FIGLI DI UNA…BUONA SCUOLA Gli studenti imparano ciò che

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FIGLI DI UNA…BUONA SCUOLA Gli studenti imparano ciò che
FIGLI DI UNA…BUONA SCUOLA
Gli studenti imparano ciò che vogliono
ARTICOLO 33 DELLA COSTITUZIONE
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali
sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di
istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli
obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai
loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. E`
prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di
essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed
accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
Per rispettare tale articolo e la nostra costituzione quindi:
1) L’istruzione per essere vera cultura, deve essere libera e per esserlo deve promuovere nei ragazzi
capacità critiche e di analisi della realtà.
2) Va tutelata la libertà di insegnamento, cioè la possibilità per il docente di impostare il proprio lavoro nel
modo che ritiene più opportuno, mirando a promuovere il confronto delle idee, per una crescita
consapevole dei cittadini ( L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento).
3) Insegnanti consapevoli fanno studenti consapevoli. L’alunno al centro del processo di apprendimento,
non può prescindere da un corpo docente cosciente della dignità e dell’importanza della propria
professione e del proprio ruolo, ma anche dei propri diritti (cfr. art. 4 e art. 35 articolo della costituzione
sul lavoro) Gli insegnanti devono e vogliono insegnare la solidarietà, la correttezza e l’onestà per cui è
importante, per il benessere degli allievi, che ci sia nella scuola un clima di serenità e di cooperazione tra
tutto il personale per il benessere delle persone in formazione. Un clima competitivo e di stimolo
all’arrivismo è assolutamente da evitare perché in contraddizione con il ruolo del docente, con la sua
funzione sociale. La scuola deve poi garantire a tutti la possibilità di istruirsi e di avere una scuola pubblica
che sia in grado di fornire conoscenze e competenze indipendentemente dal reddito, dalla religione, dalla
provenienza degli studenti (cfr. art. 34 ed articolo 3 della Costituzione)
CENTRALITA’ DELLO STUDENTE
I protagonisti di una buona scuola devono essere gli studenti perché sono loro che fanno la scuola e che la
rendono possibile e viva. La scuola per gli studenti non è solo un obbligo o un dovere ma è essenzialmente
un diritto che deve essere garantito in ogni momento e senza mai perdere di vista la loro centralità perché
saranno i futuri lavoratori e i futuri cittadini della nostra nazione. Se siamo tutti d'accordo e partiamo da
questo presupposto ci apparirà chiaro che la buona scuola deve garantire agli studenti:
1) Uno spazio dignitoso e degli strumenti adeguati per poter affrontare un periodo delicato e
formativo della loro vita, essenziale per farli diventare cittadini onesti, disposti alla cooperazione e
non sordi alla solidarietà. Di conseguenza il primo punto per rendere la scuola buona o migliore è:
MIGLIORARE GLI SPAZI, L'EDILIZIA SCOLASTICA E LE AULE, RENDERE GLI AMBIENTI
CONFORTEVOLI E PIACEVOLI
2) La presenza di tutti i docenti dal primo giorno di scuola, la presenza di un sostituto del proprio
insegnante se questi è assente per malattie o per altre esigenze. Di conseguenza il secondo punto
è:
a. le scuole devono attivare un organico funzionale per permettere agli studenti di avere
sempre un docente a loro disposizione. L'organico funzionale deve garantire sempre la
presenza di un docente della materia in classe, la continuità didattica agli studenti senza
modificare orari e classi ai professori per far quadrare i conti. Deve anche garantire agli
studenti la presenza in aula di docenti competenti, valorizzare la preparazione e le
competenze che i docenti hanno acquisito negli anni e garantire una cooperazione tra tutto
il personale perché una scuola incentrata sulla collaborazione e non sull’arrivismo è una
scuola che insegna, segna un percorso corretto per lo studente e lo educa
b. la scuola deve avere il personale A.T.A. adeguato alle proprie esigenze, poter richiedere
personale in più, adeguato e formato e che lavori in continuità per almeno tre anni anche e
soprattutto nelle segreterie. In questo modo il lavoro burocratico dei docenti sarà limitato
perché se ne farà carico il personale amministrativo. Le scuole devono anche poter
chiedere più personale per la gestione dei laboratori, in particolare in scuole professionali
e tecniche che vanno verso una didattica laboratoriale in tutte le discipline e ciò non
soltanto per la manutenzione dei laboratori ma per un importante ruolo di supporto ai
docenti e agli studenti
3) Lo studente deve diventare un cittadino rispettoso delle regole, conoscere il territorio in cui vive,
avere un orientamento serio e responsabile, ma anche consapevole dei propri diritti per cui è
importante che nella scuola abbiano un’importanza sempre maggiore e più forza gli organi
collegiali (consigli di classe, collegio docenti, consiglio di istituto, assemblee del personale e degli
studenti) per poter dar vita a una scuola consapevole e democratica
IL DOCENTE
Il Contratto Collettivo Nazionale del Comparto Scuola, Quadriennio Giuridico 2006-2009 e il 1° biennio
economico 2006-2007, all’articolo 27 individua il profilo personale docente e le relative competenze che
sono in sostanza
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competenze disciplinari,
psicopedagogiche,
metodologico-didattiche,
organizzativo-relazionali e di ricerca,
documentazione e valutazione
Le competenze sono tra loro correlate e interagenti e si sviluppano col maturare dell’esperienza didattica,
l’attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica.
Il docente si rapporta con: dirigente scolastico, con i suoi alunni (al centro della azione educativa e della
scuola), con i colleghi, con il personale ATA, con i genitori, con tutti gli Enti locali e nazionali con i quali è in
contatto per realizzare al meglio i progetti didattico-educativi.
Si può quindi rilevare che l’attività, le competenze e le relazioni dei docenti sono complesse e di difficile
valutazione. Trovare indici descrittivi più possibile oggettivi delle performances qualitative dei docenti è
ritenuto difficile perché la cultura non ha caratteristiche misurabili ma possono esserci parametri a cui il
docente si può ispirare e che affinano la sua professionalità: l’impegno, l’innovazione, le capacità di
collaborare.
IL DIRIGENTE
Ci dovrebbero essere due figure ben distinte come figure dirigenziali:
1) La figura del dirigente scolastico deve cambiare e deve essere sostituita da un coordinatore
didattico che si occupi del rapporto con gli studenti, con le famiglie con i docenti e che non deve
essere impiegato nel lavoro didattico, per cui deve avere un completo esonero dall’insegnamento.
2) E’ auspicabile anche che venga introdotta la figura di un dirigente, sullo stile di un rettore che
controlli una o più scuole, gestisca la parte amministrativa e finanziaria e si occupi di una corretta
distribuzione delle risorse in base a quanto chiedono il coordinatore didattico, il collegio dei docenti
e i rappresentanti degli studenti e dei genitori che potrebbero costituire un collettivo impegnato ad
ascoltare le esigenze di tutti i componenti della scuola, dal personale amministrativo agli
insegnanti, ai custodi, agli studenti e ai genitori delle varie scuole .
3) Il Dirigente- Rettore, va eletto dal Collegio Docenti –ATA con regolare votazione in base a titoli
didattici e di merito valutabili . Ogni Dirigente-Rettore dovrà essere iscritto regolarmente ad albo di
categoria.
In sintesi la buona scuola, le vera scuola che vorremmo è:
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Scuole dignitose dove sia piacevole e confortevole entrare, lavorare e studiare
Uno stipendio allineato a quello tedesco per gli insegnanti che tenga conto delle difficoltà,
delle competenze, delle conoscenze e del ruolo basilare dei docenti per i nostri figli e per la
nostra nazione
Un organico funzionale deciso e proposto dal collegio dei docenti
un orario settimanale di 36 ore, di cui 18 di didattica, e le altre 18 che devono coprire il
restante lavoro: preparazione lezioni, correzione elaborati, riunioni di programmazione,
ricevimenti pomeridiani.
Un posto dove poter svolgere i propri compiti.
I precari (con un minimo di anzianità) immessi in ruolo.
36 giorni di ferie in un qualsiasi periodo dell’anno e lavorare, se necessario, in qualsiasi
momento dell’anno scolastico
Una scuola con tutti i docenti presenti fin dal primo giorno di scuola per garantire un
servizio dignitoso agli studenti
una progressione di carriera fondata sugli scatti di anzianità e sulle competenze e
conoscenze acquisite con l’esperienza che deve essere presa in considerazione
Maggiori risorse per le scuole in aree a rischio e con docenti e organi collegiali più
collaborativi e con buon piano di inclusione per studenti dell’area B.E.S.
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Poter lavorare in una scuola in cui ci sia collaborazione tra docenti, alunni, genitori e
dirigenti
Un aggiornamento pagato dalla mia scuola perché la formazione migliora la qualità della
scuola in cui si insegna
La dignità sociale che è stata tolta ai docenti negando persino gli strumenti del lavoro che si
devono acquistare con il proprio stipendio (comprese le penne rosse per correggere i
compiti)
Organizzazione di stage per gli studenti che vengano considerati a tutti gli effetti
esperienze lavorative nel momento in cui terminano gli studi e cominciano ad affrontare il
mondo del lavoro.
PER QUANTO RIGUARDA LE MATERIE E I PROGRAMMI VORREMMO:
Una scuola che formi i nostri studenti dando loro le competenze di base alle scuole
elementari (italiano, matematica)
NO alla proposta di potenziare nella scuola primaria l'insegnamento delle nuove
tecnologie Già FIN TROPPO USATE E NOTE AI BAMBINI DELLE NUOVE GENERAZIONI E NO
all'insegnamento della lingua L2 SE NON E’ impartito da personale altamente qualificato
quale il docente madrelingua.
RIFORMA DEI PROGRAMMI DI STORIA, REVISIONE DEI PROGRAMMI per poter
approfondire la storia contemporanea nelle scuole superiori e anche argomenti legati alla
realtà del territorio
Il potenziamento delle ore di lingua inglese nella scuola secondaria per far arrivare i nostri studenti
a competenze più alte in L2, in linea con gli altri studenti del nord Europa e dare la possibilità di
poter svolgere soggiorni-studio all'estero con contributi statali nel periodo estivo
Vorremmo quindi in sintesi: la scuola della collaborazione, della dignità, dell’educazione, del
rispetto e della crescita e che sia per i nostri studenti una valida carta di presentazione per il
mondo del lavoro o per il proseguimento degli studi.