Giorda - II parte - Agorà regione piemonte

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Giorda - II parte - Agorà regione piemonte
Flussi migratori
dopo il 1970
8. Le migrazioni instaurano
relazioni fra luoghi e persone.
Nascono da disuguaglianze e
diversità, trasformano l’identità
dei luoghi e di chi li abita.
Flussi di
collaboratrici
domestiche
Fonte cartografica: C. Simonetta, C. Giorda - Il pianeta che verrà © Loescher 2009
9. La diffusione delle principali religioni del mondo. Diversità come
ricchezza, ma anche come identità (processi di inclusione/esclusione)
Fonte cartografica: C. Simonetta, C. Giorda - Il pianeta che verrà © Loescher 2009
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10. Digital divide: è una nuova
forma di emarginazione, generata
dalla mancanza di accesso alle
nuove tecnologie dell’informazione e
della comunicazione.
Solo il 25% della popolazione
mondiale è “connessa”. In Africa si
riduce all’8%.
Fonte carta: W. Murray, Geographies of
Globalization, Routledge, 2006
11. Disuguaglianze tra luoghi diversi in base all’Indice di sviluppo umano
(speranza di vita + istruzione + reddito)
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Fonte immagini: W. Murray, Geographies of
Globalization, Routledge, 2006
12. Ripensare l’immagine del mondo. La distanza tra luoghi e persone in base all’integrazione dei
luoghi con le reti di comunicazione. Una diversa geografia dei centri e delle periferie.
13. Disuguaglianze nello stesso luogo: Manila, Filippine: centro e slum. Nelle Filippine 22 milioni di persone
vivono negli slum. La densità abitativa è la più alta del mondo: 80.000 ab/kmq.
“Nonostante le sacche di povertà presenti, è una delle città più cosmopolite del mondo e la sua area metropolitana è il centro economico, culturale ed industriale
del paese. Manila è il centro di una prospera area metropolitana con oltre 12 milioni di abitanti” (Wikipedia)
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L’educazione al/del territorio: il ruolo formativo della scuola, delle
associazioni e degli altri attori territoriali
Due premesse ad ogni discorso geografico sull’educazione.
Primo: il locale è ramificato nel globale.
Non si possono pensare e progettare l’educazione e quindi la cooperazione, la
cittadinanza, l’intercultura e la sostenibilità ad una scala unicamente locale.
Secondo: i territori hanno un’identità, o più identità:
Non si può sviluppare un progetto educativo senza la conoscenza di questa/e identità.
Ogni progetto educativo coinvolge il territorio e ha effetti su molti territori (transcalarità)
Il territorio come attore educativo
Soggetti coinvolti: tutte le agenzie educative
del territorio: scuole, associazioni, enti locali
… e attarverso questi soggetti l’intera
popolazione (cittadinanza attiva)
il "progetto collettivo" di sviluppo e sostenibilità locale deve essere il risultato di
un"educazione" con un forte connotato territoriale.
Secondo l’approccio territorialista il luogo è un soggetto culturale che si fa protagonista attivo
dei processi che coinvolgono paesaggio, risorse, identità, memoria, lingua, culture materiali,
economia, aspetti simbolici e affettivi (patrimonio territoriale).
Tutte queste componenti attivano relazioni a distanza: la cooperazione internazionale nasce
dalla consapevolezza che il nostro locale è strettamente interrelato a scala globale con molti
altri “locali”. Il progetto locale del territorio non può esaurire la sua scala di azione nel locale.
Occorre sviluppare un progetto formativo per "educare il territorio" a perseguire uno sviluppo
sostenibile e su come "educare al territorio" nel senso di diffondere saperi, di sviluppare la
consapevolezza della gestione dei processi di territorializzazione, di insegnare ad utilizzare gli
strumenti più appropriati per l'esercizio della cittadinanza attiva.
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L’azione educativa del territorio agisce a scale diverse:
Locale: cooperazione a km 0!
La scala globale è già presente nella scala locale: persone (flussi migratori), idee, culture, prodotti
con origini e percorsi lontani sono parte dello spazio vissuto quotidiano.
Anche le disuguaglianze economiche e sociali, le emergenze ambientali e i divari globali sono o
possono essere presenti scala locale ed è a partire da queste reti di connessioni che possiamo
iniziare ad intervenire.
Globale: il locale costruisce relazioni educative
La scala locale non può però esaurire il proprio progetto nel locale stesso, ignorando le relazioni
attive con altri locali o trascurando la possibilità di instaurare nuove relazioni basate sui principi
della cooperazione allo sviluppo.
Il territorio diventa soggetto educativo intenzionale a scala globale se ed in quanto sa farsi
portatore consapevole di un progetto locale di relazioni, scambi, interazioni sostenibili, eque e
solidali.
Educare significa anche trasmettere una visione del mondo,
un ordine di valori: porre il territorio al centro del progetto educativo è il primo
passaggio per lo sviluppo di relazioni sostenibili a tutte le scale geografiche.
“Non so vedere altra
cosa più dolce, per uno,
della sua terra” (Omero,
Odissea)
Eppure l’Odissea è il
prototipo culturale di
ogni interazione fra
luoghi e persone, di ogni
globalizzazione.
Emerge allora l’importanza e il valore dell’educazione geografica: il territorio è il centro dell’agire
umano, del suo progetto creativo di vita sul pianeta.
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Educazione geografica e sapere geografico
Studio delle interazioni fra 4 strutture:
SISTEMI NATURALI: forniscono le risorse per la vita sul pianeta
SISTEMI SOCIO-CULTURALI: forniscono i supporti per vivere nelle comunità e nei gruppi sociali
SISTEMI ECONOMICI: forniscono il lavoro e il reddito
SISEMI POLITICI: forniscono le piattaforme per prendere decisioni per la vita delle comunità umane
Aree tematiche:
DIRITTI UMANI: disuguaglianze, sviluppo umano, conflitti, rapporti fra regioni del pianeta
IDENTITA: locale, nazionale, religiosa, etnica, dei luoghi (territoriale, regionale)
CAMBIAMENTO: locale, nazionale, globale (interazione, processi, modelli)
GLOBALIZZAZIONE: sociale, politica, economica, ambientale
Domanda:
come abitare il pianeta globalizzato, con 10 miliardi di abitanti e il
cambiamento climatico nel 2050?
Sviluppare il pensiero del
luogo come progetto collettivo
di governo del territorio,
valorizzando il ruolo formativo
della scuola
Sviluppare lo studio
dell’uomo abitante del
pianeta, costruttore del
luogo come spazio
dell’abitare.
Considerare le relazioni
spaziali a tutte le scale
come basi per i progetti
di cooperazione,
intercultura, governance
territoriale.
Sviluppare il concetto di
territorio come base
spaziale delle relazioni
umane.
Quattro urgenze geografiche per il pianeta
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Obiettivi dell’educazione geografica
•
Insegnare ad analizzare in un’ottica transcalare i
cambiamenti spaziali e le interrelazioni tra luoghi
•
Sviluppare una visione geografica del territorio
•
Educare alla consapevolezza e alla responsabilità
nella gestione delle risorse del pianeta
•
Affrontare le questioni relative agli esseri umani e
agli spazi
•
Contribuire a diventare consapevoli del mondo
contemporaneo e della sua complessità
•
Educare alle diversità culturali e alla loro diffusione
spaziale nel mondo contemporaneo
•
Sviluppare progetti per una sostenibilità delle
relazioni tra luoghi a scala globale
Sfide dell’educazione geografica
•
Come possiamo conoscere e
affrontare il cambiamento
climatico nei diversi luoghi?
•
Come possiamo promuovere la
sostenibilità?
•
Come possiamo riconoscere e
fronteggiare la rapida
riorganizzazione spaziale
dell’economia e della società?
•
Come possiamo fare leva sullo
sviluppo tecnologico per
migliorare le condizioni della
società e dell’ambiente?
•
Come possiamo sviluppare i
luoghi affrontando il
cambiamento causato dai
processi di globalizzazione?
Dove sono state scattate le fotografie?
Alto: nuovo vigneto in Cina
Basso: market cinese a Parigi
Fonti immagini: http://www.topchinatrip.com/ ; C. Simonetta, C. Giorda - Il pianeta che verrà © Loescher 2009
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Una conclusione attraverso un’immagine: il rapporto attività umane e natura.
Una lettura simbolica: in basso il brulicare delle attività umane contrapposte alla natura che le sovrasta. Quale
panorama vedremo nello stesso luogo nel 2050? Dove porteranno le scelte di oggi? Come possiamo incidere nel
cambiamento dei luoghi attraverso l’educazione?
Immagine: mercato all’aperto a Marrakesh, Morocco, Feb. 21 2007. http://news.xinhuanet.com/
Bibliografia di orientamento:
Su geografia e cooperazione allo sviluppo:
Bignante E., Dansero E., Scarpocchi C., Geografia e cooperazione allo sviluppo, Milano, FrancoAngeli, 2006.
Sull’analisi geografica e l’analisi delle diversità e delle disuguaglianze:
Simonetta C., Giorda C., Il pianeta che verrà, Torino, Loescher, 2011 (manuale per la scuola superiore)
Sulla globalizzazione:
Murray W. E., Geographies of Globalization, London, Routledge, 2006
Sull’educazione al territorio:
Giorda C., Puttilli M. (a cura di), Educare il territorio - educare al territorio. La prospettiva geografica nella
formazione, Carocci, Roma, 2010 (disponibile da settembre 2011).
Saggi più recenti del relatore sul tema:
Giorda C., La cittadinanza planetaria: utopia o progetto geografico?, in Giorda C., Scarpocchi C., Insegnare la
geopolitica, Roma, Carocci, 2010
Giorda C., La geografia per educare l’intelligenza spaziale, in Scuola e Didattica, n. 13/2010.
Giorda C., Geografia e Cittadinanza e Costituzione. Un percorso integrato per educare ad abitare il proprio
territorio, l’Italia, l’Europa e il Pianeta, in Corradini L, Cittadinanza e Costituzione, Disciplinarità e trasversalità alla
prova della sperimentazione nazionale, Brescia, Tecnodid, 2009.
Giorda C., Una nuova prospettiva per la didattica sui temi dello sviluppo locale e della sostenibilità territoriale, in
Quaglia R., Prino L. E., Scalvo E., Il gioco nella didattica. Un approccio ludico per la scuola dell’infanzia e
primaria, Trento, Erickson, 2009.
Web: ipertesti, carte tematiche,
e territorio
spuntinelle
perpratiche
lezioni:
www.aiig.it
La presentazioni
funzione pedagogica del
di solidarietà
internazionale
Relatore : Prof. Cristiano GIORDA
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