servirà? - L Atleta
Transcript
servirà? - L Atleta
l Anno V numero 1 Atleta Liceo Sportivo: servirà? • FABIO SETTA Nemmeno due anni fa su queste colonne avevamo auspicato la nascita di Accademie dello sport, delle strutture che possano far crescere i campioni del domani affinché non si disperdano. Un po’ sul modello dei campus universitari negli Stati Uniti. E così accogliamo con piacere la nascita del Liceo Scientifico Sportivo. Con piacere sì, ma anche con riserva. Al posto dello studio del latino e dell’arte ci saranno “diritto ed economia dello sport” e “discipline sportive”. Oltre a riconoscere l’importanza della cultura classica, questo nuovo indirizzo scolastico, in vigore già dal prossimo settembre, potrà portare davvero a qualche innovazione di rilievo? Non c’è il rischio di dare troppo spazio alla teoria e poco alla pratica, soprattutto a Salerno data la mancanza di spazi e d’impianti? Saranno incrementare le ore di educazione fisica: ma dove e come se le palestre scolastiche non sono certo all’avanguardia? La speranza è che non sia solo l’ennesima innovazione sulla carta di un Paese che si ricorda degli sport migliori un mese ogni quattro anni, ma che possa davvero far crescere sia la pratica che la cultura sportiva. Ce ne sarebbe bisogno, come ci sarebbe bisogno di tanti altri atleti della caratura innanzitutto morale di Mario De Simone. Ci ha lasciato il nostro campione di taekwondo, lasciando un grande vuoto e il ricordo di un ragazzo innamorato dello sport. 4 Una sola squadra al comando nella pallamano femminile: la Pdo Salerno. Nonostante una squadra rinnovata con un gruppo fondato sulle ragazze cresciute nel settore giovanile, la società di Pispaia continua a vincere. La Coppa Italia è solo l’ultimo di tanti trofei sport economy.it il quotidiano online di Salerno e Provincia Giovani leve crescono gennaio 2013 Mensile di cultura e informazione sportiva Marino, Milione, Annunziata e Antonacchio conquistano la medaglia d’argento ai campionati italiani juniores pag .7 Campione Addio Mario De Simone, atleta eccezionale, ragazzo d’oro: Salerno perde un fuoriclasse Mario è un bambino come tanti. Ama lo sport e ama giocare a calcio. La mamma, però, preferisce non fargli fare sport sotto la pioggia e al freddo e così decide di iscriverlo in palestra. Alla palestra Arbostella, quella del Maestro Del Guacchio. “Mario era nato per lo sport” – ricorda il papà, Matteo. E così, quasi per caso, che Mario scopre il taekwondo e inizia a diventare quel campione che sarà negli anni. Tanti successi, tanti onori fino poi quando di fronte si troverà un avversario, contro cui puoi anche combattere al massimo, puoi anche lottare a denti stretti fino alla fine, ma puoi poco. E’ il destino, il destino travestito da brutto male che travolge e ti porta via. Lasciando un vuoto. Di Mario resta tanto, restano i trofei ma resta soprattutto il ricordo di un ragazzo umile: “Lo ricorderò sempre come un ragazzo d’oro” - prosegue il padre “ha lasciato una traccia per la sua umiltà. Era uno di quelli che preferisce far parlare i fatti. Mi diceva sempre: papà, devo dimostrare a me quanto valgo, non certo agli altri”. Ma il suo valore sportivo l’ha dimostrato anche agli altri. Nel 1995 è terzo agli Italiani Juniores; nemmeno maggiorenne arriva terzo ai nazionali assoluti forme, vinti poi nel 1998 ed entra a far parte della Nazionale. Nel 1999 è secondo agli italiani categoria seniores, niente male per un classe all’interno •Pallamano www.salernitanasporting.it • Motocicilismo 6 Federico Ferrigno ha appena dieci anni ma è un grande talento sulle due ruote. Alla guida della sua Honda nella categoria mini Gp 100 ha già ottenuto ottimi risultati: “Il mio obiettivo è di diventare forte come il mio grande idolo, Valentino Rossi” 1980. Nel 2000 due ottimi quinti posti, agli europei di Patrasso e alla World Cup di Lione. Nel 2001 e nel 2003 è campione italiano ed è quinto ai mondiali sia in Corea del Sud che in Giappone. E poi ancora grandi risultati alle Universiadi, agli europei, i ritiri con la Nazionale Olimpica, fino al 2006 quando vince l’ultimo titolo italiano. “Tecnicamente è stato il numero uno” - conferma il padre. E allora, lasciata la carriera agonistica, Mario pensa di voler trasmettere ai più piccoli le sue conoscenze: “Diceva: voglio insegnare ai bambini di 6, 7 anni. È quella l’età giusta per iniziare a forgiare i campioni e per carpire i segreti del maestro e aveva già individuato un ragazzino molto bravo che potrà fare una grande carriera”. Come l’ha fatta Mario, come la sta facendo l’olimpionico Carlo Molfetta, suo grande amico. Ai funerali non poteva mancare la medaglia d’oro di Londra. Come non sono mancati gli amici, i suoi allievi, la città di Salerno che simbolicamente si è stretta per ricordare il suo campione. (red.atl.) Parliamo di: Sanda, Tiro al bersaglio, Pallavolo, Ciaspolada, Disabilità, Pallanuoto, Basket in carrozzina, Atletica leggera e amore per la natura Per un’informazione, culturale, sportiva, per una voce libera sulle discipline olimpiche e paralimpiche della provincia di Salerno, SOTTOSCRIVI anche TU l’abbonamento al nostro mensile, diventa protagonista e sostieni gli sport migliori. Per crescere e far crescere la nostra realtà nonostante le incertezze sul futuro. Tutte le informazioni sul nostro sito web www.editorialeatleta.it. VIENI A TROVARCI IN FILIALE, SCOPRI LA FLESSIBILITÀ DEL NOSTRO AQUARA · CASTEL SAN LORENZO · ROCCADASPIDE · CAPACCIO · OLIVETO CITRA EBOLI · BATTIPAGLIA · SALERNO www.bccaquara.it · [email protected] IL CONTO CORRENTE DEDICATO A TUTTE LE ASSOCIAZIONI E SOCIETÀ SPORTIVE E AI LORO ISCRITTI E ovunque ti porti la passione per lo sport, prelevi e paghi senza spese con Bancomat/ PagoBancomat. Nessuna commissione sui prelievi presso tutti gli sportelli bancari in Italia e all’estero (non solo del gruppo BCC). 2 l Atleta di Salerno e Provincia Combattente dentro e fuori dalring numero 1 gennaio 2013 «Il mio obiettivo per quest'anno è fare bene agli europei di Pancrazio e ai campionati italiani di Sanda» «In queste discipline può emergere come valore aggiunto la forza interiore delle donne» • SIMONA AGNES Quando sale sul ring uno sguardo di determinazione sottolinea la voglia di dimostrare il proprio valore abbattendo con un gancio di coraggio avversari e ostacoli all’apparenza insormontabili. Danzando su quel quadrato per schivare e assestare i colpi è diventata una combattente simbolo di quella schiera d’impavide il mio cuore di gioia e affetto e dedico anche a loro tutte le vittorie che spero arrivino nel nuovo anno agonistico”. Il combattimento è una strada difficile da percorrere, ma allo stesso tempo è una profonda filosofia di vita. “Consiglierei a tutte le ragazze di atlete che si cimentano nel campo delle arti marziali. “Ho sempre amato gli sport da combattimento fin da quando ero piccola. A 18 anni iniziai a praticare kickboxing e a 25, con il mio maestro Italo Mosca, cominciai a combattere. - dice Carmela Pesacane Nel mio percorso ho affrontato tanti avversari e imparato le tecniche di discipline meravigliose imparare le arti da combattimento. Una donna ha una grande forza interiore e in questi sport può emergere diventando valore aggiunto durante gli incontri. Queste discipline insegnano conclude Pesacane - a diventare combattenti anche nella vita”. «Il nostro obiettivo è riconquistare la B2» Fari...sullavittoria Imbattuta in campionato, l'Orakom Salerno di coach Infante vince la Coppa Campania Consiglio alle ragazze di provare. Non abbassare mai la guardia è la regola che ho sempre seguito La Buona Mozzarella di Salerno via San Leonardo, 110 84131 Salerno tel. 089301026 www.caseificiosanleonardo.it [email protected] come il Sanda, la boxe cinese, e dopo anni di sacrifici le soddisfazioni sono arrivate per ripagare il duro lavoro affrontato nel corso degli estenuanti allenamenti. Nel 2007 ho vinto il titolo italiano, ma non mi sono mai fermata. Una delle regole fondamentali che ho seguito è quella di non abbassare mai la guardia, nello sport e nella vita”. Il 2013 sarà un anno ricco d’impegni per la combattente di Scafati che segue il suo programma d’allenamento per giungere in piena forma al prossimo incontro. “Mi alleno tutti i giorni e alle sei del mattino sono già in piedi e inizio con la corsa e sono sacrifici quotidiani che faccio fin da quando ho iniziato”. L’indomita combattente si prepara per incrociare i guantoni con le avversarie al freddo della Russia. “Per la prossima stagione agonistica ho l’obiettivo di far bene nel campionato italiano di k1, agli europei di Pancrazio, mentre a maggio sarò impegnata nei prossimi campionato italiani di Sanda. Mi alleno per vincere tutto e cullo anche il sogno di combattere nella disciplina della MMA, arti marziali miste, uno stile particolare di lotta che si svolge in ring rinchiusi dentro delle gabbie”. Oltre alla sua determinazione Carmela è spinta anche dal supporto morale di due piccoli e importanti tifosi. “I miei nipotini Domenico e Raffaele mi seguono sempre e fanno il tifo per me. Sono due bambini che riempiono • VALENTINA LIGUORI “E’ la ciliegina su mezza torta. Ora dobbiamo continuare così”. Questo il primo commento del presidente dell’Orakom Virtus Fari Salerno, Salvatore Albano dopo il trionfo delle sue ragazze in Coppa Campania. Un successo che corona un girone d’andata, nel campionato di serie C, davvero straordinario: 13 partite, 13 vittorie, solo un punto perso (la vittoria 3-2 in casa del Centro Ester a Barra), tre 3-1 poi nove 30, per un totale di 39 set vinti e soltanto cinque persi: “Il girone di andata è stato esaltante, ma ora dobbiamo continuare su questa strada. Siamo a metà del cammino”. L’Orakom l’anno scorso ha militato in serie B2. Un’esperienza non positiva, culminata con la retrocessione. Poi è ripartita la cavalcata: ”Non c’è nessun segreto, ma solo l’ottimo lavoro della dirigenza. Abbiamo imparato tanto da quanto successo nello scorso campionato e abbiamo avviato un nuovo progetto, confermando diverse atlete e inserendo i giusti tasselli”. Tante vittorie ma anche tanti allenatori: “Lina Infante è il nostro terzo allenatore stagionale, anche se va detto che già ad inizio stagione era lei il nostro obiettivo. Siccome era legata ad un’altra società abbiamo battuto altre strade. Poi quando si è liberata, ci siamo incontrati e siamo contenti di averla con noi. E’ sicuramente un valore aggiunto”. Esattamente come giocatrici quali Vanessa Torrisi, Maria Tenza, Stefania Abbruzzo, giocatrici che in serie C fanno davvero la differenza“.Con loro abbiamo un accordo biennale, saranno la base della squadra anche l’anno prossimo”. Nella foto in alto, le ragazze dell'Orakom Virtus Fari Salerno festeggiano la storica vittoria della Coppa Campania dopo aver battuto la Fiamma Torrese in finale l numero Atleta di Salerno e Provincia 1 gennaio 2013 3 Nella gara maschile si è imposto Mario Albano, rappresentante dell'Ortigia. Terminiello il primo tra i campani Il tiro a bersaglio subacqueo Tuffo, carica, mira: fuoco! Un perfetto mix tra resistenza e precisione, una disciplina molto affascinante e spettacolare: oltre trenta atleti provenienti da tutta Italia si sono sfidati per il Secondo Torneo Poseidon, in apnea per colpire il bersaglio sul fondo in pochi istanti tra l'entrata in acqua e lo sparo • JOSÈ ASTARITA Un perfetto mix tra resistenza e precisione. In poche battute il tiro al bersaglio subacqueo. I protagonisti sono un connubio tra dei provetti Gugliemo Tell e degli Umberto Pellizzari in versione piscina. Insomma c’è stato da divertirsi nel II° Torneo Poseidon che ha visto protagonisti tanti tiratori di tutto lo Stivale italico. Una kermesse che alla sua seconda edizione è riuscita a strappare applausi e anche la consapevolezza che si rifarà. Il Poseidon team della penisola sorrentina ha svolto pienamente il suo compito. Organizzazione che ha rasentato la perfezione. Ambiente amichevole e prestazioni al top da parte degli arcieri subacquei che si sono sfidati nella nuovissima piscina Atlantis di Massa Lubrense. La manifestazione che il sodalizio costiero ha messo su con tanta abnegazione e forza di volontà. Una doppia validità che è riuscita a smuovere anche i protagonisti “più pigri”. Sono giunti da Siracusa, Latina dal salernitano e da Bergamo per prendere parte alla rassegna. Piscina di 2 5 metri con bersagli fissati sul fondo. Apnea e tiro tutto insieme appassionatamente a fiato sospeso. A Massa Lubrense si è scelto il campione regionale della Campania nelle tre discipline di cui si compone il tiro al bersaglio subacqueo e gli atleti hanno maturato punti per i campionati Italiani del prossimo giugno a Lignano Sabbadoro. A scendere in vasca oltre 30 atleti di tutta Italia. Senza alcuna emozione, imbracciato il fucile si è partiti alla ricerca del centro giusto. Tuffo, carica, mira e fuoco. Tutto in pochi attimi per rientrare nel tempo imposto e piazzarsi al vertice della propria categoria. Tiro Libero, Biathlon e Staffetta queste le gare in cui si sono dati battaglia i tiratori scelti dell’acqua. Fucili caricati con basse atmosfere per utilità di carica e precisione alla fine per tutti un sorriso e una boccata d’ossigeno dopo lo sforzo in apnea. Ad imporsi nel Tiro Libero maschile è stato Marco Albano del Csa Ortigia con 3345 punti su Roberto Melluzzo (Ocean Sub) e Giuseppe Meduri (Club Brescia). Antonio Terminiello, che giocava in casa, ha vinto il titolo di campione Regionale di specialità chiudendo in sesta piazza a pari punti con Antonio Mario. Nella stessa specialità vittoria Esposito Chiara su Lattao Alessia e Bertin Ania dell’Astrea. Trespecialitàmozzafiato Tiro libero, Biathlon e Staffetta: regole simili ma livelli di difficoltà differenti. Due manches tra nuoto, respirazione e immersione Sono tre le discipline che fanno parte del tiro a bersaglio subacqueo. Tutte difficili con regole simili, ma allo stesso tempo diverse. Le classifiche alla fine si differenziano tra maschile e femminile. Gare a squadre e singole. Insomma alla fine c’è da divertirsi. Se Luca Carboni cantava “Ci vuole un fisico bestiale” per questo sport in particolare è quanto mai confacente alla realtà. Tiro Libero – La gara si svolge su due manches nelle quali gli atleti dopo una fase di immersione raggiungono una distanza di 3 metri dal bersaglio spa- rano la propria asta per centrare il bersaglio posto su un fondo di paglia. La posizione dell’atleta in attesa dell’inizio della prova deve essere dietro la linea di partenza: l’atleta raggiunge la linea di tiro in superficie. La manche si conclude quando l’atleta, eseguiti tutti i cinque tiri, riemerge con la testa e ritorna con il fucile subacqueo, effettuando il percorso in superficie, oltre la linea di partenza, alzando la mano e fermando il tempo. Al termine della manche il Commissario o i Commissari (a seconda di quanti sono) comunicano al Direttore di «Una vittoria sotto tutti gli aspetti» È andata bene, anzi benissimo la seconda edizione del Trofeo Poseidon. La compagine della penisola sorrentina non può che essere soddisfatta sia per la presenza di atleti giunti da tutta Italia, sia per i risultati agonistici raggiunti. “La cosa fondamentale riguardava l’organizzazione e i diversi attestati di stima che Federazione a atleti ci hanno fatto ci rendono felici - spiega Antonio Mario -. Tutto è andato per il verso giu- sto e ringraziamo anche i gestori della piscina Atlantis per la disponibilità che hanno dimostrato”. Il Poseidon team che annovera tra gli altri anche atleti del salernitano si è aggiudicato il titolo di Campione regionale nel tiro libero, nel biathlon e nella staffetta. Un successo sotto tutti i punti di vista. “Sotto l’aspetto agonistico siamo contenti di aver ottenuto più di un titolo regionale - ammette il presidente del sodalizio costiero -. Era un aspetto secondario anche se potrebbe non sembrare così. L’importante era vincere sotto l’aspetto organizzativo”. Si è aggiunta un’altra edizione e si confida che in futuro possano essercene altre. “Si spera che l’anno prossimo si sarà ancora qui per la terza edizione e che si possa ripetere quanto di buono fatto quest’anno ”, conclude il presidente Mario. Nella staffetta titolo campano al Poseidon team che ha chiuso la rassegna al terzo posto. Vittoria alla compagine dell’Astrea 1 su emozioni Blu. Ad imporsi nella gara del Biathlon maschile è stato ancora una volta Albano Marco che ha preceduto nell’ordine Melluzzo Roberto e Meduri Giuseppe. In pratica un monop o l i o quello dei tre atleti nelle discipline del sesso forte. Nel Biathlon a tinte rosa podio invertito rispetto alla gara del Tiro Libero. Lattao Alessia si piazza sul gradino più alto del podio, mentre Bertin Ania scala una posizione e ottiene la seconda pizza, la giovane Esposito Chiara chiude al terzo posto. Il II Torneo Poseidon non è finito al “triplice fischio finale”. La macchina organizzativa aveva previsto per tutti un lieto dopo gara. Archiviate le premiazioni di rito della kermesse tutti gli atleti presenti alla manifestazioni ed accompagnatori hanno chiuso l’esperienza costiera con un grande terzo tempo goliardico a tavola. Gara, con alzata del braccio, il termine della prova. Ogni infrazione accertata dovrà essere segnalata dal Commissario o dai Commissari al Direttore di Gara con un’alzata della mano. Biathlon - Nuoto e precisione per quel che concerne questa disciplina del tiro a bersaglio subacqueo. Al via dello Starter, l’atleta si immergerà e raggiungerà la linea di tiro in immersione. L’atleta può caricare il fucile subacqueo soltanto dopo il passaggio della testa dalla linea di partenza o durante il percorso in immersione o davanti alla linea di tiro. Dopo avere tirato al bersaglio, l’atleta ritornerà, sempre in immersione, dietro la linea di partenza e, compiendo almeno un atto respiratorio, eseguirà nuovamente lo stesso percorso fino all’esaurimento dei cinque tiri previsti su cinque bersagli. La manche si conclude quando l’atleta riemerge con le vie respiratorie e con il fucile subacqueo oltre la linea di parten- yoga pilates shiatsu chikung tai ji quan rebirthing m ediazione psicosom atica m usicoterapia danzadel ventre via Diaz - trav. Guglielmi 14/18 84122 -Salerno www.centrostudishen.it [email protected] za, mantenendo la testa e il braccio tesi verso l’alto. Staffetta - Ogni squadra potrà essere formata da un minimo di due atleti ad un massimo di tre. Al via, il primo atleta raggiunge la posizione di tiro in immersione, portando con se il fucile subacqueo, che può essere caricato anche durante il percorso o sulla posizione di tiro. Raggiunta la posizione di tiro, l’atleta deve eseguire il tiro. Dopo avere eseguito il tiro, l’atleta deve tornare in immersione dietro la linea di partenza e, dopo averla superata, deve toccare, in modo visibile, sulla superficie dell’acqua, la mano del secondo atleta che effettuerà il medesimo percorso del primo, lo stesso vale per la prestazione del terzo atleta. La prova si conclude quando i tre atleti hanno eseguito due tiri ciascuno oppure, nel caso di una staffetta con due soli concorrenti, quando i due atleti hanno eseguito tre tiri ciascuno, fino all’esecuzione del sesto tiro. 4 l Atleta di Salerno e Provincia Pdo Salerno, fatta per vincere numero 1 gennaio 2013 Il patron salernitano: «Abbiamo intrapreso un nuovo ciclo e i risultati ci stanno dando ragione» Con una formazione rinnovata e imperniata sulle ragazze cresciute nel settore giovanile la società del presidente Pisapia conquista la coppa Italia confermandosi la numero uno • STEFANO SABLONE Anno nuovo ma abitudine vecchia. E quale abitudine migliore che la vittoria. Il 2013 si è aperto re ai più distratti che dopo la decisione di rinunciare alla macedone Crvenkoska scendiamo in campo senza neanche una straniera a referto”. Una scelta che sta Sei ragazze in nazionale? È la prova che questo club sta lavorando in modo serio e professionale nel segno della Pdo Salerno che ha conquistato il giorno dell’epifania la Coppa Italia. Dinanzi al proprio pubblico le ragazze di coach Nasta hanno sbaragliato la concorrenza superando al termine di una tre giorni di grande pallamano il Sassari con il punteggio di 24-23. E’ stata questa manifestazione l’ennesima conferma dell’ottimo lavoro della società salernitana da anni ai vertici italiani. Una società che ha saputo cambiare ma senza perdere la voglia di vincere. E dopo lo scudetto perso per un soffio l’anno scorso il presidente Pisapia ha deciso di cambiare rotta. Vincere con una super squadra è bello, ancora più bello è trionfare quando gran parte del roster è composto da ragazze cresciute nel settore giovanile. E i risultati si sono già visti: due dei tre trofei della stagione sono già finiti nella bacheca della società salernitana: “Ci siamo adeguati al periodo che tutti noi degli sport cosiddetti minori stiamo vivendo. Ci sono problemi economici” – spiega il presidente Pisapia – “e la nostra politica societaria si è adeguata, ma non abbiamo affatto ridimensionato i nostri piani. Abbiamo deciso, fin dallo scorso anno, di intraprendere un nuovo ciclo, un nuovo percorso tecnico e i risultati ci stanno dando ragione. Riuscivamo a vincere e a competere ad altissimi livelli quando c’era la possibilità di schierare tre straniere e la musica non è cambiata neanche quando si è deciso di abbassare questo limite. Anzi – aggiunge – mi fa piacere ricorda- pagando, una scelta da appoggiare in toto, ripagata con l’ennesimo trionfo: “Non credevo di soffrire così tanto. E’ stata dura avere la meglio di Sassari, che nelle precedenti gare non aveva brillato. Abbiamo sofferto la loro fisicità - prosegue Pisapia - oltre a commettere qualche errore di troppo. Qualche pezza l’ha messa Monika, qualche altra Pina (rispettivamente Pruenster e Napoletano nda) e abbiamo portato a casa l’ennesimo trofeo”. Passano gli anni, la squadra perde per strada le sue stelle (Pavlyk, Vjunaite e Crevnkovska solo per citare quelle andate via quest’anno) ma le vittorie arrivano sempre. Ma qual è il segreto della Pdo: “Uno dei segreti è l’intuito professionale di Lino Loria. Faccio un esempio: tre anni fa ingaggiò Monika Pruenster dalla serie A2, questa estate per lei ci sono giunte richieste dalla Germania. Se non l’avesse scovata lui, forse non si sarebbe mai mossa dal suo paese. E poi l’impostazione del settore tecnico che parte non dall’alto ma che si basa sul settore giovanile. Infatti il nostro allenatore Giovanni Nasta (sia coach della prima squadra che responsabile del settore giovanile nda) segue gli allenamenti dei bambini di 4 anni come quelli della prima squadra”. E la prima squadra sta diventando serbatoio importante anche della Nazionale italiana. Ben sei le atlete del team allenato da Giovanni Nasta che sono state convocate per un collegiale che si svolgerà in Francia, a Nizza, in preparazione dei XVII Giochi del Mediterraneo in programma a Mersin (Turchia), dal 20 al 30 Giugno. Alle “veterane” Pruenster, Federspieler, Ettaqui e Coppola si sono aggiunte Pina Napoletano (all’esordio) e Guendalina Madella. “Siamo particolarmente orgogliosi per la convocazione di così tante atlete - dice il presidente Mario Pisapia - la dimostrazione che a Salerno si sta lavorando in maniera seria e professionale. La speranza è che la Nazionale possa ottenere risultati importanti per dare vanto, lustro e prestigio a tutto il movimento. E attenzione conclude Pisapia - mi fa piacere immaginare che fino alla data delle convocazioni finali per i Giochi del Mediterraneo qualche altra nostra atleta possa mettersi in evidenza aumentando il contingente della PDO in azzurro”. «Correre, superando i limiti» «Il mio obiettivo ora è allenare e crescere i futuri talenti come Antonello Landi e Alessia Amore» Luigi Pastore, il campione salernitano di Ciaspolada, svela i suoi segreti: «La corsa è alla base di tutto, per me è diventata anche metafora di vita» • ANGELO DE NICOLA Su un tracciato innevato che si estende fin dove occhio può vedere l’atleta con le racchette ai piedi affronta la lunga ed estenuante corsa verso il traguardo con passione per lo sport nel cuore e forza di volontà, che lo spinge lì dove nessun altro potrebbe arrivare. Questo è in sintesi il fascino che rapisce l’appassionato della ciaspolada, la corsa con le racchette da neve organizzata a gennaio nella Val di Non, in Trentino: “Sono sempre stato appassionato di corsa e podismo in generale e gradualmente mi sono avvicinato alla ciaspolada con l’esordio nel lontano 1988, – dice Luigi Pastore, detentore del record maschile di vittorie nella competizione – Correvo e corro tutt’ora ogni giorno e decisi alla fine degli anni Ottanta di partecipare a questa gara”. L’esordio per il corridore salernitano è di quelli che non si dimenticano: “Non dimenticherò mai la gara in Trentino dell’88 dove vinsi la mia prima ciaspolada, iniziando così la mia storia anche in questa disciplina”. Pastore è l’attuale detentore del record di vittorie, ben cinque con gli altri successi nelle edizioni ’93-‘94 e ’96-’97: “Partecipare alla ciaspolada per me è una sorta di rito e continuo ad andare ancora oggi”. Le sfide in Trentino hanno regalato il record di vittorie all’uomo venuto dal mare e gli hanno consentito di realizzare anche un sogno. “Sì, oggi il mio obiettivo è allenare i futuri talenti della corsa. Ho avviato alla ciaspolada due ragazzi molto promettenti: Antonello Landi, già medaglia di bronzo vinta sulla mezza maratona ai mondiali junior e poi Alessia Amore di Cava de’ Tirreni in collaborazione con il padre Marcello, che è sempre al suo fianco”. L’altro sogno è importare nella sua città natale la tradizione della ciaspolada:. “Mentre mi allenavo mi è venuta l’idea - prosegue Pastore - quando mi chiesero come potevo io atleta del Sud competere sulla neve, risposi che il segreto è correre sulla sabbia. Da qui mi venne l’idea di organizzare a Salerno una corsa di ciaspolbeach”. L’invito ai futuri atleti. “Tutti i ragazzi che sono interessati possono inviarmi adesioni all’indirizzo email [email protected], di base i ragazzi devono essere appassionati alla corsa in primis e dopo si arriva alla competizione della ciaspolada. Bisogna sacrificarsi molto allenandosi quotidianamente correndo sempre. La corsa è alla base della preparazione di ogni sport e nel mio caso è diventata anche una metafora di vita. Correre superando i propri limiti - conclude Pastore - è uno degli insegnamenti più importanti”. Atleta «Lo sport può abbattere le barriere» l numero di Salerno e Provincia 1 gennaio 2013 5 Programmi e obiettivi di Carmine Mellone, presidente del comitato regionale paralimpico: «Vorrei provare a coinvolgere sempre più giovani, ne trarrebero un grandissimo vantaggio» • MARIACATERINA SCARPETTA Una personalità carismatica e decisa quella di Carmine Mellone, presidente del Comitato regionale paralimpico, impegnato nel mondo dello sport per i disabili da trent'anni. “Sono sempre stato appassionato dello sport ma non avrei immaginato un percorso nel mondo delle disabilità” afferma il presidente con tono ancora incredulo. Ed infatti quello che inizialmente era solo un progetto che vedeva come protagonista il basket in carrozzina, passo dopo passo, lo ha coinvolto incominciando così a prendere forma quella che oggi è una delle fonti di soddisfazione più importanti della sua vita. La Campania è una regione con molte difficoltà dal punto di vista ambientale ed economico e questo si rispecchia nell'ambito dello sport ed in maniera ancora più imponente in quello per i disabili. È per questo che oggi le attività paralimpiche sono gestite sia da società sportive che da società legate al mondo della solidarietà al servizio dello sport per i diversamente abili. Tanti ragazzi con la pratica sportiva hanno superato difficoltà e forme di discriminazione Non è affatto semplice riuscire, infatti, ad organizzare e gestire un'attività così importante ma allo stesso tempo molto impegnativa, in seguito a ciò le trentacinque società cercano ogni giorno, ponendosi sempre nuovi obiettivi, di soddisfare con sport e strutture adeguate i diversi tipi di disabilità. “Non si ritrova un'unica e sola problematica – spiega il presidente Mellone – esistono disabilità mentali con conseguenti problemi psicologici, disabilità fisiche legate a malformazioni dalla nascita oppure a successivi incidenti, di cecità e infine sordità.” Appare chiaro, dunque, che di fronte ad un così variegato mondo non può esserci una sola soluzione. “A Salerno - continua - abbiamo la fortuna di avere già centri all'avanguardia per non vedenti, diverso è purtroppo il caso dei ragazzi con disabilità fisiche che necessitano di ampi spazi e quindi di una spesa elevata che in un momento di crisi e di tagli come questo, è difficile sostenere.” Anche i disabili quindi partecipano a questo momento di attesa, con la speranza che i tempi non siano estremamente lunghi. I ragazzi diversamente abili infatti non hanno solo piacere di fare sport ma soprattutto ne hanno bisogno. Tramite lo sport vengono in contatto con un mondo che li rende autonomi, li integra nella società permettendogli di svelare anche la propria personalità, la propria competizione, la propria voglia di gareggiare e di stare con gli altri. “Gli atleti disabili si sottopon- gono a cicli di allenamenti, a grandi sforzi fisici, a sacrifici costanti proprio come un qualsiasi atleta normodotato” sottolinea il presidente. Testimonianza di ciò sono i nomi di coloro che ce l’hanno fatta ad arrivare sul podio portando su di esso con fierezza anche tutta la loro disabilità: Annalisa Minetti, Alex Zanardi e tanti altri campioni italiani. Appartengono invece alla nostra regione la napoletana Imma Cerasuolo, presente nel consiglio del CIP, vincitrice di due argenti alle gare dei Campionati del Mondo 2002 e due medaglie alle Paralimpiadi di Atene nel 2004 con nuoto paralimpico. Non è la sola infatti anche Emanuela Romano ha gareggiato nelle Paralimpiadi a Londra nella stessa disciplina della sua compaesana e anche il casertano Nicola Molitierno, seppure in altro ambito, continua nell'impegno sportivo anche dopo aver Acquamare insieme a canestro La Crazy Ghosts Battipaglia di Spinelli è entrata a far parte del progetto: «Un legame importante per la nostra attività in campo sportivo e sociale» • CARLA POLVERINO La Crazy Ghosts Battipaglia, che milita nel campionato di serie B, girone C, di basket in carrozzina, ha cambiato denominazione, diventando “Progetto Acquamare”. Una fusione di sport integrato ad ampio raggio. “Un legame necessario e importante per noi - ha dichiarato il presidente della squadra battipagliese Vincenzo Spinelli - che ci ha permesso di perfezionare l’iscrizione al campionato di serie B. Inoltre, per la prima volta dal 1999, anno di nascita della società, ci sono i presupposti per coinvolgere i salernitani nella pratica del basket in carrozzina attraverso la realizzazione di una squadra di minibasket che prenda parte al torneo giovanile”. Intanto, il campionato di serie B è iniziato e il team del patron Spinelli, ha già messo in cascina i primi punti utili: “Un avvio non semplicissimo per noi - ha detto Spinelli - anche perché il girone C in cui siamo stati inseriti, è una sorta di A2 con tante squadre importanti che ambiscono al salto di categoria. Mi riferisco ad esempio alla Lottomatica Lazio, al Santa Lucia che ha vinto 20 scudetti e partecipa al campionato di serie B esclusivamente per far crescere i giovani del vivaio, al Napoli, la nostra rivale storica che ci ha battuti in questo avvio di campionato. Insomma, un insieme di squadre sicuramente competitive che si daranno battaglia fino all’ ultimo. Il nostro obiettivo, in questo torneo, è quello di rientrare nel giro delle prime quattro classificate. Impresa difficile - continua Spinelli - ma non impossibile anzi, direi assolutamente alla nostra portata giacchè anche il nostro roster è composto da ottimi giocatori che si sono già messi in evidenza in queste prime battute del campionato”. Nonostante le difficoltà legate alla mancanza di fondi per affrontare le spese gestionali e di campionato, Spinelli è moderatamente ottimista: “I problemi in parte sono stati superati, ora cercheremo di dare visibilità alle rispettive attività del progetto. Il tutto finalizzato a un maggiore coinvolgimento degli sponsor che permetterebbe una tranquilla gestione economica”. La squadra battipagliese utilizza per gli allenamenti il Palazauli di Battipaglia, in co-gestione con la Polisportiva Battipagliese. “Non è escluso però - dice Spinelli - che la squadra possa in futuro trasferirsi a Salerno per gli allenamenti e l’attività agonistica…” Magari in serie A2…In bocca al lupo! raggiunto i quaranta anni. “Consiglierei di intraprendere uno sport a chiunque - ribatte Mellone - ancor di più ad un diversamente abile. Nel corso della mia carriera ho visto tanti ragazzi trarre vantaggio da questo, sia dal punto di vista sociale che da quello psicologico, infatti non sono pochi coloro che hanno vinto quelle difficoltà e forme di discriminazione che in alcuni ambienti, anche lavorativi, ancora purtroppo si riscontrano.” Lo sport infatti riunisce ma soprattutto permette di abbattere le barriere del pregiudizio ponendo tutti sotto la stessa luce. Risulta evidente quindi quanto sia importante il lavoro di tutte le società che permettono la costruzione e il mantenimento in maniera concreta delle strutture specializzate. Lo stesso presidente infatti ammette di non avere sogni nel cassetto che riguardano la sua persona. “Il mio è un percorso di servizio per lo sport. Obiettivi personali ne ho ben pochi, spero solo di poter ancora una volta sentirmi utile mettendo a disposizione degli altri la mia esperienza, la specificità raggiunta in questo campo nel corso degli anni in modo da poter assistere alla realizzazione di grandi progetti.” Ma forse un desiderio il presidente ce l'ha e quando sembra aver quasi concluso aggiunge: “Vorrei vedere sempre più diversamente abili che praticano sport. Sono sicuro che tutto il tempo che si sta dedicando a tutto ciò, non sia vano.” Moffa Team 6 Atleta La passione corre sulle due ruote l numero di Salerno e Provincia 1 gennaio 2013 Casco e tuta integrale gareggia con la sua Honda nella categoria mini Gp 100 battendo ragazzi più esperti di lui Ad appena dieci anni Federico Ferrigno è una delle promesse del motociclismo italiano: «Il mio sogno è di diventare bravo e veloce come il mio grande idolo Valentino Rossi» • TITTI GIORDANO Di certo il mondo delle due ruote non è conosciuto da tutti. A volte, sulle autostrade vediamo sfrecciare centauri dal volto nascosto, che ammiriamo perché sanno guidare grandi moto che solo gli appassionati del settore possono conoscere. Un mondo di adulti, quindi, che affascina da sempre anche tutti gli adolescenti che sognano ad occhi aperti di salire in sella ad una fiammante moto. Per molti questo resterà un sogno giovanile ma per Federico Ferrigno, oggi, questa è la realtà. Giovanissimo, il 21 dicembre scorso ha compiuto 10 anni, Federico ha un talento naturale nel guidare l’Honda mini GP 100 che fa di lui una Nel 2011 ha vinto il titolo regionale, mentre nel 2012 è arrivato 4° nel campionato nazionale 20 % sicura promessa di questo particolare mondo delle due ruote. A vederlo con tuta, casco integrale, guidare in pista una moto che ha solo dimensioni ridotte rispetto a quelle dei piloti da corsa, si ammira la bravura ed il coraggio che è equivalente a quello dei genitori che con lui vivono i momenti salienti delle gare. Nonostante la giovane età, il nostro campione salernitano, che oggi gareggia con ragazzi di alcuni anni più grandi di lui, ha alle spalle già quattro anni di allenamenti e gare nel vivaio dell’Honda, famosa e storica casa costrut- trice di moto giapponesi fondata dal genio creativo di Soichiro Honda nel 1946, la cui produzione mondiale nell’anno 2009 aveva raggiunto la stratosferica cifra di 180 milioni di esemplari venduti. Una casa che ha progettato la moto GP 100, che è in dotazione anche al giovane Federico, per i ragazzi tra i 10 ed i 16 anni avviati al professionismo. Una velocissima moto da competizione in miniatura con un motore a 4 tempi, 1000 cavalli di cilindrata, 5 marce, 14 cavalli di potenza. Dotata di un telaio d’acciaio è una moto molto equilibra- OF LA FE d i NC R T I A sc O on to www.visussport.com Salerno – Italy Una casa in centro a Pontecagnano, immersa nel verde, al centro di tutti i servizi, (Scuola, posta, banca, municipio, centro commerciale, cinema, stazione ferroviaria) una casa esclusiva dove vivere. Ultimi appartamenti disponibili, un'occasione unica per chi si vuole bene. ta e che raggiunge, in pista, la velocità massima di 140-150 km orari. Una due ruote, quindi, che abitua i giovani centauri a prendere dimestichezza con il loro futuro da professionisti. Federico, infatti, nel 2011 è stato campione regionale in sella alla Mini Moto e poi nel 2012 su una GP 100 ha gareggiato nel campionato italiano che ha fatto tappa a Sarno, Agrigento, Milano, Ortona, Viterbo e Latina, risultando quarto su una ventina di partecipanti. Ed ancora, all’Eicman, la fiera più grande d’Europa di moto, è stato l’unico rappresentante del Sud ad aver vinto una bella coppa, messa in palio dall’Honda Italia. Questi traguardi, sono però, come sempre, frutto del talento ma anche di duri allenamenti che vengono fatti dal nostro giovane campione sui circuiti di Sarno o Battipaglia che sono stati realizzati simili quelli nazionali dove piloti italiani come Valentino Rossi regalano, agli spettatori, momenti di altissimo sport agonistico. A vedere il piacere con cui Francesco sale a cavallo della sua moto, è d’obbligo chiedergli cosa vuole fare da grande e naturalmente lui risponde: “Voglio diventare bravo come Valentino Rossi”, dimostrando di avere le idee chiare nonostante la giovane età e di voler proseguire in questo percorso sportivo. Certo, questo non è uno sport che possono praticare tutti e non solo perché occorre avere talento ma anche per i costi elevati delle iscrizioni ai vari campionati. Atleta 7 Sulle vie dei sentieri Poker d’assi l numero di Salerno e Provincia 1 gennaio 2013 A conquistare il primo posto l’agropolese Danilo Palmieri Brilla la Nuova Polisportiva Bellizzi Dalle scale di San Nicola, per il borgo antico di Albori fino al santuario: che successo per la Vietri e dintorni Argento per quattro salernitani ai Campionati Juniores di Karate • BARBARA TROTTA Nel karate a livello giovanile la provincia di Salerno continua a sfornare talenti e ad ottenere grandi risultati. Al 26° Cam-pionato Italiano - Rappresentative Regionali juniores, seniores e cadetti maschili e femminili si è avuto l’ennesima conferma. Erminio Annunziata, Sara Antonacchio, Francesco Marino e Mara Milione sono stati grandi protagonisti, conquistando la medaglia d’argento, laureandosi vice campioni d’Italia. An-nunziata è di San Marzano sul Sarno, gli altre tre sono atleti della Nuova Polisportiva Bellizzi, una società che gara dopo gara conferma il proprio lavoro, dimostrando quanto un progetto improntato sui giovani, può portare grandi soddisfazioni. Grande to strepitoso che lascia presagire un futuro a dir poco roseo per questi atleti giovanissimi ma già vincenti. “La soddisfazione è grande - ha commentato il Presidente della Nuova Polisportiva Bellizzi Sonia Doto - “anche perché è la prima gara del nuovo anno e come si dice chi ben incomincia è a metà dell’opera. Per noi cominciare bene è di buon auspicio anche in considerazione che gli sforzi fatti dai nostri ragazzi meritano una gratificazione, indispensabile per affrontare allenamenti tanto duri quanto altamente specialistici”. “Dopo una gara del genere - afferma Pietro Antonacchio tecnico della società presente alle gare nella duplice veste di spettatore e di genitore - “l’unica cosa da poter la soddisfazione dei tecnici del Centro Tecnico Regionale federale che li hanno preparati, Enzo Morbillo e Mimmo Doria che in poco più di un mese sono riusciti ad assemblare le due rappresentative portandole davvero a un passo dallo storico titolo nazionale. Sia nella competizione femminile sia in quella maschile la selezione campana si è fermata proprio sul più bello, a un passo dal titolo, ma considerato l’impegno di atleti e tecnici e il poco tempo a disposizione avuto per allenarsi insieme, aver conquistato l’argento è davvero un risulta- fare è ringraziare i tecnici che hanno creduto in loro e chi ha permesso loro di partecipare in rappresentanza della nostra regione che nell’ordine sono il Presidente del Settore Karate Nicola Mirabella e il Direttore tecnico dei Ctr, il salernitano Maestro Antonio Bracciante, ma soprattutto i genitori che supportano i ragazzi in ogni dove con notevoli oneri anche economici”. Correre su per ripidi sentieri di montagna, attraversare torrenti e orientarsi nel bosco, dove il percorso è a volte indicato solo da coloro che ti precedono o dalle loro orme: questa è la Vietri e dintorni trail, gara che unisce la bellezza dell’atletica leggera all’amore per la natura e che è organizzata dal Comitato provinciale della Fidal di Salerno, dal Csi di Cava De Tirreni e dalla FICr Salerno, con la collaborazione del Comune e di associazioni locali. A Dragonea il venti gennaio scorso circa centotrenta atleti si sono posizionati sul nastro di partenza di questa singolare manifestazione, che si svolge sulle suggestive “vie dei sentieri”. Non li ha spaventati né il tempo grigio, né il fango sul percorso, né il clima invernale. Li aspettavano dieci chilometri di corsa, di cui solo il primo in area urbana. Dopo la discesa delle scale di San Nicola e il passaggio per gli stretti vicoli del borgo di Albori, i partecipanti hanno imboccato il sentiero 03 verso la sorgente del Cesare, per Un percorso affascinante: dieci chilometri immersi nella bellezza della natura incontaminata poi proseguire per Cappella Nuova, Capodacqua, Vallone Bonea e arrivare, infine, al Santuario di San Vincenzo di Vietri. Hanno tagliato per primi il traguardo Danilo Palmieri dell’Atletica Agropoli che ha realizzato un tempo di 55’ 47’’, seguito da Daniele Caprio dell’Ars Amatori Running Sele e da Alessandro Di Maio della Napoli Nord Marathon. Tra le donne a vincere è stata Francesca Lentini dell’associazione “Il Campino”, mentre Michelle Hushion della Ideatletica Aurora ha conquistato il secondo posto e Morgane Petitjean delle Piume Nere di Napoli il terzo. All’arrivo, poi, ci sono stati momenti di preoccupazione per un atleta che non lo aveva raggiunto. Il trailer aveva sbagliato percorso ad una biforcazione dell’Alta Via dei Lattari e i soccorritori l’hanno trovato nei pressi dell’Abbazia benedettina. «Tutto è bene quel che finisce bene» ha commentato l’organizzatore Alberto Liguori. Ad accompagnare la gara c’è stata anche una passeggiata di circa tre chilometri per una cinquantina di amanti del trekking che, guidati da Carmine Amato dell’associazione Raito 80, hanno potuto ammirare le meraviglie di questo territorio, il passaggio della gara dalla località Turino e il museo della ceramica a Villa Guariglia. (red.atl.) Nella foto in alto: Francesco Marino, Mara Milione, Erminio Annunziata e Sara Antonacchio «Raccogliamo il frutto di anni di lavoro. Il nostro fiore all’occhiello saranno i campioni d’Europa Dolce e Vassallo» Rari Nantes, giovani, forti e... salernitani Rinnovate ambizioni e tanta voglia di far bene per il club giallorosso del presidente Gallozzi che quest’anno ha allestito una squadra interamente composta dai ragazzi cresciuti nel settore giovanile Squadra rinnovata, rinnovate ambizioni, progetti che mirano al top. E’ ripartita la Rari Natens di Salerno, storico sodalizio salernitano, che partecipa al campionato maschile di serie A2 di pallanuoto. La vera novità di quest’anno è di natura marcatamente territoriale. . Infatti, dopo tanti anni il presidente del club, Enrico Gallozzi, ha allestito una compagine composta interamente da giocatori salernitani, cresciuti nel vivaio del club giallorosso: “Siamo orgogliosi che la prima squadra sia composta inte- l Atleta di Salerno e Provincia Mensile di cultura e informazione sportiva Fabio Setta Angelo De Nicola Gianpiero Scafuri Direttore editoriale Direttore responsabile Caporedattore Direzione via Giulio Pastore, 17 84100 Salerno www.editorialeatleta.it e-mail [email protected] Progetto grafico red.atl. Autorizzazione del tribunale di Salerno n. 20/2009 del 29-04-2009 Stampa Arti Grafiche Capozzoli via Irno, snc loc. Sardone 84098 Pontecagnano Faiano Salerno ramente da atleti salernitani. Inoltre anche il nuovo tecnico, Mario Grieco che ha preso il posto di Bozo Vuletic, è di Salerno” - ha dichiarato il presidente giallorosso, Gallozzi – “Ora raccogliamo i frutti di più di dieci anni di lavoro. Stagioni dedicate alla crescita del nostro vivaio che rimane sempre il punto cardine della nostra società. Anche quest’anno, infatti, oltre la prima squadra ci sono tutte le formazioni del settore giovanile che stanno facendo benissimo”. Fiore all’occhiello della rosa giallorossa sono sicuramente Vincenzo Dolce e Gabriele Vassallo, che hanno vissuto un’estate da protagonisti con la Nazionale. Insieme hanno vinto l’oro europeo con l’under 19. Poi Dolce in Australia ha vinto anche il titolo mondiale con la formazione under 18. E’ naturale che proprio i due nazionali, già molto richiesti sul mercato da club di serie A1, avranno il compito di trascinare la squadra in questa stagione: “Quest'estate ci siamo tolti delle grandi soddisfazioni con i successi internazionali dei nostri Gabriele Vassallo e Vincenzo Dolce” – ha dichiarato la vicepresidente del club Ester Rossi – “spero sia solo il primo passo verso traguardi sempre più ambiziosi”. Il campionato non è partito nel migliore dei modi ma la stagione è lunga e i giovani ragazzi di patron Gallozzi sapranno togliersi grandi soddisfazioni: “Ho visto crescere tutti i ragazzi che sono in prima squadra e sono convinta che potranno fare bene” – conclude Ester Rossi. Questo l’organico del club giallorosso: Gabriele Vassallo e Fernando Ingrosso (portieri), Raffaele Donnabella, Luca Pasca, Vincenzo Dolce, Donato Pica, Daniel Gallozzi (difensori), Carmine Esposito, Gerardo Biancardi, Gianmaria Siani, Andrea Giordano e Gennaro Parrilli (attaccanti), Gianluca Esposito, Andrea Russo, Marcello Vuolo (centroboa). (red.atl.) Occhiali… oramai se ne vedono tanti sul naso di tutti, sono indossati anche solo per moda, ma servono principalmente per correggere difetti visivi (miopia, ipermetropia e astigmatismo), ma anche per proteggere i nostri occhi dalle radiazioni solari e da eventuali urti. In Italia ogni anno si registrano circa 40.000 casi di traumi oculari e il loro 25% accade durante l’attività sportiva o ricreativa. Il 30 % di questi incidenti riguarda gli under 16, ma la cosa importante da sapere è che in 9 casi su 10 questi danni si possono prevenire. Gli sport considerati ad alto rischio per i traumi agli occhi sono quelli che prevedono l’uso di palle come il calcio, basket, volley e tennis, e quelli che prevedono un combattimento tra gli atleti, come boxe e arti marziali. Ma non sono esenti da questa casistica sport come il golf, per traumi da pallina e da mazza, o la pesca (lesioni da amo). Per prevenire questi danni è necessario utilizzare occhiali molto robusti agli urti, che abbiano delle resistenze proprie 10 volte superiore a quella di un generico occhiale. Anche le lenti devono avere una costruzione particolare: policarbonato o al massimo in CR39. E nel caso l’atleta, per correggere un suo difetto visivo utilizzi le lenti a contatto, può scegliere di non usare le lentine e di graduare l’occhiale protettivo . Ma i danni oculari negli sportivi non sono solo di natura traumatica, ma possono essere anche causati da esposizione alla luce solare senza adeguata protezione, come per gli sport che si svolgono ad alta quota e gli sport acquatici. Anche in questo caso sono necessari degli occhiali con un’ottima lente filtrante, e ora mi sento in obbligo di sfatare il luogo comune secondo il quale le lenti più scure sono più protettive . Non è cosi, bisogna scegliere, delle lenti di ottima qualità e dalla colorazione adatta al tipo di sport praticato, rinunciando, se necessario, all’estetica. E’ importante sapere che esistono lenti che permettono di avere la protezione dai raggi UV e un miglioramento delle perfomance visive, migliorando il contrasto, o riducendo, e il caso delle lenti polarizzate, il riverbero della luce. In commercio si possono trovare degli ottimi occhiali protettivi da sole e da sport per ogni necessità e attività sportiva e Noi dell’Ottica Napoli possiamo aiutarvi nella scelta. Il nostro team di professionisti è disponibile per qualsiasi tipo di consulenza dalla scelta delle montature, alle lenti, per prevenire ogni danno e migliorare le vostre prestazioni sportive. La vista è un bene prezioso e tutti abbiamo il diritto/dovere di proteggere i nostri occhi, principalmente quando pratichiamo sport. Dott.ssa Maria Napoli Ortottista