58 del 8.5.2014 - Intitolazione strada

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58 del 8.5.2014 - Intitolazione strada
COMUNE di CAPUA
Provincia di Caserta
COPIA
di
DELIBERAZIONE della GIUNTA MUNICIPALE
N° 58 del 8.5.2014
Oggetto: DPR 223 /89 art.41 - Intitolazione di un tratto della Strada Provinciale n. 3 per Brezza al
Barone Amedeo Guillett , Generale di Cavalleria ed Ambasciatore d’Italia
Ambito di Settore: Urbanistica
L’anno duemilaquattordici il giorno 8 del mese di maggio alle ore 10,20 nella Sala delle adunanze
della Sede Comunale si è riunita la GIUNTA MUNICIPALE convocata nelle forme di legge.
Presiede l’adunanza il dott. Carmine Antropoli nella sua qualità di Sindaco e sono rispettivamente
presenti ed assenti i seguenti Sigg.:
ANTROPOLI CARMINE
Sindaco
FERRARO GAETANO
Vice Sindaco
CAPRIGLIONE CARMELA JOLANDA Assessore
CEMBALO FRANCESCO
Assessore
LIMA GUGLIELMO
Assessore
SALZILLO PAOLO
Presenti
X
X
X
X
Assenti
X
Assessore
X
4
2
TOTALE
Assiste il Segretario Generale Dott. Massimo Scuncio incaricato della redazione del verbale.
1
Relazione Istruttoria
Con delibera GM n. 109 del 28.02.1994 , adottata in attuazione dell’art. 4 del D.Lgs 285/’92 ( nuovo
Codice della strada), effettuata la prima delimitazione del centro abitato e disposta la dismissione di
alcuni tratti di strade statali e provinciali .
A seguito di una attività di concertazione tra il comune e gli Enti competenti con delibera n. 61 del
21.10.1997 il Consiglio Comunale di Capua individuò i tratti di strade statali e provinciali oggetto di
dismissione la cui procedura si è successivamente perfezionata .
Tra le strade interessate dalla suddetta dismissione era compreso il primo tratto della Strada
Provinciale n. 3 per Brezza , dall’ incrocio con la SS 7 /Appia fino all’incrocio con la strada
comunale Marra ( comprensiva del tratto originario, interrotto dalla linea Ferroviaria Roma/Napoli via
Cassino, e della variante costituita dal cavalcavia di più recente costruzione) .
A detti tratti stradali,
intitolazione .
anche
a seguito della dismissione, non è mai stata attribuita una specifica
Il Sindaco, dr. Carmine Antropoli, ha rappresentato che è intendimento della Amministrazione
comunale intitolare un tratto della Strada Provinciale n. 3 per Brezza ( che per una prima parte è gia
dismessa) lungo complessivamente circa ml. 1500, al Barone Amedeo Guillet , Generale di Cavalleria
ed Ambasciatore d’Italia , cittadino onorario della Città di Capua, deceduto il 16 giugno 2010.
Le motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione comunale ad operare tale scelta sono descritte
nella biografia del Barone Amedeo Guillet che, unitamente allo stralcio planimetrico con l’individuazione
della strada, viene allegata alla presente delibera per costituirne parte integrante e sostanziale.
La materia dell’assegnazione della denominazione alle strade e spazi pubblici o di uso pubblico è
disciplinata dal R.D.L. 1158/’23 , convertito nella L. 473/’25, dalla L. 1188/’27 , dall’art. 10 della L.
1228/’54 e dagli art 41 e seguenti del DPR 223/’89.
In particolare la L. 1188/’27 all’art.2 dispone che “Nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata
a persone che non siano decedute da almeno dieci anni.”, tuttavia, nel caso di specie si ritiene che
sussistano le condizioni per chiedere al Prefetto l’applicazione della deroga prevista dall’art. 4 c.2 della
Legge stessa .
Le procedure da porre in essere da parte dei Comuni sono specificate nella Circolare del Ministero
degli Interni n. 4 del 10.02.1996 nonché dalla Circolare M.I.A.C.E.L. n. 18 del 10.02.1996 .
Con Circolare del Ministero dell’Interno n. 10/1991, è stato precisato che, con il Nuovo Ordinamento delle
Autonomie locali”, l’attribuzione del denominazione delle strade rientra negli atti di competenza della Giunta
Comunale.
Nel Repertorio delle Funzioni e delle Competenze degli Uffici comunali la tenuta dello schedario della
toponomastica rientra nelle competenze dell’ufficio “Servizi Demografici” che , in virtù dell’art. 45 del
già citato DPR 223/1989, vi adempie secondo quanto stabilito in occasione dell’ultimo censimento e
delle direttive impartite dall’I.S.T.A.T. .
Secondo le disposizioni del Regio Decreto 1188/’27 la presente delibera deve essere trasmessa al Prefetto
di Caserta ed acquista efficacia solo dopo il visto di approvazione di quest’ultimo.
L’Istruttore
f.to sig.ra Aurora Lamagna
2
Il Sindaco, Dr. Carmine Antropoli, di concerto con il l’Arch. Pasquale Rocchio , Responsabile
del Settore Urbanistica
Viste le seguenti disposizioni normative
• Legge 473/1925
• Legge n. 1188 del 23/06/1927;
• Legge 1228/1954
• Legge 267 /2000
• D.P.R 223/1989;
• Circolare M.I.A.C.E.L. n. 10 dell’08/03/1991
• Circolare Ministero degli Interni n. 4 del 10.02.1996
• Circolare M.I.A.C.E.L. n. 18 del 10.02.1996;
Considerato che nel caso di specie sussistono i requisiti previsti dalle norme.
Ritenuto di dover provvedere in merito
Sottopongono alla Giunta Municipale l’adozione della seguente
Proposta di Deliberazione
Fare propria la sovraesposta narrativa e, per l’effetto, stabilire :
1. Di intitolare un tratto della Strada Provinciale n. 3 per Brezza ( che per una prima parte è gia
dismessa) lungo complessivamente circa ml. 1500, come individuato nella planimetria allegata
sub 1), al Barone Amedeo Guillet , Generale di Cavalleria ed Ambasciatore d’Italia , cittadino
onorario della Città di Capua, deceduto il 16 giugno 2010, per le ragioni indicate nella
Biografia allegata sub 2).
2. Di dare atto che
a) la planimetria allegata sub 1) e la Biografia allegata sub 2) costituiscono parti integranti
e sostanziali del presente atto;
b) pur non essendo trascorso un decennio dalla morte del Barone Guillett sussistono le
condizioni per richiedere l’autorizzazione in deroga ai sensi dell’art. 4 c.2 della Legge
1188/’27
c) la presente deliberazione diverrà efficace ad avvenuta acquisizione del provvedimento di
approvazione da parte del Prefetto di Caserta .
d) il presente provvedimento non comporta impegno di spesa .
3. Di demandare al Responsabile del Settore proponente il compito di :
a) trasmettere copia del presente atto all’Ufficio territoriale del Governo/Prefettura di Caserta per
l’approvazione definitiva;
b) ad avvenuta approvazione trasmettere copia del presente atto al Settore anagrafico per gli
adempimenti di competenza in relazione a quanto disposto dal D.P.R 223/1989.
Il Capo Settore
Il Sindaco
f.to Arch. Pasquale Rocchio
f.to Dr. Carmine Antropoli
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COMUNE DI
CAPUA
PROVINCIA DI CASERTA
Spazio riservato all’Ufficio proponente
Settore Urbanistica
Relatore Responsabile
Spazio riservato all’Ufficio ______
Prot. n. _______________
del __________________
Spazio riservato all’Ufficio Giunta
Proposta n. _66___ del _7.5.2014__
La presente proposta è stata approvata nella seduta del 8.5.2014__ con il numero _58_
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DI GIUNTA MUNICIPALE
OGGETTO:
DPR 223 /89 art.41 - Intitolazione di un tratto della Strada Provinciale n. 3 per
Brezza al Barone Amedeo Guillett , Generale di Cavalleria ed Ambasciatore
d’Italia
PARERE DI REGOLARITÀ TECNICA
Sulla proposta di deliberazione di cui al presente atto, a norma del combinato disposto dagli articoli 49,
comma 1° e 147-bis, comma 1° del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 – T. U. delle leggi sull’Ordinamento degli Enti
Locali e successive modificazioni ed integrazioni, è reso parere favorevole in ordine regolarità tecnica, attestando
la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa.
o
XAtto
non
soggetto
regolarità
al
parere
di
o
contabile del Responsabile
Atto
soggetto
al
parere
di
regolarità
contabile del Responsabile di Ragioneria.
di Ragioneria, in quanto non comporta
riflessi diretti e indiretti sulla situazione
economico-finanziaria o sul patrimonio
dell’ente.
Capua, lì
7.5.2014
IL RESPONSABILE DEL SETTORE
f.to arch. Pasquale Rocchio
PARERE DI REGOLARITÀ CONTABILE
Sulla proposta di deliberazione di cui al presente atto, a norma del combinato disposto dagli articoli 49,
comma 1° e 147-bis, comma 1° del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 – T. U. delle leggi sull’Ordinamento degli Enti
Locali e successive modificazioni ed integrazioni, è reso parere favorevole ai fini della regolarità contabile e della
copertura finanziaria.
IL RESPONSABILE DI RAGIONERIA
Capua, lì
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LA GIUNTA MUNICIPALE
LETTE la relazione istruttoria e la proposta di deliberazione ;
Ritenuto dover provvedere in merito;
Preso atto che sulla presente proposta di deliberazione risulta acquisito il parere favorevole di
regolarità tecnica, nelle forme prescritte dal disposto di cui all’art. 49 comma 1° e 147-bis, comma
1° del D. Lgs. n. 267/2000 e s.m.i.;
A voti unanimi legalmente resi:
DELIBERA
1) Approvare, come in effetti approva, la su estesa proposta di deliberazione, sia quanto a
premessa narrativa che quanto a dispositivo proposto.
2) Affidare la gestione del presente atto al Responsabile del Settore Urbanistica e Territorio.
3) Conferire al presente atto, con separata e unanime votazione, l’immediata eseguibilità ai
sensi dell’art. 134, comma 4, del D.lgvo n. 267/00 e s.m.i.
Del che il presente verbale viene sottoscritto.
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Dott. Massimo Scuncio
IL SINDACO
f.to Dott. Carmine Antropoli
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Barone Amedeo Guillet
Generale di Cavalleria ed Ambasciatore d’Italia ,insignito di numerose onorificenze italiane ed estere, e
della cittadinanza onoraria di Capua
Amedeo Guillet detto anche “Comandante Diavolo”, nato a Piacenza il 7 febbraio 1909 e morto a Roma
il 16 giugno 2010 , è stato un valoroso militare ed illuminato diplomatico italiano.
Nato da una nobile famiglia piemontese e capuana, frequentò l'Accademia Militare di Modena, dalla quale
uscì, nel 1931, con i gradi di sottotenente di Cavalleria del Regio Esercito Italiano.
Per il servizio di prima nomina venne assegnato al reggimento "Cavalleggeri di Monferrato", dimostrando
ben presto spiccate qualità militari e, soprattutto, di cavaliere.
Fu tra i primi Ufficiali della cavalleria italiana ad applicare rigorosamente il metodo di equitazione naturale
del capitano Federico Caprilli e per le sue innate capacità equestri fu incluso tra i quattro cavalieri che
avrebbero costituito la squadra italiana di equitazione per le Olimpiadi di Berlino del 1936.
Fu quindi inviato a Budapest insieme al resto della squadra, in una sorta di "ritiro" sportivo.
Tuttavia, alle Olimpiadi di Berlino non arrivò mai ; era, infatti, iniziata la campagna di Abissinia ed il
tenente Guillet non ebbe minima esitazione nella scelta: il suo primo dovere di militare era di servire la Patria
e, quindi, la campagna di guerra aveva priorità sulle Olimpiadi.
Ottenne il trasferimento in Libia presso un reparto di Spahis. Nell'ottobre del 1935 partecipò, come
comandante di plotone, alle prime azioni della guerra di Etiopia. Il 24 dicembre dello stesso anno venne
ferito gravemente alla mano sinistra durante la battaglia di Selaclaclà. Al termine delle ostilità, il 5 maggio
del 1936, venne decorato a Tripoli dal Maresciallo d'Italia Italo Balbo per il suo esemplare e coraggioso
comportamento in combattimento. Sempre a Tripoli, nel marzo del 1937, fu nominato organizzatore e
responsabile della parte equestre per la visita di Mussolini. Il mese successivo, sfilò a Roma, in occasione
del primo anniversario dell'Impero, alla testa delle unità Spahis.
Nell'agosto del 1937, accettò la proposta del generale Luigi Frusci di seguirlo nella guerra civile spagnola,
ove ebbe la possibilità di distinguersi particolarmente nel combattimento di Santander e nella battaglia di
Teruel, prima al comando di un reparto carri della divisione "Fiamme Nere" e poi alla testa di un tabor di
cavalleria marocchina.
Dopo un breve periodo di convalescenza in Italia, venne trasferito in Libia al comando del VII squadrone
Savari.
Poco prima dell'ingresso dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale, Guillet venne inviato in Eritrea e
nominato Comandante del Gruppo Bande Amhara, primo esempio di unità militare multinazionale, forte di
1700 uomini di origine etiope, eritrea e yemenita inquadrati da Ufficiali italiani.
L'unità aveva la consistenza di un reggimento e avrebbe dovuto essere comandata da un Colonnello, mentre
lui era solo tenente. Il compito assegnato al Gruppo di Guillet era di operare, in massima autonomia e libertà
d'azione, contro il nemico che infestava la regione nord-occidentale dell'Eritrea.
Nel 1939, durante un combattimento contro la guerriglia nella regione di Dougur Dubà, il tenente Guillet
costrinse il nemico ad uno scontro in campo aperto, durante il quale si distinse in interventi di grande
pericolosità ed eroismo . Per questa azione, "alto esempio di eroismo e sprezzo del pericolo", gli venne
conferita la Medaglia d'argento al Valor Militare dalle autorità italiane. I suoi soldati indigeni, invece, lo
soprannominarono "Comandante Diavolo" convinti che godesse di una sorta di immortalità.
Ben presto le gesta belliche di Guillet divennero oggetto di discussione negli esclusivi circoli di occidentali
di Asmara e Adua, mentre la fama del Comandante Diavolo si diffondeva rapidamente in tutta l'Africa
Orientale.
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In particolare, si fantasticava sullo stile di comando "democratico" del giovane tenente, che trattava i soldati
indigeni con dignità e rispetto, dando loro massima responsabilità e la possibilità di mantenere e curare i
rispettivi usi e costumi.
Anche nei confronti degli avversari catturati e delle popolazioni locali con cui entrava in contatto durante le
attività operative tenne sempre un comportamento rispettoso e leale, da gentiluomo d'altri tempi.
La sera del 20 gennaio 1941, il tenente Guillet rientrò al forte di Cheru dopo una lunga ed estenuante attività
di pattugliamento del territorio, ma gli venne ordinato di ripartire immediatamente per affrontare gli inglesi
della Gazelle Force che minacciavano di accerchiare migliaia di soldati italiani in ritirata verso Agordat.
L'improbo compito attribuitogli era di ritardare di almeno 24 ore la manovra dell'avversario, costringendolo a
fermarsi nella piana tra Aicotà e Barentù.
All'alba del 21 gennaio, dopo una furtiva manovra di aggiramento, il Gruppo di Guillet caricò il nemico alle
spalle, creando scompiglio tra i ranghi anglo-indiani. Si trattò di uno spettacolo impressionante e, al
contempo, incredibile: Guillet e i suoi uomini attaccarono, armati di sole spade, pistole e bombe a mano, le
truppe appiedate e le colonne blindate inglesi. Con numerose eroiche azioni ed un notevole sacrificio
(800 tra morti e feriti) l’obiettivo fu conseguito appieno . Successivamente Gillet partecipò, alla testa di
quello che rimaneva del suo Gruppo ormai appiedato, anche alle battaglie di Cochen e Teclesan, prima della
caduta di Asmara avvenuta il 1º aprile 1941.Dopo quell’evento Guillet capì che l'unico modo per aiutare le
truppe italiane operanti sul fronte nord-africano era quello di tenere impegnati quanti più inglesi possibile in
Eritrea.
Il 3 aprile 1941, Guillet prese la sua decisione: se Roma avesse ordinato la resa, lui avrebbe continuato in
proprio la guerra contro gli inglesi in Africa Orientale.
Spogliatosi dell'uniforme italiana e assunta definitivamente l'identità di Cummandar es Sciaitan
(Comandante Diavolo), radunò attorno a sé un gruppo di suoi fedelissimi ex-soldati indigeni (ancora una
volta un mélange di etnie e religioni) e iniziò una durissima guerriglia contro le truppe inglesi.
La sua leggenda crebbe a dismisura e gli inglesi scatenarono un'imponente "caccia all'uomo", mettendogli
alle costole le migliori risorse di intelligence disponibili. Fu fissata una taglia di oltre mille sterline d'oro, ma
Guillet non fu mai tradito, neanche dai capi tribù precedentemente in guerra con gli italiani, che, anzi, più
volte gli offrirono rifugio e copertura.
Verso la fine di ottobre 1941, disciolti i ranghi, si diede alla macchia installandosi alla periferia di
Massaua dove assunse la falsa identità di Ahmed Abdallah al Redai, lavoratore di origini yemenite. Si
trasformò in un autentico arabo, grazie anche alla perfetta conoscenza della lingua . Dopo rocamboleschi
tentativi di sottrarsi alla cattura dell’intelligence inglese si rifugio nello Yemen , ma giunto nel porto di
Hodeida, venne arrestato e rinchiuso in prigione perché sospettato di essere una spia degli inglesi.
Quando però gli inglesi riuscirono a rintracciarlo e chiesero all'imam yemenita di estradarlo, questo si
incuriosì, lo invitò nella sua reggia e, dopo aver ascoltato tutte le sue esperienze e avventure, provò un tale
rispetto e desiderio di onorarlo per il suo valore che lo nominò palafreniere presso la guardia dell'Imam
Yahiah, sovrano yemenita; le sue capacità ippiche gli salvarono ancora una volta la vita: l'Imam lo elevò al
rango di "Gran Maniscalco di Corte", gli fu amico sincero e lo nominò precettore dei propri figli. Guillet
divenne anche responsabile ed istruttore delle guardie a cavallo yemenite e trascorse più di un anno a corte.
Nel giugno del 1943, nonostante l'Imam lo invitasse a restare per sempre a corte Guillet, tornò a Massaua e
beffati ancora una volta gli inglesi, riuscì ad imbarcarsi su una nave della Croce Rossa Italiana. Il 3 settembre
1943 rientrò, finalmente, a Roma ove fu promosso Maggiore per meriti di guerra.
La conoscenza delle lingue e, soprattutto, l'esperienza acquisita sul campo fecero sì che Guillet fosse
assegnato al Servizio Informazioni Militare ed impiegato in missioni ad alto rischio nell'Italia occupata dalle
truppe anglo-americane.
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L'armistizio dell'8 settembre lo colse di sorpresa a Roma. Attraversò prontamente e rocambolescamente la
linea Gustav e giunse a Brindisi, dove si mise a disposizione del Re.
Nel settembre del 1944 coronò finalmente il suo sogno d'amore sposando a Napoli l'amata Beatrice
Gandolfo.
Continuò ad operare nel Servizio Informazioni del ricostituito Esercito Italiano per poi svolgere, dal 25 aprile
1945, l'incarico di agente segreto.
Fu proprio in tale veste che riuscì a recuperare la corona imperiale del Negus d'Etiopia, sottraendola
furtivamente alla Brigata partigiana "Garibaldi" che, a sua volta, l'aveva confiscata alla Repubblica di Salò.
La corona fu poi restituita al Negus e rappresentò il primo tangibile segnale di riappacificazione tra Italia ed
Etiopia.
Alla fine delle ostilità, dopo la sconfitta della monarchia e la vittoria della Repubblica nel Referendum del
1946, Guillet fedele al proprio giuramento di militare verso la Corona dei Savoia, rassegnò le proprie
dimissioni dall'Esercito Italiano. Presentandosi al Re Umberto II e manifestandogli la sua intenzione di
abbandonare il Paese, fu tuttavia bonariamente ma anche sonoramente redarguito perché il Re gli ricordò che
prima della Casa Reale veniva l'Italia e la sua indipendenza.
Dopo la guerra Amedeo Guillet, laureatosi in Scienze Politiche, nel 1947 vinse il concorso per la carriera
diplomatica.
Nel 1950 venne destinato, come Segretario di legazione, all'Ambasciata del Cairo con l'Ambasciatore
Prunas.
Nel 1954 fu nominato Incaricato d'Affari nello Yemen , dove il figlio del vecchio Imam lo accolse
calorosamente dicendogli: "Ahmed Abdallah finalmente sei tornato a casa!".
Nel 1962, nominato Ambasciatore, fu ad Amman, dove il re Hussein di Giordania era solito cavalcare
insieme a lui e tributargli l'appellativo di "zio", espressione che , nella cultura araba, è segno di massima
deferenza e, al contempo, di familiarità.
Nel 1967 diviene ambasciatore in Marocco. Durante un ricevimento ufficiale, coinvolto in una sparatoria
causata da un tentativo di colpo di stato, riuscì, con la sua esperienza militare, a mettere in salvo alcuni
rappresentanti diplomatici che erano rimasti sotto il fuoco. La Repubblica Federale di Germania, per l'atto di
coraggio che aveva consentito il salvataggio del proprio Ambasciatore, gli concesse la Gran Croce con
stella e striscia dell'Ordine al Merito della Repubblica.
Nel 1971, fu inviato come Ambasciatore d'Italia in India, ove ben presto entrò nel ristrettissimo entourage
dei confidenti del Primo Ministro Indira Gandhi.
Nel 1975, con il collocamento a riposo per limiti d'età, concluse la sua carriera diplomatica.
Nella risposta a un lettore dedicata all'avventurosa esistenza di Amedeo Guillet, il celebre giornalista Indro
Montanelli scrisse: "Se, invece dell'Italia, Guillet avesse avuto alle spalle l'impero inglese, sarebbe diventato
un secondo Lawrence. È invece soltanto un Generale, sia pure decorato di medaglia d'oro, che ora vive in
Irlanda, perché lì può continuare ad allevare cavalli e (a quasi novant'anni) montarli. Quando cade e si
rompe qualche altro osso (non ne ha più uno sano), mi telefona..."
Nel 2000, al seguito dello scrittore Sebastian O'Kelly, si è recato in Eritrea nei luoghi che lo avevano visto
giovane tenente alla testa delle Gruppo Bande Amhara. Venne ricevuto all'Asmara dal Presidente della
Repubblica eritrea con gli onori riservati ai capi di stato. Tornò a trovare il cammeliere che lo aveva ospitato
cinquant'anni prima; questi non lo riconobbe ma gli racconto la storia di due moribondi che aveva curato ed
ospitato , mandati da Allah , i quali un giorno sarebbero tornati per ricostruirgli il suo pozzo. Amedeo
senza svelare la sua identità , prima di partire pagò un gruppo di manovali per ricostruire il pozzo al vecchio
cammelliere.
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Il 20 giugno 2000 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria dalla città di Capua che egli definisce
"altamente ambita".
Il 2 novembre 2000, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli conferisce la Gran Croce
dell'Ordine Militare d'Italia, massima onorificenza militare italiana.
In occasione del compimento del suo centesimo compleanno nel 2009, Mediaset e la Rai gli dedicarono un
servizio durante il telegiornale.
Amedeo Guillet , il “Comandante Diavolo” si è spento a Roma il 16 giugno 2010 alla veneranda età di 101
anni.
Onorificenze:
Cavaliere di Gran Croce Ordine militare d'Italia - 2 novembre 2000
Cittadino onorario Città di Capua - 20 giugno 2000
Cavaliere di Gran Croce Ordine al merito della Repubblica Italiana - 2 giugno 1975
Croce di Cavaliere Ordine Militare di Savoia - 8 marzo 1944
n. 5 Medaglie d'Argento al Valor Militare
Croce di Guerra con Gladio al Valor Militare
n. 4 Croci di Guerra al Merito - nastrino per uniforme ordinaria
n. 4 Croci di Guerra al Merito
Cruz Blanca al Valor Militare - 1937
Cruz Roja al Valor Militare - 1938
Cruz por la Unidad Nacional Española - 1938
Cruz del Sufrimiento por la Patria - 1938
Grande Ufficiale dell'Ordine del Nilo della Repubblica Araba d'Egitto - 1954
Gran Croce con stella e fascia dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - 1968
Gran Croce dell'Ordine Alawita del Regno di Marocco - 1971
Gran Croce dell'Ordine di S.Gregorio Magno - 1964
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1
Il sottoscritto Responsabile del Servizio, visti gli atti d’ufficio;
ATTESTA
. CHE la presente deliberazione viene pubblicata all’ Albo Pretorio informatico, sul sito
istituzionale del Comune di Capua , in data odierna e vi resterà per 15 (quindici) giorni consecutivi
Lì 9.05.2014
Il Responsabile del Servizio
F.to istr. dir. Antonietta Ventriglia
Copia conforme all’originale, in carta libera, per uso amministrativo.
Dal municipio, li 9.05.2014
Il Responsabile del Servizio
f.to istr. dir. Antonietta Ventriglia
________________________________________________________________________________
CERTIFICATO DI ESECUTIVITA’
Il sottoscritto Responsabile del Servizio, visti gli atti d’ufficio
• Che la presente deliberazione:
ATTESTA
E’ stata comunicata con lettera n.° 8046 in data 9.05.2014 ai sigg. capigruppo consiliari come
prescritto dall’art.125 del D. Lgs. 267/2000
• Che la presente deliberazione è divenuta esecutiva il _______/________/_______
decorsi 10 giorni dalla data di inizio della pubblicazione.
Capua, li____________
IL Responsabile del Servizio
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