Studio di fattibilità - Comune di Gossolengo

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Studio di fattibilità - Comune di Gossolengo
Comune di Gossolengo Comune di Rivergaro Comune di Travo
Costituzione di un comune unico, per fusione dei comuni di
Gossolengo, Rivergaro e Travo
Provincia di Piacenza
STUDIO DI FATTIBILITA’
1
Sommario
Costituzione di un comune unico, per fusione, dei comuni di Gossolengo, Rivergaro e Travo............................................1
STUDIO DI FATTIBILITA’ ....................................................................................................................................................................................1
Introduzione ...................................................................................................................................................................... 3
1.
2.
Il quadro normativo ................................................................................................................................................. 5
1.1.
La legislazione nazionale ................................................................................................................................ 5
1.2.
La legislazione regionale ................................................................................................................................. 9
Il ritratto del territorio ........................................................................................................................................... 16
2.1.
I tratti storici .................................................................................................................................................. 16
2.2.
I tratti geografici ............................................................................................................................................ 18
2.3.
I tratti demografici......................................................................................................................................... 24
2.4.
I tratti socio-economici ................................................................................................................................. 32
3.
Le prestazioni rilevate da SOSE ............................................................................................................................. 35
4.
Le attività e le prestazioni rilevate e valutate attraverso il progetto ................................................................. 42
4.1.
L’area economico-finanziaria, entrate, risorse umane ............................................................................... 42
4.2.
L’area servizi tecnici, urbanistica, edilizia ................................................................................................... 55
4.3.
L’area servizi sociali ...................................................................................................................................... 64
4.4.
L’Area servizi amministrativi e demografici, AA.GG., Commercio, SUAP .................................................. 81
4.5.
L’area servizi scolastici e culturali ............................................................................................................... 93
4.6.
Servizi informatici ....................................................................................................................................... 101
4.7.
Servizi di Polizia locale ................................................................................................................................ 105
5.
L’assetto organizzativo possibile per il nuovo Comune .................................................................................... 106
6.
L’ipotesi di fusione dei soli due Comuni di Gossolengo e Rivergaro ................................................................ 115
7.
Il piano di comunicazione .................................................................................................................................... 118
7.1.
La comunicazione interna ........................................................................................................................... 118
7.2.
La comunicazione istituzionale .................................................................................................................. 118
7.3.
Il confronto con le rappresentanze del mondo sociale ed economico ..................................................... 119
7.4.
Parlare con le persone ................................................................................................................................. 119
Conclusioni .................................................................................................................................................................... 119
2
Introduzione
Già nella fase di proposta, si era previsto che il presente studio di fattibilità fosse il frutto di una
forte partecipazione di tutti gli “attori” delle organizzazioni comunali coinvolte, in ragione del
ruolo e della responsabilità ricoperti, in uno spirito che avrebbe dovuto fare della cooperazione
la risorsa fondamentale.
A tal fine, sono stati costituiti appositi gruppi di lavoro, formati secondo i seguenti criteri:
- un primo gruppo definito strategico, costituito dai Sindaci assistito dall’esperto designato
da Lega dei Comuni, con il compito di: declinare gli indirizzi progettuali, verificare
progressivamente l’andamento dell’attività ed, eventualmente, riorientare le azioni,
valutare gli esiti delle varie fasi, esaminare, ai fini della condivisione, i risultati finali del
progetto;
- un secondo gruppo di coordinamento, costituito dal Segretario dei Comuni interessati e
dall’esperto di Lega dei Comuni, con il compito di: supervisionare l’attività dei gruppi
operativi, favorirne l’attività finalizzata all’acquisizione delle informazioni e dei dati
necessari, assicurare il coordinamento con gli Organi di governo dell’Unione e dei comuni,
partecipare alla produzione dello studio ed elaborare, in itinere, proposte di
modifica/integrazione degli ambiti oggetto dell’analisi, così come di contribuire alla
valutazione tecnica delle diverse alternative proposte per la gestione organizzativa delle
funzioni;
- I gruppi operativi, costituiti dai responsabili dei servizi dei comuni interessati. La loro
articolazione è stata organizzata in forma tematica (gruppi esperti) e intersettoriale (circletime), a seconda dei livelli e dei contenuti delle rilevazioni e delle analisi. Ad essi è stata
affidata la trattazione degli specifici ambiti di ricerca oggetto del capito 4 del presente
studio. I gruppi, ovviamente, hanno potuto avvalersi dell’apporto di altre figure o,
comunque, di referenti dei singoli comuni, competenti per ciascuna delle materie oggetto
di trattazione.
I valori che si intendeva affermare, attraverso l’organizzazione per gruppi e la metodologia
proposta, erano costituiti dall’opportunità di sviluppare, per tutti i protagonisti, la capacità di
integrarsi e coordinarsi nel rispetto dei diversi ruoli e responsabilità, secondo una metodica
che, sebbene apparentemente dispendiosa, per numero e prerogative dei soggetti coinvolti e
per la particolarità dei meccanismi di funzionamento, avrebbe consentito un elevato grado di
focalizzazione sulle problematiche, una consistente riduzione del rischio di approcci
caratterizzati da pregiudizi soggettivi, un impulso ad operare secondo percorsi di condivisione
e partecipazione, attenuando le – anche involontarie – personalizzazioni, una forte propensione
al lavoro di squadra, all’assunzione delle responsabilità individuali nei confronti del gruppo e
all’interdipendenza positiva (accountability).
Con questo spirito, sono stati costituiti cinque gruppi di lavoro operativi, riferiti alle seguenti
aree tematiche:
- servizi economico-finanziari, entrate, risorse umane;
- servizi tecnici, urbanistica, edilizia;
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-
servizi sociali;
servizi amministrativi;
servizi scolastici.
A tali ambiti, si è aggiunto un lavoro, più trasversale, concernente l’analisi dei servizi di ICT e
del servizio di Polizia locale, ormai, da tempo, affidati, da parte dei Comuni di Gossolengo e
Rivergaro, alla gestione dell’Unione di attuale appartenenza.
Attraverso i predetti gruppi di lavoro, è stata elaborata l’analisi dell’attuale situazione e fornite
puntuali indicazioni in ordine agli aspetti positivi e negativi (nonché alle opportunità e
minacce) dell’aggregazione, in un'unica organizzazione, delle attuali risorse disponibili, nella
prospettiva di gestione delle funzioni e dei servizi mediante un Comune unico.
Pur nella coscienza – ben presente a ciascuno dei soggetti coinvolti – degli effetti che ne
sarebbero potuti discendere in ordine all’identificazione dei nuovi ruoli e responsabilità, il
lavoro è stato svolto con convinzione e motivazione, dimostrando, da parte di tutti, la matura
consapevolezza che l’acquisizione delle tecniche proposte di elaborazione dei problemi
complessi (qual è quello affrontato), avrebbe potuto costituire un ulteriore risultato, non
scontato e per nulla marginale, derivante dall’esperienza fatta.
In questo clima, il confronto tra gruppi operativi e gruppo strategico è stato particolarmente
efficace e proficuo ed ha prodotto esiti inizialmente inattesi, tanto che l’indirizzo conclusivo
fornito dalla committenza è stato quello di redigere uno studio unitario di fattibilità,
concernente la sola ipotesi di comune unico tra i tre enti promotori dell’iniziativa.
Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno e all’intelligenza di tutti coloro che vi hanno
collaborato, ma con metodo.
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1. Il quadro normativo
1.1.
La legislazione nazionale
Le fonti legislative concernenti la fusione di Comuni, sono costituite dagli articoli 15 e 16 del
d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, di seguito riportati.
Articolo 15 Modifiche territoriali, fusione ed istituzione di comuni
(In vigore dal 6 maggio 2014)
1. A norma degli articoli 117 e 133 della Costituzione, le regioni possono modificare le
circoscrizioni territoriali dei comuni sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla
legge regionale. Salvo i casi di fusione tra più comuni, non possono essere istituiti nuovi comuni
con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza,
che altri comuni scendano sotto tale limite.
2. I comuni che hanno dato avvio al procedimento di fusione ai sensi delle rispettive leggi regionali
possono, anche prima dell'istituzione del nuovo ente, mediante approvazione di testo conforme
da parte di tutti i consigli comunali, definire lo statuto che entrerà in vigore con l'istituzione del
nuovo comune e rimarrà vigente fino alle modifiche dello stesso da parte degli organi del nuovo
comune istituito. Lo statuto del nuovo comune dovrà prevedere che alle comunità dei comuni
oggetto della fusione siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei
servizi.1
3. Al fine di favorire la fusione dei comuni, oltre ai contributi della regione, lo Stato eroga, per i
dieci anni decorrenti dalla fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati ad una
quota dei trasferimenti spettanti ai singoli comuni che si fondono.2
4. La denominazione delle borgate e frazioni è attribuita ai comuni ai sensi dell'articolo 118 della
Costituzione.
Articolo 16 Municipi
(In vigore dal 13 ottobre 2000)
1. Nei comuni istituiti mediante fusione di due o più comuni contigui lo statuto comunale può
prevedere l'istituzione di municipi nei territori delle comunità di origine o di alcune di esse.
Comma così sostituito dall'art. 1, comma 117, L. 7 aprile 2014, n. 56, a decorrere dall'8 aprile 2014.
Comma così modificato dall'art. 12, comma 1, D.L. 6 marzo 2014, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 maggio 2014,
n. 68.
Per il contributo straordinario ai comuni di cui al presente comma, l'art. 20 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con
modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 135, stabilisce:
1. A decorrere dall'anno 2013, il contributo straordinario ai comuni che danno luogo alla fusione, di cui all'articolo 15, comma 3,
del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, o alla fusione per incorporazione di
cui all'articolo 1, comma 130, della legge 7 aprile 2014, n. 56, è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti
per l'anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti in misura comunque non superiore a 1,5 milioni di euro.
2. Alle fusioni per incorporazione, ad eccezione di quanto per esse specificamente previsto, si applicano tutte le norme previste per
le fusioni di cui all'articolo 15, comma 3, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive
modificazioni.
3. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano per le fusioni di comuni realizzate negli anni 2012 e successivi.
4. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'interno sono disciplinati le modalità e i termini per l'attribuzione dei
contributi alla fusione dei comuni e alla fusione per incorporazione di cui ai commi 1 e 3.
5. A decorrere dall'anno 2013 sono conseguentemente soppresse le disposizioni del regolamento concernente i criteri di riparto
dei fondi erariali destinati al finanziamento delle procedure di fusione tra i comuni e l'esercizio associato di funzioni comunali, di
cui al decreto del Ministro dell'interno 1ºsettembre 2000, n. 318, incompatibili con le disposizioni di cui ai commi 1, 3 e 4 del
presente articolo.
L’articolo 1, comma 740, della L. 27 dicembre 2013, n. 147, stabilisce: “Al fine di incentivare il processo di riordino e
semplificazione degli enti territoriali, una quota del fondo di solidarietà comunale, non inferiore, per ciascuno degli anni 2014,
2015 e 2016, a 30 milioni di euro, è destinata ad incrementare il contributo spettante alle unioni di comuni ai sensi dell'articolo
53, comma 10, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e una quota non inferiore a 30 milioni di euro è destinata, ai sensi dell'articolo
20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, ai comuni istituiti a
seguito di fusione”.
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2. Lo statuto e il regolamento disciplinano l'organizzazione e le funzioni dei municipi, potendo
prevedere anche organi eletti a suffragio universale diretto. Si applicano agli amministratori dei
municipi le norme previste per gli amministratori dei comuni con pari popolazione.
L’articolo unico della L. 7 aprile 2014, n. 56, ha introdotto specifiche disposizioni in materia di
fusione, anche per incorporazione, di comuni, di seguito riportate.
116. In caso di fusione di uno o più comuni, fermo restando quanto previsto dall'articolo 16 del
testo unico, il comune risultante dalla fusione adotta uno statuto che può prevedere anche forme
particolari di collegamento tra il nuovo comune e le comunità che appartenevano ai comuni
oggetto della fusione.
117. (Sostituisce l’articolo 15, comma 2, del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, sopra riportato, Ndr)
L'articolo 15, comma 2, del testo unico è sostituito dal seguente:
«2. I comuni che hanno dato avvio al procedimento di fusione ai sensi delle rispettive leggi
regionali possono, anche prima dell'istituzione del nuovo ente, mediante approvazione di testo
conforme da parte di tutti i consigli comunali, definire lo statuto che entrerà in vigore con
l'istituzione del nuovo comune e rimarrà vigente fino alle modifiche dello stesso da parte degli
organi del nuovo comune istituito. Lo statuto del nuovo comune dovrà prevedere che alle
comunità dei comuni oggetto della fusione siano assicurate adeguate forme di partecipazione e
di decentramento dei servizi».
118. Al comune istituito a seguito di fusione tra comuni aventi ciascuno meno di 5.000 abitanti si
applicano, in quanto compatibili, le norme di maggior favore, incentivazione e semplificazione
previste per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e per le unioni di comuni.
118-bis. (Sostituisce l’articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, riportato in nota, Ndr)
L'articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto 2012, n. 135, è sostituito dal seguente:
'Art. 20. - (Disposizioni per favorire la fusione di comuni e razionalizzazione dell'esercizio delle
funzioni comunali). - 1. A decorrere dall'anno 2013, il contributo straordinario ai comuni che
danno luogo alla fusione, di cui all'articolo 15, comma 3, del testo unico di cui al decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, o alla fusione per incorporazione di
cui all'articolo 1, comma 130, della legge 7 aprile 2014, n. 56, è commisurato al 20 per cento dei
trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti
in misura comunque non superiore a 1,5 milioni di euro.
2. Alle fusioni per incorporazione, ad eccezione di quanto per esse specificamente previsto, si
applicano tutte le norme previste per le fusioni di cui all'articolo 15, comma 3, del testo unico di
cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni.
3. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano per le fusioni di comuni realizzate negli anni 2012
e successivi.
4. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'interno sono disciplinati le modalità
e i termini per l'attribuzione dei contributi alla fusione dei comuni e alla fusione per
incorporazione di cui ai commi 1 e 3.
5. A decorrere dall'anno 2013 sono conseguentemente soppresse le disposizioni del regolamento
concernente i criteri di riparto dei fondi erariali destinati al finanziamento delle procedure di
fusione tra i comuni e l'esercizio associato di funzioni comunali, di cui al decreto del Ministro
dell'interno 1° settembre 2000, n. 318, incompatibili con le disposizioni di cui ai commi 1, 3 e 4 del
presente articolo'.
119. I comuni istituiti a seguito di fusione possono utilizzare i margini di indebitamento consentiti
dalle norme vincolistiche in materia a uno o più dei comuni originari e nei limiti degli stessi, anche
nel caso in cui dall'unificazione dei bilanci non risultino ulteriori possibili spazi di indebitamento
per il nuovo ente.
120. Il commissario nominato per la gestione del comune derivante da fusione è coadiuvato, fino
all'elezione dei nuovi organi, da un comitato consultivo composto da coloro che, alla data
dell'estinzione dei comuni, svolgevano le funzioni di sindaco e senza maggiori oneri per la finanza
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pubblica. Il comitato è comunque consultato sullo schema di bilancio e sull'eventuale adozione di
varianti agli strumenti urbanistici. Il commissario convoca periodicamente il comitato, anche su
richiesta della maggioranza dei componenti, per informare sulle attività programmate e su quelle
in corso.
121. Gli obblighi di esercizio associato di funzioni comunali derivanti dal comma 28 dell'articolo
14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio
2010, n. 122, e successive modificazioni, si applicano ai comuni derivanti da fusione entro i limiti
stabiliti dalla legge regionale, che può fissare una diversa decorrenza o modularne i contenuti. In
mancanza di diversa normativa regionale, i comuni istituiti mediante fusione che raggiungono
una popolazione pari o superiore a 3.000 abitanti, oppure a 2.000 abitanti se appartenenti o
appartenuti a comunità montane, e che devono obbligatoriamente esercitare le funzioni
fondamentali dei comuni, secondo quanto previsto dal citato comma 28 dell'articolo 14, sono
esentati da tale obbligo per un mandato elettorale.
122. I consiglieri comunali cessati per effetto dell'estinzione del comune derivante da fusione
continuano a esercitare, fino alla nomina dei nuovi rappresentanti da parte del nuovo comune,
gli incarichi esterni loro eventualmente attribuiti. Tutti i soggetti nominati dal comune estinto
per fusione in enti, aziende, istituzioni o altri organismi continuano a esercitare il loro mandato
fino alla nomina dei successori.
123. Le risorse destinate, nell'anno di estinzione del comune, alle politiche di sviluppo delle risorse
umane e alla produttività del personale di cui al contratto collettivo nazionale di lavoro relativo
al comparto regioni e autonomie locali del 1° aprile 1999, pubblicato nel supplemento ordinario
n. 81 alla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 1999, dei comuni oggetto di fusione confluiscono,
per l'intero importo, a decorrere dall'anno di istituzione del nuovo comune, in un unico fondo del
nuovo comune avente medesima destinazione.
124. Salva diversa disposizione della legge regionale:
a) tutti gli atti normativi, i piani, i regolamenti, gli strumenti urbanistici e i bilanci dei comuni
oggetto della fusione vigenti alla data di estinzione dei comuni restano in vigore, con riferimento
agli ambiti territoriali e alla relativa popolazione dei comuni che li hanno approvati, fino alla
data di entrata in vigore dei corrispondenti atti del commissario o degli organi del nuovo comune;
b) alla data di istituzione del nuovo comune, gli organi di revisione contabile dei comuni
estinti decadono. Fino alla nomina dell'organo di revisione contabile del nuovo comune le funzioni
sono svolte provvisoriamente dall'organo di revisione contabile in carica, alla data
dell'estinzione, nel comune di maggiore dimensione demografica;
c) in assenza di uno statuto provvisorio, fino alla data di entrata in vigore dello statuto e del
regolamento di funzionamento del consiglio comunale del nuovo comune si applicano, in quanto
compatibili, le disposizioni dello statuto e del regolamento di funzionamento del consiglio
comunale del comune di maggiore dimensione demografica tra quelli estinti.
125. Il comune risultante da fusione:
a) approva il bilancio di previsione, in deroga a quanto previsto dall'articolo 151, comma 1,
del testo unico, entro novanta giorni dall'istituzione o dal diverso termine di proroga
eventualmente previsto per l'approvazione dei bilanci e fissato con decreto del Ministro
dell'interno;
b) ai fini dell'applicazione dell'articolo 163 del testo unico, per l'individuazione degli
stanziamenti dell'anno precedente assume come riferimento la sommatoria delle risorse
stanziate nei bilanci definitivamente approvati dai comuni estinti;
c) approva il rendiconto di bilancio dei comuni estinti, se questi non hanno già provveduto, e
subentra negli adempimenti relativi alle certificazioni del patto di stabilità e delle dichiarazioni
fiscali.
126. Ai fini di cui all'articolo 37, comma 4, del testo unico, la popolazione del nuovo comune
corrisponde alla somma delle popolazioni dei comuni estinti.
127. Dalla data di istituzione del nuovo comune e fino alla scadenza naturale resta valida, nei
documenti dei cittadini e delle imprese, l'indicazione della residenza con riguardo ai riferimenti
dei comuni estinti.
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128. L'istituzione del nuovo comune non priva i territori dei comuni estinti dei benefìci che a essi
si riferiscono, stabiliti in loro favore dall'Unione europea e dalle leggi statali. Il trasferimento della
proprietà dei beni mobili e immobili dai comuni estinti al nuovo comune è esente da oneri fiscali.
129. Nel nuovo comune istituito mediante fusione possono essere conservati distinti codici di
avviamento postale dei comuni preesistenti.
130. I comuni possono promuovere il procedimento di incorporazione in un comune contiguo. In
tal caso, fermo restando il procedimento previsto dal comma 1 dell'articolo 15 del testo unico, il
comune incorporante conserva la propria personalità, succede in tutti i rapporti giuridici al
comune incorporato e gli organi di quest'ultimo decadono alla data di entrata in vigore della
legge regionale di incorporazione. Lo statuto del comune incorporante prevede che alle comunità
del comune cessato siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei
servizi. A tale scopo lo statuto è integrato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge
regionale di incorporazione. Le popolazioni interessate sono sentite ai fini dell'articolo 133 della
Costituzione mediante referendum consultivo comunale, svolto secondo le discipline regionali e
prima che i consigli comunali deliberino l'avvio della procedura di richiesta alla regione di
incorporazione. Nel caso di aggregazioni di comuni mediante incorporazione è data facoltà di
modificare anche la denominazione del comune. Con legge regionale sono definite le ulteriori
modalità della procedura di fusione per incorporazione.
130-bis. Non si applica ai consorzi socio-assistenziali quanto previsto dal comma 28 dell'articolo
2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni.
131. Le regioni, nella definizione del patto di stabilità verticale, possono individuare idonee
misure volte a incentivare le unioni e le fusioni di comuni, fermo restando l'obiettivo di finanza
pubblica attribuito alla medesima regione.
132. I comuni risultanti da una fusione, ove istituiscano municipi, possono mantenere tributi e
tariffe differenziati per ciascuno dei territori degli enti preesistenti alla fusione, non oltre l'ultimo
esercizio finanziario del primo mandato amministrativo del nuovo comune.
133. I comuni risultanti da una fusione hanno tempo tre anni dall'istituzione del nuovo comune
per adeguarsi alla normativa vigente che prevede l'omogeneizzazione degli ambiti territoriali
ottimali di gestione e la razionalizzazione della partecipazione a consorzi, aziende e società
pubbliche di gestione, salve diverse disposizioni specifiche di maggior favore.
134. Per l'anno 2014, è data priorità nell'accesso alle risorse di cui all'articolo 18, comma 9, del
decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n.
98, ai progetti presentati dai comuni istituiti per fusione nonché a quelli presentati dalle unioni
di comuni.
L’articolo 1, comma 450, della L. 23 dicembre 2014, n. 190, stabilisce:
“Al fine di promuovere la razionalizzazione e il contenimento della spesa degli enti locali
attraverso processi di aggregazione e di gestione associata:
a) ai comuni istituiti a seguito di fusione che abbiano un rapporto tra spesa di personale e spesa
corrente inferiore al 30 per cento, fermi restando il divieto di superamento della somma delle
spese di personale sostenute dai singoli enti nell'anno precedente alla fusione e il rispetto del
limite di spesa complessivo definito a legislazione vigente e comunque nella salvaguardia degli
equilibri di bilancio, non si applicano, nei primi cinque anni dalla fusione, specifici vincoli e
limitazioni relativi alle facoltà assunzionali e ai rapporti di lavoro a tempo determinato.”
Il successivo comma 498, modificando il comma 23 dell'articolo 31 della legge 12 novembre
2011, n. 183, prevede:
“I comuni istituiti a seguito di fusione a decorrere dall'anno 2011 sono soggetti alle regole del
patto di stabilità interno dal quinto anno successivo a quello della loro istituzione, assumendo
quale base di calcolo le risultanze dell'ultimo triennio disponibile.”3
Le predette disposizioni introdotte dalla L. n. 190/2014, saranno da interpretarsi alla luce di quanto previsto dal d.d.l. di
stabilità 2016.
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1.2.
La legislazione regionale
Per l’istituzione di un nuovo Comune e per la modifica dei confini e delle denominazioni
comunali, occorre, così come previsto dall’art. 133, comma 2, della Costituzione, una legge
regionale preceduta dalla consultazione delle popolazione interessate.
L'iter legislativo, come previsto all'articolo 8 della Legge Regionale 8 luglio 1996, n. 24, può
avviarsi:
- attraverso l'iniziativa legislativa popolare esercitata dai cittadini e dai Consigli provinciali
e comunali ai sensi dell'art.18 dello Statuto regionale (articolo 8, comma 1, lett.a);
- attraverso l'iniziativa legislativa esercitata dalla Giunta regionale e dagli altri soggetti
abilitati ai sensi dell'art.50 dello Statuto regionale (articolo 8, comma 1, lett.b).
- L'iniziativa della Giunta può conseguire alla richiesta di consigli comunali o cittadini che
non raggiungano la soglia richiesta per l'esercizio dell'iniziativa popolare (ovvero 50.000
abitanti per l’iniziativa dei consigli comunali e 5.000 elettori per l’iniziativa della
cittadinanza), e precisamente:
- su istanza dei Consigli comunali formulata con deliberazione adottata con le stesse
modalità e procedure previste dall’art.6 del T.U.E.L. ovvero con maggioranza qualificata dei
2/3, alla Giunta regionale affinché promuova la relativa procedura (articolo 8, comma 2);
- su istanza proposta dalla maggioranza degli elettori residenti nei singoli Comuni interessati
alla fusione(articolo 8, comma 3).
È inoltre possibile che la dichiarazione di volontà degli enti locali sia supportata da
un’espressione popolare resa attraverso un referendum preventivo (articolo 11, comma 5).
Gli esiti della consultazione, da tenersi non oltre un anno prima dell’istanza, sono allegati a
questa. Il referendum popolare preventivo consente un’accelerazione della procedura
istruttoria presso gli organi regionali, i quali dovrebbero altrimenti promuovere d’ufficio la
consultazione delle popolazioni interessate.
Il referendum è di carattere consultivo, ed il suo esito non è pertanto vincolante ai fini della
decisione finale.
Una volta ricevuta l’istanza dai Consigli Comunali, ed entro i sessanta giorni successivi, la Giunta
Regionale verifica, anzitutto, la regolarità della stessa e la sussistenza dei presupposti formali e
sostanziali.
In caso di accoglimento dell’istanza, la Giunta elabora il progetto di legge regionale di istituzione
del nuovo Comune e lo presenta al Consiglio Regionale (articolo 8, comma 4), allegando una
relazione di accompagnamento che illustra la conformità del progetto di fusione al programma
di riordino territoriale e fornisce le necessarie informazioni territoriali demografiche, socioeconomiche, finanziarie ed economico-patrimoniali relative agli enti locali coinvolti (articolo 8,
comma 5).
La relazione di accompagnamento al progetto di legge deve altresì contenere la descrizione dei
confini del Comune da istituire o dei Comuni comunque interessati a modificazioni e le relative
rappresentazioni cartografiche.
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La relazione al progetto d’istituzione del nuovo Comune deve essere motivata con specifico
riguardo alla obiettiva sussistenza di condizioni finanziarie sufficienti a provvedere
all’esercizio delle funzioni istituzionali e all’organizzazione e gestione dei servizi pubblici
comunali (articolo 8, comma 6).
Se il progetto d’iniziativa comunale fosse stato preceduto da un referendum popolare, al
progetto dovrebbe essere allegata anche una dichiarazione ufficiale dei risultati delle
consultazioni effettuate (articolo 8, comma 7).
Negli otto giorni successivi, il progetto di legge è inviato alla Provincia cui appartengono i
Comuni interessati, per l’espressione del parere di competenza, che dev’essere reso entro
sessanta giorni (articolo 10, commi 1 e 3).
A questo punto il progetto di legge, la documentazione accompagnatoria ed i pareri degli enti
sono esaminati in sede referente da un’apposita Commissione consiliare, che redige una
propria relazione e la trasmette entro quindici giorni al Consiglio Regionale (art. 10, comma 4).
Il referendum consultivo popolare, se non è stato realizzato in via anticipata dai singoli enti
interessati, è disposto obbligatoriamente dal Consiglio regionale sui progetti di legge per la
modifica delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, quando la proposta sia conforme
al programma di riordino territoriale (articolo 11, comma 1).
Al referendum possono esprimere il loro parere tutti gli elettori dei Comuni interessati, nel caso
di fusione (articolo 11, comma 2).
Il Consiglio regionale definisce il quesito da sottoporre alla consultazione popolare e l’ambito
territoriale entro il quale gli elettori sono chiamati a votare (articolo 12, comma 1).
Il referendum è indetto dal Presidente della Regione entro 10 giorni dalla delibera del Consiglio
regionale (articolo 12, comma 2).
I risultati del referendum sono indicati sia nel loro complesso, sia sulla base degli esiti distinti
per ciascuna parte del territorio (articolo 12, comma 7).
La procedura si chiude con l’approvazione della legge istitutiva del nuovo Comune da parte del
Consiglio regionale.
Se il referendum era stato realizzato in via preventiva, Il Consiglio può deliberare
immediatamente sul progetto di legge.
In caso di svolgimento di referendum successivo, la votazione del Consiglio sul progetto di legge
resta sospesa fino alla pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione dei risultati del
referendum. Il Consiglio, in questo caso, delibera definitivamente sul progetto di legge entro i
successivi 60 giorni (articolo 13, commi 1 e 3).
La legge contiene anche i criteri generali per la disciplina dei rapporti di successione fra i
Comuni preesistenti ed il nuovo Comune istituito (articolo 14).
Per agevolare la comprensione dell’iter legislativo, si inserisce l’apposita tabella predisposta
dalla Regione Emilia Romagna (che al link http://autonomie.regione.emilia-romagna.it/fusioni-dicomuni/approfondimenti/iter-per-la-fusione/iter-legislativo-della-regione-l-r-n-24-96,
ha
pure
reso
disponibile un kit per il calcolo delle date – cronoprogramma).
10
FASI DEL PROCEDIMENTO LEGISLATIVO PER FUSIONE DI COMUNI (L.R. 24/1996)
Fase del procedimento ai sensi della l.r. n. 24/1996
Ente/organo competente
Adozione delle deliberazioni con maggioranza qualificata
da parte dei Consigli comunali, che intendono chiedere Consigli comunali e Sindaci
alla Giunta regionale di predisporre il progetto di legge di interessati
fusione (art. 8, comma 2) e loro trasmissione alla Giunta
regionale unitamente alla istanza affinché essa approvi il
disegno di legge di fusione
↓
entro 60 giorni dall’istanza
Approvazione, da parte della Giunta regionale del
progetto di legge e della relazione di accompagnamento e Giunta regionale
trasmissione all’Assemblea legislativa per l’iscrizione
all’ordine del giorno della stessa (art. 8, comma 4)
↓
entro 15 giorni
Commissione Assembleare competente esamina progetto Commissione Assembleare
di legge e lo trasmette con una relazione all’Assemblea competente
legislativa (art. 10, comma 4)
↓
Prima seduta utile dell’Assemblea legislativa
L’Assemblea legislativa esamina il testo e delibera
sull’indizione del referendum (art. 11, comma 1-bis); se Assemblea legislativa
viene deliberata l’indizione, l’Assemblea definisce il
quesito e l’ambito territoriale (art. 12, comma 1)
↓
entro 10 giorni
Emanazione del decreto del Presidente della Regione di
indizione del referendum (art. 12, comma 2) e relativa Presidente della Regione
pubblicazione nel Burert
N.B.
• Il secondo periodo del comma 3 dell’art. 12 della legge n. 24 del 1996 prevede che “Qualora
il decreto sia emesso dopo il 1° aprile, il periodo utile per la convocazione degli elettori
decorre dal successivo 15 settembre”.
• L’art. 12, comma 4, della legge n. 24 del 1996, come modificato dall’art. 6, comma 1, della
l.r. 23/2013, prevede che:
“Ogni attività ed operazione relativa al referendum è sospesa:
a) nei quattro mesi che precedono la scadenza dell'Assemblea legislativa regionale e nei tre
mesi successivi alla elezione della nuova Assemblea;
11
b) nel periodo intercorrente tra la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali
e i sei mesi successivi all'elezione del nuovo Consiglio regionale, in caso di anticipato
scioglimento del Consiglio”.
↓
Data di convocazione degli elettori fissata nel decreto
La data è scelta in una domenica compresa tra il
sessantesimo ed il novantesimo giorno successivo a
quello di emanazione del decreto (art. 12, comma 3, l.r. n. Svolgimento del referendum
24/1996), fermo restando quanto previsto nel N.B. sopra
riportato.
↕
entro 20 giorni antecedenti quello fissato per la votazione
Costituzione, presso il Tribunale del capoluogo di
Provincia, dell’Ufficio centrale per il referendum, la cui Tribunale del capoluogo di
composizione e le cui funzioni sono disciplinate dalla Provincia e Regione
normativa regionale vigente in materia di referendum
(art. 12, comma 6)
L’Ufficio centrale per il referendum trasmette il verbale Ufficio centrale per il
con i risultati del referendum al Presidente della Giunta referendum
regionale (art. 12, comma 8)
Il Presidente della Giunta regionale dispone la
pubblicazione del verbale nel Bollettino Ufficiale della Presidente della Giunta
Regione e lo invia al Presidente dell’Assemblea legislativa regionale
(art. 12, comma 8)
Pubblicazione del verbale nel Bollettino Ufficiale della Strutture della Giunta regionale
Regione
↓
entro 60 giorni dalla pubblicazione del verbale sul
BURERT
L’Assemblea legislativa delibera definitivamente sul
Assemblea legislativa
progetto di legge (art. 13, comma 2)
↓
Promulgazione, pubblicazione ed entrata in vigore della Presidente della Giunta
legge regionale con la procedura d’urgenza, se necessario regionale
La Regione ha, inoltre, fornito ulteriori, specifiche indicazioni su iter, presupposti e condizioni
relative al procedimento di fusione, tra le quali si segnalano le seguenti.
- Il presupposto generale perché si possa avviare un processo di fusione è costituito dal fatto
che i Comuni devono essere contigui e devono appartenere alla stessa Provincia.
12
- Il processo di fusione può proseguire solamente rispetto ai Comuni per i quali è stato avviato.
Successive adesioni comportano necessariamente l’avvio di una nuova fusione e,
conseguentemente, di un nuovo iter legislativo.
- La fusione non è pregiudicata nel caso in cui i Comuni appartengano ad ambiti territoriali
ottimali diversi.
- La fusione determina il fatto che il nuovo Comune dovrebbe, secondo la legge regionale n. 21
del 2012, essere ricompreso in un nuovo ambito territoriale ottimale che costituisce, come
noto, l’area territoriale adeguata per l’esercizio in forma associata delle funzioni.
- L’art. 9 comma 4 della LR 13/2015 dispone che gli obblighi di gestione associata delle
funzioni fondamentali spettanti ai Comuni ex art.7 comma 3 della L.R 21/2012 sono sospesi
sino al termine del procedimento legislativo di fusione per i Comuni che abbiamo
formalmente approvato e trasmesso, ai sensi dell’art.8 comma 2 della LR 24/96, istanza alla
Giunta regionale per l’avvio dell’iniziativa legislativa di fusione.
- Il referendum sulla fusione di comuni è obbligatorio, ai sensi dell’art. 133, comma 2, Cost. e
ha valore consultivo: scopo principale del referendum è rappresentare al legislatore
regionale, prima che decida, qual è la volontà delle popolazioni interessate. La disciplina
della l.r. n. 24/1996, ai fini della validità del referendum consultivo per la fusione di comuni,
non richiede né quorum deliberativo né quorum partecipativo (l’art. 12, comma 9 precisa
espressamente che il referendum consultivo è valido indipendentemente dal numero degli
aventi diritto al voto che vi hanno partecipato). Tale referendum è quindi obbligatorio ma
non vincolante e l’esito favorevole o contrario non impone all’Assemblea legislativa di
conformarsi. Le conseguenti decisioni politiche in capo all’Assemblea Legislativa sono libere,
ma, per consentire una esaustiva valutazione degli esiti referendari, la disciplina regionale
prevede che i risultati del referendum siano indicati sia nel loro risultato complessivo, sia
sulla base degli esiti distinti per ciascuna parte del territorio diversamente interessata (art.
12, comma 7).
- La denominazione del nuovo Comune deve essere indicata già all’atto della presentazione
dell’iniziativa legislativa di fusione. Sono quindi i soggetti che innescano il processo a
scegliere il nome del nuovo comune. Nel caso in cui siano individuate diverse possibili
denominazioni, la scelta è rimessa ai cittadini che possono pronunciarsi in occasione del
referendum consultivo nel quale viene previsto un apposito quesito.
- Al nuovo Comune spettano contributi statali e contributi regionali. I contributi statali
vengono erogati per i dieci anni decorrenti dalla fusione (così come disposto all’art. 15
comma 3 del D.lgs 267/2000) e sono commisurati al 20 per cento dei trasferimenti erariali
attribuiti ai precedenti Comuni per l’anno 2010, nei limiti degli stanziamenti finanziari
previsti ed in misura non superiore per ciascuna fusione a 1,5 milioni di euro annui (ex
art.20, comma 3 del D.L n.95/2012 convertito nella L.135 del 07/08/12). I contributi
regionali si distinguono invece in ordinari (di ammontare costante e della durata
complessiva di quindici anni) e straordinari in conto capitale (a titolo di compartecipazione
alle spese iniziali e della durata di tre anni) e vengono erogati, nei limiti degli stanziamenti
del bilancio regionale, secondo i criteri ed i parametri definiti nel Piano di riordino
Territoriale (PRT) adottato annualmente con delibera di Giunta (per l'anno 2015 i criteri per
13
-
-
-
-
la quantificazione dei contributi sono precisati nella DGR n. 329 del 31 marzo 2015). L’art. 9
della l.r. n. 13/2015 ha però introdotto l’art. 18 bis (dedicato all’incentivazione delle fusioni
di comuni) all’interno della l.r. n. 24/1996. La nuova disciplina dell’incentivazione si
applicherà dal 1° gennaio 2016, quindi alle fusioni che prenderanno formalmente avvio nel
2016 (attraverso la presentazione, da parte dei Consigli comunali interessati, dell’istanza di
cui all’art. 8, comma 2, l.r. n. 24/1996). Come si legge nei commi 2 e 3 del nuovo art. 18 bis,
l.r. n. 24/1996, sarà il programma di riordino territoriale a precisare i criteri per la
definizione dei contributi ordinari stabilendone la durata non inferiore a 10 anni (a
differenza dei 15 anni attualmente previsti). Il programma di riordino territoriale potrà
anche prevedere e disciplinare contributi straordinari per spese di investimento, fissandone
la durata (attualmente tali contributi sono previsti per tre anni). Con la nuova disciplina
dettata dall’art.18 bis “Incentivazione delle fusioni di Comuni” della LR 24/96 (introdotto
dall’art.9 comma 3 della LR 13/2015), valevole a far data dal 1 gennaio 2016, la Regione
Emilia-Romagna ha previsto di incentivare prioritariamente le fusioni di Comuni che
raggiungano la soglia minima di popolazione di 5.000 abitanti e quelle che, pur al di sotto di
tale soglia, includano almeno tre Comuni di cui almeno uno sotto i 1.000 abitanti. Ulteriori
premialità sono poi riconosciute alle fusioni comprendenti Comuni con popolazione fino a
1.000 abitanti. Infine, ai Comuni derivanti da fusioni è garantita, nei dieci anni successivi alla
loro costituzione, la priorità nei programmi e provvedimenti regionali di settore che
prevedono contributi a favore degli enti locali (ferme restando le diverse previsioni e
priorità contenute nelle programmazioni approvate dalla commissione Europea).
Concluso il procedimento di fusione e istituito il nuovo Comune viene nominato un
commissario incaricato di gestire il nuovo ente sino alla elezione dei nuovi organi (elezione
che potrà avvenire nella prima tornata elettorale utile dopo l’istituzione del Comune). Il
commissario è inoltre coadiuvato dal Comitato dei Sindaci dei preesistenti Comuni,
organismo istituito senza costi aggiuntivi a carico del bilancio regionale (ex art.1 comma 120
della L.56/2014).
Così come disposto dall’art.14 della L.R. 24/96, il Comune di nuova istituzione subentra nella
titolarità delle posizioni e dei rapporti giuridici attivi e passivi che afferiscono ai preesistenti
Comuni. I beni demaniali e patrimoniali dei preesistenti Comuni sono trasferiti al demanio
ed al patrimonio del Comune di nuova istituzione. La stessa cosa si verifica anche per il
personale (trasferito ai sensi dell’articolo 2112 del Codice e nel rispetto di quanto previsto
dall’art. 31 del d.lgs. 165 del 2001). Infine i regolamenti e gli atti amministrativi a contenuto
generale (ivi compresi gli strumenti urbanistici) dei preesistenti Comuni, restano in vigore,
in quanto compatibili, sino a quando non vi provveda il Comune di nuova istituzione.
Qualora la fusione avvenga tra uno o più Comuni montani, il nuovo Comune potrà definirsi
totalmente o parzialmente montano in ragione della classificazione attribuita ai Comuni
preesistenti. La classificazione del nuovo Comune è di competenza dell’ISTAT.
I Comuni sono tenuti a predisporre sia il bilancio di previsione annuale che il bilancio di
previsione pluriennale. Conclusa la fusione e istituito il nuovo Comune, quest’ultimo potrà
poi, ai sensi dell’art.1 comma 125 della L. 56/2014, approvare il proprio bilancio di
previsione (in deroga a quanto disposto dall’art.151 comma 1 TUEL) entro novanta giorni
14
dall’istituzione (o dal diverso termine di proroga eventualmente previsto per l'approvazione
dei bilanci e fissato con decreto del Ministro dell'interno). Ai fini dell'applicazione
dell'articolo 163 del TUEL, per l'individuazione degli stanziamenti dell'anno precedente, il
nuovo Comune assume, come riferimento, la sommatoria delle risorse stanziate nei bilanci
definitivamente approvati dai comuni estinti4.
- Ai preesistenti Comuni vengono garantite adeguate forme di rappresentanza nel nuovo
Comune. A tale proposito il D.lgs 267/2000 dispone che lo Statuto del nuovo Comune non
solo preveda per le comunità di origine, o per alcune di esse, adeguate forme di
partecipazione e di decentramento dei servizi (art.15, comma 2) ma anche la possibilità che
in tali territori vengano istituiti dei municipi (art.16)5.
Per questi aspetti dovranno comunque considerarsi le nuove disposizioni introdotte dal d.lgs. 118/2011 e s.m. e quelle
derivanti dalla definitiva approvazione della legge di stabilità 2016.
5 Rispetto al quadro normativo delineato nel presente capitolo, deve aggiungersi che l’Anci ha recentemente presentato una
propria proposta di parziale revisione, sintetizzata nella seguente ipotesi di articolato:
Il primo periodo del comma 2 dell’art. 15 del Decreto Legislativo n. 267/2000, e successive modifiche e integrazioni, è sostituito
dal seguente: I comuni che hanno dato avvio al procedimento di fusione, ai sensi delle rispettive leggi regionali, possono, anche
prima dell’istituzione del nuovo ente, mediante approvazione di testo conforme da parte di tutti i consigli comunali, definire lo
statuto e i regolamenti che entreranno in vigore con l’istituzione del nuovo comune e rimarranno vigenti fino alle modifiche degli
stessi da parte degli organi del nuovo comune istituito.
In caso di fusione di Comuni, la data per l’istituzione del nuovo Comune decorre dal 1° gennaio del primo anno utile per l’effettivo
avvio del nuovo Comune. A tal fine, le Regioni comunicano entro un termine congruo a tutti gli enti competenti, le necessarie
procedure di attivazione, assicurando il rilascio dei codici identificativi del nuovo ente sino dal primo giorno della sua istituzione.
Dal termine di istituzione del nuovo Comune, la gestione commissariale è affidata ad un organo costituito dagli amministratori
che alla data di estinzione dei Comuni aderenti alla fusione ricoprivano la carica di Sindaco.
Al fine di incentivare il processo di riordino, cooperazione intercomunale e semplificazione degli enti territoriali, il contributo
statale di cui all’art. 1, comma 730, lettera a), ultimo periodo, è prorogato al triennio 2017, 2018 e 2019 e incrementato con una
dotazione di 60 milioni di euro annui per le unioni di comuni e di 60 milioni di euro annui per i comuni istituiti a seguito di fusione
ai sensi dell'articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, come
sostituito dall’art. 23, comma 1, lettera f-ter), del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con modificazioni dalla legge 11
agosto 2014, n. 114.
Art. All’art. 1, comma 730 della legge 147/2013, alla lettera a) del comma 380-ter, aggiungere alla fine il seguente periodo: “le
risorse destinate ai comuni istituiti a seguito di fusione annualmente non utilizzate, sono destinate ad incrementare il contributo
spettante alle unioni di comuni.
Nei territori dei comuni estinti a seguito di fusione, a decorrere dalle fusioni realizzate ai sensi della legge 8 giugno 1990, n.142 e
s.m.i, è garantita la presenza dell’Ufficio postale.
I comuni nati da fusione sono esentati fino al terzo anno dalla loro istituzione dagli obblighi di revisione dei piani di
dimensionamento scolastico.
Al comune istituito a seguito di fusione si applicano per dieci anni, in quanto compatibili, le norme di maggior favore,
incentivazione e semplificazione previste per i comuni con popolazione inferiore a quella raggiunta con l’accorpamento.
All’art. 1, della legge n. 56 del 2014, dopo il comma 128, inserire il seguente comma 128 bis “in tutti i programmi di derivazione
dell’Unione Europea e cofinanzianti da stato e/o regioni nei programmi statali e/o regionali, di finanziamento, sostegno,
incentivazione degli investimenti dei Comuni, attraverso la concessione di contributi a fondo perduto o a tassi agevolati, o altre
modalità, sono previste quote di riserva o forme di priorità e prelazione, nell’ordine a favore dei Comuni istituiti a seguito di fusione,
nonché dei Comuni appartenenti alle Unioni che gestiscano in forma associata le funzioni di cui all’art. 14 comma 28, del n. 78/2010
convertito in legge n. 122 / 2010.
Sono conseguentemente soppresse le normative in contrasto con il presente articolo.
Il d.d.l. di stabilità 2016, inoltre, nella versione in aula alla Camera (e, quindi, praticamente consolidata), prevede. “A decorrere
dall’anno 2016 il contributo straordinario a favore degli enti di cui al comma 1 è commisurato al 40 per cento dei
trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti e comunque in misura
non superiore a 2 milioni di euro per ciascun beneficiario. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro
dell’interno, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, sono disciplinate le modalità di riparto del
contributo, prevedendo che in caso di fabbisogno eccedente le disponibilità sia data priorità alle fusioni o
incorporazioni aventi maggiori anzianità e che le eventuali disponibilità eccedenti rispetto al fabbisogno determinato
ai sensi del primo periodo siano ripartite a favore dei medesimi enti in base alla popolazione e al numero dei comuni
originari”. Lo stesso testo in aula alla Camera, prevede anche: “A decorrere dall’anno 2016, fermi restando i vincoli
generali sulla spesa di personale, i comuni istituiti a decorrere dall’anno 2011 a seguito di fusione nonché le unioni di
comuni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 100 per cento della spesa
relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell’anno precedente.”.
4
15
2. Il ritratto del territorio
2.1.
I tratti storici
Dai siti dei Comuni interessati e da altri siti tematici si sono acquisiti cenni per un
inquadramento storico, sociale e culturale relativo agli originari insediamenti e alle comunità
che vi hanno vissuto, radicandosi nel territorio.
Gossolengo
Gossolengo è situato a pochi chilometri da Piacenza, lambito sul confine ovest dal fiume Trebbia.
La sua storia è legata alla vicenda della vicina città di Piacenza. Nel 1314 Alberto Scoto, signore
di Piacenza si scontrò nel territorio di Gossolengo con i Visconti che dalla Lombardia miravano
ad estendere il loro potere a Sud del Po.
Nel 1536 avvenne lo scontro tra i Farnese, duchi di Piacenza e Parma, e gli Spagnoli: alcuni soldati
spagnoli arrivarono a Gossolengo ed espugnarono il castello dove si insediarono.
Negli anni 1571 e 1577 vi furono, nel territorio di Gossolengo, due gravi carestie di grano. Nel
1630 scoppiò la peste che durò per cinque mesi. Negli anni 1636/1637 il paese di Gossolengo e
tutto il territorio piacentino furono depredati da Spagnoli e Francesi.
Nel 1746 la parrocchia di Gossolengo contava 1164 anime (censimento dell'arciprete Giuseppe
Gervasi). Nel 1747 la popolazione era discesa a 809 abitanti a causa della fame e della peste che
fecero una vera strage.
Nel 1796 come un fulmine piombò sulla città di Piacenza Napoleone; con i Francesi Piacenza soffrì
le vessazioni militari degli invasori.
Nel Giugno del 1799 gli Austro-Russi si scontrarono con i Francesi nella famosa battaglia del
Trebbia. Le sorti della guerra furono alterne fino alla disfatta completa dei Francesi. Gli AustroRussi vittoriosi, misero a ferro e fuoco in particolare i villaggi di Tuna, Mottaziana, Gossolengo,
Gragnano, Campremoldo Sotto, Sopra e Casaliggio.
La Francia nel 1802 si annesse Parma e Piacenza. Nel 1814 Maria Luigia, figlia dell'imperatore
d'Austria e moglie di Napoleone, fece il suo ingresso a Piacenza e inaugurò il nuovo regno.
Lo stemma del Comune riporta il fiume Trebbia e l'elefante a ricordo della battaglia della Trebbia
avvenuta il 18 dicembre del 218 a.C. durante la seconda guerra punica fra le legioni Romane del
console Tiberio Sempronio Longo e quelle Cartaginesi guidate da Annibale.
Originariamente fu terra dei Benedettini di san Savino e dei monaci della Cattedrale, ricca di rivi
e mulini di cui restano ancora oggi evidenti testimonianze. Verso la fine del XII secolo fu eretto il
castello conservato in buono stato. La chiesa parrocchiale di San Quintino è stata costruita nel XX
secolo.
Gossolengo conta le frazioni di Caratta, Quarto e Settima. Nel territorio sono stati rinvenuti
oggetti risalenti al Paleolitico, tra cui l'importantissimo fegato etrusco trovato nel 1877 a
Ciavernasco e databile II sec. a.C., attualmente conservato nel Museo Civico di Piacenza. Il fegato
serviva agli aruspici per interpretare i segni del cielo.
Da diversi anni il paese vive un notevole sviluppo edilizio che lo ha avvicinato sempre di più alla
città.
Rivergaro
Il nome Rivergaro si ritiene possa derivare da "rio Vergaro" il ruscello che scende dai colli di
Bassano e attraversa il paese fino al Trebbia. Il rio Vergaro, lambendo le fondamenta
16
dell'Oratorio di San Rocco, una volta scendeva scoperto. Nei documenti più antichi si trova il paese
chiamato: "Rivalgario", "Rivalegario", poi infine Rivegaro". Rivergaro è ricordato dagli storici in
quanto in questo luogo c'era un munitissimo castello che è servito spesso come rifugio dei signori
e nobili di parte ghibellina i quali in lotta con i popolari e la parte guelfa, quando soccombevano
in città, si asserragliavano a Rivergaro.
La posizione vicino alla città, perciò di comodo accesso, e il castello fortificato, fecero di Rivergaro
un punto di riferimento per la parte ghibellina che quando era sconfitta, cercava di riorganizzarsi
in attesa di riprendersi per riconquistare la supremazia.
Nel 1233, dopo un breve periodo di pace ottenuto per opera di un certo frate Leone Perego, i nobili
e i popolari furono di nuovo in lotta. I nobili ebbero la peggio e, assaliti un po' ovunque, si
ritirarono con le proprie famiglie "nel forte luogo di Rivergaro ove per capo e podestà loro si
elessero il marchese Obizzo Malaspina".
L'anno dopo i popolari, con a capo Oberto Pallavicino, assieme a truppe cremonesi, tentarono di
snidare i nobili dal paese, da cui questi con sorprese e scorrerie tenevano in angustia e soggezione
continua la città e il contado. Nell'ottobre i nobili, non potendo più sostenere la loro posizione,
trattarono col partito dei popolari e ritornarono in pace a Piacenza.
Nel 1251 si è di nuovo in lotta. Ora Oberto Pelavicino è contro il partito dei nobili e con un esercito
composto di popolari, cremonesi e parmigiani assedia vari castelli: di Raglio, di Chero, di S.
Lorenzo, di Fontana, di Olubra e di Travo. Naturalmente Rivergaro fu il teatro principale di lotta
e molti nobili vi furono fatti prigionieri. Nuovo fatto d'armi avvenne nel 1307 sempre tra i guelfi,
che dominavano Piacenza, e i ghibellini. Questi ultimi non ritennero sicuro neanche Rivergaro,
anzi fuggirono a Pigazzano e da quelle alture ingaggiarono battaglia e questa volta trionfarono
sui guelfi.
Nel 1309 il gruppo di nobili coi loro capi sono di nuovo in loco per tentare la resistenza. E' un
alternarsi di queste vicende. Non si trova a Rivergaro la figura del "Console", istituzione esistente
in tutti gli altri paesi vicini e anche in quelli del contado piacentino, eccetto appunto i paesi dove
esisteva un feudatario. Il Console era responsabile del paese, eletto ogni anno in genere dalla base
con compiti di rappresentanza del popolo, funzione amministrativa e in certo modo anche
giudiziarie, intermediario tra il governo e la gente.
A Rivergaro esisteva invece, dal secolo XIV, cioè dal periodo della denominazione Viscontea, il
"Capitano del Divieto". Era una carica molto importante istituita dal Signore con funzioni di
controllo, per così dire, negativo, da cui il nome "del Divieto" e di carattere fiscale e penale; il
Capitano del Divieto era destinato, soprattutto nei primi tempi, ad evitare il contrabbando e
l'uscita delle derrate coommestibili: granaglie e generi comunque attinenti all'agricoltura.
Veniva nominato direttamente dal Signore e di regola non era piacentino, ma forestiero perché
fosse più ligio a sostenere gli interessi del padrone. Le sue funzioni non riguardavano la città, ma
la campagna e fin dalla sua istituzione il Capitano del Divieto ebbe come sede Rivergaro. La
ragione di questo, si pensa, è perché, Rivergaro era importante come località posta all'imbocco
della Valtrebbia in posizione eminente, intermediaria e centrale tra la bassa e l'alta vallata, e
anche perché Rivergaro era già famosa per varie vicende.
Il Capitano con i suoi uomini percorreva instancabilmente tutta la zona, vigilava confini e strade,
ponti e fiumi, borgate, villaggi e casolari dispersi. Oltre a queste funzioni fiscali aveva anche quelle
di mantenere l'ordine pubblico, reprimere le fazioni e i partiti. Vigilava perché i malviventi, i
banditi e i ribelli non fossero ospitati nelle taverne e nei casolari. Tutti avevano l'autorità di
arrestare questi fuoriusciti, avvisandone al più presto il Capitano del Divieto che provvedeva a
17
tradurli nelle prigioni di Rivergaro. Tutte queste attività rendevano odioso un tale personaggio
che aveva nelle principali località e più tardi anche a Piacenza i suoi punti di appoggio.
Venendo a tempi più recenti Rivergaro è stata teatro di molti eventi legati alla seconda guerra
mondiale e in particolare ai partigiani.
Oggi Per la sua felice posizione lungo il fiume, con il territorio leggermente digradante sulle prime
colline, il comune ha una spiccata vocazione turistica, sia per turismo di passaggio essendo punto
obbligato per l'accesso all'alta val Trebbia, sia per quello residenziale con molte seconde case per
vacanze.
Travo
Grazie alle ricognizioni sul terreno effettuate dal locale Gruppo ''La Minerva'', si può affermare
che il territorio travese conserva testimonianze di frequentazione umana fin dal Paleolitico. Ma è
soprattutto sui siti neolitici che la Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna ha rivolto
l'indagine, con campagne di scavo che hanno portato alla scoperta, proprio sul terrazzo fluviale
di Travo, di un cospicuo villaggio appartenente alla cultura Chassey-Lagozza, e di cui si possono
vedere le canalette di fondazione di sei grandi case rettangolari, silos per la conservazione di
alimenti e per usi rituali, fosse di combustione, tre muraglie di grandi ciottoli, tracce di palizzate.
Sono nati di conseguenza il Museo Civico e il Parco Archeologico e le attività didattiche a essi
collegate.
Travo vanta inoltre nel proprio territorio la presenza di un santuario romano dedicato alla Dea
Minerva Memore e Medica, come testimoniato dai numerosi cippi votivi rinvenuti, di cui non si è
ancora trovata l'ubicazione.
Una leggenda tramanda che nei pressi del santuario sarebbe stato martirizzato il legionario
Antonino, proclamato poi santo patrono di Travo e Piacenza.
Nel borgo sorge la parrocchiale pieve romanica; sempre romanico è il periferico oratorio di S.
Maria, dove sono ricordati il passaggio di S. Francesco e il miracolo dei pani. In tale luogo è visibile
una parte di trabeazione in marmo appartenente al Tempio di Minerva. Il centro del borgo è
dominato dal castello, sorto dapprima come fortilizio della famiglia Malaspina e passato poi agli
Anguissola. Di rimarchevole, oltre all'originario torrione rotondo del XII sec., conserva sulla
facciata due ordini di finestre trilitiche, rara testimonianza di tale soluzione in Emilia-Romagna.
Di torri e castelli il territorio era costellato e rimane ben conservato, cintato e munito delle
quattro torri d'angolo, quello di Statto.
Seguendo la strada che da Travo porta verso Bobbiano si gira intorno alla Pietra Parcellara: si
tratta di un’imponente ofiolite di serpentino nero, una roccia ignea del tutto diversa dalle colline
circostanti. Alla sua base c’è un oratorio: da qui non è difficile intraprendere la scalata verso la
cima, da dove si ammira un’altra roccia chiamata Perduca.
Oggi il borgo rappresenta una rinomata méta di villeggiatura che si gode al meglio nella stagione
dalla primavera all’autunno.
2.2.
I tratti geografici
La contiguità territoriale e, soprattutto, la valle del fiume Trebbia, che costituisce un percorso
obbligato per raggiungere la città di Piacenza, costituiscono un forte elemento aggregatore tra
le comunità dei tre territori interessati dallo studio.
Tali elementi trovano evidenza nella sottostante cartina, che delimita gli ambiti dei tre Comuni,
all’interno dell’area territoriale piacentina.
18
19
Gli assetti dei singoli territori comunale sono evidenziati nelle tavole che seguono, il cui più
nitido dettaglio è comunque ampiamente disponibile nei siti tematici di ciascuna
Amministrazione.
Gossolengo
20
Rivergaro
21
Travo
22
Le altitudini sono le seguenti:
Gossolengo
Rivergaro
Altitudine
Travo
Altitudine
Altitudine
altezza su livello del mare espressa in
metri
Casa
86
Comunale
altezza su livello del mare espressa in
metri
altezza su livello del mare espressa
in metri
Casa
176
Comunale
Casa Comunale 140
Minima 71
Massima 117
Escursione
46
Altimetrica
Zona
pianura
Altimetrica
Minima
100
Massima
702
Escursione
Altimetrica
602
Escursione
705
Altimetrica
Zona
Altimetrica
collina interna
Zona
collina interna
Altimetrica
Minima 131
Massima 836
Altre Località, Frazioni e Nuclei abitati
Gossolengo
Rivergaro
Travo
Bandiera-Settima,
Baselica,
Caratta, Ciavernasco, GerraCaratta,
Mattiola
Piccola,
Molinazzo Di Sotto, Molinazzo
Sopra-Caratta, Pareti GrandeQuarto,
Partitore,
Ponte
Vangaro, Rossia
Bassano Costa, Bassano Negri,
Bassano Sotto, Case Buschi,
Colonese, Fabbiano, LarzanoCampignana Sotto,
LarzanoCastello,
Mandrola,
Monte
Travaso, Montechiaro Acquesio,
Mulinazzo,
Ottavello,
Rallio,
Romola,
Suzzano,
Suzzano
Mirabella, Trebbiola
Belvedere Di Statto, Buelli,
Camporotondo, Canova Ponte,
Cernusca, Chiosi, Colombarola,
Coni, Dolgo, Donceto, Due
Bandiere,
Marchesi
Di
Scrivellano,
Pigazzano,
Quaraglio Inferiore, Rondanera,
Spinello, Vei
23
2.3.
I tratti demografici
L’andamento demografico è evidenziato dai grafici che seguono.
Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Gossolengo dal 2001 al 2014.
Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.
Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Rivergaro dal 2001 al 2014.
Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.
Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Travo dal 2001 al 2014. Grafici
e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.
24
Le tabelle che seguono riportano il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31
dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo
censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.
Gossolengo
Anno
Data rilevamento
Popolazione
residente
Variazione
assoluta
Variazione
percentuale
Numero
Famiglie
Media
componenti
per famiglia
2001
31 dicembre
3.758
-
-
-
-
2002
31 dicembre
3.866
+108
+2,87%
-
-
2003
31 dicembre
4.046
+180
+4,66%
1.634
2,48
2004
31 dicembre
4.197
+151
+3,73%
1.701
2,47
2005
31 dicembre
4.395
+198
+4,72%
1.780
2,47
2006
31 dicembre
4.683
+288
+6,55%
1.922
2,44
2007
31 dicembre
4.815
+132
+2,82%
1.996
2,41
2008
31 dicembre
5.017
+202
+4,20%
2.062
2,43
2009
31 dicembre
5.180
+163
+3,25%
2.150
2,41
2010
31 dicembre
5.328
+148
+2,86%
2.212
2,41
2011 (¹)
8 ottobre
5.436
+108
+2,03%
2.256
2,41
2011 (²)
9 ottobre
5.431
-5
-0,09%
-
-
2011 (³)
31 dicembre
5.443
+115
+2,16%
2.259
2,41
2012
31 dicembre
5.519
+76
+1,40%
2.279
2,42
2013
31 dicembre
5.545
+26
+0,47%
2.312
2,40
2014
31 dicembre
5.619
+74
+1,33%
2.329
2,41
(¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.
(²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.
(³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.
25
Rivergaro
Anno
Data rilevamento
Popolazione
residente
Variazione
assoluta
Variazione
percentuale
Numero
Famiglie
Media
componenti
per famiglia
2001
31 dicembre
5.534
-
-
-
-
2002
31 dicembre
5.676
+142
+2,57%
-
-
2003
31 dicembre
5.894
+218
+3,84%
2.593
2,25
2004
31 dicembre
6.101
+207
+3,51%
2.689
2,25
2005
31 dicembre
6.215
+114
+1,87%
2.745
2,24
2006
31 dicembre
6.360
+145
+2,33%
2.796
2,25
2007
31 dicembre
6.551
+191
+3,00%
2.909
2,23
2008
31 dicembre
6.714
+163
+2,49%
2.987
2,23
2009
31 dicembre
6.777
+63
+0,94%
3.015
2,23
2010
31 dicembre
6.878
+101
+1,49%
3.056
2,23
2011 (¹)
8 ottobre
6.893
+15
+0,22%
3.072
2,23
2011 (²)
9 ottobre
6.853
-40
-0,58%
-
-
2011 (³)
31 dicembre
6.843
-35
-0,51%
3.078
2,21
2012
31 dicembre
6.968
+125
+1,83%
3.121
2,21
2013
31 dicembre
7.018
+50
+0,72%
3.124
2,23
2014
31 dicembre
7.033
+15
+0,21%
3.115
2,24
(¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.
(²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.
(³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.
26
Travo
Anno
Data rilevamento
Popolazione
residente
Variazione
assoluta
Variazione
percentuale
Numero
Famiglie
Media
componenti
per famiglia
2001
31 dicembre
2.001
-
-
-
-
2002
31 dicembre
2.008
+7
+0,35%
-
-
2003
31 dicembre
2.017
+9
+0,45%
1.110
1,82
2004
31 dicembre
2.032
+15
+0,74%
1.123
1,81
2005
31 dicembre
2.046
+14
+0,69%
1.130
1,81
2006
31 dicembre
2.038
-8
-0,39%
1.136
1,79
2007
31 dicembre
2.051
+13
+0,64%
1.150
1,78
2008
31 dicembre
2.051
0
0,00%
1.160
1,77
2009
31 dicembre
2.035
-16
-0,78%
1.160
1,75
2010
31 dicembre
2.009
-26
-1,28%
1.153
1,74
2011 (¹)
8 ottobre
2.003
-6
-0,30%
1.152
1,74
2011 (²)
9 ottobre
1.993
-10
-0,50%
-
-
2011 (³)
31 dicembre
1.994
-15
-0,75%
1.163
1,71
2012
31 dicembre
2.034
+40
+2,01%
1.172
1,74
2013
31 dicembre
2.062
+28
+1,38%
1.188
1,74
2014
31 dicembre
2.070
+8
+0,39%
1.197
1,73
(¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.
(²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.
(³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.
27
Distribuzione della popolazione nell’anno 2014
Gossolengo
Età
Celibi Coniugati Vedovi Divorziati
/Nubili
/e
/e
/e
Maschi
Femmine
%
Totale
%
%
0-4
268
0
0
0
141
52,6%
127
47,4%
268
4,8%
5-9
303
0
0
0
166
54,8%
137
45,2%
303
5,5%
10-14
300
0
0
0
155
51,7%
145
48,3%
300
5,4%
15-19
255
1
0
0
135
52,7%
121
47,3%
256
4,6%
20-24
241
10
0
0
123
49,0%
128
51,0%
251
4,5%
25-29
181
41
0
1
102
45,7%
121
54,3%
223
4,0%
30-34
158
129
0
6
143
48,8%
150
51,2%
293
5,3%
35-39
174
297
0
8
237
49,5%
242
50,5%
479
8,6%
40-44
191
381
3
20
302
50,8%
293
49,2%
595
10,7%
45-49
90
387
4
28
265
52,1%
244
47,9%
509
9,2%
50-54
50
399
3
14
233
50,0%
233
50,0%
466
8,4%
55-59
31
283
6
12
173
52,1%
159
47,9%
332
6,0%
60-64
20
234
20
7
130
46,3%
151
53,7%
281
5,1%
65-69
13
236
34
13
145
49,0%
151
51,0%
296
5,3%
70-74
23
189
40
3
123
48,2%
132
51,8%
255
4,6%
75-79
10
131
61
2
95
46,6%
109
53,4%
204
3,7%
80-84
9
54
58
1
47
38,5%
75
61,5%
122
2,2%
85-89
3
23
51
1
23
29,5%
55
70,5%
78
1,4%
90-94
2
6
22
0
11
36,7%
19
63,3%
30
0,5%
95-99
0
0
3
0
0
0,0%
3
100,0%
3
0,1%
100+
0
0
1
0
0
0,0%
1
100,0%
1
0,0%
2.322
2.801
306
116
2.749
49,6%
2.796
50,4%
5.545
Totale
28
Rivergaro
Età
Celibi Coniugati Vedovi Divorziati
/Nubili
/e
/e
/e
Maschi
Femmine
%
Totale
%
%
0-4
336
0
0
0
166
49,4%
170
50,6%
336
4,8%
5-9
343
0
0
0
175
51,0%
168
49,0%
343
4,9%
10-14
313
0
0
0
160
51,1%
153
48,9%
313
4,5%
15-19
279
1
0
0
139
49,6%
141
50,4%
280
4,0%
20-24
274
27
0
0
151
50,2%
150
49,8%
301
4,3%
25-29
230
82
0
1
154
49,2%
159
50,8%
313
4,5%
30-34
185
162
0
2
164
47,0%
185
53,0%
349
5,0%
35-39
199
333
0
13
257
47,2%
288
52,8%
545
7,8%
40-44
155
433
1
15
303
50,2%
301
49,8%
604
8,6%
45-49
109
487
6
38
307
48,0%
333
52,0%
640
9,1%
50-54
68
418
7
32
263
50,1%
262
49,9%
525
7,5%
55-59
62
372
16
32
257
53,3%
225
46,7%
482
6,9%
60-64
26
318
26
19
184
47,3%
205
52,7%
389
5,5%
65-69
37
307
43
17
208
51,5%
196
48,5%
404
5,8%
70-74
31
272
74
11
192
49,5%
196
50,5%
388
5,5%
75-79
31
173
95
7
142
46,4%
164
53,6%
306
4,4%
80-84
27
121
109
1
110
42,6%
148
57,4%
258
3,7%
85-89
20
51
89
1
56
34,8%
105
65,2%
161
2,3%
90-94
5
9
56
0
17
24,3%
53
75,7%
70
1,0%
95-99
0
0
9
0
2
22,2%
7
77,8%
9
0,1%
100+
1
0
1
0
1
50,0%
1
50,0%
2
0,0%
2.731
3.566
532
189
3.408
48,6%
3.610
51,4%
7.018
Totale
29
Travo
Età
Celibi Coniugati Vedovi Divorziati
/Nubili
/e
/e
/e
Maschi
Femmine
%
Totale
%
%
0-4
58
0
0
0
26
44,8%
32
55,2%
58
2,8%
5-9
56
0
0
0
32
57,1%
24
42,9%
56
2,7%
10-14
56
0
0
0
24
42,9%
32
57,1%
56
2,7%
15-19
68
0
0
0
33
48,5%
35
51,5%
68
3,3%
20-24
74
2
0
0
32
42,1%
44
57,9%
76
3,7%
25-29
63
13
0
0
35
46,1%
41
53,9%
76
3,7%
30-34
57
18
0
1
37
48,7%
39
51,3%
76
3,7%
35-39
65
54
1
4
63
50,8%
61
49,2%
124
6,0%
40-44
63
96
1
12
89
51,7%
83
48,3%
172
8,3%
45-49
34
117
1
11
90
55,2%
73
44,8%
163
7,9%
50-54
30
118
4
13
81
49,1%
84
50,9%
165
8,0%
55-59
21
121
8
17
82
49,1%
85
50,9%
167
8,1%
60-64
22
107
5
10
79
54,9%
65
45,1%
144
7,0%
65-69
18
109
16
14
80
51,0%
77
49,0%
157
7,6%
70-74
19
91
33
2
61
42,1%
84
57,9%
145
7,0%
75-79
21
86
41
1
79
53,0%
70
47,0%
149
7,2%
80-84
14
44
47
1
46
43,4%
60
56,6%
106
5,1%
85-89
9
12
49
0
24
34,3%
46
65,7%
70
3,4%
90-94
3
5
16
1
11
44,0%
14
56,0%
25
1,2%
95-99
1
1
6
0
4
50,0%
4
50,0%
8
0,4%
100+
0
0
1
0
0
0,0%
1
100,0%
1
0,0%
752
994
229
87
1.008
48,9%
1.054
51,1%
2.062
Totale
30
Analisi di contesto al 31 dicembre 2014
POPOLAZIONE
Gossolengo
M
F
2768
2851
T
Ita
5619
5372
Rivergaro
Str
247
Travo
M
F
T
Ita
Str
M
F
T
Ita
Str
3426
3607
7033
6412
621
1017
1053
2070
1940
130
COMPOSIZIONE PER FASCE DI ETA’
Gossolengo
Rivergaro
Travo
0-17 anni
1.031
1.165
210
18-65 anni
3.629
4.320
1.222
Oltre 66 anni
959
1.548
638
Totale
5.619
7.033
2.070
Totale generale
14.722
DENSITA’ ABITATIVA
Comuni
Superficie
territoriale in kmq.
Densità abitativa
Gossolengo
31,10
180,68
Rivergaro
43,77
160,60
Travo
81,01
25,55
31
2.4.
I tratti socio-economici
AGRICOLTURA (dati 2011, fonte censimento generale ISTAT)
Numero di unità agricole dei terreni e/o allevamenti, superficie totale, superficie agricola
utilizzata
Numero unità agricole
terreni/allevamenti
Numero
unità
agricole
terreni
Numero
unità
agricole
allevamenti
Superficie
totale (ha)
Superficie
agricola
utilizzata
(ha)
Gossolengo
80
80
16
2.678,60
2.580,88
Rivergaro
165
165
32
3.311,85
2.743,77
Travo
313
313
29
4.390,73
2.648,38
Comune di
ubicazione
Numero di unità agricole per Comune di ubicazione e tipo di coltivazione
Prati
permanen
ti e pascoli
Superficie
agricola
utilizzata
Arboricolt
ura da
legno
Sup. non
utilizzata/
Altra sup.
Superficie
totale
1
41
14
78
0
2
72
80
Rivergaro
139
47
7
18
26
154
3
65
147
165
Travo
213
135
14
76
81
303
4
235
277
313
Boschi
Orti
familiari
1
Gossolengo
Vite
Legnose
agrarie
Seminativi
75
Comune di
ubicazione
Superficie investita (in ettari) per Comune di ubicazione e tipo di coltivazione
Prati
permanen
ti e pascoli
Superficie
agricola
utilizzata
Arboricolt
ura da
legno
4,14
7,46
61,33
2.580,88
0,00
1,90
95,82
2.678,60
Rivergaro
2.531,28
83,36
1,78
1,45
125,90
2.743,77
25,36
267,31
275,41
3.311,85
Travo
1.976,48
175,16
7,69
4,00
485,05
2.648,38
9,35
1.199,42
533,58
4.390,73
Superficie
totale
Orti
familiari
1,95
Sup. non
utilizzata/
Altra sup.
Legnose
agrarie
2.506,00
Boschi
Seminativi
Gossolengo
Vite
Comune di
ubicazione
32
IMPRESE (dati 2011, fonte censimento generale ISTAT)
Comune
Numero imprese
Numero addetti
Gossolengo
343
1113
Rivergaro
521
1518
Travo
116
226
Totale
980
2.857
Imprese per settore di
attività (Ateco)
Gossolengo
Rivergaro
Travo
Agricoltura
1
4
1
Attività manifatturiere
45
48
2
Fornitura energia
0
1
0
Acqua/rifiuti/risanamento
1
1
0
Costruzioni
61
95
24
Commercio
88
141
29
Trasporto
13
29
3
Alloggio/ristorazione
14
47
16
Informazione/comunicaz.
7
11
1
Att. Finanziarie/ass.
9
4
1
Immobiliare
11
24
3
Att. professionali
38
57
17
Agenzie/servizi supporto
9
17
4
Istruzione
4
1
0
Sanità/ass. sociale
23
21
5
Att. Artistiche/intratt.
4
4
2
Altri servizi
15
16
8
Totale
343
521
116
33
Occupati per settore di
attività
Gossolengo
Rivergaro
Travo
Agricoltura
1
5
1
Attività manifatturiere
493
289
3
Fornitura energia
0
1
0
Acqua/rifiuti/risanamento
21
2
0
Costruzioni
122
199
44
Commercio
208
453
56
Trasporto
31
104
8
Alloggio/ristorazione
80
162
63
Informazione/comunicaz.
8
26
1
Att. Finanziarie/ass.
9
4
1
Immobiliare
16
30
5
Att. Professionali
47
86
16
Agenzie/servizi supporto
19
85
7
Istruzione
4
3
0
Sanità/ass. sociale
27
31
5
Att. Artistiche/intratt.
4
4
1
Altri servizi
23
34
15
Totale
1.113
1.518
226
I dati relativi al trend, dal 2010, delle localizzazioni attive (quindi sedi e unità locali), sono i
seguenti (fonte Unioncamere Emilia Romagna):
Comune
2010
2011
2012
2013
2014
GOSSOLENGO
422
437
435
430
427
RIVERGARO
714
728
716
717
710
TRAVO
381
386
373
364
358
Dai dati provenienti dalla stessa fonte, si rileva, inoltre, che, nel 2014, per il Comune di
Gossolengo, le localizzazioni prevalenti riguardano il settore del commercio (27%), delle
costruzioni (17%) e delle attività manifatturiere (15%), per il Comune di Rivergaro, la
prevalenza concerne il settore commercio (25%), seguito dai settori costruzioni e agricoltura
(entrambi intorno al 17%), per il Comune di Travo, prevale assolutamente il settore agricoltura
(60%), seguito dal settore costruzioni e commercio (entrambi intorno al 11%).
34
3. Le prestazioni rilevate da SOSE
IL PROGETTO
OpenCivitas è il Portale di accesso alle informazioni degli enti locali, un’iniziativa di trasparenza
promossa dal Dipartimento delle Finanze e dalla SOSE. Il progetto nasce con la Legge 5 maggio
2009, n. 42 in materia di federalismo fiscale e le successive disposizioni attuative emanate, in
particolare, con il Decreto Legislativo 26 novembre 2010, n. 216. Tali disposizioni hanno
segnato l’avvio di un processo di riforma che prevede la determinazione dei fabbisogni
standard per gli enti locali italiani e ne affidano a SOSE la predisposizione delle metodologie e
il calcolo.
Per la prima volta in Italia, cittadini e amministratori hanno a disposizione uno strumento che
permette di:
 CONOSCERE i dati raccolti per la determinazione dei fabbisogni standard,
 CONFRONTARE le prestazione degli enti,
 COMPRENDERE gli elementi socio-economici che concorrono a determinare il fabbisogno
complessivo,
 VALUTARE la qualità e la quantità dei servizi erogati attraverso gli indicatori di gestione e
i livelli quantitativi delle prestazioni,
 ACCEDERE ai dati in modalità opendata,
degli oltre 6.000 comuni appartenenti alle regioni a statuto ordinario.
La tipologia e il significato dei dati rilevati, sono così descritti da SOSE:
Il confronto tra i Comuni di Gossolengo, Rivergaro e Travo, derivante dalle predette rilevazioni,
genera i seguenti risultati:
35
36
37
38
39
40
Il dettaglio delle rilevazioni effettuate è, comunque, disponibile all’indirizzo:
http://www.opencivitas.it/.
Un rapido esame degli stessi, consente di rilevare il positivo posizionamento dei tre Enti, i quali,
a fronte di una spesa molto vicina alla media, offrono più servizi rispetto agli enti con
caratteristiche simili del territorio nazionale.
E’ da rilevare, in particolare, che la maggiore spesa riguarda, oltre ai servizi di viabilità, proprio
quei servizi a maggior impatto sui bisogni primari della popolazione, quali i servizi per
l’istruzione e i servizi sociali.
41
4. Le attività e le prestazioni rilevate e valutate attraverso il progetto
4.1.
L’area economico-finanziaria, entrate, risorse umane
ENTRATE TRIBUTARIE
I dati rilevati sono sintetizzati nelle seguenti tabelle:
DATI CONSUNTIVO 2014
COMUNI
GOSSOLENGO
RIVERGARO
ENTRATE TRIBUTARIE
I.C.P.
IMU A.PRINCIPALE
IMU ALTRI
TASI
ICI ANNI PRECEDENTI
RECUPERO IMU AP
ADDIZIONALE IRPEF
5 PER MILLE
TARI
RECUPERO TARES/TARI
RECUPERO TARSU
RECUPERO ADD.
ERARIALE TARSU
FONDO DI SOLIDARIETA'
F. SOLID. ANNI PREC.
TOSAP/COSAP
DIRITTI AFFISSIONI
TOTALE
1.500,00
19.437,00
809.888,93
313.000,00
71.292,48
12.457,00
669.308,05
2.421,59
695.238,00
21.928,00
64.892,89
34.086,18
20.523,00
1.709.597,92
586.732,00
117.512,59
119.018,18
536.532,93
1.566,29
1.067.004,38
100.628,15
1.428,10
3.693,16
183.887,00
5.031,45
0,00
3.104,56
53.750,14
3.398,80
4.359.914,67
35.250,00
2.904.194,10
GOSSOLENGO
Accertam enti
Consuntivo 2014
TRAVO
700,00
7.930,24
982.086,49
118.471,03
50.648,26
199.200,50
1.801,50
354.971,82
14.471,00
BILANCIO DI PREVISIONE ANNO 2015
COMUNI
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
1.500,00
11.000,00
780.000,00
476.000,00
160.000,00
10.000,00
649.092,00
34.000,00
27.500,00
1.785.000,00
765.000,00
25.100,00
80.000,00
603.789,53
705.000,00
10.000,00
1.300.760,46
112.500,00
2.342,70
7.704,28
35.100,00
1.740.327,82
2.897.202,00
RIVERGARO
9.491,76
50.000,00
1.500,00
4.794.641,75
11.000,00
2.062.697,86
TRAVO
Accertam enti
Previsione
Previsione
Accertam enti
Previsione
Consuntivo
Assestata 2015
Assestata 2015 Consuntivo 2014 Assestata 2015
2014
2.868.944,10
261.567,99
700.079,73
2.848.502,00
259.423,00
699.472,00
4.462.121,67
166.043,72
453.816,15
4.744.641,75
106.663,00
448.436,19
Totale entrate correnti
3.830.591,82
3.807.397,00
5.081.981,54
5.299.740,94
Entrate c/capitale
Entrate da accensione di
prestiti - anticipazioni cassa
216.000,25
1.649.000,00
146.408,10
640.000,00
354.295,33
2.655.000,00
Totale entrate c/capitale
570.295,58
4.304.000,00
146.408,10
Avanzo di am m inistrazione
640.000,00
1.851.710,55
166.160,72
212.328,98
8.111.397,00
5.228.389,64
6.389.740,94
2.060.897,86
163.651,19
184.210,00
2.230.200,25
2.408.759,05
206.915,70
1.425.642,70
7.038,55
400.000,00
213.954,25
450.000,00
4.400.887,40
70.000,00
198.000,00
1.800,00
389.000,00
25.000,00
3.600,00
55.910,00
Entrate tributarie
Entrate derivate di cui
Entrate extratributarie
Totale generale delle
entrate
700,00
7.800,00
1.152.200,00
207.197,86
1.825.642,70
20.000,00
2.444.154,50
4.254.401,75
42
GOSSOLENGO
INDICE
Grado di Autonomia
Finanziaria
Entrate tributarie + extratributarie
Entrate correnti
Grado di Autonomia Impositiva
Entrate tributarie
Entrate correnti
Grado di Dipendenza erariale
Trasferimenti correnti
Entrate correnti
2014
RIVERGARO
TRAVO
2015
93,17%
93,19%
96,73%
97,99%
92,55%
93,21%
74,90%
74,81%
87,80%
89,53%
83,03%
85,56%
6,83%
6,81%
3,27%
2,01%
7,45%
6,79%
Queste le specifiche considerazioni e valutazioni condivise dal gruppo di lavoro:
GOSSOLENGO
nel 2014 accertato ruolo TARSU per € 68.000, ad oggi pagati in mimima parte
2015: in corso di emissione avvisi ICI 2010/2011/2012 per € 160.000 su aree fabbricabili, produttivi D e altro; riscossioni a partire dal 2016 per importi verosimilmente inferiori al totale degli avvisi
ICI anni precedenti: riscossioni a partire dal 2016 per importi verosimilmente inferiori al totale degli avvisi
spese correnti 2015 coperte per € 70.000 con proventi concessioni edilizie
TARES 2013 pagati integralmente tutti gli avvisi emessi
pubblicità: canone fisso scade a fine 2017; dal 2018 si stimano incassi superiori
nel 2014 ricorso ad anticipazioni di cassa per € 354.295,33; nel 2015 per oltre € 1.500.000
CRITICITA':
POSSIBILI SOLUZIONI:
la massiva attività di accertamento continua a produrre effetti negativi sulle disponibilità di cassa dell'ente
richiesta formale a Equitalia di attivazione di procedure esecutive; in alternativa trasferimento dei ruoli ad altro soggetto
RIVERGARO
TARES e TARI gestita da Iren; negli anni 2014 e 2015 accertati solo gli importi effettivamente riscossi: non emessi avvisi di accertamento né conservati residui
allo studio convenzione con Iren per recupero coattivo 2013/2014; i relativi proventi verranno accertati come entrate una tantum nei prossimi esercizi
fino al 2014 recupero ICI e IMU affidato a soggetto esterno; da fine 2015 attività internalizzata con uso software e banche dati bonificate dal gestore
l'uso di banche dati già bonificate dovrebbe continuare a garantire buoni livelli di accertamento
nel 2014 E 2015 nessun ricorso ad anticipazioni di cassa
TRAVO
entrate tributarie 2014 accertate per i soli importi effettivamente riscossi
Tari e controlli Imu e Tasi gestiti internamente;
quasi tutte le annualità pregresse sono state già oggetto di accertamento; riduzione dell'extra gettito negli anni futuri
nel 2014 ricorso ad anticipazioni di cassa per € 7.038,55; nel 2015 per € 0
43
GETTITO ALIQUOTE
I dati rilevati e le considerazioni del gruppo di lavoro:
IMU
ANNO 2014
Descrizione
Aliquota
Abitazione principale
Fabbricati rurali uso strumentale
Terreni
Aree fabbricabili
Abitazioni A1/A9 diverse da ab.
principale e relative pertinenze
Altri fabbricati al netto
dell'alimentazione FSOL e al lordo
del FSOL negativo (Rivergaro e
Travo)
Immobili uso produttivo
4
0
7,6
7,6
GOSSOLENGO
PREVISIONE 2015
Gettito def
€
€
€
€
8.084,00
11,00
256.523,00
131.792,00
Aliquota Gettito previsto
4
0
9,6
7,6
€
€
€
€
RIVERGARO
PREVISIONE 2015
ANNO 2014
13.395,00
329.883,00
131.792,00
Aliquota
Gettito def.
€
€
€
€
4
0
7,6
9,6
Aliquota
27.452,29
188.710,72
299.431,38
9,6
4
0
7,6
9,6
€
€
254.094,00
43.731,00
QUOTA FSOL
F.DO SOLID. NEGATIVO
€
381.587,04
€ 381.587,04
€
€
IMU versata dai contribuenti
IMU netta al Comune
€
€
1.075.811,04
694.224,00
€ 1.162.296,04
€ 780.709,00
€ 2.711.562,73
€ 1.440.229,11
9
9
€
€
254.094,00
51.545,00
Gettito previsto
Aliquota
PREVISIONE 2015
Gettito def.
Aliquota
€
27.500,00
4
€
7.930,23
€
€
231.877,72
300.000,00
7,6
9,6
€
€
9,6
9,6
Gettito previsto
4
€
8.000,00
150.928,12
86.304,49
7,6
9,6
€
€
165.000,00
88.000,00
€
€
860.892,16
13.232,47
9,6
9,6
€
€
885.695,96
14.000,00
€
€
438.304,04
398.416,07
€
€
438.304,04
486.287,64
€ 1.557.591,51
€
720.871,40
€
€
1.599.000,00
674.408,32
9,6
€ 1.280.239,72
9
9
TRAVO
ANNO 2014
7,6
7,6
€
€ 1.280.000,00
7,6
7,6
-
€
€
€
915.728,62
355.605,00
916.011,02
588.203,00
€ 2.755.388,74
€ 1.251.174,72
TASI
ANNO 2014
Descrizione
Abitazione principale
Fabbricati rurali uso strumentale
Aree fabbricabili
Altri fabbricati
Aliquota
1
1
1
1
GOSSOLENGO
PREVISIONE 2015
Gettito def.
€
€
€
€
165.078,00
13.093,00
17.073,00
101.075,00
Aliquota
1,6
1
1,6
1,6
Gettito previsto
€
€
€
€
RIVERGARO
PREVISIONE 2015
ANNO 2014
280.160,00
16.355,00
22.473,00
161.720,00
Aliquota
1
1
1
1
Gettito def.
€
€
€
€
277.007,36
13.450,40
30.215,68
277.929,43
Aliquota
1,9
1
1
1
rendita
< € 200
5 € 200 - € 500
01
2
€ 500 - € 1000
SI
TA
> € 1000
ni
iz o
a
tr
de
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
Gettito previsto
€
€
€
€
444.000,00
13.000,00
30.000,00
278.000,00
TRAVO
ANNO 2014
Aliquota
1,5
0
0
0
PREVISIONE 2015
Gettito def.
€
118.471,03
detrazione
€ 55
€ 45
€ 25
€0
figli
detrazione
< 26 anni
disabile grave
€ 25
€ 50
tra
de
SI
TA
ni
iz o
Aliquota
2,5
1
0
0
Gettito previsto
€
€
196.666,00
10.531,86
rendita
detrazione
figli
detrazione
< 26 anni
disabile
€ 25
€ 25
15
20
somma delle aliquote IMU e TASI: aree edificabili 9,2; altri fabbricati 10,6; terreni 9,6
somma delle aliquote IMU e TASI: aree edificabili 10,6; abitazioni diverse dalla principale 10,6 altri fabbricati 8,6; terreni 7,6
somma delle aliquote IMU e TASI: aree edificabili 9,6; abitazioni diverse dalla principale 9,6 altri fabbricati 9,6; terreni 7,6
ADDIZIONALE IRPEF
GOSSOLENGO
soglia di esenzione
da 0 a 15.000 euro
da 15.000 a 28.000 euro
da 28.000 a 55.000 euro
da 55.000 a 75.000 euro
oltre 75.000 euro
gettito previsto
€
€
10.000,00
0,7
0,7
0,7
0,7
0,7
645.000,00
RIVERGARO
€
10.000,00
0,5
0,55
0,7
0,75
0,8
€ 645.000,00
TRAVO
€ 10.000
0,7
0,7
0,7
0,7
0,7
€ 198.000
TUTTI i comuni hanno ampie possibilità di aumento delle aliquote, salvo nuovi divieti imposti dalla legislazione nazionale
44
INDEBITAMENTO
La situazione rilevata è la seguente:
RILEVAZIONE INDEBITAMENTO
RIVERGARO
GOSSOLENGO
Al
Debito residuo Quota capitale Quota interessi
Rata
TRAVO
Debito residuo Quota capitale Quota interessi
Rata
Debito residuo Quota capitale
Quota
interessi
Rata
31/12/2015
2.543.467,50
205.117,26
111.473,46
316.590,72
275.061,47
38.874,68
1.697,10
40.571,78
1.071.513,38
53.967,89
53.706,77
107.674,66
31/12/2016
2.340.565,72
202.384,06
102.840,48
305.224,54
236.186,79
39.174,74
1.397,14
40.571,88
1.017.545,49
56.527,20
51.147,46
107.674,66
31/12/2017
2.129.882,72
210.140,42
95.084,12
305.224,54
197.012,05
39.477,74
1.094,14
40.571,88
961.018,29
54.667,07
48.319,95
102.987,02
31/12/2018
1.911.045,01
218.269,08
86.955,46
305.224,54
157.534,31
31.162,41
822,13
31.984,54
906.351,22
61.771,83
45.849,97
107.621,80
31/12/2019
1.683.660,75
226.788,35
78.436,19
305.224,54
126.371,90
31.333,73
650,81
31.984,54
844.579,39
59.969,34
42.964,82
102.934,16
31/12/2020
1.485.233,68
197.802,55
69.892,73
267.695,28
95.038,17
31.505,99
478,55
31.984,54
784.610,05
62.842,00
40.092,16
102.934,16
INDICATORE
Rigidità per
indebitamento
pro-capite
Rimborso mutui
(Q.C. + Q.I.)
2016
N. Abitanti
2018
popolazione al
31/12/2014
56,34
54,32
54,32
54,32
54,32
47,64
2017
2019
5619
INDICATORE
Incidenza
Q.C+Q.I. su
spesa corrente
INDICATORE
GOSSOLENGO
2015
Rimborso mutui
(Q.C. + Q.I.)
2020
Rigidità per
indebitamento
pro-capite
popolazione al
INDICATORE
RIVERGARO
5,77
5,77
5,77
4,55
4,55
4,55
2015
Rimborso mutui
(Q.C. + Q.I.)
2016
N. Abitanti
2018
2017
2019
7033
2020
GOSSOLENGO
RIVERGARO
Preventivo
2015
Preventivo
2016
Preventivo 2017
Preventivo
2015
Preventivo
2016
Preventivo
2017
8,54%
8,35%
8,37%
0,88%
0,92%
0,92%
TRAVO
2015
Rigidità per
indebitamento
pro-capite
popolazione al
Rimborso mutui
(Q.C. + Q.I.)
2016
N. Abitanti
2018
2017
2019
2070
2020
52,02
52,02
49,75
51,99
49,73
49,73
TRAVO
Preventivo 2015
Preventivo
2016
Preventivo
2017
5,99%
6,43%
6,18%
Spesa Corrente
Spese correnti
3.708.294,00
3.656.296,00
3.648.606,00
4.599.136,19
4.399.872,00
4.404.622,50
1.797.101,98
1.675.334,60
1.665.800,92
N.B.: spese correnti esposte al netto delle reimputazioni da consuntivo 2014 e Fondo Solidarietà negativo
GOSSOLENGO rapporto debito residuo al 31/12/2015 per abitante:
RIVERGARO
rapporto debito residuo al 31/12/2015 per abitante:
TRAVO
rapporto debito residuo al 31/12/2015 per abitante:
Debito residuo
al 31/12/2015
1.540.748,93 Cassa Depositi e Prestiti
452,65
39,11
517,64
-
Cassa Depositi e Prestiti
1.002.718,57 Banca di Piacenza
275.061,47 Cariparma
2.543.467,50 totale
275.061,47 totale
1.058.439,83 Cassa Depositi e Prestiti
13.073,55 Istituto Credito Sportivo
1.071.513,38 totale
45
RESIDUI ATTIVI
RESIDUI ATTIVI PROVENIENTI DAL CONTO DI BILANCIO 2014 (DOPO IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO) RILEVATI AD OTTOBRE 2015
GOSSOLENGO
Residui
conservati
Riscossioni
residui
RIVERGARO
Residui da
riportare
Tasso di
sm altim ento
R.A.
Residui
conservati
Riscossioni
residui
Entrate tributarie
1.047.489,39
421.132,81
575.879,54
40,2%
382.196,71
320.663,23
Entrate derivate
126.024,17
38.217,84
87.806,33
30%
17.268,56
17.268,56
95.764,88
41.932,89
53.831,99
44%
40.553,69
37.424,67
1.269.278,44
501.283,54
717.517,86
39%
440.018,96
375.356,46
Entrate c/capitale
Entrate da accensione di
prestiti
33.919,46
29.518,92
4.400,54
87%
19.473,83
Totale entrate c/capitale
Totale generale delle
entrate
33.919,46
29.518,92
4.400,54
87%
19.473,83
1.303.197,90
530.802,46
721.918,40
41%
Entrate extratributarie
Totale entrate correnti
TRAVO
Residui da
riportare
61.533,48
Tasso di
sm altim ento
R.A.
Residui
conservati
Riscossioni
residui
Residui da
riportare
Tasso di
sm altim ento
R.A.
84%
331.230,95
204.476,43
126.754,52
62%
100%
52.623,79
52.024,75
1.000,00
99%
3.129,02
92%
68.260,22
36.169,27
32.235,95
53%
64.662,50
85%
452.114,96
292.670,45
159.990,47
65%
-
19.473,83
0%
42.005,84
41.928,38
77,46
100%
-
19.473,83
0%
42.005,84
41.928,38
77,46
100%
84.136,33
82%
494.120,80
334.598,83
160.067,93
68%
-
-
-
459.492,79
375.356,46
+
GOSSOLENGO
Stanziam ento Accertam enti
assestato
com petenza
2014
2014
RIVERGARO
Riscossioni
com petenza
2014
Tasso
form azione
residui
TRAVO
Accertam ent
Stanziam ent
Riscossioni
i
o assestato
com petenza
com petenza
2014
2014
2014
Tasso
form azione
residui
Stanziam ent Accertam enti Riscossioni
o assestato com petenza com petenza
2014
2014
2014
Tasso
form azione
residui
Entrate tributarie
2.909.366,00
2.868.944,10
1.994.838,02
30%
4.499.876,00
4.462.121,67
4.079.924,96
9%
1.944.156,79
1.851.710,55
1.615.402,77
13%
Entrate derivate
251.113,00
261.567,99
164.109,76
37%
147.588,00
166.043,72
148.775,16
10%
219.837,37
166.160,72
133.536,93
20%
Entrate extratributarie
Totale entrate correnti
750.166,00
700.079,73
610.618,09
13%
433.989,00
453.816,15
399.898,98
12%
229.229,00
212.328,98
186.342,77
12%
3.910.645,00
3.830.591,82
2.769.565,87
28%
5.081.453,00
5.081.981,54
4.628.599,10
9%
2.393.223,16
2.230.200,25
1.935.282,47
13%
-
-
Entrate c/capitale
Entrate da accensione di
prestiti
458.500,00
216.000,25
183.329,95
15%
358.445,00
Totale entrate c/capitale
458.500,00
216.000,25
183.329,95
15%
358.445,00
4.369.145,00
4.046.592,07
2.952.895,82
27%
5.439.898,00
Totale generale delle
entrate
-
146.408,10
-
-
146.408,10
0%
752.720,00
206.915,70
137.475,70
34%
146.408,10
146.408,10
0%
752.720,00
206.915,70
137.475,70
34%
5.228.389,64
4.775.007,20
9%
3.145.943,16
2.437.115,95
2.072.758,17
15%
-
-
GOSSOLENGO
presenti al 1/1/2015 residui attivi per ruoli TARSU e ICI per € 300.000, di difficile esazione
CRITICITA':
POSSIBILI SOLUZIONI:
effetti negativi sulle disponibilità di cassa dell'ente
richiesta formale a Equitalia di attivazione di procedure esecutive; in alternativa traslazione ruoli ad altro soggetto
RIVERGARO
TRAVO
presenti al 1/1/2015 residui attivi solo per addizionale irpef; nessun ruolo di tributi anni precedenti
presenti al 1/1/2015 residui attivi per ruoli TARSU e ICI per oltre € 80.000, di cui 20.000 riscossi, il resto di difficile esazione
RESIDUI PASSIVI
RESIDUI PASSIVI PROVENIENTI DAL CONTO DI BILANCIO 2014 (DOPO IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO) RILEVATI AD OTTOBRE 2015
GOSSOLENGO
Spese correnti
Spese in conto
capitale
Residui
conservati
Pagam ento
residui
Residui da
riportare
1.539.860,40
1.285.069,79
575.879,54
158.229,22
136.112,68
22.116,54
RIVERGARO
Tasso di
sm altim ento
R.P
Pagam ento
residui
Residui da
riportare
83%
992.765,76
979.640,42
13.125,34
86%
79.067,69
71.413,26
7.654,43
Totale
generale delle
spese
1.698.089,62
1.421.182,47
597.996,08
84%
1.071.833,45
Spese correnti
Spese in conto
capitale
1.051.053,68
Residui
conservati
Pagam ento
residui
Residui da
riportare
99%
811.160,07
661.907,62
149.252,45
90%
47.479,18
47.479,18
-
20.779,77
98%
858.639,25
-
-
RIVERGARO
Tasso
form azione
residui
-
-
-
Tasso di
sm altim ento
R.P
82%
100%
-
709.386,80
149.252,45
83%
TRAVO
Stanziam ent
Im pegni
Pagam enti
o assestato com petenza com petenza
2014
2014
2014
Tasso
form azione
residui
Stanziam ent
Im pegni
Pagam enti
Tasso
o assestato com petenza com petenza form azione
2014
2014
2014
residui
3.710.113,00
3.536.055,32
2.212.407,11
37%
5.035.678,00
4.724.645,64
3.642.422,08
23%
2.271.297,30
2.140.235,00
1.426.040,64
33%
458.500,00
210.970,39
162.649,88
23%
358.445,00
144.529,48
28.383,20
80%
835.365,86
268.260,60
25.846,42
90%
Totale
generale delle
spese
-
Tasso di
sm altim ento
R.P
-
GOSSOLENGO
Stanziam ent
Im pegni
Pagam enti
o assestato com petenza com petenza
2014
2014
2014
TRAVO
Residui
conservati
4.168.613,00
3.747.025,71
2.375.056,99
37%
5.394.123,00
-
4.869.175,12
-
3.670.805,28
-
25%
3.106.663,16
-
-
2.408.495,60
-
-
1.451.887,06
40%
-
46
GESTIONE ASILI NIDO
ASILO NIDO
GOSSOLENGO
2014
RIVERGARO
2015
2014
TRAVO
2015
2014
2015
Proventi/entrate (A):
a)
da utenti
b)
contributi
c)
da iva
Totale Proventi (a+b-c)
74.097,50
53.000,00
74.097,50
53.000,00
166.210,38
135.400,00
-
-
61.405,80
26.000,00
4.245,95
4.200,00
65.651,75
30.200,00
Costi/spese (B):
a)
personale
b)
Prestazioni di servizi:
- appalto
- altro
c)
Acquisto di beni
d)
Ammortamenti
e)
Interessi passivi
f)
Imposte e tasse
g)
Iva
Totale costi diretti (a+b+c+d+e+f-g)
-
166.210,38
66.259,41
65.000,00
99.175,00
60.600,00
38.681,32
35.000,00
9.300,00
8.500,00
108.475,00
69.100,00
-
135.400,00
-
104.940,73
-
100.000,00
Margine di contribuzione (A) - (B)
- 92.112,88 - 82.400,00
Margine netto (A) - (B)
- 92.112,88 - 82.400,00 - 104.940,73 - 100.000,00 - 42.823,25 - 38.900,00
% copertura servizio
44,58%
Indicatori finanziari
Proventi da tariffe
39,14%
2014
2015
3.704,88
2.650,00
0,00%
2014
0,00%
2015
-
60,52%
2014
6.140,58
43,70%
2015
3.020,00
N. utenti
2014
2015
2014
2015
2014
2015
Domande presentate
31
35
25
26
10
10
Domande soddisfatte
20
20
21
24
10
10
Travo da settembre 2015 in Unione;
Rivergaro: proventi riscossi direttamente dal Gestore
47
GESTIONE MENSA
MENSA SCOLASTICA
GOSSOLENGO
RIVERGARO
2014
2015
213.499,60
211.000,00
2014
TRAVO
2015
2014
2015
31.552,00
34.000,00
Proventi/entrate (A):
a)
da utenti
b)
contributi
c)
da iva
1.014,78
Totale Proventi (a+b-c)
213.499,60
211.000,00
224.431,32
239.800,00
53.980,97
57.000,00
17.000,00
18.000,00
18.786,05
19.000,00
241.431,32
257.800,00
72.767,02
76.000,00
-
-
32.566,78
34.000,00
51.134,54
54.500,00
51.134,54
54.500,00
Costi/spese (B):
a)
personale
b)
Prestazioni di servizi:
- appalto
- altro (luce gas acqua)
c)
Acquisto di beni
d)
Ammortamenti
e)
Interessi passivi
f)
Imposte e tasse
g)
Iva
Totale costi diretti (a+b+c+d+e+f-g)
Margine di contribuzione (A) - (B) - 27.931,72 -
46.800,00 - 72.767,02 - 76.000,00 - 18.567,76 - 20.500,00
Spese generali ( C )
Margine netto (A) - (B) - ( C )
% copertura servizio
Indicatori finanziari
Proventi da tariffe
- 27.931,72 88,43%
2014
46.800,00 - 72.767,02 - 76.000,00 - 18.567,76 - 20.500,00
81,85%
2015
7,91
7,81
0,00%
0,00%
63,69%
2014
3,99
62,39%
2015
4,02
N. pasti
Rivergaro proventi riscossi direttamente dal Gestore
48
GESTIONE MANUTENZIONI
DESCRIZIONE
Manutenzione verde pubblico
Rimozione neve
Manutenzione ordinaria per lavori in
economia opere edili ed affini compresa la
fornitura di materiale
Manutenzione ordinaria opere edili ed affini
compresa la fornitura di materiale
Prestazioni da fabbro compresa la fornitura
di materiale
Manutenzione e riparazione automezzi di
proprietà compresa la fornitura di tutti i
materiali occorrenti
Manutenzione ordinaria prestazioni idraulico
la fornitura di materiale
Manutenzione ordinaria prestazioni
elettricista
Gestione calore immobili comunali
Verifiche imp. elettrici DPR 462/2001
Servizio pulizia sedi comunali
Attuazione D.Lgs 81/2008 sicurezza lavoro
Servizio di trasporto alunni
Gestione biblioteca
Gestione palasport in convenzione
Gestione campi calcio in convenzione
Certificazione ambientale UNI ISO
Convenzione canile comunale
Pubblica Illuminazione
di cui
Consumo energia elettrica per pubblica
illuminazione
Spese di manutenzione impianti di
pubblica illuminazione (12 ANNI)
COMUNE DI GOSSOLENGO
COMUNE DI RIVERGARO
COMUNE DI TRAVO
IMPORTO
IMPORTO
DURATA DEL
IMPORTO DURATA DEL
annuo
DURATA DEL CONTRATTO
annuo
CONTRATTO
annuo
CONTRATTO
83.570,00
30/04/2014 - 31/03/2017 123.500,00 proroga 31/12/2015
13.298,00
01/12/2014 - 31/11/2017
22.582,71
2014-2017
8.910,00
agosto 2015 - luglio 2018
3.660,00
agosto 2015 - luglio 2018
3.660,00
agosto 2015 - luglio 2018
3.050,00
agosto 2015 - luglio 2018
6.408,00
agosto 2015 - luglio 2018
15.000,00
2016 - 2027
100.000,00 in corso def. Consip 2016 -2021
2016 - 2027
40.654,00
scadenza 31/12/2015
4.500,00 annuale scade al 31/12/2015
gestione diretta
10.500,00
scadenza al 31/05/2016
15.000,00
contributo annuale
12.410,00
scade 31/12/2015
2016
2017
2018
3.623,89
2015/2017
3.257,40
2015/2017
215.000,00
fino al 2024
2.928,00
2015/2016
15.924,59
annuale
6.425,00
annuale
65.374,71
fino a 06/2016
17.702,50
2015/2016
24.350,00
2015/2016
30.051,43 1.10.2014/30.09.2016
9.657,00
annuale
16.500,00 fino al 31/12/2015
213.591,00
2015
14.000,00
2015/2017
11.000,00
2014/2017
6.600,00
2013/2018
6.500,00
31/12/2015
2015
180.000,00 100.000,00 100.000,00
165.000,00
59.450,00
72.000,00 132.000,00 132.000,00
48.591,00
21.000,00
RIVERGARO: lavori riqualificazione energetica pubblica illuminazione: valutazione in corso
GOSSOLENGO: aggiudicato appalto lavori riqualificazione energetica pubblica illuminazione
49
SPESE DI PERSONALE PER SERVIZIO
GOSSOLENGO
ANNO 2015
IMPORTO
SEGRETERIA
Stipendi
89.329,00
Contributi
25.150,00
IRAP
6.200,00
TOTALE 120.679,00
SERV
FINANZIARIO
Stipendi
35.929,00
Contributi
11.120,00
IRAP
3.273,00
TOTALE
50.322,00
SERVIZIO TRIBUTI
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
UFFICIO TECNICO
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
ANAGRAFE STATO CIVILE
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
TRASPORTO
SCOLASTICO
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
VIABILITA'
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
NECROFORO
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
SERV.SOCIALI
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
P. ISTRUZIONE
CULTURA
PROTOCOLLO
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
RIVERGARO
TRAVO
ANNO 2015
IMPORTO
ANNO 2015
IMPORTO
SEGRETERIA
SEGRETERIA
Stipendi
76.900,00 Stipendi
17.000,00
Contributi
20.690,00 Contributi
5.300,00
IRAP
4.900,00 IRAP
1.500,00
TOTALE 102.490,00
TOTALE 23.800,00
SERV FINANZIARIO
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
SERVIZIO TRIBUTI
24.454,00 Stipendi
8.890,00 Contributi
2.870,00 IRAP
36.214,00
TOTALE
UFFICIO TECNICO URBANISTICA
90.783,00 Stipendi
13.796,00 Contributi
8.335,00 IRAP
112.914,00
TOTALE
ANAGRAFE STATO CIVILE
44.126,00 Stipendi
12.150,00 Contributi
3.820,00 IRAP
60.096,00
TOTALE
GESTIONE VERDE
20.369,00 Stipendi
6.550,00 Contributi
1.800,00 IRAP
28.719,00
TOTALE
VIABILITA'
42.087,00 Stipendi
13.050,00 Contributi
1.971,00 IRAP
57.108,00
TOTALE
NECROFORO
20.369,00 Stipendi
8.120,00 Contributi
2.310,00 IRAP
30.799,00
TOTALE
SERV.SOCIALI
61.219,00 Stipendi
18.702,00 Contributi
5.500,00 IRAP
85.421,00
TOTALE
SERV FINANZIARIO
68.660,00 Stipendi
17.680,00 Contributi
5.820,00 IRAP
92.160,00
TOTALE
29.600,00
8.000,00
2.600,00
40.200,00
SERVIZIO TRIBUTI
23.160,00 Stipendi
6.180,00 Contributi
1.980,00 IRAP
31.320,00
TOTALE
UFFICIO TECNICO URBANISTICA
132.010,00 Stipendi
35.030,00 Contributi
11.270,00 IRAP
178.310,00
TOTALE
ANAGRAFE STATO CIVILE
60.160,00 Stipendi
16.260,00 Contributi
5.080,00 IRAP
81.500,00
TOTALE
TRASPORTO
SCOLASTICO
33.125,00 Stipendi
8.170,00 Contributi
2.610,00 IRAP
43.905,00
TOTALE
VIABILITA'
43.560,00 Stipendi
11.320,00 Contributi
3.620,00 IRAP
58.500,00
TOTALE
NECROFORO
21.200,00 Stipendi
5.650,00 Contributi
1.810,00 IRAP
28.660,00
TOTALE
SERV.SOCIALI
61.255,00 Stipendi
16.580,00 Contributi
5.060,00 IRAP
82.895,00
TOTALE
24.200,00
6.500,00
2.100,00
32.800,00
57.000,00
14.500,00
5.100,00
76.600,00
53.000,00
14.400,00
4.700,00
72.100,00
63.600,00
17.000,00
5.300,00
85.900,00
21.500,00
5.700,00
2.000,00
29.200,00
43.420,00
11.000,00
4.000,00
58.420,00
POLIZIA
MUNICIPALE
62.378,00
17.650,00
5.500,00
85.528,00
Stipendi
Contributi
IRAP
TOTALE
24.100,00
6.700,00
2.000,00
32.800,00
50
SPESA COMPLESSIVA DI PERSONALE
I dati rilevati, nel trend 2013-2015, evidenziano anche gli indicatori di legge, relativi all’obbligo
di contenimento della relativa spesa, oltre a simulare gli effetti derivanti dall’eventuale cumulo
della stessa, in previsione delle costituzione del Comune unico.
TREND SPESA DI PERSONALE
GOSSOLENGO
anno
2011
2012
2013
media
spesa intervento 01
spese incluse nell'int.03
irap
altre spese incluse
RIVERGARO
Importo
728.200,50
726.850,98
654.580,29
703.210,59
anno
2011
2012
2013
media
TRAVO
Importo
829.039,03
823.457,11
806.460,11
819.652,08
anno
2011
2012
2013
media
Importo
471.573,56
452.105,15
444.600,49
456.093,07
Rendiconto Rendiconto Previsione Rendiconto Rendiconto Previsione Rendiconto Rendiconto Previsione
2013
2014
2015
2013
2014
2015
2013
2014
2015
797.826,01 737.154,23 716.757,00 749.881,75 744.332,48 759.741,23 467.322,66 461.526,60 483.058,99
5.073,64
5.074,00
5.074,00
8.038,40
6.100,00
6.100,00
3.000,00
3.000,00
3.000,00
49.916,90 51.593,10 41.579,00 48.567,91 48.025,83 47.567,77 34.933,00 32.895,12 33.325,00
103.274,27 120.275,00 132.000,00 143.267,17 140.836,36 140.836,36 36.596,00
7.182,52 10.100,00
Totale spese di personale 956.090,82
spese escluse
301.510,53
Spese soggette al limite
(c. 557 o 562)
654.580,29
Spese correnti
4.107.379,91
Incidenza % su spese
correnti
23,28%
914.096,33 895.410,00 949.755,23 939.294,67 954.245,36 541.851,66 504.604,24 529.483,99
246.052,00 192.777,00 143.295,12 138.161,04 142.723,74 97.251,17 103.885,62 102.994,66
668.044,33 702.633,00 806.460,11 801.133,63 811.521,62 444.600,49 400.718,62 426.489,33
3.536.055,32 3.708.294,00 4.407.180,60 4.724.645,64 5.187.339,19 1.983.698,71 2.140.235,00 2.283.389,62
25,85%
24,15%
21,55%
19,88%
18,40%
27,32%
23,58%
23,19%
TOTALI CUMULATI (3 COMUNI)
media 2001/2013
Spese soggette al limite
(c. 557 o 562)
1.978.955,74
Spese soggette al limite
(c. 557 o 562) - ANNO 2015
DIFFERENZA
1.940.643,95
-38.311,79
51
PERSONALE PER CATEGORIA E SERVIZIO
GOSSOLENGO
DIPENDENTI
CATEGORIA
CESSAZIONE
Pubblica is tr uzione cultur a
pr otocollo
B3/B7 *
31/12/2015
TABELLARE
INDENNITA' DI
POSIZIONE
24.051,58
D1/D4
28.321,47
B3/B6
21.797,10
C1/C2
22.325,51
10.000,00
* 50% addetto Servizi Sociali
Se r vizio de m ogr afico
D1 (in convenzione)
Se r vizio finanziar io
C1
Ne cr ofor o
10.583,36
VACANTE dal
04.03.2015
Affar i ge ne r ali s e gr e te r ia
ge ne r ale com m e r cio
16.751,08
B3
20.368,87
21.366,10
D1/D5
Se r vizi s ociali
21.783,02
B3 - PT 25/36
B3/B6
6.000,00
31/12/2017
30.808,15
B3/B7
22.904,26
B3/B4 *
20.659,94
D1/D5
30.098,33
C1/C5
25.637,32
D3/D5
29.558,33
C1
21.783,02
12.000,00
10.999,92
* 20% autista scuolabus 80% uf f . protocollo
Ufficio te cnico (LL.PP. Ur banis tica)
Ufficio Tr ibuti
C1/C5
24.454,00
Tr as por to s colas tico
B3/B4
20.368,87
Viabilità
B3/B7
22.414,68
B1/B2
19.671,37
12.000,00
RIVERGARO
DIPENDENTI
CATEGORIA GIUR/ECON
Affar i Ge ne r ali - Is tr uzione Cultur a - Tur is m o
D3/D5
29.752,00
C1/C1
21.783,01
B1/B1
19.358,19
Pr otocollo
Se r vizio de m ogr afico Com m e r cio
CESSAZIONE
C1/C3 p. time 4 mesi 18/36
C1/C1
TABELLARE
22.007,13
18.563,77
Se r vizio finanziar io
D3/D5*
30.126,44
C1/C3
* f ino al 31/12/2015 convenzione 16,66% comune di Travo
Ufficio te cnico (LL.PP. Ur banis tica)
6.000,00
19.576,80
15/11/2015
C1/C1 p.time 30/36
Ufficio Tr ibuti
INDENNITA' DI
POSIZIONE
12.000,00
(16.000,00 dal
2/3/2015 al
31/12/2015
22.894,68
C1/C3
23.156,11
D1/D4
29.011,85
12.000,00
D1/D4
28.483,14
12.000,00
C1/C3 *
23.268,17
C1/C1 p.time 30/36
C1/C1 p.time 30/36
18.151,81
vacante
18.151,81
* uf f . Urbanistica e Staf f Giunta
Viabilità
Par chi e giar dini
B3/B6
21.947,28
B1/B5
21.603,37
B1/B3 *
22.928,95
B1/B3 p. time 18/36 **
10.216,72
* 50% addetto trasporti Servizi Sociali
** 100% addetto trasporti Servizi Sociali
Se r vizi s ociali
Ne cr ofor o
D1/D2
24.857,45
D1/D3 p.time 30/36
24.394,76
B1/B5
21.196,00
12.000,00
TRAVO
DIPENDENTI
CATEGORIA
Se r vizio de m ogr afico com m e r cio - cultur a
D1/D2
24.234,60
B3/B4
20.659,94
Se r vizio finanziar io
Ne cr ofor o
* 50% autista scuolabus
Affar i ge ne r ali s e gr e te r ia
CESSAZIONE
TABELLARE
INDENNITA' DI
POSIZIONE
6.000,00
D1/D5
29.558,33
B1/B4*
20.724,50
B3/B3 p.time 30/36 *
16.973,45
D1/D2*
24.234,60
14.000,00
9.500,00
* tempo determinato staf f Sindaco
Se r vizi s ociali
* 50% convenzione Unione Montana
D1
23.725,36
B3/B3
20.368,87
Ufficio Tr ibuti
C1/C4
23.601,33
Polizia M unicipale
C1
22.986,43
B1/B5
21.065,36
B1/B4
19.671,37
B1/B2
20.724,50
Ufficio te cnico (LL.PP. Ur banis tica)
Viabilità
52
LE VALUTAZIONI DEL GRUPPO DI LAVORO
Rispetto ai dati sopra esposti, il gruppo di lavoro ha prodotto una complessiva analisi delle
situazioni, evidenziando punti di forza e debolezza, opportunità e minacce, riguardo alla
prospettiva di costituzione del Comune unico. Si tratta di considerazioni che – si ritiene –
risultino particolarmente utili, a supporto delle decisioni che potranno essere definitivamente
assunte. Per questa ragione, esse vengono, di seguito, riprodotte integralmente.
ANALISI SWOT
La metodologia SWOT (acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities and Threats), che
consiste nel mettere a confronto in uno schema tutti gli elementi di una scelta (appunto punti
di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce). Lo schema riporta l'elenco sintetico e
successivamente si forniscono gli approfondimenti.
Punti di forza
Miglioramento dei bilanci comunali
Miglioramento della struttura
organizzativa
Opportunità
Tasse calmierate
-
Punti di debolezza
Differenze economiche
Minacce
Problemi organizzativi
PUNTI DI FORZA
Miglioramento dei bilanci comunali
Incremento delle entrate per incentivi statali e regionali: Al nuovo Comune spettano
contributi statali e contributi regionali. I contributi statali vengono erogati per i dieci anni
decorrenti dalla fusione (ex art. 15 comma 3 del D.lgs 267/2000) e sono commisurati al 20%
dei trasferimenti erariali attribuiti ai precedenti Comuni per l’anno 2010, nei limiti degli
stanziamenti finanziari previsti ed in misura non superiore per ciascuna fusione a 1,5 milioni
di euro annui (ex art.20, comma 3 del D.L n.95/2012 convertito nella L.135 del 07/08/12). I
contributi regionali si distinguono invece in ordinari (di ammontare costante e della durata
complessiva di quindici anni) e straordinari in conto capitale (a titolo di compartecipazione
alle spese iniziali e della durata di tre anni) e vengono erogati, nei limiti degli stanziamenti del
bilancio regionale, secondo i criteri ed i parametri definiti nel Piano di riordino Territoriale
(PRT) adottato annualmente con delibera di Giunta (per l'anno 2015 i criteri per la
quantificazione dei contributi sono dettati nella DGR n.329 del 31 marzo 2015). La L.R.
13/2015 ha dettato una nuova disciplina dell’incentivazione che si applicherà dal 1° gennaio
2016, quindi alle fusioni che prenderanno formalmente avvio nel 2016. il programma di
riordino territoriale preciserà i criteri per la definizione dei contributi ordinari stabilendone
la durata non inferiore a 10 anni (a differenza dei 15 anni attualmente previsti). Il programma
di riordino territoriale potrà anche prevedere e disciplinare contributi straordinari per spese
di investimento, fissandone la durata (attualmente tali contributi sono previsti per tre anni).
53
-
-
-
-
-
-
-
Patto di stabilità: Per i Comuni istituiti a seguito di fusione trovano applicazione le norme
statali in materia di esclusione dall’obbligo di raggiungimento degli obiettivi di finanza
pubblica. Tali norme attualmente prevedono che questi comuni sono tenuti al raggiungimento
degli obiettivi di finanza pubblica e ad assicurare il contenimento della spesa di personale solo
a decorrere dal quinto anno successivo a quello della fusione.
Spesa di personale: i Comuni istituiti a seguito di fusione sono esonerati, nei primi cinque anni
dalla fusione e a determinate condizioni dagli specifici vincoli e limitazioni alle facoltà
assunzionali previsti dalla normativa statale.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Differenze economiche e finanziarie
I Comuni di Gossolengo e Travo hanno un indebitamento, al 31.12.2015, rispettivamente di €.
2.543.467,50 e di €. 1.071.513,38 contro un debito residuo di € 275.061,47 rilevato dal Comune
di Rivergaro. La fusione, di conseguenza, vede incrementare il debito pro-capite dei cittadini
del Comune di Rivergaro. Le conseguenze di ciò, a prescindere dai vantaggi dell'incremento
patrimoniale, non sono chiaramente definite.
I Comuni di Gossolengo e Travo hanno effettuato una massiva attività di accertamento, che ha
prodotto uno stock di residui attivi di cui una parte risulta essere di difficile esazione. Il Comune
di Rivergaro non ha ruoli di tributi anni precedenti. Il principale elemento di rischio è la
mancanza di liquidità ed il ricorso all’anticipazione di cassa.
I Comuni di Rivergaro e Travo producono un consistente gettito di tributi immobiliari (Imu e
Tasi), legato alla presenza di un considerevole numero di immobili destinati ad abitazione
diversa dalla principale, in parte eliso dal Fondo di Solidarietà Comunale negativo (per €
588.203,00 a Rivergaro ed € 486.287,64 a Travo).
OPPORTUNITA’
Imposizione fiscale e pressione fiscale
I vantaggi economici, derivanti da incentivi statali e regionali, potranno avere effetti positivi
sulla imposizione fiscale dei cittadini e sulla pressione fiscale. Non è possibile anticipare se ci
saranno riduzioni, e di quanto, oppure il mantenimento, oppure aumenti ridotti rispetto a quelli
ipotizzabili con meno risorse. Tale decisione è in capo alla nuova amministrazione e va fatta
con i dati alla mano e con le risorse disponibili anche nel futuro, oltre che con la normativa
vigente
Opportunità di investimento
A regime tutti gli enti locali avranno l’obiettivo minimo di garantire l’equivalenza tra entrate
finali e spese finali in termini di pura competenza; il nuovo Ente avrà, pertanto, la possibilità di
finanziare spese d’investimento mediante ricorso all’applicazione dell’avanzo di
amministrazione, pari almeno alla spesa per rimborso prestiti, che a Rivergaro (comune che
presenta un forte avanzo di amministrazione) è attualmente molto bassa.
54
-
MINACCE
Problemi organizzativi
La fusione deve essere adeguatamente gestita per quanto riguarda la riorganizzazione e
l'integrazione delle funzioni e del personale nelle diverse aree. I principali rischi consistono in:
ritardo nell'assunzione definitiva dei nuovi ruoli e procedure, nella divisione dei compiti e degli
orari. Tale elemento può comportare disservizi ai cittadini;
mancanza di competenze, per lo meno iniziale, nella copertura di nuove posizioni;
mancata integrazione fra le persone, per diversi motivi personali;
duplicazione delle mansioni svolte da persone diverse, nei comuni di provenienza
Con particolare riguardo alla dimensione organizzativa, le predette considerazioni confermano
quanto già evidenziato in premessa: il processo di fusione – nel caso in cui si decida in tal senso
- andrà accompagnato, oltre che sul piano tecnico-metodologico, anche sul versante
motivazionale, prevedendo un forte coinvolgimento di tutti gli “attori” interessati.
Per ciò che attiene al debito dei singoli comuni, pur rilevando la disomogenea situazione tra gli
stessi, non può non rilevarsi che, in ogni caso, il debito pro capite risulta inferiore a quello medio
nazionale rilevato per i comuni non capoluogo (per l’anno 2013, pari ad € 847) e comunque
allineato a quello provinciale (pari ad € 455, per l’anno 2013) e ancora inferiore a quello
regionale (vicino ad € 700). Questa situazione dovrà comunque essere oggetto di particolare
attenzione, nel momento dell’eventuale aggregazione istituzionale e della conseguente gestione
unitaria del bilancio.
Anche per ciò che attiene le aliquote fiscali e tributarie, fatto salvo l’effetto positivo dei
finanziamenti statali e regionali, pur in una situazione nella quale non esistono, tra i Comuni,
differenze macroscopiche, si ritiene che la costituzione del comune unico potrebbe
determinare, in prospettiva, una armonizzazione delle aliquote, al fine di assicurare condizioni
omogenee per tutti i contribuenti del territorio del nuovo Comune (ciò, fatte salve le eventuali
novità in materia, dettate dalle legge di stabilità 2016). Si tenga conto, peraltro, che la legge n.
56/2014, prevede espressamente che “I comuni risultanti da una fusione, ove istituiscano
municipi, possono mantenere tributi e tariffe differenziati per ciascuno dei territori degli enti
preesistenti alla fusione, non oltre l'ultimo esercizio finanziario del primo mandato
amministrativo del nuovo comune”.
4.2.
L’area servizi tecnici, urbanistica, edilizia
Di seguito, si riportano le rilevazioni effettuate dal gruppo di lavoro.
URBANISTICA
PRG
PSC
RUE
POC
PAE
Piano
Protezione
Civile
GOSSOLENGO
-
approvato
approvato
approvato
approvato
2012
si
RIVERGARO
vigente
in fase di
adozione
in fase di
adozione
-
approvato
2012
si
TRAVO
-
approvato
approvato
adottato in
fase di
approvazione
-
si
COMUNE
55
Su questo tema, il gruppo di lavoro ha elaborato le seguenti considerazioni:
POSITIVITA’
PSC – RUE – POC in parte approvati;
Gestione del territorio in modo uniforme; individuazione delle situazioni di conflitto che le
scelte effettuate singolarmente possono aver creato e loro conseguente eliminazione per una
gestione del territorio integrata;
Una volta uniformati gli strumenti e strutturata la rete SUE si potrà organizzare il relativo
servizio con riduzione dei costi e aumento della qualità del servizio per gli utenti.
CRITICITA’
RUE non uniformi
PSC non omogenei nelle destinazioni urbanistiche
Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) telematico non attivo
EDILIZIA
Permessi di
Costruire
SCIA
Anno 2014
Anno
2014
Anno
2014
GOSSOLENGO
13
56
36
RIVERGARO
5
67
TRAVO
6
60
CIL
Autorizzazioni
CDU
Pratiche
paesaggistiche
AUA
agibilità
Oneri di
urbanizzazione
2014
Oneri di
urbanizzazione
2015 previsione
Anno 2014
Anno 2014
36
27
2
9
35
98.000,00
140.000,00
56
59
3
4
3
15
78.531,00
180.000,00
62
106
5
14
-
20
63.167,70
90.000,00
COMUNE
LAVORI PUBBLICI PIU’ SIGNIFICATIVI IN PREVISIONE PER L’ ANNO 2016
COMUNE
GOSSOLENGO
Edifici scolastici
Ampliamento
scuola primaria
Gossolengo
Servizio
cimiteriale
Manutenzione
Immobili
Altre opere
Completamento
cappella
cimiteriale
Gossolengo
1.500.000
Ampliamento
scuola materna
Gossolengo
360.000
Ampliamento
scuola primaria
Gossolengo
80.000
Recupero Piazza
Paolo
950.000
RIVERGARO
Messa a norma
antisismica scuola
secondaria
Rivergaro
60.000
Realizzazione
sede pubblica
assistenza
650.000
TRAVO
Rifacimento
copertura
castello
400.000
56
Su questo tema, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti considerazioni:
POSITIVITA’
Scelte di opere pubbliche strategiche possono evitare la dispersione di interventi e
potenziare altre riferite ad una programmazione di fusione.
CRITICITA’
Capire se sono in corso opere pubbliche di significativa importanza tale da avere ruolo
all’interno del progetto fusione.
VIABILITA’
% strade
Strade Comunali Strade vicinali
comunali
asfaltate
% strade vicinali Ripristini
Tipo gestione
idrogeologici
servizio neve
anno 2014
asfaltate
COMUNE
GOSSOLENGO
70 km
-
100%
-
-
Esterna (ditta)
RIVERGARO
78 km
30 km
100%
95%
1
Esterna (ditta)
TRAVO
70 km
150 km
80%
25%
3
esterna
(agricoltori)
Su questo tema, il gruppo di lavoro ha evidenziato la criticità in ordine alla necessità di poter
disporre delle necessarie risorse per assicurare adeguati interventi di manutenzione.
ILLUMINAZIONE
COMUNE
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
Numero punti
luce
Tipo di
gestione
Durata appalto
in essere
1.900
1.686
492
Esternalizzata
Esternalizzata
Esternalizzata
12 anni
in scadenza
in scadenza
Per questo aspetto, il gruppo di lavoro ha rilevato l’opportunità di realizzare progetti comuni
di riqualificazione delle rete di pubblica illuminazione.
GESTIONE ALLOGGI E.R.P.
COMUNE
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
Numero alloggi
Tipo di gestione
18
26
-
ACER
ACER
-
57
SERVIZIO AMBIENTALE
Rete
Rete
Pozzi
Stazioni
Depuratori
acquedotto fognatura
acquedotto ecologiche
Modalità di
gestione
Gestore
Canile
Aree verdi
Aree
sgambamento
cani
COMUNI
60.000 mq.
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
72 km.
65 km.
160 km.
70 km.
86 km.
38 km.
1
2
3
6
9
8
1
1
1
Porta a porta
IREN Convenzionato
Piacenza
PC
70.000 mq
parco
Trebbia
Raccolta tipo
tradizionale con
cassonetti
stradali per la
parte alta del
IREN Convenzionato
territorio.
87.000 mq.
Piacenza
PC
Raccolta porta a
porta per carta,
indifferenziato e
organico per la
restante parte.
Raccolta tipo
10.000 mq.
tradizionale con
IREN Convenzionato
solo porta a
Piacenza
PC
porta carta nel
5.000 mq.
capoluogo
parco
archeologico
1
-
-
Il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti considerazioni:
POSITIVITA’
Certificazioni ambientali.
La fusione potrebbe permettere lo svolgimento di alcuni servizi (es. spazzatrice, raccolta
porta a porta degli ingombranti, ecc.) che attualmente non vengono svolti singolarmente a
causa del loro elevato costo
CRITICITA’
Alto costo del servizio spazzatrici a fronte di pochi servizi.
Costi elevati di gestione se esterna della manutenzione delle aree verdi pubbliche.
58
IMMOBILI COMUNALI
Immobili uso scolastico
GOSSOLENGO
Immobili non scolastici
Scuola Media Gossolengo
Scuola primaria Gossolengo
Scuola primaria Quarto
Scuola infanzia Gossolengo
Mensa Gossolengo
Mensa Quarto
Palestra Quarto
Nido
1975
2010
1970
2008
1997
2008
2013
Municipio
Magazzini autorimesse
Biblioteca
Palazzetto Gossolengo
Prefabbricato Auser
Centro Educativo
Quo Vadis Settima
Capannone
Centro sportivo Gossolengo
Centro sportivo Quarto
RIVERGARO
Anno di
costruzione
Scuola Media Rivergaro
Scuola primaria Rivergaro
Scuola primaria Niviano
Scuola infanzia Niviano
Scuola infanzia Rivergaro
Municipio
Biblioteca Comunale
Palazzetto dello Sport
Casa del Popolo
Anno
ultima
ristrutturazio.
2007
2013
2014
2003
1900
1900
2006
1990
2003
1950
1900
2009
2008
2014
1915
1965
1975
2005
1963
Fine 800
2002
1991
1900
1960
2010
2012
2005
2010
2015
2015
2015
1996
Antisismica
Metratura
No
Si
Si
Si
No
Si
Si
1.700 mq.
1.550 mq.
350 mq.
600 mq.
540 mq.
200 mq.
280 mq.
No
No
No
Si
Si
No
No
Si
770
300
500
900
180
70
370
340
Si
Si
Si
Si
Si
No
No
No
No
1.709 mq.
1.865 mq.
904 mq.
658 mq.
842 mq.
865 mq.
300 mq.
1.298 mq.
807 mq.
mq.
mq.
mq.
mq.
mq.
mq.
mq.
mq.
59
ex scuola elementare di
Ancarano
Caserma Carbinieri via
Meucci
Magazzino Comunale
Centro anziani Niviano
Locali Pubblica Assistenza
Campo calcio Rivergaro
Campo calcio Niviano
Bocciodromo Niviano
TRAVO
Scuola primaria e secondaria
Scuola infanzia
Nido
Municipio
Biblioteca e sala polifunz.
Castello
Capannone
Centro sportivo
Campo calcio
Parco Archeologico
1930
2015
No
290 mq.
1985
-
No
896 mq.
1995
2005
-
507 mq.
90 mq.
1939
1995
2001
1965
storico
2009
1960
Storico
Storico
2000
1980
1970
1999
2011
2003
2012
No
No
No
No
No
No
Indagini
Si
Si
Indagini
Indagine
2003
In fase di
progett.
No
No
No
960
530
360
1.000
530
1.600
330
mq.
mq.
mq.
mq.
mq.
mq.
mq.
2002
Il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti considerazioni:
POSITIVITA’
Scelte di opere pubbliche strategiche possono evitare la dispersione di interventi e potenziare altre riferite ad una programmazione di fusione.
Progetti finalizzati al risparmio energetico degli immobili
CRITICITA’
Capire se sono in corso opere pubbliche di significativa importanza tale da avere ruolo all’interno del progetto fusione.
Verifiche sismiche
Patrimonio immobiliare della fusione da ridefinire come destinazione d’uso
60
SERVIZI CIMITERIALI
GOSSOLENGO
RIVERGARO
Cimiteri
Tipo di
gestione
Ampliamenti in corso
Gossolengo
Quarto
Settima
Rivergaro
Niviano
Pieve Dugliara
Interna
Nessuno
nessuno
nessuno
Travo
Pillori
Viserano
Quadrelli
Fiorano
Bobbiano
Scrivellano
Statto
Caverzago
Denavolo
Fellino
Pigazzano
1
interna
Ampliamento in
previsione
Ottavello
Larzano
Rallio
Bassano
Roveleto Landi
Suzzano
TRAVO
Numero
necrofori
1
interna
In corso progettazione
ampliamento
1
In corso ampliamento
POSITIVITA’
L’esternalizzazione della gestione dei cimiteri consentirebbe anche di recuperare operai su
altre mansioni.
CRITICITA’
Quando il servizio interessa situazioni particolari quali loculi ad una determinata altezza la
presenza di soli due operai non risulta per la sicurezza dei lavoratori regolare.
61
IMPIANTI SPORTIVI
Impianti
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
Tipo di gestione
Tipologia
Gossolengo
Gossolengo
Quarto
Associazione sportiva
Associazione sportiva
Associazione sportiva
Calcio
Rugby
Calcio
Palazzetto Rivergaro
Rivergaro
Campi tennis Rivergaro
Niviano
Bocciodromo di Niviano
Centro sportivo con piscina
Campo calcio
Associazione sportiva
Associazione sportiva
Associazione sportiva
Associazione sportiva
Associazione sportiva
Associazione sportiva
Associazione sportiva
Pallavolo/Basket
Calcio
Tennis
Calcio
Bocce
Piscina
calcio
Automezzi
Anno
immatricolazione
2004
2012
2001
2005
2010
1995
1994
2007
1998
2009
2006
2001
2006
2014
2011
2007
1994
Combustibile
1989
2000
1995
1987
1994
1999
1983
2002
2001
Gasolio
Gasolio
Gasolio
Gasolio
Gasolio
Gasolio
Gasolio
Gasolio
Gasolio
1995
2004
Gasolio
Gasolio
PARCO AUTOMEZZI
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
Scuolabus Iveco Daily
Scuolabus
Scattolini
Bremach
Grande Punto
Fiat Punto
Terna
FIAT PANDA 4X4
Renault Premium
Renault Truks
Piaggio Porter 4x4
Piaggio Porter
Piaggio P1 ribaltabile
Fiat Scudo 7posti
Fiat Panda
Dacia Logan
Escavatore Caterpillar 428
Trattrice Landini Massey
Miniescavatore 35 ql
Autovettura Land Rover
Autobus Iveco Autovettura
Fiat Punto
Autovettura Iveco
Autovettura Fiat Fiorino
Autocarro Iveco
Motocarro Bremach
Autocarro Piaggio
Macchina Operatrice
Benfra
Macchina Operatrice Fai
Fiat Punto
Gasolio
Gasolio
Gasolio
Gasolio
Benzina/gpl
gasolio
gasolio
Benzina
Gasolio
Gasolio
Gasolio
GPL/B
Gasolio
Gasolio
B-M
Gasolio
Gasolio
Gasolio
62
Escavatore Komatshu
Decespugliatore
2006
2001
Gasolio
Gasolio
PERSONALE DEI SERVIZI TECNICI, URBANISTICA, EDILIZIA COMUNALI
Tecnici
Amministrativi
Operai
GOSSOLENGO
2 architetti
1 amministrativo
3 operatori
RIVERGARO
2 geometri
1 architetto
TRAVO
2 geometri
5 operatori
4 operatori
Il contesto territoriale dei tre Comuni ha certamente caratteri disomogenei. E’ pur vero, come
già indicato dal gruppo di lavoro, l’unificazione potrebbe determinare una gestione più
uniforme del territorio, assicurando omogeneità di condizioni per tutti i cittadini.
L’uniformazione degli strumenti urbanistici dovrà essere gestita con tale obiettivo, anche
prevedendo la rapida attivazione di una rete SUE per l’intero territorio.
Sul patrimonio immobiliare, la scelta della fusione consentirebbe una razionalizzazione
nell’impiego, prevedendo l’individuazione degli immobili strategicamente rilevanti per il nuovo
Comune, sui quali concentrare gli investimenti, anche finalizzati al risparmio energetico.
Sull’attività di manutenzione e sulla gestione dei servizi ambientali, la prospettiva di fusione
permetterebbe una razionalizzazione degli appalti, consentendo probabilmente, data la più
ampia scala, miglioramento della qualità e contrazione dei costi.
Analoga situazione potrebbe verificarsi per la riqualificazione della rete pubblica di
illuminazione, nella considerazione che, per i Comuni di Rivergaro e Travo, il relativo appalto
risulta in scadenza.
Si potrebbe inoltre conseguire l’obiettivo di una razionalizzazione nella conservazione e
nell’impiego dei mezzi e degli strumenti in dotazione.
Le risorse umane a più alto contenuto professionale consentirebbero la costituzione di un
gruppo di lavoro ad elevata capacità tecnica, in grado di fronteggiare più efficacemente le
esigenze in ordine all’attività di programmazione, progettazione, responsabilità di
procedimento e direzione lavori (tenuto pure conto delle indicazione fornite, in materia,
dall’ANAC). Tale situazione dovrebbe consentire anche un significativo contenimento degli
incarichi tecnici conferiti a soggetti esterni.
La squadra manutentiva risulterebbe ben più solida e nelle condizioni di operare per gruppi di
lavoro, migliorandone il livello di specializzazione, la capacità di di controllo sugli appalti e la
sicurezza.
63
4.3.
L’area servizi sociali
Per la presente area, il gruppo di lavoro ha rilevato i seguenti dati ed evidenziato i relativi punti
forza e debolezza.
Comune
Gossolengo
Rivergaro
INTERVENTI AREA ANZIANI
n.
n.
costo
n.
49
€
2.035,00
70
1
ATTIVITA’ RICREATIVE SOCIO-CULTURALI
(soggiorni, terme, ginnastica, feste, iniziative)
2
2
ATTIVITA’ VOLONTARIATO (AUSER, ALBO …)
20
3
INIZIATIVE DI PROMOZIONE SOCIALE (vicinato
solidale contrasto all’isolamento)
costo
€
€
28.915,00
Travo
/
4
5
/
/
4
SEGRETARIATO SOCIALE
165
267
167
5
PRESA IN CARICO:
69
80
33
/
20
10
1
7
2
·
6
DI CUI CON SERVIZI SPECIALISTICI
·
DI CUI INTERVENTI DI SOSTEGNO E TUTELA
(amministrazioni di sostegno tutele curatele)
ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIO
ASSISTENZIALE:
20
€
29.755,00
64
€
63.775,47
5
·
UTENTI FRAGILI
8
8
2
·
UTENTI NON AUTOSUFFICIENTI
9
21
3
/
32
3
3
·
SERVIZI CONNESSI (pasti trasporti
telesoccorso)
·
PROGETTO DIMISSIONI PROTETTE E
PROGETTO DEMENZE
€
500,00
€
10.660,99
2
8
ASSEGNO DI CURA
9
16
12
2
3
1
/
/
1
2
3
/
1
2
/
/
3
/
·
ELIMINAZIONE BARRIERE
ARCHITETTONICHE
·
ADATTAMENTO AMBIENTE DOMESTICO ED
INTERVENTI VARI L 29/97 (INVIII UDP)
10
11
CENTRI DIURNI
INSERIMENTO CASA DI RIPOSO/COMUNITA’
ALLOGGIO
€
26.500,00
/
CONTRIBUTI ECONOMICI
INVALIDITA’ CIVILE
€
3.000,00
€
11.000,00
2
7
9
21
€
20.840,57
costo
1
12
INSERIMENTO IN CRA/RSA
6
4
2
13
RICOVERI DI SOLLIEVO
/
2
1
14
INTEGRAZIONE RETTE DI RICOVERO
/
1
15
DIMISSIONI PROTETTE
5
14
€
10.618,50
€
300,00
/
6
64
Gossolengo
Criticità
Rivergaro
Punti di forza
Criticità
Punti di forza
Travo
Criticità
Punti di
forza
In relazione all’assistenza domiciliare socio assistenziale
IL
SISTEMA
DI
ACCREDITAMENTO RENDE
IL
SERVIZIO
POCO
FLESSIBILE, IL NUMERO E LA
TIPOLOGIA DEGLI UTENTI IN
CARICO
RENDONO
DIFFICOLTOSA
L'ORGANIZZAZIONE
DELL'ATTIVITÀ NELLE ORE
POMERIDIANE/ SERALI
NON
ESISTE
LISTA
D'ATTESA, I TEMPI DI
ATTIVAZIONE
DEL
SERVIZIO SONO CELERI
IL
SISTEMA
DI
ACCREDITAMENTO
APPLICATO DALLA NOSTRA
REGIONE E' INADATTO A
SERVIZI DELLA DIMENSIONE
DEI NOSTRI. SE APPLICATO
SECONDO
LE
REGOLE
IMPOSTE SI REALIZZEREBBE
UNA
GROSSA
SPERSONALIZZAZIONE ED
UNA GROSSA PERDITA DI
FLESSIBILITA'.
L'INTEGRAZIONE DEL
COORDINATORE
FORNITO
DA
CONTRATTO
DALLA
COOPERATIVA CON IL
COORDINATORE DEL
TERRITORIO, NONCHE'
RESPONSABILE
DEL
CASO PERMETTE DI
FORNIRE ALL'UTENZA
RISPOSTE
PRONTE
PERSONALIZZATE
E
PERMETTE
DI
RIORGANIZZARE
GLI
ORARI DEL SERVIZIO IN
RELAZIONE
ALLE
ESIGENZE
ED
AI
BISOGNI DELL'UTENZA
In relazione a progetto dimissioni protette e progetto demenze
OTTIMA OPPORTUNITA'
DI
REALIZZARE
PROGETTI
INDIVIDUALIZZATI PER
FAR
FRONTE
AD
EMERGENZE
SOCIOSANITARIE E A CARICHI
ASSISTENZIALI PESANTI
E E COMPLESSI PER LE
FAMIGLIE
In relazione a contributi economici
MANCANZA
DI
UN
REGOLAMENTO RECENTE
ED ATTUALIZZATO ALLE
NUOVE
POVERTA'/LA
NECESSITA'
DI
APPROVAZIONE DA PARTE
DELLA GIUNTA PER OGNI
RICHIESTA COMPORTA UN
APPESANTIMENTO
AMMINISTRATIVO
FLESSIBILITA'
INTERVENTO
DI
I CRITERI DI ACCESSO
DOVREBBERO ESSERE PIU’
RESTRITTIVI (BASATI SUL
MINIMO VITALE)
PRESENZA
DI
UN
REGOLAMENTO E DI
CRITERI AGGIORNATI
ANNUALMENTE
CHE
DETERMINANO
EQUITA' DI ACCESSO E
PONGONO
LIMITI
ALL'EROGAZIONE
DI
CONTRIBUTI IN UN
TERRITORIO DOVE LA
RICHIESTA E' SEMPRE
STATA ELEVATA.
In relazione all’integrazione rette di ricovero
MANCANZA
DI
UN
REGOLAMENTO RECENTE
ED ATTUALIZZATO ALLE
NUOVE POVERTA'
/ LA
NECESSITA'
DI
APPROVAZIONE DA PARTE
DELLA GIUNTA PER OGNI
RICHIESTA COMPORTA UN
APPESANTIMENTO
AMMINISTRATIVO
PRESENZA
DI
UN
REGOLAMENTO E DI
CRITERI AGGIORNATI
ANNUALMENTE
(IN
QUESTO CASO BASATI
SUL MINIMO VITALE)
CHE
DETERMINANO
EQUITA' DI ACCESSO E
PONGONO
LIMITI
ALL'EROGAZIONE
RESPONSABILIZZANDO
IL PARENTI TENUTI
OVE ESISTENTI
65
Comune
INTERVENTI AREA MINORI
1
INIZIATIVE PROMOZIONALI
(sensibilizzazione affido, incontri tematici con
genitori...)
Gossolengo
Rivergaro
Travo
n.
costo
n.
costo
n.
costo
2
€
450,00
/
/
/
/
/
/
20
APPALTO
CON
COOPERATI
VA
APPALTO
CON
COOPERATI
VA
2
CENTRI DI AGGREGAZIONE
15
€
5.000,00
3
CENTRO EDUCATIVO
57
€
64.950,00
20
€
19.575,77
7
4
SERVIZIO NIDO
22
€
168.112,00
21
€
66.034,41
12
€
60.492,00
2
I COSTI
SONO
RICOMPRESI
SOPRA
4
€
8.089,44
/
€
-
5
/
16
/
/
/
28
APPALTO CON
COOPERATIVA
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
GOSSOLENGO
15
8
APPALTO CON
COOPERATIVA
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
GOSSOLENGO
3
15
APPALTO CON
COOPERATIVA E
PROTOCOLLO
SOTTOSCRITTO
CON AUSL
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
GOSSOLENGO
8
5
6
7
8
9
BUONI NIDO
CENTRO PER LE FAMIGLIE: Servizi
informativi e sportello, mediazione culturale,
mediazione familiare, consulenza psicoeducativa, percorso adolescenza, spazio neogenitori, consulenza legale, progetto affido)
SOSTEGNO SOCIALE A NUCLEI FAMIGLIARI
CON FIGLI MINORI
SOSTEGNO SOCIALE A NUCLEI FAMILIARI
CON MINORI DISABILI
26
11
SOSTEGNO PSICOSOCIALE A NUCLEI
FAMILIARI CON MINORI
APPALTO
CON
COOPERATIVA
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
RIVERGARO
APPALTO CON
COOPERATIVA
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
RIVERGARO
APPALTO CON
COOPERATIVA
E
PROTOCOLLO
SOTTOSCRITT
O CON AUSL
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON CON
RIVERGARO
10
SOSTEGNO SOCIO EDUCATIVO
INDIVIDUALE DOMICILIARE
3
€
10.000,00
4
€
14.088,97
7
11
SOSTEGNO SOCIO EDUCATIVO INDIVIDUALE
SCOLASTICO
7
€
60.948,00
9
€
48.768,69
2
12
TRASPORTI ACCESSO E FREQUENZA SERVIZI
SCOLASTICI/EDUCATIVI/SOCIORIABILITATIVI
2
4
I COSTI SONO
INDICATI NELLA
SCHEDA
DISABILI
INTERVENTO 6
/
13
ESENZIONI/RIDUZIONI RETTE SERVIZI
SCOLASTICI /EDUCATIVI
13
27
/
/
/
/
APPALTO
UNIONE
MONTANA
CON
COOPERATI
VA
APPALTO
UNIONE
MONTANA
CON
COOPERATI
VA
/
66
Comune
Gossolengo
INTERVENTI AREA MINORI
Rivergaro
Travo
n.
costo
n.
costo
n.
costo
14
CONTRIBUTI ECONOMICI
5
€
3.250,00
32
€
12.914,00
2
€
1.000,00
15
SEGNALAZIONI AD ENTI VARI PER
ATTIVAZIONE INTERVENTI ASSISTENZIALI
(concessione generi alimentari – contribuzioni
straordinarie per spese sanitarie Relazioni per
Croce Rossa – Pacchi Alimentari ecc.)
1
/
10
/
2
/
16
PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE (INPS)
16
16
€
-
3

ASSEGNI NUCLEO FAMIGLIARE
NUMEROSO
4
12
3

12
4
/
ASSEGNI MATERNITA’
17
CENTRI ESTIVI: supporto a disagio e disabilità
8
€
3.349,00
18
COMUNITÀ PER MINORI
1
€
13.147,00
1
19
COMUNITA’ PER MADRI CON FIGLI MINORI
(nuclei)
/
/
2
20
MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI
/
/
/

6
I COSTI SONO
COMPRESI IN
INTERVENTO 7
E 14
/
/
3
€
91.800,00
/
/
/
/
/
APPALTO CON
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
GOSSOLENGO
23
€
11.033,00
€
31.631,55
COMUNITÀ PRONTA ACCOGLIENZA

PERCORSO ACCOGLIENZA SU RETE
PARENTALE
21
SEGRETARIATO SOCIALE
86
252
22
PRESA IN CARICO
41
146
15
2
8
2
4
8
3
5
5
2
23
24
25
SEGNALAZIONE ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA
E/O AGLI ORGANI DI PUBBLICA SICUREZZA
(QUESTURA)
GESTIONE PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ
GIUDIZIARIA: indagini e valutazioni psocosociali
ESECUZIONE DI PROVVEDIMENTI
DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA: tutele, affidi,
vigilanza…
26
INCONTRI PROTETTI
/
7
27
PERCORSO ADOZIONE
1
1
28
PERCORSO AFFIDO
2
€
6.000,00
3
I COSTI SONO
COMPRESI IN
INTERVENTO 10
APPALTO CON
COOPERATIVA
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
GOSSLENGO
€
8.820,00
1
1
/
67
Gossolengo
Criticità
Rivergaro
Punti di forza
Criticità
Travo
Punti di forza
Criticità
Punti di forza
IN RELAZIONE A CENTRI DI AGGREGAZIONE
DISPONIBILITA' DI SPAZI
ADEGUATI DEDICATI AI
GIOVANI
/
MODESTE
RISORSE INVESTITE PER IL
SERVIZIO
RADICAMENTO DEL
SERVIZIO
SUL
TERRITORIO
/
LAVORO IN RETE CON
CENTRO EDUCATIVO
E SERVIZIO SOCIALE
DEL
COMUNE
/
FLESSIBILITA' DEGLI
INTERVENTI
NON INVESTIMENTO
QUESTA
TIPOLOGIA
SERVIZIO
IL
CENTRO
DI
AGGREGAZIONE DI
TRAVO DALL'ANNO
2014 E’ IN PARTE
AUTOGESTITO DA
RAGAZZI
MAGGIORENNI CHE
HANNO
FREQUENTATO IL
CENTRO
NEGLI
ANNI PASSATI
IN
DI
IN RELAZIONE A CENTRO EDUCATIVO
INSUFFICIENZA DI SPAZI
DEDICATI RISPETTO AL
NUMERO
DI
MINORI
ISCRITTI
RADICAMENTO DEL
SERVIZIO
SUL
TERRITORIO
/
LAVORO IN RETE CON
SCUOLA,
SERVIZI
SOCIALI
DEL
COMUNE/
FLESSIBILITA' DEGLI
INTERVENTI
/
ORGANIZZAZIONE
DEL
SERVIZIO
ANNUALE IN BASE
ALLE ESIGENZE DEL
TERRITORIO
DAL
2015
SPAZIO
DEDICATO
CHE
COMPORTERA'
UN
INCREMENTO
NEGLI
ACCESSI
ED
UNO
SVILUPPO
DEGLI
INTERVENTI PREVENTIVI
IL CENTRO EDUCATIVO
RISCHIA LA CHIUSURA
A CAUSA DEL BASSO
NUMERO DI ADESIONI
IN RELAZIONE AL SERVIZIO NIDO
PRESENZA LISTA D'ATTESA
/
INSUFFICIENTE
INVESTIMENTO ECONOMICO
RISPETTO ALLE ESIGENZE
DEL TERRITORIO / SERVIZIO
STRUTTURATO CON POCA
FLESSIBILITA' COSTI ALTI
AGENZIA EDUCATIVA
RICONOSCIUTA
E
COMPETENTE
/STRUTTURA
ADEGUATA
CON
POSSIBILITA'
DI
ACCOGLIERE TUTTE
LE RICHIESTE DEL
TERRITORIO
LE CRITICITA' SONO LEGATE
ALLA STRUTTURA
CHE
PRESENTA
SPESSO
MANUTENZIONI
DA
ESEGUIRE
E
CHE
SOPRATTUTTO
NEGLI
ULTIMI ANNI RISULTANO
EFFETTUATE SEMPRE PIU’
TARDIVAMENTE
SERVIZIO RADICATO NEL
TERRITORIO
NEGLI
ANNI
GLI
ISCRITTI
SONO
DRASTICAMENTE
DIMINUITI, SE NON
AUMENTERANNO
IL
SERVIZIO E' A RISCHIO
CHIUSURA
IL NIDO DI TRAVO
HA
UNA
STRUTTURA
REALIZZATA
NELL'ANNO 2009,
CON
CRITERI
BIODINAMICI,
INOLTRE DISPONE
DI
UN
AMPIO
GUARDINO
IN RELAZIONE AL CENTRO FAMIGLIE
DISPONIBILITA'
DELLA
STRUTTURA DEL CENTRO
EDUCATIVO
PER
PERMETTERE
LA
PRESENZA
SUL
TERRITORIO
DI
UNA
"SEDE DISTACCATA" CHE
SERVA LA VAL TREBBIA
IN RELAZIONE AL SOSTEGNO A NUCLEI CON FIGLI MINORI
PRESENZA
DI
UN
SUPERVISORE
PROFESSIONALE
CHE
ACCOMPAGNA
IL
PERSONALE
NELLA
GESTIONE DEI CASI PIU
DIFFICILI
E
PESANTI
EVITANDO IL BURNOUT
DEGLI OPERATORI
IN RELAZIONE AI CONTRIBUTI ECONOMICI
I CRITERI DI ACCESSO
DOVREBBERO ESSERE PIU’
RESTRITTIVI (BASATI SUL
MINIMO VITALE)
PRESENZA
DI
UN
REGOLAMENTO
E
DI
CRITERI
AGGIORNATI
ANNUALMENTE
CHE
DETERMINANO EQUITA'
DI ACCESSO E PONGONO
LIMITI ALL'EROGAZIONE
DI CONTRIBUTI IN UN
TERRITORIO DOVE LA
RICHIESTA E' SEMPRE
68
Gossolengo
Criticità
Rivergaro
Punti di forza
Criticità
Punti di forza
Travo
Criticità
Punti di forza
STATA
ELEVATA.
POSSIBILITA'
DI
LIQUIDARE LA SOMMA IN
CAPO AL CREDITORE IN
MODO
DA
NON
CONSEGNARE
GROSSE
CIFRE
NELLE
MANI
DELL'UTENZA
IN RELAZIONE ALLE SEGNALAZIONI AD ENTI VARI
OTTIMA
COLLABORAZIONE
ATTIVA DA UN TRIENNIO
CON
LA
CARITAS
TERRITORIALE.
L'ASSOCIAZIONE
COMUNICA AL SERVIZIO
GLI AIUTI CHE FORNISCE
IN
MODO
DA
PERMETTERE
UNA
PROGETTAZIONE SULLA
FAMIGLIA BASATA SULLA
CONOSCENZA
DEL
QUADRO COMPLETO DEI
SUPPORTI RICEVUTI DAI
RICHIEDENTI
TERRITORIO CARENTE DI
UN
TESSUTO
SOCIALE
INFORMALE
E
ASSOCIAZIONISTICO
DI
SOSTEGNO AI BISOGNI
IN RELAZIONE A CENTRI ESTIVI
A CAUSA DEL NON RISPETTO
DEGLI ACCORDI FISSATI IN
CONVENZIONE
TRA
RIVERPARK E COMUNE DI
RIVERGARO DA PARTE DEL
TITOLARE DI RIVERPARK E'
STATO
RESO
TROPPO
ONEROSO L'ACCESSO ALLA
STRUTTURA
PER
LA
REALIZZAZIONE
DEL
CENTRO E PER IL 2015 IL
CENTRO ESTIVO NON E'
STATO REALIZZATO
IN RELAZIONE A COMUNITA’ PER MINORI
LE CRITICITA' SONO LEGATE
AGLI
INTERVENTI
CHE
SPESSO DEVONO ESSERE
ATTIVATI IN EMERGENZA SU
SITUAZIONI
CHE
"ESPLODONO"
COMPORTANDO PER L'ENTE
ELEVATI
COSTI
INASPETTATI
E
NON
PROGRAMMABILI
(VA
TENUTA A BILANCIO UNA
PICCOLA "RISERVA PER
QUESTO
TIPO
DI
EMERGENZE")
IL
COSTO
E'
RIPARTITO
NELL'AMBITO
DELL'UNIONE
MONTANA CON IL
CRITERIO
SOLIDARISTICO,
SENZA
QUESTA
MODALITA’
IL
COMUNE DI TRAVO
AVREBBE
AVUTO
GROSSE
DIFFICOLTA'
DI
BILANCIO
IN RELAZIONE AL PERCORSO AFFIDO
ANDREBBE
FATTO
UN
GROSSO
LAVORO
DI
PROMOZIONE
SUL
TERRITORIO AL FINE DI
SENSIBILIZZARE FAMIGLIE E
AMPLIARE IL BACINO DI
ACCOGLIENZA
OTTIMO STRUMENTO CHE
PERMETTE
(OVE
ATTIVABILE
E
OVE
RISULTANO
INDIVIDUABILI
LE
FAMIGLIE AFFIDATARIE)
DI
FORNIRE
UNA
SOLUZIONE
ALTERNATIVA
ALLA
STRUTTURA
CHE
COMPORTA COSTI DI
GESTIONE PER L'ENTE
PIU’
BASSI
E
UNA
MIGLIORE RISPOSTA DI
ACCOGLIENZA
69
Comune
Gossolengo
INTERVENTI AREA DISABILI
n.
costo
Rivergaro
n.
1
SEGRETARIATO SOCIALE
38
63
2
PRESA IN CARICO
19
34
costo
Travo
n.
9
4
I COSTI SONO
COMPRESI IN
INTERVENTO 6
3
ASSISTENZA DOMICILIARE FISICO
/
1
4
ASSISTENZA DOMICILIARE PSICHICO
1
2
/
5
PASTI A DOMICILIO
/
/
/
6
TRASPORTI PRESSO CENTRI DIURNI E
RIABILITATIVI
/
15
7
CONTRIBUTI ECONOMICI
0
3
8
ASSEGNO DI CURA:
3
·
DISABILI GRAVI
2
2
2
·
DISABILI GRAVISSIMI
1
0
0
2
3
1
/
/
1
2
3
/
/
(50)
9
INVALIDITA’ CIVILE
·
ELIMINAZIONE BARRIERE
ARCHITETTONICHE
·
ADATTAMENTO AMBIENTE DOMESTICO ED
INTERVENTI VARI L 29/97 (INVIII UDP +
RELAZIONI)
10
11
CONTRASSEGNI DISABILI
I COSTI SONO
COMPRESI IN
INTERVENTO
6
€
2.261,54
2
FORMAZIONE LAVORO:
4
·
SOSTEGNO INSERIMENTO
LAVORATIVO/TIROCINI FORMATIVI
3
·
1
1
8
LAVORATORI PROTETTI
12
SOSTEGNO INSERIMENTO SOCIALE
/
13
CENTRO SOCIO-OCCUPAZIONALE
3
11
€
1.444,13
12
€
17.914,48
€
1.700,00
€
2.261,00
14
SERVIZI SOCIO-RIABILITATIVI DIURNI
1
15
INTERVENTI PER IL TEMPO LIBERO
/
8
16
SOGGIORNI ESTIVI
2
7
17
INSERIMENTI IN STRUTTURA / DIMISSIONE DA
STRUTTURA
/
1
4
/
2
1
2
€
5.500,00
€
800,00
€
1.130,77
/
€
5.533,44
APPALTO CON
COOPERATIVA
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
GOSSOLENGO
€
2.604,00
2
€
4.500,00
2
/
/
9
€
4.650,00
costo
3
€
24.812,05
APPALTO CON
COOPERATIVA
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
GOSSOLENGO
APPALTO CON
COOPERATIVA
SERVIZIO
ASSOCIATO
CON
GOSSOLENGO
I COSTI SONO
COMPRESI IN
INTERVENTO 7
/
/
/
/
70
Comune
Gossolengo
INTERVENTI AREA DISABILI
Rivergaro
n.
costo
n.
costo
n.
€
9.232,28
5
€
45.775,87
/
18
UTENTI IN STRUTTURA
1
19
RICOVERI TEMPORANEI
/
/
20
TUTELA
/
1
21
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
/
/
Gossolengo
Criticità
Punti di forza
Travo
/
1
Rivergaro
Criticità
costo
Travo
Punti di forza
Criticità
Punti di forza
L'AREA
DISABILITA'
DELL'INTERA UNIONE
MONTANA
NON
DISPONE
DI
STRUTTURE
RESIDENZIALI PER IL
RICOVERO
DEGLI
UTENTI,
IN
PARTICOLARE
IN
PREVISIONE
DEL
"DOPO DI NOI". GLI
UTENTI DEL COMUNE
DI TRAVO HANNO UNA
MEDIA DI ANNI 45 E A
BREVE
NECESSITERANNO DI
STRUTTURE
RESIDENZIALI
GLI
UTENTI
DI
TRAVO
FREQUENTANO IL
CSO DI BOBBIO CHE
GARANTISCE
L'APERTURA
QUOTIDIANA SU 5
GIORNI
A
SETTIMANA
AREA DISABILITA’
GESTIONE DIRETTA
DI
TUTTA
LA
CASISTICA
SIA
MINORE CHE ADULTA
CON
FIGURE
DEDICATE
E
SPECIALIZZATE
/
MEDESIMA
STRUTTURA
ORGANIZZATIVA E DI
RIPARTIZIONE DELL
FUNZIONI
E
DEI
SERVIZI EROGATI.
Comune
Gossolengo
INTERVENTI AREA IMMIGRAZIONE
1
2
3
4
5
GESTIONE INTERVENTI DI
ASSISTENZA
SOCIALE
EDUCATIVA
ED
ASSISTENZIALE
SCOLASTICA IN CARICO AL
SERVIZIO SOCIALE E NON
ALLA
PUBBLICA
ISTRUZIONE
n.
costo
Rivergaro
n.
costo
Travo
n.
costo
CAMPAGNE INFORMATIVE

INIZIATIVE DI PROMOZIONE
SOCIALE/CULTURALE/INTEGRAZIONE (CORSI
DI LINGUA...)
8
9

/
/
/
/
/
/
/
1
/
2
18
/
SOSTEGNO ALL’ACCOGLIENZA
RIENTRI DEFINITIVI (SALME, MASSERIZIE,
ECC…):
INTERVENTI DI ACCOMPAGNAMENTO PER
ACCESSO SERVIZI SOCIO-SANITARI
INTERVENTI SOCIO-ASSISTENZIALI ALTRI
(segretariato sociale interventi di servizio
sociale collaborazione con enti, uffici e
associazioni diverse)
CONTRIBUTI ECONOMICI
1
€
300,00
/
€
-
1
€
500,00
71
6
INTERVENTI DI INTEGRAZIONE E
MEDIAZIONE CULTURALE
/
1
1
7
SOSTEGNO ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO
/
8
/
9
SEGRETARIATO SOCIALE
23
35
14
Comune
Gossolengo
INTERVENTI AREA ESCLUSIONE
POVERTA’ E DIPENDENZE
n.
1
SEGRETARIATO SOCIALE
29
2
PRESA IN CARICO
27

DI CUI CON SERVIZI SPECIALISTICI
costo
Rivergaro
n.
costo
Travo
n.
23
12
15
4
17
5
/
€
1.321,00
3
INTERVENTI DI STRADA
/
/
/
4
INTERVENTI A FAVORE DI ADULTI CON
MISURE CAUTELARI
1
/
/
5
CONTRIBUTI ECONOMICI
3
€
250,00
3
€
3.624,00
2
I COSTI SONO
RICOMPRESI
IN AREA
ANZIANI,
INTERVENTO
2
1
€
-
6
7
8
9
ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO
INTERVENTI PRIMA ACCOGLIENZA
(dormitorio, pasti, doccia…)
INTERVENTI SECONDA ACCOGLIENZA
(progetti individualizzati, sostegno socioeducativo)
CONTRASTO ALLA POVERTA’ (pacchi
alimentari, vestiario, emergenza abitativa…)

BUONI LYONS
/
€
-
/
17
14
Gossolengo
Criticità
/
€
€
1.000,00
Criticità
/
/
2
€
1.600,00
/
5
€
-
4
/
/
Rivergaro
Punti di forza
Punti di forza
costo
Travo
Criticità
Punti di forza
AREA ESCLUSIONE, POVERTA’ E DIPENDENZE
EFFETTUATA
FORMAZIONE DA PARTE
DEGLI
OPERATORI
RELATIVA AGLI ADULTI
FRAGILI
E
ALLA
COLLABORAZIONE CON
I SERVIZI SPECIALISTICI
CON
CONSEGUENTE
AVVIO
DI
GRUPPI
TERRITORIALI
DI
RIFLESSIONE
APPROFONDIMENTO E
SUPERVISIONE
RISPETTO AI CASI
72
Comune
Gossolengo
INTERVENTI AREA MULTIUTENZA
n.
costo
Rivergaro
n.
830
107
3
ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO ALBO
/
/
3
CONTRIBUTI PER L’AFFITTO
/
/
4
CONTRIBUTI (SOMMA PER TUTTE LE AREE)
1
SPORTELLO SOCIALE
2
5
6
7
8
CONVENZIONE LAVORI DI PUBBLICA
UTILITA’
SGATE - BONUS SOCIALE PER IL DISAGIO
ECONOMICO PER LE FONITURE DI:
11
€
4.300,00
59
/
/
50
71
costo
Travo
n.
225
€
450,00
€
€
28.898,99
/
8
5
€
11.000,00
€
2.600,00
6
€
-
20

ENERGIA ELETTRICA
27
36
10

GAS NATURALE
23
35
10
20
25
/
22
FONDO PER LE UTENZE IDRICHE
SOCIALMENTE DEBOLI
FONDO TUTELA A FAVORE DI FASCE DEBOLI
DI UTENTI GAS
costo
€
€
-
€
-
/
/
RISORSE PROFESSIONALI SERVIZIO SOCIALE
COMUNE DI GOSSOLENGO
DOTAZIONE FIGURE PROFESSIONALI SERVIZIO SOCIALE
QUALIFICA
CATEGORIA
RESPONSABILE P.O.
ASSISTENTE SOCIALE
AREA MINORI
ASSISTENTE SOCIALE
AREA ANZIANI
MULTIUTENZA E
DISABILITA’
AMMINISTRATIVO
TRASVERSALE A
TUTTE LE AREE
AMMINISTRATIVO
STAFF
D5
PERSONALE
INTERNO O
COOPERATIVA
INTERNO
COOPERATIVA
COOPERATIVA
B7
ORARIO (tempo
pieno/part time)
36 ORE
SETTIMANALI
21 ORE
SETTIMANALI
20 ORE
SETTIMANALI
COOPERATIVA
9 ORE
SETTIMANALI
INTERNO
12 ORE
SETTIMANALI
APPALTI DI SERVIZIO SOCIALE
73
1.APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO E RIVERGARO) SOSTEGNO FAMIGLIE E
MINORI (COOP. SOC. UNICOOP)
IMPORTO ANNUO APPALTO: € 82.000,00, SPESO NELL’ANNO 2014
ASSISTENTE SOCIALE
2
COOPERATIVA
AREA MINORI
AMMINISTRATIVO
1
COOPERATIVA
TRASVERSALE A TUTTE
LE AREE
SUPERVISORE
COOPERATIVA
PROFESSIONALE
48 ORE
SETTIMANALI
24 ORE
SETTIMANALI
3H SETTIMANALI
2.APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO E RIVERGARO) SERVIZIO EDUCATIVO
DISABILITA’ ADULTA (COOP. SOC. EUREKA)
IMPORTO ANNUO APPALTO: € 35.844,00, SPESO NELL’ANNO 2014
EDUCATORI
3
COOPERATIVA
COORDINATORE
1
COOPERATIVA
EDUCATIVO
21 ORE SETTIMANALI
09 ORE SETTIMANALI
3.APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO RIVERGARO) SERVIZIO INTEGRATO
ANZIANI E DISABILI (COOP. PIETRO PRATI)
IMPORTO ANNUO APPALTO: € 35.844,54, SPESO NELL’ANNO 2014
ASSISTENTE SOCIALE
1
COOPERATIVA
AREA DISABILITA’
RIVERGARO
ASSISTENTE SOCIALE
1
COOPERATIVA
AREA ANZIANI
MULTIUTENZA E
DISABILITA’
GOSSOLENGO
16 ORE SETTIMANALI
20 ORE SETTIMANALI
4.APPALTO SERVIZI EDUCATIVI RIVOLTI A MINORI E GIOVANI: CENTRO EDUCATIVO,
CENTRO AGGREGAZIONE GIOVANI, SOSTEGNO ALUNNI DISABILI, EDUCATIVA TUTELA
MINORI (COP. SOC. EUREKA)
IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014:
€ 139.247,51
ENTRATE CENTRO EDUCATIVO PER RETTE A CARICO FAMIGLIE:
€ 29.450,00
74
TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE
€ 109.797,51
COORDINATORE
3
EDUCATIVO
EDUCATORI CENTRO
7
EDUCATIVO
EDUCATORI
2
AGGREGAZIONE
SOSTEGNO
Rapporto 1:1
SCOLASTICO
(ed/minore
disabile)
TUTELA MINORI
Si attivano al
bisogno
COOPERATIVA
316 ORE ANNUE
COOPERATIVA
3.100 ORE ANNUE
COOPERATIVA
268 ORE ANNUE
COOPERATIVA
3.400 ORE ANNUE
COOPERATIVA
400 ORE ANNUE
5.APPALTO SERVIZO ASILO NIDO
IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014:
€ 168.112,00
ENTRATE PER RETTE A CARICO FAMIGLIE:
€ 71.847,50
TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE
€ 96.264,50
RETTE SU BASE ISEE COMPRESE TRA I 200€ ED I 500€ MENSILI
COORDINATORE
EDUCATIVO
EDUCATORI
1
COOPERATIVA
357 ORE ANNUE
3
COOPERATIVA
ASSISTENTI
1
COOPERATIVA
114 ORE
SETTIMANALI
30 ORE
SETTIMANALI
6.ACCREDITAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE (UNICOOP)
IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014:
€ 29.755,00
ENTRATE PER RETTE A CARICO FAMIGLIE:
€
920,00
TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE
€ 28.835,00
COORDINATORE
1
COOPERATIVA
OSS
2
COOPERATIVA
2 ORE SETTIMANALI
60 ORE SETTIMANALI
75
EDUCATORE
1
COOPERATIVA
5 ORE SETTIMANALI
COMUNE DI RIVERGARO
DOTAZIONE FIGURE PROFESSIONALI SERVIZIO SOCIALE
RESPONSABILE P.O.
D2
PERSONALE
INTERNO O
COOPERATIVA
INTERNO
ASSISTENTE SOCIALE
AREA ADULTI
ANZIANI
MULTIUTENZA
ASSISTENTE SOCIALE
AREA MINORI
ASSISTENTE SOCIALE
AREA DISABILITA’
IMPIEGATO
AMMINISTRATIVO TRASVERSALE A
TUTTE LE AREE-
D3
INTERNO
QUALIFICA
CATEGORIA
COOPERATIVA
COOPERATIVA
COOPERATIVA
ORARIO (tempo
pieno/part time)
36 ORE
SETTIMANALI
30 ORE
SETTIMANALI
27 ORE
SETTIMANALI
16 ORE
SETTIMANALI
15 ORE
SETTIMANALI
APPALTI DI SERVIZIO SOCIALE
1. APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO RIVERGARO) SOSTEGNO FAMIGLIE
(UNICOOP)
IMPORTO ANNUO VERSATO A GOSSOLENGO: € 42.600,00, SPESO NELL’ANNO 2014
ASSISTENTE SOCIALE
COOPERATIVA
27 ORE SETTIMANALI
AREA MINORI
AMMINISTRATIVO
COOPERATIVA
15 ORE SETTIMANALI
TRASVERSALE A TUTTE
LE AREE
SUPERVISORE
COOPERATIVA
3H SETTIMANALI
PROFESSIONALE
VEDI APPALTO 1
GOSSOLENGO
2. APPALTO SERVIZIO ASSOCIATO (GOSSOLENGO RIVERGARO) SERVIZIO DISABILITA’
ADULTA (PIETRO PRATI ED EUREKA)
76
IMPORTO ANNUO VERSATO A GOSSOLENGO: € 32.400,00, SPESO NELL’ANNO 2014
ASSISTENTE SOCIALE
1
COOPERATIVA
16 ORE SETTIMANALI
AREA DISABILITA’
VEDI APPALTO 3
GOSOLENGO
EDUCATORI
3
COOPERATIVA
VEDI APPALTO 2
GOSSOLENGO
COORDINATORE
1
COOPERATIVA
VEDI APPALTO 2
EDUCATIVO
GOSSOLENGO
3. APPALTO SERVIZI EDUCATIVI RIVOLTI A MINORI E ASSISTENZA SCOLASTICA RIVOLTA A
MINORI DISABILI (COOPSELIOS)
IMPORTO ANNUO APPALTO: € 87.128,45 SPESO NELL’ANNO 2014
COORDINATORE
1
COOPERATIVA
EDUCATIVO
350 ORE ANNUE
SERVIZIO CENTRO EDUCATIVO
IMPORTO SPESO NELL’ANNO 2014:
EDUCATORI CENTRO
EDUCATIVO
2
€ 19.575,77
COOPERATIVA
1.680 ORE ANNUE
€ 14.088,00
COOPERATIVA
625 ORE ANNUE
SERVIZIO TUTELA EDUCATIVA
IMPORTO SPESO NELL’ANNO 2014:
EDUCATORI TUTELA
SERVIZI EDUCATIVI E ASSISTENZIALI SCOLASTICI RIVOLTI A MINORI DISABILI
IMPORTO SPESO NELL’ANNO 2014:
€ 48.768,00
SOSTEGNO
COOPERATIVA
1925 ORE ANNUE
SCOLASTICO
APPALTO SERVIZIO ASILO NIDO
IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014:
€ 66.034,41
UTENZE E MANUTENZIONE ORDINARIA
€ 30.304,00
RETTE A CARICO FAMIGLIE (RISCOSSE DIRETTAMENTE DALLA COOPERATIVA):
€ 47.751,00
77
SU BASE ISEE: 100€ MINIMA 350€ MASSIMA. 547,80€ senza consegna di ISEE (COSTO MENSA
ESCLUSO PARI AD € 5,06 A PASTO)
COORDINATORE
1
COOPERATIVA
264 ORE ANNUE
EDUCATIVO
EDUCATORI
3
COOPERATIVA
90 ORE SETTIMANALI
ASSISTENTI
1
COOPERATIVA
20 ORE SETTIMANALI
ACCREDITAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE (UNICOOP)
IMPORTO ANNUO APPALTO SPESO NELL’ANNO 2014 (SCORPORATO TRASPORTO € 17.914,48)
€
63.775,47
ENTRATE PER RETTE A CARICO FAMIGLIE:
€
16.520,32
TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE
€
47.255,15
COORDINATORE
OSS
ASSISTENTE
AUTISTA
1
3
1
1
COOPERATIVA
COOPERATIVA
COOPERATIVA
COOPERATIVA
2 ORE SETTIMANALI
84 ORE SETTIMANALI
16 ORE SETTIMANALI
28 ORE SETTIMANALI
(MAX)
COMUNE DI TRAVO
DOTAZIONE FIGURE PROFESSIONALI SERVIZIO SOCIALE
QUALIFICA
D2
D2
PERSONALE
INTERNO O
COOPERATIVA
INTERNO
COOPERATIVA
D2
COOPERATIVA
CATEGORIA
RESPONSABILE P.O.
ASSISTENTE
SOCIALE AREA
ANZIANI, MINORI,
ADULTI,
MULTIUTENZA
ASSISTENTE
SOCIALE AREA
DISABILITA’
ORARIO (tempo
pieno/part time)
8 ORE SETTIMANALI
18 ORE
SETTIMANALI
3 ORE SETTIMANALI
APPALTI DI SERVIZIO SOCIALE
78
1. APPALTO SERVIZIO ASSISTENZA SOCIALE PROFESSIONALE E SEGRETARIATO
SOCIALE - UNIONE MONTANA (COOPSELIOS)
IMPORTO ANNUO APPALTO: € 105.961,00, QUOTA PARTE A CARICO COMUNE DI TRAVO
(CRITERIO POPOLAZIONE RESIDENTE) € 24.631,00
ASSISTENTE SOCIALE
COOPERATIVA
18 ORE SETTIMANALI
AREA ADULTI, ANZIANI,
MINORI
AMMINISTRATIVO
COOPERATIVA
6 ORE SETTIMANALI
TRASVERSALE A TUTTE
LE AREE
2. APPALTO SERVIZIO DISABILITA’ - UNIONE MONTANA (EUREKA)
IMPORTO ANNUO APPALTO: € 93.646,00 QUOTA PARTE A CARICO COMUNE DI TRAVO
(CRITERIO POPOLAZIONE RESIDENTE) € 21.768,00
ASSISTENTE SOCIALE
1
COOPERATIVA
6 ORE SETTIMANALI
AREA DISABILITA’
COORDINATORE
1
COOPERATIVA
4 ORE SETTIMANALI
EDUCATIVO
EDUCATORI CSO
2
COOPERATIVA
66 ORE SETTIMANALI
(ORE NECESSARIE
PER APERTURA CSO)
3. APPALTO SERVIZI EDUCATIVI RIVOLTI A MINORI – UNIONE MONTANA
(COOPSELIOS)
IMPORTO PER SED MINORI RESIDENTI NEL COMUNE DI TRAVO ANNO 2014
€ 11.500,00
EDUCATORI SED
2
COOPERATIVA
ORE 9 SETTIMANALI
4. APPALTO SERVIZI EDUCATIVI E ASSISTENZIALI SCOLASTICI RIVOLTI A MINORI
DISABILI – UNIONE MONTANA (COOPSELIOS)
IMPORTO PER ASSISTENZA SCOLASTICA MINORI RESIDENTI NEL COMUNE DI TRAVO ANNO
2014
€ 14.720,00
EDUCATORI
COOPERATIVA
ORE 20 SETTIMALI
5. APPALTO CENTRO EDUCATIVO E CENTRO DI AGGREGAZIONE – COMUNE DI TRAVO
(EUREKA)
79
IMPORTO CENTRO EDUCATIVO E AGGREGAZIONE ANNO 2014
€ 9.000,00
ENTRATE CENTRO EDUCATIVO PER RETTE A CARICO FAMIGLIE (RETTA € 320,00 ANNUALI)
TOTALE ENTRATE
€ 1.840,00
TOTALE COSTO NETTO CARICO COMUNE
€ 7.160,00
EDUCATORI
1
COOPERATIVA
ORE 8 SETTIMANALI
6. APPALTO SERVIZIO ASILO NIDO
IMPORTO ANNUO APPALTO: € 64.703,00 + SECONDO EDUCATORE € 33.561,00
TOTALE GESTIONE ANNO 2014 € 98.264,00
COSTO MENSA € 13.633,00
UTENZE € 10.000,00
TOTALE COSTO NIDO
€ 121.897,00
ENTRATA DA FAMIGLIE (RETTE MINIMA € 320,00 RETTA MASSIMA € 456,00) TOTALE
ENTRATE
€ 61.405,00
COSTO NETTO CARICO COMUNE
€ 60.492,00
COORDINATORE
1
COOPERATIVA
ORE
EDUCATIVO
EDUCATORI
2
COOPERATIVA
ORE 70 SETTIMANALI
AUSILIARI
1
COOPERATIVA
ORE 18 SETTIMANALI
7. ACCREDITAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE – UNIONE MONTANA
(COOPESELIOS)
IMPORTO PER SAD UTENTI ANZIANI E FRAGILI RESIDENTI NEL COMUNE DI TRAVO ANNO 2014
€ 26.500,00
OSS
COOPERATIVA
ORE 32 SETTIMANALI
L’attività della presente area, per definizione, potrebbe conseguire un sostanziale
miglioramento ampliando la scala dimensionale del servizio.
Come evidenziato dal gruppo di lavoro, potrebbero essere omogeneizzati le regole e i criteri
d’accesso, al fine di salvaguardare uniformità di condizioni per tutti i cittadini.
La maggiore dimensione, inoltre, potrebbe consentire una più adeguata applicazione delle
regole dettate dal sistema dell’accreditamento regionale.
Anche l’utilizzo delle strutture (comprese quelle relative al servizio di asilo nido) potrebbe
trovare nuove prospettive, viste le diverse e difformi problematiche rappresentate, in merito,
dal gruppo di lavoro.
80
Il forte riscorso agli appalti esterni, potrebbe essere rivisitato, attraverso forme più ampie,
articolate e flessibili, che ne consentano un miglioramento dell’efficacia e un contenimento dei
costi. Maggiore opportunità potrebbero anche nascere dalla possibilità di fare riferimento ad
un più ampio ambito relativo al tessuto del volontariato.
L’aggregazione, in un unico servizio, delle risorse professionali interne, consentirebbe di poter
impiegare risorse specialistiche interne, anche nella realtà (comune di Travo) che, in questa
fase, può avvalersi solo di figure rese disponibili dall’appalto di servizi.
In linea più generale, un coordinamento maggiormente ampio delle politiche sociali potrebbe
consentire una programmazione e una gestione più efficace dei servizi, evitando che i bisogni
siano approcciati sulla prevalente base delle situazioni emergenziali. Ciò vale, tanto di più, per
gli interventi sulle nuove povertà.
4.4.
L’Area servizi amministrativi e demografici, AA.GG., Commercio, SUAP
SERVIZI DEMOGRAFICI ED ELETTORALI
Il gruppo di lavoro ha elaborato i dati relativi al presente servizio, come segue:
ANAGRAFE DELLA POPOLAZIONE
RESIDENTE - Anno 2014
ISCRIZIONI
CANCELLAZIONI
CERTIFICAZIONI/AUTENTICHE/AUTOCE
RT.
CAMBI INDIRIZZO INTERNI
CARTE IDENTITA’
PRATICHE PASSAPORTI
RILASCIO TESSERINI CACCIA
RILASCIO PERMESSI INVALIDI
ATTESTATI COMUNITARI
PRATICHE IRREPERIBILITA’
PRATICHE LICENZE CACCIA/TIRO A
VOLO
STATO CIVILE - Anno 2014
Atti di nascita
Atti di matrimonio
Atti di morte
Atti di cittadinanza
Pubblicazioni
Annotazioni a margine atti stato civile
Divorzi brevi - separazioni
Gossolengo
Rivergaro
Travo
159
114
286
239
94
69
2.081
3.511
661
35
737
58
50
UFFICIO P.M.
0
8
0
951
70
66
UFFICIO P.M.
7
7
38
288
9
60
UFFICIO P.M.
0
0
16
Gossolengo
Rivergaro
Travo
53
28
37
3
16
61
0
76
39
92
33
27
151
0
17
18
36
0
8
112
0
81
Ufficio ELETTORALE - ELETTORI al 31 dicembre 2014
Comune di Gossolengo
SEZIONI
ELETTORALI
ELETTORI
M
ELETTORI
F
ELETTORI
18NNI
ELETTORI
ESTERO
5
2197
Compresi
18nni e
estero
2279
Compresi
18nni e
estero
25
79
TOTALE
ELETTORI
ISCRIZIONI
CANCELLAZIONI
n.
tessere
elettorali
rilasciate
4501
215
192
275
Comune di Rivergaro
SEZIONI
ELETTORALI
ELETTORI
M
ELETTORI
F
ELETTORI
18NNI
ELETTORI
ESTERO
6
2751
Compresi
18nni e
estero
2907
Compresi
18nni e
estero
53
220
TOTALE
ELETTORI
ISCRIZIONI
CANCELLAZIONI
n.
tessere
elettorali
rilasciate
5.658
148
116
414
Comune di Travo
SEZIONI
ELETTORI
ELETTORI
ELETTORI
ELETTORI
ELETTORALI
M
F
18NNI
ESTERO
n.
TOTALE
ELETTORI
ISCRIZIONI
CANCELLAZIONI
tessere
elettorali
rilasciate
3
954
Compresi
18nni e
estero
948
Compresi
18nni e
estero
10
138
1902
96
99
156
LEVA AL 31 dicembre 2014
ISCRITTI LEVA classe 1998
ISCRITTI RUOLI MATRICOLARI
CANCELLAZIONI RUOLI
MATRICOLARI
Gossolengo
n. 29
n. 56
n. 25
TESSERINI STAGIONE VENATORIA 2014/2015
Gossolengo
n. tesserini rilasciati
50
Rivergaro
n. 24
n.25
n. 15
Rivergaro
66
Travo
n. 6
Travo
60
82
DOTAZIONE ORGANICA PERSONALE ADIBITO AL SERVIZIO DEMOGRAFICO
QUALIFICA
Istruttore amm.vo
GOSSOLENGO Collaboratore informatico
RIVERGARO
n. 3 istruttori amm.vi (n.1
C3-n. 2 C1)
TRAVO
Istruttore direttivo amm.vo
Collaboratore informatico
CATEGORIA
C1
B3
ORARIO
(tempo pieno/part time)
Contratto di lavoro T.P.
Contratto di lavoro T.P.
Idem c.s.
Cat. C1
Cat. D1
Cat. B3
Idem c.s.
Rispetto a questo ambito, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti considerazioni:
CRITICITA’
- tempi ristretti per lo studio e l’attuazione di tutte le normative;
- formazione e aggiornamento non adeguato alle esigenze del personale. Il Comune, per
garantire idonea formazione, non potendola gestire internamente, dovrebbe sostenere
costi troppo elevati per cui si privilegiano i corsi gratuiti che, rispetto ai corsi a
pagamento organizzati nell’anno, sono molto pochi;
- Mancanza possibilità, per scarsità di risorse finanziarie, di poter disporre di servizi
telematici per i cittadini per accedere ai servizi demografici
- Orario apertura ufficio al pubblico: esigenza di migliorare il servizio al cittadino con fasce
più ampie di apertura
PUNTI DI FORZA
- Sono stati implementati i nuovi canali di comunicazione (sito internet) attraverso la
pubblicazione di informative per i cittadini sui servizi demografici;
- L’attività di front office è garantita in modo costante con ampiezza di chiarimenti e
informazioni per il cittadino;
- E’ attuata, se pur ancora in fase di implementazione, una politica di semplificazione
amministrativa da parte del personale che viene portata a conoscenza anche del
cittadino
SANZIONI AMM.VE E INCASSI
Il Servizio, per i Comuni di Gossolengo e Rivergaro, è trasferito dal 01^ luglio 2007 all’Unione
dei Comuni Bassa Val Trebbia e Val Luretta.
Dal 01 aprile 2014 il Comune di Travo, per gli ambiti ottimali approvati dalla Regione Emilia
Romagna, è uscito dall’Unione per fare parte dell’Unione Alta Val Trebbia
INCASSI ANNO 2014 PER:
VERBALI ACCERTATI E CONTESTATI PER INFRAZIONE C.D.S
DIVIETI DI SOSTA
VERBALI CONTROLLO AUTOVETTURE (LIBRETTI, PATENTI, ECC.)
83
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
€ 115.496,50
€ 14.023,80
€ 267,80 (DAL 01^ AL 30 MARZO 2014)
Gli importi risultano molto differenziati perché gli accertamenti con autovelox sono fatti
principalmente sulla S.S. 45, che ricade nel Comune di Gossolengo e sulla SP 28, sempre nel
territorio di Gossolengo.
Notifiche C.d.S.
GOSSOLENGO
117
RIVERGARO
242
TRAVO
--COMMERCIO/ATTIVITA’ PRODUTTIVE/MERCATI/FIERE/SUAP
DATI SULLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE al 31.12.2014 – IMPRESE REGISTRATE PER ATTIVITA’
ECONOMICHE AL 31.12.2014
MERCATI / FIERE
84
SUAP
Rispetto a questo servizio, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti valutazioni:
CRITICITA’
- Rispetto dei tempi di avvio procedimento, modalità e tempi di verifica pratiche
pervenute– molto ristretti – la persona adibita allo sportello SUAP è adibita anche ad
altri servizi;
- Tempi ristretti per verifica accesso contributi, studio del settore commerciale
- Carenza organizzativa per caricamento modulistica da utilizzare da parte dell’utente
per le diverse attività commerciali/artigianali sul sito istituzionale;
- Mancanza uniformità della modulistica da utilizzare
- Scarsa autonomia delle associazioni nella gestione degli eventi del settore per carenza
strutturale e organizzativa
- Sofferenza nell’organizzazione e promozione degli eventi commerciali annuali per
scarso utilizzo personale interno per mancanza risorse riconoscimento incentivi e/o
liquidazione straordinari
- considerato che le funzioni del SUAP sono delegate all’Unione Montana Valli Trebbia
e Luretta, di cui al momento i Comun di Gossolengo e Rivergaro fanno parte, l’assenza
di un regolamento che disciplini i rapporti fra SUAP e Comuni rappresenta un grosso
problema.
85
-
-
La vastità della materia richiede formazione continua da parte dell’operatore per
consentirgli di far fronte alle richieste di informazioni da parte dell’utenza e dei
professionisti che fanno da consulenti per l’avvio delle attività produttive.
Modulistica non sempre aggiornata sulla piattaforma provinciale che raccoglie quella
necessaria per l’avvio delle attività produttive.
PUNTI DI FORZA
- Risparmio in termini di minori costi e tempi per l’utente per le procedure telematiche
commerciali
- Facilità di accesso al sito internet / semplicità navigazione nella piattaforma
- Collaborazione del servizio nel procedimento unico con i responsabili delle
associazioni di categoria provinciali per l’attuazione delle procedure telematiche
- Impegno dell’Amministrazione di fare sistema con le associazioni locali e gli operatori
del settore per la rivalutazione del tessuto commerciale locale
- Maggiore visibilità all’esterno delle iniziative programmate a livello di promozione del
territorio
- Volontà da parte dell’Amministrazione nel fare sistema con le associazioni locali e gli
operatori commerciali per la valorizzazione del tessuto commerciale locale
GESTIONE SERVIZI CIMITERIALI - ANNO 2014
COMUNI
DIRETTA
INFORMATIZZATA
IN CONVENZIONE
GOSSOLENGO
X
X
LAMPADE VOTIVE
RIVERGARO
X
X
LAMPADE VOTIVE
TRAVO
X
X
LAMPADE VOTIVE
CONCESSIONI/OPERAZIONI CIMITERIALI
OPERAZIONI
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
3
9
12
inumazioni
n. 16
n. 3
n. 2
tumulazioni
n. 77
n. 74
n. 34
Esumazioni/estumulazioni
n. 7
n. 16
n. 12
Concessioni stipulate per loculi
n. 18
n. 22
n. 10
Concessioni stipulate per cellette
ossario
n. 3
0
n. 2
n. cimiteri territorio comunale
86
Concessioni stipulate per aree
private
n. 1
n. 7
n. 13
aree comuni concesse
n. 2
n. 3
0
Concessioni aree per cappelle di
famiglia
n. 3
0
0
Funerali di cittadini residenti
n. 26
n. 38
n. 15
Funerali di cittadini non residenti
n. 69
n. 36
n. 19
Affidamento urne
n. 1
Autorizzazione trasporto
n. 4
DISPONIBILITA’ RICETTIVA CIMITERI
TIPOLOGIA
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
CAPPELLE COMUNALI
(indicare n. complessivo)
n. 41 per n. totale
loculi 1428
n. 64 per n. totale
loculi 1274
N. 24 per n.
totale loculi
1184
loculi disponibili alla data del
31.12.2014
n. 296 (n. 68
Gossolengo – n. 96
Quarto – n. 132
Settima
n. 129
n. 100
AREE PRIVATE (indicare n.
complessivo)
n. 550
Competenza uff.
tecnico
n. 720
Aree private disponibili alla
data del 31.12.2014
n. 136
i.c.s.
n. 274
AREE COMUNI (indicare n.
complessivo)
n. 163
i.c.s.
n. 85
Aree comuni disponibili alla
data del 31.12.2015
n. 96
i.c.s.
n. 85
Cellette ossario per cassettine
o urne
n. 211
n. 76
n. 287
Cellette ossario disponibili alla
data del 31.12.2015
n. 174
n. 18
n. 287
CAPPELLE DI FAMIGLIA
n. 267
n. 206
n. 87
87
ARTICOLAZIONE DEGLI ORARI DEI FUNERALI (ad esclusione dei giorni festivi)
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
01^ ottobre – 31
marzo
8-12 / 14-16
7,30
13
Non ci sono limitazioni di
orario
01^ aprile – 30
settembre
8-12 / 15-18
Non ci sono limitazioni di
orario
Non ci sono limitazioni di
orario
ENTRATE ED USCITE RIFERITE AL SERVIZIO SVOLTO CON PERSONALE INTERNO
Il totale delle uscite per il Comune di Gossolengo è parziale perché non comprende i servizi
/costi di manutenzione gestiti dal Servizio tecnico.
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
REGOLAMENTI DATA
COMUNALI
ADOZIONE
ADOTTATI
REGOLAMENTI DATA
COMUNALI
ADOZIONE
ADOTTATI
REGOLAMENTI DATA
COMUNALI
ADOZIONE
ADOTTATI
Regolamento
comunale
di
Polizia
Mortuaria
Approvato
con
atto
C.C. n. 18
del
26.02.1999
Regolamento
comunale
di
Polizia
Mortuaria
Approvato
con
atto
C.C. N. 69
del
26.11.1996
Rispetto a questo servizio, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti valutazioni:
CRITICITA’
- sicurezza / controlli dei cimiteri: mancanza di custode, di sistemi di sorveglianza e di
chiusura automatica dei cancelli nelle ore serali e notturne;
88
-
i proventi cimiteriali, per necessità di risorse, sono destinati anche ad altre voci di spesa
e ciò penalizza l’esecuzione di alcune operazioni nell’ambito cimiteriale;
si sta abbassando la disponibilità ricettiva nel cimitero di Gossolengo per un numero
crescente di concessioni a cittadini non residenti – da valutare nei prossimi anni
(a Gossolengo le concessioni sono assegnate anche a cittadini non residente mentre a
Quarto e Settima la concessione è solo per residenti)
PUNTI DI FORZA
- Garanzia di informazione sui costi dei servizi cimiteriali a cura dell’ufficio comunale;
- Velocità nelle operazioni nell’ambito dell’attività amministrativa in quanto
completamente informatizzata;
- Massima attenzione all’utenza, alle sue esigenze e salvaguardia qualità del servizio;
- Operazioni cimiteriali compresi i funerali sono svolti da personale interno: è positivo il
mantenimento del rapporto diretto con i cittadini. Inoltre questo implica minori spese per
l’utenza in quanto il servizio è svolto in economia con il conseguente monitoraggio dei
costi.
ATTIVITA’ CONTRATTUALE
GESTIONE REPERTORIO CONTRATTI
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
N. ATTI PUBBLICI
10
7
3
N. SCRITTURE PRIVATE
3
9
31
N. CONVENZIONI
1
1
1
DISPOSIZIONI REGOLAMENTARI ADOTTATE IN MATERIA DISCIPLINA CONTRATTUALE
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
Regolamento di semplificazione
Regolamento per la disciplina
per l’acquisizione di beni e servizi dei contratti – Approvazione
in economia
Approvato con delibera C.C. n.
58 del 28.06.1991
Approvato con atto C.C. n. 20 del
22 marzo 2007
Modifica Regolamento
contratto
Approvato con delibera C.C. n.
94 del 20.12.1994
Regolamento di semplificazione
per l’esecuzione dei lavori in
economia
Approvato con atto C.C. n. 21 del
22 marzo 2007
Regolamento per l’esecuzione
di lavori e per forniture in
economia
Approvato con delibera C.C. n.
14 del 26.02.1996
89
DESCRIZIONE ATTI STIPULATI ANNO 2014
Nel Comune di GOSSOLENGO l’ufficio gare e
contratti non è entità autonoma in quanto
ogni Servizio / area comunale gestisce gli
appalti del proprio settore relativi a lavori,
servizi e forniture, curando in modo
autonomo l’istruttoria degli affidamenti.
Nel Comune di RIVERGARO l’ufficio gare e
contratti non è entità autonoma in quanto
ogni Servizio comunale gestisce gli appalti
del proprio settore relativi a lavori, servizi e
forniture, curando in modo autonomo
l’istruttoria degli affidamenti, la fase di
repertorio dell’atto e l’espletamento degli
Il Responsabile del servizio affari generali
adempimenti
di
registrazione
e/o
supporta i vari servizi comunali nella fase di
trascrizione.
repertorio dell’atto provvedendo ad
espletare
gli
adempimenti
per
la
registrazione e/o trascrizione del medesimo.
Rispetto a questo ambito, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti valutazioni:
CRITICITA’
- Organizzazione interna dispersiva perché frammentata tra i servizi in quanto ogni
responsabile segue le proprie procedure di acquisto di beni e servizi in economia
- mancanza di unificazione procedure tra i servizi per l’acquisizione di beni e servizi
- Mancanza di una struttura unica interna all’Ente che possa seguire l’attività negoziale
in genere, questo sicuramente porterebbe uno snellimento nei tempi e procedure
PUNTI DI FORZA
- Presenza di sistemi informatici che permettono di snellire le procedure
- Presenza di una struttura esterna (CUC) in grado di supportare e assistere i diversi settori
nelle loro attività negoziali, anche se tutto ciò provoca dilatazione dei tempi di esecuzione
del procedimento;
- Ogni responsabile nel proprio servizio ha assorbito nozioni e si è arricchito di esperienza e
conoscenze del settore (vs la criticità nella frammentazione delle procedure)
90
GESTIONE DEI RAMI ASSICURATIVI
BROKER ASSICURATIVO
GOSSOLENGO
RIVERGARO
Estremi
Scadenza
Estremi
Scadenza
contratto
contratto
contratto
contratto
affidamento
31.12.2016
Affidamento 31.12.2014
per cottimo
per cottimo
fiduciario
fiduciario
Rep. 3123 del
17.06.2011
TRAVO
Estremi
contratto
Incarico
intuitu
personae
DESCRIZIONE RAMI ASSICURATIVI ANNO 2014
Ramo incendio/Civile
Comuni
Contratto
GOSSOLENGO
2012/2015
Compagnia Reale
Mutua
Reggio
Emilia
RIVERGARO
01.01.2014
31.12.2014
TRAVO
01.07.14/30.06.15
Responsabilità
civile/rischi vari
Premio /anno
€ 6..080,00
€. 6.600,00
€ 3.301,00
Comuni
Contratto
GOSSOLENGO
2012/2015
€ 14.000,00
Compagnia Reale
Mutua
Reggio
Emilia
01.01.2014
– € 13.000,00 (RCT/RCO)
31.12.2014
01.07.14/30.06.15 € 5.700,00
RIVERGARO
TRAVO
Furto/rapina
Scadenza
contratto
31.12.2014
Comuni
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
Contratto
2012/2015
Compagnia Reale
Mutua
Reggio
Emilia
01.01.2014
–
31.12.2014
01.07.14/30.06.15
Premio /anno
Premio /anno
€ 1.510,00
€. 2.000,00
€ 1.100,00
91
Infortuni/cumulativo
Comuni
GOSSOLENGO
RIVERGARO
Contratto
Premio /anno
2012/2015
€ 1.433,00
Compagnia Reale
Mutua
Reggio
Emilia
01.01.2014
– €. 2.000,00
31.12.2014
TRAVO
Tutela legale
Comuni
GOSSOLENGO
Contratto
2013/2015
Compagnia
AEC/Roland - MI
RIVERGARO
Responsabilità
civile/Rischi vari
Premio /anno
€ 2.991,00
/
TRAVO
01.07.14/30.06.15 € 1.600,00
Comuni
Contratto
GOSSOLENGO
2012/2015
€ 3.351,00
Compagnia Lloyd’s
- MI
Premio /anno
RIVERGARO
TRAVO
RC AUTO
Comuni
GOSSOLENGO
Contratto
2012/2016
UNIPOL
RIVERGARO
01.01.2014
31.12.2014
TRAVO
Premio /anno
– Auto € 429,66
Scuolabus € 2.493,94
Automezzi operativi
€ 2.459,60
– Auto €. 3.144,00
Automezzi
operativi
€. 4.591,00
01.07.14/30.06.15 € 6.282,00
20.05.14/19.05.15 € 454,00
Rispetto a questo ambito, il gruppo di lavoro ha espresso le seguenti valutazioni:
CRITICITA’
- Scelta unilaterale delle Compagnie di recedere dal contratto prima della scadenza
naturale;
- Imposizione da parte delle Compagnie di restrizione della copertura assicurativa
92
-
Complessità della materia, mancanza di personale adeguatamente formato, per cui
diventa necessario essere supportati da un consulente assicurativo
Procedure di gara che spesso vanno deserte o che sono aggiudicate sulla basse dell’unica
offerta pervenuta
PUNTI DI FORZA
- Attraverso il consulente assicurativo si acquisisce una maggiore consapevolezza della
materia che fa recuperare all’Ente forza contrattuale
- Con il consulente l’Ente ha una gestione delle polizze assicurative ed un controllo maggiore
sulla emissione delle polizze e sui contratti assicurativi
- Dialogo con un unico referente che fa da tramite con le assicurazioni, questo produce
snellimento delle procedure
L’ampiezza e la complessità dell’attività amministrativa è ben descritta dalle schede
predisposte dal gruppo di lavoro. E’ del tutto evidente che una aggregazione delle risorse
professionali attualmente disponibili, ne consentirebbe una specializzazione, ampliando la
possibilità di studio, approfondimento e conoscenza delle normative, al fine di una loro più
corretta ed efficace applicazione.
Tanto più ciò potrebbe valere per la gestione dei procedimenti in materia di commercio e di
affidamento di servizi e fornitura. Per quest’ultimo aspetto, l’aggregazione istituzionale
potrebbe sicuramente consentire di conseguire obiettivi di economia di scala, ma anche
l’omogeneizzazione delle procedure e, presumibilmente, un miglior livello qualitativo delle
prestazioni e delle forniture.
L’omogeneizzazione delle norme regolamentari potrebbe essere un importante obiettivo per
l’uniformazione dei servizi ai cittadini.
Rispetto alla gestione dei servizi demografici, l’esistenza di più sportelli nell’ambito del nuovo
comune agevolerebbe l’accesso dei cittadini, mentre l’aggregazione dei gruppi di lavoro
consentirebbe una maggiore fungibilità tra gli operatori, anche nei casi di assenze.
Si tenga però conto che gli uffici, nel caso di Comune unico, saranno comunque chiamati ad un
importante attività di avvio, collegata alle variazioni toponomastiche, con particolare riguardo
alla variazione del Comune di residenza e alla eliminazione delle duplicazioni della
denominazione di strade e piazze, che comportano le necessarie variazioni anagrafiche e le
conseguenti comunicazioni ai soggetti competenti (per patenti di guida, servizio sanitario,
servizio postale, utenze, camera di commercio, etc.).
Altro significativo aggravio potrebbe essere determinata dalla scelta – sebbene auspicabile – di
costituire i Municipi.
4.5.
L’area servizi scolastici e culturali
I dati rilevati dal gruppo di lavoro sono sintetizzati nelle seguenti tabelle.
MINORI RESIDENTI AL 31.12.2014
93
MINORI 0-3
ANNI
MINORI 3-5
ANNI
MINORI 6-10
ANNI
MINORI 1113 ANNI
MINORI
14-17
ANNI
Totali
minori
210
115
311
181
214
1031
RIVERGARO
170
221
342
193
239
1165
TRAVO
50
20
57
36
47
210
TOTALE
430
356
710
410
500
2406
COMUNE
GOSSOLENGO
MINORI FREQUENTANTI AL 31.12.2014
COMUNE
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
N.
NUMERO NUMERO
PLESSI
CLASSI
ALUNNI
TOTALE
N. PLESSI
NUMERO
CLASSI
NUMERO
ALUNNI
N.
PLESSI
NUMERO
CLASSI
NUMERO
ALUNNI
1
4
94
2
11
292
1
8
157
GOSSOLENGO
1
PARITARIA
2
44
543 NEL
2014
563
NEL
2015
RIVERGARO
2
1
7
1
185
27
2
1
17
5
302
40
1
1
8
3
161
34
2
113
TRAVO
GOSSOLENGO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
I minori residenti sul territorio comunale sono 1.030 contro una popolazione anziana di 1.028
persone e su un totale di 5.619 residenti. Questo dato, demograficamente positivo, genera però alcune
criticità rispetto alla gestione dei servizi scolastici, (richieste, ascolto esigenze famiglie, gestione
pagamenti), nonché degli spazi nelle strutture.
Aspetto positivo: Gossolengo fa capo all’istituto comprensivo di Rivergaro, pertanto gli uffici scolastici
dei due comuni sono già integrati.
RIVERGARO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Rivergaro è la sede dell'Istituto Comprensivo che comprende Rivergaro e Gossolengo. Avere la sede a
Rivergaro offre indubbi vantaggi per le famiglie utenti perché consente l'accesso diretto alla
segreteria e facilità l'accesso ai servizi scolastici, ma è anche fonte di criticità per l'aumento delle spese
di gestione della sede (ad esempio spese telefoniche ed informatiche). Anche la recente adesione al
progetto school net di LEPIDA per inserire la scuola media di Rivergaro, è totalmente a carico del
bilancio comunale anche se si tratta di un investimento a vantaggio dell'intero Istituto.
TRAVO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
La maggiore criticità per il comune di Travo è rappresentata dalla legge sul dimensionamento degli
istituti comprensivi
94
Attualmente la scuola primaria ha già una pluriclasse, mentre nella scuola secondaria di primo grado
vi sono tre classi per un totale di 42 alunni (anno scolastico 2015/2016) di questi ben il 34% è
residente nei Comuni di Rivergaro o Gossolengo.
Nonostante il basso numero di alunni il Comune di Travo ha sempre mantenuto i plessi scolastici di
scuola primaria e secondaria di primo grado e nel 2009 lo stato ha autorizzato una nuova sezione di
scuola dell’infanzia. Occorre ricordare che le scuole del Comune di Travo appartengono all’Istituto
Comprensivo di Bobbio, connotato come istituto di montagna e pertanto con maggiori agevolazioni in
merito al mantenimento dei piccoli plessi.
MENSA SCOLASTICA
COMUNE
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
SERVIZIO
MENSA
SCOLASTICA PER
INFANZIA,
PRIMARIA E
SECONDARIA
MENSA SCOL.CA
PER NIDO, SC.
INFANZIA
PRIMARIA E
SECONDARIA
MENSA
SCOLASTICA PER
ASILO NIDO,
SCUOLA INFANZIA,
PRIMARIA E
SECONDARIA
NUMERO PASTI
EROGATI
NELL’ANNO
SOLARE
PASTI EROGATI
43.632
TIPO DI
GESTIONE
APPALTO
COSTO
APPALTO
230.955,00
DA GENNAIO
GIUGNO
COSTO PASTO
E 5.22 PIU’ IVA
CONTRIBUZIONE
ANNUALE DA
PARTE DELLE
FAMIGLIE
ISEE FINO A 9000.00 € 4.00
DA 9000 A 11.500 € 4.50
CON ISEE DA 11.500 IN SU
€ 5.00
204.600,00
DA
SETTEMBRE A
DICEMBRE
4.89 PIU’ IVA
INFANZIA N. 172
PRIMARIA N.
295
MEDIA N. 28
CONCESSIONE
TRIENNIO
2014/2017
€ 58,000
€. 239,070
APPALTO
31.12.2015
37.253,00 €
/ANNO
€ 5,10/PASTO
32.115,00€ /Anno
TOTALE PASTI
N. 61.000
Materna 28
Primaria 38
Medie 24
Totale Utenti
Totale pasti
7427
TARIFFE CONTRIBUZIONE
FAMIGLIE
3 O PIU’ FIGLI CON ISEE
FINO A 9000: € 3.50
NON RESIDENTI PAGANO
COSTO DEL PASTO
Modo di pagamento
acquisto buoni pasto
cartacei
€. 5,06 ALUNNO NON
RESIDENTE
€. 4,50 ALUNNO
RESIDENTE (1 SOLO
FIGLIO)
€. 4,30 ALUNNO
RESIDENTE (2 o 3 FIGLI)
€. 2,15 ALUNNO
RESIDENTE (4 o PIU’ FIGLI)
€ 5,00 ALUNNI NON
RESIDENTI
€ 4,50 ALUNNI RESIDENTI
GOSSOLENGO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Non esiste regolamento, ma solo delibere di organizzazione del servizio.
L’appalto scade a giugno 2016 e prevede quasi tutto bio e prodotti locali. Prevede l’erogazione n. 10
pasti giornalieri gratuiti per le famiglie indigenti, progetti di educazione alimentare e numerosi
controlli oltre a quelli previsti per hccp.
Esiste un comitato mensa per ulteriori controlli oltre a quelli effettuati dal comune.
Criticità: servirebbe un centro cottura potenziato (sempre in loco per non veicolare).
Il pagamento tramite i buoni pasto cartacei, richiede molto impegno per la raccolta e il controllo a fine
mese, anche se consente di limitare le morosità.
Punti di forza: il comune non ha il problema della sostituzione del personale, può richiedere in fase
di gara condizioni migliorative (es. pasti per indigenti, progetti alimentari nelle scuole, prodotti bio).
RIVERGARO
95
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Punti di forza: Rivergaro ha costruito negli anni un'efficiente sistema di centri di cottura che evita
trasporti dispendiosi e spesso fonte di ristorazione di scarso gradimento. Il primo centro di cottura si
trova presso la sede della scuola Primaria di Rivergaro e fino all'anno scorso veniva utilizzato anche
dai ragazzi della scuola media di Rivergaro che ora hanno interrotto i laboratori pomeridiani.
Il secondo centro di cottura è quello situato presso la scuola dell'infanzia di Rivergaro e viene
utilizzato anche per i passi del nido situato al piano superiore dello stesso edificio utilizzando
l'ascensore. Il terzo centro di cottura si trova a Niviano all'interno della scuola Primaria e serve con
rapidità anche l'adiacente struttura della scuola dell'infanzia di Niviano.
Criticità: nonostante il generale gradimento del servizio, da diversi anni esiste il problema della
frequenza altalenante alla scuola dell'infanzia sia a Rivergaro che a Niviano, assenze che si
concentrano soprattutto al venerdì pomeriggio e appena prima dell'ora della mensa. Causano spreco
di personale e di cibo. Per tentare di risolvere la situazione era stato inserito nell'ultimo capitolato
l'obbligo per le famiglie all'infanzia dell'acquisto di un mese intero di buoni per fidelizzare la presenza,
ma questa scelta è stata rifiutata sia dalle famiglie che dagli insegnanti. Anche le diverse soluzioni
finora adottate non hanno portato a grandi cambiamenti e sono allo studio proposte alternative per il
prossimo settembre.
TRAVO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Punti di forza: il centro cottura realizzato nell’anno 2009 presso l’edificio ove ha sede l’asilo d’infanzia
ha sensibilmente migliorato il servizio di refezione scolastica garantendo la preparazione dei pasti in
loco.
TRASPORTO SCOLASTICO
COMUNE
SERVIZIO
GOSSOLENGO
TRASPORTO
ALUNNI PER
SCUOLA MATERNA
STATALE E
PARITARIA,
SCUOLA PRIMARIA
E SCUOLA
SECONDARIA
RIVERGARO
TRAVO
TRASPORTO
ALUNNI SCUOLA
MATERNA
PRIMARIA E
SECONDARIA
TRASPORTO
ALUNNI SCUOLA
PRIMARIA E
SECONDARIA
NUMERO
UTENTI/KM
GIORNALIERI
UTENTI 56
KM 150 AL
GIORNO
53 UTENTI
173 KM (circa)
GIORNALIERI
6 Alunni
40 Km Giornalieri
TIPO DI
GESTIONE
COSTO
APPALTO/SERVIZI
O INTERNO
CONTRIBUZIONE
ANNUALE DA
PARTE DEGLI
UTENTI
IN ECONOMIA
87.000 C.A
(comprese spese
personale: autista e
parte di un
amministrativo,
spese mutuo
scuolabus, etc.)
15.000
APPALTO
TRIENNALE
A.S. 2013/14 –
2014/15 –
2015/16
SCUOLABUS E
PERSONAL E
COMUNALE
€ 63.483,96
2.000,00 progetto
per autista
22.000,00 costi
mezzo e personale
11.230,00
905,00
TARIFFE DI
CONTRIBUZIONE
FAMIGLIA
1 ALUNNO A/R €.
111,00/TRIM
1 ALUNNO solo A o
solo R €. 57,00/TRIM
2 ALUNNI A/R €.
174,00/TRIM.
2 ALUNNI solo A o
solo R €.
87,00/TRIM.
3 ALUNNI A/R €.
222,00/TRIM.
3 ALUNNI solo A o
solo R €. 111,00
€ 310,00 ANNUALI
PER UN FIGLIO
€ 420,00 PER DUE
FIGLI
Riduzione del 30% in
caso si usufruisca del
solo viaggio di andata
o ritorno
96
GOSSOLENGO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Non esiste regolamento ma solo delibere di organizzazione del servizio.
Il servizio è gestito in economia con mezzi e personale proprio: 1 autista tempo pieno con orario
spezzato ed un autista /collaboratore informatico.
Criticità: problemi per sostituzione del personale (disponibilità di due autisti e altri due dipendenti
abilitati) difficoltà a reperire volontari che si occupino della vigilanza e assistenza su scuolabus. La
spesa è molto alta rispetto all’entrata, nonostante gli alunni trasportati siano 56.
Punti di forza: maggior flessibilità per gli utenti, fermata davanti casa per elementari e materne,
possibilità di relazioni dirette con gli autisti.
RIVERGARO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Punti di forza: Rivergaro ha costruito negli anni un'efficiente appalto di noleggio con conducente
eliminando il problema del reperimento di personale qualificato e del l'individuazione dei percorsi di
andata e ritorno, mantenendo comunque il controllo sulle scelte effettuate.
Criticità: vetustà dei mezzi che le società di trasporto mettono a disposizione frutto del mancato
aumento dei costi del servizio che ha tariffe inalterate da diversi anni. Per lo stesso obiettivo di
contenimento dei costi del servizio non è mai stata possa in considerazione l'allargamento del servizio
di trasporto anche per i piccoli della scuola dell'infanzia, che risulta essere più costoso per
l'obbligatorietà del personale di assistenza oltre all'autista.
TRAVO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Punti di forza: il trasporto organizzato con personale interno è più disponibile nei confronti dei
bisogni delle famiglie. Nel Comune di Travo i dipendenti che hanno l’abilitazione all’utilizzo delle
scuolabus sono due, pertanto è garantita la sostituzione in caso di assenza del titolare.
Criticità: lo scarso numero di alunni che usufruiscono del servizio di trasporto e la loro collocazione
in punti estremi ed opposti del territorio rende la spesa molto alta in riferimento all’entrata.
SORVEGLIANZA PRE E POST ORARIO SCOLASTICO
TIPO DI
GESTIONE
COSTO
APPALTO/COSTO
INTERNO SERVIZIO
CONTRIBUZIONE
DA PARTE DEGLI
UTENTI
RIMBORSO SPESE
PER VOLONTARI
C.A € 10.000
7.120,00
TARIFFE
CONTRIBUZIONE
DA PARTE DELLE
FAMIGLIE
COMUNE
SERVIZIO
NUMERO
UTENTI
GOSSOLENGO
PRE SCUOLA PER
PRIMARIA
80
VOLONTARI
AUSER
/
/
7.500,00
circa/ANNO
ABBONAMENTI
MENSILI DA €.
25,00 (tutti i
giorni) o €. 15,00
(ridotto)
600/ANNO
710,00
€ 40,00 annuali per
pre e post, € 28,00
annuali per solo
pre.
RIVERGARO
PRE-SCUOLA SOLO
X PRIMARIA
RIVERGARO E
NIVIANO
44
GESTIONE A
CURA
DELL’ASSOCIAZI
ONE CENTRO DI
LETTURA
TRAVO
PRE ORARIO PER
SCUOLA INFANZIA,
PRE E POST PER
SCUOLA PRIMARIA
Materna Pre n.
11
Primaria Pre e
Post n. 15
CONVENZIONE
CON ISTITUTO
COMPRENSIVO
PER UTILIZZO
PERSONALE ATA
97
GOSSOLENGO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Non esiste regolamento ma solo delibere e disposizioni responsabile del servizio
Punti forza: viene svolto un lavoro importante tramite il volontariato
Criticità: difficoltà nel reperire i volontari.
RIVERGARO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Punti di forza: Rivergaro ha provveduto al servizio attraverso il ricorso ad un'associazione (negli
anni sono state tre le associazioni che si sono succedute) che si occupa dell’assistenza, turnando
volontari per la sorveglianza e la gestione del tempo pre scuola. I costi sono totalmente a carico
dell'associazione che chiede un piccolo abbonamento alle famiglie iscritte concordando le tariffe con
il comune.
Criticità: eventuale allargamento del servizio anche all'infanzia sinora non considerato per le scarse
richieste e la difficoltà di reperire spazi.
TRAVO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Punti di forza: il servizio fornito con il Personale ATA garantisce la continuità dello stesso a fronte di
una spesa minima.
Criticità: in caso di assenza del personale ATA il Comune ha dovuto individuare un volontario
socialmente utile pronto ad intervenire tempestivamente per garantire la sorveglianza degli alunni
ALTRI INTERVENTI SCOLASTICI
COMUNE
GOSSOLENGO
SERVIZIO
ASSISTENZA SU
SCUOLABUS
ASSISTENZA
ATTRAVERSAMENTO
DAVANTI SCUOLE
CONTRIBUTI AD
ISTITUTO
COMPRENSIVO L
23/96
FORNITURA GRATUITA
LIBRI SCOLASTICI
SCUOLA PRIMARIA
PROGETTI DI
EDUCAZIONE
ALIMENTARE
PROGETTO CITY CAMP
PROGETTO MARCIA
PER BENEFICIENZA
PROGETTO PARCO DEL
TREBBIA CON
BICICLETTATA
NUMERO
UTENTI
TIPO DI GESTIONE
COSTO
APPALTO/SERVIZIO
CONTRIBUZIONE DA
PARTE DEGLI UTENTI
56
VOLONTARI
3.000.00
0
449
VOLONTARI
2.000.00
0
543
5.800
0
292
9000.00
0
0
0
0
CONTRIBUTO
RICHIESTO DA ACLI
292
60
350
OFFERTA
MIGLIORATIVA
DITTA ELIOR
COLLABORAZIONE
ASSOCIAZIONE
ACLI E SCUOLA
COLLABORAZIONE
CON ISTITUTO
COLLABORAZIONE
CON ISTITUTO E
PARCO TREBBIA
0
0
0
98
RIVERGARO
TRAVO
PULIZIA PALESTRE SC.
PRIMARIA RIVERGARO
E NIVIANO
CONTRIBUTO
ISTITUTO
COMPRENSIVO PER
FABBISOGNI
FINANZIARI
FORNITURA GRATUITA
TESTI SCOLASTICI
ALUNNI SC. PRIMARIE
PULIZIA LOCALI
SCOLASTCI E
SOSTITUZIONE
PERSONALE ATA
CONTRIBUTI ALLE
SCUOLE PER
FABBISOGNI
FINANZIARI L.23/96
CONTRIBUTI ALLE
FAMIGLIE CHE
PROVVEDONO IN
MODO AUTONOMO AL
TRASPORTO
CONTRIBUTI PER
PROGETTI VARI NELLE
SCUOLE
302
302
RDO SU MEPA
€. 2.500,00
/
/
TRASFERIMENTO
ALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
€. 7.500,00
FORNITURA
MEDIANTE DITTE
DEL SETTORE
10.500,00
/
VOLONTARIO
AUSER
MATERNA
PRIMARIA
SECONDARIA
TRASFERIMENTO
ALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
2.500,00
12 FAMIGLIE
CONTRIBUTO
ECONOMICO ALLE
FAMIGLIE
3.088,00
PROGETTO
SCUOLA INFANZIA
650,00
FORNITURA GRATUITA
LIBRI SCOLASTICI
SCUOLA PRIMARIA
40
FORNITURA
PRESSO DITTE
SPECIALIZZATE
NEL SETTORE
1.442,61
CONTRIBUTI ALLE
SCUOLE PER
SORVEGLIANZA
MENSA SCUOLA
SECONDARIA
MATERNA
PRIMARIA
SECONDARIA
TRASFERIMENTO
ALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO
1.500,00
SERVIZIO
NUMERO
UTENTI
TIPO DI GESTIONE
COSTO
APPALTO/SERVIZIO
CONTRIBUZIONE
SPONSOR
ORGANIZZAZIONE
EVENTO EXPO IN UN
CASTELLO
2 GIORNATE
CON PRESENZA A
MILANO EXPO
500
APPALTO
5.737.30
5612.00
BICICLETTA NEL
PARCO DEL TREBBIA
500
ECONOMIA
PUBBLICA
ASSISTENZA
100.00
APPALTO
6191.00
2196.00
APPALTO
990.00
976.00
1500
ASSOCIAZIONI
-
-
500
ASSOCIAZIONE
CULTURA
COMUNE
GOSSOLENGO
ORGANIZZAZIONE
RASSEGNA CINEMA 8
FILM
ORGANIZZAZIONE
RASSEGNA BURATTINI
3 SPETTACOLI
COLLABORAZIONE
ASSOCIAZIONE PER
CONCERTO IN PIAZZA
COLLABORAZIONE
ASSOCIAZIONE PER
MARCIA PRO AMOP E
SCUOLA NEL PARCO
DEL TREBBIA
300/400 A
PROIEZIONE
TOTALE 3000
150 A
SPETTACOLO
TOTALE 500
99
GOSSOLENGO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Approvato regolamento per sponsorizzazioni che ha assicurato un’entrata di 8.784 euro.
Esiste un regolamento per i contributi alle associazioni molto datato.
Contributi erogati: un contributo di euro 2.000 ad un’associazione culturale per promozione musica
bandistica.
Criticità: difficoltà a coordinare l’attività delle associazioni.
Punti di forza: la partecipazione del Comune all’organizzazione consente di reperire fondi con i
bandi di sponsorizzazioni e maggior controllo sullo svolgimento delle manifestazioni.
BIBLIOTECA
COMUNE
SERVIZIO
NUMERO UTENTI
BIBLIOTECA
631
GOSSOLENGO
TIPO DI
GESTIONE
COSTO APPALTO/COSTO
INTERNO SERVIZIO
APPALTO
PIU’
VOLONTARI
9.500
5.500
GOSSOLENGO
CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA
Esiste un regolamento per il funzionamento della biblioteca ed una convenzione con altri comuni per
prestito intersistemico.
Punti di forza: prestito intersistemico e interessante perché consente lo scambio di libri tra le varie
biblioteche, un archivio ben tenuto.
Criticità: nello stesso tempo richiede figure specializzate nel settore reperibili solo tramite appalto.
PERSONALE DEL SERVIZIO
COMUNE
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
QUALIFICA
CATEGORIA
PERSONALE
INTERNO/ESTERNO
ORARIO (tempo
pieno/part time)
RESPONSABILE DEL
SERVIZIO
D
INTERNO
30 ORE
ADDETTO
AMMINISTRATIVO CAT
B3 18 ORE
B3
INTERNO
18 ORE
AUTISTA SCUOLABUS
B3
INTERNO
36 ORE
AUTISTA SCUOLABUS
B3
INTERNO
6 ORE
RESPONSABILE P.O.
D5
INTERNO
6 ORE SETTIMANALI
AGGIUNTO AMM.VO
C1
INTERNO
6 ORE SETTIMANALI
RESPONSABILE P.O.
D2
INTERNO
6 ORE SETTIMANALI
ADDETTO
AMMINISTRATIVO
INTERNO
/CONTRATTO TEMPO
DETERMINATO
15 ORE SETTIMANALI
B3
AUTISTA SCUOLABUS
B3
INTERNO
20 ORE SETTIMANALI
100
I dati e i giudizi raccolti consentono un’adeguata valutazione di effetti e conseguenze di una
potenziale fusione. Una forte criticità è l’appartenenza dei Comuni a due distinti Istituti
comprensivi (Gossolengo e Rivergaro fanno capo a quello di quest’ultimo comune, Travo fa
capo all’Istituto di Bobbio). L’eventuale unificazione dovrà quindi considerare gli effetti sulla
situazione relativa, in particolare, al Comune di Travo, per le ragioni puntualmente indicate
dalla competente componente del gruppo di lavoro.
Sulla gestione della mensa scolastica, pare evidente che un governo unificato potrebbe
consentire un contenimento dei costi complessivi, con potenziali effetti sia sul bilancio che sulle
quote di partecipazione delle famiglie.
Sul trasporto scolastico, gestito in economia da due dei tre enti, gli interventi, mantenendo lo
stato attuale delle cose, non potranno essere particolarmente significativi (anche tenuto conto
che i punti di forza e di debolezza paiono fronteggiarsi equamente, rispetto ai due modelli di
gestione oggi in essere).
Un elemento certamente positivo, in favore della gestione in economia, potrebbe essere
costituito dal numero di figure interne in possesso dell’abilitazione alla guida, che potrebbero
risultare particolarmente utili, anche ai fini delle reciproche sostituzioni.
Su questo aspetto, comunque, l’Amministrazione dell’eventuale comune unico, dovrà effettuare
le necessarie valutazioni, con un adeguato studio di convenienza, in ordine alle opportunità di
mantenere le attuali gestioni in economia o di provvedere ad un appalto complessivo del
servizio.
Altro elemento positivo potrebbe essere costituito dall’ampliamento del bacino sul quale poter
operare ai fini della valorizzazione e organizzazione del volontariato, particolarmente utile
nella gestione delle attività sussidiarie a quella scolastica.
Sul piano culturale e sui servizi turistici, la costituzione di un gruppo di lavoro, più articolato e
sufficientemente stabile, consentirebbe la programmazione e la gestione più organica delle
iniziative, tenuto conto delle potenzialità esistenti nel territorio.
4.6.
Servizi informatici
I dati relativi agli applicativi in uso dei Comuni di Gossolengo e Rivergaro, sono stati acquisiti
dall’Unione Bassa val Trebbia e val Luretta, che ha avuto conferito il relativo servizio.
I dati sono i seguenti:
Comune
Ufficio
tecnico
Gossolengo
Rivergaro
Contabilità
finanziaria ed
economica
Servizi demografici
Gestione Tributi - ICI (anagrafe, SAIA, stato
Inventario
civile, elettorale, ecc.)
Studio K
Starch
S.r.l.
Evol-X Dedagroup Access
Studio K
Soft.
Interno
protocollo
Studio K
Evol-X
Dedagroup
determinedelibere
Studio K
Evol-X
Dedagroup
Dedagroup
101
Comune
albo
Cimite
Personale
Assistenza
pretorio riale rielvazione presenze
hw
Gossolengo
Rivergaro
Studio K
Time
tracker
Zena
office
PEC
Firma
Digitale
Studio K
Studio K
Siti web istituzionali,
hosting e manutenzione,
Portale
online e
Edita S.p.A.
servizi vari
Portale
online e
servizi vari
Inside s.r.l.
Oltre a ciò, è stata effettuata una rilevazione diretta sulle dotazioni HW e di connettività dei
medesimi Comuni, che si riporta di seguito:
COMUNE DI GOSSOLENGO
102
COMUNE DI RIVERGARO
SERVER
PC FISSI
PC PORTATILI
GRUPPI DI CONTINUITA’
STAMPANTI PERSONALI
STAMPANTI DI
RETE/MULTIFUNZIONE
SCANNER
DOCUMENTALI
PERSONALI
NAS
PLOTTER
NUMERO
1
19
2
23
6
5
PROPRIETA’/NOLEGGIO
1/0
19/0
2/0
23/0
6/0
5/0
1
1/0
0
0
0/0
0/0
CARATTERISTICHE HARDWARE DEL SERVER (MICROPROCESSORE, RAM, HD)
hp proliant ml 350 gen 8 (PROC. XEON E5-2620 2,10 Ghz, 24 GB di RAM; 3 DISCHI SAS da 600
GB
CARATTERISTICHE HARDWARE DEI PC (MICROPROCESSORE, RAM, HD) OPPURE IL VALORE
DI MERCATO (0-50, 51-200,201-500, OLTRE 500€)
Le macchine più recenti sono le seguenti: 2 workstation HP Z230, 9 computer HP Pro 400 G2,
2 computer HP Pro 3500
CONNETTIVITA’
CONNESSIONI INTERNET
RETE INTERNA
LEPIDA (VELOCITA’ 100 PRESENTE
Mbps)
100 Mbps
PRESENTE
ALTRI COMPONENTI DI RETE
Firewall Watchguard, Vari Switch divisi nei vari armadi di rete per piano, una coppia di power
line.
Questi i dati forniti dal Comune di Travo:
COMUNE DI TRAVO
Hardware
SERVER
NUMERO
1
PROPRIETA’ SI
CARATTERISTICHE HW
Intel Xeon E5520 - 12Gb RAM - 6x136Gb RAID5
103
S.O.
Windows Server 2008 R2
BACKUP
giornaliero su NAS
ELENCO SW INSTALLATI Gestionale Halley; Gestionale Studio K; Sw Crux; AV Symantec
CONTRATTO DI MANUTENZIONE/ASSISTENZA
NO
PC
NUMERO
14
PROPRIETA’ SI
CARATTERISTICHE HW
Intel i5 8Gb 240Gb SSD (4); Intel i5 8Gb 120Gb SSD (5); Intel
Pentium Dual Core 4Gb 300Gb (2); Intel Core Duo 2Gb 160Gb (3)[BIBLIOTECA]
S.O.
Windows 7 (9); Windows XP (5)
BACKUP
giornaliero su NAS
ELENCO SW INSTALLATI
Office 2003-2007
CONTRATTO DI MANUTENZIONE/ASSISTENZA
NO
NEL PROSSIMO BIENNIO SI RENDERA’ NECESSARIO SOSTITUIRE I COMPUTER INSTALLATI
NELLA BIBLIOTECA COMUNALE PERCHE’ OBSOLETI
ALTRO HW
FOTOCOPIATORI/STAMPANTI MULTIFUNZIONE
STAMPANTI PERSONALI
SCANNER DOCUMENTALI PERSONALI
NAS
CONNETTIVITA’
Interna
rete 100Mb
Esterna
fibra ottica (Lepida)
n. 4
n. 8
n. 2
n. 1
NOLEGGIO
PROPRIETA’
PROPRIETA’
PROPRIETA’
Applicativi
AREA/APPLICATIVO
CONTABILITA'
FINANZIARIA
CONTABILITA' IVA
GESTIONE
INVENTARIO BENI
ECONOMATO
ATTI AMMINISTRATIVI
PROTOCOLLO
INFORMATICO
MESSI/ALBO
SOCIETA’
HALLEY
INFORMATICA s.r.l.
HALLEY
INFORMATICA s.r.l.
HALLEY
INFORMATICA s.r.l.
-MANUALEHALLEY
INFORMATICA s.r.l.
HALLEY
INFORMATICA s.r.l.
HALLEY
INFORMATICA s.r.l.
INTEGRAZIONE CON
COSTO ANNUO €
ALTRI APPLICATIVI
SI
717,01
SI
261,6
SI
417,74
SI
734,98
SI
546,23
SI
446,92
104
GESTIONE ECONOMICA
PERSONALE
GESTIONE PRESENZE
DEMOGRAFICI
TRIBUTI
SERVIZI SCOLASTICI
SERVIZI CIMITERIALI
PRATICHE EDILIZIE
POLIZIA MUNICIPALE
-AFFIDATOD.B.L. Di Benedetto
Luigi & C. s.a.s.
HALLEY
INFORMATICA s.r.l.
STUDIO K s.r.l.
-MANUALESTARCH s.r.l.
HALLEY
INFORMATICA s.r.l.
-MANUALE-
SITO WEB
SERVER
GESTIONE CONTENUTI
NO
348,19
SI
1371,76
NO
2989
NO
402,6
662,44
SI
HALLEY INFORMATICA s.r.l.
UFFICI COMUNALI
Ma, a prescindere da tali dati, deve rilevarsi una sostanziale carenza di figure professionali in
possesso di adeguate competenze ed esperienze in materia.
Data la situazione, si ritiene assolutamente necessario che gli Enti aderenti individuino al
proprio interno o acquisiscano, secondo le modalità ritenute più idonee, una figura tecnica, da
formare opportunamente e che possa costituire uno stabile supporto al Responsabile di
servizio, nei rapporti con i fornitori esterni, sia per la fase di progettazione degli interventi, sia
per gli aspetti relativi al controllo e alla verifica di efficacia degli stessi.
E’ del tutto ovvio che l’uniformazione della dotazione e degli applicativi costituirà il passaggio
fondamentale per la gestione dell’eventuale comune unico.
La nuova dimensione potrebbe, tra l’altro, costituire un’ottima opportunità per la
riprogettazione dell’intero sistema e per conseguire obiettivi di economicità ed efficienza dello
stesso, anche in vista degli obblighi di attuazione dei piani di informatizzazione previsti per
tutte le organizzazioni pubbliche.
Per queste finalità, peraltro, potrebbero sicuramente e utilmente impiegarsi i contributi
regionali triennali, in quota investimenti, resi disponibili, a legislazione vigente, per incentivare
il processo di fusione, di cui si parlerà nelle conclusioni.
4.7.
Servizi di Polizia locale
Anche in questo caso la funzione è conferita, da parte dei Comuni di Gossolengo e Rivergaro
all’Unione di appartenenza. I posti originariamente previsti dalle dotazioni di tali Enti (e
temporaneamente congelati, ai sensi dell’art. 6-bis del d.lgs. 165/2001) sono i seguenti, cui si
aggiunge l’indicazione della figura prevista dal Comune di Travo:
105
COMUNE
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
Totale
Numero
CATEGORIA
1
2
2
1
6
D
C
C
C
Rispetto ai parametri regionali e nazionali, relativi al rapporto popolazione /operatori, in effetti
il numero delle figure utilizzabili risulterebbe decisamente ridotto. E’ altrettanto vero che, per
il presente servizio, il nuovo Comune potrebbe prevedere di attivare forme di gestione
associata con altre amministrazioni, nell’ambito territoriale ottimale nel quale dovrà essere
necessariamente inserito.
V’è anche da dire che, tra le figure professionali originariamente previste, è presente un
operatore di categoria D, che, in attesa delle scelte di cui sopra, potrebbe legittimamente
assumere la responsabilità del relativo servizio.
5. L’assetto organizzativo possibile per il nuovo Comune
I tratti generali oltre ai dati e ai contributi specifici relativi alla realtà dei Comuni committenti,
descritti nelle varie parti del presente documento, costituiscono, indubbiamente, una base
conoscitiva importante, a supporto delle decisioni che dovranno essere assunte dagli Organi di
governo dei Comuni stessi.
Si può aggiungere, da parte di chi ha guidato l’esperienza, che paiono aperti i percorsi per una
proficua integrazione organizzativa, professionale e, soprattutto relazionale, tra le diverse
persone che vi hanno partecipato e che non hanno temuto di lasciarsi condurre in un clima di
stretta cooperazione.
Eravamo in “laboratorio” e ben altra è la vita concreta, ma l’importante, almeno in fase iniziale,
era sperimentarsi ed immedesimarsi, in vista di dare corpo ad una esperienza reale.
Per questa ragione e in questa prospettiva, con il supporto fondamentale del Segretario dei tre
Enti, si ritiene di poter giungere a prefigurare un modello organizzativo per il funzionamento
dell’eventuale, futuro Comune unico, affinché, anche questo contributo, insieme a tutte le
restanti elaborazioni prodotte, possa costituire un appoggio sul quale porre la leva decisionale
che pertiene alle Amministrazioni.
Prima di tutto, pare utile precisare quale potrebbe essere la modalità di trasferimento del
personale al nuovo Comune, da attuarsi, come precisato dalla Regione, ai sensi dell’art. 2112
c.c., secondo quanto previsto dall’art. 31 del d.lgs. 165/2001.
Si forniscono, pertanto, di seguito, sintetiche coordinate.
Il testo unico sul pubblico impiego, d.lgs. n. 165/2001, consente che la pubblica
amministrazione possa trasferire o conferire ad altri soggetti, pubblici o privati, proprie attività,
106
con applicazione, al relativo personale, della normativa sul trasferimento di azienda, di cui
all'art. 2112 c.c.
È orientamento consolidato della giurisprudenza ritenere applicabile l'art. 2112, c.c, relativo al
trasferimento di azienda, qualora sia ceduto un complesso di beni che oggettivamente si
presenti quale entità dotata di una propria autonomia organizzativa ed economica,
funzionalizzata allo svolgimento di una attività volta alla produzione di beni e servizi.
La prima vera definizione di “ramo d’azienda” è stata prodotta dal d.lgs. 2 febbraio 2001, n. 18
recante "Attuazione della direttiva 98/50/CE relativa al mantenimento dei diritti dei lavoratori
in caso di trasferimento di imprese, di stabilimenti o di parti di stabilimenti": come
“Un’articolazione funzionalmente autonoma di un’attività economica organizzata (…),
preesistente come tale al trasferimento e che conserva nel trasferimento la propria identità”.
Secondo gli orientamenti della Cassazione, il ramo d’azienda è funzionalmente autonomo
quando è “in grado di funzionare in modo autonomo”, senza “rappresentare, al contrario, il
prodotto dello smembramento di frazioni non autosufficienti e non coordinate tra loro, né una
mera espulsione di ciò che si riveli essere pura eccedenza di personale. Si deve trattare, in pratica,
“di una piccola azienda nell’azienda”.
La Corte di Giustizia Europea (procedimento C-446/07 in data 12/02/2009) ha affermato che
“La condizione relativa al mantenimento dell'identità di un'entità economica, va interpretato non
già nel senso che richiede il mantenimento dell'organizzazione specifica imposta
dall'imprenditore ai diversi fattori di produzione trasferiti ma nel senso che presuppone il
mantenimento del nesso funzionale di interdipendenza tra tali fattori. Infatti, il mantenimento di
un siffatto nesso funzionale tra i vari fattori trasferiti consente al cessionario di utilizzare questi
ultimi anche se essi sono integrati, dopo il trasferimento, in una nuova diversa struttura
organizzativa al fine di continuare un'attività economica identica o analoga”.
Come sopra detto, l'art. 31 del d.lgs. n. 165/20016, consente che la pubblica amministrazione,
come il privato datore di lavoro, possa trasferire o conferire ad altri soggetti, pubblici o privati,
proprie attività, con applicazione al personale che passa alle dipendenze del cessionario della
normativa sul trasferimento di azienda, di cui all'art. 21127 c.c., espressamente richiamato, e
Art. 31 d.lgs. n.165/2001
Passaggio di dipendenti per effetto di trasferimento di attività.
1. Fatte salve le disposizioni speciali, nel caso di trasferimento o conferimento di attività, svolte da pubbliche
amministrazioni, enti pubblici o loro aziende o strutture, ad altri soggetti, pubblici o privati, al personale che passa
alle dipendenze di tali soggetti si applicano l'articolo 2112 del codice civile e si osservano le procedure di
informazione e di consultazione di cui all'articolo 47, commi da 1 a 4, della legge 29 dicembre 1990, n. 428.
7 Il richiamo all'art. 2112, c.c., è da intendersi quale richiamo integrale, per la parificazione fra pubblico e privato
che costituisce la 'ratio' dell'intero D.Lgs. n. 165/2001 (C. Cass., n. 5709/2009).
Art. 2112 c.c.
Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda.
In caso di trasferimento d'azienda, il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti
i diritti che ne derivano.
Il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del
trasferimento. Con le procedure di cui agli articoli 410 e 411 del codice di procedura civile il lavoratore può
consentire la liberazione del cedente dalle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro.
Il cessionario è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali,
territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri
contratti collettivi applicabili all'impresa del cessionario. L'effetto di sostituzione si produce esclusivamente fra
contratti collettivi del medesimo livello.
6
107
con l'osservanza degli obblighi di informazione e di esame congiunto di cui alla L. n. 428/1990,
art. 47, commi da 1 a 48, anch'essi oggetto di richiamo diretto.
Osserva la giurisprudenza come l'applicazione dell'art. 2112, c.c., comporti che il rapporto di
lavoro continui con il cessionario, senza necessità di consenso del lavoratore ceduto (C. Cass.,
n. 5709/2009; C. Cass., n. 26215/2006; C. Cass. n. 9031/2004; C. Cass., n. 11908/2003).
Nei suoi pronunciamenti più recenti, infatti, la Cassazione afferma, fra l’altro, che: “La cessione
di ramo d'azienda è legittima solo se la struttura è dotata di pregressa autonomia organizzativa
ed è idonea, già all'atto della cessione, a costituire un’entità economica unitaria, finalizzata allo
svolgimento di un'attività volta alla produzione di beni e servizi. In assenza di tali requisiti, non si
può parlare di cessione di ramo d'azienda, ma di mera cessione di contratti di lavoro per il
perfezionamento del quale è indispensabile il consenso dei lavoratori.”
Detti requisiti sono indubbiamente sussistenti, nel caso di specie, trattandosi di nuovo Comune
istituito, per fusione di Comuni preesistenti.
Ferma restando la facoltà di esercitare il recesso ai sensi della normativa in materia di licenziamenti, il
trasferimento d'azienda non costituisce di per sé motivo di licenziamento. Il lavoratore, le cui condizioni di lavoro
subiscono una sostanziale modifica nei tre mesi successivi al trasferimento d'azienda, può rassegnare le proprie
dimissioni con gli effetti di cui all'articolo 2119, primo comma.
Ai fini e per gli effetti di cui al presente articolo si intende per trasferimento d'azienda qualsiasi operazione che, in
seguito a cessione contrattuale o fusione, comporti il mutamento nella titolarità di un'attività economica
organizzata, con o senza scopo di lucro, preesistente al trasferimento e che conserva nel trasferimento la propria
identità a prescindere dalla tipologia negoziale o dal provvedimento sulla base del quale il trasferimento è attuato
ivi compresi l'usufrutto o l'affitto di azienda. Le disposizioni del presente articolo si applicano altresì al
trasferimento di parte dell'azienda, intesa come articolazione funzionalmente autonoma di un'attività economica
organizzata, identificata come tale dal cedente e dal cessionario al momento del suo trasferimento.
Nel caso in cui l'alienante stipuli con l'acquirente un contratto di appalto la cui esecuzione avviene utilizzando il
ramo d'azienda oggetto di cessione, tra appaltante e appaltatore opera un regime di solidarietà di cui all'articolo
29, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276.
8 Art. 47 legge n. 428/1990.
Trasferimenti di azienda.
1. Quando si intenda effettuare, ai sensi dell'articolo 2112 del codice civile, un trasferimento d'azienda in cui sono
complessivamente occupati più di quindici lavoratori, anche nel caso in cui il trasferimento riguardi una parte
d'azienda, ai sensi del medesimo articolo 2112, il cedente ed il cessionario devono darne comunicazione per
iscritto almeno venticinque giorni prima che sia perfezionato l'atto da cui deriva il trasferimento o che sia
raggiunta un'intesa vincolante tra le parti, se precedente, alle rispettive rappresentanze sindacali unitarie, ovvero
alle rappresentanze sindacali aziendali costituite, a norma dell'articolo 19 della legge 20 maggio 1970, n. 300, nelle
unità produttive interessate, nonché ai sindacati di categoria che hanno stipulato il contratto collettivo applicato
nelle imprese interessate al trasferimento. In mancanza delle predette rappresentanze aziendali, resta fermo
l'obbligo di comunicazione nei confronti dei sindacati di categoria comparativamente più rappresentativi e può
essere assolto dal cedente e dal cessionario per il tramite dell'associazione sindacale alla quale aderiscono o
conferiscono mandato. L'informazione deve riguardare: a) la data o la data proposta del trasferimento; b) i motivi
del programmato trasferimento d'azienda; c) le sue conseguenze giuridiche, economiche e sociali per i lavoratori;
d) le eventuali misure previste nei confronti di questi ultimi.
2. Su richiesta scritta delle rappresentanze sindacali o dei sindacati di categoria, comunicata entro sette giorni dal
ricevimento della comunicazione di cui al comma 1, il cedente e il cessionario sono tenuti ad avviare, entro sette
giorni dal ricevimento della predetta richiesta, un esame congiunto con i soggetti sindacali richiedenti. La
consultazione si intende esaurita qualora, decorsi dieci giorni dal suo inizio, non sia stato raggiunto un accordo.
3. Il mancato rispetto, da parte del cedente o del cessionario, degli obblighi previsti dai commi 1 e 2 costituisce
condotta antisindacale ai sensi dell'articolo 28 della legge 20 maggio 1970, n. 300.
4. Gli obblighi d'informazione e di esame congiunto previsti dal presente articolo devono essere assolti anche nel
caso in cui la decisione relativa al trasferimento sia stata assunta da altra impresa controllante. La mancata
trasmissione da parte di quest'ultima delle informazioni necessarie non giustifica l'inadempimento dei predetti
obblighi.
108
Per proseguire nell’elaborazione di una ipotesi di modello organizzativo per il prospettato
Comune unico, non può prescindersi dalla rilevazione della attuali dotazioni di personale e dai
relativi modelli che declinano l’organizzazione dei singoli Enti.
Eccoli sinteticamente riprodotti:
COMUNE DI GOSSOLENGO
DOTAZIONE ORGANICA
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
109
COMUNE DI RIVERGARO
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
110
COMUNE DI TRAVO
DOTAZIONE ORGANICA
POSTI
CATEGORIA
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
D1
D1
D1
D1
C
C
B3
B3
B1
B1
B1
DENOMINAZIONE
RESPONSABILE SERVIZIO AFFARI GENERALI
RESPONSABILE SERVIZIO FINANZIARIO
RESPONSABILE SERVIZIO TECNICO
RESPONSABILE SERVIZI SOCIALI E SCOLASTICI
ISTRUTTORE AMMINISTRATIVO
AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE
COLLABORATORE TECNICO
COLLABORATORE INFORMATICO
OPERAIO SPECIALIZZATO MANUTENTORE
OPERAIO SPECIALIZZATO NECROFORO
OPERAIO SPECIALIZZATO ESCAVATORISTA
(*)
(*)
(*)
(*)
(*)
(*)
(*)
(*)
(*)
(*)
TOTALE 12
(*) posto unico
I POSTI SONO TUTTI COPERTI.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Alla luce della presente elaborazione, si ipotizza il seguente modello organizzativo per il nuovo
Comune.
111
STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL NUOVO COMUNE
Per le funzioni di
polizia e sicurezza, gli
addetti della Polizia
locale si relazionano
direttamente con il
Sindaco
Questo servizio svolge sia
compiti di supporto all’intera
struttura che funzioni di line,
rivolte direttamente ai
cittadini
112
COMPETENZE ATTRIBUITE ALLA STRUTTURE
STRUTTURA
Servizio Finanziario, personale, informatica
Servizio AA.GG., demografici,
commercio, scuola, cultura
ATTRIBUZIONI






Programmazione e rendicontazione economico-finanziaria
Gestione contabilità finanziaria
Gestione contabilità economico-patrimoniale
ICT
Gestione giuridica ed economica del personale
Statistica










Organi istituzionali
Segreteria generale
Anagrafe
Stato civile
Elettorale
Contratti
Suap
Commercio
Procedure per l’affidamento di servizi e forniture
Istruzione prescolastica, scuola e diritto allo studio, servizi ausiliari al
sistema scolastico
Biblioteche, beni e iniziative culturali, politiche giovanili, sport e tempo
libero, turismo

Polizia locale


Polizia locale e amministrativa
Sistema integrato di sicurezza urbana
Servizio gestione entrate e
servizi fiscali



Gestione entrate tributarie
Gestione entrate extra tributarie
Servizi fiscali








Progettazione lavori e opere pubbliche
Manutenzioni
Gestione dei beni demaniali e patrimoniali
Viabilità e infrastrutture stradali
Edilizia scolastica
Risorse e servizi idrici, gas e illuminazione
Trasporti
Sistema di protezione civile


Urbanistica assetto del territorio
Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economicopopolare
SUE
Catasto
Tutela, valorizzazione e recupero ambientale
Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica
Rifiuti
Servizio tecnico
Servizio urbanistica ed edilizia






Servizio attività sociali


Interventi sociali per infanzia, minori e famiglie, disabilità, anziani,
soggetti a rischio di esclusione sociale
Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali
Cooperazione e associazionismo
Il modello, ovviamente, dovrà essere adeguato, anche graficamente, nel caso – auspicabile – si
ritenesse, nell’eventuale, nuovo Comune unico, di istituire i Municipi.
113
Tenendo conto degli attuali organici, delle professionalità rilevate e della consistenza dei
compiti sopra descritti, la dotazione dei servizi potrebbe essere, orientativamente, così
articolata:
STRUTTURA
Servizio Finanziario, personale,
informatica
Servizio AA.GG., demografici,
commercio, scuola, cultura
Polizia locale
Servizio gestione entrate e
servizi fiscali
Servizio tecnico
Servizio urbanistica ed edilizia
Servizio attività sociali
TOTALE
DOTAZIONE DI RISORSE UMANE
N.
CAT.
RUOLO/AREA PROFESSIONALE
1
1
2
2
1
2
10
3
2
1
D
D
C
C
D
D
C
B
B
D
RESPONSABILE
CONTABILE
CONTABILE
AMMINISTRATIVO
RESPONSABILE
AMMINISTRATIVO
AMMINISTRATIVO
AMMINISTRATIVO
AUTISTI SCUOLABUS
POLIZIA LOCALE
5
C
POLIZIA LOCALE
1
D
RESPONSABILE
2
C
CONTABILE
1
1
2
1
11
1
1
1
1
1
2
1
57
D
D
C
C
B
D
D
C
C
D
D
C
RESPONSABILE
TECNICO
TECNICO
AMMINISTRATIVO
OPERAIO
RESPONSABILE
TECNICO
TECNICO
AMMINISTRATIVO
RESPONSABILE
ASSISTENTE SOCIALE
AMMINISTRATIVO
Come è evidente, le dotazioni di ciascun servizio, potrebbero assumere una consistenza ben
maggiore, rispetto all’attuale polverizzazione su identici servizi, ma di comuni diversi. Ciò,
permetterebbe, indubbiamente, una maggiore flessibilità e fungibilità operativa9, anche se non
può negarsi il fatto che il complesso della dotazione prevista per l’ipotetico nuovo comune
risulti ben inferiore alle medie locali, regionali e nazionali, concernenti il rapporto tra
dipendenti e popolazione. Si pensi che, con i dati 2014, tale rapporto del nuovo comune sarebbe
inferiore al 4 per 1000, mentre la media regionale e quella nazionale, secondo i dati Ifel, riferiti
Con questa situazione, risulterebbe certamente più agevole, rispetto all’attuale situazione, applicare gli indirizzi
anche da ultimo, forniti dall’Anac, con l’aggiornamento del PNA 2015, riguardo all’esigenza di affermare in modo
sempre più solido, negli enti, il principio di imparzialità oggettiva e soggettiva e una opportuna distinzione tra
compiti di gestione e attività di vigilanza e controllo.
9
114
al 2012, è superiore al 7 per mille e quella relativa agli enti di analoga dimensione del territorio
nazionale è pari al 5,79 per mille. D’altra parte, anche a livello provinciale, rispetto ai 57
dipendenti del prospettato nuovo comune, vi sono situazioni di analoghe o minori dimensioni
con dotazioni ben più consistenti (nel 2014, Castel San Giovanni, 13.800 ab. e 77 dipendenti,
Fiorenzuola d’Arda, 15.300 ab. e 95 dipendenti).
Va da sé, inoltre, che una struttura di questa fatta non potrebbe che determinare un forte
contenimento della spesa complessiva, per effetto della riduzione degli incarichi di posizione
organizzativa. Escludendo la situazione relativa al servizio di Polizia locale, attualmente in
Unione, la spesa odierna per posizioni organizzative e risultato dei tre Enti, compresi gli oneri,
ammonta ad una cifra superiore ad € 230.000,00. Sempre escludendo la Polizia locale, la spesa
da sostenersi per posizioni e risultato del nuovo comune, anche calcolandone al massimo i
relativi valori, supererebbe di poco € 130.000,00.
6. L’ipotesi di fusione dei soli due Comuni di Gossolengo e Rivergaro
Sebbene in sede di gruppo strategico si sia ricevuto l’esplicito mandato di preferire l’ipotesi di
aggregazione di tutti e tre i Comuni che hanno promosso l’iniziativa, per completezza
dell’analisi si ritiene di ricondurre l’esame fin qui svolto ad una potenziale situazione di
unificazione dei soli Comuni di Gossolengo e Rivergaro.
A tal fine, si riprendono le valutazioni effettuate per le diverse aree indagate, circoscrivendone
la portata alla predetta ipotesi di fusione a due.
AREA FINANZIARIA
Trascurando gli aspetti relativi all’entità dei contributi statali e regionali alla fusione, la cui
entità sarà oggetto della disamina conclusiva, la criticità relativa alla situazione del notevole
indebitamento di uno dei Comuni (quello di Gossolengo), rispetto all’altro (Comune di
Rivergaro), con indebitamento decisamente più basso, non fa che riprodurre l’analoga
situazione già descritta per l’ipotesi di fusione tra i tre Comuni, di un forte divario tra le due
realtà, rendendo ancor più difficile un riequilibrio rispetto al valore pro capite dell’onere medio
in capo ai cittadini.
Anche con riguardo ai residui attivi di difficile esazione, la situazione più critica è certamente
quella che riguarda il Comune di Gossolengo e questa non potrebbe che riverberarsi in modo
ancor più consistente su un bilancio unificato che riguardi solo il predetto Comune e quello di
Rivergaro, che, invece, sotto questo punto di vista, si trova in una situazione ben più favorevole.
Riguardo all’impatto organizzativo, la situazione genererebbe qualche difficoltà, in ragione
della convenzione in essere tra il Comune di Rivergaro e quello di Travo, per l’utilizzo del
responsabile del servizio finanziario; infatti, stando così le cose, l’efficace e conveniente impiego
a pieno tempo degli attuali due responsabili dei servizi finanziari in una ipotesi di aggregazione
a tre, verrebbe in parte meno, dovendo l’unificazione a due contare solo su parte di una delle
due figure.
115
AREA TECNICA E URBANISTICA
Rispetto agli strumenti urbanistici il Comune di Gossolengo ha già approvato PSC, RUE, POC,
mentre il Comune di Rivergaro è nella fase di adozione. Questa aspetto potrebbe anche risultare
positivo, tenuto conto dell’esigenza di uniformazione di detti strumenti, al fine di assicurare
condizioni omogenee per tutti i cittadini del territorio dei due Comuni.
Sull’attività di manutenzione e sulla gestione dei servizi ambientali, la prospettiva di fusione a
due permetterebbe, così come indicato nella ipotesi di aggregazione a tre, una razionalizzazione
degli appalti, con un miglioramento della qualità e contrazione dei costi, ciò, però, in misura
verosimilmente inferiore rispetto ad una scala dimensionale più ampia.
Lo stesso può dirsi per la riqualificazione della rete pubblica di illuminazione, così come
rispetto all’obiettivo di una razionalizzazione nell’impiego del patrimonio immobiliare e nella
conservazione e nell’impiego dei mezzi e degli strumenti in dotazione.
Riguardo alle risorse umane, la fusione dei Comuni di Gossolengo e Rivergaro, consentirebbe
comunque la costituzione di un gruppo di lavoro ad elevata capacità tecnica, in grado di
fronteggiare più efficacemente le esigenze in ordine all’attività di programmazione,
progettazione, responsabilità di procedimento e direzione lavori.
L’aggregazione dei soli Comuni di Gossolengo e Rivergaro, riguarderebbe un’area territoriale
meno eterogenea rispetto a quella prevista nel caso di fusione dei tre Comuni. A fronte di ciò,
però, la squadra manutentiva risulterebbe più contenuta nelle dimensioni, riducendone le
prospettive di specializzazione sugli interventi e sui controlli.
AREA SOCIALE
In questo campo, riferendosi l’aggregazione a due ai Comuni di maggiori dimensione, si ritiene
che gli elementi di opportunità già rilevati nell’ipotesi di fusione a tre possano essere
confermati. Viene meno, forse, l’opportunità di prospettare – se possibile – un migliore impiego
della struttura dell’asilo nido di Travo (date le criticità rilevate per le analoghe strutture dei
Comuni di Gossolengo e Rivergaro).
AREA AMMINISTRATIVA
Il diverso impatto rispetto a questa area della fusione a due, concerne quasi esclusivamente
l’impossibilità di utilizzare risorse professionali di qualità ed esperienza (disponibili
nell’ambito della dotazione del Comune di Travo). Ciò, anche tenendo conto che, trattandosi –
come detto – dei due Enti di maggiore dimensione demografica, le attività di avvio dell’unico
comune tra i comuni di Gossolengo e Rivergaro, sarebbero comunque particolarmente onerose
e complesse.
AREA SCOLASTICA
Questa è l’area nella quale, forse, la fusione a due, rappresenta l’ipotesi con minori aspetti
problematici, rispetto all’unificazione a tre. Ciò, con particolare riferimento al fatto che i Comuni
di Gossolengo e Rivergaro fanno riferimento allo stesso istituto comprensivo (mentre Travo
afferisce a quello di Bobbio).
116
Questo aspetto non è marginale, viste le problematiche rappresentate, in materia, dal gruppo
di lavoro.
Di contro, anche in questo caso, sul piano organizzativo, verrebbe meno la possibilità di
utilizzare professionalità elevate ed esperte, presenti, in materia, nel Comune di Travo, oltre a
non poter godere dell’opportunità di impiegare il personale dello stesso comune abilitato alla
guida, a garanzia dello svolgimento del servizio di trasporto scolastico.
AREA INFORMATICA
Le problematiche evidenziate per il caso della fusione a tre, risultano confermate anche nella
presente ipotesi.
AREA DELLA POLIZIA LOCALE
Analoghe considerazioni valgono per la presente area, tenuto conto del limitato numero degli
operatori, come già evidenziato nella corrispondente sezione relativa all’ipotesi di unificazione
di tre Comuni.
APPARTENENZA AD AMBITI OMOGENEI
Questo è un aspetto non marginale. Come già indicato dalla Regione, l’eventuale fusione non è
pregiudicata nel caso in cui i Comuni appartengano ad ambiti territoriali ottimali diversi. Infatti,
la fusione determina il fatto che il nuovo Comune dovrebbe, secondo la legge regionale n. 21 del
2012, essere ricompreso in un nuovo ambito territoriale ottimale che costituisce, come noto,
l’area territoriale adeguata per l’esercizio in forma associata delle funzioni.
Non di meno, la fusione dei soli Comuni di Gossolengo e Rivergaro non determinerebbe tale
eventualità, cosa che, invece, avrebbe luogo nel caso di unificazione anche con il Comune di
Travo.
ASSETTO ORGANIZZATIVO
Questo è forse l’aspetto dirimente, come già accennato nei punti precedenti. Nella sostanza,
l’assetto della struttura organizzativa già ipotizzato per la fusione di tre Comuni non verrebbe
a modificarsi sostanzialmente, anche nel caso di unificazione a due. Ciò non solo
determinerebbe un minore contenimento delle spese per gli incarichi di responsabilità, ma
generebbe la perdita sostanziale di risorse professionali importanti, al fine di generare quella
interdipendenza positiva e cooperazione tra le persone, più volte rimarcata come
indispensabile per il successo dell’iniziativa. In linea più generale, l’accorpamento senza il
Comune di Travo determinerebbe un peggioramento del rapporto dipendenti/popolazione,
rispetto a quello, per taluni aspetti problematico, già indicato al precedente punto 5.
117
7. Il piano di comunicazione
E’ del tutto evidente che l’eventuale decisione di procedere alla fusione debba essere sostenuta
da un adeguato piano di comunicazione.
Ciò, non solo perché vi sia obbligo di sottoporla al referendm popolare, con le procedure e le
modalità indicate al capitolo 1, ma piuttosto perché è necessario ascoltare la voce dei cittadini,
al fine di acquisire da loro considerazioni, contributi e perché no, critiche, che possano però
essere utili a comprendere la bontà e l’adeguatezza del percorso intrapreso.
Data la complessità, il prospettato coinvolgimento di esperti dell’Università Cattolica di
Piacenza, non può che essere utile e proficuo.
Per questa regione, si forniscono, per ora, solo alcune suggestioni sul tema.
7.1.
La comunicazione interna
Dopo l’esperienza condotta con i gruppi di lavoro appositamente costituiti per la realizzazione
del presente studio è ora opportuno proseguire nel coinvolgimento degli “attori” interni,
affinché rappresentino i primi divulgatori delle motivazioni a sostegno delle decisioni
prefigurate.
I timori e le conseguenti tensioni che potrebbero derivare dalla previsione di un consistete
cambiamento nella vita professionale dei dipendenti, debbono essere ascoltati, ma anche
gestiti, con argomentazioni razionali.
In tale ottica, dovrà procedersi – nel caso si intendesse proseguire con il percorso di fusione –
ad effettuare appositi incontri di illustrazione delle ragioni tecniche e politiche della decisione,
con le rappresentanze sindacali dei dipendenti, nel pieno rispetto dell’importante ruolo, anche
di proposta, che essi rivestono.
Per gli impatti complessivi sui servizi, si ritine anche utile un tempestivo coinvolgimento della
Organizzazioni sindacali confederali territoriali e delle Federazioni dei pensionati.
E poi, un paziente lavoro di confronto con i vari settori d’attività, al fine prefigurare
compiutamente i passi e gli snodi, anche tecnici, che dovranno essere affrontati.
7.2.
La comunicazione istituzionale
I tre enti dovranno concordare percorsi comunicativi comuni, sia nell’utilizzo dei canali internet
dei social network, sia nei rapporti con la stampa, ideando, se possibile, anche immagini o
simboli che evidenzino anche visivamente, il forte impegno delle amministrazioni rispetto alle
scelte prefigurate.
L’aspetto davvero rilevante è che le Amministrazioni si presentino coese, ma non con
atteggiamento di pervicace e stolida certezza, bensì rappresentando quella tensione all’ascolto
di cui si è detto prima, pur sostenendo razionalmente le decisioni che saranno sottoposte alla
verifica popolare.
118
7.3.
Il confronto con le rappresentanze del mondo sociale ed economico
Altro ambito decisivo di comunicazione concerne le relazioni e il confronto con il mondo
dell’economia d’impresa e sociale, del commercio e dell’agricoltura, del volontariato e, in
genere, dell’impegno sociale e delle parrocchie.
E’ indubbio che dovranno programmarsi focus group con le rappresentanze locali e provinciali
di tali mondi, al fine di acquisire impressioni e valutazioni sul progetto e per fornire loro, in una
logica di reciprocità, le motivazioni delle scelte prospettate.
Gli incontri potranno avere un carattere collegiale, ma anche vertere su specifiche esigenze
d’ambito, da trattarsi con i singoli gruppi d’interesse.
Oltre alle loro rappresentanze, si ritiene sia molto utile incontrare direttamente le persone che
appartengono a tali realtà, al fine di poter avvertire direttamente i loro pensieri e i loro giudizi.
7.4.
Parlare con le persone
Decisivo, si ritiene, è l’incontro con le comunità e le persone.
Si tratta di recuperare la cultura degli incontri diretti, anche con i piccoli gruppi e gli ambienti
meno raggiungibili attraverso gli altri canali di comunicazione.
L’assemblea, come antico strumento per proporre temi nuovi (consapevoli, peraltro, che anche
questi mezzi tradizionali possono essere gestiti con metodologie molto avanzate).
Conclusioni
Le conclusioni hanno frequentemente il carattere del commiato.
Si vogliono, invece, portare, proprio in questa parte finale, due contributi che paiono
importanti.
Il primo concerne la dimensione dei contributi statali e regionali riconosciuti quali incentivo
per i procedimenti di fusione.
Non si è lasciato questo tema alla parte conclusiva dello studio, perché se ne sottovaluti la
rilevanza (è certamente tra gli elementi decisivi, rispetto alla scelta delle Amministrazioni),
bensì perché si ritiene che esso non possa essere l’esclusivo criterio di giudizio, pena il rischio
dell’insuccesso dell’iniziativa.
Ad ogni buon conto, come ampiamente indicato al punto 1, la situazione è, potenzialmente, in
notevole mutamento: alle modifiche della l.r. n. 13/2015, che ha introdotto l’art. 18 bis
(dedicato all’incentivazione delle fusioni di comuni) all’interno della l.r. n. 24/1996, fa da
contraltare la previsione di un forte innalzamento dei contributi statali annui (dal 20 al 40%
dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno 2010, pur nel limite di uno stanziamento
complessivo), prefigurato dal d.d.l. di stabilità 2016.
Si ritiene, in ogni caso, di fornire alle Amministrazioni il dato dei potenziali contributi per la
fusione, calcolato a legislazione vigente, utilizzando il prezioso strumento messo a disposizione
dalla Regione Emilia Romagna.
119
DATI RELATIVI ALL’IPOTESI DI FUSIONE DEI TRE COMUNI
Previsione di contributi regionali e statali per la fusione di comuni
IMPORTI ANNUI DEI CONTRIBUTI PREVISTI PER IL NUOVO COMUNE
Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo
della Regione Emilia-Romagna in conto INVESTIMENTI PER 3 ANNI di EURO
calcolato sulla base dei criteri adottati con delibera di Giunta Regionale n° 329 del
31 marzo 2015
Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo
della Regione Emilia-Romagna in spesa CORRENTE PER 15 ANNI di EURO
150.000
220.000
calcolato sulla base dei criteri adottati con delibera di Giunta Regionale n° 329 del
31 marzo 2015
Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo
dello STATO in spesa CORRENTE PER 10 ANNI di EURO
calcolato sulla base dei criteri adottati con Decreto del Ministero dell'Interno del 21
gennaio 2015. Tetto massimo contributo annuo 1.500.000 euro
440.429
Somma delle quote annue della Regione e dello Stato dal 1^ al 3^ anno EURO
810.429
Somma delle quote annue della Regione e dello Stato dal 4^ al 10^ anno EURO
660.429
Quota annua della Regione e dello Stato dal 11^ al 15^ anno EURO
220.000
Nei primi 10 anni totale contributi per investimenti e spesa corrente EURO
7.054.292
Comune
GOSSOLENGO
RIVERGARO
TRAVO
Totale N°
3
Comuni
Importi
parziali per
calcolo
20.000
contributi in
Euro
N°
dipendenti
censimento
2013
N° popolaz.
Kmq
Residente al
territorio
1/1/2015
Volume
spese
correnti
conto
consuntivo
2014 €
3.536.055
4.724.646
2.140.235
Trasferimenti
erariali dallo
Stato 2010
18
20
11
5.625
7.033
2.079
31,1
43,83
81,01
912.327,67
933.253,58
356.564,88
49
14.737
155,94
10.400.936
2.202.146
64.000
72.000
64.000
440.429
120
Nel caso la fusione riguardi solo i Comuni di Gossolengo e Rivergaro, il dati sono i seguenti:
DATI RELATIVI ALL’IPOTESI DI FUSIONE DI DUE COMUNI (Gossolengo e Rivergaro)
Previsione di contributi regionali e statali per la fusione di comuni
IMPORTI ANNUI DEI CONTRIBUTI PREVISTI PER IL NUOVO COMUNE
Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo
della Regione Emilia-Romagna in conto INVESTIMENTI PER 3 ANNI di EURO
calcolato sulla base dei criteri adottati con delibera di Giunta Regionale n° 329 del
31 marzo 2015
Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo
della Regione Emilia-Romagna in spesa CORRENTE PER 15 ANNI di EURO
150.000
156.000
calcolato sulla base dei criteri adottati con delibera di Giunta Regionale n° 329 del
31 marzo 2015
Dall'anno di istituzione il nuovo Comune avrà una QUOTA ANNUA di contributo
dello STATO in spesa CORRENTE PER 10 ANNI di EURO
calcolato sulla base dei criteri adottati con Decreto del Ministero dell'Interno del 21
gennaio 2015. Tetto massimo contributo annuo 1.500.000 euro
369.116
Somma delle quote annue della Regione e dello Stato dal 1^ al 3^ anno EURO
675.116
Somma delle quote annue della Regione e dello Stato dal 4^ al 10^ anno EURO
525.116
Quota annua della Regione e dello Stato dal 11^ al 15^ anno EURO
156.000
Nei primi 10 anni totale contributi per investimenti e spesa corrente EURO
5.701.163
Comune
GOSSOLENGO
RIVERGARO
Totale N°
2
Comuni
Importi
parziali per
calcolo
0
contributi in
Euro
18
20
5.625
7.033
31,1
43,83
Volume
spese
correnti
conto
consuntivo
2014 €
3.536.055
4.724.646
38
12.658
74,93
8.260.701
1.845.581
64.000
52.000
40.000
369.116
N°
dipendenti
censimento
2013
N° popolaz.
Kmq
Residente al
territorio
1/1/2015
Trasferimenti
erariali dallo
Stato 2010
912.327,67
933.253,58
121
V’è da precisare che il contributo regionale triennale, in quota investimenti, è finalizzato a
finanziare spese iniziali in conto capitale che il Comune neoistituito deve sostenere per
l’acquisto di beni materiali ed immateriali necessari alla riorganizzazione delle preesistenti
strutture amministrative comunali, alla messa in rete degli uffici comunali e all’eventuale
costituzione degli opportuni sportelli decentrati, per l’effettuazione di eventuali lavori pubblici
urgenti per uniformare gli standard prestazionali nelle diverse parti del territorio del nuovo
ente e per l’acquisto di servizi necessari ad uniformare le procedure amministrative, i sistemi
informativi ed i servizi per l’intero territorio del comune neoistituito. Il contributo può essere
utilizzato per eventuali ulteriori tipologie di spese in conto capitale, purché strumentali
all’avvio dell’attività del Comune unificato ed il consolidamento della gestione unitaria e tale
finalità sia documentata in sede di rendicontazione del contributo.
Il secondo tema concerne, invece, un’analisi più generale – e per taluni aspetti ideale, ma non
irreale – della prospettiva di costituzione di un unico Comune.
I Comuni visitati con il presente studio hanno indubbiamente caratteristiche non propriamente
omogenee: Gossolengo, un centro residenziale contiguo al Capoluogo, con buone potenzialità
di sviluppo demografico, con molti giovani, famiglie e bambini; Rivergaro, un centro con buona
vocazione allo sviluppo d’impresa e dei relativi insediamenti, che si coniuga con una vocazione
turistica e di valorizzazione dei luoghi; Travo, un centro di piena collina, che fa del proprio
patrimonio agroambientale, storico e archeologico un importante leva di crescita.
Perché non partire da queste differenze per costruire una unica entità, che, coniugandole, possa
costruire un’idea di sviluppo a tutto tondo?
Però sarebbe impresa degna del nostro secolo quella di
rendere la vita finalmente un'azione non simulata ma
vera, e di conciliare per la prima volta al mondo la famosa
discordia tra i detti e i fatti.
Da un sorprendente Giacomo Leopardi, Pensiero XXIII,
presumibilmente datato tra il 1831 e il 1835
122