Il Grillo parlante N°2 - Istituto Comprensivo

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Il Grillo parlante N°2 - Istituto Comprensivo
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Il grillo parlante
Il saluto del Dirigente Scolastico
Marzo 2015
SOMMARIO:
I saluti del Dirigente
1
Piccoli artisti
2
Il carnevale dei bimbi
3
Arriva l’inverno
4
Il Giorno della memoria
6
Le foibe
9
I giorni della merla
10
Sensazioni colorate
11
Piccoli poeti
12
Poeti in classe
13
Viva il Carnevale
14
Il Paese del drago
19
La raccolta delle olive
20
Frutti invernali
21
Donne importanti
22
Udienza papale
23
La festa del papà
26
Aspettando la Pasqua
27
Il secondo numero del
nostro giornalino viene
pubblicato, come da
consuetudine,
prima
delle vacanze pasquali.
In questo numero de “Il
grillo parlante” sono
presenti anche attività
d e l l a
s c u o l a
dell’Infanzia realizzate a
Carnevale e vengono
affrontate, come al solito, varie tematiche: la
shoah, le foibe, il territorio, la raccolta delle
olive, i frutti invernali,
la festa delle donne con
le donne importanti che
caratterizzano il valore
dell’ 8 marzo, la festa
del papà e la Pasqua.
Viene altresì dato spazio
a testi dei nostri piccoli
poeti.
Una parte importante
viene riservata in questo
numero del Grillo par-
lante al viaggio a Roma e all’udienza papale dell’11 marzo realiz-
Francesca bacia la mano
al Santo Padre
zato dalle quinte classi della scuola primaria del plesso capoluogo. Voglio ancora ringraziare i genitori degli
alunni
per
l’impegno e la passio-
ne che hanno profuso
per
il
successo
dell’iniziativa che ha
permesso a tanti ragazzi
di vivere un’esperienza
ricca di tante emozioni e
che per alcuni lascerà
un segno indelebile nella
loro vita. Sono stato
anch’io testimone della
partecipazione attenta e
convinta all’evento da
parte degli alunni per
Papa Francesco “Lolo
Kiko”.
A tutto il personale docente ed ATA, ai genitori
e agli alunni, in questi
giorni
tristi
per
l’umanità a causa del
terrorismo, sento di rivolgere gli auguri più
sinceri affinché le festività pasquali siano piene
di pace, gioia e serenità.
Il Dirigente Scolastico
Francesco Ciliberto
Piccoli artisti
Anello Giada 3ª Sez.
Infanzia Aldo Moro
Caruso Desirèe 3ª Sez.
Infanzia Aldo Moro
Mazzotta Carmen3ªSez.
Infanzia Centro
Bartucca Miriam 3ª Sez.
Infanzia Aldo Moro
Bilotta Francesco 3ªSez.
Infanzia Centro
Mazzotta Rebecca 3ªSez.
Infanzia Centro
“Il disegno è
la sincerità
nell’arte”
Salvador Dalì
Caruso Desirèe 3ªSez.
Infanzia Aldo Moro
Dimova Valeria 3ª Sez.
Infanzia Centro
Caruso Desirèe 3ª Sez.
Infanzia Aldo Moro
Valeria III sez.
Infanzia Filadelfia Centro
Pagina 2
Il grillo parlante
Alessandro Maria Francesca
3ªSez. Infanzia Centro
Caruso Dasi 3ª Sez.
Infanzia Centro
Gugliotta Riccardo
3ª Sez. Infanzia Centro
Siam
mascherine
liete e ridenti
tutti i momenti
pronte a
scherzar.
È carnevale
cari bimbetti
e due balletti
si possono far.
Mazzotta Rebecca
3ªSez. Infanzia Centro
Marzo 2015
Pagina 3
L’inverno
L’inverno è una stagione
che inizia il ventuno dicembre e finisce il ventuno marzo quando arriva la
primavera. Il tempo è nuvoloso e spesso piove.
Quando fa molto freddo
comincia a nevicare e i
bambini possono uscire
fuori a giocare con la neve. I bambini sono felici
ma gli adulti non tanto
perché la neve può provocare tanti disagi. Gli alberi
sono spogli, ma alcuni
mantengono le foglie e si
chiamano sempreverdi. In
inverno la festa più impor-
tante di tutte è il Natale.
Quel giorno mi sono divertita moltissimo e ho mangiato il torrone e il panettone che sono dolci natalizi.
Dato che fa freddo in casa
si può accendere un bel
fuocherello e stare al calduccio. Quando si esce fuori bisogna indossare la
sciarpa per non prendere il
raffreddore e neanche il
mal di gola. Le rondini vanno nei paesi caldi e tutti gli
altri animaletti restano qui.
I passerotti non trovano
tante cose da mangiare in
questa stagione e allora si
nutrono di qualche mollichina ed è bello vederli che
cercano cibo. Quando cade la
neve si sente un gran silenzio e i
prati sono coperti di un tappeto
bianco. In questa stagione c’è
poca luce ed è tutto buio, soprattutto quando piove. In inverno mi sento felice perché
posso andare a giocare sulla
neve. Un giorno ho visto dalla
finestra che stavano cadendo i
fiocchi di neve, ma è stato un
attimo. Qualche volta invece mi
sento triste perché non so cosa
fare e non posso uscire. In inverno c’è tanta frutta buona: le
arance, i mandarini, le pere e le
mele. Anche per questo mi piace
tantissimo l’inverno.
Erika Caruso classe II A
Filadelfia centro
L’inverno
Nel cuore di ogni
inverno c’è una
primavera
palpitante. E
dietro la nera
cortina della
notte, si
nasconde il
sorriso di
un’alba.
Kahlil Gibran
L’inverno con le sue foglie
secche e la sua neve bianca,
sembra un’enorme distesa
di cuscini bianchi che avvolge la terra. L’inverno è bello
perché ci sono tante feste
però il mio mese preferito è
febbraio perché festeggio il
mio compleanno. Questo
mese è anche il più colorato
perché c’è il carnevale. In
inverno gli sciatori si apprestano a raggiungere le seggiovie per andare a sciare in
montagna, si può anche
pattinare perché si forma il ghiaccio. Tutte le
persone preparano le
seghe perché devono
fare la legna per scaldarsi poiché in inverno
fa
tanto
freddo.
L’inverno è molto bello
però, a me piace di più
l’estate perche non si
Caruso Davide classe III B
va a scuola.
Filadelfia Centro
Caruso Davide III B
Filadelfia centro
Inverno
Inverno caro, inverno sei arrivato
e tutto bianco sei diventato.
La neve ricopre tutta la via
e io gioco insieme alla famiglia mia.
Il caminetto lo accendiamo a tutte le ore
perché porta tanto calore.
Dai nuvoloni la pioggia cade giù
e l’ombrello teniamo su.
L’inverno tante feste porta con sé
e il natale è il primo che c’è.
Quando l’inverno se ne andrà
la primavera arriverà.
Chiara Masdea classe II A
Filadelfia Centro
Pagina 4
Ilenia Mazzotta III A
Galati Valentina III A
Filadelfia Centro
Il grillo parlante
L’INVERNO
L’inverno è un po’ triste, ma dal terrazzo di
mia nonna è splendido:
si vede il mare e
d’inverno è più azzurro,
il cielo è più limpido e
lo Stromboli sembra
che si possa prendere
con le mani. Di certo
non ci sono i colori dei
tramonti estivi, ma anche il mare in tempesta
dal terrazzo di mia nonna
è
meraviglioso.
L’inverno porta le feste
natalizie, il Carnevale,
il calore familiare, la
neve
e
soprattutto
l’attesa che arrivino
giornate più lunghe e
calde
per
stare
all’aperto felici e in
compagnia.
L’inverno è arrivato,
Il mio cuore si è spezzato.
La neve scende candida sul tetto
e io sto al calduccio nel mio letto.
Gli uccellini vanno in cerca di molliche
Antonio Bartucca II A
Primaria Centro
ed io gioco dentro casa con le mie amiche.
Quando piove tutto è più bello
perché apro il mio piccolo ombrello
e per ripararmi dal freddo mi metto
sciarpa, guanti e berretto!
Antonio Bartucca II A Centro
L’inverno
L’inverno è la stagione
più fredda dell’anno,
inizia il 21 dicembre e
finisce il 20 marzo. In
questa stagione c’è la
festa più bella: Il Natale. In inverno fa molto
freddo, ci vestiamo con
abiti pesanti, si accendono i camini, la natura
si addormenta, gli alberi si spogliano e molti
animali vanno in letar-
Mazzotta Serena III B Filadelfia Centro
go. I frutti dell’inverno
sono: gli agrumi, le mele
e le pere. Per noi bambini questa stagione è un
po’ brutta perché non
possiamo uscire a giocare all’aria aperta e ci ammaliamo spesso. Io in
inverno sto in casa al calduccio e dopo aver fatto i
compiti, mi siedo sulla
poltrona e guardo la TV.
A volte vado da mia non-
na Maria e insieme ai
miei cugini ci sediamo
vicino al camino e mia
nonna ci racconta delle
belle favole. L’inverno mi
mette malinconia perché
fa presto buio e devo stare dentro.
Bartucca Caterina III B
Filadelfia Centro
L’inverno
La neve
L’inverno è arrivato
un po’ di freddo ha portato.
Per ora niente neve
ma tanto ghiaccio.
L’inverno piace ai nonni e bambini
che davanti ai camini
si raccontano le favolette.
Speriamo che presto la neve arriverà
e felici ci farà
facendo tanti pupazzi
e lanciandoci palle, come pazzi.
La neve sembra fatata
e incantata,
con il suo bianco
culla un piccolo bambino stanco.
Quando la vedo sono contento
ma mia mamma mi dice di stare
attento.
Francesco Caruso IIIA
Filadelfia Centro
Marzo 2015
Gelo
E freddo
Nuvole e
Neve
Arrivano
Improvvisamente
Ovunque.
Fruci Giuseppe
V A Centro
Aristide Natali IIIA
Filadelfia Centro
Angela Caruso III A Centro
Pagina 5
“Il giorno della memoria”
De Nisi Davide
V A Centro
Serratore Laura
V A Centro
Ricordarsi di
quelle vittime
serve a
mantenere
memoria delle
loro esistenze e
del perché
vennero troncate.
La memoria di
questo passato
serve ad aiutarci
a costruire il
futuro.
L’olocausto è il periodo
delle persecuzioni che
colpì milioni di persone, ammazzati dall’odio
nazista.
Circa sei milioni di persone erano ebrei gli altri erano zingari, malati
di mente, handicappati
o portatori di malattie.
Le S.S. erano nate come
squadre di persone
messe a protezione di
Hitler, una specie di
guardia del corpo .
Con il passare del tempo le S.S. acquistarono
moltissima importanza
all’interno del regime
nazista. Avevano il compito di controllare tutti i
Hitler
Adolf Hitler era un giovane iscritto al partito nazionale–socialista tedesco.
Hitler tra tutte le razze
considerava quella ebraica infima, da estirpare
come fosse una malattia .
Riteneva gli ebrei esseri
dal sangue impuro e credeva che fossero un pericolo per tutta la terra .
Alunni V A Centro
Serena Mastrandrea VA
Filadelfia Centro
Pagina 6
settori della vita e con
la violenza dovevano
realizzare il modello
dell’ariano
perfetto.
Per questo davano la
caccia a tutti coloro
cui non piaceva questa politica e quindi
nemici dello stato.
Per questo furono organizzati i campi di
concentramento
nei
quali erano portati i
prigionieri da rieducare.
Shoah
27 gennaio
Classe V A Centro
Diaco Lucia VA Centro
Campisano Miriam
VA Centro
La giornata della memoria si ricorda perché Hitler ha perseguitato gli
ebrei, dicendo che la
loro era una razza impura, che quella pura era la
razza tedesca. I tedeschi
per portare la gente ebraica nei campi di concentramento dicevano
che gli davano una casa
e un lavoro.
Nel 1942 , il giorno del
suo compleanno Anna
Frank ricevette per regalo un diario che diventò
poi il suo diario segreto.
In questo diario avrebbe
voluto scrivere cose felici,invece scrisse solo cose
tristi.
Per combattere i tedeschi
c’è stato bisogno di tutta
l’Europa.
Noi ricordiamo questa
giornata perché non devono accadere più queste
cose.
Matteo Tallarico VB
Filadelfia centro
Il grillo parlante
IL DIARIO DI ANNA FRANK
Anna Frank è nata in
Germania e precisamente a Francoforte nel
1929 da una famiglia di
origine Ebrea. La sua fu
una famiglia perseguitata dai tedeschi e furono
costretti a stare nascosti
in un luogo segreto fino
a quando furono scoperti
dalle S.S., furono arrestati e portati nei campi
di concentramento. Qui
morirono, per prima la
madre e poco più tardi
Anna e la sorella. Dopo
la loro morte, gli inglesi
liberarono il campo di
concentramento e al
padre di Anna, unico
sopravvissuto della fami-
glia fu consegnato il suo
diario
trovato
nell`alloggio segreto.
LA VICENDA
Tutto cominciò il giorno
del compleanno di Anna,
il 12 giugno 1942 quando le fu regalato un diario personale. Nel periodo in cui furono costretti
insieme con altre famiglie a vivere in un alloggio segreto composto di
stanze piccolissime scomode e fredde, Anna
decise di scrivere un
diario in cui raccontava
tutto di sé, gioie, dolori e
speranze, ma anche
delle discussioni e delle
insofferenze tra persone
costrette a vivere insieme. Dà un nome a
quest’amica immaginaria
“Kitty “.Con questo suo
scritto Anna ci vuole insegnare il valore della bontà
nonostante il modo disumano in cui vive. Riesce
a raccontare la crudeltà
cui l`uomo sottopone gli
altri e vorrebbe che tutte
le persone avessero rispetto dell`altro ,rispetto
dell`idea, della libertà e
della differenza fra gli
uomini e l`amore verso
tutta l`umanità
Alunni V A
Filadelfia Centro
“Se
comprendere è
impossibile,
Il campo d’internamento:
Ferramonti di Tarsia
Il campo d’internamento
di Ferramonti di Tarsia, in
provincia di Cosenza, iniziò la sua attività nel 1940
quando arrivò un piccolo
gruppo di ebrei provenienti da Roma, al momento della liberazione il numero era aumentato di
molto 1604 ebrei e 412
non ebrei.
Il campo era costituito da
capannoni, recintato da
una staccionata di legno
sormontato dal filo spinato.
Le condizioni di vita nel
campo erano diverse da
quelle dei lager, nessuno
degli internati subì violen-
Veronica Campisano
V A Centro
conoscere è
necessario”
Primo Levi
za e le autorità responsabili
non vollero mai trasferire le
persone nei campi della
morte.
Le persone decedute nel
campo lo furono per morte
naturale e seppellite nel
piccolo cimitero di Tarsia.
Alunni VA centro
Masdea Giuseppe VA
Filadelfia Centro
La giornata della memoria
Il ventisette gennaio una data
importante sarà
perché la giornata della memoria
si ricorderà.
Nel 1945 una strage c’è stata
e si ricorda in modo che in futuro
dovrà essere evitata.
Una bambina di nome Anna Frank
di questa tragedia ha parlato
e tutto nel suo diario ha raccontato.
Sono stati gli ebrei a essere
perseguitati,
e addirittura furono anche
maltrattati.
Spero che tutto questo
per sempre sia finito
e che il mondo diventerà più unito.
Bartucca Federica V B Centro
Gugliotta Serena VA Centro
Marzo 2015
Pagina 7
Per non dimenticare
Olocausto
Anello Chiara IV
Francavilla Angitola
Ora vi parlerò di un avvenimento brutto:
La pagina più nera del
mondo,
Orrori
Condanne
Aspettare che qualcuno
li liberi,
Uccisioni di bambini,
donne e uomini.
Sentirsi umiliati davanti a
tutti.
Torture con bastoni e
fruste
Odio e rancore, soltanto
tre misere parole: campo
di concentramento!
Diaco Lucia VA
Filadelfia centro
STERMINIO
Speranza delle persone di
uscire via da li,
Terrore che uccideva le
persone,
Ebrei perseguitati
Prova anche tu,
una volta che ti
senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori
dalla soffitta
quando il tempo è
così bello.
Non le case o i
tetti, ma il cielo.
Finché potrai
guardare
il cielo senza
timori,
sarai sicuro
di essere puro
dentro
e tornerai
ad essere Felice.
Anna Frank
Mai Più
“Never Again”
EBREI
Ebrei perseguitati e
uccisi
Bagni di gas mortali
Richiami d’aiuto
Ebrei portati alla morte
I sorrisi crudeli delle
persone naziste
Razzismo che si diffuse in
tutta la terra
Morte che trovarono tante
persone
Innocenti uccisi
Nazisti
Il cuore buttato al vento
Olocausto, un periodo molto brutto da non dimenticare mai.
Julia Serrao VA Primaria
Filadelfia centro
Campo di concentramento
Cose brutte a non finire
Allegria e gioia
Ma dove vi siete cacciate?
Però il bello ancora deve
venire
Ormai bisogna stare
attenti a non morire
Di questa mostruosità
nessuno si deve dimenticare
In un mondo crudele
non si può stare
Con Hitler al comando
Ormai nessuno poteva
stare tranquillo e calmo
Non c`era gioia, non c`era
pace
C`erano solo
Emozioni forti
Niente cibo, niente cure
Tante torture
Rinchiusi sotto i fili spinati
con
A righe i vestiti ormai rovinati
Meglio morire subito
E non soffrire
Nel
Tormento
Odioso e odierno.
Miriam Campisano VA
Primaria Filadelfia
Giuseppe Masdea
V A Centro
Aurora Bartucca
IV Francavilla
Pagina 8
Persecuzione
Persone nascoste
E impaurite
Ridotte male
Senza cibo
E senza
Cure
Uccise senza pietà
Zii, cugini e parenti sicuramente morti
Io
Odio questa pagina
oscura della storia e
Non voglio che sia ripetuta
E vorrei che non fosse
mai esistita.
Mattia Creazzo
V A Centro
”...orribili guardiane
hanno sostituito le
madri, ....”
Gennaro Colitti
IV Francavilla
Il grillo parlante
italiano che, fingendo
di essere un console
spagnolo, strappò alle
grinfie dei nazisti più di
cinquemila Ebrei ungheresi. È stato scelto
questo giorno perché è
la data in cui furono aperti i cancelli di Auschwitz, il più grande
campo di concentramento in Polonia e fu
scoperto lo sterminio di
massa degli Ebrei: la
Shoah.
Tutto ciò fu progettato
da Hitler, dittatore tedesco, perché riteneva
pura la razza Tedesca e
Giornata
della memoria
Gennaio, giorno dedicato alla memoria, vengono ricordati gli Ebrei
che hanno subito la deportazione, la prigionia
e la morte nei campi di
concentramento,
ma
anche quelli che si sono
opposti al progetto di
sterminio e hanno messo a rischio la propria
vita per proteggere e
salvare più persone
possibili. Tra questi si è
distinto Giorgio Perlasca, un commerciante
perseguitava gli Ebrei. Quanto è successo viene
raccontato in alcuni film, tra cui “ Il bambino con il
pigiama a righe”, “ La vita è bella” scene orrende
di uomini, donne e bambini trattati come bestie,
uccisi nei forni crematori, nelle camere a gas, che
ci hanno fatto riflettere e capire quanto siamo stati
fortunati a vivere in un’epoca diversa e, ricordare
affinché eventi così tragici non accadano mai più.
Lavoro collettivo alunni classe V
Montesoro
10 febbraio
Giorno del ricordo
Le foibe sono delle
grandi caverne o pozzi
tipici della regione del
Carso, utilizzate come
fosse comuni per le
esecuzioni collettive di
cittadini italiani, sloveni e croati perché
erano considerati nemici del popolo perché
si opponevano al regime comunista di Tito,
uomo politico e capo
militare dell’ex Jugoslavia. Non è possibile
dire quante sono state
le persone gettate in
queste caverne perché
molte cavità sono state irraggiungibili e
molto profonde.
Quest’atroce violenza
ha inizio nel 1943, ma
è nella primavera del
1945 che le truppe
comuniste del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani
fascisti e comunque
contrari al suo regime.
Giornata del Ricordo
Il 10 febbraio, giorno in
cui nel 1947 a Parigi è
stato firmato il trattato di
Pace, viene riconosciuto
come “Giornata del ricordo ” per celebrare la memoria dei morti nelle foibe
o annegati e di coloro che
furono esiliati dalle terre
istriane, dalmate e giuliane. Tito, capo del partito
comunista Jugoslavo, affiancato dal suo braccio
destro Gilos e da Kardely,
Marzo 2015
E’ questa la testimonianza
dell’odio politico – ideologico per eliminare i comunisti. Le persecuzioni andarono
avanti fin dal
1947 quando fu fissato il
confine tra ITALIA E JUGOSLAVIA.
Il giorno della memoria è
il Giorno del ricordo: DUE
PAGINE
VERGOGNOSE
DELLA STORIA DA RICORDARE PERCHE’ NON ACCADANO MAI PIU’.
Alunni V A Primaria
Filadelfia centro
un anti italiano, misero
in atto una vera pulizia
etnica: cacciarono con
pressioni di ogni tipo, gli
italiani dalle loro case,
dal loro lavoro, dalla loro
terra. Migliaia d’italiani,
senza nessun processo,
senza nessuna accusa, se
non quella di essere italiani, venivano prelevati
di notte, caricati su camion, legati con fili di ferro i polsi e buttati vivi
nelle foibe, voragini roc-
ciose profonde otre 200
metri o annegati nel mare. Oltre 350.000 lasciarono tutto pur di rimanere italiani e vivi. Siamo dispiaciuti per gli
italiani che hanno subito atrocità del genere ed
è per questo che non
dobbiamo
dimenticare
con la speranza che rimanga solo nel ricordo.
Lavoro collettivo
alunni V Montesoro
Tutti noi
dobbiamo
ricordare che
"la vita è una
cosa splendida
e
grande...
Ad ogni nuovo
crimine o
orrore
dovremo
opporre un
nuovo
pezzetto di
amore e di
bontà
che avremo
conquistato
in noi stessi”
così da
contribuire a
rendere
il mondo più
buono.
(Etty Hillesum)
Pagina 9
E’ proprio vero! Stiamo vivendo i giorni più freddi
Giada Ruscio III B
Oggi sono iniziati i tre
giorni più freddi di gennaio e si chiamano i giorni
della merla. Si chiamano
così perché si narra di
una merla con le piume
candide e bianche, con un
becco giallo, che però era
tormentata dal mese di
gennaio, che un tempo
aveva solo 28 giorni. La
povera merla non sopportava più gennaio e allora
lei andò a parlargli e gli
chiese di durare di meno,
ma gennaio rispose di no.
L’anno successivo però la
merla fu più furba perché
raccolse molte provviste
e le portò nel nido per
Fedele Lacaria IV B
resistere al freddo. Quando
la merla lo disse a gennaio,
si arrabbiò così tanto che
decise di andare da suo
fratello febbraio e gli chiese di prestargli tre giorni,
ma a febbraio gli venne un
dubbio e domandò a gennaio a che cosa gli servissero quei giorni, gennaio gli
rispose che si doveva vendicare di una merla dispettosa e febbraio gli diede i
giorni. Quando gennaio
tornò sulla Terra scatenò
delle fortissime tempeste e
bufere di neve, le tempeste
erano così forti che la povera merla non riuscì a tornare nel suo nido e allora si
nascose in un comignolo di
una casa per tre giorni.
Quando la bufera finì la
merla uscì dal comignolo,
però le sue piume non
erano più candide e bianche ma nere, allora le
merle da quel giorno non
sono più bianche ma nere,
ed ecco perché gli ultimi
tre giorni di gennaio vengono chiamati giorni della
merla.
Dastoli Giulio
V A Centro
Il sole di febbraio
si insinua nei
rami e tinge i
germogli e gonfia
le foglie che sono
Sara Fruci IV B
Filadelfia Centro
dentro.
(William C.
Daniele Pizzonia
IV B Centro
Bryant)
Sara Viscone IV B Centro
L’ INVERNO
L’INVERNO
Sabrina Mazzotta
IV B Centro
Cappotti di qua, maglioni di là,
mamma mia che freddo che fa!
Dei lampi ho paura e mi nascondo,
con il mio fratellino canto girotondo.
Con questo brutto tempo non so cosa
fare
e storie di paura mi metto ad inventare!
Non saprei cosa sia successo,
mi domando tutto questo brutto tempo!
Ah! Adesso ricordo!
L’inverno è arrivato
e i cuori ha gelato.
Serratore Miriam VB
Filadelfia Centro
È arrivato nonno inverno con i
suoi guanti
salutando dalla slitta tutti quanti .
Sulla neve camminando
Piano, piano addormenta
tutto il mondo com’è strano!
Sparge attorno freddo e brina
decorando di gelo la mattina.
E’ arrivato nonno inverno con i
suoi guanti
salutando dalla slitta tutti quanti .
Matteo Tallarico VB
Filadelfia Centro
Martina Campisano IV B
Pagina 10
Il grillo parlante
L'inverno
Vien l'inverno
pian pianino,
stanco di camminare
decise di
sedersi
su un rametto
ma il rametto
si spezzò,
e l'inverno
si spaventò,allora
con nuvole
piogge e vento
scatenò.
Giada Monterosso V
Francavilla A.
Alessandra Mazzotta V
Francavilla A.
Simona Curcio IV B
Filadelfia
Andrea De Caria V
Francavilla A.
INVERNO
Siamo in inverno. Il cielo è pieno di
nuvole,
ogni tanto cade qualche fiocco di neve
che rallegra i bambini.
Gli uccellini infreddoliti non cantano
più,
tutto è silenzio!
Intanto nel bosco umido, gli animaletti
stretti nelle loro tane ,dormono beati.
I bambini infreddoliti vanno a scuola
incappucciati.
Nelle case attorno al camino acceso
tutta la famiglia è riunita e finalmente
si trascorre un po’ di tempo insieme.
Serratore Federica IV A Centro
Catrin De Nisi V Francavilla A.
L’INVERNO
Arrivò l’inverno e tutto si tinse di
grigio.
Il cielo fu pieno di nuvole,
il sole vi si nascose dietro
e tutto intorno fu freddo e silenzio.
Scese sui campi la candida brina
e li coprì di bianco ,e gli alberi
stecchiti e nudi erano
come fantasmi solitari.
Tutto era malinconico e triste
e nel buio della notte
il cielo ricamato di stelle
e Illuminato da una argentata luna
era uno spettacolo meraviglioso.
Villelli Giorgia
classe IV A Centro
Marzo 2015
L’INVERNO
Alice Natali IV A
Giorgia Villelli IV A
Grandi e violente nuvole
ricoprirono l’ immenso cielo
che divenne scuro e grigio.
All’improvviso pioggia e vento
piegarono i rami nudi degli alberi
e la gente impaurita correva verso casa
dove i comignoli fumavano
e i bambini, al sicuro,
ignari del brutto tempo,
continuavano i loro giochi
con urla di gioia.
Poi ,bastò che il pallido sole
facesse capolino tra le nuvole
e il cuore di tutti si riempì di gioia.
Dastoli Chiara IV A Centro
Pagina 11
Piccoli poeti
Cristina Conidi V Francavilla A.
Cartellone realizzato dagli alunni II A
L’inverno
Il passerotto sulla
mia finestra
mi dice che
l’inverno è arrivato
in fretta.
Verde era il mio
prato
ora la neve lo ha
imbiancato.
Presto l’inverno
finirà
e il mio prato
rifiorirà.
Luca De Nisi
V A Centro
L’inverno è arrivato tutto incappucciato.
L’inverno è arrivato e tante cose ha portato:
tuoni, lampi e pioggia
freddo, gelo e neve.
L’inverno è arrivato, piante e alberi raggrinziti,
uccelli infreddoliti e camini inceneriti.
L’inverno è arrivato,
ma tra un po’ via andrà
e il sole splenderà
Virginia Galati classe II A Centro
Federica Serratore
IV A Centro
L'INVERNO PAZZERELLO
L'inverno è pazzerello
si vedono tante persone con l'ombrello
vengon bagnate dalla pioggia pazzerella
e dalle bombe d'acqua.
L'inverno nuvoloso
vien con il temporale odioso
la pioggia preme
e i bambini giocano
con i fiocchi di neve.
L'inverno sta per finire
e ogni cor si rallegra
di luce e di calor.
Elena Carchedi IV A Centro
LA NEVE
La neve è come
un lupo che
correndo per
regioni,città,paesi
con il suo pelo
imbianca tutto.
Noi bambini usciamo per giocare
e la neve con noi vuol restare.
La neve assomiglia a un vecchietto
povero e stanchetto che
con la sciarpa e il cappello
non fa altro che fare il dispettosello.
Ma non ci fa restare chiusi in casa
anzi:ci fa prendere la slitta
e ci fa correre a tutta pista!!!!
Noi bambini con ansia
l'abbiamo aspettata e
per lei un pupazzo
abbiamo preparato!!
Noi tutti speriamo che ogni anno
ritornerà
perché gioia e divertimento
ci porterà!!!
Sara Viscone IV B
Francesco Anello e Daniele Dastoli IV B Centro
Pagina 12
Filadelfia Centro
Il grillo parlante
Poeti in classe
IL TRAMONTO
SOGNO AL TRAMONTO
Nel ciel tutto si tinge di colori
come la tela del pittore
intinta di un rosso caldo.
il sole accarezza il mare
chinato a raccogliersi la gonna ricamata.
Poi indietreggia ,non per paura,
ma per lasciar il posto alla luna
che intanto riempie la sua pelle
di un pallido color.
La sua luce batte come il bacio
di un fantasma che candido
sfiora la terra.
Ogni prato imbruna
come il cielo scuro
che fa posar le stelle
sul suo orizzonte.
Natali Alice IV A Filadelfia centro
Dastoli Chiara IV A Centro
I COLORI DEL TRAMONTO
Il cielo si dipinge di tanti colori
di rosso intenso, il rosso delle rose
di arancione caldo,
del giallo del sole al primo mattino.
Scende pian piano con i suoi colori
il sole
e si fa accarezzare dolcemente dal
mare calmo
dalle acque variopinte e dorate.
La spiaggia riceve gli ultimi raggi
del sole
e lentamente il cielo diventa sempre
più scuro,
cala la dolce notte illuminata
dalla luna
si spengono le luci delle case.
Tutti vanno a dormire e sognano un
mondo migliore
un mondo di pace, dove tutti si
vogliono bene.
Carchedi Elena IV A Centro
Giovanna Mastrandrea II B Centro
Un luogo meraviglioso
O tramonto ,
rosso chiaro
e pieno d’amore,
agli inizi del cielo stellato
soave melodia
d’angeli che
cantano in coro.
O tu che cadi
nelle celesti acque
melodiose
dove alcun’ onda
ti attraversa,
nuvole candide
fiancheggiano
il celeste.
Riempimi
il cor d’amore
quando ti vedo
e ripensar
alla mia vita
tu mi fai.
Io dal mio balcone
ti vedo e sogno
il celeste paradiso.
Tommaso De Nisi IV A
Filadelfia centro
Bartucca Sabrina IV A
Filadelfia Centro
NEVICA
Nelle giornate di sole, con il cielo limpido, dal terrazzo di
casa mia si vede un panorama meraviglioso; il momento più
dello della giornata per osservare il panorama è l’ora del
tramonto. Dal mio terrazzo si vede tutta la piana di
Sant’Eufemia e il pontile, mentre dalla parte destra si vede la
Presila. In lontananza è possibile vedere il sole arancione,
come il fuoco, tuffarsi nel mare azzurro, come il cielo. Le
cose più belle che si possono osservare dal mio terrazzo
sono due delle isole Eolie cioè Stromboli e Vulcano. Molte
volte mi è capitato di vedere fuoriuscire del fumo dal cratere
dello Stromboli.
All’improvviso il cielo diventò bianco
e cominciò a nevicare,
i bambini felici dietro i vetri delle finestre
stavano incantati a guardare i fiocchi
che volteggiavano come farfalle in primavera
e silenziosi si posavano dappertutto.
Poi tutto si coprì di bianco
e fu festa ,lanci di palle e simpatici pupazzi.
Nelle piazze del paese risate e schiamazzi
rallegravano i passanti che ogni tanto si chinavano
a prendere un po’ di neve e sorridevano,
forse, pensando ai bei tempi quando anche loro
bambini si divertivano con la neve.
Giovanna Mastrandrea II B Filadelfia centro
Rondinelli Nadia IV A Centro
Marzo 2015
Pagina 13
Viva Viva il Carnevale
Anello Moira IA Filadelfia Centro
Bretti Martina IA Filadelfia Centro
Pizzonia Mariagrazia IA Filadelfia
Simone Raimondi IA Filadelfia
Viva i coriandoli
di Carnevale,
bombe di carta
che non fanno
male …
G Rodari
Serratore Francesco I A Filadelfia
Fanaru Ester I A Filadelfia
Marinosci Lorenzo IA Filadelfia
Saele Mattia IA Filadelfia
Pellegrino Sofia IA Filadelfia
Pagina 14
Il grillo parlante
Frevaru curtu e amaru
Febbraio
Febbraio sei un mese tanto bello
anche quando ci fai prendere l’ombrello.
Sei un grande giocherellone
quando ci porti l’acquazzone.
Sei piccolino e grazioso,
carino e tanto spiritoso,
quando con canti e balli
porti allegria a tutti quanti.
Lucrezia Mazzotta I B
Alunni I B Filadelfia Centro
Masdea Alessandro I B
Mazzotta Carmela IB
Gugliotta Francesca IB
Bova Vincenzo I B
Limardi Lorenzo I B
Febbraio viene a
potare la vite
con le dita
intirizzite:
senza guanti ed
ha i geloni
ed un buco negli
zoccoloni.
Mazzotta Carmela IB
Lucrezia Mazzotta I B
(Gianni Rodari)
Francesco M.IB
Febbraio
Il mese più corto
dell’anno
pioggia e vento porterà
ma quando Carnevale
arriverà
gioia e felicità ci sarà
per grandi e per piccini,
per timidi e birichini.
Mazzotta Carmela
IB
Alunni I B Centro
Limardi Lorenzo I B
Marzo 2015
Angelika Fruci IB
Pagina 15
Carnevale in versi ……...
Il quindici febbraio carnevale avverrà,
Caruso Giacomo
IIIB Centro
È arrivato il carnevale
Scoppia come un temporale
Con coriandoli e stelline
E graziose mascherine
Riempie tutti di allegria
Con canti e balli per la via
Sono tutti sorridenti
Sono tutti assai contenti
L’allegria non fa mai male
Viva viva il Carnevale
Lavoro collettivo
IIA Centro
e ogni bambino la maschera indosserà,
ogni bambino festeggerà,
e la sfilata farà
di Arlecchino mi vestirò
e coriandoli in aria butterò.
La maschera della nostra regione
è Giangurgolo il vecchio golosone
per me carnevale è una festa di allegria
perchè si festeggia in compagnia
Il Proverbio dice : A Carnevale
Bilotta Antonella
VB Centro
Carnevale
Carnevale
Ogni scherzo
sempre vale
Con coriandoli
e allegria
Noi giochiamo
in compagnia
Francesco Fruci
IIA
ogni scherzo vale!
Il Carnevale che allegria!
La più allegra e colorata festa
che ci sia
Canti e balli a più non posso
Con le mascherine addosso
Dai coriandoli colorati
Ai carri tutti addobbati
Dalla musica a più non posso
Allo scherzo grosso grosso
Ma di offendersi no, no, no!
Oggi non si può
Il Carnevale che sballo!
Tutti stanchi…su dai,è l’ultimo
ballo!
Virginia Galati IIA Filadelfia
Anello Giovanni VB Filadelfia Centro
È arrivato Carnevale
E si sa…ogni scherzo vale
Tra coriandoli e stelle filanti
Ci divertiamo tutti quanti
C’è Arlecchino bello e birichino
Colombina alta e carina
C’è la fata turchina
Che fa magie dalla sera alla mattina
E mangiando dolci fritti
Tutti ascoltano e stanno zitti
È passato Carnevale
Ma lo scherzo ancora vale
Francesca Ginese IIA Centro
Ecco arriva il Carnevale
E si gioca sulle strade
Mangia, ride e fa scherzetti
Ai più piccoli e ai vecchietti
Con il naso tutto rosso
Fa ridere tutti a più non posso
Poi si siede a tavolino
E si mangia un biscottino
Oggi arriva carnevale
E si gioca sulle strade
Tra coriandoli e scherzetti
Si torna a casa più contenti
Si saluta Carnevale
Che a tutti ha fatto giocare
Caterina Bartucca IIA
Centro
Carnevale sta arrivando
scherzi e burle sta portando.
La maschera della mia regione
è Giangurgolo il golosone,
con le bombolette noi bambini
spruzziamo e il carnevale
festeggiamo
Arlecchino e Pulcinella,
Balanzone e Brighella ,ma
Pantalone a chi lo lasciamo?
vieni con noi! che ci divertiamo!
Lorenzo Caruso
Classe VB Filadelfia Centro
Kevin Briatico Montesoro
Pagina 16
Il grillo parlante
CARNEVALE
Il Carnevale
Carnevale sta arrivando
e tanta gioia sta portando.
Mascherine colorate
e coriandoli a palate.
Per le strade noi giriamo
e a crepapelle noi ridiamo.
Tanti scherzi noi facciamo
e le chiacchiere mangiamo.
Carnevale è un giorno di allegria
e tutti insieme ci facciamo compagnia.
Viva, viva il Carnevale!
Caruso Angela IIIA
Cristian Caruso III A Centro
Il Carnevale è arrivato
ed è tutto colorato.
Tutte le persone mascherate
fanno festa per le strade.
Le maschere tipiche sono tante:
Arlecchino, Balanzone, Brighella e Pulcinella.
Con canti e balli
tutti sfilano dietro ai carri.
Son molte le persone a cui piace questo evento
e speriamo che non ci sia il vento.
A Carnevale insieme stiamo
e le maschere indossiamo.
Serratore Marika IIIA Centro
CARNEVALE CHE FESTA!
Carnevale sta arrivando,
le mascherine stanno tornando.
Dolcetti e scherzetti a volontà
Oh che festa si farà
Carnevale in
Conidi Omar III A
poesia mette
Pulcinella e Balanzone
Mazzotta Giuseppe
IIIA Filadelfia Centro
Arlecchino e Colombina
tanta allegria
Giangurgolo e Pierrot
Gianduia e Brighella
Meneghino e Pantalone
Scherzose mascherine!
Di certo non mancano
Principi e principesse
Eroi e coccinelle,
Fatine e angioletti,
maghi e diavoletti,
Scherzi e risatine,
Galati Valentina
III A Centro
Serratore Marika
IIIA Centro
Bartucca Elisabeth IIIA
Ragazzi e bambini.
Carnevale è divertente
Carnevale
i dolcetti sono a bizzeffe
È arrivato Carnevale
che sfila per le strade
e tanti bambini dietro a ballare.
Tra tanti suoni,
fischi e colori
di coriandoli,
mascherine colorate
riempiono l’aria di allegria
e la tristezza portano via.
e tutti noi gridiamo
viva viva il carnevale
Conidi Anna VB Centro
Mazzotta Ilenia
IIIA Centro
Giuseppe Mazzotta III A Centro
Marzo 2015
Pagina 17
Giangurgolo maschera calabrese
Carnevale vecchio e
pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran
pancione
che somiglia a un
pallone. …
G. D’Annunzio
Giangurgolo é la maschera calabrese della
commedia dell’arte che
fu rappresentata nei più
grandi teatri italiani al
pari delle maschere
considerate maggiori e
conosciute in tutto il
territorio italiano. Il suo
nome deriva da Gianni
e Gurgolo che vuol dire
bocca larga o grande
bocca che ne specifica
la sua caratteristica di
persona di molte chiacchiere, di grande ingordigia e di fame smisurata. La maschera nacque
per mettere in ridicolo
le persone che volevano imitare i cavalieri di
Spagna.
CARNEVALE
Ridere non fa mai male
soprattutto a Carnevale.
Scherzi e marachelle
ne combineremo delle belle.
Pulcinella e Balanzone,
Meneghino e Pantalone
e GIANGURGOLO chi è ?
La maschera per me.
Appartiene alla mia regione
ed è un grande golosone.
Il Carnevale è bello assai
e non smetterò di amarlo mai.
Dai, festeggia si con me!
Perché è la festa più bella che c’è.
Maria Mazzotta VB Centro
Giangurgolo ha un naso
enorme e una spada
smisurata, lunghissima
che pende su un fianco,
un alto cappello a cono,
un corpetto stretto con
un cinturone nero, i
pantaloni a sbuffo a strisce gialle e rosse fin
sotto il ginocchio e cal-
ze bianche. Non va dimenticata la maschera
rossa che gli copre il
viso: Giangurgolo appare come il tipico signorotto ricco, spaccone e spavaldo. Esige
rispetto dalle persone
umili, al contrario assume atteggiamenti di
umiltà davanti a chi può
rappresentare una minaccia. Finisce sempre
deriso soprattutto per il
suo aspetto fisico.
Alunni VA Centro
Il Carnevale
Carnevale bello,
divertente e
pazzerello!
Porti sempre tanta
gioia
molte maschere e
poca noia.
Io mi vesto da
vampiro
mia sorella
d’Arlecchino
e con mamma e papà
alla sfilata si va.
Passeranno tanti
carri
con luci, colori e
molti balli
Lancerò tanti
coriandoli
stelle filanti
sui rami degli alberi.
Faremo tanti
scherzetti
ai bambini e anche ai
vecchietti!
Alessia Serratore
VA Centro
Diaco Lucia VA
L’origine dei coriandoli
La tradizione vuole che i coriandoli e le stelle filanti siano
di
origine
milanese.
Nell’antichità si usava lanciare
oggetti sui cortei mascherati,
dai fiori ai frutti ma anche
qualcosa di più sgradito che
richiese l’intervento delle autorità per proibirne l’uso.
Alla fine del settecento, a Milano, si cominciarono a usare
confetti di gesso, ma erano
pericolosi così anch’essi furono vietati. Si andò così alla
ricerca di qualcosa di più leg-
gero e s’incominciò a immergere i semi di coriandolo, un’erba selvatica molto
comune, nel gesso o nella
farina lasciandoli essiccare.
Finalmente si arrivò al coriandolo di carta e alle stelle filanti che forse furono
ispirate ai nastrini di carta
su cui erano trasmessi i
messaggi.
Alunni VA Centro
Mazzotta Silvia IVB Centro
Pagina 18
Il grillo parlante
Alla scoperta del territorio
Francavilla Angitola: il paese del drago
Una tradizione secolare
lega la fondazione di
Francavilla Angitola alla
vittoriosa campagna
nell’Italia meridionale del
generale bizantino Niceforo Foca il vecchio, nel
biennio 885-886. Francavilla era casale di Rocca
Niceforo, poi Rocca Angitola che ricordava nel
nome il generale bizantino Niceforo Foca ricordata anche nella scelta del
Santo Patrono, San Foca.
Il nome Francavilla è legato al privilegio di essere stato “paese franco”
cioè libero da dazi e gabelle, in epoca feudale,
ossia dopo la conquista
normanna dell’Italia meridionale (XI secolo); la
località era ricordata anche nel “Libro di Ruggero” del grande geografo
arabo Al-Idrisi (metà del
XII secolo).
La relativa libertà venne
meno dopo la conquista
angioina (Battaglia di
Benevento 1266). Francavilla divenne feudo dapprima dei Sangiorgio
(1270), poi dei Sanseverino (1309). Sotto gli spagnoli fu data alla famiglia
Hurtado de Mendoza fino
alla fine della feudalità
(1806).L’evento più
drammatico in età moderna fu lo spaventoso terremoto del 1783 che distrusse completamente il paese.
Alunni Classe V
Francavilla Angitola
De Nisi Catrin
V Francavilla A.
Talora Fabio
V Francavilla A.
De Caria Andrea
V Francavilla A.
Mazzotta Alessandra
V Francavilla A.
Mazzotta Matteo V Francavilla A.
Francavila Angitola oltre
a poter vantare radici che
si perdono nel tempo ha
oggi tre importanti parrocchie che, oltre ad essere luoghi di culto, sono siti
che meritano di essere
visitati per la loro storia e
perché conservano al loro
interno importanti opere
d’arte per lo più sconosciute.
La chiesa del Patrono del
paese San Foca Martire;
la chiesa della Madonna
del S.S. Rosario; la chiesa
della Madonna delle Grazie.
Francavilla è sede di tre
Marzo 2015
Conidi Cristina V Francavilla A.
importanti conventi:
Il convento di Santa Maria
della Croce dei padri Domenicani del 1502;
Il convento di Santa Maria
dell’Annunziata dei padri
Domenicani del 1545;
Il convento di San Francesco dei p.p. riformati del
1621.
Merita inoltre una menzione particolare, l’antico
Borgo Pendina, un borgo
di origine medievale che
ha mantenuto praticamente intatta la sua struttura e nel quale sono presenti numerose testimonianze, sotto forma di
abitazioni gentilizie, una
Pagliarola, due frantoi e il
Calvario Greco con cinque
icone sovrapposte da altrettante Croci.
Alunni Classe V
Francavilla Angitola
Isolabella Sofia
V Francavilla A.
Bonelli Caterina
V Francavilla A.
Galati Cristian
V Francavilla A.
Pagina 19
Intervista ai
delle olive
Marica Messina
IV Montesoro
Quando avevi la mia età
andavi a raccogliere le
olive?
Si, anche prima.
Raccontami come si svolgeva la giornata.
Quando uscivo da scuola
andavo a raccogliere le
olive e, quando non andavo a scuola, da mattina
presto fino a sera.
Come si raccoglieva?
Gli uomini andavano avanti e con una canna
buttavano le olive a terra
e le donne le raccoglievano a mano.
Quanti chili ne raccoglieva una persona in una
giornata?
Dipendeva anche dalla
persona, ma si raccoglie-
nonni:
va una mezzarola e
mezza,cioè un settanta
Kg a persona.
E' vero che spesso le
olive raccolte o l'olio prodotto veniva diviso con il
proprietario dell'uliveto?
Si faceva metà per uno.
E in che modo?
Dividendo in parti uguali.
Come venivano trasportate le olive?
Venivano trasportate
con l'asino.
Come avveniva la molitura?
Avveniva mettendo le
olive in un grande piatto,dove c'erano due mole di pietra che giravano
lentamente, finché non
si otteneva una pasta.
E' vero che l'olio prodotto spesso non bastava
ad una famiglia per condire i cibi per due intere
annate?
A volte non bastava,
quindi si faceva cambio
dando una cosa ad
la raccolta
un'altra famiglia,e loro
davano olive.
Quanto durava la raccolta delle olive?
Da settembre quando
c'era la prima caduta,
fino a febbraio.
Cosa si mangiava durante le giornate di raccolta?
Si mangiava fagioli, patate, peperoni, olive
ecc….
Dove si mangiava?
Sotto le piante d'ulivo.
E quando pioveva?
Ci mettevamo al riparo,
quando smetteva di piovere si riprendeva la raccolta.
Il maestro mi ha detto
che spesso le olive venivano raccolte a metà o
un terzo.
Che cosa significa?
Significa che a volte si
faceva a metà, altre volte due parti al proprietario, una parte toccava a
coloro che raccoglievano
le olive.
Angelica Gugliotta
IV Montesoro
Olive verdi schiacciate
Angelica Gugliotta
IV Montesoro
Katia Vitale IV Montesoro
Olive nere infornate
Silvia Giampà
IV Montesoro
Pagina 20
Prendere le olive mature
nere, metterle in acqua
per 3-4 giorni, cambiando l’acqua mattina e sera. Passati questi giorni
mettere un po’ di sale e
peperoncino
macinato
poi metterle al sole per
un po’ di giorni. Per farle
avvizzire si accende il
forno a legna,chi non ha
il forno a legna può accendere quello elettrico.
Si mettono le olive nel forno
per un po’e quando si raffreddano diventano rugose
pronte per essere mangiate.
Alunni IV Montesoro
Prendere le olive verdi e
schiacciarle e, se si preferisce, si può lasciare il nocciolo
oppure toglierlo. Dopo averle
schiacciate, si mettono in un
secchio con acqua per farle
diventare dolci, l’acqua si deve cambiare mattina e sera
per quattro giorni. Poi, passati
questi giorni, si scola l’acqua
e si mette nelle olive sale,
aglio, finocchio, peperoncino
e a piacere anche un po’ di
origano. Infine si mettono in
un contenitore( in dialetto detto salaturi) con sopra delle
pietre così le olive producono
la salamoia. Passati un po’ di
giorni si possono mettere in
contenitori di vetro con sopra
la propria salamoia.
Alunni IV Montesoro
Il grillo parlante
L’arancia, il mandarino e il
limone sono frutti invernali
che maturano presso le
tiepide rive del mare, specialmente in Sicilia ed in
Calabria. Esistono due tipi
di arance, quelle dolci e
quelle amare. Il mandarino
è un frutto più piccolo
dell’arancia, ma ha un sapore più dolce e si sbuccia
con più facilità. Il limone è
ormai diventato indispensabile in ogni cucina. Il suo
succo è agro , è un buon
disinfettante dell’intestino.
Descrivo l’arancia
L’arancio
L’arancio è un albero
sempreverde, originario
della Cina e del Giappone,
ha le foglie allungate e
carnose e fiori candidi
detti zagare. Un albero
adulto produce circa 500
frutti all’anno.
Asia Michienzi II B
Filadelfia centro
Veronica Rondinelli II B
Filadelfia Centro
Oggi, tornata da scuola, siamo andati con il mio papà dai
miei nonni perché loro hanno una pianta di arance e ne abbiamo raccolte un po’. Arrivate a casa abbiamo pranzato e
quando ho finito di mangiare ho preso un’arancia . l’arancia
che ho deciso di mangiare era di colore arancione e aveva
dei puntini sulla buccia. L’ho sbucciata piano piano con le
unghie, mentre la sbucciavo usciva il succo che mi poteva
schizzare negli occhi. Finita di sbucciare avevo le mani
piene di succo di arancia e del suo profumo. L’arancia
sbucciata era bianca all’esterno e quando l’ho divisa in
spicchi ho notato che ogni spicchio aveva una pellicina più
sottile che racchiudeva la polpa. Ho mangiato uno spicchio,
il suo sapore era dolce, un po’ acre però molto buono. Io
bevo spesso del succo si arancia perché mi piace ed è ricco
di vitamina C.
Mastrandrea Giovanna II B Filadelfia centro
A
l
u
n
n
i
II
B
Alunni IIB
Veronica Rondinelli II B
L’arancia
Anche se non sono rosa
I fiori dell’arancio ornano
la sposa
I suoi spicchi tanto buoni
Sono la gioia dei golosoni
Se la spremuta spesso
berrai
di meno ti ammalerai.
L’arancia è un agrume
E sull’albero sembra un
lume
Devi togliere la buccia
E ti serve la cannuccia
Se vuoi fare colazione
Con la bibita arancione
Profumata e un po’ gelata
Per essere mangiata
Deve essere sbucciata
Veronica Rondinelli II B
Filadelfia centro
L’albero delle arance e l’uccellino
Era bello quell’aranceto, gli
alberi erano cresciuti rigogliosi con fiori profumatissimi e frutti deliziosi. In mezzo a tanto verde c’era però
un alberello che non era cresciuto e non aveva né fiori in
primavera e né frutti in inverno. Era perciò tanto triste
e trascorreva le giornate
piangendo anche perché un
contadino lo voleva tagliare.
Un uccellino, che aveva coMarzo 2015
Mastrandrea Miriam
II B Centro
struito il nido tra i rami di
questo alberello, pensò di
aiutarlo. Con il suo becco
tolse le foglie dai rami più
alti. I raggi del sole così riuscirono a raggiungere il piccolo alberello che crebbe e
dopo un po’ di tempo tutti
ammirarono i frutti che pendevano dai suoi rami.
Lavoro collettivo – classe II B
Filadelfia centro
Alunni
II B
Veronica Rondinelli IIB
Pagina 21
Il progresso della
conoscenza avviene
perché possiamo
basarci sul lavoro
dei grandi geni che
ci hanno preceduti.
M.Hack
Samantha Cristoforetti
Samantha Cristoforetti è
nata a Milano il 26 aprile
1977. Aviatrice, ingegnere
e astronauta italiana è la
prima donna italiana a far
parte
degli
equipaggi
dell’Agenzia Spaziale ed è
anche la prima italiana ad
andare nello spazio.
Ha studiato a Bolzano e a
Trento e si è laureata in
ingegneria
meccanica
all’Università Tecnica di
Monaco di Baviera in Germania.
In seguito è ammessa
all’Accademia Aeronautica
di Pozzuoli, dove consegue
la laurea in Scienze aeronautiche prima di recarsi negli Stati Uniti per
la specializzazione.
Nel 2009 viene selezionata come astronauta
dall’Agenzia
Spaziale
Europea.
La sua prima missione
incomincia il 22 novembre 2014 nel corso della
quale vengono svolti
esperimenti sulla fisiologia umana, vengono fatte analisi biologiche e
viene studiata la stampa
3D in assenza di peso.
Spesso comunica e condivide la bellezza dello
Rita Levi Montalcini e i suoi
neuroni
Rita Levi Montalcini, una famosissima scienziata, nata a Torino nel
1909, vinse il premio Nobel in neurobiologia, nel 1986. Rita Levi Montalcini era una bambina come tante, nelle giornate primaverili usciva
con la sua badante, Antonietta, soprannominata da lei Cincirla, e le
amiche. Quando le amiche le chiedevano di che religione fosse, non
sapeva cosa dire, diventava rossa
dalla vergogna. Un giorno tornata a
casa, andò dal padre un po’ curiosa
di sapere che religione professasse.
Il padre le rispose: potrai
scegliere tu quando raggiungerai la maggiore età, ma se
qualcuno te lo chiede ora,
rispondi di essere una libera
pensatrice.
Rita, rimasta soddisfatta ed
orgogliosa delle parole del
padre, ogni volta che le veniva chiesto quale fosse il suo
Spazio attraverso il social network.
È affascinante ammirare
le foto che ci invia del
nostro pianeta visto dallo
spazio così come aveva
fatto poco tempo fa Luca
Parmitano altro astronauta italiano che è stato
nello spazio per quasi
sei mesi.
Alunni V A Filadelfia
Centro
Un’italiana coraggiosa
credo religioso rispondeva di
essere una libera pensatrice,
ma le amichette rimanevano
a bocca aperta perché non
avevano mai sentito parlare
di questa religione.
Rita Levi Montalcini è morta
in età avanzata oltre i 100
anni, ma con il cervello lucidissimo perché tenuto in allenamento con la lettura e lo
studio continuo.
Miriam Serratore
V B Filadelfia
MARGHERITA HACK
Margherita Hack è stata una grande
astrofisica e divulgatrice scientifica.
È nata a Firenze il 12 giugno 1922, é
morta a Trieste il 29 giugno 2013.
Il padre era di origine Svizzera e di
religione protestante, mentre la madre toscana, era di religione cattolica. Ciò ha influenzato il suo credo
religioso diventando nel tempo atea.
Nel 1945 si è laureata in fisica a Firenze. È stata professore di astronoPagina 22
mia all'Università di Trieste e la
prima donna italiana a dirigere
l'Osservatorio Astronomico dal
1964 al 1987.
Ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed
è stata membro dei gruppi di lavoro dell’E.S.A. e della N.A.S.A.
Ha pubblicato numerosi lavori su
riviste scientifiche ed è stata pre-
miata per la sua divulgazione scientifica e di grande cultura astronomica.
Alunni V A Filadelfia
Il grillo parlante
Papa Francesco
Francesco, dopo Ratzinger sei arrivato
Per illuminare tutto il creato.
Sei candido e paffutello,
e guidi il mondo nel modo più bello;
con gentilezza e armonia
ci guidi verso una nuova via.
Con amore accogli i tuoi fratelli
e li rendi tutti un po’ meno monelli.
Con il cuore in mano,
tu giri il mondo,
donando a tutti un bene profondo.
Francesco hai scelto come nome ,
per rispecchiare la tua vera religione.
Abbracci tutti con sincerità
e ami tanto la povertà
Gesù ti ha mandato
e a noi tutti ti ha donato,
come un raggio di sole tu sei arrivato,
e la luce ci hai portato.
Miriam Campisano
V A Filadelfia
Il nostro viaggio a Roma inizia con la visita
ai Musei Vaticani
Il Papa
Il Papa è una persona
Gentile e affettuosa.
Riesce a tenere uniti i
cuori delle persone
con poche parole
d’amore, che parlano
di umiltà, di fratellanza e di
comprensione.
È una persona speciale:
Il Papa.
Fruci Giuseppe V A
Filadelfia
Per essere grandi bisogna prima
di tutto essere piccoli.
L’umiltà è la base di ogni vera
grandezza.
IL PAPA
L’11 che bello,
vederti vestito di
bianco,
passarci di fianco,
la folla felice
urlava il tuo nome.
Oh Papa Francesco,
che gioia che onore!
Io sono un bambino,
il cui cuoricino
è stato contento
di averti vicino.
Giuseppe Masdea
V A Filadelfia Centro
Papa Francesco
La Cappella Sistina è
il tesoro più importante nel percorso dei
Musei Vaticani. È conosciuta soprattutto
per gli affreschi di Michelangelo che ricoprono la volta e rappresentano “Il Giudizio Universale” ma
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hanno
contribuito
anche artisti quali il
Botticelli, il Perugino,
il
Pinturicchio,
il
Ghirlandaio e altri. È
conosciuta in tutto il
mondo per essere il
luogo nel quale si riuniscono i cardinali
per eleggere un nuovo
Papa. Dopo aver ascoltato le spiegazioni della guida c’è da
dire che si rimane a
bocca aperta e in
religioso silenzio una
volta entrati dentro.
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Udienza Papale
W Papa Francesco
Da due anni Papa abbiamo
cambiato;
Papa Francesco è arrivato
da una terra lontana.
A marzo da lui sono
andata,
ed è stata una bellissima
giornata.
Sulla papamobile è
passato
e una lettera alla guardia
11/03/15
gli ho donato.
Il Papa la leggerà?
Mi auguro di si
perché per una persona a
me cara dovrà pregare.
Papa Francesco sei il
migliore
e sei sempre nel mio
cuore.
Chiara Valia V B
Filadelfia Centro
Il Papa
È finalmente arrivato
il giorno tanto atteso.
Oggi incontreremo il Papa!
Usciti dall’albergo
ho notato che anche il cielo
era un po’ cambiato.
Il sole faceva capolino
era, infatti, uno splendido mattino.
Nell’attesa del Papa
il cuore mi batteva forte,
quando è arrivato e ci è passato accanto
il mio cuore non era più in affanno.
Che emozione!
È stata un’esperienza indimenticabile!
Julia Serrao VA Centro
Ho incontrato il Papa
L’undici marzo
ci fu l’udienza.
Oh che esperienza!
ho visto il Papa da vicino:
mi ha toccato,
e tanto mi ha emozionato!
Quest’occasione fortunata
mai più mi ricapiterà
e nella mia vita avrò tanta felicità.
Anna Conidi V B Filadelfia Centro
In attesa del Papa
Le mie emozioni sul viaggio
a Roma
Vi vorrei raccontare le mie emozioni su due giornate molto speciali che sono state il dieci e
l’undici di marzo. Giorno undici
abbiamo incontrato una persona
molto, ma molto speciale, Papa
Francesco.
Scesi dal pullman ci siamo incamminati verso i Musei Vaticani,
mentre camminavamo, io osservavo i palazzi, i monumenti e le
strade, e mi rendevo conto sempre più di quanto fosse grande e
bella Roma. Arrivati ai Musei Vaticani e dopo aver messo
l’auricolare ed essere entrati, ho
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visto cose meravigliose che non
avevo mai visto in vita mia e da
quel momento ho capito perché
tutto il resto del mondo ci invidia
queste cose! Da grande ci tornerò, voglio vedere queste meraviglie ancora una volta.
La mattina dopo siamo andati in
piazza San Pietro per assistere
all’udienza Generale di Papa
Francesco.
Quando l’ho visto passare non
credevo ai miei occhi, non credevo che fossimo là, credevo
che stessi facendo un sogno, oppure che stavo guardando tutto
in TV!
Io volevo tantissimo che mi toc-
L’incontro
con
Papa
Francesco ci ha lasciato un
segno importante. Lui è
venuto tra noi, ha fatto il
giro della piazza con la
papamobile più volte,i
suoi gesti e il suo sorriso
ci ha incantato. Intorno a
noi una piazza gremita di
gente emozionata, ha
voluto vicino i disabili, ha
parlato
con
loro,
Francesca ha avuto la
possibilità di realizzare il
suo desiderio di baciare la
mano
di Sua Santità,
insomma un Papa speciale
e noi in quei momenti ci
sentivamo speciali per
averli condivisi con Lui.
casse, ma non fa niente,
l’importante e che l’ho visto da
vicino. Il tema di questa Udienza
era sui nonni; ha detto che per
lui i nonni sono persone molto
importanti, ha raccontato che il
popolo filippino durante il suo
viaggio lo salutava dicendo
“Lolo Kiko” che significa nonno
Francesco, poi ha raccontato una
storiella sui nonni che gli raccontava sua nonna. È stato bellissimo!
Alla fine noi, insieme al Papa,
abbiamo recitato il Padre Nostro
in latino.
Julia Serrao V A Filadelfia
Il grilloPagina
parlante
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Sua santità tra di noi
“I
bambini
portano vita,
allegria,
speranza ”
Papa Francesco
Cappella di
San Sebastiano con la
tomba di
S.Giovanni Paolo II
Banda musicale Città di Cirò
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Il
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Il papà
Il mio papà è forte e paziente
Mi vuole bene e per me è sempre
presente.
Fa il poliziotto e protegge la gente
quando esce di pattuglia non c’è scampo
per nessun malvivente.
Mi fa arrabbiare quando mi dice di lavare
i denti
ma lui fa bene perché così li avrò sempre
splendenti.
Caruso Davide III B Filadelfia Centro
Mazzotta Serena III B
Il mio papà
Caro papà
tu sei la mia felicità.
Ogni giorno imparo nuove cose
e tu sei sempre nel mio cuore.
A volte sono disubbidiente
ma tu sei sempre così paziente.
I tuoi baci e abbracci
sono sempre così affettuosamente esagerati,
sei proprio simpatico e bello
tu sei il mio papà modello.
Ti voglio bene papà.
Ruscio MariaChiara
III B Filadelfia
Gemelli Sofia III B
Filadelfia Centro
Papà
Al mio dolce papà
Voglio bene a volontà.
Tu per me sei forte e
grande
rappresenti il mio gigante.
Sei simpatico e generoso
sei un papà meraviglioso.
Stammi sempre vicino
te lo chiede il tuo piccino.
Erika Andrada
Primaria Polia
Il mio papà
Il mio papà per me è
come un orsacchiotto.
Il mio papà è dolce.
Il mio papà è grande
Il mio papà è bello.
Il mio papà è un eroe.
Francesco Pellegrino III B
Francesco Pellegrino III B
Erika Andrada
Primaria Polia
“Il modo in cui
trattiamo nostro
figlio è lo stesso con
cui nostro figlio
tratterà il mondo”.
(Fedor Freybergh
Filadelfia Centro
Il mio papà
Papà tu sei tanto per
me, sono orgoglioso di
te perché non ti arrendi mai. Tu giochi sempre, diventi bambino
con me. Con te non ho
paura di niente. Tu mi
proteggi, con te mi
sento bene.
Sei un
papà sempre gioioso e
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Marzo
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felice. Hai un sorriso
riservato; quando sbaglio, mi correggi ma in
maniera garbata e per
questo ti voglio tanto
bene. Tu mi dai sempre la mano e mi aiuti
a trovare il futuro. Mi
lasci vivere, rispetti le
mie scelte, quasi sempre.
Vito Buccinnà
Primaria Polia
Timpani Giada Primaria Polia
Il grilloPagina
parlante
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Paonessa Irene IV Francavilla
Mazzotta Serena III B
Talora Fabio V Francavilla A.
De Nisi Vanessa II Francavilla
Benedetta De Cicco
III B Centro
Raimondi Matteo III B
Centro
Anello Laura II Francavilla
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De Caria Andrea V Francavilla
Pasqua è gioia, è festa
le uova di cioccolata a
sorpresa,
i fiori e le colombe
rallegrano la Pasqua
coi loro colori.
Le campane che
suonano a festa
annunciano il
Cristo Risorto,
ma la gioia più bella è
la pace nel mondo e
l’amore nei cuori.
Giada Ruscio III B
Filadelfia Centro
Sofia Gemelli III B Centro
De Sibio Nicola IV Francavilla
Bartucca Aurora IV
Francavilla
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I bimbi della scuola dell’Infanzia illustrano l’uscita
didattica presso l’industria “Dolciaria Monardo”
ISTITUTO COMPRENSIVO
STATALE DI FILADELFIA
C.F. 96013850795
C.M. VVIC829008
Tel.: 0968/724161
Fax 0968/724948
e-mail: [email protected]
pec:  [email protected]
sito web: www.icfiladelfia.gov.it
Miriam
3 sez. A. Moro
Giurge Emilia
3ª sez. A. Moro
Flora Natali
3 ª Sez A. Moro
Il grillo parlante
Federica Amendola
3ª Sez.Centro
Bretti Alessio
3ª sez. A. Moro
Giovanni Marinosci
3 sez. A. Moro
Flora Natali 3 ª Sez. A.Moro
Sofia Serratore 3ª Sez.Centro
Alessia Riga 3 ª Sez I A. Moro
Desireé Caruso
3 ª Sez A. Moro
La mattina di Pasqua le donne giunte nell’orto
dove avevano seppellito Gesù, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra
enorme messa all’imboccatura dell’anima, che
blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro.
Il macigno dell’incomprensione, dell’egoismo,
dell’interesse personale.
Pasqua sia allora il rotolare del macigno,
l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi. E se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro,
si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la risurrezione di Cristo.
(Don Tonino Bello)
Bartucca Miriam
3ª sez A. Moro