Parete del Limarò,
Diedro Maestri
Relazione da una ripetizione
del giugno 2013.
Primi salitori:
C. Maestri, C. Baldessari, 1957.
Difficoltà: VI+/A1, TDsup.
Lunghezza: circa 400 metri.
Tempi: 8/10 ore;
Materiale: assortimento di nuts e friends (fino al 4 – noi non l’avevamo ma è vivamente
consigliato!!). Martello e chiodi non indispensabili.
Commento: Vi piace la roccia monolotica, l’arrampicata estetica e le protezioni a prova di bomba?
Beh, in tal caso questa non è sicuramente la salita che fa per voi! Appigli semoventi, macigni
pericolanti, vegetazione lussureggiante, appoggi terrosi e chiodi dubbiosi sono una costante su tutta
la via ! In realtá i tratti davvero scabrosi sono pochi e non vi sono passi estremi, tuttavia si deve
sempre mantenere molto alto il livello di attenzione in quanto nel complesso la scalata richiede
costante concentrazione ed è sempre delicata e mai facile... anche i tiri sulla carta facili in realtá non
sono proprio regalati !
Grande linea di Maestri, piú in libera di quanto credevamo e piú di quanto si puó pensare guardando
dal basso il grande diedro; il tiro del tetto (il 6°) e la successiva fessura Giacomelli sono i due tiri
piú belli... solo per ravanatori scafati: come impegno ravanatorio ci ha ricordato (in piccolo) la aste
al crozzon.
Avvicinamento: Parcheggiare in zona Sarche e risalire la strada che sale in direzione di Madonna di
Campiglio. Al primo tornante sulla sx, prendere una strada sterrata che si inoltra verso la gola.
Seguirla fino a quella che sembra una galleria tappata (stile bat-caverna) e da qui prendere una
traccia sulla dx che scende fino al fiume. Da qui risalire 10 mt verso monte con l’aiuto di un cavo
fissato alla parete di sx e successivamente attraversare in fiume sulle evidenti grandi funi
metalliche. Una volta giunti sull’altra sponda del fiume (welcome to the jungle !!) seguire le vaghe
traccie che conducono brevemente su una cengetta-ballatoio un po’ alta sul fondo del diedro (10’).
Descrizione:
¾ 1° tiro: dal ballatoio traversare a sx a prendere una fessura sulla verticale del diedro. Salirla fino
a prendere il diedro (chiodo) in prossimità di un fico. Seguire il diedro (2/3 chiodi) superando
nell’ultima parte un passo ostico e continurare sulla rampa erbosa sovrastante (scabroso: molta terra
e roccia marcia) fino a sostare su albero [50 m, VI]
¾ 2° tiro: proseguire qualche metro nella rampa scabrosa e tagliare successivamente a dx entrando
nell’evidente boschetto. Seguire le tracce fino alla sosta su albero alla base del diedro. [30 m, III
scabroso]
¾ 3° tiro: alzarsi facilmente nel diedro fino al primo chiodo visibile tra due ali di edera. Superare
un passo duro con l’aiuto di un ramo d’edera e seguire la fessura-diedro erbosa (chiodo) fino ad un
terrazzino (chiodo). Seguire la fessura sovrastante (3 chiodi) fino ad un alberello. Seguire verso sx
la successiva rampa erbosa (scabroso, 2 chiodi) fino a sostare su albero (eventuale sosta su 2 chiodi
1 metro più sopra). [50 m, VI]
¾ 4° tiro: inizia il diedro vero e proprio: salire agevolmente i primi metri adagiati fino ad uno
strapiombino (chiodo); superarlo e seguire il sovrastante diedro con qualche chiodo e con difficoltà
crescenti fino alla sosta su 1 spit e 3 chiodi (possibile salire in artificiale su dadi/friends in caso di
bagnato) [40 m, VI/A1]
¾ 5° tiro: tiro chiave (secondo noi!). Seguire il diedro (2 chiodi) fino ad un tratto verticale con una
netta lama sulla sx (2 chiodi). Brancare i 2 evidenti chiodi a pressione (cordino molto marcio) e con
passo di decisione arrivare al chiodo successivo. Da qui alla sosta ci sono circa 6/7 metri schiodati;
questo tratto per noi era anche bagnato e l’abbiamo salito in artificiale su nuts e friends (duro)…
può essere che asciutto sia più facile… ??? Sosta su 4 chiodi discreti [ 35 m; VI+/A1]
¾ 6° tiro: salire un metro sopra la sosta fin sotto il tetto e balzare con passo felino sulla rampetta di
dx (chiodo + 2 chiodi accoppiati che però sono molto a sx e non si riescono a raggiungere); seguire
una evidente fessura con 3 chiodi) fino ad un alberello. Salire ancora un metro sulla dx per poi
traversare sopra il tetto (2 chiodi) verso sx su roccia marcia ma ripulita sino in sosta (2 chiodi vicini
+ 1 lontano) su un terrazzino [25 m; VI/VI+]
¾ 7° tiro: qui l’originale maestri sale le placche a sx (qualche chiodo visibile); noi abbiamo
seguito l’evidente fessura giacomelli a dx: salire i primi metri facili (sasso incastrato) fino ad un
chiodo e qui con passo duro volteggiare a dx fino a rimontare un gradino. Seguire la fessura (2 spit)
superando alla fine un passaggio su roccia scabrosa; da qui obliquare verso sx (2 chiodi) fino alla
sosta su 3 chiodi su comodo terrazzino [35 m; VI/VI+]
¾ 8° tiro: seguire la fessura sovrastante la sosta fino a una nicchia con roccia oltremodo marcia
(chiodo sulla dx). Continuare nell’evidente larga fessura sovrastante sulla sx (chiodi e chiodi a
pressione). Superare alla fine un passo strano (chiodo + cordino) per ribaltarsi nel camino ad imbuto
dove si trova la sosta su 2 chiodi + 1 chiodo a pressione [45 m; VI/A0]
¾ 9° tiro: con l’ausilio di un chiodo volteggiare all’esterno del camino ad imbuto e seguire più
facilmente la fessura-diedro sovrastante (chiodi) fino ad un terrazzino con 2 soste su 2 chiodi a
pressione ciascuna… [30 m; VI/A0]
¾ 10° tiro: seguire il facile diedrino sovrastante fino ad una esile cengia che permette di uscire
sulla dx in direzione di una zona alberata. Risalire qualche metro su terra, erba e rara roccia marcia
fino ad un albero. Traversare a sx su cengia fino alla sosta su uno spit [30 m; IV+]
¾ 11° tiro: riprendere il diedro sulla dx della sosta e seguirlo (4 chiodi) fino alla sosta su 2 chiodi
(integrabile) sotto un marcato tetto. roccia pessima nella prima metà del tiro. [35 m; V+]
¾ 12° tiro: balzare a dx del tetto alla base dell’evidente fessura e risalirla (2 chiodi) fino alle balze
erbose sommitali. Sosta su albero al termine delle difficoltà [40 m; V+]
Discesa: Seguire le vaghe tracce che si inoltrano nel bosco in direzione del piccolo dain fino a un
marcato sentiero che si segue sulla dx inizialmente in piano e successivamente in discesa. Si
costeggia lo zoccolo del piccolo dain (ci sono varie tracce che si staccano sulla sx e che portano alla
base delle vie); successivamente il sentiero piega a sx e si passa sotto la parete. Qui un breve tratto
di ferrata permette di scendere un salto roccioso e seguendo il sentiero verso dx (sud) si arriva
brevemente a Sarche (40’).
La fessura di attacco.
Terzo tiro tra due ali di erica...
Ultimi metri del quinto tiro.
La bellissima fessura giacomelli.
Sulla fessura in artificiale dell’ottavo tiro.