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sab 15.11.08 Estratto da pag. 4 II cavoffiore da 0,40euro che costa invece 1,30 Pr-ezzi e ipotesi dlfdmer-i di Mdrgberd rezzi piu bassi? Non semvre e comunaue di Prodotti chi vengono freschi frcsclii dal campo del contadino?C'P chi dice che non selnpre P cosi. Tutti contenti? Nient'affatto: andate a sentire cosa pensano i fruttivendoli tradizionali. Insc~mma:c'e anche l'altrolato del farmer's market, ci& ctel mercato settimanale in cui i produttori vendono direttamcntc al consumatore finale. P 1 Niente piu passaggl uguale forte risparmio? E' il lato un po' grigio, quello chc fa venire qualche dubbio sulla bonti di una forma di commercio dei prodotti ortofrutticoli che sta prendendosempre piu piede e di cui, da molte parti, si tessono le lodi. Le lodi? Si, queste. Prima di tutto che la vendita diretta dal produttore a1consumatoregarantisce, grazie alla riduzione dei passaggi, merci fresche a un prezzo contenuto. E per le famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, questo risparmio P importante. Inoltre la vendita dei prodotti locali, non sottoposti a lunghi viaggi (si parla di prodotti "a chilometri zero") e privi di ingombranti imballaggi risponde a richieste mondiali di contenimentodelle emissioni di gas e della produzione di rifiuti, a tutto vantaggio dell'ambiente. Ancora: si rispetta la stagionalitii delle produzioni e i cicli della natura. E infiie si consente ai piccoli produttori locali (sono circa 20 quelli coinvolti in provincia di Venezia) di mettersi in gioco, di essere visibili ed attivi nella vendita diretta. Forse tutto cii, non corrisponde a1vero? Mah, abbiamo voluto verificarlo, andando giovedi 6 scorso a1 farmer market allestitoin piazza Mercat0 a Marghera. Solo il bloiogicose ne sta dC soccupato. Una quindicina i gazebo approntati, con i prodotti di altrettante piccole aziende agricole veneziane o delle province lirnitrofe. Discreto, a mezzogiorno, l'afflusso di clienti, a dar lavoro pressoche continuo ad almeno una decina di banchi. Solo quello dell'ortofruttabiologico P quasi sempre disoccupato: prezzi troppo alti, con ogni probabilit& Punto primo: i prezzi, appunto. Lo si nota anche nella tabella pubblicata sotto a destra, che raffronta i valori del farmer market con quelli medi, registrati lo stesso giomo, del Giovedl scorso i produttori vendevano i cavolfiori a 0,40 e m al chilo all'ingrosso. Com'i possibile che al farmer's market, senza passaggi intermedi, costi 90 centesimi di pi8 mercato all'ingrosso di via Torino, dei fruttivendoli con negozio sulla stessa piazza mercat0 di Marghcra e del reparto ortofrutta del supermercatoInCOODche s'affaccia anch'esso sulla piaza. Si risparmia solo rispetto a1 supermarket. I1 risparmio c'e, ma forse e inferiore a quanto ci si pui, aspettare.Siamonell'ordine del 10-15% risvetto ai fruttivendolitradizioiali, e solo rispetto alla grande distribuzione il vantaggio, per il consumatore,P piu forte. E' vero che il prezzo non e l'unico parametro da tenere presente, anche quando si parla del medesimo prodotto (varieth golden per le mele, "veronese" per il radicchio...): bisogna confrontare anche la freschezza e la pezzatura, per esempio, e non sempre la verifica P facile. Perb il vrezzo dice comunque qualcosa. Prendiarno i cavolfiori: a1 mercato generale, quella stessa mattina, i grossisti li vendono a 0,62 euro (prezzo medio) a1chilo, e dal fruttivend010 la signora Maria li compra a 1.50 euro (per non parlare del supermarket dove costano 1.75 a1 chilo). 90 centesimo al chllo dl gua I dagno in piu rlspetto al merc* to generate. Ma perch6 dall'agricoltore trasfonnatosi in comrnerciante i cavolfiori costano 1 euro e 30 centesimi al chilogratnmo? Ma se l'agricoltore, anzich6 andare giovedi scorso a1 farmer's market di Marghera, avesse portato i suoi cavolfiori a1 mercato generale, quanto avrebbe ricavato? Giriarno la domanda ad un operatore del settore e la risposta 6: sui 40 centesimi al chilo. Ma allora come si spiega la lievitazione del prezzo? Visto che non ci sono passaggi intermedi, non dovrebbe essere molto piu basso? E' vero che Ritaglio Stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. sab 15.11.08 Estratto da pag. 4 Stessa musica in via Allegri: preui alla ~ a rcon i i fruttivendoli I1 farmer's market di mercoledi 29 ottobre in via Allegri a Mestre? Non tanto divcrso da quello di piazza Mercato a Marghera, una set ti man,^ dopo. Confro~~tando i129 ottobre i prezzi dei prodotti esposti dai produttori agicoli con quelli dei fruttivendoli fissi del vicino mercato dietro a1 Centro Le Barche salta all'occhio come non vi sia questa gran differenza. Per fare qualche esempio: a1 Farmer market le carote sono veildute mediamente a 60 centesimi a1 kg, a1 mercato ad 1euro. I fagiolini da entrambe le parti si trovano a 2 euro cosi come i pomodori tondi, ad 130; i finocchi rispettivamente ad 130 e 2 euro a1 clulo; le mele golden sono a 1euro dagli agricoltorie ad 1euro dai fruttivendoli. Le pere abate si vendono ad 130 euro a1chilo in entrambi i punti vendita. Ma allora dove sta il risparmio? (A.D.Z.) Ritaglio Stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. sab 15.11.08 Estratto da pag. 4-5 Dal campo a1 piatto (risparmio escluso) A L aLfiuttivendob: n-httikpettG ~market ~ i p~T e e~sono ;a.pm il ricavo dalla vendita dei cavolfiori triplichi? l'agricoltore deve impegnare la mattina a Marghera, e che per ogni bancarella sono all'opera, in genere, due persone. Il lavoro va remunerato, certo, ma questo basta a giustificare che Questa tabella propone un confront0 fra i prezzi al chilogrammo rilevati nella mattinata di giovedi 6 novembre al mercat0 all'ingrosso di via Torino, al far-' mer's market di piazza mercato a Un prezzo ragfonevole per I cavotflori? 80 centesimi a1 chllo. Tanto piu che l'agricoltore Bepi Vianello non spende di Marghera, dai fruttivendoli del mercato fisso che d3 sulla stessa piazza Mercat0 e nel reparto ortofrutta del supermercato InCoop, anch'esso affacciato su piazza Mercato a Marghera. rrLi vedono nei negou' e ~oLgonoU 1 0 % ~ piu in trasporti: a Mestre comunque dovrebbe venire per vendere i suoi prodotti in via Torino. E, semmai, P proprio a1 mercato all'ingrosso che avrebbe qualche costo in piu, visto che sono previsti certi standard di imballaggi e di presentazione della merce, che la "naturalita" del farmer's market non esige. Avrebbe piu senso - spiega l'esperto del settore ortofrutticolo - che i cavolfiori a1 farmer's market costassero attorno agli 80 centesimi a1 chilo. Una sbirciatina dal fruttivendolo per formare il preno? E il i C m l i cappucd 0.52 1.20 Broccoli 0.93 1.50 Racflcchioma 1.25 1.40 lnsalata gentile 0.94 1.30 Mele fuji 1.30 1.25 Mele golden 1.15 1.00 8 i Pere abate 1.50 Porn. cuore di bue 2.86 Spinaci 0.62 150 1.50 1.50 2.29 3-15 . 1.95 ! 1.25 1.90 1.39 1.80 1.68 , 1.00 2.15 1.50 resto?Quei 50 centesimi in piir che awicinano i cavolfiori he1 produttow - a quelli del fruttivendolo, compratiper0 a1mercat0 generale?I1 prezzo e legittimo, intendiamoci, cosi come La sensazione, dice un esperto d'ortofiutta, e che i prezzi al farmer's market siano quelli visti dal fiuttivendolo, poi decurtati di ~n 10-15%, ciok di quanto basta per renderli appetibili all'utente finale P legittirno cercare di guadap a r e un po' di piu. Ma si affaccia con forza alla mente l'idea che il prezzo praticato a1 farmer's market non sia dato dalla s o m a dei costi piu una certa percentuale di guadagno. No, la sensazione e che sia dato dal prezzo visto dal fruttivendolo decurtato di un 1015%, cioit di quanto basta per renderlo appetibile all'utente finale. Insomma: par di vedere l'agricoltore che, prima di portare a1 mercato la sua merce, da una sbirciatina a1 negozio del fruttivendolo, per farsi un'idea dei prezzi pra'ticati e accettati dai &enti. Poi apre il suo gazebo a1 farmcr's .- market e za i cartellini dopo aver ridotto i prezzi di una piccola percentuale. Alla faccia del notevole risparmio generato dalla cancellazione dei passaggj dal campo alla tavola. E gli altri vantaggi? La stagionalita? Lo smog ridotto? I1 sostegrro ai produttori localj? Tutto vero, ma da quando P fatto obbligo anche ai fruttivendoli di sepalare anche la regione di provenienza di cio che vendono, il sostegno all'agricoltura locale a chilometri zero si pub fare semplicemente scegliendo in base a cio che si legge, da Toni el frutarjol o a1 reparto frutta & verdura di Panorama. E la stagionalita?,il rispetto dei cicli naturali dei campi e degli orti? Beh, nessuno 6 obbligato a comprare fragole a Natale... Ritaglio Stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. sab 15.11.08 Estratto da pag. 5 I fruttivendoli: ((lncasso ridotto del50%)) se con il farmer market stessimo solo avviando b una guerra fra poveri? La sensazione e forte, passando a1 mercato di Marghera giovedi 6 novembre. I sette titolari di negozi fissi di frutta e verdura, con affaccio sulla stessa piazza Mercato, sono furibondi: c<Oggiabbiamo perso il50% dell'incasso. E la merce resta qua, invenduta>>, dice uno di loro. Sono proprio furibondi: &he la smettano di farci passare per ladri. Noi non rubiamo niente: i nostri prezzi sono equi e dipendono anche dalle spese che abbiamo, e che quelli delle bancarelle del farmer's market non hanno. Loro non hanno bollette elettriche, spese di condominio e manutenzione del negozio, assicurazione...; e ci risulta che non paghino neanche il plateatico,>. Non solo: l'incomprensibile, per i fruttivendoli, e che sia stata avviata una guerra diretta: <<Maperch6 fanno il farmer's market qui, in piazza dove siamo gia noi, e proprio negli stessi giorni in cui noi siamo aperti? Perche, almeno, non lo fanno di domenica o a1 mercoledi pomeriggio, quando noi abbiamo chiuso? Per- I fruttivendoli con negozio fisso su piazza Mercato a Marghera: ((Perch6 ci portano questa concorrenza in casa? Cosi alcuni di noi dovranno chiudere)) . ch6 non vendono fiori o artigianato e non proprio frutta e verdura?,,. Ma la sensazione e che n6 gli agricoltori diverranno ricchi grazie a1 farmer's market, n6 i fruttivendoli tradizionali sguazzino nel denaro. Perch6, allora, accendere un conflitto noi sembra fra "poveri"? <<A che il Comune voglia dare un contentino ai cittadini senza rendersi conto dei danni che questo produrra. Cosa fara l'amministrazione comunale quando noi saremo costretti a chiudere?>>. Ritaglio Stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. sab 15.11.08 Estratto da pag. 5 FARMER'S MARKET, TIRANDO LE FIU.. Quando sui banchi della fiutta e della verdura si vendono idee (e si danneggia la concorrenza) di Paolo Fusco on k una cosa malvagia vendere un'idea. Gli stilisti, per fare un esempio, lo fanno ogni giorno, Ma i consumatori sanno qual k la distanza tra il costo del materiale impiegato, la manodopera e il di piu che serve per pagare l'idea, il marchio, l'originalid. Porse non tutti i consurnatori hanno invece messo a fuoco che le idee si possono vendere anche sul banco della fiutta e verdura o al distributore del latte crudo alla spina. In casi come questi nella formazione del prezzo, infatti, non contano piu le consuete voci "spese di produzione7', "trasporto", "manodopera". . cui si aggiunge alla fine "giusto guadagno". No, invece che dal principio si parte dalla fine, ciok dal prezzo che si vuole applicare, leggermente piu basso degh altri concorrenti; tolte le spese, tutto il resto rientra nel capitol0 "guadagno". In questo caso quello che resta in tasca pub essere il doppio o il triplo dei concorrenti. I1 tutto giustificato dall'idea in vendita: che comunque il prezzo t piu basso (anche se di poco), che c't pi& "naturalita", piu "vita dei campi" (come se le N . mele del fruttivendolo tradizionale . le facessero in fabbrica), p1u... I1 consumatore, forse, non ha messo a fuoco che il ta&o dei passaggi intermedi (grossista, bottegaio) non k andato a suo favore se non in minima parte, ma k entrato nelle tasche del contadino: che in questo mod0 ha sommato il guadagno del produttore a quello del trasportatore, a quello del grossista, a quello del bottegaio Sia chiaro: non c'k niente di male. Capito questo, ognuno valuta se il risparmio del 1015%vale un guadagno moltiplicato per tre nelle tasche di una sola persona e trae le sue conclusioni. Tenendo anche conto di un ulteriore aspetto della questione che diremo tra poco. Piu grave k che un simile meccanismo perverso (perverso per il mercato) sia favorito, anzi promosso, da un'amministrazione comunale, da alcune associazioni di consumatori e da alcune associazioni di categoria. Almeno lor0 dovrebbero sapere che questo mod0 d'agire genera una concorrenza sleale, ai danni di operatori del mercato e di negoziariti che \ ... hanno costi superiori, ben piu giustificabili. E che danno in cambio un servizio continuo, vicino a casa. Se il farmer's market metteri in crisi qualche negozio di vicinato a farne le spese saranno i consumatori, specie quelli piu deboli come gli anziani. E a quel punto i prezzi di chi resisteri saliranno sempre pih, anche perch6 la concorrenza diminuiri. Gii, la concorrenza: k questo l'unico meccanismo conosciuto dall'economiaper far abbassare i prezzi. Solo una sana concorrenza produce risposte strutturali e durature per il contenirnento dei prezzi. 11farmer's market danneggia la concorrenza, perch6 in cambio di un dubbio vantaggio a favore dei consumatori favorisce alcuni operatori economici (quali sono le loro spese rispetto a& altri?)a danno di altri. Anche quella tra produttori: se il farmer's market dovesse prendere piede, gli agricoltori che non partecipano saranno schiacciati da un sistema che chiedera lor0 prezzi ailcor piu bassi, per coinpetere con chi, saltando passaggi interrnedi, si arricchisce. E' quello che vogliono le loro associazioni di categoria? Ritaglio Stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.