Dharma, missione

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14 CORRIERE
Taranto - Sabato, 23 settembre 2006
DEL GIORNO Taranto
Cinema
Arte
Cinque ragazzi, tarantini, hanno realizzato “Primo colpo” /
Dharma, missione-emozione
Teatro
Musica
Quattro brani inediti, ispirandosi a Negramaro e Ritmo Tribale, ma anche a Doors e E, L & P. Lavorano e
studiano, due volte a settimana si riuniscono e provano i loro concerti. L’ultimo al Salento Film Festival di Tricase
Si chiamano Dharma, sono in cinque, giovanisimi, tarantini. Un nome singolare, può essere tradotto come
“legge”, “legge cosmica”, “legge naturale”, oppure “il
modo in cui le cose sono”. I cinesi questa legge la
chiamavano “tao”. Significato a parte, i ragazzi hanno una
voglia matta di farsi sentire. Hanno i loro buoni motivi,
quattro per la precisione, tutti raccolti in un compact. E’ un
“demo” per ora, “Primo colpo”, che sperano di piazzare
nelle classifiche underground, poter fare ascoltare a quanta
più gente possibile. “Abbiamo un bel gruppo di amici”,
dicono i ragazzi. Che altri non sono che Piero Campi
(voce), Marcello Lombardi (tastiere), Salvatore Buzzerio
(basso), Davide Coretti (batteria) e Roberto Cavallo (chitarra).“Ci seguono ovunque e con questo primo minialbum registrato al “Ciao Studio” di Bruno Buccolieri,
contiamo di farci conoscere intanto in tutto il Salento”.
Eseguono cover di Timoria, Subsonica, Negramaro e
Ritmo Tribale. Spremono album e concerti di Jeff Buckley,
The Doors, Area e Demetrio Stratos, Francesco Renga,
Emerson Lake and Palmer.
Sperano, i Dharma, che la popolarità si espanda a macchia
d’olio. Qualcuno studia, qualche altro lavora. Chi in una
raffineria, chi alla cassa edile o in un call center, anche se
diplomato in Conservatorio. Due studiano ancora, uno al
liceo scientifico, un altro universitario. E’ una bella foto
d’insieme. Sarebbero materia per un film, se solo tro-
In villa Peripato / Festa de L’Unità
vassero uno sceneggiatore disposto a farsi raccontare le
loro storie e, soprattutto, come riescono a conciliare studio,
lavoro e orari.
“Due volte a settimana”, dicono, come se fosse la cosa più
normale di questo mondo, “fuori porta, dove abbiamo un
locale per le prove: eviteremmo di fare pubblicità al luogo
dove abbiamo strumenti e impianto, perché a qualcuno
potrebbe venire in mente di venire a farci visita, possibilmente quando non ci siamo…”.
“Suoniamo quattro, anche cinque ore piene, di solito dalle
19.00 in poi, prima sarebbe praticamente impossibile. La
forza la troviamo nella nostra determinazione, perché ci
piacerebbe fare i musicisti come primo lavoro e, nei ritagli
di tempo, andare in raffineria o al call center”. Non manca
il senso dell’ironia ai cinque ragazzi che vogliono andare
via da Taranto. “Non per fuggire”, puntualizzano, “ma per
tentare la fortuna, un percorso professionale: anzi, amiamo
la nostra città e vorremmo che un giorno gli amici, qanti ci
hanno ascoltato e incoraggiato, siano orgogliosi del nostro
percorso artistico. Non vogliamo, però, diventare famosi.
Forse la spariamo un po’ grossa, ma ci piacerebbe emozionare”.
L’obiettivo-emozione è farina del sacco di Piero, il cantante
che, nonostante sia giovanissimo, prima di questo compact
ha realizzato due progetti solistici, “Saturazione” e “Gioco
privato”. “In realtà”, dice Campi, “penso di essere un
gruppettaro: i Dharma sono il mio strumento preferito, li
considero naturalmente più di una chitarra, di una tastiera…”.
Per chi fa musica a Taranto, la nota dolente, quella stonata
è sempre la stessa: i locali. “Si contano sulla punta delle dita
di una mano”, racconta Marcello, “non c’è più il Kloster,
Pierluigi Di Rosa che allestiva delle ottime programmazioni, si occupa di altro. A Taranto i gruppi sono davvero
tanti. Formazioni che meriterebbero spazi più adeguati alle
loro potenzialità: restano riferimenti come Lucky Moment,
Laltrolocale, Over the Cross, Papiro, La Baracca, in estate
l’Aloha. Per il resto, non si batte chiodo”.
“Il nostro ultimo concerto risale a un po’ di giorni fa”, dice
ancora Campi, “al Salento Film Festival: abbiamo coronato
un piccolo sogno: suonare davanti a un pubblico, come dire,
non di casa nostra, di amici. A fin concerto sono venuti a
congratularsi, a chiedere informazioni; lì è scattata la
promozione estemporanea, abbiamo fatto circolare “Primo
colpo”, consegnandolo a gente che ci auguriamo possa
darci una mano, fra questi Marco Fedele della Music Feel,
che ha trovato il nostro prodotto interessante”.
Non si fermano i Dharma, vogliono tentare la loro carta
vincente, una musica rock che si ispira ai grandi della
musica, con una piccola missione: emozionare
B. B. ■
Il pianista tarantino a novembre in Francia per un concerto con il popolare chitarrista transalpino /
Una sera, due appuntamenti Tordjman chiama, Parisi risponde
Tutto il lavoro profuso consente oggi all’artista tarantina di regalarci un’interpretazione
personalizzata degli "standards jazzistici" più famosi in uno stile inconfondibile
Suonerà a Annegasse (Chateau Rouge) brani dall’album “Sambuka”,
già eseguito alla presenza di Marcus Miller e la Youssou N’Dour Band
Questa sera, a partire
dalle ore 22, in Villa
Peripato (Ta), nell’ambito della Festa Provinciale de l’Unità, sul
palco centrale, si esibirà Patrizia Conte, a
seguire spazio al New
Vintage Party.
Patrizia Conte nasce a
Taranto dove studia e
completa la sua formazione musicale diplomandosi presso il
Liceo Musicale della
città. Nel 1991 si trasferisce a Milano e inizia la sua carriera jazzistica esibendosi nei
locali storici del capoluogo lombardo.
Ha avuto l’opportunità
di collaborare con i
musicisti italiani e stranieri di grande spessore
musicale quali: Lee
Konitz, Cedar Walton,
Billy Higgins, Mark
Murphy,
Jimmy
Owens, Bobby Durham, Massimo Moriconi, Arrigo Cappelletti, Guido Manusardi,
Bobby Watson. Da anni
collabora con Tullio De
Piscopo esibendosi in
tutte le tournèe e con la
Jazz Studio Orchestra.
Negli ultimi anni ha
cantato nell’ "Opera da
tre soldi" di Kurt Weill,
nell’ "Omaggio a Max
Roach" e in numerosi
festival jazz in Italia ed
in Europa (Croazia,
Kroton, Torino, Bari,
San Marino, Terra del
Sole, Castrocaro Terme, Roma etc..).
Nel corso dei lunghi
anni di carriera la sua
ricerca introspettiva e
musicale non ha conosciuto soste. Trovare vie nuove,
con le più diverse espressioni vocali, ha significato
conseguire ulteriori capacità sia tecniche che interpretative. Tutto il lavoro profuso in questa direzione le consente oggi di regalarci un’interpretazione personalizzata degli "standards jazzistici" più
famosi in uno stile inconfondibile, pieno di tensione,
che si enfatizza maggiormente nei concerti dal vivo;
è lì che il suo spessore umano e professionale ha la
massima espressione.
Ad alcuni recensori ricorda il soul di Aretha Franklin,
ad altri la grinta di Dee dee Bridgewater: "dotata di
splendide qualità vocali e di feeling nero, di una
personalità che si flette da prorompente aggressività a
dolci tenuità, Patrizia Conte ha saputo assimilare le
qualità delle leggendarie vocalist sue preferite adeguandole con grande professionalità alle diverse
situazioni esecutive: in teatro, con big bands o nei jazz
club accompagnata da trio o quartetto. Certe sfumature, alcuni preziosismi, un’accurata scelta dei
programmi comprendenti brani di risaputa difficoltà
interpretativa, eseguiti finora solo dalle grandi star
del jazz e riproposti in soluzioni molto originali,
cancellano ogni dubbio sulle doti di Patrizia Conte
che in ogni concerto sa sempre regalare momenti
magici".
Sarà accompagnata da: Nucci Guerra (pianoforte),
Pino Mazzarano (chitarra), Vito di Modugno (basso)
e Mimmo Campanale (batteria).
A seguire, "New Vintage Party", serata pensata da
Attilio Capilli&Co per "rendere omaggio", se così si
può dire, a quella parte di storia del mondo della notte
compresa tra gli anni ’60 e gli anni ’90.
Trent’anni di rock, dance, new-wave, acid jazz
selezionati - in consolle - da Ciro Merode e Sabrina
Morea. Due dj d’eccezione, due personaggi popolari
tra chi vive la notte e che quel periodo lo hanno
intensamente vissuto e consumato tra mixer e mike.
L’ingresso è libero.
Per informazioni: Artesia, tel.346.3045273 - www.ciromerode.com .
Il 15 novembre presso
“Château Rouge” ad Annemasse (Francia) il pianista tarantino Antonello
Parisi sarà ospite del “Jeremy Tordjman Project”.
Si tratta di un fortunato
incontro artistico nato dalla stima che i due musicisti
si sono reciprocamente
manifestati in veste di esecutori e compositori.
Non è un caso che il concerto in questione sarà dedicato alla presentazione
di alcuni brani originali
presenti nell’album “Sambuka” composti dal chitarrista francese Jeremy
Tordjman accompagnato
nell’occasione oltre che da
Parisi (piano), da Guillaume Perret (sax), Ivan
Rougny (basso), JeanPierre Frelézeau (batteria).
Prima tappa, dunque, di un
fortunato incontro al momento concretizzatosi in
Francia, ma che potrebbe
avere un seguito in un non
lontano futuro anche in
Italia. Jérémy Tordjman da
anni collabora con diversi
artisti africani come Missal, Kara, Maciré Sylla,
Woz Kaly.
Lo scorso anno Tordjman,
compone e registra “Sambuka”, presentato ufficialmente in apertura di uno
straordinario evento musicale: il concerto di Marcus Miller and Youssou
N’Dour Band. Nel progetto discografico del chitarrista transalpino figurano musicisti di spicco
come il sassofonista francese Emile Parisien e il
sassofonista svizzero Stefano Saccon. Realizza ar-
■
Patrizia Conte in concerto
Da
sinistra:
Attilio
Capilli,
Ciro
Merode
e Sabrina
Morea
rangiamenti, musiche per
le radio francesi, compone
brani per altri artisti e
insegna armonia, analisi e
tecnica dell’improvvisazione.
Interessanti sono i siti
www.jeremytordjman.com e www.myspace.com/jeremytordjman,
nei quali è possibile vi-
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registrazioni audio dell’ artista (oltre a tutte le informazioni biografiche).
Antonello Parisi, compositore e pianista, nel 2000
consegue il riconoscimento “migliori talenti” a Umbria Jazz “Berklee Clinics
2000”. Ideatore della South Vertigo Band forma-
zione-rivelazione nel panorama fusion italiano
(Adriano Albarella, chitarra; Fabrizio Lo console,
basso; Michele Sangiorgio, batteria) ha frequenti
collaborazioni con musicisti del calibro di Bob
Franceschini, Tom Kirkpatrik, Patrick Fradet,
Ginger Brew, Giampaolo
Ascolese, Tino Tracanna,
Fabrizio Bosso, Roberto
Ottaviano, Gaetano Partipilo, Mario Rosini, Vincenzo Lanzo, Felice Mezzina, Pino Mazzarano, Michael Carrabba, Mimmo
Campanale, Barbara Eramo e molti altri. E’ fondatore e direttore di importanti progetti didattici
patrocinati dalla Provincia
di Taranto “Art Music Project 2002” e dal Comune
di Taranto tra cui “Professione Musica 2004”.
Attualmente insegna piano
jazz e moderno presso
scuole
affiliate
E.N.D.A.S.
Lo scorso anno incide per
la VideoRadio (etichetta
dell’Orchestra sinfonica
della Rai) con il sassofonista newyorkese Bob
Franceschini e la South
Vertigo Band l’album intitolato “Zero Center” distribuito da Ricordi-Feltrinelli. Nel 2006 entra a
far parte di una prestigiosa
compilation prodotta da
Rai Trade-VideoRadio intitolata “Fusion Jazz Rock
& Groove” distribuita da
Self. Ulteriori informazioni: www.myspace.com/antonelloparisi .
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