9. sviluppo sociale

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9. sviluppo sociale
LO SVILUPPO SOCIALE
differenze tra socializzazione e sviluppo sociale
Socializzazione
le competenze sociali del bambino, fino agli anni ‘60, erano
concepite in chiave di acculturazione o di acquisizione del controllo
degli impulsi o di addestramento al ruolo, secondo prospettive
centrate sui processi di apprendimento o sul ruolo di modellamento
svolto dall’adulto
Oggi
Sviluppo sociale
il neonato, considerato un essere sociale fin da subito (Schaffer:
SSSP), diventa sempre più consapevole e competente grazie alla
funzione di mediatore o di interlocutore svolta dall’adulto
nell’organizzare competenze e capacità
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Sviluppo delle competenze sociali
Lo sviluppo delle competenze sociali si basa sulla comprensione che le
persone sono dotate di stati interni, emozioni, pensieri, intenzioni,
scopi, che orientano il comportamento e le relazioni con gli altri e con il
sistema di norme e di valori sociali
Comprensione degli
altri
Procede parallelamente
Comprensione di Sé
Requisiti indispensabili
SOCIALITÀ
Scambio tra individualità percepite come separate e distinte una
dall’altra
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La coscienza di Sé
La coscienza di Sé [Lewis, 1990] consiste nella consapevolezza di
possedere un’identità separata e si basa sul processo di
differenziazione e sulla rappresentazione del Sé come un’entità
oggettiva che è sentita come interna, ma anche pensata come
esterna.
La coscienza di Sé (Lewis et al.) si articola in:
Sé esistenziale
Componente implicita del Sé
che organizza l’esperienza
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Sé categorico
Componente esplicita del Sé
che deriva
dall’autoconsapevolezza e
dall’autoriconoscimento
I diversi livelli di consapevolezza di Sè
La consapevolezza di Sé [Butterworth, 1995] si articola in:
Consapevolezza primaria
Consapevolezza secondaria
Coincide con il Sé esistenziale e
si basa
Coincide con il Sé categorico di
Lewis e si basa
• sulla percezione immediata e
• sulla capacità di rappresentazione e
precoce proveniente dalle
informazioni sensoriali
di autoriflessione
• sulla comunicazione verbale e non
verbale nelle interazioni diadiche
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• sullo sviluppo delle competenze
linguistiche
La consapevolezza di Sé, che appare tra i 15 e i 18 mesi, è
segnalata da alcuni indicatori:
• Uso di termini verbali che si riferiscono a se stessi e agli altri come entità
distinte (me, tu, noi, …)
• Autoriconoscimento capacità di percepire la propria immagine fisica e di
riconoscerla come stabile e continua nel tempo e nello spazio
autoriconoscimento allo specchio, ricerche col paradigma della ‘macchia
colorata sul naso’
• Capacità di utilizzare alcune categorie esteriori quali il sesso, l’età, i
lineamenti e l’aspetto fisico per identificare se stesso
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COSCIENZA DEGLI ALTRI
Capacità di comprendere che gli altri sono entità separate dotate di
caratteristiche specifiche, diverse dalle proprie
Un’indicazione indiretta del riconoscimento degli altri è la familiarità,
cioè il riconoscimento dell’estraneo e la sua identificazione come
diverso da sé e dalle persone familiari
Bowlby
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La paura dell’estraneo è una risposta adattiva, capace di favorire i
comportamenti di vicinanza alla madre, utili per la sopravvivenza
Indicatori della coscienza degli altri
• La
comparsa delle emozioni sociali (colpa, vergogna e imbarazzo) e
la loro espressione indica che il bambino è consapevole dell’effetto
che il giudizio degli altri o le trasgressioni esercitano sul Sé (Lewis)
Se il bambino manifesta tali emozioni vuole dire che attribuisce agli
altri stati psicologici interni e diversi dai propri
• La nascita di una teoria della mente, ossia la comprensione dei desideri, dei pensieri e del
punto di vista attraverso cui gli altri vedono e sentono la realtà
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Indicatori dell’evoluzione del concetto di Sé e dell’altro
• Acquisizione dello spirito di iniziativa, industriosità e superamento del senso di
inferiorità (Erikson)
• Sviluppo di attività autonome e del gusto per la competizione
• Sensibilità all’opinione degli adulti, con cui il bambino tende ad identificarsi
• Attenzione ai ruoli e al modo in cui vengono svolti
• Attenzione alle norme e al loro significato interpersonale  comparsa del gioco
sociale (Piaget)
• Incremento delle capacità metacognitive promosso dal legame di attaccamento
(Fonagy, Target)
• Acquisizione dell’abilità di cogliere la prospettiva dell’altro  capacità di role taking
(Selman)
• Incremento della capacità narrativa, maggiormente centrata sulle caratteristiche
psicologiche di Sé e degli altri (McKeough)
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Nascita del senso dell’autostima
AUTOSTIMA
Si compone di un insieme di valutazioni riguardanti il Sé nei suoi diversi aspetti di Sé fisico,
capacità sociali e identità.
A partire dagli 8 anni l’immagine di Sé si arricchisce di
autovalutazioni complessive relative a qualità e capacità personali, soggettivamente percepite e
ben valutate attraverso l’autodescrizione (Harter)
Il senso dell’autostima è promosso da:
Desiderio di essere accettati
Vulnerabilità al giudizio degli altri
Consapevolezza delle proprie competenze
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Prime relazioni con i pari
Con lo sviluppo si moltiplicano le occasioni di contatto con i coetanei, accresce la capacità del
bambino di interagire e valutare la prospettiva degli altri e si strutturano le prime relazioni
amicali.
Prima dei 3 anni, le relazioni coi pari sono caratterizzate da:
• unidirezionalità 
all’azione di un bambino non corrisponde
l’azione coordinata dell’altro
• interazioni speculari contemporenee  i bambini tendono a fare
la stessa cosa contemporaneamente
• interazioni speculari differite 
bambino
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il bambino imita l’azione dell’altro
Evoluzione del rapporto coi pari
(Piaget; Hartup; Camaioni; Dunn)
Età prescolare
Infanzia
Adolescenza
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Dopo i 3 anni, le interazioni diventano
complementari e reciproche. Si sviluppano le
attività di gruppo grazie all’incremento della
capacità di comunicare e delle capacità
simboliche  giochi di finzione
Le relazioni diventano sempre più selettive,
basate sulle affinità, sulla comunanza di
interessi e di attività. In questa fase si nota
una spiccata tendenza a scegliere compagni
dello stesso sesso (segregazione sessuale)
Le relazioni diventano stimolo per il
confronto, fonte di sostegno e supporto
all’autostima
Caratteristiche delle relazioni amicali
(Tomada; Tani; Dunn)
Prima infanzia
• amicizia
come bisogno di vicinanza
e di rassicurazione emotiva
• creazione di legami affiliativi
caratterizzati da affettività, difesa
dell’esclusività, prossimità fisica,
reciprocità, e rispondenza dei
segnali
• creazione di un mondo comune
condiviso
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Età prescolare
• rapporti meno esclusivi
• rapporti più flessibili
• interazioni basate su scambi
verbali
•legami influenzati dalla
comunanza di preferenze di
giochi e attività
Comportamenti favoriti dai legami di amicizia
I legami di amicizia quali effetti hanno?
• promuovono i comportamenti prosociali
• facilitano la cooperazione, la solidarietà e l’aiuto
• aiutano ad appianare i conflitti
• consentono di superare le emozioni negative di ira e paura, favorendo la collaborazione
• incrementano la sensibilità e l’interesse per l’altro
• aumentano le risposte simpatetiche
• incrementano la prontezza all’intervento per alleviare il disagio altrui
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