Ges one del territorio e del paesaggio

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Ges one del territorio e del paesaggio
Associazione Nazionale Ci3à del Vino Via Massetana 58/B -­‐ 53100 Siena (SI) -­‐ Italia ci3adelvino.it Ges$one del territorio e del paesaggio A cura di Paolo Benvenu0 -­‐ Dire3ore dell'Associazione Nazionale Ci3à del Vino e Presidente dell'Associazione Internazionale Iter Vi0s Enovi&s business –-­‐ Workshop innova&on 3-­‐6 novembre 2015 Milano Italia IL TERRITORIO È UN BENE COMUNE, IL TERRITORIO RURALE È IL NOSTRO CAPITALE SOCIALE Il territorio non è solo un “bene pubblico”, quanto piuEosto un BENE COMUNE che non può essere venduto né usucapito. Il territorio rurale è parte fondamentale del nostro CAPITALE SOCIALE e della nostra qualità della vita, oltre che una RISORSA COLLETTIVA STRATEGICA des&nata a garan&re la sicurezza e la sovranità alimentare, idrica ed energe&ca del Paese. CosAera Amalfitana (Salerno) L’intreccio delle relazioni tra i centri urbani ha dato vita a SPAZI “DI MEZZO” in cui si intersecano re& infrastruEurali, aree agricole, insediamen& produQvi, residenzialità diffusa e nuove struEure turis&che di agriturismo e di turismo rurale. Questo ha modificato il senso delle INTERDIPENDENZE TRA LE FUNZIONI dei servizi urbani e dei servizi produQvi alla campagna e la fruizione degli spazi pubblici e priva&. Orto de’ Pecci (Siena) IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA NELLA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ LOCALE E DEL PAESAGGIO L'agricoltura italiana e la vi&coltura in par&colare hanno lasciato, nel corso dei secoli, profondi segni iden&fica&vi del paesaggio rurale e ancora oggi con&nuano a rappresentare un MARCHIO IDENTIFICATIVO DI UN TERRITORIO aEraverso pra&che colturali che si intrecciano con gli ambien& urbani, i borghi, le can&ne, le case sparse, gli annessi agricoli, la cultura e le aQvità economiche e sociali dei luoghi. Il paesaggio rappresenta un mezzo per una possibile definizione di bello e dentro a L’agricoltura è un’importante aQvità economica e contemporaneamente un potente GENERATORE DI PAESAGGIO questo conceEo, quando parliamo di aree rurali, inseriamo non solo quello che si vede ma anche quello che si sente e si percepisce sopraEuEo in termini di gusto BELLO È ANCHE BUONO e nella globalizzazione in aEo questo gioca un ruolo determinante nell'opportunità di poter spendere il territorio come elemento di aErazione e di compe&zione, anche turis&ca IL PAESAGGIO NON È UN ELEMENTO IMMUTABILE Un bel paesaggio una volta distruEo non torna più, diceva giustamente Andrea ZanzoEo, ma la campagna e l’agricoltura sono un qualcosa di vivo e per restare tale hanno BISOGNO DI CAMBIAMENTO E DI MOVIMENTO, per adaEarsi all’evolversi dei merca&, ai progressi delle conoscenze scien&fiche, alle dinamiche aziendali. Contemporaneamente, le ciEà devono ritrovare un loro confine e svilupparsi per RIQUALIFICAZIONE, SOSTITUZIONE E DENSIFICAZIONE DEI TESSUTI ESISTENTI, in un quadro di razionalizzazione delle funzioni, di riduzione del consumo del suolo, di risparmio energe&co e di miglioramento dei servizi e Non solo nutrizione, quindi, Pantelleria ma UN (Trapani) DIVERSO della mobilità colleQva, anche con l'aiuto delle PATTO TRA CITTÀ E CAMPAGNA, una relazione nuove tecnologie. forte che in Italia non è totalmente nuova ma ha bisogno di una nuova veste. UNA NUOVA RECIPROCITÀ TRA CITTÀ E CAMPAGNA E' necessario RIDEFINIRE IL CONFINE TRA CITTÀ E CAMPAGNA, aEraverso una serie di processi e strategie: incenAvare la convivenza virtuosa fra la doppia funzione dell’agricoltura come aTvità produTva e come “generatore” di paesaggio sviluppare una nuova centralità agricola intesa anche come conservazione dell’ambiente e comprensione dei valori antropologici, paesisAci e storico-­‐monumentali sostenere la pianificazione comunale per rendere concreto l’equilibrio tra vitalità agronomica e qualità paesaggisAca; mappare i terreni vocaA all’agricoltura per conoscerne il potenziale a lungo termine, evitare scelte incongrue e rifle[ere su come ada[are la viAcoltura ai cambiamenA climaAci riconoscere i paesaggi del vino coinvolgendo i produ[ori nello scrivere “buone praAche” agronomiche e paesaggisAche, tutelando i vigneA storici da considerare come vere e proprie opere d’arte e me[endo in evidenza l’integrazione tra le ci[à e le loro campagne Cinque Terre (Liguria) GESTIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO ALL'INSEGNA DELLA GREEN ECONOMY riconoscimento del verde agricolo come spazio produQvo economicamente rilevante e non des&nabile ad usi diversi da quelli dell’esercizio di aQvità agricole diffusione del consumo di prodoQ agro-­‐alimentari aven& un direEo legame con il territorio di produzione sostegno alla mulAfunzionalità delle imprese che presidiano il territorio, con misure di fiscalità ecologica e incen&vazione dell'archeo-­‐agri-­‐turismo come ulteriore supporto al seEore agrituris&co nell’oQca della sostenibilità ambientale promozione di esperienze di filiera corta e agricoltura sociale: cura di or& urbani e verde pubblico, farmers market, gruppi di acquisto solidali, faEorie didaQche, raccolta direEa nei campi, adozione di piante o animali in via di es&nzione, produzione e vendita direEa nei terreni confisca& alla mafia, ecc. riconoscimento della centralità dell'agricoltura, dando la priorità ad una mappatura dei suoli voca& all’agricoltura, alla messa in sicurezza delle aree di pregio, alla semplificazione burocra&ca e dell’accesso finanziamen& e credito per il recupero dei centri storici e dei nuclei abita& rurali, il riuso di edifici e sistemi insedia&vi rurali Dal 2011 le Ci[à del Vino partecipano ai lavori di approfondimento del CONSIGLIO NAZIONALE DELLA GREEN ECONOMY sulle opportunità di sviluppo sostenibile legate alle filiere agricole di qualità ecologica, alla tutela e valorizzazione dei paesaggi rurali e alla disciplina legislaAva del contenimento del consumo del suolo dis&nzione tra aQvità edilizia che consumano nuovo suolo e aQvità che riqualificano i tessu& urbani esisten&, sostenendo inves&men& produQvi a caraEere innova&vo, formazione del capitale umano, riconversione di aree industriali dismesse, recupero ambientale ed efficientamento energe&co dei si& dis&nzione tra superficie pubblica o privata considerando edificabile solo quella pubblica e stabilendo che nuovi impegni di suolo sono possibili solo per edifici pubblici e infrastruEure, ma sempre nell'ambito dei Piani comunali e mai in deroga definizione del perimetro delle aree urbanizzate ammeEendo al di fuori di esso solo parchi, giardini e or& periurbani, edifici ed aErezzature necessari all’agricoltura e alle aQvità forestali, infrastruEure e loro per&nenze, aErezzature e edifici pubblici che per la loro intrinseca funzione non possono stare negli abita& GESTIONE, MONITORAGGIO E MESSA IN SICUREZZA DELLE AREE RURALI Realizzazione di una mappatura geopedologica regionale dei territori che, aEraverso un sistema cartografico interaQvo, consenta di visualizzare ed accedere in tempo reale a tuQ da& necessari per supportare la conduzione sostenibile dei fondi agricoli, adaEare le col&vazioni alla aEuale crisi clima&ca, coadiuvare le scelte tecniche dell’enologo e dell'agronomo nella valorizzazione del potenziale agricolo e nella oQmizzazione delle modalità di conduzione di un terreno Diffusione di una pianificazione comunale che, aEraverso strumen& come il Piano Regolatore delle CiEà del Vino e il coinvolgimento dei produEori, renda concreto l’equilibrio tra validità agronomica e qualità paesaggis&ca Valorizzazione -­‐ con banche da& digitalizzate, seminari e laboratori -­‐ del trasferimento delle buone praAche aven& ad oggeEo la ges&one del territorio, la sicurezza, l'occupazione, i piani regolatori vol& alla tutela del paesaggio, delle colture storiche (vigne&, ulive&, ecc.) e dei saperi tradizionali Tutela delle colture storiche, quali patrimonio paesaggisAco e di biodiversità, incen&vando la conoscenza e la ricerca mul&disciplinare, aEraverso studi di archeologia della vite e del vino, mappatura e valorizzazione degli an&chi palmen&, ricerca dei feno&pi caraEeris&ci della vite e dell'olivo di par&colari territori, creazione di un marchio delle specie autoctone, realizzazione di campi sperimentali con il coinvolgimento dei vi&coltori e dei produEori locali, alles&mento di or& e giardini varietali SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO E VALORIZZAZIONE DELLE AREE URBANE E RURALI: IL PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO Nel 1996 l'Associazione delle CiEà del Vino ha messo a punto il “Piano Regolatore delle Ci3à del Vino ” per offrire alle amministrazioni locali uno strumento mul&disciplinare aEento allo sviluppo sostenibile del territorio e alla pianificazione delle zone di pregio vi&vinicolo A par&re dal 2007 le linee metodologiche sono state ulteriormente arricchite con specifici contenu$ in tema di paesaggio, misure d’adaEamento al deterioramento clima&co, aggiornamento delle tecniche per ges&re il vigneto, qualità dell'architeEura rurale e riflessi che tuEo ciò ha sul governo del territorio SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO E VALORIZZAZIONE DELLE AREE URBANE E RURALI: IL PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO Nel 1996 l'Associazione delle CiEà del Vino ha messo a punto il “Piano Regolatore delle Ci3à del Vino ” per offrire alle amministrazioni locali uno strumento mul&disciplinare aEento allo sviluppo sostenibile del territorio e alla pianificazione delle zone di pregio vi&vinicolo A par&re dal 2007 le linee metodologiche sono state ulteriormente arricchite con specifici contenu$ in tema di paesaggio, misure d’adaEamento al deterioramento clima&co, aggiornamento delle tecniche per ges&re il vigneto, qualità dell'architeEura rurale e riflessi che tuEo ciò ha sul governo del territorio IL PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO: I FONDAMENTI conoscenza approfondita delle cara[erisAche del territorio viAvinicolo e del complesso delle struEure edilizie connesse alla produzione, commercializzazione e diffusione della cultura in ambito enologico e vi&vinicolo, dalle “forme” u&lizzate per la col&vazione alle aQvità moderne dell’agriturismo e delle can&ne di charme rapporto tra le zone di interesse vi&vinicolo con il territorio e le sue infrastru[ure aEenzione per gli aspeQ della efficienAzzazione energeAca unitarietà e conservazione del paesaggio, basata sul recupero dell’esistente, nella convinzione che la commercializzazione dei vini e la fruizione turis&ca possa avvenire presso le can&ne o presso qualsiasi altro luogo, ma viene comunque influenzata dall’immagine del luogo di produzione ges&one delle trasformazioni delle stru[ure edilizie connesse all’economia ed alla cultura del vino, aEraverso apposite schede di rilevamento che individuano edifici o complessi di edifici disciplinandone le modalità di intervento partecipazione degli operatori e dell’intera comunità locale al processo di programmazione territoriale, con il coinvolgimento ulteriore degli en& sovraordina& (Provincia, Regione) IL PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO: LA METODOLOGIA Zonazione Vi&vinicola Capacità d'uso dei suoli Ecosistemi e re& ecologiche Unità paesis&che Regole d’espansione urbana e dei piccoli centri: evoluzione struEura morfo&pologica storica, zonazione e aree naturali di rispeEo, capacità di carico ambientale, sistemi costruQvi e materiali tradizionali, esigenze d’ospitalità Regole di riqualificazione e riuso di edifici e sistemi insedia&vi rurali: relazioni fra edificio o borgo e fondi agricoli, deroghe e adaEamen& specifici delle norma&ve Regole per insediamen& produQvi di nuova costruzione: criteri per efficientamento energe&co, localizzazioni, inserimento paesis&co, materiali da costruzione ecc. Regole per la difesa e la valorizzazione del paesaggio agrario a livello aziendale: fruibilità del territorio, sviluppo economie locali, recupero equilibrio idrogeologico ed ecosistemico, conservazione dei vigne& storici, rinnovo degli impian& obsole&, nuovi vigne& IL PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO: I TEMI IN AGENDA Accessibilità al territorio viAvinicolo Efficientamento energeAco delle aziende viAvinicole Promozione della partecipazione e del presidio territoriale Promozione del prodo[o vino come parte integrante del Local Food Planning Sviluppo di praAche di pianificazione delle Ci[à del Vino nell’ambito del processo di riforma isAtuzionale (ambiA di area vasta omogenei anche in relazione alla presenza di aree di produzione viAvinicola di qualità cerAficata) SAma dell’impa[o socio-­‐economico IL PIANO REGOLATORE DELLE CITTÀ DEL VINO: LE BUONE PRATICHE Dal 2008 il Concorso per il Miglior Piano Regolatore delle CiEà del Vino premia ogni due anni le amministrazioni che si sono dimostrate maggiormente aEente ad uno sviluppo sostenibile del territorio ed alla tutela e valorizzazione delle aree di pregio per la produzione vi&vinicola soEo il profilo idrogeologico, ambientale, paesaggis&co, energe&co produQvo ed economico. COMUNE DI BOMPORTO Costruzione di un “libro delle regole”, in collaborazione con le associazioni agricole basato su una serie di “Carte” (vocazioni vi&cole, capacità d’uso dei suoli, equilibri ecosistemici, valori paesis&ci) che pongono l’azienda agricola al centro della pianificazione Le CiEà del Vino vincitrici delle preceden& edizioni: 2008 Ex aequo Comune di Castelnuovo Berardenga (SI) Comune di Sizzano (NO) 2010 Comune di Bomporto (MO) Comune di Rapolano Terme (SI) (menzione) 2012 Comune di Pramaggiore (VE) 2013 (edizione speciale) Comune di Castelvenere (BN) COMUNE DI RAPOLANO TERME For&ssima aEenzione per l’unitarietà e la conservazione del paesaggio, con le Aree di produzione vi&cola di qualità inserite nelle Aree di Par&colare Pregio nel Piano StruEurale e di conseguenza disciplinate nel Regolamento Urbanis&co ALTRI ESEMPI INNOVATIVI DI GESTIONE DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO: SENARUM VINEA, IL RECUPERO DELLE VIGNE STORICHE DI SIENA Il tessuto urbano di Siena è caraEerizzato dalla presenza diffusa di spazi verdi, sia all'interno della ciEà che nelle aree immediatamente a ridosso delle mura ciEadine: or& urbani e poderi suburbani, piccoli giardini, aree verdi facen& parte di struEure conventuali, piccoli vigne& alleva& su tutori vivi o tenu& in forma di pergola& per produzioni di vino limitate all'autoconsumo. Il lavoro interdisciplinare pubblico-­‐privato svolto tra il 2007 e il 2013 dall'Associazione Nazionale CiEà del Vino è un altro esempio di recupero e valorizzazione di spazi e praAche di agricoltura urbana, che ha portato alla: creazione di un vigneto in ci[à presso l'Orto de' Pecci, un campo di conservazione alles&to con an&chi sistemi a sostegno morto dove nel 2012 sono state messe a dimora le barbatelle di alcuni dei più an&chi e rari vi&gni recupera& all'interno delle mura e negli spazi suburbani della ciEà medievale. In questo vigneto, inteso come "luogo pedagogico vivente", sono previste aQvità di educazione ambientale e percorsi terapeu&co-­‐riabilita&vi e di inclusione socio-­‐
lavora&va  
sperimentazione, aEraverso l'impiego di alcuni dei vi&gni seleziona& e riconosciu& come storici, della possibilità di realizzare “il vino di Siena”, espressione di una lunga storia an&ca ma riproposta in chiave nuova e su cui fondare, in un futuro non troppo lontano, la richiesta per una nuova Denominazione di Origine  
organizzazione di iAnerari guidaA di enotrekking urbano e periurbano con soste di degustazione che conducano il turista alla scoperta di vigne& storici e forme tradizionali di col&vazione della vite negli spazi verdi interni a Siena e fuori delle mura e possibilità di accedere ad informazioni mul&mediali tramite leEura di Qr-­‐code  
ALTRI ESEMPI INNOVATIVI DI GESTIONE DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO: GLI ORTI URBANI CONTRO L’ABBANDONO E LA CEMENTIFICAZIONE DELLE AREE IN DISUSO Mol& Comuni dispongono di terreni che, per vincoli o des&nazioni d’uso stabilite dai piani urbanis&ci, non possono essere u&lizza& per realizzare insediamen& produQvi o abita&vi e che rischiano però di essere abbandona& o vendu&. Possono invece cos&tuire possibili occasioni di sviluppo locale a costo zero per la pubblica amministrazione e rappresentare uno strumento di: collegamento concreto e dire[o tra realtà urbana e cultura contadina aggregazione mulAetnica e mulAgenerazionale scambio di conoscenze e di educazione ambientale recupero dei prodoT stagionali naturali ormai dimen&ca& o a rischi di es&nzione contrasto alla riduzione dei suoli agricoli abbellimento del paesaggio urbano riqualificazione territoriale di &po ecologico, sociale ed ambientale Le CiEà del Vino propongono di me[ere a sistema competenze, strumenA normaAvi e buone praAche per disciplinare e promuovere l’uso dei terreni incol& delle aree urbane e periurbane, affidandole a coopera&ve, associazioni di volontariato, associazioni di pensiona& o singoli ciEadini che potrebbero trasformarle in or& urbani e in piccole col&vazioni di fruEa o vigne& rispeEose della biodiversità locale e dei metodi di col&vazione biologica. ALTRI ESEMPI INNOVATIVI DI GESTIONE DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO: LA RETE DI ITER VITIS – ITINERARIO CULTURALE EUROPEO DELLA VITE E DEL VINO Promuovere in maniera concreta la tutela del paesaggio rurale europeo considerato come un bene materiale ed immateriale ad alto valore aggiunto Salvaguardare la biodiversità vi&cola e proporre la qualità della vita delle zone rurali come un modello per il futuro. Definire le &pologie di paesaggio e dei territori dove la vi&coltura ha lasciato delle tracce importan& in rapporto alle differen& forme di vi&vinicoltura. GLI OBIETTIVI DI ITER VITIS Sviluppare un’offerta enoturis&ca di qualità, potenziando la coordinazione opera&va della rete di ciEà, regioni e strade del vino