Lena Liv. Hekhalòt Spazio Collezione Centro per l`arte

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Lena Liv. Hekhalòt Spazio Collezione Centro per l`arte
Lena Liv. Hekhalòt
Spazio Collezione
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci - Prato
Inaugurazione giovedì 24 Settembre, ore 20
Con il Patrocinio di:
Ministero per i Beni delle Attività Culturali
Ambasciata di Israele
In collaborazione con il Tel Aviv Museum of Art
nell’ambito del Festival Economia3 promosso dalla Regione Toscana
Apertura al pubblico: venerdì 25 Settembre 2009 – 10 Gennaio 2010
tutti i giorni, ore 10 – 19, chiuso martedì
ingresso libero
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci in collaborazione con il Tel Aviv
Museum of Art presenta la prima mostra personale in un museo italiano
dell’artista russo/israeliana Lena Liv dall’evocativo e allo stesso tempo
enigmatico titolo Hekhalòt. Il termine è tratto dalla cabala ebraica e fa
riferimento ai “Palazzi Divini” in un percorso mistico tra mondo visibile e
invisibile.
La mostra, a cura del Direttore Artistico Marco Bazzini, si svolgerà presso il Centro
Pecci dal 25 Settembre 2009 al 10 gennaio 2010 per fare poi tappa presso il museo
di Tel Aviv nel prossimo febbraio.
Lena Liv utilizza in maniera pittorica immagini fotografiche recuperate su bancarelle o
in archivi per privarle del loro contesto e trovare così nuove profondità di senso. Un
processo di straniamento che partendo da dettagli privati non riconducibili a un
singolo permette all’artista di creare grandi installazioni nelle quali chiunque può
identificarsi. “Io cerco di non rappresentare ma di dare la sensazione di qualcosa di
molto vicino”, dice Lena del suo lavoro, “intimo a noi tutti e nello stesso tempo
indecifrabile. Un’attesa o forse una promessa, un dubbio, una domanda. E’ un
tentativo di sacralizzazione di semplicità, di essenzialità e di verità”.
L’immaginario di Lena Liv è fatto di oggetti semplici appartenenti ad un universo
passato, di volti di altri tempi - come nella serie dedicata ai degenti di un ospedale
psichiatrico o a quella dei bambini - ed è sempre una rappresentazione archetipica
del mondo e del tempo. I suoi lavori sono di suggestiva potenza e di grande
emozione, coinvolgono la memoria dello spettatore in ricordi personali e allo stesso
tempo riportano a nuova vita ciò che viene da lontano.
Tutti i suoi soggetti emergono, in un gioco di chiaroscuro, dalla profondità del nero
che li avvolge e li isola. Un uso della luce come svelamento e come rimando alla
grande tradizione pittorica fiamminga della quale riprende anche l’attenzione al
dettaglio.
La mostra presenta circa quaranta lavori dell’artista, molti di grande dimensione, a
partire dai primi anni Novanta, periodo di sua piena maturità, fino all’ultimo progetto
dedicato alla metropolitana di Mosca.
Un contributo originale e prezioso alla lettura delle opere in mostra sarà dato da un
video del prof. Haim Baharier, tra i principali studiosi di Ermeneutica Biblica e di
Pensiero Ebraico, autore per Garzanti de “La genesi spiegata da mia figlia” (2006) e
“Il tacchino pensante” (2008).
Lena Liv e Haim Baharier si sono conosciuti e avvicinati alcuni anni fa per un
progetto artistico al quale entrambi avevano lavorato.
Il lavoro della Liv è fortemente basato sul concetto di memoria, e la diaspora
comporta un certo rapporto con la memoria. Lena, come artista, elabora questo
rapporto attraverso le proprie creazioni, Haim Baharier lo elabora attraverso il
pensiero. Haim e Lena hanno così iniziato un dialogo. “Il mio lavoro, dice Lena, ha a
che fare con alcune domande: cosa ricordiamo, cosa cancelliamo e cosa salviamo”
Lena Liv (San Pietroburgo, 1952) vive e lavora tra Pietrasanta, New York e Tel Aviv,
ha partecipato a numerose mostre personali e colletive sia in Italia che all’estero.
Suoi lavori sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, alcuni dei quali
saranno presenti in mostra. Nel 1997 il Tel Aviv Museum of Art le dedicò una prima
mostra personale.
Haim Baharier (Parigi, 1947) è definito ‘l’arredatore di precipizi’ ed è oggi tra i
principali studiosi di ermeneutica biblica e di pensiero ebraico. Matematico e
psicanalista è stato allievo dei filosofi Emmanuel Lévinas e Léon Askenazi e del
Maestro Israel di Gur. Il suo pensiero getta un ponte tra lo studio del Talmud,
l’elaborazione della tradizione cabalista e l’attività di consulenza e di formazione in
impresa.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo dal Centro Sperimentale di
Arte Contemporanea, in cui sarà presentata una vasta selezione delle sue opere che
saranno accompagnate da testi critici di Marco Bazzini, Direttore artistico Centro
Pecci, di Mordechai Omer, Direttore Tel Aviv Museum of Art, e di Giuseppe Grilli,
Angela Madesani, Robert Morgan e Alexander Borovsky, curatori e critici d’arte.
Comunicazione/Ufficio Stampa
Dr. Silvia Bacci
Tel. 0574-531828
[email protected]
Ufficio stampa Centro Pecci
Ivan Aiazzi
Tel. 0574-531828
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