di orio a giudizio a roma

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di orio a giudizio a roma
Anno XIX n. 163 del 1 ottobre 2013
Periodico Indipendente
Distribuzione gratuita
PER CONCUSSIONE ED ABUSO D'UFFICIO,
DI ORIO A GIUDIZIO A ROMA
Oggi a Roma, c'è il processo
per i reati di concussione ed
abuso d'ufficio, imputati all'ex rettore dell'Università
dell'Aquila, Ferdinando Di
Orio.
E se sinora qualcuno ha cercato, nei vari tribunali, di
salvare il rettore, questa volta la cosa sarà molto difficile
poiché il Gip, Maddalena
Cipriani, che analizzerà il
procedimento, è ritenuta persona preparata, al di sopra di
ogni sospetto ed incorruttibile.
Questa volta, se le accuse
saranno dimostrate, il rettore
rischierà seriamente di finire
in carcere...con tutte le scarpe.
Ma i guai di Di Orio non finiscono qui, nei suoi confronti, il pubblico ministero
del tribunale dell'Aquila David Mancini, ha richiesto il
rinvio a giudizio, per la notissima vicenda denominata
“affittopoli”, per i fitti super
gonfiati dell'ex Optimes, in
concorso con l'ex direttore
amministrativo Filippo Del
Vecchio e
(SEGUE)
Direttore Responsabile: Giuseppe Vespa. Autorizzazione Tribunale di L’Aquila del 13/8/92, reg. giornali n°293 e-mail [email protected]
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L’Aquila
e l'imprenditore Marcello Gallucci, per i reati 323, 81, 110,
640 C.P. tra cui l'abuso d'ufficio e la truffa.
Ma torniamo a Bomba e all'accusa d'abuso d'ufficio e concussione, perpetrati nei confronti del prof. Tiberti, mossa
dal pm Deodato del tribunale
di Roma.
Come i nostri lettori ricorderanno, l'inchiesta mosse da
una circostanziata denunciaquerela da parte del prof. Tiberti, che avrebbe portato alla
scoperta di un vertiginoso giro
di assegni e di denaro contante
che, dai conti del Tiberti, sarebbero finiti ad arricchire le
capacissime tasche del Di Orio, per un ammontare di oltre
200mila euro.
Secondo la denuncia, il rettore
per oltre dieci anni avrebbe
approfittato della sua posizione “per estorcere” continuamente del denaro al suo accusatore. E se l'accusa ha ritenuto di chiederne il rinvio a giudizio, sta a significare che
sono state accertate prove certe, dei reati commessi.
Insomma Di Orio è arrivato al
capolinea, oltre a quello della
concussione c'è un ulteriore
processo per diffamazione ed
è incappato nelle maglie della
giustizia per reati importanti,
dai quali sicuramente è sempre
più difficile cavarsela.
Peppe Vespa
PIAZZA D'ARMI E' PRONTA...MA CHI LA GESTIRA'?
Chissà se arriveranno prima i
centomila euro del Coni, promessi da Giovanni Malagò,
oppure i nomi dei nuovi gestori degli impianti di Piazza
D'Armi.
Tempo qualche mese, l'impianto allargato da 6 a 8 corsie, con possibilità di corsa
bidirezionale ed un manto di
primo livello sarà pronto, ma
l'affidamento è ancora in alto
mare. Un campo completamente trasformato con tanti
"lussi", che secondo il Comune, faranno della pista di atletica di Piazza D'Armi la terza
al mondo, dopo Londra e Mosca. Perchè rimane sospeso
ancora il problema della ge-
stione?
Perché le società sportive aquilane interessate, dovrebbero costituire un nuovo soggetto giuridico, per avere l'affidamento. L'Assessore allo sport
Emanuela Iorio non vuole la
gara d'appalto, figuriamoci
Corrado Fischione che è delegato Fidal e direttore tecnico
dell'Atletica L'Aquila. Tutto
gira intorno, all'aiutino del
Comune che per ammorbidire
il costo di gestione per le società, dovrebbe garantire almeno 20mila euro l'anno, soldi
che devono essere "sicuri",
come specifica Fischione ai
nostri microfoni, per la cura
del verde e il pagamento delle
utenze.
Nel frattempo, continuano le
trattative, nonostante la Iorio
in commissione ha ribadito
che non ci sarà sicuramente un
contributo da parte del Comune eppure Cialente ha detto
che 20mila euro li trova. Nessuno osa nominare, infine, il
temutissimo bando di gara,
che darebbe la gestione ad una
società non aquilana, ma che
potrebbe mantenere gli eventuali vincoli con le società
nostrane, proprio in sede di
bando. Sentiamo le intervis t e . . . .
S u
www.leditoriale.com, servizio
e testo di Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio
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L’Aquila
AREE BIANCHE, UNDICI CONSIGLIERI NON VOTERANNO.
LA MAGGIORANZA NON HA I NUMERI
Continua la discussione sulla
normazione delle aree bianche, 645 ettari netti di terreni a
vincolo decaduto dal 1984, e
da rendere per forza edificabili
perché il vincolo non può essere reiterato, troppi soldi per
indennizzare e comunque i
proprietari ricorrerebbero al
Tar, per ottenere un indice di
edificabilità che l’amministrazione da decenni, non quantifica. Finora sono stati nominati circa 300 commissari, solo
50, hanno pubblicato la loro
decisione per una media dello
0.16, restano aperti 250 procedimenti circa, i quali, se non
concluderanno l’iter, dovranno sottostare alle nuove regole che sta decidendo il Comune: uno 0.08 di edificabilità
generalizzato, su lotti minimi
di 1.500 mq.
Un proprietario quindi, dovrà
avere almeno 1.500 mq. di
terra, su cui fare una casa di
120mq., il 65% di quel terreno
dovrà essere ceduto al Comune per farne verde o parcheggi
pubblici.
Il provvedimento in discussione è più o meno questo, ci
saranno delle zone dove non si
potrà costruire proprio, e cioè
sulla faglia, in zone di rispetto
o nei pressi del centro storico,
questi proprietari trasferiranno
il loro diritto a costruire altrove. Ma avremo modo di approfondire a seconda di come
andrà il ragionamento in discussione. Intanto, occorre
l’analisi politica.
Sulla quantità di lotto minimo,
la maggioranza ha dovuto
patteggiare 1.500 mq. E infatti
perché non 1.200 o 1.400? La
proposta iniziale era di 2.000
Massimo Cialente
mq. ma determinati consiglieri
avevano la specifica esigenza
di 1.500 mq. sui quali costruire, ecco quindi la prima priorità da sancire, che non ha nulla
a che vedere con il consumo
di suolo, anzi. Il Piano regolatore del 1975, aveva concesso
una capacità edificatoria enorme, tanto da lasciare appunto
centinaia e centinaia di ettari
di terreno vincolato, da trasformare a verde, ma nessuna
amministrazione è riuscita a
farlo, oggi dall’edificabilità
non si può sfuggire, ci si poteva però attestare su indici inferiori, su lotti di gran lunga
più grandi o sull’impossibilità
di concentrare tante piccole
capacità edificatorie in un
unico terreno, basterebbe solo
avere i soldi, per comprare a
chi non ha il lotto minimo
concentrando le rendite immobiliari.
Manca un nuovo Piano regolatore in cui calare queste scelte,
ci si è piegati agli interessi di
qualche consigliere di maggioranza che ha voluto innanzitutto il proprio vantaggio,
ancor prima di sapere se la
delibera avrà i numeri per
poter passare.
Undici consiglieri infatti, avendo delle aree bianche di
proprietà non potranno votare
www.leditoriale.com
la delibera, per votarla occorreranno almeno 17 presenze in
Aula, per la maggioranza qualificata, su un totale di 33 consiglieri compreso il Sindaco,
figurarsi quindi, come faranno
ad aver garantito il voto. Di
certo non mancheranno giochetti tattici, che alla fine salvaguarderanno gli interessi di
tutti, maggioranza ed opposizione, certo è, che avremmo
voluto un altro approccio, in
questo delicatissimo momento
storico.
L’amministrazione comunale
insiste nel dire che non mangeranno tutta la densità abitativa concessa dalla legge, su
645 ettari, costruiranno per
17mila abitanti, avrebbero
potuto farlo per 38mila, ma il
calcolo non può essere così
freddo, non sappiamo quanti
residenti ci sono davvero, ma
si continua a costruire come
niente fosse e dal punto di
vista economico ed immobiliare, tra case temporanee e
manufatti da condonare, L’Aquila avrà un tracollo certo,
ampiamente previsto da importanti studi Ocse, che suggerivano politiche diverse,
capaci di attrarre residenti, ma
non stanno facendo niente di
tutto ciò. I ricorsi pioveranno
comunque, perché i proprietari
punteranno ad avere quanto i
commissari hanno concesso in
questi anni, raggiungendo
anche uno 0.36, si ritorna così
al punto di partenza: l’interesse del privato, e ancor prima
della maggioranza, poi, della
città.
Alessandra Cococcetta
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L’Aquila
Ricostruzione e piano del colore
NON C'É LIMITE ALL'IGNORANZA UMANA
Il grande urbanista, assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano, perito agrario da Cagnano, è impegnato ultimamente sullo studio del “piano del colore” da
rendere obbligatorio nei centri storici
dell'Aquila. Ed infatti, se ne vedono i
risultati, nelle facciate degli immobili
sinora ricostruiti.
Sono stati usati rossi di diverse gradazioni, gialli ed ocra, sino ad arrivare ad azzurri, blu e viola. A me sembra che i colori dell'Aquila siano una serie di bianchi
(sporchi?) tipici da medioevo sino al settecento e solo dai primi dell'ottocento,
siano stati usati i colori.
Il piano di ricostruzione - dichiara ancora
Di Stefano - contiene già l'indicazione
della “mazzetta” dei colori per le facciate
dei centri storici. E se lo dice
lui...dobbiamo veramente credergli. Altro
principio edotto del grande urbanista è
quello del “recupero della bellezza”. Senza lasciarsi intimidire dall'antico detto
filosofico “non è bello quel che è bello...ma è bello quel che piace”. Ma non
finisce qui. L'urbanista Di Stefano si picca di capire ed intervenire su uno dei
lavori di “recupero” più importanti degli
ultimi anni.
“Parla” Di Stefano, ma non accenna minimamente alle intenzioni dell'amministrazione comunale sulla “ricostruzione”
del palazzo demolito, insistente sulle
mura dell'Aquila in via Vicentini.
Pietro Di Stefano
Perché deve essere ben chiaro che la ricostruzione di quell'immobile “dov'era e
com'era” sarebbe semplicemente una
cosa che solo dei vandali, oggi, rifarebbe-
ro.
A suo tempo la cosa fu permessa con la
complicità dell'allora amministrazione
comunale e dell'allora Soprintendente ai
Monumenti. Su quel tratto di mura c'è un
vincolo storico-monumentale grosso come una casa e non può essere assolutamente ignorato: un vincolo esistente sin
dal 1922/1939, stabilito appunto da un
Regio Decreto, e mai annullato.
Tutti casini che ci troveremo più volte
lungo il cammino, sol perché questo nostro grande urbanista, assessore alla ricostruzione, perito agrario di Cagnano, non
ha voluto a suo tempo fare un vero Piano
di Ricostruzione dell'Aquila, che prevedesse la riqualificazione di alcune zone
della Città ed in particolar modo, appunto, la demolizione di alcuni obbrobri
sulla cinta muraria di Porta Barete, quelle
orribili costruzioni su Porta Leone e le
superfetazioni lungo la cinta muraria che
da Porta Rivera portano al piazzale della
stazione. Ecco, con questo grande bagaglio di ignoranza, lor signori si presentano alla competizione per diventare “Città
della Cultura Europea 2019”.
Ero convinto ci fosse un limite all'ignoranza umana, ma a quanto pare i fatti mi
smentiscono.
Peppe Vespa
ADUNATA DEGLI ALPINI ALL'AQUILA, NEL MONDO POLITICO SODDISFAZIONE BIPARTISAN
"La scelta dell’Associazione nazionale
alpini di tenere l’adunata nazionale all’Aquila il 15, il 16 e il 17 maggio del 2015 è
una splendida notizia per il nostro territorio". E' quanto affermano Pierpaolo Pietrucci e Fabrizio D’Alessandro, consiglieri provinciali del Partito Democratico che
esprimono "un ringraziamento speciale" a
Carlo Frutti, coordinatore del progetto
della candidatura ma anche al presidente
della sezione abruzzese dell’Associazione
nazionale alpini Giovanni Natale e ad
Antonello Di Nardo, componente del
Consiglio nazionale e capogruppo della
sezione Ana di Barisciano.
Soddisfazione anche nel Pdl. Il consiglie-
re comunale e assessore provinciale Guido Quintino Liris, esprime "grande soddisfazione e orgoglio” e parla di "grande
opportunità tutto il territorio aquilano, la
nostra Provincia della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo parla di "evento
memorabile che richiamerà gli Alpini di
tutto il Paese" e si dichiara pronto a lavorare alla realizzione della tre giorni.
All'Aquila nel frattempo, si scaldano i
motori e c'è che chi, come Giuseppe Bernardi, socio della sezione Ana
"Iacobucci", in vista del grande sforzo
organizzativo, lancia un appello "a tutti
gli aquilani di buona volonta’ affinche‘ si
aggreghino alle Associazioni di volontariato che lavoreranno in funzione dell’adunata." In particolare, Bernardi invita
"gli ex-Alpini aquilani dormienti e i sostenitori degli Alpini a rimpinguare le fila
dei due Gruppi cittadini dell’A.N.A., il “
M. Jacobucci “ e il “Vaccarelli ”."
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L’Aquila
NUOVO IMPULSO DEL QUESTORE RIZZI:
UN CAMPER CHE DIFENDE LE DONNE
La festa di San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di
Stato, è stata l'occasione per
presentare l'iniziativa del
"Camper antiviolenza", una
taske force che per due mesi
entrerà nei quartieri e nei paesi
della provincia aquilana al fine
di monitorare e prevenire tutte
le situazioni in cui le donne
sono vittime di violenza domestica, ingiurie, lesioni, maltrattamenti e stalking.
L'idea di questa nuova forma
di assistenza, arriva direttamente dal Questore Vittorio
Rizzi, che ha cambiato subito
rotta rispetto ai suoi predecessori. Un linguaggio diverso il
suo, già da appena insediato, e
che ha trovato conferma con
un serie di strategie operative
del tutto nuove a questa città.
Non ultima, questa in difesa
delle donne, le tante violenze
tenute nascoste, subìte nel si-
lenzio e nella rassegnazione.
Il Questore, ai nostri microfoni, parla di "un gran numero di
referti ospedalieri degli ospedali della provincia, dove non
sono seguite denunce". Proprio
per questo, Rizzi, ha voluto
esperti sul camper della Polizia
per illustrare tutti gli strumenti
possibili in favore delle donne.
Un camper itinerante, dove
una prossima iniziativa sui
temi della legalità, e lo farà
attraverso un Cineforum con i
giovanissimi delle scuole. Un
lavoro a quanto pare, basato
sulla percezione del bisogno,
che in città è parecchia. All'Aquila, in genere, si "chiudono"
le carriere, e qualche rumors
da a Rizzi massimo un anno di
permanenza visto che è nel
pieno della sua attività, su questo però non ci risponde. L'idea che da, è quella di un
manager, che è partito dritto e
che si sta gestendo una città
profondamente cambiata, con
pochi uomini e mezzi disponibili per garantire la sicurezza.
Ascoltiamolo nell'intervista..
verranno proiettati filmati informativi e didattici, con materiale tradotto nelle lingue più
presenti nell'aquilano. Parallelamente a questo, sarà presente
anche uno stand della stradale
per sensibilizzare la popolazio- Su www.leditoriale.com, servine sui temi della guida con zio e testo di Matilde Albani,
particolare riferimento all'uso riprese Elisabetta Di Giorgio
di droga e alcol.
Rizzi, intanto, ha già pronta
MONTICCHIO, CENTRO SOCIALE "CAROSONE" CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSE
Il giorno 27/09/2013 presso i locali della
ex scuola elementare a Monticchio (AQ)
si è riunito il Consiglio Direttivo del Centro Sociale “Gianna Carosone” di Monticchio, con all’ordine del giorno il problema relativo alla ventilata realizzazione
della centrale a biomasse nel territorio
comunale tra Bazzano e Monticchio.
Dopo ampia esposizione e dibattimento
da parte dei consiglieri e membri del direttivo e dei collaboratori, il Centro Sociale “Gianna Carosone” ribadisce la sua pera, facendo presente che la nostra assonetta contrarietà alla realizzazione dell’o- ciazione fu all’origine del ricorso al Tri-
bunale Amministrativo Regionale, promotrice con le altre associazioni presenti
nel territorio. Il Consiglio Direttivo, invita quindi i propri associati e i cittadini di
Monticchio e del comprensorio tutto, alla
mobilitazione e ad essere presenti al consiglio comunale dell’Aquila che si terrà
giovedì 3 ottobre 2013 alle ore 9,30 per
sostenere con forza le nostre ragioni che
mirano alla tutela e alla conservazione del
territorio, e della salute nostra, dei nostri
figli e delle future generazioni.
Progetto C.a.s.e., che fine hanno fatto i conguagli delle bollette?
Non si è saputo più nulla, molti cittadini lamentano di non aver ricevuto alcuna comunicazione e, come previsto, hanno sospeso il pagamento dei bollettini dopo la quinta rata.
Quanto ha riscosso il Comune? Quanti conguagli sono stati spediti?
Quali problematiche sono state riscontrate nella rilevazione dei consumi?
Quanti assegnatari sono morosi?
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L’Aquila
RICOSTRUZIONE, PIETRUCCI:
"PROROGARE PRECARI E RINNOVARE CONVENZIONE ABRUZZO ENGINEERING"
Gli ottimi risultati presentati dalla Provincia, e sottolineati dal Presidente Dal Corvo e dall'assessore Liris, circa lo smaltimento di tutte le pratiche
della ricostruzione e, in particolare, di
quelle lasciate in sospeso dalla filiera
Cineas, Fintecna, Reluis, sono un successo ascrivibile all'impegno, al lavoro e alla
professionalità dei dipendenti di Abruzzo
Engineering. Ricordo che per il rinnovo
della convenzione con la società ci siamo
battuti, in prima persona, Paolo Aielli,
l'onorevole Lolli, il sindaco Cialente e i
gruppi del PD, unitamente alla CGIL le
altre organizzazioni sindacali, incontrando, per la verità, diverse resistenze di una buona parte del centro
destra in provincia. I fatti ci hanno dato
ragione, confermando quanto, allora, affermavamo con forza sulla stampa e nelle
sedi istituzionali. I lavoratori ricordano
bene quei giorni!!!! La proroga della convenzione ha infatti costituito un doppio
vantaggio poiché si è determinato un risparmio nella spesa pubblica, visto che
altrimenti i lavoratori sarebbero finiti in
Pierpaolo Pietrucci
cassa integrazione, e si è portato a casa
un ottimo risultato per la ricostruzione.
Risultato che, a sua volta, si tradurrà in
vantaggio economico, dal momento che
più persone fanno ritorno nelle proprie case, più si risparmia in termini
di assistenza alla popolazione. Tutto questo dimostra quanto tutti i lavoratori impiegati nella ricostruzione, dalla data del
sisma, siano necessari per l'intero processo, avendo accumulato un fondamentale
bagaglio di competenze, professionalità
e d
e s p e r i e n z e .
Per questa ragione è fondamentale che
tutti i contratti dei lavoratori precari che
lavorano nella ricostruzione e nell'assistenza alla popolazione, sia al Comune
che alla Provincia, nonché la convenzione
con Abruzzo Engineering, vengano rinnovati, allo scopo di non bloccare un processo che, finalmente, va avanti con celerità
e senza intoppi e lungaggini anche grazie
al lavoro dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Chiedo che tutte le rappresentanze istituzionali e parlamentari e tutte
le forze politiche si uniscano in una battaglia per la proroga dei contratti e
della convenzione che è, allo stesso tempo, tutela del lavoro, in un territorio già
troppo provato, e difesa del processo di
ricostruzione.
Il Consigliere provinciale
Pierpaolo Pietrucci
COSPA: "MENO AUTO BLU, MENO PARCHI. PIU' TUTELA GLI AGRICOLTORI"
Giovedì alle ore 19:30 presso il ristorante
Collerotondo Ofena, lungo la SS 153 che
collega l’Aquila a Pescara: il Cospa Abruzzo terrà una riunione con gli agricoltori per mettere a punto un piano strategico nei confronti della regione Abruzzo,
allo scopo di chiedere interventi economici sulla normativa della messa in sicurezza dei mezzi agricoli.
Le ispezioni delle ASL nelle aziende agricole si stanno intensificando, per verificare lo stato dei mezzi agricoli e, se sono
state apportate modifiche per la messa a
norma. Le multe sono salate, come sono
salate le modifiche che si dovranno apportare a mezzi di circa 30 anni, che non
sempre sono applicabili, sia per l’uso del
mezzo, che per l’efficacia antinfortunisti-
Dino Rossi
crisi, quando i contadini hanno a mala
pena i soldi per il gasolio, figuriamoci se
posso affrontare spese folli, tutto dovuto
ai costi gestionali arrivati alle stelle e i
prodotti venduti a quattro soldi. Nella
riunione verranno prese delle decisioni da
mettere “in campo” , nei confronti di chi
ci dovrebbe rappresentare e di chi ci amministra a livello regionale. Le aziende
sono in affanno, ma si continua ad estorcere denaro per una prevenzione che doveva essere fatta da tempo, quando i contadini hanno lasciato l’asino per guidare il
trattore.
ca. Per una azienda di medie dimensioni,
si tratta di investire oltre 15 mila euro. Un
investimento che in questo periodo di
PER UNA LIBERA INFORMAZIONE
Il Cospa
Abruzzo
Dino Rossi
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L’Aquila
TRIBUNALI, PAGANO: "REGIONE CAPOFILA CONTRO LA SOPPRESSIONE"
"Regione capofila della battaglia contro i
tribunali da cancellare e' l'Abruzzo, che
per prima ha deliberato su questa materia.
E, infatti i consiglieri Gino Milano e Emilio Nasuti, saranno a Roma per consegnare in Corte di Cassazione, i provvedimenti approvati dai Consigli regionali di
Abruzzo, Marche, Puglia, Calabria, Basilicata, Campania, Liguria e Friuli (il Piemonte e' in via di deliberazione), in cui si
chiede la convocazione di un referendum
per abrogare la legge di riforma della
geografia giudiziaria". Lo ricorda il presi-
dente del Consiglio regionale Nazario
Pagano.
"Una riforma - continua Pagano - che
cancella i tribunali che hanno sede in
citta' non capoluogo di provincia tra cui,
in Abruzzo, Lanciano, Vasto, Avezzano e
Sulmona. La Corte di Cassazione avra' 30
giorni per rilevare se ci sono errori formali e, entro il 15 dicembre, si dovra',
poi, pronunciare sulla legittimita' della
richiesta".
Nazario Pagano
AUMENTO DEI DIRIGENTI IN REGIONE, IL NO DI ACERBO
Il consigliere regionale di Rifondazione
Comunista, Maurizio Acerbo, contesta il
possibile aumento di dirigenti della Regione Abruzzo. "Cio' - spiega - e' previsto
da un emendamento pipartisan Pd-Pdl
depositato in vista della seduta di domani
del Consiglio regionale".
Il provvedimento, sempre secondo Acerbo, porta la firma di D'Amico e Ricciuti.
Stando al provvedimento 'fino all'espletamento dei concorsi pubblici per l'accesso
alla qualifica dirigenziale e comunque
per non oltre due anni, l'Amministrazione
regionale, gli enti, le aziende e le agenzie
regionali, in assenza di figure dirigenziali, possono attribuire le funzioni (..) a
dipendenti della categoria D in possesso
del diploma di laurea anche di primo
livello. Al dipendente incaricato spetta,
per la durata dell'incarico, il trattamento
accessorio del personale con qualifica
dirigenziale'. Insomma - commenta Acerbo - basta la laurea triennale per andare a
ricoprire l'incarico di dirigente alla Regione Abruzzo. Viene immediatamente
da domandarsi: ma con che faccia si chiede di aumentare il numero di dirigenti
considerato che costano almeno 150.000
Maurizio Acerbo
euro cadauno? La Regione Abruzzo ha
per caso carenza di dirigenti? Non mi
sembra proprio e tra l'altro erano stati
proprio Chiodi e Carpineta a cavalcare
l'argomento. La Regione Abruzzo ha una
media di 1 dirigente ogni 10/15 dipendenti e francamente non si capisce la
necessita' di riaprire la possibilita' di moltiplicare incarichi. Per fare un esempio
l'Inps a Pescara ha un dirigente per 160
dipendenti. La scusa che si adduce - prosegue il consigliere - e' quella che vi sarebbero carenze nelle Direzioni aventi la
competenza in materia di politiche della
salute ed in quelle competenti nella gestione dei fondi strutturali comunitari.
Almeno questa e' la motivazione con cui
l'assessore Paolo Gatti difese analogo
emendamento che bloccai in una precedente seduta del Consiglio regionale.
Non si capisce perche' semplicemente
non si redistribuiscono in maniera razionale i numerosi dirigenti della Regione
Abruzzo per coprire le direzioni carenti. I
maligni dicono che i dirigenti che vivono
a L'Aquila non vogliono andare a lavorare a Pescara ma questa posizione francamente mi sembra indifendibile visto che
prendono 150.000 euro all'anno. E' evidente che per l'ennesima volta si saldano
propensione clientelare dei politici che
vogliono favorire la carriera di qualche
protetto e la difesa corporativa dei dirigenti regionali. Il risultato - commenta
infine Acerbo - e' che a pagare debbano
essere i cittadini e gli stessi dipendenti
regionali dei livelli piu' bassi il cui trattamento economico non e' certo esaltante".
EMICICLO, MARTEDI' QUESTION TIME E SEDUTE ORDINARIA E STRAORDINARIA
La settimana politica all'Emiciclo inizia
con la seduta della Prima Commissione
(Bilancio), convocata per le 10 per esaminare le modifiche all'articolo 97 del
Regolamento interno. Alle 11 si riunisce
il Consiglio regionale in seduta ordinaria,
cui seguiranno il Question Time e la seduta straordinaria. Mercoledi' alle 10,
sempre in Prima Commissione, si parlera'
del Rendiconto d'esercizio 2010 e della
situazione del Ciapi di Chieti, con l'audizione delle rappresentanze sindacali. Alle
12 la Terza Commissione (Agricoltura)
esaminera' il regolamento di attuazione
della legge sugli agriturismo, oltre alla
legge forestale regionale, alla disciplina
delle fattorie didattiche in agricoltura,
all'istituzione di un Centro regionale per
la ricerca e l'innovazione e alla disciplina
della pesca nelle acque interne. Giovedi'
alle 10 e' fissata la Seconda Commissione
(Enti Locali, Governo del territorio) per
discutere, tra l'altro, delle norme in materia di polizia amministrativa locale e del
progetto di semplificazione normativa
(che prevede l'abrogazione di 228 leggi).
Alle 11 il Consiglio regionale, in seduta
solenne, consegnera' la Medaglia Aprutium all'amministratore delegato della
Fiat Sergio Marchionne.
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L’Aquila 1 ottobre 2013 n. 163
L’Aquila
RICOSTRUZIONE CASE POPOLARI, QUIRINALE RISPONDE ALL'APPELLO DEGLI INQUILINI
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto alla lettera a Lui inviata
il 27 luglio scorso dagli Inquilini e Assegnatari della Edilizia Residenziale Pubblica
“ancora sfollati” e pesantemente colpiti dal
terremoto del 6 aprile 2009, i quali, per il
tramite del Mia Casa d'Abruzzo, alla luce
dei pesantissimi e non più giustificabili ritardi nella riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica del patrimonio
abitativo pubblico di proprietà dell'ATER e
del Comune di L'Aquila, chiedevano un Suo
autorevole intervento in merito, affinchè
almeno si potesse essere informati circa le
reali volontà dei soggetti attuatori e degli
attori di una vicenda che, agli occhi delle
famiglie ancora sfollate, risultava quantomeno surreale.
Il Direttore dell'Ufficio per gli Affari Giuridici e le relazioni costituzionali del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, Dr. Michele Maria Morabito, ha
comunicato a Pio Rapagnà, nella sua qualità
di ex Parlamentarre e rappresentante dell'Associazione “Mia Casa d'Abruzzo”, che
“in relazione alla lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, posso dare assicurazione che questo Ufficio ha sottoposto
quanto da Lei rappresentato all'attenzione
del Segretariato Generale della Presidenza
del Consiglio dei Ministri”.
Gli Inquilini e Assegnatari residenti nel
Pio Rapagnà
Comune di L'Aquila avevano, tra l'altro,
lamentato al Presidente della Repubblica di
essersi rivolti ripetutamente, negli anni trascorsi dal 6 aprile 2009, al Commissario
straordinario e Presidente della Regione
Gianni Chiodi e al Vice-Commissario e
Sindaco di L'Aquila Massimo Cialente, al
Presidente del Consiglio Regionale Nazario
Pagano unitamente alla Conferenza dei
Gruppi Consiliari, alla 2^ Commissione
Consiliare e alla Commissione Speciale per
la ricostruzione, all'Assessore regionale alla
Politica della Casa Angelo Di Paolo, al
Provveditorato Interregionale alle Opere
Pubbliche e all'ATER della Provincia di
L'Aquila e, recentemente con lettera aperta,
anche al Presidente del Senato Sen. Piero
Grasso e alla Presidente della Camera On.
Laura Boldrini e ai nuovi Parlamentari eletti
in Abruzzo.
Nella lettera si informava il Presidente Giorgio Napolitano come il Mia Casa d'Abruzzo, nel rispetto delle massime Istituzioni
regionali e comunali, avesse sempre cercato
di dare il proprio costruttivo contributo, fin
anche con articolate proposte di legge, chiedendo cortesemente al Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano di
“intervenire” con un atto formale affinchè i
soggetti responsabili della ricostruzione
pubblica accolgliessero la sollecitazione e le
preoccupazioni delle famiglie ancora sfollate.
La risposta e la iniziativa del Presidente
Napolitano sono di grande conforto e incoraggiamento per tutte quelle famiglie ancora
sfollate le quali, purtroppo, hanno dovuto
constatare che, pur in presenza di evidenti
situazioni "anomale" di cattiva gestione,
sperpero di denaro pubblico e facile corruzione, le massime Istituzioni della Regione
Abruzzo, gli Enti Locali e le strutture della
pubblica amministrazione non hanno dato
un buon esempio, nemmeno sul piano legislativo, nell'opera ricostruzione, di vigilanza
e di lotta alla corruzione amministrativa.