CSPComplessità e sostenibilità nel progetto

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CSPComplessità e sostenibilità nel progetto
CSP Complessità e sostenibilità nel progetto
ISSN: 2279-8749
n.8/ottobre-dicembre 2013
Nuvist Architecture and Design
OTA+
SDA | Synthesis Design + Architecture
Tom Wiscombe Design
Delugan Meissl Associated Architecs
COOP HIMMELB(L)AU
Sommario
CSP
Complessità e sostenibilità nel progetto
Direttore Responsabile
Gabriella Padovano
n.8/ottobre-dicembre 2013
Vice Direttore
Cesare Blasi
Redazione
Attilio Nebuloni, Silvia Bertolotti
6
12
Progetto grafico
Sergio Antonioli
3| Editoriale
Gabriella Padovano e Cesare Blasi
6| Andreas Kipar
Il Progetto del Paesaggio
contemporaneo: nuovi format per il
rilancio del territorio / Contemporary
landscape design: new formats for
upgrading the territory
12| Nuvist
Opera House, Izmir / Opera House, Izmir
23 | OTA+
Off/Grid House, Albuquerque
Off/Grid House, Albuquerque
Comitato Scientifico
Herman Diaz Alonso
Andreas Kipar
Tarek Naga
Tom Wiscombe
Cesare Blasi
Gabriella Padovano
23
32
32 | SDA | Synthesis Design + Architecture
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu
Daegu Gosa Public Library, Daegu
65| Delugan Miessl Associated Architects
Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
54 | Tom Wiscombe Design
Collider Activity Center, Sofia
Collider Activity Center, Sophia
81 | COOPHIMMELB(L)AU
Centro Congressi Internazionale
di Dalian, Dalian
Dalian International Conference Center,
Dalian
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65
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Editoriale/Editorial
Gabriella Padovano e Cesare Blasi
L’obiettivo di guardare alla molteplice fenomenologia
della globalizzazione, tende a cogliere il dato di novità,
che emerge nel rapporto spazio-società.
The aim in observing the multiple phenomenology of
globalisation is to identify new factors as they emerge in
space-society relationships.
La consapevolezza di Fernand Braudel che “ogni
realtà sociale è per prima cosa spazio”, spinge a
delineare le caratteristiche della spazialità dell’età
globale nei confronti di quella dell’età moderna, per
misurare lo scarto che la Modernità liquida segna
rispetto alla Modernità solida.
Fernand Braudel’s awareness that “every social context
is first of all space” prompted him to outline the
characteristics of spatiality in the global age compared
to those of the modern age, in order to measure the
gap recorded by liquid modernity with respect to solid
modernity.
Le teorie della spazialità, che sta elaborando la
ricerca progettuale avanzata, tendono a superare la
spazialità differenziata, la stereometria gerarchica,
l’ordine e la delimitazione dei confini, le strategie
di inclusione ed esclusione in spazi delimitati e
perimetrali dalle normative, proprie della Modernità
solida.
The spatial theories currently being developed by
advanced architectural research are geared to
overcoming differentiated spatiality, hierarchical
stereometry, the arranging and delimiting of boundaries,
the strategies (characteristic of solid modernity) of
inclusion and exclusion in perimetral spaces defined by
provisions.
Attraverso l’accentramento del comando e
dell’amministrazione del territorio, che è pensato tutto
ugualmente esposto alla potenza normativa degli enti
istituzionali e dello Stato, la Modernità solida cerca di
realizzare uno spazio centralizzato stabile e chiuso,
con l’assoluta corrispondenza tra spazio istituzionale
e società, e, quindi, i confini della società vengono
pensati come completamente sovrapponibili ai confini
istituzionali e amministrativi.
By centralising the supervision and administration of the
territory, which has been studied to be homogeneously
exposed to the regulatory power of the institutional and
governing bodies, solid modernity seeks to create a
centralised, closed space with absolute correspondence
between institutional space and society, thus resulting
in the boundaries of society completely overlapping the
institutional and administrative boundaries.
In base a tale corrispondenza, il paradigma
dominante, nella pianificazione, presuppone il
dominio urbano dello spazio: la città si presenta come
l’autorità ordinatrice dei fenomeni socio-economici
e culturali, che avvengono all’interno del territorio,
istituisce schemi vincolanti, non solo delimitabili verso
l’esterno (nel rapporto città-campagna), ma anche
verso l’interno, attraverso la suddivisione di sistemi
Based on this correspondence, in the context of the
project the dominant paradigm presupposes the
urban supremacy of space. Thus the city becomes the
organising authority of the socio-economic and cultural
phenomena that take place within the territory, and
establishes binding plans that can be delimited not only
externally (in the city-countryside relationship), but also
internally, through the division of social and functional,
and separate and organised systems.
sociali e funzionali, separati e ordinati.
Ogni genere di pratica sociale (produzione, cultura,
mercato del lavoro, formazione, riposo, ecc.), viene
normato, codificato, limitato, razionalizzato.
L’età della globalizzazione, viceversa, vede il
superamento dei confinamenti sia territoriali che dello
spazio architettonico, attraversati da flussi di attività e
di persone.
Each type of social practice (manufacture, culture,
labour market, training, leisure, etc.) is regulated,
codified, limited and rationalised.
In the age of globalisation, on the other hand, what
takes place is the overstepping of boundaries, both
of the territory and the architectural space, which are
traversed by flows of activities and people.
Si tratta di una rispazializzazione legata a strutture
comuni di azione, spazi interattivi in cui le persone
si incontrano per interessi comuni valorizzando la
pluralità di mondi vitali e di esperienze.
This respatialisation is related to common structures
of action, interactive spaces in which individuals
meet together on the basis of common interests, thus
valorising a whole range of vital worlds and spheres of
experience.
Esiste sempre una frontiera, ma va interpretata come
espressione di attività e comunità di persone che, nel
proprio limite, non ha una limitazione, non costituisce
la rigida fissazione dello spazio, ma viene a indicare
ciò che rende possibile la contiguità e la prossimità.
A frontier still exists, but it is to be interpreted as
the expression of the activity and community of
individuals, which, within its own limits, is boundless,
not constituting the rigid fixation of space, but indicating
what makes contiguity and proximity possible.
Il confine diviene ,quindi, non ciò che separa ma
ciò che unisce: è la condizione di pensabilità di una
configurazione spaziale, che non è forma quanto
spazio a rete di rapporti, che realizza potenzialmente
una radicale trasformazione della spazialità stessa
The boundary becomes, therefore, not that which
separates but that which unites; it is the condition of
conceivability of a spatial configuration that is not form
but rather space arranged in a network of relations,
which potentially realises a radical transformation of
spatiality itself.
La Modernità liquida si concentra, viceversa,
nello sforzo di pensare una spazialità diversa, una
spazialità che è una libera donazione di luoghi, che
si presenta essenzialmente come sconfinamento,
sfondamento di confini, deformazione di geometrie,
deregolamentazione e disarticolazione, la fine del
contenimento di ogni fenomeno entro un limite
controllabile.
Liquid modernity, on the other hand, focuses on
conceiving a different type of spatiality centred around
the free donation of places, which basically represents
the crossing or breaking through of boundaries, the
deformation of geometries, deregulation and dislocation,
the end of the confinement of all phenomena within a
controllable limit.
Lo spazio dell’indeterminatezza è, in tal modo, lo
Thus the space of indefiniteness is the space and form
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Editoriale/Editorial
spazio e la forma corrispondente alla molteplicità
di presenze e alla complessità e sostenibilità dei
rapporti, che generano incertezza, mutazioni e
innovazioni, elementi centrali di un linguaggio
innovativo e di spazi adeguati alla nuova società delle
trasformazioni.
Le trasformazioni socio-economiche tendono ad
esaltare i comportamenti basati sullo sviluppo della
libertà individuale nello spazio, con un desiderio
sempre maggiore di abbattimento di barriere fisiche,
sociali, istituzionali, nazionali, e con richiesta di ampia
accessibilità alle funzioni territoriali. Modelli articolati
diffusi sul territorio, a geometria variabile, trovano
nelle reti multidimensionali e multidirezionali fisiche,
di comunicazione materiale e di informazione, le loro
strutture generative.
Gabriella Padovano e Cesare Blasi
that correspond to the multiplicity of presences and the
complexity and sustainability of relationships, which
generate uncertainty, change and innovation, central
elements of an innovative language and of spaces
suited to the new society of transformations.
Socio-economic transformations tend to emphasise
behaviour based on the development of individual
freedom within space, with an increasing desire to
break down physical, social, institutional and national
barriers and a demand for greater accessibility to
territorial functions. Complex, varied geometry models
distributed throughout the territory, find their generative
structures in the multidimensional and multidirectional
networks (both the physical network and those of
material communication and information).
L’assunzione della complessità, quale categoria
conoscitiva che si proietta sul reale e lo struttura
secondo un diverso modello di organizzazione, basato
esso stesso sulla complessità, richiede una rottura
dei sistemi di progettazione dominanti e l’abbandono
di ipotesi globalizzanti e possessive, per accettare e
incentivare situazioni impreviste e articolate al loro
interno, per processi dinamici e autogenerantesi.
In order to take on complexity as a cognitive category
that is projected onto reality structuring it on the
basis of a different organisational model that is itself
based on complexity, we must do away with dominant
architectural systems and abandon globalising and
possessive hypotheses, with a view to accepting and
motivating situations that are unexpected and organised
within themselves, as dynamic and self-generating
processes.
Invece di tendere ad una garanzia dell’ordine interno
e dell’organizzazione, è necessario far ricorso
alla mutazione e alla innovazione, produrre effetti
con la cumulazione degli effetti, attraverso un
passaggio dalla stabilità strutturale alla dinamicità,
dal vincolo e controllo all’autonomia e sensibilità,
dall’organizzazione imposta all’autoregolazione.
Instead of striving to guarantee internal order and
organisation we must focus on change and innovation,
and produce effects through the accumulation of
effects, by means of a passage from structural
stability to dynamism, from restriction and control
to independence and sensitivity, from imposed
organisation to self-regulation.
La rivista ha presentato, nei suoi otto numeri
trimestrali, i lineamenti di una “progettazione dopo
The magazine presented, in its eight quarterly
issues, the features characterising the ‘planning after
la modernità”, che si propone di documentare la
mutazione in atto nell’ambito disciplinare e culturale
del progetto, in riferimento alle trasformazioni sociali
nell’epoca della globalizzazione.
modernity’ which undertakes to document the change
taking place in the disciplinary and cultural context of
the project, with reference to social transformations in
the age of globalisation.
Lo ha fatto proponendo una serie di esempi di progetti
capaci di far comprendere quale sia oggi la società
emergente e, in particolare, quale sia il ruolo che tali
prospettazioni hanno nella possibile attuazione di un
nuovo spazio dell’abitare.
It has achieved this by proposing a series of examples
of projects capable of conveying what the emerging
society is today and, in particular, what is the role that
such lines of reasoning have in the possible realisation
of a new living space.
Occorre dare il via a ri-concettualizzazioni e risistematizzazione dei saperi che liberino dalle
inibizioni e dai timori di una disciplina, che si è
travestita da sapere acquisito e ha stabilito veri e
propri “impedimenti epistemologici” per la libera
avventura della ricerca.
We must open the door to re-conceptualisations and
the re-systemisation of skills capable of freeing us
from the inhibitions and fears of a discipline that
masquerades as acquired knowledge while putting up
actual ‘epistemological obstacles’ to hamper the free
adventure of research.
L’espressione la progettazione dopo la modernità,
sembra poter cogliere il nucleo centrale delle
riflessioni da noi condotte in questi anni, che vengono
a costituire un punto di approdo e, allo stesso tempo,
un punto di ripartenza di un articolato percorso di
ricerca, sostanziato da attività di Laboratorio, di
direzione di tesi di Laurea Magistrali presso la Scuola
di Architettura e Società del Politecnico di Milano
e nell’attività formativa del Master in “Territorio e
Architetture Sostenibili” (cfr. Blasi C. e Padovano G.
(2012), Ipotesi di Progetto per la Società Liquida,
Novalogos, Roma).
The expression ‘planning after modernity’ seems to
express the central idea behind our thoughts in recent
years, which represent a point of arrival and, at the
same time, of the resumption of a complex process
of research, substantiated by laboratory activities,
preparation of Master’s Degree theses at the School of
Architecture and Society of the Milan Polytechnic and in
the training activity of the Master’s Degree in Territory
and Sustainable Architecture (cf. Blasi C. and Padovano
G. (2012), Ipotesi di Progetto per la Società Liquida,
Novalogos, Rome).
Come scrive Magritte (Magritte R. (2008), Il mistero
della natura, Giunti, Firenze) è necessario “bandire
dalla mente il già visto e ricercare il non visto,
evitando di porsi davanti tutti i possibili impedimenti
e difficoltà” ricordando che chi bada al vento non
semina mai e chi osserva le nuvole non miete.
As Magritte says (Magritte R. (2008), The Mystery
of Nature), the important thing is “barring from your
mind all remembrance of what you have seen, and
being always on the lookout for what has never been
seen, while steering clear of all possible obstacles
and difficulties”, bearing in mind that “he that
observes the wind shall not sow, and he that watches
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Editoriale/Editorial
L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste
nella ricerca di nuove forme, ma nell’avere occhi
nuovi: il diverso modo di guardare e definire la realtà
Gabriella Padovano e Cesare Blasi
the clouds shall not reap”.
The only true journey towards discovery does not
consist in the search for new forms, but in having new
eyes – a different way of seeing and defining reality
e il soggetto osservante, moltiplicando, ribaltando e
alterando le dimensioni e la compattezza oggettiva
dell’osservabile, implica un diverso modo di
organizzare lo spazio e le sue interrelazioni.
and the observing subject, multiplying, overturning and
altering the dimensions and objective compactness of
the observable, implies a different way of organising
space and its interrelations.
Frattale/Fractal
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Il Progetto del Paesaggio contemporaneo: nuovi format per il rilancio del territorio / Contemporary landscape design: new formats for upgrading the territory
Andreas Kipar
La crisi del sistema economico in Europa segna con
gran rigore il definitivo addio ai modelli di crescita
quantitativi che nel recente passato si sono dimostrati
troppo spesso lontani dai reali fabbisogni di chi abita
il territorio. I temi della rigenerazione urbana, della
riduzione del consumo di suolo e della più generale
valorizzazione del territorio sono sempre più all’ordine
del giorno e, apparentemente, anche nelle agende dei
decisori politici. Siamo all’inizio del terzo millennio
che sta per disegnare una nuova mappa mondiale dei
poteri globali ed una nuova era dei valori morali, legati
perlopiù alla terra ed alla solidarietà locale all’interno
delle località funzionalmente connesse. Per noi europei
questo significa interrogarsi sostanzialmente sulle
questioni demografiche, climatiche ed energetiche, sulle
forme della convivenza, del lavoro, della formazione e
della partecipazione alla vita pubblica.
L’Italia, in questo senso, ben rappresenta la complessità
dei nostri tempi vivendo sul delicato rapporto tra
territorio e città in una cornice altamente vulnerabile sia
dal punto di vista idro-geologico che ambientale. Non a
caso l’attenzione progettuale si sta rivolgendo sempre
di più a ciò che sta in between, ossia il paesaggio,
quale prodotto di ogni singola azione sul territorio, e
testimonianza viva sia del passato che del presente.
Basta ricordare la Convenzione Europea del Paesaggio,
sottoscritta a Firenze nel 2000 e ratificata dall’Italia
nel 2006, che promuove il paesaggio a “componente
essenziale del contesto di vita delle popolazioni,
espressione della diversità, del loro comune patrimonio
culturale e naturale e fondamento della loro identità”.
Queste premesse fanno ben comprendere come il
“Progetto del Paesaggio” sia una disciplina atipica,
scandita da ritmi lenti se confrontati con quelli, sempre
più rapidi, dell’architettura costruita.
Il paesaggista di oggi non lavora più sui “resti” come
durante il periodo del boom economico, ma il suo lavoro
è sempre più necessario come premessa ai processi di
trasformazione e gestione del territorio, in un’ottica di
una più ampia rigenerazione.
The crisis of the economic system in Europe rigorously
seals the definitive farewell to quantitative growth
models; in the recent past they have too often proven
distant from the real needs of those who live in the
relevant areas.
Urban renovation, reduction of consumption of land
and a more general enhancement of the territory are
issues that appear increasingly often on the agenda
and, apparently, also on the priorities list of political
decision-makers.
We find ourselves in the early years of the third
millennium, which is about to draw the contours of
a new world map of global powers and a new era of
moral values, principally linked to the land and to local
solidarity within functionally connected localities. To us
Europeans this essentially means to question issues
as demography, climate and energy, in our forms of
coexistence, work, education and participation in public
life. Italy well represents, in this sense, the complexity
of our times, as it depends on a delicate relationship
between territory and city, in a framework that is highly
vulnerable both in hydrogeological and environmental
terms. It is no coincidence that the attention of
designers is more and more focused on what is to be
found in-between, that is to say the landscape, as the
result of every single intervention on the territory, and
live testimonial of both past and present.
It suffices to mention the European Landscape
Convention, signed in Florence in 2000 and ratified
by Italy in 2006, which promotes the landscape to
“essential component of the people’s surroundings, an
expression of the diversity of their shared cultural and
natural heritage, and a foundation of their identity”.
These premises make it clear that “Landscape Design”
is an atypical discipline, slow-paced if compared to the
increasingly fast-paced ones of built architecture.
Today’s landscape architect no longer works on
the “remainders” as he did during the period of
the economic boom; his work is more and more
indispensable as premise to the processes of
transformation and management of the territory, in the
perspective of an ampler regeneration.
Un lavoro complesso che parte dalla comprensione
della società in cui ci si colloca per comprendere i
meccanismi che producono il paesaggio, che non si
disegna e non si è mai disegnato, ma è stato prodotto
dalla nostra cosciente attività sul territorio. Solo in
questo modo si può contribuire a costruire un paesaggio
sostenibile, aderente ad un territorio in continua
evoluzione.
Il paesaggio svolge perciò un ruolo centrale all’interno
di un modello di sviluppo territoriale basato sulla
consapevolezza e sulla sostenibilità, caratteristico della
fase storica che sta attraversando l’Europa.
Il vecchio Continente, infatti, sta affrontando una grande
sfida: da un lato il fenomeno della densificazione delle
aree urbane che sempre più trasformeranno le città in
vere e proprie metropoli e renderanno le loro dimensioni
sempre più simili a quelle di ambiti regionali e, dall’altro
le città consolidate che a causa anche delle dismissioni
industriali, si andranno restringendo, un fenomeno già
conosciuto in Europa come “contracted cities”. In tutto
questo è evidente che le nostre discipline tradizionali
mostrano più che mai i limiti del loro approccio che
consiste essenzialmente nell’applicazione di una politica
di addendi che vede nella costruzione l’elemento
fondante di questo sviluppo. Il modello di espansione
urbanistica delle città possiede tutti gli strumenti,
i regolamenti e le norme per poter sapientemente
governare un sistema di addendi, di elementi che si
costruiscono, che si affiancano e che vedono la città
come somma; ma questo meccanismo si rivela spesso
inadeguato, invece, nella gestione della sottrazione,
della decostruzione, del riuso. Non sempre le soluzioni
arrivano dagli investimenti e non sempre esistono
risorse finanziare da attrarre su queste dismissioni e nel
panorama attuale ciò si presenta con sempre maggiore
difficoltà.
In questo scenario il “Progetto Paesaggio” può giocare
un ruolo determinante, al punto da trasformare il
problema in opportunità.
Nelle grandi metropoli in espansione, nella costruzione
It is a matter of a complex work, based on an
understanding of the society in which it is located, in
order to comprehend the mechanisms that produce the
landscape, which is not and has never been designed,
but has been produced by our conscious activity on
the territory. Only thus is it possible to contribute to
build a sustainable landscape suited to a territory in
continuous evolution. The landscape therefore plays a
central role within a model of territorial development
based on awareness and sustainability, characteristic
of the historical phase which Europe is currently going
through.
In fact, the old Continent is facing a great challenge:
on the one side the phenomenon of the densification
of urban areas, which is bound to transform the cities,
to an increasing extent, into true metropolises and will
make their dimensions more and more similar to those
of regional contexts, and on the other the consolidated
cities which will, also as a result of industrial
disinvestment, become smaller; this phenomenon is
already known in Europe as “contracted cities”.
All this clearly shows that our traditional disciplines
show, more than ever, the limits of their approach
which essentially consists of implementing strategies
of addition; construction represents the fundamental
element of this development. The models of urban
expansion of cities vaunt all the instruments,
regulations and standards to be able to expertly govern
a system of additions, of built elements that are placed
alongside one another, of which the city represents
the sum; but this mechanism often proves inadequate,
on the contrary, when it is necessary to manage
subtraction, deconstruction and reuse. The solutions
are not always to be found in investments, and it is not
always possible to obtain financial resources for these
areas in disuse, and it is appearing more and more
difficult to resolve such situations.
In this scenario “Landscape Design” may play a
crucial role, to the point of turning the problem into an
opportunity.
In large expanding metropolises, in the construction of
new residential and tertiary settlements which must to
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Il Progetto del Paesaggio contemporaneo: nuovi format per il rilancio del territorio / Contemporary landscape design: new formats for upgrading the territory
dei nuovi insediamenti residenziali e terziari
che dovranno essere sempre più pensati come
multicentralità, l’unico elemento di vivibilità chiesto a
più voci dai vari attori resta il paesaggio, come somma
del “non costruito”, fattore capace di garantire, da
un lato, condizioni migliori per la qualità della vita e,
dall’altro, una permeabilità rispetto al paesaggio esterno
circostante.
Nel paesaggio della città contemporanea, diversamente
da quanto accadeva nel passato, i cosiddetti “spazi verdi
urbani” non sono più definiti da un disegno urbanistico
che li colloca in una determinata parte della città, ma
sono luoghi della quotidianità che assumono un valore
solo se vengono considerati come parte ‘vissuta’ della
città stessa. Escono dagli stretti confini di un disegno
spazialmente definito e diventano parte dell’intero
paesaggio urbano, al fine di trasformare la città in un
luogo più “leggero”, “fluido” ed accogliente. Solo così
gli spazi verdi e gli spazi urbani di qualità assumono
un ruolo fondamentale nell’ambito di uno sviluppo
sostenibile dell’ambiente urbano: dal miglioramento
della qualità dell’aria, al comfort ambientale degli spazi
aperti incidendo anche sulla sostenibilità economica
dei progetti. “Progetto Paesaggio” vuol dire mappare
la composizione di un territorio che produce un
determinato paesaggio, studiare le sue trasformazioni,
le persone che lo abitano e che lo producono in modo
che l’azione progettuale si collochi come motore di
avviamento del più ampio processo di produzione di
nuovi paesaggi e territori di qualità.
Scoprendo questa potenzialità lo sviluppo progettuale
assume anche il ruolo di mettere in connessione i
diversi attori promuovendo le sinergie. Bisogna quindi
immaginare un nuovo approccio capace di generare
processi strategici che sappiano dare risposte
immediate, ma in una logica di prospettive future.
L’elaborazione di masterplan flessibili capaci di adattarsi
alle esigenze che gradualmente si vanno costruendo
resta un elemento determinante, uno strumento dalle
connotazioni informali capace, però, di generare
an increasing extent be conceived as multi-centralities,
the only element of liveability requested by several
players in various fields remains the landscape, as sum
of the “non-built”, a factor capable of guaranteeing on
the one side a higher quality of life and, on the other,
permeability with respect to the external surrounding
landscape.
Unlike in the past, in the landscape of the contemporary
city the so-called “green urban spaces” are no longer
defined by a town plan which places them in a certain
part of the city; they are places for everyday life which
only becomes valuable if they are considered as a
“lived” part of the city itself. They develop from within
the close limits of a spatially defined design, becoming
part of the urban landscape as a whole, in order to turn
the city into a “lighter”, “more fluid” and welcoming
place. Only when this is achieved do green and urban
spaces of high quality come to play a fundamental role
within the context of a sustainable development of the
urban environment: from the improvement of the air
quality to the environmental comfort of open spaces,
also influencing the economic sustainability of projects.
“Landscape Design” means to map the composition of
a territory which produces a certain landscape, study
its transformations, the persons who live in it and
who produce it in such a way that the design action
becomes the starting-motor of an ampler process
of production of new high quality landscapes and
territories.
By revealing these potentials, the design development
also comes to act as connecting link between different
players, promoting synergies. It is therefore necessary
to imagine a new approach, capable of generating
strategic processes capable of providing immediate
replies, but in a logic of future prospects.
The elaboration of flexible master plans that are able
to adapt to requirements which will gradually surface
remains a crucial element, an instrument of informal
connotations that is however capable of generating
formal solutions in all relevant venues.
Working on parts of territories that are in disuse or
underused by means of a reasoned deconstruction
soluzioni formali, in tutte le sedi predisposte.
Lavorare su porzioni di territorio dismesso o
sottoutilizzato attraverso una decostruzione ragionata
porta inevitabilmente alla produzione di nuovi paesaggi
anche in chiave di wilderness, identificando nuovi usi,
anche di coltivazione, non solo permanenti ma sempre
più anche in chiave temporanea. Si pensi ad esempio
ai luoghi di produzione di biomasse o ancora alle aree
agricole periurbane in una visione che, attraverso la
restituzione di porzioni di territorio al paesaggio, assicuri
un processo graduale di rigenerazione, sostenibile sia in
chiave ambientale che economica.
Il metodo per approcciarsi a tali processi è piuttosto
articolato. Come primo passo si selezionano, anche per
tentativi, le componenti non riducibili che innervano
il territorio e conferiscono l’impronta. Setacciando le
informazioni alle varie scale, estrapolando differenti
“ingredienti” adatti a costruire quello che chiamiamo,
in gergo, il “passepartout” si individuano uno o più
elementi e strutture che, nel tempo, potranno solo
diventare più forti e significativi, definendo il progetto
a vasta scala in modo da poter enfatizzare il progetto
architettonico. Rimane l’osservazione e la ricerca delle
condizioni per accelerare alcuni processi, in modo da
poter realizzare in poco tempo quello che la natura
impiegherebbe decenni a compiere, collegandosi ad
una fase della progettazione che riguarda il frammento
locale, l’allestimento di un ambito spaziale ben definito,
all’interno del quale si creano le condizioni equilibrate
che consentono al progetto di adeguarsi alle mutazioni
dell’insieme al quale appartiene.
Queste morfologie sovrapposte generano significato ed
espressività da incanalare secondo criteri compositivi,
rifuggendo sempre più da esigenze ornamentali, senza
alcun riferimento funzionale.
Altrettanto importanti sono i rapporti trasversali che
si instaurano con altre discipline - dalla sociologia
urbana al cinema e alla fotografia, dalla filosofia
alla letteratura – portatrici di interpretazioni, idee e
suggestioni molto più gravide di opportunità rispetto,
Andreas Kipar
inevitably leads to the production of new landscapes,
also in terms of wilderness, identifying new uses,
including cultivations, not only permanent but more and
more often also of a temporary character. Consider, for
instance, places where biomasses are produced, or
farmland in the areas immediately outside the city in a
perspective which, through the restoration of portions
of the territory to the landscape, assures a gradual
process of regeneration that is sustainable both in
environmental and in economic terms.
The method adopted to deal with these processes
is quite complex. As a first step one selects, also by
attempts, the irremovable components that innervate
the territory and determine its character. Going through
the information on different scales, extrapolating
different “ingredients” suited to construct what in
a professional context is referred to as the “passepartout”, one identifies one or more elements and
structures that can only become stronger and more
important over time, defining the project on a vast scale
so as to be able to emphasize the architectural project.
What remains is observation and research of the
conditions necessary to accelerate certain processes,
in order to be able to realize what nature would require
decades to accomplish in a short period of time,
linking oneself to a phase of the design concerning
the local fragment, the installation of a clearly defined
spatial context, within which the balanced conditions
that allow the project to adapt to the changes of
the whole to which it belongs are created. These
superimposed morphologies generate significance and
expressiveness, which can be channelled according to
compositive criteria, to an increasing extent avoiding
ornamental demands without any functional basis.
Another, equally important element consists of the
transversal relationships which are established with
other disciplines – from urban sociology to movies and
photography, from philosophy to literature – which
are sources of interpretations, ideas and inspirations
that are much more pregnant with possibilities than,
for instance, an urbanistic analysis, regardless how
founded and well done.
7
Il Progetto del Paesaggio contemporaneo: nuovi format per il rilancio del territorio / Contemporary landscape design: new formats for upgrading the territory
ad esempio, a un’analisi urbanistica – per quanto
fondata e ben eseguita. In questo scenario risulta che
la tipologia consolidata del “parco urbano” spesso si
presenta insufficiente a fornire risposte, mostrando il
limite di uno “zapping” se non viene connesso a un
più ampio sistema territoriale di riferimento. Infatti
le nuove trasformazioni urbane tendono a prevedere
sempre meno grandi parchi, intesi in chiave tradizionale,
ma promuovono “nuovi paesaggi”, al cui interno si
trovano diverse tipologie di spazi aperti, con funzioni
e dimensioni diverse, probabilmente fondate su un
nuovo modello estetico, forse più contemporaneo, forse
più tecnologico, ma sicuramente più partecipato e
produttivo. Anche l’irrompere delle tematiche ambientali
impone maggiore prudenza e indica nuovi contenuti
per i progetti urbani e territoriali. Scarseggiano però
immagini capaci di dare forma al nuovo mito della
sostenibilità, di offrire una visione, di alludere insieme
ad un obbiettivo di contenuto ad una nuova forma di
Fig. 1 Krupp Park a Essen / Krupp Park in Essen
In this scenario one finds that the consolidated
typology of the “urban park” often falls short of a
complete solution, revealing the shortcomings typical of
“zapping” unless it is connected to an ampler territorial
system of reference.
In fact, new urban transformations tend to feature
fewer and fewer large parks, understood in the
traditional sense, instead promoting “new landscapes”
containing different kinds of open spaces with different
functions and dimensions, probably founded on a new
aesthetic model which may be more contemporary
or perhaps more technological, but which is certainly
more involving and productive.
Also the fact that environmental issues have burst upon
the scene calls for greater prudence and suggests new
contents for urban and territorial projects. However,
there are few images capable of embodying the new
myth of sustainability, to offer a vision and to at the
same time hint at a goal of contents and a new form
of landscape. Gilles Clément’s “Planetary Garden” and
paesaggio. “Il giardino planetario” di Gilles Clément,
la politica ONU “Plant for the Planet: Billion Tree
Campaign”, sono alcuni degli slogan che sembrano aver
trovato un riscontro nella percezione sociale. In alcuni
casi, immagini di impatto sembrano essere state così
convincenti da mettere in moto processi spontanei, o
comunque creare una sorta di “miraggio” comune, in
cui, ad esempio, vaste aree minerarie diventano un
nuovo paesaggio turistico fatto di laghi e di attrezzature
ricreative, come sta avvenendo in Lusazia, in Germania,
al confine con la Polonia grazie ai processi avviati con
l’IBA Fürst-Pückler-Land. Pertanto fare paesaggio oggi
può essere un modo per attuare politiche ambientali
insieme a politiche sociali: inventare un nuovo destino
per territori in crisi, migliorare la qualità della vita
urbana, aumentare, con la creazione di nuovi boschi,
la disponibilità di cibo nelle economie di sussistenza
(Green Belt Movement). Il paesaggio, in tutti questi
processi, è una rappresentazione della realtà vicina al
Andreas Kipar
the UN’s “Plant for the Planet: Billion Tree Campaign”
are some of the slogans that seem to have struck
a key in the social perception. Some images that
have succeeded in creating an impact have been
so convincing as to trigger spontaneous processes,
or in any case to create a kind of shared “mirage”
in which, for instance, vast mining areas become a
tourist attraction, in the form of a landscape of lakes
and leisure equipment, as witnessed by Lusatia, a
German district by the border with Poland, thanks to the
processes launched with the IBA Fürst-Pückler-Land.
Creating landscapes today may therefore represent
a way to implement environmental politics along
with social ones: to invent a new use for territories in
crisis, improve the quality of urban life, to increase
the availability of food in subsistence economies by
creating new forests (Green Belt Movement).
In all these processes the landscape is a representation
of the reality close to the way in which people perceive
their own living environment; it is a powerful instrument
Fig.2 Il lago sotto la tangenziale, Parco Rubattino, ex Maserati - Milano / The lake below the outer ring-road,
Rubattino Park, former Maserati area - Milan
8
Il Progetto del Paesaggio contemporaneo: nuovi format per il rilancio del territorio / Contemporary landscape design: new formats for upgrading the territory
modo in cui le persone percepiscono il proprio ambiente
di vita, è un potente strumento per la partecipazione
attiva. La prefigurazione di scenari paesaggistici
alternativi può rendere comprensibile al vasto pubblico
le trasformazioni in atto, creare nuove visioni, guidare
l’azione collettiva e dei singoli, anche in forma di
anticipazioni. In questo quadro l’avanzare della Green
Economy come nuovo modello di sviluppo territoriale–
industriale dimostra che il processo di cambiamento è
ormai avviato ed accompagnato, seppur forzatamente,
da quello spirito di “un’economia di guerra” che impone
di evitare ogni spreco irresponsabile.
Integrare il paesaggio nel filone della Green Economy,
affinché possa diventare Green Landscape Economy,
significa affermare la necessità che qualunque
intervento sul territorio diventi tassello di un recupero
ambientale diffuso. “Costruire senza costruire”, un motto
che può sembrare un paradosso, ma che bene spiega
la necessità di promuovere prima di tutto paesaggi
nuovi, intervenendo negli spazi interstiziali, nelle aree
dismesse, ridefinendo le relazioni tra infrastrutture,
poli urbani, aree produttive, spazi agricoli e naturali.
Ciò significa intervenire sia nei territori aperti facendo
fronte, ad esempio, all’emergenza idrogeologica, sia
all’interno del tessuto urbano consolidato, coinvolgendo
il patrimonio edilizio esistente, sostituendo l’edilizia di
scarsa qualità, migliorando le dotazioni infrastrutturali
e lo spazio pubblico e affrontando in maniera sistemica
il tema dell’efficienza energetica, nell’ottica del
cambiamento energetico complessivo.
La disciplina che si limita al disegno del paesaggio
mostra ovviamente tutti i suoi limiti senza affinare
ulteriori capacità, raccogliere esperienze, costruire
una nuova impalcatura creativa capace di sviluppare
masterplan che somiglino sempre di più a strategie
proprie del marketing più che dell’architettura,
individuando processi che siano in grado di analizzare
e prevedere le trasformazioni nel tempo, passo dopo
passo, in una logica temporale di breve, medio e
lungo periodo. Strumenti processuali che cercano di
for purposes of active participation. The prefiguration
of alternative landscape scenarios may make the
transformations that are taking place understandable
to the general public, creating new visions and guiding
the actions of the community and the single individuals,
also in the form of anticipate.
In this scenario the advancement of the Green Economy
as new model of territorial-industrial development
demonstrates that the process of change is by now
launched and accompanied, even if forcedly, by that
“war economy” spirit which calls for the avoidance
of all irresponsible waste. To make landscape design
part of the Green Economy, so that it may become
Green Landscape Economy, means to assert the
necessity that any intervention on the territory
must become an element of diffused environmental
soddisfare anche l’esigenza di comunicazione, creando
brand capaci di attirare attenzione, coinvolgimento,
condivisione in tutta la società interessata . Tutto questo
può avere una ricaduta positiva sugli amministratori
pubblici che vengono richiamati sempre più
all’assunzione di un rinnovato atteggiamento nonché di
una maggiore sensibilità ai temi della trasformazione.
Un atteggiamento “step by step” in cui un primo passo
può essere quello di raccogliere buone pratiche, progetti
e processi virtuosi, in grado di testimoniare che un modo
diverso di agire sia possibile.
Penso al progetto lungimirante della Regione Piemonte
e dell’Unione dei Comuni di Langa e Barolo che hanno
attivato un processo di valorizzazione del paesaggio,
anche in relazione alla candidatura UNESCO, legato alla
Fig.3 IBA Fürst-Pückler-Land. Il landmark e il nuovo paesaggio dei laghi / IBA Fürst-Pückler-Land. The landmark and the
new lake landscape
Andreas Kipar
recovery. While it may seem paradoxical, the motto
“to build without building” clearly illustrates the need
to above all promote new landscapes, intervening in
the spaces between other elements, in abandoned
areas, redefining the relations between infrastructures,
urban centres, manufacturing areas, agricultural and
natural spaces. This means to intervene both in open
territories to deal with, for instance, the hydrogeological
emergency, and within the consolidated urban tissue,
involving the existing building heritage, replacing
low-quality buildings and improving infrastructural
equipment and public spaces, and systematically
tackling the theme of energy efficiency in a perspective
of an overall energy change. A discipline that is limited
to the design of the landscape obviously shows all
its limits, without perfecting new skills, gathering
experiences, building a new creative framework
capable of outlining master plans that are looking more
and more like the strategies used in marketing rather
than in architecture, identifying processes which are
able to analyse and predict transformations over time,
step after step, on the short, medium and long term.
It is a matter of process instruments that also seek
to meet the requirements related to communication
and creation of brands capable of attracting attention,
involvement and sharing in the whole interested
community. A
ll this may have positive implications for the public
administration, which is more and more often
required to assume a new attitude and show greater
appreciation for the issues associated with this
transformation; a “step-by-step” approach of which
the first step may be to collect good practices, projects
and virtuous processes that can demonstrate that
it is possible to act differently. I am thinking of the
far-sighted project of the Region of Piedmont and the
Association of Municipalities of Langa and Barolo,
which have launched a process aimed at improving the
landscape, also in view of the UNESCO candidature,
linked to a more harmonious insertion of industrial
plants in such an exceptional setting as the vineyards
of Langhe. Not to mention the long work of the Province
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Il Progetto del Paesaggio contemporaneo: nuovi format per il rilancio del territorio / Contemporary landscape design: new formats for upgrading the territory
migliore integrazione degli insediamenti industriali in
un contesto d’eccezione come quello vitivinicolo delle
Langhe. Al lungo lavoro della Provincia di Gorizia per il
Collio, un progetto che punta alla messa in rete delle
risorse culturali, naturali ed agricole del territorio con il
of Gorizia concerning Collio, a project aimed at the
integration of the cultural, natural and agricultural
resources of the territory in a network in order to
make them more accessible to tourists, a project
which recently won the national Go Slow prize and a
fine di ampliare le possibilità di fruizione turistica che
ha recentemente vinto il premio nazionale Go Slow
e la menzione al Premio del Paesaggio del Consiglio
d’Europa 2012/2013. Oppure alla Valle del Sacco, in
provincia di Frosinone, un territorio industriale oggi
Andreas Kipar
mention for the Landscape Award 2012/2013 at the
Council of Europe. Or the Sacco Valley in the province
of Frosinone, an industrial area which is today facing
a serious crisis, also due to serious environmental
problems, which has for some time been looking for a
Fig. 4 Masterplan strategico per Essen: “Spazio aperto crea spazio urbano” / Strategic master plan for Essen: “Open space creates urban space”
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Il Progetto del Paesaggio contemporaneo: nuovi format per il rilancio del territorio / Contemporary landscape design: new formats for upgrading the territory
in profonda crisi anche a causa di gravi problemi
ambientali che da tempo è alla ricerca di una nuova via
di sviluppo e che sembra voler ripartire proprio dalle
sua identità e vocazione industriale. Come non ricordare
in questo senso anche l’esperienza della rinascita
postindustriale della Ruhr in Germania divenuta,
attraverso l’operato decennale dell’ IBA Emscher Park,
Capitale Europea della Cultura 2010. Un esempio su
tutti per dimostrare che serve una riflessione condivisa,
aperta e coinvolgente, anche attraverso un confronto
con esperienze internazionali di successo, affinché le
politiche e i progetti di tutela attiva del territorio possano
diventare a tutti gli effetti un nuovo motore di sviluppo
socio-economico realmente sostenibile.
new direction of development, and which seems intent
on making a new start precisely from its industrial
identity and vocation.
In this sense it is also impossible not to mention the
experience of the post-industrial renaissance of the
Ruhr district in Germany, which through the ten years
of work of the IBA Emscher Park became the European
Capital of Culture 2010: an example for all, which
shows that what is needed is a shared, open and
involving reflection, also through a comparison with
international successful experiences, in order for the
strategies and projects aimed at an active protection
of the territory to become, for all effects and purposes,
a new driver for a truly sustainable socio-economic
development.
Bibliografia
- De Lucia V. (2010), Le mie città. Mezzo secolo di
urbanistica in Italia, Diabasis, Reggio Emilia.
- Di Bene A, D’Eusebio L. (a cura di), 2007 - Paesaggio
agrario. Una questione non risolta, Gangemi Editore,
Roma;
- Gabellini P. (2010), Fare urbanistica. Esperienze,
comunicazione, memoria, Carocci Editore, Roma.
- Lynch K., L’immagine della città (1960), Marsilio
Editori, Venezia, 1964;
- Mc Harg I. (1989), Progettare con la Natura, Franco
Muzio Editore, Padova.
- Mostafavi M., Doherty G. (a cura di) (2010), Ecological
urbanism, Lars Muller Publishers.
- Kipar A. (1993), L’Emscher – Park nel bacino della
Ruhr, Il Pomerio.
- Kipar A. (2004), Architetture del Paesaggio, Il Verde
Editoriale, Milano.
- Kipar A. (2008), La tutela del paesaggio in Italia, ACER
1/2008.
- Kipar A. (2009), Raggi Verdi. Fabbriche di paesaggio,
in Architettura del Paesaggio 2/2009.
- Settis S. (2010), Paesaggio Costituzione Cemento,
Einaudi Editore, Torino.
Bibliography
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Gangemi Editore, Rome.
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1/2008.
- Kipar A. (2009), Raggi Verdi. Fabbriche di paesaggio,
in Architettura del Paesaggio 2/2009.
- Settis S. (2010), Paesaggio Costituzione Cemento,
Einaudi Editore, Turin.
Andreas Kipar
Fig.5 Il Masterplan pe la valorizzazione della Valle del Sacco, Frosinone / The
master plan for the enhancement of the Sacco Valley, Frosinone
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Nuvist Architecture and Design
ethemefendi cd firin sk no: 14/18 erenkoy
ISTANBUL TURKEY
www.nuvist.com
Opera House, Izmir / Opera House,
Izmir
Nuvist è uno Studio di architettura e design, fondato da Kursad Sekercioglu e Emrah Cetinkaya nel 2006
a Istanbul.
“Crediamo che non vi siano regole specifiche per creare e progettare qualcosa. Il nostro approccio
e ambizione è lo scambio di idee tra i campi dell’architettura, dell’arte e del design, per integrarli in
un’unica visione.
Approcci multidimensionali ci permettono di trasformare la nostra visione del progetto tra tradizione e
modernità, in mondo digitale e fisico, anche con le tecnologie all’avanguardia.
Ricerca, esplorazione e sperimentazioni combinate nei campi del processo progettuale, ci portano a
creare e incrementare nuovi concetti spaziali, forme innovative e strutture funzionali.”
Nuvist is an architectural and design studio, was founded by Kursad Sekercioglu and Emrah Cetinkaya,
based in Istanbul since 2006.
“We believe that there is no specific rule to create or design something. Our approach and ambition
is exchanging of ideas between the fields of architecture, art and the design, then integrating them in
unique perspectives.
Multi directional approach enables us to transform our vision of design among the traditional and the
modernist with the cutting edge technologies in digital and physical world.
Research, investigation and combination experiments in the field of design process lead us to create
and to enhance new spatial concepts, innovative forms and functional structures.”
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Opera House, Izmir
Opera House, Izmir
Luogo: Izmir, Turchia
Cliente: Izmir Metropolitan Municipality
Progetto: Nuvist Architects, 20120
Project Manager: Emrah Cetinkaya
Team: Nuvist Architecture & Design
Nuvist
Opera House, Izmir
Location: Izmir, Turkey
Client: Izmir Metropolitan Municipality
Design: Nuvist Architects, 20120
Project Manager: Emrah Cetinkaya
Team: Nuvist Architecture & Design
Relazione
L’arte ha un ruolo importante nel mostrare ciò che
accade nella vita delle persone.
Description
Art has a great role in showing what happens in
human beings’ life.
L’anima, l’intelligenza e le emozioni sono il riflesso
della comunità e l’arte ne forma le identità sociali.
Soul, intelligence and the emotions are the
reflections of the community, and Art forms the
social identities of communities.
It also shows us the difference between the
various social identities.
Essa, inoltre, ci mostra la differenza tra le varie
identità sociali.
Nell’arte, le influenze globali attuano i tipi di
acquisizione del sapere, o i valori sociali, e gli artisti
determinano gli standard della vita moderna.
Così, accanto alle loro funzioni fondamentali, che
dovrebbero essere quelle della partecipazione, della
condivisione con la società e della creazione di un
livello moderno della relazione tra i cittadini e le opere
degli artisti, i centri d’arte hanno una molteplicità di
ruoli.
Global influences effect the types of knowledge
acquisitions or the social values in the art, and the
artists determine the standards of modern life.
Questo concetto è il principio chiave del progetto per
il Teatro di Smirne.
This concept is the key criteria for the Izmir Opera
House Project.
Il progetto dovrebbe riflettere la storia, la cultura e la
vita moderna di Smirne, oltre ad essere identità per
la città stessa.
The project should be reflecting the history, the
culture and the modern life in Izmir, furthermore it
should be an identity for the city of Izmir.
L’area del concorso ha inoltre permesso di realizzare
un’icona, qualcosa di distintivo per la città, data la
And competition area also allows us to create
an identification or a symbol for a city that
Thus, art centers have many roles beside their
fundamental functions that should be participant,
shared with society and create a modern level in
connection between the citizens and the artists’
works.
visibilità dell’area dal contesto circostante ed in modo
particolare dalle zone costiere. Aspetto prioritario,
importante per il progetto.
Il Teatro di Smirne è stato progettato per essere un
simbolo della città.
because the area can be seen clearly from near
surroundings and specially from sea side areas.
This situation came to the forefront. So we
considered important in it.
Abbiamo così pensato che Smirne diventerà un
centro attrattivo ed anche il primo luogo riconoscibile
del turismo nazionale e straniero.
Izmir Opera house has been designed for being
a symbol for Izmir. In this way, we thought that
Izmir will be a center of attraction and also first
recognizable preparation place for all domestic
and foreign tourists.
Abbiamo progettato aree e luoghi come campi da
gioco o anfiteatri per attività culturali, performance
artistiche, concerti all’aperto, cerimonie nelle aree
circostanti il Teatro stesso.
We also designed areas and places like
playgrounds or amphitheatres for cultural
activities, artistic performances, open air concerts,
celebrations in surrounding areas of opera house.
Con tutti questi spazi ricreativi abbiamo pensato che
il Teatro sarà un punto di incontro e di collegamento
tra i cittadini, l’arte e le opere degli artisti.
With all these recreation areas we thought that
opera house will be meeting and connection point
between the citizens, art and the artists’ works.
Questi luoghi si affiancano alle attività del Teatro e
possono anche essere utilizzati separatamente.
In questo modo, tutte le aree e le attività possono
vivere giorno e notte.
These places which support opera house’s
organizations and also can be used separately. In
this way, the whole areas and functions can be
live day and night.
Gli spazi funzionali del Teatro sono stati progettati
in relazione alle specifiche condizioni e alle
analisi ambientali, come gli aspetti percettivi, le
aree panoramiche, quelle carrabili e pedonali, le
connessioni funzionali e i fattori meteorologici.
Opera House’s functional areas has been designed
according to conditions and environmental
analysis like perceptual data’s, vista areas,
vehicular and pedestrian areas, functional
connections and meteorological factors.
In questo contesto, abbiamo iniziato a progettare una
cupola urbana d’arte, che abbiamo chiamato foyer
artistico.
In this context, we have started to design an urban
art dome that we call Artistic Foyer.
La forza urbana attua il sistema funzionale, e
quest’ultimo definisce il foyer artistico. Ne risulta
che tutte queste cose insieme creano una topografia
parametrica che forma la cupola.
The urban power effects the functional system,
and the functional system defines the artistic
foyer. As a result, all these things together create
a parametric topography which forming
the dome.
13
Opera House, Izmir
Nuvist
Pianta piano terra / Ground plan level
14
Opera House, Izmir
Nuvist
Pianta primo livello / First level plan
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Opera House, Izmir
Nuvist
Sezione trasversale / Cross section
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Opera House, Izmir
Nuvist
Vista / View
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Opera House, Izmir
Nuvist
Vista / View
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Opera House, Izmir
Nuvist
Vista / View
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Opera House, Izmir
Nuvist
Vista / View
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Opera House, Izmir
Nuvist
Vista / View
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Opera House, Izmir
Nuvist
Vista / View
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OTA+
2705 E. 4th Street
Austin, TX 78702
www.otaplus.com
Off/Grid House, Albuquerque,
New Mexico / Off/Grid House,
Albuquerque, New Mexico
OTA+ è un giovane Studio di architettura, design e ricerca, con sede a San Francisco, guidato dai
partner Kory Bieg e Alexa Getting. Lo Studio è specializzato nell’applicazione di tecnologie digitali
avanzate nella visualizzazione e nella progettazione. OTA + ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti
ed i progetti dello Studio sono stati pubblicati in libri, blog, riviste e giornali, oltre ad aver partecipato ad
esposizioni a livello internazionale presso il SFMOMA, la Architectural League di New York, la Storefront
for Art and Architecture, l’Architectural Association di Londra, l’Universidad de Monterrey Centro e l’AIA
Gallery di San Francisco.
OTA+ is a young architecture, design and research office based in San Francisco and is led by partners
Kory Bieg and Alexa Getting. The Studio is specialized in the application of advanced digital technologies
for the visualization and design. OTA+ has received awards and their work has been published in
books, blogs, magazines and journals, as well as exhibited at galleries internationally, including the
SFMOMA, the Architectural League of New York, the Storefront for Art and Architecture, the Architectural
Association in London, the Universidad de Monterrey Centro and the AIA Gallery in San Francisco.
23
Off/Grid House, Albuquerque
Off/Grid House, Albuquerque
Luogo: Albuquerque, New Mexico
Progetto: OTA+, 2012
Project Manager: Kory Bieg
and Alexa Getting
Relazione
Il progetto Off/Grid House si trova appena fuori
Albuquerque, in New Mexico, in una comunità privata
circondata dalla foresta nazionale di Cibola. Pur
essendo a poca distanza da Albuquerque, servizi o
servitù di collegamento dell’area alla rete della città
non sono autorizzati a passare per la Foresta. Di
conseguenza, la casa è stata progettata per essere
completamente autosufficiente e autonoma.
Vi è stato poco interesse nel ripetere l’estetica
progettuale di tipiche case autonome e sostenibili.
Al contrario, si è deciso di inventare, sperimentando
e selezionando, un intero nuovo linguaggio formale
utilizzando un processo evolutivo di sviluppo
formale. Si è iniziato con la produzione di un ampio
catalogo di modelli digitali, ognuno dei quali offre
una distintiva opportunità formale e spaziale. Ogni
fase del processo, e la sua conseguenza formale,
è stata documentata e rappresentata nella sua
totalità, permettendo così di valutare e confrontare
le differenze tra ogni forma ad ogni stadio dello
sviluppo. Il processo termina al raggiungimento di
una soglia critica, oltre la quale la forma perde tutto il
potenziale di spazio.
Estraendo la sequenza di parametri che hanno
prodotto una forma, o una specifica parte di una
forma, è possibile ricreare momenti particolari che
sono stati selezionati per la casa. La variazione di
parametri entro i limiti definiti dal modello digitale
scelto, ha permesso di mettere a punto la forma, dare
spazio ai requisiti funzionali della casa e soddisfare i
OTA+
Off/Grid House, Albuquerque
Location: Albuquerque, New Mexico
Design: OTA+, 2012
Project Manager: Kory Bieg
and Alexa Getting
Description
The Off/Grid House project is located just
outside of Albuquerque, New Mexico in a private
community surrounded by the Cibola National
Forest. Despite being only a few hundred yards
from Albuquerque, no utilities or easements are
allowed to pass through the Forest to connect
the site to the city grid. Consequently, the house
was designed to be entirely self-sustaining and
off-grid.
We had little interest in repeating the design
aesthetic of typical off-grid and sustainable
houses. Rather, we decided to invent an entirely
new formal language using an evolutionary
process of formal development, testing and
selection. We began by producing an extensive
catalog of digital models; each offering unique
formal and spatial opportunities. Each step in
the process and its formal consequence was
documented and represented in its totality,
which allowed us to evaluate and compare the
differences between each form at any stage of
development. The process continued until we
reached a critical threshold, past which the form
lost all spatial potential.
By extracting the sequence of parameters that
produced a form, or even a specific part of a form,
we could recreate particular moments that were
selected for the house. Variation of the parameters
within the limits defined by the selected
digital model allowed us to fine-tune the form,
requisiti specifici necessari di funzionamento per una
casa autonoma. Nel caso di incompatibilità di una
parte con il suo intorno, si sono variati i parametri
appropriati per alleviare i conflitti geometrici.
Le connessioni tra parti adiacenti, non solo hanno
previsto una tolleranza dimensionale tra le geometrie
incompatibili, ma sono diventate anche opportunità
in sé. Le connessioni sono state attivate sia come
spazio chiuso da condividere con programmi
adiacenti, che per promuovere nuove associazioni
d’uso, piuttosto che lasciate come ramificazione
vuote per la circolazione di aria e luce. Anche se
inaspettato, il risultato è stato quello di un maggior
coordinamento e collegamento programmatico al
sito e alle risorse naturali, una necessità quando si
costruisce una casa autonoma.
Anche se il processo non è lineare e, quando
necessario, la catalogazione della forma è stata
riavviata, è stato raggiunto un punto, una funzione
del tempo e della scala di progetto, in cui si è
iniziato a valutare i modelli digitali in base al loro
potenziale per l’architettura. Naturalmente, la base
per la valutazione e la selezione della forma richiede
una notevole attenzione. Quando si progetta una
casa autonoma, come richiesto da questo progetto,
i requisiti programmatici e spaziali hanno un
ulteriore livello di complessità. Per rappresentare
graficamente queste esigenze, è stato sviluppato un
programma narrativo: una descrizione schematica
delle informazioni che attengono l’organizzazione
del programma e la sua relazione con il contesto,
comprese le viste, la circolazione, l’uso, la prossimità
e l’applicazione di sistemi di controllo ambientale.
Queste informazioni sono state incorporate in una
serie di codici illustrati. Modificando, per ogni codice,
forma, dimensioni, colore, tipo e spessore di linea, è
possibile identificare il tipo e la quantità di impatto su
uno specifico spazio. Infine, l’indice programmatico è
accommodate the functional requirements of the
house, and meet specific requirements necessary
for an off-grid house to work. In the event that a
part was formally incompatible with its neighbor,
we varied the appropriate parameters to alleviate
geometric conflicts.
The seams between neighboring parts not
only provided dimensional tolerance between
incompatible geometries, but they also became
opportunities in and of themselves. Seams were
activated as either enclosed space to be shared
by adjacent programs and foster new associations
of use, or left as branching voids to help circulate
light and air. Though unexpected, the result was
one of greater programmatic coordination and
connection to the site and natural resources, a
necessity when building an off-grid house.
Though the process was non-linear and the
cataloguing of form was restarted when
necessary, we reached a point, a function of time
and project scale, at which we began to evaluate
the digital models according to their potential for
architecture. Of course, the basis for evaluation
and selection of form requires considerable
attention. When designing an off-grid house,
as this project required, the programmatic and
spatial requirements have an additional layer
of complexity. To graphically represent these
requirements, we developed a program narrative:
a diagrammatic description of information that
predicates the organization of the program and
its relationship to the context, including views,
circulation, use, adjacency and the application of
environmental control systems. This information
was embedded through a set of illustrated codes.
By changing the shape, scale, color, line type and
line weight of each code, we could identify the
type and amount of impact it had on a particular
24
Off/Grid House, Albuquerque
diventato una mappa della modalità di valutazione e
verifica del vasto catalogo di forme prodotto all’inizio
del processo.
Le forme che erano spazialmente provocatorie
e meglio si abbinavano alle esigenze individuate
nell’indice codificato, sono state attivate
nel progetto finale della casa. Requisiti
OTA+
space. Ultimately, the program index became a
map for how we began to evaluate and test the
extensive catalog of forms that we produced at the
start of the process.
The forms that were both spatially provocative and
best matched the needs identified in the codified
index were actuated in the final house design.
apparentemente incompatibili sono stati abbinati
con modelli altrettanto complessi, capaci di gestire
contemporaneamente molteplici esigenze. Ciò che è
partita come una esplorazione volontaria di modelli
formali e spaziali ad uno stato indeterminato, è
diventato un insieme concreto di unità integrate
indispensabili al progetto.
Requirements that were seemingly incompatible
were matched with equally complex models,
capable of handling multiple needs simultaneously.
What started as a willful exploration of formal
and spatial models subsisting in a state of
limbo, became a realized set of integrated units
indispensible to the project.
Schemi: Catalogo delle forme / Diagrams: Form catalog
25
Off/Grid House, Albuquerque
OTA+
Schemi: Catalogo delle forme / Diagrams: Form catalog
26
Off/Grid House, Albuquerque
OTA+
Schemi: Catalogo delle forme / Diagrams: Form catalog
27
Off/Grid House, Albuquerque
Schemi: Studio della volumetria / Diagrams: Volume study
OTA+
Modello in stampa 3D / 3D printed model
28
Off/Grid House, Albuquerque
OTA+
Schema: Programma delle attività / Diagram: Program diagram
29
Off/Grid House, Albuquerque
OTA+
Vista / View
30
Off/Grid House, Albuquerque
OTA+
Vista / View
31
SDA | Synthesis Design + Architecture
2404 Wilshire Boulevard Suite 9E
Los Angeles, CA 90057, USA
www.synthesis-dna.com
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa,
Daegu, Korea / Daegu Gosa Public
Library, Daegu, Korea
SYNTHESIS è una realtà contemporanea emergente di progettazione con un’esperienza di oltre dieci
anni nei campi dell’architettura, infrastrutture, interni, istallazioni, esposizioni, arredo e product design.
Lo Studio punta a fondere i processi progettuali astratti e creativi, con tecniche di fabbricazione e
costruzione intelligenti, per realizzare affascinanti progetti artigianali.
SYNTHESIS esplora il progetto contemporaneo come espressione dei valori sociali e culturali della
contemporaneità.
Il lavoro di Alvin Huang, fondatore e Direttore di SYNTHESIS, è stato ampiamente esposto e pubblicato
a livello internazionale. Huang ha insegnato progettazione alla Architectural Association / Tsinghua
University Global School di Beijing e al Chelsea College of Art di Londra, oltre ad essere stato invitato in
qualità di critico e lecturer in varie Università e Istituzioni internazionali.
SYNTHESIS is an emerging contemporary design practice with over ten years of professional experience
in the fields of architecture, infrastructure, interiors, installations, exhibitions, furniture, and product
design. The Firm focuses on the merging of creative and intellectual design processes with intelligent
fabrication and construction techniques to create beautifully crafted designs.
SYNTHESIS explores contemporary design as an expression of contemporary society and cultural values.
The work of Alvin Huang, the founding Director of SYNTHESIS, has been widely exhibited and published
internationally. Huang has taught design studios at the Architectural Association / Tsinghua University
Global School in Beijing and at the Chelsea College of Art in London. He has been an invited critic and
guest lecturer at various international universities and institutions.
32
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
OTA +
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu
Luogo: Daegu, Korea
Cliente: Daegu Metropolitan City Suseonggu Office
Progetto: © SDA Synthesis
Design+Architecture, 2012
Team: Alvin Huang (Principal) David O.
Wolthers, Filipa Valente, Chia-ching Yang,
Joey Sarafian, Mo Harmon, Behnaz Farahi
Consulente: Buro Happold LA (Structural/
MEP/Facades)
Relazione
Il progetto per la Biblioteca Pubblica Daegu Gosan,
sfida l’idea convenzionale, spaziale e sociale, di
biblioteca pubblica intesa come una serie di sale
di lettura separate, con soglie definite e pile di
libri disordinate. Il progetto propone una biblioteca
intelligente, aperta e integrata, che sostituisce il
passato supporto di memorizzazione e trasforma
lo spazio della biblioteca in un ambiente ibrido, con
risorse informative onnipresenti, arredi integrati e
dinamici spazi sociali comuni.
L’architettura è progettata per consentire e incarnare
lo spirito dello scambio open-source e della
conoscenza collettiva, attraverso geometrie dalle
forme libere, piani aperti e servizi integrati.
Le soglie tra gli spazi, i piani e le attività, sono state
ridotte al minimo, pensando alla biblioteca come
un continuo e fluido campo attivo di vita sociale,
culturale e di dibattito intellettuale.
Concettualmente e letteralmente, il terreno si
gonfia, si apre e si moltiplica verticalmente, come
continuazione del parco e del tessuto urbano
adiacenti. Questo continuo cambiamento della
sezione si articola in una liscia superficie inclinata,
Daegu Gosa Public Library, Daegu
Client: Daegu Metropolitan City Suseong-gu
Office
Location: Daegu, Korea
Design: SDA Synthesis Design+Architecture,
2012
Team: Alvin Huang (Principal) David O.
Wolthers, Filipa Valente, Chia-ching Yang,
Joey Sarafian, Mo Harmon, Behnaz Farahi
Consultant: Buro Happold LA (Structural/
MEP/Facades)
Description
The proposal for the Daegu Gosan Public Library
challenges the conventional understanding of the
spatial and social experience of a public library as
a series of discrete reading rooms with defined
thresholds and cluttered stacks. We propose an
intelligent, open and integrated library experience
which supersedes the media storage methods
of the past and changes the library space into a
hybrid environment through ubiquitous information
resources, integrated furnishings and active
communal social spaces.
The architecture is designed to enable and embody
the spirit of open-source exchange and collective
knowledge through free-form geometries, open plans
and integrated amenities.
We have minimized the thresholds between spaces,
floors and functions to consider the library as an
active, continuous and fluid field of social, cultural
and intellectual discourse.
Conceptually and literally, the ground field of the
site swells, peels, and multiplies vertically as a
continuation of the adjacent park and urban fabric.
This constant sectional change is articulated as a
SDA Synthesis
che fonde piani, rampe, scale, terrazze e arredi, in un
paesaggio abitabile ed ergonomico, che si conclude
con una panoramica terrazza aperta sulla città di
Daegu. I confini tra i piani sfumano, così come la
continua superficie scalabile, che connette i tanti
spazi della biblioteca, facilitandone la circolazione,
i collegamenti fisici e visivi, sia all’interno della rete
degli spazi, che all’esterno con il contesto circostante.
La costruzione si presenta come una struttura in
cemento armato gettato in opera che, come per tutto
il resto, è stato progettato per essere completamente
integrato con la geometria della libreria. Il nucleo
centrale della costruzione è il principale punto di
riferimento strutturale di collegamento verticalmente
dell’intera struttura.
La geometria free-form che definisce le superfici
scalabili e unisce le travi a sbalzo della costruzione,
poggia sulle sue connessioni interne (rampe),
su quelle esterne (colonne), e sul suolo rialzato
(fondazione). La logica geometrica della forma è
stata sviluppata con un metodo di calcolo noto come
“rilassamento dinamico della mesh”, che riduce reti
di mesh piane in forma di una superficie minima
continua.
Sviluppate negli anni ’50 e ‘60 dall’influente lavoro
di Frei Otto, le superfici minime articolano le linee
di forza naturali dei carichi strutturali, fornendo
così, con il minimo materiale, la forma ottimale di
massima prestazione strutturale. La forma della
superficie, consente così l’impiego di una struttura
relativamente sottile, che nel caso del progetto si
materializza in calcestruzzo ad elevato rendimento
gettato in opera.
La geometria dell’edificio è stata razionalizzata
in modo che ogni pezzo di cassaforma possa
essere riutilizzato almeno quattro volte, al fine
di massimizzare l’efficienza e l’economicità del
processo.
smooth vertical gradient which merges floors, ramps,
stairs, terraces and furnishings into an inhabitable
and ergonomic landscape culminating in an open-air
roof-scape lounge and terrace overlooking the city of
Daegu. The boundaries between floors are blurred,
as the continuously walk-able surface which unifies
the many spaces of the library facilitates circulatory,
physical and visual connections both internally
within the network of spaces and externally with the
surrounding context.
The building is materialized as an in-situ reinforced
concrete structure which, like all other aspects,
has been designed to be fully integrated with the
geometry of the library.
The central core of the building provides its primary
structural point of reference connecting vertically
through the entire structure. The free-form geometry
that defines the walk-able surfaces and unifies the
building cantilevers out from this central core and is
supported by its internal interconnections (ramps),
perimeter interconnections (columns) and the lifted
ground plane (foundation). The geometric logic of the
form has been developed through a computational
method known as “dynamic mesh relaxation” which
relaxes planar mesh networks to “form-find” a
continuously minimal surface. As developed in the
1950’s and 60’s through the seminal work of Frei
Otto, minimal surfaces articulate the natural force
paths of structural loads thus providing the optimal
shape for maximum structural performance with
minimal material. The shape of the surface, thus
allows for relatively thin structure, which in our case
is materialized as cast-in-place high performance
reinforced concrete.
The geometry of the building has been rationalized
so that each piece of formwork could be reused at
least 4 times in order to maximize the efficiency and
economy of the process.
33
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Planimetria / Site Plan
34
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Pianta piano terra / Ground floor plan
Pianta primo livello / First level plan
35
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Pianta secondo livello / Second level plan
Pianta terzo livello / Third
36
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Sezioni / Sections
37
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Prospetto nord / North elevation
Prospetto est / East elevation
38
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Prospetto sud / South elevation
Prospetto ovest / West elevation
39
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Schema: Programma integrato di percorsi / Diagram: Circulation program integration
40
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Schemi assonometrici: Attività / Axonimetric diagrams: Program
41
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Schema: Dettaglio di facciata / Diagram: Facade detail
42
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista d’insieme / Overall view
43
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista / View
44
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista / View
45
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista / View
46
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista / View
47
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista / View
48
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista della copertura / Roof view
49
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista dello spazio interno / Internal view
50
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista dello spazio interno / Internal view
51
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista dello spazio interno / Internal view
52
Biblioteca Pubblica Daegu Gosa, Daegu / Daegu Gosa Public Library, Daegu
SDA Synthesis
OTA +
Vista dello spazio interno / Internal view
53
Tom Wiscombe Design
383 S. Westmoreland Ave.
Los Angeles, CA 90020
www.tomwiscombe.com
Collider Activity Center, Sofia /
Collider Activity Center, Sophia
Studio di architettura con sede a Los Angeles, Tom Wiscombe Design, già EMERGENT, è una piattaforma
per sperimentazioni che fanno leva su tecniche e logiche provenienti da ambiti esterni all’architettura,
come la biologia, le scienze complesse, l’ingegneria aerospaziale e l’informatica. Il suo intento è quello di
destrutturare l’architettura nella generazione di relazioni, coerenti e integrate, tra sistemi e componenti
costruttive. Il lavoro fa parte di un più largo movimento dell’architettura contemporanea identificato da
Detlef Mertins nel 2004 come “Biocostruttivismo”, dove biologia, matematica e ingegneria si fondono
per produrre un’architettura caratterizzata dalle sue performance e variabilità; in queste organizzazioni
le componenti sono sempre collegate e le informazioni condivise e gli insiemi architettonici superano
la somma delle singole parti. Il lavoro dello Studio vanta la partecipazione in numerosi concorsi ed
esposizioni, oltre ad essere nelle collezioni permanenti del FRAC di Parigi, dell’Art Institute di Chicago,
del MoMA di San Francisco e del MoMA di New York. Tom Wiscombe è senior member della Faculty del
Southern California Institute of Architecture.
Architectural firm based in Los Angeles, Tom Wiscombe Design, formerly EMERGENT, is a platform for
experimentation, leveraging techniques and logics from fields outside architecture including biology,
complexity science, aerospace engineering, and computation. Its directive is to destratify architecture by
generating coherent, integrated relationships between building systems and between building components.
The work is part of a larger contemporary movement in architecture referred to by Detlef Mertins in 2004
as ‘Bioconstructivism’, where biology, mathematics, and engineering combine to produce an architecture
characterized by its variability and performance. Trough these organizations, the components are always
linked and always exchanging information where architectural wholes exceed the sum of their parts. Their
work boast of many competition, exhibitions and is part of the permanent collection of the FRAC Centre
Paris, the Art Institute of Chicago, MoMA San Francisco, and MoMA New York. Tom Wiscombe is a senior
faculty member at the Southern California Institute of Architecture.
54
Collider Activity Center, Sofia
Collider Activity Center, Sofia
Luogo: Sophia, Bulgaria
Cliente: Walltopia Ltd.
Progetto: © Tom Wiscombe Design, 2013
Relazione
Questo progetto vuole fare del marchio Walltopia
(un produttore di pareti artificiali per prese e pareti
da arrampicata) e un centro contemporaneo e un
luogo per attività sportive e ricreative, e ciò non
può essere raggiunto senza ripensare lo stato
dell’edificio come neutro contenitore di attrezzature attive, per un edificio attivo e riconosciuto. I
moderni centri commerciali dei marchi di successo creano un nuovo e inaspettato mondo, qualcosa
che va oltre una raccolta di merci. La proposta
progettuale riprende l’idea dai “massi” prodotti da
Walltopia per interpretarli come oggetti architettonici. Questi oggetti vengono schiacciati e riposti
in un contenitore multistrato, creando superfici
tridimensionali rampicanti, esterne ed interne, ad
apparenza dura e morbida. La superficie del rivestimento interno è articolata con tatuaggi e sistemi
di prese e percorsi da arrampicata. Ne risulta uno
spazio astratto ed estraneo, ma anche percepibile
come un contemporaneo paradiso dello scalatore.
Oggetti in oggetti
Il disegno del progetto si basa sul modello formale
e organizzativo di oggetti in oggetti. Modello,
questo, che è in diretto contrasto con l’architettura
come guscio ad unica superficie o contenitore,
ma anche rispetto alle gerarchie architettoniche
della chiusura e della suddivisione interna in muri
e corridoi. Il modello oggetto in oggetto, mette gli
oggetti esterni ed interni sullo stesso piano e si
occupa di loro in modo ponderato ma coerente.
Gli oggetti interni sono forme cristalline aggregate
Tom Wiscombe
Collider Activity Center, Sophia
Location: Sophia, Bulgaria
Client: Walltopia Ltd.
Design: © Tom Wiscombe Design, 2013
Description
This design aspires to make Walltopia (manufacturer of artificial climbing walls and climbing
holds) into a 21st brand center as well as a destination for sports and recreation. Our belief is that
this cannot be achieved without re-thinking the
status of building as a neutral container of active
furnishings in favor of building as active and
distinct. Successful contemporary brand centers
create a new and unexpected world, something
that exceeds a collection of wares. Our proposal
is to take the idea of ‘boulders’ produced by
Walltopia and re-interpret them as architectural objects. These objects are squished and
nested into a multi-layered enclosure, creating
three-dimensional external and internal climbing
surfaces with both hard and soft features. The inner liner surface is articulated with computational
tattoos, implying systems of climbing holds and
routes. The result is a space which is abstract
and alien, but also discernable as a contemporary climber’s paradise.
Objects in Objects
The design of the project is based on the formal
and organizational model of objects in objects.
This model is in direct opposition to architecture as single-skin hull or container, but also in
opposition to architectural heirarchies of enclosure and internal subdivision through walls and
corridors. The object in object model puts outer
and inner objects on a horizontal plane and deals
with them as discreet but affiliated. The inner
in un insieme allungato e racchiudono programmi
dell’edificio che supportano la sala d’arrampicata.
L’oggetto esterno raccoglie questi oggetti assieme
in una scala diversa, creando un vasto spazio
interno da utilizzare come la sala d’arrampicata.
Spingendoli e schiacciandoli in superfici architettoniche, gli oggetti interni diventano (più o meno)
leggibili, piuttosto che essere semplicemente
contenuti. Questo approccio progettuale, quindi,
forza la simultanea valutazione di silhouette,
massa, pelle e interiorità, in architettura. Si introduce anche l’idea che la forma forte può essere un
elemento architettonico produttivo ad altre scale
rispetto a quella dell’intero edificio. Come in un
acquario, le figure interne vengono sempre lette
contemporaneamente con la figurazione del loro
involucro esterno.
Pelli multistrato e Affettare
Il sacco ha tre strati di pelle (esterna, sotto-pelle
e interna). Questa divisione in superfici, come
nell’architettura barocca del Borromini, consente
di gestire separatamente gli ambiti esterno ed
interno. Ogni strato è articolato in modo diverso e
ha una diversa qualità materica. La pelle esterna
è una costruzione opaca ultra-bianca, che mostra
una rete capillare di tatuaggi bianco-su-bianco e
super-giunzioni. Il sotto-pelle è un guscio in fibra di
carbonio lucido con meta-cuciture nero-su-nero, e
il rivestimento interno è una tattile superficie morbida ad alto contrasto, con un rilievo tatuato fatto
da una linea ibrida e da modelli di punti. Queste
tre pelli a volte lasciano la loro traccia, altre volte
si dividono notevolmente per creare sacche di
spazio che accomodano la circolazione e potenzialmente altre funzioni dell’edificio. Da questi spazi
di mediazione i visitatori, come voyeurs, possono
guardare nella Climbing Hall.
Affettando questo sacco multistrato a diverse
objects are crystal forms, aggregated into a tense
constellation; they enclose building programs
that support the Climbing Hall. The outer object
gathers these objects into a whole at a different
scale, creating a vast internal space to be used
as the Climbing Hall. By pushing and squishing
into architectural skins, the inner objects become
legible (more or less) rather than simply contained. Ultimately this design approach forces the
simultaneous consideration of silhouette, mass,
skin, and interiority in architecture. It also introduces the idea that strong shape may be a productive architectural feature at other scales than
the scale of an entire building. As in an aquarium,
internal figures are always read simultaneously
with the figuration of their outer enclosure.
Multilayer Skins and Slicing
The sack has three layers- outer skin, sub-skin,
and liner. These delaminating skins, as in the
Baroque architecture of Borromini, allow for the
separate handling of exterior and interior worlds.
Each layer is articulated differently and has a different material quality. The outer skin is an ultramatte white composite construction featuring a
fine-grained network of white-on-white tattoos
and super-joints. The sub-skin is a gloss carbon
fiber shell with black-on-black meta-seams, and
the interior liner is a soft, tactile, high-contrast
surface articulated by tattooed relief based on
hybrid line and dot patterns. These three skins
sometimes track one another and other times
delaminate significantly, providing poche space
to house building circulation and potentially other
functions. From these in-between spaces, visitors
can view down into the Climbing Hall as voyeurs.
By slicing into this multi-layered sack to different
depths, a patchy architectural effect is acheived.
This approach produces a happy alternative to
55
Collider Activity Center, Sofia
profondità, si ottiene un effetto architettonico
irregolare. Questo approccio produce una felice
alternativa alla architettura della singola superficie
senza soluzione di continuità, che ha dominato per
troppo tempo l’architettura digitale. Alcune fette
sono minori o oblique, tagliando solo le giunture
o cuciture della pelle, mentre altri tagliano in
profondità attraverso tutti gli strati, creando enormi
aperture e viste sul mondo interno. Questo sistema
di taglio che crea delle trasformazioni di cucitura/
apertura, è una delle invenzioni importanti del
progetto.
Il Suolo (Oggetto) e il Terreno
Basandosi sul concetto di oggetti in oggetti, il
progetto introduce l’idea di oggettivare il suolo,
sfogliandolo dal terreno. Siamo ora nel regno di
oggetti in oggetti su oggetti. La teoria del suolo
come oggetto è che l’architettura non è uguale al
paesaggio e che ci si curi meglio di ciascuno come
cosa in sé. Ancora una volta, ciò è in opposizione
al progetto della superficie unica, dove il volume di
un edificio si fonde con la terra per diventare una
cosa sola. Da tale approccio ne risulta che la differenza e la specificità dell’oggetto architettonico
e dell’oggetto-natura (la terra) sono mantenute.
L’oggetto suolo, in questo caso contiene funzioni
dell’edificio e crea uno spazio pubblico tracciato
precisamente sulla sua “copertura”.
Aspetti tecnologici e costruttivi
La struttura del progetto avrà un nucleo in calcestruzzo ed una costruzione a lastre, con pareti perimetrali in calcestruzzo ed una economica griglia
di colonne all’interno dell’oggetto suolo. I livelli
superiori avranno un nucleo in calcestruzzo ed uno
sviluppo a lastre. Le pelli dell’edificio principale
saranno costruite con materiali compositi leggeri
con un’anima integrata a nido d’ape, utilizzando
Tom Wiscombe
the architecture of the single, seamless surface
which has dominated digital architecture for too
long. Some slices are minor or glancing, cutting only joints or seams into skins, while others
cut deeply through all layers creating massive
apertures and views into the internal world. This
system of cutting to create seam-to-aperture
transformations is one of the important inventions of the project.
The Ground (Object) and the Land
Building on the concept of objects in objects, this
project introduces the idea of objectifying the
ground, peeling it up from the land.
We are now in the realm of objects in objects
on objects. The theory of the ground as object is
that architecture does not equal landscape, and
that each is better dealth with as things-in-themselves. Again, this is in opposition to the single
surface project where a building mass fuses
with the earth to become one. The payoff of this
approach is that difference and specificity of both
the architectural object and the nature-object
(a.k.a. the land) are maintained. The ground object in this case is packed with building functions,
and provides a precisely delineated public space
on its ‘roof‘.
Technology and Construction
The structure of the project will be reinforced
concrete core and slab construction with concrete perimeter walls and an economical column
grid on the interior of the ground object. Upper
levels will be concrete core and slab construction. The skins of the main building will be
constructed from lightweight composite materials with embedded honeycomb core, utilizing the
natural shell shapes of the project to enable long
spans and column-free interiors. We propose M1,
le forme della scocca naturale del progetto per
consentire ampie luci e interni liberi da colonne. È
stato proposto per questo progetto M1, una resina
polimerica avanzata a base d’acqua. Sviluppata
dall’industria aerospaziale, M1 è il primo materiale
composito “verde” disponibile nel suo genere; è
atossico e ignifugo. Il sistema a pelle multistrato,
come indossare più strati sottili di abbigliamento
sul corpo per scaldarlo, creerà una zona cuscinetto
tra gli ambienti esterni ed interni, per dare stabilità
della temperatura interna in estate e in inverno
ed eviterà tutti i problemi di conduzione e taglio
termico. Infine, il sistema solare termico suggerito
nel bando di concorso, verrà incorporato nella pelle
esterna, come un disegno del sistema termico.
Questo sistema di scambio termico fornirà acqua
calda all’edificio e alle piscine.
an advanced water-based polymer resin for this
project. Developed by the aerospace industry, M1
is the first available “green” composite material of its kind. It is non-toxic and fireproof. The
multilayer skin system, like wearing multiple thin
layers of clothing on the body for warmth, will
provide a buffer zone between outside and inside
environments.
It will create stability in temperature on the
interior in summer and winter, and will entirely
avoid the problems of conduction and thermal
breaks. Finally, the solar-thermal system suggested in the competition brief will be embedded
into the outer skin as a figural pattern of thermal
coils. This heat-exchange system will provide hot
water for the needs of the building as well as the
swimming pools.
Modelli di studio stampa 3D / 3D printed study models
56
Collider Activity Center, Sofia
Tom Wiscombe
Schemi assonometrici: sviluppo della volumetria / Axonimetric diagrams: volume development
57
Collider Activity Center, Sofia
Tom Wiscombe
Schema assonometrico: Attività / Axonimetric diagram: Program
58
Collider Activity Center, Sofia
Tom Wiscombe
Modello 3D / 3D model
59
Collider Activity Center, Sofia
Tom Wiscombe
Vista / View
60
Collider Activity Center, Sofia
Tom Wiscombe
Vista / View
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Collider Activity Center, Sofia
Tom Wiscombe
Vista / View
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Collider Activity Center, Sofia
Tom Wiscombe
Vista / View
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Collider Activity Center, Sofia
Tom Wiscombe
Vista dello spazio interno / Internal view
64
Delugan Miessl Associated Architects
Mittersteig 13/4
A-1040 Vienna
www.deluganmeissl.at
Festival Hall of the Tiroler Festspiele,
Erl / Festival Hall of the Tiroler
Festspiele, Erl
Delugan Meissl Associated Architecs è uno Studio di architettura di Vienna, guidato dai partner Roman
Delugan, Elke Delugan-Meissl, Dietmar Feistel, Martin Josst e Christopher Schweiger.
Lo Studio concepisce la costruzione non come una struttura isolata, ma quale parte di un insieme
dinamico e variabile più ampio, una formulazione di un contesto spaziale di influenze e interazione tra
le persone e l’ambiente. Non semplici edifici-contenitori da riempire e in cui i flussi sono bloccati dalla
classica divisione in stanze ma, al contrario, un’architettura della mobilità, in cui all’espressione di
tensione dinamica della superficie esterna, corrispondono ambienti e spazi interni a diverse velocità.
Numerose sono le pubblicazioni e le esposizioni dello Studio, così come i premi e i riconoscimenti a
livello internazionale. Tra i lavori più conosciuti dello Studio la House Ray 1 di Vienna (2003) e i progetti
attualmente in corso di realizzazione per il Filmmuseum di Amsterdam e il Museo Porsche di Stoccarda.
Delugan Meissl Associated Architecs is a firm of Architects of Vienna, run by the partners Roman
Delugan, Elke Delugan-Meissl, Dietmar Feistel, Martin Josst and Christopher Schweiger.
The firm considers buildings not as isolated structures, but as part of a more ample dynamic and
variable whole, the formulation of a spatial context distinguished by influences and interaction between
people and the environment. Not simple buildings-containers to be filled and in which flows are blocked
by the classic division into rooms, but on the contrary, an architecture of mobility where, to the dynamic
tension of the external surface correspond internal environments and areas at different velocities.
Numerous are the Firm’s publications and exhibitions, as well as prizes and accolades at international
level. Among the Firm’s best known works, the Ray 1 in Vienna (2003) and the projects currently under
way for the Filmmuseum in Amsterdam and the Porsche Museum in Stuttgart.
65
Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Luogo: Erl, Tirolo
Cliente: Festspielhaus Erl, Errichtungs- und
Betriebsges.m.b.H.
Progetto: © DELUGAN MEISSL ASSOCIATED
ARCHITECTS, 2007 (concorso) / 2012
(completamento)
Project manager: Sebastian Brunke
Team: Jörg Rasmussen, Torsten Sauer,
Eva Schrade, Simon Takasaki, Anja Vogl
Relazione
La geometria della Sala del Festival nasce dalle
condizioni topografiche dell’area, mettendola in
giusto rapporto con l’esistente Passionsspielhaus.
Sia la forma dell’edificio, che il suo posizionamento,
si relazionano con la configurazione del suggestivo
paesaggio, definito da formazioni rocciose, nella
parte posteriore, e dalla presenza dinamica del suo
vicino antagonista storico.
L’edificio esistente e quello nuovo si fronteggiano;
si completano ed esaltano la rispettiva articolazione
architettonica di relazione con il paesaggio,
interagendo visivamente tra loro. Il nuovo edificio
accresce le qualità esistenti dell’ambiente naturale
e architettonico.
A parte la geometria, anche il colore aumenta
la dualità tra vecchio e nuovo. Mentre la bianca
superficie del Passionsspielhaus spicca durante il
periodo del Festival estivo, il mutare delle stagioni
porta ad una inversione cromatica dell’insieme.
La configurazione della sala spettacoli assomiglia
ad una stratificazione tettonica. Le profonde
crepe e faglie ne indicano la strada verso l’interno
dell’edificio. Di notte le incisioni e le pieghe della
particolare facciata permettono di vedere lo
sfolgorante foyer.
DMAA
Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Location: Erl, Tyrol
Client: Festspielhaus Erl, Errichtungs- und
Betriebsges.m.b.H.
Design: © DELUGAN MEISSL ASSOCIATED
ARCHITECTS, 2007 (competition) / 2012
(completion)
Project manager: Sebastian Brunke
Team: Jörg Rasmussen, Torsten Sauer,
Eva Schrade, Simon Takasaki, Anja Vogl
Description
The geometry of the Festival Hall developed
from the topographical conditions, placing it
in an adequate relationship with the existing
Passionsspielhaus. The building’s form and
positioning both relate to the impressive landscape
setting defined by the rock formations in the back,
and to the dynamic presence of its neighboring
historical counterpart.
This existing building and the new one are oriented
towards one another. They complement and elevate
their respective architectural articulation of the
reference to the landscape by interacting visually
with one another. The new building increases
existing qualities of the natural and architectural
environment. Aside from the geometry, colour also
enhances the duality between old and new. While
the white surface of the Passionsspielhaus stands
out optically during the time of the summer festival,
the changing of seasons brings upon a chromatic
reversal of the ensemble. The configuration of the
Festival Hall resembles a tectonic stratification. Its
crevices and faults lying in between indicate the
way into the building’s interior. At nighttime the
incisions and folds in the distinctive façade allow
insight into the radiant foyer.
Accessi
L’impostazione topografica del nuovo edificio
prosegue anche all’interno. L’idea progettuale
è guidata da due parametri che definiscono:
l’interrelazione tra l’interno e lo spazio naturale
circostante, e la configurazione spaziale di una
funzionale sala concerti di fama internazionale.
Fluidi riferimenti spaziali visivi e funzionali
definiscono l’architettura. Aree con usi e
geometrie diverse mostrano un impiego creativo
di comunicazione e calma, dinamismo e
concentrazione. Le sequenze di movimento sono
astutamente guidate dall’esperienza sensoriale
delle sale. La scala di accesso è integrata nel
paesaggio, guidando così i visitatori all’interno della
costruzione.
Access
The topographic imprint on the new building is
consequently continued within its interior. The
design idea is guided by two defining parameters:
the interrelation between the interior and the
surrounding natural space as well as the spatial
configuration of a functional, internationally
acclaimed concert hall. Flowing visual and
functional spatial references define the architecture.
Areas with diverse usage and geometry show the
creative engagement with communication and
calm, dynamism and concentration. The sequences
of movement are subtly guided by the sensory
experience of the rooms. The access staircase is
integrated into the landscape thus guiding visitors
into the building.
Inquadramento Territoriale / Territorial Keyplan
66
Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Funzioni
Guardaroba e reception si trovano vicino
all’ingresso. Il foyer (una costruzione dal volume
asimmetrico) consente molteplici viste sulla natura
circostante e sulla vicina Passionsspielhaus.
Una scala che procede nella direzione opposta
porta alla galleria superiore, dove l’impressionante
rapporto tra spazio interno ed esterno può essere
di nuovo vissuto attraverso l’ampia facciata
ovest, fatta di vetro. Questo livello ospita anche
le funzioni secondarie dell’edificio. Orientamento,
progressione della sala e relazioni funzionali, sono
parte integrante della drammaturgia architettonica:
ampie aree di comunicazione, che stringendo ed
espandendo gli spazi di circolazione e variando
l’altezze dalla sala, interpretano in modo sensoriale
la geometria tettonica dell’edificio. In modo
coerente ed efficace, l’approccio alla sala avviene
attraverso un lieve rigonfiamento del livello di
ingresso. I rispettivi livelli del foyer sono collegati
alla sala attraverso due ingressi, il secondo dei quali
è situato al centro dell’edificio, come un guscio,
con la sua parte posteriore ancorata nella roccia.
Il passaggio dal foyer alla sala è accompagnato
da cambiamenti spaziali e ambientali: dinamismo,
variabilità e asimmetria lasciano il posto alla
massima concentrazione, alla calma statica e alla
ortogonalità.
Materiali
Come per la successione delle sale,
l’interpretazione dei materiali è ugualmente definita
da una percezione sensoriale delle rispettive aree
di utilizzo. Variazioni di geometria, tatto e superficie
degli elementi della sala, accrescono l’esperienza
sensoriale delle singole aree funzionali e ne
facilitano l’orientamento.
Nel foyer, la lucentezza del tramonto invernale
DMAA
Functions
Cloakroom and reception desk are situated near the
entrance. The foyer – an asymmetric construction
volume – allows manifold views onto the
surrounding nature as well as onto the neighboring
Passionsspielhaus.
A staircase running in the opposite direction leads
onto the upper gallery where the impressive
relationship between interior and exterior space
can be experienced again through the ample west
façade made of glass. This level also hosts the
building’s secondary functions.
Orientation, room sequence and functional relations
are integral parts of the architectural dramaturgy:
ample communication areas, retracting and
expanding circulation areas and varying room
hights translate the building’s tectonic geometry in
a sensory manner. In a consequent and effective
way, the approach to the concert hall is staged
through a gentle surge of the entrance level.
The respective levels of the foyer are connected
with the concert hall through two entrances. The
latter is situated in the centre of the building like
a shell, its rear part being anchored in the rock.
The transition from the foyer into the concert
hall is accompanied by spatial and atmospheric
change: dynamism, variability and asymmetry give
way to maximum concentration, static calm and
orthogonality.
Materials
Like the succession of rooms, the materials concept
is equally defined by a sensorial perception of
the respective usage areas. Differentiations in
geometry, haptics and surfaces of room elements
increase the sensorial experience of single function
areas and facilitate orientation. The shine in the
foyer during the winter’s sunset increases the
accresce il carattere comunicativo di quest’area
di incontro. Secondo la metafora di un gioiello
esposto, la sala concerti si caratterizza da un netto
cambiamento dei materiali: superfici in legno e
colori tenui, creano un caldo ambiente dal ritmo
calmo, per concentrare così l’attenzione degli ospiti
sullo spettacolo da seguire. Molteplici attrezzature
tecniche e la possibilità di trasformare la sala,
permette una varietà d’uso che va ben oltre la
funzione di una classico ambiente per festival e
concerti.
communicative character of this area of encounter.
Following the metaphor of an exposed jewel, the
concert hall is defined by a distinct change of
materials: wood surfaces and subdued colours
create a warm room composition of tense quiet
thus directing the visitors’ attention onto the
performance to follow.
Multiple technical equipment and the possibility
to transform the hall allows a varied use which
reaches far beyond the function of a classical
concert and festival venue.
Inquadramento Urbano / Urban Keyplan
67
Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
DMAA
Schizzi di studio / Sketches
68
Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Pianta piano terra / Ground plan level
DMAA
Schema: Relazione il foyer / Diagram: Correlation of foyer area
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Pianta primo livello / First level plan
DMAA
Schema: Concentrazione sala concerti / Diagram: Concentration concert hall
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
DMAA
Vista / View (Photo: © Brigida González)
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Vista / View (Photo: © Brigida González)
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Vista / View (Photo: © Brigida González)
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
DMAA
Vista / View (Photo: © Brigida González)
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
DMAA
Vista / View (Photo: © Brigida González)
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Vista / View (Photo: © Brigida González)
DMAA
Vista / View (Photo: © Brigida González)
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
DMAA
Vista / View (Photo: © Brigida González)
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
DMAA
Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Brigida González)
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Brigida González)
DMAA
Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Brigida González)
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
DMAA
Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Brigida González)
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Festival Hall of the Tiroler Festspiele, Erl
DMAA
Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Brigida González)
80
COOP HIMMELB(L)AU
Spengergasse 37, A
1050 Vienna
www.coop-himmelblau.at
Centro Congressi Internazionale
di Dalian, Dalian
/ Dalian International Conference
Center, Dalian
COOP HIMMELB(L)AU, fondato a Vienna nel 1968 dagli architetti Wolf D. Prix, Helmut Swiczinsky e
Michael Holzer, è attivo nei campi dall’architettura, urbanistica, design e arte. Nel 1988, apre un
secondo ufficio a Los Angeles ed in seguito gli uffici di Francoforte e Parigi. Lo Studio è diretto da Wolf
D. Prix, Harald Krieger, Karolin Schmidbaur e dai Project Partners. I progetti più conosciuti dello Studio
sono la copertura in Falkestraße a Vienna, il masterplan per la città do Melun-Sénart in Francia, il
progetto per il Forum Arteplage di Biel – EXPO.02 – in Svizzera, il cinema multifunzionale UFA Cinema
Center a Dresda, il BMW Welt a Monaco e l’Akron Art Museum in Ohio. Nel corso di quarant’anni di
attività, COOP HIMMELB(L)AU ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Riconosciuto per
l’influenza nell’architettura del futuro, il lavoro dello Studio vanta numerosissime pubblicazioni e la
costante partecipazione ad importanti eventi ed esposizioni a livello internazionale.
COOP HIMMELB(L)AU was founded by Wolf D. Prix, Helmut Swiczinsky, and Michael Holzer in Vienna,
in 1968, and is active in architecture, urban planning, design, and art. In 1988, a second studio was
opened in Los Angeles. Further project offices are located in Frankfurt and Paris. The architectural
studio COOP HIMMELB(L)AU is directed by Wolf D. Prix, Harald Krieger, Karolin Schmidbaur and Project
Partners. COOP HIMMELB(L)AU’s most well-known projects include: the Rooftop Remodeling Falkestraße
in Vienna; the master plan for the City of Melun-Sénart in France; the design for the EXPO.02 – Forum
Arteplage in Biel, Switzerland; the multifunctional UFA Cinema Center in Dresden; the BMW Welt in
Munich and the Akron Art Museum in Ohio. Over the course of the past four decades, COOP HIMMELB(L)
AU has received numerous international awards. Recognized as seminal for the architecture of the
future, the works of COOP HIMMELB(L)AU boast of several publications and have continually been
presented on international events and exhibitions.
81
Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
Centro Congressi Internazionale di Dalian,
Dalian
Cliente: Dalian Municipal People’s
Government, P.R. China
Progetto: © COOP HIMMELB(L)AU, 2008
(concorso) / 2012 (completamento)
Wolf D. Prix / W. Dreibholz & Partner ZT GmbH
Design Principal: Wolf D. Prix
Project Partner: Paul Kath (fino al 2010),
Wolfgang Reicht
Project Architect: Wolfgang Reicht
Design Architect: Alexander Ott
Design Team: Quirin Krumbholz, Eva Wolf,
Victoria Coaloa
Project Team: Nico Boyer, Liisi Salumaa,
Anja Sorger, Vanessa Castro Vélez, Lei Feng,
Reinhard Hacker, Jan Brosch, Veronika Janovska,
Manfred Yuen, Matthias Niemeyer, Matt Kirkham,
Peter Rose, Markus Wings, Ariane Marx, Wendy
Fok, Reinhard Platzl, Debora Creel, Hui-Cheng,
Jessie Chen, Simon Diesendruck, Yue Chen,
Thomas Hindelang, Pola Dietrich, Moritz Keitel,
Ian Robertson, Keigo Fukugaki, Gaspar Gonzalez
Melero, Giacomo Tinari, Alice Gong
Modellazione: Nam La-Chi, Paul Hoszowski,
Relazione
La costruzione vuole riflettere sia il promettente
moderno futuro di Dalian, che la sua tradizione di
importante città portuale, commerciale, industriale e
turistica. Il linguaggio formale del progetto combina
e fonde la struttura razionale e l’organizzazione
tipologica del suo moderno centro conferenze, con gli
spazi fluttuanti della nuova architettura.
Dalian è un importante centro portuale, industriale,
commerciale e turistico, situato nella parte
meridionale della penisola di Liaodong, nella
Provincia Cinese di Liaoning.
Dalian International Conference Center, Dalian
Client: Dalian Municipal People’s Government,
P.R. China
Design: © COOP HIMMELB(L)AU, 2008
(competition) / 2012 (completion)
Wolf D. Prix / W. Dreibholz & Partner ZT GmbH
Design Principal: Wolf D. Prix
Project Partner: Paul Kath (until 2010),
Wolfgang Reicht
Project Architect: Wolfgang Reicht
Design Architect: Alexander Ott
Design Team: Quirin Krumbholz, Eva Wolf,
Victoria Coaloa
Project Team: Nico Boyer, Liisi Salumaa,
Anja Sorger, Vanessa Castro Vélez, Lei Feng,
Reinhard Hacker, Jan Brosch, Veronika Janovska,
Manfred Yuen, Matthias Niemeyer, Matt Kirkham,
Peter Rose, Markus Wings, Ariane Marx, Wendy
Fok, Reinhard Platzl, Debora Creel, Hui-Cheng,
Jessie Chen, Simon Diesendruck, Yue Chen,
Thomas Hindelang, Pola Dietrich, Moritz Keitel,
Ian Robertson, Keigo Fukugaki, Gaspar Gonzalez
Melero, Giacomo Tinari, Alice Gong
Model Building: Nam La-Chi, Paul Hoszowski,
Taylor Clayton, Matthias Bornhofer, Katsyua Arai,
Description
The building has both to reflect the promising
modern future of Dalian and its tradition as an
important port, trade, industry and tourism city. The
formal language of the project combines and merges
the rational structure and organization of its modern
conference center typology with the floating spaces
of modernist architecture.
Dalian is an important seaport, industrial, trade, and
tourism center, located in the southernmost part
of the Liaodong Peninsula in the Chinese Liaoning
Province.
COOP HIMMELB(L)AU
Taylor Clayton, Matthias Bornhofer, Katsyua Arai,
Zhu Juankang, Lukas Allner, Phillip Reiner,
Moritz Heinrath, Olivia Wimmer, Silja Wiener,
Katrin Ertle, Maria Zagallo, Logan Yuen,
André Nakonz, Arihan Senocak, Rashmi Jois,
Sachin Thorat, Marc Werner
Visualizzazioni 3D: Isochrom.com, Vienna;
Jens Mehlan & Jörg Hugo, Vienna
Fotografie: Markus Pillhofer
Partner locale: DADRI Dalian Institute of
Architecture Design and Research Co. LTD / UD
Studio, Dalian / J&A Interior Design, Shenzhen
Consulenti:
Strutture: B+G Ingenieure, Bollinger Grohmann
Schneider ZT-GmbH, Vienna / DADRI Dalian
Institute of Architecture Design and Research Co.
LTD, Dalian
Acustica: Müller-BBM, Planegg (Dr. E. Mommerz)
Scenografia: BSEDI Beijing Special Engineering
Design and Research Institute, Pechino
Illuminazione: a•g Licht, Wilfried Kramb, Bonn
Audio e Video: CRFTG Radio, Film and Television
Design & Research Institute, Pechino
Aspetti ambientali: Prof. Brian Cody, Berlino
La città sta subendo una forte trasformazione sui
terreni abbandonati della costa e su quelli bonificati,
che cambieranno completamente il volto della città
nel prossimo decennio.
Gli aspetti chiave sono:
• Sistemazione dei container del porto lontano dalla
città densa;
• Realizzazione di un porto internazionale per le navi
da crociera;
• Realizzazione di una nuova “CBD - Central
Business District” sui terreni bonificati;
• Ponte sul mare di collegamento alla zona economica.
Zhu Juankang, Lukas Allner, Phillip Reiner,
Moritz Heinrath, Olivia Wimmer, Silja Wiener,
Katrin Ertle, Maria Zagallo, Logan Yuen,
André Nakonz, Arihan Senocak, Rashmi Jois,
Sachin Thorat, Marc Werner
3D Visualization: Isochrom.com, Vienna;
Jens Mehlan & Jörg Hugo, Vienna
Photography: Markus Pillhofer
Local Partner: DADRI Dalian Institute of
Architecture Design and Research Co. LTD / UD
Studio, Dalian / J&A Interior Design, Shenzhen
Consultants:
Structural Engineering: B+G Ingenieure,
Bollinger Grohmann Schneider ZT-GmbH,
Vienna / DADRI Dalian Institute of Architecture
Design and Research Co. LTD, Dalian
Acoustics: Müller-BBM, Planegg
(Dr. E. Mommerz)
Stage Design: BSEDI Beijing Special Engineering
Design and Research Institute, Beijing
Lighting Design: a•g Licht, Wilfried Kramb, Bonn
Audio & Video: CRFTG Radio, Film and Television
Design & Research Institute, Beijing
Climatic Design: Prof. Brian Cody, Berlin
The city is currently undergoing a wave of
transformation on coastal brownfield and reclaimed
land which will entirely change the city’s face within
the next decade.
The key developments are:
• Dislocation of container port away from the dense
city area
• Establishment of international port for cruise ships
• New development of a „CBD – Central Business
District“ on reclaimed land
• Bridge over the sea to connect with the special
economic zone
82
Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
La sfida del progetto urbano del Centro Congressi
Internazionale di Dalian, è quella di creare un
landmark riconoscibile all’estremità della futura
espansione dell’asse principale della città. Quale
suo punto focale, l’edificio si fisserà nel paesaggio
mentale della popolazione e della comunità
internazionale. L’impronta dell’edificio sul sito è
quindi progettata in accordo all’orientamento dei
due assi urbani principali che si uniscono davanti
all’edificio. Gli sbalzi delle sale penetrano le facciate e
creano un volume sfaccettato e diversificato rispetto
all’immediato intorno. I vari teatri e le sale conferenze
sono coperti da una schermatura a forma di cono.
Controllando l’illuminazione diurna è assicurato ai
visitatori un buon orientamento spaziale ed una
varietà atmosferica.
Il progetto combina le seguenti funzioni all’interno
di un unico edificio ibrido con effetti sinergici sulla
funzionalità e la ricchezza spaziale.
•Centro Congressi
•Arena e Teatro dell’Opera
• Centro esposizioni
•Piano seminterrato a parcheggio, deposito e smaltimento.
Una zona pubblica a piano terra permette di
diversificare l’accessibilità dei diversi gruppi di
utenti. Gli attuali spazi congressuali e di spettacolo
si trovano a 15,30 metri sopra la sala d’ingresso. Il
grande teatro, con una capienza di 1.600 posti e una
torre scenica, e l’adiacente sala conferenze flessibile
di 2.500 posti si trovano al centro della costruzione.
Con questa disposizione, il palco principale può
essere utilizzato da classico auditorium di teatro,
così come da sala polifunzionale flessibile. La sala
principale è dotata inoltre di aree backstage, come
nei teatri tradizionali ed in quelli d’Opera. Questo
schema è appropriato per ampliare la gamma di
possibilità d’uso dello spazio: congressi, musical,
teatro e anche la lirica classica, con un piccolo
The urban design task of the Dalian International
Conference Center is to create an instantly
recognizable landmark at the terminal point of the
future extension of the main city axis. As its focal
point the building will be anchored in the mental
landscape of the population and the international
community. The footprint of the building on the
site is therefore arranged in accordance with the
orientation of the two major urban axis which merge
in front of the building. The cantilevering conference
spaces that penetrate the facades create a spatially
multifaceted building volume and differentiate
the close surroundings. The various theaters and
conference spaces are covered by a cone-shaped
roof screen. Through controlled daylight input good
spatial orientation for the visitors and atmospheric
variety is assured.
The project combines the following functions
within one hybrid building with synergetic effects of
functionality and spatial richness.
• Conference Center
• Theater and Opera House
• Exhibition Center
• Basement with Parking, Delivery and Disposal
A public zone at ground level allows for differentiating
accessibility for the different groups of users. The
actual performance and conference spaces are
situated at +15,30 m above the entrance hall. The
grand theater, with a capacity of 1.600 seats and
a stage tower, and the directly adjacent flexible
conference hall of 2.500 seats, are positioned at the
core of the building. With this arrangement the main
stage can be used for the classical theater auditorium
as well as for the flexible multipurpose hall. The main
auditorium is additionally equipped with backstage
areas like in traditional theaters and opera houses.
This scheme is appropriate to broaden the range of
options for the use of this space: from convention,
musical, theater even up to classical opera, with very
COOP HIMMELB(L)AU
investimento aggiuntivo. Gli spazi congressi più
piccoli sono disposti come perle attorno a questo
nucleo, realizzando collegamenti rapidi tra le diverse
aree, risparmiando così tempo nei cambi tra le
varie unità. La maggior parte delle sale conferenze
e le aree di circolazione sono dotate di luce diretta
zenitale. Con questa sistemazione aperta e fluida,
gli spazi teatrali e di congresso al livello principale,
creano un tipo di struttura urbana a “piazze” e “spazi
di strada”. Questi “luoghi” identificabili facilitano
l’orientamento dell’utente all’interno dell’edificio. Così
come per la dotazione di luoghi informali di incontro,
zone relax e di ristorazione, spazi di mediazione tra le
sale e giardini aperti all’esterno, come richiesto da un
tipo moderno di conferenza. L’accesso al parcheggio
interrato, la consegna merci e lo smaltimento
dei rifiuti si trovano sul lato sud-ovest dell’area,
liberando così dal traffico di transito la strada davanti
all’ingresso. L’ingresso principale dal lato mare, è in
relazione ai futuri sviluppi, compreso il collegamento
con il futuro terminal crociere.
little additional investment. The smaller conference
spaces are arranged like pearls around this core,
providing very short connections between the
different areas, thus saving time while changing
between the different units. Most conference rooms
and the circulation areas have direct daylight from
above. Through this open and fluid arrangement the
theater and conference spaces on the main level
establish a kind of urban structure with “squares”
and “street spaces”. These identifiable “addresses”
facilitate user orientation within the building. Thus
the informal meeting places, as well as chill-out and
catering zones, and in between the halls, gardens
with view connection to outside are provided as
required for modern conference utilization.
The access to the basement parking garage,
truck delivery and waste disposal is located at the
southwest side of the site, thus freeing the front
driveway to the entrances from transit traffic. The
main entrance from the sea side corresponds to the
future developments, including the connection to the
future cruise terminal.
Aspetti tecnici, climatici ed ambientali
Aspetto centrale del progetto architettonico e
dello sviluppo del progetto è nell’interazione tra
tecnologia e costruzione. I sistemi tecnici svolgono
automaticamente, in modo invisibile e silenzioso, i
compiti richiesti dall’uso spaziale dell’edificio.
Con il Centro Congressi Internazionale di Dalian,
questi sistemi funzionano come una città ibrida
all’interno di un edificio. Per l’infrastruttura tecnica
dell’edificio, ciò significa che dobbiamo considerare
una enorme quantità di persone che circolano
contemporaneamente nell’edificio, aspettandosi
standard elevati di circolazione e comfort, oltre ad
una costruzione all’avanguardia per alta flessibilità,
basso consumo energetico e basso impiego di
risorse naturali. L’area congressi deve essere dotata
di una sufficiente quantità d’aria per mantenere un
Technical, Climatic and Environmental Concept
The focus of the architectural design and project
development lies on technology, construction and
their interplay. The technical systems fulfill the
tasks required for the spatial use of the building
automatically, invisibly and silently.
With the Dalian International Conference Center,
these systems work like a hybrid city within a
building. For the technical infrastructure of the
building this means that we have to consider a huge
amount of people circulating inside the building
at the same time, who expect high standards in
circulation and comfort as well as a state of the art
building with respect to high flexibility, low energy
consumption and low use of natural resources.
The conference zone has to be provided with a
83
Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
elevato livello di comfort termico ed acustico. L’aria
condizionata sarà quindi introdotta in modo silenzioso
nelle camere, attraverso una doppio pavimento
posto sotto le sedute. Unità di trattamento d’aria
all’interno delle scale, garantiscono una distribuzione
uniforme dell’aria. Muovendosi verso l’alto, il calore
delle persone sale al soffitto ed è estratto attraverso
aspirazione. Uno degli aspetti più importanti
dell’architettura sostenibile, è la minimizzazione
del consumo di energia. Fondamentale è evitare
le notevoli oscillazioni giornaliere della domanda;
è quindi essenziale integrare le risorse naturali
dell’ambiente come:
• l’utilizzo dell’energia termica del mare con pompe di
calore per raffreddare in estate e scaldare in inverno;
• l’uso diffuso dei sistemi di riscaldamento a bassa
temperatura, accanto all’impiego del nucleo
centrale di calcestruzzo come massa termica per
mantenere costante la temperatura dell’edificio;
• la ventilazione naturale dei grandi volumi d’aria
all’interno dell’edificio per ridurre al minimo
l’impianto meccanico di ventilazione per
riscaldamento e raffreddamento. L’atrio è pensato
come una sotto area climatica, a ventilazione e
riscaldamento naturali;
• il trattamento indipendente delle aree nel
grande volume, con misure aggiuntive come la
ventilazione a dislocamento;
• l’ampio impiego di luce naturale, sia per l’effetto
psicologico positivo che per la minimizzazione del
consumo di energia per illuminazione artificiale;
• la produzione di energia con pannelli solari integrati
nella costruzione.
sufficient amount of air in order to maintain a high
level of thermal and acoustical comfort. Therefore
the conditioned air will be silently injected into the
rooms via an inflated double flooring underneath
the seating. Air blowout units inside the stairs will
ensure consistent air distribution. Due to the thermal
uplift, the heat of the people ascends to the ceiling
and is extracted by suction. One of the major tasks of
sustainable architecture is the minimization of energy
consumption. A fundamental contribution is to avoid
considerable fluctuations in demands during the
course of the day. Therefore it is essential to integrate
the natural resources of the environment like:
• use the thermal energy of seawater with heat
pumps for cooling in summer and heating in
winter;
• general use of low temperature systems for
heating in combination with activation of the
concrete core as thermal mass in order to keep the
building on constant temperature;
• natural ventilation of the huge air volumes within
the building allows for minimization of the
mechanical apparatus for ventilation heating and
cooling. The atrium is conceived as a solar heated,
naturally ventilated sub climatic area;
• in the large volume individual areas can be treated
separately by additional measures such as
displacement ventilation;
• a high degree of daylight use is aspired both for its
positive psychological effect and for minimizing the
power consumption for artificial lighting;
• energy production with solar energy panels
integrated into the shape of the building.
Idea strutturale
L’idea strutturale si basa su una struttura a sandwich
composta da due elementi: la “piastra” e la
copertura.
Structural Concept
The structural concept is based on a sandwich
structure composed of 2 elements: the “table” and
the roof.
A livello spaziale, entrambe gli elementi sono telai in
acciaio con profondità comprese tra 5 e 8 metri.
Tutta la struttura è sollevata a 7 metri sopra il livello
del suolo ed è sorretta da 14 nuclei verticali in acciaio
e calcestruzzo. Una struttura a doppia facciata rigata
collega i due livelli della piastra e della copertura,
creando una struttura a guscio portante.
L’uso di nuove tecniche di progettazione e
simulazione, la conoscenza dei costruttori navali
locali per piegare enormi lamiere di acciaio e l’utilizzo
di più di 40.000 tonnellate di acciaio, permette
incredibili campate di oltre 85 metri, con sbalzi di
oltre 40 metri.
COOP HIMMELB(L)AU
Both elements are steel space frames with depths
ranging between 5 and 8 meters.
The whole structure is elevated 7 meters above
ground level and is supported by 14 vertical
composite steel and concrete cores.
A doubly ruled façade structure connects the two
layers of table and roof, creating a load-bearing
shell structure. The application of new design and
simulation techniques, the knowledge of local
shipbuilders to bend massive steel plates, and the
consumption of more than 40,000 tons of steel
enables breathtaking spans of over 85 meters and
cantilevering of over 40 meters.
Vista d’insieme / Overall view (© COOP HIMMELB(L)AU)
84
Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
COOP HIMMELB(L)AU
Schizzi / Scketches © COOP HIMMELB(L)AU
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Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
COOP HIMMELB(L)AU
Planimetria: Sviluppo del paesaggio / Site Plan: Development of the landscape © COOP HIMMELB(L)AU
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Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
COOP HIMMELB(L)AU
Planimetria: Sviluppo del paesaggio / Site Plan: Development of the landscape © COOP HIMMELB(L)AU
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Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
COOP HIMMELB(L)AU
Sviluppo del progetto: Studi della copertura, delle attività e dei pattern / Project development: Roof, program and pattern studies © COOP HIMMELB(L)AU
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Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
COOP HIMMELB(L)AU
Schemi: progetto microclimatico / Diagrams: climatic design © COOP HIMMELB(L)AU
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Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
COOP HIMMELB(L)AU
Schemi: progetto microclimatico / Diagrams: climatic design © COOP HIMMELB(L)AU
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Schemi: sistema della facciata / Diagrams: facade system © COOP HIMMELB(L)AU
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Schema: elementi strutturali / Diagrams: structural elements © COOP HIMMELB(L)AU
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Struttura dell’edificio / Building structure © COOP HIMMELB(L)AU
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Complessità dell’edificio / Building complexity © COOP HIMMELB(L)AU
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Schema assonometrico: funzioni / Axonometric diagrams: functions © COOP HIMMELB(L)AU
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Schemi: funzioni della sala banchetti / Diagrams: functions banquet © COOP HIMMELB(L)AU
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Pianta piano terra / Ground plan level © COOP HIMMELB(L)AU
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Pianta primo livello / First level plan © COOP HIMMELB(L)AU
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Pianta secondo livello / Second level plan © COOP HIMMELB(L)AU
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Pianta terzo livello / Third level plan © COOP HIMMELB(L)AU
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Pianta quarto livello / Forth level plan © COOP HIMMELB(L)AU
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Pianta quinto livello / Fifth level plan © COOP HIMMELB(L)AU
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Pianta sesto livello / Sixth level plan © COOP HIMMELB(L)AU
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Pianta della copertura / Top view plan © COOP HIMMELB(L)AU
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Modello / Model © Markus Pillhofer
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Modello / Model © Markus Pillhofer
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Modello / Model © Markus Pillhofer
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Cantiere / Construction site © COOP HIMMELB(L)AU
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Cantiere / Construction site © COOP HIMMELB(L)AU
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Cantiere / Construction site © Cristiano Bianchi
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Vista / View (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista / View (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista / View (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista / View (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista / View (Photo: © Cristiano Bianchi)
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Vista / View (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista / View (Photo: © Duccio Malagamba)
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Centro Congressi Internazionale di Dalian, Dalian / Dalian International Conference Center, Dalian
Vista di dettaglio della facciata / Detail: facade view (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista di dettaglio della facciata / Detail: facade view (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Duccio Malagamba)
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Vista dello spazio interno / Internal view (Photo: © Duccio Malagamba)
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