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Fotografia
foto di Tony Patrioli
Casella postale 261
25121 Brescia - tel 339 6509186.
TONY
PATRIOLI
Il nostro Tony, presente con un suo
lavoro alla mostra Vade Retro
di Firenze, ci regala alcuni suoi storici scatti anni '70.
Vi invita a contattarlo se volete farvi fotografare ed essere
intervistati nella sua rubrica Vita vissuta
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Libri
di Fabio Casadei Turroni
www.fabiocasadeiturroni.net
LE PRIME VOLTE
DI SERGIO
Ecco a voi Primo-Omo, 99 pagine che raccontano un’intrigante serie di iniziazioni sessuali. Facciamo due chiacchiere
con l’autore: le sue fonti di ispirazione, la sua vita sentimentale e le sue idee politiche
Primo omo narra la mia
prima volta.
Si sa che tu ami il campeggio: com’è l’approccio sessuale, tra le tende?
Il bello del campeggio è di vivere all’aria aperta coperti solo
da un fazzoletto di stoffa chiamato costume da bagno che
una volta tolto, nella doccia, in spiaggia o nella passeggiata fra la fitta vegetazione dietro la battigia, si trasforma subito in un appetibile approccio. E l’attimo va colto, subito,
dopo è troppo tardi.
Tu, autore erotico, hai una posizione politica definita?
L’avevo quando la politica era tale. Oggi la politica è stomachevole, ipocrita e dopo la babele della prima repubblica ho difficoltà ad identificarmi. Su questo tema aveva ragione Giorgio
Gaber quando diceva “cos’è la destra, cos’è la sinistra”.
Credi che ci siano partiti per cui un gay non dovrebbe mai
votare?
L’identificazione in una componente politica è strumento
essenziale dell’esercizio della democrazia. A patto che questa rappresenti e tuteli le proprie istanze nell’interesse generale del Paese. La recente discussione sui DICO è la cartina
di tornasole, non basica, ma purtroppo acida. Più in generale esistono resistenze culturali nei confronti delle persone
GLBT come nel neonato PD, mentre la destra persegue,
insieme al clero cattolico (e sottolineo cattolico), ostilità e
pregiudizi omofobi che fanno parte della loro matrice storica.
C’è posto nella tua scrittura per l’impegno politico?
Certamente, anche se è difficile trovarlo nei miei racconti
erotici, semmai lo troviamo in articoli che ho scritto e che
ancora scrivo per alcune testate.
Hai un sito o una mail, per gli ammiratori?
Lo sto realizzando, per ora dovete accontentarvi della mia mail:
[email protected]
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Sergio Rozzi
Primo-Omo
Le Mondine Edizioni, pp. 99, 8,50 euro.
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Eccoci alle prese con un libro ad alta gradazione erotica:
Primo-Omo raccolta di funamboliche e disinvolte iniziazioni
sessuali raccontate da Sergio Rozzi. Lo intervistiamo al
tavolino d’un pacioso bar bolognese, sotto i portici, tra i piccioni che ci vengono tra le scarpe a becchettare le briciole
di brioche.
Quanti anni hai?
Né pochi né tanti. Sono nato negli anni ’60.
Da dove vengono tutte le situazioni descritte nel libro?
Le situazioni descritte sono il frutto di confessioni-intervista
raccolte in sei mesi. Ho mantenuto i tratti essenziali del linguaggio, a tratti marcati, evitando qualsiasi censura.
L’obiettivo è stato fermare, attraverso il racconto, il preciso
istante, come scattare una foto istantanea, del primo rapporto omosessuale.
Hai qualche autore (erotico o meno) di riferimento?
Ho sempre cercato di trarre da qualsiasi autore la filosofia
essenziale alle quale riferirmi. Il preferito, nell’ambito italiano, rimane D’Annunzio.
Hai una storia sentimentale?
Abito a Brescia, dove convivo da alcuni lustri. Siamo una
coppia di fatto. Non siamo gli unici in Italia a quanto vedo,
convivono pure i politici e penso a, uno per tutti,
Pierferdinando Casini.
C’è una situazione che ancora non hai provato, tu gran
sacerdote letterario dei riti erotici?
Non sono un neofita del sesso…
Lo avevamo subodorato!
Molte situazioni intriganti le ho sperimentate, altre sono ancora da provare, affinare e, perché no, adottare nel mio modo di
vivere la sessualità. Ho aperto la porta all’erotismo trent’anni
fa e prima di chiuderla ne passeranno… altrettanti.
Qual è il tipo fisico che più t’attizza?
Gli uomini alti, magri, dall’aspetto trasandato e trascurato
sia nell’abbigliamento che nella propria cura. Per capirci
sono i tipi “sballoni” dopo che si son fatti qualche fiala di
acido e che incontri per strada nei quartieri degradati delle
grandi città.
A che età hai avuta la prima esperienza sessuale?
Già a tredici anni avevo rapporti sessuali completi. È stata
un’esperienza magnifica, tanto che uno dei racconti di
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I libri del mese
Dai Sijie
Balzac e la Piccola Sarta Cinese
titolo originale
Balzac e la Petite Tailleuse chinoise,
traduzione di Ena Marchi,
Adelphi edizioni, pp. 176
Che ci fanno due ragazzi cinesi di città
sull’eccelsa montagna detta Fenice del
Cielo, munifico dono dell’imperatore
omosessuale della dinastia Han al suo amante, uno degli
eunuchi di corte? Che c’entra nella trama la Rivoluzione
Culturale Cinese? Mozart ha mai dedicato una sonata al
presidente Mao? Le risposte nel libro di Dai Sijie, da cui è
stato tratto il film omonimo presentato a Cannes nel 2002.
Paolo Fabbri
Metro e canto nell’opera italiana
EDT edizioni, pp, 203
Il rapporto amoroso tra musica e poesia
nella nostra lingua, la più bella del
mondo e l‘unica che vanti tanti musicisti
bramosi di metterla in musica, tanti cantori pronti a cantarla. Da dove nasce l’idea che l’Italiano sia la lingua della
musica? Dalle vocali? Dalle consonanti? Perché il melodramma è nato in Italia? Un libro accurato e indispensabile per tutte le simpatiche melochecche che affollano intrepide i loggioni dello stivale.
Frédéric Strauss
Pedro Almodovar:
tutto su di me
Lindau Editore, pp. 248
Non c’è domanda, per quanto scabrosa, a cui Pedro Almodovar rifiuti di
rispondere in questo libro che offre,
oltre all’intervista, un bell’apparato
iconografico. Indimenticabile l’istantanea del regista spagnolo seduto sulla panchina d’un
parco insieme alla madre che sferruzza, impegnato a reggerle due matasse di lana rossa!
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Personaggi
di Mario Cervio Gualersi
[email protected]
LO SCRITTORE
SI METTE
ALL'ASTA
Il film Primo amore gli ha dato la notorietà, ma Vitaliano Trevisan continua a scrivere
per il teatro e diventa anche attore per interpretare un suo testo con al centro una
drammatica relazione gay. Ci parla dei personaggi, di sé e dell'omofobia nel Veneto
trazione sessuale, destinato a finire in tempi brevi e infatti si arriva al divorzio. Ammetto che ci sono anche alcuni elementi autobiografici che fanno parte del mio passato. Per "Garofano
Verde" mi è stato chiesto un contributo in tempi brevissimi e
quindi ho pensato, seguendo l'esempio di Cechov, di adattare il
racconto per la scena: ho tolto il matrimonio e ho trasformato la
donna in un ragazzo gay. Il ribaltamento dei ruoli - un bel giovanotto che mantiene un uomo molto più grande - c'era già, ma
per una coppia gay penso risulti ancora più eclatante.
Perché ha scelto quel titolo?
Sono le iniziali di Roberto Herlitzka, il mio attore preferito, e nello
stesso tempo il simbolo del sangue. Ho pensato a Roberto
come l'unico capace di poter far arrivare al pubblico la sensazione di una voce "che si rompe" e diventa stridula, come succede al ragazzo quando si altera e diventa preda della collera: è
una caratteristica che l'altro non sopporta, arriva a odiare quel
suono sgradevole, atroce.
Che caratteristiche hanno questi due personaggi?
Lo scrittore è un uomo alla deriva, forse bisex, forse etero, che
sfrutta l'ascendente erotico che ha sul ragazzo per vivere alle
sue spalle. Citando Derek Jarman che lo afferma nel suo diario
Modern Nature, gli faccio dire che «Nella vita avere un grosso
cazzo fa sempre comodo» e infatti è con quello che pensa di
tenere in pugno il suo giovane amante. Per connotarlo - ricordo
che è solo in scena dato che il partner è solo evocato - mi sono
tenuto alla larga dagli stereotipi, dalle caricature: ho scelto per
lui un atteggiamento virile, quello della maggior Roberto Herlitzka in Solo RH
parte dei gay che conosco. Il suo compagno
ha alcune caratteristiche forse più vicine al
femminile nella personalità: un certo masochismo che gli fa desiderare un rapporto forte
a cui sottomettersi,
salvo poi, a un certo
punto, ribellarsi e diventare lui dominatore e
arbitro del destino della
coppia.
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La sofferta realtà dell'anoressia gli ha portato fortuna: Vitaliano
Trevisan, 47 anni, vicentino, è diventato celebre grazie al film
Primo amore, diretto da Matteo Garrone, di cui era sceneggiatore e protagonista accanto a Michela Cescon. Un uomo che,
grazie al fascino e all'oscuro potere di convincimento, riversa
palesi tendenze sadiche nei confronti della fidanzata, indotta a
perdere peso sino a mettere a repentaglio la sua stessa vita. Se
il cinema è stato determinante per la sua affermazione, Trevisan
ha continuato l'attività di scrittore e autore teatrale, occupandosi dei temi che più gli stanno a cuore: l'esplorazione del mondo
della media borghesia e della classe operaia, come ha fatto
nella pièce Il lavoro rende liberi, messa in scena da Toni Servillo,
in Oscillazioni, un noir nel quale un uomo decide di rivedere
dopo sei anni un figlio mai accettato e si reca all'appuntamento
con una valigia piena di armi che ha collezionato, prendendo
spunto dalla cronaca nera, e in Giulietta degli spiriti, ispirata al
film di Fellini e interpretata dalla sua musa Cescon. Vitaliano non
si era ancora cimentato in una tematica omosessuale ma ha
brillantemente colmato questa lacuna con la scrittura di Solo
RH, un avvincente monologo che ha debuttato a Roma la scorsa estate nell'ambito della Rassegna "Garofano Verde", curata
da Rodolfo Di Giammarco, con la superba interpretazione di
Roberto Herlitzka. Ora è lo stesso Trevisan a recitarlo, cumulando il ruolo di autore, regista e
Roberto Herlitzka attore. Lo abbiamo incontrato al Teatro i di Milano dopo
aver visto il suo spettacolo.
Quali sono le motivazioni
che l'hanno portato a scrivere un testo con una storia
gay?
In effetti all'origine c'era un
mio racconto etero, con un
uomo e una donna sposati.
Lui è uno scrittore non più
giovanissimo e senza un
soldo, lei una ragazza ricca
che lo mantiene, aspettando
che gli venga l'ispirazione
per un libro di successo che
forse non vedrà mai la luce.
È un rapporto basato sull'at-
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Teatro
tante: si fa di tutto e di più ma non si deve sapere. A Vicenza ci
sono locali di lap dance e per scambisti, esisteva anche una
sauna gay che poi, non so perché, è stata chiusa. Corre voce,
e le voci sono sempre vere, che il sindaco leghista di una grande città del Veneto sia gay. Ma la cosa che più mi preoccupa è
l'indifferenza culturale, lo sprezzo nei confronti della cultura,
anche dei più giovani: gli artisti, come accadde nel passato per
Palladio, Scamozzi e Goldoni, sono costretti a emigrare. Un
esempio? Per inaugurare il nostro Festival delle Mura hanno
chiamato la Gregoracci...
ATTRAZIONE
FATALE
Come spesso accade al cinema o a teatro, anche lei per questo
rapporto omosessuale sceglie un finale tragico...
Veramente non sappiamo se il ragazzo è morto come non sappiamo se lo scrittore esiste davvero o è solo uno spirito costretto a rimanere in quella stanza, schiavo della coazione a ripetere
all'infinito le parole del suo vissuto che comincia a scrivere sui
muri sino ad arrivare alla finestra.
Perché ha deciso di diventare anche interprete della pièce?
È una decisione che parte dall'intento di impegnarmi di più nel
teatro, non solo scrivendo e recitando ma anche producendo i
mei spettacoli con una "ditta" che ho chiamato Dedalofurioso.
Sono anche in attesa della pubblicazione da Einaudi di un volume dedicato ai miei testi teatrali. Questo non significa dimenticare il cinema, infatti ho appena finito di girare Dall'altra parte
del mare, opera prima di Veronica Perugini in cui ho il ruolo,
guarda caso, di un regista teatrale che mette in scena un lavoro sull'Olocausto, Per un pezzo di pane, di Fassbinder, nel quale
il suo atteggiamento critico, al pari di quello di David Mamet che
parla di "Shoahbusiness", gli ha valso l'accusa di antisemitismo, rinfocolata dopo l'altra sua pièce, I rifiuti, la città e la morte,
bandita in Germania per anni.
Ci dice qualcosa del suo privato?
Ora sono single e come punto di riferimento ho Vicenza dove
vive mia madre che necessita della mia attenzione. Mi piace
però spostarmi in giro per l'Italia: sto bene a Roma, anche qui a
Milano, ma se penso a un posto dove andare per scrivere e
stare tranquillo, scelgo Trieste, una città incantevole.
La sua regione, il Veneto, appare in prima fila per discriminare e
rendere difficile la vita ai cittadini glbt: Gentilini, pro-sindaco di
Treviso, che invoca la pulizia etnica, barriere sulle piazzole di
sosta e altre amenità. Che ne pensa?
Quello che contraddistingue i miei conterranei è l'ipocrisia mon-
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Vitaliano Trevisan in Solo RH
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Vitaliano Trevisan
Lui è giovane, bello e ricco. Vive solo in una grande casa patrizia circondato dalle foto incorniciate di una famiglia che non c'è
più. Non sappiamo come e dove, ma un giorno nella sua vita fa
irruzione un presunto scrittore di mezz'età, forse attratto forse
disponibile a elargire la sua virilità per tornaconto, accettando la
munifica ospitalità del ragazzo che gli consente di non lavorare
e dedicarsi alla stesura di un libro, anche se dalla sua penna non
esce neppure una riga. Quello che preme al padrone di casa è
il desiderio e la potenza nel penetrarlo, lasciando però che il
rapporto assuma via via connotazioni sadomaso sempre più
accentuate e infine mal tollerate. Tempo dopo, senza un'apparente ragione, lo estromette dal suo letto, relegandolo in una
stanza ai piani superiori. Qui un giorno lo raggiunge, provoca
l'eccitazione dell'uomo che, addossatolo al davanzale della
finestra, lo vuole di nuovo possedere, ma in un baleno il ragazzo si lancia nel vuoto e precipita in giardino. Un suicidio, un incidente? È un dettaglio trascurabile in Solo RH, l'avvincente
monologo di Vitaliano Trevisan: importante è il flusso di parole,
pensieri, citazioni (da Jarman a Poe, i Sillabari di Parise, i taccuini di Robert Walser) usate dallo scrittore per raccontare la
storia che ha vissuto o semplicemente sognato. Riamangono le
pareti della stanza in cui è confinato,
coperte dai motti-graffiti a perpetua
testimonianza. Trevisan, autore e
interprete, ha felicemente scelto una
messa in scena "fisica" del suo
testo, senza orpelli di regia tranne
l'uso delle luci che va oltre lo
strumentale. Il suo apparente
distacco emotivo gli consente di
superare lo scoglio di un linguaggio assai crudo, talvolta compiaciuto, magari per solleticare le fantasie dello spettatore meno smaliziato. Applausi dal pubblico
milanese e ripresa a febbraio all'Archivolto di
Genova.
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dance
di Alessio Primavesi
[email protected]
JENNYB
Pleasure Voice
Of The Gay Nights
La voce dance tra le più richieste nei gay clubs, sta per stupire i fans di The Rhythm
Of The Night e Love Is The Music con due album tra pop & jazz
Un disco in fase di realizzazione (Jenny B In Concert, raccolta live di successi jazz come Summertime). Un altro
album in lavorazione (musica italiana che strizza l’occhio al
pop). Un singolo remixato e in continua programmazione
nelle discogaye made in IT (Love Is The Music, by FR feat.
Jenny B). E un vociferato remake anni ’90 già sparito dalla
circolazione per la sua essenza scottante (The Rhythm Of
The Night 2007, by Favretto feat. Dhany & Jenny B).
Questo il materiale di cui godere se si è appassionati di questa impressionante voce black italiana emersa al Festival di
Sanremo e rivista a Music Farm, La Corrida ed altre occasioni catodiche in cui Jenny non ha mancato di confermarsi tra le migliori voci nostrane, adorata da tutti e seguita con
particolare interesse dal pubblico GLBT.
Che ovazioni nei gay club quando canti, oltre a Semplice
Sai, gli inni dance Love Is The Music e The Rhythm Of The
Night… ti divertono ancora?
Ho un rapporto piacevole con tutte, ma tra le citate mi piace
di più Love Is The Music, nata nel 2002 da un’idea mia e di
Francesco Rossi: chiusi in studio, insieme a Pocho (Marco
Soncini) e Davide (Riva), abbiamo dato vita a questo progetto sempre fortunato.
Un’altra collaborazione che ti è piaciuta?
Con Benny Benassi, alla fine dei ’90 abbiamo creato Waitin’
For You. Ogni tanto sono portata a pensare che i pezzi
dance siano “finti”, ma Waitin’ For You è ciò che io reputo
canzone. L’esempio di come la dance possa avere un’anima!
A chi è venuta l’idea di rifare The Rhythm Of The Night,
chiacchieratissima per i doppiaggi
di
Corona?
L’idea è venuta
ad una cena,
davanti ad un
buon bicchiere di
vino… ma non
so a chi!
Cosa ricordi di
questa hit planetaria prima
che esplodesse?
Agli inizi non mi
piaceva: avrei
salvato solamente il ritornello.
Come ci si sente
ad essere una
voce da dieci
www.GAY-
milioni di dischi?
Molto bene, perché milioni di persone amano un brano cantato da te! Ti fa sentire come se avessi tantissimi amici.
Qual è il singolo più divertente su cui esibirti e quello che
proprio non sopporti più?
Mi piace sempre cantare Se io non amo me, mentre mi
diverto un po’ meno a interpretare un brano del 1995…
indovina indovinello!
Com’eri da bimba e come ti senti oggi?
Da bimba, Jenny voleva fare la cantante e cantava On My
Own di Nikka Costa. Oggi Jenny è una donna felice!
E il tuo disco preferito?
Live Stompin’ At The Savoy di Rufus Chaka Khan.
Il disco gay più mitico?
I Want To Break Free dei Queen.
La tua cantante femminile favorita?
Chaka Khan, perché sorride sempre e si disinteressa dei
giudizi altrui.
Tu come prendi le provocazioni?
L’importante è essere convinti di ciò che si fa. Se sei convinto, riesci a far fronte a tutti i commenti negativi.
Perché voi dive dance viaggiate attorniate da una folla di gay
adoranti?
Perché ad alcuni gay piace adorare…
Cosa sono per te i fattori Fashion e Trend?
Credo siano modi per tenere la gente in trappola.
Il divertimento gay è più intenso, disinibito, trasgressivo?
È semplicemente… più gay! È sempre e comunque divertimento, e non è sessualmente orientato.
Ci sono ancora tabù sui gay?
Credo di sì.
Hai amici gay?
Sì… eccome!
Per finire: desideri / obiettivi?
Sadistique @ Nautilus… la prima domenica di ogni mese.
Link
Myspace: www.myspace.com/jennybcomeunsogno
Fan site: www.radiodavid.net/jennyb/
www.loveanamor.com
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Marlene’s corner
di Marlene
[email protected]
www.dragqueenshows.com
CHE MUSCOLO
PREFERISCI?
Da sempre al centro delle fantasie della popolazione gay l’uomo muscoloso rappresenta la mascolinità portata all’eccesso. Dopo Ercole, Sansone e Maciste del cinema degli anni 70 che ha reso oggetti del desiderio celebri bodybuilders quali Steve
Reeves, Brad Harris e Reg Park ecco a voi i nuovi eroi…
gare di culturismo vere e proprie, il vincitore viene decretato dall’acclamazione del pubblico.
Almeno così doveva essere inizialmente… ma eravamo
tutti fuori di testa ai piedi del palco, intenti a sgomitarci e a
farci largo per immortalare quel ben di dio con telecamere e
macchine fotografiche… Io in prima fila! C’era chi si sventagliava per contenere la temperatura che arrivava ai vertici
dall’emozione, altri che si strappavano le parrucche urlando
come dei cloni di Vanna Marchi per poi nascondersi negli
angoli più bui cambiandosi i tampax allagati. Ad ogni posa
di questi stratosferici campioni corrispondeva un urlo della
platea, braccia che si prolungavano verso quelle montagne
di carne, con la speranza di agguantare almeno un polpaccio! Alla fine risultò impossibile comprendere chi fosse il
favorito, tanto è vero che si è pensato di premiare tutti e 3.
Ho conosciuto meglio i manzi in questione e ho scoperto
che non sono solo belli ma anche molto simpatici. Basta
con lo stereotipo “tutto muscoli e niente cervello”! A rivendicare il genere c’erano Virgy e Fabio. Virgy, barbarico come
Conan, mi racconta che ha amici gay ai quali è molto legato. In passato più volte al centro dei podi delle gare di bodybuilding più prestigiose, ha successivamente studiato per
intraprendere il mestiere di attore e, ad oggi, può vantare
non so quanti spettacoli teatrali e partecipazioni televisive in
sceneggiati e serial. Fabio invece non era mai stato in un
locale gay e si è molto divertito. Ha riscontrato ammirazione e rispetto sentendosi perfettamente a suo agio in un
ambiente per lui nuovo, colorato e spensierato. Ha grandi
ambizioni nel suo settore atletico e vive come tecnico di
computer. Tra una chiacchiera e l’altra li ho anche aiutati a
spalmare l’olio… che emozione, le mie delicate manine che
scivolavano su quelle rocciosità muscolari impressionanti…
succulenti e invitanti come le patatine del McDonald, avrei
tanto voluto friggerli per farne indigestione. Sì… devo
ammettere di non disdegnare i muscoli. Voi che muscolo
preferite? Comunque ora ho un nuovo sogno da realizzare:
presentare una gara di bodybuilding. Potrebbe essere bizzarro ed originale, no? Favolosa drag queen presenta gran
galà del muscolo… anche se in realtà mi soffermerei negli
spogliatoi però! Buon 2008 a tutti i muscolosi, i cicciotelli, i
magrolini… e alle cellulitose come me!
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“Muscoli da spolpare, cosce grosse come tinozze, aitanti
giganti mostreranno le loro bellezze esplosive…” questa era
almeno la premessa per l’elezione di Mr Mucca Universal,
che doveva essere una simbolica gara di culturismo nello
sfavillante scenario della Muccassassina. In realtà lo show è
stato brevissimo, durato una manciata di minuti all’apertura
della serata, deludendo la popolazione delle finocchie che
attendeva trepidante l’arrivo di questi muscolosissimi eroi.
Io stessa, lo ammetto, sono molto sensibile al fascino del
bicipite e quella sera mi sono preparata e truccata in macchina per non arrivare tardi e mi sentivo come Alice nel
paese delle meraviglie o come Pinocchio nella città dei
balocchi. Immaginavo già di imbattermi in manzi oliati presenti in ogni angolo del locale… inciampare in poderosi
quadricipiti per poi cadere ed adagiarmi su guizzanti pettorali. Invece di questi Ercoli ce ne stavano solo 3 e non tutti
hanno potuti apprezzarli, visto che dopo mezzora erano già
a casa con le coperte rimboccate. Posso comprendere che
dopo aver spremuto all’esasperazione ogni muscolo del
loro corpo abbiano avuto, come unico desiderio, quello di
andare a letto… ma non capisco come abbiano potuto preferire farlo abbracciandosi al loro orsacchiotto di peluche
piuttosto che alla sottoscritta! Vabbè, sorvoliamo! Il party
era intitolato “I love steroid” e, nelle intenzioni del direttore
artistico Diego Longobardi, doveva essere una parodia dell’uomo tutto muscoli (se solo li avessimo potuto apprezzare
un pò di più) e non di certo una incentivazione all’uso di
anabolizzanti. Come al mio solito non mi sono fatta sfuggire l’occasione di porgli qualche domanda sull’argomento.
La sua prima osservazione riguarda le risposte standard
che offrono i palestrati quando gli viene chiesto il segreto
della loro forma. Generalmente dicono sempre la stessa
cosa: “sono attento alla dieta…”; ma rimane il dubbio: “steroid o non steroid?”. La cultura del corpo padroneggia nella
nostra società – ci fa notare Longobardi – e questa del culturismo è ovviamente una esasperazione. I club gay –
aggiunge – sono frequentati da molti ragazzi che hanno la
passione della palestra. Si preparano durante la settimana
per poi sfilarsi la maglietta il venerdì o il sabato sera, per
sfoggiare l’addominale costato tanti sacrifici. Per la gara in
questione, non essendoci una giuria tecnica come nelle
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Redazionale
www.gayromeo.com
GAYROMEO
Ecco una delle community online del
momento: per uomini gay, bisessuali e
transgender, conta più di 507.000 utenti
registrati. Scopriamola insieme!
GayRomeo non è solamente un semplice sito di incontri, ma
una vera e propria community gay dove gli utenti vengono per
primi. Ecco perché certe funzioni danno l'impressione di essere anti-commerciali. Infatti gli user hanno la possibilità di inserire sui loro profili dei link ai loro siti privati e persino alle loro
pagine personali create sui siti internet di altre community gay.
Hanno inoltre la possibilità di proteggere le foto che mostrano
sui loro profili scrivendoci sopra il loro indirizzo e-mail o il loro
username.
GayRomeo nacque nell'ottobre del 2002 a Berlino, Germania.
Nel settembre del 2006, per permettere al sito di crescere a
livello internazionale, avvenne il suo trasferimento ad
Amsterdam, Paesi Bassi. Inoltre, la legislatura olandese risultava essere largamente più compatibile con le esigenze dell'azienda, a differenza di quella tedesca.
Il sito è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo,
tedesco, olandese e portoghese, e sarà presto disponibile
anche in svedese. A causa delle sue origini, GayRomeo vanta
un maggior numero di utenti provenienti dalla Germania, ma si
trova in continua e costante crescita in tutto il resto del mondo.
Ora GayRomeo conta più di 19.300 utenti in Italia e più di
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35.100 utenti che parlano italiano.
507.000 utenti significa 507.000 profili attivi, perché
GayRomeo, a differenza di altre gay community online, evita il
rigonfiamento del numero totale dei propri utenti attraverso la
presenza di numerosi profili inutilizzati, attuando la disattivazione di questi ultimi dopo sei settimane di inattività. Oltre ai
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più di 6.400 profili club e oltre i 7.700 profili escort (accompagnatori). Si parla perciò di più di 523.000 profili attivi dei quali
circa 320.000 ogni giorno online. Perciò c'è sempre qualcuno
online e in cerca!
Ce n'è per tutti i gusti. I club presenti su GayRomeo danno ai
loro membri la possibilità di scambiarsi facilmente immagini ed
informazioni. In questo modo gli utenti possono creare i loro
propri social network e condividere i loro gusti e interessi con
persone provenienti da ogni angolo del pianeta. Ad esempio,
c'è un club per quelli a cui piacciono i calzini neri ed un altro
per quelli che allevano rettili come animali domestici. La com-
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Gli utenti che desiderano una grafica del sito neutra ed anonima possono accedere a GayRomeo dall'indirizzo alternativo
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necessità di connettersi al sito con discrezione, ad esempio da
uffici, hotel e internet point.
GayRomeo non pone limite al numero delle foto e dei profili che
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altri profili è illimitato. Onde evitare la diffusione dello spam, il
sistema è equipaggiato di un potente filtro anti-spam. Per
ragioni legali la visione delle immagini non adatte ai minori non
è liberamente accessibile a tutti, è necessaria una verifica. Gli
user che desiderano visualizzare queste immagini possono
farlo gratuitamente se sui loro profili risulta che essi sono stati
conosciuti personalmente da un certo numero di altri utenti del
sito. Oppure possono scegliere l'abbonamento a GayRomeo
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GayRomeo PLUS dà agli user la possibilità di salvare una maggiore quantità di dati (profili, messaggi, etc...), maggior sicurezza ed un sacco di altre utilissime funzioni extra. Ogni venerdì
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“PLUS”. Infatti la linea di GayRomeo include anche il fatto di
non mettere troppe restrizioni agli utenti che usufruiscono gratuitamente del sito.
Grazie agli abbonati “PLUS”, GayRomeo ha la possibilità di
supportare e finanziare svariati progetti per la comunità gay.
Nell'ottobre del 2007, l'abbonamento gratuito a GayRomeo
PLUS è stato offerto a più di 12.000 utenti residenti in paesi
dove l'omosessualità è tuttora illegale, e i gay vengono perseguitati, arrestati e condannati. GayRomeo offre inoltre supporto sulla salute attraverso la collaborazione con associazioni di
volontariato, disponibili ad offrire aiuto online a tutti gli utenti.
Informazioni utili sul sesso sicuro, ed anche sulla sicurezza in
generale, sono facilmente reperibili sul sito. Oltre a tutto ciò,
GayRomeo supporta finanziariamente la casa di riposo
“Tauwerk” a Berlino, il punto informazioni gay e lesbiche
“Pinkpoint” a Amsterdam e il progetto sul sesso sicuro
“Darkangel”. Anche il “Digital AIDS memorial” è sponsorizzato
da GayRomeo.
Link utili
Per maggiori informazioni su GayRomeo, visita l'indirizzo
www.gayromeo.com. Sotto la voce “Chi siamo”, nella barra
menu in alto alla schermata, si possono trovare diverse informazioni riguardanti la storia del sito, la sua community e i progetti finanziati da GayRomeo.
Popolarità
Wholinks2me è uno strumento utilissimo che ti mostra il livello
di popolarità di un sito internet. Dà informazioni riguardanti la
quantità di link ad una determinata pagina presenti su altre
pagine in rete. I dati riguardanti GayRomeo possono essere
visualizzati
cliccando
su
www.wholinks2me.com/links/www.gayromeo.com.
Traffic rank
Alexa è un servizio web indipendente che fornisce statistiche
sul traffico web. Le informazioni che vengono visualizzate cliccando
su
www.alexa.com/data/details/traffic_details?site0=gayromeo.c
om&site1=gaydar.co.uk&site2=gay.com&y=r&z=3&h=300&w=
610&range=5y&size=Medium&url=gayromeo.com mostrano
l'evoluzione del traffico dati su GayRomeo.com, Gay.com e
Gaydar.co.uk. durante questi ultimi 5 anni, dalla nascita di
GayRomeo.
Interfaccia grafica
Tutti gli utenti hanno la possibilità di modificare svariati parametri in modo tale da adeguare l'aspetto del sito alle loro
necessità ed ai loro gusti personali. L'interfaccia grafica è semplificata e tutte le numerose utilissime funzioni sono racchiuse
in un numero ristretto di categorie.
Gli utenti hanno la possibilità di interagire tra loro in vari modi.
Possono inviarsi messaggi, lasciarsi impronte e linkare i loro
profili a vicenda. Essi hanno inoltre la possibilità di lasciare
messaggi nel libro degli ospiti degli altri profili e di pubblicare
annunci di varia natura.
In confronto ad altre gay community online, GayRomeo offre una
delle migliori qualità di immagini della rete (700x600 pixel).
La via migliore per conoscere l'interfaccia grafica di
GayRomeo è di creare un proprio profilo e dare un'occhiata
alle sue funzioni.
Durante la registrazione di un nuovo profilo, il sistema offre
quattro differenti possibilità. L'utente deve scegliere quella che
più risponde alle sue esigenze e verrà così inserito solo nella
specifica categoria scelta. I profili standard come user sono a
scopo personale e sono riservati ad utenti privati, i profili club
sono dedicati a chi vuole metter su un gruppo virtuale, quelli
escort sono riservati a chi svolge la professione di accompagnatore e i profili nelle Guide sono dedicati a gruppi, associazioni, aziende o liberi professionisti che desiderano essere
elencati nelle guide di GayRomeo.
DATI DEMOGRAFICI
Le seguenti pagine mostrano informazioni estratte dal database di GayRomeo. Esse forniscono una visione generale della
community.
Tutti i seguenti dati possono essere trovati facilmente attraverso il motore di ricerca di GayRomeo. Selezionando dei deter-
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minati parametri di ricerca, i risultati forniscono un elenco di
tutti gli utenti che posseggono le caratteristiche richieste. Si
possono ad esempio ricercare tutti gli utenti appartenenti ad
una determinata fascia d'età, a prescindere dal luogo in cui di
trovino.
I dati in questione sono suscettibili a variazioni giornaliere e
certamente i risultati che si otterrebbero in questo preciso
momento differirebbero dai seguenti, estratti all'inizio di
novembre 2007.
Paesi
Grosso l'impatto di GayRomeo nei paesi di lingua tedesca:
Germania, Austria e Svizzera. Il numero totale degli utenti provenienti da tutto il resto del mondo è in continua crescita, e la
lista dei paesi con più di 3.000 utenti è in costante aumento.
Età
Solo il 7,9% degli utenti di GayRomeo ha un'età compresa tra
i 18 e i 20 anni. La maggior parte di loro, il 54% circa, ha tra i
21 e i 34 anni. Il 32,8% ha un'età compresa tra i 35 e i 49 anni,
il 4,1% ha tra i 50 e i 65 anni ed il restante 1,2% ha più di 65
anni d'età.
Orientamento sessuale
Dai dati estratti dagli utenti che hanno specificato il loro orientamento sessuale sul loro profilo, si nota che la maggior parte
di loro è omosessuale: il 78,1%; i bisessuali sono abbastanza
numerosi, col 21,5%; i transessuali occupano invece solo una
piccola parte, lo 0,5%.
Stato relazionale
Dai dati estratti dai profili nei quali lo stato relazionale è stato
indicato dagli utenti, il 70,2% è single ed il 29,8% dichiara di
avere un partner.
Sesso sicuro
Questo è un tema a cui GayRomeo dà moltissima importanza.
Il 64,1% degli utenti dichiara di praticare sempre sesso sicuro.
Quelli che invece indicano di non praticarlo mai sono lo 0,6%,
e quelli che hanno indicato “Dipende” sono il 9,2%. Il 26,1%
degli utenti non ha indicato nessuna risposta, magari perché
non ha scopi sessuali o non vuole far sapere come la pensa o
semplicemente perché non ha completato il proprio profilo in
tutte le sue parti.
Oltre alle informazioni sulla salute disponibili sul sito, nel febbraio del 2007 GayRomeo ha inaugurato il servizio online di
supporto sulla salute, in collaborazione con l'associazione
nazionale tedesca che si occupa di HIV e AIDS, la “Deutsche
Aids-Hilfe”. I supporter di questo progetto offrono aiuto agli
user di GayRomeo in assoluta riservatezza. GayRomeo e la
“Deutsche Aids-Hilfe” effettuano ogni anno un sondaggio sui
comportamenti sessuali. I risultati sono reperibili all'indirizzo
www.gayromeo.com/infothek/health/sexcheck2006.php.
Sesso anale
Degli user che hanno indicato le loro preferenze, il 46% si
dichiara versatile, ossia senza nessuna preferenza particolare;
il 27,5% si descrive come prevalentemente o esclusivamente
attivo e il 22,7% dichiara di essere prevalentemente o esclusivamente passivo. Anche chi non pratica il sesso anale ha la
possibilità di indicarlo nelle sue preferenze, in questo caso si
tratta del 3,9%.
Fetish
Il sesso anale non è la sola ed unica pratica sessuale prediletta dagli utenti di GayRomeo. Esiste anche una sostanziale
quantità di utenti interessato alle pratiche sadomaso, il 28,5%
per l'esattezza; un 20,8% interessato al fisting ed un 16,5% a
cui piace il sesso “dirty”. Lo 0,2% degli user preferisce altri tipi
di fetish.
Dimensioni sessuali
I maschi omosessuali sono leggermente più interessati alle loro
misure sessuali di quanto lo siano quelli eterosessuali. Dal
database di GayRomeo risulta che il 44,1% dichiara di avere
un pene di taglia XXL, XL o L, e solamente l'1,4% indica una
taglia S. Dite che gli utenti di GayRomeo hanno un pene di
dimensioni superiori alla media? E che quel 30,3% che non ha
risposto sta in realtà nascondendo una taglia S o addirittura
XS? Onde evitare dispute di vario genere, GayRomeo ha creato uno strumento di misura chiamato “Cazzometro”, reperibile
qui: www.gayromeo.com/sexfun/dickometer/.
Circoncisione
GayRomeo è una community per soli uomini, tutti gli uomini
hanno un pene e tutti i peni sono diversi. Oltre al parametro
delle dimensioni esiste anche quello relativo alla circoncisione.
Di quelli che hanno risposto, il 61,7% non è circonciso ed il
restante 38,3% invece lo è.
Il fumo
Il fumo è un argomento abbastanza discusso in questi ultimi
tempi. Perché allora non dare anche un'occhiata all'interno di
GayRomeo? Degli user che hanno risposto, il 57% non fuma e
il 43% invece sì.
Lingua
Nonostante la maggior parte degli utenti di GayRomeo viva in
Paesi di lingua tedesca, l'inglese risulta essere la lingua più
parlata. Se consideriamo le lingue più parlate al mondo notiamo che queste non risultano essere presenti. Cinese, russo e
hindi sono un piccolo esempio. Pensate che un giorno la lingua
più parlata su GayRomeo potrà essere il cinese mandarino?
I dati indicano chiaramente quanto eterogenici siano gli utenti
di GayRomeo. Nonostante tutte queste informazioni non possano essere altrettanto estratte dalla società in generale, possiamo notare un paio di dettagli che dicono molto. Uno di questi riguardante il sesso sicuro, quanto grande o piccolo sia il
numero di utenti che praticano il sesso solo con protezioni. Il
secondo dato interessante è quello che ci mostra quanto le
pratiche sessuali meno comuni, come il sesso sadomaso e il
fisting, attraggano un gran numero di persone.
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Approfondimenti
di Massimo Consoli
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L’AMORE
CORRE SUL...
NEOLOGISMO
Il certificato che unisce la prima coppia gay al mondo
dei tempi moderni, gli Axgil
Omofilia e omofilo: come sono nati questi due termini? Ecco
le storie che si nascondono dietro l’introduzione di queste
parole
poi cacciato da casa
ed infine espulso dal
partito in cui militava.
La Forbundet 48 fu
subito seguita da una
sezione norvegese e
poi da un’altra svedese. Più tardi fu la volta dell’IHWO
(International Homosexual World Organization, 19541970), che aveva come portavoce il mensile Vennen. Il
giornale venne sequestrato, mille gay furono arrestati e gli
Axgil finirono in prigione per più di un anno.
Nel 1994 anche Fogedgaard ha approfittato della legge
sulla partnership e si è unito legalmente con il suo compagno Johnny Köhler, con il quale viveva dal 1955.
Come dire: e vissero tutti felici e contenti!
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La foto che ha fatto il giro del mondo: 1 ottobre 1989,
domenica: gli Eigil sono stati appena uniti legalmente nel Municipio di Copenhagen e fanno un giro della
città in carrozza.
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Nel corso dei secoli siamo stati definiti in tanti modi, e
non tutti di certo carini… Durante il Novecento, ad esempio, per un certo periodo è andato di moda parlare di
“omofilia” e di “omofili”. È interessante cercare di capire il
come e il perché.
Nel 1925, uno dei primi ad usare questi termini è stato
Karl-Günther Heimsoth, un astrologo che si era fatto
conoscere per un libro dedicato esclusivamente all’oroscopo degli omosessuali, Charakter Konstellation. Molto
amico del capo delle SA, Ernst Röhm, che in molti
sospettano esser stato perfino l’amante di Hitler,
Heimsoth finirà assassinato durante la Notte dei Lunghi
Coltelli, il 30 giugno del 1934.
Sarà poi l'olandese Arent Van Sunthorst, nel 1949, a pubblicizzarli per attenuare l'accento troppo sessualmente
marcato di "omosessualità". "Filìa" sta per "amicizia", e
"omo" per "homoios", cioè, "lo stesso". Prefisso e suffisso, in questo caso, sono ambedue greci e la parola così
composta vuol dire "amicizia per le persone del proprio
sesso".
Eigil (67 anni, nato Ejgil Eskildsen) ed il partner Axel (74,
in origine si chiamava Aksel Johannes Lundhal Madsen)
stavano insieme da quarant’anni, e nel 1957, mentre si
trovavano in carcere per aver sostenuto i diritti gay in una
Danimarca allora bigotta e repressiva, avevano intrecciato i loro nomi chiedendo di potersi legalmente chiamare
ambedue “Axgil”, che era una fusione di Aks(el) e (Ej)gil…
Axel aveva cominciato a occuparsi di omosessualità
prima ancora di conoscere Eigil. Fu lui a fondare la prima
associazione gay danese, la Forbundet 48, il 23 giugno
del 1948, ispirato dalla Dichiarazione dei Diritti Umani
delle Nazioni Unite promulgata proprio quell’anno.
Immediatamente dopo venne licenziato dal suo lavoro,
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Moda
di Daniele Santori
a cura di
NEWUNDERWEAR
MENO UNDER
E PIÙ WEAR
Sempre meno tabù, sempre più indossato con stile. L’underwear
irrompe nella vita moderna e Cleptomania la fa sua. Nuove collezioni XTG, 2Xist, Aussiebum
Si presenta così l'underwear di inizio millennio e identifica
un cambiamento oramai in piena corsa. L'uomo ricerca
nei dettagli il proprio style, la propria personalità ed un pizzico di sicurezza. Dettagli che non sono solo scarpe, orologi o cravatte firmate. Sono qualcosa di più nascosto, che
non si vede, ma che fa la differenza. Da nascondere oppure da esibire, in un gioco di "vedo non vedo".
L'elastico diventa parte identificativa ed essenziale, su cui
campeggiano firme prestigiose della moda internazionale
da fare intravedere sotto il jeans indossato basso. Il tessuto diventa pregiato, sintetico mescolato al naturale, morbido e sottile, high tech. Si colora di tonalità sgargianti, di
stampe fantasiose ed artistiche come per XTG.
Si arricchisce ed impreziosisce di strass e di Swarovski
come per la 2Xist Limited
Edition, linea presto disponibili
assieme
a
XTG,
aussieBum e altri noti marchi
su Cleptomania, punto di
riferimento per lo shopping
gblt online. Ed è proprio con
la ricerca stilistica che questi
importanti marchi dell'underwear si sono aperti una strada tutta loro che li differenzia
e li fa apprezzare così tanto.
I modelli si moltiplicano ed accanto ai classici slip e boxer
si affiancano con sempre più successo shorts, perizoma,
tanga e strings. La moda investe e guarda a questo indumento come ad una parte essenziale della composizione
di un individuo. L'underwear diventa tendenza e si fa elemento distintivo, mezzo per esprime la propria personalità. E la moda, quella che conta, lo ha capito.
Collezioni e presentazioni appositamente ideate alimentano quello che in breve tempo è diventando un business
corposo dai fatturati consistenti. Nascono marchi, brand,
ed ogni casa di moda conia il proprio segno distintivo.
Calvin Klein esibisce le proprie iniziali, Gucci la propria
banda rossoverde, Dolce e Gabbana il proprio marchio a
caratteri nero su bianco, Paul Smith
immortala le proprie caratteristiche ed
inconfondibili righe colorate sui pochi
centimetri di tessuto a disposizione.
Ogni marchio idea, crea e riveste riportando il proprio stile e il proprio brand
nell'intimità di ognuno di noi.
Ma lo stile non è cosa da poco e l'uomo moderno questo lo sa. Sa scegliere e oggi può farlo per personalizzare
se stesso comunicando il proprio stile
anche lì, dove solitamente non si vede.
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È finito il tempo in cui indossare un paio di mutande ed
una canotta non significava poi così tanto. Quando il bianco era l'unico colore che rivestiva le nostre parti basse e il
cotone e la lana gli unici materiali a cui ci affidavamo. La
moda cambia come i suoi tempi e con sé anche gli usi e
costumi. Non più solo appannaggio del mondo femminile,
l'uomo scopre questo dettaglio di stile e si diverte giocando con esso. Un uomo che indossa con disinvoltura questo indumento di quotidiana trasgressione sempre più
colorato, stravagante ma anche semplice ed elegante.
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Eventi
a cura di
È TORNATO IL TOUR
CHE HA RESO
CALDA L'ITALIA
Grazie a Burn Energy Drink è partito il tour dei ragazzi Me2 (co-sponsor Clubbing).
Fino a febbraio i club più cool d'Italia ospitano uno show ricco di sorprese e gadget.
E puoi volare a Gran Canaria
Dopo l'edizione estiva che ha portato i ragazzi di Me2
nei locali più famosi d'Italia, è partito nella versione
invernale il Tour del sito di incontri tutto Made in Italy
in collaborazione con “Burn Energy Drink”. "A noi
piace giocare col fuoco...", così si presentano gli animatori delle tappe toccate dal tour 2007/2008. Fino a
febbraio i club più cool d'Italia ospitano la calda animazione offerta da Burn e Me2: 15 locali, da nord a
sud, isole comprese. Un'occasione imperdibile per
incontrarsi, conoscersi e divertirsi!
sti su Me2 con VideoBOX! In ogni tappa puoi registrare un tuo VideoMessaggio presso il VIDEObox Point
all'interno del locale. Parteciperai così alla votazione
on line su Me2 e potrai ricevere fantastici regali.
Nel corso di ogni serata vengono offerti tantissimi
gadget e lo show mozzafiato non è privo di sorprese.
Come il concorso "Energy" (Aut.Min.Ric.): ordinando
“Burn Energy Drink” ricevi una cartolina da poter
compilare con tutti i tuoi dati e consegnare allo staff
di Me2 per partecipare al concorso.
Gennaio
In più durante il tour è possibile diventare protagoni-
Ven 11 MILANO - KITSCH!
Sab 13 RIMINI - Classic Club
Sab 19 TORINO – Chalet del Valentino
Ven 25 PALERMO - Exit Drinks
Sab 26 CATANIA - Pegaso
Giov 31 MILANO - Ondanomala
Febbraio
Sab 2 DESENZANO DEL GARDA (BS) - ART
Sab 9 ROMA - Gorgeus
Sab 16 CAGLIARI - G-Day
Sab 23 LUCCA - HUB - Gran Finale del "BURN & Me2"
Tour
Info: www.me2.it/burnme2.
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“Burn Energy Drink” è vicino al mondo della notte, ed
è presente quando c’è più bisogno di energia: in
discoteca, nei locali, nelle piazze dove i ragazzi si
ritrovano prima di iniziare la serata. I valori che i giovani e Burn condividono sono energia, voglia di divertirsi, ballare, uscire, incontrare gente nuova e questo
è possibile anche con la community di Me2.
On line è possibile interagire inserendo la propria presenza nelle tappe del tour e scoprendo chi, tra i tantissimi iscritti, è presente nei vari locali d'Italia toccati dall’evento. Me2 ti aspetta in tutta Italia! Scopri la
data del Me2 TOUR più vicina a te:
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Approfondimenti
di Flavio Mazzini
[email protected]
CONFESSIONI
INTIME
Per qualcuno, indipendentemente dall’età e dall’attività sessuale, la masturbazione è
un piacere diverso, raffinato, creativo, complesso, terribilmente “infedele”
zione per ottenere un’erezione utile al mio “lavoro”. Posso
confessare di avere abusato più di essa che di droghe o
Viagra, e ora ne pago le conseguenze: sento di aver esaurito quasi tutte le risorse e di dovermi affidare alla pornografia per rimanere da solo con me stesso e provare eccitazione. Eppure la pornografia non è poco, specialmente
se si è capaci di innestarvi sopra un briciolo di “infedele”
creatività.
Perché parlo di una masturbazione vera, non una sveltina
con se stessi prima di addormentarsi o un rapido bis che
segue l’emozione di una tresca appena consumata.
Intendo un livello superiore in durata e qualità, perfino
rispetto a molti rapporti sessuali, in quanto libera di spaziare senza confini, e “infedele” perché, riguardando me,
che non ho mai saputo essere completamente fedele a
nessuno, fidanzati o amanti generosi, non posso esserlo
nemmeno ai miei sogni erotici. Specialmente da quando
ho scoperto di preferirli sotto forma di immagini, foto o
brevi spezzoni di video su internet, piuttosto che di film o
giornaletti porno o in pensieri. Una volta potevo abbandonarmi alla compagnia di un solo amante virtuale, magari
del ragazzo che per anni ha catturato i miei sogni ormonali; più spesso le fantasie fluttuavano e si alternavano come
una puntata dei Simpson, senza che all’inizio avessi idea
precisa di dove sarebbero andate a parare. Adesso che
hanno assunto un percorso ancor più mobile, proprio laddove tutto si può catturare con un click e altrettanto velocemente abbandonare, lì è la felicità. A chi dovesse pensare: “Che tristezza”, evidentemente manca la comprensione dell’assoluta unità tra desiderio e sua realizzazione
virtuale, controllata e mai spenta.
Poi, va da sé che ognuno ha il suo stile e il mio, lo ripeto,
è quello della perenne infedeltà: vago da un’immagine
all’altra, apro una schermata e appaiono tante piccole
immagini che rimandano ad altre schermate e lì posso
scegliere se guardare a lungo oppure dedicarmi alla prima
che capita. Scelgo entrambe le soluzioni. Ossia clikko
sulla prima ma nemmeno la guardo, perché ne seleziono
già altre tre. Le spoglio una alla volta o passo dall’una
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Per scommessa ho deciso di accettare una sfida, e
a mia volta mi piace girarla ai lettori, cui chiedo di raccontare la propria personale esperienza: nei miei due libri,
negli articoli scritti per Clubbing e per Gay.it, un po’ ovunque sono venute a galla esperienze sessuali da me vissute negli anni, con ragazzi e uomini, a pagamento e non,
tradizionali o bizzarre, con intento prevalentemente umoristico o sociale, didattico o onirico. Mai però avevo trattato in prima persona il tema della masturbazione, mai
avevo pensato di confessare come l’abbia vissuta e la viva
ancora oggi, a distanza di quasi trenta anni dalla “prima
volta”. Un’esperienza che, nonostante le numerose avventure di letto con fidanzati, amanti saltuari e perfetti sconosciuti, mi accompagna con la continuità che nessun partner è mai riuscito ad avere. Esempio, non so quanto controverso, di amore per me stesso o quantomeno di conoscenza del mio corpo e padronanza delle mie fantasie e
delle loro trasformazioni nel tempo: con saggezza ormai
antica e insieme con stupore adolescenziale, in una presa
che detta un dolce e ritmato cadenzare da pilota esperto
quale è, senza guardare, senza badarvi, perfetta nel suo
controllo, mai troppo forte, mai troppo piano, mai troppo
veloce, mai troppo lenta. Giusta.
Con la sola differenza che oggi l’occhio prevale sulla
mente, al contrario di quando da ragazzino abusavo dei
cattivi pensieri e vivevo di notte, in perfetta solitudine,
incontri emozionanti che durante il giorno mi erano preclusi. Sentivo però di essere quasi arrivato ad avere con l’altro (del compagno di scuola, dell’amico, del vicino di casa,
di tutti i ragazzi che avevano colpito la mia immaginazione) una confidenza reale, di conoscerne il corpo come se
avessimo fatto sesso realmente. Quasi non rimpiangevo
che così non fosse (e sottolineo quasi). In seguito, durante l’esperienza di prostituto – raccontata nel libro “Quanti
padri di famiglia” – con uomini che non mi attraevano feci
spesso ricorso alla fantasia, affondando la memoria nei
ricordi più felici o dirottandola verso desideri ancora irrealizzati, vecchi e nuovi, tra contorcimenti visivi, tattili, olfattivi e qualche spruzzata di proibito. Utilizzavo l’immagina-
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all’altra, per tornare poi dove so che mi attendono i ragazzi e le pose che preferisco e sulle quali posso lavorare
ulteriormente di fantasia, stavolta con un supporto visivo.
Scelgo le migliori, magari salvo qualcosa sul pc e alla fine
torno dove ero prima. Chiudo qualche finestra e altre ne
lascio in attesa, casomai volessi tornarci in seguito. Ma
non c’è tempo, perché alcune sono traditrici e non mi
hanno portato dove avevano promesso ma davanti a
nuove schermate ancora, come Topolino quando non riusciva a liberarsi delle scope che faceva in pezzi. Cerco
allora di dominarle, ne perdo di vista alcune, finisco per
ritrovarle dopo decine di minuti, dopo aver magari insistito su una sola che non mi porterà mai dove ha promesso,
in un flusso di immagini che si sono impresse nella mente
e hanno mantenuta l’eccitazione costante, ben oltre l’erezione, perché questa può anche cedere ma la curiosità
non mollerà la presa. Fino a che non trovo, finalmente, in
mezzo alle decine di schermate, l’immagine perfetta.
Sento che la amerò di un amore unico e durevole, di una
passione mai paga. È lì di fronte a me, l’ho tanto inseguita senza averla mai vista e ora l’ho riconosciuta tra tutte,
come l’avessi amata da sempre. Aspetta solo di morire
insieme a me in un orgasmo che ha l’ebbrezza dell’eternità. Eppure tradisco anche quella.
Prima di sposarla, infatti, l’occhio mi spinge a curiosare
altrove, e allora scendo ancora più in basso, vado a cercare altro, nell’illusione di lasciare la mia promessa sposa da
qualche parte ad aspettarmi. A volte si impalla tutto e si
perde senza aver potuto salvare, talvolta senza nemmeno
aver fatto in tempo a vedere. Ma è un rischio che va corso,
perché le tentazioni meno belle sono spesso le più stimolanti, perché una presentazione fiacca nasconde vere sorprese mentre la bellezza più evidente può rivelarsi una
conchiglia vuota, non diversamente da come accade nella
realtà, quando si realizzano meravigliosi accoppiamenti
con ragazzi che a prima vista non ci avevano detto nulla e,
al contrario, si rimane delusi da quelli che sembravano
incarnare le nostre fantasie più selvagge. Quando invece
l’occhio si impone sul guizzo selvaggio e scioglie maggiormente le briglie della creatività, si può restare incantati a
frugare dentro una singola immagine, alla ricerca di particolari, entrandovi letteralmente dentro e vivendo un’esperienza indimenticabile, a stretto contatto con il ragazzo
che abbiamo di fronte. Una follia, certo, ma anche una
percezione più forte di tante vissute nella vita di tutti i giorni, paragonabile solo con quelle fantasticherie vissute con
il ragazzo incontrato di sfuggita su un treno, in metro, a
una lezione, dall’altro lato della strada. Dov’è allora il confine? Dove conviene accampare le tende? Per me non ci
sono dubbi.
Solo due parole, non di più, sul momento dell’arrivo, in
genere quando la stanchezza ha prevalso sull’aspirazione
all’infinito: una conclusione che giunge come ogni cosa
umana e ci riporta alla realtà, al tempo perso, agli impegni
del giorno dopo, a ciò che precede e a ciò che segue. Un
finale a volte estremamente intenso, altre deludente, a
volte fuori misura (ben oltre molti rapporti reali), altre fiacco, semplicemente necessario, nulla più. Arriva con la
scelta di una fantasia selezionata in precedenza, magari di
quell’immagine perfetta, fedele compagna con la quale
rinnovare l’entusiasmo, scoprendo nuovi dettagli o semplicemente concentrandosi sugli stessi con l’ultimo fervore.
Oppure con la gratitudine esclusiva e l’affetto consolidato
verso chi ci ha tanto atteso e rappresenta il punto di arrivo consensuale di uno splendido percorso.
Eppure, proprio in quei momenti, prevale la voglia di un’ultima infedeltà. Il desiderio di rinunciare alla parola data per
vivere un ultimo sussulto di novità, un’ultima finestra che
si sovrappone a quella che avevamo stabilito per sempre
essere la più bella e che abbandoniamo, salvandola nell’archivio delle più belle e fuggendo con l’ultima arrivata
per l’ultimo breve viaggio, di minor respiro, di basso profilo, di scarso appetito, ma che ha dalla sua un’arma che
per un infedele vince tutte le altre: quella della novità.
Tel. 049 8654077
Un regalo da Enrico per Clubbing www.enricolorello.com
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Confessioni
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Come eravamo
di Giuseppe Mariani
[email protected]
ANNISETTANTA,
il decennio lungo
del secolo breve
Viaggio nel passato attraverso la mostra che potrete ammirare fino al 30 marzo 2008
alla Triennale di Milano: ecco tutte le sorprese che vi aspettano, dai jukebox ai principali esponenti culturali di quel periodo
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rante – tuttavia emerge la figura di spicco del mondo omosessuale di quel periodo, Pier Paolo Pasolini e a lui viene
dedicato uno spazio altrettanto ampio di quello dedicato a
Moro, si vedono alcuni spezzoni dei suoi film, le sue interviste, oltre alle fotografie del luogo dove trovò la morte.
Pochi sono i riferimenti espliciti all’identità omosessuale dei
protagonisti del mondo di allora. Tuttavia nello spazio riservato all’ascolto o alla lettura delle opere letterarie italiane, si
possono leggere sulle pareti alcune righe degli scritti di Pier
Vittorio Tondelli, Dario Bellezza, Gianni Arbasino e Giovanni
Testori. Tra le molte copertine dei periodici esposti che rappresentano il decennio, una è quella dell’Espresso con il
titolo “dossier omosessualità”.
Gli anni Settanta sono stati anche gli anni che hanno visto
la nascita del FUORI, il movimento degli omosessuali rivoluzionari italiani fondato nel 1972, che viene significativamente menzionato.
Il contrasto con il decennio successivo è tangibile in uno
degli ultimi spazi del percorso, dove le immagini di cortei di
protesta lasciano posto ad un più rassicurante mondo della
moda e dello spettacolo e finalmente ecco comparire una
delle maggiori icone del mondo gay, Madonna.
È una mostra che consiglio di vedere con qualcuno che i
Settanta li ha vissuti di persona!
Triennale di Milano
27 ottobre 2007 – 30 marzo 2008
Orari: 10.30 – 20.30, chiuso il lunedì. L’ingresso con prezzo
intero costa 8 euro, ridotti da 6/5 euro.
Massimo Consoli e Dario Bellezza
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Prima di illustrare alcune tra le cose da vedere alla mostra
ANNISETTANTA, il decennio lungo del secolo breve (alla
Triennale di Milano fino al 30 marzo 2008), merita una considerazione il sottotitolo che elegge gli anni Settanta a
decennio più lungo del Novecento: se la lunghezza apparente si misurasse sui cambiamenti e sulla quantità degli
eventi significativi, l’attributo di decennio lungo sarebbe più
appropriato per gli anni Quaranta o gli anni Dieci, durante i
quali in Italia e nel mondo avvennero cambiamenti di ben
altra caratura rispetto ai mitici Settanta.
Precisato ciò, si può entrare nella mostra, nel senso che gli
organizzatori fanno rivivere i Settanta dall’interno, attraverso degli spazi in cui si entra e si vive per qualche istante
come trenta anni fa: il bar di provincia con i tavoli in formica
e le carte da gioco pronte all’uso, il bancone con le bottiglie
di amaro Cora, Mirafiore, il Biancosarti e il Pilla. Il flipper e il
juke-box funzionante con le 50 e le 100 lire. Bei tempi.
L’ambiente si fa più giovanile nella piccola stanza dove si
cammina su riproduzioni di dischi in vinile disposti al suolo
e si ascolta musica programmata dalle nascenti radio private. Si vede anche molta tv, in bianco e nero e anche quella
a colori, arrivata in Italia proprio in quegli anni. Peccato che
i video all’ingresso della mostra abbiano l’audio disgiunto
dalle immagini, così si rischia di vedere gente sfollata e
morti assassinati con il sottofondo di una gioiosa performance di Raffaella Carrà o dello squillo del “Sole piatti”. Se
ci si sposta di qualche metro si ode la sigla di apertura della
triste edizione straordinaria del Tg1 con la notizia dell’uccisione di Aldo Moro. Per ricordare gli ultimi giorni dell’uomo
politico è riprodotta la cella in cui fu tenuto ostaggio.
Si procede per tematiche, mentre discreti pannelli didattici
elencano i principali fatti di ciascun anno del decennio, in
rigoroso disordine cronologico. Tra gli altri ambienti da visitare ci sono gli interni di abitazioni che riportano il visitatore
indietro nel tempo. Ma al di fuori delle abitazioni, nelle strade e nelle piazze italiane degli anni Settanta si respirava aria
di cambiamento sociale, con la legalizzazione del divorzio e
dell’aborto, con le manifestazioni delle femministe e la
nascita dei movimenti omosessuali.
La mostra non prevede una sezione dedicata specificamente alla tematica omosessuale - per fortuna dei milanesi, altrimenti sarebbe già stata trasferita in un’altra città più tolle-
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Annisettanta
Momento di relax al campeggio gay di Capo Rizzuto - 1979
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Multimedia
di Giudy Morales
[email protected].
BUONA LA PRIMA...
ANCHE
LA SECONDA!
Dopo la festa di inaugurazione del nostro
locale su Second Life è già tempo di liberare
l’agenda per il prossimo appuntamento: ci
vediamo il 10 gennaio alle 22. E questa volta
Felix Cossolo ci sarà per davvero!
Eccoci qui, reduci dalla festa di inaugurazione del locale di
Clubbing su Second Life. Un successo inaspettato anche
per l’organizzatrice Tura Jun, che ha visto arrivare al locale
tanti avatar, alcuni molto sexy, altri... come dire... stravaganti! Ma si sa, in palio c’era un premio di 1000 Lindens per
l’ospite più divertente, erano ammesse certe licenze poetiche. Ha vinto Damiax, col suo vestito da Babbo Natale e il
suo divertentissimo effetto bolle di sapone.
La serata è iniziata in sordina, per poi animarsi col passare
del tempo. Ospiti italiani e stranieri sono stati ricevuti dalla
nostra ragazza immagine Tura Jun per ballare e fare due
chiacchiere. Per fortuna le ascelle erano di poligoni e pixel:
nessuna controindicazione olfattiva! Erano virtuali anche i
drink serviti dalla nostra cameriera Tura Jun, anche se a giudicare dall’effetto qualcosa di strano deve esserci stato nei
bicchieri. Al piano terra non sono mancate le visite alla
mostra dei lavori di Fred Goudon, tratti dal libro Sunday
Morning: la nostra curatrice artistica Tura Jun ha guidato i
visitatori tra i “paesaggi” in esposizione, svelandone i significati più profondi (!). L’unico neo della
serata è stato il forfait di Felix Cossolo. In molti
hanno chiesto di lui, ma purtroppo non sono stati
accontentati. Narra la
leggenda che fosse
alle prese con problemi di login. Il nostro
tecnico multimediale
Tura Jun sta indagando. Nel frattempo fervono i preparativi per
la prossima festa: giovedì 10 gennaio alle 22
siete tutti invitati per ripetere il successo della prima serata.
Per gli avatar più originali ci saranno delle sorprese. Una
cosa però è certa: Felix parteciperà all’evento. Potrete parlargli e dire la vostra sulla rivista! La nostra donna delle pulizie Tura Jun ha quasi ultimato il suo lavoro: il club è di nuovo
messo a lucido, pronto per una nuova serata. Per qualsiasi informazione contattate la redazione via mail ([email protected]) o spedite un messaggio direttamente
in Second Life. Come a chi? Alla nostra resposabile di
redazione virtuale Tura Jun naturalmente!
Ok, la festa... Ma come ci si arriva?
Prima di tutto dovrete iscrivervi gratuitamente al sito
www.secondlife.com. Poi scaricate il programma che vi
permetterà di entrare nella vostra seconda vita e installatelo. A questo punto tutto quello che dovete fare è inserire il nostro indirizzo nel vostro browser di fiducia (sia esso
Internet Explorer, Firefox, Safari o qualsiasi altro programma generalmente usato per navigare sul Web):
secondlife://Vice City/28/2/22 (spazio compreso!)
Second Life si avvierà automaticamente: una volta arrivati
alla schermata iniziale del programma digitate i vostri login
e password e cliccate su connect. In pochi secondi sarete teletrasportati davanti alla porta del nostro club.
Vi aspettiamo al primo
piano!
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