10. progetto help

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10. progetto help
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CHIUDUNO
PROGETTO “HELP”
supporto per alunni con difficolta’ comportamentali e scolastiche
Il progetto “HELP” si pone l’obiettivo di progettare in modo formale, coerente e condiviso
gli interventi di supporto agli alunni con difficoltà comportamentali e/o di apprendimento,
affinchè possano migliorare e vivere esperienze di graduale e progressivo successo in
quegli ambiti in cui sono particolarmente carenti e in difficoltà.
Il progetto si compone di diverse possibilità di intervento e azioni specifiche, che vanno
definite in base ai bisogni degli alunni, alle risorse effettivamente disponibili da parte della
scuola, alle priorità sostenibili.
LE RISORSE POSSIBILI
Le risorse utilizzabili dalla scuola per gli interventi del progetto HELP sono le seguenti:
 RSA (sottogruppi di recupero, sviluppo e approfondimento)
 GRUPPI HELP (gruppi di recupero gestite da docente con ore dedicate – ove
presente)
 SPORTELLO PSICOLOGICO DI ASCOLTO (gestito dalla psicologa incaricata dalla
Scuola)
 PATTO EDUCATIVO INDIVIDUALE (accordo tra scuola, famiglia e alunno/a per
graduale recupero in ambito didattico e/o comportamentale)
 CORSI DI ALFABETIZZAZIONE (per l’apprendimento e la padronanza della lingua
italiana da parte degli alunni stranieri)
 TUTOR (docente incaricato dal Consiglio di classe per tutorare il ragazzo/a)
 COOPERATIVE LEARNING, PHILOSOPHY FOR CHILDREN, ecc. (metodologie di
lavoro inclusive per attività curricolari e/o progetti specifici)
 LIBRETTO DELLE VALUTAZIONI E QUESTIONARIO “COME STUDIO E COME
FACCIO I COMPITI” (strumenti per l’autoanalisi, la valutazione e l’autovalutazione
del percorso di apprendimento)
 ……
LINEE GUIDA PER IL TUTOR
Il compito dell’insegnante tutor è quella di accompagnare, seguire e supportare quegli
alunni che non si applicano e/o non progrediscono nello studio e nell’apprendimento, e/o
con particolari problemi comportamentali.
Il compito del tutor termina nel momento stesso del raggiungimento degli obiettivi prefissati
con l’alunno/a; quindi l’intervento può avere una durata di alcuni mesi oppure anche di
anni.
Si cerca di prediligere il rapporto docente/discente e solo in casi complicati ci si rivolge ai
genitori, utilizzando come strumento di accordo anche la compilazione del patto educativo
individuale.
Un aiuto ulteriore può essere fornito dalla psicologa dello Sportello psicopedagogico, sia a
supporto dell’alunno/a, sia a supporto del docente tutor.
Procedura:
 Il consiglio di classe individua a inizio anno, o anche in corso d’anno ove
necessario, quegli alunni che necessitano di un tutor.
 Ad ogni alunno scelto viene affiancato un insegnante del consiglio di classe,
disponibile a dargli da tutor (la scelta può anche valorizzare una relazione già
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esistente di vicinanza emotiva tra alunno e tutor, piuttosto che un tutor con il quale il
ragazzo “riesce” particolarmente bene dal punto di vista scolastico, oppure ha
particolari difficoltà sul piano scolastico).
L’insegnante informa l’alunno in un colloquio individuale, spiegando il perché di tale
decisione da parte del consiglio di classe; raccoglie il parere del ragazzo e il tipo di
consapevolezza che ha del suo bisogno di aiuto; concorda con il ragazzo gli
obiettivi dell’intervento e alcune azioni tese a migliorare le prestazioni scolastiche
del tutorato, le scadenze in cui reincontrarsi e i passi graduali da percorrere.
Il tutor presenta una breve relazione orale sull’alunno in ciascun consiglio di classe,
e una verifica scritta alla fine del primo quadrimestre e a fine aprile (da mettere a
verbale e da inserire nel registro del tutor), spiegando quali metodi/azioni ha
utilizzato per incoraggiare il miglioramento didattico/comportamentale del
ragazzo/a, e chiedendo ai colleghi se hanno rilevato cambiamenti positivi.
Il tutor periodicamente controlla il libretto dei voti e quello delle note disciplinari,
discutendo con il tutorato progressi/stasi/ricadute.
I miglioramenti vengono condivisi con l’alunno/a e incoraggiati, per accrescere in
lui/lei l’autostima e la fiducia in un possibile successo scolastico.
Il tutor, ove lo ritenga utile e necessario, può anche effettuare incontri con i genitori
dell’alunno/a o con esperti che già lo seguono (es. psicologo, mediatore, assistente
sociale…), se serve concordare o condividere interventi, stilare un apposito patto
educativo.
L’insegnante tutor annota su un piccolo registro gli incontri con l’alunno/a, alcune
osservazioni/pensieri relativi all’esperienza, stende verifiche periodiche
sull’andamento educativo-didattico e una verifica finale sui risultati ottenuti.
ALCUNE PROPOSTE OPERATIVE PER IL TUTOR
(suggerite dai docenti durante i focus groups)
 Condividere con i docenti la sitazione scolastica e personale dell’alunno per capirne
i bisogni
 esplicitare sempre al ragazzo gli obiettivi dell’intervento
 stabilire un patto personale scritto con l’alunno
 operare attraverso il dialogo (con il singolo, con la classe) e l’ascolto
 agire con autorevolezza, ma anche con vicinanza emotiva
 portare l’alunno a riflettere, riconoscere e valorizzare le sue potenzialità
 gratificare gli sforzi e i risultati ottenuti
 proporre strategie per imparare e studiare meglio
 guidare l’alunno ad affrontare un obiettivo alla volta, procedendo per gradi
 calendarizzare gli incontri nel rispetto della flessibilità
 chiedere un feedback all’alunno sul percorso di tutoraggio (uno scritto, una lettera,
un diario, un’intervista, un questionario, una riflessione personale comunicabile, un
elaborato…)
 creare una rete con gli altri docenti rispetto all’intervento
 promuovere, se necessario, colloqui con la famiglia e/o con la psicologa
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