Natura Nascosta n° 17 - Gruppo Speleologico Monfalconese

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Natura Nascosta n° 17 - Gruppo Speleologico Monfalconese
INTRODUZIONE
Il Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.F. con sede in Monfalcone è
un'Associazione a carattere scientifico-culturale -sportiva in cui lavorano in giusta
simbiosi speleologi, paleontologi e geologi.
L'attività si fonda sul volontariato e comprende:
- la speleologia come sport; ricerca e studio delle cavità e del carsismo; attività
didattica per le scuole di ogni ordine e grado; scuola monfalconese di speleologia
per la preparazione di futuri speleologi; pubblicazioni dei risultati degli studi sulle
cavità e sui limitrofi territori; preparazione di mostre e conferenze.
- la paleontologia come incremento, preparazione, conservazione ed esposizione
delle collezioni; educazione e diffusione delle conoscenze con particolare
attenzione al mondo della scuola; organizzazione di mostre e conferenze; studio del
materiale paleontologico; sostegno alla ricerca scientifica di Università e altri
Musei; pubblicazioni scientifiche e divulgative.
- la geologia come conoscenza e studio del territorio; raccolta di campioni di rocce
per l'analisi stratigrafica; preparazione e studio di sezioni sottili; realizzazione di
pubblicazioni e organizzazione di conferenze.
- la didattica come strumento per far conoscere agli studenti le nostre esperienze
tramite visite guidate alle grotte, ai castellieri, al Museo Paleontologico Cittadino
della Rocca, ai laboratori di preparazione dei reperti fossili ed a quelli per la
preparazione delle sezioni sottili per lo studio delle rocce, interventi nelle scuole
con i documentari sull'ambiente carsico e sulla sua formazione, sulla paleontologia
e l'evoluzione della vita animale e vegetale nelle varie ere geologiche, sulla
paletnologia con l'evoluzione dell'uomo; organizzazione di mostre.
Questa pubblicazione è stata realizzata da tutti gli attuali soci del Gruppo.
Quando non specificato diversamente, i testi si devono considerare come
contributo colletivo.
LA STORIA E LA VITA DEL GRUPPO.
Giorgio Deiuri, Alessandro Zoff.
Fig. 1 -Scudetto del Gruppo.
Il Gruppo Speleologico Monfalconese Associazione Nazionale del Fante (fig. 1)
si costituì in uno dei periodi storici più travagliati per queste terre di confine. La
sua nascita non avvenne per fini sportivi o esplorativi, ma per cause umanitarie e
patriottiche.
Verso la fine della seconda guerra mondiale queste zone si trovarono nel mezzo
di due sistemi economici e politici diversi. Nella parte italiana veniva instaurata,
dopo decenni di dittatura fascista, l’egemonia degli Stati Uniti d’America e degli
Alleati con l’annesso sistema di elezioni democratiche. Nella parte dell’allora
Jugoslavia, come in tutti gli altri paesi dell’Est, l’Unione Sovietica allineava i
popoli all’ideologia e al metodo socialista.
Le ideologie politiche, assieme alle religioni, sono da sempre una fra le principali
cause delle guerre e lotte fra popoli e stati.
Nella guerra voluta da Mussolini contro le popolazioni slave, gli italiani si
macchiarono di numerosi crimini verso quelle genti. Volendo imporre il fascismo
come “modus vivendi”, come unico sistema giusto, schiacciarono tutto quello che
si opponeva alla loro volontà. Finita la guerra, la voglia di rivalsa di questi popoli,
ormai già sotto l’influenza di un’altra visione totalitaria dell’amministrazione di
uno Stato, potè sfogarsi. Il fascismo, come ideologia perdente, venne accomunato
senza troppe distinzioni all’italiano come individuo.
Già dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, chiesto dall’Italia agli Alleati, le
formazioni partigiane jugoslave del maresciallo Tito occuparono l’entroterra
istriano, iniziando così una sistematica opera di ritorsione verso quelli che erano
stati collusi con il regime fascista. Bastava anche un piccolo sospetto, o anche una
delazione senza alcuna prova valida, per essere sottoposti a processi sommari il cui
esito era quasi sempre scontato.
Fig. 2 -Recupero salme da parte di speleologi.
Un sistema rapido per far sparire la gente venne trovato usando le cosiddette
“foibe”, che sono molto numerose nell’entroterra calcareo della regione. In questi
crepacci e grotte, profondi anche centinaia di metri, vennero gettate molte persone
il più delle volte senza alcuna colpa. Le vittime in molti casi furono buttate dentro
ancora vive; gruppi di più persone vennero legate assieme con del filo spinato e,
giustiziando il primo sull’orlo della voragine, questi cadendo tirava dietro di sé tutti
gli altri sventurati.
La seconda fase della tragedia delle foibe (la prima parte era avvenuta dopo l’8
settembre ’43 nell’entroterra istriano) che riguarda da vicino la nascita del nostro
Gruppo, iniziò il primo maggio 1945 quando le avanguardie del “X corpus"
dell’esercito partigiano di Tito scesero lungo la via Fabio Severo per occupare
Trieste, assoggettando così anche questi territori.
Fu l’inizio dei terribili quaranta giorni di occupazione della città; gli
infoibamenti incominciarono nelle cavità dell’entroterra triestino, monfalconese e
goriziano, lasciando in queste genti di confine una cicatrice di dolore che solo il
tempo e le generazioni future potranno sanare del tutto.
Ancora oggi non è chiaro quante sono state le vittime italiane degli infoibamenti
alla fine della seconda guerra mondiale. Nel contesto di questi tragici eventi la
ristretta cerchia di speleologi facenti parte dell’Associazione del Fante, fino alla
fine del 1951 recuperò 36 salme (fig.2) esplorando 90 foibe con profondità
massima di 96 m.; altri 67 corpi furono recuperati dalle fosse comuni. Nel mezzo di
questa pietosa opera esattamente nel 1951, il Gruppo Speleologico si distinse anche
nel soccorso degli alluvionati del Polesine nel paese di Cavarzere (RO). Venne poi
ripreso il duro lavoro di recupero: nel 1953 le salme rinvenute assommarono a 800
e le foibe visitate a 300. Nel 1954 i corpi recuperati furono oltre 1000 (sempre fra
fosse comuni e foibe). Nel 1955 il numero totale di foibe esplorate salirono a 380
con il recupero di oltre 2000 vittime.(fig.3).
Da analisi recenti è stata formulata una lista di 5700 scomparsi fra infoibati e
deportati in campi di lavoro oltre cortina da Trieste, Gorizia e Monfalcone; fra
questi duemila circa, come detto, furono recuperati dalle cavità carsiche dal
Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.F.. Per correttezza bisogna specificare che
in questi 2000 sono compresi pure molti caduti durante il primo conflitto mondiale,
trovati sotto ai più recenti infoibati.
Per compiere quest’imponente opera umanitaria, si costituì il 25 aprile 1948 il
nostro Gruppo. I soci fondatori furono: Giovanni Spangar (fante), Giuseppe
Vicenzini (alpino), Giovanni Vicenzini (alpino), Antonio Battilana (fante),
Remigio Ellero (alpino), Elio Polacco (alpino), Giovanni Grigio (fante), Francesco
Tommasia (fante), Rodolfo Cella (alpino), Francesco Defent (fante).
Il principale artefice della nascita del sodalizio, come fino ad oggi è stato
sempre scritto, sarebbe (il condizionale è d’obbligo) il fante Giovanni Spangar.
Principalmente su di lui sono ricaduti i grandi meriti per la costituzione del
Gruppo e per l’ispirazione e lo sprone all’opera di recupero. Questi fatti sono
culminati, come vedremo, con pubbliche onorificenze.
Senza voler assolutamente togliere alcun merito allo Spangar, ed essendo consci
del ruolo da lui avuto, noi ci sentiamo in dovere, per correttezza storica e morale di
rendere nota una lettera datata 2 gennaio 1979 scritta dalla signora Angela
Vincenzini figlia di uno dei soci fondatori e indirizzata all’allora presidente del
Gruppo Speleologico Monfalconese.
In questa missiva la scrivente afferma che la persona che per primo gettò le basi
societarie di questo valoroso Gruppo fu Rodolfo Cella, il quale allora era
presidente del Gruppo Monfalconese Alpini.
Qui di seguito ci sembra sia opportuno riportare i passaggi salienti della lettera
autografa da noi ritrovata:
....- Il fatto che il piccolo seme, gettato un giorno lontano con tanta generosità,
da uno sparuto gruppo di uomini poveri di cultura e di mezzi, ma ricchi di
fede, di amore e di coraggio sia divenuta pianta rigogliosa, è quello che alla
fine conta e che oggi ci rallegra.
Nessuno vuol togliere dei meriti al Cavaliere Giovanni Spangar per il suo
prezioso operato, ma per la verità dei fatti non fu lui a gettare le basi di
questa fondazione. Il merito va all’indimenticabile Rodolfo Cella (al quale è
stata pure dedicata una grotta) che assieme ai fratelli Giuseppe e Giovanni
Vicenzini, i quali erano legati da fraterna amicizia e da profondo spirito
d’italianità, si accinsero a quest’opera, non immaginando sicuramente,
quali sviluppi avrebbe potuto avere.
Fig.3 -Recupero salme da una “foiba”carsica.
Rodolfo Cella era l’allora presidente del Gruppo Monfalconese Alpini, ed
alpini erano pure «Zio Bepi e Papà, ed Emilio Ellero ed Elio Polacco e forse
ancora qualche altro che non ricordo. Perciò è errato dire che a costituire il
Gruppo furono i Fanti (senza voler offendere nessuno) se non si aggiunge
che furono i Fanti ..... con la penna nera. So molto bene che ad essi si
aggregarono in breve molti altri, ed all’Associazione del Fante di
Monfalcone, va il merito di averli sostenuti. ....
Uno dei primi atti compiuti dal Gruppo, come testimonia una lettera datata 285-1948 inviata dal presidente del Gruppo all’"Onorevole Comando del Reggimento
Fanti d’Italia" Roma, fu la risistemazione di numerosi cippi commemorativi di eroi
caduti durante la Grande Guerra (fig.4). Si ric ostruì il cippo dedicato al Magg. G.
Randaccio e al 65° rgt. Fanteria, i cippi Rismondo ai caduti della III Armata, il
cippo M. Cova e ai caduti del 65° e 66° rgt. Fanteria, quello ai caduti AustroUngarici. Nel complesso si operò la ricostruzione di 46 monumenti.
Vogliamo qui riportare un aspetto storico forse non a tutti conosciuto: i più
importanti cippi commemorativi eretti a suffragio di eroi italiani morti sul fronte
carsico durante la Grande Guerra, non furono distrutti e vilipesi dai partigiani di
Tito negli eventi del 1945, bensì dai tedeschi in ritirata per ritorsione contro
l’esercito italiano, reo di aver chiesto l’armistizio agli Alleati.
Un’uscita storicamente degna di menzione, effettuata dai fondatori del Gruppo
in data 19 dicembre1954, fu quella presso la foiba di Basovizza. Questa profonda
fossa comune, da non molto tempo è stata assurta ad emblema nazionale della
tragedia storica delle foibe. L’ingresso, posto a non molta distanza dall’abitato di
Basovizza, è stato ricoperto e sopra vi è stato costruito un monumento meta di
molte cerimonie ufficiali con rappresentanti dello Stato in ricordo delle vittime di
Fig.4 -Messa celebrativa sulla Zona Sacra a quota 85.
quel periodo buio della Storia. Grazie all’Associazione Nazionale del Fante di
Monfalcone, che gentilmente ci ha concesso di fare un’esauriente ricerca storica
nei suoi archivi, abbiamo potuto rinvenire numerosi verbali e atti dei primi anni di
attività del sodalizio, visto che le due realtà locali per lungo tempo furono integrate
e viaggiarono appaiate. Una lettera datata 1 gennaio 1953 trovata durante questo
certosino lavoro in mezzo ad una montagna di documenti, a nostro avviso
evidenzia chiaramente il penoso, e allo stesso tempo pericoloso, lavoro al quale gli
speleologi andavano incontro nel loro tempo libero. La lettera fu mandata come
risposta ad una richiesta di chiarimento sull’attività sodalizia da parte dell’organo
ufficiale dei Gruppi Grotte Italiani (Como). Qui di seguito riportiamo i passaggi
salienti:...Ogni domenica si esce a piedi o in bicicletta se trattasi di esplorazioni, con
automezzi se di recupero salme. Nel primo caso il gruppo esce con le attrezzature
leggere come: corde, maschere, cinghie di sicurezza, telefoni, elmetti e lampade.
Nel secondo caso con attrezzature pesanti come: capriate in ferro, biscagline. La
capriata in ferro viene adoperata nelle foibe ad imbuto rovesciato,
mentre le biscagline in quelle a parete.
....Nel fondo delle foibe esiste una specie di piramide che è costituita da grossi
massi, sterpaglie, bombe e granate di tutti i calibri e di diverse nazionalità.
L’uomo di punta deve provvedere ad aprirsi un varco in mezzo a codesti ordigni.
....Le salme si trovano sul lato di questa piramide. Questi sono vestiti e con
addosso le buffetterie se trattasi di caduti nella guerra 15-18, i quali
probabilmente si gettavano in queste buche con la speranza di salvarsi durante i
bombardamenti. Gli altri sono quasi tutti igniudi, infoibati nel triste periodo 44-45.
Le loro condizioni di putrefazione dipendono dalla profondità. Quasi scheletrici se
trattasi di poca, in semi decomposizione se è molta. Molte di queste salme sono
legate con del ferro spinato ai polsi, altri ancora con lo stesso filo spinato sono
completamente arrotolati dalle spalle ai piedi, su altri ancora si distingue un foro
alla nuca provocato da arma da fuoco.
....Il recupero si presenta difficile perché lo speleologo deve accompagnar le salme
per tutta la ascesa per il disincaglio. Il ricupero e la sistemazione delle salme nelle
apposite cassette o nei teli fornitici dal cappellano del Sacrario di Redipuglia è
oltremodo difficile, il pericolo di infezione e il forte odore cadaverico obbliga lo
speleologo a servirsi della maschera, ma lo vieta di potersi servire del telefono, in
questo caso se il lavoro di ricupero richiede più persone questi si servono di
lampade a colori e si comunicano con l’alfabeto morse.
In tutte queste operazioni, anche perché alla linea di frontiera siamo assai vicini,
siamo assistiti dai carabinieri di giurisdizione, i quali molte volte mossi da umana
pietà ci aiutano anche materialmente.
....Quando queste salme sono recuperate vengono depositate provvisoriamente nei
cimiteri di giurisdizione, dopo i rilievi di legge vengono portati a Redipuglia se
trattasi di soldati italiani, a Oslavia [fig.4] se trattasi di stranieri, nei cimiteri di
giurisdizione i civili.
Le imprese di questi pochi ardimentosi, viste con l’ottica di quei tempi, con le
attrezzature e tecniche esistenti allora, furono di un pionierismo estremo.
Compirono delle imprese incredibili: recuperarono poveri resti in posti mai
raggiunti da nessuno prima di allora.
L’attività in grotta a quell’epoca non esisteva (forse perché c’erano cose più
importanti in atto). Questi ardimentosi con poche attrezzature, armati solo di tanto
coraggio e intraprendenza, portarono a compimento un grande lavoro umanitario.
L’opera pietosa svolta fino a quel momento, piano piano, si trasformò in
passione per l’esplorazione. Scendere e inoltrarsi in quei posti sotterranei mai
visitati da nessuno, rendersi conto per la prima volta che esiste un mondo parallelo
a quello alla luce del sole, che è misterioso e allo stesso tempo affascinante, furono
fattori che stavano alla base della progressiva evoluzione esplorativa di
quell’intraprendente gruppo di persone.
All’epoca ebbero molta notorietà; l’opera svolta contribuì a diffondere fra la
popolazione la conoscenza della realtà del Gruppo Speleologico e del suo
presidente e fondatore Giovanni Spangar. L’eco delle gesta di questi spele ologi,
arrivò ai livelli più colti della società civile di allora e di conseguenza agli alti
livelli politici di Roma.
Il maestro Lucio Vezil di Gorizia, contemporaneo degli eventi, dedicò in data
14 giugno 1953, in segno di amicizia e di stima al signor Giovanni Spangar, per il
suo raro coraggio, un canto che qui di seguito riproduciamo integralmente. I versi
recitano così:
Fig.5 -Trasporto salme al sacrario di Oslavia.
Il canto dello speleologo monfalconese
Siam gli speleologi di Monfalcone
e tra le tenebre eterne andiam
cantando intrepidi una canzone
tutte le insidie del Carso sfidiam
Se un dì non torno
ragazza mia non piangere
ma cerca di comprendere
la grande mia passion
E se un abisso c’è pien di mistero
noi discendiamo con grande valore
e per bandiera abbiam un velo nero
pieno di croci e di medaglie d’oro
Se un dì non torno
ragazza mia perdonami
ma tante voci credimi
mi chiaman da laggiù
E un mondo magico che un po’ d’inferno
ti fa sognare e insieme tremar
le gocce scandono il ritmo eterno
e quella musica non puoi scordar
Se un dì non torno
ragazza mia ricordami
e sulla tomba portami
un mazzolin di fiori
Ma tornar voglio
per stringerti vicino al cuor
per dirti il più grande amor
laggiù sento per te.
Pochi anni dopo, con decreto presidenziale del 2 giugno 1955, il sergente
maggiore Giovanni Spangar fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ordine
al merito della Repubblica Italiana. La comunicazione fu fatta direttamente dal
Ministero della Difesa, alla Presidenza Nazionale dell’Associazione del Fante che
aveva inoltrato la domanda, la quale a sua volta fu compilata dalla sezione di
Monfalcone.
Nel 1957 poco tempo dopo la consegna di questa prestigiosa benemerenza, per
motivi non ben chiari interni al gruppo, si profilarono i primi contrasti col Cav.
Spangar. La vicenda si concluse il 15 giugno 1963 con una lettera di dimissioni del
Cavaliere. Seguirono vari tentativi di rientro e altre vicissitudini protrattesi fino al
1966. Il fatto alcuni anni dopo portò alla fondazione di un secondo gruppo con
un'altra denominazione societaria.
La vita del Gruppo in seno all'Associazione si sviluppò negli anni con l'adesione
di molti altri neofiti, i quali si dedicarono all'esplorazione sistematica delle grotte,
dapprima come sport e successivamente come lavoro di osservazione, ricerca e
analisi delle cavità. In seguito il nostro sodalizio si arricchì di persone con base
scientifica come, laureati in Scienze Naturali e nei diversi campi delle Scienze
della Terra, i quali impressero un nuovo indirizzo alle ricerche, promuovendo studi
sulla geologia e idrologia del Carso Monfalconese.
L'esigenza di raccogliere il consistente patrimonio scientifico si rivelò come
l'occasione per la nascita del Notiziario del Gruppo, "NATURA NASCOSTA"
(1974).
Anche le zone di studio e ricerca si allargarono, includendo non più solamente il
Carso, ma anche la Puglia, la Toscana, il Friuli e, oltre confine, la Slovenia, la
Croazia, l’Austria e la Cecoslovacchia (fig.6).
Alcuni soci del gruppo (con il passare degli anni) cominciarono a raccogliere
rocce contenenti reperti fossili; questi ultimi diventarono numericamente
consistenti e preziosi. Si concretizzò allora l'idea di creare una mostra permanente
per esporre al pubblico i reperti. L'allestimento iniziò nel 1968 all'interno della
Rocca, una piccola fortezza posta sulla sommità del colle che domina la città di
Monfalcone. L'Amministrazione Comunale cittadina ci concesse l'uso di questa
fortezza sino allora abbandonata.
Fig. 6 –Alcuni articoli apparsi sulla stampa.
L'inaugurazione della mostra avvenne nel 1970, e da allora essa è aperta al
pubblico, grazie al lavoro volontario dei soci, tutti i giorni festivi.
Nel 1986 l'Amministrazione Comunale, costantemente interessata a questa
iniziativa, mettè a disposizione del Gruppo Speleologico vari locali di sua
proprietà, permettendo così all’Associazione di ottenere una sede decorosa, con
sala riunioni, magazzini, laboratorio di preparazione dei reperti fossili e di un
ulteriore laboratorio per la preparazione delle sezioni sottili per lo studio delle
rocce.
Nel 1986 il Museo della Rocca venne chiuso per il restauro delle vetrine
espositive e riaperto nel 1987 dopo un riallestimento secondo nuovi moderni criteri
(fig.7), elaborati e realizzati sempre ed unicamente dai soci del Gruppo.
Nel luglio 1988 il Gruppo uscì dall'Associazione Nazionale del Fante, cambiò
lo statuto e, il 12 gennaio 1990, cambiò anche la sua denominazione in " Gruppo
Speleologico Monfalconese Amici del Fante" (prima era Gruppo Speleologico
Monfalconese dell'Associazione Nazionale del Fante).
Dal '84 ad oggi, nell’ambito dei suoi programmi di divulgazione scientifica,
alcuni soci si sono occupati sistematicamente anche di interventi didattici nelle
scuole con lezioni di geologia, geografia locale, paleontologia, paletnologia e
speleologia con il supporto di documentari appositamente allestiti. Il Gruppo
attualmente svolge pure attività di visite guidate per le scolaresche sui principali
fenomeni carsici, nelle grotte abitate anticamente dall'uomo e sui castellieri.
Attualmente il Gruppo è in contatto con diversi Istituti Universitari, ed altre
entità museali per ricerche, scavi paleontologici, studi geologici e paleontologici.
Tutto il lavoro viene gratuitamente svolto dagli attuali volontari
dell’Associazione.
Fig. 7 -Parte delle vetrine espositive del Museo.
Presidenti e capigruppo
Dal 1948 al 1988 la struttura organizzativa del Gruppo Speleologico
Monfalconese dell'Associazione Nazionale del Fante prevedeva un presidente che
era anche presidente della locale sezione dell'Associazione Nazionale del Fante e
un Capogruppo autonomo che si occupava principalmente della speleologia
Anno
PRESIDENTE
CAPOGRUPPO
16.3.47
28/5/49
21/6/52
1958
28/6/62
Giulio PITTONI
Giovanni SPANGAR
Ferruccio VERONESE
Mario PECORARI
Antonio BATTILANA
10/10/64
Carlo QUERINI
13/9/69
1980
1983/86
1986/88
Attilio BONINI
Attilio BONINI
Attilio BONINI
Alfio Di Bert
Giovanni SPANGAR
Giovanni SPANGAR
Giovanni SPANGAR
Giovanni SPANGAR
Giovanni SPANGAR
Adolfo DEMICHELI dal 24/9/62
Adolfo DEMICHELI (fino al 13/5/66)
Bruno ZIN (~14/5/66 - 7/1/67)
Michele LAPROCINA (dal 8/1/67)
Michele LAPROCINA
Giorgio PIAN
Giorgio DEIURI
Giorgio DEIURI (1988)
Dal 1988 l'uscita del Gruppo dall'Associazione Nazionale del Fante corrisponde
ad un accorpamento delle figure del Capogruppo con quella del Presidente
PRESIDENTE
1988
Giorgio DEIURI
1989/93
Michele LAPROCINA
1993/97
Giorgio DEIURI
dal 1997
Maurizio TENTOR
LA SPELEOLOGIA
Mauro Ciarabellini, Giorgio Deiuri, Sergio Soban e Alessandro Zoff.
Grotte scoperte
Dal 1971 (mancano dati sicuri antecedenti tale data) abbiamo eseguito il rilievo
topografico di 96 nuove cavità (fig 8), e consegnato i relativi dati al Catasto Grotte
di Trieste suddivise fra “Catasto Venezia Giulia” e “Catasto Friuli”. Naturalmente
non tutti gli anni sono stati fortunati: anni di forte intensità di ricerca non sono stati
coronati da corrispondenti successi.
Fig. 8 -Lavori di disostruzione di una cavità in zona Monrupino (TS).
Catasto Venezia-Giulia (VG)
Grotta Nevio
Grotta in località Lisert
Grotta sul Flondar
Grotta presso Ceroglie
Pozzo Stretto
Pozzo a W della Quota 208
Grotta di S. Giuseppe
Pozzo a E della Quota 208
Pozzo V presso Malchina
Grotta a SW di Quota 228
Pozzo I del Muretto
4729
4785
4821
4877
4960
4963
4967
4968
4969
4970
4971
Pozzo II del Muretto
Grotta del Ponte Naturale
Pozzo III a N di Ceroglie
Caverna a W di Quota 208
Pozzetto a E del monte Sambuco
Pozzo a W del monte Sambuco
Grotta II a W del monte Sambuco
Pozzetto a W del monte Sambuco
Grotta Gamma
Pozzo sul Confine
Grotta sul Confine
Grotta presso la Quota 281
Pozzo presso la 4970 VG
Pozzo a NW di Cima Pietrarossa
Grotta del Nuovo Acquedotto
Grotta presso Precenico
Pozzo presso Malchina
Grotta di guerra presso Malchina
Grotta presso Malc hina
Pozzo presso Quota 167
Pozzo a S di Quota 300
Pozzetto pr.la Lapide Confinaria
Pozzo delle Mine
Pozzo a S di Quota 300
Pozzo a S di Quota 207
Grotta presso i Ruderi
Pozzetto a SE di Quota 207
Grotta a NNE di Malchina
Pozzo I a NNE di Malchina
Pozzo II a NNE di Malchina
Pozzo III a NNE di Malchina
Pozzo IV a NNE di Malchina
Grotta I a E di Malchina
Grotta II a E di Malchina
Abisso del Quarantennale
Grotta del Rospo
Grotta a N di Precenico
Grotta a W della Rocca
Grotta del Quarantennale Bis
Grotta del Cimitero di Visogliano
Grotta Gregoriana
Grotta del Funghetto
4972
4973
4974
4975
5061
5117
5118
5119
5120
5121
5122
5123
5220
5233
5234
5262
5263
5264
5265
5276
5277
5278
5279
5324
5325
5326
5327
5380
5381
5382
5383
5384
5397
5398
5469
5470
5531
5532
5533
5534
5535
5536
Fig. 9 -Vista di una sala alla grotta Marisa II Marcottini (GO).
Grotta del Digiuno
5537
Grotta Dimenticata
5538
Caverna a N di Precenico
5539
Grotta della Scheggia
5581
Grotta dell'Otto
5582
Pozzo presso la 97 VG
5705
Grotta presso Jamiano
5706
Grotta a E del monte Sambuco
5707
Pozzo Marisa
5717
Grotta Sammy
5735
Grotta Marisa II (fig. 9)
5736
Grotta del Sigillo
5743
Grotta Drawing
5814
Grotta I a N della Marisa II
5815
Grotta Suko
5887
Grotta Pinuccia
5888
Pozzetto I a NE della Marisa II
5941
Grotta del Clandestino
5994
Pozzetto del Finanziere
5995
Grotta Nonno Pian
6025
Grotta Staige
6035
Pozzo p.Valico S.Pelagio
6036
Pozzetto dei Bambini
6041
Caverna del Fante
Non numerata
Grotte scoperte nella Venezia Giulia suddivise per anno
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
1
1
2
0
2
9
1
6
1
0
4
3
8
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
2
5
3
3
7
2
1
4
2
2
1
3
4
Catasto Friuli (FR)
Pozzo IV a SW di Clastra
Pozzo III a SW di Clastra
Grotta a W di Altana
Pozzo a E di Altana
Pozzo a NE di Altana
Grotta presso Altana
P. sopra la Chiesetta di S. Nicolò
Pozzo a NW di Picon
Grotta Alfa
Grotta Lalla
Antro della Volpe
Grotta Carmen
Riparo a NW di Cocevaro
Pozzo di Sorzento
Pozzo Giulietta
Pozzetto presso il monte Lovinzola
Pozzetto presso Cason di Lanza
Pozzo presso la 4361 REG
Grotta Sesamo
Grotta del Ffoz
Grotta dello Stivale
Grotta della Pendola
Grotta del Tubo
Grotta dei Capelli
Grotta del Re
946
948
1029
1030
1031
1032
1033
1034
1035
1036
1152
1153
1154
1156
1205
2362
2752
2753
2960
3326
3327
3328
3329
3431
3432
Grotte scoperte nel Friuli suddivise per anno
71
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Revisioni di grotte già note
Grotta Doviza
Abisso Comici
Grotta a NE di Malchina
Caverna a NE di Malchina
Abisso del Confine
Grotta Ercole
Grotta della Pomice
Grotta pr. il viadotto di Aurisina
Pozzo dell’Acqua
Inghiottitoio di Mineres
Inghiottitoio Fornaz
70 FR
856 FR
3709 VG
3710 VG
4064 VG
6 VG
4512 VG
258 VG
864 FR
422 FR
347 FR
(1979/80)
(1995/96)
(1976)
(1976)
(1974)
(1994)
(1995)
(1988)
(1997)
(1997)
(1997)
Scuola di speleologia
La nostra Scuola di Speleologia, omologata dal 1989 dalla Società Speleologica
Italiana alla quale aderiamo, prevede uscite pratiche (fig. 10) e lezioni teoriche
presso la sede sociale con lezioni su tecnica di progressione, tecnica fotografica,
geologia, idrologia, paleontologia, biospeleologia, soccorso speleologico,
cartografia, rilievo delle grotte, storia della speleologia, uso del computer applicato
alla speleologia.
La durata dei corsi è di circa un mese e impegna gli allievi tre volte la
settimana, (due lezioni teoriche nella nostra sede e una pratica con uscita in una
grotta opportunamente scelta di anno in anno).
Fig. 10 -Grotta Ternovizza (TS).
1° Corso (non omologato) 1974 tra i tre gruppi del Monfalc onese
2° Corso (non omologato) 1975 tra i tre gruppi del Monfalconese
1° Corso (omologato) 1989 con il patrocinio del Comune di Monfalcone
2° Corso (omologato) 1991 con il patrocinio del Comune di Monfalcone
3° Corso (omologato) 1992 con il patrocinio del Comune di Monfalcone
4° Corso (omologato) 1993 con il patrocinio del Comune di Monfalcone
5° Corso (omologato) 1994 con il patrocinio del Comune di Monfalcone
6° Corso (omologato) 1995 con il patrocinio del Comune di Monfalcone
7° Corso (omologato) 1996 con il patrocinio del Comune di Monfalcone
8° Corso (omologato) 1997 con il patrocinio del Comune di Monfalcone
9° Corso (omologato) 1998 con il patrocinio del Comune di Monfalcone
Spedizioni speleologiche
A partire dal 1962 (precedentemente a questa data non abbiamo alcuna
documentazione) ogni anno (o quasi) abbiamo dedicato il mese di ferie
all’esplorazione di qualche grotta particolarmente interessante o abbiamo visitato
zone di particolare interesse speleologico.
Agosto 1962
Spluga della Preta (VR)
agosto 1965 / 1966 / 1969 / 1975
Puglia
luglio
Monte Grappa (VI)
1970
agosto 1970 / aprile 1972
Valli del Natisone (UD)
agosto 1987
Abisso di Malga Fossetta (VI)
agosto 1973 / 1974 / dicembre 1987
Antro del Corchia (LU)
agosto 1980 / 1990 / 1991 / 1992 / 1993
Piani di Lanza (UD)
agosto 1983 / 1994 / 1995 / 1996 / 1997
Monte Canin (UD)
Fig. 11 -Tavola rotonda.
I “Triangoli dell’Amicizia”
I “Triangoli dell'Amicizia” sono incontri sorti per volontà dello speleologo
Stanko Kosic di Doberdò del Lago (GO) nell’anno 1982 e si svolgono
alternativamente nelle tre regioni confinanti: Isontino, Carinzia e Slovenia. In
queste occasioni si organizzano uscite in grotta e una tavola rotonda (Fig. 28)
dove vengono discusse le problematiche speleologiche delle tre regioni.
Abbiamo partecipato ai seguenti Triangoli dell'Amicizia:
1982 Doberdò (I)
1983 Villach (A)
1985 Kocevie (YU)
1987 Taipana (I)
1989 Klagenfurt (A)
1991 Sezana (YU)
1993 Idrija (SLO) (fig. 12)
1995 Jerischach (A)
1983 Ravnah (YU)
1984 Monfalcone (I)
1986 Villach (A)
1988 Rakov Scocian (YU)
1990 Doberdò (I)
1992 Villach (A)
1994 Villafredda di Tarcento (I)
1997 Selz (I)
Fig. 12 -Attestato di partecipazione al “Triangolo dell’Amicizia” di Jdria (1993).
La grotta Doviza
La grotta Doviza si trova lungo il versante settentrionale del Monte La Bernadia
presso il paese di Villanova (UD) (fig. 13). La grotta, ad andamento suborizzontale,
con una inclinazione variabile tra i 10 e i 25 gradi, si sviluppa in un intervallo
calcareo dello spessore di 50-60 metri. Questo livello calcareo orizzontale in
migliaia d’anni è stato scavato da cinque ruscelli sotterranei sviluppando un dedalo
di gallerie, meandri, fessure, canyon, pozzi che rendono unica ed affascinante
questa cavità. Pure gli speleologi esperti che la frequentano da anni, possono essere
colti da qualche dubbio sul percorso da intraprendere per uscire, visto la
complessità del sistema. Forse per questo la grotta continua ad esercitare su di noi
un’attrazione particolare e sebbene sia stata esplorata e rilevata in ogni minimo
anfratto conosciuto, continuiamo ad andarci nella speranza di trovare nuove
prosecuzioni. Le tecniche di progressione e disostruzione delle grotte negli ultimi
20 anni hanno subito una evoluzione incredibile, possiamo dire che gli speleologi
del nostro Gruppo che hanno rilevato totalmente la grotta negli anni 1970/1980 non
erano assolutamente attrezzati come lo siamo noi adesso. Convinti di questo, con
lavoro certosino, disostruiamo con le moderne tecniche ed attrezzature ogni
fessura, frana, piccolo buco nei vari rami che formano la cavità e che possono
ostacolare il proseguimento.
Con nuove tecniche di risalita in artificiale, un tempo totalmente sconosciute o
praticate, con metodi più artigianali e arcaici, risaliamo i camini più evidenti e
promettenti sperando di trovare qualche nuovo Eldorado. E’ in questi ambienti che
ci muoviamo inghiottiti dalle tenebre, strisciando sul fondo di meandri, avanzando
lentamente alla fievole luce delle lampade ad acetilene in un viaggio dantesco, alla
ricerca di nuove prosecuzioni. Molti ci chiedono “ma chi ve lo fa fare? Il sole fuori
è così bello”. Innanzitutto è molto più di un semplice sport, è un qualcosa che senti
nel cuore e nelle viscere. A livello fisico è un’attività che richiede, oltre all'abilità,
anche una sorta di vocazione per la terra, per il buio, per la sofferenza di sostare in
luoghi chiusi, bui, stretti e umidi. Lo spirito che ci muove, il coinvolgimento
emotivo sono antichi, gli stessi dei primi esploratori. Sarebbe presuntuoso cercare
di definire i connotati sportivi e ancor più quelli emozionali: tradurre in semplici e
codificate parole l’attività speleologica sarebbe riduttivo. Saper vincere questi
disagi estremi accresce, come spesso accade, l’autostima in se stessi. Dopo, quando
non ci si fa più caso, ci si sente più forti.
Dal 1993 ad oggi siamo andati alla Doviza dodici volte. La fortuna purtroppo
non è stata dalla nostra parte ed i proseguimenti, i nuovi ambienti, pur se rilevati,
non sono reputati all’altezza delle nostre ambizioni. In queste dodici uscite, tre
sono state fatte nell’ambito dei corsi di speleologia, essendo la grotta in questione
ottima ai fini speleo-didattici. Abbiamo rifatto il rilievo di una parte del ramo
superiore perchè c’è sorto qualche dubbio sulla correttezza di quello esistente,
eseguito dal nostro stesso Gruppo anni prima. Comunque sia non ci
demoralizziamo anche perché, come recita un famoso detto, quando si prova
un'autentica passione per qualcosa, ci si rende conto, con sgomento, di quanto sia
poco diffuso, apprezzato o a volte solo conosciuto dagli altri quell’universo che a
noi sembra esclusivo.
Fig. 13 -Il rilievo della grotta.
Altopiano del Canin
Uno tra i lavori più impegnativi che ha interessato il nostro Gruppo
Speleologico in questi cinquant’anni di vita, è stata sicuramente l’attività
esplorativa sul Monte Canin (fig. 14), zona calcarea molto conosciuta
nell’ambiente speleologico per le numerosissime cavità che vi si trovano.
Molte di queste cavità, collegandosi fra di loro, formano degli enormi
complessi con sviluppi chilometrici e con profondità abissali (vedi ad
esempio il complesso del Foran del Muss con quasi 10 km di sviluppo
oppure quello del Col delle Erbe con più di 13 km e con profondità che
supera i 900 m). Il primo approccio con questa zona si ebbe nel 1983. In tale
data, infatti, nel corso di un incontro con alcuni Gruppi Speleologici della
provincia di Gorizia, della Slovenia (ex Jugoslavia) e della Carinzia
(Austria) fu organizzata una spedizione congiunta in una cavità del Monte
Canin. In un primo momento fu scelto l’Abisso Gortani (-935 m), scartato in
seguito per non interferire con le manovre del Soccorso Speleologico che
dovevano compiersi nello stesso periodo. Si optò allora per l’Abisso “E.
Comici” (-774 m). Qui la profondità massima raggiunta fu di circa 400 m
Non si riuscì a raggiungere il fondo in quanto la disponibilità, e quindi il
supporto tecnico, della maggior parte delle persone che fin dall’inizio
avevano aderito all’iniziativa, venne a mancare. Nonostante tutto, chi ne
trasse le maggiori soddisfazioni furono soprattutto quei giovani che, visto già
dall’inizio
il
fallimento
dell’iniziativa,
proseguirono
comunque
l’esplorazione fin dove le loro forze lo consentirono.
Passarono gli anni e nel 1994 si decise di portare a termine ciò che undici
anni prima era fallito. Ironia della sorte la spedizione fallì per gli stessi
motivi della precedente.
Nel 1995 il nostro gruppo e quello del G.T.S., con la collaborazione del
G.S. Bertarelli, ritornarono al Comici per ritentare l’impresa. Che fosse la
volta buona? Lo fu. In più fasi, della durata di circa venti ore ciascuna, gli
speleologi riarmarono la cavità fino al fondo del Ramo dei Fossili (-774 m)
ed eseguirono un nuovo rilievo che portò in seguito ad un notevole
accorciamento della profondità. La cavità, infatti, passò da –774 m a -664 m
Fu con l’anno successivo (1996) che il nostro Gruppo iniziò a lavorare
autonomamente: perlustrando infatti la zona sottostante il Pic di Carnizza su
una piana detritica a quota 2100 m s.l.m., furono individuate e rilevate
quattro nuove cavità siglate con le lettere PC. Da subito però esse si
presentarono molto pericolose a causa della grossa quantità di detriti
trasportati dall’esterno. La profondità massima raggiunta fu di 64 m nella
Grotta del Ffoz, seguita dalla Grotta del Tubo (-29 m), dalla Grotta della
Pendola (-26 m) e dalla “Grotta dello Stivale” (-12 m). Dopo questi quattro
ritrovamenti si decise di cambiare zona intensificando tutte le forze nella
zona del Foran del Muss, dove ogni anno è allestito anche un campo base.
Nello stesso periodo alcuni componenti del nostro Gruppo, aggregandosi
ad una squadra formata da G. Benedetti (G.T.S.), M. Dorigo (Sacile) e G.
Zamparo (Cividale) esplorarono la grotta Dobra Picka scoperta già alla fine
del 1995 dallo stesso Dorigo e Zamparo. Furono trovate enormi gallerie
freatiche lunghe centinaia di metri comunicanti con l’Abisso E. Comici e il
Mornig per mezzo di un pozzo profondo una trentina di metri.
Le ricerche di nuove cavità proseguivano anche nel 1997 nella zona del
Foran del Muss.
Dei due ritrovamenti effettuati, il più importante era la Grotta dei Capelli
(fig. 15), apparsa subito interessante a causa della gran quantità d’aria che
fuoriusciva dall’imboccatura.
Le esplorazioni s’interrompevano alla profondità di 76 m perché una
strettoia, all’interno della quale circolava molta aria, impediva il
proseguimento.
Il prossimo obiettivo da raggiungere a breve termine sarà sicuramente
quello di superare l’ostacolo e completare i rilevamenti.
Continuare questo lungo e impervio cammino d’esplorazioni in un mondo
sotterraneo sempre più abissale, sarà invece l’obiettivo che a lungo termine
impegnerà il Gruppo Amici del Fante.
Fig.14 -Altopiano del Monte Canin.
Fig. 15 -Rilievo della Grotta dei Capelli.
LA PALEONTOLOGIA
Duna Moratto, Giuseppe Pacor e Maurizio Tentor.
Fig. 16 -La Rocca di Monfalcone, sede dell’esposizione permanente del Museo.
Il Museo Paleontologico della Rocca di Monfalcone nacque in seno al Gruppo
Speleologico Monfalconese A.d.F. per volontà di alcuni soci, i quali, studiando le
grotte e i territori circostanti, raccolsero reperti fossili quale documentazione per la
datazione geologica delle rocce.
Accortisi, con il passare degli anni, che il materiale raccolto era divenuto
numericamente consistente, nascque l'idea di creare una piccola mostra permanente
per esporre al pubblico i reperti.
L'allestimento della mostra iniziò nel 1968 all'interno della Rocca, una piccola
fortezza posta sulla sommità del colle che domina la città di Monfalcone (fig. 16).
L'Amministrazione Comunale cittadina ci concesse ben volentieri l'uso di questa
fortezza, sino ad allora abbandonata, anche per valorizzarla, poichè si tratta di un
edificio di un certo valore storico, costruito nel ’500 su preesistenti insediamenti
forse risalenti fino al 490 d.C.. L'inaugurazione avvenne nel 1970. L’esposizione si
articola in nove vetrine progettate ed allestite dai soci durante le ore libere dai
rispettivi impegni di lavoro.
Il successo fu immediato, sia tra i cittadini adulti sia fra le scuole, le quali
richiesero con sempre maggiore frequenza di fruire di visite guidate.
Questo successo, convogliò nel Gruppo Speleologico ulteriori esperti in
Paleontologia e Geologia e si potè così rafforzare la sezione di soci dediti
principalmente alla Paleontologia, intesa come attività di studio e di ricerca. Nel
1970 e parzialmente nel 1971 il Museo venne chiuso una prima volta, e nel 1986
una seconda per rinnovare le vetrine adattandole ai nuovi criteri espositivi,
elaborati e realizzati sempre unicamente dai soci del Gruppo, dopo attente
osservazioni e confronti con analoghe esperienze espositive di moderni musei
nazionali ed esteri. L’inaugurazione del nuovo allestimento avvenne nel novembre
1987 (fig. 17).
Fig. 17 -Distribuzione delle presenze dei visitatori del Museo dal 1968 al 24 aprile 1998. I
numeri si riferiscono alle firme presenti nel registro dei vis itatori .Abbiamo accertato che
almeno il 30% delle persone in visita non appone la propria firma.
Il contenuto dell’esposizione della Rocca
L'allestimento attuale si articola in 19 vetrine espositive (fig. 18) di metri 1,70 x
1,20 da visitare secondo una sequenza logica e cronologica, in quanto, gli
argomenti illustrati iniziano da un primo semplice approccio alla Paleontologia e
continuano con l'approfondimento della materia, permettendo al visitatore la chiara
comprensione del contenuto.
Passiamo ora ad una breve descrizione di ciascuna vetrina:
Vetrina 1 - Costituisce il primo "morbido" impatto con il mondo dei fossili e
risponde in modo chiaro alle prime classiche domande che ognuno si pone quando
per la prima volta vede un fossile: CHE COS’È? COME SI È FORMATO? DA QUALE
ERA PROVIENE?
Vetrina 2 - Contiene illustrazioni e spiegazioni sulla struttura della crosta terrestre,
sulla tettonica a zolle, e sulla relativa posizione dei continenti nelle varie ere
geologiche. Sono inoltre esposti campioni di rocce ignee, metamorfiche e
sedimentarie.
Fig. 18 -Una delle vetrine espositive del Museo.
Vetrina 3 – Riguarda i movimenti orogenetici, il sollevamento dei fondali marini,
la formazione delle catene montuose e la presenza dei fossili in esse; contiene
inoltre la ricostruzione delle fasi di sedimentazione e litificazione delle rocce
inclusi i vari stadi dei processi di fossilizzazione.
Vetrina 4 - Spiega gli scopi della Paleontologia: la datazione delle rocce,
l'identificazione di flore e faune del passato, la comprensione della loro evoluzione,
la ricostruzione di ambienti e climi del passato.
Vetrina 5 – Viene considerata la Paleoecologia con due ricostruzioni illustranti gli
ambienti di sedimentazione terrigena e chimico-organogena, con inseriti, in ognuno
dei due ambienti rappresentati i relativi fossili caratteristici e la nicchia ecologica
occupata dagli organismi corrispondenti.
Vetrina 6 – Contiene la carta geologica della regione Friuli Venezia -Giulia, con
brevi commenti sulle località fossilifere più importanti e con i fossili più comuni
rinvenuti in queste esse.
Vetrine 7-19 - Queste vetrine contengono fossili di varie zone del Friuli Venezia Giulia e delle regioni contermini e sono ordinate in senso cronologico iniziando dal
periodo Carbonifero e arrivando sino al Pliocene (iniziano quindi con fossili che
hanno circa 300 milioni d'anni fino a concludere con quelli più recenti, di circa 3
milioni di anni). Ogni vetrina contiene: il nome convenzionale del sito
rappresentato, una carta geologica con la sua localizzazione, la sua collocazione
cronostratigrafica e i fossili più significativi.
Le attività del Museo
Le 19 vetrine allestite nella Rocca di Monfalcone con 345 reperti fossili
rappresentano solo la parte espositiva permanente del Museo.
Fig. 19 -Vista parziale del laboratorio per lo studio delle rocce.
L’apertura è limitata ai giorni festivi, con orari diversificati nel periodo estivo
(10-12/16-19) e invernale (10-12/14-17). Nei mesi di luglio e agosto però, in
sintonia con le esigenze turistiche, il Museo è aperto secondo le indicazioni
suggerite dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Monfalcone.
Per tutta la durata dell'anno scolastico è sempre possibile prenotare visite
guidate nei giorni infrasettimanali.
Il personale del Museo si occupa, inoltre, di tutta l'attività scientifica e della
conservazione dei fossili non esposti nella Rocca (circa 22.000 reperti provenienti
da 117 depositi fossiliferi). I due laboratori del Museo sono modernamente
attrezzati con macchinari e strumentazioni per il taglio delle rocce (fig. 19) e per la
preparazione dei fossili e delle sezioni sottili per l'osservazione microscopica.
La collezione di sezioni sottili, che riguardano rocce affioranti principalmente
nell'Isontino e in Istria (oltre 2.500), è una delle più cospicue esistenti nella nostra
Regione.
Prospettive future
L'obiettivo principale che ci prefiggiamo è di trasformare il Museo, attualmente
privato, in Museo Civico. L'Amministrazione Comunale di Monfalcone, dopo aver
accettato e fatto proprio questa nostra proposta, ha intrapreso l'iter burocratico per
l’istituzione del Museo Civico. Un secondo obiettivo è l'ampliamento dello spazio
espositivo destinato al pubblico; probabilmente ciò avverrà in sede diversa dalla
Rocca, che, per la sua struttura architettonica, mal si presta a progetti
d'ampliamento. Il terzo obiettivo ma primo in ordine di priorità è di aumentare il
numero di soci qualificati, per incrementare l’attività di studio e di ricerca.
Abbiamo aderito anche all'Associazione Nazionale dei Musei Scientifici, alla
Società Paleontologica Italiana, all'Associazione dei Musei d'Alpe Adria, alla
Società Paleontologica Europea (EPA), collegamenti fondamentali per ogni
istituzione museale che voglia mantenersi viva, aggiornata e capace di offrire
sempre risposte attuali alle esigenze culturali della nostra società.
Recupero reperti paleontologici
(i numeri fra parentesi si riferiscono all'anno)
provincia di GORIZIA
ARCHI DI MONFALCONE (81), C ARSO MONFALCONESE (IN CORSO), CASE BONETTI
(83), CAVA DI MEDEA (67/82), CAVA ROMANA (91), DEVETACHI (78),
MARCOTTINI (68/72/74), M. TE COSIC (79), P OLAZZO (73/80/81), RUSSIZ
(62/94/96/97)
provincia di UDINE
BORGO VIGANT (96), CARBONERE (75), CASERA FOR (71), CASERA RAMAZ (76),
CASERA VALBERTAD (76/81), CAVE DEL P REDIL (81), CORDIN GRANDE (83),
CRETA DI AIP (73/83), FORCA P IZZUL (83), FORNI DI SOPRA (78), FORNI DI SOTTO
(78), L IGOSULLO (79), M. TE AMARIANA (83), M. TE BRUCA (80), M. TE CANIN (95),
M. TE COCCO (80), M. TE CARNIZZA (71/82), M. TE CORONA (71), M. TE LODIN (83),
M. TE ZERMULA (83), NOAX (64/72), P AULARO (79), P ASSO VOLAIA (74/80),
P ASSO CASON DI LANZA /2 (83) P IANI DI LANZA (76/77/83), P REONE (80/83), R IO
BARBARO (75/78), R IO BOMBASO (79), R IO DAS BARBACIS (76/81), R IO CLINCHEN
(81), RIO CORDIN (79/82), RIO MALINFIER (74/76), RIO P RASNIG (81/83/97),
SELLA DELLE CAVE (81), SELLA P RASNIG (82/83), SELLA SOMDOGNA (80), STUA
DI RAMAZ (83), TORRENTE MALINGHER (77/81), TORRENTE P ONTEBBANA
(69/78/79), VALLONE DI RIO BIANCO (82), VERNASSO (68/69/71/72/75), VILLA
SANTINA (83), SUTRIO (63), VILLANOVA GROTTE (81)
provincia di TRIESTE
CARSO TRIESTINO (72), CAVA RECADIL (74), CAVA DI SISTIANA (70), CEROGLIE
(82), MALCHINA /GROTTA (83), MALCHINA II (73/75), RUPINPICCOLO (71/76),
SAMATORZA (77), SLIVIA (70/71), VISOGLIANO (83)
provincia di PORDENONE
CASTELNUOVO (64/69), M. TE CIAURLEC (97), MEDUNO (65)
provincia di TREVISO
CORNUDA (70/73), POSSAGNO (69)
provincia di VARESE
VIGGIÙ (71)
provincia di VERONA
AVESA (63), BOLCA (64), BOSCOCHIESANUOVA (68), CAMPOSILVANO (68/78),
FERRARA DI M. TE BALDO (64/78), GARZON (67), SPILECCO (64), VELO (80)
provincia di VICENZA
ALBANELLO (68), ALTAVILLA (66), ARZIGNANO (68), ASIAGO (68/ 69/ 70/73/81),
BARBARANO (65), CASE DI MALO (64), CASTELGOMBERTO (72), CAVA LOVARA
(64), GAMBUIANO (64), GRANCONA (64), M. TE BERTIAGA (65/74), M. TE S.
LORENZO (63), MONTEPULCO (65), MONTEVERLALDO (73), MONTEVIALE (65),
NOALE (72), P RIABONA (69), RECOARO (72), RONCÀ (65/72), S.URBANO (72),
SOSSANO (62), SPAGNAGO (67), SPESSA DI LONIGO (62), SS TRINITÀ (82), VO' DI
BRENDOLA (62)
provincia di MODENA
APPENNINO MODENESE (72)
provincia di CAGLIARI
GONI
SLOVENIA
COMENO (72), PORTOROSE (69/76)
CROAZIA
CASTELVERDE (82), GHERDOSELO (67), GRACISCE (70), PINGUENTE (70), PISINO
(74), ROZZO (82), VALLE (92/93)
Dal 1983 parecchi soci del Gruppo hanno partecipato a scavi
paleontologici nel Triassico della Lombardia organizzati dal Dipartimento di
Scienze della Terra dell'Università di Milano. Questa attività ha permesso di
apprendere ed affinare le tecniche di scavo e di acquisire la preparazione necessaria
per affrontare uno scavo paleontologico. Questa preparazione è stata messa a frutto
e sviluppata anche negli scavi effettuati nella nostra regione.
Scavi autorizzati
Prov. GORIZIA:
-MARCOTTINI (1991/1992) - Partecipazione allo scavo
paleontologico organizzato dal Museo di Storia Naturale di Trieste.
POLAZZO (1990/1991/1992/1993) - Partecipazione allo scavo sotto la
direzione dell’Istituto di Geologia e Paleontologia, Università di Trieste e
(1996/1997) su concessione ministeriale diretta.
Prov. TRIESTE:
-ZOLLA (1991/1992) - Partecipazione allo scavo paleontologico
organizzato dal Museo di Storia Naturale di Trieste.
-TREBICIANO (1990) e (1995) - Partecipazione allo scavo paleontologico
organizzato dall'Istituto di Geologia e Paleontologia
dell'Università di Trieste e dal Dipartimento di Scienze della Terra
dell’Università degli Studi di Milano.
Prov. UDINE:
-M.TE ROTHSTEIN (1993) - Scavo su concessione ministeriale diretta.
Prov. VARESE:
-CA’DEL FRATE (1996) - Partecipazione allo scavo paleontologico
in un sito Triassico, organizzato dal Dipartimento di Scienze della
Terra dell'Università di Milano.
Prov. BERGAMO:
-VAL BREMBANA (1993) - Partecipazione allo scavo pale ontologico
in un sito Triassico, organizzato dal Dipartimento di Scienze della
Terra dell'Università di Milano.
ISTRIA (1995/1996)
Campagna di ricerca paleontologica effettuata con il contributo economico
della The Dinosaur Society per lo studio delle impronte di dinosauro del
Cretaceo.
TRANSILVANIA (1997)
Partecipazione ad una spedizione paleontologica internazionale alla ricerca
degli ultimi dinosauri.
Il giacimento di Polazzo
Fabio M. Dalla Vecchia e Davide Rigo
Introduzione
Negli anni ‘90 la principale attività di ricerca paleontologica in campagna del
G.S.M. A.d.F. si è svolta nel Carso monfalconese in località Polazzo (Redipuglia,
Gorizia). I dintorni di Redipuglia erano noti da tempo come fonte di pesci fossili
(STACHE, 1889; D’ERASM O, 1952) ma fu la posa delle tubature dell’oleodotto
Transalpino, nella prima metà degli anni ‘70, a dimostrare la ricchezza
paleontologica dei dintorni di Polazzo.
Fig. 20 -Visione dell’area di scavo 1990/94 (sito A).
Le prime campagne di scavo autorizzate furono effettuate negli anni 1990-93
sotto la direzione del prof. Nevio Pugliese dell’allora Istituto di Geologia e
Paleontologia dell’Università di Trieste. Esse portarono al recupero di circa 750
reperti - in deposito presso il Museo Paleontologico Cittadino - nel sito A (fig. 20),
posto ad ENE dell’abitato di Polazzo.
Nell’agosto 1993 venne effettuata nel sito in esame una tappa del simposio
internazionale “Mesozoic fishes: systematics and paleoecology” e in
quell’occasione si ribadì la sua importanza. Si tratta infatti di un raro “giacimento
per conservazione” o Lagerstätte, caratterizzato dalla perfetta fossilizzazione di
pesci ed altri organismi.
Negli anni 1996-97 gli scavi, naturalmente effettuati previa concessione
ministeriale, sono proseguiti nel sito B (fig. 21), posto ad est dell’abitato, sotto la
direzione di uno degli scriventi (F.M. Dalla Vecchia). Ai lavori hanno partecipato i
soci del Gruppo Speleologico A.d.F. e due rappresentanti dell'Università di Milano:
il prof. Andrea Tintori e la dott.ssa Cristina Lombardo.
Aspetti sedimentologici e stratigrafia:
Il sito B consiste in un limitato affioramento di calcari scuri, laminati, con
giacitura approssimativamente 290/24°.
Fig. 21 -Lo scavo paleontologico di Polazzo 1996/97 (sito B).
La sezione stratigrafica interessa un ottantina di centimetri circa ed è stata divisa
in cinque intervalli (A-E). L’intervallo A è composto da quattro parti e l’intervallo
B da sei. Nell’intervallo C, che è massiccio, è stata separata una parte superiore (U)
mentre D è stato diviso in tre livelli ed E è stato interessato dallo scavo solo nella
parte superiore (fig. 21). Dal punto di vista litologico si tratta principalmente di
calcari, localmente laminati anche molto fittamente (le lamine generalmente
presentano spessori submillimetrici) con frequenti ondulazioni, legate
probabilmente a fenomeni di carico o microslumpings.
La granulometria, molto fine, è tale da permettere, in alcuni casi, la perfetta
conservazione dei dettagli negli esemplari fossili. Il colore dei litotipi è solitamente
chiaro, fra il grigio, il nocciola ed il verdastro, ma si notano locali colorazioni
rossastre a testimonianza di fenomeni di ossidazione, come anche tinte più scure,
legate alla maggiore presenza di sostanza organica.
Fig. 22 -Pesce del tipo Coelodus sp. proveniente dal sito A.
La sezione oggetto di scavo si trova nell'unità litostratigrafica denominata da
MARTINIS (1962) "Calcari di M.te S. Michele". Secondo TENTOR, TUNIS e
VENTURINI (1994), che usano le unità litostratigrafiche “storiche”, definite prima
del 1962 e di utilizzo più “pratico”, lo scavo interessa i “Calcari di Aurisina” noti
anche come “Calcari a rudiste” (Turoniano-Senoniano inferiore) i quali sono
compresi fra la Formazione di Monrupino (Cenomaniano), inferiormente, e il
Gruppo Liburnico ("Strati di Vreme" del Maastrichtiano e "Strati di Cosina" del
Paleocene inferiore) superiormente.
Fossili
Da una prima analisi delle sezioni sottili, la precisa posizione biostratigrafica e
cronostratigrafica dell'affioramento sembra attribuibile al Santoniano (Cretaceo
superiore, circa 85 milioni di anni fa), datazione resa plausibile dal fatto che nel
Carso Isontino questo piano rappresenta la maggior parte dello spessore del
Senoniano (S.Venturini, com. pers.).
I fossili che si rinvengono nei siti A e B di Polazzo sono soprattutto pesci. I loro
resti scheletrici sono talvolta disarticolati o frammentari ma in alcuni casi sono
perfettamente integri e mostrano tutti i dettagli anatomici. Sono presenti pesci
abitatori delle scogliere, come i picnodonti (Coelodus, fig. 22), predatori dal corpo
massiccio (Enchodus e Parachanos) o allungato come le odierne aguglie
(Rhynchodercetis) e bericiformi che ricordano i pesci persico attuali, ma la
maggioranza dei reperti è costituita da piccoli pesci di 3-4 cm di lunghezza (fig.
23). Di notevole importanza è un esemplare incompleto di quella che potrebbe
essere la più antica anguilla rinvenuta in Italia.
Fig. 23 -Piccolo teleosteo proveniente dal sito B.
I resti di rettili sono costituiti da ossa e placche del carapace di cheloni
(tartarughe) e da un paio di denti di coccodrillo.
Gli invertebrati sono particolarmente rari: alcuni piccoli gamberi e qualche resto
frammentario di rudista.
Ben conservati sono alcuni esemplari riferibili forse ad alghe brune; i vegetali
terrestri sono rappresentati da conifere (cfr. Sequoia), possibili Aracauriaceae e
forse da dicotiledoni.
L'associazione faunistica ritrovata nel sito B pare significativamente differente
da quella proveniente dal sito scavato fra il 1990 ed il 1993 (sito A).
Ad una prima analisi l'ittiofauna vede una netta prevalenza numerica di
Rhynchodercetis sp., del quale sono stati ritrovati esemplari più grandi di quelli
rinvenuti nel sito A. E’ stata spesso osservata una curvatura accentuata, fino a
diventare "circolare", negli esemplari “embrionali” di questo pesce. Vi sono
picnodonti che sembrano riferibili a forme differenti da quelle rilevate in
precedenza. Fra i teleostei di piccole dimensioni compaiono taxa non presenti nel
sito scavato precedentemente (fig. 23) E’ stato inoltre rinvenuto un dente di rettile
in ottimo stato di conservazione, attualmente oggetto di studio da parte di F.M.
Dalla Vecchia.
Prospettive:
L’associazione fossile di Polazzo è particolare. Essa è costituita da organismi
che raramente si fossilizzano perchè vengono distrutti subito dall’attacco di
predatori e dalla putrefazione. La continuazione degli scavi potrà permettere il
rinvenimento di organismi che non solo sono rari per motivi di conservazione ma
che erano probabilmente poco rappresentati anche come numero di individui morti.
Si potrebbero rinvenire, quindi rettili rari (pterosauri, dinosauri, etc.) o uccelli.
Date la fine granulometria della roccia, le sue condizioni sedimentologiche e lo
stato di conservazione dei fossili ritrovati, ci si può aspettare che questi eventuali
rari vertebrati siano conservati nei minimi dettagli e ci permettano osservazioni di
enorme interesse scientifico (copertura dermica, piumaggio, parti molli, ecc.).
Bibliografia
D'Erasmo G., (1952) Nuovi ittioliti cretacei del Carso
Triestino. Atti Mus. Civ. St. Nat. Trieste, 18 (4):81-122,
Trieste.
Martinis B. (1962) Ricerche geologiche e paleontologiche sulla regione compresa fra il T. Judrio e il F.
Timavo. Riv. It. Paleont. Strat., Mem., 8:1-200 Milano.
STACHE G., (1889) Die liburnische Stufe und deren
Grenz-Horizonte. Erste Abteilung. Abh. K. K. Geol.
Reich., 13:1-70 Berlino.
TENTOR M., TUNIS G., VENTURINI S., (1994) Schema
stratigrafico e tettonico del Carso Isontino. Natura
Nascosta, 9:1-32, Monfalcone.
Fig. 24 -Colonnina stratigrafica del sito B.
I dinosauri
Fabio M. Dalla Vecchia
Fig. 24 -Scheletro di Brachiosaurus dinosauro sauropode simile a quelli che vivevano in
Istria nel Cretaceo.
Questa linea di ricerca è iniziata nel 1993 quando ci si è resi conto
dell'importanza dei resti ossei scoperti dal socio Dario Boscarolli sui fondali di
Porto Colonne (Comune di Valle/Bale) nell'Istria sudoccidentale. Dario aveva
effettuato il primo rinvenimento già nel 1983 e aveva subito capito di aver scoperto
dei reperti ossei fossili. Li aveva quindi portati nella nostra sede a Monfalcone per
sapere a che animali preistorici appartenessero. Inizialmente le ossa non avevano
destato molto interesse, tuttavia quando le vidi per la prima volta - nel tardo
inverno del 1993 - era già in corso di pubblicazione un primo preliminare articolo
su di esse e sulle rocce che le contenevano (BOSCAROLLI et al., 1993). Compresi
immediatamente la grande novità rappresentata da quei reperti che, per quanto
riguarda i pochi resti sufficientemente completi, identificai presto come
appartenenti a dinosauri sauropodi (fig. 24). La pubblicazione (Natura Nascosta n.
7) venne presentata a Monfalcone con la partecipazione dei rappresentanti del
Geološki Zavod (Servizio Geologico o Istituto di Geologia) di Zagabria, Ivo Velic
Fig. 25 -Le riprese della Televisione Croata a Valle. A destra rispetto alla telecamera c'è
Marko Sparica, a sinistra Fabio M. Dalla Vecchia, al centro Giorgio Tunis.
e Igor Vlahovic. Si presero quindi accordi con questo Istituto per lo studio del sito
e dei reperti. Questi ultimi sarebbero rimasti in deposito presso la sede a
Monfalcone per la loro preparazione nei nostri attrezzati laboratori e il successivo
studio scientifico. Preparazione e descrizione furono intrapresi immediatamente da
parte dello scrivente. Contemporaneamente Giorgio Tunis e Sandro Venturini
studiavano le caratteristiche sedimentologiche e biostratigrafiche del sito mediante
le sezioni sottili realizzate nell'apposito laboratorio da Maurizio Tentor. La
presentazione ufficiale a livello nazionale delle ossa venne effettuata dallo
scrivente e da Paolo Lenardon nell'aprile 1993, con una conferenza stampa tenutasi
a Roma presso il Museo Pigorini in occasione della mostra sui dinosauri della Cina.
Nell'autunno Giorgio Tunis ed io fummo invitati nella capitale croata come
scienziati stranieri specialisti della materia, ospiti d'onore in due puntate di una
trasmissione sui dinosauri realizzate (in diretta) dalla televisione di Stato. Nella ex
Fig. 26 -La restituzione delle ossa di dinosauro ai rappresentanti del comune di Bale/Valle
(Istria).
Iugoslavia si era in piena guerra civile e la periferia meridionale di Zagabria era
stata colpita da missili la settimana prima del mio arrivo. L'albergo era pieno di
profughi provenienti da Vukovar e i geologi croati tenevano pistole e proiettili nei
cassetti delle scrivanie. Giorgio, Dario, Alceo Tarlao ed io eravamo stati a Valle
con i geologi croati e la televisione per le riprese (fig. 25). In quell'occasione erano
state raccolte alcune ossa sul fondale, reperti che Marko Šparica, leader dei geologi
croati, ci aveva consegnato per la preparazione e lo studio. Avevo portato la parte
distale condilare di un grande femore e una vertebra caudale, completamente
ripulita dalla matrice rocciosa, in studio per la trasmissione televisiva. Questi
reperti furono lasciati, su richiesta di M. Šparica, a Zagabria per una esposizione
temporanea e sono tuttora là. Intanto era uscito il film Jurassic Park e l'interesse
per i dinosauri era salito alle stelle, con i pro e i contro che questo comporta. Un
paio di reperti ossei furono portati anche a Pordenone alla presentazione di un libro
di Piero Angela sui dinosauri e mostrati, da Mila Erbisti e dallo scrivente, al noto
presentatore televisivo.
Per lo studio delle ossa di sauropode ho preso contatti con i maggiori specialisti
del mondo, per esempio J. McIntosh, B. Curtice, J. Bonaparte e P. Upchurch.
Ho inoltre visitato le splendide collezioni del Carnegie Museum di Pittsburgh e
dell'American Museum of Natural History di New York, al fine di identificare i
reperti ossei e completare la loro descrizione.
Su richiesta delle autorità comunali di Valle la maggior parte dei reperti (circa
200) sono stati ufficialmente consegnati a Livio Mottica nell'aprile 1997 per essere
esposti in un apposito locale in Valle (fig. 26).
Ho pubblicato alcuni lavori preliminari sulle ossa di dinosauro istriane: un
articolo nei Quaderni de Le Scienze (1994), in un numero speciale di GAIA - la
rivista scientifica del Museo Nazionale di Storia Naturale del Portogallo - dedicato
ai sauropodi (1994) e, con Alceo Tarlao, negli atti del 1° Congresso dei Geologi
Croati (1995). Per quanto riguarda la stratigrafia e la sedimentologia, il contributo
più significativo è TUNIS et al. (1995).
Fig. 27 -Due vertebre cervicali di un piccolo sauropode: quella posteriore è quasi completa.
Per quanto riguarda le comunicazioni a meetings scientifici, Giorgio TUNIS ha
presentato ufficialmente i reperti al XXX Congresso Geologico Internazionale in
Cina nel 1995 e io al 1° Congresso dei Geologi Croati (1995) e al Simposio
Internazionale "Mesozoic Vertebrate faunas of Central Europe" (Deva, 22-24
agosto 1996).
Il sito fossilifero di Valle è costituito da calcari attribuibili all'Hauteriviano
superiore-Barremiano inferiore (Cretaceo inferiore), attorno ai 124 milioni di anni
fa secondo la Geological Time Scale della GSA (1983), per la presenza nella
sezione stratigrafica del foraminifero Campanellula capuensis DE CASTRO . Le
ossa sono per lo più conservate in livelli sottilmente laminati coperti da un
rudstone oncolitico depositati probabilmente in un ambiente lacustre (TUNIS et al.,
1994).
Le ossa, recuperate per la stragrande maggioranza in apnea da Dario Boscarolli
tra la linea di bassa marea e i 12 m di profondità, sono per lo più estremamente
frammentarie. Sono testimoniate vertebre cervicali (fig 27), dorsali e caudali,
emapofisi, costole, frammenti di diafisi di ossa lunghe, parte di un femore, scapole,
parte di un ileo, ecc. Sono riferibili a dinosauri sauropodi, probabilmente
Fig. 28 -Il sito di Cervera (Punta del Dente), scoperto da Alceo Tarlao (nella foto).
titanosauriformi, le vertebre cervicali, le dorsali, quasi tutte le caudali, le presunte
coste cervicali, il femore e altre parti di ossa lunghe. Sono presenti individui di
dimensioni molto diversi, da piccoli a decisamente grandi. Il giacimento di Valle è
probabilmente il più ricco deposito di ossa di sauropode di tutta l’Europa
meridionale e uno dei più interessanti del Mondo per il Cretaceo inferiore.
Insieme allo studio delle ossa si è sviluppato, quello sulle orme di dinosauro,
grazie al fondamentale contributo del socio Alceo Tarlao. Alceo, insieme al suo
amico Giorgio Rimoli, ha ricercato sistematicamente per anni siti con impronte di
dinosauro lungo la costa istriana, con notevole successo: cinque nuovi siti di età
albiana (Cretaceo inferiore) e cenomaniana (Cretaceo superiore).
Nel maggio 1995, dopo una mia richiesta formale, la The Dinosaur Society società americana no profit per lo studio dei dinosauri - ci accordava ufficialmente
un finanziamento per il progetto di ricerca "Study of the Cretaceous dinosaur
footprints of Istria (Croatia)". Questo ci permise di studiare, mappare e fare il
calco delle impronte di dinosauro presenti nei siti trovati da Alceo lungo la costa
Fig. 29 -Il sito di Pljisevac (Kamnik) dove fummo arrestati nell'aprile 1995.
istriana (fig. 28) e in quelli delle isole di Brioni e di Fenoliga, Naturalmente lo
studio si è svolto in accordo con l'Istituto di Geologia di Zagabria e, per quanto
riguarda Brioni, con la direzione del Parco Nazionale che si trova sull'isola.
Nonostante questo però abbiamo avuto qualche sorpresa.
Nell'aprile 1995 mi recai sull'isola Maggiore di Brioni con Luisa Posocco, che
seguivo nella sua tesi di laurea presso il Dipartimento di Geologia, Paleontologia e
Geofisica dell'Università di Padova, e Cristiano, cittadino croato di nazionalità
italiana, maturando presso il liceo italiano di Pola con una ricerca sui dinosauri. La
data della visita era stata concordata col vicedirettore del Parco, che era informato
sullo scopo della visita, naturalmente. Il primo giorno visitammo e studiammo il
sito di Ploce, nella costa sudorientale dell'isola, senza alcun problema: fummo
persino accompagnati in macchina sul luogo dal guardacaccia del Parco. Il giorno
successivo arrivò Cristiano e si doveva visitare il nuovo sito di Pljisevac (Kamnik),
lungo la costa sudoccidentale dell'isola. Questa decisione era stata notificata al
vicedirettore del Parco il quale sembrava titubante ma non ci aveva detto nulla di
preciso. Luisa aveva scoperto e sommariamente descritto il sito nel maggio
dell'anno precedente. Non trovammo la disponibilità della macchina e, stanchi di
aspettare un passaggio, ci incamminammo lungo la stradina asfaltata verso la meta,
con venti chili di pellicola di polietilene trasparente e altro materiale nello zaino.
Dopo qualche chilometro di marcia arrivammo e scoprimmo che la stradina
secondaria che portava al mare, e al sito, era ora interrotta da un cancello
controllato da un militare armato. L'area negli ultimi mesi era diventata
evidentemente una zona militare. Cercammo di raggiungere la costa "tagliando"
attraverso la fitta macchia mediterranea, per vedere se il sito si trovasse al di fuori
della base militare. Raggiunto il mare, percorremmo la costa senza trovare uno
Fig. 30 -Da sinistra: Alceo Tarlao, Fabio M. Dalla Vecchia e Igor Vlahovic, sul sito di
Capo Salsa/Pogledalo, con il calco di un orma di un grande teropode.
sbarramento o un cartello che indicasse la presenza dei militari, finchè giungemmo
sull'ampia superficie di strato con le orme fossili.(fig. 29) Trovammo un militare
che ci mostrò la via per scendere dall'alta costa fino allo strato. Era tardi e, dopo un
primo sopralluogo, ci sedemmo per il pranzo al sacco. Arrivò un altro militare che
ci chiese cosa facevamo lì. Rispondemmo che studiavamo le orme dei dinosauri ed
eravamo in accordo con il Parco. Il militare se ne andò. Dopo poco ritornò dicendo
che dovevamo andarcene perchè non potevamo restare lì. In pochi minuti arrivò un
capitano che rudemente ci disse che dovevamo seguirlo: eravamo in arresto. Lo
seguimmo. Non volle sentire ragioni e ci consegnò alla polizia. Non lo sapevamo
naturalmente, ma in quei giorni l'esercito croato faceva le prove dell'offensiva
finale contro i serbi delle Krajne (un primo tentativo avvenne poco dopo lo
svolgimento dei fatti che sto raccontando, quello finale il successivo agosto).
Quindi i soldati erano estremamente sospettosi e pensavano, da militari, che
fossimo spie. La polizia ci interrogò separatamente per quattro ore, cosa abbastanza
stressante. Luisa scoppiò a piangere maledicendo la sua tesi di laurea, Cristiano era
pallido come un morto. Un agente, di nazionalità croata ma originario di un
paesino dell'Istria interna, ci traduceva in dialetto istroveneto le domande del
comandante, un vero duro, almeno in apparenza. Sorsero dei problemi perchè nel
passare il confine sloveno-croato i finanzieri non ci avevano dato il visto turistico
che in teoria dovrebbe essere consegnato ad ogni visitatore della Repubblica
Croata. Questa regola viene abitualmente elusa perchè in circa 30 volte che
abbiamo passato il confine tra 1993 e 1995 la consegna della prepusnica si è
verificata solo due o tre volte. Ma nel nostro caso agli occhi della polizia era chiaro
che avevamo varcato il confine illegalmente e di nascosto. A peggiorare la
situazione, la famiglia dove avevamo trovato alloggio non aveva segnalato,
probabilmente per avere un’entrata "in nero", la nostra presenza ad una agenzia
turistica, come doveva fare per legge. Agli occhi dei poliziotti la faccenda forse
iniziava a puzzare di cospirazione e sicuramente pensavano ad un nostro patriottico
tentativo di occupare l'Istria (e, perchè no? anche la Dalmazia!). Ci tolsero i
passaporti e le carte di identità e ci diedero, in pratica, gli arresti domiciliari. Il
giorno dopo fummo processati per direttissima al tribunale di Pola. Dovemmo
aspettare tutta la mattinata prima che si svolgesse - separatamente per ognuno di
noi - l'atto giudiziario. Ci faceva da interprete una dattilografa che conosceva
l'italiano. Il giudice era piuttosto giovane e bionda. Qualcuno mi aveva visto in
televisione (potenza del Grande Fratello!), inoltre avevo messo sul piatto la
collaborazione con il Geološki Zavod di Zagabria e i biglietti da visita dei miei
contatti in quell'istituto e alla Televisione di Stato. Questo convinse subito il
giudice del fatto che non eravamo spie. Il problema successivo era convincerla che
non sapevamo di entrare in zona militare, cosa non facile dato che avevamo parlato
con il militare di guardia. Tuttavia, poichè la recinzione non arrivava al mare e non
c'erano cartelli di avviso, fummo scagionati dall'accusa. Anche gli altri, per fortuna,
sostennero questa tesi. Alla fine fummo prosciolti e dovemmo pagare solo il
minimo delle spese processuali (50.000 lire a persona). Il giudice si scusò con me
per lo spiacevole contrattempo. Tuttavia, nel verbale consegnatomi c'era scritto che
se mi avessero beccato ancora una volta in una zona militare croata, mi avrebbero
sbattuto in galera senza pietà. Esattamente un anno dopo Alceo e io ritornammo nel
sito incriminato, ma in compagnia dell'amico Igor Vla hovic, sedimentologo dei
carbonati del Geološki Zavod nonchè sergente dell'esercito croato, e con il
permesso delle autorità militari. Con Igor finimmo il lavoro (fig. 30).
Qualche avventura mi capitò anche con Alceo. Nell'ottobre 1995, mentre
cercavamo di raggiungere l'isolotto di Fenoliga con una barchetta malandata
affittata sulla costa, a metà strada il motore smise di funzionare. Senza apparente
motivo dato che il carburante non mancava. Mentre le correnti ci portavano alla
deriva, Alceo scoprì che si era troncata di netto la vite che fissa l'elica. Neanche a
farlo apposta, il mare stava diventando mosso. Guadagnammo la costa deserta a
remi e lì Alceo sostituì la vite con un chiodo ruggine trovato sulla spiaggia. In
questo modo ritornammo al più presto e senza danni al molo di partenza. Vi sono
altre avventurose e, soprattutto, faticosissime esperienze di ricerca di orme di
dinosauro vissute insieme all'intrepido Alceo. Come quando tentammo di trovare le
piste segnalate (erroneamente) nella sperduta e quasi deserta isola di Unije, ma non
è questa la sede per dilungarsi.
Il risultato degli studi sulle orme dei dinosauri è stato esposto dallo scrivente
con l'aiuto del socio Cesare Brizio in un poster presentato al 56° Meeting della
Society of Vertebrate Paleontology (New York, 1996), dallo scrivente e da Alceo
Tarlao al 1° Congresso dei Geologi Croati (Abbazia, 1995), dallo scrivente al
Simposio Internazionale "Mesozoic, Vertebrate Faunas of Central Europe," in
Romania (Deva, 22-24 agosto, 1996) e al 1° Congresso Geoitalia, (RiminiBellaria), ottobre 1997) e da Giorgio Tunis al XXX Congresso Geologico
internazionale in Cina (1996). I risultati degli studi sono stati mostrati al pubblico
nell’esposizione temporanea “Quando i dinosauri pascolavano in Istria” allestita
presso la sede di via Valentinis in occasione della VI Settimana della Cultura
Scientifica (1996).
I risultati delle nostre ricerche hanno costituito il nucleo della Mostra
temporanea “Le orme dei Giganti - tracce e piste di dinosauri nell’Alto
Adriatico”(fig.31) aperta presso il Museo dello Stella tra il 16 agosto e il 30
novembre 1997, organizzata insieme all’associazione Anaxum e il Comune di
Palazzolo dello Stella, con la collaborazione di numerosi Musei di Storia Naturale
(Faenza, Rovereto, Venezia, Udine, Trieste, ecc), il Centro Studi e Ricerche
Ligabue di Venezia e il Parco delle Dolomiti Friulane. Essa è stata visitata da
almeno 3500 persone, con grande afflusso di scolaresche da tutto il Friuli, la
Venezia Giulia e anche dal Veneto. Tale mostra è stata richiesta da vari enti
regionali ma soprattutto extraregionali a testimonianza della sua qualità e
dell’interesse suscitato. E’ stata riallestita anche a Faenza (4.500 visitatori) e a
Montebelluna (4.000 visitatori).
I dati degli studi delle orme istriane sono stati oggetto di numerose
pubblicazioni scientifiche (DALLA VECCHIA , TARLAO & TUNIS, 1993; DALLA
VECCHIA , 1994a, b; 1995; 1996; 1997; DALLA VECCHIA & T ARLAO, 1995; D ALLA
VECCHIA e VENTURINI, 1996).
Gli studi sui dinosauri hanno anche riguardato una orma scoperta dal socio
Sandro Venturini nell’estate 1994 conservata su di un blocco di calcare (età:
Hauteriviano superiore - Barremiano inferiore) usato per costruire i moli di
Ravenna ma proveniente da Sarone (PN) (DALLA VECCHIA & V ENTURINI, 1995) e
presunte orme aptiane scoperte sempre da Sandro sul M. Bernadia (UD)
(VENTURINI, 1995; DALLA VECCHIA & VENTURINI, 1996)
I Soci Fabio M. Dalla Vecchia, Cesare Brizio e Davide Rigo hanno preso parte
(agosto 1997) ad una spedizione paleontologica internazionale in Transilvania alla
ricerca degli ultimi dinosauri (BRIZIO, 1997).
Una sottoscrizione pubblica per il sostegno delle attività di ricerca concernenti i
dinosauri dell'Alto Adriatico ha permesso la raccolta di contributi che hanno
portato alla pubblicazione del fascicolo "Dinosauri e altri grandi rettili non marini
de1 Triassico superiore (230-208 milioni di anni)”.
In conclusione, mi sembra che difficilmente si possa dire che siamo rimasti con
le mani in mano e, se si esclude la The Dinosaur Society e qualche piccolo
contributo di appassionati, senza l'aiuto di nessuno.
Fig. 31 -La mostra temporanea "Le orme dei Giganti - tracce e piste di dinosauri nell'Alto
Adriatico".
Pubblicazioni sui dinosauri (in ordine cronologico)
1993 - BOSCAROLLI D., LAPROCINA M., TENTOR M., TUNIS G. & VENTURINI S.,
Prima segnalazione di resti di dinosauro nei calcari hauteriviani di piattaforma
dell'Istria meridionale (Croatia), Natura Nascosta, 1(7):1-20, Monfalcone.
1993 - DALLA VECCHIA F.M., TARLAO A. & TUNIS G., Theropod (Reptilia,
dinosauria) footprints in the Albian (Lower Cretaceous) of the Quieto/Mirna river
mouth (NW Istria, Croatia) and dinosaur population of the Istrian region during
the Cretaceous. Mem.Sci.Geol. Padova,45:139-148, Padova.
1994a - DALLA VECCHIA F.M., I dinosauri dell’Istria. In: LIGABUE G., Il tempo
dei dinosauri, Quaderni de "Le Scienze", 76:82-86, Milano.
1994b - DALLA VECCHIA F.M., Jurassic and Cretaceous Sauropod Mesozoic
evidence in the Mesozoic carbonate platforms of Southern Alps and Dinarids, In:
LOCKELEY M.G., FARIA dos SANTOS V., MEYER C.A. & HUNT A., Aspects of
Sauropod Paleobiology, GAIA, 10(1994): 65-73, Lisbona.
1994 - TUNIS G., ŠPARICA M. & VENTURINI S., Lower Cretaceous from Bale
(Istria, Croatia): stratigraphical, sedimentological and palaeoenvironmental
problems, 14th Intenational Sedimentological Congress, SS 14-15, Recife.
1995 - DALLA VECCHIA F.M., T ARLAO A., Dinosaur evidence in the Cretaceous of
Istria (Croatia). Proceedings of the First Croatian Geological Congress- Opatija
18-21,10,1995, 1:151-154, Zagabria.
1995 - DALLA VECCHIA F.M., I dinosauri in Italia: stato delle conoscenze. Natura
Nascosta, 11:29-35, Monfalcone.
1995 - DALLA VECCHIA F.M. & V ENTURINI S., A theropod (Reptilia, Dinosauria)
footprint on a block of Cretaceous limestone at the pier of Porto Corsini (Ravenna,
Italy) Riv.Ital.Pal. Strat, 101(1):93-98, Milano.
1995 - VENTURINI S., Segnalazione di un livello marnoso a Characee con presunte
impronte di dinosauro nell'Aptiano del M. Bernadia (Nimis, Udine). Natura
Nascosta, 11:36, Monfalcone.
1996 - DALLA VECCHIA F.M. & V ENTURINI S., Le possibili impronte di dinosauro
del M. Bernadia e le potenzialità paleoicnologiche delle sezioni stratigrafiche.
Natura Nascosta, 12:34-44, Monfalcone.
1996 - DALLA VECCHIA F.M., Lo studio del sito cretacico con impronte di
dínosauro di Cervera/Cervar (Punta del Dente, Istria). Natura Nascosta, 13:24-33,
Monfalcone.
1997a - DALLA VECCHIA F.M., Terrestrial tetrapod evidence on the Norian (Late
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1997b - DALLA VECCHIA F.M., Dinosauri cretacei nella piattaforma carbonatica
Adriatico-Dinarica. Natura Nascosta, 15:22-28, Monfalcone.
1997 - BRIZIO C., The Greath Transylvanian in expedition, una bellissima rosa con
qualche spina di troppo. Natura Nascosta, 15:3-21, Monfalcone.
Abstracts sui dinosauri pubblicati
1996 - DALLA VECCHIA F.M., Dinosaur tracksites in the Cretaceous of Istria
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Vertebrate Paleontology, American Museum of Natural History, New York City,
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1997 - DALLA VECCHIA F.M., Dinosaurs in the Cretaceous Adriatic-Dinaric
carbonate platform. Geoitalia, I Forum Italiano di scienze della Terra, Rimini, 5-9
ottobre, Riassunti, 2:60-62.
Dati statistici sulle collezioni del Museo Paleontologico
Vengono qui descritte in modo statistico le collezioni paleontologiche del Museo
Paleontologico Cittadino al fine di quantificare e rendere evidente l’entità del
materiale proveniente dalle varie zone geografiche e dai diversi intervalli
cronostratigrafici-geocronologici, nonchè la sua distribuzione secondo gruppi
sistematici. Sono stati presi in considerazione solo i fossili italiani, assoggettati alla
legge 1089/1939.
I dati aggiornati al 1996
numeri di inventario: 10448
Nord Italia: 21641( 99%)
Veneto:
reperti: 21772
Centro: 37 (0.2%)
11565 (53%)
loc. ignote: 94 (0.4%)
Friuli-V.G.: 10076 (46%)
Alpi/Prealpi Carniche: 4566 (21%) Collio: 1501 (6.9%) Carso: 4009 (18%)
Prov. Udine: 5293 (24%)
Prov. Gorizia:
1042 (5%)
PALEOZOICO:
Prov. Pordenone:
211 (1%)
Prov. Trieste: 3530 (16%)
2392 (11%)
ORDOVICIANO:16 (0.7%) SILURIANO:169 (7%) DEVONIANO: 9(1.2%)
CARBONIFERO: 1789 (75%)
PERMIANO: 389 (16%)
MESOZOICO: 5607 (26%)
Anisico:
TRIASSICO:
1608 (29%)
897 (56%) Carnico:
492 (31%)
GIURASSICO:
Norico: 84 (5%)
723 (13%)
CRETACICO: 3279 (58%)
CENOZOICO: 13668 (63%)
PALEOCENE: 97 (0.7%) EOCENE:10850 (79%) OLIGOCENE: 755 (5.5%)
MIOCENE: 325 (2.4%) PLIOCENE: 37 (0.3%) QUATERNARIO: 1604(12%)
VERTEBRATI: 2226 (10,2%)
MAMMIFERI: 1602 (72%)
RETTILI: 2 (0.09%)
PESCI: 622 (28%)
PESCI
Paleozoici: 1 (0.1%)
Mesozoici: 386 (62%)
Cenozoici: 235 (38%)
INVERTEBRATI: 18247 (84%)
Paleozoici: 932 (5%) Mesozoici: 5182 (28%) Cenozoici: 12076 (66%)
non datati: 57 (0.3%)
GRAPTOLITHINA: 1
ECHINODERMATA 1096 (6%)
Paleozoici: 3 (0.3%)
Mesozoici: 111 (10%)
non datati: 33 (3%)
Cenozoici: 949 (87%)
ARTHROPODA: 245 (1.3%)
Paleozoici: 77 (31%)
Mesozoici: 128 (52%)
non datati: 2 (0.8%)
Cenozoici: 38 (15%)
BIVALVIA: 4727 (26%)
Paleozoici: 133 (2.8%)
Mesozoici: 1063 (22%) Cenozoici: 1219 (26%)
Rudiste: 2301 (49%)
non datati: 11 (0.2%)
GASTROPODA: 5734 (31%)
Paleozoici: 65 (1%)
Mesozoici: 309 (5%)
Cenozoici: 5360 (94%)
CEPHALOPODA: 822 (4.5%)
Paleozoici: 116 (14%)
Mesozoici: 694 (84%)
non datati: 10 (1.2%)
Cenozoici: 2 (0.2%)
BRACHIOPODA: 901 (5%)
Paleozoici: 456 (51%)
Mesozoici: 434 (48%)
Cenozoici: 11 (1.2%)
BRIOZOA: 25 (0.14%)
Paleozoici: 21 (84%)
Mesozoici: 1 (4%)
Cenozoici: 3 (12%)
COELENTERATA/CNIDARIA: 1858 (10.2%)
Paleozoici: 44 (2.3%) Mesozoici: 14 (0.75%) Cenozoici: 1764 (94.9%)
non datati: 36 (1.9%)
PORIFERA: 35 (0.19%)
Cenozoici
35 (0.19%)
MACROFORAMINIFERI: 2620 (14.3%)
Paleozoici: 11 (0.4%)
Cenozoici: 2608 (99%)
non datati: 1 (0.04%)
VEGETALI: 1675 (7.7%)
Paleozoici: 1491 (89%)
Mesozoici: 113 (7%)
non datati: 15 (0.9%)
Cenozoici: 56 (3.3%)
Reperti non determinati: 1273 (5.8%)
LA GEOLOGIA
Tentor Maurizio, Tunis Giorgio e Sandro Venturini
Elenco delle sezioni sottili eseguite e conservate presso il Museo Paleontologico
Cittadino di Monfalcone
Negli ultimi otto anni il Museo Paleontologico Cittadino di Monfalcone,
grazie all'attività dei soci del Gruppo Speleologico A.D.F. che lo gestiscono, ha
effettuato una campionatura sistematica degli affioramenti rocciosi del Carso
goriziano, monfalconese, triestino e di alcune località de l Friuli, della Slovenia e
dell'Istria (Croazia). Dai campioni sono state ottenute nei laboratori del Museo le
sezioni sottili che sono l'oggetto di questo paragrafo. La loro descrizione è stata
effettuata principalmente dal socio Sandro Venturini (i dati sono aggiornati al 24
gennaio 1998).
Abbreviazioni delle voci della tabella
Ns = numero delle sezioni; Ds = numero sezioni descritte; Sigla = sigla delle
sezioni; Località = località di prelievo; PoS = sigla provincia o sigla Stato; U.S. =
unità litostratigrafica; Età = età dei campioni di roccia; Data = data del prelievo;
Camp.= nome dei campionatori.
Abbreviazione delle unità litostratigrafiche
CPW = “Calcari inf. a Pseudoschwagerina”; W = Formazione di Werfen; DC =
Dolomia Cassiana; MO = Formazione del Monticello; DP = Dolomia Principale;
DA = Calcari del Dachstein; CC = Calcari di Cellina; MC = Calcari di Monte
Cavallo; FM = Formazione di Monrupino; CA = Calcari di Aurisina; CV = Calcari
di Volzana; CM = "Calcari a miliolidi"; LB = Gruppo "Liburnico"; F = Flysch; FB
= Flysch di Belluno; FC = Flysch di Cormons; FG = Flysch del Grivò; CNA =
"Calcari a Nummuliti e Alveoline"; PB = Puddinghe di Bier; CO = Conglomerato
del Colle di Osoppo; CM = Conglomerato del Montello.
Abbreviazione delle età
PI = Permiano inf.; TRI = Triassico inf.; LS = Ladinico sup.; CI = Carnico inf.;
NO = Norico; RE = Retico; LI = Liassico; KM = Kimmeridgiano; TIS =
Titoniano sup.; C = Cretaceo; CF = Cretaceo inf.; CS = Cretaceo sup.; H =
Hauteriviano; HS = Hauteriviano sup.; B = Barremiano; BI = Barremiano inf.; API
= Aptiano inf.; AMS = Aptiano m./sup.; APS = Aptiano sup.; AP = Aptiano; AL =
Albiano; ALI = Albiano inf.; ALS = Albiano sup.; CEI = Cenomaniano inf.;
CEMS = Cenomaniano m./sup.; CES = Cenomaniano sup.; CE = Cenomaniano; T
= Turoniano; TI = Turoniano inf.; TS = Turoniano sup.; SE = Senoniano; SEI =
Senoniano inf.; SES = Senoniano sup.; CO = Coniaciano; SAN = Santoniano; MA
= Maastrichtiano; PA = Paleocene; PAS = Paleocene sup.; EO = Eocene; EOI =
Eocene inf.; EOIM = Eocene inf./m.; LUT = Luteziano; O = Oligocene; MI =
Miocene; MIS = Miocene sup.; PL = Pliocene.
Abbreviazione dei campionatori
B = Bertoni V.; BE = Bertolla; BS = Bensi S.; C = Ciarabellini M.; CA = Cane G.;
CD = Cei D.; DV = Dalla Vecchia F.M.; F = Fornasaro L.; FA = Farabegoli R.; G
= Giorgi F.; J = Protopsalti J.; K = Kravanja A.; L = Lenardon P.; LE = Lenaz D.;
LM = La Macchia C.; LP = La Porta M.; LU = Lupinz A.; M = Manià G.; MI =
Miliavaz S.; MO = Moratto D.; N = Noacco A.; P = Pacor G.; PI = Pian G.; PU =
Pugliese N.; RA = Azzola R.; T = Tentor M.; TA = Tarlao A.; TN = Taurian L.;
TO = Tonzig P.; TR = Tricarico F.; TU = Tunis G.; V = Venturini S.; Z = Zarkada
S.; ZE = Zeleznik G.
Altre abbreviazioní
A = abisso; AFF. = affioramento; BIV. = bivio; A.CONFINE - MALCHINA =
Abisso del Confine Malchina; F. = fiume; G. = grotta; liv.foss. = livello fossilifero;
LAG. = lago; M.TE = monte; P. = pozzo; S. GIOV. = San Giovanni; STR. =
strada; STR.ST. = strada statale; VIL.PESCAT. = Villaggio del Pescatore; W.=
ovest.
Fig. 41 -Distribuzione delle sezioni sottili per aree geografiche. Abbreviazioni del grafico. GO=Provincia di Gorizia; TS= Provincia Trieste; PN= Provincia Pordenone; PU= Puglia,
VE=Veneto; SLO=Slovenia; CRO=Croazia.
elenco delle sezioni sottili
Ns
19
14
10
12
12
13
13
14
14
15
15
15
15
15
16
16
17
2
20
20
21
Ds
19
14
10
12
12
13
13
14
14
15
15
15
15
4
16
16
17
2
20
20
21
Sigla
------------------ARU
CL
G.PO
GPE
MSM
FER
VER
GAB-CAV
LAG
SM
---------PT
SSD
GREG
ZO
1 POL
DEB & DEBX
AND
VH
Località
VARIE LOCALITA' - SALENTO
ALPAGO
MONTE ARUPACUPA - MONFALCONE
IAMIANO
P. GORIZIA - MARCOTTINI
P. PETEANO - M.S.MICHELE
MONTE S. MICHELE
FERROVIA REDIPUGLIA
CANALONE SOPRA VERMEGLIANO
GABRIA
VALLONE KM.6+100-LAG.DOBERDO'
M.TE S. MICHELE
MONTE BRESTOVI
G. DOLINCA - S.MICHELE
STRADA SELZ-DOBERDO'
G. REGINA - S. MICHELE
ZOCHET - MONFALCONE
POLAZZO
MONTE DEBELI - MONFALCONE
G. ANDREA - IAMIANO
STR.S.MICHELE - S.MARTINO
PoS
--BL
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
U.S.
VARIE
FB
CC
CC
FM/CA
LB
LB
FM
CC
LB
CC
LB
CA
CA
CC
CA
CC
CA
CC
CC
CA
Età
C,O,MI,PL
EOI
ALS
AL
CES/TI
MA/PA
MA
CEMS
AL
MA
AL
MA
T/SE
SEI
AL
SEI
ALS
SE
AL
AL
SE
Data
29/09/93
30/05/93
20/03/94
22/05/94
11/09/94
05/03/95
12/02/94
03/05/94
15/04/94
27/03/94
01/05/94
26/03/95
06/04/91
17/04/94
06/05/94
11/09/94
28/03/93
09/10/91
12/12/93
25/07/93
06/03/94
Camp.
TU
TU
T
T
MI-M
T-M
TU-V
T
T-MO
T
T-MO
T
T
M
T
T-C
T
T
T
T-M
T-MO
Ns
22
18
28
17
23
24
25
28
29
3
3
3
32
32
33
38
38
40
40
42
42
47
5
Ds
22
18
28
17
23
24
25
28
29
3
3
3
3
32
33
38
8
40
40
42
42
47
5
Sigla
POL 89
POL96
POL97
SCA
Z da1 a 22
VA
CR
TL
DEV
---------CAR
CAT
G.BO
GZA
SK
PIE
G.DO
GAS
LZ
RO
SAB
POL 90
SEB
Località
POLAZZO
POLAZZO
POLAZZO
CAVA A S.E.DELLO SCAVO
VALLONE-COLLE NERO
DA PALCHISCE E VERSO .SUD
CAVA ROMANA - MONFALCONE
MONTE FORCATE - MONFALCONE
M.TE AD W BRESTOVI
POGGIO III° ARMATA
CAVA REDIPUGLIA
CAVA TACCHINO REDIPUGLIA
A. BONETTI - CASE BONETTI
G. ZA-HRASTICI - W. DOBERD0'
EST DI IAMIANO
CIMA PIETRAROSSA - MONFALCONE
G. DOMINIK - S. MICHELE
PETEANO-BIV.M.TE.S.MICHELE
DINTORNI GABRIA
COLLE ROCCA - MONFALCONE
MONTUOSO/SABLICI - MONFALCONE
AFF. PESCI POLAZZO
LE SEI BUSE DOBERDO'
PoS
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
U.S.
CA
CA
CA
CA
CA
FM/CA
FM
CC
FM
CNA
FM,CA
CA
CA
FM/CA
CC
CC
FM
LB
CA/CM
CC
FM
CA
CC/FM
Età
SEI
CO
CO
SEI
SEI
CEMS/SEI
CEMS
ALS
CEMS
EO
CE,SE
SEI
SEI
CES/TI
API/ALI
ALS
CEMS
MA/PA
SE/PA
ALS
CES
SEI
AL/CE
Data
01/07/89
09/10/96
28/10/97
20/10/96
05/02/93
07/03/94
14/02/93
23/04/91
23/11/92
21/05/95
07/04/94
07/04/94
21/03/93
27/03/94
14/09/93
27/12/93
09/05/93
30/04/95
23/02/94
23/05/89
23/01/94
23/10/90
15/04/94
Camp.
T-PU
T
T
T
T-LM
T-Z
T-PI
T-TU-TN
T
T
T-PI
T-PI
M-P
T-M-C
V-T-K
T
M-MI
T
LE
T
T-PI
T
T-MO
Ns
5
5
53
53
6
6
6
6
14
6
60
7
30
8
6
8
8
8
8
14
3
6
4
Ds
5
5
11
53
6
6
6
6
14
6
60
7
30
8
6
8
8
8
8
14
3
6
4
Sigla
W
VES
HI
MT
CAD
PRA
RED
SR
SDR
M
I
Z da 23a29
INO
S
PTA
SA
SAL
SEL
G.POM
---------CLAUT
CIA
----------
Località
ZONA G. BONETTI
P. VESCOVI - DOBERDO'
STR. SABLICI-S.G.DUINO
IAMIANO-CASE SABLICI
CAVA DOBERDO'
PRATERIE DOBERDO'
STRADA COLLE S. ELIA-REDIPUGLIA
VALLONE
GROTTA SAMAR DI RIKI
SCAVO MARCOTTINI
VALICO 3 CAT. - GABRIA
VALLONE-COLLE NERO
MONTE SABOTINO
POLAZZO-SENTIERO PER AFF. PESCI
PETEANO
POGGIO III ARMATA
SALITA DOBERDO-BONETTI
MONTE SOPRA SELZ
G. POMICE - MONFALCONE
S. FLORIANO - S.LUCIA
CASERA CJASEVENT - CLAUT
MONTE CIAORLEC
SARONE - CANEVA
PoS
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
GO
PN
PN
PN
PN
U.S.
CC/CA
FM
FM
CC
CA
CC/FM
FM
FM
FM
FM
CA
CC/CA
CC/LB
CA
CNA
CNA
CA
CC
FM
PB
DP
CA
CM
Età
AP,AL,TS
CEMS
CEI
AL
SEI
ALS/CE
CES
CEMS
CEMS
CEMS
T/SEI
APS/SEI
CES/MA
SEI
EO
EO
SE
AL
CEMS
MIS
NO
SE
MIS
Data
04/02/93
27/10/94
30/03/94
01/11/93
04/09/94
07/04/94
07/04/94
23/05/94
25/02/96
12/10/91
20/02/93
05/02/93
02/07/96
08/06/91
12/04/93
12/04/93
07/07/96
16/04/94
30/01/92
23/11/92
14/05/95
17/09/95
08/07/92
Camp.
T-LM
C-T
T-PI
T-F
T
T-MO
T
T
M-C
T
T-J
T-LM
T-TUT
T
T
T
T
T-M
TU-N
T
T
TU-V
Ns
10
17
3
33
14
20
1
2
5
92
12
6
6
6
7
1
7
4
2
7
2
8
7
Ds
10
17
3
33
14
20
1
2
5
92
12
6
6
6
7
7
7
4
2
7
2
8
7
Sigla
VIL
SAM 89
G.GER
1 MAL
CHI
NAI
B-MAL
B-GNP
SG
MTL
INE
MED
NW
GNP
2 MAL
PAD-BR
OR
GDB
GF
TRE
TREB-BR
ERM
BOT
Località
MONTE TRA S.GIOV.E VIL.PESCAT.
DINT. G. AZZURRA - SAMATORZA
G. GERMONI - GABROVIZZA
A. CONFINE - MALCHINA
MALCHINA
MALCHINA
MALCHINA
MONRUPINO
FAGLIA S.GIOVANNI DI DUINO
M.TE LANARO-PELAGIO-MONRUPINO
S. PELAGIO (confine W.)
MEDEAZZA
MEDEAZZA
SENTIERO PER GROTTA NONNO PIAN
G. VICINO A. CONF. MALCH.
PADRICIANO
STR.ST.S. GIOVANNI DI DUINO
GROTTA DEI BAMBINI
GROTTA DEL FINANZIERE
AFF. PESCI TREBICIANO
TREBICIANO
MONTE ERMADA
BOTAZZO
PoS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
TS
U.S.
CA
CA
CA
CC
CC
CC
CC
FM
FM/CA
CC
CC
CC
CC
CC
CC
LB
CA
CC
CC
LB
LB
CC
CNA
Età
SE
TI
SEI/TS
AP/AL
ALS
AL
AL
CEI
CES/TI
AMS/ALS
AMS/ALS
AL
AL
ALS
AL
MA
T/SE
CF
CF
PA?
MA
ALS
EO
Data
18/05/94
12/04/89
08/05/93
03/07/90
19/05/96
21/10/96
03/04/97
03/04/97
08/04/94
03/03/96
19/01/97
03/06/94
05/06/96
06/04/96
03/04/90
03/01/97
02/03/94
27/04/97
06/04/97
07/08/90
03/01/97
29/05/94
11/07/96
Camp.
T-MO
T-B
T-P
TR
LE
LE
T
T
T
T-LP-CD
T
T
T
T
ZE
TA-TU-V
T-MO
M
MT-PU
V-TA-TU
T
TA
Ns
8
4
8
11
80
1
2
13
9
14
1
4
10
1
11
5
1
15
34
26
3
15
4
Ds
8
--8
11
80
1
2
13
9
14
1
4
10
1
11
5
1
15
34
26
3
15
4
Sigla
Località
LEN
CONTINUAZIONE SERIE BORIANO
TP
TERNOVA PICCOLA
TRO
MEDEAZZA-CONFINE STATO
F
MONTE FLONDAR
VP
VILLAGGIO DEL PESCATORE
PET
ALTOPINI DI LANZA
NIMIS-ARENAR. NIMIS
T-BR-R
TORRENTE CORNAPPO
NIM
BERNADIA
BOD
BODIGOJ-JUDRIO
AR
RAMANDOLO
RAM
RAMANDOLO
CAVONE
SS
SELLA SOMDOGNA
AMA
MONTE AMARIANA
O
COLLE DI OSOPPO
MONTEAPERTA MONTEAPERTA
K & BREG
JUDRIO - (KOZBANA-BREG)
VIG
ABISSO DI VIGANTI
PK
GROTTA DI PRE-OREAK
DOVIZA
GROTTA DOVIZA - VILL.GROTTE
DOV
GROTTA DOVIZA - VILL.GROTTE
RR
RIO RESARTICO - RESIUTTA
PoS
U.S.
TS
CC
TS
-----TS
CC
TS
CC
TS
CA
UD
CPW
UD GRIVO’
UD
CC
UD
CC
UD
CC
UD
CC
UD
CC
UD
-----UD
-----UD
DA
UD
CO
UD
-----UD
CA
UD
CC
UD
CC
UD
FG
UD
FG
UD
DP
Età
AP/AL
-----ALS
ALS
SEI
PI
EO
H,AL,SE
CF
AP/SE
AP
AP
SES
CI
LI/RE
MIS
EO
SE
H/AL
H/AL
PAS
PAS/EOI
NO
Data
18/09/94
21/04/96
19/06/94
03/03/93
12/08/77
21/12/94
07/12/94
18/02/96
18/02/96
18/02/96
16/06/96
04/08/94
20/01/96
09/03/97
04/09/94
17/09/89
04/05/92
Camp.
T
T
T
FA
T-TU-V
T
CA
V
V
T-DV
T
T
T
DV
BE
V
M-C
M
T
B
T-B
Ns
4
5
6
6
3
11
6
18
1
24
28
9
8
1
1
1
1
1
1
10
10
10
101
Ds
4
5
6
6
3
11
6
18
1
----9
8
1
1
1
1
1
1
10
10
10
101
Sigla
---------CRA
BUIA
CENTA
DOGNA
DGA
FU
FU
FU-D
CN96-PC-PC1
CN
TOR
TOR
TOR.PONTEBB.
SOL1
MECARI
PEN-FARO
PIN
PLOCE
STER
VAL-KN-KS
VS
SOL-B
Località
SAVORGNANO-QUALSO-P.M.CROCE
JUDRIO
BUIA
CENTA (VAL JUDRIO)
DOGNA
DOGNA
FUSEA
FUSEA
FUSEA
MONTE CANIN
MONTE CANIN
VAL TORRE
VAL TORRE
PONTEBBA
SOLARIS
MECARI
BRIONI MAGGIORE
PINESICI
PLOCE
STERNA
KOLONE (VALLE)
VALLE
SOLARIS
PoS
UD
UD
UD
UD
UD
UD
UD
UD
UD
UD
UD
UD
UD
UD
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
U.S.
FC
CC
FG
MC
MO
MO
DC
DC
DC
----------CC
CC
W
----------------------------------------------
Età
EOI
AL
EOI
CEI/SEI
CI
CI
LS/CI
LS/CI
LS/CI
----------CF
CF
TRI
ALS
EOIM
ALS
ALS
ALS
SEI/MA
HS
HS,LUT
ALS
Data
10/10/92
22/05/94
14/07/92
18/04/95
29/03/96
29/03/96
08/09/93
02/03/97
09/06/96
16/08/96
08/08/95
13/05/95
03/05/96
07/08/93
28/03/96
23/11/96
29/05/96
23/02/96
29/05/96
18/05/96
31/05/93
17/09/93
20/02/97
Camp.
TU-V
V
TU-V
V
DV
DV
DV
DV
DV
T-M-C
T
V-DV
V-TU-T
RA
TA-DV
TA-TU
TA-TU
TA-TU
TA-TU
T-TU
TU
TU-TA
Ns
11
12
12
12
14
14
16
17
40
2
2
2
2
9
21
24
25
3
3
37
37
4
4
Ds
11
12
12
12
14
14
16
17
40
2
2
2
2
9
21
24
25
3
3
32
37
4
4
Sigla
SOLAR
PU
SLO
VAL
FEN
PRM-A
VAL
FAS
FAS
---------SOLF
SS
PLO
PRET
PR
FQ
SOL
LAC
PIZ
PZ
VAL
STIN
MAR
Località
CERVERA (SOLARIS)
PUNTIZELA
S. LORENZO
VALLE III°SERIE
FENOLEGA
PREMUDA
VALLE (liv.foss.) I°SERIE
FASANA
FASANA
BUIE
SOLARIS
SOLARIS
PLOCE-BRIONI
PUNTIZELA
CAPO PROMONTORE
FOCE F. QUIETO
CERVERA (SOLARIS)
PUNTIZELA
PIZZUGO
PISINO
VALLE (liv.foss.) II°SERIE
STINIAN
MARUSSICI
PoS
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
CRO
U.S.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Età
AL
ALS
CEMS
HS/BI
CES
CES
HS/BI
ALS
ALS
LUT
ALS
ALS
ALI
ALS
CES
ALS
AL
ALS
TIS
LUT
HS/BI
ALS
CE
Data
05/09/94
19/05/95
24/08/94
19/05/94
27/04/94
28/09/96
25/08/92
23/02/96
23/02/96
04/06/92
28/03/96
23/10/96
19/04/95
04/06/95
28/04/94
09/04/93
27/04/94
04/06/95
03/04/97
22/02/95
23/05/93
23/02/96
03/01/97
Camp.
TU
DV
TU
T-TU
TU
BS
T-TU
TU-TA
TU-TA
TU
TA-DV
TA-TU
DV
TU
TU
T-TU
TU-DV
TU
TU-TA
TU
T-TU
TA-TU
TU-TA
Ns
40
49
5
50
51
59
59
6
6
7
8
8
9
9
10
2
20
5
24
25
8
36
5
Ds
40
49
5
50
51
59
59
6
6
7
8
8
9
9
10
2
20
5
24
25
8
36
5
Sigla
FAS
FN
SOL
Sb
PRM-B
PRM-C
BAR
LOR
PL
SL
FR
PON
FAS
KS
BRKINI
KLAR
MTL-D
KOV
MTL-B
MTL-A
MTL-C
LOZICE
SKE
Località
FASANA
FENOLEGA
CERVERA (SOLARIS) I° SERIE
SOLARIS
PREMUDA
PREMUDA
BARBARIGA
S. LORENZO
PLOCE-BRIONI
S. LORENZO
BARBARIGA
PONORO
PUNTIZELA
VALLE
BRKINI
KLARICI
M.TE LANARO VERSO SLOVENIA
KOVACEVIZA
M.TE LANARO VERSO SLOVENIA
M.TE LANARO VERSO SLOVENIA
M.TE LANARO VERSO SLOVENIA
LOZICE
SKRBINA
PoS
U.S.
CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----CRO -----SLO
F
SLO
-----SLO
CC
SLO
CV
SLO
CC
SLO
CC
SLO
CC
SLO VARIE
SLO
FM
Età
ALS
ALS
AL
ALS
CES/T/SEI
CO/SAN
B
CEMS
ALI
CEMS
B
AL
ALS
LUT
EOIM
CEMS
AMS
AL/SE
AMS
AMS
AMS
KM,MA,PA
CEMS
Data
21/04/97
23/05/97
18/05/93
23/10/96
28/09/96
28/09/96
06/01/94
20/05/95
19/04/95
09/04/93
01/11/93
03/01/97
04/06/95
06/12/93
12/08/93
15/04/97
07/11/97
23/06/93
08/12/96
01/12/96
07/11/97
22/07/93
12/07/92
Camp.
TU-TA
T-TA
T-TU
TA-TU
BS
BS
T-TU
DV
DV
TU-DV
T-TU
TU-TA
TU
TU-V
T-LU
V-TU
T-LP-CD
TU
T-LP-CD
T-LP-CD
T-LP-CD
TO
T
Ns
6
8
9
23
Ds
6
8
9
23
Sigla
GOD
POV
BR
KL
Località
GODOVIC
POVIZE
BORIANO
BRESTOVIZZA
PoS
SLO
SLO
SLO
SLO
U.S.
DP
LB
CC
CC
Età
NO/RE
MA/PA
H/B/AP
AP/AL
Data
06/08/94
20/06/95
11/07/94
24/05/94
Camp.
DV
TA
T-TU
T-TU
ATTIVITÀ DIDATTICHE E MOSTRE ITINERANTI
Andrea Cordella, Giorgio Deiuri e Tatiana Penzo
Fin dagli anni sessanta le scuole avevano richiesto pubblicazioni o sporadici
interventi in classe a singoli soci del nostro Gruppo, per essere informate su quelle
attività che, pur affascinando alunni e studenti, non rientravano nella normale
pratica didattica: ci riferiamo alle uscite sul Carso per l’osservazione dei fenomeni
di superficie e per l’esplorazione delle cavità naturali. Nei nuovi programmi
scolastici per la Scuola Media Statale nel 1979 è proposta con chiarezza
“l’osservazione diretta di fatti, fenomeni e ambienti naturali” e
contemporaneamente affermata “l’efficacia di un contatto diretto con la natura”.
La mancanza di una preparazione specifica, la scarsa frequentazione degli
ambienti naturali al di fuori dei percorsi turistici e le difficoltà organizzative
costituivano per la stragrande maggioranza degli insegnanti motivi sufficienti per
rinunciare o per rivolgersi ad esperti esterni all’istituzione scolastica.
Il nostro Gruppo ebbe l’intuizione di dare organicità agli episodici interventi
nelle scuole con la costituzione di una sezione didattica per la divulgazione. La
nostra indagine sistematica parte dal 1984, (ma già nel 1967 avevamo fatto
un'uscita didattica alla grotta Nemez di Aurisina (TS).
Abbiamo documentazione di tali attività anche nel 1968/1970 e 1972). Oggi,
dopo 13 anni e 399 interventi, il nostro programma didattico comprende interventi
in classe, proiezioni di documentari e visite guidate (fig. 40): opportunità che sono
totalmente gratuite.
Fig. 42 -Uscita riguardante il carsismo nel Carso.
Il calo che si denota dal 1991 (fig. 42) è dovuto al fatto che, dopo alcuni
incidenti stradali (in Italia) che hanno coinvolto scolaresche in gita, era stata
emessa una circolare che regolamentava severamente le gite scolastiche,
obbligando l'insegnante organizzatore ad una copiosa documentazione (progetti,
preventivi, dichiarazioni) che hanno convinto non pochi a rinunciare agli interventi
didattici
Le attività si svolgono attraverso due documentari sul Carsismo, uno sulla
nascita ed evoluzione della Vita sul nostro Pianeta, con particolare riguardo alla
nostra Regione, alcuni itinerari scientifico-didattici sulla geologia, morfologia delle
zone carsiche e un paio di itinerari paletnologici, comprendenti grotte abitate
anticamente dall'uomo, nonchè visite guidate al Museo Paleontologico della Rocca
di Monfalcone
Fig. 45 -Distribuzione delle proiezioni dei documentari sul carsismo.
Gli interventi si svolgono gratuitamente mediante accordi telefonici allo
0481/40014. Ecco in dettaglio le nostre attività:
GEOGRAFIA CARSICA
Documentario "Paesaggi Carsici ". Diapositive a dissolvenza con commento
registrato e sincronizzato. 1° tempo di circa 20 minuti. Illustra i paesaggi a
morfologia calcarea delle zone alpine, di pianura, del Carso, di ambienti glaciali e
ambienti tropicali. Spiega le forme macroscopiche (montagne, vallate, fiumi,
doline) e le forme più ridotte (varie forme di erosione su roccia).
2° tempo di circa. 20 minuti. Illustra gli aspetti morfologici degli ambienti carsici
sotterranei (pozzi, abissi, grotte, fiumi e laghi sotterranei, fenomeni di dissoluzione
e di concrezionamento, stalattiti, stalagmiti, ecc.).
Documentario "La storia di una goccia". Diapositive con commento parlato.
1° tempo di circa 15 minuti. Illustra con figure e foto le bizzarre avventure di una
goccia d'acqua (corrosione e ricristallizzazione). Particolarmente adatto a bambini
del 2° ciclo della scuola elementare.
Uscita in ambiente carsico. Escursione della durata di 4 ore. Comprende la visita
a una collina carsica (Monte Scozza - TS) particolarmente ricca di fenomeni di
erosione e ad una vicina grotta (Grotta Azzurra - TS) di facile accesso. Sempre nelle
vicinanze c'è un'ampia dolina. In questa uscita, che l'accompagnatore illustrerà a
seconda del livello di istruzione, e che è adatta a tutti i tipi di scuola, si noterà dal
vivo la maggior parte dei fenomeni precedentemente esposti nel documentario. Per
questa escursione è previsto anche un libretto, distribuito nell’occasione, ai ragazzi
delle scuole superiori, illustrante il sito proposto che si trova a Samatorza (TS).
Fig. 46 -Distribuzione delle uscite sul carsismo.
Uscita sulle colline carsiche di Monfalcone. Escursione della durata di 3 ore.
Passeggiata sui colli sovrastanti la città con osservazioni naturalistiche e
speleologiche.
Mostra speleologica Si compone di numerosi pannelli didattici e di fotografie ( che
si possono scegliere dal nostro catalogo fotografico), allestibile sia nella scuola sia
nella nostra sede sociale.
Fig. 47 -Distribuzione delle proiezioni di documentari paleontologici e paletnologici.
Fig. 48 -Distribuzione delle visite guidate all' esposizione paleontologica della Rocca.
PALEONTOLOGIA
Documentario " La storia della vita". Diapositive con commento registrato e
sincronizzato. (Prima parte) Un tempo di circa 30 minuti. Illustra l'evoluzione
della vita dalle prime forme unicellulari alle forme vegetali e animali più evolute
attraverso le varie ere geologiche, con riferimenti alla Regione Friuli-Venezia
Giulia, fino alla comparsa dell'uomo.
Uscita paleontologica. Durata di circa 2 ore. Comprende la visita alle sale
espositive permanenti del Museo Paleontologico della Rocca di Monfalcone, dove
sono espost, con criterio didattico, i resti fossili di organismi vissuti nelle varie ere
geologiche.
Mostra paleontologica. Si compone di numerosi pannelli didattici ed è allestibile
sia nella scuola sia nella nostra sede. E’ abbinata alla visita ai laboratori
comprendente esperienze dirette ed osservazioni al microscopio.
PALETNOLOGIA
Documentario "La storia della vita". Diapositive con commento registrato e
sincronizzato. (Seconda parte del precedente documentario). Un tempo di circa
25 minuti. L'evoluzione dell'uomo, dall'australopiteco all'uomo moderno, nei suoi
ambienti di vita, aspetti fisici e culturali. L'ultima parte illustra gli insediamenti
preistorici e protostorici delle zone carsiche triestine (grotte e castellieri).
Uscita paletnologica. Durata di circa 4 ore. Consiste nella visita ad un
insediamento umano dell'età della pietra (Grotta dell'Orso o altre), nonchè ad uno
dei castellieri sede di un insediamento protostorico (castelliere di Slivia TS o di
Rupinpiccolo TS).
Fig. 49 -Distribuzione delle uscite paletnologiche.
Museo
Rocca
anno
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
totale
uscita
uscita
tot.uscite documen documen tot.docum.
TOTALE
Paletnol.
carsismo
Paleontol.
carsismo
7
5
5
5
11
16
17
12
9
12
13
10
10
11
3
2
6
3
6
4
3
3
1
2
3
0
1
0
3
6
0
6
2
5
6
3
9
5
8
10
2
4
2
3
5
2
12
5
11
10
6
12
6
10
13
2
5
2
6
11
0
3
3
5
6
6
8
4
4
0
1
3
3
1
4
0
4
7
11
9
10
4
12
7
9
2
5
1
7
1
0
7
10
16
15
16
12
16
11
9
3
8
4
8
5
9
24
20
32
36
38
41
34
30
34
18
23
16
25
19
146
43
70
113
51
89
140
399
Quadro riassuntivo degli interventi didattici (aggiornato al 23 aprile 1998).
mostre
19.03.1967
26.09.1971
1974
1974
1974
Mostra del materiale speleologico in tenda del neo
costituito Gruppo di Soccorso Grotte Italiano in
Monfalcone.
Mostra paleontologica all'oratorio S. Michele (GO).
Mostra paleontologica a Cornedo Vicentino (VI).
Mostra di speleologia a Staranzano (GO).
Mostra paleontologica al campo sportivo comunale (festa
dell'Unità ) a Monfalcone.
Fig. 50 -Mostra delle attrezzature per l’esplorazione delle grotte.
02.1975
03.1975
03.1975
08.1976
08.1976
08.1986
07.1990
01/02.1991
Mostra speleo-paleontologica a Terzo d'Aquileia (UD).
Mostra speleo-paleontologica a Fogliano (GO).
Mostra paleontologica presso la festa dell'Unità a
Monfalcone.
Mostra paleontologica presso la Festa dell'Unità a
Monfalcone.
Mostra speleologica presso ACLI di Ronchi dei Legionari
(GO).
Mostra speleologica presso la festa dell'Unità a Selz (GO).
Mostra speleologica presso la festa dell'Unità a Selz (GO).
Mostra Paleontologica "Pesci fossili italiani -scoperte e
riscoperte" (GO).
Mostra “Mesozoic Fishes – Systematics and
Paleoecology”. a Monfalcone.
19/24.04.1994
Partecipazione alla mostra “La sala dei dinosauri;
presentazione di un sistema interativo” presso il Museo
della Scienza di Modena.
Fig. 51 -Mostra speleo-paleontologica alle “Antiche Mura” di Monfalcone.
30.9.1994
10.12.1994
27/28.05.1995
15/21.03.1996
01/03.11.1996
25/31.03.1996
Inaugurazione della mostra paleontologica "Quando i
dinosauri pascolavano in Istria" presso la nostra sede
a Monfalcone.
Mostra speleo-paleontologica in occasione della
manifestazione "Volontariato in Piazza" a Monfalcone
(fig. 48).
Mostra speleo-paleontologica in occasione della manifestazione "Volontariato in Piazza" a Monfalcone.
Mostra speleologica dal titolo "Mondo Speleologico"
allestita alle “Antiche Mura” a Monfalcone (fig. 49)
Mostra speleo-paleontologica a Fiume Veneto (PN)
durante il convegno Spelaeus Flumen.
Mostra "Quando i dinosauri pascolavano in Istria" in
occasione della VI Settimana della Cultura Scientifica
presso la nostra sede a Monfalcone.
Fig. 52 –Manifesto realizzato per la VII Settimana della Cultura Scientifica (1997).
17/23.03.1997
16.8-30.11.1997
31.10-02.11.1997
01/03.1998
21.03-31.05.1998
23/29.03.1998
23/29.03.1998
Mostra "I pesci fossili di Polazzo (Gorizia)" in occasione
della VII settimana della Cultura Scientifica presso la
nostra sede a Monfalcone (fig. 50).
Partecipazione alla realizzazione della mostra "Le orme dei
giganti - impronte e piste di dinosauri nell'Alto Adriatico"
al Museo dello Stella di Piancada (UD).
Mostra speleopaleontologica nell’ambito del Convegno di
speleologia “Casola 97 – Speleopolis”.
Partecipazione all’allestimento della mostra "Le orme dei
giganti - impronte e piste di dinosauri nell'Alto Adriatico"
a Faenza (RA).
Partecipazione all’allestimento della "Le orme dei giganti
– impronte e piste di dinosauri nell'Alto Adriatico" a
Montebelluna (TV).
Mostra "La speleologia in mostra" in occasione della VIII
Settimana della Cultura Scientifica.
Mostra "Laboratori di paleontologia e micropaleontologia" in occasione della VIII Settimana della Cultura
Scientifica.
Pannelli
A partire dal 10.12.1994 sono stati utilizzati nelle mostre didattiche dei pannelli
autocostruiti, riguardanti diversi argomenti. Alla data del 23 aprile 1998 ne sono
stati realizzati 30 ma il nostro obiettivo è incrementare questo pur cospiquo
numero. Gli argomenti sviluppati sono:
Attività del Gruppo
- Le attività del nostro Gruppo
- Le attività didattiche
Carsismo
- L'ambiente carsico (fig. 51)
- Grotte situate nel Comune di Monfalcone
- Il rilievo di una grotta
- Vari fasi del rilevamento di una cavità
Studio geologico epigeo
- Rocce del Carso Isontino (prima del 1994)
- Rocce del Carso Isontino (nuovi studi)
- Un nostro studio sul Carso di Monfalcone
- Studio stratigrafico-paleotettonicopaleoambientale del Villaggio del Pescatore (TS)
Fig. 53 -Uno dei panelli espositivi.
Studio geologico ipogeo
- Lo studio geologico di una grotta
- La grotta Doviza (70 FR)
Foto di cavità
- Immagini dal buio (9 pannelli)
Museo della Rocca
- La Rocca
Paleontologia
- Fasi e scopi di una ricerca paleontologica
- Resti ossei di dinosauro nel Cretaceo dell'Istria
sudoccidentale (Croazia)
- Gli scavi paleontologici di Polazzo
Storia del Gruppo
- I 50 anni del Gruppo Speleologico Monfalconese
A.D.Fante
- Il Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.Fante
e la grotta di Antro (2 pannelli)
- Antro: cerimonia e deposizione della Madonnina
nella grotta
- Antro 1997: giornata dedicata alla pulizia della
Madonnina
PUBBLICAZIONI, CONFERENZE E PARTECIPAZIONI A CONVEGNI
Andrea Cordella, Fabio M. Dalla Vecchia, Duna Moratto, Tatiana Penzo e
Maurizio Tentor.
Pubblicato dal 1974 il nostro notiziario “Natura Nascosta” tratta argomenti di
carattere scientifico e divulgativo, riguardanti principalmente la speleologia, la
paleontologia, la geologia e l’idrologia (fig. 52).
Abbiamo pubblicato anche numerosi lavori in altre riviste specialistiche.
Fig. 54- Alcune nostre pubblicazioni.
Pubblicazioni
NATURA NASCOSTA n° 1 (1974)
G. DEIURI - Note sull'attività.
M. LAPROCINA - Attività per il Museo.
P. NICOLETTIS - "Un uscita ad "Antro".
P. NICOLETTIS - Contributo al catasto del Friuli.
- Nostre esperienze sull'organizzazione dell'attività.
C. P ADOVESE - Speleologia oggi.
P. NICOLETTIS - Storia e leggenda di una grotta.
NATURA NASCOSTA n° 1 supp. (1974)
C. GALLIANI & C. P ADOVESE - Note sull'uso della tecnica speleologica di "sola
corda".
NATURA NASCOSTA n° 2 (1978)
C. P ADOVESE - 1948-1978 trentesimo anniversario di fondazione del Gruppo
Speleologico Monfalconese dell'Ass. del Fante.
P. NICOLETTIS - Ittioliti cretacei del Carso goriziano.
P. NICOLETTIS - Analisi chimiche delle acque ipogee del monfalconese.
F. P IERUZZO - Ricerche speleologiche nella zona di Malchina-Ceroglie (Carso
triestino).
G. P IAN - Bloccante tipo Gibbs con sgancio laterale.
NATURA NASCOSTA n° 3 (1981)
P. NICOLETTIS - La Grotta "Doviza" di Villanova.
G. P ACOR, G. DEIURI, M. TENTOR - I nuovi rami della Grotta Doviza.
P. NICOLETTIS - Il regime idrico del Lago di Doberdò e della falda carsica nel
monfalconese.
G. DEIURI - Quattro castellieri carsici.
M. LAPROCINA - Ricerche sul Paleozoico carnico.
M. ERBISTI - Speleologo o ricercatore di fossili?
S. NARDON - Considerazioni generali e primi approcci nello studio delle
biostrutture sedimentarie.
NATURA NASCOSTA n° 4 (1990)
V. BERTONI & P. LENARDON - La grotta Azzurra e dintorni.
NATURA NASCOSTA n° 5 (1990)
V. BERTONI, P. BUZZOLINI & P. LENARDON - La grotta Doviza (prima parte).
NATURA NASCOSTA n° 6 (1992)
V. BERTONI & S. NARDON - L'abisso del Confine - successione stratigrafica.
NATURA NASCOSTA n° 7 (1993)
D. BOSCAROLLI, M. LAPROCINA , M. TENTOR, G. TUNIS, S.VENTURINI - Prima
segnalazione di resti di dinosauro nei calcari hauteriviani di piattaforma dell'Istria
Meridionale (Croazia).
NATURA NASCOSTA n° 8 (1993)
M. TENTOR, G. TUNIS & S. VENTURINI - Fenomeni di silicizzazione nel
Cenomaniano del Carso Monfalconese.
NATURA NASCOSTA n° 8 supplemento (1994)
G. DEIURI - 45 anni di storia del Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.F.
NATURA NASCOSTA n° 9 (1994)
M. TENTOR, G. TUNIS & S. VENTURINI - Schema stratigrafico e tettonico del
Carso isontino .
NATURA NASCOSTA n°10 (1995)
F. M. DALLA VECCHIA - Descrizioni e interpretazione scientifiche dei primi resti
di dinosauro riconosciuti come ossa di grandi rettili in alcune pubblicazioni del
XIX secolo.
NATURA NASCOSTA n° 11 (1995)
G.DEIURI - Programma consuntivo delle attività per il 1994.
M. TENTOR - Elenco delle sezioni sottili conservate presso il Museo Paleontologico Cittadino di Monfalcone.
- Lettere del Sig. Lorenzo Luigi Linussio di Tolmezzo in Carnia al celeberrimo Sig.
Alessandro Barone de Humboldt di Berlino (a cura di F.M. DALLA VECCHIA ).
F.M. DALLA VECCHIA - Second record of a site with dinosaur skeletal remains in
Lybia (Northern Africa).
S. VENTURINI & F.M. DALLA VECCHIA - L'impronta di dinosauro di Porto Corsini
(Ravenna): storia di una scoperta.
F.M. DALLA VECCHIA - I dinosauri in Italia: stato delle conoscenze.
S. VENTURINI - Segnalazione di un livello marnoso a Characee con presunte
impronte di dinosauro nell'Aptiano del M. Bernadia (Nimis, Udine).
NATURA NASCOSTA n° 12 (1996)
F.M. DALLA VECCHIA , E. RUSSI, M. TENTOR, G. DEIURI & M. CIARABELLINI Programma consuntivo delle attività per il 1995.
F.M. DALLA VECCHIA - Archosaurian trackways in the Upper Carnian of Dogna
valley.
F.M. DALLA VECCHIA - Ipotesi stratigrafiche sulle unità bacinali noriche della
Carnia.
S. VENTURINI & G. TUNIS - Riflessioni sulla fase tettonica mesoalpina nel
Sudalpino orientale.
M. VIAGGI & S. VENTURINI - Dati biostratigrafici preliminari sui depositi
salmastro-dulcicoli neogenici delle Prealpi veneto-friulane (Italia nordorientale).
F.M. DALLA VECCHIA & S. VENTURINI - Le possibili impronte di dinosauro del
M. Bernadia e le potenzialità paleoicnologiche delle sezioni stratigrafiche .
F.M. DALLA VECCHIA - The Lost World ovvero Jurassic Park II, il ritorno:
qualche osservazione.
NATURA NASCOSTA n° 13 (1996)
M. TENTOR, F.M. DALLA VECCHIA , G. P ACOR & D. MORATTO - Dati statistici
sulle collezioni del Museo Paleontologico Cittadino della Rocca di Monfalcone.
F.M. DALLA VECCHIA - The International Symposium "Mesozoic Vertebrate
Faunas of Central Europe" Deva (Romania) 21-24/10/1996.
C.M. JIANU - Il barone Franz Nopcsa e i dinosauri della Transilvania.
A. TARLAO - La ricerca di impronte di dinosauro in Istria.
F.M. DALLA VECCHIA - Lo studio del sito Cretacico con impronte di dinosauro di
Cervera (Punta del Dente, Istria).
S. VENTURINI, M. TENTOR & M. LEBAN - Le facies Retico-Liassiche del M.
Amariana: precisazioni sul significato stratigrafico-paleoambientale.
G. TUNIS e S. VENTURINI - L'Eocene delle Prealpi Carniche, dell'altipiano di
Brkini e dell'Istria: precisazioni biostratigrafiche e paleoambientali.
NATURA NASCOSTA n° 14 (1997)
M. CIARABELLINI, F.M. DALLA VECCHIA , D. MORATTO , E. RUSSI, M. TENTOR &
A. ZOFF - Programma consuntivo per il 1996.
L. VIDUS & R. ZUCCHINI - Testimonianze di vita nelle miniere del Monte Cocco
durante la Seconda Guerra Mondiale.
S. VENTURINI - Una giornata in Istria.
C. BRIZIO - La Sistematica cladistica: una visione del mondo vivente.
NATURA NASCOSTA n° 15 (1997)
C. BRIZIO - The great Transylvanian dinosaur expedition 1997: una bellissima
rosa con qualche spina di troppo.
F.M. DALLA VECCHIA - Dinosauri cretacei nella piattaforma carbonatica
Adriatico-Dinarica.
D. RIGO - Scavo paleontologico 1997 nel Cretaceo superiore di Polazzo (GO):
risultati e prospettive.
F.M. DALLA VECCHIA - Mesozoic Amphibia and Reptilia stored at the Museum of
Paleontology of the University of Padua.
A. ZOFF - Avventura sull'altopiano del Monte Canin.
NATURA NASCOSTA n° 15 supplemento (1998)
F. M. DALLA VECCHIA – Dinosauri e altri grandi rettili non marini del Triassico
superiore (230-208 milioni di anni).
NATURA NASCOSTA n° 16 (1998)
M. CIARABELLINI, G. DEIURI, D. MORATTO , D. RIGO , S. SOBAN, M. TENTOR –
Programma consuntivo per il 1997.
A. ZOFF - Tre giorni in Emilia Romagna a “Speleopolis”.
A. ZOFF – La nostra storia a San Giovanni d’Antro (UD).
E. LENARDON – Ricordi dall’abisso di Malga Fossetta (VI).
A. C ORDELLA - III partecipazione del Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.F.
alla Settimana della Cultura Scientifica.
C. BRIZIO – Uccelli, Dinosauri e paradigmi scientifici.
F. M. DALLA VECCHIA – La mostra " Le orme dei giganti – tracce e piste di
dinosauri nell’alto Adriatico".
F. M. DALLA VECCHIA – Triassic park impronte di dinosauri nelle Prealpi
Carniche (Claut, Andreis,Cimolais,Provincia di Pordenone).
F. M. DALLA VECCHIA - L'Albania è in Europa.
Altre pubblicazioni (**) e articoli in riviste specialistiche
1975 - AA.VV. - Guida alla mostra speleologica. (**)
1977 - P. NICOLETTIS - In merito ad un atipico deposito di riempimento di sabbie
silicee nella zona di Malchina (TS). Atti del III Convegno di speleologia del FriuliVenezia Giulia.
1979 - P. NICOLETTIS - ll regime idrico del lago di Doberdò e della falda carsica
nel Monfalconese. Atti del IV Convegno di speleologia del Friuli-Venezia Giulia.
1979 - WWF - CAI - GSM SPANGAR - GRUPPO SPELEOLOGICO MONFALCONESE
A.N.D.F. - Il Carso di Monfalcone. (**)
1982 - L. BERTACCHI, F. FORTI, R. MEZZENA , U. FURLANI, G. STACUL, V.
TOMADIN , M. TONON - Atti del I° Convegno sull'ambiente carsico. (**)
1983 - AA.VV. - Speleologia isontina n° 1 (notiziario dei gruppi grotte della
Provincia di Gorizia).
1984 - AA.VV. - Speleologia isontina n° 2 (notiziario dei gruppi grotte della
Provincia di Gorizia).
1985 - Ass. CULTURA DI MONFALCONE, CRC SEPPENHOFER, CENTRO
CULTURALE P UBBLICO P OLIVALENTE, GRUPPO SPELEOLOGICO MONFALCONESE
A.D.F. - La speleologia nel monfalconese.
Fig. 55 -Presentazione della "Guida al Museo Paleontologico della Rocca", presso il
Palazzetto Veneto di Monfalcone.
1987 - S. NARDON - Guida al Museo Paleontologico della Rocca (fig. 53). (**)
1991 - G. DEIURI - La provincia di Gorizia e le sue grotte. (**)
1993 - F. M. DALLA VECCHIA , A. TARLAO, G. TUNIS - Theropod (Reptilia,
Dinosauria) footprints in the Albian (Lower Cretaceous) of the Quieto/Mirna river
mouth (NW Istria, Croatia) and dinosaur population of the Istrian region during
the Cretaceous. Mem. Sci. Geol. Padova, 45:139-148, Padova.
1994 - F. M. DALLA VECCHIA - I dinosauri dell'Istria. In: G. LIGABUE, Il tempo
dei Dinosauri, Quaderni de "Le Scienze", 76:82-86, Milano.
1994a - F. M. DALLA VECCHIA - Reptilia remains from the Middle-Upper Triassic
of Carnic and Julian Alps (Friuli-Venezia Giulia, Northeastern Italy). Gortania
Atti Mus. Friul. St.Nat., 15(1993):49-66, Udine.
1994b - F. M. DALLA VECCHIA - Jurassic and Cretaceous sauropod evidence in
the Mesozoic carbonate platforms of Southern Alps and Dinarids. In: LOCKLEY
M.G., FARIA DOS SANTOS V., MEYER C.A. & HUNT A., Aspects of Sauropod
Paleobiology, GAIA, 10(1994): 65-73, Lisbona.
1995 - F. M. DALLA VECCHIA & A. TARLAO - Dinosaur evidence in the
Cretaceous of Istria (Croatia). Proceedings of the First Croatian Geological
Congress, Opatija 18-21.10.1995, 1:151-154, Zagabria.
1995 - F. M. DALLA VECCHIA & S. VENTURINI - A theropod (Reptilia, dinosauria)
footprint on a bloch of Cretaceous limestone at the pier of Porto Corsini Ravenna,
Italy). Riv. Ital. Pal. Strat., 101(1):93-98, Milano.
1997 - F. M. DALLA VECCHIA - Terrestrial tetrapod evidence on the Norian (Late
Triassic and Cretaceous carbonate platforms of Northern Adriatic region (Italy,
Slovenia and Croatia). Proceedings of the Int. Symp. "Mesozoic Vertebrate Faunas
of Central Europe" Deva, 22-24th August 1996, Sargetia, ser Sci. Nat. XVII: 177201, Deva (Romania).
1998 - G. BENEDETTI, A. CORDELLA , G. MANIÀ , T. P ENZO, G. P EROTTA , M.
TENTOR & A. ZOFF - Il Gruppo Speleologico Monfalconese A.D.Fante e la Grotta
di Antro. (**)
Pieghevoli
- Itinerari turistici : il Carso sopra la città.
- Il Rio Resartico: sentiero di interpretazione ambientale nel parco delle Prealpi
Giulie.
- La Rocca di Monfalcone e il suo Museo.
- La Rocca di Monfalcone e il suo Museo (aggiornamento del precedente).
- Gruppo Speleologico Monfalconese A.d.Fante.
- Attività didattiche del Gruppo Speleologico Monfalconese A.d. Fante.
Conferenze, lezioni e presentazioni orali
Sin dal 1974 si è cercato di divulgare i risultati delle nostre ricerche e degli
studi. Anche la nostra sede (dal 1994 in poi) è diventata luogo di conferenze tenute
da persone competenti nei vari settori. La partecipazione ai convegni è stata
indispensabile per farsi conoscere ed apprendere le novità nei vari settori di
specializzazione. Per questo motivo tale attività è stata incrementata negli ultimi
anni.
23.04.1974
U. FURLANI - La ricerca preistorica dell'Isontino.
04.1976
U. FURLANI - Sulle ceramiche della Rocca.
31.03.1977
U. FURLANI - Rinvenimenti archeologici sulla Rocca.
30.11.1978
Conferenza del Gruppo al Palaveneto per il 30° anniversario di Fondazione.
10/11.1982
U. FURLANI - G. STACUL - V. TOMADIN - M. TONON - R.
MEZZENA - F. FORTI - M. DE GRASSI - Ciclo di 10
conferenze sull'ambiente carsico.
10.1984
Presentazione del volume "Atti del ciclo di conferenze
sull’Ambiente Carsico".
12.1985
Gruppo Speleologico Monfalconese.A.D.F. - G.S.
Seppenhofer - C.C.P.P. - Comune di Monfalcone
Presentazione del volume "La speleologia nel
Monfalconese".
12.1991
R. CALLIGARIS - N. PUGLIESE - M. TANZARIELLO Relazione sugli scavi a Polazzo.
03.1993
G. TUNIS - F. M. DALLA VECCHIA - I. VELIC - P.
LENARDON - I. VLAHOVIC presentazione del volume
"Prima segnalazione di resti di dinosauro nei calcari
hauteriviani di piattaforma dell'Istria meridionale
(Croazia)", Natura Nascosta,vol .1, n°7.
06.04.1993
F. M. DALLA VECCHIA e P. LENARDON - Conferenza
stampa a Roma per il ritrovamento di ossa di dinosauro nei
fondali di Porto Kolone (Valle d’Istria, Croazia).
22.05.1993
D. BOSCAROLLI e G. TUNIS - Conferenza a Valle d’Istria
sul ritrovamento di ossa di dinosauro sui fondali di Porto
Kolone (Valle d’Istria, Croazia).
22.03.1994
F. M. DALLA VECCHIA - Conferenza paleontologica sui
dinosauri nella sede di Via Valentinis.
30.09.1994
G. DEIURI - Conferenza nella sede di Via Valentinis
riguardante la storia del Gruppo Speleologico
Monfalconese A.D. Fante.
18.3.1995
F. M. DALLA VECCHIA & D. BOSCAROLLI - Lezione sui
dinosauri istriani al Liceo italiano di Pola.
18/÷21.10.1995
F. M. DALLA VECCHIA - “First Croatian Geological
Congress” Opatija/Abbazia (Croazia), con la presentazione
del lavoro “Dinosaur Evidence in the Cretaceous of Istria
(Croatia)”.
24.11.1995
F. M. DALLA VECCHIA – Presentazione presso il
Palazzetto Veneto di Monfalcone dei numeri 10 e 11 di
"Natura Nascosta".
06.03.1996
F. M. DALLA VECCHIA - Conferenza dal titolo “Aspetti
geologici e paleontologici del Veneto” tenuta per la
Società Veneziana di Scienze Naturali a Venezia.
25.03.1996
F. M. DALLA VECCHIA - Conferenza sulla mostra
“Quando i dinosauri pascolavano in Istria” allestita
presso la sede di Via Valentinis, in occasione della VI
Settimana della Cultura Scientifica.
11.06.1996
A. TINTORI - Conferenza nella sede di Via Valentinis dal
titolo: “L'eccezionale fauna triassica del Calcare di
Zorzino”.
04/14.08.1996
G. TUNIS - Presentazione del lavoro ”Cretaceous
emersions and Dinosaur evidence in the Periadriatic
Carbonate Platforms (Italy and Croatia) al XXX
Congresso Geologico Internazionale di Pechino.
17.03.1997
F. M. DALLA VECCHIA & D. RIGO - Presentazione presso
la sede di Via Valentinis della mostra “I pesci fossili di
Polazzo (GO)”, in occasione della VII Settimana della
Cultura Scientifica.
08.04.1997
F. M. DALLA VECCHIA - Conferenza per gli insegnanti al
Liceo S. Polo di Venezia dal titolo: “Recenti scoperte di
vertebrati fossili nell’Adriatico settentrionale”.
05/09.10.1997
F. M. DALLA VECCHIA - 1° Forum Italiano di Scienze
della Terra(Rimini): presentazione orale del lavoro
"Dinosaurs in the Cretaceous Adriatic-Dinaric carbonate
platform " e di un poster dal titolo "Rettili triassici in
Friuli". Rimini. (fig. 54).
31.10.1997
G. DEIURI - Conferenza nell’ambito degli incontri sulla
Didattica in occasione del Convegno Internazionale di
Speleologia "Casola 97-Speleopolis".
Fig. 56 -Presentazione del poster "Rettili triassici in Friuli", Rimini 1997.
Partecipazione a congressi, convegni, riunioni, ecc.
Purtroppo i dati antecedenti al 1973 non sono disponibili.
08/09.12.1973
G. DEIURI - Partecipazione al “I Convegno speleologico
del Friuli-Venezia Giulia” con la presentazione del lavoro
“Relazione attività del Gruppo Speleologico Monfalconese
A.N.D.F. 1972-1973” a Trieste.
20/21.04.1974
Partecipazione al "I Convegno Nazionale sulla sicurezza e
le tecniche Speleologiche" a Bologna.
21/23.03.1975
Partecipazione al “II Convegno speleologico del FriuliVenezia Giulia” a Udine
04/06.11.1977
P. NICOLETTIS - Partecipazione al “III Convegno
Speleologico del Friuli-Venezia Giulia” con la
presentazione del lavoro “In merito ad un atipico deposito
di riempimento di sabbie silicee nella zona di Malchina” a
Gorizia.
Fig. 57 -Partecipanti al del I Simposio Internazionale “Mesozoic Fishes -Systematics and
Paleoecology”, durante la cena presso la nostra sede.
09/11.11.1979
Partecipazione al “IV Convegno speleologico del FriuliVenezia Giulia” a Pordenone.
01/03.05.1981
Partecipazione al “IV Congresso speleologico della
Federazione Speleologica Toscana”a Fiesole.
14.08.1993
Visita al nostro Museo del I Simposio Internazionale
“Mesozoic Fisches – Systematics and Paleoecology”
organizzato dal Museo di Eichstätt (Germania) (fig. 55).
28.9/02.10.1993
F.M. DALLA VECCHIA & G. TUNIS - Partecipazione ad
Otranto al XII Convegno della Società Paleontologica
Italiana con la presentazione di due posters: "Resti ossei di
dinosauro nell'Hauteriviano superiore (Cretaceo inferiore)
dell'Istria sudoccidentale (Croazia)" e "Prima
segnalazione di resti di Dinosauro nelle piattaforme
periadriatiche (Istria)".
27/29.05.1994
G. MANIÀ , G. BENEDETTI, S. SOBAN, M. CIARABELLINI
Partecipazione al Convegno speleologico“Margua '95” ad
Ormea (CN).
06/08.06.1994
F.M. DALLA VECCHIA , S. VENTURINI, M. TENTOR
Partecipazione alla riunione del Gruppo Informale di
Ricerca CNR "Paleobenthos" tenutosi a Trieste e
presentazione orale sul sito, di uno studio geologicostratigrafico-paleoambientale del Villaggio del Pescatore
(TS), a cura di S. VENTURINI, G. TUNIS, M. TENTOR & A.
TARLAO.
09/11.06.1994
M. TENTOR, F. M. DALLA VECCHIA , D. MORATTO
Partecipazione al Convegno dell’Associazione Nazionale
Musei Scientifici (ANMS) a Trieste.
10.06.1994
M. TENTOR, S. VENTURINI, G. TUNIS - partecipazione alla
riunione del gruppo informale “KT” (passaggio CretacicoTerziario).
01.12.1994
A. CORDELLA & E. RUSSI - Partecipazione a Trieste alla
conferenza: “Come andare per il Carso”.
13.12.1994
M. CIARABELLINI - Partecipazione alla Conferenza
organizzata dalla Società di Studi Carsici “A.F. Lindner”
sui minerali presenti nella Grotta Due Piani (GO).
A. CORDELLA , E. RUSSI - Partecipazione alla riunione
CAI-TAM a Trieste.
12.1994
31.01.1995
A. CORDELLA & E. RUSSI - Partecipazione alla riunione
per l’autoregolamentazione del Parco del Carso.
12.05.1995
F. M. DALLA VECCHIA & M. TENTOR - Partecipazione a
Trieste al Convegno "La tutela dei beni paleontologici:
problemi e prospettive" organizzato dalla Società
Paleontologica Italiana.
01/05.11.1995
Partecipazione collettiva al Congresso Nazionale di
Spelelologia “Casola 95-Le Speleologie” a Casola
Valsenio (RA).
20.01.1995
M. TENTOR, G. PACOR, D. MORATTO - Partecipazione ad
un ciclo di conferenze sul Carsismo organizzato dalla
Biblioteca di Monfalcone.
18/21.10.1995
F.M. DALLA VECCHIA & A. T ARLAO - Partecipazione al 1°
Congresso Geologico Croato ad Opatija/Abbazia con
presentazione del lavoro "Dinosaur evidence in the
Cretaceous of Istria (Croatia)".
25.03.96
F.M. DALLA VECCHIA - Presentazione della mostra
"Quando i dinosauri pascolavano in Istria" in occasione
della VI Settimana della Cultura Scientifica allestita presso
la nostra sede.
21/24.08.1996
F.M. DALLA VECCHIA - Partecipazione al Simposio
Internazionale " Mesozoic vertebrate faunas of Central
Europa" a Deva (Romania) con presentazione orale del
lavoro: "Terrestrial Tetrapod Evidence on the Norian (Late
Triassic) and Cretaceous carbonate Platforms of the
Northern Adriatic Region (Italy, Slovenia and Croatia)".
04/14.08.1996
G. TUNIS - Partecipazione al 30° Congresso Geologico
Internazionale a Pechino con presentazione orale del
lavoro"Cretaceous emersion and Dinosaur evidence in the
Periadriatic Carbonate Platforms (Italy and Croatia).
05/08.09.1996
F.M. DALLA VECCHIA - Partecipazione al Congresso della
Società Paleontologica Italiana tenutosi a Parma, con la
presentazione del poster "Recenti scoperte
paleoicnologiche nella regione Nordadriatica (Italia
Nordorientale e Istria)"
12.10.1996
G. MANIÀ & M. TENTOR - Partecipazione a Trieste al
Convegno: “La Legge Regionale sulla Speleologia ha 30
anni: i risultati, le proposte per il futuro”.
14/19 10.1996
F.M.DALLA VECCHIA - Partecipazione al 56° meeting della
Society of Vertebrate Paleontology tenutosi a New York
con la presentazione del poster "Dinosaur tracksites in the
Cretaceous of Istria (Croatia)".
01/03.11.1996
Partecipazione collettiva al Convegno Internazionale
di speleologia “Spelaeus Flumen” a Fiume Veneto (PN).
30÷31.05.97
M. CIARABELLINI & S. SOBAN - Partecipazione al "IV
Convegno sulle cavità artificiali" ad Osoppo (UD).
05/09.10.1997
F.M.DALLA VECCHIA - Partecipazione al 1° Forum
Italiano di Scienze della Terra (Rimini) con la
presentazione del lavoro "Dinosaurs in the Cretaceous
Adriatic-Dinaric carbonate platform " e di un poster dal
titolo "Rettili triassici in Friuli".
31.10/02.11 1997
Partecipazione collettiva al convegno internazionale
“Casola 97” a Casola Valsenio (RA).
Posters presentati da soci del Gruppo in congressi e convegni
TRIESTE 1-6 Giugno 1987, Simposio Internazionale “Evolution of the Karstic
Carbonate Platform: Relation with other Periadriatic Carbonate Platforms". È
stato presentato il poster "L'impostazione di un patch-reef in ambiente di
piattaforma interna: un esempio" di S. NARDON & M. TENTOR.
MARRAKECH (MAROCCO) 25-27 Aprile 1993, Convegno Internazionale di
Sedimentologia. È stato presentato il poster "Fenomeni di silicizzazione nel
Cenomaniano del Carso Monfalconese" di M. TENTOR, G. TUNIS, S. V ENTURINI.
OTRANTO 28 Settembre-2 Ottobre 1993, XII Convegno della Società
Paleontologica Italiana. Sono stati presentati due poster "Prima segnalazione di
resti di dinosauri nelle piattaforme periadriatiche" (Istria), di D. B OSCAROLLI, M.
LAPROCINA , M. T ENTOR, G. TUNIS, .S. V ENTURINI e "Resti ossei di dinosauri nell'
Hauteriviano superiore (Cretacico inferiore) dell' Istria sudoccidentale (Croazia)"
di F. M. DALLA VECCHIA .
TRIESTE 06-08/06/94, Riunione del Gruppo Informale CNR “Paleobenthos“.
Presentazione da parte di S. VENTURINI & M. TENTOR di un poster sullo studio
geologico-stratigrafico-paleoambientale del Villaggio del Pescatore (TS).
PARMA 05-08/09/96, Congresso della Società Paleontologica Italiana.
Presentazione del poster “Recenti scoperte paleoicnologiche nella regione
Nordadriatica (Italia Nordorientale ed Istria” da parte di F.M. D ALLA VECCHIA .
NEW YORK 14-19/10/96, 56° Meeting della Society of Vertebrate Paleontology.
Presentazione del poster “Dinosaur tracksites in the Cretaceous of Istria (Croatia)
di F.M. DALLA VECCHIA
RIMINI 5-9/10/1997, 1° Forum Italiano di Scienze della Terra (Rimini) con la
presentazione di un poster dal titolo "Rettili triassici in Friuli" da parte di F.M.
DALLA VECCHIA .
Visitatori di rilievo
Fig.58 –Momenti della visita alla sede di Rinchen Barsbold (al centro della Foto) e Yondon
Khand.
Tra i visitatori del Museo vi sono stati:
RUPERT WILD , Staatliches Museum für Naturkunde di Stoccarda (Germania).
RINCHEN BARSBOLD , Direttore dell’Institute of Geology - Academy of Sciences of
Mongolia (fig. 56).
YONDON KHA ND, Geological Institute of Academy of Sciences of Mongolia.
CORALIA -MARIA JIANU , Muzeul Civilizatiei Dacice si Romane di Deva
(Romania).
GLORIA ARATIA , Museo Humbolt di Berlino.
TEA KOLAR- JURKOVSEK E BOGDAN JURKOVSEK , Institut za geologijo, geotehniko
in geofiziko, Lubiana (Slovenia).
MARCO RUSTIONI, Università di Firenze.
BENEDETTO SALA , Università di Ferrara.
IGINIO DIENI, Università di Padova.
KATLEEN HISTON.
GUNTHER VIOHL, Jura Museum, Eichstätt.
GIULIANO P ICCOLI, Università di Padova.
GIUSEPPE LEONARDI, Istituto Cavanis (Venezia).
DOMENICO CORRADINI, Università di Modena.
JURGEN KRIVET , Museo Humbold, Berlino.
P AOLO MIETTO, Università di Padova.
ALESSANDRO GARASSINO , Museo di Storia Naturale di Milano.
GIORGIO TERUZZI, Museo di Storia Naturale di Mila no.
ALTRE ATTIVITA'
Deiuri Giorgio
S. Messa sulla Rocca
Non fu subito sulla Rocca che il Gruppo Speleologico iniziò le celebrazioni
della S. Messa dell'ottava di Pasqua in onore ai caduti di tutte le guerre (fig. 57).
Nel 1964 infatti la S. Messa venne celebrata alla grotta Cella di Medeazza (TS),
l'anno successivo a S.Giovanni di Duino, e nel 1966 nella grotta Vergine a
Monfalcone. Dall'anno successivo (1967) abbiamo aderito attivamente, insieme
alla locale sezione dell'Associazione Nazionale del Fante, alla cerimonia che venne
spostata all'interno della Rocca di Monfalcone. Si celebra tutt'ora e vede la
partecipazione delle autorità civili, militari e di altre Associazioni d'Arma.
Fig. 59 -Celebrazione della messa in onore ai caduti.
S. Giovanni d'Antro
Nella grotta di S. Giovanni d'Antro sono iniziate nel 1964, con la nostra
partecipazione, le Sante Messe della notte di Natale, che sono terminate nel 1975,
quando a noi è subentrato un altro gruppo speleologico. Avevamo veramente a
cuore quella grotta, da noi conosciuta ed esplorata già nel 1953. Nel 1968 abbiamo
collocato una Madonnina nella Sala Tellini, nel 1988 a ricordo del 20° anniversario
della posa della statuetta, è stata posta anche una targa, mentre nel 1998 in
occasione del 30° anniversario, abbiamo organizzato una mostra delle attività del
Gruppo nel paesino di Antro e accompagnato in grotta quanti hanno voluto vedere
dove 30 anni prima gli speleologi monfalconesi hanno deposto la statuina (fig. 58).
Fig. 60 -La Madonnina di Antro.
Natale e via Crucis
Dal 1971 il nostro Gruppo provvede ad allestire il presepe illuminato sulla
Rocca di Monfalcone (fig. 59) visibile a grande distanza. Un atto che continuiamo
a protrarre ininterrottamente anche ai nostri giorni. Di pari tradizione è
l'allestimento della croce per la via Crucis, nella settimana Santa. Anche questo
dura ininterrottamente dallo stesso anno.
Fig. 61 -Il presepe sulla Rocca di Monfalcone.
INDICE
INTRODUZIONE
LA STORIA E LA VITA DEL GRUPPO
Presidenti e capigruppo
pag. 1
pag. 2
pag. 12
LA SPELEOLOGIA
Grotte scoperte
Scuola di speleologia
Spedizioni speleologiche
I "Triangoli dell'Amicizia"
La grotta Doviza
Altopiano del Canin
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pag. 13
pag. 17
pag. 19
pag. 19
pag. 21
pag. 23
LA PALEONTOLOGIA
Il contenuto dell'esposizione della Rocca
Le attività del Museo
Prospettive future
Recupero reperti paleontologici
Scavi autorizzati
Il giacimento di Polazzo
I dinosauri
Pubblicazioni sui dinosauri (in ordine cronologico)
Abstracts sui dinosauri pubblicati
Dati statistici sulle collezioni del Museo Paleontologico
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pag. 27
pag. 29
pag. 30
pag. 30
pag. 32
pag. 33
pag. 38
pag. 47
pag. 48
pag. 49
LA GEOLOGIA
Elenco delle sezioni sottili eseguite e conservate presso
Il Museo Paleontologico Cittadino di Monfalcone
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ATTIVITA' DIDATTICHE E MOSTRE ITINERANTI
Mostre
Pannelli
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pag. 74
pag. 77
PUBBLICAZIONI, CONFERENZE E PARTECIPAZIONE
A CONVEGNI
Pubblicazioni
Altre pubblicazioni e articoli in riviste specialistiche
Pieghevoli
Conferenze, lezioni e presentazioni orali
Partecipazione a congressi , convegni, riunioni, ecc.
Posters presentati da soci del Gruppo in congressi
e convegni
Visitatori di rilievo
ALTRE ATTIVITA'
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pag. 79
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pag. 88
pag. 91
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