Studio di fattibilità - Comune di Gossolengo
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Studio di fattibilità - Comune di Gossolengo
Comune di Gossolengo Comune di Rivergaro Comune di Travo Costituzione di un comune unico, per fusione dei comuni di Gossolengo, Rivergaro e Travo Provincia di Piacenza STUDIO DI FATTIBILITA’ 1 Sommario Costituzione di un comune unico, per fusione, dei comuni di Gossolengo, Rivergaro e Travo............................................1 STUDIO DI FATTIBILITA’ ....................................................................................................................................................................................1 Introduzione ...................................................................................................................................................................... 3 1. 2. Il quadro normativo ................................................................................................................................................. 5 1.1. La legislazione nazionale ................................................................................................................................ 5 1.2. La legislazione regionale ................................................................................................................................. 9 Il ritratto del territorio ........................................................................................................................................... 16 2.1. I tratti storici .................................................................................................................................................. 16 2.2. I tratti geografici ............................................................................................................................................ 18 2.3. I tratti demografici......................................................................................................................................... 24 2.4. I tratti socio-economici ................................................................................................................................. 32 3. Le prestazioni rilevate da SOSE ............................................................................................................................. 35 4. Le attività e le prestazioni rilevate e valutate attraverso il progetto ................................................................. 42 4.1. L’area economico-finanziaria, entrate, risorse umane ............................................................................... 42 4.2. L’area servizi tecnici, urbanistica, edilizia ................................................................................................... 55 4.3. L’area servizi sociali ...................................................................................................................................... 64 4.4. L’Area servizi amministrativi e demografici, AA.GG., Commercio, SUAP .................................................. 81 4.5. L’area servizi scolastici e culturali ............................................................................................................... 93 4.6. Servizi informatici ....................................................................................................................................... 101 4.7. Servizi di Polizia locale ................................................................................................................................ 105 5. L’assetto organizzativo possibile per il nuovo Comune .................................................................................... 106 6. L’ipotesi di fusione dei soli due Comuni di Gossolengo e Rivergaro ................................................................ 115 7. Il piano di comunicazione .................................................................................................................................... 118 7.1. La comunicazione interna ........................................................................................................................... 118 7.2. La comunicazione istituzionale .................................................................................................................. 118 7.3. Il confronto con le rappresentanze del mondo sociale ed economico ..................................................... 119 7.4. Parlare con le persone ................................................................................................................................. 119 Conclusioni .................................................................................................................................................................... 119 2 Introduzione Già nella fase di proposta, si era previsto che il presente studio di fattibilità fosse il frutto di una forte partecipazione di tutti gli “attori” delle organizzazioni comunali coinvolte, in ragione del ruolo e della responsabilità ricoperti, in uno spirito che avrebbe dovuto fare della cooperazione la risorsa fondamentale. A tal fine, sono stati costituiti appositi gruppi di lavoro, formati secondo i seguenti criteri: - un primo gruppo definito strategico, costituito dai Sindaci assistito dall’esperto designato da Lega dei Comuni, con il compito di: declinare gli indirizzi progettuali, verificare progressivamente l’andamento dell’attività ed, eventualmente, riorientare le azioni, valutare gli esiti delle varie fasi, esaminare, ai fini della condivisione, i risultati finali del progetto; - un secondo gruppo di coordinamento, costituito dal Segretario dei Comuni interessati e dall’esperto di Lega dei Comuni, con il compito di: supervisionare l’attività dei gruppi operativi, favorirne l’attività finalizzata all’acquisizione delle informazioni e dei dati necessari, assicurare il coordinamento con gli Organi di governo dell’Unione e dei comuni, partecipare alla produzione dello studio ed elaborare, in itinere, proposte di modifica/integrazione degli ambiti oggetto dell’analisi, così come di contribuire alla valutazione tecnica delle diverse alternative proposte per la gestione organizzativa delle funzioni; - I gruppi operativi, costituiti dai responsabili dei servizi dei comuni interessati. La loro articolazione è stata organizzata in forma tematica (gruppi esperti) e intersettoriale (circletime), a seconda dei livelli e dei contenuti delle rilevazioni e delle analisi. Ad essi è stata affidata la trattazione degli specifici ambiti di ricerca oggetto del capito 4 del presente studio. I gruppi, ovviamente, hanno potuto avvalersi dell’apporto di altre figure o, comunque, di referenti dei singoli comuni, competenti per ciascuna delle materie oggetto di trattazione. I valori che si intendeva affermare, attraverso l’organizzazione per gruppi e la metodologia proposta, erano costituiti dall’opportunità di sviluppare, per tutti i protagonisti, la capacità di integrarsi e coordinarsi nel rispetto dei diversi ruoli e responsabilità, secondo una metodica che, sebbene apparentemente dispendiosa, per numero e prerogative dei soggetti coinvolti e per la particolarità dei meccanismi di funzionamento, avrebbe consentito un elevato grado di focalizzazione sulle problematiche, una consistente riduzione del rischio di approcci caratterizzati da pregiudizi soggettivi, un impulso ad operare secondo percorsi di condivisione e partecipazione, attenuando le – anche involontarie – personalizzazioni, una forte propensione al lavoro di squadra, all’assunzione delle responsabilità individuali nei confronti del gruppo e all’interdipendenza positiva (accountability). Con questo spirito, sono stati costituiti cinque gruppi di lavoro operativi, riferiti alle seguenti aree tematiche: - servizi economico-finanziari, entrate, risorse umane; - servizi tecnici, urbanistica, edilizia; 3 - servizi sociali; servizi amministrativi; servizi scolastici. A tali ambiti, si è aggiunto un lavoro, più trasversale, concernente l’analisi dei servizi di ICT e del servizio di Polizia locale, ormai, da tempo, affidati, da parte dei Comuni di Gossolengo e Rivergaro, alla gestione dell’Unione di attuale appartenenza. Attraverso i predetti gruppi di lavoro, è stata elaborata l’analisi dell’attuale situazione e fornite puntuali indicazioni in ordine agli aspetti positivi e negativi (nonché alle opportunità e minacce) dell’aggregazione, in un'unica organizzazione, delle attuali risorse disponibili, nella prospettiva di gestione delle funzioni e dei servizi mediante un Comune unico. Pur nella coscienza – ben presente a ciascuno dei soggetti coinvolti – degli effetti che ne sarebbero potuti discendere in ordine all’identificazione dei nuovi ruoli e responsabilità, il lavoro è stato svolto con convinzione e motivazione, dimostrando, da parte di tutti, la matura consapevolezza che l’acquisizione delle tecniche proposte di elaborazione dei problemi complessi (qual è quello affrontato), avrebbe potuto costituire un ulteriore risultato, non scontato e per nulla marginale, derivante dall’esperienza fatta. In questo clima, il confronto tra gruppi operativi e gruppo strategico è stato particolarmente efficace e proficuo ed ha prodotto esiti inizialmente inattesi, tanto che l’indirizzo conclusivo fornito dalla committenza è stato quello di redigere uno studio unitario di fattibilità, concernente la sola ipotesi di comune unico tra i tre enti promotori dell’iniziativa. Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno e all’intelligenza di tutti coloro che vi hanno collaborato, ma con metodo. 4 1. Il quadro normativo 1.1. La legislazione nazionale Le fonti legislative concernenti la fusione di Comuni, sono costituite dagli articoli 15 e 16 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, di seguito riportati. Articolo 15 Modifiche territoriali, fusione ed istituzione di comuni (In vigore dal 6 maggio 2014) 1. A norma degli articoli 117 e 133 della Costituzione, le regioni possono modificare le circoscrizioni territoriali dei comuni sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale. Salvo i casi di fusione tra più comuni, non possono essere istituiti nuovi comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza, che altri comuni scendano sotto tale limite. 2. I comuni che hanno dato avvio al procedimento di fusione ai sensi delle rispettive leggi regionali possono, anche prima dell'istituzione del nuovo ente, mediante approvazione di testo conforme da parte di tutti i consigli comunali, definire lo statuto che entrerà in vigore con l'istituzione del nuovo comune e rimarrà vigente fino alle modifiche dello stesso da parte degli organi del nuovo comune istituito. Lo statuto del nuovo comune dovrà prevedere che alle comunità dei comuni oggetto della fusione siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi.1 3. Al fine di favorire la fusione dei comuni, oltre ai contributi della regione, lo Stato eroga, per i dieci anni decorrenti dalla fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati ad una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli comuni che si fondono.2 4. La denominazione delle borgate e frazioni è attribuita ai comuni ai sensi dell'articolo 118 della Costituzione. Articolo 16 Municipi (In vigore dal 13 ottobre 2000) 1. Nei comuni istituiti mediante fusione di due o più comuni contigui lo statuto comunale può prevedere l'istituzione di municipi nei territori delle comunità di origine o di alcune di esse. Comma così sostituito dall'art. 1, comma 117, L. 7 aprile 2014, n. 56, a decorrere dall'8 aprile 2014. Comma così modificato dall'art. 12, comma 1, D.L. 6 marzo 2014, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 maggio 2014, n. 68. Per il contributo straordinario ai comuni di cui al presente comma, l'art. 20 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 135, stabilisce: 1. A decorrere dall'anno 2013, il contributo straordinario ai comuni che danno luogo alla fusione, di cui all'articolo 15, comma 3, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, o alla fusione per incorporazione di cui all'articolo 1, comma 130, della legge 7 aprile 2014, n. 56, è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti in misura comunque non superiore a 1,5 milioni di euro. 2. Alle fusioni per incorporazione, ad eccezione di quanto per esse specificamente previsto, si applicano tutte le norme previste per le fusioni di cui all'articolo 15, comma 3, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni. 3. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano per le fusioni di comuni realizzate negli anni 2012 e successivi. 4. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'interno sono disciplinati le modalità e i termini per l'attribuzione dei contributi alla fusione dei comuni e alla fusione per incorporazione di cui ai commi 1 e 3. 5. A decorrere dall'anno 2013 sono conseguentemente soppresse le disposizioni del regolamento concernente i criteri di riparto dei fondi erariali destinati al finanziamento delle procedure di fusione tra i comuni e l'esercizio associato di funzioni comunali, di cui al decreto del Ministro dell'interno 1ºsettembre 2000, n. 318, incompatibili con le disposizioni di cui ai commi 1, 3 e 4 del presente articolo. L’articolo 1, comma 740, della L. 27 dicembre 2013, n. 147, stabilisce: “Al fine di incentivare il processo di riordino e semplificazione degli enti territoriali, una quota del fondo di solidarietà comunale, non inferiore, per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, a 30 milioni di euro, è destinata ad incrementare il contributo spettante alle unioni di comuni ai sensi dell'articolo 53, comma 10, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e una quota non inferiore a 30 milioni di euro è destinata, ai sensi dell'articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, ai comuni istituiti a seguito di fusione”. 1 2 5 2. Lo statuto e il regolamento disciplinano l'organizzazione e le funzioni dei municipi, potendo prevedere anche organi eletti a suffragio universale diretto. Si applicano agli amministratori dei municipi le norme previste per gli amministratori dei comuni con pari popolazione. L’articolo unico della L. 7 aprile 2014, n. 56, ha introdotto specifiche disposizioni in materia di fusione, anche per incorporazione, di comuni, di seguito riportate. 116. In caso di fusione di uno o più comuni, fermo restando quanto previsto dall'articolo 16 del testo unico, il comune risultante dalla fusione adotta uno statuto che può prevedere anche forme particolari di collegamento tra il nuovo comune e le comunità che appartenevano ai comuni oggetto della fusione. 117. (Sostituisce l’articolo 15, comma 2, del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, sopra riportato, Ndr) L'articolo 15, comma 2, del testo unico è sostituito dal seguente: «2. I comuni che hanno dato avvio al procedimento di fusione ai sensi delle rispettive leggi regionali possono, anche prima dell'istituzione del nuovo ente, mediante approvazione di testo conforme da parte di tutti i consigli comunali, definire lo statuto che entrerà in vigore con l'istituzione del nuovo comune e rimarrà vigente fino alle modifiche dello stesso da parte degli organi del nuovo comune istituito. Lo statuto del nuovo comune dovrà prevedere che alle comunità dei comuni oggetto della fusione siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi». 118. Al comune istituito a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno meno di 5.000 abitanti si applicano, in quanto compatibili, le norme di maggior favore, incentivazione e semplificazione previste per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e per le unioni di comuni. 118-bis. (Sostituisce l’articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, riportato in nota, Ndr) L'articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è sostituito dal seguente: 'Art. 20. - (Disposizioni per favorire la fusione di comuni e razionalizzazione dell'esercizio delle funzioni comunali). - 1. A decorrere dall'anno 2013, il contributo straordinario ai comuni che danno luogo alla fusione, di cui all'articolo 15, comma 3, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, o alla fusione per incorporazione di cui all'articolo 1, comma 130, della legge 7 aprile 2014, n. 56, è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti in misura comunque non superiore a 1,5 milioni di euro. 2. Alle fusioni per incorporazione, ad eccezione di quanto per esse specificamente previsto, si applicano tutte le norme previste per le fusioni di cui all'articolo 15, comma 3, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni. 3. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano per le fusioni di comuni realizzate negli anni 2012 e successivi. 4. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'interno sono disciplinati le modalità e i termini per l'attribuzione dei contributi alla fusione dei comuni e alla fusione per incorporazione di cui ai commi 1 e 3. 5. A decorrere dall'anno 2013 sono conseguentemente soppresse le disposizioni del regolamento concernente i criteri di riparto dei fondi erariali destinati al finanziamento delle procedure di fusione tra i comuni e l'esercizio associato di funzioni comunali, di cui al decreto del Ministro dell'interno 1° settembre 2000, n. 318, incompatibili con le disposizioni di cui ai commi 1, 3 e 4 del presente articolo'. 119. I comuni istituiti a seguito di fusione possono utilizzare i margini di indebitamento consentiti dalle norme vincolistiche in materia a uno o più dei comuni originari e nei limiti degli stessi, anche nel caso in cui dall'unificazione dei bilanci non risultino ulteriori possibili spazi di indebitamento per il nuovo ente. 120. Il commissario nominato per la gestione del comune derivante da fusione è coadiuvato, fino all'elezione dei nuovi organi, da un comitato consultivo composto da coloro che, alla data dell'estinzione dei comuni, svolgevano le funzioni di sindaco e senza maggiori oneri per la finanza 6 pubblica. Il comitato è comunque consultato sullo schema di bilancio e sull'eventuale adozione di varianti agli strumenti urbanistici. Il commissario convoca periodicamente il comitato, anche su richiesta della maggioranza dei componenti, per informare sulle attività programmate e su quelle in corso. 121. Gli obblighi di esercizio associato di funzioni comunali derivanti dal comma 28 dell'articolo 14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni, si applicano ai comuni derivanti da fusione entro i limiti stabiliti dalla legge regionale, che può fissare una diversa decorrenza o modularne i contenuti. In mancanza di diversa normativa regionale, i comuni istituiti mediante fusione che raggiungono una popolazione pari o superiore a 3.000 abitanti, oppure a 2.000 abitanti se appartenenti o appartenuti a comunità montane, e che devono obbligatoriamente esercitare le funzioni fondamentali dei comuni, secondo quanto previsto dal citato comma 28 dell'articolo 14, sono esentati da tale obbligo per un mandato elettorale. 122. I consiglieri comunali cessati per effetto dell'estinzione del comune derivante da fusione continuano a esercitare, fino alla nomina dei nuovi rappresentanti da parte del nuovo comune, gli incarichi esterni loro eventualmente attribuiti. Tutti i soggetti nominati dal comune estinto per fusione in enti, aziende, istituzioni o altri organismi continuano a esercitare il loro mandato fino alla nomina dei successori. 123. Le risorse destinate, nell'anno di estinzione del comune, alle politiche di sviluppo delle risorse umane e alla produttività del personale di cui al contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al comparto regioni e autonomie locali del 1° aprile 1999, pubblicato nel supplemento ordinario n. 81 alla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 1999, dei comuni oggetto di fusione confluiscono, per l'intero importo, a decorrere dall'anno di istituzione del nuovo comune, in un unico fondo del nuovo comune avente medesima destinazione. 124. Salva diversa disposizione della legge regionale: a) tutti gli atti normativi, i piani, i regolamenti, gli strumenti urbanistici e i bilanci dei comuni oggetto della fusione vigenti alla data di estinzione dei comuni restano in vigore, con riferimento agli ambiti territoriali e alla relativa popolazione dei comuni che li hanno approvati, fino alla data di entrata in vigore dei corrispondenti atti del commissario o degli organi del nuovo comune; b) alla data di istituzione del nuovo comune, gli organi di revisione contabile dei comuni estinti decadono. Fino alla nomina dell'organo di revisione contabile del nuovo comune le funzioni sono svolte provvisoriamente dall'organo di revisione contabile in carica, alla data dell'estinzione, nel comune di maggiore dimensione demografica; c) in assenza di uno statuto provvisorio, fino alla data di entrata in vigore dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio comunale del nuovo comune si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio comunale del comune di maggiore dimensione demografica tra quelli estinti. 125. Il comune risultante da fusione: a) approva il bilancio di previsione, in deroga a quanto previsto dall'articolo 151, comma 1, del testo unico, entro novanta giorni dall'istituzione o dal diverso termine di proroga eventualmente previsto per l'approvazione dei bilanci e fissato con decreto del Ministro dell'interno; b) ai fini dell'applicazione dell'articolo 163 del testo unico, per l'individuazione degli stanziamenti dell'anno precedente assume come riferimento la sommatoria delle risorse stanziate nei bilanci definitivamente approvati dai comuni estinti; c) approva il rendiconto di bilancio dei comuni estinti, se questi non hanno già provveduto, e subentra negli adempimenti relativi alle certificazioni del patto di stabilità e delle dichiarazioni fiscali. 126. Ai fini di cui all'articolo 37, comma 4, del testo unico, la popolazione del nuovo comune corrisponde alla somma delle popolazioni dei comuni estinti. 127. Dalla data di istituzione del nuovo comune e fino alla scadenza naturale resta valida, nei documenti dei cittadini e delle imprese, l'indicazione della residenza con riguardo ai riferimenti dei comuni estinti. 7 128. L'istituzione del nuovo comune non priva i territori dei comuni estinti dei benefìci che a essi si riferiscono, stabiliti in loro favore dall'Unione europea e dalle leggi statali. Il trasferimento della proprietà dei beni mobili e immobili dai comuni estinti al nuovo comune è esente da oneri fiscali. 129. Nel nuovo comune istituito mediante fusione possono essere conservati distinti codici di avviamento postale dei comuni preesistenti. 130. I comuni possono promuovere il procedimento di incorporazione in un comune contiguo. In tal caso, fermo restando il procedimento previsto dal comma 1 dell'articolo 15 del testo unico, il comune incorporante conserva la propria personalità, succede in tutti i rapporti giuridici al comune incorporato e gli organi di quest'ultimo decadono alla data di entrata in vigore della legge regionale di incorporazione. Lo statuto del comune incorporante prevede che alle comunità del comune cessato siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi. A tale scopo lo statuto è integrato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge regionale di incorporazione. Le popolazioni interessate sono sentite ai fini dell'articolo 133 della Costituzione mediante referendum consultivo comunale, svolto secondo le discipline regionali e prima che i consigli comunali deliberino l'avvio della procedura di richiesta alla regione di incorporazione. Nel caso di aggregazioni di comuni mediante incorporazione è data facoltà di modificare anche la denominazione del comune. Con legge regionale sono definite le ulteriori modalità della procedura di fusione per incorporazione. 130-bis. Non si applica ai consorzi socio-assistenziali quanto previsto dal comma 28 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni. 131. Le regioni, nella definizione del patto di stabilità verticale, possono individuare idonee misure volte a incentivare le unioni e le fusioni di comuni, fermo restando l'obiettivo di finanza pubblica attribuito alla medesima regione. 132. I comuni risultanti da una fusione, ove istituiscano municipi, possono mantenere tributi e tariffe differenziati per ciascuno dei territori degli enti preesistenti alla fusione, non oltre l'ultimo esercizio finanziario del primo mandato amministrativo del nuovo comune. 133. I comuni risultanti da una fusione hanno tempo tre anni dall'istituzione del nuovo comune per adeguarsi alla normativa vigente che prevede l'omogeneizzazione degli ambiti territoriali ottimali di gestione e la razionalizzazione della partecipazione a consorzi, aziende e società pubbliche di gestione, salve diverse disposizioni specifiche di maggior favore. 134. Per l'anno 2014, è data priorità nell'accesso alle risorse di cui all'articolo 18, comma 9, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, ai progetti presentati dai comuni istituiti per fusione nonché a quelli presentati dalle unioni di comuni. L’articolo 1, comma 450, della L. 23 dicembre 2014, n. 190, stabilisce: “Al fine di promuovere la razionalizzazione e il contenimento della spesa degli enti locali attraverso processi di aggregazione e di gestione associata: a) ai comuni istituiti a seguito di fusione che abbiano un rapporto tra spesa di personale e spesa corrente inferiore al 30 per cento, fermi restando il divieto di superamento della somma delle spese di personale sostenute dai singoli enti nell'anno precedente alla fusione e il rispetto del limite di spesa complessivo definito a legislazione vigente e comunque nella salvaguardia degli equilibri di bilancio, non si applicano, nei primi cinque anni dalla fusione, specifici vincoli e limitazioni relativi alle facoltà assunzionali e ai rapporti di lavoro a tempo determinato.” Il successivo comma 498, modificando il comma 23 dell'articolo 31 della legge 12 novembre 2011, n. 183, prevede: “I comuni istituiti a seguito di fusione a decorrere dall'anno 2011 sono soggetti alle regole del patto di stabilità interno dal quinto anno successivo a quello della loro istituzione, assumendo quale base di calcolo le risultanze dell'ultimo triennio disponibile.”3 Le predette disposizioni introdotte dalla L. n. 190/2014, saranno da interpretarsi alla luce di quanto previsto dal d.d.l. di stabilità 2016. 3 8 1.2. La legislazione regionale Per l’istituzione di un nuovo Comune e per la modifica dei confini e delle denominazioni comunali, occorre, così come previsto dall’art. 133, comma 2, della Costituzione, una legge regionale preceduta dalla consultazione delle popolazione interessate. L'iter legislativo, come previsto all'articolo 8 della Legge Regionale 8 luglio 1996, n. 24, può avviarsi: - attraverso l'iniziativa legislativa popolare esercitata dai cittadini e dai Consigli provinciali e comunali ai sensi dell'art.18 dello Statuto regionale (articolo 8, comma 1, lett.a); - attraverso l'iniziativa legislativa esercitata dalla Giunta regionale e dagli altri soggetti abilitati ai sensi dell'art.50 dello Statuto regionale (articolo 8, comma 1, lett.b). - L'iniziativa della Giunta può conseguire alla richiesta di consigli comunali o cittadini che non raggiungano la soglia richiesta per l'esercizio dell'iniziativa popolare (ovvero 50.000 abitanti per l’iniziativa dei consigli comunali e 5.000 elettori per l’iniziativa della cittadinanza), e precisamente: - su istanza dei Consigli comunali formulata con deliberazione adottata con le stesse modalità e procedure previste dall’art.6 del T.U.E.L. ovvero con maggioranza qualificata dei 2/3, alla Giunta regionale affinché promuova la relativa procedura (articolo 8, comma 2); - su istanza proposta dalla maggioranza degli elettori residenti nei singoli Comuni interessati alla fusione(articolo 8, comma 3). È inoltre possibile che la dichiarazione di volontà degli enti locali sia supportata da un’espressione popolare resa attraverso un referendum preventivo (articolo 11, comma 5). Gli esiti della consultazione, da tenersi non oltre un anno prima dell’istanza, sono allegati a questa. Il referendum popolare preventivo consente un’accelerazione della procedura istruttoria presso gli organi regionali, i quali dovrebbero altrimenti promuovere d’ufficio la consultazione delle popolazioni interessate. Il referendum è di carattere consultivo, ed il suo esito non è pertanto vincolante ai fini della decisione finale. Una volta ricevuta l’istanza dai Consigli Comunali, ed entro i sessanta giorni successivi, la Giunta Regionale verifica, anzitutto, la regolarità della stessa e la sussistenza dei presupposti formali e sostanziali. In caso di accoglimento dell’istanza, la Giunta elabora il progetto di legge regionale di istituzione del nuovo Comune e lo presenta al Consiglio Regionale (articolo 8, comma 4), allegando una relazione di accompagnamento che illustra la conformità del progetto di fusione al programma di riordino territoriale e fornisce le necessarie informazioni territoriali demografiche, socioeconomiche, finanziarie ed economico-patrimoniali relative agli enti locali coinvolti (articolo 8, comma 5). La relazione di accompagnamento al progetto di legge deve altresì contenere la descrizione dei confini del Comune da istituire o dei Comuni comunque interessati a modificazioni e le relative rappresentazioni cartografiche. 9 La relazione al progetto d’istituzione del nuovo Comune deve essere motivata con specifico riguardo alla obiettiva sussistenza di condizioni finanziarie sufficienti a provvedere all’esercizio delle funzioni istituzionali e all’organizzazione e gestione dei servizi pubblici comunali (articolo 8, comma 6). Se il progetto d’iniziativa comunale fosse stato preceduto da un referendum popolare, al progetto dovrebbe essere allegata anche una dichiarazione ufficiale dei risultati delle consultazioni effettuate (articolo 8, comma 7). Negli otto giorni successivi, il progetto di legge è inviato alla Provincia cui appartengono i Comuni interessati, per l’espressione del parere di competenza, che dev’essere reso entro sessanta giorni (articolo 10, commi 1 e 3). A questo punto il progetto di legge, la documentazione accompagnatoria ed i pareri degli enti sono esaminati in sede referente da un’apposita Commissione consiliare, che redige una propria relazione e la trasmette entro quindici giorni al Consiglio Regionale (art. 10, comma 4). Il referendum consultivo popolare, se non è stato realizzato in via anticipata dai singoli enti interessati, è disposto obbligatoriamente dal Consiglio regionale sui progetti di legge per la modifica delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, quando la proposta sia conforme al programma di riordino territoriale (articolo 11, comma 1). Al referendum possono esprimere il loro parere tutti gli elettori dei Comuni interessati, nel caso di fusione (articolo 11, comma 2). Il Consiglio regionale definisce il quesito da sottoporre alla consultazione popolare e l’ambito territoriale entro il quale gli elettori sono chiamati a votare (articolo 12, comma 1). Il referendum è indetto dal Presidente della Regione entro 10 giorni dalla delibera del Consiglio regionale (articolo 12, comma 2). I risultati del referendum sono indicati sia nel loro complesso, sia sulla base degli esiti distinti per ciascuna parte del territorio (articolo 12, comma 7). La procedura si chiude con l’approvazione della legge istitutiva del nuovo Comune da parte del Consiglio regionale. Se il referendum era stato realizzato in via preventiva, Il Consiglio può deliberare immediatamente sul progetto di legge. In caso di svolgimento di referendum successivo, la votazione del Consiglio sul progetto di legge resta sospesa fino alla pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione dei risultati del referendum. Il Consiglio, in questo caso, delibera definitivamente sul progetto di legge entro i successivi 60 giorni (articolo 13, commi 1 e 3). La legge contiene anche i criteri generali per la disciplina dei rapporti di successione fra i Comuni preesistenti ed il nuovo Comune istituito (articolo 14). Per agevolare la comprensione dell’iter legislativo, si inserisce l’apposita tabella predisposta dalla Regione Emilia Romagna (che al link http://autonomie.regione.emilia-romagna.it/fusioni-dicomuni/approfondimenti/iter-per-la-fusione/iter-legislativo-della-regione-l-r-n-24-96, ha pure reso disponibile un kit per il calcolo delle date – cronoprogramma). 10 FASI DEL PROCEDIMENTO LEGISLATIVO PER FUSIONE DI COMUNI (L.R. 24/1996) Fase del procedimento ai sensi della l.r. n. 24/1996 Ente/organo competente Adozione delle deliberazioni con maggioranza qualificata da parte dei Consigli comunali, che intendono chiedere Consigli comunali e Sindaci alla Giunta regionale di predisporre il progetto di legge di interessati fusione (art. 8, comma 2) e loro trasmissione alla Giunta regionale unitamente alla istanza affinché essa approvi il disegno di legge di fusione ↓ entro 60 giorni dall’istanza Approvazione, da parte della Giunta regionale del progetto di legge e della relazione di accompagnamento e Giunta regionale trasmissione all’Assemblea legislativa per l’iscrizione all’ordine del giorno della stessa (art. 8, comma 4) ↓ entro 15 giorni Commissione Assembleare competente esamina progetto Commissione Assembleare di legge e lo trasmette con una relazione all’Assemblea competente legislativa (art. 10, comma 4) ↓ Prima seduta utile dell’Assemblea legislativa L’Assemblea legislativa esamina il testo e delibera sull’indizione del referendum (art. 11, comma 1-bis); se Assemblea legislativa viene deliberata l’indizione, l’Assemblea definisce il quesito e l’ambito territoriale (art. 12, comma 1) ↓ entro 10 giorni Emanazione del decreto del Presidente della Regione di indizione del referendum (art. 12, comma 2) e relativa Presidente della Regione pubblicazione nel Burert N.B. • Il secondo periodo del comma 3 dell’art. 12 della legge n. 24 del 1996 prevede che “Qualora il decreto sia emesso dopo il 1° aprile, il periodo utile per la convocazione degli elettori decorre dal successivo 15 settembre”. • L’art. 12, comma 4, della legge n. 24 del 1996, come modificato dall’art. 6, comma 1, della l.r. 23/2013, prevede che: “Ogni attività ed operazione relativa al referendum è sospesa: a) nei quattro mesi che precedono la scadenza dell'Assemblea legislativa regionale e nei tre mesi successivi alla elezione della nuova Assemblea; 11 b) nel periodo intercorrente tra la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali e i sei mesi successivi all'elezione del nuovo Consiglio regionale, in caso di anticipato scioglimento del Consiglio”. ↓ Data di convocazione degli elettori fissata nel decreto La data è scelta in una domenica compresa tra il sessantesimo ed il novantesimo giorno successivo a quello di emanazione del decreto (art. 12, comma 3, l.r. n. Svolgimento del referendum 24/1996), fermo restando quanto previsto nel N.B. sopra riportato. ↕ entro 20 giorni antecedenti quello fissato per la votazione Costituzione, presso il Tribunale del capoluogo di Provincia, dell’Ufficio centrale per il referendum, la cui Tribunale del capoluogo di composizione e le cui funzioni sono disciplinate dalla Provincia e Regione normativa regionale vigente in materia di referendum (art. 12, comma 6) L’Ufficio centrale per il referendum trasmette il verbale Ufficio centrale per il con i risultati del referendum al Presidente della Giunta referendum regionale (art. 12, comma 8) Il Presidente della Giunta regionale dispone la pubblicazione del verbale nel Bollettino Ufficiale della Presidente della Giunta Regione e lo invia al Presidente dell’Assemblea legislativa regionale (art. 12, comma 8) Pubblicazione del verbale nel Bollettino Ufficiale della Strutture della Giunta regionale Regione ↓ entro 60 giorni dalla pubblicazione del verbale sul BURERT L’Assemblea legislativa delibera definitivamente sul Assemblea legislativa progetto di legge (art. 13, comma 2) ↓ Promulgazione, pubblicazione ed entrata in vigore della Presidente della Giunta legge regionale con la procedura d’urgenza, se necessario regionale La Regione ha, inoltre, fornito ulteriori, specifiche indicazioni su iter, presupposti e condizioni relative al procedimento di fusione, tra le quali si segnalano le seguenti. - Il presupposto generale perché si possa avviare un processo di fusione è costituito dal fatto che i Comuni devono essere contigui e devono appartenere alla stessa Provincia. 12 - Il processo di fusione può proseguire solamente rispetto ai Comuni per i quali è stato avviato. Successive adesioni comportano necessariamente l’avvio di una nuova fusione e, conseguentemente, di un nuovo iter legislativo. - La fusione non è pregiudicata nel caso in cui i Comuni appartengano ad ambiti territoriali ottimali diversi. - La fusione determina il fatto che il nuovo Comune dovrebbe, secondo la legge regionale n. 21 del 2012, essere ricompreso in un nuovo ambito territoriale ottimale che costituisce, come noto, l’area territoriale adeguata per l’esercizio in forma associata delle funzioni. - L’art. 9 comma 4 della LR 13/2015 dispone che gli obblighi di gestione associata delle funzioni fondamentali spettanti ai Comuni ex art.7 comma 3 della L.R 21/2012 sono sospesi sino al termine del procedimento legislativo di fusione per i Comuni che abbiamo formalmente approvato e trasmesso, ai sensi dell’art.8 comma 2 della LR 24/96, istanza alla Giunta regionale per l’avvio dell’iniziativa legislativa di fusione. - Il referendum sulla fusione di comuni è obbligatorio, ai sensi dell’art. 133, comma 2, Cost. e ha valore consultivo: scopo principale del referendum è rappresentare al legislatore regionale, prima che decida, qual è la volontà delle popolazioni interessate. La disciplina della l.r. n. 24/1996, ai fini della validità del referendum consultivo per la fusione di comuni, non richiede né quorum deliberativo né quorum partecipativo (l’art. 12, comma 9 precisa espressamente che il referendum consultivo è valido indipendentemente dal numero degli aventi diritto al voto che vi hanno partecipato). Tale referendum è quindi obbligatorio ma non vincolante e l’esito favorevole o contrario non impone all’Assemblea legislativa di conformarsi. Le conseguenti decisioni politiche in capo all’Assemblea Legislativa sono libere, ma, per consentire una esaustiva valutazione degli esiti referendari, la disciplina regionale prevede che i risultati del referendum siano indicati sia nel loro risultato complessivo, sia sulla base degli esiti distinti per ciascuna parte del territorio diversamente interessata (art. 12, comma 7). - La denominazione del nuovo Comune deve essere indicata già all’atto della presentazione dell’iniziativa legislativa di fusione. Sono quindi i soggetti che innescano il processo a scegliere il nome del nuovo comune. Nel caso in cui siano individuate diverse possibili denominazioni, la scelta è rimessa ai cittadini che possono pronunciarsi in occasione del referendum consultivo nel quale viene previsto un apposito quesito. - Al nuovo Comune spettano contributi statali e contributi regionali. I contributi statali vengono erogati per i dieci anni decorrenti dalla fusione (così come disposto all’art. 15 comma 3 del D.lgs 267/2000) e sono commisurati al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti ai precedenti Comuni per l’anno 2010, nei limiti degli stanziamenti finanziari previsti ed in misura non superiore per ciascuna fusione a 1,5 milioni di euro annui (ex art.20, comma 3 del D.L n.95/2012 convertito nella L.135 del 07/08/12). I contributi regionali si distinguono invece in ordinari (di ammontare costante e della durata complessiva di quindici anni) e straordinari in conto capitale (a titolo di compartecipazione alle spese iniziali e della durata di tre anni) e vengono erogati, nei limiti degli stanziamenti del bilancio regionale, secondo i criteri ed i parametri definiti nel Piano di riordino Territoriale (PRT) adottato annualmente con delibera di Giunta (per l'anno 2015 i criteri per 13 - - - - la quantificazione dei contributi sono precisati nella DGR n. 329 del 31 marzo 2015). L’art. 9 della l.r. n. 13/2015 ha però introdotto l’art. 18 bis (dedicato all’incentivazione delle fusioni di comuni) all’interno della l.r. n. 24/1996. La nuova disciplina dell’incentivazione si applicherà dal 1° gennaio 2016, quindi alle fusioni che prenderanno formalmente avvio nel 2016 (attraverso la presentazione, da parte dei Consigli comunali interessati, dell’istanza di cui all’art. 8, comma 2, l.r. n. 24/1996). Come si legge nei commi 2 e 3 del nuovo art. 18 bis, l.r. n. 24/1996, sarà il programma di riordino territoriale a precisare i criteri per la definizione dei contributi ordinari stabilendone la durata non inferiore a 10 anni (a differenza dei 15 anni attualmente previsti). Il programma di riordino territoriale potrà anche prevedere e disciplinare contributi straordinari per spese di investimento, fissandone la durata (attualmente tali contributi sono previsti per tre anni). Con la nuova disciplina dettata dall’art.18 bis “Incentivazione delle fusioni di Comuni” della LR 24/96 (introdotto dall’art.9 comma 3 della LR 13/2015), valevole a far data dal 1 gennaio 2016, la Regione Emilia-Romagna ha previsto di incentivare prioritariamente le fusioni di Comuni che raggiungano la soglia minima di popolazione di 5.000 abitanti e quelle che, pur al di sotto di tale soglia, includano almeno tre Comuni di cui almeno uno sotto i 1.000 abitanti. Ulteriori premialità sono poi riconosciute alle fusioni comprendenti Comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti. Infine, ai Comuni derivanti da fusioni è garantita, nei dieci anni successivi alla loro costituzione, la priorità nei programmi e provvedimenti regionali di settore che prevedono contributi a favore degli enti locali (ferme restando le diverse previsioni e priorità contenute nelle programmazioni approvate dalla commissione Europea). Concluso il procedimento di fusione e istituito il nuovo Comune viene nominato un commissario incaricato di gestire il nuovo ente sino alla elezione dei nuovi organi (elezione che potrà avvenire nella prima tornata elettorale utile dopo l’istituzione del Comune). Il commissario è inoltre coadiuvato dal Comitato dei Sindaci dei preesistenti Comuni, organismo istituito senza costi aggiuntivi a carico del bilancio regionale (ex art.1 comma 120 della L.56/2014). Così come disposto dall’art.14 della L.R. 24/96, il Comune di nuova istituzione subentra nella titolarità delle posizioni e dei rapporti giuridici attivi e passivi che afferiscono ai preesistenti Comuni. I beni demaniali e patrimoniali dei preesistenti Comuni sono trasferiti al demanio ed al patrimonio del Comune di nuova istituzione. La stessa cosa si verifica anche per il personale (trasferito ai sensi dell’articolo 2112 del Codice e nel rispetto di quanto previsto dall’art. 31 del d.lgs. 165 del 2001). Infine i regolamenti e gli atti amministrativi a contenuto generale (ivi compresi gli strumenti urbanistici) dei preesistenti Comuni, restano in vigore, in quanto compatibili, sino a quando non vi provveda il Comune di nuova istituzione. Qualora la fusione avvenga tra uno o più Comuni montani, il nuovo Comune potrà definirsi totalmente o parzialmente montano in ragione della classificazione attribuita ai Comuni preesistenti. La classificazione del nuovo Comune è di competenza dell’ISTAT. I Comuni sono tenuti a predisporre sia il bilancio di previsione annuale che il bilancio di previsione pluriennale. Conclusa la fusione e istituito il nuovo Comune, quest’ultimo potrà poi, ai sensi dell’art.1 comma 125 della L. 56/2014, approvare il proprio bilancio di previsione (in deroga a quanto disposto dall’art.151 comma 1 TUEL) entro novanta giorni 14 dall’istituzione (o dal diverso termine di proroga eventualmente previsto per l'approvazione dei bilanci e fissato con decreto del Ministro dell'interno). Ai fini dell'applicazione dell'articolo 163 del TUEL, per l'individuazione degli stanziamenti dell'anno precedente, il nuovo Comune assume, come riferimento, la sommatoria delle risorse stanziate nei bilanci definitivamente approvati dai comuni estinti4. - Ai preesistenti Comuni vengono garantite adeguate forme di rappresentanza nel nuovo Comune. A tale proposito il D.lgs 267/2000 dispone che lo Statuto del nuovo Comune non solo preveda per le comunità di origine, o per alcune di esse, adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi (art.15, comma 2) ma anche la possibilità che in tali territori vengano istituiti dei municipi (art.16)5. Per questi aspetti dovranno comunque considerarsi le nuove disposizioni introdotte dal d.lgs. 118/2011 e s.m. e quelle derivanti dalla definitiva approvazione della legge di stabilità 2016. 5 Rispetto al quadro normativo delineato nel presente capitolo, deve aggiungersi che l’Anci ha recentemente presentato una propria proposta di parziale revisione, sintetizzata nella seguente ipotesi di articolato: Il primo periodo del comma 2 dell’art. 15 del Decreto Legislativo n. 267/2000, e successive modifiche e integrazioni, è sostituito dal seguente: I comuni che hanno dato avvio al procedimento di fusione, ai sensi delle rispettive leggi regionali, possono, anche prima dell’istituzione del nuovo ente, mediante approvazione di testo conforme da parte di tutti i consigli comunali, definire lo statuto e i regolamenti che entreranno in vigore con l’istituzione del nuovo comune e rimarranno vigenti fino alle modifiche degli stessi da parte degli organi del nuovo comune istituito. In caso di fusione di Comuni, la data per l’istituzione del nuovo Comune decorre dal 1° gennaio del primo anno utile per l’effettivo avvio del nuovo Comune. A tal fine, le Regioni comunicano entro un termine congruo a tutti gli enti competenti, le necessarie procedure di attivazione, assicurando il rilascio dei codici identificativi del nuovo ente sino dal primo giorno della sua istituzione. Dal termine di istituzione del nuovo Comune, la gestione commissariale è affidata ad un organo costituito dagli amministratori che alla data di estinzione dei Comuni aderenti alla fusione ricoprivano la carica di Sindaco. Al fine di incentivare il processo di riordino, cooperazione intercomunale e semplificazione degli enti territoriali, il contributo statale di cui all’art. 1, comma 730, lettera a), ultimo periodo, è prorogato al triennio 2017, 2018 e 2019 e incrementato con una dotazione di 60 milioni di euro annui per le unioni di comuni e di 60 milioni di euro annui per i comuni istituiti a seguito di fusione ai sensi dell'articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, come sostituito dall’art. 23, comma 1, lettera f-ter), del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 114. Art. All’art. 1, comma 730 della legge 147/2013, alla lettera a) del comma 380-ter, aggiungere alla fine il seguente periodo: “le risorse destinate ai comuni istituiti a seguito di fusione annualmente non utilizzate, sono destinate ad incrementare il contributo spettante alle unioni di comuni. Nei territori dei comuni estinti a seguito di fusione, a decorrere dalle fusioni realizzate ai sensi della legge 8 giugno 1990, n.142 e s.m.i, è garantita la presenza dell’Ufficio postale. I comuni nati da fusione sono esentati fino al terzo anno dalla loro istituzione dagli obblighi di revisione dei piani di dimensionamento scolastico. Al comune istituito a seguito di fusione si applicano per dieci anni, in quanto compatibili, le norme di maggior favore, incentivazione e semplificazione previste per i comuni con popolazione inferiore a quella raggiunta con l’accorpamento. All’art. 1, della legge n. 56 del 2014, dopo il comma 128, inserire il seguente comma 128 bis “in tutti i programmi di derivazione dell’Unione Europea e cofinanzianti da stato e/o regioni nei programmi statali e/o regionali, di finanziamento, sostegno, incentivazione degli investimenti dei Comuni, attraverso la concessione di contributi a fondo perduto o a tassi agevolati, o altre modalità, sono previste quote di riserva o forme di priorità e prelazione, nell’ordine a favore dei Comuni istituiti a seguito di fusione, nonché dei Comuni appartenenti alle Unioni che gestiscano in forma associata le funzioni di cui all’art. 14 comma 28, del n. 78/2010 convertito in legge n. 122 / 2010. Sono conseguentemente soppresse le normative in contrasto con il presente articolo. Il d.d.l. di stabilità 2016, inoltre, nella versione in aula alla Camera (e, quindi, praticamente consolidata), prevede. “A decorrere dall’anno 2016 il contributo straordinario a favore degli enti di cui al comma 1 è commisurato al 40 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti e comunque in misura non superiore a 2 milioni di euro per ciascun beneficiario. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’interno, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, sono disciplinate le modalità di riparto del contributo, prevedendo che in caso di fabbisogno eccedente le disponibilità sia data priorità alle fusioni o incorporazioni aventi maggiori anzianità e che le eventuali disponibilità eccedenti rispetto al fabbisogno determinato ai sensi del primo periodo siano ripartite a favore dei medesimi enti in base alla popolazione e al numero dei comuni originari”. Lo stesso testo in aula alla Camera, prevede anche: “A decorrere dall’anno 2016, fermi restando i vincoli generali sulla spesa di personale, i comuni istituiti a decorrere dall’anno 2011 a seguito di fusione nonché le unioni di comuni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 100 per cento della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell’anno precedente.”. 4 15 2. Il ritratto del territorio 2.1. I tratti storici Dai siti dei Comuni interessati e da altri siti tematici si sono acquisiti cenni per un inquadramento storico, sociale e culturale relativo agli originari insediamenti e alle comunità che vi hanno vissuto, radicandosi nel territorio. Gossolengo Gossolengo è situato a pochi chilometri da Piacenza, lambito sul confine ovest dal fiume Trebbia. La sua storia è legata alla vicenda della vicina città di Piacenza. Nel 1314 Alberto Scoto, signore di Piacenza si scontrò nel territorio di Gossolengo con i Visconti che dalla Lombardia miravano ad estendere il loro potere a Sud del Po. Nel 1536 avvenne lo scontro tra i Farnese, duchi di Piacenza e Parma, e gli Spagnoli: alcuni soldati spagnoli arrivarono a Gossolengo ed espugnarono il castello dove si insediarono. Negli anni 1571 e 1577 vi furono, nel territorio di Gossolengo, due gravi carestie di grano. Nel 1630 scoppiò la peste che durò per cinque mesi. Negli anni 1636/1637 il paese di Gossolengo e tutto il territorio piacentino furono depredati da Spagnoli e Francesi. Nel 1746 la parrocchia di Gossolengo contava 1164 anime (censimento dell'arciprete Giuseppe Gervasi). Nel 1747 la popolazione era discesa a 809 abitanti a causa della fame e della peste che fecero una vera strage. Nel 1796 come un fulmine piombò sulla città di Piacenza Napoleone; con i Francesi Piacenza soffrì le vessazioni militari degli invasori. Nel Giugno del 1799 gli Austro-Russi si scontrarono con i Francesi nella famosa battaglia del Trebbia. Le sorti della guerra furono alterne fino alla disfatta completa dei Francesi. Gli AustroRussi vittoriosi, misero a ferro e fuoco in particolare i villaggi di Tuna, Mottaziana, Gossolengo, Gragnano, Campremoldo Sotto, Sopra e Casaliggio. La Francia nel 1802 si annesse Parma e Piacenza. Nel 1814 Maria Luigia, figlia dell'imperatore d'Austria e moglie di Napoleone, fece il suo ingresso a Piacenza e inaugurò il nuovo regno. Lo stemma del Comune riporta il fiume Trebbia e l'elefante a ricordo della battaglia della Trebbia avvenuta il 18 dicembre del 218 a.C. durante la seconda guerra punica fra le legioni Romane del console Tiberio Sempronio Longo e quelle Cartaginesi guidate da Annibale. Originariamente fu terra dei Benedettini di san Savino e dei monaci della Cattedrale, ricca di rivi e mulini di cui restano ancora oggi evidenti testimonianze. Verso la fine del XII secolo fu eretto il castello conservato in buono stato. La chiesa parrocchiale di San Quintino è stata costruita nel XX secolo. Gossolengo conta le frazioni di Caratta, Quarto e Settima. Nel territorio sono stati rinvenuti oggetti risalenti al Paleolitico, tra cui l'importantissimo fegato etrusco trovato nel 1877 a Ciavernasco e databile II sec. a.C., attualmente conservato nel Museo Civico di Piacenza. Il fegato serviva agli aruspici per interpretare i segni del cielo. Da diversi anni il paese vive un notevole sviluppo edilizio che lo ha avvicinato sempre di più alla città. Rivergaro Il nome Rivergaro si ritiene possa derivare da "rio Vergaro" il ruscello che scende dai colli di Bassano e attraversa il paese fino al Trebbia. Il rio Vergaro, lambendo le fondamenta 16 dell'Oratorio di San Rocco, una volta scendeva scoperto. Nei documenti più antichi si trova il paese chiamato: "Rivalgario", "Rivalegario", poi infine Rivegaro". Rivergaro è ricordato dagli storici in quanto in questo luogo c'era un munitissimo castello che è servito spesso come rifugio dei signori e nobili di parte ghibellina i quali in lotta con i popolari e la parte guelfa, quando soccombevano in città, si asserragliavano a Rivergaro. La posizione vicino alla città, perciò di comodo accesso, e il castello fortificato, fecero di Rivergaro un punto di riferimento per la parte ghibellina che quando era sconfitta, cercava di riorganizzarsi in attesa di riprendersi per riconquistare la supremazia. Nel 1233, dopo un breve periodo di pace ottenuto per opera di un certo frate Leone Perego, i nobili e i popolari furono di nuovo in lotta. I nobili ebbero la peggio e, assaliti un po' ovunque, si ritirarono con le proprie famiglie "nel forte luogo di Rivergaro ove per capo e podestà loro si elessero il marchese Obizzo Malaspina". L'anno dopo i popolari, con a capo Oberto Pallavicino, assieme a truppe cremonesi, tentarono di snidare i nobili dal paese, da cui questi con sorprese e scorrerie tenevano in angustia e soggezione continua la città e il contado. Nell'ottobre i nobili, non potendo più sostenere la loro posizione, trattarono col partito dei popolari e ritornarono in pace a Piacenza. Nel 1251 si è di nuovo in lotta. Ora Oberto Pelavicino è contro il partito dei nobili e con un esercito composto di popolari, cremonesi e parmigiani assedia vari castelli: di Raglio, di Chero, di S. Lorenzo, di Fontana, di Olubra e di Travo. Naturalmente Rivergaro fu il teatro principale di lotta e molti nobili vi furono fatti prigionieri. Nuovo fatto d'armi avvenne nel 1307 sempre tra i guelfi, che dominavano Piacenza, e i ghibellini. Questi ultimi non ritennero sicuro neanche Rivergaro, anzi fuggirono a Pigazzano e da quelle alture ingaggiarono battaglia e questa volta trionfarono sui guelfi. Nel 1309 il gruppo di nobili coi loro capi sono di nuovo in loco per tentare la resistenza. E' un alternarsi di queste vicende. Non si trova a Rivergaro la figura del "Console", istituzione esistente in tutti gli altri paesi vicini e anche in quelli del contado piacentino, eccetto appunto i paesi dove esisteva un feudatario. Il Console era responsabile del paese, eletto ogni anno in genere dalla base con compiti di rappresentanza del popolo, funzione amministrativa e in certo modo anche giudiziarie, intermediario tra il governo e la gente. A Rivergaro esisteva invece, dal secolo XIV, cioè dal periodo della denominazione Viscontea, il "Capitano del Divieto". Era una carica molto importante istituita dal Signore con funzioni di controllo, per così dire, negativo, da cui il nome "del Divieto" e di carattere fiscale e penale; il Capitano del Divieto era destinato, soprattutto nei primi tempi, ad evitare il contrabbando e l'uscita delle derrate coommestibili: granaglie e generi comunque attinenti all'agricoltura. Veniva nominato direttamente dal Signore e di regola non era piacentino, ma forestiero perché fosse più ligio a sostenere gli interessi del padrone. Le sue funzioni non riguardavano la città, ma la campagna e fin dalla sua istituzione il Capitano del Divieto ebbe come sede Rivergaro. La ragione di questo, si pensa, è perché, Rivergaro era importante come località posta all'imbocco della Valtrebbia in posizione eminente, intermediaria e centrale tra la bassa e l'alta vallata, e anche perché Rivergaro era già famosa per varie vicende. Il Capitano con i suoi uomini percorreva instancabilmente tutta la zona, vigilava confini e strade, ponti e fiumi, borgate, villaggi e casolari dispersi. Oltre a queste funzioni fiscali aveva anche quelle di mantenere l'ordine pubblico, reprimere le fazioni e i partiti. Vigilava perché i malviventi, i banditi e i ribelli non fossero ospitati nelle taverne e nei casolari. Tutti avevano l'autorità di arrestare questi fuoriusciti, avvisandone al più presto il Capitano del Divieto che provvedeva a 17 tradurli nelle prigioni di Rivergaro. Tutte queste attività rendevano odioso un tale personaggio che aveva nelle principali località e più tardi anche a Piacenza i suoi punti di appoggio. Venendo a tempi più recenti Rivergaro è stata teatro di molti eventi legati alla seconda guerra mondiale e in particolare ai partigiani. Oggi Per la sua felice posizione lungo il fiume, con il territorio leggermente digradante sulle prime colline, il comune ha una spiccata vocazione turistica, sia per turismo di passaggio essendo punto obbligato per l'accesso all'alta val Trebbia, sia per quello residenziale con molte seconde case per vacanze. Travo Grazie alle ricognizioni sul terreno effettuate dal locale Gruppo ''La Minerva'', si può affermare che il territorio travese conserva testimonianze di frequentazione umana fin dal Paleolitico. Ma è soprattutto sui siti neolitici che la Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna ha rivolto l'indagine, con campagne di scavo che hanno portato alla scoperta, proprio sul terrazzo fluviale di Travo, di un cospicuo villaggio appartenente alla cultura Chassey-Lagozza, e di cui si possono vedere le canalette di fondazione di sei grandi case rettangolari, silos per la conservazione di alimenti e per usi rituali, fosse di combustione, tre muraglie di grandi ciottoli, tracce di palizzate. Sono nati di conseguenza il Museo Civico e il Parco Archeologico e le attività didattiche a essi collegate. Travo vanta inoltre nel proprio territorio la presenza di un santuario romano dedicato alla Dea Minerva Memore e Medica, come testimoniato dai numerosi cippi votivi rinvenuti, di cui non si è ancora trovata l'ubicazione. Una leggenda tramanda che nei pressi del santuario sarebbe stato martirizzato il legionario Antonino, proclamato poi santo patrono di Travo e Piacenza. Nel borgo sorge la parrocchiale pieve romanica; sempre romanico è il periferico oratorio di S. Maria, dove sono ricordati il passaggio di S. Francesco e il miracolo dei pani. In tale luogo è visibile una parte di trabeazione in marmo appartenente al Tempio di Minerva. Il centro del borgo è dominato dal castello, sorto dapprima come fortilizio della famiglia Malaspina e passato poi agli Anguissola. Di rimarchevole, oltre all'originario torrione rotondo del XII sec., conserva sulla facciata due ordini di finestre trilitiche, rara testimonianza di tale soluzione in Emilia-Romagna. Di torri e castelli il territorio era costellato e rimane ben conservato, cintato e munito delle quattro torri d'angolo, quello di Statto. Seguendo la strada che da Travo porta verso Bobbiano si gira intorno alla Pietra Parcellara: si tratta di un’imponente ofiolite di serpentino nero, una roccia ignea del tutto diversa dalle colline circostanti. Alla sua base c’è un oratorio: da qui non è difficile intraprendere la scalata verso la cima, da dove si ammira un’altra roccia chiamata Perduca. Oggi il borgo rappresenta una rinomata méta di villeggiatura che si gode al meglio nella stagione dalla primavera all’autunno. 2.2. I tratti geografici La contiguità territoriale e, soprattutto, la valle del fiume Trebbia, che costituisce un percorso obbligato per raggiungere la città di Piacenza, costituiscono un forte elemento aggregatore tra le comunità dei tre territori interessati dallo studio. Tali elementi trovano evidenza nella sottostante cartina, che delimita gli ambiti dei tre Comuni, all’interno dell’area territoriale piacentina. 18 19 Gli assetti dei singoli territori comunale sono evidenziati nelle tavole che seguono, il cui più nitido dettaglio è comunque ampiamente disponibile nei siti tematici di ciascuna Amministrazione. Gossolengo 20 Rivergaro 21 Travo 22 Le altitudini sono le seguenti: Gossolengo Rivergaro Altitudine Travo Altitudine Altitudine altezza su livello del mare espressa in metri Casa 86 Comunale altezza su livello del mare espressa in metri altezza su livello del mare espressa in metri Casa 176 Comunale Casa Comunale 140 Minima 71 Massima 117 Escursione 46 Altimetrica Zona pianura Altimetrica Minima 100 Massima 702 Escursione Altimetrica 602 Escursione 705 Altimetrica Zona Altimetrica collina interna Zona collina interna Altimetrica Minima 131 Massima 836 Altre Località, Frazioni e Nuclei abitati Gossolengo Rivergaro Travo Bandiera-Settima, Baselica, Caratta, Ciavernasco, GerraCaratta, Mattiola Piccola, Molinazzo Di Sotto, Molinazzo Sopra-Caratta, Pareti GrandeQuarto, Partitore, Ponte Vangaro, Rossia Bassano Costa, Bassano Negri, Bassano Sotto, Case Buschi, Colonese, Fabbiano, LarzanoCampignana Sotto, LarzanoCastello, Mandrola, Monte Travaso, Montechiaro Acquesio, Mulinazzo, Ottavello, Rallio, Romola, Suzzano, Suzzano Mirabella, Trebbiola Belvedere Di Statto, Buelli, Camporotondo, Canova Ponte, Cernusca, Chiosi, Colombarola, Coni, Dolgo, Donceto, Due Bandiere, Marchesi Di Scrivellano, Pigazzano, Quaraglio Inferiore, Rondanera, Spinello, Vei 23 2.3. I tratti demografici L’andamento demografico è evidenziato dai grafici che seguono. Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Gossolengo dal 2001 al 2014. Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno. Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Rivergaro dal 2001 al 2014. Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno. Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Travo dal 2001 al 2014. Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno. 24 Le tabelle che seguono riportano il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente. Gossolengo Anno Data rilevamento Popolazione residente Variazione assoluta Variazione percentuale Numero Famiglie Media componenti per famiglia 2001 31 dicembre 3.758 - - - - 2002 31 dicembre 3.866 +108 +2,87% - - 2003 31 dicembre 4.046 +180 +4,66% 1.634 2,48 2004 31 dicembre 4.197 +151 +3,73% 1.701 2,47 2005 31 dicembre 4.395 +198 +4,72% 1.780 2,47 2006 31 dicembre 4.683 +288 +6,55% 1.922 2,44 2007 31 dicembre 4.815 +132 +2,82% 1.996 2,41 2008 31 dicembre 5.017 +202 +4,20% 2.062 2,43 2009 31 dicembre 5.180 +163 +3,25% 2.150 2,41 2010 31 dicembre 5.328 +148 +2,86% 2.212 2,41 2011 (¹) 8 ottobre 5.436 +108 +2,03% 2.256 2,41 2011 (²) 9 ottobre 5.431 -5 -0,09% - - 2011 (³) 31 dicembre 5.443 +115 +2,16% 2.259 2,41 2012 31 dicembre 5.519 +76 +1,40% 2.279 2,42 2013 31 dicembre 5.545 +26 +0,47% 2.312 2,40 2014 31 dicembre 5.619 +74 +1,33% 2.329 2,41 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011. (³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010. 25 Rivergaro Anno Data rilevamento Popolazione residente Variazione assoluta Variazione percentuale Numero Famiglie Media componenti per famiglia 2001 31 dicembre 5.534 - - - - 2002 31 dicembre 5.676 +142 +2,57% - - 2003 31 dicembre 5.894 +218 +3,84% 2.593 2,25 2004 31 dicembre 6.101 +207 +3,51% 2.689 2,25 2005 31 dicembre 6.215 +114 +1,87% 2.745 2,24 2006 31 dicembre 6.360 +145 +2,33% 2.796 2,25 2007 31 dicembre 6.551 +191 +3,00% 2.909 2,23 2008 31 dicembre 6.714 +163 +2,49% 2.987 2,23 2009 31 dicembre 6.777 +63 +0,94% 3.015 2,23 2010 31 dicembre 6.878 +101 +1,49% 3.056 2,23 2011 (¹) 8 ottobre 6.893 +15 +0,22% 3.072 2,23 2011 (²) 9 ottobre 6.853 -40 -0,58% - - 2011 (³) 31 dicembre 6.843 -35 -0,51% 3.078 2,21 2012 31 dicembre 6.968 +125 +1,83% 3.121 2,21 2013 31 dicembre 7.018 +50 +0,72% 3.124 2,23 2014 31 dicembre 7.033 +15 +0,21% 3.115 2,24 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011. (³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010. 26 Travo Anno Data rilevamento Popolazione residente Variazione assoluta Variazione percentuale Numero Famiglie Media componenti per famiglia 2001 31 dicembre 2.001 - - - - 2002 31 dicembre 2.008 +7 +0,35% - - 2003 31 dicembre 2.017 +9 +0,45% 1.110 1,82 2004 31 dicembre 2.032 +15 +0,74% 1.123 1,81 2005 31 dicembre 2.046 +14 +0,69% 1.130 1,81 2006 31 dicembre 2.038 -8 -0,39% 1.136 1,79 2007 31 dicembre 2.051 +13 +0,64% 1.150 1,78 2008 31 dicembre 2.051 0 0,00% 1.160 1,77 2009 31 dicembre 2.035 -16 -0,78% 1.160 1,75 2010 31 dicembre 2.009 -26 -1,28% 1.153 1,74 2011 (¹) 8 ottobre 2.003 -6 -0,30% 1.152 1,74 2011 (²) 9 ottobre 1.993 -10 -0,50% - - 2011 (³) 31 dicembre 1.994 -15 -0,75% 1.163 1,71 2012 31 dicembre 2.034 +40 +2,01% 1.172 1,74 2013 31 dicembre 2.062 +28 +1,38% 1.188 1,74 2014 31 dicembre 2.070 +8 +0,39% 1.197 1,73 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011. (³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010. 27 Distribuzione della popolazione nell’anno 2014 Gossolengo Età Celibi Coniugati Vedovi Divorziati /Nubili /e /e /e Maschi Femmine % Totale % % 0-4 268 0 0 0 141 52,6% 127 47,4% 268 4,8% 5-9 303 0 0 0 166 54,8% 137 45,2% 303 5,5% 10-14 300 0 0 0 155 51,7% 145 48,3% 300 5,4% 15-19 255 1 0 0 135 52,7% 121 47,3% 256 4,6% 20-24 241 10 0 0 123 49,0% 128 51,0% 251 4,5% 25-29 181 41 0 1 102 45,7% 121 54,3% 223 4,0% 30-34 158 129 0 6 143 48,8% 150 51,2% 293 5,3% 35-39 174 297 0 8 237 49,5% 242 50,5% 479 8,6% 40-44 191 381 3 20 302 50,8% 293 49,2% 595 10,7% 45-49 90 387 4 28 265 52,1% 244 47,9% 509 9,2% 50-54 50 399 3 14 233 50,0% 233 50,0% 466 8,4% 55-59 31 283 6 12 173 52,1% 159 47,9% 332 6,0% 60-64 20 234 20 7 130 46,3% 151 53,7% 281 5,1% 65-69 13 236 34 13 145 49,0% 151 51,0% 296 5,3% 70-74 23 189 40 3 123 48,2% 132 51,8% 255 4,6% 75-79 10 131 61 2 95 46,6% 109 53,4% 204 3,7% 80-84 9 54 58 1 47 38,5% 75 61,5% 122 2,2% 85-89 3 23 51 1 23 29,5% 55 70,5% 78 1,4% 90-94 2 6 22 0 11 36,7% 19 63,3% 30 0,5% 95-99 0 0 3 0 0 0,0% 3 100,0% 3 0,1% 100+ 0 0 1 0 0 0,0% 1 100,0% 1 0,0% 2.322 2.801 306 116 2.749 49,6% 2.796 50,4% 5.545 Totale 28 Rivergaro Età Celibi Coniugati Vedovi Divorziati /Nubili /e /e /e Maschi Femmine % Totale % % 0-4 336 0 0 0 166 49,4% 170 50,6% 336 4,8% 5-9 343 0 0 0 175 51,0% 168 49,0% 343 4,9% 10-14 313 0 0 0 160 51,1% 153 48,9% 313 4,5% 15-19 279 1 0 0 139 49,6% 141 50,4% 280 4,0% 20-24 274 27 0 0 151 50,2% 150 49,8% 301 4,3% 25-29 230 82 0 1 154 49,2% 159 50,8% 313 4,5% 30-34 185 162 0 2 164 47,0% 185 53,0% 349 5,0% 35-39 199 333 0 13 257 47,2% 288 52,8% 545 7,8% 40-44 155 433 1 15 303 50,2% 301 49,8% 604 8,6% 45-49 109 487 6 38 307 48,0% 333 52,0% 640 9,1% 50-54 68 418 7 32 263 50,1% 262 49,9% 525 7,5% 55-59 62 372 16 32 257 53,3% 225 46,7% 482 6,9% 60-64 26 318 26 19 184 47,3% 205 52,7% 389 5,5% 65-69 37 307 43 17 208 51,5% 196 48,5% 404 5,8% 70-74 31 272 74 11 192 49,5% 196 50,5% 388 5,5% 75-79 31 173 95 7 142 46,4% 164 53,6% 306 4,4% 80-84 27 121 109 1 110 42,6% 148 57,4% 258 3,7% 85-89 20 51 89 1 56 34,8% 105 65,2% 161 2,3% 90-94 5 9 56 0 17 24,3% 53 75,7% 70 1,0% 95-99 0 0 9 0 2 22,2% 7 77,8% 9 0,1% 100+ 1 0 1 0 1 50,0% 1 50,0% 2 0,0% 2.731 3.566 532 189 3.408 48,6% 3.610 51,4% 7.018 Totale 29 Travo Età Celibi Coniugati Vedovi Divorziati /Nubili /e /e /e Maschi Femmine % Totale % % 0-4 58 0 0 0 26 44,8% 32 55,2% 58 2,8% 5-9 56 0 0 0 32 57,1% 24 42,9% 56 2,7% 10-14 56 0 0 0 24 42,9% 32 57,1% 56 2,7% 15-19 68 0 0 0 33 48,5% 35 51,5% 68 3,3% 20-24 74 2 0 0 32 42,1% 44 57,9% 76 3,7% 25-29 63 13 0 0 35 46,1% 41 53,9% 76 3,7% 30-34 57 18 0 1 37 48,7% 39 51,3% 76 3,7% 35-39 65 54 1 4 63 50,8% 61 49,2% 124 6,0% 40-44 63 96 1 12 89 51,7% 83 48,3% 172 8,3% 45-49 34 117 1 11 90 55,2% 73 44,8% 163 7,9% 50-54 30 118 4 13 81 49,1% 84 50,9% 165 8,0% 55-59 21 121 8 17 82 49,1% 85 50,9% 167 8,1% 60-64 22 107 5 10 79 54,9% 65 45,1% 144 7,0% 65-69 18 109 16 14 80 51,0% 77 49,0% 157 7,6% 70-74 19 91 33 2 61 42,1% 84 57,9% 145 7,0% 75-79 21 86 41 1 79 53,0% 70 47,0% 149 7,2% 80-84 14 44 47 1 46 43,4% 60 56,6% 106 5,1% 85-89 9 12 49 0 24 34,3% 46 65,7% 70 3,4% 90-94 3 5 16 1 11 44,0% 14 56,0% 25 1,2% 95-99 1 1 6 0 4 50,0% 4 50,0% 8 0,4% 100+ 0 0 1 0 0 0,0% 1 100,0% 1 0,0% 752 994 229 87 1.008 48,9% 1.054 51,1% 2.062 Totale 30 Analisi di contesto al 31 dicembre 2014 POPOLAZIONE Gossolengo M F 2768 2851 T Ita 5619 5372 Rivergaro Str 247 Travo M F T Ita Str M F T Ita Str 3426 3607 7033 6412 621 1017 1053 2070 1940 130 COMPOSIZIONE PER FASCE DI ETA’ Gossolengo Rivergaro Travo 0-17 anni 1.031 1.165 210 18-65 anni 3.629 4.320 1.222 Oltre 66 anni 959 1.548 638 Totale 5.619 7.033 2.070 Totale generale 14.722 DENSITA’ ABITATIVA Comuni Superficie territoriale in kmq. Densità abitativa Gossolengo 31,10 180,68 Rivergaro 43,77 160,60 Travo 81,01 25,55 31 2.4. I tratti socio-economici AGRICOLTURA (dati 2011, fonte censimento generale ISTAT) Numero di unità agricole dei terreni e/o allevamenti, superficie totale, superficie agricola utilizzata Numero unità agricole terreni/allevamenti Numero unità agricole terreni Numero unità agricole allevamenti Superficie totale (ha) Superficie agricola utilizzata (ha) Gossolengo 80 80 16 2.678,60 2.580,88 Rivergaro 165 165 32 3.311,85 2.743,77 Travo 313 313 29 4.390,73 2.648,38 Comune di ubicazione Numero di unità agricole per Comune di ubicazione e tipo di coltivazione Prati permanen ti e pascoli Superficie agricola utilizzata Arboricolt ura da legno Sup. non utilizzata/ Altra sup. Superficie totale 1 41 14 78 0 2 72 80 Rivergaro 139 47 7 18 26 154 3 65 147 165 Travo 213 135 14 76 81 303 4 235 277 313 Boschi Orti familiari 1 Gossolengo Vite Legnose agrarie Seminativi 75 Comune di ubicazione Superficie investita (in ettari) per Comune di ubicazione e tipo di coltivazione Prati permanen ti e pascoli Superficie agricola utilizzata Arboricolt ura da legno 4,14 7,46 61,33 2.580,88 0,00 1,90 95,82 2.678,60 Rivergaro 2.531,28 83,36 1,78 1,45 125,90 2.743,77 25,36 267,31 275,41 3.311,85 Travo 1.976,48 175,16 7,69 4,00 485,05 2.648,38 9,35 1.199,42 533,58 4.390,73 Superficie totale Orti familiari 1,95 Sup. non utilizzata/ Altra sup. Legnose agrarie 2.506,00 Boschi Seminativi Gossolengo Vite Comune di ubicazione 32 IMPRESE (dati 2011, fonte censimento generale ISTAT) Comune Numero imprese Numero addetti Gossolengo 343 1113 Rivergaro 521 1518 Travo 116 226 Totale 980 2.857 Imprese per settore di attività (Ateco) Gossolengo Rivergaro Travo Agricoltura 1 4 1 Attività manifatturiere 45 48 2 Fornitura energia 0 1 0 Acqua/rifiuti/risanamento 1 1 0 Costruzioni 61 95 24 Commercio 88 141 29 Trasporto 13 29 3 Alloggio/ristorazione 14 47 16 Informazione/comunicaz. 7 11 1 Att. Finanziarie/ass. 9 4 1 Immobiliare 11 24 3 Att. professionali 38 57 17 Agenzie/servizi supporto 9 17 4 Istruzione 4 1 0 Sanità/ass. sociale 23 21 5 Att. Artistiche/intratt. 4 4 2 Altri servizi 15 16 8 Totale 343 521 116 33 Occupati per settore di attività Gossolengo Rivergaro Travo Agricoltura 1 5 1 Attività manifatturiere 493 289 3 Fornitura energia 0 1 0 Acqua/rifiuti/risanamento 21 2 0 Costruzioni 122 199 44 Commercio 208 453 56 Trasporto 31 104 8 Alloggio/ristorazione 80 162 63 Informazione/comunicaz. 8 26 1 Att. Finanziarie/ass. 9 4 1 Immobiliare 16 30 5 Att. Professionali 47 86 16 Agenzie/servizi supporto 19 85 7 Istruzione 4 3 0 Sanità/ass. sociale 27 31 5 Att. Artistiche/intratt. 4 4 1 Altri servizi 23 34 15 Totale 1.113 1.518 226 I dati relativi al trend, dal 2010, delle localizzazioni attive (quindi sedi e unità locali), sono i seguenti (fonte Unioncamere Emilia Romagna): Comune 2010 2011 2012 2013 2014 GOSSOLENGO 422 437 435 430 427 RIVERGARO 714 728 716 717 710 TRAVO 381 386 373 364 358 Dai dati provenienti dalla stessa fonte, si rileva, inoltre, che, nel 2014, per il Comune di Gossolengo, le localizzazioni prevalenti riguardano il settore del commercio (27%), delle costruzioni (17%) e delle attività manifatturiere (15%), per il Comune di Rivergaro, la prevalenza concerne il settore commercio (25%), seguito dai settori costruzioni e agricoltura (entrambi intorno al 17%), per il Comune di Travo, prevale assolutamente il settore agricoltura (60%), seguito dal settore costruzioni e commercio (entrambi intorno al 11%). 34 3. Le prestazioni rilevate da SOSE IL PROGETTO OpenCivitas è il Portale di accesso alle informazioni degli enti locali, un’iniziativa di trasparenza promossa dal Dipartimento delle Finanze e dalla SOSE. Il progetto nasce con la Legge 5 maggio 2009, n. 42 in materia di federalismo fiscale e le successive disposizioni attuative emanate, in particolare, con il Decreto Legislativo 26 novembre 2010, n. 216. Tali disposizioni hanno segnato l’avvio di un processo di riforma che prevede la determinazione dei fabbisogni standard per gli enti locali italiani e ne affidano a SOSE la predisposizione delle metodologie e il calcolo. Per la prima volta in Italia, cittadini e amministratori hanno a disposizione uno strumento che permette di: CONOSCERE i dati raccolti per la determinazione dei fabbisogni standard, CONFRONTARE le prestazione degli enti, COMPRENDERE gli elementi socio-economici che concorrono a determinare il fabbisogno complessivo, VALUTARE la qualità e la quantità dei servizi erogati attraverso gli indicatori di gestione e i livelli quantitativi delle prestazioni, ACCEDERE ai dati in modalità opendata, degli oltre 6.000 comuni appartenenti alle regioni a statuto ordinario. La tipologia e il significato dei dati rilevati, sono così descritti da SOSE: Il confronto tra i Comuni di Gossolengo, Rivergaro e Travo, derivante dalle predette rilevazioni, genera i seguenti risultati: 35 36 37 38 39 40 Il dettaglio delle rilevazioni effettuate è, comunque, disponibile all’indirizzo: http://www.opencivitas.it/. Un rapido esame degli stessi, consente di rilevare il positivo posizionamento dei tre Enti, i quali, a fronte di una spesa molto vicina alla media, offrono più servizi rispetto agli enti con caratteristiche simili del territorio nazionale. E’ da rilevare, in particolare, che la maggiore spesa riguarda, oltre ai servizi di viabilità, proprio quei servizi a maggior impatto sui bisogni primari della popolazione, quali i servizi per l’istruzione e i servizi sociali. 41 4. Le attività e le prestazioni rilevate e valutate attraverso il progetto 4.1. L’area economico-finanziaria, entrate, risorse umane ENTRATE TRIBUTARIE I dati rilevati sono sintetizzati nelle seguenti tabelle: DATI CONSUNTIVO 2014 COMUNI GOSSOLENGO RIVERGARO ENTRATE TRIBUTARIE I.C.P. IMU A.PRINCIPALE IMU ALTRI TASI ICI ANNI PRECEDENTI RECUPERO IMU AP ADDIZIONALE IRPEF 5 PER MILLE TARI RECUPERO TARES/TARI RECUPERO TARSU RECUPERO ADD. ERARIALE TARSU FONDO DI SOLIDARIETA' F. SOLID. ANNI PREC. TOSAP/COSAP DIRITTI AFFISSIONI TOTALE 1.500,00 19.437,00 809.888,93 313.000,00 71.292,48 12.457,00 669.308,05 2.421,59 695.238,00 21.928,00 64.892,89 34.086,18 20.523,00 1.709.597,92 586.732,00 117.512,59 119.018,18 536.532,93 1.566,29 1.067.004,38 100.628,15 1.428,10 3.693,16 183.887,00 5.031,45 0,00 3.104,56 53.750,14 3.398,80 4.359.914,67 35.250,00 2.904.194,10 GOSSOLENGO Accertam enti Consuntivo 2014 TRAVO 700,00 7.930,24 982.086,49 118.471,03 50.648,26 199.200,50 1.801,50 354.971,82 14.471,00 BILANCIO DI PREVISIONE ANNO 2015 COMUNI GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO 1.500,00 11.000,00 780.000,00 476.000,00 160.000,00 10.000,00 649.092,00 34.000,00 27.500,00 1.785.000,00 765.000,00 25.100,00 80.000,00 603.789,53 705.000,00 10.000,00 1.300.760,46 112.500,00 2.342,70 7.704,28 35.100,00 1.740.327,82 2.897.202,00 RIVERGARO 9.491,76 50.000,00 1.500,00 4.794.641,75 11.000,00 2.062.697,86 TRAVO Accertam enti Previsione Previsione Accertam enti Previsione Consuntivo Assestata 2015 Assestata 2015 Consuntivo 2014 Assestata 2015 2014 2.868.944,10 261.567,99 700.079,73 2.848.502,00 259.423,00 699.472,00 4.462.121,67 166.043,72 453.816,15 4.744.641,75 106.663,00 448.436,19 Totale entrate correnti 3.830.591,82 3.807.397,00 5.081.981,54 5.299.740,94 Entrate c/capitale Entrate da accensione di prestiti - anticipazioni cassa 216.000,25 1.649.000,00 146.408,10 640.000,00 354.295,33 2.655.000,00 Totale entrate c/capitale 570.295,58 4.304.000,00 146.408,10 Avanzo di am m inistrazione 640.000,00 1.851.710,55 166.160,72 212.328,98 8.111.397,00 5.228.389,64 6.389.740,94 2.060.897,86 163.651,19 184.210,00 2.230.200,25 2.408.759,05 206.915,70 1.425.642,70 7.038,55 400.000,00 213.954,25 450.000,00 4.400.887,40 70.000,00 198.000,00 1.800,00 389.000,00 25.000,00 3.600,00 55.910,00 Entrate tributarie Entrate derivate di cui Entrate extratributarie Totale generale delle entrate 700,00 7.800,00 1.152.200,00 207.197,86 1.825.642,70 20.000,00 2.444.154,50 4.254.401,75 42 GOSSOLENGO INDICE Grado di Autonomia Finanziaria Entrate tributarie + extratributarie Entrate correnti Grado di Autonomia Impositiva Entrate tributarie Entrate correnti Grado di Dipendenza erariale Trasferimenti correnti Entrate correnti 2014 RIVERGARO TRAVO 2015 93,17% 93,19% 96,73% 97,99% 92,55% 93,21% 74,90% 74,81% 87,80% 89,53% 83,03% 85,56% 6,83% 6,81% 3,27% 2,01% 7,45% 6,79% Queste le specifiche considerazioni e valutazioni condivise dal gruppo di lavoro: GOSSOLENGO nel 2014 accertato ruolo TARSU per € 68.000, ad oggi pagati in mimima parte 2015: in corso di emissione avvisi ICI 2010/2011/2012 per € 160.000 su aree fabbricabili, produttivi D e altro; riscossioni a partire dal 2016 per importi verosimilmente inferiori al totale degli avvisi ICI anni precedenti: riscossioni a partire dal 2016 per importi verosimilmente inferiori al totale degli avvisi spese correnti 2015 coperte per € 70.000 con proventi concessioni edilizie TARES 2013 pagati integralmente tutti gli avvisi emessi pubblicità: canone fisso scade a fine 2017; dal 2018 si stimano incassi superiori nel 2014 ricorso ad anticipazioni di cassa per € 354.295,33; nel 2015 per oltre € 1.500.000 CRITICITA': POSSIBILI SOLUZIONI: la massiva attività di accertamento continua a produrre effetti negativi sulle disponibilità di cassa dell'ente richiesta formale a Equitalia di attivazione di procedure esecutive; in alternativa trasferimento dei ruoli ad altro soggetto RIVERGARO TARES e TARI gestita da Iren; negli anni 2014 e 2015 accertati solo gli importi effettivamente riscossi: non emessi avvisi di accertamento né conservati residui allo studio convenzione con Iren per recupero coattivo 2013/2014; i relativi proventi verranno accertati come entrate una tantum nei prossimi esercizi fino al 2014 recupero ICI e IMU affidato a soggetto esterno; da fine 2015 attività internalizzata con uso software e banche dati bonificate dal gestore l'uso di banche dati già bonificate dovrebbe continuare a garantire buoni livelli di accertamento nel 2014 E 2015 nessun ricorso ad anticipazioni di cassa TRAVO entrate tributarie 2014 accertate per i soli importi effettivamente riscossi Tari e controlli Imu e Tasi gestiti internamente; quasi tutte le annualità pregresse sono state già oggetto di accertamento; riduzione dell'extra gettito negli anni futuri nel 2014 ricorso ad anticipazioni di cassa per € 7.038,55; nel 2015 per € 0 43 GETTITO ALIQUOTE I dati rilevati e le considerazioni del gruppo di lavoro: IMU ANNO 2014 Descrizione Aliquota Abitazione principale Fabbricati rurali uso strumentale Terreni Aree fabbricabili Abitazioni A1/A9 diverse da ab. principale e relative pertinenze Altri fabbricati al netto dell'alimentazione FSOL e al lordo del FSOL negativo (Rivergaro e Travo) Immobili uso produttivo 4 0 7,6 7,6 GOSSOLENGO PREVISIONE 2015 Gettito def € € € € 8.084,00 11,00 256.523,00 131.792,00 Aliquota Gettito previsto 4 0 9,6 7,6 € € € € RIVERGARO PREVISIONE 2015 ANNO 2014 13.395,00 329.883,00 131.792,00 Aliquota Gettito def. € € € € 4 0 7,6 9,6 Aliquota 27.452,29 188.710,72 299.431,38 9,6 4 0 7,6 9,6 € € 254.094,00 43.731,00 QUOTA FSOL F.DO SOLID. NEGATIVO € 381.587,04 € 381.587,04 € € IMU versata dai contribuenti IMU netta al Comune € € 1.075.811,04 694.224,00 € 1.162.296,04 € 780.709,00 € 2.711.562,73 € 1.440.229,11 9 9 € € 254.094,00 51.545,00 Gettito previsto Aliquota PREVISIONE 2015 Gettito def. Aliquota € 27.500,00 4 € 7.930,23 € € 231.877,72 300.000,00 7,6 9,6 € € 9,6 9,6 Gettito previsto 4 € 8.000,00 150.928,12 86.304,49 7,6 9,6 € € 165.000,00 88.000,00 € € 860.892,16 13.232,47 9,6 9,6 € € 885.695,96 14.000,00 € € 438.304,04 398.416,07 € € 438.304,04 486.287,64 € 1.557.591,51 € 720.871,40 € € 1.599.000,00 674.408,32 9,6 € 1.280.239,72 9 9 TRAVO ANNO 2014 7,6 7,6 € € 1.280.000,00 7,6 7,6 - € € € 915.728,62 355.605,00 916.011,02 588.203,00 € 2.755.388,74 € 1.251.174,72 TASI ANNO 2014 Descrizione Abitazione principale Fabbricati rurali uso strumentale Aree fabbricabili Altri fabbricati Aliquota 1 1 1 1 GOSSOLENGO PREVISIONE 2015 Gettito def. € € € € 165.078,00 13.093,00 17.073,00 101.075,00 Aliquota 1,6 1 1,6 1,6 Gettito previsto € € € € RIVERGARO PREVISIONE 2015 ANNO 2014 280.160,00 16.355,00 22.473,00 161.720,00 Aliquota 1 1 1 1 Gettito def. € € € € 277.007,36 13.450,40 30.215,68 277.929,43 Aliquota 1,9 1 1 1 rendita < € 200 5 € 200 - € 500 01 2 € 500 - € 1000 SI TA > € 1000 ni iz o a tr de GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO Gettito previsto € € € € 444.000,00 13.000,00 30.000,00 278.000,00 TRAVO ANNO 2014 Aliquota 1,5 0 0 0 PREVISIONE 2015 Gettito def. € 118.471,03 detrazione € 55 € 45 € 25 €0 figli detrazione < 26 anni disabile grave € 25 € 50 tra de SI TA ni iz o Aliquota 2,5 1 0 0 Gettito previsto € € 196.666,00 10.531,86 rendita detrazione figli detrazione < 26 anni disabile € 25 € 25 15 20 somma delle aliquote IMU e TASI: aree edificabili 9,2; altri fabbricati 10,6; terreni 9,6 somma delle aliquote IMU e TASI: aree edificabili 10,6; abitazioni diverse dalla principale 10,6 altri fabbricati 8,6; terreni 7,6 somma delle aliquote IMU e TASI: aree edificabili 9,6; abitazioni diverse dalla principale 9,6 altri fabbricati 9,6; terreni 7,6 ADDIZIONALE IRPEF GOSSOLENGO soglia di esenzione da 0 a 15.000 euro da 15.000 a 28.000 euro da 28.000 a 55.000 euro da 55.000 a 75.000 euro oltre 75.000 euro gettito previsto € € 10.000,00 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 645.000,00 RIVERGARO € 10.000,00 0,5 0,55 0,7 0,75 0,8 € 645.000,00 TRAVO € 10.000 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 € 198.000 TUTTI i comuni hanno ampie possibilità di aumento delle aliquote, salvo nuovi divieti imposti dalla legislazione nazionale 44 INDEBITAMENTO La situazione rilevata è la seguente: RILEVAZIONE INDEBITAMENTO RIVERGARO GOSSOLENGO Al Debito residuo Quota capitale Quota interessi Rata TRAVO Debito residuo Quota capitale Quota interessi Rata Debito residuo Quota capitale Quota interessi Rata 31/12/2015 2.543.467,50 205.117,26 111.473,46 316.590,72 275.061,47 38.874,68 1.697,10 40.571,78 1.071.513,38 53.967,89 53.706,77 107.674,66 31/12/2016 2.340.565,72 202.384,06 102.840,48 305.224,54 236.186,79 39.174,74 1.397,14 40.571,88 1.017.545,49 56.527,20 51.147,46 107.674,66 31/12/2017 2.129.882,72 210.140,42 95.084,12 305.224,54 197.012,05 39.477,74 1.094,14 40.571,88 961.018,29 54.667,07 48.319,95 102.987,02 31/12/2018 1.911.045,01 218.269,08 86.955,46 305.224,54 157.534,31 31.162,41 822,13 31.984,54 906.351,22 61.771,83 45.849,97 107.621,80 31/12/2019 1.683.660,75 226.788,35 78.436,19 305.224,54 126.371,90 31.333,73 650,81 31.984,54 844.579,39 59.969,34 42.964,82 102.934,16 31/12/2020 1.485.233,68 197.802,55 69.892,73 267.695,28 95.038,17 31.505,99 478,55 31.984,54 784.610,05 62.842,00 40.092,16 102.934,16 INDICATORE Rigidità per indebitamento pro-capite Rimborso mutui (Q.C. + Q.I.) 2016 N. Abitanti 2018 popolazione al 31/12/2014 56,34 54,32 54,32 54,32 54,32 47,64 2017 2019 5619 INDICATORE Incidenza Q.C+Q.I. su spesa corrente INDICATORE GOSSOLENGO 2015 Rimborso mutui (Q.C. + Q.I.) 2020 Rigidità per indebitamento pro-capite popolazione al INDICATORE RIVERGARO 5,77 5,77 5,77 4,55 4,55 4,55 2015 Rimborso mutui (Q.C. + Q.I.) 2016 N. Abitanti 2018 2017 2019 7033 2020 GOSSOLENGO RIVERGARO Preventivo 2015 Preventivo 2016 Preventivo 2017 Preventivo 2015 Preventivo 2016 Preventivo 2017 8,54% 8,35% 8,37% 0,88% 0,92% 0,92% TRAVO 2015 Rigidità per indebitamento pro-capite popolazione al Rimborso mutui (Q.C. + Q.I.) 2016 N. Abitanti 2018 2017 2019 2070 2020 52,02 52,02 49,75 51,99 49,73 49,73 TRAVO Preventivo 2015 Preventivo 2016 Preventivo 2017 5,99% 6,43% 6,18% Spesa Corrente Spese correnti 3.708.294,00 3.656.296,00 3.648.606,00 4.599.136,19 4.399.872,00 4.404.622,50 1.797.101,98 1.675.334,60 1.665.800,92 N.B.: spese correnti esposte al netto delle reimputazioni da consuntivo 2014 e Fondo Solidarietà negativo GOSSOLENGO rapporto debito residuo al 31/12/2015 per abitante: RIVERGARO rapporto debito residuo al 31/12/2015 per abitante: TRAVO rapporto debito residuo al 31/12/2015 per abitante: Debito residuo al 31/12/2015 1.540.748,93 Cassa Depositi e Prestiti 452,65 39,11 517,64 - Cassa Depositi e Prestiti 1.002.718,57 Banca di Piacenza 275.061,47 Cariparma 2.543.467,50 totale 275.061,47 totale 1.058.439,83 Cassa Depositi e Prestiti 13.073,55 Istituto Credito Sportivo 1.071.513,38 totale 45 RESIDUI ATTIVI RESIDUI ATTIVI PROVENIENTI DAL CONTO DI BILANCIO 2014 (DOPO IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO) RILEVATI AD OTTOBRE 2015 GOSSOLENGO Residui conservati Riscossioni residui RIVERGARO Residui da riportare Tasso di sm altim ento R.A. Residui conservati Riscossioni residui Entrate tributarie 1.047.489,39 421.132,81 575.879,54 40,2% 382.196,71 320.663,23 Entrate derivate 126.024,17 38.217,84 87.806,33 30% 17.268,56 17.268,56 95.764,88 41.932,89 53.831,99 44% 40.553,69 37.424,67 1.269.278,44 501.283,54 717.517,86 39% 440.018,96 375.356,46 Entrate c/capitale Entrate da accensione di prestiti 33.919,46 29.518,92 4.400,54 87% 19.473,83 Totale entrate c/capitale Totale generale delle entrate 33.919,46 29.518,92 4.400,54 87% 19.473,83 1.303.197,90 530.802,46 721.918,40 41% Entrate extratributarie Totale entrate correnti TRAVO Residui da riportare 61.533,48 Tasso di sm altim ento R.A. Residui conservati Riscossioni residui Residui da riportare Tasso di sm altim ento R.A. 84% 331.230,95 204.476,43 126.754,52 62% 100% 52.623,79 52.024,75 1.000,00 99% 3.129,02 92% 68.260,22 36.169,27 32.235,95 53% 64.662,50 85% 452.114,96 292.670,45 159.990,47 65% - 19.473,83 0% 42.005,84 41.928,38 77,46 100% - 19.473,83 0% 42.005,84 41.928,38 77,46 100% 84.136,33 82% 494.120,80 334.598,83 160.067,93 68% - - - 459.492,79 375.356,46 + GOSSOLENGO Stanziam ento Accertam enti assestato com petenza 2014 2014 RIVERGARO Riscossioni com petenza 2014 Tasso form azione residui TRAVO Accertam ent Stanziam ent Riscossioni i o assestato com petenza com petenza 2014 2014 2014 Tasso form azione residui Stanziam ent Accertam enti Riscossioni o assestato com petenza com petenza 2014 2014 2014 Tasso form azione residui Entrate tributarie 2.909.366,00 2.868.944,10 1.994.838,02 30% 4.499.876,00 4.462.121,67 4.079.924,96 9% 1.944.156,79 1.851.710,55 1.615.402,77 13% Entrate derivate 251.113,00 261.567,99 164.109,76 37% 147.588,00 166.043,72 148.775,16 10% 219.837,37 166.160,72 133.536,93 20% Entrate extratributarie Totale entrate correnti 750.166,00 700.079,73 610.618,09 13% 433.989,00 453.816,15 399.898,98 12% 229.229,00 212.328,98 186.342,77 12% 3.910.645,00 3.830.591,82 2.769.565,87 28% 5.081.453,00 5.081.981,54 4.628.599,10 9% 2.393.223,16 2.230.200,25 1.935.282,47 13% - - Entrate c/capitale Entrate da accensione di prestiti 458.500,00 216.000,25 183.329,95 15% 358.445,00 Totale entrate c/capitale 458.500,00 216.000,25 183.329,95 15% 358.445,00 4.369.145,00 4.046.592,07 2.952.895,82 27% 5.439.898,00 Totale generale delle entrate - 146.408,10 - - 146.408,10 0% 752.720,00 206.915,70 137.475,70 34% 146.408,10 146.408,10 0% 752.720,00 206.915,70 137.475,70 34% 5.228.389,64 4.775.007,20 9% 3.145.943,16 2.437.115,95 2.072.758,17 15% - - GOSSOLENGO presenti al 1/1/2015 residui attivi per ruoli TARSU e ICI per € 300.000, di difficile esazione CRITICITA': POSSIBILI SOLUZIONI: effetti negativi sulle disponibilità di cassa dell'ente richiesta formale a Equitalia di attivazione di procedure esecutive; in alternativa traslazione ruoli ad altro soggetto RIVERGARO TRAVO presenti al 1/1/2015 residui attivi solo per addizionale irpef; nessun ruolo di tributi anni precedenti presenti al 1/1/2015 residui attivi per ruoli TARSU e ICI per oltre € 80.000, di cui 20.000 riscossi, il resto di difficile esazione RESIDUI PASSIVI RESIDUI PASSIVI PROVENIENTI DAL CONTO DI BILANCIO 2014 (DOPO IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO) RILEVATI AD OTTOBRE 2015 GOSSOLENGO Spese correnti Spese in conto capitale Residui conservati Pagam ento residui Residui da riportare 1.539.860,40 1.285.069,79 575.879,54 158.229,22 136.112,68 22.116,54 RIVERGARO Tasso di sm altim ento R.P Pagam ento residui Residui da riportare 83% 992.765,76 979.640,42 13.125,34 86% 79.067,69 71.413,26 7.654,43 Totale generale delle spese 1.698.089,62 1.421.182,47 597.996,08 84% 1.071.833,45 Spese correnti Spese in conto capitale 1.051.053,68 Residui conservati Pagam ento residui Residui da riportare 99% 811.160,07 661.907,62 149.252,45 90% 47.479,18 47.479,18 - 20.779,77 98% 858.639,25 - - RIVERGARO Tasso form azione residui - - - Tasso di sm altim ento R.P 82% 100% - 709.386,80 149.252,45 83% TRAVO Stanziam ent Im pegni Pagam enti o assestato com petenza com petenza 2014 2014 2014 Tasso form azione residui Stanziam ent Im pegni Pagam enti Tasso o assestato com petenza com petenza form azione 2014 2014 2014 residui 3.710.113,00 3.536.055,32 2.212.407,11 37% 5.035.678,00 4.724.645,64 3.642.422,08 23% 2.271.297,30 2.140.235,00 1.426.040,64 33% 458.500,00 210.970,39 162.649,88 23% 358.445,00 144.529,48 28.383,20 80% 835.365,86 268.260,60 25.846,42 90% Totale generale delle spese - Tasso di sm altim ento R.P - GOSSOLENGO Stanziam ent Im pegni Pagam enti o assestato com petenza com petenza 2014 2014 2014 TRAVO Residui conservati 4.168.613,00 3.747.025,71 2.375.056,99 37% 5.394.123,00 - 4.869.175,12 - 3.670.805,28 - 25% 3.106.663,16 - - 2.408.495,60 - - 1.451.887,06 40% - 46 GESTIONE ASILI NIDO ASILO NIDO GOSSOLENGO 2014 RIVERGARO 2015 2014 TRAVO 2015 2014 2015 Proventi/entrate (A): a) da utenti b) contributi c) da iva Totale Proventi (a+b-c) 74.097,50 53.000,00 74.097,50 53.000,00 166.210,38 135.400,00 - - 61.405,80 26.000,00 4.245,95 4.200,00 65.651,75 30.200,00 Costi/spese (B): a) personale b) Prestazioni di servizi: - appalto - altro c) Acquisto di beni d) Ammortamenti e) Interessi passivi f) Imposte e tasse g) Iva Totale costi diretti (a+b+c+d+e+f-g) - 166.210,38 66.259,41 65.000,00 99.175,00 60.600,00 38.681,32 35.000,00 9.300,00 8.500,00 108.475,00 69.100,00 - 135.400,00 - 104.940,73 - 100.000,00 Margine di contribuzione (A) - (B) - 92.112,88 - 82.400,00 Margine netto (A) - (B) - 92.112,88 - 82.400,00 - 104.940,73 - 100.000,00 - 42.823,25 - 38.900,00 % copertura servizio 44,58% Indicatori finanziari Proventi da tariffe 39,14% 2014 2015 3.704,88 2.650,00 0,00% 2014 0,00% 2015 - 60,52% 2014 6.140,58 43,70% 2015 3.020,00 N. utenti 2014 2015 2014 2015 2014 2015 Domande presentate 31 35 25 26 10 10 Domande soddisfatte 20 20 21 24 10 10 Travo da settembre 2015 in Unione; Rivergaro: proventi riscossi direttamente dal Gestore 47 GESTIONE MENSA MENSA SCOLASTICA GOSSOLENGO RIVERGARO 2014 2015 213.499,60 211.000,00 2014 TRAVO 2015 2014 2015 31.552,00 34.000,00 Proventi/entrate (A): a) da utenti b) contributi c) da iva 1.014,78 Totale Proventi (a+b-c) 213.499,60 211.000,00 224.431,32 239.800,00 53.980,97 57.000,00 17.000,00 18.000,00 18.786,05 19.000,00 241.431,32 257.800,00 72.767,02 76.000,00 - - 32.566,78 34.000,00 51.134,54 54.500,00 51.134,54 54.500,00 Costi/spese (B): a) personale b) Prestazioni di servizi: - appalto - altro (luce gas acqua) c) Acquisto di beni d) Ammortamenti e) Interessi passivi f) Imposte e tasse g) Iva Totale costi diretti (a+b+c+d+e+f-g) Margine di contribuzione (A) - (B) - 27.931,72 - 46.800,00 - 72.767,02 - 76.000,00 - 18.567,76 - 20.500,00 Spese generali ( C ) Margine netto (A) - (B) - ( C ) % copertura servizio Indicatori finanziari Proventi da tariffe - 27.931,72 88,43% 2014 46.800,00 - 72.767,02 - 76.000,00 - 18.567,76 - 20.500,00 81,85% 2015 7,91 7,81 0,00% 0,00% 63,69% 2014 3,99 62,39% 2015 4,02 N. pasti Rivergaro proventi riscossi direttamente dal Gestore 48 GESTIONE MANUTENZIONI DESCRIZIONE Manutenzione verde pubblico Rimozione neve Manutenzione ordinaria per lavori in economia opere edili ed affini compresa la fornitura di materiale Manutenzione ordinaria opere edili ed affini compresa la fornitura di materiale Prestazioni da fabbro compresa la fornitura di materiale Manutenzione e riparazione automezzi di proprietà compresa la fornitura di tutti i materiali occorrenti Manutenzione ordinaria prestazioni idraulico la fornitura di materiale Manutenzione ordinaria prestazioni elettricista Gestione calore immobili comunali Verifiche imp. elettrici DPR 462/2001 Servizio pulizia sedi comunali Attuazione D.Lgs 81/2008 sicurezza lavoro Servizio di trasporto alunni Gestione biblioteca Gestione palasport in convenzione Gestione campi calcio in convenzione Certificazione ambientale UNI ISO Convenzione canile comunale Pubblica Illuminazione di cui Consumo energia elettrica per pubblica illuminazione Spese di manutenzione impianti di pubblica illuminazione (12 ANNI) COMUNE DI GOSSOLENGO COMUNE DI RIVERGARO COMUNE DI TRAVO IMPORTO IMPORTO DURATA DEL IMPORTO DURATA DEL annuo DURATA DEL CONTRATTO annuo CONTRATTO annuo CONTRATTO 83.570,00 30/04/2014 - 31/03/2017 123.500,00 proroga 31/12/2015 13.298,00 01/12/2014 - 31/11/2017 22.582,71 2014-2017 8.910,00 agosto 2015 - luglio 2018 3.660,00 agosto 2015 - luglio 2018 3.660,00 agosto 2015 - luglio 2018 3.050,00 agosto 2015 - luglio 2018 6.408,00 agosto 2015 - luglio 2018 15.000,00 2016 - 2027 100.000,00 in corso def. Consip 2016 -2021 2016 - 2027 40.654,00 scadenza 31/12/2015 4.500,00 annuale scade al 31/12/2015 gestione diretta 10.500,00 scadenza al 31/05/2016 15.000,00 contributo annuale 12.410,00 scade 31/12/2015 2016 2017 2018 3.623,89 2015/2017 3.257,40 2015/2017 215.000,00 fino al 2024 2.928,00 2015/2016 15.924,59 annuale 6.425,00 annuale 65.374,71 fino a 06/2016 17.702,50 2015/2016 24.350,00 2015/2016 30.051,43 1.10.2014/30.09.2016 9.657,00 annuale 16.500,00 fino al 31/12/2015 213.591,00 2015 14.000,00 2015/2017 11.000,00 2014/2017 6.600,00 2013/2018 6.500,00 31/12/2015 2015 180.000,00 100.000,00 100.000,00 165.000,00 59.450,00 72.000,00 132.000,00 132.000,00 48.591,00 21.000,00 RIVERGARO: lavori riqualificazione energetica pubblica illuminazione: valutazione in corso GOSSOLENGO: aggiudicato appalto lavori riqualificazione energetica pubblica illuminazione 49 SPESE DI PERSONALE PER SERVIZIO GOSSOLENGO ANNO 2015 IMPORTO SEGRETERIA Stipendi 89.329,00 Contributi 25.150,00 IRAP 6.200,00 TOTALE 120.679,00 SERV FINANZIARIO Stipendi 35.929,00 Contributi 11.120,00 IRAP 3.273,00 TOTALE 50.322,00 SERVIZIO TRIBUTI Stipendi Contributi IRAP TOTALE UFFICIO TECNICO Stipendi Contributi IRAP TOTALE ANAGRAFE STATO CIVILE Stipendi Contributi IRAP TOTALE TRASPORTO SCOLASTICO Stipendi Contributi IRAP TOTALE VIABILITA' Stipendi Contributi IRAP TOTALE NECROFORO Stipendi Contributi IRAP TOTALE SERV.SOCIALI Stipendi Contributi IRAP TOTALE P. ISTRUZIONE CULTURA PROTOCOLLO Stipendi Contributi IRAP TOTALE RIVERGARO TRAVO ANNO 2015 IMPORTO ANNO 2015 IMPORTO SEGRETERIA SEGRETERIA Stipendi 76.900,00 Stipendi 17.000,00 Contributi 20.690,00 Contributi 5.300,00 IRAP 4.900,00 IRAP 1.500,00 TOTALE 102.490,00 TOTALE 23.800,00 SERV FINANZIARIO Stipendi Contributi IRAP TOTALE SERVIZIO TRIBUTI 24.454,00 Stipendi 8.890,00 Contributi 2.870,00 IRAP 36.214,00 TOTALE UFFICIO TECNICO URBANISTICA 90.783,00 Stipendi 13.796,00 Contributi 8.335,00 IRAP 112.914,00 TOTALE ANAGRAFE STATO CIVILE 44.126,00 Stipendi 12.150,00 Contributi 3.820,00 IRAP 60.096,00 TOTALE GESTIONE VERDE 20.369,00 Stipendi 6.550,00 Contributi 1.800,00 IRAP 28.719,00 TOTALE VIABILITA' 42.087,00 Stipendi 13.050,00 Contributi 1.971,00 IRAP 57.108,00 TOTALE NECROFORO 20.369,00 Stipendi 8.120,00 Contributi 2.310,00 IRAP 30.799,00 TOTALE SERV.SOCIALI 61.219,00 Stipendi 18.702,00 Contributi 5.500,00 IRAP 85.421,00 TOTALE SERV FINANZIARIO 68.660,00 Stipendi 17.680,00 Contributi 5.820,00 IRAP 92.160,00 TOTALE 29.600,00 8.000,00 2.600,00 40.200,00 SERVIZIO TRIBUTI 23.160,00 Stipendi 6.180,00 Contributi 1.980,00 IRAP 31.320,00 TOTALE UFFICIO TECNICO URBANISTICA 132.010,00 Stipendi 35.030,00 Contributi 11.270,00 IRAP 178.310,00 TOTALE ANAGRAFE STATO CIVILE 60.160,00 Stipendi 16.260,00 Contributi 5.080,00 IRAP 81.500,00 TOTALE TRASPORTO SCOLASTICO 33.125,00 Stipendi 8.170,00 Contributi 2.610,00 IRAP 43.905,00 TOTALE VIABILITA' 43.560,00 Stipendi 11.320,00 Contributi 3.620,00 IRAP 58.500,00 TOTALE NECROFORO 21.200,00 Stipendi 5.650,00 Contributi 1.810,00 IRAP 28.660,00 TOTALE SERV.SOCIALI 61.255,00 Stipendi 16.580,00 Contributi 5.060,00 IRAP 82.895,00 TOTALE 24.200,00 6.500,00 2.100,00 32.800,00 57.000,00 14.500,00 5.100,00 76.600,00 53.000,00 14.400,00 4.700,00 72.100,00 63.600,00 17.000,00 5.300,00 85.900,00 21.500,00 5.700,00 2.000,00 29.200,00 43.420,00 11.000,00 4.000,00 58.420,00 POLIZIA MUNICIPALE 62.378,00 17.650,00 5.500,00 85.528,00 Stipendi Contributi IRAP TOTALE 24.100,00 6.700,00 2.000,00 32.800,00 50 SPESA COMPLESSIVA DI PERSONALE I dati rilevati, nel trend 2013-2015, evidenziano anche gli indicatori di legge, relativi all’obbligo di contenimento della relativa spesa, oltre a simulare gli effetti derivanti dall’eventuale cumulo della stessa, in previsione delle costituzione del Comune unico. TREND SPESA DI PERSONALE GOSSOLENGO anno 2011 2012 2013 media spesa intervento 01 spese incluse nell'int.03 irap altre spese incluse RIVERGARO Importo 728.200,50 726.850,98 654.580,29 703.210,59 anno 2011 2012 2013 media TRAVO Importo 829.039,03 823.457,11 806.460,11 819.652,08 anno 2011 2012 2013 media Importo 471.573,56 452.105,15 444.600,49 456.093,07 Rendiconto Rendiconto Previsione Rendiconto Rendiconto Previsione Rendiconto Rendiconto Previsione 2013 2014 2015 2013 2014 2015 2013 2014 2015 797.826,01 737.154,23 716.757,00 749.881,75 744.332,48 759.741,23 467.322,66 461.526,60 483.058,99 5.073,64 5.074,00 5.074,00 8.038,40 6.100,00 6.100,00 3.000,00 3.000,00 3.000,00 49.916,90 51.593,10 41.579,00 48.567,91 48.025,83 47.567,77 34.933,00 32.895,12 33.325,00 103.274,27 120.275,00 132.000,00 143.267,17 140.836,36 140.836,36 36.596,00 7.182,52 10.100,00 Totale spese di personale 956.090,82 spese escluse 301.510,53 Spese soggette al limite (c. 557 o 562) 654.580,29 Spese correnti 4.107.379,91 Incidenza % su spese correnti 23,28% 914.096,33 895.410,00 949.755,23 939.294,67 954.245,36 541.851,66 504.604,24 529.483,99 246.052,00 192.777,00 143.295,12 138.161,04 142.723,74 97.251,17 103.885,62 102.994,66 668.044,33 702.633,00 806.460,11 801.133,63 811.521,62 444.600,49 400.718,62 426.489,33 3.536.055,32 3.708.294,00 4.407.180,60 4.724.645,64 5.187.339,19 1.983.698,71 2.140.235,00 2.283.389,62 25,85% 24,15% 21,55% 19,88% 18,40% 27,32% 23,58% 23,19% TOTALI CUMULATI (3 COMUNI) media 2001/2013 Spese soggette al limite (c. 557 o 562) 1.978.955,74 Spese soggette al limite (c. 557 o 562) - ANNO 2015 DIFFERENZA 1.940.643,95 -38.311,79 51 PERSONALE PER CATEGORIA E SERVIZIO GOSSOLENGO DIPENDENTI CATEGORIA CESSAZIONE Pubblica is tr uzione cultur a pr otocollo B3/B7 * 31/12/2015 TABELLARE INDENNITA' DI POSIZIONE 24.051,58 D1/D4 28.321,47 B3/B6 21.797,10 C1/C2 22.325,51 10.000,00 * 50% addetto Servizi Sociali Se r vizio de m ogr afico D1 (in convenzione) Se r vizio finanziar io C1 Ne cr ofor o 10.583,36 VACANTE dal 04.03.2015 Affar i ge ne r ali s e gr e te r ia ge ne r ale com m e r cio 16.751,08 B3 20.368,87 21.366,10 D1/D5 Se r vizi s ociali 21.783,02 B3 - PT 25/36 B3/B6 6.000,00 31/12/2017 30.808,15 B3/B7 22.904,26 B3/B4 * 20.659,94 D1/D5 30.098,33 C1/C5 25.637,32 D3/D5 29.558,33 C1 21.783,02 12.000,00 10.999,92 * 20% autista scuolabus 80% uf f . protocollo Ufficio te cnico (LL.PP. Ur banis tica) Ufficio Tr ibuti C1/C5 24.454,00 Tr as por to s colas tico B3/B4 20.368,87 Viabilità B3/B7 22.414,68 B1/B2 19.671,37 12.000,00 RIVERGARO DIPENDENTI CATEGORIA GIUR/ECON Affar i Ge ne r ali - Is tr uzione Cultur a - Tur is m o D3/D5 29.752,00 C1/C1 21.783,01 B1/B1 19.358,19 Pr otocollo Se r vizio de m ogr afico Com m e r cio CESSAZIONE C1/C3 p. time 4 mesi 18/36 C1/C1 TABELLARE 22.007,13 18.563,77 Se r vizio finanziar io D3/D5* 30.126,44 C1/C3 * f ino al 31/12/2015 convenzione 16,66% comune di Travo Ufficio te cnico (LL.PP. Ur banis tica) 6.000,00 19.576,80 15/11/2015 C1/C1 p.time 30/36 Ufficio Tr ibuti INDENNITA' DI POSIZIONE 12.000,00 (16.000,00 dal 2/3/2015 al 31/12/2015 22.894,68 C1/C3 23.156,11 D1/D4 29.011,85 12.000,00 D1/D4 28.483,14 12.000,00 C1/C3 * 23.268,17 C1/C1 p.time 30/36 C1/C1 p.time 30/36 18.151,81 vacante 18.151,81 * uf f . Urbanistica e Staf f Giunta Viabilità Par chi e giar dini B3/B6 21.947,28 B1/B5 21.603,37 B1/B3 * 22.928,95 B1/B3 p. time 18/36 ** 10.216,72 * 50% addetto trasporti Servizi Sociali ** 100% addetto trasporti Servizi Sociali Se r vizi s ociali Ne cr ofor o D1/D2 24.857,45 D1/D3 p.time 30/36 24.394,76 B1/B5 21.196,00 12.000,00 TRAVO DIPENDENTI CATEGORIA Se r vizio de m ogr afico com m e r cio - cultur a D1/D2 24.234,60 B3/B4 20.659,94 Se r vizio finanziar io Ne cr ofor o * 50% autista scuolabus Affar i ge ne r ali s e gr e te r ia CESSAZIONE TABELLARE INDENNITA' DI POSIZIONE 6.000,00 D1/D5 29.558,33 B1/B4* 20.724,50 B3/B3 p.time 30/36 * 16.973,45 D1/D2* 24.234,60 14.000,00 9.500,00 * tempo determinato staf f Sindaco Se r vizi s ociali * 50% convenzione Unione Montana D1 23.725,36 B3/B3 20.368,87 Ufficio Tr ibuti C1/C4 23.601,33 Polizia M unicipale C1 22.986,43 B1/B5 21.065,36 B1/B4 19.671,37 B1/B2 20.724,50 Ufficio te cnico (LL.PP. Ur banis tica) Viabilità 52 LE VALUTAZIONI DEL GRUPPO DI LAVORO Rispetto ai dati sopra esposti, il gruppo di lavoro ha prodotto una complessiva analisi delle situazioni, evidenziando punti di forza e debolezza, opportunità e minacce, riguardo alla prospettiva di costituzione del Comune unico. Si tratta di considerazioni che – si ritiene – risultino particolarmente utili, a supporto delle decisioni che potranno essere definitivamente assunte. Per questa ragione, esse vengono, di seguito, riprodotte integralmente. ANALISI SWOT La metodologia SWOT (acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities and Threats), che consiste nel mettere a confronto in uno schema tutti gli elementi di una scelta (appunto punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce). Lo schema riporta l'elenco sintetico e successivamente si forniscono gli approfondimenti. Punti di forza Miglioramento dei bilanci comunali Miglioramento della struttura organizzativa Opportunità Tasse calmierate - Punti di debolezza Differenze economiche Minacce Problemi organizzativi PUNTI DI FORZA Miglioramento dei bilanci comunali Incremento delle entrate per incentivi statali e regionali: Al nuovo Comune spettano contributi statali e contributi regionali. I contributi statali vengono erogati per i dieci anni decorrenti dalla fusione (ex art. 15 comma 3 del D.lgs 267/2000) e sono commisurati al 20% dei trasferimenti erariali attribuiti ai precedenti Comuni per l’anno 2010, nei limiti degli stanziamenti finanziari previsti ed in misura non superiore per ciascuna fusione a 1,5 milioni di euro annui (ex art.20, comma 3 del D.L n.95/2012 convertito nella L.135 del 07/08/12). I contributi regionali si distinguono invece in ordinari (di ammontare costante e della durata complessiva di quindici anni) e straordinari in conto capitale (a titolo di compartecipazione alle spese iniziali e della durata di tre anni) e vengono erogati, nei limiti degli stanziamenti del bilancio regionale, secondo i criteri ed i parametri definiti nel Piano di riordino Territoriale (PRT) adottato annualmente con delibera di Giunta (per l'anno 2015 i criteri per la quantificazione dei contributi sono dettati nella DGR n.329 del 31 marzo 2015). La L.R. 13/2015 ha dettato una nuova disciplina dell’incentivazione che si applicherà dal 1° gennaio 2016, quindi alle fusioni che prenderanno formalmente avvio nel 2016. il programma di riordino territoriale preciserà i criteri per la definizione dei contributi ordinari stabilendone la durata non inferiore a 10 anni (a differenza dei 15 anni attualmente previsti). Il programma di riordino territoriale potrà anche prevedere e disciplinare contributi straordinari per spese di investimento, fissandone la durata (attualmente tali contributi sono previsti per tre anni). 53 - - - - - - - Patto di stabilità: Per i Comuni istituiti a seguito di fusione trovano applicazione le norme statali in materia di esclusione dall’obbligo di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica. Tali norme attualmente prevedono che questi comuni sono tenuti al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica e ad assicurare il contenimento della spesa di personale solo a decorrere dal quinto anno successivo a quello della fusione. Spesa di personale: i Comuni istituiti a seguito di fusione sono esonerati, nei primi cinque anni dalla fusione e a determinate condizioni dagli specifici vincoli e limitazioni alle facoltà assunzionali previsti dalla normativa statale. PUNTI DI DEBOLEZZA Differenze economiche e finanziarie I Comuni di Gossolengo e Travo hanno un indebitamento, al 31.12.2015, rispettivamente di €. 2.543.467,50 e di €. 1.071.513,38 contro un debito residuo di € 275.061,47 rilevato dal Comune di Rivergaro. La fusione, di conseguenza, vede incrementare il debito pro-capite dei cittadini del Comune di Rivergaro. Le conseguenze di ciò, a prescindere dai vantaggi dell'incremento patrimoniale, non sono chiaramente definite. I Comuni di Gossolengo e Travo hanno effettuato una massiva attività di accertamento, che ha prodotto uno stock di residui attivi di cui una parte risulta essere di difficile esazione. Il Comune di Rivergaro non ha ruoli di tributi anni precedenti. Il principale elemento di rischio è la mancanza di liquidità ed il ricorso all’anticipazione di cassa. I Comuni di Rivergaro e Travo producono un consistente gettito di tributi immobiliari (Imu e Tasi), legato alla presenza di un considerevole numero di immobili destinati ad abitazione diversa dalla principale, in parte eliso dal Fondo di Solidarietà Comunale negativo (per € 588.203,00 a Rivergaro ed € 486.287,64 a Travo). OPPORTUNITA’ Imposizione fiscale e pressione fiscale I vantaggi economici, derivanti da incentivi statali e regionali, potranno avere effetti positivi sulla imposizione fiscale dei cittadini e sulla pressione fiscale. Non è possibile anticipare se ci saranno riduzioni, e di quanto, oppure il mantenimento, oppure aumenti ridotti rispetto a quelli ipotizzabili con meno risorse. Tale decisione è in capo alla nuova amministrazione e va fatta con i dati alla mano e con le risorse disponibili anche nel futuro, oltre che con la normativa vigente Opportunità di investimento A regime tutti gli enti locali avranno l’obiettivo minimo di garantire l’equivalenza tra entrate finali e spese finali in termini di pura competenza; il nuovo Ente avrà, pertanto, la possibilità di finanziare spese d’investimento mediante ricorso all’applicazione dell’avanzo di amministrazione, pari almeno alla spesa per rimborso prestiti, che a Rivergaro (comune che presenta un forte avanzo di amministrazione) è attualmente molto bassa. 54 - MINACCE Problemi organizzativi La fusione deve essere adeguatamente gestita per quanto riguarda la riorganizzazione e l'integrazione delle funzioni e del personale nelle diverse aree. I principali rischi consistono in: ritardo nell'assunzione definitiva dei nuovi ruoli e procedure, nella divisione dei compiti e degli orari. Tale elemento può comportare disservizi ai cittadini; mancanza di competenze, per lo meno iniziale, nella copertura di nuove posizioni; mancata integrazione fra le persone, per diversi motivi personali; duplicazione delle mansioni svolte da persone diverse, nei comuni di provenienza Con particolare riguardo alla dimensione organizzativa, le predette considerazioni confermano quanto già evidenziato in premessa: il processo di fusione – nel caso in cui si decida in tal senso - andrà accompagnato, oltre che sul piano tecnico-metodologico, anche sul versante motivazionale, prevedendo un forte coinvolgimento di tutti gli “attori” interessati. Per ciò che attiene al debito dei singoli comuni, pur rilevando la disomogenea situazione tra gli stessi, non può non rilevarsi che, in ogni caso, il debito pro capite risulta inferiore a quello medio nazionale rilevato per i comuni non capoluogo (per l’anno 2013, pari ad € 847) e comunque allineato a quello provinciale (pari ad € 455, per l’anno 2013) e ancora inferiore a quello regionale (vicino ad € 700). Questa situazione dovrà comunque essere oggetto di particolare attenzione, nel momento dell’eventuale aggregazione istituzionale e della conseguente gestione unitaria del bilancio. Anche per ciò che attiene le aliquote fiscali e tributarie, fatto salvo l’effetto positivo dei finanziamenti statali e regionali, pur in una situazione nella quale non esistono, tra i Comuni, differenze macroscopiche, si ritiene che la costituzione del comune unico potrebbe determinare, in prospettiva, una armonizzazione delle aliquote, al fine di assicurare condizioni omogenee per tutti i contribuenti del territorio del nuovo Comune (ciò, fatte salve le eventuali novità in materia, dettate dalle legge di stabilità 2016). Si tenga conto, peraltro, che la legge n. 56/2014, prevede espressamente che “I comuni risultanti da una fusione, ove istituiscano municipi, possono mantenere tributi e tariffe differenziati per ciascuno dei territori degli enti preesistenti alla fusione, non oltre l'ultimo esercizio finanziario del primo mandato amministrativo del nuovo comune”. 4.2. L’area servizi tecnici, urbanistica, edilizia Di seguito, si riportano le rilevazioni effettuate dal gruppo di lavoro. URBANISTICA PRG PSC RUE POC PAE Piano Protezione Civile GOSSOLENGO - approvato approvato approvato approvato 2012 si RIVERGARO vigente in fase di adozione in fase di adozione - approvato 2012 si TRAVO - approvato approvato adottato in fase di approvazione - si COMUNE 55 Su questo tema, il gruppo di lavoro ha elaborato le seguenti considerazioni: POSITIVITA’ PSC – RUE – POC in parte approvati; Gestione del territorio in modo uniforme; individuazione delle situazioni di conflitto che le scelte effettuate singolarmente possono aver creato e loro conseguente eliminazione per una gestione del territorio integrata; Una volta uniformati gli strumenti e strutturata la rete SUE si potrà organizzare il relativo servizio con riduzione dei costi e aumento della qualità del servizio per gli utenti. CRITICITA’ RUE non uniformi PSC non omogenei nelle destinazioni urbanistiche Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) telematico non attivo EDILIZIA Permessi di Costruire SCIA Anno 2014 Anno 2014 Anno 2014 GOSSOLENGO 13 56 36 RIVERGARO 5 67 TRAVO 6 60 CIL Autorizzazioni CDU Pratiche paesaggistiche AUA agibilità Oneri di urbanizzazione 2014 Oneri di urbanizzazione 2015 previsione Anno 2014 Anno 2014 36 27 2 9 35 98.000,00 140.000,00 56 59 3 4 3 15 78.531,00 180.000,00 62 106 5 14 - 20 63.167,70 90.000,00 COMUNE LAVORI PUBBLICI PIU’ SIGNIFICATIVI IN PREVISIONE PER L’ ANNO 2016 COMUNE GOSSOLENGO Edifici scolastici Ampliamento scuola primaria Gossolengo Servizio cimiteriale Manutenzione Immobili Altre opere Completamento cappella cimiteriale Gossolengo 1.500.000 Ampliamento scuola materna Gossolengo 360.000 Ampliamento scuola primaria Gossolengo 80.000 Recupero Piazza Paolo 950.000 RIVERGARO Messa a norma antisismica scuola secondaria Rivergaro 60.000 Realizzazione sede pubblica assistenza 650.000 TRAVO Rifacimento copertura castello 400.000 56 Su questo tema, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti considerazioni: POSITIVITA’ Scelte di opere pubbliche strategiche possono evitare la dispersione di interventi e potenziare altre riferite ad una programmazione di fusione. CRITICITA’ Capire se sono in corso opere pubbliche di significativa importanza tale da avere ruolo all’interno del progetto fusione. VIABILITA’ % strade Strade Comunali Strade vicinali comunali asfaltate % strade vicinali Ripristini Tipo gestione idrogeologici servizio neve anno 2014 asfaltate COMUNE GOSSOLENGO 70 km - 100% - - Esterna (ditta) RIVERGARO 78 km 30 km 100% 95% 1 Esterna (ditta) TRAVO 70 km 150 km 80% 25% 3 esterna (agricoltori) Su questo tema, il gruppo di lavoro ha evidenziato la criticità in ordine alla necessità di poter disporre delle necessarie risorse per assicurare adeguati interventi di manutenzione. ILLUMINAZIONE COMUNE GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO Numero punti luce Tipo di gestione Durata appalto in essere 1.900 1.686 492 Esternalizzata Esternalizzata Esternalizzata 12 anni in scadenza in scadenza Per questo aspetto, il gruppo di lavoro ha rilevato l’opportunità di realizzare progetti comuni di riqualificazione delle rete di pubblica illuminazione. GESTIONE ALLOGGI E.R.P. COMUNE GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO Numero alloggi Tipo di gestione 18 26 - ACER ACER - 57 SERVIZIO AMBIENTALE Rete Rete Pozzi Stazioni Depuratori acquedotto fognatura acquedotto ecologiche Modalità di gestione Gestore Canile Aree verdi Aree sgambamento cani COMUNI 60.000 mq. GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO 72 km. 65 km. 160 km. 70 km. 86 km. 38 km. 1 2 3 6 9 8 1 1 1 Porta a porta IREN Convenzionato Piacenza PC 70.000 mq parco Trebbia Raccolta tipo tradizionale con cassonetti stradali per la parte alta del IREN Convenzionato territorio. 87.000 mq. Piacenza PC Raccolta porta a porta per carta, indifferenziato e organico per la restante parte. Raccolta tipo 10.000 mq. tradizionale con IREN Convenzionato solo porta a Piacenza PC porta carta nel 5.000 mq. capoluogo parco archeologico 1 - - Il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti considerazioni: POSITIVITA’ Certificazioni ambientali. La fusione potrebbe permettere lo svolgimento di alcuni servizi (es. spazzatrice, raccolta porta a porta degli ingombranti, ecc.) che attualmente non vengono svolti singolarmente a causa del loro elevato costo CRITICITA’ Alto costo del servizio spazzatrici a fronte di pochi servizi. Costi elevati di gestione se esterna della manutenzione delle aree verdi pubbliche. 58 IMMOBILI COMUNALI Immobili uso scolastico GOSSOLENGO Immobili non scolastici Scuola Media Gossolengo Scuola primaria Gossolengo Scuola primaria Quarto Scuola infanzia Gossolengo Mensa Gossolengo Mensa Quarto Palestra Quarto Nido 1975 2010 1970 2008 1997 2008 2013 Municipio Magazzini autorimesse Biblioteca Palazzetto Gossolengo Prefabbricato Auser Centro Educativo Quo Vadis Settima Capannone Centro sportivo Gossolengo Centro sportivo Quarto RIVERGARO Anno di costruzione Scuola Media Rivergaro Scuola primaria Rivergaro Scuola primaria Niviano Scuola infanzia Niviano Scuola infanzia Rivergaro Municipio Biblioteca Comunale Palazzetto dello Sport Casa del Popolo Anno ultima ristrutturazio. 2007 2013 2014 2003 1900 1900 2006 1990 2003 1950 1900 2009 2008 2014 1915 1965 1975 2005 1963 Fine 800 2002 1991 1900 1960 2010 2012 2005 2010 2015 2015 2015 1996 Antisismica Metratura No Si Si Si No Si Si 1.700 mq. 1.550 mq. 350 mq. 600 mq. 540 mq. 200 mq. 280 mq. No No No Si Si No No Si 770 300 500 900 180 70 370 340 Si Si Si Si Si No No No No 1.709 mq. 1.865 mq. 904 mq. 658 mq. 842 mq. 865 mq. 300 mq. 1.298 mq. 807 mq. mq. mq. mq. mq. mq. mq. mq. mq. 59 ex scuola elementare di Ancarano Caserma Carbinieri via Meucci Magazzino Comunale Centro anziani Niviano Locali Pubblica Assistenza Campo calcio Rivergaro Campo calcio Niviano Bocciodromo Niviano TRAVO Scuola primaria e secondaria Scuola infanzia Nido Municipio Biblioteca e sala polifunz. Castello Capannone Centro sportivo Campo calcio Parco Archeologico 1930 2015 No 290 mq. 1985 - No 896 mq. 1995 2005 - 507 mq. 90 mq. 1939 1995 2001 1965 storico 2009 1960 Storico Storico 2000 1980 1970 1999 2011 2003 2012 No No No No No No Indagini Si Si Indagini Indagine 2003 In fase di progett. No No No 960 530 360 1.000 530 1.600 330 mq. mq. mq. mq. mq. mq. mq. 2002 Il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti considerazioni: POSITIVITA’ Scelte di opere pubbliche strategiche possono evitare la dispersione di interventi e potenziare altre riferite ad una programmazione di fusione. Progetti finalizzati al risparmio energetico degli immobili CRITICITA’ Capire se sono in corso opere pubbliche di significativa importanza tale da avere ruolo all’interno del progetto fusione. Verifiche sismiche Patrimonio immobiliare della fusione da ridefinire come destinazione d’uso 60 SERVIZI CIMITERIALI GOSSOLENGO RIVERGARO Cimiteri Tipo di gestione Ampliamenti in corso Gossolengo Quarto Settima Rivergaro Niviano Pieve Dugliara Interna Nessuno nessuno nessuno Travo Pillori Viserano Quadrelli Fiorano Bobbiano Scrivellano Statto Caverzago Denavolo Fellino Pigazzano 1 interna Ampliamento in previsione Ottavello Larzano Rallio Bassano Roveleto Landi Suzzano TRAVO Numero necrofori 1 interna In corso progettazione ampliamento 1 In corso ampliamento POSITIVITA’ L’esternalizzazione della gestione dei cimiteri consentirebbe anche di recuperare operai su altre mansioni. CRITICITA’ Quando il servizio interessa situazioni particolari quali loculi ad una determinata altezza la presenza di soli due operai non risulta per la sicurezza dei lavoratori regolare. 61 IMPIANTI SPORTIVI Impianti GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO Tipo di gestione Tipologia Gossolengo Gossolengo Quarto Associazione sportiva Associazione sportiva Associazione sportiva Calcio Rugby Calcio Palazzetto Rivergaro Rivergaro Campi tennis Rivergaro Niviano Bocciodromo di Niviano Centro sportivo con piscina Campo calcio Associazione sportiva Associazione sportiva Associazione sportiva Associazione sportiva Associazione sportiva Associazione sportiva Associazione sportiva Pallavolo/Basket Calcio Tennis Calcio Bocce Piscina calcio Automezzi Anno immatricolazione 2004 2012 2001 2005 2010 1995 1994 2007 1998 2009 2006 2001 2006 2014 2011 2007 1994 Combustibile 1989 2000 1995 1987 1994 1999 1983 2002 2001 Gasolio Gasolio Gasolio Gasolio Gasolio Gasolio Gasolio Gasolio Gasolio 1995 2004 Gasolio Gasolio PARCO AUTOMEZZI GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO Scuolabus Iveco Daily Scuolabus Scattolini Bremach Grande Punto Fiat Punto Terna FIAT PANDA 4X4 Renault Premium Renault Truks Piaggio Porter 4x4 Piaggio Porter Piaggio P1 ribaltabile Fiat Scudo 7posti Fiat Panda Dacia Logan Escavatore Caterpillar 428 Trattrice Landini Massey Miniescavatore 35 ql Autovettura Land Rover Autobus Iveco Autovettura Fiat Punto Autovettura Iveco Autovettura Fiat Fiorino Autocarro Iveco Motocarro Bremach Autocarro Piaggio Macchina Operatrice Benfra Macchina Operatrice Fai Fiat Punto Gasolio Gasolio Gasolio Gasolio Benzina/gpl gasolio gasolio Benzina Gasolio Gasolio Gasolio GPL/B Gasolio Gasolio B-M Gasolio Gasolio Gasolio 62 Escavatore Komatshu Decespugliatore 2006 2001 Gasolio Gasolio PERSONALE DEI SERVIZI TECNICI, URBANISTICA, EDILIZIA COMUNALI Tecnici Amministrativi Operai GOSSOLENGO 2 architetti 1 amministrativo 3 operatori RIVERGARO 2 geometri 1 architetto TRAVO 2 geometri 5 operatori 4 operatori Il contesto territoriale dei tre Comuni ha certamente caratteri disomogenei. E’ pur vero, come già indicato dal gruppo di lavoro, l’unificazione potrebbe determinare una gestione più uniforme del territorio, assicurando omogeneità di condizioni per tutti i cittadini. L’uniformazione degli strumenti urbanistici dovrà essere gestita con tale obiettivo, anche prevedendo la rapida attivazione di una rete SUE per l’intero territorio. Sul patrimonio immobiliare, la scelta della fusione consentirebbe una razionalizzazione nell’impiego, prevedendo l’individuazione degli immobili strategicamente rilevanti per il nuovo Comune, sui quali concentrare gli investimenti, anche finalizzati al risparmio energetico. Sull’attività di manutenzione e sulla gestione dei servizi ambientali, la prospettiva di fusione permetterebbe una razionalizzazione degli appalti, consentendo probabilmente, data la più ampia scala, miglioramento della qualità e contrazione dei costi. Analoga situazione potrebbe verificarsi per la riqualificazione della rete pubblica di illuminazione, nella considerazione che, per i Comuni di Rivergaro e Travo, il relativo appalto risulta in scadenza. Si potrebbe inoltre conseguire l’obiettivo di una razionalizzazione nella conservazione e nell’impiego dei mezzi e degli strumenti in dotazione. Le risorse umane a più alto contenuto professionale consentirebbero la costituzione di un gruppo di lavoro ad elevata capacità tecnica, in grado di fronteggiare più efficacemente le esigenze in ordine all’attività di programmazione, progettazione, responsabilità di procedimento e direzione lavori (tenuto pure conto delle indicazione fornite, in materia, dall’ANAC). Tale situazione dovrebbe consentire anche un significativo contenimento degli incarichi tecnici conferiti a soggetti esterni. La squadra manutentiva risulterebbe ben più solida e nelle condizioni di operare per gruppi di lavoro, migliorandone il livello di specializzazione, la capacità di di controllo sugli appalti e la sicurezza. 63 4.3. L’area servizi sociali Per la presente area, il gruppo di lavoro ha rilevato i seguenti dati ed evidenziato i relativi punti forza e debolezza. Comune Gossolengo Rivergaro INTERVENTI AREA ANZIANI n. n. costo n. 49 € 2.035,00 70 1 ATTIVITA’ RICREATIVE SOCIO-CULTURALI (soggiorni, terme, ginnastica, feste, iniziative) 2 2 ATTIVITA’ VOLONTARIATO (AUSER, ALBO …) 20 3 INIZIATIVE DI PROMOZIONE SOCIALE (vicinato solidale contrasto all’isolamento) costo € € 28.915,00 Travo / 4 5 / / 4 SEGRETARIATO SOCIALE 165 267 167 5 PRESA IN CARICO: 69 80 33 / 20 10 1 7 2 · 6 DI CUI CON SERVIZI SPECIALISTICI · DI CUI INTERVENTI DI SOSTEGNO E TUTELA (amministrazioni di sostegno tutele curatele) ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIO ASSISTENZIALE: 20 € 29.755,00 64 € 63.775,47 5 · UTENTI FRAGILI 8 8 2 · UTENTI NON AUTOSUFFICIENTI 9 21 3 / 32 3 3 · SERVIZI CONNESSI (pasti trasporti telesoccorso) · PROGETTO DIMISSIONI PROTETTE E PROGETTO DEMENZE € 500,00 € 10.660,99 2 8 ASSEGNO DI CURA 9 16 12 2 3 1 / / 1 2 3 / 1 2 / / 3 / · ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE · ADATTAMENTO AMBIENTE DOMESTICO ED INTERVENTI VARI L 29/97 (INVIII UDP) 10 11 CENTRI DIURNI INSERIMENTO CASA DI RIPOSO/COMUNITA’ ALLOGGIO € 26.500,00 / CONTRIBUTI ECONOMICI INVALIDITA’ CIVILE € 3.000,00 € 11.000,00 2 7 9 21 € 20.840,57 costo 1 12 INSERIMENTO IN CRA/RSA 6 4 2 13 RICOVERI DI SOLLIEVO / 2 1 14 INTEGRAZIONE RETTE DI RICOVERO / 1 15 DIMISSIONI PROTETTE 5 14 € 10.618,50 € 300,00 / 6 64 Gossolengo Criticità Rivergaro Punti di forza Criticità Punti di forza Travo Criticità Punti di forza In relazione all’assistenza domiciliare socio assistenziale IL SISTEMA DI ACCREDITAMENTO RENDE IL SERVIZIO POCO FLESSIBILE, IL NUMERO E LA TIPOLOGIA DEGLI UTENTI IN CARICO RENDONO DIFFICOLTOSA L'ORGANIZZAZIONE DELL'ATTIVITÀ NELLE ORE POMERIDIANE/ SERALI NON ESISTE LISTA D'ATTESA, I TEMPI DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO SONO CELERI IL SISTEMA DI ACCREDITAMENTO APPLICATO DALLA NOSTRA REGIONE E' INADATTO A SERVIZI DELLA DIMENSIONE DEI NOSTRI. SE APPLICATO SECONDO LE REGOLE IMPOSTE SI REALIZZEREBBE UNA GROSSA SPERSONALIZZAZIONE ED UNA GROSSA PERDITA DI FLESSIBILITA'. L'INTEGRAZIONE DEL COORDINATORE FORNITO DA CONTRATTO DALLA COOPERATIVA CON IL COORDINATORE DEL TERRITORIO, NONCHE' RESPONSABILE DEL CASO PERMETTE DI FORNIRE ALL'UTENZA RISPOSTE PRONTE PERSONALIZZATE E PERMETTE DI RIORGANIZZARE GLI ORARI DEL SERVIZIO IN RELAZIONE ALLE ESIGENZE ED AI BISOGNI DELL'UTENZA In relazione a progetto dimissioni protette e progetto demenze OTTIMA OPPORTUNITA' DI REALIZZARE PROGETTI INDIVIDUALIZZATI PER FAR FRONTE AD EMERGENZE SOCIOSANITARIE E A CARICHI ASSISTENZIALI PESANTI E E COMPLESSI PER LE FAMIGLIE In relazione a contributi economici MANCANZA DI UN REGOLAMENTO RECENTE ED ATTUALIZZATO ALLE NUOVE POVERTA'/LA NECESSITA' DI APPROVAZIONE DA PARTE DELLA GIUNTA PER OGNI RICHIESTA COMPORTA UN APPESANTIMENTO AMMINISTRATIVO FLESSIBILITA' INTERVENTO DI I CRITERI DI ACCESSO DOVREBBERO ESSERE PIU’ RESTRITTIVI (BASATI SUL MINIMO VITALE) PRESENZA DI UN REGOLAMENTO E DI CRITERI AGGIORNATI ANNUALMENTE CHE DETERMINANO EQUITA' DI ACCESSO E PONGONO LIMITI ALL'EROGAZIONE DI CONTRIBUTI IN UN TERRITORIO DOVE LA RICHIESTA E' SEMPRE STATA ELEVATA. In relazione all’integrazione rette di ricovero MANCANZA DI UN REGOLAMENTO RECENTE ED ATTUALIZZATO ALLE NUOVE POVERTA' / LA NECESSITA' DI APPROVAZIONE DA PARTE DELLA GIUNTA PER OGNI RICHIESTA COMPORTA UN APPESANTIMENTO AMMINISTRATIVO PRESENZA DI UN REGOLAMENTO E DI CRITERI AGGIORNATI ANNUALMENTE (IN QUESTO CASO BASATI SUL MINIMO VITALE) CHE DETERMINANO EQUITA' DI ACCESSO E PONGONO LIMITI ALL'EROGAZIONE RESPONSABILIZZANDO IL PARENTI TENUTI OVE ESISTENTI 65 Comune INTERVENTI AREA MINORI 1 INIZIATIVE PROMOZIONALI (sensibilizzazione affido, incontri tematici con genitori...) Gossolengo Rivergaro Travo n. costo n. costo n. costo 2 € 450,00 / / / / / / 20 APPALTO CON COOPERATI VA APPALTO CON COOPERATI VA 2 CENTRI DI AGGREGAZIONE 15 € 5.000,00 3 CENTRO EDUCATIVO 57 € 64.950,00 20 € 19.575,77 7 4 SERVIZIO NIDO 22 € 168.112,00 21 € 66.034,41 12 € 60.492,00 2 I COSTI SONO RICOMPRESI SOPRA 4 € 8.089,44 / € - 5 / 16 / / / 28 APPALTO CON COOPERATIVA SERVIZIO ASSOCIATO CON GOSSOLENGO 15 8 APPALTO CON COOPERATIVA SERVIZIO ASSOCIATO CON GOSSOLENGO 3 15 APPALTO CON COOPERATIVA E PROTOCOLLO SOTTOSCRITTO CON AUSL SERVIZIO ASSOCIATO CON GOSSOLENGO 8 5 6 7 8 9 BUONI NIDO CENTRO PER LE FAMIGLIE: Servizi informativi e sportello, mediazione culturale, mediazione familiare, consulenza psicoeducativa, percorso adolescenza, spazio neogenitori, consulenza legale, progetto affido) SOSTEGNO SOCIALE A NUCLEI FAMIGLIARI CON FIGLI MINORI SOSTEGNO SOCIALE A NUCLEI FAMILIARI CON MINORI DISABILI 26 11 SOSTEGNO PSICOSOCIALE A NUCLEI FAMILIARI CON MINORI APPALTO CON COOPERATIVA SERVIZIO ASSOCIATO CON RIVERGARO APPALTO CON COOPERATIVA SERVIZIO ASSOCIATO CON RIVERGARO APPALTO CON COOPERATIVA E PROTOCOLLO SOTTOSCRITT O CON AUSL SERVIZIO ASSOCIATO CON CON RIVERGARO 10 SOSTEGNO SOCIO EDUCATIVO INDIVIDUALE DOMICILIARE 3 € 10.000,00 4 € 14.088,97 7 11 SOSTEGNO SOCIO EDUCATIVO INDIVIDUALE SCOLASTICO 7 € 60.948,00 9 € 48.768,69 2 12 TRASPORTI ACCESSO E FREQUENZA SERVIZI SCOLASTICI/EDUCATIVI/SOCIORIABILITATIVI 2 4 I COSTI SONO INDICATI NELLA SCHEDA DISABILI INTERVENTO 6 / 13 ESENZIONI/RIDUZIONI RETTE SERVIZI SCOLASTICI /EDUCATIVI 13 27 / / / / APPALTO UNIONE MONTANA CON COOPERATI VA APPALTO UNIONE MONTANA CON COOPERATI VA / 66 Comune Gossolengo INTERVENTI AREA MINORI Rivergaro Travo n. costo n. costo n. costo 14 CONTRIBUTI ECONOMICI 5 € 3.250,00 32 € 12.914,00 2 € 1.000,00 15 SEGNALAZIONI AD ENTI VARI PER ATTIVAZIONE INTERVENTI ASSISTENZIALI (concessione generi alimentari – contribuzioni straordinarie per spese sanitarie Relazioni per Croce Rossa – Pacchi Alimentari ecc.) 1 / 10 / 2 / 16 PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE (INPS) 16 16 € - 3 ASSEGNI NUCLEO FAMIGLIARE NUMEROSO 4 12 3 12 4 / ASSEGNI MATERNITA’ 17 CENTRI ESTIVI: supporto a disagio e disabilità 8 € 3.349,00 18 COMUNITÀ PER MINORI 1 € 13.147,00 1 19 COMUNITA’ PER MADRI CON FIGLI MINORI (nuclei) / / 2 20 MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI / / / 6 I COSTI SONO COMPRESI IN INTERVENTO 7 E 14 / / 3 € 91.800,00 / / / / / APPALTO CON SERVIZIO ASSOCIATO CON GOSSOLENGO 23 € 11.033,00 € 31.631,55 COMUNITÀ PRONTA ACCOGLIENZA PERCORSO ACCOGLIENZA SU RETE PARENTALE 21 SEGRETARIATO SOCIALE 86 252 22 PRESA IN CARICO 41 146 15 2 8 2 4 8 3 5 5 2 23 24 25 SEGNALAZIONE ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA E/O AGLI ORGANI DI PUBBLICA SICUREZZA (QUESTURA) GESTIONE PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA: indagini e valutazioni psocosociali ESECUZIONE DI PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA: tutele, affidi, vigilanza… 26 INCONTRI PROTETTI / 7 27 PERCORSO ADOZIONE 1 1 28 PERCORSO AFFIDO 2 € 6.000,00 3 I COSTI SONO COMPRESI IN INTERVENTO 10 APPALTO CON COOPERATIVA SERVIZIO ASSOCIATO CON GOSSLENGO € 8.820,00 1 1 / 67 Gossolengo Criticità Rivergaro Punti di forza Criticità Travo Punti di forza Criticità Punti di forza IN RELAZIONE A CENTRI DI AGGREGAZIONE DISPONIBILITA' DI SPAZI ADEGUATI DEDICATI AI GIOVANI / MODESTE RISORSE INVESTITE PER IL SERVIZIO RADICAMENTO DEL SERVIZIO SUL TERRITORIO / LAVORO IN RETE CON CENTRO EDUCATIVO E SERVIZIO SOCIALE DEL COMUNE / FLESSIBILITA' DEGLI INTERVENTI NON INVESTIMENTO QUESTA TIPOLOGIA SERVIZIO IL CENTRO DI AGGREGAZIONE DI TRAVO DALL'ANNO 2014 E’ IN PARTE AUTOGESTITO DA RAGAZZI MAGGIORENNI CHE HANNO FREQUENTATO IL CENTRO NEGLI ANNI PASSATI IN DI IN RELAZIONE A CENTRO EDUCATIVO INSUFFICIENZA DI SPAZI DEDICATI RISPETTO AL NUMERO DI MINORI ISCRITTI RADICAMENTO DEL SERVIZIO SUL TERRITORIO / LAVORO IN RETE CON SCUOLA, SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE/ FLESSIBILITA' DEGLI INTERVENTI / ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO ANNUALE IN BASE ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO DAL 2015 SPAZIO DEDICATO CHE COMPORTERA' UN INCREMENTO NEGLI ACCESSI ED UNO SVILUPPO DEGLI INTERVENTI PREVENTIVI IL CENTRO EDUCATIVO RISCHIA LA CHIUSURA A CAUSA DEL BASSO NUMERO DI ADESIONI IN RELAZIONE AL SERVIZIO NIDO PRESENZA LISTA D'ATTESA / INSUFFICIENTE INVESTIMENTO ECONOMICO RISPETTO ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO / SERVIZIO STRUTTURATO CON POCA FLESSIBILITA' COSTI ALTI AGENZIA EDUCATIVA RICONOSCIUTA E COMPETENTE /STRUTTURA ADEGUATA CON POSSIBILITA' DI ACCOGLIERE TUTTE LE RICHIESTE DEL TERRITORIO LE CRITICITA' SONO LEGATE ALLA STRUTTURA CHE PRESENTA SPESSO MANUTENZIONI DA ESEGUIRE E CHE SOPRATTUTTO NEGLI ULTIMI ANNI RISULTANO EFFETTUATE SEMPRE PIU’ TARDIVAMENTE SERVIZIO RADICATO NEL TERRITORIO NEGLI ANNI GLI ISCRITTI SONO DRASTICAMENTE DIMINUITI, SE NON AUMENTERANNO IL SERVIZIO E' A RISCHIO CHIUSURA IL NIDO DI TRAVO HA UNA STRUTTURA REALIZZATA NELL'ANNO 2009, CON CRITERI BIODINAMICI, INOLTRE DISPONE DI UN AMPIO GUARDINO IN RELAZIONE AL CENTRO FAMIGLIE DISPONIBILITA' DELLA STRUTTURA DEL CENTRO EDUCATIVO PER PERMETTERE LA PRESENZA SUL TERRITORIO DI UNA "SEDE DISTACCATA" CHE SERVA LA VAL TREBBIA IN RELAZIONE AL SOSTEGNO A NUCLEI CON FIGLI MINORI PRESENZA DI UN SUPERVISORE PROFESSIONALE CHE ACCOMPAGNA IL PERSONALE NELLA GESTIONE DEI CASI PIU DIFFICILI E PESANTI EVITANDO IL BURNOUT DEGLI OPERATORI IN RELAZIONE AI CONTRIBUTI ECONOMICI I CRITERI DI ACCESSO DOVREBBERO ESSERE PIU’ RESTRITTIVI (BASATI SUL MINIMO VITALE) PRESENZA DI UN REGOLAMENTO E DI CRITERI AGGIORNATI ANNUALMENTE CHE DETERMINANO EQUITA' DI ACCESSO E PONGONO LIMITI ALL'EROGAZIONE DI CONTRIBUTI IN UN TERRITORIO DOVE LA RICHIESTA E' SEMPRE 68 Gossolengo Criticità Rivergaro Punti di forza Criticità Punti di forza Travo Criticità Punti di forza STATA ELEVATA. POSSIBILITA' DI LIQUIDARE LA SOMMA IN CAPO AL CREDITORE IN MODO DA NON CONSEGNARE GROSSE CIFRE NELLE MANI DELL'UTENZA IN RELAZIONE ALLE SEGNALAZIONI AD ENTI VARI OTTIMA COLLABORAZIONE ATTIVA DA UN TRIENNIO CON LA CARITAS TERRITORIALE. L'ASSOCIAZIONE COMUNICA AL SERVIZIO GLI AIUTI CHE FORNISCE IN MODO DA PERMETTERE UNA PROGETTAZIONE SULLA FAMIGLIA BASATA SULLA CONOSCENZA DEL QUADRO COMPLETO DEI SUPPORTI RICEVUTI DAI RICHIEDENTI TERRITORIO CARENTE DI UN TESSUTO SOCIALE INFORMALE E ASSOCIAZIONISTICO DI SOSTEGNO AI BISOGNI IN RELAZIONE A CENTRI ESTIVI A CAUSA DEL NON RISPETTO DEGLI ACCORDI FISSATI IN CONVENZIONE TRA RIVERPARK E COMUNE DI RIVERGARO DA PARTE DEL TITOLARE DI RIVERPARK E' STATO RESO TROPPO ONEROSO L'ACCESSO ALLA STRUTTURA PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO E PER IL 2015 IL CENTRO ESTIVO NON E' STATO REALIZZATO IN RELAZIONE A COMUNITA’ PER MINORI LE CRITICITA' SONO LEGATE AGLI INTERVENTI CHE SPESSO DEVONO ESSERE ATTIVATI IN EMERGENZA SU SITUAZIONI CHE "ESPLODONO" COMPORTANDO PER L'ENTE ELEVATI COSTI INASPETTATI E NON PROGRAMMABILI (VA TENUTA A BILANCIO UNA PICCOLA "RISERVA PER QUESTO TIPO DI EMERGENZE") IL COSTO E' RIPARTITO NELL'AMBITO DELL'UNIONE MONTANA CON IL CRITERIO SOLIDARISTICO, SENZA QUESTA MODALITA’ IL COMUNE DI TRAVO AVREBBE AVUTO GROSSE DIFFICOLTA' DI BILANCIO IN RELAZIONE AL PERCORSO AFFIDO ANDREBBE FATTO UN GROSSO LAVORO DI PROMOZIONE SUL TERRITORIO AL FINE DI SENSIBILIZZARE FAMIGLIE E AMPLIARE IL BACINO DI ACCOGLIENZA OTTIMO STRUMENTO CHE PERMETTE (OVE ATTIVABILE E OVE RISULTANO INDIVIDUABILI LE FAMIGLIE AFFIDATARIE) DI FORNIRE UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA ALLA STRUTTURA CHE COMPORTA COSTI DI GESTIONE PER L'ENTE PIU’ BASSI E UNA MIGLIORE RISPOSTA DI ACCOGLIENZA 69 Comune Gossolengo INTERVENTI AREA DISABILI n. costo Rivergaro n. 1 SEGRETARIATO SOCIALE 38 63 2 PRESA IN CARICO 19 34 costo Travo n. 9 4 I COSTI SONO COMPRESI IN INTERVENTO 6 3 ASSISTENZA DOMICILIARE FISICO / 1 4 ASSISTENZA DOMICILIARE PSICHICO 1 2 / 5 PASTI A DOMICILIO / / / 6 TRASPORTI PRESSO CENTRI DIURNI E RIABILITATIVI / 15 7 CONTRIBUTI ECONOMICI 0 3 8 ASSEGNO DI CURA: 3 · DISABILI GRAVI 2 2 2 · DISABILI GRAVISSIMI 1 0 0 2 3 1 / / 1 2 3 / / (50) 9 INVALIDITA’ CIVILE · ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE · ADATTAMENTO AMBIENTE DOMESTICO ED INTERVENTI VARI L 29/97 (INVIII UDP + RELAZIONI) 10 11 CONTRASSEGNI DISABILI I COSTI SONO COMPRESI IN INTERVENTO 6 € 2.261,54 2 FORMAZIONE LAVORO: 4 · SOSTEGNO INSERIMENTO LAVORATIVO/TIROCINI FORMATIVI 3 · 1 1 8 LAVORATORI PROTETTI 12 SOSTEGNO INSERIMENTO SOCIALE / 13 CENTRO SOCIO-OCCUPAZIONALE 3 11 € 1.444,13 12 € 17.914,48 € 1.700,00 € 2.261,00 14 SERVIZI SOCIO-RIABILITATIVI DIURNI 1 15 INTERVENTI PER IL TEMPO LIBERO / 8 16 SOGGIORNI ESTIVI 2 7 17 INSERIMENTI IN STRUTTURA / DIMISSIONE DA STRUTTURA / 1 4 / 2 1 2 € 5.500,00 € 800,00 € 1.130,77 / € 5.533,44 APPALTO CON COOPERATIVA SERVIZIO ASSOCIATO CON GOSSOLENGO € 2.604,00 2 € 4.500,00 2 / / 9 € 4.650,00 costo 3 € 24.812,05 APPALTO CON COOPERATIVA SERVIZIO ASSOCIATO CON GOSSOLENGO APPALTO CON COOPERATIVA SERVIZIO ASSOCIATO CON GOSSOLENGO I COSTI SONO COMPRESI IN INTERVENTO 7 / / / / 70 Comune Gossolengo INTERVENTI AREA DISABILI Rivergaro n. costo n. costo n. € 9.232,28 5 € 45.775,87 / 18 UTENTI IN STRUTTURA 1 19 RICOVERI TEMPORANEI / / 20 TUTELA / 1 21 AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO / / Gossolengo Criticità Punti di forza Travo / 1 Rivergaro Criticità costo Travo Punti di forza Criticità Punti di forza L'AREA DISABILITA' DELL'INTERA UNIONE MONTANA NON DISPONE DI STRUTTURE RESIDENZIALI PER IL RICOVERO DEGLI UTENTI, IN PARTICOLARE IN PREVISIONE DEL "DOPO DI NOI". GLI UTENTI DEL COMUNE DI TRAVO HANNO UNA MEDIA DI ANNI 45 E A BREVE NECESSITERANNO DI STRUTTURE RESIDENZIALI GLI UTENTI DI TRAVO FREQUENTANO IL CSO DI BOBBIO CHE GARANTISCE L'APERTURA QUOTIDIANA SU 5 GIORNI A SETTIMANA AREA DISABILITA’ GESTIONE DIRETTA DI TUTTA LA CASISTICA SIA MINORE CHE ADULTA CON FIGURE DEDICATE E SPECIALIZZATE / MEDESIMA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DI RIPARTIZIONE DELL FUNZIONI E DEI SERVIZI EROGATI. Comune Gossolengo INTERVENTI AREA IMMIGRAZIONE 1 2 3 4 5 GESTIONE INTERVENTI DI ASSISTENZA SOCIALE EDUCATIVA ED ASSISTENZIALE SCOLASTICA IN CARICO AL SERVIZIO SOCIALE E NON ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE n. costo Rivergaro n. costo Travo n. costo CAMPAGNE INFORMATIVE INIZIATIVE DI PROMOZIONE SOCIALE/CULTURALE/INTEGRAZIONE (CORSI DI LINGUA...) 8 9 / / / / / / / 1 / 2 18 / SOSTEGNO ALL’ACCOGLIENZA RIENTRI DEFINITIVI (SALME, MASSERIZIE, ECC…): INTERVENTI DI ACCOMPAGNAMENTO PER ACCESSO SERVIZI SOCIO-SANITARI INTERVENTI SOCIO-ASSISTENZIALI ALTRI (segretariato sociale interventi di servizio sociale collaborazione con enti, uffici e associazioni diverse) CONTRIBUTI ECONOMICI 1 € 300,00 / € - 1 € 500,00 71 6 INTERVENTI DI INTEGRAZIONE E MEDIAZIONE CULTURALE / 1 1 7 SOSTEGNO ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO / 8 / 9 SEGRETARIATO SOCIALE 23 35 14 Comune Gossolengo INTERVENTI AREA ESCLUSIONE POVERTA’ E DIPENDENZE n. 1 SEGRETARIATO SOCIALE 29 2 PRESA IN CARICO 27 DI CUI CON SERVIZI SPECIALISTICI costo Rivergaro n. costo Travo n. 23 12 15 4 17 5 / € 1.321,00 3 INTERVENTI DI STRADA / / / 4 INTERVENTI A FAVORE DI ADULTI CON MISURE CAUTELARI 1 / / 5 CONTRIBUTI ECONOMICI 3 € 250,00 3 € 3.624,00 2 I COSTI SONO RICOMPRESI IN AREA ANZIANI, INTERVENTO 2 1 € - 6 7 8 9 ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO INTERVENTI PRIMA ACCOGLIENZA (dormitorio, pasti, doccia…) INTERVENTI SECONDA ACCOGLIENZA (progetti individualizzati, sostegno socioeducativo) CONTRASTO ALLA POVERTA’ (pacchi alimentari, vestiario, emergenza abitativa…) BUONI LYONS / € - / 17 14 Gossolengo Criticità / € € 1.000,00 Criticità / / 2 € 1.600,00 / 5 € - 4 / / Rivergaro Punti di forza Punti di forza costo Travo Criticità Punti di forza AREA ESCLUSIONE, POVERTA’ E DIPENDENZE EFFETTUATA FORMAZIONE DA PARTE DEGLI OPERATORI RELATIVA AGLI ADULTI FRAGILI E ALLA COLLABORAZIONE CON I SERVIZI SPECIALISTICI CON CONSEGUENTE AVVIO DI GRUPPI TERRITORIALI DI RIFLESSIONE APPROFONDIMENTO E SUPERVISIONE RISPETTO AI CASI 72 Comune Gossolengo INTERVENTI AREA MULTIUTENZA n. costo Rivergaro n. 830 107 3 ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO ALBO / / 3 CONTRIBUTI PER L’AFFITTO / / 4 CONTRIBUTI (SOMMA PER TUTTE LE AREE) 1 SPORTELLO SOCIALE 2 5 6 7 8 CONVENZIONE LAVORI DI PUBBLICA UTILITA’ SGATE - BONUS SOCIALE PER IL DISAGIO ECONOMICO PER LE FONITURE DI: 11 € 4.300,00 59 / / 50 71 costo Travo n. 225 € 450,00 € € 28.898,99 / 8 5 € 11.000,00 € 2.600,00 6 € - 20 ENERGIA ELETTRICA 27 36 10 GAS NATURALE 23 35 10 20 25 / 22 FONDO PER LE UTENZE IDRICHE SOCIALMENTE DEBOLI FONDO TUTELA A FAVORE DI FASCE DEBOLI DI UTENTI GAS costo € € - € - / / RISORSE PROFESSIONALI SERVIZIO SOCIALE COMUNE DI GOSSOLENGO DOTAZIONE FIGURE PROFESSIONALI SERVIZIO SOCIALE QUALIFICA CATEGORIA RESPONSABILE P.O. ASSISTENTE SOCIALE AREA MINORI ASSISTENTE SOCIALE AREA ANZIANI MULTIUTENZA E DISABILITA’ AMMINISTRATIVO TRASVERSALE A TUTTE LE AREE AMMINISTRATIVO STAFF D5 PERSONALE INTERNO O COOPERATIVA INTERNO COOPERATIVA COOPERATIVA B7 ORARIO (tempo pieno/part time) 36 ORE SETTIMANALI 21 ORE SETTIMANALI 20 ORE SETTIMANALI COOPERATIVA 9 ORE SETTIMANALI INTERNO 12 ORE SETTIMANALI APPALTI DI SERVIZIO SOCIALE 73 1.APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO E RIVERGARO) SOSTEGNO FAMIGLIE E MINORI (COOP. SOC. UNICOOP) IMPORTO ANNUO APPALTO: € 82.000,00, SPESO NELL’ANNO 2014 ASSISTENTE SOCIALE 2 COOPERATIVA AREA MINORI AMMINISTRATIVO 1 COOPERATIVA TRASVERSALE A TUTTE LE AREE SUPERVISORE COOPERATIVA PROFESSIONALE 48 ORE SETTIMANALI 24 ORE SETTIMANALI 3H SETTIMANALI 2.APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO E RIVERGARO) SERVIZIO EDUCATIVO DISABILITA’ ADULTA (COOP. SOC. EUREKA) IMPORTO ANNUO APPALTO: € 35.844,00, SPESO NELL’ANNO 2014 EDUCATORI 3 COOPERATIVA COORDINATORE 1 COOPERATIVA EDUCATIVO 21 ORE SETTIMANALI 09 ORE SETTIMANALI 3.APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO RIVERGARO) SERVIZIO INTEGRATO ANZIANI E DISABILI (COOP. PIETRO PRATI) IMPORTO ANNUO APPALTO: € 35.844,54, SPESO NELL’ANNO 2014 ASSISTENTE SOCIALE 1 COOPERATIVA AREA DISABILITA’ RIVERGARO ASSISTENTE SOCIALE 1 COOPERATIVA AREA ANZIANI MULTIUTENZA E DISABILITA’ GOSSOLENGO 16 ORE SETTIMANALI 20 ORE SETTIMANALI 4.APPALTO SERVIZI EDUCATIVI RIVOLTI A MINORI E GIOVANI: CENTRO EDUCATIVO, CENTRO AGGREGAZIONE GIOVANI, SOSTEGNO ALUNNI DISABILI, EDUCATIVA TUTELA MINORI (COP. SOC. EUREKA) IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014: € 139.247,51 ENTRATE CENTRO EDUCATIVO PER RETTE A CARICO FAMIGLIE: € 29.450,00 74 TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE € 109.797,51 COORDINATORE 3 EDUCATIVO EDUCATORI CENTRO 7 EDUCATIVO EDUCATORI 2 AGGREGAZIONE SOSTEGNO Rapporto 1:1 SCOLASTICO (ed/minore disabile) TUTELA MINORI Si attivano al bisogno COOPERATIVA 316 ORE ANNUE COOPERATIVA 3.100 ORE ANNUE COOPERATIVA 268 ORE ANNUE COOPERATIVA 3.400 ORE ANNUE COOPERATIVA 400 ORE ANNUE 5.APPALTO SERVIZO ASILO NIDO IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014: € 168.112,00 ENTRATE PER RETTE A CARICO FAMIGLIE: € 71.847,50 TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE € 96.264,50 RETTE SU BASE ISEE COMPRESE TRA I 200€ ED I 500€ MENSILI COORDINATORE EDUCATIVO EDUCATORI 1 COOPERATIVA 357 ORE ANNUE 3 COOPERATIVA ASSISTENTI 1 COOPERATIVA 114 ORE SETTIMANALI 30 ORE SETTIMANALI 6.ACCREDITAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE (UNICOOP) IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014: € 29.755,00 ENTRATE PER RETTE A CARICO FAMIGLIE: € 920,00 TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE € 28.835,00 COORDINATORE 1 COOPERATIVA OSS 2 COOPERATIVA 2 ORE SETTIMANALI 60 ORE SETTIMANALI 75 EDUCATORE 1 COOPERATIVA 5 ORE SETTIMANALI COMUNE DI RIVERGARO DOTAZIONE FIGURE PROFESSIONALI SERVIZIO SOCIALE RESPONSABILE P.O. D2 PERSONALE INTERNO O COOPERATIVA INTERNO ASSISTENTE SOCIALE AREA ADULTI ANZIANI MULTIUTENZA ASSISTENTE SOCIALE AREA MINORI ASSISTENTE SOCIALE AREA DISABILITA’ IMPIEGATO AMMINISTRATIVO TRASVERSALE A TUTTE LE AREE- D3 INTERNO QUALIFICA CATEGORIA COOPERATIVA COOPERATIVA COOPERATIVA ORARIO (tempo pieno/part time) 36 ORE SETTIMANALI 30 ORE SETTIMANALI 27 ORE SETTIMANALI 16 ORE SETTIMANALI 15 ORE SETTIMANALI APPALTI DI SERVIZIO SOCIALE 1. APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO RIVERGARO) SOSTEGNO FAMIGLIE (UNICOOP) IMPORTO ANNUO VERSATO A GOSSOLENGO: € 42.600,00, SPESO NELL’ANNO 2014 ASSISTENTE SOCIALE COOPERATIVA 27 ORE SETTIMANALI AREA MINORI AMMINISTRATIVO COOPERATIVA 15 ORE SETTIMANALI TRASVERSALE A TUTTE LE AREE SUPERVISORE COOPERATIVA 3H SETTIMANALI PROFESSIONALE VEDI APPALTO 1 GOSSOLENGO 2. APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO RIVERGARO) SERVIZIO DISABILITA’ ADULTA (PIETRO PRATI ED EUREKA) 76 IMPORTO ANNUO VERSATO A GOSSOLENGO: € 32.400,00, SPESO NELL’ANNO 2014 ASSISTENTE SOCIALE 1 COOPERATIVA 16 ORE SETTIMANALI AREA DISABILITA’ VEDI APPALTO 3 GOSOLENGO EDUCATORI 3 COOPERATIVA VEDI APPALTO 2 GOSSOLENGO COORDINATORE 1 COOPERATIVA VEDI APPALTO 2 EDUCATIVO GOSSOLENGO 3. APPALTO SERVIZI EDUCATIVI RIVOLTI A MINORI E ASSISTENZA SCOLASTICA RIVOLTA A MINORI DISABILI (COOPSELIOS) IMPORTO ANNUO APPALTO: € 87.128,45 SPESO NELL’ANNO 2014 COORDINATORE 1 COOPERATIVA EDUCATIVO 350 ORE ANNUE SERVIZIO CENTRO EDUCATIVO IMPORTO SPESO NELL’ANNO 2014: EDUCATORI CENTRO EDUCATIVO 2 € 19.575,77 COOPERATIVA 1.680 ORE ANNUE € 14.088,00 COOPERATIVA 625 ORE ANNUE SERVIZIO TUTELA EDUCATIVA IMPORTO SPESO NELL’ANNO 2014: EDUCATORI TUTELA SERVIZI EDUCATIVI E ASSISTENZIALI SCOLASTICI RIVOLTI A MINORI DISABILI IMPORTO SPESO NELL’ANNO 2014: € 48.768,00 SOSTEGNO COOPERATIVA 1925 ORE ANNUE SCOLASTICO APPALTO SERVIZIO ASILO NIDO IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014: € 66.034,41 UTENZE E MANUTENZIONE ORDINARIA € 30.304,00 RETTE A CARICO FAMIGLIE (RISCOSSE DIRETTAMENTE DALLA COOPERATIVA): € 47.751,00 77 SU BASE ISEE: 100€ MINIMA 350€ MASSIMA. 547,80€ senza consegna di ISEE (COSTO MENSA ESCLUSO PARI AD € 5,06 A PASTO) COORDINATORE 1 COOPERATIVA 264 ORE ANNUE EDUCATIVO EDUCATORI 3 COOPERATIVA 90 ORE SETTIMANALI ASSISTENTI 1 COOPERATIVA 20 ORE SETTIMANALI ACCREDITAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE (UNICOOP) IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014 (SCORPORATO TRASPORTO € 17.914,48) € 63.775,47 ENTRATE PER RETTE A CARICO FAMIGLIE: € 16.520,32 TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE € 47.255,15 COORDINATORE OSS ASSISTENTE AUTISTA 1 3 1 1 COOPERATIVA COOPERATIVA COOPERATIVA COOPERATIVA 2 ORE SETTIMANALI 84 ORE SETTIMANALI 16 ORE SETTIMANALI 28 ORE SETTIMANALI (MAX) COMUNE DI TRAVO DOTAZIONE FIGURE PROFESSIONALI SERVIZIO SOCIALE QUALIFICA D2 D2 PERSONALE INTERNO O COOPERATIVA INTERNO COOPERATIVA D2 COOPERATIVA CATEGORIA RESPONSABILE P.O. ASSISTENTE SOCIALE AREA ANZIANI, MINORI, ADULTI, MULTIUTENZA ASSISTENTE SOCIALE AREA DISABILITA’ ORARIO (tempo pieno/part time) 8 ORE SETTIMANALI 18 ORE SETTIMANALI 3 ORE SETTIMANALI APPALTI DI SERVIZIO SOCIALE 78 1. APPALTO SERVIZIO ASSISTENZA SOCIALE PROFESSIONALE E SEGRETARIATO SOCIALE - UNIONE MONTANA (COOPSELIOS) IMPORTO ANNUO APPALTO: € 105.961,00, QUOTA PARTE A CARICO COMUNE DI TRAVO (CRITERIO POPOLAZIONE RESIDENTE) € 24.631,00 ASSISTENTE SOCIALE COOPERATIVA 18 ORE SETTIMANALI AREA ADULTI, ANZIANI, MINORI AMMINISTRATIVO COOPERATIVA 6 ORE SETTIMANALI TRASVERSALE A TUTTE LE AREE 2. APPALTO SERVIZIO DISABILITA’ - UNIONE MONTANA (EUREKA) IMPORTO ANNUO APPALTO: € 93.646,00 QUOTA PARTE A CARICO COMUNE DI TRAVO (CRITERIO POPOLAZIONE RESIDENTE) € 21.768,00 ASSISTENTE SOCIALE 1 COOPERATIVA 6 ORE SETTIMANALI AREA DISABILITA’ COORDINATORE 1 COOPERATIVA 4 ORE SETTIMANALI EDUCATIVO EDUCATORI CSO 2 COOPERATIVA 66 ORE SETTIMANALI (ORE NECESSARIE PER APERTURA CSO) 3. APPALTO SERVIZI EDUCATIVI RIVOLTI A MINORI – UNIONE MONTANA (COOPSELIOS) IMPORTO PER SED MINORI RESIDENTI NEL COMUNE DI TRAVO ANNO 2014 € 11.500,00 EDUCATORI SED 2 COOPERATIVA ORE 9 SETTIMANALI 4. APPALTO SERVIZI EDUCATIVI E ASSISTENZIALI SCOLASTICI RIVOLTI A MINORI DISABILI – UNIONE MONTANA (COOPSELIOS) IMPORTO PER ASSISTENZA SCOLASTICA MINORI RESIDENTI NEL COMUNE DI TRAVO ANNO 2014 € 14.720,00 EDUCATORI COOPERATIVA ORE 20 SETTIMALI 5. APPALTO CENTRO EDUCATIVO E CENTRO DI AGGREGAZIONE – COMUNE DI TRAVO (EUREKA) 79 IMPORTO CENTRO EDUCATIVO E AGGREGAZIONE ANNO 2014 € 9.000,00 ENTRATE CENTRO EDUCATIVO PER RETTE A CARICO FAMIGLIE (RETTA € 320,00 ANNUALI) TOTALE ENTRATE € 1.840,00 TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE € 7.160,00 EDUCATORI 1 COOPERATIVA ORE 8 SETTIMANALI 6. APPALTO SERVIZIO ASILO NIDO IMPORTO ANNUO APPALTO: € 64.703,00 + SECONDO EDUCATORE € 33.561,00 TOTALE GESTIONE ANNO 2014 € 98.264,00 COSTO MENSA € 13.633,00 UTENZE € 10.000,00 TOTALE COSTO NIDO € 121.897,00 ENTRATA DA FAMIGLIE (RETTE MINIMA € 320,00 RETTA MASSIMA € 456,00) TOTALE ENTRATE € 61.405,00 COSTO NETTO CARICO COMUNE € 60.492,00 COORDINATORE 1 COOPERATIVA ORE EDUCATIVO EDUCATORI 2 COOPERATIVA ORE 70 SETTIMANALI AUSILIARI 1 COOPERATIVA ORE 18 SETTIMANALI 7. ACCREDITAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE – UNIONE MONTANA (COOPESELIOS) IMPORTO PER SAD UTENTI ANZIANI E FRAGILI RESIDENTI NEL COMUNE DI TRAVO ANNO 2014 € 26.500,00 OSS COOPERATIVA ORE 32 SETTIMANALI L’attività della presente area, per definizione, potrebbe conseguire un sostanziale miglioramento ampliando la scala dimensionale del servizio. Come evidenziato dal gruppo di lavoro, potrebbero essere omogeneizzati le regole e i criteri d’accesso, al fine di salvaguardare uniformità di condizioni per tutti i cittadini. La maggiore dimensione, inoltre, potrebbe consentire una più adeguata applicazione delle regole dettate dal sistema dell’accreditamento regionale. Anche l’utilizzo delle strutture (comprese quelle relative al servizio di asilo nido) potrebbe trovare nuove prospettive, viste le diverse e difformi problematiche rappresentate, in merito, dal gruppo di lavoro. 80 Il forte riscorso agli appalti esterni, potrebbe essere rivisitato, attraverso forme più ampie, articolate e flessibili, che ne consentano un miglioramento dell’efficacia e un contenimento dei costi. Maggiore opportunità potrebbero anche nascere dalla possibilità di fare riferimento ad un più ampio ambito relativo al tessuto del volontariato. L’aggregazione, in un unico servizio, delle risorse professionali interne, consentirebbe di poter impiegare risorse specialistiche interne, anche nella realtà (comune di Travo) che, in questa fase, può avvalersi solo di figure rese disponibili dall’appalto di servizi. In linea più generale, un coordinamento maggiormente ampio delle politiche sociali potrebbe consentire una programmazione e una gestione più efficace dei servizi, evitando che i bisogni siano approcciati sulla prevalente base delle situazioni emergenziali. Ciò vale, tanto di più, per gli interventi sulle nuove povertà. 4.4. L’Area servizi amministrativi e demografici, AA.GG., Commercio, SUAP SERVIZI DEMOGRAFICI ED ELETTORALI Il gruppo di lavoro ha elaborato i dati relativi al presente servizio, come segue: ANAGRAFE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE - Anno 2014 ISCRIZIONI CANCELLAZIONI CERTIFICAZIONI/AUTENTICHE/AUTOCE RT. CAMBI INDIRIZZO INTERNI CARTE IDENTITA’ PRATICHE PASSAPORTI RILASCIO TESSERINI CACCIA RILASCIO PERMESSI INVALIDI ATTESTATI COMUNITARI PRATICHE IRREPERIBILITA’ PRATICHE LICENZE CACCIA/TIRO A VOLO STATO CIVILE - Anno 2014 Atti di nascita Atti di matrimonio Atti di morte Atti di cittadinanza Pubblicazioni Annotazioni a margine atti stato civile Divorzi brevi - separazioni Gossolengo Rivergaro Travo 159 114 286 239 94 69 2.081 3.511 661 35 737 58 50 UFFICIO P.M. 0 8 0 951 70 66 UFFICIO P.M. 7 7 38 288 9 60 UFFICIO P.M. 0 0 16 Gossolengo Rivergaro Travo 53 28 37 3 16 61 0 76 39 92 33 27 151 0 17 18 36 0 8 112 0 81 Ufficio ELETTORALE - ELETTORI al 31 dicembre 2014 Comune di Gossolengo SEZIONI ELETTORALI ELETTORI M ELETTORI F ELETTORI 18NNI ELETTORI ESTERO 5 2197 Compresi 18nni e estero 2279 Compresi 18nni e estero 25 79 TOTALE ELETTORI ISCRIZIONI CANCELLAZIONI n. tessere elettorali rilasciate 4501 215 192 275 Comune di Rivergaro SEZIONI ELETTORALI ELETTORI M ELETTORI F ELETTORI 18NNI ELETTORI ESTERO 6 2751 Compresi 18nni e estero 2907 Compresi 18nni e estero 53 220 TOTALE ELETTORI ISCRIZIONI CANCELLAZIONI n. tessere elettorali rilasciate 5.658 148 116 414 Comune di Travo SEZIONI ELETTORI ELETTORI ELETTORI ELETTORI ELETTORALI M F 18NNI ESTERO n. TOTALE ELETTORI ISCRIZIONI CANCELLAZIONI tessere elettorali rilasciate 3 954 Compresi 18nni e estero 948 Compresi 18nni e estero 10 138 1902 96 99 156 LEVA AL 31 dicembre 2014 ISCRITTI LEVA classe 1998 ISCRITTI RUOLI MATRICOLARI CANCELLAZIONI RUOLI MATRICOLARI Gossolengo n. 29 n. 56 n. 25 TESSERINI STAGIONE VENATORIA 2014/2015 Gossolengo n. tesserini rilasciati 50 Rivergaro n. 24 n.25 n. 15 Rivergaro 66 Travo n. 6 Travo 60 82 DOTAZIONE ORGANICA PERSONALE ADIBITO AL SERVIZIO DEMOGRAFICO QUALIFICA Istruttore amm.vo GOSSOLENGO Collaboratore informatico RIVERGARO n. 3 istruttori amm.vi (n.1 C3-n. 2 C1) TRAVO Istruttore direttivo amm.vo Collaboratore informatico CATEGORIA C1 B3 ORARIO (tempo pieno/part time) Contratto di lavoro T.P. Contratto di lavoro T.P. Idem c.s. Cat. C1 Cat. D1 Cat. B3 Idem c.s. Rispetto a questo ambito, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti considerazioni: CRITICITA’ - tempi ristretti per lo studio e l’attuazione di tutte le normative; - formazione e aggiornamento non adeguato alle esigenze del personale. Il Comune, per garantire idonea formazione, non potendola gestire internamente, dovrebbe sostenere costi troppo elevati per cui si privilegiano i corsi gratuiti che, rispetto ai corsi a pagamento organizzati nell’anno, sono molto pochi; - Mancanza possibilità, per scarsità di risorse finanziarie, di poter disporre di servizi telematici per i cittadini per accedere ai servizi demografici - Orario apertura ufficio al pubblico: esigenza di migliorare il servizio al cittadino con fasce più ampie di apertura PUNTI DI FORZA - Sono stati implementati i nuovi canali di comunicazione (sito internet) attraverso la pubblicazione di informative per i cittadini sui servizi demografici; - L’attività di front office è garantita in modo costante con ampiezza di chiarimenti e informazioni per il cittadino; - E’ attuata, se pur ancora in fase di implementazione, una politica di semplificazione amministrativa da parte del personale che viene portata a conoscenza anche del cittadino SANZIONI AMM.VE E INCASSI Il Servizio, per i Comuni di Gossolengo e Rivergaro, è trasferito dal 01^ luglio 2007 all’Unione dei Comuni Bassa Val Trebbia e Val Luretta. Dal 01 aprile 2014 il Comune di Travo, per gli ambiti ottimali approvati dalla Regione Emilia Romagna, è uscito dall’Unione per fare parte dell’Unione Alta Val Trebbia INCASSI ANNO 2014 PER: VERBALI ACCERTATI E CONTESTATI PER INFRAZIONE C.D.S DIVIETI DI SOSTA VERBALI CONTROLLO AUTOVETTURE (LIBRETTI, PATENTI, ECC.) 83 GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO € 115.496,50 € 14.023,80 € 267,80 (DAL 01^ AL 30 MARZO 2014) Gli importi risultano molto differenziati perché gli accertamenti con autovelox sono fatti principalmente sulla S.S. 45, che ricade nel Comune di Gossolengo e sulla SP 28, sempre nel territorio di Gossolengo. Notifiche C.d.S. GOSSOLENGO 117 RIVERGARO 242 TRAVO --COMMERCIO/ATTIVITA’ PRODUTTIVE/MERCATI/FIERE/SUAP DATI SULLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE al 31.12.2014 – IMPRESE REGISTRATE PER ATTIVITA’ ECONOMICHE AL 31.12.2014 MERCATI / FIERE 84 SUAP Rispetto a questo servizio, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti valutazioni: CRITICITA’ - Rispetto dei tempi di avvio procedimento, modalità e tempi di verifica pratiche pervenute– molto ristretti – la persona adibita allo sportello SUAP è adibita anche ad altri servizi; - Tempi ristretti per verifica accesso contributi, studio del settore commerciale - Carenza organizzativa per caricamento modulistica da utilizzare da parte dell’utente per le diverse attività commerciali/artigianali sul sito istituzionale; - Mancanza uniformità della modulistica da utilizzare - Scarsa autonomia delle associazioni nella gestione degli eventi del settore per carenza strutturale e organizzativa - Sofferenza nell’organizzazione e promozione degli eventi commerciali annuali per scarso utilizzo personale interno per mancanza risorse riconoscimento incentivi e/o liquidazione straordinari - considerato che le funzioni del SUAP sono delegate all’Unione Montana Valli Trebbia e Luretta, di cui al momento i Comun di Gossolengo e Rivergaro fanno parte, l’assenza di un regolamento che disciplini i rapporti fra SUAP e Comuni rappresenta un grosso problema. 85 - - La vastità della materia richiede formazione continua da parte dell’operatore per consentirgli di far fronte alle richieste di informazioni da parte dell’utenza e dei professionisti che fanno da consulenti per l’avvio delle attività produttive. Modulistica non sempre aggiornata sulla piattaforma provinciale che raccoglie quella necessaria per l’avvio delle attività produttive. PUNTI DI FORZA - Risparmio in termini di minori costi e tempi per l’utente per le procedure telematiche commerciali - Facilità di accesso al sito internet / semplicità navigazione nella piattaforma - Collaborazione del servizio nel procedimento unico con i responsabili delle associazioni di categoria provinciali per l’attuazione delle procedure telematiche - Impegno dell’Amministrazione di fare sistema con le associazioni locali e gli operatori del settore per la rivalutazione del tessuto commerciale locale - Maggiore visibilità all’esterno delle iniziative programmate a livello di promozione del territorio - Volontà da parte dell’Amministrazione nel fare sistema con le associazioni locali e gli operatori commerciali per la valorizzazione del tessuto commerciale locale GESTIONE SERVIZI CIMITERIALI - ANNO 2014 COMUNI DIRETTA INFORMATIZZATA IN CONVENZIONE GOSSOLENGO X X LAMPADE VOTIVE RIVERGARO X X LAMPADE VOTIVE TRAVO X X LAMPADE VOTIVE CONCESSIONI/OPERAZIONI CIMITERIALI OPERAZIONI GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO 3 9 12 inumazioni n. 16 n. 3 n. 2 tumulazioni n. 77 n. 74 n. 34 Esumazioni/estumulazioni n. 7 n. 16 n. 12 Concessioni stipulate per loculi n. 18 n. 22 n. 10 Concessioni stipulate per cellette ossario n. 3 0 n. 2 n. cimiteri territorio comunale 86 Concessioni stipulate per aree private n. 1 n. 7 n. 13 aree comuni concesse n. 2 n. 3 0 Concessioni aree per cappelle di famiglia n. 3 0 0 Funerali di cittadini residenti n. 26 n. 38 n. 15 Funerali di cittadini non residenti n. 69 n. 36 n. 19 Affidamento urne n. 1 Autorizzazione trasporto n. 4 DISPONIBILITA’ RICETTIVA CIMITERI TIPOLOGIA GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO CAPPELLE COMUNALI (indicare n. complessivo) n. 41 per n. totale loculi 1428 n. 64 per n. totale loculi 1274 N. 24 per n. totale loculi 1184 loculi disponibili alla data del 31.12.2014 n. 296 (n. 68 Gossolengo – n. 96 Quarto – n. 132 Settima n. 129 n. 100 AREE PRIVATE (indicare n. complessivo) n. 550 Competenza uff. tecnico n. 720 Aree private disponibili alla data del 31.12.2014 n. 136 i.c.s. n. 274 AREE COMUNI (indicare n. complessivo) n. 163 i.c.s. n. 85 Aree comuni disponibili alla data del 31.12.2015 n. 96 i.c.s. n. 85 Cellette ossario per cassettine o urne n. 211 n. 76 n. 287 Cellette ossario disponibili alla data del 31.12.2015 n. 174 n. 18 n. 287 CAPPELLE DI FAMIGLIA n. 267 n. 206 n. 87 87 ARTICOLAZIONE DEGLI ORARI DEI FUNERALI (ad esclusione dei giorni festivi) GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO 01^ ottobre – 31 marzo 8-12 / 14-16 7,30 13 Non ci sono limitazioni di orario 01^ aprile – 30 settembre 8-12 / 15-18 Non ci sono limitazioni di orario Non ci sono limitazioni di orario ENTRATE ED USCITE RIFERITE AL SERVIZIO SVOLTO CON PERSONALE INTERNO Il totale delle uscite per il Comune di Gossolengo è parziale perché non comprende i servizi /costi di manutenzione gestiti dal Servizio tecnico. GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO REGOLAMENTI DATA COMUNALI ADOZIONE ADOTTATI REGOLAMENTI DATA COMUNALI ADOZIONE ADOTTATI REGOLAMENTI DATA COMUNALI ADOZIONE ADOTTATI Regolamento comunale di Polizia Mortuaria Approvato con atto C.C. n. 18 del 26.02.1999 Regolamento comunale di Polizia Mortuaria Approvato con atto C.C. N. 69 del 26.11.1996 Rispetto a questo servizio, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti valutazioni: CRITICITA’ - sicurezza / controlli dei cimiteri: mancanza di custode, di sistemi di sorveglianza e di chiusura automatica dei cancelli nelle ore serali e notturne; 88 - i proventi cimiteriali, per necessità di risorse, sono destinati anche ad altre voci di spesa e ciò penalizza l’esecuzione di alcune operazioni nell’ambito cimiteriale; si sta abbassando la disponibilità ricettiva nel cimitero di Gossolengo per un numero crescente di concessioni a cittadini non residenti – da valutare nei prossimi anni (a Gossolengo le concessioni sono assegnate anche a cittadini non residente mentre a Quarto e Settima la concessione è solo per residenti) PUNTI DI FORZA - Garanzia di informazione sui costi dei servizi cimiteriali a cura dell’ufficio comunale; - Velocità nelle operazioni nell’ambito dell’attività amministrativa in quanto completamente informatizzata; - Massima attenzione all’utenza, alle sue esigenze e salvaguardia qualità del servizio; - Operazioni cimiteriali compresi i funerali sono svolti da personale interno: è positivo il mantenimento del rapporto diretto con i cittadini. Inoltre questo implica minori spese per l’utenza in quanto il servizio è svolto in economia con il conseguente monitoraggio dei costi. ATTIVITA’ CONTRATTUALE GESTIONE REPERTORIO CONTRATTI GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO N. ATTI PUBBLICI 10 7 3 N. SCRITTURE PRIVATE 3 9 31 N. CONVENZIONI 1 1 1 DISPOSIZIONI REGOLAMENTARI ADOTTATE IN MATERIA DISCIPLINA CONTRATTUALE GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO Regolamento di semplificazione Regolamento per la disciplina per l’acquisizione di beni e servizi dei contratti – Approvazione in economia Approvato con delibera C.C. n. 58 del 28.06.1991 Approvato con atto C.C. n. 20 del 22 marzo 2007 Modifica Regolamento contratto Approvato con delibera C.C. n. 94 del 20.12.1994 Regolamento di semplificazione per l’esecuzione dei lavori in economia Approvato con atto C.C. n. 21 del 22 marzo 2007 Regolamento per l’esecuzione di lavori e per forniture in economia Approvato con delibera C.C. n. 14 del 26.02.1996 89 DESCRIZIONE ATTI STIPULATI ANNO 2014 Nel Comune di GOSSOLENGO l’ufficio gare e contratti non è entità autonoma in quanto ogni Servizio / area comunale gestisce gli appalti del proprio settore relativi a lavori, servizi e forniture, curando in modo autonomo l’istruttoria degli affidamenti. Nel Comune di RIVERGARO l’ufficio gare e contratti non è entità autonoma in quanto ogni Servizio comunale gestisce gli appalti del proprio settore relativi a lavori, servizi e forniture, curando in modo autonomo l’istruttoria degli affidamenti, la fase di repertorio dell’atto e l’espletamento degli Il Responsabile del servizio affari generali adempimenti di registrazione e/o supporta i vari servizi comunali nella fase di trascrizione. repertorio dell’atto provvedendo ad espletare gli adempimenti per la registrazione e/o trascrizione del medesimo. Rispetto a questo ambito, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti valutazioni: CRITICITA’ - Organizzazione interna dispersiva perché frammentata tra i servizi in quanto ogni responsabile segue le proprie procedure di acquisto di beni e servizi in economia - mancanza di unificazione procedure tra i servizi per l’acquisizione di beni e servizi - Mancanza di una struttura unica interna all’Ente che possa seguire l’attività negoziale in genere, questo sicuramente porterebbe uno snellimento nei tempi e procedure PUNTI DI FORZA - Presenza di sistemi informatici che permettono di snellire le procedure - Presenza di una struttura esterna (CUC) in grado di supportare e assistere i diversi settori nelle loro attività negoziali, anche se tutto ciò provoca dilatazione dei tempi di esecuzione del procedimento; - Ogni responsabile nel proprio servizio ha assorbito nozioni e si è arricchito di esperienza e conoscenze del settore (vs la criticità nella frammentazione delle procedure) 90 GESTIONE DEI RAMI ASSICURATIVI BROKER ASSICURATIVO GOSSOLENGO RIVERGARO Estremi Scadenza Estremi Scadenza contratto contratto contratto contratto affidamento 31.12.2016 Affidamento 31.12.2014 per cottimo per cottimo fiduciario fiduciario Rep. 3123 del 17.06.2011 TRAVO Estremi contratto Incarico intuitu personae DESCRIZIONE RAMI ASSICURATIVI ANNO 2014 Ramo incendio/Civile Comuni Contratto GOSSOLENGO 2012/2015 Compagnia Reale Mutua Reggio Emilia RIVERGARO 01.01.2014 31.12.2014 TRAVO 01.07.14/30.06.15 Responsabilità civile/rischi vari Premio /anno € 6..080,00 €. 6.600,00 € 3.301,00 Comuni Contratto GOSSOLENGO 2012/2015 € 14.000,00 Compagnia Reale Mutua Reggio Emilia 01.01.2014 – € 13.000,00 (RCT/RCO) 31.12.2014 01.07.14/30.06.15 € 5.700,00 RIVERGARO TRAVO Furto/rapina Scadenza contratto 31.12.2014 Comuni GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO Contratto 2012/2015 Compagnia Reale Mutua Reggio Emilia 01.01.2014 – 31.12.2014 01.07.14/30.06.15 Premio /anno Premio /anno € 1.510,00 €. 2.000,00 € 1.100,00 91 Infortuni/cumulativo Comuni GOSSOLENGO RIVERGARO Contratto Premio /anno 2012/2015 € 1.433,00 Compagnia Reale Mutua Reggio Emilia 01.01.2014 – €. 2.000,00 31.12.2014 TRAVO Tutela legale Comuni GOSSOLENGO Contratto 2013/2015 Compagnia AEC/Roland - MI RIVERGARO Responsabilità civile/Rischi vari Premio /anno € 2.991,00 / TRAVO 01.07.14/30.06.15 € 1.600,00 Comuni Contratto GOSSOLENGO 2012/2015 € 3.351,00 Compagnia Lloyd’s - MI Premio /anno RIVERGARO TRAVO RC AUTO Comuni GOSSOLENGO Contratto 2012/2016 UNIPOL RIVERGARO 01.01.2014 31.12.2014 TRAVO Premio /anno – Auto € 429,66 Scuolabus € 2.493,94 Automezzi operativi € 2.459,60 – Auto €. 3.144,00 Automezzi operativi €. 4.591,00 01.07.14/30.06.15 € 6.282,00 20.05.14/19.05.15 € 454,00 Rispetto a questo ambito, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti valutazioni: CRITICITA’ - Scelta unilaterale delle Compagnie di recedere dal contratto prima della scadenza naturale; - Imposizione da parte delle Compagnie di restrizione della copertura assicurativa 92 - Complessità della materia, mancanza di personale adeguatamente formato, per cui diventa necessario essere supportati da un consulente assicurativo Procedure di gara che spesso vanno deserte o che sono aggiudicate sulla basse dell’unica offerta pervenuta PUNTI DI FORZA - Attraverso il consulente assicurativo si acquisisce una maggiore consapevolezza della materia che fa recuperare all’Ente forza contrattuale - Con il consulente l’Ente ha una gestione delle polizze assicurative ed un controllo maggiore sulla emissione delle polizze e sui contratti assicurativi - Dialogo con un unico referente che fa da tramite con le assicurazioni, questo produce snellimento delle procedure L’ampiezza e la complessità dell’attività amministrativa è ben descritta dalle schede predisposte dal gruppo di lavoro. E’ del tutto evidente che una aggregazione delle risorse professionali attualmente disponibili, ne consentirebbe una specializzazione, ampliando la possibilità di studio, approfondimento e conoscenza delle normative, al fine di una loro più corretta ed efficace applicazione. Tanto più ciò potrebbe valere per la gestione dei procedimenti in materia di commercio e di affidamento di servizi e fornitura. Per quest’ultimo aspetto, l’aggregazione istituzionale potrebbe sicuramente consentire di conseguire obiettivi di economia di scala, ma anche l’omogeneizzazione delle procedure e, presumibilmente, un miglior livello qualitativo delle prestazioni e delle forniture. L’omogeneizzazione delle norme regolamentari potrebbe essere un importante obiettivo per l’uniformazione dei servizi ai cittadini. Rispetto alla gestione dei servizi demografici, l’esistenza di più sportelli nell’ambito del nuovo comune agevolerebbe l’accesso dei cittadini, mentre l’aggregazione dei gruppi di lavoro consentirebbe una maggiore fungibilità tra gli operatori, anche nei casi di assenze. Si tenga però conto che gli uffici, nel caso di Comune unico, saranno comunque chiamati ad un importante attività di avvio, collegata alle variazioni toponomastiche, con particolare riguardo alla variazione del Comune di residenza e alla eliminazione delle duplicazioni della denominazione di strade e piazze, che comportano le necessarie variazioni anagrafiche e le conseguenti comunicazioni ai soggetti competenti (per patenti di guida, servizio sanitario, servizio postale, utenze, camera di commercio, etc.). Altro significativo aggravio potrebbe essere determinata dalla scelta – sebbene auspicabile – di costituire i Municipi. 4.5. L’area servizi scolastici e culturali I dati rilevati dal gruppo di lavoro sono sintetizzati nelle seguenti tabelle. MINORI RESIDENTI AL 31.12.2014 93 MINORI 0-3 ANNI MINORI 3-5 ANNI MINORI 6-10 ANNI MINORI 1113 ANNI MINORI 14-17 ANNI Totali minori 210 115 311 181 214 1031 RIVERGARO 170 221 342 193 239 1165 TRAVO 50 20 57 36 47 210 TOTALE 430 356 710 410 500 2406 COMUNE GOSSOLENGO MINORI FREQUENTANTI AL 31.12.2014 COMUNE SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO N. NUMERO NUMERO PLESSI CLASSI ALUNNI TOTALE N. PLESSI NUMERO CLASSI NUMERO ALUNNI N. PLESSI NUMERO CLASSI NUMERO ALUNNI 1 4 94 2 11 292 1 8 157 GOSSOLENGO 1 PARITARIA 2 44 543 NEL 2014 563 NEL 2015 RIVERGARO 2 1 7 1 185 27 2 1 17 5 302 40 1 1 8 3 161 34 2 113 TRAVO GOSSOLENGO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA I minori residenti sul territorio comunale sono 1.030 contro una popolazione anziana di 1.028 persone e su un totale di 5.619 residenti. Questo dato, demograficamente positivo, genera però alcune criticità rispetto alla gestione dei servizi scolastici, (richieste, ascolto esigenze famiglie, gestione pagamenti), nonché degli spazi nelle strutture. Aspetto positivo: Gossolengo fa capo all’istituto comprensivo di Rivergaro, pertanto gli uffici scolastici dei due comuni sono già integrati. RIVERGARO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Rivergaro è la sede dell'Istituto Comprensivo che comprende Rivergaro e Gossolengo. Avere la sede a Rivergaro offre indubbi vantaggi per le famiglie utenti perché consente l'accesso diretto alla segreteria e facilità l'accesso ai servizi scolastici, ma è anche fonte di criticità per l'aumento delle spese di gestione della sede (ad esempio spese telefoniche ed informatiche). Anche la recente adesione al progetto school net di LEPIDA per inserire la scuola media di Rivergaro, è totalmente a carico del bilancio comunale anche se si tratta di un investimento a vantaggio dell'intero Istituto. TRAVO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA La maggiore criticità per il comune di Travo è rappresentata dalla legge sul dimensionamento degli istituti comprensivi 94 Attualmente la scuola primaria ha già una pluriclasse, mentre nella scuola secondaria di primo grado vi sono tre classi per un totale di 42 alunni (anno scolastico 2015/2016) di questi ben il 34% è residente nei Comuni di Rivergaro o Gossolengo. Nonostante il basso numero di alunni il Comune di Travo ha sempre mantenuto i plessi scolastici di scuola primaria e secondaria di primo grado e nel 2009 lo stato ha autorizzato una nuova sezione di scuola dell’infanzia. Occorre ricordare che le scuole del Comune di Travo appartengono all’Istituto Comprensivo di Bobbio, connotato come istituto di montagna e pertanto con maggiori agevolazioni in merito al mantenimento dei piccoli plessi. MENSA SCOLASTICA COMUNE GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA PER INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA MENSA SCOL.CA PER NIDO, SC. INFANZIA PRIMARIA E SECONDARIA MENSA SCOLASTICA PER ASILO NIDO, SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA NUMERO PASTI EROGATI NELL’ANNO SOLARE PASTI EROGATI 43.632 TIPO DI GESTIONE APPALTO COSTO APPALTO 230.955,00 DA GENNAIO GIUGNO COSTO PASTO E 5.22 PIU’ IVA CONTRIBUZIONE ANNUALE DA PARTE DELLE FAMIGLIE ISEE FINO A 9000.00 € 4.00 DA 9000 A 11.500 € 4.50 CON ISEE DA 11.500 IN SU € 5.00 204.600,00 DA SETTEMBRE A DICEMBRE 4.89 PIU’ IVA INFANZIA N. 172 PRIMARIA N. 295 MEDIA N. 28 CONCESSIONE TRIENNIO 2014/2017 € 58,000 €. 239,070 APPALTO 31.12.2015 37.253,00 € /ANNO € 5,10/PASTO 32.115,00€ /Anno TOTALE PASTI N. 61.000 Materna 28 Primaria 38 Medie 24 Totale Utenti Totale pasti 7427 TARIFFE CONTRIBUZIONE FAMIGLIE 3 O PIU’ FIGLI CON ISEE FINO A 9000: € 3.50 NON RESIDENTI PAGANO COSTO DEL PASTO Modo di pagamento acquisto buoni pasto cartacei €. 5,06 ALUNNO NON RESIDENTE €. 4,50 ALUNNO RESIDENTE (1 SOLO FIGLIO) €. 4,30 ALUNNO RESIDENTE (2 o 3 FIGLI) €. 2,15 ALUNNO RESIDENTE (4 o PIU’ FIGLI) € 5,00 ALUNNI NON RESIDENTI € 4,50 ALUNNI RESIDENTI GOSSOLENGO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Non esiste regolamento, ma solo delibere di organizzazione del servizio. L’appalto scade a giugno 2016 e prevede quasi tutto bio e prodotti locali. Prevede l’erogazione n. 10 pasti giornalieri gratuiti per le famiglie indigenti, progetti di educazione alimentare e numerosi controlli oltre a quelli previsti per hccp. Esiste un comitato mensa per ulteriori controlli oltre a quelli effettuati dal comune. Criticità: servirebbe un centro cottura potenziato (sempre in loco per non veicolare). Il pagamento tramite i buoni pasto cartacei, richiede molto impegno per la raccolta e il controllo a fine mese, anche se consente di limitare le morosità. Punti di forza: il comune non ha il problema della sostituzione del personale, può richiedere in fase di gara condizioni migliorative (es. pasti per indigenti, progetti alimentari nelle scuole, prodotti bio). RIVERGARO 95 CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Punti di forza: Rivergaro ha costruito negli anni un'efficiente sistema di centri di cottura che evita trasporti dispendiosi e spesso fonte di ristorazione di scarso gradimento. Il primo centro di cottura si trova presso la sede della scuola Primaria di Rivergaro e fino all'anno scorso veniva utilizzato anche dai ragazzi della scuola media di Rivergaro che ora hanno interrotto i laboratori pomeridiani. Il secondo centro di cottura è quello situato presso la scuola dell'infanzia di Rivergaro e viene utilizzato anche per i passi del nido situato al piano superiore dello stesso edificio utilizzando l'ascensore. Il terzo centro di cottura si trova a Niviano all'interno della scuola Primaria e serve con rapidità anche l'adiacente struttura della scuola dell'infanzia di Niviano. Criticità: nonostante il generale gradimento del servizio, da diversi anni esiste il problema della frequenza altalenante alla scuola dell'infanzia sia a Rivergaro che a Niviano, assenze che si concentrano soprattutto al venerdì pomeriggio e appena prima dell'ora della mensa. Causano spreco di personale e di cibo. Per tentare di risolvere la situazione era stato inserito nell'ultimo capitolato l'obbligo per le famiglie all'infanzia dell'acquisto di un mese intero di buoni per fidelizzare la presenza, ma questa scelta è stata rifiutata sia dalle famiglie che dagli insegnanti. Anche le diverse soluzioni finora adottate non hanno portato a grandi cambiamenti e sono allo studio proposte alternative per il prossimo settembre. TRAVO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Punti di forza: il centro cottura realizzato nell’anno 2009 presso l’edificio ove ha sede l’asilo d’infanzia ha sensibilmente migliorato il servizio di refezione scolastica garantendo la preparazione dei pasti in loco. TRASPORTO SCOLASTICO COMUNE SERVIZIO GOSSOLENGO TRASPORTO ALUNNI PER SCUOLA MATERNA STATALE E PARITARIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA RIVERGARO TRAVO TRASPORTO ALUNNI SCUOLA MATERNA PRIMARIA E SECONDARIA TRASPORTO ALUNNI SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA NUMERO UTENTI/KM GIORNALIERI UTENTI 56 KM 150 AL GIORNO 53 UTENTI 173 KM (circa) GIORNALIERI 6 Alunni 40 Km Giornalieri TIPO DI GESTIONE COSTO APPALTO/SERVIZI O INTERNO CONTRIBUZIONE ANNUALE DA PARTE DEGLI UTENTI IN ECONOMIA 87.000 C.A (comprese spese personale: autista e parte di un amministrativo, spese mutuo scuolabus, etc.) 15.000 APPALTO TRIENNALE A.S. 2013/14 – 2014/15 – 2015/16 SCUOLABUS E PERSONAL E COMUNALE € 63.483,96 2.000,00 progetto per autista 22.000,00 costi mezzo e personale 11.230,00 905,00 TARIFFE DI CONTRIBUZIONE FAMIGLIA 1 ALUNNO A/R €. 111,00/TRIM 1 ALUNNO solo A o solo R €. 57,00/TRIM 2 ALUNNI A/R €. 174,00/TRIM. 2 ALUNNI solo A o solo R €. 87,00/TRIM. 3 ALUNNI A/R €. 222,00/TRIM. 3 ALUNNI solo A o solo R €. 111,00 € 310,00 ANNUALI PER UN FIGLIO € 420,00 PER DUE FIGLI Riduzione del 30% in caso si usufruisca del solo viaggio di andata o ritorno 96 GOSSOLENGO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Non esiste regolamento ma solo delibere di organizzazione del servizio. Il servizio è gestito in economia con mezzi e personale proprio: 1 autista tempo pieno con orario spezzato ed un autista /collaboratore informatico. Criticità: problemi per sostituzione del personale (disponibilità di due autisti e altri due dipendenti abilitati) difficoltà a reperire volontari che si occupino della vigilanza e assistenza su scuolabus. La spesa è molto alta rispetto all’entrata, nonostante gli alunni trasportati siano 56. Punti di forza: maggior flessibilità per gli utenti, fermata davanti casa per elementari e materne, possibilità di relazioni dirette con gli autisti. RIVERGARO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Punti di forza: Rivergaro ha costruito negli anni un'efficiente appalto di noleggio con conducente eliminando il problema del reperimento di personale qualificato e del l'individuazione dei percorsi di andata e ritorno, mantenendo comunque il controllo sulle scelte effettuate. Criticità: vetustà dei mezzi che le società di trasporto mettono a disposizione frutto del mancato aumento dei costi del servizio che ha tariffe inalterate da diversi anni. Per lo stesso obiettivo di contenimento dei costi del servizio non è mai stata possa in considerazione l'allargamento del servizio di trasporto anche per i piccoli della scuola dell'infanzia, che risulta essere più costoso per l'obbligatorietà del personale di assistenza oltre all'autista. TRAVO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Punti di forza: il trasporto organizzato con personale interno è più disponibile nei confronti dei bisogni delle famiglie. Nel Comune di Travo i dipendenti che hanno l’abilitazione all’utilizzo delle scuolabus sono due, pertanto è garantita la sostituzione in caso di assenza del titolare. Criticità: lo scarso numero di alunni che usufruiscono del servizio di trasporto e la loro collocazione in punti estremi ed opposti del territorio rende la spesa molto alta in riferimento all’entrata. SORVEGLIANZA PRE E POST ORARIO SCOLASTICO TIPO DI GESTIONE COSTO APPALTO/COSTO INTERNO SERVIZIO CONTRIBUZIONE DA PARTE DEGLI UTENTI RIMBORSO SPESE PER VOLONTARI C.A € 10.000 7.120,00 TARIFFE CONTRIBUZIONE DA PARTE DELLE FAMIGLIE COMUNE SERVIZIO NUMERO UTENTI GOSSOLENGO PRE SCUOLA PER PRIMARIA 80 VOLONTARI AUSER / / 7.500,00 circa/ANNO ABBONAMENTI MENSILI DA €. 25,00 (tutti i giorni) o €. 15,00 (ridotto) 600/ANNO 710,00 € 40,00 annuali per pre e post, € 28,00 annuali per solo pre. RIVERGARO PRE-SCUOLA SOLO X PRIMARIA RIVERGARO E NIVIANO 44 GESTIONE A CURA DELL’ASSOCIAZI ONE CENTRO DI LETTURA TRAVO PRE ORARIO PER SCUOLA INFANZIA, PRE E POST PER SCUOLA PRIMARIA Materna Pre n. 11 Primaria Pre e Post n. 15 CONVENZIONE CON ISTITUTO COMPRENSIVO PER UTILIZZO PERSONALE ATA 97 GOSSOLENGO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Non esiste regolamento ma solo delibere e disposizioni responsabile del servizio Punti forza: viene svolto un lavoro importante tramite il volontariato Criticità: difficoltà nel reperire i volontari. RIVERGARO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Punti di forza: Rivergaro ha provveduto al servizio attraverso il ricorso ad un'associazione (negli anni sono state tre le associazioni che si sono succedute) che si occupa dell’assistenza, turnando volontari per la sorveglianza e la gestione del tempo pre scuola. I costi sono totalmente a carico dell'associazione che chiede un piccolo abbonamento alle famiglie iscritte concordando le tariffe con il comune. Criticità: eventuale allargamento del servizio anche all'infanzia sinora non considerato per le scarse richieste e la difficoltà di reperire spazi. TRAVO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Punti di forza: il servizio fornito con il Personale ATA garantisce la continuità dello stesso a fronte di una spesa minima. Criticità: in caso di assenza del personale ATA il Comune ha dovuto individuare un volontario socialmente utile pronto ad intervenire tempestivamente per garantire la sorveglianza degli alunni ALTRI INTERVENTI SCOLASTICI COMUNE GOSSOLENGO SERVIZIO ASSISTENZA SU SCUOLABUS ASSISTENZA ATTRAVERSAMENTO DAVANTI SCUOLE CONTRIBUTI AD ISTITUTO COMPRENSIVO L 23/96 FORNITURA GRATUITA LIBRI SCOLASTICI SCUOLA PRIMARIA PROGETTI DI EDUCAZIONE ALIMENTARE PROGETTO CITY CAMP PROGETTO MARCIA PER BENEFICIENZA PROGETTO PARCO DEL TREBBIA CON BICICLETTATA NUMERO UTENTI TIPO DI GESTIONE COSTO APPALTO/SERVIZIO CONTRIBUZIONE DA PARTE DEGLI UTENTI 56 VOLONTARI 3.000.00 0 449 VOLONTARI 2.000.00 0 543 5.800 0 292 9000.00 0 0 0 0 CONTRIBUTO RICHIESTO DA ACLI 292 60 350 OFFERTA MIGLIORATIVA DITTA ELIOR COLLABORAZIONE ASSOCIAZIONE ACLI E SCUOLA COLLABORAZIONE CON ISTITUTO COLLABORAZIONE CON ISTITUTO E PARCO TREBBIA 0 0 0 98 RIVERGARO TRAVO PULIZIA PALESTRE SC. PRIMARIA RIVERGARO E NIVIANO CONTRIBUTO ISTITUTO COMPRENSIVO PER FABBISOGNI FINANZIARI FORNITURA GRATUITA TESTI SCOLASTICI ALUNNI SC. PRIMARIE PULIZIA LOCALI SCOLASTCI E SOSTITUZIONE PERSONALE ATA CONTRIBUTI ALLE SCUOLE PER FABBISOGNI FINANZIARI L.23/96 CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE CHE PROVVEDONO IN MODO AUTONOMO AL TRASPORTO CONTRIBUTI PER PROGETTI VARI NELLE SCUOLE 302 302 RDO SU MEPA €. 2.500,00 / / TRASFERIMENTO ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO €. 7.500,00 FORNITURA MEDIANTE DITTE DEL SETTORE 10.500,00 / VOLONTARIO AUSER MATERNA PRIMARIA SECONDARIA TRASFERIMENTO ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO 2.500,00 12 FAMIGLIE CONTRIBUTO ECONOMICO ALLE FAMIGLIE 3.088,00 PROGETTO SCUOLA INFANZIA 650,00 FORNITURA GRATUITA LIBRI SCOLASTICI SCUOLA PRIMARIA 40 FORNITURA PRESSO DITTE SPECIALIZZATE NEL SETTORE 1.442,61 CONTRIBUTI ALLE SCUOLE PER SORVEGLIANZA MENSA SCUOLA SECONDARIA MATERNA PRIMARIA SECONDARIA TRASFERIMENTO ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO 1.500,00 SERVIZIO NUMERO UTENTI TIPO DI GESTIONE COSTO APPALTO/SERVIZIO CONTRIBUZIONE SPONSOR ORGANIZZAZIONE EVENTO EXPO IN UN CASTELLO 2 GIORNATE CON PRESENZA A MILANO EXPO 500 APPALTO 5.737.30 5612.00 BICICLETTA NEL PARCO DEL TREBBIA 500 ECONOMIA PUBBLICA ASSISTENZA 100.00 APPALTO 6191.00 2196.00 APPALTO 990.00 976.00 1500 ASSOCIAZIONI - - 500 ASSOCIAZIONE CULTURA COMUNE GOSSOLENGO ORGANIZZAZIONE RASSEGNA CINEMA 8 FILM ORGANIZZAZIONE RASSEGNA BURATTINI 3 SPETTACOLI COLLABORAZIONE ASSOCIAZIONE PER CONCERTO IN PIAZZA COLLABORAZIONE ASSOCIAZIONE PER MARCIA PRO AMOP E SCUOLA NEL PARCO DEL TREBBIA 300/400 A PROIEZIONE TOTALE 3000 150 A SPETTACOLO TOTALE 500 99 GOSSOLENGO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Approvato regolamento per sponsorizzazioni che ha assicurato un’entrata di 8.784 euro. Esiste un regolamento per i contributi alle associazioni molto datato. Contributi erogati: un contributo di euro 2.000 ad un’associazione culturale per promozione musica bandistica. Criticità: difficoltà a coordinare l’attività delle associazioni. Punti di forza: la partecipazione del Comune all’organizzazione consente di reperire fondi con i bandi di sponsorizzazioni e maggior controllo sullo svolgimento delle manifestazioni. BIBLIOTECA COMUNE SERVIZIO NUMERO UTENTI BIBLIOTECA 631 GOSSOLENGO TIPO DI GESTIONE COSTO APPALTO/COSTO INTERNO SERVIZIO APPALTO PIU’ VOLONTARI 9.500 5.500 GOSSOLENGO CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Esiste un regolamento per il funzionamento della biblioteca ed una convenzione con altri comuni per prestito intersistemico. Punti di forza: prestito intersistemico e interessante perché consente lo scambio di libri tra le varie biblioteche, un archivio ben tenuto. Criticità: nello stesso tempo richiede figure specializzate nel settore reperibili solo tramite appalto. PERSONALE DEL SERVIZIO COMUNE GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO QUALIFICA CATEGORIA PERSONALE INTERNO/ESTERNO ORARIO (tempo pieno/part time) RESPONSABILE DEL SERVIZIO D INTERNO 30 ORE ADDETTO AMMINISTRATIVO CAT B3 18 ORE B3 INTERNO 18 ORE AUTISTA SCUOLABUS B3 INTERNO 36 ORE AUTISTA SCUOLABUS B3 INTERNO 6 ORE RESPONSABILE P.O. D5 INTERNO 6 ORE SETTIMANALI AGGIUNTO AMM.VO C1 INTERNO 6 ORE SETTIMANALI RESPONSABILE P.O. D2 INTERNO 6 ORE SETTIMANALI ADDETTO AMMINISTRATIVO INTERNO /CONTRATTO TEMPO DETERMINATO 15 ORE SETTIMANALI B3 AUTISTA SCUOLABUS B3 INTERNO 20 ORE SETTIMANALI 100 I dati e i giudizi raccolti consentono un’adeguata valutazione di effetti e conseguenze di una potenziale fusione. Una forte criticità è l’appartenenza dei Comuni a due distinti Istituti comprensivi (Gossolengo e Rivergaro fanno capo a quello di quest’ultimo comune, Travo fa capo all’Istituto di Bobbio). L’eventuale unificazione dovrà quindi considerare gli effetti sulla situazione relativa, in particolare, al Comune di Travo, per le ragioni puntualmente indicate dalla competente componente del gruppo di lavoro. Sulla gestione della mensa scolastica, pare evidente che un governo unificato potrebbe consentire un contenimento dei costi complessivi, con potenziali effetti sia sul bilancio che sulle quote di partecipazione delle famiglie. Sul trasporto scolastico, gestito in economia da due dei tre enti, gli interventi, mantenendo lo stato attuale delle cose, non potranno essere particolarmente significativi (anche tenuto conto che i punti di forza e di debolezza paiono fronteggiarsi equamente, rispetto ai due modelli di gestione oggi in essere). Un elemento certamente positivo, in favore della gestione in economia, potrebbe essere costituito dal numero di figure interne in possesso dell’abilitazione alla guida, che potrebbero risultare particolarmente utili, anche ai fini delle reciproche sostituzioni. Su questo aspetto, comunque, l’Amministrazione dell’eventuale comune unico, dovrà effettuare le necessarie valutazioni, con un adeguato studio di convenienza, in ordine alle opportunità di mantenere le attuali gestioni in economia o di provvedere ad un appalto complessivo del servizio. Altro elemento positivo potrebbe essere costituito dall’ampliamento del bacino sul quale poter operare ai fini della valorizzazione e organizzazione del volontariato, particolarmente utile nella gestione delle attività sussidiarie a quella scolastica. Sul piano culturale e sui servizi turistici, la costituzione di un gruppo di lavoro, più articolato e sufficientemente stabile, consentirebbe la programmazione e la gestione più organica delle iniziative, tenuto conto delle potenzialità esistenti nel territorio. 4.6. Servizi informatici I dati relativi agli applicativi in uso dei Comuni di Gossolengo e Rivergaro, sono stati acquisiti dall’Unione Bassa val Trebbia e val Luretta, che ha avuto conferito il relativo servizio. I dati sono i seguenti: Comune Ufficio tecnico Gossolengo Rivergaro Contabilità finanziaria ed economica Servizi demografici Gestione Tributi - ICI (anagrafe, SAIA, stato Inventario civile, elettorale, ecc.) Studio K Starch S.r.l. Evol-X Dedagroup Access Studio K Soft. Interno protocollo Studio K Evol-X Dedagroup determinedelibere Studio K Evol-X Dedagroup Dedagroup 101 Comune albo Cimite Personale Assistenza pretorio riale rielvazione presenze hw Gossolengo Rivergaro Studio K Time tracker Zena office PEC Firma Digitale Studio K Studio K Siti web istituzionali, hosting e manutenzione, Portale online e Edita S.p.A. servizi vari Portale online e servizi vari Inside s.r.l. Oltre a ciò, è stata effettuata una rilevazione diretta sulle dotazioni HW e di connettività dei medesimi Comuni, che si riporta di seguito: COMUNE DI GOSSOLENGO 102 COMUNE DI RIVERGARO SERVER PC FISSI PC PORTATILI GRUPPI DI CONTINUITA’ STAMPANTI PERSONALI STAMPANTI DI RETE/MULTIFUNZIONE SCANNER DOCUMENTALI PERSONALI NAS PLOTTER NUMERO 1 19 2 23 6 5 PROPRIETA’/NOLEGGIO 1/0 19/0 2/0 23/0 6/0 5/0 1 1/0 0 0 0/0 0/0 CARATTERISTICHE HARDWARE DEL SERVER (MICROPROCESSORE, RAM, HD) hp proliant ml 350 gen 8 (PROC. XEON E5-2620 2,10 Ghz, 24 GB di RAM; 3 DISCHI SAS da 600 GB CARATTERISTICHE HARDWARE DEI PC (MICROPROCESSORE, RAM, HD) OPPURE IL VALORE DI MERCATO (0-50, 51-200,201-500, OLTRE 500€) Le macchine più recenti sono le seguenti: 2 workstation HP Z230, 9 computer HP Pro 400 G2, 2 computer HP Pro 3500 CONNETTIVITA’ CONNESSIONI INTERNET RETE INTERNA LEPIDA (VELOCITA’ 100 PRESENTE Mbps) 100 Mbps PRESENTE ALTRI COMPONENTI DI RETE Firewall Watchguard, Vari Switch divisi nei vari armadi di rete per piano, una coppia di power line. Questi i dati forniti dal Comune di Travo: COMUNE DI TRAVO Hardware SERVER NUMERO 1 PROPRIETA’ SI CARATTERISTICHE HW Intel Xeon E5520 - 12Gb RAM - 6x136Gb RAID5 103 S.O. Windows Server 2008 R2 BACKUP giornaliero su NAS ELENCO SW INSTALLATI Gestionale Halley; Gestionale Studio K; Sw Crux; AV Symantec CONTRATTO DI MANUTENZIONE/ASSISTENZA NO PC NUMERO 14 PROPRIETA’ SI CARATTERISTICHE HW Intel i5 8Gb 240Gb SSD (4); Intel i5 8Gb 120Gb SSD (5); Intel Pentium Dual Core 4Gb 300Gb (2); Intel Core Duo 2Gb 160Gb (3)[BIBLIOTECA] S.O. Windows 7 (9); Windows XP (5) BACKUP giornaliero su NAS ELENCO SW INSTALLATI Office 2003-2007 CONTRATTO DI MANUTENZIONE/ASSISTENZA NO NEL PROSSIMO BIENNIO SI RENDERA’ NECESSARIO SOSTITUIRE I COMPUTER INSTALLATI NELLA BIBLIOTECA COMUNALE PERCHE’ OBSOLETI ALTRO HW FOTOCOPIATORI/STAMPANTI MULTIFUNZIONE STAMPANTI PERSONALI SCANNER DOCUMENTALI PERSONALI NAS CONNETTIVITA’ Interna rete 100Mb Esterna fibra ottica (Lepida) n. 4 n. 8 n. 2 n. 1 NOLEGGIO PROPRIETA’ PROPRIETA’ PROPRIETA’ Applicativi AREA/APPLICATIVO CONTABILITA' FINANZIARIA CONTABILITA' IVA GESTIONE INVENTARIO BENI ECONOMATO ATTI AMMINISTRATIVI PROTOCOLLO INFORMATICO MESSI/ALBO SOCIETA’ HALLEY INFORMATICA s.r.l. HALLEY INFORMATICA s.r.l. HALLEY INFORMATICA s.r.l. -MANUALEHALLEY INFORMATICA s.r.l. HALLEY INFORMATICA s.r.l. HALLEY INFORMATICA s.r.l. INTEGRAZIONE CON COSTO ANNUO € ALTRI APPLICATIVI SI 717,01 SI 261,6 SI 417,74 SI 734,98 SI 546,23 SI 446,92 104 GESTIONE ECONOMICA PERSONALE GESTIONE PRESENZE DEMOGRAFICI TRIBUTI SERVIZI SCOLASTICI SERVIZI CIMITERIALI PRATICHE EDILIZIE POLIZIA MUNICIPALE -AFFIDATOD.B.L. Di Benedetto Luigi & C. s.a.s. HALLEY INFORMATICA s.r.l. STUDIO K s.r.l. -MANUALESTARCH s.r.l. HALLEY INFORMATICA s.r.l. -MANUALE- SITO WEB SERVER GESTIONE CONTENUTI NO 348,19 SI 1371,76 NO 2989 NO 402,6 662,44 SI HALLEY INFORMATICA s.r.l. UFFICI COMUNALI Ma, a prescindere da tali dati, deve rilevarsi una sostanziale carenza di figure professionali in possesso di adeguate competenze ed esperienze in materia. Data la situazione, si ritiene assolutamente necessario che gli Enti aderenti individuino al proprio interno o acquisiscano, secondo le modalità ritenute più idonee, una figura tecnica, da formare opportunamente e che possa costituire uno stabile supporto al Responsabile di servizio, nei rapporti con i fornitori esterni, sia per la fase di progettazione degli interventi, sia per gli aspetti relativi al controllo e alla verifica di efficacia degli stessi. E’ del tutto ovvio che l’uniformazione della dotazione e degli applicativi costituirà il passaggio fondamentale per la gestione dell’eventuale comune unico. La nuova dimensione potrebbe, tra l’altro, costituire un’ottima opportunità per la riprogettazione dell’intero sistema e per conseguire obiettivi di economicità ed efficienza dello stesso, anche in vista degli obblighi di attuazione dei piani di informatizzazione previsti per tutte le organizzazioni pubbliche. Per queste finalità, peraltro, potrebbero sicuramente e utilmente impiegarsi i contributi regionali triennali, in quota investimenti, resi disponibili, a legislazione vigente, per incentivare il processo di fusione, di cui si parlerà nelle conclusioni. 4.7. Servizi di Polizia locale Anche in questo caso la funzione è conferita, da parte dei Comuni di Gossolengo e Rivergaro all’Unione di appartenenza. I posti originariamente previsti dalle dotazioni di tali Enti (e temporaneamente congelati, ai sensi dell’art. 6-bis del d.lgs. 165/2001) sono i seguenti, cui si aggiunge l’indicazione della figura prevista dal Comune di Travo: 105 COMUNE GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO Totale Numero CATEGORIA 1 2 2 1 6 D C C C Rispetto ai parametri regionali e nazionali, relativi al rapporto popolazione /operatori, in effetti il numero delle figure utilizzabili risulterebbe decisamente ridotto. E’ altrettanto vero che, per il presente servizio, il nuovo Comune potrebbe prevedere di attivare forme di gestione associata con altre amministrazioni, nell’ambito territoriale ottimale nel quale dovrà essere necessariamente inserito. V’è anche da dire che, tra le figure professionali originariamente previste, è presente un operatore di categoria D, che, in attesa delle scelte di cui sopra, potrebbe legittimamente assumere la responsabilità del relativo servizio. 5. L’assetto organizzativo possibile per il nuovo Comune I tratti generali oltre ai dati e ai contributi specifici relativi alla realtà dei Comuni committenti, descritti nelle varie parti del presente documento, costituiscono, indubbiamente, una base conoscitiva importante, a supporto delle decisioni che dovranno essere assunte dagli Organi di governo dei Comuni stessi. Si può aggiungere, da parte di chi ha guidato l’esperienza, che paiono aperti i percorsi per una proficua integrazione organizzativa, professionale e, soprattutto relazionale, tra le diverse persone che vi hanno partecipato e che non hanno temuto di lasciarsi condurre in un clima di stretta cooperazione. Eravamo in “laboratorio” e ben altra è la vita concreta, ma l’importante, almeno in fase iniziale, era sperimentarsi ed immedesimarsi, in vista di dare corpo ad una esperienza reale. Per questa ragione e in questa prospettiva, con il supporto fondamentale del Segretario dei tre Enti, si ritiene di poter giungere a prefigurare un modello organizzativo per il funzionamento dell’eventuale, futuro Comune unico, affinché, anche questo contributo, insieme a tutte le restanti elaborazioni prodotte, possa costituire un appoggio sul quale porre la leva decisionale che pertiene alle Amministrazioni. Prima di tutto, pare utile precisare quale potrebbe essere la modalità di trasferimento del personale al nuovo Comune, da attuarsi, come precisato dalla Regione, ai sensi dell’art. 2112 c.c., secondo quanto previsto dall’art. 31 del d.lgs. 165/2001. Si forniscono, pertanto, di seguito, sintetiche coordinate. Il testo unico sul pubblico impiego, d.lgs. n. 165/2001, consente che la pubblica amministrazione possa trasferire o conferire ad altri soggetti, pubblici o privati, proprie attività, 106 con applicazione, al relativo personale, della normativa sul trasferimento di azienda, di cui all'art. 2112 c.c. È orientamento consolidato della giurisprudenza ritenere applicabile l'art. 2112, c.c, relativo al trasferimento di azienda, qualora sia ceduto un complesso di beni che oggettivamente si presenti quale entità dotata di una propria autonomia organizzativa ed economica, funzionalizzata allo svolgimento di una attività volta alla produzione di beni e servizi. La prima vera definizione di “ramo d’azienda” è stata prodotta dal d.lgs. 2 febbraio 2001, n. 18 recante "Attuazione della direttiva 98/50/CE relativa al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di imprese, di stabilimenti o di parti di stabilimenti": come “Un’articolazione funzionalmente autonoma di un’attività economica organizzata (…), preesistente come tale al trasferimento e che conserva nel trasferimento la propria identità”. Secondo gli orientamenti della Cassazione, il ramo d’azienda è funzionalmente autonomo quando è “in grado di funzionare in modo autonomo”, senza “rappresentare, al contrario, il prodotto dello smembramento di frazioni non autosufficienti e non coordinate tra loro, né una mera espulsione di ciò che si riveli essere pura eccedenza di personale. Si deve trattare, in pratica, “di una piccola azienda nell’azienda”. La Corte di Giustizia Europea (procedimento C-446/07 in data 12/02/2009) ha affermato che “La condizione relativa al mantenimento dell'identità di un'entità economica, va interpretato non già nel senso che richiede il mantenimento dell'organizzazione specifica imposta dall'imprenditore ai diversi fattori di produzione trasferiti ma nel senso che presuppone il mantenimento del nesso funzionale di interdipendenza tra tali fattori. Infatti, il mantenimento di un siffatto nesso funzionale tra i vari fattori trasferiti consente al cessionario di utilizzare questi ultimi anche se essi sono integrati, dopo il trasferimento, in una nuova diversa struttura organizzativa al fine di continuare un'attività economica identica o analoga”. Come sopra detto, l'art. 31 del d.lgs. n. 165/20016, consente che la pubblica amministrazione, come il privato datore di lavoro, possa trasferire o conferire ad altri soggetti, pubblici o privati, proprie attività, con applicazione al personale che passa alle dipendenze del cessionario della normativa sul trasferimento di azienda, di cui all'art. 21127 c.c., espressamente richiamato, e Art. 31 d.lgs. n.165/2001 Passaggio di dipendenti per effetto di trasferimento di attività. 1. Fatte salve le disposizioni speciali, nel caso di trasferimento o conferimento di attività, svolte da pubbliche amministrazioni, enti pubblici o loro aziende o strutture, ad altri soggetti, pubblici o privati, al personale che passa alle dipendenze di tali soggetti si applicano l'articolo 2112 del codice civile e si osservano le procedure di informazione e di consultazione di cui all'articolo 47, commi da 1 a 4, della legge 29 dicembre 1990, n. 428. 7 Il richiamo all'art. 2112, c.c., è da intendersi quale richiamo integrale, per la parificazione fra pubblico e privato che costituisce la 'ratio' dell'intero D.Lgs. n. 165/2001 (C. Cass., n. 5709/2009). Art. 2112 c.c. Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda. In caso di trasferimento d'azienda, il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano. Il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento. Con le procedure di cui agli articoli 410 e 411 del codice di procedura civile il lavoratore può consentire la liberazione del cedente dalle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro. Il cessionario è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri contratti collettivi applicabili all'impresa del cessionario. L'effetto di sostituzione si produce esclusivamente fra contratti collettivi del medesimo livello. 6 107 con l'osservanza degli obblighi di informazione e di esame congiunto di cui alla L. n. 428/1990, art. 47, commi da 1 a 48, anch'essi oggetto di richiamo diretto. Osserva la giurisprudenza come l'applicazione dell'art. 2112, c.c., comporti che il rapporto di lavoro continui con il cessionario, senza necessità di consenso del lavoratore ceduto (C. Cass., n. 5709/2009; C. Cass., n. 26215/2006; C. Cass. n. 9031/2004; C. Cass., n. 11908/2003). Nei suoi pronunciamenti più recenti, infatti, la Cassazione afferma, fra l’altro, che: “La cessione di ramo d'azienda è legittima solo se la struttura è dotata di pregressa autonomia organizzativa ed è idonea, già all'atto della cessione, a costituire un’entità economica unitaria, finalizzata allo svolgimento di un'attività volta alla produzione di beni e servizi. In assenza di tali requisiti, non si può parlare di cessione di ramo d'azienda, ma di mera cessione di contratti di lavoro per il perfezionamento del quale è indispensabile il consenso dei lavoratori.” Detti requisiti sono indubbiamente sussistenti, nel caso di specie, trattandosi di nuovo Comune istituito, per fusione di Comuni preesistenti. Ferma restando la facoltà di esercitare il recesso ai sensi della normativa in materia di licenziamenti, il trasferimento d'azienda non costituisce di per sé motivo di licenziamento. Il lavoratore, le cui condizioni di lavoro subiscono una sostanziale modifica nei tre mesi successivi al trasferimento d'azienda, può rassegnare le proprie dimissioni con gli effetti di cui all'articolo 2119, primo comma. Ai fini e per gli effetti di cui al presente articolo si intende per trasferimento d'azienda qualsiasi operazione che, in seguito a cessione contrattuale o fusione, comporti il mutamento nella titolarità di un'attività economica organizzata, con o senza scopo di lucro, preesistente al trasferimento e che conserva nel trasferimento la propria identità a prescindere dalla tipologia negoziale o dal provvedimento sulla base del quale il trasferimento è attuato ivi compresi l'usufrutto o l'affitto di azienda. Le disposizioni del presente articolo si applicano altresì al trasferimento di parte dell'azienda, intesa come articolazione funzionalmente autonoma di un'attività economica organizzata, identificata come tale dal cedente e dal cessionario al momento del suo trasferimento. Nel caso in cui l'alienante stipuli con l'acquirente un contratto di appalto la cui esecuzione avviene utilizzando il ramo d'azienda oggetto di cessione, tra appaltante e appaltatore opera un regime di solidarietà di cui all'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 8 Art. 47 legge n. 428/1990. Trasferimenti di azienda. 1. Quando si intenda effettuare, ai sensi dell'articolo 2112 del codice civile, un trasferimento d'azienda in cui sono complessivamente occupati più di quindici lavoratori, anche nel caso in cui il trasferimento riguardi una parte d'azienda, ai sensi del medesimo articolo 2112, il cedente ed il cessionario devono darne comunicazione per iscritto almeno venticinque giorni prima che sia perfezionato l'atto da cui deriva il trasferimento o che sia raggiunta un'intesa vincolante tra le parti, se precedente, alle rispettive rappresentanze sindacali unitarie, ovvero alle rappresentanze sindacali aziendali costituite, a norma dell'articolo 19 della legge 20 maggio 1970, n. 300, nelle unità produttive interessate, nonché ai sindacati di categoria che hanno stipulato il contratto collettivo applicato nelle imprese interessate al trasferimento. In mancanza delle predette rappresentanze aziendali, resta fermo l'obbligo di comunicazione nei confronti dei sindacati di categoria comparativamente più rappresentativi e può essere assolto dal cedente e dal cessionario per il tramite dell'associazione sindacale alla quale aderiscono o conferiscono mandato. L'informazione deve riguardare: a) la data o la data proposta del trasferimento; b) i motivi del programmato trasferimento d'azienda; c) le sue conseguenze giuridiche, economiche e sociali per i lavoratori; d) le eventuali misure previste nei confronti di questi ultimi. 2. Su richiesta scritta delle rappresentanze sindacali o dei sindacati di categoria, comunicata entro sette giorni dal ricevimento della comunicazione di cui al comma 1, il cedente e il cessionario sono tenuti ad avviare, entro sette giorni dal ricevimento della predetta richiesta, un esame congiunto con i soggetti sindacali richiedenti. La consultazione si intende esaurita qualora, decorsi dieci giorni dal suo inizio, non sia stato raggiunto un accordo. 3. Il mancato rispetto, da parte del cedente o del cessionario, degli obblighi previsti dai commi 1 e 2 costituisce condotta antisindacale ai sensi dell'articolo 28 della legge 20 maggio 1970, n. 300. 4. Gli obblighi d'informazione e di esame congiunto previsti dal presente articolo devono essere assolti anche nel caso in cui la decisione relativa al trasferimento sia stata assunta da altra impresa controllante. La mancata trasmissione da parte di quest'ultima delle informazioni necessarie non giustifica l'inadempimento dei predetti obblighi. 108 Per proseguire nell’elaborazione di una ipotesi di modello organizzativo per il prospettato Comune unico, non può prescindersi dalla rilevazione della attuali dotazioni di personale e dai relativi modelli che declinano l’organizzazione dei singoli Enti. Eccoli sinteticamente riprodotti: COMUNE DI GOSSOLENGO DOTAZIONE ORGANICA STRUTTURA ORGANIZZATIVA 109 COMUNE DI RIVERGARO STRUTTURA ORGANIZZATIVA 110 COMUNE DI TRAVO DOTAZIONE ORGANICA POSTI CATEGORIA 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 D1 D1 D1 D1 C C B3 B3 B1 B1 B1 DENOMINAZIONE RESPONSABILE SERVIZIO AFFARI GENERALI RESPONSABILE SERVIZIO FINANZIARIO RESPONSABILE SERVIZIO TECNICO RESPONSABILE SERVIZI SOCIALI E SCOLASTICI ISTRUTTORE AMMINISTRATIVO AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE COLLABORATORE TECNICO COLLABORATORE INFORMATICO OPERAIO SPECIALIZZATO MANUTENTORE OPERAIO SPECIALIZZATO NECROFORO OPERAIO SPECIALIZZATO ESCAVATORISTA (*) (*) (*) (*) (*) (*) (*) (*) (*) (*) TOTALE 12 (*) posto unico I POSTI SONO TUTTI COPERTI. STRUTTURA ORGANIZZATIVA Alla luce della presente elaborazione, si ipotizza il seguente modello organizzativo per il nuovo Comune. 111 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL NUOVO COMUNE Per le funzioni di polizia e sicurezza, gli addetti della Polizia locale si relazionano direttamente con il Sindaco Questo servizio svolge sia compiti di supporto all’intera struttura che funzioni di line, rivolte direttamente ai cittadini 112 COMPETENZE ATTRIBUITE ALLA STRUTTURE STRUTTURA Servizio Finanziario, personale, informatica Servizio AA.GG., demografici, commercio, scuola, cultura ATTRIBUZIONI Programmazione e rendicontazione economico-finanziaria Gestione contabilità finanziaria Gestione contabilità economico-patrimoniale ICT Gestione giuridica ed economica del personale Statistica Organi istituzionali Segreteria generale Anagrafe Stato civile Elettorale Contratti Suap Commercio Procedure per l’affidamento di servizi e forniture Istruzione prescolastica, scuola e diritto allo studio, servizi ausiliari al sistema scolastico Biblioteche, beni e iniziative culturali, politiche giovanili, sport e tempo libero, turismo Polizia locale Polizia locale e amministrativa Sistema integrato di sicurezza urbana Servizio gestione entrate e servizi fiscali Gestione entrate tributarie Gestione entrate extra tributarie Servizi fiscali Progettazione lavori e opere pubbliche Manutenzioni Gestione dei beni demaniali e patrimoniali Viabilità e infrastrutture stradali Edilizia scolastica Risorse e servizi idrici, gas e illuminazione Trasporti Sistema di protezione civile Urbanistica assetto del territorio Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economicopopolare SUE Catasto Tutela, valorizzazione e recupero ambientale Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica Rifiuti Servizio tecnico Servizio urbanistica ed edilizia Servizio attività sociali Interventi sociali per infanzia, minori e famiglie, disabilità, anziani, soggetti a rischio di esclusione sociale Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali Cooperazione e associazionismo Il modello, ovviamente, dovrà essere adeguato, anche graficamente, nel caso – auspicabile – si ritenesse, nell’eventuale, nuovo Comune unico, di istituire i Municipi. 113 Tenendo conto degli attuali organici, delle professionalità rilevate e della consistenza dei compiti sopra descritti, la dotazione dei servizi potrebbe essere, orientativamente, così articolata: STRUTTURA Servizio Finanziario, personale, informatica Servizio AA.GG., demografici, commercio, scuola, cultura Polizia locale Servizio gestione entrate e servizi fiscali Servizio tecnico Servizio urbanistica ed edilizia Servizio attività sociali TOTALE DOTAZIONE DI RISORSE UMANE N. CAT. RUOLO/AREA PROFESSIONALE 1 1 2 2 1 2 10 3 2 1 D D C C D D C B B D RESPONSABILE CONTABILE CONTABILE AMMINISTRATIVO RESPONSABILE AMMINISTRATIVO AMMINISTRATIVO AMMINISTRATIVO AUTISTI SCUOLABUS POLIZIA LOCALE 5 C POLIZIA LOCALE 1 D RESPONSABILE 2 C CONTABILE 1 1 2 1 11 1 1 1 1 1 2 1 57 D D C C B D D C C D D C RESPONSABILE TECNICO TECNICO AMMINISTRATIVO OPERAIO RESPONSABILE TECNICO TECNICO AMMINISTRATIVO RESPONSABILE ASSISTENTE SOCIALE AMMINISTRATIVO Come è evidente, le dotazioni di ciascun servizio, potrebbero assumere una consistenza ben maggiore, rispetto all’attuale polverizzazione su identici servizi, ma di comuni diversi. Ciò, permetterebbe, indubbiamente, una maggiore flessibilità e fungibilità operativa9, anche se non può negarsi il fatto che il complesso della dotazione prevista per l’ipotetico nuovo comune risulti ben inferiore alle medie locali, regionali e nazionali, concernenti il rapporto tra dipendenti e popolazione. Si pensi che, con i dati 2014, tale rapporto del nuovo comune sarebbe inferiore al 4 per 1000, mentre la media regionale e quella nazionale, secondo i dati Ifel, riferiti Con questa situazione, risulterebbe certamente più agevole, rispetto all’attuale situazione, applicare gli indirizzi anche da ultimo, forniti dall’Anac, con l’aggiornamento del PNA 2015, riguardo all’esigenza di affermare in modo sempre più solido, negli enti, il principio di imparzialità oggettiva e soggettiva e una opportuna distinzione tra compiti di gestione e attività di vigilanza e controllo. 9 114 al 2012, è superiore al 7 per mille e quella relativa agli enti di analoga dimensione del territorio nazionale è pari al 5,79 per mille. D’altra parte, anche a livello provinciale, rispetto ai 57 dipendenti del prospettato nuovo comune, vi sono situazioni di analoghe o minori dimensioni con dotazioni ben più consistenti (nel 2014, Castel San Giovanni, 13.800 ab. e 77 dipendenti, Fiorenzuola d’Arda, 15.300 ab. e 95 dipendenti). Va da sé, inoltre, che una struttura di questa fatta non potrebbe che determinare un forte contenimento della spesa complessiva, per effetto della riduzione degli incarichi di posizione organizzativa. Escludendo la situazione relativa al servizio di Polizia locale, attualmente in Unione, la spesa odierna per posizioni organizzative e risultato dei tre Enti, compresi gli oneri, ammonta ad una cifra superiore ad € 230.000,00. Sempre escludendo la Polizia locale, la spesa da sostenersi per posizioni e risultato del nuovo comune, anche calcolandone al massimo i relativi valori, supererebbe di poco € 130.000,00. 6. L’ipotesi di fusione dei soli due Comuni di Gossolengo e Rivergaro Sebbene in sede di gruppo strategico si sia ricevuto l’esplicito mandato di preferire l’ipotesi di aggregazione di tutti e tre i Comuni che hanno promosso l’iniziativa, per completezza dell’analisi si ritiene di ricondurre l’esame fin qui svolto ad una potenziale situazione di unificazione dei soli Comuni di Gossolengo e Rivergaro. A tal fine, si riprendono le valutazioni effettuate per le diverse aree indagate, circoscrivendone la portata alla predetta ipotesi di fusione a due. AREA FINANZIARIA Trascurando gli aspetti relativi all’entità dei contributi statali e regionali alla fusione, la cui entità sarà oggetto della disamina conclusiva, la criticità relativa alla situazione del notevole indebitamento di uno dei Comuni (quello di Gossolengo), rispetto all’altro (Comune di Rivergaro), con indebitamento decisamente più basso, non fa che riprodurre l’analoga situazione già descritta per l’ipotesi di fusione tra i tre Comuni, di un forte divario tra le due realtà, rendendo ancor più difficile un riequilibrio rispetto al valore pro capite dell’onere medio in capo ai cittadini. Anche con riguardo ai residui attivi di difficile esazione, la situazione più critica è certamente quella che riguarda il Comune di Gossolengo e questa non potrebbe che riverberarsi in modo ancor più consistente su un bilancio unificato che riguardi solo il predetto Comune e quello di Rivergaro, che, invece, sotto questo punto di vista, si trova in una situazione ben più favorevole. Riguardo all’impatto organizzativo, la situazione genererebbe qualche difficoltà, in ragione della convenzione in essere tra il Comune di Rivergaro e quello di Travo, per l’utilizzo del responsabile del servizio finanziario; infatti, stando così le cose, l’efficace e conveniente impiego a pieno tempo degli attuali due responsabili dei servizi finanziari in una ipotesi di aggregazione a tre, verrebbe in parte meno, dovendo l’unificazione a due contare solo su parte di una delle due figure. 115 AREA TECNICA E URBANISTICA Rispetto agli strumenti urbanistici il Comune di Gossolengo ha già approvato PSC, RUE, POC, mentre il Comune di Rivergaro è nella fase di adozione. Questa aspetto potrebbe anche risultare positivo, tenuto conto dell’esigenza di uniformazione di detti strumenti, al fine di assicurare condizioni omogenee per tutti i cittadini del territorio dei due Comuni. Sull’attività di manutenzione e sulla gestione dei servizi ambientali, la prospettiva di fusione a due permetterebbe, così come indicato nella ipotesi di aggregazione a tre, una razionalizzazione degli appalti, con un miglioramento della qualità e contrazione dei costi, ciò, però, in misura verosimilmente inferiore rispetto ad una scala dimensionale più ampia. Lo stesso può dirsi per la riqualificazione della rete pubblica di illuminazione, così come rispetto all’obiettivo di una razionalizzazione nell’impiego del patrimonio immobiliare e nella conservazione e nell’impiego dei mezzi e degli strumenti in dotazione. Riguardo alle risorse umane, la fusione dei Comuni di Gossolengo e Rivergaro, consentirebbe comunque la costituzione di un gruppo di lavoro ad elevata capacità tecnica, in grado di fronteggiare più efficacemente le esigenze in ordine all’attività di programmazione, progettazione, responsabilità di procedimento e direzione lavori. L’aggregazione dei soli Comuni di Gossolengo e Rivergaro, riguarderebbe un’area territoriale meno eterogenea rispetto a quella prevista nel caso di fusione dei tre Comuni. A fronte di ciò, però, la squadra manutentiva risulterebbe più contenuta nelle dimensioni, riducendone le prospettive di specializzazione sugli interventi e sui controlli. AREA SOCIALE In questo campo, riferendosi l’aggregazione a due ai Comuni di maggiori dimensione, si ritiene che gli elementi di opportunità già rilevati nell’ipotesi di fusione a tre possano essere confermati. Viene meno, forse, l’opportunità di prospettare – se possibile – un migliore impiego della struttura dell’asilo nido di Travo (date le criticità rilevate per le analoghe strutture dei Comuni di Gossolengo e Rivergaro). AREA AMMINISTRATIVA Il diverso impatto rispetto a questa area della fusione a due, concerne quasi esclusivamente l’impossibilità di utilizzare risorse professionali di qualità ed esperienza (disponibili nell’ambito della dotazione del Comune di Travo). Ciò, anche tenendo conto che, trattandosi – come detto – dei due Enti di maggiore dimensione demografica, le attività di avvio dell’unico comune tra i comuni di Gossolengo e Rivergaro, sarebbero comunque particolarmente onerose e complesse. AREA SCOLASTICA Questa è l’area nella quale, forse, la fusione a due, rappresenta l’ipotesi con minori aspetti problematici, rispetto all’unificazione a tre. Ciò, con particolare riferimento al fatto che i Comuni di Gossolengo e Rivergaro fanno riferimento allo stesso istituto comprensivo (mentre Travo afferisce a quello di Bobbio). 116 Questo aspetto non è marginale, viste le problematiche rappresentate, in materia, dal gruppo di lavoro. Di contro, anche in questo caso, sul piano organizzativo, verrebbe meno la possibilità di utilizzare professionalità elevate ed esperte, presenti, in materia, nel Comune di Travo, oltre a non poter godere dell’opportunità di impiegare il personale dello stesso comune abilitato alla guida, a garanzia dello svolgimento del servizio di trasporto scolastico. AREA INFORMATICA Le problematiche evidenziate per il caso della fusione a tre, risultano confermate anche nella presente ipotesi. AREA DELLA POLIZIA LOCALE Analoghe considerazioni valgono per la presente area, tenuto conto del limitato numero degli operatori, come già evidenziato nella corrispondente sezione relativa all’ipotesi di unificazione di tre Comuni. APPARTENENZA AD AMBITI OMOGENEI Questo è un aspetto non marginale. Come già indicato dalla Regione, l’eventuale fusione non è pregiudicata nel caso in cui i Comuni appartengano ad ambiti territoriali ottimali diversi. Infatti, la fusione determina il fatto che il nuovo Comune dovrebbe, secondo la legge regionale n. 21 del 2012, essere ricompreso in un nuovo ambito territoriale ottimale che costituisce, come noto, l’area territoriale adeguata per l’esercizio in forma associata delle funzioni. Non di meno, la fusione dei soli Comuni di Gossolengo e Rivergaro non determinerebbe tale eventualità, cosa che, invece, avrebbe luogo nel caso di unificazione anche con il Comune di Travo. ASSETTO ORGANIZZATIVO Questo è forse l’aspetto dirimente, come già accennato nei punti precedenti. Nella sostanza, l’assetto della struttura organizzativa già ipotizzato per la fusione di tre Comuni non verrebbe a modificarsi sostanzialmente, anche nel caso di unificazione a due. Ciò non solo determinerebbe un minore contenimento delle spese per gli incarichi di responsabilità, ma generebbe la perdita sostanziale di risorse professionali importanti, al fine di generare quella interdipendenza positiva e cooperazione tra le persone, più volte rimarcata come indispensabile per il successo dell’iniziativa. In linea più generale, l’accorpamento senza il Comune di Travo determinerebbe un peggioramento del rapporto dipendenti/popolazione, rispetto a quello, per taluni aspetti problematico, già indicato al precedente punto 5. 117 7. Il piano di comunicazione E’ del tutto evidente che l’eventuale decisione di procedere alla fusione debba essere sostenuta da un adeguato piano di comunicazione. Ciò, non solo perché vi sia obbligo di sottoporla al referendm popolare, con le procedure e le modalità indicate al capitolo 1, ma piuttosto perché è necessario ascoltare la voce dei cittadini, al fine di acquisire da loro considerazioni, contributi e perché no, critiche, che possano però essere utili a comprendere la bontà e l’adeguatezza del percorso intrapreso. Data la complessità, il prospettato coinvolgimento di esperti dell’Università Cattolica di Piacenza, non può che essere utile e proficuo. Per questa regione, si forniscono, per ora, solo alcune suggestioni sul tema. 7.1. La comunicazione interna Dopo l’esperienza condotta con i gruppi di lavoro appositamente costituiti per la realizzazione del presente studio è ora opportuno proseguire nel coinvolgimento degli “attori” interni, affinché rappresentino i primi divulgatori delle motivazioni a sostegno delle decisioni prefigurate. I timori e le conseguenti tensioni che potrebbero derivare dalla previsione di un consistete cambiamento nella vita professionale dei dipendenti, debbono essere ascoltati, ma anche gestiti, con argomentazioni razionali. In tale ottica, dovrà procedersi – nel caso si intendesse proseguire con il percorso di fusione – ad effettuare appositi incontri di illustrazione delle ragioni tecniche e politiche della decisione, con le rappresentanze sindacali dei dipendenti, nel pieno rispetto dell’importante ruolo, anche di proposta, che essi rivestono. Per gli impatti complessivi sui servizi, si ritine anche utile un tempestivo coinvolgimento della Organizzazioni sindacali confederali territoriali e delle Federazioni dei pensionati. E poi, un paziente lavoro di confronto con i vari settori d’attività, al fine prefigurare compiutamente i passi e gli snodi, anche tecnici, che dovranno essere affrontati. 7.2. La comunicazione istituzionale I tre enti dovranno concordare percorsi comunicativi comuni, sia nell’utilizzo dei canali internet dei social network, sia nei rapporti con la stampa, ideando, se possibile, anche immagini o simboli che evidenzino anche visivamente, il forte impegno delle amministrazioni rispetto alle scelte prefigurate. L’aspetto davvero rilevante è che le Amministrazioni si presentino coese, ma non con atteggiamento di pervicace e stolida certezza, bensì rappresentando quella tensione all’ascolto di cui si è detto prima, pur sostenendo razionalmente le decisioni che saranno sottoposte alla verifica popolare. 118 7.3. Il confronto con le rappresentanze del mondo sociale ed economico Altro ambito decisivo di comunicazione concerne le relazioni e il confronto con il mondo dell’economia d’impresa e sociale, del commercio e dell’agricoltura, del volontariato e, in genere, dell’impegno sociale e delle parrocchie. E’ indubbio che dovranno programmarsi focus group con le rappresentanze locali e provinciali di tali mondi, al fine di acquisire impressioni e valutazioni sul progetto e per fornire loro, in una logica di reciprocità, le motivazioni delle scelte prospettate. Gli incontri potranno avere un carattere collegiale, ma anche vertere su specifiche esigenze d’ambito, da trattarsi con i singoli gruppi d’interesse. Oltre alle loro rappresentanze, si ritiene sia molto utile incontrare direttamente le persone che appartengono a tali realtà, al fine di poter avvertire direttamente i loro pensieri e i loro giudizi. 7.4. Parlare con le persone Decisivo, si ritiene, è l’incontro con le comunità e le persone. Si tratta di recuperare la cultura degli incontri diretti, anche con i piccoli gruppi e gli ambienti meno raggiungibili attraverso gli altri canali di comunicazione. L’assemblea, come antico strumento per proporre temi nuovi (consapevoli, peraltro, che anche questi mezzi tradizionali possono essere gestiti con metodologie molto avanzate). Conclusioni Le conclusioni hanno frequentemente il carattere del commiato. Si vogliono, invece, portare, proprio in questa parte finale, due contributi che paiono importanti. Il primo concerne la dimensione dei contributi statali e regionali riconosciuti quali incentivo per i procedimenti di fusione. Non si è lasciato questo tema alla parte conclusiva dello studio, perché se ne sottovaluti la rilevanza (è certamente tra gli elementi decisivi, rispetto alla scelta delle Amministrazioni), bensì perché si ritiene che esso non possa essere l’esclusivo criterio di giudizio, pena il rischio dell’insuccesso dell’iniziativa. Ad ogni buon conto, come ampiamente indicato al punto 1, la situazione è, potenzialmente, in notevole mutamento: alle modifiche della l.r. n. 13/2015, che ha introdotto l’art. 18 bis (dedicato all’incentivazione delle fusioni di comuni) all’interno della l.r. n. 24/1996, fa da contraltare la previsione di un forte innalzamento dei contributi statali annui (dal 20 al 40% dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010, pur nel limite di uno stanziamento complessivo), prefigurato dal d.d.l. di stabilità 2016. Si ritiene, in ogni caso, di fornire alle Amministrazioni il dato dei potenziali contributi per la fusione, calcolato a legislazione vigente, utilizzando il prezioso strumento messo a disposizione dalla Regione Emilia Romagna. 119 DATI RELATIVI ALL’IPOTESI DI FUSIONE DEI TRE COMUNI Previsione di contributi regionali e statali per la fusione di comuni IMPORTI ANNUI DEI CONTRIBUTI PREVISTI PER IL NUOVO COMUNE Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo della Regione Emilia-Romagna in conto INVESTIMENTI PER 3 ANNI di EURO calcolato sulla base dei criteri adottati con delibera di Giunta Regionale n° 329 del 31 marzo 2015 Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo della Regione Emilia-Romagna in spesa CORRENTE PER 15 ANNI di EURO 150.000 220.000 calcolato sulla base dei criteri adottati con delibera di Giunta Regionale n° 329 del 31 marzo 2015 Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo dello STATO in spesa CORRENTE PER 10 ANNI di EURO calcolato sulla base dei criteri adottati con Decreto del Ministero dell'Interno del 21 gennaio 2015. Tetto massimo contributo annuo 1.500.000 euro 440.429 Somma delle quote annue della Regione e dello Stato dal 1^ al 3^ anno EURO 810.429 Somma delle quote annue della Regione e dello Stato dal 4^ al 10^ anno EURO 660.429 Quota annua della Regione e dello Stato dal 11^ al 15^ anno EURO 220.000 Nei primi 10 anni totale contributi per investimenti e spesa corrente EURO 7.054.292 Comune GOSSOLENGO RIVERGARO TRAVO Totale N° 3 Comuni Importi parziali per calcolo 20.000 contributi in Euro N° dipendenti censimento 2013 N° popolaz. Kmq Residente al territorio 1/1/2015 Volume spese correnti conto consuntivo 2014 € 3.536.055 4.724.646 2.140.235 Trasferimenti erariali dallo Stato 2010 18 20 11 5.625 7.033 2.079 31,1 43,83 81,01 912.327,67 933.253,58 356.564,88 49 14.737 155,94 10.400.936 2.202.146 64.000 72.000 64.000 440.429 120 Nel caso la fusione riguardi solo i Comuni di Gossolengo e Rivergaro, il dati sono i seguenti: DATI RELATIVI ALL’IPOTESI DI FUSIONE DI DUE COMUNI (Gossolengo e Rivergaro) Previsione di contributi regionali e statali per la fusione di comuni IMPORTI ANNUI DEI CONTRIBUTI PREVISTI PER IL NUOVO COMUNE Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo della Regione Emilia-Romagna in conto INVESTIMENTI PER 3 ANNI di EURO calcolato sulla base dei criteri adottati con delibera di Giunta Regionale n° 329 del 31 marzo 2015 Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo della Regione Emilia-Romagna in spesa CORRENTE PER 15 ANNI di EURO 150.000 156.000 calcolato sulla base dei criteri adottati con delibera di Giunta Regionale n° 329 del 31 marzo 2015 Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo dello STATO in spesa CORRENTE PER 10 ANNI di EURO calcolato sulla base dei criteri adottati con Decreto del Ministero dell'Interno del 21 gennaio 2015. Tetto massimo contributo annuo 1.500.000 euro 369.116 Somma delle quote annue della Regione e dello Stato dal 1^ al 3^ anno EURO 675.116 Somma delle quote annue della Regione e dello Stato dal 4^ al 10^ anno EURO 525.116 Quota annua della Regione e dello Stato dal 11^ al 15^ anno EURO 156.000 Nei primi 10 anni totale contributi per investimenti e spesa corrente EURO 5.701.163 Comune GOSSOLENGO RIVERGARO Totale N° 2 Comuni Importi parziali per calcolo 0 contributi in Euro 18 20 5.625 7.033 31,1 43,83 Volume spese correnti conto consuntivo 2014 € 3.536.055 4.724.646 38 12.658 74,93 8.260.701 1.845.581 64.000 52.000 40.000 369.116 N° dipendenti censimento 2013 N° popolaz. Kmq Residente al territorio 1/1/2015 Trasferimenti erariali dallo Stato 2010 912.327,67 933.253,58 121 V’è da precisare che il contributo regionale triennale, in quota investimenti, è finalizzato a finanziare spese iniziali in conto capitale che il Comune neoistituito deve sostenere per l’acquisto di beni materiali ed immateriali necessari alla riorganizzazione delle preesistenti strutture amministrative comunali, alla messa in rete degli uffici comunali e all’eventuale costituzione degli opportuni sportelli decentrati, per l’effettuazione di eventuali lavori pubblici urgenti per uniformare gli standard prestazionali nelle diverse parti del territorio del nuovo ente e per l’acquisto di servizi necessari ad uniformare le procedure amministrative, i sistemi informativi ed i servizi per l’intero territorio del comune neoistituito. Il contributo può essere utilizzato per eventuali ulteriori tipologie di spese in conto capitale, purché strumentali all’avvio dell’attività del Comune unificato ed il consolidamento della gestione unitaria e tale finalità sia documentata in sede di rendicontazione del contributo. Il secondo tema concerne, invece, un’analisi più generale – e per taluni aspetti ideale, ma non irreale – della prospettiva di costituzione di un unico Comune. I Comuni visitati con il presente studio hanno indubbiamente caratteristiche non propriamente omogenee: Gossolengo, un centro residenziale contiguo al Capoluogo, con buone potenzialità di sviluppo demografico, con molti giovani, famiglie e bambini; Rivergaro, un centro con buona vocazione allo sviluppo d’impresa e dei relativi insediamenti, che si coniuga con una vocazione turistica e di valorizzazione dei luoghi; Travo, un centro di piena collina, che fa del proprio patrimonio agroambientale, storico e archeologico un importante leva di crescita. Perché non partire da queste differenze per costruire una unica entità, che, coniugandole, possa costruire un’idea di sviluppo a tutto tondo? Però sarebbe impresa degna del nostro secolo quella di rendere la vita finalmente un'azione non simulata ma vera, e di conciliare per la prima volta al mondo la famosa discordia tra i detti e i fatti. Da un sorprendente Giacomo Leopardi, Pensiero XXIII, presumibilmente datato tra il 1831 e il 1835 122