Discorso Conclusivo Manifestazione Ospedale, Viabilità

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Discorso Conclusivo Manifestazione Ospedale, Viabilità
Discorso Conclusivo Manifestazione
Ospedale, Viabilità, Crisi e Tasse
29 aprile 2015
Questo è il discorso che avevo preparato per leggerlo a conclusione della seconda
spettacolare manifestazione tenuta ad Acri nel giro di 2 mesi.
Vincenzo Toscano
CARI AMICI,
Eccoci finalmente giunti sotto al termine di questa passeggiata per le strade del
paese. Siamo passati vicino all’ospedale e siamo giunti sotto alla residenza
comunale, sede del governo della città, dove vengono prese le decisioni che
riguardano tutti, nel bene e nel male.
Sono passati poco più di 2 mesi dalla prima manifestazione, nata dalla sofferenza
della popolazione per effetto della crisi e delle tasse esorbitanti. Forse la prima è
stata gestita un po’ male, per la poca esperienza direi, ma sicuramente è stata
spontanea e sentita da gran parte della popolazione, proprio come succede oggi.
Siamo stati chiamati in molti modi: sobillatori, eversori, evasori, ma io vi dico che noi
siamo solo dei cittadini che non vogliono più subire senza ribellarsi!
In molti mi hanno chiesto che senso ha manifestare a distanza di un paio di mesi se
non abbiamo ottenuto niente?
Io vi dico che non è assolutamente vero che non abbiamo ottenuto niente. E’ proprio
il contrario. Innanzitutto, se non fosse stato per noi, e non per altri come il Sindaco
ha affermato con spudoratezza, l’ingiusta applicazione del minimo sulle bollette
dell’acqua non sarebbe venuto fuori e avremmo continuato a pagare un prezzo
ingiusto per non usufruire del servizio. A riprova di ciò, l’ufficio tributi ha dovuto
riemettere oltre 5000 bollette sbagliate, segno che eravamo nel giusto. Abbiamo
chiesto l’abbattimento dell’80% delle tariffe della TARES e della TARI che ci spetta di
diritto per il disservizio che la stessa amministrazione ha ammesso minacciando di
fare causa alla Regione. Ci chiediamo perché fare causa se non c’è stato il
disservizio? Ci costringeranno ad impugnare le cartelle di Equitalia che arriveranno
per avere riconosciuti i nostri diritti, ma i nostri amministratori saranno denunciati
per danno erariale, statene certi!!
Abbiamo chiesto più controlli, e come risposta hanno mandato a noi gli ispettori del
lavoro con la polizia municipale! Questo è il senso di democrazia che ha certa classe
politica!
Ma ora non voglio fare polemiche, oggi siamo qui per ribellarci a questo piano di
smantellamento del nostro ospedale, voluto direttamente dal governo nazionale, al
quale il presidente Oliverio può opporsi solo impugnando il decreto del commissario
Scura.
Siamo qui per dire no a questo piano di riordino della sanità calabrese che darà il
colpo di grazia al nostro ospedale, già penalizzato in passato da scelte politiche
insensate e da colpevoli silenzi.
Alcune persone disinformate dicono: “ Se deve funzionare così è meglio che lo
chiudano! ”. Io rispondo loro che: non sapete di cosa state parlando! Chi parla così
non ha capito niente della vita. Non sa cosa vuol dire dovere aspettare l’ambulanza o
l’eliambulanza e ed essa non arriva perché c’è mal tempo. Non sa cosa significa
partire di notte per recarsi a decine chilometri di distanza per raggiungere il pronto
soccorso di un ospedale degno di questo nome. Non sa cosa vuol dire non poter fare
più una TAC, una ecografia senza recarsi in strutture lontano dalla propria residenza.
Non sa cosa significherebbe non poter fare più le analisi vicino casa. Non sa cosa
vuol dire non avere più le consulenze specialistiche a portata di mano. Non sa che
vuol dire recarsi nelle città del nord Italia per curarsi!
Noi siamo per il potenziamento dell’ospedale e degli ambulatori specialistici, per un
servizio CUP più efficiente. E’ uno scandalo dovere aspettare mesi per una semplice
ecografia o una visita specialistica. Noi vogliamo curarci in Calabria e non andare
altrove!
Abbiamo invitato tutti i Sindaci del bacino di utenza compreso quello di Acri, ed
anche il presidente Oliverio, ad intervenire e dire la propria, ma come potete notare
nessuno di loro ha risposto all’appello, avranno come al solito i loro impegni
istituzionali!
Giusto l’altro ieri è venuto a il segretario regionale del PD Magorno a visitare il
nostro ospedale. Una decina di giorni fa è passato il commissario Scura, visto che si
trovava da queste parti, avrà detto: “mah, fammi andare a prendere un po’ in giro
sti montanari!”.
Io credo che tutto questo attivismo improvviso della politica è dovuto al fatto che
non vogliono perdere la faccia, e sia dovuto al fatto che noi abbiamo deciso di
manifestare.
Avere un ospedale generale con servizi funzionanti è essenziale vista la nostra
posizione geografica. Il problema dell’ospedale è legato strettamente a quello della
viabilità. Se avessimo della strade a scorrimento veloce questa manifestazione non
avrebbe ragione di essere. Invece, Acri è isolato. Acri ha bisogno di strade efficienti.
La risposta in passato è sempre stata la stessa: “meglio l’isolamento che la
malavita!”. In un mondo ormai globalizzato questi discorsi sono ormai anacronistici.
Nel 2015 siamo ancora isolati, con due pezzi di strada che non vanno da nessuna
parte. Iniziamo da lì, sollecitiamo i nostri amministratori regionali a finire una strada
degna di questo nome. Il presidente Oliverio in campagna elettorale ha portato come
“cavallo di battaglia” proprio la viabilità. Abbiamo anche due consiglieri provinciali
su 16 “eletti” (si fa per dire), tra cui proprio il Sindaco, cosa stanno facendo per la
nostra città? Forse è una coincidenza che nel momento in cui decidiamo di
manifestare per la viabilità ci dicono che stanzieranno i fondi per finire la galleria,
con i lavori fermi da più di un anno? Credo proprio di no. Una volta finita la galleria,
forse avremo risolto il problema della frana, ma il resto della strada è in pessime
condizioni, ed è pericolosa.
Proprio ieri c’è stato l’ennesimo incidente sulla statale 660. Tutti ormai sappiamo che
quando cadono quattro gocce di pioggia l’asfalto diventa una saponetta e sbandare
è facile!
Noi non ci accontentiamo più delle promesse, adesso vogliamo vedere fatti!
Non esagero con il dire che dovremmo essere la Svizzera d’Italia per quello che
abbiamo da offrire! Potremmo vivere di turismo, di agricoltura, di artigianato, di
cultura, dei prodotti di eccellenza che il nostro territorio produce. Potremmo
proporre, la denominazione di origine protetta per i nostri prodotti. Ci sono già molte
realtà produttive di qualità, che purtroppo sopravvivono a fatica, tra mille difficoltà.
Noi abbiamo chiesto alla politica di rimuovere tutti i vincoli inutili che ci fanno
perdere tempo e denaro, una burocrazia più snella, uno Stato davvero più vicino ai
cittadini.
Stiamo vivendo una crisi terribile, ed ancora non si vede la luce all’orizzonte.
Molti giovani partono, lasciano per sempre la nostra terra. Io ho due figlie, una si
trova a Roma e l’altra in Inghilterra. A volte penso perché lottare? Potrei andarmene
anche io. Forse sarebbe meglio abbassare la testa e tirare a campare. Ma poi non
potrei più guardarmi in allo specchio, non potrei sopportare lo sguardo dei miei
familiari senza vergognarmi. Penso che ognuno di noi, nel proprio piccolo può fare
tanto. Tutti noi insieme possiamo fare tanto. Piccoli gesti, non grandi imprese. Penso
che ognuno di noi deve fare il proprio dovere nell’ambito familiare, lavorativo, e
nella società, con coscienza, perché “siamo tutti sulla stessa barca”!
Noi saremo sempre attenti a come i nostri amministratori si muoveranno. Andremo
a spulciare le carte! Non ci accontenteremo delle spiegazioni ufficiali, insomma non
ci faremo più “infinocchiare”!! D’ora in poi staremo più attenti alle vicende pubbliche
di questo Municipio, ai suoi contorni, e se necessario interverremo in maniera decisa,
non faremo sconti a nessuno!
Ricordatevi, non è il popolo che deve avere paura del proprio governo, ma sono i
governi che devono aver paura del popolo.
Ora mi fermo, ma vi assicuro che fino a quando le forze me lo permetteranno sarò in
prima linea nella difesa dei nostri diritti. Vi ringrazio per avermi ascoltato, vi
abbraccio tutti.
Adesso lascio la parola ad altri più titolati di me a parlare dell’ospedale, perché lo
vive tutti i giorni.