La Chirurgia NoN abLativa - Amia – ASSOCIAZIONE MEDICI ANTI

Transcript

La Chirurgia NoN abLativa - Amia – ASSOCIAZIONE MEDICI ANTI
S OFT SURGERY
®
MEDICINA ESTETICA CHIRURGIA NON ABLATIVA
magazine
GUIDA AGLI SPECIALISTI DEL SETTORE
SULLE NOVITÀ IN CHIRURGIA NON ABLATIVA
www.gruppogmv.com
INNOVAZIONE TECNOLOGICA IN
MEDICINA ESTETICA
Un magazine che si rivolge agli specialisti del settore, con lo scopo di
informare il medico attraverso approfondimenti, interviste e ricerche
cliniche.
Il nostro obiettivo è quello di dedicare ai nuovi orizzonti della medicina
estetica la giusta attenzione, potenziandone il progresso tecnologico,
mediante lo sviluppo di dispositivi altamente innovativi, abbinati a metodiche
efficaci e in continua evoluzione.
Le nostre parole d’ordine sono: professionalità, cortesia, qualità, sinergia
ed efficacia.
Doverosi i ringraziamenti ai diversi referenti clinici, la cui collaborazione
preziosa ha portato allo sviluppo di apparecchiature sicure, efficaci e
altamente performanti nell’attuale panorama medico-scientifico.
Giancarlo Millevolte
General Manager
Editoriale
Società Italiana Medicina Estetica Chirurgia non Ablativa
SOMMARIO
La Chirurgia Non Ablativa
l’evoluzione della Soft Surgery
La Chirurgia Non Ablativa 1
Rassegna stampa e pubblicazioni
6/7
Elettrochirurgia Non Ablativa 8
praticata con successo ed entusiasmo
Valutazione istologica
9
dai Medici che hanno frequentato
Blefaroplastica - Cosa c’è di nuovo?
10/11
Plexr
12/13
Needle Shaping 14/15
Vibrance 16/17
Onde Flusso Frazionato 18/19
O.F.F. 20/21
Radiofrequenza e Antiaging
22/23
RF Plus Med 24/25
CO2 e Fisiologia del microcircolo 26/27
Carbomax 28/29
Luce Led: Nuove prospettive in Medicina Estetica 30/31
GenioLed
32/33
Stone - Vibroinfrared
34/35
Stone 36/37
Idrolipoclasia Ultrasonica 38/39
Sonik 40/41
Luce Pulsata 42/43
Easy Light
44/45
Corsi e Congressi
46/47
ideata e messa a punto dal Prof. Giorgio Fippi,
i suoi corsi gratuiti
La definizione “Chirurgia non Ablativa” è una definizione antitetica (ossimoro)
data dal suo ideatore per definire in modo volutamente provocatorio una Tecnica Innovativa destinata a rivoluzionare l’approccio terapeutico della Chirurgia
Dermatologica ed Estetica.
La Chirurgia Non Ablativa è una pratica medico-chirurgica non invasiva, incruenta, affidabile e sicura, di facile attuazione e priva di rischi, sia per il paziente che
per gli operatori.
Il termine Chirurgia etimologicamente significa attività manuale a cui si attribuisce universalmente il significato di manualità medica molto raffinata.
Il termine “Non Ablativa” è stato aggiunto per distinguerla dalla Chirurgia Tradizionale classicamente cruenta e, in alcuni casi, invasiva.
Con questa nuova tecnica di “Soft Surgery non Ablativa” si ottengono gli stessi
risultati che si hanno con la chirurgia tradizionale, ma senza dover ricorrere ad
anestesia, senza lasciare cicatrici o correre inutili rischi.
L’elettrochirurgia non Ablativa nasce come logica evoluzione delle conquiste
tecnologiche in fisica e in elettronica, che si affiancano all’esigenza da parte del
chirurgo di ottenere risultati performanti, venendo incontro alle esigenze del
paziente. Interventi un tempo neppure ipotizzabili attualmente sono praticabili
con successo, grazie al continuo affinarsi della tecnica ma soprattutto della metodica utilizzata nella Chirurgia Non Ablativa.
1
FORMAZIONE E
INFORMAZIONE
Il percorso formativo ed informativo nasce,
cresce e si sviluppa all’interno dell’azienda
attraverso:
• Corsi di perfezionamento sulle metodiche applicate e sulle apparecchiature in
continua evoluzione.
MISSIONE AZIENDALE
La nostra missione aziendale è quella di creare un nuovo concetto di medicina e chirurgia
estetica, fornendo al professionista gli strumenti di ultima generazione, risultato di ricerche medico scientifiche documentate ed effettuate in prestigiose Università Nazionali.
La GMV è una società totalmente italiana che sviluppa tecnologie avanzate e coperte
da brevetti nazionali ed internazionali.
RETE COMMERCIALE
La rete commerciale del Gruppo GMV si
avvale della professionalità di tre capi area
nazionali, 30 venditori diretti e di diversi
referenti medici sul territorio nazionale.
• Corsi teorici e pratici di diversi livelli messi
a disposizione del medico, in collaborazione
con i principali referenti clinici.
• Un aggiornamento continuo, strutturato
nell’ottica di creare una corrispondenza
biunivoca di interscambio medico-azienda.
• Rilascio di attestati di partecipazione.
Nasce negli anni 2000 dalla volontà di un gruppo di specialisti con decennale esperienza
nella progettazione e produzione di apparecchiature elettromedicali.
Da allora ad oggi sono state sviluppate e ottimizzate le procedure per la realizzazione
di apparecchiature e strumenti tecnologicamente all’avanguardia.
2
3
CERTIFICAZIONI
GMV LAB
Le Certificazioni ISO 9001:2008 e ISO 13485:2004 costituiscono
per la nostra azienda un’ulteriore conferma della qualità e professionalità che hanno sempre caratterizzato la nostra politica aziendale, conferendo alle nostre apparecchiature la certificazione CE
come dispositivi medici (93/42/EEC).
Un grande impegno, sia in termini finanziari che di risorse umane,
viene dedicato da GMV nelle attività di ricerca e di sviluppo.
La GMV intende continuare nello sviluppo di tale politica, volta al
raggiungimento dei massimi livelli qualitativi, sia nelle fasi produttive sia in quelle commerciali, organizzative, di marketing e di gestione dei rapporti con il cliente.
Siamo, inoltre, consapevoli che le certificazioni rappresentano per
l’azienda un punto di partenza per un continuo miglioramento, raggiungibile con impegno, costanza e con la collaborazione da parte
della nostra clientela, con particolare attenzione al “customer satisfaction”.
4
Una cultura che consente a GMV di affrontare ogni nuovo lavoro
con la capacità e la professionalità, che oggi, più che mai risultano
irrinunciabili per la crescita e la competitività di un’azienda.
Con questa filosofia, vengono indirizzati significativi sforzi nei vari
settori produttivi.
L’azienda, progetta e assembla le varie apparecchiature nel rispetto delle normative comunitarie in materia di sicurezza, effettuando
direttamente i controlli qualitativi su tutte le apparecchiature prodotte, garantendone qualità e affidabilità nel tempo simbolo del
vero Made in Italy.
5
6
7
Rassegna Stampa
Pubblicazioni
Elettrochirurgia Non Ablativa
a cura del Prof. Giorgio Fippi, docente di Chirurgia Non Ablativa.
Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia non Ablativa S.I.M.E.C.N.A.
L’elettrochirurgia nasce come logica evoluzione delle conquiste tecnologiche in fisica e in elettronica applicate alla medicina e alla chirurgia.
Con la chirurgia non ablativa siamo in grado di effettuare Interventi, un tempo neppure ipotizzabili.
Ogni giorno sono praticati con successo a livello nazionale ed internazionale, e mediante il dialogo tra i professionisti e l’ideatore della metodica si ottimizza e si affina la tecnica.
Gli strumenti più utilizzati oggi in chirurgia dermatologica, a parte la crio e i peeling chimici e meccanici ormai
superati, sono: l’insostituibile radiobisturi, il Laser con tutte le sue varianti, il Felc e l’ultimo nato per la Plasma
chirurgia, il Plexr.
Ciascuno di questi strumenti presenta delle caratteristiche specifiche per un determinato tipo di intervento.
Per entrare nel merito di questo moderno approccio alla chirurgia dermatologica, è necessario valutare attentamente le differenze tra gli apparecchi oggi più utilizzati: il Laser, Radiobisturi Felc e Plexr.
Il L.A.S.E.R. (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) utilizza l’emissione di fotoni (con coerenza spaziale e temporale) per distruggere, vaporizzare o coagulare i tessuti.
Il RADIOBISTURI utilizza le onde radio per ottenere un aumento termico nei tessuti che a seconda del tipo di
modulazione permette la coagulazione o il taglio, a patto di avere un buon contatto tra cute e puntale.
Il F.E.L.C. (Flusso di Elettroni Convogliati) utilizza gli Elettroni per bruciare i tessuti più esterni senza scaldare
eccessivamente le aree circostanti come avviene con la radiofrequenza.
Il PLEXR (Plasma Exeresi) ionizza i gas presenti nell’atmosfera del GAP (spazio interposto tra il puntale detto
“sprayer”, e il tessuto da trattare) generando il plasma. La quantità di plasma prodotto dipende dal ricambio
d’aria dello spazio di ionizzazione (GAP) o dalla immissione in quest’area di gas particolari (argon e altri).
Considerazioni fondamentali:
Ogni tessuto presenta delle caratteristiche da valutare attentamente prima di ogni intervento di chirurgia
dermatologica. Le caratteristiche da valutare attentamente sono: la resistenza meccanica, la resistenza al
passaggio degli elettroni, la resistenza al passaggio dei fotoni, l’assorbimento della luce, la conducibilità elettrica, la conducibilità termica, la massa di tessuto su cui intervenire.
Le onde elettromagnetiche della radiofrequenza del radiobisturi così come la luce o i fotoni del laser possono essere assorbiti, riflessi, diffusi, diffratti o trasmessi, mentre la corrente elettrica del felc può solo essere
condotta.
Questa differenza di comportamento fisico, ci fa comprendere i differenti risultati che si ottengono utilizzando l’una o l’altra forma di energia. Infatti l’impiego di ciascuno di questi strumenti nasce dall’esigenza di intervenire su un particolare tipo di tessuto che se trattato con quello non idoneo risulterebbe particolarmente
difficoltoso nella pratica e avremmo esiti negativi dal punto di vista del risultato finale.
La Chirurgia non Ablativa è una tecnica di chirurgia dermatologica semplificata che si pratica mediante
uno strumento (PLEXR) che consente di far sublimare i tessuti trattati senza causare danni ai tessuti circostanti, superando tutte le difficoltà nella scelta dell’apparecchio più idoneo.
Questa tecnica è nata dalla necessità di intervenire su patologie o inestetismi, dove risulta difficoltoso
l’utilizzo del laser per il coefficiente di riflessione, di assorbimento e principalmente di diffrazione nei tessuti o del radiobisturi, per la necessità di un buon contatto elettrico sul tessuto o del Felc, per la sua incapacità di trattare tessuti vascolarizzati.
Una valutazione istologica sulle lesioni
cutanee indotte da radiobisturi e Plexr
a livello del derma
Studio approvato dal Comitato Etico di Studi Animale e dell’Uomo presso la Scuola di Medicina dell’Università
di Chieti, condotto da prof. Antonio Scarano.
La tecnica illustrata nell’articolo a pag.10 è stata realizzata per la
prima volta dal Prof. Giorgio Fippi, Presidente della Società Italiana
di Medicina Estetica e Chirurgia Non Ablativa (S.I.M.E.C.N.A.). Questa tecnica è attuabile grazie a uno strumento ultra maneggevole,
senza fili, molto piccolo e alla portata di tutti adatto ad operare in
modo non invasivo anche sulle parti più delicate: il Plexr.
Grazie a questo strumento, si possono risolvere con estrema
facilità tutti gli inestetismi e le patologie cutanee, evitando esiti
cicatriziali e discromici spesso presenti quando si utilizzano altre
metodiche.
Per valutare l’assenza di danno termico a livello del derma utilizzando il Plexr è stato effettuata una ricerca a livello Universitario
e precisamente uno studio approvato dal Comitato Etico di Studi
Animale e dell’Uomo presso la Scuola di Medicina dell’Università
di Chieti, condotto da prof. Antonio Scarano.
Esso ha come oggetto la comparazione della valutazione istologica di lesioni cutanee indotte da Radiobisturi e Plexr.
Per condurre lo studio sono state effettuate delle sperimentazioni su otto conigli maschi della Nuova Zelanda di 3,9 Kg. A ognuno
di questi animali è stata rasata e divisa in due parti di 5 cm uguali
la parte dorsale. Si è proceduto, quindi, con il rimuovere lo strato
corneo in 10 punti con Plexr a dx e 10 con Radiobisturi a sn su ogni
coniglio. In ogni area sono state effettuati 10 siti di abrasione per
un totale di 20 siti per coniglio. Sono stati sacrificati due conigli al
giorno ogni 7 giorni con overdose di Tanax. Sono state effettuate
20 biopsie per area incluso il sottocutaneo, 10 per il Plexr e 10 per il
Radiobisturi per un totale di 40 biopsie per settimana.
Dai risultati pervenuti è emerso che con il Plexr non ci sono stati
danni termici al derma con assenza di strato necrotico e presenza di infiltrato infiammatorio come invece è risultato nelle parti
trattate con il radiobisturi.
La conclusione è che il Plexr rispetto al Radiobisturi evita i danni
all’interno del parenchima.
Con il PLEXR l’incremento termico per effetto Joule coinvolgerà unicamente i tessuti più esterni, sublimando
sia i tessuti cattivi conduttori sia i tessuti normo conduttori, senza causare avvallamenti, discromie.
8
9
BLEFAROPLASTICA
Cosa c’è di nuovo?
La Blefaroplastica Dinamica non Ablativa
a cura del Prof. Giorgio Fippi, docente di Chirurgia Non Ablativa.
Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia non Ablativa S.I.M.E.C.N.A.
Si opera intervenendo mediante piccoli spot effettuati con un Plexr ciascuno di 500 micron distanziati tra
loro per consentire, appena terminata la seduta, la perfetta plasticità del movimento palpebrale.
Ciascuno di questi spot, sublima i corneociti superficiali senza coinvolgere la lamina basale e senza causare sanguinamento e, cosa più importante senza causare alcun danno necrotico ai tessuti circostanti e
sottostanti.
Con la blefaroplastica non ablativa realizzata dopo anni di ricerca, oltre alla classica riduzione dell’eccesso
di cute della palpebra superiore, si ottiene un accorciamento della cute in eccesso a livello perioculare
esterno con conseguente scomparsa delle rughe d’espressione periorbitarie zigomatiche.
Una seduta tipo, dura al massimo dieci minuti e le crosticine puntiformi di meno di un millimetro cadranno
dopo circa tre o, al massimo, sette giorni.
Ottimi risultati senza rischi per il paziente
Molte persone affette da quell’eccesso di pelle alle palpebre che conferisce allo sguardo un’aria stanca e
“datata”, evitano di affrontare l’intervento di blefaroplastica per paura sia di affrontare una anestesia sia di
andare incontro alle possibili complicanze conseguenti all’intervento tradizionale.
Dalle più banali “orecchie di cane”, alla asimmetria tra i due occhi, alle cicatrici ipertrofiche e cheloidi fino al
lagoftalmo e ai danni irreversibili al visus, come riferito dalla stampa nazionale e estera degli ultimi giorni.
La radiofrequenza del radiobisturi, trova un percorso preferenziale nel nervo ottico per scaricare verso l’elettrodo di massa, la luce del laser (diffusa, diffratta, riflessa, condotta e assorbita) non è certamente meno rischiosa.
La blefaroplastica non ablativa, come dice lo stesso nome, non ricorre al bisturi o al laser per rimuovere la
cute in eccesso, evitando così tutti i rischi dell’intervento tradizionale.
Oggi, finalmente, possiamo affermare che la Blefaroplastica Dinamica non Ablativa per Sublimazione, è
sicuramente superiore alla chirurgia classica sia per lo splendido effetto estetico e funzionale, sia per l’azzeramento del disagio del paziente rispetto ai rischi e ai costi di intervento.
Attualmente è in forte crescita la richiesta da parte di pazienti asiatici di modificare la linea dell’occhio rendendo visibile la caruncola lacrimale donando allo sguardo un aspetto più “occidentale”.
Per ottenere questo risultato, sono disposti a pagare cifre considerevoli e sottoporsi a ripetuti interventi
chirurgici che in molti casi creano dei grossi problemi.
Con la Chirurgia non Ablativa Plexr si ottengono risultati eccellenti in modo semplice e privo di rischi, donando all’occhio trattato una linea occidentale priva di qualsiasi segno che faccia pensare ad un intervento
di Chirurgia plastica.
Questa tecnica di Blefaroplastica viene definita “Dinamica” in quanto permette all’operatore di invitare il
paziente ad aprire e chiudere gli occhi durante il trattamento, mettendo così in evidenza le pliche di cute
ancora da trattare.
Questa tecnica di Blefaroplastica viene definita “non ablativa” in quanto si effettua senza incidere, senza
asportare cute in eccesso, senza asportare grasso e senza modificare il muscolo orbicolare delle palpebre.
L’intervento di Blefaroplastica dinamica non ablativa si effettua eliminando i corneociti per sublimazione.
Ricordiamo che per sublimazione si intende il passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso o aeriforme.
10
11
0434
SOFT SURGERY
Il Plexr rappresenta l’ultima generazione di Strumenti per
il Dermatologo, il Chirurgo Plastico ed il Medico Estetico.
È uno strumento senza cavi, senza contatti elettrici, totalmente wireless,
estremamente maneggevole, ergonomico e performante.
PUNTI DI FORZA
• Principio di funzionamento: il Plasma
• Tre manipoli totalmente wireless, pratici ed ergonomici di diversa potenza
•Emissione costante dell’energia erogata
•Assenza di passaggio di corrente attraverso il paziente (no piastra di massa)
•Innovativo sistema di carica senza fili con
controllo automatizzato del livello della
batteria
•Batteria di ultima generazione a lunga durata con un sistema di controllo di livello di carica a Led
•Unità di ricarica a batteria portatile
•Metodica esclusiva in continua evoluzione
L’unico strumento in grado di effettuare tutti gli interventi di Chirurgia Non
Ablativa realizzato in collaborazione con il Prof. Giorgio Fippi, ideatore
della metodica.
www.fippi.net
Questo strumento, dedicato agli Specialisti del settore, si affianca
al laser, radiobisturi, luce pulsata, radiofrequenza e utilizza il quarto stato della materia: il PLASMA.
I tessuti “SUBLIMANO”, evitando così di comunicare ai tessuti circostanti e al sottocutaneo quantità di calore indesiderate.
La “Plexr Chirurgia Non Ablativa”, può essere sintetizzata in tre passaggi
fondamentali.
Primo, la differenza di potenziale nel GAP tra manipolo Plexr e cute
Secondo, la ionizzazione dei gas contenuti nell’aria (genesi del Plasma).
Terzo, sublimazione dei tessuti trattati, senza cessione di calore agli altri tessuti.
APPLICAZIONI
• Blefaroplastica
• Lifting del viso e del corpo
•Onfalo lifting
•Trattamento acne
•Asportazione fibromi, nevi, verruche,
cheloidi, xantelasmi, discheratosi
•Rimozione tattoo di qualsiasi colore
•Correzione di cicatrici post acneiche
e non...
•Trattamento delle strie distense
periombelicali
APPARATO COPERTO DA DOPPIO BREVETTO
METODICA COPERTA DA COPYRIGHT
MARCHIO E NOME REGISTRATO
TECNOLOGIA ESCLUSIVA ED INNOVATIVA
12
13
NEEDLE SHAPING
L’unica tecnica microchirurgica in grado di effettuare un
microtrapianto nel sottocutaneo e contestualmente una
biostimolazione
PRIMA
DOPO
a cura del Prof. Giorgio Fippi, docente di Chirurgia Non Ablativa.
Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia non Ablativa
S.I.M.E.C.N.A.
Con questa tecnica microchirurgica è possibile aumentare
il volume delle labbra, degli zigomi e delle cicatrici depresse
senza iniettare alcun tipo di materiale o farmaco
“Si tratta di un microscopico autotrapianto di tessuto per trazione, anche se forse sarebbe meglio parlare di autotrapianto, eseguito mediante un ago sottile simile a quelli usati per l’agopuntura attraverso
cui si eroga una corrente programmabile nei parametri fondamentali (pulse width e pulse repetition rate) miscelata con
una galvanica ad alta tensione e limitata in corrente.
Le correnti miscelate, potenziate dalla loro azione sinergica, regolate ad una intensità tale da non essere
percepite dal paziente se non in certi punti particolarmente sensibili, disidratano leggermente le fibre elastiche del derma e fanno si che esse si aggancino all’ago e
principalmente che si leghino tra loro realizzando un effetto
duraturo.
A questo punto si avvolgono con estrema delicatezza fino ad
ottenere una sorta di fuso di materiale autologo che è visibile al
movimento dell’ago. La trazione esercitata deve essere tale da
ottenere un certo volume di fibre senza mai strapparle. I liquidi
vengono eliminati osmoticamente per deprivazione salina mediata dalle correnti, per evitare lo srotolarsi delle fibre e del collagene.
La corrente elettrica deve avere caratteristiche idonee a far migrare parte dei sali interstiziali che altererebbero la durata nel tempo
dei risultati ottenuti. Infatti, diversamente da altre tecniche di microtrapianto, non viene asportato materiale ma si opera in modo da
assottigliare la parte donatrice per rigonfiare le volumetrie in minus.
Come si spiega il fenomeno?
“Per spiegare il fenomeno con cui i tessuti assottigliati riacquistano lo spessore iniziale, basta riferirsi ai “derma espander”, una sorta di palloncino che il chirurgo gonfia sotto la pelle del paziente per ottenere del tessuto da trapiantare, asportandolo con la tecnica del lembo a losanga.
La parte donatrice in questo caso, pur riprendendo lo spessore iniziale, presenterà la cicatrice
dovuta al prelievo.
Con il Needle Shaping non si hanno cicatrici né avvallamenti dal momento che si operano degli
spostamenti volumetrici molto piccoli del sottocutaneo senza strappare o asportare materiale e il risultato è estremamente naturale.” Si possono ottenere volumi importanti, per scivolamento di materiale dermico mediante ausilio elettrico, senza introdurre alcun tipo di sostanza,
ma sfruttando i tessuti stessi che, in quanto omologhi, non sono riassorbiti o rigettati, non alterano la fisionomia e non causano cordoni o ponfi.
Realmente definitivi sono i risultati che riguardano la correzione delle cicatrici depresse e le volumetrie delle parti non soggette a sollecitazione della muscolatura mimica.
Ad esempio, nel caso degli aumenti volumetrici delle labbra o degli zigomi, i risultati sono estremamente duraturi, anche nell’ordine di parecchi anni.
Per quanto riguarda invece le rughe di espressione, anche se alcune possono scomparire definitivamente, solitamente si ripresentano a distanza di mesi o anni in base alla mimica del soggetto.
In generale possiamo dire che richiedono un maggior numero di sedute e spesso si ha bisogno di
un ritocco a distanza di alcuni mesi.
Le strutture donatrici, assottigliate, riprendono i volumi iniziali nei 28 giorni successivi mentre la parte ricostruita, raggiunge il volume definitivo dopo
circa 7 giorni per mantenerlo costante nel tempo”.
14
15
0434
NEEDLE SHAPING
ricostruzione volumetrica del viso e del corpo
Questa apparecchiatura in base alla programmazione è in grado
di erogare tre famiglie di correnti elettroniche tra loro miscelabili e
calibrabili.
Può essere anche utilizzata in base alla competenza dell’operatore per innumerevoli applicazioni Mediche e Fisiatriche del tipo:
• La veicolazione selettiva dei principi attivi in base alle loro caratteristiche Elettro chimiche
• La dinamizzazione di principi attivi
• La deprivazione salina selettiva del sottocutaneo
• Test galvanici e faradici imprescindibili per una corretta terapia
antalgica
• Veicolazione selettiva di F.A.N.S.
• Possibilità di aprire i canali di membrana, nel caso di veicolazione
di principi attivi nell’interstizio o dopo un’infiltrazione mediante siringa tradizionale, permettendo alle molecole di penetrare all’interno
della cellula e non di restare confinata proprio nell’interstizio (tra
le cellule stesse).
PUNTI DI FORZA
• Principio di funzionamento : unica apparecchiatura in grado di sfruttare un mix di tre correnti miscelate in sinergia per eseguire innumerevoli applicazioni in campo medico e fisiatrico
• Apparecchiatura plurifunzionale, duttile
nelle varie applicazioni
• Dispositivo portatile, pratico ed ergonomico
• Set di accessori sviluppati per effettuare
diversi tipi di trattamento con protocolli
diversificati e modificabili dall’operatore
• Funzionamento a batteria con un’autonomia di lunga durata
• Tutte le parti a contatto con la cute sono realizzate in materiale biocompatibile
• Metodica non invasiva, esclusiva e in continua evoluzione
APPLICAZIONI
• Ricostruzione volumetrica di labbra
•Trattamento rughe d’espressione
•Idratazione del viso e dècolletè •Ricostruzione dello zigomo
•Riduzione della ritenzione idrica
• Tonificazione cutanea
• Elettrodrenaggio linfatico
• Trattamento cicatrici
• Mobilizzazione del tessuto adiposo
• Push up seno e glutei
APPARATO COPERTO DA BREVETTO
METODICA COPERTA DA COPYRIGHT
TECNOLOGIA ESCLUSIVA ED INNOVATIVA
16
17
Onde a Flusso Frazionato
a cura del Prof. Giorgio Fippi, docente di Chirurgia Non Ablativa.
Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia non Ablativa S.I.M.E.C.N.A.
Chirurgia non ablativa nel trattamento di teleangectasie e venule: O.F.F.
OFF (Onde a Flusso Frazionato, ideato dall’Autore) - Dopo numerosi anni di ricerca e di esperienze cliniche
positive è stato presentato al Primo Forum Intersocietario di Flebologia e Patologie di Confine tenutosi a
Roma il 15, 16 e 17 Marzo 2012.
Le teleangiectasie, così come alcuni vasi di calibro superiore, possono essere trattate, oltre che con la classica terapia sclerosante, sia con il laser sia con la radiofrequenza.
Alcune teleangiectasie estremamente sottili, sono difficili da incannulare per cui spesso l’angiologo, inietta la
soluzione sclerosante intorno ai piccoli vasi, ottenendo così l’effetto sclerosante anche sui capillari sani circostanti.
Anche i vari tipi di laser (Argon, Erbium ecc.) presentano alcuni inconvenienti: formazione di crosticine nei punti
di Spot, capillare trattato di colore scuro a causa del sangue coagulato, area trattata acromica per distruzione
dei melanociti e, ultimo inconveniente da non trascurare, il costo iniziale dello strumento e della sua manutenzione.
Oggi, grazie a questo nuovo strumento a Onde a Flusso Frazionato, completamente autonomo perché alimentato a batterie, siamo in grado di trattare le teleangiectasie facendone collabire le pareti e, svuotandole del contenuto ematico, eviteremo di lasciare tracce del nostro intervento.
Tutto questo senza far sanguinare la parte e senza penetrare la cute, toccandola appena ai lati del vaso che
scomparirà senza sanguinamento.
Anche il fastidio per il paziente è ridotto al minimo grazie al fatto che i flussi di onde sinusoidali sono erogati in un “packet” a
potenza progressiva e non tipo tutto niente come avviene con il
laser e il radio bisturi.
Altro vantaggio è di non dover utilizzare elettrodi di massa da
applicare sul paziente o occhiali protettivi per l’operatore.
Si possono ottenere risultati splendidi per il fatto di intervenire
solo sui vasi sofferenti, risparmiando quelli sani circostanti.
Normalmente con Laser e Radio bisturi si programmano degli
Spot a potenza ben definita per ottenere un certo risultato.
Ricordiamoci che i Joule sono Watt al secondo e che a parità di
Energia impostata sui nostri Apparecchi, otteniamo risultati totalmente diversi al variare dei due fattori, tempo e potenza (millisecondi e Watt).
Infatti, per utilizzare un’energia, per fare un esempio semplice,
di 10 Joule possiamo impostare sia una potenza di 10 Watt per
un secondo sia una potenza di 1 Watt per dieci secondi.
Risulta evidente che gli effetti sui tessuti saranno totalmente
diversi per ciascuna programmazione che risulta sempre di 10
Joule.
18
OFF è l’acronimo di Onde a Flusso Frazionato e si avvale di un impulso particolare per modulare in modo progressivo il segnale in uscita del quale possiamo impostare tutti i parametri.
E’ proprio la non invasività del macchinario, la sua portabilità, il fatto di non essere collegato alla rete elettrica, il
generare “Packet” a entrata progressiva, il non utilizzare elettrodo di massa, il ridotto disagio per il paziente, che
lo rende unico nel suo genere.
Nato per la distruzione selettiva di piccole zone di tessuto adiposo, è insostituibile per trattare le teleangiectasie.
La tecnica prevede di agire in senso centripeto rispetto alla circolazione ematica all’interno del vaso.
Si posizionerà il puntale idoneo per calibro lateralmente al vaso, senza scalfire minimamente la cute, mai sul decorso del vaso. Il puntale non deve assolutamente entrare nel vaso. In questo modo si otterrà una coaptazione
del capillare che si svuoterà del suo contenuto ematico, permettendo di ottenere un risultato immediato.
Terminato di trattare tutto il decorso del vaso, si potrà coagulare infiggendo il puntale agli estremi del vaso appena collassato e in alcuni casi lungo tutto il suo decorso.
In caso di teleangiectasie di diverso calibro presenti in una determinata zona, si inizierà sempre da quelle di calibro minore.
Grossi capillari ectasici del naso, una volta determinato il verso di scorrimento del sangue in essi contenuto,
procedendo come già detto in senso centripeto, si faranno svuotare agendo al lato sia a destra sia a sinistra,
procedendo a zig zag.
I risultati sono eccellenti: scomparsa immediata del vaso e assenza di discromie.
PRIMA
DOPO
PRIMA
DOPO
Appena terminato vedremo scomparso il vaso e dei minuscoli puntini bianchi sulla cute ai lati del vaso dovuti al
puntale appoggiato sulla pelle trattata con una crema anestetica applicata per evitare che il paziente si muova
anche al solo contatto con il puntale a OFF spento. Ricordiamo di avvertire il paziente che un eventuale depressione lungo il decorso del capillare trattato è dovuta non all’intervento in se quanto piuttosto alla compressione
esercitata dal vaso sui tessuti circostanti nei mesi e anni precedenti l’intervento. Nel caso di angiomi piani si
effettueranno delle micro coagulazioni sui vasi circostanti in senso centripeto come se si intervenisse su delle teleangiectasie. Intervenire sempre appoggiando delicatamente il puntale arrotondato per creare un valido
contatto elettrico senza penetrare mai nella cute perché si avrebbe quel sanguinamento che in Chirurgia non
Ablativa deve sempre essere evitato. Se si sono osservate scrupolosamente queste semplici regole, il risultato
sarà eccellente. Ricordare sempre di far disinfettare con benzalconio e non usare cerotti, anche se la cute non
ha sanguinato. Non stirare la pelle della zona e non strofinare lavando o asciugando la parte. Anche il lago venoso
delle labbra si dovrà trattare senza penetrare con la sonda, agendo prima ai lati per poi portarsi a spirale verso il
centro. Nei tre fotogrammi: prima, appena terminato e al controllo.
Da sottolineare che le telangectasie, con questa tecnica, si possono trattare durante l’estate, senza applicare
protezioni solari o cerotti. Il paziente finita la seduta può andare al mare ed esporsi al sole senza problemi.
19
0434
APPARATO PER LA
CHIRURGIA NON ABLATIVA
L’unico strumento in grado di effettuare
interventi di Chirurgia Non Ablativa Dermica
È un’apparecchiatura elettromedicale che utilizza un’onda sinusoidale con una frequenza fissa di 1230 kHz con un flusso di emissione frazionabile. Questa frequenza è stata scelta
in quanto produce tutta una serie di effetti biologici che si prestano splenditamente per
trattare una grande varietà di inestetismi altrimenti non risolvibili con le altre apparecchiature.
Questa stessa frequenza è utilizzata sia per gli ultrasuoni terapeutici che per la radiofrequenza, ma in questo caso viene utilizzato solo un elettrodo attivo senza riferimento di massa, distaccandoci quindi dagli effetti dell’ultrasuono e della
radiofrequenza.
Utilizziamo solo l’effetto termico di questa corrente a flusso programmato, per
incrementare la temperatura in modo selettivo nei tessuti senza coinvolegere gli strati profondi del derma, in quanto senza l’elettrodo di massa le
cariche elettriche programmate ed erogate da O.F.F. si diffondono sulla superficie esterna del corpo sotto trattamento. Quest’apparecchiatura è totalmente autonoma dalla rete elettrica e questo la rende più maneggevole e
non soggetta alle revisioni annuali di routine.
MICROLIPOPLASTICA: estremamente selettiva delicata e di semplice attuazione con un solo ago non schermato intorno alla punta del quale, in base
alla programmazione del flusso si ottiene il surriscaldamento di un piccolo
volume programmato di Adipociti. Questa distribuzione selettiva che non
coinvolge i tessuti cutanei superficiali, permette di trattare aree limitate di
depositi adiposi, tipo quelle del sottomento, del sottocutaneo perimandibolare di altri distretti corporei (sotto glutea, trocanteri, addome) ottenendo un effetto armonizzante, senza lasciare scalini o cicatrici retraenti.
PUNTI DI FORZA
• Principio di funzionamento : onda a flusso frazionato a frequenza fissa
• Dispositivo portatile, pratico ed ergonomico
• Emissione costante del segnale in uscita, calibrato e regolato per non danneggiare il sottocutaneo (metodica non invasiva)
• Nessuna dispersione di corrente verso il
paziente
• Assenza di piastra flottante
• Alimentazione autonoma mediante batteria interna di lunga durata
• Programmazione intuitiva mediante monitor
touch screen, con protocolli strutturati e
modificabili
• Tutte le parti a contatto con la cute sono realizzate in materiale biocompatibile
• Metodica esclusiva in continua evoluzione
APPLICAZIONI
• Angiomi e Teleangectasie
•Distruzione parcellare del tessuto adiposo per ipertermia frazionata
•Microlipoplastica APPARATO COPERTO DA BREVETTO
METODICA COPERTA DA COPYRIGHT
TECNOLOGIA ESCLUSIVA ED INNOVATIVA
20
21
RADIOFREQUENZA NON ABLATIVA
Apparecchiatura “touch & go” efficace nel campo della Medicina Estetica.
a cura del Prof. Vincenzo Varlaro, Docente di Medicina Estetica nel Master Internazionale Biennale di II livello
di Medicina Estetica e Terapia Estetica dell’Università degli Studi di Camerino.
Denaturazione proteica del collagene
Aumentando localmente la temperatura nell’area irradiata, si verifica una denaturazione proteica che inizia
già a 37°. La denaturazione delle fibre di collagene, dei suoi legami intramolecolari e intermolecolari, è alla
base degli effetti delle radiazioni elettromagnetiche emesse da un generatore di RF. Da studi istologici effettuati risulta che l’entità di tale degradazione proteica strutturale del collagene si aggira tra il 5% e il 30% del
pool complessivo del collagene presente nel derma.
Il collagene è una proteina strutturale che rappresenta una sorta di impalcatura per la pelle.
Infatti, il collagene possiede una struttura rigida e tale caratteristica, gli viene conferita dalla presenza della
prolina o della idrossiprolina. La più stabile disposizione di collagene è quella della tripla elica proprio per la
presenza della prolina.
Il collagene con il tempo e con gli attacchi del mondo esterno (raggi UV, smog, fumo, alcool etilico, stress,
farmaci…) può andare incontro a un’inadeguata strutturazione che compromette il suo ruolo di sostegno per
cui compare la “cutis lax” che nulla può verso la forza di gravità che l’attrae.
LA RADIOFREQUENZA NON ABLATIVA NELLA TERAPIA MEDICA
La Radiofrequenza (RF) ha un ruolo importante nel mondo della terapia medica. In medicina estetica si utilizzano generatori di RF sofisticati che possono emettere, tramite manipoli specifici, radiazioni elettromagnetiche a media/alta frequenza (30 kHz fino a 30
MHz). La possibilità di emissione di radiazioni elettromagnetiche a media/alta frequenza
permette di poter operare a livelli diversi di spessore cutaneo e di trattare svariate situazioni cliniche: dall’invecchiamento cutaneo caratterizzato da “cutis lax”, alla cellulite vera/
falsa. Si parla di radiofrequenza non ablativa per distinguerla da quella ablativa.
Effetti della Radiofrequenza
Gli effetti della Radiofrequenza sono: di tipo termico, atermico, non termico.
L’effetto termico è quello principale delle radiazioni elettromagnetiche emesse da un elettrodo di un generatore di radiofrequenza. Si tratta di un effetto termico controllato, localizzato, nel
senso che si propaga solo nell’area sottoposta a irradiazione e non nei tessuti circostanti.
L’effetto atermico è quell’effetto termico che viene compensato dal sistema termoregolatore. All’aumentare locale della temperatura, per limitare i danni tissutali interviene
il sistema termoregolatore, il microcircolo che determina la dissipazione del calore
in modo da proteggere i tessuti dalla degradazione termica.
L’effetto non termico è quell’effetto da relazionare alle variazioni del potenziale d’azione delle membrane cellulari. Secondo alcuni autori le radiazioni
elettromagnetiche emesse da un elettrodo di un generatore di RF determinerebbero modifiche della pompa sodio-potassio delle membrane cellulari
con un effetto favorevole sui processi anabolici dei fibroblasti.
L’inadeguata strutturazione del collagene si riflette sulla funzione di un’altra importante proteina della
pelle: l’elastina.
L’elastina è principalmente composta dagli aminoacidi glicina, valina, alanina e prolina e conferisce
elasticità ai tessuti. L’inadeguata strutturazione del collagene compromette non soltanto il suo ruolo di sostegno, ma anche la funzione delle fibre elastiche che possono risultare stirate o rabberciate. Il rapporto di collagene tipo I e tipo III, che normalmente è pari a 1:3 nella pelle di soggetti
giovani, diventa 1:1 nella pelle invecchiata.
Questa modifica qualitativa del rapporto di tali tipi di collagene porta a una situazione disorganizzata di tale proteina strutturale. Un collagene disorganizzato, mal strutturato è alla base della
“cutis lax”. In situazioni di cattiva strutturazione del collagene può tornare utile procedere ad una
denaturazione di tale proteina mediante radiazioni elettromagnetiche emesse da un generatore
di RF.
Quando si procede a una denaturazione termica del collagene si innescano dei meccanismi
riparativi che portano all’attivazione fibroblastica con conseguente biosintesi di nuovo
collagene (neocollagenogenesi). Inoltre, bisogna sottolineare che viene denaturato
il collagene malstrutturato e vengono risparmiate le fibre elastiche (termoresistenti).
La RF è una metodica efficace e in generale ben tollerata; la sensazione riferita
è quella di un calore piacevole. Le modalità operative sono semplici: il trattamento si esegue in ambulatorio, senza anestesia (lunch therapy).
BIORISTRUTTURAZIONE DERMICA
22
23
0434
LA RF NON ABLATIVA NEL
RINGIOVANIMENTO NON CHIRURGICO
DEL VISO E DEL CORPO
Apparecchiatura “touch & go” efficace nel campo
della Medicina Estetica.
PUNTI DI FORZA
• Principio di funzionamento : apparecchiatura
che sfrutta le onde elettromagnetiche in un
range di frequenze dai 550 kHz ai 4 MHz
• Radiofrequenza resistiva, con elettronica di
ultima generazione
• Sistema interattivo con riconoscimento della
cute
• Erogazione della potenza controllata in uscita
• Potenza effettiva 100W
• Sistema di emissione graduale del segnale
• Programmazione intuitiva mediante monitor
touch screen per i vari distretti corporei con parametri preimpostati
• Manipoli bipolari con anelli concentrici
• Dispositivo portatile, pratico e maneggevole
• Tutte le parti a contatto con la cute sono
realizzate in materiale biocompatibile
• Metodica non invasiva e in continua evoluzione
La RF non ablativa agisce a livello dermico denaturando il collagene malstrutturato, risparmiando le fibre elastiche, determinando una biostimolazione dei distretti corporei trattati e che sono caratterizzati da cutis lax.
La RF, in concreto determina un vero e proprio “effetto lifting”.
LA RF NON ABLATIVA NELLA CURA DELLA
CELLULITE
La RF non ablativa agisce a livello ipodermico denaturando le cellule adipose, realizzando una clasia, una sorta di vera e propria mattanza degli elementi uniloculari che caratterizzano il tessuto adiposo
APPLICAZIONI
TRATTAMENTO VISO
• Rughe • Acne • Lassità cutanea del:
• Profilo mandibolare • sottomento
• guance • sopracciglia • dècolletè
TRATTAMENTO CORPO
• Cellulite • Smagliature • Lassità cutanea del:
• Interno braccia • Interno cosce • Glutei
• Ginocchia • Seno
(Disponibile anche nella versione Desk)
APPARATO COPERTO DA BREVETTO
METODICA COPERTA DA COPYRIGHT
TECNOLOGIA ESCLUSIVA ED INNOVATIVA
24
25
CARBOSSITERAPIA
a cura del Prof. Vincenzo Varlaro, Docente di Medicina Estetica nel Master Internazionale Biennale di II livello
di Medicina Estetica e Terapia Estetica dell’Università degli Studi di Camerino.
Figura1
Linfoscintigrafia gambe viste
anteriormente pre-trattamento
Per carbossiterapia si intende l’utilizzo dell’anidride carbonica allo stato gassoso a scopo terapeutico. La carbossiterapia agisce a livello di microcircolazione.
La carbossiterapia esplica i suoi effetti interferendo principalmente con i fattori che regolano a breve termine
il flusso ematico tessutale locale determinando, così, un aumento della velocità del flusso ematico tessutale
locale:
• agendo sulla vis a tergo della microcircolazione, cioè a livello arteriolare e metarteriolare dove determina un
incremento della sfigmicità arteriolare e metarteriolare;
• agendo sugli sfinteri precapillari della microcircolazione dove determina un rilassamento delle fibrocellule muscolari lisce che caratterizzano strutturalmente gli sfinteri precapillari;
• determinando un aumento della deformabilità eritrocitaria.
La CO2 somministrata determina un aumento della velocità del flusso ematico tessutale locale e, di conseguenza, un aumento della entità del flusso ematico tessutale locale.
L’aumento della sfigmicità arteriolare e metarteriolare è un aspetto che gioca un ruolo importante nell’aumento
della entità e della velocità del flusso ematico tessutale locale.
La sfigmicità arteriolare rappresenta la vis a tergo della microcircolazione che favorisce il viaggio del flusso ematico nel letto capillare che non è da relazionare solo all’apertura e alla chiusura delle metarteriole, degli sfinteri
precapillari, ma anche alla sfigmicità arteriolare e metarteriolare che realizza, così, un’azione propulsiva importante.
L’aumento della velocità, della entità del flusso ematico tessutale locale, della sfigmicità arteriolare e metarteriolare è stato osservato mediante videocapillaroscopia a sonda ottica (VCSO) da Parassoni e altri autori e rilevato mediante Laser Doppler Flow da Curri, Albergati, Lattarulo, Parassoni, Varlaro.
Nel 2006 Manzo, Villeggia, Varlaro hanno dimostrato mediante linfoscintigrafia
radioisotopica gli effetti della carbossiterapia sul flusso linfatico degli arti inferiori
in situazioni cliniche di grave linfostasi (Figg. 1, 2, 3, 4).
Con la carbossiterapia effettuata in situazioni di grave linfostasi si è osservato, in tutti i casi
trattati, un miglioramento delle situazioni di stasi linfatica con una
ottima ripresa del flusso linfatico nel sistema linfatico degli arti inferiori.
Oltre che con gli effetti sulla tonaca media delle arteriole e delle metarteriole che determinano un aumento della sfigmicità arteriolare e metarteriolare e
che con gli effetti sugli eritrociti che determinano un aumento della deformabilità eritrocitaria, la carbossiterapia, probabilmente, agisce anche mediante altri
meccanismi molecolari: l’attivazione recettoriale e l’amplificazione dell’effetto
Bohr e dell’effetto Haldane.
L’anidride carbonica (CO2) prodotta dal metabolismo cellulare, per essere
eliminata, diffonde dall’interno all’esterno delle cellule in forma gassosa e
sempre in forma gassosa, passa dallo spazio interstiziale nei capillari.
Figura2
Linfoscintigrafia gambe viste anteriormente post-trattamento
Figura3
Linfoscintigrafia cosce viste posteriormente pre-trattamento
Figura4
Linfoscintigrafia cosce viste posteriormente post-trattamento
Una piccola frazione di CO2 (il 7% di tutta l’anidride carbonica trasportata) è trasportata ai polmoni sotto forma di gas disciolto in soluzione. Una parte della CO2 disciolta nel
sangue reagisce con l’acqua per formare acido carbonico: CO2+H2O=H2CO3.
Oltre che combinarsi con l’acqua, l’anidride carbonica reagisce con i radicali amminici
delle molecole dell’emoglobina formando carbaminoemoglobina (CO2Hgb).
Le indicazioni cliniche della carbossiterapia interessano diverse branche della patologia medica: la cellulite, l’invecchiamento cutaneo, la psoriasi, le reumoartropatie, le
ulcere venose, le ulcere arteriose, l’acrocianosi.
Il trattamento terapeutico della cellulite per essere adeguato deve essere sia di tipo
riabilitativo della microcircolazione, sia di tipo lipolitico.
La carbossiterapia realizza:
• un’azione riabilitativa della microcircolazione;
• un’azione lipolitica.
L’azione riabilitativa della microcircolazione torna vantaggiosa nel trattamento della
cellulite perché agisce sulla componente vascolare alterata che caratterizza la fisiopatologia microcircolatoria della PEFS.
Intervenendo sulla vis a tergo della microcircolazione, correggendo, cioè, l’iposfigmia
delle metarteriole e delle arteriole si risolve quella situazione di stasi veno-linfatica che
caratterizza, appunto, la PEFS.
Se immaginiamo la cellulite come una spugna imbevuta di acqua, l’eseguire la carbossiterapia è come realizzare una strizzata energica della spugna stessa. Con la carbossiterapia risolviamo le problematiche di stasi veno-linfatica che determinano l’edema
del tessuto adiposo che innesca quei processi abiotroficoregressivi- riparativi del tessuto adiposo identificati da Curri come PEFS.
L’azione lipolitica della carbossiterapia torna vantaggiosa nel trattamento della cellulite perché agisce sulla componente adiposa, cioè sulla adiposità localizzata ipertroficaiperplasica in eccesso determinando la lipolisi dei trigliceridi intradipocitari ipertrofici
in acidi grassi e glicerolo. L’azione lipolitica della carbossiterapia è legata principalmente a tre meccanismi:
• aumento del flusso ematico tessutale locale;
• attivazione recettoriale;
• amplificazione dell’effetto Bohr e dell’effetto Haldane.
L’aumento del flusso ematico tessutale locale favorisce la lipolisi perché aumenta la
quantità di ossigeno che è trasportato dal sangue dagli alveoli polmonari ai tessuti e
che è rilasciato dall’emoglobina a livello dei tessuti trattati.
Con un maggiore apporto e rilascio di ossigeno vengono favoriti i processi ossidativi
degli acidi grassi. Inoltre, un aumento del flusso ematico tessutale locale si traduce
in un aumento del metabolismo tessutale locale con, quindi, una maggiore richiesta
energetica da parte del tessuto adiposo coinvolto e, quindi, con una maggiore stimolazione della lipolisi.
L’attivazione recettoriale stimola la liberazione di sostanze algogene che stimolano la
lipolisi distrettuale. L’amplificazione dell’effetto Bohr e dell’effetto Haldane significa
un più facile rilascio da parte dell’emoglobina dell’ossigeno che si rende biodisponibile
per i processi ossidativi degli acidi grassi. Gli effetti favorevoli nella psoriasi sono da
relazionare al fatto che nell’ipoderma di tale dermopatia si osserva nell’85% una microangiopatia. Con la carbossiterapia migliora la microcircolazione e, di conseguenza,
la lesione psoriasica (Fig. 5).
Figura5
26
27
0434
CARBOSSITERAPIA
Somministrazione terapeutica di CO2
Metodica efficace per diversi trattamenti in Medicina Estetica,
Chirurgia plastica, Medicina antiaging e flebologia.
La Carbossiterapia serve a riequilibrare la microcircolazione alterata, interferendo principalmente con i fattori che regolano a breve termine il flusso ematico locale e favorendo di conseguenza un
aumento della velocità e dell’entità del flusso ematico nel microcircolo.
La Carbossiterapia deve essere praticata da personale medico. È un
trattamento sicuro. L’anidride carbonica è atossica e non può provocare embolia. Una volta somministrata viene eliminata dai polmoni e
dai reni.
Gli effetti della carbossiterapia si traducono in una migliore ossigenazione dei tessuti e di conseguenza, del metabolismo cellulare.
PUNTI DI FORZA
• Principio di funzionamento : unico apparecchio per la carbossiterapia con un controllore di flusso elettronico e un sistema di visualizzazione del flusso effettivamente erogato
• Controlli di sicurezza sulle emissioni del flusso
• Controllo in tempo reale della pressione della bombola
• Programmazione intuitiva mediante monitor touch screen
• Possibilità di selezionare la modalità di
erogazione di anidride carbonica, a pressione o
a flusso costante
• Ampio range di flusso dai 10 ai 200 cc/min
• Dispositivo portatile, pratico ed ergonomico
• Dispositivo dotato di batteria (tampone)
• Tutte le parti a contatto con la cute sono
realizzate in materiale biocompatibile
• Metodica non invasiva, esclusiva e in continua
evoluzione
INDICAZIONI CLINICHE
Prima
Dopo 10 trattamenti
Prima
Dopo 10 trattamenti
• Cellulite
• Psoriasi
• Invecchiamento cutaneo
• Ulcere venose
• Ulcere arteriose
• Ulcere diabetiche
• Aerocianosi
Basale dopo un trattamento
• Reumoartropatie
APPARATO COPERTO DA BREVETTO
METODICA COPERTA DA COPYRIGHT
TECNOLOGIA ESCLUSIVA ED INNOVATIVA
28
29
LUCE LED:
Nuove prospettive in medicina estetica
a cura del Prof. Osvaldo Sponzilli e del Dr. Nicola Fratto
Ambulatorio di medicina Anti-aging, Omeopatia e Agopuntura, Ospedale San Pietro FBF, Roma
Scuola Internazionale di Medicina Estetica, Fondazione Internazionale Fatebenefratelli, Roma
Fotobiomodulazione e fotoporazione anti-aging
La luce LED, non invasiva e atermica, trova in questo settore il maggior campo di applicazione. In natura
ci sono molecole fotosensibili che cambiano funzione in base alle stimolazioni luminose. La fotomodulazione ha un effetto importante nella riparazione cellulare attraverso una flavoproteina con funzione
enzimatica che, attivata dalla luce, ripara le porzioni di DNA danneggiato. Ma l’azione maggiore avviene a livello dei citocromi mitocondriali. L’effetto delle frequenze LED è di biostimolazione sulle cellule
della pelle, su mastociti, macrofagi, fibroblasti e sulla microcircolazione sanguigna e linfatica, nonché
sull’armonizzazione degli strati di acqua superficiali del sottocutaneo. Molti studi a livello internazionale testimoniano l’effetto della luce LED sulla prevenzione dell’invecchiamento cutaneo. Gli effetti si
esplicano soprattutto in un miglioramento della texture e dell’elasticità cutanea, così come sulle rughe
fini, sull’eritema e sulla porosità. Anche nelle lesioni pigmentarie o ipercromie l’utilizzo della luce LED
svolge un effetto sinergico e amplificativo delle terapie cosmetiche depigmentanti. L’effetto della luce
LED si esplica comunque prevalentemente nelle alterazioni pigmentate che interessano il livello epidermico, cioè in quelle macchie che vengono messe in risalto con la luce Wood.
Uno studio coreano ha verificato l’efficacia clinica della fototerapia a LED per il ringiovanimento della
pelle attraverso il confronto con tre diversi parametri esaminando anche i cambiamenti istologici, ultrastrutturali e biochimici indotti dalla luce LED. I dati oggettivamente misurati hanno mostrato una significativa riduzione delle rughe (massimo: 36%) e aumento di elasticità della pelle del viso (massimo:19%)
rispetto al basale nei tre gruppi di trattamento. Istologicamente è stato osservato un marcato aumento
della quantità di fibre collagene ed elastiche in tutti i gruppi trattati. L’esame ultrastrutturale ha dimostrato fibroblasti altamente attivi, circondati da abbondanti fibre elastiche e collagene. La sperimentazione
conclude che le lunghezze d’onda ottimali sono quelle tra 830 e 633nm.
Gli effetti terapeutici della luce si basano sugli effetti foto biochimici che si osservano con la luce coerente
dei laser, ma anche con sorgenti di luce a bassa coerenza quali soprattutto quelle dei LEDS che si stanno
sempre più affermando in terapia estetica e anti-aging.
In elettronica LED è l’acronimo di Light Emitting Diode (diodo ed emissione luminosa). Questa tecnologia è basata sul concetto di elettroluminescenza. Essa consiste nella conversione diretta dell’energia elettrica in luce,
senza un passaggio intermedio attraverso un gas o il riscaldamento di un materiale.
I primi diodi LED erano disponibili solo nel colore rosso. Negli anni novanta vennero realizzati LED con efficienza sempre più alta e in una gamma di colori sempre maggiore fino a quando con i LED a luce blu fu possibile
realizzare dispositivi che, integrando tre LED (uno rosso, uno verde e uno blu), potevano generare qualsiasi colore. Anche se in terapia si stanno diffondendo LED che miscelano varie lunghezze d’onda, le nostre sperimentazioni testimoniano che i migliori effetti terapeutici si ottengono con i LED specifici per ogni singola lunghezza
d’onda. Il colore della luce emessa dai LED dipende dalla tensione di giunzione sviluppata e dal materiale utilizzato. La luce LED differisce dalla luce laser per due proprietà: non è collimata e non è ablativa.
La luce LED si applica con profitto in dermatologia e in medicina estetica senza rischi o effetti secondari.
30
Recentemente è stata introdotta una nuova determinante per il processo dell’invecchiamento biologico
legata alla messa in ordine armonica degli strati d’acqua interfacciale. La scoperta della loro armonizzazione con frequenze di luce a 670nm ha ispirato un modello con cui è possibile invertire la degenerazione
dell’elastina attraverso l’interazione con gli strati ordinati d’acqua interfacciali nella matrice extracellulare. I risultati di tali sperimentazioni comprendono un nuovo modo di concepire la funzione protettiva del
mantello acido della pelle, un’intuizione nuova degli effetti delle specie reattive di ossigeno (ROS) sugli
strati interfacciali di acqua, e la loro implicazione nei processi biologici di invecchiamento,
includendo la riduzione delle riserve follicolari della cellula staminale e dell’accorciamento dei telomeri che ci portano alla creazione di un metodo di ringiovanimento
accelerato della pelle. Diversi studi hanno dimostrato che prolungate irradiazioni periodiche con intensità di luce a 670nm, generata da LED, riduce significativamente il livello di rughe facciali.
Trattamento Acne
L’effetto della luce LED si esplica soprattutto nel diminuire la popolazione batterica e nell’eliminare la flogosi. Il “propionibacterium acnes”
è il microrganismo prevalente nella pelle e nei follicoli delle aree ricche
in ghiandole sebacee; questo batterio produce porfirine endogene la
cui componente principale è la coproporfirina 3. L’esposizione alla lunghezza d’onda del blu e del violetto aumenta la produzione di questa porfirina attraverso l’assorbimento di fotoni e la sua eccitazione fotodinamica.
Questa fotoattivazione porta alla produzione per eccesso energetico di ossigeno singoletto che svolge azione citotossica con conseguente morte del
batterio. I risultati ottenuti sono sorprendenti e ci incoraggiano ad ulteriori
sperimentazioni e approfondimenti anche nella combinazione con altre metodiche di peeling e fotobiomodulazione.
31
0434
FOTORINGIOVANIMENTO E
FOTOBIOMODULAZIONE
Apparecchiatura efficace per la terapia fotonica di
fotoringiovanimento e fotobiomodulazione.
GenioLed è un’apparecchiatura che utilizza una luce coerente monocromatica non
collimata, erogata da un sistema di Led. L’azione terapeutica della luce, in terapia
antiaging, si esplica attraverso gli effetti fotobiochimici. GenioLed sfrutta una tecnologia basata sul concetto di elettroluminescenza, che consiste nella conversione diretta
dell’energia elettrica in luce, senza un passaggio intermedio attraverso un gas o altro materiale.
La luce Led si applica con profitto in dermatologia e in medicina senza rischi
e effetti secondari, favorendo i meccanismi biologici indotti dalla fotoporazione, fotoringiovanimento e fototerapia.
GenioLed sfrutta tre lunghezze d’onda terapeutiche senza cambiamento
della testa emissiva:
415 nm. Colore emesso BLU;
660 nm. Colore emesso ROSSO;
850 nm. INFRAROSSO VICINO.
EFFETTI MEDICI DI BIOMODULAZIONE CELLULARE
• Effetti antalgici • Effetti anti infiammatori • Effetti eutrofici • Effetti immunologici anti
radicali liberi • Guarigione di ferite ed ulcere trofiche • Riparazione di ustioni superficiali e profonde • Accellerazione del callo osseo • Sbiancamento dentale con apposito dispositivo
EFFETTI ESTETICI DI FOTORINGIOVANIMENTO
• Effetti sul miglioramento della circolazione sanguigna • Maggior apporto di ossigeno al derma ed
epidermide • Regolazione delle funzioni cutanee • Effetti sul metabolismo cellulare • Effetti sulla respirazione cellulare • Effetti sul rinnovamento cellulare • Effetto sull’ elastina e sull’elasticità cutanea • Effetto sull’idratazione cutanea • Effetto sulle rughe superficiali • Effetto sulle
macchie superficiali (photopeeling) • Effetto sulle smagliature (photopeeling) • Effetto sulla
cellulite PEFS • Effetto sul pannicolo adiposo • Effetto sulla flogosi post laser terapia • Effetto
sull’alopecia • Effetto sul fotoringiovanimento genitale
PUNTI DI FORZA
• Principio di funzionamento : unico apparecchio che sfrutta l’energia elettromagnetica emessa da un sistema a led ad elevata potenza e intensità
luminosa
• Programmazione intuitiva mediante monitor touch screen
• Programmi specifici frequenziali secondo la
scuola di Auricolomedicina di Nogier
• Programmazione automatica per le varie
situazioni cliniche con parametri preimpostati
• Possibilità di utilizzo di tre lunghezze d’onda
terapeutiche (415nm, 650nm, 815nm) in
modalità continua o pulsata
• Possibilità di funzionamento in contemporanea del rosso e dell’infrarosso
• Non occorre la presenza continua di personale
durante la seduta
• Metodica non invasiva, esclusiva e in continua
evoluzione
APPLICAZIONI
• Fotobiomodulazione viso, collo, dècolleté
• Anti-aging
• Fotoporazione
• Invecchiamento cutaneo macchie e rughe superficiali
• Alopecia
• Photopeeling da applicare solo peeling chimici con alfa idrossiacidi
• Cellulite da applicare dopo la radiofrequenza
• Fotoringiovanimento
• Anti-acne
• Anti-stress
• Psoriasi
APPARATO COPERTO DA BREVETTO
METODICA COPERTA DA COPYRIGHT
TECNOLOGIA ESCLUSIVA ED INNOVATIVA
32
33
In questo contesto si colloca un formidabile strumento in grado di sviluppare un processo fisiologico e biochimico radicalmente innovativo, in grado di sfruttare i paradigmi del condizionamento neuronale (nello specifico
un alfa-condizionamento), per ottenere in distretti muscolari selezionati una concreta tonicizzazione, un incremento della forza muscolare e l’aumento della resistenza all’esercizio ripetuto con conseguente diminuzione
della sensazione di fatica. Si tratta dello Stone, un presidio in grado soprattutto di indurre:
• un’ ottimizzazione del tono muscolare:
stati di ipotonia sono prepotentemente e rapidamente risolti, portando il tono a livelli fisiologici ottimali.
• un aumento della forza muscolare:
la forza aumenta in modo eclatante, permettendo performances impossibili prima del trattamento. Tale effetto, ovviamente disgiunto dall’aumento della massa muscolare (effetto metabolico per il quale occorrerebbero
molte settimane), è dovuto almeno in parte ad una esaltazione nella capacità di sincronizzare l’azione delle Unità Motrici.
STONE-TERAPIA
Apparecchiatura efficace in medicina estetica e fisioterapia
a cura del Dr. Damiano Galimberti Specialista in Scienza dell’Alimentazione Presidente A.M.I.A.
Associazione Medici Italiani Anti-aging
Negli ultimi 10-15 anni si è finalmente acquisita la consapevolezza che l’attività fisica possa rivestire un ruolo
fondamentale sulla nostra qualità di vita. In particolare nel processo di invecchiamento diventa di centrale importanza lo stato muscolare del soggetto. Da esso dipendono non solo l’autonomia nelle attività quotidiane, ma
il mantenimento efficiente delle articolazioni.
Soffermiamoci sul concetto di “forza muscolare”. La forza muscolare va usata o finisce inesorabilmente per
perderla con il progredire dell’età e un cattivo stato muscolare implica non solo un deterioramento della qualità
della vita, ma un accelerato invecchiamento cutaneo. Infatti il trofismo della cute è intimamente correlato alla
qualità dell’irrorazione venolinfatica, a sua volta dipende dalla funzione dei distretti muscolari sottostanti che,
se ben attivi e “in forza”, garantiscono una valida irrorazione.
Pertanto il mantenimento della funzione muscolare, del suo tono e della sua capacità di resistenza significa rispettare il principio più importante dell’healthy aging: una migliore qualità della vita e una migliore forma fisica.
Che la forza diminuisca con il passare degli anni è in fatto ampiamente documentato, così come sono sotto gli
occhi di tutti le gravi implicazioni che un calo della forza e della massa muscolare può portare alla salute. Osteoporosi, cadute, fratture, perdita dell’autonomia: sono soltanto alcune delle conseguenze evitabili con un programma che contempli, con il passare degli anni, un allenamento della forza. La moderna medicina anti invecchiamento riconosce fra le cause di questo declino lo scarso uso dei muscoli tipico del trascorrere degli anni e
favorito dalla vita sedentaria e dagli squilibri nutrizionali.
34
• Un aumento della resistenza all’esercizio ripetuto:
la componente della rete nervosa condizionata è marcatamente implicata nella fatica muscolare. Nella vita
quotidiana ci accorgiamo di tale rete quando siamo chiamati nell’attività fisica a “spezzare la fatica”, o quando,
dovendo ripetere un certo sforzo, vediamo aumentare il tempo che intercorre tra la nostra volontà e l’attuazione dell’atto motorio. Tali situazioni scompaiono con questo trattamento, pur non sparendo la fatica vera da
esaurimento di scorte energetiche, ventilazione insufficiente, ecc.
• Un miglioramento dell’estetica corporea:
glutei alti e sodi, seno tonico ed elastico, viso compatto e disteso, gambe tornite e più snelle, aspetto della muscolatura più attraente. Questa innovativa metodica costituisce un fisiologico e potentissimo completamento
delle attuali cure estetiche in termine di rimodellamento muscolare e della silhouette. Inoltre può essere utilizzato dopo trattamenti per correggere la cellulite oppure dopo liposuzione.
• Miglioramento della percezione di benessere psico-fisico:
si presenta come una metodica del tutto innovativa e molto importante dal punto di vista terapeutico e si configura anche come potente mezzo di ricerca per contribuire al miglioramento del benessere dell’individuo anche
dal punto di vista della diminuzione della fatica quotidiana. È un presidio in grado di rallentare il calo delle funzioni fisiologiche, di aumentare indirettamente la longevità: una “buona forma fisica” dipende da un efficiente stato
muscolare e da un sistema cardiocircolatorio e respiratorio in grado di sostenerci validamente.
La tecnica Stone utilizza i principi dei riflessi condizionati, ovvero la possibilità di potenziare selezionate funzioni nervose in tempi rapidissimi, con
risultati di grande ampiezza, persistenti per settimane o mesi e si basa sull’applicazione di particolari sequenze di microperturbazioni meccaniche (al
soggetto appaiono come una sorta di vibrazione)
applicate su selezionati distretti muscolari.
Lo Stone, si inquadra pertanto come una valida tecnica a completamento di altre cure estetiche e dietoterapiche, con il duplice vantaggio di garantire risultati apprezzabili con poche ore di applicazione e una
persistenza nel tempo di tutto rispetto in quanto a risultato ottenuto. Insomma, finalmente una concreta
possibilità di recuperare la tonicità perduta.
35
0434
VIBROINFRARED
LIFTING NON CHIRURGICO PER VISO E CORPO
Apparecchiatura efficace nel campo della Medicina Estetica
e della Fisioterapia.
Basata sulla metodica VIBROINFRARED, STONE è l’unico a garantire sicurezza e risultati evidenti e persistenti, migliorando il tono muscolare, la forza e la resistenza:
glutei alti e sodi, seno tonico, viso compatto, gambe snelle e muscolatura attraente e
definita già dalla prima seduta. Grazie alla sinergia di microvibrazione e raggi infrarossi, lo Stone trova ampio impiego nel campo della Medicina Estetica.
Microvibrazione per la tonificazione muscolare
• la stimolazione vibrata bilaterale, somministrata applicando due manipoli sui muscoli
del ventre interessati, sottopone il tessuto ad un’azione vibratoria continua.
• le micro oscillazioni meccaniche “e non elettriche” sono indolori e quasi impercettibili e producono un aumento del tono muscolare già a distanza di 24/48 ore
dall’inizio del trattamento e persiste per 5/6 mesi (con un incremento di persistenza nei pazienti che svolgono una regolare attività fisica).
Infrarosso per la tonificazione e il tightening della cute
• l’azione del calore prodotto da una sorgente infrarossa favorisce la contrazione delle fibre di collagene con successiva formazione di nuovo collagene, tonificazione tissutale e fenomeno di shrinkage (contrazione ed aumento della forza
tensile delle fibre di collagene).
• contrastando la lassità cutanea in modo non invasivo e con risultati immediatamente visibili, si ottiene il rimodellamento e la definizione (tightening) dei tessuti del viso e del corpo, il levigamento delle piccole rughe, la distensione e la tonificazione della pelle.
Interattivo e specifico per i settori medico o estetico, con la possibilità di
selezionare gli attuatori singolarmente, insieme, in modo alternato, continuo,
con o senza l’apporto di raggi infrarossi; gestione immediata di archivio clienti, protocolli, tempi, frequenze e potenzialità per ogni distretto da trattare.
PUNTI DI FORZA
• Principio di funzionamento : unica
apparecchiatura che sfrutta in sinergia il
principio di condizionamento neuronale per
ottenere un effetto diretto sul tono e sulla
forza muscolare e la metodica dei raggi
infrarossi
• Funzionamento del sistema di vibrazione ad una
frequenza di 100Hz direttamente sul ventre
muscolare stesso
• Programmazione automatica mediamente monitor
touch screen per i vari distretti corporei con
parametri preimpostati
• Possibilità di funzionamento della microvibra
zione e dell’infrarosso in contemporanea
e non
• Non occorre la presenza continua di personale
durante la seduta
• Tutte le parti a contatto con la cute sono
realizzate in materiale biocompatibile
• Metodica non invasiva, esclusiva e in continua
evoluzione
APPLICAZIONI
• Drenaggio post trattamento della
cellulite e liposuzione
• Trattamento del rilassamento cutaneo e
invecchiamento tissutale
• Trattamento della diminuzione della fatica quotidiana
• Potenziamento dei vari distretti muscolari:
• grande gluteo
• ischio-crurali
• bicipiti e quadricipiti femorali
• tricipiti surali
• pettorali
• retti addominali
• platisma
• zigomatico
APPARATO COPERTO DA BREVETTO
METODICA COPERTA DA COPYRIGHT
TECNOLOGIA ESCLUSIVA ED INNOVATIVA
36
37
IDROLIPOCLASIA ULTRASONICA
Wave Therapy ultrasuoni sweppati a bassa frequenza
del Prof. Vincenzo Varlaro, Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale
Fatebenefratelli, Roma.
La idrolipoclasia ultrasonica è una metodica terapeutica lipoclasica utile per il trattamento della cellulite, di quel tipo di cellulite caratterizzata dal punto di vista istologico da adiposità localizzata ipercellulare in eccesso. Un’altra indicazione clinica è rappresentata dai lipomi. L’obiettivo
è quello di ridurre lo spessore del tessuto adiposo, determinando una rottura degli adipociti (clasia) un danno strutturale degli adipociti.
Ultrasuoni
L’acustica è la scienza che tratta della generazione, propagazione, ricezione dei suoni. Per suono
si intende le vibrazioni elastiche di un dato mezzo (liquido, solido e aeriforme) la cui frequenza è
compresa nel cosiddetto campo di udibilità dell’orecchio umano, tra i 15Hz e i 20kHz. Gli ultrasuoni
sono prodotti mediante trasduttori elettroacustici ossia dispositivi che trasformano l’energia elettrica in ultrasuoni, artificialmente tramite l’effetto piezoelettrico, sfruttando un quarzo o un disco
ceramico. Applicando delle cariche elettriche sulle facce di una lamina di quarzo si ha la compressione di un cristallo, e invertendo nel senso si ha decompressione del cristallo. Sottoponendo il
quarzo a un campo elettrico alternato si ottiene un succedersi di decompressioni (o espansioni)
e compressioni del cristallo con produzione di onde di decompressione (o espansione) e di compressione. Quando le onde ultrasonore viaggiano attraverso i tessuti, perdono una parte della loro
energia attraverso un processo conosciuto con il termine attenuazione. L’energia ultrasonora viene assorbita dal tessuto e convertita in calore.
Gli effetti prodotti dagli ultrasuoni su materiale biologico possono essere di tipo:
micromeccanica, termico, chimico, cavitazionale.
Effetto micromeccanico:
le onde ultrasonore determinano effetti micromeccanici che causano il sovvertimento e la rottura
delle membrane adipocitarie, dei globuli di grasso che caratterizzano gli adipociti e di tutte le altre
strutture intracellulari (organuli intracellulari) e extra cellulari (terminazioni nervose, ….).
Effetto termico:
le onde ultrasonore determinano movimenti molecolari che aumentano l’energia cinetica delle
molecole stesse. Per la legge di Joule, l’energia potenziale di cariche elettriche in movimento, viene
ceduta, in parte sottoforma di calore. Ne consegue un aumento della temperatura del materiale
biologico trattato e quando la temperatura supera i 37°C, inizia la denaturazione proteica e quindi
la denaturazione del materiale biologico.
38
Effetto chimico:
le onde ultrasonore determinano modifiche del pH locale
con alterazioni della permeabilità delle membrane cellulari e
alterazioni molecolari.
Effetto cavitazionale:
le onde ultrasonore determinano la cavitazione ultrasonora. Si tratta di un fenomeno che si produce in un liquido quando lo stesso viene sottoposto ad una campo
ultrasonoro. Quando le depressioni dinamiche dovute
alla propagazione del suono fanno scendere la pressione in un punto del liquido al di sotto della tensione
dei gas disciolti, al di sotto della tensione di vapore si
ha un violento sviluppo di vapore sottoforma di minute bollicine. Le onde ultrasonore generano onde di
decompressione e di compressione. Durante la fase di
compressione l’enorme pressione esercitata sulla bollicina appena espansa comprime la stessa aumentando
la temperatura del gas contenuto nella bollicina, finchè
la bollicina non collassa implodendo con conseguente
rilascio di energia d’urto che provoca danni alle strutture
circostanti.
L’effetto di cavitazione, con la formazione e l’implosione
delle bollicine, libera un’energia d’urto che contribuisce
alla frammentazione della membrana adipocitaria, delle
membrane delle altre strutture intracellulari, del globulo
del grasso che caratterizza l’adipocita o uniloculare e di
ogni altro materiale organico che viene interessato: terminazioni nervose, microvasi. La rottura degli adipociti
procurata dagli ultrasuoni determina la fuoriuscita dei
trigliceridi dai vacuoli intradipocitari frammentati nello spazio interstiziale. Dallo spazio interstiziale tali trigliceridi vengono drenati dal sistema linfatico e quindi
raccolti dal sistema venoso.
I trigliceridi raccolti dal sistema linfatico e, quindi, dal sistema venoso, raggiungono la grande circolazione; in parte vengono eliminati dall’emuntorio renale, mentre una quota raggiunge
il fegato dove vengono coniugati a formare lipoproteine. È possibile
che si verifichi, di conseguenza, un’attivazione delle lipoproteinlipasi
endoteliali che contribuirebbero, così allo smaltimento dei grassi rimossi dalle aree trattate.
39
0434
ULTRASUONI SWEPPATI
A BASSA FREQUENZA
Apparecchiatura efficace nel campo della Medicina Estetica.
PUNTI DI FORZA
• Principio di funzionamento : apparecchiatura che sfrutta gli ultrasuoni a bassa frequenza
frazionati
• Programmazione intuitiva mediante monitor
touch screen per i vari distretti corporei con
parametri preimpostati
• Manipolo ergonomico con sonda in acciaio
medicale
• Tutte le parti a contatto con la cute sono
realizzate in materiale biocompatibile
• Sensore piezoelettrico di emissione degli
ultrasuoni realizzato totalmente in italia
• Dispositivo portatile, pratico e maneggevole
• Metodica non invasiva e in continua evoluzione
Sonik è un dispositivo a generazione di ultrasuoni a bassa frequenza ad azione focalizzata che viene utilizzato con una particolare tecnologia confortevole e non invasiva
per il miglioramento dei tessuti alterati dalla patologia del microcircolo attraverso la emulsiolipolisi a veicolazione ultrasonica.
Tale terapia mira alla riduzione del pannicolo adiposo e della lipodistrofia distrettuale (malattia del tessuto connettivo sottocutaneo, dovuta a un cattivo drenaggio cellulare).
Gli effetti sono da subito evidenti dovuti all’azione lipoclasica (disgregazione del tessuto adiposo) e il progressivo rimodellamento del profilo corporeo risulta evidente sin dal primo trattamento. A tutto ciò, si aggiunge una
considerevole modificazione dell’aspetto della pelle a buccia d’arancia, il
miglioramento del tono e dell’elesticità del tessuto cutaneo.
Sonik ha le seguenti funzioni cliniche:
• stimolazione del microcircolo con effetto drenante
• stimolazione del microcircolo
• attivazione lipoclasica mediante alterazione della carica elettrica degli
adipociti e conseguente fenomeno di cavitazione
• ritensionamento del derma e rimodellamento cutaneo
APPLICAZIONI
• Miglioramento dell’aspetto della cute a buccia d’arancia
• Giovamento del tono e dell’elasticità della pelle
• Ossigenazione e conseguente riattivazione
della circolazione periferica distrettuale e di drenaggio dei liquidi di ristagno
• Stimolazione dell’attività cellulare e della circolazione sanguigna
• Eliminazione rapida dei cataboliti
• Riduzione del pannicolo adiposo, favorendo lo svuotamento dei vacuoli
(Disponibile anche nella versione Desk)
APPARATO COPERTO DA BREVETTO
METODICA COPERTA DA COPYRIGHT
TECNOLOGIA ESCLUSIVA ED INNOVATIVA
40
41
DOVE APPLICARE LA LUCE PULSATA?
La luce pulsata è un sistema utilizzato particolarmente in dermatologia e medicina estetica, che
permette di trattare in modo efficace e poco invasivo una vasta gamma di problematiche:
• Epilazione progressivamente permanente
• Ringiovanimento cutaneo non ablativo
la LUCE PULSATA
Cos’è la luce pulsata?
Nata alla fine degli anni ‘90 con particolare indicazione al trattamento delle teleangectasie degli arti inferiori e degli angiomi, è una procedura che si avvale di una sorgente di energia luminosa pulsata
(Intense Pulsed Light, IPL) che, contrariamente al laser, è non
coerente, non collimata e ad ampio spettro.
Pur non essendo propriamente un laser, la luce pulsata ha
però le stesse indicazioni dei principali laser dermatologici attualmente in uso, poiché, coprendo un ampio
spettro di lunghezze d’onda, trova largo impiego in
campi che vanno dal trattamento delle lesioni vascolari cutanee, ai disturbi della pigmentazione, fino al
trattamento di irsutismo ed ipertricosi.
La luce visibile ha una lunghezza d’onda che va da
400 nm a 800 nm. Al di sotto di 400 nm si trova la
luce ultravioletta (UV), e al di sopra di 800 nm c’è la
luce infrarossa (IR).
La sorgente luminosa di luce pulsata utilizza una particolare
lampada allo Xenon e emette un’energia compresa fra 500 e
1200 nm (alcuni apparecchi di ultima produzione possono coprire
uno spettro ancora più ampio che va da 390 a 1200 nm).
Al fine di utilizzare soltanto la lunghezza d’onda indicata per il tipo
di trattamento, si utilizzano dei filtri, costituiti da particolari quarzi,
in grado di bloccare l’emissione delle altre lunghezze d’onda, per
esempio usando il filtro che esclude le lunghezze d’onda fino a 550
nm e verrà utilizzata soltanto energia compresa tra 550 e 1200 nm.
• Inestetismi cutanei: macchie della pelle, iperpigmentazioni, lesioni pigmentarie, macchie solari,
couperose e rosacea, teleangectasie
Nell’utilizzo per fotoepilazione, i fotoni di luce della luce pulsata, raggiungendo gli strati più profondi del follicolo pilifero, sono assorbiti in maniera selettiva dalla melanina. Attraverso il processo di fototermolisi selettiva (assorbimento da parte della melanina del pelo) si determina la
distruzione termica del follicolo, senza danno ai tessuti circostanti.
La più moderna tecnologia utilizza tale metodica anche nella terapia dell’acne, bloccando con
grande efficacia il processo di alterata cheratinizzazione a carico della ghiandola sebacea responsabile di questa patologia.
Nell’utilizzo per fotoringiovanimento, i pacchetti di luce della luce pulsata che incontrano la
cute sono in grado di stimolare in maniera non invasiva i fibroblasti, inducendo la produzione di
nuove fibre collagene, che vanno a migliorare il tono delle pareti vasali, determinando inoltre il
riempimento delle rughe.
Nel trattamento dei problemi di pigmentazione, il diffuso stimolo termico della luce pulsata determina la distruzione della melanina degli strati profondi dell’epidermide, favorendo un’attenuazione delle ipercromie.
IL TRATTAMENTO CON LA LUCE PULSATA
Il vantaggio della tecnica luce pulsata, oltre che alla vastità dei campi di applicazione, è senz’altro legato all’esiguità degli effetti collaterali, che quasi sempre si riducono ad un arrossamento
tendente a scomparire nell’arco di poche ore.
A fronte di una sempre maggiore richiesta di trattamenti medico-estetici volti ad ottenere la
risoluzione di molteplici inestetismi cutanei con la minore compromissione della vita sociale, la
luce pulsata, per la sua estrema maneggevolezza e rapidità di esecuzione, trova grandi possibilità di utilizzo e versatilità, permettendo di eseguire trattamenti mirati ed efficaci, in piena sicurezza, proponendosi come una valida procedura sia isolata sia associata ad altre metodiche.
Durante la seduta di luce pulsata il paziente non avverte particolari stimoli dolorosi. L’intervallo
tra le sedute ed il numero di applicazioni varia in base ai singoli casi e al tipo di problematica.
La durata del trattamento dipende dall’estensione dell’area interessata e dal tipo di intervento,
ma in generale si può dire che la singola seduta dura intorno ai 30-60 minuti. Nelle settimane
precedenti al trattamento si deve evitare l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA e non
assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce. I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni.
Questa tecnica è senza dubbio molto efficace nel risolvere varie problematiche e non è pericolosa, ma, data la complessità delle apparecchiature IPL, è indispensabile affidarsi a operatori
competenti.
42
43
LUCE PULSATA
PUNTI DI FORZA
Apparecchiatura efficace nel campo della Medicina Estetica.
• Alta modularità e flessibilità
• La più alta fluenza su grandi aree
• Porta di calibrazione
Easy Light è un sistema a luce pulsata professionale e di grande potenza.
Questa apparecchiatura, raffreddata ad acqua, produce una luce pulsata alle più alte fluenze disponibili oggi sul mercato. L’emissione di impulsi controllati permette di effettuare
trattamenti sicuri e molto efficaci.
La flessibilità nell’utilizzo è garantita dalla possibilità di fornire una vasta gamma di lunghezze d’onda che possono interagire con la pelle. Diversi sono anche i trattamenti che si possono effettuare come la depilazione, il fotoringiovanimento, l’acne, malattie vascolari e lesioni
pigmentate.
La stimolazione dei fibroblasti produce rigenerazione del collagene e dell’elastina con conseguente riempimento delle piccole rughe e aumento della tensione
superficiale cutanea. La pelle risulterà più chiara, più liscia, elastica, luminosa e
giovane.
• Logica di autolimitazione per migliorare la
sicurezza
• Opzione: manipoli fissi o intercambiabili
APPLICAZIONI
Couperose e capillari dilatati
• Epilazione
La luce pulsata è utile per combattere gli inestetismi della couperose. Utile per
schiarire e depigmentare le macchie cutanee, le macchie senili e anche le discromie diffuse. Usando una particolare lunghezza d’onda, l’energia luminosa
viene assorbita dai capillari dilatati, trasformata in energia termica che ne determina la coagulazione e successivamente dopo alcune sedute la chiusura.
Questa apparecchiatura è in versione medicale.
L’obiettivo della foto-epilazione non è quello di bruciare i peli, bensì di utilizzarli
per veicolare il calore alla matrice posta alla base del follicolo pilifero.
Tale matrice è responsabile della continua ricrescita dei peli ma, se si riscalda
oltre una precisa soglia termica, si disattiva per molto tempo. Dato che ciascun
pelo ha il proprio ciclo di vita, solo i peli presenti al momento del trattamento e
direttamente collegati alla matrice potranno veicolare efficacemente il calore.
Allo scopo di colpire i follicoli in tempi diversi, e dunque la maggior parte di peli
possibile, la zona che si vuole epilare, dovrà necessariamente essere trattata più
volte.
• Ringiovanimento cutaneo
• Trattamento lesioni pigmentarie
• Macchie solari
• Couperose
• Teleangectasie
• Acne attiva
TECNOLOGIA ESCLUSIVA ED INNOVATIVA
44
45
Società Italiana di Medicina
ad Indirizzo Estetico
Congresso Nazionale di
Chirurgia Non Ablativa
World Forum for
Medicine Dusseldorf,
Germany
Associazione
Medici Anti-Aging
Corsi &
Congressi
Società Italiana di
Medicina Estetica
46
Società Italiana di
Medicina e Chirurgia
Estetica
47
www.gruppogmv.com
Numero Verde
Cat. GMV REV.1 1/2/2013
800 770122
GMV s.r.l. - Via del Buero, 31 - 00040 Rocca Priora RM - Italy
Tel + 39. 06 94315964 - email: [email protected]
QUALITÀ
EFFICACIA
SINERGIA
Rivoluzione
tecnologica in medicina
La LGM in collaborazione
con una equipe medica
estetica
chirurgia
Non
Ablativa
Rivoluzione
tecnologica
in medicina
specializzata, hae
creato
una
linea di prodotti specifici per
trattare
gli inestetismi
estetica
e chirurgia
Non Ablativa
Dermica
ed
Epidermica
del viso e del corpo.
I prodotti
Dermica
ed Epidermica
LGM sono stati
sviluppati per lavorare
in sinergia con
le principali
apparecchiature di
ultrasuonoterapia,
di elettroporazione e
di radiofrequenza.
www.lgmitalia.it
LGM S.r.l. - Via del Buero 31- 00040 Rocca Priora RM -Tel: +39 0698381836
email: [email protected]