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SETTIMANALE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
7.2.2005
Quando l´architetto
entra in tribunale
[su la Repubblica di Sabato 8 Maggio 2004]
su L’espresso
Piano
di giustizia
di MASSIMILIANO FUKSAS
Non sono troppo sensibile alle
sentenze di un tribunale. Non provo eccitazione o sentimenti apprezzabili per quello che riguarda
le decisioni, di solito lente e scritte in un linguaggio incomprensibile, della nostra giustizia.
Ma il Tribunale di Roma ha
compiuto una vera e propria chiarificazione nei rapporti tra committente (pubblico o privato che
sia), architetto e imprese di costruzione.
La storia dell'Auditorium di Roma, che dal concorso alla edificazione è durata all'incirca dieci anni, poteva durare all'infinito per il
contenzioso sollevato dalla prima delle due imprese che hanno
partecipato all'opera.
In breve. Il Comune appaltò a un
consorzio capitanato dalla Gepco
(oggi fallita, e il titolare è emigrato in Sud America!), l'Auditorium
di Roma progettato da Renzo Piano. Prima grande questione: l'appalto fu al massimo ribasso. Scelta che si rivelerà disastrosa nelle
fasi successive.
SEGUE A PAG.6
Professione e sentenze
Tariffe, ribassi non sotto il minimo
L'offerta di ribasso oltre il 20% dei minimi tariffari è nulla e non può
essere sanata dall'amministrazione aggiudicatrice; è ammessa l'impugnazione dell'aggiudicazione definitiva attraverso «motivi aggiunti» all'atto che impugna l'aggiudicazione provvisoria. È quanto affermato dal Consiglio di stato con la pronuncia del 12 ottobre 2004, n.
6572, che ha confermato una precedente sentenza del Tar Piemonte
(n. 836 del 4 giugno 2003). La sentenza di primo grado aveva accolto
il ricorso di alcuni architetti che avevano chiesto l'annullamento degli atti di gara con i quali un comune aveva affidato i servizi di architettura e ingegneria relativi alla ristrutturazione di una scuola. Il comune aveva impugnato la sentenza contestando, innanzitutto, l'ammissibilità del ricorso di primo grado in quanto proposto avverso l'aggiudicazione provvisoria dell'appalto. (…)
Un secondo profilo impugnato riguardava la parte della sentenza di
primo grado che ha affermato, sulla base delle norme in materia di inderogabilità delle tariffe professionali, la nullità, in quanto inferiori ai
minimi tariffari, delle offerte di tre concorrenti, con conseguente
esclusione di questi ultimi dalla gara e ricalcolo del punteggio relativo agli altri concorrenti. Secondo il comune le offerte in questione non
dovevano ritenersi nulle, ma, al più, da ricondursi entro i limiti dei minimi tariffari. La sentenza d'appello ha chiarito che, anche alla luce della giurisprudenza della Cassazione, «i patti in deroga ai minimi della
tariffa professionale sono nulli perché contrari a norme imperative sia
per gli ingegneri sia per gli architetti».
SEGUE A PAG.6
«I patti in deroga
ai minimi
della
tariffa professionale
sono nulli
perché
contrari a norme
imperative
sia per
gli ingegneri
sia per
gli architetti»
Progettisti da pagare
La stazione appaltante deve pagare il progettista se non si attiva per avere il finanziamento dell'opera. Lo afferma la Corte di cassazione (I sezione, 28 luglio 2004, n. 14198), per una vicenda che riguardava l'inserimento, all'interno di un contratto di affidamento della progettazione
di un'opera pubblica, della clausola che subordinava il pagamento del
corrispettivo all'ottenimento del finanziamento dell'opera progettata.
Va subito precisato che la questione posta all'attenzione della Suprema
corte è antecedente all'entrata in vigore della L. n. 415/1998, la cosiddetta Merloni-ter, che all'art. 17, comma 12-bis, prevede il divieto per
le stazioni appaltanti di condizionare il pagamento del corrispettivo all'ottenimento del finanziamento dell'opera progettata e rinvia agli
artt. 9 e 10 della L. n. 143/1949 (la tariffa per gli ingegneri e architetti)
per le condizioni e le modalità di pagamento. La Corte ricostruisce la disciplina applicabile alla vicenda partendo dalla natura del contratto (a
prestazioni corrispettive, ancorché sottoposto a una condizione sospensiva relativa all'ottenimento del finanziamento) per stabilire se fosse legittimo il comportamento posto in essere dalla stazione appaltante,
che, una volta acquisito il progetto, aveva deciso di cambiare idea, abbandonando il progetto e affidando, quattro anni dopo, i lavori di ristrutturazione del vecchio mattatoio. (...)
Dal momento che la stazione appaltante già aveva individuato l'interesse pubblico, doveva conseguentemente porre in essere il procedimento per l'acquisizione dei finanziamenti, cosa che invece non è avvenuta. Pertanto la Corte ha stabilito che il comune ha violato i principi di correttezza e buona fede, avendo, prima, incaricato un ingegnere
per la redazione di un progetto e, successivamente, essendosi disinteressato della procedura di ottenimento del finanziamento. SEGUE A PAG.6
Il comportamento
di una
amministrazione
«non può ridursi
a mera volontà
capricciosa,
ma deve incanalarsi
nelle forme proprie
dell'attività
amministrativa
e nelle conseguenti
forme
di responsabilità»
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SETTIMANALE
DEL CONSIGLIO NAZIONALE
DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI
E CONSERVATORI
Architetti vs costruttori?
Un faccia a faccia tra i vice presidenti del Consiglio Nazionale Architetti e dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili per capire se e come le due categorie professionali possono
collaborare perché la qualità dell'architettura non rimanga solo un progetto
FRANCESCA MALERBA intervista MASSIMO GALLIONE e CLAUDIO SETTE
L'ultima Biennale di Architettura, che ha destato un'infinità di
polemiche, ha messo in mostra più di duecento progetti architettonici a testimonianza, ciascuno con diversa chiave di lettura, del modificarsi della professione, dell'evoluzione nell'uso dei
materiali e dei sistemi costruttivi e delle modalità di rappresentazione. La mostra ha presentato non solo progetti di architettura, di design di comunicazione visiva, ma anche progetti di
collaborazione. Ospite inaspettato di quest'ultima edizione
della manifestazione internazionale è stata l'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) che, in qualità di main sponsor, ha partecipato all'evento con lo scopo di coinvolgere il mondo della progettazione nella sua nuova strategia. Di un manufatto architettonico si conosce la paternità progettuale, ovvero
si sa sempre chi l'ha «pensato», ma raramente l'opera è riconducibile anche all'impresa edile che lo ha realizzato. L'Ance intende stringere un patto con i progettisti, nella consapevolezza che solo la stretta collaborazione tra gli attori del processo può
assicurare la qualità nell'architettura.
Ma qual è la posizione del progettista di fronte a questa proposta, e cosa intendono i costruttori per patto di collaborazione?
Abbiamo lanciato il dardo che Raffaele Sirica, presidente del Consiglio nazionale degli architetti ha accolto con favore, mettendo a disposizione la sede romana di via Santa Maria dell'Anima
per un confronto diretto con le imprese edili. Al faccia a faccia
hanno partecipato Massimo Gallione, vice presidente del Cna e
Claudio Sette, vice presidente dell'Ance. Partendo da quanto affermato da Claudio De Albertis - in un editoriale pubblicato sulla pagina Ance, ospitata dalla testata Imprese Edili -, secondo cui
l'associazione ha «iniziato il terzo millennio con una grande ambizione: riaffermare la centralità dell'impresa di costruzione nelle politiche di rilancio urbano del Paese, con la consapevolezza
di poter svolgere un ruolo di primo piano in quel processo di «rinascimento» delle città su cui si gioca il recupero competitivo
dell'intero sistema Italia», abbiamo chiesto a Massimo Gallione
la sua opinione su questa iniziativa di Ance.
Massimo Gallione
«Non possiamo che essere d'accordo per una serie di motivi. Noi
riteniamo, ma non siamo i primi a dirlo, che affinché una costruzione, o comunque un oggetto di architettura (quindi non
solo i singoli edifici ma anche le opere infrastrutturali), sia di buona o ottima qualità è necessario che committente, progettista e
impresario siano non solo tutti e tre ben disposti, ma anche tutti e tre a loro volta di buona qualità. Per quanto un simile concetto non sia particolarmente innovativo, è pur vero che storicamente non sempre si è verificato questo «stato ideale», almeno
nell'Italia di questi ultimi decenni. Il ruolo del progettista deve
essere riqualificato, i margini per migliorare in questo settore sono amplissimi e, come è emerso nell'ultimo Congresso di Bari,
gli architetti italiani sono d'accordo su questo punto.
Una seconda questione è quella di migliorare i livelli di qualificazione di alcuni soggetti appartenenti alle categorie che oggi
sono presenti a questo tavolo. Purtroppo, difficilmente la qualificazione dei progettisti può coincidere con le normative in vigore, perché riconducono la qualità del manufatto a degli aspet-
ti numerici che quasi sempre hanno poca attinenza con l'aspetto
qualitativo. Questo è un tema che può essere affrontato in modo meno complesso dal mondo delle imprese. Per quanto riguarda il mondo della progettazione, il sistema è inefficiente perché non consente di determinare la qualità del progettista. La
normativa di tipo tecnico e numerico raramente può risolvere
il problema dell'identificazione della qualità nella progettazione.
Il terzo punto è che, al di là dei pronunciamenti delle imprese
o dei progettisti, occorre il pronunciamento e l'effettiva efficacia del terzo soggetto, che possiamo, ad esempio, identificare con
la committenza pubblica (ma anche quella privata) e che, al momento, non sembra volersi proporre nel ruolo del vero «principe». Anche se qualcosa sembra muoversi: l'Anas, per esempio,
sta entrando in modo efficace sul tema e alcune organizzazioni cominciano a prendere coscienza di questa necessità.
C'è da riconoscere, del resto, che come è difficile determinare la
qualità di un progettista, la cui prestazione non è valutabile solo da un punto di vista numerico, allo stesso modo è difficile ritenere che un committente sia bravo perché la norma lo stabilisce. Difficilmente l'aspetto della qualità può derivare strettamente da una direttiva, però la norma lo deve consentire e per
certi versi promuovere. L'Italia, per ciò che riguarda la norma
pubblica, fa ancora poca promozione e quasi mai consente o invoglia il committente pubblico a diventare un committente efficace sotto questo punto di vista».
La problematica è ampia e si snocciola su più livelli. Perché un
progetto divenga manufatto architettonico di qualità è necessario che non solo progettista e impresa esecutrice siano di qualità, ma è necessario che questa caratteristica contraddistingua
anche il terzo soggetto, ovvero il committente. Ma non solo: il
disegno dell'architettura è, nel nostro paese, vincolato da una
normativa che limita la qualità di un progetto, ricondotto a una
sorta di esercizio numerico.
Come possono architetti e costruttori lavorare insieme, in un
rapporto di collaborazione volto al superamento di queste limitazioni?
Claudio Sette
«Condivido l'introduzione del collega che, seppure rappresentante di un'altra categoria professionale, definisco tale perché
partecipiamo insieme allo stesso processo finalizzato al prodotto
finale. Non vedo contrapposizioni. Condividiamo il fine, che è la
qualità che parte dal progetto per arrivare al processo e al prodotto. Concordo anche con il fatto che la normativa non aiuta,
perché troppo spesso riduce dei bravi architetti a trasformarsi
in contabili del metro cubo. Naturalmente il costruttore o il committente non rinunciano a quanto la legge consente loro di fare. Allora è la norma che va rivista. Al di là del singolo edificio,
per riqualificare un brano di città occorre tener conto di una serie di passaggi che dobbiamo fare insieme, unitamente al progettista, ma anche alle pubbliche amministrazioni, che non
hanno un ruolo secondario perché spesso condizionano il progetto e il processo. Noi siamo d'accordo nell'identificare le
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quantità, i processi, nel rispettare i provvedimenti e le norme di
legge. Vogliamo offrire un prodotto che soddisfi i fabbisogni e
le esigenze che solo il committente conosce. Ma è il progettista
a doversi fare carico della forma e della sostanza, con la sua creatività e la sua professionalità.
Un aspetto da sottolineare è quello dei tempi: quando si arriva
a realizzare qualcosa, ci si arriva dopo anni. Il progetto preliminare di un complesso arriva a maturazione dopo cinque o sette anni, quando, cioè, spesso non è più attuale, perché nel frattempo sono modificate non solo le condizioni ma anche i processi, i materiali, le esigenze.
Per noi è necessario trovare un'intesa per individuare processi
e procedure limitate nel tempo che garantiscano al progettista,
e quindi al committente, la possibilità di realizzare un prodotto innovativo».
Massimo Gallione
«Vorrei approfondire alcuni aspetti sul tema della committenza pubblica. Esistono numerosi casi in cui il soggetto principe cerca di svolgere questa mansione, ma il complesso legislativo sembra consentire che le iniziative di un Sindaco, un Presidente di
Provincia o di Regione, o comunque di un'amministrazione
pubblica si trasformino in battaglie personali (magari di una determinata Giunta), troppo spesso supportate da una normativa
che non consente a queste figure di promuoverle fornendo loro strumenti di particolare efficacia. Da questo punto di vista l'esperienza francese si è rivelata particolarmente risolutiva. Fino
agli anni Settanta, la Francia aveva subìto una rarefazione della progettazione di qualità, un po' come è avvenuto per l'Italia
a partire dagli anni Venti. Ma la Francia se ne è accorta e ha avuto il coraggio di proporre una serie di correttivi legislativi. Una
delle principali normative a favore della produzione nel settore pubblico è stata la legge che ha istituito la Commissione interministeriale per la qualità delle costruzioni pubbliche. Si
tratta di una commissione di notevole autorevolezza, che opera alle dipendenze del Presidente della Repubblica, in qualità di
apprezzato consulente delle amministrazioni pubbliche. È in
contatto con le amministrazioni pubbliche municipali, provinciali, dipartimentali e può promuovere tutte le grandi iniziative che danno luogo a progettazioni e realizzazioni di notevole
prestigio. Si è così potuta formare, ma il processo non si è concluso, una nuova generazione che ha superato la fase sperimentale, e che oggi è più che affermata, affiancata da una nuova generazione di amministratori (non esclusivamente di estrazione politica) che ha imparato ad apprezzare la progettazione
e la realizzazione di qualità. Le norme, che comunque vanno interpretate, lo consentono e racchiudono quell'aspetto di promozione, al quale si aggiunge quello di formazione dell'organismo pubblico, che in Italia è ancora carente.
Il Governo italiano ha recentemente varato una legge sulla qualità architettonica, già approvata dal Consiglio dei Ministri e attualmente in Parlamento, e ci piacerebbe che l'Ance la sostenesse
perché è a favore, non solo della qualità del progettista, ma soprattutto della qualità della progettazione e, quindi, anche della sua realizzazione. Così come per legge deve essere espresso
il nome dell'architetto che ha firmato il progetto, allo stesso modo deve essere resa nota l'impresa che quel progetto lo ha realizzato».
Claudio Sette
«Non possiamo che trovarci d'accordo, posto che la qualità non
si ottiene per legge ma per processi, si raggiunge con le idee, si
sviluppa con la ricerca, l'esperienza e l'applicazione. La legge può
servire a smuovere un mondo paludato, ma la qualità la dobbiamo realizzare insieme. Dobbiamo sperimentare un modo
nuovo non solo di concepire, ma anche di realizzare il progetto. Dobbiamo mettere in gioco tutte le nostre competenze,
qualità, capacità di impresa perché al pari degli architetti, anche
le imprese non sono tutte uguali. Oggi nella filiera intervengono molte professionalità distinte e noi vogliamo ricreare le
condizioni perché si sviluppi un dialogo continuo tra committente, architetto, costruttore e le fasce intermedie dei professionisti che lavorano in architettura. Spesso accade, e non mi riferisco solo a edifici per abitazioni, ma a complessi per uffici, a
musei, eccetera, che un bel progetto, una volta realizzato, non
corrisponda all'idea originaria perché il segno dell'architetto non
è chiaro e viene data un'interpretazione diversa dell'idea che il
progettista voleva trasmettere. Non intendo avanzare una critica, è una semplice constatazione. In questi casi sarebbe interessante, in termini di qualità del processo, capire perché si è passati da un progetto nato per assolvere a determinate necessità
(funzionali ed estetiche) a un manufatto realizzato con caratteristiche diverse da quelle indicate sulla carta. E sarebbe interessante capire se gli utenti sono soddisfatti. Un maggior dialogo
tra le diverse professionalità eliminerebbe le discrepanze. Una
delle strade percorribili per avvicinare questi mondi professionali è quella della formazione che coinvolga i diversi attori in modo che questi parlino uno stesso linguaggio».
Massimo Gallione
«Noi ci stiamo muovendo in questa direzione. Ad esempio, insieme alla Federazione degli architetti del Veneto, stiamo sostenendo un disegno di Legge relativo ai lavori pubblici in quella regione; in tale disegno di legge viene messo l'accento proprio sulla formazione, affinché questa coinvolga non solo gli architetti, ma anche i dipendenti pubblici e i funzionari o dirigenti
delle imprese di costruzione. Questo proprio perché crediamo
che il concerto dei tre soggetti che partecipano alla realizzazione
deve essere raggiunto con una formazione permanente e continua.
Devo però sottolineare che accanto a questo, c'è un altro aspetto che ci sta molto a cuore. Quello legato ai tre grandi temi oggi discussi in Italia: il recupero dei centri storici, la riqualificazione delle periferie urbane e la realizzazione delle infrastrutture e delle opere della collettività.
Sul restauro dei centri storici si è già compiuto qualche passo significativo. Ancora tutto da compiere, credo, è il passo relativo
alla sostituzione dei grandi spazi urbani. Qui la convergenza degli interessi con i costruttori, da parte dei progettisti, è da ri-
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cercare nell'utilizzazione di strumenti efficaci per raggiungere
questo obiettivo. Rimane ancora aperto il tema delle infrastrutture.
Questi tre temi determinano altrettanti approcci progettuali e
di specializzazione fra loro alquanto dissimili. Non è infatti
scontato che lo stesso progettista realizzi tutti questi interventi, sicuramente quel progettista o quell'impresa dovranno aver
approfondito in modo opportuno delle tematiche che sono significativamente differenti. Da questo punto di vista sarebbe bene che i due soggetti di cui oggi stiamo parlando, ma mi piacerebbe ci fosse il coinvolgimento anche del terzo, potessero avvalersi di una ben precisa sollecitazione dell'industria edilizia,
proprio perché - non spronata dal mercato, dalla committenza
ma neanche dai progettisti - ha privilegiato la produzione di alcune tipologie di materiali standard, ritardando il suo ingresso
in quello che potremmo definire un mercato maturo in cui
vengono sperimentati i prodotti e tutta una serie di materiali,
semi lavorati o anche materiali completamente lavorati dei
quali si sente la necessità solo nella messa in opera.
Mi piacerebbe affrontare il discorso anche con le ditte fornitrici, perché l'architetto può avere anche ottime idee ma incontra
poi difficoltà a reperire il materiale per realizzarle. Come testimonia il nuovo cantiere fieristico di Milano, dove si sta realizzando un'opera molto interessante non solo dal punto di vista
architettonico ma anche dal punto di vista costruttivo con materiali innovativi, occorre coniugare il coraggio di un buon architetto a quello di un buon realizzatore. Nel nostro paese sembriamo ammalati di un eccessivo tradizionalismo, mediamente tendente al brutto e che sta impoverendo l'Italia. La tipologia
del condominio standard sta devastando le periferie, andrebbe
rivista in relazione a tutto quello che stiamo dicendo ora. Non
tanto perché il cemento e altri materiali non siano nobili, ma perché vanno utilizzati solo con sapienza costruttiva».
D'altra parte, proprio le aziende produttrici, quelle cioè che eseguono le sperimentazioni in laboratorio e poi sul campo, sottolineano che parlare di qualità di prodotto o di sistema spesso significa non solo considerare le caratteristiche intrinseche
degli stessi, ma anche le modalità di posa, colpevole, se non eseguita a regola d'arte, di inficiare l'intero organismo
tarsi con i residenti in loco, è necessario poter contare su una
grande capacità finanziaria. In tema di sostituzione, non di un
solo edificio ma di interi comparti, le Amministrazioni, i Sindaci
delle grandi città, i Governatori e le Regioni devono impegnarsi. E anche in questo caso ci vuole sperimentazione. Quando si
fa sperimentazione, anche di processo, serve inevitabilmente un
contributo pubblico. Non possiamo fare tutto da soli. Voi potete mettere a disposizione la vostra capacità progettuale, noi le
nostre limitate finanze. Nel processo, che può durare anni, come si fa a sostenere un costo di questo tipo? Tutte domande a
cui bisogna dare una risposta, ma credo che qualche sperimentazione vada comunque fatta anche per confrontarci con l'esistente, per capire se siamo più bravi di ieri. Ovviamente ci sono costruzioni che voi avete progettato e noi realizzato ma sono figlie dell'emergenza. Questo significa costringere i progettisti a inventarsi progetti con il prodotto nuovo e noi dobbiamo
inventarci un nuovo tipo di concepire l'impresa: non basta più
una visione imprenditoriale tradizionale».
Quali sono i termini per una reale collaborazione?
Massimo Gallione
«Un intervento legislativo può certo fornire alcuni strumenti, ma
non la soluzione, tuttavia anche sull'argomento c'è grande carenza di una efficace legislazione in Italia. Su questa materia lo
Stato ha devoluto alle Regioni la quasi totalità degli interventi,
per cui lo Stato esprime solo alcuni principi di carattere generale che poi le Regioni recepiscono in norme specifiche. Così come è vero che occorrono grandi strumenti finanziari, e che non
servono progetti aleatori ma realistici, che non basta il bravo architetto ma occorrono anche il bravo realizzatore e il bravo costruttore. D'altro canto si sta verificando un fenomeno preoccupante: l'edificazione nelle zone semiperiferiche, in sostanziale
obsolescenza, presenta troppo spesso costi di manutenzione più
elevati rispetto all'investimento richiesto per edifici di qualità.
Si può quindi sostenere, alla fine, che la qualità costa meno al cittadino e anche all'imprenditore rispetto alla costruzione mediocre».
Claudio Sette
Claudio Sette
«Il mattone è il Dna dell'architetto. Per trattare bene un prodotto
bisogna conoscerlo e progettarlo bene. Le Università organizzano
corsi teorici di sperimentazione sui materiali, ma sta a noi creare maestranze capaci: la conoscenza del materiale edilizio, come metterlo in opera, come modificarlo, come strutturarlo. Le
nostre scuole di maestranze edili ospitano le lezioni degli architetti, accolgono i produttori. Pensiamo di essere avanti, al passo con i tempi.
Come Ance Nazionale abbiamo sponsorizzato un marchio «doc»
che ripercorre il progetto, la sicurezza, gli impianti. Ritornando
alle tre tematiche, la sostituzione è quella che incontra maggior
diffidenza. Se ne parla spesso ma difficilmente si riesce a realizzare. Non è solo un problema di volumetrie, occorre rappor-
«Oggi, fare manutenzione a un edificio costruito negli anni Sessanta presenta dei costi astronomici, parlo anche del più banale degli edifici, come può essere una torre di 6/7 piani. Un mercato è completamente maturo quando, per la commercializzazione o comunque per l'utilizzazione, viene tenuto conto sia in
ambito progettuale che produttivo, non solo del costo dell'edificio in quel momento ma anche di quanto potrà costare nel tempo. Le città, in virtù di una serie di processi economici e industriali, hanno subìto un significativo «svuotamento» delle presenze industriali lasciando quindi immense parti inutilizzate, per
quanto ancora in parte abitate. Un fenomeno sociale che si riscontra in molte città e che pone una riflessione: prima di coinvolgere direttamente l'utente di un edificio acquistato trenta anni fa, bisogna incominciare a intervenire su quelle parti di città
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non più popolate. Naturalmente la riqualificazione di queste aree
deve incidere anche sul mercato, sulla trasformazione e sullo sviluppo delle zone limitrofe. Diventa quindi necessario creare un
circuito virtuoso che coinvolga non solo la zona dell'intervento ma anche la parte urbana adiacente. Evidentemente non mi
riferisco al singolo edificio ma ad ampie parti di città che vanno riqualificate, al fine di condizionare la riqualificazione del
mercato stesso e gli aspetti immobiliari delle zone limitrofe. Esiste pertanto, all'inizio di questo processo, lo sforzo dell'Ente Pubblico, ma quando il meccanismo ingrana dovrebbe essere il privato a prendere in mano il boccino. La sempre maggiore attenzione riservata alla politica del territorio sta sostanzialmente limitando l'urbanizzazione dei pochi spazi non urbani rimasti. Ricostruire quello che di brutto era stato edificato per far vivere
meglio i cittadini all'interno della città rappresenta il futuro stesso delle nostre città e del paese, e nello stesso tempo diventa fattore essenziale di competitività delle nostre aree urbane».
Un'ultima battuta sulle prospettive e le intenzioni per il futuro
Massimo Gallione
«Le esperienze citate dal collega sono reali, ed esprimono un mercato ancora immaturo, con l'obiettivo del massimo risparmio.
Confido che riuscirà a trovare il suo giusto equlibrio, perché i buoni professionisti ci sono e sono in grado di coordinare l'intero processo progettuale in sintonia con il costruttore e il committente.
Certo, la battaglia per rimanere sul mercato è dura, però insisto:
le professionalità in Italia ci sono. Che poi l'università debba implementare gli aspetti conoscitivi su materie particolari sono assolutamente d'accordo, ma anche in questo le cose si stanno muovendo; ci sono oggi delle Facoltà che stanno iniziando o hanno iniziato da tempo dei corsi di questo genere. Ma il mondo accademico non può essere l'unico momento per la formazione, che poi
si deve realizzare sul campo».
Claudio Sette
Mi sembrate sostanzialmente allineati. L'unica piccola punta di
contrasto potrebbe emergere dalla lettura del progetto. Qualche volta quando ci sono dei progetti un po' più articolati, non
tradizionali, la lettura da parte dell'impresa è più difficile con la
conseguente difficoltà nella realizzazione.
«Voglio concludere con una provocazione rivolta ai miei associati.
Dobbiamo intraprendere un percorso di maturazione complessiva, e rivedere i nostri atteggiamenti. I costruttori o i committenti, nei confronti del progettista o degli architetti, si devono sentire parte di un processo, senza adottare atteggiamenti autoreferenziali impropri. La mission è: realizzare il progetto».
Claudio Sette
«Ciò avviene anche per una serie di motivi. Tra questi il fatto che
non si è sviluppato il ruolo degli ingegneri di cantiere, di commessa, in grado di tradurre in realtà il progetto principale da
realizzare, quello che è alla base del lavoro. Lo vediamo anche
nell'ambito dei grandi progetti, affidati a studi molto ben attrezzati. Quando si assegna all'esterno parte della progettazione, poi si va in cantiere e ci si deve interfacciare col titolare che, di fatto, può ricoprire il ruolo del capo cantiere. Questo
perché le università non organizzano corsi propedeutici. Tutti vogliono fare i progettisti, pochi scelgono il direttore dei lavori, e pochi intendono occuparsi della realizzazione del progetto, perché è necessario conoscere bene i materiali e le tecniche di costruzione. Ci vorrebbe una maggiore comunicazione tra chi idea il progetto, chi lo realizza graficamente e chi lo
realizza strutturalmente. Noi subiamo la carenza di formazione specifica su queste tematiche.
Ulteriori elementi fondamentali sono il direttore tecnico e il
personale di cantiere. Serve un soggetto in grado di colloquiare con il progettista e con l'impresa. Questo permette di risolvere i problemi delle varianti e della scelta dei materiali. Gli architetti progettano, quindi si rivolgono all'ingegnere strutturista, se non c'è uno studio associato ci si deve indirizzare a un
altro professionista per l'interpretazione dell'esecutivo. Quindi si ritorna dal progettista per discutere, poi si passa al progettista degli impianti e via di seguito. Insomma, il progettista
ha anche bisogno di altri professionisti che sappiano tradurre
in esecuzione le varie componenti del progetto, tenendo conto delle esigenze di chi le deve realizzare. Dobbiamo tutti insieme fare sistema al meglio, sviluppare le modalità di collaborazione tra i vari attori del processo costruttivo».
L'intervista è stata pubblicata sul numero di febbraio della rivista
«Progettare architettura, città, territorio», ed. tecniche nuove
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Molto presto si sviluppò il contenzioso di cui parlavamo che,
tralasciando decine di passaggi e
documenti, portò alla rescissione
del contratto per colpa dell'impresa. E al tribunale. Dove l'impresa in poche parole sosteneva
che il progetto di Piano non era
esecutivo. Affermava che gli elaborati del progetto non erano
completi. In parole povere non
era possibile realizzare l'opera.
Il giudice, che tutti gli architetti oggi dovrebbero santificare, ha
nella sua sentenza espresso un
concetto chiaro. Dal momento in
cui l'impresa è entrata in possesso degli elaborati progettuali al
concorso sono passati due anni, e
dopo 18 mesi "tra la consegna di
tutta la documentazione progettuale all'atto della stipula del contratto di appalto" si è ricordato
che il progetto non andava bene.
Il tribunale quindi ha dato torto al
consorzio. Il Comune ha vinto.
L'architetto è stato mondato di
ogni macchia.
Una vicenda a lieto fine: sia perché l'edificio è stato costruito e
funziona, sia perché la figura dell'architetto non è stata il terminale
di disfunzioni amministrative.
Ammesso che gli architetti abbiano tutti i difetti del mondo,
costruire un'opera di architettura
in Italia è ardua impresa. La legislazione attuale è da rivedere e
con questo i rapporti tra architettura, committenza e impresa.
su L'espresso di Venerdì 28 Gennaio
Professione e sentenze
Tariffe, ribassi non sotto il minimo
Pertanto, anche stando ad altre recenti sentenze del Consiglio di stato (per tutte: V sezione,
15 aprile 2004, n. 2160), scatta la nullità quando un'offerta risulta basata su minimi tariffari eccedenti il 20% (unica riduzione percentuale oltre i minimi ammessa soltanto verso la pubblica
amministrazione in base alla L. 26 aprile 1989, n. 155). Pertanto, ha affermato la sentenza, occorre che l'amministrazione proceda all'esclusione del concorrente che la presenta, dal momento
che «la violazione di norme inderogabili per legge non richiede neppure un'espressa sanzione
di esclusione in caso di inosservanza, specie allorché si tratti, come nella specie, di norme di stretta interpretazione»; non è quindi necessario prevedere nel bando l'espressa esclusione per violazione dei minimi.
Andrea Mascolini su ItaliaOggi di Martedì 19 Ottobre 2004
Progettisti da pagare
Per la Cassazione, quindi, l'ente locale è tenuto a corrispondere al professionista il compenso
dal momento che il professionista, al momento dell'accettazione della clausola, aveva fatto affidamento sul comportamento della stazione appaltante che avrebbe dovuto osservare il principio di regolarità dell'azione amministrativa.
Prima del 1998, quindi, la clausola contrattuale sospensiva era legittima, ma l'amministrazione doveva comportarsi secondo buona fede. Nulla toglie, ovviamente, che una stazione appaltante possa modificare i propri orientamenti relativamente alla realizzazione di un'opera, ma, dice la Corte, deve valutare bene se la modifica dell'orientamento, con un contratto già
perfezionato con un terzo, non finisca per violare gli obblighi derivanti dal contratto stesso e
per dare luogo a un inadempimento contrattuale. In altre parole, la Cassazione afferma che il
comportamento dell'amministrazione «non può ridursi a mera volontà capricciosa, ma deve
incanalarsi nelle forme proprie dell'attività amministrativa e nelle conseguenti forme di responsabilità». E nel caso di specie il diritto al pagamento del corrispettivo a favore del progettista
potrebbe configurare per la stazione appaltante una responsabilità per danno erariale di fronte alla Corte dei conti.
Andrea Mascolini su ItaliaOggi di Mercoledì 22 Settembre 2004
su Il Sole 24ORE Edilizia e Territorio n. 4
Architetti, la galassia degli under 40
Sono una galassia, ormai. Una galassia che comincia a coltivare successi, piccoli e grandi. Vincono
concorsi, in Italia e all'estero. Attirano su di sé lo sguardo dei grandi investitori immobiliari, italiani e
stranieri, impegnati nelle operazioni di trasformazione urbana, soprattutto a Milano e Roma. Cercano
un rapporto con l'industria, un ponte con una domanda in evoluzione continua. Credono nel mercato.
Vogliono costruire e non solo “pubblicare”. Sanno che il marketing aiuta. E sanno che oggi l'architettura è una leva di marketing fondamentale per i loro committenti. Sono la generazione degli architetti quarantenni o poco meno. Ai loro progetti e alle loro idee «Edilizia e Territorio» dedicherà attenzione nei prossimi mesi, con una lunga Rassegna che illustri i casi più interessanti. Oggi la prima puntata è dedicata allo studio romano Nemesi. Questa inchiesta a puntate nasce dalla convinzione che
di architettura - e non solo della costosa e sfavillante architettura delle star internazionali - ci sia bisogno per innalzare il livello medio del nostro paesaggio urbano e delle nostre costruzioni. Ma nasce
anche dai segnali del mercato: dall'attenzione crescente verso l'architettura da parte del mondo dei
promotori immobiliari e dei costruttori. La “centralità del progetto” che si è tentato di imporre, forse
burocraticamente, con la legge Merloni, potrebbe affermarsi oggi con il valore aggiunto dell'architettura. Un valore aggiunto anche economico. Non è un caso che l'idea di un'inchiesta di «Edilizia e Territorio» sulla “nuova architettura” sia nata in ottobre a Positano, quando il presidente dell'Ance, Claudio De Albertis, consegnava il premio ex aequo per il concorso sulla “casa del futuro” a Nemesi e
IaN+. Simbolicamente, a sottolineare questo aggancio, l'inchiesta di Et parte proprio con Nemesi e,
nella puntata successiva, con IaN+. L'obiettivo di Et è fare giornalismo economico, senza parlare
“architettese”. Le informazioni sui concorsi, sulle gare, sui progetti in giro per l'Italia confermano
che non cambiamo cifra. Parlare di “nuova architettura” significa però lasciare spazio (non troppo)
anche alla critica architettonica, che faremo fare ai critici, ovviamente. Primo fra tutti, Luigi Prestinenza Puglisi, che ha aderito al progetto e ci ha messo a disposizione un primo elenco di studi da
“seguire”. Non ce ne voglia chi è assente da questo elenco. Altre segnalazioni ospiteremo, anche per
dimostrare che questo fenomeno è proprio una “galassia” e non un fatto episodico.
Giorgio Santilli su Il Sole 24ORE Edilizia e Territorio n. 4 di Lunedì 31 Gennaio
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
SEGRETARIO: LUIGI MARZIANO MIRIZZI
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TESORIERE: GIUSEPPE ANTONIO ZIZZI
VICE PRESIDENTE: MASSIMO GALLIONE
CONSIGLIERI: RENATA BIZZOTTO,
VICE PRESIDENTE: LEOPOLDO EMILIO FREYRIE
LUIGI COTZIA, GIORGIO MARCHETTI,
VICE PRESIDENTE: GIANFRANCO PIZZOLATO
PIERLUIGI MISSIO, NEVIO PARMEGGIANI
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07
SETTIMANALE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
14.2.2005
La creatività
è cosa buona e giusta
[L’espresso di Venerdì 15 Ottobre 2004]
Bari
Forum
sulla città
Il Corriere del Mezzogiorno ha
aperto un confronto sui temi dell'architettura e dell'urbanistica
nella città di Bari, attraverso un
forum che ha visto la partecipazione di sociologi, urbanisti, economisti, rappresentanti di categorie professionali e produttive.
Tra i protagonisti del forum anche Vincenzo Sinisi, Presidente
dell'Ordine Architetti di Bari, di
cui il quotidiano pubblica l'intervento: «Questa regione, purtroppo,
ha dimostrato di non avere una
visione strategica, ragionando per
emergenze e particolarismi. E questo disattenzione è stata ancora
più pesante per Bari se è vero che
è stata immaginata normata come
città metropolitana, ma non c'è
uno straccio di considerazione su
cosa deve diventare. Io concordo
con l'intervento fatto da Nicola
Martinelli sul Corriere. Ci sono
tante città possibili, in un periodo
temporale una società decide quale deve essere la visione strategica per il futuro e ne dà l'assetto. Noi
siamo fermi ad una visione che si
è costruita attorno ad un piano regolatore che ormai è datato. Rappresenta una immagine che va riconsiderata. (…) Il confronto del
Corriere è proseguito con il tema
della qualità architettonica e l'intervista al sindaco di Bari Michele
Emiliano. Sull'argomento, anche
il giudizio di Sinisi: «I concorsi in
questa città sono come l'araba fenice. Nella città di Bari ci sono 900
architetti, è una forza intellettuale che nessuno utilizza. E la metà
di quegli architetti sono giovani.
Quante opportunità vengono date a questi giovani e a chi compete dare queste opportunità se non
alla parte pubblica? Io non do per
scontato che un concorso produca
una qualità sicura, ma è una possibilità che non viene nemmeno
percorsa».
sul Corriere del Mezzogiorno del12 e 14 Febbraio
L’architettura su Avvenire
Sul quotidiano Avvenire la rubrica Agorà pubblica settimanalmente articoli sull'architettura. Il loro autore, Leonardo Servadio, connettendosi puntualmente a cronache e dibattiti “del giorno”, esamina a tutto campo le problematiche connesse all'impatto dell'architettura sulla società e sull'ambiente, scrivendo dei protagonisti dell’architettura e facendoli parlare. Recentemente, nel dicembre 2004 e poi in gennaio, Servadio ha dedicato una serie di articoli alle «Città estreme»: la prima puntata Passeggiando sottoterra aveva per sottotitolo La vita nel sottosuolo rappresenta oggi una chance per far fronte alla diminuzione dello spazio urbano nelle metropoli. La seconda puntata Marte abita in un ragno spiega: L'architettura spaziale non è solo fantascienza. Già esiste la casa extraterrestre e il primo belvedere cosmico
sarà installato nel 2009. Il terzo appuntamento, Il futuro è nelle palafitte, Dall'Olanda al Giappone, da Dubai alla Cina, l'architettura contemporanea torna a costruire sull'acqua, ha colto l'inevitabile nesso con
la tragica cronaca di gennaio: Lo tsunami non scoraggerà le costruzioni acquatiche. Gli esempi di Venezia e Amsterdam. La scorsa settimana l'attenzione di Servadio si è rivolta ad altri temi di attualità: comunicazione dell'architettura, star-system, «non luoghi» e genius loci, architettura «d'immagine». Riportiamo qui alcuni brani di questi ultimi articoli.
Architetti ovunque omologati
È la più visibile, la più ingombrante, la più inevitabile delle arti. L'architettura la troviamo sempre sotto gli occhi. Costituisce l'ambiente in cui viviamo. La città è architettura. Tanto vi siamo
immersi che l'unico modo per distaccarvisi è rendersi impermeabili alla sua presenza: ignorarla.
E questo è quel che la maggioranza di noi fa. La consuetudine porta non al conoscimento, ma
all'oblio. Una parte del problema sta anche nel fatto che di architettura si parla relativamente
poco. Le pagine culturali dei giornali ne trattano raramente in modo sistematico. Insomma, il
dibattito, la critica dell'architettura appare sproporzionatamente limitata, rispetto alla misura
in cui questa disciplina influisce sulla qualità della vita delle persone. Soprattutto, è limitata alla cerchia degli architetti stessi. Ecco dunque che appare tanto più importante l'interesse che
ha mostrato la rivista dell'Università Cattolica di Milano, Vita e Pensiero, nel suo numero più recente. Il sociologo Franco La Cecla, sotto il titolo «L'architetto è ormai una griffe», sviluppa un'analisi che tocca vari aspetti dell'architettura contemporanea. In sunto, i «grandi» progettisti di
oggi, sostiene La Cecla, sono diventati venditori di immagini - forti, impattanti, alla ricerca dello shock - ma incapaci di vera comunicazione, privi di quella forza simbolica che conosciamo
nell'architettura che la storia ci ha tramandato. Utili prevalentemente al gioco delle grandi operazioni immobiliari. Anche Paolo Portoghesi, sul Giornale dell'Architettura sostiene una tesi simile, indicando nel globalismo la causa della degenerazione. Cioè nell'appiattimento in canoni che traggono spunto da «qualsiasi immagine suggestiva», e che producono edifici tra loro «omologati», a prescindere dal luogo ove sorgono - da Calcutta alle metropoli europee o americane
- senza alcuna relazione con la specificità del luogo, alla ricerca di un «accresciuto valore pubblicitario derivante dalla contrapposizione rispetto al paesaggio e al tessuto urbano». (…)
Gli architetti sono in competizione tra loro per ottenere appetitosi incarichi, pubblici o privati, e questo li rende «usignoli dell'imperatore», sostiene La Cecla, proni al rappresentare con
gesti progettuali clamorosi il ricco committente, a scapito della qualità della produzione. Eppure,
c'è mai stata un'epoca in cui gli architetti non operassero per la gloria del committente? E in cui
le strutture eccezionali non avessero anche un valore propagandistico? Sarebbe difficile sostenere il contrario. (…) Come nota giustamente La Cecla, il grande fallimento dell'architettura contemporanea è la residenza: fino a tutto il secondo dopoguerra i teorici dell'architettura hanno
dibattuto il problema della casa. Oggi questa sembra essere dimenticata. Architettura è solo quanto è clamoroso, non quanto è vita di tutti i giorni.
Casati: «Eppure vi sono grandi possibilità espressive»
Ma il problema non è che l'architettura si faccia immagine, sbotta Cesare Casati, direttore della rivista L’Arca, che difende i progetti di avanguardia. «La bellezza è sempre immagine. E sempre rappresenta qualcosa: sia una città o una ditta privata. L'importante è la qualità del progetto.
E chi critica le produzioni più recenti spesso lo fa partendo da posizioni arretrate. C'è chi non
riesce a tenere il passo coi tempi. Chi non ha imparato a usare gli strumenti che oggi la tecnologia mette a disposizione del progettista e così vede le nuove forme che ne emergono come
estranee».
SEGUE
07
SETTIMANALE
DEL CONSIGLIO NAZIONALE
DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI
E CONSERVATORI
Newsletter
UIA
In allegato a questo numero viene
inserita anche la Newsletter bimestrale dell'UIA, gennaio-febbraio 2005. Nell’editoriale il presidente UIA, Jaime Lerner, ricorda:
«Mentre molti paesi investono così tanto denaro in armamenti, noi
architetti abbiamo un'arma formidabile da utilizzare per innalzare la qualità di vita: il miglioramento delle città. (...) Noi architetti
siamo i professionisti della “proposta”. Abbiamo la grande opportunità di vedere in anteprima questioni e progetti, quando questi
sono ancora sulla carta o sul computer. Siamo quelli che hanno le
idee per occupare gli spazi con costruzioni intelligenti e positive».
In questo numero:
- Il XXII Congresso Mondiale UIA
che si terrà dal 3 al 7 luglio a Istanbul, sul tema Cities: Grand Bazaar
of ArchitectureS
- Eventi dalle Sezioni Membri UIA:
Australia, Conferenza Nazionale
RAIA 2005; Canada, Festival dell'Architettura 2005; Repubblica
popolare Cinese, Simposio internazionale; Spagna, Medaglia d'oro
per l'architettura 2004; Messico, 8a
Biennale messicana di architettura; Russia, Festival internazionale
di architettura e Congresso degli
architetti russi; USA, Medaglia d'oro AIA a Santiago Calatrava
- Forum UIA 2004: Singapore
- Medaglia d'oro UIA e Premi
- Comitato di validazione UnescoUIA, Formazione degli architetti
- Incontro ACE-CAE a Parigi
- Dal mondo: Master class “Glenn
Murcutt”; Asia Design Forum
2005; Allarme da “Heritage
without borders”; 5o Seminario
sul Patrimonio moderno; Premio
Aga Khan 2004 per l'architettura.
- Concorso Internazionale “Piano
urbano per Port-Louis” (Mauritius)
L’architettura su Avvenire
Palterer: «L'essenza del “genius loci” è nell'energia»
Anche David Palterer, architetto israeliano trapiantato a Firenze, curatore del padiglione israeliano alla recente Biennale di Architettura di Venezia, concorda che la critica alla globalizzazione
sia un po' datata: «Vediamo che oggi tutta la nostra vita è legata a un immaginario completamente nuovo, su cui influiscono le immagini che il cinema e la televisione ci trasmettono da tutto il mondo...». E il genius loci, e la tradizione storica, dove vanno a finire? «C'è chi per tradizione storica intende il gusto decorativo», insiste Palterer. «L'essenza del genius loci non la si ritrova
nel riproporre forme consuete. Ma, per esempio, nell'attenzione al risparmio energetico: l'architettura deve tener conto della quantità di luce, dell'altezza alla quale transita il sole, delle caratteristiche climatiche del sito. E usarle per migliorare le condizioni di vita. (...) E poi è vero che
neppure in passato si rispettavano le frontiere nelle tradizioni costruttive. Si prenda il Duomo
di Milano: non è forse prevalentemente nord europeo, lontanissimo dal Gotico italiano dell'epoca? Tuttavia, devo dire che nella recente Biennale di Venezia c'è qualcosa che mi ha disturbato: l'assenza di attenzione per il luogo di residenza delle persone. Si è guardato prevalentemente all'architettura del grande gesto, mentre l'architettura vera è quella diffusa». (...)
Fuksas: più emozioni in periferia
La nuova Fiera di Milano si inaugurerà all'inizio di aprile. È il più grande cantiere del continente, forse del mondo: 2 milioni di chilometri quadrati. (…) Fiere e centri commerciali sono un
genere di architettura su cui si appuntano diverse critiche...
Fuksas: «Nel riprendere l'analisi di Marc Augé sui non-luoghi in senso esclusivamente critico talvolta si sbaglia. Perché spesso accade che i veri luoghi dell'oggi, siano proprio i non-luoghi. Dove ci si incontra? Dove si socializza? Dove ci si esprime? Sono queste le nuove piazze; ormai non
più centri commerciali, ma luoghi dove si trovano i cinema, i teatri, i momenti e le occasioni per
incontrarsi. Prima di progettare il nuovo centro commerciale di Salisburgo non ero mai entrato in un posto simile: li rifuggivo. Ma ne ho fatto una grande piazza coperta e articolata. Lo stesso alla Fiera di Milano. Suo simbolo è l'elemento emergente traslucido che sorge in posizione
centrale (lo chiamano "montagna Fuksas"): uno spazio quasi mistico che ha accolto degnamente
la messa di Natale. Ma potrebbe ospitare anche una "lectura Dantis", conferenze, incontri: perché è un luogo autentico». Quindi i non-luoghi non esistono... «Ci sono le immense periferie disastrate. Nel cui contesto, un intervento come quello della Fiera ha la capacità di modificare sostanzialmente la geografia. Ma deve essere di queste dimensioni». E il "genius loci" dove va a finire? «Da tempo giace sepolto sotto le periferie delle megalopoli. A Shanghai in dieci anni hanno costruito 1.600 grattacieli. Nelle sfibranti periferie occorre recuperare l'emozione. E la vera
architettura è emozione. (…) Un'altra delle accuse all'architettura contemporanea è che non si
interessa alle residenze. «È così. È il grande problema, da 20 anni a questa parte. L'architettura
d'autore è stata spostata su altri temi. Perché? Un esempio: con mia moglie Doriana ho realizzato l'emporio Armani di Hong Kong. È il progetto che ha ricevuto il maggior numero di pubblicazioni: 1.156. Millecentocinquantasei: ci siamo presi la briga di contarle. Le residenze che
ho realizzate a Place d'Italie a Parigi, sono state pubblicate 7 volte. È un chiaro indice di dove vada l'attenzione del potere rappresentato dai mass media.
Leonardo Servadio su Avvenire di Martedì 2 e Mercoledì 3 Febbraio
Novità in libreria
Il governo del territorio
Ogni tipo di dialogo che si voglia istituire tra l'amministrazione pubblica e gli operatori, pubblici o privati, le cui azioni abbiano effetti sul territorio, presuppone un insieme inderogabile di condizioni, limiti e vincoli, che ne rappresentano di fatto il potere contrattuale. L'idea della conservazione è di
farsi carico dell'immenso lascito di risorse e beni, presenti sul territorio italiano, al fine di percorrere
traiettorie originali di sviluppo, senza eludere il confronto con la modernizzazione, in un mondo le cui
rivolgenti e diffuse trasformazioni sono appena avvertite. Scrive Giuseppe De Luca nella prefazione:
«La riflessione che il libro di Romano Viviani si pone (…) non è una riflessione retorica, né un semplice assunto di gestione politico-amministrativa delle città e del territorio, poiché lo stesso concetto
di territorio sta subendo delle profonde revisioni, la sua è una riflessione che richiama un più cauto
modo di fare pianificazione, un modo lontano dalla tradizionale urbanistica come produttrice di edilizia». Romano Viviani ha insegnato Urbanistica all'Università di Firenze. Nelle edizioni Alinea ha pubblicato Posturbanistica (1997), Governare la città o i cittadini? (1998), Piano pubblico-progetti privati
(2001), Pianificazione territoriale e regolamenti urbanistico-edilizi (2002)
CHI GOVERNA COSA? Romano Viviani, Alinea Editrice, 2005, 8 Euro
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JANUARY
FEBRUARY
2005 1
2005
e - N E W S L E T T E R
E N G L I S H
E D I T I O N
EDITORIAL BY THE UIA PRESIDENT
TIME FOR CONSTRUCTION
page 2
XXII UIA CONGRESS - ISTANBUL 2005
page 3
MEMBER SECTIONS
pages 4 to 6
UIA GOLD MEDAL AND PRIZES
page 6
UNESCO-UIA VALIDATION COMMITTEE FOR
ARCHITECTURAL EDUCATION
pages 7 and 8
AROUND THE WORLD
pages 8 and 9
INTERNATIONAL COMPETITIONS
URBAN PLANS FOR PORT-LOUIS (Mauritius)
pages 10 to 12
Newsletter published by the International Union of Architects - 51, rue Raynouard 75016 Paris (France)
T.(33.1).45.24 36 88 - F.( 33.1).45 24 02 78 - E-mail : [email protected] - Internet : http://www.uia-architectes.org
Director of Publication : Jean-Claude Riguet - Editor : Catherine Hayward
Translation : Patricia Meunier
L I S T
O F
U I A
M E M B E R
C O U N T R I E S
The UIA is an international, non-governmental organisation representing the architects of the following countries :
Andorra, Armenia, Australia, Azerbaijan, Baltic Countries: Estonia, Latvia, Lithuania, Bangladesh, Belgium, Bolivia, Bosnia and
Herzegovina, Brazil, Bulgaria, Cameroon, Canada, Chile, Colombia, Costa Rica, Côte d’Ivoire, Croatia, Cyprus, Czech Republic,
Dominican Republic, Ecuador, Egypt, France, Former Yugoslav Republic of Macedonia, Georgia, Germany, Greece, Honduras, Hong
Kong, Hungary, India, Ireland, Israel, Italy, Jamaica, Japan, Kazakhstan, Kenya, Lebanon, Luxembourg, Macao, Malaysia, Mali, Malta,
Mauritius, Mexico, Mongolia, Morocco, Namibia, Netherlands, Netherlands Antilles, New Zealand, Nicaragua, Nigeria, Nordic
Countries: Denmark, Finland, Iceland, Norway, Sweden, Palestine, Panama, People’s Democratic Republic of Korea, People’s Republic
of China, Philippines, Poland, Portugal, Puerto Rico, Republic of Korea, Romania, Russia, Singapore, Serbia & Montenegro, Slovak
Republic, Slovenia, Socialist Republic of Vietnam, South Africa, Spain, Sri Lanka, Switzerland, Syria, Tanzania, Thailand, Trinidad &
Tobago, Tunisia, Turkey, Uganda, Ukraine, United Kingdom, United States of America, Uruguay, Uzbekistan, Venezuela.
Temporary Members: Bahamas, Fiji, Suriname.
Members of the UIA Bureau
Président :
Président sortant :
Secrétaire général :
Trésorier :
1er Vice-président :
2ème Vice-président :
Vice-président :
Vice-président :
Vice-présidente :
Dir. de l’Administration :
Jaime Lerner
Vassilis Sgoutas
Jean-Claude Riguet
Donald J. Hackl
Gaétan Siew
José L. Cortes Delgado
Peter Hanna
Yuri Gnedovski
Louise Cox
Francine Troupillon
EDITORIAL
TIME FOR CONSTRUCTION
Another year has passed and unfortunately most of the news that comes to us evokes destruction. But this must not discourage our efforts to use our time and our skills for construction.
While so many countries invest so much money in weapons, we architects have a great weapon
to invest in quality of life: the improvement of cities. And that costs much less than anyone
would think.
With a few billion dollars per year, many countries could solve most of their urban problems, transforming their cities
on the long term and bringing quality of life to millions of people. I have been working with cities for over forty years
and I have seen so many presidents, mayors, and governors miss the opportunity to improve their cities.
Would you like to know why ? Because the solutions are simple and too many people in the world do not like simplicity; they are complexity merchants. They want complex and expensive solutions. That is why they never accomplish
anything.
We architects, we are the professionals of the proposal. We have a great opportunity to see many things, many projects first, while they are still on paper or in the computer. We are the ones who have ideas to fill the spaces with
intelligent and positive buildings.
We accomplished important things in this year that has just ended. Our international consultation on the Celebration
of Cities was widely approved, with the participation of many countries. It was also very pleasant to see students of
architecture in this consultation since one of our objectives is to see the students and young architects involved in UIA
activities.
And now, we all should be very excited about the year ahead of us, since the 2005 UIA World Congress aims to be
one of the greatest. Besides being an important edition of the Congress, the twenty-second one, we have noticed
that there is much excitement for this event in Istanbul.
We must compliment the Scientific Committee for having chosen such an interesting theme Cities: Grand Bazaar of
ArchitectureS, which fits very well with the UIA's current activities on behalf of cities.
At the Istanbul Congress in 2005, the focal point will be the cities of the world and discussions will concentrate on
ways and means of making our cities better, safer, and more comfortable places to live in. This is really a Celebration
of Cities, a movement we have been spreading during this present term of the UIA presidency.
These actions in favour of the city are leading the UIA to play an extremely important role in the current world scenario. There is plenty of room in this scenario for hard work combined with brilliant ideas that will contribute to the fast
and steady development of our cities, improving the quality of life of their inhabitants. I am sure the light of all architects will shine and fulfil these objectives with dignity, with construction.
I wish you all a great New Year.
Jaime Lerner
UIA President
2
X X I I U I A C O N G R E S S - I S TA N B U L 2 0 0 5
The XXII UIA World Congress will be
held this year from 3 to 7 July in Istanbul,
hosted by the Chamber of Architects of
Turkey, on the theme Cities: Grand
Bazaar of ArchitectureS.
The "bazaar" metaphor evokes the positive notion of plurality, unity, diversity and
competition within a festive solidarity. It
also carries a negative counterpart linked
with commercialisation, un-reined consumerism and chaos. Architecture is a tangible cultural capital materialised in cities.
If cities are the place for exchange of this
inestimable resource, the necessity for
subtle conception and management is
pressing. Despite colossal financial investment in the construction and rehabilitation of cities, all too often the end result
is a mediocre working and living environment due to a lack of expertise, of creative thinking, and consideration for social
justice.
The Istanbul 2005 Congress offers a
forum, a market place, in which all
aspects of cities will be evoked under the
various lights suggested by the theme. It
will permit contact and exchange between groups of multi-faceted interests
and participants of different disciplines,
between all those who reflect, decide,
and produce the city.
THE UIA 2005 VENUE - ISTANBUL’S
CONGRESS VALLEY
Istanbul is one of the rare cities to have a
"Congress Valley" located in the heart of
its cultural and business centre. Easily
accessible from over 40 hotels, the valley
has an efficient infrastructure and welladapted facilities. Planning of the outside
spaces will be realised following a competition organised by the Chamber of
Architects of Turkey on the same theme
as the Congress. The space will be planned in such a way as to allow participants to present and discuss their projects and so exchange ideas in an interactive atmosphere open to the public.
CONGRESS PROGRAMME
The opening session will be held on
3 July 2005 and will be followed by an
evening welcome banquet. The following
four days 4, 5, 6 and 7 July, will each be
devoted to a specific theme:
CELEBRATION OF THE WORLD'S CITIES
• Cities: Grand Bazaar of ArchitectureS
• Examples of urban acupuncture
worldwide - the UIA international
consultation Celebration of Cities.
Union Internationale des Architectes
ARCHITECTURE AND LIFE IN CITIES
• Architecture: “Capital”
• City Timescapes: Past, Present, Future
ARCHITECTURE OF CITIES
• Architecture, City and the Market
• Design, Building, and Maintenance of
Cities.
PROFESSION AND EDUCATION FACING THE
CITY
• New Forms of Architectural Practice
and Education
• Declaration of World Architects on
the Global Agenda of Architecture.
The evening of 6 July 2005 will be dedicated to the presentation of UIA awards,
notably the UIA Gold Medal, the UIA
Prizes, and the awards for the international confrontation of projects by students
of architecture, etc.
A farewell evening on 7 July will mark
the close of the congress.
Specailly designed architectural tours will
be available both before and after the
congress.
CONTRIBUTIONS
The organisers have received close to a
thousand abstracts from participants
around the world. These abstracts are
currently being reviewed and the authors
selected by the Scientific Committee will
be so informed during the month of
January and will have to submit the final
version of their contribution before 15
April 2005.
INTERNATIONAL ARCHITECTURAL
TRADE FAIR
A trade fair presenting architectural and
construction materials will be held at
the Hilton Convention Centre. Details
concerning this event may be obtained
by contacting:
[email protected]
(90.212) 244 71 71
CONFRONTATION OF STUDENT
PROJECTS
The theme of the confrontation is
Extreme – Creating spaces in extreme
and extraordinary conditions. This
confrontation aims to provide the opportunity for future architects to demonstrate their creative powers in the face of
challenging conditions by designing
spaces for different functions chosen by
them at places that are extraordinary in
terms of their geographic location, topography, flora, climate, as well as social
and political conditions.
.
3
Principle dates in the confrontation
calendar
. Deadline for registration:
25 January 2005
. Deadline for submitting projetcs
13 June 2005
. Deadline for reception of projects :
24 June 2005
. Jury meeting:
30 June 2005
Information and registration:
MIMARLAR ODASI GENEL MERKEZI
(Chamber of Architects of Turkey)
Konur Sokak N° 4/2
06650 Ankara (Turkey)
T. (90.312) 417 37 27 – F. 418 03 61
[email protected] ou
[email protected]
ELECTRONIC NEWSLETTER
The congress organisers will publish an
electronic newsletter full of information
on the congress preparations. The first
edition recently appeared. To subscribe,
write to:
[email protected]
ACCOMODATION
Blocks of rooms have been reserved in
hotels of different categories for participants in the congress, in order to ensure
preferential rates. For informations on
accomodations and hotel reservations
contact:
ISEVV Consortium
Mede Cad Yeni Apt. N° 16/11
34437 Taskim Istanbul - Turkey
T. (90 212) 244 71 71 – F. 244 71 81
[email protected]
REGISTRATION FEES
Du 01-01-05 au A partir du
31-05-2005
01-06 -2005
Participant
350 US$
400 US$
Etudiant
150 US$
150 US$
Accompagnant
250 US$
300 US$
INFORMATION / REGISTRATION
Organisation Committee UIA Istanbul
2005
I.T.U. Faculty of Architecture
Taskisla N° : 125
34 437 Taksim-Istanbul – Turkey
T. (90.212) 252 94 25 – F. 252 94 24
www.uia2005istanbul.org
[email protected]
MEMBER SECTIONS
EVENTS
AUSTRALIA
2005 RAIA NATIONAL CONFERENCE
The Royal Australian Institute of
Architects will organise its 2005 national
conference on 21 – 23 April, with the
goal of encouraging exchange between
Australian architects and professionals
from around the world. Based on the
theme of Exchange, the conference
hopes to serve as a platform for dialogue
that will enrich the professional experience of local as well as visiting professionals. The visiting architects will not only
contribute their particular knowledge,
but also learn from the local architectural
culture.
Conversation and exchange will be
stimulated by a Facilitator who will guide
the discussions according to 4 general
directives:
. Exchange between speakers and delegates
. Exchange of local and international
architecture
. Exchange between practice, education,
industry, and authorities
. Exchange between the city of Melbourn
and visitors.
Australian architecture is among the
most highly considered on the international scene for its diversity and richness,
and Melbourn is today considered as one
of the hotspots of contemporary architectural culture.
The conference is structured around
several panel discussions that will feature
an international and a local architect.
Possible visiting architects include Hjvoe
Njiric (Croatia), Qingyun Ma (P.R. of
China), Anne Lacaton (France), Peter
Cook (United Kingdom), Atelier Wow
(Japan), and Jae Cha (USA).
The second part of the conference
theme: Build where you Stand will seek
to define the necessary conditions for a
quality architectural production.
Information:
The Royal Australian Institute of
Architects – RAIA
Amanda Beal
[email protected]
www.architecture.com.au/exchange2005
CANADA
2005 ARCHITECTURE FESTIVAL
The next festival of architecture organised
by the Royal Architectural Institute of
Canada will be held in Edmonton on
4 –7 May 2005, on the theme
Architecture, Art, and Urban Design –
Celebrating the City. Workshops, exhibitions and special activities will take place
in diverse building throughout the city
centre, notably at Winspear centre,
Edmonton City Hall, the Citadel Theatre,
and Shaw Conference Centre.
The festival's programme includes a day
devoted to continuing professional education, a trade show, exhibitions of architectural projects and artworks, social
events, and architectural tours.
Christopher T. Fillingham, RAIC President,
described the festival as a celebration of
Canadian architecture and an opportunity for architects to come together and
reflect upon architectural practice and
urbanism, while at the same time meeting clients and the general public.
Speakers at the festival include such wellknown names as: Jeremy Harris, mayor of
Honolulu, Kenneth Frampton, Rob
Wellington Quingley, and Ed Mazria.
Emeritus Professor at the Polytechnical
University of Spanish Basque country.
His works are essentially found in Basque
country and deal with urban development programmes or housing complexes,
a domain in which he excels.
The Gold Medal was officially presented
to Luis Peña Ganchegui by Maria
Antonion Trujillo, Spanish Minister of
Housing, on 26 November 2004 at
Madrid's San Fernando Academy.
Consejo Superior de los Colegios de
Arquitectos de España
T. (34 91) 435 22 00 - F. 575 38 39
[email protected]
www.cscae.com
KENYA
Parc de la Espanya Industrial in Barcelona- Luis Peña
Ganchegui, Francesc Rius architects-©1998-2004
epdlp
Information:
Royal Architectural Institute of
Canada – RAIC
T. (1.613) 241 57 50 – 241 57 50
[email protected]
https://www.raicfestival2005.ca
PEOPLE’S REPUBLIC OF CHINA
The Architectural Society of China (ASC)
is organising an international symposium
of the UIA Work Programme The Road
after Beijing on 18 – 20 April 2005, in
Shanghai, under the theme Urban
Planning around Big Cities.
Also, within the framework of its
participation in the UIA 2005 Istanbul
Congress, the Chinese Member Section
is preparing the publication of works
containing notable contemporary
realisations around the world, as well as
realisations that have received ASC
awards.
The Architectural Association of Kenya
recently put on line a website designed
to serve as a vast platform dedicated to
architecture and the construction industry
in Kenya.
Architectural Association of Kenya
www.aakweb.com
[email protected]
[email protected]
MEXICO
2004 GOLD MEDAL FOR
ARCHITECTURE
The jury for the Spanish Gold Medal for
Architecture, presided over by Carlos
Hernandez Pezzi, CSCAE President,
awarded this honor to Luis Peña
Ganchegui for the quality of his works
as well as their repercussions on Spanish
architecture over the last 40 years.
8th MEXICAN ARCHITECTURE
BIENNIAL (2004)
From among one hundred and fifty projects submitted, the jury of the 8th
Mexican Architecture Biennial, which met
in August 2004, awarded its Gold Medal
to the firm directed by Mauricio Rocha
Iturbide for the realisation of the San
Pablo Oztotepec market in Mexico City.
Other prizes and honourable mentions
were also discerned to Mexican architects, and were presented at an award's
ceremony during the 25th congress of
the Federation of Associations of
Architects of the Mexican Republic
(FCARM), in November 2004.
This Basque architect is a Doctor of
Architecture at the Madrid Technical
Institute of Architecture, Rector of the
San Sebastian Technical Institute, and
Federation of Associations of
Architects of the Mexican Republic –
FCARM
T. (52 555) 550.60.49 - F. 550.41.80
The Architectural Society of China
[email protected]
SPAIN
4
Union Internationale des Architectes
RUSSIA
ZODCHESTVO INTERNATIONAL
ARCHITECTURE FESTIVAL
The 2004 edition of this annual event
organised by Union of Architects of
Russia (UAR) took place in Moscow on
4 – 11 October on the theme
Architecture: A Dialogue of Cultures.
Representatives from the 20 regions of
Russia and from most of the local UAR
organisations participated in the exhibitions and competitions organised within
the framework of the festival. The UAR
prizes were also discerned: the Crystal
Dedalus to A. Kuzmin and A. Bokov
(Moscow) for their realisations and to
Studio 44 N. Yavein (Saint Petersburg) for
the quality of the firm's services.
Speaking on behalf of the AIA
Committee on Design that he chairs,
Windom Kimsey spoke of Calatrava in
these terms "Santiago Calatrava exemplifies sculptural expression and engineering
through architecture. Calatrava's work is
like music: well orchestrated. … His
architecture expresses the energy of the
human spirit, captivating the imagination
and delighting us in the wonders of what
sculptural form and dynamic structure
can accomplish."
Information:
[email protected]
Photo Suzanne DeChillo©The New York Times
UNITED STATES OF AMERICA
SANTIAGO CALATRAVA
2005 AIA GOLD MEDAL
The American Institute of
Architect's Board of
Directors chose Santiago
Calatrava as the recipient of
the 2005 AIA Gold Medal.
Santiago Calatrava is internationally recognised as the
master of lyrical technology,
a trait that has
allowed him to join the ranks of visionaries such as Thomas Jefferson, Frank
Lloyd Wright, Louis Sullivan, Le Corbusier,
and Louis Khan, all of whom received the
AIA Gold Medal. Author of the Athens
Olympic Sports Complex's master plan,
his realisations for the Olympic Stadium,
the Nations Wall, and the Agora will
remain etched in the memories of millions of spectators and television viewers
worldwide, for whom his architecture is
synonymous with
emotion.
Union Internationale des Architectes
AFRICAN UNION OF ARCHITECTS
The next congress and general assembly
of the African Union of Architects will
take place in Abuja (Nigeria) on 23 - 27
May 2005.
Nigerian Institute of Architects
[email protected]
Let us also mention that Douglas L. Steidl
assumed his function as AIA President for
the year 2005.
African Union of Architects
Gaetan Siew
[email protected]
Information:
The American institute of Architects –
AIA
UIA
Also, Dominique Perrault (France) and
Anthony Reddy (Ireland) were invited to
present their works. A vast exhibition
entitled Architecture Abroad presented,
in addition to Perrault's works, those by
architects from Belarus, Serbia and
Montenegro, Poland, and Israel.
UAR CONGRESS
The UAR congress was held on 12 – 13
October 2004 in Moscow. Over 700 delegates and foreign guests took part, including Jean-Claude Riguet, UIA Secretary
General, Gaetan Siew, UIA first VicePresident, and Suha Ozkan, President of
the UIA Istanbul 2005 congress. Yuri
Gnedovsky was, on this occasion, re-elected President of the UAR. The congress
debates essentially addressed the
concerns of architecture and urban planning in contemporary Russia.
REGIONAL
ORGANISATIONS
2004
FORUM
2004 UIA REGIONAL FORUM
The first UIA Regional Forum was held in
Singapore on 27 - 28 October 2004. It
was organised by the Singapore Institute
of Architects at Biopolis, a complex that
houses research laboratories and hightech industries in the field of biotechnology.
Complexe Olympique d’Athènes - S. Calatrava arch
Photo AP/Worlwide Photos
www.aia.org
FOR THE RECORD
The selected theme Sustainability,
Mobility, Identity, was developped by
prestigious experts in construction and
the environment from Singapore and
around the world. The Forum’s three keynote speakers were Jaime Lerner (Brazil),
UIA President, Will Alsop (United
Kingdom), and Toyo Ito (Japan).
NAMIBIA
New postal address for the Namibia
Institute of Architects:
22 Stein Street
Klein Windhoek
Windhoek
President: Ms. Manda Bakkes
NIGERIA
President: M. J. Faworaja
Nigerian Institute of Architects
T. (234.1) 261 79 40 - F. 261 79 47
[email protected]
SYRIA
President : Hasan Majed Ali
Order of Syrian Engineers and
Architects
T. (963 11) 223 21 90
F. 221 69 48 - [email protected]
www.syrianengineers.org
Participants were welcomed to the Forum
by Balaji Sadasivan, State Minister for
Information, Communication, the Arts,
and Health; SIA Outgoing President John
Ting; and current SIA President Rita Soh.
The members of the UIA Bureau and certain Council Members also spoke during
the Forum, that counted an attendence
of over 400 persons.
A special session animated by local
government officials in the fields of
urban development, environment, and
transportation was dedicated to the history of Singapore’s urban development
and its recent experiments in sustainable
development. These different presentation brought to light the mechanisms
that have allowed Singapore to meet the
challenges of rapid growth and economic
development without cutting itself off
from its roots, identity, and heritage.
The UIA Bureau met in Singapore immediately preceding the Forum, on 25 - 26
October, 2004.
www.uia-regionalforum2004.com.sg
5
2011
CONGRESS
The 23rd UIA General Assembly will take
place on 8 - 10 July 2005 in Istanbul. On
this occasion, the delegates will select, by
vote, the host city for the UIA’s 24th
Congress and 25th General Assembly in
2011.
During the month of August 2004, the
UIA Member Sections were invited to
submit their candidatures for these
events, including the organisational specifications they propose, so that this
information may be submitted to the
delegates in Istanbul. The deadline for
submitting candidatures to the UIA
General Secretariat is 31 March 2005.
Information:
UIA General Secretariat
T. (33.1) 45 24 36 88 – F. 45 24 02 78
[email protected]
PRIZES FOR THE 2 0 0 5
C O N F R O N TAT I O N
The prizes for the 2005 confrontation of
projects by students of architecture will
be officially announced during a ceremony at the 22nd UIA Congress in Istanbul.
The UIA Member Sections are invited to
participate in this competition by offering
prizes to authors of winning projects in
the form of cash prizes, scholarships,
study tours, etc.
This student confrontation will determine
the winner of the prestigious UNESCO
Prize for Architecture, endowed with a
cash prize of 7 000 US$. Other prizes
have also been traditionally awarded at
this time, such as the Japan Institute of
Architects Prize, the Hong Kong Institute
of Architects Prize, the Perez Pinero scholarship offered by the Superior Council of
Spanish Architects, etc. Individuals may
also support this initiative by offering
prizes, as Wolf Tochtermann, Director of
the UIA International Competitions
Commission has done.
Member Sections may also invite
commercial companies or architectural
institutions in their countries to become
involved in this programme by sponsoring prizes for the confrontation’s
winners.
UIA GOLD MEDAL AND PRIZES
The UIA Gold Medal and Prizes are
awarded every three years during the
International Union of Architects'
World Congress. Created in 1961 to
honour professionals whose qualities,
talents, or actions are of international
significance, the UIA prizes are honorary. The UIA Gold Medal was created
by the Council in 1984 in order to
honour an architect (or group of
architects) who stand out, by their
works and professional practice, and
the services they render to man and
society. Recipients are given a solid
gold medallion.
UIA GOLD MEDAL
In creating this medal, the UIA hoped to
invest it with the same prestige as that
of the Nobel Prize in the artistic, scientific, social, and literary fields.
This unique award, international and
free of any national or private interest
whatsoever, is the highest honour that
the UIA can bestow, the highest distinction that an architect can receive from his
peers. It is awarded to living architects, in
homage to their realisations, the contributions they have made throughout their
lives and careers in favor of mankind,
society, and the promotion of the architectural art.
The UIA Gold Medal is formally presented at a ceremomy during the UIA World
Congress. The first was awarded in 1984,
to Hassan Fathy (Egypt); the second in
1987, to Reima Pietila (Finland); the third
in 1990, to Charles Correa (India); the
fourth in 1993 to Fumihiko Maki (Japan);
the fifth in 1996, to Rafael Moneo
(Spain); the sixth in 1999, to Ricardo
Legorreta (Mexico); and the seventh in
2002, to Renzo Piano (Italy).
Only UIA Member Sections are entitled
to propose candidatures for the attribution of the UIA Gold Medal. Candidates
should, in principle, be recipients of an
important architectural prize.
THE UIA PRIZES / WINNERS OF THE
1999 AND 2002 EDITIONS
Four in number, the UIA prizes are each
focused on a different sphere, and dedicated to the memory of one of the first
presidents of the Union:
Ken Yeang (Malaysia), 1999 Prize;
Sir Norman Foster (United Kingdom)
2002 Prize.
• Jean Tschumi Prize, for architecural
criticism and/or architectural education:
Juhani Pallasmaa (Finland), 1999 Prize;
Manuel Tainha (Portugal) and Elias
Zenghelis (Greece) 2002 Prize.
• Sir Robert Matthew Prize, for
improvements to the quality of human
settlements:
Martin Treberspurg (Austria), 1999 Prize;
Jaime Lerner (Brazil) and Justin Kilcullen
(Ireland), 2002 Prize.
NOMINATIONS FOR THE 2005
EDITION
The UIA Member Sections are invited to
submit candidatures for the UIA Gold
Medal and Prizes that will be awarded
during the Istanbul Congress, in July
2005.
Any UIA Member Section may submit a
candidature, under the condition that the
candidate is a member of a UIA Member
Section.
The nomination file, in either French or
English, must include a detailed professional and biographical note, as well as
photographs of the candidate and of
his/her realisations.
These document must be sent by air
mail, and must arrive at the UIA General
Secretariat before18 March 2005, for
submission to the jury during the month
of April 2005.
JURY
The jury for the UIA Gold Medal and
Prizes is made up of the UIA Bureau
members:
Jaime Lerner (Brazil) President, Vassilis
Sgoutas (Greece) Immediate Past
President, Jean-Claude Riguet (France)
Secretary General, Donald J. Hackl (USA)
Treasurer, Gaetan Siew (Mauritius) first
Vice-President, Jose Luis Cortes Delgado
(Mexico) second Vice-President, Peter
Hanna (Ireland), Yuri Gnedovski (Russia),
Louise Cox (Australia), Vice-Presidents.
Information:
UIA General Secretariat
T. (33.1) 45 24 36 88 - 45 24 02 78
E-mail : [email protected]
• Sir Patrick Abercrombie Prize, for
urban planning and territory development:
Karl Ganser (Germany), 1999 Prize;
« Group 91 Architects » for the rehabilitation of the Temple Bar district in Dublin
(Ireland), 2002 Prize.
• Auguste Perret Prize, for applied
technology in architecture:
6
Union Internationale des Architectes
COMITÉ DE VALIDATION UNESCO-UIA POUR LA FORMATION DES ARCHITECTES
THE UNESCO-UIA CHARTER FOR
ARCHITECTURAL EDUCATION AND ITS
IMPORTANCE FOR THE TEACHING OF
ARCHITECTURE
The meeting of the
UNESCO-UIA
Validation Committee
for Architectural
Education – VCAE –
that took place on 22
and 23 November
2004, at UNESCO,
most certainly marked a turning point.
First of all, the new version of the
UNESCO-UIA Charter for Architectural
Education is ready and will most likely be
adopted by the UIA Assembly in Istanbul
in July 2005. This is a significant step,
because this new document that has
been constantly studied and edited over
the last few years represents a clear progression in comparison to the initial version. It reflects, to a large extent, the
developments and orientations of the
profession, as well as the commitments
that the profession should, and would
like to take as it embarks upon this third
millennium, in order to better satisfy the
needs and aspirations of our societies in
perpetual transformation.
As soon as this new version of the
Charter is approved, it is important for it
to be widely distributed throughout the
professional community and especially to
schools of architecture so that it can
become the basis, the guide for all
VCAE MEETING IN PARIS
This committee held its last meeting in
Paris on 22-23 November 2004 with the
participation of Wolf Tochtermann VCAE
Co-President, Brigitte Colin, representing
the UNESCO Urban Development department, Jean-Claude Riguet, UIA Secretary
General, Fernando Ramos, VCAE General
Reporter, and the following Regional, CoVice Presidents : Roland Schweizer,
Vladimir Slapeta, Alexandru Sandu,
Alexandre Koudryavtsev, James Scheeler,
Louise Cox, Nobuaki Furuya, and Said
Mouline. Zakia Shafie, Regional Director
of the UIA Architectural Education
Commission and UIA Council Member,
participated in the meeting as an observer
UNESCO-UIA CHARTER FOR
ARCHITECTURAL EDUCATION
The fruit of a collaborative effort
between the UIA and UNESCO, the
UNESCO-UIA Charter for Architectural
Union Internationale des Architectes
degree programmes in architecture and
urban planning. I feel that the perspectives offered by the Charter justify this
ambition, because it takes into account
the specificities of different teaching systems around the world as well as their
cultural characteristics. At a time when
globalisation has become the key word in
all types of development, including architecture, it seems essential to me that a
document such as the UNESCO-UIA
Charter spotlights the fact that cultural
and social differences do still exist, even
today.
This said, the Charter must not be considered a fixed document, and even less as
a doctrine. From the beginning it authors
stated their hope that it would be seen
as a "dynamic" document, open to modifications and evolution, and, If necessary,
to a completely new content orientation.
This new version is the proof.
Another important point that should be
underlined is the fact that the Charter is
the basis and the framework for the
UNESCO - UIA Validation System for
Architectural Education, that the two
organisations are attempting to set up.
This program aims to establish an autonomous accreditation system, with its
own specific criteria and "philosophy",
that will be able to take its place on the
international level alongside other existing and proven systems, such as those
used by the RIBA, the AIA, or the CAA.
Because it is important for the UNESCOUIA system to complement these existing
systems, the modalities of collaboration
and coordination need to be worked out.
Education was adopted, in its initial version, by the UIA Assembly in Barcelona,
in 1996. The Charter defines a precise
framework for architectural teaching,
designed to produce architects capable
of developing satisfactory responses to
the challenges faced by society in the
21st century. Since 1996, the UIA Charter
has been constantly updated and modified, in consultation with UNESCO and
the UIA Member Sections. A revised version of the Charter has been prepared
for submission and eventual adoption by
the UIA General Assembly in Istanbul
next July. It will be proposed in the four
official UIA languages (English, French,
Russian, and Spanish) as well as Japanese
and Arabic.
THE VCAE AND ITS OBJECTIVES
Without limiting the variety of educational programmes for architects around the
world, the UIA feels it appropriate to
make available to schools of architecture
a framework that will allow them to
make an objective and fair evaluation of
7
In this light, the meeting with the representatives of these systems, proposed by
AIA, seems to us an excellent initiative in
this direction.
While awaiting the decision of the UIA
Assembly, test evaluations of several
schools of architecture around the world
were carried out by various members of
the VCAE, in order to assess the criteria
already laid out and the possibilities that
are opened up by the documents currently available. The existence of an evaluation manual and the teaching experience of certain participants made this
task much easier, and it looks as if the
UNESCO-UIA accreditation system could
be operational in the near future, if certain questions concerning its secretariat
and financing can be worked out in a
satisfactory manner.
In closing, I would like to say that the
work accomplished over these last years
on the Charter and the system of accreditation represent an encouraging success
for our Union. The system could be up
and working very soon, and thus expand
the extremely useful role that our organisation plays in the vast domain of architectural teaching and training. However,
we can only hope that in the future this
program will, as when it began, be able
to depend on the effective and generous
support of UNESCO.
Wolf Tochtermann
Co-President of the UNESCO-UIA VCAE
their degree programmes. The aim is,
according to the Charter, to assess study
programmes according to their qualitative level, and highlight each establishment's particular characteristics. It is also
important that the evolution of the
Charter take into account the geographical and cultural diversity encountered
around the world.
With the goal of ensuring a suitable
interpretation and evolution of the
Charter, UNESCO and the UIA created a
Validation Committee for Architectural
Education – VCAE – the objectives of
which were defined in a protocol signed
in May 2000 by both organisations.
These objectives are the following:
1. To validate the conformity of study
programmes and activities offered by
schools and universities with the
UNESCO-UIA Charter, upon request from
the teaching establishment
Lire la suite page 8
2. To evaluate and validate the quality of
programmes according to clear, predefined criteria
3. To set up, on the global, regional, and
perhaps local levels, recommendations
that will allow for an exhaustive interpretation of the Charter and improve the
quality of architectural education and
training
4. Provide technical assistance in applying
the Charter.
In its attempt to attain these objectives,
the VCAE drafted a document, the
UNESCO-UIA Validation System for
Architectural Education. This pragmatic
guide is revised periodically along with a
set of reflections and recommendations
that facilitate and illustrate its application
in accordance with the UIA Charter.
These documents: the UNESCO-UIA
Charter for Architectural Education, the
UNESCO-UIA Validation System for
Architectural Education, and UIA and
Architectural Education Reflections and
Recommendations may be downloaded
in .pdf from the UIA website. The participants in the November VCAE meeting
were able to discuss and share their
experiences acquired during test evaluations, or as observers during evaluations
by other accreditation systems, at schools
in New Zealand, Australia, Japan,
Germany, the Czech Republic, and Togo.
An evaluation manual was developed by
Louise Cox in order to facilitate the evaluation visits. The comparison with existing accreditation systems in certain
countries or regions was considered and
will be further discussed during the next
committee meeting on April 11 – 12,
2005, in Paris. The question of the application of the Bologna Treaty in autumn
2005 will also be examined, notably the
length of architectural education pro-
grammes, fixed by the UIA Validation
System at five years of study plus two
years of professional internship.
In order to enable the continuation of
the VCAE and the accreditation system as
a joint programme between UNESCO
and the UIA, it was requested that
President Lerner write to all the UIA
Member Sections asking them to address
a letter to their national commission to
UNESCO requesting that they intervene
for the continued participation in and
funding for this work by UNESCO. The
committee members will address personal requests on this issue to their national
commissions.
Two separate sessions, one dedicated to
the Charter and the other to the
Validation System, will be organised at
the UIA 2005 Istanbul Congress.
AROUND THE WORLD
GLENN MURCUTT INTERNATIONAL
ARCHITECTURE MASTER CLASS
ALERT FROM
HERITAGE WITHOUT BORDERS
The Architecture Foundation Australia
announces the fifth session of the international architecture master class led by
Glenn Murcutt that will take place on
July 10 - 24, 2005, in Sydney.
Heritage without Borders, an assocation
that brings together architects, artists,
and intellectuals, has issued a call for
help in favor of the Tripoli International
Fairgrounds (Lebanon), one of the major
works by Brazilian architect Oscar
Niemeyer. Begun in 1963, following a
commission from the Lebanese government, the project was realised between
1968 and 1974, but never became operational because of the war that ravaged
Lebanon until 1990.
Two other Australian architects will assist
with this master class: Richard Leplastrier,
an excellent teacher and architect that
worked with Jorn Utzon at the time the
Sydney Opera House was being built,
and Peter Stutchburn, leader of a younger generation of Australian architects.
The cost of this master class, including
classes, accomodation, meals, and excursions is approximately 4 000 Euro.
Information:
info@ozetecture - www.ozetecture.org
ASIA DESIGN FORUM 2005
A summer architecture school is being
organised in Kuala Lumpur, Malaysia, by
the Asia Design Forum from July 30 to
August 20, 2005. Placed under the
direction of architect Kenneth Yeang, this
summer session will include a series of
conferences by well-known professionals,
a workshop project in Kuala Lumpur,
topical lectures by experts on bioclimatic
design, skyscrapers, conservation, and
Asian urbanism, as well as site tours and
visits to architectural firms. The cost of
this summer school is approximately
1000 US$ per week.
contact: Karen Chin
[email protected]
At the beginning of 2004, the Tripoli
Chamber of Commerce and Industry
launched a program to transform the
Tripoli International Fairgrounds into a
"tourist village to host millions of visitors
per year".
According to Heritage without Borders
"the images of the project published in
the press show a veritable massacre of
Niemeyer's architecture: transformation
of existing buildings with no regard for
their architectural coherence, the addition of pastiche "neo-Lebanese"
constructions that denature the composition of the building complex, and disordered occupation of the landscaped
areas that ruins the magic of the site."
Heritage without Borders is calling for the
urgent mobilisation of an international
campaign to save Tripoli International
Fairgrounds, one of the major architectural works of the 20th century.
Created in 1992, Heritage without
Borders aims to carry out operations to
save international cultural heritage. At
the same time an alarm mechanism, and
8
a preservation organism, HWB watches
over, wherever projects are launched, the
transmission of know-how as well as the
reintegration of disinherited elements of
cultural heritage. Its goal is to give meaning back to the concept of heritage,
including economic heritage, in order
to ensure its protection by the relevant
communities.
In 2004, Heritage without Borders has
pursued several causes, and intervened
notably in Salima (Lebanon) to help in
the rehabilitation of this village particularly hard hit by war, in Voskopoja (Albania)
to assist the Albanian Institute for
Historical Monuments with the city's restoration, and in Belarus in the framework
of the CORE programme for the sustainable rehabilitation of regions contaminated by the Chernobyl nuclear disaster.
Heritage without Borders
T . (33.1) 40 02 05 90 – F. 40 02 05 91
[email protected]
www.patrimsf.org
WORLD HERITAGE
The Swiss Federal Council would like to
submit the candidature of four realisations by Le Corbusier for inscription on
the World Heritage List. These works are
the Jeanneret-Perret villa (1912) and the
Schwob villa (1916) in Chaux-de-Fonds,
the small Corseaux villa (1912), and the
Clarté building (1932) in Geneva.
Another site being considered is the
urban landscape of Chaux-de-Fonds and
Locle, an urban tissue that illustrates the
evolution of the watch-making industry.
To this day, the UNESCO World Heritage
Convention protects seven hundred and
eighty-eight sites of "outstanding value
Union Internationale des Architectes
to humanity" in one hundred and thirtyfour member states. This number
includes six hundred eleven cultural sites,
one hundred fifty-four natural sites, and
twenty-three mixed sites.
The 29th session of the World Heritage
Committee will take place in Durban,
South Africa, in July 2005.
http://whc.unesco.org
www.fondationlecorbusier.asso.fr
Clarté building in Geneva (1932) .- Le Corbusier,
architect
DEVELOPMENT AND TOURISM IN
COASTAL AREAS
The International Urban Development
Association (INTA), in close collaboration
with the Egyptian Ministry of Housing,
Utilities, and Urban Communities, and
the Arab Urban Development Institute
is organising an international conference
dedicated to the redevelopment and
promotion of waterfront areas. The
conference will take place in Sharm ElSheikh (Egypt) on 9 - 12 March 2005.
The conference will focus on the
following three themes:
. Development Policies in Coastal Areas
. The Structuring of Coastal Areas: A
leverage for Tourism Development
. Tools of Touristic Development in
Coastal Areas.
INTA
T. (31.70) 324 45 26 – F. 328 07 27
[email protected]
www.inta-aivn.org
5th SEMINAR ON MODERN
HERITAGE
A meeting of experts will be organised at
the Alexandria Library (Egypt) on March
29 – 31, 2005, by the French Institute of
Research for Development (IRD), the
Cairo University Centre for Architectural
and Engineering Design Support, and the
Bibliotheca Alexandrina. The meeting is
dedicated to the management of architectural heritage in the Mediterranean
region, and in partiuclar on the preservation of realisations from the late 19th
and the 20th centuries, as well as the
identification, documentation, and promotion of this modern heritage. This
event is organised within the framework
of the regional conferences on modern
heritage initiated by UNESCO in 2001.
Contact: Ron van Oers
[email protected]
http://www.ismarmed.com
2004 AGA KHAN AWARD FOR
ARCHITECTURE
During a ceremony in New Delhi, on 27
November 2004, His Highness the Aga
Khan proclaimed the results of the ninth
edition of the Aga Khan Award for
Architecture.
The seven projects selected by the 2004
Master Jury are: the Bibliotheca
Alexandrina, in Alexandria, Egypt; a
primary school in Gando, Burkina Faso;
Sandbag shelter prototypes; the
restorations to the Al-Abbas Mosque in
Asnaf, Yemen; the old city of Jerusalem
rehabilitation project; the B2 House in
Ayvacık, Turkey; Petronas Towers in Kuala
Lumpur, Malaysia.
Three hundred seventy-eight projects
were presented for consideration, and
the Master Jury selected seven realisations notable for having attained the
highest international standards of architectural excellence, while reflecting the
values of the primarily Muslim societies
they are intended to serve.
The jury identified four areas of social
meaning to illustrate the winning
projects:
. How the complexity of history and of
historical memory can be expressed in
architecture
. How private initiatives are integrated
into the emerging public sphere
. How to express individuality within
complex social settings and in the
context of the plurality of Muslim
traditions
. How power and authority in the global
domains of technology, culture, and ecomonics might be addressed through
architecture.
In closing his address, the Aga Khan
declared, “These issues are not exclusive
to the Muslim world. The non-Muslim
world struggles equally with explosive
population growth, poverty, environmental degradation, exodus from rural areas,
globalisation, and the impact on cultural
identity of new forms of media.”
Information:
www.akdn.org
Sandbag shelter - Cal-earth Institute
Nader Khalili Architecte
Bibliotheca Alexandrina
Snohetta Hamza Consortium arch
Petronas Towers in Kuala Lumpur, Malaysia.r
Cesar Peli et Ass. Architects
Bibliotheca Alexandrina
Snohetta Hamza Consortium arch
Union Internationale des Architectes
9
I N T E R N AT I O N A L C O M P E T I T I O N S
URBAN PLANS FOR PORT-LOUIS
(Mauritius)
RESULTS
In October 2003, the municipality of
Port-Louis launched an international
ideas competition, open, in a single
stage, for the design of a masterplan for
the urban development of the city.
In conformity with the UNESCO-UIA
regulations for international competitions
in architecture and town planning, this
competition was approved by the
International Union of Architects (UIA).
OBJECTIVES AND PROGRAMME
Situated in a horse-shoe shaped enclave
formed by a mountain range that gives
onto the sea, Port Louis is confronted
today by problems related to development, traffic congestion, and the deterioration of its heritage. Also, the expansion
of the port and free port have a considerable influence on the growth of the city.
The goal was to obtain a coherent and
harmonious urban development plan for
Port-Louis. This masterplan was to
address, amongst other things, the urban
insertion of two specific sites in the area
to be developed: the old barracks and
Victoria Station; the Northern Station.
JURY
The international jury, presided over by
Ashok Bhalotra, architect and planner
(Netherlands), representing the UIA, was
composed as follows:
• Peter Droege, urban designer - professor, School of Architecture and the Built
environment, University of Newcastle
(Australia)
• Wafaa I. Hammoud, architect - urban
designer (Lebanon)
• Ariel Iglesias, architect-town planner,
Under-Secretary for Planning and
Development, municipality of La Plata
(Argentina)
• Beril Ozalp, city planning expert
(Turkey)
• Hirendranath Rambhojun, Chief
Architect, Ministry of Public Works
(Mauritius)
• Vijaya Lakami Saha, Chief Techinical
Officer of Town Planning Experts,
Ministry of Housing and Lands (Mauritius)
• Mahmood Sairally, architect and town
planner CPA (Germany - Mauritius)
Member of the Academy of Architecture
(France)
and two deputy members:
Thierry de Comarmond, architect
(Mauritius), and Robert Meek, architect,
town planner (South Africa), representing
the UIA.
ted. The jury appreciated the diversity of
the responses that demonstrate the interest and the professionalism of their
authors. Following their deliberations, the
members of the jury suggested that a
team composed of local representatives,
experts and community members pursue
the urban planning development strategy. The jury recommended that a set of
specific planning principles be established, putting the emphasis on integrating the eastern and western port areas
in the city centre, defining public and
green spaces, and securing generous
public access to the foreshore and seafront.
The jury awarded one prize and three
mentions:
• First prize:
Jean François Adam (Mauritius), Piet
Louw and Dave Dewar (South Africa)
• Mentions :
. Enrico Alessandro Dodi, Egizia
Gasparini, and Mauro Traverso (Italy)
Henry Loo Chin Moy, (Mauritius)
. AAA - Gabriel Sibille and Romain
Kiesgen, (France) in collaboration with
Sébastien Chambe, Léon Garaix, Caroline
Martin, and Jean-Baptiste Lestra.
. Andres Atela, Mathieu Andrieu, and
Iman Morshedi (France).
WINNING PROJECT Jean François Adam (Mauritius),
Piet Louw and Dave Dewar (South Africa)
For the authors, the city must, without ambiguity
Give priority to pedestrians
Develop public transportation
Integrate special places into a reinforced system
Create a quality public perception of space
Integrate both the sea and the mountains
Create new public spaces
Integrate the sea front into the city
Increase the residential composition
Work creatively and informally.
This project satisfies perfectly the demands of the programme with simplicity and clarity. It is a coherent and
imaginative solution that situates Port Louis appropriately in its island context, on the regional and local levels.
It presents lucid and clear ideas that focus on essential, efficient solutions. Rather than introducing radically
new concepts and solutions that are aggressive to the environment, the proposals are pragmatic, economical,
and dynamic. The project contributes to highlighting and clarifying the existing spaces, as the basis for purposeful and rigorous development.
This project succeeds in redefining the structure, the urban fabric, and genius loci of the city through a complete understanding of urban workings. Its strategy is coherent in terms of scale, morphology, and functioning.
(jury comment)
The jury met from 21 to 23 September
2004 to examine the 34 projects submit-
bk
Union Internationale des Architectes
08
SETTIMANALE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
21.2.2005
«Noi, giovani architetti
con idee ma senza chances»
[Il Gazzettino di Martedì 26 Ottobre 2004]
Professioni
Misure «urgenti»
per il mercato
dei servizi professionali
L'epocale riforma delle professioni in un articolo di nove commi. È
la sintesi che il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, ha messo a
punto per trasferire nel decreto
legge sulla competitività le misure
"urgenti" per il mercato dei servizi professionali. Un mix di interpretazioni autentiche e di novità.
Da un lato si rafforza il sistema ordinistico: contro alcune fughe in
avanti della giurisprudenza, per
esempio, si ribadisce l'obbligatorietà dell'iscrizione agli Ordini anche per i professionisti dipendenti. Dall'altro, si viene incontro a
istanze liberali: i codici deontologici, infatti, dovranno prevedere la
pubblicità e l'informazione al cliente su criteri di calcolo dell'onorario
e polizza assicurativa. (...)
Castelli introduce anche il riconoscimento delle associazioni
composte da chi esercita «attività
professionali non regolamentate».
Il riferimento sembra tagliar fuori le organizzazioni che hanno come bacino prestazioni che in qualche modo sono normate, perché
figurano - anche come prerogative non riservate o esclusive - negli ordinamenti professionali e
nelle tariffe o in discipline "settoriali". Si tratta di un'interpretazione in attesa di conferme. (...) Da
parte degli Ordini prevale la cautela rispetto alle misure (che pure
sono oggetto di valutazioni contrastanti), insieme con un certo
disagio per un progetto che ha
colto tutti di sorpresa. (...) Il Cup,
in una lettera al presidente del
Consiglio e ai ministri della Giustizia e dell'Economia, ha lamentato la mancanza di un preventivo
confronto, «utile alla definizione di
posizioni più largamente condivise». Gli Ordini, dunque, chiedono
un incontro così da contribuire a
individuare le misure per la competitività.
su Il Sole 24ORE di Martedì 22 Febbraio
Riforma Castelli nel DL «Competitività»
ItaliaOggi ha pubblicato la bozza di articolato sulla riforma delle professioni messa a punto
dal Ministero della Giustizia e che sarà inserita nel D.L. “Competitività”:
Disposizioni concernenti ordini e professioni a casse di previdenza, associazioni e sindacati di professionisti, università e istituti di ricerca che, in ogni
1. Fatto salvo quanto previsto dalle leggi speciali in
caso, devono rispettare le norme deontologiche a tal
materia, l'accesso alla professione è libero e il suo
esercizio è ordinato sulla autonomia intellettuale e tec- fine previste.
nica del professionista, sotto la cui responsabilità e di- 7. I Consigli nazionale degli ordini e collegi adottano
norme deontologiche che assicurano la compiuta
rezione personale può essere esercitato anche in forinformativa alla clientela, in merito ai criteri di calcolo
ma associata e societaria.
dell'onorario e alla copertura assicurativa del profes2. Le disposizioni della legge 23 novembre 1939, n.
sionista, e che consentono la pubblicità sull'attività da
1815, così come modificata dalla legge 7 agosto
quest'ultimo esercitata salvaguardando il decoro e il
1997, n. 266, vanno interpretate nel senso che l'eserprestigio della professione.
cizio in forma societaria delle professioni, per il cui
8. Gli ordini provinciali possono costituire, con delibera
esercizio è richiesto, ai sensi dell'art. 2229 del codice
consiliare e senza oneri a carico degli iscritti, dei coorcivile, l'iscrizione in albi o elenchi, tenuti da ordini e
dinamenti a livello regionale al fine di promuovere, nel
collegi, è ammesso nei tipi della società semplice e
rispetto della propria autonomia, una rappresentanza
della società in nome collettivo, con l'assunzione della
carica di amministratore da parte dei professionisti as- unitaria nei rapporti con l'amministrazione regionale.
9. Con decreto di natura non regolamentare adottato
sociati e la loro responsabilità illimitata per le obbligadal ministro della giustizia è istituito un elenco delle
zioni sociali.
associazioni, costituite da coloro che esercitano atti3. Nel caso in cui l'abilitazione professionale costituività professionali non regolamentate, che hanno come
sca requisito per l'instaurazione del rapporto di lavoro
scopo la promozione del profilo professionale degli
subordinato è obbligatoria l'iscrizione all'albo per l'eiscritti e il rilascio di periodici attestati in ordine alla lospletamento delle relative mansioni.
ro qualificazione professionale, nonché al possesso
4. Ove gli ordinamenti di categoria prevedano un tirodegli altri requisiti richiesti per l'iscrizione, anche in
cinio per l'accesso alla professione, quest'ultimo può
merito al rispetto del codice etico e all'effettivo aggioressere svolto secondo quanto previsto dalle norme
namento. Ai fini dell'iscrizione, lo statuto dell'associadeontologiche, sotto la responsabilità di un professiozione deve escludere ogni attività commerciale e deve
nista, anche presso amministrazioni e società che
svolgono attività nel settore. In ogni caso, al tirocinante prevedere una disciplina degli organi associativi ispirati a principi di partecipazione pluralistica, nonché di
è corrisposto un adeguato compenso, che tiene conto
strutture, organizzative e tecnico-scientifiche, idonee
dell'effettivo apporto reso, con riferimento al regime
ad assicurare la determinazione dei livelli di qualificatariffario delle prestazioni svolte.
zione professionale, e di strumenti di periodica verifica
5. Nelle commissioni per l'esame di stato per l'abilitadei requisiti degli iscritti e di effettiva applicazione del
zione professionale non più della metà dei commissari, tra cui il presidente, sono designati dall'ordine o col- codice etico. L'iscrizione è disposta, previo riconoscimento dello specifico fondamento, teorico e pratico, di
legio territoriale tra gli iscritti all'albo.
6. L'attività di formazione degli iscritti, di promozione e tali attività e la verifica in capo all'associazione dei requisiti richiesti.
valorizzazione della professione, di ricerca e studio
possono essere svolte dagli ordini e collegi unitamente su ItaliaOggi di Martedì 22 Febbraio
Analizzando i contenuti dell’articolato, troviamo al secondo comma una disciplina societaria
ridotta all'osso. L'esercizio in forma societaria della professione è limitata alle società semplici
e a quelle in nome collettivo. Nessun riferimento, invece, né alle società multiprofessionali,
né a quelle di puro capitale. Un comma ad hoc riguarda il tirocinio che dovrà essere svolto secondo le regole deontologiche di categoria e anche presso ”amministrazioni e società che svolgono attività nel settore”. Inoltre, è prevista la corresponsione di un compenso, in linea con
tutte le proposte di riforma finora presentate. Per quanto riguarda la formazione, viene introdotta una pluralità di soggetti che può svolgere questo ruolo, a patto però che rispettino le
regole deontologiche. Nessun vincolo per i codici deontologici (il testo Castelli prevedeva un
parere del ministro della giustizia) che devono assicurare informazione, criteri di calcolo degli onorari e devono consentire la pubblicità. Ricompaiono al comma 8 anche i coordinamenti
regionali che ´possono', ma non devono essere costituiti dagli ordini provinciali. La disciplina di riconoscimento delle associazioni non regolamentate è contenuta all'ultimo comma, il
9. La norma prevede che il ministro della giustizia con un decreto ad hoc costituisca un elenco delle associazioni, tra coloro ´che esercitano attività professionali non regolamentate'. Una
definizione che secondo le associazioni taglia fuori dal mercato tutti i non iscritti a un albo.
Ginevra Sotirovic su ItaliaOggi di Martedì 22 Febbraio
08
«Commissione Esperti Studi di Settore»
www.agenziaentrate.it/settore/commesperti.htm
SETTIMANALE
DEL CONSIGLIO NAZIONALE
DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI
E CONSERVATORI
Studi di Settore TK18U
Studi di architettura
di LUIGI M. MIRIZZI
In data 16 febbraio 2005 la «Commissione Esperti Studi di Settore» - costituita con decreto del Ministro delle Finanze del 10
novembre 1998 con il compito di esprimere un parere, prima dell'approvazione e della pubblicazione dei singoli studi di settore, in merito all'idoneità degli studi stessi a rappresentare la
realtà cui si riferiscono - ha portato a compimento la validazione dello studio in oggetto, la cui revisione ha comportato
una profonda rivisitazione dei criteri sino ad ora seguiti per la
sua elaborazione.
La nuova impostazione vede scomparire il riferimento a misure quali l'età professionale e il valore dei beni strumentali,
basandosi, altresì, su criteri quali il numero, la tipologia e il valore delle prestazioni professionali svolte.
Le innovazioni intervenute sono state ritenute in gran parte condivisibili, tuttavia, occorre puntualizzare che permangono incertezze dovute sia all'impossibilità di analizzare in
modo approfondito lo studio di settore, sia alla mancanza di
alcuni dati e notizie richiesti che non consentono di verificare correttamente il funzionamento dello studio riguardo all'incidenza fiscale che esso può avere sui contribuenti.
Sono emerse, quindi, alcune riflessioni riguardanti, ad esempio, il tempo realmente impiegato per quanti svolgono altre
attività, oltre a quelle di lavoro autonomo, la non considerazione di situazioni di marginalità e l'eccessivo peso dato alle
spese nel calcolo dei compensi.
Si è ritenuto opportuno, quindi, invocare un'applicazione
monitorata dello studio di settore che, pur consentendo il superamento della fase sperimentale, garantisca un passaggio attutito del suo utilizzo a regime. La motivazione risiede nella
necessità di valutare in concreto il funzionamento effettivo del
meccanismo.
Lo studio “monitorato” rappresenterà solo una presunzione semplice, priva, cioè, dei requisiti di gravità, precisione e
concordanza, richiesti dalle norme attuali per giustificare
l'accertamento e potrà essere utilizzato dalla Agenzia delle Entrate ai fini della selezione dei contribuenti da sottoporre a
controllo solo se supportato da ulteriori elementi probatori che
confermino i risultati dello studio stesso.
Il monitoraggio, infine, sarà approvato dall'Agenzia delle Entrate e quindi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, cui
spetta l'emanazione del decreto di approvazione degli studi di
settore.
Studi di settore con «monitoraggio»
Per i professionisti finisce la sperimentalità e comincia l'applicazione "monitorata". Un passaggio soft, quindi, verso gli studi
di settore a regime. Questa la proposta che viene dalla Commissione di esperti che si è riunita ieri e che ha validato 31 studi "evoluti" e due nuovi studi. Con la tornata di ieri si conclude la validazione di inizio 2005: in totale sono arrivati al traguardo 61 studi di settore per circa due milioni di contribuenti.
La soluzione del via libera con "monitoraggio" consente un
compromesso alle parti, superando la fase della sperimentalità
per una serie di studi, per i quali i soggetti interessati (in particolare i professionisti, ma la soluzione riguarda anche il cosiddetto «Tac», settore comprendente tessile, abbigliamento e calzature) avrebbero avuto difficoltà - puntualmente rappresentate in una serie di memorie presentate all'Agenzia in vista dell'incontro di ieri - a "farsi rappresentare" da uno studio a regime.
Il passaggio "attutito" dallo studio sperimentale a quello a regime trova motivazioni sostanzialmente differenti per i professionisti e le imprese del «Tac». Nel primo caso la necessità del monitoraggio ( che riguarda gli studi "evoluti" ieri, ma anche quelli approvati a gennaio) è dovuta alle novità dello studio approntato dalla Sose, che ha riscontrato apprezzamento per le nuove
prospettive, ma che richiede una verifica più precisa. I nuovi studi per i professionisti, infatti, fanno più riferimento alle prestazioni effettuate che non al possesso di beni strumentali. Cambiamento importante, ma da valutare in concreto, nel suo funzionamento effettivo. (...)
L'applicazione monitorata consiste - nelle richieste di professionisti e imprese - nel fatto che lo studio "monitorato" rappresenterà solo una presunzione semplice, priva, cioè, dei requisiti di gravità, precisione e concordanza, richiesti dalle norme attuali per giustificare l'accertamento.
Lo studio potrà, però, essere utilizzato da parte dell'Agenzia delle Entrate ai fini della selezione dei contribuenti da sottoporre a
controllo, ma per essere applicato ai fini dell'accertamento richiederà la presenza di ulteriori elementi probatori. Dovrà essere
prevista la possibilità - secondo la richiesta - di adeguamento in
dichiarazione allo studio e quella del contribuente di chiedere
l'applicazione del nuovo studio in fase di accertamento rispetto
a quelli in vigore nell'anno soggetto a verifica.
Il "monitoraggio" dovrà essere approvato dall'Agenzia delle Entrate, guidata da Raffaele Ferrara, e dal ministero dell'Economia,
a cui spetta l'emanazione del decreto di approvazione degli studi. Il compromesso delineato dalla commissione, però, potrebbe costituire un'ipotesi accettabile in quanto, come afferma
Giampiero Brunello, amministratore delegato della società per
gli studi di settore (Sose), «quella individuata rappresenta una soluzione evolutiva, grazie alla quale si supera in modo molto responsabile la fase della sperimentalità, mantenendo aperto il dialogo con imprese e professionisti in una fase peraltro molto difficile». Una soluzione, però, impegnativa, visto che nel prossimo
anno richiederà un supplemento di indagine da parte degli
esperti delle categorie professionali e imprenditoriali, oltre che
di quelli dell'amministrazione fiscale.
Antonio Criscione su Il Sole 24ORE di Giovedì 17 Febbraio
08
SETTIMANALE
DEL CONSIGLIO NAZIONALE
DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI
E CONSERVATORI
Professionisti
senza accertamenti automatici
Atterraggio morbido degli studi di settore sulle imprese dei
comparti in crisi e sui professionisti. Per le aziende del tessile, dell'abbigliamento e delle calzature, così come per le categorie professionali, i nuovi studi non potranno essere utilizzati
per l'accertamento automatico dei redditi. Per un altro anno,
cioè, saranno utilizzati come strumenti a carattere presuntivo, e questo significa che, in vista di eventuali accertamenti,
dovranno essere necessariamente affiancati da altre indicazioni
che permettano di ricostruire analiticamente i ricavi ottenuti dai contribuenti. È con ogni probabilità questa la soluzione che
sugli studi di settore verrà scelta dall'Agenzia delle entrate in base alle indicazioni emerse ieri dalla riunione della commissione di esperti. Gli studi relativi alle imprese in crisi e ai professionisti verranno sottoposti a un periodo di monitoraggio annuale
per verificare se le novità recepite durante gli incontri delle scorse settimane sono in grado di rappresentare correttamente le varie realtà economiche. (...)
Sul fronte professionale si è deciso di basare gli studi sugli incarichi svolti e pagati nel corso dell'anno, escludendo precedenti
criteri come quello dell'età professionale e del valore dei beni strumentali. Il monitoraggio. Proprio in virtù di queste profonde novità, la commissione di esperti ha chiesto di sottoporre i loro studi a una fase di monitoraggio. E dalle indiscrezioni che sono giunte, anche se sul punto viale Europa non si sbilancia, la richiesta
sembra destinata a essere accolta. Il monitoraggio comporta che
per il primo anno di applicazione (il 2004) lo studio esaminato
costituisce una presunzione semplice, priva cioè dei requisiti di
gravità, precisione e concordanza. Questo significa che lo studio
può essere usato ai fini dell'accertamento da parte dell'Agenzia
solo se supportato da ulteriori elementi di prova che confermino i risultati dello studio stesso. In ogni caso lo strumento può essere utilizzato da viale Europa ai fini della selezione e il contribuente può adeguarsi in dichiarazione ai suoi risultati.
Stefano Sansonetti ItaliaOggi di Giovedì 17 Febbraio
Un buon compromesso su cui vigilare
Studi di settore "sotto sorveglianza" per un anno, ma profondamente rivisitati nel loro impianto. Mondo professionale e imprese
tirano un sospiro di sollievo ma si ripromettono di vigilare sul monitoraggio che dovrà rendere la "griglia" degli studi di settore sempre più capace di cogliere la realtà produttiva del Paese. Compito che sarà affidato a una commissione tecnica ristretta, chiamata
a verificare, sulla base delle dichiarazioni 2004, la congruità dei
correttivi. (...)
Ma per gli architetti i punti critici restano numerosi: secondo il
delegato, Luigi Mirizzi, «i correttivi saranno da verificare attentamente anche in base alle specificità professionali. Soprattutto
per chi, come gli architetti, lavora su committenza ed è soggetto a ripetuti acconti sugli onorari, con prestazioni che non si esauriscono, quindi, in un anno e che potrebbero dare origine a deduzioni non corrette da parte dell'agenzia delle Entrate».
Laura Cavestri su Il Sole 24ORE di Giovedì 17 Febbraio
Studi di settore a quattro velocità
Dopo la seconda tornata di validazioni il quadro degli studi di
settore si presenta a quattro velocità. La validazione ha infatti
cristallizzato una fotografia dell'universo degli studi che, almeno per il 2005, si presenta molto articolata. Con conseguenze dirette sulle regole per l'adeguamento e i controlli, che cambiano secondo le caratteristiche degli strumenti di accertamento:
i quali potranno essere, di volta in volta, definitivi, sperimentali, sotto «monitoraggio» e revisionati.
Gli studi definitivi
Un numero consistente di strumenti per l'accertamento è definitivo. Con regole a regime che dovrebbero costituire l'orizzonte anche per gli altri gruppi di studi di settore. I controlli seguiranno le previsioni della legge 146/ 98 così come modificata dalla Finanziaria, con l'estensione della regola dell'accertamento in
caso di scostamento per due annualità su tre a tutti i soggetti in
contabilità ordinaria e, sempre per questi contribuenti, con la nuova rilevanza attribuita all'incoerenza rispetto a indici economici, finanziari e patrimoniali che saranno identificati dall'agenzia
delle Entrate. Per quel che riguarda l'adeguamento, la Finanziaria rende possibile a regime l'allineamento senza interessi e sanzioni, con rilevanza ai fini Irap e Iva. È prevista una maggiorazione del 3%, calcolata sulla differenza fra i ricavi stimati dagli studi e quelli indicati nelle scritture. Maggiorazione che è esclusa se
la differenza non supera il 10% delle risultanze delle scritture.
Gli studi sperimentali
Si tratta degli studi che, già individuati come sperimentali in
passato, non hanno subìto evoluzioni. In questo caso lo studio
potrà essere utilizzato come strumento di "ausilio" rispetto alle ordinarie metodologie di controllo mentre, per i contribuenti che vorranno adeguarsi, si applicheranno le regole valide per gli studi di settore definitivi.
Gli studi «monitorati»
Questi strumenti per l'accertamento sono quelli validati in queste settimane e destinati a professionisti e comparto del tessile,
abbigliamento e calzature. La scelta di un'approvazione che
comporta un monitoraggio di un anno fa sì che possano essere utilizzati solo per la selezione di posizioni da verificare e che
svolgano un ruolo ai fini dell'accertamento solo se supportato da altri elementi di prova. Gli studi «monitorati» , poi, sono
sia nuovi sia evoluti: la Finanziaria 2005 stabilisce, perciò, che
per un anno l'adeguamento in dichiarazione si potrà svolgere
senza maggiorazione, sanzioni e interessi ma con rilevanza ai
fini di Irap e Iva.
Gli studi revisionati
In questo caso lo studio è stato evoluto, ma non si è ritenuto di
doverlo sottoporre a monitoraggio. La conseguenza è che saranno applicabili le regole di accertamento "tipiche" ma che,
nel primo anno di applicazione, l'adeguamento in dichiarazione
potrà avvenire senza maggiorazione. (...)
Antonio Criscione e Jean Marie Del Bo su Il Sole 24ORE di Venerdì 18 Febbraio
08
SETTIMANALE
DEL CONSIGLIO NAZIONALE
DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI
E CONSERVATORI
L’architettura
raccontata
tra fotografia
e pubblicità
Sabato 12 marzo e sabato 9 aprile 2005, a Teramo, presso la Sala polifunzionale della ProvinOrdine degli Ar cia, via Comi, l'O
chitetti di Teramo offre due speciali momenti di incontro, aperti al pubblico, tesi ad esplorare
l'attualità del confronto tra l'architettura e le altre espressioni
della cultura contemporanea.
I due pomeriggi sono parte di
un programma avviato dall'Ordine durante lo scorso anno con
un evento mirato a esplorare le
interazioni fra architettura e cultura della rappresentazione cinematografica.
Ciascuno dei due dibattiti, introdotto da Marco Brizzi, vedrà la
partecipazione di protagonisti
della ricerca contemporanea. Un
incontro è dedicato al rapporto
tra architettura e fotografia, l'altro a quello tra architettura e
spot pubblicitario. Ciascuno di
essi sarà accompagnato dalla
proiezione di video di architettura selezionati nell'ambito del
festival BEYOND MEDIA di Firenze e si concluderà con la presentazione di opere proposte dagli ospiti. I protagonisti dei due
prossimi due incontri, Francesco Jodice, architetto e fotografo
sensibile ai modelli di comportamento sociale in rapporto ai
diversi ambiti urbani e geografici, e Carmelo Marabello, regista
e autore di importanti ricognizioni sul tema dello spot pubblicitario, racconteranno al pubblico le ricerche più attuali che
vedono la disciplina architettonica confrontarsi con la fotografia e con la pubblicità televisiva.
Mostra a Firenze
Paolo Riani - uncharted territories
Dal 2 al 28 aprile presso le sale espositive dell'Accademia delle Arti del Disegno, in Via Ricasoli 68 a
Firenze, sarà allestita la Mostra “uncharted territories PAOLO RIANI per territori sconosciuti”. Curata
da Paolo Riani e Rita Scrimieri, la mostra è organizzata dalla ICFA - Fondazione per la Cultura Italiana-Onlus, in collaborazione con l'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. La mostra - con materiali architettonici originali, fotografie come dialoghi visivi con ambienti, persone, paesaggi - ripercorre
per la prima volta la vicenda biografica dell'architetto e lascia emergere il profilo singolare di un esploratore di territori sconosciuti, sorretto da una profonda adesione alla vita e guidato da convinzioni etiche forti e imprescindibili. La mostra consiste di 35 pannelli (100x150 cm) e presenta in esposizione
numerosi progetti e disegni, un ricco repertorio fotografico, appunti e testimonianze di viaggi; documentazione a stampa; 30 modelli; una proiezione multimediale. Nell'occasione l'ICFA presenterà un
volume monografico su e di Paolo Riani con testimonianze di Antonio Paolucci, Shigekatsu Nakamura, Ron Herron, Fosco Maraini e con fotografie di Aldo Ballo, Toshiaki Kitai, Paolo Riani. Il volume è curato da Rita Scrimieri e il progetto grafico è di Andrea Lancellotti.
Cult TV: arte e architettura
Torna Ultrafragola
Dal 10 marzo torna l'appuntamento di Cult con il design, l'arte e l'architettura, grazie alla nuova serie di "Ultrafragola", il magazine tv in onda ogni giovedì alle 22.
Dieci nuove puntate per scoprire o ripercorrere le future prospettive e le gloriose tradizioni di queste arti Made in Italy. Ma questa nuova serie si apre anche verso
la scena internazionale, per esplorare le tendenze e i
talenti di Barcellona, Mosca, Berlino, New York e Londra. Una finestra sul mondo del progetto e dei progettisti, delle forme e delle idee, presentata in studio da
Vanni Pasca, preside del corso di laurea in Design Industriale dell'Università di Palermo, e Francesca Lucchini e strutturato, in ogni puntata, in rubriche tematiche, interviste e servizi esterni. Introdotta da un originale percorso semantico attraverso 10 "verbi" - le azioni che producono creatività, illustrate in ogni puntata
dal regista Peter Greenaway la serie esplora emozioni, tendenze e scenari che hanno contribuito a stimolare la fantasia e il genio degli artisti del design, dell'arte
e dell'architettura, protagonisti assoluti dell'affermazione del design industriale ed artistico nel mondo.
su Clarence News di Lunedì 21 Febbraio
Novità in libreria
Il governo del territorio
www.te.archiworld.it
Ogni tipo di dialogo che si voglia istituire tra l'amministrazione pubblica e gli operatori, pubblici o privati, le cui azioni abbiano effetti sul territorio, presuppone un insieme inderogabile di condizioni, limiti
e vincoli, che ne rappresentano di fatto il potere contrattuale. L'idea della conservazione è di farsi carico dell'immenso lascito di risorse e beni, presenti sul territorio italiano, al fine di percorrere traiettorie originali di sviluppo, senza eludere il confronto con la modernizzazione, in un mondo le cui rivolgenti
e diffuse trasformazioni sono appena avvertite. Scrive Giuseppe De Luca nella prefazione: «La riflessione che il libro di Romano Viviani si pone (…) non è una riflessione retorica, né un semplice assunto di gestione politico-amministrativa delle città e del territorio, poiché lo stesso concetto di territorio
sta subendo delle profonde revisioni, la sua è una riflessione che richiama un più cauto modo di fare
pianificazione, un modo lontano dalla tradizionale urbanistica come produttrice di edilizia». Romano
Viviani ha insegnato Urbanistica all'Università di Firenze. Nelle edizioni Alinea ha pubblicato Posturbanistica (1997), Governare la città o i cittadini? (1998), Piano pubblico-progetti privati (2001), Pianificazione territoriale e regolamenti urbanistico-edilizi (2002)
www.image-web.org
Chi governa cosa? Romano Viviani, Alinea Editrice, 2005, 8 Euro
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
SEGRETARIO: LUIGI MARZIANO MIRIZZI
PRESIDENTE: RAFFAELE SIRICA
TESORIERE: GIUSEPPE ANTONIO ZIZZI
VICE PRESIDENTE: MASSIMO GALLIONE
CONSIGLIERI: RENATA BIZZOTTO,
VICE PRESIDENTE: LEOPOLDO EMILIO FREYRIE
LUIGI COTZIA, GIORGIO MARCHETTI,
VICE PRESIDENTE: GIANFRANCO PIZZOLATO
PIERLUIGI MISSIO, NEVIO PARMEGGIANI
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09
SETTIMANALE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
28.2.2005
L'architettura racconta
la città in movimento
[Il Mattino di Venerdì 5 Marzo 2004]
Aree urbane
Camerino (MC), 31 luglio - 4 agosto
Uno «scoop»
di 70 anni fa
Le trasformazioni della città
«In certi settori urbani compressi,
le condizioni dell'abitare sono nefaste per l'assenza di sufficiente
spazio attribuito all'alloggio, per
mancata disponibilità di spazi verdi. L'accrescimento della città divora, man mano, le superfici verdi.
L'allontanamento degli elementi
naturali aumenta il disordine delle condizioni igieniche... Le costruzioni erette lungo le vie di comunicazione e in prossimità degli incroci recano pregiudizio all'abitare: rumore, polvere, gas nocivi. L'allineamento tradizionale delle abitazioni al margine delle strade non
assicura l'insolazione che a una
minima parte degli alloggi». Un'analisi quanto mai attuale. Il fatto
che sia stata scritta nel 1933, per il
IV dei «Congrès internationaux
d'architecture moderne» (Ciam)
svoltosi ad Atene, solleva la domanda: da allora non è cambiato
nulla? In realtà molto è cambiato:
le città sono di vari ordini di grandezza maggiori; il numero di veicoli è cresciuto esponenzialmente.
Trovare case che non siano allineate lungo le strade è un'impresa,
e il problema della relazione tra
edificio e percorso del sole sembra
essere stato riscoperto solo da alcuni, e da poco. La Carta di Atene richiedeva una serie di condizioni
per l'evoluzione della città futura.
(...) Il documento aveva accenti che
oggi paiono datati, e una certa vena statalista. Ma molto era indiscutibilmente ragionevole. Non era
una visione utopica, bensì un'analisi programmatica svolta da specialisti (...). Se, come si constata
nelle periferie sorte negli ultimi
50 anni, molti problemi denunciati già 70 anni fa non sono ancora risolti, forse in buona parte lo si deve al fatto che questi argomenti
tuttora devono uscire dagli ambiti ristretti dei tecnici, per entrare a
far parte del dibattito culturale.
Il seminario indaga sulle trasformazioni delle città, alla ricerca della
qualità architettonica nei paesaggi urbani. In ambito disciplinare, il seminario persegue il confronto fra Università, mondo dell'arte e delle
professioni per approfondire criticamente i caratteri della ricerca e della pratica con spirito libero e aperto al reciproco apprendimento.
L. Servadio su Avvenire di Sabato 26 Febbraio
XV Seminario e premio internazionale di Architettura e Cultura Urbana
Motivazioni della XV edizione
Frenata l'espansione delle città,
il tema proposto negli ultimi
tempi è quello del rinnovamento e della trasformazione dell'esistente, riprendendo con ciò un
processo storico di sedimentazioni e di contaminazioni del tessuto urbano; un processo che
oggi appare ricco di fermenti creativi per l'eterogeneità delle componenti sociali e per le aspettative che esse portano con se di città più vivibili.
La variegata moltitudine di istanze di rinnovamento delle città sposta i temi progettuali verso un approccio per parti e quindi verso una
maggiore attenzione ai caratteri propri dell'architettura e al rapporto
di questa con le altre arti, così come è sempre accaduto nei momenti
migliori della storia dell'arte fino alle avanguardie del XX secolo. All'architettura e alle altre arti si richiede, quindi, di colmare il vuoto di
cultura progettuale che ha caratterizzato la crescita incoerente di
molte città nella seconda metà del secolo appena trascorso e che ha rappresentato un grave punto di debolezza per i paesaggi insediativi in trasformazione, dominati direttamente ed esclusivamente dalle contingenze sociali, politiche ed economiche.
Ecco, dunque, delinearsi vasti orizzonti di ricerca su nuovi caratteri di identità che presiedono ai fenomeni di trasformazione dei luoghi
e sulle ragioni per progetti di città possibili, innovativi, più consapevoli dei valori in gioco e più coinvolgenti per i loro abitanti; un impegno progettuale che sappia interpretare la società contemporanea, che
si confronti senza mimetismi con la morfologia dei luoghi, con la storia intesa nel suo divenire, in cui l'antico riaffiori nella contemporaneità
non come citazione e tanto meno come emulazione, ma come confronto ed elaborazione del pensiero architettonico.
Le giornate di studio comprendono brevi relazioni programmate
alternate a laboratori in cui i partecipanti potranno presentare progetti,
ricerche ed opere realizzate. I temi progettuali sono:
- rapporto fra architettura e sedimentazioni storiche/archeologiche
- allestimenti, rappresentazioni, architetture temporanee
- luoghi e spazi per l'arte e l'aggregazione sociale
L'evento è promosso da Archeoclub d'Italia, Consiglio Nazionale Architetti
PPC, Università di Camerino; con il patrocinio di INArch, INU,
Consiglio degli Architetti d'Europa.
Programma, informazioni, aggiornamenti sono consultabili sul sito:
www.unicam.it/culturaurbana
Un impegno
progettuale
che sappia
interpretare
la società
contemporanea
09
SETTIMANALE
DEL CONSIGLIO NAZIONALE
DEGLI ARCHITETTI
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI
E CONSERVATORI
A Sperlonga la
«Casa Leggera»
Concorso UIA
Le città «celebrate» via Internet
Si moltiplicano le gare on line. Dopo il premio «I sagrati d'Italia» indetto dal Cnapp nel 2004 altri concorsi seguono la via dei dispositivi di comunicazione e trasmissione elettronica. Oltre al concorso per
i «Due progetti per San Cristoforo» a Catania anche la seconda edizione del concorso internazionale «Celebration of Cities» bandito dall'Uia - il cui bando uscirà nella prima decade di marzo - prevede che l'intero processo venga operato in forma esclusivamente telematica, dalla fase di pubblicazione del bando alle procedure di iscrizione fino alla trasmissione degli elaborati. «Celebration of Cities» è una competizione organizzata in due fasi, una nazionale e una internazionale, che mobilita studenti e architetti di tutto il mondo per proporre progetti realizzabili e sostenibili per dare qualità alle
città. Concorsi nazionali e internazionali gestiti on line: una modalità per semplificare le procedure
di iscrizione e ridurre tempi e costi - di gestione e di partecipazione per i concorrenti.
Paola Pierotti su Il Sole 24ORE / Edilizia e Territorio n. 7 di Lunedì 21 Febbraio
Premiata la “Casa Leggera” che
coniuga qualità della vita e rispetto dell'ambiente nell'edilizia residenziale pubblica. Tra gli
ottanta progetti in gara sono stati premiati tre gruppi guidati da
Alessandro Aurigi con la «Serra
Classe A», Aristide Terenzi con
la proposta «Con leggerezza navighiamo verso Oriente» e Simona Garavini con «Pietra su pietra».
Temi del concorso: la realizzazione di edifici per 24 alloggi da
80, 60 e 45 mq - per un totale di
7.000 metri cubi - nel comune di
Sperlonga (Latina) e l'utilizzo di
fonti energetiche alternative e
rinnovabili. (…) Attenzione per
l'ambiente e la qualità della vita,
leggerezza per i metodi costruttivi e utilizzo di energie alternative: questi i requisiti per la “casa leggera” promossa dall'Ordine
degli Architetti di Latina, dal ministero dei Beni culturali, dall'Ater, dall'Alea (Azienda Latina
Energia Ambiente) e dal Comune
di Sperlonga, nell'ambito della
terza edizione del Premio d'Architettura “Ernesto Lusana”. Aurigi, primo classificato per la “casa leggera” auspica che «l'esperienza di Latina, volta alla valorizzazione del concorso di architettura - via intrapresa anche per
la Marina e per un Parco pubblico - e delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale e sociale della progettazione architettonica, diventi un modello per
altri Ordini professionali. L'architettura italiana ha bisogno di
suscitare nuovi interessi agli occhi dei singoli cittadini, ricevendo forza e stimoli dagli stessi architetti e dagli Ordini professionali che li rappresentano».
Paola Pierotti su Il Sole 24ORE / Edilizia e Territorio n. 8 di Lunedì 28 Febbraio
Sicilia
Al via nuovi concorsi
Nuovi concorsi di progettazione in Sicilia. «Piazze botaniche - recupero di cinque piazze cittadine - Concorso europeo di progettazione» è il tema di un concorso in due fasi bandito dal Comune di Catania con
In/Arch Sicilia. I cinque spazi pubblici oggetto di gara sono piazza Michelangelo, piazza Montessori, piazza S. Leone, piazza S. Maria di Gesù e piazza Spirito Santo.
Due concorsi di idee, a livello nazionale, saranno banditi per due siti dei Comuni di Erice e Paceco (Trapani). Si tratta di due concorsi promossi dall'Ordine degli architetti di Trapani in collaborazione con i Comuni per due aree di progetto paesaggisticamente straordinarie, pur essendo ai margini dei rispettivi centri abitati. Per il concorso per il parco urbano dal titolo «Il Parco suburbano dell'Invaso Baiata», il Cnappc
ha espresso parere favorevole lo scorso 11 febbraio 2005.
Il concorso di idee per Erice parte invece dalla lettura urbana di via G.B. Fardella di Trapani che è stata la
principale direttrice di espansione urbana del Novecento. Vito Corte, presidente dell'Ordine degli architetti di Trapani, sottolinea che «la particolarità di entrambi i concorsi è data dal fatto che saranno ammessi
a partecipare solo concorrenti che si riuniranno in gruppi costituiti da architetti, ingegneri, geologi, agronomi ed economisti». Entrambi i concorsi prevedono un coinvolgimento del soggetto pubblico che darà
una valutazione sulle ipotesi progettuali in gara.
Il Comune di Scicli (Ragusa) e In/Arch Sicilia hanno firmato nei giorni scorsi una convenzione per organizzare un laboratorio di idee e il successivo concorso di progettazione preliminare per la rifunzionalizzazione dei plessi scolastici Lipparini-Miccichè e delle aree limitrofe nel Comune di Scicli.
Un altro protocollo di intesa tra il Comune di Catania e gli Ordini degli architetti e degli ingegneri avvia l'iter per un concorso per «Due progetti per San Cristoforo » a Catania, che sarà bandito entro i prossimi mesi. Un concorso in due fasi che prevede la selezione di cinque gruppi di progettazione per ciascun edificio ai quali sarà richiesta la stesura di un progetto preliminare. La gestione totale delle procedure concorsuali sarà effettuata per via telematica.
Paola Pierotti su Il Sole 24ORE / Edilizia e Territorio n. 7 di Lunedì 21 Febbraio
Avellino
Concorsi d'idee per una città migliore
Assegnati i premi per il Concorso di idee per la riqualificazione architettonica dell'ex Villa Solimene. Per
il presidente dell'Ordine architetti di Avellino, Fulvio Fraternali, l'iniziativa attuata assieme alla Banca della Campania ha raggiunto i suoi scopi: promuovere la professionalità degli architetti e testimoniare la possibilità di perseguire un metodo di gestione del territorio e della città, che ha sempre più bisogno del concerto delle forze vive e vitali della cultura e del mondo del lavoro. Dice il presidente Fulvio Fraternali: «Per
la prima volta nella nostra provincia un soggetto privato, attuatore della proposta vincitrice, ha perseguito
la qualità architettonica e l'impiego della figura professionale del “giovane architetto irpino” attraverso
la formula del concorso di idee.(...) Certamente, la piena adesione dell'ordine degli Architetti all'iniziativa ha raggiunto gli scopi istituzionali prefissi, ovvero, da un lato promuovere la professionalità degli iscritti, che, attraverso il confronto, hanno spinto il proprio impegno nella direzione della qualità del progetto,
dall'altra testimoniare, anche attraverso la prevista realizzazione dell'idea vincitrice, la possibilità di perseguire un metodo di gestione del territorio e della città, che ormai ha sempre più bisogno del concerto
delle forze vive e vitali della cultura e del mondo del lavoro».
su Il Denaro di Venerdì 25 Febbraio
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
SEGRETARIO: LUIGI MARZIANO MIRIZZI
PRESIDENTE: RAFFAELE SIRICA
TESORIERE: GIUSEPPE ANTONIO ZIZZI
VICE PRESIDENTE: MASSIMO GALLIONE
CONSIGLIERI: RENATA BIZZOTTO,
VICE PRESIDENTE: LEOPOLDO EMILIO FREYRIE
LUIGI COTZIA, GIORGIO MARCHETTI,
VICE PRESIDENTE: GIANFRANCO PIZZOLATO
PIERLUIGI MISSIO, NEVIO PARMEGGIANI
DIRETTORE RESPONSABILE
RAFFAELE SIRICA
DIRETTORE EDITORIALE
MASSIMO GALLIONE
COORDINAMENTO EDITORIALE
GIORGIO SCIANCA
DIREZIONE E REDAZIONE
CNAPPC, VIA SANTA MARIA DELL’ANIMA, 10
00186 ROMA
TEL. [06] 6889901 R.A.
FAX [06] 6879520
http://www.larchitetto.archiworld.it
Di questo numero sono state inviate copie ai 42.600 possessori di casella
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