le mai ifestazioni filoniane quarzitiche del complesso

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le mai ifestazioni filoniane quarzitiche del complesso
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LE MAI IFESTAZIONI FILONIANE QUARZITICHE
DEL COMPLESSO MAGMATICO TARDO-ERCINICO
NEL SETTORE OCCIDENTALE SUDALPINO
Uca
Dip. di SdalZ<' della Terra,
SC'l.
ZEZZA.
ATHOS
(ALLEGARI
Minel"lliogico-Peuugrar1Cll ddrUnl\'., \'ia A. Busi 4, 27100 Pavia
MASSIMO OOOONE
Diparli~nlO
di ChimiC1l Gene1'1lle dell'Università, viale T, Taramelli 12, 27100 P.via
RIASSUNTO. - Un relarivo addensamento di masS<.'
filonianc quanitiche si manifl"$ta nell'arca Biellesebassa Val Sni. del settore occidentale sudaI pino.
Esse sono 10000lizzare nelle rone periferiche prospicienti dei COI'PI magmalici lardo·ercinici innusivi ed
f:Suusivi e rh"Clano un ancbmenlO preferenziale
NNE-SSW cd ENE-WSW sotto forma di filoni sul>
verticali poremi sino a 6+ 7 m e sviluppati in dire·
zione anche per alcune centinaia di metri.
J rapporli 5tralÌgrafici già definiti per le quarzili
nel settore orienra!e della bassa Val Sesia indicano
una loro connessione al magmatismo lardo-ercinico.
I C1Iratteri pettog,.ftci e geochimici, in panicolare
!JI distribu!ìone e i bassissimi leno" di tttre rare
(14,8+ 19.9 ppml, evidenziano la conlemporaneilà
genelica delle diverse masse considerare.
AIISTRACT. - A sprelld swarm or quanzite dikes
ourcrops in rhc wc:st~rn district of thc SoUlhcrn
A!ps, particularly in Ihc • Biellesc-hassa Val Sesia ...
arell. 1be dikc:s are situatal on tbc: o\"Ctlookifil
periphc:ra1 ponions of imrush-e anc.J extrusi\"C late·
He:t<ytlian magmaric bodic:s anc.J shou' mosl\y NNESSW and ENE-WSW suike, even for severa!
hundrcd mercrs, subvertical allilude and 6+7 m
thickness.
The slrdtigraphical re!ations previously defined
for quanzi:e:t in castern area of .. bassa Val Sesia.
sholll' they are ronnc:cted llI'ith to late.Hercynian
magmatism.
1ne pettographic .00 BCOChrmical characrers,
sprcially lhe disnibution md thc: very !ow contents
in rare canh e!('ments (14.8+19.9 ppm), point out
the gcnetic contemporaneity of lhe considered
various quartzitc:s.
Inquadramento geologico
I fenomeni di iniezione delle manifestazioni quanitiche nel complesso magmatico tardo-
erCinICO affiorante all'estremità occidentale
delle Alpi Meridionali, tra il Verbano e il
Biellese, si presentano di modesta entità ana·
logamente ad altri corpi tardo-magmalici differenziali. quali apliti e pegmatiti.
Le masse graniliche della Serie dei Laghi
c la coltre vulcanitica che si estende, con
relativa continuità, tra Angera cd il Biellese
risultano solo localmente inieltate da vene e
filoni quanitici, Un rdativo addensamento
degli slessi si riscontra nelle zone periferiche
prospicienti dei corpi intrusivi ed estrusivi e
viene ad assumere una certa rilevanza nel set·
tore della bassa Val Sesia·Biellese, proprio
dove si ha il diretto contatto tra le plutoniti
e le vulcaniti lardo-erciniche.
Gli affioramenli più consiSlenti si hanno
al margine orientale del massiccio granitico
del Biellese a poche centinaia di metri dal
diretto contatto con le vulcaniti e nell'area
NW della coltre vubmica affiorante ad oriente dalla bassa Val Sesia (fig. 1l, pochi km
a sud del corpo granitico di Roccapielra-Alzo,
Filoni di esigua potenza c vene quarzitiche
lalom in associazione spaziale con 1110ni di
porfido granitico. di pegmatiti quarzoso-feld.
spatiche c di barite, si rinvengono in più
punti (ad esempio, S. Bononio, M.te Accattà,
S. Grato, elc.) senza che mai costituiscano
adunamenti significativi.
L'impressione che deriva dal rilevamenlO
di denaglio delle manifeslazioni quarzitiche
del Biellese, localizzate in un'area di 500 m
i/,,Il
U. ZEZZA. A. CALLEGARI, M. ODOONE
34 P llolaBBa lardo-alpina
29-32 Copertura me,ozoica
22
Vulcani ti pe.... iane
20
Graniti tardo-el"'Cinici
Ro-agn;ano
raglia di Sostegno
Si'te... della
Cre-osina
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Quarziti di
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0.5
gL"U-tellOnioo dell'arl;ll sudalpina Biellese·bassa Val Sesia (desumo dal F~ 43 . Biella
~tta scata 1:200.000) e relativa giacitura
delle piil importami manifestazioni quarzilichc.
I. -
Sc~ma
e dal F" 30 . Varallo della Carla ttltoni<:a delle Alpi Meridionali
di larghezza e di 6 km di lunghezza tra Dal·
limanti e Colma, e di trovarsi di fronte ad un
unico evento filoniano. Ciò sembra essere testimoniato dalla frequenza degli affioramenti,
dalla continuità per alcune centinaia di metri
delle masse più pmenti e dalla uniformità dei
loro caratteri strutturali. Si presentano di regola sotto forma di filoni subverticali, che
raggiungono una potenza massima di 6+7 m
e di insiemi di vene ad essi ricollegabili. Le
diIe'"lioni prevalenti sono NNE e circa WE.
Le masse di maggiore sviluppo, che sono
state anche oggetto di parziale coltivazione
in tempi non lontani, affiorano nell'area di
Bioletti-Livera incassate nel granito, con diramazioni permeanti le adiacenti vulcanili (ve.
dasi schema di giacitura in fig. I). Esse sono
verosimilmente connesse al magmatismo aci·
do tardo-ercinico. Va nOtato che nel F" 43 .
Biella della Carta Geologica d'Italia alla scala
LE
~li\Nlr:ESTAZIONI
(.1L',\I:ZIT1CIIl.: DEL CO.\ll'LESSO l\·IAGMATICO E·TI':.
I: 100.000 (2 a exlizione) sono sllui indiclili
con il simbolo XI l<:hc conlr;ldJislin~uc i filo-
ni quarzilici di elà alpin:l' quelli incassali al
margine orient:llc del massiccio granilico del
Biellese e con il simbolo X (relativo lIi filoni
quarzilici pre-Alpini) quelli ubicati lungo la
linea del Canavese.
Le manifeslazioni quarzitiche nelle vulca·
nili permianc dcll:l bassa Val Sesia ricorrono
soprattullo nella zona di Gri.:nasco-Sasso
Bianco, a SE dci sovrapposlO Icmbo carbon:l'
lico mesozoieo dci ,.,.t. Fenera e :mCotll. a NW
dello stesso, verso MOnlriAnone (GOVI.
197;';).
L'insieme dei filoni subvenicali. aventi una
potenzll variabile fra 0,5 e 3 m, si sviluppa Ira i riali del Nespolo e del Saliva preva·
lenlcmentc con direzione E· \VI (vcdasi relativo
schema in fig, I l,
Unll giacirura analoga rivc1ano, in quesl'area, le numerose manifestazioni filoniane
tardo-erciniche di porfido granilico, incassale
sia nelle vulcanid che nelle mctamorfiti degli
Scisri dei Laghi (GaVI, 1975).
Dali 'lelrografiei e geot'hirni.. i
I corpi quarzitici presentano di solilO una
Icssilura .:a b.'mde di spessore variabile e crescenle, da alcuni cm a qualche dm, in fun·
zione della loro polertz:l.. Vari:lzioni di grana
cd isooricnI:l.mcnti di insiemi crislallini si no1:100 nell'ambi IO sia delle diverse zone, che
dell'intero corpo filoniano. Può essere am·
messa, in linea generale, una riduzione di
grana verso le salblmde dci filoni ed una
tessitura spesso pelli naIa c t:llora isotropa
nelle singole zone. Lo sviluppo granulare più
frequente è quello medio, con passaggi a
grana ora grossa o molto grossa, orll fine.
Le disposizioni crist,llline orielltate si mo.strano come insiemi di individui di quarzo
con l'asse c ortogonalc alle superfici delle
stesse bande.
La composizione mineralogica è comraddi.
stinta da conterwti di quarzo valulati attorno
al 97·98 ';r" cui si associano diverse specie
minerali, quali: sericile e c1orile, in aggregali;
bimire, albile-oligoclasio e, talora, magnetite.
ematite, apatite e fluorite in singoli minuti
individui interdusi nei cristalli di quarzo;
goethite e minerali argillosi, che costituiscono
')(,1)
prodotti di infiltrazione lungo fratture irregolari della maSS,1 qUoIrzitica.
L 'aggrcgollO :lIlIO'll1olriolllurfo qUllrzilico
mostra spesso individui di qU.lilO con neoac·
crescimemi mllrginali e scarsi segni di defor.
mazione :lT1chc d:lslinl :lll'imctno dei singoli
cristalli.
Il cbùmwlO rcl:llivo lIgI i elementi mago
giori (l) mellc in ris.,ho (ved0l5i ToIbella 1)
per le diverse masse dci B:ellese e della bassa
Val Sesia comenuti in silicc (rispettivolmenle
98,78+-99,99 'é. e 98,.3-1-+-98,75 'lt-l e lenori
di quailO normativa (Qz pari a 99,4-+-99,9<,;'
e 98,2+98,5',é.) :Ilt,lmente omogenei. Si ri·
scontra una eStrem,l povertà di alcali, il cui
tenore complessivo (0,007+0,023 1ft) è infe·
riore o quasi a quello del calcio (0,01+
0,03 'i~ l, II relativo ':<:(·csso di allumina (c
normativa uguale a 0,40-+-1,96 1ft) è l'roba.
bilmente da ricollegarsi alla presenza di materiale argilloso notato nelle fessure della
roccia e solo in pane ad argillificazione dei
ridotti contenuli di componenti silicatici. Vi
è inolrre un buon accordo tra i tenori modali
e normativi dci plagiocl:lsio, che definiscono
un termine prevlllentemenle oligoc1asico.
Gli elmunti minori t' in tracct' dosali <'l
mcdianle analisi per attivazione nemronica
distruttiva (MELONI Ct aL, 1982), precisamente
Rh, Ba, Sr, Th, U, Zr cd Hf (Tabella 2) cd il gruppo completo dei lantllnidi
(Tabella 3), riflettono contenuti costanti al·
torno a 211 ppm (209+216 ppm). Gli alcalino·terrosi a largo raggio ionico rappresen·
tana gli elementi prevalenti (167 ppm), con
rappotto Bll/Sr pari a 2,9' 3,9; gli alcalini
sono invece presenli in tenori ~stremamenle
ridolli, da 0,2 II I ppm, e con contenuti di
Rb in genere inferiori a quelli di es.
Th e U, C':lmplcssivllmente pari a 0,22 ppm
(0,20+0,28 ppm), mostrano di frequente un
coslante r:lpporto: Th/U = 4, ad cccezione
dci campionc El.1 con rappotto uguale a 21.
es,
(') La siliec è Sl~lll determinata per vi. gl'1lvimenÌ<:a; AIA, TiC>. c PrO. per via colorimetri,,;
F(',O., MnO. MI:O, CaD, N~,O e K,O in assorbi·
mento atomico.
(') I campIoni di Quarzite e i m'lmali di riferi·
mento (~ siandaru USCS-AGV.I, USGS-G·I e
ANRT-GS-N) sono slIIi irnggiati ncl rClluou Trii'
Mark Il (L.E.NA.. Università di Pavia): le misuf('
di radiollllivilà indolla sono state eseguile medi.nlC'
SpelUOll'IClIill gamlJUl utilizundo un rivelatOri: .1
GdLiI COllqlllO ad .nlllizzalQre-compufer Laben iOI.
570
U. ZEZZA, A. CALLEGMU, M. ODOO1.li
TABELLA
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e rdativi rapporli
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Ubicazione dei campioni delle masse quarzitlche
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Zr ed Hf (x\ = 26,5 ppm, 21,9; 31,8
ppm) rivelano invece un rapporto molto eleo
vatO, mediamente uguale a 153 (126+191).
I tenori e la distribuzione dei lantanidi ri·
sultano sostanzialmente simili per i campioni
di quarzite del Biellese e della bassa Val
Sesia.
Si osserva che le quarzi ti permeanti il gra·
nito hanno contenuti di terre rare un poco
maggiori e un più basso indice di fraziona·
mento LREE/HREE rispetto alle quarziti In·
truse nelle vulcaniti (Tabella 3).
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Elementi maggiori e l10rma
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I relativi andamenti di distribuzione, sulla
base della normalizzazione rispetto ai valori
medi delle REE nelle condriti indicate da
HERRMANN (1970), pongono in evidenza la
generale disomogeneità distributiva delle terre rare pesanti e un accenno ad anomalia posi·
liva del Ce, che risulta più significativa per
le quarzi ti del Biellese (fig. 2).
TABELLA
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Terre rare (ppm)
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14.11
LE MANIFESTAZIONI QUARZITIClIE DEL COMPLESSO MAGMATICO ETC.
571
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Fig. 2. -
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Distribuzione delle terre r.re nelle quar"ili dci Bic:llC5C (q) c dclla bass. V.I Scsi. (q,).
La ridottissima concentrazione di REE
(14,8+ 19,9 ppm) deve essere correlata essenzialmente alla presenza dei diversi minerali
associati al quarzo, anche se gli stessi rappresentano al massimo il 2+3 % della compagine cristallina. Infatti, il quarzo può ospitare
i lantanidi soltanto in quelle minute inclusioni di Auidi tardo-magmatici, spesso rac·
chiuse nei singoli individui quarzosi di rocce
magmatiche. BUMA et al. (1971) hanno ri·
scontrato, ad esempio, per concentrati di
cristalli di quarzo isolati dal granito subalcalino di Narragansen Pier (Rhode Island) e dal
granito alcalino di Peabody (Massachussettsl
contenuti totali di REE rispettivamente di
4,3 e 3,3 ppm; valori, questi, comprensivi
dei tenori assoluti degli elementi dosati e di
quelli desumi dai tracciati di normalizzazlone.
Il confronto fra il tenore di terre rare nelle
quarziti in esame e quello riscontrato di recente nelle facies granitiche epiplutoniche più
differenziate del massiccio tardo-ercinico del
Biellese (ZEZZA et al., 1984l, cui si ricolIegano direttamente le masse quarzitiche dell'area Bioleni.Livel'a, riflette un rapporto da
1: 7 a I; 9; rispetto alle altre facies granitiche
mesoplutoniche il rapporto si riduce a l: lO
e I: 18.
Un forte depauperamento delle REE nei
prodotli di facies tardo-magmatiche di fusi
granitici, quali differenziati leucomicrogranitici o aplitici o pegmatitici, è stato riscontrato
in più complessi plutonici (CoNDIE & How ARD, 1971; KOL]ONEN & ROSENBERG, 1974;
MOTTANA et al., 1978; PRIDE & MUECKE,
1982; etc.l.
L'accentuazione della riduzione dei lanta-
Sil
U. ZEZZo\. A. CAI.I.iOCARI. \1. UDOONf
nidi nei prodotti di sl.ldio fin"le, viene
qui evidenzial<l illtnlVcrso l'islOgmmm'l di
fig. 3, in cui vcngono ripOrlillC, unitn·
mente :Ii tenori risconmni nei cmque
campioni di qu.lrzili del Biellese - bassa
Val Sesia, le medie delle REE, LREE e
HREE relalive a: I) rocce granitiche, specific.uamente a 21} campioni di granilo a SiO~
maggiore del 70 ~{ (I-iERRMANN, 1970) e :li
graniti meso-epiplulonici I:lrdo-crcinici del
Biellese (ZEZZA et iiI.. 1984); 2) rocce peg.
matitiche. media di dicci c:lmpioni di cui
sette connessi a manifest:lzioni intruse nd
complesso pre-Cambrbno dello Scourian, $cozia nord-occidentale (PIUOf. & MUECKE,
1982), ollre alla pegmlllilc di Luikonlanti
(HERRMANN, 1970) ncl massiccio granitico
pre-Cambriano di Mauri'lnvaara (Finlandia),
alla pegmatite di Siilinjarvi, Asikkaln (KOL}ONEN & ROSENBERC, 1974) che rientra nei corpi tardo-magmalici delle pre-Sveccarelidi e
alla pej:tmalile della cava del Pescarino in·
[rusa nel granilO oligocenico di S. Fede1ino
(MOTTANA et al., 1978); 3) rocce aplitiche,
media di nove campioni di cui sei connessi
al batolite di Louis L1ke nel \X7yoming (CoNDIE & HOWARD, 1971), due a vene (Ioc.
Petiijiivesi- Pu t lola, Petiijiivesi·Konskensaari )
nd complesso granilico pre-Cambriano del·
l'area ttnlro-meridionale della Finlandia (KoLJONEN & ROSENBERC, 1974) e una ad un
filone intruso nel plutone miocenico zonato
di Captllins BllY, Unalaska Islllnd, Alaska
(PERFIT et al., 1980).
Considerazioni conclusive
Le manifeslazioni quarzitiche tardo-erciniche del Biellese-bassa Val Sesia sono .prevalentemente orientale secondo i due principali
disturbi tettonici di età lardo-ercinica, la linea
Pogallo-lago d'Orla (NNE·SSW) e il sistema
di faglie della Cremosina (ENE.WSW) che t:
staro riauivalO in età alpina.
La prima diremitt caratterizza la giaciturn
delle principali masse filoniane incassale al
maq;ine orientale del corpo granitico del
Biellese, mentte la seconda quella dei filoni
quarzitici delle vulcaniti crciniche della bassa
Val Sesia. l rapponi straligrafici definiti da
GaVI (1975) nel distretto vulcanico ad orien·
le della bassa Val Sesia, indicano una chiat1l
appanenenza di queste manifestazioni quarzi-
Ree
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Fig. l. _ Tenori medi (ppmj delle REE, un::l::
e HREE in rocce granitiche (Gm = 213 gr-anili a
Sia. > 70 <IV; GB.I, GB.2 e GB.3, rispenivamente
monzo.sienograniti mesoplulonici e sienograniti cpi.
plutonicil, pc:gmllitiche IPg = IO campioni) e apli.
liche (Ap = 9 ampioni) correlati ai OOIltenuti (massimi e minimi) risconlrati nelle quarzili del Biellese:
(8) e della baSSll &1 Sesia (VS).
LE MANIFESTAZIONI QUARZITICHE DeL COr.IJ>LCSSO MAG"'IAnCO ETC.
tiche al ciclo magmalico lard~rcinico.
I c-.u3t1eri pelrogra~ci e pelrochimici, in
particolare i lenori e la distribuzione delle
terre rare (fig. 2), evid~nziano la conlemporaneità genetica delle diverse masse considerate.
L'indice di frnzionllmcnto degli elementi
minori alcalini c alcalino-Ierrosi e dei lama·
nidi, stabililo in funzione del rapporlo tra
i tenori dosali per quesli elemcnli nelle quarziti e nei ~ranili meso-epiplutOnici del Biel·
lese (2EZZA el aL, 1984) porla a notare che
la fase ahameme silicea (SiO~ = 98.34 '"'799,99 7- ) non è del IUIIO depauperata di elemeni i in tr3cce: LCS + Rb + Ba + Sr., '1 I
LCs + Rb + Ba + Sr~,.ll = 0.14-+-0,28;
!REE.(.H I !REE.<.tI = 0,07 -:- 0,14.
Il rappono c:uionico Ca + Na + K I
Cs + Rb + Ba + Sr + REE, che per i gra·
nili del Biellese è pari a 49-+-99, per le
quarziti in esame è 1,48 (0,77+2,09). Ciò è
dovuto sopratlUllO al lenore di Ba (l24-+130 ppm) di poco inferiore a quello del cal-
,73
cio e dccisamente superiore ai singoli comenuti di sodio e di potassio.
Va inohre notaIU che le quarLiti in esame
si comraddislinguono per l'estrema povetlà
di REE {14.8-:-19,9 ppm) e per un diverso
frazionamcnlo (LREE/HREE = 3,5 + 4,7)
da: il) orlQquarziti, qUllli :Id esempio quelle
permianc dellll Formazione di Grant nel bacino di Canning, AUSlnllill NW (REE =
23.1-;-29.7 ppm: LREE/BREE = 6.5-;-8.21
(NANCE & TAYLOR, 1976); h) metaquarziri,
ad esempio quelle pre<ambriane dell'area di
Numcdal, Norvegia meridionale (REEu.l)1 =
113.4 ppm; LREE/HREE = 3,1) IROALDSET, 197.5), o vene graniloidi quarzifere delle migmalili del senore melamorfico palcozoico dell'Australia SE (REE = 22,4 ppm e
LREE/HREE = 4,7)
1977);
(PRICE
&
T.. . YLOR.
cl melaquarziti rnctasomalizzate, qua-
li le quarziti cambriane fcnitizzatc del complesso di Borrolan, Scozia NW (REE = 98+
210 ppm: LREE/HREE = 8.9+ 1O.8l (MARTIN
et
al.. 1978).
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