Roberto Durkovic ei Fantasisti del Metrò

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Roberto Durkovic ei Fantasisti del Metrò
Piazza Minerva
Roberto Durkovic e i Fantasisti del Metrò
Inviato da Pietro Cordasco
giovedì 04 ottobre 2007
Ecco
un progetto musicale, legato alle sonorità slave e tzigane
fino alla coralità balcanica, che interagisce a pieno titolo
con la tradizione cantautorale italiana. ROBERTO DURKOVIC, originario
di Praga, si esibisce con un ensemble di gitani di grande
talento, incontrati nel corso di dieci anni di ricerca artistica e
sociale e scoperti, in gran parte, nelle carrozze del metrò
milanese. Artisti straordinari, che dopo aver suonato nelle
principali orchestre nazionali, in seguito ai grandi cambiamenti del
loro paese, si sono dispersi per le strade d'Europa.
Tutto
nasce nella Metropolitana di Milano, nei vagoni fatti di sentimenti
anonimi, e di incontri fortuiti che possono cambiarti la vita.
Roberto, studi di musica classica, una passione per la musica etnica
ed il cantautorato, un’avviata carriera musicale alle spalle, una
mattina incontra un clarinettista, un fisarmonicista e un chitarrista
rumeni, li insegue tutto il giorno, li conosce, ascolta le loro
storie di orgoglio e povertà. Parte da lì un progetto
sognatore ed ambizioso, che ben presto ha portato Durkovic e i suoi
musicisti tzigani alla registrazione di tre album e perfino
all'esibizione di fronte al Papa in piazza San Pietro. La loro storia
oggi è raccontata in musica, parole ed immagini nello
spettacolo autobiografico "La bella strada", dalla voce e
gli strumenti degli stessi protagonisti che tanti anni fa,
fortuitamente la vissero.Abbiamo incontrato Roberto e la sua
formazione mercoledì 3 ottobre allo Spaziomusica (PV) durante
una delle tante serate che portano l’ensemble in giro per l’Italia,
presentando il loro spettacolo musical-narrativo. Avvolgente,
stravagante, culturalmente aperto a svariate influenze – slava,
tzigana e balcanica – questo incontro ci ha dato modo di conoscere
e approfondire, non solo determinati stili musicali, ma anche persone
meravigliose, dotate di uno elevato carisma musicale e di alti valori
umani, spesso vittime di discriminazioni e di ipocrisia frutto di una
generalizzata e sbagliata idea legata alla loro appartenenza
etnica.
La coesione tra il cantautorato italiano e le espressioni
musicali create da questo gruppo, oltre a dare un ottimo risultato in
chiave melodica, manda un forte messaggio di coesione e riscatto. La
musica, ancora una volta, si fa portavoce di valori molto alti: la
coesistenza e lo scambio fra la cultura musicale italiana e quella
"nomade", il tutto avvalorato dal gioco di squadra di
questi fantasisti che rende udibili i "colori" nati da
questo incontro interculturale e umano. La cosa che colpisce
maggiormente è, appunto, l’assenza di spartiti: è
tutto improvvisato o quasi, c’è solo una linea guida, un
filo conduttore, ma è nell’improvvisazione che questi
artisti si esprimono al meglio dando prova delle loro capacità
musicali. La formazione presentatasi allo Spaziomusica era composta,
oltre che dall’ideatore del progetto Roberto Durkovic (voce e
chitarra), da Marian Serban al cymbalon, Adrian Dumitru e
Massimiliano Alloisio alla chitarra, Dario Tanghetti alla batteria e
Costantino Vorniku alla fisarmonica. Oltre i suoni lo spettacolo è
arricchito dalla proiezione di immagini, appositamente create, utili
a comprendere e narrare la storia di uno straordinario incontro tra
culture (immagini di STALKER regia di Daniele Biacchesi).
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Piazza Minerva
Per
saperne di più:
Il
Sito di Roberto Durkovic: www.robertodurkovic.com
Il
Blog dei Fantasisti del Metrò:
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