servirà? - L Atleta

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servirà? - L Atleta
l
Anno V numero 1
Atleta
Liceo
Sportivo:
servirà?
• FABIO SETTA
Nemmeno due anni fa su queste colonne avevamo auspicato la nascita di Accademie
dello sport, delle strutture che
possano far crescere i campioni del domani affinché non si
disperdano. Un po’ sul modello dei campus universitari
negli Stati Uniti. E così accogliamo con piacere la nascita
del Liceo Scientifico Sportivo.
Con piacere sì, ma anche con
riserva. Al posto dello studio
del latino e dell’arte ci saranno “diritto ed economia dello
sport” e “discipline sportive”.
Oltre a riconoscere l’importanza della cultura classica,
questo nuovo indirizzo scolastico, in vigore già dal prossimo settembre, potrà portare
davvero a qualche innovazione di rilievo? Non c’è il rischio
di dare troppo spazio alla teoria e poco alla pratica, soprattutto a Salerno data la mancanza di spazi e d’impianti?
Saranno incrementare le ore
di educazione fisica: ma dove
e come se le palestre scolastiche non sono certo all’avanguardia? La speranza è che
non sia solo l’ennesima innovazione sulla carta di un
Paese che si ricorda degli
sport migliori un mese ogni
quattro anni, ma che possa
davvero far crescere sia la pratica che la cultura sportiva.
Ce ne sarebbe bisogno, come
ci sarebbe bisogno di tanti
altri atleti della caratura
innanzitutto morale di Mario
De Simone. Ci ha lasciato il
nostro campione di taekwondo, lasciando un grande vuoto e il ricordo di un ragazzo
innamorato dello sport.
4
Una sola squadra al comando nella pallamano femminile: la Pdo Salerno. Nonostante una squadra rinnovata con un
gruppo fondato sulle ragazze cresciute nel
settore giovanile, la società di Pispaia
continua a vincere. La Coppa Italia è solo
l’ultimo di tanti trofei
sport
economy.it
il quotidiano online
di Salerno
e Provincia
Giovani leve crescono
gennaio 2013
Mensile di cultura e informazione sportiva
Marino, Milione, Annunziata e Antonacchio conquistano
la medaglia d’argento ai campionati italiani juniores
pag .7
Campione
Addio
Mario De Simone, atleta
eccezionale, ragazzo d’oro:
Salerno perde un fuoriclasse
Mario è un bambino come tanti.
Ama lo sport e ama giocare a calcio.
La mamma, però, preferisce non fargli fare sport sotto la pioggia e al
freddo e così decide di iscriverlo in
palestra. Alla palestra Arbostella,
quella del Maestro Del Guacchio.
“Mario era nato per lo sport” –
ricorda il papà, Matteo. E così, quasi
per caso, che Mario scopre il taekwondo e inizia a diventare quel campione che sarà negli anni. Tanti successi, tanti onori fino poi quando di
fronte si troverà un avversario, contro cui puoi anche combattere al
massimo, puoi anche lottare a denti
stretti fino alla fine, ma puoi poco. E’
il destino, il destino travestito da
brutto male che travolge e ti porta
via. Lasciando un vuoto. Di Mario
resta tanto, restano i trofei ma resta
soprattutto il ricordo di un ragazzo
umile: “Lo ricorderò sempre come un
ragazzo d’oro” - prosegue il padre “ha lasciato una traccia per la sua
umiltà. Era uno di quelli che preferisce far parlare i fatti. Mi diceva sempre: papà, devo dimostrare a me
quanto valgo, non certo agli altri”.
Ma il suo valore sportivo l’ha dimostrato anche agli altri. Nel 1995 è
terzo agli Italiani Juniores; nemmeno
maggiorenne arriva terzo ai nazionali
assoluti forme, vinti poi nel 1998 ed
entra a far parte della Nazionale. Nel
1999 è secondo agli italiani categoria
seniores, niente male per un classe
all’interno
•Pallamano
www.salernitanasporting.it
• Motocicilismo
6
Federico Ferrigno ha appena dieci anni
ma è un grande talento sulle due ruote.
Alla guida della sua Honda nella categoria mini Gp 100 ha già ottenuto ottimi
risultati: “Il mio obiettivo è di diventare
forte come il mio grande idolo,
Valentino Rossi”
1980. Nel 2000 due ottimi quinti
posti, agli europei di Patrasso e alla
World Cup di Lione. Nel 2001 e
nel 2003 è campione italiano ed è quinto ai mondiali sia in Corea
del Sud che in
Giappone. E poi
ancora grandi
risultati alle
Universiadi, agli
europei, i ritiri con la
Nazionale Olimpica,
fino al 2006 quando
vince l’ultimo titolo
italiano.
“Tecnicamente è
stato il numero
uno” - conferma il
padre. E
allora,
lasciata la
carriera
agonistica, Mario
pensa di
voler trasmettere
ai più
piccoli le
sue conoscenze:
“Diceva:
voglio
insegnare ai
bambini di 6, 7 anni. È quella l’età
giusta per iniziare a forgiare i campioni e per carpire i segreti del maestro e aveva già individuato un
ragazzino molto bravo che potrà
fare una grande carriera”. Come
l’ha fatta Mario, come la sta facendo l’olimpionico Carlo Molfetta, suo
grande amico.
Ai funerali non poteva mancare la
medaglia d’oro di Londra. Come
non sono mancati gli amici, i suoi
allievi, la città di Salerno che simbolicamente si è stretta per ricordare il
suo campione.
(red.atl.)
Parliamo di:
Sanda, Tiro al bersaglio,
Pallavolo, Ciaspolada,
Disabilità, Pallanuoto,
Basket in carrozzina,
Atletica leggera
e amore per la natura
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2
l
Atleta
di Salerno
e Provincia
Combattente dentro e fuori dalring
numero
1 gennaio 2013
«Il mio obiettivo per quest'anno è fare bene agli europei di Pancrazio e ai campionati italiani di Sanda»
«In queste discipline può emergere come valore aggiunto la forza interiore delle donne»
• SIMONA AGNES
Quando sale sul ring uno sguardo
di determinazione sottolinea la
voglia di dimostrare il proprio
valore abbattendo con un gancio
di coraggio avversari e ostacoli
all’apparenza insormontabili.
Danzando su quel quadrato per
schivare e assestare i colpi è
diventata una combattente simbolo di quella schiera d’impavide
il mio cuore di gioia e affetto e
dedico anche a loro tutte le vittorie che spero arrivino nel nuovo
anno agonistico”. Il combattimento è una strada difficile da
percorrere, ma allo stesso tempo è
una profonda filosofia di vita.
“Consiglierei a tutte le ragazze di
atlete che si cimentano nel campo
delle arti marziali. “Ho sempre
amato gli sport da combattimento fin da quando ero piccola. A
18 anni iniziai a praticare kickboxing e a 25, con il mio maestro
Italo Mosca, cominciai a combattere. - dice Carmela Pesacane Nel mio percorso ho affrontato
tanti avversari e imparato le tecniche di discipline meravigliose
imparare le arti da combattimento. Una donna ha una grande
forza interiore e in questi sport
può emergere diventando valore
aggiunto durante gli incontri.
Queste discipline insegnano conclude Pesacane - a diventare
combattenti anche nella vita”.
«Il nostro obiettivo è riconquistare la B2»
Fari...sullavittoria
Imbattuta in campionato, l'Orakom Salerno
di coach Infante vince la Coppa Campania
Consiglio
alle ragazze
di provare.
Non abbassare
mai la guardia
è la regola
che ho sempre
seguito
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come il Sanda, la boxe cinese, e
dopo anni di sacrifici le soddisfazioni sono arrivate per ripagare il
duro lavoro affrontato nel corso
degli estenuanti allenamenti. Nel
2007 ho vinto il titolo italiano,
ma non mi sono mai fermata.
Una delle regole fondamentali che
ho seguito è quella di non abbassare mai la guardia, nello sport e
nella vita”. Il 2013 sarà un anno
ricco d’impegni per la combattente di Scafati che segue il suo programma d’allenamento per giungere in piena forma al prossimo
incontro. “Mi alleno tutti i giorni
e alle sei del mattino sono già in
piedi e inizio con la corsa e sono
sacrifici quotidiani che faccio fin
da quando ho iniziato”. L’indomita combattente si prepara
per incrociare i guantoni con le
avversarie al freddo della Russia.
“Per la prossima stagione agonistica ho l’obiettivo di far bene nel
campionato italiano di k1, agli
europei di Pancrazio, mentre a
maggio sarò impegnata nei prossimi campionato italiani di
Sanda. Mi alleno per vincere tutto
e cullo anche il sogno di combattere nella disciplina della MMA,
arti marziali miste, uno stile particolare di lotta che si svolge in ring
rinchiusi dentro delle gabbie”.
Oltre alla sua determinazione
Carmela è spinta anche dal supporto morale di due piccoli e
importanti tifosi. “I miei nipotini
Domenico e Raffaele mi seguono
sempre e fanno il tifo per me.
Sono due bambini che riempiono
• VALENTINA LIGUORI
“E’ la ciliegina su mezza torta.
Ora dobbiamo continuare così”.
Questo il primo commento del
presidente dell’Orakom Virtus
Fari Salerno, Salvatore Albano
dopo il trionfo delle sue ragazze
in Coppa Campania. Un successo
che corona un girone d’andata,
nel campionato di serie C, davvero straordinario: 13 partite, 13
vittorie, solo un punto perso (la
vittoria 3-2 in casa del Centro
Ester a Barra), tre 3-1 poi nove 30, per un totale di 39 set vinti e
soltanto cinque persi: “Il girone
di andata è stato esaltante, ma
ora
dobbiamo
continuare
su
questa
strada.
Siamo a metà del
cammino”.
L’Orakom l’anno
scorso ha militato
in serie B2.
Un’esperienza
non positiva, culminata con la
retrocessione. Poi
è ripartita la cavalcata: ”Non c’è
nessun segreto,
ma solo l’ottimo
lavoro della dirigenza. Abbiamo imparato tanto
da quanto successo nello scorso
campionato e abbiamo avviato
un nuovo progetto, confermando
diverse atlete e inserendo i giusti
tasselli”. Tante vittorie ma anche
tanti allenatori: “Lina Infante è il
nostro terzo allenatore stagionale, anche se va detto che già ad
inizio stagione era lei il nostro
obiettivo. Siccome era legata ad
un’altra società abbiamo battuto
altre strade. Poi quando si è liberata, ci siamo incontrati e siamo
contenti di averla con noi. E’ sicuramente un valore aggiunto”.
Esattamente come giocatrici quali
Vanessa Torrisi, Maria Tenza,
Stefania Abbruzzo, giocatrici
che in serie C fanno davvero la
differenza“.Con loro abbiamo
un accordo biennale, saranno
la base della squadra anche
l’anno prossimo”.
Nella foto in alto, le ragazze
dell'Orakom Virtus
Fari Salerno festeggiano
la storica vittoria della
Coppa Campania
dopo aver battuto la
Fiamma Torrese in finale
l
numero
Atleta
di Salerno
e Provincia
1 gennaio 2013
3
Nella gara maschile si è imposto Mario Albano, rappresentante dell'Ortigia. Terminiello il primo tra i campani
Il tiro a bersaglio subacqueo
Tuffo, carica, mira: fuoco!
Un perfetto mix tra resistenza e precisione, una disciplina molto affascinante e spettacolare:
oltre trenta atleti provenienti da tutta Italia si sono sfidati per il Secondo Torneo Poseidon,
in apnea per colpire il bersaglio sul fondo in pochi istanti tra l'entrata in acqua e lo sparo
• JOSÈ ASTARITA
Un perfetto mix tra resistenza e precisione. In poche battute il tiro al bersaglio subacqueo.
I protagonisti sono un connubio tra dei
provetti Gugliemo Tell e degli Umberto
Pellizzari in versione piscina.
Insomma c’è stato da divertirsi nel II°
Torneo Poseidon che ha visto protagonisti tanti tiratori di tutto lo
Stivale italico.
Una kermesse che alla sua seconda
edizione è riuscita a strappare
applausi e anche la consapevolezza
che si rifarà.
Il Poseidon team della penisola
sorrentina ha svolto pienamente il suo compito. Organizzazione che ha rasentato
la perfezione. Ambiente amichevole e prestazioni al
top da parte degli arcieri subacquei che si
sono sfidati
nella
nuovissima piscina Atlantis di Massa
Lubrense.
La manifestazione che il sodalizio
costiero ha messo su con tanta abnegazione e forza di volontà. Una doppia
validità che è riuscita a smuovere anche
i protagonisti “più pigri”.
Sono giunti da Siracusa, Latina dal
salernitano e da Bergamo
per prendere parte
alla rassegna.
Piscina
di
2 5
metri con
bersagli fissati sul
fondo. Apnea e tiro
tutto insieme appassionatamente a fiato sospeso.
A Massa Lubrense si è scelto il campione regionale
della Campania nelle tre
discipline di cui si compone il tiro al bersaglio
subacqueo e gli atleti
hanno maturato
punti per i campionati Italiani
del prossimo
giugno a Lignano Sabbadoro.
A scendere in vasca oltre 30 atleti di
tutta Italia. Senza alcuna emozione,
imbracciato il fucile si è partiti alla
ricerca del centro giusto. Tuffo, carica,
mira e fuoco. Tutto in pochi attimi per
rientrare nel tempo imposto e piazzarsi
al vertice della propria categoria.
Tiro Libero, Biathlon e Staffetta queste
le gare in cui si sono dati battaglia i
tiratori scelti dell’acqua. Fucili caricati
con basse atmosfere per utilità di carica e precisione alla fine per tutti un
sorriso e una boccata d’ossigeno dopo
lo sforzo in apnea.
Ad imporsi nel Tiro Libero maschile è
stato Marco Albano del Csa Ortigia
con 3345 punti su Roberto Melluzzo
(Ocean Sub) e Giuseppe Meduri (Club
Brescia). Antonio Terminiello, che
giocava in casa, ha vinto il titolo di
campione Regionale di specialità chiudendo in sesta piazza a pari punti con
Antonio Mario. Nella stessa specialità
vittoria Esposito Chiara su Lattao
Alessia e Bertin Ania dell’Astrea.
Trespecialitàmozzafiato
Tiro libero,
Biathlon
e Staffetta:
regole simili
ma livelli
di difficoltà
differenti.
Due manches
tra nuoto,
respirazione
e immersione
Sono tre le discipline che fanno
parte del tiro a bersaglio subacqueo. Tutte difficili con
regole simili, ma allo stesso
tempo diverse. Le classifiche
alla fine si differenziano tra
maschile e femminile. Gare a
squadre e singole. Insomma
alla fine c’è da divertirsi.
Se Luca Carboni cantava “Ci
vuole un fisico bestiale” per
questo sport in particolare è
quanto mai confacente alla
realtà.
Tiro Libero – La gara si svolge
su due manches nelle quali gli
atleti dopo una fase di immersione raggiungono una distanza di 3 metri dal bersaglio spa-
rano la propria asta per centrare il bersaglio posto su un
fondo di paglia. La posizione
dell’atleta in attesa dell’inizio
della prova deve essere dietro
la linea di partenza: l’atleta
raggiunge la linea di tiro in
superficie. La manche si conclude quando l’atleta, eseguiti
tutti i cinque tiri, riemerge con
la testa e ritorna con il fucile
subacqueo, effettuando il percorso in superficie, oltre la
linea di partenza, alzando la
mano e fermando il tempo.
Al termine della manche il
Commissario o i Commissari
(a seconda di quanti sono)
comunicano al Direttore di
«Una vittoria sotto tutti gli aspetti»
È andata bene, anzi benissimo
la seconda edizione del Trofeo
Poseidon. La compagine della
penisola sorrentina non può
che essere soddisfatta sia per la
presenza di atleti giunti da
tutta Italia, sia per i risultati
agonistici raggiunti. “La cosa
fondamentale riguardava l’organizzazione e i diversi attestati di stima che Federazione a
atleti ci hanno fatto ci rendono
felici - spiega Antonio Mario -.
Tutto è andato per il verso giu-
sto e ringraziamo anche i
gestori della piscina Atlantis
per la disponibilità che hanno
dimostrato”.
Il Poseidon team che annovera
tra gli altri anche atleti del
salernitano si è aggiudicato il
titolo di Campione regionale
nel tiro libero, nel biathlon e
nella staffetta. Un successo
sotto tutti i punti di vista.
“Sotto l’aspetto agonistico siamo contenti di aver ottenuto
più di un titolo regionale -
ammette il presidente del sodalizio costiero -. Era un aspetto secondario anche se
potrebbe non sembrare così.
L’importante era vincere sotto
l’aspetto organizzativo”. Si è
aggiunta un’altra edizione e si
confida che in futuro possano
essercene altre. “Si spera che
l’anno prossimo si sarà ancora
qui per la terza edizione e che
si possa ripetere quanto di
buono fatto quest’anno ”, conclude il presidente Mario.
Nella staffetta titolo campano al
Poseidon team che ha chiuso la rassegna al terzo posto. Vittoria alla compagine dell’Astrea 1 su emozioni Blu.
Ad imporsi nella gara del Biathlon
maschile è stato ancora una volta
Albano Marco che ha preceduto nell’ordine Melluzzo Roberto e Meduri
Giuseppe.
In pratica
un monop o l i o
quello dei
tre atleti nelle discipline del sesso forte.
Nel Biathlon a tinte rosa podio invertito rispetto alla gara del Tiro Libero.
Lattao Alessia si piazza sul gradino più
alto del podio, mentre Bertin Ania scala
una posizione e ottiene la seconda
pizza, la giovane Esposito Chiara chiude al terzo posto.
Il II Torneo Poseidon non è finito al
“triplice fischio finale”. La macchina
organizzativa aveva previsto per tutti
un lieto dopo gara. Archiviate le premiazioni di rito della kermesse tutti gli
atleti presenti alla manifestazioni ed
accompagnatori hanno chiuso l’esperienza costiera con un grande terzo
tempo goliardico a tavola.
Gara, con alzata del braccio, il
termine della prova. Ogni
infrazione accertata dovrà
essere segnalata dal Commissario o dai Commissari al
Direttore di Gara con un’alzata della mano.
Biathlon - Nuoto e precisione
per quel che concerne questa
disciplina del tiro a bersaglio
subacqueo. Al via dello Starter,
l’atleta si immergerà e raggiungerà la linea di tiro in immersione. L’atleta può caricare il
fucile subacqueo soltanto dopo
il passaggio della testa dalla
linea di partenza o durante il
percorso in immersione o
davanti alla linea di tiro. Dopo
avere tirato al bersaglio, l’atleta ritornerà, sempre in immersione, dietro la linea di partenza e, compiendo almeno un
atto respiratorio, eseguirà nuovamente lo stesso percorso fino
all’esaurimento dei cinque tiri
previsti su cinque bersagli. La
manche si conclude quando
l’atleta riemerge con le vie
respiratorie e con il fucile subacqueo oltre la linea di parten-
yoga
pilates
shiatsu
chikung
tai ji quan
rebirthing
m
ediazione
psicosom
atica
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usicoterapia
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za, mantenendo la testa e il
braccio tesi verso l’alto.
Staffetta - Ogni squadra potrà
essere formata da un minimo
di due atleti ad un massimo di
tre. Al via, il primo atleta raggiunge la posizione di tiro in
immersione, portando con se il
fucile subacqueo, che può essere caricato anche durante il
percorso o sulla posizione di
tiro. Raggiunta la posizione di
tiro, l’atleta deve eseguire il
tiro. Dopo avere eseguito il
tiro, l’atleta deve tornare in
immersione dietro la linea di
partenza e, dopo averla superata, deve toccare, in modo visibile, sulla superficie dell’acqua,
la mano del secondo atleta che
effettuerà il medesimo percorso del primo, lo stesso vale per
la prestazione del terzo atleta.
La prova si conclude quando i
tre atleti hanno eseguito due
tiri ciascuno oppure, nel caso
di una staffetta con due soli
concorrenti, quando i due atleti hanno eseguito tre tiri ciascuno, fino all’esecuzione del
sesto tiro.
4
l
Atleta
di Salerno
e Provincia
Pdo Salerno, fatta per vincere
numero
1 gennaio 2013
Il patron salernitano: «Abbiamo intrapreso un nuovo ciclo e i risultati ci stanno dando ragione»
Con una formazione rinnovata e imperniata sulle ragazze cresciute nel settore giovanile
la società del presidente Pisapia conquista la coppa Italia confermandosi la numero uno
• STEFANO SABLONE
Anno nuovo ma abitudine vecchia. E quale abitudine migliore
che la vittoria. Il 2013 si è aperto
re ai più distratti che dopo la decisione di rinunciare alla macedone
Crvenkoska scendiamo in campo
senza neanche una straniera a
referto”. Una scelta che sta
Sei ragazze
in nazionale?
È la prova
che questo club
sta lavorando
in modo serio
e professionale
nel segno della Pdo Salerno che
ha conquistato il giorno dell’epifania la Coppa Italia. Dinanzi al
proprio pubblico le ragazze di
coach Nasta hanno sbaragliato la
concorrenza superando al termine di una tre giorni di grande pallamano il Sassari con il punteggio
di 24-23. E’ stata questa manifestazione l’ennesima conferma dell’ottimo lavoro della società salernitana da anni ai vertici italiani.
Una società che ha saputo cambiare ma senza perdere la voglia
di vincere. E dopo lo scudetto
perso per un soffio l’anno scorso
il presidente Pisapia ha deciso di
cambiare rotta. Vincere con una
super squadra è bello, ancora più
bello è trionfare quando gran
parte del roster è composto da
ragazze cresciute nel settore giovanile. E i risultati si sono già
visti: due dei tre trofei della stagione sono già finiti nella bacheca
della società salernitana: “Ci
siamo adeguati al periodo che
tutti noi degli sport cosiddetti
minori stiamo vivendo. Ci sono
problemi economici” – spiega il
presidente Pisapia – “e la nostra
politica societaria si è adeguata,
ma non abbiamo affatto ridimensionato i nostri piani. Abbiamo
deciso, fin dallo scorso anno, di
intraprendere un nuovo ciclo, un
nuovo percorso tecnico e i risultati ci stanno dando ragione.
Riuscivamo a vincere e a competere ad altissimi livelli quando
c’era la possibilità di schierare tre
straniere e la musica non è cambiata neanche quando si è deciso
di abbassare questo limite. Anzi –
aggiunge – mi fa piacere ricorda-
pagando, una scelta da appoggiare in toto, ripagata con l’ennesimo trionfo: “Non credevo di soffrire così tanto. E’ stata dura
avere la meglio di Sassari, che
nelle precedenti gare non aveva
brillato. Abbiamo sofferto la loro
fisicità - prosegue Pisapia - oltre a
commettere qualche errore di
troppo. Qualche pezza l’ha messa
Monika, qualche altra Pina
(rispettivamente Pruenster e
Napoletano nda) e abbiamo portato a casa l’ennesimo trofeo”.
Passano gli anni, la squadra perde
per strada le sue stelle (Pavlyk,
Vjunaite e Crevnkovska solo per
citare quelle andate via quest’anno) ma le vittorie arrivano sempre. Ma qual è il segreto della
Pdo: “Uno dei segreti è l’intuito
professionale di Lino Loria.
Faccio un esempio: tre anni fa
ingaggiò Monika Pruenster dalla
serie A2, questa estate per lei ci
sono giunte richieste dalla
Germania. Se non l’avesse scovata lui, forse non si sarebbe mai
mossa dal suo paese. E poi l’impostazione del settore tecnico che
parte non dall’alto ma che si basa
sul settore giovanile. Infatti il
nostro allenatore Giovanni Nasta
(sia coach della prima squadra
che responsabile del settore giovanile nda) segue gli allenamenti
dei bambini di 4 anni come quelli della prima squadra”. E la
prima squadra sta diventando
serbatoio importante anche della
Nazionale italiana. Ben sei le atlete del team allenato da Giovanni
Nasta che sono state convocate
per un collegiale che si svolgerà in
Francia, a Nizza, in preparazione
dei XVII Giochi del Mediterraneo
in programma a Mersin (Turchia), dal 20 al 30 Giugno. Alle
“veterane” Pruenster, Federspieler, Ettaqui e Coppola si sono
aggiunte Pina Napoletano (all’esordio) e Guendalina Madella.
“Siamo particolarmente orgogliosi per la convocazione di così
tante atlete - dice il presidente
Mario Pisapia - la dimostrazione
che a Salerno si sta lavorando in
maniera seria e professionale. La
speranza è che la Nazionale possa
ottenere risultati importanti per
dare vanto, lustro e prestigio a
tutto il movimento. E attenzione conclude Pisapia - mi fa piacere
immaginare che fino alla data
delle convocazioni finali per i
Giochi del Mediterraneo qualche
altra nostra atleta possa mettersi
in evidenza aumentando il contingente della PDO in azzurro”.
«Correre, superando i limiti»
«Il mio obiettivo ora è allenare e crescere i futuri talenti come Antonello Landi e Alessia Amore»
Luigi Pastore, il campione salernitano di Ciaspolada, svela i suoi segreti:
«La corsa è alla base di tutto, per me è diventata anche metafora di vita»
• ANGELO DE NICOLA
Su un tracciato innevato che si estende fin
dove occhio può vedere l’atleta con le racchette ai piedi affronta la lunga ed estenuante
corsa verso il traguardo con passione per lo
sport nel cuore e forza di volontà, che lo spinge lì dove nessun altro potrebbe arrivare.
Questo è in sintesi il fascino che rapisce l’appassionato della ciaspolada, la corsa con le
racchette da neve organizzata a gennaio nella
Val di Non, in Trentino: “Sono sempre stato
appassionato di corsa e podismo in generale e
gradualmente mi sono avvicinato alla ciaspolada con l’esordio nel lontano 1988, – dice
Luigi Pastore, detentore del record maschile
di vittorie nella competizione – Correvo e
corro tutt’ora ogni giorno e decisi alla fine
degli anni Ottanta di partecipare a questa
gara”. L’esordio per il corridore salernitano è
di quelli che non si dimenticano: “Non
dimenticherò mai la gara in Trentino dell’88
dove vinsi la mia prima ciaspolada, iniziando
così la mia storia anche in questa disciplina”.
Pastore è l’attuale detentore del record di vittorie, ben cinque con gli altri successi nelle
edizioni ’93-‘94 e ’96-’97: “Partecipare alla
ciaspolada per me è una sorta di rito e continuo ad andare ancora oggi”. Le sfide in
Trentino hanno regalato il record di vittorie
all’uomo venuto dal mare e gli hanno consentito di realizzare anche un sogno. “Sì, oggi il
mio obiettivo è allenare i futuri talenti della
corsa. Ho avviato alla ciaspolada due ragazzi
molto promettenti: Antonello Landi, già
medaglia di bronzo vinta sulla mezza maratona ai mondiali junior e poi Alessia Amore
di Cava de’ Tirreni in collaborazione con il
padre Marcello, che è sempre al suo fianco”.
L’altro sogno è importare nella sua città natale la tradizione della ciaspolada:. “Mentre mi
allenavo mi è venuta l’idea - prosegue Pastore
- quando mi chiesero come potevo io atleta
del Sud competere sulla neve, risposi che il
segreto è correre sulla sabbia. Da qui mi
venne l’idea di organizzare a Salerno una
corsa di ciaspolbeach”. L’invito ai futuri atleti. “Tutti i ragazzi che sono interessati possono inviarmi adesioni all’indirizzo email
[email protected], di base i ragazzi
devono essere appassionati alla corsa in primis e dopo si arriva alla competizione della
ciaspolada. Bisogna sacrificarsi molto allenandosi quotidianamente correndo sempre.
La corsa è alla base della preparazione di ogni
sport e nel mio caso è diventata anche una
metafora di vita. Correre superando i propri
limiti - conclude Pastore - è uno degli insegnamenti più importanti”.
Atleta
«Lo sport può abbattere le barriere»
l
numero
di Salerno
e Provincia
1 gennaio 2013
5
Programmi e obiettivi di Carmine Mellone, presidente del comitato regionale paralimpico:
«Vorrei provare a coinvolgere sempre più giovani, ne trarrebero un grandissimo vantaggio»
• MARIACATERINA SCARPETTA
Una personalità carismatica e
decisa quella di Carmine Mellone, presidente del Comitato
regionale paralimpico, impegnato
nel mondo dello sport per i disabili da trent'anni.
“Sono sempre stato appassionato
dello sport ma non avrei immaginato un percorso nel mondo delle
disabilità” afferma il presidente
con tono ancora incredulo.
Ed infatti quello che inizialmente
era solo un progetto che vedeva
come protagonista il basket in
carrozzina, passo dopo passo, lo
ha coinvolto incominciando così
a prendere forma quella che oggi
è una delle fonti di soddisfazione
più importanti della sua vita. La
Campania è una regione con
molte difficoltà dal punto di vista
ambientale ed economico e questo si rispecchia nell'ambito dello
sport ed in maniera ancora più
imponente in quello per i disabili.
È per questo che oggi le attività
paralimpiche sono gestite sia da
società sportive che da società
legate al mondo della solidarietà
al servizio dello sport per i diversamente abili.
Tanti ragazzi
con la pratica
sportiva
hanno superato
difficoltà
e forme
di discriminazione
Non è affatto semplice riuscire,
infatti, ad organizzare e gestire
un'attività così importante ma
allo stesso tempo molto impegnativa, in seguito a ciò le trentacinque società cercano ogni giorno,
ponendosi sempre nuovi obiettivi,
di soddisfare con sport e strutture
adeguate i diversi tipi di disabilità.
“Non si ritrova un'unica e sola
problematica – spiega il presidente Mellone – esistono disabilità
mentali con conseguenti problemi
psicologici, disabilità fisiche legate a malformazioni dalla nascita
oppure a successivi incidenti, di
cecità e infine sordità.”
Appare chiaro, dunque, che di
fronte ad un così variegato
mondo non può esserci una sola
soluzione.
“A Salerno - continua - abbiamo
la fortuna di avere già centri all'avanguardia per non vedenti,
diverso è purtroppo il caso dei
ragazzi con disabilità fisiche che
necessitano di ampi spazi e quindi di una spesa elevata che in un
momento di crisi e di tagli come
questo, è difficile sostenere.”
Anche i disabili quindi partecipano a questo momento di attesa,
con la speranza che i tempi non
siano estremamente lunghi.
I ragazzi diversamente abili infatti non hanno solo piacere di fare
sport ma soprattutto ne hanno
bisogno. Tramite lo sport vengono in contatto con un mondo che
li rende autonomi, li integra nella
società permettendogli di svelare
anche la propria personalità, la
propria competizione, la propria
voglia di gareggiare e di stare con
gli altri.
“Gli atleti disabili si sottopon-
gono a cicli di allenamenti, a
grandi sforzi fisici, a sacrifici
costanti proprio come un qualsiasi atleta normodotato” sottolinea il presidente.
Testimonianza di ciò sono i nomi
di coloro che ce l’hanno fatta ad
arrivare sul podio portando su di
esso con fierezza anche tutta la
loro disabilità: Annalisa Minetti,
Alex Zanardi e tanti altri campioni italiani. Appartengono invece
alla nostra regione la napoletana
Imma Cerasuolo, presente nel
consiglio del CIP, vincitrice di due
argenti alle gare dei Campionati
del Mondo 2002 e due medaglie
alle Paralimpiadi di Atene nel
2004 con nuoto paralimpico.
Non è la sola infatti anche
Emanuela Romano ha gareggiato
nelle Paralimpiadi a Londra nella
stessa disciplina della sua compaesana e anche il casertano
Nicola Molitierno, seppure in
altro ambito, continua nell'impegno sportivo anche dopo aver
Acquamare insieme a canestro
La Crazy Ghosts Battipaglia di Spinelli è entrata a far parte del progetto:
«Un legame importante per la nostra attività in campo sportivo e sociale»
• CARLA POLVERINO
La Crazy Ghosts Battipaglia, che milita nel campionato di serie B,
girone C, di basket in carrozzina, ha cambiato denominazione,
diventando “Progetto Acquamare”. Una fusione di sport integrato
ad ampio raggio.
“Un legame necessario e importante per noi - ha dichiarato il presidente della squadra battipagliese Vincenzo Spinelli - che ci ha permesso di
perfezionare l’iscrizione al campionato di serie B. Inoltre, per la prima
volta dal 1999, anno di nascita della società, ci sono i presupposti per
coinvolgere i salernitani nella pratica del basket in carrozzina attraverso la realizzazione di una squadra di minibasket che prenda parte al
torneo giovanile”.
Intanto, il campionato di serie B è iniziato e il team del patron Spinelli,
ha già messo in cascina i primi punti utili: “Un avvio non semplicissimo per noi - ha detto Spinelli - anche perché il girone C in cui siamo
stati inseriti, è una sorta di A2 con tante squadre importanti che ambiscono al salto di categoria. Mi riferisco ad esempio alla Lottomatica
Lazio, al Santa Lucia che ha vinto 20 scudetti e partecipa al campionato di serie B esclusivamente per far crescere i giovani del vivaio, al
Napoli, la nostra rivale storica che ci ha battuti in questo avvio di campionato. Insomma, un insieme di squadre sicuramente competitive che
si daranno battaglia fino all’ ultimo. Il nostro obiettivo, in questo torneo, è quello di rientrare nel giro delle prime quattro classificate.
Impresa difficile - continua Spinelli - ma non impossibile anzi, direi
assolutamente alla nostra portata giacchè anche il nostro roster è composto da ottimi giocatori che si sono già messi in evidenza in queste
prime battute del campionato”.
Nonostante le difficoltà legate alla mancanza di fondi per affrontare le
spese gestionali e di campionato, Spinelli è moderatamente ottimista:
“I problemi in parte sono stati superati, ora cercheremo di dare visibilità alle rispettive attività del progetto. Il tutto finalizzato a un maggiore
coinvolgimento degli sponsor che permetterebbe una tranquilla gestione economica”.
La squadra battipagliese utilizza per gli allenamenti il Palazauli di
Battipaglia, in co-gestione con la Polisportiva Battipagliese.
“Non è escluso però - dice Spinelli - che la squadra possa in futuro trasferirsi a Salerno per gli allenamenti e l’attività agonistica…”
Magari in serie A2…In bocca al lupo!
raggiunto i quaranta anni.
“Consiglierei di intraprendere
uno sport a chiunque - ribatte
Mellone - ancor di più ad un
diversamente abile. Nel corso
della mia carriera ho visto tanti
ragazzi trarre vantaggio da questo, sia dal punto di vista sociale
che da quello psicologico, infatti
non sono pochi coloro che hanno
vinto quelle difficoltà e forme di
discriminazione che in alcuni
ambienti, anche lavorativi, ancora purtroppo si riscontrano.”
Lo sport infatti riunisce ma
soprattutto permette di abbattere
le barriere del pregiudizio ponendo tutti sotto la stessa luce.
Risulta evidente quindi quanto
sia importante il lavoro di tutte
le società che permettono la
costruzione e il mantenimento in
maniera concreta delle strutture
specializzate. Lo stesso presidente infatti ammette di non avere
sogni nel cassetto che riguardano la sua persona.
“Il mio è un percorso di servizio
per lo sport. Obiettivi personali
ne ho ben pochi, spero solo di
poter ancora una volta sentirmi
utile mettendo a disposizione
degli altri la mia esperienza, la
specificità raggiunta in questo
campo nel corso degli anni in
modo da poter assistere alla realizzazione di grandi progetti.”
Ma forse un desiderio il presidente ce l'ha e quando sembra
aver quasi concluso aggiunge:
“Vorrei vedere sempre più
diversamente abili che praticano
sport. Sono sicuro che tutto il
tempo che si sta dedicando a
tutto ciò, non sia vano.”
Moffa Team
6
Atleta
La passione corre sulle due ruote
l
numero
di Salerno
e Provincia
1 gennaio 2013
Casco e tuta integrale gareggia con la sua Honda nella categoria mini Gp 100 battendo ragazzi più esperti di lui
Ad appena dieci anni Federico Ferrigno è una delle promesse del motociclismo italiano:
«Il mio sogno è di diventare bravo e veloce come il mio grande idolo Valentino Rossi»
• TITTI GIORDANO
Di certo il mondo delle due ruote
non è conosciuto da tutti. A volte,
sulle autostrade vediamo sfrecciare centauri dal volto nascosto, che
ammiriamo perché sanno guidare
grandi moto che solo gli appassionati del settore possono conoscere. Un mondo di adulti, quindi, che affascina da sempre anche
tutti gli adolescenti che sognano
ad occhi aperti di salire in sella ad
una fiammante moto. Per molti
questo resterà un sogno giovanile
ma per Federico Ferrigno, oggi,
questa è la realtà. Giovanissimo,
il 21 dicembre scorso ha compiuto 10 anni, Federico ha un talento naturale nel guidare l’Honda
mini GP 100 che fa di lui una
Nel 2011 ha
vinto il titolo
regionale,
mentre nel 2012
è arrivato 4°
nel campionato
nazionale
20
%
sicura promessa di questo particolare mondo delle due ruote. A
vederlo con tuta, casco integrale,
guidare in pista una moto che ha
solo dimensioni ridotte rispetto a
quelle dei piloti da corsa, si
ammira la bravura ed il coraggio
che è equivalente a quello dei
genitori che con lui vivono i
momenti salienti delle gare.
Nonostante la giovane età, il
nostro campione salernitano, che
oggi gareggia con ragazzi di alcuni anni più grandi di lui, ha alle
spalle già quattro anni di allenamenti e gare nel vivaio dell’Honda, famosa e storica casa costrut-
trice di moto giapponesi fondata
dal genio creativo di Soichiro
Honda nel 1946, la cui produzione mondiale nell’anno 2009
aveva raggiunto la stratosferica
cifra di 180 milioni di esemplari
venduti. Una casa che ha progettato la moto GP 100, che è in
dotazione anche al giovane
Federico, per i ragazzi tra i 10 ed
i 16 anni avviati al professionismo. Una velocissima moto da
competizione in miniatura con un
motore a 4 tempi, 1000 cavalli di
cilindrata, 5 marce, 14 cavalli di
potenza. Dotata di un telaio d’acciaio è una moto molto equilibra-
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Salerno – Italy
Una casa in centro a Pontecagnano,
immersa nel verde,
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centro di tutti i servizi,
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una casa esclusiva dove vivere.
Ultimi appartamenti disponibili,
un'occasione unica per chi si vuole bene.
ta e che raggiunge, in pista, la
velocità massima di 140-150 km
orari. Una due ruote, quindi, che
abitua i giovani centauri a prendere dimestichezza con il loro
futuro da professionisti. Federico,
infatti, nel 2011 è stato campione
regionale in sella alla Mini Moto
e poi nel 2012 su una GP 100 ha
gareggiato nel campionato italiano che ha fatto tappa a Sarno,
Agrigento, Milano, Ortona, Viterbo e Latina, risultando quarto
su una ventina di partecipanti. Ed
ancora, all’Eicman, la fiera più
grande d’Europa di moto, è stato
l’unico rappresentante del Sud ad
aver vinto una bella coppa, messa
in palio dall’Honda Italia. Questi
traguardi, sono però, come sempre, frutto del talento ma anche di
duri allenamenti che vengono
fatti dal nostro giovane campione
sui circuiti di Sarno o Battipaglia
che sono stati realizzati simili
quelli nazionali dove piloti italiani come Valentino Rossi regalano, agli spettatori, momenti di
altissimo sport agonistico.
A vedere il piacere con cui
Francesco sale a cavallo della sua
moto, è d’obbligo chiedergli cosa
vuole fare da grande e naturalmente lui risponde: “Voglio
diventare bravo come Valentino
Rossi”, dimostrando di avere le
idee chiare nonostante la giovane
età e di voler proseguire in questo
percorso sportivo.
Certo, questo non è uno sport che
possono praticare tutti e non
solo perché occorre avere talento
ma anche per i costi elevati delle
iscrizioni ai vari campionati.
Atleta
7
Sulle vie dei sentieri Poker d’assi
l
numero
di Salerno
e Provincia
1 gennaio 2013
A conquistare il primo posto l’agropolese Danilo Palmieri
Brilla la Nuova Polisportiva Bellizzi
Dalle scale di San Nicola, per il borgo antico di Albori
fino al santuario: che successo per la Vietri e dintorni
Argento per quattro salernitani
ai Campionati Juniores di Karate
• BARBARA TROTTA
Nel karate a livello giovanile la
provincia di Salerno continua a
sfornare talenti e ad ottenere
grandi risultati. Al 26° Cam-pionato Italiano - Rappresentative
Regionali juniores, seniores e
cadetti maschili e femminili si è
avuto l’ennesima conferma. Erminio Annunziata, Sara Antonacchio, Francesco Marino e
Mara Milione sono stati grandi
protagonisti, conquistando la
medaglia d’argento, laureandosi
vice campioni d’Italia. An-nunziata è di San Marzano sul Sarno,
gli altre tre sono atleti della
Nuova Polisportiva Bellizzi, una
società che gara dopo gara conferma il proprio lavoro, dimostrando quanto un progetto
improntato sui giovani, può portare grandi soddisfazioni. Grande
to strepitoso che lascia presagire
un futuro a dir poco roseo per
questi atleti giovanissimi ma già
vincenti. “La soddisfazione è
grande - ha commentato il Presidente della Nuova Polisportiva
Bellizzi Sonia Doto - “anche perché è la prima gara del nuovo
anno e come si dice chi ben incomincia è a metà dell’opera. Per
noi cominciare bene è di buon
auspicio anche in considerazione
che gli sforzi fatti dai nostri
ragazzi meritano una gratificazione, indispensabile per affrontare
allenamenti tanto duri quanto
altamente specialistici”. “Dopo
una gara del genere - afferma
Pietro Antonacchio tecnico della
società presente alle gare nella
duplice veste di spettatore e di
genitore - “l’unica cosa da poter
la soddisfazione dei tecnici del
Centro Tecnico Regionale federale che li hanno preparati, Enzo
Morbillo e Mimmo Doria che in
poco più di un mese sono riusciti
ad assemblare le due rappresentative portandole davvero a un
passo dallo storico titolo nazionale. Sia nella competizione femminile sia in quella maschile la
selezione campana si è fermata
proprio sul più bello, a un passo
dal titolo, ma considerato l’impegno di atleti e tecnici e il poco
tempo a disposizione avuto per
allenarsi insieme, aver conquistato l’argento è davvero un risulta-
fare è ringraziare i tecnici che
hanno creduto in loro e chi ha
permesso loro di partecipare in
rappresentanza della nostra
regione che nell’ordine sono il
Presidente del Settore Karate
Nicola Mirabella e il Direttore
tecnico dei Ctr, il salernitano
Maestro Antonio Bracciante, ma
soprattutto i genitori che supportano i ragazzi in ogni dove con
notevoli oneri anche economici”.
Correre su per ripidi sentieri di
montagna, attraversare torrenti e
orientarsi nel bosco, dove il percorso è a volte indicato solo da
coloro che ti precedono o dalle
loro orme: questa è la Vietri e dintorni trail, gara che unisce la bellezza dell’atletica leggera all’amore per la natura e che è organizzata dal Comitato provinciale della
Fidal di Salerno, dal Csi di Cava
De Tirreni e dalla FICr Salerno,
con la collaborazione del
Comune e di associazioni locali.
A Dragonea il venti gennaio scorso circa centotrenta atleti si sono
posizionati sul nastro di partenza
di questa singolare manifestazione, che si svolge sulle suggestive
“vie dei sentieri”. Non li ha spaventati né il tempo grigio, né il
fango sul percorso, né il clima
invernale. Li aspettavano dieci
chilometri di corsa, di cui solo il
primo in area urbana. Dopo la
discesa delle scale di San Nicola e
il passaggio per gli stretti vicoli
del borgo di Albori, i partecipanti hanno imboccato il sentiero 03
verso la sorgente del Cesare, per
Un percorso
affascinante:
dieci chilometri
immersi
nella bellezza
della natura
incontaminata
poi proseguire per Cappella
Nuova, Capodacqua, Vallone
Bonea e arrivare, infine, al
Santuario di San Vincenzo di
Vietri. Hanno tagliato per primi il
traguardo
Danilo
Palmieri
dell’Atletica Agropoli che ha realizzato un tempo di 55’ 47’’,
seguito da Daniele Caprio
dell’Ars Amatori Running Sele e
da Alessandro Di Maio della
Napoli Nord Marathon. Tra le
donne a vincere è stata Francesca
Lentini dell’associazione “Il
Campino”, mentre Michelle
Hushion della Ideatletica Aurora
ha conquistato il secondo posto e
Morgane Petitjean delle Piume
Nere di Napoli il terzo.
All’arrivo, poi, ci sono stati
momenti di preoccupazione per
un atleta che non lo aveva raggiunto. Il trailer aveva sbagliato
percorso ad una biforcazione
dell’Alta Via dei Lattari e i soccorritori l’hanno trovato nei pressi dell’Abbazia benedettina.
«Tutto è bene quel che finisce
bene» ha commentato l’organizzatore Alberto Liguori.
Ad accompagnare la gara c’è
stata anche una passeggiata di
circa tre chilometri per una cinquantina di amanti del trekking
che, guidati da Carmine Amato
dell’associazione Raito 80, hanno potuto ammirare le meraviglie di questo territorio, il passaggio della gara dalla località
Turino e il museo della ceramica
a Villa Guariglia.
(red.atl.)
Nella foto in alto: Francesco
Marino, Mara Milione, Erminio
Annunziata e Sara Antonacchio
«Raccogliamo il frutto di anni di lavoro. Il nostro fiore all’occhiello saranno i campioni d’Europa Dolce e Vassallo»
Rari Nantes, giovani, forti e... salernitani
Rinnovate ambizioni e tanta voglia di far bene per il club giallorosso del presidente Gallozzi
che quest’anno ha allestito una squadra interamente composta dai ragazzi cresciuti nel settore giovanile
Squadra rinnovata, rinnovate ambizioni, progetti che
mirano al top. E’ ripartita la Rari Natens di Salerno, storico sodalizio salernitano, che partecipa al campionato
maschile di serie A2 di pallanuoto. La vera novità di quest’anno è di natura marcatamente territoriale. . Infatti,
dopo tanti anni il presidente del club, Enrico Gallozzi, ha
allestito una compagine composta interamente da giocatori salernitani, cresciuti nel vivaio del club giallorosso:
“Siamo orgogliosi che la prima squadra sia composta inte-
l
Atleta
di Salerno e Provincia
Mensile di cultura e informazione sportiva
Fabio Setta
Angelo De Nicola
Gianpiero Scafuri
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Direttore responsabile
Caporedattore
Direzione via Giulio Pastore, 17 84100 Salerno
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red.atl.
Autorizzazione del tribunale di Salerno n. 20/2009 del 29-04-2009
Stampa Arti Grafiche Capozzoli via Irno, snc loc. Sardone
84098 Pontecagnano Faiano Salerno
ramente da atleti salernitani. Inoltre anche il nuovo tecnico, Mario Grieco che ha preso il posto di Bozo Vuletic, è
di Salerno” - ha dichiarato il presidente giallorosso,
Gallozzi – “Ora raccogliamo i frutti di più di dieci anni di
lavoro. Stagioni dedicate alla crescita del nostro vivaio che
rimane sempre il punto cardine della nostra società. Anche
quest’anno, infatti, oltre la prima squadra ci sono tutte le
formazioni del settore giovanile che stanno facendo benissimo”. Fiore all’occhiello della rosa giallorossa sono sicuramente Vincenzo Dolce e Gabriele Vassallo, che hanno
vissuto un’estate da protagonisti con la Nazionale. Insieme
hanno vinto l’oro europeo con l’under 19. Poi Dolce in
Australia ha vinto anche il titolo mondiale con la formazione under 18. E’ naturale che proprio i due nazionali, già
molto richiesti sul mercato da club di serie A1, avranno il
compito di trascinare la squadra in questa stagione:
“Quest'estate ci siamo tolti delle grandi soddisfazioni con
i successi internazionali dei nostri Gabriele Vassallo e
Vincenzo Dolce” – ha dichiarato la vicepresidente del club
Ester Rossi – “spero sia solo il primo passo verso traguardi sempre più ambiziosi”. Il campionato non è partito nel
migliore dei modi ma la stagione è lunga e i giovani ragazzi di patron Gallozzi sapranno togliersi grandi soddisfazioni: “Ho visto crescere tutti i ragazzi che sono in prima
squadra e sono convinta che potranno fare bene” – conclude Ester Rossi. Questo l’organico del club giallorosso:
Gabriele Vassallo e Fernando Ingrosso (portieri), Raffaele
Donnabella, Luca Pasca, Vincenzo Dolce, Donato Pica,
Daniel Gallozzi (difensori), Carmine Esposito, Gerardo
Biancardi, Gianmaria Siani, Andrea Giordano e Gennaro
Parrilli (attaccanti), Gianluca Esposito, Andrea Russo,
Marcello Vuolo (centroboa).
(red.atl.)
Occhiali… oramai se ne vedono tanti sul naso di tutti, sono
indossati anche solo per moda, ma servono principalmente per
correggere difetti visivi (miopia, ipermetropia e astigmatismo),
ma anche per proteggere i nostri occhi dalle radiazioni solari e
da eventuali urti.
In Italia ogni anno si registrano circa 40.000 casi di traumi oculari e il loro 25% accade durante l’attività sportiva o ricreativa. Il
30 % di questi incidenti riguarda gli under 16, ma la cosa importante da sapere è che in 9 casi su 10 questi danni si possono
prevenire.
Gli sport considerati ad alto rischio per i traumi agli occhi sono
quelli che prevedono l’uso di palle come il calcio, basket, volley
e tennis, e quelli che prevedono un combattimento tra gli atleti,
come boxe e arti marziali. Ma non sono esenti da questa casistica sport come il golf, per traumi da pallina e da mazza, o la
pesca (lesioni da amo).
Per prevenire questi danni è necessario utilizzare occhiali molto
robusti agli urti, che abbiano delle resistenze proprie 10 volte
superiore a quella di un generico occhiale. Anche le lenti devono avere una costruzione particolare: policarbonato o al massimo in CR39. E nel caso l’atleta, per correggere un suo difetto
visivo utilizzi le lenti a contatto, può scegliere di non usare le
lentine e di graduare l’occhiale protettivo .
Ma i danni oculari negli sportivi non sono solo di natura traumatica, ma possono essere anche causati da esposizione alla luce
solare senza adeguata protezione, come per gli sport che si
svolgono ad alta quota e gli sport acquatici.
Anche in questo caso sono necessari degli occhiali con un’ottima lente filtrante, e ora mi sento in obbligo di sfatare il luogo
comune secondo il quale le lenti più scure sono più protettive .
Non è cosi, bisogna scegliere, delle lenti di ottima qualità e
dalla colorazione adatta al tipo di sport praticato, rinunciando,
se necessario, all’estetica.
E’ importante sapere che esistono lenti che permettono di avere
la protezione dai raggi UV e un miglioramento delle perfomance
visive, migliorando il contrasto, o riducendo, e il caso delle lenti
polarizzate, il riverbero della luce.
In commercio si possono trovare degli ottimi occhiali protettivi
da sole e da sport per ogni necessità e attività sportiva e Noi
dell’Ottica Napoli possiamo aiutarvi nella scelta.
Il nostro team di professionisti è disponibile per qualsiasi
tipo di consulenza dalla scelta delle montature, alle lenti,
per prevenire ogni danno e migliorare le vostre prestazioni
sportive.
La vista è un bene prezioso e tutti abbiamo il diritto/dovere di
proteggere i nostri occhi, principalmente quando pratichiamo
sport.
Dott.ssa Maria Napoli
Ortottista