L`ANSIA normalità e patologia
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L`ANSIA normalità e patologia
L’ANSIA normalità e patologia Fabrizio Asioli L’ANSIA NORMALE . L’ANSIA PATOLOGICA (risposta a una minaccia) (DAP, DOC, Fobie) > le capacità operative < le capacità operative + vigilanza + attenzione + attenzione/apprendimento ++ vigilanza (allarme, insonnia) ++ risposte somatiche - - attenzione/ apprendimento è collegata ad eventi è meno direttamente collegata ad eventi (esterni) è transitoria è più duratura tende a diminuire, fino alla sua cessazione con l’estinzione dello stimolo rispetto allo stimolo meno intensa L’ANSIA STRUTTURATA più intensa menomazione capacità è stabile è una organizzazione stabile della vita psicologica e relazionale sintomi “specifici” POSSIBILI CRITERI ORIENTATIVI PER DISTINGUERE ANSIA NORMALE E PATOLOGICA (SCARSA OPERATIVITA’ DI QUESTI CRITERI) ANSIA NORMALE ANSIA PATOLOGICA CARATTERI GENERALI Episodi infrequenti Durata limitata Intensità lieve/moderata Episodi frequenti e/o protratti Intensità medio/grave SITUAZIONE O STIMOLO Reazione appropriata e comune ad altre persone Reazione inappropriata alle caratteristiche oggettive della situazione SOFFERENZA SOGGETTIVA Limitata e temporanea Evidente e protratta CONSEGUENZE Assente o modesta compromissione della libertà e delle funzioni psicosociali Compromissione o marcata riduzione della libertà e delle funzioni psicosociali ANSIA PATOLOGICA 1) Sindrome psichiatrica a sé stante (vulnerabilità + evento stressante) 2) Reazione ad un evento stressante 3) Disturbo secondario a malattia organica o ad assunzione di farmaci PRINCIPALI DISTURBI ORGANICI CHE PRODUCONO ANSIA • CARDIOPOLMONARI Angina, Aritmie, Prolasso mitralico, Tachicardia parossistica atriale, Asma… • ENDOCRINI Ipertitoridismo, Feocromocitoma, Ipoglicemia, Ipoparatiroidismo, Sindrome di Cushing… • NEUROLOGICI Epilessia del lobo temporale, stati iniziali della demenza….. • Malattie gravi e/o dolorose e/o disabilitanti FARMACI CHE POSSONO INDURRE ANSIA Indotti dall’uso di farmaci • • • • estratti tiroidei, efedrina, antiistaminici, aminofillina, cortisone… anfetamine, cocaina, cannabis, anoressizzanti, “stimolanti”… alcuni SSRI [fluoxetina, sertralina], levodopa… caffè, tea, nicotina… Indotti da sospensione di farmaci • ansiolitici, neurolettici, antidepressivi • alcol I DISTURBI D’ANSIA GENERANO SINTOMI MULTISISTEMICI SINTOMI FISICI SINTOMI PSICHICI • Apprensione • Irrequietezza motoria • Irrequietezza ed impazienza • Tremori, crampi • Senso di paura e previsione di pericolo • Palpitazioni • Affaticabilità • Senso d’oppressione toracica • Distraibilità • Senso di mancanza d’aria • Difficoltà a concentarsi • Senso di vertigine, capogiri • Sudorazione • Disturbi di memoria • Bocca secca • Insonnia • Affaticabilità fisica • Nodo alla gola • Nausea • Anoressia • Disturbi gastro-intestinali • Pollachiuria • Cefalea tensionale QUANDO E’ PIU’ DIFFICILE RICONOSCERE UN PAZIENTE ANSIOSO MEDICO GENERALE PAZIENTE • Mancata consapevolezza di malattia • Limitato addestramento nel campo del disagio emotivo • Presentazione somatoforme • Scarsa attitudine ad esplorare fattori psico-sociali • Quadro sottosoglia • • Comorbilità con malattia somatica Fretta (NON scarsa disponibiltà di tempo!) • Tendenza a percepire il disturbo psichico come conseguenza di un disturbo somatico (può essere vero!) • Bassa capacità (soggettiva!) di utilizzare psicofarmaci • Assenza di disabilità ALCUNE NORME/SUGGERIMENTI (1) RINUNCIARE – SE POSSIBILE! - AD UNA PRESCRIZIONE “AUTOMATICA” E “IMMEDIATA” DI BDZ Possibili criteri per l’uso: 1.1) quando scadono le prestazioni 1.2) quando il paziente ha una importante reazione di allarme e preoccupazione RISCHIO: il p. può apprendere che lo strumento risolutivo sia solo “esterno” ed assumere un atteggiamento passivo verso il disturbo ALCUNE NORME/SUGGERIMENTI (2) NON BASTA SCONSIGLIARE L’USO DI BDZ • l’auto-prescrizione (BDZ, alcol) • il parere del medico: motivato e “condiviso” dal paziente ALCUNE NORME/SUGGERIMENTI (3) NON CERCARE UN EFFETTO PLACEBO CON ALTRI FARMACI • aumenta la componente irrazionale • ostacola l’indagine (e la presa di coscienza) sul ruolo degli stimoli esterni e dei propri stili di vita ALCUNE NORME/SUGGERIMENTI (4) LA “AUTO-SOMMINISTRAZIONE” DEL MEDICO • indagare INSIEME per comprendere/fare comprendere • partecipazione empatica • rassicurazione (senza esagerare!): meglio: “sono qui con te” piuttosto che “ti risolvo tutto io”! ALCUNE NORME/SUGGERIMENTI (5) ALLA (NON) PRESCRIZIONE DEVE ACCOMPAGNARSI IL “FARE QUALCOSA” DA PARTE DEL PAZIENTE • comprendere • cambiamenti (anche modesti) degli stili di vita • evitare situazioni ansiogene • introdurre pratiche rilassanti, passeggiate… ALCUNE NORME/SUGGERIMENTI (6) ALLA PRESCRIZIONE DEVE ACCOMPAGNARSI L’INFORMAZIONE • le BDZ sono farmaci sintomatici • la loro efficacia è limitata nel tempo (i primi 2-3 mesi) • danno dipendenza (SENZA DEMONIZZARE!) LE BENZODIAZEPINE (1) 1. ENFASI SU CONSUMO/ABUSO/DIPENDENZA • i pazienti che necessitano di trattamento cronico (ansia cronica, invalidante, concomitante o no, a patologie organiche o psichiatriche) • l’interruzione spontanea è un evento raro: più del 60% dei pazienti continua ad assumere BDZ, anche quando “non ne ha più bisogno” • alla sospensione è quasi sempre presente un “effetto rebound” con la ricomparsa dei sintomi simili a quelli che hanno indotto il trattamento (anche quando non si è ancora instaurata dipendenza) 2. UNA EVIDENZA: I MIGLIORAMENTI VENGONO RAGGIUNTI NEI PRIMI 2 MESI DI TRATTAMENTO. Successivamente si verificano modificazioni modeste, anche con importanti aumenti di dosaggio LE BENZODIAZEPINE (2) 3. LE BDZ SONO TUTTE EGUALI O EQUIVALENTI. L’eccezione dell’Alprazolam e di poco altro 4. GLI IPNOTICI SONO QUASI TUTTE BDZ, A EMIVITA BREVE E A DOSAGGI PIU’ ALTI 5. CRITERI DI SCELTA: • emivita: breve/lunga • presenza/assenza di metaboliti 6. IL DOSAGGIO: “quello utile” • la variabilità individuale è altissima • meglio le gocce? LE BENZODIAZEPINE (3) 7. PER QUANTO TEMPO? La raccomandazione del NHS della Gran Bretagna: da 2 a 6 settimane 8. LA SOSPENSIONE: sempre graduale 9. UN CONSIGLIO OPERATIVO: scegliere 2-3 molecole, imparare ad usarle (data la loro grande variabilità sui pazienti), ed usare sempre quelle LE BENZODIAZEPINE (4) • La tossicità (bassa) • Le interazioni pericolose (alcol e deprimenti SNC) • Come affrontare la dipendenza: - piena disponibilità del paziente - riduzione scalare e progressiva del dosaggio assunto (circa 30gg.) ULTERIORI CRITICITA’ • LE SOMATIZZAZIONI trattare con BDZ quando la componente ansiosa è evidente • IL PARADOSSO DEI DISTURBI ANSIOSI CHE SI CURANO CON ANTIDEPRESSIVI Disturbo da Attacco di Panico (DAP) Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) Fobie REAZIONI DEL TERAPEUTA AGLI STIMOLI EMOTIVI SOLLECITATI DAL PAZIENTE PAZIENTE TERAPEUTA • • “fai qualcosa subito!” “sto male, aiutami!” • • • • irragionevolezza dei sintomi sintomi somatici • l’ansia è contagiosa • • • farmaco e basta! La closure “ci penso io!”. La soluzione non è solo “esterna” al p. irritazione e “opposizione” scotomizzare o ipervalorizzare razionalizzazione e presa di distanza Auto ”controllo”! SE SI DIVIENE TROPPO ANSIOSI (IRRITATI...etc.) ….sarebbe piu’ utile (per noi e per il paziente) avere il coraggio di: • ACCORGERSENE ED AMMETTERLO! • SE POSSIBILE, RIMANDARE DECISIONI IMPORTANTI • ....E RIVEDERE IL PAZIENTE, MAGARI IN MOMENTI PIU’ IDONEI PER NOI • IL PROBLEMA DEL TEMPO: IL P. ANSIOSO TENDE A DEBORDARE • (INVESTIRE BENE IL TEMPO DEL COLLOQUIO: se possibile, stabilire un incontro programmato con il paziente. Le volte successive basteranno 10 minuti ben spesi. RIPORTATE IL PAZIENTE AL TEMPO STABILITO: terminate ogni visita in modo puntuale esplicitandolo al paziente) QUANDO DALLO SPECIALISTA • IN CASO DI DUBBIO • QUANDO RICHIESTO DAL PAZIENTE • IL PAZIENTE NON MIGLIORA NONOSTANTE L’OTTIMIZZAZIONE DELLA TERAPIA • ANSIA ASSOCIATA AD ALTRI DISTURBI PSICHIATRICI • LE NEVROSI STRUTTURATE • QUANDO IL M.M.G. ENTRA “TROPPO” IN RISONANZA EMOTIVA CON IL PAZIENTE