Profilo Novamont
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Profilo Novamont
Profilo aziendale “Chimica Vivente per la Qualità della vita”. Sin dalla sua fondazione questo è stato il sogno e la mission di Novamont, un’innovativa realtà industriale nata come centro di ricerca ed oggi impegnata nello sviluppo di prodotti generati da materie prime rinnovabili di origine agricola. Obiettivo dell’azienda è contribuire in modo significativo alla realizzazione di una nuova politica industriale in grado di saldare le esigenze dello sviluppo con la sostenibilità, creando un sistema integrato tra chimica, agricoltura, industria ed ambiente per uno “sviluppo veramente sostenibile” e a basso impatto ambientale. Risolvere quindi gli urgenti problemi di inquinamento ambientale attraverso l’uso di risorse rinnovabili di origine agricola, minimizzando la produzione di rifiuti post consumo e sviluppando processi a basso impatto ambientale. 1. MATER-BI Il Mater-Bi, principale prodotto sviluppato da Novamont, è biodegradabile e compostabile naturalmente, garantisce resistenza e tenuta del tutto simili alle plastiche tradizionali: la soluzione concreta alla domanda di prodotti di largo consumo a basso impatto ambientale. Contiene risorse rinnovabili di origine agricola, diminuisce le emissioni di gas ad effetto serra, riduce il consumo di energia e di risorse non rinnovabili, completa un circolo virtuoso: le materie prime di origine agricola tornano alla terra attraverso processi di biodegradazione o compostaggio senza il rilascio di sostanze inquinanti. Con la creazione del Mater-Bi Novamont è riuscita ad intervenire sulla struttura molecolare dell’amido di mais, complessandolo con sostanze di origine naturale e/o sintetica in grado di aumentarne la resistenza all’acqua e di conferire proprietà strutturali. Il Mater-Bi è disponibile in diverse forme e gradazioni, può essere utilizzato sulle macchine di produzione esistenti. Con il marchio Mater-Bi, Novamont produce e commercializza diverse linee di biopolimeri per differenti tecnologie di lavorazione. Il materiale è disponibile in forma di granuli, con diverse formulazioni e/o gradi. Tutti i gradi di Mater-Bi sono caratterizzati da: Completa biodegradabilità in diversi ambienti: in compostaggio, in suolo, in acqua dolce e salata Lavorabilità con le stesse tecnologie delle plastiche tradizionali e con produttività simile Stampabilità con normali inchiostri e tecnologie di stampa, senza bisogno di trattamento corona Colorabilità in massa Master-batch biodegradabili Intrinseca antistaticità Sterilizzazione con raggi gamma Il Mater-Bi è utilizzato in diversi settori: Agricoltura: teli di pacciamatura, vasetti per la vivaistica, corde e legacci, dispositivi per il rilascio controllato di principi attivi nella lotta antiparassitaria integrata GDO: shopper biodegradabili e compostabili riutilizzabili per la raccolta differenziata, sacchetti per la raccolta dei rifiuti organici, vaschette termoformate per alimenti, film trasparente per il confezionamento di frutta e verdura, reti estruse e tessute, bicchieri, piatti e posate monouso, bastoncini cotonati, pannolini, assorbenti femminili e salvaslip, prodotti per la masticazione degli animali da compagnia Ristorazione: posate, piatti, bicchieri, tazze, scatole per l'asporto dei cibi preparati Waste Management: sacchetti biodegradabili e compostabili per utilizzo domestico, pattumiera domestica da 6,5 o 10 lt, contenitori per uso esterno da 30/120 lt, sacchetto con sistema areato dalle elevate capacità traspiranti Industria: Igiene e cura della persona (bastoncini cotonati, pannolini, assorbenti femminili, carta igienica, tovaglioli e fazzoletti, tute in tessuto non tessuto), automotive (pneumatici Goodyear con biofiller, derivato dall’amido di mais ed in grado di sostituire parte del nerofumo e della silice), imballaggio (alimentare ed espanso), accessori per animali (ossi ed altri oggetti), oggettistica (penne, temperamatite, righelli, cartucce, giocattoli, pettini, etc.). MATER-BI DI SECONDA GENERAZIONE In occasione della 4a Conferenza Europea sulle Bioplastiche (Berlino, 10-11 novembre 2009), Novamont ha presentato il Mater-Bi® di seconda generazione, una vasta gamma di gradi per applicazioni tecniche nei settori dei film e dei rivestimenti flessibili caratterizzati da un aumento del contenuto di materie prime rinnovabili, bassi livelli di produzione di gas ad effetto serra e minore dipendenza da materie prime di origine fossile. Dietro alla seconda generazione di materiali Mater-Bi, oltre a investimenti significativi in nuovi impianti e nuove capacità, vi è l’integrazione da parte di Novamont della tecnologia basata sull’utilizzo dell’amido con quella dei poliesteri ottenuti da oli vegetali, coperte entrambe da un ampio portafoglio di brevetti. 2. LA BIORAFFINERIA La bioraffineria Novamont di Terni, primo esempio nel suo genere, va ad integrare a monte la filiera delle bioplastiche Mater-Bi® ed Origo-Bi® ed apre a nuove applicazioni nel campo degli intermedi chimici. Un nuovo insediamento produttivo integrato nel territorio in grado di utilizzare le risorse naturali di origine agricola locali, quali amido di mais e oli vegetaliGrazie alla collaborazione tra Novamont e Coldiretti è stata costituita una società paritetica tra Novamont ed una cooperativa partecipata da 600 imprenditori agricoli locali perché la bioraffineria sia in grado di massimizzare la specializzazione delle colture, utilizzare a pieno gli scarti ed accorciare la catena del valore. Novamont può così industrializzare le sue tecnologie e disporre di una nuova generazione di intermedi chimici ampliando la gamma di applicazioni del Mater-Bi®. A regime a partire da inizio 2008 Novamont ha raggiunto una capacità produttiva annua di 60.000 tonnellate di bioplastiche completamente biodegradabili e compostabili. 3. LA STORIA Novamont trae le proprie radici dalla scuola di scienza dei materiali Montedison, le cui tradizioni risalgono allo sviluppo del polipropilene, scoperto dal premio Nobel Giulio Natta e nella scuola di chimica nata agli inizi del Novecento a Novara con Giacomo Fauser, ai cui risultati sulla chimica dell’azoto si deve la nascita di Montecatini, diventata poi Montedison. Novamont nasce nel 1990 con il compito di sviluppare e commercializzare i prodotti realizzati da Fertec, società che faceva capo alla Holding Montedison con il compito di armonizzare la cultura chimica di Montecatini con quella agroindustriale del gruppo Ferruzzi. Dopo aver incorporato la Fertec nel 1991, Novamont continua a sviluppare il progetto: trovare nuove strade utilizzando materie prime vegetali, fonti rinnovabili di anno in anno, trasformandole in “bioplastiche”, biocarburanti e intermedi chimici rinnovabili, per applicazioni a basso impatto ambientale, aventi tutte le proprietà d’uso dei prodotti tradizionali. Nel 1992 viene realizzato il primo oggetto in Mater-Bi, la Green Pen, sviluppata con la collaborazione con Lecce Pen e scelta dal vertice mondiale di Rio sul futuro del pianeta come simbolo di una nuova possibile generazione di prodotti in grado di coniugare un progetto economico con l’attenzione ai temi ambientali. Nel settembre dello stesso anno, in Germania, inizia la produzione dei primi sacchi in Mater-Bi per la raccolta differenziata che vengono individuati da subito come strumento indispensabile per un efficace intercettazione della frazione organica e il suo avvio al compostaggio. Nel 1995 viene avviata un’attività di collaborazione e ricerca con Goodyear Nel 1996 Novamont viene acquisita da Banca Intesa e Investitori Associati. Nel 1997 Novamont rileva i brevetti di Warner Lambert (USA) nel campo dei prodotti biodegradabili e raggiunge una capacità produttiva di 15.000 tonnellate. Nel 2001 Goodyear lancia il primo pneumatico a bassa resistenza al rotolamento con tecnologia BIOTRED, che prevede l’utilizzo di biofiller Mater-Bi in parziale sostituzione di silice e carbonblack. Dal 2005 tutta la gamma di pneumatici commercializzati da Goodyear Dunlop in Giappone è realizzata con la tecnologia BIOTRED. Nel 2002 Novamont realizza Wave, una nuova tecnologia per la produzione di schiuma espansa in Mater-Bi; la capacità produttiva arriva a 20.000 tonnellate e viene raggiunto il break-even operativo. L’azienda è insignita del “World Summit Business Award for Sustainable Development Partnership" conferito a Johannesburg da UNEP (United Nations Environmental Programme) e dall'International Chambers of Commerce per il progetto "Chimica vivente per la qualità della vita" Il 2004 è l’anno dell’acquisizione della tecnologia Easter Bio da Eastman Chemical e del conseguimento della certificazione ISO 9001 e 14001; sempre nello stesso periodo la società viene insignita del premio Frost & Sullivan per l’innovazione di prodotto. Nel 2005 il sistema areato (basato su piccole pattumiere areate abbinate a sacchi respirabili già sperimentato da Biobag in Norvegia) viene adottato da diverse municipalità italiane. Nel 2006 apertura a Terni della bioraffineria Novamont. A regime, a partire da inizio 2008, Novamont ha raggiunto una capacità produttiva annua di 60.000 tonnellate di bioplastiche completamente biodegradabili, compostabili e con limitato impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita. Nel 2009 Novamont lancia il Mater-Bi di Seconda Generazione Novamont, che conta oggi 173 dipendenti (il 30% dei quali è dedicato alla R&D), ha chiuso il 2009 con un turnover di 63,6 milioni di euro, destinando oltre il 7% del fatturato alla ricerca e sviluppo; detiene un portafoglio brevetti che comprende 80 famiglie brevettuali e 800 depositi internazionali. Sedi La sede centrale è a Novara, mentre a Terni è situato lo stabilimento produttivo. La rete Novamont è presente direttamente o attraverso distributori qualificati nei seguenti paesi: Germania, Francia, Benelux, Scandinavia, Danimarca, UK, Stati Uniti, Cina, Giappone, Australia e Nuova Zelanda.