relazione educativa- psico- pedagogica del progetto “tennis vacanze”
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relazione educativa- psico- pedagogica del progetto “tennis vacanze”
PROGETTO “TENNIS VACANZE” A.S.D. TENNIS LEVICO TERME, Loc Belvedere, Levico Terme (TN) Introduzione Il progetto “Tennis vacanze” è un’iniziativa del Circolo Tennis Levico Terme (Valsugana TN), e si concretizza in una colonia diurna per bambini e ragazzi desiderosi di avvicinarsi allo sport del tennis in una cornice più ampia, caratterizzata da giochi, animazione, altri sport e svago all’aria aperta, all’interno dell’accogliente parco Belvedere, agli estremi di Levico Terme. La sede in cui ha avuto luogo il progetto si trova infatti all’interno di un grazioso parco, ed è composta da: una struttura centrale in cui si trovano gli spogliatoi per i giocatori, i bagni, una sala interna polifunzionale e un’ampia terrazza; sono poi presenti tre campi da tennis in erba sintetica, due scoperti durante l’estate e uno all’interno di un palazzetto stabile. Sono poi presenti un campo da pallavolo scoperto, sempre in erba sintetica, un parco giochi, e ampie zone verdi con panchine, alberi e fiori. Aspetti tecnici, tempi e modalità di svolgimento del progetto Il progetto “Tennis vacanze” è articolato in turni della durata di cinque giorni ciascuno (dal lunedì al venerdì) nel corso dell’estate. La giornata tipica del progetto viene scandita in momenti precisi; dalle 8.00 alle 8.30 si svolge l’accoglienza dei bambini nel cortile della struttura; durante questo momento i bambini sono liberi di dedicarsi al gioco libero nell’attesa dell’arrivo di tutti i compagni. Dalle 8.30 alle 10.00 si svolge l’attività tennistica in campo, completa di riscaldamento, giochi, tecnica, piccole gare e defaticamento. Tra le 10.00 e le 10.30 ha luogo la pausa mattutina, durante la quale i bambini sono liberi di giocare e fare merenda; questo momento non prevede una sede precisa, può svolgersi nella terrazza della struttura, così come nel prato circostante, o nel parco giochi limitrofo. Dalle 10.30 alle 12.00 si svolgono le attività di gioco e animazione; questo momento prevede un intrattenimento molto vario che comprende attività di diverso genere, dai giochi di gruppo, alle attività manuali, alla cucina, alle passeggiate, a sport alternativi al tennis (calcetto e pallavolo), il tutto cercando sempre di sfruttare la location verde e tranquilla in cui ha sede la struttura. Nel caso in cui i bambini fossero molti (più di 8- 10), e o molto diversi per età e esperienzaabilità motorio- tennistica, vengono realizzati due gruppi distinti; pertanto, prima della pausa mattutina mentre un gruppo si dedica al tennis l’altro si dedica all’animazione, e dopo la pausa le occupazioni dei due gruppi si invertono. Dalle 12.00 alle 12.30 circa si svolge il pranzo, che ha luogo sui tavoli in terrazza o nella sala interna superiore della struttura. Tra le 12.30 e le 13.30 ai bambini è concesso un momento di relax nella sala interna della struttura, durante il quale possono rilassarsi, fare qualche gioco da tavolo, leggere dei libretti, o guardare un cartone animato. Alle 13.30 i bambini che hanno scelto l’opzione “mezza giornata” tornano a casa, mentre quelli che hanno scelto l’opzione “giornata intera” proseguono con giochi liberi o organizzati, a seconda del numero di bambini e delle richieste, fino alle 14.00 circa. Tra le 14.00 le 14.30- 15.00 circa, i bambini più grandi svolgono i compiti estivi, mentre i più piccoli realizzano disegni o lavoretti. A partire dalle 15.00 circa, fino alle 15.45- 16.00 i bambini rientrano in campo per il secondo momento di attività tennistica della giornata, il quale, rispetto alla lezione mattutina che è più tecnica, si presenta come un momento più ludico e di svago; in alternativa, in certe giornate i bambini giocano a calcetto o a pallavolo, presso gli appositi campi. Alle 16.00 termina quindi la giornata. Il team addetto al progetto l’aspetto dirigenziale e burocratico viene curato dal Direttivo dell’Associazione. L’attività sportivo- motorio- tennistica è curata dal direttore tecnico della scuola tennis dell’A.S.D. Tennis Levico, ovvero l’insegnante della Federazione Italiana Tennis, Matteo Gotti. Per quanto riguarda l’accoglienza dei bambini, l’animazione, le attività ludiche e l’assistenza nei compiti, la sorveglianza durante i momenti di pausa e gioco e i rapporti con le famiglie, l’organizzazione è affidata a Giulia Pederzolli, con esperienza in campo ludico e infantile e laureanda in Scienze della Formazione Primaria, coadiuvata da una o più collaboratrici. I bambini invitati a partecipare al progetto ricoprono la fascia 5-14 anni. Aspetti psico- pedagogici e educativi del progetto Da un punto di vista educativo- psico- pedagogico, uno dei cardini attorno al quale si è costruito l’intero progetto, e che infatti ritorna in diversi momenti dell’attività proposta, è l’equilibrio tra la calibrazione dell’attività in base all’età, alle capacità reali e al livello di sviluppo dei bambini, e il confronto e il contatto tra pari diversamente competenti, in direzione di uno sviluppo. In ogni momento della giornata, dal gioco libero, al tennis, all’animazione, i bambini si trovano spesso a contatto con compagni diversi da loro per età e competenza; ciò comporta la necessità di organizzare delle attività differenziate, o attività che potessero essere svolte a più livelli in base alle singole possibilità, ma anche attività in cui l’interscambio e il confronto di abilità e competenze facessero da padroni. Si pensi a come in certi casi nell’attività tennistica i bambini vengono divisi per età ed esperienza, per poter lavorare in modo più mirato agli esercizi tecnici adatti ad un certo livello di gioco; si pensi poi a come in altri momenti si svolgono delle piccole competizioni in cui grandi e piccoli, più e meno esperti, gareggiando in squadra insieme, aiutandosi, prendendo esempio, completandosi. Si pensi poi al momento dei compiti durante il quale alcuni più grandi aiutano i più piccoli, mentre i più piccoli osservano i grandi avvicinandosi anche se in modo blando a nuovi concetti, e o prendendo esempio dai compagni. Questa modalità di organizzazione, che rispecchia le teorie della collaborazione tra pari diversamente competenti di Vygotskij, stimola lo sviluppo di abilità sociali, e lo sviluppo di potenzialità silenti nei bambini. Per quanto riguarda l’attività tennistica, ciò che emerge in modo più evidente è il connubio tra gli aspetti tecnici dello sport e l’attività ludica. Tutte le posizioni, le mosse e gli esercizi che riguardano il tennis, per non parlare del riscaldamento e del defaticamento, vengono“zuccherati” da un gioco, o da una cornice tematica che da senso all’attività e la rende divertente e curiosa. Così un esercizio di coordinazione oculomanuale si trasforma nella storia di un pizzaiolo magico, o la memorizzazione delle posizioni fondamentali viene mascherata dal gioco tradizionale dell’”uno, due,tre, stella!”. Tutto ciò riguarda le tecniche educative dell’”imparare divertendosi”, che sono molto importanti per stimolare la motivazione intrinseca dei bambini, e la loro curiosità, verso esercizi che potrebbero altrimenti risultare noiosi, ma che sono tuttavia fondamentali. Inoltre, l’avvicinamento allo sport attraverso il gioco è un ottimo modo per infondere nel bambino l’idea di “sport come divertimento”, che spesso viene erroneamente sostituito dall’unica idea di “sport come competizione”, che crea ansia e insicurezza nei bambini. L’attività del tennis in generale risulta poi particolarmente stimolante per lo sviluppo della coordinazione motoria, e per la concentrazione da un punto di vista cognitivo, facoltà trasversali che si sviluppano quanto più esercitate, e che sono particolarmente sensibili nella fascia d’età trattata dal progetto. Sono poi indubbie le abilità sociali che si sviluppano in generale attraverso lo sport, e di conseguenza anche nel tennis: si parla della collaborazione citata poco fa, ma anche del rispetto, del riconoscere il valore altrui, dell’imparare a vincere e a perdere con correttezza, piuttosto che del fatto di non imbrogliare o non deridere i meno capaci. Per quanto riguarda l’animazione e l’attività fuori dai campi da tennis, il cuore dell’attività è rappresentato dalla multilateralità. Le attività proposte erano tra loro molto diverse e spaziavano da un estremo all’altro: giochi a squadre, cucina, lavori manuali, passeggiate, qualche attività che coinvolgesse la lingua straniera, giochi di logica, di abilità… tutto ciò per cercare di coinvolgere tutti i bambini, diversi tra loro per interessi e potenzialità, ma anche per cercare di stimolare in ciascuno di loro sfaccettature intellettive alternative, magari inesplorate, nel rispetto della teoria dell’intelligenza multifattoriale avanzata da Gardner. Un altro aspetto da non sottovalutare nell’attività di gioco e animazione è il contatto assiduo con la natura, l’immersione nel verde del parco. Esclusi momenti piovosi e troppo caldi, e i momenti del pranzo e del relax seguente, l’attività prevede il contatto con tutto l’ambiente circostante, e l’inclusione e l’utilizzo di questo in molte occasioni. Non mancano i lavoretti manuali con elementi naturali, o la cura di alcune piantine trovate nel bosco, o l’apprendimento di termini specifici riguardanti fiori e piante con la “caccia al tesoro degli alberi”, per non parlare dell’attività di orienteering con la quale i bambini imparano ad orientarsi osservando i punti di riferimento della natura circostante. La scelta di una sede naturale per le attività con i bambini non è solo un’opzione sana e alternativa ai contesti comuni ai quali i bambini sono abituati a relazionarsi (contesti chiusi piccoli e con pochi stimoli, come possono essere le aule della scuole…), oltre che un’ottima occasione per sviluppare il rispetto del mondo in cui viviamo, ma è anche una scelta che ricorda i modernissimi “asili nel bosco”; diffusissimi nel nord Europa, gli “asili nel bosco” sono sempre più osservati se non già sperimentati anche nel nostro Paese (si pensi all’asilo nel bosco di Ostia, che è una delle realizzazioni più famose e più riuscite in Italia per quanto riguarda questa tipologia di scuola ) e risultano avere ottimi risultati per una crescita plurilaterale, “a tutto tondo” del bambino, grazie ai suoi numerosissimi stimoli. Va poi osservato l’equilibrio tra l’attività strutturata e quella non strutturata; essendo il tennis uno sport che, anche se praticato ai livelli base e in contesto ludico, richiede una certa concentrazione come già detto, e quindi un impegno cognitivo oltre che nella coordinazione motoria, l’attività fuori dai campi da tennis non può risolversi solo in attività strutturate, altrimenti la giornata diventa troppo faticosa per i bambini. E’ quindi necessario inserire in diversi momenti della giornata dei momenti liberi di svago, relax e gioco, che permettono ai bambini di ricevere al meglio gli stimoli successivi, anziché riceverne un numero eccessivo e perderne quindi alcuni preziosi. Per quanto riguarda le piccole competizioni sia fuori che dentro al campo da tennis, la volontà è quella di distribuire sempre a tutti un premio, perciò c’era sempre qualcuno che arrivava primo, e come stimolo e rinforzo ciò veniva segnalato, ma non c’era tuttavia qualcuno che arrivava ultimo, o comunque troppo indietro in classifica per non essere considerato tra i premiati. Ognuno riceve un premio conforme all’impegno, e tutti occupano un posto sul podio, con più o meno bambini a pari merito. Ciò favorisce l’impegno nell’attività perché il primo premio è sempre più consistente, ma nello stesso tempo non mortifica l’autostima perché ognuno riceve comunque qualcosa, né incentiva antipatie o gelosie tra i bambini, perché nessuno arriva ultimo. Non mancano infine quelli che la Montessori chiamerebbe “esercizi di vita pratica”, che si concretizza nel riordinare giochi e materiali utilizzati, aiutare a pulire la sala comune, ad apparecchiare, a ripulire il parco da carte sparse utilizzate per giochi precedenti; quindi un’attività di educazione alle mansioni della vita quotidiana e alla responsabilità civica. Conclusione Nel complesso, l’esito del progetto è assolutamente positivo e le idee e le iniziative per la prossima edizione sono tante e pronte per essere realizzate. I feedback ricevuti dai genitori e dai bambini tramite i questionari sono stati soddisfacenti, e hanno evidenziato punti di forza e criticità, che incentivano spunti di riflessione per il futuro. Il team è soddisfatto e propenso ad organizzarsi per tempo con l’obiettivo di concretizzare tutti i buoni propositi nelle prossime edizioni. Giulia Pederzolli