di orio a giudizio a roma
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di orio a giudizio a roma
Anno XIX n. 163 del 1 ottobre 2013 Periodico Indipendente Distribuzione gratuita PER CONCUSSIONE ED ABUSO D'UFFICIO, DI ORIO A GIUDIZIO A ROMA Oggi a Roma, c'è il processo per i reati di concussione ed abuso d'ufficio, imputati all'ex rettore dell'Università dell'Aquila, Ferdinando Di Orio. E se sinora qualcuno ha cercato, nei vari tribunali, di salvare il rettore, questa volta la cosa sarà molto difficile poiché il Gip, Maddalena Cipriani, che analizzerà il procedimento, è ritenuta persona preparata, al di sopra di ogni sospetto ed incorruttibile. Questa volta, se le accuse saranno dimostrate, il rettore rischierà seriamente di finire in carcere...con tutte le scarpe. Ma i guai di Di Orio non finiscono qui, nei suoi confronti, il pubblico ministero del tribunale dell'Aquila David Mancini, ha richiesto il rinvio a giudizio, per la notissima vicenda denominata “affittopoli”, per i fitti super gonfiati dell'ex Optimes, in concorso con l'ex direttore amministrativo Filippo Del Vecchio e (SEGUE) Direttore Responsabile: Giuseppe Vespa. Autorizzazione Tribunale di L’Aquila del 13/8/92, reg. giornali n°293 e-mail [email protected] Direzione e amministrazione: via G. Caldora - Terminal Bus L.Natali , 67100 L’Aquila - Tel/Fax: 0862.405082. Stampato in proprio. 2 L’Aquila 1 ottobre 2013 n. 163 L’Aquila e l'imprenditore Marcello Gallucci, per i reati 323, 81, 110, 640 C.P. tra cui l'abuso d'ufficio e la truffa. Ma torniamo a Bomba e all'accusa d'abuso d'ufficio e concussione, perpetrati nei confronti del prof. Tiberti, mossa dal pm Deodato del tribunale di Roma. Come i nostri lettori ricorderanno, l'inchiesta mosse da una circostanziata denunciaquerela da parte del prof. Tiberti, che avrebbe portato alla scoperta di un vertiginoso giro di assegni e di denaro contante che, dai conti del Tiberti, sarebbero finiti ad arricchire le capacissime tasche del Di Orio, per un ammontare di oltre 200mila euro. Secondo la denuncia, il rettore per oltre dieci anni avrebbe approfittato della sua posizione “per estorcere” continuamente del denaro al suo accusatore. E se l'accusa ha ritenuto di chiederne il rinvio a giudizio, sta a significare che sono state accertate prove certe, dei reati commessi. Insomma Di Orio è arrivato al capolinea, oltre a quello della concussione c'è un ulteriore processo per diffamazione ed è incappato nelle maglie della giustizia per reati importanti, dai quali sicuramente è sempre più difficile cavarsela. Peppe Vespa PIAZZA D'ARMI E' PRONTA...MA CHI LA GESTIRA'? Chissà se arriveranno prima i centomila euro del Coni, promessi da Giovanni Malagò, oppure i nomi dei nuovi gestori degli impianti di Piazza D'Armi. Tempo qualche mese, l'impianto allargato da 6 a 8 corsie, con possibilità di corsa bidirezionale ed un manto di primo livello sarà pronto, ma l'affidamento è ancora in alto mare. Un campo completamente trasformato con tanti "lussi", che secondo il Comune, faranno della pista di atletica di Piazza D'Armi la terza al mondo, dopo Londra e Mosca. Perchè rimane sospeso ancora il problema della ge- stione? Perché le società sportive aquilane interessate, dovrebbero costituire un nuovo soggetto giuridico, per avere l'affidamento. L'Assessore allo sport Emanuela Iorio non vuole la gara d'appalto, figuriamoci Corrado Fischione che è delegato Fidal e direttore tecnico dell'Atletica L'Aquila. Tutto gira intorno, all'aiutino del Comune che per ammorbidire il costo di gestione per le società, dovrebbe garantire almeno 20mila euro l'anno, soldi che devono essere "sicuri", come specifica Fischione ai nostri microfoni, per la cura del verde e il pagamento delle utenze. Nel frattempo, continuano le trattative, nonostante la Iorio in commissione ha ribadito che non ci sarà sicuramente un contributo da parte del Comune eppure Cialente ha detto che 20mila euro li trova. Nessuno osa nominare, infine, il temutissimo bando di gara, che darebbe la gestione ad una società non aquilana, ma che potrebbe mantenere gli eventuali vincoli con le società nostrane, proprio in sede di bando. Sentiamo le intervis t e . . . . S u www.leditoriale.com, servizio e testo di Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio 3 L’Aquila 1 ottobre 2013 n. 163 L’Aquila AREE BIANCHE, UNDICI CONSIGLIERI NON VOTERANNO. LA MAGGIORANZA NON HA I NUMERI Continua la discussione sulla normazione delle aree bianche, 645 ettari netti di terreni a vincolo decaduto dal 1984, e da rendere per forza edificabili perché il vincolo non può essere reiterato, troppi soldi per indennizzare e comunque i proprietari ricorrerebbero al Tar, per ottenere un indice di edificabilità che l’amministrazione da decenni, non quantifica. Finora sono stati nominati circa 300 commissari, solo 50, hanno pubblicato la loro decisione per una media dello 0.16, restano aperti 250 procedimenti circa, i quali, se non concluderanno l’iter, dovranno sottostare alle nuove regole che sta decidendo il Comune: uno 0.08 di edificabilità generalizzato, su lotti minimi di 1.500 mq. Un proprietario quindi, dovrà avere almeno 1.500 mq. di terra, su cui fare una casa di 120mq., il 65% di quel terreno dovrà essere ceduto al Comune per farne verde o parcheggi pubblici. Il provvedimento in discussione è più o meno questo, ci saranno delle zone dove non si potrà costruire proprio, e cioè sulla faglia, in zone di rispetto o nei pressi del centro storico, questi proprietari trasferiranno il loro diritto a costruire altrove. Ma avremo modo di approfondire a seconda di come andrà il ragionamento in discussione. Intanto, occorre l’analisi politica. Sulla quantità di lotto minimo, la maggioranza ha dovuto patteggiare 1.500 mq. E infatti perché non 1.200 o 1.400? La proposta iniziale era di 2.000 Massimo Cialente mq. ma determinati consiglieri avevano la specifica esigenza di 1.500 mq. sui quali costruire, ecco quindi la prima priorità da sancire, che non ha nulla a che vedere con il consumo di suolo, anzi. Il Piano regolatore del 1975, aveva concesso una capacità edificatoria enorme, tanto da lasciare appunto centinaia e centinaia di ettari di terreno vincolato, da trasformare a verde, ma nessuna amministrazione è riuscita a farlo, oggi dall’edificabilità non si può sfuggire, ci si poteva però attestare su indici inferiori, su lotti di gran lunga più grandi o sull’impossibilità di concentrare tante piccole capacità edificatorie in un unico terreno, basterebbe solo avere i soldi, per comprare a chi non ha il lotto minimo concentrando le rendite immobiliari. Manca un nuovo Piano regolatore in cui calare queste scelte, ci si è piegati agli interessi di qualche consigliere di maggioranza che ha voluto innanzitutto il proprio vantaggio, ancor prima di sapere se la delibera avrà i numeri per poter passare. Undici consiglieri infatti, avendo delle aree bianche di proprietà non potranno votare www.leditoriale.com la delibera, per votarla occorreranno almeno 17 presenze in Aula, per la maggioranza qualificata, su un totale di 33 consiglieri compreso il Sindaco, figurarsi quindi, come faranno ad aver garantito il voto. Di certo non mancheranno giochetti tattici, che alla fine salvaguarderanno gli interessi di tutti, maggioranza ed opposizione, certo è, che avremmo voluto un altro approccio, in questo delicatissimo momento storico. L’amministrazione comunale insiste nel dire che non mangeranno tutta la densità abitativa concessa dalla legge, su 645 ettari, costruiranno per 17mila abitanti, avrebbero potuto farlo per 38mila, ma il calcolo non può essere così freddo, non sappiamo quanti residenti ci sono davvero, ma si continua a costruire come niente fosse e dal punto di vista economico ed immobiliare, tra case temporanee e manufatti da condonare, L’Aquila avrà un tracollo certo, ampiamente previsto da importanti studi Ocse, che suggerivano politiche diverse, capaci di attrarre residenti, ma non stanno facendo niente di tutto ciò. I ricorsi pioveranno comunque, perché i proprietari punteranno ad avere quanto i commissari hanno concesso in questi anni, raggiungendo anche uno 0.36, si ritorna così al punto di partenza: l’interesse del privato, e ancor prima della maggioranza, poi, della città. Alessandra Cococcetta 4 L’Aquila 1 ottobre 2013 n. 163 L’Aquila Ricostruzione e piano del colore NON C'É LIMITE ALL'IGNORANZA UMANA Il grande urbanista, assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano, perito agrario da Cagnano, è impegnato ultimamente sullo studio del “piano del colore” da rendere obbligatorio nei centri storici dell'Aquila. Ed infatti, se ne vedono i risultati, nelle facciate degli immobili sinora ricostruiti. Sono stati usati rossi di diverse gradazioni, gialli ed ocra, sino ad arrivare ad azzurri, blu e viola. A me sembra che i colori dell'Aquila siano una serie di bianchi (sporchi?) tipici da medioevo sino al settecento e solo dai primi dell'ottocento, siano stati usati i colori. Il piano di ricostruzione - dichiara ancora Di Stefano - contiene già l'indicazione della “mazzetta” dei colori per le facciate dei centri storici. E se lo dice lui...dobbiamo veramente credergli. Altro principio edotto del grande urbanista è quello del “recupero della bellezza”. Senza lasciarsi intimidire dall'antico detto filosofico “non è bello quel che è bello...ma è bello quel che piace”. Ma non finisce qui. L'urbanista Di Stefano si picca di capire ed intervenire su uno dei lavori di “recupero” più importanti degli ultimi anni. “Parla” Di Stefano, ma non accenna minimamente alle intenzioni dell'amministrazione comunale sulla “ricostruzione” del palazzo demolito, insistente sulle mura dell'Aquila in via Vicentini. Pietro Di Stefano Perché deve essere ben chiaro che la ricostruzione di quell'immobile “dov'era e com'era” sarebbe semplicemente una cosa che solo dei vandali, oggi, rifarebbe- ro. A suo tempo la cosa fu permessa con la complicità dell'allora amministrazione comunale e dell'allora Soprintendente ai Monumenti. Su quel tratto di mura c'è un vincolo storico-monumentale grosso come una casa e non può essere assolutamente ignorato: un vincolo esistente sin dal 1922/1939, stabilito appunto da un Regio Decreto, e mai annullato. Tutti casini che ci troveremo più volte lungo il cammino, sol perché questo nostro grande urbanista, assessore alla ricostruzione, perito agrario di Cagnano, non ha voluto a suo tempo fare un vero Piano di Ricostruzione dell'Aquila, che prevedesse la riqualificazione di alcune zone della Città ed in particolar modo, appunto, la demolizione di alcuni obbrobri sulla cinta muraria di Porta Barete, quelle orribili costruzioni su Porta Leone e le superfetazioni lungo la cinta muraria che da Porta Rivera portano al piazzale della stazione. Ecco, con questo grande bagaglio di ignoranza, lor signori si presentano alla competizione per diventare “Città della Cultura Europea 2019”. Ero convinto ci fosse un limite all'ignoranza umana, ma a quanto pare i fatti mi smentiscono. Peppe Vespa ADUNATA DEGLI ALPINI ALL'AQUILA, NEL MONDO POLITICO SODDISFAZIONE BIPARTISAN "La scelta dell’Associazione nazionale alpini di tenere l’adunata nazionale all’Aquila il 15, il 16 e il 17 maggio del 2015 è una splendida notizia per il nostro territorio". E' quanto affermano Pierpaolo Pietrucci e Fabrizio D’Alessandro, consiglieri provinciali del Partito Democratico che esprimono "un ringraziamento speciale" a Carlo Frutti, coordinatore del progetto della candidatura ma anche al presidente della sezione abruzzese dell’Associazione nazionale alpini Giovanni Natale e ad Antonello Di Nardo, componente del Consiglio nazionale e capogruppo della sezione Ana di Barisciano. Soddisfazione anche nel Pdl. Il consiglie- re comunale e assessore provinciale Guido Quintino Liris, esprime "grande soddisfazione e orgoglio” e parla di "grande opportunità tutto il territorio aquilano, la nostra Provincia della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo parla di "evento memorabile che richiamerà gli Alpini di tutto il Paese" e si dichiara pronto a lavorare alla realizzione della tre giorni. All'Aquila nel frattempo, si scaldano i motori e c'è che chi, come Giuseppe Bernardi, socio della sezione Ana "Iacobucci", in vista del grande sforzo organizzativo, lancia un appello "a tutti gli aquilani di buona volonta’ affinche‘ si aggreghino alle Associazioni di volontariato che lavoreranno in funzione dell’adunata." In particolare, Bernardi invita "gli ex-Alpini aquilani dormienti e i sostenitori degli Alpini a rimpinguare le fila dei due Gruppi cittadini dell’A.N.A., il “ M. Jacobucci “ e il “Vaccarelli ”." 5 L’Aquila 1 ottobre 2013 n. 163 L’Aquila NUOVO IMPULSO DEL QUESTORE RIZZI: UN CAMPER CHE DIFENDE LE DONNE La festa di San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato, è stata l'occasione per presentare l'iniziativa del "Camper antiviolenza", una taske force che per due mesi entrerà nei quartieri e nei paesi della provincia aquilana al fine di monitorare e prevenire tutte le situazioni in cui le donne sono vittime di violenza domestica, ingiurie, lesioni, maltrattamenti e stalking. L'idea di questa nuova forma di assistenza, arriva direttamente dal Questore Vittorio Rizzi, che ha cambiato subito rotta rispetto ai suoi predecessori. Un linguaggio diverso il suo, già da appena insediato, e che ha trovato conferma con un serie di strategie operative del tutto nuove a questa città. Non ultima, questa in difesa delle donne, le tante violenze tenute nascoste, subìte nel si- lenzio e nella rassegnazione. Il Questore, ai nostri microfoni, parla di "un gran numero di referti ospedalieri degli ospedali della provincia, dove non sono seguite denunce". Proprio per questo, Rizzi, ha voluto esperti sul camper della Polizia per illustrare tutti gli strumenti possibili in favore delle donne. Un camper itinerante, dove una prossima iniziativa sui temi della legalità, e lo farà attraverso un Cineforum con i giovanissimi delle scuole. Un lavoro a quanto pare, basato sulla percezione del bisogno, che in città è parecchia. All'Aquila, in genere, si "chiudono" le carriere, e qualche rumors da a Rizzi massimo un anno di permanenza visto che è nel pieno della sua attività, su questo però non ci risponde. L'idea che da, è quella di un manager, che è partito dritto e che si sta gestendo una città profondamente cambiata, con pochi uomini e mezzi disponibili per garantire la sicurezza. Ascoltiamolo nell'intervista.. verranno proiettati filmati informativi e didattici, con materiale tradotto nelle lingue più presenti nell'aquilano. Parallelamente a questo, sarà presente anche uno stand della stradale per sensibilizzare la popolazio- Su www.leditoriale.com, servine sui temi della guida con zio e testo di Matilde Albani, particolare riferimento all'uso riprese Elisabetta Di Giorgio di droga e alcol. Rizzi, intanto, ha già pronta MONTICCHIO, CENTRO SOCIALE "CAROSONE" CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSE Il giorno 27/09/2013 presso i locali della ex scuola elementare a Monticchio (AQ) si è riunito il Consiglio Direttivo del Centro Sociale “Gianna Carosone” di Monticchio, con all’ordine del giorno il problema relativo alla ventilata realizzazione della centrale a biomasse nel territorio comunale tra Bazzano e Monticchio. Dopo ampia esposizione e dibattimento da parte dei consiglieri e membri del direttivo e dei collaboratori, il Centro Sociale “Gianna Carosone” ribadisce la sua pera, facendo presente che la nostra assonetta contrarietà alla realizzazione dell’o- ciazione fu all’origine del ricorso al Tri- bunale Amministrativo Regionale, promotrice con le altre associazioni presenti nel territorio. Il Consiglio Direttivo, invita quindi i propri associati e i cittadini di Monticchio e del comprensorio tutto, alla mobilitazione e ad essere presenti al consiglio comunale dell’Aquila che si terrà giovedì 3 ottobre 2013 alle ore 9,30 per sostenere con forza le nostre ragioni che mirano alla tutela e alla conservazione del territorio, e della salute nostra, dei nostri figli e delle future generazioni. Progetto C.a.s.e., che fine hanno fatto i conguagli delle bollette? Non si è saputo più nulla, molti cittadini lamentano di non aver ricevuto alcuna comunicazione e, come previsto, hanno sospeso il pagamento dei bollettini dopo la quinta rata. Quanto ha riscosso il Comune? Quanti conguagli sono stati spediti? Quali problematiche sono state riscontrate nella rilevazione dei consumi? Quanti assegnatari sono morosi? 6 L’Aquila 1 ottobre 2013 n. 163 L’Aquila RICOSTRUZIONE, PIETRUCCI: "PROROGARE PRECARI E RINNOVARE CONVENZIONE ABRUZZO ENGINEERING" Gli ottimi risultati presentati dalla Provincia, e sottolineati dal Presidente Dal Corvo e dall'assessore Liris, circa lo smaltimento di tutte le pratiche della ricostruzione e, in particolare, di quelle lasciate in sospeso dalla filiera Cineas, Fintecna, Reluis, sono un successo ascrivibile all'impegno, al lavoro e alla professionalità dei dipendenti di Abruzzo Engineering. Ricordo che per il rinnovo della convenzione con la società ci siamo battuti, in prima persona, Paolo Aielli, l'onorevole Lolli, il sindaco Cialente e i gruppi del PD, unitamente alla CGIL le altre organizzazioni sindacali, incontrando, per la verità, diverse resistenze di una buona parte del centro destra in provincia. I fatti ci hanno dato ragione, confermando quanto, allora, affermavamo con forza sulla stampa e nelle sedi istituzionali. I lavoratori ricordano bene quei giorni!!!! La proroga della convenzione ha infatti costituito un doppio vantaggio poiché si è determinato un risparmio nella spesa pubblica, visto che altrimenti i lavoratori sarebbero finiti in Pierpaolo Pietrucci cassa integrazione, e si è portato a casa un ottimo risultato per la ricostruzione. Risultato che, a sua volta, si tradurrà in vantaggio economico, dal momento che più persone fanno ritorno nelle proprie case, più si risparmia in termini di assistenza alla popolazione. Tutto questo dimostra quanto tutti i lavoratori impiegati nella ricostruzione, dalla data del sisma, siano necessari per l'intero processo, avendo accumulato un fondamentale bagaglio di competenze, professionalità e d e s p e r i e n z e . Per questa ragione è fondamentale che tutti i contratti dei lavoratori precari che lavorano nella ricostruzione e nell'assistenza alla popolazione, sia al Comune che alla Provincia, nonché la convenzione con Abruzzo Engineering, vengano rinnovati, allo scopo di non bloccare un processo che, finalmente, va avanti con celerità e senza intoppi e lungaggini anche grazie al lavoro dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Chiedo che tutte le rappresentanze istituzionali e parlamentari e tutte le forze politiche si uniscano in una battaglia per la proroga dei contratti e della convenzione che è, allo stesso tempo, tutela del lavoro, in un territorio già troppo provato, e difesa del processo di ricostruzione. Il Consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci COSPA: "MENO AUTO BLU, MENO PARCHI. PIU' TUTELA GLI AGRICOLTORI" Giovedì alle ore 19:30 presso il ristorante Collerotondo Ofena, lungo la SS 153 che collega l’Aquila a Pescara: il Cospa Abruzzo terrà una riunione con gli agricoltori per mettere a punto un piano strategico nei confronti della regione Abruzzo, allo scopo di chiedere interventi economici sulla normativa della messa in sicurezza dei mezzi agricoli. Le ispezioni delle ASL nelle aziende agricole si stanno intensificando, per verificare lo stato dei mezzi agricoli e, se sono state apportate modifiche per la messa a norma. Le multe sono salate, come sono salate le modifiche che si dovranno apportare a mezzi di circa 30 anni, che non sempre sono applicabili, sia per l’uso del mezzo, che per l’efficacia antinfortunisti- Dino Rossi crisi, quando i contadini hanno a mala pena i soldi per il gasolio, figuriamoci se posso affrontare spese folli, tutto dovuto ai costi gestionali arrivati alle stelle e i prodotti venduti a quattro soldi. Nella riunione verranno prese delle decisioni da mettere “in campo” , nei confronti di chi ci dovrebbe rappresentare e di chi ci amministra a livello regionale. Le aziende sono in affanno, ma si continua ad estorcere denaro per una prevenzione che doveva essere fatta da tempo, quando i contadini hanno lasciato l’asino per guidare il trattore. ca. Per una azienda di medie dimensioni, si tratta di investire oltre 15 mila euro. Un investimento che in questo periodo di PER UNA LIBERA INFORMAZIONE Il Cospa Abruzzo Dino Rossi 7 L’Aquila 1 ottobre 2013 n. 163 L’Aquila TRIBUNALI, PAGANO: "REGIONE CAPOFILA CONTRO LA SOPPRESSIONE" "Regione capofila della battaglia contro i tribunali da cancellare e' l'Abruzzo, che per prima ha deliberato su questa materia. E, infatti i consiglieri Gino Milano e Emilio Nasuti, saranno a Roma per consegnare in Corte di Cassazione, i provvedimenti approvati dai Consigli regionali di Abruzzo, Marche, Puglia, Calabria, Basilicata, Campania, Liguria e Friuli (il Piemonte e' in via di deliberazione), in cui si chiede la convocazione di un referendum per abrogare la legge di riforma della geografia giudiziaria". Lo ricorda il presi- dente del Consiglio regionale Nazario Pagano. "Una riforma - continua Pagano - che cancella i tribunali che hanno sede in citta' non capoluogo di provincia tra cui, in Abruzzo, Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona. La Corte di Cassazione avra' 30 giorni per rilevare se ci sono errori formali e, entro il 15 dicembre, si dovra', poi, pronunciare sulla legittimita' della richiesta". Nazario Pagano AUMENTO DEI DIRIGENTI IN REGIONE, IL NO DI ACERBO Il consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, contesta il possibile aumento di dirigenti della Regione Abruzzo. "Cio' - spiega - e' previsto da un emendamento pipartisan Pd-Pdl depositato in vista della seduta di domani del Consiglio regionale". Il provvedimento, sempre secondo Acerbo, porta la firma di D'Amico e Ricciuti. Stando al provvedimento 'fino all'espletamento dei concorsi pubblici per l'accesso alla qualifica dirigenziale e comunque per non oltre due anni, l'Amministrazione regionale, gli enti, le aziende e le agenzie regionali, in assenza di figure dirigenziali, possono attribuire le funzioni (..) a dipendenti della categoria D in possesso del diploma di laurea anche di primo livello. Al dipendente incaricato spetta, per la durata dell'incarico, il trattamento accessorio del personale con qualifica dirigenziale'. Insomma - commenta Acerbo - basta la laurea triennale per andare a ricoprire l'incarico di dirigente alla Regione Abruzzo. Viene immediatamente da domandarsi: ma con che faccia si chiede di aumentare il numero di dirigenti considerato che costano almeno 150.000 Maurizio Acerbo euro cadauno? La Regione Abruzzo ha per caso carenza di dirigenti? Non mi sembra proprio e tra l'altro erano stati proprio Chiodi e Carpineta a cavalcare l'argomento. La Regione Abruzzo ha una media di 1 dirigente ogni 10/15 dipendenti e francamente non si capisce la necessita' di riaprire la possibilita' di moltiplicare incarichi. Per fare un esempio l'Inps a Pescara ha un dirigente per 160 dipendenti. La scusa che si adduce - prosegue il consigliere - e' quella che vi sarebbero carenze nelle Direzioni aventi la competenza in materia di politiche della salute ed in quelle competenti nella gestione dei fondi strutturali comunitari. Almeno questa e' la motivazione con cui l'assessore Paolo Gatti difese analogo emendamento che bloccai in una precedente seduta del Consiglio regionale. Non si capisce perche' semplicemente non si redistribuiscono in maniera razionale i numerosi dirigenti della Regione Abruzzo per coprire le direzioni carenti. I maligni dicono che i dirigenti che vivono a L'Aquila non vogliono andare a lavorare a Pescara ma questa posizione francamente mi sembra indifendibile visto che prendono 150.000 euro all'anno. E' evidente che per l'ennesima volta si saldano propensione clientelare dei politici che vogliono favorire la carriera di qualche protetto e la difesa corporativa dei dirigenti regionali. Il risultato - commenta infine Acerbo - e' che a pagare debbano essere i cittadini e gli stessi dipendenti regionali dei livelli piu' bassi il cui trattamento economico non e' certo esaltante". EMICICLO, MARTEDI' QUESTION TIME E SEDUTE ORDINARIA E STRAORDINARIA La settimana politica all'Emiciclo inizia con la seduta della Prima Commissione (Bilancio), convocata per le 10 per esaminare le modifiche all'articolo 97 del Regolamento interno. Alle 11 si riunisce il Consiglio regionale in seduta ordinaria, cui seguiranno il Question Time e la seduta straordinaria. Mercoledi' alle 10, sempre in Prima Commissione, si parlera' del Rendiconto d'esercizio 2010 e della situazione del Ciapi di Chieti, con l'audizione delle rappresentanze sindacali. Alle 12 la Terza Commissione (Agricoltura) esaminera' il regolamento di attuazione della legge sugli agriturismo, oltre alla legge forestale regionale, alla disciplina delle fattorie didattiche in agricoltura, all'istituzione di un Centro regionale per la ricerca e l'innovazione e alla disciplina della pesca nelle acque interne. Giovedi' alle 10 e' fissata la Seconda Commissione (Enti Locali, Governo del territorio) per discutere, tra l'altro, delle norme in materia di polizia amministrativa locale e del progetto di semplificazione normativa (che prevede l'abrogazione di 228 leggi). Alle 11 il Consiglio regionale, in seduta solenne, consegnera' la Medaglia Aprutium all'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne. 8 L’Aquila 1 ottobre 2013 n. 163 L’Aquila RICOSTRUZIONE CASE POPOLARI, QUIRINALE RISPONDE ALL'APPELLO DEGLI INQUILINI Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto alla lettera a Lui inviata il 27 luglio scorso dagli Inquilini e Assegnatari della Edilizia Residenziale Pubblica “ancora sfollati” e pesantemente colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009, i quali, per il tramite del Mia Casa d'Abruzzo, alla luce dei pesantissimi e non più giustificabili ritardi nella riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica del patrimonio abitativo pubblico di proprietà dell'ATER e del Comune di L'Aquila, chiedevano un Suo autorevole intervento in merito, affinchè almeno si potesse essere informati circa le reali volontà dei soggetti attuatori e degli attori di una vicenda che, agli occhi delle famiglie ancora sfollate, risultava quantomeno surreale. Il Direttore dell'Ufficio per gli Affari Giuridici e le relazioni costituzionali del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, Dr. Michele Maria Morabito, ha comunicato a Pio Rapagnà, nella sua qualità di ex Parlamentarre e rappresentante dell'Associazione “Mia Casa d'Abruzzo”, che “in relazione alla lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, posso dare assicurazione che questo Ufficio ha sottoposto quanto da Lei rappresentato all'attenzione del Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Gli Inquilini e Assegnatari residenti nel Pio Rapagnà Comune di L'Aquila avevano, tra l'altro, lamentato al Presidente della Repubblica di essersi rivolti ripetutamente, negli anni trascorsi dal 6 aprile 2009, al Commissario straordinario e Presidente della Regione Gianni Chiodi e al Vice-Commissario e Sindaco di L'Aquila Massimo Cialente, al Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano unitamente alla Conferenza dei Gruppi Consiliari, alla 2^ Commissione Consiliare e alla Commissione Speciale per la ricostruzione, all'Assessore regionale alla Politica della Casa Angelo Di Paolo, al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche e all'ATER della Provincia di L'Aquila e, recentemente con lettera aperta, anche al Presidente del Senato Sen. Piero Grasso e alla Presidente della Camera On. Laura Boldrini e ai nuovi Parlamentari eletti in Abruzzo. Nella lettera si informava il Presidente Giorgio Napolitano come il Mia Casa d'Abruzzo, nel rispetto delle massime Istituzioni regionali e comunali, avesse sempre cercato di dare il proprio costruttivo contributo, fin anche con articolate proposte di legge, chiedendo cortesemente al Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano di “intervenire” con un atto formale affinchè i soggetti responsabili della ricostruzione pubblica accolgliessero la sollecitazione e le preoccupazioni delle famiglie ancora sfollate. La risposta e la iniziativa del Presidente Napolitano sono di grande conforto e incoraggiamento per tutte quelle famiglie ancora sfollate le quali, purtroppo, hanno dovuto constatare che, pur in presenza di evidenti situazioni "anomale" di cattiva gestione, sperpero di denaro pubblico e facile corruzione, le massime Istituzioni della Regione Abruzzo, gli Enti Locali e le strutture della pubblica amministrazione non hanno dato un buon esempio, nemmeno sul piano legislativo, nell'opera ricostruzione, di vigilanza e di lotta alla corruzione amministrativa.