IL QUADRO DELLA COOPERAZIONE COMUNITARIA IN BURKINA

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IL QUADRO DELLA COOPERAZIONE COMUNITARIA IN BURKINA
IL QUADRO DELLA COOPERAZIONE COMUNITARIA IN BURKINA FASO
Cirpac, 2008
INDICE
Introduzione…......................................................................................................................................3
1. Sunto della cooperazione comunitaria in Burkina Faso nel periodo 2001-2007…………………..4
1.1 La strategia dell’Ue nel rapporto col Paese partner……………………………………………4
1.2 La strategia della cooperazione della CE in Burkina Faso nel periodo 2001-2007…………...5
1.3 Settori focali di intervento per il periodo 2001-2007 e loro supporto finanziario……………..5
1.4 Progetti e programmi in settori non focali……………………………………………………..7
1.5 Utilizzo del budget B…………………………………………………………………………..8
1.6 Altri strumenti…………………………………………………………………………………8
2. Programma Indicativo Nazionale………………………………………………………………...10
2.1 Risorse finanziarie…………………………………………………………………………...10
2.2 Ambiti focali dell’intervento comunitario…………………………………………………...11
2.2.1 Rafforzamento delle infrastrutture di base e delle reti………………………………...11
2.2.2 Sostegno alla buona governance………………………………………………………13
2.3 Il sostegno al quadro macroeconomico e alla riduzione della povertà………………………14
2.4 Altri programmi……………………………………………………………………………...14
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Introduzione
Il governo del BF e la Commissione Europea si sono incontrati a più riprese a Ouagadougou tra il
marzo 2006 e l’ottobre 2007 e hanno determinato gli orientamenti generali per la cooperazione nel
periodo 2008-2013.
La strategia per il paese e un documento indicativo per gli aiuti al BF sono stati decisi
conformemente agli articoli 2 e 4 dell’annex IV dell’Accordo di Cotonou modificato in
Lussemburgo nel 2005.
Le risorse indicativamente programmabili previste per il periodo 2008-2013 sono le seguenti:
A. 529 milioni di euro per gli scopi di cui all’art. 3,2 (a) dell’annex IV dell’Accordo di
Cotonou;
B. 8,2 milioni di euro per gli scopi di cui all’art. 3,2 (b) dell’annex IV dell’Accordo di
Cotonou.
Ovvero:
Il budget A è destinato al sostegno macroeconomico, alle politiche settoriali e ai programmi e
progetti di supporto alle aree di interesse focale o non focale per l’intervento comunitario.
Esso non pregiudica le decisioni di finanziamento di cui il Burkina Faso beneficia o potrebbe
beneficiare nel quadro di altre risorse comunitarie, come ad esempio quelle erogate dalla
Commissione.
Il budget B è destinato a coprire i bisogni imprevisti, come gli aiuti d’emergenza quando non
possano essere finanziati dal budget comunitario; contributi a iniziative internazionali di riduzione
del debito; sostegno per mitigare gli effetti avversi dell’instabilità nelle entrate da export. Il budget
B non fa parte integrante del programma indicativo nazionale (PIN), ma verrà mobilitato secondo
procedure specifiche.
La Comunità precisa che queste somme non costituiscono un diritto e possono pertanto essere
modificate anche in corso d’opera.
Base legale e obiettivi generali dell’intervento comunitario
Conformemente all’articolo 177 del Trattato che istituisce la Comunità Europea, la politica della
CE nell’ambito della cooperazione allo sviluppo promuove:
-
lo sviluppo economico e sociale sostenibile dei paesi in via di sviluppo (PVS) e, fra questi,
di quelli più svantaggiati;
l’inserimento graduale e armonioso dei PVS nell’economia mondiale;
la lotta alla povertà nei PVS.
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Gli obiettivi del Trattato sono confermati all’articolo 1 dell’Accordo di Partenariato ACP-CE
firmato a Cotonou nel 2000 e modificato in Lussemburgo il 25 giugno 2005. Obiettivo generale
dell’Accordo di Cotonou è promuovere un approccio strategico comune alla riduzione della
povertà, che sia compatibile con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e con l’integrazione
progressiva dei Paesi ACP nell’economia mondiale.
Se tale Accordo costituisce la base legale dell’intervento comunitario, il “Consenso europeo per lo
sviluppo” recentemente adottato ne definisce il quadro generale.
L’obiettivo principale della politica di sviluppo dell’Ue è la riduzione della povertà, tenendo conto
degli obiettivi del Millennio per lo sviluppo. I diritti dell’uomo e la buona governance rientrano fra
gli obiettivi più importanti.
La strategia della Comunità Europea nell’ambito di programmazione del 10° FES si inserisce
pienamente nel quadro della Strategia Nazionale per la Lotta alla Povertà approntato dal Governo
del Burkina Faso, imperniato su quattro obiettivi:
1. accelerare la crescita e fondarla sull’equità;
2. garantire l’accesso dei poveri ai servizi sociali di base e alla protezione sociale;
3. elargire opportunità in materia di impiego e attività generatrici di una distribuzione del
reddito più equa;
4. promuovere la buona governance.
Questa nuova strategia è stata approvata dall’insieme dei finanziatori internazionali, tra i quali gli
Stati membri dell’UE e della CE forniscono oltre il 50% dell’aiuto totale erogato.
Al fine di contribuire alla riduzione della povertà assicurando coerenza e complementarità con gli
interventi degli altri finanziatori, in particolare europei, la CE ha scelto i seguenti ambiti principali
d’intervento:
-
il rafforzamento delle infrastrutture di base e delle reti (trasporti, acqua e decontaminazione,
energia) – circa il 26% delle risorse;
il sostegno alla governance politica e locale (giustizia, decentramento), comprese misure
aggiuntive di sostegno al budget governativo – circa il 60% delle risorse;
Azioni in aree di intervento non focali, in particolare in favore dell’integrazione e della
cooperazione regionale (EPA, protezione dell’ambiente) e a sostegno delle istituzioni – circa
il 4% delle risorse.
1. Sunto della cooperazione comunitaria in Burkina Faso nel periodo 2001-2007
1.1 La strategia dell’Ue nel rapporto col Paese partner
La scelta strategica della CE è di concentrarsi su un numero limitato di ambiti prioritari di
intervento, determinati grazie al dialogo col Paese partner, in modo da evitare una dispersione degli
interventi. Gli interventi della CE si concentreranno nei seguenti campi: (i) il commercio e
l’integrazione regionale; (ii) l’ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali; (iii) le
infrastrutture, le comunicazioni e i trasporti; (iv) l’acqua e l’energia; (v) lo sviluppo rurale, la
gestione del territorio, l’agricoltura e la sicurezza alimentare; (vi) la governance, la democrazia, i
diritti dell’uomo e il sostegno alle riforme economiche e istituzionali; (vii) la prevenzione dei
conflitti negli Stati fragili; (viii) lo sviluppo umano; (ix) la coesione sociale e l’impiego.
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In Burkina Faso, si deve tenere conto delle relazioni specifiche esistenti fra il governo locale e
l’Unione Europea, disciplinate dall’Accordo di Cotonou, dal documento strategico per il Paese, dal
programma indicativo nazionale (PIN) e da varie convenzioni di finanziamento.
1.2 La strategia della cooperazione della CE in Burkina Faso nel periodo 2001-2007
La strategia di cooperazione dell’Ue in Burkina Faso per il periodo 2001-2007 si inseriva nelle linee
guida del Piano Nazionale per la Lotta alla Povertà, concentrandosi su 3 principali ambiti di
intervento, ovvero il sostegno al quadro macroeconomico e alla riduzione della povertà (compreso
un intervento settoriale in favore dell’istruzione); il sostegno al settore dei trasporti (con particolare
riguardo alle infrastrutture stradali); il sostegno allo sviluppo rurale e alla sicurezza alimentare.
In seguito alla revisione di mid-term la dotazione del budget programmabile del 9° FES è passata da
277,4 a 432,4 milioni di euro, mentre la revisione di fine percorso (2007) ha determinato un
incremento fino a 462,2 milioni di euro.
Circa il 90% dei finanziamenti al Burkina Faso sono stati esborsati nell’ambito del sostegno
finanziario per la riduzione della povertà; dei trasporti e dell’approvvigionamento di acqua
potabile/decontaminazione.
1.3 Settori focali di intervento per il periodo 2001-2007 e loro supporto finanziario
a. Sostegno al quadro macroeconomico e alla riduzione della povertà attraverso l’aiuto
finanziario.
Scopo degli interventi: (i) mantenere il quadro macroeconomico stabile e favorevole alla crescita;
(ii) contribuire alla riduzione della povertà e al miglioramento dei servizi in materia di sanità ed
educazione; (iii) migliorare la gestione delle finanze pubbliche.
Questo sostegno finanziario mira a coadiuvare il governo nell’attuazione della sua strategia per la
lotta alla povertà, grazie al finanziamento di una parte del deficit e della bilancia dei pagamenti.
La realizzazione degli interventi avviene in modo congiunto nel quadro generale di organizzazione
degli aiuti finanziari mirati all’attuazione della Strategia Nazionale di Lotta alla Povertà (SNLP),
firmato nel 2005. Tale quadro raggruppa attorno al governo burkinabé nove partner: la Banca
Mondiale (BM), la Banca africana per lo sviluppo (BAD), la Francia, la Svezia, la Svizzera, i Paesi
Bassi, la Danimarca, la Germania e la CE.
La CE ha posto in essere due programmi finanziari di sostegno alla riduzione della povertà
nell’ambito del 9° FES. Per ogni anno finanziario, la CE fornisce il suo finanziamento in due parti:
(i) una quota macroeconomica fissa, legata all’esistenza o alla volontà di porre in essere un
programma con il FMI; (ii) una quota per la lotta alla povertà, il cui ammontare varia a seconda dei
progressi realizzati per una serie di indicatori legati alla SNLP (finanze pubbliche, sanità,
educazione).
Il primo programma copriva il periodo 2002-2004, il secondo il periodo 2005-2008.
A questo si aggiunge il sostegno settoriale all’educazione di base nell’ambito del nuovo programma
di sostegno alla riduzione della povertà (2005-2008), che mira all’accelerazione della
scolarizzazione universale di qualità.
Nell’ambito della SNLP la promozione sociale della donna, per migliorare il suo accesso ai sistemi
sanitario ed educativo e al credito, è oggetto di speciale attenzione.
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b. Infrastrutture stradali
Il settore stradale è stato scelto come settore focale nel quadro dei FES 8° e 9°. Le risorse ad esso
dedicate ammontavano a 90 milioni di euro con l’8° FES e a 9 milioni di euro a titolo di quadro di
obbligazioni reciproche Stabex nell’ambito del 9° FES.
Il mancato rispetto del carico sugli assi costituisce un problema grave per la sostenibilità degli
investimenti nel settore. A livello di CEDEAO e UEMOA sono state assunte decisioni circa
l’attuazione dei controlli, e l’asse Ghana-Burkina-Mali è stato scelto per le prime verifiche, con 6
stazioni di conta/pesatura.
2 miliardi di CFAF sono stati iscritti a budget nel 2007 per finanziare questo progetto, in aggiunta
ai fondi promessi dall’UEMOA.
Gli altri partner rilevanti in questo settore sono la BM, la Banca islamica per lo sviluppo, la Banca
africana per lo sviluppo, la KfW e la Banca dell’Africa occidentale per lo sviluppo. Esse
intervengono nella costruzione di nuove strade, nella modernizzazione, nella gestione delle strade
rurali e nell’ambito del sostegno alle istituzioni.
Nel settore stradale viene inoltre prestata particolare attenzione alle questioni ambientali e alla
sensibilizzazione degli operai impiegati nei lavori stradali sul tema dell’HIV-AIDS.
c. Sviluppo rurale e sicurezza alimentare
Si tratta di un settore focale senza risorse specifiche nell’ambito del 9° FES. Tuttavia, dopo la
revisione di medio termine del FES, è stato deciso un apporto di 0,9 milioni di euro al segretariato
esecutivo del Consiglio nazionale di sicurezza alimentare.
Gli interventi nel settore, per lo più avviati con l’8° FES, sono incentrati sull’aumento della
produttività agricola, sull’organizzazione del mondo rurale e sul miglioramento della sicurezza
alimentare (in particolare, sui sistemi di informazione).
Il ministero dell’agricoltura, delle risorse idriche e delle risorse alieutiche ha elaborato, sulla base
della SNLP, un documento intitolato «Strategia di sviluppo rurale» (SSR), approvato dal governo
nel dicembre 2003 e a cui fanno riferimento le azioni di coordinamento dei diversi partenariati
presenti nel settore.
Nel giugno del 2003 è stata inoltre adottata la strategia nazionale della sicurezza alimentare, mentre
è del giugno 2004 l’adozione di un piano d’azione riguardante il sistema d’informazione sulla
sicurezza alimentare.
Gli interventi finanziati dalla linea finanziaria «sicurezza alimentare» sono stati resi oggetto di una
valutazione tematica nel 2004. Nonostante sia stata rilevata, in generale, la pertinenza di tale
strumento con l’obiettivo perseguito, è emerso come alcuni interventi nel settore dello sviluppo
rurale abbiano sofferto ritardi importanti negli esborsi, dovuti alla varietà e alla moltitudine delle
azioni da compiere e all’inadeguatezza di certi strumenti finanziari per tali tipologie di intervento.
I ritardi si sono avuti nel settore del cotone, dove l’esborso di 10 milioni di euro previsto dal 9° FES
nel 2005 è slittato a causa dell’assenza di un documento di politica settoriale, che ha reso difficile la
pianificazione del sostegno al settore. A questo si deve aggiungere che l’AICB (Associazione
interprofessionale del cotone burkinabè) non è stata operativa fino al 2006.
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1.4 Progetti e programmi in settori non focali
Il miglioramento dell’accesso all’acqua potabile è parte integrante della strategia di riduzione della
povertà e di sicurezza alimentare posta in essere con i FES 8° e 9°.
Le risorse dedicate a questo settore ammontano a 40 milioni di euro nel PIN dell’8° FES e a 10
millioni in quello del 9° FES. A tali risorse si aggiungono 9,39 milioni di euro nell’ambito del
programma ACP-UE per l’acqua.
Gli interventi si inseriscono tanto nella politica nazionale del settore dell’acqua quanto
nell’iniziativa europea per l’acqua in Africa, declinata secondo due obiettivi:
1. Gestione integrata della risorsa acqua (GIRA) : programmi VRAO (valorizzazione della
risorsa acqua in Africa Occidentale) e autorità del bacino del Volta (finanziamento
regionale);
2. Acqua potabile e decontaminazione : AEP-Ziga (approvvigionamento di acqua potabile per
la città di Ouagadougou), PRS (programma solare regionale) e VRAO, oltre alla maggior
parte dei progetti del programma « acqua ».
Nell’ambito delle misure tese alla protezione dell’ambiente, il programma « Conservazione e
utilizzo razionale delle aree protette contigue di Benin, Burkina Faso, Niger e delle loro zone
d’influenza » (Parc W/ECOPAS) permette di dare impulso al piano di gestione della biosfera
transfrontaliera W (2006/2010), primo documento strategico di pianificazione degli interventi a
livello regionale e trasversale, che promuove un approccio integrato tanto al problema della
protezione ambientale, quanto a quello delle infrastrutture d’interconnessione regionale in via di
realizzazione.
Il programma di sostegno al consolidamento del processo democratico, dello Stato di diritto e della
buona governance (PADEG 2002-2006, prorogato di due anni nell’ottobre 2006) consiste nel dare
appoggio al programma nazionale di riforma della giustizia 2002-2006, a sua volta prorogato per
ulteriori 3 anni. Esso si articola nella riforma del sistema giudiziario e in una miglior partecipazione
delle istituzioni democratiche e delle organizzazioni della società civile al processo di
consolidamento dello Stato di diritto, della democrazia e della buona governance.
Il sostegno della CE al settore privato del Burkina Faso si concretizza essenzialmente in programmi
di rafforzamento delle capacità imprenditoriali. La convenzione di finanziamento è stata prolungata
fino al 2008 (6 milioni di euro).
Questo programma comprende due obiettivi : lo sviluppo di un mercato dei servizi alle imprese per
lo stimolo della domanda ; la promozione di una contabilità trasparente e della buona gestione
dell’impresa attraverso la creazione di centri di gestione accreditati.
Nel 9° FES un budget di 15 milioni di euro di contributo comunitario e di 300 mila euro di
contributo nazionale è stato destinato agli attori non statali della società civile.
Per il programma di rafforzamento delle capacità delle organizzazioni della società civile (PROS),
la convenzione di finanziamento è stata firmata nell’aprile 2006. Il programma dura 6 anni e mezzo
e prevede, tra la altre cose, la promozione del dialogo e del dinamismo della società civile
attraverso campagne di informazione e comunicazione.
Viene inoltre fornito sostegno istituzionale ai servizi dello Stato incaricati del riconoscimento, della
registrazione e del monitoraggio delle organizzazioni della società civile.
Sempre nel quadro del 9° FES, un budget di 1,9 milioni di euro è destinato a promuovere lo
sviluppo culturale del Burkina Faso e a consolidare i progressi fatti.
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Il programma quadro di sostegno alla cultura ha una durata di 3 anni e prevede di sviluppare le
capacità in settori nei quali il Burkina Faso ha già competenze significative, come il cinema, le arti
viventi e le arti plastiche e applicate.
1.5 Utilizzo del budget B
L’ammontare iniziale di questo budget era di 76 milioni, in seguito portato a :
- 70,7 milioni di euro nel 2003, in seguito a un prelievo di 5,3 milioni per contribuire al
programma di sostegno alla pace per l’Africa ;
- a 10,7 milioni di euro dopo il trasferimento di 60 milioni al budget A, in seguito alla
revisione di medio termine del PIN del 9° FES per il Burkina ;
- a 0,7 milioni di euro nel 2007 dopo la revisione di fine percorso del PIN del 9° FES,
trasferendo 10 milioni al budget A.
1.6 Altri strumenti
Nel 1993 il Burkina Faso ha beneficiato di un trasferimento non programmabile a titolo di Sysmin
nell’ambito del 7° FES (27 milioni di euro), per ovviare alla non viabilità della mina di Poura.
Il programma di cartografia geologica (15 milioni di euro), posto in essere per favorire la
promozione del settore minerario grazie a una migliore conoscenza delle potenzialità del paese, ha
prodotto una banca-dati di carte geologiche e di dati geofisici riguardanti l’intero territorio. Tali
strumenti potranno essere preziosi anche nel settore idraulico e delle infrastrutture.
Fra il 1990 e il 2000 il Paese ha beneficiato dei trasferimenti non programmabili Stabex nel quadro
del 7° FES (18,6 milioni di euro) e dell’8° (1,4 milioni di euro). A causa dell’imprecisione delle
modalità di gestione, l’impiego di questi fondi si è spesso rivelato lento.
Alla fine del 2005, il portafoglio dei progetti attivi della Banca europea degli Investimenti (BEI)
comprendeva 10 prestiti per un totale di 70 milioni di euro.
In passato la BEI ha finanziato principalmente progetti nel settore finanziario, dell’acqua e
dell’elettricità, del cotone e delle telecomunicazioni.
Con un budget di 39 milioni di euro a fine 2005, i progetti di infrastrutture pubbliche occupano un
posto importante e riguardano soprattutto i settori dell’elettricità e dell’acqua.
Inoltre, il progetto di collegamento elettrico fra Ferkessédougou (Costa D’Avorio) e BoboDioulasso, a cui la BEI ha contribuito con un prestito di 9,8 milioni di euro firmato nel 1995, è
terminato ed è stato completato dal progetto di collegamento fra Bobo-Dioulasso e Ouagadougou,
che trasporterà la corrente elettrica ivoriana fino alla capitale burkinabè, avvalendosi di un prestito
della BEI di 15,25 milioni di euro nel 2004.
Nel settore dell’acqua, la BEI ha partecipato alle quote del FES per il finanziamento del progetto di
approvvigionamento di acqua potabile a Ouagadougou.
La BEI ha contribuito a sostenere il settore finanziario del Burkina Faso attraverso risorse a medio e
lungo termine con un prestito globale alle banche e a un’istituto finanziario di credito e affitto per
un totale di 6 milioni nel 2002. Questa cifra è stata rapidamente utilizzata e rinnovata per un
ammontare di 12 milioni di euro nel 2003. Il secondo prestito globale è arrivato dopo lo scadere del
primo.
Questi prestiti hanno permesso il finanziamento degli investimenti delle piccole e medie imprese
(PMI) con risorse a medio e lungo termine.
Infine, la BEI è intervenuta nel settore del cotone burkinabè per il finanziamento della
modernizzazione e della costruzione di nuovi impianti di sgranatura della SOFITEX con un
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prestito di 6 milioni di euro. Ha anche parzialmente finanziato l’impianto di filatura FILSAH con
un prestito di 1 milione di euro. Queste operazioni sono terminate e i prestiti in via di restituzione.
L’impianto FILSAH si è però trovato in difficoltà, nonostante due ristrutturazioni finanziarie, di cui
una ancora in corso.
Il Burkina beneficia poi di finanziamenti per sei progetti nazionali nel quadro del programma ACPUE per l’acqua, corrispondenti a una sovvenzione totale di oltre 7 millioni di euro, in aggiunta a 3
progetti multipaese per un valore di 2 milioni e 278 mila euro.
Anche nell’ambito del programma « energia » sono stati accettati cinque progetti, per i quali è
capofila la Delegazione della Commissione Europea (DCE) in Burkina Faso.
Ancora nel settore energetico, sei progetti che coinvolgono il Paese a livello nazionale e regionale
sono stati finanziati nel quadro della componente COOPENER del programma europeo per
l’energia intelligente (2003-2006).
La CE e il Segretariato UE-ACP hanno programmato 12 milioni di euro di fondi intra-ACP per
sostenere le inziative subregionali di prevenzione delle catastrofi naturali. Sei subregioni, fra cui
l’Africa Occidentale (che soffre siccità, crisi alimentari, invasioni di locuste, ecc.), ne beneficiano.
Il Burkina Faso beneficia dei finanziamenti disponibili nel budget generale dell’UE, tanto grazie
alle linee di « Cofinanziamento delle ONG » e « Sicurezza alimentare », quanto grazie ad altre linee
finanziarie tematiche.
Nel periodo 2000-2006 il Paese ha beneficiato di 27 progetti nazionali e due progetti regionali per
un contributo comunitario di circa 22,1 milioni di euro.
Un progetto regionale in sostegno alla strategia operativa della sicurezza alimentare (5 milioni) è
stato eseguito grazie al contributo del CILSS e contribuisce a rafforzare i sistemi nazionali e
regionali di informazione.
14 milioni di euro sono stati stanziati per il lancio, nel 2007, di azioni riguardanti la sicurezza
alimentare e nutrizionale e la fertilità dei suoli. Tali risorse permettono di mantenere gli interventi
in materia di sicurezza alimentare (diversi dagli aiuti diretti allo Stato) al loro livello attuale per
tutta a durata del 10° FES.
Infine, alcune équipe burkinabè sono state mobilitate in 90 proposte di ricerca internazionale
nell’ambito del sesto Programma Quadro per la Ricerca (2002-2006). Sono stati ottenuti
finanziamenti in vari ambiti della cooperazione scientifica internazionale - quali sicurezza
alimentare, salute e sanità pubblica, gestione sostenibile degli ecosistemi -, oltre che in aree
tematiche legate all’ambiente e allo sviluppo sostenibile. La partecipazione delle equipe burkinabè è
stata finanziata con circa 4 milioni di euro.
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2. Programma Indicativo Nazionale
2.1 Risorse finanziarie
Sulla base della strategia di cooperazione introdotta nei paragrafi precedenti e conformemente alle
disposizioni dell’art. 4 dell’annex IV dell’Accordo di Cotonou, il programma indicativo è stato
stilato sotto forma di una serie di tabelle che presentano: il quadro d’intervento per ogni settore, il
calendario di programmazione finanziaria e il cronogramma dettagliato delle attività di tutti i
programmi recensiti su un periodo di tre anni.
-
10° FES, budget A: 529 milioni di euro. Questo budget servirà a coprire le operazioni
programmabili di sviluppo a lungo termine, in particolare:
Ambiti di intervento
Rafforzamento delle
infrastrutture di base e
delle reti
Sostegno alla buona
governance
Sostegno al quadro
macroeconomico e alla
riduzione della povertà
Altri programmi, tra
cui:
- Integrazione e
cooperazione
regionale
- Sostegno
istituzionale
- Riserva
Totale
Allocazione
indicativa
(milioni di euro)
%
140
26%
50
10%
320
60%
Aiuto finanziario
19
4%
Aiuto al progetto
529
100%
Modalità di realizzazione
Aiuto al progetto e
contributo finanziario
settoriale
Aiuto al progetto e
contributo finanziario
settoriale
-
10° FES, budget B : 8,2 milioni di euro. Destinato a coprire le necessità impreviste come
gli aiuti di emergenza ove essi non possano essere finanziati dal budget comunitario;
contributi a iniziative internazionali di riduzione del debito; sostegno per mitigare gli effetti
avversi dell’instabilità nelle entrate da export.
-
La Facilité d’investissement della Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Il 10° FES
comprende anche questo strumento finanziario, gestito dalla Banca Europea per gli
Investimenti, che non fa parte del programma indicativo. L’obiettivo è fornire, in funzione
della domanda, risorse a lungo termine per i investimenti la cui fattibilità è stata dimostrata
in settori produttivi e redditizi. Possono beneficiare del finanziamento i progetti del settore
privato e di quello pubblico.
In Burkina Faso la BEI intende esplorare le possibilità di finanziamento in progetti
riguardanti i settori dell’energia e del cotone. Altri ambiti possibili di intervento sono quello
finanziario, quello delle telecomunicazioni e quello minerario.
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Il Centre pour le développement de l’entreprise (CDE) e il Centre technique pour le
développement de l’agriculture (CTA) possono sostenere attività specifiche quali il
finanziamento di studi sulla fattibilità o l’assistenza tecnica ai progetti finanziati dalla BEI.
-
10° FES, programma indicativo regionale. Un budget sarà specificamente allocato in
favore delle operazioni programmabili di sviluppo a lungo termine nel quadro della strategia
regionale dell’Africa Occidentale. Tale budget non farà parte del PIN, ma potrà incidere a
livello nazionale in funzione della partecipazione del Burkina Faso ai programmi di portata
regionale.
-
Altri strumenti finanziari. Altre attività specifiche potranno essere finanziate dal budget
generale della Comunità Europea nel quadro finanziario 2007-2013 o da risorse proprie
della BEI.
Nella prima categoria rientrano programmi finanziati grazie allo strumento per la
cooperazione allo sviluppo (come i programmi tematici “Investire nelle persone”, “Attori
non statali per lo sviluppo”, “Migrazione e politiche di asilo”, “Ambiente e gestione
sostenibile delle risorse naturali, tra cui l’energia”, “Sicurezza alimentare”) e attività
finanziate grazie allo strumento di stabilità, lo strumento per la promozione dei diritti
dell’uomo e della democrazia o lo strumento per l’aiuto umanitario e d’emergenza.
2.2 Ambiti focali dell’intervento comunitario
2.2.1
Rafforzamento delle infrastrutture di base e delle reti
a. Infrastrutture per i trasporti
L’obiettivo specifico consisterà nel contributo all’applicazione del programma settoriale dei
trasporti mirando a ridurre i costi e i ritardi dei trasporti, a contenere le spese di mantenimento della
rete stradale e l’innalzamento dei livelli di sicurezza.
Circa 85 milioni di euro (il 16% del budget A) sarà riservato a questo settore.
Principali interventi previsti:
-
-
Rafforzamento delle strade asfaltate esistenti: la priorità sarà accordata alla strada transsaheliana (asse Bamako-Ouagadougou-Niamey) e alle vie che la collegano ai paesi costieri
vicini, fondamentali per far uscire dall’isolamento le zone rurali e permettere il trasporto
della produzione rurale;
Interventi in ambiti come l’utilizzo sostenibile degli investimenti, la sicurezza stradale, la
considerazione della dimensione ambientale nei trasporti, la professionalizzazione
dell’attività dei trasportatori, la sensibilizzazione alla lotta contro l’HIV-AIDS.
Rafforzamento delle capacità istituzionali nella gestione del settore.
Lo strumento principale sarà quello dell’aiuto al progetto, ma a questo potrà eventualmente
aggiungersi un sostegno finanziario settoriale, qualora esistano le condizioni di un approccio
settoriale, in conformità alle linee-guida della Commissione Europea.
Il governo dovrà adottare misure di politica settoriale come contributo all’adozione della strategia di
risposta, tra cui l’iscrizione nel budget statale della contropartita nazionale prevista per gli aiuti al
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progetto; la riforma dello statuto della professione di trasportatore; campagne di sensibilizzazione al
“buon uso” delle infrastrutture stradali; una valutazione ambientale strategica nel settore, ecc.
b. Approvvigionamento di acqua potabile, decontaminazione e energia
Sono perseguiti i seguenti obiettivi specifici:
-
promuovere l’accesso equo e sostenibile all’acqua potabile;
contribuire al miglioramento delle capacità di gestione e valorizzazione delle risorse
d’acqua;
contribuire alla razionalizzazione del consumo di energia e alla promozione delle fonti di
energia rinnovabile al fine di migliorare l’accesso della popolazione a fonti d’energia
sostenibili e meno costose.
Circa 55 milioni di euro (10% del budget A) saranno riservati al settore, di cui: 50 milioni per
l’approvvigionamento di acqua potabile e la decontaminazione; 5 milioni per l’energia.
Principali interventi previsti:
-
-
appoggio alle collettività locali per l’elaborazione e l’attuazione di piani di sviluppo (in
particolare in materia di approvvigionamento d’acqua e di decontaminazione). Questo
riguarderà le zone rurali coperte dal Programma Nazionale per l’Approvvigionamento di
Acqua Potabile e la Decontaminazione, nonché le zone periurbane e le comuni rurali,
coperte dall’Ufficio nazionale dell’acqua e della decontaminazione;
appoggio ai servizi tecnici decentrati in materia di acqua potabile e decontaminazione;
studi strategici, ricerca e azioni sperimentali nel campo dell’energia rinnovabile e domestica
e delle misure mirate all’efficacia energetica in ambito produttivo, dei trasporti, della
distribuzione e del consumo energetico finale.
Acqua e decontaminazione: lo strumento principalmente utilizzato sarà il sostegno finanziario
settoriale, posto che esistano le condizioni di tale approccio. In caso contrario, il contributo potrà
assumere la forma di aiuto al progetto, come nel settore energetico.
Le misure principali di politica settoriale che il governo dovrà adottare come contributo
all’adozione della strategia di risposta sono:
- il proseguimento del processo di decentramento;
- il proseguimento e la realizzazione di riforme nel settore;
- l’adozione e la messa in opera del Program National d’Acces a l’Eau Potable et a
l’Assainissement (PNAEPA).
Energia: gli interventi sosterranno le azioni previste nel quadro dello strumento “Énergie”, che
vedrà il contributo della CE elevarsi a 7,5 milioni di euro dal 2007.Questo si aggiungerà ai sei
progetti già in corso nell’ambito di COOPENER, finanziati con svariati milioni di euro.
Particolare importanza verrà riservata alle valutazioni ambientali e ai collegamenti.
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2.2.2
Sostegno alla buona governance
Circa il 10% del budget A (50 milioni di euro) saranno riservati a questo ambito. Tali risorse
verranno mobilitate nella forma di aiuti settoriali ove esistano le condizioni per tale approccio,
conformemente alle linee-guida della Commissione Europea, e nella forma di aiuti al progetto per la
restante parte.
a. Sostegno alla governance politica e democratica
L’obiettivo specifico sarà il consolidamento delle istituzioni giudiziarie (migliore accesso a una
giustizia di qualità) e il rafforzamento delle altre istituzioni-chiave dello Stato di diritto e
democratico, attraverso:
-
un piano nazionale di riforma della giustizia;
l’attuazione della politica e del piano d’azione di lotta contro la corruzione;
l’attuazione del piano strategico dell’Assemblea nazionale;
l’attuazione del piano strategico e del piano di azioni prioritarie nel campo dei diritti umani;
il rafforzamento del processo elettorale;
I principali interventi mirano a promuovere:
-
il miglioramento dell’accesso e della qualità della giustizia;
il rafforzamento della giustizia attraverso i ministeri competenti;
l’efficacia della lotta alla corruzione;
l’efficacia del potere legislativo del Parlamento;
il perfezionamento del sistema di controllo sul governo;
i diritti umani;
l’umanizzazione delle prigioni;
la formazioni di organi incaricati di gestire le elezioni;
il rafforzamento degli organi di stampa.
b. Sostegno alla governance locale
I due obiettivi specifici sono: (a) contribuire allo sviluppo economico, alla promozione dello
sviluppo e al finanziamento del decentramento; (b) contribuire al consolidamento delle capacità
degli attori del decentramento e della funzionalità dei servizi decentrati dello Stato.
I principali interventi previsti sono:
- l’appoggio al finanziamento dei piani di sviluppo locale secondo i principi di sussidiarietà,
fungibilità e perequazione delle risorse;
- l’appoggio alla politica nazionale di protezione della terra nelle aree rurali in relazione al
trasferimento di competenze e mezzi alle collettività territoriali;
- il sostegno al consolidamento delle capacità delle collettività territoriali (con particolare
attenzione alla gestione sostenibile delle risorse naturali nei piani di sviluppo comunale) e
all’educazione ambientale;
- il sostegno alla funzionalità dei registri civili principali e secondari e all’istituzione delle
carte d’identità;
- il sostegno al rafforzamento delle capacità dei ministeri-chiave del decentramento.
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c. Sostegno alla governance economica e finanziaria
L’obiettivo specifico è il sostegno al quadro macroeconomico e alla riduzione della povertà, in
particolare:
-
migliorare l’attuazione della Strategia Nazionale per la Lotta alla Povertà, e in special modo
il suo meccanismo di valutazione e revisione e i suoi strumenti (indicatori e parametri);
sviluppare le capacità, migliorare la cornice legale e normativa e approfondire il dialogo
settoriale con i ministeri chiave nel quadro della SNLP (educazione, sanità, agricoltura,
commercio, ambiente…);
contribuire al processo di riforma delle finanze pubbliche.
Le principali azioni previste sono:
-
il sostegno al dispositivo di valutazione della SNLP e al sistema di produzione e di gestione
statistica;
il sostegno al consolidamento delle capacità dei ministeri chiave al fine di ridurre la povertà;
il contributo alla strategia di rafforzamento delle finanze pubbliche;
il miglioramento del sistema di controllo sull’azione governativa in materia economica.
2.3 Il sostegno al quadro macroeconomico e alla riduzione della povertà
La Comunità Europea intende sostenere il programma macroeconomico del governo con un
supporto finanziario generale non mirato.
Attenzione speciale viene riservata alla lotta alla povertà; all’equo accesso ai servizi sociali; al
miglioramento della sicurezza alimentare/nutrizionale e del clima degli investimenti.
Il supporto finanziario viene fornito su base pluriennale e la loro ripartizione potrà essere
modificata in caso di shock esogeni con grave impatto sulle finanze pubbliche o sull’equilibrio
macroeconomico.
Circa 320 milioni di euro, il 60% del budget A, saranno riservati a questo tipo di sostegno.
2.4 Altri programmi
Circa 19 milioni di euro, ovvero il 4% del budget A, sono riservati agli ambiti non focali di
intervento, di cui, approssimativamente:
11 milioni destinati all’integrazione e alla cooperazione regionale;
4 milioni per il supporto istituzionale;
4 milioni come riserva per la copertura assicurativa in caso di eventuali reclami e per coprire gli
eccessi di spesa e le spese impreviste.
Integrazione e cooperazione regionale
L’agenda régionale d’integrazione e l’Accordo di Partenariato Economico (APE) mirano a tradursi
nella strategia di sviluppo del Burkina Faso attraverso la trasposizione di decisioni comunitarie a
livello nazionale e l’adozione di misure d’accompagnamento che permettano di ottimizzare i
benefici del processo di integrazione economica e dell’APE.
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La CE ritiene che per incamerare tali benefici (rafforzamento dell’integrazione regionale, crescita
economica, consolidamento della governance economica,…) il Burkina Faso debba dare vita ad un
ambiente favorevoli agli investimenti. Per questo motivo gli interventi si potranno concentrare
sulla buona governance economica.
Nel settore della protezione dell’ambiente, è previsto che vengano finanziate, in funzione dei
bisogni, azioni complementarie al PIR del 10° FES al fine di perseguire il programma ECOPAS,
tenuto conto dell’importanza del parco W per la biodiversità della regione, nonché del know-how
sviluppatosi nell’ambito del citato programma in materia di gestione regionale delle risorse naturali.
Potranno essere finanziati ulteriori interventi che contribuiscano alla migliore gestione delle risorse
naturali del paese.
Supporto istituzionale
Come nel 9° FES, sono state riservate risorse per la continuazione del sostegno ai servizi
dell’Organizzatore Nazionale (ON) incaricato della gestione dell’aiuto allo sviluppo e per un
servizio di cooperazione tecnica.
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