intervento del Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani
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intervento del Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani
Intervento del Ministro dello Sviluppo Economico, On. Paolo Romani, al Foro di Dialogo italo-russo Sochi, 2 dicembre 2010 Saluto i partecipanti al Foro di Dialogo italo-russo: il Ministro delle Finanze Kudrin, il Ministro degli Esteri Frattini, la co-presidente italiana Luisa Todini, il co-presidente russo Vladimir Dmitiev, l’ISPI di Milano, gli altri organizzatori e gli sponsor, ed in modo particolare le imprese e le Associazioni di impresa che animano questa importante iniziativa, la quale così bene si inserisce nel contesto dei nostri Vertici governativi annuali. Due economie aperte al mondo I nostri Paesi sono protagonisti sulla scena economica mondiale. Dalla riforma in corso del Fondo Monetario Internazionale, intesa a meglio riflettere le nuove realtà economiche disegnate dalla globalizzazione, Italia e Russia risultano collocate nel gruppo delle dieci principali economie planetarie (NB: USA, Giappone, i quattro grandi europei e i quattro BRIC). I nostri Paesi sono caratterizzati da forte apertura verso l’esterno. La Russia è ormai il primo esportatore mondiale di prodotti petroliferi grezzi e raffinati, avendo superato l’Arabia saudita. L’Italia, settimo esportatore mondiale, secondo produttore manifatturiero d’Europa e quinto del mondo, è una tipica economia di trasformazione necessariamente rivolta al mondo. Si calcola che ogni 5% aggiuntivo di commercio 1 internazionale corrisponda per l’Italia ad una crescita dell’1% del PIL. Due economie complementari Le nostre economie, nel corso dell’ultimo decennio, hanno dimostrato di essere fortemente complementari. L’interscambio è più che raddoppiato, passando da 11 miliardi di Euro nel 2000 a quasi 27 miliardi nel 2008, mentre l’export italiano è quadruplicato, passando da 2,5 miliardi nel 2000 a oltre 10 miliardi nel 2008. L’anno scorso, il commercio italo-russo ha pagato un prezzo gravoso alla crisi finanziaria internazionale. Ma nel periodo gennaio – settembre di quest’anno esso è tornato a crescere quasi del 10%, in particolare con un recupero molto forte (quasi del 17%) delle esportazioni italiane. Ulteriori benefici potranno venire dalla prossima adesione della Russia all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Vi sono note positive anche negli investimenti diretti. In termini di flussi annuali, gli investimenti italiani in Russia sono passati da meno di nove milioni di Euro nel 2003 ad un picco di oltre 140 nel 2008; in termini di stock, negli ultimi dodici anni essi hanno superato il mezzo miliardo di Euro. Da parte loro, i russi hanno investito in Italia oltre un miliardo di Euro negli ultimi dodici anni. In sintesi: sia per l’interscambio commerciale che per gli investimenti, l’Italia già oggi rappresenta per la Russia un partner di riferimento per l’Europa centro-meridionale, per i Balcani e per il Mediterraneo, allo stesso modo in cui la Germania lo è per l’Europa Centrale. 2 PMI ed innovazione tecnologica Le PMI sono l’asse portante della nostra economia: una PMI su 4 in Europa è italiana; esse generano il 74% del nostro PIL e sono in grado di congiungere la flessibilità con l’uso di tecnologie d’avanguardia. Il processo di aggiornamento tecnologico in Italia è costante ed avviene, oltre che nei centri di ricerca e nelle Università, in gran parte nelle stesse imprese. Per questo l’Italia è leader nel settore delle macchine utensili. Le PMI italiane non sono in competizione con le nostre grandi imprese: al contrario, con esse possono creare utilissime sinergie nei settori di nicchia aperte da queste ultime. La Russia in questo senso, con l’insediamento di nostri grandi gruppi, da ENI a ENEL, da FIAT a Finmeccanica, costituisce un caso di scuola. Da parte italiana si guarda con grande interesse al progetto del centro per l’innovazione di Skolkovo, dove appunto le PMI opereranno in un’ottica di filiera con le grandi imprese attorno a cinque settori fondamentali: farmaceutica, informatica, efficienza energetica, spazio, nucleare. A questo proposito ricordo che a metà dello scorso novembre si è riunita a Bari la Task Force italo-russa sulle PMI, cui hanno partecipato oltre seicento imprese dei nostri Paesi. Già l’anno scorso, in occasione della missione di sistema in Russia, avevamo toccato con mano l’interesse concreto e forte della Russia al “modello italiano” delle PMI e dei distretti industriali. Con il Ministro Khristenko vi abbiamo già dato un primo seguito operativo, partecipando assieme a Milano, pochi giorni fa, ad un Seminario sui progetti di collaborazione scientifica specie in campo farmaceutico. Continuità del sostegno pubblico al mondo delle imprese Fondamentale è la continuità del sostegno pubblico alle imprese, attraverso le varie agenzie pubbliche. 3 Per la SACE (che assicura il credito all’esportazione), la Russia rappresenta il primo Paese d’intervento al di fuori dell’Italia, per il 13% del portafoglio complessivo e oltre 5 miliardi di Euro di operazioni in corso. Anche SIMEST (l’agenzia nazionale per la promozione degli investimenti italiani all’estero) è ben presente in Russia, intervenendo nello stesso capitale sociale di joint-ventures italorusse. FINEST (l’agenzia per l’internazionalizzazione delle PMI del Triveneto) ha nella Russia il terzo paese di destinazione dei suoi interventi, e vi condurrà una missione imprenditoriale la prossima primavera. L’ICE (Istituto per il Commercio Estero) ha in Russia un intenso programma promozionale, e ha aperto una propria antenna proprio a Sochi. Il settore pubblico offre anche un forte contributo diretto nel settore logistico e finanziario. Domani verrà firmato un accordo tra le Poste Italiane e le Poste russe in merito all’ottimizzazione logistico-postale e la gestione di servizi finanziari attraverso la rete postale. Ciò avviene in attuazione dell’intesa che io stesso firmai il 7 ottobre dell’anno scorso con il Ministro Shmatko. Vecchie e nuove eccellenze italiane Un ruolo cruciale spetta naturalmente alle nostre aziende. A titolo di esempio evidenzio due settori dei quali le imprese italiane, già leader internazionali negli anni Sessanta, avevano perso posizioni ma dove stanno ora recuperando terreno. La nostra industria farmaceutica è oggi prima in Europa per valore della produzione, seconda in Europa per numero di aziende e terza in Europa per numero di addetti. Ugualmente promettenti sono i settori collegati, a cominciare da quello delle apparecchiature medicali. 4 Un altro settore nel quale l’Italia si propone di tornare ai livelli di eccellenza degli scorsi decenni è il nucleare civile. La collaborazione con la Russia è importante: cito il prossimo varo della nave “RossIta” per il trasporto di scorie nucleari, che avrà luogo tra pochi giorni nei cantieri di la Spezia e al quale presenzierò con il Ministro Khristenko e con il Direttore Generale di Rosatom Kirienko. Ricordo inoltre l’avvio di una cooperazione industriale e di ricerca dei nostri due Paesi, sempre nel settore del nucleare civile, avviata con la Dichiarazione firmata nel novembre 2008. Conclusione: sinergia tra pubblico e privato Ci siamo ormai definitivamente lasciati alle spalle un’impostazione datata del nostro rapporto bilaterale: materie prime russe in cambio di “made in Italy” tradizionale, sia pure di eccellenza. Oggi la nostra collaborazione si struttura in settori di avanguardia tecnologica: Fiat-Chrysler con Sollers; in campo elicotteristico, Agusta Westland con Russian Elicopters; e, il fiore all’occhiello, il SuperJet realizzato da Alenia e Sukhoi, che domani sarà esibito al Vertice Intergovernativo di Sochi. Molta strada è stata percorsa dagli anni Sessanta e Settanta, dai tempi pioneristici di Togliattigrad. La chiave di questo fiorente partenariato economico tra Italia e Russia, radicato nella nostra crescente complementarietà e nella nostra crescente specializzazione in produzioni ad elevato valore aggiunto, si trova nella cooperazione tra istituzioni ed imprese, tra privato e pubblico. Ringrazio Voi, come rappresentanti del mondo imprenditoriale, per quanto avete fatto e quanto state facendo in questo importante Foro di dialogo. Domani toccherà ai Governi, nel loro Vertice annuale. Da parte italiana, vi sarà come sempre il massimo impegno anche nel rappresentare adeguatamente le Vostre esigenze e i Vostri suggerimenti. 5