IL PIANO TRIENNALE DELL` OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F.

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IL PIANO TRIENNALE DELL` OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F.
IL PIANO TRIENNALE
DELL’ OFFERTA FORMATIVA
(P.T.O.F.)
SECONDARIA DI SECONDO GRADO
2015-2018
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SOMMARIO
INTRODUZIONE: IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Cos’è il PTOF?
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CAPITOLO PRIMO: DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE DI RIFERIMENTO E DELLE RISORSE DISPONIBILI 5
1.1 ANALISI DEL CONTESTO E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO
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1.2 RISORSE PROFESSIONALI
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1.3 RISORSE STRUTTURALI
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1.4 RISORSE ECONOMICHE
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CAPITOLO SECONDO: IDENTITÀ DELLA SCUOLA
2.1 PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA
2.2 LA CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
2.3 LA PEDAGOGIA ROGAZIONISTA
2.4 LA MISSION DELLA SCUOLA ROGAZIONISTI
2.5 OBIETTIVI PRIORITARI PER IL TRIENNIO RELATIVI ALL’OFFERTA FORMATIVA
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CAPITOLO TERZO: OFFERTA DIDATTICA-FORMATIVA
3.1 OFFERTA DIDATTICA
3.2 ATTIVITÀ E PROGETTI PREVISTI
3.3 VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
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CAPITOLO QUARTO: ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
4.1 ORGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
4.2 ORGANIZZAZIONE GENERALE DELLE ATTIVITÀ DELLA SCUOLA
4.3 MODALITÀ DI RELAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA
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CAPITOLO QUINTO: PIANO DI FORMAZIONE
5.1 PIANO DI FORMAZIONE TECNICA
5.2 PIANO DI FORMAZIONE PEDAGOGICA
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CAPITOLO SESTO: PIANO DI MIGLIORAMENTO PDM
6.1 NUCLEO DI VALUTAZIONE
6.2 IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO
6.3 MODALITÀ
6.4 MONITORAGGIO
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ALLEGATI
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Visto il D.P.R. 275/1999 “Regolamento recante norme in materia di curricoli nell’autonomia delle
istituzioni scolastiche” ed, in particolare, l’art. 3 come modificato dalla Legge 13 luglio 2015 n. 107;
Vista la Legge 13 luglio 2015 n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni normative vigenti”;
Visto il Piano della performance 2014-16 del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca,
adottato con D.M. 20/02/2014, prot. n. 133 (confermato con D.M. 28/04/2014, prot. n. 279), in
particolare il cap. 5 punto 1, “Obiettivi strategici – istruzione scolastica”;
Visto l’Atto dI indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero
dell’Istruzione, Università e Ricerca per l’anno 2016;
Visto il Rapporto di Autovalutazione dell’Istituto e il Piano di Miglioramento; la nota ministeriale
7904/15: la pubblicazione del rapporto di autovalutazione (rav) e i primi orientamenti per il piano
di miglioramento (pdm);
Visto l’Atto di indirizzo per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione del 24/9/15 prot. n. 6104/2.1 adottato dal Dirigente scolastico ai sensi del quarto comma
dell’art. 3, del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, come modificato dal comma 14 dell’art. 1 della L.
n. 107/2015 citata;
Vista la delibera del Collegio Docenti di elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa
Il PTOF è stato approvato all’unanimità dal Collegio docenti il 10/9 /2016
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INTRODUZIONE:
IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Cos’è il PTOF?
“È il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni
scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa
che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” (Regolamento dell’autonomia
delle istituzioni scolastiche, D.P.R. 275/99).
Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) della Scuola Rogazionisti presenta alle famiglie e alla comunità locale le scelte educative della gestione e dell’organizzazione della scuola secondaria di secondo grado.
È un documento di:
- identità della Scuola Rogazionisti, che definisce le linee di indirizzo sulle quali si fonda
l’impegno educativo e didattico dell’intera Comunità Scolastica;
- progettazione delle attività e delle modalità che permettono l’attuazione dell’offerta formativa della Scuola Rogazionisti.;
- riferimento che regola la vita della Scuola Rogazionisti.
Il POF è un documento pubblico che si può ritirare su richiesta presso la segreteria della scuola, oppure scaricare in formato digitale dal sito www.scuolerogazionisti.it.
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CAPITOLO PRIMO: DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE DI RIFERIMENTO E
DELLE RISORSE DISPONIBILI
1.1 ANALISI DEL CONTESTO E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO
Le scuole secondarie di primo e di secondo grado (liceo scientifico tradizionale o opzione scienze
applicate) dei Padri Rogazionisti di Padova sono paritarie, cattoliche e sono rivolte a tutti gli studenti che necessitano di formazione educativa e scolastica. Il modello educativo e formativo di riferimento è la pedagogia di Gesù Cristo e di Padre Annibale M. di Francia. Le famiglie dei ragazzi
frequentanti hanno caratteristiche economiche e culturali alte e gli alunni si presentano con un
buon bagaglio culturale. Esiste la possibilità per le famiglie di reddito medio/basso di accedere a
contributi comunali e regionali (es. Buono scuola). Le scuole dei Rogazionisti sono inserite nel territorio “Arcella”-San Carlo, nel quartiere 2 nord del Comune di Padova, in cui è presente un’alta
densità di popolazione; le scuole sono facilmente raggiungibili grazie ai servizi di tram, autobus e a
un ampio posteggio interno per le auto. Le scuole dei Rogazionisti sono in continuità educativa e
didattica con le scuole dell’infanzia e primaria paritarie e cattoliche presenti nel territorio. Oltre al
servizio scolastico regolare le scuole dei Rogazionisti offrono per la gestione del tempo libero occasioni di servizi integrati di mensa, studio, ricreativi e sportivi.
1.2 RISORSE PROFESSIONALI
Presso le scuole dell’Istituto Rogazionisti sono presenti numerose figure professionali secondo le
necessità della struttura.
Al vertice della struttura si trova il Dirigente, che è coadiuvato da un Coordinatore educativodidattico e dal referente per l’inclusione. Il personale docente della scuola è presente nel numero
e con i requisiti previsti dalla normativa vigente e annualmente partecipa a corsi di formazione per
l’aggiornamento e la specializzazione. Nella struttura sono presenti anche le figure di personale
non docente tra cui:
- Educatori
- Segreteria
- Operatori Scolastici
Nel capitolo 4.2. “Organizzazione generale delle attività della scuola” sono descritte analiticamente le risorse professionali presenti.
1.3 RISORSE STRUTTURALI
L’istituto dei Rogazionisti si caratterizza per l’ampiezza degli spazi: ogni gruppo classe ha a disposizione aule spaziose, accoglienti, fornite di comodi banchi e di supporti multimediali, ben arredate e
dotate di uno schermo al plasma per attività didattiche, aule speciali con supporti multimediali, laboratori di informatica, fisica, scienze, chimica, aula restauro, biblioteche per alunni e docenti. La
scuola si avvale delle seguenti strutture: tensostruttura, sala mensa interna, salone teatro di 360
posti per saggi e manifestazioni culturali, cortile attrezzato per pallacanestro, pallavolo e pallamano, campo sportivo in erba.
Per realizzare le proprie proposte progettuali sono state attivate collaborazioni con le realtà
territoriali per l’utilizzo di strutture esterne come la Piscina del Plebiscito.
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L’Istituto dei Padri Rogazionisti è un luogo pensato per essere vissuto appieno dai ragazzi, dagli
operatori e dalle famiglie.
Tutti gli ambienti sono stati pensati per essere accoglienti, confortevoli, sicuri e garantiscono:
- standard di spazio previsti dalla normativa regionale;
- arredi adeguati;
- materiali di costruzione atossici;
- eco-compatibilità;
- impianti a norma;
- rispetto della normativa per la prevenzione incendi;
- eliminazione delle barriere architettoniche.
L’istituto di Padri Rogazionisti ha un edificio ampio e capiente e si innalza per cinque piani, di
cui la scuola occupa parte dei primi quattro. È così strutturato:
- l’ingresso riveste una duplice funzione: è il luogo dell’accoglienza di ogni persona e della famiglia, ma è anche il luogo della comunicazione e dello scambio di informazioni tra i servizi e i
genitori;
- la segreteria è uno spazio in cui si curano le pratiche burocratiche e tutte le questioni gestionali dei servizi;
- le aule scolastiche dove si svolge gran parte dell’attività didattica sono spaziose e ben arredate. In ogni aula vi è un impianto audio-video e computer, con la possibilità di collegamento internet e collegamento al server della scuola per materiale didattico da visionare durante le lezioni;
- le aule speciali e laboratori favoriscono la didattica, contribuiscono all’arricchimento e
all’approfondimento degli argomenti che vengono trattati durante le lezioni. Tra queste:
- aula Video e musica, completamente insonorizzata, dotata di impianto stereofonico,
videoregistratori e videoproiettori con grande schermo per la visione di filmati;
- laboratorio di informatica per la secondaria di primo grado, con 24 postazioni e 12 PC
con collegamento ADSL; è dotato di una stampante laser;
- laboratori di scienze;
- laboratorio di arte e immagine e tecnologia per lo svolgimento dell’attività pratica legata alla programmazione didattica, con la realizzazione di piccoli oggetti;
- laboratorio di informatica e multimedialità per la secondaria di secondo grado con 32
postazioni e 25 PC per potenziare le conoscenze nell’utilizzo dell’informatica a vantaggio delle varie discipline; è dotato di una stampante laser;
- laboratorio di chimica;
- laboratorio di fisica;
- laboratorio per il restauro: mediante l’installazione di tre PC fissi, un PC portatile
MAC, una stampante A4, una stampante di grande formato e uno scanner, gli studenti del liceo pianificano e sperimentano, aiutati dall’insegnante di disegno, ipotesi di
restauro dei monumenti studiati direttamente sul posto (studio iconografico, rilievo
fotografico e metrico, studio dei materiali e delle tecniche costruttive, rilievo del degrado, proposta di intervento);
- le biblioteche sono fornite di libri, enciclopedie, riviste specializzate e cd-dvd per ricerche;
- la biblioteca per gli alunni della scuola secondaria di primo grado con 4 postazioni dotate di laptop collegati in ADSL per i lavori di ricerca in Internet;
- la biblioteca per gli studenti della secondaria di secondo grado con 4 postazioni dotate di PC collegati in ADSL per lavori di ricerca in Internet;
- le sale docenti sono dotate di laptop collegati in ADSL per la preparazione del materiale di docenza da svolgere in classe e l’inserimento delle valutazioni per lo scrutinio;
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- la postazione informatica mobile consiste in un PC portatile collegato in ADSL e connesso a
videoproiettore, per lo svolgimento di lezioni frontali e visione di filmati;
- la lavagna elettronica da tavolo su postazione mobile è dotata di micro camera per la proiezione diretta di documenti cartacei ed oggetti; è utilizzata nelle classi per lo svolgimento delle
lezioni;
- il Server Dati è sviluppato interamente su piattaforma open source, è utilizzato dagli studenti
che, interfacciandosi con proprie credenziali, dispongono di uno spazio riservato per
l’archiviazione dei lavori didattici (informatici e multimediali);
- la cucina è funzionale e pratica e permette l’erogazione giornaliera di pasti personalizzati per
l’utenza e per i Padri, offrendo un servizio mensa per oltre 100 ragazzi;
- il refettorio ospita i ragazzi e il personale ed è dotata di tavoli rotondi. In questo importante
momento relazionale ed educativo i ragazzi sperimentano la convivialità rafforzando il rapporto con educatori, insegnanti e gruppo dei pari;
- i servizi igienici sono situati nelle varie zone dell’Istituto dei Rogazionisti:
- servizi igienici ad uso esclusivo del personale interno;
- servizi igienici per le persone esterne;
- servizi igienici ad uso esclusivo dei ragazzi;
- la sala teatro è posta al primo piano dell’Istituto ed è fornita di oltre 350 posti a sedere; è utilizzabile e accessoriata per conferenze e per rappresentazioni teatrali;
- la Cappella della scuola è utilizzata durante l’anno scolastico per la celebrazione eucaristica,
per momenti di preghiera e catechesi liturgica;
- un atrio interno è uno spazio molto ampio che offre la possibilità di svolgere attività sportive
e ricreative; vi si trovano due campetti utilizzabili per la pallavolo, il basket e il calcetto;
- la tensostruttura che si trova nella zona parcheggio e permette di svolgere attività sportive al
coperto; all’interno dell’istituto sono presenti anche due palestre, una maschile e una femminile;
- il campo verde è uno spazio che permette lo svolgimento di partite di calcio, su dimensioni
regolari come da FIGC e altre attività di carattere sportivo;
- un salone ricreativo dotato di tavoli da ping pong e calcio balilla.
Allegato n. 1 – Foto
Allegato n. 2 – Posizione Geografica
Allegato n. 3 – Planimetria
1.4 RISORSE ECONOMICHE
Alle Scuole dell’Istituto dei Rogazionisti è riconosciuta la parità scolastica pertanto rispondono ai
requisiti ministeriali. In quanto scuole paritarie percepiscono contributi per il funzionamento secondo i parametri definiti dalle rispettive convenzioni dal Ministero e dall’amministrazione locale
(regione e comune). I contributi pubblici non coprono interamente i costi di gestione del servizio
scolastico pertanto alle famiglie è richiesto il versamento di una quota di iscrizione, una retta mensile e la copertura di alcuni servizi aggiuntivi su richiesta.
Occasionalmente la scuola riceve donazioni per le attività scolastiche. In riferimento al bilancio
consuntivo del 2015 i contributi ricevuti sono:
Contributi MIUR
€ 19.568,90
Rette di Frequenza
€ 267.624,00
Altro: Sostegno Scolastico e Recupero rette € 4.323,00
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CAPITOLO SECONDO: IDENTITÀ DELLA SCUOLA
2.1 PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA
La vita e l’educazione domandano fatica, pazienza e molta carità. Ma chi vi consacra la vita e
chiede a Dio di essere fedele al suo impegno educativo, oltre alla gioia di sentirsi scelto come
cooperatore della verità, riceverà da Dio stesso sostegno e ricompensa per il suo importante ruolo
di educatore. In questo modo la scuola rimane fiduciosa di trasmettere attivamente i valori evangelici: si vogliono creare i giusti presupposti per la realizzazione della propria vocazione personale,
affinché ogni ragazzo trovi qui un luogo privilegiato di crescita. I giovani che vogliono frequentare
la nostra scuola firmano un Progetto Educativo, assieme ai genitori; questo gesto non vuole essere
una semplice formalità, ma al contrario deve richiamare la loro attenzione sui valori ispiratori della
vita dell’istituto, valori che, così facendo, si accettano e sottoscrivono con piena e consapevole
responsabilità. Le principali componenti dell’azione educativa (scuola, genitori, alunni) sono così
chiamati, anche formalmente a collaborare in ogni modo, perché i principi espressi da questo
progetto non vengano disattesi, ma piuttosto messi in pratica e resi vivi.
“Io l’amo i miei bambini ei per me sono il più caro ideal della mia vita”
(Padre Annibale Maria Di Francia)
Quadro ispirativo e fondativo
I Rogazionisti sono persone consacrate nel popolo di Dio, con finalità apostolica attiva, diretta
principalmente all’educazione. Essi in continuità con la tradizione educativa e pedagogica del
Santo Annibale Maria Di Francia, loro fondatore, intendono venire incontro ai ragazzi e ai giovani
con varie iniziative educative: nell’ambito dell’accoglienza, dell’educazione o rieducazione, della
scuola, della formazione professionale, dell’aggiornamento culturale, dello sport, dell’animazione
sociale, oltre che nell’ambito della formazione religiosa propriamente detta.
Padre Annibale Maria Di Francia (1851-1927) ha vissuto il Vangelo della carità in modo
straordinario. Mosso da autentico amore per Dio si è avvicinato con grande amore e delicatezza ai
poveri, prendendosi cura dei bisogni e delle esigenze di tutti ma in special modo e con particolare
zelo ha avuto a cuore la sorte dei ragazzi e dei giovani.
Avendo avviato e diretto lui stesso, con una presenza diretta, continua ed efficacissima, le
opere educative, resta un modello di educatore singolare, iniziatore di nuove istituzioni e di un
metodo caritativo ed educativo ispirato al Vangelo.
«Principio di eterna carità è la Parola uscita dal divino zelo del Cuore di Gesù: “Rogate ergo
Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam”; e se noi dilatiamo il nostro cuore in questa
carità divina, avremo adempiuto a tutti gli uffici dei buoni operai evangelici...». L’amore alla messe
diventa preghiera al Padre perché mandi per essa operai buoni e abbondanti.
Come si può notare, fin da queste frasi emergono i tratti essenziali del suo procedimento
educativo. È chiaro quindi che ogni educatore rogazionista è invitato ad essere in linea, e deve
sentirsi in dovere di agire secondo il pensiero e l’opera di Padre Annibale Di Francia, che
considerava l’educazione una “seconda creazione”. Dio non crea a caso, ma ha una precisa volontà
su ogni creatura. La missione rogazionista si compie nella vita di P. Annibale con la scelta ideale e
concreta di dedicarsi all’educazione dei minori.
L’apostolato dei Rogazionisti nel settore dell’educazione attinge i valori e gli ideali educativi
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dal patrimonio evangelico, così come li ha vissuti e li ha trasmessi il Fondatore. Pertanto le caratteristiche fondamentali di una pastorale rogazionista dell’educazione saranno:
- Cristo centro e fondamento del Progetto Educativo. È un esplicito riferimento alla concezione
cristiana della realtà e dell’uomo, che tende ad una piena ed armonica formazione della
personalità degli educandi rendendo presente ed operante il Signore Gesù secondo i principi
del Vangelo intesi come norme educative, motivazioni interiori e mete finali;
- rispetto dell’autonomia dei valori umani. La persona dell’educando è il centro attivo del
Progetto, della sua elaborazione ed attuazione;
- attenzione alla realtà storico-ambientale-culturale. L’azione educativa risulta più efficace
quand’è accompagnata da una intelligente lettura della situazione di vita propria dei ragazzi
ed è attenta a comprenderne la complessità dei problemi;
- Inserimento nel contesto socio-politico-ecclesiale. In un sistema nel quale operano altre
Istituzioni, il coinvolgimento e la collaborazione reciproca possono garantire i migliori risultati
soprattutto quando incidono sulle possibilità di scelta e di futuro dei nostri ragazzi.
Le linee programmatiche che il documento presenta costituiscono la base di partenza per
riflessioni comuni e approfondimenti sul modo di essere insegnanti ed educatori qualificati per
scelta e per vocazione. Esse costituiscono un valido strumento per lavorare meglio in gruppo, nel
compito di aiutare la crescita umana, culturale, morale, spirituale, professionale e vocazionale dei
ragazzi e dei giovani.
Il nome Rogazionisti è stato voluto dal Fondatore della Congregazione religiosa,
Sant’Annibale Maria di Francia (Messina 1851-Messina 1927) e deriva da una parola latina
“Rogate”, che significa pregate. Il termine che si trova in una frase del Vangelo (Mt 9,38; Lc 10,2)
aveva fortemente colpito il giovane messinese Annibale: “Pregate (rogate) il Signore della messe
perché mandi operai…” aveva detto Gesù preso da compassione al vedere una moltitudine di
persone stanche e sfinite, come pecore senza pastore. E la messe di “pecore senza pastore”,
costituita di mendicanti, poveri, derelitti, abbandonati, orfani, infelici, giovani da educare e
formare trovò in Annibale Maria di Francia un operaio infaticabile, a cui si affiancarono ben presto
molti altri operai, i “Rogazionisti”, per continuare e completare l’opera da lui intrapresa.
Ora i Rogazionisti sono diffusi nei 5 continenti e gestiscono innumerevoli istituti educativi e
formativi: scuole, centri di formazione professionale e istituti assistenziali a favore di ragazzi,
giovani e adulti bisognosi di una promozione materiale ma soprattutto morale, sociale, intellettuale e spirituale e a volte anche materiale.
Identità della scuola
La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone. Le persone sono gli insegnanti e persone
sono i ragazzi. Educare istruendo significa essenzialmente tre cose:
- consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perché non vada disperso e possa
essere messo a frutto;
- preparare al futuro introducendo i ragazzi alla vita adulta, fornendo loro quelle competenze
indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto sociale in cui vivono;
- accompagnare il percorso di formazione personale che ogni ragazzo compie, sostenendo la
sua ricerca di senso e il faticoso processo di costruzione della propria personalità.
PARITARIA: La normativa dettata dalla Legge 10 marzo 2000 n. 62, definisce “Scuole Paritarie” le
istituzioni scolastiche non statali e degli enti locali che corrispondono agli ordinamenti generali
dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa della famiglia e sono caratterizzate da
requisiti di qualità ed efficacia fissati dalla legge medesima. Nel sistema nazionale dell’istruzione,
quindi, le istituzioni scolastiche sia statali che paritarie concorrono, nella loro specificità e
autonomia, a realizzare l’offerta formativa sul territorio. Il gestore è garante dell’identità culturale
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e del Progetto Educativo della scuola ed è responsabile della conduzione dell’istituzione scolastica
nei confronti dell’Amministrazione e degli utenti.
CATTOLICA: La scuola Rogazionista, come scuola cattolica, pone Cristo a fondamento del progetto
educativo e promuove la crescita integrale dell’uomo secondo i principi evangelici. La scuola
Rogazionista, in quanto «inserita nella realtà ecclesiale, integrata negli organismi della società
civile per l’educazione, animata dall’interno da persone consacrate e da laici cristianamente
impegnati, è comunità educativa capace di proporre un progetto di vita completo, umano e
cristiano e quindi vocazionale» (dagli scritti di P. Annibale).
L’identità della scuola cattolica è legata al Progetto Educativo al quale essa si ispira e che fa
esplicito riferimento ai valori cristiani. In essa ogni aspetto dell’attività educativa riceve una
specifica ed originale caratterizzazione. Due sono gli aspetti connessi:
1. l’educazione cristiana che fa riferimento a una dimensione generale della proposta educativa,
che si riferisce al modo con cui viene presentato ogni contenuto educativo;
2. l’insegnamento della religione che rappresenta un aspetto ed un mezzo specifico all’interno di
una proposta educativa più ampia, che deve avere una sua originalità e un suo taglio particolare
proprio in vista della finalità generale assegnata alla scuola cattolica.
“L’insegnamento della religione cattolica è un servizio educativo a favore delle nuove generazioni,
volto a formare personalità giovanili ricche di interiorità, dotate di forza morale e aperte ai valori
della giustizia e della pace, capaci di usare bene la propria libertà”. (Giovanni Paolo II)
Il raccordo scuola-territorio, così chiaramente voluto dalla riforma dell’autonomia scolastica,
deve trovare vie e metodi appropriati, rispettosi della scuola e delle realtà educative territoriali
che interagiscono con esse: famiglia, in primo luogo, e parrocchia. In questo quadro la scuola
svolge una vera funzione di ponte tra scuola, famiglia e comunità, offrendo quel servizio educativo
che da essa si attende la comunità cristiana che le ha volute. Questo traguardo riguarda in modo
particolare la scuola cattolica parrocchiale, in quanto essa si qualifica particolarmente come scuola
della comunità cristiana. D’altra parte i genitori sono al tempo stesso membri di una comunità di
credenti e utenti di una scuola parrocchiale e quindi chiamati alla corresponsabilità educativa.
La Congregazione dei Rogazionisti
Un cenno particolare al personale religioso. I padri Rogazionisti hanno sempre costituito una
presenza particolarmente preziosa e molto significativa nel territorio di Padova; a loro è affidata la
grande responsabilità di custodire il carisma dell’Istituto Rogazionista e trasmetterlo alle nuove
generazioni, affinché non vada perduta la ricchezza costituita dal patrimonio di esperienze,
prodotto dalla congregazione rogazionista.
La Scuola dei Rogazionisti si riconosce nella sua identità di scuola cattolica attraverso il
progetto educativo Rogazionista che ne traccia il profilo educativo e formativo; inoltre attraverso
una metodologia programmata delinea la responsabilità e i compiti che si assume nei confronti
delle famiglie e degli alunni che decidono di farne parte. Tale progetto è principalmente orientato
alla formazione della persona in senso completo sotto il profilo culturale, religioso e civico.
L’educazione vi è intesa secondo il pensiero della Chiesa. La sua azione porrà quindi la figura di
Gesù come modello verso cui tendere per realizzare pienamente l’umanità di ciascuno, attraverso
l’amore cristiano e di dono generoso di sé agli altri. Finalità della scuola dei Rogazionisti sarà
dunque quella di trasmettere i valori cristiani di comunità e fratellanza, di accoglienza e apertura
nei confronti di tutti. Secondo lo stile di Sant’Annibale, la vera educazione non è un esercizio di
potere sopra un giovane, ma una collaborazione che stimola e incoraggia e che, con il dialogo e la
ragione, scopre le qualità di ciascuno, partendo dalla conoscenza delle sue domande esistenziali.
Impegno di questa scuola è il recupero di un’etica sociale per il superamento dell’individualismo
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oggi troppo diffuso, e il riconoscimento di valori di umanità; il rispetto dei diritti umani, della legalità, della pace; l’uguaglianza di fronte a Dio e agli uomini; la solidarietà; l’interculturalità. L’obiettivo principale dell’istituto non è pertanto la semplice istruzione, ma l’educazione dell’individuo, la
formazione delle sue idee, dei suoi atteggiamenti e comportamenti e, in sintesi, della sua
personalità. Si ritiene che educare non significhi solo indirizzare, ma anche accompagnare: perciò
la confidenza e la fiducia reciproca sono indispensabili per superare le difficoltà e i momenti critici.
Questa scuola, rivolgendo la massima attenzione alla centralità della figura dell’alunno, intende
offrire opportunità formative diversificate, che tengano conto della provenienza territoriale,
dell’estrazione sociale, delle eventuali difficoltà familiari e psicologiche, senza emarginare né giudicare, ma rimanendo in un atteggiamento di apertura e accoglienza: chi accoglie uno di questi
bambini nel mio nome, accoglie me; “chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha
mandato” (Dal Vangelo di Marco 9,37).
2.2 LA CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
La comunità educante
Nella scuola paritaria di ispirazione cattolica soggetto educante è una comunità composta da:
-
ALUNNI
DOCENTI
GENITORI
COMUNITÀ RELIGIOSA
PERSONALE NON DOCENTE
Tutte queste componenti sono impegnate responsabilmente, secondo il proprio ruolo e
competenze nella realizzazione del progetto educativo rogazionista.
Il processo educativo esige per sua natura la convergenza di diverse componenti che costituiscono la comunità educante – genitori, educatori, docenti, personale amministrativo e ausiliario, operatori sociali, educandi. Ciascuno con diversi ruoli, nella convergenza di fini, è coinvolto
concordemente per raggiungere gli scopi educativi.
Gli alunni
Il servizio educativo dei Rogazionisti è aperto a tutti i ragazzi, senza distinzione di sesso, di razza, di
religione o di posizione socio-economica.
Per la fedeltà agli insegnamenti e all’esempio del Fondatore, destinatari prioritari sono i
fanciulli e i giovani. I destinatari del nostro intervento educativo sono ragazzi compresi nella fascia
di età tra gli 11-18 anni, per i quali occorre adottare degli obiettivi educativi formativi generali che
favoriscano una crescita integrale della loro persona.
L’alunno è impegnato in un percorso complessivo e di graduale crescita personale e culturale
di:
- conoscenza di sé e sviluppo e maturazione della propria personalità;
- consolidamento del senso di responsabilità;
- rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente;
- partecipazione alla vita e alle attività della scuola;
- consolidamento dell’autonomia di lavoro e di giudizio;
- miglioramento nell’organizzazione dell’attività di studio;
- sviluppo della capacità di saper fare della scelte;
- sviluppo dello spirito di collaborazione con i compagni e con i docenti.
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I genitori
I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli e devono lavorare in stretto rapporto
con la scuola dando la propria competenza specifica e rifiutando deleghe educative. Si configura
così una CORRESPONSABILITÀ educativa tra scuola e famiglia che comporta per i genitori alcuni
diritti e doveri riassumibili in:
CONOSCERE/CONDIVIDERE
- linee educative della scuola (principi educativi);
- l’offerta formativa (POF);
- i regolamenti;
- le circolari.
PARTECIPARE/COLLABORARE
- realizzazione del progetto formativo (iniziative della scuola come attività ricreative, approfondimento culturale, incontri con i genitori, attività pedagogiche e religiose);
- elezione dei rappresentanti;
- partecipazione ai comitati di gestione.
ESPRIMERE
- pareri e proposte;
- entrare in dialogo con gli insegnanti e gli educatori nel rispetto dei metodi educativi- didattici
per evitare fratture fra interventi scolastici e familiari (assemblee generali, colloqui individuali,
riunioni di sezione).
IMPLICAZIONI
Il rapporto di continuità educativa che si stabilisce in tal modo consente di creare un clima relazionale idoneo per la crescita serena e integrale del ragazzo/a e per il suo star bene a scuola, ma
diviene anche fattore qualificante della scuola cattolica.
I docenti
La figura dell’educatore/insegnante rogazionista tratteggiata da Padre Annibale sia con gli scritti
sia nel vissuto e venuta a consolidarsi nelle nostre Istituzioni, si può delineare con i tratti di:
- amorevolezza: «Bisogna amare di puro e santo amore i fanciulli in Dio, con intima intelligenza
di carità, con carità tenera, paterna, ché questo è il segreto per guadagnarli a Dio e salvarli»
(dagli scritti di P. Annibale). Tale è l’atteggiamento quotidiano che si traduce nell’impegno
dell’educatore, quale persona totalmente dedita agli educandi, presente in mezzo a loro con
vera disponibilità, simpatia profonda, capacità di dialogo e di interesse per i loro problemi. Egli
diventa per i ragazzi un amico maturo e responsabile.
- competenza: «L’educazione dei fanciulli è ars artium, scientia scientiarum; pochi la sanno possedere, e bisognerebbe essere filosofo, teologo, grande conoscitore del cuore umano, e santo,
per essere perfetto educatore di un piccolo bambino» (dagli scritti di P. Annibale).
- esemplarità: Padre Annibale esorta ad edificare gli alunni con «santo esempio in tutto e per
tutto». L’educazione comporta inevitabilmente da chi la impartisce un continuo impegno spirituale affinché il modello di tutti resti Gesù, il divino educatore;
- aggiornamento: preparazione, doti e capacità. È necessario un continuo aggiornamento nelle
scienze dell’educazione perché la propria azione possa risultare efficace e adeguata alle varie
circostanze. La fatica dell’educazione esige l’aggiornamento su temi scientifici e culturali legati
al mondo giovanile e pedagogico;
- presenza: la presenza è indispensabile per poter esercitare validamente il proprio ruolo
educativo e per esprimere in maniera concreta il proprio amore agli alunni, condividendo con
essi momenti di vita, di impegno e di gioco.
12
La comunità religiosa
Per la sua specifica missione La Comunità religiosa rogazionista è custode del carisma del Fondatore. Nel rispetto e nella promozione delle competenze di ciascuno essa è anche garanzia principale di unità e di stimolo nell’animazione dell’intera vita delle istituzioni educative; è modello e
strumento di comunione e di servizio; è mediatrice della solidarietà dei benefattori. Con la sola
presenza offre la testimonianza di tutti i valori umani e cristiani che con l’azione educativa si vuole
promuovere nei ragazzi e nei giovani.
Il sacerdote è fondamentale per l’azione educativa cristiana e sacramentale. La sua presenza
si compenetra nella situazione degli educandi con lo stesso sguardo compassionevole del Cristo
del Rogate ed incarna quella paternità tenera ed amorosa, secondo l’originalità rogazionista,
capace di condurli alla crescita in «sapienza, età e grazia, davanti a Dio e agli uomini» (dal vangelo di
Luca 2,52).
La Comunità educante svolge la sua azione educativa nella dimensione comunitaria, cioè nella
comunione di intenti, nella condivisione degli impegni e delle responsabilità, nella distinzione dei
ruoli, nella collaborazione di tutti, compresi gli educandi, relativamente alla loro crescente
maturità. Il personale componente la comunità educante deve essere adeguato per numero e
preparazione ai compiti specifici ed alle caratteristiche particolari del servizio educativo istituito.
Il personale non docente
Nell’azione educativa i Rogazionisti si avvalgono della collaborazione dei laici espressa a vari livelli,
come docenti, educatori e personale ausiliario.
Nello spirito della complementarietà ecclesiale della comunità educante, la presenza di
educatori laici, con la ricchezza dei loro doni professionali e vocazionali, risponde a positivi requisiti dell’azione educativa. I laici non solo affiancano e potenziano la nostra azione educativa, ma
possono qualificarla ed arricchirla con le loro competenze. Essi diventano, pertanto, corresponsabili dell’azione educativa, della sua qualità e della fedeltà al P.E.R.
Solidali con il carisma educativo dei Rogazionisti, gli educatori siano accompagnati da un
costante aggiornamento culturale e spirituale, perché la loro professionalità e disponibilità interiore possano risultare adeguate e rispondenti ai bisogni educativi dei nostri alunni.
2.3 LA PEDAGOGIA ROGAZIONISTA
La Pedagogia di Sant’Annibale Maria Di Francia
La chiave di lettura degli insegnamenti, del progetto educativo e della vita di Sant’Annibale risulta
completamente evidente nella sua espressione: «Il segreto dell’educazione è l’amore» (dagli scritti di
P. Annibale).
La sviluppo dell’azione educativa doveva dipanarsi su un duplice binario, quello religioso e
spirituale e quello sociale ed umano. Accanto all’attenzione ed alla crescita della vita spirituale era
molto importante la formazione scolastica e l’avviamento al lavoro.
Elementi fondamentali erano l’educazione spirituale e il buono esempio degli educatori: «Più
che le parole, le loro azioni penetrino edificantissime nel tenero animo dei soggetti.
Gl’insegnamenti a parola, siano i più savi che si voglia, svaniscono come fumo al vento dinanzi alle
azioni non buone» (dagli scritti di P. Annibale). Ugualmente centrali erano la sorveglianza continua ed
accurata e le regole da osservare per la buona disciplina durante le attività della giornata. Il
messaggio educativo di Sant’Annibale Maria di Francia consiste dunque nel raggiungere l’obiettivo
di istruire ed educare gli alunni perché si ritiene che attraverso loro si possa arrivare ad una
promozione completa della persona umana nella sua realtà fisica, materiale, psicologica,
intellettuale, morale, sociale e spirituale. L’educazione risultava essere per lui un diritto basilare e
13
universale di ogni persona. Attraverso l’educazione intendeva ottenere la promozione e la
pienezza della vita umana e cristiana così che i principi evangelici diventassero norma e
motivazione interiore e meta cui tendere. E questo è anche lo spirito che anima e deve animare
chi opera nella scuola dei Rogazionisti: aiutare le giovani generazioni a realizzare la loro vocazione
con un autentica formazione attraverso la sintesi tra fede e cultura.
Tale presenza animatrice si ispira al «metodo preventivo» della tradizione salesiana, suggerito
dallo stesso nostro Fondatore. «L’educatore rogazionista deve essere presente tra i suoi alunni, ma
per essere valida la presenza educatrice deve tendere a rendersi non necessaria, con l’avviare
l’educando all’autodisciplina, lasciando sempre più larghi tratti di esercizio all’iniziativa, alla
personale libertà, cercando di influire con la sola presenza morale: formerà così nei giovani
l’abituale capacità di agire liberamente con rettitudine» (dagli scritti di P. Annibale).
Allegato n. 4 – Opuscolo S. Annibale Maria di Francia
Allegato n. 5 – I Rogazionisti, chi sono?
14
L’itinerario del progetto educativo Rogazionista
DIMENSIONE
Personale
FINALITÀ
Avere un
immagine del
valore di sé
realistica e
positiva
Etica
Acquisire il
senso di
responsabilità
Sociale
sviluppare le
capacità e le
potenzialità
personali per
un
consapevole
e positivo
inserimento
nella
comunità e
nella società
Religiosa
instaurare un
rapporto
personale
con Cristo
nella Chiesa
Didattica
formativa
acquisizione
di conoscenze
e
competenze
OBIETTIVI
riconoscere la propria
identità e appartenenza;
approfondire la
conoscenza e il valore
delle proprie
appartenenze e i ruoli che
ne conseguono;
esercitarsi ad essere
fedele ad alcuni impegni
presi da solo o in gruppo,
sia per sé stesso che per
essere aiuto agli altri;
riconoscere e apprezzare
il ruolo degli educatori e
stabilire con essi rapporti
di amicizia e di
collaborazione.
riconoscere le
conoscenze del proprio
impegno/disimpegno;
assumere comportamenti
consapevoli e
responsabili nel proprio
ambiente in rapporto a se
stesso e agli altri;
esercitare forme di auto
controllo.
acquisire conoscenze
sugli aspetti fondamentali
della propria comunità
sociale;
sviluppare le modalità
generali del pensiero,
quali l’articolazione logica
e la manipolazione di
forme astratte;
interiorizzare i valori che
determinano il
comportamento
autonomo;
vivere la sessualità come
un bene fondamentale
della persona.
scoprire la fonte di vita e
di salvezza dell’incontro
con Cristo nel battesimo;
vivere la propria fede in
Cristo in un cammino di
sequela e di
testimonianza.
articolazione delle unità
di apprendimento;
scelta di attività e
materiali;
sequenza temporale delle
modalità operative.
METODOLOGIA
L’accoglienza e
l’inserimento
L’informazione
La motivazione
La guida personale
Le esperienze educanti e
formative
Invito alla gioia e al bello
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VERIFICA
La verifica ad
ogni livello e in
ogni fase è
necessaria come
momento
intelligente della
progettazione,
perché consente
di valutare gli
itinerari percorsi
e di correggere
eventuali
impostazioni
errate.
L’aggiornamento
e la formazione
permanente dei
docenti
/educatori.
La verifica si
concretizza
attraverso una
valutazione
interna ed
esterna che
qualifica il
servizio
educativo e
formativo.
CRITERI
PEDAGOGICI
Presenza attenta,
continua e
qualificante della
figura educativa;
interiorizzazione dei
valori della
proposta educativa;
personalizzazione
dell’intervento
educativo singolare
irripetibile;
autonomia della
capacità di
proseguire da solo
nel cammino di
auto-realizzazione;
autodeterminazione
del proprio sviluppo
di realizzazione;
contestualizzazione
storica culturale e
sociale
dell’intervento
educativo;
sviluppo
progressivo delle
capacità di analisi e
di giudizio;
socializzazione
sperimentazione
delle abilità
acquisite
L’idea di famiglia
La famiglia è la comunità originante il rapporto educativo, perché essa ha stabilito la relazione
radicale dell’essere della persona nei vincoli cosiddetti di sangue, dai quali si avvia il processo di
sviluppo e di maturazione integrale della persona stessa.
La famiglia compie verso l’istituzione un atto di affidamento, non per deresponsabilizzarsi nei
confronti del soggetto educando, ma per collaborare nell’ambito della scuola con il suo ruolo
specifico, la sua esperienza e con la disponibilità interiore a ciò che la scuola stessa propone.
La famiglia pertanto deve essere coinvolta nell’azione educativa, a vari livelli di corresponsabilità, di continuità e di integrazione, secondo precisi ed organizzati criteri di programmazione degli. interventi educativi.
L’idea di ragazzo/a nella scuola cattolica dei Rogazionisti
Alla base dei progetti educativi-didattici che caratterizzano la scuola cattolica dei Rogazionisti è
necessario riconoscere la centralità della persona intesa come ragazzo/a, genitori e comunità.
Porre l’attenzione sulla centralità della persona significa fondare l’intervento didatticoeducativo sui principi di una pedagogia attiva che si caratterizza per:
- saper ascoltare;
- prestare attenzione ai bisogni del singolo;
- accompagnare a nuove forme di conoscenza.
La Scuola dei Rogazionisti allora diviene il luogo nel quale ogni ragazzo/a:
- apprende a conoscere se stesso e gli altri attraverso l’ascolto di sé e degli altri;
- impara a conoscere le proprie emozioni e i propri sentimenti imparando ad esprimerli e ad
ascoltarli;
- riesce a fare esperienze cariche di significato e di messaggi educativi, divenendo attore e riuscendo a modulare in modo armonico la sua crescita;
- diventa costruttore del suo sapere condividendo strategie con i suoi amici e gradualmente
accresce la sua competenza di “imparare e imparare”.
In tal modo la Scuola dei Rogazionisti diventa la scuola dove:
- lo star bene del ragazzo/a si accompagna allo star bene dell’insegnante che può coniugare
professionalità, competenza e fantasia;
- l’insegnante diventa regista delle meravigliosa storia dell’apprendere e dell’insegnare nella
quale ciascuno è attore principale e dove le caratteristiche di ognuno sono amplificate per
permettere a tutti di esprimere, in un percorso sempre più differenziato, la propria originalità,
concertandola con quella dell’altro;
- una scuola dove non esiste il ragazzo/a più bravo, ma esistono ragazzi che insieme si avviano a
percorrere quell’itinerario che giorno dopo giorno li porterà a diventare “grandi” e adulti;
- una scuola nella quale tutte le componenti dell’azione didattica-educativa concorrono ad un
obiettivo comune, ricavando ciascuno il proprio ambito, senza invadere spazi altrui;
- una scuola dove il “giudicare” lascia il posto al “comprendere”.
Il ruolo dell’insegnante/educatore nella scuola cattolica paritaria rogazionista
Caratteristiche che devono essere sempre presenti nell’insegnante /educatore di scuola cattolica
La scuola dei Rogazionisti è attenta a garantire la presenza di insegnanti/educatori che si
qualificano come:
1. Professionisti dell’istruzione e dell’educazione
Da coloro che sono chiamati ad insegnare in una scuola cattolica si attende una reale e
documentata competenza professionale, accompagnata da specifiche attitudini, conquistata e
maturata anche nel corso del continuo iter formativo. Questo comporta:
16
-
un’adeguata conoscenza di contenuti e metodi d’insegnamento;
l’apertura all’innovazione e all’aggiornamento;
il riferimento ad una teoria della conoscenza aperta al trascendente e ad una visione
antropologica ispirata ad un umanesimo integrale;
la consapevolezza della natura e del valore del rapporto educativo, nonché la disponibilità
e la sensibilità nel praticarlo con ciascun alunno in una prospettiva personalizzata;
la capacità di lavoro collegiale;
la coscienza ed il rispetto di una corretta deontologia professionale insieme ad una
effettiva onestà intellettuale;
il rispetto della persona del ragazzo/a, del suo cammino di ricerca e della sua libertà, pur
nel contesto di un confronto aperto e sereno;
la sensibilità alle dinamiche dell’attuale contesto socio-culturale, in particolare nei
confronti delle famiglie;
il rafforzamento della natura comunitaria della scuola cattolica e delle relazioni che vi si
instaurano;
la valorizzazione della dimensione etica e religiosa della cultura.
2. Educatori cristiani
Un secondo tratto che qualifica l’identità del docente di scuola cattolica è dato dal fatto che
questo professionista è chiamato ad insegnare in una scuola che, per sua natura, si richiama ad
una tradizione educativa e pedagogica plurisecolare che si identifica con una visione cristiana della
persona, della vita, della realtà, dell’educazione. Di questo patrimonio storico, la cui ricchezza non
è sottovalutabile, il docente ne deve fare proficuamente tesoro.
Ecco alcuni punti di riferimento:
- un preciso e valido fondamento antropologico, che concepisce l’essere umano come persona
che trascende ogni realtà;
- la concezione dell’educazione come esercizio di libertà, che mette in guardia dal ridurre
l’opera educativa ad un “addestramento”, ma fa perno sull’iniziativa spirituale della persona,
per promuoverla e per salvaguardarla;
- il perseguimento di un umanesimo integrale come fine proprio e specifico dell’educazione;
- una ferma speranza che la persona umana, qualsiasi sia la sua condizione, è sempre educabile;
- una ferma speranza nella capacità umana di bene e la conseguente fiducia nelle effettive
potenzialità dell’opera educativa.
La scuola cattolica dei Rogazionisti si qualifica per un particolare Progetto Educativo, particolarmente attento al valore della persona, all’educazione religiosa, alla formazione della coscienza morale, all’apertura e all’educazione alla vita. L’educatore di scuola cattolica è chiamato a
proporre i contenuti culturali e le attività educative che un determinato tipo di scuola deve offrire;
dall’altra egli propone questi contenuti rifacendosi costantemente ad una filosofia cristiana della
persona, della vita e della realtà in genere.
3. Mediatori di uno specifico Progetto Educativo
Per tale motivo l’educatore di una scuola cattolica si caratterizza:
- nella conoscenza, unita all’adesione dei contenuti fondamentali della fede cristiana, così come
conservati e presentati nella tradizione della Chiesa cattolica;
- in uno stile di vita coerente con il messaggio evangelico e con gli insegnamenti della chiesa;
- con la disponibilità e la capacità di elaborare una proposta educativa originale e coerente con
il progetto educativo dell’istituto in cui si è chiamati ad operare.
17
4. Persone impegnate in un cammino di crescita e maturazione spirituale
Nel momento in cui prende servizio nella scuola Rogazionisti, il docente si trova inserito in un
ambiente al centro del quale, si delinea, esemplare e ideale, la figura di Gesù.
Si deve parlare inoltre di spiritualità dell’insegnante, per il fatto che vi sono atteggiamenti e
virtù che possono ispirare e orientare il suo impegno e la sua testimonianza educativa, conferendole particolare trasparenza, vigore e persuasività tratte dal carisma proprio rogazionista.
Alcuni atteggiamenti di fondo devono essere coltivati:
- la disposizione a misurarsi continuamente con l’amore di Cristo, pietra di paragone di ogni
amore autentico;
- la consapevolezza di avere anzitutto in Dio la guida costante per il proprio operare;
- il ricorso alla preghiera e alla partecipazione liturgica come mezzo per alimentarsi alle sorgenti
profonde per trarre forza e sostegno soprattutto nei momenti più difficili;
- cogliere come modelli e guide Maria e tutti Santi, nella consapevolezza che la pedagogia
cristiana, prima ancora che essere codificata in principi ed indicazioni concrete, è stata vissuta
e testimoniata da loro.
2.4 LA MISSION DELLA SCUOLA ROGAZIONISTI
Finalità del progetto educativo rogazionista
La finalità del P.E.R. è quella di educare alla coscienza del proprio essere e della propria dignità
secondo il concetto cristiano di persona.
Il P.E.R. intende raggiungere questo fine:
- assicurando concrete possibilità di sviluppo o di ricupero delle capacità e delle virtù umane e
cristiane della persona;
- alimentando il senso dell’essere e dell’appartenenza alla società;
- favorendo la scoperta e la maturazione della propria chiamata nella Chiesa, educando nella
dimensione vocazionale della vita.
La scuola cattolica paritaria dei Rogazionisti offre un servizio di istruzione di scuola secondaria di
primo e di secondo grado (liceo scientifico) e si propone di :
- favorire il percorso formativo di ogni ragazzo/a inteso come possibilità di esprimere le proprie
potenzialità nei campi cognitivo, affettivo, relazionale e intellettivo;
- apprendere nel benessere;
- valorizzare l’originalità e la diversità di ciascuno;
- integrare ciascuna componente nel contesto ambientale specifico;
- favorire la consapevolezza della pari dignità sociale e della eguaglianza di tutti i cittadini;
- promuovere la cultura della legalità e il rispetto delle regole, sia in relazione alle persone che
delle cose;
- promuovere lo sviluppo dell’identità, della relazione, dell’interazione e della cooperazione
all’interno del gruppo classe, creando un favorevole contesto di apprendimento.
- educare al valore della diversità, all’apertura verso culture diverse, alla solidarietà, al
riconoscimento e al rispetto dei bisogni dei più deboli, con particolare attenzione ai ragazzi
diversamente abili.
La nostra Scuola assicura la sua presenza sul territorio attraverso il dialogo, la collaborazione e
le attività con le altre scuole (statali e non), con gli Enti locali, con le diverse agenzie culturali e
sociali. La nostra scuola assume come propri i valori condivisi da tutti gli insegnanti, quali il rispetto
dell’individuo e la valorizzazione della differenza, prevede percorsi comuni di accoglienza ed
integrazione di ragazzi in situazioni di svantaggio o stranieri. In relazione ai bisogni formativi del
ragazzo/a nella società di oggi la nostra Scuola si propone di promuovere un’identità capace di
fare, comunicare, stare con gli altri, pensare, proporre, cooperare.
18
Gli impegni
La Scuola si impegna nella promozione dell’educazione integrale della personalità e, quindi, in una
equilibrata maturazione delle componenti cognitive, affettive, sociali, religiose, tenendo presenti
la variante individuale dei ritmi e degli stili di apprendimento, le motivazioni e gli interessi
personali. La scuola pone particolare attenzione alla personale curiosità dei ragazzi che dovranno
vivere in un positivo clima di conoscenza, di esplorazione e di ricerca.
Il ragazzo è guardato come una persona spirituale, per la quale crescere significa imparare a
possedersi sempre di più per mezzo dell’intelligenza e a donarsi liberamente ai propri simili.
I principi attuativi della mission
- PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ E DI RESPONSABILITÀ: impegno nel riconoscere a tutti gli operatori
(dirigenti, docenti e non, educatori, ragazzi, genitori, volontari) il proprio margine di autonomia operativa e di responsabilità nelle scelte (leadership diffusa); in tal modo, ognuno per
la sua parte è chiamato ad essere direttamente responsabile per ciò che fa e dell’insieme della
scuola e della qualità della sua offerta formativa;
- PRINCIPIO DI PROFESSIONALITÀ: impegno a sostenere e a potenziare l’identità di ruolo e la capacità
professionale di tutti i suoi operatori garantendo formazione continua e aggiornamento,
riconoscendo in essi una sicura garanzia di impegno pedagogico, di motivazione al lavoro e di
testimonianza professionale;
- PRINCIPIO DI EFFICACIA E DI EFFICENZA: impegno a fornire un servizio la cui organizzazione renda
possibile il raggiungimento degli obbiettivi previsti, e valorizzi al meglio tutte le risorse a
disposizione. La realizzazione di quanto fissato dalla progettazione educativa e didattica sarà
oggetto di una costante verifica interna e la valutazione del servizio scolastico espressa dagli
utenti (ragazzi e famiglie). Lo scopo è di tendere ad un costante miglioramento delle prestazione offerte;
- PRINCIPIO DI INDIVIDUALIZZAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA: impegno a progettare e a realizzare una
programmazione educativa e didattica individualizzata, ponendo attenzione alla centralità del
ragazzo e al suo diritto ad un percorso educativo e formativo che tenga conto delle sue
capacità effettive e delle eventuali potenzialità inespresse;
- PRINCIPIO DI CONTINUITÀ EDUCATIVA-FORMATIVA: impegno a progettare un percorso organico e
completo delle esperienze compiute nei vari ambiti di vita, creando un curricolo orizzontale
che coinvolge scuola e famiglia e un curricolo verticale che imposti la formazione nell’ottica
del lifelong learning. La scuola avrà il compito di porre in continuità le esperienze vissute nei
vari ambiti curando il passaggio tra i livelli scolastici attraverso la conoscenza, il confronto e la
programmazione congiunta tra educatori e insegnanti riguardo la progettazione e la verifica
delle attività. La scuola proporrà momenti di scambio e di conoscenza attraverso iniziative
comuni e produrrà documentazione utile alla lettura del percorso svolto. Inoltre la scuola
assume l’impegno a garantire un servizio regolare e continuo, secondo calendario scolastico,
ad eccezione di interruzioni e/o sospensioni per cause di forza maggiore;
- PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA E DI IMPARZIALITÀ: impegno del personale scolastico a fornire i servizi
educativi e didattici a tutti i ragazzi senza alcuna distinzione per motivi riguardanti: sesso,
lingua, razza, religione, opinioni politiche della famiglia, condizioni psico-fisiche;
- PRINCIPIO DI TRASPARENZA E DI PARTECIPAZIONE: impegno a diffondere, in modo chiaro e accessibile
a tutti, le informazioni riguardanti le modalità di accesso, i tempi e i criteri di erogazione del
servizio scolastico e le modalità di fruizione. Viene garantita la partecipazione delle famiglie
alla vita della scuola attraverso il dialogo, il confronto costruttivo e i sistemi di valutazione che
rilevano annualmente il livello di soddisfazione dell’utenza rispetto al servizio erogato.
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2.5 OBIETTIVI PRIORITARI PER IL TRIENNIO RELATIVI ALL’OFFERTA FORMATIVA
I fattori di qualità
La qualità dell’offerta scolastica in merito al servizio erogato si sostanzia dei seguenti fattori:
l’autonomia scolastica, l’organizzazione, la relazione educativa, la didattica compensativa e
dispensativa, la ricerca e sperimentazione.
La relazione educativa
La relazione educativa tende a scoprire il positivo che c’è nell’altro; è alimentata da fiducia
reciproca; crea uno spazio per comunicare, dialogare, confrontarsi, fare progetti insieme.
Un’autentica educazione “ha bisogno anzitutto di quella vicinanza e di quella fiducia che
nascono dall’amore” (Papa Benedetto XVI): l’amore è il più rivoluzionario paradigma educativo,
preventivo e socializzante che supera i limiti personali e che coinvolge le persone in un comune
processo di crescita.
Il Collegio Docenti fa propria la riflessione del Cardinale Carlo Maria Martini sull’educazione
nella postmodernità, secondo cui: “educare è difficile; educare è possibile; educare è prendere
coscienza della complessità; educare è cosa del cuore; educare è bello”.
Linee di Politica Scolastica
In linea con i principi e le indicazioni del Progetto Educativo Rogazionista, la scuola secondaria di
secondo grado ha formulato per l’anno scolastico 2016/2017 uno slogan con il quale intende
perseguire interventi di crescita comune nella comunità scolastica:
Uno, due, tre… si parte!
Nel corso di quest’anno scolastico si desidera:
- consolidare in ogni persona la partecipazione e il senso di corresponsabilità nella scuola;
- promuovere la formazione tecnica e pedagogica di tutto il personale scolastico;
- offrire occasioni di formazione ai genitori;
- approfondire e rendere operative le Indicazioni Nazionali 2012 e la normativa sui BES (Bisogni
Educativi Speciali);
- partecipare alle iniziative territoriali (concorsi, attività sportive, ecc);
- migliorare la comunicazione scuola famiglia;
- motivare tutti coloro che quotidianamente devono aiutare gli alunni a crescere;
- studiare e attuare attività/offerte formative innovative per migliorare l’apprendimento e il
successo scolastico;
- aumentare l’attenzione sui processi di valutazione educativa didattica per valorizzare
maggiormente la partecipazione, la motivazione e il coinvolgimento responsabile degli alunni;
- aiutare gli alunni a valorizzare il tempo trascorso a scuola come momento formativo indispensabile per la conoscenza e la progettazione della propria vita nella società;
- migliorare i risultati scolastici degli studenti nelle materie scientifiche e letterarie.
Obiettivi e traguardi previsti dal RAV
Secondo quanto previsto dalla normativa vigente DPR n. 80/2013,Direttiva n.11/2014 e CM n.47/2014 la
scuola deve provvedere al Rapporto di Auto Valutazione. Questa autovalutazione deve essere collegiale e
punta al miglioramento degli esiti della scuola, per ottenere un miglioramento di sistema educativa e
formativo. Il processo di valutazione comprende, oltre all’autovalutazione, anche la valutazione esterna
E il coinvolgimento di tutta la comunità educante. Dal rapporto è possibile rilevare gli obiettivi e i
traguardi previsti per un miglioramento continuo dell’offerta formativa.
Allegato n. 6 – Estratto dal RAV
20
CAPITOLO TERZO: OFFERTA DIDATTICA-FORMATIVA
3.1 OFFERTA DIDATTICA
Profilo generale
“I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una
comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga con atteggiamento razionale,
creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca
conoscenze, abilità e competenze sia adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore,
all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte
personali”. (art. 2 comma 2 del regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico dei licei…”). (art. 2 comma 2 del regolamento recante “Revisione
dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei…”). Al termine del percorso liceale
dovrà:
 aver acquisito un metodo di studio autonomo e flessibile, che consenta di condurre
ricerche e approfondimenti personali e di continuare in modo efficace i successivi studi
superiori, naturale prosecuzione dei percorsi liceali, e di potersi aggiornare lungo l’intero
arco della propria vita;
 essere consapevole della diversità dei metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari ed essere
in grado valutare i criteri di affidabilità dei risultati raggiunti;
 saper ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui;
 saper progettare e sostenere una propria tesi;
 acquisire l’abitudine a ragionare con rigore logico, ad identificare i problemi e a individuare
possibili soluzioni;
 essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di
comunicazione;
 saper utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per studiare, fare
ricerca, comunicare.
(tratto dalle Indicazioni nazionali 2010)
PECUP (Profilo Educativo‐Culturale‐Professionale)
Per Profilo Educativo, Culturale e Professionale (PECUP) si intende la definizione di quello che
l’alunno deve essere in grado di fare, di sapere e di saper essere al termine del periodo di
insegnamento e apprendimento.
Ogni profilo è descritto attraverso obiettivi riguardanti:
 le conoscenze disciplinari sono i saperi stabili e capitalizzabili, non solamente posseduti
dall’alunno con continuità, ma anche impiegabili e sfruttabili secondo le situazioni
concrete, nelle quali egli verrà a trovarsi;
 le abilità pluridisciplinari sono le prestazioni trasversali fra due o più discipline: il saper
fare in contesti differenti;
 le competenze sono il risultato di una sintesi cognitiva, operativa ed esistenziale, in
cui si integrano conoscenze teoriche ed abilità pratiche;
 il comportamento è la manifestazione di determinate forme di azione o reazione nelle
varie situazioni: si tratta quindi di un saper fare “eticamente” caratterizzato. Gli obiettivi o
prestazioni relativi al comportamento sono delineati nell’ambito di un cammino di
educazione integrale, indicato nel Progetto Educativo, e sono specificati negli impegni che
gli alunni devono assumere all’interno della comunità educativa.
21
Documento tecnico allegato al regolamento emanato con decreto del Ministro della pubblica
istruzione n. 139 del 22 agosto 2007 e dallo schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto
ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto
legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”
In relazione al profilo educativo‐didattico specifico della nostra scuola, il liceo scientifico si
caratterizza secondo i seguenti criteri:
 il percorso del liceo scientifico approfondisce il nesso tra scienza e tradizione umanistica,
favorendo l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica e delle
scienze sperimentali. Fornisce allo studente le conoscenze, le abilità e le competenze
necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare
le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi,
delle tecniche e delle metodologie relative;
 al fine di assecondare le vocazioni degli studenti interessati ad acquisire competenze
particolarmente avanzate negli studi afferenti alla cultura scientifico‐tecnologica, con
particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche, chimiche e biologiche, le
istituzioni scolastiche possono attivare, nell’ambito del liceo scientifico, senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica, una o più sezioni a opzione scientifico‐tecnologica;
 l’orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore
nel primo biennio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, e di 990 nel secondo
biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 30 ore medie settimanali;
 il piano degli studi del liceo scientifico e della relativa opzione scientifico‐tecnologica è
definito dall’allegato F al presente decreto.
Dal D.P.R. 15.03.2010, n. 89 ‐ Regolamento recante revisione dell’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico dei licei a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto‐legge 25 giugno
2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. (G.U. 15.06.2010, n.
137 ‐ S.O. n. 128. Articolo 8 (Liceo scientifico)
Inoltre: “I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una
comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale,
creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca
conoscenze, abilità e competenze sia adeguate al proseguimento degli studi di ordine
superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia coerenti con le capacità
e le scelte personali” (art. 2 comma 2 del regolamento recante “Revisione dell’assetto
ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei...”).
Per raggiungere questi risultati occorre il concorso e la piena valorizzazione di tutti gli aspetti
del lavoro scolastico:
 lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica;
 l’esercizio di lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filosofici, storici, scientifici,
saggistici e di interpretazione di opere d’arte;
 l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche;
 la pratica dell’argomentazione e del confronto;
 la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale;
 l’uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca.
La cultura liceale consente di approfondire e sviluppare conoscenze e abilità, maturare
competenze e acquisire strumenti nelle aree metodologica, logico‐ argomentativa, linguistico‐
comunicativa, storico‐umanistica, scientifico‐matematica e tecnologica.
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Schema di regolamento recante “Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di
apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i
percorsi liceali di cui all’articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo
2010, n. 89, in relazione all’articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento.”
Liceo Scientifico
È previsto l’insegnamento in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa
nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti.
Liceo Scientifico Tradizionale
Il Liceo Scientifico Tradizionale offre una profonda preparazione culturale, sia umanistica che
scientifica. Lo studente impara ad esprimersi correttamente e ad argomentare, acquisendo
un’apertura mentale che gli permette una lettura critica della realtà; matura competenze criticoestetiche, logico-matematiche e linguistiche trasversali e capacità sia di astrazione che praticooperative.
Allegato n. 7 – Piano degli Studi Liceo Tradizionale
Liceo Scientifico delle Scienze Applicate
L’opzione “scienze applicate” fornisce allo studente competenze avanzate negli studi scientificotecnologici, con particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche, chimiche, biologiche,
all’informatica e alle loro applicazioni. Tali competenze vengono acquisite attraverso esemplificazioni pratico-operative di laboratorio che approfondiscono la conoscenza di concetti, principi, teorie scientifiche e processi tecnologici.
Allegato n. 8 – Piano degli Studi Liceo Scienze Applicate
Quadro orario settimanale dei Licei Scientifici dei Rogazionisti
Allegato n. 9 – Quadro orario Liceo Tradizionale
Allegato n. 10 – Quadro orario Liceo Scienze Applicate
3.2 ATTIVITÀ E PROGETTI PREVISTI
L’offerta educativo‐formativa: attività didattiche/educative/di apprendimento integranti il
piano dell’offerta formativa
La scuola, nel rispetto delle norme attualmente in vigore, utilizza tutti gli spazi d’autonomia disponibili per diversificare e rendere efficaci gli interventi di sostegno, di recupero e di apprendimento continuo, e si impegna a rafforzare l’idea di una programmazione che, secondo le concrete esigenze di una didattica differenziata e personalizzata, tenga conto delle buone prassi di inclusione e di successo scolastico. Tali iniziative concorrono a migliorare il piano dell’offerta formativa e strutturano le sequenze di apprendimento e di valutazione didattica/educativa.
Sono parte integrante del piano dell’offerta formativa le seguenti attività:
ATTIVITÀ SUL METODO DI STUDIO
finalità: assimilare utili abitudini di studio e di lavoro, acquisire abilità di esercitazione di programmazione e di svolgimento dei compiti, di ascolto e modalità di esecuzione delle istruzioni
date, di studio qualificato per le verifiche utilizzando libri e altri sussidi didattici; consolidamento
delle competenze precedentemente acquisite.
attività: esercitazioni sulle abilità di studio; acquisizione di competenze specifiche delle discipline
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(con “pausa didattica” in cui si rallenta lo sviluppo della programmazione per operare in direzione
del recupero e del consolidamento delle conoscenze);
periodo: tutto l’anno;
utenza: la classe e l’alunno;
modalità (il processo): all’inizio di ogni anno scolastico ogni docente verifica il livello di raggiungimento di ogni alunno rispetto agli obiettivi previsti per la sua disciplina (test d’ingresso); successivamente durante l’anno monitora il livello degli apprendimenti di ogni alunno con prove di
valutazione scritte ed orali e segnala eventuali difficoltà al coordinatore di classe e alla coordinatrice educativo‐didattica. Da qui inizia il percorso di acquisizione della personalizzazione del
metodo di studio secondo proprie capacità e competenze;
ATTIVITÀ DI “SPORTELLO DIDATTICO”
finalità: lo Sportello Didattico è un strumento di “aiuto tempestivo”, agile e flessibile. Viene offerto agli studenti che autonomamente potranno farne richiesta per sostegno didattico o recupero, per consolidamento e potenziamento di competenze disciplinari. Lo “Sportello Didattico” ha
la finalità di prevenire eventuali risultati non positivi al termine dell’anno scolastico che prevede
la sospensione del giudizio a giugno e la verifica dello scrutinio a settembre per poter accedere
alla classe successiva;
modalità (il processo): il docente indica la propria disponibilità pomeridiana (vedi tabella allegata);
lo studente accederà volontariamente al servizio e prenoterà l’intervento del docente rispettando
i giorni e le ore indicate nel prospetto riassuntivo delle disponibilità (consegnato a ciascun alunno e alle famiglie); la prenotazione, per motivi organizzativi, dovrà essere fatta almeno due
giorni prima; gli studenti prenoteranno gli incontri (in segreteria – secondo il modulo predisposto) dopo aver concordato con il docente l’argomento per cui si richiede l’intervento. Sia il
docente che l’alunno dovranno comunicare l’eventuale assenza in tempo utile. Lo Sportello Didattico è un servizio gratuito per gli alunni;
tempi: durante l’anno scolastico in orario pomeridiano. Lo Sportello Didattico sarà attivo nei
giorni previsti dal calendario;
attività: di consulenza, di assistenza e di promozione dello studio individuale, di attenzione più
mirata nei confronti dei bisogni cognitivi e metodologici dell’alunno in difficoltà;
utenza: l’intervento è rivolto a piccoli gruppi di studenti o alla classe a seconda dell’argomento e
della necessità;
normativa di riferimento: Ordinanza Ministeriale n. 92 Prot. n. 11075 del 5.11.2007 p.to 11.
CORSI DI RECUPERO
finalità: la finalità dei corsi di recupero è di ridurre l’insuccesso scolastico e a tal fine la scuola si
prefigge i seguenti obiettivi: colmare le lacune evidenziate dai Consigli di classe; migliorare il
profitto degli alunni che presentano carenze; rendere omogenei, per quanto possibile, i livelli di
preparazione all’interno delle classi senza ridimensionare le aspettative di alunni e docenti. La
finalità dei corsi di recupero su indicazione dei singoli docenti delle materie oggetto di recupero, è
di individuare e colmare la natura delle carenze, nell’indicare gli obiettivi dell’azione di recupero e
nel certificare gli esiti ai fini del recupero delle insufficienze nella valutazione scolastica. La
scuola informa le famiglie degli studenti interessati, delle iniziative di recupero programmate.
Qualora i genitori, o coloro che ne esercitano la potestà, non ritengano di avvalersi dell’iniziativa
di recupero organizzata dall’Istituto, devono comunicarlo alla scuola con dichiarazione scritta,
fermo restando l’obbligo per lo studente di sottoporsi alle verifiche (art. 2 DM 80/07);
modalità: il Consiglio di Classe individua gli alunni e le discipline interessate al recupero; la composizione del gruppo degli studenti è composta da almeno otto alunni provenienti da una stessa classe o da classi parallele che abbiamo gli stessi obiettivi formativi da raggiungere; le ore de24
stinate al recupero sono 15 nel corso dell’anno per ciascuna disciplina che ne necessita. Il servizio
prevede un contributo economico da parte degli alunni;
tempi: al termine del trimestre e dopo gli scrutini finali;
attività: spiegazione di programmi didattici e approfondimenti/chiarimenti di concetti base ed
esercitazioni e verifiche per monitorare gli apprendimenti;
utenza: alunni con carenze didattiche nelle discipline segnalate dal Consiglio di classe;
normativa di riferimento: M.O. 92/07 e DM 42/07 Ordinanza Ministeriale n. 92 Prot. n. 11075 del
5.11.2007 Decreto Ministeriale n. 42 del 22.05.2007
LABORATORIO RESTAURO
finalità: il progetto di restauro architettonico permette ad ogni studente di:
- sviluppare la conoscenza del patrimonio artistico e culturale della sua città;
- essere informato su metodologie e tecnologie professionali nell’ambito della conservazione
dell’architettura storica;
- avere un approccio e conoscenza e l’organizzazione civica del territorio: uffici pubblici, biblioteche pubbliche, normative…
- usare la strumentazione informatica;
- tradurre concretamente quella che può essere definita “l’anima” del liceo scientifico: la soluzione di una domanda (curiosità) attraverso l’applicazione del metodo di indagine scientifico;
- maturare la consapevolezza del rispetto per l’ambiente;
- maturare future scelte universitarie.
modalità: il docente a partire dalla situazione della classe, organizza attività mirate sia a potenziare le conoscenze e le abilità dell’alunno sia per costruire spazi, tempi che favoriscano scelte libere
e responsabili;
tempi: gli incontri relativi al progetto si terranno in parte al mattino, in orario curriculare, in parte
al pomeriggio;
attività: le azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi consistono in:
- comunicazioni e lezioni dell’insegnante;
- visione di lavori similari già svolti in precedenza;
- visite guidate a cantieri di restauro;
- accesso alle biblioteche;
- uso di strumenti multimediali;
- colloqui con personale tecnico e/o addetti ai lavori;
- lavoro di gruppo;
utenza: tutti gli studenti sono tenuti a svolgere un progetto di restauro architettonico; la frequenza agli incontri pomeridiani non è obbligatoria. E’ disponibile un elenco delle presenze agli incontri
pomeridiani. In alcuni casi, per esempio studenti iscritti in classe IV o V, è possibile concordare con
l’insegnante un’attività sostitutiva. Per gli alunni che desiderano conseguire il più alto livello possibile di conoscenze e di maturazione intellettuale e sociale e per gli studenti già motivati allo studio ed al miglioramento continuo.
normativa di riferimento: il progetto di restauro architettonico avviato presso il nostro istituto è
un’attività che ha ottenuto il riconoscimento da parte della Regione Veneto e del Provveditorato
degli Studi di Padova in riferimento al D.M. 8/06/98 n. 261 art. 1 comma 4 n.4: “Criteri e modalità
di erogazione di contributi alle scuole secondarie legalmente riconosciute e pareggiate”: “ iniziative
che si qualificano motivatamente per la loro particolare valenza formativa a favore degli alunni
della scuola”, “ interventi mirati alla elevazione dei livelli di qualità e di efficacia delle attività formative, in coerenza anche con i processi innovativi in atto nel sistema scolastico nazionale “ Grazie
a questo progetto all’Istituto è stato concesso un contributo economico che ha reso possibile
l’allestimento del Laboratorio di restauro tuttora in uso. Le attrezzature e il materiale di consumo
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sono per ora sufficienti e non si richiedono ulteriori risorse economiche.
PROGETTO EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Finalità: migliorare la qualità dello stato di salute degli alunni mediante l’informazione, l’acquisizione di conoscenze e la realizzazione di esperienze;
modalità: incontri in classe e in strutture o ambienti della scuola. Compiere esperienze di volontariato organizzate o indicate dal docente in collaborazione con associazioni cittadine. Partecipazione e a conferenze e incontri formativi con esperti;
tempi: durante tutto l’anno scolastico;
attività:
- incontri con medici specialistici e associazioni cittadine che operano nei settori della prevenzione e del volontariato (la salute degli occhi, la prevenzione dei tumori giovanili, la donazione
di organi, e altre);
- collaborazione con l’associazione AIL ed esperienza di volontariato con le attività proposte in
città;
- lezioni per la conoscenza e prevenzione delle principali malattie infettive e dei loro agenti patogeni;
- lezioni per conoscere le malattie genetiche;
- incontri e dibattiti per valutare stili di vita e scelte responsabili per il benessere personale;
- incontri e lezioni di educazione alimentare.
utenza: per tutti gli studenti del liceo
APPRENDISTI CICERONI FAI
finalità: In occasione della Giornata FAI di Primavera, sempre più Delegazioni FAI coinvolgono gli
studenti delle scuole locali, in qualità di Apprendisti Ciceroni® nella presentazione al pubblico di
particolari aspetti dei monumenti aperti. Le modalità con cui i ragazzi presentano i monumenti ai
visitatori possono essere così sintetizzate:
- gli studenti, dislocati in alcuni punti chiave, illustrano particolari aspetti del monumento (per
es. un affresco, un quadro, uno stemma...);
- gli studenti accompagnano piccoli gruppi di visitatori lungo un itinerario prestabilito;
- gli studenti illustrano il lavoro di ricerca sul monumento, svolto a scuola, presentando cartelloni, schede, approfondimenti.
Gli obiettivi sono:
- approfondire la conoscenza dei monumenti aperti dal FAI proponendo agli studenti e agli insegnanti di realizzare uno studio su uno o più aspetti di essi;
- ravvivare l’incontro tra FAI, monumenti e pubblico, coinvolgendo gli studenti nella presentazione dell’aspetto del monumento, loro oggetto di studio;
- coinvolgere il mondo della scuola nell’opera del FAI, di studio, ricerca e sensibilizzazione del
patrimonio artistico italiano;
modalità: Il progetto “Apprendisti Ciceroni” si articola in più fasi:
- individuazione da parte della delegazione del luogo o dell’aspetto del monumento (sala, quadro, scultura, arredo...) da proporre alla scuola quale oggetto di studio;
- individuazione della classe da coinvolgere;
- lavoro in classe, condotto dall’insegnante con l’eventuale supporto della Delegazione, per realizzare lo studio dell’opera in un’ottica interdisciplinare, approfondendo pertanto gli aspetti
relativi a storia, arte, letteratura, natura, geografia etc.;
- prova sul campo, sotto la guida della delegazione, per verificare la preparazione e l’organizzazione degli studenti;
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- illustrazione dell’opera al pubblico da parte degli studenti nella Giornata FAI di Primavera e/o
in giornate appositamente dedicate agli studenti;
- eventuale esposizione al pubblico del lavoro di ricerca svolto in classe;
tempi: gennaio-marzo, il lavoro culminerà nella Giornata Fai di Primavera;
attività: si prevedono alcuni incontri per preparare la giornata FAI, seguirà una simulazione
dell’attività presso il bene;
utenza: II, III, IV e V liceo.
USCITE DIDATTICHE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
finalità: Il progetto si propone di offrire agli studenti dell’Istituto occasioni di arricchimento culturale, di ampliamento e potenziamento delle competenze disciplinari, di crescita della personalità e
della cittadinanza, anche europea, e di sviluppo interculturale.
Gli obiettivi sono:
- integrazione culturale attraverso una conoscenza diretta di aspetti storico/artistico/monumentali, paesaggistico/ambientali e culturali del proprio o di un altro paese mediante visite e
viaggi di istruzione in Italia e all’estero;
- integrazione della preparazione disciplinare e/o di indirizzo attraverso attività legate alla programmazione didattica specifica, quali la partecipazione a spettacoli teatrali, visite a mostre,
musei, monumenti, città e località di interesse storico-artistico, realtà scientifiche, sociali,
produttive, etc., parchi e riserve naturali, partecipazione a iniziative o manifestazioni sportive,
etc.;
- crescita individuale, educazione alla convivenza e sviluppo della capacità di socializzazione attraverso esperienze formative significative e la condivisione di momenti di vita e di occasioni
di evasione
modalità:
- predisposizione da parte dei Consigli di classe dell’Istituto di un progetto culturale integrativo
articolato in coerenza con gli obiettivi didattici e formativi specifici e secondo criteri generali
definiti dal Consiglio di Istituto;
- condivisione del progetto da parte di tutte le componenti interessate (docenti, studenti, genitori);
- approvazione dei progetti delle singole classi da parte del Consiglio di Istituto;
- adeguata preparazione preliminare nelle classi atta a fornire agli studenti tutti gli elementi conoscitivi e didattici idonei a documentarli sul contenuto delle iniziative;
- rielaborazione successiva delle esperienze vissute ed eventuali iniziative di estensione
tempi: Tutto l’anno scolastico per le uscite didattiche e le visite di istruzione di mezza giornata o di
una giornata intera. Il viaggio di istruzione avviene di solito nei mesi di febbraio e marzo;
attività: la progettazione delle attività fa capo ai singoli consigli di classe, il coordinamento delle
proposte spetta al docente referente della scuola;
utenza: a tutti gli studenti del liceo.
EDUCAZIONE AI VALORI ALLA COLLETTIVITÀ
Finalità: I progetti inclusi nell’“educazione ai valori” si propongono di offrire agli studenti
dell’Istituto occasioni di arricchimento umano, di crescita della personalità e di sviluppo interculturale. Attraverso diverse iniziative (progetto carcere, educazione al volontariato, uscite al Villaggio
S. Antonio/OPSA), gli studenti sono portati a conoscere la differenza di realtà sociali normalmente
poco evidenti sul piano del dibattito pubblico;
modalità:
- incontri a scuola con volontari, detenuti, personale specializzato;
- uscite durante la mattinata (visita alla Casa di Reclusione; incontri al Villaggio S. Anto27
nio/OPSA);
- attività di volontariato durante l’orario non scolastico in collaborazione con associazioni cittadine;
- partecipazione ad un concorso di scrittura creativa (progetto Carcere);
- momenti di riflessione individuale e in gruppo
tempi: tutto l’anno scolastico. Le uscite di norma vengono effettuate in mezza giornata, durante
l’orario scolastico;
attività: partecipazione in orario extrascolastico alle attività di volontariato; incontro in carcere;
incontri al Villaggio S. Antonio/OPSA;
utenza: tutti gli studenti del liceo.
PERCORSO DI POTENZIAMENTO LINGUA STRANIERA
Finalità: la finalità del corso di potenziamento è di dedicare tempo aggiuntivo allo studio e
all’approfondimento della lingua straniera in presenza di un docente madrelingua con il supporto
dell’ insegnante curricolare. L’obiettivo principale è fornire la preparazione agli esami di Certificazione Linguistica per le lingue straniere i cui livelli sono stabiliti dal Common European Framework
of Reference (CEFR). Le certificazioni proposte sono il PET (Preliminary English Test) e il FCE (First
Certificate in English). Il corso è aperto anche agli studenti che vogliono solo approfondire lo studio
della lingua inglese senza affrontare l’esame alla fine dell’anno scolastico;
modalità: il docente organizza attività mirate sia a potenziare le abilità orali (Speaking, Listening)
che quelle scritte (Reading, Writing, Use of English);
tempi: durante l’anno scolastico;
attività: si prevedono attività sul modello delle prove dei test;
utenza: per tutti gli alunni del liceo.
ATTIVITÀ DIDATTICHE SCOLASTICHE ED EXTRASCOLASTICHE
Durante l’anno scolastico 2015/2016 il collegio docenti e i singoli consigli di classe valutano e
approvano ulteriori progetti/attività per consolidare l’offerta formativa. Inoltre verranno effettuate uscite didattiche giornaliere secondo il quadro delle attività presentate.
Allegato n. 11 – Attività Annuali
Sono parte integrante della Programmazione didattica-educativa i seguenti documenti pubblicati
separatamente nel sito della scuola:
- il Curricolo
- Cittadinanza e Costituzione
Allegato n. 12 – il Curricolo
Allegato n. 13 – Cittadinanza e costituzione
Alternanza Scuola Lavoro
La collaborazione formativa tra scuola e mondo del lavoro ha registrato, in tempi recenti, importanti sviluppi (vedi L. 13.7.2015 n. 107). La normativa ha inserito organicamente questa strategia
didattica in tutti i percorsi di studio rendendo obbligatoria anche nei licei l’attività che ora si innesta, perciò, all’interno del curricolo scolastico e diventa componente strutturale della formazione
“al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti”.
Il contesto di apprendimento così si amplia e diventa complementare all’aula e ai laboratori
scolastici con l’obiettivo della partecipazione diretta al mondo operativo così da realizzare socializzazione e permeabilità tra i diversi ambienti, nonché scambi reciproci delle esperienze che concorrono alla formazione globale della persona.
Il modello dell’alternanza scuola/lavoro intende non solo superare l’idea di disgiunzione tra
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momento formativo ed operativo, ma si pone l’obiettivo di accrescere la motivazione allo studio e
di guidare i giovani nella scoperta delle vocazioni personali, degli interessi e degli stili di apprendimento individuali, arricchendo la formazione scolastica con l’acquisizione di competenze maturate
“sul campo”.
Con la legge 107 la progettazione dei percorsi di alternanza assume una dimensione triennale,
fondata su un sistema di orientamento concepito anche in vista delle scelte future dei nostri studenti, da programmarsi con attività operative nell’ambito dell’orario annuale dei piani di studio
oppure nei periodi di sospensione delle attività didattiche.
Tutti i dati relativi all’orientamento e all’accesso al mondo del lavoro, le competenze acquisite
e le esperienze in alternanza saranno presenti nel curriculum dello studente e parteciperanno
all’attribuzione del credito scolastico.
La legge 107 prevede per i Licei percorsi di alternanza scuola lavoro per un totale di 200 ore
nel triennio da articolare in formazione a scuola e attività in azienda da svolgere in periodi scolastici e non scolastici. L’attività di alternanza è un percorso articolato da realizzare in contesti diversi con una forte integrazione ed equivalenza formativa tra esperienza scolastica ed esperienza lavorativa (didattica per competenze).
Gli studenti partecipano a percorsi formativi a scuola:
- presentazione del progetto alternanza;
- corso sulla sicurezza;
- diritti e doveri del mondo del lavoro;
- preparazione al colloquio di lavoro;
- incontri con esperti di diversi settori;
- impresa simulata;
Con la scuola:
- visite guidate ad aziende, musei, uffici;
- partecipazione a conferenze sul mondo del lavoro;
Fuori da scuola:
- stage in azienda/ente ospitante.
La commissione:
- si occupa della predisposizione di un progetto generale per il Liceo Rogazionisti, riferito alle
competenze trasversali di cittadinanza;
- si occupa della stesura di un regolamento per l’alternanza, del reperimento dei modelli per la
Convenzione da stipulare tra scuola ed ente ospitante, dell’assicurazione per lo studente e del
percorso formativo e di orientamento presso la sede scolastica;
- organizza le visite all’esterno della scuola su indicazione anche dei singoli Consigli di Classe;
- coordina ed è riferimento per il lavoro dei Consigli di Classe e del tutor interno.
I Consigli di classe decidono le modalità di realizzazione delle diverse attività, a seconda delle
caratteristiche della classe, individuano le competenze da sviluppare in alternanza e concordano
con i referenti interni ed esterni le azioni da intraprendere e le modalità di valutazione delle competenze da certificare.
Il tutor interno:
- è una figura di raccordo tra scuola, studente, famiglia e azienda; sostiene lo studente per tutto
il processo di apprendimento;
- personalizza insieme al tutor esterno il progetto formativo che verrà sottoscritto da scuola,
studente e azienda:
- aggiorna il Consiglio di Classe sul procedere dell’attività;
- verifica lo svolgimento dei percorsi definiti ( con il tutor esterno);
- acquisisce elementi per la valutazione.
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Il tutor esterno:
- è il referente della struttura ospitante;
- agisce in stretta collaborazione con il tutor interno;
- è la persona di riferimento per lo studente in fase di stage;
- fornisce gli elementi concordati per la valutazione;
Per l’anno scolastico 2015/2016 si è avviato il progetto di alternanza per le classi terze.
Per l’anno scolastico 2016/2017 si prosegue il progetto coinvolgendo la classe terza e quarta
del liceo.
Momenti del Progetto:
- si organizzano attività formative a scuola per tutti gli studenti della classe terza e quarta;
- si individuano aziende/enti ospitanti per gli studenti (anche con l’aiuto degli stessi genitori degli alunni interessati);
- si progettano attività da svolgere a scuola anche con la collaborazione di esperti esterni;
- si elabora il curriculum vitae da far compilare allo studente;
- si elabora una griglia di valutazione del percorso che dovrà essere approvata dai Consigli di
Classe;
- si predispone una certificazione delle competenze dello studente.
Allegato n. 14 – Alternanza Scuola Lavoro
3.3 VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
Le Indicazioni Nazionali
“La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni
scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva” (D.P.R. n.122 del
22 giugno 2009, art.2).
“La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche
formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente di cui alla
«Strategia di Lisbona nel settore dell’istruzione e della formazione», adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000” (D.P.R. n.122 del 22 giugno 2009, art.3).
Le Indicazioni Nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano la
declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione dei percorsi liceali. Il Profilo e le Indicazioni costituiscono, dunque, l’intelaiatura sulla quale le istituzioni scolastiche disegnano il proprio Piano dell’Offerta Formativa, i docenti costruiscono
i propri percorsi didattici e gli studenti sono messi in condizione di raggiungere gli obiettivi di
apprendimento e di maturare le competenze proprie dell’istruzione liceale e delle sue articolazioni.
Gli obiettivi come guida della verifica
Gli obiettivi didattici ed educativi sono i punti di riferimento della valutazione.
Gli obiettivi didattici generali vengono fissati in sede di programmazione dal singolo Docente,
dai Dipartimenti disciplinari, dal Consiglio di Classe e dal Collegio Docenti.
Ogni Docente stabilisce quali obiettivi specifici verificare in ciascuna prova, dichiarandoli preventivamente alla classe insieme ai criteri di valutazione.
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Obiettivi didattici del quinquennio:
CONOSCENZE
- conoscere e ricordare argomenti, fatti, metodi, tecniche;
- comprendere, apprendere, saper riconoscere, ricostruire argomenti e fatti.
ABILITÀ
- analizzare argomenti e testi, individuare ipotesi;
- sintetizzare i contenuti, mediante elaborazione personale, effettuando confronti e stabilendo relazioni a livello disciplinare e/o pluridisciplinare;
- valutare i contenuti appresi a livello critico e personale.
COMPETENZE
- applicare i contenuti appresi a situazioni nuove e differenti;
- comunicare con il linguaggio specifico delle discipline.
Secondo quanto previsto dalla normativa sull’innalzamento dell’obbligo di istruzione, nel
primo biennio i Docenti effettuano una progettazione per competenze, intese come capacità di
usare conoscenze, abilità e capacità sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio
e nello sviluppo professionale e/o personale, descritte in termini di responsabilità e autonomia
(cfr. Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli).
I Docenti procedono, al termine dell’obbligo di istruzione, alla verifica e alla certificazione
delle competenze, come previsto dal D.M. del 27.01.2010.
La valutazione iniziale
Particolare attenzione si pone alla valutazione iniziale degli alunni attraverso la rilevazione delle
competenze e delle potenzialità che viene svolta con strumenti aggiornati, in tempi prestabiliti
e con modalità condivise.
Gli strumenti sono:
- test di ingresso alla scuola Secondaria di primo e di secondo grado: si tratta di prove capaci
di individuare le potenzialità di ciascun alunno rispetto alle aree cognitive logico‐linguistica,
logico‐matematica e spaziale‐geometrica;
- colloquio con la famiglia: per rilevare informazioni riguardanti il percorso scolastico passato
del proprio figlio e i punti di forza e di debolezza ad esso collegati;
- prove di accertamento iniziali predisposte dai Docenti delle classi: ogni docente predispone delle prove di accertamento per conoscere la situazione iniziale della classe e procede
inoltre ad osservazioni sistematiche degli alunni tese a valutare la capacità di relazione, l’attenzione, la concentrazione, l’impegno, l’interesse e l’autonomia operativa degli stessi.
La valutazione degli apprendimenti
La valutazione formativo disciplinare punta al raggiungimento del successo scolastico attraverso:
- la conoscenza (il sapere: conoscenza);
- l’abilità operativa (il sapere fare: capacità);
- la consapevolezza del proprio processo di maturazione formativa e culturale (il saper essere:
competenza);
- il processo di apprendimento.
Gli insegnanti, dosando opportunamente diversi strumenti di valutazione, permettono
all’alunno di esercitarsi a restituire l’appreso attraverso la forma a lui più congeniale, rispettando i suoi tempi di apprendimento. Particolare attenzione viene posta ai ragazzi che presentano
difficoltà di apprendimento e/o relazionali.
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Numero minimo programmato di prove di verifica per la valutazione degli apprendimenti
Allegato n. 15 – Prove di verifica Liceo Tradizionale
Allegato n. 16 – Prove di verifica Liceo Scienze Applicate
Il Docente definisce la tipologia della verifica, che può essere:
- oggettiva o strutturata (vero o falso, completamenti, corrispondenze, scelte multiple);
- semi-strutturata (quesiti a risposta aperta, saggi brevi, relazioni, riassunti, colloqui orali);
- aperta (discussioni, dibattiti, colloqui orali).
La valutazione educativo-relazionale considera come parte integrante del successo scolastico i seguenti elementi:
- l’attenzione (partecipazione);
- il metodo di studio;
- il comportamento.
La valutazione speciale
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica, ai sensi dell’articolo 309, comma 4,
del Testo Unico in materia di istruzione, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297,
viene espressa mediante una speciale nota da allegare al documento di valutazione riguardante
l’interesse dell’alunno e il profitto che ne ritrae, con conseguente esclusione del voto in decimi.
I docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica del I e del II ciclo partecipano alla valutazione periodica e finale. Essi concorrono alla determinazione del voto di comportamento, alla determinazione dei crediti scolastici e all’ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo. Nello scrutinio finale, nel caso sia prevista una deliberazione da adottarsi a maggioranza, il voto espresso dall’insegnante di religione cattolica, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale, secondo quanto previsto dall’Intesa tra l’autorità scolastica italiana e la Conferenza Episcopale Italiana sottoscritta il 14 dicembre 1985, così come modificata dal
Decreto del Presidente della Repubblica del 23 giugno 1990, n. 202. (decreto‐legge 1 settembre
2008, n. 137 art.7).
La valutazione per una didattica inclusiva
La valutazione e la verifica degli apprendimenti degli alunni con bisogni educativi speciali tiene
conto della normativa vigente (Legge quadro 104/92, Legge 170/10, Linee guida 12/07/2011 e della direttiva MIUR 27/12/2012 e C.M. 8/13). Pertanto la scuola adatta la programmazione curricolare e la valutazione degli apprendimenti alle esigenze degli alunni che presentano disabilità, disturbi specifici di apprendimento (DSA) o bisogni educativi speciali, allo scopo di raggiungere gli obiettivi formativi previsti attraverso l’utilizzo di risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente e di
strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della
differenziazione delle prove (Decreto del Presidente della Repubblica n° 122 del 22 giugno 2009
art 10).
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La valutazione del profitto
La valutazione del profitto viene svolta sulla base delle seguenti griglie di valutazione suddivise
per aree disciplinari con una descrizione legata alla valutazione numerica e al livello delle competenze.
Allegato n. 17 – Griglia di Valutazione: area linguistico letteraria
Allegato n. 18 – Griglia di Valutazione: area storico geografico sociale
Allegato n. 19 – Griglia di Valutazione: area matematico scientifico tecnologica
Allegato n. 20 – Griglia di Valutazione: area artistico creativa
La valutazione del comportamento
Il comportamento viene valutato positivamente con una scala da 6 a 10, negativamente con un
voto minore di 6. La valutazione del comportamento, espressa in decimi e attribuita collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina,
se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del
ciclo.
Il voto di comportamento (il voto in condotta) influisce sulla valutazione complessiva degli
alunni e può concorrere (in presenza di comportamenti particolarmente censurabili) alla non
ammissione alla classe successiva o all’esame conclusivo del ciclo scolastico. Il voto in condotta
viene deciso dagli insegnanti secondo quanto espresso dalla C.M. 20 del 4/3/2011, tenendo nel
dovuto conto la motivazione allo studio dell’allievo e il suo comportamento scolastico.
I criteri di attribuzione deliberati dal Collegio Docenti sono i seguenti. L’attribuzione del voto
NON comporta necessariamente la sussistenza di TUTTI gli elementi di comportamento riassunti
dai descrittori elencati.
Allegato n. 21 – Valutazione del comportamento
Sistema Nazionale di Valutazione- INVALSI
La nostra scuola è inserita nel Sistema Nazionale di Valutazione curato dall’Istituto Nazionale per
la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (INVALSI), incaricato alla vigilanza dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca; questo comporta che gli Studenti delle
classi seconde siano sottoposti ad una verifica annuale per alcune discipline, predisposta dal Ministero e svolta a livello nazionale. I risultati sono analizzati dai docenti delle discipline coinvolte
e confrontati con i dati nazionali.
Ammissione alla classe successiva o agli esami di stato – sospensione giudizio
Come previsto dal D.M. 122/2009, Il Consiglio di Classe delibera:
- l’ammissione alla classe successiva per gli alunni che, in sede di scrutinio finale, conseguono
un voto non inferiore a 6/10 (sei decimi) nel comportamento e in ciascuna disciplina o
gruppo di discipline valutate con voto unico. La valutazione finale degli apprendimenti e del
comportamento è riferita a ciascun anno scolastico;
- la sospensione del giudizio finale per gli alunni che, in sede di scrutinio di giugno, conseguono un voto inferiore a 6/10 (sei decimi) in una o più discipline e non ricorrono i termini per
un immediato giudizio di ammissione o di non ammissione. La sospensione dovrà riguardare
non più di quattro discipline e dovrà riferirsi esclusivamente alle situazioni per le quali il Consiglio di Classe ritenga che lo studente sia in grado di conseguire gli obiettivi minimi disciplinari
attraverso un supplemento di lavoro estivo ed eventualmente la frequenza dei corsi di recupero attivati dalla scuola. Il Consiglio di Classe, prima della conclusione dell’anno scolastico e
dopo l’effettuazione degli interventi di recupero, procede alla verifica del superamento delle
carenze, attraverso una prova scritta/grafica e/o un colloquio orale che si svolge dinanzi al
33
docente di disciplina e ad un testimone. La data della verifica viene definita nello scrutinio
di fine anno scolastico. Il Consiglio di Classe, in sede di integrazione dello scrutinio finale,
sulla base degli esiti della/e prova/e suppletiva/e procede alla valutazione complessiva dello
studente e, in caso di esito positivo, delibera l’ammissione dell’alunno alla classe successiva.
In presenza di valutazioni insufficienti non gravi il Consiglio di classe può deliberare la promozione laddove vi sia un miglioramento rispetto alla valutazione di giugno, se ritiene che le
parziali lacune riscontrate non siano pregiudizievoli al proseguimento degli apprendimenti
disciplinari specifici nell’anno scolastico successivo. Nei confronti degli studenti valutati positivamente in sede di scrutinio finale al termine del terzultimo e penultimo anno di corso,
il Consiglio di Classe procede altresì all’attribuzione del punteggio di credito scolastico;
- l’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo d’istruzione per gli alunni che, in sede
di scrutinio di giugno, conseguono un voto non inferiore a 6/10 (sei decimi) nel comportamento e in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con voto unico. In sede di scrutinio finale il Consiglio di Classe, cui partecipano tutti i docenti della classe, compresi gli insegnanti di educazione fisica, di sostegno e di religione cattolica, attribuisce il punteggio per
il credito scolastico.
Sono ammessi all’Esame di Stato gli studenti che:
- hanno frequentato almeno tre quarti dell’orario annuale di lezione;
- conseguono una valutazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina;
- riportano una valutazione del comportamento non inferiore a sei decimi.
Il Consiglio di Classe, entro il 15 maggio di ciascun anno scolastico, in conformità alla normativa ministeriale, procede a redigere un documento relativo all’azione educativa e didattica realizzata nell’ultimo anno di corso e compila in sede di scrutinio finale il Profilo dello studente secondo le seguenti voci: il curriculum, la frequenza, l’impegno, l’interesse, la partecipazione al dialogo educativo, le conoscenze e le competenze conseguite nell’ultimo anno, le capacità critiche
ed espressive, la crescita culturale, il comportamento.
Criteri per l’attribuzione del credito scolastico
Tabella A – Decreto Ministeriale n. 99 del 16 dicembre 2009
Media voti
III anno
IV anno
Media voti
V anno
M=6
3‐4
3‐4
M=6
4‐5
6<M≤7
4‐5
4‐5
6<M≤7
5‐6
7<M≤8
5‐6
5‐6
7<M≤8
6‐7
8<M≤9
6‐7
6‐7
8<M≤9
7‐8
9 < M ≤ 10
7‐8
7‐8
9 < M ≤ 10
8-9
Il punteggio, da attribuire nell’ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l’assiduità della frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo
educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi.
Pertanto viene attribuito il punteggio minimo previsto dalla banda di oscillazione:
- agli allievi che pervengono alla promozione o all’ammissione all’Esame di Stato ma presentavano in sede di scrutinio di giugno una proposta di voto insufficiente in qualche disciplina o
hanno ricevuto un aiuto per raggiungere la sufficienza;
- agli allievi che hanno ricevuto la sospensione di giudizio a giugno;
34
- agli allievi con 30 o più giorni di assenza nell’anno scolastico, con l’esclusione di periodi prolungati di assenza dovuti a documentati motivi di salute (ricoveri ospedalieri, lunghe degenze
per malattie gravi).
Per gli allievi che non si trovino nelle situazioni testé descritte il punteggio viene integrato
in base:
- alla frequenza regolare alle lezioni;
- al possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:
- media dei voti superiore al valore medio del rispettivo intervallo di oscillazione, secondo la
tabella seguente;
III anno
IV anno
V anno
6,5 < M ≤ 7
7,5 < M ≤ 8
8,5 < M ≤ 9
9,5 < M ≤ 10
6,5 < M ≤ 7
7,5 < M ≤ 8
8,5 < M ≤ 9
9,5 < M ≤ 10
6,5 < M ≤ 7
7,5 < M ≤ 8
8<M≤9
9 < M ≤ 10
-
partecipazione qualificata alle attività complementari ed integrative programmate dal
Collegio dei Docenti;
- riconoscimento di eventuale credito formativo coerente con il corso di studi e debitamente documentato, secondo quanto stabilito di seguito sotto il titolo Credito Formativo.
In presenza di uno dei suddetti requisiti, il credito scolastico viene integrato di un punto in modo da pervenire al massimo della banda.
Criteri per la valutazione dei crediti formativi
I criteri di valutazione delle esperienze che danno luogo all’acquisizione di crediti scolastici sono:
- coerenza con le finalità e gli obiettivi formativi ed educativi della scuola;
- coerenza con quanto indicato nel profilo dello specifico indirizzo di studi;
- esperienze significative di carattere sociale, culturale, artistico, ricreativo, sportivo.
I consigli di classe, nel riconoscere l’ammissibilità del credito formativo che l’alunno chiede di valutare, si atterranno alla norma secondo cui:
“Le esperienze che danno luogo all’acquisizione dei crediti formativi sono acquisite, al di fuori
della scuola di appartenenza, in ambiti e settori della società civile legati alla formazione della persona e alla crescita umana, civile e culturale quali quelli relativi, in particolare, alle attività culturali, artistiche e ricreative, alla formazione professionale, al lavoro, all’ambiente, al
volontariato, alla solidarietà, alla cooperazione, allo sport.” D.M. 452 del 12‐11‐ 1998 , art.1.
Tali esperienze dovranno:
- avere rilevanza qualitativa;
- tradursi in competenze coerenti con il tipo di corso cui si riferisce l’esame di stato;
- essere attestate da enti, associazioni o istituzioni;
- essere debitamente documentate, con sottoscrizione del responsabile dell’attività svolta.
In particolare potranno esser prese in considerazione:
- esperienze in attività culturali, artistiche ed espressive;
- esperienze lavorative o professionali;
- esperienze di volontariato, di tutela dell’ambiente e solidarietà al di fuori dell’istituto;
- esperienze sportive;
- partecipazione ad attività complementari ed integrative programmate dall’Istituto, approvate dal Collegio Docenti e documentate dal registro delle firme e dal monte ore stabilito.
Ciascun Consiglio di Classe, in merito a situazioni particolari e personali, si riserva una valutazione autonoma ed individualizzata rispetto a ciascuno studente.
35
Si delibera di presentare al più presto agli studenti le attività che rendono possibile
l’integrazione del credito scolastico e le loro modalità di effettuazione.
La comunicazione delle valutazioni
Il Docente comunica tempestivamente l’esito delle verifiche orali ed entro quindici giorni come
termine massimo l’esito di quelle scritte. I risultati sono comunicati allo studente e alla famiglia
mediante:
- la registrazione on-line dei risultati delle verifiche effettuate da ogni docente;
- i colloqui con i docenti nell’orario di ricevimento settimanale;
- la consegna della pagella al termine del trimestre;
- una lettera informativa sui livelli di apprendimento per tutti gli studenti a metà pentamestre;
- la convocazione dei genitori degli studenti in caso di valutazioni insufficienti o per motivi educativi;
- il documento di valutazione è consegnato direttamente ai genitori al termine del trimestre e
del pentamestre.
Al termine dell’anno scolastico, in caso di non ammissione, la Scuola ne dà comunicazione
tempestiva alle famiglie.
36
CAPITOLO QUARTO: ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
4.1 ORGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
L’ambiente scolastico
La struttura dei Rogazionisti si caratterizza per l’ampiezza degli spazi: ogni gruppo classe ha a disposizione aule spaziose, luminose, accoglienti, fornite di comodi banchi e di supporti multimediali.
Ciò contribuisce alla creazione di un ambiente di lavoro sereno, che favorisce il processo di apprendimento. Alla riuscita del processo formativo concorre anche l’attenta pianificazione del tempo‐scuola, che permette ai docenti ed agli alunni di instaurare un confronto continuo.
La scuola si avvale delle seguenti strutture:
Tensostruttura, sala mensa interna, salone teatro di oltre 350 posti per saggi e manifestazioni culturali, cortile attrezzato per pallacanestro, pallavolo e pallamano, campo sportivo in erba.
Le attrezzature in dotazione sono:
aule scolastiche spaziose, ben arredate e dotate di uno schermo al plasma per attività didattiche,
aula speciali con supporti multimediali, laboratori di informatica, fisica, scienze, chimica, aula restauro, biblioteche per alunni e docenti dotate di lap-top, salone ricreativo con tavoli da ping-pong
e calcio balilla.
La struttura organizzativa
L’anno scolastico è suddiviso in un trimestre ed un pentamestre.
La valutazione in itinere prevede:
- la pagella di fine trimestre;
- una scheda informativa infrapentamestrale con la valutazione educativo‐formativa nel mese
di marzo;
- la pagella di fine anno.
La scuola si articola in cinque giorni settimanali: dal lunedì al venerdì. Nella giornata di sabato la scuola rimane aperta per consentire ai docenti e agli studenti di utilizzare gli spazi per
effettuare approfondimenti, recuperi, potenziamenti e attività didattico‐educative programmate
(teatro, musica, interventi di recupero, ecc.).
L’orario scolastico giornaliero va dalle ore 7.50 alle ore 13.40.
Allegato n. 22 – La giornata scolastica
L’orario
L’orario scolastico viene approvato dal collegio dei docenti all’inizio di ogni anno scolastico.
Allegato n. 23 – Orario definitivo
4.2 ORGANIZZAZIONE GENERALE DELLE ATTIVITÀ DELLA SCUOLA
Documenti Scolastici
A integrazione di quanto previsto nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, le scuole dell’Istituto
Rogazionisti hanno redatto dei regolamenti:
- Regolamento della scuola
- Regolamento dell’attività scolastica
- Regolamento di ristorazione scolastica
37
Allegato n. 24 – Regolamento della Scuola
Allegato n. 25 - Regolamento dell’attività scolastica
Allegato n. 26 – Regolamento di ristorazione scolastica
La segreteria della scuola
Le scuole dell’Istituto “Rogazionisti”, al fine di garantire l’efficacia e l’efficienza dei servizi amministrativi, individuano i seguenti fattori di qualità:
- trasparenza;
- semplificazione burocratica;
- informazione chiara.
Il ricevimento del pubblico si effettua in giorni e orari prestabiliti. La quota di iscrizione e di frequenza vengono fissate di anno in anno e devono essere versate entro le scadenze stabilite.
Allegato n. 27 – Apertura segreteria e contatti
La direzione
L’ente gestore: i Padri Rogazionisti nel loro rappresentante legale sono responsabili della gestione
dei servizi erogati.
Il direttore dell’istituto e il dirigente scolastico: i loro compiti sono di carattere amministrativo
e di coordinamento, organizzazione, partecipazione e vengono adempiuti in sintonia di intenti e di
collaborazione con l’economo e i consiglieri della casa e i coordinatori dei servizi e di tutto il
personale professionale.
I coordinatori dei servizi: seguono l’andamento del servizio specifico in dialogo con le figure
professionali e le famiglie, collaborando con il Direttore/Dirigente Scolastico, in un’ottica di personalizzazione e integrazione dei diversi ruoli.
Il Consiglio di Casa, composto dal direttore, l’economo e i consiglieri esplica funzioni di programmazione e verifica dell’attività di ogni servizio e ne valuta l’efficacia e l’efficienza.
Il personale
Le principali professionalità direttive sono:
- dirigente scolastico;
- coordinatore educativo-didattico e referente delle disabilità e disturbi specifici di apprendimento (DSA);
- vice dirigente scolastico;
- coordinatori di classe.
Le professionalità dell’attività scolastica ed educativa sono:
- gli insegnanti;
- gli educatori;
- per entrambi i corsi A e B, secondo normativa (legge 170/2010) è garantita la presenza di un
referente per gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento.
Allegato n. 28 – Elenco del personale
Allegato n. 29 – Consigli di Classe
Organigramma
Il modello organizzativo della scuola si configura come una struttura comunitaria e si sviluppa
secondo una logica basata su alcuni principi fondamentali:
- la centralità dell’alunno;
- la continuità della formazione educativo‐didattica;
38
- la collegialità e la partecipazione;
- l’ottimizzazione delle risorse;
- la trasparenza di gestione.
Secondo questi principi la Scuola esprime un modello di conduzione dell’attività scolastica
aperto, flessibile, attento a coniugare spazi di libertà concessi dall’autonomia con scelte metodologico‐didattiche capaci di promuovere al meglio la crescita armonica ed integrale delle
persone in formazione.
Allegato n. 30 – Organigramma
Funzionigramma
Il funzionigramma rappresenta una descrizione sistematica delle funzioni svolte all’interno de lla struttura , declinate rispettando l’organigramma della stessa. Lo Scopo è di delineare gli
ambiti di competenza di ciascun ruolo/organo.
Allegato n. 31 – Funzionigramma
La sicurezza
All’Istituto dei Padri Rogazionisti vengono applicate le normative sulla sicurezza in riferimento
al D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per
garantire la sicurezza di tutte le persone, la direzione ha predisposto il seguente piano di
valutazione dei rischi (DVR):
- sistematizzare i piani di evacuazione;
- predisporre, aggiornare e verificare un piano di valutazione dei rischi;
- pianificare e realizzare tutti gli interventi necessari a diminuire e, ove è possibile, eliminare
i rischi;
- mettere in atto strategie educative per i ragazzi e genitori, perché venga realizzato un
progetto di coinvolgimento sulla sicurezza degli ambienti educativi.
Al pari degli interventi sulla messa a norma e sicurezza degli edifici vengono programmati
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per controllare e ridurre la priorità di
eventuali rischi che la struttura può presentare nel tempo.
Tutti gli ambienti dell’Istituto garantiscono sicurezza alle persone e sono a norma per
quanto riguarda i seguenti indicatori:
- standard spaziali previsti dalla normativa vigente;
- impianti elettrici;
- normativa prevenzione incendi;
- requisiti di sicurezza previsti dal D.Lgs 81/2008 e di eliminazione delle barriere
architettoniche;
- autorizzazione della cucina alla preparazione di pasti secondo la procedura di autocontrollo
indicata nel D.Lgs 6 novembre 2007, n. 193, in attuazione della direttiva 2004/41/CE relativa
ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel
medesimo settore e la dotazione di attrezzature a norma;
- osservanza di quanto previsto dal D.Lgs 277/91 per quanto concerne i materiali tossici.
Ogni persona è assicurata con apposita polizza di responsabilità civile e infortuni che copre
eventuali danni subiti o fatti nello svolgimento delle attività durante la permanenza all ’interno
della struttura.
Allegato n. 32 – Organigramma sicurezza
39
Organi di partecipazione
All’interno della scuola sono costituiti e operano i seguenti organi collegiali:
- consiglio d’istituto;
- consigli di classe;
- collegio docenti;
- assemblee d’istituto per studenti;
- assemblee di classe per studenti;
- comitato e assemblee di genitori.
Gli orari di ricevimento
La scuola prevede i colloqui individuali con le famiglie degli alunni con scadenza settimanale e,
durante il corso dell’anno scolastico, il ricevimento generale. Tale opportunità viene offerta per
incrementare la collaborazione e favorire lo sviluppo progressivo del percorso scolastico degli
alunni.
La prenotazione degli appuntamenti con i docenti avviene tramite internet con l’accesso alla zona
riservata; le istruzioni dell’applicazione sono descritte nella guida presente fra le Ultime Comunicazioni.
Allegato n. 33 – Orari di ricevimento
Servizio di ristorazione
Il servizio di mensa è interno alla scuola; esso pone particolare attenzione alla genuinità e
stagionalità degli alimenti e alla cura ed igiene delle tecniche di preparazione, seguendo le
indicazioni fornite dalla Regione Veneto sulla ristorazione scolastica. Il menù, vario e di ottima
qualità, viene appositamente studiato e predisposto da personale specializzato che si avvale della
collaborazione di dietologi e della validazione da parte del SIAN dell’ULSS 16 di Padova. Il pranzo si
svolge dalle 13.40 alle 14.15 dal lunedì al venerdì durante l’anno scolastico.
4.3 MODALITÀ DI RELAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA
I rapporti scuola-famiglia
La scuola ritiene che la collaborazione con le famiglie sia una risorsa fondamentale per la progettazione e la realizzazione di percorsi formativi efficaci in un’ottica di dialogo e collaborazione. A tal
fine la scuola si impegna ad organizzare:
- colloqui con i genitori dei nuovi iscritti;
- il contratto formativo: è un momento caratterizzante della vita della scuola e pone al centro
del rapporto formativo la presentazione della programmazione didattico- educativa annuale
proposta dal Consiglio di Classe. Esso esplicita gli impegni che la scuola si assume nei confronti degli studenti e delle famiglie, ai quali richiede fattiva collaborazione;
- richiesta di autorizzazione per viaggi di istruzione e uscite didattico-culturali;
- richiesta di autorizzazione al trattamento dei dati sensibili;
- comunicazione dell’orario scolastico e dell’orario di ricevimento dei Genitori;
- Consigli di Classe aperti ai genitori;
- convocazione dei rappresentanti dei genitori;
- convocazione sull’andamento didattico-disciplinare degli studenti;
- comunicazione circa lo svolgimento di attività di recupero;
- colloqui individuali con i genitori;
- comunicazione on-line dei risultati delle verifiche e delle assenze.
40
Contratto di corresponsabilità e di prestazione educativa e formativa
Il CONTRATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA E FORMATIVA è un documento che assicura le
prestazioni educative e formative definite nei documenti scolastici della Scuola Cattolica Paritaria
dei Rogazionisti di Padova, definendo nello specifico le corresponsabilità che l’Ente Gestore, la direzione, gli insegnanti e tutto il personale della scuola, gli alunni e i loro genitori devono impegnarsi a seguire per garantire qualità e benessere a scuola.
Il CONTRATTO DI PRESTAZIONE EDUCATIVA E FORMATIVA è un documento che definisce gli impegni pedagogici e formativi che la Congregazione dei Padri Rogazionisti si impegna ad adempiere e
l’impegno economico che la famiglia deve corrispondere per i servizi scolastici e parascolastici ricevuti.
Allegato n. 34 – Contratto di Corresponsabilità
La valutazione dell’attività scolastica ed educativa
La segreteria della scuola mette a disposizione delle famiglie la documentazione amministrativo‐didattica.
Al termine di ogni anno la scuola acquisisce attraverso appositi questionari:
- il giudizio dei genitori (o di chi ne fa le veci) sulla qualità del servizio specifico goduto rispetto all’educazione, alla didattica, all’ambiente e all’attività amministrativa;
- il giudizio valutativo di tutto il personale delle attività didattico‐educative realizzate;
- il giudizio valutativo dei ragazzi sulla qualità del sevizio scolastico vissuto rispetto
all’offerta educativo‐didattica ricevuta.
I questionari prevedono una gradazione delle valutazioni e la possibilità di formulare proposte
finalizzate alla programmazione e al miglioramento continuo.
I risultati dei questionari sono di dominio pubblico.
Allegato n. 35 – Questionari di Qualità
Procedure di reclamo
Nel clima di collaborazione e partecipazione che caratterizza la vita della scuola le proposte, i
reclami, il monitoraggio, la valutazione di tutti i servizi sono concepiti come strumenti di miglioramento dei servizi stessi. Tutti i soggetti protagonisti del processo didattico‐educativo‐formativo
(ragazzi, genitori, preside, coordinatori, insegnanti, educatrici e personale A.T.A.) possono presentare proposte di miglioramento dei servizi e/o reclami personali tramite i rispettivi rappresentanti
dei servizi agli organi collegiali competenti:
- Preside: aspetti che richiedono particolare attenzione per la loro gravità;
- Coordinatrice Educativa e Formativa: per gli aspetti organizzativi, educativi e di funzionamento generale;
- Coordinatore di Classe;
- Consiglio di Classe.
La procedura consiste nel porre all’attenzione della scuola proposte, pareri, reclami che
possono essere espressi in forma orale, scritta telefonica, via FAX e devono contenere generalità,
indirizzo e reperibilità del proponente. I reclami orali e telefonici devono essere sottoscritti e ne
sarà garantita la riservatezza. I reclami anonimi non sono presi in considerazione. La risposta spetta al Preside che valuta i motivi e la fondatezza del reclamo, risponde sempre in forma scritta con
celerità e comunque non oltre i 15 giorni, attivandosi a rimuovere le cause che hanno attivato il
reclamo. Qualora il reclamo non sia di competenza del Preside al reclamante sono fornite indicazioni circa il corretto destinatario. Negli incontri didattico‐educativo previsti nel corso dell’anno, il
Preside informa i docenti sui reclami e sui relativi provvedimenti.
41
CAPITOLO QUINTO: PIANO DI FORMAZIONE
La formazione in servizio del personale diventa apprendimento continuo nell’ottica della ricerca
azione e elemento base per l’innovazione didattica educativa sia per uno sviluppo professionale
che di scuola autonoma. La normativa di riferimento è la seguente:
 Legge 107/2015
 Nota MIUR del 15/09/2016
 Nota Ufficio Scolastico Regionale del 10/10/16
Pertanto la formazione deve essere obbligatoria, permanente e strutturale al fine di raggiungere un
piano formativo sistemico, integrato e organico.
5.1 PIANO DI FORMAZIONE TECNICA
Il personale dipendente della scuola segue corsi di formazione e aggiornamento secondo la
normativa vigente.
Presso la direzione sono custoditi i documenti obbligatori in materia di sicurezza, sono affissi nei
locali i piani di emergenza e i numeri da utilizzare in caso di necessità oltre a dispositivi antincendio.
Allegato n. 36 – Tabella dei corsi obbligatori e scadenzario
5.2 PIANO DI FORMAZIONE PEDAGOGICA
Il personale docente frequenta periodicamente corsi di formazione e aggiornamento su tematiche
pedogogico-didattiche. Il calendario delle attività formative viene redatto all’inizio di ogni anno
scolastico e in caso di necessità viene ampliato nel corso dell’anno.
Allegato n. 37 – Piano di formazione professionale
42
CAPITOLO SESTO: PIANO DI MIGLIORAMENTO PdM
6.1 NUCLEO DI VALUTAZIONE
Secondo quanto previsto dalla normativa relativa al Piano di Miglioramento, Nota Prot. n.7904 del
2 settembre 2015 – Miur, ogni anno scolastico durante il primo collegio dei docenti vengono
nominati i componenti del nucleo di valutazione. Quest’organo redige e segue l’applicazione del
piano di miglioramento. Il dirigente scolastico e il nucleo di valutazione si impegnano a:
 favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative
dell’intero processo di miglioramento;
 valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste nel PdM;
 incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle
azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla condivisione di
percorsi di innovazione;
 promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale.
6.2 IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO
Il nucleo di valutazione partendo dall’analisi degli esiti degli studenti definisce per ogni grado di
scuola le priorità da seguire durante l’anno scolastico o durante il trienni fissando i traguardi di
riferimento e concordando le aree di processo sulle quali sarà possibile intervenire per raggiungere
gli obiettivi. A documentare il piano di miglioramento saranno a fine anno allegate le modalità
attivate e le relative valutazioni rispetto ai risultati ottenuti in termini di efficacia e di efficienza.
6.3 MODALITÀ
La scuola prevede il monitoraggio del piano, sia perché per perseguire gli obiettivi di lungo periodo
è necessaria una verifica costante degli stati di avanzamento, sia proprio in ragione della possibilità di revisione annuale offerta dalla legge. Il monitoraggio delle azioni è funzionale proprio alla tenuta del modello progettuale delineato dalla scuola, sia in merito alle scelte didattiche che a quelle organizzative nell’arco del triennio. È evidente che il modello così delineato non ha alcuna pretesa esaustiva ed è suscettibile di modifiche, integrazioni, ampliamenti ed è soggetto a necessità di
aggiustamenti anche in previsione di nuove indicazioni ministeriali. In quest’ottica di continua costruzione di un percorso comune si prevede che il monitoraggio del Piano sia condotto dal Dirigente Scolastico insieme a tutto lo staff formativo. In questo procedimento vengono valutati, in maniera condivisa e partecipata, gli eventuali correttivi da apportare alle scelte didattiche e organizzative per il raggiungimento finale delle priorità triennali.
6.4 MONITORAGGIO
Il periodo di monitoraggio è annuale: nel mese di giugno degli anni 2016 -2017-2018. Si effettueranno delle verifiche degli obiettivi raggiunti in relazione alle priorità fissate.
In vista delle priorità triennali si ritiene importante durante ogni anno scolastico verificare
l’efficienza e l’efficacia delle azioni relative alle attività di ampliamento/arricchimento dell’offerta
43
formativa in un ottica di ricerca-azione e di miglioramento continuo per raggiungere risultati di
qualità rispetto al:
- grado di partecipazione dell’utenza alle iniziative proposte
- livello di gradimento dell’utenza alle iniziative proposte
- qualità del modello organizzativo realizzato
- qualità del modello didattico realizzato
- rapporto tra i risultati conseguiti e le risorse impiegate: …
Allegato n. 38 – Piano di Miglioramento
44
ALLEGATI
Gli allegati possono essere consultati nel sito internet della scuola
www.scuolerogazionisti.it
INTRODUZIONE: IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
4
CAPITOLO PRIMO: DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE DI RIFERIMENTO E DELLE RISORSE
DISPONIBILI
5
Allegato n. 1 – Foto
7
Allegato n. 2 – Posizione Geografica
7
Allegato n. 3 – Planimetria
7
CAPITOLO SECONDO: IDENTITÀ DELLA SCUOLA
8
Allegato n. 4 – Opuscolo S. Annibale Maria di Francia
14
Allegato n. 5 – I Rogazionisti, chi sono?
14
Allegato n. 6 – Estratto dal RAV
20
CAPITOLO TERZO: OFFERTA DIDATTICA-FORMATIVA
21
Allegato n. 7 – Piano degli Studi Liceo Tradizionale
23
Allegato n. 8 – Piano degli Studi Liceo Scienze Applicate
23
Allegato n. 9 – Quadro orario Liceo Tradizionale
23
Allegato n. 10 – Quadro orario Liceo Scienze Applicate
23
Allegato n. 11 – Attività Annuali
28
Allegato n. 12 – il Curricolo
28
Allegato n. 13 – Cittadinanza e costituzione
28
Allegato n. 14 – Alternanza Scuola Lavoro
30
Allegato n. 15 – Prove di verifica Liceo Tradizionale
32
Allegato n. 16 – Prove di verifica Liceo Scienze Applicate
32
Allegato n. 17 – Griglia di Valutazione: area linguistico letteraria
33
Allegato n. 18 – Griglia di Valutazione: area storico geografico sociale
33
Allegato n. 19 – Griglia di Valutazione: area matematico scientifico tecnologica
33
Allegato n. 20 – Griglia di Valutazione: area artistico creativa
33
Allegato n. 21 – Valutazione del comportamento
33
45
CAPITOLO QUARTO: ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
37
Allegato n. 22 – La giornata scolastica
37
Allegato n. 23 – Orario definitivo
37
Allegato n. 24 – Regolamento della Scuola
38
Allegato n. 25 - Regolamento dell’attività scolastica
38
Allegato n. 26 – Regolamento di ristorazione scolastica
38
Allegato n. 27 – Apertura segreteria e contatti
38
Allegato n. 28 – Elenco del personale
38
Allegato n. 29 – Consigli di Classe
38
Allegato n. 30 – Organigramma
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Allegato n. 31 – Funzionigramma
39
Allegato n. 32 – Organigramma sicurezza
39
Allegato n. 33 – Orari di ricevimento
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Allegato n. 34 – Contratto di Corresponsabilità
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Allegato n. 35 – Questionari di Qualità
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CAPITOLO QUINTO: PIANO DI FORMAZIONE
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Allegato n. 36 – Tabella dei corsi obbligatori e scadenzario
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Allegato n. 37 – Piano di formazione professionale
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CAPITOLO SESTO: PIANO DI MIGLIORAMENTO PDM
Allegato n. 38 – Piano di Miglioramento
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ALLEGATI
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