togliete lo stipendio a deputati e senatori
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togliete lo stipendio a deputati e senatori
Anno II - Numero 79 - Mercoledì 3 aprile 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 IL PARLAMENTO RIDOTTO A RATIFICATORE DI SCELTE CHE SARANNO PRESE ALTROVE POLITICA TOGLIETE LO STIPENDIO A DEPUTATI E SENATORI Tra saggi e Bersani è sempre più caos Costretta al silenzio la pattuglia di parlamentari provenienti da destra... di Francesco Storace parlamentari dovrebbero tenersi lontani dalle banche presso le quali hanno il loro conto corrente. A deputati e senatori, infatti, questo mese non bisognerebbe pagare lo stipendio, visto che è palese, ancora una volta, la loro inutilità. Hanno eletto i presidenti delle Camere scelti da Bersani - il ciarliero Grasso e Boldrini la santa, almeno a questo si atteggia - e poi stanno fermi a girare i pollici in attesa che i giochi vengano inaugurati da chi e' più importante di ciascuno dei mille inquilini del Palazzo. E' davvero insopportabile lo spettacolo di un parlamento immobile, riempito da tre minoranze incapaci di parlarsi se non per insultarsi o farsi dispetti reciprocamente. E' talmente brutta la lettura dei fatti politici che ci mancavano pure i saggi paggetti del capo dello Stato. Ma a che serviranno i loro annunciati e chissà quanto faticosi dieci giorni di lavoro se non a perdere tempo? Hai voglia il presidente della Repubblica, Napolitano, a lamentarsi di essere stato lasciato solo dai partiti. Non ha idea di Igor Traboni eanche la pausa pasquale ha ridotto a più miti e illuminati consigli i contendenti dell’attuale fase di stallo della politica italiana, incagliata ora sui 10 saggi voluti da Napolitano. Una nota del Quirinale ieri ha specificato che gli uomini del Presidente lavoreranno 8-10 giorni e che "non indicheranno un tipo o un altro di soluzioni di governo. Indicheranno quali sono, rimettendo un po' al centro dell'attenzione problemi seri, urgenti e di fondo del paese, le questioni da affrontare, anche permettendo una misurazione delle divergenze e convergenze in proposito". Chi intanto non si rassegna all’idea dello scavalcamento da parte dei saggi è Pier Luigi Bersani, che ieri ha mormorato, sempre visibilmente incupito: ''Il mio pre-incarico e' stato assorbito ma non vado al mare. Io ci sono, non intendo essere un ostacolo ma ci sono''. Bersani ha poi ribadito il ‘no’ suo (ma non di tutto il Pd…) al governissimo, salvo prendersi subito il rimbrotto del segretario del Pdl, Alfano: “Sono 36 giorni che dice le stesse cose”. L’uomo di Bettola ha poi detto che di nuove elezioni non se N I Marò: lontana una via d’uscita La situazione resta difficile di quanti italiani lamentano la stessa cosa. Senza appannaggio. Napolitano rischia di concludere in maniera pessima il suo settennato a vocazione presidenzialista non dichiarata. Lo si è visto dalla reazione furibonda delle forze politiche, che non gradiscono di essere commissariate dal Quirinale, il cui inquilino è a un passo dall'uscio. Ma è innegabile che la colpa della situazione caotica è proprio dei partiti, che finora non sono riusciti a prendere atto del responso elettorale. Strillavano in campagna elettorale contro i piccoli partiti, ma le vicende di questi giorni stanno lì a testimoniare che più sono grandi più danni fanno. La partita per il governo ha lasciato lo spazio a quella per il Colle. Il governo durerà pochi mesi, la presidenza della Repubblica sette anni. Bersani, che a palazzo Chigi non ha rinunciato affatto anche se finge di non voler essere considersto un caso personale, minaccia la pistola prodiana a giorni alterni. Ieri, per togliersi di dosso la patente dell'irresponsabile e ripassare il cerino a Berlusconi, è tornato a parlare di larghissima convergenza per eleggere il capo dello Stato. Che detta cosi vuol dire tutto e niente. E' ormai prigioniero di uno schema, quello che impedisce al palazzo di guardare fuori dalle finestre. A nes- suno che venga in mente di eleggere un signore pronto a favorire di qui a poco l'elezione diretta e popolare del Presidente. In tutto questo bailamme brilla per assenza politica l'ormai scarso raggruppamento di uomini e donne provenienti dalla nostra stessa storia politica. Ridotti al lumicino, ormai una ventina al massimo, non li sentiamo pronunciare una sola proposta che valga la pena di essere innalzata a dibattito nel Paese. Silenti, come mai era successo. Noi non ci stiamo a tacere su questa brutta condizione a cui assistiamo. Stanno in Parlamento, ma sembrano extraparlamentari... Non ci credo che basta uno stipendio. ne parla e di essere comunque disposto ad incontrare Berlusconi "in sedi istituzionali", prima di provare a tenersi comunque buono Napolitano (“Ha fatto tutto il possibile") anche se è fin troppo evidente che il capo dello Stato lo ha scaricato, Attacco di maniera anche nei confronti dei grillini: "Ci siamo trovati di fronti a un disimpegno conclamato di M5s che ha avuto il voto di 8 milioni di elettori e a quanto pare intende metterli in frigorifero. Senza un governo il parlamento non puo' andare avanti e non c'e' insulto o acrobazia che cancelli questa drammatica verità". Da quest’ultimo fronte, invece, nessuna novità sostanziale, a parte il solito padronaggio del comico, che ieri è puntualmente tornato a smentire le dichiarazioni del capogruppo al Senato Crimi. Le università italiane ancora nell’occhio del ciclone: l’ultimo monito arriva dall’Ue Il numero chiuso non discrimina Nonostante i ricorsi di alcuni studenti italiani Strasburgo decide di non interferire nell’operato del ministero dell’Istruzione di Francesca Ceccarelli marò subiranno una nuova indagine. Saranno gli 007 del Nia (Agenzia Nazionale d’investigazione) a condurre l’inchiesta. E nulla ci assicura che il risultato possa essere lieve, per i due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Le autorità indiane hanno anche annunciato la creazione di un tribunale ad hoc, per “far luce” sulla vicenda dell’Enrica Lexie. Intanto, arrivano le prime buone notizie. La rappresaglia indiana contro il nostro ambasciatore, Daniele Mancini, si conclude definitivamente. Sono state revocate tutte le restrizione imposte sull’inviato di Roma, per quanto riguarda immunità diplomatica e l’uscita dal paese. Federico Campoli a pag. 5 I I l numero chiuso per l'accesso a determinate facoltà non viola il diritto allo studio: a deciderlo la Corte europea dei diritti umani emettendo una sentenza nei confronti dell'Italia. La bocciatura arriva all’indomani del ricorso presentato da otto studenti italiani: tra di loro uno ha fallito per 3 volte l'esame per accedere alla facoltà di medicina di Palermo, mentre altri 6 ricorrenti non hanno superato quello per entrare ad odontoiatria. L'ottavo ricorrente invece pur avendo passato l'esame è stato escluso dalla facoltà di odontoiatria dopo 8 anni che non dava esami. Casi limite che hanno comunque indirizzato i giudici verso una decisione: se il numero chiuso è compatibile con il rispetto al diritto allo studio sancito dalla Convenzione europea dei diritti umani, la soluzione trovata dal legislatore italiano per regolare l'accesso all'università è ragionevole e soprattutto resta un ambito regolato dalla giurisdizione di ogni singolo Stato. D’altronde sono sempre piu' numerosi i corsi universitari in Italia a cui si accede attraverso i test di ammissione, che sia per volontà del ministero dell'Istruzione o dei singoli atenei. In tutte le universita' statali sono sei gli ambiti di laurea a numero chiuso con test fissati dal Miur, con data unica e nella maggior parte anche con test uguali a livello nazionale. Si tratta in particolare delle materie mediche e sanitarie: medicina e chirurgia, veterinaria, odontoiatria e protesi dentaria. A questi corsi si aggiungono poi tutti quelli di primo livello dell'area sanitaria. Inoltre, sono obbligatori i test di ammissione per architettura e scienze della formazione primaria. Ma oltre ai soliti corsi elitari a numero programmato, sono altrettanti quelli a numero chiuso per scelta delle singole università, diventato quasi presupposto essenziale per garantire la qualità e il livello di studio. Spesso tutta apparenza per poca sostanza: le università puntano tutto su forme di esclusione economica viste le ingenti tasse di mantenimento agli studi, mentre le pubblica nonostante le selezioni a tappeto non riescono a garantire i giusti strumenti di studio ai propri alunni. Attualità Politica Economia Roma Cronaca Un libro racconta Grillo padre-padrone Camera e Regione, Vendola non molla Ancora troppi giovani senza occupazione Il Tar lascia i Rom ricchi nei “campi” Albergatore suicida per colpa della crisi Micol Paglia pag. 2 Emiliano Stella pag. 3 Carola Parisi pag. 4 Bruno Rossi pag. 6 Giuseppe Sarra pag. 10 Attualità 2 Mercoledì 3 aprile 2013 Il giornalista Mauro Carbonaro ha scritto il libro nero del Movimento 5 stelle Beppe Grillo come un padre-padrone Il caso più eclatante è quello di Giuovanni Pavia, cacciato a pedate dai grillini reo di aver affermato che “Casaleggio prende per il c... tutti noi perché la democrazia al nostro interno non esiste” La stampa teutonica critica la scelta di Napolitano di Micol Paglia n non-partito, con dei non-onorevoli ed un non-statuto. Del MoVimento 5 stelle, a sentire chi ne fa parte e chi occupa le posizioni di vertice, si può dire solo ciò che “non è”. Interessante, sì, perché questo sistema assomiglia molto alla teologia negativa di Plotino, il quale affermava che di Dio possiamo dire soltanto “quello che Egli non è, ma non diciamo quello che è. Diciamo di Lui partendo dalle cose che sono dopo di lui”. Ora, forse il paragone con la filosofia degli albori del cristianesimo sarà un tantino forzata, eppure, più si scoprono tasselli sulla “creatura” partorita dalla fervida mente di Beppe Grillo, più il suo MoVimento-non movimento sembra configurarsi come una setta, più che come una soggetto politico. A portare avanti questa tesi c’è in primis Silvio Berlusconi. Ma, si sa, che valore possono avere le parole di un avversario, disposto a tutto pur di attaccare il comico-leader a 5 stelle? Ebbene, una volta tanto, in soccorso alle teorie del Cavaliere arriva un libro, guarda caso, poco pubblicizzato. Il volume, dal titolo assai evocativo: “Grillo vale uno. Libro nero del MoVimento 5 stelle”, è scritto da Mauro Carbonaro, U giornalista di Nuovo Paese Sera, al quale va il merito di aver messo su un’inchiesta che raccoglie e dà voce alle storie di tutti i dissidenti cacciati da Grillo (o da chi per lui), perché non allineati con le nonregole dettate dalle alte sfere. Il caso più eclatante raccontato da Carbonaro, è anche il più conosciuto, quello del povero Giovanni Favia. Cacciato a calci fuori dalla schiera dei grillini, reo di aver affermato (in un fuori onda di Piazza pulita) che “Casaleggio prende per il c**** tutti, perché da noi la democrazia non esiste”. Ma non è questo l’unico retroscena riguardante Favia. Alle regionali 2010, il candidato grillino ottiene un il 7% delle preferenze e la possibilità di scegliere fra ben due seggi, quello di Modena e quello di Bologna. Scegliendo il primo, lascerebbe il posto ad Andrea Defranceschi, scegliendo il secondo consentirebbe di far eleggere Sandra Pioppi. La decisione, il neo-eletto, la rimette nelle mani di un’assemblea composta da 40 “grandi elettori”, con un sistema un po’ all’americana. L’assemblea stabilisce che il seggio toccherà a Defranceschi. La Pioppi è fuori, senza appello. Capita però che un consigliere modenese, tal Ballestrazzi, fa presente che, nel suo collegio, la candidata grillina ha preso complessivamente più voti del suo “rivale”. Presentata la sua rimostranza, dopo appena qualche giorno, Ballestrazzi viene diffidato dal parlare per nome e per conto del MoVimento 5 stelle. Nessun diritto di replica, nessuna possibilità di controbattere. E ancora, nel 2009, Gaetano Vilnò, militante grillino di Parma chiede il permesso di poter costituire una lista civica per le regionali che si sarebbero tenute da li a poco. Permesso accordato e poi precipitosamente revocato non appena Vilnò comincia a fare domande su Grillo e il suo diritto di detenere in esclusiva tutti i diritti inerenti il MoVimento 5 stelle. Revoca accompagnata da alcune mail in cui si invita l’oramai ex grillino a “stare calmo” e a “non farsi dei nemici”. Insomma, qualcosa di molto simile a delle minacce. Ma non è finita. Nel suo libro, Carbonaro, racconta anche di Cinzia, una militante della Regione Lombardia che, dopo aver discusso con Vito Crimi, oggi portavoce grillino al Senato, viene “gentilmente”, invitata a lasciare il M5S. Ecco, quello che emerge dal lavoro del giornalista del Nuovo Paese Sera, è la totale assenza di democrazia e di regole che governa il non-partito di Grillo. Un MoVimento che sa di setta religiosa, il cui unico dio è il caos. Saggi bocciati dai tedeschi A nche la stampa tedesca ha criticato la decisione del Quirinale di affidarsi ai saggi. Secondo il quotidiano Frankfurter Allgemenie Zeitung, il mondo politico italiano continua a "guardare il proprio ombelico e ha completamente perso il senso della realtà" e con una nota polemica ha sottolineato come "l'unico punto di consenso" tra i partiti italiani sia l'aumento della spesa pubblica. La stampa tedesca punta il dito anche nei confronti della classe dirigente italiana: "Nessun politico vuole dolorose riforme strutturali per una maggiore competitività", le famose politiche di austerità. Inoltre, la Frankfurter Allgemenie Zeitung è dell’avviso che "non si vede da nessuna parte un salvatore o un'idea politica salvatrice, capace di portare l'Italia fuori dalla crisi, i saggi possono anche essere saggi, ma non sostituiscono un parlamento eletto". Infine la Faz irride la scelta del Capo dello Stato, defi- STRAGE DI USTICA Dopo 2 anni la Francia risponde ulla strage di Ustica c’è, fino ad ora, solo una certezza: l’aereo con a bordo 81 persone, fu abbattuto da un missile. Questa, la prima verità, dopo 33 anni. Il punto e a capo lo ha messo solo due mesi fa la Cassazione. Dopo 2 anni, invece, finalmente, arrivano anche le prime risposte della Francia ad una serie di quesiti inviati oltralpe dalla procura di Roma. Ci sono voluti 24 mesi per avere i primi riscontri. Meglio tardi che mai. La rogatoria internazionale era stata inviata dal procuratore aggiunto Monteleone e dal sostituto Amelio e riguarda interrogativi sulla presenza o meno di aerei e navi la sera della strage nel Mediterraneo. Il dossier, presentato dagli inquirenti transalpini, è ora al vaglio della Procura di Roma. Intanto, i giudici capitolini hanno raccolto la testimonianza di un nuovo possibile supertestimone. Un pilota dell’Alitalia, il quale ha riferito che da bordo del suo velivolo, poche ore prima del disastro, ha notato “navi da guerra in azione.” “Sotto di me – ha continuato il comandante – c’erano una portaerei e 4 barche. Un aereo che esplode a 10 mila metri è quasi certamente provocato da un fatto esterno. Ciò che mi ha sorpreso, a strage avvenuta, è che tutti smentirono sulla presenza di navi nella zona, mentre io le avevo viste”. La domanda, lecita, è perché il testimone si sia deciso solo ora a parlare. “Ho provato a riferire tutto al telefono giallo, ma nessuno mi ha ascoltato” la risposta. F.Co. S nendola "una mossa della disperazione, cosa si farà delle loro proposte, lo sa solo Dio". Piovono critiche anche dal quotidiano di centrosinistra Berliner Zeitung (Blz): "Ciò di cui ha bisogno l'Italia è chiaro a tutti: per prima cosa i politici devono abolire i loro privilegi", una questione non molto chiara al “premier s-caricato” Pier Luigi Bersani. Per il Blz i dieci saggi sono "un mezzo per guadagnare tempo, continua a dominare lo stallo, ma si agisce come se si muovesse qualcosa". Molte le accuse rivolte al numero uno del Quirinale: "Invece di far ricorso a volti freschi e idee nuove, il presidente Napolitano punta sulla vecchia guardia, sui rappresentanti di quei partiti che hanno portato l'Italia al caos". Di "bancarotta politica" parla il Muenchner Merkur. "Ci vuole un ottimismo incrollabile per contestare ciò che non si può più non vedere", osserva. Giuseppe Sarra GIUDICI E POLITICA Eurosky Tower . Entrare in casa e uscire dal solito. Ingroia, no alla Val d’Aosta, si a Crocetta ex pm Antonio Ingroia proprio non ne vuole sapere di uscire di scena. Come un aspirante attore deluso dalla ruolo negatogli, vuole restare sotto i riflettori. Dopo la tornata elettorale, la sua carriera politica sembrava essere finita. L’11 marzo era scaduta l’aspettativa elettorale dalla magistratura dell’ex pm di Palermo, in qualità di candidato alle elezioni politiche come leader di Rivoluzione Civile. Così Palazzo dei Marescialli, quello stesso giorno, ha avviato la procedura di ricollocamento del magistrato politicante. La decisione era caduta sulla Val d’Aosta (unica regione dove non era candidato) dove Ingroia sarebbe dovuto andare in qualità di giudice del Tribunale di Aosta. “Valle d’Aosta? Ci andrò solo in vacanza, come in Guatemala del resto” così il leader di Rivoluzione Civile aveva commentato quella decisione, intervenendo alla trasmissione radiofonica “comma 22” in onda su Dabliu Radio. Ma ecco che, come un fulmine a ciel sereno, spunta “l’amico carissimo” Rosario Crocetta, pronto ad offrirgli una poltrona. Avrebbe in mente- secondo la testata Linkiesta- di affidare all’ex pm l’ufficio di rappresentanza della Regione Sicilia a Roma. Una cosa è chiara, Ingroia non vuole tornare a fare il magistrato, tantomeno nella più piccola regione d’Italia, dove i riflettori sono fiochi e la visibilità è poca; molto meglio entrare a far parte del cast di Crocetta. Carola Parisi L’ Il quotidiano è sempre straordinario. Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell’EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. La combinazione dell'esclusività del progetto, del prestigio della vista e della qualità progettuale offre un'opportunità unica per chi ricerca una residenza abitativa di primissimo livello nella Capitale. Al 19° piano, ad oltre 70 metri di altezza, sono state realizzate le prime tre residenze campione, altamente rifinite in ogni singolo dettaglio. 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Eppure la tanto osannata Costituzione parla chiaro. “Nessuno – si legge – può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e a una delle Camere”. Sarebbero È dieci i giorni stabiliti per legge entro i quali i neoeletti devono rendere noto quale dei ruoli decidono di ricoprire, escludendo gli altri per incompatibilità. Il doppio incarico, dunque, è proibito dopo un ristretto lasso di tempo, e non c’è alcun margine di interpretazione della norma. Ma probabilmente Vendola non lo sa, o nella migliore delle ipotesi fa finta che questo divieto non esista. Il Governatore della Puglia ha gioco facile nel suo temporeggiare. L’organismo che dovrebbe vigi- lare ed impedire questo malcostume, ovvero la Giunta per le elezioni, alla luce dell’attuale stallo parlamentare è ancora ben lontano dall’essere nominato. Il Presidente Vendola, tuttavia, ha già manifestato a parole l’intenzione di continuare a svolgere il proprio incarico in Regione, lasciando libero uno scranno a Montecitorio. Diversamente da come potrebbe pensare qualche maligno, l’ipotesi che egli occupi due poltrone per percepire una doppio stipendio risulta infondata. Per fortuna, ad impedire questo accaparramento, le norme hanno fatto chiarezza almeno su questo punto. In presenza di due incarichi, recita la legge, viene erogata l’indennità più conveniente senza che le retribuzioni vengano cumulate. Non è dunque la brama di denaro che spinge l’ineffabile Governatore pugliese a non volersi privare di una delle due gravose mansioni. La natura di questa indecisione è di carattere squisitamente politico. In queste ore delicate per le sorti del paese, Vendola non vuole infatti far mancare ai lavori parlamentari il suo prezioso e qualificato apporto. Questo afflato patriottico ha però delle pesanti ripercussioni sull’attività del Consiglio Regionale pugliese. Già la seduta del 26 Marzo è stata rinviata per l’assenza dei rappresentanti del Pd, impegnati nella riunione dei gruppi a Roma. Vendola, infatti, è in buona compagnia, essendo stati eletti in Parlamento altri quattro consiglieri democratici pugliesi. E nessuno di loro, ovviamente, ha ancora rinunciato al doppio incarico.record del 13,4% nel 2012». Emiliano Stella Attualità Durante le contrattazioni il titolo della Banca senese è stato sospeso diverse volte per eccesso di ribasso Mps, calo a Piazza Affari e ritiro dei depositi per miliardi di euro onda lunga degli scandali che hanno coinvolto il Monte dei Paschi di Siena si sta infrangendo contro la reputazione dell’istituto di credito. Ieri a Piazza Affari il titolo azionario Mps ha vissuto una giornata movimentata, in cui inizialmente si sono alternati crolli con punte del 10% e sospensioni per eccesso di ribasso. Soltanto dopo la decisione della Consob di vietare le vendite allo scoperto, il titolo ha ridotto le perdite registrate in mattinata. Pioggia sul bagnato, se si tiene anche conto dell’analisi fatta dagli amministratori della banca senese nella relazione agli azionisti sul punto 4 dell’ordine del giorno dell’assemblea convocata per il 29-30 aprile. La parte è quella relativa all’autorizzazione per le azioni di responsabilità nei confronti dell’ex presidente, Giuseppe Mussari, e dell’ex direttore generale, Antonio Vigni, in merito alle operazioni strutturate in derivati Alexandria e Santorini da Nomura e Deutsche Bank. Nella nota si constata che entrambe le iniziative, in base ad analisi approfondite anche con l’ausilio di consulenti esterni, “hanno evidenziato elementi e circostanze di assoluta gravità ed illegittimità che hanno determinato, e continuano a determinare, danni di ingentissimo ammontare” per il Monte dei Paschi. Danni “di na- L’ tura economica, finanziaria e anche “reputazionale”; questi ultimi immediatamente tradotti in pregiudizi di ordine patrimoniale tra cui, in particolare, il ritiro di depositi per alcuni miliardi”. Nella relazione, che contiene un esame approfondito di Alexandria e Santorini, viene evidenziato come “le due operazioni siano state irrazionali, ingiustificabili e prive di qualsiasi ragione economica, avendo esse limitato fortemente la gestione della banca: da un lato, costringendola a reperire con onerose operazioni di raccolta i fondi necessari ad adempiere agli impegni di marginazione; dall’altro lato, impedendole di utilizzare siffatta liquidità per erogare credito o per altre operazioni profittevoli”. L’analisi è completata dalla notizia che il Cda di Mps sta svolgendo indagini per accertare eventuali ulteriori responsabilità di Mussari, Vigni e di altri soggetti, anche in relazione ad altre operazioni. In particolare, l’istituto di credito senese si riserva di agire in ogni sede nei confronti dell’ex direttore dell’Area Finanza, Gianluca Baldassarri, e si riserva inoltre di assumere ogni iniziativa, “compresa la costituzione di parte civile, in relazione agli sviluppi e agli esiti delle indagini penali attualmente in corso da parte dell’autorità giudiziaria”. E.S. 4 Mercoledì 3 aprile 2013 Economia Sono 647mila i giovani che cercano lavoro Il tasso di disoccupazione cala leggermente rispetto ai massimi storici del mese di gennaio. A febbraio si attesta all’11,6% in aumento di un punto e mezzo percentuale rispetto allo stesso periodo del 2012 l lavoro. Uno dei problemi più gravi che affligge il nostro Paese. I dati Istat pubblicati ieri sull’occupazione descrivono una realtà sempre più drammatica. Nell’ultimo anno, infatti, la disoccupazione è aumentata fino a raggiungere i massimi storici dello scorso gennaio. Nel mese di febbraio invece cala leggermente fino all'11,6% che, però, va messo in relazione all’ aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2012. Chi risente di più di questa situazione sono i giovani. Sono in 647mila a cercare lavoro. Anche se il tasso di disoccupazione giovanile (relativo alle persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni) si è attestato al 37,8% a feb- I braio, in calo dello 0,8% rispetto al mese precedente; risulta in aumento del 3,9% rispetto al febbraio 2012. Nel complesso gli occupati a febbraio sono 22 milioni 739mila, in aumento dello 0,2% rispetto a gennaio (+48 mila), ma la crescita riguarda la sola componente femminile. Su base annua l'occupazione diminuisce dell'1,0% (-219 mila). Il tasso di occupazione, pari al 56,4%, aumenta di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e cala di 0,5 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 2 milioni 971mila, diminuisce dello 0,9% rispetto a gennaio (-28 mila). Il calo interessa sia la componente maschile sia quella femminile, ma su base annua la disoc- La morsa della crisi si fa sempre più forte: anche le ultime certezze degli italiani cominciano a vacillare Un paese di formiche sfiduciate L’indice di Genworth lancia l’allarme sulla sicurezza finanziaria dei consumatori nello Stivale Italia è un paese di risparmiatori. O meglio, lo era. Oggi la crisi sta scardinando anche le ultime sicurezze economiche delle famiglie che sono costrette ad attingere alle risorse accumulate nel corso degli anni. Così solo l'1% delle famiglie italiane possono dirsi davvero "finanziariamente sicure", mentre quasi la metà (il 47%) sono "vulnerabili". Questo stato di cose viene confermato dai dati riportati nell'edizione 2012 del Genworth Index che dal 2007 misura la sicurezza finanziaria dei consumatori . L'Italia risulta slittata in basso con un modestissimo "11", appena sopra il Portogallo ("6") e la Grecia ("1"), ma più in basso della Spagna ("17). Risultati allarmanti se si pensa che nel 2007 l'indice italiano era a 31, ancora nel 2009 era a 30, mentre nel 2010 è sceso a 24 e nel 2012 quindi il crollo. A guidare la classifica la Cina, con un indice a quota 78: Pechino, si legge nel rapporto, "sta godendo di L’ una importante rivoluzione industriale che ha portato 250 milioni di lavoratori rurali fuori dalla povertà". Per gli italiani la situazione è complessa: oltre ad avere un reddito reale disponibile contratto del 3,9% nella prima metà del 2012, i cittadini si sentono totalmente sfiduciati. Restano ancora salde le scorte da formica acculate nel corso degli anni, come conferma la Banca d’Italia, ma resta il fatto che tra gli italiani rimane un 50% di sfiduciati nei confronti del futuro del paese: anche se le difficoltà finanziarie sono occasionali, non pensano che le prospettive possano svilupparsi in positivo. l principali timori degli italiani? L'aumento del costo della vita (71%), segue, con il 36%, la paura di perdere il posto di lavoro, quindi il 29% con i timori legati al livello dei salari. Ci sono poi paure focalizzate in determinate parti del paese: nelle regioni centrali ad esempio si teme per i costi della salute, timore che si riduce risalen- do la Penisola. "Dall'Indice emerge un quadro piuttosto fosco della vulnerabilità finanziaria in Italia,- dichiara Valeria Picconi, direttore generale di Genworth per l'Italia- secondo quanto risulta dalla percezione e dalla fiducia dei consumatori. Tuttavia in Italia abbiamo ancora uno dei più elevati livelli di risparmio al mondo, - aggiunge la Picconianche se in diminuzione, mentre l'indebitamento delle famiglie è molto contenuto. Quindi il quadro potrebbe non essere così negativo come sembra. Il costo della vita, la mancanza di risparmio e la mancanza di sicurezza del posto di lavoro sono le preoccupazioni principali per il futuro e sono in linea con le indicazioni di un'altra ricerca che abbiamo commissionato lo scorso novembre, secondo cui gli italiani stanno attingendo in modo consistente ai risparmi - qualcosa come 21 miliardi di euro l'anno per mantenere il loro tenore di vita". Francesca Ceccarelli cupazione cresce del 15,6%. I giovani - Quanto ai giovani tra i 15 e 24 anni le 647mila persone in cerca di lavoro rappresentano il 10,7% della popolazione in questa fascia d'età, mentre il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente (-36mila unità). Il tasso di inattività si attesta al 36,1%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,6 punti su base annua. Rispetto a gennaio la disoccupazione diminuisce dello 0,6% per la componente maschile e dell'1,4% per quella femminile. In termini tendenziali la disoccupazione cresce sia per gli uomini (+19,1%) sia per le donne (+11,7%). Il tasso di disoccupazione maschile, pari al 10,8%, cala di 0,1 punti percentuali rispetto a gennaio, mentre aumenta di 1,7 punti nei dodici mesi; quello femminile, pari al 12,6%, diminuisce di 0,2 punti rispetto al mese precedente e aumenta di 1,1 punti rispetto a febbraio 2012. Il numero di inattivi diminuisce nel confronto congiunturale per effetto del calo sia della componente maschile (-0,1%) sia di quella femminile (-0,3%). Anche su base annua si osserva un calo dell'inattività sia tra gli uomini (-0,7%) sia tra le donne (-2,4%). In Europa - Nel mese di febbraio la disoccupazione nell’Eurozona resta stabile alla percentuale record del 12%, dove sono 19,071 milioni i senza lavoro. Lo registra Eurostat, che il mese scorso aveva indicato per gennaio il dato dell'11,9%, successivamente rivisto al 12,0%. Nell'insieme della Ue a 27 il tasso di disoccupazione è del 10,9% (pari a 26,338 milioni di persone), in crescita rispetto al 10,8% di gennaio. A febbraio 2012 la disoccupazione nei 17 paesi dell’Unione Europea era al 10,9%. Carola Parisi Un hamburger al costo di un caffè Crisi: Mc Donald va incontro ai suoi clienti portando il prezzo del famoso panino a 90 centesimi Un caffè per favore.’- ‘Sono 90 centesimi’. ‘Vorrei un hamburger’- ’90 centesimi, grazie’. Eccola la ricetta annunciata da McDonald’s Italia per combattere la crisi. Il prezzo del suo Hamburger è sceso a 90 centesimi. La multinazionale dei fast food ha deciso di scendere sotto la soglia di 1 euro su cui si era assestato dal 2004, senza cambiarne ricetta e qualità. Per McDonald’s anche questo vuole essere un modo per ascoltare i suoi clienti e i loro bisogni. “In un momento difficile come quello che l’Italia sta attraversando l’azienda ha deciso di dare un segnale molto concreto di vicinanza ai consumatori. Nonostante l’andamento dell’inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime rendano necessario un adeguamento dei prezzi, McDonald’s desidera continuare a prestare attenzione a quel segmento di clientela che si rivolge ai suoi ristoranti cercando il miglior rapporto qualità/prezzo”. Ogni anno in Italia, nei suoi 460 ristoranti, McDonald’s prepara e serve ai suoi clienti quasi 20 milioni di Hamburger, il panino più semplice di McDonald’s ma anche il più famoso, dopo il Big Mac. Scelto soprattutto dai clienti più giovani, di età compresa tra i 14 e i 24 anni. La sua ricetta è semplice: pane, hamburger di carne 100% bovina, cetriolo, cipolle, senape e ketchup. C.P. ‘ La stretta sul credito non si allenta i stringe sempre di più il rubinetto del credito alle imprese. In Molise e in Sardegna la stretta è diventata due volte più forte che nel resto d’Italia. Nelle due regioni, infatti, supera il 5% la contrazione dei finanziamenti erogati dal sistema creditizio alle imprese tra giugno 2011 e giugno 2012, a fronte di un calo medio nazionale del 2,5%. In termini economici, le imprese italiane hanno ottenuto 978 miliardi di euro invece dei 1.003 concessi nello stesso periodo dell'anno precedente. Le imprese - Le contrazioni più marcate del credito erogato alle imprese si sono verificate nel Nord Ovest (-3,4%) e nel Nord Est (3,1%). Fa eccezione, invece, il sistema bancario al Mezzogiorno che risulta più disponibile all’erogazione del credito (-1,4%). Oltre al Molise (-5,4%) e alla Sardegna (-5,2%), diverse regioni segnano una riduzione superiore alla media. Tra queste, il Friuli Venezia Giulia (4%), il Veneto e la Calabria (-3,9%), la Lombardia (3,5%). Sul fronte opposto, a registrare un aumento dei crediti concessi le imprese di Valle d'Aosta (+1,1%), Sicilia (+0,4%), Abruzzo S (+0,3%) e Lazio (+0,1%). Le famiglie - Per quanto riguarda i prestiti alle famiglie, gli incrementi più sostenuti si sono verificati, oltre che nel Lazio e in Lombardia (+1,7%), in Molise (+1,4%) e in Piemonte (+1,3%), mentre in diminuzione sono soltanto la Valle d'Aosta (-0,5%) e la Basilicata (- 1,4%). Gli impieghi delle famiglie pesano mediamente per poco più di un quarto sul totale degli impieghi (26,1%), ma superano il 33% in tutte le regioni del Mezzogiorno, fatta eccezione per l'Abruzzo, dove si registra una netta prevalenza degli impieghi delle imprese. C.P. 5 Mercoledì 3 aprile 2013 Esteri L’inchiesta verrà affidata agli 007 della Nia, un organismo che si occupa di terrorismo Tutto da rifare per l’indagine sui marò Revocate le restrizioni sull’ambasciatore Daniele Mancini, il nostro inviato in India, potrà nuovamente godere dei suoi privilegi diplomatici. “Auspico ad una risoluzione rapida ed equa” ha dichiarato utto da rifare per il caso marò. La Corte Suprema ha disposto che le indagini dovranno iniziare da capo. L’inchiesta sarà orchestrata dalla Nia (Agenzia Nazionale di Investigazione), nata dopo l’attentato di Mumbai nel 2008. In pratica, si tratta di una specie di intelligence operativa a livello nazionale. Una scelta inaspettata. Ancora in dubbio se continueranno le indagini sulla commessa degli elicotteri Augusta Westland. In pratica, le valutazioni della polizia di Kochi e le varie perizie scientifiche non hanno più alcuna rilevanza. Tutto dovrà svolgersi da capo. Solo che una nuova indagine significa un nuovo processo e quindi altre nuove possibilità di ritrovarsi con una sentenza tutt’altro che gradevole. In altre parole, viene smentita per l’ennesima volta la possibilità che i nostri marò possano usufruire di una qualsivoglia garanzia, sul giudizio che verrà espresso in tribunale. Ancora una volta, a rimetterci sono i due soldati di Marina. Non è ancora definitivo, però, l’impiego della Nia per svolgere le indagini, dal momento che l’agenzia viene solitamente impiegata in azioni anti-terrorismo, mentre in questo caso siamo di fronte ad un incidente. Il presidente della Corte, Alatamas Kabir, ha dichiarato nei giorni scorsi di “non prendere per oro colato tutto ciò che dicono i giornali sulla vicenda”. In ogni caso, Goolam Essaj Vahanvati, il Procuratore della Repubblica, ha invece annunciato di aver “assunto delle iniziative” per la creazione di un tribunale ad hoc, che T giudicherà i due fucilieri di Marina. Almeno le brutte notizie finiscono qui. Dopo aver esultato per la riuscita della “linea dura”, adottata contro Roma, l’ambasciatore Daniele Mancini può tornare a circolare liberamente. Le restrizioni imposte sono state revocate. Ora il nostro diplomatico è di nuovo libero di lasciare il paese. Mancini ha reagito con “sod- disfazione” alla notizia, dichiarando che “è il momento di andare avanti per approfondire il dialogo fra i governi, nella certezza che i lavori della Corte speciale per i marò possano cominciare con la modalità del fast track”, cioè del processo rapido. Intanto, Kabir ha fissato una nuova udienza per il 16 aprile. Anche il legale dei due militari, Carlo Sica, ha auspicato ad un procedimento “rapido ed equo”. “I marò sono bloccati in India da una semplice denuncia del proprietario dei pescherecci” ha dichiarato l’avvocato, ricordando che la Corte Suprema ha invalidato quanto compiuto fino al 18 gennaio, vista la revoca di competenza della Corte del Kerala, per mancanza di giurisdizione. Federico Campoli Michael Sarris, titolare del Dicastero dell’Economia, è stato presidente della Laiki Bank, ora sull’orlo del default. Una Commissione d’inchiesta tenta di far luce Cipro, indagato il ministro delle Finanze: si dimette La troika sblocca i 10 miliardi per il risanamento dei conti di Nicosia. L’isola avrà fino al 2018 per adempiere alle obbligazioni contratte con il trio europeo. Il presidente Nicos Anastasiades si dichiara oggetto degli accertamenti a crisi cipriota si va aggravando. Lo dimostrano anche le dinamiche interne al governo. Michael Sarrys, ministro delle Finanze, si è dimesso ieri cedendo il posto al ministro del Lavoro, Haris Georgiadis. L’annuncio è arrivato dopo il raggiungimento dell’accordo con la troika. In pratica, Cipro avrà tempo fino al 2018 per adempiere agli obblighi imposti dal trio Ue-Fmi-Bce. Intanto, i finanziamenti per l’isola dovrebbero cominciare da maggio. 10 miliardi sono la cifra che presto entreranno nelle casse dello Stato. Ma con questi soldi dovrà essere riparato il sistema finanziario del Paese. La decisione di Sarrys, però, non è una scelta volontaria, dettata dal buon senso. L’ormai ex Ministro dell’economia è stato infatti presidente della Laiki Bank, una dei due istituti dell’isola ora sull’orlo del default e a cui si devono tutti questi sacrifici. Poco prima di essere L nominato membro del governo, Sarrys lasciò il posto in banca, accettando una pensione di oltre 2 milioni di euro. Dopodichè si è ritrovato a risolvere quei problemi che, per alcuni aspetti, lui stesso aveva creato. Ora è stata costituita una Commissione d’inchiesta per comprendere come sia stato possibile arrivare fino a questo punto. Sarris è finito al centro delle indagini. Anche il Capo di Stato cipriota, Nicos Anastasiades, è finito nel mirino dei giudici. Dopo neanche due mesi dall’entrata in Parlamento, il nuovo governo europeista e pro-austerity si trova già ad affrontare i primi problemi legali, oltre che economico-sociali. Anastasiades ha però ricordato che nessuno verrà escluso dall’indagine. Effettivamente non potrebbe. Solo pochi giorni fa, il quotidiano greco Kathimerini ha scoperto che la Laiki Bank, la Bank of Cyprus e la Hellenic Bank hanno condonato debiti per mi- lioni di euro a politici, imprenditori e assessori. Una notizia di certo poco gradevole per le orecchie di migliaia di persone, che ora sono costrette ad usufruire solo di una piccola parte del proprio denaro. Il go- verno ha infatti disposto che gli interessati dalla manovra di prelievo forzoso potranno ritirare solo il 10% del loro denaro. Lo ha annunciato la troika stessa. Questo dovrebbe essere, secondo i burocrati di Bruxelles, un gesto di magnanima fiducia verso i correntisti greco-ciprioti. Sembra che presto, potrebbe arrivare anche il via libera per lo sblocco del restante 30% di quella parte di depositi non interessati dall’euro-rapina. Certo quello che può sembrare un segnale di distensione nasconde, invece, un’ovvia vertà. Il 60% dei quei conti verranno persi nel buco nero delle banche e dei loro titoli (tossici). F.Ca. ROSSO e NERO L'EBREO IN MOSTRA: QUANDO L'OPERA D'ARTE È UN ESSERE UMANO e in Italia si volesse fare riferimento a una persona chiusa in un teca di vetro esposta al pubblico, verrebbe in molti casi subito alla mente l’immagine della svampita Flavia Vento, che alcuni anni fa, giustamente privata della parola, reggeva il gioco a Teo Mammucari nel programma “Libero”. Uno stratagemma ripreso oggi in un luogo ben più austero e importante come il Jewish Museum di Berlino dove in occasione della mostra "The whole truth, everything you always wanted to know about jews'' l'artista israeliano Ido Porat sta seduto all'interno di una scatola di vetro allestita all’interno di una sala. Un nuovo modo di fare arte e di dare voce, nel vero senso della parola, al doloroso passato del popolo ebraico. Due ore al giorno, in cui uomini e donne ebrei si alterneranno per dare risposte ai visitatori. L’opinione pubblica grida allo scandalo: si teme una ridicolizzazione del popolo giudaico. Alcuni rappresentanti della comunità rappresentante si sente offesa e chiede la condanna dell’iniziativa del museo. Illazioni inconsistenti, perché la vera offesa sarebbe offuscare la libertà di espressione e di informazione. Parlare è sempre un bene, che lo si faccia da un pulpito o chiuso in una scatola di vetro. Francesca Ceccarelli S rovocazione e arte, oramai, purtroppo, sono diventate un tutt’uno. Dalla “merda d’artista” di Piero Manzoni a Yoko Ono (sì, la compagna del compianto John Lennon) che simula per tre minuti un orgasmo nell’atrio d’ingresso del Moma a New York, si credeva di averle viste tutte. Ma, si sa, al peggio non c’è mai fine. E l’ultima delirante trovata per attirare l’attenzione del pubblico viene dalla Germania. Nella civilissima Berlino, al museo dedicato alla Shoah, la curatrice Miriam Goldman ha pensato bene di far istallare una teca di vetro al cui interno si trova un ebreo, in care ed ossa, pronto a rispondere ad ogni dubbio e curiosità dei visitatori in merito alla cultura ebraica, alla storia del popolo israeliano, a come gli ebrei di oggi vedano la Germania e come si trovino a viverci. Insomma, un ebreo usato a mo’ di fenomeno da baraccone. “Hanno chiesto anche a me di partecipare, ma mi sono rifiutato, ci manca solo che diano una banana e dell’acqua all’ebreo nella teca e poi, magari accendano il riscaldamento al massimo!”, ha giustamente replicato un dirigente della comunità ebraica tedesca. Provocare va bene, ma ricordare la Shoah è cosa ben più seria. Sì, perché la Memoria non si deve mai piegare alla spettacolarizzazione a tutti i costi. Micol Paglia P 6 Mercoledì 3 aprile 2013 Italia DA ROMA E DAL LAZIO Pochi giorni fa l’inchiesta-scandalo: 88 ospiti del campo di via Salone avevano 10 milioni di euro in conti alla Posta. Ma una coppia di loro si è opposta al sacrosanto allontanamento dagli alloggi pubblici e il tribunale gli ha dato ragione Nomadi Sentenza choc Poveri ma ricchi: il Tar li difende Alemanno e Belviso: “Vicenda inaccettabile, chi non ha diritto deve uscire” l Tar del Lazio non ha dubbi: saranno pure ricchi, ma devono restare dove sono. Cioè nel campo, a spese della comunità romana. Il tribunale amministrativo ha infatti accolto il ricorso presentato da due nomadi del campo rom di Via di Salone avverso il decreto di allontanamento, disposto nei loro confronti da Roma Capitale. A renderlo noto sono stati il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e il vicesindaco e assessore alle politiche sociali, Sveva Belviso nel corso di una conferenza stampa convocata ieri mattina. “La sospensiva del Tar – ha spiegato Belviso – sarà valida fino al 24 aprile. Per noi è una condizione inaccettabile perché queste persone non hanno il diritto di stare in quel campo dato che hanno più di 100 mila euro sul conto corrente”. A rincarare la dose ci ha pensato il sindaco. “E’ un provvedimento molto negativo – ha aggiunto Alemanno – perché difende i diritti di due persone che hanno commesso evidenti illegalità: non si può infatti avere conti correnti postali di decine di migliaia di euro e contemporaneamente vivere in un campo nomadi dove dovrebbero risiedere soltanto soggetti fragili. Questo non è un danno solamente a Roma Capitale, ma anche agli altri rom che avrebbero il diritto di stare nei campi. Credo quindi che sia necessario continuare lo sgombero di tutte le persone che stanno nei campi rom con dei redditi molto consistenti, spesso ingiustificati, e che girano con automobili di grossa ci- I Linea Anagnina-Ciampino, è conflitto tra agenzie di trasporti Cotral e Atac in rotta di collisione In ballo ci sono i flussi turistici dell’aeroporto low-cost Ma spunta un debito milionario per la quota Metrebus polemica tra la Cotral e l’Atac. La causa? Nessuno scontro con i prezzi dei biglietti questa volta, ma la nuova corsa extraurbana indetta dall’Atac per collegare la Roma-Anagnina con la stazione di Ciampino. A sollevare il caso è stato il consigliere di amministrazione della Cotral Spa, Paolo Toppi: ''Gravissima la decisione di Atac di attivare una linea in sovrapposizione con il servizio extraurbano effettuato da Cotral. Ritengo che sia un atto molto grave visto che – ha aggiunto - l'istituzione della nuova linea Atac incide su comuni già serviti da Cotral Spa e, nella fase attuale di razionalizzazione della rete con l'obiettivo di evitare sovrapposizioni di linee di diversi vettori di trasporto pubblico, risulta incomprensibile questo atto da parte dell'azienda capitolina''. A tal proposito il consigliere Toppi si chiede: ''Come non mai, emerge l'esigenza di un'agenzia unica della mobilità a livello regionale al fine di evitare tali sovrapposizioni che richiedono costi maggiori con il conseguente sperpero di denaro pubblico?''. Ma la vicenda non finisce qui. Toppi rincara la dose rispetto a dei proventi che l’agenzia del Comune di Roma deve all’azienda regionale: ''Consiglierei ad Atac, piuttosto che attivare nuove linee, di usare maggiore precisione nel corrispondere a Cotral Spa gli incassi della vendita dei titoli di viaggio Metrebus che, ad oggi, ammontano a quasi 40 milioni di euro non ancora versati''. Mentre le società alla mobilità del campidoglio e regionale se ne danno di santa ragione, i servizi offerti sono sempre più scadenti. A pagarne le spese, i soliti pendolari. Giuseppe Sarra È lindrata”. Il decreto di allontanamento, hanno specificato Alemanno e Belviso, interessa 50 nomadi e la sospensiva del Tar sarà valida soltanto per i due soggetti che hanno presentato il ricorso. Per gli altri, ha proseguito Alemanno, “i vigili hanno già notificato il decreto di allontanamento. Ora occorrerà verificare la sua attuazio- ne”. “In una situazione come quella che stiamo vivendo – ha concluso Belviso – in cui abbiamo una grave carenza di risorse, questa vicenda diventa veramente inaccettabile perché ci sono altre persone che sono realmente in difficoltà, che non hanno un tetto e che lottano per la sopravvivenza”. Bruno Rossi STANGATA SULLE ASSICURAZIONI MANIFESTAZIONE DAVANTI A PALAZZO CHIGI L’ultimo “regalo” della Provincia: Monti mani-di-forbice è tornato: imposta Rc auto più cara del 28% via i soldi alle vittime della strada Alla tassa più alta va aggiunto l’aumento delle polizze stabilito dalle compagnie a Provincia, specie quella di Roma, non dovrebbe esistere più o quantomeno dovrebbe svolgere i classici lavori di ordinaria amministrazione, tipici di un ente commissariato e avviato alla definitiva soppressione. Nel caso relativo alla Capitale non è così, anzi, l’istituzione di Palazzo Valentini, guidata dal commissario straordinario, Umberto Postiglione, è operativa, a pieno regime, e anche senza Zingaretti, non manca di vessare i suoi cittadini. L’ultimo balzello riguarda il prelievo fiscale sulle polizze assicurative di auto, moto e altri veicoli obbligati a tutelarsi per la responsabilità civile, che sale di 3,5 punti percentuali dal 12,5 al 16%, con un aumento dell'imposta del 28 per cento. Un’aliquota tra le più alte d’Italia che prevede un aumento annuale che va dai 10 ai 30 euro per i motocicli e dai 20 ai 40 euro per le autovetture. A queste somme va poi aggiunto l'aumento delle polizze L Fabrizio Santori (La Destra): “Questo Governo non è eletto dal popolo, nessuno tocchi i risarcimenti” Sosteniamo le giuste rimostranze dell’ Aifvs, l’Associazione italiana familiari vittime della strada, contro il tentativo del governo Monti di tagliare i risarcimenti per le vittime di incidenti. E’ intollerabile sopportare ancora le decisioni di un premier cacciato dagli elettori ma che imperterrito continua a bastonare i cittadini. Adesso tocca alle vittime della strada, alle quali si vogliono ridurre i risarcimenti fino a sfiorare il 60 per cento per i danni più gravi. Un decreto ad hoc per favorire le compagnie assicurative, ulteriore affronto alle vittime della strada ed ennesima stangata che rischia di trasformare in tragedia situazioni già difficilissime. E’ una vergogna, Monti faccia quello che la legge gli consente, cioè si limiti all’amministrazione ordinaria e non cerchi di sistemare gli affari di questi o di quelli oltrepassando quelle che sono le funzioni e i poteri attuali del suo “ deciso dalle assicurazioni stesse che oscillano tra il 3 e il 6% in media, con punte fino al 15%. In tempi di crisi economica, con aumenti da ogni dove, si tratta di un rincaro di cui nessuno sentiva la necessità e che si farà sentire maggiormente presso quelle famiglie con più di un veicolo e già alle prese con Imu (la più alta d’Italia) Tari, Irap, Irpef e via dicendo. Se poi a presentare questo nuovo regalino è un ente che da tempo si vanta di “avere una situazione finanziaria solida”, e che si è concessa il lusso di comprare una sede da 260milioni di euro, con i soldi dei contribuenti, il paradosso è ancora più grande. Ugo Cataluddi governo”. Lo dichiara in una nota il presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale e consigliere regionale Fabrizio Santori, intervenuto a sostegno dell’Associazione italiana familiari vittime della strada, che ha manifestato oggi davanti a palazzo Chigi. “Basta spremute di cittadini per gli indecenti cocktails di banche, assicurazioni e governanti compiacenti. La tutela dei più deboli e la garanzia dei diritti delle vittime della strada è un imperativo che non deve essere mai dimenticato e che l’amministrazione ha il dovere di rispettare. Basta tagli inutili, si sfrondi invece là dove il risparmio sarebbe congruo e l’operazione avrebbe un senso: per esempio sul numero dei manager delle compagnie assicurative e sui loro benefit e stipendi a favore delle polizze e dei risarcimenti”, conclude Santori. Robert Vignola 7 Mercoledì 3 aprile 2013 Italia Pd, ancora comportamenti di... manifesta illegalità Sassoli ci ricasca: incartato viale Cristoforo Colombo Le idee non si sgomberano: nasce Spazio Tevere, l’Augustus sul fiume di Roma ra maggio dell’anno scorso quando entrammo all’Augustus, storico cinema romano di Corso Vittorio Emanuele II, chiuso da anni, come tanti altri spazi culturali capitolini e abbandonato nel degrado più totale. Quella mattina da subito iniziammo, come sempre, da una parte un duro e costosissimo lavoro di riqualificazione e messa in sicurezza, dall’altra una trattativa con la proprietà e le autorità competenti per poter restituire alla cittadinanza uno spazio sociale “liberato” dalla speculazione e dalla lunga mano di qualche centro commerciale o Bingo di turno. 11 mesi di Augustus sono stati 11 mesi di lotta e militanza, di passione e condivisione, di lavori e calcinacci, di vernice e tramezzi, di turni e nottate in bianco. Da maggio a settembre quello che sembrava un “gigante morente” ha ripreso vita e iniziato la sua attività: teatro, convegni, conferenze, presentazioni di libri e riviste, feste “No Dope”, ballo senza sballo (nostro progetto contro l’uso delle droghe nelle discoteche, a favore di un sano divertimento all’insegna del comunitarismo e della partecipazione). In pochissimo tempo il Nuovo Cinema Augustus è diventato un polo per tutta la cultura alternativa. Di contro abbiamo avuto un interlocutore (la proprietà dell’ex cinema) sordo ad ogni trattativa, dimostrando una totale ed immotivata chiusura ad ogni nostra proposta e, oltretutto, dando seguito a provvedimenti giudiziari repressivi, di solito molto lunghi in Italia, contrariamente celeri in questa occasione. Così, lunedì mattina 25 marzo i blindati della Polizia e dei Carabinieri sono arrivati alle porte dell’Augustus e l’hanno sgomberato da chi gli aveva ridato vita, da chi lo aveva riqualificato, riconsegnandolo a chi, con molta probabilità, continuerà a tenerlo chiuso per farlo svalutare (vecchio gioco speculativo) o lo affitterà a qualche multinazionale. Vogliamo precisare, ad onor di cronaca, che l’arrivo dei blindati è stato accolto dagli applausi degli occupanti del Valle. Come sempre i “compagni" si sono dimostrati servi del sistema, nonostante facciano finta, in modo palesemente ipocrita, di combatterlo. Noi, a differenza loro, mai abbiamo chiesto la chiusura degli spazi sociali E e neanche in quella occasione lo abbiamo fatto, dimostrando ancora una volta uno stile che ha radici profonde nella nostra cultura sociale, distante anni luce, per fortuna, dalla loro. Allo stesso modo non abbiamo ritenuto opportuno mandare comunicati stampa vittimistici né chiedere soccorso al deputato o consigliere “amico”; al contrario abbiamo subito reagito, come è nostra usanza, rimboccandoci le maniche. Ci siamo messi alla ricerca di un altro spazio romano abbandonato, lasciato nel degrado, da riqualificare, da “liberare” dalle mire di qualche noto palazzinaro e ripartire con la nostra militanza sociale. In 24 ore la missione è stata compiuta: martedì 26 eravamo già dentro l’ex Cral del Poligrafico dello Stato sul Lungo Tevere dell’Acqua Acetosa, abbandonato da anni, coperto dal fango del Tevere e divenuto una discarica a cielo aperto. Risultato? E’ nato Spazio Tevere, l’Augustus sul fiume di Roma, sotto il Ponte di Corso Francia, da cui possiamo vedere le aquile di marmo e la lupa romana che ci guarda con amore. Sono già attivi il teatro ed il Cineforum; iniziati i lavori per la palestra popolare; puliti gli spazi comuni. Abbiamo dimostrato ancora una volta che l’unica risposta all’antipolitica è la militanza sociale e la ricetta vincente è la partecipazione, senza sosta, tregua e sonno. In una settimana non c’è più, nonostante il tempo avverso, né fango né tutta quella spazzatura e quei rifiuti che avevano trasformato gli argini del Fiume Nostro in una discarica abusiva. Ora siamo qui, in un luogo pubblico e da subito chiediamo alle Autorità l’assegnazione del posto, così come tanti altri spazi pubblici abbandonati sono stati assegnati ad associazioni o gruppi della "sponda" opposta, anche perché, da Casa Italia all’Augustus, abbiamo sempre dimostrato con i fatti che le nostre sono azioni sociali concrete, rivolte alla cittadinanza, per la gente. Senza nascondere mai il nostro colore politico – siamo la Destra – non abbiamo mai chiuso le porte in faccia ad alcuno, perché a differenza degli altri siamo forti dei nostri valori. Le idee non si sgomberano. Lunga vita a Spazio Tevere, l’Augustus sul fiume di Roma! Giuliano Castellino Sfilza di “faccioni” del candidato alle primarie sui bandoni del cantiere dell’Acquario all’Eur e il buongiorno si vede dal mattino, caro David Sassoli, per i cittadini che vorrebbe rappresentare, c’è poco da stare allegri. Di questa maldestra campagna elettorale, infatti, il messaggio che sicuramente è stato recepito maggiormente dall’elettorato romano, è il totale disprezzo delle regole del candidato alle primarie. Quelle comunali, quelle del suo partito e quelle del buon senso. In barba a richiami della commissione di garanzia del Partito Democratico, alle polemiche con gli altri candidati (Marino e Gentiloni) e agli appelli volti ad un suo ritiro dalla competizione del 7 aprile, l’indomabile Sassoli continua ad imbrattare la città con i suoi manifesti abusivi. Alle 8,30 di martedì mattina, infatti, i muri davanti al cantiere dell’acquario, sulla Cristoforo Colombo, erano già invasi dalle immagini raffiguranti l’ex giornalista, come documentato dal video pubblicato dal blog “Degrado Esquilino”. Il povero Sassoli evidentemente deve essere ancora vittima di malfattori che a sua insaputa riempiono la città con i suoi manifesti. Per colpa di questi ignoti infatti, l’aspirante sindaco S si era beccato un richiamo “formale” da parte della commissione garanzia del comitato Bene Comune, la quale lo aveva diffidato circa il reiterarsi di tali comportamenti. Una diffida presa così seriamente che passate le festività pasquali gli attacchini si sono già rimessi al lavoro per accertarsi che a nessuno sfugga il bel viso dell’eurodeputato. E chissà che geniale motivazione addurrà anche stavolta. Magari è la volta buona che il famoso “senso di responsabilità” di cui si riempiono la bocca gli esponenti democratici, verrà usato davvero e il buon Sassoli si farà da parte, non forte promesse post elettorali, bensì per dimostrare che se le regole non vengono rispettate i primi a a dover renderne conto sono coloro che chiedono il nostro voto e che si millantano promotori di chissà quali cambiamenti. Ma siamo sicuri che questo non avverrà. Sassoli continuerà indisturbato la sua campagna elettorale e dal partito riceverà una ramanzina a nulla più. “Non lo faccio più, non è colpa mia” risponderà lui, prima di tornare a promettere grandi cambiamenti per Roma. A cominciare dalla lotta al degrado. DA ROMA E DAL LAZIO Fiumicino Nazzano Romano Inondazioni, via ai lavori al Passo della Sentinella Sgozza quattro cuccioli e li getta nel cassonetto asso della Sentinella, mai più allagamenti da inondazioni del Tevere. O quanto meno è questa la speranza, dopo che ieri mattina iniziati i lavori per la messa in sicurezza del Vecchio Faro e della zona già al centro di polemiche e disastri mancati per un soffio più volte negli anni passati. “I lavori – ha spiegato l’assessore all’ambiente del comune aeroportuale, Gino Percoco – riguarderanno il potenziamento della scogliera a mare più esterna, lungo il piazzale del Vecchio Faro, la creazione di un piede più lungo in grado di rompere con maggior efficacia le onde che sono causa degli allagamenti di strade e case. Sarà inoltre saturato il cosiddetto ‘canaletto’ che, con i venti di scirocco, trasporta l’acqua, facendola tracimare nell’abitato di Passo della Sentinella”. Gli interventi, di competenza dell’Ardis, l’agenzia regionale per la difesa del suolo, dureranno circa novanta giorni. I lavori riguarderanno anche la pulizia dei numerosi detriti trasportati dal Tevere durante le continue piene. Il sindaco Mario Canapini si è detto soddisfatto “per l’attenzione che l’Ardis e il responsabile della protezione civile regionale hanno mostrato al problema, attivandosi per reperire, in poco tempo, i fondi e dar seguito alle nostre sollecitazioni e agli impegni concordati”. U P na storia che ha destato sconcerto e che potrebbe portare molti guai all’ignobile autore di quel gesto. Ha sgozzato quattro cuccioli di pastore maremmano e li ha poi buttati all'interno di un cassonetto a Nazzano, un paese nella provincia di Roma. Si tratta di un egiziano di 50 anni, che lavora come operaio all'interno di una fattoria, e che è stato rintracciato dai Carabinieri al termine di un'indagine partita dopo la denuncia presentata da alcuni passanti che avevano notato la scena. I militari della Stazione di Torrita Tiberina, hanno individuato il responsabile che hanno poi denunciato per maltrattamenti e uccisione di animali. Una denuncia è stata presentata anche dalla Lav, la Lega antivivisezione presso la Procura di Rieti che ha ora disposto un'autopsia sui corpi dei quattro cuccioli. Secondo i volontari animalisti, l’uomo si era ripetutamente vantato, in pubblico, al bar, dell’azione commessa. AI militari che lo hanno interrogato l'immigrato ha invece raccontato di aver ucciso i cani, sgozzandoli, e di averli poi riposti nel cassonetto senza riuscire a dare una motivazione. I corpi dei cuccioli sono stati prelevati dal personale della Asl di Rignano Flaminio. R O M A T E S T I M O N E P R I V I L E G I ATA D E L L A C U LT U R A Via Margutta, caput artis Parte un’iniziativa biennale che vuole promuovere le opere più importanti create nel Paese l 2013 sarà l’ Anno Marguttiano. Si chiama “Un anno insieme per vivere l’arte” infatti l’iniziativa biennale che nasce nella storica via di Roma e che vuole promuoverla nell’ambito del turismo culturale. La manifestazione è patrocinata da Roma Capitale Assessorato alle Politiche culturali e centro storico, Regione Umbria, Provincia di Frosinone ed è sostenuto da Enrico e Tiziana Todi dell’ Associazione Internazionale Diletta Vittoria, dall’arch. Laura Pepe dall’Associazione Internazionale di Via Margutta, da Grazia Marino della P&G Events. La presentazione della manifestazione oggi alle ore 15,30, nella sala Protomoteca del Campidoglio: a presentare l’evento il giornalista Andrea Velardi con l’ausilio visivo del video “Omaggio a Roma” di Franco Zeffirelli. Saranno presenti i più grandi esponenti del mondo I dell’arte e della cultura, come Salvatore de Pasquale, celebre autore televisivo, produttore discografico, autore musicale, scrittore ma anche un artista che si dedica con passione alle arti figurative; ancora la pittrice marguttiana Eva Fischer, e i familiari di noti artisti come Romana Severini, figlia del famoso pittore futurista Gino Severini, Lola Mastroianni, Erminia Manfredi e Francesca di Castro. Non mancherà all’appuntamento lo storico fotografo della “Dolce vita” Rino Barillari. Saranno presenti anche vari organi istituzionali di Roma Capitale come l’on. Antonio Gazzellone Delegato del Sindaco al Turismo, nonchè dei territori circostanti come l’ on. Fabrizio Bracco, Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Umbria, l’on. Claudio Caparrelli Assessore della Pubblica Istruzione della Città di Frosinone e inoltre il prof. Biagio Cacciola accademico di Cassino e docente del Liceo artistico di Frosinone Anton Giulio Bragaglia. Saranno inoltre presenti il prof. Martin Nkafu Mnkenkia direttore del dipartimento Centro studi Africani dell’ Università Pontificia Lateranense, l’ing. Maria Carla Traversari (responsabile del progetto della Provincia di Frosinone, Via Sancti Benedicti per la valorizzazione artistica e turistica dei luoghi e delle abazie benedettine, da Roma a Montecassino) e il prof. Simone di Gennaro accademico dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale. Direttore artistico del progetto la dr.ssa Sabina Caligiani,giornalista, giurista e assieme alla dott.ssa Cristina Mandosi anche lei giornalista e dottoranda di ricerca alla Pontificia Università Gregoriana. Francesca Ceccarelli 8 Mercoledì 3 aprile 2013 Italia Milano – I pm puntano ad una condanna esemplare DAL NORD Reggio Emilia - Violenza in famiglia Frusta il figlio con un cavo elettrico: arrestato Contro una giustizia che troppo spesso ha dato sconti di pena inaccettabili arriva finalmente una proposta che “soddisfa” le vittime L Stupratore seriale: chiesti 122 anni di carcere di Carlotta Bravo vrebbe consumato 22 violenze sessuali in strada e altrettante rapine, per questo nei confronti di un egiziano che ha operato in modo quasi indisturbato a Milano è stata chiesta una condanna esemplare a 122 anni di carcere. Lui è un elettricista di 28 anni, Sameh El Melegy arrestato la scorsa estate in corso Lodi, dove risiedeva. Da quanto appurato dalle forze dell’ordine, colpiva sempre nella stessa maniera: girava in bicicletta, ma aggrediva però a piedi le vittime lasciando il mezzo poco distante e seguendole a piedi fino a trovarsi in una strada buia e vuota. Poi le apostrofava con frasi volgari e le costringeva a un rapporto, a volte minacciandole anche con un coltello: poi si dava alla fuga sottraendo A inoltre i cellulari e altri oggetti alle malcapitate. A tradire lo stupratore seriale è stata proprio la sua bicicletta dotata di un copriruota rialzato, simile a un alettone. Una pena esemplare quella che è stata chiesta l’altro giorno nel corso dell’udienza preliminare quando la requisitoria pronunciata dai pm Cristiana Roveda e Gianluca Prisco ha portato a una richiesta di condanna pari a ben 122 anni di carcere. Numeri certamente mai sentiti per la giustizia italiana che sempre più spesso si rende protagonista di pene leggere sulla base di buona condotta o sconti particolari, decisioni che lasciano nello sconforto le vittime. Vittime che invece questa volta possono avere giustizia. In realtà comunque è bene precisare che una pena così elevata è destinata a scendere a 30 anni, dal momento che se- condo il codice è questo il tetto massimo che può essere stabilito, anni che nel peggiore dei casi per l’imputato scenderanno comunque a 20 perché egli, avendo scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato, avrà per legge automaticamente diritto allo sconto di un terzo. Ma intanto a destare attenzione è il segnale che la procura vuole dare contro chi si macchia di questi reati. Come riporta “Milano Oggi” i pm vogliono quindi che il giudice Annamaria Gatto nel momento in cui si troverà a decidere la condanna escluda che le varie violenze e le annesse rapine di portafogli e cellulari possano essere inquadrate in un “unico disegno criminoso” (secondo la legge nel caso in cui ci siano più reati dello stesso tipo si ha la possibilità di avere una pena in base al reato più grave) ed è per questo che propongono di “negare la continuazione tra i reati, ma di farne il cumulo artimetico arrivando quindi a quota 122 anni di carcere”. Il giorno della sentenza, spiega sempre il sito locale, il giudice dovrà anche decidere sia sui risarcimenti di mezzo milione di euro a testa chiesti dall’avvocato Patrizio Nicolò per sei delle vittime costituitesi con lui parte civile, sia sull’eventuale risarcimento al Comune di Milano, per il quale al momento il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile per danni all’immagine: “l’elevato numero di aggressioni a scopo sessuale” e soprattutto il fatto che siano avvenute tutte “per strada” rendono per il giudice “evidente” come conseguenza potenziale “il discredito alla sfera funzionale del Comune” e “il grave detrimento all’immagine pubblica” della città. a serenità della Santa Pasqua è stata interrotta dalle urla di un bambino e dal rumore secco delle frustrate inferte nel suo corpo. È accaduto poco dopo le 20 di domenica in un comune della provincia di Reggio Emilia dove sono stati proprio alcuni cittadini a dare l’allarme ai carabinieri del comando provinciale locale, immediatamente dirottato su una pattuglia del posto che di lì a poco è giunta nella “casa dell’orrore”. Una storia di violenza familiare: il padre senegalese ha preso a frustate il figlioletto, di 8 anni, con un cavo elettrico causandogli lesioni e ferite in tutto il corpo. I carabinieri sono stati accolti dall'uomo che ha giustificato le urla parlando di un litigio avvenuto poco prima tra la moglie ed il figlio, poi uscito per andare a giocare a pallone con gli amici. Versione che non ha convinto le forze dell’ordine che hanno chiesto di entrare in casa: lì la tremenda scoperta. Nel bagno di casa, all'interno della vasca, rannicchiato e con evidenti ferite in tutte le parti del corpo, c'era il bambino in lacrime che è stato subito soccorso ed affidato alle cure del 118. Portato in ospedale, il bambino è stato ricoverato con una prima prognosi di 30 giorni per le ferite riportate su tutte le parti del corpo. A seguito della perquisizione del cesto della biancheria, i carabinieri, hanno inoltre scoperto il temibile strumento utilizzato: ovvero un cavo elettrico lungo un metro e mezzo e dello spessore di 1,5 cm, usato a mo’ dì frusta sulla schiena del pargolo. I genitori sono stati condotti in caserma e i carabinieri a quel punto hanno avviato le dovute indagini. "Dovevo educarlo" è stata questa la risposta dell’operaio senegalese di 45 anni che è stato arrestato e condotto in carcere per abuso di mezzi di correzione e disciplina, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. In manette è finita anche la madre, il piccolo è stato portato in ospedale dove soggiornerà fino a quando le ferite non si saranno risanate. B.F. RIMINI RAVENNA Albergatori infuriati con i meteorologi Soffocata in casa, sospetti sul compagno n milione di danni. È quello che gli albergatori della riviera romagnola, in particolare di Rimini, vogliono chiedere ai meteorologi. Perché questi hanno previsto pioggia battente per il Ponte di Pasqua, e quelli non hanno incassato soldi nonostante il sole abbia più volte fatto capolino. La conferma arriva dal presidente dell’associazione albergatori di Rimini, Partizia Rinaldis. “Sì, ho contattato gli avvocati e sentito Provincia e Regione”. Il problema sono le disdette dei clienti giunte “in seguito alle previsioni meteo: hanno creato un danno pesantissimo a livello patrimoniale”. Certo azeccare le previsioni meteo non è mai stato facile ma la Rinaldis fa scudo: “Hanno la possibilità di essere meno superficiali, invece, per sicurezza, si tengono sul versante più pessimistico senza tenere conto dell'eventuale danno patrimoniale. Poi vorrei sapere perché sul canale telematico, come gli smartphone, non vengono aggiornate automaticamente le previsioni: anche su questo punto c'è qualcosa da dire”. Di qui la prima stima, che parla appunto di un milione di euro di danni, per mancati introiti, al settore turistico-alberghiero, indotto compreso. “Se facciamo un conto 'della serva', considerando 30 persone ad albergo per due giorni per 300 alberghi a una media di 45 euro, direi che siamo sugli 800 mila euro; con l'indotto sul territorio si arriva sul milione di euro”. giallo a Ravenna attorno alla morte di una infermeria dell’azienda sanitaria locale, ma forte è il sospetto che si sia trattato del tragico epilogo dell’ennesima storia di violenza domestica. Il cadavere di una donna è stato trovato ieri in mattinata sul letto nella casa che condivideva da qualche tempo col suo compagno (entrambi sono romeni) in via Bozzi a Ravenna, non distante dal tribunale. Il ritrovamento è stato fatto dai carabinieri su segnalazione dei vicini. L'uomo, trovato che vegliava il cadavere, è stato portato in caserma per essere interrogato e fornire chiarimenti: alla fine della lunga giornata di ieri, nei suoi confronti è stato disposto il fermo giudiziario. La morte dovrebbe risalire ad alcune ore prima, forse alla notte di Pasquetta. Per ora gli inquirenti non escludono né il suicidio né l'omicidio. In base alle risultanze dell’esame esterno della salma, immediatamente disposto, la donna sarebbe deceduta per asfissia. Segni attorno al collo fanno propendere per l'omicidio per strangolamento, anche se non è stata ancora ufficialmente scartata la pista del suicidio. La vittima si chiamava Adela Simona Andro, 36 anni, lavorava come infermiera per la locale azienda sanitaria. Il compagno, un connazionale appassionato di boxe, è stato trattenuto a lungo in caserma dai carabinieri, ma anche altre persone sono state sentite. B.R. U È 9 Mercoledì 3 aprile 2013 Italia DAL CENTRO E DAL SUD Benevento - Irregolarità emerse in territorio campano e molisano Napoli: in manette quatto persone Appalti pubblici truccati: 11 arresti Falso avvocato truffava anziani Le gare prese in esame sono oltre 50 per un giro d’affari di venti milioni di euro L’uomo spingeva le vittime a consegnare somme in denaro per coprire presunti incidenti di parenti di Barbara Fruch V ei persone in carcere, cinque agli arresti domiciliari, due fermi e nove imprese di costruzioni edili coinvolte. Una catena di arresti, che si sono susseguita dalle prime ore di ieri mattina, che ha portato le manette ai polsi di imprenditori ed amministratori di alcune società accusati di associazione a delinquere con turbativa di appalti nell’ambito urbanistico ed edilizio. È questo quadro generale dell'operazione “Baffo d’oro” eseguita dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento e della Compagnia di Montesarchio, a conclusione di un'attività investigativa iniziata dalla Squadra Mobile della Questura di Campobasso e durata ben cinque anni. L’inchiesta avrebbe fatto luce su numerosi casi di appalti truccati o comunque sospetti e si sarebbe concentrata sugli anni che vanno dal 2002 fino ad oggi. I reati contestati, a vario titolo, dunque sono quelli di S associazione per delinquere finalizzata alla turbativa di numerose gare d’appalto pubbliche nel settore edilizio e urbanistico, bandite nel territorio campano e molisano. Le gare di appalto prese in esame sono oltre 50 per un valore di circa 20 milioni di euro e hanno riguardato la realizzazione di opere pubbliche, in particolare piazze, strade, marciapiedi, piscine, stadi, lavori di recupero dei centri storici, scuole, fabbricati comunali, cimiteri e acquedotti. Nel gruppo di persone finite nel mirino delle forze dell’ordine ed ora in cella c’è anche Giuseppe Ciotta, 59 anni, soprannominato “baffo di ferro”: secondo gli inquirenti sarebbe il capo del sodalizio, nonché particolarmente vi- cino alla malavita organizzata ed in particolare collegato al “Clan Pagnozzi” di San Martino Valle Caudina (Avellino). Ora si dovrà verificare quali siano le responsabilità degli arrestati e se vi siano altre persone coinvolte nel giro degli appalti truccati o che comunque abbiano provocato, nel tempo, gravi turbative nelle gare pubbliche. enivano avvicinate da un falso avvocato che li convinceva a pagare cifre molto alte, anche fino a 15mila euro, per coprire presunti incidenti causati dai loro familiari, sprovvisti, sempre secondo l’“avvocato”, di Rc Auto. Le vittime erano tutti anziani, aggirati dai truffatori, credendo di poter evitare per i loro cari eventuali conseguenze penali. I carabinieri hanno arrestato la scorsa notte 4 persone a Napoli ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle truffe, sostituzione di persona e falsità in registri e scritture private. Nel corso di indagini coordinate dalla Procura di Napoli, i militari dell’Arma hanno accertato oltre 30 episodi di truffa, tutti ai danni di persone anziane che venivano, per l’appunto, avvicinate da un falso avvocato che comunicava loro che parenti stretti senza assicurazione RC auto erano coinvolti in un incidente stradale, convincendole a consegnare a lui somme di denaro fino a 15mila. Le indagini sono partite dalla denuncia di una 93enne a cui la banda ha sottratto ben 5.700 euro. Decine poi gli episodi scoperti dai carabinieri fino a marzo scorso, l’ultima truffa ha preso di mira una ultraottantenne a cui sono stati portati via 16mila euro per “aiutare il nipote”. Il meccanismo della truffa era semplice e collaudato: Gennaro Piccirillo, 36 anni, si procurava schede telefoniche intestate a cittadini stranieri da Nunzio Esposito, 55 anni, e Raffaele Caiazzo, di 36 (rispettivamente titolare e dipendente di un centro di telefonia ora sotto sequestro). Poi sceglieva le potenziali vittime e telefonava fingendosi avvocato, raccontando di un incidente grave ma senza conseguenze fisiche di un congiunto della vittima, che poteva evitare guai versando un risarcimento in contanti. Se l’anziano non era convinto, lo invitava a richiamare sul cellulare per parlare con il figlio o il nipote, imitandone poi la voce mentre in sottofondo si sentivano sirene di ambulanza e chiasso. Ottenuto l’assenso, mandava Nunzio Maranta, 26 anni, per ritirare la somma. Piccirillo selezionava le sue vittime tra gli anziani del quartiere di Chiaia, “salotto buono” di Napoli, e qualche volta adescava anche 50-60enni, preferendo però gli over 70. Oltre agli arresti, i carabinieri hanno eseguito anche perquisizioni e sequestri, trovando grosse somme di denaro e oggetti preziosi, in particolare a casa di uno degli indagati sono stati rinvenuti oltre 100mila euro in contanti. Sotto sequestro anche i conti correnti dei quattro. B.F. Cercateci e ci troverete ovunque. All’indirizzo www.ilgiornaleditalia.org, con un portale all news ed un giornale sfogliabile e scaricabile on-line. Siamo anche su Facebook all’indirizzo: www.facebook.com/ilgiornaleditalia.portale. Siamo anche abili cinguettatori, su Twitter, @Giornaleditalia. Tutti i nostri video sul canale Youtube, Il giornale d’Italia. Se volete scriverci, potete farlo all’indirizzo e-mail: [email protected] 10 Mercoledì 3 aprile 2013 Il dramma della disperazione Avvelena la figlia e tenta il suicidio La donna prima di lanciarsi dal balcone ha fatto ingerire del diserbante alla piccola na Pasquetta da dimenticare per una famiglia di Carovigno, distrutta dal dolore a causa del folle gesto di una madre probabilmente disperata. Una bambina di tre anni è morta in ospedale dopo essere stata trovata in fin di vita nella sua abitazione, in via Monteverdi, a Carovigno (Brindisi). Si trova invece ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi, dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico a Ostuni, Francesca Sbano, la madre di 32 anni. È stata proprio lei, lunedì sera ad avvelenare la figlia con del diserbante per poi tentare il suicidio gettandosi dal secondo piano della sua abitazione. A dare l’allarme al 118 sono stati alcuni familiari che abitano nei pressi dell’abitazione, in particolare la sorella risiede al piano di sotto rispetto a quello dal quale si è gettata la donna. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale del 118. La lettera trovata dai soccorritori – “Vado via, porto mia figlia con me”. Un messaggio inequivocabile quello lasciato da Franca Sbano, scritto probabilmente pochi attimi prima di avvelenare la figlioletta e di gettarsi nel vuoto, e trovato dai soccorritori in casa. La lettera è stata sottoposta a sequestro ed è ora a disposizione del pm Pierpaolo Montinaro che a breve conferirà l’incarico per l’autopsia sul corpo della bambina. Trovato un flacone di diserbante vuoto - La piccola Benedetta U (questo il nome della bimba) è stata trovata agonizzante, probabilmente avvelenata con una dose letale di diserbante. Nel bidone della spazzatura ispezionato dai carabinieri sarebbe stato infatti rinvenuto un flacone vuoto della sostanza: la donna avrebbe fatto ingerire il liquido alla figlia, tracce del diserbante infatti sono state trovate anche vicino al corpicino. Nessuna traccia di violenza in casa – All’inizio i parenti avevano pensato che la bambina fosse morta in seguito a un rigurgito e che la madre potesse essersi gettata dal secondo piano per la disperazione. Poi gli inquirenti, dopo aver sentito alcune persone, hanno cominciato ad avere un quadro più chiaro e drammatico. Il contenuto del biglietto e il flacone di diserbante rinvenuto ha consentito infatti ai carabinieri di San Vito dei Normanni, che conducono le indagini coordinate dalla Procura di Brindisi, di escludere l’ipotesi che la bambina sia morta a causa di un malore o di un incidente domestico. Nell’appartamento comunque non vi erano segni di effrazione o tracce di violenza. Il motivo - A quanto si è appreso, Francesca Sbano era separata dal marito da dicembre, una condizione però che non avrebbe mai accettato. Potrebbe essere questa infatti la ragione dell’insano gesto della 32enne. Madre e figlia vivevano da sole nell’appartamento. Barbara Fruch Italia DAL SUD Un’altra vittima della pessima condizione economica e la politica resta a guardare La crisi uccide ancora. Si toglie la vita Edoardo Bongiorno I debiti sarebbero la causa principale del folle gesto. ''Perdonatemi Isabella e Manuela...'', ha scritto alla moglie e alla figlia il noto imprenditore delle Eolie di Giuseppe Sarra asta, è tempo di agire. Mentre le forze parlamentari si confermano “irresponsabili”, incapaci di trovare una sintesi per temporeggiare la grave situazione del Paese e vengono “commissariate” dal Presidente Napolitano con i dieci saggi, la disperazione serpeggia sempre più tra la gente. Aumentano quotidianamente i suicidi di imprenditori, operai e semplici cittadini “strozzati” dagli interessi delle banche e dalle cartelle di Equitalia. Poco importa se lo spread è sceso: la gente ha fame. L’Italia è a due passi dal baratro. La situazione si è complicata vertiginosamente. Ieri mattina anche uno degli operatori turistici più importanti delle Eolie, Edoardo Bongiorno di 61 anni, si è tolto la vita. Ha deciso di farla finita nel noto albergo “Hotel Oriente”. Le cause? La profonda crisi economica del settore. A Pasquetta altri due hotel “storici”, “Le Sables noires” e “l’Eolian hotel” a Vulcano, avevano annunciato la chiusura. L’imprenditore lascia la moglie e una figlia. Alle Eolie era conosciutissimo. Noto alle cronache per essere il figlio di Leonida Bongiorno, un partigiano divenuto famoso per la storia d'amore con la figlia di Benito Mussolini. L’editorialista de “La Stampa” Mar- B cello Sorgi ci scrisse anche un libro, ''Edda Ciano e il Comunista di Lipari'' che ispirò anche una fiction di Raiuno. Dalle prime ricostruzioni degli inquirenti, l’uomo si è recato all'alba nel suo albergo di via Marconi, dove erano in corso i preparativi per l’inizio della nuova stagione. Dopo essere salito sul furgone si è tolto la vita con un colpo di pistola, (foto: “Notiziario delle Eolie”). A trovare il cadavere i dipendenti dell’hotel. L’albergatore aveva scritto anche una lettera indirizzata alla moglie e alla figlia: ''Perdonami Dio. Perdonatemi Isabella e Manuela...''. Nelle poche righe Bongiorno farebbe anche riferimento ai debiti che lo hanno portato a compiere il folle gesto. Della vicenda si occupa il sostituto procuratore del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Mirko Piloni.''La situazione attuale, con drastici cali nei ricavi e contemporanei aumenti di costi e di tasse, uniti alle difficoltà delle imprese nei confronti del mondo bancario rischia di spingere alcuni imprenditori a gesti estremi''. Così il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha commentato il suicidio dell’imprenditore Edoardo Bongiorno. ''Le difficoltà sono ancora maggiori per quegli albergatori che negli ultimi anni – ha spiegato - hanno affrontato ristrutturazioni e che quindi si sono indebitati. Federalberghi è vicina alla famiglia del nostro collega''. Se la perla del Mediterraneo, l’isola di Lipari, naviga in pessime condizioni economiche, in che stato versa il resto dell’Italia? SARÀ TUMULATO IN TOMBA DI FAMIGLIA A NAPOLI L’OPERAZIONE DEI CARABINIERI DI REGGIO CALABRIA Morto Scapagnini, ex Sindaco di Catania e medico di Silvio Berlusconi ‘Ndrangheta: sequestrati beni per 15 milioni i è spento a Roma, dopo pochi giorni di coma per un ictus cerebrale, Umberto Scapagnini, ex deputato del Pdl, per due mandati sindaco di Catania e medico personale di Silvio Berlusconi. La notizia è stata confermata a Catania dal suo legale di fiducia, il professore Guido Ziccone. Da una settimana, Scapagnini era ricoverato a Roma in gravissime condizioni di salute: il 26 marzo aveva avuto un infarto, che aveva aggravato un quadro clinico già compromesso da un ictus. Scapagnini era infatti ricaduto nella malattia che lo aveva colpito già due anni fa (un tumore) a causa del quale si era sottoposto ad un delicato intervento turistico che per alcuni mesi gli paralizzò una parte della faccia. Il medico, tuttavia, all’epoca aveva rassicurato tutti dicendo di avere sconfitto il cancro e pubblicando anche un libro in cui raccontava la sua vittoria: “Il cielo può attendere”. Un tumore che invece è tornato e se lo è portato via. Il farmacologo S era famoso per le sue cure antiaging ma anche per le inchieste per le quali era stato indagato dalla magistratura del capoluogo siciliano in merito a finanziamenti erogati. Il suo motto era: “Il politico e il medico fanno la stessa cosa - spiegava Scapagnini - danno soluzioni ai problemi della gente” ed è per questo che, dopo essere stato operato di tumore, nonostante le difficoltà fisiche aveva scelto di continuare attivamente a vivere la politica. Non sono poi passate inosservate le sue battute sul Cavaliere, suo paziente ed amico, del quale ha detto: “Tecnicamente è quasi immortale: con il mio elisir ha 12 anni di meno, ha l’attività mentale e sessuale di un cinquantenne”. Aggiungendo poi a uso e consumo dei “nemici” del suo illustre paziente: “Non si illudano, ci seppellirà tutti”. Umberto Scapagnini sarà tumulato a Napoli presso la tomba di famiglia. Proprio nel capoluogo partenopeo era nato il 16 ottobre 1941. B.F. Messi i sigilli a imprese e conti correnti appartenenti a Matteo Gaietti, affiliato alla cosca Nasone-Gaietti di Scilla n sequestro milionario quello effettuato dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e il personale del centro operativo della Dia (Direzione Investigativa Antimafia) ieri mattina a Matteo Gaietti, affiliato alla cosca Nasone-Gaietti di Scilla. Il provvedimento, emesso dal tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Dia, ha portato, quindi, al sequestro di imprese e conti correnti, per un ammontare di oltre 15 milioni di euro. Un nuovo duro colpo inferto all'organizzazione mafiosa calabrese che si aggiunge al decreto di sequestro preventivo, emanato lo scorso 28 marzo, a carico di Rocco Musolino, imprenditore del settore boschivo nel Reggino. L’attività, finalizzata all’individuazione dei patrimoni illecitamente accumulati dagli affiliati alla cosca di ‘ndrangheta “Nasone - Gaietti”, trae gli elementi probatori dalle risultanze in- U vestigative dell’operazione “Alba di Scilla” , con la quale i militari, il 30 maggio 2012, avevano colpito la ‘ndrangheta scillese. Le attività investigative, svolte dai Carabinieri e coordinate dalla Dda reggina, avevano dimostrato l’attualità dell’esistenza della cosca a Scilla, di delinearne l’organizzazione, la composizione e le gerarchie interne, nonché di individuarne gli obiettivi economici illecitamente perseguiti (in particolare la sistematica richiesta e riscossione del “pizzo” dalle numerose imprese impegnate nei lavori di ammodernamento dell’autostrada A3 Sa-Rc) e le strategie criminali pianificate per raggiungere con la forza di intimidazione del vincolo associativo tali obiettivi (nella specie attraverso danneggiamenti, incendi ed ogni altro atto di tipo intimidatorio all’interno dei cantieri delle ditte oggetto di estorsione). B.F. Società 11 Mercoledì 3 aprile 2013 La primavera sboccia nel lucchese: arriva una kermesse ad hoc VerdeMura 2013, il giardinaggio che passione Ospitata nella città toscana una rassegna che riunisce tutte le novità del settore di Francesca Ceccarelli ucca capitale del verde. Si chiama VerdeMura 2013, la mostra mercato del giardinaggio e del vivere all’aria aperta organizzata dall’Opera delle Mura sulle mura urbane venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 aprile. A sostenere la famosa e importante iniziativa la Camera di Commercio di Lucca e di Ban- L ca del Monte di Lucca: collaborazione che sottolinea il grande eco di pubblico in tutto il territorio. Spiegano l’assessore alla Cultura Patrizia Favati, il presidente di Opera delle Mura Alessandro Biancalana e il direttore di Opera delle Mura Maurizio Tani “VerdeMura è la festa della primavera – dichiarano- ed apre la lunga stagione delle grandi mostre nazionali di giardinaggio. L’appuntamento, giunto alla sua sesta edizione, è ben presente nelle agende di vivaisti, collezionisti appassionati e amanti del mondo vegetale di tutta Italia come testimoniato dai più di 15.000 visitatori della scorsa edizione. La risposta che abbiamo ricevuto da appassionati e addetti ai lavori è ottima. Ci auguriamo che le condizioni metereologiche siano favorevoli, in alternativa studieremo un piano “B” già a partire da martedì quando potremmo contare su previsioni più precise”. Ancora una volta la splendida cornice di Lucca è stat scelta come particolare cornice della manifestazione: circa 140 espositori situati sul baluardo San Martino, sulla cortina della vicina porta Santa Maria, nelle cannoniere, sugli spalti prospicienti. Sul posto vivaisti di piante e specie orticole, arbusti, bulbi, attrezzi e arredi per il giardino e per l’orto, ma anche alcune eccellenze gastronomiche del nostro territorio. Uno spazio articolato e ricco di panorami sulla città e sul paesaggio circostante in cui ammirare colori bellezza e fragranze per il giardino di primavera. Anche quest’anno presenti tra gli stand varie sezioni di approfondimento de- DESIDERATE UN ORTO DOMESTICO? LA TECNOLOGIA CI DÀ UNA RISPOSTA dicate al mondo vegetale : i variopinti Ranuncoli, uno dei generi vegetali più popolari che caratterizzano questa stagione con uno dei massimi produttori del settore (Biancheri Creations); una mostra dedicata alla Bougavillea arbusto sudamericano dalle generose fioriture (in collaborazione con vivaio siciliano Tamoflor) e poi la tradizione locale con le Camelie della lucchesia (in collaborazione con vivaio Compitese Rhodhodendron di Antongiovanni). Durante i tre giorni della mostra si alterneranno infine numerosi incontri con alcuni protagonisti del settore e laboratori presso gli stand dei vivaisti. Gli italiani negli ultimi anni sembrano voler tornare alle origini: sono sempre di più quelli che si dedicano alle attività rurali Un inaspettato ritorno alla terra Quattro su dieci scelgono di ritagliarsi anche a livello casalingo un angolo fiorito Pollice verde 2.0 Si chiama Smart Herb Garden il nuovo prototipo di pianta hi-tech: pronta a fiorire in ogni angolo della casa on siete amanti delle piante o non vi ritenete ottimi giardinieri? Ecco che la tecnologia vi da la soluzione. Si chiama Smart Herb Garden il progetto che renderà più facile creare in casa un angolo verde. Teoricamente è necessario solo attaccarlo alla corrente e rifornirlo d’acqua. E non serve metterlo vicino ad una finestra perché ha le sue lampade LED, intense ma a basso consumo. I piccoli bulbi, infatti, richiedono solo 6 watt e sono studiati per emettere una luce con una frequenza naturale che piace alle piante e non dà fastidio agli occhi degli esseri umani. Secondo gli sviluppatori, i consumi annuali di uno Smart Herb Garden sono attorno ai 4 euro, se andiamo ad esaminare la media del costo dei servizi in USA. Lo Smart Herb Garden è lungo 30cm ed alto altrettanto,pesa circa 850g. La componente più avvenieristica di questo accrocchio dovrebbe essere il “growing medium”, ovvero il suolo sintetico che fornisce alle piante l’ambiente in cui crescere. Si tratta di un materiale nanotecnologico, che in ogni dato momento fornisce il giusto quantitativo di acqua, nutrienti ed ossigeno alle piantine. L’idea è davvero innovativa e promette di stuzzicare l’attenzioni di numerose persone. Al momento ordinare uno Smart N li italiani e le attività green: quale è il rapporto? Secondo i dati Istat, il 37% degli italiani, ovvero 4 su 10, si dedica ad attività di giardinaggio e cura dell'orto: in particolare, 1 su 4 sono uomini e donne tra i 25 anni e i 34 anni, mentre a 65 anni sono il 50% degli intervistati a prendersi cura del proprio angolo verde. Una vera e propria passione che si concentra prevalentemente nelle regioni del nord, Veneto, Valle D'Aosta e Friuli Venezia Giulia e che ormai ha invaso anche l’ambiente domestico e cittadino. A conferma di tale trend la fiera ''Vita in Campagna'' di Montichiari, l'unica in tutta Italia dedicata agli appassionati di orto, giardino, frutteto, vigneto e piccoli allevamenti. All’interno della manifestazione anche Agrofarma, l'associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica, che ha sottolineato come gli agrofarmaci, se correttamente utilizzati, rap- G Herb Garden durante il processo di crowdfunding ha un forte sconto: $39, il 40% in meno rispetto al prezzo di mercato quando sarà messo in vendita. Le spese di spedizione sono di $15 Ci saranno già delle cartucce di piante aromatiche incluse. Unico neo di questa invenzione, oltre l sinteticità del tutto, l’obbligo di acquistare altre cartucce nel momento in cui si decide di far rinascere la pianta. Gli sviluppatori,Click and Grow si sono ispirati per il piccolo orto tecnologico agli esperimenti di culture effettuati dalla Nasa. Ma Smart Herb è già il secondo prototipo: i due hanno già creato un altro orto domestico con questa tecnologia, quella su Kickstarter è la seconda generazione. Morgan presentino degli alleati indispensabili per la difesa e la cura delle coltivazioni amatoriali. ''Gli agrofarmaci per uso hobbistico sono strumenti indispensabili per non veder vanificati i propri sforzi e vivere pienamente e in sicurezza i frutti del proprio lavoro, sui balconi, nei giardini o in piccoli terreni - dichiara Karina von Detten, responsabile del comitato 'Uso non professionale' di Agrofarma - Le aziende produttrici del settore pongono massima attenzione ai requisiti di innovazione, efficacia e sicurezza di tali prodotti, di cui quest'ultima è sicuramente prerogativa fondamentale in tutte le fasi del processo produttivo, dall'ideazione alla realizzazione del fitofarmaco, sia in relazione all'ambiente che all'utilizzatore stesso''. Una voglia di tornare alle origini, alla tradizione e alla semplicità, perché in tempi di crisi la terra è l’unica certezza che F.Ce. rimane. Sport 12 Mercoledì 3 aprile 2013 Dopo la Formula 1, domenica, in Qatar, avrà inizio un altro splendido ed emozionante mondiale Rombo di motori, parte la moto GP L’avversario da battere, ancora una volta, Lorenzo - Dopo due anni Rossi torna alla Yamaha e si candida come assoluto protagonista - Attenzione alla Honda e al baby fenomeno Marc Marquez Federico Colosimo Sotto le luci artificiali di Losail, in Qatar, domenica 7 aprile riparte il Motomondiale. Lo dicono i numeri e i risultati dei test invernali. Il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo sarà anche quest’anno il pilota referenza per la classe regina. Se a questo aggiungiamo che sulla griglia di partenza non conteremo sulla presenza di Casey Stoner, allora potremmo pensare che per il “99” di Yamaha Factory sarà un’annata trionfale. A soli 25 anni, infatti, Lorenzo – 4 mondiali vinti - è nel pieno della maturità sportiva. Ha fatto registrare tempi eccezionali il maiorchino, sia nei test di Sepang (Malesia) che in quelli di Jerez (Spagna). Il feeling che lo spagnolo ha ormai raggiunto con la sua “M1” è infatti invidiabile. Tutto sembra scontato, per Lorenzo, ma solo all’apparenza che, mai come questa volta, potrebbe ingannare e risultare fatale. Sì, perché se Stoner si è ritirato prematuramente, Valentino Rossi, compagno di scuderia del campione del mondo in carica, sta final- “ Ecco i “magnifici 4” che si contenderanno il Mondiale: da sin. a dx la Yamaha di Lorenzo e Rossi e la Honda di Pedrosa e Marquez mente ritornando agli antichi fasti. Ci risiamo. Due anni dopo, ancora Lorenzo contro Rossi. Questa volta, però, a parti invertite. Il “Dottore” non è più il “re” delle corse, ma un guerriero che cerca le sue rivincite. Un avversario per niente arrugginito che è tornato a casa dopo anni di delusioni. In sella alla vecchia fidanzata, uno dei suoi più grandi amori, la Yamaha, Rossi vuole dimostrare a tutti che le stagioni in Ducati sono state solo delle spiacevoli parentesi e che il più forte, il più “grande” – nonostante i 34 anni – resta sempre lui. Ci riuscirà? Quel che è sicuro è che il Dottore non farà lo spettatore. Gli ultimi test hanno dimostrato che quell’immenso talento, dimostrato in 15 anni di corse, non è svanito. Non ha perso né ritmo né polso, “Vale”. Lorenzo è avvisato. Se Rossi e la Yamaha vanno forte, la Honda “vola”. Il team giapponese ha tutti gli ingredienti necessari per tornare a vincere il mondiale. Senza Stoner, ora Pedrosa non ha più scuse: è lui il caposquadra, il leader che dovrà far da chioccia al giovane connazionale Marc Marquez. Campione del mondo della classe 125 e della Moto2 nel 2012, Marquez, sarà la vera sorpresa di questa stagione. Un vero fenomeno, lo spagnolo, che rischia seriamente di diventare la vera mina vagante di questa stagione motociclistica. “Mi sorprende sempre di più (Marquez ndr), quelle cose le ho viste fare solo a Stoner”. L’investitura è di Livio Suppo, il team manager della Honda Hrc. Debuttante nella massima categoria, già con i gradi del predestinato. Agosto Veloce e sfrontato, 18 GP Stati Uniti - Indianapolis “pazzo” e spericolato. 25 GP Repubblica Ceca - Brno Un talento puro, MarSettembre quez, con la stoffa di 1 GP Regno Unito - Silverstone un vincente. “Ricorda 15 GP San Marino - Misano me quando arrivai in 29 GP Spagna - Aragon 500”, il paragone di VaOttobre lentino Rossi. Ciò che 13 GP Malesia - Sepang è certo, però, è che lo 20 GP Australia - Phillip Island spagnolo non vuole es27 GP Giappone - Motegi sere secondo a nessuNovembre no. “Guido per vince10 GP Spagna - Valencia re”, l’avvertimento. Do- GP DA DISPUTARE Aprile 7 GP Qatar - Losail 21 GP Stati Uniti - Austin Maggio 5 GP Spagna - Jerez 19 GP Francia - Le Mans Giugno 2 GP Italia - Mugello 16 GP Catalunya - Catalunya 29 GP Olanda - Assen Luglio 14 GP Germania - Sachsenring 21 GP Stati Uniti - Laguna Seca vesse riuscirci, raggiungerebbe nel libro dei record Kenny Roberts, iridato al primo anno in Moto GP nel 1978. Sa bene di essere l’osservato speciale, Marquez, che conosce i suoi limiti ma vanta talento cristallino e incredibile fiducia nei propri mezzi. Ama il duello ravvicinato e l’assunzione di rischi. Il suo stile? Estremo. Fatto di pieghe pazzesche, con ginocchia e gomiti che sfiorano e accarezzano l’asfalto. Rischia la caduta, Marquez, ma non si tira mai indietro. Fate attenzione, in Moto Gp è sbarcato un fenomeno. Dopo la Yamaha e la Honda, ecco la Ducati. Il primo avversario della casa motociclistica bolognese? Sé stessa. A Borgo Panigale - dopo due anni all’insegna dell’insuccesso - si respira aria di ricostruzione. E’ Andrea Dovizioso il pilota chiamato all’impresa di riportare la Desmosedici nei piani alti della classifica. Il ragazzo di Forlì sarà il punto di ripartenza di un progetto che vede coinvolti anche Nicky Hayden – confermato come pilota “titolare”– Andrea Iannone e Ben Spies, che faranno parte non del team ufficiale ma della “seconda” squadra “Ducati Pramac”. Il marchio italiano deve riscattarsi. L’ultima vittoria? Nel 2010, con Stoner, in Australia. Ne è passato di tempo, è ora di invertire la rotta. Diciotto, in tutto, le gare in calendario: con la novità assoluta di Austin (Stati Uniti, 21 aprile) e due appuntamenti italiani; Mugello (2 giugno) e Misano (15 settembre). Gli ingredienti, per un’altra stagione emozionante, ci sono tutti. Ancora pochi giorni, dunque, per riascoltare quel fantastico rombo dei motori. In quella classe, regina, che non potrà contare su uno dei suoi più grandi protagonisti, l’indimenticabile Marco Simoncelli. Il ruggito di Di Canio: “Non parlo di politica e salvo il Sunderland” L’ex calciatore si presenta e lo fa in grande stile: “Sarei venuto qui anche a nuoto” Le accuse di fascismo sono ridicole, non parlo di politica. Parlo di calcio e salverò il Sunderland”. Liquida così le polemiche di questi giorni Paolo Di Canio, nuovo manager del Sunderland nella conferenza stampa di presentazione. Il grido di battaglia, ora, per Di Canio, subentrato a Martin O’Neill, è la salvezza. L’unica cosa che conta. La premessa del Sunderland, “si parla solo di calcio”, non è bastata. I giornalisti inglesi hanno tempestato l’ex idolo biancoceleste di domande al veleno. Di Canio non si è fatto intimidire e ne è uscito alla “ grande. Mettendo in mostra la sua “arma” principale: non l’essere fascista, ma l’essere un guerriero. “Quando mi hanno chiamato (il Sunderland ndr) ho sentito il fuoco in pancia e sarei venuto a nuoto fin qui per assumere questo incarico. Con la mia energia sono certo che possiamo fare qualcosa di buono nelle restanti sette partite. Spero che il mio modo di intendere il football restituisca fiducia alla squadra. I giocatori devono lottare per la maglia, sudare e versare sangue per il club. È importante che i tifosi siano felici del proprio team e spero di riuscirci. Tutti lavoreremo per ottenere lo stesso obiettivo, ma adesso voglio fare un passo alla volta e pensare al Chelsea”. Il battesimo di Paolo Di Canio come nuovo allenatore dei “Black Cats” in Premier League, sarà di fuoco. Ad atten- derlo, un’impresa all’apparenza impossibile: uscire indenne dallo “Stamford Bridge”. Riuscirà nella sua impresa Di Canio? Due mesi per rispondere alle critiche. Si è presentato come un grande condottiero, il ragazzo del “Quarticciolo” (quartiere romano). Poco tempo per convincere e far ricredere gli scettici. Il coraggio, la grinta, sono da sempre le ricette vincenti dell’ex calciatore di Lazio e West Ham. I tifosi, al momento, lo odiano. Presto, lo ameranno. In questa storia, c’è però già chi ha perso in partenza. Questi, è David Miliband – laburista che è stato ministro degli Esteri col governo Brown – già vicepresidente del Sunderland, ora dimessosi. Fascista o meno, nello sport, l’unica cosa che conta, sono i risultati. Rinunciando al mandato, Miliband ha dimostrato poco attaccamento alla squadra. “La politica nel calcio deve essere estromessa”, il motto dell’Uefa. Non è con le polemiche sterili e le dimissioni che si risolve il problema. Il comune denominatore del successo, oggi, per Di Canio, tifosi e dirigenti, è l’unione, la coesione. Per raggiungere quell’obiettivo che deve essere centrato a tutti i costi. La salvezza. “Good luck”, Di Canio. F.Co.