Giubileo Misericordia Cel Pen Schema 1

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Giubileo Misericordia Cel Pen Schema 1
DIOCESI DI LUGANO
Anno della Misericordia 2015-2016
Celebrazione Penitenziale
Schema 1
Confessio laudis, fidei, vitae et peccati
Ufficio liturgico – Centro di Liturgia
Lugano
Riti iniziali
Canto d’ingresso
1. Rendiamo grazie al Padre, perché è buono
in aeternum misericordia eius
ha creato il mondo con sapienza
in aeternum misericordia eius
conduce il Suo popolo nella storia
in aeternum misericordia eius
perdona e accoglie i Suoi
in aeternum misericordia eius
2. Rendiamo grazie al Figlio, luce delle genti
in aeternum misericordia eius
ci ha amati con un cuore di carne
in aeternum misericordia eius
da Lui riceviamo, a Lui ci doniamo
in aeternum misericordia eius
il cuore si apra a chi ha fame e sete
in aeternum misericordia eius
-2-
Oppure:
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Introduzione
Cel:
Tutti:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Cel:
Il Dio della speranza,
Tutti:
che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.
Tutti si siedono.
Cel.:
Celebrare il sacramento del perdono e della misericordia
nel contesto dell’Anno Santo vuol dire riscoprirne tutta la
sua ricchezza.
Noi finiamo per ridurre questo sacramento alla sola
confessione dei peccati, in realtà è molto di più.
La prima confessione da fare, ci insegna il cardinal
Martini, è la confessio laudis. Dobbiamo predisporci a
questa celebrazione lodando il Signore, grati a lui per la
possibilità che ci offre di incontrare il suo Amore, di
ricordare la sua bontà e benevolenza. La prima
confessione da fare è il proclamare la lode della Trinità
Santissima nel cui Amore il sacramento del perdono ci
inserisce.
Poi vi è una seconda confessione: la confessio fidei, la
proclamazione della nostra fede in quel Dio di cui Gesù
ci fa scoprire la paternità. Di quel Dio, cui abbiamo dato
la nostra lode, siamo figli, magari figli prodighi, ma figli:
questa è la rivelazione della fede. Confessandoci così
proclamiamo la nostra fede in un Dio che è Padre, nel cui
mistero d’amore siamo immersi. Un Padre che ha tanto
amato il mondo da inviare il suo Figlio unigenito a dare
la vita per noi, che non ci abbandona nel nostro inquieto
ricercare perché ci fa dono dello Spirito Santo e ci
accompagna con la solidarietà della Chiesa.
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Confessare vuol dire dare questa professione di fede,
questa confessio fidei che ci mostra tutta la ricchezza del
nostro essere cristiani.
A una terza confessione veniamo poi richiamati: la
confessio vitae. Non dobbiamo accanirci solo ad esaminare
la nostra vita nella ricerca dei suoi errori, delle sue
fragilità, dei suoi peccati, ma pure delle grazie che il
Signore non ci ha lasciato mancare. Una vita raggiunta
dalla grazia, resa luminosa dall’annuncio delle
meraviglie del Regno, con la promessa delle gloriose
realtà future, non attraversata solo dalle prove, dalla
sofferenza, dal dolore della passione. E’ occasione per
fare la nostra confessio vitae.
Confessio laudis, confessio fidei, confessio vitae e
finalmente la confessio peccati: sono le nostre fragilità,
dette nella consapevolezza che dal Padre ci viene il
perdono e che i nostri peccati ci sono perdonati nella
misura in cui noi perdoniamo ai nostri offensori.
Così il sacramento del perdono, la confessione acquista
un respiro più ampio e completo non solo di penitenza,
ma pure di gioia, di fiducioso abbandono, di incontro
desiderato per fare la confessio laudis, la confessio fidei,
la confessio vitae. In questo spirito prepariamoci con
l’esame di coscienza per fare la confessio peccati.
1. CONFESSIO LAUDIS
Cel.:
In questo primo momento della “Confessio laudis”,
confessiamo innanzitutto l’amore di Dio fedele ed
inesauribile, più forte del nostro peccato, capace di
perforare la durezza dei nostri cuori di pietra. Troppo
spesso siamo centrati sull’ombelico dei nostri peccati e
poco aperti al volto di Dio che Gesù ci ha narrato come
“padre e madre”. Confessiamo la nostra lode all’Amore
Trinitario, recitando a cori alterni una parte dello
stupendo Salmo 103 rielaborato da un sacerdote
impegnato fra i più poveri:
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A cori alterni:
Lascia sgorgare dal tuo cuore la gioia
e traducila in lode al Signore;
lascia sgorgare dal tuo cuore la gioia
ripensando ai tanti doni di Dio.
Lui perdona ogni tuo errore,
ti rincuora nelle sofferenze,
ti libera dalla paura della morte,
ti fa gustare la gioia e l’amore.
Il Signore ti dà sempre fiducia,
ti rinnova l’entusiasmo di vivere
e il tuo spirito ritorna giovane
come aquila librata nelle altezze.
Buono e paziente è il Signore,
forte e insieme compassionevole,
capace di quella dolce tenerezza
che sgorga da un grande amore.
Quando sbagliamo con stupido orgoglio
non se la lega al dito,
non continua a rinfacciarcelo
e non ci tiene il broncio.
Non fa come facciamo noi
che ricambiamo male con male;
lui ci usa maggiori attenzioni
perché è veramente capace di amare.
A chi si avvicina con fiducia
sorride commosso e dice:
“Dimentico tutti i tuoi peccati,
me li butto dietro le spalle”.
Agisco come un padre coi figli,
come una madre coi piccoli
che nel dolore ha generato alla vita:
li ama così come sono.
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Li ama perché sono suoi figli,
li ha visti nascere e crescere
egli sa come siamo fatti
e conosce la fragile natura dell’uomo.
Immenso è l’amore del Signore,
un amore senza confini,
senza limiti di tempo e di spazio,
senza riserve, paure o ricatti.
Tutti, in canto (LD 782)
Il cielo narra la tua gloria, le stelle parlano di te.
La notte e il giorno senza fine
ritmano il loro canto a te.
Rendiamo grazie a te, o Padre,
perché riveli la tua gloria, a chi ti cerca in umiltà.
2. CONFESSIO FIDEI
In piedi:
Cel.:
A Dio infinito amore abbiamo espresso la nostra lode. In
questo momento sentiamo certamente con dolore e
sgomento la nostra povertà e fragilità: proprio per
questo, prima di riconoscerci peccatori, nella “Confessio
fidei” sentiamo il bisogno di professare la nostra fede, di
appoggiare la nostra fiducia sulla roccia sicura che è il
Signore. Facciamo nostra la fede di tutta la Chiesa,
recitando il Credo:
Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli.
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero;
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generato, non creato; della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo;
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture;
è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio
e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
Amen.
3. CONFESSIO VITAE
Cel.:
Prima di prepararci a confessare i peccati, vogliamo ora,
in un momento di silenzio, esaminare la nostra vita
pensando alle grazie che il Signore ci ha donato.
Unendoci al Magnificat di Maria pensiamo alle grandi
cose compiute in noi dal Signore e formuliamo il “nostro”
Magnificat di ringraziamento.
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Segue un momento di silenzio, poi:
Seduti.
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4. CONFESSIO PECCATI
Cel.:
Ora ci poniamo all’ascolto della Parola di Dio: alla sua
luce faremo la “Confessio peccati”, cioè l’esame del
nostro cuore, il povero inventario della nostra vita, il
sonno della nostra esistenza: non avremo timore di
raccontare al Signore e di riconoscere, davanti alla
Chiesa, che abbiamo ferito l’Amore e che abbiamo
bisogno di tanta misericordia.
Lettore:
Dalla lettera di san Paolo apostolo, ai Romani.
Fratelli, non abbiate alcun debito con nessuno, se
non quello di un amore vicendevole; perché chi ama
il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti il
precetto: Non commettere adulterio, non uccidere,
non rubare, non desiderare e qualsiasi altro
comandamento, si riassume in queste parole:
Amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non
fa nessun male al prossimo: pieno compimento
della legge è l'amore.
Questo voi farete, consapevoli del momento: è
ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la
nostra salvezza è più vicina ora di quando
diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno
è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e
indossiamo le armi della luce. Comportiamoci
onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a
gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e
licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece
del Signore Gesù Cristo.
Parola di Dio.
Tutti:
Rendiamo grazie a Dio.
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Cerchiamo di capire quando il nostro cuore e la nostra vita dormono, e
siamo intontiti dal peccato. In queste circostanze il Signore ci ridice: “È
ormai tempo di svegliarci dal sonno”.
1.
o Dormiamo quando non riconosciamo che nella nostra vita si
manifesta la vita di Dio, quando non siamo volto del Padre che è nei
cieli.
o Dormiamo quando riempiamo la nostra vita di cose superflue e ci
lasciamo incatenare dagli altri, dalla pubblicità, dalla televisione,
senza accorgercene. Dormiamo quando non siamo noi stessi!
o Dormiamo quando evitiamo le parole dure, difficili ed esigenti del
Vangelo.
o Dormiamo quando non sappiamo accettare la volontà di Dio su di
noi.
Per questo sonno anti-evangelico, Signore noi t’invochiamo:
Solo, poi tutti:
Kyrie eleison.
2.
o Dormiamo quando non apprezziamo il dono della vita. Quando
pensiamo più alla nostra sopravvivenza che a creare le condizioni
affinché altri possano godere del Vangelo.
o Dormiamo quando non apriamo orecchie, voce e cuore ai problemi
umani e sociali del nostro tempo e del nostro paese.
o Dormiamo quando chiediamo a Dio di fare quello che avremmo
dovuto fare noi, mascherando così il nostro disimpegno e la nostra
pigrizia.
Per questo sonno anti-sociale, Signore noi t’invochiamo:
Solo, poi tutti:
Kyrie eleison.
- 11 -
3.
o Dormiamo quando non mettiamo a disposizione della comunità e del
bene comune le nostre forze e i nostri talenti.
o Dormiamo quando nella comunità pretendiamo di essere serviti
piuttosto che servire.
o Dormiamo quando non rispondiamo agli appuntamenti delle
celebrazioni liturgiche e della catechesi, o quando vi partecipiamo in
modo passivo, accontentandoci dell’istruzione ricevuta da
adolescenti.
Per questo sonno anti-comunitario, Signore noi t’invochiamo:
Solo, poi tutti:
Kyrie eleison.
4.
o Dormiamo quando non siamo segno di salvezza con il nostro amore
nelle situazioni di sofferenza e di difficoltà.
o Dormiamo quando non collaboriamo con chi fa fatica per noi in casa,
in parrocchia, a scuola, nel lavoro.
o Dormiamo quando non siamo riconoscenti per il bene ricevuto dalle
persone che vivono con noi o da quelle che incontriamo nelle varie
circostanze della vita.
Per questo sonno anti-familiare, Signore noi t’invochiamo:
Solo, poi tutti:
Kyrie eleison.
5.
o Dormiamo quando non rispettiamo il valore della domenica e del
riposo.
o Dormiamo quando partecipare all’Eucaristia è solo per noi un
precetto e non preghiamo e cantiamo con gli altri, evitando di
partecipare in modo attivo e consapevole.
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o Dormiamo quando non facciamo nessuno sforzo per comprendere la
Parola di Dio e usciti di chiesa ci dimentichiamo persino di cosa è
stato letto e detto.
o Dormiamo quando mangiamo il Pane della Vita con superficialità,
senza essere minimamente disposti a farci anche noi pane per gli altri
e a rivestirci dei sentimenti del Signore Gesù.
Per questo sonno anti-liturgico, Signore noi t’invochiamo:
Solo, poi tutti:
Kyrie eleison.
6.
o Dormiamo quando, paradossalmente, lavoriamo troppo, stressandoci,
non dando tempo a noi stessi e ai nostri cari.
o Dormiamo quando facciamo del lavoro un dovere e non un’occasione
per cooperare all’opera della creazione.
Per questo sonno anti-umano, Signore noi t’invochiamo:
Solo, poi tutti:
Kyrie eleison.
7.
o Dormiamo quando ci dimentichiamo di fare il bene.
o Dormiamo quando pecchiamo in omissione, quando neghiamo la
compagnia a chi è solo o malato.
o Dormiamo quando sprechiamo tante occasioni per mostrare che la
Parola di Dio, quando è accolta, può fare grandi cose, come le ha fatte
in Maria.
Per questo sonno di omissione, Signore noi t’invochiamo:
Solo, poi tutti:
Kyrie eleison.
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CONFESSIONI INDIVIDUALI
L’organo accompagna il momento delle Confessioni.
Si può eseguire il canto del Giubileo: Misericordes sicut Pater.
Poi:
PREGHIERA FINALE
Cel.:
Abbiamo confessato la nostra lode a Dio e professato la
fede in Lui; abbiamo ringraziato con Maria il Signore per
i benefici ricevuti nella vita e abbiamo pensato alle nostre
mancanze, che abbiamo confessato. Ora rivolgiamoci
insieme a Dio con la preghiera che il Signore ci ha
insegnato:
Tutti:
Padre nostro…
Tutti:
Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato a essere
misericordiosi come il Padre celeste, e ci hai detto
che chi vede te vede Lui. Mostraci il tuo volto e
saremo salvi. Il tuo sguardo pieno di amore liberò
Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;
l'adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in
una creatura; fece piangere Pietro dopo il
tradimento e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa' che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la
parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il
dono di Dio!
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio
che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il
perdono e la misericordia: fa' che la Chiesa sia nel
mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e
nella gloria. Hai voluto che i tuoi ministri fossero
anch'essi rivestiti di debolezza per sentire giusta
compassione per quelli che sono nell'ignoranza e
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nell'errore; fa' che chiunque si accosti a uno di loro
si senta atteso, amato e perdonato da Dio.
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua
unzione perché il Giubileo della Misericordia sia un
anno di grazia del Signore e la sua Chiesa con
rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto
messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi
la libertà e ai ciechi restituire la vista.
Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre
della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e
lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Cel:
Ringraziamo la Trinità Santissima per l’Amore ricevuto
attraverso il Sacramento della Confessione.
Infinita carità/ Santo Spirito di amore; /
luce, pace e verità, / regna sempre nel mio cuore.
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BENEDIZIONE e CONGEDO
Cel.:
Tutti:
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Cel.:
Tutti:
Vi benedica Dio onnipotente
Padre e Figlio e Spirito Santo.
Amen.
Cel.:
Tutti:
Andate in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
L’organo accompagna la conclusione della celebrazione.
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