le mai ifestazioni filoniane quarzitiche del complesso
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le mai ifestazioni filoniane quarzitiche del complesso
RL"'UlCO:"11 1>1:.1.1--\ SUClt.TÀ IT.-\U.\:-l'" I)J "'U:-iU:' '.l.Cf'l \ I: l'ETi:?I.<x';!,-\, l'I~~, ,.,,'. 3~. Pi'. <;6, ·S,-t LE MAI IFESTAZIONI FILONIANE QUARZITICHE DEL COMPLESSO MAGMATICO TARDO-ERCINICO NEL SETTORE OCCIDENTALE SUDALPINO Uca Dip. di SdalZ<' della Terra, SC'l. ZEZZA. ATHOS (ALLEGARI Minel"lliogico-Peuugrar1Cll ddrUnl\'., \'ia A. Busi 4, 27100 Pavia MASSIMO OOOONE Diparli~nlO di ChimiC1l Gene1'1lle dell'Università, viale T, Taramelli 12, 27100 P.via RIASSUNTO. - Un relarivo addensamento di masS<.' filonianc quanitiche si manifl"$ta nell'arca Biellesebassa Val Sni. del settore occidentale sudaI pino. Esse sono 10000lizzare nelle rone periferiche prospicienti dei COI'PI magmalici lardo·ercinici innusivi ed f:Suusivi e rh"Clano un ancbmenlO preferenziale NNE-SSW cd ENE-WSW sotto forma di filoni sul> verticali poremi sino a 6+ 7 m e sviluppati in dire· zione anche per alcune centinaia di metri. J rapporli 5tralÌgrafici già definiti per le quarzili nel settore orienra!e della bassa Val Sesia indicano una loro connessione al magmatismo lardo-ercinico. I C1Iratteri pettog,.ftci e geochimici, in panicolare !JI distribu!ìone e i bassissimi leno" di tttre rare (14,8+ 19.9 ppml, evidenziano la conlemporaneilà genelica delle diverse masse considerare. AIISTRACT. - A sprelld swarm or quanzite dikes ourcrops in rhc wc:st~rn district of thc SoUlhcrn A!ps, particularly in Ihc • Biellesc-hassa Val Sesia ... arell. 1be dikc:s are situatal on tbc: o\"Ctlookifil periphc:ra1 ponions of imrush-e anc.J extrusi\"C late· He:t<ytlian magmaric bodic:s anc.J shou' mosl\y NNESSW and ENE-WSW suike, even for severa! hundrcd mercrs, subvertical allilude and 6+7 m thickness. The slrdtigraphical re!ations previously defined for quanzi:e:t in castern area of .. bassa Val Sesia. sholll' they are ronnc:cted llI'ith to late.Hercynian magmatism. 1ne pettographic .00 BCOChrmical characrers, sprcially lhe disnibution md thc: very !ow contents in rare canh e!('ments (14.8+19.9 ppm), point out the gcnetic contemporaneity of lhe considered various quartzitc:s. Inquadramento geologico I fenomeni di iniezione delle manifestazioni quanitiche nel complesso magmatico tardo- erCinICO affiorante all'estremità occidentale delle Alpi Meridionali, tra il Verbano e il Biellese, si presentano di modesta entità ana· logamente ad altri corpi tardo-magmalici differenziali. quali apliti e pegmatiti. Le masse graniliche della Serie dei Laghi c la coltre vulcanitica che si estende, con relativa continuità, tra Angera cd il Biellese risultano solo localmente inieltate da vene e filoni quanitici, Un rdativo addensamento degli slessi si riscontra nelle zone periferiche prospicienti dei corpi intrusivi ed estrusivi e viene ad assumere una certa rilevanza nel set· tore della bassa Val Sesia·Biellese, proprio dove si ha il diretto contatto tra le plutoniti e le vulcaniti lardo-erciniche. Gli affioramenli più consiSlenti si hanno al margine orientale del massiccio granitico del Biellese a poche centinaia di metri dal diretto contatto con le vulcaniti e nell'area NW della coltre vubmica affiorante ad oriente dalla bassa Val Sesia (fig. 1l, pochi km a sud del corpo granitico di Roccapielra-Alzo, Filoni di esigua potenza c vene quarzitiche lalom in associazione spaziale con 1110ni di porfido granitico. di pegmatiti quarzoso-feld. spatiche c di barite, si rinvengono in più punti (ad esempio, S. Bononio, M.te Accattà, S. Grato, elc.) senza che mai costituiscano adunamenti significativi. L'impressione che deriva dal rilevamenlO di denaglio delle manifeslazioni quarzitiche del Biellese, localizzate in un'area di 500 m i/,,Il U. ZEZZA. A. CALLEGARI, M. ODOONE 34 P llolaBBa lardo-alpina 29-32 Copertura me,ozoica 22 Vulcani ti pe.... iane 20 Graniti tardo-el"'Cinici Ro-agn;ano raglia di Sostegno Si'te... della Cre-osina D Cossato Quarziti di Sioletti_Livera ." ~" .' .0' C' • re ~ .:;:~ f~ , ", , Fi~. ~ - km ~ergozzo-Brissago Quarziti di Crignaaço • "":'U~ ,:: tt·u . - .. q' ~>~. Linea Cossato- 5 ,• lIioletti :., ~- I .' ~ I.ella • km '.5 r V!:l l'ianazu • km 0.5 gL"U-tellOnioo dell'arl;ll sudalpina Biellese·bassa Val Sesia (desumo dal F~ 43 . Biella ~tta scata 1:200.000) e relativa giacitura delle piil importami manifestazioni quarzilichc. I. - Sc~ma e dal F" 30 . Varallo della Carla ttltoni<:a delle Alpi Meridionali di larghezza e di 6 km di lunghezza tra Dal· limanti e Colma, e di trovarsi di fronte ad un unico evento filoniano. Ciò sembra essere testimoniato dalla frequenza degli affioramenti, dalla continuità per alcune centinaia di metri delle masse più pmenti e dalla uniformità dei loro caratteri strutturali. Si presentano di regola sotto forma di filoni subverticali, che raggiungono una potenza massima di 6+7 m e di insiemi di vene ad essi ricollegabili. Le diIe'"lioni prevalenti sono NNE e circa WE. Le masse di maggiore sviluppo, che sono state anche oggetto di parziale coltivazione in tempi non lontani, affiorano nell'area di Bioletti-Livera incassate nel granito, con diramazioni permeanti le adiacenti vulcanili (ve. dasi schema di giacitura in fig. I). Esse sono verosimilmente connesse al magmatismo aci· do tardo-ercinico. Va nOtato che nel F" 43 . Biella della Carta Geologica d'Italia alla scala LE ~li\Nlr:ESTAZIONI (.1L',\I:ZIT1CIIl.: DEL CO.\ll'LESSO l\·IAGMATICO E·TI':. I: 100.000 (2 a exlizione) sono sllui indiclili con il simbolo XI l<:hc conlr;ldJislin~uc i filo- ni quarzilici di elà alpin:l' quelli incassali al margine orient:llc del massiccio granilico del Biellese e con il simbolo X (relativo lIi filoni quarzilici pre-Alpini) quelli ubicati lungo la linea del Canavese. Le manifeslazioni quarzitiche nelle vulca· nili permianc dcll:l bassa Val Sesia ricorrono soprattullo nella zona di Gri.:nasco-Sasso Bianco, a SE dci sovrapposlO Icmbo carbon:l' lico mesozoieo dci ,.,.t. Fenera e :mCotll. a NW dello stesso, verso MOnlriAnone (GOVI. 197;';). L'insieme dei filoni subvenicali. aventi una potenzll variabile fra 0,5 e 3 m, si sviluppa Ira i riali del Nespolo e del Saliva preva· lenlcmentc con direzione E· \VI (vcdasi relativo schema in fig, I l, Unll giacirura analoga rivc1ano, in quesl'area, le numerose manifestazioni filoniane tardo-erciniche di porfido granilico, incassale sia nelle vulcanid che nelle mctamorfiti degli Scisri dei Laghi (GaVI, 1975). Dali 'lelrografiei e geot'hirni.. i I corpi quarzitici presentano di solilO una Icssilura .:a b.'mde di spessore variabile e crescenle, da alcuni cm a qualche dm, in fun· zione della loro polertz:l.. Vari:lzioni di grana cd isooricnI:l.mcnti di insiemi crislallini si no1:100 nell'ambi IO sia delle diverse zone, che dell'intero corpo filoniano. Può essere am· messa, in linea generale, una riduzione di grana verso le salblmde dci filoni ed una tessitura spesso pelli naIa c t:llora isotropa nelle singole zone. Lo sviluppo granulare più frequente è quello medio, con passaggi a grana ora grossa o molto grossa, orll fine. Le disposizioni crist,llline orielltate si mo.strano come insiemi di individui di quarzo con l'asse c ortogonalc alle superfici delle stesse bande. La composizione mineralogica è comraddi. stinta da conterwti di quarzo valulati attorno al 97·98 ';r" cui si associano diverse specie minerali, quali: sericile e c1orile, in aggregali; bimire, albile-oligoclasio e, talora, magnetite. ematite, apatite e fluorite in singoli minuti individui interdusi nei cristalli di quarzo; goethite e minerali argillosi, che costituiscono ')(,1) prodotti di infiltrazione lungo fratture irregolari della maSS,1 qUoIrzitica. L 'aggrcgollO :lIlIO'll1olriolllurfo qUllrzilico mostra spesso individui di qU.lilO con neoac· crescimemi mllrginali e scarsi segni di defor. mazione :lT1chc d:lslinl :lll'imctno dei singoli cristalli. Il cbùmwlO rcl:llivo lIgI i elementi mago giori (l) mellc in ris.,ho (ved0l5i ToIbella 1) per le diverse masse dci B:ellese e della bassa Val Sesia comenuti in silicc (rispettivolmenle 98,78+-99,99 'é. e 98,.3-1-+-98,75 'lt-l e lenori di quailO normativa (Qz pari a 99,4-+-99,9<,;' e 98,2+98,5',é.) :Ilt,lmente omogenei. Si ri· scontra una eStrem,l povertà di alcali, il cui tenore complessivo (0,007+0,023 1ft) è infe· riore o quasi a quello del calcio (0,01+ 0,03 'i~ l, II relativo ':<:(·csso di allumina (c normativa uguale a 0,40-+-1,96 1ft) è l'roba. bilmente da ricollegarsi alla presenza di materiale argilloso notato nelle fessure della roccia e solo in pane ad argillificazione dei ridotti contenuli di componenti silicatici. Vi è inolrre un buon accordo tra i tenori modali e normativi dci plagiocl:lsio, che definiscono un termine prevlllentemenle oligoc1asico. Gli elmunti minori t' in tracct' dosali <'l mcdianle analisi per attivazione nemronica distruttiva (MELONI Ct aL, 1982), precisamente Rh, Ba, Sr, Th, U, Zr cd Hf (Tabella 2) cd il gruppo completo dei lantllnidi (Tabella 3), riflettono contenuti costanti al· torno a 211 ppm (209+216 ppm). Gli alcalino·terrosi a largo raggio ionico rappresen· tana gli elementi prevalenti (167 ppm), con rappotto Bll/Sr pari a 2,9' 3,9; gli alcalini sono invece presenli in tenori ~stremamenle ridolli, da 0,2 II I ppm, e con contenuti di Rb in genere inferiori a quelli di es. Th e U, C':lmplcssivllmente pari a 0,22 ppm (0,20+0,28 ppm), mostrano di frequente un coslante r:lpporto: Th/U = 4, ad cccezione dci campionc El.1 con rappotto uguale a 21. es, (') La siliec è Sl~lll determinata per vi. gl'1lvimenÌ<:a; AIA, TiC>. c PrO. per via colorimetri,,; F(',O., MnO. MI:O, CaD, N~,O e K,O in assorbi· mento atomico. (') I campIoni di Quarzite e i m'lmali di riferi· mento (~ siandaru USCS-AGV.I, USGS-G·I e ANRT-GS-N) sono slIIi irnggiati ncl rClluou Trii' Mark Il (L.E.NA.. Università di Pavia): le misuf(' di radiollllivilà indolla sono state eseguile medi.nlC' SpelUOll'IClIill gamlJUl utilizundo un rivelatOri: .1 GdLiI COllqlllO ad .nlllizzalQre-compufer Laben iOI. 570 U. ZEZZA, A. CALLEGMU, M. ODOO1.li TABELLA "peso BI...1 BI,.. 2 81,..3 VS.l CI.P.W. VS.2 Elementi mÙlOri e iII tracce (ppm) e rdativi rapporli VS.3 li 2 O3 1.021.040.41 \.01 1.0. 2.01 r • 2Ol 0.15 O.Og 0.01 O.O~ NoO' .. ." , h " ., 2 0 0.03 O.OOg 0.008 0.003 0.001 O.OO~ 0.006 0.\\0 0.130 0.030 0.100 0.090 0.020 0.02 0.03 0.01 0.02 0.02 0.03 0.013 0.014 0.006 0.015 O.OH 0.016 O.OOi 0.009 0.001 0.002 0.002 0.004 VS.! SL.l Car>p. Si O1 O.Oi .." o• l l " O.H O;,g 12' 20 0.010 0.0\0 0.004 0.010 0.010 O.OIS , 0.100 0.100 O.O~O 0.120 0.140 0.13~ \ot.l. \00.22 100.2\ ,,. " " " O. H.U n.H Ot O.OS O.OS o•O1 H.51 H.18 O. Ol 0.02 Ab 0.11 O. J2 O.OS O. Il O. l 2 0.110 ~n O.Ol 0.08 0.02 0.03 O. Ol O. O5 0.98 0.98 J. 00 J. 00 0.27 O. J2 ." 0.25 o.n o. O5 O. Il 0.01 O. O1 O. O~ O• O5 O. Ol O. Ol ." 0.02 0.02 O. O2 O. O2 O. O2 0.01 0.02 0.02 O. Ol .. " . "' Ubicazione dei campioni delle masse quarzitlche BL.l VS.l BL.2 8L.3 VS.2 UHH5l32 "h9SS010 UIH6Cll Zr ed Hf (x\ = 26,5 ppm, 21,9; 31,8 ppm) rivelano invece un rapporto molto eleo vatO, mediamente uguale a 153 (126+191). I tenori e la distribuzione dei lantanidi ri· sultano sostanzialmente simili per i campioni di quarzite del Biellese e della bassa Val Sesia. Si osserva che le quarzi ti permeanti il gra· nito hanno contenuti di terre rare un poco maggiori e un più basso indice di fraziona· mento LREE/HREE rispetto alle quarziti In· truse nelle vulcaniti (Tabella 3). 11 ~ • 2I 0.11 0.13 0.16 Q• u· 0.0 l Q • Q1 o. D\ O. D4 0.05 Kf o. I lo 101S. l.O llo / U 11 h/"I 111 l g• l 11 • I o. I l . ,., ... ,.. , •O '" li • ~ 11 Q• , '" 100.55 100.ll 100.14 100.6l Norma C.I.P.lo'. 0.1< Il' !h 11. J P2O5 .1 111 Tio • O' 2 TABELLA Elementi maggiori e l10rma " .. ' . Ili '" I relativi andamenti di distribuzione, sulla base della normalizzazione rispetto ai valori medi delle REE nelle condriti indicate da HERRMANN (1970), pongono in evidenza la generale disomogeneità distributiva delle terre rare pesanti e un accenno ad anomalia posi· liva del Ce, che risulta più significativa per le quarzi ti del Biellese (fig. 2). TABELLA 3 Terre rare (ppm) :omp. HL.l HL.! " l . Il .. .. L' .. .. 0.11 ,., Q .1\ 1.61 D, " l • 01 K. 0.11 vs .1 vs.! 1.11 " .. , .., ,.. l . 'I 0.16 l .. l L' 0.1/ e. \ I Q./t Q .11 n• 11 Q.H O. l I Q• l 1 0.96 0.11 Q• Q • 11 0.19 O. I:l o.1Q O. I I C./1 c. l 1 o.n " O. I l 1.01 Q .11 Bl.3 .. Ii 0.81 .." l, 51 I. D• I ~ O. 1 ~ " Q• l 1 Q• " n.H Q • \ il Q • 51 O. Il l. Q• l • o• l ~ D • Il c• 1 D H( 1I.~1 Il .1/ 11 . li lREI 1\.\0 11.1' l \ •\l 14 31 \ 1.11 UH 4.12 l . \Il 3.11 2.H l . Il 2 • Il " 4.11 lO In " . Il n.ll Q• oI 14.11 LE MANIFESTAZIONI QUARZITIClIE DEL COMPLESSO MAGMATICO ETC. 571 10 5 la Ce Pr Nd (PmlSm Eu Gd Tb Dy Ha Er Tm Yb lu Pr Nd (PmlSm Eu Gd Tb Dy Er Tm lu 10 5 ..,c o U § u u o ~ la Ce Fig. 2. - Ho Yb Distribuzione delle terre r.re nelle quar"ili dci Bic:llC5C (q) c dclla bass. V.I Scsi. (q,). La ridottissima concentrazione di REE (14,8+ 19,9 ppm) deve essere correlata essenzialmente alla presenza dei diversi minerali associati al quarzo, anche se gli stessi rappresentano al massimo il 2+3 % della compagine cristallina. Infatti, il quarzo può ospitare i lantanidi soltanto in quelle minute inclusioni di Auidi tardo-magmatici, spesso rac· chiuse nei singoli individui quarzosi di rocce magmatiche. BUMA et al. (1971) hanno ri· scontrato, ad esempio, per concentrati di cristalli di quarzo isolati dal granito subalcalino di Narragansen Pier (Rhode Island) e dal granito alcalino di Peabody (Massachussettsl contenuti totali di REE rispettivamente di 4,3 e 3,3 ppm; valori, questi, comprensivi dei tenori assoluti degli elementi dosati e di quelli desumi dai tracciati di normalizzazlone. Il confronto fra il tenore di terre rare nelle quarziti in esame e quello riscontrato di recente nelle facies granitiche epiplutoniche più differenziate del massiccio tardo-ercinico del Biellese (ZEZZA et al., 1984l, cui si ricolIegano direttamente le masse quarzitiche dell'area Bioleni.Livel'a, riflette un rapporto da 1: 7 a I; 9; rispetto alle altre facies granitiche mesoplutoniche il rapporto si riduce a l: lO e I: 18. Un forte depauperamento delle REE nei prodotli di facies tardo-magmatiche di fusi granitici, quali differenziati leucomicrogranitici o aplitici o pegmatitici, è stato riscontrato in più complessi plutonici (CoNDIE & How ARD, 1971; KOL]ONEN & ROSENBERG, 1974; MOTTANA et al., 1978; PRIDE & MUECKE, 1982; etc.l. L'accentuazione della riduzione dei lanta- Sil U. ZEZZo\. A. CAI.I.iOCARI. \1. UDOONf nidi nei prodotti di sl.ldio fin"le, viene qui evidenzial<l illtnlVcrso l'islOgmmm'l di fig. 3, in cui vcngono ripOrlillC, unitn· mente :Ii tenori risconmni nei cmque campioni di qu.lrzili del Biellese - bassa Val Sesia, le medie delle REE, LREE e HREE relalive a: I) rocce granitiche, specific.uamente a 21} campioni di granilo a SiO~ maggiore del 70 ~{ (I-iERRMANN, 1970) e :li graniti meso-epiplulonici I:lrdo-crcinici del Biellese (ZEZZA et iiI.. 1984); 2) rocce peg. matitiche. media di dicci c:lmpioni di cui sette connessi a manifest:lzioni intruse nd complesso pre-Cambrbno dello Scourian, $cozia nord-occidentale (PIUOf. & MUECKE, 1982), ollre alla pegmlllilc di Luikonlanti (HERRMANN, 1970) ncl massiccio granitico pre-Cambriano di Mauri'lnvaara (Finlandia), alla pegmatite di Siilinjarvi, Asikkaln (KOL}ONEN & ROSENBERC, 1974) che rientra nei corpi tardo-magmalici delle pre-Sveccarelidi e alla pej:tmalile della cava del Pescarino in· [rusa nel granilO oligocenico di S. Fede1ino (MOTTANA et al., 1978); 3) rocce aplitiche, media di nove campioni di cui sei connessi al batolite di Louis L1ke nel \X7yoming (CoNDIE & HOWARD, 1971), due a vene (Ioc. Petiijiivesi- Pu t lola, Petiijiivesi·Konskensaari ) nd complesso granilico pre-Cambriano del· l'area ttnlro-meridionale della Finlandia (KoLJONEN & ROSENBERC, 1974) e una ad un filone intruso nel plutone miocenico zonato di Captllins BllY, Unalaska Islllnd, Alaska (PERFIT et al., 1980). Considerazioni conclusive Le manifeslazioni quarzitiche tardo-erciniche del Biellese-bassa Val Sesia sono .prevalentemente orientale secondo i due principali disturbi tettonici di età lardo-ercinica, la linea Pogallo-lago d'Orla (NNE·SSW) e il sistema di faglie della Cremosina (ENE.WSW) che t: staro riauivalO in età alpina. La prima diremitt caratterizza la giaciturn delle principali masse filoniane incassale al maq;ine orientale del corpo granitico del Biellese, mentte la seconda quella dei filoni quarzitici delle vulcaniti crciniche della bassa Val Sesia. l rapponi straligrafici definiti da GaVI (1975) nel distretto vulcanico ad orien· le della bassa Val Sesia, indicano una chiat1l appanenenza di queste manifestazioni quarzi- Ree lO D lO D G G G mB, B, G B, o , " • • • Ouar:rlll ,!. • , , LREE "o "o O ll- , , ,:;~. D O , , , HREE O ", O D , , , r ifì Fig. l. _ Tenori medi (ppmj delle REE, un::l:: e HREE in rocce granitiche (Gm = 213 gr-anili a Sia. > 70 <IV; GB.I, GB.2 e GB.3, rispenivamente monzo.sienograniti mesoplulonici e sienograniti cpi. plutonicil, pc:gmllitiche IPg = IO campioni) e apli. liche (Ap = 9 ampioni) correlati ai OOIltenuti (massimi e minimi) risconlrati nelle quarzili del Biellese: (8) e della baSSll &1 Sesia (VS). LE MANIFESTAZIONI QUARZITICHE DeL COr.IJ>LCSSO MAG"'IAnCO ETC. tiche al ciclo magmalico lard~rcinico. I c-.u3t1eri pelrogra~ci e pelrochimici, in particolare i lenori e la distribuzione delle terre rare (fig. 2), evid~nziano la conlemporaneità genetica delle diverse masse considerate. L'indice di frnzionllmcnto degli elementi minori alcalini c alcalino-Ierrosi e dei lama· nidi, stabililo in funzione del rapporlo tra i tenori dosali per quesli elemcnli nelle quarziti e nei ~ranili meso-epiplutOnici del Biel· lese (2EZZA el aL, 1984) porla a notare che la fase ahameme silicea (SiO~ = 98.34 '"'799,99 7- ) non è del IUIIO depauperata di elemeni i in tr3cce: LCS + Rb + Ba + Sr., '1 I LCs + Rb + Ba + Sr~,.ll = 0.14-+-0,28; !REE.(.H I !REE.<.tI = 0,07 -:- 0,14. Il rappono c:uionico Ca + Na + K I Cs + Rb + Ba + Sr + REE, che per i gra· nili del Biellese è pari a 49-+-99, per le quarziti in esame è 1,48 (0,77+2,09). Ciò è dovuto sopratlUllO al lenore di Ba (l24-+130 ppm) di poco inferiore a quello del cal- ,73 cio e dccisamente superiore ai singoli comenuti di sodio e di potassio. Va inohre notaIU che le quarLiti in esame si comraddislinguono per l'estrema povetlà di REE {14.8-:-19,9 ppm) e per un diverso frazionamcnlo (LREE/HREE = 3,5 + 4,7) da: il) orlQquarziti, qUllli :Id esempio quelle permianc dellll Formazione di Grant nel bacino di Canning, AUSlnllill NW (REE = 23.1-;-29.7 ppm: LREE/BREE = 6.5-;-8.21 (NANCE & TAYLOR, 1976); h) metaquarziri, ad esempio quelle pre<ambriane dell'area di Numcdal, Norvegia meridionale (REEu.l)1 = 113.4 ppm; LREE/HREE = 3,1) IROALDSET, 197.5), o vene graniloidi quarzifere delle migmalili del senore melamorfico palcozoico dell'Australia SE (REE = 22,4 ppm e LREE/HREE = 4,7) 1977); (PRICE & T.. . YLOR. cl melaquarziti rnctasomalizzate, qua- li le quarziti cambriane fcnitizzatc del complesso di Borrolan, Scozia NW (REE = 98+ 210 ppm: LREE/HREE = 8.9+ 1O.8l (MARTIN et al.. 1978). BIBLIOGRAFIA BIGIQGGEkU B" CoWMIIU A. (1981\ . Foglio 30 Vllrlli/o. In .. ClITla tellonic-.1 delle Alpi Meridio. nali alla scala I: 200.000 IO a C'um di A. WSTF.L· UllIN. CNR. ProgeHO Finaliu.aIO Geodin.miCll. pubbl. .wl. 211·214. BIGlOOGf.lO B.. CoWMBO A. 119811 - FOl.lio -I) _ B;rlllI. In .. Carla lelloniCll delle Alpi Meridionali alla scala I: 200.000 IO • cura di A. usnLLAIIN. CNR. Progcuo Finalizzato Gc:odinamiCll. pobbl. 441. 2"-21ì. 8oltTOLAMl G .. UItItAltO F.. SACClll R. (I967)· NQ/(' ilIuJlrdfh,.. J<!f11l Cflrlll Gfolof,icll ,·tlalill. Fot,lio -lJ - BÙ·/la. Roma, '):·74. BUMA C" FIE" F" WONES D. (19711 - Nell' EIlt,lalld grtll/;frs: Irace i:/rmrlll evM"llrf regarJ;"" Ibdr oriJl.in IIl1d di6ere'III/1I1;0". Comrib. MineraI. Pe· Iro!., 31. JOO.320. CoNDIE K.C., HOII'AlD n.LO. (1971). 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