Capitolato speciale

Transcript

Capitolato speciale
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
COMUNE DI SIZIANO
Provincia di Pavia
LAVORI DI AMPLIAMENTO, RISTRUTTURAZIONE E RISANAMENTO
CONSERVATIVO DEL
CENTRO POLIFUNZIONALE DENOMINATO L’ACERO,
SITO IN VIA ROMA
Progetto esecutivo
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
(articolo 45, commi 3 e seguenti, regolamento generale, D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554 e s.m.i.)
a) Importo esecuzione lavori (base d’asta)
€. 1.266.800,00
b) Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza
€.
1) Totale appalto
€. 1.401.500,00
c) Somme a disposizione dell’Amministrazione
€.
2) Totale progetto
€. 1.900.000,00
134.700,00
498.500,00
Il responsabile del servizio
Geom. Fabbian Ziliano
Il progettista
Dottor Architetto Sandro Ghiozzi
_______________________
____________________________
Il responsabile del procedimento
Geom. Fabbian Ziliano
_________________________
norme amministrative
1
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
PARTE PRIMA - DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI
Art. 1 - Oggetto dell'appalto
L'appalto ha per oggetto i lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro
polifunzionale dell’ Acero, sito in via Roma, angolo via Stazione, con accesso posto su entrambe le vie.
Riguardano l’appalto l’insieme di tutte le lavorazioni e le forniture per dare realizzazione, nelle forme della
regola dell’arte, al progetto esecutivo volto ad ottenere il recupero igienico e funzionale della struttura
dell’Acero, n. 7 nuovi alloggi per gli anziani di cui n. 3 per due utenti e n. 4 per un utente, un servizio igienico
assistito, uno spazio polivalente, dei locali da adibire ad uffici ed il potenziamento degli ambiti accessori.
I nuovi corpi di fabbrica in progetto, si sviluppano su due livelli fuori terra, ad eccezione della sala polivalente
ed una parte dell’autorimessa, ad un solo livello, oltre un terzo livello destinato a locale centrale termica, con
altezza complessiva, escluso il piano della centrale termica, di circa 8,00 m. e superficie lorda di pavimento
di circa 715 mq., di cui 202 mq. circa oggetto di manutenzione straordinaria e ristrutturazione.
Per la sala polifunzionale, è prevista un’altezza interna di 3,45 m. circa, mentre l’autorimessa, ubicata al
confine Sud-Ovest con altra proprietà dovrà rispettare l’altezza massima di 3 m. nel punto più alto della
copertura.
Gli interventi progettuali riguarderanno:
- il risanamento igienico e conservativo del corpo originario, mediante una gerarchia di opere, finalizzate al
recupero delle facciate esterne con interventi sugli intonaci, sulle pitturazioni, sulle gronde e sulle coperture,
nonché l’adeguamento impiantistico delle parti comuni e la predisposizione di un impianto fotovoltaico da
poter installare in copertura.
All’interno degli ambienti del corpo originario non sono previsti interventi di modifica dell’assetto tipologico
distributivo, ma soltanto opere di recupero degli intonaci e di pitturazioni dei locali, finalizzate ad ottenere
maggiori condizioni di durata e traspirabilità dei muri;
- la ristrutturazione con cambio d’uso degli spazi al piano terra del corpo edilizio esistente, realizzato con
l’ampliamento degli anni ’80, che da locali accessori, quali serra, lavanderia, centrale termica e rimessa per
l’ambulanza, verranno adibiti: a servizio igienico assistito ad uso della struttura di alloggi protetti per anziani
e ad uffici dotati anche di un servizio igienico, di cui un ufficio ad uso della cittadinanza ed un altro destinato
ad attività del centro dell’Acero. Mentre al piano primo dello stesso corpo, l’intervento di ristrutturazione e
manutenzione straordinaria è volto a ricavare un ulteriore alloggio per gli anziani, ottenuto per fusione ed
addizione di spazi, mediante la chiusura del terrazzo e lo spostamento della lavanderia che verrà ubicata
sullo stesso piano del nuovo corpo in ampliamento.
I lavori relativi alla ristrutturazione del piano primo, diversamente da quanto programmato in precedenza,
verranno eseguiti fino al rustico con l’esclusione degli impianti, per i quali saranno predisposte le sole
colonne montanti e le adduzioni all’interno delle unità e non più la rispettiva predisposizione impiantistica, in
quanto le risorse economiche per tali lavorazioni sono state convogliate nella realizzazione del bagno
assistito (esigenza intercorsa per soddisfare la richiesta dell’Amministrazione orientata alla creazione di una
struttura protetta di minialloggi per anziani), per adempiere alla prescrizione dell’ASL, formulata
successivamente all’approvazione del progetto definitivo. Tali lavori di completamento delle dotazioni
impiantistiche e finiture interne, funzionali alla definizione dell’unità immobiliare esistente con la nuova in
progetto, dovranno essere realizzati con un appalto separato;
- la realizzazione del nuovo corpo vano scala, di tipo aperto, avente requisiti di scala di sicurezza e delle
strutture connesse a destinazione accessoria, poste in adiacenza alla parte terminale dell’ampliamento anni
’80 e che potrà consentire l’accesso alla nuova centrale termica che dal piano terra dovrà essere trasferita al
piano copertura;
- la realizzazione dei corpi edilizi, organizzati su due piani, destinati ad accogliere n. 7 alloggi da offrire alla
popolazione e l’autorimessa aperta, per due posti auto ed un’ambulanza. L’accesso agli alloggi posti al
primo piano è garantito dal nuovo vano scala e da un percorso coperto a loggia, mentre l’accesso
all’autorimessa avviene dalla via Stazione e dal cortile di pertinenza;
- la realizzazione di un avancorpo di forma triangolare, alto un solo piano, ubicato fra il corpo originario e
l’ampliamento degli anni ’80, accessibile dalla via Roma, da adibire a spazio polivalente comune per attività
ricreative e di socializzazione, all’interno del quale verrà ricavato un vestibolo d’ingresso di smistamento agli
altri ambienti;
- la predisposizione di un impianto fotovoltaico, da realizzare sulla porzione di falda di copertura del corpo
originario orientata a Sud;
norme amministrative
2
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
- l’integrazione e la razionalizzazione del sistema di fognatura esterna, da collegarsi alla rete già esistente
nell’area di pertinenza ed alla pubblica rete di fognatura;
- la sistemazione degli spazi esterni, relativamente ai due cortili ed al piccolo giardino ricavato tra i due corpi
adibiti ad alloggi, con la definizione funzionale e gerarchica degli spazi porticati e dei percorsi pedonali, che
attraverso un sistema di rampe, potranno essere accessibili anche a persone diversamente abili. Vengono
inoltre previsti dei sistemi di arredo urbano per limitare le servitù di prospetto all’interno dei locali degli alloggi
ubicati al piano terra e per ottenere ambiti ricreativi negli spazi aperti.
I corpi in ampliamento presentano struttura portante, realizzata mediante travi e pilastri in cemento armato;
pareti perimetrali realizzate con murature in laterizio ed infine copertura in latero-cemento, con veletta
perimetrale in c.a.. Le pareti libere della sala polifunzionale prospicienti la via Roma, verranno realizzate con
serramenti vetrati su tutti i lati, mentre lo spazio vuoto interno risulta contrappuntato dai pilastri circolari in
cemento armato a vista, costitutivi delle strutture verticali.
Le coperture dei nuovi fabbricati saranno del tipo piano trattate con un pacchetto di materiali impermeabili e
accoglieranno l’installazione dei pannelli solari, funzionali al nuovo impianto di riscaldamento.
Le opere oggetto dell’appalto saranno eseguite in conformità alle più moderne tecnologie, in relazione alla
destinazione.
Art. 2 - Ammontare e modalità dell'appalto
2.1 - Sistema di affidamento dei lavori
Salvo diversa determinazione della Stazione Appaltante i lavori di cui al presente Capitolato saranno affidati
con il sistema dell’asta pubblica con i criteri definiti dal D. Lgs n. 163/2006 integrato e modificato dal D. Lgs.
n. 152/2008 e della Legge 109/94, “Offerta economicamente più vantaggiosa”.
2.2 - Ammontare dell'appalto
L'importo complessivo dei lavori compresi nell'appalto, ammonta presuntivamente ad euro 1.401.500,00
come risulta dal prospetto sotto riportato (categoria OG1).
Il contratto è stipulato interamente “a corpo” ai sensi dell’articolo 53 del D. Lgs. 163 del 12.02.2006 e degli
articoli 45, comma 6 e 90, comma 5 del regolamento generale e s.m.i..
L’importo del contratto, come determinato in sede di gara, ai sensi dell’ art. 53 comma 4 del D. Lgs. 163 del
12.04.2006, resta fisso e invariabile, senza che possa essere invocata da alcuna delle parti contraenti
alcuna successiva verificazione sulla misura o sul valore attribuito alla quantità.
CATEGORIA PREVALENTE
cat. OG1
Importo
€. 1.136.978,77
di cui per oneri di sicurezza €. 109.282,11
CATEGORIE SCORPORABILI E/O SUBAPPALTABILI
cat. OS7
Importo
€.
264.521,23
di cui per oneri di sicurezza €.
25.417,89
_____________
TOTALE IMPORTO LAVORI
di cui per oneri di sicurezza €.
€. 1.401.500,00
134.700,00
Si precisa che la categoria prevalente corrisponde alla OG1, edifici civili ed industriali.
Si ricordi che l’Impresa può eseguire lavori di importo pari a quello della classifica conseguita incrementata
di un quinto (art. 3, comma 4, del medesimo D.P.R. n. 34/2000 e s.m.).
Le parti d’opera rientranti nella categoria di opere speciali OS7 pur avendo un importo dei lavori pari ad €.
264.521,23 di cui €. 25.417,89 per oneri della sicurezza superiore ad €. 150.000,00 o al 10 % dell’importo
totale dei lavori, a norma dell’art. 30, comma 1 lettera c) e comma 2) del DPR n. 34/2000 e s.m. può essere
eseguita direttamente dall’Impresa in quanto per tale categoria non è richiesta la qualificazione obbligatoria.
Ai soli fini del subappalto si precisa che sono comprese nella categoria prevalente anche lavorazioni relative
agli impianti elettrico e di illuminazione, impianto termico, impianto di raffrescamento, impianto idricosanitario e fognatura interna e impianto di adduzione del gas per un importo complessivo di euro 277.279,22
di cui euro 26.643,66 per oneri di sicurezza ed opere di coibentazione ed impermeabilizzazione per un
importo complessivo di euro 100.022,82 di cui euro 9.604,11 per oneri di sicurezza, che non sono state
evidenziate perchè di importo inferiore a €. 150.000,00 o al 10% dell’importo complessivo dell’appalto. Tali
lavorazioni potranno essere eseguite direttamente dall’impresa appaltatrice, tranne nel caso in cui si tratti di
lavorazioni per le quali è richiesta una specifica abilitazione, come nel caso delle suddette opere
norme amministrative
3
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
impiantistiche. In tal caso l’impresa non qualificata per questo tipo di lavorazioni dovrà subappaltare al 100%
i lavori, senza che ciò incida sulla quota del 30% subappaltabile della categoria prevalente.
Gli importi sopraindicati derivano dal computo metrico - estimativo di progetto e dal computo degli oneri per
la sicurezza. Ai sensi dell’art. 131, comma 3, del D. Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m. gli oneri per la
sicurezza non sono oggetto di offerta. Il corrispettivo contrattuale sarà quello risultante dalla somma
dell’importo derivante dall'applicazione del ribasso percentuale offerto sull’importo posto a base di gara al
netto degli oneri di sicurezza più gli oneri per la sicurezza medesima scorporati dalla stazione appaltante ed
evidenziati negli atti di gara.
Le quantità di progetto potranno, in fase esecutiva, variare tanto in più quanto in meno per effetto di
variazioni nelle rispettive quantità, e ciò tanto in via assoluta quanto nelle reciproche proporzioni, ovvero
anche a causa di soppressioni di alcune categorie di lavori previste e di esecuzione di altre non previste, con
l'osservanza delle prescrizioni ed entro i limiti stabiliti dagli articoli 45, comma 8,134 e 135 del D.P.R. 21
dicembre 1999 n. 554, dagli artt. 10, 11 e 12 del Capitolato generale per le opere pubbliche approvato con
D.M. 19 aprile 2000 n. 145 e dall’art. 25 della legge n. 109 del 1994.
Ai fini dell’eventuale applicazione delle disposizioni di cui all’art. 10, comma 6, del Capitolato generale per le
opere pubbliche approvato con D.M. n. 145/2000 (e quindi ai fini del riconoscimento dell’equo compenso
previsto nella norma medesima), si intendono per “gruppo di lavorazioni” i capitoli delle opere previste nel
progetto esecutivo così come individuate nel computo metrico di progetto esecutivo.
L’opera è finanziata totalmente mediante mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, pertanto
nessun interesse matura a favore dell’appaltatore nel tempo intercorrente tra la richiesta delle
somme dovute e l’effettivo accreditamento delle stesse.
2.3 - Documenti che fanno parte del Contratto
1.
a)
b)
Fanno parte integrante e sostanziale del contratto d’appalto, ancorché non materialmente allegati:
il capitolato generale d’appalto approvato con decreto ministeriale 19 aprile 2000, n. 145;
il presente capitolato speciale d’appalto comprese le tabelle allegate allo stesso, con i limiti, per queste
ultime, descritti nel seguito in relazione al loro valore indicativo;
c) tutti gli elaborati grafici del progetto esecutivo, ivi compresi i particolari costruttivi, i progetti delle
strutture e degli impianti con le relative relazioni di calcolo e capitolati tipo, il computo metrico e l’elenco
prezzi, la perizia geologica, il cronoprogramma di cui all’articolo 42 del regolamento generale, il piano di
sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 12, del decreto legislativo n. 494 del 1996, del D.Lgs. 81/2008
e s.m.i. e le proposte integrative al predetto piano di cui all’articolo 31, comma 1-bis, lettera a), legge n. 109
del 1994, e precisamente:
ELENCO ELABORATI
Fascicoli:
1. RELAZIONE DESCRITTIVA DI PROGETTO ESECUTIVO
2. COMPUTO METRICO ESTIMATIVO
3. QUADRO ECONOMICO DEI COSTI
4. ELENCO DEI PREZZI UNITARI
5. QUADRO DI INCIDENZA PERCENTUALE DELLE QUANTITA’ DI MANODOPERA
PER LA CATEGORIA PRINCIPALE DI CUI SI COMPONE IL LAVORO
6. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
7. SCHEMA DI CONTRATTO
8. CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI DA ESEGUIRE
9. PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
10. STIMA ONERI DELLA SICUREZZA
11. FASCICOLO TECNICO E PROGRAMMA DELLA MANUTENZIONE
Relazioni e tavole grafiche:
- RELAZIONE DI INDAGINE STRUMENTATA SULLE MURATURE E SUGLI INTONACI
TAV. A – ALLESTIMENTO DI CANTIERE - PLANIMETRIA GENERALE
TAV. 1 – PLANIMETRIA GENERALE
TAV. 2 – PIANTA PIANO TERRA – STATO DI FATTO
TAV. 3 – PIANTA PIANO PRIMO – STATO DI FATTO
TAV. 4 – PIANTA PIANO COPERTURA – STATO DI FATTO
TAV. 5 – PROSPETTI – STATO DI FATTO
TAV. 6 – SEZIONI – STATO DI FATTO
TAV. 7 – PROSPETTI - RILIEVO DI STATO DEL DEGRADO
TAV. 8 – PIANTA PIANO TERRA – STATO DI PROGETTO
TAV. 8A – PIANTA PIANO TERRA – ESECUTIVO
TAV. 8B – SCHEMA DI POSA PAVIMENTO PIANO TERRA E CORTILE–ESECUTIVO 1:50
TAV. 9 – PIANTA PIANO PRIMO – STATO DI PROGETTO
TAV. 9A – PIANTA PIANO PRIMO – ESECUTIVO
norme amministrative
4
1:200
1:200
1:100
1:100
1:100
1:100
1:100
1:100
1:100
1:50
1:100
1:50
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
TAV. 9B – SCHEMA DI POSA PAVIMENTO PIANO PRIMO – ESECUTIVO
TAV. 10 – PIANTA PIANO SECONDO – STATO DI PROGETTO
TAV. 10A – PIANTA PIANO SECONDO – ESECUTIVO
TAV. 11 – PIANTA PIANO COPERTURA – STATO DI PROGETTO
TAV. 11A – PIANTA PIANO COPERTURA – ESECUTIVO
TAV. 12A – SCHEMA DI POSA CONTROSOFFITTI – PIANTA PIANO TERRA
TAV. 12B – SCHEMA DI POSA CONTROSOFFITTI – PIANTA PIANO PRIMO
TAV. 13 – SCHEMA TIPOLOGICO ARREDATIVO – PIANTE P.T. E 1°P.
TAV. 14 – PROSPETTI – STATO DI PROGETTO
TAV. 14A – PROSPETTI – ESECUTIVO
TAV. 14B – PROSPETTI – ESECUTIVO
TAV. 14C – PROSPETTI – ESECUTIVO
TAV. 14A – PROSPETTI – ESECUTIVO
TAV. 15 – SEZIONI – STATO DI PROGETTO
TAV. 15A – SEZIONE 1-1, 2-2 – ESECUTIVO
TAV. 15B – SEZIONE 3-3, 4-4 – ESECUTIVO
TAV. 15C – SEZIONE 5-5, 6-6, 7-7, 8-8 – ESECUTIVO
TAV. 15D – SEZIONE SVILUPPO SCALA – ESECUTIVO
TAV. 16 – PIANTA PIANO TERRA – STATO DI CONFRONTO
TAV. 17 – PIANTA PIANO PRIMO – STATO DI CONFRONTO
TAV. 18 – PIANTA PIANO SECONDO – STATO DI CONFRONTO
TAV. 19 – PIANTA PIANO COPERTURA – STATO DI CONFRONTO
TAV. 20 – PROSPETTI – STATO DI CONFRONTO
TAV. 21 – SEZIONI – STATO DI CONFRONTO
TAV. 22 – SCHEMA RETE DI FOGNATURA
TAV. 23 – PIANTA PIANO VESPAIO
TAV. 24 – RIVESTIMENTO TIPO ANGOLO COTTURA /SERVIZI IGIENICI
TAV. 25 – SERRAMENTI SALONE POLIFUNZIONALE
TAV. 26 – ABACO PORTE E FINESTRE A COMPLETAMENTO CORPO ESISTENTE
TAV. 27 – ABACO PORTE E FINESTRE CORPO IN AMPLIAMENTO
TAV. 28A – PARTICOLARI COSTRUTTIVI
TAV. 28B – PARTICOLARI COSTRUTTIVI
TAV. 28C – PARTICOLARI COSTRUTTIVI
TAV. 28D – PARTICOLARI COSTRUTTIVI:
pensilina 1: copri ingresso lato ovest, zona uffici
TAV. 28E – PARTICOLARI COSTRUTTIVI:
pensilina 2: copri ingresso scala di sicurezza lato ovest
TAV. 28F – PARTICOLARI COSTRUTTIVI:
pensilina 3: copri ingresso esistente lato ovest
TAV. 28G – PARTICOLARI COSTRUTTIVI:
colonna elissoidale
TAV. 28H – PARTICOLARI COSTRUTTIVI:
cancelli in ferro
TAV. 29 – INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO CORPO ORIGINARIO
1:50
1:100
1:50
1:100
1:50
1:100
1:100
1:200
1:100
1:50
1:50
1:50
1:50
1:100
1:50
1:50
1:50
1:50
1:100
1:100
1:100
1:100
1:100
1:100
1:200
1:50
1:20
1:50
1:50
1:50
1:10
1:10
1:10
1:20
1:20
1:20
1:20
1:50
1:100
PROGETTI SPECIALISTICI:
A - PRATICA DI PROGETTO STRUTTURALE IN C.A. AI SENSI LEGGE 1086/71:
- PIANO DI MANUTENZIONE DELLA PARTE STRUTTURALE DELL'OPERA
- RELAZIONE GEOLOGICO TECNICA- DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ DEL PROGETTISTA DELLE STRUTTURE
- NOMINA DEL COLLAUDATORE
- DENUNCIA DELLE OPERE IN C.A.
- RELAZIONE ILLUSTRATIVA E DI CALCOLO DELLE STRUTTURE IN C.A.
Tavole grafiche:
CA/01 Esecutivi c.a.: pianta fondazioni
1:50
CA/02 Esecutivi c.a.: carpenteria 1° solaio copri piano terra e sezione tipo
1:50
CA/03 Esecutivi c.a.: carpenteria 2° solaio copri piano rialzato
1:50
CA/04 Esecutivi c.a.: carpenteria 3° solaio copri Centrale Termica - e 4° solaio copri vano scale
1:50
CA/05 Esecutivi c.a.: armature fondazioni Corpo A
1:50 / 1:25
CA/06 Esecutivi c.a.: armature fondazioni Corpo B
1:50 / 1:25
CA/07 Esecutivi c.a.: armature fondazioni Corpo C
1:50 / 1:25
CA/08 Esecutivi c.a.: armature fondazioni e muri vano scale parte 1^
1:50 / 1:25
CA/10 Esecutivi c.a.: armature fondazioni Corpo D
1:50 / 1:25
CA/11 Esecutivi c.a.: armature pilastri Corpo A
1:50 / 1:25
CA/12 Esecutivi c.a.: armature pilastri Corpo B
1:50 / 1:25
CA/13 Esecutivi c.a.: armature pilastri Corpo C
1:50 / 1:25
CA/14 Esecutivi c.a.: armature pilastri Corpo D
1:50 / 1:25
CA/15 Esecutivi c.a.: armature travi 1° solaio CorpoA
1:50 / 1:25
CA/16 Esecutivi c.a.: armature travi 2° solaio CorpoA
1:50 / 1:25
CA/17 Esecutivi c.a.: armature travi 1° solaio CorpoB
1:50 / 1:25
CA/18 Esecutivi c.a.: armature travi 2° solaio CorpoB
1:50 / 1:25
CA/19 Esecutivi c.a.: armature travi 1° solaio CorpoC
1:50 / 1:25
CA/20 Esecutivi c.a.: armature travi 2° solaio CorpoC
1:50 / 1:25
CA/21 Esecutivi c.a.: armature travi 3° solaio CorpoC
1:50 / 1:25
CA/22 Esecutivi c.a.: armature travi copertura vano scale
1:50 / 1:25
norme amministrative
5
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
CA/23 Esecutivi c.a.: armature travi 1° solaio CorpoD
CA/24 Esecutivi c.a.: armature sopralzo edificio esistente
CA/25 Esecutivi c.a.: armatura tipo scale
1:50 / 1:25
1:50 / 1:25
1:50 / 1:25
B - PRATICA PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTO ELETTRICO E IMPIANTI SPECIALI
PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTI:
- CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO, DESCRIZIONE DEI LAVORI, DIMENSIONAMENTI,
SPECIFICHE TECNICHE, IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI
- ELENCO PREZZI UNITARI
- COMPUTO METRICO ESTIMATIVO
- VALUTAZIONE PROBABILITA’ DI FULMINAZIONE SECONDO CEI EN 62305 (81-10)
Tavole grafiche:
1. IE DISTRIBUZIONE LUCE E FM PIANO TERRA
2. IE DISTRIBUZIONE LUCE E FM PIANO PRIMO E SECONDO
3. IE ANTINTRUSIONE PIANO TERRA PARTI COMUNI
C - PRATICA PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTO IDRO-SANITARIO E FOGNATURA INTERNA,
IMPIANTO TERMICO E DI RAFFRESCAMENTO, IMPIANTO SOLARE TERMICO
PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTI:
- CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO, DESCRIZIONE DEI LAVORI, DIMENSIONAMENTI,
SPECIFICHE TECNICHE, IMPIANTI MECCANICI
- ELENCO PREZZI UNITARI
- COMPUTO METRICO ESTIMATIVO
- Tavola n. 1IM: PROGETTO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA
PIANTA PIANO TERRA;
- Tavola n. 2IM: PROGETTO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA
PIANTA PIANO PRIMO;
- Tavola n. 3IM: PROGETTO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA
PIANTA PIANO SECONDO;
- Tavola n. 4IM: PROGETTO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA
PIANTA E SEZIONE CENTRALE TERMICA;
- Tavola n. 5IM: PROGETTO IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA
SCHEMA FUNZIONALE;
- Tavola n. 6IM: PROGETTO IMPIANTO DI RAFFRESCAMENTO
PIANTE E SCHEMA DI COLLEGAMENTO;
- Tavola n. 7IM: PROGETTO IMPIANTO IDRICO SANITARIO E SCARICO
PIANTA PIANO TERRA;
- Tavola n. 8IM: PROGETTO IMPIANTO IDRICO SANITARIO E SCARICO
PIANTA PIANO PRIMO;
- Tavola n. 9IM: PROGETTO IMPIANTO IDRICO SANITARIO E SCARICO
PIANTA PIANO SECONDO;
- Tavola n. 10IM: PROGETTO IMPIANTO IDRICO SANITARIO E SCARICO
PARTICOLARI.
VALUTAZIONE ENERGETICA:
- VALUTAZIONE ENERGETICA SECONDO D.LGS. 311 E DGR 8/8745;
- Tavola n. 1: PROGETTO ISOLAMENTO TERMICO SECONDO LEGGE 09.01.91 N. 10, D.LGS. N. 192
DEL 19.08.05 E D.LGS. N. 311 DEL 29.12.06, DELIBERA GIUNTA REGIONE LOMBARDIA 22.12.08 N. 8/8745.
PIANTA PIANO TERRA;
- Tavola n. 2: PROGETTO ISOLAMENTO TERMICO SECONDO LEGGE 09.01.91 N. 10, D.LGS. N. 192
DEL 19.08.05 E D.LGS. N. 311 DEL 29.12.06, DELIBERA GIUNTA REGIONE LOMBARDIA 22.12.08 N. 8/8745.
PIANTA PIANO PRIMO;
- Tavola n. 3: PROGETTO ISOLAMENTO TERMICO SECONDO LEGGE 09.01.91 N. 10, D.LGS. N. 192
DEL 19.08.05 E D.LGS. N. 311 DEL 29.12.06, DELIBERA GIUNTA REGIONE LOMBARDIA 22.12.08 N. 8/8745.
PIANTA PIANO SECONDO.
Per quanto non previsto o specificato dal presente Capitolato Speciale e dai Capitolati tipo delle opere
impiantistiche, l’impresa è tenuta alla piena e diretta osservanza di tutte le norme vigenti in Italia e in
Regione Lombardia derivanti sia da leggi che da decreti, circolari e regolamenti con particolare riguardo ai
regolamenti edilizi, d’igiene, di polizia urbana, dei cavi stradali, alle norme sulla circolazione stradale, a
quelle sulla sicurezza ed igiene del lavoro vigenti al momento dell’esecuzione delle opere (sia per quanto
norme amministrative
6
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
riguarda il personale dell’impresa stessa, che di eventuali subappaltatori, cottimisti e lavoratori autonomi),
alle disposizioni di cui al DPR 10.09.1982, n. 915 e successive modificazioni ed integrazioni o impartite dalle
A.S.L., dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco alle norme CEI, U.N.I., U.N.I.C.I.G. , C.N.R che si
intendono richiamate, conosciute e accettate dall'Appaltatore stesso. Sono contrattualmente vincolanti tutte
le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e in particolare:
- la legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F, per quanto applicabile;
- la legge 11 febbraio 1994, n. 109, come integrata e modificata dal decreto-legge 3 aprile 1995, n. 101,
convertito, con modificazioni, dalla legge 2 giugno 1995, n. 216 e dalla legge 18 novembre 1998, n. 415 e
successive modifiche ed integrazioni;
- l’articolo 18 della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successive modifiche ed integrazioni;
il regolamento generale approvato con D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554;
la Legge n. 615/66 e successive modifiche ed integrazioni;
il D.P.R. n. 322/66 e successive modifiche ed integrazioni;
la Legge 1086/71 e successive modifiche ed integrazioni;
la Legge 741/81 e successive modifiche ed integrazioni;
il DPR 915/82 e successive modifiche ed integrazioni;
la Legge 10/91 e successive modifiche ed integrazioni;
il D.P.R. n. 412/93 e successive modifiche ed integrazioni;
il DPR n. 551 e successive modifiche ed integrazioni;
il DM LL.PP. 9 gennaio 1996 "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in
cemento armato normale, precompresso e per le strutture metalliche";
il DM LL.PP. 12 dicembre 1985 recante nuove norme sulle tubazioni;
DM LL.PP. 1 marzo 1988 "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei
pendii naturali e delle scarpe, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione ed il
collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione"
DM 37/08 e successive modifiche ed integrazioni;
il D.P.C.M. 1 marzo 1991 e successive modifiche ed integrazioni;
il D.P.R. 447/91, regolamento di attuazione della legge 5 marzo 190, n. 46;
il D.Lvo 152/99 e successive modifiche ed integrazioni;
la Legge 1 agosto 2002, n. 166
Dovranno essere osservate le disposizioni di cui al cui al D.Leg.vo. 494/96, al D.Leg.vo 626/94 (come
modificato ed integrato dal D.Leg.vo 19 novembre 1999, n. 528) e al D.Leg.vo 81/2008 e s.m.i., in materia di
segnaletica di sicurezza sul posto di lavoro, nonché le disposizioni di cui al D.P.C.M. 1.3.1991 e successive
modificazioni e integrazioni riguardanti i “limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e
nell’ambiente esterno”, al D.Leg.vo 15.8.1991, n. 277 ed alla legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro
sull’inquinamento acustico).
3.Sia pur allegati al contratto , restano estranei ai rapporti negoziali:
- il computo metrico e il computo metrico estimativo, che costituiscono allegati al progetto esecutivo,
dimostrativi delle tipologie e quantità dei lavori e della relativa spesa per l’Amministrazione;
- le tabelle di riepilogo dei lavori e la loro suddivisione per categorie omogenee, ancorché inserite e
integranti il presente capitolato speciale; esse hanno efficacia limitatamente ai fini dell’aggiudicazione per la
determinazione dei requisiti soggettivi degli esecutori, ai fini della definizione dei requisiti oggettivi e del
subappalto, e, sempre che non riguardino il compenso a corpo dei lavori contrattuali, ai fini della valutazione
delle addizioni o diminuzioni dei lavori di cui all’articolo 25 della legge n. 109 del 1994;
- le quantità delle singole voci elementari rilevabili dagli atti progettuali e da qualsiasi altro loro allegato.
2.4 - Subappalti e cottimi
L’Impresa appaltatrice è tenuta ad eseguire in proprio le opere ed i lavori compresi nel contratto.
E’ vietata la cessione del contratto a pena di nullità.
E’ ammesso il subappalto e l’affidamento in cottimo nei limiti e secondo le modalità previsti, dall’art. 118 del
D.Lgs. n. 163/2006, integrato dal D.lgs. 152/2008 e dal D.lgs. 113/2007 e s.m.i., fermo restando quanto
stabilito dall’art. 30 comma 1 lettera c) del D.P.R. 25 gennaio 2000 n. 34 e s.m. e dagli artt. 74 e 141 del
D.P.R. n. 554/1999 e s.m. In particolare:
1) tutte le lavorazioni appartenenti alla categoria prevalente sono subappaltabili fino all’intero loro importo
risultante dall’offerta maggiorata degli oneri per la sicurezza, fermo restando che l’importo complessivo
delle lavorazioni subappaltate non può superare il 30% dell’importo dato dalla somma dell’offerta relativa
alla categoria prevalente e degli oneri per la sicurezza evidenziati dall’Amministrazione;
2) tutte le lavorazioni appartenenti a categorie diverse dalla categoria prevalente, anch’esse indicate con il
norme amministrative
7
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
relativo importo nel presente Capitolato e nel bando di gara, sono scorporabili e possono essere
subappaltate o affidate in cottimo secondo i limiti consentiti dalla legge.
A norma dell’art. 118 del D.Lgs. n. 163/2006 integrato dal D.lgs. 152/2008 e dal D.lgs. 113/2007 e s.m.i. e a
norma dell’art. 30 comma 1 lettera c) del D.P.R. 25 gennaio 2000 n. 34 e s.m. e degli artt. 74 e 141 del
D.P.R. n. 554/1999 e s.m, l’affidamento in subappalto o cottimo è consentito, previa autorizzazione della
stazione appaltante, nel rispetto delle seguenti condizioni:
1. che l’Impresa appaltatrice abbia indicato all’atto dell’offerta i lavori o le parti di opere che intende
subappaltare o concedere in cottimo;
2. che l’Impresa appaltatrice provveda al deposito del contratto di subappalto stipulato sotto la condizione
sospensiva del rilascio dell’autorizzazione presso la stazione appaltante contestualmente alla
presentazione dell’istanza e comunque almeno 20 giorni prima della data di effettivo inizio delle relative
lavorazioni;
3. che al momento del deposito del contratto di subappalto presso la stazione appaltante l’appaltatore
trasmetta le certificazioni attestanti il possesso da parte del subappaltatore dei requisiti richiesti e
specificati nel successivo punto 4, nonché una dichiarazione resa dall’Impresa subappaltatrice (nelle
forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445/2000 e s.m.)
attestante l’inesistenza delle cause di esclusione dalle pubbliche gare di cui all’art. 10 della legge n. 575
del 1965 e s.m. e degli ulteriori requisiti di ordine generale previsti dall’art. 38 del D.Lgs. n. 163/2006,
integrato dal D.lgs. 152/2008 e dal D.lgs. 113/2007 e s.m.i.;
4. che il soggetto affidatario del subappalto o cottimo sia in possesso dei requisiti previsti dalla vigente
normativa in materia di qualificazione delle imprese, salvo i casi in cui, secondo la legislazione vigente, è
sufficiente, per eseguire i lavori pubblici, l’iscrizione alla Camera di Commercio Industria Agricoltura
Artigianato (si precisa che a norma del disposto dall’art. 1, comma 2, del D.P.R. n. 34/2000 e s.m., è
sufficiente l’iscrizione alla C.C.I.A.A. qualora l’importo dei lavori subappaltati o affidati in cottimo
all’impresa non superi i 150.000 euro);
5. che non sussista nei confronti dell’Impresa affidataria del subappalto o del cottimo alcuno dei divieti
previsti dall’art. 10 della Legge 31 maggio 1965 n. 575 e s.m.. Per la verifica di tale requisito l’Impresa
appaltatrice dovrà allegare all’istanza per il rilascio dell’autorizzazione al subappalto la documentazione
riferita al subappaltatore o cottimista prevista dal D.P.R. 3 giugno 1998 n. 252 e s.m.;
6. che al momento del deposito del contratto di subappalto l’Impresa appaltatrice (o ciascuna delle Imprese
raggruppate nel caso in cui appaltatrice sia un’associazione temporanea di Imprese) abbia provveduto a
depositare una dichiarazione attestante l’esistenza o meno di eventuali forme di controllo e collegamento
a norma dell’art. 2359 del Codice civile con l’Impresa affidataria del subappalto o del cottimo;
7. che al momento del deposito del contratto di subappalto l’Impresa appaltatrice abbia provveduto a
depositare una dichiarazione resa dall’Impresa subappaltatrice dalla quale risulti, come previsto dall’art. 1
del D.P.C.M. 11 maggio 1991 n. 187, la composizione societaria, l’esistenza di diritti reali di godimento o
di garanzia sulle azioni con diritto di voto sulla base delle risultanze del libro dei soci, delle comunicazioni
ricevute e di qualsiasi altro dato a propria disposizione, nonché l’indicazione dei soggetti muniti di procura
irrevocabile che abbiano esercitato il voto nelle assemblee societarie nell’ultimo anno o che ne abbiano
comunque diritto. Tale dichiarazione deve essere resa solo nel caso in cui l’Impresa subappaltatrice sia
costituita in forma di Società per Azioni, in Accomandita per Azioni, a Responsabilità Limitata, di Società
cooperativa per Azioni o a responsabilità limitata; nel caso di consorzio i dati sopraindicati dovranno
essere comunicati con riferimento alle singole società consorziate che partecipano all’esecuzione dei
lavori;
8. che contestualmente all’istanza l’Impresa appaltatrice depositi la dichiarazione resa dal legale
rappresentante dell’Impresa subappaltatrice attestante , di non aver assunto funzione di progettista nei
riguardi dei lavori oggetto di appalto, né svolto attività di studio o consulenza in ordine ai medesimi lavori
e di non trovarsi in situazione di controllo o di collegamento ai sensi dell’ art. 2359 del Codice Civile con i
progettisti medesimi.
A norma dell’art. 118, comma 8, del D.Lgs. n. 163/2006, integrato dal D.lgs. 152/2008 e dal D.lgs. 113/2007
e s.m.i. e a norma dell’art. 141 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m. la stazione appaltante provvede al rilascio
dell’autorizzazione entro 30 giorni dalla presentazione della relativa istanza completa di tutta la
documentazione prescritta a norma dei precedenti punti da 2 a 8; tale termine può essere prorogato una
sola volta ove ricorrano giustificati motivi. Trascorso tale termine senza che si sia provveduto,
l’autorizzazione si intende concessa. Si precisa che a norma del medesimo art. 118, comma 8, del D.Lgs. n.
163/2006, integrato dal D.lgs. 152/2008 e dal D.lgs. 113/2007 e s.m.i., per i subappalti a cottimo di importo
inferiore al 2% dell’importo dei lavori affidati o di importo inferiore ad euro 100.000,00, il termine suddetto è
ridotto della metà.
Si precisa sin d’ora che l’Amministrazione non rilascia l’autorizzazione al subappalto nel caso in cui
norme amministrative
8
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
l‘Impresa subappaltatrice non dimostri che nei suoi confronti non ricorrono cause di esclusione dalle
pubbliche gare di cui della legge n. 94/2009 e s.m.i. e di essere in possesso degli ulteriori requisiti di ordine
generale di cui all’art. 38 del D.Lgs. n. 163/2006, integrato dal D.lgs. 152/2008 e dal D.lgs. 113/2007 e s.m.i.,
nonché nel caso in cui l’Impresa subappaltatrice non sia in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa
vigente per l’esecuzione dei lavori oggetto del subappalto.
L’affidamento in subappalto o in cottimo di parte dei lavori non esonera in alcun modo l’Impresa appaltatrice
dagli obblighi assunti in base ai documenti che fanno parte del contratto, essendo essa l’unica e la sola
responsabile verso l’amministrazione della buona esecuzione dei lavori.
L’Impresa appaltatrice dovrà garantire che le imprese subappaltatrici o cottimiste si impegnino ad osservare
le condizioni del Capitolato speciale d’appalto.
Per quanto non previsto dalle citate disposizioni si applica la normativa statale vigente in materia di
subappalto.
Ai sensi dell’art. 118, comma 4, del D.Lgs. n. 163/2006, modificato dall’art. 3 comma 1 lettera h del D.Lgs. n.
113/2007 e s.m. l’impresa appaltatrice deve praticare per i lavori e le opere da affidare in subappalto, gli
stessi prezzi unitari risultati dall’aggiudicazione, con un ribasso non superiore al 20%.
L’impresa che ha affidato parte dei lavori in subappalto o in cottimo è tenuta al rispetto delle norme fissate
dall’art. 118, comma 6, del D.Lgs. n. 163/2006, modificato dall’art. 2 comma 1 lettera aa del D.Lgs. n.
152/2008 e dall’art. 3 comma 1 lettera h del D.Lgs. n. 113/2007e s.m. in materia di trasmissione di
documentazione all’amministrazione e di indicazioni sul cartello esposto all’esterno del cantiere.
E’ fatto obbligo all’Impresa appaltatrice di trasmettere all’Amministrazione, entro 20 giorni dalla data di
ciascun pagamento effettuato nei confronti dell’Impresa appaltatrice medesima, copia delle fatture
quietanzate relative ai pagamenti dall’Impresa stessa via via corrisposti al subappaltatore o cottimista, con
l’indicazione delle ritenute di garanzia effettuate.
A norma dell’art. 118, comma 3, del D.Lgs n. 163/2006, modificato dall’art. 2 comma 1 lettera bb del D.Lgs.
n. 113/2007 e s.m. qualora l’appaltatore non trasmetta alla stazione appaltante le fatture quietanzate dal
subappaltatore e/o dal cottimista entro il termine predetto, la Stazione appaltante sospende il successivo
pagamento a favore dell’appaltatore. Qualora gli affidatari non trasmettano le fatture quietanziate del
subappaltatore o del cottimista entro il predetto termine, la stazione appaltante sospende il successivo
pagamento a favore degli affidatari. Nel caso di pagamento diretto, gli affidatari comunicano alla stazione
appaltante la parte delle prestazioni eseguite dal subappaltatore o dal cottimista, con la specificazione del
relativo importo e con proposta motivata di pagamento. Inoltre, il subappaltatore potrà informare la stazione
appaltante depositando copia della fatture inevase. Il committente ne darà immediatamente notizia
all’appaltatore dando termine 15 giorni per le eventuali controdeduzioni ovvero per il deposito delle fatture
quietanzate; in tale periodo resterà comunque sospeso il pagamento dello stato d’avanzamento lavori
successivo.
Nel caso in cui l’appaltatore non depositi le fatture quietanzate ovvero non formuli alcuna osservazione, la
stazione appaltante provvederà alla sospensione dello o degli stati avanzamento lavori successivo o
successivi per l’importo non quietanzato.
Nel caso in cui l’appaltatore contesti motivatamente quanto asserito dal subappaltatore, la stazione
appaltante incaricherà il direttore lavori di accertare che l’opera o parte dell’opera in carico al subappaltatore
sia stata eseguita secondo i patti contrattuali in essere tra committente e appaltatore.
Nel caso in cui il direttore lavori dichiari che l’opera o parte dell’opera allo stato di fatto è stata eseguita
secondo i patti contrattuali, la stazione appaltante procederà comunque alla sospensione dello o degli stati
di avanzamento lavori successivo o successivi per l’importo non quietanzato.
In ogni caso rimane impregiudicata la responsabilità dell’appaltatore nei confronti della stazione appaltante
per vizi e difformità che dovessero riscontrarsi nelle opere assoggettate all’accertamento sopra indicato.
Le disposizioni relative al subappalto si applicano anche a qualsiasi contratto avente ad oggetto attività
ovunque espletate che richiedano l’impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera ed i noli a
caldo, se singolarmente di importo superiore al 2% dell’importo dei lavori affidati o di importo superiore a
100.000 euro e qualora l’incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore a 50%
dell’importo del contratto da affidare. Si precisa che, a norma dell’art. 141 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m., per
“attività ovunque espletate” si intendono quelle poste in essere all’interno del cantiere cui si riferisce il
presente Capitolato.
Si precisa che è vietato al subappaltatore di procedere a sua volta al subappalto delle opere e delle
lavorazioni a lui affidate tranne nel caso previsto dall’art. 141, comma 2, del D.P.R. n. 554/1999 e s.m. ossia
nel caso in cui si tratti della posa in opere di impianti ed opere speciali di cui all’art. 72, comma 4 lettera c)
(impianti trasportatori, ascensori, scale mobili, impianti di sollevamento e di trasporto), d) (impianti
pneumatici e di antintrusione), l) (strutture ed elementi prefabbricati prodotti industrialmente). In tali casi il
subappaltatore per la posa in opera ed il montaggio può avvalersi di imprese di propria fiducia per le quali
norme amministrative
9
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
non sussista alcuno dei divieti previsti dall’art. 10 della legge 31 maggio 1965 n. 575 e s.m.
L’Impresa appaltatrice ha l’obbligo di comunicare alla Stazione appaltante, per tutti i subcontratti stipulati per
l’esecuzione dell’appalto, il nome del subcontraente, l’importo del contratto, l’oggetto del lavoro, servizio o
fornitura affidati.
A norma dell’art. 118, comma 12, del D.Lgs.n. 163/2006 modificato dall’art. 3 comma 1 lettera h del D.Lgs. n.
113/2007 e s.m. non si configurano come attività affidate in subappalto:
a) l’affidamento di attività specifiche a lavoratori autonomi;
b) la subfornitura a catalogo di prodotti informatici.
Nel caso di varianti in corso d’opera, l’eventuale subappalto di lavori di variante è subordinato alla
presentazione da parte dell’appaltatore di una nuova dichiarazione di subappalto all’atto del relativo
affidamento, fermo restando il rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia
di subappalto, così come sopra descritti.
A norma dell’art. 118, comma 4, del D.Lgs. n. 163/2006 modificato dall’art. 3 comma 1 lettera h del D.Lgs. n.
113/2007 e s.m. l’appaltatore corrisponde gli oneri della sicurezza, relativi alle prestazioni affidate in
subappalto, alle imprese subappaltatrici senza alcun ribasso; la stazione appaltante, sentito il direttore dei
lavori e il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, provvede alla verifica dell’effettiva applicazione
della presente disposizione. L’appaltatore è solidalmente responsabile con il subappaltatore degli
adempimenti, da parte di questo ultimo, degli obblighi di sicurezza previsti dalla normativa vigente. Nel caso
in cui il subappalto avesse ad oggetto misure e/o apprestamenti riferiti esclusivamente alla sicurezza (ai
sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.), l’appaltatore deve corrispondere al subappaltatore l’intero valore
degli stessi come risultante dal computo della sicurezza senza alcun ribasso.
Art. 3 - Designazione sommaria delle opere
3.1 - Opere incluse nell’ appalto
Le opere che formano oggetto dell'appalto sono quelle descritte al precedente articolo n. 1 e riassunte per
categoria all’interno del computo metrico estimativo:
3.2 - Categorie di lavoro ed opere escluse dall'appalto
Restano escluse dall'appalto le opere relative alla realizzazione degli impianti tecnologici delle unità abitative
ricavate nel corpo anni ’80 al primo piano e la realizzazione dell’impianto fotovoltaico per il quale è prevista
la sola predisposizione. L'Amministrazione si riserva di affidare, in tutto od in parte tali opere, ad altra ditta
senza che l'Appaltatore possa fare alcuna eccezione o richiedere compenso alcuno.
Alla fine dei lavori l’Amministrazione dovrà inoltre provvedere ad incaricare un tecnico abilitato alla redazione
dei certificati energetici per le opere eseguite di nuova costruzione e ristrutturazione.
3.3 - Forma e principali dimensioni delle opere
La forma e le principali dimensioni delle opere che formano oggetto dell'appalto, come già descritte all’art. 1
del presente capitolato, risultano dagli elaborati grafici, dalle relazioni, dall'elenco prezzi unitari allegati al
contratto o richiamati nello stesso e dalle indicazioni integrative, fornite mediante elaborati grafici di dettaglio
e descrizioni puntuali, che verranno successivamente precisate all'atto esecutivo, dalla direzione lavori.
3.4 - Variazioni alle opere progettate
Le indicazioni di cui ai precedenti articoli ed i disegni da allegare al contratto o richiamati nello stesso
debbono intendersi unicamente come norma di massima per rendersi ragione delle opere da eseguire.
L'Amministrazione appaltante si riserva la insindacabile facoltà di introdurre nelle opere all'atto esecutivo
quelle varianti che riterrà opportune, nell'interesse della buona riuscita e della economia dei lavori, nel
rispetto delle disposizioni di cui all’art. 134 del D.P.R. 21 dicembre 1999 n. 554 e s.m. ed agli art. 10, 11 e 12
del capitolato generale per le opere pubbliche approvato con D.M. 19 aprile 2000 n. 145 e s.m.i. secondo
quanto già previsto dall'art. 2 del presente Capitolato Speciale.
3.5 - Disegni esecutivi di cantiere
Gli elaborati progettuali forniti dall’Amministrazione comprendono il progetto architettonico, il progetto delle
strutture, il progetto degli impianti meccanici, elettrico e specialistici, che sono stati predisposti da tecnici
incaricati dall’Amministrazione.
In sede di gara di appalto l’Appaltatore, dopo essersi recato sul posto ove devono eseguirsi i lavori ed aver
preso conoscenza delle condizioni locali ed eventualmente delle cave e dei campioni, nonché di tutte le
circostanze generali e particolari che possano aver influito sulla determinazione delle scelte tecniche
proposte, dei prezzi, delle condizioni contrattuali e degli elementi che possano influire sull’esecuzione
dell’opera, accetta totalmente e fa sue le condizioni economiche e tecniche del progetto a base d’asta.
norme amministrative
10
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Sulla scorta dei disegni esecutivi di progetto e di tutti gli elaborati tecnici allegati, l’Appaltatore dovrà redigere
i disegni di cantiere relativi alla parte architettonica, alle opere strutturali ed agli impianti.
Nella redazione di tutti i disegni esecutivi di cantiere l’Appaltatore dovrà tenere conto delle indicazioni della
Direzione Lavori (nel prosieguo D.L.) e dovrà concordare con la stessa tutti i dettagli strutturali, architettonici
e tecnologici; dovrà inoltre tenere conto delle eventuali variazioni che l’Amministrazione a sua insindacabile
facoltà intenderà opportuno introdurre nelle opere nel rispetto delle prescrizioni di cui al precedente punto
3.4, senza che l’Appaltatore possa trarne motivo per avanzare pretese di compensi ed indennizzi di qualsiasi
natura e specie, non previsti dal vigente capitolato generale o dal presente capitolato speciale.
I disegni, redatti nelle scale più opportune a giudizio della D.L. dovranno indicare in modo chiaro
dimensioni, tipi e caratteristiche delle varie opere e finiture.
Questi elaborati saranno considerati integrativi del progetto generale originale dopo aver ottenuto il
benestare della D.L..
Nel caso di modifiche ritenute di rilievo a giudizio della D.L. i disegni di cantiere saranno accompagnati dagli
elaborati di calcolo redatti da tecnici abilitati compensati dall’Appaltatore, in cui siano state eseguite le
necessarie verifiche nel rispetto della normativa vigente.
Art. 4 - Prezzi contrattuali
4.1 - Prezzi contrattuali: disposizioni generali
I prezzi contrattuali derivano dall’applicazione ai singoli prezzi previsti nell’elenco prezzi unitari del ribasso
percentuale offerto in sede di gara.
Nei prezzi contrattuali prefissati per ciascun lavoro si intende compresa e compensata, senza eccezione,
ogni materia e spesa sia principale che accessoria, provvisionale ed effettiva, che occorra al compimento del
lavoro a cui il prezzo si riferisce, anche quando tali oneri non siano esplicitamente o completamente
dichiarati negli articoli e nelle indicazioni particolari riportate dall'elenco prezzi unitari .
Gli oneri di sicurezza sono compensati a parte con l’importo appositamente stanziato dall’amministrazione
ed evidenziato negli atti di gara secondo il disposto dell’art. 131 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m. e del D.Lgs. n.
81/2008 e s.m.
4.2 - Accettazione dei prezzi
I prezzi contrattuali, anche considerato quanto sopra, sia per la valutazione dei lavori in economia, sia per le
opere a misura, sotto le condizioni tutte del Contratto e del presente Capitolato Speciale, si intendono
remunerativi di ogni spesa generale e particolare.
I prezzi medesimi sono fissi ed invariabili indipendentemente da qualsiasi eventualità anche di forza
maggiore e straordinaria per tutta la durata dell'appalto.
4.3 - LAVORI NON PREVISTI - NUOVI PREZZI - LAVORI IN ECONOMIA
L’Appaltatore non potrà eseguire lavori in economia se non a seguito di ordine scritto della D.L.
Per la determinazione dei nuovi prezzi entro il sesto quinto dell’importo originario di contratto si applicano le
disposizioni dell’art. 136 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m. e precisamente:
a) desumendoli, ove possibile, da listini ufficiali o da listini delle locali camere di commercio ovvero, in
difetto, dai prezzi correnti di mercato;
b) in alternativa a quanto indicato al punto a), si provvederà al ragguaglio delle nuove lavorazioni con gli
eventuali lavori consimili compresi nel contratto. Si intende per ragguaglio la comparazione o
l’assimilazione delle nuove lavorazioni con quelle previste in progetto e la conseguente estrapolazione
del nuovo prezzo in proporzione ai prezzi contrattuali;
c) nel caso in cui l’attività di ragguaglio risulti infruttuosa, alla determinazione dei nuovi prezzi si procede
mediante la formulazione di nuove analisi effettuate con riferimento ai prezzi elementari di mano d’opera,
materiali, noli e trasporti alla data di formulazione dell’offerta dedotti, ove possibile, dall’elenco prezzi
generale di cui al punto a).
Ai nuovi prezzi così individuati si applica il ribasso di gara.
I nuovi prezzi per le misure di sicurezza sono calcolati a parte quando il Coordinatore per la sicurezza in
fase esecutiva ne ravvisi esigenza.
La D.L., inoltre, potrà chiedere l’esecuzione dei lavori non previsti in economia, ai sensi dell’art. 153 del
D.P.R. n. 554/1999 e s.m. ovvero i lavori in economia sono inseriti nella contabilità generale secondo i prezzi
di elenco per l’importo delle somministrazioni al lordo del ribasso d’asta.
Gli operai per i lavori in economia dovranno essere idonei ai lavori da eseguire e provvisti dei necessari
attrezzi. I macchinari e mezzi d’opera dati a noleggio dovranno essere in perfetta efficienza e forniti di tutti gli
accessori per il loro perfetto funzionamento. I materiali in provvista a piè d’opera dovranno avere le
norme amministrative
11
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
medesime caratteristiche di quelli indicati nell’Elenco prezzi unitari relativi alle opere finite.
Saranno a carico dell’Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine, nonché le eventuali
riparazioni al fine del loro mantenimento in perfetto stato di servizio.
A cura dell’appaltatore le note delle ore in economia dovranno essere giornalmente depositate presso
l’ufficio della D.L. e firmate dall’assistente.
4.4 - Assistenze murarie agli impianti ed alle opere specialistiche
Si intendono completamente comprese e compensate con i prezzi delle opere impiantistiche e specialistiche
incluse nell’appalto tutte le assistenze murarie necessarie ad un corretto inserimento delle suddette opere
nel contesto architettonico e strutturale, in modo da dare i lavori finiti e funzionanti a perfetta regola d’arte.
4.5 - Revisione prezzi d'appalto
Ai sensi dell’art. 26, commi 2 e 3 della legge 11 febbraio 1994, n. 109 e s. m. i., non è ammessa la revisione
dei prezzi né l’applicazione dell’art. 1664, I° comma, del Codice Civile, che resta, invece, in vigore soltanto
per gli appalti privati.
Qualora, per cause non imputabili all’appaltatore, la durata dei lavori si protragga fino a superare i due anni
dal loro inizio, al contratto si applica il prezzo chiuso, consistente nel prezzo dei lavori al netto del ribasso
d’asta, aumentato di una percentuale, determinata con decreto ministeriale, da applicarsi, nel caso in cui la
differenza tra il tasso di inflazione reale e il tasso di inflazione programmato nell’anno precedente sia
superiore al 2 per cento, all’importo dei lavori ancora da eseguire per ogni anno intero previsto per
l’ultimazione dei lavori stessi.
Art. 5 - Controversie
5.1 - Definizione delle controversie
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 240 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i. qualora, a seguito dell’iscrizione di riserve sui
documenti contabili, l’importo economico dei lavori comporti variazioni rispetto all’importo contrattuale in
misura superiore al 10% di quest’ultimo, il responsabile del procedimento acquisisce immediatamente la
relazione riservata del direttore dei lavori e, ove nominato, del collaudatore e, sentito l’appaltatore, formula
alla Stazione appaltante, entro 90 giorni dall’apposizione dell’ultima delle riserve, proposta motivata di
accordo bonario. La Stazione appaltante, entro 60 giorni dalla proposta di cui sopra, delibera in merito con
provvedimento motivato. Il verbale di accordo bonario è sottoscritto dall’appaltatore.
Le controversie derivanti dall’esecuzione del contratto, comprese quelle conseguenti al mancato
raggiungimento dell’accordo bonario di cui all’art. 240 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., saranno devolute al
competente Foro di Milano ai sensi dell’art. 34 del D.M. 145/2000. E’ pertanto esclusa la competenza
arbitrale.
Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i
lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Stazione appaltante.
5.2 - Risoluzione del contratto
L’Amministrazione procede alla risoluzione del contratto nei casi e secondo le modalità previste dalla
normativa vigente (artt. 134 e ss. del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i.).
Nei casi di risoluzione del contratto, la comunicazione della decisione assunta dall'Amministrazione è fatta
all'Impresa appaltatrice dal Dirigente che svolge le funzioni di responsabile del procedimento:
contestualmente è fissato il giorno (con un preavviso di almeno 20 giorni) per la redazione da parte del
Direttore Lavori dello stato di consistenza dei lavori già eseguiti e per l’inventario di materiali, macchine e
mezzi d’opera che devono essere presi in consegna dal Direttore lavori con conseguente immissione
dell’Amministrazione nel possesso del cantiere. In caso di subentro di un nuovo appaltatore il Direttore lavori
redige apposito verbale in contraddittorio con entrambi gli appaltatori per accertare la consistenza dei
materiali, dei mezzi d’opera e di quant’altro il nuovo appaltatore deve assumere dal precedente appaltatore
indicando le eventuali indennità da corrispondere.
Con la sottoscrizione del contratto l'Impresa appaltatrice dichiara, ora per allora, il proprio incondizionato
consenso a detta immissione in possesso, qualora abbia a trovare applicazione una delle ipotesi di
risoluzione del contratto o di esecuzione d'ufficio previste dalla normativa vigente.
All'atto dell'immissione nel possesso del cantiere, si farà luogo, in contraddittorio fra la D.L. od altro idoneo
rappresentante dell'Amministrazione ed il rappresentante dell'Impresa appaltatrice o, in assenza di questo,
alla presenza di due testimoni, alla redazione di verbale di constatazione dello stato dei lavori del cantiere ed
norme amministrative
12
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
all'inventario dei materiali a piè d'opera, dei macchinari e delle attrezzature esistenti in cantiere in base a
quanto previsto dalla normativa vigente.
A chiusura del verbale l'Amministrazione indicherà quali materiali, macchinari ed attrezzature dovranno
essere sgomberati ed il termine entro il quale lo sgombero dovrà essere completato riservandosi, in caso di
inadempienza, l'esecuzione diretta dello sgombero ed il deposito di materiali ed attrezzature a spese
dell'Impresa appaltatrice secondo quanto disposto dall’art. 139 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. Se il verbale
non sarà redatto in contraddittorio con l'Impresa appaltatrice, verrà comunicato per ogni ulteriore effetto
all'Impresa medesima nelle forme di legge.
Nei casi di risoluzione del contratto, come pure in caso di fallimento dell'Impresa appaltatrice, i rapporti con
questa saranno definiti, con riserva di ogni diritto ed azione dell'Amministrazione, corrispondendo per i lavori
a misura il prezzo risultante dalla relativa contabilizzazione in base ai prezzi contrattuali offerti dall'Impresa
secondo quanto prescritto dalla normativa vigente.
Art. 6 - Osservanza delle leggi e delle disposizioni
6.1 - Disposizioni generali
L'appalto è soggetto alla rigorosa osservanza, oltre che di quanto prescritto dal presente Capitolato speciale,
di leggi, decreti, circolari, regolamenti, ecc., anche se non espressamente citati, attualmente vigenti od
emanati prima dell'inizio dei lavori, sia di carattere generale amministrativo che particolare, per quanto
riguarda fondazioni, strutture, impianti, prescrizioni tecnologiche, ecc., purché non in contrasto con il
presente Capitolato speciale e con le norme particolari degli allegati.
A norma dell’art. 253, comma 3, del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., l’esecuzione dei lavori, la direzione, la
contabilità e la collaudazione delle opere sono sottoposte alle condizioni e norme del D.P.R. 21 dicembre
1999 n. 554 recante “Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio
1994 n. 109 e successive modificazioni” e del Decreto del Ministero dei lavori pubblici 19 aprile 2000 n. 145
avente ad oggetto “Regolamento recante il capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici, ai sensi dell’art.
3, comma 5, della legge 11 febbraio 1994 n. 109 e successive modificazioni” per quanto non incompatibili
con le disposizioni dettate dal D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.
Art. 7 - Cauzioni e garanzie richieste
7.1 - Cauzione provvisoria
Il deposito cauzionale provvisorio dovuto per la partecipazione alle gare per l’appalto dei lavori è fissato,
giusta quanto disposto dall’art. 75 comma 1 del D.Lgs. 163/2006, nella misura pari al 2% dell’importo dei
lavori compresi dell’appalto, con l’impegno del fideiussore a rilasciare la garanzia fideiussoria definitiva di cui
all’art. 113 del D.Lgs. 163/2006, con s.m.i. del D.Lgs 113/2007 e D.Lgs. 152/2008, con le modalità di cui al
bando e disciplinare di gara.
7.2 - Cauzione definitiva
La cauzione definitiva di cui all'art. 113 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m. con s.m.i. del D.Lgs 113/2007 e D.Lgs.
152/2008 è fissata nella misura del 10% dell'importo contrattuale. Nel caso di ribasso d’asta superiore al
10% la cauzione definitiva è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10%. Ove il
ribasso sia superiore al 20% l’aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso superiore al 20%.
A norma dell’art. 101 del D.P.R. n. 554/1999 la cauzione definitiva garantisce l’adempimento di tutte le
obbligazioni nascenti dal contratto d’appalto ed il risarcimento del danno derivante dall’eventuale
inadempimento delle obbligazioni medesime. Garantisce, inoltre, il rimborso delle somme pagate in più
all’appaltatore rispetto alle risultanze della liquidazione finale. Rimane salvo in ogni caso il risarcimento del
maggior danno che l’Amministrazione avesse a subire. L’Amministrazione ha diritto di valersi sulla cauzione
definitiva per l’eventuale maggior spesa sostenuta per il completamento dei lavori in caso di risoluzione del
contratto in danno dell’appaltatore e per il pagamento di quanto dovuto dall’appaltatore per le inadempienze
derivanti dall’inosservanza di norme e prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla
tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori comunque presenti in cantiere.
E' fatto obbligo all’impresa appaltatrice procedere alla reintegrazione della cauzione definitiva ogniqualvolta
questa sia stata ridotta nel suo ammontare: in caso di inottemperanza si procederà alla reintegrazione a
valere sui ratei di prezzo da corrispondere all’appaltatore.
A norma dell’art. 113, comma 3, del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m. la cauzione definitiva è progressivamente
svincolata a misura dell’avanzamento dell’esecuzione, nel limite massimo del 75 per cento dell’iniziale
importo garantito. Lo svincolo, nei termini e per le entità anzidetti, è automatico, senza necessità di
benestare del committente, con la sola condizione della preventiva consegna all’istituto garante, da parte
norme amministrative
13
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
dell’appaltatore o del concessionario, degli stati di avanzamento dei lavori o di analogo documento, in
originale o in copia autentica, attestanti l’avvenuta esecuzione. L’ammontare residuo, pari al 25 per cento
dell’iniziale importo garantito, è svincolato all’atto dell’approvazione del certificato di collaudo (o del
certificato di regolare esecuzione).
La garanzia fideiussoria di cui ai periodi precedenti dovrà prevedere espressamente la rinuncia al beneficio
delle preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all’eccezione di cui all’art. 1957 comma 2 del
Codice Civile e ha la sua operatività entro quindici giorni a semplice richiesta della Stazione appaltante.
La predetta fideiussione provvisoria dovrà avere validità per almeno 180 giorni dalla data di presentazione
dell’offerta.
La garanzia assicurativa prestata dall’appaltatore copre senza alcuna riserva anche i danni causati dalle
imprese subappaltatrici e subfornitrici.
Resta convenuto che, anche quando a collaudo finale nulla osti nei riguardi dell'Amministrazione alla
restituzione dell’importo residuo della cauzione, questo continuerà a restare, in tutto od in parte, vincolato a
garanzia dei diritti dei creditori per il titolo di cui all’art. 189 del D.P.R. n. 554/1999, ogniqualvolta la rata a
saldo non sia, a giudizio insindacabile dell'Amministrazione, allo scopo sufficiente, salvo diversa
disposizione di Legge.
Si precisa che, a norma dell’art. 113, comma 3, del D.Lgs. n. 163/2006, il mancato svincolo nei quindici
giorni dalla consegna degli stati di avanzamento o della documentazione analoga costituisce inadempimento
del garante nei confronti dell’impresa per la quale la garanzia è prestata. La mancata costituzione della
presente garanzia determina la decadenza dell’affidamento e l’acquisizione della cauzione provvisoria da
parte del soggetto appaltante, che aggiudica l’appalto al concorrente che segue nella graduatoria.
La cauzione definitiva deve essere redatta secondo le indicazioni contenute negli atti di gara.
7.3 - Ulteriori garanzie
A norma dell’art. 129, comma 1, del D.Lgs. n. 163/2006 e dell’art. 103 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m.,
l’appaltatore è obbligato, contestualmente alla risoluzione del contratto, a produrre una polizza assicurativa
che tenga indenne la Stazione appaltante da tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati e che
copra i danni subiti dalla stessa Stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o
parziale di impianti e opere, anche preesistenti salvo quelli derivanti da errori di progettazione, insufficiente
progettazione, azioni di terzi o cause di forza maggiore, e che preveda anche una garanzia di responsabilità
civile per danni a terzi nell'esecuzione dei lavori sino alla data di emissione del certificato di collaudo
provvisorio o di regolare esecuzione.
Tale assicurazione contro i rischi dell’esecuzione deve essere stipulata per una somma assicurata non
inferiore all’importo del contratto: il massimale per l’assicurazione contro la responsabilità civile verso terzi
deve essere non inferiore a € 500.000,00; tale polizza deve specificatamente l’indicazione che tra le
“persone” si intendono compresi i rappresentanti della Stazione appaltante autorizzati all’accesso al
cantiere, della direzione dei lavori e dei collaudatori in corso d’opera. Le polizze di cui al presente comma
devono recare espressamente il vincolo a favore della Stazione appaltante e devono coprire l’intero periodo
dell’appalto fino al termine previsto per l’approvazione del certificato di collaudo previsto.
Qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di concorrenti, giusto il regime delle responsabilità
disciplinato dall’art. 37 del D.Lgs. 163/2006 (e s.m.i. D.Lgs. 113/2007, D.Lgs. 152/2008, Legge
69/2009,D.Lgs. 6/2007), la garanzia assicurativa prestata dalla mandataria capogruppo copre senza alcuna
riserva anche i danni causati dalle imprese mandanti.
Per le lavorazioni per le quali è previsto un periodo di garanzia le polizze sopra descritte sono sostituite da
una polizza assicurativa che tenga indenne la stazione appaltante da tutti i rischi e le responsabilità verso
terzi connessi all’utilizzo delle lavorazioni in garanzia o agli interventi connessi con la loro eventuale
sostituzione o rifacimento.
Tutte le coperture assicurative sopra descritte devono essere conformi agli Schemi tipo approvati con il D.M.
12 marzo 2004 n. 123, fermo restando che le medesime coperture devono sempre essere adeguate alle
prescrizioni dettate dal D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i.. Pertanto gli Schemi tipo di cui al D.M. 12 marzo 2004 n.
123 devono essere adeguati alle normativa sopra richiamata mediante la predisposizione di apposita
appendice alla singola assicurazione da consegnare all’Amministrazione unitamente alla Scheda tecnica di
cui al D.P.R. n. 123/2004 e dalla quale emergano i singoli adeguamenti effettuati con tutte le seguenti
clausole espresse:
a) tutti i riferimenti alla Legge 11 febbraio 1994 n. 109 e s.m.i. ed al relativo regolamento di attuazione
approvato con D.P.R. 21 dicembre 1999 n. 554 e s.m. devono intendersi sostituiti con le corrispondenti
disposizioni del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i;
norme amministrative
14
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
b) in deroga all’art. 2, comma 1 lettera b), dello Schema tipo 2.3, l’assicurazione è prestata nei confronti di
progetti approvati secondo la disciplina dettata dal D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i ed all’art. 47 del D.P.R. n.
554/1999 e s.m.i. (c.d. validazione del progetto);
c) per ogni controversia che dovesse insorgere nei confronti della Stazione Appaltante, foro competente è
esclusivamente quello della sede della medesima Stazione Appaltante;
d) in deroga alle definizioni contenute nel D.M. n. 123/2004 per “Esecutore dei lavori” devono intendersi i
soggetti di cui all’art. 34 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i del D.Lgs. 113/2007, D.Lgs. 152/2008 e Legge n.
166/2009;
e) in deroga alle definizioni contenute nel D.M. n. 123/2004 per “Responsabile del procedimento” si intende
il Dirigente responsabile della gestione del contratto cui sono assegnate le funzioni del responsabile del
procedimento di cui all’art. 10 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i del D.Lgs. 6/2007;
f) in deroga alle definizioni contenute nel D.M. n. 123/2004 per “stazione appaltante o committente” devono
intendersi i soggetti di cui all’art. art. 32, comma1, del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i del D.Lgs. 152/2008.
Le coperture assicurative devono, inoltre, rispettare tutte le indicazioni sopra indicate e quelle contenute
negli atti di gara.
Il mancato rispetto delle prescrizioni sopra indicate e di quelle ulteriori contenute negli atti di gara comporta
l’inaccettabilità delle polizze presentate senza che l’Impresa aggiudicataria possa sollevare obiezione alcuna
per tale fatto.
In particolare nel caso in cui le prescrizioni sopra indicate non vengano rispettate non si procederà alla
consegna dei lavori né alla stipula del contratto d’appalto. In tal caso l'Amministrazione appaltante attiverà la
procedura per l'incameramento del deposito cauzionale provvisorio e all'aggiudicazione dell'appalto al
concorrente che segue nella graduatoria. Nel caso in cui il mancato assolvimento al presente obbligo
impedisca la consegna dei lavori si procede alla risoluzione del contratto con conseguente incameramento
della cauzione a norma dell’art. 129, comma 7, del D.P.R. n. 554/1999 e s.m.i.
Art. 8 - Consegna dei lavori
8.1 - Consegna dei lavori
L'Amministrazione appaltante procede alla consegna dei lavori entro il termine di 45 giorni dalla firma del
Contratto d'Appalto, come disposto dall’art. 129 comma 2 del D.P.R. 554/1999 senza che l'Impresa possa
sollevare alcuna eccezione o richiedere compensi di sorta.
L'area sarà consegnata all'Impresa nello stato di fatto in cui si trova al momento dell'inizio dei lavori;
l'Impresa avrà l'obbligo di attenersi scrupolosamente alle linee e quote che, all'atto di consegna, la D.L.
fisserà in relazione alla sistemazione stradale e generale della zona.
8.2 - Esecuzione delle opere e responsabilità dell'impresa
L'Impresa dovrà eseguire, a perfetta regola d'arte, tutte le opere previste nel presente Capitolato e nel
progetto per dare completi e ultimati i lavori di cui all'art. 1.
L'impresa è parimenti tenuta ad osservare gli ordini e le decisioni della D.L. sia in linea tecnica che in linea
amministrativa.
Qualora nel corso dell'esecuzione dei lavori si constati che nel Contratto, nel Capitolato o nei disegni di
Progetto non siano stati specificati alcuni particolari costruttivi o caratteristiche tecnologiche, materiali,
apparecchiature, impianti, ecc., necessari a giudizio insindacabile della D.L. per garantire la perfetta
esecuzione delle varie opere ed il rispetto di Leggi, Norme, Regolamenti, ecc. vigenti, l'Impresa è tenuta a
provvedervi in conformità agli ordini che in proposito la D.L. impartirà e senza che ad essa spetti alcun
particolare compenso.
L'esecuzione dovrà inoltre essere coordinata con le esigenze derivanti dalla contemporanea attività,
nell'ambito del cantiere, di altre Imprese secondo le prescrizioni della D.L. L'appaltatore ha anche l'obbligo di
eseguire il collocamento in opera di qualsivoglia materiale o apparecchiatura che gli venga ordinato dalla
D.L., anche se forniti da altra Ditta.
Resta comunque stabilito che l'Impresa rimarrà l'unica responsabile della perfetta riuscita del lavoro e della
piena rispondenza di esso alle condizioni di contratto, tanto nei riguardi dei materiali impiegati e della
esecuzione dei lavori, quanto per ciò che possa dipendere da imperfezioni rilevate nel progetto esecutivo e
non preventivamente segnalate per iscritto alla Direzione Lavori.
In caso di disaccordo tra i documenti di contratto (disegni di progetto, il presente Capitolato, ecc.) varranno
le disposizioni più favorevoli all'Amministrazione o quelle che la D.L. a suo insindacabile giudizio, riterrà di
adottare.
La sorveglianza del personale dell'Amministrazione appaltante non esonera l'Impresa dalle responsabilità
norme amministrative
15
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
dell'esatto adempimento degli ordini e della perfetta esecuzione delle opere a norma del Contratto, nonché
della scrupolosa osservanza delle regole dell'arte e dell'ottima qualità dei materiali impiegati, anche se
eventuali deficienze fossero passate inosservate al momento dell'esecuzione.
L'Amministrazione si riserva quindi, a giudizio insindacabile della D.L. ed in qualsiasi momento anche
posteriore all'esecuzione delle opere e fino al collaudo definitivo, ogni più ampia facoltà di indagine e di
sanzioni, ivi compresa la demolizione di opere mal eseguite.
L’Impresa è parimenti tenuta ad osservare il Piano di Sicurezza che fa parte integrante del contratto e le
direttive del Coordinatore per l’esecuzione dei lavori incaricato dal Committente ai sensi dell’art. 90 del
D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.
A norma dell’art. 131, comma 4, del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m. e dell’art. 100, comma 5, del D.Lgs. n.
81/2008 e s.m. l’Impresa appaltatrice, durante l’esecuzione dei lavori e fermo quanto stabilito dall’art. 13.2
del presente capitolato, può presentare al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori proposte di modificazione
ed integrazione al Piano di sicurezza, sia per adeguarne i contenuti alle tecnologie proprie dell’Impresa, sia
per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e per la tutela della salute dei lavoratori
eventualmente disattese nel piano stesso. A norma dell’art. 100, comma 5, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m. in
nessun caso, le eventuali integrazioni possono giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.
A norma dell’art. 102, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m. prima dell'accettazione del piano di sicurezza e di
coordinamento di cui all'articolo 100 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m. e delle modifiche significative apportate
allo stesso, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. Il rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza ha facoltà di formulare proposte al riguardo.
8.3 - Programma lavori
Prima dell’inizio dei lavori l'Impresa dovrà presentare alla D.L. il programma esecutivo dei lavori riportante
per ogni lavorazione le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l’ammontare presunto, parziale e
progressivo, dell'avanzamento dei lavori in relazione ai termini contrattuali previsti per la liquidazione del
corrispettivo.
Il programma dei lavori dovrà essere redatto in coerenza con quanto previsto dall’art. 9.1 del presente
Capitolato in relazione ai termini stabiliti per l’esecuzione dei lavori.
Tale programma, strutturato in conformità alle reali possibilità dell'impresa ed alle obiettive caratteristiche e
circostanze di tempo e di luogo, dovrà tenere esplicitamente conto della eventuale possibilità di esecuzione
di determinate categorie di lavoro nella stagione invernale.
L'appaltatore avrà la facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli
perfettamente compiuti nel termine contrattuale purché, a giudizio della D.L., ciò non riesca pregiudizievole
alla buona riuscita delle opere ed agli interessi dell'Amministrazione.
L'Amministrazione si riserva in ogni modo il diritto di stabilire, tramite la D.L., l'esecuzione di un determinato
lavoro entro un congruo termine perentorio o di disporre l'ordine di esecuzione dei lavori nel modo che riterrà
più conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dalla esecuzione di opere e/o consegna
delle forniture escluse dall'appalto, senza che l'Appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di
particolari compensi.
8.4 - Direzione e sorveglianza del cantiere
A norma dell’art. 4 del Capitolato generale per i lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000 l’appaltatore
è obbligato a condurre personalmente i lavori, fatta salva la facoltà di conferire mandato con rappresentanza
a persona fornita dei requisiti di idoneità tecnici e morali. Il mandato deve essere conferito per atto pubblico
e depositato presso l’amministrazione appaltante. L’appaltatore o il suo rappresentante deve garantire la
presenza sul luogo dei lavori per tutta la durata dell’appalto.
A norma dell’art. 6 del Capitolato generale per i lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000 la direzione
del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell’Impresa o da altro tecnico formalmente incaricato
dall’appaltatore e notificato all’amministrazione appaltante.
In relazione a quanto sopra disposto si stabilisce l'obbligo dell'Appaltatore, ove non ne disponga, di
assumere un tecnico qualificato (a seconda dell'importanza dei lavori) per la direzione del cantiere e dei
lavori per conto dell'Impresa. Detto direttore tecnico dovrà essere iscritto all'Albo della rispettiva categoria e
dovrà prestare con continuità la propria opera sui lavori garantendo la presenza continua sul cantiere.
Il “Direttore del Cantiere” sarà, insieme all’Appaltatore, responsabile dell’applicazione di tutte le norme di
legge vigenti soprattutto nel campo della prevenzione antinfortunistica con particolare attenzione agli
adempimenti previsti dal D.Lgs. n. 81/2008 e s.m. che interessino le opere che l’Appaltatore dovrà eseguire.
L’Appaltatore e il Direttore del Cantiere, da esso nominato, assumono quindi sopra sé la responsabilità
norme amministrative
16
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
penale e civile, piena ed intera, derivante da qualsiasi causa e motivo e in special modo per infortuni, in
dipendenza del presente appalto.
8.5 - Norme generali per la misurazione dei lavori
Per tutte le opere dell'Appalto, le varie quantità di lavoro saranno determinate con misure geometriche, salvo
quanto dovrà essere contabilizzato a corpo, a numero, a peso od a tempo in conformità a quanto stabilito in
progetto.
A norma dell’art. 253, comma 3, del D.Lgs. n. 163/2006 (modificato dall’art. 2 comma 1 D.Lgs 113/2007), la
misurazione dei lavori e la redazione della contabilità sono sottoposte alle condizioni e norme del D.P.R. 21
dicembre 1999 n. 554 recante “Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11
febbraio 1994 n. 109 e successive modificazioni” e del Decreto del Ministero dei lavori pubblici 19 aprile
2000 n. 145 avente ad oggetto “Regolamento recante il capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici, ai
sensi dell’art. 3, comma 5, della legge 11 febbraio 1994 n. 109 e successive modificazioni”.
L'Appaltatore dovrà tempestivamente chiedere al Direttore dei Lavori la misurazione in contraddittorio di
quelle opere e somministrazioni che in progresso di lavoro non si potessero più accertare.
Resta pertanto tassativamente convenuto che, se per difetto di ricognizione fatta a tempo debito, tali
quantità o qualità non fossero accertate in contraddittorio, l'Appaltatore dovrà accettare la valutazione che
verrà fatta dalla D.L. e sottostare alle spese e danni che per tardiva ricognizione gli potessero derivare.
Le opere di dimensioni maggiori alle prescritte, qualora vengano tollerate a giudizio insindacabile della D.L.,
saranno contabilizzate per le sole dimensioni ordinate in progetto; le opere di dimensioni inferiori alle
prescritte, qualora vengano tollerate a giudizio insindacabile della D.L. saranno contabilizzate per le
dimensioni reali.
Art. 9 - Tempistica
9.1 - Tempo utile per l'ultimazione dei lavori
Il tempo utile per dare ultimati i lavori viene stabilito in 810 (ottocentodieci) giorni naturali successivi e
continui a decorrere dalla data del verbale di consegna.
9.2 - Sospensioni dei lavori e proroga del termine
Il tempo contrattuale, a norma dell’art. 42 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m., tiene conto della prevedibile
incidenza dei giorni di andamento stagionale sfavorevole: pertanto non saranno concesse sospensioni né
proroghe così motivate.
Con ordine di servizio del Direttore lavori è ammessa la sospensione totale o parziale dei lavori nei casi e
secondo le modalità di cui all’art. 133 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m. ed all’art. 24 del Capitolato generale dei
lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000.
Si conviene che i termini contrattuali tengano già conto anche delle eventuali sospensioni estive così come
individuate nei contratti collettivi di lavoro.
Eventuali proroghe del termine di esecuzione dei lavori potranno essere concesse dall’Amministrazione
appaltante a suo insindacabile giudizio su richiesta espressa dell’appaltatore formulata con congruo anticipo
rispetto alla scadenza del termine di esecuzione dei lavori e comunque almeno 30 giorni prima la scadenza
del termine medesimo e sempre che il ritardo nella prosecuzione dei lavori dipenda da fatti non a lui
imputabili e nel rispetto delle prescrizioni di cui all’art. 26 del Capitolato generale dei lavori pubblici
approvato con D.M. n. 145/2000.
A norma dell’art. 172 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m. l’appaltatore deve dare all’Amministrazione committente
formale comunicazione dell’avvenuta ultimazione dei lavori.
Art. 10 - Penale per ritardata ultimazione dei lavori
A norma dell’art. 117 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m. e dell’art. 22 del Capitolato generale dei lavori pubblici
approvato con D.M. n. 145/2000 in caso di ritardata ultimazione dei lavori oltre la data stabilita, verrà dedotta
dall'importo dei lavori, senza formalità alcuna, una penale d'importo pari allo 0,5 per mille dell’importo netto
contrattuale, per ogni giorno di ritardo sul termine dei lavori. Comunque gli importi dovuti per eventuali ritardi
non potranno superare il 10% dell’importo del contratto.
Qualora il ritardo nell’esecuzione dei lavori determini un importo complessivo della penale superiore al 10%
dell’importo contrattuale, l’Amministrazione promuove l’avvio delle procedure previste dall’art. 136 del D.Lgs.
n. 163/2006 e s.m.i..
Nel caso di ritardi sulla data di ultimazione identificata per l’applicazione della penale e comunque in ogni
caso in cui la misura dell’avanzamento dei lavori in corso evidenzi dei ritardi in relazione alle fasi di
norme amministrative
17
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
lavorazione previste dal cronoprogramma, è facoltà della Direzione Lavori chiedere incrementi di
manodopera e dell’Amministrazione di applicare la penale prevista per il ritardo.
A opera ultimata è facoltà della D.L. ordinare lo sgombero degli edifici e delle aree circostanti, di tutti i
materiali e delle attrezzature di proprietà dell'Impresa, entro un termine perentorio che comunque non potrà
essere inferiore a giorni 20 (venti).
Qualora l'Impresa non ottemperasse allo sgombero si applicheranno le stesse penalità previste per la
ritardata ultimazione dei lavori.
Art. 11 - Pagamenti in acconto
L'Appaltatore avrà diritto a pagamenti in acconto, in corso d'opera, ogni qualvolta il suo credito come
derivante dall’offerta (e quindi al netto degli oneri della sicurezza) e al netto delle prescritte ritenute
raggiunga euro 150.000,00 (centocinquantamila/00), più la quota parte degli oneri della sicurezza relativa ad
ogni stato di avanzamento.
Congiuntamente alla liquidazione di ciascuno stato di avanzamento nell’importo sopra indicato sarà liquidato
la stato di avanzamento relativo agli oneri di sicurezza determinato con il supporto del coordinatore per la
sicurezza in fase di esecuzione.
La liquidazione dell’importo relativo agli oneri di sicurezza è subordinata all’accertamento da parte del
coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva dell’effettiva attuazione da parte dell’impresa appaltatrice
delle misure di sicurezza previste: l’accertamento è provato mediante sottoscrizione dello stato di
avanzamento nel registro di contabilità da parte del coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva.
I pagamenti saranno disposti sino al raggiungimento del limite massimo del 95% dell’importo complessivo
del contratto come risultante dagli atti di contabilità, eventualmente anche tramite l’emissione di un’ultima
rata di acconto il cui certificato di pagamento verrà rilasciato successivamente all’ultimazione dei lavori.
Non verranno compresi negli stati di avanzamento i materiali approvvigionati in cantiere in attesa di essere
messi in opera.
A norma dell’art. 114 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m. in caso di sospensione lavori di durata superiore a 90
giorni la stazione appaltante disporrà il pagamento in acconto degli importi maturati sino alla data di
sospensione.
Il pagamento della rata a saldo, comprendente le trattenute di Legge effettuate sui singoli certificati di
pagamento, verrà disposto a favore dell'Impresa, non oltre il novantesimo giorno dall'emissione del
certificato di collaudo provvisorio ovvero del certificato di regolare esecuzione, e non costituisce presunzione
di accettazione dell'opera ai sensi dell’art. 141 comma 9 del D.Lgs. 163/2006.
Art. 12 – Disposizioni per l’ultimazione
12.1 - Conto finale
Il conto finale dei lavori verrà compilato entro il termine massimo di 90 giorni dalla data della regolare e
completa loro ultimazione accertata mediante il prescritto certificato del Direttore dei Lavori.
12.2 – Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione
1. Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dell’impresa appaltatrice il direttore dei lavori redige,
entro 10 giorni dalla richiesta, il certificato di ultimazione; entro trenta giorni dalla data del certificato di
ultimazione dei lavori il direttore dei lavori procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere
eseguite.
2. In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati e
verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a eliminare a sue
spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal direttore dei lavori, fatto salvo il risarcimento del
danno dell’ente appaltante. In caso di ritardo nel ripristino, si applica la penale per i ritardi prevista
dall’apposito articolo del presente capitolato speciale, proporzionale all'importo della parte di lavori che
direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque all'importo non
inferiore a quello dei lavori di ripristino.
3. L’ente appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito
verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha avuto esito positivo, ovvero nel
termine assegnato dalla direzione lavori ai sensi dei commi precedenti.
4. Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione; tale periodo
cessa con l’approvazione finale del collaudo o del certificato di regolare esecuzione da parte dell’ente
appaltante, da effettuarsi entro i termini previsti dal capitolato speciale.
norme amministrative
18
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
12.3 - Certificato di regolare esecuzione o di collaudo
Il collaudo tecnico - amministrativo dei lavori verrà effettuato entro sei mesi dall'ultimazione dei lavori
accertata dal prescritto certificato del Direttore Lavori fatto salvo quanto previsto dall’art. 192 del
Regolamento approvato con DPR 554/99.
Il certificato di collaudo è emesso entro il termine perentorio di sei mesi dall’ultimazione dei lavori ed ha
carattere provvisorio; esso assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso
tale termine, il collaudo si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia
intervenuto entro i successivi due mesi. Qualora il certificato di collaudo sia sostituito dal certificato di
regolare esecuzione, questo deve essere emesso entro tre mesi dall’ultimazione dei lavori.
Durante l’esecuzione dei lavori la Stazione appaltante può effettuare operazioni di collaudo volte a verificare
la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati
progettuali, nel capitolato speciale o nel contratto.
Per le operazioni di collaudo, l’Appaltatore, a proprie cure e spese, mette a disposizione dell’organo di
collaudo gli operai e i mezzi d’opera necessari ad eseguire le operazioni di riscontro, le esplorazioni, gli
scandagli, gli esperimenti, compreso quanto necessario al collaudo statico.
Rimane a cura e carico dell’Appaltatore anche quanto occorra per ristabilire le parti del lavoro, che sono
state alterate nell’eseguire tali verifiche. Sono inoltre a carico dell’Appaltatore le spese di visita del personale
dell’Amministrazione Appaltante per accertare la intervenuta eliminazione delle mancanze riscontrate
dall’organo di collaudo ovvero le ulteriori operazioni di collaudo resa necessaria dai difetti o dalle stesse
mancanze. Tali spese sono prelevate dalla rata di saldo da pagare all’Appaltatore.
Il certificato di collaudo dovrà essere firmato dall’Appaltatore nel termine di venti giorni.
Alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio secondo quanto previsto dall’art. 205 del
Regolamento approvato con DPR 554/99 l’Amministrazione Appaltante procederà allo svincolo della
cauzione prestata a garanzia del mancato o inesatto adempimento delle obbligazione dedotte in contratto e
si procederà previa garanzia fideiussoria, al pagamento della rata di saldo entro 90 giorni dalla data del
certificato stesso.
Qualora l’organo di collaudo riscontri lavorazioni non autorizzate ma meritevoli di collaudo si procederà
secondo quanto previsto dagli artt. 196 e 198 del Regolamento approvato con DPR 554/99.
12.4 – Presa in consegna e presa in consegna anticipata dei lavori
1. La Stazione appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere appaltate
anche subito dopo l’ultimazione dei lavori. La presa in consegna anticipata non incide sul giudizio
definitivo sul lavoro e su tutte le questioni che possono sorgere al riguardo, e sulle eventuali e
conseguenti responsabilità dell’appaltatore.
2. Qualora la Stazione appaltante si avvalga di tale facoltà, che viene comunicata all’appaltatore per iscritto,
lo stesso appaltatore non può opporvisi per alcun motivo, né può reclamare compensi di sorta.
3. Egli può però richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, onde essere garantito
dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse.
4. La presa di possesso da parte della Stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato dalla
stessa per mezzo del direttore dei lavori o per mezzo del responsabile del procedimento, in presenza
dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.
5. Qualora la Stazione appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere dopo
l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto alla gratuita
manutenzione fino ai termini previsti dal presente capitolato speciale.
6. Della consegna verrà redatto apposito verbale a cura del Direttore dei Lavori, nel quale verranno
annotate le eventuali prescrizione dell’organo di collaudo.
7. I lavori di realizzazione dell’opera sono suddivisi, come da cronoprogramma, in 4 fasi. Nella fattispecie,
terminate le prime due fasi, che prevedono la realizzazione dei corpi in ampliamento destinati ad alloggi e
la realizzazione della centrale termica in copertura, si potrà procedere alla consegna parziale dell’opera,
con la dismissione della vecchia centrale termica ed il trasferimento nella nuova posizione in progetto.
Parimenti le attività insediate nel corpo anni ’80, potranno essere trasferite all’interno dei nuovi fabbricati
per poter dar corso ai lavori previsti nella terza e quarta fase.
Art. 13 - Oneri ed obblighi a carico dell'appaltatore - responsabilità dell'appaltatore
13.1 - Generalità
norme amministrative
19
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Sono a carico dell'Appaltatore e si intendono compensati nei prezzi contrattuali, tutti gli oneri ed obblighi
descritti nel presente articolo ed in quelli successivi, oltre a quelli prescritti dal Capitolato generale d'appalto
dei lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000 ed in ogni parte del presente Capitolato speciale, di cui
l'Appaltatore dovrà tener conto nel formulare la propria offerta e nell'esecuzione dei lavori fino al loro
compimento. Nessun compenso aggiuntivo sarà corrisposto all’appaltatore per l’osservanza di tali obblighi
ed oneri, fatte salve le espresse ipotesi di rimborsi spese previste distintamente nei seguenti articoli. Sono
inoltre a carico dell’appaltatore tutti gli oneri derivanti dal Piano di sicurezza di cui al D.Lgs. n. 81/2008 e
s.m., oneri che si intendono completamente compensati con la corresponsione del relativo importo come
determinato nel piano stesso ed evidenziato negli atti di gara. Sono inoltre a carico dell’appaltatore, e si
intendono compensati nel corrispettivo dell’appalto, tutti gli oneri derivanti dai provvedimenti che il
coordinatore per la sicurezza di cui al D.Lgs. n. 81/2008 e s.m. riterrà opportuno applicare o esigere sulla
base del piano di sicurezza o a fronte di specifiche richieste avanzate dall’Impresa in sede esecutiva o nel
contesto del piano operativo di sicurezza dalla stessa predisposto: l’appaltatore dovrà fornire notizie utili per
la revisione del piano di sicurezza in fase esecutiva.
13.2 - Obblighi in materia di tutela dei lavoratori
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
A norma dell’art. 118 comma 6 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i. con D.Lgs. n. 113/2007, D.Lgs. 152/2008;
Legge 2/2009, l'Appaltatore è tenuto ad applicare o far applicare integralmente nei confronti di tutti i
lavoratori dipendenti impiegati nell'esecuzione dell'appalto, le condizioni economiche e normative
previste dai contratti collettivi nazionale e territoriale di lavoro, durante il periodo di svolgimento dei
lavori, ivi compresa l'iscrizione dei lavoratori stessi alla Cassa Edile, nonché le leggi ed i regolamenti
sulla tutela, sicurezza, salute, assicurazione ed assistenza dei lavoratori.
A norma dell’art. 118 comma 6 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i. con D.Lgs. n. 113/2007, D.Lgs. 152/2008,
l’Appaltatore risponde dell'osservanza di quanto previsto dal precedente punto da parte degli eventuali
subappaltatori nei confronti dei propri dipendenti, per le prestazioni rese nell'ambito del subappalto.
Fermo restando quanto sopra stabilito, a norma dell’art. 7 del Capitolato generale dei lavori pubblici
approvato con D.M. n. 145/2000, l’Appaltatore deve osservare le norme e le prescrizioni dei contratti
collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, sicurezza, assicurazione ed assistenza dei lavoratori.
A garanzia degli obblighi suddetti sull’importo netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello
0,50 per cento. La Stazione appaltante comunica agli enti previdenziali ed assicurativi, nonché alla
Cassa Edile, l’emissione di ogni certificato di pagamento. La stazione provvederà direttamente al
pagamento, a valere sulla ritenuta medesima, di quanto dovuto per le inadempienze accertate dagli enti
competenti che ne richiedano il pagamento nelle forme dovute, salve restando in ogni caso le maggiori
responsabilità in capo all’appaltatore. Le ritenute sono svincolate in sede di liquidazione del conto
finale, successivamente all’approvazione del certificato di collaudo, e sempre che gli enti competenti
non abbiano comunicato alla stazione appaltante eventuali inadempienze.
A norma dell’art. 13 del Capitolato generale dei lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000
l’Amministrazione si riserva la facoltà di provvedere direttamente al pagamento delle retribuzioni
spettanti al personale dipendente dall’appaltatore nei limiti di quanto accertato dalla competente
Agenzia provinciale del lavoro anche in corso d’opera detraendo il relativo importo dalle somme dovute
all’appaltatore in esecuzione del contratto e secondo le modalità indicate dal medesimo art. 13 del
Capitolato generale dei lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000.
In caso di inottemperanza agli obblighi di cui sopra, accertata dalla Stazione appaltante o ad essa
segnalata dalle competenti Autorità, la Stazione appaltante medesima dopo averne dato comunicazione
all’appaltatore, procederà ad una detrazione del 20% sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso
di esecuzione, oppure alla sospensione del pagamento della rata a saldo, se i lavori sono stati ultimati,
destinando le somme così accantonate a garanzia dell’adempimento degli obblighi di cui sopra. Le
somme così accantonate non saranno liquidate sino a che non sia dimostrato l’integrale assolvimento
degli obblighi descritti nei precedenti punti.
A norma dell’art. 118, comma 6, del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. con D.Lgs. n. 113/2007, D.Lgs.
152/2008, ai fini del pagamento degli stati di avanzamento dei lavori o dello stato finale dei lavori,
l’appaltatore e, suo tramite, i subappaltatori trasmettono all’amministrazione committente il documento
unico di regolarità contributiva.
L’Appaltatore è tenuto ad applicare tutte le norme di legge vigenti soprattutto nel campo della
prevenzione antinfortunistica con particolare attenzione agli adempimenti previsti dal D.Lgs. n. 81/2008
e s.m. L’Appaltatore e il Direttore del Cantiere, da esso nominato, assumono quindi sopra di sé la
responsabilità penale e civile, piena ed intera, derivante da qualsiasi causa e motivo e in special modo
per infortuni, in dipendenza del presente appalto. A norma dell’art. 90, comma 9, del D.Lgs. n. 81/2008
norme amministrative
20
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
8)
9)
10)
11)
12)
13)
e s.m., l’appaltatore è tenuto a presentare alla Stazione appaltante, prima della consegna dei lavori, la
documentazione di cui all’allegato XVII al medesimo D.Lgs. n. 81/2008 e s.m., nonché una
dichiarazione attestante l’organico medio annuo dell’Impresa, distinto per qualifica, corredata da gli
estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all’INPS, all’INAIL ed alle Casse Edili e da una
dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazione sindacali comparativamente
più rappresentative applicato ai lavoratori dipendenti.
A norma dell’art. 131 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. l’appaltatore è tenuto a consegnare, entro trenta
giorni dall’aggiudicazione e comunque prima della consegna dei lavori (qualora questa avvenga in data
anteriore alla scadenza dei trenta giorni decorrenti dall’aggiudicazione), il piano di sicurezza operativo
per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità da considerare come piano
complementare di dettaglio del piano di sicurezza di cui al citato D.Lgs. n. 81/2008 e s.m. Il piano
operativo deve essere redatto in conformità alle prescrizioni dell’allegato XV al D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.
Nel caso in cui tale obbligo non venga rispettato non si procederà alla consegna dei lavori né alla
stipula del contratto d’appalto. L’appaltatore sarà diffidato ad adempiere entro un termine massimo di
15 giorni, decorso inutilmente il quale l’Amministrazione procederà ad incamerare la cauzione
provvisoria presentata in sede di gara a titolo di risarcimento del danno per mancata stipula del
contratto d’appalto per colpa dell’aggiudicatario.
A norma dell’art. 131, comma 4, del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m. e dell’art. 100, comma 5, del D.Lgs. n.
81/2008 e s.m. l’appaltatore ha la facoltà di presentare, entro trenta giorni dall’aggiudicazione e
comunque prima della consegna dei lavori (qualora questa avvenga in data anteriore alla scadenza dei
trenta giorni decorrenti dall’aggiudicazione), proposte di modificazione ed integrazione al piano di
sicurezza redatto dalla Stazione appaltante a norma del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m. sia per adeguarne i
contenuti alle tecnologie proprie dell’Impresa, sia per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione
degli infortuni e per la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano stesso. Nel
caso in cui l’appaltatore non consegni integrazioni entro il termine suddetto si intenderà che lo stesso
abbia accettato integralmente il piano di sicurezza redatto dalla Stazione appaltante. A norma dell’art.
100, comma 5, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m., in nessun caso le eventuali integrazioni al piano di
sicurezza redatto dalla stazione appaltante possono giustificare modifiche o adeguamenti dei prezzi
contrattuali.
A norma dell’art. 101, comma 2, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m., l’Impresa appaltatrice è tenuta a
trasmettere alle Imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi il piano di sicurezza redatto dalla Stazione
appaltante prima dell’inizio dei lavori. A norma dell’art. 101, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m
prima dell'inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio piano operativo di
sicurezza all'impresa affidataria, la quale, previa verifica della congruenza rispetto al proprio, lo
trasmette al coordinatore per l'esecuzione. I lavori hanno inizio dopo l'esito positivo delle suddette
verifiche che sono effettuate tempestivamente e comunque non oltre 15 giorni dall'avvenuta ricezione.
A norma dell’art. 118, comma 7, del D. Lgs. n. 163/2006 l’Impresa appaltatrice è tenuta a curare il
coordinamento di tutti i subappaltatori operanti nel cantiere, al fine di rendere i piani redatti dai singoli
subappaltatori compatibili fra loro e con il piano presentato dall’Impresa appaltatrice medesima. Il
direttore tecnico di cantiere nominato dall’Impresa appaltatrice è responsabile del rispetto del piano da
parte di tutte le Imprese impiegate nell’esecuzione dei lavori. A norma dell’art. 97, comma 3, del D.Lgs.
n. 81/2008 e s.m il datore di lavoro dell'impresa affidataria deve, inoltre:
a) coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m;
b) verificare la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici rispetto al
proprio, prima della trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per
l'esecuzione.
A norma degli articoli 18, comma 1, e 20, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m i datori di lavoro
debbono munire il personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia,
contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. I lavoratori sono tenuti ad
esporre detta tessera di riconoscimento. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che
esercitano direttamente la propria attività nei cantieri, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.
L’Impresa appaltatrice risponde verso l’Amministrazione dell’adempimento degli obblighi sopra descritti
anche da parte delle Imprese subappaltatrici e di tutti i suoi subcontraenti.
Fermo restando quanto stabilito dal presente capitolato e dalla normativa nello stesso richiamata, dal
momento di entrata in vigore delle disposizioni di cui all’art. 35, comma 28, del D.L. 4 luglio 2006 n. 223
convertito con modificazioni nella legge 4 agosto 2006 n. 248 l'appaltatore risponde in solido con il
subappaltatore della effettuazione e del versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente
e del versamento dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul
lavoro e le malattie professionali dei dipendenti a cui è tenuto il subappaltatore.
norme amministrative
21
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
13.3 - Oneri ed obblighi a carattere generale
Sono, inoltre, a carico dell’appaltatore tutti gli obblighi e gli oneri di seguito descritti i quali tutti devono
intendersi compensati con il corrispettivo contrattuale.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
13)
14)
Sostituire il proprio rappresentante o il direttore di cantiere o qualsiasi altro soggetto appartenente al
proprio personale in caso di specifica richiesta da parte del Direttore lavori o dell’Amministrazione
committente nei casi e secondo le modalità indicate dagli artt. 4 e 6 del Capitolato generale dei lavori
pubblici approvato con D.M. n. 145/2000.
L'assumere a proprio carico tutte le spese contrattuali secondo le disposizioni dell’art. 8 del Capitolato
generale dei lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000 compresi i diritti di segreteria ove dovuti,
nonché l'eventuale aliquota prevista dalla Legge 4 marzo 1958 n. 179 e successive modificazioni ed
integrazioni, a favore della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti,
ai sensi dell'art. 24 della Legge medesima.
La formazione e manutenzione di un cantiere attrezzato in relazione all'entità dei lavori, per assicurare
una perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere da costruire ed in conformità alle norme d'igiene.
L'esecuzione di tutte le opere provvisionali, come ponti, assiti, steccati per recingere provvisoriamente il
terreno nei modi prescritti dal Regolamento Edilizio Comunale e, qualora sia necessaria l'occupazione
di area pubblica, il chiederne la necessaria concessione all'Autorità Comunale, il relativo canone ove
previsto, la responsabilità pecuniaria circa i danneggiamenti della proprietà pubblica stessa.
Il provvedere a propria cura e spese a tutti i permessi (anche eventualmente nei confronti di privati) e
licenze necessari ed all'indennità per l'eventuale occupazione temporanea di aree adiacenti ai lavori per
qualsiasi causa da essi dipendente, nonché al risarcimento dei danni di qualsiasi genere che si
dovessero provocare a fondi per passaggi di strade di servizio tenendone indenne l’Amministrazione la
quale, se chiamata a rispondere, potrà avvalersi della facoltà di recuperare quanto versato trattenendo
una somma corrispondente sui pagamenti dovuti all’appaltatore o incamerando in tutto o in parte la
cauzione definitiva.
Il conservare le vie ed i passaggi, anche privati, che venissero interessati dal complesso dei lavori,
provvedendo all'uopo a proprie spese con opere provvisionali.
Il provvedere, all'atto della formazione del cantiere, all'obbligo di disporre una tabella di dimensioni
adeguate e con l'indicazione dei lavori che verranno eseguiti secondo gli standard dell’Amministrazione
e le prescrizioni della D.L.. Nel cartello di cantiere dovrà essere inserito inoltre, a carico dell’Appaltatore,
un rendering o una rappresentazione grafica (a scelta dell’Amministrazione), secondo le indicazioni che
saranno fornite dall’Amministrazione Comunale.
Il provvedere alle segnalazioni diurne e notturne mediante appositi cartelli e fanali nei tratti stradali
interessati ai lavori e ciò secondo le particolari indicazioni della D.L. ed in genere nell'osservanza delle
Norme di Polizia Stradale di cui al Codice della Strada.
Il provvedere allo smaltimento delle nevi e delle acque superficiali o di infiltrazione, e all'esecuzione di
opere provvisionali per lo scolo e per la deviazione preventiva di queste dalla sede stradale, dalle opere
e dalle cave di prestito.
Il provvedere alla fornitura dell'acqua potabile agli operai ed alla installazione degli apprestamenti
igienici, di ricovero od altro per gli operai stessi.
Il provvedere alle spese per la guardiania del cantiere fino all'approvazione del certificato di collaudo
finale da parte delle autorità competenti, salvo nel caso di anticipata consegna delle opere. Tale
vigilanza si intende sia diurna che notturna, anche nei giorni festivi e nei periodi di sospensione.
Il mettere a disposizione dei funzionari della D.L., adeguati uffici di cantiere provvisti di arredamento, di
illuminazione, riscaldamento, telefono, servizi igienici, ecc. compresi gli oneri per allacciamenti, utenze
e consumi e pulizie, nonché, durante i sopralluoghi di cantiere da parte delle persone autorizzate, i
dispositivi antinfortunistici di protezione individuale.
Secondo quanto già indicato nell’art. 8.4 del presente Capitolato, l’appaltatore deve garantire la
presenza continua in cantiere del direttore di cantiere cui compete dirigere i lavori per conto
dell'Impresa, ricevere, eseguire e far eseguire gli ordini degli incaricati dell'Amministrazione e che si
assume ogni responsabilità circa l'esecuzione di tutte le opere.
La predisposizione di rapportini giornalieri indicanti la mano d’opera presente divisa per l’impresa
principale e per le eventuali imprese subappaltatrici.
La manutenzione del cantiere, l’idonea illuminazione e la pulizia quotidiana dello stesso e dei locali in
costruzione od in corso di ultimazione, anche se occorra sgomberare materiali di rifiuto lasciati da altre
Ditte o maestranze. Lo sgombero nel cantiere, del materiale, dei mezzi d'opera e degli impianti di sua
norme amministrative
22
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
proprietà entro 20 giorni dalla compilazione del verbale di ultimazione.
15) L'adozione nell'esecuzione dei lavori, di tutti i procedimenti e delle cautele necessarie per garantire la
vita e l'incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché per evitare danni
alle proprietà pubbliche e private. Ogni più ampia responsabilità in caso di infortuni ricadrà pertanto
sull'Appaltatore, restandone sollevata l'Amministrazione ed il personale della stessa preposto a
direzione e sorveglianza.
16) Il provvedere a propria cura e spese alle esecuzioni, ove necessario, dei ponti di servizio e delle
puntellature necessarie per la costruzione, la riparazione e demolizione dei manufatti, e per garantire la
sicurezza degli edifici circostanti e del lavoro.
17) Il provvedere alla riparazione dei danni di qualsiasi genere dipendenti da qualsiasi causa anche di forza
maggiore che si verifichino nell’esecuzione dei lavori alle provviste, agli attrezzi ed a tutte le opere
provvisionali, fatto salvo quanto previsto dall’art. 189 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m.i. e dall’art. 20 del
Capitolato generale dei lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000.
18) Come già indicato nell’art. 7.3 del presente Capitolato, l’appaltatore è tenuto a provvedere
all'assicurazione rischio contro terzi inerente l'esecuzione dei lavori, nel rispetto di tutte le prescrizioni di
cui al citato articolo del presente Capitolato.
19) Come già indicato nell’art. 7.3 del presente Capitolato, l’appaltatore è tenuto a provvedere
all'assicurazione contro i furti, gli incendi e l'azione del fulmine di tutte le opere del cantiere, dall'inizio
dei lavori fino all'approvazione del collaudo finale, comprendendo nel valore assicurato anche le opere
eventualmente eseguite da altre ditte, nel rispetto di tutte le prescrizioni di cui al citato articolo del
presente Capitolato.
20) Il consentire l'accesso al cantiere e il libero passaggio nello stesso e nelle opere costruite (fino
all'approvazione del collaudo finale) alle persone addette ad altre Ditte, alle quali siano stati affidati i
lavori non compresi nel presente appalto, alle persone che seguono i lavori per conto diretto
dell'Amministrazione appaltante ed alle ulteriori persone individuate dall’Amministrazione stessa.
Inoltre, a richiesta della D.L., consentirà l'uso totale o parziale, alle suddette Ditte o persone, dei ponti di
servizio, delle impalcature, delle costruzioni provvisorie, degli apparecchi di sollevamento, ecc. per tutto
il tempo occorrente all'esecuzione dei lavori che l'Amministrazione intenderà eseguire direttamente o a
mezzo di altre Ditte e dalle quali, come dall'Amministrazione, non potrà pretendere compensi di sorta.
21) L'osservanza dei Regolamenti Edilizi Comunali ed il provvedere a tutti gli adempimenti e relativi oneri
nei confronti delle Autorità Amministrative (ivi compresa l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di
lavori, servizi e forniture), Enti ed Associazioni aventi il compito di esercitare controlli di qualsiasi genere
e di rilasciare licenze di esercizio, come ad esempio V.V.F., Ministero degli Interni, Uffici Comunali e
Prefettizi, Azienda sanitaria, ENEL, TELECOM (o altri concessionari di telefonia), ISPELSS, Aziende
Erogatrici, ecc.
22) Denunciare all'Ente appaltante le scoperte che venissero effettuate nel corso dei lavori di tutte le cose
di interesse archeologico, storico, artistico, paleontologico, ecc. o soggette comunque alle norme del
D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42. e s.m.i.. L'Ente appaltante ha soltanto la figura di scopritore, nei confronti
dello Stato, coi connessi diritti e obblighi. L'Appaltatore dovrà provvedere alla conservazione
temporanea delle cose scoperte, lasciandole nelle condizioni e nel luogo in cui sono state rinvenute in
attesa degli accertamenti della competente autorità, al loro prelevamento e trasporto, con le necessarie
cautele e alla loro conservazione e custodia in adatti locali, dopo che la Sovrintendenza competente ne
avrà autorizzato il trasporto. L'Ente appaltante sarà tenuto al rimborso delle spese verso l'Appaltatore a
norma dell'art. 35 del Capitolato generale dei lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000.
23) Il provvedere all'osservanza delle Norme vigenti in materia di Polizia Mineraria.
24) Il provvedere, secondo le indicazioni di progetto e le indicazioni della D.L., al tracciamento degli edifici,
impianti, opere varie e sistemazioni in genere.
25) Il provvedere alla fornitura dei necessari operai e canneggiatori, degli attrezzi e degli strumenti per
rilievi, tracciamenti di dettagli e misurazioni relative e operazioni di verifica, studio delle opere d'arte,
contabilità e collaudazione dei lavori, nonché alle operazioni di consegna.
26) La prestazione senza alcun corrispettivo, di tutti gli strumenti, degli utensili e del personale necessari, in
sede di collaudo, per gli accertamenti delle misure e per gli eventuali saggi da eseguire: dopo questi
ultimi l'appaltatore è anche obbligato a ripristinare a proprie spese ciò che è stato alterato o demolito.
27) Il provvedere a propria cura e spese alla fornitura di fotografie delle opere in corso di esecuzione, nel
numero e nelle dimensioni che saranno di volta in volta indicati dalla D.L., restando convenuto che,
qualora l'Impresa non ottemperasse a tale disposizione, la D.L. farà eseguire direttamente tali
fotografie, detraendo il relativo costo dai pagamenti in acconto.
28) Il provvedere alla fornitura a proprie spese di tutta la documentazione necessaria ad illustrare le
modalità tecnico-scientifiche adottate ed i materiali utilizzati negli interventi di restauro di beni
norme amministrative
23
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
29)
30)
31)
32)
33)
34)
35)
36)
37)
38)
39)
monumentali ed architettonici e di beni storico-artistici. Le relazioni tecnico-scientifiche, documentazioni
fotografiche, prove ed analisi specialistiche eseguite in corso d’opera, rilievi grafico-critici dovranno
essere eseguiti come indicato di volta in volta dalla D.L. Qualora l’Impresa non ottemperasse a tale
disposizione, la D.L. farà redigere direttamente tale documentazione, detraendo il relativo costo dai
pagamenti in acconto.
Il provvedere, sotto la sua completa responsabilità, al ricevimento in cantiere, allo scarico ed al
trasporto nei luoghi di deposito, situati all'interno del cantiere ed a piè d'opera, secondo le disposizioni
della D.L., di materiali, forniture, arredi anche se esclusi dal presente appalto, provvisti ed eseguiti da
altre Ditte per conto dell'Amministrazione, nonché alla loro buona conservazione e custodia; i danni che
per cause a lui imputabili o per sua negligenza fossero apportati ai materiali forniti ed ai lavori compiuti
da altre Ditte, dovranno essere riparati a carico esclusivo dell'Appaltatore.
L'Impresa si obbliga ad adottare i provvedimenti di ricovero e conservazione di tutti gli elementi di
prefabbricazione e comunque connessi alla realizzazione dell’opera restando esonerata
l'Amministrazione dai danni che potessero ad essi derivare da qualsiasi causa compresa quella di forza
maggiore, fatto salvo quanto previsto dall’art. 189 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m. e dall’art. 20 del
Capitolato generale dei lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000.
Il provvedere alle spese per l'esecuzione delle prove di resistenza sui materiali (cubetti di calcestruzzo,
carotaggi, prove sugli acciai, ecc.), delle prove di carico richieste anche in corso d'opera dalla D.L. o dal
collaudatore, dell’assistenza ai collaudi statico, tecnico - amministrativo e degli impianti, compresa
fornitura, trasporto, collocazione e rimozione di materiali, di flessimetri e relative armature di sostegno,
ecc. fatto salvo quanto previsto dagli artt. 15 e 18 del Capitolato generale dei lavori pubblici approvato
con D.M. n. 145/2000. Sono a carico dell’Amministrazione gli oneri relativi al compenso spettante ai
collaudatori statico, tecnico-amministrativo e degli impianti.
Il fornire alla D.L. o ad altra persona da essa designata prima dell'ultimazione dei lavori tutte le
indicazioni e prescrizioni necessarie all'uso ed alla manutenzione dell’opera con particolare riguardo
agli impianti.
Il concedere l'uso anticipato dell’opera con i relativi impianti o di parte di essa, che venisse richiesto
dall’Amministrazione (nelle more della redazione ed approvazione del certificato di collaudo o di
regolare esecuzione) senza che l'Appaltatore abbia perciò diritto a speciali compensi; all’atto della
presa in consegna anticipata dell’opera dovrà essere constatato lo stato delle opere realizzate
compilando e firmando apposito verbale a norma delle vigenti disposizioni e nel rispetto di quanto
disposto dall’art. 200 del D.P.R. n. 554/1999 e s.m.i. La presa in consegna anticipata dell’opera o di
parte di essa non incide sul giudizio definitivo sul lavoro e su tutte le questioni che possono sorgere al
riguardo e sulle eventuali conseguenze dell’appaltatore.
La manutenzione dell'intera opera fino al collaudo delle opere eseguite, qualora l'Amministrazione
creda di iniziare l'uso nel periodo che decorre dall'ultimazione dei lavori fino al collaudo finale. L'obbligo
della manutenzione va inteso per i difetti derivanti da vizio, negligenza di esecuzione o da imperfezioni
di materiali, esclusi i soli guasti derivanti dall'uso o da negligenza del personale addetto all'uso stesso.
La consegna prima del collaudo all'Amministrazione appaltante di tutti gli elaborati tecnici dell’opera
così come costruita, in doppia copia, in controlucido o su supporto magnetico (a scelta della stazione
appaltante), inerenti alle opere eseguite sia edilizie che impiantistiche, completi della descrizione od
indicazione dei materiali ed apparecchiature utilizzati negli impianti, nonché delle indicazioni atte ad
individuare la consistenza ed il percorso dei principali circuiti (a norma della Legge 5 marzo 1990 n. 46
e del D.M. 22 gennaio 2008 n. 37 e s.m.).
Nel caso il collaudatore prescriva lavori di modifiche o di integrazione, la Ditta é tenuta a fornire
all'Amministrazione appaltante gli elaborati tecnici relativi ai suddetti lavori.
Nel caso in cui siano compresi nell’appalto lavori di fornitura e posa di impianti di elevazione,
l’appaltatore è tenuto a provvedere alla presentazione a tutti gli Enti interessati del progetto esecutivo e
di tutta l’ulteriore documentazione prevista dalla normativa vigente ed a fornire all’Amministrazione
appaltante il collaudo relativo agli impianti medesimi i cui oneri, in deroga a quanto stabilito nel
precedente punto 31, sono a totale carico dell’appaltatore.
A lavori ultimati e prima dell’approvazione del certificato di collaudo o di regolare esecuzione
l'appaltatore dovrà fornire le Dichiarazione di Conformità, secondo quanto previsto dall'art. 7 del D.M.
22 gennaio 2008 n. 37.
A lavori ultimati e prima della consegna dell’opera e/o di parti di essa dovrà inoltre provvedere alla
pulizia generale dell’opera stessa, anche avvalendosi, previa richiesta di autorizzazione al subappalto
se ed in quanto necessaria, di ditte in possesso dei requisiti prescritti dalla vigente normativa.
Nell'eventualità che l'appaltatore non ottemperasse a tale onere, l'Amministrazione si riserva di far
eseguire le operazioni di pulizia addebitando il relativo costo all'Appaltatore medesimo.
norme amministrative
24
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
13.4 - Condizioni aggiuntive
Con la sottoscrizione del contratto d’appalto, l’appaltatore dichiara:
1) di aver preso conoscenza delle opere provvisionali da predisporre, di aver visitato la località interessata
dai lavori e di averne accertato le condizioni di viabilità e di accesso, nonché gli impianti che la
riguardano;
2) di aver valutato nell’offerta economica dei lavori, tutte le circostanze ed elementi che influiscono sul costo
della mano d’opera, dei noli e dei trasporti relativamente alle opere provvisionali e di sicurezza,
prendendo atto che tali costi ricadranno per intero sui prezzi contrattuali e sul corrispettivo dell’appalto, e
quindi non sarà compensata a parte alcuna opera od onere provvisionale o di sicurezza. L’appaltatore
non potrà quindi eccepire, durante l’esecuzione dei lavori, la mancata conoscenza di elementi non
concretamente valutati tranne che tali elementi non si configurino come cause di forza maggiore
contemplate nel Codice civile e non escluse da altre norme del presente Capitolato.
Con l’accettazione dei lavori l’Appaltatore dichiara di avere la possibilità, i mezzi necessari e la mano
d’opera per procedere all’esecuzione degli stessi nel rispetto delle norme di sicurezza e di buona tecnica
costruttiva.
A norma dell’art. 2 del Capitolato generale dei lavori pubblici approvato con D.M. n. 145/2000, all’atto della
stipulazione del contratto l'Impresa appaltatrice che non abbia uffici propri nel luogo ove ha sede l’ufficio di
direzione lavori dovrà eleggere domicilio presso gli uffici comunali, o lo studio di un professionista o gli uffici
di società legalmente riconosciuta. L’Impresa appaltatrice prende atto che, a norma dell’art. 2, comma 2, del
D.M. 19 aprile 2000 n. 145, tutte le intimazioni, assegnazioni di termini ed ogni altra notificazione e
comunicazione dipendente dal contratto sono fatte a mani proprie del legale rappresentante dell’Impresa
appaltatrice medesima o di colui che lo rappresenta nella condotta dei lavori, oppure al domicilio eletto
secondo quanto sopra precisato.
13.5 - Oneri particolari a carico dell’appaltatore
Fermo restando quanto stabilito nell’art. 7.3 del presente Capitolato, sono compresi ed a totale carico
dell'appaltatore gli oneri ed i costi per la gestione e conduzione tecnica degli impianti tecnologici, compresi
nell’appalto, per la durata di anni uno dalla data del certificato di ultimazione dei lavori.
In particolare l'appaltatore dovrà mettere a disposizione per il predetto periodo di anni uno, il necessario
personale tecnico specializzato, idoneo per specifica competenza professionale, al quale è demandato
l'onere della conduzione e gestione tecnica degli impianti tecnologici, coordinata in funzione dell'attività della
struttura. Detto onere ad esclusivo carico dell'appaltatore, si intende comprensivo anche della quota che
riguarda la manutenzione ordinaria degli impianti in argomento con la sola esclusione dei consumi (acqua,
energia elettrica, gas). Il predetto onere di conduzione e gestione tecnica degli impianti è posto a carico
dell'appaltatore al fine di garantire il Committente circa l'esecuzione a regola d'arte ed il buon funzionamento
degli impianti tecnologici. L'appaltatore rimane quindi impegnato alle riparazioni, sostituzioni, ecc.
L'appaltatore provvederà inoltre, tramite predetto proprio personale specializzato, ad addestrare il personale
dipendente od incaricato dal Committente, in modo che il personale stesso sia posto in grado di acquisire la
professionalità e capacità necessaria per subentrare nella gestione senza soluzione di continuità.
Gli impianti tecnologici sono assunti in consegna dal Committente al termine del periodo di gestione
prescritto, mediante verbale in contraddittorio che darà atto del buon funzionamento degli stessi o
prescriverà, se del caso, gli interventi necessari a carico dell'appaltatore.
norme amministrative
25
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
PARTE SECONDA – PRESCRIZIONI TECNICHE
CAPO 1 - QUALITÀ E PROVENIENZA DEL MATERIALE
Art. 14 - Definizioni generali
Ferme restando le disposizioni di carattere generale di cui ai precedenti articoli, tutti i materiali e le forniture
da impiegare dovranno osservare le prescrizioni del presente capitolato, dei disegni allegati e della
normativa vigente.
Sia nel caso di forniture legate ad installazione di impianti, che nel caso di forniture di materiali d'uso più
generale, l'Appaltatore dovrà presentare adeguate campionature almeno 30 giorni prima della loro
utilizzazione, ottenendo l'approvazione della direzione dei lavori.
Le caratteristiche dei vari materiali e forniture saranno definite nei modi seguenti:
a) dalle prescrizioni generali del presente capitolato;
b) dalle prescrizioni particolari riportate negli articoli seguenti;
c) dalle eventuali descrizioni specifiche aggiunte come integrazioni o come allegati al presente capitolato;
d) da disegni, dettagli esecutivi o relazioni tecniche allegati al progetto.
Resta, comunque, contrattualmente fissato che tutte le specificazioni o modifiche apportate nei modi
suddetti fanno parte integrante del presente capitolato.
Art. 15 - Prescrizioni generali - Prove
I materiali e le forniture da impiegare nelle opere da eseguire dovranno essere delle migliori qualità esistenti
in commercio, possedere le caratteristiche stabilite dalle leggi e dai regolamenti vigenti in materia ed inoltre
corrispondere alla specifica normativa del presente capitolato o degli altri atti contrattuali. Si richiamano
peraltro, espressamente, le prescrizioni del Capitolato generale emanato con D.M. 145/00, le norme U.N.I.,
C.N.R., C.E.I. e le altre norme tecniche europee adottate dalla vigente legislazione.
I materiali in genere occorrenti per la costruzione delle opere dovranno pervenire da località ritenute
dall'impresa di sua convenienza, purché siano riconosciuti dalla direzione lavori di buona qualità in relazione
alla natura del loro impiego.
L'impresa ha l'obbligo di prestarsi, tutte le volte che la direzione lavori lo riterrà necessario, alle prove dei
materiali impiegati o da impiegarsi e delle varie categorie di impasti cementizi; essa provvederà a tutte sue
spese al prelevamento, all’invio dei campioni ed alla esecuzione delle prove necessarie presso gli Istituti
sperimentali a ciò autorizzati. Il prelievo dei campioni destinati alle verifiche qualitative dei materiali stessi,
da eseguire secondo le norme tecniche vigenti, verrà effettuato in contraddittorio e sarà adeguatamente
verbalizzato. Dei campioni può essere ordinata la conservazione negli uffici municipali, munendoli di sigilli e
firme della direzione lavori e dell'impresa nei modi più atti a garantire l'autenticità.
L'impresa è obbligata a rimuovere dai cantieri i materiali non accettati dalla direzione lavori ed a demolire le
opere costruite con i materiali non riconosciuti di buona qualità. In particolare i materiali e le apparecchiature
elettriche dovranno essere conformi a quanto prescritto dalle norme CEI.
L'appaltatore farà si che tutti i materiali mantengano, durante il corso dei lavori, le stesse caratteristiche
richieste dalle specifiche contrattuali ed eventualmente accertate dal direttore dei lavori.
norme amministrative
26
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Qualora in corso d'opera, i materiali e le forniture non fossero più rispondenti ai requisiti prescritti o si
verificasse la necessità di cambiare le modalità o i punti di approvvigionamento, l'appaltatore sarà tenuto alle
relative sostituzioni e adeguamenti senza che questo costituisca titolo ad avanzare alcuna richiesta di
variazione prezzi.
L'appaltatore resta comunque totalmente responsabile in rapporto ai materiali forniti la cui accettazione, in
ogni caso, non pregiudica i diritti che la stazione appaltante si riserva di avanzare in sede di collaudo
provvisorio.
Art. 16 - Acque e leganti idraulici
L'acqua dovrà essere dolce, limpida, scevra di materie terrose od organiche e non aggressiva con un pH
compreso tra 6 e 8 ed una torbidezza non superiore al 2%, quella usata negli impasti cementizi non dovrà
presentare tracce di sali in percentuali dannose, in particolare solfati e cloruri in concentrazioni superiori allo
0,5%. Non è consentito l'impiego di acqua di mare salvo esplicita autorizzazione ed è, comunque,
tassativamente vietato l'uso di tale acqua per calcestruzzi armati e per le strutture con materiali metallici
soggetti a corrosione.
I cementi ed i leganti idraulici da impiegare in qualsiasi lavoro dovranno rispondere alle prescrizioni di
accettazione di cui alle norme vigenti.
I cementi ed i leganti in genere dovranno essere conservati in sacchi sigillati originali in magazzini coperti, su
tavolati in legno, ben riparati dall'umidità e se sciolti in silos; qualora in qualsiasi momento si accerti che il
cemento, per effetto di umidità, non sia polverulento ma agglutinato o grumoso, esso sarà allontanato dal
cantiere.
Sono considerati leganti idraulici:
a) cementi normali e ad alta resistenza
b) cemento alluminoso
c) cementi per sbarramenti di ritenuta
d) agglomerati cementizi
e) calci idrauliche.
I cementi pozzolanici verranno impiegati per opere in contatto con terreni gessosi, acque saline o solfatate; i
cementi d'alto forno dovranno essere impiegati per pavimentazioni stradali, per opere in contatto con terreni
gessosi, per manufatti dove è richiesto un basso ritiro e non dovranno, invece, essere impiegati per strutture
a vista.
I cementi bianchi dovranno corrispondere alle prescrizioni della normativa indicata, avere caratteristiche di
alta resistenza e verranno impiegati, mescolandoli a pigmenti colorati, per ottenere cementi colorati.
I cementi alluminosi verranno impiegati per getti subacquei, per getti a bassa temperatura e per opere a
contatto con terreni ed acque chimicamente o fisicamente aggressive.
Di norma si impiegherà cemento del tipo «325» e «425», rispondenti alla norma UNI EN 197.
Art. 17 - Cementi
Tutte le forniture di cemento dovranno avere adeguate certificazioni attestanti qualità, provenienza e
dovranno essere in perfetto stato di conservazione, si dovranno eseguire prove e controlli periodici ed i
materiali andranno stoccati in luoghi idonei.
Tutte le caratteristiche dei materiali dovranno essere conformi alla normativa vigente ed alle eventuali
prescrizioni aggiuntive fornite dal progetto o dalla direzione lavori.
I cementi saranno del tipo:
a) cementi normali e ad alta resistenza;
b) cementi alluminosi;
c) cementi per sbarramenti di ritenuta.
I cementi normali e ad alta resistenza avranno un inizio della presa dopo 45' dall'impasto, termine presa
dopo 12 ore e resistenza a compressione e flessione variabili a seconda del tipo di cemento usato e delle
quantità e rapporti di impasto.
I cementi alluminosi avranno un inizio presa dopo 30' dall'impasto, termine presa dopo 10 ore e resistenze
analoghe ai cementi normali.
I cementi per sbarramenti di ritenuta avranno un inizio presa dopo 45' dall'impasto, termine presa dopo 12
ore e resistenze massime (dopo 90 giorni) di 34 N/mm². (350 Kg./cm².).
norme amministrative
27
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 18 - Calci aeree- Pozzolane
La calce grassa in zolle dovrà provenire da calcari puri, essere di cottura uniforme, non bruciata né lenta
all'idratazione e tale che, mescolata con l'acqua necessaria all'estinzione, divenga una pasta omogenea con
residui inferiori al 5%.
La calce viva in zolle dovrà essere, al momento dell'estinzione, perfettamente anidra e conservata in luogo
asciutto.
La calce grassa destinata alle murature dovrà essere spenta almeno quindici giorni prima dell'impiego,
quella destinata agli intonaci almeno tre mesi prima.
La calce idrata in polvere dovrà essere confezionata in imballaggi idonei contenenti tutte le informazioni
necessarie riguardanti il prodotto e conservata in luogo asciutto.
La pozzolana sarà ricavata da strati esenti da sostanze eterogenee, sarà di grana fina, asciutta ed
accuratamente vagliata, con resistenza a pressione su malta normale a 28 giorni di 2,4 N/mm². (25 Kg/cm².)
e residuo insolubile non superiore al 40% ad attacco acido basico.
Art. 19 - Gessi
Dovranno essere ottenuti per frantumazione, cottura e macinazione di pietra da gesso e presentarsi asciutti,
di fine macinazione ed esenti da materie eterogenee. In relazione all'impiego saranno indicati come gessi
per muro, per intonaco e per pavimento.
I gessi per l'edilizia non dovranno contenere quantità superiori al 30% di sostanze estranee al solfato di
calcio.
Art. 20 - Sabbia - Ghiaia - Pietrisco - Inerti per calcestruzzo
La sabbia da usare nelle malte e nei calcestruzzi non dovrà contenere sostanze organiche, terrose,
argillose, polverulente; dovrà essere di qualità silicea, quarzosa, granitica o calcarea, avere granulometria
omogenea, essere priva di elementi aghiformi e lamellari ed essere proveniente da frantumazione di rocce
con alta resistenza a compressione; la perdita di peso, alla prova di decantazione, non dovrà essere
superiore al 2%.
Ghiaia e pietrisco dovranno essere costituiti da elementi omogenei, né allungati né lamellari, resistenti non
gessosi escludendo quelli con scarsa resistenza meccanica, friabili ed incrostati.
I pietrischi e le graniglie proverranno dalla frantumazione di rocce silicee o calcaree, saranno a spigolo vivo
e liberi da materie organiche o terrose. La granulometria e le caratteristiche degli aggregati per conglomerati
cementizi e per gli aggregati in generale avranno l’obbligo della marcatura CE e saranno strettamente
rispondenti alla normativa specifica. (UNI EN 12620 e UNI EN 13055-1).
Pietre naturali e marmi dovranno essere omogenee, a grana compatta esenti da screpolature, piani di
sfaldatura, nodi, scaglie etc.
L'accettazione di miscugli naturali non vagliati è riservata alla direzione lavori purché la granulometria del
miscuglio stesso abbia caratteristiche soddisfacenti alle condizioni di massima compattezza del calcestruzzo
con la minore possibile quantità di frazioni sottili.
Art. 21 - Pietrischi, pietrischetti, graniglia, sabbia additivi per pavimentazioni
Dovranno soddisfare i requisiti stabiliti nelle corrispondenti «Norme per l'accettazione dei pietrischi e dei
pietrischetti, delle graniglie, delle sabbie e degli additivi per costruzioni stradali» del C.N.R. ed essere
rispondenti alle specificazioni riportate nelle rispettive norme di esecuzione dei lavori.
Art. 22 - Laterizi
I laterizi da impiegare per i lavori di qualsiasi genere, dovranno essere corrispondenti alle norme per
l’accertazione di cui al R.D. 16 novembre 1939, n. 2233 ed al Decreto Ministeriale 30 maggio 1974 allegato
7, ed alle norme UNI vigenti (UNI EN 771).
I laterizi di qualsiasi tipo, forma e dimensioni (pieni, forati e per coperture) dovranno essere scevri da
impurità, avere forma regolare, facce rigate e spigoli sani; presentare alla frattura (non vetrosa) grana fine,
compatta ed uniforme; essere sonori alla percussione, assorbire acqua per immersione ed asciugarsi all'aria
con sufficiente rapidità; non sfaldarsi sotto l'influenza degli agenti atmosferici e di soluzioni saline; non
screpolarsi al fuoco ed al gelo, avere resistenza adeguata, colore omogeneo e giusto grado di cottura; non
contenere sabbia con sali di soda e di potassio.
Tutti i tipi di laterizi destinati alla realizzazione di opere murarie, solai e coperture saranno indicati come
blocchi forati, mattoni pieni, mattoni semipieni, mattoni forati, blocchi forati per solai, tavelloni, tegole, etc.
avranno dimensioni e caratteristiche fisiche e meccaniche conformi alle norme vigenti.
norme amministrative
28
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 23 - Ceramiche - Cotto- Gres
1) Piastrelle in ceramica smaltata. - Le piastrelle in ceramica smaltata dovranno essere di prima scelta e
conformi alla normativa vigente; saranno costituite da argille lavorate con altri materiali a temperature non
inferiori a 900 °C. e costituite da un supporto poroso e da uno strato vetroso.
Le superfici saranno prive di imperfezioni o macchie e le piastrelle avranno le caratteristiche di resistenza
chimica e meccanica richieste dalle specifiche suddette.
Le tolleranze saranno del +/- 0,6% sulle dimensioni dei lati e del +/- 10% sullo spessore, la resistenza a
flessione sarà non inferiore a 9,8 N/mm². (100 Kg./cm²).
2) Cotto. - Prodotto ceramico a pasta compatta lavorato a temperature intorno ai 1000 °C. mescolando
l'argilla con ossidi ferrici (che danno luogo al colore rosso).
In caso di pavimentazioni esterne va applicato con pendenze non inferiori al 2% e giunti di dilatazione
ogni 2-3 m. impedendo la penetrazione dell'acqua tra il sottofondo e la piastrella.
3) Cotto smaltato. - Le piastrelle di cotto smaltato saranno conformi alle norme indicate, avranno perfetta
aderenza degli smalti, forma regolare, impermeabilità e resistenza a flessione non inferiore a 14,7
N/mm².(150 Kg./cm².), assorbimento d'acqua non superiore al 15% , tolleranze dimensionali di +/- 0,5
mm. e tolleranze sugli spessori del 2% .
4) Grès. - Sono classificati grès ordinari tutti i materiali ottenuti da argille plastiche naturali, ferruginose, cotti
a temperature comprese tra i 1000 e 1400 °C.
Dovranno essere di colore rosso bruno, avere struttura omogenea, compatta e non scalfibile;
permeabilità nulla, le superfici dovranno essere esenti da screpolature, lesioni o deformazioni; la
vetrificazione dovrà essere omogenea ed esente da opacità.
Le piastrelle in grès, oltre alla corrispondenza con le norme citate, dovranno avere spessori tra gli 8 e 10
mm. per piastrelle normali e tra gli 11 e 18 mm. per piastrelle speciali, tolleranze dimensionali, salvo altre
prescrizioni, di +/- 0,4%, resistenza a flessione non inferiore a 24,5 N/mm². (250 Kg./cm².), assorbimento
d'acqua non superiore al 4% della loro massa, buona resistenza al gelo, indice di resistenza all'abrasione
non inferiore a 0,5, perdita di massa per attacco acido non superiore al 9% e per attacco basico non
superiore al 16%.
5) Grès ceramico. - Le piastrelle in grès ceramico avranno spessori di 8-9-11 mm. (con tolleranze del 5%),
tolleranze dimensionali di +/- 0,5 mm., resistenza a flessione di 34,3 N/mm². (350 Kg./cm².),
assorbimento d'acqua non superiore allo 0,1% , resistenza al gelo, indice di resistenza all'abrasione non
inferiore ad 1, perdita di massa per attacco acido non superiore allo 0,5% e per attacco basico non
superiore al 15%.
6) Clinker. - Il clinker (anche litoceramica) è prodotto mescolando l'argilla con feldspati e cuocendo gli
impasti a temperature di 1200 - 1280 °C. ottenendo una ceramica ad altissima resistenza.
7) Clinker ceramico. - Le piastrelle di clinker ceramico saranno conformi alle norme indicate, avranno forma
regolare e non dovranno presentare difetti o imperfezioni, avranno assorbimento all'acqua del 3-5%,
resistenza a flessione non inferiore a 19,6 N/mm². (200 Kg./cm².) con tolleranze dimensionali del +/- 4%.
8) Monocotture. - Procedimento per l'applicazione a crudo (o attraverso speciali processi di nebulizzazione)
dello smalto per poter procedere ad un unico passaggio delle piastrelle nei forni.
Art. 24 - Materiali ferrosi e metalli vari
a) Materiali ferrosi. - I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature,
sbrecciature, cricche, paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione,
trafilatura, fucinatura e simili. Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dal citato D.M. 26
marzo 1980, allegati n. 1, 3 e 4, alle norme UNI vigenti e presentare inoltre, a seconda della loro qualità, i
seguenti requisiti:
1) Ferro. - Il ferro comune dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di
marcatissima struttura fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di
screpolature, senza saldature aperte, e senza altre soluzioni di continuità.
norme amministrative
29
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
2) Acciaio. - Saranno definiti acciai i materiali ferrosi contenenti meno dell'1,9 % di carbonio; le classi e
le caratteristiche relative saranno stabilite dalle norme vigenti alle quali si rimanda per le specifiche
riguardanti le qualità dei vari tipi e le modalità delle prove da eseguire. Le forniture di acciaio per cemento
armato ordinario e precompresso devono essere conformi al D.M. 14/01/2008 e accompagnate
dall’attestato di qualificazione del servizio tecnico centrale della Presidenza del Consiglio Superiore dei
LL.PP. Gli acciai utilizzati per la realizzazione di strutture metalliche e di strutture composte dovranno
riportare la marcatura CE (UNI EN 10025, 10210 E 10219-1).
- Acciaio per cemento armato. - Tali acciai dovranno essere esenti da difetti che possano
pregiudicare l'aderenza con il conglomerato e risponderanno alla normativa vigente per l'esecuzione
delle opere in cemento armato normale e precompresso e le strutture metalliche. Le stesse prescrizioni si
applicano anche agli acciai in fili lisci o nervati, alle reti elettrosaldate ed ai trefoli per cemento armato
precompresso.
- Acciaio per strutture metalliche. – Tali acciai dovranno essere conformi alla normativa citata al
punto precedente ed avere le caratteristiche specifiche per gli acciai per strutture saldate, per getti e per
bulloni e piastre di fissaggio.
- Acciaio inossidabile. - Presenta un contenuto di cromo superiore al 12% ed elevata resistenza
all'ossidazione ed alla corrosione; dovrà essere conforme alle norme citate.
- Acciaio trafilato o laminato. - Tale acciaio, nella varietà dolce (cosiddetto ferro omogeneo),
semiduro e duro, dovrà essere privo di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di
continuità. In particolare, per la prima varietà sono richieste perfette malleabilità e lavorabilità a freddo e a
caldo, senza che ne derivino screpolature o alterazioni; esso dovrà essere altresì saldabile e non
suscettibile di prendere la tempera; alla rottura dovrà presentare struttura lucente e finemente graduale.
Le caratteristiche degli acciai per barre lisce e ad aderenza migliorata, per reti elettrosaldate, fili, trecce,
trefoli, strutture metalliche, lamiere e tubazioni dovranno essere in accordo con la normativa vigente
- Acciaio fuso in getti. - L'acciaio in getti per cuscinetti, cerniere, rulli e per qualsia-si altro lavoro, dovrà
essere di prima qualità, esente da soffiature o da qualsiasi altro difetto.
3) Ghisa. - La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace, leggermente
malleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello, di frattura grigia finemente granosa e
perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capaci di
menomarne la resistenza. Dovrà essere inoltre perfettamente modellata.
È assolutamente escluso l'impiego di ghise fosforose. I chiusini e le caditole saranno in ghisa o ghisa
sferoidale secondo norma UNI 4544, realizzati secondo norme UNI EN 124 di classe adeguata al luogo
di utilizzo, in base al seguente schema:
Luogo di utilizzo
Per carichi elevati in aree speciali
Per strade a circolazione normale
Per banchine e parcheggi con presenza di
veicoli pesanti
Per marciapiedi e parcheggi autovetture
Classe
E 600
D 400
Portata
t 60
t 40
C 250
B 125
t 25
t 12,5
GHISA MALLEABILE PER GETTI
Tutti i materiali in ghisa dovranno corrispondere alle norme UNI ed alle prescrizioni citate; verranno
considerati due gruppi di ghisa malleabile:
a) ghisa bianca (GMB) ottenuta per trattamento termico in atmosfera decarburante;
b) ghisa nera (GMN) ottenuta per trattamento termico in atmosfera neutra.
Sono individuati, per entrambi i gruppi, sette tipi di ghisa GMB o GMN (35-40-45-50-55-65-70) con
caratteristiche meccaniche diverse e resistenze a trazione variabili da 3,4 a 6,8 N/mm². (35 a 70
Kg./cm².).
Tutti i getti di ghisa malleabile dovranno essere perfettamente lavorabili ed esenti da difetti o imperfezioni.
GHISA GRIGIA
Dovrà corrispondere alle vigenti prescrizioni e norme UNI; la ghisa dovrà essere di seconda fusione, a
grana fine, lavorabile ed esente da imperfezioni.
TUBAZIONI DI GHISA GRIGIA
I tubi dovranno corrispondere alle norme UNI ed alle prescrizioni vigenti, saranno in ghisa di seconda
fusione ed esenti da imperfezioni.
norme amministrative
30
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Gli eventuali rivestimenti dovranno essere continui, aderenti e rispondere a specifiche caratteristiche
adeguate all'uso; le giunzioni dei tubi saranno rigide od elastiche (con guarnizioni in gomma o simili).
Le caratteristiche meccaniche per tutti i diametri saranno: carico di rottura a trazione minore o uguale
41N/mm². (420 Kg./cm².), allungamento a rottura min. 8%, durezza Brinell max 22,56 N/mm². (230
Kg./mm².). Le prove d'officina saranno eseguite a pressioni di 61 bar (60 atm.) per diametri dai 60 ai 300
mm., di 51 bar (50 atm.) per diametri dai 350 ai 600 mm. e di 40,8 bar (40 atm.) per diametri dai 700 ai
1250 mm.
b) Metalli vari. - Il piombo, lo zinco, lo stagno, il rame e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare
nelle costruzioni devono essere delle migliori qualità e rispondenti alle prescrizioni e norme UNI vigenti,
ben fusi o laminati a seconda della specie di lavori a cui sono destinati, e scevri da ogni impurità o difetto
che ne vizi la forma, o ne alteri la resistenza o la durata.
PIOMBO
Sono previste cinque qualità per il piombo in pani, in accordo con la normativa riportata. Le
caratteristiche principali del piombo normale dovranno essere il colore grigio e la facile lavorabilità.
ZINCO, STAGNO E LEGHE
Tutti i materiali in zinco, stagno e relative leghe dovranno avere superfici lisce, regolari ed esenti da
imperfezioni e saranno rispondenti alle prescrizioni indicate.
RAME E LEGHE
I tubi saranno realizzati con rame CU-DHP; le prove di trazione, schiacciamento, dilatazione e le
caratteristiche delle lamiere, fili, etc. saranno conformi alle suddette specifiche alle quali si rimanda anche
per i materiali in ottone ed in bronzo.
ALLUMINIO E LEGHE
Tutti i prodotti in alluminio saranno conformi alla normativa indicata.
I profilati e trafilati saranno forniti, salvo diversa prescrizione, in alluminio primario, dovranno avere
sezione costante, superfici regolari ed essere esenti da imperfezioni.
Le lamiere non dovranno presentare tracce di riparazioni o sdoppiature.
Per l'alluminio anodizzato, ogni strato di ossido anodico verrà indicato come: ottico, brillante, satinato,
vetroso, etc. oltre ad un numero per lo spessore e l'indicazione del colore.
Art. 25 - Lamiere e profilati
Tutte le lamiere da impiegare saranno conformi alle prescrizioni di legge specifiche vigenti ed avranno
integre tutte le caratteristiche fisiche e meccaniche dei metalli di origine.
1) Lamiere
- Lamiere in acciaio. - Saranno definite (come da norme UNI) in lamiere di spessore maggiore od
uguale a 3 mm. e lamiere di spessore inferiore a 3 mm.; saranno fornite in fogli o nei modi indicati dalle
specifiche tecniche, avranno caratteristiche di resistenza e finiture in accordo con le norme citate.
- Lamiere zincate. - Saranno fornite in vari modi (profilati, fogli e rotoli) ed avranno come base
l'acciaio; le qualità e le tolleranze saranno definite dalle norme UNI per i vari tipi di lamiere e per i tipi di
zincatura.
Dopo le operazioni di profilatura, verniciatura e finitura, le lamiere da impiegare non dovranno presentare
imperfezioni, difetti o fenomeni di deperimento di alcun tipo.
- Lamiere zincate preverniciate. - Saranno ottenute con vari processi di lavorazione e finiture a
base di vari tipi di resine, in ogni caso lo spessore dello strato di prodotto verniciante dovrà essere di almeno
30 micron, per la faccia esposta, e di 10 micron per l'altra (che potrà anche essere trattata diversamente).
- Lamiere zincate plastificate. - Avranno rivestimenti in cloruro di polivinile plastificato o simili con
spessore non inferiore a 0,15 mm. od altri rivestimenti ottenuti con vari tipi di pellicole protettive.
- Lamiere grecate. -Saranno costituite da acciaio zincato, preverniciato, lucido, inossidabile,
plastificato, alluminio smaltato, naturale, rame, etc. ed ottenute con profilature a freddo; la fornitura potrà
anche comprendere lamiere con dimensioni di 8/10m., in unico pezzo e dovrà rispondere alla normativa
vigente ed alle prescrizioni specifiche.
norme amministrative
31
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Le lamiere dovranno essere prive di deformazioni o difetti, con rivestimenti aderenti e tolleranze sugli
spessori entro il +/- 10%; gli spessori saranno di 0,6/0,8 mm. secondo il tipo di utilizzo delle lamiere
(coperture, solette collaboranti, etc.).
Le lamiere zincate dovranno essere conformi alla normativa già riportata.
2) Profilati
- Profilati piatti. - Dovranno essere conformi alle norme citate ed alle eventuali prescrizioni
specifiche richieste; avranno una resistenza a trazione da 323 ad 833 N/mm². (33 a 85 Kgf/mm².), avranno
superfici esenti da imperfezioni e caratteristiche dimensionali entro le tolleranze fissate dalle norme
suddette.
- Profilati sagomati. - Per i profilati sagomati si applicheranno le stesse prescrizioni indicate al
punto precedente e quanto previsto dalle norme UNI per le travi HE, per le travi IPE, per le travi IPN e per i
profilati a T e a C.
Art. 26 - Tubazioni
Le caratteristiche per le tubazioni saranno definite dalla normativa vigente e dalle specifiche particolari
previste per i diversi tipi di applicazione a cui verranno destinate.
L'Appaltatore dovrà, se necessario, provvedere alla preparazione di disegni particolareggiati da integrare al
progetto, occorrenti alla definizione dei diametri, degli spessori e delle modalità esecutive; l'Appaltatore
dovrà, inoltre, fornire dei grafici finali con le indicazioni dei percorsi effettivi di tutte le tubazioni.
Si dovrà ottimizzare il percorso delle tubazioni riducendo, il più possibile, il numero dei gomiti, giunti,
cambiamenti di sezione e rendendo facilmente ispezionabili le zone in corrispondenza dei giunti, sifoni,
pozzetti, etc.; sono tassativamente da evitare l'utilizzo di spezzoni e conseguente sovrannumero di giunti.
Nel caso di attraversamento di giunti strutturali saranno predisposti, nei punti appropriati, compensatori di
dilatazione approvati dalla direzione lavori.
TUBAZIONI IN GHISA
Saranno in ghisa grigia o sferoidale ed avranno giunzioni a vite, a flangia, a giunto elastico, etc.
•
GIUNTO CON PIOMBO A FREDDO: Verrà realizzato solo nelle tubazioni di scarico con corda di
canapa imbevuta di catrame vegetale posta attorno al tubo e pressata a fondo con successivo riempimento
in piattina di piombo.
•
GIUNTO CON PIOMBO A CALDO: Realizzato come al punto precedente ma con la sostituzione
della piattina di piombo con piombo fuso colato a caldo.
•
GIUNTO A FLANGIA: Sarà formato da due flange, poste all'estremità dei tubi, e fissate con bulloni
e guarnizioni interne ad anello posizionate in coincidenza del diametro dei tubi e del diametro tangente ai fori
delle flange.
Gli eventuali spessori aggiuntivi dovranno essere in ghisa.
•
GIUNTO ELASTICO CON GUARNIZIONE IN GOMMA: Usato per condotte d'acqua ed ottenuto
per compressione di una guarnizione di gomma posta all'interno del bicchiere nell'apposita sede.
•
TUBAZIONI IN PIOMBO: Impiegate normalmente per tubazioni di scarico, saranno curvate,
secondo i diametri, a freddo od a caldo; i giunti verranno realizzati con saldature in lega di piombo e stagno
(2/3 ed 1/3 rispettivamente).
I giunti con le tubazioni in ghisa saranno eseguiti con interposizione di un anello di rame.
Le tubazioni in piombo non dovranno essere impiegate per condotte interrate, tubazioni per acqua calda o
potabile.
TUBAZIONI IN RAME
Saranno fornite in tubi del tipo normale o pesante (con spessori maggiorati) ed avranno raccordi filettati,
saldati o misti.
La curvatura dei tubi potrà essere fatta manualmente o con macchine piegatrici (oltre i 20 mm. di diametro). I
tubi incruditi andranno riscaldati ad una temperatura di 600 °C. prima della piegatura.
Il fissaggio dovrà essere eseguito con supporti in rame. Le saldature verranno effettuate con fili saldanti in
leghe di rame, zinco e argento.
I raccordi potranno essere filettati, misti (nel caso di collegamenti con tubazioni di acciaio o altri materiali) o
saldati.
norme amministrative
32
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Nel caso di saldature, queste dovranno essere eseguite in modo capillare, dopo il riscaldamento del
raccordo e la spalmatura del decapante, e risultare perfettamente uniformi.
TUBAZIONI IN PVC
Le tubazioni in cloruro di polivinile saranno usate negli scarichi per liquidi con temperature non superiori ai
70 °C. I giunti saranno del tipo a bicchiere incollato, saldato, a manicotto, a vite ed a flangia.
Le tubazioni interrate dovranno essere poste ad una profondità tale che lo strato di copertura delle stesse
sia di almeno 1 metro.
Gli scavi dovranno essere eseguiti con particolare riguardo alla natura del terreno, al diametro delle
tubazioni ed alla sicurezza durante le operazioni di posa. Il fondo dello scavo sarà sempre piano e, dove
necessario, le tubazioni saranno poste in opera su un sottofondo di sabbia di 10 cm. di spessore su tutta la
larghezza e lunghezza dello scavo.
Nel caso di prescrizioni specifiche per gli appoggi su letti di conglomerato cementizio o sostegni isolati,
richieste di contropendenze e di qualsiasi altro intervento necessario a migliorare le operazioni di posa in
opera, si dovranno eseguire le varie fasi di lavoro, anche di dettaglio, nei modi e tempi richiesti dalla
direzione lavori.
Dopo le prove di collaudo delle tubazioni saranno effettuati i rinterri con i materiali provenienti dallo scavo ed
usando le accortezze necessarie ad evitare danneggiamenti delle tubazioni stesse e degli eventuali
rivestimenti.
Le tubazioni non interrate dovranno essere fissate, con staffe o supporti di altro tipo, in modo da garantire un
perfetto ancoraggio alle strutture di sostegno.
Le tubazioni in vista o incassate dovranno trovarsi ad una distanza di almeno 8 cm. (misurati dal filo esterno
del tubo o del suo rivestimento) dal muro; le tubazioni sotto traccia dovranno essere protette con materiali
idonei.
Le tubazioni metalliche in vista o sottotraccia, comprese quelle non in prossimità di impianti elettrici,
dovranno avere un adeguato impianto di messa a terra funzionante su tutta la rete.
Tutte le giunzioni saranno eseguite in accordo con le prescrizioni e con le raccomandazioni dei produttori
per garantire la perfetta tenuta, nel caso di giunzioni miste la direzione lavori fornirà specifiche particolari alle
quali attenersi.
L'Appaltatore dovrà fornire ed installare adeguate protezioni, in relazione all'uso ed alla posizione di tutte le
tubazioni in opera e provvederà anche all'impiego di supporti antivibrazioni o spessori isolanti, atti a
migliorare il livello di isolamento acustico.
Tutte le condotte destinate all'acqua potabile, in aggiunta alle normali operazioni di pulizia, dovranno essere
accuratamente disinfettate.
Nelle interruzioni delle fasi di posa è obbligatorio l'uso di tappi filettati per la protezione delle estremità aperte
della rete.
Le pressioni di prova, durante il collaudo, saranno di 1,5-2 volte superiori a quelle di esercizio e la lettura sul
manometro verrà effettuata nel punto più basso del circuito. La pressione dovrà rimanere costante per
almeno 24 ore consecutive entro le quali non dovranno verificarsi difetti o perdite di qualunque tipo; nel caso
di imperfezioni riscontrate durante la prova, l'Appaltatore dovrà provvedere all'immediata riparazione dopo la
quale sarà effettuata un'altra prova e questo fino all'eliminazione di tutti i difetti dell'impianto.
Le tubazioni per l'acqua verranno collaudate come sopra indicato, procedendo per prove su tratti di rete ed
infine sull'intero circuito; le tubazioni del gas e quelle di scarico verranno collaudate, salvo diverse
disposizioni, ad aria o acqua con le stesse modalità descritte al comma precedente.
Art. 27 - Tubazioni in acciaio
I tubi dovranno essere in acciaio non legato e corrispondere alle norme UNI ed alle prescrizioni vigenti,
essere a sezione circolare, avere profili diritti entro le tolleranze previste e privi di difetti superficiali sia interni
che esterni.
La classificazione dei tubi senza saldatura sarà la seguente:
1) tubi senza prescrizioni di qualità (Fe 33);
2) tubi di classe normale (Fe 35-1/ 45-1/ 55-1/ 52-1);
3) tubi di classe superiore (Fe 35-2/ 45-2/ 55-2/ 52-2).
I rivestimenti protettivi dei tubi saranno dei tipi qui indicati:
a) zincatura (da effettuare secondo le prescrizioni vigenti);
b) rivestimento esterno con guaine bituminose e feltro o tessuto di vetro;
c) rivestimento costituito da resine epossidiche od a base di polietilene;
d) rivestimenti speciali eseguiti secondo le prescrizioni del capitolato speciale o della direzione lavori.
norme amministrative
33
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Tutti i rivestimenti dovranno essere omogenei, aderenti ed impermeabili.
TUBI PER GAS
Salvo diverse prescrizioni saranno installati negli alloggiamenti normalmente disposti nelle murature od a
vista.
I tubi potranno essere senza saldatura (Fe 33 o Fe 35-1) o saldati, in acciaio dolce con R minore o uguale
49 N/mm². (500 Kg./cm².) e dovranno corrispondere alle specifiche vigenti ed avranno tolleranze del -12,5%
sullo spessore e del +/- 10% sul peso del singolo tubo.
•
GIUNTI SALDATI. Dovranno essere eseguiti con cordoni di saldatura di spessore non inferiore a
quello del tubo, con forma convessa, sezioni uniforme e saranno esenti da porosità od imperfezioni di sorta.
Gli elettrodi da usare saranno del tipo rivestito e con caratteristiche analoghe al metallo di base.
•
GIUNTI A FLANGIA Saranno eseguiti con flange unificate secondo la normativa vigente e con
guarnizioni interposte.
•
GIUNTI A VITE E MANICOTTO Dovranno essere impiegati solo nelle diramazioni di piccolo
diametro; le filettature ed i manicotti dovranno essere conformi alle norme citate; la filettatura dovrà coprire
un tratto di tubo pari al diametro esterno ed essere senza sbavature.
•
GIUNTI ISOLANTI Saranno del tipo a manicotto od a flangia ed avranno speciali guarnizioni in
resine o materiale isolante; verranno impiegati per le colonne montanti delle tubazioni idriche e posti in
luoghi ispezionabili oppure, se interrati, rivestiti ed isolati completamente dall'ambiente esterno.
La protezione dalla corrosione dovrà essere effettuata nella piena osservanza delle norme vigenti; la
protezione catodica verrà realizzata con anodi reattivi (in leghe di magnesio) interrati lungo il tracciato delle
tubazioni ad una profondità di 1.5 m. e collegati da cavo in rame.
In caso di flussi di liquidi aggressivi all'interno delle tubazioni, dovranno essere applicate delle protezioni
aggiuntive con rivestimenti isolanti (resine, etc.) posti all'interno dei tubi stessi.
TUBI PER CONDOTTE
Dovranno corrispondere alle prescrizioni indicate con precise distinzioni fra gli acciai da impiegare per i tubi
saldati (Fe 32 ed Fe 42) e quelli da impiegare per i tubi senza saldatura (Fe 52).
Le tolleranze saranno del +/- 1,5% sul diametro esterno (con un minimo di 1 mm.), di -12,5% sullo spessore
e del +/- 10% sul peso del singolo tubo.
Art. 28 - Legnami
Tutti i legnami da impiegare, nei vari tipi di essenze o prodotti di lavorazione, dovranno essere conformi alle
prescrizioni della normativa vigente ed avere le caratteristiche fisico-meccaniche tipiche di ogni specie.
Le prove sui materiali saranno effettuate secondo le norme UNI e l'umidità residua non dovrà superare i
seguenti valori:
a) serramenti esterni
12/14%
b) serramenti interni
8/12%
c) legname per impieghi esterni
14/16%.
I legnami usati per opere definitive di carpenteria e simili dovranno avere un carico di rottura a compressione
(perpendicolarmente alle fibre) non inferiore a 29 N/mm². (300 Kg./cm².) ed un carico di rottura a trazione
(parallelamente alle fibre) non inferiore a 69 N/mm². (700 Kg./cm².).
I legnami usati per serramenti dovranno essere ben stagionati, esenti da nodi od altri difetti; le tavole
saranno ricavate da travi diritte e si dovranno usare essenze dolci per serramenti interni e resinose per
serramenti esterni.
Le lavorazioni dovranno garantire qualità e spessori indicati dai progetti con tolleranze di +/- 0,5 mm. sullo
spessore e di +/- 2 mm. sulla larghezza e lunghezza.
Art. 29 - Vetri e cristalli
I vetri ed i cristalli dovranno essere conformi alle prescrizioni della normativa vigente, essere di prima
qualità, trasparenti, incolori, privi di soffiature od altre imperfezioni, avere le dimensioni indicate ed ottenute
con una sola lastra.
norme amministrative
34
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
I vetri piani saranno del tipo semplice, con spessori dai 3 ai 12 mm. (lo spessore sarà misurato in base alla
media aritmetica degli spessori rilevati al centro dei quattro lati della lastra) e tolleranze indicate dalle norme
UNI.
Saranno considerate lastre di cristallo trattato i vetri piani colati e laminati con trattamento delle superfici
esterne tale da renderle parallele e perfettamente lucide.
I cristalli di sicurezza saranno suddivisi, secondo le norme indicate, nelle seguenti 4 classi:
1) sicurezza semplice, contro le ferite da taglio e contro le cadute nel vuoto;
2) antivandalismo, resistenti al lancio di cubetti di porfido;
3) anticrimine, suddivisi in tre sottoclassi, in funzione della resistenza all'effetto combinato di vari tipi di colpi;
4) antiproiettile, suddivisi in semplici ed antischeggia.
Si definiscono, infine, cristalli greggi, le lastre di cristallo caratterizzate dall'assenza del processo di
lavorazione finale, dopo la colatura e laminatura, e con le facce esterne irregolari, trasparenti alla sola luce e
con eventuali motivi ornamentali.
I vetri stratificati, costituiti da vetri e cristalli temperati, dovranno rispondere alle caratteristiche indicate dalle
suddette norme e saranno composti da una o più lastre, di vario spessore, separate da fogli di PVB (polivinil
butirrale) o simili, con spessori finali minori o uguali a 20 mm. fino ad un max di 41 mm. nel caso di vetri
antiproiettile.
In particolare, i vetri usati nei serramenti, salvo specifiche prescrizioni presenti nell’abaco, sono del tipo
stratificato con camera d'aria interna di dimensioni 4-12-4+4 mm B.E e 3+3-14-4+4 mm B.E..
Il lucernario in copertura, presenta invece la parte trasparente realizzata in lastre di vetro trasparente con
vetrocamera 6-12-4.4 mm B.E.
Le pensiline di copertura degli ingressi sul lato ovest, presentano invece la parte trasparente con vetro
stratificato 5+5 mm trasparente, con interposto foglio PVB 0.86 mm.
Art. 30 - Pavimentazioni
Tutti i materiali per pavimentazioni quali mattonelle, lastre, etc. dovranno possedere le caratteristiche
riportate dalla normativa vigente.
La resistenza all'urto dovrà essere, per le mattonelle comuni, non inferiore a 1.96 N/m. (0,20 Kg/m.) e la
resistenza a flessione non inferiore a 2,9 N/mm² (30 Kg/cm²); per il coefficiente di usura saranno considerati
valori diversi che oscillano dai 4 mm, per le mattonelle in grès, ai 12 mm delle mattonelle in cemento o
asfalto.
Tutti i pavimenti dovranno risultare di colorazioni ed aspetto complessivo uniformi secondo le qualità
prescritte dalle società produttrici ed esenti da imperfezioni di fabbricazione o montaggio.
Le mattonelle e marmette in cemento dovranno essere conformi alle norme suddette, avere buone
caratteristiche meccaniche, stagionatura non inferiore a 3 mesi ed essere esenti da imperfezioni o segni di
distacco tra sottofondo e strato superiore; lo spessore delle mattonelle in cemento non dovrà essere
inferiore a 18 mm. e lo strato superficiale, esclusivamente in cemento, non dovrà avere spessore inferiore ai
5 mm.
Le mattonelle di asfalto saranno composte di polvere di asfalto e bitume (puro ed in percentuale dell'11%),
dovranno avere resistenza all'urto di 3,9 N/m. (0,40 Kg/m.) e resistenza all'impronta di 0,5 mm.
PAVIMENTI RESILIENTI
Tali pavimenti dovranno essere resistenti all'usura, al fuoco, alle sollecitazioni meccaniche, essere atossici
ed avere le eventuali colorazioni distribuite in modo uniforme e continuo.
Il linoleum dovrà avere un periodo di stagionatura non inferiore a 4 mesi ed uno spessore non inferiore a 2,5
mm. con tolleranza del 5%.
PAVIMENTI IN GOMMA
Le lastre usate per questo tipo di pavimenti avranno superficie piana o con rilievi preordinati e saranno prive
di imperfezioni o difetti.
Lo spessore dei pavimenti per uso civile dovrà essere non inferiore a 2mm, per le lastre con superficie liscia,
con tolleranze di +/- 0,3 mm.
I pavimenti per uso industriale dovranno avere spessore non inferiore a 4mm, per le lastre con superficie
liscia, e non inferiore a 10mm per le lastre con superficie rigata; le tolleranze sullo spessore saranno di +/0,3 mm per spessori inferiori a 4mm e di +/-0,5 per spessori superiori a 4mm.
In particolare nel refettorio e nel disimpegno verso l’attuale scuola sarà applicato un pavimento in gomma
calandrata e vulcanizzata in unico strato con inserti multicolore prevulcanizzati di diametro massimo di 2.0
norme amministrative
35
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
mm e della medesima composizione della base colorata, fornito in rotoli o piastre dello spessore di 2mm con
superficie liscia, da posare a giunti saldati: tipo PlanSystem modello Granito colore G363 Pirelli con le
seguenti caratteristiche tecniche: durezza (DIN 53505) 85±5 shore A, resistenza all’abrasione (DIN 53516)
≤160mm3, improntabilità residua (DIN 51955) ≤0.10 mm, riduzione del rumore da calpestio (DIN 52210)
≥6dB, resistenza alla brace di sigaretta (DIN 51961) nessuna bruciatura, carica elettrostatica da calpestio
(DIN 54345) <2kV antistatico, resistenza allo scivolamento (D.M. 236 14/6/89) ≥0.40 su superficie asciutta e
bagnata, reazione al fuoco (C.S.E. –RF 2/75° e 3/77) classe 1.
Sulla rampa di accesso sarà invece applicato, a mezzo di adesivo cementizio, un pavimento in gomma
omogenea, monocromatica, con mescola a base di gomma sintetica stirene-butadiene, addittivata con
cariche rinforzanti, fornito in piastrelle da 1000x1000mm e spessore totaledi 10mm con superficie a rilievo
circolare di diametro 22 mm ed altezza 2. 0mm e con rovescio a coda di rondine predisposto per l’attacco
cemento, con le seguenti caratteristiche tecniche: durezza (DIN 53505) 80±5 shore A, resistenza
3
all’abrasione (DIN 53516) ≤200 mm , improntabilità residua (DIN 51955) ≤0.20mm, riduzione del rumore da
calpestio (DIN 52210) ≥16dB, resistenza alla brace di sigaretta (DIN 51961) nessuna bruciatura, carica
elettrostatica da calpestio (DIN 54345) <2kV antistatico, resistenza allo scivolamento (D.M. 236 14/6/89)
≥0.40 su superficie asciutta e bagnata, reazione al fuoco (C.S.E. –RF 2/75° e 3/77) classe 1.
PIASTRELLE IN CERAMICA SMALTATA
Le piastrelle in ceramica smaltata dovranno essere di prima scelta e conformi alla normativa vigente;
saranno costituite da argille lavorate con altri materiali a temperature non inferiori a 900° C. e costituite da
un supporto poroso e da uno strato vetroso.
Le superfici saranno prive di imperfezioni o macchie e le piastrelle avranno le caratteristiche di resistenza
chimica e meccanica richieste dalle specifiche suddette.
Le tolleranze saranno del +/— 0,6% sulle dimensioni dei lati e del +/— 10% sullo spessore, la resistenza a
flessione sarà non inferiore a 9,8 N/mmq. (100 Kg./cmq.).
COTTO
Prodotto ceramico a pasta compatta lavorato a temperature intorno ai 1000°C. mescolando l'argilla con
ossidi ferrici (che danno luogo al colore rosso).
In caso di pavimentazioni esterne va applicato con pendenze non inferiori al 2% e giunti di dilatazione ogni
2-3 mt. impedendo la penetrazione dell'acqua tra il sottofondo e la piastrella.
COTTO SMALTATO
Le piastrelle di cotto smaltato saranno conformi alle norme indicate, avranno perfetta aderenza degli smalti,
forma regolare, impermeabilità e resistenza a flessione non inferiore a 14,7 N/mmq.(150 Kg./cmq.),
assorbimento d'acqua non superiore al 15% , tolleranze dimensionali di +/— 0,5 mm. e tolleranze sugli
spessori del 2%.
GRES
Sono classificati gres ordinari tutti i materiali ottenuti da argille plastiche naturali, ferruginose, cotti a
temperature comprese tra i 1000 e 1400° C.
Dovranno essere di colore rosso bruno, avere struttura omogenea, compatta e non scalfibile; permeabilità
nulla, le superfici dovranno essere esenti da screpolature, lesioni o deformazioni; la vetrificazione dovrà
essere omogenea ed esente da opacità.
Le piastrelle in gres, oltre alla corrispondenza con le norme citate, dovranno avere spessori tra gli 8 e 10
mm. per piastrelle normali e tra gli 11 e 18 mm. per piastrelle speciali, tolleranze dimensionali, salvo altre
prescrizioni, di +/- 0,4%, resistenza a flessione non inferiore a 24,5 N/mmq. (250 Kg./cmq.), assorbimento
d'acqua non superiore al 4% della loro massa, buona resistenza al gelo, indice di resistenza all'abrasione
non inferiore a 0,5, perdita di massa per attacco acido non superiore al 9% e per attacco basico non
superiore al 16%.
GRES CERAMICO
Le piastrelle in gres ceramico avranno spessori di 8-9-11 mm. (con tolleranze del 5%), tolleranze
dimensionali di +/- 0,5 mm., resistenza a flessione di 34,3 N/mmq. (350 Kg./cmq.), assorbimento d'acqua
non superiore allo 0,1% , resistenza al gelo, indice di resistenza all'abrasione non inferiore ad 1, perdita di
massa per attacco acido non superiore allo 0,5% e per attacco basico non superiore al 15% .
KLINKER
norme amministrative
36
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Il klinker (anche litoceramica) è prodotto mescolando l'argilla con feldspati e cuocendo gli impasti a
temperature di 1200 - 1280°C. ottenendo una ceramica ad altissima resistenza
KLINKER CERAMICO
Le piastrelle di klinker ceramico saranno conformi alle norme indicate, avranno forma regolare e non
dovranno presentare difetti o imperfezioni, avranno assorbimento all'acqua del 3-5%, resistenza a flessione
non inferiore a 19,6 N/mmq. (200 Kg./cmq.) con tolleranze dimensionali del +/— 4% .
MONOCOTTURE
Procedimento per l'applicazione a crudo (o attraverso speciali processi di nebulizzazione) dello smalto per
poter procedere ad un unico passaggio delle piastrelle nei forni.
MATTONELLE IN CEMENTO O ASFALTO
Le mattonelle e marmette in cemento dovranno essere conformi alle norme suddette, avere buone
caratteristiche meccaniche, stagionatura non inferiore a 3 mesi ed essere esenti da imperfezioni o segni di
distacco tra sottofondo e strato superiore.
Lo spessore delle mattonelle in cemento non dovrà essere inferiore a 18 mm. e lo strato superficiale,
esclusivamente in cemento, non dovrà avere spessore inferiore ai 5 mm.
Le mattonelle di asfalto saranno composte di polvere di asfalto e bitume (puro ed in percentuale dell'11%),
dovranno avere resistenza all'urto di 3,9 N/m. (0,40 Kg/m.) e resistenza all'impronta di 0,5 mm.
PAVIMENTI IN LEGNO
Verranno posti in opera su un sottofondo perfettamente livellato e ben stagionato (almeno 45 giorni) con
l'uso di adesivi durabili e chimicamente inerti.
Tutti i materiali impiegati (listoni, tavolette, etc.) dovranno avere caratteristiche conformi alla normativa
vigente ed alle specifiche prescrizioni.
Dovranno essere creati giunti di dilatazione perimetrali lungo le pareti ed eventuali giunti di raccordo con
pavimenti in altro materiale che saranno schermati con soglie di ottone della larghezza di 4 cm. fissate con
viti di ottone.
Alla base delle pareti perimetrali verrà installato uno zoccoletto, in legno identico a quello usato per il
pavimento, dello spessore di 7/10 mm. e dell'altezza di 8/10 cm. fissato al muro con viti di ottone; la parte
superiore e gli spigoli di raccordo dello zoccoletto saranno sagomati in modo adeguato.
PAVIMENTO IN LEGNO A TAVOLETTE
Verrà eseguito con tavolette incollate sul sottofondo e gli spessori saranno di 9/11 mm., nel caso di tavolette
di 4/6 cm. di larghezza e di 14/17 mm. nel caso di listoncini di 6/8 cm. di larghezza.
PAVIMENTO IN LEGNO A LISTONI
Sarà eseguito con listoni di 7/12 cm. di larghezza e 22 mm. di spessore con incastri maschio e femmina e
posti in opera su armatura in listelli di abete di 25x50 mm. ed interasse di 40 cm. ancorati al sottofondo con
zanche di metallo.
Dopo il fissaggio dei listelli di abete verranno riempiti gli interspazi fra gli stessi con malta alleggerita e
livellata con il filo superiore dell'orditura in listelli; tale malta di livellamento dovrà essere lasciata asciugare
per 30 giorni prima della posa in opera dei listoni.
PAVIMENTI IN MOQUETTES
Questo tipo di rivestimenti (tessili a velluto o tessili piatti) dovranno rispondere alle caratteristiche della
classificazione riportate nella norma UNI 8013-1 e, in relazione all'ambiente di destinazione, dovranno avere
le seguenti specificità:
— tendenza all'accumulo di cariche elettrostatiche generate dall'elettricità;
— numero di fiocchetti per unità di lunghezza e per unità di area;
— forza di strappo dei fiocchetti;
— comportamento al fuoco.
OPERE DI RIPRISTINO DELLE PAVIMENTAZIONI
Gli interventi di ripristino delle pavimentazioni dovranno avere inizio con analisi, non invasive, dei fenomeni
che hanno dato luogo al deterioramento delle parti da trattare; prima della realizzazione delle opere di
consolidamento dovranno essere rimosse le eventuali efflorescenze o microrganismi presenti.
norme amministrative
37
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
La fase successiva sarà quella rivolta allo smontaggio delle parti mobili ed alla loro pulizia prima della posa
in opera definitiva che dovrà essere eseguita con delle malte di allettamento il più possibile simili a quelle
originarie.
Nel caso di pavimentazioni di particolare importanza tutte le fasi di rilievo, analisi ed eventuale rimozione
dovranno essere svolte in piena conformità con le prescrizioni progettuali ed andranno concordate con il
direttore dei lavori.
Tutte le operazioni di ripristino dei supporti delle pavimentazioni, stuccature e riconnessione con le superfici
di collegamento sia orizzontali (pavimentazioni contigue) che verticali (pareti perimetrali) dovranno essere
realizzate con sistemi di analoga consistenza e caratteristiche omogenee con quelle originarie.
Art. 31 - Rivestimenti
Tutti i materiali ed i prodotti usati per la realizzazione di rivestimenti dovranno avere requisiti di resistenza,
uniformità e stabilità adeguati alle prescrizioni ed al tipo di impiego e dovranno essere esenti da imperfezioni
o difetti di sorta; le caratteristiche dei materiali saranno, inoltre, conformi alla normativa vigente ed a quanto
indicato dal presente capitolato.
Per i rivestimenti eseguiti con piastrelle in ceramica, cotto, legno ed altre categorie di materiali riportate
nell'indice generale, verranno applicate le specifiche fissate in quegli articoli per tali finiture e comunque
tenere presenti le seguenti specifiche.
PANNELLI IN CARTONGESSO
Rivestimento di pareti interne con intonaco a secco costituito da lastre in gesso rivestito, sp.13 mm,
applicate alle murature con plotte di gesso adesivo, poste ad interasse di 30/40 cm, con giunti a vista
totalmente rasati
PIASTRELLE CERAMICA
Rivestimento di pareti interne con piastrelle di ceramica pressate a secco (bicottura) con caratteristiche
conformi a quanto stabilito dalla norma UNI EN 87, gruppo BIII, da porre in opera con collanti o malta
cementizia, suggellatura dei giunti in cemento bianco o colorato e pulizia finale.
Incompatibilità delle ceramiche
Per i rivestimenti ceramici esistono varie condizioni di incompatibilità che vengono indicate nella tabella
seguente e che dovranno essere tenute nella dovuta considerazione nell'impiego e durante la posa in opera
dei materiali:
norme amministrative
38
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
TIPO DI PROBLEMA
Residui
MATERIALI
CONSEGUENZE
granulati e pietre su efflorescenze o rilascio di
residui
ceramiche
RIMEDI
lavaggio delle pietre e granulati
Rigonfiamenti
compensato su
ceramiche
distacco delle ceramiche
per rigonfiamento del
legno
separazione del compensato
dalla ceramica e protez. dalle
infiltrazioni
Efflorescenze
calce e cemento su
ceramiche
macchie di colore bianco
utilizzare piastrelle selezionate
con ridotte quantità di calce,
argilla ed ossidi di ferro
Dilatazione
cemento e
calcestruzzo su
ceramiche
Dilatazione
metalli su ceramiche
fessurazioni e
scheggiature
evitare il contatto diretto
Dilatazione
plastiche su
ceramiche
fessurazioni e
scheggiature
evitare il contatto diretto
Aderenza
plastiche ed
elastomeri su
ceramiche
fessurazioni
evitare il contatto diretto
o verificare la dilataz. termica
prima della posa in opera
strappo
plastiche ed
elastomeri su
ceramiche
distacco di alcuni strati
evitare il contatto diretto
fessurazioni e strappi per
non impiegare cls leggeri
il ritiro del cemento
o soggetti a deformazioni termiche
notevoli
MONOCOTTURA
Rivestimento di pareti interne con piastrelle di ceramica pressate a secco (monocottura pasta rossa)
classificabili secondo quanto prescritto dalla norma UNI EN 87, gruppo BII, da porre in opera con collanti o
malta cementizia, suggellatura dei giunti in cemento bianco o colorato e pulizia finale;
rivestimento di pareti interne ed esterne con piastrelle di ceramica pressate a secco (monocottura pasta
bianca) classificabili secondo quanto prescritto dalla norma UNI EN 87, gruppo BI, da porre in opera con
collanti o malta cementizia, suggellatura dei giunti in cemento bianco o colorato e pulizia finale.
GRES PORCELLANATO
Rivestimento di pareti interne ed esterne con piastrelle di ceramica pressate a secco completamente
vetrificate (gres porcellanato) classificabili secondo quanto prescritto dalla norma UNI EN 87, gruppo BI, da
porre in opera con collanti o malta cementizia, completi di pezzi speciali e pulizia finale.
Altri tipi di rivestimento sono:
RIVESTIMENTI IN CARTA
Tutte le carte impiegate, nei vari tipi di grammatura e colorazioni, dovranno avere caratteristiche di
resistenza e durabilità rispondenti alle applicazioni cui saranno destinate; nel caso di carte di tipo lavabile,
dovranno, inoltre, essere garantite la smacchiabilità e la lavabilità con acqua o prodotti idonei alla pulitura.
RIVESTIMENTI IN PLASTICA
I rivestimenti in plastica saranno costituiti da polimeri o copolimeri di cloruro di vinile con eventuali supporti di
carta o tela e dovranno risultare resistenti alle azioni meccaniche con colori stabili e di lunga durata.
RIVESTIMENTI IN LASTRE DI MARMO
norme amministrative
39
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Le lastre di marmo impiegate dovranno essere conformi alle prescrizioni per tali materiali e verranno
applicate ai relativi supporti, con zanche di rame o acciaio inossidabile, distanziandole dalla parete con uno
spazio di 2 cm ca. nel quale verrà successivamente colata della malta cementizia.
Le lastre avranno spessori minimi di 2 cm. per rivestimenti interni e 3 cm. per rivestimenti esterni e saranno,
salvo altre prescrizioni, lucidate a piombo su tutte le facce a vista.
RIVESTIMENTI RESINO-PLASTICI
Saranno costituiti da resine e derivati con eventuali aggiunte di materiali inerti (quarzi, etc.) e verranno
applicati solo dopo un accurata pulizia e successiva preparazione della superficie di supporto.
Le modalità di applicazione saranno a pennello, a rullo, a spruzzo, etc. e verranno realizzate secondo le
prescrizioni fissate dalle case produttrici e dalla direzione lavori.
Art. 32 - Intonaci speciali
Normalmente costituiti da rivestimenti plastici da applicare alle superfici murarie o su intonaci applicati
tradizionalmente; dovranno avere caratteristiche di particolare resistenza al gelo ed agli agenti atmosferici, di
impermeabilità, di aderenza, etc. rispondenti alle prescrizioni (UNICHIM) già indicate per le pitture ed alle
eventuali specifiche richieste in sede progettuale.
La composizione sarà a base di leganti (resine acriliche, etc.), inerti e vari additivi; i rivestimenti plastici con
resine di qualità, ossidi, polveri minerali ed additivi dovranno essere particolarmente resistenti alle azioni
dell'ambiente esterno mantenendo inalterate tutte le specifiche fissate.
I rivestimenti a base di resine plastiche saranno composti, oltre alle sostanze già citate, anche da polveri o
graniglie di quarzo che dovranno essere perfettamente dosate nei vari componenti e con risultati finali, dopo
l'applicazione, di stabilità e totale aderenza alle superfici di supporto.
Art. 33 - Pitture vernici e fondi fissativi
Tutti i prodotti dovranno trovarsi nei recipienti originali, sigillati, con le indicazioni del produttore, le
informazioni sul contenuto, le modalità di conservazione ed uso e quanto altro richiesto per una completa
definizione ed impiego dei materiali in oggetto.
Tutte le forniture dovranno, inoltre, essere conformi alla normativa vigente, alla normativa speciale
(UNICHIM, etc.) ed avere caratteristiche qualitative costanti confermate dai marchi di qualità.
L'applicazione dovrà essere effettuata esclusivamente con prodotti pronti all'uso e preparati nei modi stabiliti
dalle case produttrici; non sarà, quindi, consentito procedere, salvo altre prescrizioni, ad ulteriori
miscelazioni, con solventi o simili, che non siano state specificatamente prescritte.
Tutti i componenti base, i solventi, i diluenti e gli altri prodotti usati dalle case produttrici per la preparazione
delle forniture, dalla mano d'opera per l'applicazione e gli eventuali metodi di prova, dovranno essere
conformi alla normativa di settore.
Ai fini delle miscele colorate sono considerate sostanze idonee i seguenti pigmenti: ossido di zinco, minio di
piombo, biossido di titanio, i coloranti minerali, etc..
IDROPITTURE
Dovranno essere completamente solubili in acqua e saranno composte da pitture con legante disperso in
emulsione (a base di resine) o con legante disciolto in acqua (a base di cemento, colle, etc.).
IDROPITTURE A BASE DI RESINE
Dovranno essere composte dal 50% ca. di pigmento e dal 50% ca. di veicolo (legante + solvente), essere
inodore, avere un tempo di essiccazione di 8 ore circa, essere perfettamente lavabili senza presentare
manifestazioni di alterazione.
Nel caso di idropitture per esterno, la composizione sarà del 40% ca. di pigmento e del 60% ca. di veicolo
con resistenze particolari agli agenti atmosferici ed agli attacchi alcalini.
VERNICI
Saranno derivate da resine o gomme naturali ed avranno caratteristiche di trasparenza, brillantezza e
resistenza.
I tempi di essiccazione saranno di 6 ore ca. e non dovranno verificarsi macchie, grumi o alterazioni dovute
all'acqua od al sole.
norme amministrative
40
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
In particolare i serramenti esterni in legno esistenti ai piani dovranno essere recuperati con interventi cosi’
costituiti: raschiatura e carteggiatura sulle facce esterne, per pulirne le superfici fino al vivo del legno e per
renderlo atto a ricevere stuccature imprimiture protettive di fondo con cementite e olio di lino cotto
carteggiatura e applicazione a finire di doppia mano di smalto per esterno olio sintetico lucido o sintetico
opaco. Sulle facce interne dei serramenti il lavoro da eseguire sarà il medesimo previsto per le facce
esterne, tuttavia il lavoro preparatorio sarà minore in relazione alle migliori condizioni della facciata del
serramento non esposta agli agenti atmosferici. E’ compresa la sistemazione delle maniglie , dei listelli di
battuta con l’ausilio di chiodi e colle da legno ad alta resistenza , nonchè la protezione dei vetri prima di
procedere alle operazioni di preparazione e verniciatura.
Le inferriate e le ringhiere, i bocchettoni dei pluviali ed i cancelli di accesso al cortile, dovranno essere, nel
caso del recupero di esistenti pulite con impiego di scopinetti e spazzole e con leggera carteggiatura, e
comunque dovranno essere trattati mediante l’applicazione di una mano di pittura antiruggine al minio e
cromo prima di procedere alla stesura di una doppia mano di pittura di finitura, colore antracite mano antica.
PITTURE
Le pitture saranno costituite da un legante, da un solvente, da un pigmento e dovranno avere le
caratteristiche di resistenza e durata fissate dalle norme già riportate o dalle specifiche prescrizioni. Le
tipologie di pittura saranno le seguenti:
PITTURA PA 202 - FASSA
Pittura superlavabile al quarzo per esterni ad alta copertura tipo, composta da copolimeri acrilici resistenti
agli alcali, inerti selezionati, biossido di titanio, terre coloranti ed additivi specifici. Finitura adatta ad essere
applicata su qualsiasi intonaco a base calce e cemento, quali KC 1, KS 9, KI 7, finiti con IP 10 o Malta Fina
FASSA. L'applicazione è da eseguire a pennello, rullo di lana a pelo corto o spruzzo e la stesura è da fare in
due mani a distanza di 4 ore minimo, di cui la prima mano diluita con acqua al 30% e la seconda mano al
20%.
PITTURA PC 144 - FASSA
Pittura minerale ad alta traspirabilità a base di grassello di calce ed inerti selezionati tipo, da applicare in 2
mani come finitura all'interno e all’esterno di edifici, su intonaci calce cemento, tipo KC 1, KS 9 o KI 7
FASSA, preventivamente trattati con Malta Fina o intonaci minerali a base calce tipo KB 13 FASSA,
rivestimenti minerali quali RF 100, RM 200 o RG 300 FASSA, intonachino I 133 FASSA. L'applicazione può
essere eseguita a pennello o rullo di lana a pelo corto e va stesa in due mani a distanza di 4 ore minimo, di
cui, se applicate a pennello, la prima mano va diluita con acqua al 50% e la seconda al 35%.
PITTURA PS 403 - FASSA
Idropittura siliconica al quarzo fine per esterni-interni, composta da speciali leganti siliconici all'acqua, che
conferiscono contemporaneamente traspirabilità, idrorepellenza e resistenza all'esterno ai massimi livelli
possibili, biossido di titanio, inerti selezionati e terre coloranti stabili alla luce. Adatta ad essere applicata su
qualsiasi tipo di intonaco a base calce cemento, compresi gli intonaci da risanamento. Particolarmente
adatta quale finitura colorata del sistema KI 7 + IP 10 FASSA. L'applicazione può essere eseguita a
pennello, rullo in lana a pelo corto, e spruzzo e va stesa in due mani, applicate a distanza di 4 ore l’una
dall’altra; se applicate a pennello, la prima mano va diluita con acqua al 30%, mentre la seconda va diluita al
20%.
PITTURA PT 213 – FASSA
Pittura traspirante semilavabile per interni ad alta copertura tipo PT 213 - FASSA, composta da particolari
copolimeri acrilici alcali resistenti, biossido di titanio e cariche selezionate. Finitura opaca per interni, adatta
per qualsiasi tipo di supporto murario finito con intonaco civile o Malta Fina FASSA. Eseguire l'applicazione
a pennello, rullo di lana a pelo corto o spruzzo airless. Stendere due mani; se applicate a pennello diluire
con acqua la prima mano al 35% e la seconda al 25%. Applicare le due mani a distanza di 4 ore minimo.
PITTURA PB 260 – FASSA
La tinteggiatura delle superfici sarà eseguita con pittura antimuffa traspirante semilavabile per interni ad alta
copertura tipo PB 260 - FASSA, composta da particolari copolimeri acrilici alcali resistenti, biossido di titanio,
cariche selezionate ed additivata con battericidi e fungicidi per la prevenzione della formazione di muffe.
Finitura opaca per interni, adatta per qualsiasi tipo di supporto murario finito con intonaco civile o Malta Fina
FASSA. Eseguire l'applicazione a pennello, rullo di lana a pelo corto o spruzzo airless. Stendere due mani;
norme amministrative
41
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
se applicate a pennello diluire con acqua la prima mano al 35% e la seconda mano al 25%. Applicare le due
mani a distanza di 4 ore minimo.
PITTURA FASSIL P313 – FASSA
La tinteggiatura delle pareti sarà eseguita con pittura ai silicati liscia per esterni ed interni tipo FASSIL P 313
- FASSA, composta da silicato di potassio stabilizzato ed idrofobizzato, ad altissima traspirabilità e di aspetto
minerale. Conforme alla norma DIN 18363 (parte organica inferiore al 5%), è compatibile con intonaci a
base calce e cemento tipo KC 1, KS 9, KI 7 FASSA. Applicare su intonaci di finitura minerali, previa
fissattivazione con FASSIL F 328, quali IP 10, Malta Fina FASSA, ecc., non su vecchie pitture o intonaci a
base gesso. Stendere due mani; se applicate a pennello diluire con acqua la prima mano al 30% e la
seconda al 20%. Applicare le due mani a distanza di 8 ore minimo.
PITTURA C 285 – FASSA
Protettivo per calcestruzzo colorato tipo C 285 - FASSA, composto da particolari copolimeri acrilici alcali
resistenti, cariche di inerti selezionati, biossido di titanio, pigmenti stabili alla luce ed additivi specifici.
Finitura protettiva e decorativa per esterni con caratteristiche di elevata idrorepellenza ed
anticarbonatazione, adatta per supporti in calcestruzzo o cemento armato. Applicare due mani a distanza di
4 ore minimo. Diluire con acqua: la prima mano al 15%, la seconda 10%. Eseguire l'applicazione a pennello,
rullo di lana a pelo corto o spruzzo airless.
PITTURE OLEOSINTETICHE
Saranno composte da olio e resine sintetiche con percentuali adeguate dei vari elementi e tempi di
essiccazione intorno alle 6 ore; avranno resistenza agli agenti atmosferici, alla luce ed all'acqua.
PITTURE ANTIRUGGINE
Saranno usate in relazione al tipo di materiale da proteggere ed in base alle condizioni di esposizione;
potranno essere al minio di piombo o al minio e cromati (ad olio ed oleosintetiche), all'ossido di ferro, al
cromato di zinco, epossidica a due componenti etc.
PITTURE MURALI CON RESINE PLASTICHE
Le pitture murali di questo tipo avranno come leganti delle resine sintetiche (polimeri clorovinilici, etc.) e
solventi organici; avranno resistenza agli agenti atmosferici ed al deperimento in generale, avranno
adeguate proprietà di aerazione e saranno di facile applicabilità.
SMALTI
Avranno come componenti le resine sintetiche o naturali, pigmenti aggiuntivi, vari additivi e saranno forniti in
confezioni sigillata con tutte le indicazioni sulla composizione e sulle modalità d'uso.
Le caratteristiche dovranno essere quelle previste dalle norme già citate e dovranno, inoltre, garantire la
durabilità, la stabilità dei colori, la resistenza agli agenti atmosferici, etc..
FONDO FISSATIVO FS412 - FASSA
Le superfici da tinteggiare saranno trattate con fondo fissativo per cicli idrosiliconici tipo FS 412 - FASSA,
composto da speciali resine acrilsiliconiche dotate di elevata compatibilità con intonaci a base calcecemento. Adatto come isolante, fissativo e stabilizzante dell'intonaco di fondo prima dell'applicazione dei
prodotti di finitura, sia pitture che rivestimenti murali, della LINEA IDROSILICONICA FASSA. La particolare
composizione del prodotto consente di non modificare la traspirabilità della murature. Diluire con acqua in
rapporto 1:1, applicare a pennello o a rullo in lana a pelo corto. L'applicazione delle pitture o dei rivestimenti
va eseguita almeno 16 ore dopo il trattamento.
FONDO FISSATIVO SP22 – FASSA
Le superfici da intonacare saranno preventivamente trattate con aggrappante per superfici in calcestruzzo
per interni ed esterni tipo SP 22 - FASSA, a base di cemento Portland, sabbie classificate ed additivi
specifici. L'applicazione va eseguita a macchina in un unico strato, con copertura non inferiore al 50% della
superficie da trattare, sino a spessori di 4-5 mm. La superficie non dovrà essere successivamente lisciata.
FONDO FISSATIVO FA249 - FASSA
Le superfici da tinteggiare saranno trattate con fondo fissativo all'acqua per cicli acrilici tipo FA 249 - FASSA,
composto da una dispersione di copolimeri acrilici alcali-resistenti e compatibile con leganti inorganici quali
calce e cemento. Adatto come isolante, fissativo e stabilizzante dell’intonaco di fondo prima dell'applicazione
norme amministrative
42
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
dei prodotti di finitura, sia pitture che rivestimenti murali, della LINEA ACRILICA FASSA. Diluire con acqua in
rapporto 1:6; applicare a pennello o a rullo. L’applicazione delle pitture e dei rivestimenti va eseguita almeno
16 ore dopo il trattamento.
Art. 34 - Materiali per assatura e massicciate stradali
Dovranno essere scelti fra quelli più duri, compatti, tenaci e resistenti di fiume o di cava, con resistenza a
compressione non inferiore a 1.500 kg/cmq e resistenza all'usura non inferiore ai 2/3 del granito di S.
Fedelino; dovranno essere assolutamente privi di polvere, materie terrose o fangose e di qualsiasi altra
impurità.
Art. 35 - Materiali per fondazioni stradali in stabilizzato
a) Caratteristiche - Il materiale da impiegarsi sarà costituito da pietrisco o ghiaia, pietrischetto o ghiaietto,
graniglia, sabbia, limo ed argilla derivati da depositi alluvionali, dal letto dei fiumi, da cave di materiali litici
(detriti) e da frantumazione di materiale lapideo.
A titolo di base per lo studio della curva granulometrica definita, si prescrive la formula seguente:
Tipo del vaglio
3
2
1
3/8
n. 4
n. 10
n. 40
n. 200
pollici
pollici
pollice
pollice
serie ASTM
serie ASTM
serie ASTM
serie ASTM
Percentuale in peso del passante per il vaglio a
fianco segnato 3 pollici
100
65 - 100
45 - 75
30 - 60
25 - 50
20 - 40
10 - 25
3 - 10
L'impresa ha l'obbligo di far eseguire, presso un laboratorio ufficiale riconosciuto prove sperimentali sui
campioni ai fini della designazione della composizione da adottarsi.
La direzione dei lavori sulla base dei risultati di dette prove ufficialmente documentate, si riserva di dare
l'approvazione sul miscuglio prescelto.
Tale approvazione non menomerà in alcun caso la responsabilità dell'impresa sul raggiungimento dei
requisiti finali della fondazione in opera.
Le altre caratteristiche del misto granulometrico dovranno essere le seguenti:
- Ip: 6%
- Limite di liquidità: 26%
- C.B.R. post-saturazione: 50% a mm 2,54 di penetrazione
- Rigonfiabilità: 1% del volume.
Il costipamento dovrà raggiungere una densità di almeno il 95% di quella ottenuta con la prova AASHO
«Standard» e la percentuale dei vuoti d'aria, un valore inferiore o uguale a quello relativo alla suddetta
densità.
Gli strati in suolo stabilizzato non dovranno essere messi in opera durante periodi di gelo o su sottofondi a
umidità superiore a quella di costipamento o gelati, né durante periodi di pioggia e neve.
La fondazione avrà lo spessore di cm 30 dopo la compattazione e sarà costruita a strati di spessore variabile
da cm 10 a cm 20 a costipamento avvenuto a seconda delle caratteristiche delle macchine costipanti usate.
b) Pietra per sottofondi. La pietra per sottofondi dovrà provenire da cave e dovrà essere fornita nella
pezzatura non inferiore a cm 15, cm 18, cm 20, se fornita in pezzatura superiore dovrà essere dimezzata
durante la posa; dovrà essere della migliore qualità, di forte coesione e di costante omogeneità. Sarà
scartata inderogabilmente tutta quella proveniente da cappellaccio o quella prossima a venature di
infiltramento.
c) Ghiaia in natura. La ghiaia in natura per intasamento dell'ossatura o ricarichi dovrà essere costituita da
elementi ovoidali esclusi in modo assoluto quelli lamellari, in pezzatura da cm 1 a cm 5 ben assortita, potrà
norme amministrative
43
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
contenere sabbia nella misura non superiore al 20%. Dovrà essere prelevata in banchi sommersi ed essere
esente da materie terrose e fangose.
d) Pietrisco. Il pietrisco dovrà provenire da frantumazione di ciottoli di fiume o da pietra calcarea di cave di
pari resistenza. I ciottoli o la pietra dovranno essere di grossezza sufficiente affinché ogni elemento del
pietrischetto presenti almeno tre facce di frattura e risulti di dimensioni da cm 4 a cm 7.
La frantumazione dei ciottoli o della pietra potrà venire effettuata sia a mano che meccanicamente e seguita
da vagliatura, onde selezionare le granulazioni più idonee a formare una pezzatura varia da cm 4 a cm 7 e
nella quale il volume dei vuoti risulti ridotto al minimo. Al riguardo dovranno osservarsi esattamente le
disposizioni che verranno impartite all'atto esecutivo dalla direzione lavori.
Il pietrisco dovrà essere assolutamente privo di piastrelle o frammenti di piastrelle e da materiali polverulenti
provenienti dalla frantumazione.
e) Pietrischetto o granisello. Il pietrischetto e la graniglia dovranno provenire da frantumazione di materiale
idoneo e saranno esclusivamente formati da elementi assortiti di forma poliedrica e con spigoli vivi e taglienti
le cui dimensioni saranno fra i mm 5 e mm 20.
Saranno senz'altro rifiutati il pietrischetto e la graniglia ed elementi lamellari e scagliosi.
Detto materiale dovrà essere opportunamente vagliato, in guisa di assicurare che le dimensioni dei singoli
siano quelle prescritte e dovrà risultare completamente scevro da materiali polverulenti provenienti dalla
frantumazione.
Art. 36 - Detrito di cava o tout-venant dl cava o di frantoio
Quando per gli strati di fondazione della sovrastruttura stradale sia disposto di impiegare detriti di cava, il
materiale deve essere in ogni caso non suscettibile all'azione dell'acqua (non solubile; non plasticizzabile)
ed avere un C.B.R. di almeno 40 allo stato saturo. Dal punto di vista granulometrico non sono necessarie
prescrizioni specifiche per i materiali teneri (tufi, arenarie) in quanto la loro granulometria si modifica e si
adegua durante la cilindratura; per materiali duri la granulometria dovrà essere assortita in modo da
realizzare una minima percentuale di vuoti. Di norma la dimensione massima degli aggregati non dovrà
superare i 10 cm.
Per gli strati superiori si farà ricorso a materiali lapidei dei più duri, tali da assicurare un C.B.R. saturo di
almeno 80. La granulometria dovrà essere tale da assicurare la minima percentuale di vuoti; il potere
legante del materiale non dovrà essere inferiore a 30; la dimensione massima degli aggregati non dovrà
superare i 6 cm.
Art. 37 - Leganti bituminosi
I leganti bituminosi dovranno rispondere alle norme e condizioni per l'accettazione dei materiali stradali:
a) Bitume. Il bitume dovrà provenire dalla distillazione dei petroli o da asfalto tipo «TRINIDAD»; dovrà inoltre
corrispondere alle seguenti caratteristiche:
1) Solubilità in solfuro di carbonio, almeno 99%;
2) Peso specifico a 25 °C maggiore di 1;
3) Penetrazione Dow a 25 °C minimo 100 dmm;
4) Punto di rammollimento (palla o anello) non inferiore a 38 °C;
5) Perdita in peso per riscaldamento a 163 °C, per 5 ore al massimo il 2%;
6) Contenuto massimo di paraffina 2,3%.
Ove la fornitura del bitume sia fatta in fusti o in altri recipienti analoghi per il prelevamento dei campioni verrà
scelto almeno un fusto o un recipiente su ogni cinquanta.
Da ciascuno dei fusti scelti e qualora il materiale trovasi liquescente dovrà prelevarsi un decilitro cubo,
avendo cura che il contenuto sia reso preventivamente omogeneo.
I prelevamenti così fatti saranno assunti come rappresentativi del contenuto del gruppo di recipienti ai quali
si riferiscono.
Qualora invece il materiale trovasi allo stato pastoso, si dovrà prelevare per ciascun fusto un campione di
peso non inferiore a kg 1.
Il materiale di cui sopra dovrà essere fornito in cantiere in tempo utile affinché possano essere eseguite le
prove prima dell'inizio della bitumatura.
b) Emulsione bituminosa. L'emulsione bituminosa per le prime mani dovrà corrispondere alle seguenti
caratteristiche:
norme amministrative
44
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
a) percentuale in bitume puro minimo 50%;
b) percentuale in emulsivo secco massimo 1,50%;
c) omogeneità residuo massimo gr. 0,50 per 100 gr.;
d) stabilità nel tempo, residuo massimo gr. 0,10 per 100 gr.;
e) sedimentazione non più di mm 6 dopo tre giorni, non più di mm 12 dopo sette giorni;
f) stabilità al gelo, residuo massimo gr. 0,50 per 100 gr.;
g) viscosità non meno di 5.
Per i prelievi dei campioni ci si atterrà alle norme per le prove dell'emulsione.
c) Pietrischetto bitumato. Il pietrischetto bitumato sarà ottenuto con l'impasto di pietrischetto
preventivamente vagliato a bitume puro in ragione almeno di kg 60 per mc. di pietrischetto. Il pietrischetto da
impiegarsi dovrà essere perfettamente asciutto e il bitume dovrà essere riscaldato alla temperatura da 150 °
a 180 °C.
La miscela dovrà essere effettuata nelle ore più calde, sopra superfici dure perfettamente pulite ed esposte
al sole. Il pietrischetto bitumato dovrà essere fornito e misurato a piè d'opera su camion, escluse per le
pavimentazioni dei marciapiedi in cui verrà misurato a mq. ad opera finita.
Art. 38 - Costruzione dei tappeti sottili in conglomerato bituminoso
a) Struttura del rivestimento. Il tappeto sarà costituito da un manto sottile di conglomerato bituminoso
formato e posto in opera su massicciata bituminata come si specifica in seguito.
b) Formazione del conglomerato bituminoso.
Aggregato grosso. L'aggregato grosso da impiegare per la formazione del conglomerato sarà costituito da
graniglia ottenuta da frantumazione della pezzatura da mm 210 per una percentuale in peso 60%.
Aggregato fine. L'aggregato fine da impiegare per la formazione del conglomerato dovrà essere costituito da
sabbia di frantoio o sabbia di fiume, essenzialmente silicee e vive, pulite e praticamente esenti da argilla,
terriccio, polvere, e da altre materie estranee per una percentuale in peso del 34%.
Additivo (filler). L'additivo minerale da usarsi per il conglomerato sarà costituito da calce idraulica e da
polvere di rocce calcaree finemente macinate per una percentuale in peso del 6%.
Bitume. Il bitume da usare per la formazione del conglomerato sarà del tipo penn. 80/100 per una
percentuale in peso del 6%.
Emulsione di bitume. L'emulsione da impiegarsi per trattamento preliminare della massicciata dovrà essere
del tipo al 50% di bitume nella misura di kg 0.700 al mq.
c) Confezione del conglomerato bituminoso. L'aggregato dovrà essere riscaldato con essiccatore del tipo a
tamburo munito di ventilatore, essere portato alla temperatura di almeno 120 °C senza superare i 150 °C.
Alla formazione del conglomerato l'impresa dovrà provvedere con una impastatrice meccanica del tipo
adatto ed approvato dalla direzione lavori la quale consenta la dosatura a peso con bilance munite di grandi
quadranti di tutti i componenti e assicuri la regolarità e uniformità degli impasti, dovrà inoltre essere munito di
termometri per il controllo delle temperature.
Art. 39 - Opere da lattoniere
I manufatti ed i lavori in lamiera metallica di qualsiasi tipo, forma o dimensione dovranno rispondere alle
caratteristiche richieste e saranno forniti completi di ogni accessorio o lavoro di preparazione necessari al
perfetto funzionamento.
La posa in opera dovrà includere gli interventi murari, la verniciatura protettiva e la pulizia dei lavori in
oggetto.
I giunti fra gli elementi saranno eseguiti in conformità ai campioni che dovranno essere presentati per
l'approvazione.
I canali di gronda dovranno essere realizzati con i materiali indicati e collocati in opera con pendenze non
inferiori all'1% e lunghezze non superiori ai 20 metri, salvo diverse prescrizioni. Nelle località soggette a
condizioni atmosferiche particolari (nevicate abbondanti, etc.) saranno realizzati telai di protezione e
supporto dei canali di gronda.
I pluviali saranno collocati, in accordo con le prescrizioni, all'esterno dei fabbricati o inseriti in appositi vani
delle murature, saranno del materiale richiesto, con un diametro interno non inferiore a 100 mm e distribuiti
in quantità di uno ogni 50 mq. di copertura, o frazione della stessa, con un minimo di uno per ogni piano di
falda. Il posizionamento avverrà ad intervalli non superiori ai 20 ml ad almeno 10 cm dal filo esterno della
parete di appoggio e con idonei fissaggi a collare da disporre ogni 1,5-2 metri.
norme amministrative
45
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Nel caso di pluviali allacciati alla rete fognaria, dovranno essere predisposti dei pozzetti sifonati, facilmente
ispezionabili e con giunti a tenuta.
Le prescrizioni indicate sono da applicare, in aggiunta alle richieste specifiche, ai manufatti ed alla posa in
opera di scossaline, converse, etc.
Art. 40 - Coperture
L'inclinazione delle coperture a tetto sarà in funzione delle località, del materiale di copertura, delle
condizioni atmosferiche e delle caratteristiche delle falde; salvo diversa prescrizione, le pendenze per i
materiali indicati dovranno essere non inferiori al:
a) 35% nel caso di coperture con tegole alla romana o coppi;
b) 30% tegole piane o marsigliesi;
c) 20% lastre di cemento amianto e similari;
d) 15% lastre di resine poliestere e similari;
e) 10% lastre di lamiera metallica sovrapposte;
f) 5% lastre di lamiera metallica monofalda;
g) 2% manti di asfalto e similari.
I pluviali saranno distribuiti in quantità di uno ogni 50 mq. di tetto o frazione, con un minimo di uno per ogni
falda.
Nelle coperture a terrazza le pendenze dovranno essere non inferiori al 2%, saranno ottenute con un
massetto realizzato secondo prescrizioni e dovranno essere disposte in modo tale da convogliare, verso i
punti di raccolta, l'acqua proveniente da una superficie di terrazza non superiore a 50 mq.
La ricorsa delle coperture dovrà essere fatta, nell’eventuale sostituzione di elementi esistenti, con l’utilizzo di
parti analoghe alle esistenti: in coppi, tegole piane, lastre di materiale plastico, lastre di lamiera metallica,
lamiera di alluminio, lamiera di acciaio zincata, lamiera di rame, etc.; il tutto dovrà essere rispondente alle
norme vigenti, alle prescrizioni fissate per i materiali da usare ed alle indicazioni di progetto ed alle
specifiche di dettaglio contenute nel presente capitolato.
Art. 41 - Impermeabilizzazioni
Le seguenti strutture o parti di esse saranno sempre sottoposte, salvo diverse prescrizioni, a trattamento
impermeabilizzante:
1. le falde di tetto continue;
2. solai di terrazzi praticabili e non praticabili;
3. mensole di balconi ed aggetti;
4. soglie esterne, davanzali e parapetti;
5. solai di locali adibiti a lavatoi, cabine idriche e locali dove siano collocate
6. prese d'acqua con scarico libero;
7. massetti di piani terra o cantinati realizzati su vespai;
8. tutti i raccordi verticali dei punti precedenti;
9. pareti verticali esterne di murature interrate.
Tutte le impermeabilizzazioni realizzate con bitumi e catrami dovranno essere conformi alle norme vigenti
per l'applicazione di questo tipo di materiali (asfalto colato, conglomerati bituminosi e trattamenti a
penetrazione) ed avere caratteristiche di ininfiammabilità, solubilità, punto di rammollimento, etc. in accordo
con le specifiche prescrizioni ed il relativo impiego.
Le impermeabilizzazioni di qualsiasi genere, dovranno essere eseguite con la maggiore accuratezza
possibile, specie in vicinanza di fori, passaggi, cappe ecc. ; le eventuali perdite che si manifestassero in
esse, anche a distanza di tempo e sino al collaudo, dovranno essere riparate ed eliminate dall’Impresa, a
sua cura e spese, compresa ogni opera di ripristino.
Il piano di posa dei manti impermeabilizzanti su opere murarie dovrà avere le opportune pendenze
comunque non inferiori al 2%, essere privo di asperità e con una superficie perfettamente lisciata (a
frattazzo o simili), livellata, stagionata e con giunti elastici di dilatazione; lo spessore minimo non dovrà mai
essere inferiore ai 4 cm.
I materiali impiegati e la messa in opera dovranno presentare i requisiti richiesti, essere integri, senza borse,
fessurazioni o scorrimenti e totalmente compatibili con il sistema adottato al fine di garantire, in ogni caso,
l'assenza di qualunque infiltrazione d'acqua.
Nella realizzazione e messa in opera dei sistemi di impermeabilizzazione si dovrà adottare uno dei seguenti
tipi di posa:
norme amministrative
46
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
il sistema in indipendenza dovrà essere eseguito con la posa a secco della membrana impermeabile senza
alcun collegamento al supporto; in questo caso lo strato impermeabile dovrà essere completato da una
copertura (ghiaia o pavimentazione) pesante. Dovranno essere previsti, inoltre, idonei strati di scorrimento;
il sistema in semi indipendenza verrà realizzato, in assenza di ghiaia o pavimentazioni di copertura, fissando
lo strato impermeabile al supporto nei punti perimetrali e di particolare sollecitazione meccanica; la
superficie totale dei punti di ancoraggio non dovrà essere superiore al 35% della superficie
impermeabilizzante (in zone fortemente ventose tale valore verrà elevato al 56-60%);
il sistema in aderenza sarà usato in situazioni di vento forte, falde di copertura a forte pendenza, in
prossimità di bocchettoni, muretti, cornicioni, etc. e sarà realizzato mediante il fissaggio totale dello strato
impermeabile al supporto sottostante.
Prima della posa in opera della barriera al vapore si dovrà regolarizzare il piano di posa e dovranno essere
eliminate tutte le eventuali irregolarità e salti di quota; nel caso di solai costituiti da elementi prefabbricati,
tutte le zone di accostamento tra i manufatti dovranno essere ricoperte con strisce di velo di vetro posate a
secco.
Art. 42 - Isolamenti
Le strutture, o parti di esse, costituenti elementi di separazione fra ambienti di diverse condizioni
termoacustiche, dovranno rispondere alle caratteristiche di isolamento prescritte includendo dei materiali
integrativi necessari al raggiungimento dei valori richiesti.
I materiali saranno messi in opera secondo la normativa prevista e le raccomandazioni dei produttori, dopo
adeguata preparazione delle superfici interessate, degli eventuali supporti e provvedendo all'eliminazione
delle situazioni di continuità termo - acustiche non richieste.
Oltre all'osservanza delle disposizioni normative vigenti e delle prescrizioni suddette, le caratteristiche di
isolamento richieste dovranno essere verificate in modo particolare nelle pareti (esterne, divisorie tra gli
alloggi, confinanti con locali rumorosi, vani scala, etc.) e nei solai (di copertura, intermedi, a contatto con
l'esterno, etc.).
I materiali impiegati dovranno essere adeguatamente protetti dalle sollecitazioni meccaniche e dagli agenti
atmosferici e, nel caso di posa in opera in ambienti esterni od aggressivi, dovranno avere le caratteristiche di
resistenza ed imputrescibilità adeguate al loro uso.
Sarà comunque obbligatorio, durante la posa in opera, osservare tutti gli accorgimenti e le prescrizioni
necessari o richiesti per la realizzazione dei requisiti di isolamento termo-acustici ed anticondensa adeguati
alle varie condizioni d'uso.
ISOLANTI TERMICI
Avranno una conduttività termica inferiore a 0,11 W/mK (0,10 Kcal/mh °C) e saranno distinti in materiali a
celle aperte (perlite, fibre di vetro, etc.) e materiali a celle chiuse (prodotti sintetici espansi) e dovranno
essere conformi alle norme citate.
PERLITE
Costituita da lava vulcanica con granulometria compresa tra 0,1 e 2,3 mm., con coefficiente di conduttività
termica di 0,046 W/mK (0,04 Kcal/mh °C), sarà fornita in pannelli rigidi o sfusa ed avrà le caratteristiche
fissate dalle prescrizioni di progetto o del presente capitolato.
FIBRE DI VETRO
Saranno elastiche, incombustibili, esenti da alcali e fornite in pannelli ottenuti con vari procedimenti; le fibre
avranno diametri varianti dai 3 ai 12 micron con densità comprese tra 10/120 Kg/mc. ed assorbimento
acustico di 0,7.
Nel caso di ambienti con alte percentuali di umidità in sospensione saranno predisposte adeguate barriere al
vapore.
Questo materiale potrà essere trattato con resine termoindurenti per ottenere feltro di lana di vetro in rotoli o
pannelli rigidi e semirigidi di varie dimensioni.
Il feltro in rotoli avrà spessori varianti dai 4,5/10 cm. e resistenza termica da 1,05 mq K/W (1,22 mq h
°C/Kcal) a 2,34 mq K/W (2,71 mq h °C/Kcal) e saranno non combustibili.
I pannelli avranno spessori dai 3/10 cm. e resistenza termica da 0,80 mq K/W (0,93 mq h °C/Kcal) a 2,62 mq
K/W (3,04 mq h °C/Kcal) e saranno incombustibili.
PANNELLI IN FIBRA DI VETRO + CARTONGESSO
norme amministrative
47
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Costituiti da pannelli rigidi in fibre di vetro ad alta densità con una lastra di cartongesso ed eventuale foglio di
alluminio come barriera al vapore, avranno spessori globali (cartongesso + fibra) da 3/9 cm. e resistenza
termica da 0,59 mq K/W (0,69 mq h °C/Kcal) a 2,35 mq K/W (2,72 mq h °C/Kcal), resistenza meccanica ed
isolamento acustico.
SUGHERO
Le lastre avranno una massa specifica tra i 50/250 Kg/mc. ed una conduttività termica, secondo il tipo, di
0,029 W/mK (0,025 Kcal/mh °C) o 0,055 W/mK (0,048 Kcal/mh °C), saranno in materiale stabilizzato, trattato
con antiparassiti ed ignifugato.
VERMICULITE
Costituito da minerale filosilicato di tipo argilloso, sarà fornito in prodotto espanso con granulometria tra 1/12
mm., dovrà essere incombustibile, inattaccabile da calcio o cementi ed avere conduttività termica di 0,034
W/mK (0,03 Kcal/mh °C).
POLISTIROLO ESPANSO
Ottenuto per espansione del polistirolo, sarà fornito in lastre dello spessore e delle dimensioni richieste e
densità tra i 15/40 Kg/mc., salvo altre prescrizioni; in caso di condensa dovrà essere protetto da barriera al
vapore e sarà impiegato ad una temperatura max di 75/100 °C.
Le forniture potranno essere richieste con marchio di qualità e dovranno avere le caratteristiche di
resistenza ed imputrescibilità fissate.
POLIURETANO ESPANSO
Materiale a basso valore di conduttività termica espresso in 0,020 W/mK (0,018 Kcal/mh °C), sarà fornito in
prodotti rigidi o flessibili con densità tra 30/50 Kg/mc. e resistenza a compressione da 1/3 Kgf/cm².
POLISTIRENE ESPANSO ESTRUSO
Realizzato con una particolare tecnica di espansione con utilizzo di miscele di freon e costituito da cellule
perfettamente chiuse, avrà una conduttività termica di 0,029 W/mK (0,024 Kcal/mh °C), resistenza
meccanica, totale impermeabilità all'acqua.
I pannelli di questo materiale saranno forniti in spessori dai 2/6 cm., avranno tutte le caratteristiche suddette
e resistenza termica da 0,69 mq K/W (0,81 mq h °C/Kcal) a 2,07 mq K/W (2,4 mq h °C/Kcal).
ISOLANTI ACUSTICI
I materiali dovranno avere i requisiti di resistenza, leggerezza, incombustibilità, inattaccabilità dagli insetti o
microrganismi, elasticità, etc. fissati dalle specifiche prescrizioni e dalle norme già citate; avranno funzioni
fonoisolanti o fonoassorbenti (v. anche isolani termici e controsoffitti), in relazione alle condizioni d'uso,
saranno di natura fibrosa o porosa e dovranno rispondere alle caratteristiche fisico-chimiche richieste.
Tali materiali saranno forniti in forma di pannelli, lastre o superfici continue e potranno essere applicati con
incollaggio, mediante supporti sospesi o secondo altre prescrizioni.
Saranno osservate, nelle forniture e posa in opera, le indicazioni fornite dalle case produttrici oltre alle
suddette prescrizioni.
ISOLANTI PER COPERTURA PIANA OCCASIONALMENTE PRATICABILE
- pannellatura termoisolante costituita da perlite espansa idrofuga, fibre di vetro, cellulosiche e leganti
asfaltici tipo PERALIT BOARD V di densità 150kg/mc con resistenza alla compressione di 30N/cmq e
reazione al fuoco classe 1; per uno spessore di 40mm con resistenza termica utile di 0,80mck/W, costituita
da doppia pannellatura di spessore ciascuna di 20mm posato in opera mediante incollaggio con bitume fuso
o collanti bituminosi a freddo procedendo immediatamente alla posa dei pannelli, con sfalsamento dei giunti
per evitare il ponte termico;
- lana di vetro tipo BAC2000HP ISOVER in pannelli adatti per una copertura piana occasionalmente
praticabile, prodotta con un particolare processo di fabbricazione che conferisce elevata resistenza
meccanica alla compressione; il tutto per uno spessore del pannello di 40mm con dimensioni 1,20x1,00m,
rivestito su una faccia con uno strato bituminoso di circa 1.3kg/mq armato con velo di vetro e con un film di
polipropilene a finire. La resistenza tecnica dei pannelli non dovrà essere inferiore a 1.04M2k/w, la
resistenza meccanica non dovrà essere inferiore a 5200kg/mq per la resistenza a compressione per
deformazioni del 10%, 2550kg/mq per la resistenza a trazione. I pannelli dovranno essere incollati con
norme amministrative
48
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
bitume ossidato a caldo facendo rinvenire i bordi inferiori del pannello isolante con la superficie bituminata
rivolta verso l'alto.
I ponti termici in corrispondenza delle travi e dei pilastri in c.a. perimetrali saranno trattati mediante
l’adozione e l’applicazione di pannelli termofonoisolanti e fonoassorbenti tipo Eraclit in lana di legno
mineralizzata con magnesite ad alta temperatura, conforme alla norma UNI9714-M-A-I dello spessore di
25mm omologato in classe 1 di reazione al fuoco dal Ministero dell'Interno. La messa in opera avverrà
mediante chiodatura all'interno del cassero per garantire il posizionamento durante il getto in modo da
rendere il pannello perfettamente aderente e vincolato al cls per poi procedere alla rimozione del cassero
con sfilatura dei chiodi lasciando così il pannello pronto a ricevere il successivo intonaco; comprendendo la
lavorazione anche il fissaggio degli eventuali punti di pannello non solidali col cls mediante tasselli ad
espansione a testa larga.
Per l’isolamento dei muretti dei lucernari si utilizzerà della lana di vetro idrorepellente, in pannelli tipo
SUPERWALL Isover di dimensioni 120x280cm, trattata con speciale legante a base di resine termoindureinti
rivestito su una faccia con carta kraf/alluminio retinata e sull'altra con un velo di vetro adatta per isolamento
termico ed acustico per intercapedini in edilizia, con densità nominale pari a 40kg/mc, conduttività termica
0.031W/mk .
Le murature perimetrali ed i soffitti del corpo esistente saranno invece isolate dall’ interno, mediante pannelli
in lana di vetro rivestiti da lastre di cartongesso tipo Isover per spessori medi di 50mm
- pannelli isolanti tipo SUPERBAC Roofine marcati CE secondo la norma EN 13162, realizzati con fibre
Roofine crêpeé e costituiti da pannelli in lana di vetro ad alta densità in fibra crepè, non idrofili, trattati con
speciale legante a base di resine termoindurenti e rivestiti con uno strato di bitume a elevata grammatura,
armato con velo di vetro e con un film di polipropilene a finire.
I pannelli Isover SUPERBAC Roofine, avranno le caratteristiche seguenti:
•
totale assenza di materiale non fibrato;
•
pannello di dimensioni 1,20 x 1,00 m, rivestito su una faccia con uno strato bituminoso di ca 1,3
kg/m2 monoarmato con velo di vetro e con un film di polipropilene a finire;
•
conduttività termica λD dichiarata alla temperatura media di 10°C pari a 0,037 W/(m•K);
•
resistenza termica R dichiarata alla temperatura media di 10°C dei pannelli non dovrà essere
inferiore a 2,10 mq °K / W per uno spessore posato in opera di 80 mm;
•
resistenza a compressione per deformazione del 10% non dovrà essere inferiore a 50 kPa;
•
costante di attenuazione acustica (indice di valutazione a 500 Hz) dovrà essere non inferiore a 115
dB/m;
•
calore specifico: 1030 J/kg.K.
ISOLANTI PER CAPPOTTO ESTERNO
Il sistema di isolamento esterno sarà realizzato mediante applicazione di pannelli termoisolanti Waler
THERMOWALL 037 in polistirene espanso sinterizzato tagliato da blocco, esente da materiale rigenerato,
reazione al fuoco Classe E, coeff. conducibilità termica
λ=0,037 W/mK, prodo tto secondo norma UNI EN
13163 e con marchio di qualità UNI-IIP e marcatura CE.
I pannelli avranno dimensioni 100X50 cm, spessore cm 10 come richiesto da relazione termoigrometrica e
superficie opportunamente fresata per garantire la perfetta adesione della malta collante e la ripartizione
delle sollecitazioni meccaniche di taglio dovute alle dilatazioni termiche.
Art. 43 - Cordonate
CORDONATA IN PIETRA NATURALE
Saranno costituite da granito bianco (montorfano e similari) o diorite o sienite colori chiari, e formate da
elementi retti e curvi o comunque sagomati e avranno un'altezza minima di cm 22, una larghezza inferiore di
cm 20 e superiore di cm 18 onde presentare una pedegala di cm 2, una lunghezza per quanto possibile
uniforme di ml 1 per ogni elemento e con un minimo di ml 0,90 e un massimo di ml 1,10 con spigolo
superiore esterno smussato.
Le facce viste dovranno essere accuratamente bocciardate con bocciarda mezzana.
Ogni singolo elemento dovrà essere costruito a perfetta regola d'arte per non presentare quindi alcun difetto.
La direzione lavori si riserva la facoltà di non accettare quegli elementi che fossero comunque difettosi.
CORDONATA IN FINTA PIETRA RETTA O CURVA
Saranno costituite da un'anima in conglomerato cementizio armato con quattro tondini in ferro longitudinale
del Ø 6 e staffe trasversali del Ø 4. L'impasto sarà costituito da ghiaietto vagliato e lavato e pietrischetto di
norme amministrative
49
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
frantoio dello spessore fra mm 5 e mm 10 nella quantità di m³ 0,800, di sabbia granita e lapillosa di fiume,
esente da tracce di fango o altre impurità e q 5 di cemento 600. Le facce esterne saranno formate da una
corteccia dello spessore di cm 2 dosato a q 5 di cemento bianco tipo 500 per mc di graniglia. Il tipo della
graniglia sarà fissato dalla direzione lavori ed in ogni caso dovrà essere scelto in modo da riprodurre,
imitandola, la pietra naturale.
Le cordonate saranno formate da elementi retti e curvi o comunque sagomati e avranno un'altezza minima
di cm 22, una larghezza inferiore di cm 20 e superiore di cm 18 onde presentare una pedegala di cm 2, una
lunghezza per quanto possibile uniforme di ml 1 per ogni elemento e con un minimo di ml 0,90 e un
massimo di ml 1,10 con spigolo superiore esterno smussato.
Le facce viste dovranno essere accuratamente bocciardate con bocciarda mezzana.
Ogni singolo elemento dovrà essere costruito a perfetta regola d'arte per non presentare quindi alcun difetto.
La direzione lavori si riserva la facoltà di non accettare quegli elementi che fossero comunque difettosi.
Art. 44 - Pavimentazione in pietra naturale e in materiali autobloccanti : mattoni tipo
mattonforte
PAVIMENTAZIONE IN MATTONI TIPO MATTONFORTE
Saranno realizzate con mattoni in cotto tipo Mattonforte RDB, prodotto da argille selezionate con tecnica di
formatura che conserva l’impronta antica, cotto ad alte temperature per resistere all’usura climatica e del
tempo, con resistenza a compressione kg/cm² 250, ed alta resistenza al gelo. Colori : rosato e bruno.
PAVIMENTAZIONE IN ACCIOTTOLATO
Saranno realizzate con ciottoli di fiume di pezzatura variabile, mediamente regolare con lunghezza cm
12/15, di forma allungata, del tipo selce e similare.
PAVIMENTAZIONE IN CALCESTRUZZO AUTOBLOCCANTE
Saranno realizzate con masselli di calcestruzzo di tipo autobloccante, con impasto avente strato superiore al
quarzo, di spessore definito dal progetto (cm 4 o 6 o 8 o altro spessore) e dotati di marchio Paver o similare.
Art. 45 - Marmi e pietre naturali
Tutti i marmi ed i materiali impiegati saranno conformi alla normativa vigente e dovranno avere
caratteristiche di omogeneità e compattezza, dovranno essere esenti da screpolature, venature o
imperfezioni e sostanze estranee ed avranno le resistenze adeguate.
Tutte le forniture, in lastre, blocchi, cubetti, etc., dovranno rispondere ai requisiti suddetti ed avere le
caratteristiche di uniformità e resistenza adeguate alle condizioni d'uso o richieste dalle specifiche
prescrizioni.
I davanzali e la soglia d’ingresso saranno realizzati in lastre di serizzo levigato con spigoli bisellati e
formazione di gocciolatoio sui davanzali.
Art. 46 - Pietre artificiali
Saranno costituite da conglomerato cementizio, graniglie, sabbia silicea e verranno gettate in casseforme
predisposte; i getti saranno eseguiti con quantità di cemento 325 varianti dai 300/400 Kg./mc. e le superfici
in vista dovranno avere uno spessore minimo di 2 cm. con impasto ad alto dosaggio, di cemento bianco ed
inerti (graniglie, polvere di marmo, etc.).
I getti dovranno essere armati con tondini di ferro e le lavorazioni, le finiture e la qualità degli inerti
risponderanno ai requisiti richiesti; la resistenza a rottura non dovrà essere inferiore a 29 N/mm². (300
Kg./cm².).
La posa in opera dovrà essere preceduta, specialmente per gli elementi decorativi particolari (cornici,
raccordi, etc.), da un'adeguata preparazione delle superfici di supporto.
Art. 47 - Adesivi
Composti da resine, dovranno avere totale compatibilità con i materiali aderenti e verranno distinti in base
alle caratteristiche di composizione chimica o di condizioni d'uso.
ADESIVI POLICLOROPRENICI
Impiego: incollaggio laminati plastici, etc.
Caratteristiche: soluzioni acquose od in solvente, avranno ottime proprietà di resistenza ai raggi ultravioletti,
all'invecchiamento, agli agenti atmosferici ed alla temperatura.
ADESIVI A BASE DI GOMMA STIROLO-BUTADIENE
Impiego: incollaggio piastrelle di ceramica, PVC, gomma-metallo, etc.
norme amministrative
50
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Caratteristiche: soluzioni tipo lattice e provenienti da gomme polimerizzate a 50 °C.
ADESIVI A BASE DI GOMMA NATURALE
Impiego: incollaggio di pavimentazioni, feltro, carta, etc.
Caratteristiche: soluzioni di gomma naturale o polisoprene sintetico in solventi organici o lattice di gomma
naturale.
ADESIVI EPOSSI-POLIAMMINICI
Impiego: incollaggio di metalli, legno, ceramica, etc.
Caratteristiche: resine liquide, solide, in pasta, in polvere, già miscelate con indurimento ottenibile mediante
azione del calore o con sostanze da aggiungere al momento dell'applicazione.
ADESIVI A BASE DI GESSO
- Perlfix K465 Knauf
Impiego: incollaggio di pannelli o lastre Knauf su murature in genere o calcestruzzo.
Caratteristiche: adesivo a base di gesso addittivato, materiale in polvere pronto all’uso, preparazione con
semplice miscelatura in acqua, consistenza pastosa, ottima resa in lavorazione, tempo di lavorabilità circa
30 minuti, massima sicurezza di incollaggio delle lastre Knauf, ottimo potere adesivo anche su altri materiali,
dopo l’indurimento mantiene inalterata nel tempo la compattezza e le proprietà adesive, rapido aumento
della resistenza dopo l’inizio dell’indurimento.
Art. 48 – Giunti e sigillanti
Saranno costituiti da nastri o fili non vulcanizzati oppure da prodotti liquidi o pastosi con uno o più
componenti; avranno diverse caratteristiche di elasticità, di resistenza all'acqua, agli sbalzi di temperatura ed
alle sollecitazioni meccaniche.
SIGILLANTI POLIURETANICI
Costituiti da vari elementi base, potranno essere monocomponenti o bicomponenti.
Caratteristiche: resistenza all'abrasione, agli oli, al fuoco, buona flessibilità ed elasticità.
SIGILLANTI SILICONICI
Costituiti da componenti a base di polimeri siliconici.
Caratteristiche: facilità di applicazione a varie temperature (-40 °C/+70 °C), resistenza alla luce solare,
all'ossidazione, agli agenti atmosferici.
SIGILLANTI POLISULFURICI
Costituiti da uno o due componenti a base di polimeri polisulfurici.
Caratteristiche: resistenza ai solventi, ai carburanti, alle atmosfere aggressive ed ai raggi ultravioletti.
GIUNTI DI DILATAZIONE
In particolare il riempimento dei giunti di copertura e fondazione, per una larghezza media pari a 3 cm, sarà
fornito in opera mediante sigillante poliuretanico a basso modulo elastico specifico per la sigillatura di giunti
di dilatazione soggetti anche ad elevate dilatazioni tipo Sikaflex PRO-2HP - SIKA a base di poliuretano
igroindurente, mentre il riempimento dei giunti a pavimento, per una larghezza media pari a 3 cm, sarà
fornito in opera mediante sigillante elastico monocomponente colabile tipo Sikaflex PRO-1SL - SIKA a base
di poliuretano a basso modulo elastico adatto per la sigillatura di giunti di dilatazione e di costruzione su
superfici orizzontali anche soggetti a saltuaria aggressione da idrocarburi; il tutto fornito come prodotto
pronto all'uso da colare all'interno dei giunti con polimerizzazione per reazione chimica con l'umidità
atmosferica.
Art. 49 - Guarnizioni
Materiali costituiti da composti plastici (PVC o poliuretano espanso) o prodotti elastomerici (copolimeri,
policloroprene, etc.) avranno ottima elasticità, resistenza alle sollecitazioni meccaniche ed agli agenti
esterni.
GUARNIZIONI IN PVC
Costituite da cloruro di polivinile ad alto peso molecolare.
norme amministrative
51
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Caratteristiche: resistenza agli acidi e basi, agli agenti ossidanti ed all'invecchiamento; temperature
d'impiego comprese tra -20 °C e +50 °C.
GUARNIZIONI IN POLIURETANO ESPANSO
Costituite da poliuretano espanso, a celle aperte, imbevuto con miscela bituminosa.
Caratteristiche: resistenza agli acidi e basi, agli agenti atmosferici ed alle temperature fino a 100 °C.
GUARNIZIONI POLICLOROPRENICHE
Costituite da composti solido-elastici di policloroprene.
Caratteristiche: resistenza alle basse temperature (-20 °C), all'usura meccanica, agli agenti chimici ed,
inoltre, autoestinguenti.
GUARNIZIONI IN ETILENE-PROPILENE
Costituite da materiale preformato in etilene-propilene.
Caratteristiche: recupero elastico alle sollecitazioni meccaniche, resistenza alla temperatura da -50 °C a
+140 °C ed all'acqua.
Art. 50 - Additivi - Coloranti - Disarmanti
ADDITIVI
Tutti gli additivi da usare per calcestruzzi e malte (aeranti, acceleranti, fluidificanti, etc.) dovranno essere
conformi alla normativa specifica ed alle prescrizioni eventualmente fissate.
Dovranno, inoltre, essere impiegati nelle quantità (inferiori al 2% del peso del legante), secondo le
indicazioni delle case produttrici; potranno essere eseguite delle prove preliminari per la verifica dei vari tipi
di materiali e delle relative caratteristiche.
ADDITIVI RITARDANTI
Sono quelli che variano la velocità iniziale delle reazioni tra l'acqua ed il legante, aumentando il tempo
necessario per passare dallo stato plastico a quello rigido senza variare le resistenze meccaniche; saranno
costituiti da miscele di vario tipo da usare secondo le prescrizioni indicate. Non è consentito l'uso del gesso
o dei suoi composti.
ADDITIVI ACCELERANTI
Sono quelli che aumentano la velocità delle reazioni tra l'acqua ed il legante accelerando lo sviluppo delle
resistenze; saranno costituiti da composti di cloruro di calcio o simili in quantità varianti dallo 0,5 al 2% del
peso del cemento, in accordo con le specifiche delle case produttrici, evitando quantità inferiori (che portano
ad un effetto inverso) o quantità superiori (che portano ad eccessivo ritiro).
Non è consentito l'uso della soda.
ADDITIVI FLUIDIFICANTI
Riducono le forze di attrazione tra le particelle del legante, aumentano la fluidità degli impasti e comportano
una riduzione delle quantità d'acqua nell'ordine del 10%; saranno di uso obbligatorio per il calcestruzzo
pompato, per getti in casseforme strette od in presenza di forte densità di armatura.
COLORANTI
I coloranti utilizzati per il calcestruzzo sono generalmente costituiti da ossidi e dovranno avere requisiti di
resistenza agli alcali, alla luce, capacità colorante, mancanza di sali solubili in acqua; sono impiegati,
generalmente, i seguenti:
- giallo: ossido di ferro giallo, giallo cadmio, etc.
- rosso: ossido di ferro rosso, ocra rossa;
- blu: manganese azzurro, cobalto azzurro, etc.
- grigio: ossidodicromo grigio, idrossidodicromo, etc.
- marrone: terra di siena, ossido marrone;
- nero: ossido di ferro nero;
- bianco: calcare, ossido di titanio.
DISARMANTI
Le superfici dei casseri andranno sempre preventivamente trattate mediante applicazione di disarmanti che
dovranno essere applicabili con climi caldi o freddi, non dovranno macchiare il calcestruzzo o attaccare il
norme amministrative
52
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
cemento, eviteranno la formazione di bolle d'aria, non pregiudichino successivi trattamenti delle superfici;
potranno essere in emulsioni, oli minerali, miscele e cere.
Le modalità di applicazione di questi prodotti dovranno essere conformi alle indicazioni delle case produttrici
od alle specifiche prescrizioni fissate; in ogni caso l'applicazione verrà effettuata prima della posa delle
armature, in strati sottili ed in modo uniforme. Si dovrà evitare accuratamente l'applicazione di disarmante
alle armature.
Art. 51 - Materie plastiche
Dovranno essere conformi alle norme vigenti ed alle eventuali prescrizioni aggiuntive.
Nella categoria MATERIALI IN PVC rientrano:
TUBI E RACCORDI
Saranno realizzati in cloruro di polivinile, esenti da plastificanti. Nelle condotte con fluidi in pressione gli
spessori varieranno da 1,6 a 1,8 mm. con diametri da 20 a 600 mm.
I raccordi saranno a bicchiere od anello ed a tenuta idraulica.
La marcatura dei tubi dovrà comprendere l'indicazione del materiale, del tipo, del diametro esterno,
l'indicazione della pressione nominale, il marchio di fabbrica, il periodo di produzione ed il marchio di
conformità.
TUBI DI SCARICO
Dovranno avere diametri variabili (32/200), spessori da 1,8/3,2 mm. avranno tenuta per fluidi a temperatura
max di 50 °C, resistenza alla pressione interna, caratteristiche meccaniche adeguate e marcatura eseguita
con le stesse modalità del punto precedente.
AVVOLGIBILI IN PVC
Saranno costituiti da profilati estrusi in cloruro di polivinile rigido e dovranno corrispondere alla normativa
indicata.
Avranno superficie liscia ed esente da difetti, saranno resistenti agli agenti atmosferici ed avranno le battute
terminali rinforzate, fine corsa in gomma ed irrigidimenti metallici; tutte le parti metalliche saranno zincate od
in acciaio inossidabile.
Si ha poi la categoria dei MATERIALI IN POLIETILENE
Saranno realizzati mediante polimerizzazione dell'etilene e dovranno essere conformi alla normativa vigente
ed alle specifiche relative.
TUBI
Avranno una resistenza a trazione non inferiore a 9,8/14,7 N/mm². (100/150 Kg./cm².), secondo il tipo (bassa
o alta densità), resistenza alla temperatura da -50 °C a +60 °C e saranno totalmente atossici.
Art. 52 - Resine e derivati
RESINE POLIESTERI ARMATE
Saranno costituite da resine poliesteri armate con fibre di vetro, sottoposte a processo di polimerizzazione e
conformi alla normativa vigente ed alle specifiche prescrizioni; avranno caratteristiche di resistenza
meccanica, elevata elasticità e leggerezza, resistenza all'abrasione ed agli agenti atmosferici.
Le lastre saranno fornite con spessori oscillanti da 0,95/1,4 mm. e rispettiva resistenza a flessione non
inferiore a 1079/2354 N/m. (110/240 Kg./m.).
Art. 53 - Solai
Tutti i solai realizzati in cemento armato o cemento armato precompresso (c.a. o c.a.p.) o misti in c.a. o
c.a.p. e blocchi in laterizio od in altri materiali o formati dall'associazione di elementi prefabbricati, dovranno
essere conformi alla normativa vigente, alle relative norme tecniche emanate per la progettazione e
l'esecuzione di tali opere ed alle prescrizioni specifiche.
SOLAI IN GETTO PIENO IN C.A. OD IN C.A.P.
Per questo tipo di solai si applicano le prescrizioni riportate nella normativa vigente ed, in particolare, nelle
norme tecniche per l'esecuzione delle opere in c.a. normale e precompresso aggiornate periodicamente.
SOLAI MISTI IN C.A. E C.A.P. E BLOCCHI FORATI IN LATERIZIO OD ALTRI MATERIALI
norme amministrative
53
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
I blocchi in laterizio potranno essere di solo alleggerimento od avere funzione statica in collaborazione con il
conglomerato. Per entrambe i casi il profilo dei blocchi, delimitanti la nervatura di conglomerato da gettare,
non dovrà ostacolare il deflusso del calcestruzzo o ridurre la sezione prevista per le nervature.
Nel caso dei blocchi con funzione collaborante, si dovrà assicurare la continuità nella trasmissione degli
sforzi fra i vari elementi; le eventuali solette di completamento dovranno realizzare la totale solidarizzazione
delle varie parti.
Nel caso di blocchi in materiali diversi dal laterizio (argilla espansa, materie plastiche, polistirolo, etc.), questi
dovranno avere caratteristiche rispondenti ai requisiti richiesti sia nel caso di impiego come blocchi
collaboranti che come parti non collaboranti alla struttura. Per tali materiali, salvo altre prescrizioni, si
applicheranno le specifiche già indicate.
SOLAI CON ELEMENTI PREFABBRICATI E GETTI DI COMPLETAMENTO
Oltre ai requisiti suddetti, tali strutture dovranno garantire collegamenti trasversali tra le varie strisce di solaio
ed avranno dimensionamenti conformi a quanto fissato dalla normativa vigente; i relativi getti di
completamento dovranno avere un'armatura di ripartizione a maglie incrociate.
In particolare tutti i solai del piano terra in progetto salvo specifiche indicazioni riportate sulle allegate tavole
progettuali, saranno poggianti su vespaio aerato, realizzato con elementi in polipropilene (PP) rigenerato.
Tali elementi, collegati gli uni agli altri, compongono una struttura autoportante atta a ricevere il getto di
calcestruzzo.
I solai di copertura invece, salvo specifiche prescrizioni degli elaborati strutturali, saranno del tipo misto in
c.a. con blocchi forati in laterizio di alleggerimento.
Art. 54 - Controsoffitti
LASTRE IN GESSO
Avranno spessori e dimensioni tali da introdurre deformazioni a flessione (su sollecitazioni originate dal peso
proprio) non superiori a 2 mm.; saranno costituite da impasti a base di gesso armato e verranno montate su
guide o fissate a strutture a scomparsa. Le lastre avranno spessore di di 13 mm, realizzate in cartongesso
rivestito ed avvitate alla struttura di supporto sospesa, avente profilo ad U e C, fissata mediante pedinaturae
ancorate alla struttura del solaio e sulle murature d’ambito del locale, il tutto con giunti a vista e
completamente rasato.
PANNELLI IN FIBRA DI VETRO STAMPATI A CALDO
Ottenuti con procedimenti di stampa a caldo su pannelli di spessore intorno ai 6 mm. ed eventuali rilievi di
varie forme e dimensioni, avranno un peso proprio di 2 Kg/mq. ca. e, con le strutture di supporto, di 3 Kg/mq.
ca., coefficiente di assorbimento acustico (a Sabine) di 0,30 a 125 Hz e 0,15 a 4000 Hz, resistenza termica
di 0,14 mq K/W (0,17 mq h°C/Kcal.), umidità dell'ambiente di applicazione non superiore all'80% a 20 °C.,
tenuta al fuoco.
PANNELLI IN FIBRA DI VETRO RIVESTITI
Saranno costituiti da pannelli in fibra di vetro (anche ad alta densità) rivestiti con velo di vetro polimerizzato a
caldo, con spessori di 20/25 mm. e peso proprio di 1,3/2 Kg/mq. ca. e con le strutture di supporto di 2,3/3
Kg/mq., coefficiente di assorbimento acustico (a Sabine) di 0,45 a 125 Hz e 0,99 a 4.000 Hz, resistenza
termica di 0,49/0,61 mq K/W (0,57/0,71 m² °C/Kcal), umidità dell'ambiente di applicazione non superiore
all'80% a 20 °C., tenuta al fuoco.
PANNELLI FONOASSORBENTI IN FIBRE MINERALI
Costituiti da pannelli in fibre minerali agglomerate con leganti speciali, modulari dalle dimensioni di cm (60 x
60), con spessore di 15 mm. ca, peso proprio di 5,4 Kg/mq. ca. e con le strutture di supporto di 7 Kg/mq.,
coefficiente di assorbimento acustico (a Sabine) di 0,30 a 125 Hz e 0,78 a 4.000 Hz, resistenza termica di
0,319 mq K/W (0,372 mq h °C/Kcal), resistenza al 100% di umidità e tenuta al fuoco di 120' (con struttura
nascosta). Il tutto sarà sorretto da orditura metallica di sostegno a T zincati (dim. 24 x 38 mm) e di colore
bianco per la parte a vista, disposti parallelamente ad interassi di cm 120, sospesi alla struttura portante
esistente mediante pedinatura in filo di ferro crudo zincato e profilato perimetrale a L di alluminio verniciato.
Art. 55 - Composti in misto cementizio
Sono formati da tutti i componenti per fognature, canne fumarie, etc. realizzati con materiali isolanti o
impermeabilizzanti ad alta resistenza legati con malte cementizie.
Dovranno essere conformi alla normativa vigente ed al tipo di specifiche già riportate.
norme amministrative
54
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
FOGNATURE STRADALI
Le tubazioni per fognature stradali dovranno avere caratteristiche di inattaccabilità dagli acidi,
impermeabilità, resistenza, etc..
Le norme prevedono due classi, una a 883 N/mm². (9000 Kgf/cm²) e l'altra a 1177 N/mm². (12000 Kg./cm²)
con pressione idraulica non inferiore a 0,24 N/mm². (2,5 Kg./cm²) e rapporto, espresso in mm. fra diametri e
spessori, di 150/10-200/11-250/12-300/14-350/16-400/18-450/20-500/21-600/25-700/30-800/34-900/381000/42.
Salvo diverse prescrizioni, la classe destinata a forniture normali sarà la 883 N/mm². (9000 Kg./cm².).
FOGNATURE
Le tubazioni per fognature avranno le stesse specifiche riportate per le fognature stradali e dovranno avere
tenuta alla pressione idraulica interna non inferiore a 0,24 N/mm². (2,5 Kg./cm².) e resistenza a flessione non
inferiore a 18 N/mm².(180 Kg./cm².).
LASTRE
Potranno essere piane od ondulate e dovranno avere, oltre alle specifiche riportate dalle norme suddette,
resistenza a flessione tra i 18 e 25 N/mm². (180 e 250 Kg./cm².) in relazione al tipo di prodotti; avranno,
inoltre, tolleranze di +/- 3 mm. sulle dimensioni generali e -10% sullo spessore.
CANNE FUMARIE
Le canne fumarie risponderanno alle norme e caratteristiche indicate e dovranno avere una resistenza alla
temperatura, nel tipo a doppia parete, fino a 250 °C.
Art. 56 - Composti in cemento
Saranno prodotti con conglomerati vibrati, compressi, ad alto dosaggio e caratteristiche dimensionali
conformi alle prescrizioni e norme indicate.
TUBAZIONI
Dovranno avere sezione perfettamente circolare, impasto dosato a 350/400 Kg. di cemento per metrocubo,
spessore uniforme, adeguata stagionatura che potrà essere effettuata a vapore od in condizioni normali ed i
seguenti rapporti fra diametri (espressi in cm.) e quantità di ferro (espresse in Kg./ml.): 10/22 - 15/36 - 20/48
- 25/70 - 30/90 - 40/125 - 50/170 - 60/250 - 80/350 - 100/550.
ARGILLA ESPANSA
I blocchi e le lastre per murature saranno autoportanti e rispondenti alle norme vigenti; gli elementi portanti
dovranno avere resistenze di rottura a compressione fino ad 7,8 N/mm². (80 Kg./cm².).
I pannelli realizzati con conglomerati cementizi contenenti argilla espansa avranno diversi spessori, secondo
le richieste di isolamento, saranno autoportanti e con finiture delle facce esterne di vario tipo (graniglie,
aggregati esposti, martellinature, etc.); l'armatura sarà realizzata con reti elettrosaldate e barre correnti di
coronamento e gli impasti verranno dosati secondo granulometrie stabilite dalle specifiche.
DAVANZALI
I davanzali da costruire dovranno essere in cemento decorativo con sezione similare ai davanzali delle
finestre esistenti, compresa preparazione del cassero mediante liscioatura a gesso formazione del
gocciolatoio rivestimento del cassero con cemento e graniglia, calcestruzzo di riempimento nonchè ausilio di
armatura con ferri tondo e rete di piccolo diametro.
Art. 57 - Composti in gesso
LASTRE PER TRAMEZZI
Dovranno avere i lati esterni perfettamente paralleli, spessori compresi tra 8 e 18 cm., essere lisci, con bordi
maschiettati, tolleranze dimensionali di +/- 0,4 mm. ed isolamento acustico, per spessori di 8 cm., non
inferiore a 30 db (con frequenze fra 100/5000 Hz) e conducibilità termica di W/ mK (0,25 Kcal/mh °C).
Art. 58 – Apparecchi sanitari
APPARECCHI IN MATERIALE CERAMICO
norme amministrative
55
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Gli apparecchi in materiale ceramico saranno conformi alla normativa vigente ed alle specifiche prescrizioni
relative; in particolare avranno una perdita di massa dello smalto all'abrasione non superiore a 0,25 g., un
assorbimento d'acqua non superiore allo 0,5% (per la porcellana dura) ed una resistenza a flessione non
inferiore a 83 N/mm².(8,5 Kg/mm².).
Le dimensioni, le modalità di eventuali prove e la verifica della rispondenza alle caratteristiche fissate
saranno eseguite nel rispetto delle norme citate.
APPARECCHI IN SMALTO PORCELLANATO
Il materiale di supporto potrà essere acciaio o ghisa e lo smalto porcellanato dovrà avere, in conformità alla
normativa vigente, una resistenza all'attacco acido per quantità pari al 9%, alla soda nel valore di 120 g/mq.
al giorno ed alle sollecitazioni meccaniche nei termini adeguati alle modalità d'impiego.
Per quanto riguarda la tipologia di apparecchio sanitario, il quantitativo, le modalità di installazione e la
relativa dotazione accessoriale nonché le modalità di collegamento all’impianto idrico – sanitario si veda
quanto riportato nello specifico progetto esecutivo corredato di elaborati grafici e capitolato opere, da
ritenersi quest’ultimo, parte integrante del presente capitolato speciale d’appalto.
Art. 59 - Rubinetterie ed accessori
Tutte le caratteristiche delle rubinetterie dovranno corrispondere alla normativa vigente ed alle prescrizioni
specifiche; dovranno avere resistenza a pressioni non inferiori a 15,2 bar (15 atm.) e portata adeguata.
Le rubinetterie potranno avere il corpo in ottone o bronzo (secondo il tipo di installazione) ed i pezzi stampati
dovranno essere stati trattati termicamente per evitare l'incrudimento; tutti i meccanismi e le parti di tenuta
dovranno avere i requisiti indicati e, salvo altre prescrizioni, le parti in vista saranno trattate con nichelatura e
cromatura in spessori non inferiori a 8 e 0,4 micron rispettivamente.
Per quanto riguarda la tipologia delle rubinetterie, il quantitativo e le modalità di installazione nonché le
modalità di collegamento agli apparecchi sanitari, si veda quanto riportato nello specifico progetto esecutivo
corredato di elaborati grafici e capitolato opere, da ritenersi quest’ultimo, parte integrante del presente
capitolato speciale d’appalto
Art. 60 - Pozzetti di raccolta delle acque stradali
Saranno in cemento armato del tipo triforo a più scomparti e con sifone interno, delle dimensioni specifiche
alle relative voci di elenco prezzi.
La posizione ed il diametro dei fori per l'innesto dei fognoli saranno stabiliti dalla direzione lavori, secondo le
varie condizioni d'impiego.
I pozzetti dovranno essere forniti perfettamente lisci e stagionati privi di cavillature, fenditure, scheggiature o
di altri difetti. Dovranno essere confezionati come segue:
Sabbia lapillosa e ghiaietto fino a mm 10
Cemento
Acqua
Prodotto impermeabilizzante (tipo Sansus, Barra, o
simili)
mc 1.000
kg 450
litri 110 circa
nelle quantità che indicherà la direzione
lavori
per
rendere
completamente
impermeabili le pareti dei pozzetti.
L'armatura sarà eseguita con tondino da cm 6 e sarà costituita da quattro barre sagomate ad U ed uncinate
agli estremi, passanti per il fondo e da quattro cerchiature orizzontali delle quali due nella parte superiore e
che raccolgano le uncinature delle quattro barre ad U, una metà pozzetto, ed una nella parte inferiore del
pozzetto.
Art. 61 - Tubi di cloruro dl polivinile (1)
I tubi di cloruro di polivinile dovranno corrispondere per generalità, tipi, caratteristiche e metodi di prova alle
norme U.N.I. 7447-75 tipo 303 e U.N.I. 7448-75; la direzione dei lavori, prima dell'accettazione definitiva, ha
(1) In materia si fa richiamo al D.M. 12 dicembre 1985 in G.U. n. 61 del 14 marzo 1986 riguardante “ Norme tecniche
relative alle tubazioni”
norme amministrative
56
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
facilità di sottoporre presso laboratori qualificati e riconosciuti i relativi provini per accertare o meno la loro
rispondenza alle accennate norme.
I tubi suddetti dovranno rispondere ai requisiti prescritti dalle norme U.N.I. 7448-75, ed inoltre dovranno
essere muniti del «marchio di conformità» l.l.P. n. 103 U.N.I. 312.
Art. 62 - Tubazioni in pead (polietilene ad alta densita'(2)
Le tubazioni in polietilene ad alta densità devono corrispondere alle caratteristiche ed ai requisiti di
accettazione prescritti dalle norme U.N.I. ed alle raccomandazioni l.l.P.
Per la movimentazione, la posa e le prove delle tubazioni in PEAD saranno osservate le particolari
prescrizioni contenute nelle raccomandazioni l.l.P.
I tubi in PEAD ed i relativi raccordi in materiali termoplastici devono essere contrassegnati con il marchio di
conformità l.l.P.
I raccordi ed i pezzi speciali devono rispondere alle stesse caratteristiche chimico-fisiche dei tubi. Possono
essere prodotti per stampaggio o ricavati direttamente da tubo diritto mediante opportuni tagli, sagomature
ed operazioni a caldo (piegature, saldature di testa o con apporto di materiale ecc.). In ogni caso tali
operazioni devono essere sempre eseguite da personale specializzato e con idonea attrezzatura presso
l'officina del fornitore.
Per le figure e le dimensioni non previste dalle norme U.N.I. o UNIPLAST si possono usare raccordi e pezzi
speciali di altri materiali purché siano idonei allo scopo.
Art. 63 - Tubazioni prefabbricate dl calcestruzzo (3)
Le tubazioni prefabbricate saranno del tipo a sezione circolare ovvero ovoidale, delle dimensioni trasversali
previste in progetto, in elementi della lunghezza di almeno metri 1,00 e forniti di base di appoggio.
Saranno realizzati in impianti di prefabbricazione, mediante centrifugazione o vibrocompressione e
successiva adeguata maturazione, atti a fornire un calcestruzzo di grande compattezza, con peso specifico
di almeno 2,5 kg/dm3, avente resistenza alla compressione a 28 giorni di almeno 350 kg/cm2, misurata su
provini cubici di 8 cm di lato effettuata la media dei tre migliori risultati sulla serie di quattro provini.
La superficie interna dovrà essere perfettamente liscia, compatta, non intonacata né ritoccata e priva di
qualsiasi porosità.
L'impresa dichiarerà presso quali impianti, propri o di altri produttori, intenda approvvigionarsi, affinché la
direzione lavori possa prendere visione delle attrezzature di confezione e delle modalità di manutenzione,
presenziare alla confezione e marcatura dei provini a compressione ogni qualvolta ritenga ciò necessario,
dare il proprio benestare ai manufatti proposti, prelevare i campioni di tubazioni che saranno depositati
presso l'Amministrazione. Tutta la fornitura dovrà corrispondere ai campioni depositati e dovrà presentare
una stagionatura pari ad almeno 28 giorni a temperatura di 15 °C in ambiente umido.
Le tubazioni circolari di diametro superiore a 15 cm e quelle ovoidali dovranno essere munite di un fognolo
di cunetta di grès o di cemento fuso, secondo la prescrizione, della ampiezza di 90° per i tubi circolari e di
120° per quelli ovoidali.
I pezzi speciali per curve ed immissioni dovranno essere in un solo pezzo, di calcestruzzo delle medesime
caratteristiche ma tassativamente dosato a 400 kg del legante per mc di impasto costipato.
I tubi saranno confezionati con conglomerato pressato a fondo negli stampi e composto come segue:
Sabbia in pezzatura varia da mm 0,5 a mm 0,8
mc 1.000
Acqua
litri 100 circa
Cemento ferrico pozzolanico
kg. 500
Prodotto impermeabilizzante (tipo Sanus, Barra o nella qualità che indicherà la direzione lavori per
simili)
rendere completamente impermeabili le pareti dei
tubi.
Saranno provvisti di battentatura all'estremità per l'unione a maschio e femmina ed avranno rispettivamente
gli spessori minimi:
Per il diametro interno di cm 15: spessore
cm 2,5
(2) In materia si fa richiamo al D.M. 12 dicembre 1985 in G.U. n. 61 del 14 marzo 1986 riguardante “ Norme tecniche
relative alle tubazioni”
(3) In materia si fa richiamo al D.M. 12 dicembre 1985 in G.U. n. 61 del 14 marzo 1986 riguardante “ Norme tecniche
relative alle tubazioni”
norme amministrative
57
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Per il diametro interno di cm 20: spessore
Per il diametro interno di cm 30: spessore
Per il diametro interno di cm 40: spessore
Per il diametro interno di cm 50: spessore
Per il diametro interno di cm 60: spessore
cm 3
cm 3.5
cm 4
cm 4.5
cm 5
Dovranno essere forniti perfettamente lisciati e stagionati e privi di cavillature, fenditure, scheggiature, od
altri difetti. Inoltre dovranno possedere, quando necessario, il vano per l'innesto di fognoli del diametro
inferiore.
Art. 64 - Tubazioni di grès(4)
I materiali di grès devono essere di vero grès ceramico a struttura omogenea, smaltati internamente ed
esternamente con smalto vetroso, non deformati, privi di screpolature e di lavorazione accurata e con
innesto a manicotto e bicchiere.
I tubi saranno cilindrici e diritti tollerandosi solo eccezionalmente, nel senso della lunghezza, curvature con
freccia inferiore a 1/100 della lunghezza di ciascun elemento.
In ciascun pezzo i manicotti devono essere formati in modo da permettere una buona funzione nel loro
interno, e la estremità opposta sarà lavorata esternamente a scannellature.
I pezzi battuti leggermente e con un corpo metallico dovranno rispondere con un suono argentino per
denotare buona cottura ed assenza di screpolature non apparenti.
Lo smalto vetroso deve essere liscio specialmente all'interno, chimicamente immedesimato con la pasta
ceramica, di durezza non inferiore a quella dell'acciaio ed inattaccabile dagli alcali e dagli acidi concentrati,
ad eccezione soltanto dell'acido fluoridrico.
La massa interna deve essere uniforme, omogenea, senza noduli estranei, assolutamente priva di calce,
dura, compatta, resistente agli acidi (escluso il fluoridrico) ed agli alcali, impermeabile in modo che un pezzo
immerso, perfettamente secco, nell'acqua non assorba più del 3,5% in peso. I tubi, provati isolatamente,
debbono resistere alla pressione interna di almeno 3 atmosfere.
Art. 65 - Casseforme
Le casseforme, di qualsiasi tipo, dovranno presentare deformazioni limitate (coerenti con le tolleranze
richieste per i manufatti), avere rigidità tale da evitare forti ampiezze di vibrazione durante il costipamento
evitando variazioni dimensionali delle superfici dei singoli casseri che dovranno, inoltre, essere
accuratamente pulite dalla polvere o qualsiasi altro materiale estraneo, sia direttamente che mediante getti
d'aria, acqua o vapore.
Per getti su superfici con inclinazione sull'orizzontale maggiore di 30 °C deve essere previsto il
controcassero (oppure una rete sufficiente a tenere in forma il calcestruzzo).
Nelle zone dei casseri in cui si prevede, dato il loro particolare posizionamento o conformazione, la
formazione di bolle d'aria, si dovranno prevedere fori o dispositivi tali da permetterne la fuoriuscita.
Prima del getto verranno eseguiti, sulle casseforme predisposte, controlli della stabilità, delle dimensioni,
della stesura del disarmante, della posa delle armature e degli inserti; controlli più accurati andranno
eseguiti, sempre prima del getto, per la verifica dei puntelli (che non dovranno mai poggiare su terreno
gelato), per l'esecuzione dei giunti, dei fissaggi e delle connessioni dei casseri.
Le casseforme saranno realizzate in legno, plastica, calcestruzzo e metallo.
CASSEFORME IN LEGNO (tavole)
Saranno costituite da tavole di spessore non inferiore a 25 mm., di larghezza standard esenti da nodi o
tarlature ed avendo cura che la direzione delle fibre non si scosti dalla direzione longitudinale della tavola.
L'assemblaggio delle tavole verrà eseguito con giunti, tra l'una e l'altra, di 1/3 mm. (per la dilatazione) dai
quali non dovrà fuoriuscire l'impasto; si dovranno prevedere (per evitare la rottura degli spigoli) listelli a
sezione triangolare disposti opportunamente all'interno dei casseri.
Il numero dei reimpieghi previsto è di 4 o 5.
CASSEFORME IN LEGNO (pannelli)
(4) In materia si fa richiamo al D.M. 12 dicembre 1985 in G.U. n. 61 del 14 marzo 1986 riguardante “ Norme
tecniche relative alle tubazioni”
norme amministrative
58
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Verranno usati pannelli con spessore non inferiore ai 12 mm., con le fibre degli strati esterni disposte nella
direzione portante, con adeguata resistenza agli urti, all'abrasione.
Il numero dei reimpieghi da prevedere è di 20 ca.
STOCCAGGIO (tavole o pannelli)
Il legname dovrà essere sistemato in cataste su appoggi con altezza dal terreno tale da consentire una
sufficiente aerazione senza introdurre deformazioni dovute alle distanze degli appoggi.
Le cataste andranno collocate in luoghi al riparo dagli agenti atmosferici e protette con teli impermeabili; la
pulizia del legname (estrazione chiodi, raschiamento dei residui di malta, etc.) dovrà avvenire
immediatamente dopo il disarmo e, comunque, prima dell'accatastamento o del successivo impiego.
CASSEFORME IN PLASTICA
Verranno usate per ottenere superfici particolarmente lisce, non dovranno essere usate per getti all'aperto;
dovrà essere posta estrema attenzione alla preparazione delle superfici interne dei casseri evitando
eccessiva durezza e levigatura delle stesse (per impedire la formazione di ragnatele e simili dovute all'effetto
della vibrazione dell'impasto).
Il materiale di sigillatura dei giunti dovrà essere compatibile con quello dei casseri; il numero dei reimpieghi
da prevedere è 50/60.
CASSEFORME IN CALCESTRUZZO
Saranno conformi alla normativa vigente per il c.a. ed avranno resistenza non inferiore a 29 N/mm². (300
Kg./cm².), gli eventuali inserti metallici (escluse le piastre di saldatura) dovranno essere in acciaio
inossidabile.
La movimentazione e lo stoccaggio di tali casseri dovranno essere eseguiti con cura particolare, lo
stoccaggio dovrà avvenire al coperto, le operazioni di saldatura non dovranno danneggiare le superfici
adiacenti, la vibrazione verrà effettuata solo con vibratori esterni e le operazioni di raschiatura e pulizia delle
casseforme dovranno essere ultimate prima della presa del calcestruzzo.
Il numero dei reimpieghi da prevedere per questi casseri è di 100 ca.
CASSEFORME IN POLISTIROLO
Dovranno essere usate a richiesta della D.L. per la ricostruzione fedele di gronde ,cornici e cornicioni , per i
quali non è più possibile il recupero o ripristino.
CASSEFORME METALLICHE
Nel caso di casseri realizzati con metalli leggeri (alluminio o magnesio) si dovranno impiegare delle leghe
idonee ad evitare la corrosione dovuta al calcestruzzo umido; particolare attenzione sarà posta alla possibile
formazione di coppie galvaniche derivanti dal contatto con metalli differenti in presenza di calcestruzzo
fresco.
Nel caso di casseri realizzati in lamiere d'acciaio piane o sagomate, dovranno essere usati opportuni
irrigidimenti, e diversi trattamenti della superficie interna (lamiera levigata, sabbiata o grezza di laminazione)
con il seguente numero di reimpieghi:
- lamiera levigata 2
- lamiera sabbiata 10
- lamiera grezza di laminazione oltre i 10.
Queste casseforme potranno essere costituite da pannelli assemblati o da impianti fissi specificamente per
le opere da eseguire (tavoli ribaltabili, batterie, etc.),i criteri di scelta saranno legati al numero dei reimpieghi
previsto, alla tenuta dei giunti, alle tolleranze, alle deformazioni, alla facilità di assemblaggio ed agli standard
di sicurezza richiesti dalla normativa vigente.
Art. 66 - Supporti strutturali
APPOGGI IN GOMMA
Dovranno essere conformi alla normativa vigente ed alle specifiche prescrizioni; saranno costituiti da uno
strato di gomma che avrà un carico di rottura a trazione non inferiore a13 N/mm².(130 Kg./cm².) ed
allungamento a rottura non inferiore al 250%.
Nel caso di supporti costituiti da strati incollati di gomma e lamiera di acciaio, tale lamiera dovrà avere
tensione di snervamento non inferiore a 235 N/mm². (24 Kg./mm².), tensione di rottura tra 412/520 N/mm².
(42/53 Kg./mm².) ed allungamento a rottura minimo del 23%.
norme amministrative
59
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 67 - Ponteggi
I ponteggi da utilizzarsi per l‘esecuzione dei lavori dovranno essere costituiti da: ponteggio tubolare
misurato in proiezione verticale di facciata completo di piano di lavoro in legno, di sottoponte, fermapiedi e
parapetto regolamentari, misurati in proiezione orizzontale, e corredato di protezione in facciata eseguita con
teli in materia plastica e similari, completo di accessori di fissaggio e tutto quanto occorre per lavorare nel
rispetto di ogni norma e condizione di sicurezza.
Considerato che la ponteggiatura si trova su suolo pubblico e che nei pressi della ponteggiatura possono
sostare o passare persone estranee ai lavori, è necessario installare la mantovana parasassi oltre che le luci
rosse di pericolo che devono funzionare a 24 V/CC. La mantovana parasassi deve coprire l’intero perimetro
del ponteggio fino a m 20.00 e una volta montata questa, sarà necessario calar, per l’intera altezza della
ponteggiatura 8 dalla vetta della mantovana), i teli verdi di protezione dalla fuoriuscita dei materiali derivanti
dalle lavorazioni da fare.
CAPO 2 - MODALITÀ Dl ESECUZIONE Dl OGNI CATEGORIA Dl LAVORO
Art. 68 - Definizioni generali
Tutte le categorie di lavoro indicate negli articoli seguenti dovranno essere eseguite nella completa
osservanza delle prescrizioni del presente capitolato, della specifica normativa e delle leggi vigenti.
Si richiamano espressamente, in tal senso, gli articoli già riportati sull'osservanza delle leggi, le
responsabilità e gli oneri dell'Appaltatore che, insieme alle prescrizioni definite negli articoli seguenti formano
parte integrante del presente capitolato.
E’ da ritenersi compreso nell’appalto, la pulizia, il riordino e la sistemazione di tutte le aree di cantiere
interessate da deposito di materiali, macerie e/o detriti provenienti dagli scarti delle lavorazioni effettuate e/o
di terreno di risulta dagli scavi non utilizzabile nelle nuove posizioni di progetto compreso carico , scarico e
trasporto alle P.P.D.D., nonché oneri di discarica.
Art. 69 - Rilievi - Capisaldi - Tracciati
Prima dell'inizio lavori l'Appaltatore dovrà verificare la rispondenza dei piani quotati, delle sezioni e dei profili
allegati al contratto inclusi gli eventuali aggiornamenti ricevuti in corso d'opera, richiedendo, entro 15 giorni
dalla consegna dei suddetti disegni, tutti i chiarimenti necessari; trascorso questo termine si intendono
accettati tutti gli elaborati e le relative prescrizioni.
Sarà onere dell'Appaltatore provvedere alla realizzazione e conservazione di capisaldi di facile
individuazione e del tracciamento e picchettazione delle aree interessate dalle opere da eseguire, con
l'impiego di modine e strutture provvisorie di riferimento in base alle quali eseguirà il successivo
tracciamento.
Art. 70 - Tracciamenti
Sarà cura e dovere dell'impresa, prima di iniziare i lavori, procurarsi presso la direzione tutti i dati costruttivi,
le misure e gli ordini particolari inerenti, ed in base a tali informazioni completare il tracciamento a mezzo di
picchetti, sagome e modine, ecc. sottoponendolo alla direzione lavori per il controllo; soltanto dopo l'assenso
di questa potrà darsi inizio alle opere relative.
Quantunque i tracciamenti siano fatti e verificati dalla direzione dei lavori, l'impresa resterà responsabile
dell'esattezza dei medesimi, e quindi sarà obbligata a demolire e rifare a sue spese quelle opere che non
risultassero eseguite conformemente ai disegni di progetto ed alle prescrizioni inerenti.
Saranno a carico dell'impresa le spese per rilievi, tracciamenti, verifiche e misurazioni, per i cippi di cemento
ed in pietra, per materiali e mezzi d'opera, ed inoltre per il personale ed i mezzi di trasporto occorrenti,
dall'inizio delle consegne fino al collaudo compiuto.
Art. 71 - Scavi e rilevati
Tutti gli scavi e rilevati occorrenti, provvisori o definitivi, incluse la formazione di cunette, accessi, rampe e
passaggi saranno in accordo con i disegni di progetto e le eventuali prescrizioni della direzione lavori.
Nell'esecuzione degli scavi si dovrà procedere alla rimozione di qualunque cosa possa creare impedimento
o pericolo per le opere da eseguire, le sezioni degli scavi dovranno essere tali da impedire frane o
smottamenti e si dovranno approntare le opere necessarie per evitare allagamenti e danneggiamenti dei
norme amministrative
60
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
lavori eseguiti, restando l'impresa esclusivamente responsabile degli eventuali danni e tenuta a provvedere,
a proprie spese, alle rimozioni delle materie franate ed al ripristino delle sezioni correnti.
Il materiale di risulta proveniente dagli scavi sarà avviato a discarica, qualora si rendesse necessario il
successivo utilizzo, di tutto o parte dello stesso, si provvederà ad un idoneo deposito nell'area del cantiere.
Durante l'esecuzione degli scavi sarà vietato, salvo altre prescrizioni, l'uso di esplosivi e, nel caso che la
natura dei lavori o le specifiche prescrizioni ne prevedessero l'uso, la direzione lavori autorizzerà, con
comunicazione scritta, tali interventi che saranno eseguiti dall'Appaltatore sotto la sua piena responsabilità
per eventuali danni a persone o cose e nella completa osservanza della normativa vigente a riguardo.
Qualora fossero richieste delle prove per la determinazione della natura delle terre e delle loro
caratteristiche, l'Appaltatore dovrà provvedere, a suo carico, all'esecuzione di tali prove sul luogo o presso i
laboratori ufficiali indicati dalla Direzione dei Lavori.
PROTEZIONE SCAVI
Sarà posta in opera una barriera provvisoria a contorno e difesa degli scavi e delle opere in acqua, sia per
fondazioni che per opere d'arte; il tutto con muri di difesa o di sponda da realizzarsi mediante infissione nel
terreno di pali di abete o pino, doppia parete di tavoloni di abete, traverse di rinforzo a contrasto tra le due
pareti, materiali vari occorrenti, legature, chiodature ed eventuali tiranti.
Gli scavi, di qualsiasi categoria essi siano, saranno eseguiti nella stretta misura necessaria e con il minimo
anticipo possibile rispetto alle lavorazioni che li hanno resi indispensabili, in modo da non lasciare pericolose
scarpate.
DISERBI -TAGLIO PIANTE
Il trattamento di pulizia dei terreni vegetali con presenza di piante infestanti dovrà essere eseguito con un
taglio raso terra della vegetazione di qualsiasi essenza e più precisamente erbacea, arbustiva e legnosa da
eseguire nelle parti pianeggianti, entro l'alveo, sugli argini, sulle scarpate, nelle golene e nel fondo dei fossi
includendo anche la dicioccatura, l'estrazione dall'alveo di tutti i prodotti derivati dal taglio (sterpaglie, rovi,
etc.) e trasporto a discarica oppure, se consentito, eliminazione per combustione fino alla completa pulizia
delle aree interessate.
SCAVI DI SBANCAMENTO
Saranno considerati scavi di sbancamento quelli necessari per le sistemazioni del terreno, per la formazione
di cassonetti stradali, giardini, piani di appoggio per strutture di fondazione e per l'incasso di opere poste al
di sopra del piano orizzontale passante per il punto più basso del terreno naturale o di trincee e scavi
preesistenti ed aperti almeno da un lato.
Saranno, inoltre, considerati come sbancamento tutti gli scavi a sezione tale da consentire l'accesso, con
rampe, ai mezzi di scavo ed a quelli per il trasporto dei materiali di risulta.
SCAVI PER FONDAZIONI
Saranno considerati scavi per fondazioni quelli posti al di sotto del piano orizzontale passante per il punto
più basso del terreno naturale o di trincee e scavi preesistenti, a pareti verticali e sezione delimitata al
perimetro delle fondazioni; verranno considerati come scavi di fondazione anche quelli per fogne e
condutture con trincee a sezione obbligata.
Le pareti degli scavi saranno prevalentemente verticali e, se necessario, l'Appaltatore dovrà provvedere al
posizionamento di puntelli e paratie di sostegno e protezione, restando pienamente responsabile di eventuali
danni a persone o cose provocati da cedimenti del terreno; i piani di fondazione dovranno essere
perfettamente orizzontali e la direzione lavori potrà richiedere ulteriori sistemazioni dei livelli, anche se non
indicate nei disegni di progetto, senza che l'Appaltatore possa avanzare richieste di compensi aggiuntivi.
Tutti gli scavi eseguiti dall'Appaltatore, per la creazione di rampe o di aree di manovra dei mezzi, al di fuori
del perimetro indicato, non saranno computati nell'appalto e dovranno essere ricoperti, sempre a carico
dell'Appaltatore, a lavori eseguiti.
Negli scavi per condotte o trincee che dovessero interrompere il flusso dei mezzi di cantiere o del traffico in
generale, l'Appaltatore dovrà provvedere, a suo carico, alla creazione di strutture provvisorie per il
passaggio dei mezzi e dovrà predisporre un programma di scavo opportuno ed accettato dalla direzione
lavori.
Per gli scavi eseguiti sotto il livello di falda su terreni permeabili e con uno strato d'acqua costante fino a 20
cm dal fondo delle scavo, l'Appaltatore dovrà provvedere, a sue spese, all'estrazione della stessa; per scavi
eseguiti a profondità maggiori di 20 cm. dal livello superiore e costante dell'acqua e qualora non fosse
possibile creare dei canali di deflusso, saranno considerati scavi subacquei e computati come tali.
norme amministrative
61
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Le suddette prescrizioni non si applicano per gli scavi in presenza d'acqua proveniente da precipitazioni
atmosferiche o rotture di condotte e per i quali l'Appaltatore dovrà provvedere, a sue spese, all'immediata
estrazione dell'acqua ed alla riparazione dei danni eventualmente causati.
Tutte le operazioni di rinterro dovranno sempre essere autorizzate dalla direzione lavori.
SCAVI A SEZIONE OBBLIGATA E RISTRETTA
Saranno spinti alla profondità indicata dalla direzione dei lavori, con pareti verticali che dovranno essere
sbadacchiate ed armate per evitare franamenti nei cavi, restando a carico dell'impresa ogni danno a cose e
persone che potrà verificarsi.
Qualora, in considerazione della natura del terreno, l’impresa intendesse eseguire lo scavo con pareti
inclinate (per difficoltà ovvero per l'impossibilità di costruire la chiavica in presenza di armature e
sbadacchiature) dovrà sempre chiedere il permesso alla direzione dei lavori.
L'impresa è obbligata ad evacuare le acque di qualunque origine esistenti od affluenti nei cavi, ove ciò sia
ritenuto necessario dalla direzione dei lavori, ad insindacabile giudizio, per una corretta esecuzione delle
opere.
Nei prezzi relativi, fra l'altro, sono compresi l'onere delle demolizioni di pavimentazioni stradali e di qualsiasi
genere, di acciottolati, di massicciate e sottofondi stradali, di murature, sottofondi, tombini, ecc.
SCAVI PER POSA TUBAZIONI
Sarà uno scavo in sezione ristretta per la posa di condotte interrate e verrà in genere eseguito con mezzi ed
attrezzature adeguate.
Prima di iniziare lo scavo vero e proprio, dove presente, si dovrà procedere al taglio della pavimentazione
stradale in asfalto con l'uso di appositi attrezzi quali martello demolitore e lama a disco per permettere il
minor danneggiamento possibile alle parte di asfalto non interessata dallo scavo ed un completo
disfacimento della pavimentazione stradale interessata dai lavori.
L'Appaltatore deve rilevare la posizione di cippi o di segnali indicatori di condutture sotterranee, di termini di
proprietà o di segnaletica orizzontale, allo scopo di poter assicurare, durante il susseguente ripristino, la loro
rimessa in sito con la maggior esattezza possibile.
Comprende l'onere per la regolarizzazione del piano di posa eseguita a mano in modo da rendere possibile
una corretta ed adeguate collocazione delle tubazioni ed il trasporto del materiale di risulta nell'ambito del
cantiere, comunque esternamente alla sede stradale.
SCAVI SUBACQUEI
Saranno considerati scavi subacquei tutti gli scavi di fondazione eseguiti ad una profondità maggiore di cm.
20 sotto il livello costante delle acque eventualmente presenti nell'area di scavo.
Il fondo dello scavo dovrà essere tenuto costantemente asciutto e le operazioni di drenaggio dovranno
essere eseguite con mezzi adeguati che l'appaltatore ha l'obbligo di tenere in stato di perfetta efficienza; tali
mezzi dovranno avere le caratteristiche meccaniche, le portate e le prevalenze necessarie a garantire
l'effettivo mantenimento dello stato richiesto per l'effettuazione dei lavori.
Sarà onere dell'appaltatore approntare, a sue spese, tutte le opere provvisorie per garantire il regolare
deflusso delle acque di drenaggio e di superficie, comprese quelle meteoriche, in modo da evitare gli
eventuali danni agli scavi già eseguiti od in corso di esecuzione. Tali opere, oltre a consentire un deflusso
controllato delle acque sopracitate, non dovranno arrecare danni od impedimenti allo svolgimento dell'intero
cantiere.
RILEVATI
Si considerano rilevati tutte quelle opere in terra realizzate per formare il corpo stradale, le opere di presidio,
le aree per piazzali ed i piani di imposta per le pavimentazioni di qualsiasi tipo.
Secondo la natura delle opere da eseguire l'impresa dovrà sottoporre, quando richiesta, alla direzione dei
lavori prima il programma e poi i risultati delle indagini geotecniche, delle prove penetrometriche statiche e/o
dinamiche, prove di carico e tutto quanto necessario a determinare le caratteristiche stratigrafiche,
idrogeologiche e fisico-meccaniche dei terreni di sedime.
Sui campioni indisturbati, semidistrutti o rimaneggiati prelevati nel corso delle indagini si dovranno eseguire
un adeguato numero di prove di laboratorio.
Tutte le operazioni per l'esecuzione di rilevati o rinterri saranno effettuate con l'impiego di materiale
proveniente dai depositi provvisori di cantiere o da altri luoghi scelti dall'Appaltatore ed approvati dalla
direzione dei lavori, restando tassativamente vietato l'uso di materiale argilloso.
norme amministrative
62
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Prima di impiegare i materiali provenienti dagli scavi dello stesso cantiere o dalle cave di prestito,
l'Appaltatore dovrà eseguire un'accurata serie di indagini per fornire alla direzione dei lavori una completa
documentazione in merito alle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali.
Potranno venire impiegati materiali provenienti dagli scavi sulla cui idoneità giudicherà insindacabilmente la
direzione lavori.
In via assoluta saranno esclusi i terreni vegetativi e contenenti humus o materie argillose.
Per la formazione dei cassonetti, per il rialzo delle curve, per il carico anche leggero di massicciata
esistente, per la correzione di livellette, lavori questi che verranno pagati in base alle sezioni definitive del
corpo stradale con il prezzo dei rilevati, saranno invece di norma impiegati materiali provenienti da alvei di
fiume o da cave.
Questi materiali dovranno essere del tipo arido, esenti da materie organiche ed argillose, aventi
caratteristiche pari a quelle del gruppo A1 della classificazione HRBAASHO e di composizione
granulometrica adatta in funzione della loro specifica destinazione.
La preparazione dell'area dove verrà eseguito il rilevato deve prevedere il taglio di eventuali piante,
l'estirpazione delle radici, arbusti, etc. ed il loro avvio a discarica oltre alla completa asportazione del terreno
vegetale sottostante.
I rilevati sono classificati nelle seguenti categorie:
a) rilevati di riempimento;
b) rilevati autostradali;
c) rilevati speciali (terre armate).
Nel primo caso (rilevati da riempimento) il materiale dovrà essere steso in strati regolari con densità
uniforme e spessore prestabilito compresa la compattazione eventualmente richiesta dalla direzione dei
lavori dovrà essere eseguita per strati di 30 cm. di spessore ed i materiali dovranno presentare, a
compattazione avvenuta, una densità pari al 90% della densità massima di compattazione individuata dalle
prove eseguite in laboratorio.
Nel secondo caso (rilevati autostradali) dovranno essere impiegati solo materiali calcarei o ghiaiosi vagliati
nelle dimensioni richieste dalle specifiche tecniche o dalla direzione dei lavori ferma restando la norma che
le massime pezzature ammesse per il materiale destinato ai rilevati non superino i due terzi dello spessore
delle strato compattato.
Nel terzo caso (rilevati in terre armate) dovranno essere impiegati solamente i materiali calcarei e ghiaiosi
vagliati con setacci medio-piccoli nelle dimensioni specificate dalle norme tecniche o dalla direzione dei
lavori; questi materiali dovranno comunque essere esenti da residui vegetali o sostanze organiche. Quando
è previsto l'uso di armature metalliche, i materiali da impiegare dovranno avere le seguenti caratteristiche:
assenza di solfuri, solfati solubili in acqua minori di 500 Mg./Kg., cloruri minori di 100 Mg./Kg., pH compreso
tra 5 e 10 e resistività elettrica superiore a 1.000 ohm per cm. per opere in ambiente asciutto e superiore a
3.000 ohm per cm. per opere immerse in acqua.
In ogni caso la realizzazione di ciascun tipo di rilevato dovrà prevedere la stesa del materiale eseguita per
strati di spessore costante e con modalità tali da evitare fenomeni di segregazione; ogni strato dovrà essere
messo in opera solo dopo l'approvazione dello stato di compattazione dello strato precedente, lo spessore di
ogni singolo strato dovrà essere stabilito in base a precise indicazioni progettuali o fornite dalla direzione dei
lavori.
La compattazione sarà effettuata dopo aver verificato il contenuto di acqua presente nei materiali da
utilizzare per il rilevato che dovrà essere prossimo (+/- 2%) ai livelli ottimali indicati dalle prove di laboratorio
per ciascun tipo di materiale impiegato. Tutte le operazioni dovranno essere condotte con gradualità ed il
passaggio dei rulli o delle macchine dovrà prevedere una sovrapposizione delle fasce di compattazione di
almeno il 10% della larghezza del rullo stesso per garantire una completa uniformità.
Nel caso di compattazioni eseguite su aree o parti di terreno confinanti con murature, paramenti o manufatti
in genere si dovranno utilizzare, entro una distanza di due metri da questi elementi, piastre vibranti o rulli
azionati a mano con le accortezze necessarie a non danneggiare le opere già realizzate. In questi casi potrà
essere richiesto, dalla direzione dei lavori, l'uso di 25/50 Kg. di cemento da mescolare per ogni mc. di
materiale da compattare per ottenere degli idonei livelli di stabilizzazione delle aree a ridosso dei manufatti
già realizzati.
I materiali migliori, sia provenienti da scavi d'obbligo sia provenienti da cave, dovranno di norma essere
riservati per gli strati superiori dei rilevati.
Ultimata la costruzione del nucleo centrale del rilevato stradale, l’impresa avrà l'avvertenza di riservare le
terre vegetali per lo strato superiore delle scarpate, allo scopo di assicurare lo sviluppo della vegetazione.
Durante la costruzione dei rilevati sarà sempre data la configurazione trasversale necessaria al rapido
smaltimento delle acque piovane.
norme amministrative
63
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Se nei rilevati avvenissero cedimenti dovuti a trascurata esecuzione, l’impresa sarà obbligata ad eseguire a
tutte sue spese i necessari lavori di ricarico, compresi eventualmente quelli di ripristino della pavimentazione
stradale.
RINTERRI
I rinterri o riempimenti di scavi dovranno essere eseguiti con materiali privi di sostanze organiche provenienti
da depositi di cantiere o da altri luoghi comunque soggetti a controllo da parte del direttore dei lavori e
dovranno comprendere:
— spianamenti e sistemazione del terreno di riempimento con mezzi meccanici oppure a mano;
— compattazione a strati non superiori ai 30 cm. di spessore;
— bagnatura ed eventuali ricarichi di materiale da effettuare con le modalità già indicate.
Art. 71 - Demolizione di pavimentazione in conglomerato bituminoso
La demolizione della pavimentazione in conglomerato bituminoso dovrà essere realizzata con attrezzature
dotate di frese a tamburo funzionanti a freddo e munite di nastro caricatore per la raccolta del materiale di
risulta.
E' possibile, su autorizzazione della direzione dei lavori, utilizzare fresatrici a sistema misto
(preriscaldamento leggero).
Lo spessore di demolizione sarà quello indicato dalla direzione dei lavori e dovrà essere mantenuto costante
in tutti i suoi punti; le misurazioni di tale spessore saranno ottenute dalla media delle altezze verificate sulle
pareti laterali e quelle delle zone centrali del cavo.
Tutto il materiale prelevato con le fresatrici dovrà risultare idoneo per il confezionamento di nuovo
conglomerato. Dopo il passaggio delle fresatrici la superficie trattata dovrà essere regolare e di livello
costante nei vari punti e totalmente priva di residui di fresatura.
La pulizia delle superfici fresate dovrà essere effettuata con macchine dotate di spazzole rotanti e dispositivi
aspirazione; alla fine di tale operazione il pano dovrà risultare perfettamente liscio e pulito.
Tutte le pareti dei giunti longitudinali dovranno essere perfettamente verticali, rettilinee e prive di
frastagliature di sorta.
La direzione dei lavori dovrà verificare, prima della posa in opera dei nuovi strati di conglomerato a
riempimento del cavo così ottenuto, l'effettiva pulizia del cavo stesso e l'uniformità del rivestimento della
mano di attacco in legante bituminoso.
Art. 72 - Camerette
Le camerette di ispezione, di immissione, di cacciata e quelle speciali in genere verranno eseguite secondo i
tipi e con le dimensioni risultanti dal progetto, sia che si tratti di manufatti gettati in opera che di pezzi
prefabbricati.
Nel primo caso il conglomerato cementizio da impiegare nei getti sarà di norma confezionato con cemento
tipo 325 dosato a q.li 2,50 per mc di impasto. Prima dell'esecuzione del getto dovrà aversi cura che i gradini
di accesso siano ben immorsati nella muratura provvedendo, nella posa, sia di collocarli perfettamente
centrati rispetto al camino di accesso ed ad esatto piombo tra di loro, sia di non danneggiare la protezione
anticorrosiva.
I manufatti prefabbricati dovranno venire confezionati con q.li 3,50 di cemento 325 per mc di impasto, vibrati
su banco e stagionati per almeno 28 giorni in ambiente umido. Essi verranno posti in opera a perfetto livello
su sottofondo in calcestruzzo che ne assicuri la massima regolarità della base di appoggio. Il
raggiungimento della quota prevista in progetto dovrà di norma venir conseguito per sovrapposizione di
elementi prefabbricati di prolunga, sigillati fra loro e con il pozzetto con malta di cemento: solo
eccezionalmente, quando la profondità della cameretta non possa venir coperta con le dimensioni standard
delle prolunghe commerciali e limitatamente alla parte della camera di supporto al telaio porta chiusino, si
potrà ricorrere ad anelli eseguiti in opera con getto di cemento o concorsi di laterizio.
Tanto le camerette prefabbricate quanto quelle eseguite in opera, se destinate all'ispezione od alla
derivazione, di condotti principali di fognatura, dovranno avere il fondo sagomato a semitubo dello stesso
diametro delle tubazioni in esse concorrenti e di freccia pari a circa 1/4 del diametro stesso; quelle
prefabbricate dovranno inoltre essere provviste sui fianchi di alloggiamenti per le tubazioni concorrenti con
innesti del medesimo tipo di quelli delle tubazioni stesse, restando di norma escluso, salvo contraria
disposizione della direzione lavori, di procedere alla parziale demolizione delle pareti del pozzetto.
norme amministrative
64
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 73 - Pozzetti
- Per l'impianto di illuminazione pubblica ed utenze private Enel saranno del tipo Milano prefabbricato di
cemento vibrato di dimensioni 45x45x95 dovranno avere fondo perdente e chiusura a piastra di copertura in
calcestruzzo armato del tipo asportabile e a tenuta se in ambito di zone non carrabili, altrimenti in ghisa
sferoidale se in sede stradale;
- Per l'impianto della rete di fognatura saranno delle stesse sopradette caratteristiche ma con chiusino in
ghisa se in sede stradale e calcestruzzo se in ambito di zone non carrabili.
- Alla base delle colonne dei pluviali saranno pozzetti prefabbricati per lo scarico di acque piovane tipo a
sezione quadrata 30x30x30cm con calcestruzzo di sottofondo nonché chiusino in ghisa.
- Per l aerazione del vespaio saranno prefabbricati di tipo Milano a sezione quadrata di dimensioni
45x45x95cm in calcestruzzo senza formazione del sottofondo, nonché chiusino grigliato in ferro.
Art. 74 - Caditoie e chiusini
a) Caditoie in calcestruzzo a bocca di lupo: saranno costituite con pietra lisciata cementizia e consteranno
di un riquadro fisso con adeguata apertura per l'afflusso delle acque e di un chiusino che porterà al
centro un anello di ferro giacente nell'apposito incavo.
b) Chiusini a caditoie in ghisa sferoidale: saranno del tipo descritto all'articolo precedente del presente
Capitolato in funzione del luogo di applicazione.
Art. 75 - Posa in opera delle tubazioni
Prima di dare inizio ai lavori concernenti la posa dei tubi di cemento confezionati fuori opera e dei pezzi
speciali relativi, l’impresa dovrà avere in deposito una congrua parte del quantitativo totale dei tubi previsti
dal progetto al fine di evitare ritardi nei lavori. I tubi che l'impresa intenderà porre in opera dovranno
corrispondere per forma e caratteristiche ai campioni prelevati dalla direzione lavori e custoditi presso la
Stazione appaltante , il direttore lavori visiterà i tubi forniti una volta nel cantiere ed una volta
immediatamente prima della loro posa in opera; i tubi che non corrisponderanno ai campioni approvati, non
confezionati in base alle prescrizioni e non sufficientemente stagionati saranno rifiutati e l'Appaltatore dovrà
provvedere al loro immediato allontanamento a sua cura e spese.
La posa in opera dei tubi dovrà avvenire previo assenso della direzione lavori e non prima che sia ultimato lo
scavo completo tra un pozzetto di visita ed il successivo.
I tubi saranno posti in opera su una base di calcestruzzo cementizio confezionato a q.li 1,50 di cemento
dello spessore minimo di cm 8. Il loro allineamento secondo gli assi delle livellette di progetto sarà indicato
con filo di ferro o nylon teso tra i punti fissati dalla direzione lavori.
I tubi, posti sul letto preventivamente spianato e battuto, saranno collocati in opera con le estremità
affacciate; l’anello elastico, il cui diametro interno sarà inferiore a quello esterno del tubo, verrà infilato, dopo
adeguata pretensione, sulla testa del tubo da posare, poi, spingendo questa dentro il bicchiere del tubo già
posato, si farà in modo che l'anello rotoli su se stesso fino alla posizione definitiva curando che, ad
operazione ultimata, resti compresso in modo uniforme lungo il suo contorno.
La testa del tubo non dovrà essere spinta contro il fondo del bicchiere ad evitare che i movimenti della
tubazione producano rotture . Nella connessura ortogonale così formata dovrà quindi essere inserito, con
perfetta sigillatura, un nastro plastico con sezione ad angolo retto, eventualmente limitato alla metà inferiore
del bicchiere.
Durante la posa del condotto dovranno porsi in opera i pezzi speciali relativi, effettuando le giunzioni con i
pezzi normati nei medesimi modi per essi descritti. Gli allacciamenti dovranno essere eseguiti in modo che
siano evitati gomiti, bruschi risvolti e cambiamenti di sezione, impiegando pezzi speciali. La direzione lavori
potrà autorizzare che il collegamento tra tubazioni ed allacciamenti sia eseguita mediante foratura del
collettore principale, inserimento del tubo del minore diametro e successiva stuccatura; ove si effettui la
foratura questa dovrà essere eseguita con estrema cura, delle minori dimensioni possibili, evitando la caduta
dei frammenti all'interno della tubazione ed asportando con idoneo attrezzo quanto potesse ciononostante
cadervi. Il tubo inserito non dovrà sporgere all'interno della tubazione principale e la giunzione dovrà essere
stuccata accuratamente e rinforzata con un collare di malta, abbracciante il tubo principale, dello spessore di
almeno 3 cm ed esteso 5 cm a valle del filo esterno del tubo immesso.
I pezzi speciali che la direzione lavori ordinasse di porre in opera durante la posa delle tubazioni per
derivare futuri allacciamenti dovranno essere provvisti di chiusura con idoneo tappo cementizio.
Nel corso delle operazioni di posa si avrà cura di mantenere costantemente chiuso l'ultimo tratto messo in
opera mediante un consistente tampone sferico assicurato ad una fune, o mediante tappi pneumatici, per
impedire l'introdursi di corpi estranei nella condotta anche nel caso di allagamento del cavo.
norme amministrative
65
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
I tubi in P.V.C. con giunto a bicchiere destinati agli allacciamenti saranno posti in opera su base di sabbia
dello spessore di almeno 10 cm e dovranno essere immersi completamente in sabbia per almeno 30 cm in
tutte le altre direzioni.
Le giunzioni dei tubi saranno sigillate con adesivi plastici che garantiscano nel tempo il comportamento
elastico.
Art. 76 - Tubature per cavi elettrici e telefonici
Saranno poste in opera, previa regolarizzazione del piano di scavo, su letto di sabbia di spessore minimo cm
5. Nella posa in opera si dovrà dare alla tubazione una pendenza da pozzetto a pozzetto in modo da
scaricare in questi le eventuali infiltrazioni d'acqua. Le giunzioni fra i tubi e il collegamento dei tubi con i
pozzetti saranno eseguite mediante adatte sigillature.
L’appalto prevede in particolare la fornitura di tubo in polietilene corrugato flessibile tipo Centraltubi a doppia
parete diametro interno 50mm e colore blu per il passaggio di cavi telefonici e di tubo corrugato flessibile tipo
Centraltubi a doppia parete diametro interno 160mm colore rosso per il passaggio di cavi elettrici.
Art. 77 - Rinterri
I rinterri si faranno con materiale adatto, sabbioso, ghiaioso e non argilloso, derivante dagli scavi, ponendo
in opera strati orizzontali successivi di circa 30 cm. di spessore, ben costipati con adeguate attrezzature.
Qualora il cavo da ritombare fosse attraversato da tubazioni, le stesse verranno adeguatamente sostenute
con paretine o pilastrini di mattoni o calcestruzzi in modo da non pregiudicarne l'integrità.
Nel rinterro delle condotte con pareti sottili si avrà la massima cura di rivolgere prima i tubi con sabbia, sino
ad una altezza di cm 15 sopra il dorso dei tubi per non danneggiare in alcun modo la tubatura né altre opere
costruite ed esistenti. I singoli strati dovranno essere abbondantemente innaffiati in modo che il rinterro risulti
ben costipato, e non dia luogo a cedimenti del piano viabile successivamente costruito.
Qualora ugualmente avvenga un dissesto nella pavimentazione esso dovrà venire immediatamente riparato
con il perfetto ripristino del piano viabile, e ciò a tutte cure e spese dell'impresa fino a collaudo avvenuto.
I relativi oneri s'intendono compensati con i prezzi di tariffa.
I riempimenti di pietrame a secco per drenaggi, fognature, vespai, banchettoni di consolidamento e simili,
dovranno essere formati con pietre da collocarsi in opera a mano e ben costipate al fine di evitare cedimenti
per effetto dei carichi.
Art. 78 - Fondazioni stradali in ghiaia o pietrisco e sabbia
Le fondazioni con misti di ghiaia o pietrisco e sabbia dovranno essere formate con uno strato di materiale di
spessore uniforme e di altezza proporzionata sia alla natura del sottofondo che alle caratteristiche del
traffico. Di norma lo spessore dello strato da cilindrare non dovrà essere inferiore a cm 20.
Se il materiale lo richiede per scarsità di legante, sarà necessario correggerlo con materiale adatto,
aiutandone la penetrazione mediante leggero innaffiamento, tale che l'acqua non arrivi al sottofondo.
Le cilindrature dovranno essere condotte procedendo dai fianchi verso il centro. A lavoro finito la superficie
dovrà risultare parallela a quella prevista per il piano viabile e non dovrà discostarsi dalla sagoma di progetto
per più di 2 cm, nei limiti della tolleranza del 5% in più o meno, purché la differenza si presenti solo
saltuariamente.
Art. 79 - Conglomerati bituminosi a caldo per strato di base
Lo strato d base sarà costituito da una fondazione di conglomerato bituminoso sabbioghiaioso (tout venant
bituminato) con bitume penetrazione 80-100 e 180-200, di emulsione bituminosa basica al 55% di bitume
compresi materiali, stendimento e rullatura, in spessori medi finiti compressi pari a 6+4cm: al 3.50%-4.50%
di bitume sul peso del conglomerato
Esso è composto da un misto granulare di frantumato, ghiaia, sabbia ed eventuali additivi (aggiunti nei modi
e quantità indicate dalle vigenti norme CNR a riguardo) dello spessore complessivo di cm. 156+4, impastato
con bitume a caldo, previo preriscaldamento degli aggregati, messo in opera con macchina vibrofinitrice e
costipato con rulli gommati o metallici.
Requisiti degli inerti
Le parti di aggregato saranno costituite da elementi con buona durezza, superfici ruvide, completamente
puliti ed esenti da polveri o materiali organici; non è consentito l'uso di aggregati con forma piatta o
lenticolare e superfici lisce.
Tutti i requisiti di accettazione degli inerti utilizzati per la formazione dello strato di base dovranno essere
conformi alle caratteristiche fissate dal Direttore dei Lavori.
norme amministrative
66
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
In particolare la miscela degli inerti dovrà contenere una percentuale di aggregato grande, ottenuto con
frantumazione, non inferiore al 30%.
Le ghiaie dovranno avere una perdita di peso (prova Los Angeles), eseguita su campioni delle varie
grandezze, inferiore al 25%.
La sabbia dovrà provenire da materiali di frantumazione e sarà presente nell'impasto in percentuale non
inferiore al 30%.
Gli additivi saranno di natura calcarea (frantumazione di rocce), costituiti da cemento, calce idrata, polveri
d'asfalto e verranno ad essere utilizzati secondo le seguenti percentuali:
setaccio UNI 0,18 (ASTM n. 80)
passante in peso 100%
setaccio UNI 0,075 (ASTM n. 200)
passante in peso 90%.
Requisiti del legante
Tutte le caratteristiche del bitume dovranno essere conformi ai requisiti fissati dalle norme CNR ed in
particolare: valore di penetrazione a 25°C=60/70, punto di rammollimento compreso tra 47 e 56 °C.
Requisiti della miscela
La composizione granulometrica della miscela dovrà essere contenuta dal fuso seguente:
crivelli e setacci UNI
crivello 40
30
25
15
10
5
Setaccio 2
0,4
0,18
0,075
quantità passante % totale in peso
100
80-100
70-95
45-70
36-60
25-50
20-40
6-20
4-14
4-8
Il tenore di bitume dovrà essere compreso tra 3,5% e 4,5% del peso totale degli aggregati.
Il conglomerato dovrà avere i seguenti requisiti:
- valore di stabilità Marshall, con prova eseguita a 60 °C. su provini costipati con 75 colpi di maglio per
faccia, non inferiore a 700 kg.;
- rigidezza Marshall (rapporto tra la stabilità in kg. e lo scorrimento in mm.) superiore a 250;
- i provini utilizzati per la prova di stabilità Marshall dovranno presentare una percentuale di vuoti residui
compresi tra 4% e 7%;
- temperatura di compattazione superiore a quella di stesa di max. 10 °C.
Preparazione delle miscele
Le miscele di conglomerato saranno confezionate esclusivamente con impianti fissi automatizzati di capacità
adeguata al lavoro da svolgere.
L'impianto dovrà essere in grado di eseguire le quantità di miscele previste rispettando tutti i dosaggi dei
componenti indicati, dovrà essere dotato di apparato di riscaldamento degli inerti e di tutti gli strumenti di
controllo necessari (termometri, bilance, etc.).
Il tempo di mescolazione dovrà essere stabilito in funzione delle caratteristiche dell'impianto e della
temperatura dei componenti; in ogni caso dovrà essere assicurata una miscelazione tale da garantire il
completo rivestimento degli inerti con il legante, questa operazione non potrà essere mai effettuata per un
tempo inferiore ai 20 secondi.
La temperatura degli aggregati, al momento della miscelazione, dovrà essere compresa tra 150 e 170 °C.,
quella del legante tra 150 e 180 °C. salvo diverse disposizioni della direzione dei lavori.
Posa in opera delle miscele
Le operazioni di posa avranno inizio solo dopo l'accertamento, da parte della direzione dei lavori, dei
requisiti richiesti per il piano di fondazione.
norme amministrative
67
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Dopo questa verifica verrà steso, sullo stabilizzato o sul misto cementato di fondazione, uno strato di
emulsione bituminosa con dosaggio di almeno 0,5 kg./mq.
Prima della stesa dello strato di base in conglomerato bituminoso dovrà essere rimossa la sabbia
eventualmente trattenuta dall'emulsione precedentemente applicata.
Nel caso di stesa in due tempi dello strato di base si dovrà procedere alla posa in opera dei due strati
sovrapposti nel tempo più breve possibile interponendo, tra i due strati, una mano di emulsione bituminosa
in ragione di 0,5 kg./mq.
L'esecuzione della stesa verrà effettuata con macchine vibrofinitrici che dovranno lasciare uno strato finito,
perfettamente sagomato e senza sgranature ed esente da fessurazioni o fenomeni di segregazione.
Nei punti di giunto con strati posti in opera in tempi diversi si dovrà procedere alla posa del nuovo strato solo
dopo aver spalmato una quantità idonea di emulsione bituminosa nel punto di saldatura; in ogni caso lo
strato precedente dovrà essere tagliato nel punto di giunto per avere un'interruzione netta.
La sovrapposizione dei giunti longitudinali dovrà avere uno sfalsamento di almeno cm. 20 tra i vari strati.
Il trasporto del conglomerato dall'impianto di produzione al punto di posa dovrà essere effettuato con mezzi
idonei e dotati di teloni protettivi per evitare il raffreddamento degli strati superficiali.
La temperatura del conglomerato bituminoso al momento della stesa non dovrà essere inferiore ai 130 °C.
Tutte le operazioni di messa in opera dovranno essere effettuate in condizioni meteorologiche tali da non
compromettere la qualità del lavoro; nel caso, durante tali operazioni, le condizioni climatiche dovessero
subire variazioni tali da impedire il raggiungimento dei valori di densità richiesti, si dovrà interrompere il
lavoro e procedere alla rimozione degli strati danneggiati (prima del loro indurimento) per poi procedere,
successivamente, alla loro sostituzione a cura ed oneri dell'appaltatore.
La compattazione dei vari strati dovrà avere inizio subito dopo le operazioni di posa e progredire senza
interruzioni fino al completamento del lavoro; questa fase sarà realizzata con rulli gommati o metallici con
pesi e caratteristiche adeguate all'ottenimento delle massime densità ottenibili. Al termine della
compattazione lo strato di base dovrà avere una densità uniforme, su tutto lo spessore, non inferiore al 97%
di quella Marshall dello stesso giorno rilevata all'impianto o alla stesa su carote di cm. 15 di diametro.
Controlli dei requisiti
Non sono ammesse variazioni del contenuto di aggregato grande superiori +/- 5% e di sabbia superiori a +/3% sulla percentuale riportata dalla curva granulometrica adottata e di +/- 1,5% sulla percentuale di additivo.
Le eventuali variazioni di quantità totali di bitume non dovranno essere superiori a +/- 0,3.
Sono inoltre richieste, con le frequenze fissate dalla direzione dei lavori, le seguenti analisi:
a) verifica granulometrica dei singoli aggregati utilizzati;
b) verifica della composizione del conglomerato, con prelievo all'uscita del mescolatore;
c) verifica del peso di volume del conglomerato, della percentuale dei vuoti, della stabilità e rigidezza
Marshall.
Dovranno essere effettuati controlli periodici delle bilance, delle tarature dei termometri, verifiche delle
caratteristiche del bitume e dell'umidità residua degli aggregati, puntualmente riportate su un apposito
registro affidato all'appaltatore.
Art. 80 - Conglomerati bituminosi a caldo per strati di collegamento e di usura
Per i ripristini delle zone interessate da interramento delle reti tecnologiche, i tappeti di usura saranno in
conglomerato bituminoso con bitume penetrazione 80-100, 180-200 al 5.50%-6.50% del peso del pietrisco
calcareo, confezionato con graniglia a massa chiusa, compresi materiali, stendimento e rullatura per
spessore medio finito misurato compresso di 25mm
La pavimentazione è costituita da due strati di conglomerato bituminoso steso a caldo: il primo è lo strato
inferiore di collegamento (binder) normalmente dello spessore di cm. 5 ed il secondo è lo strato finale di
usura generalmente dello spessore di cm. 5.
La miscela utilizzata per la realizzazione del conglomerato di tutte e due gli strati sarà costituita da graniglie,
sabbie, pietrisco ed additivi mescolati con bitume a caldo, posti in opera con macchine vibrofinitrici e
compattati con rulli gommati e lisci.
Requisiti degli inerti
Le parti di aggregato saranno costituite da elementi con buona durezza, superfici ruvide, completamente
puliti ed esenti da polveri o materiali organici; non è consentito l'uso di aggregati con forma piatta o
lenticolare e superfici lisce.
Tutti i requisiti di accettazione degli inerti utilizzati per la formazione dello strato di base dovranno essere
conformi alle caratteristiche fissate dalle norme CNR.
norme amministrative
68
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
In particolare le caratteristiche dell'aggregato grande (pietrisco e graniglie), ottenuto con frantumazione,
dovranno rispondere ai seguenti requisiti:
Strati di collegamento
a) perdita di peso alla prova Los Angeles, eseguita sulle singole pezzature, non superiore al 25%;
b) indice dei vuoti inferiore a 0,80;
c) coefficiente di imbibizione inferiore a 0,015.
Strati di usura
a) perdita di peso alla prova Los Angeles, eseguita sulle singole pezzature, non superiore al 20%;
b) indice dei vuoti inferiore a 0,85;
c) coefficiente di imbibizione inferiore a 0,015;
d) idrofilia nei valori indicati dalle norme CNR.
L'aggregato fine dovrà provenire da sabbie naturali e da materiali di frantumazione; all'interno delle quantità
delle sabbie la percentuale dei materiali di frantumazione non dovrà essere inferiore al 50%. La qualità delle
rocce da cui è ricavata la sabbia per frantumazione dovrà essere tale da ottenere, alla prova Los Angeles,
una perdita in peso non superiore al 25%.
Gli additivi saranno di natura calcarea (frantumazione di rocce), costituiti da cemento, calce idrata, calce
idraulica, polveri d'asfalto e verranno essere utilizzati secondo le seguenti percentuali:
setaccio UNI 0,18 (ASTM n. 80) passante in peso 100%
setaccio UNI 0,075 (ASTM n. 200) passante in peso 90%.
Requisiti del legante
Tutte le caratteristiche del bitume dovranno essere conformi ai requisiti fissati dalle norme CNR ed i
particolare: valore di penetrazione a 25 °C. = 60/70, punto di rammollimento compreso tra 47 e 56 °C.
Requisiti della miscela
1) Strato di collegamento (binder)
La composizione granulometrica della miscela dovrà essere contenuta dal fuso seguente:
crivelli e setacci UNI
crivello 25
15
10
5
setaccio 2
0,4
0,18
0,075
Quantità passante % totale in peso
100
65-100
50-80
30-60
20-45
7-25
5-15
4-8
Il tenore di bitume dovrà essere compreso tra 4,5% e 5,5% del peso totale degli aggregati.
Il conglomerato dovrà avere i seguenti requisiti:
- valore di stabilità Marshall, con prova eseguita a 60 °C. su provini costipati con 75 colpi di maglio per
faccia, superiore a 900 kg.;
- rigidezza Marshall (rapporto tra la stabilità in kg. e lo scorrimento in mm.) superiore a 300;
- i provini utilizzati per la prova di stabilità Marshall dovranno presentare una percentuale di vuoti residui
compresi tra 3% e 7%;
- temperatura di compattazione superiore a quella di stesa di max. 10 °C;
- valore di stabilità, misurato con prova Marshall su provini immersi in acqua distillata per 15 giorni, non
inferiore al 75% di quello indicato prima della prova.
2) Strato di usura.
La composizione granulometrica della miscela dovrà essere contenuta dal fuso seguente:
crivelli e setacci UNI
crivello 15
norme amministrative
quantità passante % totale in peso
100
69
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
10
5
setaccio 2
0,4
0,18
0,075
70-100
43-67
25-45
12-24
7-15
6-11
Il tenore di bitume dovrà essere compreso tra 4,5% ed il 6% del peso totale degli aggregati.
Il coefficiente di riempimento con bitume dei vuoti della miscela addensata non dovrà superare l'80%.
Il conglomerato dovrà avere i seguenti requisiti:
- valore di stabilità Marshall, con prova eseguita a 60 °C. su provini costipati con 75 colpi di maglio per
faccia, superiore a 1.000 kg.;
- rigidezza Marshall (rapporto tra la stabilità in kg. e lo scorrimento in mm.) superiore a 300;
- i provini utilizzati per la prova di stabilità Marshall dovranno presentare una percentuale di vuoti residui
compresi tra 3% e 6%;
- temperatura di compattazione superiore a quella di stesa di max. 10 °C;
- valore di stabilità, misurato con prova Marshall su provini immersi in acqua distillata per 15 giorni, non
inferiore al 75% di quello indicato prima della prova;
- elevatissima resistenza all'usura superficiale;
- sufficiente ruvidezza della superficie.
Preparazione delle miscele
Le miscele di conglomerato saranno confezionate esclusivamente con impianti fissi automatizzati di capacità
adeguata al lavoro da svolgere.
L'impianto dovrà essere in grado di eseguire le quantità di miscele previste rispettando tutti i dosaggi dei
componenti indicati, dovrà essere dotato di apparato di riscaldamento degli inerti e di tutti gli strumenti di
controllo necessari (termometri, bilance, etc.).
Il tempo di mescolazione dovrà essere stabilito in funzione delle caratteristiche dell'impianto e della
temperatura dei componenti; in ogni caso dovrà essere assicurata una miscelazione tale da garantire il
completo rivestimento degli inerti con il legante, questa operazione non potrà essere mai effettuata per un
tempo inferiore ai 25 secondi.
La temperatura degli aggregati, al momento della miscelazione, dovrà essere compresa tra 150 e 170 °C.,
quella del legante tra 150 e 180 °C. salvo diverse disposizioni della direzione dei lavori.
Posa in opera delle miscele
Le operazioni di posa avranno inizio solo dopo l'accertamento, da parte della direzione dei lavori, dei
requisiti richiesti per il piano di fondazione.
Dopo questa verifica verrà steso, sullo stabilizzato o sul misto cementato di fondazione, uno strato di
emulsione bituminosa, basica o acida al 55%, con dosaggio di almeno 0,5 kg./mq.
Prima della stesa dello strato di base in conglomerato bituminoso dovrà essere rimossa la sabbia
eventualmente trattenuta dall'emulsione precedentemente applicata.
Nel caso di stesa in due tempi dello strato di base si dovrà procedere alla posa in opera dei due strati
sovrapposti nel tempo più breve possibile interponendo, tra i due strati, una mano di emulsione bituminosa
in ragione di 0,5 kg./mq.
L'esecuzione della stesa verrà effettuata con macchine vibrofinitrici che dovranno lasciare uno strato finito,
perfettamente sagomato e senza sgranature ed esente da fessurazioni o fenomeni di segregazione. Per
garantire la continuità e l'efficacia dei giunti longitudinali dello strato di usura si dovrà eseguire la stesa con
due macchine parallele e leggermente sfalsate.
Nei punti di giunto con strati di collegamento posti in opera in tempi diversi si dovrà procedere alla posa del
nuovo strato solo dopo aver spalmato una quantità idonea di emulsione bituminosa nel punto di saldatura; in
ogni caso lo strato precedente dovrà essere tagliato nel punto di giunto per avere un'interruzione netta.
La sovrapposizione dei giunti longitudinali dovrà avere uno sfalsamento di almeno cm. 20 tra i vari strati.
norme amministrative
70
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Il trasporto del conglomerato dall'impianto di produzione al punto di posa dovrà essere effettuato con mezzi
idonei e dotati di teloni protettivi per evitare il raffreddamento degli strati superficiali.
La temperatura del conglomerato bituminoso al momento della stesa non dovrà essere inferiore ai 140 °C.
Tutte le operazioni di messa in opera dovranno essere effettuate in condizioni meteorologiche tali da non
compromettere la qualità del lavoro; nel caso, durante tali operazioni, le condizioni climatiche dovessero
subire variazioni tali da impedire il raggiungimento dei valori di densità richiesti, si dovrà interrompere il
lavoro e procedere alla rimozione degli strati danneggiati (prima del loro indurimento) per poi procedere,
successivamente, alla loro sostituzione a cura ed oneri dell'appaltatore.
La compattazione dei vari strati dovrà avere inizio subito dopo le operazioni di posa e progredire senza
interruzioni fino al completamento del lavoro; questa fase sarà realizzata con rulli gommati o metallici con
pesi e caratteristiche adeguate all'ottenimento delle massime densità ottenibili. Al termine della
compattazione gli strati di collegamento e di usura dovranno avere una densità uniforme, su tutto lo
spessore, non inferiore al 97% di quella Marshall dello stesso giorno rilevata all'impianto o alla stesa su
carote di cm. 10 di diametro.
Controlli dei requisiti
Non sono ammesse variazioni della sabbia superiori a +/-3% sulla percentuale riportata dalla curva
granulometrica adottata e di +/-1,5% sulla percentuale di additivo.
Le eventuali variazioni di quantità totali di bitume non dovranno essere superiori a +/-0,3.
Sono inoltre richieste, con le frequenze fissate dalla direzione dei lavori, le seguenti analisi:
a) verifica granulometrica dei singoli aggregati utilizzati;
b) verifica della composizione del conglomerato, con prelievo all'uscita del mescolatore;
c) verifica del peso di volume del conglomerato, della percentuale dei vuoti, della stabilità e rigidezza
Marshall.
Dovranno essere effettuati controlli periodici delle bilance, delle tarature dei termometri, verifiche delle
caratteristiche del bitume e dell'umidità residua degli aggregati, puntualmente riportate su un apposito
registro affidato all'appaltatore.
Art. 81 - Conservazione della circolazione - sgomberi e ripristini
L'impresa, nell'esecuzione delle opere, dovrà assicurare la circolazione pedonale e, ove possibile, quella
veicolare sulle strade interessate dai lavori.
Essa provvederà pertanto a tutte le necessarie opere provvisionali (passerelle, recinzioni ecc.),
all'apposizione di tutta la segnaletica regolamentare per l'eventuale deviazione del traffico veicolante, ed alla
sua sorveglianza.
In ogni caso, a cura e spese dell'impresa dovranno essere mantenuti gli accessi a tutti gli ingressi stradali
privati, ovvero tacitati gli aventi diritto, nonché provveduto alla corretta manutenzione ed all'interrotto
esercizio dei cavi e delle condutture di qualsiasi genere interessate ai lavori.
Gli scavi saranno effettuati anche a tronchi successivi e con interruzioni, allo scopo di rispettare le
prescrizioni precedenti.
L'impresa è tenuta a mantenere, a rinterri avvenuti, il piano carreggiato atto al transito dei pedoni e dei mezzi
meccanici, provvedendo a tal fine allo sgombero di ciottoli ed alla rimessa superficiale di materiale idoneo
allo scopo.
Ultimate le opere, l’impresa dovrà rimuovere tutti gli impianti di cantiere e sgomberare tutte le aree occupate,
rimettendo tutto in pristino stato, in modo che nessun pregiudizio o alterazione derivino in dipendenza dei
lavori eseguiti.
Dovrà inoltre qualora necessario provvedere ai risarcimenti degli scavi con materiali idonei,
all'espropriazione del ciottolame affiorante, ed in genere alla continua manutenzione del piano stradale in
corrispondenza degli scavi, in modo che il traffico si svolga senza difficoltà e pericolosità.
Art. 82 - Massicciata
Le massicciate saranno eseguite con pietrisco o ghiaia di dimensioni appropriate al tipo di carreggiata da
formare.
A cilindratura finita la massicciata dovrà presentarsi chiusa e ben assestata così da non dar luogo a
cedimenti al passaggio del compressore.
norme amministrative
71
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 83 - Massicciata in misto granulometrico a stabilizzazione meccanica
Per le strade in terra stabilizzate da eseguirsi con misti granulometrici senza aggiunta di leganti, si
adopererà un'idonea miscela di materiali a granulometria continua a partire dal limo ed argilla da mm 0,07
sino alla ghiaia (ciottoli) o pietrisco con dimensione massima di 50 mm; la relativa curva granulometrica
dovrà essere contenuta tra le curve limiti che delimitano il fuso di Talbot.
Lo strato dovrà avere un indice di plasticità tra 6 e 9 per dare garanzie che né la sovrastruttura si disgreghi
né, quando la superficie sia bagnata, venga incisa dalle ruote,ed in modo da realizzare un vero e proprio
calcestruzzo d'argilla con idoneo scheletro litico. A tale fine si dovrà altresì avere un limite di liquidità
inferiore a 35 ed un C.B.R. saturo a 2,5 mm di penetrazione non inferiore al 50%. Lo spessore dello strato
stabilizzato sarà determinato in base alla portanza anche del sottofondo ed ai carichi che dovranno essere
sopportati mediante la prova di punzonamento C.B.R. su campione compattato preventivamente con il
metodo Proctor.
Il materiale granulometrico tanto che sia tout-venant di cava o di frantoio, tanto che provenga da banchi
alluvionali opportunamente vagliati il cui scavo debba venir corretto con materiali di aggiunta, ovvero
parzialmente frantumati per assicurare un migliore ancoraggio reciproco degli elementi del calcestruzzo di
argilla, deve essere steso in cordoni lungo la superficie stradale. Successivamente si procederà al
mescolamento per ottenere una buona omogeneizzazione mediante i motorgraders ed alla contemporanea
stesura sulla superficie stradale. Infine, dopo conveniente umidificazione in relazione alle condizioni
ambientali, si compatterà lo strato con rulli gommati o vibranti sino ad ottenere una densità in sito non
inferiore al 95% di quella massima ottenuta con la prova AASHO modificata.
Art. 84 - Cordoli
I cordoli in cemento armato o in pietra naturale per la delimitazione dei marciapiedi avranno lunghezze non
inferiori a m 0,60, con sezione di cm 12/15x30 a spigolo vivo verso l'interno a smusso a quarto di cerchio
(raggio circa un centimetro) verso la strada con le superfici viste a cemento martellinato (calcestruzzo a q.li
4,00 di cemento «425» per mc d'impasto).
Il piano superiore presenterà pendenza del 2% verso l'esterno. Le cordonate dei marciapiedi saranno poste
in opera su sottofondo di calcestruzzo; l’onere di tale getto, e così pure quello dello scavo, del
consolidamento e della regolazione del piano di posa sono compresi nei prezzi delle cordonate; è pure
compreso in detti prezzi l'onere delle eventuali demolizioni necessarie per la posa delle cordonate stesse.
Art. 85 - Pavimentazione in pietra naturale, acciottolati e materiale autobloccante,
cemento bocciardato
La posa delle pavimentazioni in pietra naturale, acciottolati e materiale autobloccante avverrà su letto di
sabbia e adeguato sottofondo in ghiaia, con le seguenti operazioni per la posa a secco su letto di sabbia :
a) Preparazione del sottofondo (sopra il terreno naturale) : deve risultare resistente, ben compatto, privo di
impurità nocive e provvisto dei necessari dispositivi di drenaggio. A tal fine si utilizzano abitualmente manti
geotessili stesi tra il piano di finitura e il riporto di posa.
b) Posa delle bordure laterali per contenere la spinta della pavimentazione quando è sottoposta a carichi.
c) Stesura del riporto di posa, realizzato con sabbia granitica di granulometria non superiore a 5 mm, di
spessore iniziale di circa 50 mm; opportunamente compattata.
d) Posa dei cubetti, dei ciottoli e degli autobloccanti, effettuata a secco battendo i singoli elementi accostati
con la mazzuola di gomma, a posa completata, vibrare il pavimento finito con apposita macchina.
e) Sigillatura finale, si realizza stendendo sopra il pavimento uno strato di sabbia fine, con granulometria non
superiore a 2 mm, così da completare la sigillatura dei giunti tra gli autobloccanti.
Se previsto dal progetto esecutivo, il riporto di posa di cui al precedente punto b) sarà costituito da sabbia e
cemento.
Art. 86 - Demolizioni
Prima di iniziare i lavori in oggetto l'Appaltatore dovrà accertare la natura, lo stato ed il sistema costruttivo
delle opere da demolire. Salvo diversa prescrizione, l'Appaltatore disporrà la tecnica più idonea, i mezzi
d'opera, i macchinari e l'impiego del personale.
Dovranno quindi essere interrotte le erogazioni interessate, la zona dei lavori sarà opportunamente
delimitata, i passaggi ben individuati ed idoneamente protetti come tutte le zone soggette a caduta materiali.
Tutte le strutture pericolanti dovranno essere puntellate e tutti i vani balconi o aperture saranno sbarrati dopo
la demolizione di parapetti ed infissi.
Le demolizioni procederanno in modo omogeneo evitando la creazione di zone di instabilità strutturale.
norme amministrative
72
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
E' tassativamente vietato l'impiego di mano d'opera sulle parti da demolire; nel caso in esame si dovrà
procedere servendosi di appositi ponteggi indipendenti dalle zone di demolizione.
Particolari cautele saranno adottate in presenza di vapori tossici derivanti da tagli ossidrici o elettrici.
In fase di demolizione dovrà assolutamente evitarsi l'accumulo di materiali di risulta, sia sulle strutture da
demolire che sulle opere provvisionali o dovunque si possano verificare sovraccarichi pericolosi.
I materiali di risulta dovranno perciò essere immediatamente allontanati o trasportati in basso con idonee
apparecchiature ed evitando il sollevamento di polvere o detriti; sarà, comunque, assolutamente vietato il
getto dall'alto dei materiali.
Le demolizioni, i disfacimenti e le rimozioni dovranno essere limitate alle parti ed alle dimensioni prescritte,
qualora, per mancanza di accorgimenti o per errore, tali interventi venissero estesi a parti non dovute,
l'Appaltatore sarà tenuto, a proprie spese, al ripristino delle stesse ferma restando ogni responsabilità per
eventuali danni.
Tutti i materiali provenienti dalle operazioni in oggetto, se non diversamente specificato, resteranno di
proprietà del Committente fermo restando l'onere dell'Appaltatore per la selezione, trasporto ed
immagazzinamento, nelle aree fissate dalla direzione lavori, dei materiali utilizzabili ed il trasporto a discarica
di quelli di scarto.
In particolare le demolizioni parziali degli intonaci da eseguire, nel punto di contatto con gli intonaci da
mantenere ,dovranno essere eseguiti con attrezzatura meccanica o manuale atta ad ottenere condizioni di
ricucitura che dovranno essere il più possibile regolari.
Le varie rimozioni che prevedano il recupero dei materiali dovranno essere eseguite con la massima cura
con lo scopo di non arrecare danni all’elemento da reimpiegare; questo dovrà poi essere posto in luogo
riparato e protetto del cantiere, o di altro luogo indicato dall’amministrazione, in modo da non essere
danneggiato o sottratto alla custodia durante il periodo di giacenza. Restano a carico dell’appaltatore i danni
arrecati ai materiali da recuperare se prodotti per imperizia, negligenza od omissione di qualsiasi genere.
Art. 87 - Demolizione di murature
Le demolizioni di murature di qualsiasi tipo e spessore devono essere eseguite con ordine e con le
necessarie precauzioni, mediante apposita circoscrizione delle aree di intervento, in modo da prevenire
danneggiamenti a strutture o fabbricati esistenti in adiacenza od in vicinanza; particolare attenzione deve
essere posta allo scopo di evitare che si creino zone di instabilità strutturale.
La voce di demolizione delle murature comprende l’asportazione di intonaci, rivestimenti, tubazioni passanti
ed, a seconda delle situazioni, verrà eseguita a mano con l'ausilio di martello demolitore elettrico o ad aria
compressa e con utilizzo di flessibile al fine di evitare di danneggiare i lati della muratura.
Le demolizioni parziali di porzioni di murature strutturali, dovranno essere precedute da adeguate opere di
presidio e di puntellatura delle strutture circostanti l’ ambito d’ intervento.
L'impresa è quindi pienamente responsabile per tutti i danni che le demolizioni possono arrecare alle
persone ed alle cose.
Art. 88 - Pulitura dei materiali
La pulitura consiste in una serie di operazioni per rimuovere dalla superficie di un materiale le sostanze
estranee e generatrici di degrado avvalendosi di metodi fisici e/o chimici da impiegare con gradualità e
intensità diversa in rapporto al tipo di sostanza che si intende eliminare ed al tipo di supporto da trattare.
E’ un’operazione delicata che necessita di un’approfondita conoscenza della superficie da trattare in
relazione allo stato fisico ed al degrado della materia a seguito della quale l’Appaltatore dovrà utilizzare, a
seguito di una comunicazione alla D. L. , i prodotti e le metodologie più appropriate all’intervento.
All’appaltatore sarà, quindi, vietato effettuare qualsiasi tipo di operazione e l’utilizzo di prodotti, anche
prescritti, senza la preventiva esecuzione di prove applicative ed esplicita autorizzazione della D. L. .
In ogni caso ciascun intervento di pulitura dovrà esclusivamente preoccuparsi di eliminare tutte quelle forme
patologiche in grado di generare degrado al manufatto, senza pensare quindi all’aspetto estetico e cromatico
post-intervento Qualsiasi operazione di pulitura infatti genera un’azione comunque abrasiva nei confronti dei
materiali, andando sempre ed in ogni modo ad intaccare la loro pellicola naturale che si dovrà cercare di
conservare integralmente.
I singoli interventi vanno realizzati puntualmente, partendo sempre e comunque da operazioni più blande e
passando via via a quelle più forti ed aggressive.
La pulitura di materiali porosi deve in primo luogo rimuovere dalla loro superficie le sostanze patogene,
rispettando la loro patina naturale , quando esista ancora, ma allontanando i prodotti di reazione che
possono proseguire l’azione di deterioramento.
Dal momento che nella maggior parte dei casi si interviene su materiale già profondamente degradato, il
trattamento di pulitura deve essere attentamente calibrato : non deve cioè provocare un ulteriore
norme amministrative
73
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
indebolimento, a livello micro o macroscopico, esercitando un’azione troppo incisiva; non deve asportare
frammenti indeboliti, decoesionati o esfoliati; non deve attivare sostanze che possono risultare dannose;
deve arrestarsi per proseguire con altre tecniche, qualora l’asportazione dei depositi possa compromettere
l’integrità del materiale.
Un primo livello di pulitura tende essenzialmente a rimuovere i depositi incoerenti -formati generalmente da
particellato atmosferico, carbonioso o terroso, che si accumulano per gravità o dopo essere stati veicolati
dall’acqua atmosferica o di risalita- che non realizzano alcun tipo di coesione o reazione con il materiale
sottostante.
Un secondo livello di pulitura prevede la rimozione di depositi composti esclusivamente o prevalentemente
da sostanze allogene che tendono a solidarizzarsi con la superficie del manufatto con legame meccanico
senza quindi intaccare il materiale.
Un terzo livello di pulitura prevede invece la rimozione dello strato superficiale che si forma sul materiale
allorché le sostanze esterne, volatili o solide, si combinano con i materiali di finitura mutandone la
composizione chimica e dando origine a prodotti secondari di reazione. Perdurando l’apporto delle sostanze
patogene si ha un progresso continuo dell’attacco in profondità con distacco e caduta delle parti esterne
degradate.
Proprio questo progressivo approfondimento del degrado rende necessaria la pulizia della muratura anche
dopo lo scrostamento dell’intonaco come avviene nel caso presente.
Lo spray ad acqua a bassa pressione (3-4 atmosfere) è uno dei metodi meno abrasivi; i risultati migliori si
ottengono nebulizzando o, meglio, atomizzando l’acqua utilizzando appositi ugelli in numero adeguato alla
superficie da pulire: le goccioline d’acqua rimuovono i composti solubili e, data la piccola dimensione,
raggiungono capillarmente le superfici da trattare. Non si potranno trattare così materiali che si possono
danneggiare con l’acqua o che sono formati da sostanze solubili o poco resistenti all’azione solvente
dell’acqua. E’ fondamentale utilizzare acqua demonizzata, priva di impurità e di sali in soluzione che
potrebbero depositarsi sulla superficie trattata. Le particelle d’acqua dovrebbero avere dimensioni comprese
tra 5 e 10 micron; l’irrorazione utilizzerà una pressione di circa 3 atmosfere e l’operazione dovrà avvenire
con una temperatura esterna almeno pari a 14 gradi centigradi da effettuarsi in intervalli regolari ed in ogni
caso il tempo di intervento non dovrà mai eccedere le 4 ore consecutive di apporto d’acqua per evitare
l’eccessiva impregnazione. La produzione di acqua deionizzata potrà essere fatta in cantiere tramite l’utilizzo
di specifica apparecchiatura di portata sufficiente a garantire una corretta continuità di lavoro. In ogni caso
l’adatto tempo di intervento sarà a determinarsi su zone campione a tempi crescenti concordati con la D.L.
La sabbiatura, che non deve essere assolutamente impiegata in caso di manufatti porosi e degradati è utile
su superfici molto compatte utilizzando abrasivi sintetici o naturali a pressioni piuttosto basse dell’ordine dei
2
500-2000g/m . La sabbiatura è ottimale per la pulitura a metallo bianco di parti in fero ossidate ed anche per
la rimozione di vernici e pitturazioni da parti in legno sempre comunque utilizzando abrasivi ben calibrati ed
a pressioni controllate, dietro esplicita autorizzazione della D.L. .
Altri sistemi di pulitura meccanici come l’idrosabbiatura, la sabbiatura ad alta pressione, l’uso di spazzole
rotanti in ferro, di scalpelli o dischi e punte abrasive, l’impiego di acqua o vapore ad alta pressione e
temperatura non sono assolutamente da impiegare.
Art. 89 - Malte
Il trattamento delle malte dovrà essere eseguito con macchine impastatrici e, comunque, in luoghi e modi tali
da garantire la rispondenza del materiale ai requisiti fissati.
Tutti i componenti dovranno essere misurati, ad ogni impasto, a peso o volume; gli impasti dovranno essere
preparati nelle quantità necessarie per l'impiego immediato e le parti eccedenti, non prontamente utilizzate,
avviate a discarica.
B548 – FASSA
Malta fibrorinforzata tixotropica rapida a ritiro controllato per ripristino del calcestruzzo.
Il calcestruzzo ammalorato ed in fase di distacco deve essere asportato sino al raggiungimento di un
sottofondo solido, resistente e ruvido. Tale operazione può essere condotta mediante sabbiatura o con l'uso
di getti d'acqua e pressione. Se la struttura in calcestruzzo è armata e l'operazione di pulizia arriva ad
interessare i ferri d'armatura si deve prevedere l'uso della boiacca cementizia bicomponente tipo BF 501 FASSA con funzione anticorrosiva e di ponte d'aggrappo. Una volta preparato il fondo si procederà con il
bagnare a rifiuto le superfici prima dell'applicazione a mano della malta, fibrorinforzata, tixotropíca, rapida, a
ritiro controllato tipo B 548 - FASSA per il ripristino e il consolidamento strutturale dei manufatti in
calcestruzzo armato e non. Per spessori superiori ai 3 cm si suggerisce di applicare il prodotto a più riprese
a distanza di 15 minuti una dall'altra. Il riporto di malta deve essere bagnato nelle prime 24 ore
dall'applicazione.
norme amministrative
74
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 90 - Malte cementizie
Le caratteristiche dei materiali da impiegare per la composizione delle malte ed i rapporti di miscela,
dovranno corrispondere alle relative voci dell'elenco prezzi per i vari tipi di impasto ed a quanto verrà
stabilito di volta in volta dalla direzione lavori.
Le malte cementizie da impiegare come leganti delle murature in mattoni dovranno essere composte da kg.
400 di cemento "325" per ogni mc. di sabbia vagliata al setaccio fine per la separazione dei corpi di maggiori
dimensioni; lo stesso tipo di dosaggio (e pulitura della sabbia) dovrà essere impiegato per gli impasti
realizzati per intonaci civili.
Le malte da utilizzare per le murature in pietrame saranno realizzate con un dosaggio di kg. 350 di cemento
"325" per ogni mc. di sabbia. L'impasto dovrà, comunque, essere fluido e stabile con minimo ritiro ed
adeguata resistenza.
Gli impianti dovranno essere preparati solamente nelle quantità necessarie per l'impiego immediato.
I residui impasti che non avessero, per qualsiasi ragione, immediatamente impiego, dovranno essere portati
a rifiuto.
Art. 91 - Opere in conglomerato cementizio semplice od armato
I conglomerati cementizi, gli acciai, le parti in metallo dovranno essere conformi alla normativa vigente in
materia e alle prescrizioni richiamate dal presente capitolato per tutte le opere in cemento armato, cemento
armato precompresso e strutture metalliche tra cui si ricordano:
1) Le norme nazionali quali:
• il r.d. 16 novembre 1939, n. 2229,
• la circolare del Ministero dei lavori pubblici 30 giugno 1980 n. 20244,
• il D.M. 27 luglio 1985,
• la legge 5 novembre 1971 n. 1086 Legge N° 1086 del 5/11/71 - " Norme per la disciplina delle opere
di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso, ed a struttura metallica" e relative
Norme Tecniche;
• D.M. LL. PP. 11/3/1988 "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità
dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione,
l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione";
• Circolare Min. LL.PP. 24 settembre 1988 n° 30483 – Istruzioni per l’applicazione delle norme sui
terreni e sulle fondazioni;
• D.M. 14/01/2008 – “Norme tecniche per le costruzioni” .
• Circ. Min n.617 Feb 2009
2) Le norme europee quali:
• Eurocodice 2 – “Progettazione delle strutture di calcestruzzo. Parte 1-1: Regole generali e regole
per gli edifici” nella versione in lingua italiana, pubblicata a cura dell’UNI (UNI ENV 1992-1-1,
ratificata in data gennaio 1993).
3) Le norme che potranno essere successivamente emanate anche in corso di esecuzione.
Le prescrizioni di cui sopra verranno quindi applicate a solai, coperture, strutture verticali e orizzontali e a
complessi di opere, omogenee o miste, che assolvono una funzione statica con l'impiego di qualunque tipo
di materiale.
Tutte le fasi di lavoro sui conglomerati e strutture in genere saranno oggetto di particolare cura da parte
dell'Appaltatore nell'assoluto rispetto delle qualità e quantità previste.
I calcestruzzi saranno di norma, salvo diversa specifica prescrizione, confezionati con cemento pozzolanico
e dovranno rispettare le seguenti indicazioni relativamente alle caratteristiche meccaniche:
• Cls C 25/30 (Rck 300; fck = 25 N/mm2 – Rck = 30 N/mm2) con classe di esposizione XC2 per le
fondazioni;
• Cls C 28/35 (Rck 350; fck = 29 N/mm2 – Rck = 35 N/mm2) con classe di esposizione XC3 per le
strutture in elevazione quali travi, pilastri, solai, coree, scala e muri;
La curva granulometrica degli inerti sarà determinata in funzione delle caratteristiche dell'opera da eseguire
in modo da ottenere impasti compatti, di elevato peso specifico e di adeguata resistenza e, se gli impasti
norme amministrative
75
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
verranno confezionati a piè d'opera, dovrà essere controllata mediante vagliatura con stacci, di cui l'impresa
dovrà essere fornita.
Il rapporto acqua-cemento verrà prescritto sulla base di prove di impasto, dovrà risultare il più basso
possibile, compatibilmente con una buona lavorazione della massa e dovrà seguire le seguenti indicazioni:
• rapporto max a/c = 0,60 per le fondazioni;
• rapporto max a/c = 0,55 per le strutture in elevazione quali travi, pilastri, solai, coree, scala e muri;
Gli impasti dovranno essere eseguiti meccanicamente; solo eccezionalmente, per getti di modesta entità e
per i quali non si richiedano particolari caratteristiche di resistenza, la direzione lavori potrà autorizzare
l'impasto a mano, ed in questo caso esso dovrà essere eseguito con particolare cura, con rimescolamenti
successivi a secco e ad unico su tavolati o aie perfettamente puliti.
Sarà altresì ammesso l'impiego di calcestruzzi, preconfezionati fuori opera; in tal caso l'Appaltatore sarà
tenuto a dare comunicazione alla direzione lavori del nominativo del produttore il quale dovrà uniformarsi nel
confezionamento alle clausole-tipo per la fornitura di calcestruzzo preconfezionato elaborate dall'A.N.C.E.; la
direzione lavori avrà comunque piena facoltà di effettuare i sopralluoghi che ritenesse necessario presso il
cantiere di preconfezionamento per il controllo di qualità del legante e della granulometria degli inerti.
Tutte le strutture esistenti dovranno essere pulite, riordinate, sistemate e completate in conformità al
progetto esecutivo, anche al fine di eliminare e/o ridurre eventuali vizi e difetti presenti nelle stesse.
LEGANTI
Nelle opere in oggetto dovranno essere impiegati esclusivamente i leganti idraulici definiti come cementi
dalle disposizioni vigenti in materia.
INERTI
Gli inerti potranno essere naturali o di frantumazione e saranno costituiti da elementi non friabili, non gelivi e
privi di sostanze organiche, argillose o di gesso; saranno classificati in base alle dimensioni massime
dell'elemento più grosso.
Tutte le caratteristiche, la provenienza e la granulometria saranno soggette alla preventiva approvazione
della direzione lavori.
La curva granulometrica dovrà essere studiata in modo tale da ottenere la lavorabilità richiesta alle miscele,
in relazione al tipo di impiego e la massima compattezza necessaria all'ottenimento delle resistenze indicate.
ACQUA
L'acqua per gli impasti dovrà essere limpida, priva di sali (in particolare cloruri e solfati), non aggressiva e
rispondente ai requisiti richiesti dalla normativa.
ARMATURA
Oltre ad essere conformi alle norme vigenti, le armature non dovranno essere ossidate o soggette a difetti e
fenomeni di deterioramento di qualsiasi natura.
IMPASTI
La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell'impasto dovranno essere
adeguati alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del conglomerato.
L'impiego di additivi dovrà essere effettuato sulla base di controlli sulla loro qualità, aggressività ed effettiva
rispondenza ai requisiti richiesti.
Il quantitativo dovrà essere il minimo necessario, in relazione al corretto rapporto acqua-cemento e
considerando anche le quantità d'acqua presenti negli inerti; la miscela ottenuta dovrà quindi rispondere alla
necessaria lavorabilità ed alle caratteristiche di resistenza finali previste dalle prescrizioni.
L'impasto verrà effettuato con impianti di betonaggio idonei e tali da garantire l'effettivo controllo sul
dosaggio dei vari materiali; l'impianto dovrà, inoltre, essere sottoposto a periodici controlli degli strumenti di
misura che potranno anche essere verificati, su richiesta della direzione lavori, dai relativi uffici abilitati.
CAMPIONATURE
Durante tutta la fase dei getti in calcestruzzo, normale o armato, previsti per l'opera, la direzione lavori farà
prelevare, nel luogo di esecuzione, campioni provenienti dagli impasti usati nelle quantità e con le modalità
previste dalla normativa vigente, disponendo le relative procedure per l'effettuazione delle prove da eseguire
ed il laboratorio ufficiale a cui affidare tale incarico.
TRASPORTO
norme amministrative
76
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Il trasporto degli impasti dal luogo di preparazione a quello d'uso dovrà essere effettuato con contenitori
idonei sollevati meccanicamente (per limitatissime distanze) o su betoniere dotate di contenitori rotanti.
Il tempo necessario per il trasporto e l'eventuale sosta prima del getto non deve superare il tempo massimo
consentito per garantire un getto omogeneo e di qualità; nel calcestruzzo ordinario questo tempo massimo
sarà di 45/60 minuti e, nel caso di calcestruzzo preriscaldato, di 15/30 minuti.
Il tempo minimo di mescolamento dovrà essere di 5 minuti ca. oppure 30 giri del contenitore rotante.
CONTROLLO DEI CASSERI
Prima dell'effettuazione del getto i casseri, le armature e gli eventuali inserti verranno accuratamente
controllati e saranno verificati gli allineamenti, le posizioni, la pulizia interna e del fondo.
Le casseforme, tanto in legno che in acciaio, dovranno essere eseguite e montate con la massima
accuratezza e risultare sufficientemente stagne alla fuoriuscita della boiacca nelle fasi di getto. La superficie
del cassero, a contatto con l'impasto dovrà risultare il più possibile regolare.
GETTO DEL CONGLOMERATO
Prima delle operazioni di scarico dovranno essere effettuati controlli sulle condizioni effettive di lavorabilità
che dovranno essere conformi alle prescrizioni previste per i vari tipi di getto.
Durante lo scarico dovranno essere adottati accorgimenti per evitare fenomeni di segregazione negli
impasti.
Il getto verrà eseguito riducendo il più possibile l'altezza di caduta del conglomerato ed evitando ogni impatto
contro le pareti delle casseforme od altri ostacoli; si dovrà, quindi, procedere gettando, in modo uniforme,
per strati orizzontali non superiori a 40 cm. vibrando, contemporaneamente al procedere del getto, le parti
già eseguite.
Il getto dovrà essere effettuato con temperature di impasto comprese tra i 5 ed i 30 °C e con tutti gli
accorgimenti richiesti dalla direzione lavori in funzione delle condizioni climatiche.
RIPRESA DEL GETTO
Il getto andrà eseguito in modo uniforme e continuo; nel caso di interruzione e successiva ripresa, questa
non potrà avvenire dopo un tempo superiore (in funzione della temperatura esterna) alle 2 ore a 35 °C
oppure alle 6 ore a 5 °C.
Qualora i tempi di ripresa superassero tali limiti si dovranno trattare le zone di ripresa con malte speciali ed
accorgimenti indicati dalla direzione lavori, ad esempio si potrà usare la tecnica per cui le superfici vengono
accuratamente ripulite e rese scabre lungo la superficie di contatto disponendovi poi, se necessario, uno
strato di malta molto fluida di sabbia fine e cemento dello spessore medio di 15 mm..
VIBRAZIONE
La vibrazione avrà come scopo la costipazione del materiale e potrà essere:
a) interna (immersione)
b) esterna (sulle casseforme)
c) su tavolo
d) di superficie.
a) La vibrazione per immersione verrà eseguita con vibratori a tubo o lama secondo le dimensioni ed il tipo
di casseforme usate per il getto.
Il numero ed il diametro dei vibratori sarà stabilito in funzione della seguente tabella:
Ø ago mm
capacità mc/h
25
1/3
35/50
5/10 "
50/75
10/20 "
100/150
25/50 "
Si dovranno, inoltre, usare vibratori con ampiezza di vibrazione maggiore di 1 mm. e frequenza compresa tra
10.000 e 12.000 cicli per minuto.
La frequenza di vibrazione dovrà essere scelta in rapporto al tipo di granulometria impiegato secondo la
seguente tabella indicativa:
Ø inerte cm
frequenza c.p.m.
6 cm
1.500
norme amministrative
77
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
1,5
0,6
0,2
fino e cemento
3.000 "
6.000 "
12.000 "
20.000 "
Nell'esecuzione della vibrazione dovranno essere osservate anche le prescrizioni riportate di seguito:
1) il getto sarà eseguito in strati uniformi di spessore non superiore a 30/40 cm.;
2) il vibratore sarà inserito nel getto verticalmente ad intervalli stabiliti dalla direzione lavori;
3) la vibrazione dovrà interessare per almeno 10/15 cm. lo strato precedente;
4) i vibratori dovranno essere immersi e ritirati dal getto a velocità media di 10 cm./sec.;
5) il tempo di vibrazione sarà compreso tra 5/15 secondi;
6) la vibrazione sarà sospesa all'apparire, in superficie, di uno strato di malta ricca d'acqua;
7) è vietato l'uso di vibratori per rimuovere il calcestruzzo;
8) si dovrà avere la massima cura per evitare di toccare con l'ago vibrante le armature predisposte nella
cassaforma.
b) La vibrazione esterna sarà realizzata mediante l'applicazione, all'esterno delle casseforme, di vibratori
con frequenze comprese tra i 3.000 ed i 14.000 cicli per minuto e distribuiti in modo opportuno.
c) La vibrazione su tavolo sarà realizzata per la produzione di manufatti prefabbricati mediante tavoli
vibranti con frequenze comprese tra i 3.000 ed i 4.500 c.p.m.
d) I vibratori di superficie saranno impiegati, conformemente alle prescrizioni della direzione lavori, su strati
di conglomerato non superiori a 15 cm.
Salvo altre prescrizioni, non è consentita la vibrazione di calcestruzzi con inerti leggeri.
MATURAZIONE
La normale maturazione a temperatura ambiente sarà effettuata nel rispetto delle ordinarie precauzioni e
delle eventuali prescrizioni aggiuntive fornite dalla direzione lavori.
Nel caso di impiego di sistemi di maturazione a vapore del conglomerato si dovranno osservare, nelle varie
fasi di preriscaldamento, riscaldamento e raffreddamento le seguenti prescrizioni:
IL PRERISCALDAMENTO potrà, se richiesto, essere effettuato:
a) con getti di vapore nella betoniera;
b) con innalzamento della temperatura dei materiali d'impasto.
In entrambe i casi verranno scaldate anche le casseforme la cui temperatura, in caso di calcestruzzi normali,
non dovrà essere superiore di 5/10 °C a quella dell'impasto; per calcestruzzi alleggeriti con argilla espansa,
la temperatura delle casseforme non dovrà superare quella dell'impasto. Durante il preriscaldamento, per un
calcestruzzo con temperatura di 30 °C, non si dovranno usare inerti con temperature superiori ai 50 °C ed
acqua con temperatura superiore agli 80 °C; il tempo di getto non dovrà essere superiore a 40 minuti. La
fase di preriscaldamento potrà essere effettuata anche con prematurazione (ciclo lungo) di 3 ore e
temperatura del calcestruzzo non inferiore a 15 °C.
La fase di RISCALDAMENTO potrà essere adottata per impasti a temperatura ambiente oppure già
preriscaldati.
Nel caso di calcestruzzo a temperatura ambiente si dovrà usare un ciclo di riscaldamento lungo con
gradiente di temperatura non superiore ai 20/25 °C/h.
I calcestruzzi preriscaldati a ciclo lungo con temperature di impasto a 30 °C potranno essere sottoposti a
riscaldamento con gradiente termico non superiore ai 30/35 °C/h.
Durante tutte le fasi di preriscaldamento e riscaldamento si dovrà mantenere un idoneo livello di umidità
dell'ambiente e dei manufatti e non dovranno verificarsi oscillazioni di temperatura.
IL RAFFREDDAMENTO sarà eseguito con gradiente termico di 20/25 °C/h fino al raggiungimento di una
temperatura del calcestruzzo che abbia una differenza, in più od in meno, non superiore ai 15 °C rispetto
alla temperatura esterna.
DISARMO
Per i tempi e le modalità di disarmo si dovranno osservare tutte le prescrizioni previste dalla normativa
vigente e le eventuali specifiche fornite dalla direzione lavori; in ogni caso il disarmo dovrà avvenire per gradi
norme amministrative
78
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
evitando di introdurre, nel calcestruzzo, azioni dinamiche e verrà eseguito dopo che la resistenza del
conglomerato abbia raggiunto il valore richiesto.
ACCIAIO
Tutti i materiali in acciaio usati per la realizzazione di opere in cemento armato o strutture metalliche
dovranno avere caratteristiche conformi alle prescrizioni della normativa vigente, certificate da idonei
documenti di accompagnamento e confermate dalle prove fatte eventualmente eseguire dalla direzione
lavori presso laboratori riconosciuti.
Tutte le opere in c.a. facenti parte dell'appalto saranno eseguite sulla base di calcoli di stabilità
accompagnati dai disegni esecutivi, redatti e sottoscritti da un tecnico competente ed abilitato, che l'impresa
dovrà sottoporre alla direzione lavori per l'approvazione entro il termine che sarà stato stabilito all'atto della
consegna. In nessun caso si darà luogo all'esecuzione di dette opere se gli elaborati grafici e di calcolo non
saranno stati preventivamente depositati presso il competente ufficio della direzione provinciale dei lavori
pubblici. L'accettazione da parte della direzione lavori del progetto delle opere strutturali non esonera in
alcun modo l'impresa delle responsabilità derivanti per legge e per le precise pattuizioni contrattuali restando
stabilito che l'Appaltatore rimane unico e completo responsabile delle opere, sia per quanto ha rapporto con
la progettazione ed il calcolo, che per la loro esecuzione; di conseguenza egli sarà tenuto a rispondere dei
danni e degli inconvenienti che dovessero verificarsi, di qualsiasi natura ed entità essi possano risultare.
Le caratteristiche meccaniche dell’acciaio per c.a. dovranno essere le seguenti: acciaio ad aderenza
migliorata B450C laminato a caldo (ex FeB 44k) avente:
• fyk = resistenza caratteristica a snervamento per trazione dell’acciaio > 450 N/mm2
• ftk = resistenza caratteristica a rottura per trazione dell’acciaio > 540 N/mm2
• modulo di elasticità E = 200000 N/mm2 = 2.0x1011 N/m2;
• deformazione a snervamento eyd = 1.957 ‰ (0.001957).
Art. 92 - Murature
Tutte le murature dovranno essere realizzate concordemente ai disegni di progetto, eseguite con la
massima cura ed in modo uniforme, assicurando il perfetto collegamento in tutte le parti.
Durante le fasi di costruzione dovrà essere curata la perfetta esecuzione degli spigoli, dei livelli di
orizzontalità e verticalità, la creazione di volte, piattabande e degli interventi necessari per il posizionamento
di tubazioni, impianti o parti di essi.
La costruzione delle murature dovrà avvenire in modo uniforme, mantenendo bagnate le superfici anche
dopo la loro ultimazione.
Saranno inoltre, eseguiti tutti i cordoli in conglomerato cementizio, e relative armature, richiesti dal progetto o
eventualmente prescritti dalla direzione lavori.
Tutte le aperture verticali saranno comunque opportunamente rinforzate in rapporto alle sollecitazioni cui
verranno sottoposte.
I lavori non dovranno essere eseguiti con temperature inferiori a 0 °C., le murature dovranno essere bagnate
prima e dopo la messa in opera ed includere tutti gli accorgimenti necessari (cordoli, velette) alla buona
esecuzione del lavoro.
Nei lavori di conservazione delle murature sarà buona norma privilegiare l’uso di tecniche edilizie e materiali
che si riallaccino alla tradizione costruttiva riscontrabile nel manufatto in corso di recupero. Il ricorso a
materiali compatibili con gli originali, infatti, consente una più sicura integrazione dei nuovi elementi con il
manufatto oggetto d’intervento evitando di creare una discontinuità nelle resistenze chimiche fisiche e
meccaniche .
Sarà quindi sempre indispensabile acquisire buona conoscenza sul manufatto in modo da poter identificare,
tramite analisi ai vari livelli, le sue caratteristiche chimico fisiche, la sua storia, la tecnica esecutiva utilizzata
per la sua forma e messa in opera. La finalità esecutiva di intervento sarà quella della conservazione
integrale del manufatto evitando integrazioni, sostituzioni, rifacimenti, ricostruzioni in stile. Si dovrà cercare
quindi di non intervenire in maniera traumatica e generalizzata, garantendo vita al manufatto sempre con
operazioni minimali,puntuali e finalizzate.
Bisognerà evitare, soprattutto in presenza di decorazioni parietali, interventi traumatici e lesivi dell’originaria
continuità strutturale, cromatica e materica. Integrazioni e sostituzioni saranno ammesse solo ed
esclusivamente quali mezzi indispensabili per garantire la conservazione del manufatto (cedimenti strutturali,
polverizzazioni, marcescenze, ecc.) sempre e comunque dietro precisa indicazione della D.L. previa
autorizzazione degli organi competenti preposti alla tutela del bene in oggetto.
Nei casi in cui si debba ricorrere a tali operazioni sarà sempre obbligo utilizzare tecniche e materiali,
compatibili con l’esistente, ma perfettamente riconoscibili quali espressioni degli attuali tempi applicativi.
norme amministrative
79
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
MURATURA IN GASBETON
Quando prescritte, se non indicato espressamente in altro modo, dovranno essere usate murature non
portanti di tipo GASBETON ENERGY 300, con spessore di almeno cm. 25 e costituite da blocchi di
calcestruzzo aerato autoclavato GASBETON ACTIVE lisci (o maschiati), prodotti in Italia, con tasche di
sollevamento, densità nominale 300 kg/mc, marcatura CE in categoria I, spessore 24 cm e resistenza al
fuoco EI 240, legati con COLLANTE GASBETON ENERGY RDB (massa volumica 1300 kg/mc e categoria
M 2.5), steso con apposita cazzuola dentata in senso orizzontale e verticale, da intonacare con finitura a
piacere su intonaco premiscelato di sottofondo MULTICEM AKPC, di tipo ENERGY RDB (fibrorinforzato con
fibre AKPC, massa volumica 1200 kg/mc e categoria CS I) dato nello spessore minimo mm 10 all’interno e
mm 15 all’esterno, avente le seguenti caratteristiche: abbattimento acustico Rw: 43 dB - trasmittanza
termica U: 0.33 W/mq °K.
MURATURA IN BLOCCHETTI DI CEMENTO
I blocchetti verranno posti in opera in strati orizzontali con blocchetti sfalsati, allettati con malta cementizia e
giunti di spessore di 5 mm. circaa.; avranno angoli, incroci e facce esterne perfettamente allineati sia
orizzontalmente che verticalmente.
Nel caso di murature portanti saranno creati idonei pilastri in cemento armato e cordoli di collegamento.
MURATURA IN MATTONI
Tutte le murature in mattoni saranno eseguite con materiali conformi alle prescrizioni; i laterizi verranno
bagnati, per immersione, prima del loro impiego e posati su uno strato di malta di 5-7 mm..
Le murature potranno essere portanti e di tamponamento, perimetrali o interne, eseguite con blocchi forati
serie 800 o semipieni serie 800, in laterizio alleggerito in pasta tipo Poroton, “normale” o “ad incastro”, posti
ad una testa od in foglio secondo le specifiche prescrizioni.
Le tipologie di murature sono le seguenti:
•
murature perimetrali di tamponamento, con blocchi forati serie 800, tipo poroton P62, di dimensioni
nominali cm (30 x 25 x 19), aventi peso pari a circa 12,2 kg, trasmittanza 0,703 W/mq °K e percentuale di
forature minore o uguale al 55%, conforme al D.M. 20/11/1987.
•
tramezzature interne, con blocchi semipieni serie 800, tipo poroton P 148, di dimensioni nominali
cm (12 x 25 x 19), aventi peso pari a circa 4,8 kg e percentuale di forature minore o uguale al 45%,
conforme al D.M. 20/11/1987
•
tramezzature interne, con mattoni forati, tipo 8 fori, di dimensioni nominali cm (8 x 25 x 25) e cm
(12 x 25 x 25)
Nel caso di murature faccia a vista, verranno impiegati laterizi di ottima qualità con resistenza a
compressione non inferiore a 24 N/mm². (250 Kg./cm².), disposti con perfetta regolarità e con giunti (ad U,
concavi, retti, etc.) di larghezza non superiore a 5 mm. e conseguente pulizia delle facce esterne dopo
un'adeguata stagionatura.
MURATURA IN DOPPIO UNI
Sono previste in particolare murature in doppio uni, come specificato dagli elaborati grafici di progetto, sia
nella tipologia monostrato che con la formazione di cassa vuota per intercapedine .
Il tutto da eseguire come una normale muratura semiportante in laterizio e con le specifiche prescrizioni
delle tavole strutturali e comunque per le operazioni non citate valgono le seguenti prescrizioni generali:
giunti di malta orizzontali da realizzarsi il più regolarmente possibile e di spessore compreso tra 5 e 15mm.
Art. 93 - Strutture prefabbricate di calcestruzzo armato e precompresso
Con struttura prefabbricata si intende una struttura realizzata mediante l'associazione, e/o il completamento
in opera, di più elementi costruiti in stabilimento o a piè d'opera.
La progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni prefabbricate sono disciplinate dalle norme
contenute nel D.M. dei Lavori Pubblici del 3 dicembre 1987, nonché nella circolare 16 marzo 1989 n. 31104
e ogni altra disposizione in materia.
I manufatti prefabbricati utilizzati e montati dall'impresa costruttrice dovranno appartenere ad una delle due
categorie di produzione previste dal citato decreto e precisamente: in serie «dichiarata», o in serie
«controllata».
-
Posa in opera
norme amministrative
80
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Nella fase di posa e regolazione degli elementi prefabbricati si devono adottare gli accorgimenti necessari
per ridurre le sollecitazioni di natura dinamica conseguenti al movimento degli elementi e per evitare forti
concentrazioni di sforzo.
I dispositivi di regolazione devono consentire il rispetto delle tolleranze previste nel progetto, tenendo conto
sia di quelle di produzione degli elementi prefabbricati, sia di quelle di esecuzione dell'unione.
Gli eventuali dispositivi di vincolo impiegati durante la posa se lasciati definitivamente in sito non devono
alterare il corretto funzionamento dell'unione realizzata e comunque generare concentrazioni di sforzo.
- Unioni e giunti
Per «unioni» si intendono collegamenti tra parti strutturali atti alla trasmissione di sollecitazioni .
Per «giunti» si intendono spazi tra parti strutturali atti a consentire ad essi spostamenti mutui senza
trasmissione di sollecitazioni.
I materiali impiegati con funzione strutturale nelle unioni devono avere, di regola, una durabilità, resistenza al
fuoco e protezione, almeno uguale a quella degli elementi da collegare. Ove queste condizioni non fossero
rispettate i limiti dell'intera struttura vanno definiti con riguardo all'elemento significativo più debole.
I giunti aventi superfici affacciate, devono garantire un adeguato distanziamento delle superfici medesime
per consentire i movimenti prevedibili.
Il Direttore dei lavori dovrà verificare che eventuali opere di finitura non pregiudichino il libero funzionamento
del giunto.
- Appoggi
Gli appoggi devono essere tali da soddisfare le condizioni di resistenza dell'elemento appoggiato,
dell'eventuale apparecchio di appoggio e del sostegno, tenendo conto delle variazioni termiche, della
deformabilità delle strutture e dei fenomeni lenti. Per elementi di solaio o simili deve essere garantita una
profondità dell'appoggio, a posa avvenuta, non inferiore a 3 cm se è prevista in opera la formazione della
continuità dell'unione, e non inferiore a S cm se definitivo. Per appoggi discontinui (nervature, denti) i valori
precedenti vanno raddoppiati.
Per le travi, la profondità minima dell'appoggio definitivo deve essere non inferiore a (8 + 1/300) cm,
essendo «1» la luce netta della trave in centimetri.
In zona sismica non sono consentiti appoggi nei quali la trasmissione di forze orizzontali sia affidata al solo
attrito.
Appoggi di questo tipo sono consentiti ove non venga messa in conto la capacità di trasmettere azioni
orizzontali; l'appoggio deve consentire spostamenti relativi secondo quanto previsto dalle norme sismiche.
- Montaggio
Nel rispetto delle vigenti norme antinfortunistiche i mezzi di sollevamento dovranno essere proporzionati per
la massima prestazione prevista nel programma di montaggio; inoltre nella fase di messa in opera
dell'elemento prefabbricato fino al contatto con gli appoggi, i mezzi devono avere velocità di posa
commisurata con le caratteristiche del piano di appoggio e con quella dell'elemento stesso. La velocità di
discesa deve essere tale da poter considerare non influenti le forze dinamiche di urto.
Gli elementi vanno posizionati come e dove indicato in progetto.
In presenza di getti integrativi eseguiti in opera, che concorrono alla stabilità della struttura anche nelle fasi
intermedie, il programma di montaggio sarà condizionato dai tempi di maturazione richiesti per questi,
secondo le prescrizioni di progetto
L'elemento può essere svincolato dall'apparecchiatura di posa solo dopo che è stata assicurata la sua
stabilità. L'elemento deve essere stabile di fronte all'azione del:
- peso proprio;
- vento;
- azioni di successive operazioni di montaggio; - azioni orizzontali convenzionali.
L'attrezzatura impiegata per garantire la stabilità nella fase transitoria che precede il definitivo
completamento dell'opera deve essere munita di apparecchiature, ove necessarie, per consentire, in
condizioni di sicurezza, le operazioni di registrazione dell'elemento (piccoli spostamenti delle tre coordinate,
piccole rotazioni, ecc.) e, dopo il fissaggio definitivo degli elementi, le operazioni di recupero dell'attrezzatura
stessa, senza provocare danni agli elementi stessi.
Deve essere previsto nel progetto un ordine di montaggio tale da evitare che si determinino strutture
temporaneamente labili o instabili nel loro insieme.
norme amministrative
81
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
La corrispondenza dei manufatti al progetto sotto tutti gli aspetti rilevabili al montaggio (forme, dimensioni e
relative tolleranze) sarà verificata dalla Direzione dei lavori, che escluderà l'impiego di manufatti non
rispondenti.
- Accettazione
Tutte le forniture di componenti strutturali prodotti in serie controllata possono essere accettate senza
ulteriori controlli dei materiali, né prove di carico dei componenti isolati, se accompagnati da un certificato di
origine firmato dal produttore e dal tecnico responsabile della produzione e attestante che gli elementi sono
stati prodotti in serie controllata e recante in allegato copia del relativo estratto del registro di produzione e
degli estremi dei certificati di verifica preventiva del laboratorio ufficiale. Per i componenti strutturali prodotti
in serie dichiarata si deve verificare che esista una dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore.
Art. 94 - Coperture
L'inclinazione delle coperture a tetto, verificata in funzione delle località e del materiale di copertura, delle
condizioni atmosferiche e delle caratteristiche delle falde, salvo diversa prescrizione dovrà dar luogo a
pendenze che per i materiali indicati dovranno essere non inferiori al:
a) 35% nel caso di coperture con tegole alla romana o coppi;
b) 30% tegole piane o marsigliesi;
c) 20% lastre di cemento amianto e similari;
d) 15% lastre di resine poliestere e similari;
e) 10% lastre di lamiera metallica sovrapposte;
f) 5% lastre di lamiera metallica monofalda;
g) 2% manti di asfalto o guaine ardesiate e similari.
Le coperture potranno essere realizzate in coppi, tegole piane, lastre di materiale plastico, lastre di lamiera
metallica, lastre in lamiera di alluminio preverniciato, lamiera di acciaio zincata, lamiera di rame, etc.;
dovranno essere rispondenti alle norme vigenti, alle prescrizioni fissate per i materiali da usare, alle
indicazioni di progetto ed alle specifiche di dettaglio contenute nel presente capitolato.
Nelle coperture a terrazza le pendenze dovranno essere non inferiori al 2%; saranno ottenute con un
massetto in calcestruzzo leggero strutturale tipo LECA CLS 1400 (o LECA CLS 1400 Ri), premiscelato in
sacchi a base di argilla espansa Lecapiù (assorbimento di umidità circa 1% a 30’ secondo UNI EN 13055-1),
inerti naturali, cemento tipo Portlend e additivi e realizzato secondo prescrizioni. Tali pendenze e dovranno
essere disposte in modo tale da convogliare, verso i punti di raccolta, l'acqua proveniente da una superficie
di terrazza non superiore a 50 mq.
COPERTURA PIANA OCCASIONALMENTE PRATICABILE
•
Formare sulla soletta portante un massetto in calcestruzzo leggero strutturale tipo LECA CLS 1400
(o LECA CLS 1400 Ri), con pendenza del 2 ÷ 4%, in modo da garantire un efficace smaltimento delle acque.
•
Stendere a spruzzo o a pennello, ad esclusione delle zone dove saranno posati in modo
geometricamente corretto gli aeratori, una mano di primer bituminoso Bituver ECOPRIVER latta 20 kg,in
quantità non inferiore a 300 g/mq.
•
Posare a secco uno strato di diffusione del vapore costituito da un velo di vetro bitumato forato
Bituver BITUMAT V12 forato con le giunzioni longitudinali e trasversali perfettamente accostate. Predisporre
degli aeratori, nella misura compresa tra uno ogni 15-40 mq in funzione delle condizioni termoigrometriche
dell’ambiente sottostante la copertura, posandoli al di sopra dello strato di diffusione.
•
Applicare una barriera al vapore costituita da una membrana bituminosa armata con velo di vetro e
lamina di alluminio Bituver ALUVAPOR TENDER, saldandola a fiamma sullo strato funzionale della
copertura avendo cura di ancorare la membrana in aderenza totale in prossimità dei fori dello strato di
diffusione.
•
Posare lo strato di isolamento termoacustico, costituito da pannelli rigidi in lana di vetro Isover
SUPERBAC Roofine, marcati CE secondo la norma EN 13162, realizzati con fibre Roofine crêpeé e aventi
le caratteristiche seguenti:
• totale assenza di materiale non fibrato;
norme amministrative
82
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
•
•
•
•
•
•
pannello di dimensioni 1,20 x 1,00 m, rivestito su una faccia con uno strato bituminoso di ca 1,3
kg/m2 monoarmato con velo di vetro e con un film di polipropilene a finire;
conduttività termica λD dichiarata alla temperatura media di 10°C pari a 0,037 W/(m·K);
resistenza termica R dichiarata alla temperatura media di 10°C dei pannelli non dovrà essere
inferiore a 2,10 mq °K / W per uno spessore posato in opera di 80 mm;
resistenza a compressione per deformazione del 10% non dovrà essere inferiore a 50 kPa;
costante di attenuazione acustica (indice di valutazione a 500 Hz) dovrà essere non inferiore a 115
dB/m;
calore specifico: 1030 J/kg.K.
•
Incollare i pannelli con un mastice bituminoso Bituver BITUMASTIC (in quantità non inferiore a 1,5
kg/mq).
•
Applicare il primo strato dell’impermeabilizzazione, costituito da una membrana bituminosa
prefabbricata elastoplastomerica armata con poliestere dello spessore di 4 mm Bituver POLIMAT 4 MM P,
incollata a fiamma in aderenza totale sui pannelli isolanti. Risvoltare i teli sui rilievi verticali almeno 20 cm
oltre il massimo livello previsto per le precipitazioni atmosferiche.
•
Applicare il secondo strato dell’impermeabilizzazione, costituito da una membrana bituminosa
prefabbricata elastoplastomerica armata con poliestere del peso di 4,5 kg/mq, rivestita con ardesia Bituver
POLIMAT MINERAL 4,5 KG P.
•
Incollare i teli a fiamma in aderenza totale, risvoltandoli sui verticali almeno 20 cm oltre il massimo
livello previsto per le precipitazioni atmosferiche.
•
Per quanto riguarda il blocco B, nella parte in cui è prevista l’installazione dei pannelli solari ed il
posizionamento dell’unità esterna motocondensante per il raffrescamento dell’aria, lo strato di finitura dovrà
essere realizzato con uno strato dello spessore minimo di cm 5, di calcestruzzo cellulare leggero tipo
Foamcem con densità a secco Kg 400/mq ottenuta con Kg 330 di cemento tipo 32.5 o 42.5 e kg 1.5 di
schiumogeno proteico Foamcem. Il materiale dovrà avere una resistenza a compressione minima di Kg 8 al cmq.
COPERTURA DI LASTRE IN LAMIERA METALLICA
Sarà eseguita con lastre piane, ondulate o nervate, in alluminio, acciaio, rame, etc. e poste in opera su
supporti strutturali in legno, cemento o metallo, in base ai dati e calcoli di progetto.
Nel caso di struttura metallica, tutte le travi reticolari usate dovranno essere zincate o protette con
trattamenti anticorrosione; nel caso di strutture in cemento armato, le lastre di copertura dovranno essere
poste in opera su spessori murati e non a contatto con il solaio.
Tutte le guarnizioni saranno in neoprene o simili, i ganci e bulloni di fissaggio, i tirafondi, etc. saranno in
acciaio zincato e le lamiere dovranno avere almeno 3 ancoraggi per mq. e sovrapposizioni di un'onda (per
quelle ondulate) comunque non inferiori a 14/20 cm..
Il fissaggio delle lamiere verrà eseguito con viti autofilettanti ed i relativi fori dovranno permettere i movimenti
longitudinali di dilatazione.
Sulle strutture in acciaio il fissaggio sarà eseguito con saldatura per giunti (vietata per le lamiere zincate) o
mediante viti o chiodatura a pistola.
Il montaggio delle lamiere piane sarà realizzato mediante:
a) aggraffatura trasversale e coprigiunto longitudinale;
b) longitudinale e trasversale con squadrette a cerniera;
c) congiunzione a stelo con profilato estruso e coprigiunto.
Nel caso di strutture di supporto continue, le lastre piane andranno poste in opera su guaine
impermeabilizzanti e feltri protettivi montati adeguatamente.
COPERTURA IN LASTRE DI ALLUMINIO
Sarà realizzata con lamiera di alluminio conforme alle vigenti norme UNI, di spessore non inferiore a 0,8
mm. fissata con elementi speciali ed evitando il contatto con altri metalli che non siano zincati, verniciati o
plastificati.
COPERTURA DI LAMIERA IN ACCIAIO ZINCATO
norme amministrative
83
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Sarà realizzata in lamiera zincata Sendzmir conforme alle norme UNI e di spessore non inferiore a 0,6 mm.
e posta in opera senza protezione oppure con verniciatura o plastificatura.
Il montaggio, il fissaggio, la coibentazione e l'impermeabilizzazione verranno eseguiti con cura particolare
nei giunti e nelle zone esposte garantendo l'assenza di ponti termici e la perfetta tenuta alle infiltrazioni.
COPERTURA IN LAMIERA DI RAME
Sarà realizzata in lamiera di rame conforme alle norme UNI vigenti, sia del tipo nervato o piano e con
spessore non inferiore a 0,8 mm..
Il fissaggio verrà eseguito con elementi in lega leggera evitando ogni contatto con altri metalli che non siano
zincati, verniciati o plastificati.
Art. 95 - Impermeabilizzazioni
Le seguenti strutture o parti di esse saranno sempre sottoposte, salvo diverse prescrizioni, a trattamento
impermeabilizzante:
1.
le falde di tetto continue;
2.
solai di terrazzi praticabili e non praticabili;
3.
mensole di balconi ed aggetti;
4.
soglie esterne, davanzali e parapetti;
5.
solai di locali adibiti a lavatoi, cabine idriche e locali dove siano collocate
6.
prese d'acqua con scarico libero;
7.
massetti di piani terra o cantinati realizzati su vespai;
8.
tutti i raccordi verticali dei punti precedenti;
9.
pareti verticali esterne di murature interrate.
Tutte le impermeabilizzazioni realizzate con bitumi e catrami dovranno essere conformi alle norme vigenti
per l'applicazione di questo tipo di materiali (asfalto colato, conglomerati bituminosi e trattamenti a
penetrazione) ed avere caratteristiche di ininfiammabilità, solubilità, punto di rammollimento, etc. in accordo
con le specifiche prescrizioni ed il relativo impiego.
Le impermeabilizzazioni di qualsiasi genere, dovranno essere eseguite con la maggiore accuratezza
possibile, specie in vicinanza di fori, passaggi, cappe ecc. ; le eventuali perdite che si manifestassero in
esse, anche a distanza di tempo e sino al collaudo, dovranno essere riparate ed eliminate dall’Impresa, a
sua cura e spese, compresa ogni opera di ripristino.
Il piano di posa dei manti impermeabilizzanti su opere murarie dovrà avere le opportune pendenze
comunque non inferiori al 2%, essere privo di asperità e con una superficie perfettamente lisciata (a
frattazzo o simili), livellata, stagionata e con giunti elastici di dilatazione; lo spessore minimo non dovrà mai
essere inferiore ai 4 cm.
I materiali impiegati e la messa in opera dovranno presentare i requisiti richiesti, essere integri, senza borse,
fessurazioni o scorrimenti e totalmente compatibili con il sistema adottato al fine di garantire, in ogni caso,
l'assenza di qualunque infiltrazione d'acqua.
Nella realizzazione e messa in opera dei sistemi di impermeabilizzazione si dovrà adottare uno dei seguenti
tipi di posa:
- il sistema in indipendenza dovrà essere eseguito con la posa a secco della membrana impermeabile senza
alcun collegamento al supporto; in questo caso lo strato impermeabile dovrà essere completato da una
copertura (ghiaia o pavimentazione) pesante. Dovranno essere previsti, inoltre, idonei strati di scorrimento;
- il sistema in semi indipendenza verrà realizzato, in assenza di ghiaia o pavimentazioni di copertura,
fissando lo strato impermeabile al supporto nei punti perimetrali e di particolare sollecitazione meccanica; la
superficie totale dei punti di ancoraggio non dovrà essere superiore al 35% della superficie
impermeabilizzante (in zone fortemente ventose tale valore verrà elevato al 56-60%);
- il sistema in aderenza sarà usato in situazioni di vento forte, falde di copertura a forte pendenza, in
prossimità di bocchettoni, muretti, cornicioni, etc. e sarà realizzato mediante il fissaggio totale dello strato
impermeabile al supporto sottostante.
Prima della posa in opera della barriera al vapore si dovrà regolarizzare il piano di posa e dovranno essere
eliminate tutte le eventuali irregolarità e salti di quota; nel caso di solai costituiti da elementi prefabbricati,
tutte le zone di accostamento tra i manufatti dovranno essere ricoperte con strisce di velo di vetro posate a
secco.
BARRIERA AL VAPORE
norme amministrative
84
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
La barriera al vapore sarà costituita da una membrana bituminosa armata con velo di vetro e lamina di
alluminio tipo Bituver ALUVAPOR TENDER e saldata a fiamma sullo strato funzionale della copertura
avendo cura di ancorare la membrana in aderenza totale in prossimità dei fori dello strato di diffusione.
La barriera al vapore, nel caso di locali con umidità relativa dell'80% alla temperatura di 20 °C, sarà
costituita da una membrana bituminosa del peso di 2 Kg./m². armata con una lamina di alluminio da 6/100 di
mm. di spessore posata su uno strato di diffusione al vapore costituito da una membrana bituminosa armata
con velo di vetro e munita di fori; questa membrana verrà posata in opera mediante una spalmata di bitume
ossidato (2 Kg./mq.) applicato a caldo previo trattamento dell'elemento portante con primer bituminoso in
solvente.
Nel caso di locali con umidità relativa entro i valori normali, la barriera al vapore sarà costituita da una
membrana impermeabile, a base di bitume distillato o polimeri, con armatura in velo di vetro del peso di 3
Kg./mq. posata a fiamma sull'elemento portante previamente trattato con primer bituminoso a solvente e con
sormonta dei teli di almeno 5 cm. saldati a fiamma.
Gli eventuali elementi isolanti posti sopra la barriera al vapore dovranno sempre essere (salvo nella
soluzione del tetto rovescio) totalmente incollati.
BARRIERA AL VAPORE, CONDIZIONI DI ALTO TASSO DI UMIDITÀ (80% a 20 °C.)
Membrana bituminosa del peso di 2 Kg/mq. armata con una lamina di alluminio goffrato da 6/100 di mm. di
spessore, posata su uno strato di diffusione al vapore costituito, a sua volta, da una membrana bituminosa
armata con velo di vetro e con fori di 2 cm. di diametro nella quantità di 115/mq. ca. (la posa in opera della
membrana sarà eseguita con bitume ossidato spalmato a caldo previo trattamento del supporto con primer
bituminoso in solvente).
BARRIERA AL VAPORE, CONDIZIONI DI MEDIO TASSO DI UMIDITÀ (50-60% a 20 °C)
Membrana impermeabile, a base di bitume distillato o polimeri, con armatura in velo di vetro, del peso di 3
Kg/mq. posata a fiamma sull'elemento portante previamente trattato con primer bituminoso a solvente.
STRATO DI SCORRIMENTO
Verrà posto tra gli strati impermeabilizzanti ed il relativo supporto e dovrà avere caratteristiche di
imputrescibilità, rigidità, basso coefficiente di attrito, buona resistenza meccanica; sarà costituito da un feltro
di vetro da 50 g/mq. trattato con resine termoindurenti oppure da cartonfeltro bitumato cilindrato da 300
g/mq.
Lo strato di scorrimento dovrà essere posato a secco come pure la prima membrana ad esso sovrastante
che dovrà essere saldata solo nelle zone di sormonta dei teli.
Lo strato di scorrimento non dovrà essere posato in prossimità dei contorni, dei volumi tecnici della
copertura, dei bocchettoni, dei caminetti di ventilazione, delle gronde e dei giunti di dilatazione, fermandosi a
20-30 cm da tali elementi.
MEMBRANE IMPERMEABILI
Saranno costituite da fogli impermeabilizzanti in PVC rinforzato e simili con o senza rinforzi (in tessuto di
vetro o sintetico) posati secondo i sistemi in indipendenza, in semi indipendenza o in aderenza e secondo le
relative specifiche fornite dal progetto, dalle case produttrici e dalla direzione lavori.
Si dovranno, comunque, eseguire risvolti di almeno 20 cm. di altezza lungo tutte le pareti verticali di
raccordo, adiacenti ai piani di posa, costituite da parapetti, volumi tecnici, locali di servizio, impianti, etc.
Per quanto riguarda le coperture ci sarà un primo strato dell’impermeabilizzazione, costituito da una
membrana bituminosa prefabbricata elastoplastomerica armata con poliestere dello spessore di 4 mm tipo
Bituver POLIMAT 4 MM P, incollata a fiamma in aderenza totale sui pannelli isolanti ed un secondo strato
dell’impermeabilizzazione, costituito da una membrana bituminosa prefabbricata elastoplastomerica armata
con poliestere del peso di 4,5 kg/mq, rivestita con ardesia tipo Bituver POLIMAT MINERAL 4,5 KG P.
ASFALTO FUSO
La pasta di asfalto per stratificazioni impermeabilizzanti di terrazzi, coperture, fondazioni ecc, risulterà dalla
fusione di :
- 60 parti in peso di mastice di asfalto naturale (in piani)
- 4 parti in peso di bitume naturale raffinato
- 36 parti in peso di sabbia vagliata, lavata e ben seccata
Nella fusione i componenti dovranno ben mescolarsi perchè l’asfalto non carbonizzi e l’impasto diventi
omogeneo.
La pasta di asfalto, sarà distesa a strati o a strisce parallele, dello spessore prescritto, con l’ausilio delle
opportune guide di ferro, compressa e spianata con la spatola e sopra di esse e mentre è ancora ben calda
norme amministrative
85
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
si spargerà della sabbia silicea di granulometria fine ed uniforme, la quale verrà battuta per ben incorporarla
nello strato asfaltico.
CARTONFELTRO BITUMATO
Sarà costituito da carta feltro impregnata a saturazione di bitume ottenuta con un doppio bagno e , in
aggiunta, uno strato finale in fibre.
Le caratteristiche dei diversi tipi di cartonfeltro dovranno essere conformi alle norme vigenti per tali materiali.
I manti bituminosi con supporti in fibra di vetro dovranno essere stabili chimicamente e fisicamente, resistenti
alla trazione, imputrescibili, etc.; le caratteristiche delle miscele bituminose e dei supporti o armature di
protezione in fibre di vetro saranno conformi alla normativa vigente od alle specifiche prescrizioni relative
alle varie condizioni d'uso.
GUAINE IN RESINE
Saranno prodotte per vulcanizzazione di vari tipi di polimeri e additivi plastificati, dovranno essere resistenti
al cemento, al bitume ed alle calci, agli agenti atmosferici, ai raggi ultravioletti; avranno spessori variabili da
0,75 a 2 mm. e caratteristiche meccaniche adeguate.
GUAINA PER COPERTURE NON ZAVORRATE
Sarà costituita da un foglio impermeabilizzante in PVC (cloruro di polivinile) con rinforzo in tessuto di
poliestere, avrà uno spessore totale di 1,2/1,5 mm. e verrà usata come strato esposto del manto
impermeabilizzante a strati non incollati, con fissaggio meccanico e senza zavorramento.
Dovrà avere caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici, ai raggi UV, al calore radiante ed avere
stabilità dimensionale.
Il materiale sarà trasportato e posto in opera secondo le indicazioni della casa produttrice.
GUAINA PER COPERTURE ZAVORRATE
Sarà costituita da un foglio impermeabilizzante in PVC plastificato (cloruro di polivinile) con rinforzo in
velovetro e tessuto di vetro per lo spessore totale di 1/1,2 mm. e verrà usata come ultimo strato esposto del
manto impermeabilizzante a strati non incollati e con zavorramento.
Dovrà avere caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici, ai raggi UV, alle radici, al calore radiante ed
avere stabilità dimensionale.
GUAINE BITUMINOSE
Saranno generalmente armate ed incollate a fiamma in aderenza totale o parziale (nella loro parte centrale)
sui pannelli isolanti con giunti sovrapposti di almeno 10cm e risvolti dei teli sui rilievi verticali di almeno 20cm
oltre il massimo livello previsto dalle acque, compreso la formazione dei colli di raccordo.
GUAINA LIQUIDA
L’impermeabilizzazione mediante guaina liquida, tipicamente usata per pavimenti del logge o balconi, sarà
costituita da una guaina liquida con colore a scelta della d.l. tipo motex S24 della WEBER BROUTIN e dovrà
essere posata su supporti puliti trattati, se porosi, con primer RS12 della WEBER BROUTIN che deve
asciugare per almeno 8 ore; la posa deve essere fatta in maniera uniforme con l’utilizzo di pennello,
spazzolone o spatola d’acciaio in due mani a distanza di almeno 6 ore con uno spessore non superiore ad
1mm per mano e per uno spessore finale di almeno 1mm; solo dopo 72 ore si potrà poi procedere alla posa
della pavimentazione.
IMPERMEABILIZZAZIONI PARETI CONTROTERRA
L’impermeabilizzazione della parete controterra dovrà essere messa in opera tramite una prima mano ed
una eventuale seconda data con la cazzuola di malta tipo MOTEX DRY 0S520 WEBER BROUTIN,
miscelato lento per 4-5 minuti con circa 5 lt. di acqua pulita per ogni sacco da 25 Kg. di prodotto, fino ad
ottenere un impasto omogeneo. Negli angoli di raccordo fra pavimento e pareti saranno eseguite sgusce
triangolari, con prodotto tipo MOTEX REPAIR MC 200 WEBER BROUTIN. Successivamente verrà
applicato uno strato di rinzaffo tipo TERRASAN RINZAFFO WEBER BROUTIN a cazzuola su tutta la parete
in modo uniformemente coprente, impastando il prodotto con acqua pulita in ragione di 6.5 l per sacco da 25
Kg. di prodotto, dopo aver lasciato stagionare per almeno tre giorni ed avere eseguito un lavaggio
abbondante con acqua pulita, si procederà all’applicazione di prodotto tipo TERRASAN INTONACO WEBER
BROUTIN in spessore di cm. 3 con quantità d’acqua di 11 l per sacco da 17 Kg. di prodotto.
norme amministrative
86
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 96 - Isolamenti
Le strutture, o parti di esse, costituenti elementi di separazione fra ambienti di diverse condizioni
termoacustiche, dovranno rispondere alle caratteristiche di isolamento prescritte includendo dei materiali
integrativi necessari al raggiungimento dei valori richiesti.
I materiali saranno messi in opera secondo la normativa prevista e le raccomandazioni dei produttori, dopo
adeguata preparazione delle superfici interessate, degli eventuali supporti e provvedendo all'eliminazione
delle situazioni di continuità termo - acustiche non richieste.
Oltre all'osservanza delle disposizioni normative vigenti e delle prescrizioni suddette, le caratteristiche di
isolamento richieste dovranno essere verificate in modo particolare nelle pareti (esterne, divisorie tra gli
alloggi, confinanti con locali rumorosi, vani scala, etc.) e nei solai (di copertura, intermedi, a contatto con
l'esterno, etc.).
I materiali impiegati dovranno essere adeguatamente protetti dalle sollecitazioni meccaniche e dagli agenti
atmosferici e, nel caso di posa in opera in ambienti esterni od aggressivi, dovranno avere le caratteristiche di
resistenza ed imputrescibilità adeguate al loro uso.
Sarà comunque obbligatorio, durante la posa in opera, osservare tutti gli accorgimenti e le prescrizioni
necessari o richiesti per la realizzazione dei requisiti di isolamento termo-acustici ed anticondensa adeguati
alle varie condizioni d'uso.
ISOLAMENTO CON CAPPOTTO ESTERNO
La realizzazione del sistema di isolamento esterno dovrà avvenire mediante applicazione di pannelli
termoisolanti Waler THERMOWALL 037 in polistirene espanso sinterizzato tagliato da blocco, esente da
materiale rigenerato, reazione al fuoco Classe E, coeff. conducibilità termica λ=0,037 W/mK, prodotto
secondo norma UNI EN 13163 e con marchio di qualità UNI-IIP e marcatura CE.
I pannelli avranno dimensioni 100X50 cm, spessore cm 10 come richiesto da relazione termoigrometrica e
superficie opportunamente fresata per garantire la perfetta adesione della malta collante e la ripartizione
delle sollecitazioni meccaniche di taglio dovute alle dilatazioni termiche.
La posa dei pannelli, da effettuare dal basso verso l’alto è preceduta dal posizionamento del profilo di
partenza Waler CW in alluminio preverniciato da fissare alla muratura mediante tassellatura ad
espansione.
I pannelli vengono applicati mediante malta collante della linea Waler Macem stesa sul retro del pannello
con cordolo perimetrale e tre punti centrali, con superficie incollata di almeno il 40% del
pannello. I pannelli verranno posizionati con il lato maggiore orizzontale e in file a giunti sfalsati. Eventuali
fughe tra i pannelli saranno chiuse con inserti di materiale isolante.
Nel corso della posa sarà controllata la perfetta planarità dello strato isolante con staggia da 3,0 m e corretti
eventuali gradini tra i pannelli tramite levigatura.
In corrispondenza dei serramenti, davanzali e copertina, la sigillatura tra pannello ed elemento sarà ottenuta
con guarnizione espandente precompressa autoadesiva Waler COMPRIBAND, in grado di assicurare la
tenuta elastica ed impermeabile all’acqua, imputrescibile, atossica, ottimo isolante termico ed acustico,
resistente a temperature da –40 °C a + 90 °C.
Dopo almeno 24 ore dall’incollaggio, in funzione del supporto e del tipo di intervento, i pannelli isolanti
verranno fissati meccanicamente con tasselli Waler STR in PVC con vite in acciaio e tappo isolante in
polistirene, a filo dell’isolante o ad affondamento, in ragione di 6 tasselli a m2 in corrispondenza di tutti gli
spigoli del pannello più uno centrale, con lunghezza tale da garantire il fissaggio per almeno 4 cm all’interno
della muratura.
Applicazione su tutti gli spigoli del fabbricato di paraspigoli Waler WS2525 S in PVC con rete preaccoppiata
in fibra di vetro con appretto antialcalino, mediante rasante Waler Macem. Applicazione su tutti gli spigoli di
raccordo tra superfici orizzontali e verticali di paraspigoli con gocciolatoio Waler CWP in PVC con rete
preaccoppiata.
In corrispondenza degli angoli di finestre o porte, applicare come ulteriore rinforzo la rete Waler AS3340
presagomata annegata con rasante. Rasatura rinforzata realizzata con rasante della linea Waler Macem,
steso con spatola d’acciaio. Nello strato ancora fresco viene annegata la rete di armatura Waler WTG43, in
fibra di vetro con appretto antialcalino, peso 160 gr/m2.
I teli di rete devono essere sovrapposti per almeno 10 cm. Esecuzione di secondo strato di livellamento con
malta rasante al fine di ricoprire completamente la rete d’armatura.
Ad essiccazione avvenuta, applicare una mano di fondo pigmentato e rivestimento a spessore colorato della
linea Sintek, Silox o K-Six, granulometria min.1,5 mm, da applicare con spatola d’acciaio e rifinito con
spatola di plastica con movimenti rotatori. Tale rivestimento permette di garantire elevata idrorepellenza e
protezione al sistema, oltre a consentire l’effetto estetico desiderato. Il colore del rivestimento avrà indice di
luminosità maggiore od uguale a 30% e comunque a tinte chiare.
norme amministrative
87
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
ISOLANTI PER CONTROSOFFITTO
- Isolanti per controsoffitti sospesi; saranno costituiti da pannelli rigidi in fibre di vetro elastiche,
incombustibili, esenti da alcali e fornite in pannelli ottenuti con vari procedimenti; le fibre avranno diametri
varianti dai 3 ai 12 micron con densità comprese tra 10/120 Kg/mc. ed assorbimento acustico di 0,7.
Nel caso di ambienti con alte percentuali di umidità in sospensione saranno predisposte anche adeguate
barriere al vapore.
- Isolanti per controsoffitti; saranno costituiti da pannelli in polistirene espanso estruso con pelle, forniti in
lastre dello spessore e delle dimensioni richieste (dai 2 ai 6 cm), con adeguata resistenza meccanica,
adeguata resistenza termica e totale impermeabilità all'acqua.
Nel caso di ambienti con alte percentuali di umidità in sospensione saranno predisposte anche adeguate
barriere al vapore.
Art. 97 - Pavimentazioni
Tutti i pavimenti dovranno risultare di colori uniformi secondo le qualità prescritte ed esenti da imperfezioni di
qualunque natura.
Sarà onere dell'Appaltatore provvedere alla spianatura, levigatura e pulizia.
I pavimenti si addentreranno per 15 mm. entro l'intonaco delle pareti che sarà tirato verticalmente fino al
pavimento stesso, evitando ogni raccordo o guscio.
L'orizzontalità delle superfici dovrà essere particolarmente curata evitando ondulazioni superiori all'uno per
mille.
Il piano destinato alla posa dei pavimenti sarà spianato mediante un sottofondo costituito, salvo altre
prescrizioni, da un massetto di calcestruzzo di spessore non inferiore ai 4 cm. con stagionatura (minimo una
settimana) e giunti idonei.
Deve essere, inoltre, impedita dall'Appaltatore la praticabilità dei pavimenti appena posati (per un periodo di
10 giorni per quelli posti in opera su malta e non meno di 72 ore per quelli incollati con adesivi), gli eventuali
danneggiamenti per il mancato rispetto delle attenzioni richieste saranno prontamente riparati a cura e
spese dell'Appaltatore.
PAVIMENTAZIONI ESTERNE
Nell'esecuzione di pavimentazioni esterne si dovrà realizzare un massetto in conglomerato cementizio con
dosaggio non inferiore a 250 Kg. di cemento per mc. gettato secondo gli spessori previsti o richiesti dalla
direzione lavori; la pavimentazione verrà quindi posata sopra un letto di sabbia e cemento (dosato a 400
Kg.) di spessore di ca. 1,5 cm.
Le pavimentazioni esterne andranno cosparse d'acqua per almeno 10 giorni dall'ultimazione e poi si
procederà alle rifiniture di ultimazione (chiusura delle fessure, etc.).
La pavimentazione così realizzata dovrà risultare conforme alle specifiche, in accordo con le prescrizioni del
presente capitolato, essere perfettamente levigata, con le pendenze prescritte e quanto altro richiesto.
PAVIMENTAZIONE IN BATTUTO DI CEMENTO
Pavimento in battuto di cemento reso collaborante con l’ausilio di una maglia elettrosaldata del diametro di
mm. 4/6 15X15 anche ai piani interrati, formato da uno strato di cm. 10 di calcestruzzo cementizio a q.li
3/325, e successiva distesa fresco su fresco di cappa superiore di malta cementizia q.li 4/325 dello spessore
di cm. 2, compreso l’onere per la formazione di giunti a getto indurito con l’inserimento di profili in p.v.c. delle
dimensioni richieste, spolvero di cemento tipo 325 con perfetta lisciatura delle superfici e la bocciardatura e
la finitura lucida della superficie, con prodotto tipo MAPEI. Il tutto verrà gettato per settori che saranno
indicati dalla D.L. compresa la formazione di eventuali travi di bordo, di dimensioni variabili e atte al
contenimento del terreno, in aderenza delle fondazioni dei muri portanti. Compreso il ferro di armatura e le
necessarie casserature in legno di contenimento dei getti. Compresa la fornitura e posa di strato separatore
in feltro al poliestere, 200g/mq. da posizionare controterra con risvolti fissati sulle murature perimetrali dei
locali, compreso assistenza muraria.
PAVIMENTAZIONE IN GOMMA
La realizzazione del pavimento in gomma se da porre su pavimento esistente sarà preceduta dalla pulizia
del supporto con ausilio di soda, dalla primerarizzazione con materiale atto a fare aderire il prodotto da
utilizzarsi per la livellazione e dalla conseguente livellazione, per differenze di spessore variabili da 1 a
10mm per ogni singola mano, con materiale tipo Ultraplan Mapei; si procederà quindi con la posa del
pavimento in gomma calandrata e vulcanizzata in un unico strato fornito in rotoli o piastre dello spessore di
norme amministrative
88
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
2mm con superficie liscia tipo PlanSystem modello Granito colore G363 di Pirelli mediante l'incollaggio con
adesivo epossidico bicomponente a cui seguirà, in modalità analoghe a quelle appena descritte, la posa
dello zoccolino, per lavori ed opere eseguiti secondo la migliore tecnica, con l'impiego di mano d'opera
idonea e materiali di ottima qualità, occorrenti per dare il manufatto compiuto e finito a regola d'arte; si
terminerà con la saldatura dei giunti, da eseguirsi a filo perfetto senza la formazione né di incavi né di
sporgenze, e la successiva pulizia finale con sgrassaggio ed utilizzo di ammoniaca nonchè ceratura finale.
PAVIMENTAZIONE IN PIASTRELLE IN GRES
In relazione ai bagni e ai locali bagnati in genere, si dovrà procedere alla posa di pavimento in piastrelle di
gres porcellanato di dimensioni 30x30cm e con spessore 8mm, posato a cassero quadro a giunto
leggermente aperto con boiacca di puro cemento tipo 325 su letto di legante idraulico o da incollare sul
sottofondo, compresa la stuccatura e la pulizia con segatura a posa ultimata. Le piastrelle sono da disporre
secondo il casellario predisposto dalla d.l.
PAVIMENTAZIONE IN BEOLA
In relazione alla posa in opera di pavimento in beola sarà da svolgere e giunto unito come da casellario
predisposto e si procederà con l’ausilio di colle bicomponenti per esterni tipo Mapei, evitando di formare
qualsiasi dislivello in corrispondenza dei bordi procedendo poi al lavaggio ed alla pulizia finale.
Art. 98 - Intonaci
L'esecuzione degli intonaci, interni od esterni, dovrà essere effettuata dopo un'adeguata stagionatura (50 60 giorni) delle malte di allettamento delle murature sulle quali verranno applicati.
Le superfici saranno accuratamente preparate, pulite e bagnate.
Per le strutture vecchie non intonacate si dovrà procedere al distacco di tutti gli elementi non solidali con le
murature, alla bonifica delle superfici ed alla lavatura.
Per le strutture già intonacate si procederà all'esportazione dei tratti di intonaco non aderenti o
compromessi, alla scalpellatura delle superfici ed alla lavatura.
L'esecuzione degli intonaci dovrà essere protetta dagli agenti atmosferici; lo strato finale non dovrà
presentare crepature, irregolarità negli spigoli, mancati allineamenti o altri difetti; le superfici dovranno
essere perfettamente piane con ondulazioni inferiori all'uno per mille e spessore di almeno 15 mm.
La messa in opera dello strato di intonaco finale sarà, comunque, preceduta dall'applicazione, sulle
murature interessate, di uno strato di intonaco grezzo al quale verrà sovrapposto il tipo di intonaco (intonaco
civile, a stucco, plastico, etc.) indicato dalle prescrizioni per la finitura.
Gli interventi di conservazione sugli intonaci e sulle decorazioni saranno sempre finalizzati alla massima
tutela della loro integrità fisico-materica; l’Appaltatore dovrà pertanto, evitare demolizioni, rimozioni, e
dismissioni tranne quando espressamente ordinato dalla D.L. e solo ed esclusivamente se gli intonaci
risultino irreversibilmente alterati e degradati, evidenziando eccessiva perdita di legante, inconsistenza,
evidenti fenomeni di sfarinamento e distacco.
Le operazioni di intervento andranno pertanto effettuate salvaguardando il manufatto e distinguendo in modo
chiaro le parti eventualmente ricostruite.
I materiali da utilizzarsi per l’intervento di conservazione dovranno essere accettati dalla D.L., possedere
accertate caratteristiche di compatibilità fisica, chimica e meccanica con l’intonaco esistente ed il suo
supporto.
CONSERVAZIONE DI INTONACI DISTACCATI MEDIANTE INIEZIONI A BASE DI MISCELE IDRAULICHE
Questi interventi consentono di ripristinare la condizione di adesività fra intonaco e supporto, sia esso la
muratura o un altro strato di rivestimento, mediante l’applicazione o l’iniezione di una miscela adesiva che
presenti le stesse caratteristiche dell’intonaco esistente e cioè:
a) forza meccanica superiore, ma in modo non eccessivo, a quella della malta esistente;
b) porosità simile
c) ottima presa idraulica;
d) minimo contenuto possibile di sali solubili potenzialmente dannosi per i materiali circostanti;
e) buona plasticità e lavorabilità
f) basso ritiro per permettere il riempimento anche di fessure di diversi millimetri di lunghezza.
Il distacco può presentare buone condizioni di accessibilità (parti esfoliate, zone marginali di una lacuna),
oppure può manifestarsi senza soluzioni di continuità sulla superficie dell’intonaco, con rigonfiamenti
percettibili al tocco o strumentalmente.
norme amministrative
89
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Nel primo caso la soluzione adesiva può essere applicata a pennello direttamente sulle parti staccate,
riavvicinandole al supporto. Nel caso in cui la zona non sia direttamente accessibile, dopo aver ispezionato
le superfici ed individuate le zone interessate da distacchi, l’Appaltatore dovrà eseguire delle perforazioni
con attrezzi ad esclusiva rotazione limitando l’intervento alle parti distaccate.
Egli altresì, iniziando la lavorazione a partire dalla quota più elevata, dovrà:
- aspirare mediante una pipetta in gomma i detriti della perforazione e le polveri depositatesi all’interno
dell’intonaco;
- iniettare con adatta siringa una miscela acqua/alcool all’interno dell’intonaco al fine di pulire la zona
distaccata ed umidificare la muratura;
- applicare all’interno del foro un batuffolo di cotone;
- iniettare attraverso il batuffolo di cotone, una soluzione a basi di adesivo acrilico in emulsione (primer)
avendo cura di evitare il reflusso verso l’esterno;
- attendere che l’emulsione acrilica abbia fatto presa;
- iniettare, dopo aver asportato il batuffolo di cotone, la malta idraulica prescritta operando una leggera,
ma prolungata, pressione sulle parti distaccate ed evitando il percolamento della miscela all’esterno.
Qualora la presenza di alcuni detriti dovesse ostacolare la ricollocazione nella sua posizione originaria del
vecchio intonaco, oppure impedire l’ingresso della miscela, l’Appaltatore dovrà rimuovere l’ostruzione con
iniezioni d’acqua e leggera pressione oppure attraverso gli attrezzi meccanici consigliati dalla D.L.
Per distacchi di lieve entità, fra strato e strato, con soluzioni di continuità dell’ordine di 0,5 mm, non è
possibile iniettare miscele idrauliche, per cui si può ricorrere a microiniezioni a base di sola resina, per
esempio un’emulsione acrilica, una resina epossidica o dei silani. Per distacchi estesi si potrà utilizzare una
miscela composta da una calce idraulica, un aggregato idraulico, un adesivo fluido, ed eventualmente un
fluidificante. L’idraulicità della calce permette al preparato di far presa anche in ambiente umido; l’idraulicità
dell’aggregato conferma le proprietà e conferisce maggiore resistenza alla malta; l’adesivo impedisce in
parte la perdita di acqua appena la miscela viene a contatto con muratura e intonaco esistente; il fluidificante
eleva la lavorabilità dell’impasto.
Come legante si usano calci idrauliche naturali bianche, con additivo collante tipo resina acrilica; gli
aggregati consigliati sono la pozzolana superventilata e lavata (per eliminare eventuali sali ) e il cocciopesto,
con gluconato di sodio come fluidificante.
CONSERVAZIONE DI INTONACI E DECORAZIONI DISTACCATI MEDIANTE MICROBARRE DI
ARMATURA
Previa accurata ispezione di intonaci e decorazioni in modo da individuare con precisione tutte le parti in
fase di distacco, l’Appaltatore avrà l’obbligo di mettere in sicurezza tramite puntellature e/o altri accorgimenti
le zone che potrebbero accusare molteplici danni a causa delle sollecitazioni prodotte dai lavori di
conservazione.
Quindi dovrà:
- praticare delle perforazioni aventi il diametro e la profondità prescritti dagli elaborati di progetto o
ordinati dalla D.L.;
- aspirare mediante una pipetta in gomma i detriti della perforazione e le polveri depositatesi;
- iniettare con adatta siringa una miscela acqua/alcool all’interno dell’intonaco al fine di pulire la zona
distaccata ed umidificare la muratura;
- applicare all’interno del foro un batuffolo di cotone;
- provvedere alla sigillatura delle zone in cui si siano manifestate, durante la precedente iniezione,
perdite di liquido;
- iniettare se richiesto, attraverso il batuffolo di cotone, una soluzione a base di adesivo acrilico in
emulsione (primer);
- iniettare, dopo aver asportato il batuffolo di cotone, una parte della miscela idraulica in modo da
riempire circa il 50% del volume del foro;
- collocare la barra di armatura precedentemente tagliata a misura;
- iniettare la rimanente parte di miscela idraulica evitando il percolamento della miscela all’esterno.
INTONACO GREZZO
Dovrà essere eseguito dopo un'accurata preparazione delle superfici, secondo le specifiche dei punti
precedenti, e sarà costituito da uno strato di spessore di 5 mm. ca. di malta conforme alle caratteristiche
richieste secondo il tipo di applicazione (per intonaci esterni od interni); dopo queste operazioni verranno
predisposte delle fasce guida a distanza ravvicinata.
norme amministrative
90
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Dopo la presa di questo primo strato verrà applicato un successivo strato di malta più fine in modo da
ottenere una superficie liscia ed al livello con le fasce precedentemente predisposte.
Dopo la presa di questo secondo strato si procederà all'applicazione di uno strato finale, sempre di malta
fine, stuccando e regolarizzando la superficie esterna così ottenuta.
INTONACO CIVILE
L'intonaco civile dovrà essere applicato dopo la presa dello strato di intonaco grezzo e sarà costituito da una
malta, con grani di sabbia finissimi, lisciata mediante frattazzo rivestito con panno di feltro o simili, in modo
da ottenere una superficie finale perfettamente piana ed uniforme.
INTONACO A GESSO
L'intonaco a gesso dovrà essere applicato dopo la presa dell'intonaco grezzo e sarà costituito da due strati;
il primo strato (2/2,5 mm. di spessore) sarà formato con malta per stucchi ed il secondo strato (1,5 mm. di
spessore) sarà formato con gesso-scagliola oppure direttamente sul tavolato (gesso su nudo).
La superficie verrà lisciata con frattazzo di acciaio.
INTONACO S627-FASSA
Intonaco a base di cemento solfato resistente, sabbie classificate ed additivi specifici atti a migliorare la
lavorazione e l'adesione.
Le superfici da intonacare si devono presentare pulite e devono essere esenti da efflorescenze saline.
L'intonaco vecchio, se esistente, va rimosso completamente sino a circa 1 metro al di sopra dei segni
d'umidità. Si procederà quindi al lavaggio con acqua pulita e a più spazzolature su tutta la superficie.
Eventuali sporgenze eccessive vanno rimosse ed i difetti di planarità devono essere ripresi. Parti incoerenti
o in via di distacco devono essere asportate. Su queste superfici, preventivamente rinzaffate con il
premiscelato tipo S 641 - FASSA, si procederà all'applicazione dell'intonaco per il risanamento di murature
umide tipo S 627 – FASSA. La successiva lavorazione superficiale sarà eseguita con staggia e frattazzo. Lo
spessore minimo di applicazione è di 2 cm.
INTONACO KD2-FASSA
Intonaco a base di calce idrata, cemento Portland, sabbie classificate, fibre polimeriche ed additivi specifici.
Le superfici da intonacare si devono presentare sane, pulite e devono essere esenti da polvere, tracce d'olio
o prodotti di scasseratura, efflorescenze saline o fuliggine. Le sporgenze eccessive vanno rimosse ed i difetti
di planarità devono essere ripresi. Parti incoerenti o in via di distacco devono essere asportate e ripristinate.
Su queste superfici, dopo l'esecuzione delle fasce ed il posizionamento dei paraspigoli, con l'apposita
intonacatrice in continuo si procederà all'applicazione dell'intonaco di fondo fibrorinforzato per interni ed
esterni tipo KD 2 – FASSA. La successiva lavorazione superficiale sarà eseguita con staggia e frattazzo. Lo
spessore minimo di applicazione è di 1 cm.
INTONACO S641-FASSA
Intonaco per rinzaffo a base di cemento solfato resistente, sabbie classificate ed additivi specifici atti a
migliorare la lavorazione e l'adesione. Le superfici da intonacare si devono presentare pulite e devono
essere esenti da efflorescenze saline. L'intonaco vecchio, se esistente, va rimosso completamente sino a
circa 1 metro al di sopra dei segni d'umidità. Si procederà quindi al lavaggio con acqua pulita e a più
spazzolature su tutta la superficie. Eventuali sporgenze eccessive vanno rimosse ed i difetti di planarità
devono essere ripresi. Parti incoerenti o in via di distacco devono essere asportate. Su queste superfici, con
l'apposita intonacatrice in continuo o a mano, si procederà all'applicazione del rinzaffo di risanamento per
murature umide tipo S 641 - FASSA L'applicazione va eseguita in un unico strato, con copertura non
inferiore al 50% della superficie da trattare, sino a spessori di 4-5 mm. La superficie non dovrà essere
successivamente lisciata.
INTONACO SP22-FASSA
Intonaco a base di cemento Portland, sabbie classificate ed additivi specifici. Le superfici da intonacare
saranno preventivamente trattate con aggrappante per superfici in calcestruzzo per interni ed esterni tipo SP
22 – FASSA. L'applicazione va eseguita a macchina in un unico strato, con copertura non inferiore al 50%
della superficie da trattare, sino a spessori di 4-5 mm. La superficie non dovrà essere successivamente
lisciata.
INTONACO S605-FASSA
norme amministrative
91
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Bio-intonaco, certificato ANAB, per finiture a civile, a base di calce idrata, sabbie classificate ed additivi
specifici. L'applicazione a mano va eseguita con spatola metallica mentre la finitura avviene con spatola di
plastica o, in alternativa, con frattazzino di spugna. Gli intonaci di fondo asciutti vanno inumiditi
preventivamente.
INTONACO BR 575 – FASSA
Malta fibrorinforzata, tixotropica, rapida, a ritiro controllato, con finitura a civile. Il calcestruzzo ammalorato
ed in fase di distacco deve essere asportato sino al raggiungimento di un sottofondo solido, resistente e
ruvido. Tale operazione può essere condotta mediante sabbiatura o con l'uso di getti d'acqua o d'aria a
pressione. Se la struttura in calcestruzzo è armata e l'operazione di pulizia arriva ad interessare i ferri
d'armatura si deve prevedere l'uso della boiacca cementizia bicomponente tipo BF 501 - FASSA con
funzione anticorrosiva e di ponte d'aggrappo. Una volta preparato il fondo si procederà con il bagnare a
rifiuto le superfici prima di procedere con la regolarizzazione di difetti presenti nei getti, cornicioni, frontalini,
dove sia anche necessario decorare in tempi brevi senza l’applicazione di ulteriori strati di finitura, mediante
la malta con finitura a civile tipo BR 575 – FASSA per il ripristino, il consolidamentoe la finitura di manufatti in
calcestruzzo armato e non. Spessore minimo di applicazione 3 mm.
Di seguito vengono riportate le prestazioni tipiche (riferite a prove di laboratorio a 20°C e 65% di U.R.) della
malta da ripristino:
2
- resistenza a flessione a 28 gg:
6 N/mm ca.
- resistenza a compressione a 28 gg:
20 N/mm2 ca.
- modulo di elasticità a 28 gg:
16.000 N/mm2 ca.
- adesione al calcestruzzo a 28 gg:
> 0,7 N/mm2 ca.
INTONACO KZ35 - FASSA
Intonaco di fondo per esterni a base di cemento solfato resistente, materiale idrofugo, sabbie classificate ed
additivi specifici atti a migliorare la lavorazione e l'adesione. Le superfici da intonacare si devono presentare
sane, pulite e devono essere esenti da polvere, tracce d'olio o prodotti di scasseratura, efflorescenze saline
o fuliggine. Le sporgenze eccessive vanno rimosse ed i difetti di planarità devono essere ripresi. Parti
incoerenti o in via di distacco devono essere asportate e ripristinate. Su queste superfici, dopo l'esecuzione
delle fasce ed il posizionamento dei paraspigoli, con l'apposita intonacatrice in continuo si procederà
all'applicazione nella fascia esterna di zoccolatura dell'intonacotipo KZ 35 - FASSA,. L'applicazione va
eseguita a macchina in un unico strato sino a spessori di 10-20 mm. La superficie va rifinita con frattazzo di
plastica o legno.
STABILIZZANTE AG15 - FASSA
L’isolamento e la stabilizzazione del fondo prima dell’applicazione dei rivestimenti murali a base minerale sia
bianchi che colorati tipo RF 100, RM 200 e RG 300 tipo FASSA saranno realizzati mediante applicazione a
pennello o rullo di una dispersione di resine sintetiche tipo AG 15 - FASSA. Diluire con acqua in rapporto
1:8-10. Eseguire l’applicazione a pennello o a rullo.
ADESIVO PREMISCELATO A64 - FASSA
La rasatura e l’annegamento della rete di armatura di pannelli di sughero e lana minerale sarà realizzata con
l’adesivo premiscelato secco di colore bianco tipo A 64 - FASSA, a base di cemento Portland bianco, calce
idrata, sabbie selezionate ed additivi specifici per migliorare la lavorazione e l’adesione.
RASANTE B 543 – FASSA
Rasatura cementizia rapida a ritiro compensato fibrorinforzata bianca e grigia per interni ed esterni.
Per superfici in calcestruzzo, betoncini cernentizi tipo B 525 - FASSA, B 548 – FASSA oppure B 530 C FASSA, vecchi intonaci oppure rivestimenti plastici ben aderenti al fondo devono essere stuccati e rasati con
la rasatura cementizia fibrorinforzata, rapida, a ritiro compensato bianca o grigia tipo B 543 - FASSA con
granulometria inferiore a 0,6 mm. Una volta preparato il fondo si procederà all'applicazione a mano del
prodotto B 543 e alla finitura con frattazzo di spugna.
Art. 99 - Consolidamenti, risanamenti, ripristini e ricostruzioni
•
Il consolidamento delle murature in presenza delle lacerazioni dovrà avvenire mediante apertura
della fessura, asportazione dei detriti, pulizia mediante lavaggio con acqua delle fessure prima di procedere
norme amministrative
92
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
alle iniezioni per tutta l’altezza e/o lunghezza e/o profondità della fessura, di boiacca cementizia ed additivi
fluidificanti, nonché eventuale posa in opera di barre metalliche da 4-6 mm mediante cucitura nonché
formazione di fori diametro di mm 25 con trapano a rotazione senza percussione e iniezione di malta a
pressione a 2 atm. In corrispondenza dei giunti strutturali che si andranno a realizzare l’operazione dovrà
essere accurata e svolta conseguentemente alle specifiche degli elaborati progettuali e disposte dalla d.l..
•
L’operazione di consolidamento di parti prefabbricate, costituite da lesene d’angolo, davanzali,
cornici alle finestre, fasce marcapiano, paraste, pilastri, mensole di gronde e gronde, dovrà essere
preceduta da battitura e picchettatura a mano per verificare la consistenza di tutti gli elementi e di tutte le
parti aggettanti; le parti ammalorate e non più consistenti dovranno essere rifatte con caratteristiche
tipologiche e granulometriche analoghe alle esistenti.
In particolare si dovrà procedere in via preliminare alla pulizia di elementi prefabbricati sopra citati mediante
l’utilizzo di spray d'acqua e/o acqua nebulizzata a bassa pressione con successiva rimozione dei depositi di
sporco rimanenti per mezzo di spazzola con setole naturali; in seguito si procederà alla ricomposizione delle
parti asportate nel tempo con malta addittivata con inerti aventi caratteristiche granulometriche e tipologiche
analoghe all’esistente, a ritiro compensato fibrorinforzata a basso modulo
•
L’operazione di risanamento e ripristino delle facciate relative al corpo anni ’90 e al corpo originario
avverrà mediante ciclo intonaco Fassa Bortolo che sarà costituito dalle seguenti fasi:
1)
Ciclo per corpo anni ‘90
a) Rinzaffo di pareti, precedentemente scrostate, con malta tipo SP 22 nello spessore di 5 mm
b) Posa di intonaco tipo KD2, nello spessore minimo di 1,5 cm
c) Strato di finitura tipo A64 nello spessore di 2-3 mm, con interposta rete in fibra di vetro e
successiva pitturazione a due riprese, con pittura PA202 – FASSA, superlavabile al quarzo, previa
applicazione di fondo acrilico all’acqua in una ripresa come fissativo, della linea acrilica tipo FS 249
– Fassa Bortolo Strato di intonaco completo a civile e relativo strato di finitura con rivestimento
colorato tipo RAR 256 acrilico, nello spessore di 1 mm, previa realizzazione di apposito rinzaffo, da
utilizzare in alternativa alla fase di intonaco di finitura più pitturazione sopradescritta al punto c.
1)
Ciclo per corpo originario
a) Rinzaffo di pareti, precedentemente scrostate, idropulite e spazzolate con malta tipo S641 nello
spessore di 5 mm
b) Posa di intonaco deumidificante completo al civile per esterni ed interni, tipo S627, nello spessore
minimo di 4 cm
c) Strato di finitura tipo S605 nello spessore di 2-3 mm, con successiva pitturazione, previa
applicazione di fondo a base siliconica in una ripresa come fissativo o stabilizzante del fondo, prima
dell’applicazione di prodotti di finitura idrosiliconica, tipo FS 412 – Fassa Bortolo e previa
applicazione di fondo isolante in una ripresa come fissativo o stabilizzatore del fondo, prima
dell’applicazione della pittura minerale, tipo AG 15 – Fassa Bortolo
d) Pitturazione a due riprese in tinta unica chiara con pittura minerale decorativa PC 144 – FASSA,
minerale ad alta traspirabilità a base di grassello di calce ed inerti selezionati, per interni e con
pittura siliconica al quarzo fine tipo PS 403 – Fassa Bortolo, per esterni.
•
Per quanto riguarda il sottoportico di ingresso del corpo originario verrà effettuata una operazione
di consolidamento delle volte mediante catene costituite da tondini di ferro pieno verniciati con doppia mano
di antiruggine (diametro 22 mm), da ancorare alle murature laterali con tasselli chimici.
•
La copertura del corpo originario dovrà essere consolidata con due tipi di interventi:
- un primo relativo alla struttura portante in legno (capriate) mediante l’impiego di una chiave di tenuta,
realizzata con piastre in ferro doppie (sp.10 mm), verniciate con doppia mano di antiruggine, a
formazione di una giunzione delle terzere, interrotte in luce libera
- un secondo che riguarda un intervento di riduzione e annullamento dei cedimenti della gronda
prefabbricata, localizzati ai quattro angoli del fabbricato, in corrispondenza della spinta delle capriate.
Verranno posizionate:
- funi in acciaio (diametro 12 mm), opportunamente fissate alla struttura in legno, mediante barre in
acciaio (diametro 20 mm) e piastre in ferro verniciate con doppia mano di antiruggine e sistemate in
corrispondenza alla proiezione della stessa struttura in legno, a contrasto della componente
orizzontale della spinta esercitata dai puntoni della capriata.
norme amministrative
93
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
-
travi HE A, sistemate con opportuni cunei in legno, sotto i puntoni nei punti terminali degli stessi a
contrasto della componente verticale della spinta esercitata dagli stessi
•
L’ intervento di consolidamento del solaio esistente del poliambulatorio, da effettuarsi in seguito
alla demolizione della sua parte di copertura al portico esterno di collegamento fra il poliambulatorio stesso
(e strutturalmente ad esso connesso) e la parte finale di edificio, dove attualmente risulta ubicato il locale
adibito a serra, dovrà essere realizzato mediante una correa di coronamento in c.a. sul bordo del muro
perimetrale del poliambulatorio, a chiusura del solaio rimanente per solidarizzare il tutto. Tale correa sarà
dotata di velettina rialzata, della stessa tipologia di quelle fatte in c.a. per i corpi nuovi, al fine di consentire il
contenimento del pacchetto di copertura esistente comprensivo di impermeabilizzazione e scossalina.
Art. 100 - Rivestimenti
I materiali con i quali verranno eseguiti tutti i tipi di rivestimento dovranno possedere i requisiti prescritti e,
prima della messa in opera, l'Appaltatore dovrà sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori una
campionatura completa.
Le pareti e le superfici interessate dovranno essere accuratamente pulite prima delle operazioni di posa che,
salvo diverse prescrizioni, verranno iniziate dal basso verso l'alto.
Gli elementi del rivestimento, gli spigoli ed i contorni di qualunque tipo dovranno risultare perfettamente
allineati, livellati e senza incrinature; i giunti saranno stuccati con materiali idonei e, a lavoro finito, si
procederà alla lavatura e pulizia di tutte le parti.
I rivestimenti saranno eseguiti con diverse modalità in relazione al tipo di supporto (calcestruzzo, laterizio,
pietra, etc.) su cui verranno applicati.
Le strutture murarie andranno preparate con uno strato di fondo (spessore 1 cm.) costituito da una malta
idraulica o cementizia e da una malta di posa dosata a 400 Kg. di cemento per mc. e sabbia con grani di
diametro inferiore ai 3 mm.
Prima dell'applicazione della malta le pareti dovranno essere accuratamente pulite e bagnate così come si
dovranno bagnare, per immersione, tutti i materiali di rivestimento, specie se con supporto poroso.
Lo strato di malta di posa da applicare sul dorso delle eventuali piastrelle sarà di 1 cm. di spessore per
rivestimenti interni e di 2/3 cm. di spessore per rivestimenti esterni.
La posa a giunto unito (prevalentemente per interni) sarà eseguita con giunti di 1/2 mm. che verranno
stuccati dopo 24 ore dalla posa e prima delle operazioni di pulizia e stesa della malta liquida di cemento di
finitura.
La posa a giunto aperto verrà realizzata con distanziatori di 8/10 mm., da usare durante l'applicazione del
rivestimento, per la creazione del giunto che verrà rifinito con ferri o listelli a sezione circolare prima delle
operazioni di pulizia.
Su supporti di gesso i rivestimenti verranno applicati mediante cementi adesivi o collanti speciali; su altri tipi
di supporti dovranno essere usate resine poliviniliche, epossidiche, etc.
RIVESTIMENTO RAR256 - FASSA
Rivestimento di finitura acrilico in pasta ad effetto rustico, composto da copolimeri acrilici ad elevata
idrorepellenza e buona traspirabilità, pregiate sabbie classificate, terre naturali colorate resistenti alla luce ed
additivi specifici per migliorare l'applicabilità e l’adesione. Usato come rivestimento protettivo e decorativo
bianco o colorato per esterni ed interni su intonaci di fondo a base calce e cemento, quali KC 1, KS 9, KI 7
FASSA. Applicare allo stato originale senza diluire mediante stesura con spatola metallica. Finire con
spatola di plastica con movimenti circolari. Disponibile nelle granulometrie 0,6, 1, 1,5, 2, 3 mm.
Art. 101 - Controsoffitti
Tutti i controsoffitti previsti, indipendentemente dal sistema costruttivo, dovranno risultare con superfici
orizzontali o comunque rispondenti alle prescrizioni, essere senza ondulazioni, crepe o difetti e
perfettamente allineati.
La posa in opera sarà eseguita con strumenti idonei ed in accordo con le raccomandazioni delle case
produttrici, comprenderà, inoltre, tutti i lavori necessari per l'inserimento dei corpi illuminanti, griglie del
condizionamento, antincendio e quanto altro richiesto per la perfetta funzionalità di tutti gli impianti presenti
nell'opera da eseguire.
Nel caso di esecuzione di controsoffitti in locali destinati a deposito di materiali infiammabili o lavorazioni
soggette a norme di prevenzione incendi, dovranno essere usati, a carico dell'Appaltatore, materiali e
modalità di montaggio conformi alla normativa vigente (fibre non combustibili, montaggio a struttura
nascosta, etc.) secondo quanto fissato dalle specifiche richieste a tale proposito.
norme amministrative
94
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Qualora si rendesse necessario l'uso del controsoffitto per la realizzazione di corpi appesi (apparecchi
illuminanti, segnaletica, etc.) verranno eseguiti, a carico dell'Appaltatore, adeguati rinforzi della struttura
portante delle lastre di controsoffitto mediante l'uso di tiranti aggiuntivi; questi tiranti dovranno essere fissati,
in accordo con le richieste della direzione lavori, in punti di tenuta strutturale e con sistemi di ancoraggio che
garantiscano la necessaria stabilità.
Art. 102 - Infissi
Gli infissi saranno eseguiti in completo accordo con i disegni di progetto e le eventuali prescrizioni fornite
dalla direzione lavori.
Le forniture saranno complete di tutti i materiali, trattamenti ed accessori richiesti per un’esecuzione a regola
d’arte ed un perfetto e completo funzionamento.
•
Gli infissi in legno dovranno essere accuratamente lavorati e piallati, provenire da legnami
stagionati, essere dello spessore richiesto, avere superfici piane e lisciate con carte abrasive finissime; gli
spigoli, se non diversamente prescritto saranno leggermente arrotondati ed i profili tali da garantire una
perfetta tenuta all'acqua e all'aria.
Tutti gli accessori, materiali manufatti necessari quali parti metalliche, in gomma, sigillature, ganci, guide,
cassonetti, avvolgitori motorizzati, bulloneria, etc., dovranno essere dei tipi fissati dal progetto e dalle altre
prescrizioni, dovranno avere le caratteristiche richieste e verranno messi in opera secondo le modalità
stabilite nei modi indicati dalla direzione lavori.
I legnami dovranno essere trattati, con idonei prodotti, contro l'azione di insetti, parassiti e qualunque tipo di
deterioramento proveniente dall'ambiente in cui saranno esposti.
I liquidi per il trattamento dovranno essere applicati dopo l'ultimazione delle operazioni di sagomatura, non
dovranno causare rigonfiamenti nel legno ne alterare il colore o rendere difficoltose le operazioni di
verniciatura.
Il materiale, le lavorazioni, i prodotti ed i trattamenti usati dovranno essere approvati dalla Direzione dei
Lavori.
•
Quanto fissato vale e si applica anche a tutti gli infissi in PVC o derivati che vengono descritti di
seguito. Per gli infissi in PVC rigido valgono, per quanto compatibili, tutte le prescrizioni già indicate.
La resina costituente i profilati sarà formata da mescolanze a base di cloruro di polivinile, o similari, in
formulazione rigida, esente da plastificanti. I profilati saranno del tipo estruso scatolato e presenteranno
superficie liscia, di colore uniforme ed esente da irregolarità o difetti, perfettamente rettilinea a sezione
costante senza deformazioni. I materiali, le lavorazioni, gli accessori e le caratteristiche di resistenza all'urto,
temperatura di rammollimento, modulo elastico, opacità, produzione ceneri, resistenza agli agenti
atmosferici naturali e artificiali saranno conformi alla normativa già citata.
•
Gli infissi metallici saranno realizzati esclusivamente in officina con l'impiego di materiali aventi le
qualità prescritte e con procedimenti costruttivi tali da evitare autotensioni, deformazioni anomale provenienti
da variazioni termiche, con conseguenti alterazioni delle caratteristiche di resistenza e funzionamento.
Le parti apribili dovranno essere munite di coprigiunti, la perfetta tenuta all'aria e all'acqua dovrà essere
garantita da battute multiple e relativi elementi elastici.
Tutti i collegamenti dovranno essere realizzati con sistemi tecnologicamente avanzati; i materiali, le
lavorazioni, l'impiego di guarnizioni, sigillanti o altri prodotti, i controlli di qualità saranno disciplinati dalla
normativa vigente e dai capitolati tecnici delle industrie di settore.
Gli infissi metallici verranno, inoltre, realizzati in conformità alle prescrizioni indicate per quelli in legno, per
quanto riguarda i tipi e le caratteristiche generali, con gli opportuni dimensionamenti dei controtelai, telai e
parti dell'infisso che dovranno, comunque, sempre essere in accordo con le norme vigenti e gli standard
delle case produttrici accettati dalla direzione lavori.
I serramenti dovranno essere così realizzati:
1)
con il sistema METRA NC 65 STH / NC 65 STH-i.
I profilati saranno in lega di alluminio UNI EN AW 6060 (UNI EN 573-3 e UNI EN 755-2) con stato fisico di
fornitura T5 secondo UNI EN 515, estrusi nel rispetto delle tolleranze secondo UNI EN 12020-2.
Il sistema dovrà prevedere profilati a taglio termico, realizzati con listelli isolanti in poliammide PA 6.6
rinforzati con fibra di vetro al 25%.
L’assemblaggio dei profilati dovrà essere eseguito mediante rullatura meccanica.
norme amministrative
95
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Le sedi porta listelli verranno preventivamente zigrinate. Le caratteristiche di resistenza meccanica del
giunto listello – profilati dovranno essere testate e certificate da un Istituto abilitato ai sensi dei requisiti
espressi dalla norma UNI EN 14024. I profilati a taglio termico saranno assemblati dal fornitore del sistema
tramite un processo industriale controllato e certificato, affinché si possano dichiarare con sicurezza le
caratteristiche meccaniche dei profilati necessarie per le verifiche statiche. I listelli isolanti dovranno
consentire trattamenti di ossidazione e verniciatura a forno con temperature fino a 180 - 200° per la durata di
15 minuti senza alterazioni nella qualità del collegamento.
I profilati per Finestre e Portefinestre avranno listelli con una altezza non inferiore a 27mm.
I profilati per Porte d’ingresso avranno listelli con una altezza non inferiore a 20mm.
I profilati saranno del tipo a tre camere (profilo interno ed esterno tubolari, collegati tra loro con i listelli
isolanti), tali da consentire l’impiego nelle giunzioni di 2 squadrette o 2 cavallotti (1 nella tubolarità interna ed
1 in quella esterna).
•
Finestre e Portefinestre
Il sistema di tenuta delle parti apribili sarà del tipo a “giunto aperto” con guarnizione centrale montata sul
listello isolante, disposta in posizione arretrata rispetto al filo esterno dei profilati, in modo da realizzare
un’ampia camera di equalizzazione delle pressioni (giunto aperto).
Si potranno utilizzare solo innesti isolanti e guarnizioni sottovetro originali METRA le cui caratteristiche di
trasmittanza termica sono certificate.
I profilati non potranno avere dimensioni inferiori ai valori di seguito indicati:
“LINEA PIANA”
Profondità profilati di telaio:
65 mm
Profondità profilati di anta:
75 mm (sormonto interno da 10mm)
•
Porte d’ingresso
Il sistema di tenuta delle parti apribili sarà del tipo con doppia guarnizione di battuta per la ”Linea Piana”
“LINEA PIANA”
Profondità profilati di telaio:
65 mm
Profondità profilati di anta:
65 mm
2)
con il sistema METRA NC 50 I.
I profilati saranno in lega di alluminio UNI EN AW 6060 (UNI EN 573-3 e UNI EN 755-2) con stato fisico di
fornitura T5 secondo UNI EN 515, estrusi nel rispetto delle tolleranze secondo UNI EN 12020-2.
•
Finestre e Portefinestre
Il sistema di tenuta delle parti apribili sarà del tipo a “giunto aperto” con guarnizione centrale, disposta in
posizione arretrata rispetto al filo esterno dei profilati, in modo da realizzare un’ampia camera di
equalizzazione delle pressioni (giunto aperto).
I profilati non potranno avere dimensioni inferiori ai valori di seguito indicati:
“LINEA PIANA”
- Profondità profilati di telaio:
50 mm
- Profondità profilati di anta:
60 mm (sormonto interno da 10mm)
•
Porte d’ingresso
Il sistema di tenuta delle parti apribili sarà del tipo con doppia guarnizione di battuta per la ”Linea Piana”.
“LINEA PIANA”
- Profondità profilati di telaio:
50 mm
- Profondità profilati di anta:
50 mm
Il sistema di oscuramento prevede l’utilizzo di persiane che dovranno essere realizzate con profilati del
sistema METRA PERSIANE in lega primaria d’alluminio 6060 secondo le norme UNI EN 573 allo stato fisico
T5 secondo la normativa UNI EN 515.
Il sistema richiesto dovrà essere quello denominato “doppia battuta” o “ battuta a muro “.Il sistema richiesto
consentirà la costruzione di persiane con telaio perimetrale o con i battenti ancorati direttamente alla
muratura.
norme amministrative
96
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Lo spessore medio dei profili dovrà essere conforme alla normativa UNI EN 755.
I vari componenti dovranno rispondere ai requisiti richiesti dalla normativa UNI 3952.
CARATTERISTICHE ESTETICHE
PERSIANA A LIBRO
Il sistema dovrà consentire la realizzazione di persiane scorrevoli a libro a 4, 6, 8 o più ante. Lo spessore
delle ante dovrà essere di 40 mm.
Lo scorrimento nella guida superiore sarà assicurato da cerniere in alluminio e acciaio inox. La parte
inferiore dell’anta sarà guidata da un profilo ribassato in alluminio. Il sistema dovrà contenere lamelle
romboidali da 58 e/o da 90 mm, lamelle tonde da 45, 50, 60,65 mm o lamelle orientabili commerciali.
•
ACCESSORI. Le caratteristiche di uniformità della sezione, la complanarità degli angoli e la
resistenza delle giunzioni di collegamento (a 45° o a 90°) tra profilati orizzontali e verticali, saranno
assicurate dall’impiego, sia nella parte esterna che interna dei profilati, di squadrette di sostegno e
allineamento e/o cavallotti di collegamento, in lega d’alluminio estruso, incollati con colla bicomponente e
bloccati mediante sistema di spinatura e/o cianfrinatura.
In particolare il sistema delle giunzioni dovrà impedire movimenti reciproci fra le parti collegate e dovrà
assicurare l’equa ripartizione su tutta la sezione dei profilati degli sforzi indotti da sollecitazione a torsione e
a flessione derivanti dalla spinta del vento e dagli sforzi dell’utenza.
I punti di contatto tra i profilati dovranno essere opportunamente sigillati e protetti per evitare possibili
infiltrazioni d’aria e d’acqua e l’insorgere di fenomeni di corrosione.
Gli accessori dovranno essere originali METRA, studiati e prodotti per il sistema.
•
GUARNIZIONI E SIGILLANTI. La guarnizione di tenuta (doppia battuta) dovrà solamente avere lo
scopo di non fare battere i telai in alluminio tra di loro o sulla muratura.
Le caratteristiche della guarnizione dovranno corrispondere alla norma UNI 9122.
Tutte le giunzioni tra i profili saranno incollate e sigillate con colla per metalli a base pOliuretanica a due
componenti.
•
DISPOSITIVI DI APERTURA. I sistemi di movimentazione e chiusura “originali del Sistema”
dovranno essere idonei a sopportare il peso delle parti apribili e a garantire il corretto funzionamento
secondo la normativa UNI 7525 .
Gli accessori di chiusura saranno montati a contrasto per consentire rapidamente un’eventuale regolazione
o sostituzione anche da personale non specializzato.
•
DILATAZIONI. I componenti saranno realizzati in modo tale che le dilatazioni generate dalla
variazione della temperatura e dalle tolleranze e movimenti della struttura edilizia possano essere assorbite
senza rumori e deformazioni dal serramento, per cui i profilati, gli accessori e le guarnizioni dovranno essere
utilizzati in modo corretto rispettando le indicazioni delle tolleranze di taglio e di montaggio riportate sulla
documentazione tecnica di lavorazione e di posa del sistema.
•
ATTACCHI ALLA MURATURA. Il montaggio del serramento e la realizzazione del collegamento
con la parte muraria, dovranno rispondere ai seguenti requisiti:
- utilizzo di controtelaio di acciaio zincato;
- la zona di raccordo dovrà essere impermeabile all’acqua;
- i fissaggi dovranno garantire la resistenza del serramento alle sollecitazioni d’uso e ai carichi del vento
secondo le normative vigenti.
•
LIMITI D’IMPIEGO. Il progettista o il serramentista, nel determinare le dimensioni massime dei
serramenti, dovrà considerare e valutare, oltre le dimensioni ed il momento d'inerzia dei profilati, anche i dati
tecnici degli accessori e le caratteristiche applicative e meteorologiche quali l’altezza dal suolo, l’esposizione
alla pioggia e la velocità dei venti nella zona.
Per le caratteristiche applicative, consigliamo di consultare e seguire le “Raccomandazioni UNCSAAL”
elaborate sulla base delle normative UNI, UNI-EN e UNI-CNR esistenti in merito.
•
CONTROLLI. Relativamente alla qualità dei materiali forniti, alla protezione superficiale ed alle
prestazioni, la D.D.LL (il committente) si riserva la facoltà di controllo e di collaudo secondo le modalità ed i
criteri previsti dalla UNI 3952 alla voce ‘collaudo mediante campionamento’.
norme amministrative
97
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
I controlli delle finiture superficiali potranno essere eseguiti in conformità a quanto previsto dalle direttive di
marchio QUALICOAT e QUALANOD.
Art. 103 - Inferriate cancellate e cancelli
Il ferro deve essere lavorato diligentemente, con maestria, regola d’arte e precisione di dimensioni secondo i
disegni forniti dalla D.L. , con particolare attenzione alle saldature ed alle bolliture. I fori saranno tutti eseguiti
con trapano, le chiodature, ribaditure, ecc. dovranno essere perfette, senza sbavature; i tagli dovranno
essere rifiniti a lima.
Saranno rigorosamente rifiutati tutti i pezzi che presentino imperfezioni od inizio di imperfezione.
Ogni pezzo od opera completa in ferro dovrà essere rifinita a piè d’opera e colorita a minio.
Per ogni opera in ferro , a richiesta della D.L. , l’Appaltatore dovrà presentare il relativo modello, per la
preventiva approvazione.
L’Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto le misure esatte
delle diverse opere in ferro, essendo egli responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per
l’omissione di tale controllo.
In particolare per inferriate, cancellate e cancelli si prescrive che questi saranno costruiti a perfetta regola
d’arte, secondo i tipi che verranno indicati all’atto esecutivo. Questi dovranno presentare tutti i regoli ben
dritti, spianati ed in perfetta composizione. I tagli delle sconnessure per i ferri incrociati mezzo a mezzo
dovranno essere della massima precisione ed esattezza ed il vuoto di uno dovrà esattamente corrispondere
al pieno dell’altro senza la minima ineguaglianza o discontinuità.
Le inferriate con regoli intrecciati ad occhio non presenteranno nei buchi, formati a fuoco, alcuna fessura. In
ogni caso l’intreccio dei ferri dovrà essere dritto ed in parte dovrà essere munito di occhi, in modo che
nessun elemento possa essere sfilato.
I telai saranno fissati ai ferri di orditura e saranno muniti di forti grappe ed arpioni, ben inchiodati ai regoli di
telaio con dimensioni e posizioni che verranno indicati.
Le varie rimozioni di cancelli che prevedano il recupero dei materiali dovranno essere eseguite con la
massima cura con lo scopo di non arrecare danni all’elemento da reimpiegare; questo dovrà poi essere
posto in luogo riparato e protetto del cantiere, o di altro luogo indicato dall’amministrazione, in modo da non
essere danneggiato o sottratto alla custodia durante il periodo di giacenza. Restano a carico dell’appaltatore
i danni arrecati ai materiali da recuperare se prodotti per imperizia, negligenza od omissione di qualsiasi
genere.
Art. 104 - opere di tinteggiatura – verniciatura
Le operazioni di tinteggiatura o verniciatura dovranno essere precedute da un'accurata preparazione delle
superfici interessate (raschiature, scrostature, stuccature, levigature, etc.) con sistemi idonei ad assicurare
la perfetta riuscita del lavoro.
La miscelazione e posa in opera di prodotti monocomponenti e bicomponenti dovrà avvenire nei rapporti,
modi e tempi indicati dal produttore.
L'applicazione dei prodotti vernicianti non dovrà venire effettuata su superfici umide, l'intervallo di tempo fra
una mano e la successiva sarà, salvo diverse prescrizioni, di 24 ore, la temperatura ambiente non dovrà
superare i 40 °C. e la temperatura delle superfici dovrà essere compresa fra i 5 e 50 °C. con un massimo di
80% di umidità relativa.
In ogni caso le opere eseguite dovranno essere protette, fino al completo essiccamento, dalla polvere,
dall'acqua e da ogni altra fonte di degradazione.
Le opere di verniciatura su manufatti metallici saranno precedute da accurate operazioni di pulizia (nel caso
di elementi esistenti) e rimozione delle parti ossidate; verranno quindi applicate almeno una mano di vernice
protettiva ed un numero non inferiore a due mani di vernice del tipo e colore previsti fino al raggiungimento
della completa uniformità della superficie.
Nelle opere di verniciatura eseguite su intonaco, oltre alle verifiche della consistenza del supporto ed alle
successive fasi di preparazione, si dovrà attendere un adeguato periodo, fissato dalla direzione lavori, di
stagionatura degli intonaci; trascorso questo periodo si procederà all'applicazione di una mano di imprimitura
(eseguita con prodotti speciali) od una mano di fondo più diluita alla quale seguiranno altre due mani di
vernice del colore e caratteristiche fissate.
La tinteggiatura potrà essere eseguita, salvo altre prescrizioni, a pennello, a rullo, a spruzzo, etc. in
conformità con i modi fissati per ciascun tipo di lavorazione.
Gli interni oggetti di intervento subiranno un trattamento complessivamente costituito da: stuccatura saltuaria
e parziale di superfici interne lisciate a gesso o rifinite al civile quando necessaria ed in particolare nelle parti
norme amministrative
98
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
prossime alle demolizione, onde eliminare eventuali piccole scalfitture, compresa la carteggiatura delle parti
stuccate con stucco emulsionato; conseguente applicazione di una mano di imprimitura solvente e finale
pitturazione.
La pitturazione delle facciate interne ed esterne del corpo originario e del corpo anni ’90 dovranno essere
eseguite in conformità con quanto previsto dal ciclo intonaco Fassa Bortolo, e quindi utilizzando i relativi
specifici prodotti. Tale ciclo sarà costituito dalle seguenti fasi:
1)
Ciclo per corpo anni ‘90
a) Rinzaffo di pareti, precedentemente scrostate, con malta tipo SP 22 nello spessore di 5 mm
b) Posa di intonaco tipo KD2, nello spessore minimo di 1,5 cm
c) Strato di finitura tipo A64 nello spessore di 2-3 mm, con interposta rete in fibra di vetro e
successiva pitturazione a due riprese, con pittura PA202 – FASSA, superlavabile al quarzo, previa
applicazione di fondo acrilico all’acqua in una ripresa come fissativo, della linea acrilica tipo FS 249
– Fassa Bortolo Strato di intonaco completo a civile e relativo strato di finitura con rivestimento
colorato tipo RAR 256 acrilico, nello spessore di 1 mm, previa realizzazione di apposito rinzaffo, da
utilizzare in alternativa alla fase di intonaco di finitura più pitturazione sopradescritta al punto c.
2)
Ciclo per corpo originario
a) Rinzaffo di pareti, precedentemente scrostate, idropulite e spazzolate con malta tipo S641 nello
spessore di 5 mm
b) Posa di intonaco deumidificante completo al civile per esterni ed interni, tipo S627, nello spessore
minimo di 4 cm
c) Strato di finitura tipo S605 nello spessore di 2-3 mm, con successiva pitturazione, previa
applicazione di fondo a base siliconica in una ripresa come fissativo o stabilizzante del fondo, prima
dell’applicazione di prodotti di finitura idrosiliconica, tipo FS 412 – Fassa Bortolo e previa
applicazione di fondo isolante in una ripresa come fissativo o stabilizzatore del fondo, prima
dell’applicazione della pittura minerale, tipo AG 15 – Fassa Bortolo
d) Pitturazione a due riprese in tinta unica chiara con pittura minerale decorativa PC 144 – FASSA,
minerale ad alta traspirabilità a base di grassello di calce ed inerti selezionati, per interni e con
pittura siliconica al quarzo fine tipo PS 403 – Fassa Bortolo, per esterni.
Le parti non oggetto di intervento specifico qualora, per improprio comportamento degli operatori durante le
lavorazioni, risultassero ad insindacabile giudizio della d.l. compromesse nella loro integrità saranno
ripristinate a carico dell’appaltatore –che eventualmente potrà poi rivalersi nei confronti dei subappaltatori
ritenuti da lui responsabili- nelle modalità stabilite dalla d.l. in modo consono e funzionale al ripristino dello
stato precedente cercando di dare continuità a tali interventi in ragione di intere superfici.
L'applicazione di tappezzerie verrà eseguita con collanti a freddo (per quelle di carta) o adesivi vinilici (per
quelle in plastica) che non dovranno danneggiare in alcun modo i materiali di rivestimento o di supporto.
Questo tipo di rivestimenti dovranno essere applicati in un solo pezzo per tutta l'altezza della parete con
giunti realizzati secondo le prescrizioni della direzione lavori.
Art. 105 - Opere in marmo - pietre naturali
Le opere in marmo, pietre naturali o artificiali, dovranno corrispondere alle forme e dimensioni indicate; la
Direzione Lavori avrà facoltà di prescrivere le misure dei vari elementi, la formazione e disposizione, lo
spessore delle lastre, la posizione dei giunti e quanto necessario alla perfetta esecuzione del lavoro.
Sulla larghezza e lunghezza degli elementi, salvo diverse prescrizioni, è ammessa una tolleranza non
superiore allo 0,5%; per le lastre, gli scarti nelle misure non dovranno superare il valore di 0,5-1 mm. per le
dimensioni lineari e del 5% per lo spessore.
Tutte le lastre di marmo ed i pezzi di pietre naturali od artificiali dovranno essere opportunamente ancorati
con perni, staffe in acciaio inossidabile od in rame (nelle dimensioni e forme richieste) e malte speciali.
Dopo il fissaggio al supporto, gli eventuali vuoti saranno riempiti solo con malta idraulica, restando vietato
l'uso di gesso o cementi a rapida presa.
Sarà vietato, salvo altre prescrizioni, il taglio a 45 gradi dei bordi delle lastre che saranno ancorate, nei punti
di incontro, con speciali piastre a scomparsa.
I tempi e le modalità di posa verranno fissati, di volta in volta, dalle specifiche prescrizioni o dalla direzione
lavori.
norme amministrative
99
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Le lastre impiegate per la realizzazione di soglie, orlature di balconi, elementi di scale, coperture esterne,
etc. dovranno avere uno spessore non inferiore ai 3 cm. e, nel caso di piani di appoggio o copertura esterni,
adeguate inclinazioni e gocciolatoi (di sezione non inferiore ad 1x1 cm.) che saranno ancorati con zanche di
acciaio inossidabile nei relativi supporti.
Art. 106 - Opere in acciaio ed altri metalli
Tutti i metalli dovranno essere lavorati con regolarità di forme e di dimensioni, nei limiti delle tolleranze
consentite ed in accordo con le prescrizioni della normativa specifica.
Le operazioni di piegatura e spianamento dovranno essere eseguite per pressione; qualora fossero richiesti,
per particolari lavorazioni, interventi a caldo, questi non dovranno creare concentrazioni di tensioni residue.
I tagli potranno essere eseguiti meccanicamente o ad ossigeno, nel caso di irregolarità queste verranno
rifinite con la smerigliatrice.
Le superfici, o parti di esse, destinate a trasmettere sollecitazioni di qualunque genere, dovranno
combaciare perfettamente.
I fori per i chiodi e bulloni saranno eseguiti con il trapano, avranno diametro inferiore di almeno 3 mm. a
quello definitivo e saranno successivamente rifiniti con l'alesatore; salvo diverse prescrizioni non è
consentito l'uso della fiamma ossidrica per le operazioni di bucatura.
I giunti e le unioni degli elementi strutturali e dei manufatti verranno realizzate con:
a) saldature eseguite ad arco, automaticamente o con altri procedimenti approvati dalla Direzione Lavori;
b) tali saldature saranno precedute da un'adeguata pulizia e preparazione delle superfici interessate e
verranno eseguite da personale specializzato e provvisto di relativa qualifica, le operazioni di saldatura
verranno sospese a temperature inferiori ai -5 °C e, a lavori ultimati, gli elementi o le superfici saldate
dovranno risultare perfettamente lisci ed esenti da irregolarità;
c)bullonatura che verrà eseguita, dopo un'accurata pulizia, con bulloni conformi alle specifiche prescrizioni e
fissati con rondelle e dadi adeguati all'uso;
d) le operazioni di serraggio dei bulloni dovranno essere effettuate con una chiave dinamometrica;
e) chiodature realizzate con chiodi riscaldati (con fiamma o elettricamente) introdotti nei fori e ribattuti.
La posa in opera dei manufatti comprenderà la predisposizione ed il fissaggio, dove necessario, di zanche
metalliche per l'ancoraggio degli elementi alle superfici di supporto e tutte le operazioni connesse a tali
lavorazioni.
Dovranno essere, inoltre, effettuate, prima del montaggio, le operazioni di ripristino della verniciatura o di
esecuzione, se mancante, della stessa; verranno, infine, applicate, salvo altre prescrizioni, le mani di finitura
secondo le specifiche già indicate per tali lavorazioni.
La zincatura nelle parti esposte o dove indicato sarà eseguita, a carico dell'Appaltatore, per immersione in
bagno di zinco fuso e dovrà essere realizzata solo in stabilimento.
Tutte le strutture in acciaio dovranno essere realizzate in conformità alle già citate leggi e normative vigenti
per tali opere.
Art. 107 - Opere in legno
Le opere in legno dovranno essere eseguite secondo le indicazioni fornite dai disegni di progetto e le
eventuali prescrizioni della direzione lavori.
Le forniture saranno complete di tutti i materiali, trattamenti ed accessori richiesti per una perfetta
esecuzione.
Tutti i legnami dovranno avere un'adeguata stagionatura, superfici piane, lisciate e conformi all'uso cui
saranno destinate; dovranno essere, inoltre, trattati con prodotti contro l'azione dei parassiti e qualunque tipo
di deterioramento proveniente dall'ambiente di esposizione.
I trattamenti protettivi non dovranno causare alterazioni nella forma e nel colore del legno né pregiudicare, in
alcun modo, le fasi di lavorazione e verniciatura.
Le diverse parti componenti le opere in legno dovranno essere collegate solidamente fra loro con particolare
riguardo a quelle destinate a trasmettere sollecitazioni strutturali.
Il materiale, le lavorazioni, i prodotti ed i trattamenti necessari dovranno essere conformi alla normativa
vigente o approvati da istituti di settore o universitari di comprovata esperienza.
norme amministrative
100
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
I giunti dovranno avere la forma e le dimensioni fissate dal progetto realizzando una perfetta corrispondenza
dei piani senza l'uso di spessori od altri materiali.
Tutte le pareti destinate ad alloggiamenti particolari (incassati nei muri) od esposte in ambienti
particolarmente aggressivi od in prossimità di fonti di calore, etc. dovranno essere protette con trattamenti,
oltre a quelli già indicati e sempre a carico dell'Appaltatore, ed isolamenti adatti alle condizioni d'uso.
In corrispondenza dei nuovi serramenti in ferro da disporre ai piani, si dovrà procedere alla sistemazione ed
adattamento delle spalle rivestite in legno mediante smontaggio dei pannelli taglio e adeguamento dei
medesimi ai caratteri dimensionali dei nuovi profili previsti nonchè riposa in opera con ausilio di colle e
chioderie.
Art. 108 - Opere in vetro
I materiali da impiegare in tutte le opere in vetro dovranno corrispondere alle caratteristiche di progetto, alla
normativa vigente ed alle disposizioni fornite dalla direzione lavori.
Tutte le lastre dovranno essere trasportate e stoccate in posizione verticale, in particolare, per lastre
accoppiate si dovrà provvedere in modo tale che le superfici di appoggio siano sempre ortogonali fra loro per
non introdurre sollecitazioni anomale sui giunti di tenuta.
Nella fornitura e posa in opera l'Appaltatore è tenuto ad usare tutti gli accorgimenti necessari (supporti
elastici, profondità di battuta, etc.) per impedire deformazioni, vibrazioni o difetti di installazione.
I sigillanti impiegati saranno resistenti ai raggi ultravioletti, all'acqua ed al calore (fino ad 80° C.) e conformi
alle caratteristiche richieste dai produttori delle lastre di vetro, normali o stratificate, cui verranno applicati.
Per la sigillatura di lastre stratificate od a camere d'aria dovranno essere impiegati sigillanti di tipo
elastomerico restando, comunque, vietato l'uso di sigillanti a base d'olio o solventi.
La posa in opera delle lastre di vetro comprenderà qualunque tipo di taglio da eseguire in stabilimento od in
opera e la molatura degli spigoli che, nel caso di lastre di grandi dimensioni, dovrà essere effettuata sempre
prima della posa.
Durante la posa ed il serraggio delle lastre di vetro si dovranno osservare e rispettare tutti gli accorgimenti
previsti per la dilatazione termica o le eventuali sollecitazioni strutturali ed esterne.
Tutte le suddette prescrizioni, oltre ad eventuali specifiche particolari, sono valide anche per opere con
elementi di vetro strutturale (profilati ad U), per strutture in vetrocemento, lucernari, coperture speciali, etc.
Art. 109 - Opere da lattoniere
I manufatti ed i lavori in lamiera metallica di qualsiasi tipo, forma o dimensione dovranno rispondere alle
caratteristiche richieste e saranno forniti completi di ogni accessorio o lavoro di preparazione necessari al
perfetto funzionamento. La posa in opera dovrà includere gli interventi murari, la verniciatura protettiva e la
pulizia dei lavori in oggetto.
Tutte le condutture non interrate dovranno essere fissate e sostenute con convenienti staffe, cravatte,
mensole, grappe o simili, in numero tale da garantire il loro perfetto ancoraggio alle strutture di sostegno.
I giunti fra gli elementi saranno eseguiti in conformità ai campioni che dovranno essere presentati per
l'approvazione.
I canali di gronda dovranno essere realizzati con i materiali indicati e collocati in opera con le esatte
pendenze non inferiori all'1% e lunghezze non superiori ai 12 metri, salvo diverse prescrizioni. Nelle località
soggette a condizioni atmosferiche particolari (nevicate abbondanti, etc.) saranno realizzati telai di
protezione e supporto dei canali di gronda.
I pluviali saranno collocati, in accordo con le prescrizioni, all'esterno dei fabbricati o inseriti in appositi vani
delle murature, saranno del materiale richiesto, con un diametro interno non inferiore a 100 mm. e distribuiti
in quantità di uno ogni 50 mq. di copertura, o frazione della stessa, con un minimo di uno per ogni piano di
falda. Il posizionamento avverrà ad intervalli non superiori ai 20 ml. ad almeno 10 cm. dal filo esterno della
parete di appoggio e con idonei fissaggi a collare da disporre ogni 1,5-2 metri.
Nel caso di pluviali allacciati alla rete fognaria, dovranno essere predisposti dei pozzetti sifonati, facilmente
ispezionabili e con giunti a tenuta.
Le prescrizioni indicate sono da applicare, in aggiunta alle richieste specifiche, ai manufatti ed alla posa in
opera di scossaline, converse, etc.
Art. 110 - Tubazioni
Tutte le tubazioni e la posa in opera relativa dovranno corrispondere alle caratteristiche indicate dal presente
capitolato, alla normativa vigente in materia ed alle specifiche prescrizioni per gli usi cui sono destinate.
norme amministrative
101
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
L'Appaltatore dovrà, se necessario, provvedere alla preparazione di disegni particolareggiati da integrare al
progetto, occorrenti alla definizione dei diametri, degli spessori e delle modalità esecutive; l'Appaltatore
dovrà, inoltre, fornire dei grafici finali con le indicazioni dei percorsi effettivi di tutte le tubazioni.
Si dovrà ottimizzare il percorso delle tubazioni riducendo, il più possibile, il numero dei gomiti, giunti,
cambiamenti di sezione e rendendo facilmente ispezionabili le zone in corrispondenza dei giunti, sifoni,
pozzetti, etc. previa autorizzazione esplicita della D.L. ; sono tassativamente da evitare l'utilizzo di spezzoni
e conseguente sovrannumero di giunti.
Nel caso di attraversamento di giunti strutturali saranno predisposti, nei punti appropriati, compensatori di
dilatazione approvati dalla direzione lavori.
Le tubazioni interrate dovranno essere poste ad una profondità tale che lo strato di copertura delle stesse
sia di almeno 1 metro.
Gli scavi dovranno essere eseguiti con particolare riguardo alla natura del terreno, al diametro delle
tubazioni ed alla sicurezza durante le operazioni di posa. Il fondo dello scavo sarà sempre piano e, dove
necessario, le tubazioni saranno poste in opera su un sottofondo di sabbia di 10 cm. di spessore su tutta la
larghezza e lunghezza dello scavo.
Nel caso di prescrizioni specifiche per gli appoggi su letti di conglomerato cementizio o sostegni isolati,
richieste di contropendenze e di qualsiasi altro intervento necessario a migliorare le operazioni di posa in
opera, si dovranno eseguire le varie fasi di lavoro, anche di dettaglio, nei modi e tempi richiesti dalla
direzione lavori.
Dopo le prove di collaudo delle tubazioni saranno effettuati i rinterri con i materiali provenienti dallo scavo ed
usando le accortezze necessarie ad evitare danneggiamenti delle tubazioni stesse e degli eventuali
rivestimenti.
Le tubazioni non interrate dovranno essere fissate, con staffe o supporti di altro tipo, in modo da garantire un
perfetto ancoraggio alle strutture di sostegno.
Le tubazioni in vista o incassate dovranno trovarsi ad una distanza di almeno 8 cm. (misurati dal filo esterno
del tubo o del suo rivestimento) dal muro; le tubazioni sotto traccia dovranno essere protette con materiali
idonei.
Le tubazioni metalliche in vista o sottotraccia, comprese quelle non in prossimità di impianti elettrici,
dovranno avere un adeguato impianto di messa a terra funzionante su tutta la rete.
Tutte le giunzioni saranno eseguite in accordo con le prescrizioni e con le raccomandazioni dei produttori
per garantire la perfetta tenuta, nel caso di giunzioni miste la direzione lavori fornirà specifiche particolari alle
quali attenersi.
L'Appaltatore dovrà fornire ed installare adeguate protezioni, in relazione all'uso ed alla posizione di tutte le
tubazioni in opera e provvederà anche all'impiego di supporti antivibrazioni o spessori isolanti, atti a
migliorare il livello di isolamento acustico.
Tutte le condotte destinate all'acqua potabile, in aggiunta alle normali operazioni di pulizia, dovranno essere
accuratamente disinfettate.
Nelle interruzioni delle fasi di posa è obbligatorio l'uso di tappi filettati per la protezione delle estremità aperte
della rete.
Le pressioni di prova, durante il collaudo, saranno di 1,5-2 volte superiori a quelle di esercizio e la lettura sul
manometro verrà effettuata nel punto più basso del circuito. La pressione dovrà rimanere costante per
almeno 24 ore consecutive entro le quali non dovranno verificarsi difetti o perdite di qualunque tipo; nel caso
di imperfezioni riscontrate durante la prova, l'Appaltatore dovrà provvedere all'immediata riparazione dopo la
quale sarà effettuata un'altra prova e questo fino all'eliminazione di tutti i difetti dell'impianto.
Le tubazioni per l'acqua verranno collaudate come sopra indicato, procedendo per prove su tratti di rete ed
infine sull'intero circuito; le tubazioni del gas e quelle di scarico verranno collaudate, salvo diverse
disposizioni, ad aria o acqua con le stesse modalità descritte al comma precedente.
Art. 111 - Tubazioni in cemento
Le tubazioni in cemento potranno, secondo le indicazioni fornite dal progetto o dalla direzione dei lavori,
essere realizzate utilizzando tubazioni prefabbricate nei vari diametri richiesti oppure gettando in opera il
calcestruzzo su casseforme pneumatiche.
Tubazioni eseguite con elementi prefabbricati
I tubi prefabbricati in cemento dovranno essere ben stagionati, realizzati con un impasto ben dosato e non
presentare fessurazioni di alcun genere sulla superficie esterna ne imperfezioni di getto sulle testate che
dovranno essere sagomate a maschi-femmina in modo da realizzare un giunto a tenuta da sigillare, dopo il
posizionamento del tubo stesso, con malta di cemento dosata a 400 kg. di cemento "325" per metro cubo di
norme amministrative
102
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
sabbia; la resistenza del calcestruzzo dopo 28 giorni di maturazione dovrà essere non inferiore a 24 N/mm².
(250 kg./cm².) e gli spessori dovranno essere adeguati al diametro del tubo.
Tutte le prove richieste dalla direzione dei lavori (in media un campione ogni partita di 100 pezzi) saranno
eseguite ad onere e cura dell'impresa sotto la diretta sorveglianza della stessa direzione dei lavori che
indicherà il laboratorio nel quale verranno effettuate le prove di compressione i cui valori risulteranno dalla
media dei provini esaminati.
Tutte le tubazioni che fanno parte del lotto sottoposto a prove di laboratorio non potranno essere messi in
opera fino all'avvenuta comunicazione dei risultati ufficiali.
Le operazioni di posa in opera saranno eseguite realizzando una platea di calcestruzzo dello spessore
complessivo di cm. 8 e con resistenza compresa tra i 19 ed i 24 N/mm². (200/250 kg./cm².) con rinfianchi
eseguiti con lo stesso tipo di calcestruzzo.
Il posizionamento dei tubi dovrà essere fatto interponendo tra i tubi stessi e la platea in calcestruzzo un letto
di malta dosata a 4 ql. di cemento "325" per metro cubo di sabbia.
Art. 112 - Sigillature
I sigillanti saranno costituiti da materiali resistenti e compatibili con i modi e le superfici di applicazione;
dovranno, inoltre, essere insolubili in acqua, stabili alle variazioni di temperatura, a perfetta tenuta e,
comunque, in accordo con le specifiche prescrizioni di progetto o della direzione lavori.
La posa in opera avverrà dopo un'accurata pulizia delle superfici interessate che dovranno essere asciutte e
ben stagionate (nel caso di intonaci o conglomerati); tutte le fasi di pulizia ed applicazione dei sigillanti
saranno eseguite con modalità e materiali indicati dalle case produttrici e da eventuali prescrizioni
aggiuntive.
Si dovrà, in ogni caso, prestare la massima cura per evitare qualunque tipo di incompatibilità chimica o fisica
delle superfici e materiali interessati sia durante la pulizia che nelle fasi di preparazione e messa in opera dei
sigillanti stessi; nel caso si verificassero tali inconvenienti l'Appaltatore dovrà provvedere all'immediata
riparazione, completamente a suo carico, dei danni causati ed alla nuova sigillatura con materiali idonei.
I giunti sui quali intervenire con materiali sigillanti dovranno avere profondità e larghezza non inferiori a 4-5
mm., il rapporto profondità(/larghezza del materiale applicato sarà di 0,5 per giunti di larghezza compresa fra
12 e 25 mm. e di 0,5-1 per giunti di larghezza inferiore a 12 mm..
L'Appaltatore dovrà sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori un'adeguata campionatura dei
materiali e delle applicazioni previste.
Art. 113 - Cordoli in calcestruzzo
I cordoli prefabbricati in calcestruzzo potranno avere varie forme e dimensioni tra cui quella trapezoidale
(base = cm. 30 lato verticale = cm. 10, lato obliquo = cm. 13 e bordi arrotondati) quella prismatica con
smussatura (base = cm. 30 con lato in vista a profilo curvo, altezza sui bordi = cm. 11 ed altezza al centro =
cm. 11,5).
Tutti gli elementi avranno una lunghezza standard di cm. 100 che dovrà essere modificata sulle curve o sui
raccordi circolari.
Lo strato superficiale della facciata superiore (quella in vista) potrà essere realizzato, secondo le specifiche
del progetto, con un impasto di graniglia bianca mescolata a 350 kg. di cemento bianco per metro cubo di
impasto ed avrà uno spessore complessivo di cm. 2; il resto del cordolo (o l'intero cordolo quando non è
richiesta la graniglia in vista) sarà realizzato
Art. 114 - Canalette in calcestruzzo
Per la raccolta delle acque di deflusso saranno realizzate, ai bordi dei percorsi stradali e/o pedonali, delle
canalette costituite da elementi prefabbricati con misure, salvo diverse indicazioni, di cm. 40x20 con
lunghezza di cm. 50 e spessore di cm. 4 in conglomerato cementizio vibrato con resistenza di 24 N/mm².
(250 Kg./cm².).
Prima della posa in opera dovrà essere effettuato uno scavo con forma il più possibile vicina alla sezione
delle canalette e si dovrà compattare adeguatamente in piano di posa.
L'ancoraggio degli elementi sarà realizzato con l'infissione di n. 2 tondini di acciaio per ciascuna canaletta;
questi tondini avranno una lunghezza di ca. ml. 0,80, un diametro non inferiore a mm. 20 e dovranno essere
infissi nel terreno per almeno cm. 60. I restanti cm. 20 fuori dal livello del terreno compattato avranno la
funzione di rendere stabili gli elementi prima dei getti di completamento. Il numero complessivo dei tondini
da utilizzare dovrà essere, in ragione di 2 per canaletta, per ogni 3 elementi prefabbricati.
norme amministrative
103
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Ultimate le operazioni di posizionamento e fissaggio provvisorio delle canalette si dovranno effettuare i getti
integrativi con calcestruzzo del tipo per fondazioni (24 N/mm² = 250 Kg./cm².) per formare il raccordo tra le
canalette stesse ed i bordi delle pavimentazioni da cui confluisce l'acqua di deflusso. Tali raccordi dovranno
essere realizzati perfettamente a livello delle fasce perimetrali delle pavimentazioni per facilitare il
convogliamento delle acque all'interno delle canalette di raccolta.
Art. 115 - Opere a verde
Prima di eseguire qualsiasi tipo di semina il terreno destinato a tale scopo dovrà essere accuratamente
preparato con le seguenti lavorazioni:
1) Preparazione del terreno
Nel caso di terreni piani o scarpate in scavo, in relazione alla consistenza dei suoli, dovranno essere
realizzati dei solchi, delle buche o gradoni per la messa a dimora delle piante o la semina; nel caso di rilevati
dovranno essere creati, a mano o meccanicamente, dei solchi (nei quali può anche essere riportato del
terreno vegetale) nei quali verranno messe a dimora le piante oppure i semi. Tutte le operazioni di
preparazione del terreno, specialmente nel caso dei rilevati, dovranno prevedere delle opere di raccolta e
canalizzazione delle acque meteoriche, creazioni di eventuali cigli e quanto necessario a garantire la
stabilità delle aree di intervento.
2) Concimazione
Prima delle operazioni di messa a dimora dovranno essere effettuate delle analisi chimiche del terreno per la
valutazione del pH ed il dosaggio dei concimi che indicativamente potranno essere:
a) concimi azotati titolo medio 16%-4 ql./ettaro
b) concimi fosfatici titolo medio 18%-8 ql./ettaro
c) concimi potassici titolo medio 40%-3 ql./ettaro.
Nel caso di terreni con basse concentrazioni di sostanze organiche i concimi minerali potranno essere
integrati, secondo le indicazioni fornite dalla direzione dei lavori, con terriccio idoneo a tale scopo. Tutte le
operazioni di spandimento dei concimi dovranno essere effettuate a mano ed essere eseguite in modo da
garantire un'omogenea distribuzione sul terreno.
3) Semina
Per le aree destinate alla semina del manto vegetale l'Appaltatore, concordemente con le indicazioni fornite
dalla Direzione dei Lavori, dovrà procedere alla somministrazione di soli concimi fosfatici e potassici previa
pulizia e rastrellatura a mano. I concimi azotati potranno essere utilizzati solo a germinazione avvenuta.
La quantità di semi da usare per ettaro è di 120 kg. e le miscele da utilizzare devono essere adeguate alle
caratteristiche dei vari terreni.
4) Messa a dimora
L'Appaltatore potrà effettuare le operazioni di messa a dimora delle piante solo su precise indicazioni, sui
tempi e modi, fornite dalla Direzione dei Lavori; in ogni caso dovranno essere rispettate le distanze tra una
pianta e l'altra indicate nello schema seguente:
a) cm. 25 per piante a portamento erbaceo o strisciante (Hedera helix, Hypericum Calycinum, Gazania
splendens, etc.);
b) cm. 50 per piante a portamento arbustivo (Cytisus scoparius, Spartium JunceumCrataegus Pyracantha,
etc.).
L'impianto sia di specie a portamento erboso che a portamento arbustivo potrà essere eseguito con impiego
di macchine oppure a mano e dovrà garantire, in ogni caso, il successivo sviluppo della pianta stessa ed un
idoneo taglio delle radici prima della messa a dimora.
L'Appaltatore dovrà, inoltre, aver cura che non si verifichino fenomeni di pregermogliazione delle piante
prima della loro messa a dimora e comunque provvedere all'immediata sostituzione delle piantine con
evidenti segni di tale processo e che non potranno essere utilizzate
Art. 116 - Impianti: definizioni generali
Il progetto di cui al presente appalto è corredato dai progetti specialistici redatti da tecnici abilitati, di
impianto termico e di raffrescamento, di impianto solare termico, di impianto del gas, di impianto
idrosanitario, di impianto elettrico, di impianto di fognatura e degli schemi di connessione con le reti
tecnologiche esterne esistenti.
norme amministrative
104
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Formano oggetto del contratto tutte le connessioni impiantistiche alle reti esistenti atte a garantire il buon
funzionamento dell’opera, nel rispetto delle normative e dei capitolati tipo di riferimento in materia
impiantistica.
Ferme restando le disposizioni di carattere generale riportate negli articoli precedenti, tutti gli impianti da
realizzare dovranno osservare le prescrizioni del presente capitolato, dei disegni allegati e delle normative
vigenti, nonché dei relativi capitolati speciali per opere impiantistiche, allegati al progetto esecutivo.
Tutte le tubazioni od i cavi necessari agli allacciamenti dei singoli impianti saranno compresi nell'appalto ed
avranno il loro inizio dai punti convenuti con le Società fornitrici; tali allacciamenti ed i relativi percorsi
dovranno comunque essere in accordo con le prescrizioni fissate dalla Direzione dei Lavori e saranno
eseguiti a carico dell'Appaltatore.
Restano pertanto esclusi dagli oneri dell'Appaltatore, le tasse e gli oneri di allacciamento.
VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI
Durante l'esecuzione dei lavori si dovranno eseguire le verifiche e le prove preliminari di cui appresso:
a) verifica della qualità dei materiali approvvigionati;
b) prova preliminare per accertare che le condutture non diano luogo, nelle giunzioni, a perdite (prova a
freddo); tale prova andrà eseguita prima della chiusura delle tracce, dei rivestimenti e pavimentazioni e verrà
realizzata ad una pressione di 2 Kg./cm². superiore a quella di esercizio;
c) prova preliminare di tenuta a caldo e di dilatazione; con tale prova verrà accertato che l'acqua calda arrivi
regolarmente a tutti i punti di utilizzo;
d) verifica del montaggio degli apparecchi e della relativa esecuzione in modo da garantire la perfetta tenuta
delle giunzioni e la totale assenza di qualunque tipo di inconveniente relativo alla rubinetteria;
e) verifica per accertare la resistenza di isolamento da misurare per ogni sezione di impianto, ad interruttori
chiusi ma non in tensione, con linee di alimentazione e di uscita collegate con tutte le utilizzazioni connesse,
con le lampade dei corpi illuminanti e gli interruttori da incasso in posizione di chiuso;
f) verifica per accertare la variazione di tensione da vuoto a carico;
g) verifica per accertare il regolare funzionamento degli impianti completati di ogni particolare; tale prova
potrà essere eseguita dopo che siano completamente ultimati tutti i lavori e le forniture.
Le verifiche e le prove di cui sopra, eseguite a cura e spese dell'Appaltatore, verranno eseguite dalla
Direzione dei Lavori in contraddittorio con l'Appaltatore stesso, restando quest'ultimo, anche nel caso di
esito favorevole delle prove indicate, pienamente responsabile dei difetti o delle imperfezioni degli impianti
installati fino al termine del periodo di garanzia.
Sono da eseguire i seguenti impianti:
IMPIANTO TERMICO
Per quanto riguarda l’impianto termico, verrà realizzato secondo quanto riportato nello specifico progetto
esecutivo corredato di elaborati grafici e capitolato opere, da ritenersi quest’ultimo, parte integrante del
presente capitolato speciale d’appalto
IMPIANTO DI RAFFRESCAMENTO
Per quanto riguarda l’impianto di raffrrescamento, verrà realizzato secondo quanto riportato nello specifico
progetto esecutivo corredato di elaborati grafici e capitolato opere, da ritenersi quest’ultimo, parte integrante
del presente capitolato speciale d’appalto
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Per quanto riguarda l’impianto idrico - sanitario, verrà realizzato secondo quanto riportato nello specifico
progetto esecutivo corredato di elaborati grafici e capitolato opere, da ritenersi quest’ultimo, parte integrante
del presente capitolato speciale d’appalto
IMPIANTO A PANNELLI SOLARI
Per quanto riguarda l’impianto a pannelli solari, verrà realizzato secondo quanto riportato nello specifico
progetto esecutivo corredato di elaborati grafici e capitolato opere, da ritenersi quest’ultimo, parte integrante
del presente capitolato speciale d’appalto
AREAZIONE MECCANICA
norme amministrative
105
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Posa in opera di elementi di areazione meccanica in emissone ed immissione continua da posizionare dove
indicato da progetto specialistico specifico, costituiti da condotto di espulsione, motore monofase, completi
di serranda antiriciclo e temporizzatore con spegnimento ritardato.
norme amministrative
106
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
PARTE TERZA - ALLEGATI
Tabella A – CATEGORIA PREVALENTE
E CATEGORIE SCORPORABILI E SUBAPPALTABILI DEI LAVORI
N.
Lavori di
Categoria ex all. A
D.P.R. n. 34/2000
1
Edifici civili ed industriali
Categoria Prevalente
OG 1
Importo (Euro)
Incidenza %
manodopera
1.136.978,77
Ai sensi dell’art. 18 comma 3, legge 19 marzo 1950 n. 55 e s.m.i. i lavori sopra descritti, appartenenti alla categoria prevalente, sono
subappaltabili nella misura massima del 30% ad imprese in possesso dei requisiti necessari
2
Finiture di opere generali di natura edile
Categoria scorporabile o
subappaltabile
OS7
264.521,23
Ai sensi dell’art 30 del comma 1 lettera c e comma 2 del DPR 34/2000, art. 37 comma 11 Dlgs 163/2006 e s.m.i. tali opere possono
essere eseguite direttamente dall’Impresa in quanto per tale categoria non è richiesta la qualificazione obbligatoria.
TOTALE COMPLESSIVO DEI LAVORI
norme amministrative
1.401.500,00
107
37,53 %
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Tabella B – PARTI DI LAVORAZIONI OMOGENEE –
Categorie contabili ai fini della contabilità e delle varianti in corso d’opera
Gruppo
Categoria
Descrizione
Importo
Percentuale
a) Importi per l'esecuzione lavori (base d'asta)
Parte 1: Lavori a Misura
Euro
Euro
Euro
Euro
Totale lavori a misura
Parte 2: Lavori a Corpo
A
OG1
Edifici civili ed industriali
Euro
Finiture di opere generali di natura edile Euro
B
OS7
Euro
Totale lavori a corpo
Euro
Parte 3: Lavori in economia
Euro
Euro
Euro
Totale lavori in economia
Euro
Euro
Totale lavori a base d'asta
-
-
1.027.696,66
239.103,34
73,33
17,06
1.266.800,00
90,39
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
1.266.800,00
90,39
%
-
%
%
%
%
b) Oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza
Parte 1: Lavori a Misura
Euro
Euro
Euro
Euro
Totale oneri per la sicurezza a misura
Parte 2: Lavori a Corpo
A
OG1
Edifici civili ed industriali
Euro
B
OS7
Finiture di opere generali di natura edile Euro
Euro
Totale oneri per la sicurezza a corpo
Euro
Parte 3: Lavori in economia
Euro
Euro
Euro
Totale oneri per la sicurezza in economia
Euro
109.282,11
25.417,89
7,80
1,81
134.700,00
9,61
%
%
%
%
%
%
%
-
-
Totale oneri della sicurezza
Euro
134.700,00
9,61
%
Totale da appaltare
Euro
1.401.500,00
100,00
%
norme amministrative
108
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Tabella C – Cartello di cantiere
ENTE:…………………………………………………………. COMUNE DI SIZIANO
LAVORI: ……………………………………………………….
RISANAMENTO IGIENICO
CONSERVATIVO,
RISTRUTTURAZIONE ED AMPLIAMENTO
DEL CENTRO POLIFUNZIONALE DELL’ACERO
via Roma, ang. via Stazione
Progetto esecutivo opere architettoniche:……………….....
Dottor Arch. Sandro Ghiozzi –
via Pontelungo 7, Vidigulfo (PV)
Direzione lavori opere architettoniche:……………………...
Dottor Arch. Sandro Ghiozzi
via Pontelungo 7, Vidigulfo (PV)
Progetto esecutivo strutture: ……………………………….. Dottor Ing. Renato Vigone
via Carrobbio 16, Vigevano (PV)
Direzione lavori strutture:……………………………………. Dottor Arch. Sandro Ghiozzi
via Pontelungo 7, Vidigulfo (PV)
Progetto esecutivo Impianti meccanici :…………………… Per. Ind. Antonio Foderaro
via Cappuccini 29, Cerro Maggiore (MI)
Progetto esecutivo Impianto elettrico e speciali: ………… Per. Ind. Enrico Silvestri
via Cappuccini 29, Cerro Maggiore (MI)
Coordinatore sicurezza in fase di progettazione:………….Dottor Arch. Sandro Ghiozzi
via Pontelungo 7, Vidigulfo (PV)
Coordinatore sicurezza in fase di esecuzione:…………… Dottor Arch. Lorena Fossati
via P. Calvi 11, Milano
Responsabile dei lavori: ……………………………………..Geom. Ziliano Fabbian - Comune di Siziano
Responsabile del procedimento: …………………………... Geom. Ziliano Fabbian - Comune di Siziano
Collaudatore in corso d’opera:……………………………… Dottor Ing.
Collaudo finale:……………………………………………….. Dottor Ing.
Collaudo statico:……………………………………………… Dottor Ing.
Durata stimata in uomini/giorno: ……………………………
IMPORTO PROGETTO:…………………………………… €.
IMPORTO DEI LAVORI A BASE D’ASTA:…………………
ONERI PER LA SICUREZZA:……………………………….
IMPORTO DEL CONTRATTO:……………………………… €.
Impresa esecutrice: ………………………………………………
Direttore tecnico del cantiere: …………………………………..
Subappaltatori: ……………………………………………………
Inizio dei lavori: …………………………………………………..
norme amministrative
109
1.401.500,00
€.
1.266.800,00
€.
134.700,00
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Fine lavori previsti per il: …………………………………………
Tabella D – Elementi principali della composizione dei lavori
Vedasi riepilogo supercategorie nel fascicolo n. 2 di progetto esecutivo– Computo Metrico Estimativo
norme amministrative
110
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Tabella E – Riepilogo degli elementi principali del Contratto
1.a.
Importo per l’esecuzione delle lavorazioni
€ 1.266.800,00
1.b
Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza
€
Importo della procedura per l’affidamento (1.a + 1.b)
€ 1.401.500,00
1
134.700,00
2.a
Ribasso offerto in percentuale
-
2.b
Offerta risultante in cifra assoluta (1.a – 1.a x 2.a / 100)
-
3
Importo del contratto (2.b + 1.b)
-
4
Cauzione provvisoria
-
5
Garanzia fidejussoria base
-
6
Maggiore cauzione (per ribassi 20%)
-
7
Garanzia fidejussoria finale (5 + 6)
-
8
Garanzia fidejussoria finale ridotta (50 % di 7)
-
9
Importo minimo netto stato d’avanzamento oltre quota parte oneri della
€
150.000,00
sicurezza
10
11
Tempo utile per l’esecuzione dei lavori in giorni
Penale per ogni giorno di ritardo
12
Premio di accelerazione per ogni giorno di anticipo
-
13
Importo assicurazione
-
norme amministrative
111
810
0,5 per mille
dell’importo netto
contrattuale
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
INDICE ARTICOLI
PARTE PRIMA - DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI ........................................ 2
Art. 1 - Oggetto dell'appalto ........................................................................................................................ 2
Art. 2 - Ammontare e modalità dell'appalto .............................................................................................. 3
2.1 - Sistema di affidamento dei lavori ..................................................................................... 3
2.2 - Ammontare dell'appalto ..................................................................................................... 3
2.3 - Documenti che fanno parte del Contratto ....................................................................... 4
2.4 - Subappalti e cottimi ............................................................................................................ 7
Art. 3 - Designazione sommaria delle opere .......................................................................................... 10
3.1 - Opere incluse nell’ appalto .............................................................................................. 10
3.2 - Categorie di lavoro ed opere escluse dall'appalto ....................................................... 10
3.3 - Forma e principali dimensioni delle opere .................................................................... 10
3.4 - Variazioni alle opere progettate...................................................................................... 10
3.5 - Disegni esecutivi di cantiere ........................................................................................... 10
Art. 4 - Prezzi contrattuali .......................................................................................................................... 11
4.1 - Prezzi contrattuali: disposizioni generali ....................................................................... 11
4.2 - Accettazione dei prezzi .................................................................................................... 11
4.4 - Assistenze murarie agli impianti ed alle opere specialistiche .................................... 12
4.5 - Revisione prezzi d'appalto .............................................................................................. 12
Art. 5 - Controversie ................................................................................................................................... 12
5.1 -Definizione delle controversie .......................................................................................... 12
5.2 - Risoluzione del contratto ................................................................................................. 12
Art. 6 - Osservanza delle leggi e delle disposizioni ............................................................................... 13
6.1 - Disposizioni generali ........................................................................................................ 13
Art. 7 - Cauzioni e garanzie richieste ...................................................................................................... 13
7.1 - Cauzione provvisoria ....................................................................................................... 13
7.2 - Cauzione definitiva ........................................................................................................... 13
7.3 - Ulteriori garanzie............................................................................................................... 14
Art. 8 - Consegna dei lavori ...................................................................................................................... 15
8.1 - Consegna dei lavori ......................................................................................................... 15
8.2 - Esecuzione delle opere e responsabilità dell'impresa ................................................ 15
8.3 - Programma lavori ............................................................................................................. 16
8.4 - Direzione e sorveglianza del cantiere ........................................................................... 16
8.5 - Norme generali per la misurazione dei lavori ............................................................... 17
Art. 9 - Tempistica ...................................................................................................................................... 17
9.1 - Tempo utile per l'ultimazione dei lavori ......................................................................... 17
9.2 - Sospensioni dei lavori e proroga del termine ............................................................... 17
Art. 10 - Penale per ritardata ultimazione dei lavori .............................................................................. 17
Art. 11 - Pagamenti in acconto ................................................................................................................. 18
Art. 12 – Disposizioni per l’ultimazione ................................................................................................... 18
12.1 - Conto finale ..................................................................................................................... 18
12.2 - Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione ......................................................... 18
12.3 - Certificato di regolare esecuzione o di collaudo ........................................................ 19
12.4 - Presa in consegna e presa in consegna anticipata dei lavori ................................. 19
Art. 13 - Oneri ed obblighi a carico dell'appaltatore - responsabilità dell'appaltatore ...................... 19
13.1 - Generalità ....................................................................................................................... 19
13.2 - Obblighi in materia di tutela dei lavoratori .................................................................. 20
13.3 - Oneri ed obblighi a carattere generale ........................................................................ 22
13.4 - Condizioni aggiuntive ..................................................................................................... 25
13.5 - Oneri particolari a carico dell’appaltatore ................................................................... 25
PARTE SECONDA – PRESCRIZIONI TECNICHE ................................................................................. 26
Art. 14 - Definizioni generali ...................................................................................................................... 26
Art. 15 - Prescrizioni generali - Prove...................................................................................................... 26
Art. 16 - Acque e leganti idraulici ............................................................................................................. 27
norme amministrative
112
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 17 - Cementi......................................................................................................................................... 27
Art. 18 - Calci aeree- Pozzolane .............................................................................................................. 28
Art. 19 - Gessi ............................................................................................................................................. 28
Art. 20 - Sabbia - Ghiaia - Pietrisco - Inerti per calcestruzzo ............................................................... 28
Art. 21 - Pietrischi, pietrischetti, graniglia, sabbia additivi per pavimentazioni .................................. 28
Art. 22 - Laterizi........................................................................................................................................... 28
Art. 23 - Ceramiche - Cotto- Gres ............................................................................................................ 29
Art. 24 - Materiali ferrosi e metalli vari ..................................................................................................... 29
Art. 25 - Lamiere e profilati ........................................................................................................................ 31
Art. 26 - Tubazioni ...................................................................................................................................... 32
Art. 27 - Tubazioni in acciaio .................................................................................................................... 33
Art. 28 - Legnami ........................................................................................................................................ 34
Art. 29 - Vetri e cristalli............................................................................................................................... 34
Art. 30 - Pavimentazioni ............................................................................................................................ 35
Art. 31 - Rivestimenti .................................................................................................................................. 38
Art. 32 - Intonaci speciali ........................................................................................................................... 40
Art. 33 - Pitture vernici e fondi fissativi .................................................................................................... 40
Art. 34 - Materiali per assatura e massicciate stradali .......................................................................... 43
Art. 35 - Materiali per fondazioni stradali in stabilizzato ....................................................................... 43
Art. 36 - Detrito di cava o tout-venant dl cava o di frantoio .................................................................. 44
Art. 37 - Leganti bituminosi ....................................................................................................................... 44
Art. 38 - Costruzione dei tappeti sottili in conglomerato bituminoso ................................................... 45
Art. 39 - Opere da lattoniere ..................................................................................................................... 45
Art. 40 - Coperture ...................................................................................................................................... 46
Art. 41 - Impermeabilizzazioni .................................................................................................................. 46
Art. 42 - Isolamenti ..................................................................................................................................... 47
Art. 43 - Cordonate ..................................................................................................................................... 49
Art. 44 - Pavimentazione in pietra naturale e in materiali autobloccanti : mattoni tipo mattonforte 50
Art. 45 - Marmi e pietre naturali ................................................................................................................ 50
Art. 46 - Pietre artificiali.............................................................................................................................. 50
Art. 47 - Adesivi........................................................................................................................................... 50
Art. 48 – Giunti e sigillanti.......................................................................................................................... 51
Art. 49 - Guarnizioni ................................................................................................................................... 51
Art. 50 - Additivi - Coloranti - Disarmanti................................................................................................. 52
Art. 51 - Materie plastiche ......................................................................................................................... 53
Art. 52 - Resine e derivati .......................................................................................................................... 53
Art. 53 - Solai............................................................................................................................................... 53
Art. 54 - Controsoffitti ................................................................................................................................. 54
Art. 55 - Composti in misto cementizio .................................................................................................... 54
Art. 56 - Composti in cemento .................................................................................................................. 55
Art. 57 - Composti in gesso....................................................................................................................... 55
Art. 58 – Apparecchi sanitari..................................................................................................................... 55
Art. 59 - Rubinetterie ed accessori .......................................................................................................... 56
Art. 60 - Pozzetti di raccolta delle acque stradali................................................................................... 56
Art. 61 - Tubi di cloruro dl polivinile () ...................................................................................................... 56
Art. 62 - Tubazioni in pead (polietilene ad alta densita'() ..................................................................... 57
Art. 63 - Tubazioni prefabbricate dl calcestruzzo ()............................................................................... 57
Art. 64 - Tubazioni di grès() ...................................................................................................................... 58
Art. 65 - Casseforme .................................................................................................................................. 58
Art. 66 - Supporti strutturali ....................................................................................................................... 59
Art. 67 - Ponteggi ........................................................................................................................................ 60
CAPO 2 - MODALITÀ Dl ESECUZIONE Dl OGNI CATEGORIA Dl LAVORO.................................. 60
Art. 68 - Definizioni generali ...................................................................................................................... 60
Art. 69 - Rilievi - Capisaldi - Tracciati ...................................................................................................... 60
Art. 70 - Tracciamenti................................................................................................................................. 60
Art. 71 - Scavi e rilevati .............................................................................................................................. 60
Art. 71 - Demolizione di pavimentazione in conglomerato bituminoso............................................... 64
norme amministrative
113
Lavori di ampliamento, ristrutturazione e risanamento conservativo del centro polifunzionale denominato l’Acero, sito in via Roma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
Art. 72 - Camerette ..................................................................................................................................... 64
Art. 73 - Pozzetti ......................................................................................................................................... 65
Art. 74 - Caditoie e chiusini ....................................................................................................................... 65
Art. 75 - Posa in opera delle tubazioni .................................................................................................... 65
Art. 76 - Tubature per cavi elettrici e telefonici....................................................................................... 66
Art. 77 - Rinterri........................................................................................................................................... 66
Art. 78 - Fondazioni stradali in ghiaia o pietrisco e sabbia ................................................................... 66
Art. 79 - Conglomerati bituminosi a caldo per strato di base ............................................................... 66
Art. 80 - Conglomerati bituminosi a caldo per strati di collegamento e di usura ............................... 68
Art. 81 - Conservazione della circolazione - sgomberi e ripristini ....................................................... 71
Art. 82 - Massicciata................................................................................................................................... 71
Art. 83 - Massicciata in misto granulometrico a stabilizzazione meccanica ...................................... 72
Art. 84 - Cordoli ........................................................................................................................................... 72
Art. 85 - Pavimentazione in pietra naturale, acciottolati e materiale autobloccante, ........................
cemento bocciardato .................................................................................................................. 72
Art. 86 - Demolizioni ................................................................................................................................... 72
Art. 87 - Demolizione di murature ............................................................................................................ 73
Art. 88 - Pulitura dei materiali ................................................................................................................... 73
Art. 89 - Malte .............................................................................................................................................. 74
Art. 90 - Malte cementizie.......................................................................................................................... 75
Art. 91 - Opere in conglomerato cementizio semplice od armato ....................................................... 75
Art. 92 - Murature ....................................................................................................................................... 79
Art. 93 - Strutture prefabbricate di calcestruzzo armato e precompresso ......................................... 80
Art. 94 - Coperture ...................................................................................................................................... 82
Art. 95 - Impermeabilizzazioni .................................................................................................................. 84
Art. 96 - Isolamenti ..................................................................................................................................... 87
Art. 97 - Pavimentazioni ............................................................................................................................ 88
Art. 98 - Intonaci ......................................................................................................................................... 89
Art. 99 - Consolidamenti, risanamenti, ripristini e ricostruzioni............................................................ 92
Art. 100 - Rivestimenti ............................................................................................................................... 94
Art. 101 - Controsoffitti ............................................................................................................................... 94
Art. 102 - Infissi ........................................................................................................................................... 95
Art. 103 - Inferriate cancellate e cancelli ................................................................................................ 98
Art. 104 - opere di tinteggiatura – verniciatura ....................................................................................... 98
Art. 105 - Opere in marmo - pietre naturali ............................................................................................. 99
Art. 106 - Opere in acciaio ed altri metalli ............................................................................................. 100
Art. 107 - Opere in legno ......................................................................................................................... 100
Art. 108 - Opere in vetro .......................................................................................................................... 101
Art. 109 - Opere da lattoniere ................................................................................................................. 101
Art. 110 - Tubazioni .................................................................................................................................. 101
Art. 111 - Tubazioni in cemento ............................................................................................................. 102
Art. 112 - Sigillature .................................................................................................................................. 103
Art. 113 - Cordoli in calcestruzzo ........................................................................................................... 103
Art. 114 - Canalette in calcestruzzo ....................................................................................................... 103
Art. 115 - Opere a verde .......................................................................................................................... 104
Art. 116 - Impianti: definizioni generali .................................................................................................. 104
PARTE TERZA - ALLEGATI .................................................................................................................... 107
Tabella A – CATEGORIA PREVALENTE.............................................................................................. 107
Tabella B – PARTI DI LAVORAZIONI OMOGENEE – ........................................................................ 108
Tabella C – Cartello di cantiere.............................................................................................................. 109
Tabella D – Elementi principali della composizione dei lavori ...................................................... 110
Tabella E – Riepilogo degli elementi principali del Contratto ....................................................... 111
norme amministrative
114