magazine - Assimarostica

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magazine - Assimarostica
La newsletter di
assimarostica
Gli Assicuratori di Marostica
RC AUTO SENZA
SORPRESE
Le domande che devi porre al tuo
assicuratore prima di rinnovare o
stipulare la tua RC auto
BUSTE ARANCIONI
DELL’INPS
Quali sono le informazioni che lo
Stato NON ti fornisce?
SPECIALE RISPARMI
Scopri come tutelare i tuoi soldi
nell’ondata di fallimenti delle
banche italiane
IL PARADISO FISCALE
ITALIANO
Le Successioni
2
l L'editoriale
Caro lettore,
questa newsletter è un enorme sforzo che
vogliamo fare in questo difficile periodo,
con l’obiettivo di darti informazioni
chiare e che ti aiutino a effettuare scelte
consapevoli per ottenere maggiore
sicurezza economica.
Il momento che stiamo attraversando
non ha precedenti.
Crisi economica prolungata.
Conti dello Stato in difficoltà. Sanità che
taglia continuamente le prestazioni.
INPS che lancia allarmi sul futuro.
Banche che azzerano gli investimenti
dei propri clienti e molta incertezza per
il futuro.
In queste pagine, vogliamo dare tutte
le informazioni che ti servono per
sottolineare e suggerire come risolvere i
quattro veri problemi che tutte le
persone hanno in Italia:
1. Come garantire il proprio
reddito
2. Come garantire il proprio
patrimonio
3. Come pianificare i propri
risparmi sopra a una base solida di
protezione
4. Come tutto ciò verrà trasmesso
attraverso la successione
Perché lo facciamo?
Siamo stanchi di doverti parlare di
noiose polizze o piani di risparmio.
Vogliamo renderti consapevole di
come stanno le cose e aiutarti a
costruire la tua serenità economica.
Gli strumenti bancari e assicurativi
sono solo un mezzo, non un fine.
Questa guida ti aiuterà a usarli
senza subirli.
Il team Assimarostica
RC Auto senza sorprese
3
Devi rinnovare o stipulare una polizza RC Auto?
Anche tu pensi che la polizza auto sia una
fastidiosa tassa da pagare ogni anno?
Qui trovi i punti da sottoporre al tuo
assicuratore prima di stipulare o rinnovare
la tua polizza auto per non rischiare brutte
sorprese in caso di incidente.
Se non ti risponde con velocità e chiarezza,
sentire il parere di altri consulenti potrebbe
essere la scelta più adatta per tutelarti.
La RC Auto è la polizza che ti permette
di trasferire dalle tue spalle a quelle
dell’assicuratore,
il rischio dei danni
che il tuo veicolo a motore può causare
involontariamente ad altri.
ISTRUZIONI:
Leggi le domande, barra la casella corrispondente alle risposte del tuo assicuratore e segna nel box a destra il totale dei punti per ogni domanda. Somma tutti i punteggi e riporta
il valore qui sotto. Il massimo totalizzabile è 14 punti.
TOTALE
PUNTEGGIO
14
1° punto
Quale massimale devo scegliere?
Il proprietario è la persona che risponde in solido dei danni che il veicolo può causare ad altri,
indipendentemente da chi guida. Conosci quanto alto può essere il danno?
Non c’è limite. Potenzialmente potresti dover pagare decine di milioni di euro.
Ti faccio un esempio. Se un autobus esce di carreggiata per colpa tua, puoi facilmente
immaginare la gravità del danno che puoi provocare. Il massimale minimo di legge per la RC
Auto è di 6 milioni. Proprio perché non si può sapere quanto grande potrebbe essere il danno,
noi ti consigliamo di garantirti con un massimale di 50/75 milioni. In questo modo potrai
dormire sonni tranquilli, anche quando qualcun altro sta guidando la tua auto.
Nella tua polizza, il massimale è:
FF 6 Milioni di euro FF 10-25 Milioni di euro FF 50-75 Milioni di euro [1]
[3]
[5]
TOTALE PUNTI:
2° punto
Chi può guidare la mia auto?
Anche se sei prudente, può sempre capitare che la tua auto venga guidata da altre persone.
Qualche esempio?
Durante il tagliando o la revisione, se non ti sei fatto firmare il documento di presa in carico.
Oppure tuo figlio, un famigliare, un conoscente o qualsiasi persona per altre necessità o
cause di forza maggiore.
Se guida una persona esclusa da quelle che hai pattuito in polizza e questa causa un
incidente, quanto sei esposto?
Nella tua polizza, l'auto può essere guidata da:
FF
FF
FF
FF
FF
Chiunque abbia la patente [1]
Solo io [0]
Solo persone che hanno almeno una certa età [0]
Solo il mio nucleo familiare [0]
Altro[0]
TOTALE PUNTI:
3° punto
Quali sono i casi nei quali l’assicuratore si rivale su
di me?
Mi spiego meglio, sai quando l’assicuratore paga (perché è obbligato) ma poi viene a chiederti
indietro i soldini? Sì, esatto, la famosa rivalsa. Devi chiedere espressamente che rinunci a
rivalersi.
Sì, si chiama proprio “Rinuncia alla Rivalsa”, quindi chiedi se rinuncia a rivalersi contro di te in
tutti questi casi:
FF Guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’influenza
di sostanze stupefacenti [1]
FF Guida del veicolo con revisione scaduta [1]
FF Guida del veicolo con patente scaduta [1]
FF Guida del veicolo con trasporto non conforme alla carta di circolazione. [1]
FF Guida del veicolo da parte di figli minori [1]
FF Guida del veicolo con potenza eccedente ai limiti
da parte di neopatentati [1]
TOTALE PUNTI:
4° punto
Cosa succede se chi ti causa un danno NON è
assicurato?
Purtroppo molti veicoli circolano senza assicurazione.
Se da un lato sei garantito dal fondo vittime stradali per i danni alla persona, questo non
rimborsa i danni subiti al tuo veicolo e alle tue cose.
La tua polizza nel caso in cui fai un incidente (e sei in ragione) ma l’altro veicolo NON è
assicurato, prevede comunque un risarcimento?
C’è una copertura legale per farsi assistere dal fondo vittime della strada o per qualsiasi
controversia riguardante l’incidente?
FF I danni alla mia auto vengono risarciti lo stesso FF Ho un legale a disposizione per recuperare i danni fisici
attraverso il fondo vittime della strada
[1]
[1]
TOTALE PUNTI:
6
BUSTE ARANCIONI:
Quali sono le informazioni
che lo Stato NON ti fornisce?
Tito Boeri - il presidente dell’INPS che
si è insediato nel dicembre 2015 - continua a rilasciare informazioni nella massima trasparenza.
L’ultima riguarda i nostri cari parlamentari, dichiarando che i vitalizi a loro corrisposti sono insostenibili.
Quasi 200 milioni di euro all’anno che
non hanno alcun senso, visti i contributi versati dai nostri politici. Infatti, con il
sistema contributivo (quindi pensioni
erogate in base agli effettivi contributi
versati dai politici) si risparmierebbe
un buon 40% all’anno. Mica noccioline. Ma questa è solo l’ultima affermazione del nuovo presidente che - dopo
esser stato insediato dai politici - ora li
attacca su più fronti. Ha lanciato degli
allarmi molto chiari.
Rivolgendosi ai giovani ha aggiunto:
non versare i contributi subito è un
danno per il futuro.
I trentenni di oggi andranno in pensione a 75 anni.
Molto dipenderà quindi dall’occupazione futura e dai versamenti dei lavoratori,
visto che il sistema si basa su un patto
generazionale. Io - che lavoro oggi pago la tua pensione. Tu, che lavorerai
domani, pagherai la mia. Non c’è nessun accumulo individuale vero, solo
figurativo.
Se il governo intende riformare le pensioni, è bene che lo faccia adesso. Il governo non si può permettere di avere
una disoccupazione mensile del 40%.
Come non biasimarlo? Basta guardare
gli attuali conti dell’INPS e fare una previsione a breve e medio termine complessiva. Proprio come avrebbe dovuto
essere anche la busta arancione, che dà
informazioni singole ma troppo lontane
nel tempo.
Per capirci, oggi siamo a meno della
metà.
Quando quei due milioni di persone (e
oltre) batteranno cassa all’INPS a 66/67
anni, il picco di richiesta potrebbe provocare un vero e proprio shock.
7
Mettiamo qualche numero
in chiaro.
È normale che ci sia uno squilibrio così
grande in futuro.
La percentuale di pensionati passerà
dal 37% di oggi a oltre il 60% nel
2040.
Quindi da un pensionato su tre, a DUE
pensionati su tre. Quello delle pensioni
sarà solo uno dei problemi. Più avanti
vedremo un altro grande problema: la
sanità. Ma veniamo alle buste arancioni.
Un’iniziativa che ha lo scopo di informa-
re gli italiani e quindi va apprezzata, nonostante le previsioni ottimistiche.
Facciamo chiarezza e mettiamo i puntini sulle i.
Con il sistema contributivo, esistono tre
fattori fondamentali che determineranno le pensioni future.
Una previsione sbagliata - anche solo
su uno di questi fattori - potrebbe modificare la futura pensione persino del
30%.
8
? 1° elemento
? 2° elemento
I redditi futuri
Il PIL futuro
Se i redditi futuri non
saranno costanti e
presenteranno dei buchi, la
previsione potrebbe essere
del tutto sballata.
L’INPS fa le previsioni
sulla base della crescita del
PIL italiano all’1,5%.
Tu potresti chiederti “Cosa
c’entra la crescita del PIL
con le pensioni?”.
C’entra eccome!
Infatti, i contributi versati vengono calcolati con
la crescita media del PIL
dell’ultimo quinquennio.
Quali sono le cause che
potrebbero creare buchi
contributivi? La perdita del
lavoro, certo, ma anche una
grave invalidità che non permetta di rientrare al lavoro.
? 3° elemento
Tassi di conversione in rendita
Allora, facciamo un calcolo molto semplice. Immaginiamo che il
lavoratore abbia versato – ogni
anno – 5000 euro di contributi
per 40 anni. Totale versato quindi 200.000 euro. Rivalutati allo
0,5%, troviamo un montante
contributivo di € 225.980 Rivalutati all' 1,5%, invece sarà di €
275.410. I calcoli non andrebbero fatti in questo modo, perché
all’inizio della carriera si versano meno contributi (reddito più
basso) e alla fine più contributi
(reddito più alto). Noi abbiamo
preso un dato medio per facilitare i conti. Questo comporta una
previsione lievemente ottimistica, visto che i contributi iniziali
sono quelli con la rivalutazione
più alta. Questo montante verrà
trasformato in pensione annua
con un coefficiente di trasformazione. Questo coefficiente continua ad abbassarsi purtroppo,
perché è legato alle aspettative
di vita.
I grafici parlano chiaro:
MEDIE QUINQUENNALI DEI TASSI DI VARIAZIONE DEL PIL NOMINALE
SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA
9
10
Questo è ciò che è successo in passato:
I coefficienti di Trasformazione del Montante Contributivo ( Sistema Contributivo )
Cosa vuol dire?
Prendiamo come esempio un lavoratore che ha iniziato a lavorare a 25 anni e va in
pensione a 65 anni.
Quindi i 40 anni di contributi, come nell’esempio di prima, diventano
€ 275.000 una volta rivalutati.
Se fosse andato in pensione tra il 1996 e il 2009, la rendita annua sarebbe stata di
€ 16.874 lordi, quindi una pensione mensile lorda di €1.298 al mese per 13 mensilità.
Se invece andrà in pensione tra il 2016 e il 2018 - a parità di anni, di contributi versati
e di rivalutazione - la pensione annua lorda sarebbe di € 14.646 lordi, quindi una
pensione mensile lorda di €1.126 al mese per tredici mensilità.
Se la crescita del PIL fosse stata dello 0,5%?
Il coefficiente sarebbe applicato sui 225.000 euro, quindi la pensione mensile lorda
sarebbe di € 915 mensili.
I coefficienti futuri aumenteranno o diminuiranno?
Beh, la risposta è ovvia. Diminuiranno ancora. Di quanto? Non lo possiamo sapere.
Nessuno può dirlo.
11
Ecco perché devi prendere con le
pinze una previsione di pensione a
20/30/40 anni fatta oggi.
Quali informazioni certe
avrebbe dovuto dare
l’INPS oggi?
Le prestazioni
già maturate, ovvero:
Quanti contributi
hai versato a oggi?
Quanto si sono
rivalutati?
Qual è la pensione
di invalidità
maturata a oggi?
Qual è la pensione
di inabilità totale
maturata a oggi?
Qual è la pensione
ai superstiti
maturata a oggi?
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Queste dovrebbero essere le
informazioni di base riportate agli
italiani.
Il problema è che farebbero
accapponare loro la pelle. Infatti, per
le prime 50.000 pensioni erogate
con il sistema contributivo (quindi
ai lavoratori che hanno iniziato a
lavorare dal 1996 in poi), la pensione
media (invalidità e superstiti perché
ancora giovani) è stata di 173 euro al
mese.
Come hai potuto intuire, è un problema
che hai bisogno di affrontare subito.
Se vuoi approfondire subito questa
spinosa questione – e capire se le tue
attuali coperture sono coerenti con
la tua situazione – il nostro sistema
informativo ti permetterà di avere
risposte chiare e veloci.
Rischi altrimenti di ritrovarti in
futuro con una pensione che non ti
permetterà di mantenere lo stile di
vita che stai conducendo oggi.
13
SPECIALE RISPARMI:
Scopri come tutelare i tuoi soldi nell’ondata di
fallimenti delle banche italiane
Mi trovo sempre a disagio quando mi viene chiesto di scrivere qualche parola
sulla enorme crisi delle banche italiane.
Quando
l’argomento
diventa
troppo
discusso
pubblicamente (Tg, giornali,
inchieste, programmi ecc.)
significa che l’attenzione
reale del mondo finanziario si
è già spostata su altri temi e
argomenti. Tuttavia ignorare
cosa è successo e cosa sta
succedendo
alle
banche
italiane non è possibile.
Vediamo un po’ di capire, in
breve, cosa è successo.
Valutiamo soprattutto cosa
fare per evitare di affondare
nelle sabbie mobili di un
fallimento bancario da cui è
impossibile venir fuori sani e
salvi (chiedere ad azionisti e
obbligazioni di alcune banche
italiane…)
14
Cosa accadeva prima del primo gennaio 2016 in
caso di fallimento bancario.
I Governi Nazionali mettevano mano al portafoglio.
Germania, Gran Bretagna, Irlanda e Spagna hanno
tappato con i propri soldi (leggi: con i soldi dei
contribuenti) le voragini nei bilanci delle banche
nazionali, create nella crisi finanziaria del 2008.
Ti sembra giusto? È stato così.
Veri e propri aiuti di Stato per evitare che le banche
più deboli e peggio gestite fallissero.
Quanti soldi? Parecchi. Questa non è la classifica
finale di “Giochi senza Frontiere” del 1995, ma il totale
degli aiuti di Stato sganciati dalle nazioni alle banche
in difficoltà.
AIUTI DI STATO UTILIZZATI DALLE BANCHE EUROPEE DAL 2008 AL 2014
15
Cosa accadeva dopo il primo gennaio
2016
Non c’è più un soldo.
Le nazioni europee hanno i conti pesantemente in rosso.
L’Italia, con l’enorme debito pubblico che ingessa e ricopre tutto, è
messa peggio di altre nazioni. Una banca va in dissesto? Pagano –
nell’ordine – azionisti, obbligazionisti e correntisti.
Se non vivi su Marte, sono storie che hai già sentito.
Pensi che non ti possa succedere, perché “la tua banca” è differente?
Anche Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara,
Cassa di Risparmio di Chieti, Banca Popolare di Vicenza e Veneto
Banca erano banche differenti, nei loro territori. Non faccio distinzioni
tra banche fallite, semi-fallite o salvate in extremis (con i soldi dei
clienti). Le banche che ho citato hanno rimesso i conti in ordine
(parzialmente e temporaneamente) con i soldi dei loro clienti. Ecco
qualche numero:
-99,75%
LA PERDITA
incassata dagli azionisti
di Veneto Banca e Banca
Popolare di Vicenza
12 MILIARDI
GLI EURO
bruciati nei dissesti
finanziari di queste
banche. Bruciati
definitivamente,
non“bruciati in Borsa”
come erroneamente
titolano i giornali da 4
soldi.
13
LE BANCHE
venete sotto
osservazione e sotto
stretto controllo dalle
Autorità.
16
È solo la punta dell'iceberg.
Quella che ti ho brevemente – ma
accuratamente – descritto è solo la
punta dell’iceberg. Sono gli strascichi
della crisi finanziaria del 2008-2009.
I soldi che le banche hanno prestato
ai loro clienti continuano a non essere
rimborsati.
Domani la situazione sarà
decisamente peggiore per le
banche italiane.
Si scrive “crediti incagliati”, “in
contenzioso”, “dubbi”, “inesigibili”, ecc.
Si legge “persone e imprese che non
pagano i debiti”.
Ti semplifico il motivo di questo
dissesto, affinché tu possa vederne i
retroscena.
Pensi che la situazione riguardi
solo “Banche minori” o “Banche
territoriali”?
Purtroppo non è così.
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Se pensavi che il FGP ti desse garanzie...
Come dici? Credi che fino a €100.000 i tuoi soldi siano garantiti da un Fondo di
Garanzia Pubblico?
Purtroppo, anche in questo caso, non è così.
Cos'è il Fondo Interbancario a tutela dei depositi?
È
un
consorzio
che
comprende tutte le banche
italiane, a eccezione di quelle
di credito cooperativo, oltre
alle banche extracomunitarie
autorizzate in Italia, a meno
che non partecipino a un
sistema di garanzia estero
equivalente.
Lo scopo del Fondo è
garantire alle persone i
soldi che hanno depositato
nelle banche del consorzio,
in modo da non perderli in
caso di difficoltà del singolo
istituto di credito.
Da dove arrivano le
risorse
del
fondo?
Dalle stesse banche che ne
fanno parte, ciascuna versa
una piccola quota. Viste
le recenti dichiarazioni del
Presidente del Fondo, non
sembra tuttavia una quota
sufficiente.
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Come evitare che i tuoi soldi vengano usati per
tappare i buchi nel bilancio della tua banca?
Un consiglio e un avvertimento.
Prima l’avvertimento: scappa dagli
avvoltoi.
Ci sono varie banche e “professionisti
del settore” che fondano intere cam-
pagne pubblicitarie sulla loro presunta
solidità, denigrando invece banche più
deboli come il Monte dei Paschi, Carige,
ecc...
Purtroppo – per loro e per chi ci casca –
non è così facile.
Con gli istituti bancari ordinati solo in
base al CET1 (non ti spaventare, è solo
un indice di solidità finanziaria).
Non basta confrontare le banche in
base alle tabelline che trovi sul web.
Non basta questo confronto.
19
Per quanto riguarda il consiglio invece, lascia che
ti racconti un’amara verità.
IN BANCA
NON SI
INVESTE
IN BANCA
NON CI SI
ASSICURA
IN BANCA NON
SI CHIEDONO
CONSIGLI
FINANZIARI E
ASSICURATIVI
Devi imparare a
vedere la banca per quello che è.
“Un negozio finanziario e assicurativo.
Dove troverai dei commessi stipendiati
per vendere ciò che hanno a catalogo.
Dando precedenza alle scorte di
magazzino.”
La banca serve. Sia chiaro.
Due punti:
1.
Utilizzare i suoi sistemi di
pagamento (bonifici, carte di
pagamento, home-banking, ecc.)
2.
Utilizzare e ottenere credito,
sia personale sia aziendale. Ovvero,
soldi in prestito.
È un intermediario fondamentale in un
sistema economico moderno.
Per queste due esigenze, la banca è il
posto che fa per te.
Tuttavia, devi capire in cosa la banca ti
può essere utile.
Per le vere esigenze e i veri progetti
di vita, la banca è il posto peggiore a
cui tu possa rivolgerti.
20
Chi ti può aiutare in questa giungla?
La prima persona che può aiutarti…
sei proprio tu stesso!
Smetti di pensare che siano lo Stato,
il Governo o le Banche a dover
pensare alla tua prosperità e sicurezza
finanziarie. Non lo faranno. Non
possono più farlo. La festa è finita e
non c’è più un soldo.
La seconda persona che ti può
aiutare è un vero professionista.
Per le tue esigenze assicurative,
indubbiamente il tuo assicuratore
di fiducia. Quello che ti ha regalato
questa rivista, dimostrando di
tenere realmente alla tua sicurezza
assicurativa.
Per la gestione e l’investimento del
denaro – dopo aver costruito delle
solide fondamenta assicurative puoi
richiedere il mio report gratuito.
Luca Lixi
Luca Lixi è un consulente finanziario
iscritto all’Albo Unico Nazionale.
Dopo studi economici e dopo aver
lavorato per 8 anni all’intero di gruppi
bancari europei, sceglie la libera
professione.
Assiste i suoi clienti tra Sardegna, EmiliaRomagna, Lombardia, Lazio e Veneto
(dove risiede). Grande appassionato e studioso di finanza
comportamentale, educazione finanziaria
e fondamentali dell’investimento di
valore. Collabora con le riviste “Investors’
– L’evoluzione della specie” e “Advisor
Professional”.
21
IL PARADISO FISCALE ITALIANO
Le successioni
In questo articolo, voglio darti una panoramica sulle principali modifiche normative
che potrebbero cambiare la fiscalità relativa alle successioni.
Prima però facciamo un passo indietro.
Il Belpaese è sempre stato considerato
un vero e proprio paradiso dal punto di
vista delle imposte sulla successione.
Se consideriamo la pressione fiscale
che pesa su tutte le altre attività…
sembra strano, non è vero?
Eppure è stato così. Per decenni.
Come se non bastasse, da qualcheanno
stiamo vivendo una situazione di forte
disagio economico.
Non ti sto raccontando nulla di nuovo.
Sono dati noti a tutti. In una situazione
economica di forte contrazione, era
solo questione di tempo.
A un certo punto, lo Stato avrebbe
iniziato a martellare laddove la
pressione fiscale non era ancora
stata aumentata.
La successione.
22
Lascia quindi che ti faccia una
breve fotografia delle principali
novità che stanno maturando e che
probabilmente modificheranno la
fiscalità sulle tematiche del passaggio
generazionale e sulla tutela del
patrimonio.
Come puoi immaginare, il linguaggio
che le istituzioni utilizzano per introdurre
qualsiasi tipo di variazione legislativa
non è dei più chiari. Ma non temere,
subito dopo questo elenco, troverai
un esempio PRATICO e molto più
semplice da seguire.
Continua a leggere e potrai capire come
queste modifiche potrebbero incidere
in concreto sul tuo patrimonio.
Tradotto in parole povere:
Quanti soldoni perderanno i tuoi
eredi in tasse? Quante tasse dovrai
pagare TU, se riceverai un qualsiasi
patrimonio in successione?
La riforma del
catasto
È diventata legge (Legge 23/2014) e si tramuterà in
una variazione delle rendite catastali riferite a tutti gli
immobili, con conseguente aumento delle imposte
ipocatastali in successione e/o in donazione.
Il certificato
successorio
europeo
È diventato operativo in tutta Europa dal 17 agosto
2015 e potrà modificare sensibilmente la tematica
successoria in Italia.
Le imposte
sucessorie
Potrebbero essere soggette a variazioni in aumento
(considerando che al momento l’Italia applica imposte
sensibilmente minori rispetto alle altre nazioni) e inoltre
potrebbero diminuire sensibilmente le franchigie
ereditarie a disposizione degli eredi (attualmente agli
eredi in linea retta spetta la franchigia di un milione pro
capite).
La prossima
revisione
Essa è volta alla riduzione e/o eliminazione delle
esenzioni fiscali, potrebbero essere coinvolti anche i
prodotti assicurativi e i titoli di Stato (che a oggi sono gli
unici prodotti finanziari rimasti esenti in successione).
23
Introdotte con la Legge 23 del 11 marzo 2014, riguardanti
la presentazione della dichiarazione di successione,
potrebbero agevolare gli eredi nell’incombenza
amministrativa richiesta nel momento successorio
usufruendo nel contempo di vantaggi fiscali.
Le
semplificazioni
fiscali
La corretta pianificazione, volta al passaggio
generazionale aziendale oppure al trasferimento delle
partecipazioni societarie agli eredi, consente di poter
usufruire di risparmi fiscali evitando, dove possibile,
plusvalenze sulle future cessioni.
Una corretta
pianificazione
La corretta pianificazione amiliare consente di eliminare
il problema della comproprietà ereditaria del
patrimonio tra i vari eredi evitando sia i costi richiesti
per la necessaria divisione futura sia probabili disaccordi
tra gli eredi stessi.
Una corretta
pianificazione
successoria
L'analisi della riforma 8. D.Lgs. 83/2015 del 27 giugno 2015)
relativa a “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e
processuale civile e di organizzazione e funzionamento
dell’amministrazione giudiziaria” consente di pianificare
in anticipo azioni e comportamenti volti a tutelare il
patrimonio dai rischi imprenditoriali e familiari.
La riforma
Leggere un simile elenco di modifiche
serve a poco e a niente, se non a
creare ulteriore confusione.
Soprattutto se si parla di fiscalità ed
è tutto scritto in termini fumosi e di
difficile comprensione.
È molto più utile pensare a situazioni
REALI e poi comprendere le azioni che
può essere conveniente effettuare.
Sia per salvaguardare il patrimonio
sinora costruito, sia per poterlo
trasmettere integro alle persone a te
care.
24
Scopri come le variazioni sulle normative
possono farti pagare molte più tasse e rendere
la trasmissione del patrimonio ai tuoi eredi molto
meno indolore.
Lascia che ti racconti brevemente la storia di una famiglia.
Una famiglia come tante altre – forse come la tua.
Marco ha 38 anni ed è sposato da 5
con Alessia.
Hanno due figli – Alberto e Chiara –
che frequentano ancora la scuola.
Marco è un imprenditore di successo.
Alessia è casalinga.
Si tratta della la situazione familiare
più favorevole in termini di imposte
successorie.
In questa tabella, puoi vedere
direttamente con i tuoi occhi cosa
accadrebbe al patrimonio di Marco,
se dovesse venire a mancare. A
seconda delle potenziali variazioni
sulla normativa, l’importo delle tasse
da pagare potrebbe essere molto
diverso.
Provocando un impatto molto più
grave sulla sua famiglia.
Se Marco venisse a mancare,
cosa accadrebbe al suo patrimonio?
1 milione di euro di patrimonio
intestato al marito imprenditore.
Totale asse: 600 mila euro valore
immobiliare catastale e 400 mila
denaro (rapporto Banca Italia 60%
immobili/40% denaro).
Muore il marito, si apre la successione:
Oggi la franchigia degli eredi (1 milione
di euro procapite) assorbirebbe
totalmente il milione di euro ereditato
e il patrimonio verrebbe attribuito
per un terzo al coniuge e due terzi ai
figli. Si pagherebbero solo le imposte
ipocatastali - 3% sul valore catastale
degli immobili (qualora gli eredi non
possano godere dell’agevolazione
prima casa).
Totale imposte da versare: €18.000
per la dichiarazione di successione
Ipotizziamo i probabili cambiamenti
25
1) Diminuzione della franchigia da 1
milione di euro a 200mila pro capite
per erede, mantenendo l’aliquota
successoria al 4%
in questo caso le imposte
(successorie ed ipocatastali) si
quantificherebbero in un importo pari
a €35.600 *
2) Diminuzione della franchigia da 1
milione di euro a 100mila pro capite
per erede, mantenendo l’aliquota
successoria al 4%
In questo caso le imposte
(successorie ed ipocatastali) si
quantificherebbero in un importo pari
a €48.800*
3) Diminuzione della franchigia da 1
milione di euro a 200mila pro capite
per erede e un aumento dell’aliquota
successoria al 10%
In questo caso le imposte
(successorie ed ipocatastali) si
quantificherebbero in un importo pari
a €62.000*
4) Diminuzione della franchigia da 1
milione di euro a 100mila pro capite
per erede e un aumento
dell’ aliquota successoria al 10%
In questo caso le imposte
(successorie ed ipocatastali) si
quantificherebbero in un importo pari
a €95.000*
5) Diminuzione della franchigia da 1
milione di euro a 200mila pro capite
per erede ed un aumento
dell’ aliquota successoria al 20%
In questo caso le imposte
(successorie ed ipocatastali) si
quantificherebbero in un importo pari
a €106.000*
6) Diminuzione della franchigia da 1
milione di euro a 100mila pro capite
per erede e un aumento
dell’aliquota successoria al 20%
In questo caso le imposte
(successorie ed ipocatastali) si
quantificherebbero in un importo pari
a €172.000*
* è stato inserito nel calcolo l’aumento del 10% a forfait oltre le franchigie applicato dall’Agenzia
delle Entrate.
Incredibile, vero?
Basta dare un veloce sguardo a
questa tabella, per capire come pochi
cambiamenti fiscali possano incidere
in maniera importante sul passaggio
del tuo patrimonio.
Nel caso peggiore, la famiglia di
Marco dovrebbe pagare €172.000
di imposte, a differenza degli attuali
18mila euro.
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Migliaia di euro in ballo per la tua famiglia
solo tu puoi fare qualcosa per lasciarli nelle
tasche delle persone che ami.
Capisci quanto è importante pianificare in modo oculato e attento
la propria successione?
L'unico modo per difendere la tua
famiglia – insieme al tuo patrimonio
– è quello di effettuare una
corretta pianificazione successoria,
affiancandosi a degli esperti del
settore.
sborsare, se fossi TU stesso a ricevere
un patrimonio in successione.
L’obiettivo di questo articolo non è
quello di terrorizzarti o portarti rogna.
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situazione dal punto di vista
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legale dei patrimoni.
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potrebbero essere le sonore cifre
da pagare quando il tuo patrimonio
passerà in successione.
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cucina nella tua casa;
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prima di averla montata in casa.
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pensiero vi consiglio di rivolgervi tranquillamente a loro!"
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"Servizio consigliato a tutte le persone che vogliono essere coccolate e seguite
come meritano veramente. "
Cesare Lodi – Dueville
"Siamo partiti con dubbi, idee diverse e la paura di “fare un minestrone”, di non
riuscire ad arredare in maniera armoniosa e “nostra” la casa. Il vostro team di
lavoro ci ha salvati! "
Francesca e Nicola Bertaso -Monteforte d’Alpone (VR)
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