Analisi di Settore: Meccanica

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Analisi di Settore: Meccanica
SETTORE MECCANICA
1° Settembre2007
COMMERCIO
COMMERCIO ESTERO
ESTERO
N
NO
O TT II ZZ II A
AR
R II O
O
ANALISI DEI MERCATI INTERNAZIONALI
RAPPORTO SU
AGOSTO 2007
SETTORE MECCANICA
1. UNO SGUARDO D’INSIEME AI MERCATI DELLA
MECCANICA NEL MONDO.
•
•
2.
VA ALL’ESTERO IL 53% DELLA MECCANICA
IL MADE IN ITALY ACCELERA NELLA UE.
LE
PROSPETTIVE
DI
ESPORTAZIONE
VERSO
I
PRINCIPALI MERCATI DELLE ESPORTAZIONI DALLA
NOSTRA PROVINCIA.
Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi,
Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera.
1. UNO SGUARDO D’INSIEME AI MERCATI DELLA MECCANICA NEL
MONDO.
VA ALL’ESTERO IL 53% DELLA MECCANICA
Molto bene l’export con l’Asia (+46%), anche se l’Europa (+12%) continua a tirare e
rimanere il primo partner commerciale del made in Italy, con la metà del giro d’affari
complessivo. Insomma, le aziende della “vecchia” meccanica, insieme ai loro distretti
industriali, stanno prendendosi una piccola rivincita sui mercati internazionali. Nel
2006 hanno messo a segno una crescita a due cifre delle vendite all’estero, e il
business è destinato a crescere anche quest’anno. Le previsioni parlano di un fatturato
che, a fine 2007, dovrebbe superare 42,5 miliardi di euro con un incremento di oltre
l’8% nei confronti del 2006. Nei primi mesi dell’anno, per esempio, è proseguito in
modo deciso l’aumento dell’export distrettuale della meccanica, con tassi di
variazione a due cifre rispetto al 2006. In particolare, l’area sistema della rubinetteria
del Lago d’Orta e della Valsesia da quattro trimestri cresce a ritmi del 20%.
Il punto sulla situazione di un settore che ha presentato nel 2006 un tasso di sviluppo
del 7,3% sul 2005, per una produzione che ha superato i 39 miliardi di euro, è stato
fatto a Milano in occasione dell’assemblea annuale dell’Anima, la Federazione della
meccanica varia. L’aspetto chiave è stato, ancora una volta, l’export, aumentato del
10,7%. Nel complesso ha toccato 21 miliardi di euro per una quota pari al 53,4% della
produzione. In crescita anche l’occupazione: con 183mila addetti, il settore ha
registrato un lieve aumento (+1%) sul 2005 e il trend è destinato a continuare
quest’anno (+2%). La domanda estera da un lato ha trainato le esportazioni di beni e
servizi, dall’altro ha anche stimolato gli investimenti delle imprese.
“Le prospettive di sviluppo dell’Italia, dalla progettazione di grandi infrastrutture alla
spinta verso l’internazionalizzazione – ha detto ieri il presidente di Anima, Ettore
Riello – sono elementi che ci incoraggiano a proseguire negli investimenti. I risultati
ottenuti dimostrano che la meccanica, settore considerato troppo spesso maturo, si
rivela invece tra quelli più vivaci”. A trainare la meccanica è stato soprattutto il
comparto energetico che ha chiuso il 2006 con oltre 16 miliardi di euro, segnando un
+5,4% rispetto al 2005 con previsioni per il 2007 di un raddoppio al 12,5%. Anche
l’edilizia incrementa del 13% la produzione superando 12 miliardi euro, grazie
soprattutto ai risultati dei macchinari stradali.
IL MADE IN ITALY ACCELERA NELLA UE.
Il made in Italy accelera a maggio nella Ue e consente un netto miglioramento del
saldo della bilancia commerciale, il consuntivo globale resta sì in rosso, ma il passivo
risulta più che dimezzato. Il deficit complessivo della bilancia commerciale – rileva
l'Istat – si è ridotto a 767 milioni dai 1.731 milioni del maggio 2006, e il consuntivo
gennaio-maggio segna una netta discesa del passivo a quota 7.738 milioni dal 12.747
milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
Le esportazioni verso i Paesi Ue a maggio sono aumentate del 6,2%, a fronte di un a
crescita del 4,9% per le importazioni. Il surplus mensile è così schizzato a quota 306
milioni dai 66 milioni appena dello stesso mese 2006. Tra gennaio e maggio il saldo
dell'interscambio Ue è risultato attivo per 1.616 milioni a fonte di un deficit per 1.372
milioni del 2006.
Nei primi cinque mesi dell'anno le esportazioni di prodotti italiani nel mondo sono
aumentate dell'11,7% a fronte di un aumento del 7,2% appena delle importazioni.
Per quanto riguarda le esportazioni sui mercati Ue si segnalano i risultati positivi
relativi a partner leader come Germania (+3,6%), Francia (+6%), Spagna (+14,6%) e
Olanda (+5%); in controtendenza la Gran Bretagna (-1,9%).
Il consuntivo dei primi cinque mesi dell'anno vede un netto miglioramento delle
esportazioni in Germania (+11,2%) che si consolida come principale partner
commerciale dell'Italia (assorbe il 13,1% dell'export totale). Bene anche Francia
(+8,5%), Spagna (+19,1%), Gran Bretagna (+6,4%) e Olanda (+11,6%).
Il tessile-abbigliamento accusa ancora delle difficoltà sui mercati Ue (-4,2% a
maggio), mentre la meccanica (+8,8) e i prodotti in metallo allungano il passo
(+17,7%).
Per il ministro del Commercio internazionale, Emma Bonino, si tratta di «risultati
eccezionali, che dimostrano con quale forza sia cresciuto, in questa prima parte
dell'anno, il made in Italy. C'è stata una massiccia crescita del surplus manifatturiero,
che nei primi cinque mesi dell'anno ha raggiunto i 16,9 miliardi, con un incremento di
ben 3,2 miliardi rispetto al 2006».
TENDENZE
AUSTRIA
L’industria austriaca sta traendo vantaggio dalla ripresa del settore
export oriented tedesco di cui e’ un importante fornitore. Gli
investimenti sono in aumento.
La capacità produttiva è in salita da alcuni mesi. E’ così aumentata
BELGIO
la propensione ad investire in macchinari e attrezzature. E’
difficile per le imprese italiane vendere qui.
DANIMARCA IL 2007 non può ripetere la crescita eccezionale dell’anno
precedente. Restano comunque buone opportunità. Macchine
agricole al primo posto.
FINLANDIA
Gli investimenti in macchinari e attrezzature (che tendono a
seguire il ciclo economico globale) dovrebbero segnare un
progresso sensibile anche nel 2008.
FRANCIA
Se Sarkozy non riuscirà a dare slancio all’economia le previsioni
sono negative per gli investimenti. Stanno rallentando in tutti i
settori.
GERMANIA
La tendenza positiva degli investimenti in macchinari ed
attrezzature registrata lo scorso anno é continuata anche nel primo
semestre 2007, ma ad un ritmo sensibilmente inferiore.
PAESI BASSI
Il 2007 non ripete i ritmi assai sostenuti di crescita dell’anno
precedente. La tendenza non continuerà anche nel 2008. E’ infatti
previsto un consistente rallentamento.
PORTOGALLO Nel 2007 la crescita della domanda é modesta ma comunque
superiore a quella dello scorso anno che fu negativa. La tendenza
cambierà radicalmente nel 2008, è infatti prevista una crescita del
5,2%.
REGNO UNITO Forte crescita degli investimenti in macchinari e attrezzature sia
nel 2007 che nel 2008. Modesti investimenti in macchine
automatizzate.
Gli investimenti sono in crescita ad un ritmo ben superiore alla
SPAGNA
media europea. Quelli in macchine agricole crescono più della
media.
STATI UNITI
Gli investimenti non residenziali avranno una sensibile flessione
nel corso del 2007 Crolla la domanda di macchine agricole e di
macchine per costruzioni.
SVEZIA
Gli investimenti stanno rallentando. Per noi ciò rappresenta
un’ulteriore difficoltà per entrare in questo mercato. Quali le
cause? Anzitutto dall’andamento della capacità produttiva.
SVIZZERA
Gli investimenti nel complesso di tutti i settori quest’anno avranno
una crescita del 3,8% quindi inferiore a quella dello scorso anno.
La tendenza al rallentamento continuerà anche nel 2008.
PAESI
2. LE PROSPETTIVE DI ESPORTAZIONE VERSO I PRINCIPALI
MERCATI. Austria, Belgio Danimarca,Finlandia, Francia, Germania, Giappone,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia, Svizzera.
AUSTRIA L’industria austriaca sta traendo vantaggio dalla ripresa del settore
export oriented tedesco di cui e’ un importante fornitore. Gli investimenti sono
in aumento per macchinari e attrezzature.
SITUAZIONE ECONOMICA. Trainato dai forti investimenti e dalle esportazioni, il
Prodotto interno lordo è cresciuto di oltre il 3% nel 2006. Dovrebbe leggermente
rallentare nel corso del 2007 facendo segnare un 2,5%. L’economia opera ancora sotto
il proprio potenziale. La pressione inflazionistica è contenuta, in particolar modo per
effetto della lenta crescita dei salari. Il deficit del bilancio dello Stato è sotto l’1,5%
del Pil. Tuttavia, l’impatto prevedibile della recente riduzione della pressione fiscale
impone la necessità di ridurre la spesa pubblica.
Mentre le economie europee crescono a ritmo basso e la disoccupazione sale o
scende poco, i ritmi di crescita assai elevati in Austria sono diventati un caso di studio
per i vantaggi ottenuti attraverso la riduzione della pressione fiscale, la
privatizzazione e le riforme strutturali.
Quali fattori hanno spinto la crescita dell’economia sopra la media europea? Sono
principalmente tre: una tradizione di lenta crescita dei salari, riforme economiche che
hanno avuto successo e l’impatto dei nuovi “stati tigre” dell’Europa centro-orientale
che sono entrati nell’Unione Europea nel 2004.
Tabella: Previsioni economiche
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Investimenti fissi lordi
Disoccupazione (% forza lavoro)
Importazioni
2005
2.6
1.5
2.1
1.4
5.8
6.1
2006
3.2
1.8
1.7
4.3
5.3
5.9
2007
2.5
2.0
1.8
3.8
5.5
6.8
2008
2.4
2.1
2.0
2.8
5.5
7.0
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 3,8% quindi inferiore a
quella dello scorso anno. La tendenza al rallentamento della crescita continuerà anche
nel 2008.
Se si passa dal generale al particolare emerge una tendenza alla crescita degli
investimenti da parte delle imprese industriali. Gli ultimi mesi dello scorso 2006
,infatti, hanno confermato la previsione di una accelerazione degli investimenti in
macchinari e attrezzature. Gli esperti prevedono che anche nel 2008 gli ordini possano
avere una buona crescita. Gli investimenti sono spinti dall’aumento della capacità
produttiva utilizzata. L’industria austriaca sta traendo vantaggio dalla ripresa del
settore export oriented tedesco di cui e’ un importante fornitore. Gli investimenti sono
in aumento. quelli in macchinari e attrezzature sono spinti dalle attese di un aumento
delle vendite da parte delle imprese. Sono trainati anche dalla ripresa nelle attività di
costruzione a loro volta trainate dai forti investimenti in infrastrutture stradali e
ferroviarie.
Non mancano opportunità per le nostre imprese, ma la concorrenza locale è molto
forte. Esistono numerose imprese di piccole dimensioni, molto specializzate, spesso
leader nei rispettivi settori o nicchie.
Sub fornitura auto. La domanda di componenti auto è alta. L’Austria è un centro
tecnologico di riferimento dell’industria automobilistica europea. Il settore
automobilistico comprende 600 imprese con 60 mila dipendenti. L’industria
automobilistica è diventata uno dei settori più importanti dell’Austria.
L’industria del sub-fornitura austriaca ha raggiunto una supremazia a livello
mondiale, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo e la produzione di motori diesel
ad iniezione diretta. Circa il 40% del volume della produzione è alimentato da
importazioni. E’ un’opportunità che le nostre imprese del nord-est già sfruttano
adeguatamente.
In Austria hanno centri di produzione sia BMW che General Motors. La tendenza è
verso l’espansione. Sia BMW che GM hanno aumentato gli investimenti.
Un altro settore che acquista sub fornitura è l’impiantistica. Questo settore è tra i
più importanti dell’Austria. Ha circa 90 mila dipendenti. Il 70% dei macchinari e
impianti prodotti è esportato in tutto il mondo. Il mercato del riferimento principale è
l’Unione Europea con il 56% di esportazioni, seguita dall’Europa orientale con il
17%.
La performance economica della meccanica e dell’impiantistica è molto promettente.
Negli ultimi anni la crescita produttiva del settore ha superato quella di tutte le
industrie austriache. In particolare la produzione di macchine agricole, macchinari per
l’edilizia, imballatrici, macchine per le materie plastiche, pompe hanno in corso una
forte espansione. La crescita maggiore si è registrata nel settore delle macchine
utensili e delle macchine dell’industria cartaria.
Questa industria importa componenti principalmente dalla Germania. Anche l’Italia
ha una quota di mercato modesta ma in espansione. L’Austria ha anche un mercato
interno attraente per macchinari di impianti. Se si tiene conto dei dati, le imprese
austriache, in relazione al PIL spendono molto più delle imprese tedesche,
statunitensi, francesi ed inglesi per attrezzature tecnologiche.
BELGIO. La capacità produttiva è in salita da alcuni mesi. E’ così aumentata la
propensione ad investire in macchinari e attrezzature. E’ difficile per le imprese
italiane vendere macchinari e attrezzature in questo mercato.
SITUAZIONE ECONOMICA. Anche nel 2007 l’economia cresce a buon ritmo,
superiore alla media europea. La domanda interna è sostenuta dalla crescita dei redditi
reali e dall'aumento dell'occupazione, ma le continue perdite nei mercati di
esportazione dimostrano che l'economia non sta traendo completamente vantaggio
dalla ripresa dell'economia mondiale.
Gli obiettivi principali della politica fiscale sono di generare un surplus nel bilancio
dello Stato nei prossimi due anni come parte di una strategia mirante a dare un nuovo
equilibrio al sistema pensionistico, gravato dal forte invecchiamento della
popolazione. Per raggiungere gli obiettivi del 2007, è necessario applicare misure
straordinarie di carattere fiscale e aumentare in particolare le imposte indirette.
I consumi privati sono sostenuti dal miglioramento della fiducia dei consumatori ed
all'aumento dei redditi reali. Entrambi traggono stimoli dalla maggiore creazione di
posti di lavoro e dalla diminuzione dell'inflazione.
Gli investimenti pubblici in infrastrutture sono destinati a regredire dopo aver avuto
temporaneamente una forte accelerazione al avvicinarsi delle elezioni municipali che
si sono svolte nell'autunno del 2006. Gli investimenti delle imprese continuano a
crescere a ritmo sostenuto in risposta alla maggiore utilizzazione della capacità
produttiva, al miglioramento della fiducia degli imprenditori e ed alle favorevoli
condizioni finanziarie (redditività). Grazie al contemporaneo aumento sia della
domanda di lavoro che dell'offerta, il tasso di disoccupazione standard rimane stabile
intorno all' 8,6%. È previsto che avrà un'ulteriore dimensione nel prossimo autunno.
Secondo gli esperti è difficile che nel corso delle 2008 possano essere realizzate
nuove misure in grado di migliorare lo stato del bilancio pubblico. Sono quindi
previste ulteriori misure di carattere fiscale e di taglio delle spese.
PREVISIONI ECONOMICHE
(Variazioni percentuale rispetto all’anno precedente)
INDICATORI
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Disoccupazione
Investimenti fissi lordi
Esportazioni
Importazioni
2004
2.4
1.3
1.9
8.4
4.4
5.6
6.3
2005
1.5
1.3
2.5
8.4
8.4
2.6
3.8
2006
2.5
1.9
2.2
8.0
1.1
5.4
5.0
2007
2.4
2.0
1.9
7.7
4.2
5.8
6.1
2008
2,1
2,0
1,8
8,0
3,9
5,0
5,4
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 4,2%quindi ben
superiore a quella dello scorso anno. La tendenza all’accelerazione continuerà anche
nel 2008 sebbene a ritmo più lento.
La capacità produttiva è in salita da alcuni mesi. Dovrebbe così aumentare la
propensione ad investire in macchinari e attrezzature. E’ difficile per le imprese
italiane vendere macchinari e attrezzature in questo mercato. La concorrenza delle
imprese tedesche è fortissima. Traggono vantaggio non soltanto dalla loro immagini
pluridecennale, ma anche dalla vicinanza geografica. Abbiamo qualche possibilità di
vendere in questo mercato, limitatamente alle macchine utensili. I potenziali
compratori sono le imprese locali che operano in particolare nel settore della
costruzione di macchinari e attrezzature specializzate nella lavorazione di prodotti
alimentari.
Importanza della logistica. Va ricordata l’importanza della logistica in questo paese
e le opportunità che essa presenta per chi produce attrezzature da trasporto.Le Fiandre
hanno 400 centri di distribuzione che danno lavoro a 25 mila persone e generano il
4% del prodotto interno lordo belga. “La nostra regione si trova al centro di un’area
che concentra il 60% del potere d’acquisto europeo. Non basterebbe una collocazione
naturale del paese per farne il centro principale della logistica in Europa. Per eccellere
nella logistica moderna occorre “personalizzare” i servizi alle imprese clienti. Nelle
fiandre esistono queste competenze.
Due grandi imprese affluiscono in questa area geografica in quanto vi trovano tutti i
servizi necessari per gestire la logistica. La maggior parte dei centri di distribuzione
hanno il vantaggio di essere multi-modali, collegati sia ai trasporti stradali, sia a quelli
ferroviari o fluviali e marittimi.
Il Belgio possiede tutti gli elementi naturali necessari per farne la principale base
logistica d’Europa. Per la sua collocazione geografica centrale al cuore dell’Europa
del Nord e per la sua apertura verso il mare ha assunto un ruolo soprattutto
importante. Paese di transito, da tempo è teatro di insediamenti massicci da parte di
operatori nel settore della logistica (principali gruppi europei e mondiali).
DANIMARCA. IL 2007 non può ripetere la crescita eccezionale dell’anno
precedente. Restano comunque buone opportunità. Macchine agricole al primo
posto.
SITUAZIONE ECONOMICA. L'economia danese è in una fase di "soft landing".
Dopo alcuni anni di forte sviluppo e di sensibile calo della disoccupazione, La
previsione è ora per alcuni anni di lento sviluppo dell'economia. Basti ricordare che la
crescita del Pil nel 2006 era stata del 3,3%, che quest'anno dovrebbe scendere al 2,3%
e che l'anno prossimo scenderà all'1,6%. Non significa però che l'economia danese
stia entrando in crisi.
La crescita dei tassi di interesse e i prezzi elevati hanno causato un rallentamento
della crescita nel mercato degli alloggi, che a sua volta sta riducendo la crescita dei
consumi. Sia le vendite di autovetture sia le vendite al dettaglio hanno già avvertito in
parte i segni negativi di questa tendenza. Tuttavia, gli esperti prevedono che questa
flessione sarà soltanto temporanea. L'aumento dei consumi negli anni precedenti non
ha dato origine a problemi della bilancia dei pagamenti di parte corrente e l'economia
delle famiglie danesi è solida.
Il mercato del lavoro ha dato risultati sorprendenti negli ultimi anni. Ma ora la
disoccupazione è scesa al punto tale che rappresenterà un freno alla crescita
dell'economia nei prossimi anni (in quanto la mancanza di certe specializzazioni farà
salire le remunerazioni). Tutto questo non deve far pensare ad uno scenario disastroso.
Si tratta semplicemente di un'economia che ha sfruttato interamente il potenziale di
cui disponeva.
La disoccupazione record spingerà la crescita dei salari intorno al 4% nel 2007. Per
gli standards danesi si tratta di una crescita moderata dei salari. Non rappresenterà una
perdita di competitività. Crescita dei salari superiore al 4% potrebbe invece infliggere
considerevoli danni all'economia danese.
La globalizzazione cresce a ritmo sostenuto. Ciò significa che la competizione tra
paesi sarà sempre più intensa. Il prezzo pagato in termini di perdita di posti di lavoro
per la Danimarca sarà più alto rispetto a quello pagato da altri paesi. Gli esperti
prevedono che la bassa disoccupazione spingerà una crescita dei salari intorno al 4%
l'anno per i prossimi anni. Questo livello sarà sensibilmente superiore a quello degli
altri paesi. Di conseguenza la Danimarca è destinata a perdere parte della propria
capacità di competere. Lentamente, ma inesorabilmente, ciò porterà ad un calo delle
esportazioni e in definitiva ad una perdita di posti di lavoro.
PREVISIONI ECONOMICHE
(Variazioni percentuale rispetto all’anno precedente)
Indicatori
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Disoccupazione
Investimenti fissi lordi
Investimenti delle imprese
Investimenti residenziali
Esportazioni
Importazioni di merci.
Saldo bilancia pagamenti in % PIL
2004
1.9
3.4
1.2
5.5
4.5
1,6
14,4
3,8
8,1
3,1
2005
3.1
3.8
1.8
4.8
9.0
7,6
16,7
5,1
8,1
3,8
2006
3.3
3,2
1.9
4.5
11,8
15,0
8,2
5,2
16,1
2,6
2007
2.3
2.3
1,7
3.7
5.0
5,2
6,3
4,0
8,3
2,4
2008
1,6
1,5
2,0
3,8
1,9
3,3
-1,0
5,7
5,4
2,6
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 5%,quindi inferiore a
quella dello scorso anno che fu eccezionale: 11,8%. La tendenza al rallentamento
continuerà anche nel 2008. Gli investimenti delle imprese hanno seguito e seguiranno
la stessa tendenza.
Macchine per costruzioni e macchine agricole sono i settori che promettono di più.
● L’agricoltura danese è una delle più efficienti d’Europa. In un contesto molto
liberalizzato legato alla riforma della Pac (politica agricola comunitaria) e al WTO, la
competitività è generata prima di tutto dall’allargamento delle strutture (superfici) e
dagli investimenti, con i vantaggi che tutto ciò determina sulla produttività. Gli
investimenti sono in crescita. Cresce però anche l’indebitamento del settore (si aggira
intorno al 65% del capitale).
Le vendite di trattori si aggirano intorno alle 2300-2500 unità l’anno. Al primo posto
è Case-New Holland (gruppo Fiat), esiste una certa tendenza ad investire oltre misura
in potenza, in rapporto al fabbisogno reale. La potenza e le dimensioni delle macchine
agricole sono in genere in aumento. I trattori a quattro ruote motrici dominano
largamente. Inoltre, l’informatica e l’elettronica sono sempre più sofisticate, in
particolare per ridurre i consumi di energia. Gli importatori più importanti sono Agco
Danmark a/s, Cnh Danmark a/s, LMB Danmark a/s, Nellemann Agro a/s, H. C.
Petersen & Co. a/s. Gli ultimi due sono importatori indipendenti. I primi
rappresentano case costruttrici.
● La vendita di macchine agricole è effettuata attraverso circa 200 punti di vendita:
distributori, grossisti, importatori, costruttori. Salvo rare eccezioni, i distributori non
importano direttamente. L’agricoltore danese ha sovente 1-2 distributori abituali, per i
suoi acquisti di materiali e di servizi post vendita. La vendita per corrispondenza è
poco importante. Negli ultimi anni (2004-2006) la cifra d’affari dei distributori si
aggira intorno a 6,5 miliardi di corone danesi (esclusa TVA del 25%), comprendendo
anche servizi post vendita, vendite di usato. Per prendere contatto con gli importatori
è consigliabile rivolgersi alla associazione settoriale Dans Maskinhandlerforening,
che diffonde ogni 15 giorni una lettera di informazione ai propri membri.
(www.dansmaskinhandel.dk).
FINLANDIA. Gli investimenti in macchinari e attrezzature (che tendono a
seguire il ciclo economico globale) dovrebbero segnare un progresso sensibile
anche nel 2008.
SITUAZIONE ECONOMICA L'economia dovrebbe moderatamente rallentare il
ritmo di crescita nel 2007. Le esportazioni continueranno ad almeno lo stesso ritmo di
crescita dell'anno precedente, ma le importazioni avranno una crescita più forte. Gli
investimenti in macchinari e attrezzature avranno una nuova spinta, compensando in
gran parte la bassa crescita che invece è prevista per gli investimenti in nuove
costruzioni. La domanda dei consumatori sarà ulteriormente spinta dal taglio delle
imposte ed anche dalla crescita dell'occupazione.
I consumatori hanno tratto vantaggio dal taglio delle imposte sui redditi, mentre
l'aumento di valore delle proprietà azionarie e delle proprietà immobiliari, assieme
alla crescente ottimismo circa il futuro dell'economia nazionale, hanno spinto i
finlandesi a risparmiare di meno rispetto al passato. I salari reali sono aumentati
moderatamente, ma la forte domanda di nuova occupazione ha contribuito a far
crescere i redditi individuali.
Dato che la domanda nel mercato del lavoro supera l'offerta, è previsto l'emergere di
alcuni colli di bottiglia. La domanda delle imprese nei confronti del mercato del
lavoro cresce più rapidamente del calo della disoccupazione. Ciò rappresenta in
prospettiva un problema per l'economia finlandese. Tuttavia, dato che i salari
continuano a crescere lentamente, non vi sono segni imminenti di "surriscaldamento"
dell'economia.
Nel complesso, anche il 2007 sarà un anno straordinario per l'economia finlandese.
Sia il bilancio dello Stato sia la bilancia commerciale avranno un buon surplus.
L'unico rischio reale sembra essere quello che la forte crescita dell'economia possa
alimentare la domanda di forti aumenti dei salari e di conseguenza alimentare
l'inflazione.
PREVISIONI ECONOMICHE
(Variazioni percentuale rispetto all’anno precedente)
Indicatori
2004
2005
Prodotto interno lordo
3.5
2.2
Consumi privati
2.8
3.8
Prezzi al consumo
0.1
0.8
Disoccupazione
8.9
8.4
Investimenti fissi lordi
4.8
1.8
Esportazioni
5.5
7.1
Importazioni
6.1
10.2
2006
5,5
3,6
1.6
7.8
6,7
10,9
6.0
2007
3,2
3,0
1.6
7.1
5,5
7,0
8,0
2008
2,9
3,0
1,5
6,9
3,0
6,0
6,0
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 5,5%, quindi
superiore/inferiore a quella dello scorso anno. La tendenza al rallentamento
continuerà anche nel 2008.
Diverso è il quadro per gli investimenti delle imprese industriali. Danske Bank nella
sua periodica analisi della congiuntura prevede infatti che gli investimenti in
macchinari e attrezzature (che tendono a seguire il ciclo economico globale)
dovrebbero dare buoni risultati anche quest’anno e probabilmente segnare un
progresso sensibile rispetto all'anno precedente. Questa previsione è confortata anche
dalla capacità produttiva utilizzata che si avvicina sempre più ai massimi teorici.
Subfornitura. Un settore al quale le nostre imprese dovrebbero guardare è quello
della sub fornitura. La sub-fornitura è un settore importante dell’industria finlandese.
La sua produzione rappresenta il 7% del Pil. La Finlandia è all’undicesimo posto
dell’Unione Europea per cifra di affari in questo settore. Negli ultimi due anni in
media il valore della produzione si è aggirato intorno ai 10 miliardi di euro. Gli esperti
distinguono tra sub-fornitura come attività principale di un’impresa e sub-fornitura
come attività parziale. La sub-fornitura del primo tipo è leggermente più dinamica
della seconda. Nel complesso dei due settori gli addetti sono oltre 72 mila, pari al 3%
della popolazione attiva.
Esistono possibilità di esportazione verso queste imprese. Le industrie finlandesi
cercano fornitori che possano dare loro prodotti di alta qualità ad alto valore aggiunto
e con forte specializzazione. In termini di fatturato, i settori più importanti della subfornitura finlandese sono quelli dell’elettronica e dell’elettrotecnica. Seguono quelli
del tessile/abbigliamento/cuoio e delle costruzioni meccaniche.
Il settore della sub-fornitura meccanica ha tratto vantaggio dalla crescita di questa
industria nel paese. I gruppi finlandesi come Metso o UPM sono riusciti a posizionarsi
tra i leaders mondiali grazie alla loro capacità di essere sub-fornitori. I mercati in
piena crescita sono quelli delle macchine per manutenzione, veicoli commerciali e
robotica industriale. I grandi gruppi dell’industria meccanica del paese, come Kone
(ascensori), Valmet, KG e Aker Finnyards (industria navale) sono anche grandi
compratori di prodotti di sub-fornitura.
Buon potenziale di mercato. Gli esperti prevedono che in particolare nel settore
dell’elettronica e della meccanica, le imprese finlandesi continueranno a cercare
prodotti semilavorati di alta qualità e a forte valore aggiunto. Data la forte
correlazione tra la capacità di competere dell’intero settore e la sub-fornitura, la sfida
principale per le imprese della sub-fornitura sarà quella di essere in grado di rimanere
competitive per poter conservare gli attuali legami con i propri clienti, in un contesto
di concorrenza crescente. Ciò potrebbe tradursi in una specializzazione ulteriore.
FRANCIA. Se Sarkozy non riuscirà a dare slancio all’economia le previsioni
sono negative per gli investimenti. Stanno rallentando in tutti i settori.
SITUAZIONE ECONOMICA. L'attività economica ha avuto un accelerazione nel
corso dei primi sei mesi del 2007. È verosimile prevedere che la crescita continuerà
anche nel corso del 2007. L'occupazione dovrebbe aumentare e dovrebbe calare
ulteriormente la disoccupazione, sebbene ad un ritmo più lento rispetto a quello del
2006. Sono forti le attese per vedere quali risultati porterà la nuova politica annunciata
da Sarkosky
Il deficit dello Stato è sceso lo scorso anno a seguito del rallentamento nella crescita
della spesa pubblica e grazie ad un consistente aumento delle entrate fiscali. Nel lungo
termine la sfida per il Governo è ridurre il deficit strutturale e restaurare la
sostenibilità della finanza pubblica allo scopo di far fronte in particolare
all'invecchiamento della popolazione.
Per quanto riguarda le previsioni, una ripresa durevole dipende da un adeguato
aggiustamento dei salari in rapporto alla produttività. Una più forte accelerazione dei
salari potrebbe ridurre la competitività delle esportazioni e potrebbe dare origine ad
un ulteriore deterioramento del deficit della bilancia commerciale. Potrebbe anche
limitare la creazione di nuovi posti di lavoro e interrompere la tendenza della
disoccupazione a scendere.
Previsioni economiche
(Variazioni percentuali rispetto all’anno precedente)
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Costo lavoro per unità prodotta
Disoccupazione (% forza lavoro)
Investimenti in totale
Investimenti non residenziali
Investimenti nell’edilizia privata
Importazioni
Esportazioni
2004
2,0
2,5
2,3
1,3
10,0
2,6
2,4
3,3
6,0
3,3
2005
1,2
2,1
1,9
1,8
9,9
3,7
3,5
4,1
6,4
3,2
2006
2,1
2,6
2,0
1,7
9,1
3,7
4,4
2,6
8,8
7,7
2007
2,2
2,5
1,4
1,5
8,5
3,3
4,2
2,1
6,7
5,7
2008
2,3
2,6
1,6
1,7
8,2
2,9
3,4
1,9
6,6
6,3
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 3,3% quindi inferiore a
quella dello scorso anno. E’ una crescita assai modesta. La tendenza al rallentamento
continuerà anche nel 2008. Se si considera il settore “non residenziale” il quadro è o
stesso. La crescita è bassa e rallenta ulteriormente.
Quali settori saranno i più dinamici? "Un colpo di freddo sull'industria francese nel
2007 è inevitabile. Pochi settori sfuggiranno al rallentamento". E’ quanto avevano
previsto gli esperti di Credit Agricole. Ciò significa che le imprese investiranno di
meno. comprano meno macchine, attrezzature impianti. Scende infatti il ritmo di
crescita della produzione industriale.
La produzione manufatturiera dovrebbe crescere quest'anno soltanto dell'1,5%. La
produzione di autovetture scenderà di oltre il 10% sotto gli effetti di una domanda
assai debole, del rigonfiamento delle scorte e del calo dei margini. Tutto ciò spingerà
ulteriormente verso la delocalizzazione.
I produttori di macchine avranno anch'essi una contrazione della domanda che Credit
Agricol stima complessivamente intorno al 7%. È cresciuto il costo delle materie
prime. Ciò ha fortemente ridimensionato i margini. Anche la siderurgia sarà toccata. Il
calo della produzione in questo settore è stimato del 5%. I settori più fragili, sono
quelli esposti alle fluttuazioni cicliche della domanda mondiale, come il settore delle
nuove tecnologie. Secondo le stime di Crediti Agricol gli unici settori che faranno
segnare una crescita apprezzabile sono il farmaceutico e i servizi finanziari.
Macchine agricole. Le immatricolazioni di trattori nuovi sono calate del 6,5% nel
2006, scendendo a 35.080 unità vendute. Le vendite di trattori di grosse dimensioni
utilizzati nella coltivazione della vite sono il comparto che ha subito il calo più
profondo. La flessione è stimata intorno al -23%. È la dimostrazione della crisi di che
sta attraversando il settore viti-vinicolo. La situazione è cambiata nel corso del primo
semestre 2007.
Macchine utensili. Gli investimenti delle imprese sono in netta contrazione. In
particolare scendono quelli del settore automobilistico. Nel corso del 2006 la
contrazione è stata del 13%. Un nuovo calo del 6% è atteso per quest'anno. Le
imprese francesi investono soprattutto nell'est europeo.
Anche le macchine utensili, la meccanica ed elettronica registrano una contrazione
degli ordini da parte delle grandi imprese. La crisi che sta attraversando il settore
dell'automobile spiega in gran parte la quasi stagnazione dell'industria francese nel
corso degli ultimi mesi. La crisi del settore è dovuta all'invecchiamento dei modelli
che in passato avevano avuto il maggiore successo. La crisi è però anche strutturale:
prezzi troppo elevati, eccesso di capacità produttiva, concorrenza sempre più
agguerrita
GERMANIA. La tendenza positiva degli investimenti in macchinari ed
attrezzature registrata lo scorso anno é continuata anche nel primo semestre
2007, ma ad un ritmo sensibilmente inferiore.
SITUAZIONE ECONOMICA. L'economia ha avviato o una ripresa che gli esperti
considerano sostenibile. Dovrebbe aumentare oltre potenziale dell'economia. Nel
corso del 2007 la crescita dovrebbe avere un rallentamento facendo segnare un ritmo
non superiore al 2%. La causa principale è individuata nell'aumento dell'imposta sul
valore aggiunto portata dal 16% al 19%.
Gli esperti prevedono che 2007 la spinta alla crescita non verrà più delle esportazioni
e dagli investimenti ma bensì dai consumi. La disoccupazione è in calo. I redditi reali
sono in crescita. Il deficit dello Stato si prevede scenderà al 2,25% del Prodotto
interno lordo quest’anno e sotto l'1,5% nel 2008.
Sono state introdotte riforme strutturali. Altre sono in preparazione: riduzione della
pressione fiscale, minore burocrazia e semplificazione dei rapporti tra il governo
centrale e quello dei Lander. Tutto ciò deve essere innestato su una nuova politica
economica che dovrà avere ulteriori riforme nel mercato del lavoro e nel mercato dei
prodotti.
Le autorità economiche sostengono la ripresa dell’economia. L’aumento dei profitti e
soprattutto l’aumento delle esportazioni hanno sensibilmente migliorato i bilanci delle
imprese. Negli ultimi mesi i mercati azionari hanno segnato un continuo aumento.
Lo scorso 1 gennaio è aumentata l’IVA del 3%. Sia i dettaglianti che il governo
cercano di mitigare gli effetti negativi. La Germania ha in corso uno degli aumenti
più forti delle imposte che la memoria ricordi. È una misura che molti economisti
temono possa compromettere la ripresa economica tedesca anche se – una minoranza
di loro – comincia a pensare che i timori siano esagerati.
Il deficit dello Stato scenderà nel corso del 2007. Il recupero della domanda interna, la
crescita dei profitti delle imprese e l'aumento dell'occupazione contribuiranno ad
aumentare le entrate dello Stato. Un ulteriore contributo positivo verrà dalla riduzione
della spesa sociale e dall'aumento della imposta sul valore aggiunto (3%). Le entrate
fiscali non cresceranno nel corso del 2008. È previsto infatti un calo del gettito
proveniente dalla tassazione degli utili delle imprese. Occorre ricordare che il
Governo ha di recente deciso una consistente accelerazione degli ammortamenti.
PREVISIONI ECONOMICHE
(Variazioni percentuale rispetto all’anno precedente)
Indicatori
2004
2005
2006
2007
2008
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Disoccupazione
Investimenti fissi lordi
Esportazioni
Importazioni
1.1
0.2
1.8
9.2
-1.5
8.3
6.1
1.1
0.2
1.9
9.1
0.2
6.6
5.5
2,6
0.8
1.7
8.0
5,8
10,4
10,0
1.8
0.3
1,9
7,7
4,3
6,2
5,3
2,1
1,8
1,0
7,2
2,5
7,3
7,6
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 4,3% quindi inferiore a
quella dello scorso anno che fu del 5,8%. La tendenza al rallentamento continuerà
anche nel 2008.
Il quadro degli investimenti delle imprese “non residenziali” è migliore, ma non
entusiasmante. La tendenza positiva degli investimenti in macchinari ed attrezzature
registrata lo scorso anno é continuata anche nel primo semestre 2007, ma ad un ritmo
sensibilmente inferiore. Lo scorso anno gli investimenti non residenziali avevano fatto
segnare un ritmo di crescita dell'8% su base annua. Per il 2007 è prevista una crescita
a ritmo inferiore: 5,4%. La tendenza al rallentamento è destinata a protrarsi anche nel
2008:3,1%.
Secondo Ifo (Istituto congiunturale vicino al Governo) è ancora presto per dire che la
ripresa degli investimenti è ormai consolidata. Gli investimenti, secondo Bundesbank,
sono destinati ad essere il principale motore della crescita dell’economia tedesca. La
previsione è basata sul fatto che la capacità produttiva utilizzata è molto alta e che
esiste un forte fabbisogno di rinnovamento delle attrezzature e degli impianti.
Contribuisce anche il clima di fiducia degli imprenditori sul futuro dell’economia.
L’Italia, tra i principali prodotti dell’industria meccanica, ha le maggiori quote di
mercato nei settori delle macchine a getto di vapore, per equilibratura di parti, per
l’industria alimentare, per lavanderia e conceria, rubinetteria e valvolame. I principali
paesi fornitori dei prodotti dell’intero arco della meccanica sono la Svizzera e gli Stati
Uniti.
PAESI BASSI. Il 2007 non ripete i ritmi assai sostenuti di crescita dell’anno
precedente. La tendenza non continuerà anche nel 2008. E’ infatti previsto un
consistente rallentamento.
SITUAZIONE ECONOMICA. L’economia continua la ripresa. Le esportazioni
traggono vantaggio dalla forte crescita della domanda mondiale e dal miglioramento
della competitività delle imprese. La domanda interna è ora trainata dai consumi
privati a loro volta spinti dall’aumento dei salari. L’inflazione è bassa, ma si prevede
debba gradualmente aumentare a seguito della crescita dei salari.
Le entrate dello Stato hanno avuto un forte aumento. In futuro miglioreranno
ulteriormente per il fatto che è prevista la riduzione dei sussidi, in particolare quelli
miranti a ridurre i tassi di interesse sui mutui ipotecari, a suo tempo concessi dal
governo per allentare la pressione della forte domanda sul mercato degli alloggi.
Inoltre, ulteriori misure dovrebbero essere prese per aumentare la partecipazione dei
disabili ai posti di lavoro, partecipazione che attualmente non segna miglioramenti.
L’economia olandese ha voltato pagina rispetto ad uno dei periodi più difficili degli
ultimi decenni. Dopo essere stata una stella nella seconda metà degli anni ’90 – con
ritmi di crescita annuali del PIL intorno al 4% - l’economia ha cominciato a rallentare
rapidamente all’inizio di questo decennio ed è rimasta in una fase di stagnazione tra il
2001 e il 2004. Basti ricordare che la crescita in questi quattro anni è stata
complessivamente del 3%. I fattori negativi che avevano pesato sulla crescita negli
ultimi anni sono ora in gran parte svaniti e la domanda interna è diventata più
dinamica.
Diversi fattori hanno contribuito alla modesta crescita dei consumi privati negli ultimi
anni. 1) I redditi reali disponibili sono cresciuti poco a causa del moderato aumento
dei salari, a causa dell’aumento della pressione fiscale, dei maggiori contributi per
assistenza sanitaria e fondi pensione, calo dell’occupazione e a causa anche della
significativa contrazione dei prezzi degli alloggi. 2) Diversamente da quando era
avvenuto negli ultimi anni in altri paesi, i prezzi degli alloggi sono cresciuti in misura
assai modesta e ciò non ha compensato il calo dei prezzi nel mercato azionario. Di
conseguenza, i consumatori olandesi hanno percepito la minore ricchezza di cui
disponevano ed hanno reagito riducendo i consumi.
Previsioni economiche
(Variazioni percentuali rispetto all’anno precedente.)
Indicatori
2005
2006
Prodotto interno lordo
1.5
3.0
Consumi privati
0.7
-0.9
Prezzi al consumo
1.5
1.5
Disoccupazione (% forza lavoro)
5.0
4.9
Investimenti fissi lordi
3.6
4.9
Esportazioni di merci e servizi
5.5
8.3
Importazioni di merci e servizi
5.1
8.3
Bilancia dei pagamenti in % del PIL
6.6
7.4
2007
3.1
1.2
1.0
4.2
4.9
7.3
6.8
7.7
2008
3.0
1.5
1.9
3.1
1.8
6.7
4.9
9.3
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 4,9% quindi allo stesso
ritmo dello scorso anno. La tendenza non continuerà anche nel 2008. E’ infatti
previsto un consistente rallentamento.
Gli investimenti sono aumentati nel 2007 e ciò ha aperto opportunità per i nostri
esportatori della meccanica. Le spinte sono venute da varie fonti: prospettive di
vendere di più per molte imprese, aumento della capacità produttiva utilizzata e basso
costo del denaro. Nel 2008, purtroppo, le prospettive non sono buone. Resta
comunque questo un mercato interessante.
● Un mercato per noi con buone prospettive è quello della subfornitura meccanica. In
Olanda manca un’industria automobilistica, ma il paese è sede di costruzione e
assemblaggio di alcuni veicoli commerciali e autobus. Un ulteriore ampliamento
dell’industria della subfornitura automobilistica dovrebbe aversi in questi mesi con
l’avvio delle produzioni della prossima generazione della Smart presso la locale
NedCar. Tenendo conto del crescente utilizzo dell’elettronica nella componentistica
auto, un altro settore potenzialmente interessante potrebbe essere il segmento delle
ICT.
● Negli ultimi anni la cantieristica navale olandese ha dato segni di vitalità. E’ in
continua crescita. Nel 2003 ha raccolto ordini per 1,7 milioni di euro. Tra i comparti
di interesse spicca quello delle riparazioni marittime e dello yachting. La capacità di
competere con Giappone e Corea del sud ( temibili in Europa) appare crescente.
● Il settore manifatturiero rappresenta circa il 20% del Pil, ma contribuisce al 40%
delle esportazioni del paese. È fortemente tributario delle importazioni sia per
l’acquisto di materie prime che di beni intermedi (semilavorati), che di macchinari e
attrezzature. Non mancano le opportunità per le imprese italiane.
● Allo scopo di frenare il declino emerso negli ultimi anni, il Governo ha avviato una
serie di misure in particolari le seguenti: riduzione delle imposte sulle società che
passerà progressivamente dal 34,5% al 30% in tre anni; questo alleggerimento fiscale
dovrebbe rallentare la delocalizzazione; flessibilità delle leggi e dei regolamenti senza
derogare alle Direttive europee; alleggerimento della fiscalità sui centri di R&D,
attraverso la riduzione dell’imposta sui salari e sui costi della sicurezza sociale a
vantaggio delle aree di R&D delle imprese; questa misura è destinata a stimolare la
creazione di nuove imprese; sussidi al fine di migliorare la formazione alle nuove
esigenze del mercato del lavoro; sostegno pubblico ai prestiti fatti alle “start up”, allo
scopo di incoraggiare l’innovazione.
Dal canto suo l’associazione che riunisce le imprese olandesi (Confindustria locale)
chiede che siano aumentate le economie di scala dell’industria locale attraverso una
maggiore specializzazione e il ricorso alla sub-fornitura. Contemporaneamente, stima
che l’industria manifatturiera olandese debba aumentare la sua capacità di risposta ai
mercati di nicchia che sembrano quelli destinati ad avere maggiore sviluppo.
PORTOGALLO. Nel 2007 la crescita della domanda é modesta ma comunque
superiore a quella dello scorso anno che fu negativa. La tendenza cambierà
radicalmente nel 2008, è infatti prevista una crescita del 5,2%.
SITUAZIONE ECONOMICA. Si prevede che la crescita debba accelerare sia nel
2007 che nel 2008. L’inflazione dovrebbe scendere avvicinandosi alla media europea.
La disoccupazione, sebbene gradualmente in declino, resta elevata e si prevede debba
tradursi in una moderata crescita dei salari.
Il bilancio dello Stato non ha registrato miglioramenti di rilievo nei primi sei mesi del
2007. E’ importante che il Governo continui il programma di riforme strutturali per
garantire un ulteriore consolidamento. Ciò dovrebbe garantire un maggiore sviluppo
nel lungo periodo. Migliorare la preparazione professionale della forza lavoro e
aumentare la competizione nel mercato interno sono essenziali per migliorare la
produttività.
Il Prodotto interno lordo dovrebbe crescere di quasi il 2% nel corso del 2008. E’
previsto che le importazioni continuino a crescere a ritmo sostenuto. E’ però anche
previsto che le imprese portoghesi perderanno quote di mercato. Dato che le loro
produzioni sono troppo concentrate in settori a forte intensità di lavoro (calzature e
abbigliamento).
Gli investimenti privati come quote del Pil sono tornati ai livelli di metà anni ’90. E’
prevista una ripresa degli investimenti in risposta alla crescita delle esportazioni e per
effetto della maggiore “fiducia” che gli imprenditori mostrano nel futuro
dell’economia. Nel lungo termine l’inflazione dovrebbe scendere ulteriormente e
convergere verso la euro-area. La disoccupazione dovrebbe scendere soltanto in
misura modesta. E’ previsto un rallentamento nel ritmo di crescita dei salari.
Il Portogallo negli ultimi 10 anni ha perso quote di mercato. E’ probabile che questa
tendenza negativa continui anche in un prossimo futuro. Se la struttura dell’economia
sarà in grado di adattarsi ai cambiamenti dello scambio mondiale più rapidamente di
quanto è avvenuto in passato, i ritmi di crescita delle esportazioni potrebbero
migliorare più di quanto previsto.
Un altro fattore di incertezza riguarda la crescita degli investimenti privati in rapporto
al recupero delle esportazioni. Un requisito essenziale per un’espansione duratura è un
cambiamento di rotta nel trend degli investimenti al ribasso iniziato nel corso del
2000.
Previsioni economiche
(Variazioni % rispetto all’anno precedente)
INDICATORI
2005
Prodotto interno lordo.
0.5
2006
1.3
2007
1.8
2008
2.0
Consumi privati
Prezzi al consumo
Disoccupazione (% forza lavoro)
Investimenti fissi lordi
Esportazioni di merci e servizi
Importazioni di merci e servizi
Bilancia commerciale
1.1
3.0
7.7
-1.6
1.8
4.3
1.0
1.4
2.0
7.6
0.8
6.3
3.0
0.9
1.8
2.2
7.1
5.2
6.3
5.5
-0.1
2.2
2.1
7.7
-3.2
1.1
1.9
-0.5
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita dello 0,8% quindi assai
modesta ma comunque superiore a quella dello scorso anno che fu negativa. La
tendenza cambierà radicalmente nel 2008, è infatti prevista una crescita del 5,2%.
La flessione degli investimenti è cominciata nel 2005. È continuata anche nel 2006.
Nel 2007 ha avuto una leggera inversione di tendenza. Non ha riguardato tutti i settori
di acquisto, ma è stata generalmente molto forte. Gli unici settori in crescita sono stati
quelli delle macchine agricole e della lavorazione di materie prime alimentari.
Investimenti esteri, unica speranza di ripresa solida. Molta parte è affidata agli
investimenti esteri. L’aumento del costo del lavoro non è stato compensato da un
aumento della produttività. Ciò rende molto difficile competere con i paesi a basso
costo del lavoro in Asia, Europa dell’Est ed America Latina. Tuttavia sono in corso di
realizzazione numerosi progetti di investimento. Un consorzio tra americani e
portoghesi investe in una raffineria nel porto di Sines, a sud di Lisbona. Sarà di gran
lunga l’investimento industriale più grande. Cinque resorts sulla costa atlantica
destinati a vacanzieri esclusivi sono in corso di realizzazione grazie ad investimenti
stranieri.
Le esportazioni sono da tutti gli esperti considerate come il percorso privilegiato verso
lo sviluppo. Occorre però diversificare i mercati, ora troppo concentrati nell’Unione
Europea. Nuovi mercati come Cina, Russia ed Angola dovrebbero aiutare la ripresa. Il
Portogallo è un paese di contrasti. Ha più autostrade, in termini di distanza per
abitante, di qualsiasi altro paese dell’Unione Europea. La costruzione di un nuovo
aeroporto a Lisbona, di una ferrovia ad alta velocità rappresenterebbe un’ulteriore
integrazione nella rete dei trasporti europei.
Difficile vendere per noi.Qualche opportunità abbiamo nella subfornitura a patto che
si riesca a vendere agli uffici acquisti delle parent company delle imprese di
produzione con capitale straniero che sono i principali investitori.
Il settore dell’automobile ha avuto un rapido sviluppo negli ultimi due decenni,
diventando uno dei settori trainanti del paese. Due grandi gruppi stranieri – Renault
nel 1976 (lo stabilimento di montaggio è ora fermo) e Wolkswagen nel 1991 con
Auto-Europa - hanno segnato una svolta importante nella struttura produttiva del
paese. Successivamente sono entrate anche Citroen e Peugeot (Citroen Lusitania),
GMPortugal, Mitsubishi Trucks Europe e Toyota (Salvador Caidano). Attorno a
queste imprese è cresciuta una importante industria di componenti che non è in grado
di fornire tutto quanto è necessario alla produzione di vetture moderne. Esistono
opportunità per le imprese italiane della componentistica.
REGNO UNITO. Forte crescita degli investimenti in macchinari e attrezzature
sia nel 2007 che nel 2008. Modesti investimenti in macchine automatizzate.
SITUAZIONE ECONOMICA. Il Prodotto interno lordo aumenterà del 2,7% nel
2007, quindi oltre la media europea. Le tensioni nel mercato del lavoro sono modeste
principalmente per effetto dell’immigrazione. L’inflazione ha avuto una leggera
impennata sfiorando il 3%, a causa dell’aumento dei prezzi dell’elettricità e del gas.
E’ però prevista una rapida discesa verso il 2%. Anche nel 2008 il Pil dovrebbe
mantenere un buon ritmo di crescita , sotto la spinta degli investimenti da parte delle
imprese.
La Bank of England ha aumentato i tassi di interesse ripetutamente dalla metà del
2006 in poi. Sebbene l’inflazione sia destinata a scendere, la Banca centrale è attenta.
E’ pronta ad intervenire con un ulteriore aumento. Teme infatti che l’aumento dei
salari (oltre all’inflazione) possa innescare una nuova spirale. Il governo è impegnato
a ridurre la spesa pubblica per mantenere l’attuale ritmo di crescita. Il paese deve
migliorare le competenze professionali della forza lavoro e migliorare le
infrastrutture.
Dopo essere scesa al 4,8% della forza lavoro nel 2005, la disoccupazione è risalita al
5,5% ma è destinata a rimanere stabile. La tendenza si è verificata grazie alla
considerevole immigrazione, principalmente dai nuovi paesi membri dell’Unione
Europea . Il Regno Unito consente infatti il libero ingresso a chi proviene dai nuovi
paesi membri (quelli entrati nel 2004). Ha invece posto restrizioni sull’immigrazione
da Bulgaria e Romania. Occorre ricordare che l’immigrazione ha contribuito a
mantenere bassa la pressione sui salari. E’ troppo presto per dire se lo stesso effetto
potrà essere ripetuto nel 2007.
Gli investimenti dovrebbero continuare ad essere il principale motore dello sviluppo
nel breve termine. Anche la domanda delle famiglie avrà un ruolo importante, sotto la
spinta di un reddito disponibile più alto e del recupero nei prezzi degli alloggi.
Quando questi prezzi aumentano, la gente si sente più ricca e tende a spendere di più.
L’aumento dei prezzi è stato dell’ordine del 10% negli ultimi 12 mesi. L’aumento dei
prezzi è ora concentrato nel sud del paese e nell’Irlanda del nord.
La domanda proveniente dall’estero è destinata a stimolare l’attività economica.
L’effetto è difficile da stimare per il “clamp-down” (giro di vite) sulle frodi
riguardanti l’imposta sul valore aggiunto. La previsione è intorno al 2,5% di crescita
del Pil.
Previsioni economiche
Variazioni % rispetto all’anno precedente
INDICATORI
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Costo del lavoro per unita’ prodotta
Disoccupazione (% forza lavoro)
Investimenti fissi lordi
Esportazioni di merci e servizi
Importazioni di merci e servizi
Bilancia commerciale
2005
1.9
1.4
2.0
3.6
4.8
3.0
7.9
7.0
0.0
2006
2.8
2.0
2.3
1.9
5.5
6.5
11.6
11.8
-0.4
2007
2.7
2.4
2.4
2.6
5.5
7.6
-2.1
-1.1
-0.3
2008
2.5
2.2
2.0
2.8
5.5
5.3
6.6
7.0
-0.4
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 7,6% quindi superiore
a quella dello scorso anno che fu del 6,5%. La tendenza all’accelerazione non
continuerà anche nel 2008. La crescita resterà però su livelli elevati.
● Gli investimenti in macchinari e attrezzature non crescono secondo le previsioni.
Soltanto le macchine utensili a forte automazione hanno una domanda superiore ai
livelli degli ultimi tre anni. La domanda di macchine agricole è in calo. Quella di
macchine per costruzioni ha fatto segnare un modesto +1,8% nei primi cinque mesi
del 2007.
● Come avviene in molti paesi industrializzati, il peso relativo dell’industria
manifatturiera sul Pil britannico si è progressivamente ridotto negli ultimi decenni. È
sceso dal 32% nel 1970 al 21,4% nel 1994. Si aggira ora intorno al 15%. Il settore
manifatturiero nel Regno Unito dà lavoro a 3,4 milioni di persone su una popolazione
attiva di circa 30 milioni e indirettamente ad altri 2,5 milioni di persone che operano
nei servizi legati alle imprese manifatturiere (logistica, informatica, gestione dei locali
ecc). L’industria britannica è caratterizzata da una forte apertura verso l’esterno. La
presenza industriale delle multinazionali straniere è particolarmente importante. Ad
esempio il 90% delle autovetture prodotte in Gran Bretagna sono assemblate in
stabilimenti di imprese straniere.
● In genere il management delle imprese britanniche privilegia i criteri di redditività a
breve ed a medio termine. Per questo motivo, le strategie delle imprese britanniche, in
molti settori tradizionali, è stata spesso caratterizzata non soltanto da una forte
tendenza alla “esternalizzazione”, ma anche da modesti investimenti sia nel capitale
umano sia nelle attrezzature ed impianti.
Questa attitudine ha penalizzato le imprese britanniche soprattutto in termini di
produttività. Ad esempio, per quanto riguarda la densità di robots industriali negli
stabilimenti britannici, da un’indagine della Federazione Internazionale della
Robotica risulta che per 10 mila occupati nel settore manifatturiero, la Germania
aveva 148 robots industriali, la Francia 71 e il Regno Unito 39. Nel settore
dell’automobile, lo scarto tra la Gran Bretagna e questi paesi prima citati è più basso,
per il fatto che questa industria è dominata da imprese straniere. Il numero dei robots
utilizzati nell’industria automobilistica tedesca è di 1000, in quella francese 910 e in
quella britannica 660.
Investimenti fissi lordi: composizione
(variazione % rispetto all’anno precedente)
Indicatori
2005
Investimenti fissi lordi
3.0
di cui: pubblici
-64.7
residenziali
-1.2
non residenziali
17.2
2006
6.5
234.2
4.1
-4.7
2007
7.6
4.3
4.7
9.6
2008
5.3
6.5
4.3
5.6
SPAGNA. Gli investimenti sono in crescita ad un ritmo ben superiore alla media
europea. Quelli in macchine agricole crescono più della media.
SITUAZIONE ECONOMICA. Di fronte ai rappresentanti delle imprese, Zapatero
ha ricordato che l’economia spagnola è al punto di sviluppo più alto degli ultimi 29
anni. E’ ora l’ottava economia del mondo con un prodotto interno lordo che supera i
1000 miliardi di euro.
L’attività economica resterà assai dinamica nel corso del 2007 prima di rallentare nel
2008. Sebbene l’aumento dei tassi d’interesse sia destinato a frenare la domanda
interna, essa dovrebbe comunque restare il principale motore dell’economia a sua
volta trainata dagli investimenti non residenziali e dai consumi privati. L’inflazione di
base dovrebbe scendere nel 2007, venendo meno gli effetti negativi dei prezzi
dell’energia. L’inflazione dovrebbe però riprendere nel 2008.
La politica fiscale dovrebbe rimanere restrittiva. Lo scopo é frenare la spesa pubblica
anche al fine di finanziare il sistema pensionistico indebolito dall’invecchiamento
della popolazione. Alimentando la concorrenza nei mercati, ad esempio nella
distribuzione al dettaglio, il Governo spera di ridurre il differenziale d’inflazione
rispetto alla euro area. Ciò dovrebbe anche prevenire un’ulteriore erosione della
competitività. La riforma del mercato del lavoro (protezione dell’occupazione in
particolare) dovrebbe contribuire a migliorare la produttività.
Una robusta creazione di nuovi posti di lavoro è stata rapidamente colmata
dall’espansione della forza lavoro (in particolare dall’immigrazione). La crescita dei
salari reali continua, ma è modesta. Gli indicatori più recenti suggeriscono che
l’attività economica sarà ancora elevata nella seconda parte del 2007.
Tuttavia, il calo nella crescita dei prezzi degli alloggi e il calo negli acquisti di terreni,
oltre ad una recente contrazione del numero delle autorizzazioni a costruire,
suggerisce che sia in corso una contrazione del settore. Questi timori hanno
determinato il crollo dei prezzi delle azioni legate al mercato immobiliare.
Il deficit della bilancia commerciale agirà da freno sullo sviluppo, in quanto la
crescita delle importazioni e la perdita di competitività dei prodotti spagnoli continua
ad alimentare la crescita degli acquisti all’estero. La bilancia dei pagamenti di parte
corrente continuerà a deteriorarsi. Il suo deficit supererà il 10% del Pil entro il 2008.
Complessivamente l’aumento reale del Pil dovrebbe aggirarsi introno al 3,5% nel
2007 e rallentare leggermente nel 2008.
Previsioni economiche
(var % rispetto all’anno precedente)
INDICATORI
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Disoccupazione % forza lavoro
Investimenti fissi lordi
Esportazioni di merci e servizi
Importazioni di merci e servizi
2005
3.5
4.2
3.4
9.2
7.0
1.5
7.0
2006
3.9
3.7
3.6
8.5
6.3
6.2
8.4
2007
3.6
3.6
2.5
8.2
4.8
6.3
7.9
2008
2.7
2.8
2.7
8.1
2.7
6.3
6.5
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 4,8% quindi inferiore a
quella dello scorso anno che fu del 6,3%. La tendenza al rallentamento continuerà
anche nel 2008.
Gli investimenti sono in crescita, comunque, ad un ritmo ben superiore alla media
europea. Quelli in macchine agricole nei primi quattro mesi del 2007 hanno registrato
una crescita del 3,9% su base annua. Sono macchine di grossa potenza. Comprano in
particolare in Andalusia. Più modesta è stata la crescita della domanda di macchine
utensili. La causa è che produrre in Spagna è ora meno competitivo che nel recente
passato. Un cenno particolare merita l’andamento della domanda di macchine per la
lavorazione di prodotti alimentari.
Macchine agricole. Tornando alle macchine agricole, il principale problema per le
nostre imprese è la distribuzione. Gli importatori sono circa un centinaio. Hanno una
copertura nazionale e una rete di distribuzione sull’intero territorio ( per gran parte
delle imprese). Distribuiscono i prodotti importati con esclusiva su tutto il territorio.
Sono in genere presenti su un ampio segmento del mercato (trattori, mietitrebbia ad
esempio) anche con una pluralità di prodotti complementari. Occupano una buona
posizione nel mercato spagnolo (ad esempio l’importatore Maquinaria Agricola
Molleda. La loro struttura tipo è la seguente: una piccola fabbrica e uno o più punti
vendita. Importano macchine al fine di completare la loro gamma ed offrirla agli
agricoltori con i quali hanno contatti diretti. La maggior parte di loro è presente alle
fiere e ai saloni regionali.
La maggior parte degli importatori svolge un’attività esclusiva nell’interesse dei
propri fornitori in materia di prospezione del mercato, promozione ed assistenza postvendita.In genere non cercano di diversificarsi tra più nuovi fornitori. Esistono
tuttavia opportunità interessanti nei confronti di certi importatori che cercano di
allargare la gamma dei loro prodotti. I principali fornitori esteri hanno filiali in loco.
Sono: John Deere Ibérica, Class Ibérica, Kuhn Ibérica. Sono sempre tutti presenti alla
Feria Internacional de la Maquinaria Agricola (FIMA) che si svolge ogni anno a
Saragozza.
STATI UNITI. Gli investimenti non residenziali avranno una sensibile flessione
nel corso del 2007 Crolla la domanda di macchine agricole e di macchine per
costruzioni.
SITUAZIONE ECONOMICA. L’attività economica è rallentata sensibilmente a
causa della drammatica contrazione nel settore delle costruzioni edili. Gli esperti
prevedono che dopo questa fase di rallentamento il Pil sia destinato a riprendere la
crescita. L’inflazione di base è alta, in parte a causa dell’aumento del costo delle
abitazioni e in parte a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia. Le previsioni sono
però orientate per un relativo abbassamento dell’inflazione.
La politica monetaria è restrittiva. Sarà mantenuta fino a quando l’inflazione di base
resterà alta e la disoccupazione resterà bassa. Il budget del governo federale ha un
deficit in calo, a seguito di un aumento delle entrate fiscali. Gli esperti prevedono però
che questa tendenza cambierà segno in quanto le spese militari sono destinate ad
aumentare e il rallentamento nella crescita del Pil farà aumentare le entrate fiscali.
Sebbene la crescita del Pil sia rallentata, il mercato del lavoro resta forte. Il numero
dei nuovi occupati nei settori diversi da quello agricolo sono aumentati su base annua
dell’1,5%, nei 12 mesi conclusi lo scorso mese di marzo. E’ un ritmo superiore a
quello della crescita della forza lavoro complessiva. Di conseguenza, la
disoccupazione sta scendendo ed ha raggiunto alla fine dello scorso mese di marzo il
4,4%. E’il livello più basso degli ultimi 6 anni.
Gran parte della forza del mercato del lavoro probabilmente riflette “lags” (effetti
negativi che si manifestano in ritardo). Questa spiegazione è confermata dai dati di
aprile che mostrano una bassa crescita dell’occupazione.
Gli investimenti residenziali dovrebbero scendere per diversi trimestri ancora, in
conseguenza dell’ulteriore riduzione dell’attività che proviene dal calo dell’avvio di
nuove costruzioni, già in corso da diversi mesi. Dato però che la domanda di alloggi
ha una solida base (aumento dei redditi, aumento della popolazione, bassa
disoccupazione, bassi tassi d’interesse), gli esperti non prevedono che possa
verificarsi un crollo di dimensioni simili a quelle dell’ultima recessione. È più
probabile che il mercato si stabilizzi a livelli bassi. Il Pil dovrebbe tornare ai livelli del
proprio potenziale entro il 2008.
La disoccupazione dovrebbe restare introno al 4,7%. La forte domanda estera insieme
al lento sviluppo della domanda all’interno dovrebbero stabilizzare la bilancia dei
pagamenti di parte corrente intorno al 6% del Pil.
Previsioni economiche
(var % rispetto all’anno precedente)
INDICATORI
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Costo del lavoro per unità prodotta
Disoccupazione % forza lavoro
Investimenti fissi lordi
Esportazioni di merci e servizi
Importazioni di merci e servizi
2005
3.2
3.5
3.4
2.2
5.1
6.4
6.8
6.1
2006
3.3
3.2
3.2
2.9
4.6
3.1
8.9
5.8
2007
2.1
3.1
2.6
3.5
4.6
-2.9
5.6
2.0
2008
2.5
2.4
2.6
2.4
4.8
1.8
7.1
4.7
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una calo di circa il 3%, quindi avranno
una tendenza ben peggiore rispetto a quella dello scorso anno. La tendenza al basso
sviluppo degli investimenti continuerà anche nel 2008. E’ infatti previsto un modesto
+1,8% di crescita.
Gli investimenti non residenziali avranno una sensibile flessione nel corso del 2007
come mostra la tabella che segue,. Crolla la domanda di macchine agricole e di
macchine per costruzioni. Tengono gli investimenti di macchine automatizzare e le
attrezzature per telecomunicazioni.
Investimenti fissi lordi: composizione
INDICATORI
2005
2006
Investimenti fissi lordi
6.4
3.1
Di cui:
Investimenti pubblici
1.1
4.1
Residenziali
8.6
-4.2
Non residenziali
6.8
7.2
2007
-2.9
2008
1.8
2.4
-16.0
2.6
2.5
-3.4
4.0
Questa tendenza negativa è una sorpresa. Le imprese americane stanno spendendo per
costruire nuovi stabilimenti, nuovi uffici, nuovi magazzini. Infatti, il ritmo delle
costruzioni ad uso industriale e commerciale non è rallentato ed ha fatto da contrasto
al calo nella costruzione di alloggi. Nel 2006, l’inflazione dei costi delle costruzioni è
scesa (il calo più forte degli ultimi cinque anni). Ma gli investimenti in costruzioni
sono saliti (l’aumento più forte degli ultimi cinque anni).
Anche la solidità della struttura finanziaria di molte imprese e l’aumento della
produzione industriale farebbero presumere un aumento degli investimenti , anche
perché i piani (di investimento) restano solidamente sostenuti da utili che aumentano,
continua crescita dei consumi privati e della domanda estera. Tutto ciò fa aumentare
l’utilizzazione della capacità operativa: che dovrebbe generare nuova domanda Per
tutti questi motivi gli esperti prevedono una ripresa a breve termine degli
investimenti..
SVEZIA. Gli investimenti stanno rallentando. Per noi ciò rappresenta
un’ulteriore difficoltà per entrare in questo mercato. Quali le cause? Anzitutto
dall’andamento della capacità produttiva.
SITUAZIONE ECONOMICA. L'economia svedese continua a crescere
rapidamente senza dare segni di indebolimento. La crescita nel 2007 dovrebbe
aggirarsi intorno al 4,3%, leggermente inferiore al ritmo del 2006. I consumi privati in
particolare avranno una forte crescita, che riflette il significativo miglioramento del
mercato del lavoro. Dato che la produzione è in forte crescita, gli esperti prevedono
che l'inflazione sottostante continuerà ad aumentare dai livelli molto bassi che aveva
in precedenza.
Le riforme del mercato del lavoro avviate negli scorsi mesi aumenteranno il
potenziale di occupazione. Data la forza dell'economia, questo è un momento
eccellente per continuare sul cammino delle riforme nel mercato del lavoro anche
perché ciò dovrebbe prolungare ulteriormente l'attuale fase di espansione. È
importante che il Governo non usi la politica fiscale per dare ulteriori stimoli
all'economia. In caso contrario la Banca centrale sarebbe costretta ad aumentare
ulteriormente i tassi di interesse.
Nei primi stadi della ripresa, l'occupazione era bassa, ma recentemente ha cominciato
a salire raggiungendo il 2% di aumento nel 2006. Ciò è stato accompagnato da un
forte aumento della forza lavoro, che riflette sia l'aumento della popolazione in età di
lavoro, sia i flussi di immigrazione che sono ai livelli più alti nella storia del paese. E’
così aumentato il numero dei partecipanti alla forza lavoro. Nel frattempo il nuovo
Governo ha realizzato un programma di riforma del mercato del lavoro. Abbassando
la pressione fiscale, in particolare sui lavoratori a reddito basso, e riducendo il livello
e la durata dei benefici previsti per i disoccupati, sono aumentati gli incentivi ad
accettare un lavoro.
Oltre a ridurre gli stimoli di carattere monetario, le autorità economiche hanno
mantenuto in posizione neutrale alla politica fiscale e ciò dovrebbe continuare anche
nel 2008. Oltre alla riduzione delle imposte sui redditi, sono state congelate le imposte
sulla proprietà e si prevede saranno sostituite da una forma di tassazione più
moderata. Ciò dovrebbe dare stimoli significativi al mercato degli alloggi nelle aree
metropolitane dove la riforma ora citata comporta una sostanziale riduzione della
pressione fiscale sulle proprietà immobiliari. In che misura ciò possa agire su un ritmo
di nuove costruzioni, sui consumi e sulla economia in generale è difficile prevedere.
Previsioni economiche
(Variazioni percentuali rispetto all’anno precedente)
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Disoccupazione (% forza lavoro)
Investimenti fissi lordi
Importazioni
Esportazioni
2005
2,9
2,4
0,5
5,8
8,1
6,2
7,0
2006
4,7
2,8
1,4
5,3
8,2
7,9
8,8
2007
4,3
3,6
1,6
4,8
6,6
8,9
8,6
2008
3,5
3,7
2,0
4,3
4,4
7,8
7,5
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 6,6% quindi inferiore a
quella dello scorso anno che fu dell’8,2%. La tendenza al rallentamento continuerà
anche nel 2008.
Gli investimenti stanno dunque rallentando. Per noi ciò rappresenta un’ulteriore
difficoltà per entrare in questo mercato. Quali le cause? La propensione ad investire
dipende da tre fattori principali. Anzitutto dall’andamento della capacità produttiva.
Se l’utilizzazione è alta le imprese acquistano attrezzature e impianti o per
ammodernare o per ampliare la capacità produttiva esistente. Il secondo fattore è la
previsione circa l’andamento futuro della domanda. Il terzo è il costo del denaro.
Gli investimenti erano aumentati notevolmente negli ultimi anni. Dato che
l’utilizzazione della capacità operativa nei settori orientati all’esportazione ha
superato ripetutamente i livelli dei periodi precedenti, è stato necessario espandere la
capacità operativa. Lo dimostra il fatto che nei settori export-related la crescita è stata
notevolmente superiore alla media. Questo fattore è stato rinforzato dalla buona
redditività delle imprese ed anche dal fatto che i tassi di interesse sono rimasti bassi. I
fattori di crescita permangono – tassi di interesse bassi, buona redditività e previsioni
di profitti in aumento – e di conseguenza si prevede un ritmo sostenuto degli
investimenti stessi.
Gli investimenti sono ora trainati principalmente dai settori che esportano. Altri settori
che investono sono quelli delle costruzioni. Secondo gli ultimi sondaggi, i programmi
di investimento sono in ulteriore espansione, soprattutto nell’energia, carta e miniera.
È prevedibile però che la domanda internazionale di prodotti svedesi rallenterà nei
prossimi due anni. Di conseguenza scenderà l’utilizzazione della capacità produttiva e
quindi scenderanno anche gradualmente gli investimenti.
Macchine agricole. La Svezia è per superficie il terzo paese dell’Unione Europea. La
distanza Nord-Sud è di 1600 Km. Le terre agricole arabili sono soltanto il 7,2%. Sono
situate nella parte sud del paese, nella quale le condizioni climatiche sono favorevoli.
La produzione agricola è principalmente rappresentata dall’allevamento (53%) e dalla
produzione di latte (25%). La Svezia ha buoni produttori di macchine agricole (tra i
quali DeLaval, Alo e Vaderstad).
I trattori registrati in Svezia sono 160.000, ma soltanto 80.000 sono veramente
utilizzati. Molti sono vecchi (hanno più di 20 anni) molti altri sono piccoli. In media
negli ultimi 2 anni sono stati venduti ogni anno 3700 trattori. La potenza media è in
aumento supera ora i 140 kW. Mentre nel 2003 la media era di 99 kW. Attualmente i
modelli più richiesti sono i più piccoli. Sono acquistati dagli allevatori di cavalli e
dagli “hobbisti”. Cinque costruttori danesi si dividono il 90% del mercato.
Le importazioni rappresentano poco meno dell’80% degli acquisti totali di macchine e
materiali agricoli. In genere i rivenditori (circa 130 in totale) non importano
direttamente ma acquistano attraverso importatori.
SVIZZERA Gli investimenti nel complesso di tutti i settori quest’anno avranno
una crescita del 3,8% quindi inferiore a quella dello scorso anno. La tendenza al
rallentamento continuerà anche nel 2008.
SITUAZIONE ECONOMICA. L’economia svizzera ha raggiunto l’apice della
crescita nel 2006: con un aumento del 3% circa del Prodotto interno lordo (PIL), il
2006 dovrebbe passare agli annali come l’anno più dinamico dal 2000 in poi, anche
perché si è finalmente assistito a una tangibile ripresa sul mercato del lavoro. Anche
nel 2007 la crescita sarà buona, 2%.
Il tasso di disoccupazione è sceso nella media annuale al 3,3%, dopo il 3,8%
nell’anno precedente. L’economia ha beneficiato notevolmente del buon andamento
congiunturale a livello globale, in particolare del risveglio dalla letargia pluriennale
dei partner commerciali più importanti in Europa che hanno nuovamente registrato
tassi di crescita ragguardevoli, ma anche del solido sviluppo economico nell’area
asiatica.
L’indebolimento del franco rispetto all’euro ha avvantaggiato l’export; se nella media
2002 la moneta elvetica quotava ancora CHF 1,47 e in quella 2005 CHF 1,55
sull’euro, la tendenza al rialzo è proseguita nel 2006 (EUR/CHF 1,57).
Anche i tassi d’interesse sono rimasti a livelli convenienti. L’aumento dei prezzi
energetici e delle materie prime è stato l’unico punto sfavorevole per l’industria e i
trasporti, ma anche per i privati.
Come previsto, in dicembre la Banca nazionale svizzera (BNS) ha aumentato
nuovamente i tassi guida dello 0,25 portandoli al 2,0%, sottolineando nel commento
alla manovra il mantenimento della sua politica restrittiva: se l’andamento economico
continuerà a rivelarsi robusto, i tassi subiranno un ulteriore incremento anche nel
2007. La BNS ha inoltre fatto notare che l’attuale livello dei tassi potrebbe rivelarsi
insufficiente per garantire la stabilità dei prezzi nel 2009 e 2010. Si riconferma quindi
il rischio di un ulteriore giro di vite, in particolare se la Banca centrale europea (BCE)
dovesse operare uno o più ritocchi dei tassi. Tenuto conto del prevedibile
rallentamento economico e dei nostri pronostici circa un’inflazione modesta non
crediamo però che il costo del denaro in Svizzera continuerò ancora a progredire
sensibilmente.
Previsioni economiche
(Variazione percentuale rispetto all’anno precedente)
Indicatori
Prodotto interno lordo
Consumi privati
Prezzi al consumo
Disoccupazione % forza lavoro
Investimenti fissi lordi
Esportazioni di merci e servizi
Importazioni di merci e servizi
Bilancia dei pagamenti di parte
corrente (% del Pil)
2004
2.3
1.5
0.8
4.2
4.5
8.4
7.4
13.5
2005
1.9
1.3
1.2
4.3
3.2
6.4
5.3
14.9
2006
3.0
1.8
1.0
3.9
5.0
8.4
8.8
15.3
2007
2.2
1.8
0.9
3.6
3.8
6.0
6.1
16.6
2008
2.0
1.8
1.2
3.3
2.3
6.2
6.1
17.9
CONGIUNTURA DELLA MECCANICA IN GENERALE. Gli investimenti nel
complesso di tutti i settori quest’anno avranno una crescita del 3,8 quindi inferiore a
quella dello scorso anno. La tendenza al rallentamento continuerà anche nel 2008.
Imprese svizzere assai competitive L’industria meccanica svizzera, grazie al
continuo incremento della produttività superiore alla media dell’intera economia e a
un’intelligente strategia di nicchia, svolge ancor oggi un ruolo di primo piano a livello
mondiale. In termini di valore, i diversi prodotti di altissimo livello delle aziende
elvetiche costituiscono il 3% circa del volume globale delle vendite.
La Svizzera occupa pertanto l’ottavo posto nella classifica internazionale, ma di
recente è stata scavalcata dalla Cina. Il merito del suo successo spetta a circa 15700
imprese con 112000 addetti che ogni anno producono macchinari e automezzi per un
valore di ben CHF 40 miliardi, il 75% del quale destinato all’esportazione.
● Lo scorso anno è stato un anno eccezionale per l’industria meccanica svizzera, che
ha beneficiato della vigorosa ripresa dell’economia in Europa, del costante boom
degli investimenti in Asia, del sensibile aumento della domanda degli USA e del
cambio favorevole. In totale, nei primi undici mesi dell’anno le esportazioni sono
salite in termini di valore del 12,2%, un risultato che non si vedeva dal 2000. Anche i
dati di tutti i sottosettori sono positivi: di particolare rilievo gli incrementi nel campo
delle macchine per l’industria tipografica (+21,5%) e di quello di pompe e
compressori (+14,4%). Ottimi risultati, grazie all’andamento brillante del 2006, sono
stati ottenuti anche dal comparto delle macchine utensili, il più importante ai fini
dell’export (+12,6%).
Nonostante il boom registrato anche dal sottosettore delle macchine tessili 8+9,5%), il
volume dei macchinari diretti all’estero è rimasto, in termini di valore, ancora
leggermente al di sotto di quello raggiunto nel 2004. Le esportazioni nelle macchine
industriali, qui indicate per ordine d’importanza dei mercati di sbocco, sono salite del
14,0$ verso la Germania, del 12,1% verso gli Stati Uniti e dell’8,4% verso la Francia.
L’incremento verso l’Italia è stato del 10,4%, mentre quello verso la Cina, che con il
5% rappresenta già il quinto importatore di macchinari industriali svizzeri, è stato
addirittura del 21,4%.
Che il 2006 sia stato un anno eccezionale è stato confermato anche dalle 247 aziende
dell’industria metalmeccanica da UBS intervistate. Non solo hanno archiviato un
sensibile incremento di utili e fatturati, ma hanno anche creato nuovi posti di lavoro.
Secondo i dati ufficiali, nel terzo trimestre del 2006 l’occupazione ha evidenziato un
aumento del 2,2% rispetto all’anno precedente; in novembre la percentuale dei
disoccupati (1,9%) è risultata nettamente inferiore a quella del 2005 (2,6%) e
ampiamente al di sotto del valore medio dell’intera economia elvetica.