Che succede in Turchia ai profughi? - Issm-Cnr

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Che succede in Turchia ai profughi?
Che succede in Turchia ai
profughi?
17 - 09 - 2015 Michele Pierri
FOTO
Tutti i politici (e non solo)
alla festa del sigaro Toscano.
Foto di Pizzi
FOTO
Quanto è controllato e quanto è frutto del caso l’afflusso di migranti che sempre più
copiosi arrivano in queste ore nel Vecchio Continente? La domanda si fa spazio in un
dibattito dove ha prevalso sinora l’analisi umana, un po’ meno quella politica.
LE AMBIGUITÀ DI ANKARA
Cuba e Fidel Castro si
preparano per dare il
benvenuto a Papa Francesco.
Tutte le foto
Alcuni analisti rilevano che, facendo salva l’oggettiva necessità di fuggire dai conflitti e
dalla povertà, molti immigrati – siano essi politici, di guerra ed economici – troverebbero
spesso sulla loro strada sostegno compiacente di governi intenzionati ad usare la leva
migratoria come una clava o di sollevarsi da un peso. Le critiche sono diverse. Un
esempio, spiega Media-Press Info, sarebbe quello della Turchia, che “distribuirebbe
passaporti falsi sui quali le capitanerie chiuderebbero un occhio”. Mentre Eugenia
Ferragina, ricercatrice dell’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del Cnr, e
curatrice del “Rapporto sulle economie del Mediterraneo” uscito il 10 settembre per Il
Mulino, ha evidenziato a Formiche.net come Ankara favorisca l’afflusso di profughi
siriani in Europa. “La Turchia non è un paese povero, ma ha semplicemente predisposto
campi polverosi, senza servizi, senza assistenza di nessun genere”, anche per questo i
profughi si dirigono verso il ricco continente europeo, ha detto.
FOTO
Boschi e Bonifazi festeggiano
il sigaro Toscano. Le foto di
Pizzi
Codice abbonamento:
L’articolo di Media-Press ricorda anche la vicenda di Françoise Olcay, l’ormai ex
console onorario della Francia a Bodrum, sulla costa sud-occidentale della Turchia,
pizzicata a vendere gommoni ai clandestini attraverso un suo negozio di materiale
nautico. Mentre in un editoriale su Le Point, Jean Guisnel si sofferma sul lavoro
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IL RUOLO DELLA FRANCIA
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dell’intelligence transalpina, ben a conoscenza dei numeri di questo esodo, dei punti di
smistamento dei migranti, persino delle organizzazioni che nell’ombra controllano
questo traffico.
LE RILEVAZIONI DI PARIGI
Che Parigi abbia a disposizione un quadro completo della situazione lo dimostrano le
parole pronunciate l’11 settembre scorso in una conferenza presso la Società di
Geografia da Christophe Gomart, generale di corpo d’armata a capo della DRM, la
Direction du renseignement militaire incaricata della raccolta tutte le possibili
informazioni che possono aiutare la Francia a prendere le sue decisioni militari. Secondo
l’alto ufficiale, “da 800 mila a un milione di migranti si apprestano a partire dall’altra
sponda del Mediterraneo per approdare in Europa”. Secondo il generale, non previsioni
basate su intuizioni, ma su sofisticate apparecchiature che hanno consentito di mappare
e scoprire nel dettaglio ogni movimento che va dall’Africa subsahariana al nord del
continente. Informazioni che, secondo il militare, sarebbero anche state inviate dalla
Francia al personale della missione europea nel Mediterraneo EUNAVFOR Med,
lanciato lo scorso maggio. Eppure poco o nulla viene fatto. La domanda sottintesa è:
perché?
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Il terremoto che ha scosso il
Cile. Le foto
LE IPOTESI
“Io – ha scritto l’analista Germano Dottori – sono sempre più convinto che sia in corso
una vera e propria aggressione all’Europa, condotta tramite una tenaglia che ha i suoi
estremi nell’Egeo e nel Canale di Sicilia”.
Una tenaglia che secondo l’editorialista Guido Salerno Aletta, che sul tema ha scritto
un articolo per Teleborsa, sarebbe stata innescata principalmente da Berlino.
“L’annuncio improvviso della Cancelliera Angela Merkel, secondo cui la Germania
avrebbe accolto senza limiti tutti i profughi siriani, è stato accompagnato da fotografie
che ritraevano poveri bimbi con in testa i berretti dei poliziotti tedeschi mentre i loro padri
ostentavano le foto della Cancelliera. E’ stata una bomba mediatica, che ha messo in
moto verso l’Europa balcanica milioni di persone… Ancora una volta – come nella crisi
greca – occorre creare una situazione di crisi endemica, contagiare tutti i Paesi europei
con il flusso di profughi, per rendere immediatamente evidente la gravità della situazione
e la necessità di intervenire. Svuotata dai profughi, la Siria sarà solo un campo di
battaglia, un poligono di tiro”, facendo gli interessi della Turchia. Un copione già noto che
in questo caso coinvolgerebbe, appunto, anche la Turchia. “Ancora una volta… è la
Germania a scuotere l’albero della guerra, combattuta da altri, ma a suo beneficio
economico e strategico. Le sue relazioni con la Turchia sono secolari; l’ambizione di
Ankara ad espandersi verso sud è ancora più antica, perché riconquisterebbe territori
che furono dell’Impero Ottomano. Dopo aver piegato la Grecia, la Germania farebbe da
sponda alle ambizioni della Turchia, che è a sua volta parte della Nato”.
FOTO
Chi ha incontrato in Italia il
premier del Kuwait. Tutte le
foto
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Renzi e Grasso, tutte le foto
più glaciali. Archivio Pizzi
Vi spiego cosa pensa
Merkel
dell’immigrazione.
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Simona Sotgiu
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