Maurizio Dallocchio - Segreti per competere

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Maurizio Dallocchio - Segreti per competere
CDR
CLAUDIO DEMATTÉ
RESEARCH DIVISION
EMPOWER YOUR KNOWLEDGE TO DRIVE CHANGE
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Segreti per competere
In collaborazione con:
Prof. Maurizio Dallocchio
1
AGENDA
1.
Condizioni di contesto
2.
La ricerca
3.
Il campione
4.
Crescita in termini di attivo e dipendenti
5.
Redditività
6.
Situazione finanziaria
7.
Relazione fra età e grado di internazionalizzazione
8.
Relazione fra dimensione e grado di internazionalizzazione
9.
Internazionalizzazione: strategie a confronto
10. Riflessioni conclusive
2
CONDIZIONI DI CONTESTO
Primi 20 esportatori di merci nel mondo (valori in milardi di dollari)
Graduatorie
2010
2013
2014
1
1
1
2
2
3
Paesi
Valori
Variazioni %
Quote %
2013
2014
2010-14
2013-14
2010
2013
2014
Cina
2.209
2.343
10,4
6,1
10,3
11,7
12,4
2
Stati Uniti
1.580
1.623
6,1
2,8
8,4
8,4
8,6
3
3
Germania
1.452
1.511
4,7
4,1
8,2
7,7
8,0
4
4
4
Giappone
715
684
-2,9
-4,4
5,0
3,8
3,6
5
5
5
Paesi Bassi
672
672
4,0
0,1
3,8
3,6
3,6
6
6
6
Francia
581
583
2,7
0,4
3,4
3,1
3,1
7
7
7
Corea del Sud
560
573
5,3
2,3
3,0
3,0
3,0
8
11
8
Italia
518
529
4,3
2,0
2,9
2,8
2,8
11
9
9
Hong Kong
535
524
6,9
-2,1
2,6
2,8
2,8
9
8
10
Regno Unito
541
507
5,1
-6,3
2,7
2,9
2,7
12
10
11
Russia
523
497
5,5
-5,1
2,6
2,8
2,6
13
13
12
Canada
458
474
5,2
3,5
2,5
2,4
2,5
10
12
13
Belgio
469
469
3,6
0,1
2,7
2,5
2,5
14
14
14
Singapore
410
410
3,9
-0,1
2,3
2,2
2,2
15
15
15
Messico
380
398
7,4
4,6
1,9
2,0
2,1
20
16
16
Emirati Arabi Uniti
379
359
13,8
-5,3
1,4
2,0
1,9
18
17
17
Arabia Saudita
376
354
8,9
-6,0
1,6
2,0
1,9
17
18
18
Spagna
318
323
6,1
1,5
1,7
1,7
1,7
19
19
19
India
315
317
8,8
0,8
1,5
1,7
1,7
16
20
20
Taiwan
305
314
3,4
2,7
1,8
1,6
1,7
13.296
13.462
5,7
1,3
70,5
70,6
71,1
18.826
18.935
5,5
0,6
100
100
100
Somma 20 paesi
Mondo
Nella graduatoria dei principali paesi esportatori assume un particolare rilievo il recupero compiuto dall’Italia, che nell’ultimo anno è passata
dall’undicesima all’ottava posizione, superando il Regno Unito, Hong Kong e la Russia. La Cina, il Messico e la Germania si caratterizzano come i paesi
con le esportazioni più dinamiche, mentre il Regno Unito, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Russia e il Giappone hanno subito rilevanti flessioni.
Fonte: CDR su dati ICE 2015
3
CONDIZIONI
DI CONTESTO
Prime 20 destinazioni per FDI nel mondo (valori in milardi di dollari)
Flussi
Graduatoria
Paesi
Valori
Composizione %
2012
2013
2014
2012
2013
2014
1
Cina
121
124
129
8,6
8,4
10,5
2
Hong Kong
70
74
103
5,0
5,1
8,4
3
Stati Uniti
170
231
92
12,1
15,7
7,5
4
Regno Unito
59
48
72
4,2
3,2
5,9
5
Singapore
57
65
68
4,0
4,4
5,5
6
Brasile
65
64
62
4,7
4,4
5,1
7
Canada
39
71
54
2,8
4,8
4,4
8
Australia
56
54
52
4,0
3,7
4,2
9
India
24
28
34
1,7
1,9
2,8
10
Paesi Bassi
18
32
30
1,3
2,2
2,5
11
Cile
25
17
23
1,8
1,1
1,9
12
Spagna
26
42
23
1,8
2,8
1,9
13
Messico
19
45
23
1,4
3,0
1,9
14
Indonesia
19
19
23
1,4
1,3
1,8
15
Svizzera
16
-23
22
1,1
-1,5
1,8
16
Russia
51
69
21
3,6
4,7
1,7
17
Finlandia
4
-5
19
0,3
-0,4
1,5
18
Colombia
15
16
16
1,1
1,1
1,3
19
Francia
17
43
15
1,2
2,9
1,2
20
Polonia
7
0
14
0,5
0,0
1,1
1.403
1.467
1.228
100
100
100
Mondo
I flussi di Ide verso le economie sviluppate si sono contratti del 28,4 per cento nel 2014, facendo segnare il livello più basso dal 2004. Gli Ide verso l’Unione
Europea si sono ridotti nel complesso del 22,7 per cento; le principali eccezioni sono state il Regno Unito, la Finlandia e la Polonia. All’interno dell’Area
dell’euro i Paesi Bassi sono diventati la prima economia destinataria, seguiti da Spagna, Finlandia e Francia. L’Italia, dopo il recupero del 2013, ha visto più
che dimezzarsi gli Idei n entrata, passati da 25 a 11 miliardi.
Fonte: CDR su dati ICE 2015
4
CONDIZIONI DI CONTESTO
Prime 20 nazioni per FDI nel mondo (valori in milardi di dollari)
Flussi
Graduatoria
Paesi
Composizione %
2012
2013
2014
2012
2013
2014
1
Stati Uniti
311
328
337
24,3
25,1
24,9
2
Hong Kong
83
81
143
6,5
6,2
10,5
3
Cina
88
101
116
6,8
7,7
8,6
4
Giappone
123
136
114
9,5
10,4
8,4
5
Germania
66
30
112
5,1
2,3
8,3
6
Russia
49
87
56
3,8
6,6
4,2
7
Canada
54
51
53
4,2
3,9
3,9
8
Francia
32
25
43
2,5
1,9
3,2
9
Paesi Bassi
5
57
41
0,4
4,4
3,0
10
Singapore
15
29
41
1,2
2,2
3,0
11
Irlanda
15
24
32
1,2
1,8
2,3
12
Spagna
-4
26
31
-0,3
2,0
2,3
13
Corea del Sud
31
28
31
2,4
2,2
2,3
14
Italia
8
31
23
0,6
2,4
1,7
15
Norvegia
20
21
19
1,5
1,6
1,4
16
Svizzera
43
10
17
3,4
0,8
1,2
17
Malaysia
17
14
16
1,3
1,1
1,2
18
Kuwait
7
17
13
0,5
1,3
1,0
19
Cile
17
8
13
1,3
0,6
1,0
20
Taiwan
13
14
13
1,0
1,1
0,9
1.284
1.306
1.354
100
100
100
Mondo

Valori
I principali paesi investitori sono USA, Hong Kong, Cina e Giappone. L’Italia risulta tra i primi 20 paesi investitori, con una quota
dell’1,7% sul totale, in flessione rispetto al 2013 (2,4%).
Fonte: CDR su dati ICE 2015
5
LA RICERCA
Gli obiettivi del presente progetto di ricerca sono in generale attinenti allo studio delle imprese
italiane internazionalizzate.
1)
Innanzitutto, la ricerca si propone di verificare se le variabili età, dimensione e grado di
internazionalizzazione delle imprese italiane siano correlate e se sia possibile sviluppare
un modello predittivo inteso a facilitare la penetrazione estera.
2)
Inoltre vengono messe a confronto le performance delle imprese internazionalizzate e
di quelle non internazionalizzate, al fine di trarre conclusioni circa la sostenibilità dei
modelli sottostanti.
3)
Infine la ricerca si propone di individuare i risultati generati da diverse modalità di
impostazione della strategia di internazionalizzazione.
La ricerca si basa sulla costruzione di una robusta base dati in grado di identificare società
italiane che abbiano adottato una strategia di internazionalizzazione, da mettere a
confronto con un campione di controllo, coerente per dimensione e caratteristiche della
struttura dell’attivo.
La ricerca è da considerarsi come l’evoluzione del progetto, focalizzato sulle Piccole e Medie
imprese, presentato nel 2015 in collaborazione con EY. Il taglio dimensionale delle imprese
prese in considerazione nel presente lavoro (Grandi imprese) vuole fornire una panoramica
complessiva del tessuto imprenditoriale italiano e vuole dare una rappresentazione dei risultati
potenzialmente ottenibili dalle PMI che decidano di implementare un percorso di crescita.
Per PMI si intendevano, nello scorso progetto, imprese con fatturato fino a 50 milioni di euro,
concordemente ai parametri della CE. Nel presente progetto, sempre concordemente
all’impostazione della CE, si intendono per “grandi imprese” aziende con fatturato maggiore a
50 milioni di euro.
6
IL CAMPIONE
 Tramite l’utilizzo del database Aida (Bureau Van Dijk), sono stati costruiti due campioni:
• Imprese internazionalizzate
• Imprese non internazionalizzate
 Criteri di strutturazione del campioni di imprese internazionalizzate:
 possesso di controllate estere (utile all’individuazione delle società costituenti i
campioni in quanto denota teoricamente un maggior impegno verso l’implementazione
di una strategia di internazionalizzazione)
 % fatturato estero
 Esclusione società partecipate da soggetti stranieri
 dimensione: imprese con fatturato separato compreso fra 50 e 150 milioni di euro. Il
criterio dimensionale viene applicato alla singola società capogruppo e non all’intero
gruppo in modo da appurare solo in un secondo momento, attraverso l’analisi dei dati
consolidati, gli effetti dell’internazionalizzazione sulle performance delle società
selezionate.
Per imprese internazionalizzate si intende qualsiasi realtà con almeno una controllata estera.
 Criteri di strutturazione del campioni di imprese non internazionalizzate:
 Società italiane senza controllate estere
 Esclusione società partecipate da soggetti stranieri
 Stesse soglie dimensionali del campione di imprese internazionalizzate
7
IL CAMPIONE
 Per la determinazione del «grado di internazionalizzazione» (calcolato su dati 2013/2014)
delle società internazionalizzate:
• Sono stati scaricati i bilanci consolidati delle società internazionalizzate (ovvero in
possesso di almeno una controllata estera).
• E’ stata condotta un’analisi puntuale di ogni singolo bilancio delle imprese selezionate
al fine di ottenere informazioni riguardo:
1) il numero di controllate estere (% sul tot.);
2) l’ammontare del fatturato estero (% fatturato estero su fatturato totale).
Le due variabili sono state combinate, al fine di calcolare un parametro denominato «livello o
grado di internazionalizzazione». Il numero di controllate estere sul totale ha avuto un peso
maggiore nel computo, in linea con la letteratura di riferimento (Gankema, 2000).
Non tutte le società indicano l’ammontare dei ricavi esteri. Le società per le quali il dato non
fosse stimabile neanche tramite il ricorso a variabili proxy sono state escluse dal campione. Sono
state escluse dall’analisi le imprese appartenenti al settore finanziario e assicurativo. Sia per il
campione di società internazionalizzate che per il campione di società non internazionalizzate
sono state escluse le società prive di una sufficiente disponibilità di dati economico-finanziari.
I campioni finali risultano composti da 115 società internazionalizzate di grandi dimensioni
e da 112 società non internazionalizzate di grandi dimensioni. Per entrambi i campioni
sono stati scaricati i principali dati economici e finanziari per il periodo 2005-2014.
8
IL CAMPIONE
Caratteristiche del campione di
imprese intenrazionalizzate
Valore/Val.
medio
Numerosità
Incidenza Proprietà Familiare Imprese
Internazionalizzate
115
Età
40 anni
Ricavi esteri/ricavi totali
65,52%
Num. Subsidiaries estere/Num.
Subsidiaries totali
62,75%
Grado di internazionalizzazione (secondo
formula ponderata)
63,58%
Localizzazione geografica delle imprese
internazionalizzate
11%
35%
65%
Proprietà Familiare
No Proprietà Familiare
Localizzazione geografica delle imprese non
internazionalizzate
5%
10%
22%
68%
84%
NORD
CENTRO
SUD E ISOLE
NORD
CENTRO
SUD E ISOLE
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
9
IL CAMPIONE
Settori di appartenenza società internazionalizzate
Servizi di alloggio e di
ristorazione
1%
Servizi di informazione e
comunicazione
2%
Attività immobiliari
1%
Attività professionali,
scientifiche e tecniche
2%
Attività amministrative e di
servizi di supporto
1%
Attività Estrattiva…
Trasporto e magazzinaggio
6%
Commercio all'ingrosso e al
dettaglio; riparazione di
autoveicoli e motocicli…
Costruzioni
2%
Attività
Manifatturiere
74%
Fornitura di energia elettrica,
gas, vapore e aria condizionata
1%
Settori di appartenenza società non internazionalizzate
Attività
professionali,
scientifiche e Attività immobiliari
tecniche
2%
2%
Servizi di informazione e
comunicazione
4%
Servizi di alloggio e di
ristorazione
1%
Trasporto e magazzinaggio
8%
Attività amministrative e di
servizi di supporto
3%
Istruzione
1%
Attività Manifatturiere
27%
Commercio all'ingrosso e al
dettaglio; riparazione di
autoveicoli e motocicli
29%
Sanità e assistenza sociale
4%
Fornitura di energia elettrica,
gas, vapore e aria condizionata
4%
Fornitura di acqua; reti
fognarie, attività di
trattamento dei rifiuti e
risanamento
12%
Costruzioni
3%
10
IL CAMPIONE
Imprese internazionalizzate
“Status” di esportazione delle imprese internazionalizzate
con riferimento al fatturato
Stadi di esportazione (Gankema,
2000)
1%
Fatturato
estero/
Fatturato totale
Pre export
2%
8%
residuale
Experimental export
Max 9%
Active involvement in exporting
89%
10% - 39%
Committed involvement in
exporting
> 40%
Dipendenti esteri delle imprese internazionalizzate
11%
46%
Pre-Export
Experimental Export
Active involvement in exporting
Committed involvement in exporting
10%
33%
residuale
max 9%
10% - 39%
>40%
Fonte: CDR su dati AIDA
11
IL CAMPIONE
Imprese internazionalizzate
Localizzazione geografica delle controllate estere delle imprese internazionalizzate – macro area
Northern America;
12,83%
Africa; 3,32%
Oceania; 1,95%
Europe; 40,32%
Latin America; 7,79%
Asia; 20,05%
Est Europe;…
Localizzazione geografica delle controllate estere delle imprese internazionalizzate – paesi
Portugal; 1,03%
Czech Republic; 1,15%
Japan;
1,37%
Slovakia; 1,03%
Hungary; 1,15%
Others; 13,75%
Hong Kong; South Africa; 1,26%
1,26%
Belgium; 1,26%
Sweden; 1,37%
France; 12,14%
United States; 12,03%
Ireland; 1,37%
China; 9,97%
Australia; 1,37%
Singapore; 1,60%
Germany; 7,22%
Netherlands; 1,60%
Mexico; 1,83%
Russian Federation; 2,06%
Brazil;…
Spain; 5,84%
Switzerland; 2,06%
Romania; 2,41%
India; 2,63%
Great Britain; 4,24%
Polonia; 2,86%
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
12
CRESCITA IN TERMINI DI ATTIVO E DIPENDENTI
Imprese internazionalizzate vs Imprese non internazionalizzate
Evoluzione Total Asset consolidati medi delle
imprese comprese nei campioni (Migliaia di euro)
200.000
180.000
160.000
140.000
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
-
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Imprese Internazionalizzate
Imprese non Internazionalizzate
Evoluzione del numero di dipendenti medio delle
imprese comprese nei campioni
2009
Imprese Internazionalizzate
2010
2011
2012
2013
periodo di crisi economica, mostrando un certo
grado di resilienza alle turbolente fasi di
mercato cui abbiamo assistito negli ultimi
anni.
La dimensione sembra “proteggere”
entrambe le tipologie di imprese dalle alterne
di
mercato,
permettendo
di
reagire
di sviluppo.
Un primo beneficio dell’internazionalizzazione
400
risulta essere la capacità occupazionale delle
200
2008
temporale di analisi che comprende anche il
500
300
2007
crescita costante dei propri asset nell’orizzonte
prontamente e continuare il proprio percorso
600
2006
entrambi i campioni, hanno assistito ad una
fasi
700
2005
Le società analizzate, di grandi dimensioni per
imprese internazionalizzate, sempre superiore
100
a quella di imprese di simile dimensione ma il
-
cui raggio di azione si limita al mercato
2014
Imprese non Internazionalizzate
domestico.
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
13
REDDITIVITÀ
Imprese internazionalizzate vs Imprese non internazionalizzate
Evoluzione ROE medio delle imprese comprese nel campione Evoluzione ROA medio delle imprese comprese nel campione
8%
12%
7%
10%
6%
8%
5%
4%
6%
3%
4%
2%
2%
1%
0%
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Imprese Internazionalizzate
Imprese non Internazionalizzate
0%
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Imprese Internazionalizzate
Imprese non Internazionalizzate
Sia il Return on Equity (ROE) che il Return on Assets (ROA) medi delle imprese internazionalizzate sono stati
negativamente colpiti dalla crisi economica. Tuttavia, emerge la capacità delle imprese internazionalizzate di
reagire e riprendersi, tornando a creare valore in modo consistente. La dimensione gioca un ruolo determinante,
riuscendo a “proteggere” anche la redditività delle imprese non internazionalizzate, sebbene queste presentino
valori assoluti decisamente inferiori.
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
14
REDDITIVITÀ
Imprese internazionalizzate vs Imprese non internazionalizzate
Evoluzione ROA medio delle imprese internazionalizzate in base alla struttura proprietaria
10%
8%
6%
4%
2%
0%
2005
2006
2007
2008
2009
NO PROPRIETA' FAMILIARE
2010
2011
2012
2013
2014
SI PROPRIETA' FAMILIARE
E’ interessante notare come le imprese internazionalizzate con migliori performance risultino essere quelle
senza una famiglia di riferimento al vertice della struttura proprietaria. La presenza di investitori
diversificati con caratteristiche gestionali spesso differenti gioca probabilmente un ruolo rilevante.
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
15
SITUAZIONE FINANZIARIA
Imprese internazionalizzate vs Imprese non internazionalizzate
Evoluzione D/E medio delle imprese comprese nel campione (%)
300%
250%
Le società internazionalizzate hanno reagito alla
200%
crisi finanziaria ottimizzando la struttura del
150%
100%
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Imprese Internazionalizzate
2011
2012
2013
capitale, riducendo i livelli di debito in favore di
50%
un
0%
migliorando cosi la propria solvibilità. Si noti
2014
Imprese non Internazionalizzate
Evoluzione del solvency ratio (mezzi propri/total asset)
medio delle imprese comprese nel campione (%)
25%
20%
maggior
peraltro
ricorso
come
al
queste
considerando
il
punto
indebitamento
medio
capitale
società,
di
riscontrato,
proprio,
anche
massimo
abbiano
sempre evidenziato livelli di indebitamento
fisiologici e virtuosi. I risultati relativi al
campione di controllo evidenziano un trend
15%
simile ma con valori assoluti maggiori per
10%
quanto riguarda il grado di indebitamento, con
5%
corrispesttivi effetti sul solvency ratio.
0%
2005
2006
2007
2008
2009
Imprese Internazionalizzate
2010
2011
2012
2013
2014
Imprese non Internazionalizzate
16
RELAZIONE FRA ETÀ E GRADO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
Esiste un modello predittivo, legato a particolari caratteristiche delle imprese internazionalizzate?
Livello di
Intenazionalizzazione
Relazione Età/ livello di internazionalizzazione delle imprese
100%
80%
60%
40%
20%
0%
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Età
Livello Int-Età
Lineare (Livello Int-Età)
Il livello di internazionalizzazione e l’età delle società sembrano essere positivamente correlate da una
prima analisi grafica.
Attraverso un’analisi di regressione del tipo:
𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿 𝑑𝑑𝑑𝑑 𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼
= 𝛽𝛽0 + 𝛽𝛽1 𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀 + 𝛽𝛽2 𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝐼𝐼𝐼𝐼 + 𝛽𝛽3 𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷 + 𝛽𝛽4 𝐸𝐸𝐸𝐸à
+ 𝛽𝛽5 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃à𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹𝐹 + 𝛽𝛽6 %𝑆𝑆ℎ𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎 + 𝛽𝛽7 𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿
ottimizzata per evitare problemi di multicollinearità (Test VIF) abbiamo verificato come l’unica variabile
che risulta avere una relazione statisticamente significativa con il livello di internazionalizzazione sia
quella relativa all’appartenenza al settore manifatturiero.
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
17
RELAZIONE FRA DIMENSIONE E GRADO DI
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Modello di regressione sul ROA
𝑅𝑅𝑅𝑅𝑅𝑅 = 𝛽𝛽0 + 𝛽𝛽1 𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿 + 𝛽𝛽2 𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀 + 𝛽𝛽3 𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆𝑆
+ 𝛽𝛽4 𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷𝐷 + 𝛽𝛽5 𝐸𝐸𝐸𝐸à + 𝛽𝛽6 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃à𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓
+ 𝛽𝛽7 %𝑆𝑆ℎ𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎 + 𝛽𝛽8 𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿𝐿 + 𝛽𝛽9 𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀𝑀
+ 𝛽𝛽10 𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶𝐶
R-quadrato
R-quadrato corretto
Deviazione standard Errore della stima
Coefficienti non
standardizzati
Deviazione
standard
B
Errore
(Costante)
1,540
21,288
Livello di Internaz.
0,068
0,027
Età
-0,080
0,032
Settore Manifatturiero
-1,486
1,397
Settore Made in Italy
1,007
2,013
Ln(Totale Attivo
-0,143
0,854
consolidato)
% detenuta dalla
-0,001
0,014
famiglia
Debt/Equity ratio
-0,846
0,441
Ln(Costo debito)
-1,262
0,875
Ln(Costo dipendenti)
0,774
1,752
=
0,160
=
0,082
=
5,68
Coefficienti
standardizzati
t
Beta
Sig.
Statistiche di
collinearità
Tolleranza
VIF
0,072 0,942
0,250 2,500 0,014
-0,247 -2,494 0,014
-0,110 -1,064 0,290
0,048 0,500 0,618
0,873
0,889
0,821
0,965
1,146
1,125
1,218
1,036
-0,016 -0,168 0,867
0,911
1,097
-0,004 -0,043 0,966
0,903
1,107
-0,187 -1,915 0,058
-0,142 -1,442 0,153
0,043 0,442 0,660
0,921
0,903
0,929
1,086
1,108
1,076
Abbiamo verificato l’esistenza di:
- Una
relazione
positiva
e
significativa fra redditività e livello
di internazionalizzazione
- Una
relazione
negativa
e
significativa fra redditività e età
dell’azienda
Large Corp.
- Una
relazione
significativa con
indebitamento
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
negativa
il livello
e
di
18
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
Segmentazione campione in base a differenziale ROA e Livello di Internazionalizzazione in
punti percentuali rispetto alle medie dei settori del campione
1
Ulteriori possibilità
derivanti dalla strategia
di
internazionalizzazione
2
Strategia vincente:
30%
Presenza all’estero e
diversificazione dei mercati
comporta rendimenti positivi e
capacità di ridurre specifici
rischi-paese dovuti a cicli
economici negativi. Vi è capacità
di sfruttare il maggior potere
d’acquisto di basi di clientela
diversificate e risorse non
disponibili nel paese di origine.
0%
-60%
-40%
-20%
0%
20%
40%
60%
Differenziale Livello
di
Internazionalizzazione
Large Corp.
Rimodulare la strategia
di
SME
internazionalizzazione
Ripensamento della
strategia di base
-30%
3
Differenziale ROA
4
19
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
Imprese Top Performers
(quad. 2; 29 aziende; 25% del campione)
Servizi
3%
Ricerca &
Sviluppo
3%
Agroalimentare
4%
Imprese Worst Performers
(quad. 4; 36 aziende; 31% del campione)
Arredo/Design
4%
Beni Personali
4%
Ricerca &
Sviluppo
0%
Servizi
5%
Altro
6%
Agroalimentare
3%
Beni Personali
3%
Arredo/Design
8%
Altro
10%
Moda e tessile
14%
Chimica
17%
Chimica
17%
Moda e tessile
14%
Edile
7%
MetalMeccanico
28%
Logistica &
Traporti
3%
Elettronica
3%
Farmaceutica
Food & 0%
Beverage
0%
MetalMeccanico
25%
Edile
5%
Logistica &
Traporti
8%
Elettronica
0%
Food &
Beverage Farmaceutica
3%
3%
I settori della meccanica, della moda, della chimica sono quelli che evidenziano performance migliori e che sono
tradizionalmente riconosciuti come settori particolarmente propensi all’internazionalizzazione. Tuttavia tali settori
sono presenti in modo significativo anche nel 4° quadrante.
20
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
Incidenza proprietà familiare:
imprese 1° quadrante
41%
Incidenza proprietà familiare:
2° quadrante (Top Performers)
38%
62%
59%
Proprietà Familiare
No Proprietà Familiare
Incidenza proprietà familiare:
imprese 3° quadrante
Proprietà Familiare
No Proprietà Familiare
Incidenza proprietà familiare:
4° quadrante (Worst Performers)
33%
21%
67%
79%
Proprietà Familiare
No Proprietà Familiare
Proprietà Familiare
No Proprietà Familiare
Sebbene non vi sia sostanziale differenza in termini di struttura proprietaria fra imprese “top performer” e “worst
performer” è da rilevare, osservando le imprese comprese negli altri quadranti, come le imprese con performance
peggiori e con livello di internazionalizzazione inferiore siano quelle in cui è maggiormente rilevante la presenza di
proprietà famigliare (3° quadrante). Le performance migliori, prescindendo dal livello di internazionalizzazione, sono
più facilmente ottenute, in media, dalle imprese senza proprietà famigliare (1° e 2° quadrante).
21
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
Segmentazione delle scelte di internazionalizzazione (numero di controllate estere sul totale) – macro aree (%)
Oceania
2%
3%
Africa
1%
8%
Northern America
14%
13%
Latin America
6%
11%
Asia
19%
Est Europe
9%
20%
13%
Europe
38%
0%
5%
10%
Worst performers (PMI)
15%
20%
Best performers (PMI)
25%
30%
Worst performers (Grandi)
35%
40%
43%
45%
50%
Best performers (Grandi)
22
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
1. A livello di macro aree si rileva come le grandi imprese di maggior successo (2° quadrante) siano
maggiormente presenti in America Latina e nei paesi africani. L’Europa Occidentale appare essere la
principale destinazione degli investimenti di entrambi i sottocampioni di imprese. L’Europa dell’Est e l’Asia
sono le zone che caratterizzano, invece, le imprese di grandi dimensioni con risultati peggiori (imprese del 4°
quadrante).
2. Riportando i risultati ottenuti l’anno scorso per le PMI si rileva come a livello di macro aree le imprese di
maggior successo (2° quadrante) siano maggiormente presenti in Europa Occidentale (43%) e in Nord America
(23%). L’Europa dell’Est e l’Asia sono le zone che caratterizzano, invece, le imprese con risultati peggiori
(imprese del 4° quadrante).
3. Si può concludere che le aziende che performano meglio tra le PMI giochino un “play safe”, mentre per le
grandi imprese esiste una maggiore incidenza delle aree più “complicate”: si possono ottenere ritorni
interessanti rischiando di più, ma occorre essere attrezzati.
23
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
Imprese del 2° quadrante
Segmentazione delle scelte di internazionalizzazione – Paesi di
destinazione (%)
100%
90%
80%
70%
50 Paesi
60%
50%
Gli
investimenti
in
paesi
maggiormente sviluppati (Europa
Occidentale, America del Nord)
contano per circa i il 49% sul totale
degli investimenti effettuati. I mercati
dell’Est e quelli Asiatici per circa il
25%. L’America Latina conta per circa
il 10%. I paesi africani per circa l’8%.
40%
30%
20%
10%
United States
France
China
Germany
Brazil
Great Britain
South Africa
Mexico
Sweden
Spain
India
Polonia
Australia
Netherlands
Canada
Switzerland
Singapore
Belgium
Hong Kong
Romania
Russian Federation
United Arab Emirates
Argentina
Austria
Denmark
Algeria
Egypt
Hungary
Morocco
Malta
New Zealand
Portugal
Saudi Arabia
Slovenia
Tunisia
Bulgary
Colombia
Czech Republic
Ecuador
Greece
Ireland
Japan
Republic of Korea
Peru
Paraguay
Qatar
Slovakia
Taiwan
Ukraine
Zimbabwe
0%
%
% cumulata
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
24
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
Imprese del 4° quadrante
Segmentazione delle scelte di internazionalizzazione – Paesi di
destinazione (%)
100%
90%
80%
70%
47 Paesi
60%
Gli investimenti in paesi con vantaggi
di costo (Europa dell’Est, Asia),
sebbene frazionati, contano per il 33%
sul totale degli investimenti effettuati.
50%
40%
30%
20%
10%
France
United States
China
Germany
Spain
Great Britain
Brazil
Polonia
Russian Federation
Romania
Ireland
Netherlands
India
Switzerland
Singapore
Japan
Republic of Korea
Australia
Hong Kong
Hungary
Portugal
Slovakia
Mexico
Tunisia
Canada
Belgium
Argentina
New Zealand
Turkey
Denmark
Czech Republic
Greece
Chile
Luxembourg
Sweden
United Arab Emirates
Saudi Arabia
Slovenia
Peru
Estonia
Finland
Lebanon
Lithuania
Latvia
Malaysia
Serbia
Uganda
0%
%
% cumulata
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
25
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
Segmentazione del livello di internazionalizzazione (%)
74,24%
74,27%
74,17%
Imprese 4° quadrante
47,43%
44,44%
Imprese 3° quadrante
54,39%
79,44%
81,81%
73,90%
Imprese 2° quadrante
45,29%
41,39%
Imprese 1° quadrante
54,39%
0%
10%
20%
30%
Livello di Internazionalizzazione
40%
50%
Subsidiaries Estere
60%
70%
80%
90%
100%
Fatturato Export
Le imprese che performano meglio (2° quadrante) sono quelle che risultano avere in media una maggiore
presenza estera.
Fonte: CDR su dati AIDA, Marketline, Morningstar e bilanci aziende
26
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
Segmentazione delle scelte di finanziamento (Mezzi propri)
Segmentazione delle scelte di finanziamento (Debito)
70.000
50.000
45.000
60.000
40.000
50.000
35.000
30.000
40.000
25.000
30.000
20.000
20.000
15.000
10.000
10.000
5.000
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Imprese 2° quadrante
2011
2012
2013
2014
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Imprese 4° quadrante
Imprese 2° quadrante
Imprese 4° quadrante
Segmentazione delle scelte di finanziamento (D/E)
180%
160%
140%
120%
100%
80%
60%
40%
20%
0%
2005
2006
2007
2008
2009
Imprese 2° quadrante
2010
2011
2012
2013
2014
Imprese 4° quadrante
27
INTERNAZIONALIZZAZIONE: STRATEGIE A CONFRONTO
Segmentazione redditività (ROE)
Segmentazione Redditività (ROA)
18%
14%
16%
12%
14%
10%
12%
8%
10%
6%
8%
6%
4%
4%
2%
2%
0%
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Imprese 2° quadrante
2012
2013
2014
0%
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Imprese 2° quadrante
Imprese 4° quadrante
Imprese 4° quadrante
Segmentazione Redditività (EBITDA Margin)
18%
16%
14%
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0%
2005
2006
2007 2008 2009 2010
Imprese 2° quadrante
2011 2012 2013 2014
Imprese 4° quadrante
28
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
 Il processo di crescita internazionale offre sostenibilità e redditività
 E’ favorito da un’equilibrata struttura finanziaria, con un utilizzo adeguato del
debito
 E’ favorito da una struttura proprietaria non concentrata
 Non è agevolato dalla ricerca del contenimento dei costi
 L’internazionalizzazione attraverso investimenti diretti e export offre risultati
migliori del solo export
 I mercati sviluppati, più tipici per le aziende di minore dimensione, premiano
ancora e sono in grado di apprezzare il valore aggiunto del «made in Italy»
 Per le imprese di dimensione maggiore la aree caratterizzate da maggiore
complessità producono rendimenti positivi. La dimensione è fondamentale per
riuscire a operare con profitto in questi mercati.
 Il raggiungimento di una maggiore dimensione riesce a mettere al riparo le
imprese dalle pressioni del mercato e diminuisce il rischio derivante dalla scelta
del mercato di destinazione dei propri investimenti.
29