Rehina come Armstrong
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Rehina come Armstrong
Rehina come Armstrong <<Un grande satellite...>> Rehina interruppe il silenzio della notte. No, non intendeva grande per le sue dimensioni,no di certo. C'era qualcosa in quel satellite che la incantava. Cosa? Non lo sapeva nemmeno lei. Le piaceva restare nel silenzio, senza parlare,solo pensando alle meraviglie dell'universo. Lei era una ragazza solitaria, non aveva amici ma solo un piccolo cane di nome Winkle. Eppure stava bene,in silenzio, contemplando il manto stellato. Rehina sospirò e socchiuse gli occhi, in un mare di pensieri. <<...Sì,se solo sapessi parlare, saresti la mia unica amica!>> Continuò a guardare il corpo celeste. La Luna. Quella sera era piena e dominava il cielo della Finlandia. Quel piccolo satellite che ruotava attorno alla Terra, formato da terre e mari e senza atmosfera, aveva esercitato un'azione gravitazionale su Rehina. Un giorno sarebbe stata sulla Luna, lei già lo sapeva, voleva essere come Armstrong, toccare la Luna con un dito, sentirne la superficie ricoperta di crateri. Le interessavano le ipotesi sulla sua origine, per distacco,cattura o aggregazione. Le piacevano i suoi numerosi moti, le fasi lunari e la sua azione sulle maree. Ecco, lei si sentiva come l'acqua, era attratta dalla Luna; e di notte, stesa su una collina di uno sconosciuto paesino finlandese, si innalzava, si sentiva alta e allora, sperava di toccare quel piccolo grande satellite con un dito. Rebecca Grossi, classe 3^ D