Ruolo di PCA3, proPSA e MRI nella re
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Ruolo di PCA3, proPSA e MRI nella re
Ruolo di PCA3, proPSA e MRI nella re-biopsia in pazienti con sospetta neoplasia prostatica I. Morra, C. Fiori, F. Mele, R. Bertolo, M. Lucci Chiarissi, M. Manfredi, D. Garrou, F. Russo, D. Regge, E. Bollito, M. Papotti, A. Sottile, F. Porpiglia Scopo del lavoro: Nei pazienti con precedente mapping prostatico (MP) negativo e PSA persistentemente elevato, secondo le attuali linee guida si presenta la necessità di ripetere tale procedura invasiva. Ciononostante, la capacità di diagnosticare un carcinoma prostatico (CaP) si riduce progressivamente per ogni MP, con un aumento degli effetti collaterali. Recentemente sono stati sviluppati nuovi accertamenti con la finalità di ridurre il numero di ri-MP come il pro-PSA, il PCA3 e la risonanza magnetica prostatica multiparametrica (mp-MRI). Scopo di questo studio è stato valutare l’accuratezza diagnostica di queste indagini complementari in pazienti con MP negativo e persistente sospetto clinico di CaP e/o PSA elevato. Materiali e metodi: Abbiamo selezionato in maniera prospettica pazienti con un primo MP negativo (12 prelievi) e livelli di PSA elevati e/o sospetto clinico o patologico di CaP (ASAP o HGPIN). Ogni paziente è stato quindi sottoposto a: - misurazione del PSA e pro-PSA sierico; - analisi delle urine dopo massaggio prostatico per la ricerca di markers genetici urinari (PCA3); - risonanza magnetica con studio convenzionale pesato in T1, T2 e in diffusione con successiva analisi dopo iniezione di mezzo di contrasto paramagnetico per via endovenosa (tutte le immagini sono state esaminate da un esperto uroradiologo). Tutti i pazienti sono quindi stati sottoposti a ri-MP (18 prelievi). Abbiamo valutato i valori di sensibilità, specificità, valore predittivo positivo (VPP), valore predittivo negativo (VPN) e accuratezza diagnostica dei test individualmente e in combinazione, per predire la positività per CaP al ri-MP. Risultati: Sono stati arruolati consecutivamente 50 pazienti. L'età media era di 62,5 anni, il PSA medio all'arruolamento di 7,25 ng/ml. Al ri-MP sono risultate positive per tumore 15/50 (30,0%) biopsie. Il limite principale dello studio è rappresentato dal numero limitato di pazienti. I risultati in termini di Sensibilità (Sens), Specificità (Spec), Valore Predittivo Positivo (VPP), valore predittivo negativo (VPN) e Accuratezza (Acc) relativi a PCA3, pro-PSA, MRI e loro combinazioni sono riportati nella Tabella 1 allegata. Discussione: Nella nostra casistica, limitata dal basso numero di pazienti arruolati, PCA3 e mp-MRI hanno dimostrato un’elevata accuratezza diagnostica per il carcinoma prostatico alla re-biopsia. Il pro-PSA non sembra aggiungere ulteriori dati utili alla diagnosi. Conclusioni: I nostri risultati mostrano come il PCA3 sia il test con il più alto VPP mentre il miglior VPN si ottiene dalla combinazione di PCA3 + mp-MRI. Tale combinazione risulta anche la più predittiva per positività al ri-MP.