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COMUNICATO STAMPA Roma, 21 settembre 2016 Quando andiamo a casa? Il 21 settembre, giornata mondiale dell’Alzheimer, la Fondazione Sanità e Ricerca incontra Michele Farina – giornalista del Corriere della Sera – per la presentazione del suo libro Quando andiamo a casa?, un viaggio personale nell’Alzheimer e una indagine empatica sulla malattia Si terrà a Roma mercoledì 21 settembre, in occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer, nella sede della Fondazione Sanità e Ricerca – Via Alessandro Poerio, 100 / Municipio XII quartiere Monteverde – alle ore 18.30, la presentazione del libro Quando andiamo a casa?, di Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera. «L’Alzheimer è intorno a noi. In oltre due anni di viaggio – scrive Michele Farina – ho raccontato storie, rabbia, lacrime, sorprese, risate. Sono andato a cercare il riflesso di mia madre dietro l’angolo e poi in giro per l’Italia e non solo: l’ho incontrato mille volte, in mille volti». Insieme a Michele Farina saranno presenti il dott. Italo Penco, Direttore sanitario della Fondazione Sanità e Ricerca, che introdurrà il libro, e la dott.ssa Alessia Fiandra, responsabile del Centro Alzheimer della Fondazione stessa. Nelle pagine dell’autore incontreremo sua madre e tante altre persone, tra cui Anna Maria – convinta di trovarsi nella casa di cura per inaugurare un nuovo negozio – ed Emilio ‒ che dopo quarantatré anni di matrimonio chiede alla moglie Elisa quando si sposeranno. La presentazione sarà una occasione di dialogo e di riflessione sulla malattia dell’Alzheimer – definita secondo il Rapporto OMS e ADI una priorità mondiale di salute pubblica (in Italia sono circa 600 mila i pazienti con demenza di Alzheimer e circa 3 milioni le persone coinvolte nell’assistenza) –, sui servizi socio-sanitari per il malato ed il suo nucleo familiare, sull’importanza di un approccio sia protesico sia palliativo nella cura. «L’Alzheimer – scrive Farina di sua madre – l’ha svuotata con il cucchiaino dell’uovo alla coque, portandola via un po’ alla volta ben prima del suo ultimo giorno». L’appuntamento, aperto al pubblico fino ad esaurimento dei posti, è rivolto anche a coloro che hanno una esperienza diretta o indiretta con questa malattia ed inaugura un ciclo di incontri tematici promossi dal Centro Alzheimer della Fondazione Sanità e Ricerca, in collaborazione con il Day Service geriatrico dell’Ospedale San Camillo di Roma, per informare e formare le persone offrendo strumenti utili ad affrontare in modo appropriato la malattia. La Fondazione Sanità e Ricerca nasce dalla Fondazione Roma, da sempre impegnata per rispondere ai bisogni delle persone più fragili. È una organizzazione senza fini di lucro, con sede a Roma, che opera nel settore dell’assistenza socio-sanitaria e svolge attività di ricerca. La Fondazione Sanità e Ricerca è dotata di un Centro per le cure palliative (accreditato con il Sistema Sanitario Nazionale) e per l’assistenza alle persone affette da malattie neuro-degenerative, in particolare SLA e demenza di Alzheimer. Dal 1998 nel Centro è attivo un hospice ‒ il primo del Centro-Sud d’Italia ‒, nato per volontà del professore e avvocato Emmanuele F.M. Emanuele, che accoglie trenta persone in fase avanzata di malattia, assistite da équipe multidisciplinari di cure palliative specialistiche; un reparto per i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica, che possono beneficiare di ricoveri di sollievo periodici ed essere assistiti nel fine vita; un servizio semi-residenziale dedicato alle persone affette da demenza di Alzheimer, per la riattivazione cognitiva e il mantenimento delle capacità residue. I tre servizi, che adottano un modello assistenziale integrato, prevedono anche un setting domiciliare, in cui le équipe operano sul territorio per prendersi cura delle persone nel loro domicilio. L’assistenza è modulata sui molteplici bisogni del malato ‒ fisici, psicologici e spirituali ‒ e i familiari sono sostenuti con azioni formative mirate al potenziamento delle competenze per la gestione della malattia. L’attività di ricerca della Fondazione è condotta su due direttrici: il polo tecnologico di alta diagnostica per immagini, per l’implementazione di una attività di ricerca applicata ‒ con sede a Latina ‒, e la collaborazione con i centri di eccellenza in Italia, per lo sviluppo di progetti innovativi e la realizzazione di dispositivi bio-meccanici e protesici.