Prima i pedoni - La città dei bambini

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Prima i pedoni - La città dei bambini
Dalle città e dintorni
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LA MOSTRA - Per la giornata conclusiva della campagna “PRIMA I PEDONI!” il Laboratorio di Roma ha progettato una serie di 36 pannelli, undici dei quali illustrano il percorso metodologico proposto alle scuole che hanno
partecipato al progetto, gli altri sono costituiti dai 25 manifesti finalisti.
La mostra descrive in modo semplice e sintetico: da dove nasce l’idea di questa campagna, da quali bisogni dei
bambini espressi nel loro Consiglio; quali sono gli strumenti di lavoro forniti alle scuole; quali le indicazioni, i suggerimenti per la loro utilizzazione; le riflessioni dei bambini maturate nelle varie fasi della campagna e i dati da
loro raccolti in 17 municipi romani.
La mostra è un importante strumento di documentazione che può essere richiesto da altri Comuni, Enti, Municipi,
Circoscrizioni, Istituti Comprensivi, Scuole, per affiancare eventi/giornate di riflessione sul tema del rapporto tra
i bambini e la città. Chi è interessato ad averla può richiederla al Laboratorio per concordare le modalità
(tel.06/3221198 - 3217090). Indicativamente si fa presente che ogni pannello misura cm. 70 X 100; che è situato in
una cornice a giorno; che la mostra può essere esposta completa dei 36 pannelli o in misura ridotta, ma egualmente
significativa, secondo lo spazio disponibile.
Responsabile: Francesco Tonucci - Redazione: Paola Tonelli, Antonella Prisco, Gabriele Sergiacomi
Bollettino a cura del Progetto di Ricerca “La città dei bambini”
CNR - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione
Comune di Roma - Assessorato alle Politiche di Promozione dell’Infanzia e della Famiglia
Supplemento del mensile “In Comune”, n° 89-90 luglio/agosto 2003 - copia gratuita
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Luglio 2003
Prima i pedoni !
Francesco Tonucci
Dedichiamo un altro numero del Bollettino ad una
iniziativa realizzata a Roma non perché Roma ha
assunto un ruolo capofila fra le città della rete internazionale "La città dei bambini", ma perché ci sembra
che la campagna "Prima i pedoni!" abbia una particolare originalità e si possa a ben diritto considerare
una nuova attività del nostro progetto. I bambini del
Consiglio dei bambini di Roma, alla fine del primo
anno di lavoro, avevano presentato al sindaco e alla
Giunta una richiesta e una promessa. La richiesta era
che si mettessero in atto i provvedimenti dovuti per
favorire, difendere e promuovere la mobilità dei
pedoni nella città a partire dai bambini. La promessa
era che i bambini avrebbero contribuito a questa promozione cercando di rimuovere, almeno in parte, l'ostilità degli adulti automobilisti a rispettare i diritti
dei pedoni. In alcune riunioni del Consiglio dei bambini sono state studiate le azioni che potevano dar
luogo ad una campagna di conoscenza, sensibilizzazione, "rieducazione" dei genitori e degli adulti del
quartiere. La campagna è stata chiamata "Prima i
pedoni!".
Per prima cosa i bambini hanno cercato di conoscere
l'entità e la gravità del fenomeno. Armati di apposite
schede si sono appostati a coppie vicino ai passaggi
pedonali e hanno registrato quante macchine e quante moto non rispettavano la precedenza dei pedoni in
mezz'ora. Riferendo questa esperienza una bambina
ha detto: "Siamo rimasti sconvolti e indignati!" I bambini sono rimasti "sconvolti" nel documentare un
comportamento degli adulti così poco rispettoso
delle leggi e dei diritti dei più deboli. È evidente che
questa conoscenza così traumatica è diventata la
motivazione più forte per le successive azioni. I bambini si sono "indignati" perché a violare le leggi c'erano anche i loro genitori, i loro insegnanti e perfino le
macchine e le moto della polizia municipale! Da questa sensibilizzazione sono nate le attività dei manifesti, delle multe e della "rieducazione" dei genitori che
vengono presentate in queste pagine. Vorrei dedicare
una seconda sottolineatura a questa ultima attività
che i bambini, con una espressione forse troppo forte
ma probabilmente adeguata ed efficace, hanno chiamato di "rieducazione". Quando erano in macchina
con i loro genitori, hanno cercato di convincerli, di
costringerli, a fermarsi davanti ai passaggi pedonali
dando la precedenza ai pedoni. Hanno insomma
insegnato ai loro genitori il rispetto di una norma e
ancor più il riconoscimento di un diritto. Come
hanno reagito i genitori? Da quello che ci risulta
bene, hanno riconosciuto la legittimità di quel fastidioso insistere dei figli e in molti casi hanno modificato il loro atteggiamento. La mamma che è intervenuta al convegno finale dell'11 giugno ha detto: "Ad
un certo punto ho cominciato a sentirmi orgogliosa
quando mi fermavo sulle strisce e a sentirmi un
verme quando non mi fermavo. Guardavo quell'adesivo sul cruscotto e sentivo lo sguardo di mio figlio
anche quando stava a scuola. Ho provato un'emozione formidabile: mio figlio mi stava insegnando qualcosa e questo aveva cambiato il mio comportamento!". La Giunta Capitolina ha approvato le richieste
dei bambini, ha promesso che studierà come far
rispettare la norma che difende la precedenza pedonale sulle strisce. Non sarà facile anche perché è una
norma che non è rispettata in nessuna città italiana.
Ma potranno i politici romani sottrarsi alla loro promessa e alla loro responsabilità se i bambini della
città stanno già lavorando con successo per modificare i comportamenti dei loro genitori?
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione Cnr - via Aldrovandi, 18 - 00197 Roma - tel 063221198 - fax 063217090 - [email protected]
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Sommario: Prima i pedoni!, Le richieste dei bambini, Gli strumenti della campagna, Il convegno finale, Dalle città e dintorni.
Le richieste dei bambini
Il convegno finale in Campidoglio
DAL DOCUMENTO DEI BAMBINI
IL CONVEGNO
Riportiamo, del documento preparato dai bambini, due parti che riguardano direttamente la campagna cittadina
PRIMA I PEDONI!: “Alla fine del primo anno di lavoro, nella riunione del 17 dicembre 2002, abbiamo scritto questo documento e lo abbiamo mandato al sindaco e agli assessori della Giunta:
Mercoledì 11 giugno 2003 si è svolto a Roma, in Campidoglio nella Sala della Protomoteca, il convegno finale della
campagna "PRIMA I PEDONI !".
Il convegno è stato presieduto da un ragazzo ex consigliere, Federico, e da una consigliera di 5°elementare, Hawa.
Sono intervenuti 8 bambini (maschi e femmine): 4 hanno riferito le loro impressioni critiche e quelle positive, 4
hanno spiegato gli strumenti utilizzati per la campagna. I ragazzi presidenti hanno dato la parola agli adulti coinvolti nel lavoro: una insegnante e una mamma. Sono intervenuti l'assessore per l'Infanzia e per la Famiglia Pamela
Pantano, il direttore del Dipartimento XVI Rita Camilli e un consigliere comunale.
Ai lati della sala erano esposti i 25 manifesti finalisti, mentre tutti gli altri prodotti dalle scuole (sono stati 260)
venivano proiettati a ciclo continuo su grande schermo. Lorenzo, ex consigliere e membro della giuria, ha proclamato il manifesto vincitore che diventerà il simbolo della campagna cittadina del prossimo anno e sarà stampato
per essere affisso in tutta Roma. La sala era gremita di bambini, genitori, insegnanti, dipendenti del Comune di
Roma, tutti molto attenti ed entusiasti; erano presenti anche un funzionario del Ministero dell'Ambiente e uno del
Ministero per le Infrastrutture, e rappresentanti dell' Associazione per i diritti dei pedoni.
1 - VOGLIAMO DA QUESTA CITTÀ IL PERMESSO DI USCIRE DI CASA
In questi ultimi tempi la città si è messa solo dalla parte delle automobili. È ora di cambiare le cose: si devono
rispettare i diritti dei pedoni più di quelli delle macchine. Così il Comune si schiera dalla parte dei bambini.
Caro Sindaco, queste sono le nostre richieste: a. Le macchine si devono fermare alle strisce pedonali altrimenti i
vigili faranno la multa. b. I marciapiedi sono le strade dei pedoni: non ci devono passare i motorini; non devono
essere occupati dai motorini e dalle macchine in sosta, dai secchioni dell'immondizia, dai pali dei cartelli e della
luce, dalle cassette della frutta e dei fiori; devono essere puliti e aggiustati. c. I marciapiedi non si devono interrompere mai, per esempio quando ci sono gli ingressi dei garage. d. Quando è possibile gli attraversamenti pedonali devono essere allo stesso livello e dello stesso materiale dei marciapiedi, così possiamo attraversare sicuri. e.
Le strisce pedonali devono essere sempre ben visibili. Per cominciare si potrebbero dipingere tutte le strisce pedonali intorno alle scuole e ai giardini pubblici.
2 - CI IMPEGNIAMO A RIEDUCARE I GENITORI E GLI ADULTI AL RISPETTO DEI PEDONI
A gennaio cominceremo a sperimentare nelle nostre scuole alcune proposte per "rieducare" i nostri genitori al
rispetto della precedenza dei pedoni sulle strisce pedonali e a protestare contro gli adulti quando non rispettano i
diritti dei pedoni. Se le nostre proposte funzionano nel prossimo anno potremo lanciarle a tutti i bambini di Roma.
Le prime idee che proponiamo sono: a. Quando siamo in macchina insieme ai nostri genitori ci impegniamo a
ricordargli di dare la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali. Per quando non siamo in macchina lasceremo
un adesivo che gli ricordi questo impegno. b. Faremo uno studio su alcuni attraversamenti pedonali dei nostri
quartieri per contare quante volte le macchine e le moto non danno la precedenza ai pedoni. c. Metteremo le
"Multe dei bambini" sulle macchine e sulle moto parcheggiate sui marciapiedi e sulle strisce pedonali, che sono
riservati ai pedoni.” d. Faremo un concorso di manifesti per diffondere queste nostre proposte. Il manifesto migliore verrà stampato e servirà per lanciare la Campagna in tutta la città nel prossimo anno.
LA VISITA DEL SINDACO
Martedì 18 marzo 2003 il sindaco Veltroni ha partecipato, nonostante avesse la febbre alta, alla seduta del
Consiglio dei bambini sulla organizzazione della campagna "Prima i pedoni!". Dopo aver ascoltato attentamente
le loro richieste ha detto che alcune cose, come il controllo del rispetto della precedenza pedonale ad ogni incrocio, sono difficili da realizzare: i vigili di Roma sono pochi rispetto alla grande estensione della città e fanno molte
cose; ma il problema è giusto. Al comandante dei Vigili urbani, anche lui presente al Consiglio, il sindaco ha detto
che è necessario cominciare a fare le multe a chi non rispetta la precedenza ai pedoni sulle strisce. Questo per riaffermare il principio che la città è di tutti. A questo proposito ha aggiunto che il problema non si risolve se non scatta in ogni cittadino il senso civico di responsabilità; se questo succederà la città sarà più pulita anche rispetto ad
un altro problema segnalato dai bambini: quello delle cacche dei cani sui marciapiedi. Concludendo il sindaco ha
detto che la solidarietà e il senso civico sono le chiavi con cui leggere questo progetto di cambiamento della città,
cui lui tiene molto e sul quale la Giunta Capitolina si sta impegnando, con l'aiuto dei bambini del Consiglio, per
governare la città.
GLI IMPEGNI DELLA GIUNTA
La Giunta Capitolina in data 15/4/2003 ha accolto il documento redatto dal Consiglio dei Bambini e lo ha riconosciuto come indicazione programmatica per l'attuazione delle proprie politiche. In particolar modo sono state
accolte le richieste esplicitate nel punto 1 "Vogliamo da questa città il permesso di uscire di casa", impegnando gli
assessori competenti ad attuare le necessarie variazioni di bilancio al fine di tradurre nella realtà le proposte del
Cdb. Gli impegni assunti prevedono una campagna di sensibilizzazione e di intervento al fine di ottenere il miglioramento della viabilità pedonale, attraverso l'incentivazione del rispetto della precedenza sugli attraversamenti
pedonali, un’attività di monitoraggio dello stato delle strisce intorno a scuole e giardini, la manutenzione e pulizia dei marciapiedi al fine di garantirne la migliore fruibilità, nonché lo studio e la riqualificazione degli stessi prevedendo la progettazione di nuove realizzazioni urbanistiche quali i passaggi pedonali rialzati. La Giunta ha inoltre riconosciuto e accolto positivamente gli impegni assunti dai bambini del Consiglio attraverso la campagna
"Prima i pedoni!", incaricando il mio Assessorato di studiare questa prima sperimentazione, affinché nel prossimo anno scolastico, questa iniziativa possa essere proposta a tutte le scuole elementari romane come programma
innovativo di educazione stradale.
Questa memoria di Giunta è un documento di fondamentale importanza che dimostra l'attenzione espressa
dall'Amministrazione per il lavoro dei bambini consiglieri e sottolinea il preziosissimo contributo che il Consiglio
dei bambini apporta per il miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini.
Assessore Pamela Pantano
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L’INSEGNANTE
IL GENITORE
Convegno "Prima i Pedoni!" - Intervento del rappresentante degli insegnanti
Convegno "Prima i Pedoni!" - Intervento del rappresentante dei genitori
Sono una persona che lavora, che abitualmente usa la
macchina anche per piccoli spostamenti e sono,
anche io, un automobilista indisciplinato. Lo sono
stata sicuramente fino a poco tempo fa; devo dire che
spesso non mi fermavo davanti alle strisce, guidavo
piuttosto velocemente, a volte parcheggiavo dove
capitava. Quando è cominciata la sperimentazione
mio figlio mi ha parlato e mi ha consegnato del materiale. Mi ha coinvolto in alcune riflessioni e mi ha
fatto capire quanto è difficile muoversi a piedi. Prima
di consegnarmi un adesivo con su scritto "Ricordati
la promessa: prima i pedoni!" mi ha fatto promettere
di rispettarli, dopo di che mi ha fatto mettere l'adesivo sul cruscotto della macchina. Non si è fermato a
questo perché mi ha stimolato ad osservare quanti
automobilisti non si fermano sulle strisce e, soprattutto, mi ha fatto notare quando io non mi fermavo
davanti alle strisce. Poi c'è stata la fase delle multe
per il parcheggio selvaggio. Il frutto delle sollecitazioni di mio figlio è stato sorprendente: mi sono
accorta che cominciavo a guardare la strada con altri
occhi e a veder cose che prima non vedevo, che prima
mi sfuggivano. Mi sono resa conto che mi fermavo
sulle strisce e che guardavo per la prima volta in faccia coloro che attraversavano la strada considerandoli persone e non fastidiosi intralci alla mia marcia.
Ad un certo punto ho cominciato a sentirmi orgogliosa quando mi fermavo sulle strisce e a sentirmi
un verme quando non mi fermavo. Guardavo quell'adesivo sul parabrezza e sentivo lo sguardo di mio
figlio anche quando stava a scuola. Ho provato un'emozione formidabile: mio figlio mi stava insegnando
qualcosa e questo aveva cambiato il mio comportamento! Altri genitori e parenti mi hanno riferito la
stessa esperienza. I genitori sono stati entusiasti perché vedevano che i bambini partecipavano ad un’iniziativa che era significativa per la città e per il miglioramento della vita di tutti. Essendoci messi dalla
parte dei pedoni, ci siamo accorti di quante macchine
non si fermano: una percentuale altissima. Direi che i
bambini ci hanno veramente insegnato qualche cosa.
Vorrei ringraziare soprattutto i bambini che, questa
volta, hanno fatto crescere noi come cittadini e come
genitori. GRAZIE BAMBINI!
Tiziana Gazzotti
L'entusiasmo dei nostri alunni ci ha contagiato. Tutti
hanno partecipato a tantissimi lavori: hanno realizzato disegni, cartelloni, scritto filastrocche, poesie,
all'interno delle classi sono nate conversazioni interessanti ed anche animate discussioni. Con l'iniziativa delle multe morali i bambini si sono sentiti realmente protagonisti ed hanno finalmente potuto
rivendicare il loro diritto di dire, per una volta, ad un
adulto: "Ti sei sbagliato! In questo momento non stai
rispettando le regole." Quando si sono accorti che
molti sono gli adulti indisciplinati, hanno rivolto loro
delle critiche interessanti, fatte sempre con atteggiamento discreto e mai di presunzione. Ancora una
volta si sono riconfermati giudici severi ed imparziali, anche nel momento in cui si sono resi conto che chi
sbagliava poteva non essere un adulto lontano dalla
loro realtà ma un parente, un amico, un familiare o
addirittura un genitore. Non hanno esitato a rivolgere proprio a questi le prime multe. Il successo di questa campagna l'abbiamo potuto riscontrare su vari
fronti: ha visto la partecipazione di tutti i bambini
della scuola e il coinvolgimento di tantissimi docenti. Anche coloro che inizialmente apparivano scettici
si sono poi lasciati trascinare dall'entusiasmo degli
alunni. Ha visto la partecipazione di molti genitori
che hanno affiancato i loro figli o che semplicemente
hanno attaccato l'adesivo sulle loro auto. Si è creata
una rete di collegamento tra una scuola e l'altra, tra i
docenti, tra gli alunni e anche tra alcuni genitori.
Pianificare tanto lavoro non è stata cosa semplice ma
oggi, vedendo questi risultati, possiamo affermare
con certezza che ne è valsa veramente la pena. Ne
siamo contenti. È certo che iniziative come queste
favoriscono il confronto, il dialogo tra una scuola e
l'altra, tra scuole che sono in quartieri molto lontani,
tra i docenti che vivono ed operano in realtà sociali
diverse, tre le famiglie, tra gli alunni. Un dato è certo:
i nostri figli si sono avvicinati alle Istituzioni che non
sono più state considerate come organismi astratti e
lontani dalla vita quotidiana, bensì come punti di
riferimento importanti, tangibili, ai quali finalmente
comincia ad essere dato un volto. Questo a cominciare dal sindaco, dall'assessore, dai vigili urbani che
sono sempre stati così disponibili con tutti noi.
Nadia Fontana
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Gli strumenti della campagna
sono pervenuti 260) dove una Commissione, formata
da due bambini ex-consiglieri e da operatori del
Laboratorio, ha scelto il migliore che sarà stampato a
colori e utilizzato per il lancio della campagna nella
città durante l'anno scolastico 2003-2004.
Il vincitore è stato scelto per la sua efficacia, perchè
ben visibile da lontano, perché costruito con elementi grafici grandi e con tecniche molto vivaci.
I MANIFESTI
Il Laboratorio ha invitato tutte le classi che hanno
aderito alla campagna a partecipare ad un concorso
per la realizzazione di un manifesto sul tema della
precedenza che gli automobilisti debbono dare ai
pedoni e specialmente ai bambini.
I partecipanti hanno avuto a disposizione un manifesto in bianco e nero stampato e distribuito dal
Comune (vedi immagine di sinistra a fondo pagina),
lo hanno decorato, nello spazio vuoto all’interno
della vignetta, in completa libertà e utilizzando le
tecniche preferite. Sono stati utilizzati pennarelli,
chine, collage, pastelli a cera, tempere, spruzzo e altre
tecniche miste. Per lavorare insieme e in piccoli gruppi, ogni classe ha ricevuto 4 manifesti: questo ha reso
i bambini molto attivi. La preparazione (presentazione, discussione, bozzetti e realizzazione) è iniziata
dopo la rilevazione delle infrazioni con i moduli blu
e rossi (vedi pag. 3) cioè dopo una prima fase di
osservazione diretta del fenomeno. Questo ha permesso ai bambini di elaborare le idee e gli slogan solo
dopo aver riflettuto. Ulteriori riflessioni sono emerse
immediatamente prima di iniziare a lavorare al manifesto: quando i bambini hanno discusso con i compagni per individuare l’idea migliore e quando hanno
provato a “schizzare” alcuni bozzetti. Ogni scuola ha
avuto un mese di tempo per prepararli e per allestire
una mostra locale di fine anno. Successivamente tutti
i manifesti sono stati consegnati al Laboratorio (ne
RIFLESSIONI DEI BAMBINI SUI MANIFESTI
Abbiamo deciso di disegnare la mummia sulle strisce. Quando l'ho visto ho provato un senso di felicità
perché era molto bello. Abbiamo fatto la mummia
che andava sullo skateboard mettendoci tutta la
buona volontà. Questo cartellone è utile perché fa
capire che le macchine devono dare la precedenza ai
pedoni che però devono stare attenti.
Ho capito che quando si fa un manifesto i dettagli
devono essere evidenti e la scritta non serve sempre.
Realizzare il cartellone è stato un po' complicato perché tutti i miei compagni esprimevano le loro idee in
maniera confusionaria: possiamo... quello no!
Quell'altro - insomma era un disastro, ma questa agitazione mi divertiva molto. Prima o poi una idea
doveva venirci in mente. Infatti dopo un po' abbiamo realizzato una frase molto bella e significativa: “è
bello sentirsi al sicuro!”. Secondo me, gli automobilisti capiranno l'importanza di fermarsi alle strisce.
Gli strumenti della campagna
I MODULI DI RILEVAZIONE DELLE
INFRAZIONI DEGLI ADULTI
La campagna “Prima i pedoni!” ha preso il via con
l’attività di rilevazione delle infrazioni degli adulti
nei confronti dei pedoni che attraversano sulle strisce. Gli strumenti preparati a questo scopo dal
Laboratorio “Roma la città dei bambini” sono state
due schede, una rossa e una blu, di cui sotto trovate
un prototipo. Per effettuare i rilevamenti tutti insieme
si è deciso di iniziare questa attività in marzo e nella
stessa settimana. Ogni classe ha individuato i punti
più adatti all'osservazione del comportamento degli
automobilisti nei confronti dei pedoni che attraversano sulle strisce. Sono stati scelti attraversamenti
senza semaforo, con un forte traffico automobilistico
e con le strisce. I bambini si sono recati, in gruppi di
quattro, nelle vicinanze di questi passaggi e hanno
osservato per 30 minuti le auto e le moto che transitavano. Hanno lavorato in coppia, la prima ha usato
la scheda per registrare le macchine e le moto che si
sono fermate a dare la precedenza (scheda di colore
blu), l’altra coppia contemporaneamente ha registrato le macchine e le moto che NON si sono fermate (scheda di colore rosso). Per ogni macchina o moto è stata
segnata una crocetta su una casella.
Dalle osservazioni dei bambini risulta molto evidente che questa attività ha prodotto un atteggiamento e
un interesse alla realtà assolutamente nuovi: hanno
guardato per la prima volta il loro ambiente abituale
con “gli occhi aperti”, per usare una loro espressione,
rivelandosi osservatori abilissimi molto critici nei
confronti degli atteggiamenti scorretti degli adulti.
Sono stati anche molto contenti di queste uscite perchè si è trattato di attività del tutto diverse da quelle
abitualmente proposte dalla scuola.
SINDACO, I SOLDI LI ABBIAMO TROVATI!
Dieci bambini delle nostre scuole, in mezz'ora, hanno
segnato 533 auto che non si sono fermate per dare la
precedenza ai pedoni sulle strisce di dieci passaggi
pedonali dei loro quartieri.
Ogni bambino ha segnato in media 53 auto che non
si sono fermate.
Se in mezz'ora sono 53, in ogni posto, in 10 ore le
automobili che non si fermano saranno circa 1.060.
Siccome la multa minima per chi non si ferma, secondo l'art. 191 del Codice della Strada è di € 65,00 (la
massima sarebbe di € 262,00), in quel posto, in quel
giorno, se facevano tutte le multe, avrebbero raccolto
€ 68.900,00.
Siccome l'art. 18 della legge 472 del 1999 dice che
almeno il 10% delle multe "deve andare per la sicurezza stradale, in particolare a tutela degli utenti
deboli: pedoni, ciclisti, bambini, anziani e disabili",
in quel giorno, in quel posto, per la sicurezza dei
bambini c'erano a disposizione € 6.890,00 e per il
Comune € 62.010,00.
RIFLESSIONI DEI BAMBINI DOPO LA RILEVAZIONE DELLE INFRAZIONI
- Era molto divertente perché cercavamo di nasconderci per non farci vedere dagli autisti che passavano. Sono felice che il Consiglio dei bambini esista.
- Dei motociclisti mi ha più colpito che sembra che
nella strada ci sono solo loro.
- Si sono fermati e ci hanno salutato perché a dire di
fermarsi erano i bambini.
- Ho visto che la maggior parte della gente è intimorita nell'attraversare le strisce come se non fosse uno
spazio riservato a loro.
- Una moto della Polizia Municipale è passata tranquillamente con i pedoni sulle strisce.
- Gli anziani, prima di attraversare aspettano che
tutte le macchine siano passate.
- Mi è piaciuto molto anche perché abbiamo "beccato" una maestra che non si è fermata.
- A volte le persone sono costrette a fare dei gesti per
fermare le macchine.
Manifesto stampato in bianco e nero: è stato inviato a
tutte le scuole che hanno aderito alla campagna. Ogni classe
ne ha ricevuti 4 con le relative istruzioni per la realizazione.
Le schede di rilevazione, di cui a lato vedete un prototipo, sono due :
- una scheda è stampata in rosso e serve a rilevare le “Auto/moto che
non si sono fermate”
- una scheda è stampata in blu e serve a rilevare le “Auto/moto che
si sono fermate”.
Il manifesto vincitore: è stato scelto per la semplicità del
disegno, per la vivacità dei colori, perchè costruito con immagini grandi e facilmente visibili da lontano.
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Gli strumenti della campagna
Gli strumenti della campagna
dioso intralcio alla sua circolazione e assume quindi
comportamenti di prepotenza.
I bambini hanno osservato questi atteggiamenti con
grande stupore e si sono trovati a dover rimproverare loro i genitori per non aver rispettato la regola!
Una volta tanto i ruoli si sono scambiati.
I genitori che abbiamo ascoltato hanno trovato l’iniziativa molto interessante e hanno confessato di aver
rivisto totalmente il proprio comportamento, ringraziando alla fine i figli per aver insegnato loro qualcosa.
La campagna di rieducazione è durata circa due
mesi, da marzo a maggio scorso e stiamo lavorando
perchè continui anche alla ripresa dell'anno scolastico in tutte le scuole romane, finché non ci sarà più
bisogno di ricordare ai genitori che i pedoni debbono
essere rispettati.
LA "RIEDUCAZIONE"
DEGLI ADULTI
L'iniziativa nasce dal proposito dei bambini del
Consiglio di Roma di affiancare, alle richieste fatte
all’Amministrazione comunale per una politica a
favore dei pedoni, delle azioni concrete per convincere prima di tutto i loro genitori, e poi gli adulti del
quartiere, a rispettare i diritti dei pedoni (vedi il
punto 2 del documento dei bambini a pag. 2).
Io se fossi un automobilista e ricevessi una multa da
un bambino mi sentirei molto umiliato.
I BLOCCHETTI DELLE MULTE
Le Multe dei bambini sono state ideate per protestare
contro gli adulti che non rispettano il diritto dei pedoni, e quindi anche dei bambini, di poter usufruire dei
marciapiedi e delle strisce pedonali senza incontrare
ostacoli.
Ai bambini è stato chiarito, innanzi tutto, che non
dovevano giocare al "piccolo vigile"; queste multe
simboliche non dovevano essere utilizzate per la
sosta scorretta e nemmeno in caso di abuso degli
spazi riservati ai disabili. Questi sono compiti dei
vigili urbani.
L’iniziativa è piaciuta molto ai bambini, che si sono
“scatenati” per i quartieri a caccia di automobili e
moto invadenti. Hanno scoperto, con grande sorpresa, che gli adulti sono molto scorretti: anche quelli più
vicini come i genitori e gli insegnanti.
Si sono stupiti ulteriormente per il fatto che, una
volta colti in flagrante, i “multati” protestavano vigorosamente; i bambini, senza perdersi d’animo, hanno
faticato a convincerli della giustezza della loro azione
e alla fine sono riusciti ad ottenere, quasi sempre, un
comportamento corretto.
Hanno annotato nei loro “diari di bordo” i comportamenti, che più li hanno colpiti, degli adulti quando
hanno trovato la "Multa".
Secondo me ho fatto bene a fare le multe perché
anche noi valiamo.
Ho notato che continuando a fare le multe negli stessi punti, gli automobilisti stanno sensibilizzandosi e
non parcheggiano sui marciapiedi.
LA "RIEDUCAZIONE” DEI GENITORI
E L’ADESIVO
L’idea è stata questa: quando i bambini erano in macchina con i genitori hanno fatto in modo che venissero rispettati i diritti dei pedoni. Hanno chiesto ed
insistito affinché il papà o la mamma che guidavano
si fermassero alle strisce pedonali, facessero passare i
pedoni.
A scuola, con i compagni e gli insegnanti, hanno scelto le strategie migliori per intervenire sui genitori:
sono arrivati a prevedere piccoli ricatti affettivi o
premi e punteggi. Poi si sono posti il problema di
quando loro non erano in macchina e hanno pensato
di mettere un adesivo sul cruscotto che ricordasse ai
genitori l’impegno, preso con loro, a fermarsi alle strisce pedonali. Qualcuno è riuscito a metterlo anche
sulla moto, mezzo ormai molto diffuso a Roma.
L’esperienza ha funzionato molto bene: da parte loro
i bambini hanno assunto questo ruolo di “rieducatori” con molta serietà ed anche con una buona dose di
soddisfazione; hanno scoperto prima di tutto che i
diritti dei pedoni sono rispettati pochissimo e che gli
anziani, per esempio, trovano grande difficoltà ad
attraversare la strada, con il rischio di uscire di casa
sempre di meno. Chi guida auto e moto si preoccupa
solo di arrivare presto, considera i pedoni un fasti-
RIFLESSIONI DEI BAMBINI SULLA RIEDUCAZIONE DEGLI ADULTI
Quando sono in macchina con mia madre e passiamo
davanti alle strisce pedonali le dico sempre "fermati!". Ho notato che da quando ho messo l'adesivo
della promessa, mia madre lo rispetta.
Di solito sono gli adulti a riprenderci se facciamo
qualcosa di sbagliato, invece questa volta siamo stati
noi a riprendere gli automobilisti.
La mia prima multa l'ho fatta a mamma…ero felice!
Dopo averla messa ho sgridato mia madre. E mia
mamma ha accettato il rimprovero e si è messa a ridere...
Gli automobilisti sono spericolati e non danno la precedenza ai passanti ma…quando sono "dall'altra
parte" la vogliono.
Un signore dopo aver ricevuto la multa l'ha tolta e
l'ha messa su un'altra macchina senza nemmeno leggerla. Io allora ne ho messe 5 e lui le ha strappate. Io
ce ne ho messa un'altra e lui si è dovuto stare zitto.
Secondo me il Comune di Roma ha trovato il modo
giusto per insegnare l'educazione alla gente menefreghista.
Il padrone della macchina è arrivato e mi ha detto:
"Cosa stai facendo, le cose non sono tue non le devi
toccare". Io ho avuto un po' di paura poi gli ho detto:
"Hanno chiesto a noi bambini di fare queste multe
morali per educare la gente al rispetto dei pedoni,
così gli adulti si rendono conto che siamo più educati noi", allora lui ha detto: "Scusa, scusa non lo sapevo mi dispiace" e se ne è andato.
Un giorno ho fatto la multa ad un ragazzo che poi
l'ha buttata. Il giorno dopo l'ho rincontrato e lui ha
detto: "Sei tu che ti chiami Valentina?" e io risposi:
"Sì, sono io; perché?" e lui: " Perché sono già 2 volte
che mi fai le multe". Io: "Si vede che metti male la
moto!"
RIFLESSIONI DEI BAMBINI SULLE MULTE
Loro le strappavano perché pensano che giochiamo
perché siamo bambini, invece noi le facciamo per
migliorare la città.
Un signore mi ha detto che non potevo mettergli la
multa e io gli ho risposto che non poteva parcheggiare sulle strisce pedonali.
Un signore mentre mettevo la multa mi ha detto:
"Che fai, non puoi farmi la multa: sei una bambina!"
allora io gli ho fatto vedere il libretto e ha detto "Va
bene".
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Gli strumenti della campagna
Gli strumenti della campagna
dioso intralcio alla sua circolazione e assume quindi
comportamenti di prepotenza.
I bambini hanno osservato questi atteggiamenti con
grande stupore e si sono trovati a dover rimproverare loro i genitori per non aver rispettato la regola!
Una volta tanto i ruoli si sono scambiati.
I genitori che abbiamo ascoltato hanno trovato l’iniziativa molto interessante e hanno confessato di aver
rivisto totalmente il proprio comportamento, ringraziando alla fine i figli per aver insegnato loro qualcosa.
La campagna di rieducazione è durata circa due
mesi, da marzo a maggio scorso e stiamo lavorando
perchè continui anche alla ripresa dell'anno scolastico in tutte le scuole romane, finché non ci sarà più
bisogno di ricordare ai genitori che i pedoni debbono
essere rispettati.
LA "RIEDUCAZIONE"
DEGLI ADULTI
L'iniziativa nasce dal proposito dei bambini del
Consiglio di Roma di affiancare, alle richieste fatte
all’Amministrazione comunale per una politica a
favore dei pedoni, delle azioni concrete per convincere prima di tutto i loro genitori, e poi gli adulti del
quartiere, a rispettare i diritti dei pedoni (vedi il
punto 2 del documento dei bambini a pag. 2).
Io se fossi un automobilista e ricevessi una multa da
un bambino mi sentirei molto umiliato.
I BLOCCHETTI DELLE MULTE
Le Multe dei bambini sono state ideate per protestare
contro gli adulti che non rispettano il diritto dei pedoni, e quindi anche dei bambini, di poter usufruire dei
marciapiedi e delle strisce pedonali senza incontrare
ostacoli.
Ai bambini è stato chiarito, innanzi tutto, che non
dovevano giocare al "piccolo vigile"; queste multe
simboliche non dovevano essere utilizzate per la
sosta scorretta e nemmeno in caso di abuso degli
spazi riservati ai disabili. Questi sono compiti dei
vigili urbani.
L’iniziativa è piaciuta molto ai bambini, che si sono
“scatenati” per i quartieri a caccia di automobili e
moto invadenti. Hanno scoperto, con grande sorpresa, che gli adulti sono molto scorretti: anche quelli più
vicini come i genitori e gli insegnanti.
Si sono stupiti ulteriormente per il fatto che, una
volta colti in flagrante, i “multati” protestavano vigorosamente; i bambini, senza perdersi d’animo, hanno
faticato a convincerli della giustezza della loro azione
e alla fine sono riusciti ad ottenere, quasi sempre, un
comportamento corretto.
Hanno annotato nei loro “diari di bordo” i comportamenti, che più li hanno colpiti, degli adulti quando
hanno trovato la "Multa".
Secondo me ho fatto bene a fare le multe perché
anche noi valiamo.
Ho notato che continuando a fare le multe negli stessi punti, gli automobilisti stanno sensibilizzandosi e
non parcheggiano sui marciapiedi.
LA "RIEDUCAZIONE” DEI GENITORI
E L’ADESIVO
L’idea è stata questa: quando i bambini erano in macchina con i genitori hanno fatto in modo che venissero rispettati i diritti dei pedoni. Hanno chiesto ed
insistito affinché il papà o la mamma che guidavano
si fermassero alle strisce pedonali, facessero passare i
pedoni.
A scuola, con i compagni e gli insegnanti, hanno scelto le strategie migliori per intervenire sui genitori:
sono arrivati a prevedere piccoli ricatti affettivi o
premi e punteggi. Poi si sono posti il problema di
quando loro non erano in macchina e hanno pensato
di mettere un adesivo sul cruscotto che ricordasse ai
genitori l’impegno, preso con loro, a fermarsi alle strisce pedonali. Qualcuno è riuscito a metterlo anche
sulla moto, mezzo ormai molto diffuso a Roma.
L’esperienza ha funzionato molto bene: da parte loro
i bambini hanno assunto questo ruolo di “rieducatori” con molta serietà ed anche con una buona dose di
soddisfazione; hanno scoperto prima di tutto che i
diritti dei pedoni sono rispettati pochissimo e che gli
anziani, per esempio, trovano grande difficoltà ad
attraversare la strada, con il rischio di uscire di casa
sempre di meno. Chi guida auto e moto si preoccupa
solo di arrivare presto, considera i pedoni un fasti-
RIFLESSIONI DEI BAMBINI SULLA RIEDUCAZIONE DEGLI ADULTI
Quando sono in macchina con mia madre e passiamo
davanti alle strisce pedonali le dico sempre "fermati!". Ho notato che da quando ho messo l'adesivo
della promessa, mia madre lo rispetta.
Di solito sono gli adulti a riprenderci se facciamo
qualcosa di sbagliato, invece questa volta siamo stati
noi a riprendere gli automobilisti.
La mia prima multa l'ho fatta a mamma…ero felice!
Dopo averla messa ho sgridato mia madre. E mia
mamma ha accettato il rimprovero e si è messa a ridere...
Gli automobilisti sono spericolati e non danno la precedenza ai passanti ma…quando sono "dall'altra
parte" la vogliono.
Un signore dopo aver ricevuto la multa l'ha tolta e
l'ha messa su un'altra macchina senza nemmeno leggerla. Io allora ne ho messe 5 e lui le ha strappate. Io
ce ne ho messa un'altra e lui si è dovuto stare zitto.
Secondo me il Comune di Roma ha trovato il modo
giusto per insegnare l'educazione alla gente menefreghista.
Il padrone della macchina è arrivato e mi ha detto:
"Cosa stai facendo, le cose non sono tue non le devi
toccare". Io ho avuto un po' di paura poi gli ho detto:
"Hanno chiesto a noi bambini di fare queste multe
morali per educare la gente al rispetto dei pedoni,
così gli adulti si rendono conto che siamo più educati noi", allora lui ha detto: "Scusa, scusa non lo sapevo mi dispiace" e se ne è andato.
Un giorno ho fatto la multa ad un ragazzo che poi
l'ha buttata. Il giorno dopo l'ho rincontrato e lui ha
detto: "Sei tu che ti chiami Valentina?" e io risposi:
"Sì, sono io; perché?" e lui: " Perché sono già 2 volte
che mi fai le multe". Io: "Si vede che metti male la
moto!"
RIFLESSIONI DEI BAMBINI SULLE MULTE
Loro le strappavano perché pensano che giochiamo
perché siamo bambini, invece noi le facciamo per
migliorare la città.
Un signore mi ha detto che non potevo mettergli la
multa e io gli ho risposto che non poteva parcheggiare sulle strisce pedonali.
Un signore mentre mettevo la multa mi ha detto:
"Che fai, non puoi farmi la multa: sei una bambina!"
allora io gli ho fatto vedere il libretto e ha detto "Va
bene".
4
5
Gli strumenti della campagna
sono pervenuti 260) dove una Commissione, formata
da due bambini ex-consiglieri e da operatori del
Laboratorio, ha scelto il migliore che sarà stampato a
colori e utilizzato per il lancio della campagna nella
città durante l'anno scolastico 2003-2004.
Il vincitore è stato scelto per la sua efficacia, perchè
ben visibile da lontano, perché costruito con elementi grafici grandi e con tecniche molto vivaci.
I MANIFESTI
Il Laboratorio ha invitato tutte le classi che hanno
aderito alla campagna a partecipare ad un concorso
per la realizzazione di un manifesto sul tema della
precedenza che gli automobilisti debbono dare ai
pedoni e specialmente ai bambini.
I partecipanti hanno avuto a disposizione un manifesto in bianco e nero stampato e distribuito dal
Comune (vedi immagine di sinistra a fondo pagina),
lo hanno decorato, nello spazio vuoto all’interno
della vignetta, in completa libertà e utilizzando le
tecniche preferite. Sono stati utilizzati pennarelli,
chine, collage, pastelli a cera, tempere, spruzzo e altre
tecniche miste. Per lavorare insieme e in piccoli gruppi, ogni classe ha ricevuto 4 manifesti: questo ha reso
i bambini molto attivi. La preparazione (presentazione, discussione, bozzetti e realizzazione) è iniziata
dopo la rilevazione delle infrazioni con i moduli blu
e rossi (vedi pag. 3) cioè dopo una prima fase di
osservazione diretta del fenomeno. Questo ha permesso ai bambini di elaborare le idee e gli slogan solo
dopo aver riflettuto. Ulteriori riflessioni sono emerse
immediatamente prima di iniziare a lavorare al manifesto: quando i bambini hanno discusso con i compagni per individuare l’idea migliore e quando hanno
provato a “schizzare” alcuni bozzetti. Ogni scuola ha
avuto un mese di tempo per prepararli e per allestire
una mostra locale di fine anno. Successivamente tutti
i manifesti sono stati consegnati al Laboratorio (ne
RIFLESSIONI DEI BAMBINI SUI MANIFESTI
Abbiamo deciso di disegnare la mummia sulle strisce. Quando l'ho visto ho provato un senso di felicità
perché era molto bello. Abbiamo fatto la mummia
che andava sullo skateboard mettendoci tutta la
buona volontà. Questo cartellone è utile perché fa
capire che le macchine devono dare la precedenza ai
pedoni che però devono stare attenti.
Ho capito che quando si fa un manifesto i dettagli
devono essere evidenti e la scritta non serve sempre.
Realizzare il cartellone è stato un po' complicato perché tutti i miei compagni esprimevano le loro idee in
maniera confusionaria: possiamo... quello no!
Quell'altro - insomma era un disastro, ma questa agitazione mi divertiva molto. Prima o poi una idea
doveva venirci in mente. Infatti dopo un po' abbiamo realizzato una frase molto bella e significativa: “è
bello sentirsi al sicuro!”. Secondo me, gli automobilisti capiranno l'importanza di fermarsi alle strisce.
Gli strumenti della campagna
I MODULI DI RILEVAZIONE DELLE
INFRAZIONI DEGLI ADULTI
La campagna “Prima i pedoni!” ha preso il via con
l’attività di rilevazione delle infrazioni degli adulti
nei confronti dei pedoni che attraversano sulle strisce. Gli strumenti preparati a questo scopo dal
Laboratorio “Roma la città dei bambini” sono state
due schede, una rossa e una blu, di cui sotto trovate
un prototipo. Per effettuare i rilevamenti tutti insieme
si è deciso di iniziare questa attività in marzo e nella
stessa settimana. Ogni classe ha individuato i punti
più adatti all'osservazione del comportamento degli
automobilisti nei confronti dei pedoni che attraversano sulle strisce. Sono stati scelti attraversamenti
senza semaforo, con un forte traffico automobilistico
e con le strisce. I bambini si sono recati, in gruppi di
quattro, nelle vicinanze di questi passaggi e hanno
osservato per 30 minuti le auto e le moto che transitavano. Hanno lavorato in coppia, la prima ha usato
la scheda per registrare le macchine e le moto che si
sono fermate a dare la precedenza (scheda di colore
blu), l’altra coppia contemporaneamente ha registrato le macchine e le moto che NON si sono fermate (scheda di colore rosso). Per ogni macchina o moto è stata
segnata una crocetta su una casella.
Dalle osservazioni dei bambini risulta molto evidente che questa attività ha prodotto un atteggiamento e
un interesse alla realtà assolutamente nuovi: hanno
guardato per la prima volta il loro ambiente abituale
con “gli occhi aperti”, per usare una loro espressione,
rivelandosi osservatori abilissimi molto critici nei
confronti degli atteggiamenti scorretti degli adulti.
Sono stati anche molto contenti di queste uscite perchè si è trattato di attività del tutto diverse da quelle
abitualmente proposte dalla scuola.
SINDACO, I SOLDI LI ABBIAMO TROVATI!
Dieci bambini delle nostre scuole, in mezz'ora, hanno
segnato 533 auto che non si sono fermate per dare la
precedenza ai pedoni sulle strisce di dieci passaggi
pedonali dei loro quartieri.
Ogni bambino ha segnato in media 53 auto che non
si sono fermate.
Se in mezz'ora sono 53, in ogni posto, in 10 ore le
automobili che non si fermano saranno circa 1.060.
Siccome la multa minima per chi non si ferma, secondo l'art. 191 del Codice della Strada è di € 65,00 (la
massima sarebbe di € 262,00), in quel posto, in quel
giorno, se facevano tutte le multe, avrebbero raccolto
€ 68.900,00.
Siccome l'art. 18 della legge 472 del 1999 dice che
almeno il 10% delle multe "deve andare per la sicurezza stradale, in particolare a tutela degli utenti
deboli: pedoni, ciclisti, bambini, anziani e disabili",
in quel giorno, in quel posto, per la sicurezza dei
bambini c'erano a disposizione € 6.890,00 e per il
Comune € 62.010,00.
RIFLESSIONI DEI BAMBINI DOPO LA RILEVAZIONE DELLE INFRAZIONI
- Era molto divertente perché cercavamo di nasconderci per non farci vedere dagli autisti che passavano. Sono felice che il Consiglio dei bambini esista.
- Dei motociclisti mi ha più colpito che sembra che
nella strada ci sono solo loro.
- Si sono fermati e ci hanno salutato perché a dire di
fermarsi erano i bambini.
- Ho visto che la maggior parte della gente è intimorita nell'attraversare le strisce come se non fosse uno
spazio riservato a loro.
- Una moto della Polizia Municipale è passata tranquillamente con i pedoni sulle strisce.
- Gli anziani, prima di attraversare aspettano che
tutte le macchine siano passate.
- Mi è piaciuto molto anche perché abbiamo "beccato" una maestra che non si è fermata.
- A volte le persone sono costrette a fare dei gesti per
fermare le macchine.
Manifesto stampato in bianco e nero: è stato inviato a
tutte le scuole che hanno aderito alla campagna. Ogni classe
ne ha ricevuti 4 con le relative istruzioni per la realizazione.
Le schede di rilevazione, di cui a lato vedete un prototipo, sono due :
- una scheda è stampata in rosso e serve a rilevare le “Auto/moto che
non si sono fermate”
- una scheda è stampata in blu e serve a rilevare le “Auto/moto che
si sono fermate”.
Il manifesto vincitore: è stato scelto per la semplicità del
disegno, per la vivacità dei colori, perchè costruito con immagini grandi e facilmente visibili da lontano.
6
3
Le richieste dei bambini
Il convegno finale in Campidoglio
DAL DOCUMENTO DEI BAMBINI
IL CONVEGNO
Riportiamo, del documento preparato dai bambini, due parti che riguardano direttamente la campagna cittadina
PRIMA I PEDONI!: “Alla fine del primo anno di lavoro, nella riunione del 17 dicembre 2002, abbiamo scritto questo documento e lo abbiamo mandato al sindaco e agli assessori della Giunta:
Mercoledì 11 giugno 2003 si è svolto a Roma, in Campidoglio nella Sala della Protomoteca, il convegno finale della
campagna "PRIMA I PEDONI !".
Il convegno è stato presieduto da un ragazzo ex consigliere, Federico, e da una consigliera di 5°elementare, Hawa.
Sono intervenuti 8 bambini (maschi e femmine): 4 hanno riferito le loro impressioni critiche e quelle positive, 4
hanno spiegato gli strumenti utilizzati per la campagna. I ragazzi presidenti hanno dato la parola agli adulti coinvolti nel lavoro: una insegnante e una mamma. Sono intervenuti l'assessore per l'Infanzia e per la Famiglia Pamela
Pantano, il direttore del Dipartimento XVI Rita Camilli e un consigliere comunale.
Ai lati della sala erano esposti i 25 manifesti finalisti, mentre tutti gli altri prodotti dalle scuole (sono stati 260)
venivano proiettati a ciclo continuo su grande schermo. Lorenzo, ex consigliere e membro della giuria, ha proclamato il manifesto vincitore che diventerà il simbolo della campagna cittadina del prossimo anno e sarà stampato
per essere affisso in tutta Roma. La sala era gremita di bambini, genitori, insegnanti, dipendenti del Comune di
Roma, tutti molto attenti ed entusiasti; erano presenti anche un funzionario del Ministero dell'Ambiente e uno del
Ministero per le Infrastrutture, e rappresentanti dell' Associazione per i diritti dei pedoni.
1 - VOGLIAMO DA QUESTA CITTÀ IL PERMESSO DI USCIRE DI CASA
In questi ultimi tempi la città si è messa solo dalla parte delle automobili. È ora di cambiare le cose: si devono
rispettare i diritti dei pedoni più di quelli delle macchine. Così il Comune si schiera dalla parte dei bambini.
Caro Sindaco, queste sono le nostre richieste: a. Le macchine si devono fermare alle strisce pedonali altrimenti i
vigili faranno la multa. b. I marciapiedi sono le strade dei pedoni: non ci devono passare i motorini; non devono
essere occupati dai motorini e dalle macchine in sosta, dai secchioni dell'immondizia, dai pali dei cartelli e della
luce, dalle cassette della frutta e dei fiori; devono essere puliti e aggiustati. c. I marciapiedi non si devono interrompere mai, per esempio quando ci sono gli ingressi dei garage. d. Quando è possibile gli attraversamenti pedonali devono essere allo stesso livello e dello stesso materiale dei marciapiedi, così possiamo attraversare sicuri. e.
Le strisce pedonali devono essere sempre ben visibili. Per cominciare si potrebbero dipingere tutte le strisce pedonali intorno alle scuole e ai giardini pubblici.
2 - CI IMPEGNIAMO A RIEDUCARE I GENITORI E GLI ADULTI AL RISPETTO DEI PEDONI
A gennaio cominceremo a sperimentare nelle nostre scuole alcune proposte per "rieducare" i nostri genitori al
rispetto della precedenza dei pedoni sulle strisce pedonali e a protestare contro gli adulti quando non rispettano i
diritti dei pedoni. Se le nostre proposte funzionano nel prossimo anno potremo lanciarle a tutti i bambini di Roma.
Le prime idee che proponiamo sono: a. Quando siamo in macchina insieme ai nostri genitori ci impegniamo a
ricordargli di dare la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali. Per quando non siamo in macchina lasceremo
un adesivo che gli ricordi questo impegno. b. Faremo uno studio su alcuni attraversamenti pedonali dei nostri
quartieri per contare quante volte le macchine e le moto non danno la precedenza ai pedoni. c. Metteremo le
"Multe dei bambini" sulle macchine e sulle moto parcheggiate sui marciapiedi e sulle strisce pedonali, che sono
riservati ai pedoni.” d. Faremo un concorso di manifesti per diffondere queste nostre proposte. Il manifesto migliore verrà stampato e servirà per lanciare la Campagna in tutta la città nel prossimo anno.
LA VISITA DEL SINDACO
Martedì 18 marzo 2003 il sindaco Veltroni ha partecipato, nonostante avesse la febbre alta, alla seduta del
Consiglio dei bambini sulla organizzazione della campagna "Prima i pedoni!". Dopo aver ascoltato attentamente
le loro richieste ha detto che alcune cose, come il controllo del rispetto della precedenza pedonale ad ogni incrocio, sono difficili da realizzare: i vigili di Roma sono pochi rispetto alla grande estensione della città e fanno molte
cose; ma il problema è giusto. Al comandante dei Vigili urbani, anche lui presente al Consiglio, il sindaco ha detto
che è necessario cominciare a fare le multe a chi non rispetta la precedenza ai pedoni sulle strisce. Questo per riaffermare il principio che la città è di tutti. A questo proposito ha aggiunto che il problema non si risolve se non scatta in ogni cittadino il senso civico di responsabilità; se questo succederà la città sarà più pulita anche rispetto ad
un altro problema segnalato dai bambini: quello delle cacche dei cani sui marciapiedi. Concludendo il sindaco ha
detto che la solidarietà e il senso civico sono le chiavi con cui leggere questo progetto di cambiamento della città,
cui lui tiene molto e sul quale la Giunta Capitolina si sta impegnando, con l'aiuto dei bambini del Consiglio, per
governare la città.
GLI IMPEGNI DELLA GIUNTA
La Giunta Capitolina in data 15/4/2003 ha accolto il documento redatto dal Consiglio dei Bambini e lo ha riconosciuto come indicazione programmatica per l'attuazione delle proprie politiche. In particolar modo sono state
accolte le richieste esplicitate nel punto 1 "Vogliamo da questa città il permesso di uscire di casa", impegnando gli
assessori competenti ad attuare le necessarie variazioni di bilancio al fine di tradurre nella realtà le proposte del
Cdb. Gli impegni assunti prevedono una campagna di sensibilizzazione e di intervento al fine di ottenere il miglioramento della viabilità pedonale, attraverso l'incentivazione del rispetto della precedenza sugli attraversamenti
pedonali, un’attività di monitoraggio dello stato delle strisce intorno a scuole e giardini, la manutenzione e pulizia dei marciapiedi al fine di garantirne la migliore fruibilità, nonché lo studio e la riqualificazione degli stessi prevedendo la progettazione di nuove realizzazioni urbanistiche quali i passaggi pedonali rialzati. La Giunta ha inoltre riconosciuto e accolto positivamente gli impegni assunti dai bambini del Consiglio attraverso la campagna
"Prima i pedoni!", incaricando il mio Assessorato di studiare questa prima sperimentazione, affinché nel prossimo anno scolastico, questa iniziativa possa essere proposta a tutte le scuole elementari romane come programma
innovativo di educazione stradale.
Questa memoria di Giunta è un documento di fondamentale importanza che dimostra l'attenzione espressa
dall'Amministrazione per il lavoro dei bambini consiglieri e sottolinea il preziosissimo contributo che il Consiglio
dei bambini apporta per il miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini.
Assessore Pamela Pantano
2
L’INSEGNANTE
IL GENITORE
Convegno "Prima i Pedoni!" - Intervento del rappresentante degli insegnanti
Convegno "Prima i Pedoni!" - Intervento del rappresentante dei genitori
Sono una persona che lavora, che abitualmente usa la
macchina anche per piccoli spostamenti e sono,
anche io, un automobilista indisciplinato. Lo sono
stata sicuramente fino a poco tempo fa; devo dire che
spesso non mi fermavo davanti alle strisce, guidavo
piuttosto velocemente, a volte parcheggiavo dove
capitava. Quando è cominciata la sperimentazione
mio figlio mi ha parlato e mi ha consegnato del materiale. Mi ha coinvolto in alcune riflessioni e mi ha
fatto capire quanto è difficile muoversi a piedi. Prima
di consegnarmi un adesivo con su scritto "Ricordati
la promessa: prima i pedoni!" mi ha fatto promettere
di rispettarli, dopo di che mi ha fatto mettere l'adesivo sul cruscotto della macchina. Non si è fermato a
questo perché mi ha stimolato ad osservare quanti
automobilisti non si fermano sulle strisce e, soprattutto, mi ha fatto notare quando io non mi fermavo
davanti alle strisce. Poi c'è stata la fase delle multe
per il parcheggio selvaggio. Il frutto delle sollecitazioni di mio figlio è stato sorprendente: mi sono
accorta che cominciavo a guardare la strada con altri
occhi e a veder cose che prima non vedevo, che prima
mi sfuggivano. Mi sono resa conto che mi fermavo
sulle strisce e che guardavo per la prima volta in faccia coloro che attraversavano la strada considerandoli persone e non fastidiosi intralci alla mia marcia.
Ad un certo punto ho cominciato a sentirmi orgogliosa quando mi fermavo sulle strisce e a sentirmi
un verme quando non mi fermavo. Guardavo quell'adesivo sul parabrezza e sentivo lo sguardo di mio
figlio anche quando stava a scuola. Ho provato un'emozione formidabile: mio figlio mi stava insegnando
qualcosa e questo aveva cambiato il mio comportamento! Altri genitori e parenti mi hanno riferito la
stessa esperienza. I genitori sono stati entusiasti perché vedevano che i bambini partecipavano ad un’iniziativa che era significativa per la città e per il miglioramento della vita di tutti. Essendoci messi dalla
parte dei pedoni, ci siamo accorti di quante macchine
non si fermano: una percentuale altissima. Direi che i
bambini ci hanno veramente insegnato qualche cosa.
Vorrei ringraziare soprattutto i bambini che, questa
volta, hanno fatto crescere noi come cittadini e come
genitori. GRAZIE BAMBINI!
Tiziana Gazzotti
L'entusiasmo dei nostri alunni ci ha contagiato. Tutti
hanno partecipato a tantissimi lavori: hanno realizzato disegni, cartelloni, scritto filastrocche, poesie,
all'interno delle classi sono nate conversazioni interessanti ed anche animate discussioni. Con l'iniziativa delle multe morali i bambini si sono sentiti realmente protagonisti ed hanno finalmente potuto
rivendicare il loro diritto di dire, per una volta, ad un
adulto: "Ti sei sbagliato! In questo momento non stai
rispettando le regole." Quando si sono accorti che
molti sono gli adulti indisciplinati, hanno rivolto loro
delle critiche interessanti, fatte sempre con atteggiamento discreto e mai di presunzione. Ancora una
volta si sono riconfermati giudici severi ed imparziali, anche nel momento in cui si sono resi conto che chi
sbagliava poteva non essere un adulto lontano dalla
loro realtà ma un parente, un amico, un familiare o
addirittura un genitore. Non hanno esitato a rivolgere proprio a questi le prime multe. Il successo di questa campagna l'abbiamo potuto riscontrare su vari
fronti: ha visto la partecipazione di tutti i bambini
della scuola e il coinvolgimento di tantissimi docenti. Anche coloro che inizialmente apparivano scettici
si sono poi lasciati trascinare dall'entusiasmo degli
alunni. Ha visto la partecipazione di molti genitori
che hanno affiancato i loro figli o che semplicemente
hanno attaccato l'adesivo sulle loro auto. Si è creata
una rete di collegamento tra una scuola e l'altra, tra i
docenti, tra gli alunni e anche tra alcuni genitori.
Pianificare tanto lavoro non è stata cosa semplice ma
oggi, vedendo questi risultati, possiamo affermare
con certezza che ne è valsa veramente la pena. Ne
siamo contenti. È certo che iniziative come queste
favoriscono il confronto, il dialogo tra una scuola e
l'altra, tra scuole che sono in quartieri molto lontani,
tra i docenti che vivono ed operano in realtà sociali
diverse, tre le famiglie, tra gli alunni. Un dato è certo:
i nostri figli si sono avvicinati alle Istituzioni che non
sono più state considerate come organismi astratti e
lontani dalla vita quotidiana, bensì come punti di
riferimento importanti, tangibili, ai quali finalmente
comincia ad essere dato un volto. Questo a cominciare dal sindaco, dall'assessore, dai vigili urbani che
sono sempre stati così disponibili con tutti noi.
Nadia Fontana
7
Dalle città e dintorni
Strumenti
LA MOSTRA - Per la giornata conclusiva della campagna “PRIMA I PEDONI!” il Laboratorio di Roma ha progettato una serie di 36 pannelli, undici dei quali illustrano il percorso metodologico proposto alle scuole che hanno
partecipato al progetto, gli altri sono costituiti dai 25 manifesti finalisti.
La mostra descrive in modo semplice e sintetico: da dove nasce l’idea di questa campagna, da quali bisogni dei
bambini espressi nel loro Consiglio; quali sono gli strumenti di lavoro forniti alle scuole; quali le indicazioni, i suggerimenti per la loro utilizzazione; le riflessioni dei bambini maturate nelle varie fasi della campagna e i dati da
loro raccolti in 17 municipi romani.
La mostra è un importante strumento di documentazione che può essere richiesto da altri Comuni, Enti, Municipi,
Circoscrizioni, Istituti Comprensivi, Scuole, per affiancare eventi/giornate di riflessione sul tema del rapporto tra
i bambini e la città. Chi è interessato ad averla può richiederla al Laboratorio per concordare le modalità
(tel.06/3221198 - 3217090). Indicativamente si fa presente che ogni pannello misura cm. 70 X 100; che è situato in
una cornice a giorno; che la mostra può essere esposta completa dei 36 pannelli o in misura ridotta, ma egualmente
significativa, secondo lo spazio disponibile.
Responsabile: Francesco Tonucci - Redazione: Paola Tonelli, Antonella Prisco, Gabriele Sergiacomi
Bollettino a cura del Progetto di Ricerca “La città dei bambini”
CNR - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione
Comune di Roma - Assessorato alle Politiche di Promozione dell’Infanzia e della Famiglia
Supplemento del mensile “In Comune”, n° 89-90 luglio/agosto 2003 - copia gratuita
12
Luglio 2003
Prima i pedoni !
Francesco Tonucci
Dedichiamo un altro numero del Bollettino ad una
iniziativa realizzata a Roma non perché Roma ha
assunto un ruolo capofila fra le città della rete internazionale "La città dei bambini", ma perché ci sembra
che la campagna "Prima i pedoni!" abbia una particolare originalità e si possa a ben diritto considerare
una nuova attività del nostro progetto. I bambini del
Consiglio dei bambini di Roma, alla fine del primo
anno di lavoro, avevano presentato al sindaco e alla
Giunta una richiesta e una promessa. La richiesta era
che si mettessero in atto i provvedimenti dovuti per
favorire, difendere e promuovere la mobilità dei
pedoni nella città a partire dai bambini. La promessa
era che i bambini avrebbero contribuito a questa promozione cercando di rimuovere, almeno in parte, l'ostilità degli adulti automobilisti a rispettare i diritti
dei pedoni. In alcune riunioni del Consiglio dei bambini sono state studiate le azioni che potevano dar
luogo ad una campagna di conoscenza, sensibilizzazione, "rieducazione" dei genitori e degli adulti del
quartiere. La campagna è stata chiamata "Prima i
pedoni!".
Per prima cosa i bambini hanno cercato di conoscere
l'entità e la gravità del fenomeno. Armati di apposite
schede si sono appostati a coppie vicino ai passaggi
pedonali e hanno registrato quante macchine e quante moto non rispettavano la precedenza dei pedoni in
mezz'ora. Riferendo questa esperienza una bambina
ha detto: "Siamo rimasti sconvolti e indignati!" I bambini sono rimasti "sconvolti" nel documentare un
comportamento degli adulti così poco rispettoso
delle leggi e dei diritti dei più deboli. È evidente che
questa conoscenza così traumatica è diventata la
motivazione più forte per le successive azioni. I bambini si sono "indignati" perché a violare le leggi c'erano anche i loro genitori, i loro insegnanti e perfino le
macchine e le moto della polizia municipale! Da questa sensibilizzazione sono nate le attività dei manifesti, delle multe e della "rieducazione" dei genitori che
vengono presentate in queste pagine. Vorrei dedicare
una seconda sottolineatura a questa ultima attività
che i bambini, con una espressione forse troppo forte
ma probabilmente adeguata ed efficace, hanno chiamato di "rieducazione". Quando erano in macchina
con i loro genitori, hanno cercato di convincerli, di
costringerli, a fermarsi davanti ai passaggi pedonali
dando la precedenza ai pedoni. Hanno insomma
insegnato ai loro genitori il rispetto di una norma e
ancor più il riconoscimento di un diritto. Come
hanno reagito i genitori? Da quello che ci risulta
bene, hanno riconosciuto la legittimità di quel fastidioso insistere dei figli e in molti casi hanno modificato il loro atteggiamento. La mamma che è intervenuta al convegno finale dell'11 giugno ha detto: "Ad
un certo punto ho cominciato a sentirmi orgogliosa
quando mi fermavo sulle strisce e a sentirmi un
verme quando non mi fermavo. Guardavo quell'adesivo sul cruscotto e sentivo lo sguardo di mio figlio
anche quando stava a scuola. Ho provato un'emozione formidabile: mio figlio mi stava insegnando qualcosa e questo aveva cambiato il mio comportamento!". La Giunta Capitolina ha approvato le richieste
dei bambini, ha promesso che studierà come far
rispettare la norma che difende la precedenza pedonale sulle strisce. Non sarà facile anche perché è una
norma che non è rispettata in nessuna città italiana.
Ma potranno i politici romani sottrarsi alla loro promessa e alla loro responsabilità se i bambini della
città stanno già lavorando con successo per modificare i comportamenti dei loro genitori?
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione Cnr - via Aldrovandi, 18 - 00197 Roma - tel 063221198 - fax 063217090 - [email protected]
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Sommario: Prima i pedoni!, Le richieste dei bambini, Gli strumenti della campagna, Il convegno finale, Dalle città e dintorni.